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Prova scritta di Geometria

14 febbraio 2022, prima parte

Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

L’esame consiste di tre esercizi, e ha la durata di 75 minuti. Giustificare le risposte in


modo chiaro e conciso. Risposte senza spiegazione non riceveranno credito. Non saranno
accettati fogli di brutta copia.

Esercizio 1 Siano U e W i seguenti sottospazi di R4 :


        
1 1 0 
 x1 

1  0   1   
x 2 4

U = L   ,   ,   , W =   ∈ R : x1 + x2 − x3 + x4 = 0 .
        
0 2 −2 
 x3 

0 −1 1  x4 

a) Determinare una base ed equazioni cartesiane di U , e una base di U ⊥ .


b) Trovare una base di U ∩ W e una base di U + W .

Soluzione. a) Notiamo che i tre generatori di U , che chiamiamo u1 , u2 , u3 , sono linear-


mente dipendenti. Ad esempio, u3 = u1 −u2 . Invece, u1 , u2 sono linearmente indipendenti
e sono dunque una base di U . Le equazioni cartesiane sono definite da
 
1 1 x1
 1 0 x2 
rk 
0 2 x3  = 2.

0 −1 x4
 
1 1
Imponendo che i determinanti dei due orlati di siano nulli, otteniamo
1 0

2x1 − 2x2 − x3 = 0

.
x1 − x2 + x4 = 0
   
x1 1
 x2  1
Per trovare U ⊥ imponiamo che un generico vettore 
x3  sia ortogonale sia a 0 che
  
x4 0
 
1
0
a
 2 . Otteniamo il sistema

−1

x 1 + x2 = 0
x1 + 2x3 − x4 = 0
   
−2 1
 2   −1 
e dunque U ⊥ = L   ,  
 1   0 
0 1
     
1 −1 −1
0  1   0 
b) Iniziamo da U + W . Una base di W è data da 
1 ,  0  ,  0  e quindi
    
0 0 1
         
1 1 1 −1 −1
1  0  0  1   0 
U + W = L 0 ,  2  , 1 ,  0  ,  0 
         
0 −1 0 0 1

Notiamo che il minore formato dalla prima e dalle ultime tre colonne è tale che
 
1 1 1 −1
1 0 0 1
det 
0 2
=2
1 0
0 −1 0 0

dunque U + W = R4 , e una base è quella canonica. Per il Teorema di Grassmann,


dimU ∩ W = dimU + dimW − dim(U + W ) = 1. Calcoliamo U ∩ W risolvendo il sistema

2x1 − 2x2 − x3 = 0

x1 − x2 + x 4 = 0 .

x + x − x + x = 0
1 2 3 4

Le equazioni sono significative (sappiamo già che tale sistema avrà ∞1 soluzioni), dunque
possiamo assegnare un valore t a una qualunque variabile, e risolvere nelle restanti tre.
In definitiva otteniamo  
2
  1 
U ∩ W = L
  2  .
 
−1
 
0 a 0
Esercizio 2 Si consideri la matrice A = a 0 b  dipendente dai parametri reali a, b,
0 b 0
che supporremo non nulla (cioè a, b non sono entrambi nulli); sia f l’endomorfismo di R3
rappresentato da A rispetto alla base canonica.
a) Determinare, se possibile, a e b in modo che Imf abbia dimensione 1.
b) Determinare gli autovalori di  A al variare
 di a e b e dire per quali (eventuali) valori
0 0 0
di a e b la matrice A è simile a 0 1 0.
0 0 1
c) Determinare, se possibile, una base ortonormale di autovettori di f quando a = 0, b =
2.
 
