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Mesopotamia,

La Porta di Ishtar a Babilonia

La città di Babilonia
Nel corso del VI secolo a.C., la città di Babilonia raggiunse il massimo splendore, divenendo il più grande centro del mondo antico.
Grazie soprattutto alla volontà del re Nabucodonosor II, che fece costruire una triplice cinta muraria: le mura urbane esterne, che
giungevano a difendere il Palazzo d’Estate a nord, e la doppia cinta muraria interna, che circondava la Città Vecchia, con i grandi
templi, e in cui si aprivano otto porte.

La Porta di Ishtar
La principale di queste porte era la Porta di Ishtar, la porta nord, che rappresentava l’imponente accesso al viale processionale che
conduceva alla ziqqurat, in sumerico Etemenaki. La porta è decorata con mattoni in lapislazzuli, alcuni lisci, alternati ad altri sui
quali sono raffigurati, in rilievo policromo, leoni, tori e draghi, simboleggianti rispettivamente Ishtar, dea dell’amore e della guerra,
Adad, dio della pioggia, e Marduk, dio protettore della città. Gli animali sono disposti in una composizione regolare a fasce
sovrapposte e inquadrati in decorazioni astratte. Originariamente la porta era affiancata da due ali monumentali lunghe oltre 180
metri, che le davano ancor maggiore austerità. La parte ora conservata al Pergamon Museum di Berlino rappresenta solo la parte
più esterna della porta, che era infatti composta da un doppio portale di collegamento fra i due recinti difensivi.

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