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VOL. A
• FONOLOGIA
• ORTOGR AFIA
• PUNTEGGIATUR A
• MORFOLOGIA
• SINTASSI
L’assistenza online alle migliaia di utenti della community di Alatin Academy, Alatin Lyceum e Itaca
è coordinata da Denis Smaniotto. L’assistenza di Itaca è a cura di Zoe Martini.
Il coordinamento redazionale cartaceo e digitale è di Zoe Martini, che per la revisione dei testi si
è avvalsa dell’aiuto di Caterina Bertocchi, Matteo Boero, Denis Smaniotto, Alessandra Coppo.
I dati di utilizzo di Itaca relativi alle percentuali di errori degli argomenti sono stati estratti
(dicembre 2018) da Riccardo Magliocchetti.
Le illustrazioni del volume sono state realizzate da Adriano Allora e Giovanni Gentile su ispirazione
delle istruzioni IKEA, vero modello di immediatezza, semplicità e chiarezza.
Il font ad alta leggibilità usato è EasyReading®, la cui efficacia come strumento compensativo è
stata scientificamente accertata (http://www.easyreading.it/it/ricerche-scientifiche/).
I testi non originali presenti in questo libro sono riportati nel rispetto del diritto di citazione, sono
infatti riprodotti a scopo d’insegnamento, in una misura non rappresentativa della totalità di cui
fanno parte e il loro utilizzo non costituisce concorrenza all’utilizzazione dell’opera da cui sono
tratti (nell’auspicio, piuttosto, che la nostra menzione possa essere fonte di curiosità, di ricerca e
di passione come è stato per noi).
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potresti dover comprare una licenza online apposta direttamente su www.itaca.academy.
© Maieutical Labs S.R.L., Pinerolo/Torino Tutti i diritti riservati.
Prima stampa: gennaio 2019
presso la tipografia Vincenzo Bona di Torino.
I LIVELLI corrispondono
alle macroaree della Fonologia,
ortografia
grammatica italiana.
Fonologia,
e punteggiatura
Livello 1
Fonologia,
ortografia
ortografia
e punteggiatura
Missione e punteggiatura
Livello 2
itaca.academy
1
Missione
I SUONI E I SEGNI Morfologia Cerca
itaca.academy
1 1 1
Sintassi
L'apostrofo
L'apostrofo
Fonologia, ortografia
Missioni La punteggiatura
le maiuscole e punteggiatura
La epunteggiatura
itaca.academy
della frase
e le maiuscole
Morfologia
I suoni e le lettere
2 L’ARTICOLO, L'articolo
Cerca
semplice
Morfologia
Le sillabe e l'accento
Il nome: funzione e significato
QUALIFICATIVO
L'articolo 1L'articolo
Il nome: struttura
L'apostrofo
Il nome: funzione e significato
3
Livello 4
I PRONOMI PERSONALI, 2 Il nome: forme (genere)
Il nome: funzione
Il nome:La
I DETERMINATIVI, I PRONOMI Il nome: forme
e significato
punteggiatura
struttura
Sintassi
e le maiuscole
(numero)
RELATIVI Il nome: forme (genere)
Missioni Il nome:
2 struttura
Il nome:itaca.academy
forme (numero)
Morfologia
della frase
4 IL VERBO Il nome: forme (genere)
L'aggettivo qualificativo:
2 funzione, posizione,
Cerca struttura
complessa
Il nome: forme (numero)
L'aggettivo qualificativo:
Sintassi della frase semplice
DELLA FRASE SEMPLICE
LA PREPOSIZIONE,
forme e gradi
6
Il nome:
Gli aggettivi forme
Il ecomplemento
i pronomi (genere)
possessivi
oggetto e
Missioni 2dimostrativi
I complementi predicativi
itaca.academy
Il nome: forme (numero)
L'attributo e l'apposizione
Cerca
8 LA STRUTTURA DEL
PERIODO: PROPOSIZIONI Sintassi
I complementi della frase complessa
di specificazione,
di denominazione, partitivo,
di termine, di vantaggio e di svantaggio
PRINCIPALI, COORDINATE, La proposizione principale, i rapporti
di coordinazione e subordinazione,
SUBORDINATE i tipi di coordinate
I complementi d'agente e di
causa8efficiente, di separazione
7 o allontanamento, di origine o
I gradi della subordinazione,
provenienza
1 subordinate esplicite e implicite
9 LE PROPOSIZIONI
SUBORDINATE Le completive (soggettive, oggettive,
dichiarative, interrogative indirette)
discorso indiretto e indiretto
Le proposizioni relative
Le circostanziali (concessive e
condizionali) e il periodo ipotetico
su Itaca online.
GliGliargomenti
argomenti sensibilisensibili
(media nazionale su(media
Itaca online) nazionale su Itaca online)
0% 10% 20% 30% 40% 50%
UNITÀ
UNITÀ L'articolo
Il nome: funzione e significato
L'articolo
Il nome: struttura
Il nome: forme (genere)
Il nome:
Il nome:funzione
forme (numero) e significato
L'agg. qual.: funzione, posizione, struttura
Il nome: struttura
L'agg. qual.: forme e gradi
falli
%
confronta i risultati
esercitare con la media nazionale
scegli
online RISORSE esercizi
la tua verifica su carta
ONLINE %
Le caratteristiche della parte online di Itaca, adattiva e autocorrettiva, ne fanno
uno strumento versatile: l’insegnante può scegliere di sviluppare le proprie
lezioni partendo dalla spiegazione frontale in classe, per poi proporre qualche
esercizio su carta e infine assegnare una o più unità online per il lavoro a casa,
ma può altresì partire subito con il lavoro di gruppo sulla piattaforma, usando
i risultati degli esercizi in tempo reale, in classe, come spunto per la trattazione
della teoria.
2 LEZIONI SU
2 LEZIONI SU 30’
http://itaca.academy
http://itaca.academy 30’
L’alfabeto
I suoni eitaliano
UNITÀ 1 I suoni e le lettere
UNITÀ 1 le lettere
Gli esercizi Ogni lingua è composta, prima di tutto, da suoni. Quando i suoni hanno valore
distintivo, cioè permettono di differenziare una parola da un’altra, essi sono detti
fonemi. Per esempio in italiano t e c hanno valore di fonemi perché consentono di
distinguere la parola testa dalla parola cesta.
PER INIZIARE Per rappresentare graficamente i suoni, si ricorre a grafemi, segni grafici comune-
mente chiamati lettere.
minuscole
e per iniziare
maiuscole
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
11 O R D I N A R E
a lavorare insieme.
O R D I N A R E
·
PER INIZIARE
ordine alfabetico.
ordine j k w x y
1. porcospinoalfabetico
• zebra • elefante • kiwi • rinoceronte • ippopotamo •
maiuscole ghepardo • panda
1. J K • • W X •Y • •
2. Federico • Irene • Walter • Jessica • Francesca • Viola • Tamara •
Valerio
1 O R D I N A 3.R allietare
E
• aghi • agio • agire • aguzzo • aglio • aggirarsi •
·
PER INIZIARE
agenda
2.
ordine alfabetico • • • • • • •
I SUONI E I SEGNI
1. • ormai • onta
4. • • orchidea • •ormeggio •• olmo • o • ora • ovvio
• •
1
•
3. • • • • • • •
2. • • • • • • •
I SUONI E I SEGNI
IV 3. •
4. •
•• •
• •
•• •
• • • •
1
I SUONI E I SEGNI
4. • • • • • • •
• LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa
ATTENZIONE CHE E CHI
• Potresti ripetere quanto ci hai raccontato stamattina? (= quello che ci hai raccontato)
che
importanti. •
•
Che
• quanti/e è usato solo per le persone, con il significato di tutti quelli che / tutte quelle
che / tutti coloro che / tutte coloro che / tutti coloro i quali / tutte coloro le quali:
Vorrei unirmi a quanti hanno espresso le loro congratulazioni. (= a tutti quelli che
hanno espresso…)
che
• Che
• ATTENZIONE
ATTENZIONE
CHE E CHI
CHE E CHI
• gli aggettivi indefiniti alcuno, nessuno, ciascuno al maschile singolare eccetto (escl.)
ricomparso! • • pronome interrogativo o esclamativo: Chi è? (int.) Guarda chi è
Che
operative
quando la parola che segue inizia con s + consonante, i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z:
nessun amico, alcun problema, ciascun libro, MA: nessuno stimolo, alcuno sbaglio,
ciascuno zio
• che
ANALISI GRAMMATICALE
• gli indefiniti qualcuno, nessuno, ciascuno quando sono seguiti da altro: qualcun
ANALISI GRAMMATICALE che
per l’analisi.
altro, nessun altro, ciascun altro
• • l’aggettivo qualificativo buono al maschile singolare: buon cuore,
Quando si fa l’analisi grammaticale di un aggettivo o un pronome determinativo
si indica:
buon uomo, buon
segno • se è aggettivo o pronome
• gli aggettivi quello, bello, santo davanti a parola che inizia con•consonante,
approfondire.
I SUONI E I SEGNI
ridotto negli ultimi decenni. D’accordo con l’uso prevalente oggi, consigliamo di inse-
rire la d eufonica solo nei casi in cui è davvero foneticamente necessaria, cioè quando
e, a, o sono seguite da parola iniziante con la stessa vocale (ed ecco, ed è, ad Ancona, ad 3 SI CI SI
1 anni, od odori), e in formule ormai cristallizzate (ad esempio).
30
si
I SUONI E I SEGNI
M4_U4
si M4_U5
LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa
Ci siNon ci torno neanche morto! (= qui / lì, in questo / quel luogo; avv.
1 di luogo)
Non vi hanno ancora chiamate? (pron. pers. compl., compl. oggetto)
ne
All’epoca si viaggiava di meno. (particella impersonale, vedi M4_U5)
Ci si spostava perlopiù a cavallo. (pron. impersonale + pron. pers.
riflessivo; *si si → ci si)
Itaca online e non solo. nali, diffusi nel parlato e in contesti scritti colloquiali, ma da evitarsi nello scritto e
in contesti orali formali.
Per ricapitolare
All’epoca mi feci diverse nuove amiche: molte di loro le sento ancora. (= molte amiche)
Qualcuno ha delle domande? (= qualche persona)
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
I pronomi indefiniti alcuno, molto, troppo, parecchio, altro, certo, taluno, tale, tanto,
i passaggi
poco, tutto, altrettanto, vario, alquanto, diverso, ciascuno, nessuno hanno forma
identica ai corrispettivi aggettivi.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
Altri pronomi indefiniti hanno soltanto valore di pronome. È il caso di: uno, qualcuno,
impegnativi.
ognuno, cadauno (raro), variabili per genere e privi di plurale, e di niente, nulla, qualco-
NAVIGARE IN RETE sa, chiunque, chicchessia, alcunché, che hanno un’unica forma, singolare.
proprio account, registrandosi come nuovo utente. E se ti sembra una • sono aggettivi o pronomi: alcuno/a/i/e, molto/a/i/e, tanto/a/i/e,
considerazione banale, devi sapere che in tanti pensano di poter fare il
login su Itaca senza mai essersi iscritti, usando la password della pro-
• parecchio/a/i/e, diverso/a/i/e, vario/a/i/e, troppo/a/i/e,
altro/a/i/e, certo/a/i/e, taluno/a/i/e, tale/i, poco/a/hi/he,
pria email! tutto/a/i/e, altrettanto/a/i/e, alquanto/a/i/e, ciascuno/a, nessuno/a
I SUONI E I SEGNI
1
•
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1
account
V
1
LABORATORIO
SUI TESTI
LABORATORIO
I
SUI TESTI INVALS
LL
ORTOGRAFIA E
a città di Sofronia si compone di due mezze città. In una PUNTEGGIATURA
c’è il grande ottovolante dalle ripide gobbe, la giostra con
la raggiera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, il
pozzo della morte con i motociclisti a testa in giù, la cupola
SUI TESTI
ORTOGRAFIA E
del circo col grappolo dei trapezi che pende in mezzo. L’altra PUNTEGGIATURA
mezza città è di pietra e marmo e cemento, con la banca, gli I
opifici, i palazzi, la scuola e tutto il resto. Una delle mezze
SUI TESTI INVALS
città è fissa, l’altra è provvisoria e quando il tempo della sua 1
sosta è finito la schiodano, la smontano e la portano via, per
trapiantarla nei terreni vaghi d’un’altra mezza città. · 1 Completa il bollettino meteo scegliendo l’opzione corretta.
U
Così ogni anno arriva il giorno in cui i manovali staccano i · na (perturbazione /
frontoni di marmo, calano i muri di pietra, i piloni di cemento, perturbazzione) atlantica in transito sull’
smontano il ministero, il monumento, i docks, la raffineria di (europa Centrale / europa centrale
petrolio, l’ospedale, li caricano sui rimorchi, per seguire di / Europa centrale) tende a estendere i suoi effetti anche sulle
piazza in piazza l’itinerario d’ogni anno. Qui resta la mezza (regioni / reggioni) settentrionali italiane, con condizioni di
Sofronia dei tirassegni e delle giostre, con il grido sospeso instabilità più marcata sul settore orientale. Sulla base delle
dalla navicella dell’ottovolante a capofitto, e comincia a previsioni
contare quanti mesi, quanti giorni dovrà aspettare prima che (disponibbili / disponibili), il
ritorni la carovana e la vita intera ricominci.
dipartimento della (Protezzione /
Adattato da Italo Calvino, Le città invisibili, Mondadori, Milano, 1993. Protezione) civile, d’intesa con le regioni coinvolte, ha emesso
nella giornata di ieri un avviso di condizioni meteorologiche
avverse; in particolare, l’avviso prevede precipitazioni a
prevalente carattere di rovescio o temporale sulle
(provincie / province) di Trento e
Bolzano. I fenomeni saranno
(accompagnati / accompagniati) da
Strumento inclusivo per eccellenza, (rovesci / rovescii) di forte intensità, frequente attività
elettrica, forti raffiche di vento e locali grandinate.
ANALISI
le MAPPE concettuali alla fine di
Adattato da www.dire.it/25-07-2015
GRAMMATICALE 2 Inserisci nel testo gli accenti grafici e gli apostrofi mancanti.
I SUONI E I SEGNI
conoscenze.
I miei nipotini. In quel tempo ero triste ed anche un po
INVALS
52
SUI TESTI ammalato, con un inerzia intellettuale che mi faceva rabbia, e i
lettori non immagineranno facilmente la gioia da me provata
1 nel vedermi, a un tratto, fiorire nella fantasia quel mondo
meraviglioso di fate, di maghi, di re, di regine, di orchi, di
· 1 Svolgi l’analisi grammaticale della barzelletta. Osserva
I SUONI E I SEGNI
incantesimi, che e stato il primo pascolo artistico delle nostre
· l’esempio e poi continua sul quaderno.
piccole menti. Vissi piu settimane soltanto con essi,
Q
ingenuamente, come non credevo potesse mai accadere a chi e
guardano assorti il film.
·1 gia convinto che la realta sia il vero regno dell arte. Se un
Il vicino dell'uomo, notando che il cane cambia molte volte
l'espressione del muso, dice al padrone: “Perbacco, sono 57
allibito! Il suo cane sembra concentratissimo!”. L’altro gli
MAPPA
I SUONI E I SEGNI
È
LOGICA I
George Lucas, Guerre stellari, 1977 INVALS
SUI TESTI
AUSILIARI è: v. essere, modo ind., tempo pres., 3ª pers. sing., intrans., cop.
1
SONO
un: art. indet., masch. sing.
· 1 Svolgi l’analisi logica dei titoli dei film. Osserva l’esempio e poi
· continua sul quaderno.
3 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi Cantando sotto la pioggia • C’era •
una volta il West • Amami
•
ESSERE E AVERE continua sul quaderno.
· teneramente ••Lo chiamavano Trinità • Ho sposato • una strega • Questa •
CHE SI USA PER FORMARE CHE SI USA PER FORMARE L e elezioni dei rappresentanti di istituto non seguono le
stesse tempistiche in tutte le scuole. I candidati vengono
volta parliamo di uomini • Tutti i ragazzi si chiamano Patrick • Ci
•
eravamo tanto amati • Tenera è la notte • La morte ti fa bella •
•
divisi in liste, ognuna delle quali ha un nome scelto dai • da un insolito destino nell’azzurro
Liberaci dal male • Travolti • mare di •
ragazzi. Votando per una lista, è possibile dare la propria agosto • Io ballo da sola • Caterina va in città • L’amore è più freddo
TEMPI COMPOSTI DI TUTTI TEMPI COMPOSTI DI
preferenza a due dei suoi candidati. Possono candidarsi
•
I VERBI TRANNE I TRANS. TUTTI I TRANS. ATTIVI della morte • Non ti muovere
ATTIVI E ALCUNI INTR. E DI ALCUNI INTR. è: v. essere,
studenti dimodo ind.,
qualunque tempo
classe: pres.,è che
l’importante 3ª abbiano
pers. sing., intrans.,
• cop. • •
determinazione e voglia di fare! (sogg. mancante)
un: art. indet., masch. sing. •
sono andata, si l'ho chiamato, 417 cantando: pred. verb.
sono vergognate, abbiamo lavorato sotto la pioggia: compl. stato in luogo
si è mangiato (sogg. mancante)
NOTA BENE:
3 2 Svolgi l’analisi logica delle seguenti “brevi storie tristi”, già
cantando: pred. verb.
divise in frasi, ignorando gli elementi in corsivo.
FORMA PASSIVA · ·
L
sotto laMipioggia: compl.
sdraio sul divano. stato in luogo
| Il telecomando è sul tavolo.
è stato chiamato, C’era una volta una pianta, | poi la regalarono a me.
siamo stati visti NELLE COSTRUZIONI CON VOLERE,
POTERE, DOVERE + INFINITO: 2
ANALISI
La mattina presto la macchina a mia mamma. Nel pomeriggio,
SI USA L'AUSILIARE DEL VERBO · me la ridà con il pieno di benzina. | È un diesel.
SERVILI "SERVITO" → Sono voluta andare.
Non hanno potuto fare nulla.
SI USA AVERE SE IL "SERVITO" È
DEL PERIODO Esci dalla parrucchiera | e ti senti una star per due giorni. | Poi
ti lavi i capelli.
|
FRASEOLOGICI
SUI TESTI
ESSERE O CON VERBO PASSIVO
CAUSATIVI
Avresti potuto essere più gentile.
Non ha voluto essere servito.
ANALISI |
Ho fatto la lavatrice dei panni scuri con un fazzoletto di carta.
DEL PERIODO Per il troppo amore si abbracciavano così stretti | che anche
il loro amore rimase soffocato.
I
280 SUI TESTI INVALS
| per la
Sono in ufficio da 15 minuti | e ho già una fame | che
1 sete muoio dal sonno.
· 1 Svolgi l’analisi del periodo del testo. Osserva l’esempio e poi | |
EE
(io: sogg. sott.)
· continua sul quaderno.
Mi sdraio: pred. verb.
ssendo un’importante meta turistica, Londra è una città
perfettamente collegata con gran parte d’Italia e con il sul divano: compl. moto a luogo
resto del mondo. Qui in basso troverete le informazioni 587
necessarie per raggiungere comodamente Londra in aereo e in
treno o autobus.
In Italia ci sono molti voli per Londra. Bisogna solo scegliere
|
le offerte migliori e cercare le soluzioni più comode ed
economiche.
I viaggiatori del Nord Italia troveranno varie offerte di voli
che partono da numerosi aeroporti delle province | |
settentrionali, quelli delle isole hanno a disposizione voli da
Palermo, Catania, Comiso, Alghero, Cagliari o Olbia, mentre i
turisti del Sud potranno viaggiare solo dagli aeroporti di
Brindisi, Bari o Napoli. Ai viaggiatori del Molise e della (io: sogg. sott.)
Basilicata consigliamo di organizzare con anticipo il viaggio per
Mi sdraio: pred. verb.
trovare le migliori offerte di voli diretti negli aeroporti delle
regioni limitrofe.
sul divano: compl. moto a
Se preferite percorrere l’Europa sui binari, dall’Italia potrete luogo
raggiungere Londra anche in treno, arrivando a Parigi con il
treno ad alta velocità (TGV) e qui prendendo l’Eurostar per
Londra, che arriva a destinazione in circa due ore e mezzo.
Considerando i costi elevati e i tempi eccessivi, tuttavia,
consigliamo questa soluzione di trasporto soltanto a coloro che
non vogliono prendere l'aereo.
Adattato da Come arrivare a Londra in www.scoprilondra.com/
708
2
VI ·
La campanella
L’indice online è
contraddistingue gli
composto
obiettivi assegnati
da obiettivi di
dal docente.
apprendimento.
La scheda teorica
è sempre a portata di clic.
Il tasto Controlla
serve a confermare
la propria risposta.
VII
In caso di risposta
sbagliata, il tasto
Altre soluzioni,
quando c’è, serve per
controllare tutte le
varianti di risposta
previste.
VIII
IX
Livello 1
Fonologia, ortografia
e punteggiatura
1 I SUONI E I SEGNI
UNITÀ 1 I suoni e le lettere 3
L’alfabeto italiano 3
ESERCIZI - PER INIZIARE 3
Vocali e consonanti 4
•• Le vocali 4
ESERCIZI - PER INIZIARE 4
•• Dittonghi, trittonghi, iati 4
ESERCIZI - PER INIZIARE 5
•• Le consonanti 6
•• Le consonanti doppie 8
•• La h e la i 9
ESERCIZI - PER INIZIARE 10
Principali dubbi ortografici 11
ESERCIZI - PER INIZIARE 12
MAPPA 14
MAPPE 24 - 26
UNITÀ 3 L’apostrofo 27
L’elisione 27
ESERCIZI - PER INIZIARE 28
Il troncamento 29
ESERCIZI - PER INIZIARE 31
Principali dubbi ortografici: l’uso dell’apostrofo 32
ESERCIZI - PER INIZIARE 34
MAPPA 37
MAPPE 50 - 51
COMPITO
DI REALTÀ
ITACA ONLINE
LABORATORIO SUI TESTI 52
ORTOGRAFIA
E PUNTEGGIATURA SUI TESTI 57
XI
Livello 2
Morfologia
MAPPA 80
XII
MAPPA 90
MAPPA 100
MAPPA 110
XIII
MAPPA 121
MAPPA 134
MAPPA 150
LABORATORIO SUI TESTI 152
XIV
MAPPA 196
XV
MAPPA 213
4 IL VERBO
UNITÀ 1 Le forme del verbo: persona, numero, modo, tempo,
aspetto 237
Che cos’è il verbo 237
Le forme del verbo 237
•• La persona e il numero 238
ESERCIZI - PER INIZIARE 238
•• Il modo 239
•• Il tempo 239
•• L’aspetto 241
•• La forma (o diàtesi) 241
ESERCIZI - PER INIZIARE 242
MAPPA 244
XVI
MAPPA 264
MAPPA 272
MAPPA 280
XVII
MAPPA 288
MAPPA 315
MAPPA 328
XVIII
MAPPA 340
MAPPA 358
XIX
MAPPA 374
MAPPA 388
MAPPA 402
MAPPA 410
COMPITO
DI REALTÀ
ITACA ONLINE
LABORATORIO SUI TESTI 411
ANALISI
GRAMMATICALE SUI TESTI 417
XX
MAPPA 447
XXI
MAPPA 458
MAPPA 474
XXII
XXIII
XXIV
XXV
ANALISI
LOGICA SUI TESTI 587
Livello 4
Sintassi
della frase complessa
XXVI
MAPPA 615
9 LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
UNITÀ 1 Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative,
interrogative indirette), discorso diretto e indiretto 621
Funzione e classificazione delle proposizioni subordinate 621
Le proposizioni completive 622
•• Le proposizioni soggettive 622
•• Le proposizioni oggettive 623
•• ESERCIZI - PER INIZIARE 626
•• Le proposizioni dichiarative 628
•• Le proposizioni interrogative indirette 629
ESERCIZI - PER INIZIARE 632
Discorso diretto e discorso indiretto 635
ESERCIZI - PER INIZIARE 637
XXVII
Tabelle
M8-M9 700
ANALISI
DEL PERIODO SUI TESTI 708
XXVIII
Fonologia,
ortografia
e punteggiatura
Missione itaca.academy
Cerca
1 I SUONI E I SEGNI
Fonologia, ortografia
e punteggiatura
I suoni e le lettere
Le sillabe e l'accento
1
L'apostrofo
La punteggiatura
e le maiuscole
Morfologia
L'articolo
Il nome: struttura
1 I SUONI E I SEGNI
RISORSE esercizi
Cartaceo 37
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 11
da dove Unità online 512
vuoi unità online
Verifiche online 54
Itaca papers 50
falli
%
confronta i risultati
esercitare con la media nazionale
online
scegli
la tua verifica su carta
L’alfabeto italiano
L’alfabeto italiano è costituito da 21 lettere, alle quali si aggiungono le lettere j, k, w, x, y,
che vengono impiegate solo in casi particolari, perlopiù per trascrivere suoni di lingue
straniere. L’alfabeto è convenzionalmente ordinato nel seguente modo:
minuscole
a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z
maiuscole
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
1 ORDINARE
· Riscrivi ognuno dei seguenti elenchi disponendo le parole in
PER INIZIARE
ordine alfabetico.
1. porcospino • zebra • elefante • kiwi • rinoceronte • ippopotamo •
ghepardo • panda
I SUONI E I SEGNI
1
Vocali e consonanti
Le vocali
Le vocali sono suoni che si producono quando il canale orale è aperto e l’aria fuoriesce
senza incontrare ostacoli. In italiano esistono 7 suoni vocalici, rappresentati da 5 lettere
(a, e, i, o, u): le vocali e e o, quando sono toniche, cioè accentate, possono infatti avere
un suono chiuso (véro, attóre) o aperto (bèlla, bòsco). Questa differenza, valida per l’ita-
liano standard, non viene però rispettata in nessuna variante regionale parlata. Inoltre
l’apertura o chiusura di e e o nelle diverse parole dipende dall’origine e dallo sviluppo dei
singoli termini o della categoria di parole di cui fanno parte, motivo per cui non esisto-
no “regole” per determinare se le e e le o sono aperte o chiuse.
Nello scritto, la differenza tra e e o aperte e chiuse viene segnalata graficamente per
mezzo di due diversi accenti, acuto per le e e le o chiuse e grave per le e e le o aperte, nei
casi in cui:
• la vocale accentata si trova a fine parola, quindi ha accento grafico: caffè, cioè, tè ecc.
(suono aperto, quindi accento grave); perché, finché, trentatré ecc. (suono chiuso,
quindi accento acuto); però, andò, partirò ecc. (sempre suono aperto a fine parola in
parole accentate, quindi sempre accento grave)
• la vocale chiusa o aperta distingue due omografi (parole che si scrivono nello stesso
modo ma si pronunciano in modi diversi):
һһ Ho voglia di una pèsca. (“e” aperta: frutto) / Gli piace la pésca. (“e” chiusa: pescare)
һһ È stata còlta sul fatto. (“o” aperta: part. pass. di cogliere) / Era una persona cólta.
(“o” chiusa: istruita)
2 PRODURRE
· Per ogni parola data, scrivi tutte le parole (esistenti) che si
PER INIZIARE
• ora:
• figlio:
• bici:
• osso:
I SUONI E I SEGNI
I dittonghi sono formati dall’unione di i e u (non accentate) con qualsiasi altra vocale o
tra loro (in questi casi una delle due è accentata). Le vocali i e u non accentate con le
quali si formano i dittonghi sono dette semivocali o semiconsonanti a seconda del tipo
di dittongo, perché hanno un suono intermedio tra quello di una vocale e quello di una
consonante. I dittonghi sono:
• ia, ie, io, iu (liana, iene, chiodo, fiume)
• ua, ue, uo, uì (quando, questi, uomo, qui)
• ai, ei, oi, ùi (mai, farei, voi, lui)
• au, eu (autentico, eucalipto)
Esistono insiemi di due o tre vocali nei quali la i viene utilizzata per
rappresentare graficamente la c e la g “dolci” e i suoni /ʎ/ (coniglio,
veglia ecc.) e /ʃ/ (sciame, asciutto ecc.), ma non equivale ad alcun
suono. In questi gruppi la i forma una sola sillaba con la vocale succes-
siva ma NON forma dittongo né trittongo: mangiai [dittongo ai, non trit-
tongo], giallo, ciotola, giostra, aggiustare, famiglia, lasciare, ecc.
Lo iato si ha quando due vocali sono contigue nella parola ma non si pronunciano con
un’unica emissione di voce e appartengono a sillabe diverse, cioè non formano un dit-
tongo. Lo iato si verifica principalmente:
• quando le due vocali contigue non sono né i né u: a-e-re-o, pa-e-se, re-a-le, le-o-ne ecc.
• quando una delle due vocali è una i o una u accentata e l’altra è a, e, o: zi-o, su-o,
vi-a, pa-u-ra ecc. (lo iato si mantiene anche nelle parole derivate da parole con iato,
sebbene la i o la u non siano più accentate: pa-u-ro-so)
• in parole composte con i prefissi ri-, bi-, di-, tri-, seguiti da vocale: ri-e-su-ma-re,
ri-u-ni-re, bi-en-na-le, tri-an-go-lo ecc.
3 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se le vocali in evidenza formano un
PER INIZIARE
2. fiera
3. oceano
1
4. colloquio
5. fai
6. buoi
7. neutra
8. leopardo
4 RICONOSCERE
· Nelle frasi seguenti sottolinea i dittonghi, cerchia i trittonghi
e segna con una barretta gli iati.
Es. La zi |a stava potando la aiuola.
1. Gli ha gridato di andare fuori dai piedi. 2. La poesia è l’intera
storia del cuore umano su una capocchia di spillo. 3. Ma voi questi iati
li avete capiti? 4. Oppure non ci incontreremo mai, ognuno a
rincorrere i suoi guai. 5. La scuola può essere “maestra di vita”?
6. Buongiorno a Lei, signor Boero! 7. Paura del buio io? Figuriamoci…
8. In quel momento si accorsero che un incendio era scoppiato oltre il
fiume, vicino al paese del mugnaio.
Le consonanti
Le consonanti sono suoni prodotti chiudendo o restringendo in vari modi il canale ora-
le. Si tratta quindi, più che di suoni, di “rumori”, che per “suonare” hanno bisogno di una
vocale (di qui il loro nome) e che quindi non possono formare una sillaba da soli, ma
soltanto uniti a una vocale o a un dittongo.
I fonemi consonantici dell’italiano vengono descritti in base al loro modo di articola-
zione, al luogo in cui vengono articolati e alla loro sonorità. Questi tre criteri danno
origine a descrizioni articolate di ogni fonema, come ad esempio: /b/ occlusiva labiale
sonora.
pronunciati restringendo il canale: /f/ (fiore), /v/ (vero), /s/ (sole), /z/ (rosa), /ʃ/
(lasciare);
• affricate (o semiocclusive): suoni prodotti mediante combinazione di un'occlusiva e
1
una fricativa: /ts/ (danza), /dz/ (zero), /tʃ/ (cena), // (gente)
LE CONSONANTI
occlusive / nasali affricate / fricative / liquide
esplosive / semiocclusive spiranti /
momentanee costrittive /
laterali vibranti
continue
sorde sonore sorde sonore sorde sonore
labiali /p/ /b/ /m/
Quando a due o tre lettere corrisponde un unico suono si parla di digrammi (due lette-
re) o trigrammi (tre lettere). In italiano si distinguono:
• il digramma ch
corrisponde al suono /k/ davanti a e, i (che, fuochi)
• il digramma ci
corrisponde al suono /tʃ/ davanti ad a, o, u (ciao, bacio, ciuffo)
• il digramma gh
corrisponde al suono /g/ davanti a e, i (ghermire, aghi)
• il digramma gi
corrisponde al suono // davanti ad a, o, u (agio, giorno, giù)
• il digramma gl
corrisponde al suono /ʎ/ davanti a i (sbagli, tagli), ma fanno eccezione alcune
parole, tra le quali le più comuni sono glicemia, anglicano, anglistica, geroglifico,
glicine, negligente, in cui le due consonanti g e l si pronunciano separatamente
• il trigramma gli
corrisponde al suono /ʎ/ davanti ad a, e, o, u (taglia, moglie, miglio, tagliuzzare), ma
fanno eccezione le voci del verbo siglare, in cui il trigramma è seguito da -a
(sigliamo)
• il digramma gn
corrisponde al suono // (gnomo, bagno)
• il digramma sc
corrisponde al suono /ʃ/ davanti a e, i (scena, scivolo)
• il trigramma sci
corrisponde al suono /ʃ/ davanti ad a, o, u (ascia, sciogliere, uscio)
Le consonanti doppie
Tutte le consonanti eccetto la h possono raddoppiare all’interno di una parola. Le con-
I SUONI E I SEGNI
sonanti doppie sono sempre precedute da vocale e possono essere seguite da una vocale
o da h, l, r (furbacchione, applauso, abbracciare). Corrispondono a un suono più inten-
so, anche se il modo in cui sono pronunciate nella realtà linguistica varia a seconda
1
delle diverse parlate regionali.
La h e la i
Le lettere h e i in molti casi svolgono una funzione diacritica, cioè sono utilizzate per
differenziare, nello scritto, un suono da un altro, indicando il modo in cui deve essere
pronunciata una determinata consonante, o per distinguere una parola dall’altra di suo-
no uguale ma significato diverso.
La lettera h non corrisponde mai a un suono. Essa viene impiegata nella trascrizione di
parole latine (habitat), greche (hapax) e straniere (hotel, hall, hamster) oppure con fun-
zione diacritica per:
• distinguere le voci dell’indicativo presente di avere ho, hai, ha, hanno dalle parole o
(congiunzione), ai, a (preposizioni), anno (nome);
• differenziare la pronuncia dei gruppi che, chi, ghe, ghi da quella dei gruppi ce, ci, ge,
gi, segnalando che c e g vanno pronunciate in modo “duro” (/k/ e /g/) anziché in
modo “dolce”. In questa funzione, la h dà origine ai due digrammi ch e gh (vasche,
pochi, dighe, laghi ecc.).
La lettera i può avere un valore fonetico proprio (istrice, mai, civiltà, chiave) o essere
impiegata con funzione diacritica per:
• differenziare la pronuncia dei gruppi cia, cio, ciu, gia, gio, giu da quella dei gruppi
ca, co, cu, ga, go, gu, segnalando che c e g vanno pronunciate in modo “dolce” (/tʃ/ e
//) e non “duro”. In questi casi, dà origine ai digrammi ci e gi: ciao, cioccolato,
ciucco ecc.; già, agio, aggiustare ecc.
• differenziare la pronuncia dei gruppi glia, glie, glio, gliu da quella dei gruppi gla, gle,
glo, glu, segnalando che “gl” va pronunciato /ʎ/. In questi casi, dà origine al
trigramma gli: sbagliare, foglio ecc.
• differenziare la pronuncia dei gruppi scia, scio, sciu da quella dei gruppi sca, sco, scu,
segnalando che sc va pronunciato /ʃ/. In questi casi, dà origine al trigramma sci:
fascia, sciupare ecc.
FACCIAMO IL PUNTO
La lettera h:
•h
umus, herpes, hangar, hockey: non si sente, cioè non corrisponde ad
alcun suono
• hai, hanno ecc.: non si sente, cioè non corrisponde ad alcun suono
•b
arche, chiuso, ghepardo, aghi: determina la pronuncia /k/ e /g/
La lettera i:
• amica, aghi, agire, tigli, mai: si sente, cioè corrisponde al suono /i/
•c
accia, bacio, ciurma, giara, Giovanni, giugno: determina la pronuncia
I SUONI E I SEGNI
/tʃ/ e //
• taglia, maglie, raglio, tagliuzzare: determina la pronuncia /ʎ/
5 COMPLETARE
· Completa le parole sottostanti seguendo le indicazioni
PER INIZIARE
tra parentesi.
1. me o (trigramma)
2. mas io (digramma)
3. a a (trigramma)
4. se o (digramma)
5. elta (digramma)
6. ostra (digramma)
7. fo i (digramma)
8. li a (trigramma)
6 RICONOSCERE
· · · Nelle frasi seguenti, sottolinea i digrammi e cerchia i trigrammi.
Attenzione: una frase non contiene né digrammi né trigrammi!
1. Dimmi che tatuaggio hai e ti dirò chi sei. 2. Per preparare una
buona lasagna alla bolognese, la cosa fondamentale è la giusta scelta
degli ingredienti. 3. Mamma mia, che angoscia: mancano 145 giorni
all’esame e ho già la tachicardia. 4. Il colmo per un cuoco? Piangere
per aver finito il riso. 5. Gli occhi sono lo specchio dell’anima.
6. Accidenti, Margheritina, come sei cresciuta! 7. Voglia di uno
sguardo magnetico? Con il nuovo mascara di Doreal: ciglia più lunghe
e lucenti tutto il giorno!
7 ANALIZZARE
· Per ogni parola indica se la i corrisponde a un suono o ha
funzione diacritica, cioè serve a indicare il modo in cui vanno
pronunciate le consonanti precedenti.
SUONO FUNZIONE DIACRITICA
1. racimolo
2. bugie
3. Gianluca
4. asciutto
I SUONI E I SEGNI
5. bacio
6. bacino
1
10
SCRIVERE
BENE PRINCIPALI DUBBI ORTOGRAFICI
ce/cie Le forme più comuni sono ce e ge: dolce, acceso, gente ecc.
ge/gie
Si scrivono con cie e gie:
• i plurali dei nomi in -cìa/-gìa (con accento tonico sulla i): farmacia → farmacie;
bugia → bugie ecc.;
• i plurali dei nomi in -cia/-gia (con i non accentata), quando la terminazione cia/gia è
preceduta da vocale: ferocia → ferocie; ciliegia → ciliegie; valigia → valigie,
anche se oggi sono diffuse e accettate pure le forme ciliege, valige ecc.;
• alcuni nomi di origine latina, quali superficie, specie, società, effigie, efficienza,
sufficienza, deficienza, igiene e i loro derivati;
• cielo e cieco (= non vedente).
• in alcune parole che hanno mantenuto la grafia latina originaria: concilio, olio, esilio,
cavaliere, milione, petrolio, vigilia ecc.;
• in molti nomi propri (Virgilio, Emilio, Giulia, Italia, Versilia ecc.) con l’eccezione
di Guglielmo e Puglia.
In tutti gli altri casi si usa gli.
mb/mp Davanti alle consonanti b e p si usa sempre la consonante m, mai la n: bambino, impegno
ecc.
Si usa la n nei composti di bene (benpensante) e nei nomi propri composti (Gianpaolo,
Gianpiero).
qu/cu/ La consonante q è sempre seguita da u e da un’altra vocale.
cqu
Prima di a, e, i si usa generalmente qu: quando, qui, sequenza, aquila ecc. Fanno ecce-
I SUONI E I SEGNI
zione poche parole: cui, circuito, acuire, evacuare, arcuato, i plurali e i femminili delle
parole in -cuo (innocui, proficua ecc.).
Prima di -o si usa qu in alcune parole che per lo più avevano la q in latino (quota, quoti-
1 diano, iniquo, liquore ecc.); in altre si usa cu (cuore, cuoco, innocuo, proficuo ecc.).
11
Il suono qu raddoppia in cqu in alcune parole: acqua e tutti i suoi derivati e composti (ac-
quatico, acquitrino, acquazzone, acquedotto ecc.); acquisto e i suoi derivati (ac-
quirente ecc.); le voci verbali nacque e tacque. Unica eccezione con qq: soqquadro.
h La lettera h viene usata:
• in funzione diacritica nei digrammi ch e gh: chiesa, ghiotto ecc.;
• nelle voci del verbo avere ho, hai, ha, hanno;
• nelle interiezioni ah, ahi, oh, ohimé ecc.;
• z non raddoppia mai davanti a -ia, -ie, -io, -ione: grazie, eccezione, grazia,
stazione ecc., eccetto che nei derivati di parole con doppia z (pazzia, corazziere,
tappezziere ecc.) e nella parola razzia;
• in parole composte, derivate per mezzo di suffissi/suffissoidi, o nate dall’unione grafica di
due parole scritte originariamente separate:
һһ le consonanti non raddoppiano dopo contro, intro, oltre, pre, retro, ri, sotto, stra:
controbattere, introduzione, oltrepassare, preferire, retrobottega, rifare,
sottovalutare, stramangiare ecc.
һһ le consonanti raddoppiano dopo a, contra, così, da, e, fra, là, né, o, se, sopra, su:
accennare, contrapposto, cosiddetta, dabbene, eppure, frammisto, laggiù,
nemmeno, oppure, semmai, sopravvalutare, suddetto ecc.
In mancanza di regole esaustive sull’uso delle doppie, tuttavia, in caso di dubbio la cosa miglio-
re è consultare il dizionario.
SI
INVAL
8 COMPLETARE
· Completa le parole in evidenza con la lettera o le lettere
PER INIZIARE
mancanti.
1. Cuocetela fino a quando non risulterà morbida e leggermente
abbrustolita in superfi . 2. Rientrano tra le qualità degli
italiani la so volezza e l’ospitalità. 3. Mi faccia parlare
immediatamente con l’inge ere! 4. Dicono siano ricchi
sfondati, mi ardari, addirittura. 5. Sto cercando
di a pliare le mie conoscenze. 6. Qui si ergono i resti
I SUONI E I SEGNI
12
SI
INVAL
9 CORREGGERE
·· Sottolinea gli errori ortografici presenti nel testo, poi scrivi le
parole corrette nelle righe che seguono.
SI
INVAL
10 C O M P L E T A R E
·· Completa le seguenti frasi cerchiando l’opzione corretta.
1. A detta di molti, si trattò di una sentenza (inicua / iniqua) e crudele.
13
I SUONI
SI TRASCRIVONO IN
LETTERE
SI DIVIDONO IN
VOCALI
POSSONO FORMARE
14
POSSONO ESSERE
TRIGRAMMI
lasciare, meglio
15
Una parola costituita da una sola sillaba è detta monosillabo: per, qui, noi ecc. Le paro-
le formate da più sillabe sono dette polisillabi. In particolare sono chiamate bisillabi se
hanno due sillabe (ros-so, lu-na ecc.), trisillabi se ne hanno tre (gi-raf-fa, ci-lie-gia ecc.),
quadrisillabi se ne hanno quattro (fi-lo-so-fo, car-tel-li-na ecc.).
16
• si dividono i gruppi di due consonanti che non potrebbero trovarsi a inizio parola:
cal-do, por-ta, fuc-sia, ar-si, am-ne-sia ecc. (non esistono o sono estremamente rare
parole che iniziano con ld-, rt-, cs-, mn- ecc.)
• nei gruppi di tre o quattro consonanti la divisione cade generalmente tra la prima e
la seconda, in particolare nel caso in cui si tratti di una doppia, visto che le doppie si
dividono sempre (ab-brac-cio, at-tra-ver-sa-re ecc.), ma non solo (an-tro,
com-pra-re ecc.). Quando il gruppo è una s + consonanti, il gruppo non si divide
(a-spro, na-stro ecc.). Quando la seconda e la terza consonante costituiscono un
gruppo che non potrebbe trovarsi a inizio di parola, la divisione cade tra la seconda
e la terza consonante (tung-steno)
• nelle parole con prefisso dis-, in-, trans-, tra-, ben-, mal- si possono seguire le regole
esposte o considerare il prefisso una sillaba a parte e dividere il resto di
conseguenza: di-scor-de / dis-cor-de, tran-sa-mi-na-si / trans-a-mi-na-si ecc.
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Dividi in sillabe le parole date e per ognuna indica se si tratta di
PER INIZIARE
2 PRODURRE
·· Per ogni categoria scrivi almeno tre parole, seguendo le
indicazioni tra parentesi.
1. monosillabo iniziante per n:
17
L’accento
Ogni parola presenta una sillaba che viene pronunciata con maggior intensità rispetto
alle altre: su questa sillaba cade l’accento tonico. La sillaba su cui cade l’accento tonico
è detta sillaba tonica e le altre sono dette atone, cioè prive di accento. L’accento tonico
riguarda la pronuncia, e non si scrive a meno che non cada sull’ultima vocale di parole
tronche (caffè, città, tabù ecc.). Quando si scrive, si chiama accento grafico. La parola
di-no-sau-ro, per esempio, non presenta alcun accento grafico, ma sappiamo che l’ac-
cento tonico cade sulla penultima sillaba.
A seconda della sillaba su cui cade l’accento tonico, le parole sono dette:
• tronche: accento sull’ultima sillaba (pe-rò, tri-bù, o-ne-stà, fin-ché)
• piane: accento sulla penultima sillaba (fio-re, an-ti-ca, guar-da-re)
• sdrucciole: accento sulla terzultima sillaba (te-le-fo-no, ge-ne-re, co-mu-ni-co)
• bisdrucciole: accento sulla quartultima sillaba (te-le-fo-na-mi, rac-con-ta-glie-lo)
• trisdrucciole: accento sulla quintultima sillaba (or-di-na-glie-lo)
In italiano, per la maggior parte le parole sono piane. Numerose sono anche le parole
sdrucciole e tronche, mentre le parole bisdrucciole e trisdrucciole sono rare, e coincido-
no perlopiù con le voci all’imperativo di verbi con due pronomi atoni.
Sapere se una e o una o hanno suono aperto o chiuso non è facile, dal momento che,
come abbiamo visto, la pronuncia “modello” non viene di fatto rispettata in nessuna
variante regionale. Tuttavia è bene imparare a usare gli accenti acuti e gravi, nella
scrittura su carta e soprattutto in quella digitale (per un computer, ad esempio, una “è”
e una “é” sono due caratteri distinti, ai quali corrispondono due diversi codici in lin-
guaggio macchina). È consigliabile quindi ricordare a memoria gli accenti delle paro-
le accentate più comuni e per qualunque dubbio ricorrere al dizionario.
I SUONI E I SEGNI
18
• alcuni omografi quali pèsca (frutto, per distinguerla da pésca, l’attività), collèga
(compagno/a di lavoro, per distinguerlo da colléga, verbo), dèi (divinità, per
distinguerlo da déi, preposizione articolata) ecc.
Per quanto riguarda la o, hanno accento acuto o grave all’interno della parola omografi
quali cólto (istruito) / còlto (part. pass. di cogliere), bótte (recipiente) / bòtte (percosse),
pórci (verbo porre + pron. ci) / pòrci (maiali) ecc.
Hanno accento grave a fine parola tutte le parole accentate terminanti in -o: però, falò,
ohibò ecc.
19
I MONOSILLABI
con accento senza accento
Tutti gli altri monosillabi si pronunciano accentati ma si scrivono senza accento: no, me,
tu, va, so, su, fa, fu, sto, qui, qua ecc.
3 COMPLETARE
·· Nelle seguenti parole, segna l’accento tonico. In caso di dubbio,
PER INIZIARE
consulta il dizionario.
I SUONI E I SEGNI
20
SI
INVAL
4 ABBINARE
· Abbina le seguenti frasi alla parola con l’accento tonico corretto
nel contesto dato.
1. Butta l’ancora! a. àncora
SI
INVAL
5 ANALIZZARE
·· Dividi in sillabe le seguenti parole, segna l’accento tonico e
indica se la parola è tronca [T], piana [P], sdrucciola [S],
bisdrucciola [B].
1. perche [ ] 6. falo [ ]
SI
INVAL
6 COMPLETARE
·· Completa le frasi scegliendo la grafia con l’accento (acuto o
grave) corretto.
21
7 CLASSIFICARE
· · · Nel seguente testo cerchia i monosillabi, poi classifica le parole
restanti in base all’accento tonico.
8 PRODURRE
· Scrivi una frase contenente ognuno dei monosillabi indicati.
• è:
• e:
• dà:
• da:
• né:
• ne:
I SUONI E I SEGNI
• lì:
• li:
1
22
SI
INVAL
9 COMPLETARE
·· Inserisci gli accenti grafici dove è necessario.
SI
INVAL
10 C O R R E G G E R E
· · · Nel seguente testo ci sono 9 errori relativi all’uso degli accenti.
Sottolinea le forme scorrette, poi scrivi le parole corrette nelle
righe che seguono.
I SUONI E I SEGNI
1
23
I SUONI (E LE LETTERE)
FORMANO
PAROLE
CLASSIFICABILI
IN BASE A
NUMERO DI SILLABE
IN
MONOSILLABI tu, no
TRISILLABI pa-u-ra
QUADRISILLABI fe-no-me-no
24
IN
TRONCHE cit-tà
PIANE com-pa-gni-a
SDRUCCIOLE me-di-co
BISDRUCCIOLE pro-met-ti-glie-lo
TRISDRUCCIOLE or-di-na-glie-la
25
L’ACCENTO GRAFICO
SULLA E E
SI SEGNA SULLA O
PUÒ ESSERE
SUI MONOSILLABI
ACUTO
ACCENTATI
pèsca, pésca
26
UNITÀ 3 L’apostrofo
L’apostrofo indica quasi sempre la presenza di un’elisione. Solo in pochissimi casi
accompagna un troncamento, che in genere non lo richiede.
In quell’istante un’idea geniale mi attraversò la mente, ma un attimo dopo era già svanita.
elisione elisione troncamento
L’elisione
L’elisione è la caduta dell’ultima vocale atona di una parola quando la parola che segue
inizia con una vocale. Essa viene rappresentata graficamente mediante l’apostrofo, per
indicare che le due parole vanno pronunciate unite.
lo elicottero → l’elicottero
27
1 ANALIZZARE E CORREGGERE
·· Per ogni espressione indica se l’elisione è obbligatoria [O],
PER INIZIARE
6. si alzarono [ ] –
1
28
7. lo asparago [ ] –
SI
INVAL
2 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi cerchiando l’opzione corretta.
1. Il calo nelle vendite si deve forse alla scarsa qualità (delle arance
/ dell’arance) (dell’altro anno / dell’altr’anno).
Il troncamento
Il troncamento è la caduta dell’ultima vocale atona di una parola o di tutta l’ultima silla-
I SUONI E I SEGNI
ba indipendentemente dalla lettera con cui inizia la parola seguente, che può essere una
vocale o una consonante. A differenza dell’elisione, il troncamento non è indicato dall’a-
postrofo.
1 nessuno problema → nessun problema
29
A differenza che nell’elisione, nel troncamento non viene usato l’apostrofo. Tuttavia esi-
stono alcuni casi di troncamento in cui l’apostrofo è obbligatorio:
• un poco → un po’
• a modo di → a mo’ di
• gli imperativi dei verbi dire, fare, andare, stare, dare: di’, fa’, va’, sta’, da’
APPROFONDIAMO LA D EUFONICA
È una “d” tradizionalmente aggiunta alla preposizione a, alla congiunzione e, e (meno
frequentemente) alla congiunzione o, quando la parola seguente inizia con una voca-
le, al fine di facilitare la pronuncia e di renderla più gradevole.
ridotto negli ultimi decenni. D’accordo con l’uso prevalente oggi, consigliamo di inse-
rire la d eufonica solo nei casi in cui è davvero foneticamente necessaria, cioè quando
e, a, o sono seguite da parola iniziante con la stessa vocale (ed ecco, ed è, ad Ancona, ad
1 anni, od odori), e in formule ormai cristallizzate (ad esempio).
30
SI
INVAL
3 CORREGGERE
· Sottolinea le espressioni in cui il troncamento è obbligatorio e
PER INIZIARE
riscrivile in modo corretto.
uno sperpero • buono Natale • male di schiena • una grande vittoria •
nessuno sconto • quello fremito • per amore proprio • un poco di
pazienza • una tale Adalgisa • quale è • Santa Rosalia • qualcuno altro
4 RICONOSCERE
· Nei seguenti titoli di film, sottolinea i casi di elisione e cerchia
quelli di troncamento. Attenzione: uno dei titoli non presenta
nessuno dei due casi.
1. L’ultimo bacio 8. La grande bellezza
SI
INVAL
5 CORREGGERE
· · · Inserisci gli apostrofi che mancano.
L astronave si abbassò fin quasi a sfiorare quell infinita distesa di tetti
aguzzi, lamiere lucenti, guglie frastagliate. Mai, in nessun istante della
spedizione, s era sentita così emozionata e così tranquilla allo stesso
tempo. Quel gelido piccolo pianeta si apriva sotto di lei in un
accogliente abbraccio e nella sua testa risuonava un unica,
meravigliosa parola: casa. Se qualcun altro avesse potuto vedere il suo
sorriso in quel momento sarebbe rimasto senz altro sbalordito. Ma
nessun altra creatura umana poteva vederla e nemmeno immaginarla
I SUONI E I SEGNI
31
SCRIVERE
BENE PRINCIPALI DUBBI ORTOGRAFICI: L’USO DELL’APOSTROFO
32
33
SI
INVAL
6 COMPLETARE
· Completa le frasi scegliendo la forma corretta.
PER INIZIARE
I SUONI E I SEGNI
34
SI
INVAL
7 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le seguenti frasi separando correttamente le parole e
inserendo l’apostrofo, l’accento e l’“h” dove è necessario.
1. CENESIAMOANDATI
2. NONSENEACCORTA
3. CIVAUNPOPIUDISALE
4. NONVELHADETTODOVEILTESORO?
5. NONSTAFERMOUNATTIMO
6. DALTRONDEGLIELAVEVAREGALATALEI
7. CHILAVREBBEMAIDETTO?
8. NONGLIENEMAIFREGATONIENTEDELLASPETTO
I SUONI E I SEGNI
9. CENEANCORAUNPO?
1
35
SI
INVAL
8 CORREGGERE
· · · Nelle seguenti citazioni ci sono 9 errori relativi all’uso degli
apostrofi e degli accenti e alla grafia unita/separata delle parole.
Sottolineali e poi scrivi le parole corrette nelle righe che seguono.
NAVIGARE IN RETE
Con LOGIN si intende l’atto di accedere a una piattaforma digitale at-
traverso l’immissione di un nome utente (username) o indirizzo email e
una parola chiave (password) scelti dall’utente stesso.
36
L’APOSTROFO
ELISIONE TRONCAMENTO
OBBLIGATORIA OBBLIGATORIO
FACOLTATIVA FACOLTATIVO
FANNO ECCEZIONE
VIETATA
37
UNITÀ 4 La punteggiatura
e le maiuscole
La punteggiatura
Detta anche interpunzione, la punteggiatura è l’insieme dei segni grafici con i quali si
segmenta e si scandisce, nella lingua scritta, il flusso di parole, frasi, periodi. Essa riflette
i legami logici ed espressivi esistenti tra le diverse parti del discorso: in alcuni casi tali
legami determinano il ritmo del parlato, per cui i segni di interpunzione rispecchiano
anche le pause più o meno lunghe che facciamo parlando. In altri casi tali legami non
sono avvertibili nel parlato, e la punteggiatura ha quindi una funzione puramente logica.
Non solo: per quanto l’uso della maggior parte dei segni di interpunzione dipenda dalle
preferenze soggettive di chi scrive e da una gran varietà di fattori stilistici e scopi comu-
nicativi, la punteggiatura sottostà ad alcune norme generali che ne determinano il buon
uso. Il carattere convenzionale di tali norme è dimostrato dal fatto che esse possono
variare da una lingua all’altra.
In italiano i segni di interpunzione principali sono: il punto (.), la virgola (,), il punto e
virgola (;), i due punti (:), il punto esclamativo (!) e il punto interrogativo (?).
La virgola
Separa parole o frasi, indicando una pausa breve.
38
• prima e/o dopo un’invocazione: Che fai tu, luna, in ciel?; Lia, hai rifatto il letto?
• prima e dopo un’espressione o una frase con valore di inciso: Caterina, detto tra noi,
è una pettegola.
• prima di una subordinata relativa con valore esplicativo (vedi M9_U2), cioè una
subordinata relativa che potrebbe essere soppressa senza che la frase perda il suo
significato principale: Oggi è stato interrogato Paolo, che gli amici chiamano Sberla.
Se la relativa ha la funzione di un inciso, è racchiusa tra due virgole: Paolo, che gli
amici chiamano Sberla, manca spesso da scuola.
• tra frasi coordinate per asindeto (vedi M8_U1), ovvero senza l’uso di congiunzioni:
Aprì la porta, si sfilò le scarpe, si buttò sul divano, chiuse gli occhi.
Spesso è preferibile:
• prima di coordinate avversative, introdotte da ma, però, anzi, tuttavia ecc.:
Il compito è difficile, ma sarai all’altezza della situazione.
• prima di subordinate ipotetiche, concessive, causali o avversative (vedi M9)
introdotte da se, mentre, poiché, anche se, benché, sebbene, malgrado: Sono sempre
stata cortese con lui, anche se non lo sopporto.
Va evitata tra elementi che formano un blocco sentito come sintatticamente unitario,
quindi:
• tra il soggetto e il suo predicato (vedi M6): *Mauro, gioca.
• tra il predicato verbale e il complemento oggetto o un complemento direttamente
legato al predicato verbale: *Maura ha preso, una palla; *Maura giocava, a pallone;
*Sono arrivato, in treno. In questi due ultimi casi, l’uso della virgola non è scorretto,
ma modifica il significato della frase, spostando il suo “focus”, cioè l’informazione
principale: senza virgola sarebbe rispettivamente “a pallone” e “in treno”; con la
virgola si sposta sul predicato, mentre il contenuto del complemento diventa
un’informazione accessoria
• tra la copula e il nome del predicato: *Mauro è, un bambino.
• tra il verbo copulativo e il complemento predicativo: *Mauro è diventato, grande.
• tra aggettivo e nome: *Ha preparato un bel, pranzetto; *È una ragazza, molto simpatica.
• tra il nome e alcuni complementi a esso riferiti, quali il compl. di specificazione
(*Era il padre, di Luigi), di argomento (*Cerco un libro, sulla tarantella), di fine (*Ho
dimenticato gli occhiali, da sole) ecc. (vedi M7)
• prima del secondo termine di un paragone: *Giulio è più taciturno, di suo fratello.
• tra la proposizione reggente e una proposizione soggettiva, oggettiva o interrogativa
indiretta (vedi M9_U1): *Sembra, che domani farà bel tempo; *Mi chiedo, chi sia.
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I SUONI E I SEGNI
39
L’uso della virgola, salvo nei casi elencati in cui è da evitare, dipende
dalle preferenze soggettive di chi scrive, dal contesto comunicativo e dai
fini della comunicazione. In alcuni casi tuttavia la presenza o assenza
della virgola e la sua posizione all’interno della frase o del periodo pos-
sono modificare radicalmente il significato di ciò che si scrive.
Osserva:
Gli studenti, che amavano la pallavolo, si sono iscritti al torneo.
[subordinata relativa con valore esplicativo, cioè che espande la
frase aggiungendo un elemento non fondamentale = Tutti gli
studenti, i quali amavano la pallavolo, si sono iscritti al torneo.]
Gli studenti che amavano la pallavolo si sono iscritti al torneo.
[subordinata relativa con valore restrittivo, cioè che specifica
l’antecedente limitandolo = Solo gli studenti che amano la pallavolo
si sono iscritti al torneo. Gli altri, no.]
Il punto e virgola
Indica una pausa meno forte del punto e più forte della virgola. In particolare, viene usato:
• in alternativa al punto fermo, per separare due frasi o due periodi tra i quali esiste
continuità logica: Improvvisamente niente di quanto avevo fatto mi sembrò avesse
senso; allora presi una penna e cominciai questa lettera.
• in alternativa alla virgola, nelle enumerazioni e negli elenchi, quando gli elementi
dell’elenco presentano espansioni di vario tipo (attributi, apposizioni, complementi)
o sono costituiti da frasi: Le cose sarebbero migliorate, le disse: si sarebbe ambientata
in fretta; avrebbe conosciuto persone nuove; non avrebbe tardato a trovare lavoro.
I due punti
I SUONI E I SEGNI
Indicano che quanto segue costituisce una spiegazione, un’esemplificazione o una con-
seguenza di quanto si è detto prima. In particolare si possono usare per:
1
• introdurre il discorso diretto: Il ragazzo gridò: «La borsa o la vita!»
40
Il punto esclamativo
Si usa alla fine di una frase esclamativa (indicante sorpresa, gioia, disappunto, rabbia
ecc.); dopo un comando o un’esortazione; dopo alcune interiezioni. La prima lettera
dell’espressione o della frase che segue va generalmente in maiuscolo, a meno che non se
ne voglia sottolineare la stretta contiguità con l’espressione o la frase esclamativa.
Che meraviglia! Sembra di stare in paradiso.
Non posso credere che l’abbia fatto di nuovo!
Sbrigati!
Ehi! Guarda qui!
