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1
Capitolo 5
Esempio 1.
2π
Osservazione 2. In generale, sin nx e cos nx sono funzioni periodiche di T = ,
n
2π
n ∈ N e n 6= 0: cos(nx) = cos n x + π = cos(nx + 2π) e sin(nx) =
n
2π
sin n x + n π = sin(nx + 2π).
2π
(a) cos x (periodo T = 2π) (b) cos 3x (periodo T = 3
)
Figura 5.1: Si noti come cambia il grafico a seconda del periodo della funzione
Esempio 4.
√
P3(x) = 5 + sin x + 2 sin 2x − 7 cos 3x
√
qui n = 3, a0 = 5, a1 = a2 = b3 = 0, b1 = 1, b2 = 2, a3 = −7.
Osservazione 6.
• se converge, non è detto che la funzione somma abbia proprietà “buone” come ad es.
l’infinita derivabilità
convergono.
+∞
X +∞
X
Osservazione 7. Se a0 + (ak cos kx + bk sin kx) converge 6⇒ (−kak sin kx +
k=1 k=1
kbk cos kx) converge.
Quindi:
+∞
X +∞
X
se a0 + (ak cos kx + bk sin kx) converge 6⇒ a0 + (ak cos kx + bk sin kx) derivabile
k=1 k=1
termine a termine.
Quindi
+∞
X
a0 + (ak cos kx + bk sin kx) può rappresentare funzioni:
k=1
• funzioni discontinue!
Osservando i grafici delle somme parziali di serie con varia convergenza possiamo ar-
guire che più lenta è la convergenza e più è difficile che la serie delle derivate converga,
perché il grafico si fa sempre più tremolante:
+∞ +∞
X sin kx 1 X sin kx 1
(a) somme parziali di , bk = 3 per n = 3 e (b) somme parziali di , bk = per n = 3 e
k=1
k3 k k=1
k k
n = 7 (convergenza rapida) n = 7 (convergenza lenta)
n
X sin kx
In (a) il grafico delle somme parziali sn(x) = per n = 7 è molto liscio e quasi
k3
k=1
+∞
X sin kx
non si distingue da quello che si ottiene per n = 3. Sia la serie che la serie
k3
k=1
+∞ +∞
X cos kx X sin kx
delle sue derivate convergono totalmente e la serie si può derivare
k2 k3
k=1 k=1
termine a termine.
n
X sin kx
In (b) il grafico delle somme parziali sn(x) = per n = 7 è molto diverso da
k
k=1
1
quello che si ottiene per n = 3. La successione (bk ) = converge a zero lentamente
k
e poiché è positiva e decrescente, per il Criterio di Dirichelet possiamo concludere che
+∞
X sin kx 1
la serie , bk = MA NON totalmente quindi la somma della serie potrebbe
k k
k=1
+∞
X
essere discontinua (vedremo che lo è!) e la serie delle derivate − cos kx non converge
k=1
(essendo la successione (an) = (−1) 6→ 0)
5.3 Serie di Fourier associata ad una funzione
Vogliamo vedere sotto quali condizioni una funzione si può sviluppare in serie trigonome-
trica.
Osserviamo che
• Se a0 + +∞
P
k=1 (ak cos kx + bk sin kx) converge ⇒ la sua somma g(x) è 2π-periodica,
• Le funzioni 2π-periodiche sono individuate dai loro valori in qualunque intervallo lungo
quanto il periodo, cioè 2π,
Se, dunque assegniamo una funzione “base” f (x) definita ad esempio su l’intervallo [0, 2π[,
possiamo costruire una funzione f ](x) che sia 2π-periodica definendola uguale ad f (x)
sugli intervalli del tipo [2hπ, 2(h + 1)π[, h 6= 0, h ∈ Z.
Esempio 8.
Figura 5.4: In rosso la funzione “base” f (x) = x per x ∈ [0, 2π[.