0 a
Soluzione. a) Ricordiamo che dimImf = rkA. Ora, se a ̸= 0, il minore ha
a 0
 
2 0 b
determinante −a . Analogamente, se b ̸= 0, il minore ha determinante −b2 . Il
b 0
rango è sempre due, e quindi non si può avere mai dimImf = 1.
b) Calcoliamo  
−λ a 0
det  a −λ b  = λ(a2 + b2 − λ2 ).
0 b −λ

Gli autovalori sono 0, ± a2 + b2 . La matrice è sempre diagonalizzabile quando a, b non
sono entrambi nulli. La matrice non è mai simile a quella indicata.
c) Gli autovalori sono 0, 2,−2.  Gli autospazi si calcolano immediatamente dall’equazione
 
x 
y=0 1
(A − λI)X = 0, con X = y , λ = 0, 2, −2: E(0) : , quindi E(0) = L 0;
z z=0 0
 

x=0 0 
x=0
E(2) : , quindi E(2) = L 1; E(−2) : , quindi E(2) =
y−z =0 1 y + z = 0
       
0 1 0 0
L  1 ; Una base ortonormale di autovettori è dunque data da 0 , √12 1 , √12  1 .
−1 0 1 −1
Esercizio 3 a) Sia (v1 , v2 , v3 , v4 ) una base di uno spazio vettoriale V . Dato un parametro
reale k, si consideri l’unico endomorfismo f di V tale che


 f (v1 ) = v2

f (v ) = kv + v
2 1 3

 f (v3 ) = kv1 + v4

f (v4 ) = 2v1 + kv2 + kv3 + kv4 .

a) Determinare i valori di k per i quali f risulta iniettivo.


b) Sia k = 1. Determinare una base del nucleo di f .
c) Si fissi ora k = 0. Stabilire se esiste una base di V rispetto alla quale la matrice
associata a f risulta diagonale.

Soluzione.
a) Scriviamo la matrice A associata all’endomorfismo rispetto alla base (v1 , ..., vk ).
 
0 k k 2
1 0 0 k 
A= 0 1 0 k 

0 0 1 k

L’endomorfismo è iniettivo se e solo se detA ̸= 0. Ora, detA = 2k 2 − 2. Dunque


l’endomorfismo è iniettivo se e solo se k ̸= ±1.
 
x1
 x2 
b) Sia k = 1. Dobbiamo risolvere AX = 0, con X =   x3  :

x4


 x2 + x3 + 2x4 = 0

x + x = 0
1 4

 x2 + x4 = 0

x3 + x4 = 0

La prima equazione è somma della terza e della quarta, quindi la eliminiamo. Il sis-
tema cosı̀ ottenuto è a scalini. Ponendo
  x4 = t e risolvendo dal basso otteniamo che le
1
 1 
coordinate di kerf sono date da L   1 .
 
−1
c) La matrice A diventa  
0 0 0 2
1 0 0 0
A=
0
.
1 0 0
0 0 1 0
√ √ √
Il polinomio caratteristico è pA (λ) = λ4 − 2 = (λ − 4 2)(λ + 4 2)(λ2 + 2), che non è
totalmente riducibile, dunque la matrice A non è diagonalizzabile.
Prova scritta di Geometria
14 febbraio 2022, seconda parte

Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

L’esame consiste di tre esercizi, e ha la durata di 75 minuti. Giustificare le risposte in


modo chiaro e conciso. Risposte senza spiegazione non riceveranno credito. Non saranno
accettati fogli di brutta copia.

Esercizio 1 Nel piano sono dati i punti A = (2, −2), B = (−1, 4) e la retta r : x − y = 0.
a) Determinare il punto di r allineato con A e B.
b) Determinare un punto P su r tale che il triangolo di vertici A, B, P sia rettangolo in
A.

Soluzione. a)
Un punto generico P di r ha coordinate(t, t). Allora ⃗ = (t−2, t+2) e AB
AP ⃗ = (−3, 6).
t−2 t+2
I tre punti sono allineati se e solo se det = 0, cioè per t = 2/3. Il punto
−3 6
cercato è (2/3, 2/3).
b)
Dobbiamo imporre ⟨AP ⃗ , AB⟩
⃗ = 0, cioè t = −6. Il punto cercato è (−6, −6).
Esercizio 2 Nello spazio sono assegnate le rette r, r′ di equazioni parametriche rispettive:
 
x = 2 + t
 x = −1 + s


r: y=1 , r : y =1+s .

z = −1 − t 
z = −1

a) Stabilire se r e r′ sono complanari o sghembe.


b) Determinare, se possibile, equazioni parametriche di una retta r′′ perpendicolare e
incidente sia a r che a r′ . Se tale retta esiste, è unica ?
c) Calcolare il valore minimo che assume il raggio di una sfera tangente sia a r che a r′
(Nota: la retta r è tangente alla sfera σ se r ∩ σ si riduce a un punto. Nota: non occorre
fare troppi conti, basta usare la parte b)).

