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Giuliana Zeppegno

VOL. A
• FONOLOGIA
• ORTOGR AFIA
• PUNTEGGIATUR A
• MORFOLOGIA
• SINTASSI

A_I_IX_ROMANE_05.indd 1 30/01/19 11:43


Itaca è una grammatica per padronanza nata dall’esperienza maturata con la piattaforma online
www.alatin.it.

Lo staff tecnico di Itaca digitale, www.itaca.academy, è composto da Silvia Graziola, Riccardo


Magliocchetti e Filippo Storino. Progetto grafico, UI e UX sono invece a cura di Giovanni Gentile
con la collaborazione di Matteo Boero.

L’assistenza online alle migliaia di utenti della community di Alatin Academy, Alatin Lyceum e Itaca
è coordinata da Denis Smaniotto. L’assistenza di Itaca è a cura di Zoe Martini.

Il coordinamento redazionale cartaceo e digitale è di Zoe Martini, che per la revisione dei testi si
è avvalsa dell’aiuto di Caterina Bertocchi, Matteo Boero, Denis Smaniotto, Alessandra Coppo.

I dati di utilizzo di Itaca relativi alle percentuali di errori degli argomenti sono stati estratti
(dicembre 2018) da Riccardo Magliocchetti.

Il progetto grafico del volume e l’impaginazione sono a cura di VisualGrafika – Torino.

Le illustrazioni del volume sono state realizzate da Adriano Allora e Giovanni Gentile su ispirazione
delle istruzioni IKEA, vero modello di immediatezza, semplicità e chiarezza.

Il font ad alta leggibilità usato è EasyReading®, la cui efficacia come strumento compensativo è
stata scientificamente accertata (http://www.easyreading.it/it/ricerche-scientifiche/).

La realizzazione di un libro, come quella di un software, presenta aspetti complessi e richiede


particolare attenzione nei controlli: per questo è molto difficile evitare completamente inesattezze
o imprecisioni. L’editore ringrazia sin da ora chi vorrà segnalarle alla redazione attraverso il nostro
servizio di supporto tecnico all’indirizzo email assistenza@cloudschooling.it.

I testi non originali presenti in questo libro sono riportati nel rispetto del diritto di citazione, sono
infatti riprodotti a scopo d’insegnamento, in una misura non rappresentativa della totalità di cui
fanno parte e il loro utilizzo non costituisce concorrenza all’utilizzazione dell’opera da cui sono
tratti (nell’auspicio, piuttosto, che la nostra menzione possa essere fonte di curiosità, di ricerca e
di passione come è stato per noi).

Il codice di accesso che trovi sul libro permette di sbloccare gratuitamente la versione Premium
della piattaforma online. Attenzione: con i libri usati il codice probabilmente non sarà più valido e
potresti dover comprare una licenza online apposta direttamente su www.itaca.academy.

ISBN 978-88-99053-19-2 (vol. A)


ISBN 978-88-99053-34-5 (vol. B)

© Maieutical Labs S.R.L., Pinerolo/Torino Tutti i diritti riservati. 
Prima stampa: gennaio 2019
presso la tipografia Vincenzo Bona di Torino.

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Struttura dell’opera
Un corso di grammatica italiana per obiettivi che ribalta – primo in Italia – i rapporti fra digitale
e cartaceo. Con un sillabo tradizionale e un metodo innovativo, digital first e impostato sul gioco,
Itaca segue i principi del Mastery Learning rispettando i tempi di apprendimento di ogni studente
e proponendo un carico di lavoro tarato sulle esigenze del singolo.

I LIVELLI corrispondono
alle macroaree della Fonologia,
ortografia
grammatica italiana.

Fonologia,
e punteggiatura
Livello 1

Fonologia,
ortografia
ortografia
e punteggiatura
Missione e punteggiatura
Livello 2
itaca.academy

1
Missione
I SUONI E I SEGNI Morfologia Cerca
itaca.academy

Fonologia, ortografia Le UNITÀ corrispondono a


Missione
I SUONI E I SEGNI
1
Cerca
e punteggiatura
Fonologia, ortografia
itaca.academy obiettivi di apprendimento
Iesuoni
punteggiatura
e le lettere
I suoni e le lettere
Le sillabe e l'accento
Cerca
sull’indice online.
I SEGNI 3
I SUONI E Livello
Le sillabe e l'accento

1 1 1

Sintassi
L'apostrofo
L'apostrofo
Fonologia, ortografia
Missioni La punteggiatura
le maiuscole e punteggiatura
La epunteggiatura
itaca.academy

della frase
e le maiuscole
Morfologia
I suoni e le lettere
2 L’ARTICOLO, L'articolo
Cerca

IL NOME, L’AGGETTIVO Morfologia

semplice
Morfologia
Le sillabe e l'accento
Il nome: funzione e significato
QUALIFICATIVO
L'articolo 1L'articolo
Il nome: struttura
L'apostrofo
Il nome: funzione e significato
3
Livello 4
I PRONOMI PERSONALI, 2 Il nome: forme (genere)
Il nome: funzione
Il nome:La
I DETERMINATIVI, I PRONOMI Il nome: forme
e significato
punteggiatura
struttura

Sintassi
e le maiuscole
(numero)
RELATIVI Il nome: forme (genere)
Missioni Il nome:
2 struttura

Il nome:itaca.academy
forme (numero)
Morfologia

della frase
4 IL VERBO Il nome: forme (genere)
L'aggettivo qualificativo:
2 funzione, posizione,
Cerca struttura

6 ELEMENTI FONDAMENTALI L'articolo


5 L’AVVERBIO,

complessa
Il nome: forme (numero)
L'aggettivo qualificativo:
Sintassi della frase semplice
DELLA FRASE SEMPLICE
LA PREPOSIZIONE,
forme e gradi

Il nome: funzione e significato


La struttura della frase semplice
LA CONGIUNZIONE, I pronomi personali
7 I COMPLEMENTI Il soggetto
L’INTERIEZIONE PronomiIlpersonali
nome:riflessivi
struttura
INDIRETTI e combinatiIl predicato

6
Il nome:
Gli aggettivi forme
Il ecomplemento
i pronomi (genere)
possessivi
oggetto e

Missioni 2dimostrativi
I complementi predicativi
itaca.academy
Il nome: forme (numero)
L'attributo e l'apposizione
Cerca
8 LA STRUTTURA DEL
PERIODO: PROPOSIZIONI Sintassi
I complementi della frase complessa
di specificazione,
di denominazione, partitivo,
di termine, di vantaggio e di svantaggio
PRINCIPALI, COORDINATE, La proposizione principale, i rapporti
di coordinazione e subordinazione,
SUBORDINATE i tipi di coordinate
I complementi d'agente e di
causa8efficiente, di separazione
7 o allontanamento, di origine o
I gradi della subordinazione,
provenienza
1 subordinate esplicite e implicite
9 LE PROPOSIZIONI
SUBORDINATE Le completive (soggettive, oggettive,
dichiarative, interrogative indirette)
discorso indiretto e indiretto

Le proposizioni relative

Le circostanziali (temporali, locative,


causali, finali, consecutive)

9 Le circostanziali (modali, strumentali,


avversative, comparative e altre
proposizioni)

Le circostanziali (concessive e
condizionali) e il periodo ipotetico

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Ogni MISSIONE si apre con
alcune indicazioni operative, Missione
in particolare il dettaglio sugli
argomenti sensibili, cioè le unità 2Missione
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO
sulle quali registriamo più errori 2 L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

su Itaca online.
GliGliargomenti
argomenti sensibilisensibili
(media nazionale su(media
Itaca online) nazionale su Itaca online)
0% 10% 20% 30% 40% 50%
UNITÀ
UNITÀ L'articolo
Il nome: funzione e significato
L'articolo
Il nome: struttura
Il nome: forme (genere)
Il nome:
Il nome:funzione
forme (numero) e significato
L'agg. qual.: funzione, posizione, struttura
Il nome: struttura
L'agg. qual.: forme e gradi

Il nome: forme (genere) PERCENTUALE ERRORI

Il nome: forme (numero)


L'agg. qual.: funzione, posizione, struttura
L'agg. qual.: forme e gradi RISORSE esercizi
Cartaceo 64
parti
da dove
lezione frontale
PERCENTUALE
Laboratorio sui testi
Unità online
11
827
ERRORI
vuoi unità online
Verifiche online 61
Itaca papers 84

falli
%
confronta i risultati
esercitare con la media nazionale

scegli
online RISORSE esercizi
la tua verifica su carta

ONLINE %
Le caratteristiche della parte online di Itaca, adattiva e autocorrettiva, ne fanno
uno strumento versatile: l’insegnante può scegliere di sviluppare le proprie
lezioni partendo dalla spiegazione frontale in classe, per poi proporre qualche
esercizio su carta e infine assegnare una o più unità online per il lavoro a casa,
ma può altresì partire subito con il lavoro di gruppo sulla piattaforma, usando
i risultati degli esercizi in tempo reale, in classe, come spunto per la trattazione
della teoria.

Ogni obiettivo di apprendimento è corredato da due LEZIONI


pratiche sul sito itaca.academy, di difficoltà crescente, adattive,2 LEZIONI SU
di cui sulla carta viene indicato il tempo di lavoro stimato. 30’ http://itaca.academy

UNITÀ 1 I suoni e le lettere

2 LEZIONI SU
2 LEZIONI SU 30’
http://itaca.academy
http://itaca.academy 30’

L’alfabeto
I suoni eitaliano
UNITÀ 1 I suoni e le lettere
UNITÀ 1 le lettere
Gli esercizi Ogni lingua è composta, prima di tutto, da suoni. Quando i suoni hanno valore
distintivo, cioè permettono di differenziare una parola da un’altra, essi sono detti
fonemi. Per esempio in italiano t e c hanno valore di fonemi perché consentono di
distinguere la parola testa dalla parola cesta.

PER INIZIARE Per rappresentare graficamente i suoni, si ricorre a grafemi, segni grafici comune-
mente chiamati lettere.
minuscole

sono utili per verificare L’alfabeto italiano j k


L’alfabeto italiano è costituito da 21 lettere, alle quali si aggiungono le lettere j, k, w, x, y,
maiuscole
che vengono impiegate solo in casi particolari, perlopiù per trascrivere suoni di lingue
w x y

quanto spiegato in classe L’alfabeto italiano


a b c d e
minuscole
f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z
J K
straniere. L’alfabeto è convenzionalmente ordinato nel seguente modo:
W X Y

e per iniziare
maiuscole
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

11 O R D I N A R E
a lavorare insieme.
O R D I N A R E
·
PER INIZIARE

minuscole · Riscrivi ognuno dei seguenti elenchi disponendo le parole in


PER INIZIARE

ordine alfabetico.
ordine j k w x y
1. porcospinoalfabetico
• zebra • elefante • kiwi • rinoceronte • ippopotamo •
maiuscole ghepardo • panda
1. J K • • W X •Y • •
2. Federico • Irene • Walter • Jessica • Francesca • Viola • Tamara •
Valerio

1 O R D I N A 3.R allietare
E
• aghi • agio • agire • aguzzo • aglio • aggirarsi •
·
PER INIZIARE

agenda
2.
ordine alfabetico • • • • • • •
I SUONI E I SEGNI

1. • ormai • onta
4. • • orchidea • •ormeggio •• olmo • o • ora • ovvio
• •
1

3. • • • • • • •
2. • • • • • • •
I SUONI E I SEGNI

IV 3. •
4. •
•• •
• •
•• •
• • • •

1
I SUONI E I SEGNI

4. • • • • • • •

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LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa

LIVELLO 1 - FOnOLOgIa, OrtOgraFIa E puntEggIatura

• LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa
ATTENZIONE CHE E CHI

Per non perdersi •


• CHE
informazioni LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa

• Potresti ripetere quanto ci hai raccontato stamattina? (= quello che ci hai raccontato)
che

importanti. •

Che
• quanti/e è usato solo per le persone, con il significato di tutti quelli che / tutte quelle
che / tutti coloro che / tutte coloro che / tutti coloro i quali / tutte coloro le quali:
Vorrei unirmi a quanti hanno espresso le loro congratulazioni. (= a tutti quelli che
hanno espresso…)
che

• Che
• ATTENZIONE
ATTENZIONE
CHE E CHI
CHE E CHI

• Che e chi possono avere diverse funzioni.


che
CHE può essere:
che
• • pronome relativo: Questo è il videogioco che mi ha regalato.
• aggettivo interrogativo ed esclamativo: Per che squadra tifi? (int.)
Che meraviglia! (escl.)
CHI • pronome interrogativo (raramente esclamativo): Che vuoi?
LIVELLO 1 - FOnOLOgIa, OrtOgraFIa E puntEggIatura • • congiunzione: quando introduce una frase (Penso che pioverà) o il che
• • secondo termine di un paragone (Vado più d’accordo con te che con Chi
Anselmo).
Il troncamento è obbligatorio con: • che
• Chi chi
Indicazioni
• l’articolo indeterminativo uno eccetto quando la parola che segue
Che
CHIinizia
può essere:
con s +
• consonante, i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z: un amico, un patto, un
psicologo, uno studente, uno zio
• libro,
pronome uno
MA: relativo doppio: Chi non muore si rivede.

• gli aggettivi indefiniti alcuno, nessuno, ciascuno al maschile singolare eccetto (escl.)
ricomparso! • • pronome interrogativo o esclamativo: Chi è? (int.) Guarda chi è
Che

operative
quando la parola che segue inizia con s + consonante, i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z:
nessun amico, alcun problema, ciascun libro, MA: nessuno stimolo, alcuno sbaglio,
ciascuno zio
• che
ANALISI GRAMMATICALE
• gli indefiniti qualcuno, nessuno, ciascuno quando sono seguiti da altro: qualcun
ANALISI GRAMMATICALE che
per l’analisi.
altro, nessun altro, ciascun altro
• • l’aggettivo qualificativo buono al maschile singolare: buon cuore,
Quando si fa l’analisi grammaticale di un aggettivo o un pronome determinativo
si indica:
buon uomo, buon
segno • se è aggettivo o pronome
• gli aggettivi quello, bello, santo davanti a parola che inizia con•consonante,

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI


rispetto al tipo:
salvosei è possessivo, dimostrativo, indefinito, numerale, interrogativo
CHI
• o esclamativo
casi in cui la parola inizia con s + consonante, gn, pn, ps, x, y, z: quel
bambino, San Luca, MA quello psicologo, bello spettacolo, santo•Stefano
farabutto, bel
solo nel caso dei possessivi: la persona (1a, 2a o 3a)
• rispetto al genere: se è maschile o femminile, nel caso sia variabile per genere
• titoli quali dottore, signore, professore, ingegnere, cavaliere (al maschile) e suora
• rispetto al numero: se è singolare o plurale, nel caso sia variabile per numero
• • Chi
seguiti da un nome proprio: Professor Rossi, Ingegner Galimberti, Suor Maria
• •

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI


• • alcune parole quali male, fine, amore, fiore ecc., usate all’interno di locuzioni
Osserva gli esempi:fisse: Chi chi
mal di testa, mal di pancia, in fin dei conti, in fin di vita, amor proprio,
Quantifiorlibrifiore ecc. a casa tua! Li hai letti tutti?
ci sono
Quanti: agg. escl., masch. plur.
Il troncamento è facoltativo con: tua: agg. poss., 2a pers., femm. sing. •
• l’aggettivo qualificativo grande al maschile e femminile singolare:

tutti:
gran pron. indef.,
giorno / masch. plur.
grande giorno, gran dama / grande dama Sei sicura di non voler mangiare niente? Quella di oggi sarà una scarpinata dura.
Avremo
• gli aggettivi tale e quale, al maschile e femminile singolare: un tal Renatobisogno
Renato, qual era / quale era, MA nell’espressione qual è il troncamento
di molta energia.
/ un tale
niente:èpron. indef.
obbligatorio

Quella: pron. dimostr., femm. sing.
• alcune locuzioni fisse con verbi: vuol dire / vuole dire, andar via / andare via, star
ANALISI GRAMMATICALE
• bene / stare bene ecc. 3
molta: agg. indef., femm. sing.
LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa
• A differenza che nell’elisione, nel troncamento
220non viene usato l’apostrofo. Tuttavia esi-
stono alcuni casi di troncamento in cui l’apostrofo è obbligatorio:
• un poco → un po’
• • a modo di → a mo’ di • ci
• gli imperativi dei verbi dire, fare, andare, stare, dare: di’, fa’, va’, sta’, da’

I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Qualche spunto in APPROFONDIAMO


APPROFONDIAMO
LA D EUFONICA •
LA D EUFONICA vi
vi
È una “d” tradizionalmente aggiunta alla preposizione a, alla congiunzione e, e (meno

più per chi desidera •


frequentemente) alla congiunzione o, quando la parola seguente inizia con una voca-
le, al fine di facilitare la pronuncia e di renderla più gradevole.

L’uso della d eufonica nello scritto, in passato ampiamente diffuso, si è notevolmente
vi

approfondire.
I SUONI E I SEGNI

ridotto negli ultimi decenni. D’accordo con l’uso prevalente oggi, consigliamo di inse-
rire la d eufonica solo nei casi in cui è davvero foneticamente necessaria, cioè quando
e, a, o sono seguite da parola iniziante con la stessa vocale (ed ecco, ed è, ad Ancona, ad 3 SI CI SI
1 anni, od odori), e in formule ormai cristallizzate (ad esempio).

30
si
I SUONI E I SEGNI

M4_U4
si M4_U5
LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa

Ci siNon ci torno neanche morto! (= qui / lì, in questo / quel luogo; avv.
1 di luogo)
Non vi hanno ancora chiamate? (pron. pers. compl., compl. oggetto)

LIVELLO 1 - FOnOLOgIa, OrtOgraFIa E puntEggIatura si


Non vi hanno telefonato? (pron. pers. compl., compl. termine)
Era una zona umida: vi crescevano molti funghi in autunno (= lì, in
M4_U3
quel luogo, usato al posto di ci in contesti più formali; avv. di luogo)
SI, CI SI
3 LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa NE La sua immagine si rifletteva nell’acqua. (pron. pers. riflessivo, vedi

Per riconoscere gli esercizi


M4_U4)

ne
All’epoca si viaggiava di meno. (particella impersonale, vedi M4_U5)
Ci si spostava perlopiù a cavallo. (pron. impersonale + pron. pers.
riflessivo; *si si → ci si)

propedeutici alla prova INVALSI. NE


In quel paese si parlavano tre lingue diverse. (= venivano parlate;
particella passivante, vedi M4_U3)
M5_U2
ne
Ha preso un buon voto ma non ne è contenta. (= del voto; pron.
pers. compl.)
DIVERSI, VARI, CERTO: AGGETTIVI INDEFINITI Fra e Luca, che erano andati fino alla caletta, ne ritornarono delusi.

Il lessico informatico ATTENZIONE O QUALIFICATIVI? (= da lì, da quel luogo; avv. di luogo)

propedeutico all’uso di Per non cadere in errore.


SCRIVERE
BENE
SCRIVERE
ERRORI DA EVITARE
ERRORI
BENE
DA EVITARE
Qui di seguito gli errori più comuni che si commettono nell’uso dei pronomi perso-

Itaca online e non solo. nali, diffusi nel parlato e in contesti scritti colloquiali, ma da evitarsi nello scritto e
in contesti orali formali.

Uso contemporaneo di due pronomi che hanno il medesimo significato


I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

*A me mi piace leggere i fumetti.


→ A me piace leggere i fumetti / Mi piace leggere i fumetti.
Quest’uso è accettato quando si vuole mettere in risalto il concetto (A me, i
fumetti mi sono sempre piaciuti), ma va comunque evitato in contesti formali.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Uso erroneo del pronome complemento al posto del pronome soggetto


LIVELLO 1 - FOnOLOgIa, OrtOgraFIa E puntEggIatura *Perché te non vuoi darmi ragione?
→ Perché tu non vuoi darmi ragione?

Uso erroneo di gli (= a lui) al posto di le (= a lei)


Mi piace
LIVELLO 1 - FOnOLOgIa, OrtOgraFIa E puntEggIatura LIVELLO 2 - MOrfOLOgIa
*Ho scritto una lettera a Beatrice e gli ho inviato anche un regalo.
→ Ho scritto una lettera a Beatrice e le ho inviato anche un regalo.
I Quando accompagnano un nome più e meno sono aggettivi indefiniti (di grado com-
INVALS
8 CORREGGERE parativo). Sono avverbi (comparativi di maggioranza degli avverbi molto e poco) Uso erroneo del pronome ci (= a noi) al posto di gli o le (= a lui / lei)
· · · Nelle seguenti citazioni ci sono 9 errori relativi all’uso degli quando si riferiscono a un verbo, a un aggettivo, a un altro avverbio (vedi M5_U2). *Ieri ho sentito Davide e ci ho raccontato tutto.
apostrofi e degli accenti e alla grafia unita/separata delle parole. → Ieri ho sentito Davide e gli ho raccontato tutto.
3
Sottolineali e poi scrivi le parole corrette nelle righe che seguono. DIVERSI, VARI, CERTO: AGGETTIVI INDEFINITI
ATTENZIONE O QUALIFICATIVI?
1. Due parallele si incontrano all’infinito, quando ormai non gli e ne
Gli aggettivi diversi e vari (solo al plurale), e l’aggettivo certo (al sin-
166
te
frega più niente. (Marcello Marchesi) 2. La non violenza fa’ bene a chi
la fa e a chi l’ha riceve. (Mahatma Gandhi) 3. Quest orrore della
golare e al plurale) possono avere funzione di aggettivi indefiniti o qua-
lificativi. La posizione (prima o dopo il nome) e il contesto concorrono a
tu
solitudine, il bisogno di dimenticare il proprio io in una carne
estranea, è ciò che l’uomo chiama nobilmente “bisogno di amare”. I pronomi indefiniti
determinarne il diverso significato e valore. Osserva:
Ho diversi amici stranieri. (= molti amici: agg. indefinito)
(Charles Baudelaire) 4. I sentimenti umani sono quasi cancellati dalle Ho amici molto diversi tra loro. (= amici distinti: agg. qualificativo)
spietate necessità della guerra, ma nella misura in cui continuano a
esistere, precari e minacciati, essi esistono puri, e da nessun altra
Vari argomenti hanno suscitato polemiche. (= molti argomenti: agg.
indefinito)
gli
parte c’è ne sono di più puri. (Simone Weil) 5. Certo sono più Hanno trattato argomenti molto vari. (= argomenti diversi l’uno
dall’altro: agg. qualificativo)
le
sapiente io di quest’uomo, anche se poi, probabilmente, tutti e due non
sappiamo proprio un bel niente; soltanto che lui crede di sapere e non Certe notizie ti rovinano la giornata. (= determinate notizie: agg.
indefinito)
sà nulla, mentre io, se non so niente, ne sono per lo meno convinto,
Non avevamo notizie certe. (= notizie sicure: agg. qualificativo)
perciò, un tantino di più ne so’ di costui, non fosse altro per il fatto
che ciò che non so, né meno credo di saperlo. (Socrate) ci
I pronomi indefiniti 3 gli
I pronomi indefiniti esprimono significati uguali o simili a quelli degli aggettivi indefi-
niti, ma sostituiscono il nome invece di accompagnarlo.
A quella vittoria ne seguirono altre. (= altre vittorie)

Per ricapitolare
All’epoca mi feci diverse nuove amiche: molte di loro le sento ancora. (= molte amiche)
Qualcuno ha delle domande? (= qualche persona)
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

I pronomi indefiniti alcuno, molto, troppo, parecchio, altro, certo, taluno, tale, tanto,

i passaggi
poco, tutto, altrettanto, vario, alquanto, diverso, ciascuno, nessuno hanno forma
identica ai corrispettivi aggettivi.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Altri pronomi indefiniti hanno soltanto valore di pronome. È il caso di: uno, qualcuno,

impegnativi.
ognuno, cadauno (raro), variabili per genere e privi di plurale, e di niente, nulla, qualco-

NAVIGARE IN RETE sa, chiunque, chicchessia, alcunché, che hanno un’unica forma, singolare.

NAVIGARE IN RETE FACCIAMO IL PUNTO

Con LOGIN si intende l’atto di accedere a una piattaforma digitale at-


FACCIAMO IL PUNTO
Aggettivi e pronomi indefiniti:
traverso l’immissione di un nome utente (username) o indirizzo email e • sono solo aggettivi:qualche, qualunque, qualsiasi, qualsivoglia, ogni
una parola chiave (password) scelti dall’utente stesso.
• sono solo pronomi:uno/una/gli uni/le une, qualcuno/a, ognuno/a,
password
Attenzione: prima di poter effettuare il login è necessario creare un cadauno/a, qualcosa, niente, nulla, chiunque, chicchessia, alcunché
I SUONI E I SEGNI

proprio account, registrandosi come nuovo utente. E se ti sembra una • sono aggettivi o pronomi: alcuno/a/i/e, molto/a/i/e, tanto/a/i/e,
considerazione banale, devi sapere che in tanti pensano di poter fare il
login su Itaca senza mai essersi iscritti, usando la password della pro-
• parecchio/a/i/e, diverso/a/i/e, vario/a/i/e, troppo/a/i/e,
altro/a/i/e, certo/a/i/e, taluno/a/i/e, tale/i, poco/a/hi/he,
pria email! tutto/a/i/e, altrettanto/a/i/e, alquanto/a/i/e, ciascuno/a, nessuno/a
I SUONI E I SEGNI

1

3

36 200


1

NAVIGARE IN RETE Tutti i contenuti contraddistinti dall’icona sono


LOGIN scritti con i caratteri ad alta leggibilità EasyReading.
password
I SUONI E I SEGNI

account
V
1

A_I_IX_ROMANE_05.indd 5 30/01/19 11:43


Tutti gli esercizi sui testi sono Le sezioni SUI TESTI chiudono missioni e livelli
propedeutici alla prova INVALSI. e permettono di applicare le conoscenze acquisite:
la riflessione grammaticale si sviluppa attraverso le
diverse tipologie testuali, passando dalla narrativa
all’articolo divulgativo.

LABORATORIO
SUI TESTI
LABORATORIO
I
SUI TESTI INVALS

LL
ORTOGRAFIA E
a città di Sofronia si compone di due mezze città. In una PUNTEGGIATURA
c’è il grande ottovolante dalle ripide gobbe, la giostra con
la raggiera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, il
pozzo della morte con i motociclisti a testa in giù, la cupola
SUI TESTI
ORTOGRAFIA E
del circo col grappolo dei trapezi che pende in mezzo. L’altra PUNTEGGIATURA
mezza città è di pietra e marmo e cemento, con la banca, gli I
opifici, i palazzi, la scuola e tutto il resto. Una delle mezze
SUI TESTI INVALS
città è fissa, l’altra è provvisoria e quando il tempo della sua 1
sosta è finito la schiodano, la smontano e la portano via, per
trapiantarla nei terreni vaghi d’un’altra mezza città. · 1 Completa il bollettino meteo scegliendo l’opzione corretta.

U
Così ogni anno arriva il giorno in cui i manovali staccano i · na (perturbazione /
frontoni di marmo, calano i muri di pietra, i piloni di cemento, perturbazzione) atlantica in transito sull’
smontano il ministero, il monumento, i docks, la raffineria di (europa Centrale / europa centrale
petrolio, l’ospedale, li caricano sui rimorchi, per seguire di / Europa centrale) tende a estendere i suoi effetti anche sulle
piazza in piazza l’itinerario d’ogni anno. Qui resta la mezza (regioni / reggioni) settentrionali italiane, con condizioni di
Sofronia dei tirassegni e delle giostre, con il grido sospeso instabilità più marcata sul settore orientale. Sulla base delle
dalla navicella dell’ottovolante a capofitto, e comincia a previsioni
contare quanti mesi, quanti giorni dovrà aspettare prima che (disponibbili / disponibili), il
ritorni la carovana e la vita intera ricominci.
dipartimento della (Protezzione /
Adattato da Italo Calvino, Le città invisibili, Mondadori, Milano, 1993. Protezione) civile, d’intesa con le regioni coinvolte, ha emesso
nella giornata di ieri un avviso di condizioni meteorologiche
avverse; in particolare, l’avviso prevede precipitazioni a
prevalente carattere di rovescio o temporale sulle
(provincie / province) di Trento e
Bolzano. I fenomeni saranno
(accompagnati / accompagniati) da

Strumento inclusivo per eccellenza, (rovesci / rovescii) di forte intensità, frequente attività
elettrica, forti raffiche di vento e locali grandinate.

ANALISI
le MAPPE concettuali alla fine di
Adattato da www.dire.it/25-07-2015

GRAMMATICALE 2 Inserisci nel testo gli accenti grafici e gli apostrofi mancanti.
I SUONI E I SEGNI

ogni unità aiutano a organizzare le 1


SUI TESTI
ANALISI
·
Q ueste fiabe son nate cosi. Dopo averne scritta una per un
caro bimbo che voleva da me, ad ogni costo, una bella
fiaba, mi venne, un giorno, l idea di scriverne qualche altra pei
GRAMMATICALE

conoscenze.
I miei nipotini. In quel tempo ero triste ed anche un po
INVALS
52
SUI TESTI ammalato, con un inerzia intellettuale che mi faceva rabbia, e i
lettori non immagineranno facilmente la gioia da me provata
1 nel vedermi, a un tratto, fiorire nella fantasia quel mondo
meraviglioso di fate, di maghi, di re, di regine, di orchi, di
· 1 Svolgi l’analisi grammaticale della barzelletta. Osserva

I SUONI E I SEGNI
incantesimi, che e stato il primo pascolo artistico delle nostre
· l’esempio e poi continua sul quaderno.
piccole menti. Vissi piu settimane soltanto con essi,

U n uomo e il proprio cane sono al cinema: entrambi 2

Q
ingenuamente, come non credevo potesse mai accadere a chi e
guardano assorti il film.
·1 gia convinto che la realta sia il vero regno dell arte. Se un
Il vicino dell'uomo, notando che il cane cambia molte volte
l'espressione del muso, dice al padrone: “Perbacco, sono 57
allibito! Il suo cane sembra concentratissimo!”. L’altro gli

MAPPA
I SUONI E I SEGNI

risponde: “Io sono più meravigliato di lei, perché quando ha


letto il libro non gli è piaciuto per niente!"

Un: art. indet., masch. sing.


MAPPA
UNITÀ 6 1 uomo: nome comune, concr., masch. sing.

UNITÀ 6 Un: art. indet., masch. sing.


2 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi
· continua
uomo: nome sul quaderno.
comune, concr., masch. sing. ANALISI
I SUONI E I SEGNI

I VERBI AL SERVIZIO DI ALTRI VERBI


È un periodo di guerra civile. Navi spaziali ribelli, colpendo
da una base segreta, hanno ottenuto la loro prima vittoria
contro il malvagio Impero Galattico. Durante la battaglia, spie
LOGICA
2
POSSONO ESSERE
·
ribelli sono riuscite a rubare i piani segreti dell’arma decisiva
1
dell’Impero, la Morte Nera, una stazione spaziale corazzata di SUI TESTI
ANALISI
tale potenza da poter distruggere un intero pianeta.

