Alimentazione allegato 3 frutta, olio e salse, carni.

FRUTTA
Agli inizi i romani si nutrivano prevalentemente di frutta secca come le nocciole, fresche o abbrustolite, pinoli, more e castagne. Altra frutta molto usata era l’UVA, LA FRUTTA MAGGIRMENTE RAPPRESENTATA NEGLI
AFFRESCHI, E IL FICO FRUTTO UTILIZZATO COME PORTATA DI FINE PRANZO CONSIDERATO ANCHE UN RIMEDIO CONTRO LA FATICA; IL LIQUIDO DEL GAMBO ERA USATO CONTRO I CALLI E LE
VERRUCHE. SI SVILUPPO’ POI LA COLTIVAZIONE DEGLI ALBERI DA FRUTTO E CON L’ESPANDERSI DEI DOMINI LE IMPORTAZIONI DI NUOVI PRODOTTI ANDARO AD AMPLIARE LA PRODUZIONE DELLE
VARIETA’ COLTIVATE. FRA QUESTI IL MELOGRANO ( MALUM PUNICUM ), PROVENIENTE DA CARTAGINE, LE ALBICOCCHE ( MALUM ARMENICUM ) DALL’ARMENIA, IL CILIEGIO (CERASUS PONTICO )
RIPORTATO DALLE LEGIONI DI LUCULLO VITTORIOSE CONTRO MITRIDATE NEL PONTO, IL PESCO ( MALUM PERSICUM ) IMPORTATO DALLA PERSIA. OLTRE A CONSUMARLA FRESCA LA FRUTTA SI
CONSUMAVA ANCHE SECCA AD ESEMPIO LE NOCI; MANGIATE CON L’UVA, O USATE DAI BIMBI PER GIOCARE A BIGLIE O ANCHE DISTRIBUITE DAGLI SPOSI AI FANCIULLI COME CONFETTI DURANTE LE
CELEBRAZIONI NUNZIALI.

OLIO E SALSE
COME ADESSO ANCHE ALLORA A TAVOLA I CONDIMENTI ERANO PARTE IMPORTANTE DELLA MENSA. ALL’ORIGINE I ROMANI CONDIVANO I CIBI CON LO STRUTTO E COL GRASSO DI MAIALE, MA CON
LA DIFFUSIONE DELL’OLIVO L’OLIO DIVENNE IL CONDIMENTO GRASSO PER ECCELLENZA, ALMENO PER LE CLASSI RICCHE MENTRE I POVERI CONTINUARONO AD UTILIZZARE I CONDIMENTI ANIMALI.
IL CONSUMO MEDIO DELL’OLIO, USATO NON SOLO A TAVOLA MA ANCHE PER L’ILLUMINAZIONE E IN MEDICINA, ERA DI 2 LITRI A PERSONA AL MESE. I MAGGIORI IMPORTATORI ERANO LA BETICA,
REGIONE DELL’ AFRICA PROCONSOLARE E LA TRIPOLITANIA. L’OLIO ERA CONSIDERATO UN BENE TALMENTE PREZIOSO TANTO CHE IN UNA COMUNITA’ DOVE IL RECLUTAMENTO MILITARE ERA
D’OBBLIGO, UN CITTADINO CHE PIANTAVA ALMENO UN IUGERO ( 2500 MQ ) DI ULIVI ERA ESENTATO DALLA LEVA. NELLA CUCINA ROMANA VI ERA PRATICAMENTE OGNI TIPO DI SALSA UTILIZZATA
MAGGIORMENTE PER MASCHERARE IL SAPORE DELLE PIETANZE. GENERALMENTE L’INGREDIENTE PRIMARIO DELLE SALSE NIENTE AVEVA A CHE FARE CON LA PIETANZA PRINCIPALE DEL PIATTO. LA
SALSA PER ECCELLENZA ERA IL GARUM.

