Sei sulla pagina 1di 1

IL TRENO HA FISCHIATO

Il titolo della novella rappresenta l’episodio chiave del racconto, difatti il fischio del treno
sveglia il lungo sonno di Belluca che, intrappolato dalla sua abitudinaria e struggente vita,
aveva abbandonato l’idea di un mondo che vive e brulica di esistenza.
Difatti, il protagonista viene paragonato a un vecchio somaro che subisce ripetutamente
botte, ma che continua nel suo procedere. Di particolare importanza è l’affermazione “S’era
prese le frustate ingiuste e le crudeli punture in santa pace, sempre, senza neppur fiatare,
come se gli toccassero, o meglio, come se non le sentisse più, avvezzo com’era da anni e
anni alle continue solenni bastonature della sorte” , in cui si mostra come quella di Belluca
non fosse semplice sopportazione, ma alienazione dall’esistenza.
Ecco allora che , risvegliatosi, festeggia con comportamenti che paiono inconcepibili, ma
che non sono pazzia, ma gioia di vivere, per questo motivo Belluca ne risulta un
personaggio tragicomico, che mischia la tragedia della sua esistenza alla comicità derivata
da un ingenuo risveglio, la stessa comicità prodotta da un bimbo che nel cercare di
camminare, barcolla.
Il narratore allora spiega come non ci sia pazzia nel protagonista, che essa, la pazzia,
assomigli a una coda che se non attaccata alla creatura appare mostruosa, ma che in realtà è
innocente.
La novella è l’ennesima dimostrazione dell’umorismo Pirandelliano, in cui il punto di svolta
della narrazione è dato dalla rottura non solo dell’equilibrio iniziale, ma della realtà
apparente.

Potrebbero piacerti anche