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NOMENCLATURA DELLE PRINCIPALI PARTI DI UNA CHITARRA

ACUSTICA / CLASSICA

Corso di chitarra - Paolo Argeri pag. 1


LE CORDE DELLA CHITARRA E LE DITA DELLA MANO SINISTRA
La chitarra ha 6 corde1:
 la 1ᵃ (la più sottile, quella in basso) si chiama MI cantino;
 la 2ᵃ si chiama SI;
 la 3ᵃ si chiama SOL;
 la 4ᵃ si chiama RE;
 la 5ᵃ si chiama LA;
 la 6ᵃ si chiama MI basso.

Le corde si chiamano in questo modo perché prendono il nome dalla nota che
riproducono.
Sarà bene, sin da subito, imparare e memorizzare il nome delle corde (e, di conseguenza,
delle note) in notazione anglosassone, che prevede che le note si identifichino con una
lettera dell’alfabeto. La nota principale LA si indica con la lettera A e, di conseguenza, la
corrispondenza sarà la seguente:

A LA
B SI
C DO
D RE
E MI
F FA
G SOL

Il MI Cantino ed il MI basso (la prima e la stessa corda) producono la stessa nota con
un’altezza diversa (più acuta il MI Cantino e più grave il MI Basso).

RICORDA: la prima corda, il MI cantino è la più sottile, quella in basso.

E MI (6ᵃ corda)
A LA (5ᵃ corda)
D RE (4ᵃ corda)
G SOL (3ᵃ corda)
B SI (2ᵃ corda)
E MI (1ᵃ corda)

Le dita della mano sinistra (o destra per i mancini) che noi useremo2 sono solitamente 4
e sono così chiamate:

1° dito: indice 2° dito: medio 3° dito: anulare 4° dito: mignolo

1Esistono, inoltre, chitarre a 7 corde, 8 e 12 corde e, meno diffuse, a 9 o 10 corde.


2 A volte viene utilizzato il pollice, normalmente per le corde basse.

Corso di chitarra - Paolo Argeri pag. 2


COME LEGGERE GLI ACCORDI

prima corda
(più sottile)

Nello schema sono rappresentati i tasti della chitarra orientati come la chitarra
qui raffigurata.
I numeri sui pallini indicano il dito da usare (anche se a volte si usano dita
diverse). I pallini sono posizionati sui tasti relativi. Gli “0” indicano che la corda
va suonata “a vuoto”, cioè senza schiacciare alcun tasto, le X sulla corda stanno
a significare che quella corda non va suonata in quanto non fa parte delle note
da cui è composto l’accordo3

Osserva il DO (C): vengono premute la 2ª corda al I tasto


la 4 ª corda al II tasto
la 5 ª corda al III tasto
Le lettere indicano le note che compongono l’accordo, “generate” dalla
pressione delle dita (o “a vuoto”), sulle rispettive corde. E’ usata la notazione
anglosassone. Nei riquadri sono invece indicate le note nella notazine note
indicate nei riquadri.

3
o, pur facendone parte, si trovano in posizione “più bassa” rispetto alla tonica, che è la nota “principale”
dell’accordo e che dà il nome stesso all’accordo.
La regola della composizione dell’accordo, che vedremo più avanti, stabilisce, infatti che la prima nota da suonare,
la più grave, sia proprio la tonica. Fanno eccezione gli slash chord (dal simbolo “/”) che prevedono che la nota più
bassa sia un’altra nota, non sempre facente parte dell’accordo. Ad esempio A/C = accordo di La (A) che ha come
nota più bassa il DO (C). Se lo slash chord indica al basso una nota facente parte dell’accordo prende il nome di
rivolto (che vedremo più in là).
Corso di chitarra - Paolo Argeri pag. 3
COME STUDIARE GLI ACCORDI

Inizialmente suona gli accordi pizzicando una corda alla volta,


ricordandoti di passare alla corda successiva solo quando avrai
ottenuto un suono “pulito”.

Il suono “pulito” si ottiene schiacciando la corda quel tanto che basta


ad ottenere un suono definito. Il dito va posizionato quanto più vicino
alla barretta che delimita il tasto. Se, ad esempio, il dito da
posizionare si trova al primo tasto, bisogna avvicinarsi quanto più
possibile alla prima barretta, mai sulla barretta stessa.

Il suono “sporco” o il suono “muto” si ottiene anche quando


pizzichiamo una corda “a vuoto”, cioè su cui non è poggiato alcun
dito. Questo “difetto” è superabile posizionando meglio le dita; per
favorire ciò bisogna portare un po’ più fuori il polso.

Corso di chitarra - Paolo Argeri pag. 4


Principali accordi maggiori

Corso di chitarra - Paolo Argeri pag. 5


Principali accordi minori

Corso di chitarra - Paolo Argeri pag. 6

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