LE CARNI
LE CARNI PROVENIVANO PER LO PIU’ DALLE REGIONI MERIDIONALI, LUCANIA, SANNIO E SARDEGNA. ERA MOLTO IMPORTANTE NELLA DIETA ROMANA E VISTA LA DUREZZA DELLE CARNI VENIVA
COTTA DUE VOLTE, LA PRIMA NEL LATTE E LA SECONDA ARROSTITA CON LE VERDURE. LA CARNE MAGGIORMENTE CONSUMATA ERA QUELLA DI MAIALE ( O CINGHIALE ) DI CUI SI DICEVA CHE
OFFRIVA UNA GRAN VARIETA’ DI SAPORI A DIFFERERNZA DI ALTRE CARNI CHE AVEVANO UN UNICO SAPORE. INOLTRE IL SUO GRASSO ERA SPESSO UTILIZZATO COME CONDIMENTO O COME RIMEDIO
PER ALCUNI MALANNI. DIFFUSE ERANO ANCHE LE CARNI DI MONTONE E CAPRE MENO RINOMATE DI AGNELLO E CAPRETTO FAMOSE PER LA LORO MORBIDEZZA. IL GHIRO SERVITO DISSOSSATO E
FARCITO ERA UNA PRELIBATEZZA TANTO CHE VENIVANO ALLEVATI IN APPOSITI ALLEVAMENTI, I GLIRARIA; TENUTI IN GIARDINO IN CONTENITORI DI TERRACOTTA E CRESCIUTI AL BUIO; STESSO
DISCORSO PER GLI ALLEVAMENTI DI LUMACHE ( I COCLEARI ) NUTRITE CON FRUMENTO COTTO NEL VINO PER RENDERLE GUSTOSE E DIGERIBILI; IL POLLO ERA LA CARNE DEI POVERI, CARNI DI
LUSSO ERANO INVECE CAPRIOLI, DAINI E CERVI ALLEVATI IN APPOSITI VIVAI O NEI BOSCHI VICINO ALLE VILLE IN MODO CHE OLTRE A NUTRIMENTO ERANO FONTE DI GUADAGNO. IL BUE,
INIZIALMENTE NON VENIVA CONSUMATO IN QUANTO RITENUTO SACRO, VENNE POI OFFERTO NEI BANCHETTI IN ONORE DEGLI DEI. FRA LA SELVAGGINA ABBIAMO LA LEPRE, UNA PRELIBATEZZA
RICERCATA (SI RITENEVA CHE DOPO AVER MANGIATO LE SUE CARNI CI SI MANTENESSE BELLI PER 9 GIORNI), L’ANATRA E L’OCA. DELL’OCA SI MANGIAVA IL PATE DI FEGATO, INVENTATO SECONDO
PLINIO DA APICIO CHE LO CHIAMAVA FICATUM (TERMINE USATO ANCORA OGGI PER CHIAMARE IL FEGATO) PER LE GRANDI QUANTITA’ DI FICHI CHE L’OCA DOVEVA MANGIARE. MOLTO UTILIZZATA
ERA LA CARNE DEGLI UCCELLI QUALI PICCIONI, TORDI, TORTORE, USIGNOLI, COLOMBE, PERNICI, FAGIANI, FARAONE E BECCAFICHI; ANCHE I TRAMPOLIERI ERANO MOLTO RICERCATI COME CICOGNE,
GRU E FENICOTTERI DI CUI SENE GUSTAVA LA LINGUA. IL PAVONE ERAAD USO ESCLUSIVO DEGLI IMPERATORI COME GLI STRUZZI, ELIOGABALO PER UN BANCHETTO NE FECE SERVIRE 600 PER
GUSTARNE LE TESTE. DELLE STRAVAGANZE A TAVOLA FACEVANO PARTE ANCHE CAMMELLI E PAPPAGALLI.

INFORMAZIONI TRATTE DA: PLINIO, NATURALIS HISTORIA; APICIO, DE RE COQUINARIA; SVETONIO, DE VITA CAESARUM; MARZIALE, EPIGRAMMI; PETRONIO, SATYRICON; ORAZIO, SATIRE; VARRONE,
OPERE; GIOVENALE, SATIRE.