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 Roberto Benigni a


Sanremo 2023: il
discorso completo sulla

Costituzione e cosa
significa
Sanremo 2023 parte col botto con l'inno cantato da
Morandi, la presenza del Presidente Mattarella e il
monologo di Roberto Benigni sulla Costituzione: le
parole dell'artista e il significato.

DI REDAZIONE WEB / 07 FEBBRAIO 2023

Festival di Sanremo 2023 () Roberto Benigni è un dono per l’umanità. L’artista premio
Oscar 70enne, primissimo ospite alla prima serata di
Levante, a Sanremo per cantare la depressione
post parto della figlia Alma Futura Sanremo 2023 come annunciato da Radio DEEJAY
leggi l'articolo (https://www.deejay.it/articoli/sanremo-2023-cantanti/), ha
tenuto l’Ariston e tutti gli italiani in silenzio e col fiato sospeso,
(https://www.deejay.it/articoli/levante-
come è solito fare, durante il suo monologo sulla
figlia-fidanzato-depressione/) Costituzione italiana tenuto davanti agli occhi di Mattarella,
il primo Presidente della Repubblica della storia presente
Da "Vamos a Bailar" al Festival di Sanremo alla platea del teatro dell’Ariston.
2023: come sono oggi Paola e Chiara

leggi l'articolo
BadgalVale
(https://www.deejay.it/articoli/paola- @badgalvale · Segui
e-chiara-rifatte-sanremo-2023/)
Roberto Benigni può piacere o no ma su una cosa non
si può discutere: intelligentissimo, uno degli ultimi geni
Modà, Kekko a Sanremo per rinascere: "La italiani, orgoglio italiano, un altro pilastro italiano che il
depressione è un male oscuro". La sua storia
mondo ci invidia.
leggi l'articolo stasera è proprio bello essere italiani
(https://www.deejay.it/articoli/kekko-
#Sanremo2023
moda-depressione/)

9:09 PM · 7 feb 2023

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Il discorso di Roberto Benigni a Sanremo


2023
PUBBLICITÀ

Con il suo solito modo di fare esuberante, Benigni entra sul


palco dell’Ariston e conquista la platea con la grande ironia:
Che belle scenografie, tutte nuove! Anche tanti cantanti
sono debuttanti, tutti nuovi! Il presidente Mattarella è qui
per la prima volta, tutto nuovo! Il presentatore, una
grande novità, anzi no (girandosi verso Amadeus, ndr)…
Mattarella è al secondo mandato, Amadeus è al quarto
mandato e ha già prenotato il quinto! È costituzionale? E
già pensa di fare il sesto, il settimo, ora vuole arrivare a
quota cento, organizzare la marcia su Sanremo… bisogna
fermarlo Presidente! Ma lo sa quanto dura tutta la
serata? Non è obbligato Presidente a restare fino alla
fine: se intorno alla metà se ne vuole andare, intorno alle
3 di notte, può alzarsi quando vuole… –  Roberto Benigni

Poi Benigni si fa un po’ più serio e inizia a ripercorre la


straordinaria storia del Festival di Sanremo, che inizia nel
lontano 1948.

La musica leggera ha un ruolo fondamentale nella storia


sentimentale della nostra società. Pensate alle canzoni di
Sanremo, cosa ci hanno provare in tutta la vita e quanto
hanno sviluppato l’anima a tutte le generazioni! Federico
Fellini diceva che la musica è pericolosa perché le sue
radiazioni possono entrarti dentro e lacerarti. Non si
capisce bene cos’è la musica, è come l’anello tra il
concreto e l’astratto. Dove c’è la musica non ci può essere
nulla di cattivo. E qui a Sanremo è tutto bellissimo. –
Roberto Benigni

E questo Sanremo 2023, è speciale ancor di più, perché si


celebra il 75º anniversario della Costituzione Italiana, scritta
nel 1947.
Il discorso di Roberto Benigni dalla
Costituzione a Sanremo: il significato
Cosa c’entra la Costituzione con Sanremo? Sanremo è il
luogo dello spettacolo, della musica, dell’arte. E la
Costituzione è un’opera d’arte. E canta pure: canta le
libertà dell’uomo. Ogni parola sprigiona una forza
evocativa e rivoluzionaria, come un’opera d’arte: butta via
tutto l’ordine predisposto che c’era prima, è uno schiaffo
al potere, a tutti i poteri, mostra una realtà diversa
rispetto a quella che c’era prima, ci dice che un mondo
migliore è possibile, un mondo come quello che l’arte ci
fa sognare. È un sogno la Costituzione, un sogno
fabbricato da uomini svegli. Ed è una cosa che può
accadere una volta sola nella storia di un popolo, come
cantava Modugno: “Penso che un sogno così non ritorni
mai più”. E i padri fondatori l’hanno davvero sognata
perché l’hanno scritta in pochissimo tempo: è stata come
una folgorazione, come un’opera d’arte. E pensare che
erano anche tanti, 556, eletti dal popolo e tutti di partiti
diversi. Erano divisi su tutto tranne su una cosa: essere
uniti per scrivere la Costituzione. Pensate oggi a quanto
tempo ci vuole oggi per scrivere una legge… E la
Costituzione non si rivolge solo ai presenti, ma va oltre: si
rivolge al futuro, è arrivata fino a noi! È un miracolo, la
Costituzione, è ammirata in tutto il mondo. L’Articolo 11 è
talmente celebre che è come un verso di una poesia,
quello che dice “l’Italia ripudia la guerra”. Se questo
articolo lo avessero adottato anche gli altri Paesi, non
esisterebbe la guerra dalla faccia della terra. C’erano
uomini straordinari. E tra loro c’era anche Bernardo
Mattarella, il padre del Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella. Lei e la Costituzione avete avuto lo
stesso padre Presidente: possiamo dire che la
Costituzione è sua sorella. L’Articolo 21 è il mio preferito:
è così bello che sembra scritto da un bambino. Dice:
“Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il propri
pensiero”. Sembra banale, ma se l’hanno scritto si vede
che ce n’era bisogno. È l’architrave di tutte le libertà
dell’uomo, è il più semplice e il più forte. Perché prima
non si poteva pensare liberamente. Poi questo Articolo ci
ha liberati dall’obbligo di avere paura. Pensate a quanto è
meraviglioso. – Roberto Benigni

E alla fine del suo monologo Roberto Benigni passa la palla


direttamente a tutti noi:

L’ultima pagina della Costituzione l’hanno lasciata bianca.


Perché dobbiamo scriverla noi, attraverso la nostra vita,
attuando la Costituzione, facendola vivere e amandola.
Per amarla bisogna leggerla, sentirla propria, farla
entrare in vigore ogni giorno. Tutto ciò potrà anche
sembrare un’illusione, una chimera… ma noi abbiamo
una sola cosa da fare: far diventare questo sogno una
realtà. – Roberto Benigni

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