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ACUSTICA / CLASSICA
Le corde si chiamano in questo modo perché prendono il nome dalla nota che
riproducono.
Sarà bene, sin da subito, imparare e memorizzare il nome delle corde (e, di conseguenza,
delle note) in notazione anglosassone, che prevede che le note si identifichino con una
lettera dell’alfabeto. La nota principale LA si indica con la lettera A e, di conseguenza, la
corrispondenza sarà la seguente:
A LA
B SI
C DO
D RE
E MI
F FA
G SOL
Il MI Cantino ed il MI basso (la prima e la stessa corda) producono la stessa nota con
un’altezza diversa (più acuta il MI Cantino e più grave il MI Basso).
E MI (6ᵃ corda)
A LA (5ᵃ corda)
D RE (4ᵃ corda)
G SOL (3ᵃ corda)
B SI (2ᵃ corda)
E MI (1ᵃ corda)
Le dita della mano sinistra (o destra per i mancini) che noi useremo2 sono solitamente 4
e sono così chiamate:
prima corda
(più sottile)
Nello schema sono rappresentati i tasti della chitarra orientati come la chitarra
qui raffigurata.
I numeri sui pallini indicano il dito da usare (anche se a volte si usano dita
diverse). I pallini sono posizionati sui tasti relativi. Gli “0” indicano che la corda
va suonata “a vuoto”, cioè senza schiacciare alcun tasto, le X sulla corda stanno
a significare che quella corda non va suonata in quanto non fa parte delle note
da cui è composto l’accordo3
3
o, pur facendone parte, si trovano in posizione “più bassa” rispetto alla tonica, che è la nota “principale”
dell’accordo e che dà il nome stesso all’accordo.
La regola della composizione dell’accordo, che vedremo più avanti, stabilisce, infatti che la prima nota da suonare,
la più grave, sia proprio la tonica. Fanno eccezione gli slash chord (dal simbolo “/”) che prevedono che la nota più
bassa sia un’altra nota, non sempre facente parte dell’accordo. Ad esempio A/C = accordo di La (A) che ha come
nota più bassa il DO (C). Se lo slash chord indica al basso una nota facente parte dell’accordo prende il nome di
rivolto (che vedremo più in là).
Corso di chitarra - Paolo Argeri pag. 3
COME STUDIARE GLI ACCORDI