Teorema 10. Le funzioni trigonometriche sin kx e cos kx per k ∈ {0, 1, 2, ...} soddisfano
le seguenti relazioni integrali:
Z 2π Z 2π
a) (sin kx)2dx = (cos kx)2dx = π per ogni k 6= 0
0 0 √
(da cui k sin kxk = k cos kxk = π, per ogni k 6= 0)
Z 2π Z 2π
b) sin kx sin hx dx = cos kx cos hx dx = 0 per ogni k 6= h
0 0
(da cui hsin kx, sin hxi = 0 e hcos kx, cos hxi = 0, per ogni k 6= h: le funzioni sin kx
e sin hx sono ortogonali per k 6= h e anche cos kx e cos hx sono ortogonali per k 6= h)
Z 2π
c) sin kx cos hx dx = 0 per ogni h, k ∈ N
0
(da cui hsin kx, cos hxi = 0, per ogni h, k ∈ N: le funzioni sin kx e cos hx sono
SEMPRE ortogonali)
Riassumendo:
Il prodotto di due funzioni qualsiasi e diverse tra quelle dell’insieme {sin kx, cos hx}h,k∈N
è nullo su un intervallo che è lungo quanto il periodo (T = 2π), invece il quadrato ! di
T
sin kx e di cos hx ha integrale uguale alla metà della lunghezza del periodo = π ad
2
eccezione di 1, (cioè cos 0x = 1, cioè h = 0) che q
ha integrale uguale al periodo (T = 2π),
√ R 2π
quindi la norma di 1 in questo spazio è 2π = 0 1dx.
Una base ortonormale per Vn si ottiene dividendo le funzioni 1, sin kx e cos kx per la loro
norma:
1 sin kx cos hx
√ , √ , √ , h, k ∈ {1, 2, ..}
2π π π
(in questo modo essi sono a due a due ortogonali e di norma 1) quindi:
ogni polinomio trigonometrico è una combinazione lineare delle 2n + 1 funzioni
1 sin kx cos hx
√ , √ , √ , h, k ∈ {1, 2, ..}.
2π π π
Si può dimostrare che il polinomio trigonometrico di grado minore o uguale a n che
meglio approssima una funzione f ∈ C([0, 2π]), cioè che rende minimo lo scarto quadratico medio
R 1/2
2π
kf − pk = 0
2
|f (x) − p(x)| dx è
n
1 X
sn(x) = a0 + (ak cos kx + bk sin kx)
2
k=1
con
Z 2π
1
a0 = f (x) dx (5.3)
π 0
Z 2π
1
ak = f (x) cos kx dx, per ogni k ∈ {1, 2, ..., n} (5.4)
π 0
Z 2π
1
bk = f (x) sin kx dx, per ogni k ∈ {1, 2, ..., n} (5.5)
π 0
Si ottengono gli stessi coefficienti se integriamo lungo una qualunque altro inter-
vallo di lunghezza uguale al periodo T = 2π.
Per n → +∞ il polinomio sn(x) tende alla serie trigonometrica
+∞
1 X
a0 + (ak cos kx + bk sin kx)
2
k=1
detta serie di Fourier associata alla funzione f e i suoi coefficienti a0, ak , bk , con
k ∈ {1, 2, ...} calcolati mediante le equazioni (5.3), (5.4) e (5.5) sono detti coefficienti
di Fourier di f e scriveremo:
+∞
1 X
f (x) ∼ a0 + (ak cos kx + bk sin kx)
2
k=1
per indicare che la serie a secondo membro è la serie di Fourier associata a f . Si osservi
che il polinomio trigonometrico sn(x) è il termine generale della successione delle somme
parziali della serie di Fourier associata ad f .
TUTTAVIA CIÒ NON VUOL DIRE che valga la convergenza puntuale, cioè che per
ogni x0 nel dominio di f il valore f (x0) sia uguale alla somma della serie numerica
1
P+∞
2 a0 + k=1 (ak cos kx0 + bk sin kx0 ), in generale, infatti,
+∞
1 X
f (x0) 6= a0 + (ak cos kx0 + bk sin kx0).
2
k=1
Vedremo più avanti che ciò si può affermare se valgono ipotesi aggiuntive.