È
LOGICA I
George Lucas, Guerre stellari, 1977 INVALS
SUI TESTI
AUSILIARI è: v. essere, modo ind., tempo pres., 3ª pers. sing., intrans., cop.
1
SONO
un: art. indet., masch. sing.
· 1 Svolgi l’analisi logica dei titoli dei film. Osserva l’esempio e poi
· continua sul quaderno.
3 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi Cantando sotto la pioggia • C’era •
una volta il West • Amami

ESSERE E AVERE continua sul quaderno.
· teneramente ••Lo chiamavano Trinità • Ho sposato • una strega • Questa •
CHE SI USA PER FORMARE CHE SI USA PER FORMARE L e elezioni dei rappresentanti di istituto non seguono le
stesse tempistiche in tutte le scuole. I candidati vengono
volta parliamo di uomini • Tutti i ragazzi si chiamano Patrick • Ci

eravamo tanto amati • Tenera è la notte • La morte ti fa bella •

divisi in liste, ognuna delle quali ha un nome scelto dai • da un insolito destino nell’azzurro
Liberaci dal male • Travolti • mare di •
ragazzi. Votando per una lista, è possibile dare la propria agosto • Io ballo da sola • Caterina va in città • L’amore è più freddo
TEMPI COMPOSTI DI TUTTI TEMPI COMPOSTI DI
preferenza a due dei suoi candidati. Possono candidarsi

I VERBI TRANNE I TRANS. TUTTI I TRANS. ATTIVI della morte • Non ti muovere
ATTIVI E ALCUNI INTR. E DI ALCUNI INTR. è: v. essere,
studenti dimodo ind.,
qualunque tempo
classe: pres.,è che
l’importante 3ª abbiano
pers. sing., intrans.,
• cop. • •
determinazione e voglia di fare! (sogg. mancante)
un: art. indet., masch. sing. •
sono andata, si l'ho chiamato, 417 cantando: pred. verb.
sono vergognate, abbiamo lavorato sotto la pioggia: compl. stato in luogo
si è mangiato (sogg. mancante)
NOTA BENE:
3 2 Svolgi l’analisi logica delle seguenti “brevi storie tristi”, già
cantando: pred. verb.
divise in frasi, ignorando gli elementi in corsivo.
FORMA PASSIVA · ·

L
sotto laMipioggia: compl.
sdraio sul divano. stato in luogo
| Il telecomando è sul tavolo.

è stato chiamato, C’era una volta una pianta, | poi la regalarono a me.
siamo stati visti NELLE COSTRUZIONI CON VOLERE,
POTERE, DOVERE + INFINITO: 2
ANALISI
La mattina presto la macchina a mia mamma. Nel pomeriggio,
SI USA L'AUSILIARE DEL VERBO · me la ridà con il pieno di benzina. | È un diesel.
SERVILI "SERVITO" → Sono voluta andare.
Non hanno potuto fare nulla.
SI USA AVERE SE IL "SERVITO" È
DEL PERIODO Esci dalla parrucchiera | e ti senti una star per due giorni. | Poi
ti lavi i capelli.
|
FRASEOLOGICI

SUI TESTI
ESSERE O CON VERBO PASSIVO

CAUSATIVI
Avresti potuto essere più gentile.
Non ha voluto essere servito.
ANALISI |
Ho fatto la lavatrice dei panni scuri con un fazzoletto di carta.

DEL PERIODO Per il troppo amore si abbracciavano così stretti | che anche
il loro amore rimase soffocato.
I
280 SUI TESTI INVALS
| per la
Sono in ufficio da 15 minuti | e ho già una fame | che
1 sete muoio dal sonno.
· 1 Svolgi l’analisi del periodo del testo. Osserva l’esempio e poi | |

EE
(io: sogg. sott.)
· continua sul quaderno.
Mi sdraio: pred. verb.
ssendo un’importante meta turistica, Londra è una città
perfettamente collegata con gran parte d’Italia e con il sul divano: compl. moto a luogo
resto del mondo. Qui in basso troverete le informazioni 587
necessarie per raggiungere comodamente Londra in aereo e in
treno o autobus.
In Italia ci sono molti voli per Londra. Bisogna solo scegliere
|
le offerte migliori e cercare le soluzioni più comode ed
economiche.
I viaggiatori del Nord Italia troveranno varie offerte di voli
che partono da numerosi aeroporti delle province | |
settentrionali, quelli delle isole hanno a disposizione voli da
Palermo, Catania, Comiso, Alghero, Cagliari o Olbia, mentre i
turisti del Sud potranno viaggiare solo dagli aeroporti di
Brindisi, Bari o Napoli. Ai viaggiatori del Molise e della (io: sogg. sott.)
Basilicata consigliamo di organizzare con anticipo il viaggio per
Mi sdraio: pred. verb.
trovare le migliori offerte di voli diretti negli aeroporti delle
regioni limitrofe.
sul divano: compl. moto a
Se preferite percorrere l’Europa sui binari, dall’Italia potrete luogo
raggiungere Londra anche in treno, arrivando a Parigi con il
treno ad alta velocità (TGV) e qui prendendo l’Eurostar per
Londra, che arriva a destinazione in circa due ore e mezzo.
Considerando i costi elevati e i tempi eccessivi, tuttavia,
consigliamo questa soluzione di trasporto soltanto a coloro che
non vogliono prendere l'aereo.
Adattato da Come arrivare a Londra in www.scoprilondra.com/

Essendo un’importante meta turistica: sub. 1ª grado, caus., impl.

2 Svolgi l’analisi del periodo della ricetta. Osserva l’esempio e


· poi continua sul quaderno.

P er preparare la coulis di frutta fate appassire i lamponi, o


altra frutta, in una padella antiaderente, a fiamma bassa,
fino a quando la frutta non avrà rilasciato tutta l’acqua (la
quantità di acqua dipenderà dal tipo di frutta). Aggiungete lo

708

Essendo un’importante meta turistica: sub. 1ª grado, caus., impl.

2
VI ·

A_I_IX_ROMANE_05.indd 6 30/01/19 11:43


Itaca online
Il docente assegna i compiti ai propri studenti sapendo che saranno autonomi grazie alla teoria in
linea, al feedback immediato e all’assistenza della redazione. E prima ancora di tornare a scuola,
saprà come ha lavorato l’intera classe.

La campanella
L’indice online è
contraddistingue gli
composto
obiettivi assegnati
da obiettivi di
dal docente.
apprendimento.

L’ago della bussola


è il menu principale
di Itaca.

I punti esperienza (XP) si


accumulano facendo esercizi.

La scheda teorica
è sempre a portata di clic.

Il tasto Controlla
serve a confermare
la propria risposta.

VII

A_I_IX_ROMANE_05.indd 7 30/01/19 11:43


Itaca è autocorrettiva:
il feedback è immediato,
visivo e sonoro.

In caso di risposta
sbagliata, il tasto
Altre soluzioni,
quando c’è, serve per
controllare tutte le
varianti di risposta
previste.

Il tasto con il punto esclamativo serve a comunicare con la


redazione, per esempio per segnalare una variante ritenuta
corretta che non compare tra quelle previste.

VIII

A_I_IX_ROMANE_05.indd 8 30/01/19 11:44


Reportistica relativa
agli obiettivi assegnati.

La spunta indica gli


obiettivi completati,
il cronometro La % è la percentuale
gli obiettivi iniziati di errore e gli XP sono
e ancora da completare, i punti esperienza
il trattino quelli da iniziare. accumulati.

Basta cliccare su un nome per avere


il dettaglio degli obiettivi.

Reportistica relativa alle verifiche


sommative autocorrettive
con voti in decimi.

IX

A_I_IX_ROMANE_05.indd 9 30/01/19 11:44


Indice

Struttura dell’opera  III

Itaca online  VII

Livello 1
Fonologia, ortografia
e punteggiatura

1 I SUONI E I SEGNI
UNITÀ 1 I suoni e le lettere  3
L’alfabeto italiano  3
ESERCIZI - PER INIZIARE  3
Vocali e consonanti  4
•• Le vocali  4
ESERCIZI - PER INIZIARE  4
•• Dittonghi, trittonghi, iati  4
ESERCIZI - PER INIZIARE  5
•• Le consonanti  6
•• Le consonanti doppie  8
•• La h e la i  9
ESERCIZI - PER INIZIARE  10
Principali dubbi ortografici  11
ESERCIZI - PER INIZIARE  12

 MAPPA 14

UNITÀ 2 Le sillabe e l’accento  16


La sillaba  16
•• La divisione delle parole in sillabe  16
ESERCIZI - PER INIZIARE  17

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 10 30/01/19 11:42


L’accento  18
•• L’accento acuto e l’accento grave  18
•• L’uso dell’accento grafico  20
ESERCIZI - PER INIZIARE  20

 MAPPE 24 - 26

UNITÀ 3 L’apostrofo  27
L’elisione  27
ESERCIZI - PER INIZIARE  28
Il troncamento  29
ESERCIZI - PER INIZIARE  31
Principali dubbi ortografici: l’uso dell’apostrofo  32
ESERCIZI - PER INIZIARE  34

 MAPPA 37

UNITÀ 4 La punteggiatura e le maiuscole  38


La punteggiatura  38
•• Il punto (o punto fermo)  38
•• La virgola  38
•• Il punto e virgola  40
•• I due punti  40
•• Il punto esclamativo  41
•• Il punto interrogativo  41
•• Altri segni di punteggiatura  41
I puntini di sospensione  41
Le virgolette  42
Le parentesi  42
Il trattino  42
La lineetta  42
L’asterisco  43
ESERCIZI - PER INIZIARE  44
Maiuscole e minuscole  47
ESERCIZI - PER INIZIARE  49

 MAPPE 50 - 51
COMPITO
DI REALTÀ
ITACA ONLINE 
LABORATORIO SUI TESTI 52

ORTOGRAFIA

E PUNTEGGIATURA SUI TESTI 57

XI

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 11 30/01/19 11:42


Indice

Livello 2
Morfologia

2 L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO


UNITÀ 1 L’articolo  67
Che cos’è l’articolo  67
L’articolo determinativo  67
•• La forma degli articoli determinativi  69
ESERCIZI - PER INIZIARE  69
L’articolo indeterminativo  70
•• La forma degli articoli indeterminativi  71
ESERCIZI - PER INIZIARE  71
L’articolo partitivo  73
•• La forma degli articoli partitivi  73
ESERCIZI - PER INIZIARE  74
Usi particolari dell’articolo  75
•• L’articolo con i nomi propri  75
Nomi propri di persona  75
Nomi propri di luoghi geografici  76
•• L’articolo determinativo con i titoli  76
•• L’articolo determinativo con i nomi di parentela preceduti
da aggettivo possessivo  76
•• Omissione dell’articolo  77
Analisi grammaticale  78
ESERCIZI - PER INIZIARE  78

 MAPPA 80

UNITÀ 2 Il nome: funzione e significato  82


Che cos’è il nome  82
Le parole sostantivate  82

XII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 12 30/01/19 11:42


Le funzioni del nome  83
ESERCIZI - PER INIZIARE  83
Il significato del nome  83
•• Nomi comuni e nomi propri  84
ESERCIZI - PER INIZIARE  84
•• Nomi concreti e nomi astratti  85
ESERCIZI - PER INIZIARE  85
•• Nomi individuali e nomi collettivi  86
ESERCIZI - PER INIZIARE  87
•• Nomi numerabili e non numerabili  87
ESERCIZI - PER INIZIARE  88

 MAPPA 90

UNITÀ 3 Il nome: struttura  91


I nomi primitivi  91
I nomi derivati  91
ESERCIZI - PER INIZIARE  92
I nomi alterati  93
ESERCIZI - PER INIZIARE  94
I nomi composti  96
ESERCIZI - PER INIZIARE  97

 MAPPA 100

UNITÀ 4 Il nome: forme (genere)  101


Il genere dei nomi di cose  101
ESERCIZI - PER INIZIARE  103
Il genere dei nomi di esseri animati  104
ESERCIZI - PER INIZIARE  107

 MAPPA 110

UNITÀ 5 Il nome: forme (numero)  111


I nomi variabili  111
I nomi invariabili  112
ESERCIZI - PER INIZIARE  113
I nomi sovrabbondanti  114
I nomi difettivi  115
ESERCIZI - PER INIZIARE  116

XIII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 13 30/01/19 11:42


Indice

Il plurale dei nomi composti  118


•• I nomi composti da capo + altro elemento  119
Analisi grammaticale  120
ESERCIZI - PER INIZIARE  120

 MAPPA 121

UNITÀ 6 L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura  122


Che cos’è l’aggettivo  122
ESERCIZI - PER INIZIARE  123
Gli aggettivi qualificativi  124
•• Gli aggettivi di relazione  125
•• La posizione degli aggettivi qualificativi e il valore descrittivo o restrittivo  126
ESERCIZI - PER INIZIARE  128
•• La struttura degli aggettivi qualificativi  130
ESERCIZI - PER INIZIARE  131

 MAPPA 134

UNITÀ 7 L’aggettivo qualificativo: forme e gradi  136


Gli aggettivi qualificativi variabili  136
Gli aggettivi qualificativi invariabili  137
La concordanza tra aggettivi e nomi  138
ESERCIZI - PER INIZIARE  138
I gradi dell’aggettivo qualificativo  141
•• Forme particolari di comparativo e superlativo  143
Analisi grammaticale  145
ESERCIZI - PER INIZIARE  146

 MAPPA 150


LABORATORIO SUI TESTI 152

3 I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI,


I PRONOMI RELATIVI

UNITÀ 1 I pronomi personali  157


Che cos’è il pronome  157
I pronomi personali  157
•• I pronomi personali soggetto  158
ESERCIZI - PER INIZIARE  160

XIV

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 14 30/01/19 11:42


•• I pronomi personali complemento  161
Forme toniche del pronome personale complemento  162
Forme atone del pronome personale complemento  162
La posizione dei pronomi personali complemento  165
Errori da evitare  166
ESERCIZI - PER INIZIARE  167

 MAPPE 171 - 172

UNITÀ 2 Pronomi personali riflessivi e combinati  174


I pronomi personali riflessivi  174
ESERCIZI - PER INIZIARE  176
I pronomi atoni “combinati”  177
Analisi grammaticale  178
ESERCIZI - PER INIZIARE  179

 MAPPE 182 - 184

UNITÀ 3 I determinativi (possessivi e dimostrativi)  185


Che cosa sono i determinativi  185
Gli aggettivi possessivi  185
•• Altri aggettivi possessivi: proprio e altrui  187
I pronomi possessivi  187
ESERCIZI - PER INIZIARE  188
Gli aggettivi dimostrativi e identificativi  190
•• Altri aggettivi dimostrativi  190
I pronomi dimostrativi e identificativi  191
ESERCIZI - PER INIZIARE  192

 MAPPA 196

UNITÀ 4 I determinativi (indefiniti e numerali)  197


Gli aggettivi indefiniti  197
•• Note sulla forma e sull’uso di alcuni aggettivi indefiniti  198
I pronomi indefiniti  200
•• Note sull’uso di alcuni pronomi indefiniti  201
ESERCIZI - PER INIZIARE  203
Gli aggettivi e i pronomi numerali  207
•• I numerali cardinali  207
Note sull’uso di alcuni numerali cardinali  207
•• I numerali ordinali  208
•• I numerali moltiplicativi  209

XV

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 15 30/01/19 11:42


Indice

•• Gli altri numerali  209


ESERCIZI - PER INIZIARE  210

 MAPPA 213

UNITÀ 5 I determinativi (interrogativi ed esclamativi)


e i pronomi relativi  214
Gli aggettivi e i pronomi interrogativi ed esclamativi  214
ESERCIZI - PER INIZIARE  215
I pronomi relativi  217
•• I pronomi relativi doppi (o misti)  219
Analisi grammaticale  220
ESERCIZI - PER INIZIARE  221

 MAPPE 226 - 228

 LABORATORIO SUI TESTI 230

4 IL VERBO
UNITÀ 1 Le forme del verbo: persona, numero, modo, tempo,
aspetto  237
Che cos’è il verbo  237
Le forme del verbo  237
•• La persona e il numero  238
ESERCIZI - PER INIZIARE  238
•• Il modo  239
•• Il tempo  239
•• L’aspetto  241
•• La forma (o diàtesi)  241
ESERCIZI - PER INIZIARE  242

 MAPPA 244

UNITÀ 2 Verbi transitivi e intransitivi  246


I verbi transitivi  246
I verbi intransitivi  246
Verbi con uso transitivo e intransitivo  247
ESERCIZI - PER INIZIARE  248

XVI

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 16 30/01/19 11:42


 MAPPA 250

UNITÀ 3 Forma attiva e passiva  251


Che cos’è la forma (o diàtesi) del verbo  251
Dalla frase attiva a quella passiva  251
La forma passiva del verbo  252
ESERCIZI - PER INIZIARE  253

UNITÀ 4 Forma riflessiva e pronominale  258


Tipi di verbi riflessivi  258
ESERCIZI - PER INIZIARE  259
I verbi intransitivi pronominali  261
ESERCIZI - PER INIZIARE  262

 MAPPA 264

UNITÀ 5 Verbi impersonali  266


Verbi personali e impersonali  266
I verbi impersonali propriamente detti  266
I verbi usati in forma impersonale  266
Altre costruzioni impersonali  267
ESERCIZI - PER INIZIARE  268

 MAPPA 272

UNITÀ 6 Verbi ausiliari  274


Verbi al servizio di altri verbi  274
I verbi ausiliari  274
ESERCIZI - PER INIZIARE  277

 MAPPA 280

UNITÀ 7 Verbi servili, fraseologici, causativi  281


I verbi servili  281
ESERCIZI - PER INIZIARE  282
I verbi fraseologici (o aspettuali)  283
I verbi causativi  284
ESERCIZI - PER INIZIARE  284

XVII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 17 30/01/19 11:42


Indice

 MAPPA 288

UNITÀ 8 Le coniugazioni  292


Il paradigma di essere  293
Il paradigma di avere  294
1 coniugazione attiva: amare 
a
295
2a coniugazione attiva: temere  296
3a coniugazione attiva: partire  297
Particolarità dei verbi  298
•• Prima coniugazione  298
•• Seconda coniugazione  298
•• Terza coniugazione  299
Coniugazione passiva: essere amato  300
Coniugazione pronominale (verbi riflessivi e intransitivi pronominali): lavarsi  301
ESERCIZI - PER INIZIARE  302
I verbi difettivi  303
I verbi sovrabbondanti  304
ESERCIZI - PER INIZIARE  304
I verbi irregolari  305
•• Verbi irregolari della 1 coniugazione 
a
305
•• Verbi irregolari della 2a coniugazione  306
•• Verbi irregolari della 3a coniugazione  311
Analisi grammaticale  311
ESERCIZI - PER INIZIARE  312

 MAPPA 315

UNITÀ 9 L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti  316


L’indicativo  316
ESERCIZI - PER INIZIARE  318
Il congiuntivo  320
ESERCIZI - PER INIZIARE  321
Il condizionale  322
ESERCIZI - PER INIZIARE  323
L’imperativo  325
ESERCIZI - PER INIZIARE  325

 MAPPA 328

XVIII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 18 30/01/19 11:42


UNITÀ 10 L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti  330
L’infinito  330
ESERCIZI - PER INIZIARE  331
Il participio  332
ESERCIZI - PER INIZIARE  333
Il gerundio  335
ESERCIZI - PER INIZIARE  336

 MAPPA 340

 LABORATORIO SUI TESTI 342

5 L’AVVERBIO, LA PREPOSIZIONE, LA CONGIUNZIONE,


L’INTERIEZIONE

UNITÀ 1 L’avverbio: funzione, forma, gradi  351


Che cos’è l’avverbio  351

La posizione dell’avverbio  351

La forma dell’avverbio  352


•• L’alterazione dell’avverbio  353
I gradi dell’avverbio  353
ESERCIZI - PER INIZIARE  354

 MAPPA 358

UNITÀ 2 L’avverbio: significato  360


Gli avverbi di modo (o qualificativi)  360

Gli avverbi di tempo  360

Gli avverbi di luogo  361


ESERCIZI - PER INIZIARE  363

Gli avverbi di quantità  365

Gli avverbi di giudizio (o di valutazione)  366

Gli avverbi interrogativi ed esclamativi  367

Gli avverbi focalizzanti  368

L’avverbio ecco  369


Analisi grammaticale  370
ESERCIZI - PER INIZIARE  370

XIX

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 19 30/01/19 11:42


Indice

 MAPPA 374

UNITÀ 3 La preposizione  376


Che cos’è la preposizione  376
Le preposizioni proprie  376
•• Il significato delle preposizioni proprie  377
ESERCIZI - PER INIZIARE  379
Le preposizioni improprie  381
Le locuzioni preposizionali (o prepositive)  382
Analisi grammaticale  384
ESERCIZI - PER INIZIARE  384

 MAPPA 388

UNITÀ 4 La congiunzione  389


Che cos’è la congiunzione  389
Le congiunzioni coordinanti  389
ESERCIZI - PER INIZIARE  391
Le congiunzioni e le locuzioni congiuntive subordinanti  392
Analisi grammaticale  397
ESERCIZI - PER INIZIARE  397

 MAPPA 402

UNITÀ 5 L’interiezione  404


Che cos’è l’interiezione  404
Le interiezioni proprie (o primarie)  404
Le interiezioni improprie (o secondarie)  405
Le locuzioni interiettive  406
Le voci onomatopeiche  406
Analisi grammaticale  407
ESERCIZI - PER INIZIARE  407

 MAPPA 410
COMPITO
DI REALTÀ
ITACA ONLINE 
LABORATORIO SUI TESTI 411

ANALISI

GRAMMATICALE SUI TESTI 417

XX

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 20 30/01/19 11:42


Livello 3
Sintassi
della frase semplice

6 ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE


UNITÀ 1 La struttura della frase semplice  425
Che cos’è la frase  425
Tipi di frasi semplici  425
ESERCIZI - PER INIZIARE  426
I sintagmi  427
ESERCIZI - PER INIZIARE  428
Il verbo e i suoi argomenti  429
ESERCIZI - PER INIZIARE  431
Nucleo della frase ed espansioni  433
Analisi logica  434
ESERCIZI - PER INIZIARE  435

 MAPPE 437 - 438 - 439

UNITÀ 2 Il soggetto  440


Che cos’è il soggetto  440
La posizione del soggetto  441
ESERCIZI - PER INIZIARE  441
Il soggetto sottinteso  443
Il soggetto mancante  444
Il soggetto partitivo  444
Il gruppo del soggetto  445
ESERCIZI - PER INIZIARE  445

 MAPPA 447

UNITÀ 3 Il predicato  448


Che cos’è il predicato  448

XXI

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 21 30/01/19 11:42


Indice

Il predicato verbale  448


ESERCIZI - PER INIZIARE  449
Il predicato nominale  450
Il predicato con verbo copulativo  451
ESERCIZI - PER INIZIARE  452
La concordanza del predicato con il soggetto  454
Il gruppo del predicato  454
La frase nominale  455
ESERCIZI - PER INIZIARE  455

 MAPPA 458

UNITÀ 4 Il complemento oggetto  459


Complementi diretti e indiretti  459
ESERCIZI - PER INIZIARE  460
Che cos’è il complemento oggetto  460
ESERCIZI - PER INIZIARE  461

 MAPPE 464 - 466

UNITÀ 5 I complementi predicativi  467


Che cosa sono i complementi predicativi  467
Il complemento predicativo del soggetto  467
ESERCIZI - PER INIZIARE  469
Il complemento predicativo dell’oggetto  470
ESERCIZI - PER INIZIARE  471

 MAPPA 474

UNITÀ 6 L’attributo e l’apposizione  476


Che cosa sono l’attributo e l’apposizione  476
L’attributo  476
ESERCIZI - PER INIZIARE  477
L’apposizione  478
ESERCIZI - PER INIZIARE  480

 MAPPE 483 - 484

 LABORATORIO SUI TESTI 485

XXII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 22 30/01/19 11:42


7 I COMPLEMENTI INDIRETTI
UNITÀ 1 I complementi di specificazione, di denominazione,
partitivo, di termine, di vantaggio e di svantaggio  491
Funzione e significato dei complementi indiretti  491
Il complemento di specificazione  491
Il complemento di denominazione  492
Il complemento partitivo  493
ESERCIZI - PER INIZIARE  493
Il complemento di termine  494
I complementi di vantaggio e di svantaggio  495
ESERCIZI - PER INIZIARE  496

 MAPPE 497 - 498 - 499

UNITÀ 2 l complementi d’agente e di causa efficiente,


di separazione o allontanamento, di origine
o provenienza  500
I complementi d’agente e di causa efficiente  500
ESERCIZI - PER INIZIARE  501
Il complemento di separazione o allontanamento  502
Il complemento di origine o provenienza  502
ESERCIZI - PER INIZIARE  503

 MAPPE 505 - 506

UNITÀ 3 I complementi di tempo e di luogo  507


I complementi di tempo  507
•• Il complemento di tempo determinato  507
•• Il complemento di tempo continuato  507
ESERCIZI - PER INIZIARE  508
I complementi di luogo  509
•• Il complemento di stato in luogo  509
•• Il complemento di moto a luogo  510
•• Il complemento di moto da luogo  510
•• Il complemento di moto per luogo  511
ESERCIZI - PER INIZIARE  511

 MAPPE 515 - 516 - 517 - 518 - 519 - 520

XXIII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 23 30/01/19 11:42


Indice

UNITÀ 4 I complementi di causa, di fine, concessivo,


di mezzo, di modo, di compagnia e di unione,
di rapporto o relazione  521
Il complemento di causa  521
Il complemento di fine  521
Il complemento concessivo  522
ESERCIZI - PER INIZIARE  522
Il complemento di mezzo  524
Il complemento di modo  524
ESERCIZI - PER INIZIARE  525
I complementi di compagnia e di unione  526
Il complemento di rapporto o relazione  526
ESERCIZI - PER INIZIARE  526

 MAPPE 528 - 529 - 530 - 531 - 532

UNITÀ 5 I complementi di qualità, di argomento, di materia,


di paragone, di colpa, di pena  533
Il complemento di qualità  533
Il complemento di argomento  534
Il complemento di materia  534
ESERCIZI - PER INIZIARE  534
Il complemento di paragone  536
Il complemento di colpa  536
Il complemento di pena  536
ESERCIZI - PER INIZIARE  537

 MAPPE 539 - 540 - 541

UNITÀ 6 I complementi di abbondanza e di privazione,


di limitazione, di età e i complementi di quantità  542
I complementi di abbondanza e di privazione  542
Il complemento di limitazione  543
Il complemento di età  543
ESERCIZI - PER INIZIARE  544
I complementi di quantità  545
•• Il complemento di peso o misura  545
•• Il complemento di distanza  545
•• Il complemento di estensione  546
•• Il complemento di prezzo 546

XXIV

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 24 30/01/19 11:42


•• Il complemento di stima 547
ESERCIZI - PER INIZIARE  547

 MAPPE 549 - 550 - 551

UNITÀ 7 I complementi di sostituzione o scambio, di esclusione,


eccettuativo, aggiuntivo, distributivo  552
Il complemento di sostituzione o scambio  552
Il complemento di esclusione  552
ESERCIZI - PER INIZIARE  553
Il complemento eccettuativo  554
Il complemento aggiuntivo  554
Il complemento distributivo  554
ESERCIZI - PER INIZIARE  554

 MAPPE 556 - 557 - 558

UNITÀ 8 I complementi indiretti introdotti da “di”  559


Tabella  559
ESERCIZI - PER INIZIARE  560

UNITÀ 9 I complementi indiretti introdotti da “a”  562


Tabella  562
ESERCIZI - PER INIZIARE  562

UNITÀ 10 I complementi indiretti introdotti da “da”  565


Tabella  565
ESERCIZI - PER INIZIARE  565

UNITÀ 11 I complementi indiretti introdotti da “in”  569


Tabella  569
ESERCIZI - PER INIZIARE  569

UNITÀ 12 I complementi indiretti introdotti da “con”  572


Tabella  572
ESERCIZI - PER INIZIARE  572

UNITÀ 13 I complementi indiretti introdotti da “per”  575


Tabella  575
ESERCIZI - PER INIZIARE  576

XXV

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 25 30/01/19 11:42


Indice

UNITÀ 14 I complementi indiretti introdotti da “su” e “tra/fra”  578


Tabelle  578
ESERCIZI - PER INIZIARE  579
COMPITO
DI REALTÀ
ITACA ONLINE 
LABORATORIO SUI TESTI 581

ANALISI

LOGICA SUI TESTI 587

Livello 4
Sintassi
della frase complessa

8 LA STRUTTURA DEL PERIODO: PROPOSIZIONI


PRINCIPALI, COORDINATE, SUBORDINATE
UNITÀ 1 La proposizione principale, i rapporti di coordinazione
e subordinazione, i tipi di coordinate  597
La frase semplice e il periodo (o frase complessa)  597
La proposizione principale  598
La proposizione incidentale  598
ESERCIZI - PER INIZIARE  598
Le proposizioni coordinate e subordinate  600
Tipi di proposizioni coordinate  601
ESERCIZI - PER INIZIARE  602

 MAPPE 605 - 606

UNITÀ 2 I gradi della subordinazione, subordinate esplicite


e implicite  607
I gradi della subordinazione  607
ESERCIZI - PER INIZIARE  608

XXVI

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 26 30/01/19 11:42


Subordinate esplicite e implicite  610
Analisi del periodo  611
ESERCIZI - PER INIZIARE  612

 MAPPA 615

 LABORATORIO SUI TESTI 616

9 LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE
UNITÀ 1 Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative,
interrogative indirette), discorso diretto e indiretto  621
Funzione e classificazione delle proposizioni subordinate  621
Le proposizioni completive  622
•• Le proposizioni soggettive  622
•• Le proposizioni oggettive  623
•• ESERCIZI - PER INIZIARE  626
•• Le proposizioni dichiarative  628
•• Le proposizioni interrogative indirette  629
ESERCIZI - PER INIZIARE  632
Discorso diretto e discorso indiretto  635
ESERCIZI - PER INIZIARE  637

 MAPPE 640 - 641 - 642

UNITÀ 2 Le proposizioni relative  643


Le proposizioni relative  643
ESERCIZI - PER INIZIARE  645
Le subordinate relative improprie  647
ESERCIZI - PER INIZIARE  649

 MAPPE 651 - 652

UNITÀ 3 Le circostanziali (temporali, locative, causali, finali,


consecutive)  653
Le proposizioni circostanziali  653
Le proposizioni temporali  653
Le proposizioni locative  654
ESERCIZI - PER INIZIARE  655

XXVII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 27 30/01/19 11:42


Indice

Le proposizioni causali  658


Le proposizioni finali  658
Le proposizioni consecutive  659
ESERCIZI - PER INIZIARE  660

 MAPPE 665 - 666 - 667

UNITÀ 4 Le circostanziali (modali, strumentali, avversative,


comparative e altre proposizioni)  668
Le proposizioni modali  668
Le proposizioni strumentali  669
ESERCIZI - PER INIZIARE  669
Le proposizioni avversative  671
Le proposizioni comparative  672
ESERCIZI - PER INIZIARE  673
Altre proposizioni circostanziali  674
•• Le proposizioni limitative  674
•• Le proposizioni eccettuative  675
•• Le proposizioni aggiuntive  675
ESERCIZI - PER INIZIARE  675

 MAPPE 678 - 679 - 680 - 681 - 682

UNITÀ 5 Le circostanziali (concessive e condizionali)


e il periodo ipotetico  683
Le proposizioni concessive  683
Le proposizioni condizionali (o ipotetiche)  684
ESERCIZI - PER INIZIARE  685
Il periodo ipotetico  688
ESERCIZI - PER INIZIARE  689

 MAPPE 692 - 693 - 694


COMPITO
DI REALTÀ
696
ITACA ONLINE 
LABORATORIO SUI TESTI

Tabelle

M8-M9 700

ANALISI

DEL PERIODO SUI TESTI 708

Indice analitico  717

INVALSI, PROVE STORICHE / OLIMPIADI DI ITALIANO, ALLENAMENTO ITACA ONLINE

XXVIII

A_X_XXVIII_INDICE_06.indd 28 30/01/19 11:42


Livello 1

Fonologia,
ortografia
e punteggiatura
Missione itaca.academy

Cerca
1 I SUONI E I SEGNI
Fonologia, ortografia
e punteggiatura
I suoni e le lettere

Le sillabe e l'accento

1
L'apostrofo

La punteggiatura
e le maiuscole

Morfologia

L'articolo

Il nome: funzione e significato

Il nome: struttura

Il nome: forme (genere)


2

Il nome: forme (numero)


A_001_064_L01_M01_07.indd 1 30/01/19 11:29
Missione

1 I SUONI E I SEGNI

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online)


0% 10% 20% 30% 40% 50%
UNITÀ
I suoni e le lettere
Le sillabe e l’accento
L’apostrofo
La punteggiatura e le maiuscole
PERCENTUALE ERRORI

RISORSE esercizi
Cartaceo 37
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 11
da dove Unità online 512
vuoi unità online
Verifiche online 54
Itaca papers 50

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 1 I suoni e le lettere


Ogni lingua è composta, prima di tutto, da suoni. Quando i suoni hanno valore
distintivo, cioè permettono di differenziare una parola da un’altra, essi sono detti
fonemi. Per esempio in italiano t e c hanno valore di fonemi perché consentono di
distinguere la parola testa dalla parola cesta.
Per rappresentare graficamente i suoni, si ricorre a grafemi, segni grafici comune-
mente chiamati lettere.