Non leccate i piatti! Non fate sbrodeghezzi! non fate potacci!
Il punto interrogativo
Si usa alla fine di una domanda diretta ed è seguito dall’iniziale maiuscola. Non si usa,
invece, nelle interrogative indirette.
Sarò interrogato stamattina? Spero proprio di no.
Mi chiedevo se sarei stato interrogato quella mattina.
41
Le virgolette
Alte “ ”, basse « », o semplici ‘ ’ si usano, sempre in coppia, per:
• delimitare un discorso diretto: Allora sussurrò: «Io so chi l’ha uccisa».
• delimitare una citazione: Tema del poema, dice Ariosto, sono “Le donne, i cavallier,
l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese”.
• riportare il titolo di un’opera (libro, quadro, film ecc.) in alternativa al corsivo: Al
Reina Sofía ho visto il “Guernica” di Picasso.
• riportare il titolo di una rivista o di un giornale: L’articolo è uscito venerdì su «La
Stampa».
• segnalare che una parola o un’espressione è impiegata come oggetto linguistico:
L’avverbio “mica” si usa per rafforzare una negazione.
• segnalare che una o più parole sono impiegate in un’accezione particolare o con una
particolare sfumatura espressiva (metaforica, ironica ecc.): L’altro gli ha
educatamente “fatto sapere” che non era d’accordo, e lui ci ha rimesso tre denti.
Le parentesi
Quelle tonde, sempre in coppia, si usano per racchiudere un inciso, ovvero una parola,
un’espressione o una frase il cui scopo è precisare, arricchire, esemplificare o commen-
tare ciò che si sta dicendo: Scortò Carlo Martello (figlio di Carlo D’Angiò) quando questi
si trovava a Firenze; La dracena (comunemente nota come “tronchetto della felicità”) è
una pianta tradizionalmente attribuita alla famiglia delle Agavaceae.
Il trattino
Si usa per unire due parole, accostate tra loro, che non formano abitualmente una paro-
la composta (la partita Italia-Spagna; la tratta Roma-Milano; il signor so-tutto-io); per
segnalare l’interruzione di una parola quando si va a capo a fine riga; per scandire la
divisione in sillabe (mi-scel-la-ne-a).
La lineetta
Si usa:
• in alternativa alle virgolette, per introdurre il discorso diretto, o per “racchiuderlo”,
se seguono altre frasi narrative:
‒ Che cosa sta insinuando, commissario?
I SUONI E I SEGNI
42
L’asterisco
Si usa nei testi a stampa come rimando a una nota o, in numero di tre, in sostituzione di
un nome di persona o di luogo che si vuole mantenere anonimo: La signora *** si era
trasferita nella cittadina trent’anni prima, nel fiore della giovinezza.
che aprono e tasto Alt + tasto Shift « » virgolette basse: tasto Alt Gr +
+ tasto del punto esclamativo per 0171 per quelle che aprono e 0187
quelle che chiudono per quelle che chiudono
1
43
*
asterisco: tasto Shift + tasto *
asterisco: tasto Shift + tasto su cui
su cui è indicato * è indicato *
1. Sulle tastiere che non sono dotate di tastierino numerico, di solito alcuni tasti assolvono questa funzione se
usati in combinazione con il tasto Fn.
SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Inserisci nel testo i 4 punti fermi che mancano, sostituendo le
PER INIZIARE
SI
INVAL
3 CORREGGERE
·· Correggi l’uso delle virgole nelle seguenti frasi, sbarrando le
virgole da eliminare e inserendo quelle mancanti.
44
4 ANALIZZARE
·· Analizza l’uso dei due punti nelle frasi sottostanti. Per ogni
frase indica a quale tipologia appartiene, come nell’esempio:
introdurre il discorso diretto [DD], introdurre un’enumerazione o
elenco [E], introdurre una prova, un esempio, dei particolari
[PEP], esporre una conseguenza [C].
Es. Sono molto distratta: a volte dimentico persino dove ho
parcheggiato la macchina. [PEP
]
5 PRODURRE
· · · Continua le frasi tenendo in conto il segno di punteggiatura
presente.
1. Mio fratello,
3. E di colpo lo vidi:
7. Ragazze,
I SUONI E I SEGNI
1
45
SI
INVAL
6 COMPLETARE
·· Inserisci i segni di punteggiatura opportuni.
7 COMPLETARE
· · · Inserisci la punteggiatura mancante seguendo le indicazioni
sottostanti (trasforma le iniziali in maiuscole se necessario).
46
Maiuscole e minuscole
La maggior parte delle parole italiane si scrive con l’iniziale minuscola. La maiuscola
viene usata come prima lettera nei seguenti casi:
• all’inizio di un testo
• dopo un punto fermo, un punto interrogativo o un punto esclamativo
• all’inizio di un discorso diretto, dopo le virgolette o la lineetta
• con i nomi propri di persona e di animale, compresi i cognomi, gli appellativi, i
soprannomi: Angelo, Pallino, i signori Bianchi, Gianni il Baro
• con i toponimi, cioè i nomi propri di luogo: Firenze, la Grecia, l’Africa, Atlantide. Nei
toponimi composti si scrive in minuscolo il nome comune e in maiuscolo il nome
proprio: mar Egeo, via Galimberti, fiume Tevere. Quando il nome comune è parte
integrante del nome proprio, tuttavia, generalmente entrambi i termini vanno scritti
in maiuscolo: Alpi Graie, Monte Bianco, Lago Maggiore, Isola d’Elba. Quando i nomi
piazza, via, strada, ponte accompagnano un nome proprio, possono essere scritti
con la minuscola o la maiuscola: piazza Navona o Piazza Navona, via Veneto o Via
Veneto. Eventuali preposizioni invece andranno in minuscolo: Via del Turco, non
*Via Del Turco
• con i nomi di corpi celesti: Plutone, Marte, Orione
I nomi Terra, Sole e Luna vanno scritti in maiuscolo quando sono impie-
gati in un’accezione “astronomica”. Osserva la differenza:
Mezzogiorno ecc. quando indicano aree geopolitiche (Viaggiare nel Sud-est asiatico,
MA vento da sud-est; il declino dell’Occidente, MA il sole tramonta a occidente)
• con le sigle: ONU, UNICEF. La maiuscola si può usare anche solo per la prima
1
lettera (l’Onu, l’Unicef)
47
• con i nomi di divinità e personaggi sacri (Dio, Zeus, Allah, Shiva, la Madonna ecc.),
di oggetti di culto (la Sindone), di libri considerati sacri (il Corano, la Bibbia); dio
con la minuscola indica invece una divinità indeterminata (Poseidone era il dio del
mare)
• con i nomi ufficiali di enti, organizzazioni, istituzioni: l’Università di Torino, la
Banca d’Italia, la Juventus. Nei nomi di istituzioni composti da nomi diversi, si può
usare la maiuscola solo per il primo nome (l’Agenzia delle entrate, il Consiglio dei
ministri) o per tutti (l’Agenzia delle Entrate, il Consiglio dei Ministri). Se il secondo
termine è un aggettivo, esso in genere va in minuscolo (Chiesa cattolica), a meno che
il nome non sia identificato con una sigla (Unione Europea: UE)
Stato (= nazione)
stato (= condizione)
Chiesa (= istituzione ecclesiastica)
chiesa (= edificio religioso)
Borsa (= compravendita di beni mobiliari e merci; il centro in cui
essa avviene)
borsa (= sacchetto, portaoggetti)
Camera (= parte del parlamento)
camera (= stanza)
Paese (= nazione)
paese (= piccolo centro abitato)
• con i nomi degli abitanti di uno Stato, di una regione o di una città se antichi (i
Greci, i Romani, gli Unni), mentre per il nome degli abitanti moderni prevale l’uso
della minuscola (gli italiani, i tedeschi, i siciliani, i genovesi)
• con i nomi di palazzi, musei, edifici pubblici e privati: il Caffè Baratti, il Teatro alla Scala
• con alcune cariche pubbliche, quando con esse si indica esattamente la persona: è
arrivato il Sindaco, MA mio padre è diventato sindaco
I SUONI E I SEGNI
48
SI
INVAL
8 CORREGGERE
· Le seguenti frasi sono scritte usando solo le lettere minuscole.
PER INIZIARE
Inserisci le maiuscole dove è necessario.
9 PRODURRE
·· Inventa una frase per ognuno dei seguenti nomi, come
nell’esempio.
Es. Chiara: Chiara non si era ancora svegliata.
chiara: Era una chiara mattina d’estate.
Sessanta:
sessanta:
Luna:
luna:
Sud:
sud:
I SUONI E I SEGNI
Stato:
stato:
1
49
LA PUNTEGGIATURA
(*) asterisco
50
LA MAIUSCOLA SI USA
DECENNI, SECOLI,
gli anni Sessanta, l’Ottocento, il Risorgimento
AVVENIMENTI STORICI
ISTITUZIONI, ENTI,
la Repubblica Italiana, la Juventus, la Pirelli
AZIENDE ECC.
51
L
a città di Sofronia si compone di due mezze città. In una
c’è il grande ottovolante dalle ripide gobbe, la giostra con
la raggiera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, il
pozzo della morte con i motociclisti a testa in giù, la cupola
del circo col grappolo dei trapezi che pende in mezzo. L’altra
mezza città è di pietra e marmo e cemento, con la banca, gli
opifici, i palazzi, la scuola e tutto il resto. Una delle mezze
città è fissa, l’altra è provvisoria e quando il tempo della sua
sosta è finito la schiodano, la smontano e la portano via, per
trapiantarla nei terreni vaghi d’un’altra mezza città.
Così ogni anno arriva il giorno in cui i manovali staccano i
frontoni di marmo, calano i muri di pietra, i piloni di cemento,
smontano il ministero, il monumento, i docks, la raffineria di
petrolio, l’ospedale, li caricano sui rimorchi, per seguire di
piazza in piazza l’itinerario d’ogni anno. Qui resta la mezza
Sofronia dei tirassegni e delle giostre, con il grido sospeso
dalla navicella dell’ottovolante a capofitto, e comincia a
contare quanti mesi, quanti giorni dovrà aspettare prima che
ritorni la carovana e la vita intera ricominci.
Adattato da Italo Calvino, Le città invisibili, Mondadori, Milano, 1993
I SUONI E I SEGNI
52
1. 7.
2. 8.
3. 9.
4. 10.
5. 11.
6. 12.
2 RICONOSCERE
·· Cerchia tutti i dittonghi presenti nel brano e indica con una
barretta gli iati, come nell'esempio.
Es. quello, mi|o
3 ANALIZZARE
·· Per ognuna delle seguenti parole tratte dal testo, indica se la i
corrisponde a un suono o ha funzione diacritica, cioè serve a
indicare che la consonante precedente deve essere pronunciata in
modo dolce.
SUONO FUNZIONE DIACRITICA
13. città
14. giostra
15. giù
16. girevoli
17. provvisoria
18. giorno
19. pietra
4 RIFLETTERE
· · · Nel primo paragrafo c’è una parola in cui la i non corrisponde ad
alcun suono e non ha funzione diacritica, perché senza i la
I SUONI E I SEGNI
53
5 ANALIZZARE
· · · Dividi in sillabe le parole della prima parte del brano, cerchia i
monosillabi, segna tutti gli accenti tonici e classifica le parole
con più di una sillaba in base al loro accento, come nell’esempio.
città, Sofronia,
6 ANALIZZARE
·· Concentrati sul secondo paragrafo, individua le parole che
contengono un digramma (8) e trascrivile nella tabella.
Specifica poi nella colonna di destra di che digramma si tratta,
come nell'esempio.
ogni gn
7 ANALIZZARE
·· Trascrivi qui sotto tutti i casi di elisione presenti nel testo (8) e
per ognuno indica se l’elisione è obbligatoria [O] o facoltativa [F].
I SUONI E I SEGNI
O F
1.
1
2.
54
4.
5.
6.
7.
8.
8 TR ASFORMARE
· Applica il troncamento nelle seguenti espressioni, indicando se è
obbligatorio [O] o facoltativo [F].
O F
1. il grande ottovolante
2. quale ottovolante?
3. nessuno ottovolante
4. un bello monumento
5. quello ministero
9 INSERIRE
· · · Il brano che segue è privo di punteggiatura. Reinserisci i segni
mancanti e trasforma le iniziali minuscole in maiuscole dov’è
necessario.
55
10 C O M P L E T A R E
· Completa il paragrafo successivo dello stesso testo selezionando
le forme corrette o comunque preferibili.
11 C O R R E G G E R E
· · · Nel seguente articolo ci sono ben 13 errori ortografici.
Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.
Adattato da www.treccani.it/enciclopedia/scrittura_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/
I SUONI E I SEGNI
1
56
U
· na (perturbazione /
perturbazzione) atlantica in transito sull’
(europa Centrale / europa centrale
/ Europa centrale) tende a estendere i suoi effetti anche sulle
(regioni / reggioni) settentrionali italiane, con condizioni di
instabilità più marcata sul settore orientale. Sulla base delle
previsioni
(disponibbili / disponibili), il
dipartimento della (Protezzione /
Protezione) civile, d’intesa con le regioni coinvolte, ha emesso
nella giornata di ieri un avviso di condizioni meteorologiche
avverse; in particolare, l’avviso prevede precipitazioni a
prevalente carattere di rovescio o temporale sulle
(provincie / province) di Trento e
Bolzano. I fenomeni saranno
(accompagnati / accompagniati) da
(rovesci / rovescii) di forte intensità, frequente attività
elettrica, forti raffiche di vento e locali grandinate.
Adattato da www.dire.it/25-07-2015
57
58
59
non sta mai ferma un attimo. Diciamo che Virgi ha fatto un po’
di pressione, ecco.
- Beh, ma qual e il problema? Se lui e contento cosi….
- Mah… tu di pure quel che vuoi, ma a me non sembra
contento. A me sembra... esausto!
Adattato da www.treccani.it
60
Adattato da Sara Ficocelli, Giornata internazionale per l'igiene mestruale, Unicef: “Non vergognatevi”,
www.repubblica.it 28 maggio 2018
61
62
63
64
Morfologia
Missioni itaca.academy
2 L’ARTICOLO, Cerca
RELATIVI 2
Il nome: forme (genere)
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esercitare con la media nazionale
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UNITÀ 1 L’articolo
Che cos’è l’articolo
L’articolo è una parte variabile del discorso (che può cioè assumere forme diverse) la
quale si premette al nome e con esso concorda in genere e numero: il parco, le ragazze,
uno studente ecc.
Quando il nome è preceduto da un aggettivo, l’articolo precede l’aggettivo (il mio zaino,
una bella favola), tranne che con gli aggettivi tutto, entrambi, ambedue, che precedono
l’articolo (tutta la vita, entrambi i giorni, ambedue le proposte).
L’articolo svolge le seguenti funzioni:
• indica genere e numero del nome a cui si accompagna, ribadendoli quando sono già
contenuti nella desinenza del nome, o specificandoli quando la desinenza non
contiene questa informazione: una metropolitana (femm. sing.), gli amici (masch.
plur.), la fisioterapista / il fisioterapista (femm. / masch. sing.)
• indica se il nome va inteso in senso determinato o indeterminato: Alla fine hai letto
il libro? (un libro determinato, noto a chi parla e ascolta, o di cui si è parlato poco
prima); Alla fine ho letto un libro (un libro indeterminato, non si dice quale)
• preposto ad altre parti del discorso che non sono nomi, le sostantiva, cioè attribuisce
loro la funzione di nomi: Il bello è che non se n’è neanche accorta; La storia non si fa
con i “se”; Voglio il meglio per voi; La cittadina era un brulicare di arte e cultura.
L’articolo determinativo
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
67
68
lo sdegno, lo iato
davanti alle altre il il gioco, il diario, i i giochi, i diari,
consonanti il tranello, il libro i tranelli, i libri
davanti a vocale l’** l’amico, l’errore, gli gli amici, gli errori,
l’intruso, l’oboe gli intrusi, gli oboi
davanti a la la professoressa, le le professoresse,
consonante la tovaglia, la nuvola, le tovaglie, le nuvole,
femminile
*Accanto alla forma lo pneumatico/gli pneumatici, è oggi molto diffusa anche la varian-
te, meno corretta, il pneumatico/i pneumatici.
**La forma l’, usata davanti a nomi maschili e femminili singolari inizianti con vocale
(eccetto che davanti a parole inizianti con i + vocale), non è un articolo a sé, bensì il ri-
sultato dell’elisione obbligatoria degli articoli lo e la.
Identici criteri valgono per le preposizioni articolate, formate dalle preposizioni sempli-
ci di, a, da, in, su + gli articoli determinativi.
SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Per ognuno dei seguenti nomi scrivi l’articolo determinativo
PER INIZIARE
corretto.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
69
2 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa il brano con nomi a piacere, tenendo presente gli
articoli indicati.
L’articolo indeterminativo
L’articolo indeterminativo identifica il nome o la parte del discorso sostantivata a cui si
riferisce come indeterminato, cioè nuovo, sconosciuto o non meglio specificato.
Si usa in particolare per:
• qualcuno o qualcosa di nuovo, di cui non si è ancora parlato: Si udì un grido;
All’orizzonte apparve un’amazzone a cavallo.
• qualcuno o qualcosa che non si vuole o che non è necessario specificare: Ho scoperto
una poetessa interessante; Hanno adottato un cane.
• un membro indistinto di un gruppo, cioè una persona, un animale o una cosa
qualsiasi: Qui ci vuole un elettricista; Prendi una caramella; Una mattina si svegliò
trasformato in scarafaggio; Una sera di queste ceniamo insieme.
• un singolo rappresentante usato per indicare l’intera categoria o classe alla quale
appartiene: Un centauro è un essere mitologico metà uomo e metà cavallo.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
Nota bene: in alcuni casi per indicare l’intera categoria usiamo sia l’articolo indeter-
minativo sia l’articolo determinativo (Una tartaruga può superare i 100 anni di età;
La tartaruga può superare i 100 anni di età); in altri, è ammesso in questa accezione
solo l’articolo determinativo (La tartaruga è l’animale più longevo di tutti i vertebrati;
non *Una tartaruga è l’animale più longevo di tutti i vertebrati).
70
davanti a x, y, z, gn, uno uno xilofono, uno yogurt, uno zio, uno
pn*, ps, gnomo, uno pneumatico*, uno psicoanalista,
s + cons., i + voc.
maschile
uno specchio, uno sbaglio, uno sdegno,
uno iato
in tutti gli altri casi un** un gioco, un diario, un tranello, un libro, un
amico, un errore, un intruso, un oboe
davanti a consonante una una professoressa, una tovaglia, una nuvola,
femminile
* Accanto alla forma uno pneumatico, è oggi molto diffusa anche la variante, meno cor-
retta, un pneumatico.
** La forma un è il risultato del troncamento obbligatorio dell’articolo uno.
*** La forma un’ è il risultato dell’elisione di una davanti a vocale, facoltativa ma consi-
gliata, soprattutto davanti a parole inizianti in a.
SI
INVAL
3 COMPLETARE
· Completa i seguenti titoli di romanzo con l’articolo
PER INIZIARE
indeterminativo corretto.
SI
INVAL
4 COMPLETARE
·· Completa le frasi seguenti con l’articolo determinativo o
indeterminativo opportuno.
1. Era vita che non vedevo film così coinvolgente!
2. silenzio, spesso, è predica eloquente.
2
71
5 PRODURRE
· · · Per ognuno dei seguenti nomi inventa una frase in cui il nome
abbia l’articolo determinativo e una in cui abbia l’articolo
indeterminativo, come nell’esempio.
Es. casa
art. det.: Come sarebbe la casa dei tuoi sogni?
art. indet.: In fondo alla valle c’era una casa abbandonata.
umiltà
art. det.:
art. indet.:
psicologo
art. det.:
art. indet.:
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
fiore
art. det.:
art. indet.:
venerdì
art. det.:
art. indet.:
sirena
art. det.:
art. indet.:
2
72
L’articolo partitivo
L’articolo partitivo indica una quantità indefinita e si usa:
• al singolare, con alcuni nomi non numerabili, per indicare la parte di un tutto (del
latte = un po’ di latte; dello zucchero = un po’ di zucchero; dell’acqua = un po’
d’acqua; della gente = un po’ di gente ecc.). In alcuni casi, l’articolo partitivo
singolare si usa con aggettivi sostantivati (Vedo del buono in lui = qualcosa di buono;
C’è del marcio = qualcosa di marcio: C’era del tenero = qualcosa di tenero).
• al plurale, con i nomi numerabili, con il valore di plurale dell’articolo
indeterminativo (dei problemi = alcuni problemi; delle ragazze = alcune ragazze;
degli studenti = alcuni studenti).
delle volpi
davanti a vocale dell’** dell’acqua, dell’aria, delle delle àncore, delle
dell’erba amiche, delle eliche,
delle immagini, delle
onde
* Accanto alla forma degli pneumatici, è oggi molto diffusa anche la variante, meno cor-
retta, dei pneumatici.
2
** Elisione obbligatoria di dello e della.
73
Gli articoli partitivi non vanno confusi con le preposizioni articolate for-
mate con la preposizione di, che hanno forma identica. A differenza
della preposizione, l’articolo partitivo può sempre essere sostituito da
alcuni/e, quando è plurale, e da un po’ di, quando è singolare.
Osserva:
Sui muri della casa (prep. art.) c’erano delle scritte (= alcune
scritte; art. part.)
Ho comprato del vino (= un po’ di vino; art. part.) dal cugino del
mio vicino di casa (prep. art.).
6 PRODURRE
·· Per ognuna delle seguenti espressioni inventa una frase in cui
PER INIZIARE
• del cioccolato:
• delle turiste:
• del buono:
• dello sport:
• dei pantaloni:
• degli stolti:
SI
INVAL
7 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· · · Sottolinea tutti gli articoli determinativi, indeterminativi e
partitivi presenti e poi analizzali, come nell’esempio.
1. Gli Zeltron erano una specie quasi umana, che si distingueva per il
colore della pelle e dei capelli. 2. Non si fanno frittate senza rompere
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
74
Es. Gli: art. det., masch., plur.
SI
INVAL
8 ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi indica se le parole in evidenza sono articoli
partitivi [AP] o preposizioni articolate [PA].
75
È facoltativo con papa, re, padre: papa Giovanni Paolo II / il papa Giovanni Paolo, re Fi-
lippo II / il re Filippo II.
Non si usa con santo/a/san, don/donna, fra: San Luca, Santa Clara, don Gesualdo.
76
Di fatto, quindi, l’articolo si omette solo davanti a nome di parentela singolare, non
composto, non specificato da espansioni, né in forma diminutiva, preceduto da un ag-
gettivo possessivo che non sia loro.
Omissione dell’articolo
L’articolo determinativo in alcuni casi può essere omesso nelle enumerazioni: Nella
classifica mondiale sulla libertà di stampa occupano i primi posti la Finlandia, i Paesi
Bassi e la Norvegia / Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia; Ha invitato al suo matrimonio: il
padre, la madre, i fratelli, le sorelle e qualche amico / padre, madre, fratelli, sorelle e qual-
che amico.
L’articolo partitivo in molti casi può essere omesso al plurale: Ho degli amici fantastici
/ Ho amici fantastici; Ci sono dei problemi? / Ci sono problemi?
L’articolo partitivo singolare deve essere omesso in frasi negative (Non c’è più caffè; Non
abbiamo comprato birra), ed è preferibile ometterlo, sempre in frasi negative, anche al
plurale (Non conosco ragazzi cileni).
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
L’uso dell’articolo partitivo è inoltre da evitare dopo una preposizione semplice, sosti-
tuendolo piuttosto con “alcuni, alcune” (Sono stata a casa di amici, NON *Sono stata a
casa di degli amici, MA Sono stata a casa di alcuni amici; Ho cenato da conoscenti, NON
*Ho cenato da dei conoscenti, MA Ho cenato da alcuni conoscenti).
77
casa ecc.) o da a (a scuola, a casa, a terra ecc.); c. predicativo del soggetto e dell’oggetto
(Venne eletto presidente; Si è comportata da egoista; Li fecero caporali), tranne nella
struttura “fare + art.” (Fa l’insegnante; Fanno gli stupidi ecc.)
• in molte locuzioni (per colpa di, a causa di, in seguito a, per intervento di, a pennello
ecc.) e formule fisse (per esempio, per fortuna, a rigore ecc.)
• in espressioni formate da un verbo e da un nome strettamente uniti: avere fame /
sete / caldo / freddo / sonno / voglia, fare pena / compassione / schifo / senso ecc.
• in molti proverbi: Buon sangue non mente; Gallina che canta ha fatto l’uovo; Mal
comune, mezzo gaudio ecc..
ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un articolo, se ne indicano: il tipo (determi-
nativo, indeterminativo, partitivo), il genere (maschile o femminile), il numero
(singolare o plurale). Osserva:
SI
INVAL
9 COMPLETARE
· Nelle seguenti frasi inserisci l’articolo determinativo o partitivo
PER INIZIARE
Spiegazione:
Spiegazione:
Spiegazione:
Spiegazione:
2
78
Spiegazione:
Spiegazione:
Spiegazione:
Spiegazione:
SI
INVAL
10 C O R R E G G E R E
· · · Nel testo sono presenti 8 errori nell’uso e nella forma degli
articoli. Individuali e correggili.
2
79
L’ARTICOLO
PUÒ ESSERE
DETERMINATIVO INDETERMINATIVO
NON
PRECISATO SPECIFICATO
la figlia
ATTRAVERSO
del dottore
ESPANSIONI COME MEMBRO
INDISTINTO
DI UN GRUPPO
DI UNICO la luna
INDICANTE
INDICANTE UN’INTERA
l’anatra,
UN’INTERA SPECIE O
la specie
SPECIE O CATEGORIA
umana
CATEGORIA E PER
E PER
QUANTITÀ
SUPERLATIVE
ALCUNE il lunedì,
ESPRESSIONI le ore 15
DI TEMPO “UNO SOLO”
80
un ragazzo SINGOLARE
CON NOMI
del caffè
NON
una canzone NUMERABILI
PLURALE
un cioccolatino COME PLUR. degli amici
DELL’ART. INDET.
un mammifero è...
una rabbia...!
non ho un soldo
81
I nomi costituiscono una classe aperta, cioè un gruppo che può arricchirsi indefini-
tamente di nuovi elementi, in accordo con la necessità di nominare nuovi oggetti (si
pensi alla nascita o adozione da lingue straniere, negli ultimi decenni, di nomi legati
alla tecnologia, come cellulare, scansione, internet), concetti (distopia, postmoderni-
smo ecc.), fenomeni (bullismo, calciomercato ecc.), per mezzo della creazione di neo-
logismi per designare cose già note (dietrologia, kebabbaro ecc.) o dell’arricchimento
della gamma di significati di nomi esistenti mediante una nuova accezione (rete, na-
vigazione ecc.).
Le parole sostantivate
Anche altre parti del discorso possono svolgere funzione di nome, cioè possono esse-
re sostantivate, anteponendo loro un articolo o più raramente un aggettivo determina-
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
Molti aggettivi o participi passati sostantivati sono entrati a tal punto nell’uso da acqui-
sire pieno valore di nome: parole come l’uscita, la spremuta, il passato, il/la cantante, il
dolce, il freddo, il caldo ecc. non sono verbi (participi) o aggettivi sostantivati, ma nomi
2
a tutti gli effetti, con un loro significato autonomo.
82
I nomi possono essere descritti in relazione al significato, alla forma, alla struttura.
1 RICONOSCERE E CLASSIFICARE
· Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i nomi, poi trascrivili nella
PER INIZIARE
1. Tre delfini sono stati avvistati ieri nello specchio di mare antistante
Capo Portiere. 2. E prendiamola fra le braccia questa vita danzante,
questi pezzi di amore caro, quest’esistenza tremante. 3. Recentemente
in India è stata trovata nella foresta una bambina incapace di parlare
che sarebbe stata allevata dalle scimmie. 4. Mangio dolci perché da
qualche parte, là fuori, è il compleanno di qualcuno. 5. Emergenza
rifiuti: subito misure urgenti, servono scelte concrete. 6. La mia
migliore amica mi ha regalato un biglietto per il concerto di domani.
7. Voi mi odiate e io per dispetto vi amo tutti! 8. Il grande
compositore Ludwig van Beethoven era affetto da sordità.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
83
I nomi propri designano un solo membro specifico, distinguendolo dagli altri membri
della stessa categoria per mezzo di un nome che gli è “proprio”, appunto.
Tra i nomi propri rientrano: i nomi di persona (Rosa, Gabriele, John, Kiala), i cognomi
(Galilei, Martini, De Marchi), i soprannomi (il Guercio), i nomi di luoghi (Roma, la
Francia, il Kilimangiaro, il Tevere, Piazza Vittorio, via Verdi), di correnti e movimenti
artistici e culturali (il Romanticismo, il Surrealismo), di eventi e festività (Natale, Pasqua,
il Primo Maggio), di aziende, organizzazioni, istituzioni (la Fiat, il Parlamento italiano,
la Democrazia Cristiana, Emergency), i titoli di opere d’arte (la Gioconda, la Divina
Commedia), i nomi di avvenimenti storici determinati (la Guerra dei Trent’anni, la Rivo-
luzione di ottobre).
Tutti i nomi propri si scrivono con l’iniziale maiuscola e sono invariabili al plurale, salvo
in espressioni particolari (le tre Marie). In generale sono privi di articolo: i nomi di per-
sona, i cognomi al singolare (MA Si vede che è un Destefanis!), i nomi di città (MA Il
Cairo, l’Aia) e quelli di isole piccole.
In alcuni casi, i nomi propri possono essere usati come nomi comuni, scrivendoli con
l’iniziale minuscola, e viceversa: Filippo è un dongiovanni (nome proprio usato come
nome comune); la Sirenetta è la protagonista dell’omonima fiaba di Hans Christian
Andersen (nome comune usato come nome proprio).
2 COMPLETARE
· Per ogni nome proprio scrivi un nome comune pertinente e
PER INIZIARE
Pavarotti cantante
calciatore
fiume
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
Oceania
Afrodite
Capri
Trentino Alto-Adige
attrice
marca di pasta
Atlantico
2
84
I nomi concreti designano cose, animali e persone che possono essere percepite attra-
verso i sensi (vista, udito, olfatto, tatto, gusto): sedia, cielo, commessa, profumo, grido ecc.
I nomi astratti sono nomi che non possono essere percepiti attraverso i sensi. Rientrano
in questa categoria i nomi di idee, concetti, emozioni, sentimenti, qualità, difetti: rabbia,
gioia, egoismo, relatività, religione ecc.
Tra i nomi concreti e i nomi astratti non esiste una separazione netta:
l’intero linguaggio è, in fondo, il frutto di un processo di astrazione,
anche quando viene impiegato per nominare cose materiali. Molti nomi
– soprattutto quelli indicanti azioni, avvenimenti, sensazioni fisiche e
condizioni – possono dare luogo a interpretazioni distinte: nomi come
decollo, partenza, festa, nascita, sviluppo, freddo, caldo, emicrania,
febbre, ricchezza, povertà ecc. designano aspetti della realtà che si pos-
sono percepire con i sensi, ma al contempo sono dotati di un grado di
astrazione che li differenzia dai nomi di oggetti, animali e persone. A
ben guardare, infatti, non si vede un “decollo”, bensì “un aereo che de-
colla”, così come non si esperisce una “festa”, ma i singoli elementi che
la compongono (invitati, musica, bibite, regali ecc.). Concreti in senso
stretto, quindi, sono solo i nomi indicanti persone, animali e cose diret-
tamente percepibili attraverso i sensi.
Ricordiamo infine che alcuni nomi sono concreti o astratti a seconda del
contesto in cui si trovano. In particolare nomi concreti possono essere
usati, in una diversa accezione, con un significato astratto:
Mi fa male la gola. (concreto)
La gola è uno dei sette vizi capitali. (astratto)
SI
INVAL
3 ANALIZZARE
Nelle seguenti frasi indica, sbarrando la casella corretta, se il
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
··
PER INIZIARE
85
buona conoscenza [C] [A] delle tecniche [C] [A] di lavorazione [C]
[A] del legno [C] [A]. 7. Facciamo una pausa [C] [A] prima di iniziare
a dare il bianco [C] [A]? 8. Portava in giro quell’orrendo risvoltino
[C] [A] ai pantaloni [C] [A] con una disinvoltura [C] [A] fuori dalla
norma [C] [A].
4 PRODURRE
· · · Per ogni parola data scrivi una frase in cui essa abbia valore
concreto e una in cui abbia valore astratto.
• traguardo:
(concreto)
(astratto)
• pensiero:
(concreto)
(astratto)
• celebrità:
(concreto)
(astratto)
• ombra:
(concreto)
(astratto)
I nomi individuali indicano, al singolare, un solo elemento, e per indicare più elementi
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
86
SI
INVAL
5 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le seguenti definizioni con i nomi individuali o
PER INIZIARE
collettivi opportuni.
1. Un insieme di pecore è un .
2. Un insieme di è un arcipelago.
3. Un insieme di pentole è il .
4. Un insieme di lupi è un .
5. Un insieme di è il pubblico.
I nomi numerabili designano entità che possono essere contate. In questa categoria ri-
entrano molti nomi concreti, individuali o collettivi: libro (due libri, dieci libri), amica
(tre amiche, un mucchio di amiche), squadra (due squadre, molte squadre), pineta (alcune
pinete, tre pinete); e una parte dei nomi astratti: difficoltà (alcune difficoltà, mille difficol-
tà), partenza (le partenze, molte partenze).
I nomi non numerabili designano entità che possono essere misurate, ma non posso-
no essere “contate”. Fanno parte di questa categoria molti nomi astratti (bellezza, pace,
sete, futuro ecc.) e i nomi concreti di numerosi elementi chimici, sostanze, materiali
(ferro, argento, oro, ossigeno, rame, legno, carta ecc.). I nomi non numerabili hanno
solo il singolare (non esistono *gli ossigeni, *le paci, *le seti ecc.) e per esprimere una
quantità indeterminata vengono fatti precedere dall’articolo partitivo al singolare (del
caffè, dell’aria).
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
Alcuni nomi non numerabili possono essere usati al plurale, ma con un significato di-
verso da quello che esprimono al singolare.
In alcuni casi al plurale indicano un tipo specifico del materiale o della sostanza no-
minata:
La farina si ricava dalla macinazione dei cereali. (non numerabile)
Le farine integrali sono più naturali di quelle raffinate. (numerabile)
In altri casi designano un referente diverso:
Nella pizza c’è troppo sale. (non numerabile)
Quando si suda si perdono molti sali minerali. (numerabile)
Compro oro. (non numerabile)
I giovanissimi della Società canottieri hanno conquistato tre ori. (numerabile)
Questa pianta ha bisogno di poca acqua. (non numerabile)
2
Chiare e fresche e dolci acque. (numerabile)
87
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Analizza i nomi in evidenza come nell’esempio.
PER INIZIARE
PROPRIO COMUNE
CONCR. ASTR. INDIV. COLLETT. NUMER. NON
NUMER.
1. Lo sciame si diresse al
ramo vicino.
✗ ✗ ✗
2. Il mar Caspio è in
realtà un lago.
3. Il cervello ha bisogno
di ossigeno!
4. Abbiamo ricevuto la
solidarietà di molte
persone.
6. Si nascose in mezzo al
fogliame.
7. Le truppe avanzavano
a passo di lumaca.
9. La Ferrari era
parcheggiata di
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
SI
R I CO N OS CER E INVAL
7
·· Nelle seguenti frasi sottolinea una volta i nomi numerabili e due
volte i nomi non numerabili.
88
8 COMPLETARE
·· Completa le frasi con nomi a piacere seguendo le indicazioni tra
parentesi.
9 PRODURRE
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
89
IL NOME
CONSIDERANDO
IL SIGNIFICATO PUÒ ESSERE
COMUNE CONCRETO
PROPRIO ASTRATTO
INDIVIDUALE NUMERABILE
90
I nomi primitivi
I nomi primitivi sono nomi che non derivano da nessun’altra parola italiana e sono for-
mati unicamente dalla radice, ovvero la parte fissa della parola, che contiene il suo si-
gnificato fondamentale, e dalla desinenza, che può variare e indica il genere e il numero.
fior - e strad -a
(radice) ( desinenza) (radice) (desinenza)
I nomi derivati
I nomi derivati sono nomi formati a partire da un’altra parola italiana (nome, verbo,
aggettivo) mediante l’aggiunta di elementi linguistici detti affissi, che conferiscono al
nome un significato diverso da quello della parola d’origine. Gli affissi che precedono la
radice sono detti prefissi; quelli che la seguono sono detti suffissi.
fior - ai(o) super - strad(a)
(radice) (suffisso + desinenza) (prefisso) (radice + desinenza)
I nomi derivati formati con un prefisso derivano da altri nomi, primitivi o derivati a
loro volta da altre parole: prevendita, supermercato, disonore ecc.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
I nomi derivati formati con un suffisso possono derivare da un altro nome (casa →
caseggiato; giorno → giornale; faggio → faggeto ecc.), da un aggettivo (bello → bellezza;
tonico → tonicità; morbido → morbidezza ecc.), da un verbo (allenare → allenamento;
votare → votazione; partire → partenza ecc.).
In alcuni casi, un nome può presentare un prefisso e uno o più suffissi. Osserva per
esempio il nome in-concep-ibil-ità (prefisso + radice + suffisso + suffisso). Dal verbo
concepire deriva, mediante aggiunta del suffisso -ibil, l’aggettivo concepibile, da cui deri-
va, per mezzo del prefisso in-, l’aggettivo inconcepibile. Infine dall’aggettivo inconcepibi-
le si origina, mediante l’aggiunta del suffisso -ità, il nome astratto inconcepibilità.
Alcuni nomi derivati da verbi si formano senza l’aggiunta di suffissi, e per questo sono
detti “a suffisso zero”: ritorno (dal verbo ritornare), alloggio (dal verbo alloggiare), saluto
2
(dal verbo salutare) ecc.
91
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica se i seguenti nomi sono primitivi [P] o derivati [D] e per
PER INIZIARE
questi ultimi scrivi a fianco la parola da cui derivano.
• prevendita […]
• lavatrice […]
• finestra […]
• boscaglia […]
• brivido […]
• libreria […]
• alibi […]
• stella […]
• barbiere […]
• disapprovazione […]
2 PRODURRE
·· Per ogni parola data scrivi almeno due nomi derivati, come
nell’esempio.
Es. frutto: frutteto, fruttosio
• dente:
• apprendere:
• occhio:
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
• mare:
• lungo:
• mangiare:
• brutto:
• raffreddare:
• sala:
• capitale:
2
92
I nomi alterati
I nomi alterati si formano aggiungendo al nome di partenza suffissi detti alterativi, che
non ne modificano il significato ma gli conferiscono una sfumatura accrescitiva (idea di
grandezza), diminutiva (piccolezza), vezzeggiativa (tenerezza, affetto, simpatia), peg-
giorativa o dispregiativa (disprezzo).
Es. naso: nasino (diminutivo), nasone (accrescitivo), nasetto (vezzeggiativo), nasaccio
(peggiorativo)
diminutivi -ino, -ncino, -etto, -ello, -icello, una stradina, un leoncino, una
-icciolo, -icino, -otto, -erello, borsetta, un paesello, un
-uccio, -uzzo praticello, un porticciolo, un
libricino, un lupacchiotto, un
fuocherello, un vestituccio, un
Santuzzo
accrescitivi -one, -accione un librone, un vocione, un
donnone, un omaccione
vezzeggiativi -ino, -etto, -uccio/-uzzo, un tavolino, un ometto, una
-acchiotto boccuccia, una Santuzza, un
orsacchiotto
peggiorativi -accio, -azzo, -astro, -ucolo, una giornataccia, un amorazzo,
-uncolo, -onzolo, -otto, -iciattolo un poetastro, un poetucolo, un
ladruncolo, un mediconzolo, un
provincialotto, un mostriciattolo
Nota bene:
• per alcuni nomi è possibile usare suffissi diminutivi “doppi”: libro → libretto →
librettino;
• di solito il nome alterato mantiene il genere del nome di partenza, ma alcuni
femminili danno origine ad accrescitivi maschili: donna → donnone; porta →
portone;
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
• non tutti i nomi presentano un alterato per ogni categoria: per esempio muro
presenta i diminutivi muretto e muricciolo, ma l’accrescitivo murone non è usato.
In particolare, gli alterati vezzeggiativi o peggiorativi non sono comuni per tutti i
nomi (non si dice *viaggiaccio, *esperienzaccia, *direttorastro);
• la scelta del suffisso è dettata dall’uso (diciamo lettino o lettuccio, ma non *lettetto o
*lettello) e in molti casi la consuetudine e il contesto, più che il suffisso in sé, ne
determinano la sfumatura alterativa. Per esempio suffissi come -ino ed -etto possono
avere un valore diminutivo (tavolino, giretto), ma anche vezzeggiativo (Hai proprio
un bel faccino; Che musetto simpatico!), e in alcuni casi peggiorativo (professorino =
professore giovane e inesperto; donnetta = donna meschina o dall’aspetto misero).
Perfino un suffisso vezzeggiativo come -uccio in alcuni casi assume un valore
ironico o chiaramente dispregiativo (impiegatuccio), mentre un accrescitivo come
2
-one può assumere un valore vezzeggiativo (Il mio fratellone!).
93
Ecco una lista dei “falsi alterati” più comuni e tra parentesi i nomi ri-
spetto ai quali sembrano avere un rapporto di alterazione:
aquilone (aquila) mattino, mattone (matto)
bottino, bottone (botte/o) melone (mela)
burrone (burro) merletto, merluzzo (merlo)
casino (caso) mulino (mulo)
cavallone (cavallo) nasello (naso)
focaccia (foca) postino (posto)
fumetto (fumo) rapina (rapa)
girino (giro) tacchino (tacco)
lampone (lampo) torrone (torre)
mammone (mamma)
SI
INVAL
3 RICONOSCERE E CLASSIFICARE
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
94
SI
INVAL
4 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le parole in evidenza trasformandole secondo le
indicazioni tra parentesi.
1. Adriana era una donna con delle mani enormi, gambe possenti, una
schiena massiccia, piedi da montanara e una voce che faceva tremare
i muri (→ accrescitivo)
• •
• •
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
• • •
• • •
95
• • •
I nomi composti
I nomi composti sono nomi formati dall’unione di due o più parole già esistenti in ita-
liano con un significato autonomo. La composizione può darsi tra parole della stessa
categoria grammaticale o tra parole di categorie grammaticali diverse. Le combinazioni
che danno origine ai nomi composti sono:
I NOMI COMPOSTI
Nota bene:
• rari sono i nomi composti da più di due parole: pomodoro (nome + preposizione +
nome), ficodindia (nome + preposizione + nome) ecc.;
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
• rientrano tra i nomi composti anche i nomi formati con elementi linguistici di
origine greca e latina chiamati prefissoidi (se costituiscono il primo elemento del
composto) o suffissoidi (se costituiscono il secondo elemento). A differenza dei
prefissi e dei suffissi, questi elementi sono dotati di un significato lessicale autonomo
(auto- = da sé; demo- = popolo; eco- = ambiente; zoo- = animale, -logo = studioso;
-fobo = che ha paura; -voro = che mangia, -fono = che parla ecc.), pur non esistendo
in italiano come lemmi a sé stanti. Ecco alcuni esempi di composti con prefissoidi e
suffissoidi:
termosifone (prefissoide + nome)
erbivoro (nome + suffissoide)
biologa (prefissoide + suffissoide)
dialettofono (nome + suffissoide)
filantropo (prefissoide + suffissoide)
2
insetticida (nome + suffissoide)
96
FACCIAMO IL PUNTO
I nomi costruiti con prefissoidi (tele-, termo-, bio-, biblio-, onni- ecc.)
o suffissoidi (-logia, -crazia, -voro, -grafia ecc.), cioè con elementi lin-
guistici di origine greca o latina che esprimono un significato autonomo,
sono nomi composti.
biosfera (prefissoide bio- + sfera = composto)
SI
INVAL
5 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i nomi composti.
PER INIZIARE
6 ANALIZZARE
·· Separa con una barretta verticale le parti da cui sono formati i
seguenti nomi e per ognuno indica se si tratta di un nome
composto propriamente detto [C] o di un nome composto con
prefissoide e/o suffissoide [PS].
97
7 ANALIZZARE
·· Analizza le parole date, come nell’esempio.
1. roseto ✗
2. porcospino
3. orsacchiotto
4. scricchiolio
5. accondiscendenza
6. impiastro
7. ricchezza
8. tavolaccio
9. salvagente
10. bidone
11. asticella
12. avvilimento
13. attaccapanni
8 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa il testo con nomi a piacere, seguendo le indicazioni tra
parentesi.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
98
valsa la pena! Sarebbero venuti tutti gli amici del gruppo, e allo
poco prima delle nove di sera si abbatté sulla città il temporale del
dimin.).
9 PRODURRE + LESSICO
· · · Scrivi sei frasi che contengano almeno:
99
IL NOME
CONSIDERANDO
LA STRUTTURA
PUÒ ESSERE
100
101
I nomi stranieri usati in italiano mantengono generalmente lo stesso genere che hanno
nella loro lingua d’origine: la toilette, il cabaret, il tailleur, la movida, il golpe ecc.
Quando provengono da lingue prive di genere, come l’inglese, o lingue in cui il genere
risulta irriconoscibile ai più, come l’arabo e il giapponese, si tende a utilizzare il genere
della traduzione italiana più immediata del vocabolo: un’email (= posta), il business
(= affare), lo show (= spettacolo), un kebab (= panino), la katana (= spada) ecc.
102
1 RICONOSCERE
· Nel seguente testo, sottolinea i nomi maschili e cerchia i nomi
PER INIZIARE
femminili.
SI
INVAL
2 ANALIZZARE E CO M PLE TA R E
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
103
3 PRODURRE + LESSICO
·· Scrivi una frase per ognuno dei nomi caratterizzati da un falso
cambiamento di genere.
• il buco:
• la buca:
• il boa:
• la boa:
• il fine:
• la fine:
I nomi mobili, che costituiscono la maggior parte dei nomi di esseri animati, distinguo-
no il genere maschile e femminile mediante la variazione della desinenza o l’aggiunta
alla forma maschile di un suffisso per la formazione del femminile.
Ecco le desinenze dei nomi mobili:
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
I NOMI MOBILI
maschile femminile
-o / -e -a cuoco/cuoca, bimbo/bimba, zio/zia, operaio/operaia;
signore/signora, cameriere/cameriera, infermiere/infermiera
-a / -e -essa poeta/poetessa, duca/duchessa;
(talvolta -o)
principe/principessa, studente/studentessa, leone/leonessa;
avvocato/avvocatessa (non comune)
-tore -trice* lettore/lettrice, direttore/direttrice, traduttore/traduttrice,
imprenditore/imprenditrice
2 -sore -itrice** difensore/difenditrice, possessore/posseditrice
104
I nomi di genere comune hanno una sola forma che vale sia per il maschile sia per il
femminile. Al singolare, e nella maggior parte dei casi anche al plurale, essi presentano
cioè la stessa desinenza per il maschile e per il femminile, e il loro genere deve essere
inferito per mezzo degli articoli o degli altri elementi linguistici concordati.
Appartengono a questa categoria:
• alcuni nomi in -e: il preside/la preside, il nipote/la nipote, il docente/la docente ecc.
• i participi presenti sostantivati: il cantante/la cantante, l’insegnante/l’insegnante,
l’offerente/l’offerente ecc.
• altri nomi in -ante: il bracciante/la bracciante, il negoziante/la negoziante ecc.
• molti nomi in -a*: un atleta/un’atleta, il collega/la collega ecc.
• i nomi in -ista, -iatra, -cida*: il pianista/la pianista, il pediatra/la pediatra,
un omicida/un’omicida ecc.
*questi nomi, di genere comune al singolare, sono però mobili al plurale: gli atleti/le at-
lete, i colleghi/le colleghe, i pianisti/le pianiste, i pediatri/le pediatre ecc.
NAVIGARE IN RETE
Una PASSWORD è una sequenza di caratteri alfanumerici scelta e uti-
lizzata per accedere in modo esclusivo a una risorsa informatica (compu-
ter, connessione internet, casella email, applicazioni ecc.). Quando in
fase di registrazione il provider richiede una password, significa che è
necessario inventarne una dedicata a quel servizio in particolare. Spesso
poi, attivando molti servizi, capita di dimenticare le password; in questo
2 caso, e per qualunque altro problema, potrai rivolgerti all’assistenza.
105
*Nota bene: il suffisso -essa, pienamente affermato per professoressa e dottoressa, ap-
plicato ad altri nomi di professione potrebbe suggerire una connotazione ironica o
dispregiativa (medichessa).
Altri nomi di professione sono di genere comune, cioè non variano la desinenza al
maschile o al femminile, e il genere grammaticale, in accordo con il sesso della perso-
na, è esplicitato dall’articolo o da altri elementi concordati:
• -e: il preside/la preside
• -ante, -ente: il cantante/la cantante, il docente/la docente ecc.
• -ista e -iatra: il giornalista/la giornalista, il pediatra/la pediatra ecc.
Fino a non molto tempo fa, i nomi di alcune professioni e cariche (ministro, avvocato,
giudice ecc.) non venivano usati al femminile, perché le donne non avevano accesso a
tali ambiti lavorativi o ruoli. Oggi questa asimmetria tra uomini e donne sta venendo
meno, e la lingua si sta modificando per riflettere queste trasformazioni. Mentre per
la grande maggioranza delle professioni l’uso di desinenze o di articoli femminili è
affermato e pienamente accettato (cameriera, cuoca, professoressa, un’insegnante, una
psicanalista ecc.), altre professioni o cariche - soprattutto quelle in cui l’accesso della
donna è più recente - fanno sorgere qualche dubbio o il loro nome al femminile risul-
ta “anomalo” all’udito per mancanza di abitudine. La situazione linguistica attuale è
piuttosto diversificata:
• alcuni parlanti utilizzano nomi di genere maschile anche per designare donne,
come se si trattasse di nomi promiscui: l’ingegnere Maria Rossi, il sindaco Lucia
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
106
4 TR ASFORMARE
· Volgi al femminile i nomi dati, modificando di conseguenza gli
PER INIZIARE
articoli.
• il fruttivendolo →
• uno psicoterapeuta →
• il cane →
• l’abitante →
• un eroe →
• il cameriere →
• l’avvocato →
• un preside →
• il vittimista →
• un gallo →
• il traduttore →
• un maiale →
5 TR ASFORMARE
· Volgi al maschile i nomi dati, modificando di conseguenza gli
articoli.
• la scroccona →
• una strega →
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
• la cuoca →
• la specialista →
• una gallina →
• la studentessa →
• un’attivista →
• la dea →
• una pecora →
2
107
• la giudice →
• l’infermiera →
• un’atleta →
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Indica se i seguenti nomi si riferiscono solo a esseri maschili
[M], solo a esseri femminili [F] o a entrambi [MF].
• contribuente [M] [F] [MF] • zar [M] [F] [MF]
Tra quelli analizzati ci sono tre nomi promiscui, che cioè valgono
non solo per entrambi i sessi, ma hanno un unico genere
grammaticale, quindi un unico articolo possibile. Trascrivili qui,
premettendo l’articolo corretto:
7 RICONOSCERE E CLASSIFICARE
· · · Sottolinea tutti i nomi di esseri animati, poi classificali nella
tabella e scrivi nell’ultima colonna la forma o le forme usate per
indicare gli esseri maschili e femminili, precedute dall’articolo,
come nell’esempio.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
108
109
IL GENERE
PUÒ ESSERE
110
I nomi variabili
I nomi variabili (la maggioranza nella lingua italiana), formano il plurale cambiando la
desinenza. È possibile dividerli in tre classi che formano il plurale nel seguente modo:
I NOMI VARIABILI
singolare plurale
nomi masch. (o raramente -i* albero/alberi
femm.) che al sing. finiscono ragazzo/ragazzi
in -o
mano/mani
nomi masch. o femm. che al -i (se maschili) problema/problemi
sing. finiscono in -a -e (se femminili) dentista/dentisti
casa/case
dentista/dentiste
nomi masch. o femm. che al -i padre/padri
sing. finiscono in -e chiave/chiavi
cantante/cantanti
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
*Fanno eccezione alcuni nomi maschili in -o che al plurale diventano di genere femmi-
nile, con la desinenza -a: il ginocchio/le ginocchia, l’uovo/le uova, il paio/le paia ecc.
In alcuni casi la variazione della desinenza provoca alcune modifiche grafiche, e talvol-
ta anche fonetiche, nella parte finale della radice:
singolare plurale
nomi che finiscono in -ca e -ga -chi/ghi (se maschili) monarca/monarchi
stratega/strateghi
ma: belga/belgi
-che/ghe (se femminili) osterica/ostetriche
2 strega/streghe
111
I NOMI VARIABILI
nomi che finiscono in -cia e -cie/-gie farmacia/farmacie
-gia (con accento tonico sulla i) magia/magie
nomi che finiscono in -cia e -ce/-ge (quando la arancia/arance
-gia (senza accento tonico lettera che precede è bolgia/bolge*
sulla i) una consonante)
-cie/-gie (quando la acacia/acacie
lettera che precede è ciliegia/ciliegie*
una vocale)
Accanto alle forme previste dalla norma indicata, sono oggi diffuse e accettate anche
forme quali provincie, ciliege, valige.
**Accanto alle forme in -logi, più comuni, sono oggi attestate anche forme in -loghi:
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
Alcuni nomi variabili presentano un plurale irregolare: l’uomo/gli uomini, l’ala/le ali,
l’arma/le armi, il dio/gli dèi, il bue/i buoi.
I nomi invariabili
I nomi invariabili sono nomi che hanno un’unica forma per il singolare e per il plurale.
Appartengono a questa categoria:
• i nomi monosillabici: il re/i re, il blu/i blu, il tè/i tè ecc.
• i nomi tronchi: la virtù/le virtù, il caffè/i caffè, il martedì/i martedì ecc.
2
• i nomi che finiscono in -i: l’alibi/gli alibi, l’analisi/le analisi, il brindisi/i brindisi ecc.
112
• alcuni nomi maschili che finiscono in -a: il paria/i paria, il sosia/i sosia, il gorilla/
i gorilla ecc.
• i nomi frutto di abbreviazione (la tele/le tele, la bici/le bici, il cinema/i cinema ecc.),
molti dei quali femminili terminanti in -o: la moto/le moto, la foto/le foto, l’auto/
le auto, la radio/le radio, la dinamo/le dinamo ecc.
• i nomi, tutti femminili, terminanti in -ie: la specie/le specie, la serie/le serie, la carie/le
carie ecc. MA la superficie/le superfici, l’effigie/le effigi o le effigie, la moglie/le mogli ecc.
• i nomi stranieri diventati d’uso comune in italiano: lo sport/gli sport, la star/le star,
l’email/le email, il fax/i fax, l’ultimatum/gli ultimatum ecc.
• il nome maschile euro: l’euro/gli euro
NAVIGARE IN RETE
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all’assistenza di Itaca sia per problemi tecnici, come quando dimentichi
la password (invece di creare un nuovo account), sia per problemi di
contenuto: in questo caso, se hai ragione e su Itaca mancava una risposta
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1 TR ASFORMARE
· Volgi al plurale i seguenti nomi, modificando di conseguenza gli
PER INIZIARE
• la moglie →
• la mano →
• il medico →
• lo zio →
• l’uovo →
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
• la serie →
• l’alibi →
• il fon →
• il paio →
• la marea →
• il fisioterapista →
• il tutù →
2
113
• il bue →
• il carcere →
SI
INVAL
2 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con i plurali dei nomi tra parentesi.
1. Un sentito ringraziamento ai (collega)
che mi hanno sostenuta.
I nomi sovrabbondanti
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
I nomi sovrabbondanti sono nomi che presentano due forme diverse per il plurale: una
maschile in -i e una femminile in -a.
In alcuni casi le due forme plurali hanno lo stesso significato: i ginocchi/le ginocchia,
i sopraccigli/le sopracciglia.
In altri casi invece le due forme plurali esprimono due significati diversi. Ecco i principali:
I NOMI SOVRABBONDANTI
singolare plurale masch. in -i plurale femm. in -a
il braccio i bracci (di un fiume, di una gru) le braccia (del corpo umano)
il budello i budelli (vie strette) le budella (intestino)
2 il cervello i cervelli (intelligenze, menti) le cervella (materia cerebrale)
114
I NOMI SOVRABBONDANTI
il ciglio i cigli (di un fosso, della strada) le ciglia (degli occhi)
il dito i diti (considerati separatamente; per es. le dita (considerate tutte insieme;
i diti mignoli) per es. le dita della mano)
il filo i fili (d’erba, di un tessuto ecc.) le fila (di un discorso, di una
congiura ecc.)
il fondamento i fondamenti (basi di una teoria, di un le fondamenta (di un edificio)
discorso ecc.)
il gesto i gesti (movimenti) le gesta (imprese)
il labbro i labbri (di una ferita) le labbra (della bocca)
il lenzuolo i lenzuoli (presi separatamente) le lenzuola (un paio)
il membro i membri (di un gruppo, di un partito ecc.) le membra (del corpo)
il muro i muri (di un edificio) le mura (della città)
l’osso gli ossi (di un animale macellato) le ossa (dell’essere umano)
Pochi sono i casi di nomi che presentano una doppia forma sia al singolare che al plurale:
l’orecchio/l’orecchia
gli orecchi/le orecchie (senza differenze di significato)
il frutto (individuale) / la frutta (collettivo)
i frutti / (le frutta: raro)
il legno (individuale) / la legna (collettivo)
i legni / (le legna: raro)
I nomi difettivi
I nomi difettivi sono i nomi che mancano (“difettano” appunto) del plurale o del singolare. Per
lo più, si tratta di nomi usati normalmente solo al singolare o solo al plurale, o che, usati al sin-
golare o al plurale, hanno un significato diverso.
Sono usati solo o prevalentemente al singolare i nomi non numerabili (burro, acqua, sale,
pepe, coraggio ecc.). Alcuni di questi nomi, tuttavia, possono essere usati al plurale, come nomi
numerabili, in contesti determinati e con un significato diverso:
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
Odio l’ingiustizia. (= mancanza di equità; non numerabile, quindi difettivo, usato solo al
sing.)
Ha subito molte ingiustizie. (= torti, atti ingiusti; numerabile)
Siamo già ad agosto. (= ottavo mese dell’anno; non numerabile, quindi difettivo, usato solo
al sing.)
Fu uno degli agosti più caldi del secolo. (= mesi di agosto specifici di un determinato lasso di
tempo; numerabile)
L’armatura era di ferro. (= materiale; non numerabile, quindi difettivo, usato solo al sing.)
Ecco i ferri del mestiere. (= gli strumenti, gli arnesi; numerabile)
115
SI
INVAL
3 ANALIZZARE
· · · Analizza i nomi in evidenza come nell’esempio.
PER INIZIARE
6. Mi ha dato un ultimatum.
4 PRODURRE + LESSICO
· · · Scrivi una frase per ciascuno dei nomi sovrabbondanti dati.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
• gesti:
• gesta:
• bracci:
• braccia:
• ossi:
• ossa:
2
116
• cigli:
• ciglia:
• fondamenti:
• fondamenta:
5 ANALIZZARE
·· Indica il genere e il numero dei nomi in evidenza, come
nell’esempio.
SI
INVAL
6 CORREGGERE
· · · Nel seguente testo ci sono 9 errori relativi alle forme dei nomi
(masch./femm., sing./plur): sottolineali e scrivi le forme
corrette nelle righe sottostanti.
117
Ecco le regole generali della formazione dei plurali a seconda della composizione
del nome:
118
119
Nei nomi in cui “capo” ha l’accezione di “ciò che eccelle sopra gli altri” o di “primo” si
volge al plurale solo il secondo elemento: i capolavori, i capodanni ecc.
Nei nomi composti da “capo” + aggettivo si volgono al plurale sia il primo sia il
secondo elemento: i capisaldi ecc.
ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un nome, si indica:
• rispetto al significato: se è comune o proprio, concreto o astratto. Quando è un
nome collettivo o un nome non numerabile, è bene specificarlo;
• rispetto alla struttura: se è alterato; se invece è primitivo, derivato o composto,
questo dato generalmente si omette;
• rispetto al genere: se è maschile o femminile;
• rispetto al numero: se è singolare o plurale. Quando è invariabile, difettivo o
sovrabbondante, è bene specificarlo.