Z π
1
ak = A sgn(x) cos kx dx = 0, l’integrale di una funzione dispari su un dominio simmetrico rispetto all’origine è nullo
π −π | {z }
dispari · pari=dispari
Z π Z π
1 2
bk = A sgn(x) sin kx dx = A sin kx dx, l’integrale di una funzione pari su un dominio simmetrico rispet
π −π | {z } π 0
dispari · dispari=pari
all’origine è uguale al doppio di quello su metà intervallo
Figura 5.6
in blu il grafico della somma parziale per n = 6 s6(x) della serie di Fourier associata all’onda
quadra
ingrandendo: osserviamo come vicino x = 0 la differenza tra i vaolri della f (x) (in verde)
Figura 5.7
e quelli di s6(x) (in blu) è grande in modulo, quindi anche lo scarto quadratico E6(x) lo
sarà. Tale differenza (e anche lo scarto quadratico) si riduce allontanandosi dall’origine e
avvicinandosi a x = π2 .
5.4 Coefficienti di Fourier di funzioni pari o dispari
Sia f (x) una funzione 2π-periodica. A seconda che la funzione sia pari o dispari le formule
(5.3), (5.4) e (5.5) e il calcolo dei coefficienti di Fourier è più facile.
Z π
2
ak = f (x) cos kx dx, per ogni k ∈ {0, 1, 2, ..., n} (5.8)
π 0
Z π
2
bk = f (x) sin kx dx, per ogni k ∈ {1, 2, ..., n} (5.11)
π 0
5.5 Coefficienti di Fourier per funzioni di periodo qualsiasi
Sia adesso f una funzione definita su tutto R, periodica di periodo T (non necessariamente
2π). Essa può essere vista come un prolungamento periodico di una funzione definita
sull’intervallo [0, T [ di lunghezza T , appunto.
Esempio 14. Consideriamo la funzione mantissa f ](x) = x − bxc
dove con bxc indichiamo la parte intera di x: b3, 17c = 3, b53, 64c = 53
Essa può esser vista come il prolungamento periodico della funzione f (x) = x per x ∈
[0, 1[:
Se vogliamo scrivere la serie di Fourier associata a f mediante funzioni seno e coseno
periodiche di T dovremo usare:
2πkx 2πkx
sin e cos , con k ∈ {1, 2, ...}.
T T
Naturalmente il Teorema 10 diventa:
2πkx 2πkx
Teorema 15. Le funzioni trigonometriche sin T e cos T per k ∈ {0, 1, 2, ...} soddisfano le seguenti relazioni
integrali:
Z T Z T
r
2πkx 2πkx T
sin 2πkx
=
cos 2πkx
= T ,
cos2
a) sin dx = dx = per ogni k 6= 0 ⇒
0 T 0 T 2
T
T
2
per ogni k 6= 0
Z T Z T
2πkx 2πhx 2πkx 2πhx
b) sin sin dx = cos cos dx = 0 per ogni k 6= h
0 T T 0 T T
Z T
2πkx 2πhx
c) sin cos dx = 0 per ogni h, k ∈ N
0 T T
Riassumendo:
2πkx
, cos 2πhx
Il prodotto di due funzioni qualsiasi e diverse tra quelle dell’insieme {sin T T }h,k∈N
2πkx
è nullo su un intervallo che è lungo quanto il periodo T , invece il quadrato di sin T e
!
2πhx
T
di cos T ha integrale uguale alla metà della lunghezza del periodo ad eccezione
2
di 1, (cioè cos 0x = 1, cioè h =q0) che ha integrale uguale al periodo T , quindi la norma
√ RT
di 1 in questo spazio è T = 0 1dx.
Le formule (5.3), (5.4) e (5.5) diventano:
2 T
Z
a0 = f (x) dx (5.12)
T 0
Z T
2 2πkx
ak = f (x) cos dx, per ogni k ∈ {1, 2, ..., n} (5.13)
T 0 T
Z T
2 2πkx
bk = f (x) sin dx, per ogni k ∈ {1, 2, ..., n} (5.14)
T 0 T
e si ha:
+∞
a0 X 2πkx 2πkx
f (x) ∼ + ak cos + bk sin
2 T T
k=1
la serie di Fourier associata alla funzione f contiene solo funzioni periodiche di periodo
T.
Esempio 16. Calcoliamo i coefficienti di Fourier della funzione mantissa dell’Esempio
14.