L’alfabeto italiano
L’alfabeto italiano è costituito da 21 lettere, alle quali si aggiungono le lettere j, k, w, x, y,
che vengono impiegate solo in casi particolari, perlopiù per trascrivere suoni di lingue
straniere. L’alfabeto è convenzionalmente ordinato nel seguente modo:
minuscole
a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z
maiuscole
A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

1 ORDINARE
· Riscrivi ognuno dei seguenti elenchi disponendo le parole in
PER INIZIARE

ordine alfabetico.
1. porcospino • zebra • elefante • kiwi • rinoceronte • ippopotamo •
ghepardo • panda

2. Federico • Irene • Walter • Jessica • Francesca • Viola • Tamara •


Valerio

3. allietare • aghi • agio • agire • aguzzo • aglio • aggirarsi •


agenda


I SUONI E I SEGNI

4. ormai • onta • orchidea • ormeggio • olmo • o • ora • ovvio


1

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

Vocali e consonanti
Le vocali
Le vocali sono suoni che si producono quando il canale orale è aperto e l’aria fuoriesce
senza incontrare ostacoli. In italiano esistono 7 suoni vocalici, rappresentati da 5 lettere
(a, e, i, o, u): le vocali e e o, quando sono toniche, cioè accentate, possono infatti avere
un suono chiuso (véro, attóre) o aperto (bèlla, bòsco). Questa differenza, valida per l’ita-
liano standard, non viene però rispettata in nessuna variante regionale parlata. Inoltre
l’apertura o chiusura di e e o nelle diverse parole dipende dall’origine e dallo sviluppo dei
singoli termini o della categoria di parole di cui fanno parte, motivo per cui non esisto-
no “regole” per determinare se le e e le o sono aperte o chiuse.
Nello scritto, la differenza tra e e o aperte e chiuse viene segnalata graficamente per
mezzo di due diversi accenti, acuto per le e e le o chiuse e grave per le e e le o aperte, nei
casi in cui:
• la vocale accentata si trova a fine parola, quindi ha accento grafico: caffè, cioè, tè ecc.
(suono aperto, quindi accento grave); perché, finché, trentatré ecc. (suono chiuso,
quindi accento acuto); però, andò, partirò ecc. (sempre suono aperto a fine parola in
parole accentate, quindi sempre accento grave)
• la vocale chiusa o aperta distingue due omografi (parole che si scrivono nello stesso
modo ma si pronunciano in modi diversi):
һһ Ho voglia di una pèsca. (“e” aperta: frutto) / Gli piace la pésca. (“e” chiusa: pescare)
һһ È stata còlta sul fatto. (“o” aperta: part. pass. di cogliere) / Era una persona cólta.
(“o” chiusa: istruita)

2 PRODURRE
· Per ogni parola data, scrivi tutte le parole (esistenti) che si
PER INIZIARE

possono ottenere cambiando una o più vocali.



Es. ballo:  balli, balla, bello, bella, belli, belle, bullo, balla, balle,
bolla, bolle, bollo, bolli

• ora: 

• figlio: 

• bici: 

• osso: 
I SUONI E I SEGNI

Dittonghi, trittonghi, iati


I dittonghi e i trittonghi sono insiemi di due o tre vocali che vengono pronunciate con
un’unica emissione di voce, come se fossero un suono unico, e che costituiscono una
1
sola sillaba.

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Unità 1 - I suoni e le lettere

I dittonghi sono formati dall’unione di i e u (non accentate) con qualsiasi altra vocale o
tra loro (in questi casi una delle due è accentata). Le vocali i e u non accentate con le
quali si formano i dittonghi sono dette semivocali o semiconsonanti a seconda del tipo
di dittongo, perché hanno un suono intermedio tra quello di una vocale e quello di una
consonante. I dittonghi sono:
• ia, ie, io, iu (liana, iene, chiodo, fiume)
• ua, ue, uo, uì (quando, questi, uomo, qui)
• ai, ei, oi, ùi (mai, farei, voi, lui)
• au, eu (autentico, eucalipto)

I trittonghi sono formati dall’unione di due semivocali o semiconsonanti (i, u) e di una


vocale, solitamente accentata. Le combinazioni possibili sono:
• iai, iei (cambiai, miei)
• uai, uoi (guai, tuoi)
• iuo (aiuola)
• uie (esequie)

ATTENZIONE I DITTONGHI APPARENTI

Esistono insiemi di due o tre vocali nei quali la i viene utilizzata per
rappresentare graficamente la c e la g “dolci” e i suoni /ʎ/ (coniglio,
veglia ecc.) e /ʃ/ (sciame, asciutto ecc.), ma non equivale ad alcun
suono. In questi gruppi la i forma una sola sillaba con la vocale succes-
siva ma NON forma dittongo né trittongo: mangiai [dittongo ai, non trit-
tongo], giallo, ciotola, giostra, aggiustare, famiglia, lasciare, ecc.

Lo iato si ha quando due vocali sono contigue nella parola ma non si pronunciano con
un’unica emissione di voce e appartengono a sillabe diverse, cioè non formano un dit-
tongo. Lo iato si verifica principalmente:
• quando le due vocali contigue non sono né i né u: a-e-re-o, pa-e-se, re-a-le, le-o-ne ecc.
• quando una delle due vocali è una i o una u accentata e l’altra è a, e, o: zi-o, su-o,
vi-a, pa-u-ra ecc. (lo iato si mantiene anche nelle parole derivate da parole con iato,
sebbene la i o la u non siano più accentate: pa-u-ro-so)
• in parole composte con i prefissi ri-, bi-, di-, tri-, seguiti da vocale: ri-e-su-ma-re,
ri-u-ni-re, bi-en-na-le, tri-an-go-lo ecc.

3 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se le vocali in evidenza formano un
PER INIZIARE

dittongo, un trittongo o uno iato.


DITTONGO TRITTONGO IATO
1. boa
I SUONI E I SEGNI

2. fiera

3. oceano
1

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

4. colloquio

5. fai

6. buoi

7. neutra

8. leopardo

4 RICONOSCERE
· Nelle frasi seguenti sottolinea i dittonghi, cerchia i trittonghi
e segna con una barretta gli iati.
Es. La zi |a stava potando la aiuola.
1. Gli ha gridato di andare fuori dai piedi. 2. La poesia è l’intera
storia del cuore umano su una capocchia di spillo. 3. Ma voi questi iati
li avete capiti? 4. Oppure non ci incontreremo mai, ognuno a
rincorrere i suoi guai. 5. La scuola può essere “maestra di vita”?
6. Buongiorno a Lei, signor Boero! 7. Paura del buio io? Figuriamoci…
8. In quel momento si accorsero che un incendio era scoppiato oltre il
fiume, vicino al paese del mugnaio.

Le consonanti
Le consonanti sono suoni prodotti chiudendo o restringendo in vari modi il canale ora-
le. Si tratta quindi, più che di suoni, di “rumori”, che per “suonare” hanno bisogno di una
vocale (di qui il loro nome) e che quindi non possono formare una sillaba da soli, ma
soltanto uniti a una vocale o a un dittongo.
I fonemi consonantici dell’italiano vengono descritti in base al loro modo di articola-
zione, al luogo in cui vengono articolati e alla loro sonorità. Questi tre criteri danno
origine a descrizioni articolate di ogni fonema, come ad esempio: /b/ occlusiva labiale
sonora.

In base al modo di articolazione le consonanti si dividono in:


• occlusive (o esplosive o momentanee): suoni momentanei, non prolungabili nel
tempo, pronunciati interrompendo il flusso d’aria: /p/ (pesce), /b/ (bacio), /t/ (terra),
/d/ (odio), /k/ (casa), /g/ (ago);
• nasali: suoni prodotti mediante occlusione del canale combinata con suoni
prolungabili nel tempo, pronunciati restringendo il passaggio dell’aria nella cavità
nasale: /m/ (mano), /n/ (naso), // (bagno);
• fricative (o spiranti o costrittive o continue): suoni prolungabili nel tempo,
I SUONI E I SEGNI

pronunciati restringendo il canale: /f/ (fiore), /v/ (vero), /s/ (sole), /z/ (rosa), /ʃ/
(lasciare);
• affricate (o semiocclusive): suoni prodotti mediante combinazione di un'occlusiva e
1
una fricativa: /ts/ (danza), /dz/ (zero), /tʃ/ (cena), // (gente)

A_001_064_L01_M01_07.indd 6 30/01/19 11:29


Unità 1 - I suoni e le lettere

• liquide, a loro volta divise in:


һһ laterali: suoni pronunciati chiudendo il centro della bocca con la lingua e facendo
fuoriuscire l’aria ai lati: /l/ (lana), /ʎ/ (aglio);
һһ vibranti: suoni prodotti mediante vibrazione della lingua che causa rapide
occlusioni successive: /r/ (Roma)

In base al luogo di articolazione, le consonanti si dividono in:


• labiali: pronunciate chiudendo le labbra: /b/ /p/ /m/;
• labiodentali: pronunciate unendo o accostando il labbro superiore agli incisivi
superiori: /f/ /v/;
• dentali: pronunciate accostando la lingua ai denti: /t/ /d/;
• alveolari: pronunciate accostando la lingua agli alveoli degli incisivi superiori,
ovvero alla zona posta tra il palato e gli incisivi: /n/ /s/ /z/ /ts/ /dz/ /l/ /r/;
• palatali: pronunciate sollevando la lingua verso il palato anteriore; // /ʃ/ /tʃ/ // /ʎ/;
• velari: pronunciate sollevando la lingua verso il palato molle o velo pendulo: /k/ /g/.

In base alla sonorità, le consonanti si dividono in:


• sonore: pronunciate con vibrazione delle corde vocali: /b/ /d/ /g/ /m/ /n/ // /v/ /z/
/dz/ // /l/ /ʎ/ /r/;
• sorde: pronunciate senza vibrazione delle corde vocali; /p/ /t/ /k/ /f/ /s/ /ʃ/ /ts/ /tʃ/.

Nella seguente tabella è riassunta questa triplice classificazione.

LE CONSONANTI
occlusive / nasali affricate / fricative / liquide
esplosive / semiocclusive spiranti /
momentanee costrittive /
laterali vibranti
continue
sorde sonore sorde sonore sorde sonore
labiali /p/ /b/ /m/

labiodentali /f/ /v/


dentali /t/ /d/
alveolari /n/ /ts/ /dz/ /s/ /z/ /l/ /r/
(danza) (zero) (sole) (rosa)
palatali // /tʃ/ // /ʃ/ /ʎ/
( gnomo) (cena) (gente) (scena) (aglio)
velari /k/ /g/
(casa) (gatto)

In italiano le lettere impiegate per trascrivere i suoni consonantici sono 15 (b, c, d, f, g,


l, m, n, p, q, r, s, t, v, z). A queste consonanti si aggiunge la h, che non ha un valore fone-
tico proprio e viene impiegata per determinare la corretta pronuncia di alcuni suoni o
I SUONI E I SEGNI

in parole di origine straniera.


I suoni consonantici sono più numerosi delle lettere utilizzate per rappresentarli. In al-
cuni casi, infatti, la stessa lettera può corrispondere a suoni diversi; in altri un suono
1
viene trascritto combinando due o tre lettere.

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

Possono corrispondere a suoni diversi:


• la lettera  c
davanti ad a, o, u corrisponde al suono /k/ (casa, coro, cupo);
davanti a e, i corrisponde al suono /tʃ/ (cena, cinema)
• la lettera  g
davanti ad a, o, u corrisponde al suono /g/ (gallo, ago, gusto);
davanti a e, i corrisponde al suono // (gelato, Gino)
• la lettera  s
può corrispondere a una s sorda /s/ (sole, casa) o a una s sonora /z/ (lasagna, caso)
• la lettera  z
può corrispondere a una z sorda /tz/ (zucchero, canzone) o a una z sonora /z/ (zona,
ozono)

Quando a due o tre lettere corrisponde un unico suono si parla di digrammi (due lette-
re) o trigrammi (tre lettere). In italiano si distinguono:
• il digramma  ch
corrisponde al suono /k/ davanti a e, i (che, fuochi)
• il digramma  ci
corrisponde al suono /tʃ/ davanti ad a, o, u (ciao, bacio, ciuffo)
• il digramma  gh
corrisponde al suono /g/ davanti a e, i (ghermire, aghi)
• il digramma  gi
corrisponde al suono // davanti ad a, o, u (agio, giorno, giù)
• il digramma  gl
corrisponde al suono /ʎ/ davanti a i (sbagli, tagli), ma fanno eccezione alcune
parole, tra le quali le più comuni sono glicemia, anglicano, anglistica, geroglifico,
glicine, negligente, in cui le due consonanti g e l si pronunciano separatamente
• il trigramma  gli
corrisponde al suono /ʎ/ davanti ad a, e, o, u (taglia, moglie, miglio, tagliuzzare), ma
fanno eccezione le voci del verbo siglare, in cui il trigramma è seguito da -a
(sigliamo)
• il digramma  gn
corrisponde al suono // (gnomo, bagno)
• il digramma  sc
corrisponde al suono /ʃ/ davanti a e, i (scena, scivolo)
• il trigramma  sci
corrisponde al suono /ʃ/ davanti ad a, o, u (ascia, sciogliere, uscio)

Le consonanti doppie
Tutte le consonanti eccetto la h possono raddoppiare all’interno di una parola. Le con-
I SUONI E I SEGNI

sonanti doppie sono sempre precedute da vocale e possono essere seguite da una vocale
o da h, l, r (furbacchione, applauso, abbracciare). Corrispondono a un suono più inten-
so, anche se il modo in cui sono pronunciate nella realtà linguistica varia a seconda
1
delle diverse parlate regionali.

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Unità 1 - I suoni e le lettere

La h e la i
Le lettere h e i in molti casi svolgono una funzione diacritica, cioè sono utilizzate per
differenziare, nello scritto, un suono da un altro, indicando il modo in cui deve essere
pronunciata una determinata consonante, o per distinguere una parola dall’altra di suo-
no uguale ma significato diverso.

La lettera h non corrisponde mai a un suono. Essa viene impiegata nella trascrizione di
parole latine (habitat), greche (hapax) e straniere (hotel, hall, hamster) oppure con fun-
zione diacritica per:
• distinguere le voci dell’indicativo presente di avere ho, hai, ha, hanno dalle parole o
(congiunzione), ai, a (preposizioni), anno (nome);
• differenziare la pronuncia dei gruppi che, chi, ghe, ghi da quella dei gruppi ce, ci, ge,
gi, segnalando che c e g vanno pronunciate in modo “duro” (/k/ e /g/) anziché in
modo “dolce”. In questa funzione, la h dà origine ai due digrammi ch e gh (vasche,
pochi, dighe, laghi ecc.).

La lettera i può avere un valore fonetico proprio (istrice, mai, civiltà, chiave) o essere
impiegata con funzione diacritica per:
• differenziare la pronuncia dei gruppi cia, cio, ciu, gia, gio, giu da quella dei gruppi
ca, co, cu, ga, go, gu, segnalando che c e g vanno pronunciate in modo “dolce” (/tʃ/ e
//) e non “duro”. In questi casi, dà origine ai digrammi ci e gi: ciao, cioccolato,
ciucco ecc.; già, agio, aggiustare ecc.
• differenziare la pronuncia dei gruppi glia, glie, glio, gliu da quella dei gruppi gla, gle,
glo, glu, segnalando che “gl” va pronunciato /ʎ/. In questi casi, dà origine al
trigramma gli: sbagliare, foglio ecc.
• differenziare la pronuncia dei gruppi scia, scio, sciu da quella dei gruppi sca, sco, scu,
segnalando che sc va pronunciato /ʃ/. In questi casi, dà origine al trigramma sci:
fascia, sciupare ecc.

FACCIAMO IL PUNTO

La lettera h:
•h
 umus, herpes, hangar, hockey: non si sente, cioè non corrisponde ad
alcun suono
• hai, hanno ecc.: non si sente, cioè non corrisponde ad alcun suono
•b
 arche, chiuso, ghepardo, aghi: determina la pronuncia /k/ e /g/

La lettera i:
• amica, aghi, agire, tigli, mai: si sente, cioè corrisponde al suono /i/
•c
 accia, bacio, ciurma, giara, Giovanni, giugno: determina la pronuncia
I SUONI E I SEGNI

/tʃ/ e //
• taglia, maglie, raglio, tagliuzzare: determina la pronuncia /ʎ/

1 • lasciare, sciopero, asciuga: determina la pronuncia /ʃ/

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

5 COMPLETARE
· Completa le parole sottostanti seguendo le indicazioni

PER INIZIARE
tra parentesi.
1. me o (trigramma)

2. mas io (digramma)

3. a a (trigramma)

4. se o (digramma)

5. elta (digramma)

6. ostra (digramma)

7. fo i (digramma)

8. li a (trigramma)

6 RICONOSCERE
· · · Nelle frasi seguenti, sottolinea i digrammi e cerchia i trigrammi.
Attenzione: una frase non contiene né digrammi né trigrammi!

1. Dimmi che tatuaggio hai e ti dirò chi sei. 2. Per preparare una
buona lasagna alla bolognese, la cosa fondamentale è la giusta scelta
degli ingredienti. 3. Mamma mia, che angoscia: mancano 145 giorni
all’esame e ho già la tachicardia. 4. Il colmo per un cuoco? Piangere
per aver finito il riso. 5. Gli occhi sono lo specchio dell’anima.
6. Accidenti, Margheritina, come sei cresciuta! 7. Voglia di uno
sguardo magnetico? Con il nuovo mascara di Doreal: ciglia più lunghe
e lucenti tutto il giorno!

7 ANALIZZARE
· Per ogni parola indica se la i corrisponde a un suono o ha
funzione diacritica, cioè serve a indicare il modo in cui vanno
pronunciate le consonanti precedenti.
SUONO FUNZIONE DIACRITICA
1. racimolo

2. bugie

3. Gianluca

4. asciutto
I SUONI E I SEGNI

5. bacio

6. bacino
1

10

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Unità 1 - I suoni e le lettere

SCRIVERE
BENE PRINCIPALI DUBBI ORTOGRAFICI

ce/cie Le forme più comuni sono ce e ge: dolce, acceso, gente ecc.
ge/gie
Si scrivono con cie e gie:
• i plurali dei nomi in -cìa/-gìa (con accento tonico sulla i): farmacia → farmacie;
bugia → bugie ecc.;
• i plurali dei nomi in -cia/-gia (con i non accentata), quando la terminazione cia/gia è
preceduta da vocale: ferocia → ferocie; ciliegia → ciliegie; valigia → valigie,
anche se oggi sono diffuse e accettate pure le forme ciliege, valige ecc.;
• alcuni nomi di origine latina, quali superficie, specie, società, effigie, efficienza,
sufficienza, deficienza, igiene e i loro derivati;
• cielo e cieco (= non vedente).

sce/scie La forma più comune è sce: scendere, scena, asce ecc.


Si scrivono con scie:
• i nomi scienza e coscienza e i loro derivati (scientifico, incosciente, onnisciente
ecc.);
• i nomi usciere e scie (plurale di scia).

li/gli Si scrive li:


• a inizio parola (lieto, liana ecc.), tranne che in gli (art. e pron.) e glielo/a/i/e (pron.);

• quando il suono è “doppio”: sollievo, allievi, balliamo ecc.;

• in alcune parole che hanno mantenuto la grafia latina originaria: concilio, olio, esilio,
cavaliere, milione, petrolio, vigilia ecc.;
• in molti nomi propri (Virgilio, Emilio, Giulia, Italia, Versilia ecc.) con l’eccezione
di Guglielmo e Puglia.
In tutti gli altri casi si usa gli.

gn/ni La forma più comune è gn: campagna, cognome ecc.


Si usa ni in alcune parole che hanno conservato la grafia latina: niente, genio, colonia,
scrutinio ecc.
gn/gni La forma abituale è gn: compagno, ingegnere, ognuna ecc.
Si usa gni nella parola compagnia, in cui la i è accentata, e in alcune voci dei verbi in
-gnare in cui la i fa parte della desinenza (segniamo, segniate; sogniamo, sogniate
ecc.).

mb/mp Davanti alle consonanti b e p si usa sempre la consonante m, mai la n: bambino, impegno
ecc.
Si usa la n nei composti di bene (benpensante) e nei nomi propri composti (Gianpaolo,
Gianpiero).
qu/cu/ La consonante q è sempre seguita da u e da un’altra vocale.
cqu
Prima di a, e, i si usa generalmente qu: quando, qui, sequenza, aquila ecc. Fanno ecce-
I SUONI E I SEGNI

zione poche parole: cui, circuito, acuire, evacuare, arcuato, i plurali e i femminili delle
parole in -cuo (innocui, proficua ecc.).
Prima di -o si usa qu in alcune parole che per lo più avevano la q in latino (quota, quoti-
1 diano, iniquo, liquore ecc.); in altre si usa cu (cuore, cuoco, innocuo, proficuo ecc.).

11

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

Il suono qu raddoppia in cqu in alcune parole: acqua e tutti i suoi derivati e composti (ac-
quatico, acquitrino, acquazzone, acquedotto ecc.); acquisto e i suoi derivati (ac-
quirente ecc.); le voci verbali nacque e tacque. Unica eccezione con qq: soqquadro.
h La lettera h viene usata:
• in funzione diacritica nei digrammi ch e gh: chiesa, ghiotto ecc.;
• nelle voci del verbo avere ho, hai, ha, hanno;
• nelle interiezioni ah, ahi, oh, ohimé ecc.;

• in alcune parole latine (humus, habitat) e straniere (hotel, handicap ecc.).


doppie Le consonanti doppie dovrebbero corrispondere a un’emissione più intensa del suono rispetto
alle consonanti “semplici” (cassa/casa). Nei fatti in alcune parlate regionali le consonanti
doppie vengono pronunciate come semplici mentre in altre le consonanti semplici vengono
pronunciate come doppie.
Alcune indicazioni:
• b non raddoppia mai davanti a -bile: friabile, stabile ecc.;

• g non raddoppia mai davanti a -gione: ragione, stagione ecc.;

• z non raddoppia mai davanti a -ia, -ie, -io, -ione: grazie, eccezione, grazia,
stazione ecc., eccetto che nei derivati di parole con doppia z (pazzia, corazziere,
tappezziere ecc.) e nella parola razzia;
• in parole composte, derivate per mezzo di suffissi/suffissoidi, o nate dall’unione grafica di
due parole scritte originariamente separate:
һһ le consonanti non raddoppiano dopo contro, intro, oltre, pre, retro, ri, sotto, stra:
controbattere, introduzione, oltrepassare, preferire, retrobottega, rifare,
sottovalutare, stramangiare ecc.
һһ le consonanti raddoppiano dopo a, contra, così, da, e, fra, là, né, o, se, sopra, su:
accennare, contrapposto, cosiddetta, dabbene, eppure, frammisto, laggiù,
nemmeno, oppure, semmai, sopravvalutare, suddetto ecc.
In mancanza di regole esaustive sull’uso delle doppie, tuttavia, in caso di dubbio la cosa miglio-
re è consultare il dizionario.

SI
INVAL
8 COMPLETARE
· Completa le parole in evidenza con la lettera o le lettere
PER INIZIARE

mancanti.
1. Cuocetela fino a quando non risulterà morbida e leggermente
abbrustolita in superfi . 2. Rientrano tra le qualità degli
italiani la so volezza e l’ospitalità. 3. Mi faccia parlare
immediatamente con l’inge ere! 4. Dicono siano ricchi
sfondati, mi ardari, addirittura. 5. Sto cercando
di a pliare le mie conoscenze. 6. Qui si ergono i resti
I SUONI E I SEGNI

dell’a uedotto romano. 7. Ferrovie dello Stato cerca nuovi


capista ione per inserimento immediato. 8. Di questo passo
non arriveremo mai; potresti acce erare un po’?
1

12

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Unità 1 - I suoni e le lettere

SI
INVAL
9 CORREGGERE
·· Sottolinea gli errori ortografici presenti nel testo, poi scrivi le
parole corrette nelle righe che seguono.

1. Viviamo in una socetà dove miglioni di parole vengono digitate tutti


i giorni e la gente ha sempre più difficoltà a guardarsi in faccia. 2. Il
giornalista aveva ricevuto parecchie minaccie che sembravano provenire
dal maniate del petrolio apparentemente insospettabbile. 3. Nelle
province di Salerno e Avellino, in Campagna, ci sono aree
archeologgiche di grande interesse. 4. Liquidità, aumento dei tassi e
incremento delle valutazioni: questi sono, per lo specialista finanziario,
i tre punti critici che gli investitori devono sopesare prima di investire
in questo tipo di obbligazzioni. 5. Dal celo plumbeo stavano iniziando a
cadere le prime gocce dell’aquazzone più violento di tutta la stagione.
6. Tutto ciò che è coscente va soggetto a un processo di erosione,
mentre ciò che è inconscio è relativamente immutabile. 7. Avicinati
pure senza problemi: abbaia molto ma è innoquo.

SI
INVAL
10 C O M P L E T A R E
·· Completa le seguenti frasi cerchiando l’opzione corretta.
1. A detta di molti, si trattò di una sentenza (inicua / iniqua) e crudele.

2. Aveva da una parte impressa l’(effigie / effige) del re, e dall’altra


uno (sciettro / scettro) coronato.

3. (Ai / Ahi / Hai)! Mi sono fatta male a una caviglia!

4. Sono i (cosiddetti / cosidetti) “ni-ni” (né-né), cioè persone che né


studiano né lavorano.

5. È l’(eccezzione / eccezione) che conferma la regola.


I SUONI E I SEGNI

6. Il sillogismo (aquista / acquista) valore (scientifico / scentifico)


solo se le sue premesse sono vere.

7. Pare che alcuni cibi (concilino / conciglino) il sonno.


1

13

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MAPPA
UNITÀ 1

I SUONI

SI TRASCRIVONO IN

LETTERE

SI DIVIDONO IN

VOCALI

POSSONO FORMARE

DITTONGHI ieri, mai, uovo

TRITTONGHI guai, tuoi POSSONO

IATI poeta, farmacia DIGRAMMI

chiaro, plagio, esce

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CONSONANTI

POSSONO ESSERE

SEMPLICI mare, libro

O FORMARE DOPPIE tetto, bolla

TRIGRAMMI

lasciare, meglio

15

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 2 Le sillabe e l’accento


La sillaba
Le parole sono articolate in sillabe, cioè suoni o gruppi di suoni che possono essere pro-
nunciati con un’unica emissione di voce, comprendenti sempre almeno una vocale o un
dittongo. In particolare, una sillaba può essere costituita da:
• una sola vocale o dittongo: e-sta-te, au-gu-ri
• una vocale/un dittongo e una consonante: an-ti-co, bi-ci, fie-ro
• una vocale/un dittongo e più consonanti: cal-ce, te-tro, fluo-ro
• un trittongo e una consonante: suoi, guai

Una parola costituita da una sola sillaba è detta monosillabo: per, qui, noi ecc. Le paro-
le formate da più sillabe sono dette polisillabi. In particolare sono chiamate bisillabi se
hanno due sillabe (ros-so, lu-na ecc.), trisillabi se ne hanno tre (gi-raf-fa, ci-lie-gia ecc.),
quadrisillabi se ne hanno quattro (fi-lo-so-fo, car-tel-li-na ecc.).

La divisione delle parole in sillabe


Per poter scandire bene una parola e sapere quando andare a capo nella lingua scritta su
carta, è necessario dividere le parole in sillabe nel modo corretto. Ecco le principali
norme da seguire:
• una vocale/un dittongo a inizio parola costituisce una sola sillaba: a-ma-re, io-dio
• una consonante semplice forma una sillaba con la vocale o il dittongo che segue:
fo-glia, pie-no
• le consonanti doppie (anche cq) si dividono sempre tra due sillabe: faz-zo-let-to,
ac-qui-tri-no
• non si dividono i gruppi di lettere che corrispondono a un unico suono (digrammi e
trigrammi): ba-cia-re, ra-gio-ne, mac-chia, ba-gna, vo-glia, u-scio
• non si dividono le vocali che costituiscono un dittongo o un trittongo: vio-la, buoi
• si dividono le vocali tra le quali si verifica uno iato: pa-u-ra, ma-gi-a
• non si dividono i gruppi formati da s + una o più consonanti: a-scol-ta, vo-stre, di-sco
I SUONI E I SEGNI

• non si dividono i gruppi di due consonanti formati da b, c, d, f, g, p, t, v + l o r,


ovvero i gruppi che, salvo qualche eccezione, potrebbero trovarsi a inizio di parola:
A-fri-ca, te-a-tro, re-pli-ca, A-dri-a-no (esistono parole che iniziano con fr-, come
1
Francia, tr-, come trovare, pl-, come plico, dr-, come drone ecc.)