Soluzione.
a) Le due rette non sono parallele, poiché hanno parametri direttori non proporzionali.
Inoltre non sono incidenti. Si può verificare in vari modi. Ad esempio, tutti i punti di
r hanno ordinata y = 1. L’unico punto di r′ con ordinata y = 1 si ha per s = 0 ed
è (−1, 1, −1). Ma questo punto non è su r, poiché l’unico punto su r con z = −1 è
(2, 1, −1). Dunque le rette sono sghembe. Altrimenti si imposta il sistema di tre equazioni
in due incognite s, t e si vede che è incompatibile.
b) Questa retta è unica, ed è esattamente quella che passa per i punti H ∈ r, H ′ ∈ r′
che realizzano la minima distanza tra le due rette. Siano H = (2 + t, 1, 1 − t) e H ′ =
(−1 + s, 1 + s, −1). Consideriamo il vettore HH ⃗ ′ = (s − t − 3, s, t). Imponiamo che HH
⃗ ′
sia perpendicolare ad r e ad r′ , cioè che sia ortogonale ai vettori direttori di r e di r′ :
(1, 0, −1) e (1, 1, 0). Otteniamo il sistema
s − 2t − 3 = 0


2s − t − 3 = 0
che ha come soluzioni s = 1, t = −1. I punti cercati sono H = (1, 1, 0) e H ′ = (0, 2, −1).
La retta cercata è quella che passa per i punti H, H ′ e ha equazioni parametriche

x = 1 − t

′′
r : y =1+t .

z = −t

c) La sfera ha centro nel punto medio del segmento√


HH ′ e ha raggio la metà della
lunghezza del segmento HH ′ , dunque il raggio è 23 .
Esercizio 3 Si consideri la conica γk : x2 − 4ky 2 + 2(k − 1)xy + 2x − 4y = 0 dipendente
dal parametro k.
a) Determinare i valori di k per i quali γk è degenere; inoltre, determinare la forma
canonica di γk quando k = 0.
b) Determinare i valori di k per i quali γk è un’iperbole degenere; in corrispondenza di
tali valori, determinare le coordinate del centro di simmetria di γk .
c) Determinare i valori di k per i quali γk è una parabola degenere; in corrispondenza di
tali valori, determinare le equazioni delle rette componenti.

Soluzione.  
1 k−1 1
a) Il polinomio che definisce la conica ha matrice A = k − 1 −4k −2 e parte
1 −2 0
 
1 k−1
quadratica Q = . Calcoliamo detA = 0 per ogni k, quindi è sempre
k − 1 −4k

degenere. Gli autovalori di Q per k = 0 sono 1±2 5 , dunque la forma canonica è
√ √
1+ 5 2 1− 5 2
X + Y = 0.
2 2

b) Si ha detQ = −k 2 − 2k − 1 = −(k + 1)2 . Quindi detQ < 0 per ogni k ̸= −1. Per tali
valori è un’iperbole degenere. Il centro ha coordinate
   
k − 1 −4k 1 k−1

 det 1 −2
det
1 −2 
 
2 1
 ,− = − ,− .
 −(k + 1)2 −(k + 1)2  k+1 k+1

c) Si ha una parabola degenere per k = −1. Sostituendo nell’equazione iniziale, abbiamo


che
γ−1 : x2 + 4y 2 − 4xy + 2x − 4y = 0.
Ora, x2 + 4y 2 − 4xy + 2x − 4y = (x − 2y)2 + 2(x − 2y) = (x − 2y)(x − 2y + 2). Le equazioni
delle due rette componenti sono x − 2y = 0 e x − 2y + 2 = 0.

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