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LUCANO

Lucano nasce a Cordova nel 39 d.C. ed era fratello di Seneca il filosofo. Studia a Roma e successivamente si sposta
per gli studi ad Atene. Viene poi richiamato a Roma da Nerone che lo fa entrare nel cohors amicorum dove riesce
anche ad ottenere l’onore della questura. successivamente però il rapporto tra lucano e Nerone si spezza, a tal punto
che Nerone vieterà a lucano di pubblicare i suoi versi. Un possibile motivo della rottura tra i due è la posizione
filo-repubblicana del Bellum civile di lucano, ma potrebbe essere anche perché nel 62 Nerone è ostile anche nei
confronti di Seneca. Nel 65 lucano fa parte della congiura di Pisone e per questo motivo viene costretto a uccidersi.

BELLUM CIVILE
Il Bellum civile è il più antico poema epico storico conservato per intero. L’obiettivo di lucano nella scrittura di
quest’opera è quello di trasformare l’epos tradizionale, distaccandosi da quello di Virgilio, infatti lucano viene definito
l’anti-Virgilio. Un altro titolo di quest’opera è “pharsalia” infatti ha come argomento principale la guerra civile tra Cesare
e Pompeo, da quando nasce l’ostilità alla morte di Pompeo, che combatterono nella battaglia di Farsalo. L’opera è
divisa in 10 libri, ma non è compiuta a causa della sua morte precoce, infatti il 10º libro si ferma alla rivolta contro
Cesare ad Alessandria. probabilmente lucano voleva aggiungere altri due libri per continuare la rivolta in Alessandria
contro Cesare ed arrivare al suicidio di Catone ad unica, oppure di arrivare fino alla sconfitta a Munda delle truppe di
Pompeo per poi arrivare alla morte di Cesare. La fonte principale del Bellum civile è probabilmente Tito Livio, Seneca
(il nonno) e Asinio Pollione, tutti di posizione filo repubblicana. Vi sono però delle distorsioni dei fatti storici in modo da
poter rispettare le esigenze del poeta.

EPOS DI LUCANO
Lucano, A differenza dei poemi storici romani precedenti, nonostante questi già non contenessero episodi mitici, non
inserisce una parte divina nel suo poema, infatti l’elemento soprannaturale lo manifesta grazie a sogni, visioni o
magie. A differenza degli altri poemi storici inoltre il Bellum civile non è un poema celebrativo della città di Roma o
delle personalità importanti all’interno di essa, infatti biasima e deplora i personaggi, ma propone un evento funesto
ovvero la caduta della libertas repubblicana e quindi della fine della potenza romana. Soltanto il Proemio contiene la
celebrazione e l’elogio di Nerone, ma si può notare chiaramente che non rispecchia il pensiero dell’autore, tanto che
alcuni studiosi pensano che sia da interpretare in modo ironico, ed è puramente scritto per convenzione. Dal momento
che lucano non esalta e celebra la città di Roma sposta l’esaltazione sui personaggi sulla vicenda, infatti l’opera è
caratterizzata in certi tratti, specialmente nei momenti tesi fuori dalla norma, da uno stile patetico o tragico. vi è una
ricorrente presenza del motivo della morte che viene addirittura posto al centro del poema. Infatti il poeta descrive
brevemente alcune situazioni comuni, mentre ripone tutta l’attenzione sulle scene particolarmente drammatiche
oppure su digressioni per mostrare la sua conoscenza in merito alla scienza, alla geografia o alla mitologia. Per
questo l’opera può essere considerata asimmetrica dal momento che alcune parti sono molto più corte rispetto ad
altre. Inoltre lucano inserisce molte descrizioni e commenti riguardo le vicende non rotte e infatti il narratore interviene
spesso in prima persona, l’opera ha infatti un tono oratorio.

RAPPORTO CON EPOS VIRGILIANO


Il fatto che il poeta aderisca alla dottrina stoica, come si può notare dalla celebrazione di Catone, dalla Virtus vista in
chiave storica e dall’esaltazione del suicidio, si contrappone al pessimismo dell’opera, infatti lucano non accetta il fato
come unico destino dell’uomo, ma invece si pone con uno spirito ribelle e di protesta. Sostiene che ciò che ha
decretato la caduta di Roma è il fatto che gli dei fossero invidiosi della sua grandezza. Nonostante Lucano si distacchi
completamente dall’epos virgiliano, vi sono alcuni punti comuni con l’Eneide, per esempio vi è la profezia della maga
d’Egitto che risuscita un soldato che svela la vita dell’oltretomba, riprendendo quindi la profezia di Enea che scende
negli inferi.

PERSONAGGI
I personaggi del Bellum civile di lucano sono caratterizzati da un’estrema aspirazione al sublime e alla grandiosità,
assumendo nell’opera le caratteristiche di Caesar e magnos, questi però arrivano ad essere eccessivi fino all’estremo.
Infatti dal momento che l’opera a un esito pessimistico non potrà avere personaggi positivi per tutto il corso dell’opera
a differenza dell’Eneide con Enea. Infatti Cesare nonostante sia vincitore delle battaglie viene raffigurato come un
genio del male, pronto a fare di tutto pur di arrivare alla vittoria e per questo presenta delle analogie con Catilina.
Inoltre Cesare è una figura piena di crudeltà e superbia che viene identificato nel tiranno, soprattutto quando vinse a
Farsalo. Cesare inoltre si trova in netta contrapposizione con Enea dal momento che non porta rispetto per la patria e
per gli dei. I due personaggi che invece sono descritti in maniera positiva, e che rappresentano gli antagonisti di
Cesare, sono Pompeo e Catone. Anche se comunque Pompeo viene descritto come debole, abbandonato dalla
fortuna e in caso di vittoria avrebbe fatto di tutto per avere il dominio assoluto. Nonostante ciò ma man mano che la
narrazione avanza Pompeo si avvicina sempre di più all’essere un eroe tragico e con il passare del tempo si rende
sempre più consapevole del suo destino, identificato nel destino della Repubblica. Catone invece è descritto
interamente in modo positivo, egli infatti rappresenta il sapiente storico e la legalità repubblicana. In realtà, nonostante
la sua figura sia positiva, non rappresenta il principale protagonista, infatti appare molto poco all’interno dell’opera, e
solo nel penultimo libro egli prende il posto di Pompeo come principale antagonista. Il fatto che Catone che non sia
così presente nell’opera è probabilmente dovuto al fatto che lucano, essendo morto giovane, non ha potuto narrare
del suicidio eroico di Catone e della sua vita. In ogni caso anche Catone, come il poeta, sostiene che la sconfitta di
Roma sia dovuta agli dei e anch’egli, come gli altri personaggi del Bellum civile, presenta caratteristiche che aspirano
alla grandiosità, ma egli la conferisce tutta alla sua morale.

IL LINGUAGGIO POETICO
“Victrix causa dei placuit, sed victa Catoni” significa la causa dei vincitori piacque agli dei, ma quella dei vinti a Catone.
E questa è una sentenza del bellum civile che sintetizza lo stile di lucano. Infatti egli utilizza questa frase d’effetto
come era solito fare dalla cultura del suo tempo. Infatti la frase è costituita da un parallelismo e un’antitesi (vincitori e
vinti, dei e Catone) e una figura etimologica etimologica (Victrix/ victa). Sottolineando la caratteristica intellettualistica
delle opere di lucano che mira ad un gusto grandioso e di enfasi. Infatti il tono è magniloquente e vuole creare
tensione ricorrendo anche a molti discorsi diretti.

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