16

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Unità 2 - Le sillabe e l’accento

• si dividono i gruppi di due consonanti che non potrebbero trovarsi a inizio parola:
cal-do, por-ta, fuc-sia, ar-si, am-ne-sia ecc. (non esistono o sono estremamente rare
parole che iniziano con ld-, rt-, cs-, mn- ecc.)
• nei gruppi di tre o quattro consonanti la divisione cade generalmente tra la prima e
la seconda, in particolare nel caso in cui si tratti di una doppia, visto che le doppie si
dividono sempre (ab-brac-cio, at-tra-ver-sa-re ecc.), ma non solo (an-tro,
com-pra-re ecc.). Quando il gruppo è una s + consonanti, il gruppo non si divide
(a-spro, na-stro ecc.). Quando la seconda e la terza consonante costituiscono un
gruppo che non potrebbe trovarsi a inizio di parola, la divisione cade tra la seconda
e la terza consonante (tung-steno)
• nelle parole con prefisso dis-, in-, trans-, tra-, ben-, mal- si possono seguire le regole
esposte o considerare il prefisso una sillaba a parte e dividere il resto di
conseguenza: di-scor-de / dis-cor-de, tran-sa-mi-na-si / trans-a-mi-na-si ecc.

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Dividi in sillabe le parole date e per ognuna indica se si tratta di
PER INIZIARE

un monosillabo [M], di un bisillabo [B], di un trisillabo [T] o di


un quadrisillabo [Q].
1. noi [  ] 8. eroe [  ]

2. fantasma [  ] 9. abbracciate [  ]

3. conchiglia [  ] 10. biglia [  ]

4. veste [  ] 11. neo [  ]

5. augurare [  ] 12. affrescato [  ]

6. attrazione [  ] 13. pasticcini [  ]

7. blu [  ] 14. magia [  ]

2 PRODURRE
·· Per ogni categoria scrivi almeno tre parole, seguendo le
indicazioni tra parentesi.
1. monosillabo iniziante per n:

                  ,                   ,                  

2. bisillabo iniziante per v:

                  ,                   ,                  

3. trisillabo iniziante per fr:

                  ,                   ,                  


I SUONI E I SEGNI

4. quadrisillabo iniziante per m:

                  ,                   ,                  


1

17

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

L’accento
Ogni parola presenta una sillaba che viene pronunciata con maggior intensità rispetto
alle altre: su questa sillaba cade l’accento tonico. La sillaba su cui cade l’accento tonico
è detta sillaba tonica e le altre sono dette atone, cioè prive di accento. L’accento tonico
riguarda la pronuncia, e non si scrive a meno che non cada sull’ultima vocale di parole
tronche (caffè, città, tabù ecc.). Quando si scrive, si chiama accento grafico. La parola
di-no-sau-ro, per esempio, non presenta alcun accento grafico, ma sappiamo che l’ac-
cento tonico cade sulla penultima sillaba.

A seconda della sillaba su cui cade l’accento tonico, le parole sono dette:
• tronche: accento sull’ultima sillaba (pe-rò, tri-bù, o-ne-stà, fin-ché)
• piane: accento sulla penultima sillaba (fio-re, an-ti-ca, guar-da-re)
• sdrucciole: accento sulla terzultima sillaba (te-le-fo-no, ge-ne-re, co-mu-ni-co)
• bisdrucciole: accento sulla quartultima sillaba (te-le-fo-na-mi, rac-con-ta-glie-lo)
• trisdrucciole: accento sulla quintultima sillaba (or-di-na-glie-lo)

In italiano, per la maggior parte le parole sono piane. Numerose sono anche le parole
sdrucciole e tronche, mentre le parole bisdrucciole e trisdrucciole sono rare, e coincido-
no perlopiù con le voci all’imperativo di verbi con due pronomi atoni.

L’accento acuto e l’accento grave


Nella scrittura a stampa, per le vocali accentate a fine parola e in rari casi all’interno di
una parola, vengono impiegati due tipi di accento grafico: grave (`) e acuto (´).
• Le vocali a, i, u per convenzione hanno sempre accento grave: bontà, capì, cucù,
prìncipi.
• La vocale o ha accento grave quando corrisponde a un suono aperto (comò, ohibò),
e accento acuto quando corrisponde a un suono chiuso (vedi M1_U1). Non
esistendo parole terminanti in o chiusa accentata, la o con accento acuto compare
esclusivamente all’interno di parole che potrebbero essere confuse con i loro
omografi (bótte = grosso recipiente di legno; bòtte = percosse, vedi APPROFONDIAMO,
pagina 20).
• La vocale e ha accento grave quando corrisponde a un suono aperto (caffè), e
accento acuto quando corrisponde a un suono chiuso (perché).

Sapere se una e o una o hanno suono aperto o chiuso non è facile, dal momento che,
come abbiamo visto, la pronuncia “modello” non viene di fatto rispettata in nessuna
variante regionale. Tuttavia è bene imparare a usare gli accenti acuti e gravi, nella
scrittura su carta e soprattutto in quella digitale (per un computer, ad esempio, una “è”
e una “é” sono due caratteri distinti, ai quali corrispondono due diversi codici in lin-
guaggio macchina). È consigliabile quindi ricordare a memoria gli accenti delle paro-
le accentate più comuni e per qualunque dubbio ricorrere al dizionario.
I SUONI E I SEGNI

Per quanto riguarda la e, hanno suono aperto e quindi accento grave:


• molte parole tronche di origine straniera: caffè, tè, bignè, gilè, ecc.
1
• la congiunzione cioè

18

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Unità 2 - Le sillabe e l’accento

• alcuni omografi quali pèsca (frutto, per distinguerla da pésca, l’attività), collèga
(compagno/a di lavoro, per distinguerlo da colléga, verbo), dèi (divinità, per
distinguerlo da déi, preposizione articolata) ecc.

Hanno suono chiuso e quindi accento acuto:


• i composti di che: perché, affinché, finché, poiché, giacché, anziché, fuorché, nonché,
benché ecc.
• la congiunzione né e il pronome sé (quando è seguito da stesso/a/i/e è anche
ammesso l’uso senza accento: se stessa)
• i composti di tre: ventitré, trentatré ecc.
• la 3a persona del passato remoto di alcuni verbi in -ere: poté, ripeté ecc.
• la parola viceré

Per quanto riguarda la o, hanno accento acuto o grave all’interno della parola omografi
quali cólto (istruito) / còlto (part. pass. di cogliere), bótte (recipiente) / bòtte (percosse),
pórci (verbo porre + pron. ci) / pòrci (maiali) ecc.
Hanno accento grave a fine parola tutte le parole accentate terminanti in -o: però, falò,
ohibò ecc.

APPROFONDIAMO GLI ACCENTI NELLA SCRITTURA DIGITALE


Sulla tastiera del computer, le vocali accentate non hanno un tasto dedicato, ma ne
condividono uno con altri segni oppure si ottengono con una combinazione di tasti.
Sotto trovi i comandi per le vocali accentate utili in italiano.

Per sistema Apple: Per sistema Windows:


à tasto su cui è indicata, premuto à tasto su cui è indicata, premuto
da solo da solo
À tasto Alt + tasto maiuscolo (Shift À tasto Alt + 0192 su tastierino
) + tasto W numerico1
è tasto su cui è indicata, premuto è tasto su cui è indicata, premuto
da solo da solo
é tasto Shift  + tasto su cui è indicata é tasto Shift  + tasto su cui è indicata
È tasto Alt + tasto Shift  + tasto E È tasto Alt + 0200
É tasto Alt + tasto Shift  + tasto V É tasto Alt + 0201
ì tasto su cui è indicata, premuto ì tasto su cui è indicata, premuto
da solo da solo
Ì tasto Alt + tasto Shift  + tasto R Ì tasto Alt + 0204
ò tasto su cui è indicata, premuto ò tasto su cui è indicata, premuto
da solo da solo
ó tasto Alt + tasto 8 e poi tasto O ó tasto Alt + tasto 8 e poi tasto O
Ò tasto Alt + tasto Shift  + T Ò tasto Alt + 0210
Ó tasto Alt + tasto Shift  + N Ó tasto Alt + 0211
ù tasto su cui è indicata, premuto ù tasto su cui è indicata, premuto
da solo da solo
I SUONI E I SEGNI

Ù tasto Alt + tasto Shift  + U Ù tasto Alt + 0217


1. Sulle tastiere che non sono dotate di tastierino numerico, di solito alcuni tasti assolvono questa funzione se
1 usati in combinazione con il tasto Fn.

19

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

APPROFONDIAMO L’ACCENTO ALL’INTERNO DELLE PAROLE


In italiano non si segna l’accento grafico all’interno delle parole, ma in alcuni casi esso
viene usato per distinguere due omografi, cioè due parole che si scrivono nello stesso
modo ma hanno diverso significato. In particolare l’accento all’interno della parola si
usa per segnalare:
• la diversa apertura della e o della o: pèsca (frutto) / pésca (il fatto di pescare)
• l’accento su una sillaba diversa: prìncipi (figli del re) / princìpi (fondamenti,
valori); sùbito (immediatamente) / subìto (part. pass. di subire) ecc.

L’uso dell’accento grafico


L’accento grafico deve essere posto:
• su parole polisillabiche tronche terminanti in vocale: perché, virtù, capacità ecc.
• sui monosillabi più, può, ciò, già, giù
• sui composti di blu, su, re, tre: gialloblù, quassù, lassù, viceré, trentatré ecc.
• sui seguenti monosillabi, per distinguerli da altri identici nella forma ma di diverso
significato:

I MONOSILLABI
con accento senza accento

è (verbo) e (cong.) Com’è andata alla fine?


dà (verbo) da (prep.) Giorgio mi dà sempre buca!
dì (giorno) di (prep.) Una pastiglia tre volte al dì.
lì (avv.) li (pron.) Eccolo lì!
là (avv.) la (art., pron.) Vieni di là un attimo?
né (cong.) ne (pron.) Non voglio né una cosa né l’altra.
sé (pron.) se (cong. o primo elemento di Portò con sé la sua sorellina.
gruppi pron. atoni combinati)
sì (avv.) si (pron.) Allora ci stai? Sì o no?
tè (bevanda) te (pron.) Ti preparo una tazza di tè.

Tutti gli altri monosillabi si pronunciano accentati ma si scrivono senza accento: no, me,
tu, va, so, su, fa, fu, sto, qui, qua ecc.

3 COMPLETARE
·· Nelle seguenti parole, segna l’accento tonico. In caso di dubbio,
PER INIZIARE

consulta il dizionario.
I SUONI E I SEGNI

codardia • edile • osteopata • ecchimosi • regime • cosmesi


• nocciolo (guscio che ricopre il seme di alcuni frutti) • pudico
• mollica • cosmopolita • rubrica • bocciolo • caduco
1

20

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Unità 2 - Le sillabe e l’accento

SI
INVAL
4 ABBINARE
· Abbina le seguenti frasi alla parola con l’accento tonico corretto
nel contesto dato.
1. Butta l’ancora! a. àncora

2. Sei ancora qui? b. ancóra

3. L’Olimpo era il monte degli dei. c. déi

4. Quella è la stanza dei miei fratelli. d. dèi

5. Torna qui subito. e. subìto

6. Hanno subito in silenzio per troppo tempo. f. sùbito

7. Il suo gesto viola le norme della convivenza civile. g. vìola

8. Si era tinta i capelli di viola. h. viòla

SI
INVAL
5 ANALIZZARE
·· Dividi in sillabe le seguenti parole, segna l’accento tonico e
indica se la parola è tronca [T], piana [P], sdrucciola [S],
bisdrucciola [B].
1. perche [  ] 6. falo [  ]

2. frigorifero [  ] 7. inquietudine [  ]

3. fregatevene [  ] 8. Giacomo [  ]

4. sussurrare [  ] 9. severa [  ]

5. grotta [  ] 10. restituisciglielo [  ]

SI
INVAL
6 COMPLETARE
·· Completa le frasi scegliendo la grafia con l’accento (acuto o
grave) corretto.

1. L’amore (è / é) eterno (finché / finchè)


dura. 2. (Perché / Perchè) dovrei chiedere scusa? Non ho
fatto niente di male (né / nè) ho offeso nessuno.
3. Dovremmo forse (pórci / pòrci) qualche domanda. 4. Ti
lascio il (té / tè) qui sul (comó / comò): non
lasciare che si freddi. 5. Il padre fece quel che (poté /
I SUONI E I SEGNI

potè): dopo la scuola, lo portava con (sé /sè) sul lavoro.


6. Quando mia nonna (portó / portò) gli
1

21

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

(ammazzacaffé / ammazzacaffè) io ero già K.O. da almeno mezz’ora.


7. Dante nel Purgatorio sembra conoscere la Croce del Sud,
(benché / benchè) questa costellazione sia stata scoperta circa tre
secoli più tardi, (cioé / cioè) alla fine del Cinquecento.

7 CLASSIFICARE
· · · Nel seguente testo cerchia i monosillabi, poi classifica le parole
restanti in base all’accento tonico.

Un aforisma interessante? Eccotelo: “Ognuno è un genio. Ma se si


giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui
passerà tutta la sua vita a credersi stupido”.

TRONCHE PIANE SDRUCCIOLE BISDRUCCIOLE

8 PRODURRE
· Scrivi una frase contenente ognuno dei monosillabi indicati.

• è: 

• e: 

• dà: 

• da: 

• né: 

• ne: 
I SUONI E I SEGNI

• lì: 

• li: 
1

22

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Unità 2 - Le sillabe e l’accento

SI
INVAL
9 COMPLETARE
·· Inserisci gli accenti grafici dove è necessario.

Lo scettro va tenuto con la destra, diritto, guai se lo metti giu, e del


resto non avresti dove posarlo, accanto al trono non ci sono tavolini o
mensole o trespoli dove tenere, che so, un bicchiere, un posacenere un
telefono; il trono e isolato, alto su gradini stretti e ripidi, tutto quello
che fai cascare rotola e non si trova piu.
Guai se lo scettro ti sfugge di mano, dovresti alzarti, scendere dal trono
per raccoglierlo, nessuno lo puo toccare tranne il re; e non e bello che
un re si allunghi al suolo, per raggiungere lo scettro finito sotto un
mobile, o la corona, che e facile ti rotoli via dalla testa, se ti chini.
L’avambraccio puoi tenerlo appoggiato al bracciolo, cosi non si stanca:
parlo sempre della destra che impugna lo scettro; quanto alla sinistra
resta libera; puoi grattarti se vuoi; alle volte il manto di ermellino
trasmette un prurito al collo che si propaga giu per la schiena, per
tutto il corpo.
Anche il velluto del cuscino, scaldandosi, provoca una sensazione
irritante alle natiche, alle cosce. Non farti scrupolo di cacciare le dita
dove ti prude, di slacciare il cinturone con la fibbia dorata, di scostare
il collare, le medaglie, le spalline con le frange. Sei Re, nessuno puo
trovarci da ridire, ci mancherebbe anche questa.

Italo Calvino, Il re in ascolto, in Sotto il sole giaguaro, Mondadori, Milano, 2017

SI
INVAL
10 C O R R E G G E R E
· · · Nel seguente testo ci sono 9 errori relativi all’uso degli accenti.
Sottolinea le forme scorrette, poi scrivi le parole corrette nelle
righe che seguono.

I bigné sono molto facili dà preparare: non necessitano di particolari


attrezzi né di chissà ché esperienza culinaria. Sì fa prima a prepararli
in casa che a comprarli già fatti. E poi: far tutto da sè da molta più
soddisfazione, no? La differenza tra quelli fatti in casa e quelli
confezionati e che questi ultimi sono molto più croccanti e friabili,
mentre i primi, sé vengono bene, sono morbidi e fragranti. Beh, se vi
va di provare a farli… ecco quì la ricetta che ho seguito io.


I SUONI E I SEGNI

1 

23

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MAPPA
UNITÀ 2

I SUONI (E LE LETTERE)

FORMANO

PAROLE

CLASSIFICABILI
IN BASE A

NUMERO DI SILLABE

IN

MONOSILLABI tu, no

BISILLABI ca-sa, ne-o

TRISILLABI pa-u-ra

QUADRISILLABI fe-no-me-no

CON PIÙ SILLABE me-ga-lo-ma-ne

24

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ACCENTO TONICO

IN

TRONCHE cit-tà

PIANE com-pa-gni-a

SDRUCCIOLE me-di-co

BISDRUCCIOLE pro-met-ti-glie-lo

TRISDRUCCIOLE or-di-na-glie-la

25

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MAPPA
UNITÀ 2

L’ACCENTO GRAFICO

SULLA E E
SI SEGNA SULLA O
PUÒ ESSERE

IN PAROLE TRONCHE GRAVE

città, così è, caffè, bòtte

SUI MONOSILLABI
ACUTO
ACCENTATI

è, dà, lì perché, bótte

ALL’INTERNO DI UNA PAROLA PER


DISTINGUERE GLI OMOGRAFI

pèsca, pésca

26

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 3 L’apostrofo
L’apostrofo indica quasi sempre la presenza di un’elisione. Solo in pochissimi casi
accompagna un troncamento, che in genere non lo richiede.

In quell’istante un’idea geniale mi attraversò la mente, ma un attimo dopo era già svanita.
elisione elisione troncamento

L’elisione
L’elisione è la caduta dell’ultima vocale atona di una parola quando la parola che segue
inizia con una vocale. Essa viene rappresentata graficamente mediante l’apostrofo, per
indicare che le due parole vanno pronunciate unite.
lo elicottero → l’elicottero

L’elisione è obbligatoria (davanti a vocale) per:


• l’articolo determinativo lo (maschile) e le preposizioni che lo contengono: l’albero,
l’esodo, dell’olio (eccetto quando la parola che segue inizia con i, y, j + un’altra vocale:
lo yogurt, sullo Ionio)
• gli aggettivi quello e bello (maschile): quell’intruso, bell’uomo (eccetto quando parola
che segue inizia con i, y, j + un’altra vocale: quello juventino)
• l’aggettivo santo/a (maschile e femminile): Sant’Agostino, Sant’Anna
• l’avverbio ci davanti a voci che iniziano con e-: c’è, c’erano, c’entra
• la congiunzione anche seguita dai pronomi personali egli, ella, essa, esso, essi, esse:
anch’egli, anch’essa (mentre con io sono usate entrambe le forme: anch’io / anche io)
• gli articoli la e una e i pronomi qualcuna, ciascuna, nessuna seguiti da altra: l’altra,
qualcun’altra, nessun’altra (mentre al maschile si troncano e non hanno quindi
l’apostrofo: qualcun altro, nessun altro)
• alcune locuzioni fisse, quali d’accordo, d’altronde, mezz’ora, d’ora in poi, l’altr’anno,
d’altra parte, tutt’altro, senz’altro, buon’anima, a quattr’occhi ecc.

L’elisione è facoltativa (davanti a vocale) per:


• gli articoli una e la: un’amica (preferibile) / una amica, l’era (preferibile) / la era
• l’aggettivo questo/a (maschile e femminile): quest’inverno / questo inverno,
I SUONI E I SEGNI

quest’accusa / questa accusa


• gli aggettivi quella e bella (femminile): quell’idea / quella idea, bell’esperienza / bella
esperienza
1
• gli aggettivi alcuna, nessuna, ciascuna (femminile): alcun’azione / alcuna azione,

27

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

nessun’antipatia / nessuna antipatia, ciascun’amica / ciascuna amica (mentre al


maschile si troncano: nessun ostacolo, ciascun amico)
• la preposizione di: d’amore / di amore, d’ignoranza / di ignoranza
• gli avverbi/congiunzioni come, quando, quanto, dove: com’è / come è, quand’è? /
quando è?
• i pronomi personali singolari lo e la quando non è necessario specificare il genere
dell’oggetto: l’abbracciai / lo abbracciai, la abbracciai
• i pronomi personali atoni mi, ti, si, ci, vi e la particella ne: m’arrabbio / mi arrabbio,
t’annoia / ti annoia, n’era entusiasta / ne era entusiasta, me n’andai / me ne andai,
ce n’è (forma prevalente) / ce ne è
• il pronome personale gli quando la parola seguente inizia con i: gl’indirizzò /
gli indirizzò
• l’articolo determinativo plurale gli e l’aggettivo quegli quando la parola seguente
inizia con la vocale i-: gl’Italiani / gli Italiani (preferibile), quegl’idioti / quegli idioti
(preferibile).

L’elisione non avviene mai con:


• l’articolo determinativo le, le preposizioni articolate che lo contengono e l’aggettivo
quelle: le amiche, le altre, alle armi
• l’articolo determinativo gli, le preposizioni articolate che lo contengono e gli
aggettivi quegli e begli seguiti da vocale diversa da i: gli amici, quegli anni
• gli articoli, gli aggettivi e le preposizioni seguiti da parola iniziante con i, y, j +
un’altra vocale: di ieri, bella iella, della iuta
• i pronomi personali le (indiretto sing. femm. = a lei; diretto plur. femm. = loro) e li
(diretto plur. masch. = loro): le avete detto, le abbiamo viste, li avvisammo
• la preposizione da, per evitare confusione con la preposizione di elisa (d’): da amico,
da anni ecc., ma fanno eccezione formule fisse come d’ora in poi, fin d’ora ecc.
• la particella pronomimale ci davanti a parole che iniziano con a, o, u: ci aspettano,
ci andiamo, ci offendevano.

1 ANALIZZARE E CORREGGERE
·· Per ogni espressione indica se l’elisione è obbligatoria [O],
PER INIZIARE

facoltativa [F] o vietata [V]. Poi riscrivi in modo corretto le


espressioni in cui l’elisione è obbligatoria.
1. la avventura [  ] – 

2. questo amore [  ] – 

3. da ora in avanti [  ] – 

4. come era? [  ] – 


I SUONI E I SEGNI

5. sulle isole [  ] – 

6. si alzarono [  ] – 
1

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Unità 3 - L’apostrofo

7. lo asparago [  ] – 

8. una estate [  ] – 

9. gli altri [  ] – 

10. quello apostrofo [  ] – 

11. bello amico! [  ] – 

12. non li avevo chiamati [  ] – 

SI
INVAL
2 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi cerchiando l’opzione corretta.

1. Il calo nelle vendite si deve forse alla scarsa qualità (delle arance
/ dell’arance) (dell’altro anno / dell’altr’anno).

2. Pare che (li abbiano / l’abbiano) avvertiti (mezz’ora / mezza ora)


in ritardo.

3. (All’ orizzonte / Allo orizzonte) si stagliava (l’yacht / lo yacht) del


famoso finanziere statunitense.

4. (Quello insolente / Quell’insolente) di Eduardo (c’ha / ci ha) fatto


litigare per (l’ennesima / la ennesima) volta.

5. (D’altronde / Da altronde) che (Santo Agostino / Sant’Agostino), in


quanto africano, avesse la pelle scura, è qualcosa che non sa quasi
nessuno.

6. (D’adesso / Da adesso) in avanti metterò noi prima di (qualunque


altra / qualunqu’altra) cosa.

7. Che (bella esperienza / bell’esperienza) è stata!

8. (Sull’isolotto / Sullo isolotto) c’erano alcune case diroccate:


qualcuna era abitata, (qualcuna altra / qualcun’altra) era
disabitata da molto tempo.

9. Errare è umano, ma dare la colpa (agl’altri / agli altri) è ancora


più umano.

Il troncamento
Il troncamento è la caduta dell’ultima vocale atona di una parola o di tutta l’ultima silla-
I SUONI E I SEGNI

ba indipendentemente dalla lettera con cui inizia la parola seguente, che può essere una
vocale o una consonante. A differenza dell’elisione, il troncamento non è indicato dall’a-
postrofo.
1 nessuno problema → nessun problema

29

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

Il troncamento è obbligatorio con:


• l’articolo indeterminativo uno eccetto quando la parola che segue inizia con s +
consonante, i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z: un amico, un patto, un libro, MA: uno
psicologo, uno studente, uno zio
• gli aggettivi indefiniti alcuno, nessuno, ciascuno al maschile singolare eccetto
quando la parola che segue inizia con s + consonante, i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z:
nessun amico, alcun problema, ciascun libro, MA: nessuno stimolo, alcuno sbaglio,
ciascuno zio
• gli indefiniti qualcuno, nessuno, ciascuno quando sono seguiti da altro: qualcun
altro, nessun altro, ciascun altro
• l’aggettivo qualificativo buono al maschile singolare: buon cuore, buon uomo, buon
segno
• gli aggettivi quello, bello, santo davanti a parola che inizia con consonante, salvo i
casi in cui la parola inizia con s + consonante, gn, pn, ps, x, y, z: quel farabutto, bel
bambino, San Luca, MA quello psicologo, bello spettacolo, santo Stefano
• titoli quali dottore, signore, professore, ingegnere, cavaliere (al maschile) e suora
seguiti da un nome proprio: Professor Rossi, Ingegner Galimberti, Suor Maria
• alcune parole quali male, fine, amore, fiore ecc., usate all’interno di locuzioni fisse:
mal di testa, mal di pancia, in fin dei conti, in fin di vita, amor proprio, fior fiore ecc.

Il troncamento è facoltativo con:


• l’aggettivo qualificativo grande al maschile e femminile singolare: gran giorno /
grande giorno, gran dama / grande dama
• gli aggettivi tale e quale, al maschile e femminile singolare: un tal Renato / un tale
Renato, qual era / quale era, MA nell’espressione qual è il troncamento è obbligatorio
• alcune locuzioni fisse con verbi: vuol dire / vuole dire, andar via / andare via, star
bene / stare bene ecc.

A differenza che nell’elisione, nel troncamento non viene usato l’apostrofo. Tuttavia esi-
stono alcuni casi di troncamento in cui l’apostrofo è obbligatorio:
• un poco → un po’
• a modo di → a mo’ di
• gli imperativi dei verbi dire, fare, andare, stare, dare: di’, fa’, va’, sta’, da’

APPROFONDIAMO LA D EUFONICA
È una “d” tradizionalmente aggiunta alla preposizione a, alla congiunzione e, e (meno
frequentemente) alla congiunzione o, quando la parola seguente inizia con una voca-
le, al fine di facilitare la pronuncia e di renderla più gradevole.

L’uso della d eufonica nello scritto, in passato ampiamente diffuso, si è notevolmente


I SUONI E I SEGNI

ridotto negli ultimi decenni. D’accordo con l’uso prevalente oggi, consigliamo di inse-
rire la d eufonica solo nei casi in cui è davvero foneticamente necessaria, cioè quando
e, a, o sono seguite da parola iniziante con la stessa vocale (ed ecco, ed è, ad Ancona, ad
1 anni, od odori), e in formule ormai cristallizzate (ad esempio).

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Unità 3 - L’apostrofo

SI
INVAL
3 CORREGGERE
· Sottolinea le espressioni in cui il troncamento è obbligatorio e

PER INIZIARE
riscrivile in modo corretto.
uno sperpero • buono Natale • male di schiena • una grande vittoria •
nessuno sconto • quello fremito • per amore proprio • un poco di
pazienza • una tale Adalgisa • quale è • Santa Rosalia • qualcuno altro

4 RICONOSCERE
· Nei seguenti titoli di film, sottolinea i casi di elisione e cerchia
quelli di troncamento. Attenzione: uno dei titoli non presenta
nessuno dei due casi.
1. L’ultimo bacio 8. La grande bellezza

2. Lawrence d’Arabia 9. Nessun rimorso

3. Un po’ di cielo 10. La Compagnia dell’Anello

4. Indagine su un cittadino al 11. Una vampata d’amore


di sopra di ogni sospetto
12. Fa’ la cosa giusta
5. Un’avventura romantica
13. Harry Potter e l’Ordine della
6. Capitan Nemo Fenice

7. C’era una volta in America 14. Stand by me - Ricordo di


un’estate

SI
INVAL
5 CORREGGERE
· · · Inserisci gli apostrofi che mancano.
L astronave si abbassò fin quasi a sfiorare quell infinita distesa di tetti
aguzzi, lamiere lucenti, guglie frastagliate. Mai, in nessun istante della
spedizione, s era sentita così emozionata e così tranquilla allo stesso
tempo. Quel gelido piccolo pianeta si apriva sotto di lei in un
accogliente abbraccio e nella sua testa risuonava un unica,
meravigliosa parola: casa. Se qualcun altro avesse potuto vedere il suo
sorriso in quel momento sarebbe rimasto senz altro sbalordito. Ma
nessun altra creatura umana poteva vederla e nemmeno immaginarla
I SUONI E I SEGNI

mentre premeva i pulsanti come le aveva insegnato a fare il Maestro


Hammond, inclinava la cloche e, recuperato tutto il suo buon umore,
atterrava su Nefrus nel bel mezzo di un autostrada ghiacciata.
1

31

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

SCRIVERE
BENE PRINCIPALI DUBBI ORTOGRAFICI: L’USO DELL’APOSTROFO

con apostrofo senza apostrofo


un’/ un’amica un amico, un libro
un
(femminile: elisione facoltativa davanti a vo- (maschile: troncamento obbligatorio davanti
cale) a vocali e consonanti, eccetto s + cons., i +
vocale, gn, pn, ps, x, y, z )
nessun’/ nessun’intenzione nessun problema, nessun amico
nessun
alcun’/ alcun’idea alcun problema, alcun ostacolo
alcun
ciascun’/ ciascun’invitata ciascun compito, ciascun amico
ciascun
(femminili: elisione facoltativa davanti a voca- (maschili: troncamento obbligatorio davanti
le) a vocale o consonante eccetto s + conso-
nante, i + vocale, gn, pn, ps, x, y, z )
qualcun’/ qualcun’altra qualcun altro
qualcun
ciascun’/ ciascun’altra ciascun altro
ciascun
nessun’/ nessun’altra nessun altro
nessun
(femminili: elisione obbligatoria) (maschili: troncamento obbligatorio)
+ altra/
altro
quell’/ quell’amico quel libro
quel
quell’amica
bell’/ bell’amico bel libro
bel
bell’amica
(maschili: elisione obbligatoria davanti a vo- (maschili: troncamento obbligatorio davanti
cale; femminili: elisione facoltativa davanti a a consonante eccetto s + cons., gn, pn, ps,
vocale) x, y, z )
sant’/ Sant’Agostino San Nicola
san
Sant’Eulalia
(maschile: elisione obbligatoria davanti a vo- (maschile: troncamento di una sillaba obbli-
cale; femminile: elisione obbligatoria davanti gatorio davanti a consonante eccetto s +
a vocale) cons., gn, pn, ps, x, y, z )
quant’ quant’è?; quand’era; dov’è?; com’è
quand’ stato?
dov’
com’ (elisione facoltativa davanti a vocale)

qual qual è?, qual errore, qual ebbrezza,


I SUONI E I SEGNI

qual buon vento!