Ricordiamo che sull’intervallo [0, 1[ la funzione vale f (x) = x. Allora i coefficienti di
Fourier su [0, 1[ sono:
Z 1 Z 1 h i1
a0 = 2 f (x) dx = 2 x dx = x2 = 1
0 0 0
Z 1 Z 1 1
cos (2πkx)
ak = 2 f (x) cos (2πkx) dx = 2 x cos (2πkx) dx = · · · = 2 = 0, per ogn
0 0 2kπ 0
( 1)
Z 1 Z 1
1 sin(2πkx)
bk = 2 f (x) sin (2πkx) dx = 2 x sin(2πkx) dx = · · · = 2 − +
0 0 2kπ (2kπ)2 0
e si ha che la serie di Fourier associata alla funzione f (x) = x su [0, 1[ è:
+∞
1 1 X sin(2πkx)
f (x) ∼ − .
2 π k
k=1
Figura 5.8
Nella Figura 5.8 si vede in nero il grafico della funzione mantissa e in rosso la somma
parziale per n = 6 s6(x) della serie di Fourier ad essa associata: lo scarto quadratico tra
f (x) e s6(x) è piccolo (e sappiamo che tende a zero per n → +∞, Teorema 11).
5.6 Convergenza puntuale della serie di Fourier
A pagina 27 avevamo osservato che affinché per ogni x0 nel dominio di f il valore f (x0) sia
1
P+∞
uguale alla somma della serie numerica 2 a0 + k=1(ak cos kx0 + bk sin kx0) è necessario
aggiungere delle condizioni aggiuntive.
Definizione 5.6.1. Una funzione f : [a, b] → R è detta monotòna a tratti se
l’intervallo [a, b] si può decomporre in un numero finito di intervalli su ciascuno dei quali
la funzione è crescente o decrescente.
Figura 5.9: Anche se la funzione non è monotona su tutto [−1, +1] lo è sugli intervalli [−1, 0] e su [0, +1]
Allora, la serie di Fourier associata a f converge in ogni x0 ∈]0, T [ alla semisomma dei
limiti destro e sinistro in x0:
+∞ −
1 X f (x+
0 ) + f (x 0)
a0 + (ak cos kx0 + bk sin kx0) =
2 2
k=1
e in x0 = 0 e in x0 = T converge a
+∞
1 X f (0+) + f (T −)
a0 + (ak cos kx0 + bk sin kx0) = .
2 2
k=1
• Poiché non vale la condizione di raccordo (f (0) = e0 = 1 6= e2π = f (2π)) nei punti
x0 = 0 e x0 = T la serie di Fourier associata a f (x) = ex converge alla semisomma
f (0) + f (2π) 1 + e2π
=
2 2
Calcoliamo i coefficienti di Fourier della serie associata a f :
1 2π x 1 x2π e2π − 1
Z
a0 = e dx = e 0 =
π 0 π π
2π
1 e2π − 1
Z
1 x
ak = e cos kx dx = · · · = 2
, per ogni k ∈ {1, 2, ..., n}
π 0 π 1+k
2π
k 1 − e2π
Z
1 x
bk = e sin kx dx = · · · = , per ogni k ∈ {1, 2, ..., n}
π 0 π 1 + k2
per cui la serie di Fourier associata a f (x) = ex è
+∞
e2π − 1 X 1 e2π − 1 k 1 − e2π
+ cos kx + sin kx. (5.15)
2π π 1 + k2 π 1 + k2
k=1
Per ciò che abbiamo già detto, ad esempio, in x = 1 ∈]0, 2π[
+∞
1 e2π − 1 X 1 e2π − 1 k 1 − e2π
e=e = + 2
cos k + 2
sin k
2π π 1+k π 1+k
k=1
quindi la serie di Fourier associata a f si può derivare termine a termine. Questa condi-
zione è sui coefficienti di Fourier; esistono condizioni sulla f affinché la sua serie di Fourier
si possa derivare termine a termine.