Osserva:
Stefania → nome proprio, femm.
generosità → nome comune, astratto, femm. sing.
boccucce → nome comune, concreto, alterato (vezzegg.), femm. plur.
parapiglia → nome comune, astratto, invar.
boschi → nome comune, concreto, collettivo, masch. plur.
sale → nome comune concreto, non numerab.
7 TR ASFORMARE
·· Volgi al plurale i seguenti nomi composti.
PER INIZIARE
• mezzogiorno →
• portacenere →
• funivia →
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
• bassorilievo →
• capasanta →
• soprattassa →
• caporeparto →
• apribottiglia →
• capodanno →
• pescecane →
2
120
IL NUMERO
(SINGOLARE O PLURALE)
IN BASE AL
NUMERO
UN NOME PUÒ
ESSERE
121
122
1 RICONOSCERE
· Sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi e collegali mediante
PER INIZIARE
una freccia al nome a cui si riferiscono.
SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Indica se gli aggettivi qualificativi in evidenza hanno funzione
attributiva [A] o predicativa [P].
A P
1. Non ho mai pensato di essere perfetto.
123
3 PRODURRE + LESSICO
·· Per ognuno dei nomi dati, scrivi quattro aggettivi qualificativi
pertinenti.
• giornata:
• albero:
• gesto:
• scrittore:
• relazione:
• giocattolo:
• tigre:
• incontro:
A differenza degli aggettivi determinativi, gli aggettivi qualificativi formano una classe
aperta, cioè sono una categoria suscettibile di arricchirsi all’infinito. Si pensi per esem-
pio ad aggettivi quali formattato, distopico, taggabile, petaloso, inesistenti fino a qualche
tempo fa.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
124
Un aggettivo di relazione non indica una caratteristica del referente (persona, animale,
cosa) a cui si riferisce, bensì lo definisce, inserito in una relazione tanto stretta con il
nome che questo, senza l’aggettivo di relazione, identificherebbe un referente diverso.
Per esempio, l’aggettivo ferroviario nell’espressione “sistema ferroviario” non specifica
una caratteristica del sistema, bensì ci permette di capire di quale sistema si sta parlan-
do. Il suo significato può essere parafrasato come “delle ferrovie / relativo alle ferrovie”,
cosa che invece non vale per gli aggettivi qualificativi non di relazione: una bambina
gioiosa, per esempio, non è una bambina “della gioia”, né una bambina “relativa alla
gioia”, ma una bambina caratterizzata, tra le altre cose, da un’indole allegra.
I principali suffissi degli aggettivi di relazione sono: -ale (inizio → iniziale, fisco →
fiscale), -ico (economia → economico; acqua → acquatico), -ista e -istico (strutturali-
smo → strutturalista; calcio → calcistico), -ano (isola → isolano), -ario (moneta →
monetario; finanza → finanziario). Altri aggettivi di relazione derivano da radici di-
verse, di origine dotta: che riguarda i cavalli = equino; che riguarda l’acqua = idrico; che
riguarda il cuore = cardiaco; che riguarda i pesci = ittico; del/che riguarda il vento =
eolico ecc.
Gli aggettivi di relazione hanno sempre funzione attributiva, mai predicativa (non si
dice “Questo problema è cardiaco”, ma “Questo è un problema cardiaco”); vanno sempre
dopo il nome a cui si riferiscono (crisi economica, non *economica crisi) e hanno solo il
grado positivo (vedi M2_U7) (il tran tran quotidiano, non esistono *più quotidiano e
*quotidianissimo).
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
125
aggettivi di relazione (un filosofo induista, non *un induista filosofo, un collega
comunista, non *un comunista collega)
• in generale tutti gli aggettivi qualificativi dotati di un valore restrittivo (vedi sotto).
126
Lo stesso aggettivo, collocato prima o dopo il nome, può assumere un valore descrittivo
o restrittivo:
Si sposò con il giovane poeta.
[= descrittivo: si sposò con il poeta, il quale era giovane]
Si sposò con il poeta giovane.
[= restrittivo: si sposò con il poeta giovane, non con quello vecchio]
In linea generale:
• se uno è un aggettivo di relazione, si colloca subito dopo il nome (una flora locale
ricchissima o una ricchissima flora locale, non *una flora ricchissima locale)
• se uno dei due aggettivi, entrambi di relazione, è geografico o etnico, si colloca al
fondo (la festa nazionale ungherese, non *la festa ungherese nazionale)
• se a uno degli aggettivi si vuole dare un valore restrittivo rispetto alla frase in cui è
inserito, lo si colloca al fondo (Si trattò di un vertice economico internazionale
2
controverso).
127
4 PRODURRE
·· Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui essa abbia
PER INIZIARE
funzione di aggettivo e una in cui abbia funzione di nome.
• cinesi:
(agg.)
(nome)
• destra:
(agg.)
(nome)
• sciocchi:
(agg.)
(nome)
• mobile:
(agg.)
(nome)
• carico:
(agg.)
(nome)
SI
INVAL
5 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa con gli aggettivi di relazione opportuni.
128
6 ANALIZZARE
· · · Indica se gli aggettivi in evidenza hanno valore descrittivo [D] o
restrittivo [R].
SI
INVAL
7 COMPLETARE
·· Inserisci l’aggettivo nella posizione corretta, prima o dopo il nome,
cerchiando eventualmente l’articolo opportuno.
1. Come faccio per mettere una lista su word in ordine
(alfabetico)? 2. Tra le cose da vedere al suo interno
ricordiamo la Narrenturm, un manicomio
(antico) settecentesco successivamente trasformato in museo. 3. Per
consultare la/l’ versione (integrale) del
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
129
Gli aggettivi primitivi non derivano da altre parole italiane, e sono formati da radice e
desinenza: caldo, buono, rossa, stupidi ecc.
Gli aggettivi derivati sono formati a partire da altre parole italiane mediante l’aggiunta
alla radice di prefissi o suffissi. In particolare:
• a partire da nomi e da verbi si formano aggettivi derivati costruiti con un suffisso
(-abile, -ale, -ano, -are, -esco, -ese, -evole, -ico, -ino, -oso ecc.): Italia → italiano,
mano → manesco; invidiare → invidiabile, scorrere → scorrevole ecc. Molti degli
aggettivi derivati da nomi sono aggettivi di relazione;
• a partire da altri aggettivi si formano aggettivi derivati costruiti con un prefisso
(in-, im-, a-, s-, dis- ecc.): corretto → scorretto, politico → apolitico, attenta →
disattenta ecc.
Nota bene: come i nomi, in alcuni casi un aggettivo può presentare un prefisso e un
suffisso. Osserva per esempio l’aggettivo ir-reper-ibil-e (prefisso + radice + suffisso +
desinenza). Dal verbo reperire deriva, mediante aggiunta del suffisso -ibil, l’aggettivo
reperibile, da cui deriva, per mezzo del prefisso in- (→ ir), l’aggettivo irreperibile.
130
I suffissi -astro, -iccio, -igno, -occio, -ognolo generalmente attenuano il significato dell’ag-
gettivo, a volte con una sfumatura negativa: una maglia verdastra (non proprio verde),
un uomo belloccio (abbastanza bello ma poco espressivo, o grossolano ecc.), un caffè
amarognolo (un po’ amaro).
Gli aggettivi composti sono aggettivi formati dall’unione di due o più parole già esi-
stenti in italiano con un significato autonomo. Gli aggettivi composti possono essere
formati da:
• aggettivo + aggettivo o aggettivo + participio con funzione di aggettivo: rossonero,
economico-sociale, sacrosanto, biancovestito ecc.
Alcuni di questi aggettivi vanno scritti con il trattino, altri in una parola unica. Questi
aggettivi formano il femminile e il plurale modificando solo la desinenza del secondo
elemento: rossonera, economico-sociali, sacrosanti ecc.
• aggettivo + nome: biondo cenere, verde acqua ecc.
Attenzione: il nome in genere è scritto separato dal primo elemento. Questi aggettivi
sono invariabili per genere e per numero: una capigliatura biondo cenere, dei capelli
biondo cenere ecc.
• avverbio + aggettivo (rari) o avverbio + participio con funzione di aggettivo:
sempreverde, malpensante, noncurante ecc.
Questi aggettivi sono invariabili per genere e formano il plurale modificando solo la
desinenza del secondo elemento (l’unico variabile): piante sempreverdi, persone non-
curanti ecc.
• verbo + nome (rari): mozzafiato (invariabile)
• prefissoide + aggettivo: onnipresente, aerospaziale, filorusso ecc.
Questi aggettivi formano il femminile e il plurale modificando solo la desinenza del
secondo elemento: onnipresenti, aerospaziali, filorussa / filorusse / filorussi ecc.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
SI
INVAL
8 RICONOSCERE
·· Sottolinea gli aggettivi qualificativi derivati e cerchia quelli
PER INIZIARE
primitivi.
131
perfetta: soffice, gustosa, non troppo dolce, proprio come piace a me.
5. Sei così diversa da quando ti ho conosciuta: ora guardi il mondo
con occhi distanti, freddi, apatici, pieni di un disincanto nuovo.
6. Saresti così gentile da rispiegarmi la struttura degli aggettivi
qualificativi? Non ci ho capito un bel niente. 7. Affittasi ampio
appartamento con giardino e meraviglioso panorama in casa
bifamiliare. 8. Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle
crepuscolari. 9. Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa
bisbiglia.
SI
INVAL
9 ANALIZZARE
· Analizza gli aggettivi dati in base alla loro struttura, come
nell’esempio.
1. tascabile ✗
2. intenso
3. melmoso
4. grigiastro
5. agrodolce
6. fantasmagorico
7. italoamericano
8. furbesco
9. lieve
10. lattico
11. virale
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
12. piccoletto
10 C O M P L E T A R E + L E S S I C O
· · · Completa le frasi con aggettivi a piacere seguendo le indicazioni
tra parentesi.
132
SI
INVAL
11 R I C O N O S C E R E E A N A L I Z Z A R E
·· Sottolinea gli aggettivi alterati, poi spiega la loro sfumatura di
significato nelle righe sottostanti, come nell’esempio.
2
133
L’AGGETTIVO
PUÒ AVERE
FUNZIONE ATTRIBUTIVA
QUANDO
il mio libro,
ACCOMPAGNA IL NOME
una giornata magnifica
FUNZIONE PREDICATIVA
QUANDO
134
QUALIFICATIVO
QUANDO
DETERMINATIVO
QUANDO
È RELATIVO
A QUANTITÀ,
mia, questo, quattro
APPARTENENZA,
POSIZIONE
135
Attenzione: per i plurali degli aggettivi in -co e -go, in -ca e -ga e in -cia e -gia valgono le
norme già indicate per i nomi con le stesse terminazioni: tipico [parola sdrucciola] →
tipici; tipica → tipiche; antico [parola piana] → antichi, antica → antiche; spilorcia [-cia
con i non accentata preceduta da consonante] → spilorce; ligia [-gia con i non accentata
preceduta da vocale] → ligie (ma è ammesso anche lige) ecc.
• gli aggettivi che al singolare hanno desinenza -e (maschile e femminile) variano solo
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
singolare plurale
maschile e femminile efficace efficaci
• gli aggettivi che al singolare finiscono in -a (-ista, -ita, -asta,-cida, -ota, -beta, -glotta,
maschile e femminile), come idiota, ipocrita, iconoclasta, entusiasta, analfabeta,
egoista, ottimista, omicida ecc., variano per numero, e variano per genere solo al
plurale, quindi presentano tre forme:
singolare plurale
maschile ottimisti
2
ottimista
femminile ottimiste
136
Per quanto riguarda gli aggettivi composti, come abbiamo visto nell'unità precedente,
la maggior parte forma il femminile e il plurale modificando solo la desinenza del se-
condo elemento (giallorossa, sacrosanti, antiamericani ecc.). Alcuni sono invece inva-
riabli per genere (nazionalpopolare, nord-occidentale ecc.) o per genere e numero (verde
acqua, mozzafiato ecc.).
137
Un caso particolare: due o più aggettivi al singolare possono riferirsi a un nome plura-
le quando ognuno degli aggettivi si riferisce a un singolo “elemento” indicato dal nome,
come nell’espressione le regioni settentrionale e centrale (cioè: la regione settentrionale e
la regione centrale).
1 COMPLETARE
· Completa la tabella con le forme maschili plurali e femminili
PER INIZIARE
cortese
arcaico
altruista
adorabile
snob
finlandese
disfattista
2
138
arancione
vago
cosmico
poliglotta
indaco
2 TR ASFORMARE
· Volgi le espressioni date al femminile se sono al maschile, e al
maschile se sono al femminile, come nell’esempio.
2. l’amico affidabile:
3. i pensatori edonisti:
4. le adolescenti emo:
5. i finalisti entusiasti:
6. un eccellente cuoco:
7. un violinista hippy:
8. il feroce assassino:
3 TR ASFORMARE
· Volgi le espressioni date al plurale, come nell’esempio, poi
cerchia gli aggettivi invariabili.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
1. la legge liberticida:
2. la bistecca arrosto:
3. il magnifico rettore:
4. l’amico etero:
5. la stoffa viola:
6. la mela marcia:
2
139
7. il cantante folk:
8. il lenzuolo sudicio:
9. il profeta ebraico:
SI
INVAL
4 COMPLETARE
·· Completa le seguenti espressioni con la forma corretta degli
aggettivi bello, buono, grande e santo e degli aggettivi composti
indicati tra parentesi.
SI
INVAL
5 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi concordando opportunamente
l’aggettivo tra parentesi.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
140
SI
INVAL
6 CORREGGERE
· · · Nel testo ci sono 11 errori nella forma degli aggettivi.
Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.
L’aggettivo può anche indicare l’intensità della qualità che esprime, in una gradazione
che include tre livelli: positivo, comparativo e superlativo.
• L’aggettivo è di grado positivo quando indica una qualità senza precisarne
l’intensità e senza alcun termine di confronto
La versione era difficile.
Mi ha fatto una domanda interessante.
• L’aggettivo è di grado comparativo quando stabilisce un confronto tra due elementi
o tra due qualità diverse riferite allo stesso elemento, denominati rispettivamente
primo e secondo termine di paragone. Un aggettivo di grado comparativo può
essere di tre tipi:
һһ comparativo di maggioranza se la qualità espressa dall’aggettivo è più intensa
2
per il primo termine di paragone che per il secondo. L’aggettivo è preceduto
141
142
Le forme minore, maggiore, migliore, peggiore sono di per sé dei comparativi di maggio-
ranza, per cui non possono essere preceduti dagli avverbi più o meno (non si dice *più
peggiore, *più maggiore ecc.). Analogamente minimo, massimo, ottimo e pessimo sono
già al grado superlativo, per cui sono errate le forme *ottimissimo, *minimissimo ecc.,
nonché forme quali *molto ottimo, *assai pessimo ecc..
In alcuni casi la forma “regolare” (più buono, più piccolo, grandissimo ecc.) e quella sin-
2
tetica (migliore, minore, massimo ecc.) sono intercambiabili (un numero più grande /
143
maggiore di cinque; il tiramisù è buonissimo / ottimo), ma per lo più le due forme ven-
gono impiegate in contesti e con significati diversi. In genere, la forma regolare si utiliz-
za quando si parla di una qualità concreta (La mia casa è più piccola della tua, non
*minore; La città era grandissima, non *massima) e la forma sintetica quando si parla di
qualità astratte (La situazione è peggiore di quanto ci aspettassimo, non *più cattiva).
Altri aggettivi presentano forme sintetiche, derivanti da avverbi latini (intra, extra ecc.),
le quali nella maggior parte dei casi non sono più sentite come il grado comparativo o
superlativo dell’aggettivo, bensì come aggettivi autonomi, anch’essi di grado positivo:
Le forme sintetiche della seconda colonna, anche nei casi in cui vengono percepite
come aggettivi di grado positivo (interiore, esteriore, anteriore, posteriore, ulteriore)
sono originariamente comparativi di maggioranza, per cui non possono essere prece-
dute dagli avverbi più o meno (non si dice *più anteriore, *meno superiore ecc.). A ri-
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
gore sarebbero da evitare anche le forme in -issimo per gli aggettivi della terza colon-
na, che si trovano già al grado superlativo, ma forme quali intimissimo e ultimissimo
sono oggi abbastanza diffuse.
144
ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un aggettivo qualificativo, si indica:
• rispetto al genere: se è maschile o femminile;
• rispetto al numero: se è singolare o plurale. Quando è invariabile è bene
specificarlo;
• rispetto alla struttura: se è alterato; se invece è primitivo, derivato o composto,
questo dato generalmente si omette;
• rispetto al grado: se è di grado comparativo (di maggioranza, di minoranza, di
uguaglianza) o superlativo (relativo o assoluto). Se invece è di grado positivo,
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
Osserva:
rossa → agg. qual., femm. sing.
visibile → agg. qual., masch./femm. sing.
lunghetti → agg. qual., masch. plur., alterato
sacrosante → agg. qual., femm. plur.
più leggero → agg. qual., masch. sing., di grado compar. di maggior.
massima → agg. qual., femm. sing., di grado superl. ass.
viola → agg. qual., invariabile
meno fascinosi → agg. qual., masch. plur., di grado compar. di minor.
2
145
7 ANALIZZARE
· Indica se gli aggettivi in evidenza sono al grado positivo,
PER INIZIARE
comparativo o superlativo.
POS. COMP. SUP.
1. Mia madre è un po’ più vecchia di mio padre.
6. Lieto di conoscerla!
8 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea gli aggettivi qualificativi comparativi e cerchia quelli
superlativi, poi trascrivili nella tabella sottostante
classificandoli in base al tipo, come nell’esempio.
146
COMPARATIVO SUPERLATIVO
(il) più
prestigioso
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
SI
INVAL
9 COMPLETARE
·· Completa le frasi con le forme sintetiche dei comparativi o dei
superlativi degli aggettivi tra parentesi, poi analizza gli
aggettivi che hai inserito, come nell’esempio.
Es. Va in crisi al minimo (piccolo) problema.
→ minimo: agg. qual. masch. sing., sup. ass.
1. Dublino è la scelta (cattiva) che potessi fare.
2
147
10 P R O D U R R E
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
148
SI
INVAL
11 C O R R E G G E R E
· · · Nel seguente testo sono presenti 7 errori nell’uso e nella forma
dei comparativi e dei superlativi. Sottolineali e scrivi nelle righe
sottostanti le forme corrette.
Nel 2000 la Mole diventò la sede permanente del Museo Nazionale del
Cinema, che a oggi ospita reperti molto unici quali macchine ottiche
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
2
149
L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
FORME PARTICOLARI
150
GRADO COMPARATIVO
GRADO SUPERLATIVO
Lara è gentilissima/molto
ASSOLUTO gentile/infinitamente
gentile.
151
1 COMPLETARE
· Completa il testo della barzelletta con gli articoli
(determinativi, indeterminativi, partitivi) opportuni. Attenzione:
in due casi l’articolo va omesso.
S
herlock Holmes e dottor Watson si trovano in
vacanza in campeggio presso Cannes.
Dopo buona cena, una bottiglia di vino e
champagne delizioso, si ritirano in tenda e si addormentano
profondamente. Durante notte Holmes si sveglia e
scuote amico.
«Watson, guardate cielo e ditemi che cosa vedete!».
«Vedo stelle, Holmes: milioni e milioni di
stelle».
«E che cosa ne deducete?» chiede Holmes.
Watson riflette a lungo e poi replica: «Beh, da un punto di
vista astronomico, questo mi fa pensare che ci sono nel cielo
milioni di costellazioni e quindi, potenzialmente, miliardi di
pianeti. Da un punto di vista astrologico, vedo che Saturno è
in Leone. Da un punto di vista orario, se guardo Luna,
ne deduco che sono circa 3:15. Da un punto di vista
meteorologico, credo che domani avremo bellissima
giornata. Da un punto di vista teologico, mi fa capire che Dio
è infinita potenza e che noi siamo granelli di sabbia
nell’immensità dell’universo. Ma perché me lo chiedete?
Cosa suggerisce a voi tutto questo?»
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
152
3 RICONOSCERE
·· Rifletti sul significato dei nomi comuni che hai individuato, poi
trascrivi qui sotto:
4 ANALIZZARE
·· Indica se le parole in evidenza nella seguente frase sono articoli
partitivi [AP] o preposizioni articolate [PA].
5 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· a. Indica da che parola derivano i seguenti nomi derivati tratti
dal testo: candidatura → •
giornalismo → • vendita → •
barista → • associazione → •
chiarimento →
153
ragazzo
6 TR ASFORMARE
·· Trasforma la parte della lettera in corsivo in base alle
indicazioni date, modificando gli articoli, i nomi, gli aggettivi
qualificativi.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
7 RICONOSCERE
·· Trascrivi qui sotto tutti i nomi invariabili.
2
154
9 RICONOSCERE
·· Rileggi le seguenti espressioni tratte dal testo e cerchia gli
aggettivi di relazione.
10 R I C O N O S C E R E
·· a. Trascrivi i 3 aggettivi al superlativo assoluto presenti nel
testo:
b. Uno dei tre è alla forma sintetica: . Ora
scrivi le altre forme: al grado positivo è , al
grado comp. di maggioranza (forma sintetica) è .
11 C O R R E G G E R E
· · · Il testo seguente contiene molti errori relativi all’uso e alla
forma di articoli, nomi e aggettivi qualificativi. Sottolinea gli
errori e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.
Adattato da scuola.repubblica.it/lazio-roma-itcsalvemini/2011/05/03/
che-cose-la-musica-per-i-giovani/
2
155
RISORSE esercizi
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parti lezione frontale Laboratorio sui testi 11
da dove Unità online 645
vuoi unità online
Verifiche online 53
Itaca papers 60
falli
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esercitare con la media nazionale
online
scegli
la tua verifica su carta
In base al loro significato, i pronomi si dividono in: personali, relativi, possessivi, dimo-
strativi, indefiniti, numerali, interrogativi ed esclamativi.
I pronomi personali e i pronomi relativi possono essere usati solo come pronomi. Tutti
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
I pronomi personali
Io vado in vacanza con i miei genitori. E tu?
Ha deciso lei di andare a studiare a Oslo; nessuno ha forzato questa scelta.
Noi vorremmo andare al concerto dei Radiohead, voi verreste?
Vorrei riuscire ad andare d’accordo con loro.
Le parole evidenziate nelle frasi sono pronomi personali perché si riferiscono alle “per-
sone” del verbo. In particolare essi indicano:
• la persona che parla o scrive (1a persona sing./pl.: io, noi, me, mi, ci)
• la persona a cui si parla o si scrive (2a persona sing./pl.: tu, voi, te, ti, vi)
• la persona, l’animale o la cosa di cui si parla o si scrive (3a persona sing./pl.: egli, lui,
3
lei, ella, esso, essa, lo, la, gli, le, si, essi, esse, li, le, gli, loro, ne)
157
Io mi oppongo!
Le hai vinte tu le olimpiadi di matematica?
Lei ha una voce molto acuta.
Le parole evidenziate sono pronomi personali soggetto perché svolgono nella frase
funzione di soggetto. I pronomi personali soggetto sono sempre tonici e presentano le
seguenti forme:
158
Mentre i pronomi di 1a e 2a pers. sing. e plur. sono ambigenere (cioè presentano la stessa
forma per il maschile e il femminile), i pronomi di 3a pers. singolare hanno forme diver-
se per il maschile e per il femminile.
Le forme lui, lei, egli, ella sono riservate alle persone, mentre le forme esso ed essa gene-
ralmente vengono usate per animali e cose. Tuttavia egli appartiene alla lingua formale
ed è impiegato solo nello scritto, mentre ella, esso, essa sono sempre meno usati. Per
designare persone o animali, si impiegano generalmente le forme lui e lei, mentre per
riferirsi a cose il pronome viene taciuto quando è chiaro ciò a cui ci si riferisce, o viene
ripetuto il nome accompagnato da un aggettivo dimostrativo (Sono stata alla festa. È
stata stupenda; Fece così edificare una chiesa in onore della Madonna. Questa chiesa…).
Le forme di 3a pers. plur. possono riferirsi a persone (loro), ad animali o a cose (essi,
esse). Loro, ambigenere, è il pronome oggi più usato per riferirsi a persone e talvolta ad
animali. Essi ed esse, più formali, vengono riservati perlopiù alla lingua scritta.
159
SI
INVAL
1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· Sottolinea tutti i pronomi personali soggetto presenti nelle
PER INIZIARE
3
160
2 CORREGGERE
· Sbarra i pronomi personali soggetto che non è necessario
esprimere e cerchia quelli che devono essere espressi.
SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con i pronomi personali soggetto (o con i
pronomi complemento usati al posto dei pronomi soggetto) mancanti.
1. I nostri avversari sono forti, ma anche hanno dei punti
deboli. 2. In questo io e Antonio siamo diversissimi: non se
la prende per tutto come . 3. Non tramare il male, perché
ti ricadrà addosso. 4. Fortunata che il lavoro ce
l’hai! 5. Così restò sola nella stanza, la stanza sul porto.
6. Quando gli immigrati eravamo . 7. Con questa pettinatura
e tutto questo trucco, non sembri neanche . 8. Studiando le
varie fiabe esistenti, Propp dedusse che seguivano alcuni
schemi fissi. 9. Perché non riesco a essere stesso?
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
I pronomi personali complemento hanno una forma tonica, cioè accentata nella pronuncia,
e una atona, non accentata. La scelta della forma, tonica o atona, dipende dalla funzione
3 grammaticale del pronome e dalle intenzioni espressivo–comunicative della frase.
161
Esso, essa, essi, esse si usano per riferirsi ad animali o cose, mentre per riferirsi a perso-
ne si prediligono le forme lui, lei, loro:
Ho risparmiato del denaro e con esso finalmente comprerò lo stereo.
Luca e Martina vanno in macchina: pensavo di andare con loro.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
Esso, essa, essi ed esse non possono essere usati come complementi oggetto.
Non sono mai precedute da preposizione, pertanto possono avere esclusivamente va-
lore di:
• complemento oggetto
• complemento di termine (vedi M7_U1)
3 • (solo ne) compl. di specificazione, compl. partitivo ecc.
162
Si sceglie la forma atona, invece di quella tonica, quando non si vuole o non è necessario
dare particolare risalto al pronome complemento.
Dimmi pure. (forma atona, complemento non in risalto)
Di’ pure a me. (forma tonica, complemento in risalto)
Mi, ti, ci, vi e si (usato solo come pronome riflessivo), hanno funzione di complemento
oggetto quando significano “me”, “te”, “noi”, “voi”, “sé”, o di complemento di termine
quando significano “a me”, “a te”, “a noi”, “a voi”, “a sé”:
Vuoi che ti porti (chi? te) in macchina?
Vi (a chi? a voi) piace il tiramisù?
Alla 3a persona singolare si usano forme distinte a seconda del genere e della funzione
logica:
• per il complemento oggetto (lo, maschile / la, femminile)
Lo / La nomineremo rappresentante degli studenti.
• per il complemento di termine (gli, maschile / le, femminile)
Gli / Le daremo del filo da torcere.
In funzione di complemento di termine, la forma atona gli, valida sia per il maschile sia
per il femminile, viene impiegata nella lingua parlata e in quella scritta di tono collo-
quiale. Nello scritto e in contesti formali, si preferisce la forma tonica loro, postposta al
verbo:
Gli ho raccontato una frottola. / Ho raccontato loro una frottola.
La particella ne (forma sia singolare sia plurale) può esprimere solo un complemento
indiretto. Può sostituire un altro pronome personale con il significato di “di lui, di lei,
di esso, di essa, di loro” o anche “da lui, da lei, da esso, da essa, da loro”, o un nome
espresso in precedenza, con la funzione di complemento di specificazione, partitivo, di
argomento, agente o causa efficiente, separazione o allontanamento, abbondanza o pri-
vazione (vedi M7_U1, U2, U5):
Era entusiasta del progetto: ne parlava continuamente! (= del progetto)
Non smetto di pensare a Maurizio: forse ne sono innamorata. (= di Maurizio)
La notizia causò molte polemiche: se ne potevano trarre conclusioni molto diverse.
3 (= dalla notizia)
163
164
Le forme atone dei pronomi personali complemento precedono quasi sempre il verbo,
sia che abbiano funzione di complemento oggetto (La adoro), sia che abbiano funzione
di complemento di termine (Le voglio bene), ma:
• con l’imperativo positivo, il gerundio, l’infinito vanno dopo il verbo e si uniscono
con questo a formare una sola parola (enclitiche): Guardali!; Mangiatene;
Osservandoli; Correggerlo ecc.
• con l’imperativo negativo possono andare prima (proclitiche) o dopo il verbo: Non
lo toccare! / Non toccarlo!
• con i verbi servili e con alcuni verbi fraseologici seguiti da infinito possono andare
prima dell’intera costruzione o dopo l’infinito: La devo ancora studiare / Devo
ancora studiarla; Gli vorrei telefonare / Vorrei telefonargli; Non lo riesco a vedere /
Non riesco a vederlo.
I pronomi lo, la, gli, le, ci, vi, si, ne non devono essere confusi con pa-
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
165
Non ci torno neanche morto! (= qui / lì, in questo / quel luogo; avv.
di luogo)
Non vi hanno ancora chiamate? (pron. pers. compl., compl. oggetto)
Non vi hanno telefonato? (pron. pers. compl., compl. termine)
Era una zona umida: vi crescevano molti funghi in autunno (= lì, in
quel luogo, usato al posto di ci in contesti più formali; avv. di luogo)
SI, CI SI
La sua immagine si rifletteva nell’acqua. (pron. pers. riflessivo, vedi
M4_U4)
All’epoca si viaggiava di meno. (particella impersonale, vedi M4_U5)
Ci si spostava perlopiù a cavallo. (pron. impersonale + pron. pers.
riflessivo; *si si → ci si)
In quel paese si parlavano tre lingue diverse. (= venivano parlate;
particella passivante, vedi M4_U3)
NE
Ha preso un buon voto ma non ne è contenta. (= del voto; pron.
pers. compl.)
Fra e Luca, che erano andati fino alla caletta, ne ritornarono delusi.
(= da lì, da quel luogo; avv. di luogo)
SCRIVERE
BENE ERRORI DA EVITARE
Qui di seguito gli errori più comuni che si commettono nell’uso dei pronomi perso-
nali, diffusi nel parlato e in contesti scritti colloquiali, ma da evitarsi nello scritto e
in contesti orali formali.
166
4 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i pronomi complemento e
PER INIZIARE
indica nelle righe sottostanti se i pronomi individuati sono tonici
[T] o atoni [A].
1. Guardami bene negli occhi, da troppo tempo sfuggi da me:
sembran lontani quasi anni luce quei momenti con te.
2. Noi pensiamo al dolce, ma voi per favore avvisate gli altri: non gli
abbiamo più detto niente.
7. Sono stati loro a dire che il presidente, o chi per lui, deve
inizialmente accertare la regolarità delle deleghe.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
8. Ma tu ne sei proprio convinta o dici queste cose solo per farmi piacere?
SI
INVAL
5 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
·· Trasforma le forme atone in evidenza nelle forme toniche
corrispondenti, quindi indica se il pronome ha funzione di compl.
ogg., di compl. di termine o di altro compl. indiretto.
= a lui / a loro
Es. Digli la verità.
c. ogg. ✗ c. term. altro c. indir.
3
167
3. Non ti invidio. =
7. Mi dica. =
8. Vi sono riconoscente. =
SI
INVAL
6 CORREGGERE
·· Sottolinea le ripetizioni e riscrivi le frasi sostituendo gli
elementi ripetuti con i pronomi personali complemento opportuni,
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
come nell’esempio.
Es. A Valentina sono sempre piaciute le canzoni d’autore: ha sempre
trovato poetiche le canzoni d’autore.
→
A Valentina sono sempre piaciute le canzoni d’autore:
le ha sempre trovate poetiche.
168
SI
INVAL
7 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con il pronome complemento atono
opportuno.
1. Il libro che avevo prestato, hai poi finito?
Che cosa pensi? 2. Sul sindaco pesa l’accusa di frequentare
imprenditori già indagati per corruzione e di aver concesso
appalti in cambio di denaro. 3. Avvocato, volevo ringraziare
personalmente e dar questo piccolo omaggio da parte mia e
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
169
8 PRODURRE
· · · Scrivi una frase per ognuno dei pronomi dati.
• ci (1a pers. plur., c. ogg.):
• ne:
SI
INVAL
9 CORREGGERE
· · · Nel seguente testo sono presenti 7 errori nell’uso e nella forma
dei pronomi (soggetto e complemento). Sottolineali e scrivi le
forme corrette nelle righe sottostanti.
3
170
SOSTITUIRE UN NOME
FARE RIFERIMENTO A
SI DISTINGUONO IN QUALCUNO/QUALCOSA COINVOLTO
FARE RIFERIMENTO A
QUALCUNO/QUALCOSA IN
SENSO ASSOLUTO
PERSONALI
SONO SEMPRE PRONOMI
RELATIVI
POSSONO
DETERMINATIVI ESSERE
QUANDO
SI DISTINGUONO IN PRONOMI SOSTITUISCONO O
SOTTINTENDONO
POSSESSIVI AGGETTIVI
UN NOME
DIMOSTRATIVI
INDEFINITI QUANDO
ACCOMPAGNANO
NUMERALI
INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI
171
I PRONOMI PERSONALI
POSSONO AVERE
FUNZIONE DI
SOGGETTO
SI ESPRIMONO
QUANDO
PRIMA O DOPO
IL VERBO
IL VERBO È
SOTTINTESO SEMPRE SEPARATI
Non credo che DAL VERBO
tu possa
venire.
Ci penso io! ANCHE DOPO UNA
SI VUOLE PREPOSIZIONE
EVIDENZIARE
IL SOGGETTO
PER METTERE IN
RISALTO IL
PRONOME
SEGUONO UN
FOCALIZZATORE PER CONTRAPPORRE
(ANCHE, IL PRONOME AD
PERFINO ECC.) ALTRO ELEMENTO
172
COMPLEMENTO
POSSONO
AVERE
FORMA ATONA
SI USANO
QUANDO NON SI
VUOLE EVIDENZIARE
IL PRONOME
173
Le particelle evidenziate nelle frasi sono pronomi personali riflessivi perché fanno sì
che l’azione compiuta dal soggetto si rifletta sul soggetto stesso (si vide = vide se stesso;
Preparati = prepara te stessa).
I pronomi riflessivi sono una sottoclasse dei pronomi personali complemento: essi pos-
sono svolgere la funzione di complemento oggetto o di complemento indiretto. In
alcuni casi vengono usati con una funzione intensiva (vedi M4_U4), per segnalare il
coinvolgimento del soggetto in un’azione che potrebbe essere espressa anche in modo
non riflessivo. Alla 1a, 2a e 3a pers. plur., inoltre, i pronomi riflessivi possono avere un
valore reciproco. Osserva gli esempi:
Mi guardo allo specchio. (= guardo me stesso/a: compl. oggetto)
Si lava le mani. (= lava le mani a se stesso/a: compl. indiretto, di termine)
Ci siamo comprati un camper! (= abbiamo comprato un camper a noi stessi: compl.
indiretto, di termine)
Non si sopportano. (= l’uno non sopporta l’altro: compl. oggetto; reciproco)
Non si sono dette una parola. (= nessuna delle due ha detto una parola all’altra:
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
Le forme più usate dei pronomi riflessivi sono quelle atone, impiegate per costruire la
forma riflessiva dei verbi (diretta, indiretta, reciproca o intensiva, vedi M4_U4). Esse
hanno una forma specifica solo per la 3a pers. singolare e plurale (si), mentre le forme
riflessive della 1a e 2a pers. singolare e plurale (mi, ti, ci, vi) coincidono con quelle dei
pronomi complemento atoni: mi alzo, ti alzi, si alza, ci alziamo, vi alzate, si alzano.
174
Per le altre persone (1a e 2a pers. sing. e plur.), si usano in funzione riflessiva i pronomi
complemento me, te, noi, voi.
Dovrei rimproverare me, non gli altri.
(forma non in rilievo: Dovrei rimproverarmi)
Metti sempre te stesso davanti a tutto.
(forma non in rilevo: Ti metti sempre davanti a tutto)
Pensate a voi stessi, che a me ci penso io!
ATTENZIONE SÉ O LORO?
Molti verbi sono costruiti con un pronome personale atono uguale, nella
forma, ai pronomi riflessivi, ma non hanno valore riflessivo. In essi
il pronome è parte integrante del verbo e non ha pertanto funzione
di complemento. Sono i cosiddetti verbi intransitivi pronominali
(vedi M4_U4):
Mi stupisco di te!
Ti sei già pentita della tua decisione?
Non vi arrabbiate, dai…
3 Ci siamo svegliati di soprassalto.
175
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti coppie di frasi, sottolinea quelle in cui il pronome
PER INIZIARE
complemento in evidenza è riflessivo.
1. Mi fa perdere la pazienza.
Mi sono sentita molto in imbarazzo!
2. Ti ho preparato la colazione.
Ti sei già preparata?
5. Mi vedo grassa.
Tutti mi vedono magra.
2 RICONOSCERE
·· Sottolinea tutti i pronomi riflessivi presenti, tonici o atoni.
1. Si dice che le corazze dei cavalieri erano così pesanti che essi si
issavano sui cavalli con l’ausilio di carrucole. 2. Per quanto mi
riguarda credo che ci possiamo anche scannare in privato, ma stasera è
importante che siamo assolutamente compatti. 3. E non ti chiedi
perché ti ho tenuto fuori da tutto questo invece di coinvolgerti? 4. Si
dice spesso che è fondamentale amarsi per poter amare qualcun altro.
5. Certo, a volte parlo da solo chiamandomi anche per nome. Non
vorrete farmi credere che a voi non è mai capitato… 6. Se c’è, come
voi dite, un Dio nell’infinito, guardatevi nel cuore, l’avete già tradito.
7. Non aveva portato con sé la bussola perché si era sempre orientato
alla perfezione.
3
176
SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le frasi con i pronomi riflessivi opportuni.
In queste combinazioni, il primo pronome si modifica come segue: mi → me; ti → te; gli
/ le → glie; si → se; ci → ce; vi → ve; gli → glie. Il secondo rimane invariato e separato,
tranne nel caso della 3a pers. sing. e plur. non riflessive, in cui il pronome con funzione
di complemento oggetto si salda al pronome con funzione di complemento di termine
dando origine alle forme glielo/la/li/le. Combinazioni tra pronomi personali di tipo di-
verso (per esempio: pron. compl. indiretto + riflessivo: Il gatto mi si strusciava addosso)
3 danno origine a combinazioni diverse.
177
Nella seguente tabella sono riassunte le combinazioni più frequenti tra pronomi compl.
termine e pronomi compl. oggetto / ne:
mi ti gli/le si ci vi gli
pron. lo me lo te lo glielo se lo ce lo ve lo glielo
compl. ogg.
/ ne la me la te la gliela se la ce la ve la gliela
li me li te li glieli se li ce li ve li glieli
le me le te le gliele se le ce le ve le gliele
ne me ne te ne gliene se ne ce ne ve ne gliene
ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un pronome personale, si indicano:
• la persona (1a, 2a o 3a sing. o plur.);
• il genere, se il pronome varia per genere;
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
In più:
• quando un pronome personale è riflessivo, va specificato;
• i pronomi atoni combinati vanno scomposti e le due parti analizzate
separatamente.
178
si: pron. pers. rifl., 3a pers. sing., compl. ogg., forma atona
gli: pron. pers., 3a pers. sing., masch., compl. term., forma atona
Mio fratello è bravo in tutto: credo di esserne un po’ invidiosa, ma tu
non glielo dire.
ne: pron. pers., 3a pers. sing., compl. indir. (= di lui)
glielo: pron. atono comb. = gli (pron. pers. 3a pers. sing., masch., compl.
termine) + lo (= questo: pron. dimostr.)
NAVIGARE IN RETE
Chrome, Firefox, Safari sono BROWSER, cioè programmi per accedere a
Internet e “sfogliarne” le pagine (to browse in inglese significa sfoglia-
re). Per esempio è via browser che accedi a Itaca, che è una web app. Ti
consigliamo di usare uno dei browser prima citati e di aggiornarlo spesso
(ed evita Internet Explorer, che non è più supportato).
4 TR ASFORMARE
· Riscrivi le frasi sostituendo o riprendendo gli elementi in
PER INIZIARE
3
179
SI
INVAL
5 COMPLETARE
·· Completa le frasi con i pronomi atoni combinati opportuni.
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Analizza i pronomi atoni combinati indicando quali elementi
sostituiscono, come nell’esempio.
Es. I biglietti sono andati a ruba, te l’avevo detto.
→ a te / che i biglietti sarebbero andati a ruba
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
3
180
SI
INVAL
7 CORREGGERE
· · · Nelle seguenti frasi sono presenti errori relativi ai pronomi atoni
combinati. Sottolineali e scrivi la forma corretta negli spazi
successivi. Attenzione: una frase è priva di errori.
181
POSSONO AVERE
EVIDENZIARE IL
SI USANO PER
PRONOME
CONTRAPPORRE IL
PRONOME AD
ALTRO ELEMENTO
182
L’AZIONE È RIFLESSIVA,
OVVERO QUANDO
SI RIFLETTE SUL SOGGETTO
FORMARE I
SI USANO Dovresti
VERBI
PER vederti!
RIFLESSIVI
183
I PRONOMI COMBINATI
POSSONO ESSERE
FORMATI DA
Non te li
PRONOME PRONOME CON
ricordavi
RIFLESSIVO CON FUNZIONE DI
+ nemmeno.
VERBO INTRANSITIVO COMPL.
Come fai a non
PRONOMINALE OGGETTO
ricordarteli?
Non me ne
PRONOME
pentirò?
RIFLESSIVO CON
+ NE Spero di non
VERBO INTRANSITIVO
dovermene
PRONOMINALE
pentire.
184
Questo quaderno penso che sia mio. Questa è la mia scrittura, no?
agg. agg. pron. agg.
O dici che è la tua? Quanto tempo sarà passato? Dieci anni? Forse dodici.
pron. agg. agg. pron.
• numerali
• interrogativi
• esclamativi
185
singolare
2 persona tuo
a
tua tuoi tue
3 persona suo
a
sua suoi sue
1a persona nostro nostra nostri nostre
plurale
2 persona vostro
a
vostra vostri vostre
3 persona loro
a
loro loro loro
mio babbo, la tua mamma (ma si usa anche tua mamma), il nostro
fratellino, il suo zietto ecc.
• il nome di parentela è specificato da un aggettivo qualificativo o da
altri elementi: la mia zia preferita, il vostro cugino artista, la sua
ex–moglie, il mio cognato emigrato in America ecc.
• il nome di parentela è al plurale: i miei nipoti, i vostri cugini, le
nostre figlie ecc.
• l’aggettivo possessivo è loro: la loro nonna, il loro padre ecc.
186
I pronomi possessivi
I pronomi possessivi esprimono gli stessi significati degli aggettivi possessivi, ma invece
di accompagnare il nome lo sostituiscono, concordando con esso in genere e numero:
Tua mamma è più giovane della mia. (= di mia mamma)
Il mio compito in classe è pieno di correzioni, e il tuo? (= il tuo compito in classe)
I PRONOMI POSSESSIVI
singolare plurale
maschile femminile maschile femminile
1 persona (il) mio
a
(la) mia (i) miei (le) mie
singolare
187
Nel caso in cui il possessivo segua il verbo essere o un altro verbo copu-
lativo, con funzione di nome del predicato o di complemento predicativo,
bisogna fare attenzione a non confondere l’aggettivo con il pronome
possessivo:
Questi occhiali sono miei. (aggettivo poss.)
Questi occhiali sono i miei. (pronome poss.)
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica se i possessivi in evidenza hanno funzione di aggettivo
PER INIZIARE
1. Mamma mia [A] [P], che famiglia di matti è la vostra [A] [P]!
2. È molto più interessato alle altrui [A] [P] culture che alla propria
[A] [P]. 3. Da parte nostra [A] [P] abbiamo chiaramente dimostrato
il nostro [A] [P] sostegno; qui le uniche titubanze sono le vostre
[A] [P]. 4. Cinquant’anni fa il castello e tutto il terreno circostante
erano loro [A] [P]. 5. Adesso che conosci a memoria ogni sua [A] [P]
poesia è ora che tu inizi a scrivere le tue [A] [P]. 6. Una tua [A] [P]
parola e questa casa è tua [A] [P]. 7. I miei [A] [P] amici ideali sono
persone sensibili e coraggiose, che non si tirano indietro di fronte ai
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Individua i possessivi: sottolinea gli aggettivi e cerchia i
pronomi. In entrambi i casi, collega poi con una freccia il
possessivo con il nome al quale si riferisce.
188
SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con gli aggettivi o i pronomi
possessivi opportuni.
189
Quelli più usati, variabili nel genere e nel numero, sono questo e quello.
• questo: indica vicinanza rispetto a chi parla. Prima di un nome iniziante con
vocale, di solito si elide in quest’ al maschile (quest’albero, quest’anno), mentre al
femminile vengono abitualmente usate sia le forme con elisione sia quelle senza
(quest’ora, quest’idea / questa idea).
• quello: indica lontananza da chi parla e da chi ascolta. Posto prima del nome,
presenta terminazioni irregolari, analoghe agli articoli determinativi: quel libro;
quello specchio, quello zerbino; quell’albero; quella volta; quell’amica; quei libri; quegli
alberi; quelle amiche.
APPROFONDIAMO CODESTO
Impiegato per riferirsi a qualcuno o qualcosa che sta lontano da chi parla e vicino a
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
chi ascolta, questo aggettivo dimostrativo, anticamente diffuso, oggi viene usato quasi
esclusivamente nella parlata toscana e nella lingua burocratica, mentre nella lingua
standard del resto d’Italia è stato sostituito dall’aggettivo quello/a/i/e.
Stesso o medesimo possono anche essere usati per rafforzare un altro pronome, con il
significato di “perfino”, “proprio”, “in persona”:
Me lo ha raccontato lei stessa. (= proprio lei, lei in persona)
3 I dottori stessi non riescono a spiegarlo. (= perfino i dottori)
190
Tale/i si usa per riferirsi a qualcosa di cui si è appena parlato, con il significato di “que-
sto/quello”. Appartiene al linguaggio elevato. Ancora più formale è l’analogo siffatto/a/i/e:
Tale opera è considerata un capolavoro della pittura italiana rinascimentale.
Gli identificativi stesso e medesimo presentano anch’essi forme identiche a quelle degli
aggettivi identificativi corrispondenti, e come questi ultimi sono sempre preceduti da
un articolo determinativo o da una preposizione articolata:
Il bar dove mangi a pranzo è lo stesso che frequento io per l’aperitivo.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
191
• costui, costei, costoro sono usati solo in riferimento a persone, generalmente con
valore dispregiativo: E chi sarebbe costui?
• colui, colei, coloro sono usati solo in riferimento a persone, nel linguaggio formale
e burocratico, con significato equivalente a quello/a, quelli/e: Coloro i quali siano
risultati idonei potranno procedere all’immatricolazione.
• questi e quegli sono pronomi maschili singolari equivalenti a questo e quello, usati
solo in funzione di soggetto nella lingua scritta formale: La ribellione dei giudei
contro Antioco era legittima; questi non era infatti re naturale.
Ciò, colui, colei e coloro sono usati frequentemente come antecedenti dei pronomi rela-
tivi:
Non capisco ciò che stai cercando di dirmi.
O cavallina, cavallina storna, che portavi colui che non ritorna.
NAVIGARE IN RETE
Anche se online non ti si vede in faccia e hai la tentazione fortissima di
dare sfogo al “leone da tastiera” che c’è in te, non farlo, e cerca piut-
tosto di preferire il tuo lato “addomesticato”, facendo appello a tutte le
BUONE MANIERE che conosci. Rivolgersi in modo sgarbato all’assi-
stenza è sconveniente per almeno due motivi: 1. hai bisogno di aiuto,
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
quindi meglio essere gentile; 2. sappiamo sempre in che classe sei e chi
è il tuo docente. A buon intenditor poche parole!
SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·
PER INIZIARE
1. La vita è quella [A] [P] cosa che inizia dopo il caffè. 2. Queste
[A] [P] sono truffe più raffinate, ma la tecnica è sempre la stessa [A]
[P]. 3. Cavour, chi era costui [A] [P]? Risorgimento questo [A] [P]
sconosciuto. 4. Non tutto ciò [A] [P] che non mi ha uccisa mi ha resa
3
192
5 COMPLETARE
· Completa la seguente tabella con le forme corrette di questo e
quello.
QUESTO QUELLO
SI
INVAL
6 RICONOSCERE
·· Individua i dimostrativi e gli identificativi; sottolinea gli
aggettivi e cerchia i pronomi. Poi trascrivi gli identificativi che
hai individuato.
193
filo della vita degli esseri umani. 3. Aveva fatto la stessa identica
faccia di quella volta in cui nessuno aveva creduto a ciò che aveva
raccontato. 4. Siete proprio sicuri che la valigetta fosse la stessa?
Quei ladruncoli ci hanno fregati di nuovo! 5. Tali caratteristiche
rendono queste stampanti essenziali per qualsiasi ambiente di lavoro.
6. Non riesco a capire come possono tante persone rinunciare ai propri
sogni per una vita misera come questa. 7. Poi arriva quel momento in
cui realizzi che Descartes e Cartesio sono la stessa persona. 8.
Sostanzialmente, coloro i quali fanno parte di una subcultura
condividono i medesimi valori e le stesse condizioni di vita.
Identificativi:
SI
INVAL
7 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con gli aggettivi o i pronomi
dimostrativi e identificativi opportuni.
1. Le cose più belle sono che non ti aspetti.
2. è un’affermazione che tu hai
criticato un sacco di volte! 3. Una partita come di
ieri ha molto da insegnarci: nonostante pessimi 25
minuti iniziali la squadra è rimasta compatta, e penso sia
la cosa più importante. 4. L’attrice, che in momento
ha una relazione sana e serena con il cibo, è una grande ispirazione
per tutti che hanno sofferto di disordini alimentari.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
194
SI
INVAL
8 CORREGGERE
· · · Nel testo seguente sono presenti diversi errori nell’uso e nella
forma degli aggettivi e dei pronomi possessivi e dimostrativi.
Sottolineali e poi scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.
Una delle frasi non contiene errori!
1. Perché ogni volta che ti chiedo un favore fai tutte quelle storie e poi
se quelli scrocconi di Andy e compagnia ti chiedono la stessa identica
cosa ti fai in quattro come se ne andasse della tua stessa vita? 2. I
conformisti in fondo sono persone che non pensano con la propria
testa, ma dipendono dal giudizio altrui: di qui quel loro disperato
bisogno di approvazione. 3. Quest’invidia che provava per la sua figlia
era ciò che impediva che il loro rapporto fosse affettuoso come quello
che tante madri hanno con le loro figlie. 4. I miei colleghi pensano che
per fare carriera si debba essere servili e ruffiani con i suoi capi: io
posso solo sperare che queste persone non diventino mai i miei
superiori! 5. In tali circostanze, il re vuole che il suo figlio maggiore
prenda il suo posto ma, non essendo questi ancora maggiorenne, decide
di prolungare il suo mandato fino alla sua maggiore età.
9 ORDINARE
· · · Scegli almeno 4 delle parole date, poi ordinale in modo da
formare frasi che rispettino le indicazioni sottostanti.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
3
195
TRA QUESTI SI
DISTINGUONO
PRONOMI
AGGETTIVI
196
Gli aggettivi indefiniti sono caratterizzati da una gran varietà di usi e significati. I più
usati sono:
197
198
199
Quando accompagnano un nome, più e meno sono aggettivi indefiniti (di grado
comparativo). Sono avverbi (comparativi di maggioranza degli avverbi molto e poco)
quando si riferiscono a un verbo, a un aggettivo, a un altro avverbio (vedi M5_U2).
Gli aggettivi diversi e vari (solo al plurale), e l’aggettivo certo (al sin-
golare e al plurale) possono avere funzione di aggettivi indefiniti o qua-
lificativi. La posizione (prima o dopo il nome) e il contesto concorrono a
determinarne il diverso significato e valore. Osserva:
Ho diversi amici stranieri. (= molti amici: agg. indefinito)
Ho amici molto diversi tra loro. (= amici distinti: agg. qualificativo)
Vari argomenti hanno suscitato polemiche. (= molti argomenti: agg.
indefinito)
Hanno trattato argomenti molto vari. (= argomenti diversi l’uno
dall’altro: agg. qualificativo)
Certe notizie ti rovinano la giornata. (= determinate notizie: agg.
indefinito)
Non avevamo notizie certe. (= notizie sicure: agg. qualificativo)
I pronomi indefiniti
I pronomi indefiniti esprimono significati uguali o simili a quelli degli aggettivi indefi-
niti, ma sostituiscono il nome invece di accompagnarlo.
A quella vittoria ne seguirono altre. (= altre vittorie)
All’epoca mi feci diverse nuove amiche: molte di loro le sento ancora. (= molte amiche)
Qualcuno ha delle domande? (= qualche persona)
I pronomi indefiniti alcuno, molto, troppo, parecchio, altro, certo, taluno, tale, tanto,
poco, tutto, altrettanto, vario, alquanto, diverso, ciascuno, nessuno hanno forma
identica ai corrispettivi aggettivi.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
Altri pronomi indefiniti hanno soltanto valore di pronome. È il caso di: uno, qualcuno,
ognuno, cadauno (raro), variabili per genere e privi di plurale, e di niente, nulla, qualco-
sa, chiunque, chicchessia, alcunché, che hanno un’unica forma, singolare.
FACCIAMO IL PUNTO
200
ATTENZIONE UNO/A
Vuole altro?
Sapevo che c’era dell’altro.
• Qualcuno, ognuno, ciascuno, nessuno sono solo singolari. In senso assoluto, si
riferiscono a persone, e sono impiegati generalmente al maschile:
C’è qualcuno? Non c’è nessuno. (= c’è qualche persona? non c’è nessuna persona)
In presenza di un complemento partitivo, possono riferirsi a persone, animali o
cose, e sono impiegati alla forma maschile o femminile a seconda dei casi:
Hai ancora riviste del mese scorso? Ne vorrei qualcuna.
Come per l’aggettivo, nessuno richiede la negazione quando segue il verbo (Non è
venuto nessuno); la rifiuta quando lo precede (Nessuno è venuto).
• Certo, diverso, vario come pronomi sono usati esclusivamente al plurale, con il
significato rispettivamente di alcuni e di parecchi:
Io certi proprio non li sopporto. (= alcuni)
Ne ho viste diverse di taglie extralarge. (= parecchie)
3 Vari di loro se n’erano già andati. (= parecchi)
201
202
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica se gli indefiniti in evidenza hanno funzione di aggettivo
PER INIZIARE
[A] o di pronome [P] sbarrando la descrizione corretta.
1. Molte [A] [P] persone sono entrate nella mia vita: poche [A] [P] si
sono fermate nel mio cuore. 2. L’ipofisi è la ghiandola che regola il
funzionamento delle altre [A] [P] ghiandole endocrine. 3. Ognuna [A]
[P] delle frasi presenta qualche [A] [P] errore ortografico.
4. Il fascino di alcune [A] [P] persone… sta tutto [A] [P] nel non
conoscerle! 5. Partita caotica: ci sono stati troppi [A] [P] fuorigioco
e altrettante [A] [P] occasioni sprecate. 6. Tanto [A] [P] rumore per
nulla [A] [P]. 7. Nessun [A] [P] obiettivo dovrebbe essere perseguito
a qualunque [A] [P] prezzo. 8. Ce ne sono pochi [A] [P] per
ciascuno [A] [P]. 9. Cerca di non fare tanto [A] [P] chiasso, gli altri
[A] [P] stanno ancora dormendo!
SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Individua gli indefiniti: sottolinea gli aggettivi e cerchia i
pronomi.
SI
INVAL
3 RICONOSCERE + LESSICO
·· Per ogni frase data, seleziona quella o quelle aventi il medesimo
significato. Attenzione: alcune delle alternative proposte sono
grammaticalmente scorrette.
1. Nessuno disse niente.
a. Nessuno disse qualcosa.
b. Non disse nulla nessuno.
c. Tutti dissero nulla.
3 d. Alcuno disse niente.
203
2. Ha fatto di tutto.
a. Ha fatto chicchessia.
b. Non ha fatto alcunché.
c. Ha fatto qualsiasi cosa.
d. Ha fatto qualunque cosa.
204
4 COMPLETARE
· Completa con le forme corrette di alcuno, nessuno, ciascuno,
qualcuno.
SI
INVAL
5 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con gli indefiniti opportuni, poi indica
se sono aggettivi [A] o pronomi [P]. Attenzione: in alcuni casi le
risposte possibili sono più di una.
1. [ ] volte sono un po’ giù di morale e non ho voglia di
parlare con [ ]. 2. Gli impegni che avete preso mi
sembrano un po’ [ ] per i [ ] giorni che avete a
disposizione: non ce la farete a fare [ ]! 3. [ ]
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
volta che passo da quella piazza penso a lei, che mi ha lasciato senza
darmi [ ] spiegazione e ha rispedito al mittente
[ ] le lettere che le ho inviato. 4. Chiamami in
[ ] momento senza [ ] complimenti: sono a casa. 5. Non
dovete dire [ ] per forza, ma se [ ] di voi
volesse intervenire e raccontare la sua esperienza… 6. Quasi
[ ] di [ ] ciò in cui avevo creduto fino a quel
momento aveva più [ ] senso per me. 7. Una domenica
[ ], uguale a [ ] domenica precedente, vidi
[ ] sdraiato in mezzo alla strada ed ebbi la malaugurata
idea di chiedergli se avesse [ ] problema. 8. Se
3
205
SI
INVAL
6 CORREGGERE
· · · Le seguenti frasi contengono alcuni errori nell’uso e nella forma
degli indefiniti. Sottolineali e scrivi le forme corrette negli
spazi. Attenzione: due frasi non contengono errori.
206
I numerali cardinali
I numerali cardinali (cosiddetti perché costituiscono il “cardine”, cioè il fondamento
della numerazione) sono aggettivi o pronomi che indicano una quantità numerica
precisa:
Le pesche costano due euro (aggettivo) al chilo, mentre le ciliegie tre (pronome).
Sono tutti ambigeneri eccetto uno/a, e sono tutti invariabili eccetto mille, che al plurale
presenta la forma irregolare mila.
207
I numerali ordinali
I numerali ordinali sono aggettivi o pronomi indicanti la posizione che una persona,
un animale o una cosa occupa in una successione numerica:
Mi sono piazzata in prima posizione (aggettivo) alla corsa campestre; mio fratello in
terza (pronome).
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
Sono tutti variabili nel genere e nel numero e concordano con il nome cui si riferiscono
(prima posizione, terza).
I primi dieci numerali sono primo, secondo, terzo, quarto, quinto, sesto, settimo, ottavo,
nono, decimo. Tutti gli altri si formano aggiungendo il suffisso –esimo al numero cardi-
nale corrispondente, che perde l’ultima vocale (undicesimo, dodicesimo, tredicesimo
ecc.) tranne nei composti di tre (ventitreesimo, trentatreesimo ecc.).
Quando non sono scritti in lettere, i numerali ordinali possono essere scritti:
• in numeri arabi accompagnati dal segno ° per il maschile e dal segno a per il
femminile: 1° (primo), 2a (seconda) ecc.
• in numeri romani: I (primo/a), II (secondo/a), III (terzo/a), IV (quarto/a), V
(quinto/a) ecc. I numeri romani vengono impiegati in particolare per i secoli (XIX
sec.: diciannovesimo secolo); per il primo giorno del mese (il I marzo); per il nome di
3
sovrani e pontefici (Carlo V; Giovanni Paolo II), per le sezioni o i capitoli dei libri
208
I numerali moltiplicativi
I numerali moltiplicativi sono aggettivi o aggettivi sostantivati (nomi) che indicano
quante volte una quantità è maggiore di un’altra:
Ho dovuto prendere una doppia dose (aggettivo) di antistaminico per stare meglio.
Dalla vendita della casa ho ricavato il triplo (nome) di quanto avevo speso dieci
anni fa.
209
7 TR ASFORMARE
· Trascrivi in lettere i seguenti numeri.
PER INIZIARE
• 83:
• 28°:
• IV:
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
• ⅓:
• 43a:
• 1.250.000:
SI
INVAL
8 ANALIZZARE
· Indica se i numerali in evidenza hanno funzione di aggettivo [A],
pronome [P] o nome [N] sbarrando la descrizione corretta.