(troncamento facoltativo, preferibile davanti
a parole che iniziano con e-, e obbligatorio
1 in “qual è”)

32

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Unità 3 - L’apostrofo

lo/ lo conosco (pron. pers.) osserva anche:


l’ho lo studente (art. det.) me la compro ≠ me l’ha regalata
l’ho conosciuto/a (pron. pers. con elisione te lo giuro ≠ te l’ho portato
facoltativa + v. avere) te la passo ≠ te l’ha detto
ce lo meritiamo ≠ ce l’ho portato
la/ la invito (pron. pers.) ce la caveremo ≠ ce l’ha promesso
l’ha la studentessa (art. det.) ve lo confermo ≠ ve l’ho confermato
l’ha visto/a (pron. pers. con elisione facol- glielo confesso ≠ gliel’ho confessato
tativa + v. avere)
gliela spiego ≠ gliel’ho spiegata
ce/ non ce li porto (avv. “ci”) osserva anche:
c’è c’è nessuno? (avv. “ci” con elisione obbliga- me ne frego ≠ me n’è sfuggito uno
toria davanti a vocale “e”) te ne vai? ≠ te n’è toccato un altro
se ne trovano pochi ≠ se n’è pentito
ve ne chiediamo ancora ≠ ve n’è
rimasta qualcuna?
ne/ non ne so niente (partic. “ne”) gliene sono grata ≠ glien’è venuta
n’è voglia
se n’è andata (partic. “ne” con elisione pre-
feribile davanti a essere)
e in particolare:
ce ne andiamo ≠ non ce n’è più (avv.
“ci” + partic.“ne” con elisione preferibile
davanti a essere)

con accento senza accento con apostrofo


dì/ uno al dì (= giorno) livido di rabbia (prep.) di’ la verità! (imper. v. dire,
di/ troncamento)
di’
dà/ mi dà sempre una da allora è un altro da’ un bacio alla nonna
da/ mano (pres. indic. v. dare) (prep.) (imper. v. dare, troncamento)
da’
sta attenzione: *stà non esiste non ci sta (indic. pres. v. sta’ buono! (imper. v. stare,
(’sta)/ stare) troncamento)
sta’
cos’è sta storia? (variante
più colloquiale di questa,
corretta anche la grafia ’sta
con apostrofo iniziale)
fa/ attenzione: *fà non esiste un anno fa (avv.) fa’ il bravo! (imper. v. fare,
fa’
I SUONI E I SEGNI

non fa male, tranquillo troncamento)


(pres. indic. v. fare)
va/ attenzione: *và non esiste finché la barca va (pres. va’ al diavolo! (imper. v.
1 va’ indic. v. andare) andare, troncamento)

33

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

SCRITTURA UNITA O SEPARATA DI CONGIUNZIONI, AVVERBI E ALTRE ESPRESSIONI


si scrivono uniti si scrivono separati
abbastanza, affatto, allora con funzione di con l’apostrofo senza apostrofo
avverbio (da non confondersi con “40 km all’ora”); all’improvviso, a caso, a fianco,
allorché, alquanto, altrimenti, appena, all’incirca, a meno, a posto,
apposta, appunto, benché, bensì, chissà con d’accordo, d’altra a proposito,
funzione di avverbio (da non confondersi con “chi sa parte, d’altronde, a stento, a volte,
rispondermi?”); per l’appunto, al di là, in
davanti, dapprima con funzione di avverbio (da non quant’altro, quanto, non
confondersi con “la conoscevo da prima che si
senz’altro, tra appena, ogni
sposasse”); l’altro, tutt’altro, volta, per caso,
tutt’e due / tre per cui,
davvero, difatti, dinanzi / dinnanzi, ecc., tutt’oggi, per quanto
dopodomani, dovunque, ebbene, fabbisogno, tutt’uno
finché, giacché, frattanto, indietro, infatti,
inoltre, intanto, invano, invece in funzione di
avverbio (da non confondersi con “parla in vece
mia”);
laggiù, lassù, malgrado, neanche, nemmeno,
neppure, nonché in funzione di congiunzione (da non
confondersi con “non che io sia arrabbiato con te,
…”);
oggigiorno, oppure, oramai / ormai, ossia,
ovvero, ovverosia, perfino / persino, pertanto,
poiché, piuttosto, pressoché, purtroppo,
quaggiù, qualcosa, qualora, quassù, sebbene,
sicché, soprattutto, sottosopra, stamattina,
stasera, stavolta, talora, talvolta, tuttavia,
tuttora
si scrivono uniti o separati
anzitutto / anzi tutto (meno comune), casomai (meno comune) / caso mai, ciononostante /
ciò nonostante, controvoglia / contro voglia, cosicché / così che, dappertutto / da per
tutto (raro), dopotutto / dopo tutto, eppure / e pure (letterario), finora / fin ora (raro),
manodopera / mano d’opera, nondimeno / non di meno, peraltro / per altro, perciò /
per ciò (meno comune), perlopiù / per lo più, perlomeno / per lo meno, poc’anzi / pocanzi
(raro), pressappoco / press’a poco (meno comune), quantomeno (meno comune) / quanto
meno, quantopiù (meno comune) / quanto più, se no / sennò, seppure / se pure, suppergiù
/ su per giù, tantomeno (raro) / tanto meno, tantopiù (raro) / tanto più, tuttalpiù (raro) /
tutt’al più

SI
INVAL
6 COMPLETARE
· Completa le frasi scegliendo la forma corretta.
PER INIZIARE
I SUONI E I SEGNI

1. Quante volte (te lo / te l’ho) devo ripetere?


2. (Di / Di’ / Dì) la verità: un po’ ti siamo mancati.

1 3. Nuovi cioccolatini assortiti: (ce ne / ce n’è) per tutti i

34

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Unità 3 - L’apostrofo

gusti! 4. Molto tempo (fa / fa’ / fà), in una galassia


lontana lontana… 5. Diminuiscono le nascite ovunque,
(eppure / e pure) la popolazione italiana rimane stabile. 6.
(Qual / Qual’) è la capitale più a nord del mondo? 7.
(Da altra parte / D’altra parte / Daltraparte) non si riscontra niente
di simile in (nessun / nessun’) altra specie.
8. Ma chi (gliela / gliel’ha) fatto fare? 9. Pallino
(sta / sta’) stravaccato sul divano tutto il giorno. Ma io dico: alzati,
no? (Fa / Fa’) un po’ il gatto ogni tanto,
(da / da’ / dà) un’occhiata in giro!

SI
INVAL
7 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le seguenti frasi separando correttamente le parole e
inserendo l’apostrofo, l’accento e l’“h” dove è necessario.
1. CENESIAMOANDATI

2. NONSENEACCORTA

3. CIVAUNPOPIUDISALE

4. NONVELHADETTODOVEILTESORO?

5. NONSTAFERMOUNATTIMO

6. DALTRONDEGLIELAVEVAREGALATALEI

7. CHILAVREBBEMAIDETTO?

8. NONGLIENEMAIFREGATONIENTEDELLASPETTO


I SUONI E I SEGNI

9. CENEANCORAUNPO?


1

35

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

SI
INVAL
8 CORREGGERE
· · · Nelle seguenti citazioni ci sono 9 errori relativi all’uso degli
apostrofi e degli accenti e alla grafia unita/separata delle parole.
Sottolineali e poi scrivi le parole corrette nelle righe che seguono.

1. Due parallele si incontrano all’infinito, quando ormai non gli e ne


frega più niente. (Marcello Marchesi) 2. La non violenza fa’ bene a chi
la fa e a chi l’ha riceve. (Mahatma Gandhi) 3. Quest orrore della
solitudine, il bisogno di dimenticare il proprio io in una carne
estranea, è ciò che l’uomo chiama nobilmente “bisogno di amare”.
(Charles Baudelaire) 4. I sentimenti umani sono quasi cancellati dalle
spietate necessità della guerra, ma nella misura in cui continuano a
esistere, precari e minacciati, essi esistono puri, e da nessun altra
parte c’è ne sono di più puri. (Simone Weil) 5. Certo sono più
sapiente io di quest’uomo, anche se poi, probabilmente, tutti e due non
sappiamo proprio un bel niente; soltanto che lui crede di sapere e non
sà nulla, mentre io, se non so niente, ne sono per lo meno convinto,
perciò, un tantino di più ne so’ di costui, non fosse altro per il fatto
che ciò che non so, né meno credo di saperlo. (Socrate)

NAVIGARE IN RETE
Con LOGIN si intende l’atto di accedere a una piattaforma digitale at-
traverso l’immissione di un nome utente (username) o indirizzo email e
una parola chiave (password) scelti dall’utente stesso.

Attenzione: prima di poter effettuare il login è necessario creare un


I SUONI E I SEGNI

proprio account, registrandosi come nuovo utente. E se ti sembra una


considerazione banale, devi sapere che in tanti pensano di poter fare il
login su Itaca senza mai essersi iscritti, usando la password della pro-
1 pria email!

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MAPPA
UNITÀ 3

L’APOSTROFO

SI METTE CON NON SI METTE CON

ELISIONE TRONCAMENTO

PUÒ ESSERE PUÒ ESSERE

OBBLIGATORIA OBBLIGATORIO

l’amico, nessun’altra, bell’uomo un amico, nessun problema

FACOLTATIVA FACOLTATIVO

una amica / un’amica, grande donna / gran donna


questo amore / quest’amore

FANNO ECCEZIONE
VIETATA

gli amici, le amiche


UN PO’, A MO’ DI +
VOCI VERBALI ALL’IMPERATIVO
DI’, FA’, VA’, DA’

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 4 La punteggiatura
e le maiuscole
La punteggiatura
Detta anche interpunzione, la punteggiatura è l’insieme dei segni grafici con i quali si
segmenta e si scandisce, nella lingua scritta, il flusso di parole, frasi, periodi. Essa riflette
i legami logici ed espressivi esistenti tra le diverse parti del discorso: in alcuni casi tali
legami determinano il ritmo del parlato, per cui i segni di interpunzione rispecchiano
anche le pause più o meno lunghe che facciamo parlando. In altri casi tali legami non
sono avvertibili nel parlato, e la punteggiatura ha quindi una funzione puramente logica.
Non solo: per quanto l’uso della maggior parte dei segni di interpunzione dipenda dalle
preferenze soggettive di chi scrive e da una gran varietà di fattori stilistici e scopi comu-
nicativi, la punteggiatura sottostà ad alcune norme generali che ne determinano il buon
uso. Il carattere convenzionale di tali norme è dimostrato dal fatto che esse possono
variare da una lingua all’altra.
In italiano i segni di interpunzione principali sono: il punto (.), la virgola (,), il punto e
virgola (;), i due punti (:), il punto esclamativo (!) e il punto interrogativo (?).

Il punto (o punto fermo)


Segna la fine di una frase o di un periodo, indicando una pausa forte. L’iniziale della
parola che segue va in maiuscolo. Quando in un testo si vuole evidenziare ancora di più
lo stacco con la frase o il periodo che segue, si ricorre al punto e a capo. Il punto viene
impiegato anche nelle abbreviazioni e nelle sigle (gent. = gentile; spett. o spett.le = spet-
tabile; vs. = vostro/a/i/e; ecc. = eccetera; S.p.A. = società per azioni).

La virgola
Separa parole o frasi, indicando una pausa breve.

Deve essere usata:


• nelle enumerazioni e negli elenchi, per separare i vari elementi tranne l’ultimo, che
I SUONI E I SEGNI

solitamente è introdotto dalla congiunzione e: Era andata a comprare un quaderno,


due penne, una matita e un righello.
• prima e dopo un’apposizione descrittiva (vedi M6_U6), quando questa è posposta al
1
nome: Giulia, la mia vicina di banco, è una vipera.

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Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

• prima e/o dopo un’invocazione: Che fai tu, luna, in ciel?; Lia, hai rifatto il letto?
• prima e dopo un’espressione o una frase con valore di inciso: Caterina, detto tra noi,
è una pettegola.
• prima di una subordinata relativa con valore esplicativo (vedi M9_U2), cioè una
subordinata relativa che potrebbe essere soppressa senza che la frase perda il suo
significato principale: Oggi è stato interrogato Paolo, che gli amici chiamano Sberla.
Se la relativa ha la funzione di un inciso, è racchiusa tra due virgole: Paolo, che gli
amici chiamano Sberla, manca spesso da scuola.
• tra frasi coordinate per asindeto (vedi M8_U1), ovvero senza l’uso di congiunzioni:
Aprì la porta, si sfilò le scarpe, si buttò sul divano, chiuse gli occhi.

Spesso è preferibile:
• prima di coordinate avversative, introdotte da ma, però, anzi, tuttavia ecc.:
Il compito è difficile, ma sarai all’altezza della situazione.
• prima di subordinate ipotetiche, concessive, causali o avversative (vedi M9)
introdotte da se, mentre, poiché, anche se, benché, sebbene, malgrado: Sono sempre
stata cortese con lui, anche se non lo sopporto.

Va evitata tra elementi che formano un blocco sentito come sintatticamente unitario,
quindi:
• tra il soggetto e il suo predicato (vedi M6): *Mauro, gioca.
• tra il predicato verbale e il complemento oggetto o un complemento direttamente
legato al predicato verbale: *Maura ha preso, una palla; *Maura giocava, a pallone;
*Sono arrivato, in treno. In questi due ultimi casi, l’uso della virgola non è scorretto,
ma modifica il significato della frase, spostando il suo “focus”, cioè l’informazione
principale: senza virgola sarebbe rispettivamente “a pallone” e “in treno”; con la
virgola si sposta sul predicato, mentre il contenuto del complemento diventa
un’informazione accessoria
• tra la copula e il nome del predicato: *Mauro è, un bambino.
• tra il verbo copulativo e il complemento predicativo: *Mauro è diventato, grande.
• tra aggettivo e nome: *Ha preparato un bel, pranzetto; *È una ragazza, molto simpatica.
• tra il nome e alcuni complementi a esso riferiti, quali il compl. di specificazione
(*Era il padre, di Luigi), di argomento (*Cerco un libro, sulla tarantella), di fine (*Ho
dimenticato gli occhiali, da sole) ecc. (vedi M7)
• prima del secondo termine di un paragone: *Giulio è più taciturno, di suo fratello.
• tra la proposizione reggente e una proposizione soggettiva, oggettiva o interrogativa
indiretta (vedi M9_U1): *Sembra, che domani farà bel tempo; *Mi chiedo, chi sia.

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I SUONI E I SEGNI

il fornitore ti chiede nome, cognome, email, username, password e li re-


gistra insieme ad altri dati, per esempio, su Itaca, gli obiettivi raggiunti
e i punti XP. Questi dati sono personali, quindi è importante fare logout
1 quando usi un dispositivo pubblico, per esempio in laboratorio.

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

ATTENZIONE LA “LOGICA” DELLA VIRGOLA

L’uso della virgola, salvo nei casi elencati in cui è da evitare, dipende
dalle preferenze soggettive di chi scrive, dal contesto comunicativo e dai
fini della comunicazione. In alcuni casi tuttavia la presenza o assenza
della virgola e la sua posizione all’interno della frase o del periodo pos-
sono modificare radicalmente il significato di ciò che si scrive.
Osserva:
Gli studenti, che amavano la pallavolo, si sono iscritti al torneo.
[subordinata relativa con valore esplicativo, cioè che espande la
frase aggiungendo un elemento non fondamentale = Tutti gli
studenti, i quali amavano la pallavolo, si sono iscritti al torneo.]
Gli studenti che amavano la pallavolo si sono iscritti al torneo.
[subordinata relativa con valore restrittivo, cioè che specifica
l’antecedente limitandolo = Solo gli studenti che amano la pallavolo
si sono iscritti al torneo. Gli altri, no.]

Non so dove sia il mio amico, Francesco.


[parlando con Francesco, gli dico che non so dove sia il mio amico]
Non so dove sia il mio amico Francesco.
[dico che non so dove sia il mio amico chiamato Francesco]

Vado a mangiare, nonna.


[dico a mia nonna che vado a mangiare]
Vado a mangiare nonna.
[!!!]

Anche la posizione della virgola può fare la differenza:


Se sto bene sul lavoro, sono più serena.
Se sto bene, sul lavoro sono più serena.

Il punto e virgola
Indica una pausa meno forte del punto e più forte della virgola. In particolare, viene usato:
• in alternativa al punto fermo, per separare due frasi o due periodi tra i quali esiste
continuità logica: Improvvisamente niente di quanto avevo fatto mi sembrò avesse
senso; allora presi una penna e cominciai questa lettera.
• in alternativa alla virgola, nelle enumerazioni e negli elenchi, quando gli elementi
dell’elenco presentano espansioni di vario tipo (attributi, apposizioni, complementi)
o sono costituiti da frasi: Le cose sarebbero migliorate, le disse: si sarebbe ambientata
in fretta; avrebbe conosciuto persone nuove; non avrebbe tardato a trovare lavoro.

I due punti
I SUONI E I SEGNI

Indicano che quanto segue costituisce una spiegazione, un’esemplificazione o una con-
seguenza di quanto si è detto prima. In particolare si possono usare per:
1
• introdurre il discorso diretto: Il ragazzo gridò: «La borsa o la vita!»

40

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Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

• introdurre un’enumerazione o un elenco: Abbiamo bisogno di: forbici, carta crespa,


colla liquida.
• fornire una prova, una dimostrazione o un esempio di quanto si è detto: Aumenta la
disoccupazione: secondo l’Istat i senza lavoro sono cresciuti dello 0,3%.
• arricchire di particolari quanto si è detto: Era un bimbo schivo: la testa sempre fra le
nuvole, gli occhi sognanti, non parlava mai con nessuno.
• esporre le conseguenze di quanto si è detto: Digitò dei numeri a caso, senza pensare:
la cassaforte si aprì immediatamente.

Il punto esclamativo
Si usa alla fine di una frase esclamativa (indicante sorpresa, gioia, disappunto, rabbia
ecc.); dopo un comando o un’esortazione; dopo alcune interiezioni. La prima lettera
dell’espressione o della frase che segue va generalmente in maiuscolo, a meno che non se
ne voglia sottolineare la stretta contiguità con l’espressione o la frase esclamativa.
Che meraviglia! Sembra di stare in paradiso.
Non posso credere che l’abbia fatto di nuovo!
Sbrigati!
Ehi! Guarda qui!
Non leccate i piatti! Non fate sbrodeghezzi! non fate potacci!

Il punto interrogativo
Si usa alla fine di una domanda diretta ed è seguito dall’iniziale maiuscola. Non si usa,
invece, nelle interrogative indirette.
Sarò interrogato stamattina? Spero proprio di no.
Mi chiedevo se sarei stato interrogato quella mattina.

Il punto interrogativo e il punto esclamativo possono essere impiegati insieme (?!), in


contesti non formali, per esprimere perplessità, incredulità, ironia:
Mi stai prendendo in giro?!

Altri segni di punteggiatura


I puntini di sospensione
Si usano, nel numero fisso di tre, per indicare:
• l’interruzione di un discorso che viene lasciato in sospeso per reticenza, imbarazzo,
incertezza ecc.: Insomma, ci siamo capiti…; Se ti prendo…; Mah, non saprei…
• l’interruzione di un elenco incompleto: Trovarono di tutto: scarpe rotte, scatoloni,
libri ingialliti, un televisore, vestiti vecchi…
• l’omissione di una parte di una citazione (tre puntini tra parentesi quadre):
I SUONI E I SEGNI

“Dedicherò la prima conferenza all’opposizione leggerezza-peso, e sosterrò le ragioni


della leggerezza […] Dopo quarant’anni che scrivo fiction, dopo aver esplorato varie
strade e compiuto esperimenti diversi, è venuta l’ora che io cerchi una definizione
1
complessiva per il mio lavoro”.

41

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

Le virgolette
Alte “ ”, basse « », o semplici ‘ ’ si usano, sempre in coppia, per:
• delimitare un discorso diretto: Allora sussurrò: «Io so chi l’ha uccisa».
• delimitare una citazione: Tema del poema, dice Ariosto, sono “Le donne, i cavallier,
l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese”.
• riportare il titolo di un’opera (libro, quadro, film ecc.) in alternativa al corsivo: Al
Reina Sofía ho visto il “Guernica” di Picasso.
• riportare il titolo di una rivista o di un giornale: L’articolo è uscito venerdì su «La
Stampa».
• segnalare che una parola o un’espressione è impiegata come oggetto linguistico:
L’avverbio “mica” si usa per rafforzare una negazione.
• segnalare che una o più parole sono impiegate in un’accezione particolare o con una
particolare sfumatura espressiva (metaforica, ironica ecc.): L’altro gli ha
educatamente “fatto sapere” che non era d’accordo, e lui ci ha rimesso tre denti.

Le parentesi
Quelle tonde, sempre in coppia, si usano per racchiudere un inciso, ovvero una parola,
un’espressione o una frase il cui scopo è precisare, arricchire, esemplificare o commen-
tare ciò che si sta dicendo: Scortò Carlo Martello (figlio di Carlo D’Angiò) quando questi
si trovava a Firenze; La dracena (comunemente nota come “tronchetto della felicità”) è
una pianta tradizionalmente attribuita alla famiglia delle Agavaceae.

Quelle quadre, anch’esse in coppia, si usano:


• per segnalare l’omissione di una parte di una citazione: “Avrei incontrato la Maga?
Tante volte mi era bastato affacciarmi […] all’arco che dà sul quai de Conti, e appena
la luce di cenere e di olivo sospesa sul fiume mi lasciava distinguere le forme, subito la
sua figurina sottile si disegnava sul Pont des Arts”.
• all’interno di parentesi tonde: (Che la terra fosse sferica fu supposto, nell’antichità
classica, dai pitagorici [VI secolo a.C.]).

Il trattino
Si usa per unire due parole, accostate tra loro, che non formano abitualmente una paro-
la composta (la partita Italia-Spagna; la tratta Roma-Milano; il signor so-tutto-io); per
segnalare l’interruzione di una parola quando si va a capo a fine riga; per scandire la
divisione in sillabe (mi-scel-la-ne-a).

La lineetta
Si usa:
• in alternativa alle virgolette, per introdurre il discorso diretto, o per “racchiuderlo”,
se seguono altre frasi narrative:
‒ Che cosa sta insinuando, commissario?
I SUONI E I SEGNI

‒ Niente, contessa, sto solo riflettendo ad alta voce, ‒ rispose Montalbano.


• in alternativa alle parentesi o alle virgole, per delimitare un inciso: In alcuni casi però
‒ si pensi a Landolfi, Ortese, Buzzati, Bontempelli ‒ la letteratura italiana ha saputo
1
raccogliere la grande lezione del fantastico ottocentesco.

42

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Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

L’asterisco
Si usa nei testi a stampa come rimando a una nota o, in numero di tre, in sostituzione di
un nome di persona o di luogo che si vuole mantenere anonimo: La signora *** si era
trasferita nella cittadina trent’anni prima, nel fiore della giovinezza.

LA PUNTEGGIATURA NELLA SCRITTURA


APPROFONDIAMO DIGITALE
Quando si scrive al computer o su un altro supporto digitale, è bene ricordare che
prima di un segno di punteggiatura non va mai inserito lo spazio, mentre questo va
inserito, obbligatoriamente, dopo il segno di interpunzione. Osserva:
*Giulia , vuoi un gelato? (scorretto)
*Giulia,vuoi un gelato? (scorretto)
*Giulia ,vuoi un gelato? (scorretto)
Giulia, vuoi un gelato? (corretto)
Sulla tastiera del computer, i segni di punteggiatura non hanno un tasto dedicato, ma
ne condividono uno con altri segni oppure si ottengono con una combinazione di
tasti. Sotto trovi i comandi più utili.

Per sistema Apple: Per sistema Windows:


.  punto fermo: tasto su cui è .  punto fermo: tasto su cui è
indicato, premuto da solo indicato, premuto da solo
,  virgola: tasto su cui è indicata, ,  virgola: tasto su cui è indicata,
premuto da solo premuto da solo
…  puntini di sospensione: tre volte …  puntini di sospensione: tre volte
tasto del punto fermo oppure tasto tasto del punto fermo oppure tasto
Alt + tasto della virgola Alt Gr + 0133 su tastierino
;  punto e virgola: tasto maiuscolo numerico1
(Shift ) + tasto su cui è indicato il ; ;  punto e virgola: tasto maiuscolo
:  due punti: tasto Shift  + tasto (Shift ) + tasto su cui è indicato
su cui sono indicati i : il ;
!  punto esclamativo: tasto Shift  + :  due punti: tasto Shift  + tasto su
tasto su cui è indicato il ! cui sono indicati i :
?  punto interrogativo: tasto Shift  !  punto esclamativo: tasto Shift  +
+ tasto su cui è indicato il ? tasto su cui è indicato il !
( ) parentesi tonde: tasto Shift  + ?  punto interrogativo: tasto Shift 
tasti su cui sono indicate ( ) + tasto su cui è indicato il ?
[ ] parentesi quadre: tasto Alt + tasti su ( ) parentesi tonde: tasto Shift  +
cui sono rispettivamente indicate [ ] tasti su cui sono indicate ( )
-  trattino: tasto su cui è indicato, [ ] parentesi quadre: tasto Alt Gr +
premuto da solo tasti su cui sono rispettivamente
–  lineetta: tasto Alt + tasto su cui indicate [ ]
è indicato il – -  trattino: tasto su cui è indicato,
“ ” virgolette alte: tasto Shift  + tasto premuto da solo
su cui sono indicate le “ ” –  lineetta: tasto Alt Gr + 0150
« » virgolette basse: tasto Alt + tasto “ ” virgolette alte: tasto Shift  + tasto
del punto esclamativo per quelle su cui sono indicate le “ ”
I SUONI E I SEGNI

che aprono e tasto Alt + tasto Shift « » virgolette basse: tasto Alt Gr +
 + tasto del punto esclamativo per 0171 per quelle che aprono e 0187
quelle che chiudono per quelle che chiudono
1

43

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

* 
asterisco: tasto Shift  + tasto * 
asterisco: tasto Shift  + tasto su cui
su cui è indicato * è indicato *
1. Sulle tastiere che non sono dotate di tastierino numerico, di solito alcuni tasti assolvono questa funzione se
usati in combinazione con il tasto Fn.

SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Inserisci nel testo i 4 punti fermi che mancano, sostituendo le
PER INIZIARE

iniziali minuscole con iniziali maiuscole.

L’uomo con i libri sottobraccio uscì di casa e il mondo non c’era


guardò meglio e vide che c’era ancora, ma una fitta nebbia lo
nascondeva, forse per salvarlo da qualche pericolo era il solito mondo
e l’uomo ne vide alcuni dettagli ai suoi piedi: una crepa sul
marciapiede, un brandello di aiuola, una foglia morta per i poeti,
palminervia per i botanici, caduta per gli spazzini poi gli apparvero il
tronco di un albero, lo scheletro di una bicicletta senza ruote e una
luce gialla al di là della strada lì si diresse.

Stefano Benni, Achille piè veloce, Milano, Feltrinelli, 2005


SI
INVAL
2 COMPLETARE
·· Inserisci le virgole nelle seguenti frasi.
1. Cara Anna la tua ultima lettera che ho letto e riletto almeno dieci
volte mi ha riempito di sconcerto. 2. Sam Panopoulos l’inventore della
pizza hawaiana ovvero con formaggio prosciutto e ananas era un uomo
di origini greche poi emigrato in Canada. 3. Dopo lunghe discussioni
provocate come sempre dall’incapacità di Tommaso di scendere a
compromessi finirono col cedere alle sue pressioni.

SI
INVAL
3 CORREGGERE
·· Correggi l’uso delle virgole nelle seguenti frasi, sbarrando le
virgole da eliminare e inserendo quelle mancanti.

1. Giada tesoro potresti, andare a comprare il pane? 2. Achille era,


figlio di Peleo re di Ftia e della ninfa Teti. 3. La refurtiva conteneva di
tutto: bottiglie di vino pregiato qualche orologio di marca, due
smartphone occhiali da sole firmati e, una macchina fotografica. 4. Da
piccola ero convinta, che sottoterra ci fossero, tunnel che portavano i
soldi da un bancomat all’altro. 5. O risplendente Sole cosa mai saresti
tu, se non ci fossi io quaggiù su cui, risplendere? (F. Nietzsche)
6. Reich nacque a Dobrzcynica nei pressi di Leopoli nella parte polacca
I SUONI E I SEGNI

della Galizia; attualmente questo piccolo villaggio è situato in Ucraina


nell’oblast di Lviv che all’epoca, era ai limiti dell’Impero
1 austro-ungarico. 7. Bimbi venite a mangiare gli ospiti, sono già arrivati.

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Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

4 ANALIZZARE
·· Analizza l’uso dei due punti nelle frasi sottostanti. Per ogni
frase indica a quale tipologia appartiene, come nell’esempio:
introdurre il discorso diretto [DD], introdurre un’enumerazione o
elenco [E], introdurre una prova, un esempio, dei particolari
[PEP], esporre una conseguenza [C].
Es. Sono molto distratta: a volte dimentico persino dove ho
parcheggiato la macchina. [PEP
   ]

1. Qualcuno gridò: “Mani in alto!” [   ]

2. Non aveva aperto il libro: fece scena muta. [   ]

3. Sembrava un uomo tranquillo: trattava tutti con cortesia e non


alzava mai la voce. [   ]

4. Fuori dal finestrino: campi arati, filari di alberi, piccole case,


laghetti artificiali. [   ]

5. Fanno parte del Maghreb: la Libia, la Tunisia, l’Algeria,


la Mauritania e il Marocco. [   ]

6. Maxi operazione in stazione Centrale: decine gli identificati. [   ]

5 PRODURRE
· · · Continua le frasi tenendo in conto il segno di punteggiatura
presente.
1. Mio fratello, 

2. Era ancora presto per uscire; 

3. E di colpo lo vidi: 

4. Il Dolce Stil Novo (

5. Lavorando nelle cucine ne ho viste di tutti i colori, 

6. Sull’autobus ho sentito una mamma che diceva a suo figlio: 

7. Ragazze, 
I SUONI E I SEGNI

8. Numerosi studi indicano che le piramidi [


1

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

SI
INVAL
6 COMPLETARE
·· Inserisci i segni di punteggiatura opportuni.

