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Domanda 1)

L’atto di ribellione di Belluca è quello di reagire per la prima volta violentemente gridando al rimprovero del capo ufficio. Le
stranezze precedenti sono state arrivare in ritardo e non finire il lavoro.

Domanda 2)

Il fischio del treno è un segnale esortativo, lo invita a staccarsi dalla staticità della sua vita famigliare e lavorativa.

Domanda 3)

Nella novella l’ordine cronologico è invertito, si parte dalla pazzia per giungere alla normalità. Si arriva alle cause che l’hanno
determinata. La storia parte in “media res”, i fatti sono già avvenuti.

Antefatto: descrizione della sua vita lavorativa e familiare scritta sopra.

Si svolge nell'arco di tre giorni. Tutto comincia una notte, in cui Belluca non riesce ad addormentarsi e a un certo punto sente un
treno fischiare. Il giorno seguente, il protagonista si reca come di consueto a lavoro, ma questa volta in ritardo. Passa la giornata
senza concludere nulla e riceve un rimprovero dal capo ufficio. Belluca per la prima volta si ribella e grida farneticando di un treno
che fischia e porta in luoghi lontani. A causa di ciò viene considerato pazzo e rinchiuso in manicomio, ma in ospedale racconterà la
vera storia al vicino di casa che è andato a trovarlo: egli non è impazzito, ed il fatto che gli altri lo pensino lo fa anche sorridere.

Domanda 4)

vocaboli: frenesia, encefalite, infiammazione della membrana, alienazione mentale, febbre cerebrale, impazzirà, delirio, ospizio.

Questi termini appartengono al linguaggio medico, in particolare alle malattie mentali.

Vengono utilizzati dai colleghi e dai medici, ma vengono respinte del vicino che conosce la verità del suo comportamento e che è
una conseguenza naturale del modo in cui vive.

Domanda 5)

la voce narrante, rappresentata dal vicino di Belluca, è direttamente coinvolta nella vicenda narrata. Egli, pertanto, esprime le
proprie considerazioni nel brano, lasciando trasparire chiaramente il proprio punto di vista. Dall'inizio del brano, si può capire come
il narratore conoscesse l'epilogo della storia che viene da lui raccontata "a ritroso".

Domanda 6)

le varie prospettive sono: quella dei colleghi, quella del datore di lavoro, quella del vicino e quella di Belluca stesso. I colleghi e il
datore di lavoro vedono Belluca come un pazzo, egli infatti si è spogliato della sua maschera e pertanto non viene riconosciuto. Il
vicino spiega il nesso che c'è tra la sua vita e la sua reazione. Belluca stesso ci mostra effettivamente le sue sensazioni e quello che
ha provato quando ha sentito il fischio del treno.

Domanda 7)

Queste sono le espressioni che evidenziano il punto di vista dei colleghi: circoscritto, casellario ambulante (come se fosse un
oggetto) e vecchio somaro (come se fosse una bestia).

Domanda 8)

No, in Pascoli la famiglia appare come un luogo sicuro da ricercare e in cui ritornare, un nido.
Qui, invece, la famiglia non da serenità al protagonista, la casa è un luogo di caos e insoddisfazione da cui fuggire, una trappola.

Domanda 9)

vv.111-122, vv.122-125, vv.118-120

Domanda 10)
Cambiamento fisico: vv.46-49. Cambiamento del comportamento: vv.50-51, vv.71-71 e vv.79-85

Domanda 11)

I luoghi sono l'ufficio, la sua casa, l'ospedale (spazi interni), la campagna, la Siberia, il Congo e altri luoghi che Belluca immagina
(spazi esterni). Gli spazi interni si ricollegano alla sua vita quotidiana e lo fanno sentire come chiuso in una prigione. Tra la casa e
l'ufficio s'instaura un incastro perché in entrambi i luoghi lui si sente schiavo della sua vita. Gli spazi esterni rappresentano il suo
desiderio di evadere dalla monotonia con l'immaginazione, che gli permette di sentirsi libero .

Domanda 12)

la presa di coscienza si traduce per Belluca in un forte desiderio di evadere dalla "trappola". Inizialmente contesta e rifiuta la società
ribellandosi, ma successivamente ritorna alla normalità (impiegato diligente e sottomesso). Tuttavia, decide di dare, ogni tanto,
libero sfogo alla sua immaginazione in modo da fare una "pausa" dalla sua vita oppressiva, immaginando città e luoghi che
potrebbe vedere. vv71-71 e vv.79-85

Domanda 13)

La novella si svolge entro dei limiti paradossali, ma di fatto rispecchia la situazione di molte persone che resistono all’alienazione
solo grazie a piccoli spazi che si ritagliano creando una realtà diversa nel sogno. È una storia di apparente follia e di rivelazione.
Il fischio del treno è l’evento apparentemente insignificante che invece è il centro della novella.
Il fischio sconvolge la vita del protagonista (per Pirandello un piccolo evento può rivoluzionare la vita di una persona). In questo
caso il fischio del treno squarcia la triste situazione e rende consapevole Belluca della sua condizione, lo sprona a riprendersi la sua
dignità. Il fischio è il simbolo della libertà.

In questa novella è possibile rintracciare, inoltre, i grandi temi che caratterizzano l’opera di Pirandello in generale, ossia il tema
della maschera e quello del viaggio come evasione. Per quel che concerne il tema della maschera viene sottolineata nella novella
l’impossibilità di instaurare rapporti autentici tra gli uomini poiché gli altri non conoscono noi, ma la maschera che siamo soliti
portare davanti a loro, come lo stesso Belluca che era conosciuto dai suoi colleghi e dal capo-ufficio con la maschera di uomo
sottomesso che era solito portare in ufficio. Il tema del viaggio, rappresentato dal fischio del treno, è l’unico modo per evadere
dalla realtà.

Molte novelle di Pirandello culminano con il tema della rivelazione, es. dell’avvocato della Carriola o di Ciàula che è un po'
differente in quanto è protagonista del tutto inconsapevole: non può trarne, perciò, alcuna significativa svolta di vita. Molti
personaggi hanno itinerari di fuga dal presente e dalla realtà per cercare una più autentica identità.

Molti artisti hanno praticato con metodo la fuga dal mondo, l'isolandosi e scappando dalla quotidianità urbana per rifugiarsi in
luoghi ameni e tranquilli. Altri hanno reinterpretato il mondo il reale che li circondava attraverso uno sguardo diverso,  tra
questi Vincent van Gogh, Paul Gauguin e gli impressionisti francesi.

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