1. Le prime [A] [P] [N] dieci [A] [P] [N] persone che telefoneranno
riceveranno un buono equivalente a 25 [A] [P] [N] euro. 2. Era il 16
[A] [P] [N] agosto 1980 [A] [P] [N]. 3. Visto che è stato bocciato due
[A] [P] [N] volte, è in terza [A] [P] [N] anche se ha diciott’ [A] [P]
[N] anni. 4. Di figli ne ho solo due [A] [P] [N] ma fanno talmente tanto
3
210
baccano che a volte è come fossero in 200 [A] [P] [N]. 5. Secondo la
Bibbia, Dio lavorò sei [A] [P] [N] giorni e il settimo [A] [P] [N] si
riposò. 6. Li voglio entrambi [A] [P] [N]!
SI
INVAL
9 RICONOSCERE E CLASSIFICARE
· · · Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i numerali e poi classificali
nella tabella che segue, come nell’esempio.
NUMERALE AGG. PRON. NOME CARD. ORD. MOLT. COLLETT. FRAZ. DISTR.
tredici ✗ ✗
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
211
10 P R O D U R R E
· · · Per ognuno dei seguenti numerali, scrivi una frase in cui abbia la
funzione indicata.
• diciassette:
(aggettivo)
(pronome)
(nome)
• quinto:
(aggettivo)
(pronome)
(nome)
• triplo:
(aggettivo)
(nome)
• ambedue
(aggettivo)
(nome)
SI
INVAL
11 A N A L I Z Z A R E
· · · Analizza la funzione di uno/a, come nell’esempio.
212
AGGETTIVI
TRA QUESTI SI
DISTINGUONO
PRONOMI
NOMI*
*NUMERALI
SI DISTINGUONO IN
CARDINALI
L’ho riletto tre volte.
ORDINALI (cardinale, agg.)
Sono arrivata quarta.
MOLTIPLICATIVI (ordinale, pron.)
Le uova sono una dozzina.
(collettivo, nome)
COLLETTIVI Mi hai detto una mezza verità.
(fraz., agg.)
FRAZIONARI Uscite due per volta.
(distr., locuzione)
DISTRIBUTIVI
213
UNITÀ 5 I determinativi
(interrogativi ed
esclamativi)
e i pronomi relativi
Gli aggettivi e i pronomi interrogativi ed esclamativi
Gli aggettivi e i pronomi interrogativi si usano per introdurre una domanda diretta o
indiretta o un dubbio circa l’identità, la quantità o la qualità del nome che accompagna-
no (quando sono aggettivi) o sostituiscono (quando sono pronomi). Le stesse forme pos-
sono essere usate come aggettivi o pronomi esclamativi per introdurre un’esclamazione,
ovvero una frase che esprima meraviglia, ammirazione, disappunto, indignazione ecc.
Quanti giorni mancano? (agg. interr.)
Mancano pochi minuti alla fine. Quanti esattamente? (= quanti minuti: pron. interr.)
Che faccenda complicata! (agg. esclam.)
Che pensi di questa faccenda? (= che cosa: pron. interr.)
Quali stivali preferisci? (agg. interr.)
Guarda questi stivali. Quali preferisci? (= quali stivali: pron. interr.)
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
214
I pronomi interrogativi ed esclamativi possono essere usati con differenti funzioni logiche:
• soggetto → Chi ha sbattuto la porta?
• complemento oggetto → Che fai nella vita?
• complemento indiretto → A chi avete affidato il gatto durante le vacanze?
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea gli aggettivi e i pronomi
PER INIZIARE
215
SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Indica se gli interrogativi o esclamativi in evidenza sono
aggettivi [A] o pronomi [P].
1. Non so decidermi tra questi due anelli: tu quale [A] [P] preferisci?
2. Se fosse un colore, che [A] [P] colore sarebbe? 3. Non so bene che
[A] [P] quantità di farina ci vuole: tu quanta [A] [P] ne metti per 8
porzioni? 4. Ho letto che in alcune strade del centro non si potrà
circolare per via della manifestazione: vorrei sapere quali [A] [P]
verranno chiuse e fino a che [A] [P] ora. 5. Cosa [A] [P] stai
cercando di dirmi? 6. Che [A] [P] strazio! Ma quanto [A] [P] gli ci
vuole per farsi una doccia? 7. Chi [A] [P] mi dice che [A] [P] giorno è
oggi? 8. Se avessi potuto scegliere in che [A] [P] epoca nascere,
quale [A] [P] avresti scelto?
SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con gli aggettivi o i pronomi
interrogativi o esclamativi opportuni. Attenzione: in alcuni casi
le risposte possibili sono più di una.
3 ottenerli?
216
I pronomi relativi
A differenza dei determinativi, i pronomi relativi hanno esclusivamente funzione di
pronomi. Essi sostituiscono un nome o un altro pronome, come tutti i pronomi, ma al
contempo collegano due frasi, creando tra loro un rapporto di subordinazione (vedi
M8_U1).
Ti ho portato il libro. Ti avevo promesso il libro. →
Ti ho portato il libro che ti avevo promesso.
Ieri ho iniziato la tesina. Alla tesina dovrò dedicare almeno tre giorni di lavoro. →
Ieri ho iniziato la tesina, alla quale dovrò dedicare almeno tre giorni di lavoro.
Quando l’ordine della frase reggente non lo permette, la frase relativa viene inserita a
mo’ di inciso all’interno della reggente, racchiusa o meno tra virgole a seconda dei casi,
affinché il pronome relativo sia successivo o vicino all’antecedente:
Alla fine il film che mi avevi consigliato non mi è sembrato il massimo.
frase subordinata relativa
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
I pronomi relativi sono: che, cui, il quale / i quali / la quale / le quali, dove
Alcuni hanno forme variabili, che cioè concordano in genere e numero con il loro an-
tecedente; altri sono invariabili.
I PRONOMI RELATIVI
invariabili variabili
sogg./compl. oggetto che il quale, la quale, i quali, le quali
compl. indiretto di cui, con cui, per cui, del quale, della quale, dei quali,
a cui ecc., dove delle quali
al quale, alla quale, ai quali,
alle quali ecc.
3
217
• Che, invariabile, può avere sia funzione di soggetto sia funzione di complemento
oggetto:
Voi che vivete sicuri / nelle vostre tiepide case, / voi che trovate tornando a sera / il
cibo caldo e visi amici: / Considerate se questo è un uomo (sogg.)
Si fa avanti uno fra noi che non ho mai visto, si chiama Flesch; sarà lui il nostro
interprete. (c. ogg.)
• Cui, invariabile, si può usare solo come complemento indiretto, preceduto da
preposizione:
Luca è il ragazzo con cui sono uscita ieri sera.
Sogno, e mi pare di dormire su una strada, su un ponte, per traverso di una porta
per cui va e viene molta gente.
218
I due pronomi in cui un pronome relativo misto può essere scomposto possono avere la
stessa funzione sintattica:
Chi dorme non piglia pesci. → Coloro che dormono non pigliano pesci.
sogg. sogg.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
219
Potresti ripetere quanto ci hai raccontato stamattina? (= quello che ci hai raccontato)
• quanti/e è usato solo per le persone, con il significato di tutti quelli che / tutte quelle
che / tutti coloro che / tutte coloro che / tutti coloro i quali / tutte coloro le quali:
Vorrei unirmi a quanti hanno espresso le loro congratulazioni. (= a tutti quelli che
hanno espresso…)
ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un aggettivo o un pronome determinativo
si indica:
• se è aggettivo o pronome
• rispetto al tipo: se è possessivo, dimostrativo, indefinito, numerale, interrogativo
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
o esclamativo
• solo nel caso dei possessivi: la persona (1a, 2a o 3a)
• rispetto al genere: se è maschile o femminile, nel caso sia variabile per genere
• rispetto al numero: se è singolare o plurale, nel caso sia variabile per numero
220
SI
INVAL
4 ANALIZZARE
· Seleziona le frasi in cui l’elemento in evidenza è un pronome
PER INIZIARE
relativo.
1. Che meraviglia il suo ultimo film!
Hai visto l’ultimo film che ha fatto?
Non sapevo che avesse fatto un nuovo film.
SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i pronomi relativi e collegali
con una freccia al loro antecedente.
221
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Indica se le parole in evidenza sono aggettivi o pronomi
interrogativi [Int] o pronomi relativi [PRel].
SI
INVAL
7 TR ASFORMARE
·· Unisci le seguenti frasi inserendo il pronome relativo
appropriato, come nell’esempio.
3
222
4. Francesca e Claudia sono due care amiche. Con loro andrei in capo
al mondo.
8. Ho rivisto per caso Giuseppe. Suo padre è stato per molti anni il
nostro medico di famiglia.
SI
INVAL
8 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea i pronomi relativi doppi e indica
tra parentesi i due elementi (dimostrativo o indefinito +
relativo) che li compongono, come nell’esempio.
Es. Chiunque abbia un po’ di buonsenso vedrebbe che è una follia.
(= qualunque persona che )
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
1. C’è chi mette in giro voci false e tendenziose sul mio conto.
(= )
2. Chi, tra quanti dicono di conoscerti davvero, sa capirti veramente?
(= )
3. Non so chi abbia creato questo meme, ma chiunque l’abbia fatto è
appena diventato il mio eroe!
(= )
4. Mah, chi lo sa! Evidentemente esiste ancora chi crede a Babbo
Natale!
(= )
3
223
(= )
6. Da anni il conte ripete che la sua famiglia si riprenderà quanto le
è stato tolto, ma non si è mai capito a chi si riferisca né a quanto
tempo fa risalga questa presunta ingiustizia.
(= )
7. Al ricevimento erano presenti tutti quelli che lo volevano morto. Chi
ha ordito l’omicidio lo sa. L’assassino potrebbe essere chiunque.
(= )
8. Facciamo che chi si muove paga pegno, e che la penitenza la
decide chi ha contato. Chi non è d’accordo?
(= )
SI
INVAL
9 TR ASFORMARE
·· Trasforma ognuna delle espressioni in evidenza nel pronome
relativo doppio opportuno.
SI
INVAL
10 C O M P L E T A R E
· · · Completa le frasi con i pronomi relativi (semplici o doppi) ed
eventualmente con le preposizioni o gli articoli mancanti.
224
SI
INVAL
11 C O R R E G G E R E
·· Il seguente testo presenta 3 errori nell’uso e nella forma dei
pronomi relativi. Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.
http://www.nationalgeographic.it/ 19/10/2017
3
225
I DETERMINATIVI
SI DISTINGUONO IN
226
AGGETTIVI
PRONOMI
NOMI*
*NUMERALI
SI DISTINGUONO IN
CARDINALI
L’ho riletto tre volte.
ORDINALI (cardinale, agg.)
Sono arrivata quarta.
MOLTIPLICATIVI (ordinale, pron.)
Le uova sono una dozzina.
(collettivo, nome)
COLLETTIVI Mi hai detto una mezza verità.
(fraz., agg.)
FRAZIONARI Uscite due per volta.
(distr., locuzione)
DISTRIBUTIVI
227
I PRONOMI RELATIVI
QUANDO SOSTITUISCONO
POSSONO
ESSERE
UN NOME O UN PRONOME
(ANTECEDENTE), UNENDO DUE FRASI
Ho chiamato i proprietari,
i quali mi hanno detto di
procedere.
(sogg., m.p.)
VARIABILI
Ho chiamato la proprietaria,
la quale mi ha detto di
procedere.
(sogg., f.s.)
Ho chiamato i proprietari,
che mi hanno detto di
procedere.
(sogg., inv.)
INVARIABILI
Ho chiamato la proprietaria,
che mi ha detto di
procedere.
(sogg., inv.)
228
POSSONO
ESSERE
DI ANTECEDENTE + RELATIVO,
OVVERO RIUNISCONO DUE PRONOMI:
UN DIMOSTRATIVO O UN
INDEFINITO + UN RELATIVO
229
I
mprovvisamente una voce mi chiama per nome. Io mi giro
di scatto e vedo questo sconosciuto che si dimena per
salutarmi, avvicinandosi a passi da velociraptor. Mi dà un
grande abbraccio prima che io possa fare qualcosa per fermarlo
ed esclama “Quanto tempo!”. Io lo fisso interdetta. Notato il
mio stupore mi fa: “Non mi riconosci, vero?”. Mai visto prima.
In quel momento qualcosa dentro di me mi suggerisce di
scappare a gambe levate. Ma ahimè sono una persona cortese,
così mi limito a scusarmi, ammettendo di non ricordare chi
(diavolo) sia. E lui: “Ma come… sono Francesco. Checco. Il
figlio della sarta. III B, eravamo in classe insieme”. Io devo
avere l’espressione di una lepre puntata dai fari di una
macchina sulla tangenziale. Il vuoto nella mia mente. Il nulla.
Ma Checco non si lascia scoraggiare, vuole parlare con me,
vuole fare in modo che io ricordi. Mi chiede se ho già
pranzato, dice che il pranzo me lo offre lui, e sorridendomi
raggiante proferisce: “Dobbiamo raccontarci tutto!”
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
230
2 RIFLETTERE
· · · Alcuni dei pronomi personali soggetto che hai individuato
potrebbero essere soppressi, ma tre sono differenti: uno deve
essere espresso obbligatoriamente e gli altri due vengono
espressi per evitare ambiguità di significato. Quali sono?
Trascrivi qui sotto le tre frasi che li contengono e indica in quale
caso il pronome soggetto è obbligatorio e in quali casi è
consigliato.
• Frase 1:
• Frase 2:
• Frase 3:
3 ANALIZZARE
·· Analizza i pronomi complemento che hai individuato, indicando
persona, numero, eventualmente genere, se sono atoni o tonici e
che funzione hanno, come nell'esempio.
mi (chiama): 1a pers. sing., atono, compl. ogg.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
4 TR ASFORMARE
· · · Volgi il testo alla 3 persona singolare femminile, poi maschile.
a
3
231
5 PRODURRE
· · · Continua la storia aggiungendo un paragrafo in cui compaiano
almeno: un pronome combinato; un “ne” con valore di pronome;
un pronome complemento tonico.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
6 COMPLETARE
· · · Completa il seguente testo con i determinativi opportuni,
scegliendoli tra quelli in elenco.
qualcosa • questo
✗ • primo • qualcuno • 200 • nostra • miliardo •
alcune • 6 • quell’ • tutto • qualche • questa • niente • tuo • Dieci •
sua • questa • che • tua • tutte • chi • poche • nessun
232
mi-piace-facebook-senso-clic_b_5648043.html
7 ANALIZZARE
·· Analizza tutti i determinativi che hai inserito nell'esercizio
precedente specificando se hanno funzione di aggettivi, di
pronomi o di nomi, come nell’esempio, e indicandone il tipo.
questo ✗ ✗
233
8 ORTOGR AFIA
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI
9 ORTOGR AFIA
· Perché del “qual’è” si dice che è “da rimanerci secchi”?
3
234
11 C O R R E G G E R E
· · · Nel seguente testo sono presenti 5 errori nell’uso e nella forma
dei pronomi relativi. Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle
righe sottostanti.
Adattato da http://www.repubblica.it/salute/2017/04/19/news/
adolescenti_ritiro_sociale_internet-163372689/
3
235
4 IL VERBO
PERCENTUALE ERRORI
RISORSE esercizi
Cartaceo 74
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 15
da dove Unità online 1176
vuoi unità online
Verifiche online 85
Itaca papers 120
falli
%
confronta i risultati
esercitare con la media nazionale
online
scegli
la tua verifica su carta
I verbi formano una classe aperta, cioè suscettibile di essere ampliata continuamente,
per mezzo di verbi di nuova creazione e adattamenti da lingue straniere.
237
L’insieme ordinato delle variazioni possibili, cioè di tutte le forme che può assumere un
verbo, è chiamato coniugazione (vedi M4_U8). In italiano i verbi sono raggruppati in tre
classi di coniugazioni:
• prima coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -are (amare, giocare ecc.)
• seconda coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ere (lèggere,
temere ecc.)
• terza coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ire (partire, udire ecc.).
La persona e il numero
La persona è l’informazione che la desinenza del verbo fornisce riguardo al soggetto;
precisamente ci dice: se il soggetto è singolare o plurale (numero); se il soggetto
corrisponde alla persona che emette il messaggio (quando la persona è la 1a sing. o
plur., io o noi), o alla persona che lo riceve (quando la persona è la 2a sing. o plur., tu
o voi), o a qualcun altro o qualcos’altro (quando la persona è la 3a sing. o plur., lui, lei,
esso, essa, loro, essi, esse). Le persone sono sei, tre singolari e tre plurali, espresse da
sei desinenze. Vediamo per esempio quelle del presente indicativo di un verbo in -are.
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi.
PER INIZIARE
238
SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Sottolinea la radice delle seguenti voci verbali, poi analizza la
persona, come nell’esempio.
Es. guardavano: 3ª pers. plur. (loro)
1. giuri:
2. scenderò:
3. fiorirebbero:
4. mentite:
5. andiate:
6. inorridisce:
7. fermino:
8. contemplerei:
Il modo
Il modo verbale è un sottoinsieme delle coniugazioni che può indicare il modo in cui
l’azione o l’evento vengono presentati da chi parla o scrive, o rispondere a una
determinata struttura sintattica.
Un’azione o un evento possono essere presentati come certi (usando il modo indicativo:
Oggi il sole tramonta alle 19:04); come incerti o ipotetici (al modo congiuntivo: Che sia
arrabbiato con me?); come possibili a certe condizioni (al modo condizionale: Al tuo po-
sto io non ci penserei due volte); come un ordine o un’esortazione (al modo imperativo:
Avvicinati!).
In altri casi la scelta del modo dipende da una determinata costruzione sintattica: per
esempio per esprimere un’azione colta nel suo svolgimento si usa il modo gerundio
dopo il verbo fraseologico stare (Sto arrivando) e si usano il participio passato o l’infini
to passato preceduto da dopo in alcune subordinate con valore temporale indicante an
teriorità rispetto alla principale (Finito il riscaldamento / Dopo aver finito il riscalda-
mento, si mise a fare il primo esercizio).
I modi si distinguono in modi finiti (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperati
vo), che indicano esplicitamente la persona del verbo, e modi indefiniti (infinito, par
ticipio e gerundio), che non forniscono indicazioni esplicite sulla persona del verbo.
Il tempo
Il tempo verbale indica il momento in cui si realizza l’azione o la situazione espressa dal
verbo. Se consideriamo i tempi verbali in senso assoluto:
Il verbo
• il presente indica che ciò che è espresso dal verbo è contemporaneo al momento in
4
cui si parla: Adesso vado alle superiori.
239
• il passato indica che ciò che è espresso dal verbo è anteriore al momento in cui si
parla: Tre anni fa andavo alle scuole medie.
• il futuro indica che ciò che è espresso dal verbo è posteriore al momento in cui si
parla: Tra qualche anno andrò all’università.
In senso relativo, cioè quando l’azione espressa dal verbo si trova in relazione con altri
verbi, i tempi verbali possono esprimere rapporti di:
• contemporaneità: nel presente (Penso che menta), nel passato (Pensavo/Pensai/Ho
pensato che mentisse), nel futuro (Penserò che menta)
• anteriorità: nel presente (Penso che abbia mentito; Penserei che ha mentito), nel
passato (Pensavo/Pensai/Ho pensato che avesse mentito), nel futuro (Penserò che
abbia mentito)
• posteriorità: nel presente (Penso che mentirà), nel passato (Pensavo/Pensai/Ho
pensato che avrebbe mentito), nel futuro (Penserò che mentirà)
I tempi verbali sono detti semplici quando sono costituiti, alla forma attiva, da un’unica
parola (guardo; andavano; cantasse ecc.); e composti, quando sono costituiti, alla forma
attiva, da due parole: una voce dell’ausiliare (essere o avere) e il participio passato del
verbo (ho guardato; erano andati; avesse cantato ecc.).
Ecco un riassunto dell’articolazione in tempi dei diversi modi verbali, con esempi (rela
tivi alla prima persona singolare per i modi finiti) della variazione della desinenza.
I TEMPI VERBALI
presente passato futuro
indicativo presente passato prossimo futuro semplice
(canto) (ho cantato) (canterò)
imperfetto futuro anteriore
(cantavo) (avrò cantato)
trapassato prossimo
(avevo cantato)
passato remoto
(cantai)
trapassato remoto
(ebbi cantato)
modi finiti
240
I TEMPI VERBALI
modi indefiniti
gerundio presente passato ---
(cantando) (avendo cantato)
participio presente passato ---
(cantante) (cantato)
L’aspetto
L’aspetto verbale è il modo in cui l’azione o la situazione si sviluppa nel tempo. Gli aspet
ti principali del verbo sono:
• momentaneo, quando l’azione è presentata come conclusa, all’istante o in un lasso
di tempo determinato:
Improvvisamente il quadro cadde a terra.
(azione conclusa all’istante)
Dormì due o tre ore.
(azione conclusa in un lasso di tempo)
• durativo, quando l’azione è presentata nel suo svolgimento o come ripetuta nel
tempo:
Quando entrò, Enrico dormiva ancora.
(azione presentata nel suo svolgimento)
All’epoca dormiva tre o quattro ore per notte.
(azione ripetuta nel tempo)
La forma (o diàtesi)
I verbi variano anche in base alla loro forma (o diàtesi), cioè in base al rapporto che
hanno con il soggetto e con l’oggetto della frase. La forma di un verbo è attiva, quando
il soggetto compie l’azione o si trova nello stato indicato dal verbo (Elena ha baciato
Matteo); passiva, quando il soggetto subisce l’azione indicata dal verbo (Matteo è stato
baciato da Elena); riflessiva, quando l’azione si riflette sul soggetto che la compie per
mezzo di un pronome atono (Elena si è girata; Matteo ed Elena si sono baciati). L’uso e le
Il verbo
241
SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con la voce verbale opportuna tra
PER INIZIARE
quelle indicate, prestando attenzione al tempo verbale e alla
concordanza tra il verbo e il soggetto.
SI
INVAL
4 ANALIZZARE
· · · Rifletti sul rapporto temporale tra i verbi presenti nelle seguenti
frasi, poi indica con una crocetta se la frase sottolineata è
anteriore temporalmente alla frase da cui dipende [A], se è
contemporanea [C] o posteriore [P], come nell’esempio.
A C P
242
5 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i tempi semplici e cerchia i tempi
composti.
1. Per chi è nato sotto il segno del Sagittario, il 2019 sarà un anno
pieno di sorprese. 2. Per fare il caffè bisogna essere svegli, ma per
essere svegli bisogna aver fatto il caffè. Un casino… 3. Finora gli
archeologi hanno scavato la parte centrale dell’antica chiesa, che
presenta 15 metri di larghezza e 25 di lunghezza. 4. Prima che
succedesse quel che è successo, nessuno sospettava che avesse tanta
forza d’animo. 5. «Che lavoro fai?» «Uccido gli zombie». «Ma non
esistono!» «Ne hai mai visto uno?» «No». «Appunto, ringraziami!».
6. Molto prima che il mondo fosse creato c’era un’isola, fluttuante nel
cielo, su cui le persone del cielo vivevano. 7. Quando sarai arrivato al
fondo della discesa prendi la prima traversa a destra, percorri ancora
200 metri e al semaforo gira a sinistra.
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Analizza il modo e l’aspetto delle voci verbali in evidenza
associando le frasi alla descrizione corretta.
MODO
1. Fa’ un po’ di attenzione. [ ] 2. Era divorato dal senso di colpa. [ ]
3. Potendo, partirei domani. [ ] 4. Immagino tu sia stanca. [ ]
a. azione certa
b. azione possibile a certe condizioni
c. azione incerta
d. ordine, esortazione
ASPETTO
1. Era scoppiato uno scandalo senza precedenti. [ ] 2. Mi sei
scivolato sull’ultima domanda! [ ] 3. Gli uccellini cinguettavano
sugli alberi. [ ] 4. L’uomo pronunciò la parola d’ordine. [ ] 5. Mi
stai ascoltando? [ ] 6. Continuiamo pure a ingannarci. [ ]
a. azione momentanea
Il verbo
4 b. azione durativa
243
IL VERBO
ATTIVA E
DESINENZA
PASSIVA
RIFLESSIVA
MODO
1a , 2 a , 3 a
SING. O PLUR.
244
CHE
ESPRIME
TEMPO ASPETTO
SEMPLICE MOMENTANEO
COMPOSTO DURATIVO
PRESENTE
PASSATO
FUTURO
245
I verbi transitivi
Sono detti “transitivi” i verbi che ammettono un complemento oggetto, cioè quelli in
cui l’azione “passa” direttamente (“transita”, dal latino transire, “passare”) dal soggetto
all’oggetto.
Gli alberi perdono (verbo transitivo) le foglie (complemento oggetto).
Hai visto (verbo transitivo) i miei pantaloni blu (complemento oggetto)?
Farei (verbo transitivo) volentieri una pausa (complemento oggetto).
Perché un verbo sia transitivo non è indispensabile che l’oggetto sia espresso: in alcuni
casi il complemento oggetto non viene espresso perché è sottinteso (Ho scritto a Maria;
si sottintende: un’email, una lettera, un sms…) o perché il verbo assume un valore “as
soluto” (Nel tempo libero scrivo; Marcella studiava per l’esame; Mio zio da giovane beve-
va molto).
I verbi transitivi hanno la forma attiva e quella passiva e formano i tempi composti, alla
forma attiva, con l’ausiliare avere.
I verbi intransitivi
Sono detti “intransitivi” i verbi che non ammettono un complemento oggetto, cioè quel
li in cui l’azione “si esaurisce” nel soggetto o passa a un altro elemento della frase, costi
tuito da un complemento indiretto.
Arriviamo! (verbo intransitivo)
Mancano (verbo intransitivo) cinque minuti (soggetto) alla mezzanotte
(complemento indiretto).
Leopardi nacque (verbo intransitivo) a Recanati (complemento indiretto).
I verbi intransitivi hanno solo la forma attiva. La maggior parte dei verbi intransitivi
Il verbo
richiede, nei tempi composti, l’ausiliare essere; alcuni verbi intransitivi richiedono in
4
vece l’ausiliare avere; altri ancora ammettono sia essere sia avere.
246
Alcuni verbi intransitivi con ausiliare avere possono essere usati transitivamente con
un complemento oggetto che ha la stessa radice o un significato simile a quello del ver
bo, il quale viene definito “complemento dell’oggetto interno” (vedi M6_U4).
Mia nonna ha vissuto una vita intensa.
Dormivamo il sonno dei giusti.
247
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica se i verbi in evidenza nelle seguenti frasi sono transitivi
PER INIZIARE
[TR] o intransitivi [IN].
TR IN
2 RICONOSCERE
·· Nel seguente testo sottolinea i verbi transitivi e cerchia quelli
intransitivi.
3 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa il brano con verbi transitivi [TR] o intransitivi [IN],
seguendo le indicazioni tra parentesi.
un solco.
4
248
SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·· Analizza i verbi in evidenza indicando tra parentesi se il loro
uso è transitivo [TR] o intransitivo [IN].
5 SCRIVERE + LESSICO
· · · Per ognuno dei verbi dati, scrivi una frase in cui il verbo sia usato
in modo transitivo e una in cui sia usato in modo intransitivo.
• mancare:
(transitivo)
(intransitivo)
• bruciare:
(transitivo)
(intransitivo)
• avanzare:
(transitivo)
(intransitivo)
• ringiovanire:
(transitivo)
(intransitivo)
• sudare:
(transitivo)
Il verbo
(intransitivo)
4
249
IL VERBO
CONSIDERANDO
I COMPLEMENTI
CHE REGGE
PUÒ ESSERE
TRANSITIVO
INTRANSITIVO
NON AMMETTE UN
COMPL. OGGETTO
andare → Sei andato via
senza salutare.
NON HA LA
FORMA PASSIVA
250
251
NOTA BENE: la forma passiva con l’ausiliare venire è possibile solo con i tempi
semplici del verbo (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice). Pertanto
sono impossibili frasi come *La riunione è venuta rimandata. → La riunione è stata
rimandata.
• ausiliare andare + participio passato del verbo, per esprimere un’idea di dovere,
necessità o convenienza:
L’elisione non va confusa con il troncamento. (= non deve essere confusa)
NOTA BENE: anche la forma passiva con l’ausiliare andare in questa accezione è
possibile solo con i tempi semplici del verbo.
• ausiliare andare, rimanere, finire + participio passato del verbo, con alcuni verbi di
significato negativo (perdere, smarrire, distruggere, uccidere…):
Il manoscritto finì cestinato. (= fu cestinato)
La sua richiesta è andata smarrita. (= è stata smarrita)
• “si passivante”, cioè la particella si seguita dalla forma attiva del verbo alla
3ª persona sing. o plur., concordata con il soggetto. Questa costruzione è frequente
quando non si sa o non si dice chi compie l’azione. Le frasi con il “si passivante”
sono prive di complemento d’agente o di causa efficiente:
Si vende una bicicletta usata. (= una bicicletta usata è/viene venduta)
Si cercavano i colpevoli. (= i colpevoli erano/venivano cercati)
Per non confondere il “si passivante” con la forma impersonale del verbo
(vedi M4_U5), ricorda che la forma con il “si passivante” è sempre tra-
sformabile in una forma passiva (Si cerca un collaboratore = un colla-
boratore viene cercato), mentre con la forma impersonale questa tra-
Il verbo
252
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica se i verbi in evidenza sono alla forma attiva [A]
PER INIZIARE
o passiva [P].
A P
tradotto in italiano.
4
253
2 RICONOSCERE
·· Cerchia i verbi alla forma passiva, poi, se è indicato, individua
chi/che cosa compie l’azione subita dal soggetto (cioè individua
il compl. d’agente o di causa efficiente). Attenzione: non tutte
le frasi sono passive.
SI
INVAL
3 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
·· Indica se i verbi delle seguenti frasi sono alla forma attiva [A] o
alla forma passiva [P], poi trasforma le frasi con verbi attivi alla
forma passiva e quelle con verbi passivi alla forma attiva.
1. Poi un giorno venne tradito da una delle sue guardie del corpo. [ ]
4
254
SI
INVAL
4 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
· · · Individua le costruzioni con il “si passivante” (non tutte le frasi
ne contengono una) e trasformale in forme passive, come
nell’esempio.
4
255
5 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con gli ausiliari passivanti adatti al
contesto, scegliendoli tra quelli dati in elenco.
vanno • sono rimasti • andava • va • verrà • finì • vengono
6 SCRIVERE
·· Per ognuno dei gruppi soggetto + verbo dati scrivi una frase
passiva, impiegando la struttura passivante più opportuna e
aggiungendo tutti gli elementi che ritieni necessari, come
nell’esempio.
Es. l'avocado + conservare → L’avocado non va conservato in frigo,
perché il freddo ne rallenta la maturazione.
3. il faro + vedere
4. il punteggio + calcolare
256
6. un unicorno + avvistare
SI
INVAL
7 CORREGGERE
· · · Individua gli errori nell’uso dei passivi e scrivi le forme corrette
nelle righe sottostanti.
SI
INVAL
8 TR ASFORMARE
· · · Individua le forme passive con ausiliare essere e trasformale in
costruzioni con il “si passivante” nelle righe sottostanti,
cambiando l’ordine delle parole se è necessario.
Il verbo
4
257
258
Alcuni verbi possono assumere la forma riflessiva con un valore intensivo (riflessivi
intensivi o d’affetto) per segnalare il coinvolgimento emotivo del soggetto nell’azione.
In questi casi il pronome atono potrebbe essere omesso (modificando l’ausiliare) senza
che la frase cambi di significato:
Mi sono bevuto un caffè doppio.
Si beccò una bella sgridata.
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
·· Analizza i verbi riflessivi in evidenza indicando con una crocetta
PER INIZIARE
SI
INVAL
2 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi riflessivi. Attenzione: non
tutte le frasi ne contengono uno.
259
3 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
·· Sostituisci le espressioni in evidenza con il riflessivo opportuno,
poi indica se è un riflessivo diretto [D], indiretto [I], diretto
reciproco [DR] o indiretto reciproco [IR].
[ ]
2. Ha fatto avanti sé stesso con la sua compagna di banco.
[ ]
3. Mettete voi stessi nei miei panni!
[ ]
4. Stiamo raccontando a noi stessi un mucchio di bugie.
[ ]
5. Devo obbligare me stessa a rimanere calma.
[ ]
6. Avevano mentito l’uno all’altra per anni.
[ ]
7. Gli uni hanno mandato gli altri cordialmente al diavolo.
[ ]
4 SCRIVERE
· · · Per ogni verbo scrivi una frase in cui abbia valore di riflessivo
diretto, una in cui abbia valore di riflessivo indiretto, una in cui
abbia valore di riflessivo reciproco, diretto o indiretto.
• lavarsi
(diretto)
(indiretto)
(reciproco)
Il verbo
• guardarsi
4
260
(diretto)
(indiretto)
(reciproco)
• rimproverarsi
(diretto)
(indiretto)
(reciproco)
(= fa notare sé stessa)
4
261
5 COMPLETARE E ANALIZZARE
· Completa le seguenti frasi con il pronome atono riflessivo
PER INIZIARE
262
SI
INVAL
6 RICONOSCERE
·· Nel seguente testo sottolinea i verbi riflessivi e cerchia i verbi
intransitivi pronominali.
SI
INVAL
7 ANALIZZARE
· · · Indica con una crocetta se le voci verbali con “si” in evidenza
sono riflessive [R], intransitive pronominali [IP] o strutture con
il “si” passivante [P].
R IP P
263
IL VERBO
CONSIDERANDO
LA FORMA (O DIÀTESI)
PUÒ ESSERE
ATTIVO PASSIVO
SE SE
IL SOGGETTO IL SOGGETTO
COMPIE L'AZIONE SUBISCE L'AZIONE
SI FORMA CON
SI PASSIVANTE si cercano
264
SE
Mara si è pettinata.
PUÒ ESSERE
265
Quando questi verbi sono costruiti in modo impersonale, hanno l’ausiliare essere:
4
Si è riso, si è scherzato, ora parliamoci sul serio.
266
Come abbiamo visto nell’unità precedente, nelle forme “si + verbo alla
3ª pers. sing.” di verbi transitivi con oggetto espresso, la particella “si”
ha valore passivante, non impersonale. Ciò significa che il verbo costru-
ito con il “si” equivale a un verbo passivo il cui oggetto espresso è in
realtà, grammaticalmente, il soggetto della frase. Osserva:
Non si sta male in questo posto. (verbo intransitivo: forma
impersonale)
In Italia si parlano molti dialetti. (= molti dialetti [soggetto] sono
parlati, verbo transitivo con “oggetto” espresso: forma passivante)
In questo ristorante si mangia benissimo. (verbo transitivo senza
“oggetto” espresso: forma impersonale)
In questo ristorante si mangia un ottimo risotto ai funghi. (= un
ottimo risotto [soggetto] è mangiato, verbo transitivo con “oggetto”
espresso: forma passivante)
267
Queste forme, simili alle precedenti in quanto alla costruzione e considerate imperso
nali da alcune grammatiche, hanno per noi valore passivante, perché equivalgono
alle corrispondenti frasi passive “viene detto”, “viene pensato”, “viene vietato” ecc.
FACCIAMO IL PUNTO
La particella “si”
Come abbiamo visto, la particella “si” può avere una gran quantità di
funzioni. Può essere:
• pronome riflessivo (diretto, indiretto o reciproco): Si guardava allo
specchio.
• particella di verbo intransitivo pronominale: Si dimenticò di pagare.
• particella impersonale: In questa città non si dorme mai.
• particella passivante: Si attende una settimana di pioggia.
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi impersonali e quelli
PER INIZIARE
268
SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Nelle coppie di frasi indica tra parentesi in quale frase il verbo
in evidenza è usato in modo personale [P] e in quale è usato in
modo impersonale [I], come nell’esempio.
I]
Es. A volte accadeva che non venisse nessuno. [
Tutto accadde all’improvviso. [P
]
3 TR ASFORMARE
·· Volgi le frasi alla forma impersonale, come nell’esempio.
Es. In questa casa tutti parlano a voce molto alta e si interrompono a
vicenda. → In questa casa si parla a voce molto alta e ci si
interrompe a vicenda.
4
269
SI
INVAL
4 RICONOSCERE
· · · Nei seguenti proverbi sottolinea i verbi impersonali o usati
impersonalmente (3 in tutto), facendo attenzione a non confonderli
con le costruzioni con il “si” passivante e con i verbi riflessivi.
5 SCRIVERE
· · · Per ognuno dei verbi dati scrivi una frase seguendo le indicazioni
tra parentesi.
• resistere (impersonale):
270
• imporre (riflessivo):
• pentirsi (impersonale):
• nascondere (riflessivo):
• chiedere (riflessivo):
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Indica con una crocetta se le voci verbali con “si” in evidenza
sono verbi usati impersonalmente [I], riflessivi [R] o strutture con
il “si passivante” [P].
I R P
8. Si vola in semifinale!
271
IL VERBO
PUÒ ESSERE
PERSONALE
SE
HA UN SOGGETTO
io mangio, legge,
ESPRESSO
studiamo
O SOTTINTESO
IMPERSONALE
SE
• È UN VERBO
ATMOSFERICO
piove, nevica, gela
• NON HA UN
SOGGETTO
272
CON
NOTA BENE:
COSTRUZIONI CON LA PARTICELLA SI
273
I verbi ausiliari
I verbi essere e avere sono detti ausiliari perché “aiutano” (danno ausilio, appunto) gli
altri verbi a formare i tempi composti e la forma passiva.
274
FACCIAMO IL PUNTO
I verbi servili (vedi M4_U7) dovere, volere e potere formano i tempi composti con l’ausi
liare del verbo “servito”, a meno che questo non sia essere o un verbo al passivo: in questi
Il verbo
275
Abbiamo voluto fare le cose in grande. (il verbo servito, fare, avrebbe ausiliare avere)
Non avrebbe potuto essere più deludente. (il v. servito è essere)
Hanno dovuto essere perquisiti. (il v. servito è un verbo al passivo)
Gli altri verbi usati in funzione servile hanno come ausiliare avere.
Avrei preferito non farlo.
Ha sempre desiderato viaggiare.
I verbi causativi (vedi M4_U7) formano i tempi composti con l’ausiliare avere, a meno
che non siano riflessivi:
Avevano fatto tagliare l’albero.
Non li hanno lasciati parlare.
Mi sono fatta convincere.
276
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi essere e avere usati come
PER INIZIARE
ausiliari.
SI
INVAL
2 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi con l’ausiliare corretto.
277
3 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
·· Analizza i verbi in evidenza segnando con una crocetta la
descrizione corretta; poi volgili al passato prossimo impiegando
l’ausiliare opportuno, come nell’esempio.
1. Nasce a Genova il
Yoga-nido.
✗ è nato
2. Sbaglio qualcosa.
3. Dario si commuove
davanti al quadro.
5. Si ritiene necessario
intervenire.
6. Allora, scartate i
regali?
7. Le temperature
scendono in picchiata.
8. Corriamo il rischio di
mandare a monte
tutto.
successo.
4
278
SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·· Indica se nelle seguenti frasi i verbi essere e avere hanno
funzione di ausiliare [Aus] o sono impiegati con significato
autonomo [Aut] sbarrando la descrizione corretta tra parentesi.
1. Ehi, c’è nessuno? [Aus] [Aut] 2. Non è che ho [Aus] [Aut] paura di
morire. Solo che non voglio esserci [Aus] [Aut] quando accadrà.
3. Non si è [Aus] [Aut] ancora capito che problema abbia [Aus] [Aut].
4. I capolavori oggi hanno [Aus] [Aut] i minuti contati. 5. Crocchetta,
dove ti eri [Aus] [Aut] cacciato? Guarda che disastro hai [Aus] [Aut]
combinato! 6. Un’ora prima dell’interrogazione si è [Aus] [Aut] sentita
male come al solito. Avevamo [Aus] [Aut] dubbi? 7. Avresti [Aus]
[Aut] dovuto ascoltarmi!
SI
INVAL
5 CORREGGERE
·· Nelle seguenti frasi sono presenti tre errori nell’uso degli
ausiliari. Individuali e scrivi sotto le forme corrette.
1. Oh-oh, mi è sembrato di vedere un gatto. 2. Quando me ne sono
accorta mi è venuta una rabbia… 3. Finché non si sarà presa una
decisione nessuno lascerà questa stanza. 4. Le stelle, sulle nostre
teste, sono continuate a cadere tutta la notte. 5. Avete letto bene le
istruzioni prima di iniziare a montarlo? 6. Sarebbe potuto essere tutto
più facile. 7. All’ombra dell’ultimo sole s’era assopito un pescatore.
8. Mi spiace cucciolo, non avrei dovuto partire. 9. Dopo averlo aiutato
a sconfiggere il Minotauro, Arianna fu abbandonata da Teseo sull’isola
di Nasso.
6 PRODURRRE
· · · Scrivi quattro frasi in cui i verbi essere e avere sono impiegati
come ausiliari o come verbi autonomi, seguendo le indicazioni.
• avere:
(ausiliare)
(v. autonomo)
• essere:
(ausiliare)
Il verbo
(v. autonomo)
4
279
POSSONO ESSERE
AUSILIARI
SONO
ESSERE E AVERE
NOTA BENE:
FORMA PASSIVA
è stato chiamato,
siamo stati visti NELLE COSTRUZIONI CON VOLERE,
POTERE, DOVERE + INFINITO:
SI USA L'AUSILIARE DEL VERBO
SERVILI "SERVITO" → Sono voluta andare.
Non hanno potuto fare nulla.
FRASEOLOGICI SI USA AVERE SE IL "SERVITO" È
ESSERE O CON VERBO PASSIVO
Avresti potuto essere più gentile.
CAUSATIVI Non ha voluto essere servito.
280
Oltre a dovere, volere e potere, sono usati in funzione di verbi servili i verbi desiderare,
sapere (nel senso di “essere in grado”), solere (= essere solito), osare, preferire quando
sono seguiti da un verbo all’infinito.
Non osò ribattere alle sue accuse.
Non ho saputo resistere!
Preferirei non farlo.
I verbi servili dovere, volere e potere formano i tempi composti con l’ausiliare del verbo
“servito”, a meno che questo non sia essere o un verbo al passivo: in questi casi l’ausiliare
è avere. L’uso dell’ausiliare avere quando il verbo servito richiederebbe l’ausiliare essere,
sempre più esteso, va considerato meno corretto (*Ha dovuto partire).
Ho dovuto lavorare tutto il giorno.
Non era potuta rimanere.
Saresti voluto venire?
Avresti potuto essere un po’ più delicato.
Non ha voluto essere disturbata.
Gli altri verbi usati in funzione servile hanno come ausiliare avere (tranne solere, difet
tivo, sostituito spesso, specie nei tempi composti, dalla locuzione essere solito).
Ho sempre desiderato fare un viaggio con la Transiberiana.
Ha preferito tacere.
pronome atono è posto prima del verbo (Non si è voluta presentare); è avere se il prono
4
me atono è posto in coda al verbo (Non ha voluto presentarsi).
281
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi volere, potere, dovere
PER INIZIARE
282
2 PRODURRE
·· Per ogni verbo dato scrivi una frase in cui abbia funzione di
verbo servile.
• volere:
• potere:
• dovere:
• preferire:
• sapere:
SI
INVAL
3 CORREGGERE
·· Sottolinea gli errori nell’uso degli ausiliari con i verbi servili e
scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti. Attenzione: non
tutte le frasi contengono errori.
• un’azione o una situazione colta nel suo svolgimento: stare + gerundio, andare +
4
gerundio
283
I verbi causativi
I verbi causativi esprimono un’azione causata dal soggetto, ma non compiuta da esso,
bensì fatta compiere o lasciata compiere ad altri. Vengono usati in funzione di causativi
i verbi fare e lasciare, seguiti dal verbo che esprime l’azione posto all’infinito.
La sua battuta mi ha fatto infuriare.
Lasciali giocare, sono bambini!
I verbi causativi formano i tempi composti con l’ausiliare avere (Questi esercizi mi han-
no fatto pensare moltissimo; Gonzalo ha lasciato riposare l’impasto per un’ora), a meno
che non siano alla forma riflessiva; in questo caso l’ausiliare è essere (Mi sono fatta ta-
gliare i capelli; Non vi siete lasciate ingannare!).
4 COMPLETARE + LESSICO
· Completa le seguenti frasi con i verbi fraseologici opportuni,
PER INIZIARE
284
SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi fraseologici. Attenzione:
non tutte le frasi ne contengono uno.
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
· Indica se i verbi fare e lasciare nelle seguenti frasi sono
impiegati come causativi [C] o come verbi autonomi [A].
C A
285
7 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con un verbo servile [S], fraseologico
[F] o causativo [C] seguendo le indicazioni tra parentesi.
[F] a studiare!
4
286
SI
INVAL
8 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· · · Sottolinea nelle seguenti frasi tutti i verbi servili, fraseologici e
causativi, poi trascrivili nella colonna corretta della tabella
sottostante.
5. 5.
6. 6.
7. 7.
8. 8.
Il verbo
9. 9.
287
I VERBI AL SERVIZIO
IL VERBO
DI ALTRI VERBI
POSSONO ESSERE
AUSILIARI
SONO
ESSERE E AVERE
FORMA PASSIVA
NELLE COSTRUZIONI CON VOLERE,
POTERE, DOVERE + INFINITO:
è stato chiamato, • SI USA L’AUSILIARE DEL VERBO
siamo stati visti “SERVITO”
Sono voluta andare.
Non hanno potuto fare nulla.
• SI USA AVERE SE IL “SERVITO” È
ESSERE O CON VERBO PASSIVO
Avresti potuto essere più gentile.
Non ha voluto essere servito.
288
SONO
DOVERE,
POTERE, VOLERE
DESIDERARE, SAPERE,
SOLERE, PREFERIRE
PIÙ
VERBO “SERVITO” devo partire,
ALL'INFINITO vorrei restare,
non so resistere
NOTA BENE:
segue
289
I VERBI AL SERVIZIO
IL VERBO
DI ALTRI VERBI
POSSONO ESSERE
FRASEOLOGICI
SONO
STARE, ANDARE
PIÙ
sto studiando,
GERUNDIO
andavo perdendo
PIÙ
290
SONO
FARE, LASCIARE
PIÙ
la fa impazzire,
INFINITO
lasciami andare
NOTA BENE:
291
UNITÀ 8 Le coniugazioni
Come abbiamo visto, i verbi italiani sono raggruppati in tre classi di coniugazioni,
a seconda della desinenza dell’infinito presente:
• prima coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -are (amare, giocare ecc.)
• seconda coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ere (con desinenza
dell’infinito accentata: temere; o non accentata: lèggere)
• terza coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ire (partire, udire ecc.)
La maggior parte dei verbi della stessa coniugazione presenta le stesse desinenze,
per cui quando si conosce il modello di una coniugazione (il paradigma) si è in grado
di coniugare tutti verbi regolari che vi appartengono. I verbi che non rispettano, del
tutto o in parte, questo modello, sono detti verbi irregolari. Tra i verbi irregolari
troviamo gli ausiliari essere e avere, che presentano una coniugazione del tutto
anomala.
A seguire presentiamo i paradigmi dei due ausiliari essere e avere; di tre verbi regolari
delle tre coniugazioni in forma attiva; di un verbo alla forma passiva; di un verbo
riflessivo. Per convenzione, per indicare le persone del verbo impiegheremo i pronomi
personali riservati agli esseri umani e, tra questi, quelli di uso più comune; per i
participi passati adotteremo convenzionalmente il maschile, tranne nel caso della
terza persona singolare dei verbi con ausiliare essere, per la quale indicheremo le due
terminazioni corrispondenti ai due diversi soggetti.
Il verbo
292
Il paradigma di essere
INDICATIVO
presente passato prossimo imperfetto trap. prossimo
io sono io sono stato io ero io ero stato
tu sei tu sei stato tu eri tu eri stato
lui/lei è lei/lui è stato/a lui/lei era lui/lei era stato/a
noi siamo noi siamo stati noi eravamo noi eravamo stati
voi siete voi siete stati voi eravate voi eravate stati
loro sono loro sono stati loro erano loro erano stati
CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io sia che io sia stato che io fossi che io fossi stato
che tu sia che tu sia stato che tu fossi che tu fossi stato
che lui/lei sia che lui/lei sia stato/a che lui/lei fosse che lui/lei fosse stato/a
che noi siamo che noi siamo stati che noi fossimo che noi fossimo stati
che voi siate che voi siate stati che voi foste che voi foste stati
che loro siano che loro siano stati che loro fossero che loro fossero stati
CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io sarei io sarei stato ---
tu saresti tu saresti stato sii
lui/lei sarebbe lui/lei sarebbe stato/a ---
noi saremmo noi saremmo stati ----
voi sareste voi sareste stati siate
loro sarebbero loro sarebbero stati ---
293
Il paradigma di avere
INDICATIVO
presente passato prossimo imperfetto trap. prossimo
io ho io ho avuto io avevo io avevo avuto
tu hai tu hai avuto tu avevi tu avevi avuto
lui/lei ha lui/lei ha avuto lui/lei aveva lui/lei aveva avuto
noi abbiamo noi abbiamo avuto noi avevamo noi avevamo avuto
voi avete voi avete avuto voi avevate voi avevate avuto
loro hanno loro hanno avuto loro avevano loro avevano avuto
CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io abbia che io abbia avuto che io avessi che io avessi avuto
che tu abbia che tu abbia avuto che tu avessi che tu avessi avuto
che lui/lei abbia che lui/lei abbia avuto che lui/lei avesse che lui/lei avesse avuto
che noi abbiamo che noi abbiamo avuto che noi avessimo che noi avessimo avuto
che voi abbiate che voi abbiate avuto che voi aveste che voi aveste avuto
che loro abbiano che loro abbiano avuto che loro avessero che loro avessero avuto
CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io avrei io avrei avuto ---
tu avresti tu avresti avuto abbi
lui/lei avrebbe lui/lei avrebbe avuto ---
noi avremmo noi avremmo avuto ---
voi avreste voi avreste avuto abbiate
loro avrebbero loro avrebbero avuto ---
294
CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io ami che io abbia amato che io amassi che io avessi amato
che tu ami che tu abbia amato che tu amassi che tu avessi amato
che lui/lei ami che lui/lei abbia amato che lui/lei amasse che lui/lei avesse amato
che noi amiamo che noi abbiamo amato che noi amassimo che noi avessimo amato
che voi amiate che voi abbiate amato che voi amaste che voi aveste amato
che loro amino che loro abbiano amato che loro amassero che loro avessero amato
CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io amerei io avrei amato ---
tu ameresti tu avresti amato ama
lui/lei amerebbe lui/lei avrebbe amato ---
noi ameremmo noi avremmo amato ---
voi amereste voi avreste amato amate
loro amerebbero loro avrebbero amato ---
295
CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io tema che io abbia temuto che io temessi che io avessi temuto
che tu tema che tu abbia temuto che tu temessi che tu avessi temuto
che lui/lei tema che lui/lei abbia temuto che lui/lei temesse che lui/lei avesse temuto
che noi temiamo che noi abbiamo temuto che noi temessimo che noi avessimo temuto
che voi temiate che voi abbiate temuto che voi temeste che voi aveste temuto
che loro temano che loro abbiano temuto che loro temessero che loro avessero temuto
CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io temerei io avrei temuto ---
tu temeresti tu avresti temuto temi
lui/lei temerebbe lui/lei avrebbe temuto ---
noi temeremmo noi avremmo temuto ---
voi temereste voi avreste temuto temete
loro temerebbero loro avrebbero temuto ---
296
CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io parta che io sia partito che io partissi che io fossi partito
che tu parta che tu sia partito che tu partissi che tu fossi partito
che lui/lei parta che lui/lei sia partito/a che lui/lei partisse che lui/lei fosse partito/a
che noi partiamo che noi siamo partiti che noi partissimo che noi fossimo partiti
che voi partiate che voi siate partiti che voi partiste che voi foste partiti
che loro partano che loro siano partiti che loro partissero che loro fossero partiti
CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io partirei io sarei partito ---
tu partiresti tu saresti partito parti
lui/lei partirebbe lui/lei sarebbe partito/a ---
noi partiremmo noi saremmo partiti ----
voi partireste voi sareste partiti partite
loro partirebbero loro sarebbero partiti ---
297
Seconda coniugazione
• moltissimi verbi della 2a coniugazione sono irregolari
• fanno parte della 2a coniugazione anche i verbi in -arre (trarre e composti), -orre
(porre e composti) e -urre (es. condurre, dedurre, tradurre, produrre, sedurre)
• nei verbi in -cere, -gere, -scere (vincere, sorgere, crescere), la c e la g hanno suono
duro davanti ad -a, -o (vinco, sorga, cresco) e suono dolce davanti a -e, -i (vince,
sorgi, cresce)
• alcuni verbi irregolari tuttavia (piacere, tacere, giacere ecc.) mantengono sempre il
suono dolce, cioè aggiungono una i prima di -a, -o, spesso raddoppiando anche la
consonante della radice (piaccio, piacciamo ecc.)
• molti verbi della 2a coniugazione presentano due forme per la 1a e 3a pers. sing. e per
la 3a pers. plur. del passato remoto: temei/temetti, temé/temette, temerono/temettero
• i verbi in -gnere (spegnere) mantengono la i della desinenza alla 1a pers. plur.
dell’indicativo e del congiuntivo e alla 2a pers. plur. del congiuntivo: spegniamo,
che spegniamo, che spegniate ecc. (ma si sta diffondendo anche la grafia senza i:
spegnamo)
• i verbi con dittongo uo (muovere) nelle forme accentate sulla radice mantengono il
dittongo (muòvo), ma possono anche semplificarlo in o (anche se la semplificazione
non è obbligatoria ed è sempre meno diffusa) nelle forme in cui la radice non è
accentata: moviamo/muoviamo ecc. La semplificazione è obbligatoria in sillaba
Il verbo
298
Terza coniugazione
• i verbi della 3a coniugazione si dividono in due gruppi:
һһ quelli che seguono il modello di sentire (la minoranza): partire, servire, divertire,
bollire, avvertire ecc.
һһ quelli che seguono il modello di finire (la maggioranza): preferire, capire, pulire,
colpire, agire, costruire, definire, contribuire, impedire, percepire, punire, guarire,
unire ecc. Questi verbi inseriscono l’infisso -isc- tra la radice e la desinenza alla 1ª,
2ª e 3ª pers. sing. e alla 3ª pers. plur. dell’indicativo presente e del congiuntivo
presente, e alla 2ª pers. sing. dell’imperativo
299
CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io sia amato che io sia stato amato che io fossi amato che io fossi stato amato
che tu sia amato che tu sia stato amato che tu fossi amato che tu fossi stato amato
che lui/lei sia amato/a che lui/lei sia stato/a che lui/lei fosse che lui/lei fosse stato/a
che noi siamo amati amato/a amato/a amato/a
che voi siate amati che noi siamo stati amati che noi fossimo amati che noi fossimo stati amati
che loro siano amati che voi siate stati amati che voi foste amati che voi foste stati amati
che loro siano stati amati che loro fossero amati che loro fossero stati amati
CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io sarei amato io sarei stato amato ---
tu saresti amato tu saresti stato amato sii amato
lui/lei sarebbe amato/a lui/lei sarebbe stato/a ---
noi saremmo amati amato/a ----
voi sareste amati noi saremmo stati amati siate amati
loro sarebbero amati voi sareste stati amati ---
loro sarebbero stati
amati
essere amato essere stato --- stato amato essendo amato essendo stato
4 amato amato
300
CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io mi lavi che mi io sia lavato che io mi lavassi che io mi fossi lavato
che tu ti lavi che tu ti sia lavato che tu ti lavassi che tu ti fossi lavato
che lui/lei si lavi che lui/lei si sia lavato/a che lui/lei si lavasse che lui/lei si fosse lava-
che noi ci laviamo che noi ci siamo lavati che noi ci lavassimo to/a
che voi vi laviate che voi vi siate lavati che voi vi lavaste che noi ci fossimo lavati
che loro si lavino che loro si siano lavati che loro si lavassero che voi vi foste lavati
che loro si fossero lavati
CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io mi laverei io mi sarei lavato ---
tu ti laveresti tu ti saresti lavato lavati
lui/lei si laverebbe lui/lei si sarebbe lavato/a ---
noi ci laveremmo noi ci saremmo lavati ----
voi vi lavereste voi vi sareste lavati lavatevi
loro si laverebbero loro si sarebbero lavati ---
essendoti
4 lavato ecc.)
301
SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi scegliendo la forma corretta.
PER INIZIARE
1. Qui si (cucisce / cucie / cuce) una toppa.
[v. cucire: pres. indic.]
2. Lascia che tua madre (dorme / dormi /
dorma) un po’. [v. dormire: pres. cong.] 3. Perché, voi ci
(volareste / volereste / vorreste) su un
aeroplanino scassato come questo? [volare: pres. cond.]
4. (creremo / crearemo / creeremo) una
società sportiva. [v. creare: fut. sempl. indic.] 5. Se solo
(foste / fosse / fosti) stati un po’ più attenti!
[v. essere: cong. trapass.] 6. (abbii / abi /
abbi) fede! [v. avere, imper.] 7. A quel punto io
(cresi / credetti / creddi) d’impazzire. [v. credere: pass. rem.
indic.] 8. Ho paura di essermi ammalata:
(starnuto / sternuto / starnutisco) da stamattina. [v. starnutire: pres.
indic.]
2 ANALIZZARE
·· Analizza le seguenti voci verbali. Alcune possono corrispondere
a diversi modi, tempi, persone. Annota tutte le analisi possibili,
come nell’esempio.
Es. mangia: v. mangiare, 1ª coniug., modo indic., tempo pres.,
3ª pers. sing., forma attiva / modo imper., 2ª pers. sing.
• trovi:
• vendeste:
• avendo subito:
Il verbo
4
302
• salteremmo:
• essere fermato:
• appartenente:
• avevano temuto:
• disegna:
• capissi:
• distribuiamo:
• avere scavato:
I verbi difettivi
I verbi difettivi sono verbi che mancano (“difettano” appunto) di alcuni tempi, modi o
persone verbali, che non sono mai esistite o sono cadute in disuso. Si tratta perlopiù di
verbi di registro elevato, poco usati. I verbi difettivi più comuni sono:
• addirsi: usato nelle forme si addice, si addicono; si addiceva, si addicevano; si addica,
si addicano; si addicesse, si addicessero, e nel participio passato sostantivato addetto
• fèrvere: usato solo nelle forme ferve, fervono; ferveva, fervevano; fervente, spesso in
espressioni cristallizzate
• ostare: usato nella forma nulla osta (o nullaosta)
• solére: usato solo nelle forme suole, soleva e solito nell’espressione essere solito
• prùdere, ùrgere, vèrtere, vìgere: usati solo alla 3ª pers. sing. e plur. dei tempi
semplici (prude, urgeva, verterà ecc.); privi di participio passato, quindi dei tempi
composti
• competere, concernere, convergere, dirimere, discernere, incombere, soccombere,
Il verbo
splendere, transigere: usati solo nei tempi semplici (compete, concerneva, dirimette
4
ecc.); privi di participio passato, quindi dei tempi composti
303
I verbi sovrabbondanti
II verbi sovrabbondanti sono verbi che a partire dalla stessa radice hanno sviluppato
due forme diverse, appartenenti a due diverse coniugazioni. In alcuni casi i due verbi
hanno un significato identico o analogo (con differenze di uso e registro):
• adempiere (2ª coniugazione) / adempire (3ª coniugazione)
• compiere (2ª coniugazione) / compire (3ª coniugazione)
• riempiere (2ª coniugazione) / riempire (3ª coniugazione)
SI
INVAL
3 CORREGGERE
· Nelle seguenti frasi sono presenti errori relativi ai verbi
PER INIZIARE
304
4 PRODURRE + LESSICO
·· Scrivi una frase per ciascuno dei verbi sovrabbondanti dati.
• atterrare:
• atterrire:
• impazzare:
• impazzire:
• sfiorare:
• sfiorire:
I verbi irregolari
Sono detti irregolari i verbi che non seguono, in una o più voci, il modello delle tre co
niugazioni:
• i verbi irregolari della prima coniugazione sono quattro: fare, andare, dare, stare;
e i verbi da essi derivati (ridare, soddisfare ecc.)
• la seconda coniugazione presenta moltissimi verbi irregolari: soprattutto verbi che
all’infinito hanno l’accento sulla radice (mèttere) e i verbi in -arre, -orre, -urre
• la terza coniugazione ha al suo interno un sottogruppo molto ampio (verbi che
inseriscono -isc- tra radice e desinenza) che segue una coniugazione propria, ma
presenta pochi verbi irregolari in senso stretto
Ecco una lista dei verbi irregolari più usati. Riportiamo i tempi e i modi parzialmente o
interamente irregolari. L’indicazione “ecc.” significa che le forme delle altre persone se
guono il modello delle forme riportate.