1. I consumi del cosiddetto ̲_ primo mondo ̲_ non soltanto


provocano lo sperpero delle risorse ̲_ ma danneggiano anche
notevolmente il sistema climatico. 2. È nato prima l’uovo o la gallina
̲_ 3. Ma io veramente ̲_ non pensavo che te la saresti presa tanto.
4. Quale dei seguenti termini è un sinonimo di ̲_ efferato ̲_
5. Sembra che faccia di tutto per farsi detestare ̲_ non chiama mai _
quando chiama lo fa per chiederti un favore ̲_ non dice mai grazie.
6. Nel lontano paese di ̲_ sbarcarono un giorno tre marinai ̲_ il
manoscritto non riporta i loro nomi né fornisce particolari del loro
aspetto ̲_ provenienti da terre allora sconosciute. 7. Non ero ancora
del tutto sveglio ̲_ quando udii in lontananza ̲_ Al fuoco, al fuoco
̲_ 8. La vita è come andare in bicicletta ̲_ se vuoi stare in equilibrio
devi muoverti.

7 COMPLETARE
· · · Inserisci la punteggiatura mancante seguendo le indicazioni
sottostanti (trasforma le iniziali in maiuscole se necessario).

, virgole: varie volte : due punti: 1 volta


? punto interrogativo: 1 volta ( ) parentesi tonde: 1 volta
. punto fermo: 3 volte “ ” virgolette: 1 volta

I n astronomia viene chiamata eclissi totale centrale quella che


avviene quando il centro del Sole della Terra e della Luna
sono allineati in questo caso la Luna è tutta nell’ombra della
Terra ma parte dei raggi solari sfiora la superficie terrestre e
attraversando l’atmosfera viene deviata fino a toccare la Luna
dandole così un riflesso rossastro il colore è appunto dovuto al
filtraggio dell’atmosfera per un fenomeno legato alla rifrazione
la luce solare cede alcune componenti azzurre alla nostra
atmosfera perciò il cielo è azzurro e resta quindi più ricca di
rosso un fenomeno simile avviene al crepuscolo quando il Sole
I SUONI E I SEGNI

che in realtà è già tramontato resta visibile perché la sua luce è


deviata dall’atmosfera e appare di colore rosso.

Adattato da A che cosa è dovuta l’eclissi di luna rossa, www.focus.it 15/02/2015


1

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Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

Maiuscole e minuscole
La maggior parte delle parole italiane si scrive con l’iniziale minuscola. La maiuscola
viene usata come prima lettera nei seguenti casi:
• all’inizio di un testo
• dopo un punto fermo, un punto interrogativo o un punto esclamativo
• all’inizio di un discorso diretto, dopo le virgolette o la lineetta
• con i nomi propri di persona e di animale, compresi i cognomi, gli appellativi, i
soprannomi: Angelo, Pallino, i signori Bianchi, Gianni il Baro
• con i toponimi, cioè i nomi propri di luogo: Firenze, la Grecia, l’Africa, Atlantide. Nei
toponimi composti si scrive in minuscolo il nome comune e in maiuscolo il nome
proprio: mar Egeo, via Galimberti, fiume Tevere. Quando il nome comune è parte
integrante del nome proprio, tuttavia, generalmente entrambi i termini vanno scritti
in maiuscolo: Alpi Graie, Monte Bianco, Lago Maggiore, Isola d’Elba. Quando i nomi
piazza, via, strada, ponte accompagnano un nome proprio, possono essere scritti
con la minuscola o la maiuscola: piazza Navona o Piazza Navona, via Veneto o Via
Veneto. Eventuali preposizioni invece andranno in minuscolo: Via del Turco, non
*Via Del Turco
• con i nomi di corpi celesti: Plutone, Marte, Orione

ATTENZIONE terra o Terra?

I nomi Terra, Sole e Luna vanno scritti in maiuscolo quando sono impie-
gati in un’accezione “astronomica”. Osserva la differenza:

C’era un gran sole.


La Terra ruota intorno al Sole.
Era una terra dura e pietrosa.
La Terra è il terzo pianeta dal Sole.
La luna splendeva tra le nuvole.
La Luna è un satellite naturale del nostro pianeta.

• con i nomi di ricorrenze e festività, religiose e laiche: Natale, Pasqua, Ramadan,


Primo Maggio
• con i titoli di un’opera artistica (romanzo, poesia, quadro ecc.): Divina Commedia,
La Gioconda, L’infinito
• con il nome di decenni (gli anni Trenta, gli anni Settanta), di secoli (il Trecento, il
Novecento), di millenni (il Duemila)
• con il nome di avvenimenti storici di rilievo (la Resistenza, il Risorgimento). In caso
di nomi estesi, la maiuscola si usa solo per l’iniziale della prima parola (la Prima
guerra mondiale, la Guerra dei trent’anni)
• con i nomi Nord, Sud, Ovest, Est, Settentrione, Meridione, Occidente, Oriente,
I SUONI E I SEGNI

Mezzogiorno ecc. quando indicano aree geopolitiche (Viaggiare nel Sud-est asiatico,
MA vento da sud-est; il declino dell’Occidente, MA il sole tramonta a occidente)
• con le sigle: ONU, UNICEF. La maiuscola si può usare anche solo per la prima
1
lettera (l’Onu, l’Unicef)

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

• con i nomi di divinità e personaggi sacri (Dio, Zeus, Allah, Shiva, la Madonna ecc.),
di oggetti di culto (la Sindone), di libri considerati sacri (il Corano, la Bibbia); dio
con la minuscola indica invece una divinità indeterminata (Poseidone era il dio del
mare)
• con i nomi ufficiali di enti, organizzazioni, istituzioni: l’Università di Torino, la
Banca d’Italia, la Juventus. Nei nomi di istituzioni composti da nomi diversi, si può
usare la maiuscola solo per il primo nome (l’Agenzia delle entrate, il Consiglio dei
ministri) o per tutti (l’Agenzia delle Entrate, il Consiglio dei Ministri). Se il secondo
termine è un aggettivo, esso in genere va in minuscolo (Chiesa cattolica), a meno che
il nome non sia identificato con una sigla (Unione Europea: UE)

ATTENZIONE MAIUSCOLA O MINUSCOLA?

I nomi di enti e istituzioni si scrivono con la maiuscola quando sono pro-


pri, cioè designano un ente o un’istituzione in particolare, e con la mi-
nuscola quando sono comuni, cioè hanno un significato generico.

la Repubblica italiana / l’Italia è una repubblica


il Partito Laburista / anche loro vogliono fondare un partito
il Governo britannico / ecco il programma di governo

In alcuni casi, tuttavia, alcuni nomi comuni indicanti istituzioni vengono


scritti in maiuscolo per differenziarli da omografi di significato diverso.
Osserva:

Stato (= nazione)
stato (= condizione)
Chiesa (= istituzione ecclesiastica)
chiesa (= edificio religioso)
Borsa (= compravendita di beni mobiliari e merci; il centro in cui
essa avviene)
borsa (= sacchetto, portaoggetti)
Camera (= parte del parlamento)
camera (= stanza)
Paese (= nazione)
paese (= piccolo centro abitato)

• con i nomi degli abitanti di uno Stato, di una regione o di una città se antichi (i
Greci, i Romani, gli Unni), mentre per il nome degli abitanti moderni prevale l’uso
della minuscola (gli italiani, i tedeschi, i siciliani, i genovesi)
• con i nomi di palazzi, musei, edifici pubblici e privati: il Caffè Baratti, il Teatro alla Scala
• con alcune cariche pubbliche, quando con esse si indica esattamente la persona: è
arrivato il Sindaco, MA mio padre è diventato sindaco
I SUONI E I SEGNI

• con i nomi astratti personificati: la Libertà, la Bellezza, l’Amore


• negli appellativi di cortesia e nei titoli (Egregio Direttore, Gentile Dottoressa Rossi
ecc.), e nei pronomi personali e possessivi di cortesia (Lei, Sua, Le, Voi, Vostro ecc.)
1 impiegati in testi molto formali (vedi M3_U1).

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Unità 4 - La punteggiatura e le maiuscole

SI
INVAL
8 CORREGGERE
· Le seguenti frasi sono scritte usando solo le lettere minuscole.

PER INIZIARE
Inserisci le maiuscole dove è necessario.

1. il grande generale cartaginese annibale raggiunse le alpi nel 218


a.c. provenendo dalla spagna. 2. per la religione musulmana, il
ramadan è uno tra i periodi più sacri di tutto l’anno, durante il quale
viene festeggiata la rivelazione del corano di allah al profeta
maometto. 3. i satelliti che orbitano attorno alla terra restano in
movimento grazie alle stesse leggi che governano il moto dei pianeti
attorno al sole. 4. gli agnelli lasciano l’italia: la exor, azienda
italiana di diritto olandese, si trasferisce nei paesi bassi. 5. la civiltà
egizia si sviluppò lungo il fiume nilo nello stesso periodo in cui si
svilupparono le grandi civiltà mesopotamiche. 6. il dottor guidi? non è
ancora rientrato. chi lo desidera? 7. il 2 giugno 1946 i cittadini
italiani furono chiamati a decidere tra monarchia e repubblica e nacque
la repubblica italiana. 8. la divina commedia ebbe un immediato
successo e conobbe una straordinaria diffusione fin dal primo
trecento. 9. pietro proietti, detto libanese, è un personaggio
letterario, protagonista del libro di giancarlo de cataldo, romanzo
criminale.

9 PRODURRE
·· Inventa una frase per ognuno dei seguenti nomi, come
nell’esempio.

Es. Chiara: Chiara non si era ancora svegliata.

chiara:  Era una chiara mattina d’estate.

Sessanta: 

sessanta: 

Luna: 

luna: 

Sud: 

sud: 
I SUONI E I SEGNI

Stato: 

stato: 
1

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MAPPA
UNITÀ 4

LA PUNTEGGIATURA

È L’INSIEME DEI SEGNI USATI PER SCANDIRE IL FLUSSO DELLE PAROLE


NELLA LINGUA SCRITTA

I PIÙ IMPORTANTI SONO ALTRI SONO

(.) punto fermo (...) puntini di sospensione

(,) virgola ( ) parentesi tonde

(:) due punti [ ] parentesi quadre

(;) punto e virgola (-) trattino

(!) punto esclamativo (–) lineetta

(?) punto interrogativo (“ ” o « ») virgolette

(*) asterisco

50

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MAPPA
UNITÀ 4

LA MAIUSCOLA SI USA

DOPO (.), (!), (?)


SI USA PER

ALL’INIZIO DEL DISCORSO DIRETTO

NOMI PROPRI Paolo, Pallino, Allah

LUOGHI Roma, l’Iraq, il mar Mediterraneo

CORPI CELESTI Marte, la Terra

FESTIVITÀ il Natale, il Ramadan

OPERE la Divina Commedia

DECENNI, SECOLI,
gli anni Sessanta, l’Ottocento, il Risorgimento
AVVENIMENTI STORICI

ISTITUZIONI, ENTI,
la Repubblica Italiana, la Juventus, la Pirelli
AZIENDE ECC.

SIGLE UE, ONU

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LABORATORIO
SUI TESTI SI
INVAL

L
a città di Sofronia si compone di due mezze città. In una
c’è il grande ottovolante dalle ripide gobbe, la giostra con
la raggiera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, il
pozzo della morte con i motociclisti a testa in giù, la cupola
del circo col grappolo dei trapezi che pende in mezzo. L’altra
mezza città è di pietra e marmo e cemento, con la banca, gli
opifici, i palazzi, la scuola e tutto il resto. Una delle mezze
città è fissa, l’altra è provvisoria e quando il tempo della sua
sosta è finito la schiodano, la smontano e la portano via, per
trapiantarla nei terreni vaghi d’un’altra mezza città.
Così ogni anno arriva il giorno in cui i manovali staccano i
frontoni di marmo, calano i muri di pietra, i piloni di cemento,
smontano il ministero, il monumento, i docks, la raffineria di
petrolio, l’ospedale, li caricano sui rimorchi, per seguire di
piazza in piazza l’itinerario d’ogni anno. Qui resta la mezza
Sofronia dei tirassegni e delle giostre, con il grido sospeso
dalla navicella dell’ottovolante a capofitto, e comincia a
contare quanti mesi, quanti giorni dovrà aspettare prima che
ritorni la carovana e la vita intera ricominci.
Adattato da Italo Calvino, Le città invisibili, Mondadori, Milano, 1993
I SUONI E I SEGNI

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1 ORDINARE
· Metti in ordine alfabetico le seguenti parole tratte dal brano.
ottovolante • giostra • ruota • gabbie • grappolo • opifici • palazzi •
scuola • ministero • monumento • trapezi • città

1.  7. 

2.  8. 

3.  9. 

4.  10. 

5.  11. 

6.  12. 

2 RICONOSCERE
·· Cerchia tutti i dittonghi presenti nel brano e indica con una
barretta gli iati, come nell'esempio.
Es. quello, mi|o

3 ANALIZZARE
·· Per ognuna delle seguenti parole tratte dal testo, indica se la i
corrisponde a un suono o ha funzione diacritica, cioè serve a
indicare che la consonante precedente deve essere pronunciata in
modo dolce.
SUONO FUNZIONE DIACRITICA
13. città

14. giostra

15. giù

16. girevoli

17. provvisoria

18. giorno

19. pietra

4 RIFLETTERE
· · · Nel primo paragrafo c’è una parola in cui la i non corrisponde ad
alcun suono e non ha funzione diacritica, perché senza i la
I SUONI E I SEGNI

pronuncia non cambierebbe, esattamente come avviene in scienza,


specie ecc. Individuala e trascrivila qui:
1
.

53

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

5 ANALIZZARE
· · · Dividi in sillabe le parole della prima parte del brano, cerchia i
monosillabi, segna tutti gli accenti tonici e classifica le parole
con più di una sillaba in base al loro accento, come nell’esempio.

La cit/tà di So/frò/nia si compone di due mezze città. In una c’è il


grande ottovolante dalle ripide gobbe, la giostra con la raggiera di
catene, la ruota delle gabbie girevoli, il pozzo della morte con i
motociclisti a testa in giù, la cupola del circo col grappolo dei trapezi
che pende in mezzo...

PAROLE TRONCHE PAROLE PIANE PAROLE SDRUCCIOLE

città, Sofronia,

6 ANALIZZARE
·· Concentrati sul secondo paragrafo, individua le parole che
contengono un digramma (8) e trascrivile nella tabella.
Specifica poi nella colonna di destra di che digramma si tratta,
come nell'esempio.

PAROLA CHE CONTIENE IL DIGRAMMA DIGRAMMA

ogni gn

7 ANALIZZARE
·· Trascrivi qui sotto tutti i casi di elisione presenti nel testo (8) e
per ognuno indica se l’elisione è obbligatoria [O] o facoltativa [F].
I SUONI E I SEGNI

O F
1.
1
2.

54

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3.

4.

5.

6.

7.

8.

8 TR ASFORMARE
· Applica il troncamento nelle seguenti espressioni, indicando se è
obbligatorio [O] o facoltativo [F].
O F
1. il grande ottovolante

2. quale ottovolante?

3. nessuno ottovolante

4. un bello monumento

5. quello ministero

9 INSERIRE
· · · Il brano che segue è privo di punteggiatura. Reinserisci i segni
mancanti e trasforma le iniziali minuscole in maiuscole dov’è
necessario.

I l territorio al di là della stretta e pianeggiante cimosa


costiera un tempo paludosa e malarica è prevalentemente
costituito da ondulazioni collinari che composte da argille
sabbie e marne sono spesso soggette a movimenti franosi la
fascia appenninica invece è interessata da formazioni calcaree
le massime vette sono il massiccio della Meta 2241 m e il M.
Miletto 2050 m la varietà morfologica e la differente distanza
dal mare influenzano il clima della regione che presenta
spiccate condizioni di marittimità nella fascia costiera
risultando invece decisamente continentale nelle aree montane
è quindi assai pronunciata l’escursione termica sia annua sia
diurna mentre le precipitazioni frequenti soprattutto in autunno
I SUONI E I SEGNI

e in primavera sono copiose e assumono spesso carattere


nevoso.
1
Adattato da “Molise” in www.treccani.it

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

10 C O M P L E T A R E
· Completa il paragrafo successivo dello stesso testo selezionando
le forme corrette o comunque preferibili.

I fiumi hanno regime (torrentizio / torrentizzio). Il manto boschivo,


che ricopre buona parte delle (province / provincie) di Isernia e di
(Campobasso / Campobbasso), (é / è) dominato in alto dal faggio,
a (cui / qui) subentrano il cerro e la quercia alle quote inferiori.
(Al disotto / aldisotto / al di sotto) dei 400 m, infine, l’intenso e
prolungato disboscamento ha (presso che / pressoché) eliminato il
bosco a vantaggio delle coltivazioni.

Adattato da “Molise” in www.treccani.it

11 C O R R E G G E R E
· · · Nel seguente articolo ci sono ben 13 errori ortografici.
Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.

L ’inizio del percorso sta’ in un punteruolo o in una manciata


di colore con cui gli uomini, le donne e spesso sopra tutto i
ragazzi dei gruppi preistorici esprimevano con immagini molto
schematiche (graffiti) i loro stati d’animo, le loro credenze
religiose, i fatti importanti vissuti dal gruppo. Gli esempi più
antichi ed emozionanti di questo nuovo modo di esprimere
l’idee li troviamo ancora oggi nelle grotte francesi di chauvert
e di Lascaux o in quelle Spagnole di Altamira. Il punto di
arrivo lo troviamo in Palestina e in Libano, sù per giù 3.000
anni fà, quando le popolazioni di quella regione danno vita alla
prima scrittura così come l’ha conosciamo noi, cioè a un
sistema di lettere che esprimono un’insieme di suoni. Fatta di
significanti (linguaggio) che possono resistere al tempo, la
lingua scritta ha reso straordinariamente stabili i diversi saperi
umani. Ha accellerato sensibilmente la loro crescita, la loro
diffusione nello spazio e nel tempo, il loro accurato controllo.
Soprattutto, però, grazie ai segni scritti, la spece umana a
potuto sviluppare l’attività conoscitiva in vero e proprio
pensiero scentifico e, sempre grazie a essi, si è aperta la porta
all’espressione artistica e alla bellezza letteraria.

Adattato da www.treccani.it/enciclopedia/scrittura_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/


I SUONI E I SEGNI

1


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ORTOGRAFIA E
PUNTEGGIATURA
SUI TESTI SI
INVAL

1 Completa il bollettino meteo scegliendo l’opzione corretta.

U
· na (perturbazione /
perturbazzione) atlantica in transito sull’
(europa Centrale / europa centrale
/ Europa centrale) tende a estendere i suoi effetti anche sulle
(regioni / reggioni) settentrionali italiane, con condizioni di
instabilità più marcata sul settore orientale. Sulla base delle
previsioni
(disponibbili / disponibili), il
dipartimento della (Protezzione /
Protezione) civile, d’intesa con le regioni coinvolte, ha emesso
nella giornata di ieri un avviso di condizioni meteorologiche
avverse; in particolare, l’avviso prevede precipitazioni a
prevalente carattere di rovescio o temporale sulle
(provincie / province) di Trento e
Bolzano. I fenomeni saranno
(accompagnati / accompagniati) da
(rovesci / rovescii) di forte intensità, frequente attività
elettrica, forti raffiche di vento e locali grandinate.

Adattato da www.dire.it/25-07-2015

2 Inserisci nel testo gli accenti grafici e gli apostrofi mancanti.


·
Q ueste fiabe son nate cosi. Dopo averne scritta una per un
caro bimbo che voleva da me, ad ogni costo, una bella
fiaba, mi venne, un giorno, l idea di scriverne qualche altra pei
miei nipotini. In quel tempo ero triste ed anche un po
ammalato, con un inerzia intellettuale che mi faceva rabbia, e i
lettori non immagineranno facilmente la gioia da me provata
nel vedermi, a un tratto, fiorire nella fantasia quel mondo
meraviglioso di fate, di maghi, di re, di regine, di orchi, di
I SUONI E I SEGNI

incantesimi, che e stato il primo pascolo artistico delle nostre


piccole menti. Vissi piu settimane soltanto con essi,
ingenuamente, come non credevo potesse mai accadere a chi e
1
gia convinto che la realta sia il vero regno dell arte. Se un

57

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

importuno fosse allora venuto a parlarmi di cose serie e gravi,


gli avrei risposto, senza dubbio, che avevo ben altre e piu serie
faccende pel capo.

Luigi Capuana, Prefazione, C’era una volta, Sellerio, Palermo, 2006

3 Nel testo dell’oroscopo sono presenti 6 errori ortografici.


· Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

B uongiorno, Capricorno! È tempo d’amore. Particolarmente


bella la donna del segno, famosa delresto per il suo fascino
e l'eleganza, illuminata dalla Luna primo cuarto è fortunata in
amore. Incantevoli i suoi zigomi alti e ossuti, come le roccie
delle dolomiti, e gli occhi che accompagnano il bellissimo
sorriso, che tutto rispecchiano e reggistrano. Premiato da
Saturno anche l'uomo Capricorno, però deve mettere da parte
le delusioni primaverili, la estate avrà altri colori. Auguri.

4 Nel testo della barzelletta sono presenti 5 errori ortografici.


· Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

L a maestra di matematica chiede ha Pierino: “Se in una tasca


dei pantaloni hai un’euro e nell'altra né hai due, quanti
soldi hai in tutto? Pensa bene prima di rispondere”. Pierino sì
controlla le tasche, e poi risponde un po perplesso: “Ho i
pantaloni di un altro, signora maestra!”.

5 Nel seguente brano mancano molti segni di punteggiatura.


· Reinserisci i segni mancanti e trasforma le iniziali minuscole in
maiuscole dov’è necessario.

C omincia come quasi tutto con una canzone al principio era


il verbo erano parole accompagnate da una melodia è così
che venne fatto il mondo che il vuoto fu diviso che le terre e le
stelle e i sogni e gli dèi minori e gli animali che ogni cosa
venne al mondo. Con il canto. I grandi rettili furono cantati
dopo che il cantore aveva finito con i pianeti le colline gli

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alberi gli oceani e gli animali più piccoli. Furono cantate le
scogliere che legano l'esistenza i terreni di caccia e l'oscurità
le canzoni rimangono. Durano. La canzone giusta può
trasformare un imperatore nello zimbello del paese può far
cadere dinastie una canzone dura ben oltre il momento in cui i
fatti e le persone di cui parla sono diventati polvere e sogno è
questo il potere delle canzoni.

Adattato da Neil Gaiman, I ragazzi di Anansi, Mondadori, Milano, 2007

6 Completa la poesia con le lettere o le parole monosillabiche


·· mancanti, inserendo gli accenti e gli apostrofi dov’è necessario.

S ono quel che sono, e questo è suffi


E se nessu
contento,
nte,
altro al mondo se ne accorge, sono

E se tutti accorgono sono ugualmente contento.


C’è un mondo intero che accorge, e per me di gran
lunga il più grande,
E questo sono io,
E se arrivo a capirmi oggi o tra diecimila
o dieci mi oni di anni,
Posso accettarlo allegramente ora o, altrettanto
allegramente, posso aspettare.
Il mio punto d’appoggio è cementato e mortasato nel granito,
rido di ci che tu chiami dissolu ne, e
conosco l’ampiezza del tempo.
Sono il poeta del corpo,
e sono il poeta dell’anima.
I piac ri del c lo mi sono vicini e le pene
dell’inferno mi sono vicine,
I primi li trapianto e coltivo in me, le seconde le traduco in
una nuova lingua.

Walt Whitman, Foglie d’erba, Newton Compton, Roma, 2014

7 Inserisci nel dialogo gli accenti grafici e gli apostrofi mancanti.


·· - Stamattina ho incrociato Paolo al parco: andava su e giu di
corsa, con tanto di cuffie e orologio segnapassi. Incredibile!
Dopo un ora sono ripassata ed era ancora li che correva. Da
quando in qua fa sport? Sembrava motivatissimo...
- Eh eh, mi sa che la motivazione, come la chiami tu, si chiama
Virginia. Non fa che ripetere che e stufa di stare con un
poltrone che passa tutto il suo tempo libero davanti alla TV.
Proprio lei, un arrampicatrice che va matta per la montagna e

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

non sta mai ferma un attimo. Diciamo che Virgi ha fatto un po’
di pressione, ecco.
- Beh, ma qual e il problema? Se lui e contento cosi….
- Mah… tu di pure quel che vuoi, ma a me non sembra
contento. A me sembra... esausto!

8 Nella seguente voce di enciclopedia sono presenti 6 errori


·· ortografici. Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

A cero: nome di piante appartenenti al genere Acer, che conta


circa 150 spece dell’emisfero boreale (8 spontanee in
Italia): sono alberi con foglie opposte, per lopiù palmatolobate,
fiori di norma ermafroditi, in infiorescienze corimbose, ovario di
2 carpelli, che da per frutto due samare, simili alla pala di un
elica (si tratta di due acheni alati che, separandosi a maturità, si
disperdono facilmente per la presenza dell’ala). Il legno degli
aceri, elastico, compatto e di colore chiaro, è ricercato in
falegnameria, ma anche nei lavori di ebanisteria, liuteria e
intarsio, per la bella colorazzione delle venature.

Adattato da www.treccani.it

9 Nel testo seguente sono presenti 6 errori ortografici.


·· Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

Q uanto tempo devi dedicare ogni giorno allo studio?


Quasi certamente te l’ho stai già chiedendo. Sappi allora
che non esiste una risposta uguale per tutti. La quantità di
tempo utile a realizzare uno studio profiquo è infatti
subordinata a una serie di elementi:
a) la motivazione, che deve accompagnare anche la scelta di
iscriversi a un indirizzo di studi;
b) la concentrazione, di cui ciascuno sa disporre;
c) il possesso di conoscienze di base necessarie per aquisire
abilità superiori.
Per una migliore gestione del tempo ecco, però, alcuni consigli
pratici.
Nel tuo orario settimanale ci saranno senzaltro giorni più
intensi, altri meno; impara fin da principio a organizzarti,
sfruttando al meglio la giornata: non subordinare perciò il tuo
pomeriggio all'orario scolastico del giorno successivo!

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Ciò significa che devi uscire dal meccanismo a rischio che ti
porta ad aprire il diario alla ricerca del “che cosa devo fare
per domani?”. La gestione del tuo tempo, anzichè occasionale,
dovrà essere puntualmente programmata e non in funzione del
giorno, ma almeno dell'intera settimana.

Adattato da Paola Melo, Come “imparare a imparare”, www.corriere.it 29 gennaio 2011

10 Il seguente brano è privo di punteggiatura. Reinserisci i segni


·· mancanti e trasforma le iniziali minuscole in maiuscole dov’è
necessario.

V ergogna senso di colpa emarginazione siamo nel 2018


eppure in buona parte del mondo le mestruazioni vengono
ancora associate a qualcosa di sporco malvagio da ignorare e
nascondere un problema serissimo soprattutto considerando che
circa la metà della popolazione femminile e dunque il 26% di
quella mondiale è in età fertile la mancanza di informazioni su
questo delicato argomento è spesso causa di discriminazione e
preconcetti che danneggiano la crescita di milioni di ragazze
vittime di tabù che impediscono loro di sviluppare abitudini di
vita sane e quindi di avere un percorso di crescita normale.

Adattato da Sara Ficocelli, Giornata internazionale per l'igiene mestruale, Unicef: “Non vergognatevi”,
www.repubblica.it 28 maggio 2018

11 Completa i proverbi con le lettere o le parole monosillabiche


· · · mancanti, inserendo gli accenti e gli apostrofi dov’è necessario.
1. Da cosa na e cosa. 2. Chi s ,f , e chi
non s , insegna. 3. Con le mani di altro è facile
toccare il fuoco. 4. Finc c'è vita, c'è speranza. 5. Il
silenzio, spesso, è una predica elo ente. 6. La necessità
aguzza l'inge o. 7. Non serve la s enza a chi non
ha esperienza. 8. Sacco vuoto non st in piedi. 9. Ogni
erba che guarda in s , ha la sua virtù. 10. La gatta
frettolosa fece i mici echi. 11. A buon cava er
non manca lancia. 12. Na e [pass. rem. nascere] per
nulla chi vive sol per s . 13. Non c'è due senza
tr . 14. Patti chiari, amici a lunga.

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

12 Inserisci nel testo gli accenti grafici e gli apostrofi mancanti,


· · · eventualmente separando parole scritte unite.

I l montaggio di una tenda puo essere molto impegnativo,


specialmente se lo si fa per la prima volta e, ovviamente, se
nessun altro ci da una mano. Dimprovviso ci si trova circondati
da bacchette e non ce ne una che si incastri con laltra; o,
peggio, tutto fila alla perfezione, ma alla fine la tenda non sta
in piedi. Niente paura: fa quel che che suggeriamo qui sotto e
in men che non si dica potrai dormire nella tua tenda come un
re nel suo palazzo. Cerca un posto in piano e allo stesso tempo
un po rialzato e ripuliscilo bene da pietre, ramoscelli ecc.
Stendi accuratamente il telone, a mo di barriera di protezione
tra il terreno e la tenda, dopodiche prendi la tua tenda, trova
il lato inferiore e sistemalo sopra il telone. Ora prendi le aste
e collegale a coppie a formare un tuttuno: in genere sono gia
abbinate per mezzo di elastici o contrassegnate con gli stessi
colori o numeri. Una volta collegate tra loro, fissa le aste alla
tenda, direttamente tramite le fibbie oppure inserendo le aste
negli appositi occhielli, a seconda del tipo di tenda. Se hai una
tenda autoportante, le aste si fletteranno da sole, facendo
raddrizzare la tenda. Se invece hai una tenda classica, ci vorra
un po piu di tempo. Prendi un’asta, piegala e stendila finche
non raggiungi l’angolo appropriato. Dopo aver posizionato e
rinforzato la prima asta, passa alla seconda e così via.

13 Riscrivi le sequenze in evidenza separando le parole e inserendo


· · · gli accenti, gli apostrofi e le “h” opportune.
- Quale il problema, Cinzia? Menevuoi parlare?
- Fabio, come al solito. Eppureglielogiadetto mille volte che
non voglio che mi chiami mentre sto lavorando. Niente da fare:
senefrega di quel che gli dico, senesemprefregato.
- Accidenti, anche tu, però… non glienepassi una. A lui e a
nessunaltro. A me Fabio sembra molto paziente. Non selepresa
neanche la volta che teneseiandata a metà della festa per
un’emergenza sul lavoro. Non telaprendere, ma telodevo
proprio dire: quando sei nervosa, non ceneuna che vada bene.
Ti arrabbi per tutto!


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14 Nel seguente testo sono presenti alcuni errori ortografici.


· · · Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

C onsiderato che alla luce della norma sopra richiamata il


Sindaco può intervenire per prevenire e contrastare atti e
comportamenti tali dà compromettere la vivibilità della
collettività creando disagio e allarme nella popolazione in
quanto ledono le regole sociali per un’ordinata, civile e serena
convivenza e che per tanto devono trovare disciplina nello
ambito della nuova tutela della sicurezza urbana;
rilevato che nel territorio comunale si manifestano
comportamenti che contrastano con la fruibilità del patrimonio
civico e che ledono il diritto di ognuno di godere del benessere
offerto dal poter vivere nel decoro igenico ed estetico dei
luoghi, degli spazi e di tutto il contesto urbano [ ]
Adattato da www.ambiente.comune.pisa.it

15 Il seguente brano è quasi del tutto privo di punteggiatura.


14
· · · Reinserisci i segni mancanti e trasforma le iniziali minuscole in
maiuscole dov’è necessario.

