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Prova scritta di Geometria - soluzioni

14 settembre 2022

Prima parte
 
1 −1 2
Esercizio 1 Si consideri la matrice A = −1 1 −2 e sia T l’operatore di R3
2 −2 4
rappresentato da A rispetto alla base canonica.
a) Determinare una base di Ker T .
b) Determinare una base ortonormale di Ker T .
c) Determinare, se possibile, una matrice diagonale D e una matrice ortogonale P tali
che D = P t AP .

Soluzione. a) Una base di Ker T è determinata dall’equazione x − y + 2z = 0, e dunque


   
1 −2
è data da u1 = 1 , u2 =
   0 .
0 1
b) Troviamo una base ortonormale
 , v2 ) prendendo prima w1 = u1 e w2 = u2 −
 (v1
1 −1
⟨u2 ,w1 ⟩
∥w1 ∥2
w1 , ovvero w1 = 1 , w2 =
   1 . Abbiamo che (w1 , w2 ) è base ortogonale di
0 1
Ker T . Una base ortonormale è data dunque da v1 = √12 w1 , v2 = √13 w2 .
c) La matrice A è simmetrica, dunque è ortogonalmente diagonalizzabile, e gli autospazi
sono ortogonali tra loro. Gli autovalori sono 0, con molteplicità alebrica e geometrica 2, e
6, con molteplicità 1. Abbiamo già calcolato una base ortonormale
  dell’autospazio E(0),
1
ovvero (v1 , v2 ). Calcoliamo E(6) = Ker(A − 6I) = L   −1. Una base ortonormale
2
 
1
1 
di E(6) è data da v3 = 6 −1. Concludiamo che P è la matrice che ha per colonne

2
 
0 0 0
v1 , v2 , v3 e D = 0 0 0.

0 0 6
Esercizio 2 Si considerino i seguenti sottospazi di R4 :
 
k
x + y − 2w = 0

 0 
V = L   , W :
    .
1 y−z−w =0
−1

a) Determinare una base di W e una base di W ⊥ .


b) Calcolare la dimensione di V ∩ W al variare di k.
c) Trovare un’equazione cartesiana per V ⊥ e calcolare la dimensione di V ⊥ ∩ W al variare
di k.
   
1 −1
1  1 
Soluzione. a) Una base di W è data da  0 ,  1 . A partire da questa base, una base
  
1 0
   
 1 0
x + y + w = 0  1  ,  1 .
  
di W ⊥ si trova risolvendo il sistema , e quindi è data da 
−x+y+z =0  0   −1
−2 −1
b) V ha sempre dimensione 1, edunque dimV∩W = 1 se V ⊂ W , altrimenti dimV ∩W =
1 −1 k
1 1 0
0. Ora, V ⊂ W se e solo re rk  0 1
 = 2, che avviene se e solo se k = −2. In
1
1 0 −1
questo caso dimV ∩ W = 1, altrimenti dimV ∩ W = 0.
c) Un’equazione cartesiana
 di V ⊥ è data da kx+z−w = 0, e dunque il sottospazio V ⊥ ∩W
kx + z − w = 0

è definito dal sistema x + y − 2w = 0 . La dimensione di V ⊥ ∩ W è quella dell’insieme

y − z − w = 0
 
k 0 1 −1
delle soluzioni di questo sistema, ovvero è 4 − rkA, dove A = 1 1 0 −2. Si vede
0 1 −1 −1
che rkA = 2 se k = 1, mentre rkA = 3 se k ̸= 1, e dunque dimV ⊥ ∩ W = 2 se k = 1,
dimV ⊥ ∩ W = 1 se k ̸= 1.
 
1 1 −1 1
Esercizio 3 Sia data la matrice A =  0 3 1 2.
−2 k 4 2
a) Calcolare il rango di A al variare di k.

x + y − z = 1

b) Discutere le soluzioni del sistema 3y + z = 2 al variare di k.

 − 2x + ky + 4z = 2

Soluzione. a) Il rango è almeno 2 e può essere al massimo 3. Calcoliamo il determinante


   
  1 1 −1 1 1 1
1 1
degli orlati di , cioè  0 3 1  e  0 3 2: otteniamo che i due deter-
0 3
−2 k 4 −2 k 2
minanti valgono 4 − k e 8 − 2k. Essi sono entrambi nulli se e solo se k = 4. Dunque per
k = 4 il rango è 2, mentre è 3 per k ̸= 4.
b) Abbiamo già effettuato lo studio al punto precedente. Se k ̸= 4, la matrice dei coeffi-
cienti (che è quadrata) ha determinante non nullo e dunque il sistema ammette un’unica
soluzione. Per k = 4, la matrice dei coefficienti ha rango 2 cosı̀ come la matrice completa,
quindi il sistema ammette ∞1 soluzioni.
Seconda parte

Esercizio 1 Nel piano sono dati i punti O = (0, 0), A = (1, 0), B = (0, 2) e la retta
r : x + 2y = 0.
a) Determinare l’equazione della circonferenza di centro l’origine e tangente alla retta
passante per A e B.
b) Determinare le coordinate di un punto D del secondo quadrante, che giace sulla retta
r e tale che l’area del triangolo OBD sia pari a 3.