305
306
307
Esistere Participio pass.: esistito Nàscere Indicativo pass. rem.: nacqui, na
Espèllere Indicativo pass. rem.: espulsi, scesti, nacque, nascemmo, nasceste, nac
espellesti, espulse, espellemmo, espelle quero Participio pass.: nato
ste, espùlsero Participio pass.: espulso Nascóndere Indicativo pass. rem.: nasco
Esprìmere vedi comprimere si, nascondesti, nascose, nascondemmo,
nascondeste, nascosero Participio pass.:
Evàdere Indicativo pass. rem.: evasi, eva
nascósto
desti, evase, evademmo, evadeste, evase
ro Participio pass.: evaso Nuòcere Indicativo pres.: nòccio, nuoci,
nuoce, nuociamo, nuocete, nuocciono;
Fìngere Indicativo pass. rem.: finsi, finge
pass. rem.: nocqui, nocesti, nocque, nuo
sti, finse, fingemmo, fingeste, finsero
cemmo, noceste, nuocquero Congiuntivo
Participio pass.: finto
pres.: nuoccia, nuoccia, nuoccia, nuocia
Flèttere Indicativo pass. rem.: flettei (fles mo, nuociate, nuocciano
si), flettesti, fletté (flèsse), flettemmo, Offèndere vedi difèndere
fletteste, flettérono (flessero) Participio
Ottenére vedi tenére
pass.: flèsso
Parére Indicativo pres.: paio, pari, pare,
Frìggere Indicativo pass. rem.: frissi, frig
paiamo, parete, pàiono.; pass. rem.: parvi,
gesti, frisse, friggemmo, friggeste, frisse
paresti, parve, paremmo, pareste, pàrv
ro Participio pass.: fritto
ero; fut. sempl.: parrò, parrai, parrà, par
Giacére Indicativo pres.: giaccio, giaci, remo, parrete, parranno Congiuntivo
giace, giacciamo (giaciamo), giacete, pres.: paia, paia, paia, paiamo, paiate,
giacciono; pass. rem.: giacqui, giacesti, pàiano Condizionale pres.: parrei, parre
giacque, giacemmo, giaceste, giàcquero sti, parrebbe, parremmo, parreste, par
Congiuntivo pres.: giaccia, giaccia, giac rèbbero Imperativo: (manca) Participio
cia, giacciamo (giaciamo), giacciate (gia pres.: parvente (raro); pass.: parso
ciate), giàcciano
Pèrdere Indicativo pass. rem.: pèrsi, per
Giùngere Indicativo pass. rem.: giunsi, desti, pèrse, perdemmo, perdeste, pèr
giungesti, giunse, giungemmo, giunge sero Participio pass.: pèrso (perduto)
ste, giùnsero Participio pass.: giunto Perméttere vedi méttere
Godére Indicativo fut. sempl.: godrò ecc. Persuadére Indicativo pass. rem.: persua
Condizionale pres.: godrei ecc. si, persuadesti, persuase, persuademmo,
Illùdere vedi allùdere persuadeste, persuàsero Participio pass.:
Immèrgere vedi emèrgere persuaso
Insìstere vedi esìstere Piacére Indicativo pres.: piaccio, piaci,
Intèndere vedi téndere piace, piacciamo (piaciamo), piacete,
piàcciono; pass. rem.: piacqui, piacesti,
Invadere vedi evàdere piacque, piacemmo, piaceste, piacquero
Lèggere Indicativo pass. rem.: lèssi, leg Congiuntivo pres.: piaccia, piaccia, piac
gesti, lèsse, leggemmo, leggeste, lèssero cia, piacciamo (piaciamo), piacciate (pia
Participio pass.: lètto ciate), piacciano
Méttere Indicativo pass. rem.: misi, met Piàngere Indicativo pass. rem.: piansi,
testi, mise, mettemmo, metteste, misero piangesti, pianse, piangemmo, piangeste,
Participio pass.: mésso piansero
Mòrdere Indicativo pass. rem.: mòrsi, Piòvere Indicativo pass. rem.: piòvvi, pio
mordesti, mòrse, mordemmo, mordeste, vesti, piòvve, piovemmo, pioveste, piòv
mòrsero Participio pass.: mòrso vero Participio pass.: piovuto
Muòvere Indicativo pass. rem.: mòssi, Pòrgere Indicativo pass. rem.: pòrsi, por
Il verbo
308
309
giuntivo pres.: sciolga, sciolga, sciolga, Tenére Indicativo pres.: tengo, tièni, tie
sciogliamo, sciogliate, sciòlgano Partici- ne, teniamo, tenete, tengono; pass. rem.:
pio pass.: sciòlto ténni, tenesti, ténne, tenemmo, teneste,
Scrìvere Indicativo pass. rem.: scrissi, tennero; fut. sempl.: terrò, terrai ecc.
scrivesti, scrisse, scrivemmo, scriveste, Congiuntivo pres.: tènga, tènga, tènga, te
scrissero Participio pass.: scritto niamo, teniate, tengano Condizionale
pres.: terrei, terresti ecc. Imperativo:
Scuòtere Indicativo pass. rem.: scòssi, sco
tièni, tenete
testi, scosse, scotemmo, scoteste, scossero
Participio pass.: scòsso Tògliere Indicativo pres.: tòlgo, tògli, tò
glie, togliamo, togliete, tòlgono; pass.
Sedére (sedérsi) Indicativo pres.: siedo
rem.: tòlsi, togliesti, tòlse, togliemmo, to
(sèggo), siedi, siede, sediamo, sedete, sie
glieste, tòlsero Congiuntivo pres.: tòlga,
dono (sèggono) Congiuntivo pres.: sieda
tòlga, tòlga, togliamo, togliate, tòlgano
(sègga), sieda (sègga), sieda (sègga), se
diamo, sediate, siedano (sèggano) Participio pass.: tòlto
Sedurre vedi condurre Tradurre vedi condurre
Soccórrere vedi córrere Trarre Indicativo pres.: traggo, trai, trae,
traiamo, traete, tràggono; imperf.: traevo,
Sórgere Indicativo pass. rem.: sorsi, sor traevi ecc.; pass. rem.: trassi, traesti, tras
gesti, sorse, sorgemmo, sorgeste, sorsero se, traemmo, traeste, tràssero; fut. sempl.:
Participio pass.: sorto trarrò, trarrai ecc. Congiuntivo pres.:
Sospèndere vedi appèndere tragga, tragga, tragga, traiamo, traiate,
Spèndere vedi appèndere tràggano; imperf.: traessi ecc. Condizio-
Spègnere Indicativo pres.: spèngo, spègni, nale pres.: trarrei, trarresti ecc. Imperati-
spègne, spegniamo, spegnete, spèngono; vo pres.: trai, tragga, traiamo, traete,
pass. rem.: spènsi, spengesti, spèn se, tràggano
spengemmo, spengeste, spènsero Con Trascórrere vedi córrere
giuntivo pres.: spènga, spegniamo, spe Trasméttere vedi méttere
gniate, spèngano Participio pass.: spènto Uccìdere vedi decidere
Spìngere Indicativo pass. rem.: spinsi,
Valére Indicativo pres.: valga, valiamo,
spingesti, spinse, spingemmo, spingeste,
valete, vàlgano Participio pres.: valente;
spinsero Participio pass.: spinto
pass.: valso
Strìngere Indicativo pass. rem.: strinsi,
Vedére Indicativo pres.: vedo, védi ecc.;
stringesti, strinse, stringemmo, stringe
pass. rem.: vidi, vedesti, vide, vedemmo,
ste, strinsero Participio pass.: strétto
vedeste, videro; fut. sempl.: vedrò, vedrai
Strùggere Indicativo pass. rem.: strussi, ecc. Condizionale pres.: vedrei, vedresti
struggesti, strusse, struggemmo, strug ecc. Participio pass.: visto (veduto)
geste, strùssero Participio pass.: strutto
Vìncere Indicativo pass. rem.: vinsi, vin
Succédere vedi concèdere cesti, vinse, vincemmo, vinceste, vinsero
Suppórre vedi pórre Participio pass.: vinto
Tacére Indicativo pres.: taccio, taci, tace, Vìvere Indicativo pass. rem.: vissi, vivesti,
tacciamo (taciamo), tacete, tàcciono; visse, vivemmo, viveste, vìssero; fut. sem-
pass. rem.: tacqui, tacesti, tacque (tacet pl.: vivrò, vivrai ecc. Condizionale pres.:
te), tacemmo, taceste, tàcquero (tacette vivrei, vivresti ecc. Participio pass.: vissuto
ro) Congiuntivo pres.: taccia, taccia, tac Volere Indicativo pres.: vòglio, vuòi,
cia, tacciamo, tacciate, tàcciano vuòle, vogliamo, volete, vògliono; im-
Tèndere Indicativo pass. rem.: tesi, tende perf.: volevo, volevi ecc.; pass. rem.: vòlli,
Il verbo
sti, tese, tendemmo, tendeste, tésero Par- volesti, vòlle, volemmo, voleste, vòllero;
4
ticipio pass.: téso fut. sempl.: vorrò, vorrai, vorrà, vorremo,
310
vorrete, vorranno Congiuntivo pres.: vò rebbero Imperativo pres.: vògli, vogliate
glia, vòglia, vòglia, vogliamo, vogliate, Vòlgere Indicativo pass. rem.: vòlsi, vol
vògliano Condizionale pres.: vorrei, vor gesti, vòlse, volgemmo, volgeste, vòlsero
resti, vorrebbe, vorremmo, vorreste, vor Participio pass.: vòlto
ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di una voce verbale si indicano:
• l’infinito del verbo da cui deriva
• la coniugazione a cui appartiene il verbo: 1ª, 2ª o 3ª
• il modo: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, infinito, participio,
Il verbo
gerundio
4
311
SI
INVAL
5 COMPLETARE
· Completa le frasi scegliendo la forma corretta dei verbi
PER INIZIARE
irregolari.
312
6 ANALIZZARE
·· Analizza le voci verbali completando la tabella, come
nell’esempio. Alcune voci possono corrispondere a diversi modi,
tempi, persone.
3. fossero
spinti
4. prometti
5. veniste
6. redatto
7. è parso
8. va’
9. volli
10. saremo
stati tratti
11. saresti
condotto
SI
INVAL
7 CONIUGARE
· · · Scrivi la voce richiesta dei seguenti verbi irregolari, come
nell’esempio.
4
313
SI
INVAL
8 CORREGGERE
· · · In alcune delle seguenti frasi sono presenti errori relativi alla
forma dei verbi irregolari: sottolineali e scrivi di fianco la
forma corretta.
1. Quando gli tesi la mano all’inizio si sorprese del mio gesto, come se
sentisse di non potersi fidare, poi scostò la mia mano e mi strinse in
un abbraccio. 2. Gli studenti, divisi per
gruppi, realizzeranno e promorranno progetti web che, sfruttando il
principio di non discontinuità fra attività online e offline, esercitino un
impatto diretto sul territorio locale.
3. La maga ripeté quel gesto e il sospiro divenì un fruscio, un sibilo
tanto delicato che pareva provenisse dalle profondità del cielo.
4. Qualunque cosa accada, sappii che
rimarrò al vostro fianco, facendo tutto il possibile perché le nubi che
sono comparse sul nostro cammino scompaiano e torni il sereno.
5. Quando Icaro acquistò confidenza,
cominciò a spingersi sempre più vicino al sole, malgrado il padre glielo
avesse vietato per paura che la cera delle sue ali si sciogliesse.
6. Il silenzio improvviso della natura
circostante ci avverte del pericolo ancor prima che questo
sopraggiungia: ci fissiamo irrequieti per qualche istante. Sappiamo che,
quando al silenzio si sostituirà il boato della montagna, vorrà dire che
la Cosa si è svegliata e che si sta dirigendo verso di noi.
Il verbo
314
IL VERBO
CONSIDERANDO
LA FLESSIONE
PUÒ ESSERE
REGOLARE
IRREGOLARE
DIFETTIVO
MANCA DI ALCUNI
solere, prudere, fervere
TEMPI, MODI O PERSONE
SOVRABBONDANTE
315
L’indicativo
L’indicativo è il modo usato nella maggior parte delle frasi indipendenti e principali e in
molte subordinate. Serve per presentare un’azione o una situazione come reale, certa,
oggettiva. Ha quattro tempi semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro sem
plice) e quattro tempi composti (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato re
moto, futuro anteriore).
Il presente si usa per esprimere:
• un’azione o una situazione che avviene nel momento in cui si parla
Arriva l’autobus.
• un’azione o un fatto abituale o durevole
Ivano suona nell’orchestra del Teatro Massimo.
• un’affermazione valida in ogni tempo (presente atemporale)
La Luna è l’unico satellite naturale della Terra.
• fatti passati conclusi che normalmente si esprimerebbero al pass. pross. o al pass.
remoto (presente storico, frequente nelle narrazioni storiche)
Il 15 marzo del 44 a.C. Giulio Cesare viene pugnalato a morte in una seduta del
senato romano.
• fatti futuri vicini nel tempo (nella lingua parlata o nel linguaggio giornalistico)
Domani sera vedo Susanna.
L’imperfetto si usa per esprimere:
• un’azione abituale nel passato
Da piccola, si alzava alle 7.
• un’azione o una situazione del passato còlta nel suo durare
Il verbo
316
Il passato prossimo indica un’azione o una situazione nel passato percepita come anco
ra collegata al presente. Inoltre sostituisce generalmente il passato remoto nella lingua
parlata nelle regioni settentrionali e nel linguaggio giornalistico e televisivo.
È finita la pacchia.
Marzia è diventata grande.
Il passato remoto indica un’azione o una situazione nel passato senza più legami con il
presente. Si usa nella lingua scritta e, nel parlato, soprattutto nelle regioni centrali e me
ridionali, mentre nel Nord Italia viene sostituito generalmente dal passato prossimo.
Da allora non lo rivide mai più.
La marchesa uscì alle cinque.
Il trapassato remoto è raro. Si usa per indicare un’azione o una situazione anteriore a
un’altra espressa al passato remoto, in subordinate temporali introdotte da dopo che,
quando, (non) appena.
Quando ebbe finito di creare il mondo, si accorse che un pugno di montagne gli era
rimasto in mano.
317
SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi con il tempo dell’indicativo più
PER INIZIARE
adatto, opportunamente coniugato.
2 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i verbi all’indicativo, poi
trascrivili e analizzali nella tabella che segue, come
nell’esempio.
1. Non essendo possibile realizzare armature in legno tanto grandi,
probabilmente Brunelleschi ha adottato una “sagoma” mobile per
determinare la curvatura. 2. Non dir di me finché di me non sai, pensa
di te, poi mi dirai. 3. Il bosco splendeva di tutti i colori dell’autunno
che era appena iniziato e quell’anno sarebbe stato lungo e mite e amico
degli uomini. 4. Che ore saranno? Ho l’impressione che sia passato un
secolo da quando il secondino ci ha portato da mangiare l’ultima volta.
5. Se solo potessi accettare per un istante che 2 + 2 non fa sempre
quattro! 6. Pensavo proprio a te, che solo quattro ore fa mi hai salutato
all’aeroporto e adesso sarai già atterrata in un paese pieno di pioggia e
di freddo. 7. Nonostante le popolazioni alleate si siano coalizzate
contro di lui, Cesare riesce ad accerchiare l’esercito nemico e a
sbaragliarlo. 8. Volevo un chilo di arance e un melone, grazie. Mi dia
anche un cestino di ciliegie: i miei figli si saranno già spazzolati quelle
che avevo comprato domenica. 9. Così fu quell’amore dal mancato
Il verbo
318
PASS. PROSSIMO AZIONE PASSATA ANCORA PASS. PROSS. USATO AL POSTO DEL PASS.
COLLEGATA AL PRESENTE REMOTO
ha adottato ✗
319
Il congiuntivo
Il congiuntivo è il modo della possibilità, della volontà, del dubbio. Può essere usato per
dare all’enunciato una sfumatura soggettiva, ma il suo uso, facoltativo o obbligatorio, di
pende anche da altri fattori, quali la reggenza della congiunzione che lo introduce o la
scelta di un registro più sostenuto. Lo si trova perlopiù nelle proposizioni subordinate,
ma può essere impiegato nelle proposizioni indipendenti o principali per esprimere:
• un desiderio: Magari venisse alla festa!
• un dubbio: Che sia successo qualcosa?
• un invito o un ordine (congiuntivo esortativo, sostituisce l’imperativo alla 3ª pers.
sing. e plur. e alla 1ª pers. plur.): Si accomodi pure; Andiamo!
L’uso del congiuntivo nelle varie subordinate verrà approfondito nella sezione dedicata
alla frase complessa (vedi M9).
Il congiuntivo ha due tempi semplici (presente e imperfetto) e due tempi composti (pas
sato e trapassato).
Il congiuntivo presente indica contemporaneità, nel presente, tra l’azione espressa nel
la subordinata e quella espressa nella reggente, da cui la subordinata dipende:
Il verbo
320
SI
INVAL
3 COMPLETARE
· Completa le frasi con l’indicativo o il congiuntivo del verbo tra
PER INIZIARE
321
SI
INVAL
4 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le frasi date facendole precedere dalla frase tra
parentesi e apportando alle voci verbali tutte le modifiche
necessarie, come nell’esempio.
Es. (Penso che) + “L’amore è cieco”
Il condizionale
Il condizionale si usa per esprimere:
• azioni e situazioni possibili se si realizzano certe condizioni; è il modo usato nella
proposizione principale in periodi ipotetici della possibilità e dell’irrealtà
(vedi M9_U5)
Se potessero, lo manderebbero al diavolo.
Se avessero potuto, lo avrebbero mandato al diavolo.
• un desiderio
Vorrei un caffè macchiato.
Mi piacerebbe imparare il rumeno.
Il verbo
322
Il condizionale ha due tempi: uno semplice (il presente) e uno composto (il passato):
Ti andrebbe di bere qualcosa? (presente)
Avrei detto di sì, ma avevo già un impegno. (passato)
SI
INVAL
5 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le principali usando il condizionale al tempo corretto.
PER INIZIARE
Se non lo vedessi,
Se mi chiedesse scusa,
Se fosse nevicato
323
6 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi al condizionale presente e
cerchia i verbi al condizionale passato. Poi trascrivi le voci che
hai individuato nella tabella sottostante, analizzandole come
nell’esempio.
racconterei ✗
Il verbo
324
L’imperativo
L’imperativo si usa per esprimere un ordine, un divieto, un invito, un consiglio. Si trova
esclusivamente nelle frasi principali, ha solo il tempo presente e ha forme proprie solo
per la 2ª pers. sing. e plur.
Va’ sempre dritto fino all’incrocio.
Non da quella parte, tornate indietro!
Per formare l’imperativo di 3ª pers. sing. e plur. e di 1ª pers. plur. si usano le forme cor
rispondenti del congiuntivo presente.
Prego, si sieda!
Prego signori, si siedano.
Ragazzi, sediamoci qui!
SI
INVAL
7 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le seguenti frasi usando il modo imperativo, come
PER INIZIARE
nell’esempio.
Es. Dovesti rilassarti un po’.
→
Rilassati un po’!
4
325
8 PRODURRE
·· Scrivi un breve testo con le indicazioni stradali che daresti a una
persona che ti chiedesse come raggiungere la piazza principale
della tua città/del tuo paese (o un’altra destinazione a piacere).
Dovrai impiegare tutti i verbi sottostanti al modo imperativo di 2ª
pers. sing. (forma positiva o negativa a seconda dei casi).
girare a destra • fermarsi • proseguire • attraversare • non girare a
sinistra • passare sotto • continuare • non prendere • chiedere
SI
INVAL
9 ABBINARE + LESSICO
·· Associa a ogni frase il giusto completamento, facendo attenzione
alla concordanza dei tempi e dei modi.
1. Era sicuro… [ ]
2. Che fosse un bugiardo… [ ]
3. Chiedi scusa… [ ]
Il verbo
326
5. Pensi davvero… [ ]
6. Mentre impallidivano le ultime stelle… [ ]
7. Fece ritorno nel paese… [ ]
8. Vorrei… [ ]
9. Sembra… [ ]
SI
INVAL
10 T R A S F O R M A R E
· · · Volgi il brano al passato. Osserva l'esempio e continua tu.
Lo fissai.
Il verbo
4
327
I MODI FINITI
SONO
INDICATIVO CONGIUNTIVO
SI USA SI USA
328
SI USA SI USA
PER ESPRIMERE IL
"FUTURO NEL PASSATO"
parla!
(pres., 2ª pers. sing.)
PER ESPRIMERE DESIDERI,
RICHIESTE CORTESI, DUBBI, parlate!
OPINIONI ATTENUATE (pres., 2ª pers. plur.)
parlerei (pres.),
avrei parlato (pass.)
329
L’infinito
L’infinito è la forma base del verbo, che esprime il suo significato fondamentale. Ha due
tempi: presente (forma attiva: mangiare, conoscere, capire; forma passiva: essere mangiato,
essere conosciuto, essere capito) e passato (forma attiva: essere andato, avere conosciuto, es-
sere partito; forma passiva: essere stato mangiato, essere stato conosciuto, essere stato capito).
Nelle frasi indipendenti e principali, l’infinito può essere usato con valore:
• dubitativo
Che fare?
• esclamativo
E dire che sono già passati vent’anni!
• iussivo (= che esprime un ordine)
Cuocere in forno a 100º.
• desiderativo
Averlo saputo prima!
Nelle frasi subordinate, può trovarsi da solo o essere introdotto da una preposizione. Al
presente, indica un’azione contemporanea o posteriore rispetto all’azione della reggente;
al passato, un’azione anteriore.
Credo | di essere di troppo. (inf. pres.; azione cont. all’azione della reggente)
regg. subord.
Si sono visti | per fare la pace. (inf. pres.; azione post. all’azione della reggente)
regg. subord.
Occorre | mescolare bene l’impasto. (inf. pres.; azione cont. all’azione della reggente)
regg. subord.
Il verbo
Sono contenta | di essere stata d’aiuto. (inf. pass.; azione ant. all’azione della reggente)
4
regg. subord.
330
SI
INVAL
1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi all’infinito, poi indica tra
PER INIZIARE
2 TR ASFORMARE
·· Sostituisci le espressioni in evidenza con frasi di significato
equivalente contenenti un verbo all’infinito presente o passato,
come nell’esempio.
Es. L’imputato dichiarò la sua innocenza.
→
di essere innocente
4
331
Il participio
Il participio è un modo che “partecipa” della natura del verbo e di quella degli aggettivi
e dei nomi. Ha due tempi: presente (amante; conoscente; coprente) e passato (amato;
conosciuto; coperto).
Il participio presente è sempre di forma attiva e oggi è usato soprattutto come agget-
tivo o nome. È invariabile per genere, mentre varia per numero (sing. -e; plur. -i). Come
verbo, indica un’azione contemporanea a quella della principale e si impiega in alcune
subordinate relative implicite.
Che uomo affascinante! (aggettivo)
È stato richiamato più volte dalle insegnanti. (nome)
Ecco alcuni consigli su come risolvere i problemi derivanti (= che derivano)
dall’ondata di caldo. (verbo)
Il participio passato può avere funzione di nome, aggettivo e verbo. Varia per genere
e per numero (sing. -o/-a; plur. -i/-e).
Lo stile della poesia è ricercato ma non arduo. (aggettivo)
Accanto alla Fontana di Trevi si trova la Fontanina degli innamorati. (nome)
332
Detto così, | è un po’ ambiguo. (= se viene detto così; valore ipotetico; passivo)
subord. princ.
SI
INVAL
3 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i participi presenti e cerchia i
PER INIZIARE
333
SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·· Indica con una crocetta se i participi presenti e passati in evidenza
hanno funzione di nome [N], di aggettivo [A] o di verbo [V].
1. Ecco l’elenco degli enti facenti [N] [A] [V] parte del sistema
statistico nazionale. 2. Fatta la legge, trovato l’inganno. [N] [A] [V]
3. Il concorso si rivolge specificamente ai laureati [N] [A] [V] in
Lettere che abbiano sostenuto [N] [A] [V] gli esami indicati di seguito
[N] [A] [V]. 4. Gli sfollati [N] [A] [V] italiani della Seconda guerra
mondiale furono oltre 2 milioni, un numero molto elevato [N] [A] [V].
5. Anticamente si camminava sui carboni ardenti [N] [A] [V] durante
potenti [N] [A] [V] rituali per favorire il cambiamento o guadagnarsi
titoli onorifici [N] [A] [V]. 6. Il menù di oggi prevede una tagliata [N]
[A] [V] di manzo in salsa di uva bianca con patatine fritte [N] [A] [V].
7. Una volta chiusi [N] [A] [V] i battenti [N] [A] [V], la fiera
dell’usato [N] [A] [V] diventò una piattaforma digitale. 8. Non riesco a
credere che lo trovi affascinante [N] [A] [V]: fa battute [N] [A] [V]
imbarazzanti [N] [A] [V] e mangia con la bocca aperta [N] [A] [V]!
5 COMPLETARE
· Completa i participi passati con le desinenze corrette, prestando
attenzione alla concordanza grammaticale.
1. Fatt le dovut distinzioni, la vostra situazione non è così
diversa dalla nostra. 2. Dopo aver preparat i bigné la mamma li
aveva nascost , ma ne aveva mess via una parte per la merenda.
3. Fondat dai Belgi, Rochester fu poi scelt dai Normanni per
costruirvi una formidabile fortezza. 4. I furgoni sospetti sono stat
seguit per tre chilometri dalla polizia, poi se ne sono pers le
tracce. 5. Per questa vecchia poltrona mi ha chiest 100 euro, ma
Il verbo
334
Il gerundio
Il gerundio è invariabile per genere e per numero. Ha due tempi: presente (forma attiva:
amando; forma passiva: essendo amato) e passato (forma attiva: avendo amato; forma
passiva: essendo stato amato). Si usa con il verbo stare e andare per esprimere l’aspetto
durativo di un’azione o di una situazione (Alle 3 stavo dormendo; I prezzi sono andati
aumentando), e in proposizioni subordinate implicite con valore:
• causale
Conoscendolo, | non ci credo. (= siccome lo conosco)
• temporale
Camminando, | andò a sbattere contro un lampione. (= mentre camminava)
• ipotetico
Potendo, | ti aiuterei. (= se potessi)
• concessivo
Pur essendo stonatissima, | passa la giornata a cantare. (= anche se è stonatissima)
• modale
E l’ippopotamo furibondo gli risponde | sbuffando. (= con degli sbuffi)
• strumentale
Sbagliando | s’impara. (= per mezzo degli sbagli)
335
6 ANALIZZARE
·· Indica se il valore del gerundio è causale [CA], temporale [T],
PER INIZIARE
[ ]
[ ]
4
336
[ ]
[ ]
SI
INVAL
7 CORREGGERE
·· In quattro delle seguenti frasi l’uso del gerundio è scorretto.
Individuale e riscrivile corrette nello spazio sottostante.
SI
INVAL
8 COMPLETARE
·· Completa il brano coniugando opportunamente all’infinito, al
gerundio o al participio i verbi indicati tra parentesi.
velocità (sorprendere).
4
337
9 ANALIZZARE
·· Analizza i verbi che hai usato nell’esercizio precedente
inserendoli nella giusta tabella e indicandone il tempo ed
eventualmente la funzione, come nell’esempio.
GERUNDIO
attraversando ✗ ✗
Il verbo
338
PARTICIPIO
INFINITO
VERBO TEMPO
PRESENTE PASSATO
10 P R O D U R R E
· · · Per ognuno dei verbi dati, scrivi una frase seguendo le indicazioni
tra parentesi.
4
339
I MODI INDEFINITI
SONO
INFINITO PARTICIPIO
SI USA SI USA
340
SI USA
DOPO “STARE” E
“ANDARE”,
PER INDICARE L’ASPETTO
DURATIVO DI UN’AZIONE
parlando (pres.),
avendo parlato (pass.)
341
U
1 na delle cose che Ford Prefect aveva sempre trovato
difficile comprendere a proposito degli esseri umani era
che avevano il vizio di affermare e ripetere cose
assolutamente ovvie, come risultava evidente da frasi quali
5 “Che bella giornata!” o “Come sei alto!” oppure “Oddio, mi
sembra che tu sia caduto in un pozzo profondo nove metri: ti
sei fatto male?”. In un primo tempo Ford si era fatto una sua
teoria per spiegare questo strano comportamento. Aveva
pensato che le bocche degli esseri umani dovessero
10 continuamente esercitarsi a parlare per evitare di rimanere
inceppate. Dopo avere osservato e riflettuto per alcuni mesi,
Ford aveva abbandonato questa sua teoria per un’altra. Aveva
pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in
continuazione ad aprire e chiudere la bocca, correvano il
15 rischio di cominciare a far lavorare il cervello. Dopo un po’
aveva abbandonato anche questa teoria, considerandola
eccessivamente cinica, e aveva deciso che in fondo gli esseri
umani gli piacevano molto, anche se non poteva mai fare a
meno di preoccuparsi e disperarsi davanti alla terribile quantità
20 di lacune nella loro conoscenza.
Douglas Adams, Guida galattica per autostoppisti, Mondadori, Milano, 2012
Il verbo
342
• risultava (riga 4)
• sembra (riga 6)
• spiegare (riga 8)
2 TR ASFORMARE
· Volgi alla forma passiva la frase “Ford aveva abbandonato
questa sua teoria per un'altra”.
3 ANALIZZARE
·· Analizza le seguenti voci verbali tratte dal testo, come
nell’esempio.
Es. aveva (sempre) trovato (riga 1): v. trovare, 1ª coniug., modo
indic., tempo trap. pross., 3ª pers. sing., forma attiva
4
343
4 RICONOSCERE
·· Nel testo compaiono diverse voci dei verbi essere e avere.
Individua i due unici casi in cui essi non hanno funzione di
ausiliare e trascrivili qui sotto.
v. essere copula:
5 RICONOSCERE
· Sottolinea i due verbi servili presenti nel testo e cerchia il verbo
fraseologico.
6 ANALIZZARE
· · · Analizza i seguenti verbi pronominali tratti dal testo mettendo
una crocetta nella casella corretta.
esercitarsi a parlare,
si esercitavano in continuazione
e disperarsi
7 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
·· Completa la forma impersonale della seguente frase tratta dal
testo.
4
impersonale “si” passivante riflessivo
344
L
’idea di Colombo di raggiungere le Indie
(navigare) verso ovest era rischiosa: l’ipotesi che la Terra
(essere) sferica era diffusa, ma non
(dimostrare) nei fatti e soprattutto gli
esperti ritenevano che l’oceano (essere)
troppo esteso perché una spedizione
(potere) attraversarlo. Dopo (ricevere)
diversi rifiuti da parte di vari sovrani, nel 1492, Colombo
(ottenere) l’appoggio dei regnanti di
Spagna Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia, che gli
(concedere) 3 caravelle e 120 uomini come
equipaggio. I calcoli di Colombo (rivelarsi)
inesatti: le Indie (trovarsi) ben più a ovest
di quanto (prevedere) eppure,
(salpare) da Palos il 3 agosto del 1492,
dopo soli 36 giorni di navigazione le caravelle toccarono terra.
Quel che Colombo ignorava è che tra l’Europa e l’Asia
(esserci) un altro continente. Se il
continente americano non (esistere), gli
esperti (avere) ragione: Cristoforo
Colombo, con le sue fragili caravelle, non
(riuscire) ad (attraversare) un oceano
vasto quanto l’Atlantico e il Pacifico insieme. Pur non
(essere) il primo europeo a mettere piede
sul nuovo continente (è attestato che altri vi
(spingersi) prima di lui), storicamente
Colombo (considerare) lo scopritore
dell’America: con le sue spedizioni (avere)
Il verbo
345
9 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea i participi presenti e passati impiegati nel testo come
voci autonome (cioè non come parte di tempi verbali composti),
poi trascrivili nella tabella sottostante indicandone con una
crocetta il tempo e la funzione.
TEMPO FUNZIONE
10 A N A L I Z Z A R E
·· Individua i due gerundi che hai inserito nel testo, poi trascrivili
qui sotto indicando con una crocetta se hanno valore causale
[CA], temporale [T], concessivo [CO], modale [M], strumentale
[S] o ipotetico [I].
1. CA T CO M S I
2. CA T CO M S I
11 P R O D U R R E
· · · Sulla base di quanto hai letto, scrivi un breve testo che narri la
vicenda della spedizione di Colombo al presente storico.
Attenzione: dovrai usare almeno due voci verbali alla forma
passiva.
Il verbo
4
346
12 R I C O N O S C E R E
·· Nel testo sottolinea le voci verbali di modo finito e cerchia
quelle di modo indefinito.
347
13 T R A S F O R M A R E
· · · Volgi il testo al passato, impiegando il passato remoto nelle
proposizioni principali e prestando attenzione alla concordanza
dei modi e dei tempi. Osserva l'esempio e continua tu.
venne colto
14 P R O D U R R E
· · · Scrivi tre titoli o tre morali possibili per la parabola che hai
letto, seguendo le indicazioni tra parentesi.
4
348
Adattato da Enzo Vitale, Vista nell’universo una “fabbrica” di oro e platino dalla collisione tra due stelle
di neutroni, in www.ilmessaggero.it 16/10/2017
Il verbo
4
349
PERCENTUALE ERRORI
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La posizione dell’avverbio
Essendo invariabile, l’avverbio non concorda con nessun elemento della frase e presenta
sempre la stessa forma. Per capire a quale elemento si riferisce, occorre quindi osservare
la sua posizione e riflettere sul suo significato.
L’avverbio si colloca generalmente vicino alla parola o al gruppo di parole a cui si riferi-
sce. In particolare:
• se si riferisce a un verbo, generalmente si colloca dopo (Passeggiavano
tranquillamente), a meno che non gli si voglia dare speciale rilevanza (Fuori deve
stare!). Quando il verbo è composto, molti avverbi si collocano tra l’ausiliare e il
participio (Non le aveva mai mentito; Hai già cenato?)
• se si riferisce a un aggettivo, a un altro avverbio, a un nome o a un pronome, si
colloca prima (Sono troppo cari; Si sono comportate davvero male; Sono quasi le
dieci; Danne una anche a me)
5
• se si riferisce all’intera frase, la sua posizione è variabile: può essere collocato all’inizio
351
(Evidentemente, non aveva detto la verità), alla fine (Non aveva detto la verità,
evidentemente), o in un’altra posizione (Non aveva detto, evidentemente, la verità).
La forma dell’avverbio
Dal punto di vista della forma, gli avverbi possono essere suddivisi in:
• semplici: non derivano da altre parole italiane (tardi, qui, là, ieri, poco, meno, già
ecc.). Ne fanno parte anche gli aggettivi maschili singolari usati in funzione di
avverbio (Parla piano! Mi ha guardato storto; Dovete tenere duro; Mangia sano ecc.)
• derivati: sono formati a partire da altre parole italiane (per lo più aggettivi)
mediante l’aggiunta di un suffisso. In particolare:
һһ aggiungendo il suffisso -mente alla forma femminile singolare o alla forma tronca
di un aggettivo qualificativo: rapida → rapidamente; lenta → lentamente; giusta
→ giustamente; dolce → dolcemente; abil(e) → abilmente ecc.
һһ in alcuni casi, aggiungendo il suffisso -oni alla radice di nomi o verbi: gatto →
gattoni; bocca → bocconi; ciondolare → ciondoloni; ruzzolare → ruzzoloni ecc.
• composti: formati dalla fusione di due o più parole: davvero (da + vero), almeno (al
+ meno), dappertutto (da + per + tutto), laggiù (là + giù), adagio (ad + agio) ecc.
• la preposizione a ripetuta due volte seguita dallo stesso elemento ripetuto: a mano a
mano, a poco e poco ecc.
• le preposizioni di... in: di tanto in tanto, di bene in meglio, di male in peggio, di volta
in volta ecc.
• nomi, aggettivi, avverbi o verbi duplicati: quasi quasi, così così, passo passo, stringi
stringi ecc.
• la preposizione articolata alla + un aggettivo o un nome femminile: alla rinfusa, alla
svelta, alla spicciolata, alla buona, alla carlona ecc.
• tre o più elementi: per lo più, alla bell’e meglio, per di più, alla buon’ora ecc.
Aggettivi come piano, forte, chiaro, sodo, duro, lento, storto possono
essere usati in funzione di avverbio. Per riconoscere quando hanno fun-
5 zione di avverbio e quando di aggettivo ricorda che:
352
L’alterazione dell’avverbio
Alcuni avverbi semplici (bene, male, poco, presto, tardi, forte, piano) possono essere alte-
rati, come i nomi e gli aggettivi, mediante l’aggiunta di suffissi. Si ottengono così avver-
bi alterati:
• diminutivi (suffissi -ino, -etto, -uccio): È andata benino; Non è un po’ prestino?;
È finita maluccio ecc.
• accrescitivi (suffisso -one): Sto benone!
• peggiorativi (suffisso -accio): Non c’è malaccio!
I gradi dell’avverbio
Come gli aggettivi qualificativi, anche gli avverbi possono esprimere diversi gradi di
intensità, cioè possono essere impiegati ai gradi comparativo (di maggioranza, ugua-
glianza e minoranza) e superlativo (relativo e assoluto).
I comparativi e i superlativi degli avverbi si formano in modo analogo a quelli degli
aggettivi:
• comparativo di maggioranza/minoranza: più/meno + avverbio (più tardi/
meno tardi)
• comparativo di uguaglianza: (tanto) + avverbio + quanto + avverbio (Agisce [tanto]
impulsivamente quanto stupidamente); (tanto) + avverbio + quanto + altro elemento
(Agisce [tanto] impulsivamente quanto te); avverbio + come + altro elemento
(Arriverà tardi come l’altro giorno)
• superlativo relativo: articolo il + più/meno + avverbio + possibile (il più tardi possibile)
• superlativo assoluto:
һһ nel caso degli avverbi semplici: avverbio + suffisso -issimo/a/i/e (tardissimo,
5
lontanissimo ecc.)
353
һһ nel caso degli avverbi derivati in -mente: aggettivo femminile al grado superlativo
assoluto + suffisso -mente (fortemente → fortissima + mente → fortissimamente)
һһ molto + avverbio: molto tardi, molto intensamente
һһ raddoppiamento dell’avverbio: piano piano
Non tutti gli avverbi possono essere graduati. Possono avere i gradi comparativo e su-
perlativo:
• gli avverbi di modo (bene, male, dolcemente, rapidamente, attentamente ecc.), eccetto
così, altrimenti e gli avverbi terminanti in -oni
• gli avverbi di tempo presto, tardi, spesso, subito (quest’ultimo solo al superlativo
assoluto: subitissimo)
• gli avverbi di luogo vicino e lontano
• alcuni avverbi di quantità, come poco, molto ecc.
GLI INDEFINITI
positivo comparativo di maggioranza superlativo assoluto
bene meglio ottimamente/benissimo
male peggio pessimamente/malissimo
molto più moltissimo
poco meno pochissimo/minimamente
grandemente maggiormente massimamente/grandissimamente
Alcune locuzioni avverbiali possono avere il grado comparativo (più in fretta, meno alla
rinfusa ecc.), superlativo relativo (il più di nascosto possibile, il più alla svelta possibile
ecc.) o superlativo assoluto (di frettissima, molto alla carlona ecc.).
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Sottolinea gli avverbi e cerchia le locuzioni avverbiali.
PER INIZIARE
354
SI
INVAL
2 ANALIZZARE
· · · Analizza la forma degli avverbi mettendo una crocetta nella
giusta colonna.
1. stranamente
2. di corsa
3. soprattutto
4. tardino
5. tentoni
6. ieri
7. invano
8. a casaccio
3 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le seguenti frasi inserendo gli avverbi indicati tra
parentesi nella posizione più appropriata.
1. Si alza la domenica. (presto, persino)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
5
355
SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·· Indica se le parole in evidenza sono impiegate in funzione di
avverbio o di aggettivo, come nell’esempio.
AVV. AGG.
Es. 1. Per il secondo ci va un piatto piano. ✗
2. La strada è ghiacciata, andate piano! ✗
5 PRODURRE
· · · Componi una frase per ognuna delle parole date, impiegandole
in funzione di aggettivo o di avverbio.
• forte:
(agg.)
(avv.)
• veloce:
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
(agg.)
(avv.)
• storto:
(agg.)
(avv.)
SI
INVAL
6 COMPLETARE
·· Completa le frasi con l'avverbio indicato al grado
comparativo o superlativo, poi indica se hai usato un
comparativo [C], un superlativo relativo [SR] o un superlativo
assoluto [SA].
1. Dal punto di vista economico, l’anno è finito (male)
5
di com’era iniziato. [ ]
356
[ ]
SI
INVAL
7 CORREGGERE
·· Sottolinea gli errori relativi a posizione e grado degli
avverbi, poi riscrivi le frasi correggendole.
1. Si è conclusa ieri, a Londra, la competizione per Dj più importante
del mondo: il vincitore, che si è distinto ampiamente nel corso della
gara, ha 12 anni solo. 2. Il caldo non aiuta affatto gli Azzurri, ma
immediatamente dopo la ripresa l’Italia si esprime più meglio e arriva
vicinissimo al gol. 3. Ciao, avrei bisogno che leggessi
attentissimamente il documento che ti allego e che mi dicessi
primissima che puoi se ti sembra adeguato come presentazione o se
pensi sia meglio rivederlo tutti insieme. 4. Non ho ricevuto notizie
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
5
357
L'AVVERBIO
UN VERBO Cammina
svogliatamente. SEMPLICE
DERIVATO
E IN QUALCHE CASO
TUTTA LA Francamente,
FRASE non ti capisco. ALTERATO
358
GRADO COMPARATIVO
Abito più
DI MINORANZA
lontano di te.
Abito meno
DI MAGGIORANZA
lontano di te.
qui, là, molto,
ancora
Abito [tanto]
DI UGUAGLIANZA lontano
Corri veloce! quanto te.
(agg. in funzione
di avv.)
GRADO SUPERLATIVO
• lentamente,
Vattene il più
agilmente (-mente)
RELATIVO lontano
• gattoni,
possibile.
ciondoloni (-oni)
Abita
davvero, ASSOLUTO lontanissimo/
dappertutto, molto lontano.
almeno
FORME PARTICOLARI
in fretta,
poco a poco,
d'improvviso
359
apposta ecc.)
• gli aggettivi maschili singolari impiegati in funzione di avverbio: Stringi forte; Parla
piano; Non ci vedo chiaro ecc.
• alcune locuzioni avverbiali: di fretta, in fretta, in fretta e furia, di corsa, alla svelta,
a piedi, di buon grado, all’impazzata, a poco a poco, a cavalcioni, a tentoni ecc.
360
361
mai andata (= lì, a Madrid); Piazza Indipendenza? Ci passo tutti i giorni (= di lì, da
piazza Indipendenza)
• la particella ne, equivalente a da qui, da lì, con funzione di complemento di moto da
luogo o di origine (vedi M7_U2): È entrato in aula e ne è uscito 6 ore dopo (= da lì).
362
SI
INVAL
1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea gli avverbi e le locuzioni
PER INIZIARE
6. 6.
7.
5
363
2 TR ASFORMARE + LESSICO
·· Sostituisci le espressioni in evidenza con un avverbio o una
locuzione avverbiale di modo dal significato equivalente.
→ (avv.)
→ (locuz. avv.)
→ (avv.)
→ (locuz. avv.)
→ (avv.)
→ (locuz. avv.)
→ (avv.)
→ (avv.)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
SI
INVAL
3 COMPLETARE E RICONOSCERE
· Completa le seguenti frasi con gli avverbi di tempo opportuni,
scegliendoli tra quelli in elenco. Poi cerchia le due locuzioni
avverbiali.
364
SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·· Analizza le parole in evidenza indicando con una crocetta se
sono impiegate in funzione di avverbio (o locuzione avverbiale)
di luogo [AV], di preposizione (o locuzione preposizionale) [P] o
di aggettivo [AG].
AV P AG
1. Gli uomini vivevano dentro tende leggere e si
spostavano ogni anno.
pieno di buchi.
365
366
Sono avverbi di giudizio anche avverbi difficilmente classificabili in uno di questi tre
sottogruppi, quali:
• avverbi o locuzioni avverbiali che esprimono la reazione di chi parla o scrive
rispetto al contenuto della frase: purtroppo, fortunatamente, per fortuna,
sfortunatamente, stranamente, sorprendentemente ecc.
Purtroppo non potrò venire con voi a teatro. (= non potrò venire e ciò mi dispiace)
• alcuni avverbi, riferiti all’intera frase, che esprimono un commento di chi parla o
scrive non sul contenuto della frase, ma sulla frase come atto linguistico:
personalmente, sinceramente, francamente ecc. Nota la differenza:
Sinceramente non capisco il problema. (= se devo essere sincero, dico che non
capisco il problema, avv. di giudizio)
Ieri mi ha esposto sinceramente la sua opinione. (= in modo sincero, avv. di modo)
APPROFONDIAMO SÌ E NO
Le parole sì e no non fanno parte degli avverbi di giudizio e a rigore non sono neanche
dei veri e propri avverbi, perché la loro funzione non è quella di modificare una frase
o un sintagma, bensì di sostituire una frase intera. Per questo motivo vengono detti
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
367
I più comuni sono gli avverbi come?, dove?, quando?, perché?, quanto? e locuzioni come
da dove?, per dove?, da quando?, fino a quando?, per quando?, per quanto?
368
Gli avverbi focalizzanti più comuni sono anche, neanche, nemmeno, neppure, perfino/
persino, addirittura, solo, solamente, soltanto, proprio, soprattutto, specialmente, almeno.
Tra questi, neanche, nemmeno e neppure vengono tradizionalmente considerati avverbi
di giudizio, e in particolare di negazione; tutti gli altri, invece, non rientrano in nessuno
dei gruppi sopra esposti e sono accomunati esclusivamente dal modo in cui agiscono
nella frase o nel periodo.
Nota bene: soprattutto nella prima accezione, e soprattutto se usati insieme alla con-
giunzione e (Si sentiva amareggiata e anche delusa), questi avverbi sono stati conside-
rati tradizionalmente congiunzioni copulative, e tali vengono ancora presentati da
diverse grammatiche e dizionari, anche a dispetto del loro carattere focalizzante.
L’avverbio ecco
È detto “presentativo” perché ha la funzione di presentare, mostrare, richiamare l’atten-
zione su qualcosa o qualcuno. Collocato all’inizio della frase, può essere unito alle par-
ticelle pronominali atone (eccomi, eccoti, eccolo ecc.) e reggere una frase introdotta da
che (Ecco che arrivano, finalmente). Può essere usato con valore temporale, preceduto da
quand’ (Quand’ecco squillare il telefono; Quand’ecco che squilla il telefono), ma svolge
anche altre funzioni, tra le quali esprimere una deduzione logica (Ecco perché non ti ho
5
risposto) o prendere tempo in una conversazione (Io… ecco… non so come dirtelo).
369
ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un avverbio si indica:
• rispetto alla struttura: se è un avverbio (indicando eventualmente se semplice,
derivato, composto; e se è alterato) o una locuzione avverbiale;
• rispetto al tipo: se è un avverbio di modo, di luogo, di tempo, di luogo ecc.;
• rispetto al grado: se è di grado comparativo (di maggioranza, minoranza o
uguaglianza) o superlativo (relativo o assoluto). Se è di grado positivo questa
informazione generalmente si omette.
Domani starai meglio.
Domani: avv. di tempo
meglio: avv. di modo, compar. di maggioranza
Il concorso è andato benone!
benone: avv. di modo, alter. (accresc.)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
SI
INVAL
5 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi, sottolinea gli avverbi di quantità e cerchia
PER INIZIARE
quelli di giudizio.
370
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Indica con una crocetta se le parole in evidenza, indicanti
quantità, hanno funzione di avverbio [AV], aggettivo indefinito
[AG] o pronome indefinito [P].
AV AG P
2. Si assomigliano parecchio.
SI
INVAL
7 ANALIZZARE
· Segna con una crocetta le frasi in cui compare un avverbio
interrogativo o esclamativo.
1. Com’è poi finita la partita?
371
SI
INVAL
8 ANALIZZARE
·· Analizza gli elementi in evidenza: specifica se si tratta di
avverbio o di locuzione avverbiale e indica il tipo.
1. Il Carcharodon carcharias, chiamato anche
( ) “grande squalo bianco”,
“carcarodonte” o talvolta ( )
semplicemente ( ) “squalo bianco” o
“pescecane”, è un pesce condroitto della famiglia dei Lamnidi.
2. Solo ( ) due cose sono infinite,
l’universo e la stupidità umana, e non ( )
sono sicuro della prima. 3. Ormai ( )
sapevano dove era nascosto il tesoro. Ci ( )
tornarono nottetempo ( ) con pale e
picconi e scavarono ininterrottamente ( )
fino all’alba. 4. Probabilmente ( )è
troppo ( ) tardi
( ) per fermare il convoglio, ma almeno
( ) proviamoci! 5. Perché
( ) dovrebbe voler mettere i bastoni tra
le ruote a Eric, che lo ha sempre ( )
difeso a spada tratta ( )? 6. Quando
appoggio il piede mi fa molto ( ) male
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
qui ( ), soprattutto
( ) la parte interna.
SI
INVAL
9 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi seguendo le indicazioni date.
1. (avv. interr.) si è cacciato Achille?
Il temporale è finito un’ora
(avv. tempo) e lui (avv. negazione) è
(avv. tempo) uscito dal suo
nascondiglio! 2. In macchina si sedeva sempre
(avv. luogo), in modo da potersi
astrarre (avv. modo) dalle
5
372
10 P R O D U R R E
· · · Per ognuno degli avverbi dati, scrivi una frase in cui abbia la
funzione indicata tra parentesi.
• ancora:
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
(avv. di tempo)
(avv. di quantità)
• più:
(avv. di tempo)
(avv. di quantità)
• sinceramente:
(avv. di modo)
(avv. di giudizio)
• come:
(avv. interrogativo)
(avv. esclamativo)
5
373
L’AVVERBIO
CONSIDERANDO
IL SIGNIFICATO
PUÒ ESSERE
374
purtroppo, fortunatamente
(reazione di chi parla)
sinceramente, personalmente
(commento sulla frase)
PRESENTATIVO ecco
375
UNITÀ 3 La preposizione
Che cos’è la preposizione
La preposizione è una parte invariabile del discorso che stabilisce un particolare rap-
porto tra gli elementi di una frase o tra due frasi. Premessa (“preposta”, appunto) a un
nome, a un pronome, a un avverbio o a un verbo all’infinito, ne precisa la funzione
sintattica. In particolare può:
• introdurre complementi indiretti: Il fratello di Alice tornava a casa in bicicletta.
• introdurre frasi subordinate implicite con il verbo all’infinito: A essere sincera, mi
sono pentita di aver accettato.
Le preposizioni proprie
Alcune preposizioni sono dette “proprie” perché vengono usate solo come preposizio-
ni, a eccezione di su, che può svolgere funzione di avverbio, e delle preposizioni proprie
articolate, che possono essere usate come articoli partitivi. Le preposizioni proprie pos-
sono essere semplici o articolate.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
Le preposizioni semplici sono parole monosillabiche, prive di accento tonico, che co-
stituiscono una classe chiusa, cioè non ampliabile. Sono nove: di, a, da, in, con, su, per,
tra, fra.
Sono ancora a casa.
Vado al lavoro in bicicletta.
Non lo vedo da tre anni.
376
LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE
singolare plurale
*Le preposizioni articolate formate da con, a differenza delle altre, non sono obbligato-
rie, anzi oggi sono riservate perlopiù al parlato, mentre nello scritto si preferiscono le
forme con il, con la, con i, con le ecc.
Per tutte le altre preposizioni (per, tra, fra) la fusione con l’articolo è impossibile o non
è più abituale, come nel caso di per, le cui forme articolate (pel, pei ecc.) sono oggi in
disuso. Le forme utilizzate sono quindi: per il, per la, tra i, fra gli ecc.
Nate dalla fusione con gli articoli determinativi, le preposizioni articolate seguono le
stesse regole d’uso di questi ultimi: il mondo → del mondo; lo specchio → allo specchio;
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
Osserva la differenza:
Questo è il bello delle amiche. (preposizione)
Ho delle amiche stupende. (= alcune amiche, articolo partitivo)
377
nenza, specificazione, origine, paragone ecc.), esse assumono significati diversi a secon-
da del contesto in cui si trovano e dei rapporti che stabiliscono con gli altri elementi
della frase o del periodo. Osserva per esempio la quantità di significati che può assume-
re, in contesti diversi, la preposizione di:
Questo libro è di Susanna. (possesso)
È il cugino di Susanna. (specificazione)
Ho perso un libro di matematica. (argomento)
Ho conosciuto un ragazzo di Atene. (origine)
Era uno di noi. (partitivo)
Vattene di qui! (moto da luogo)
Passate di là. (moto per luogo)
Mi piacciono gli orecchini d’argento. (materia)
È una donna di carattere. (qualità)
Posso esserle d’aiuto? (scopo)
Furono accusati di alto tradimento. (colpa)
Lavora sempre di sera. (tempo)
Non sei più furbo degli altri. (paragone)
L’ho fatto di fretta. (modo)
ecc.
Per i significati specifici che possono assumere le preposizioni nei diversi contesti, ri-
mandiamo alle unità dedicate ai complementi indiretti (vedi M7).
Cerca di calmarti.
Alcuni verbi (non fraseologici), nomi e aggettivi si costruiscono con una preposizione
determinata. Non essendoci regole per sapere quale preposizione vada impiegata, oc-
corre memorizzare la loro costruzione e, in caso di dubbio, consultare il dizionario.
Ecco alcuni esempi:
VERBI
esitare a - Non esitate a scriverci.
giocare a - Giocavamo a nascondino.
contare su - Conta su di noi!
sapere di (gusto) - La torta sa un po’ di bruciato.
rifornire di - Sua mamma l’ha rifornito di dolciumi.
ecc.
AGGETTIVI
favorevole a - Non erano favorevoli alla riforma.
inerente a - Sono tematiche inerenti alla scuola.
5 dovuto a - Il ritardo è dovuto a un contrattempo.
378
SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Completa il seguente brano con le preposizioni proprie, semplici
PER INIZIARE
379
SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Indica con una crocetta se gli elementi in evidenza nelle
seguenti frasi sono preposizioni articolate formate con di [P] o
articoli partitivi [A].
P A
1. Chi sa farti ridere ha il più bello dei poteri.
3 ABBINARE + LESSICO
· Forma otto frasi di senso compiuto, usando un elemento per ogni
insieme, e scrivile nello spazio sottostante.
1.
2.
3.
5
380
4.
5.
6.
7.
8.
Le preposizioni improprie
Sono dette “preposizioni improprie” parole polisillabiche che possono avere anche
un’altra funzione grammaticale (perlopiù di avverbio, aggettivo o verbo) oltre a quella
di preposizione, e che svolgono la funzione di preposizione quando sono premesse a un
nome o a un pronome.
Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.
381
bidone / dentro al bidone (più colloquiale); sopra il letto / sopra al letto (più colloquiale);
fuori casa / fuori di casa / dalla casa; oltre le mie aspettative (= al di là di) / oltre a questo
(= in aggiunta a) ecc.
conformemente a ecc.
• una preposizione propria + un nome / un verbo / un aggettivo (raramente) + una
preposizione propria: in capo a, in mezzo a, nel mezzo di, per mezzo di, in cima a, in
base a, a causa di, per colpa di, a forza di, a furia di, in confronto a, al pari di, a favore
di, a dispetto di, invece di, a proposito di, in compagnia di, per opera di, da parte di,
per conto di, in cambio di, in riva a, a prova di ecc.
• una locuzione avverbiale + una preposizione propria: di fronte a, al di fuori di, al di
là di, al di sotto di, al di sopra di, in conformità con ecc.
FACCIAMO IL PUNTO
382
383
ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di una preposizione si indica:
• se è propria, impropria o una locuzione preposizionale;
• (nel caso delle prep. proprie) se è semplice o articolata ed eventualmente, nel
caso delle prep. articolate, da che elementi è formata.
Rimase nascosta dietro le quinte fino alla fine dello spettacolo.
dietro: prep. impropria
fino alla: locuz. preposizionale
dello: prep. propria, artic. (di + lo)
NAVIGARE IN RETE
Quando navighi in rete, il tuo browser salva alcuni dati nella propria
CACHE, la memoria temporanea, ma può succedere che i dati cambino,
per esempio se il docente assegna un compito dopo che hai caricato la
dashboard. In questo caso, per vedere la campanella dell’assegnazione
devi aggiornare la pagina, ricaricandola o, detto altrimenti, facendo
un REFRESH. Come si fa? Su pc puoi premere i tasti +R su Mac,
ctrl + Shift + R su Windows e Linux; sui dispositivi mobili puoi “tira-
re” verso il basso la scheda aperta sul browser oppure usare la rotellina
che di solito vedi in alto, a lato della barra degli indirizzi.
SI
INVAL
4 COMPLETARE E RICONOSCERE
·
PER INIZIARE
384
SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi cerchia le preposizioni improprie e
sottolinea le locuzioni preposizionali.
1. Come proteggere la vostra pelle contro il freddo? Ecco sei trucchi
di bellezza a prova di gelo! 2. Nonostante una dieta senza glutine, nei
primi mesi possono manifestarsi ancora dei sintomi di celiachia.
3. Dentro i laghetti che si trovavano all’interno dei parchi a volte si
trovano pesci di dimensioni giganti. 4. Il modulo dovrà essere
completato in ogni sua parte e inviato all’indirizzo sottostante entro la
mezzanotte del 31 ottobre. 5. Secondo la pratica islamica, durante il
Ramadan i credenti devono astenersi dal mangiare, bere e fumare
dall’alba al tramonto. 6. Attraverso le sue lettere, recentemente
pubblicate in edizione tascabile, si deduce che il suo atteggiamento nei
confronti della vita era di strenua ribellione. 7. Occorreva disporre le
strisce di papiro sopra lo strato precedente, in senso perpendicolare, e
poi procedere a lisciare i vari strati mediante uno strumento apposito.
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Analizza gli elementi in evidenza nelle seguenti frasi indicando
con una crocetta se sono preposizioni (o locuzioni
preposizionali) [P], avverbi (o locuz. avverbiali) [AV] o
aggettivi [AG].
P AV AG
1. Non potevi dirmelo prima?
SI
INVAL
7 TR ASFORMARE + LESSICO
· · · Riscrivi le frasi seguenti sostituendo le preposizioni in evidenza
con locuzioni preposizionali di significato equivalente, come
nell’esempio.
Es. Li attirarono mediante uno stratagemma. → Li attirarono
per mezzo di uno stratagemma.
5
385
SI
INVAL
8 CORREGGERE
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
386
9 PRODURRE
· · · Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui essa abbia
la funzione indicata tra parentesi.
• insieme:
(parte di locuz. prep.)
(avverbio)
• sotto:
(prep. impropria)
(avverbio)
• accanto:
(parte di locuz. prep.)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
(avverbio)
• in seguito:
(parte di locuz. prep.)
(locuz. avv.)
• vicino:
(parte di locuz. prep.)
(avverbio)
(aggettivo)
• oltre:
(prep. impropria)
(avverbio)
5
387
LA PREPOSIZIONE
PUÒ ESSERE
PROPRIA
(PAROLA USATA SOLO
COME PREPOSIZIONE)
IMPROPRIA
(PAROLA CHE PUÒ
AVERE ANCHE sopra, sotto, dentro, dopo ecc.
UN'ALTRA FUNZIONE
SINTATTICA)
LOCUZIONE
davanti a, di fronte a, a causa di ecc.
PREPOSIZIONALE
388
UNITÀ 4 La congiunzione
Che cos’è la congiunzione
La congiunzione è una parte invariabile del discorso che funge da connettivo, cioè serve
a collegare (a congiungere, appunto) parole all’interno di una frase, frasi all’interno di un
periodo o periodi.