C e ne misi di tempo per capire da dove venisse. Il piccolo


principe che mi faceva molte domande sembrava non sentire
mai le mie ma a poco a poco certe sue osservazioni casuali mi
rivelarono tutto per esempio quando vide per la prima volta il
mio aereo non lo disegnerò perché sarebbe un’impresa troppo
difficile per me mi chiese che è questo coso non è un coso
questo vola è un aereo il mio aereo.
Ero fiero di fargli sapere che io volavo. Come? Sei caduto dal
cielo esclamò sì feci io in tono modesto ah, che buffo e il
piccolo principe scoppiò in una bella risata che mi innervosì
parecchio non mi piace quando le mie disgrazie non vengono
prese sul serio allora anche tu vieni dal cielo aggiunse Di quale
pianeta sei

Adattato da Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe, Sellerio, Palermo, 2015

63

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LIVELLO 1 - Fonologia, ortografia e punteggiatura

16 Completa il testo scegliendo l'opzione corretta o la più comune.


···
N on ho domeniche, i miei giorni colano col colore dei fiumi e
dei sogni, fra parapetti di ferro, in un silenzio che
(fa’ / fa / fà) meraviglia. Fossero, una
volta (almeno / al meno), una fanfara di
trombe o una disfatta gridata. Ma io temo che la mia voce
accadrebbe in un’aria indifferente, nessuno
(e / é / è) così benevolo da raccogliere i miei cartelli e molli
colpi di guanto, sono prigioniero per sempre della prudenza
con (qui / cui) studio troppo a lungo i
minuti senza osare mai viverli
(all’improvviso / allimprovviso).
Qualunque cosa faccia, dovunque vada, un pensiero mi
conforta: sono un uomo involontario, dunque sono un uomo
(innociente / innocente).
Il peccato (, / ; / :) inventato dagli
uomini per meritare la pena di vivere, per non essere castigati
senza (perchè / per che / perché).
Progetto di favola o (relicuia / relicquia
/ reliquia) di sogno: scendo alla stazione di una città di cui
non conosco la lingua. Bambini con un coltello in mano
improvvisamente si mettono a ridere.
Quando vado solo in città una figura col mantello mi segue.
Come il (cieco /ceco) di quel gioco di
parole: il quale cerca una busta nera in una stanza nera, e la
busta non (ce / c’è)…
[ ] Pena di doversi lasciare a metà, dopo aver fatto con
(se / sé / sè) stessi così poca strada,
curiosità di conoscere il (seguìto /
sèguito), (seppure / se pure) esista
altrove un copione completo…
(Come / Com’è / Com è) difficile,
(dio / Dio).
Nomi d’infanzia friulana, mentre dormo, soffiano un suono sul
tenero palinsesto della memoria. Il nome di un
(Paese / paese), di una prostituta, di una
stella…
(Che / Ch’è) (né /
n’è / ne) sarà di (mé / e), di quel giorno
di pioggia del trentanove, nel suo (cielo /
celo) di cherubini esangui?

Gesualdo Bufalino, Diceria dell’untore, Bompiani, Milano, 2009

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Livello 2

Morfologia

Missioni itaca.academy

2 L’ARTICOLO, Cerca

IL NOME, L’AGGETTIVO Morfologia


QUALIFICATIVO L'articolo

Il nome: funzione e significato


3 I PRONOMI PERSONALI,
I DETERMINATIVI, I PRONOMI Il nome: struttura

RELATIVI 2
Il nome: forme (genere)

Il nome: forme (numero)

4 IL VERBO L'aggettivo qualificativo:


funzione, posizione, struttura

5 L’AVVERBIO, L'aggettivo qualificativo:


forme e gradi
LA PREPOSIZIONE,
LA CONGIUNZIONE, I pronomi personali

L’INTERIEZIONE Pronomi personali riflessivi


e combinati

A_064_155_L02_M02_06.indd 65 Gli aggettivi e i pronomi possessivi


30/01/19e11:30
Missione

2 L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online)


0% 10% 20% 30% 40% 50%
UNITÀ
L'articolo
Il nome: funzione e significato
Il nome: struttura
Il nome: forme (genere)
Il nome: forme (numero)
L'agg. qual.: funzione, posizione, struttura
L'agg. qual.: forme e gradi

PERCENTUALE ERRORI

RISORSE esercizi
Cartaceo 64
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 11
da dove Unità online 827
vuoi unità online
Verifiche online 61
Itaca papers 84

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confronta i risultati
esercitare con la media nazionale

online
scegli
la tua verifica su carta

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 1 L’articolo
Che cos’è l’articolo
L’articolo è una parte variabile del discorso (che può cioè assumere forme diverse) la
quale si premette al nome e con esso concorda in genere e numero: il parco, le ragazze,
uno studente ecc.
Quando il nome è preceduto da un aggettivo, l’articolo precede l’aggettivo (il mio zaino,
una bella favola), tranne che con gli aggettivi tutto, entrambi, ambedue, che precedono
l’articolo (tutta la vita, entrambi i giorni, ambedue le proposte).
L’articolo svolge le seguenti funzioni:
• indica genere e numero del nome a cui si accompagna, ribadendoli quando sono già
contenuti nella desinenza del nome, o specificandoli quando la desinenza non
contiene questa informazione: una metropolitana (femm. sing.), gli amici (masch.
plur.), la fisioterapista / il fisioterapista (femm. / masch. sing.)
• indica se il nome va inteso in senso determinato o indeterminato: Alla fine hai letto
il libro? (un libro determinato, noto a chi parla e ascolta, o di cui si è parlato poco
prima); Alla fine ho letto un libro (un libro indeterminato, non si dice quale)
• preposto ad altre parti del discorso che non sono nomi, le sostantiva, cioè attribuisce
loro la funzione di nomi: Il bello è che non se n’è neanche accorta; La storia non si fa
con i “se”; Voglio il meglio per voi; La cittadina era un brulicare di arte e cultura.

Esistono tre tipi di articolo: determinativo, indeterminativo e partitivo.

L’articolo determinativo
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

L’articolo determinativo identifica il nome o la parte del discorso sostantivata a cui


si riferisce come determinata, cioè già nota o specificata e identificabile. Si usa in
particolare per:
• qualcuno o qualcosa ben noto a chi parla/scrive e al destinatario: Ha lasciato il
lavoro; La nonna cantava benissimo.
• qualcuno o qualcosa di cui si è parlato in precedenza: Entrarono un ragazzo e una
ragazza. Il ragazzo portava un impermeabile scuro.
• qualcuno o qualcosa precisato in modo inequivocabile attraverso espansioni
(aggettivo con funzione restrittiva, complemento di specificazione o proposizione
relativa restrittiva, vedi M2_U6, M7_U1 e M9_U2): Domani ho l’interrogazione
di storia; Hai visto il film che ti ho consigliato?; Avrei voluto conoscere il mio
2
nonno aviatore.

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LIVELLO 2 - Morfologia

ATTENZIONE ARTICOLO DETERMINATIVO O INDETERMINATIVO?

Non sempre in presenza delle espansioni menzionate va usato l’articolo


determinativo. In alcuni casi il nome, pur precisato da un complemento
di specificazione, un attributo o una frase, ammette sia l’articolo deter-
minativo sia quello indeterminativo. A seconda che si scelga l’uno o
l’altro, cambia il senso della frase:

• Si è sposato il fratello di Lucia.


[= Lucia ha un solo fratello; il compl. di specificazione “di Lucia”
precisa il nome, che infatti è preceduto da un articolo
determinativo]

• Si è sposato un fratello di Lucia.


[= Lucia ha più di un fratello. Uno di loro, non si sa o non importa
quale, si è sposato. Il nome è quindi preceduto da un articolo
indeterminativo]

• Vorrei il vestito nero.


[= un vestito nero in particolare, che è noto o si trova davanti a chi
parla e a chi ascolta]

• Vorrei un vestito nero.


[= un vestito indeterminato, l’importante è che sia nero]

• È la collega che non sopporto.


[= l’unica che non sopporto, di cui ho già parlato in precedenza]

• È una collega che non sopporto.


[= una delle mie colleghe, non viene specificato se sia l’unica che
non sopporto o se non ne sopporto anche altre]

• un’intera specie, classe o categoria: L’essere umano è un mammifero; Gli argentini


assomigliano molto agli italiani.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• qualcosa di unico: L’alta marea cancellò la spiaggia; La luna non si vede;


La Rivoluzione francese scoppiò nel 1789.

L’articolo determinativo si usa inoltre:


• con i nomi astratti di significato generale, compresi i colori: Per me l’onestà è uno dei
valori più importanti; Adoro il verde.
• in alcune espressioni di tempo, nelle quali ha valore distributivo: la sera (= ogni
sera), la mattina (= ogni mattina), il venerdì (= tutti i venerdì) ecc.
• con le date, quando non sono precedute dal giorno della settimana:
il 10 ottobre 2016 (MA lunedì 10 ottobre 2016).
• con l’ora: Erano appena le sei (sottinteso: “ore”); Non è ancora l’una
2
(sottinteso: “ora”).

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Unità 1 - L’articolo

La forma degli articoli determinativi


GLI ARTICOLI DETERMINATIVI
singolare plurale
davanti a x, y, z, lo lo xilofono, lo yogurt, gli gli sbagli, gli sdegni, gli
gn, pn*, ps, lo zio, lo gnomo, iati
s + cons., i + voc. lo pneumatico*,
lo psicoanalista,
lo specchio, lo sbaglio,
maschile

lo sdegno, lo iato
davanti alle altre il il gioco, il diario, i i giochi, i diari,
consonanti il tranello, il libro i tranelli, i libri
davanti a vocale l’** l’amico, l’errore, gli gli amici, gli errori,
l’intruso, l’oboe gli intrusi, gli oboi
davanti a la la professoressa, le le professoresse,
consonante la tovaglia, la nuvola, le tovaglie, le nuvole,
femminile

la madre, la volpe le madri, le volpi


davanti a vocale l’** l’àncora, l’amica, le le àncore, le amiche,
l’elica, l’immagine, le eliche, le immagini,
l’onda le onde

*Accanto alla forma lo pneumatico/gli pneumatici, è oggi molto diffusa anche la varian-
te, meno corretta, il pneumatico/i pneumatici.
**La forma l’, usata davanti a nomi maschili e femminili singolari inizianti con vocale
(eccetto che davanti a parole inizianti con i + vocale), non è un articolo a sé, bensì il ri-
sultato dell’elisione obbligatoria degli articoli lo e la.

Identici criteri valgono per le preposizioni articolate, formate dalle preposizioni sempli-
ci di, a, da, in, su + gli articoli determinativi.

SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Per ognuno dei seguenti nomi scrivi l’articolo determinativo
PER INIZIARE

corretto.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

1.        Yeti 8.        zenzero

2.        ornitorinco 9.        àncora

3.        intelligenza 10.        poeta

4.        specchi 11.        stivali

5.        iodio 12.        enzima

6.        timori 13.        psicoterapeuta

7.        fiaba 14.        istrice


2

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LIVELLO 2 - Morfologia

2 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa il brano con nomi a piacere, tenendo presente gli
articoli indicati.

Sul mare infuriava la : le si

abbattevano contro gli con una violenza inaudita;

l’ era carica di elettricità; il era un

ammasso di nuvole quasi nere. Il sembrava dovesse

sradicare gli e portar via le Dalla mia

finestra, io mi godevo lo con il in

tumulto, pensando a quanto la sia immensamente più

forte di noi, immensamente più viva.

L’articolo indeterminativo
L’articolo indeterminativo identifica il nome o la parte del discorso sostantivata a cui si
riferisce come indeterminato, cioè nuovo, sconosciuto o non meglio specificato.
Si usa in particolare per:
• qualcuno o qualcosa di nuovo, di cui non si è ancora parlato: Si udì un grido;
All’orizzonte apparve un’amazzone a cavallo.
• qualcuno o qualcosa che non si vuole o che non è necessario specificare: Ho scoperto
una poetessa interessante; Hanno adottato un cane.
• un membro indistinto di un gruppo, cioè una persona, un animale o una cosa
qualsiasi: Qui ci vuole un elettricista; Prendi una caramella; Una mattina si svegliò
trasformato in scarafaggio; Una sera di queste ceniamo insieme.
• un singolo rappresentante usato per indicare l’intera categoria o classe alla quale
appartiene: Un centauro è un essere mitologico metà uomo e metà cavallo.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Nota bene: in alcuni casi per indicare l’intera categoria usiamo sia l’articolo indeter-
minativo sia l’articolo determinativo (Una tartaruga può superare i 100 anni di età;
La tartaruga può superare i 100 anni di età); in altri, è ammesso in questa accezione
solo l’articolo determinativo (La tartaruga è l’animale più longevo di tutti i vertebrati;
non *Una tartaruga è l’animale più longevo di tutti i vertebrati).

L’articolo indeterminativo è usato inoltre:


• con il significato di “un solo/una sola”: Non c’era un cane! (= Non c’era un solo cane,
cioè non ce n’era neanche uno, ovvero “Non c’era nessuno”); Come faccio per
aggiungere più contatti in una volta? (= in una sola volta).
• per esprimere una quantità o un’intensità superlativa: Avevo una fame!
• prima di un numerale, per esprimere una quantità approssimativa, con il significato
2
di “circa”: Ci vediamo tra una mezz’ora; Peserà un tre-quattro chili.

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Unità 1 - L’articolo

La forma degli articoli indeterminativi


GLI ARTICOLI INDETERMINATIVI
singolare

davanti a x, y, z, gn, uno uno xilofono, uno yogurt, uno zio, uno
pn*, ps, gnomo, uno pneumatico*, uno psicoanalista,
s + cons., i + voc.
maschile
uno specchio, uno sbaglio, uno sdegno,
uno iato
in tutti gli altri casi un** un gioco, un diario, un tranello, un libro, un
amico, un errore, un intruso, un oboe
davanti a consonante una una professoressa, una tovaglia, una nuvola,
femminile

una madre, una volpe


davanti a vocale una/un’*** un’àncora, un’amica, una/un’elica,
una/un’immagine, una/un’onda

* Accanto alla forma uno pneumatico, è oggi molto diffusa anche la variante, meno cor-
retta, un pneumatico.
** La forma un è il risultato del troncamento obbligatorio dell’articolo uno.
*** La forma un’ è il risultato dell’elisione di una davanti a vocale, facoltativa ma consi-
gliata, soprattutto davanti a parole inizianti in a.

L’articolo indeterminativo non ha il plurale. Per esprimere il senso plurale di un articolo


indeterminativo è possibile ricorrere alle forme plurali dell’articolo partitivo (Ho delle
amiche e degli amici simpaticissimi); più raramente agli aggettivi indefiniti alcuni/e (Ho
alcune amiche e alcuni amici simpaticissimi) o, se la frase lo permette, omettere l’artico-
lo (Ho amiche e amici simpaticissimi).

SI
INVAL
3 COMPLETARE
· Completa i seguenti titoli di romanzo con l’articolo
PER INIZIARE

indeterminativo corretto.

1. stanza tutta per sé. 2. Se questo è uomo. 3. Diario


di pazzo. 4. Come in specchio. 5. Storia di
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

capinera. 6. amore. 7. zoo lungo la strada.


8. ultima stagione da esordienti. 9. vita violenta.
10. anima persa.

SI
INVAL
4 COMPLETARE
·· Completa le frasi seguenti con l’articolo determinativo o
indeterminativo opportuno.
1. Era vita che non vedevo film così coinvolgente!
2. silenzio, spesso, è predica eloquente.
2

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LIVELLO 2 - Morfologia

3. Che cos’è cavillo? È animillo che tritta e galippa!


4. Scusate per ritardo: in centro c’era traffico!
5. legge è uguale per tutti, ma per qualcuno è più uguale.
6. zombie, secondo immaginario più diffuso, è
uomo morto che è tornato in vita. 7. Tra quindicina di
minuti due squadre si scambieranno metà campo e
riprenderanno partita. 8. È spunto di riflessione
interessante. giorno dobbiamo parlarne davanti a
bottiglia di vino. 9. aurora boreale è stata osservata anche
sulle Alpi notte scorsa. 10. È scandalo che
donne guadagnino ancora meno degli uomini.

5 PRODURRE
· · · Per ognuno dei seguenti nomi inventa una frase in cui il nome
abbia l’articolo determinativo e una in cui abbia l’articolo
indeterminativo, come nell’esempio.
Es. casa
art. det.: Come sarebbe la casa dei tuoi sogni?
art. indet.:  In fondo alla valle c’era una casa abbandonata.

umiltà
art. det.: 

art. indet.: 

psicologo
art. det.: 
art. indet.: 
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

fiore
art. det.: 

art. indet.: 

venerdì
art. det.: 

art. indet.: 

sirena
art. det.: 

art. indet.: 
2

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Unità 1 - L’articolo

L’articolo partitivo
L’articolo partitivo indica una quantità indefinita e si usa:
• al singolare, con alcuni nomi non numerabili, per indicare la parte di un tutto (del
latte = un po’ di latte; dello zucchero = un po’ di zucchero; dell’acqua = un po’
d’acqua; della gente = un po’ di gente ecc.). In alcuni casi, l’articolo partitivo
singolare si usa con aggettivi sostantivati (Vedo del buono in lui = qualcosa di buono;
C’è del marcio = qualcosa di marcio: C’era del tenero = qualcosa di tenero).
• al plurale, con i nomi numerabili, con il valore di plurale dell’articolo
indeterminativo (dei problemi = alcuni problemi; delle ragazze = alcune ragazze;
degli studenti = alcuni studenti).

La forma degli articoli partitivi


Gli articoli partitivi si formano dall’unione della preposizione di con gli articoli deter-
minativi.

GLI ARTICOLI PARTITIVI


singolare plurale
davanti a x, y, z, dello dello yogurt (quando degli degli xilofoni, degli
gn, pn*, ps, indica sostanza non yogurt (quando indica
s + cons., i + voc. numerabile), dello
quantità numerabili),
zucchero
degli zii, degli gnomi,
degli pneumatici*,
degli psicoanalisti,
maschile

degli specchi, degli


sbagli, degli iati
davanti alle altre del del pane, del latte, dei dei giochi, dei diari,
consonanti del burro, del dei tranelli, dei
denaro
libri ecc.
davanti a vocale dell** dell’argento, degli degli amici, degli
dell’incenso, errori, degli intrusi,
dell’olio
degli oboi
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

davanti a della della polvere, della delle delle professoresse,


consonante gente, della delle tovaglie, delle
confusione
nuvole, delle madri,
femminile

delle volpi
davanti a vocale dell’** dell’acqua, dell’aria, delle delle àncore, delle
dell’erba amiche, delle eliche,
delle immagini, delle
onde

* Accanto alla forma degli pneumatici, è oggi molto diffusa anche la variante, meno cor-
retta, dei pneumatici.
2
** Elisione obbligatoria di dello e della.

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LIVELLO 2 - Morfologia

ARTICOLO PARTITIVO O PREPOSIZIONE


ATTENZIONE ARTICOLATA?

Gli articoli partitivi non vanno confusi con le preposizioni articolate for-
mate con la preposizione di, che hanno forma identica. A differenza
della preposizione, l’articolo partitivo può sempre essere sostituito da
alcuni/e, quando è plurale, e da un po’ di, quando è singolare.
Osserva:
Sui muri della casa (prep. art.) c’erano delle scritte (= alcune
scritte; art. part.)
Ho comprato del vino (= un po’ di vino; art. part.) dal cugino del
mio vicino di casa (prep. art.).

6 PRODURRE
·· Per ognuna delle seguenti espressioni inventa una frase in cui
PER INIZIARE

l’elemento in evidenza abbia valore di articolo partitivo.

• del cioccolato: 

• delle turiste: 

• del buono: 

• dello sport: 

• dei pantaloni: 

• degli stolti: 

SI
INVAL
7 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· · · Sottolinea tutti gli articoli determinativi, indeterminativi e
partitivi presenti e poi analizzali, come nell’esempio.

1. Gli Zeltron erano una specie quasi umana, che si distingueva per il
colore della pelle e dei capelli. 2. Non si fanno frittate senza rompere
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

le uova. 3. So che hai avuto degli amanti: bisogna pur passare il


tempo, bisogna pur che il corpo esulti; ma c’è voluto del talento per
riuscire ad invecchiare senza diventare adulti. 4. Oggi mi considero
l’uomo più fortunato sulla faccia della terra. 5. Siamo fatti anche noi
della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d’un
sogno è racchiusa la nostra breve vita. 6. Queste idee ebbero un’eco
notevole anche in Europa, influenzando profondamente i costumi
locali. 7. Un obiettivo ha immortalato l’emozionante istante in cui una
baby giraffa viene al mondo presso lo zoo di Cincinnati a New York.
8. Ci sono delle prove scientifiche che dimostrano che alcuni farmaci
possono causare gli stessi sintomi che si propongono di combattere.
2

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Unità 1 - L’articolo


Es. Gli: art. det., masch., plur.

SI
INVAL
8 ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi indica se le parole in evidenza sono articoli
partitivi [AP] o preposizioni articolate [PA].

1. Siamo stati degli [ ] ingenui a dar retta ai consigli del [ ]


cugino dei [ ] Marcuzzi. 2. Nella religione induista, Indra è il
signore della [ ] folgore e dio del [ ] temporale, delle [ ]
piogge e della [ ] magia. 3. Ci sono state delle [ ] irregolarità
nella presentazione della [ ] candidatura dell’[ ] attuale sindaca
della [ ] città? 4. Libri pseudostorici sostengono che i Templari
avessero scoperto dei [ ] documenti nascosti tra le rovine del [ ]
tempio, i quali “proverebbero” che Gesù fosse sopravvissuto alla
crocifissione o che avesse avuto dei [ ] figli. 5. Senza volerlo
Graziella faceva delle [ ] facce davvero eloquenti su ciò che pensava
dei [ ] suoi interlocutori. 6. Se non avete dello […] spago usate
degli [ ] stuzzicadenti, uno per fermare la parte centrale della [ ]
bistecca e uno per le parti laterali. 7.Gli alunni del […] corso hanno
analizzato dei [ ] testi ufficiali, come la Costituzione della [ ]
Repubblica e la Dichiarazione universale dei [ ] diritti dell’[ ]
uomo. 8. Secondo me c’è del [ ] vero nella descrizione del ]
carattere dei [ ] vari segni zodiacali.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Usi particolari dell’articolo


L’articolo con i nomi propri
Nomi propri di persona
I nomi di persona non vanno preceduti da articolo. In alcune parlate settentrionali è
frequente anteporre l’articolo determinativo al nome di persona, soprattutto se femmi-
nile (la Francesca, la Paola ecc.): quest’uso dev’essere riservato al linguaggio familiare ed
evitato nell’italiano standard (Francesca, Paola ecc.).
Per quanto riguarda i cognomi, essi vanno preceduti da articolo determinativo solo se
si riferiscono a tutti i membri di una famiglia: Mancano i Bianchi (= tutti i Bianchi);
2
Sono entrambi dei Lipparini (= dei membri della famiglia Lipparini) ecc.

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LIVELLO 2 - Morfologia

APPROFONDIAMO L’ARTICOLO CON I COGNOMI AL SINGOLARE


La tradizione prevedeva l’uso dell’articolo determinativo davanti al cognome di perso-
naggi illustri del passato (il Mantegna, il Croce, il Leopardi). Oggi si tende a omettere
l’articolo anche in questi casi (Mantegna, Croce, Leopardi). Per molto tempo, inoltre,
si è anteposto l’articolo ai cognomi di donne, illustri o meno (la Woolf, la Merkel, la
Gabanelli). Quest’uso, ancora molto diffuso nei mezzi di comunicazione e nella lingua
orale, viene criticato come discriminante nei confronti delle donne ed evitato da chi
difende un uso non sessista del linguaggio (Woolf, Merkel, Gabanelli).

Nomi propri di luoghi geografici


L’articolo determinativo si usa:
• davanti ai nomi di regioni, paesi, continenti (la Sicilia, l’Italia, l’Europa), a meno che
non siano preceduti dalla preposizione in (in Sicilia, in Italia, in Europa). Fanno
eccezione i nomi di paesi al plurale, in cui l’articolo si usa anche con la preposizione
in: negli Stati Uniti, negli Emirati Arabi, nei Paesi Baschi ecc.
• generalmente davanti ai nomi di isole “grandi”, che spesso rientrano anche nella
categoria di regioni o paesi (l’Elba, il Madagascar, la Sardegna ecc.) e davanti ai
nomi di arcipelaghi (le Antille, le Canarie, le Eolie ecc.). Tuttavia il concetto di
“grande” è piuttosto relativo, e le eccezioni a tale criterio sono numerose (Creta;
Cuba, Cipro ecc.)
• davanti alla maggior parte dei nomi di monti, fiumi, laghi, mari, oceani: l’Everest,
il Nilo, il Trasimeno, il Mediterraneo, il Pacifico.

L’articolo determinativo non si usa:


• davanti ai nomi di città (Roma, Amsterdam, Kabul), a meno che non faccia parte del
nome proprio (La Spezia, Il Cairo) o il nome sia accompagnato da un’espansione che
lo specifica (la Torino medievale; la Firenze dei Medici)
• generalmente davanti ai nomi di isole “piccole”: Lampedusa, Capri, Formentera,
Alicudi, con alcune eccezioni (Il Giglio, La Maddalena ecc.)

L’articolo determinativo con i titoli


L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Si usa davanti a dottore/dottoressa, professore/professoressa, ingegnere/a, avvocato/a, pre-


sidente/presidentessa, regina, principe/principessa: il dottor Rossi, la professoressa Locatel-
li, l’ingegner Astolfi.

È facoltativo con papa, re, padre: papa Giovanni Paolo II / il papa Giovanni Paolo, re Fi-
lippo II / il re Filippo II.
Non si usa con santo/a/san, don/donna, fra: San Luca, Santa Clara, don Gesualdo.

L’articolo determinativo con i nomi di parentela


preceduti da aggettivo possessivo
L’articolo determinativo non si usa davanti a un nome di parentela preceduto da agget-
2
tivo possessivo (mio padre, tuo zio, nostra madre ecc.), a meno che il nome di parentela:

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Unità 1 - L’articolo

• sia plurale (i tuoi fratelli, le mie cugine)


• sia preceduto da loro (la loro nonna, i loro cugini)
• sia specificato mediante prefissi, aggettivi o espansioni successive (la mia ex moglie,
il vostro bisnonno, le nostre care zie, il mio cugino emigrato in America)
• sia un diminutivo o affettivo (la mia sorellina, la vostra zietta)

Di fatto, quindi, l’articolo si omette solo davanti a nome di parentela singolare, non
composto, non specificato da espansioni, né in forma diminutiva, preceduto da un ag-
gettivo possessivo che non sia loro.

APPROFONDIAMO L’ARTICOLO CON I NOMI STRANIERI


Davanti ai nomi stranieri va usato l’articolo che si assegnerebbe a una parola italiana
iniziante con lo stesso suono: lo shock (suono iniziale “scio”), lo shiatsu (suono inizia-
le “scia”), avendo come riferimento la pronuncia invalsa in Italia, che non necessaria-
mente è quella corretta nella lingua d’origine della parola: il würstel (suono iniziale “v”
nella pronuncia italiana), il water (suono iniziale “v” nella pronuncia italiana).
Davanti a parole inizianti con h, l’articolo è generalmente quello che si assegnerebbe
alla vocale successiva alla h, come se quest’ultima fosse muta, anche per parole prove-
nienti da lingue, come l’inglese e il tedesco, in cui non lo è: l’hotel, l’handicap, l’hinter-
land, l’hobby, l’humor/lo humor (per la pronuncia “iumor”) ecc.

Omissione dell’articolo
L’articolo determinativo in alcuni casi può essere omesso nelle enumerazioni: Nella
classifica mondiale sulla libertà di stampa occupano i primi posti la Finlandia, i Paesi
Bassi e la Norvegia / Finlandia, Paesi Bassi e Norvegia; Ha invitato al suo matrimonio: il
padre, la madre, i fratelli, le sorelle e qualche amico / padre, madre, fratelli, sorelle e qual-
che amico.

L’articolo partitivo in molti casi può essere omesso al plurale: Ho degli amici fantastici
/ Ho amici fantastici; Ci sono dei problemi? / Ci sono problemi?
L’articolo partitivo singolare deve essere omesso in frasi negative (Non c’è più caffè; Non
abbiamo comprato birra), ed è preferibile ometterlo, sempre in frasi negative, anche al
plurale (Non conosco ragazzi cileni).
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

L’uso dell’articolo partitivo è inoltre da evitare dopo una preposizione semplice, sosti-
tuendolo piuttosto con “alcuni, alcune” (Sono stata a casa di amici, NON *Sono stata a
casa di degli amici, MA Sono stata a casa di alcuni amici; Ho cenato da conoscenti, NON
*Ho cenato da dei conoscenti, MA Ho cenato da alcuni conoscenti).

L’articolo, determinativo o indeterminativo, deve essere omesso:


• in alcuni complementi: c. di materia introdotto da di (un vestito di seta, una sedia di
legno); c. di argomento dipendente da nome introdotto da di (un libro di storia; un
convegno di filosofia); c. di fine introdotto da da (la carta da pacchi, gli occhiali da sole);
c. di qualità introdotto da di (una persona d’ingegno, un ragazzo di grande generosità);
c. di modo introdotto da con o senza (con impegno, senza paura); c. di mezzo (in treno,
in macchina, in metropolitana, in aereo, a piedi, a cavallo); molti c. di luogo, specie se
2
introdotti da in (in piscina, in biblioteca, in discoteca, in bocca, in palestra, in chiesa, in

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LIVELLO 2 - Morfologia

casa ecc.) o da a (a scuola, a casa, a terra ecc.); c. predicativo del soggetto e dell’oggetto
(Venne eletto presidente; Si è comportata da egoista; Li fecero caporali), tranne nella
struttura “fare + art.” (Fa l’insegnante; Fanno gli stupidi ecc.)
• in molte locuzioni (per colpa di, a causa di, in seguito a, per intervento di, a pennello
ecc.) e formule fisse (per esempio, per fortuna, a rigore ecc.)
• in espressioni formate da un verbo e da un nome strettamente uniti: avere fame /
sete / caldo / freddo / sonno / voglia, fare pena / compassione / schifo / senso ecc.
• in molti proverbi: Buon sangue non mente; Gallina che canta ha fatto l’uovo; Mal
comune, mezzo gaudio ecc..

ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un articolo, se ne indicano: il tipo (determi-
nativo, indeterminativo, partitivo), il genere (maschile o femminile), il numero
(singolare o plurale). Osserva:

Avranno le loro ragioni. → le: art. determ., femm. plur.