Soluzione.
a) La retta s per A e B ha equazione 2x + y − 2 = 0, e dunque la circonferenza deve
avere come raggio la distanza del centro (l’origine) da s: |2·0+0−2|

22 +1
= √25 . La circonferenza
ha dunque equazione x2 + y 2 = 54 .
x = −2t

b) La retta r ha equazioni parametriche , dunque un generico punto su di essa
y=t
è del tipo P = (−2t, t), t ∈ R. Ora, abbiamo OB ⃗ = (0, 2), OD ⃗ = (−2t, t), l’area del
 
0 2
parallelogramma di lati OB e OD è dunque data da det = |4t|. L’area del
−2t t
triangolo OBD è metà di quest’area, dunque vogliamo che |4t| = 6, ovvero t = ±3/2. I
punti cercati sono (−3, 3/2) e (3, −3/2), ma solo il primo dei due è nel secondo quadrante.

Esercizio 2 È data la conica γ : 2x2 − 7y 2 + 12xy − 10y − 2 = 0.


a) Determinare la forma canonica di γ.
b) Verificare che γ è una conica a centro; determinare le coordinate del centro e le
equazioni degli assi.
c) Se γk : 2x2 − 7y 2 + 12xy − 10y − 2k = 0, determinare gli eventuali valori di k per i
quali γk è degenere.

Soluzione.  
2 6 0
a) La matrice della conica è A = 6 −7 −5, la matrice della parte quadratica è
0 −5 −2
 
2 6
Q= . Si calcola detA = 50, mentre detQ = −50 e TrQ = −5. Gli autovalori di
6 −7
Q sono quindi 5 e −10. La conica ha forma canonica 5X 2 − 10Y 2 + a = 0. Per ricavare
 
5 0 0
a, dal Teorema di Invarianza, sappiamo che 50 = detA = det 0 −10 0 = −50a, e
0 0 a
quindi a = −1. La forma canonica è quindi 5X 2 − 10Y 2 − 1 = 0.
    
6 −7 2 6
 det 0 −5 det
  
0 −5 
b) La conica è un’iperbole. Il centro ha coordinate 
detQ
,− detQ
 =

(3/5, −1/5). Gli assi passano per il centro (3/5, −1/5) e sono paralleli agli autospazi di
Q, che calcoliamo. E(5) ha equazione x−2y = 0, mentre E(−10) ha equazione 2x+y = 0.
Gli assi dunque hanno equazioni x − 2y − 1 = 0 e 2x + y − 1 = 0.
 
2 6 0
c) La matrice della conica è Ak = 6 −7 −5  che ha determinante 50(2k − 1).
0 −5 −2k
La conica è degenere per k = 1/2, in particolare, è un’iperbole degenere (coppia di rette
incidenti).

x−y−1=0

Esercizio 3 Data la retta dello spazio di equazioni cartesiane r : e dato
y−z+2=0
il punto P0 = (2, −1, 0) determinare:
a) il punto di r più vicino a P0 .
b) equazioni parametriche e cartesiane della retta s passante per P0 , perpendicolare e
incidente a r.
c) La distanza di P0 da r.

Soluzione. 
x = t − 1

a) Si vede subito che r ha equazioni parametriche y = t − 2 e dunque parametri direttori

z = t
(1, 1, 1). Calcoliamo l’equazione del generico piano perpendicolare a r, cioè x + y + z + d =
0. Tra questi, quello che passa per P0 è definito da 2 − 1 + 0 + d = 0, cioè d = −1. Sia
dunque questo piano π : x + y + z − 1 = 0. Il punto di r più vicino a P0 è dato da r ∩ π.
Ad esempio, possiamo trovarlo inserendo le equazioni parametriche di r nell’equazione di
π: (t − 1) + (t − 2) + t − 1 = 0, che ci resituisce t = 4/3. Il punto cercato è (4/3 − 1, 4/3 −
2, 4/3) = (1/3, −2/3, 4/3).
b) La retta cercata è semplicemente la retta per P0 e per (1/3, −2/3, 4/3), ed ha equazioni
5


 x=2− t


 3
1

parametriche y = −1 + t . Per trovare delle equazioni cartesiane, utilizziamo la terza

 3


z = t
 4
3
equazione parametrica per esplicitare t: t = 34 z. Sostituiamo questa espressione nelle
5 3 5
 
x = 2 − · z
 x + z − 2 = 0

prime due equazioni parametriche: 3 4 , ovvero 4 .
y = −1 + · z
 1 3 1
y − z + 1 = 0

3 4 4
c) La distanza di P0 da r è semplicementeq la distanza tra P0 e (1/3, −2/3, 4/3), ovvero
p
(2 − 1/3)2 + (−1 + 2/3)2 + (0 − 4/3)2 = 14 3
.

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