Al bar ho incontrato Lucia e Michele. (collega due parole)
Ho già fatto colazione perché ero affamata. (collega due frasi)
Faccio sempre colazione appena mi alzo. Stamattina, tuttavia, l’ho dovuta saltare per
mancanza di tempo. (collega due periodi)
Le congiunzioni coordinanti
Le congiunzioni coordinanti possono collegare:
• elementi caratterizzati da un’analoga funzione sintattica all’interno della frase:
Il viola e il blu sono i miei colori preferiti. (collega due soggetti)
Era un bambino vispo e curioso. (collega due attributi)
5
Marta è a scuola o da un’amica. (collega due complementi di luogo)
389
In base al tipo di legame logico che instaurano, le congiunzioni coordinanti si dividono in:
• copulative: segnalano un nesso di somma o unione. Le più comuni sono e e né.
Prendi del latte e dell’acqua minerale.
Faccio cose e vedo gente.
Non mi piace il calcio né lo sport in generale.
Non si è dimesso né intende farlo.
• disgiuntive: pongono due elementi della frase o due frasi in alternativa. Le più
comuni sono o, oppure, altrimenti:
Preferisci un caffè o un tè?
È solo una cotta oppure è vero amore?
• avversative: pongono due elementi della frase o due frasi in contrapposizione.
Le più comuni sono ma, però, eppure, pure (come sinonimo di eppure), anzi,
tuttavia, nondimeno, senonché, bensì (in contrapposizione a una negazione
precedente):
Mi sono alzata presto, anzi, prestissimo!
Ha coda e pinne, ma non è un pesce.
Non è un pesce, ma/bensì un mammifero.
• conclusive: collegano due frasi (o più raramente due elementi della frase), la
seconda delle quali esprime la conseguenza della prima. Le più comuni sono quindi,
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
Molte delle congiunzioni coordinanti sopra elencate possono essere impiegate anche
per mettere in collegamento frasi indipendenti o periodi all’interno di un testo, cioè
5
possono svolgere la funzione di connettivo testuale. In questo caso possono trovarsi
390
all’inizio del periodo o al suo interno (questo avviene per le congiunzioni conclusive
ed esplicative), spesso isolate da virgole.
Mi ha detto che sarebbe passata. Ma alla fine è rimasta a casa.
Ho promesso che avrei fatto tutto il possibile. Non sapevo, tuttavia, se avrei trovato
la forza.
I clienti erano inferociti. Nei giorni successivi, infatti, hanno presentato molti
reclami.
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea le congiunzioni coordinanti e
PER INIZIARE
da raccontare.
SI
INVAL
2 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi con le congiunzioni coordinanti più
opportune, scegliendole tra quelle elencate.
anzi • altrimenti • o… o • ma • ossia • o • perciò • e (2 volte) •
ovvero
391
3 ANALIZZARE
·· Trascrivi nella tabella le congiunzioni coordinanti che hai
inserito nell’esercizio precedente, poi classificale in base alla
loro funzione.
392
pur (+ gerundio), sebbene, malgrado (che), nonostante (che), benché, per quanto ecc.
Anche se litigano spesso, si vogliono bene.
Continuò a battere i pugni contro la porta, benché nessuno potesse sentirla.
Non lo perdonerei neanche se mi supplicasse in ginocchio.
• avversative: introducono una frase in contrapposizione a quanto detto nella
reggente: mentre, quando, laddove ecc.
Io adoro lo sport, mentre mio fratello lo odia.
Alcuni ammettono i propri errori, laddove altri non lo farebbero mai.
• comparative: introducono una frase che stabilisce un paragone con quanto detto
nella reggente: (così) … come, (tanto) … come, come se (+ congiuntivo) ecc.
È stato facile come bere un bicchier d’acqua. (= uguale a)
Ballavano come se non ci fosse un domani.
• modali: introducono una frase indicante la modalità in cui avviene quanto espresso
nella reggente: come, nel modo che, nel modo in cui, senza, senza che ecc.
Fa il pesto come le ha insegnato sua nonna. (= nel modo in cui)
5
Passò il bigliettino senza che la professoressa se ne accorgesse.
393
• limitative: introducono una frase che delimita l’ambito limitatamente al quale vale
quanto si dice nella reggente: che, per quel(lo) che, in quanto a, a quanto, secondo
quanto ecc.
Per quel che ne sappiamo, è una bufala.
In quanto a complicarsi la vita, Mattia è un vero campione.
Che io sappia, l’evento di domani è stato cancellato.
A quanto pare, verrà riprogrammato.
• eccettuative: introducono una frase in cui si esprime un’eccezione rispetto a quanto
affermato nella reggente: fuorché, tranne che, eccetto che, salvo che, a meno che ecc.
Potrei fare qualunque sacrificio, fuorché rinunciare al ballo.
Tutto potevamo pensare tranne che fosse lui il colpevole.
• aggiuntive: introducono una frase in cui si aggiunge un’informazione rispetto a
quanto espresso nella reggente: oltre a e oltre che (raro).
Oltre a condurre un programma televisivo, scrive su due quotidiani.
394
FACCIAMO IL PUNTO
395
FACCIAMO IL PUNTO
Come, perché, quando, dove, che
COME può essere:
• congiunzione (interr., mod., compar., temp., dichiar.): Non capisco
come faccia.
• avverbio interrogativo: Come fai?
• preposizione impropria: Ride come un matto; Lo dico come
portavoce.
396
ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di una congiunzione si indica:
• rispetto alla forma: se è una congiunzione (eventualmente specificando se
semplice o composta) o una locuzione congiuntiva;
• rispetto alla funzione: se è coordinante o subordinante;
• rispetto al tipo: (coordinante) se è copulativa, avversativa, disgiuntiva ecc.;
(subordinante) se è dichiarativa, interrogativa, temporale, causale ecc.
Anche se non ne ho voglia e ne farei volentieri a meno, gli ho promesso che ci
sarei andata.
Anche se: locuz. cong. subord., concess.
e: cong. coord., copul.
che: cong. subord., dichiar.
SI
INVAL
4 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea le congiunzioni coordinanti e
PER INIZIARE
SI
INVAL
5 ANALIZZARE
·· Analizza le congiunzioni (o le locuzioni congiuntive)
subordinanti in evidenza indicando tra parentesi se sono
dichiarative, interrogative, causali, finali, temporali,
consecutive, condizionali, concessive, avversative, comparative,
modali, limitative, eccettuative o aggiuntive.
1. Aveva già otto punti, mentre suo fratello era ancora a zero.
( ) 2. Non dirmi che non ti avevo avvertito!
( ) 3. In questo momento tutto vorrei fare
fuorché andare in un centro commerciale. ( )
4. Era un paese così povero che gridava più forte per un goal che per
5
397
SI
INVAL
6 COMPLETARE
·· Completa il seguente brano con le congiunzioni subordinanti
opportune seguendo le indicazioni tra parentesi.
398
SI
INVAL
7 TR ASFORMARE
·· Trasforma i seguenti periodi formati da una proposizione
principale e una coordinata in periodi formati da una
proposizione principale e una subordinata, inserendo la
congiunzione o la locuzione congiuntiva subordinante più
appropriata, come nell’esempio.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
5
399
SI
INVAL
8 RICONOSCERE
·· Per ognuna delle parole date, segna con una crocetta la frase in
cui essa ha funzione di congiunzione.
• come
a. Come mi ha trovata?
b. Fai come fossi a casa tua.
c. Schizzò veloce come il vento.
• quanto
a. Non sai quanto mi sei mancata!
b. Quanto costa?
c. Ho fatto quanto ho potuto.
• che
a. Era il momento che stavo aspettando.
b. Che begli orecchini!
c. Pensi che pioverà?
• quando
a. Quando parte il prossimo treno per Catania?
b. Vorrei sapere il come, il quando e il perché.
c. Quando avrete parcheggiato chiamami.
• dove
a. Ecco la spiaggia dove ho imparato a nuotare.
b. Tu sai dove dobbiamo cambiare?
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
SI
INVAL
9 CORREGGERE
·· Nelle seguenti frasi sono presenti errori relativi all’uso delle
congiunzioni, coordinanti o subordinanti. Sottolineali e riscrivi
le forme corrette nelle righe sottostanti. Attenzione: non tutte
le frasi contengono errori.
400
10 C O M P L E T A R E
· · · Completa i seguenti periodi con una frase introdotta da una
congiunzione in accordo con l’indicazione tra parentesi, come
nell’esempio.
401
LA CONGIUNZIONE
CONSIDERANDO CONSIDERANDO
LA STRUTTURA LA FUNZIONE
PUÒ ESSERE PUÒ ESSERE
e, ma, che,
SEMPLICE COORDINANTE
quando, come
COPULATIVA
DISGIUNTIVA
eppure, oppure,
COMPOSTA
perciò, sebbene
AVVERSATIVA
ESPLICATIVA
anche se,
LOCUZIONE prima che,
CONGIUNTIVA dal momento che
CONCLUSIVA
CORRELATIVA
402
403
UNITÀ 5 L’interiezione
Che cos’è l’interiezione
L’interiezione (o esclamazione) è una parte invariabile del discorso priva di legami
grammaticali con gli altri elementi della frase, che si usa per esprimere sensazioni, emo-
zioni o sentimenti diversi, o per comunicare o accompagnare un richiamo, una richie-
sta, un’esortazione ecc.
Può essere inserita all’interno della frase, in posizione variabile, o trovarsi da sola, spes-
so seguita dal punto interrogativo o esclamativo o dai puntini di sospensione.
In quest’ultimo caso, funziona come una parola-frase, poiché sintetizza il significato di
un’intera frase, esprimendo da sola un messaggio compiuto.
Non si può stare tranquilli neanche cinque minuti, uffa!
Ah, che pace!
Sst! Un po’ di silenzio per favore!
«E tu, cosa ne pensi?» «Mah...»
In base alla loro forma, è possibile distinguere interiezioni proprie, improprie e locuzio-
ni interiettive.
LE INTERIEZIONI PROPRIE
significato
404
LE INTERIEZIONI PROPRIE
significato
LE INTERIEZIONI IMPROPRIE
significato
evviva!, urrà!, pazienza!, maledizione!, sentimenti di vario genere (sorpresa, gioia,
perbacco, caspita!, peccato!, vabbè incredulità, rabbia, delusione…)
forza!, su!, dai!, basta!, avanti!, richieste, ordini, esortazioni, disapprovazione
permesso!, pietà!, vergogna!, silenzio!,
5
alt!, sveglia!, via!
405
LE INTERIEZIONI IMPROPRIE
significato
ciao, buongiorno, buonasera, salve, saluti e formule di cortesia
addio, arrivederci, auguri, complimenti,
condoglianze, salute, grazie, prego ecc.
oddio!, Gesù!, Madonna! invocazioni
Le locuzioni interiettive
Le locuzioni interiettive sono gruppi di parole o brevi frasi usate in funzione di interie-
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
Le voci onomatopeiche
Vicine alle interiezioni sono le onomatopee o voci onomatopeiche, cioè le parole e le
espressioni, anch’esse invariabili, che attraverso le vocali e le consonanti cercano di ri-
produrre suoni o rumori della realtà. Ecco alcuni esempi:
miao (verso del gatto), bau (verso del cane), coccodè (verso della gallina), chicchirichì
(verso del gallo), brr (brivido), drin (squillo del telefono o del campanello), din don
(suono di campane), tic tac (ticchettio dell’orologio), crac (rumore di qualcosa che si
rompe) ecc.
Sono voci onomatopeiche anche espressioni di origine anglosassone mutuate dal lin-
guaggio dei fumetti, quali bang (sparo), gulp (sorpresa), crash (qualcosa che si rompe),
5
slurp (atto di mangiare o leccarsi i baffi), smack (bacio) ecc.
406
ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un’interiezione si indica la forma: propria,
impropria, locuz. interiettiva, voce onomatopeica.
ehi: inter. propria
diamine: inter. impropria
per tutti i fulmini: locuz. interiettiva
SI
INVAL
1 COMPLETARE + LESSICO
· Completa le frasi con le interiezioni e le voci onomatopeiche
PER INIZIARE
2 ABBINARE
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
407
SI
INVAL
3 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea le interiezioni, le locuzioni
interiettive e le voci onomatopeiche, poi trascrivile nella tabella
sottostante classificandole in base alla loro forma.
4 PRODURRE + LESSICO
·· Per ognuna delle situazioni descritte, scrivi una frase contenente
almeno un’interiezione, propria o impropria, una locuzione
congiuntiva o una voce onomatopeica.
1. un ragazzo bussa alla porta della propria classe
5
408
SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Per ogni parola, individua la frase in cui ha funzione di
interiezione.
• forza
a. Che la forza sia con te!
b. Forza, spingete tutti insieme!
c. Questo cantante è una forza!
• dai
a. Dai, vieni anche tu!
b. Dai a me, che ti fai male.
c. Dai tuoi fratelli non me l’aspettavo proprio!
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
• maledizione
a. Maledizione, ci sono cascato di nuovo!
b. Ma allora è una maledizione!
c. Danno di nuovo “La maledizione della prima luna”!
• via
a. Al mio via si parte!
b. Uno, due, tre, via!
c. Andate via di qui!
• cavolo
a. Che cavolo le è successo?
b. Non hai capito un cavolo!
c. Cavolo, sono in ritardo!
5
409
L'INTERIEZIONE
PUÒ ESSERE
PROPRIA
Mah, non saprei...
(PAROLA USATA SOLO
Ehi, dico a te!
COME INTER.)
IMPROPRIA
(PAROLA CHE PUÒ AVERE ANCHE
UN’ALTRA FUNZIONE Oddio, ti sei fatta male?
SINTATTICA O CHE DERIVA Accidenti che freddo!
DALL’UNIONE DI DUE PAROLE O
DALLA DISTORSIONE DI ALTRE
INTER. IMPROPRIE)
LE ONOMATOPEE
drin, miao, bau, tic tac
410
IL GIOCO DELL’ASSASSINO
D
i solito si gioca seduti intorno a un tavolo, ma è possibile
giocare anche altrove: l’importante è che i giocatori
siano disposti in modo che tutti possano guardarsi negli
occhi. Se si gioca con le carte napoletane, si inizia così: il
mazziere distribuisce a ognuno una carta, coperta. Chi riceve il
re di denari è il commissario, mentre chi riceve l’asso di spade
è l’assassino, e tutti gli altri sono civili, cioè giocatori che né
“uccidono” né cercano di scoprire l’assassino, bensì si limitano
a “farsi uccidere”, nel caso in cui l’assassino li scelga come
vittime.
I ruoli ovviamente possono essere distribuiti diversamente:
mediante bigliettini di carta sui quali si è scritto previamente
A (assassino), C (commissario) o V (vittima/civile), e che
vengono estratti dai giocatori.
Come si gioca?
Quando la partita comincia, l’assassino inizia a uccidere i
giocatori facendo loro l’occhiolino, il più discretamente
possibile, in modo da essere visto solo dalla persona “uccisa”.
Una volta “uccisa”, questa rivela la sua carta e si dichiara
morta, se si gioca con le carte, o si allontana dal tavolo,
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
411
1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea nel testo le preposizioni proprie, improprie e le
locuzioni preposizionali (non sottolineare le preposizioni
all’interno di locuzioni avverbiali o congiuntive!), poi
classificale nella tabella in base alla forma.
semplici articolate
2 RICONOSCERE
·· Cerchia nel testo gli avverbi e le locuzioni avverbiali, poi
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
; ;
412
4 COMPLETARE
·· Completa il testo della barzelletta con gli avverbi o le locuzioni
avverbiali, le preposizioni o le locuzioni preposizionali, le
congiunzioni o le locuzioni congiuntive e le interiezioni o le
locuzioni interiettive adatte, scegliendole tra quelle in elenco.
velocemente • che • quindi • mmmhh • a squarciagola • quasi • se •
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
413
gli dice:
« Antonio! Hai qualche novità?». E lui:
«Niente di particolare, è quasi un mese
che vado in una clinica curare i miei
problemi di memoria».
« sì? lo sapevo.
E va?»
« , direi: sono del
tutto guarito».
« ! Sono molto contento. Questo significa
che smetterai di andarci, è
presto per interrompere il trattamento?»
«La mia dottoressa dice che continuo a
migliorare così ,
potrò tornare a fare una vita normale».
«Che splendida notizia! La scienza ha fatto
dei progressi incredibili! E come si
chiama la clinica dove vai?»
« hai presente quella festa che si celebra
la fine dell’anno con l’albero e il
presepe?»
«Ti riferisci al Natale?»
«Sì, a quello. Ci sono due animali che
sono il… il… »
«Il bue e l’asinello!»
«Esatto. E c’è una donna che è…? »
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
«La Madonna!»
«Esatto! e come fa nome?»
«Maria!»
«MARIAAAA» urla Antonio …, chiamando
la moglie, «Puoi dire ad Antonio come si
chiama la clinica dove sono cura?».
5 RICONOSCERE
· Trascrivi negli spazi opportuni le preposizioni improprie e le
locuzioni preposizionali che hai inserito nell’esercizio
precedente.
414
1. velocemente
2. a squarciagola
3. quasi
4. ci
5. non
6. subito
7. ancora
8. tardi
9. come
10. già
11. davvero
12. proprio
13. bene
14. presto
7 TR ASFORMARE + LESSICO
·· Per ognuno degli avverbi o delle locuzioni avverbiali dati, scrivi
almeno un sinonimo, seguendo le indicazioni tra parentesi.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
• subito: (avv.)
• davvero: (avv.)
• proprio: (avv.)
8 RICONOSCERE
·· Individua le sei congiunzioni che hai inserito nel testo e
trascrivile negli spazi opportuni.
415
9 ANALIZZARE
·· Analizza le interiezioni che hai inserito nel testo indicando con
una crocetta se sono proprie [P], improprie [I] o locuzioni
interiettive [L]. Accanto alle interiezioni proprie, scrivi che
stato d’animo esprimono nel testo.
P I L
• ciao
• ah
• evviva
• mmmhh
• per favore
10 P R O D U R R E
· · · Un tuo compagno non ha capito la barzelletta. Scrivi un breve
testo in cui gli spieghi per quale motivo fa ridere, impiegando
almeno:
• una locuzione preposizionale
• un avverbio
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione
5
416
Un:
art. indet., masch. sing.
uomo:
nome comune, concr., masch. sing.
è:
v. essere, modo ind., tempo pres., 3ª pers. sing., intrans., cop.
un:
art. indet., masch. sing.
417
le:
art. det., femm. plur.
elezioni:
nome comune, astr., femm. plur.
Wislawa Szymborska, Amore a prima vista, in Amore a prima vista, Adelphi, Milano, 2017
amore:
nome comune, astr., (in questa accezione) non numer.,
masch. sing.
a:
prep. sempl.
Gli:
art. det., masch. plur.
sviluppi:
nome comune, astr., masch. plur.
418
A:
prep. sempl.
Gavirate:
nome proprio
una
volta: locuz. avv. di tempo
Buongiorno:
inter. impropria
Adattato da www.treccani.it
Atlantide:
nome proprio
isola:
nome comune, concr., femm. sing.
419
Adattato da www.giallozafferano.it
Trascorso:
v. trascorrere, 2ª coniug., modo part., tempo pass.,
masch. sing., intrans.
il:
art. det., masch. sing.
Una:
art. indet., femm. sing.
voce:
nome comune, concr., femm. sing.
420
Lo:
pron. dimostr. (= questo)
sa:
v. sapere, modo ind., tempo pres, 3ª pers. sing., trans., f. attiva
Scrivo:
v. scrivere, 2ª coniug., modo ind., tempo pres.,
1ª pers. sing., trans., f. attiva
Il:
art. det., masch. sing.
campionato:
nome comune, astr., masch. sing.
421
www.comingsoon.it/
Troppa
grazia: nome proprio
è:
v. essere, modo ind., tempo pres., 3ª pers. sing., intrans., cop.
Non:
avv. di giudizio
puoi:
v. potere, 2ª coniug., modo ind., tempo pres.,
2ª pers. sing., serv.
422
Sintassi
della frase
semplice
Missioni itaca.academy
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6 ELEMENTI FONDAMENTALI
Sintassi della frase semplice
DELLA FRASE SEMPLICE
La struttura della frase semplice
7 I COMPLEMENTI Il soggetto
INDIRETTI
Il predicato
6
Il complemento oggetto
I complementi predicativi
L'attributo e l'apposizione
I complementi di specificazione,
di denominazione, partitivo,
di termine, di vantaggio
e di svantaggio
7 I complementi d'agente e di
causa efficiente, di separazione
o allontanamento, di origine o
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Le frasi semplici possono essere usate da sole, separate dalle altre frasi per mezzo di un
segno di punteggiatura forte (punto fermo, punto esclamativo, punto interrogativo), o
possono unirsi tra loro formando frasi complesse.
La frase complessa, o periodo, è il risultato dell’unione di più frasi semplici, collegate
tra loro per mezzo di nessi (congiunzioni, preposizioni ecc.) di coordinazione e/o su
bordinazione. Essa è quindi una sequenza di parole strutturata intorno a più verbi: uno
per ognuna delle frasi semplici che la compongono.
Piove, | ma le previsioni dicono | che domani tornerà il sole.
Andrea è sempre diplomatico, | anche quando sarebbe necessario | prendere
posizione in modo chiaro.
La bambina dai capelli rossi come il fuoco |, che quel giorno indossava un abitino
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
425
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Segna con una crocetta le sequenze di parole che costituiscono
PER INIZIARE
una frase.
1. Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi.
7. Ehm… io veramente…
SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Indica se le seguenti frasi sono semplici [S] o complesse [C].
1. Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. [ ]
2. Su un’ansa del fiume Tago sorge Toledo, la “città delle tre culture”,
6
426
3 PRODURRE
·· Per ognuno dei verbi dati componi una frase seguendo
l’indicazione tra parentesi, come nell’esempio.
Es. ostentare
(enunciativa): Ostentava una sicurezza artefatta.
• perdonare (desiderativa):
• scegliere (interrogativa):
• infrangersi (enunciativa):
• rilassarsi (volitiva):
• passare (esclamativa):
I sintagmi
Ogni frase può essere scomposta in unità sintattiche di base chiamate sintagmi. Un sin
tagma è una parola o un gruppo di parole che svolgono una medesima funzione sintat
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
tica, cioè ciascuno dei vari “mattoncini” di cui si compone la frase. Analizzando i sintag
mi dal punto di vista dell’analisi grammaticale, è possibile distinguere:
• sintagmi nominali, che hanno un nome come elemento portante e possono
contenere anche articoli e aggettivi: Giuseppe (nome); il mio cane (art. + agg. +
nome); alcune fabbriche abbandonate (agg. + nome + agg.) ecc. Sono sintagmi
nominali anche quelli aventi come elemento portante un pronome (qualcuno, lei, i
quali ecc.) o una parola sostantivata (gli scettici, il vagare, il poco ecc.)
• sintagmi verbali, formati da una voce verbale semplice o composta o da un verbo
servile, fraseologico o causativo + infinito o gerundio (potete restare, stavo
impazzendo, smetti di ridere ecc.)
• sintagmi preposizionali, costituiti da nomi o pronomi introdotti da una
preposizione o da una locuzione preposizionale: sul prato, in un istante, sulle rive
6 della Senna ecc.
427
Saper individuare i diversi sintagmi di cui si compone una frase è fondamentale per
poter svolgere correttamente l’analisi logica.
4 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta di che tipo sono i sintagmi in evidenza.
PER INIZIARE
3. Arrivo subito.
6. Veniamo al punto.
7. Quest’affermazione
è semplicemente inaccettabile.
SI
INVAL
5 ANALIZZARE
·· Dividi le frasi in sintagmi e sotto ognuno scrivi se si tratta di un
sintagma nominale [SN], verbale [SV], preposizionale [SP],
avverbiale [SAv], aggettivale [SAg], come nell’esempio.
Es. Il mio gatto | si nasconde | spesso | sotto il davanzale.
SN SV SAv SP
per le sopracciglia!
6
428
la prima.
parte dei casi, tuttavia, il verbo richiede altri elementi, senza i quali il suo significato ri
sulterebbe incompleto.
Sequenze come *Maura ha dato, *Eppure sembrava, *Nuoce ecc. non comunicano un
senso pieno, perché in esse mancano alcune informazioni fondamentali, richieste dal
significato stesso del verbo: Maura ha dato [che cosa?] le dimissioni; Eppure [chi?] lui
sembrava [come?] contento; [che cosa?] Il fumo nuoce [a che cosa?] alla salute.
Gli elementi necessari affinché la frase abbia un senso compiuto sono detti argomenti
del verbo e, a seconda del tipo di verbo, possono variare da zero a quattro:
• i verbi a zero argomenti sono sufficienti a esprimere un significato compiuto;
appartengono a questa categoria i verbi impersonali
Sta tuonando.
6 Pioveva.
429
In alcuni casi gli argomenti del verbo possono essere lasciati sottintesi. Ciò avviene in
particolar modo per il soggetto e più raramente per altri complementi, ed è possibile
quando l’argomento non espresso è noto ai parlanti o può essere desunto dal contesto:
La donna si accasciò sulla sedia. Rimase immobile. (soggetto sottinteso: la donna)
[partita di calcio] Luca, dai, passa! (compl. oggetto sottinteso: la palla)
6
Carmen si è trasferita a Dubai. (compl. indiretto sottinteso: da Roma)
430
6 RICONOSCERE
·· Nelle frasi seguenti cerchia i verbi e sottolinea i loro argomenti,
PER INIZIARE
431
7 ANALIZZARE E PRODURRE
· · · Indica quanti argomenti ha ciascuno dei verbi sottostanti e segna
con una crocetta di quali argomenti si tratta; poi componi una
frase minima con il verbo e i suoi argomenti.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
6
432
433
ANALISI LOGICA
Per fare l’analisi logica di una frase, cioè per individuare i suoi componenti e rico
noscerne le funzioni sintattiche, è consigliabile seguire i seguenti passi.
1. Individuare il predicato, ricordando che esso può essere costituito da: una voce
verbale semplice (andrò) o composta (hanno visto); un verbo servile,
fraseologico o causativo + infinito o gerundio (vuole andare; continua a correre;
fa piangere); il verbo essere o un altro verbo copulativo seguito da un nome o un
aggettivo (è Marzia; sarete contenti).
Se il predicato è uno solo, la frase da analizzare è una frase semplice. Se i predicati
sono più di uno, si tratta di una frase complessa, o periodo, e dopo aver
individuato i predicati sarà necessario isolare le diverse frasi che la compongono.
Leonardo si mise a piangere a dirotto. (un solo predicato → frase semplice)
Non appena vide sua madre, | Leonardo si mise a piangere a dirotto. (due
predicati → due frasi = un periodo)
434
8 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Dividi le frasi in sintagmi, cerchia gli elementi del nucleo (verbo
PER INIZIARE
+ argomenti) e collega ogni espansione all’elemento a cui si
riferisce, come nell’esempio.
Es. Qualcuno | ha consegnato di nascosto | una lettera urgente |
alla direttrice del giornale.
1. Il suo nemico giurato fuggì in direzione della costa marocchina a
bordo di una barca a motore.
8. Il capanno degli attrezzi del casolare distava pochi metri dal rio.
9 COMPLETARE
· Completa il testo con espansioni a piacere, seguendo le indicazioni
tra parentesi. I complementi possono contenere attributi.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
435
SI
INVAL
10 R I C O N O S C E R E E A N A L I Z Z A R E
·· Dividi ognuna delle seguenti frasi in sintagmi, poi sottolinea il
predicato e cerchia il soggetto.
11 T R A S F O R M A R E
· · · Aggiungi alle frasi minime il maggior numero di espansioni
(attributi, apposizioni, complementi), come nell’esempio.
Es. Luca diverte tutti. → Fin dai tempi delle medie Luca diverte tutti
con i suoi trucchi di magia.
1. Nevicò.
2. L’uomo è scivolato.
12 P R O D U R R E
· · · Per ognuno dei sintagmi dati scrivi una frase in cui il sintagma
abbia la funzione indicata tra parentesi.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
• questa sera
(argom. del verbo):
(espansione):
• caro
(argom. del verbo):
(espansione):
• da te
(argom. del verbo):
(espansione):
6
436
LA FRASE SEMPLICE
PUÒ ESSERE
437
LA FRASE SEMPLICE
È STRUTTURATA È SCOMPONIBILE IN
INTORNO A UN
VERBO SINTAGMI
A 0 ARGOMENTI NOMINALE
A 1 ARGOMENTO VERBALE
A 2 ARGOMENTI PREPOSIZIONALE
A 3 ARGOMENTI AVVERBIALE
A 4 ARGOMENTI AGGETTIVALE
438
LA FRASE
È COMPOSTA DA UN
CHE È COMPOSTO DA UN
VERBO
E DA
ARGOMENTI
Giulia è una
SOGGETTO ATTRIBUTI mia amica.
Ti presento
APPOSIZIONI la mia amica
COMPL. OGGETTO Giulia.
COMPL.
PREDICATIVI
Giulia è mia
COMPLEMENTI amica da
INDIRETTI sette anni.
COMPL. INDIRETTI
ARGOMENTALI
439
UNITÀ 2 Il soggetto
Che cos’è il soggetto
Il soggetto è il primo argomento di tutti i verbi, esclusi gli impersonali. È l’elemento della
frase di cui il predicato dice qualcosa; indica la persona, l’animale o la cosa che:
• compie un’azione: Sara mangia una mela.
• subisce un’azione: La barca è mossa dal vento.
• si trova in un certo stato: La camicia è stirata.
• ha una determinata caratteristica: Il gatto è bianco.
In alcuni casi, infine, il soggetto è costituito da un’intera frase, detta appunto proposi
zione soggettiva (vedi M9_U1):
Eppure bisogna | andare avanti.
6
È bello | che tu sia qui.
440
Qui l’elemento noto è Carolina, il soggetto, che infatti sta a sinistra del verbo, e l’infor
mazione nuova è il fatto che Carolina è tornata.
In altri casi, tuttavia, il dato noto è contenuto nel predicato, mentre l’informazione nuo
va è fornita dal soggetto. In queste frasi il soggetto va dopo il verbo o in coda alla frase
(ordine predicato-soggetto). Osserva la frase:
È tornata | Carolina.
pred. sogg.
Ciò che si sa è il fatto che qualcuno è tornato; l’informazione nuova è costituita dal fatto
che questo qualcuno è Carolina.
Ci sono poi casi in cui l’ordine predicato-soggetto è quello più abituale. Questo avviene
per esempio:
• nelle frasi che introducono il discorso diretto, quando sono posposte: “Che
magnifica giornata!” esclamò Nora.
• in frasi come Mi è venuto/a mal di testa / sonno / fame / un’idea.
• con alcuni verbi: C’è un problema; Mancano due minuti; Ci vuole pazienza ecc.
• in molte frasi interrogative: Dove va Luca? Quando arrivano gli zii? In che secolo
visse Petrarca?
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
441
SI
INVAL
2 ABBINARE
· Associa ogni completamento al suo soggetto riportando la lettera
tra parentesi, come nell’esempio.
[a] ci è sfuggita di mano. [b] ha aderito allo sciopero. [c]
✗ sono
preferibili ai sandali. [d] venne abbandonata sull’isola di Nasso.
[e] giochiamo nella stessa squadra. [f] sono precipitate.
[g] precede la nascita della scrittura. [h] chi sareste? [i] sono
stati rimossi dai loro incarichi. [l] che cosa ne pensi?
c ]
Es. Le scarpe da ginnastica… [
1. Voi… [ ]
2. La situazione…[ ]
6. Arianna… [ ]
7. Io e Sam… [ ]
9. Tu… [ ]
3 PRODURRE
·· Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui la parola
costituisca il soggetto, indicando tra parentesi di che parte del
discorso si tratta, come nell’esempio.
Es. uno ( pronome ): Uno di voi deve segnare i punti.
• nuotare ( ):
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
• molti ( ):
• in ( ):
• il peggio ( ):
• chi ( ):
• la finale ( ):
• il cattivo ( ):
• voi ( ):
6
442
SI
INVAL
4 COMPLETARE
·· Inserisci i soggetti opportuni nella posizione più adatta, prima o
dopo il predicato, scegliendoli tra quelli in elenco.
un grillo • io • un dubbio • l’originale • Luca e Stefano • la civiltà •
tu • due ore
1. Dopo un periodo oscuro risorse dalle sue
ceneri. 2. mancano all’inizio del concerto.
3. Improvvisamente mi è venuto . 4.
si trova nel Museo del Palazzo Ducale. 5.
spostalo per favore, io non ce la faccio. 6. Sul copriletto
c’era . 7. non l’ho neanche
toccato . 8. Dove sono finiti ?
SI
INVAL
5 CORREGGERE
·· Nelle seguenti frasi sono presenti 3 errori relativi alla
concordanza soggetto-predicato o alla posizione del soggetto.
Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
Il soggetto sottinteso
In italiano, a differenza che in alcune altre lingue, il soggetto può essere sottinteso. Ciò
avviene abitualmente:
• quando è un pronome personale: Ne sei proprio sicuro (sottinteso: tu)? e in
particolare quando il verbo è all’imperativo o al congiuntivo esortativo: Vieni!
(sottinteso: tu); Si sieda! (sottinteso: Lei)
• quando coincide con il soggetto della frase precedente o si può comunque desumere
dal contesto: Raffaele leggeva con il naso immerso in un libro, così all’inizio non si
accorse (sottinteso: Raffaele) del gattino. Era minuscolo (sottinteso: il gattino), tutto
spelacchiato: si era accucciato (sottinteso: il gattino) proprio accanto ai suoi piedi.
• nelle risposte a una domanda avente lo stesso soggetto: – Che cosa ne pensa
6
Cristina? – È inferocita! (sottinteso: Cristina)
443
Il soggetto mancante
Altre volte il soggetto non è sottinteso, ma manca. Ciò avviene con i verbi e le locuzioni
impersonali (verbi “atmosferici”: piove, nevica, fa freddo, fa caldo ecc.) e con i verbi
usati impersonalmente, ovvero con la costruzione “si” + verbo intransitivo (Qui si sta
benissimo; Ci si accontenta ecc.).
A differenza che nelle costruzioni con verbi atmosferici e “si impersonale”, nelle struttu
re con il “si passivante” (“si” + verbo transitivo), il soggetto esiste ed è espresso.
In casa si parla il dialetto. (= il dialetto viene parlato)
Si sono raccontate molte bugie al riguardo. (= molte bugie sono state raccontate)
Si dice che sia scappato in Tunisia. (= il fatto che sia scappato in Tunisia viene detto,
proposizione soggettiva)
Il soggetto partitivo
Il soggetto non è mai introdotto da preposizioni, ma può essere introdotto dagli artico
li partitivi (nella forma uguali alle preposizioni articolate formate con di: del, dello, del-
la, dei, degli, delle) per indicare una quantità generica o imprecisata. In questi casi si
parla, appunto, di soggetto partitivo.
C’è ancora del caffè. (= un po’ di caffè)
Dal faldone mancano dei fogli. (= alcuni fogli)
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
444
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
· Esplicita tra parentesi i soggetti sottintesi, come nell’esempio.
PER INIZIARE
Es. Non posso lasciare Polly da solo perché ( Polly / lui ) abbaierebbe
tutto il tempo.
445
7 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· · · Indica con una crocetta se il soggetto delle seguenti frasi è
espresso [E], mancante [M] o sottinteso [S], sottolineando nelle
frasi i soggetti espressi. Poi cerchia i soggetti partitivi.
E M S
1. Angelo, ti sono piaciute le ultime due puntate?
SI
INVAL
8 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea il gruppo del soggetto e cerchia il
soggetto vero e proprio.
446
IL SOGGETTO
È PUÒ ESSERE
MANCANTE
SOGGETTO
+ Diluvia da ore.
ESPANSIONI
PARTITIVO
=
447
UNITÀ 3 Il predicato
Che cos’è il predicato
Il predicato è l’elemento della frase che dice (“predica”) qualcosa del soggetto: chi è,
com’è, che azione compie o subisce, in che situazione si trova ecc. È costituito da un
verbo (nel caso del predicato verbale) o contiene un verbo (nel caso del predicato nomi
nale e del predicato con verbo copulativo) che concorda grammaticalmente con il sog
getto nella persona, nel numero e talvolta nel genere.
La ricercatrice ha vinto il concorso. (3ª pers. sing.)
Le lucciole sono sparite. (3ª pers. plur., femm.)
Gli studenti erano annoiati. (3ª pers. plur., masch.)
Il predicato verbale
Il predicato verbale è costituito da un verbo predicativo, cioè da qualsiasi verbo dotato
in sé di un significato proprio e compiuto, indicante:
• un’azione compiuta dal soggetto: Preparo la colazione.
• un’azione subita dal soggetto: La colazione viene preparata da mio padre.
• un evento che accade al soggetto: L’acqua scorreva vorticosa.
• uno stato in cui si trova il soggetto: Matteo dorme.
• un’azione altrui “accolta” dal soggetto: Non ricevettero alcuna spiegazione.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
448
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i predicati verbali. Attenzione:
PER INIZIARE
2 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le seguenti frasi con predicati verbali adatti al contesto.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
449
Il predicato nominale
Il predicato nominale indica un modo d’essere, una condizione, una qualità del sogget
to. È costituito da una voce del verbo essere (detta copula, cioè “collegamento, legame”)
e da un aggettivo o un nome, preceduto o meno dall’articolo, detto nome del predicato.
In alcuni casi il nome del predicato è formato da più aggettivi o nomi coordinati.
Elena è simpatica.
copula nome del pred.
pred. nom.
Possono fungere da nome del predicato anche un pronome, un’altra parte del discorso
sostantivata o aggettivata, ed espressioni avverbiali o sintagmi preposizionali che, messi
in relazione al soggetto dal verbo essere, assumono una funzione simile a quella di un
aggettivo.
Il mio film preferito è questo. (pronome)
L’insalata è già lavata. (verbo con funzione di aggettivo)
Maria è in ritardo. (locuzione avverbiale)
Il materiale è di buona qualità. (sintagma preposizionale)
FACCIAMO IL PUNTO
450
451
NAVIGARE IN RETE
La DASHBOARD (o cruscotto) è la pagina principale di Itaca: qui vedi
tutti gli argomenti (se sono stati assegnati hanno una campanellina a
fianco, se li hai finiti c’è una barretta verde), divisi per livello e missio-
ne (i livelli hanno il titolo al centro, le missioni il numero a sinistra).
Inoltre, con il tasto a forma di bussola in basso a destra puoi accedere
all’assistenza, alle faq e al tuo profilo con gli XP, il tuo indirizzo email
e la data di scadenza del tuo abbonamento Premium. Attenzione: con-
trolla la tua mail e se ti accorgi che è sbagliata, scrivici per chiederci di
correggerla, diversamente perderai le risposte a tutte le tue richieste di
assistenza.
SI
INVAL
3 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i predicati nominali e cerchia le
PER INIZIARE
1. La mia è la casa tutta gialla con i due abeti nel giardino. 2. Viola e
Alessio sono stati i protagonisti indiscussi dell’ultima puntata.
3. La circolazione è stata riaperta fra i chilometri 7,950 e 8,050 della
provinciale 49 dopo la frana dei giorni scorsi. 4. Sarà un successo,
non solo per la bellezza della coreografia, ma anche per la
straordinaria interpretazione dei ballerini. 5. La Cappella Sistina è
ammirata ogni anno da migliaia di visitatori. 6. Sii gentile con la Terra
e con tutte le creature. 7. Da piccoli io e tuo padre eravamo
inseparabili come rami dello stesso albero. 8. Durante la nostra
permanenza il servizio purtroppo non è stato all’altezza delle nostre
aspettative. 9. In estate da piccoli eravamo sempre in giro per le
colline. 10. Elena, sei stata veramente grande su quel palco, davanti a
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
SI
INVAL
4 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i predicati con verbo copulativo e
cerchia i verbi copulativi. Attenzione: non tutte le frasi
contengono un predicato con verbo copulativo.
452
SI
INVAL
5 ANALIZZARE
·· Indica se le voci del verbo ʺessereˮ hanno funzione di predicato
verbale [PV], di copula [C] o di ausiliare [A] all’interno di un
predicato verbale, nominale o con verbo copulativo.
PV C A
1. Ma siete ancora qui?
453
454
La frase nominale
È detta “frase nominale” una frase in cui il predicato è sottinteso e deve essere ricostru
ito in base al contesto, o in cui il significato del predicato è espresso interamente dalle
parti nominali della frase. Ciò avviene in particolare:
• nelle risposte: “Vuoi un caffè o un tè?” “Un caffè, grazie” (sottinteso: voglio); “Come
stai?” “Bene” (sottinteso: sto); “Ne sei proprio sicura?” “Sì” (sottinteso: ne sono
sicura)
• nei titoli di film, libri, articoli di giornale: Molto rumore per nulla (sottinteso: c’è
stato / si è fatto ecc.); Rapina a mano armata nel negozio di telefonia, 15mila euro di
bottino (sottinteso: ha avuto luogo / c’è stata ecc.; si sono fatti / si sono ricavati /
sono stati rubati ecc.)
• in parole o espressioni standardizzate espresse da interiezioni improprie e locuzioni
interiettive quali Buongiorno!, Attenzione!, Arrivederci!, Al ladro! ecc. o da massime
e proverbi: A buon intenditor poche parole; traduttore traditore; Occhio per occhio,
dente per dente.
SI
INVAL
6 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea i predicati e indica tra parentesi se si tratta di
PER INIZIARE
1. Per lo stress era dimagrita molto nel giro di appena due settimane.
[ ] 2. Se solo fossi stata un po’ meno egoista in quell’occasione!
[ ] 3. In casi come questo, il verbo “essere” viene considerato
“copula”. [ ] 4. Con l’anello al dito, il cavaliere divenne invisibile ai
suoi nemici. [ ] 5. I miei mi fanno sempre fare delle figure terribili
davanti a tutti! [ ] 6. La virgola è l’unica differenza tra queste due
frasi, per il resto identiche. [ ] 7. Qui sulla scrivania per favore.
[ ] 8. Marcella non si era mai sentita così amata dai suoi amici come
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
455
7 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le frasi con predicati verbali [PV], con verbo
copulativo [PC] o nomimali [PN], seguendo le indicazioni.
SI
INVAL
8 CORREGGERE
·· Trova gli 8 errori di concordanza tra soggetto e predicato, poi
correggili sotto.
6
456
SI
INVAL
9 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
·· Nelle seguenti frasi cerchia il soggetto e sottolinea il predicato,
poi riscrivi la frase volgendo al plurale soggetto e predicato.
1. Il nostro vicino di casa, senza lavoro da oltre dieci anni, viveva da
signore grazie a un’ingente eredità.
10 P R O D U R R E
· · · Per ogni voce verbale data, scrivi una frase in cui essa abbia il
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
• è (pred. verbale):
457
IL PREDICATO
È L’ELEMENTO DELLA FRASE CHE “PREDICA” QUALCOSA DEL SOGGETTO, CON CUI
CONCORDA NELLA PERSONA, NEL NUMERO E NEL GENERE
PUÒ ESSERE
VERBALE
UN VERBO “PREDICATIVO”,
CIOÈ DOTATO DI SIGNIFICATO Aisha osserva la luna.
COMPIUTO
NOMINALE
UN VERBO COPULATIVO O IN
FUNZ. COPULATIVA + Aisha ti considera
CIOÈ la sua guida.
COMPL. PREDICATIVO DEL
SOGG. O DELL’OGG.
ARGOMENTI
PREDICATO + E/O = GRUPPO DEL PREDICATO
ESPANSIONI
458
Possono essere sintagmi nominali (Prendo il treno; Guardò i suoi occhi stanchi; Arriva
giovedì), preposizionali (Arrivo in treno; La guardò con occhi stanchi; Prima di giovedì
non posso), avverbiali (Arrivo subito; Si preparò in fretta e furia).
(Le telefono = Telefono a lei; Ne sono convinta = sono convinta di questo) e alcuni
complementi non introdotti da preposizione che però fanno parte di gruppi di
complementi che normalmente prevedono la preposizione (La sera fa freddo = Di
sera fa freddo). Di fatto, i complementi indiretti includono tutti i complementi
tranne il complemento oggetto e i complementi predicativi
Vengo con voi!
Sono in terrazza.
Lo fa per interesse.
I complementi, perlopiù indiretti, costituiti da un avverbio o da una locuzione avverbia
le (sintagma avverbiale) sono detti complementi avverbiali
Passeggiava tranquillamente.
Perché non mi hai detto nulla?
6
Da dove siete partiti?
459
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Sottolinea i complementi diretti, chiudi tra parentesi i
PER INIZIARE
complementi indiretti, poi cerchia i complementi indiretti
avverbiali.
2 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le frasi con i complementi indicati tra parentesi.
Risponde alle domande Chi? Che cosa? e può essere costituito da un nome, da un pro
nome o da qualunque altra parola sostantivata in funzione di nome:
Dario mangia una mela. (nome)
Paola lo guarda. (pronome personale)
Chi hai incontrato? (pronome interrogativo)
6
Amava ballare. (verbo)
460
In alcuni casi, a fungere da oggetto è un’intera frase, detta appunto proposizione ogget
tiva (vedi M9_U1):
Non pensavo | che ce l’avrebbero fatta.
Temo | di aver fatto una gaffe.
SI
INVAL
3 RICONOSCERE
· Sottolinea il complemento oggetto nelle seguenti frasi.
PER INIZIARE
461
SI
INVAL
4 ABBINARE + LESSICO
·· Associa ogni complemento oggetto al suo gruppo soggetto +
predicato, come nell’esempio.
[a] la spugna? [b] il petto. [c] un verso gutturale. [d]✗ del
gelato. [e] circa 500.000 volumi o pergamene. [f] le nostre paure
recondite! [g] il gelso. [h] troppi film dell’orrore. [i] un avviso di
garanzia. [l] tre assonanze.
d ]
Es. Vorrei ancora… [
1. Il giardiniere stava potando… [ ]
5 PRODURRE
·· Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui la parola
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
• chi ( ):
• una macedonia ( ):
• le ( ):
• queste ( ):
• il vero ( ):
6
462
SI
INVAL
6 ANALIZZARE E RICONOSCERE
·· Indica se i verbi in evidenza sono usati in modo transitivo [T] o
intransitivo [I] e, nel caso dei verbi usati transitivamente,
sottolinea il complemento oggetto.
T I
1. I suoi genitori lo crebbero tra mille agi e comodità.
SI
INVAL
7 RICONOSCERE
· · · Nel seguente testo diviso in frasi sottolinea i complementi
oggetto (attenzione: molti sono costituiti da pronomi).
Poi cerchia i complementi oggetto partitivi.
463
I COMPLEMENTI
POSSONO ESSERE
DIRETTI
SONO QUANDO
SONO COSTITUITI
C. OGGETTO
DA AVV. O
LOCUZ. AVV.
Faccio i compiti.
Studia
C. PREDICATIVI distrattamente.
464
ESPANSIONI
INDIRETTI
SONO DI SOLITO
465
IL COMPLEMENTO OGGETTO
Ho dei dubbi.
UN NOME, UN
PRONOME,
UN’ALTRA
PARTE
SOSTANTIVATA
Ho perso il treno.
Vuoi una caramella?
Quale preferisci?
466
467
In altri casi, infine, possiamo trovare in funzione di complemento predicativo del sog
getto un avverbio o una locuzione fissa introdotta da una preposizione.
Stai bene, mi sembri in forma!
6
Rimasero senza parole.
468
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi cerchia il soggetto e sottolinea il
PER INIZIARE
2 PRODURRE
· · · Per ogni sintagma scrivi una frase in cui esso abbia valore di
complemento predicativo del soggetto.
• preoccupati:
• come arbitro:
• da sciocca:
• la migliore:
6
• un despota:
469
I verbi che introducono il complemento predicativo dell’oggetto sono gli stessi che in
troducono il predicativo del soggetto (copulativi veri e propri, appellativi, elettivi, esti
mativi e alcuni verbi predicativi), ma hanno forma diversa. In sintesi:
• i verbi intransitivi tra quelli elencati sono costruiti con un verbo causativo, fare o
lasciare, e reggono un complemento oggetto
Hanno fatto sembrare molto grave l’accaduto. (fare + verbo copulativo)
Ti lascio studiare tranquilla. (lasciare + verbo predicativo)
• i verbi transitivi tra quelli elencati sono alla forma attiva e reggono un complemento
oggetto
Lo chiamavano Trinità. (verbo appellativo)
Ti preferisco castana. (verbo predicativo con funzione copulativa)
470
SI
INVAL
3 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi cerchia il complemento oggetto e sottolinea
PER INIZIARE
il complemento predicativo dell’oggetto. Attenzione: non tutte
le frasi ne contengono uno.
SI
INVAL
4 ABBINARE + LESSICO
·· Associa a ogni frase il giusto complemento predicativo
dell’oggetto riportando nelle parentesi la lettera corrispondente,
come nell’esempio.
i ]
Es. Un fisico definì il bosone di Higgs… [
9. Mi prendi… [ ]
471
5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi predicativi del
soggetto e chiudi tra parentesi i complementi predicativi
dell’oggetto.
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
· · · Analizza il complemento predicativo in evidenza, poi associa a
ogni frase la corretta descrizione del verbo, come nell’esempio.
Es. Il tecnico è stato eletto manager del mese. (c. p. sogg.) [
h ]
6
8. Viene stimata come la più popolosa al mondo. ( ) [ ]
472
SI
INVAL
7 TR ASFORMARE
·· Volgi la frase alla forma attiva o passiva in modo tale che il
complemento si trasformi da predicativo del soggetto [PS] in
predicativo dell’oggetto [PO] o viceversa, come nell’esempio.
Es. Giulia considera Ornella la sua amica del cuore. [PO]
→ Ornella è considerata da Giulia la sua amica del cuore. [PS]
1. I politici lo chiamano “errore”. [PO]
[PS]
2. Mi hanno presa come stagista. [PO]
[PS]
3. La vittoria fu resa possibile dalla partecipazione di tutti. [PS]
[PO]
4. Il re prese in moglie una cugina. [PO]
[PS]
5. Sono stati nominati dallo scrittore eredi dei diritti d’autore. [PS]
[PO]
6. Mio padre ritiene tutti inferiori a lui. [PO]
[PS]
7. Il Messico viene scelto da molte coppie come destinazione del
loro viaggio di nozze. [PS]
[PO]
8 COMPLETARE
· · · Completa le seguenti frasi con un complemento predicativo, poi
indica tra parentesi se si tratta di un predicativo del soggetto
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
6
comportato .[ ]
473
IL COMPLEMENTO PREDICATIVO
È DIPENDE DA
UN NOME O
UN AGGETTIVO (SOLO
O PRECEDUTO DA
“COME”, “IN QUALITÀ DI”,
“IN VESTE DI” ECC.)
474
DEL SOGGETTO
CON
DELL’OGGETTO
CON
475
UNITÀ 6 L’attributo
e l’apposizione
Che cosa sono l’attributo e l’apposizione
L’attributo e l’apposizione sono espansioni che accompagnano un nome per determi
narlo o qualificarlo. Generalmente gli attributi sono aggettivi e le apposizioni nomi,
preceduti o meno dall’articolo.
L’inventore (apposizione) László Bíró, che diede il nome alla “biro”, emigrò in
Argentina all’inizio della Seconda (attributo) guerra mondiale.
L’attributo
L’attributo è un aggettivo o una parola in funzione di aggettivo che accompagna un
nome per attribuirgli una caratteristica o per determinarlo. Può riferirsi a qualunque
elemento nominale della frase:
• al soggetto: L’enorme albero si stagliava all’orizzonte.
• al nome del predicato: Era un albero enorme.
• al complemento oggetto: Hanno abbattuto un albero enorme.
• al complemento predicativo del soggetto o dell’oggetto: Diventerà un albero enorme.
• a un complemento indiretto: Erano distese all’ombra di un albero enorme.
• a un’apposizione: Il baobab, enorme albero dal tronco rigonfio, è diffuso in Africa e
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
in Australia.
Gli attributi riferiti allo stesso nome possono essere più di uno (È la mia scrittrice fran-
cese preferita) e possono trovarsi prima o dopo il nome a cui si riferiscono, a seconda
6
della loro funzione e delle scelte stilistiche di chi scrive o parla.
476
FACCIAMO IL PUNTO
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea gli attributi e collegali con una
PER INIZIARE
2 COMPLETARE E ANALIZZARE
·· Completa le seguenti frasi con attributi adatti al contesto, poi
indica tra parentesi a che tipo di aggettivo (qualificativo,
possessivo, dimostrativo, indefinito, numerale, interrogativo o
esclamativo) corrispondono gli attributi che hai inserito.
477
( ). 3. La spiaggia più ( )
era a circa ( ) ore di macchina dal
( ) albergo. 4. ( ) cucciolo è diverso da
( ) gli altri, anche della ( )
razza. 5. Per ( ) motivo siete ancora in piedi a
( ) ora? 6. La serie ( ) si
interrompe in modo ( )e ( ).
SI
INVAL
3 RICONOSCERE
·· Cerchia gli aggettivi usati in funzione attributiva
(= attributi) e sottolinea gli aggettivi usati in funzione
predicativa (= nomi del predicato o complementi predicativi).
L’apposizione
L’apposizione è un nome, preceduto o meno da articolo, che accompagna un altro nome
o un altro elemento in funzione di nome, raramente un pronome, per meglio descriver
lo o determinarlo.
La signora Bianco insegna alle elementari.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
L’apposizione può precedere il nome a cui si riferisce, precisandolo per mezzo dell’indi
6
cazione del grado di parentela (lo zio Luigi), del titolo (la dottoressa Adinolfi), di una
478
formula di cortesia (il signor Toppi), del nome geografico (il monte Everest) ecc.; oppu
re può seguirlo, separata da virgola: Vi presento Sally, la mia fidanzata; Ho scritto una
tesi su Christa Wolf, autrice tedesca.
Quando l’apposizione è costituita solo da un nome, con o senza articolo, è detta apposi-
zione semplice. Essa in genere precede il nome a cui si riferisce, che spesso è un nome
proprio (nonna Ada, il professor Racco, il fiume Nilo ecc.), ma può anche seguirlo (Ho
conosciuto Gabriele, il fioraio).
Quando invece è costituita da un’espressione più lunga, in cui l’apposizione in senso stret
to è accompagnata e precisata da altre espansioni (uno o più attributi e/o uno o più com
plementi), è detta apposizione composta (o “gruppo dell’apposizione”). Essa general
mente segue il nome a cui si riferisce ed è separata da virgola (Giungemmo ad Avignone,
stupenda città francese ricca di fascino) o è posta tra due virgole in forma di inciso
(Proxima Cenaturi, la stella più vicina alla Terra dopo il Sole, è una nana rossa).
Osserva la differenza:
Ho incontrato il professor Bianchi.
apposiz. sempl.
L’apposizione può anche essere introdotta dalle preposizioni da, come e quale, o da lo
cuzioni preposizionali come in qualità di, in funzione di, in veste di ecc., o da espressio
ni come quel furbo di, quel simpaticone di, quella sagoma di ecc., anteposte al nome a
cui si riferiscono.
Da migrante, posso dire che integrarsi in un nuovo paese è un’impresa difficile.
Elisa, come rappresentante di classe, avrebbe dovuto avvisarci.
Quello scansafatiche di Alfredo se n’è già andato!
In qualità di sindaco, Lei ha il dovere di intervenire.
479
PER INIZIARE
scegliendole tra quelle in elenco, poi indica tra parentesi se le
apposizioni che hai inserito sono semplici [S] o composte [C].
centravanti della Juventus • matematico • vulcano • il mio insegnante
di batteria • suor
1. Il personaggio storico fu reso famoso da Manzoni con il nome di
Gertrude. [ ] 2. Questo teorema
prende il nome dal Pitagora. [ ]
3. Lui è Said, .[ ] 4. Dybala,
, ha segnato sei gol nelle prime tre
uscite stagionali. [ ] 5. Il terremoto provocò il risveglio del
Popocatépetl, in Messico. [ ]
5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea le apposizioni, semplici e
composte, e collegale al termine a cui si riferiscono. Nelle
apposizioni composte, evidenzia l’apposizione vera e propria.
1. Questo pronome, soggetto della frase, potrebbe essere omesso
senza cambiamenti di significato. 2. La canzone “Despacito” è
diventata il tormentone dell’estate. 3. L’Australopithecus sediba, il
nostro antenato più vicino nel tempo, visse circa 2 milioni di anni fa.
4. Si inaugura domani la mostra del pittore argentino “I colori della
perdita” a Palazzo Civico. 5. La mia sorella maggiore alla fine si è
sposata con Eugenio, figlio della Lina, la tabaccaia. 6. Il fenomeno
meteorologico El Niño, principale responsabile del riscaldamento delle
acque dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale nei mesi di
dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, è terminato.
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Dividi le frasi in sintagmi, sottolinea e analizza il gruppo del
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
6
480
SI
INVAL
7 ANALIZZARE
·· Analizza gli elementi in evidenza segnando con una crocetta la
descrizione corretta.
1. Come scusa è molto poco credibile.
apposiz. sempl. c. pred. del sogg. apposiz. comp.
481
8 PRODURRE
· · · Per ogni sintagma dato scrivi una frase in cui il sintagma abbia
la funzione indicata tra parentesi.
• lontano (attributo):
• inestimabile (attributo):
9 TR ASFORMARE
· · · Riscrivi le frasi inserendo, nel punto più opportuno, gli elementi
indicati tra parentesi, come nell’esempio.
Es. Tobia è scappato di nuovo dal buco nella rete. (+1 apposiz. sempl.)
→ Quel furbone di Tobia è scappato di nuovo dal buco nella rete.
482
L’ATTRIBUTO
È PUÒ RIFERIRSI A
UN’ESPANSIONE SOGGETTO,
NOME DEL PRED.,
UN COMPLEMENTO,
UN’APPOSIZIONE
UN AGGETTIVO
(QUALIFICATIVO O
DETERMINATIVO) O UN’ALTRA
PAROLA IN FUNZIONE DI
AGGETTIVO
483
L’APPOSIZIONE
PRECEDERE IL NOME
O SEGUIRLO
COMPOSTA
ESSERE
INTRODOTTA DA E c’era anche
COME, DA, QUALE, Marta, la mia
IN QUALITÀ DI migliore
ECC. amica.
O DA ESPRESSIONI
QUALI QUEL
FURBO DI,
QUELLA SAGOMA
DI ECC.
484
C
aro diario,
ieri io, i miei genitori e nonna Adele ci siamo trasferiti
definitivamente dal nostro paese a Roma, città natale di
mia madre. | Ho versato qualche lacrima | quando abbiamo
lasciato la vecchia casa, | ma poi ho cominciato a immaginare
la vita | che mi aspettava nella capitale, | e la tristezza è
passata magicamente. | Nonostante la mancanza del giardino,
per me spazio fondamentale, la casa nuova mi piace molto: | è
grande e luminosa, | e finalmente potrò avere una stanza per
me. | I miei amici Giulio, Roby e Cristina mi mancheranno, | ma
conoscerò sicuramente persone simpatiche anche qui, | e presto
mi abituerò alla nuova vita e alle nuove amicizie…
1 ANALIZZARE
·· Dividi il testo in sintagmi e analizzali indicando se sono sintagmi
nominali (SN), verbali (SV), preposizionali (SP), avverbiali
(SAv) o aggettivali (SAg). Ignora le congiunzioni e i due
pronomi atoni in corsivo.
2 RICONOSCERE
· Sottolinea i predicati e cerchia i soggetti, indicando a margine i
soggetti sottintesi. Il testo è già diviso in frasi.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
485
3 RICONOSCERE
· · · Come ricorderai, il nucleo della frase è formato dal verbo e dai
suoi argomenti. Nell’esercizio precedente hai individuato i
predicati e i soggetti (primo argomento della maggior parte dei
verbi). Ora chiudi tra parentesi gli altri argomenti dei verbi
(complementi oggetto o altri complementi indispensabili perché
il nucleo della frase abbia un senso compiuto).
4 RICONOSCERE
·· Trascrivi nella tabella sottostante gli attributi e le apposizioni
presenti nel testo, e analizzali come nell’esempio.
ATTRIBUTO APPOSIZIONE
dipende da semplice o dipende da
complessa?
miei genitori
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
5 COMPLETARE
·· Completa il testo che segue con predicati verbali [PV], predicati
nominali [PN], predicati con verbo copulativo [PC], copule [C],
verbi copulativi [VC] o complementi oggetto [CO] a piacere,
seguendo le indicazioni tra parentesi.
M atera
da quando
[PN] situata in Basilicata. Essa
[PC] delle città più antiche del mondo,
[PV] nella zona alcuni
insediamenti risalenti all’età paleolitica. Il comune lucano
[VC] anche “Città dei Sassi” e “Città
6 Sotterranea”, per i “Sassi”, che lo [VC]
486
6 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
·· Nel testo che hai completato, sottolinea i 3 complementi
predicativi dell’oggetto, poi volgi alla forma passiva le frasi che
li contengono così che il complemento si trasformi in un
predicativo del soggetto, come nell’esempio.