Definizione 5.7.1. Una funzione f : [a, b[→ R è detta continua a tratti in [a, b[ se
è continua in [a, b[ tranne che in un numero finito di punti x1, x2, . . . xN nei quali esistono
finiti il limite destro e sinistro:
−
lim f (x) = f (x+
i ) e lim f (x) = f (x i )
x→x+
i x→x−
i
Figura 5.10: La funzione non è continua nel punto x = 0 in cui, però, esistono finiti i limiti destro e sinistro
Definizione 5.7.2. Una funzione f : [a, b[] → R è detta regolare a tratti in [a, b[
se è derivabile in [a, b[ tranne che nei punti x1, x2, . . . xN in cui non è continua e anche in
un altro numero finito di punti z1, z2, ..., zM e se la derivata f 0 è continua (dove esiste) e
limitata.
Figura 5.11: La funzione non è continua in x = 0 (e quindi neanche derivabile) e non è derivabile in x = 2, da dx la
derivata non è limitata
Osservazione 21. big Senza la condizione di raccordo su f NON si può derivare termine
a termine:
affinchè la serie associata a f
+∞
1 X
a0 + (ak cos kx + bk sin kx)
2
k=1
sia derivabile a termine, i coefficienti della serie delle derivate devono valere
2kπ 2kπ
a0k = bk e b0k =− ak .
T T
Calcoliamo adesso tali coefficienti in modo diretto:
Z T
0 2 0 2kπ 2 2kπ
ak = f (x) cos x dx = · · · = f (T ) − f (0) + bk , per ogni k ∈ {1, 2,
T 0 T T T
Z T
2 2kπ 2kπ
b0k = 0
f (x) sin x dx = · · · = − ak , per ogni k ∈ {1, 2, ..., n}
T 0 T T
pertanto SOLO SE vale la condizione di raccordo f (0) = f (T ) la serie di Fourier di f 0
+∞
X 2kπ 2kπ
a0k cos x + b0k sin x
T T
k=1
coincide con la derivata termine a termine della serie di Fourier di f :
+∞
X 2kπ 2kπ 2kπ 2kπ
bk cos x − ak sin x .
T T T T
k=1
Esempio 22. Riprendiamo dall’Esempio 18, la serie (5.15)
+∞
e2π − 1 X 1 e2π − 1 k 1 − e2π
+ 2
cos kx + 2
sin kx
2π π 1+k π 1+k
k=1
associata alla funzione f (x) = ex su [0, 2π] NON PUÒ essere derivata termine a termine
infatti non vale la condizione di raccordo f (0) = 1 6= e2π = f (2π).
Figura 5.12: In verde il grafico di ex , in rosso il grafico di s5 (x) e in grigio la retta x = 2π. Si osservi la diversa scala
sugli assi.
Il grafico mostra come la massima differenza tra i grafici di f (x) = ex e la somma parziale s5 (x) della serie di Fourier
associata a f si ha agli estremi dell’intervallo [0, 2π]. Ciò è dovuto proprio al fatto che la funzione f (x) non soddisfa la
La serie di Fourier non può convergere totalmente altrimenti rappresenterebbe una fun-
zione continua su R, mentre il prolungamento periodico f ] della funzione base f (x) = ex
su [0, 2π[ è discontinua in tutti i punti del tipo x = 2kπ, k ∈ Z.
Esempio 23. Riprendiamo gli Esempi 14 e 16. Il prolungamento periodico f ](x) =
x − bxc a tutto R della funzione f (x) = x, x ∈ [0, 1[. La funzione f è limitata in [0, 1],
monotona a tratti e continua. Per il Teorema 17, la serie di Fourier associata a f converge
puntualmente in tutti i punti di x0 ∈]0, 1[ a:
+∞
1 1 X sin(2πkx0)
f (x0) = −
2 π k
k=1
e invece sia in x0 = 0 sia in x0 = T converge alla semisomma dei valori nei due punti:
f (0)+f (T )
2 = 12 .
Come si vede, già la somma parziale s6(x) della serie di Fourier associata a f ] è molto
vicina ai valori di f ] in ]0, 1[ e se ne discosta agli estemi dell’intervallo [0, 1] dove invece
1
converge alla media 2 dei valori di f nei due estremi. Il Teorema 19 non vale e la serie di
Fourier di f ] non è derivabile termine a termine perché non vale la condizione di raccordo,
infatti f (0) = 0 6= 1 = f (1).
