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Igiaba Scego
ATTENZIONE: la storia coloniale italiana in Somalia (in
particolare a partire dagli anni del fascismo e fino all’AOI), la
storia della Somalia post-coloniale e la storia della Somalia
contemporanea sono parte integrante e imprescindibile delle
domande d’esame per i frequentanti e per i non frequentanti,
perché sono strettamente connesse alla vita della famiglia
Scego e dunque all’autobiografia di La mia casa è dove sono.
Per conoscere e argomentare all’esame la storia coloniale
italiana in Somalia, la storia della Somalia post-coloniale e la
storia della Somalia contemporanea, gli studenti devono
studiare con attenzione le pp. 166-177 di O. Studio, In tema.
Profilo storico della Somalia. Dal colonialismo ai giorni nostri:
(materia d’esame in piattaforma elearning), connettendole poi
con precisione a ciascun capitolo di La mia casa è dove sono,
che è l’autobiografia di Igiaba Scego e la storia vera della sua
famiglia. Le pagine di O. Studio (In tema. Profilo storico della
Somalia. Dal colonialismo ai giorni nostri) e il discorso
complessivo di La mia casa è dove sono vanno inoltre connessi
alla storia di Hamid in A. Leogrande, Hamid, in La frontiera
(Feltrinelli 2015, pp. 24-38: materia d’esame, in consultazione
provvisoria al bancone della biblioteca di Unistrasi).
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AOI = Africa Orientale Italiana (1936-1941) composta
da Etiopia (segnalata dalle province di Amara, Galla-Sidarno e Harar), Somalia ed Eritrea
Il grande
graffito a parete del GIL (il palazzo della Gioventù Italiana del Littorio a Roma)
tuttora raffigurante l’impero coloniale italiano in Africa nel 1936
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Igiaba Scego (Roma, 1974) è una scrittrice italosomala o
afroitaliana o italoafricana di seconda generazione
(biografia riadattata da Internazionale, Wikipedia e da Anna Proto Pisani, Igiaba
Scego. Scrittrice postcoloniale in Italia, in Italies 14, 2010)
il Corno
d’Africa, un’area geografica che comprende Somalia, Etiopia, Eritrea e Gibuti.
Nata e cresciuta a Roma, Igiaba Scego ha sempre mantenuto forti contatti con la
Somalia dove si recava nei mesi estivi e dove ha vissuto un anno e mezzo quando
aveva undici anni. È quindi una delle prime scrittrici della « seconda generazione »,
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una definizione che lei stessa rivendica e sulla quale lavora sia nelle fiction che negli
interventi e ricerche di campo. L’italiano è del tutto naturalmente la sua lingua
letteraria.
Dopo la laurea in Letterature straniere presso la Sapienza di Roma, ha conseguito un
dottorato di ricerca in Pedagogia all'Università di Roma Tre e si occupa di scrittura,
giornalismo e di ricerche incentrate sul dialogo tra le culture e sulla migrazione.
Collabora con molte riviste che si occupano di migrazioni e di culture e letterature
africane tra cui Latinoamerica, Carta, El Ghibli, Migra e con alcuni quotidiani come
la Repubblica, il manifesto, L'Unità e Internazionale.
La sua scrittura è incentrata soprattutto sul rapporto tra le due culture, quella italiana
d’appartenenza e quella somala d’origine. Il suo romanzo d’esordio, per ragazzi, è La
nomade che amava Alfred Hitchcock (2003). La mia casa è dove sono esce invece
nel 2010 ed è una autobiografia con cui Igiaba Scego ricostruisce la storia
privata e pubblica della sua famiglia. La mia casa è dove sono ha vinto il Premio
Mondello nel 2011. Molto importanti sono anche i due racconti Dismatria e Salsicce,
contenuti nella antologia Pecore nere. Racconti, Laterza, 2005. Tra gli altri romanzi
si ricordano: Rhoda (2004), Oltre Babilonia (2008) e Adua (2015).
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QUESTA PAGINA 6 DI QUESTO FILE E’ MATERIA
D’ESAME SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER GLI
STUDENTI FREQUENTANTI