6
487
7 RICONOSCERE
·· Nello stesso testo, chiudi tra parentesi i complementi predicativi
del soggetto (5).
8 COMPLETARE
·· Inserisci nel testo almeno 6 attributi e 3 apposizioni, semplici o
composte, nella posizione che ti sembra più opportuna.
9 ANALIZZARE
· Rileggi il testo e dividi le frasi complesse (o periodi) nelle frasi
semplici che le compongono.
10 A N A L I Z Z A R E
· Analizza le seguenti frasi tratte dal testo, indicando con una
crocetta se sono frasi enunciative [EN], interrogative [I],
esclamative [ES], volitive [V] o desiderative [D].
EN I ES V D
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
11 R I C O N O S C E R E
6 Individua nel testo la frase nominale e sottolineala.
·
488
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE
6
489
7 I COMPLEMENTI INDIRETTI
RISORSE esercizi
Cartaceo 73
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 8
da dove Unità online 1339
vuoi unità online
Verifiche online 103
Itaca papers 168
falli
%
confronta i risultati
esercitare con la media nazionale
online
scegli
la tua verifica su carta
UNITÀ 1 I complementi di
specificazione, di
denominazione, partitivo,
di termine, di vantaggio e
di svantaggio
Funzione e significato dei complementi indiretti
Come abbiamo visto, tutti i complementi tranne il complemento oggetto e i comple-
menti predicativi sono detti complementi indiretti. Essi possono essere argomenti del
verbo (L’ha regalato a suo fratello) o espansioni del predicato (Eleonora mi si avvicinò a
piccoli passi), del soggetto (Dov’è finita la racchetta da tennis?), del nome del predicato
(Sei invidioso di lui?), di un altro complemento (Adoro il gelato al lampone) di un’appo-
sizione (Mia madre, la bambina con le trecce nella foto, era la più piccola), di un attribu-
to (È una giornata perfetta per una gita) o dell’intera frase (Nonostante il caldo, è stato
un pomeriggio piacevole). Questo significa che possono dipendere da un verbo, da un
nome, da un aggettivo, da un pronome e in alcuni casi da un avverbio.
Il complemento di specificazione
Il complemento di specificazione specifica (cioè determina o precisa) l’elemento da cui
dipende. In molti casi ha una funzione analoga a quella di un attributo: i raggi del sole
7
(= solari); le vacanze di Natale (= natalizie). Ma può esprimere relazioni diverse, quali
491
Il complemento di denominazione
I complementi indiretti
492
Il complemento partitivo
Il complemento partitivo indica l’insieme di cui fa parte l’elemento di cui si parla o, in
altre parole, il tutto di cui il termine che regge il complemento indica una parte. Il termi-
ne reggente può essere un nome, un numerale, un aggettivo al grado superlativo relativo,
un pronome interrogativo o un pronome indefinito. Il complemento partitivo è introdot-
to dalle preposizioni di, tra/fra e può essere costituito dalla particella ne in funzione di
pronome personale.
Solo quattro di loro arriveranno in finale.
Chi tra voi non mangia carne?
Quanti bei braccialetti! Vorrei comprarne uno. (= di questi braccialetti)
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Sottolinea i complementi indiretti e cerchia quelli diretti.
PER INIZIARE
SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Indica se i complementi in evidenza nelle seguenti frasi sono di
specificazione [S], di denominazione [D] o partitivi [P].
S D P
1. La regione di Ségou è una delle otto regioni del Mali.
493
3 PRODURRE
· · · Per ognuno dei seguenti termini, scrivi una frase in cui abbia la
funzione indicata.
Es. libro:
(compl. spec.) Era presente anche l’autore del libro.
(compl. part.) È il più avvincente dei suoi libri.
• ottobre:
(compl. spec.)
(compl. denom.)
• arancia:
(compl. spec.)
(compl. part.)
• Gargano:
(compl. spec.)
(compl. denom.)
• professoressa:
(compl. spec.)
(compl. part.)
Il complemento di termine
Il complemento di termine indica la persona, l’animale o la cosa cui l’azione è rivolta,
ovvero la sua destinazione, il suo “termine”. È costituito da un nome o da un pronome
I complementi indiretti
Può anche essere costituito da un pronome personale atono (mi, ti, gli, le, si, ci, vi, loro).
7
Mi piace uscire il sabato pomeriggio. (= a me)
494
Può anche dipendere da aggettivi come uguale, simile, adatto, vicino, grato, contrario,
ostile ecc.:
Siamo contrari alla violenza.
Sei uguale a tua zia da giovane.
COMPLEMENTO DI VANTAGGIO/SVANTAGGIO O
ATTENZIONE COMPLEMENTO DI TERMINE?
495
SI
INVAL
4 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea tutti i complementi di termine.
PER INIZIARE
Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno.
5 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le seguenti frasi con complementi di vantaggio o di
svantaggio a piacere adatti al contesto, poi indica che
complemento hai usato (vantaggio [V] o svantaggio [S]).
V S
1. L’Amministrazione incoraggia da anni l’utilizzo di mezzi
di trasporto non nocivi ,
come la bicicletta.
2. giova il lavoro
interinale?
5. Il miele è un toccasana
.
7. Pensava di agire
della propria famiglia.
496
I COMPLEMENTI INDIRETTI
SONO DIPENDONO DA
UN VERBO,
UN NOME,
ARGOMENTI DEL VERBO
UN AGGETTIVO,
UNA FRASE INTERA
IL COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE
DI CHI? DI UN NOME O
DI CHE COSA? UN AGGETTIVO
(QUASI SEMPRE)
497
IL COMPLEMENTO DI DENOMINAZIONE
IL COMPLEMENTO PARTITIVO
498
IL COMPLEMENTO DI TERMINE
A CHI? A UN VERBO,
A CHE COSA? UN AGGETTIVO
COME
UGUALE,
Hai fatto gli auguri alla zia? SIMILE,
Mi piacciono le giornate di pioggia. ADATTO ECC.
A chi l’hai raccontato?
499
Entrambi sono introdotti dalla preposizione da o da locuzioni quali da parte di, per
opera di, a opera di. In alcuni casi possono essere sostituiti dalla particella ne.
Palermo fu fondata dai Fenici. (compl. agente)
Era stata attirata da una scritta sulla vetrina. (compl. causa efficiente)
Quando vide la mostra, ne (= dalla mostra) fu molto colpita. (compl. causa
efficiente)
Nella trasformazione di una frase dalla forma attiva alla forma passiva,
l’oggetto della frase diventa il soggetto e l’elemento che nella frase di
forma attiva costituiva il soggetto diventa il complemento d’agente o di
causa efficiente.
I complementi indiretti
500
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i complementi d’agente e cerchia
PER INIZIARE
quelli di causa efficiente. Attenzione: una frase non ne
contiene.
2 TR ASFORMARE
·· Volgi le seguenti frasi dalla forma attiva alla forma passiva, in
modo che il soggetto diventi il complemento d’agente o di causa
efficiente.
1. Il vento spazzava le strade deserte della capitale.
I complementi indiretti
7
501
502
SI
INVAL
3 ANALIZZARE
·· Indica con una crocetta se i complementi in evidenza sono
PER INIZIARE
complementi d’agente [A], di causa efficiente [C], di
separazione o allontanamento [S].
A C S
1. Veniva invidiato da tutti i suoi compagni.
4 RICONOSCERE
·· Sottolinea i complementi di origine o provenienza. Attenzione:
non tutte le frasi ne contengono uno.
5 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi a piacere seguendo le indicazioni tra
parentesi.
503
SI
INVAL
6 ABBINARE E ANALIZZARE
·· Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi
della colonna di destra in modo da formare frasi di senso
compiuto. Poi analizza i complementi.
1. Dopo la polemica televisiva, a. da Marte!
fu buttato fuori…
2. Sua sorella è ragazza misteriosa b. dal gioco di parole
ed eccentrica: pare che venga… eat + Italy.
3. Per istinto di sopravvivenza mi c. dalla casa del
sono sempre mantenuta alla larga… Grande Fratello.
4. Il premio Nobel fu accolto d. dal panico.
con tutti gli onori…
5. Il suo nome viene… e. dagli amori impossibili.
6. Non farti prendere… f. dal presidente
della Repubblica.
504
505
IL COMPLEMENTO DI SEPARAZIONE
O ALLONTANAMENTO
Sono di Firenze.
Gli esseri umani vengono dalle scimmie.
Ne discese una stirpe maledetta.
506
507
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se i complementi di tempo in evidenza
PER INIZIARE
508
SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di tempo
determinato e cerchia quelli di tempo continuato. Attenzione:
non tutte le frasi contengono complementi di tempo.
I complementi di luogo
I complementi di luogo indicano la collocazione nello spazio di un essere animato, una
cosa o un’azione. Essi si distinguono in: complemento di stato in luogo, complemento
di moto a luogo, complemento di moto da luogo, complemento di moto per luogo.
509
Risiede in Francia.
Stasera rimango a casa.
Fecero una sosta all’autogrill.
Giocano sul terrazzo.
Può essere espresso da un avverbio di luogo (qui, lì, qua, là, lassù, laggiù, quaggiù, sopra,
sotto, dentro, fuori, lontano, vicino, dove) o dalla particella ci/vi con valore di avverbio:
Il dinosauro era ancora lì.
Qui non c’è nessuno!
Dov’era nascosta?
Ci ho trovato un vecchio libro. (= qui / lì)
Può essere espresso da un avverbio di luogo (qui, lì, qua, là, lassù, laggiù, quaggiù, so-
pra, sotto, dentro, fuori, dove) o dalla particella ci/vi con valore di avverbio:
Lì non ci torno. (= lì)
Venite subito qui!
Dove ti eri cacciata?
Vi si recarono a passo spedito. (= lì)
Il complemento di moto da luogo indica il luogo dal quale si muove qualcuno o qualco-
sa o da cui prende le mosse un’azione. Dipende da verbi di moto (andare, venire, partire,
arrivare, uscire ecc.) o da nomi indicanti movimento (partenza, ritorno, arrivo ecc.) o
mezzi di trasporto (treno, aereo ecc.). È introdotto dalle preposizioni da e di:
Torna domani dalla Francia.
7
Erano appena usciti di casa.
510
Può essere espresso da una locuzione avverbiale di luogo (di/a qui, di/da lì, da qua, da
là, da lassù, da laggiù, da quaggiù, da sopra, da sotto, da dentro, fuori di/da, da dove) o
dalla particella ne in funzione di avverbio:
E tu da dove arrivi?
Siamo partiti da qui.
Ne uscì facendo forza sulle braccia. (= da lì)
Può essere espresso da una locuzione avverbiale di luogo (di/da qui, di/da lì, da qua, da
là, da dove) o dalla particella ci/vi in funzione di avverbio:
Da dove siete entrati?
Ci passavo ogni mattina. (= da lì)
3 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea i complementi di luogo, poi trascrivili nella tabella
PER INIZIARE
Es. Gli strati geologici sono messi in luce da una leggera pendenza
che inizia a Lee’s Ferry presso la città di Page, in Arizona.
1. Andando da Milano a Parigi in vespa, tanti anni fa, siamo passati
dal Sempione. 2. «Hai mai fatto un test del Q.I.?» «Qui, dove?»
«Niente, lascia stare». 3. Si alzò lentamente dalla sedia, si mise le
mani in tasca e si avviò verso il suo studio. 4. Il palazzo Giardino
I complementi indiretti
511
a Lee’s Ferry ✗
512
4 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi con complementi di luogo a piacere,
seguendo le indicazioni tra parentesi.
hanno scattato.
5 PRODURRE
·· Per ognuno dei sintagmi dati, scrivi una frase in cui abbia la
funzione indicata tra parentesi, come nell’esempio.
Es. da scuola:
(compl. moto da luogo) Non è ancora tornata da scuola.
I complementi indiretti
• lì:
513
• da Firenze:
(compl. moto da luogo)
• in una bottiglia:
(compl. stato in luogo)
• fra noi:
(compl. stato in luogo)
• di qui:
(compl. moto da luogo)
6 TR ASFORMARE
·· Aggiungi complementi di luogo e/o di tempo, analizzandoli, come
nell’esempio.
Es. Ho un corso di ceramica. → Oggi (c. tempo det.) ho un corso
3. Puoi scappare.
I complementi indiretti
4. Si arriva.
7
514
UN NOME UN VERBO O
QUANDO?
L’INTERA FRASE
UN AVVERBIO O
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE
UN ANNO FA,
UN’ORA FA ECC.
515
UN NOME UN VERBO O
PER QUANTO
L’INTERA FRASE
TEMPO?
DA QUANDO?
DA QUANTO DA, PER, IN,
TEMPO? DURANTE,
FINO A ECC.
+ UN NOME/
UN NUMERALE
UN AVVERBIO O
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE
516
INTRODOTTO DA UN VERBO,
DOVE?
IN, A, TRA/FRA, UN NOME O
DA, SU, SOPRA, L’INTERA FRASE
SOTTO ECC.,
FUORI DI/DA,
VICINO A ECC.
ESPRESSO DA
UN AVVERBIO
CI/VI
517
INTRODOTTO DA UN VERBO O
DOVE?
IN, A, DA, SU, UN NOME
VERSO DOVE?
PER, VERSO,
SOPRA, SOTTO,
DENTRO, OLTRE,
IN DIREZIONE
DI, ALLA VOLTA
DI ECC.
ESPRESSO DA
UN AVVERBIO
CI/VI
Vado a casa.
Venite da me?
Si era nascosto sotto il letto.
Ci torneremo!
518
INTRODOTTO DA UN VERBO O
DA DOVE?
DA, DI UN NOME
ESPRESSO DA
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE
NE
519
INTRODOTTO DA UN VERBO O
PER DOVE?
PER, DA, DI, UN NOME
ATTRAVERSO CHE
LUOGO? ATTRAVERSO,
IN MEZZO A
ECC.
ESPRESSO DA
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE
CI/VI
520
Il complemento di fine
Il complemento di fine indica il fine o lo scopo di un’azione o la destinazione d’uso di un
oggetto. È introdotto dalle preposizioni per, da, e più raramente in, di, a o dalle locuzio-
ni preposizionali al fine di, allo scopo di, con il fine di, con lo scopo di, in vista di. Dipen-
I complementi indiretti
521
Il complemento concessivo
Il complemento concessivo indica l’essere animato, la cosa o il fatto nonostante il quale
si verifica un determinato avvenimento o una condizione. È introdotto dalle preposizio-
ni nonostante, malgrado, con o dalle locuzioni preposizionali a dispetto di, contraria-
mente a. Generalmente è un’espansione dell’intera frase.
Le voglio molto bene nonostante tutti i suoi difetti.
Con questo freddo, esci in maniche corte?
A dispetto delle previsioni c’è stato il sole.
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se i complementi in evidenza sono
PER INIZIARE
2 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le frasi con complementi di causa, di fine o concessivi a
piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi.
1. (compl. concessivo) si sono
mantenuti in contatto per tutti questi anni. 2. Montò su tutte le furie
I complementi indiretti
522
SI
INVAL
3 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
·· Trasforma le frasi in evidenza in complementi di significato
equivalente, poi indica tra parentesi se si tratta di complementi di
causa [CA], di fine [F] o concessivi [C], come nell’esempio.
Es. Anche se hanno insistito molto, non accetterò il loro invito.
→ Malgrado la loro insistenza
C]
[
1. Le si chiudevano gli occhi perché era molto stanca.
[ ]
2. Sebbene sorridesse, mi sembrò un uomo triste.
[ ]
3. Per attivarlo è necessario riavviare il PC.
[ ]
4. Si preparavano a sfidare la Svezia.
[ ]
5. Le cose si complicarono ulteriormente perché si intromise una
terza persona.
avventura.
[ ]
7. Si struggevano perché vivevano lontani.
[ ]
7
523
Il complemento di mezzo
Il complemento di mezzo indica il mezzo o lo strumento, materiale o immateriale, me-
diante il quale si compie l’azione. È introdotto dalle preposizioni con, in, di, a, da, me-
diante, tramite, attraverso o da locuzioni preposizionali quali per mezzo di, con l’aiuto
di, grazie a. Dipende generalmente da un verbo, ma può anche dipendere da un nome:
in questo caso indica il modo di funzionamento di qualcosa ed è introdotto dalla prepo-
sizione a.
Sono venuti in treno.
Chiudi a chiave la porta.
Si salvò grazie a uno stratagemma.
Si trattava della prima barca a vapore.
Adoro le stufe a legna.
Dal tono si capisce che è al settimo cielo.
Il complemento di modo
Il complemento di modo indica il modo in cui si compie un’azione o si verifica un avve-
nimento. Può essere costituito da un nome introdotto dalle preposizioni con, in, di, a,
per, senza, da un avverbio o da una locuzione avverbiale. Dipende generalmente da un
verbo.
Fragile. Maneggiare con attenzione.
Rispose di getto.
In queste vacanze ho mangiato senza sosta.
Accudiva il piccolo criceto amorevolmente.
Si era comportato in modo poco trasparente.
Ma come parli?
In casi come questi, in cui non è presente alcun verbo copulativo, il compl.
predicativo si distingue dal compl. di modo perché è un aggettivo o un
participio in funzione di aggettivo che concorda in genere e/o numero con
il soggetto o l’oggetto cui si riferisce, mentre il compl. di modo è un nome
7 introdotto da preposizione, un avverbio o una locuzione avverbiale.
524
SI
INVAL
4 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di mezzo e cerchia
PER INIZIARE
quelli di modo. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono.
SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Seleziona la frase in cui il complemento ha la funzione indicata.
525
SI
INVAL
6 RICONOSCERE
·
PER INIZIARE
526
7 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, scrivi una frase in cui abbia la
funzione indicata tra parentesi, come nell’esempio.
Es. con mia madre:
(compl. compagnia) Sono andato a fare compere con mia madre.
(compl. rapp. o relaz.) Sono
arrivato a un accordo con mia madre.
• con la coca-cola:
(compl. unione)
• con i ministri:
(compl. compagnia)
• con lo studio:
(compl. rapp. o relaz.)
(compl. mezzo)
• con l’ombrello:
(compl. unione)
(compl. mezzo)
SI
INVAL
8 ANALIZZARE
·· Analizza i complementi in evidenza (di causa, di fine, concessivi,
di mezzo, di modo, di compagnia, di unione, di rapp. o relazione).
527
IL COMPLEMENTO DI CAUSA
Muoio di fame!
Il festival fu sospeso a causa delle polemiche.
Era indignata per l’accaduto.
IL COMPLEMENTO DI FINE
528
IL COMPLEMENTO CONCESSIVO
529
IL COMPLEMENTO DI MEZZO
530
IL COMPLEMENTO DI MODO
UN AVVERBIO O
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE
531
532
Osserva:
Quest’anno vanno di moda le scarpe senza lacci.
(si parla di una caratteristica del modello di scarpe, compl. qualità)
Me lo disse pure senza indugi.
7 (si parla del modo in cui si è detto qualcosa, compl. modo)
533
Il complemento di argomento
Il complemento di argomento indica la materia o l’argomento di cui si parla o si scrive.
Spesso dipende da verbi come parlare, discutere, trattare ecc. o da nomi di significato
analogo. È introdotto dalle preposizioni di, su, circa, sopra o dalle locuzioni preposizio-
nali riguardo a, a proposito di, intorno a, e può essere costituito dalla particella ne o, in
alcuni casi, ci.
Ho letto un saggio sulla libertà.
Dimmi di te.
Di che cosa avete parlato?
Ne discuteremo dopo cena. (= di questo)
Ci ho pensato a lungo. (= a questo)
Il complemento di materia
Il complemento di materia indica la materia o la sostanza di cui è fatta una cosa o, più
raramente, un essere animato. Dipende generalmente da un nome. È introdotto dalle
preposizioni di e, più raramente, in.
Le ho regalato un maglione di lana.
Li separava un’alta ringhiera in ferro.
Era un volume rilegato in pelle.
Di che cosa è fatto?
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di qualità.
PER INIZIARE
534
2 TR ASFORMARE + LESSICO
·· Trasforma gli aggettivi in evidenza in complementi di qualità e di
materia di significato equivalente.
Es. un cantante famoso → di fama
qualità
1. una gonna pieghettata
4. un vestito smanicato
materia
6. una statua lignea
9. un cielo plumbeo
SI
INVAL
3 ANALIZZARE
· Analizza i complementi in evidenza indicando se sono di
specificazione [S], di materia [M] o di argomento [A].
S M A
1. Mi sono iscritta a un corso di batteria.
6. E questo ne è la prova.
I complementi indiretti
535
SI
INVAL
4 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di argomento.
Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno.
Il complemento di paragone
Il complemento di paragone indica il secondo termine di un confronto tra due cose o
esseri animati, o tra due qualità riferite alla stessa cosa o essere animato. Dipende da un
aggettivo o da un avverbio di grado comparativo. Con i comparativi di maggioranza e
minoranza, è introdotto da di quando la comparazione è tra due elementi, e da che
quando la comparazione è tra due qualità; con i comparativi di uguaglianza, è introdot-
to da come o quanto. In alcuni casi è introdotto dalla preposizione a (superiore/inferiore
a) o da locuzioni come rispetto a, in comparazione con.
Ero molto più curioso di voi.
È alta come suo fratello.
Silvio era più alto che intelligente.
L’impresa era superiore alle loro forze.
Lea è più diligente rispetto ai suoi compagni.
Il complemento di colpa
Il complemento di colpa indica la colpa di cui qualcuno è responsabile o viene accusato.
Può dipendere da verbi come accusare, incolpare, condannare ecc. o da nomi o aggettivi
di analogo significato, ed è introdotto dalle preposizioni di o per.
È stato accusato di alto tradimento.
L’hanno arrestata per un furto.
Sono il responsabile di questo disastro.
Sconta una condanna per riciclaggio di denaro sporco.
I complementi indiretti
Il complemento di pena
Il complemento di pena indica la pena, la multa o il castigo a cui qualcuno è condanna-
to. A seconda del verbo o del nome da cui dipende, può essere introdotto dalle preposi-
7
zioni a, con, di o per.
536
SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di paragone.
PER INIZIARE
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se i complementi in evidenza sono di colpa
[C] o di pena [P].
C P
1. Il sottosegretario è indagato per concussione.
7 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le seguenti frasi con complementi a piacere, seguendo le
indicazioni tra parentesi.
537
(compl. paragone)
flauto.
8 PRODURRE
· · · Scrivi tre frasi contenenti ognuna i complementi indicati.
1. un complemento di qualità e un complemento di paragone
I complementi indiretti
7
538
IL COMPLEMENTO DI QUALITÀ
IL COMPLEMENTO DI ARGOMENTO
Parlano di politica.
Ho scritto un libro sulla mia vita.
Ne abbiamo già discusso.
539
IL COMPLEMENTO DI MATERIA
IL COMPLEMENTO DI PARAGONE
540
IL COMPLEMENTO DI COLPA
IL COMPLEMENTO DI PENA
541
UNITÀ 6 I complementi
di abbondanza e
di privazione,
di limitazione, di età e
i complementi di quantità
I complementi di abbondanza e di privazione
Questi complementi indicano ciò di cui qualcuno o qualcosa è ricco (complemento di
abbondanza) o privo (complemento di privazione). Generalmente dipendono da verbi,
nomi o aggettivi che esprimono abbondanza (abbondare, traboccare, riempire, colmare
ecc.; pieno, ricco, saturo ecc.; ricchezza, abbondanza ecc.) o scarsità (privare, impoveri-
re, scarseggiare, mancare, difettare ecc.; privo, povero ecc.; mancanza, scarsità ecc.). In
questi casi, sono introdotti dalla preposizione di.
Quest’anno c’è stata grande abbondanza di uva. (compl. di abbondanza)
Questa spiaggia è piena di pietre. (compl. di abbondanza)
È una persona priva di scrupoli. (compl. di privazione)
Consideriamo complementi di privazione anche le espressioni introdotte dalla preposi-
zione senza o da locuzioni quali in mancanza di e in assenza di.
Una città senza centro è come un corpo senza cuore.
In mancanza di caffè, bevevamo un intruglio a base di cicoria.
I complementi di abbondanza e privazione possono essere sostituiti dalla particella ne.
Su Marte un tempo c’era l’acqua, pare che il pianeta ne fosse pieno. (= di acqua,
compl. di abbondanza)
I complementi indiretti
542
Il complemento di limitazione
Il complemento di limitazione indica entro quali limiti, in che ambito o da che punto di
vista è valido ciò che viene affermato. Può essere introdotto dalle preposizioni di, in, per,
a, con o da locuzioni quali in quanto a, in fatto di, limitatamente a ecc. È spesso espan-
sione dell’intera frase, ma può dipendere anche dal verbo, da un nome, da un aggettivo.
Sono complementi di limitazione anche espressioni che indicano un’opinione, quali se-
condo me (te, lei ecc.), a parer mio (tuo, suo ecc.), a mio (tuo, suo ecc.) avviso ecc.
A calcetto è un vero campione.
Sono molto ignorante in fatto di sport.
Il complemento di età
Il complemento di età indica l’età di qualcuno o qualcosa. Quando si riferisce a un verbo
o all’intera frase è introdotto dalla preposizione a o dalla locuzione all’età di. In dipen-
denza da un nome è introdotto dalla preposizione di. Quando indica un’età stimata in
modo approssimativo, è introdotto dalla preposizione su o dalla locuzione intorno a.
Si è trasferita in Russia a 32 anni.
Nel parco c’è un ulivo di 200 anni.
Entrò un uomo sulla cinquantina.
543
SI
INVAL
1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di abbondanza e
PER INIZIARE
cerchia quelli di privazione, poi indica se dipendono da un verbo
[V], da un nome [N] o da un aggettivo [A]. Attenzione: non tutte
le frasi ne contengono.
2 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con un complemento di limitazione
adatto al contesto.
SI
INVAL
3 RICONOSCERE
·· Seleziona le 4 frasi in cui è presente un complemento di età e
sottolinea quest’ultimo.
544
I complementi di quantità
I complementi di quantità sono complementi che forniscono indicazioni quantitative
relative al peso, alla misura, alla distanza, all’estensione, al prezzo, alla stima. Possono
dipendere da verbi, nomi o aggettivi ed esprimere quantità determinate (Pesa 15 chili)
o indeterminate (Pesa moltissimo). Possono essere classificati come un unico comple-
mento di quantità, o distinti nei seguenti sottotipi:
Il complemento di distanza
Il complemento di distanza indica la distanza precisa (a due miglia, a 10 mm ecc.) o
I complementi indiretti
indeterminata (molto, tanto, poco, abbastanza, quanto ecc.) che separa un luogo da un
altro o una persona o una cosa da un’altra persona o cosa. In dipendenza dal verbo di-
stare e dagli aggettivi lontano e distante non è introdotto da preposizione; negli altri casi
è introdotto dalle preposizioni a, tra/fra.
Si trova a due chilometri da qui.
7 Tra duecento metri c’è una curva molto stretta.
545
Il complemento di estensione
Il complemento di estensione indica quanto qualcosa si estende nello spazio, con preci-
sione (per tre metri, per dieci ettari ecc.) o in modo indeterminato (per qualche miglio,
per molti km ecc.). Dipende da verbi quali estendersi, elevarsi, innalzarsi, scorrere ecc. e
può essere introdotto dalle preposizioni per, a e oltre.
Il deserto del Kalahari si estende per circa 520.000 km2.
Il massiccio si innalza a 2.750 metri sul livello del mare.
Il panorama è composto da montagne che si innalzano oltre i 4000 metri.
Per quanti chilometri si estende la tua tenuta?
Il complemento di prezzo
Il complemento di prezzo indica il valore o il prezzo preciso (2 euro, 1000 pesos ecc.) o
indeterminato (una fortuna, molto, pochissimo ecc.) a cui viene venduto o comprato
qualcosa. In dipendenza dai verbi pagare e costare, il prezzo indicato non è introdotto
da preposizione. Quando dipende da verbi come comprare, vendere, affittare, è intro-
dotto dalle preposizioni a o per. Quando dipende da un nome, è introdotto dalla prepo-
I complementi indiretti
546
Il complemento di stima
Il complemento di stima indica in modo preciso (30 euro ecc.) o indeterminato (molto,
poco, abbastanza ecc.) quanto si stima o si valuta qualcuno o qualcosa dal punto di vista
materiale, intellettuale o morale. Dipende da verbi come stimare, apprezzare, valutare,
valere ecc. Generalmente non è preceduto da alcuna preposizione, ma può anche essere
introdotto da in (con i verbi stimare e valutare) o da su (quantità approssimativa).
Varrà cento euro al massimo.
Il budget necessario è valutato sui 3 milioni di euro.
Lo apprezzo moltissimo.
Il suo giro d’affari annuo è stimato in 1000 miliardi di lire.
Fu valutata qualche centinaio di euro.
SI
INVAL
4 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea i complementi di quantità poi analizzali tra parentesi
PER INIZIARE
547
SI
INVAL
5 ABBINARE + LESSICO
·· Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi di
quantità della colonna di destra in modo da formare frasi di
senso compiuto. Poi cerchia i complementi avverbiali.
1. Mi è costato... a. per miglia e miglia.
6 COMPLETARE E ANALIZZARE
· · · Completa con il complemento adatto e analizzalo tra parentesi
(di abbondanza, di privazione, di limitazione, di età, di peso o
misura, di distanza, di estensione, di prezzo, di stima).
7 (compl. di ).
548
I COMPLEMENTI DI ABBONDANZA E DI
PRIVAZIONE
IL COMPLEMENTO DI LIMITAZIONE
549
IL COMPLEMENTO DI ETÀ
550
I COMPLEMENTI DI QUANTITÀ
DI PREZZO DI STIMA
UN AVVERBIO O
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE
(CON O SENZA
PREPOSIZIONE)
551
UNITÀ 7 I complementi di
sostituzione o scambio, di
esclusione, eccettuativo,
aggiuntivo, distributivo
Il complemento di sostituzione o scambio
Il complemento di sostituzione o scambio indica l’essere animato o inanimato che viene
sostituito o scambiato con un altro. È introdotto dalle preposizioni per e con o da locu-
zioni preposizionali quali invece di, al posto di, in cambio di, in luogo di, in vece mia
(tua, sua ecc.) ecc.
Faresti tu la versione per me?
Ti avevo confusa con tua sorella.
Invece del solito biglietto di auguri, le manderò un disegno.
Si è presentato in vece sua.
Il complemento di esclusione
Il complemento di esclusione indica l’essere animato o inanimato che rimane escluso
rispetto a quanto espresso dal predicato. È introdotto dalla preposizione senza.
Per una volta andranno in vacanza senza i bambini.
FACCIAMO IL PUNTO
552
SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi con i complementi di sostituzione e
PER INIZIARE
SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Seleziona le 4 frasi in cui il complemento introdotto da senza è
un complemento di esclusione.
1. È una relazione senza futuro.
553
Il complemento eccettuativo
Il complemento eccettuativo indica il fatto, l’essere animato o inanimato che rappresen-
ta un’eccezione rispetto a quanto espresso dal predicato. È introdotto dalle preposizioni
tranne, eccetto, fuorché, salvo, meno o dalle locuzioni tranne che, a parte, all’infuori di,
a eccezione di.
Hanno accettato tutti tranne Antonia.
“Non avrai altro Dio all’infuori di me”, spesso mi ha fatto pensare.
Il complemento aggiuntivo
Il complemento aggiuntivo indica il fatto, l’essere animato o inanimato che si aggiunge
rispetto a quanto viene affermato nella frase. È introdotto dalle locuzioni preposiziona-
li in aggiunta a, oltre a, oltre che (quando è seguita da preposizione o aggettivo) o, più
raramente, dalla preposizione oltre usata da sola.
Oltre al danno, la beffa.
Posso portare un pc oltre al bagaglio a mano?
Abbiamo anche pasta e ceci in aggiunta al menu previsto.
Il complemento distributivo
Il complemento distributivo indica in che modo sono distribuiti fatti, esseri animati o
inanimati in relazione allo spazio, al tempo o alla quantità. È introdotto dalle preposi-
zioni per, a, su, ma può trovarsi anche senza preposizione. Dipende generalmente da un
nome o da un numerale.
Questa stoffa costa 12 euro al metro.
È andato a votare un cittadino su tre.
Ce n’è uno per ciascuno.
Prendetene uno ciascuno.
SI
INVAL
3 ANALIZZARE
· Analizza i complementi in evidenza indicando se sono di
PER INIZIARE
554
SI
INVAL
4 RICONOSCERE
·· Sottolinea i complementi eccettuativi e cerchia quelli
distributivi. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono.
5 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il
valore indicato tra parentesi.
7
555
IL COMPLEMENTO DI SOSTITUZIONE
O SCAMBIO
IL COMPLEMENTO DI ESCLUSIONE
556
IL COMPLEMENTO AGGIUNTIVO
557
IL COMPLEMENTO DISTRIBUTIVO
558
559
SI
INVAL
1 ABBINARE + LESSICO
· Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi
PER INIZIARE
introdotti da di della colonna di destra in modo da formare frasi
di senso compiuto. Poi cerchia i due complementi avverbiali.
1. Li hanno accusati... a. del Tyrannosaurus rex.
SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Seleziona le tre frasi in cui il complemento introdotto da di ha
valore di complemento di specificazione.
1. È uno dei miei film preferiti.
SI
INVAL
3 ANALIZZARE
·· Analizza tra parentesi i complementi introdotti da di in evidenza,
I complementi indiretti
come nell’esempio.
560
4 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il
valore indicato tra parentesi.
• di voi:
(compl. paragone)
(compl. partitivo)
(compl. argomento)
• di gioia:
(compl. specificazione)
(compl. causa)
• di qui:
I complementi indiretti
(compl. origine)
7
561
SI
INVAL
1 COMPLETARE + LESSICO
I complementi indiretti
562
2 ANALIZZARE
·· Analizza i complementi che hai inserito nell’esercizio
precedente, come nell’esempio.
TERM. VANT. STATO MOTO TEMPO MODO ETÀ QUAL. MEZZO PENA CAUSA DIST.
IN L. A L. DET.
a quarant’anni ✗
a Eloisa
al forno
a molte miglia
a tre mesi
alla bolognese
alla pelle
ai margini
a quattro palmenti
a un collega
a inizio Novecento
3 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da a adatti
I complementi indiretti
563
4 TR ASFORMARE + LESSICO
· · · Trasforma le seguenti frasi in frasi di significato equivalente
contenenti un complemento introdotto da a, poi analizza la
funzione di quest’ultimo tra parentesi, come nell’esempio.
(compl. )
2. Dormiva supino.
(compl. )
(compl. )
(compl. )
(compl. )
I complementi indiretti
6. Venite da noi?
(compl. )
7 (compl. )
564
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Analizza i complementi in evidenza nelle seguenti frasi
PER INIZIARE
565
SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i 3 complementi d’agente e
cerchia i 2 di causa efficiente.
1. Da Fabrizio non si fa una festa dai tempi dei tempi. 2. Da che cosa
ci si accorge se un’immagine è protetta da copyright? 3. Dalla sete
che aveva bevve direttamente dalla bottiglia. 4. Dovette essere
separato dal giocatore avversario dall’arbitro. 5. Vaporizzare
uniformemente da una distanza di 25-30 cm dai capelli bagnati o
asciutti. 6. Stava andando dalla grotta al ruscello quando si trovò
circondata dai lupi. 7. La torre era stata edificata dagli Spagnoli a
mezzo chilometro dalla costa. 8. Dall’infanzia fino al successo
letterario, fu perseguitata dalla fama della madre attrice. 9. Portatevi
da casa dei fogli da disegno e delle matite colorate.
3 TR ASFORMARE + LESSICO
·· Trasforma le frasi in evidenza in complementi introdotti da da di
significato equivalente, poi analizzali tra parentesi, come
nell’esempio.
I complementi indiretti
7
(compl. )
566
(compl. )
(compl. )
(compl. )
(compl. )
(compl. )
(compl. )
(compl. )
4 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da da a
piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi.
567
5 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il
valore indicato tra parentesi.
• dal caldo:
(compl. causa)
• dal fidanzato:
(compl. agente)
• dalla Cina:
I complementi indiretti
(compl. origine)
7
568
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di stato in luogo
PER INIZIARE
569
SI
INVAL
2 ABBINARE + LESSICO
· Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi
introdotti da in della colonna di destra in modo da formare frasi
di senso compiuto.
1. La galleria si inoltra... a. in inglese?
7. È un monumento... g. in picchiata.
SI
INVAL
3 ANALIZZARE
·· Analizza tra parentesi i complementi introdotti da in in
evidenza.
in America ( ).
un’ora ( ) da Cagliari.
sacerdote di Marte.
( ) di protesta.
7 ( ).
570
4 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da in a
piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi. Puoi inserirli
nell’ordine che preferisci.
I complementi indiretti
7
571
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Analizza i complementi in evidenza nelle seguenti frasi
PER INIZIARE
572
2 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con il complemento indicato tra
parentesi, cerchiando l’opzione corretta.
SI
INVAL
3 RICONOSCERE
·· Tra i complementi introdotti da con, sottolinea i 3 di qualità e
cerchia i 3 di modo.
la corsa a palazzo Chigi, ma con alleati come questi non credo vadano
molto lontano. 7. Il nostro formaggio, stagionato con pazienza in una
grotta tufacea, si apprezza abbinato con miele di acacia o con confettura
di cipolle di Tropea. 8. Nascose la scatola con i suoi ricordi d’infanzia
7 all’interno dell’albero con il tronco cavo.
573
4 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il
valore indicato tra parentesi.
• con le stampelle:
(compl. unione)
(compl. mezzo)
• con i piedi:
(compl. mezzo)
(compl. modo)
(compl. concessivo)
I complementi indiretti
(compl. limitazione)
(compl. mezzo)
7
574
compl. di tempo Per anni ho creduto che Edeva fosse il cognome di Adamo.
continuato
575
SI
INVAL
1 ABBINARE+ LESSICO
· Unisci i complementi introdotti da per della colonna di sinistra
PER INIZIARE
con i frammenti della colonna di destra in modo da formare frasi
di senso compiuto.
1. Per cena... a. farebbe qualunque cosa.
SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Analizza tra parentesi i complementi introdotti da per in
evidenza.
576
SI
INVAL
3 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i 4 complementi di causa e
cerchia i 4 di fine.
1. Treni, sospesi per circa tre ore per una frana i collegamenti
Palermo-Messina. 2. Il formulario per la richiesta del visto di ingresso
va compilato per iscritto. 3. Per troppo tempo ho taciuto, per l’affetto
che provavo per voi. 4. L’oleodotto per il trasporto del greggio
attraverso lo stato del Dakota ha perso 795 mila litri di petrolio per un
incidente le cui ripercussioni saranno disastrose per l’ambiente.
5. Ricorda che la relazione va consegnata per il 31 del mese.
6. Per me l’hanno fatto per noia, più che per divertimento. 7. Per i
metalli vale lo stesso discorso: l’organismo usa per sé qualche metallo,
che serve per alcune attività enzimatiche.
4 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da per
adatti al contesto, seguendo le indicazioni tra parentesi.
577
578
SI
INVAL
1 COMPLETARE + LESSICO
· Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da su o da
PER INIZIARE
tra/fra adatti al contesto, scegliendoli tra quelli in elenco.
su questo • fra i fiumi Tigri ed Eufrate • fra qualche anno • sui
diciassette anni • sul più bello • tra i due litiganti • su quattro
SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea i complementi di luogo (8), poi
trascrivili nella tabella sottostante in base al tipo.
1. Sulle prime non riuscì a distinguere che cosa c’era sul soffitto…
2. Su di lui so poco o niente, tranne che fra loro non c’è mai stato
nulla. 3. Sali su questo autobus, scendi tra 5-6 fermate e sei arrivata:
dovrebbe metterci sui dieci minuti. 4. Tra gli anni Venti e gli anni
Trenta un misterioso pianista sui trent’anni fu visto suonare sul
Virginian, transatlantico sul quale pare fosse nato. 5. Nel tentativo di
tornare fra le braccia della sua amata, si addentrò tra le rovine della
città dei giganti, sui quali si raccontavano leggende agghiaccianti.
6. La balenottera, che può arrivare a pesare sulle 180 tonnellate, è il
più grande fra tutti gli animali viventi. 7. Tra un paio di chilometri la
strada fa una curva molto stretta, proprio al confine tra i due comuni,
e inizia ad arrampicarsi sulle pendici della montagna.
COMPL. STATO IN LUOGO COMPL. MOTO A LUOGO COMPL. MOTO PER LUOGO
I complementi indiretti
7
579
SI
INVAL
3 ANALIZZARE
·· Analizza tra parentesi i complementi introdotti da su o da
tra/fra.
4 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il
valore indicato tra parentesi.
• sull’Himalaya:
(compl. stato in luogo)
(compl. argomento)
• tra loro:
(compl. stato in luogo)
7 (compl. partitivo)
580
P
er preparare le crêpes | iniziate rompendo le uova | e
versandole in una ciotola dai bordi alti. | Mescolate
accuratamente, | poi unite il latte e la farina. | Mescolate
energicamente con la frusta | fino a ottenere un composto
omogeneo, vellutato e privo di grumi. | A questo punto coprite
la ciotola con della pellicola alimentare trasparente | e lasciate
riposare per 30 minuti in frigorifero. | Scaldate una padella
antiaderente bassa, di acciaio o alluminio, | e ungetela con una
noce di burro. Quando la padella ha raggiunto la temperatura
necessaria, | versate un mestolo di impasto sufficiente | a
ricoprire la superficie della padella, | distribuendolo
uniformemente. | Dopo 1 minuto a fuoco medio-basso, dovreste
notare una leggera doratura, | e i bordi tenderanno a staccarsi:
| potrete girare la prima crêpe con una paletta. | Cuocete
l’altro lato per 1 minuto. | Trasferite la crêpe cotta su un
piatto da portata, | e ripetete questa operazione | fino a finire
l’impasto: | dovreste ottenere 8 crêpes, | pronte per essere
farcite.
Adattato da ricette.giallozafferano.it
I complementi indiretti
581
1 RICONOSCERE
· Nel testo della ricetta, già diviso in frasi, sottolinea tutti i
complementi indiretti (sono 23). Poi trascrivi qui sotto i quattro
complementi avverbiali.
2 ANALIZZARE
·· Analizza i complementi che hai individuato nella tabella
sottostante, trascrivendoli in base al tipo, come nell’esempio.
SPEC. MAT. PRIV. TEMPO TEMPO STATO MOTO MEZZO MODO QUAL.
DET. CONT. IN L. A L.
in una ciotola ✗
I complementi indiretti
582
4 ANALIZZARE
·· Analizza tra parentesi i complementi in evidenza. In alcuni casi
è possibile più di un’interpretazione.
S
(
otto il bombardamento ripetitivo delle immagini
( ) riprese dalle telecamere
) avremmo così rimosso quelle del
nostro maggio personale, né celebre – una domenica nella
piazza ( ) della stazione, deserta, senza
viaggiatori e senza giornali in edicola – né glorioso – quando
avevamo avuto paura di restare senza soldi (ritirati in tutta
fretta ( ) dalla banca
( )), benzina e, soprattutto, cibo, e
avevamo riempito fino all’orlo il carrello del supermercato,
spinti da un’ereditata memoria ( )
della fame.
Era una primavera uguale alle altre, il mese d’aprile
( ) era stato piovoso, la Pasqua cadeva
alta. Avevamo seguito le Olimpiadi invernali e assistito alle
I complementi indiretti
583
5 TR ASFORMARE
· · · Riscrivi le seguenti frasi tratte dal testo aggiungendo, nella
posizione che ritieni più opportuna, un complemento adatto al
contesto che svolga la funzione indicata tra parentesi, come
nell’esempio.
Es. Ho rivisto il tuo amico. (+ compl. origine)
Ho rivisto il tuo amico di Trieste.
I complementi indiretti
584
6 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa il testo con complementi adatti al contesto, seguendo
le indicazioni tra parentesi.
addirittura superiori
(compl. peso o misura),
(compl.
paragone) dell’anno scorso. Il cambiamento climatico è un
argomento (compl. argomento)
si sente parlare sempre più spesso, i cui effetti sono avvertiti
(compl. causa efficiente)
(compl. partitivo). Contro un
dato oggettivo come l’aumento delle temperature c’è poco da
fare. (compl. concessivo), sono
possibili alcuni piccoli accorgimenti per sopportare il disagio
(compl. modo):
1. Non uscire (compl. moto da
luogo) nelle ore più calde.
2. Bere almeno un litro d’acqua
(compl. distributivo).
3. Consumare pasti leggeri.
4. Indossare indumenti leggeri,
(compl. qualità); proteggere la testa dal sole diretto
(compl. mezzo) e gli occhi con
occhiali (compl. fine).
5. In casa, chiudere le finestre
(compl. tempo cont.) per evitare il riscaldamento delle stanze.
6. (compl. fine) d’aria,
scegliere le ore notturne e le prime ore del mattino, in modo
che la casa si riempia (compl.
I complementi indiretti
abbondanza).
7. Limitare l’uso (compl.
specificazione) e di altri elettrodomestici che producono
calore: fornelli, ferro (compl.
fine), phon ecc.
7
8. Rinfrescare gli ambienti
585
7 TR ASFORMARE
·· A ognuno dei seguenti frammenti tratti del testo aggiungi un
complemento che svolga la funzione indicata tra parentesi, come
nell’esempio.
8 PRODURRE
· · · Scrivi un breve testo con alcuni consigli su come proteggersi dal
freddo, impiegando almeno: un compl. di materia, un compl. di
moto da luogo, un compl. di unione, un compl. di privazione e un
compl. di paragone.
I complementi indiretti
7
586
1 Svolgi l’analisi logica dei titoli dei film. Osserva l’esempio e poi
· continua sul quaderno.
(sogg.
mancante)
cantando:
pred. verb.
sotto
la pioggia: compl. stato in luogo
Esci dalla parrucchiera | e ti senti una star per due giorni. | Poi
ti lavi i capelli.
(io:
sogg. sott.)
Mi
sdraio: pred. verb.
sul
divano: compl. moto a luogo
587
(io:
sogg. sott.)
questo
bimbo: compl. ogg. + attr.
10. Scegli prodotti con poco imballaggio, | ricorda | che il mondo l’hai
avuto in omaggio.
588
Adattato da farmaci.agenziafarmaco.gov.it/bancadatifarmaci/
(Lei:
sogg. sott.)
Legga:
pred. verb.
attentamente:
compl. avv. modo
589
Astuk:
sogg.
1 - GIORNI DI MALATTIA
Non sarà più accettato il certificato medico come
giustificazione di malattia. | Se si riesce ad andare dal dottore
| si può benissimo andare al lavoro.
3 - BAGNO
La nuova normativa prevede 3 minuti per le necessità
personali. | Poi suonerà un allarme, | si aprirà la porta | e
verrà scattata una fotografia. | Dopo il secondo ritardo in
bagno, la foto verrà esposta in bacheca.
4 - PAUSA CAFFÈ
Le macchine erogatrici di caffè/the saranno abolite. | Ai
lavoratori | che lo richiederanno, | all’inizio dell’orario di
lavoro sarà messa sulla scrivania una tazzina piena di buon
caffè/the caldo | che potranno bersi durante la pausa
comodamente sulle loro sedie | senza perdere tempo | a
raggiungere il distributore.
590
Art. 17
I cittadini hanno diritto | di riunirsi pacificamente e senz’armi.
| Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è
richiesto preavviso. | Delle riunioni in luogo pubblico deve
essere dato preavviso alle autorità, […]
Art. 18
I cittadini hanno diritto | di associarsi liberamente, senza
autorizzazione, per fini | che non sono vietati ai singoli dalla
legge penale. |
Sono proibite le associazioni segrete e quelle | che perseguono,
anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di
carattere militare.
I cittadini: sogg.
U na notte sì
una notte no
ti sogno |
e nei miei sogni […]
sei bella e sorridente e tranquilla |
quasi sempre
vesti di scuro |
e mi racconti
cose di te
accadimenti
piccoli nuovi fatti felici |
e nei sogni
siamo sempre
all’aperto
un giardino
una strada
un cortile
591
un ponte
una piazza |
una notte sì
una notte no
ti sogno |
e nei sogni
per lo più
io taccio |
e ti ascolto |
e ti guardo |
tocca a te raccontare |
solo che
tu ti aspetti |
che prima o poi
anche io
dica qualcosa |
ma sto zittissimo |
e allora tu
a un certo punto
dici |
va bene | adesso devo andare ciao |
e io rimango lì solo
solo dentro il mio sogno
con tutto un senso di abbandono.
Adattato da Una notte sì una notte no, in www.guidocatalano.it.
592
Legumi secchi
Consuma almeno una volta alla settimana una zuppa a base di
legumi. | Per la preparazione, utilizza un frullatore invece del
classico passaverdure, | in modo da non escludere le bucce. |
Per assicurarti un buon apporto di potassio, | consuma i legumi
secchi con il loro liquido di cottura. |
593
594
Sintassi
della frase
complessa
Missioni itaca.academy
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8 LA STRUTTURA DEL
PERIODO: PROPOSIZIONI Sintassi della frase complessa
Le proposizioni relative
Le circostanziali (concessive e
condizionali) e il periodo ipotetico
A_595_619_L04_M08_06.indd 595 30/01/19 11:38
Missione
LA STRUTTURA DEL PERIODO: PROPOSIZIONI PRINCIPALI,
8 COORDINATE, SUBORDINATE
RISORSE esercizi
Cartaceo 16
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 7
da dove Unità online 353
vuoi unità online
Verifiche online 34
Itaca papers 30
falli
%
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esercitare con la media nazionale
online
scegli
la tua verifica su carta
UNITÀ 1
x La proposizione
principale, i rapporti
di coordinazione e
subordinazione, i tipi
di coordinate
La frase semplice e il periodo (o frase complessa)
Nella lingua possiamo trovare frasi semplici, ovvero frasi costituite da un unico predi-
cato, separate dalle altre frasi per mezzo di un segno di punteggiatura forte (punto fer-
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
Spesso tuttavia le frasi semplici si combinano tra loro dando vita a un periodo o
frase complessa. Un periodo è l’insieme di una o più proposizioni collegate sintat-
ticamente tra loro. Esso è costituito da tante proposizioni quanti sono i predicati
presenti ed è separato dagli altri periodi per mezzo di segni di punteggiatura forti
(punto fermo, punto esclamativo, punto interrogativo, e in alcuni casi i due punti e
il punto e virgola).
Girò gli occhi smarriti intorno alla stanza | per vedere | di dove mai poteva essere
uscita quella vocina, | e non vide nessuno!
In questo caso, per esempio, il periodo è costituito da quattro proposizioni, una per
ognuno dei predicati presenti. Ricorda che il predicato può essere costituito da un
verbo attivo o passivo, semplice o composto, di modo finito (girò) o indefinito (vede-
re), da un verbo servile seguito dall’infinito (poteva essere uscita), da un verbo fraseo-
logico seguito dal gerundio o dall’infinito preceduto da preposizione (stava rincasan-
do, cercava di vedere), o da un verbo causativo seguito dall’infinito (Si fece prestare del
legno). In alcuni casi il predicato della proposizione è sottinteso (- Come ci andate? -
8
In treno. [= ci andiamo in treno]).
597
La proposizione principale
Ogni periodo contiene una proposizione sintatticamente autonoma, cioè non dipen-
dente da altre frasi. Tale frase viene detta proposizione principale.
Girò gli occhi smarriti intorno alla stanza | per vedere | di dove mai poteva essere
uscita quella vocina, | e non vide nessuno!
La proposizione incidentale
Una categoria a parte è quella delle proposizioni incidentali. Si tratta di frasi inserite
all’interno del periodo (per aggiungere un commento, una spiegazione, integrare l’in-
formazione data, attenuarne il senso) in forma di inciso, cioè senza legami sintattici con
le altre frasi. Le incidentali sono spesso racchiuse tra virgole, trattini o parentesi. Dal
punto di vista sintattico sono delle proposizioni indipendenti; da quello semantico non
hanno una vera e propria autonomia di significato.
Sua figlia, dicono, ha un carattere insopportabile.
Dal lato opposto una serie di arcate – dedusse Sherlock – conduceva ai binari.
Se non hai ancora capito (o hai fatto finta di non capire) non serve che te lo spieghi.
ATTENZIONE
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Seleziona le frasi che sono periodi, o frasi complesse.
PER INIZIARE
1. ’era una volta, molto tempo fa, una regina dai capelli d’oro di
C
nome Dora.
598
SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Dividi i seguenti periodi in frasi semplici con una barretta e
scrivi da quante frasi sono composti.
1. Sorride anche quando tutto va male perché in genere ha già
pensato a chi dare la colpa. • frasi:
4. Non provo nessun rancore nei suoi confronti, anzi non vedo l’ora
che mi scriva, in modo che possiamo vederci e parlare a tu per tu
di quel che è successo. • frasi:
SI
INVAL
3 COMPLETARE E ANALIZZARE
·· + LE SS I CO
Completa con le proposizioni più adatte al contesto, scegliendole
tra quelle in elenco. Poi indica se si tratta di proposizioni
principali [P], indipendenti [IND] o incidentali [INC].
la salsa cubana nasce intorno alla metà degli anni ‘30 • bisognerebbe •
non mi spiego • ormai è evidente a tutti • non perderti il numero di
ottobre della nostra rivista • ha precisato l’astrofisico • chi l’avrebbe
mai detto?
P IND INC
1. La canzone
599
2.
Discende principalmente dal Son, ma recepisce
elementi importanti da altri balli.
3. La prossima Superluna
4.
come faccia a essere sempre in ritardo, se abita a
meno di cinque minuti a piedi dalla scuola!
5.
Ci troverai dibattiti interessanti, idee per il fine
settimana e vignette esilaranti.
6. Se non ci fossi,
inventarti.
SI
INVAL
4 RICONOSCERE
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
1. Il gioco finisce quando tutti gli shanghai sono stati raccolti dal
tavolo. 2. Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi. 3. Pur comprendendo le
ragioni esposte dal Comune di Pietrapaola, la Provincia di Cosenza è
determinata a iniziare i lavori. 4. E invece di riderci su – il senso
dell’umorismo evidentemente non è il suo forte – il ministro abusa
del suo potere denunciando il cognato per ingiuria. 5. Dimmi cosa
mangi e ti dirò chi sei. 6. Per quanto ne so, tutto ciò che vi hanno
raccontato è vero. 7. Quando hai finito di mangiare ci pensi tu a
lavare i piatti, per favore?
600
Le proposizioni coordinate sono unite alla proposizione reggente (che può essere la
principale o un’altra proposizione del periodo) per mezzo di una congiunzione coordi-
nante o di un segno di punteggiatura (generalmente una virgola) che le pone sullo stes-
so piano della reggente.
Chiude la porta | e scende le scale. (coord. alla princ.)
Gli disse | che era troppo tardi | e che non sarebbe più uscita. (coord. a una subord.)
Aprì il frigo, | lo trovò vuoto, | lo richiuse. (coord. alla princ.)
Le coordinate legate alla reggente per mezzo di congiunzioni coordinanti possono esse-
re distinte in diversi tipi:
• la coordinata copulativa è legata alla reggente da un rapporto di somma ed è
introdotta da una congiunzione copulativa, affermativa o negativa (e, né):
Cancellò la frase e la riscrisse.
8
Non so quanti anni avesse né come si chiamasse.
601
• la coordinata disgiuntiva è legata alla reggente da un rapporto tale per cui ciascuna
delle due frasi esclude l’altra, ed è introdotta da una congiunzione disgiuntiva
(o, oppure, se no, altrimenti e raramente ovvero):
Ceniamo a casa o preferisci una pizza?
• la coordinata avversativa è legata alla reggente da un rapporto di contrapposizione,
ed è introdotta da una congiunzione avversativa (ma, però, bensì, tuttavia, eppure,
anzi, nondimeno, invece, ciononostante):
Si piega ma non si spezza.
Io userei massima discrezione, anzi starei proprio zitto.
• la coordinata correlativa è legata alla reggente in modo tale che una delle due
richiama strettamente l’altra, ed è introdotta da congiunzioni correlative (né… né,
non solo… ma anche, o… o, sia… sia):
Non solo mi ha ingannato, ma lo ha fatto anche nel peggiore dei modi.
Né ho parlato male di te né avrei motivi per farlo!
• la coordinata conclusiva è legata alla reggente da un rapporto di conseguenza, ed
è introdotta da una congiunzione conclusiva (quindi, dunque, perciò, pertanto,
allora, così):
Penso dunque sono.
Siamo in molti, pertanto fate interventi brevi perché possano parlare tutti.
• la coordinata esplicativa è legata alla reggente in modo tale da spiegare o precisare
il suo significato, ed è introdotta da una congiunzione esplicativa (cioè, ovvero, ossia,
vale a dire, infatti, difatti):
La definizione è applicabile in senso generale, cioè riguarda tutti gli oggetti di una
determinata specie.
Non ti preoccupare, finisce bene, infatti alla fine fanno la pace.
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
SI
INVAL
5 ANALIZZARE
· Analizza le frasi in evidenza indicando con una crocetta se sono
PER INIZIARE
602
SI
INVAL
6 RICONOSCERE
·· Nei seguenti periodi sottolinea le proposizioni principali e chiudi
fra parentesi le proposizioni coordinate.
SI
INVAL
7 ANALIZZARE
·· Analizza le proposizioni coordinate in evidenza indicando tra
parentesi se sono copulative [C], disgiuntive [D], avversative
[A], correlative [COR], conclusive [CON] o esplicative [E].
C D A COR CON E
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
1. Mi dica il nome dell’azienda per la
quale lavora o ha lavorato.
603
8 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa i periodi seguenti con proposizioni coordinate adatte al
contesto, seguendo le indicazioni tra parentesi.
? Innanzitutto mettiti
in contatto con il venditore. (coord. disgiuntiva)
. (coord. conclusiva)
. (coord. esplicativa)
. (coord. copulativa)
. (coord. avversativa)
SI
INVAL
9 TR ASFORMARE
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
(c. )
2. Non ti ho interrotta. Non ti ho contraddetta.
(c. )
3. Non sembri invecchiato. Ti vedo più giovane.
(c. )
4. Scegli: accetti a queste condizioni. Rinunci.
(c. )
5. Non volevo perderlo. Non gli ho detto niente.
(c. )
8
604
È COSTITUITA DA
PROPOSIZIONI POSTE SU UN
UNA O PIÙ PIANO DI DIPENDENZA LOGICA
PROPOSIZIONI CIOÈ E GRAMMATICALE RISPETTO
SUBORDINATE ALLA PROP. REGGENTE
(LA PRINCIPALE O UN'ALTRA)
605
LA PROPOSIZIONE COORDINATA
E PUÒ ESSERE
La donna pagò e
COPULATIVA INTRODOTTA DA E, NÉ
se ne andò.
È ignifugo, ossia è
CIOÈ,
ESPLICATIVA INTRODOTTA DA inattaccabile
OVVERO ECC.
dal fuoco.
606
Una subordinata può dipendere dalla principale, da una coordinata o da un’altra subordi-
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
nata. Quando dipende direttamente dalla principale o da una coordinata alla principale è
detta subordinata di 1° grado. Se dipende da una subordinata di 1° grado o da una coordi-
nata a una subordinata di 1° grado, è una subordinata di 2° grado; se dipende da una subor-
dinata di 2° grado o da una coordinata a una subordinata di 2° grado, è una subordinata di
3° grado, e così via.
Rivelò (princ.) di essere scappata da casa (sub. 1° grado) per non dover sposare
l’uomo (sub. 2° grado) che suo padre aveva scelto per lei (sub. 3° grado).
Una reggente (sia essa principale, subordinata o coordinata) può “reggere” subordinate pri-
ve di legami tra loro: in questo caso, esse avranno lo stesso grado.
Avevo promesso all’uomo (princ.) che mi aveva fatto la soffiata (sub. 1° grado) che
non avrei rivelato il suo nome (sub. 1° grado).
Una proposizione coordinata ha pari grado della proposizione a cui è coordinata, sia essa
una principale, una subordinata o un’altra coordinata. A sua volta, essa può reggere una su-
bordinata o un’altra coordinata.
Gli bastarono pochi secondi (princ.) per rendersi conto (sub. 1° grado) che era in pericolo
(sub. 2° grado) e che questa volta nessuno sarebbe venuto (coord. alla sub. 2° grado) ad
aiutarlo (sub. 3° grado alla coord.).