1
Figura 5.13: In rosso il grafico di s6 (x) e in nero f ] e in viola la retta y = 2
(a) In rosso f ] , in verde la somma parziale s5 (x) (b) Particolare: in verde s5 (x) e in blu s6 (x)
Figura 5.14: Si noti come la massima imprecisione di ha agli estremi dell’intervallo ] − π, π[.
chiuso [a, b] ⊂] − π, π[ e NON in tutto [−π, π] perché non vale la condizione di raccordo
per la derivata prima f 0(x) = 2x: f 0(−π) = −2π 6= 2π = f 0(π) per cui la serie di Fourier
associata a f non può derivarsi termine a termine nei punti x = ±π.
da cui
+∞
X 1
x = −2 (−1)k sin kx
k
k=1
otteniamo cosı̀ lo sviluppo in serie di Fourier della funzione g(x) = x in ] − π, π[. Come si
intuisce dal grafico, la serie di Fourier di h(x) = 2x non converge alla serie delle derivate
nei punti x = ±π.
Figura 5.15: In rosso il grafico di f 0 (x) = 2x e in blu la somma parziale s6 (x) della serie derivata termine a termine
Consideriamo
f (x)
se x ∈ [0, T ]
fe(x) = riflessione pari della funzione f
f (−x) se x ∈ [−T, 0]
Essa può essere prolungata su tutto R come funzione 2T -periodica. La funzione che si
ottiene è anch’essa pari e, similmente a pag. 34, i suoi coefficienti sono:
Z T ! Z T
1 kπ 2 kπ
ak = fe(x) cos x dx = f (x) cos x dx, ∀k ∈ {0, 1, 2, ..., n
T
|{z} −T T
|{z} T 0 T
metà periodo di fe 2kπ
2T
!
Z T
1 kπ
bk = fe(x) sin x dx = 0 per ogni k ∈ {1, 2, ..., n}(integrando dispari su un intervallo simmetrico
T −T T
Il prolungamento pari fe di f è una funzione continua in x = 0 e soddisfa sempre la
condizione di raccordo fe(−T ) = fe(T ), proprio perché è pari. Se la serie di Fourier
associata a fe converge a fe, essa è una serie di soli coseni, che, in [0, T ] rappresenta in
particolare f .
Questo è un metodo per sviluppare una funzione definita in un intervallo qualsiasi in serie
di soli coseni anziché serie di serie di seni e coseni.
Consideriamo
f (x)
se x ∈ [0, T ]
f ](x) = riflessione pari della funzione f
−f (−x) se x ∈ [−T, 0]
Essa può essere prolungata su tutto R come funzione 2T -periodica. La funzione che si
ottiene è anch’essa dispari e, similmente a pag. 34, i suoi coefficienti sono:
Z T
1 ] kπ
ak = f (x) cos x dx = 0 per ogni k ∈ {0, 1, 2, ..., n} (5.17)
T −T T
Z T Z T
1 ] kπ 2 kπ
bk = f (x) sin x dx = f (x) sin x dx, per ogni k ∈ {1, 2, ..., n}
T −T T T 0 T
(5.18)
!
2π 2π
2k 1 − e2π (−1)k
Z Z
2 x kπ 1 x k
bk = e sin x dx = e sin x dx = · · · = 2
, per o
2π 0 2π π 0 2 π 4+k
(5.20)
da cui: !
+∞ 2π k
x
X 2k 1 − e (−1) k
e ∼ sin x
π 4 + k2 2
k=1
Si dice serie di Fourier nel campo complesso una serie del tipo:
+∞
X
cneinx con cn ∈ C e einx = cos nx + i sin nx.
n=−∞
P+∞ P0 P+∞
Se la serie n=−∞ |cn |
è convergente (cioè se n=−∞ |cn| e n=0 |cn| sono convergenti
P+∞
entrambe) allora la serie n=−∞ cneinx converge assolutamente.
+∞ +∞
X
inx 1 X
La scrittura di f (x) = cne anziché f (x) = a0 + (ak cos kx + bk sin kx) è
n=−∞
2
k=1
più compatta e si può passare dalla forma trigonometrica all’esponenziale e viceversa
mediante le formule:
a0 1 1
c0 = , cn = (an − ibn), c−n = (an + ibn), con n ≥ 1
2 2 2
e
a0 = 2c0, an = cn + c−n, bn = i(cn − c−n), con n ≥ 1.