607
condussero di fronte allo stesso giudice (coord. alla sub. 1° grado) che aveva visto in sogno
(sub. 2° grado alla coord.), si mise a urlare (princ.) e cercò di divincolarsi (coord. alla
princ.) dando strattoni ai suoi carcerieri (sub. 1° grado alla coord. alla princ.).
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni subordinate.
PER INIZIARE
SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Analizza i seguenti periodi, individuando la proposizione
principale, le eventuali coordinate e le subordinate. Delle
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
8
608
3 COMPLETARE
· · · Trasforma le seguenti frasi semplici in periodi aggiungendo,
nella collocazione che ti sembra più opportuna, le subordinate
indicate tra parentesi.
8
609
Nella maggior parte dei casi le proposizioni subordinate ammettono sia la forma impli-
cita sia quella esplicita:
Marta dice che non si ricorda nulla. (esplicita)
Marta dice di non ricordarsi nulla. (implicita)
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
Per alcune tipologie di subordinate, tuttavia, per poter usare la forma implicita è neces-
sario che il soggetto della subordinata e quello della reggente coincidano.
Visto che era giù di morale, non è andato alla festa. (esplicita)
[stesso soggetto]
Essendo giù di morale, non è andato alla festa. (implicita)
Visto che era giù di morale, sono andata a trovarlo. (esplicita)
[due soggetti diversi]
forma implicita impossibile, a meno di specificare il soggetto nella subordinata
(Essendo Stefano giù di morale, sono andata a trovarlo.)
610
dall’uomo | che aveva fatto da basista, | ma ricacciò quel pensiero | per non
perdere la calma.
L’analisi del periodo può essere eseguita in due modi: per esteso o per mezzo di uno
schema che metta in evidenza la struttura del periodo. L’analisi per esteso del perio-
do del nostro esempio è:
iniziò a sospettare: principale
Quando aprì la cassaforte: subordinata di 1° grado, temporale, esplicita
di essere stato ingannato dall’uomo: subordinata di 1° grado, oggettiva, implicita
che aveva fatto da basista: subordinata di 2° grado, relativa, esplicita
ma ricacciò quel pensiero: coordinata alla principale, avversativa
8 per non perdere la calma: subordinata di 1° grado, finale, implicita
611
SUB. 2° GRADO,
REL. ESPL.
SI
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
INVAL
4 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se le proposizioni subordinate in
PER INIZIARE
612
SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Nei seguenti periodi sottolinea le subordinate esplicite e chiudi
fra parentesi le subordinate implicite.
SI
INVAL
6 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
· · · Indica tra parentesi se le subordinate in evidenza sono esplicite
o implicite. Poi trasforma quelle esplicite in implicite e
viceversa, come nell’esempio. Attenzione: in alcuni casi la
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
Es. Una volta inviata, una mail non si può più cancellare.
( implicita )
613
7 COMPLETARE E ANALIZZARE
· · · Trasforma le seguenti frasi semplici in periodi aggiungendo nella
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
8
614
LA PROPOSIZIONE SUBORDINATA
QUANDO IL SUO
Non capiva (princ.) che PREDICATO È UN
cosa volessero da lei VERBO DI MODO
le persone FINITO
(sub. 1° grado).
Quando sono
allegra,
DI 2° GRADO ascolto la
musica.
ECC.
Sono felice di
essere qui.
615
3. “Se cade qualcosa per terra, vale la regola dei cinque secondi”,
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
616
Adattato da Elisabetta Intini, Le bugie sulla salute che molti credono vere, www.focus.it,
27 novembre 2017
1 ANALIZZARE
· Dividi il testo dell’articolo in periodi e proposizioni. Segnala
con doppia barretta (||) la fine di un periodo o di una
proposizione indipendente e con una barretta semplice (|) la fine
di una proposione semplice. L’esercizio è avviato.
2 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea le proposizioni principali e chiudi fra parentesi le
coordinate. Poi trascrivi le coordinate che hai individuato nella
tabella sottostante, in base al loro tipo.
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
8
617
3 RICONOSCERE
· Nell’articolo è presente una proposizione incidentale. Trascrivila
qui sotto.
4 ANALIZZARE
· · · Fai l’analisi dei paragrafi 2 e 3, specificando di ogni
proposizione se è la principale, una subordinata, una coordinata
o una proposizione indipendente. Delle subordinate specifica il
grado, e delle coordinate indica a che cosa sono coordinate.
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
5 RICONOSCERE
·· Trascrivi le tre subordinate implicite dell'articolo.
1.
2.
8
3.
618
L
o ricordo come se fosse ieri. La notte di Natale del 2004
aveva nevicato moltissimo. Io mi ero alzata
(sub. 1° grado, espl.)
(sub. 1° grado, impl.)
(coord. alla princ., copul.). In cucina la
stufa era ancora spenta,
(coord. alla princ., concl.).
(sub. 1° grado, impl.),
mi avviai verso il salotto. Nella penombra dell’alba, l’albero si
stagliava maestoso e vagamente sinistro: sotto, erano
accatastati i regali per me,
(sub. 1° grado, espl.)
(sub. 2° grado, impl.). I pochi istanti, pieni di aspettativa ed
euforia trattenuta, (sub.
1° grado, espl.) (coord.
alla sub., copul.), erano per me i più belli di tutti.
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate
7 COMPLETARE
· · · Continua il testo dell’esercizio precedente usando almeno: una
proposizione indipendente; una incidentale; una coordinata
copulativa e una coordinata conclusiva.
8
619
9 LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
Le proposizioni relative
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UNITÀ 1
x Le completive (soggettive,
oggettive, dichiarative,
interrogative indirette),
discorso diretto e
indiretto
Funzione e classificazione delle proposizioni
subordinate
Le proposizioni subordinate svolgono, all’interno del periodo, una funzione analoga a
quella che svolgono nella frase semplice elementi come il soggetto, il complemento ogget-
to, l’attributo, l’apposizione e i vari complementi indiretti, ovvero esse completano, deter-
minano o espandono il significato della proposizione reggente.
attributo Dici frasi insensate. sub. relativa Dici frasi che non
hanno senso.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
621
In base alla loro funzione nel periodo, le proposizioni subordinate possono essere
divise in:
• completive (o argomentali, o complementari dirette), quando costituiscono un
completamento necessario affinché la reggente abbia un significato compiuto
• relative, quando espandono o determinano un nome o un pronome presente nella
reggente
• circostanziali (o avverbiali o complementari indirette), quando espandono il
significato della reggente specificando circostanze spaziali, temporali, causali ecc.
Le proposizioni completive
Vengono dette proposizioni completive (o complementari dirette) le subordinate che
costituiscono un completamento indispensabile della proposizione reggente, che senza
la completiva non avrebbe alcun senso compiuto. Di questo gruppo fanno parte: le pro-
posizioni soggettive, oggettive, dichiarative e interrogative indirette.
Le proposizioni soggettive
Le proposizioni soggettive svolgono la funzione di soggetto della proposizione reggente.
È necessario il suo intervento. (soggetto)
È necessario che intervenga. (prop. soggettiva)
622
Quando la subordinata inizia con il verbo al congiuntivo, la congiunzione che può esse-
re sottintesa:
Pare che facciano sul serio.
Pare facciano sul serio.
Le proposizioni oggettive
Le proposizioni oggettive svolgono la funzione di complemento oggetto della proposi-
zione reggente o quella di un complemento a essa necessario.
Ha dichiarato la sua innocenza. (complemento oggetto)
Ha dichiarato di essere innocente. (subordinata oggettiva)
623
624
In altri casi, per ragioni stilistiche il che può essere sostituito da come, cui seguirà un
verbo al congiuntivo:
Avrai certamente notato che è impossibile accontentare tutti.
Avrai certamente notato come sia impossibile accontentare tutti.
(ma Sentì un cane abbaiare [= Sentì un cane che abbaiava] è una prop. relativa,
come vedremo in M9_U2).
Nei casi citati la costruzione implicita non solo è possibile, ma è anche tendenzialmente
preferibile e a volte obbligatoria. Osserva:
Crede di avere ragione.
(frase implicita preferibile, la variante esplicita Crede che ha ragione può generare
9
ambiguità – chi ha ragione? – e va evitata in un registro medio e formale)
625
Nei casi in cui sono costruiti con il “si” passivante, possono introdurre
soggettive esplicite.
Non sempre si vuole | che i consumatori conoscano la verità.
Si sa | che l’educazione è un’impresa ardua.
Non si desidera | che si sappia.
Si preferisce | che i coefficienti siano tutti numeri interi.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se le proposizioni in evidenza sono
PER INIZIARE
626
SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Nei seguenti periodi sottolinea le proposizioni soggettive e chiudi
tra parentesi quelle oggettive. Attenzione: non tutti i periodi ne
contengono.
1. Era noto a tutti che il Presidente era solo un fantoccio nelle sue
mani. 2. Ti ho già parlato del regalo che voglio fare a Maria Luisa per
il suo compleanno? 3. Il regista ha dichiarato che sta pensando al
sequel del film ma che per ora non c’è nulla di sicuro. 4. Ti potranno
tagliare le ali, ma non potranno impedirti di volare. 5. Non sarà facile
dimenticare quel che è accaduto. 6. È severamente vietato introdurre
nella sala d’esame appunti, pubblicazioni e altri materiali di supporto
per il test. 7. Quindi tutto ciò che mi hai raccontato della tua vita e
della tua famiglia non era vero? 8. La professoressa di scienze ci ha
spiegato come il pavone maschio faccia la ruota per attirare
l’attenzione della femmina.
3 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
· · · Riscrivi le seguenti frasi sostituendo l’elemento in evidenza con
una proposizione subordinata, poi indica tra parentesi se si tratta
di una proposizione soggettiva o oggettiva, come nell’esempio.
Es. Non mi aspettavo il suo rifiuto.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
(prop. )
9
627
(prop. )
3. L'Europa attualmente non autorizza la coltivazione di soia
transgenica.
(prop. )
4. Mi rattrista la mancata vittoria della mia squadra.
(prop. )
5. Migliaia di fan attendevano con ansia il ritorno della band sul
palcoscenico.
(prop. )
6. Perché non ammetti la tua colpevolezza?
(prop. )
7. La divisione del partito in due fazioni contrapposte era
abbastanza prevedibile.
(prop. )
Le proposizioni dichiarative
Le proposizioni dichiarative hanno la funzione di chiarire o specificare (“dichiarare”,
appunto) un elemento contenuto nella proposizione reggente. L’elemento che viene
chiarito può essere:
• un pronome dimostrativo
Questo mi stupisce, che mi chiami alle 4 del mattino.
• un nome:
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
628
Nei casi in cui non si lega direttamente a un elemento della reggente ma si riferisce a un
elemento enunciato in precedenza, la proposizione dichiarativa (esplicita o implicita) è
preceduta dalla virgola o dai due punti:
C’è una differenza fondamentale, cioè che loro hanno chiesto scusa.
Era quello il suo timore principale: di deludere le loro aspettative.
• di dubbio, incertezza o ignoranza: non sapere, dubitare, non essere sicuri, essere
incerti ecc.
Non so che dirti.
• di significato dichiarativo, quando presuppongo una domanda: dire, sapere,
dichiarare ecc.
Spiegatemi come avete fatto.
9
Non mi ha detto dove si trovava.
629
Nella forma implicita, che è possibile solo quando il soggetto della subordinata coinci-
de con quello della reggente, hanno il verbo all’infinito presente:
Non sapeva a chi raccontarlo.
Sono incerti se proseguire o meno.
soggetto (Non si capisce chi sia), del complemento oggetto (Non capi-
sco chi sia) o di un complemento indiretto (Era in dubbio su come ri-
spondere).
630
Osserva:
Non sapevo che fosse stata lei. (prop. ogg.)
Non si sapeva che fosse stata lei. (prop. sogg.)
Non sapevo chi fosse stato. (prop. interr. indir.) [→ Chi è stato?]
Non si sapeva chi fosse stato. (prop. interr. indir.) [ → Chi è
stato?]
Dice che preferisce il gelato alla crema. (prop. ogg.)
Si dice che il gelato sia un’invenzione italiana. (prop. sogg.)
Dimmi che [pron. interr.] gusto preferisci. (prop. interr. indir.)
[→ Che gusto preferisci?]
631
SI
INVAL
4 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni dichiarative e
PER INIZIARE
cerchia l’elemento che esse chiariscono. Poi indica se la
dichiarativa è esplicita [E] o implicita [I]. Attenzione: non tutti
i periodi ne contengono una.
5 ABBINARE + LESSICO
·· Collega le proposizioni principali di sinistra con la proposizione
più adatta tra quelle di destra, in modo da formare periodi di
senso compiuto. Poi trascrivi il periodo contenente
l’interrogativa indiretta e i due periodi contenenti dichiarative.
9
632
1.
2.
SI
INVAL
6 RICONOSCERE
· Indica con una crocetta quali dei periodi seguenti contengono
una proposizione interrogativa indiretta e sottolineala.
SI
INVAL
7 ANALIZZARE
·· Analizza le proposizioni in evidenza, indicando tra parentesi se
si tratta di soggettive, oggettive, dichiarative o interrogative
indirette.
633
8 PRODURRE
· · · Per ogni proposizione, scrivi un periodo in cui essa abbia la
funzione indicata tra parentesi, come nell’esempio.
Es. • che stiano bene:
(prop. sogg.) È un miracolo che stiano bene.
(prop. ogg.) Spero che stiano bene.
(prop. dich.) Ho
la speranza che stiano bene.
(prop. sogg.)
(prop. ogg.)
(prop. dich.)
• di cancellare il concerto:
(prop. sogg.)
(prop. ogg.)
(prop. dich.)
9 COMPLETARE
· · · Completa ogni proposizione principale con due proposizioni, una
esplicita e una implicita, e analizzale, come nell'esempio.
Es. È bene
(espl.) che venga a sapere.
(impl.)
✗ sogg. ogg. dich. interr. indir.
1. Avevo la certezza
(espl.)
(impl.)
634
2. A volte accade
(espl.)
(impl.)
(impl.)
(impl.)
Nell’analisi del periodo, le frasi formulate al discorso diretto sono proposizioni indi-
pendenti o periodi, mentre le frasi al discorso indiretto sono proposizioni subordina-
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
Nel passaggio dal discorso diretto al discorso indiretto, la frase subisce alcune modifi-
9
che dovute essenzialmente alla diversa struttura sintattica (da proposizione indipendente
635
a subordinata), al cambiamento del soggetto (quando chi parla e chi riferisce le sue parole
non coincidono) e alla diversa prospettiva spaziale e temporale. In particolare:
• spariscono i due punti e le virgolette, e vengono impiegati connettivi per introdurre
la subordinata (che, se, dove ecc.): Dice: «Va bene» → Dice che va bene
• i pronomi personali, gli aggettivi e i pronomi possessivi e i verbi di 1a e 2a pers.
diventano di 3a pers., singolare o plurale: Allora confessò: «Sono stata io a vendere la
nostra casa» → Allora confessò che era stata lei a vendere la loro casa
• quando la narrazione è al passato, il dimostrativo questo, pronome o aggettivo,
diventa quello: Disse: «In questo momento mi sento un po’ confuso» → Disse che in
quel momento si sentiva un po’ confuso
• gli avverbi di luogo qui e qua diventano lì e là: Dice: «Aspettatemi qui» → Ci dice di
aspettarlo lì
• quando la narrazione è al passato, gli avverbi di tempo ieri, oggi, domani, … fa
diventano il giorno precedente / il giorno prima, quel giorno, il giorno seguente / il
giorno dopo, … prima: Il bimbo chiese: «Che cosa facciamo domani?» → Il bimbo
chiese che cosa avrebbero fatto il giorno successivo
• i vocativi e le interiezioni vengono omessi o parafrasati: Da lontano mi gridò: «Ehi!
Luca, ciao! Che cosa fai da queste parti?» → Da lontano mi chiamò e mi salutò, poi mi
chiese che cosa facessi da quelle parti
• i tempi e i modi verbali si adattano a quelli della reggente. Se la narrazione è al
presente, i verbi del discorso indiretto (forma esplicita) rimangono invariati. La
stessa cosa avviene, a volte, con la reggente al passato prossimo. Se la narrazione è al
passato (remoto, imperfetto o, in alcuni casi, prossimo) i verbi del discorso indiretto
vanno adattati. Ecco i cambiamenti possibili, nel caso di subordinate oggettive
esplicite.
636
Nel passaggio al discorso indiretto, le frasi con verbi all’imperativo diventano general-
mente subordinate oggettive implicite introdotte da di:
Gli ordinò: «Seguimi!» → Gli ordinò di seguirlo.
– Sedetevi! – ci disse con un sorriso. → Con un sorriso, ci disse di sederci.
10 A N A L I Z Z A R E E T R A S F O R M A R E
·· Indica se i seguenti periodi sono formulati al discorso diretto
PER INIZIARE
9
637
11 T R A S F O R M A R E E A N A L I Z Z A R E
· · · Volgi il seguente testo al discorso indiretto, inserendo nuovi
verbi introduttori laddove è necessario. Nel passaggio si
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
638
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
9
639
LA PROPOSIZIONE SUBORDINATA
DICHIARATIVA
INTERROGATIVA
INDIRETTA
RELATIVA
CIRCOSTANZIALE
ECC.
640
LA PROPOSIZIONE SOGGETTIVA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
CHE, IL FATTO CHE + Si dice che torneranno.
CON INDICATIVO, CONGIUNTIVO, Sembra (che) stiano
CONDIZIONALE arrivando.
IMPLICITA
LA PROPOSIZIONE OGGETTIVA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
Mi confessò che
CHE, COME + INDICATIVO, voleva tornare.
CON
CONGIUNTIVO, CONDIZIONALE Credo (che) sia
pericoloso.
IMPLICITA
641
LA PROPOSIZIONE DICHIARATIVA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
CHE, CIOÈ CHE ECC. È questo il punto, che non
+ INDICATIVO, lo so.
CON
CONGIUNTIVO, L’idea che l’avrebbe
CONDIZIONALE perso la rattristava.
IMPLICITA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
SE, COME, PERCHÉ ECC.,
CON CHI, QUALE, CHE ECC. Non so come ti
+ INDICATIVO, CONGIUNTIVO, chiami.
CONDIZIONALE
IMPLICITA
SE, COME, PERCHÉ ECC.,
CON Non so dove
CHI, QUALE, CHE ECC.
prenotare.
+ INFINITO PRESENTE
642
643
Il valore restrittivo o esplicativo delle relative è segnalato dalla presenza o meno della
virgola prima della relativa:
• la relativa restrittiva non è separata dalla reggente per mezzo di virgola
• la relativa esplicativa richiede la virgola, subito prima o, nel caso in cui la relativa sia
inserita all’interno della reggente, prima e dopo, a mo’ di inciso
La presenza o meno della virgola può attribuire alla stessa frase un significato diverso,
restrittivo o esplicativo. Osserva:
Le lettere che non avevano mittente non arrivavano a destinazione.
(= non arrivavano a destinazione le lettere senza mittente; le altre sì: restrittiva)
Le lettere, che non avevano mittente, non arrivavano a destinazione.
(= tutte le lettere di cui si sta parlando non arrivavano a destinazione; esse peraltro
non avevano mittente: esplicativa)
644
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni relative e cerchia
PER INIZIARE
l’antecedente nella proposizione principale, come nell’esempio.
Es. Era un signore alto e allampanato, che avevo già visto da
qualche parte.
1. È una pista perfetta, su cui passeresti la vita a sciare. 2. Tu che
pensi che tutto quello che ti succede giri intorno a te: fatti vedere,
magari è labirintite. 3. Il commissario ha dichiarato che la storia
presenta ancora molti punti oscuri su cui fare chiarezza. 4. Pare che
questo amalgama di noci, frutta e zucchero sia stato introdotto dagli
arabi giunti in Puglia nel IX secolo. 5. Dimmi almeno la lettera con cui
comincia e ti giuro che non ti farò altre domande! 6. Al canile c’erano
diversi cuccioli meticci dagli occhi spaventati, tra i quali trovammo la
meravigliosa palla di pelo bianca e marrone che poi abbiamo adottato.
7. Calcola l’area della superficie laterale e totale di un prisma
dall’altezza di 9 cm, che ha per base un triangolo i cui lati misurano
rispettivamente 13 cm, 14 cm e 15 cm.
SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Nei seguenti periodi, sottolinea le relative esplicite e chiudi tra
parentesi quelle implicite. Attenzione: non tutte le frasi
contengono una proposizione relativa.
1. In genere si pensa che le persone taciturne abbiano tante cose da
dire, ma mi sa che questo non vale per tutte. 2. Se mi avessi detto che
non sapevi a chi lasciare la tua gatta ti avrei proposto di tenerla io.
3. Le talee piantate questa primavera hanno finalmente le foglie e
nuovi germogli che nascono dai lati, ma per il momento nessuna
fioritura. 4. Valentina Tereshkova, cosmonauta nata a Maslennikovo, in
Russia, nel 1937, fu la prima donna a volare nello spazio. 5. Chi ti
accarezza oltre quel che suole, di sicuro ingannar ti vuole. 6. Dalla
vergogna per essere stata scoperta non sapeva davvero più che faccia
fare. 7. Sulle riviste di moda trovo modelli a cui ispirarmi per poter
creare abiti originali ma sempre in linea con le tendenze del momento.
SI
INVAL
3 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
9
645
4 TR ASFORMARE
·· Unisci tra loro le coppie di proposizioni indipendenti in modo da
formare dei periodi costituiti da una principale e una relativa,
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
come nell’esempio.
Es. Ho un’amica stupenda. Passo con lei tutte le mie vacanze.
→ Ho un’amica stupenda, con cui passo tutte le mie vacanze.
9
646
5. Cala il sole dietro le creste dei monti. Oltre quei monti si estende
la Valsugana.
6. Mia madre è una donna forte. Dietro i suoi modi schivi e gentili si
nasconde una determinazione infaticabile.
647
• consecutivo
Vorrei un amico che mi capisca davvero. (= tale da capirmi davvero)
• concessivo
L’imprenditore, che dichiarava solo 40.000 euro all’anno, aveva una società da un
milione di dollari a Panama. (= anche se dichiarava solo…)
• condizionale
Chi volesse maggiori informazioni, può mandare un’email alla redazione. (= se
qualcuno vuole…)
NAVIGARE IN RETE
Itaca è una WEB APP, o applicazione web, cioè un’applicazione acces-
sibile e fruibile attraverso un qualche tipo di rete, come Internet. È bene
non confondere app e web app per almeno un paio di motivi:
• dal punto di vista dell’uso le differenze tra questi due tipi di
software sono relativamente piccole, ma è pur vero che le app
possono essere totalmente indipendenti dalla rete
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
Ricorda: visto che le webapp dipendono dalla rete, quando usi Itaca devi
9 avere una connessione stabile, con cavo o WiFi (senza fili).
648
SI
INVAL
5 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· · · Nei seguenti periodi, sottolinea le relative proprie e chiudi tra
PER INIZIARE
parentesi quelle improprie. Nel caso delle relative improprie,
indica il loro valore tra parentesi (temporale, causale, finale,
consecutivo, concessivo, condizionale).
1. Vorrei dire a tutti quelli che mi seguono sui social network: «Ma
dove stiamo andando?» ( ) 2. Si è appassionata a un
genere di romanzi che un anno fa non avrebbe degnato di uno sguardo.
( ) 3. Li hanno beccati che cercavano di dileguarsi a
bordo di una Fiat Punto. ( ) 4. Devo dire che per me è
difficile trovare scarpe che non mi facciano male ai piedi.
( ) 5. Questa è precisamente l’ultima cosa che direi se
qualcuno mi chiedesse il suo aiuto. ( ) 6. Cerchi un
programmatore che sviluppi soluzioni informatiche di qualità per
piccole e medie imprese e professionisti? ( ) 7. La
sorpresa fu tale che persino Laura, che ha sempre la battuta pronta,
questa volta se ne stava muta come un pesce. ( )
8. Ricordo di aver visto un mentalista che indovinava il nome degli
amici delle persone del pubblico facendo domande che non c’entravano
niente. ( ) 9. Chi fosse interessato a ricevere il
bollettino con le nostre offerte può scrivere all’indirizzo sottostante.
( ) 10. Mi fido solo di Natasha, che non rivelerebbe un
segreto nemmeno sotto tortura. ( )
6 CORREGGERE
·· Nei seguenti periodi sono presenti alcuni errori nella costruzione
delle relative. Sottolineali e riscrivi le frasi corrette nelle righe
che seguono. Attenzione: non tutte le frasi contengono errori.
1. Alla fine la notizia che ti avevo parlato era una bufala, avevi
ragione tu. 2. Avremmo bisogno di pareri esperti sui quali fare
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
649
7 PRODURRE
· · · Scrivi dei periodi seguendo le indicazioni date.
1. Con una relativa propria esplicita introdotta da “per la quale”.
9
650
LA PROPOSIZIONE RELATIVA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
Passami la penna che è
sul tavolo.
CHE, IL QUALE, A CUI Luigi, che è molto
CON + INDICATIVO, goloso, ha finito il
CONGIUNTIVO, cioccolato.
CONDIZIONALE Questo è il luogo da cui
provengono.
IMPLICITA
Le persone
SOLO PARTICIPIO appartenenti al club
PRES. O PASS. / ricevono una tessera.
CON A, DA, PRONOME, Questi sono i vestiti da
VERBO DI PERCEZIONE lavare.
+ INFINITO Non ti avevo sentito
uscire.
651
652
UNITÀ 3 Le circostanziali
(temporali, locative,
causali, finali, consecutive)
Le proposizioni circostanziali
Vengono dette proposizioni circostanziali le subordinate che espandono la frase da cui di-
pendono mediante precisazioni relative alle circostanze (il luogo, il tempo, la causa, il fine
ecc.) in cui avviene ciò che è detto nella reggente. Esse svolgono, all’interno del periodo,
una funzione analoga a quella che svolgono nella frase semplice i complementi indiretti.
Nonostante la stanchezza, andò alla festa. (compl. concessivo)
Anche se era stanca, andò alla festa. (prop. concessiva)
Si celebrò una cerimonia in ricordo dei partigiani caduti. (compl. fine)
Si celebrò una cerimonia per ricordare i partigiani caduti. (prop. finale)
Le proposizioni temporali
Le proposizioni temporali indicano quando si è verificato, si verifica o si verificherà ciò
che viene affermato nella proposizione reggente. Hanno una funzione analoga a quella
che svolge il complemento di tempo nella frase semplice.
Al loro arrivo, tutti si fecero loro incontro. (compl. tempo)
Quando arrivarono, tutti si fecero loro incontro. (prop. temporale)
LE PROPOSIZIONI TEMPORALI
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
653
LE PROPOSIZIONI TEMPORALI
forma esplicita foma implicita
Oscillava impercettibilmente la testa mentre Rincasando,
cantava. incontrò Giuseppe.
Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì. Nel rileggere il
testo, trovò molti
Finché c’è vita, c’è speranza.
errori.
anteriorità prima che + congiuntivo presente, imperfetto o prima di + infinito
della proposizione trapassato presente o passato
reggente rispetto
alla subordinata Chiamali prima che se ne vadano. Conta fino a dieci
temporale prima di parlare!
Dovevi chiamarli prima che se ne andassero. Abbandonò il gioco
prima ancora di
Li chiamò prima che se ne fossero andati / se aver imparato le
ne andassero. regole.
posteriorità dopo che, quando, (non) appena + indicativo dopo + infinito passato
della proposizione (generalmente un tempo anteriore rispetto a quello della una volta + participio
reggente rispetto reggente) passato
alla subordinata
temporale Dopo che è successo, niente è stato più come Dopo aver discusso
prima. per oltre due ore,
fecero la pace.
Quando avrai consegnato il compito, potrai Una volta presa la
uscire. decisione, non mi
sono più voltata
indietro.
Non appena ebbe proferito / proferì quella Fatte le valigie alla
frase, se ne pentì. bell’e meglio,
partimmo.
La forma implicita è possibile solo quando il soggetto della reggente e quello della su-
bordinata coincidono. In questi casi, la forma implicita è spesso preferibile a quella
esplicita e a volte è obbligatoria. Osserva gli esempi:
Quando sarai arrivato, telefonami.
Una volta arrivato, telefonami. (entrambe le forme possibili)
Dopo che l’ho provato, non sono più riuscita a stare senza.
Dopo averlo provato, non sono più riuscita a stare senza. (forma implicita
preferibile)
*Dovresti conoscere le circostanze, prima che giudichi. [scorretta]
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
Le proposizioni locative
Consideriamo proposizioni locative le subordinate indicanti la collocazione nello spa-
zio di ciò che viene espresso nella reggente introdotte da dove e da dove in funzione di
9 congiunzione, cioè senza antecedente nella frase reggente. Quando dove e da dove si
654
SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi sottolinea le proposizioni temporali.
PER INIZIARE
2 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
·· Indica con una crocetta se le proposizioni temporali in evidenza
sono esplicite [E] o implicite [I]; poi trasforma quelle esplicite
in implicite e viceversa nei casi in cui la trasformazione è
possibile.
E I
1. Dormendo, il neonato sorrideva e muoveva
impercettibilmente le palpebre.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
9
655
SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le proposizioni temporali, poi indica con una crocetta
se c’è anteriorità [A], contemporaneità [C] o posteriorità [P]
della reggente rispetto alla subordinata temporale.
A C P
1. Dobbiamo raggiungere la frontiera prima che
3. Una volta ,
la legge viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
4. Quando ,
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
5. Dopo ,
si abbassa la fiamma e si aggiungono le verdure.
6. Nel ,
mi ha stupito non provare le emozioni che avevo
provato quando il video era stato girato.
9
656
4 TR ASFORMARE
·· Trasforma i complementi di tempo in evidenza (e gli eventuali
complementi connessi) in proposizioni temporali.
1. Dall’inizio delle vacanze, non ha ancora smesso di lamentarsi!
4. I due guerrieri erano caduti a terra più volte nel corso del
combattimento.
5. Già prima del suo esordio come regista si era fatto conoscere
come sceneggiatore.
SI
INVAL
5 RICONOSCERE
· Segna con una crocetta i periodi che contengono una
proposizione locativa.
1. Dov’è diretto il treno in partenza sul quarto binario?
2.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
657
Le proposizioni causali
Le proposizioni causali indicano la causa di quanto viene affermato nella proposizione
reggente. Hanno funzione analoga a quella del complemento di causa nella frase semplice.
Ti sono grato per l’ospitalità. (compl. causa)
Ti sono grato per avermi ospitato. (prop. causale)
Nella forma esplicita, la proposizione causale può essere introdotta dalle congiunzioni
o locuzioni congiuntive perché, poiché, ché, giacché, visto che, dal momento che, dato che,
per il fatto che, siccome, e può avere il verbo:
• all’indicativo, nella maggior parte dei casi
Sto zitto perché non so che cosa dire.
Siccome non conosceva nessuno, si sentiva un po’ in imbarazzo.
• al congiuntivo, quando la causa viene negata
Resterò a casa, non perché abbia cambiato idea, ma perché mi sono stancata di
aspettare.
• al condizionale, quando presenta un fatto come condizionato, incerto o attenuato, o
enuncia un evento futuro rispetto al tempo passato della reggente (futuro nel passato)
Rinuncio a spiegarglielo, visto che non capirebbe comunque.
Era un po’ in ansia, perché quella mattina sarebbe stato interrogato.
La forma implicita è possibile quando il soggetto della subordinata e quello della reg-
gente coincidono o quando il soggetto della subordinata, diverso da quello della reggen-
te, viene espresso:
Guglielmo, colto in fallo, non poteva negare l’evidenza. (stesso soggetto)
Essendo il loro clima molto mite, le Canarie possono essere visitate tutto l’anno.
(due soggetti diversi; soggetto della subordinata espresso)
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
Le proposizioni finali
Le proposizioni finali indicano il fine per il quale si compie ciò che viene affermato
nella proposizione reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento di
fine nella frase semplice.
Sono in corsa per lo scudetto. (compl. fine)
9
Sono in corsa per vincere lo scudetto. (prop. finale)
658
Nella forma esplicita, la proposizione finale può essere introdotta dalle congiunzioni o
locuzioni congiuntive perché, affinché, ché (raro), in modo che e ha il verbo al congiun-
tivo presente (in dipendenza da una reggente al presente o al futuro) o imperfetto (in
dipendenza da una reggente al passato):
Non stanchiamoci di raccontare, affinché la memoria non svanisca.
Faceva tutto il possibile perché fossero orgogliosi di lui.
Il soggetto della subordinata finale implicita può essere diverso da quello della reggente
quando è generico:
Era il momento perfetto per andarsene.
Le proposizioni consecutive
Le proposizioni consecutive indicano la conseguenza o l’effetto di quanto è espresso
nella proposizione reggente. Sono anticipate quasi sempre, nella reggente, da aggettivi
come tale, siffatto ecc. o da avverbi o locuzioni avverbiali come così, tanto, talmente, in
modo tale, a tal punto, che vengono detti “antecedenti”.
Era così / tanto stanco che non stava più in piedi.
antecedente
659
• al congiuntivo:
һһ dopo una proposizione reggente di significato negativo
Non è così lontano che non ci si possa andare a piedi.
һһ con la costruzione troppo, poco, troppo poco, abbastanza… perché
È una situazione troppo complessa perché possa spiegartela in cinque minuti.
• al condizionale, quando la conseguenza è presentata come possibile o condizionata
È così bello che [se potessi] lo mangerei.
La forma implicita è possibile solo quando il soggetto della subordinata e quello della
reggente coincidono o il soggetto della subordinata è il complemento oggetto della reg-
gente (Ho fatto una gaffe così grossolana da essere notata da tutti). Essa si costruisce con
il verbo all’infinito preceduto da da, tanto da, così da ecc.; di (preceduto da degno/inde-
gno, capace/incapace); per (preceduto da troppo, abbastanza, a sufficienza).
Gli somigliava così tanto da sembrare il suo fratello gemello.
Non sei degno neanche di baciargli le scarpe!
Era troppo orgogliosa per ammetterlo.
SI
INVAL
6 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni causali esplicite
PER INIZIARE
660
dalle sue attenzioni, accettò un invito a cena per quel venerdì sera.
6. Siamo molto lieti di averLa oggi tra noi per poter studiare una
strategia condivisa. 7. Sai perché gli abitanti di Como soffrono di
insonnia? Non riescono a dormire perché vicino c’è Chiasso.
7 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
·· Trasforma la coordinata in evidenza in una subordinata finale,
poi indica se è esplicita [E] o implicita [I], come nell’esempio.
E I
Es. Mangia sano e vivi sano.
9
661
8 TR ASFORMARE
·· Trasforma i complementi in evidenza (e gli eventuali
complementi connessi) in proposizioni di significato equivalente,
poi indica tra parentesi se si tratta di causali [C] o finali [F].
C F
1. Numerosi voli sono stati sospesi a causa dell’eruzione
del vulcano.
SI
INVAL
9 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni consecutive e
cerchia l’antecedente.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
1. Davvero pensi che io sia così ingenuo da credere alla storia che mi
hai raccontato solo perché non mi arrabbiassi? 2. Ho conosciuto un
uomo povero, ma talmente povero che l’unica cosa che aveva erano i
soldi. 3. È una storia davvero troppo lunga perché te la possa
raccontare in cinque minuti. 4. Ti ignorerò così tanto che inizierai ad
avere dubbi sulla tua esistenza. 5. Non fa abbastanza freddo da
9
662
SI
INVAL
10 A N A L I Z Z A R E
·· Analizza le proposizioni in evidenza, indicando tra parentesi se
sono proposizioni temporali, locative, causali, finali o
consecutive e se sono esplicite o implicite.
663
11 C O M P L E T A R E + L E S S I C O
· · · Completa i seguenti periodi con proposizioni a piacere, seguendo
le indicazioni tra parentesi.
temporale, espl.)
(prop. finale, impl.). 6. Aveva invitato alla festa anche Adriano
(prop. finale,
impl.), ma
(prop. causale, espl.), Erica decise di non venire.
9
664
LA PROPOSIZIONE TEMPORALE
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
Ci sentiamo quando
QUANDO, COME ECC.
arrivi.
CON + INDICATIVO,
Dimmi la password
CONGIUNTIVO
prima che sia tardi.
IMPLICITA
LA PROPOSIZIONE LOCATIVA
ESPLICITA
Torniamo dove siamo già
DOVE, DA DOVE
CON stati?
+ INDICATIVO
Da dove sono si vede il mare.
665
LA PROPOSIZIONE CAUSALE
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
PERCHÉ, POICHÉ ECC. Non le parla perché è timido.
+ INDICATIVO, Non vado, non perché non mi
CON
CONGIUNTIVO, interessi, ma perché ho un
CONDIZIONALE altro impegno.
IMPLICITA
SOLO GERUNDIO / PER, Lavorando nel turismo,
CON DI, A + INFINITO / viaggia molto.
SOLO PARTICIPIO PASS. Ti ringrazio di essere venuto.
LA PROPOSIZIONE FINALE
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
Le do una mia foto perché si
PERCHÉ,
CON ricordi di me.
AFFINCHÉ ECC.
Ordino i libri in modo che siano
+ CONGIUNTIVO
facili da trovare.
IMPLICITA
666
LA PROPOSIZIONE CONSECUTIVA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
(ANTECENDENTI COSÌ,
Sono così arrabbiata che
TANTO ECC.) CHE,
non riesco a pensare.
PERCHÉ ECC.
CON È una storia troppo lunga
+ INDICATIVO,
perché possa
CONGIUNTIVO,
raccontartela ora.
CONDIZIONALE
IMPLICITA
DA, TANTO DA ECC.;
Risero tanto da avere
(DEGNO/INDEGNO,
mal di pancia.
CAPACE/INCAPACE) DI;
CON Mi piace da impazzire!
(TROPPO, ABBASTANZA,
Sei incapace perfino di
A SUFFICIENZA) PER
preparare la tavola.
+ INFINITO
667
Nella forma implicita, che è possibile solo quando il soggetto della proposizione subor-
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
dinata coincide con quello della reggente, la proposizione modale è costruita con:
• il gerundio presente
Si faceva la doccia cantando a squarciagola.
• l’infinito introdotto da a, senza, con (poco usato) + infinito
Ha passato il pomeriggio a guardare film di serie B.
Entrò senza far rumore.
9 Il professore ha cominciato con lo spiegare il significato di alcuni termini chiave.
668
Le proposizioni strumentali
Le proposizioni strumentali indicano per mezzo di quale azione viene realizzato quanto
è espresso nella proposizione reggente. Hanno una funzione analoga a quella del com-
plemento di mezzo nella frase semplice.
Li attirarono nel cuore della foresta con l’inganno. (compl. mezzo)
Li attirarono nel cuore della foresta ingannandoli. (prop. strumentale)
Le proposizioni strumentali hanno solo la forma implicita, che si può costruire con:
• il gerundio presente
Riuscì a farla ridere facendo imitazioni di personaggi famosi.
• l’infinito preceduto da a furia di, a forza di
A furia di insistere, ci ha convinti.
1 COMPLETARE + LESSICO
· Completa i seguenti periodi con proposizioni modali esplicite o
implicite, a seconda dell’indicazione tra parentesi.
1. Eseguì la partitura
. (esplicita)
. (implicita)
. (implicita)
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
. (implicita)
. (esplicita)
9
669
. (implicita)
. (implicita)
2 TR ASFORMARE
·· Trasforma i complementi di modo in evidenza (e gli eventuali
complementi connessi) in proposizioni modali di significato
equivalente.
SI
INVAL
3 RICONOSCERE
·· Nei periodi seguenti, sottolinea le proposizioni modali e chiudi
tra parentesi quelle strumentali. Attenzione: non tutti i periodi
ne contengono.
670
Le proposizioni avversative
Le proposizioni avversative esprimono una circostanza in netto contrasto con quanto si
dice nella proposizione reggente.
Nella forma implicita, che è possibile solo quando il soggetto della subordinata coinci-
de con quello della reggente, la proposizione avversativa è costruita con le congiunzioni
o le locuzioni congiuntive anziché, invece di, al posto di, in luogo di, e in alcuni casi, rari,
lungi da + articolo + infinito.
Fa’ qualcosa, invece di startene lì con le mani in mano!
Anziché passare il tempo a criticare gli altri, potresti pensare a come migliorare te
stesso.
I compagni, lungi dall’invidiarlo, lo commiseravano.
671
Le proposizioni comparative
Le proposizioni comparative stabiliscono un confronto con quanto si dice nella propo-
sizione reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento di paragone
nella frase semplice.
Gioele è più ottimista di suo padre. (compl. paragone)
Gioele è più ottimista di quanto non lo sia suo padre. (prop. comparativa)
672
SI
INVAL
4 RICONOSCERE
· Tra i seguenti periodi, seleziona quelli che contengono una
PER INIZIARE
proposizione avversativa.
1. Ma non ti dà fastidio la musica a tutto volume mentre studi?
5 PRODURRE
·· Scrivi tre periodi contenenti proposizioni avversative che
rispettino le indicazioni tra parentesi.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
1.
2.
673
3.
SI
INVAL
6 RICONOSCERE
· Nei periodi sottolinea le proposizioni comparative e indica se
sono di maggioranza [MA], di minoranza [MI] o di uguaglianza
[U]. Poi trascrivi quella implicita.
MA MI U
1. Il più delle volte ciò che si sta cercando è più
vicino di quanto si pensi.
Nella forma esplicita, la proposizione limitativa può essere introdotta da locuzioni qua-
li per quello che, per quanto, a quanto, in base a quanto, secondo quanto ecc., con il verbo
all’indicativo, o dalla congiunzione che, con il verbo al congiuntivo:
A quanto dicono i giornali, il referendum non si potrà fare.
9
Che io sappia, Michele è ancora in città.
674
Le proposizioni eccettuative
Le proposizioni eccettuative indicano una circostanza eccettuata la quale è vero quanto
viene affermato nella reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento
eccettuativo nella frase semplice.
Pensa a tutto tranne che al lavoro. (compl. eccettuativo)
Fa di tutto tranne che lavorare. (prop. eccettuativa)
Le proposizioni aggiuntive
Le proposizioni aggiuntive aggiungono una circostanza o un fatto a quanto viene affer-
mato nella reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento aggiuntivo
nella frase semplice.
Oltre al calcio, pratica il judo. (compl. aggiuntivo)
Oltre a giocare a calcio, pratica il judo. (prop. aggiuntiva)
Hanno solo la forma implicita e sono costituite da oltre a oppure oltre che + infinito.
Oltre che mentire agli amici, mente anche a se stesso.
E tu cosa fai nella vita oltre a studiare?
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
7 PRODURRE
· · · Scrivi dei periodi contenenti le proposizioni indicate tra
PER INIZIARE
parentesi.
1.
(limitativa esplicita)
9
675
2.
(eccettuativa esplicita)
3.
(aggiuntiva)
4.
5.
SI
INVAL
8 ABBINARE E ANALIZZARE
·· Unisci le proposizioni principali della colonna di sinistra con le
proposizioni subordinate più opportune della colonna di destra in
modo da formare periodi di senso compiuto, poi analizza le
subordinate indicando con una crocetta se si tratta di limitative
[L], eccettuative [E] o aggiuntive [A].
f. oltre a fare
6. Durante la mia lezione
rammendi? [ ]
i ragazzi fanno di
tutto… g. a quanto dicono le
stelle. [ ]
7. Cuce anche abiti su
misura,…
9
676
SI
INVAL
9 ANALIZZARE
·· Analizza le proposizioni in evidenza, indicando se si tratta di
modali [M], strumentali [S], avversative [A], comparative [C],
limitative [L], eccettuative [E] o aggiuntive [AG].
10 C O R R E G G E R E
·· Individua i 3 errori relativi all’uso delle congiunzioni o locuzioni
congiuntive, poi riscrivi le frasi corrette, indicando di che
proposizioni si tratta.
9
677
LA PROPOSIZIONE MODALE
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
COME, NEL MODO
CHE ECC. L’ho montato come
+ INDICATIVO, dicevano le istruzioni.
CON
CONDIZIONALE / Uscì senza che se ne
SENZA CHE accorgessero.
+ CONGIUNTIVO
IMPLICITA
SOLO GERUNDIO /
L’auto procedeva sbandando.
CON A, CON, SENZA
Vai avanti senza voltarti.
+ INFINITO
LA PROPOSIZIONE STRUMENTALE
IMPLICITA
678
LA PROPOSIZIONE AVVERSATIVA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
MENTRE, QUANDO, Lei adora l’arte, mentre suo
LADDOVE fratello la trova noiosa.
CON
+ INDICATIVO, Sono qui al lavoro quando
CONDIZIONALE andrei volentieri in
spiaggia.
IMPLICITA
INVECE DI, ANZICHÉ Affronta i problemi anziché
CON ECC. scappare!
+ INFINITO Perché invece di uscire non
facciamo una festa in casa?
679
LA PROPOSIZIONE COMPARATIVA
DI UGUAGLIANZA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
(ANTECEDENTI TANTO, COSÌ, Non è stato così traumatico
CON TALE) QUANTO, COME, come pensavamo.
QUALE + INDICATIVO, La riunione non è andata
CONDIZIONALE, bene quanto avrei
CONGIUNTIVO voluto.
IMPLICITA
DI MAGGIORANZA O MINORANZA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
(ANTECEDENTI PIÙ, MENO) CHE, È stato più divertente
DI QUANTO / (ANTECEDENTI di quanto
CON MEGLIO, PEGGIO) CHE, DI COME ci aspettassimo.
+ INDICATIVO, CONDIZIONALE, Parla peggio di
CONGIUNTIVO come ricordassi.
680
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
COME, COME SE, QUASI CHE
CON Si comporta come se
+ CONGIUNTIVO IMPERFETTO
non mi conoscesse.
O TRAPASSATO
IMPLICITA
Lo sussurrò quasi
CON COME, QUASI + GERUNDIO
vergognandosi.
LA PROPOSIZIONE LIMITATIVA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
PER QUELLO CHE, A quanto pare stanno bene.
PER QUANTO ECC. Che io sappia, ha lasciato il
CON
+ INDICATIVO / lavoro.
CHE + CONGIUNTIVO
IMPLICITA
QUANTO A, PER, A ECC. A sentir lui, sembra
CON + INFINITO che tutti lo odino.
681
LA PROPOSIZIONE ECCETTUATIVA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
TRANNE CHE,
Iniziamo domani,
CON ECCETTO CHE ECC.
a meno che tu non sia
+ INDICATIVO,
d'accordo.
CONGIUNTIVO
IMPLICITA
TRANNE CHE,
Può fare tutto, fuorché
CON ECCETTO CHE ECC.
lasciare il Paese.
+ INFINITO
LA PROPOSIZIONE AGGIUNTIVA
IMPLICITA
682
UNITÀ 5 Le circostanziali
(concessive e condizionali)
e il periodo ipotetico
Le proposizioni concessive
Le proposizioni concessive esprimono la circostanza nonostante la quale avviene quan-
to è affermato nella reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento
concessivo nella frase semplice.
Andremo al parco nonostante la pioggia. (compl. concessivo)
Andremo al parco nonostante piova. (prop. concessiva)
Nella forma implicita, che è possibile solo quando il soggetto della subordinata coinci-
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
683
Nella forma implicita, che è possibile solo quando il soggetto della subordinata è gene-
rico o coincide con quello della reggente, la proposizione condizionale si può costruire:
• con il participio passato, preceduto o meno da se
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
684
NAVIGARE IN RETE
Quando usi un dispositivo che non ti appartiene ti conviene navigare “in
incognito” (è una funzionalità che i browser più recenti offrono) e, so-
prattutto, fare LOGOUT quando hai finito, cioè uscire da siti e program-
mi che ti hanno chiesto di entrare con username e password, per evitare
di avere poi brutte sorprese. E se invece ti capita di trovare Itaca già
aperta, controlla di chi è l’account attivo: non vorrai fare i compiti di un
altro, no!?
SI
INVAL
1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni concessive, poi
PER INIZIARE
685
2 TR ASFORMARE
·· Trasforma i complementi concessivi in evidenza (e gli eventuali
complementi connessi) in proposizioni concessive di significato
equivalente, esplicite e implicite.
1. Nonostante la sua giovane età, il prossimo ospite non ha bisogno
di presentazioni.
(espl.)
(impl.)
(espl.)
(impl.)
(espl.)
(impl.)
(espl.)
(impl.)
(espl.)
(impl.)
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
3 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa i seguenti periodi con proposizioni concessive che
rispettino le indicazioni tra parentesi.
686
3.
(impl.), l’accordo non fu rispettato.
4.
(espl.), potete iscrivervi al corso: è adatto a tutti i livelli.
5. Scontò tre anni di carcere
(impl.).
6. Mi stupisce vedere che Maria,
(espl.),
riesce sempre a trovare un momento per gli amici in difficoltà.
SI
INVAL
4 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni condizionali
esplicite e chiudi tra parentesi quelle implicite.
5 TR ASFORMARE
·· Volgi alla forma esplicita le proposizioni condizionali implicite
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
9
687
Il periodo ipotetico
Il periodo ipotetico è l’unità logica e sintattica formata dalla proposizione condizionale
(detta protasi) e dalla sua proposizione reggente (detta apodosi), che può essere la pro-
posizione principale o un’altra subordinata.
Se dormissi di più (protasi), ti sentiresti più in forma (apodosi).
Sono sicura che (prop. principale), se dormissi di più (protasi), ti sentiresti più in
forma (apodosi).
Si distinguono tre tipi di periodo ipotetico: della realtà, della possibilità e dell’irrealtà.
• Nel periodo ipotetico della realtà la condizione e la conseguenza sono presentate
come reali o molto probabili. La protasi ha il verbo all’indicativo quando è
introdotta da se, o al congiuntivo (o più raramente all’indicativo futuro) quando è
introdotta da congiunzioni o locuzioni che richiedono il congiuntivo. L’apodosi ha il
verbo all’indicativo o all’imperativo
Se tocchi il fuoco, ti bruci.
Se uscirai così, prenderai freddo.
Te lo dico, purché rimanga un segreto.
Se ne sei convinta, difendi le tue idee!
• Nel periodo ipotetico della possibilità la condizione e la conseguenza sono
presentate come possibili ma non sicure. La protasi ha il verbo al congiuntivo
imperfetto e l’apodosi ha il verbo al condizionale presente o all’imperativo
Se uscisse il sole, andremmo in spiaggia.
Se qualcuno dovesse chiederti, tu non dire niente.
• Nel periodo ipotetico dell’irrealtà la condizione e la conseguenza sono presentate
come irreali, impossibili.
Se l’ipotesi è riferita al presente, la protasi ha il verbo al congiuntivo imperfetto e l’a-
podosi al condizionale presente
Se piovesse oro, la gente si stancherebbe a raccoglierlo.
Se l’ipotesi è riferita al passato, la protasi ha il verbo al congiuntivo trapassato e l’apo-
dosi al condizionale passato
Se avessi avuto più tempo, avrei finito il lavoro.
Se la condizione è riferita al passato ma la conseguenza irreale è nel presente, la pro-
tasi ha il verbo al congiuntivo trapassato e l’apodosi al condizionale presente
Se mi avessi ascoltato, oggi non saresti nei guai.
688
SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Nei seguenti periodi, sottolinea l’apodosi e chiudi tra parentesi
PER INIZIARE
la protasi (prop. condizionale), poi indica con una crocetta se si
tratta di periodi ipotetici della realtà [R], della possibilità [P] o
dell’irrealtà [I].
R P I
1. Chiedigli se può domani alle 17 e digli che, se
non può, spostiamo la riunione senza problemi.
7 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa i periodi ipotetici con proposizioni a piacere, prestando
attenzione alla concordanza dei modi e dei tempi, poi indica se la
proposizione che hai inserito è l’apodosi [A] o la protasi [P].
A P
1. Dove sarei adesso,
4.
689
SI
INVAL
8 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
·· Analizza i seguenti periodi ipotetici indicando se sono della
realtà [R], della possibilità [P] o dell’irrealtà [I]. Poi
trasformali negli altri due tipi.
1. Se piove stiamo a casa. [ ]
• [ ]
• [ ]
• [ ]
• [ ]
• [ ]
• [ ]
• [ ]
• [ ]
• [ ]
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
• [ ]
• [ ]
• [ ]
9
690
9 PRODURRE + LESSICO
· · · Scrivi periodi ipotetici seguendo le indicazioni date, come
nell’esempio.
Es. protasi: spiegare; apodosi: capire (per. ip. dell’irrealtà)
→ Se me lo avesse spiegato con più calma, l’avrei capito.
10 P R O D U R R E
· · · Componi dei periodi ipotetici del tipo indicato scegliendo le
parole tra quelle date, come nell’esempio.
Es. finisco • raggiungerei • vi • se • presto • avessi • raggiungo •
finito → dell’irrealtà: Se finisco presto vi raggiungo.
9
691
LA PROPOSIZIONE CONCESSIVA
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
692
LA PROPOSIZIONE CONDIZIONALE
(O IPOTETICA)
PUÒ ESSERE
ESPLICITA
Se mi danno il lavoro
SE + INDICATIVO, parto senza esitare.
CON CONGIUNTIVO / Se avessi voluto,
QUALORA, CASOMAI ECC. l’avrei fatto.
+ CONGIUNTIVO Casomai ci ripensassi,
questo è il mio numero.
IMPLICITA
Un cane, se maltrattato,
si ribella.
(SE) + PARTICIPIO
CON A fidarsi di lei,
PASS. / A + INFINITO /
sembrerebbe tutto merito suo.
SOLO GERUNDIO
Chiedendo scusa avresti
evitato molti malintesi.
693
IL PERIODO IPOTETICO
PUÒ ESSERE
PROTASI:
INDICATIVO
O CONGIUNTIVO Se hai freddo,
PRESENTE rientriamo.
DELLA
REALTÀ CON Te lo dico,
purché tu mantenga
APODOSI: il segreto.
INDICATIVO
O IMPERATIVO
PROTASI:
CONGIUNTIVO
IMPERFETTO Se lo sapessi, te lo
DELLA direi.
POSSIBILITÀ CON
Se avessi bisogno,
APODOSI: chiamami.
CONDIZIONALE
PRESENTE
O IMPERATIVO
694
LA REGGENTE (APODOSI)
RIFERITO AL PRESENTE
PROTASI:
CONGIUNTIVO
IMPERFETTO
Se potessi
volare, verrei
da te.
APODOSI:
CONDIZIONALE
PRESENTE
695
L
o scorpione è un animale che ha molto in comune con le
persone che appartengono a questo segno. È una creatura
di per sé non aggressiva, ma se viene provocato può
reagire affibbiando all’aggressore una puntura potenzialmente
letale.
A causa del loro carattere introspettivo, per gli Scorpione è
molto importante avere spazi propri in cui potersi isolare per
riflettere. Sono così sensibili che in loro ogni emozione risulta
più amplificata di quanto si possa immaginare, e se gli
confidate un segreto sapranno mantenerlo per sempre, oltre a
comprendervi profondamente.
Essendo persone coraggiose, osano in situazioni in cui altri non
oserebbero e accettano le sfide senza esitare. Il loro
particolare fascino deriva forse da questo: che in loro un
tagliente senso dell’umorismo si combina con un costante alone
di mistero. A quanto pare in amore sono molto sensuali e
passionali, ma può essere difficile gestirli come partner, visto
che riescono a essere gelosi pur dedicandosi loro stessi a
sporadiche scappatelle.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
696
1 ANALIZZARE E RICONOSCERE
· Dividi il testo in proposizioni, poi sottolinea quelle subordinate.
2 ANALIZZARE
·· Analizza le proposizioni subordinate che hai individuato,
indicandone il tipo e la forma (esplicita/implicita).
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
9
697
3 RICONOSCERE
·· Trascrivi nelle righe sottostanti i due periodi ipotetici presenti
nel testo, sottolinea l’apodosi (prop. principale) e indica di che
tipo di periodo ipotetico si tratta.
1.
4 TR ASFORMARE
· · · Trasforma ognuno dei due periodi ipotetici che hai individuato
negli altri tipi, modificando opportunamente le voci verbali.
periodo 1
•
•
periodo 2
•
•
5 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
·· Individua nel testo i tre complementi indicati e trasformali in
proposizioni di significato equivalente.
• compl. di fine: →
(prop. finale)
• compl. di causa: →
(prop. causale)
• compl. concessivo: →
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
(prop. concessiva)
6 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
· Individua nel testo la frase al discorso indiretto, trascrivila e
poi volgila al discorso diretto.
discorso indiretto:
9
698
7 TR ASFORMARE
·· Nell’esercizio 2 hai individuato due proposizioni causali.
Trascrivile, poi trasforma quella esplicita in implicita e quella
implicita in esplicita se la trasformazione è possibile.
8 PRODURRE + LESSICO
· · · Scrivi una breve descrizione di un segno zodiacale che conosci
bene, utilizzando almeno:
• una prop. soggettiva
• una prop. temporale
• una prop. strumentale
• una prop. relativa
• una prop. causale
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
9
699
sia (che) … sia (che) Sia che accetti sia che rifiuti, rischi
comunque.
conclusive quindi, dunque, Hai sbagliato, quindi / dunque / perciò /
perciò, pertanto pertanto chiedi scusa.
così, allora Mi ha detto che era importante, così /
allora sono partita subito.
TABELLE M8-M9
700
soggettive
implicite di È ora di andare.
(senza introduttore) Bisogna andare.
esplicite che Credo che dovresti scusarti.
oggettive
701
702
703
accorgesse.
implicite a Passava il tempo a sparlare degli altri.
senza L’ha detto senza pensarci.
con (raro) Cominciamo con il definire questo
concetto.
(senza introduttore) Il treno si mise in moto sbuffando.
strumentali
desistito.
implicite anziché Anziché ringraziarla, l’ha trattata a pesci
in faccia.
704
705
eccettuative
che (non) piova.
implicite fuorché Non si poteva fare nient’altro fuorché
accettare le loro condizioni.
tranne (che), Hanno fatto di tutto tranne / eccetto /
eccetto (che), salvo (che) fare i compiti.
salvo (che)
implicite oltre a Oltre a mentirmi, ti sei preso gioco di me!
aggiuntive
mezzo mondo.
qualora Qualora abbia bisogno di qualcosa, non
TABELLE M8-M9
esiti a contattarmi.
casomai Prendi, casomai ti dimenticassi
dell’indirizzo.
706
707
E
ssendo un’importante meta turistica, Londra è una città
perfettamente collegata con gran parte d’Italia e con il
resto del mondo. Qui in basso troverete le informazioni
necessarie per raggiungere comodamente Londra in aereo e in
treno o autobus.
In Italia ci sono molti voli per Londra. Bisogna solo scegliere
le offerte migliori e cercare le soluzioni più comode ed
economiche.
I viaggiatori del Nord Italia troveranno varie offerte di voli
che partono da numerosi aeroporti delle province
settentrionali, quelli delle isole hanno a disposizione voli da
Palermo, Catania, Comiso, Alghero, Cagliari o Olbia, mentre i
turisti del Sud potranno viaggiare solo dagli aeroporti di
Brindisi, Bari o Napoli. Ai viaggiatori del Molise e della
Basilicata consigliamo di organizzare con anticipo il viaggio per
trovare le migliori offerte di voli diretti negli aeroporti delle
regioni limitrofe.
Se preferite percorrere l’Europa sui binari, dall’Italia potrete
raggiungere Londra anche in treno, arrivando a Parigi con il
treno ad alta velocità (TGV) e qui prendendo l’Eurostar per
Londra, che arriva a destinazione in circa due ore e mezzo.
Considerando i costi elevati e i tempi eccessivi, tuttavia,
consigliamo questa soluzione di trasporto soltanto a coloro che
non vogliono prendere l'aereo.
Adattato da Come arrivare a Londra in www.scoprilondra.com/
Essendo
un’importante meta turistica: sub. 1ª grado, caus., impl.
708
Per
preparare la coulis di frutta: sub. 1ª grado, fin., impl.
Disse
tutto affannato qualcosa: princ.
709
Marie
Curie era nata in Polonia, a Varsavia, nel 1867: indip.
710
711
Pereira
sostiene: princ.
712
713
714
Al
suo apparire: sub. 1° grado, temp., impl.
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715
Adattato da L. Serianni, V. Della Valle, G. Patota, Il bello dell'italiano, Bruno Mondadori, Milano, 2015
Oscar Wilde, La decadenza della menzogna, in La decadenza della menzogna e altri saggi,
Milano, BUR, 2000
716