Mi hai fatto prendere uno spavento! → uno: art. indet., masch. sing.
La situazione ha avuto degli sviluppi molto positivi. → degli: art. partit.,
masch. plur.

SI
INVAL
9 COMPLETARE
· Nelle seguenti frasi inserisci l’articolo determinativo o partitivo
PER INIZIARE

opportuno oppure omettilo, spiegando a fianco il perché


dell’omissione, come nell’esempio.
Es. Secondo la leggenda, // Roma ebbe sette re.
Spiegazione:  nome di città

1. Camerun vince la Coppa d’Africa: battuto Egitto 2-1.


Spiegazione: 

2. Viene anche Paola.


L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Spiegazione: 

3. Borgia furono una delle famiglie più influenti d’Italia nel XV


e XVI secolo.

Spiegazione: 

4. Il sonno della ragione genera mostri.

Spiegazione: 

5. Quante arie si dà mia cugina!

Spiegazione: 
2

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Unità 1 - L’articolo

6. Fanno duri ma sono disperati quanto me.

Spiegazione: 

7. Liceali milanesi scelgono Lampedusa per la gita d’istruzione.

Spiegazione: 

8. Torino barocca mi ha stregata.

Spiegazione: 

9. Dobbiamo discutere di questioni di massima urgenza.

Spiegazione: 

SI
INVAL
10 C O R R E G G E R E
· · · Nel testo sono presenti 8 errori nell’uso e nella forma degli
articoli. Individuali e correggili.

S ogna di fare un cooperante, di lavorare in una ONG. E di


aiutare il suo Paese, Afghanistan, dall’Italia, dove è
rifugiato politico e spera un giorno di diventare cittadino.
Enaiatollah Akbari, «Enaiat» per gli amici, è diventato da
pochi giorni dottore in Scienze internazionali, sviluppo e
cooperazione all’Università di Torino con la tesi sul sistema
dell’istruzione in Afghanistan. Un traguardo «che è come un
sogno – racconta – ma nel mio mare ci sono ancora i
coccodrilli». I suoi nipotini e la sua sorella sono lontani,
«l’angoscia e il terrore non sono svaniti». L’odissea di
Enaiat, che ha sfidato il pericolo e il sfruttamento, pur di
salvarsi, è diventata un’emblema del dramma di tanti
immigrati, grazie al racconto di Fabio Geda «Nel mare ci sono
i coccodrilli» del 2010, «che per me è come un album di
ricordi». Il libro è uscito quando il ragazzo, che oggi ha
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

28 anni, studiava alle superiori al serale. La laurea triennale,


per lui che ha potuto cominciare a studiare da autodidatta a
dieci anni mentre era profugo, «è stato come scalare Everest
con la gamba sola».

Adattato da Fabrizio Assandri, Enaiat, da profugo a dottore passando per un romanzo,


29/11/2016, www.lastampa.it


2

79

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MAPPA
UNITÀ 1

L’ARTICOLO

SI PREMETTE AL NOME O AD ALTRA PARTE DEL DISCORSO (SOSTANTIVANDOLA)

CONCORDA IN GENERE E NUMERO CON IL NOME

PUÒ ESSERE

DETERMINATIVO INDETERMINATIVO

SI USA PER DESIGNARE SI USA PER DESIGNARE


QUALCUNO O QUALCOSA QUALCUNO O QUALCOSA

GIÀ NOMINATO DI NUOVO


il nonno
O NOTO

NON
PRECISATO SPECIFICATO
la figlia
ATTRAVERSO
del dottore
ESPANSIONI COME MEMBRO
INDISTINTO
DI UN GRUPPO
DI UNICO la luna

INDICANTE
INDICANTE UN’INTERA
l’anatra,
UN’INTERA SPECIE O
la specie
SPECIE O CATEGORIA
umana
CATEGORIA E PER
E PER
QUANTITÀ
SUPERLATIVE
ALCUNE il lunedì,
ESPRESSIONI le ore 15
DI TEMPO “UNO SOLO”

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PARTITIVO

SI USA PER DESIGNARE UNA


QUANTITÀ INDEFINITA AL

un ragazzo SINGOLARE
CON NOMI
del caffè
NON
una canzone NUMERABILI

PLURALE
un cioccolatino COME PLUR. degli amici
DELL’ART. INDET.

un mammifero è...

una rabbia...!

non ho un soldo

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 2 Il nome: funzione e


significato
Che cos’è il nome
Il nome (o sostantivo) è una parte variabile del discorso dotata di un significato au-
tonomo, per mezzo della quale è possibile designare gran parte delle “cose”, reali o
immaginarie, che compongono la realtà: persone, animali, luoghi, oggetti, idee, fatti,
emozioni, sentimenti.

I nomi costituiscono una classe aperta, cioè un gruppo che può arricchirsi indefini-
tamente di nuovi elementi, in accordo con la necessità di nominare nuovi oggetti (si
pensi alla nascita o adozione da lingue straniere, negli ultimi decenni, di nomi legati
alla tecnologia, come cellulare, scansione, internet), concetti (distopia, postmoderni-
smo ecc.), fenomeni (bullismo, calciomercato ecc.), per mezzo della creazione di neo-
logismi per designare cose già note (dietrologia, kebabbaro ecc.) o dell’arricchimento
della gamma di significati di nomi esistenti mediante una nuova accezione (rete, na-
vigazione ecc.).

Le parole sostantivate
Anche altre parti del discorso possono svolgere funzione di nome, cioè possono esse-
re sostantivate, anteponendo loro un articolo o più raramente un aggettivo determina-
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

tivo (possessivo, dimostrativo, indefinito, numerale, interrogativo, esclamativo, vedi


M3_U3, U4, U5).
Il bello è che non se n’è neanche accorta. (aggettivo sostantivato)
La storia non si fa con i “se”. (congiunzione sostantivata)
Voglio il meglio per voi. (avverbio sostantivato)
La cittadina è un brulicare di arte e cultura. (verbo sostantivato)
I nostri “perché” non hanno trovato risposta. (avverbio interrogativo sostantivato)
Dateci un taglio a tutto questo spettegolare! (verbo sostantivato)

Molti aggettivi o participi passati sostantivati sono entrati a tal punto nell’uso da acqui-
sire pieno valore di nome: parole come l’uscita, la spremuta, il passato, il/la cantante, il
dolce, il freddo, il caldo ecc. non sono verbi (participi) o aggettivi sostantivati, ma nomi
2
a tutti gli effetti, con un loro significato autonomo.

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Unità 2 - Il nome: funzione e significato

Le funzioni del nome


I nomi svolgono due funzioni fondamentali:
• una funzione semantica (= relativa al significato), cioè servono a “chiamare” le cose;
• una funzione sintattica (= relativa al legame con gli altri elementi della frase), cioè
determinano:
һһ il genere e il numero degli articoli e degli aggettivi che li accompagnano: i fiori
gialli; le mie trecce;
һһ la persona del verbo, quando svolgono la funzione di soggetto della frase: I gigli
erano in fiore; Il muratore scivolò.

I nomi possono essere descritti in relazione al significato, alla forma, alla struttura.

1 RICONOSCERE E CLASSIFICARE
· Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i nomi, poi trascrivili nella
PER INIZIARE

tabella assegnandoli alla categoria pertinente.

1. Tre delfini sono stati avvistati ieri nello specchio di mare antistante
Capo Portiere. 2. E prendiamola fra le braccia questa vita danzante,
questi pezzi di amore caro, quest’esistenza tremante. 3. Recentemente
in India è stata trovata nella foresta una bambina incapace di parlare
che sarebbe stata allevata dalle scimmie. 4. Mangio dolci perché da
qualche parte, là fuori, è il compleanno di qualcuno. 5. Emergenza
rifiuti: subito misure urgenti, servono scelte concrete. 6. La mia
migliore amica mi ha regalato un biglietto per il concerto di domani.
7. Voi mi odiate e io per dispetto vi amo tutti! 8. Il grande
compositore Ludwig van Beethoven era affetto da sordità.

PERSONE ANIMALI COSE (LUOGHI, CONCETTI, EMOZIONI, AVVENIMENTI)

  

  
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

  

  

  

  

  

Il significato del nome


In base al loro significato, i nomi possono essere distinti in comuni e propri, concreti e
2
astratti, individuali e collettivi, numerabili e non numerabili.

83

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LIVELLO 2 - Morfologia

Nomi comuni e nomi propri


I nomi comuni designano in modo generico gli elementi (persone, animali, cose, idee ecc.)
appartenenti alla stessa categoria o gruppo: paese, fiume, bambino, bicicletta, coniglio ecc.

I nomi propri designano un solo membro specifico, distinguendolo dagli altri membri
della stessa categoria per mezzo di un nome che gli è “proprio”, appunto.
Tra i nomi propri rientrano: i nomi di persona (Rosa, Gabriele, John, Kiala), i cognomi
(Galilei, Martini, De Marchi), i soprannomi (il Guercio), i nomi di luoghi (Roma, la
Francia, il Kilimangiaro, il Tevere, Piazza Vittorio, via Verdi), di correnti e movimenti
artistici e culturali (il Romanticismo, il Surrealismo), di eventi e festività (Natale, Pasqua,
il Primo Maggio), di aziende, organizzazioni, istituzioni (la Fiat, il Parlamento italiano,
la Democrazia Cristiana, Emergency), i titoli di opere d’arte (la Gioconda, la Divina
Commedia), i nomi di avvenimenti storici determinati (la Guerra dei Trent’anni, la Rivo-
luzione di ottobre).
Tutti i nomi propri si scrivono con l’iniziale maiuscola e sono invariabili al plurale, salvo
in espressioni particolari (le tre Marie). In generale sono privi di articolo: i nomi di per-
sona, i cognomi al singolare (MA Si vede che è un Destefanis!), i nomi di città (MA Il
Cairo, l’Aia) e quelli di isole piccole.

In alcuni casi, i nomi propri possono essere usati come nomi comuni, scrivendoli con
l’iniziale minuscola, e viceversa: Filippo è un dongiovanni (nome proprio usato come
nome comune); la Sirenetta è la protagonista dell’omonima fiaba di Hans Christian
Andersen (nome comune usato come nome proprio).

2 COMPLETARE
· Per ogni nome proprio scrivi un nome comune pertinente e
PER INIZIARE

viceversa, come nell’esempio.

NOME PROPRIO NOME COMUNE

  Pavarotti   cantante

    calciatore

    fiume
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

  Oceania

  Afrodite  

  Capri

  Trentino Alto-Adige

  attrice

  marca di pasta

  Atlantico
2

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Unità 2 - Il nome: funzione e significato

Nomi concreti e nomi astratti


I nomi comuni e alcuni nomi propri possono essere distinti in concreti e astratti.

I nomi concreti designano cose, animali e persone che possono essere percepite attra-
verso i sensi (vista, udito, olfatto, tatto, gusto): sedia, cielo, commessa, profumo, grido ecc.

I nomi astratti sono nomi che non possono essere percepiti attraverso i sensi. Rientrano
in questa categoria i nomi di idee, concetti, emozioni, sentimenti, qualità, difetti: rabbia,
gioia, egoismo, relatività, religione ecc.

ATTENZIONE CONCRETO O ASTRATTO?

Tra i nomi concreti e i nomi astratti non esiste una separazione netta:
l’intero linguaggio è, in fondo, il frutto di un processo di astrazione,
anche quando viene impiegato per nominare cose materiali. Molti nomi
– soprattutto quelli indicanti azioni, avvenimenti, sensazioni fisiche e
condizioni – possono dare luogo a interpretazioni distinte: nomi come
decollo, partenza, festa, nascita, sviluppo, freddo, caldo, emicrania,
febbre, ricchezza, povertà ecc. designano aspetti della realtà che si pos-
sono percepire con i sensi, ma al contempo sono dotati di un grado di
astrazione che li differenzia dai nomi di oggetti, animali e persone. A
ben guardare, infatti, non si vede un “decollo”, bensì “un aereo che de-
colla”, così come non si esperisce una “festa”, ma i singoli elementi che
la compongono (invitati, musica, bibite, regali ecc.). Concreti in senso
stretto, quindi, sono solo i nomi indicanti persone, animali e cose diret-
tamente percepibili attraverso i sensi.

Ricordiamo infine che alcuni nomi sono concreti o astratti a seconda del
contesto in cui si trovano. In particolare nomi concreti possono essere
usati, in una diversa accezione, con un significato astratto:
Mi fa male la gola. (concreto)
La gola è uno dei sette vizi capitali. (astratto)

SI
INVAL
3 ANALIZZARE
Nelle seguenti frasi indica, sbarrando la casella corretta, se il
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

··
PER INIZIARE

nome in evidenza è concreto [C] o astratto [A].

1. L’immaginazione [C] [A] al potere [C] [A]! 2. C’era una volta


[C] [A] una gatta [C] [A] che aveva una macchia [C] [A] nera sul
muso. [C] [A] 3. Ti presentiamo le incredibili offerte [C] [A] di
InVolo per viaggiare verso tutte le capitali [C] [A] europee. 4.
«Secondo te, sono troppo infantile se la mattina [C] [A] mangio
ancora i biscotti [C] [A] Plasmon?» «No.» «Meno male, perché nel
biberon [C] [A] so’ la morte [C] [A] sua». 5. Accetterò volentieri
l’invito [C] [A] al V Congresso [C] [A] Nazionale di Archeologia [C]
[A] medievale. 6. Costruire armadi [C] [A] fai da te prevede una
2

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LIVELLO 2 - Morfologia

buona conoscenza [C] [A] delle tecniche [C] [A] di lavorazione [C]
[A] del legno [C] [A]. 7. Facciamo una pausa [C] [A] prima di iniziare
a dare il bianco [C] [A]? 8. Portava in giro quell’orrendo risvoltino
[C] [A] ai pantaloni [C] [A] con una disinvoltura [C] [A] fuori dalla
norma [C] [A].

4 PRODURRE
· · · Per ogni parola data scrivi una frase in cui essa abbia valore
concreto e una in cui abbia valore astratto.

• traguardo:
(concreto) 

(astratto) 

• pensiero:
(concreto) 

(astratto) 

• celebrità:
(concreto) 

(astratto) 

• ombra:
(concreto) 

(astratto) 

Nomi individuali e nomi collettivi


I nomi comuni possono essere distinti anche in individuali e collettivi.

I nomi individuali indicano, al singolare, un solo elemento, e per indicare più elementi
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

devono essere espressi al plurale: donna/donne, strada/strade, albero/alberi ecc.

I nomi collettivi indicano, al singolare, un insieme omogeneo di elementi: squadra (in-


sieme di giocatori), gregge (insieme di capre o pecore), classe (insieme di studenti), fag-
geto (insieme di faggi), arcipelago (insieme di isole) ecc.
I nomi collettivi al singolare richiedono il verbo al singolare (Il pubblico fischiava, non
*Il pubblico fischiavano). Quando reggono un complemento partitivo (vedi M7_U1) (la
maggioranza di noi; un centinaio di persone; una percentuale degli abitanti ecc.) il verbo
si concorda generalmente al singolare, ma in alcuni casi, soprattutto nella lingua parlata,
viene utilizzata la concordanza “a senso”, con il verbo al plurale: La maggioranza dei
partecipanti si è trovata in difficoltà / La maggioranza dei partecipanti si sono trovati in
difficoltà.
I nomi collettivi possono avere anche il plurale, e designare così più entità collettive:
2
squadre, greggi, classi, faggeti, arcipelaghi ecc.

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Unità 2 - Il nome: funzione e significato

SI
INVAL
5 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le seguenti definizioni con i nomi individuali o

PER INIZIARE
collettivi opportuni.

1. Un insieme di pecore è un  .

2. Un insieme di  è un arcipelago.

3. Un insieme di pentole è il  .

4. Un insieme di lupi è un  .

5. Un insieme di  è il pubblico.

6. Un insieme di uccelli in volo è uno  .

7. Un insieme di giudici sportivi è una  .

Nomi numerabili e non numerabili


I nomi comuni possono anche essere distinti in numerabili e non numerabili.

I nomi numerabili designano entità che possono essere contate. In questa categoria ri-
entrano molti nomi concreti, individuali o collettivi: libro (due libri, dieci libri), amica
(tre amiche, un mucchio di amiche), squadra (due squadre, molte squadre), pineta (alcune
pinete, tre pinete); e una parte dei nomi astratti: difficoltà (alcune difficoltà, mille difficol-
tà), partenza (le partenze, molte partenze).

I nomi non numerabili designano entità che possono essere misurate, ma non posso-
no essere “contate”. Fanno parte di questa categoria molti nomi astratti (bellezza, pace,
sete, futuro ecc.) e i nomi concreti di numerosi elementi chimici, sostanze, materiali
(ferro, argento, oro, ossigeno, rame, legno, carta ecc.). I nomi non numerabili hanno
solo il singolare (non esistono *gli ossigeni, *le paci, *le seti ecc.) e per esprimere una
quantità indeterminata vengono fatti precedere dall’articolo partitivo al singolare (del
caffè, dell’aria).
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Alcuni nomi non numerabili possono essere usati al plurale, ma con un significato di-
verso da quello che esprimono al singolare.
In alcuni casi al plurale indicano un tipo specifico del materiale o della sostanza no-
minata:
La farina si ricava dalla macinazione dei cereali. (non numerabile)
Le farine integrali sono più naturali di quelle raffinate. (numerabile)
In altri casi designano un referente diverso:
Nella pizza c’è troppo sale. (non numerabile)
Quando si suda si perdono molti sali minerali. (numerabile)
Compro oro. (non numerabile)
I giovanissimi della Società canottieri hanno conquistato tre ori. (numerabile)
Questa pianta ha bisogno di poca acqua. (non numerabile)
2
Chiare e fresche e dolci acque. (numerabile)

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LIVELLO 2 - Morfologia

In Italia si beve molto caffè. (non numerabile)


Abbiamo preso due caffè. (numerabile)
Da che cosa dipende la carenza di ferro? (non numerabile)
Sono ai ferri corti. (numerabile)

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Analizza i nomi in evidenza come nell’esempio.
PER INIZIARE

PROPRIO COMUNE
CONCR. ASTR. INDIV. COLLETT. NUMER. NON
NUMER.

1. Lo sciame si diresse al
ramo vicino.
✗ ✗ ✗
2. Il mar Caspio è in
realtà un lago.

3. Il cervello ha bisogno
di ossigeno!

4. Abbiamo ricevuto la
solidarietà di molte
persone.

5. Il mio unico obiettivo


è non cadere.

6. Si nascose in mezzo al
fogliame.

7. Le truppe avanzavano
a passo di lumaca.

8. Fatti mandare dalla


mamma a prendere il
latte.

9. La Ferrari era
parcheggiata di
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

traverso in mezzo alla


strada.

10. Ho una reputazione


da difendere.

SI
R I CO N OS CER E INVAL
7
·· Nelle seguenti frasi sottolinea una volta i nomi numerabili e due
volte i nomi non numerabili.

1. Tipicamente il burro contiene un’elevata percentuale di grassi.


2. Treni in ritardo e cancellazioni sulla linea a causa del furto di circa
2

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Unità 2 - Il nome: funzione e significato

2.400 metri di cavi in rame. 3. I tre principi uguaglianza, fratellanza,


libertà, vengono spesso sbandierati ma meno spesso applicati.
4. La corsa al petrolio è tra le principali cause che scatenano gli
attuali conflitti armati tra stati. 5. Quanto zucchero nel caffè?
6. Orecchini a cuore con struttura in argento 925, arricchiti da finiture
satinate e da scintillanti zirconi. 7. Questa tranquillità, questo
silenzio, quest’aria di alta montagna non le scambierei con nessuna
comodità al mondo. 8. C’era agitazione nella sua famiglia per il
matrimonio che si sarebbe celebrato di lì a qualche mese.

8 COMPLETARE
·· Completa le frasi con nomi a piacere seguendo le indicazioni tra
parentesi.

1. Si faceva largo con (astratto) in mezzo


alla (collettivo). 2. Scalda moltissimo: è
di (non numerabile). 3. La sua
(astratto) ha superato ogni limite. 4. Da piccoli giocavamo agli
(individuale) nel (numerabile).
5. I ricercatori studieranno la (collettivo) della
regione per i prossimi due (astratto). 6. Certo che ci
vuole del (non numerabile) per vivere la vita con
(astratto). 7. Sul (concreto) avvistai
un (collettivo) di pesci multicolori che mi lasciò di
stucco. 8. Essendo celiaca, non può mangiare
(concreto) che contengano (non numerabile).

9 PRODURRE
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

· · · Scrivi almeno un nome per ogni stringa.


• nome proprio di lago: 

• nome comune concreto, individuale, numerabile: 

• nome comune astratto, individuale, numerabile: 

• nome proprio di istituzione: 

• nome comune concreto, collettivo, numerabile: 

• nome comune concreto, individuale, non numerabile: 

• nome comune astratto, individuale, non numerabile: 


2

89

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MAPPA
UNITÀ 2

IL NOME

È UNA PARTE DEL DISCORSO DOTATA DI SIGNIFICATO AUTONOMO

È PRECEDUTO DA ARTICOLO O AGG. DETERMINATIVO

COSTITUISCE UNA CLASSE APERTA

CONSIDERANDO
IL SIGNIFICATO PUÒ ESSERE

COMUNE CONCRETO

gallo, favola, sogni gelato, macchia, rumori

PROPRIO ASTRATTO

Marco, Guatemala, Chanel bellezza, pensiero, paure

INDIVIDUALE NUMERABILE

persona, pecora, albero caramella, chilo, mela

COLLETTIVO NON NUMERABILE

folla, gregge, bosco acqua, sale, caffè

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 3 Il nome: struttura


In base alla loro struttura, cioè al modo in cui sono formati, i nomi si distinguono in
primitivi, derivati, alterati e composti.
Per esempio dal nome primitivo caffè si sono formati i nomi derivati caffettiera e
caffeina, l’alterato caffettino, il composto caffellatte.

I nomi primitivi
I nomi primitivi sono nomi che non derivano da nessun’altra parola italiana e sono for-
mati unicamente dalla radice, ovvero la parte fissa della parola, che contiene il suo si-
gnificato fondamentale, e dalla desinenza, che può variare e indica il genere e il numero.
fior - e strad -a
(radice) ( desinenza) (radice) (desinenza)

I nomi derivati
I nomi derivati sono nomi formati a partire da un’altra parola italiana (nome, verbo,
aggettivo) mediante l’aggiunta di elementi linguistici detti affissi, che conferiscono al
nome un significato diverso da quello della parola d’origine. Gli affissi che precedono la
radice sono detti prefissi; quelli che la seguono sono detti suffissi.
fior - ai(o) super - strad(a)
(radice) (suffisso + desinenza) (prefisso) (radice + desinenza)

I nomi derivati formati con un prefisso derivano da altri nomi, primitivi o derivati a
loro volta da altre parole: prevendita, supermercato, disonore ecc.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

I nomi derivati formati con un suffisso possono derivare da un altro nome (casa →
caseggiato; giorno → giornale; faggio → faggeto ecc.), da un aggettivo (bello → bellezza;
tonico → tonicità; morbido → morbidezza ecc.), da un verbo (allenare → allenamento;
votare → votazione; partire → partenza ecc.).

In alcuni casi, un nome può presentare un prefisso e uno o più suffissi. Osserva per
esempio il nome in-concep-ibil-ità (prefisso + radice + suffisso + suffisso). Dal verbo
concepire deriva, mediante aggiunta del suffisso -ibil, l’aggettivo concepibile, da cui deri-
va, per mezzo del prefisso in-, l’aggettivo inconcepibile. Infine dall’aggettivo inconcepibi-
le si origina, mediante l’aggiunta del suffisso -ità, il nome astratto inconcepibilità.
Alcuni nomi derivati da verbi si formano senza l’aggiunta di suffissi, e per questo sono
detti “a suffisso zero”: ritorno (dal verbo ritornare), alloggio (dal verbo alloggiare), saluto
2
(dal verbo salutare) ecc.

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica se i seguenti nomi sono primitivi [P] o derivati [D] e per
PER INIZIARE
questi ultimi scrivi a fianco la parola da cui derivano.

• prevendita […] 

• lavatrice […] 

• finestra […] 

• boscaglia […] 

• brivido […] 

• libreria […] 

• alibi […] 

• stella […] 

• barbiere […] 

• disapprovazione […] 

2 PRODURRE
·· Per ogni parola data scrivi almeno due nomi derivati, come
nell’esempio.
Es. frutto:  frutteto, fruttosio
• dente: 

• apprendere: 

• occhio: 
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• mare: 

• lungo: 

• mangiare: 

• brutto: 

• raffreddare: 

• sala: 

• capitale: 
2

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Unità 3 - Il nome: struttura

I nomi alterati
I nomi alterati si formano aggiungendo al nome di partenza suffissi detti alterativi, che
non ne modificano il significato ma gli conferiscono una sfumatura accrescitiva (idea di
grandezza), diminutiva (piccolezza), vezzeggiativa (tenerezza, affetto, simpatia), peg-
giorativa o dispregiativa (disprezzo).
Es. naso: nasino (diminutivo), nasone (accrescitivo), nasetto (vezzeggiativo), nasaccio
(peggiorativo)

I principali suffissi alterativi dei nomi sono:

I SUFFISSI ALTERATIVI DEI NOMI

diminutivi -ino, -ncino, -etto, -ello, -icello, una stradina, un leoncino, una
-icciolo, -icino, -otto, -erello, borsetta, un paesello, un
-uccio, -uzzo praticello, un porticciolo, un
libricino, un lupacchiotto, un
fuocherello, un vestituccio, un
Santuzzo
accrescitivi -one, -accione un librone, un vocione, un
donnone, un omaccione
vezzeggiativi -ino, -etto, -uccio/-uzzo, un tavolino, un ometto, una
-acchiotto boccuccia, una Santuzza, un
orsacchiotto
peggiorativi -accio, -azzo, -astro, -ucolo, una giornataccia, un amorazzo,
-uncolo, -onzolo, -otto, -iciattolo un poetastro, un poetucolo, un
ladruncolo, un mediconzolo, un
provincialotto, un mostriciattolo

Nota bene:
• per alcuni nomi è possibile usare suffissi diminutivi “doppi”: libro → libretto →
librettino;
• di solito il nome alterato mantiene il genere del nome di partenza, ma alcuni
femminili danno origine ad accrescitivi maschili: donna → donnone; porta →
portone;
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• non tutti i nomi presentano un alterato per ogni categoria: per esempio muro
presenta i diminutivi muretto e muricciolo, ma l’accrescitivo murone non è usato.
In particolare, gli alterati vezzeggiativi o peggiorativi non sono comuni per tutti i
nomi (non si dice *viaggiaccio, *esperienzaccia, *direttorastro);
• la scelta del suffisso è dettata dall’uso (diciamo lettino o lettuccio, ma non *lettetto o
*lettello) e in molti casi la consuetudine e il contesto, più che il suffisso in sé, ne
determinano la sfumatura alterativa. Per esempio suffissi come -ino ed -etto possono
avere un valore diminutivo (tavolino, giretto), ma anche vezzeggiativo (Hai proprio
un bel faccino; Che musetto simpatico!), e in alcuni casi peggiorativo (professorino =
professore giovane e inesperto; donnetta = donna meschina o dall’aspetto misero).
Perfino un suffisso vezzeggiativo come -uccio in alcuni casi assume un valore
ironico o chiaramente dispregiativo (impiegatuccio), mentre un accrescitivo come
2
-one può assumere un valore vezzeggiativo (Il mio fratellone!).

93

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LIVELLO 2 - Morfologia

ATTENZIONE I FALSI ALTERATI

Alcuni nomi ricordano i nomi alterati per le loro terminazioni, ma in re-


altà sono nomi derivati o primitivi, dotati di un loro significato autonomo
e riportati sul dizionario come voci a sé stanti. Tali nomi vengono detti
comunemente “falsi alterati”. Ne esistono di due tipi:
• nomi originariamente alterati che hanno assunto nel tempo un
significato autonomo, diverso da quello del nome di partenza (il nome
spaghetti, pur nato come alterato di spago, non indica dei piccoli
spaghi, ma un tipo di pasta; il nome rosone non designa una rosa
grande ma un elemento architettonico ecc.). Questi nomi non sono da
considerarsi alterati, ma derivati;
• nomi che casualmente presentano terminazioni identiche ai suffissi
alterativi, ma le cui sillabe finali in realtà fanno parte della radice (il
nome tacchino non designa un tacco piccolo, ma un tipo di uccello
domestico; lampone non è un accrescitivo di lampo, ma il nome di un
frutto ecc.). Questi nomi sono generalmente nomi primitivi.

Ecco una lista dei “falsi alterati” più comuni e tra parentesi i nomi ri-
spetto ai quali sembrano avere un rapporto di alterazione:
aquilone (aquila) mattino, mattone (matto)
bottino, bottone (botte/o) melone (mela)
burrone (burro) merletto, merluzzo (merlo)
casino (caso) mulino (mulo)
cavallone (cavallo) nasello (naso)
focaccia (foca) postino (posto)
fumetto (fumo) rapina (rapa)
girino (giro) tacchino (tacco)
lampone (lampo) torrone (torre)
mammone (mamma)

SI
INVAL
3 RICONOSCERE E CLASSIFICARE
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

·· Sottolinea i nomi alterati (attenzione a quelli falsi!) e inseriscili


PER INIZIARE

nella tabella (alcuni possono stare in più di una categoria).

1. Percorriamo la stretta stradina fino a giungere in vista di uno


spuntone di roccia sormontato da un casermone abbandonato.
2. Cerbero, la bestiaccia che custodiva il III cerchio, scrutava i
dannati con i suoi occhietti rossi e li graffiava con i temibili artigli.
3. Ma che statista e statista! Un personaggetto… un politicastro…
un misero impiegatuccio buono a nulla. 4. Quella pasticciona di
Cenerentola ha di nuovo perso una scarpetta di cristallo. Tesorucccio
di mamma, quanto ci costi! 5. Che ne dici se ci prendiamo una
2

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Unità 3 - Il nome: struttura

coppetta di gelato in due? Facciamo fragola e lampone? 6. Va


benissimo se venite in maglietta e pantaloncini, ma portatevi anche un
giaccone per la sera, non si sa mai. 7. È stata una giornataccia:
gruppone di turisti da portare in giro sotto la pioggerellina battente,
nebbione per strada al rientro, un freddo cane… non vedevo proprio
l’ora di essere qui con te al calduccio davanti al caminetto!

DIMINUTIVI ACCRESCITIVI VEZZEGGIATIVI PEGGIORATIVI

SI
INVAL
4 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le parole in evidenza trasformandole secondo le
indicazioni tra parentesi.

1. Adriana era una donna con delle mani enormi, gambe possenti, una
schiena massiccia, piedi da montanara e una voce che faceva tremare
i muri (→ accrescitivo)

• •

• •
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

2. Una volta girato a destra, arriverai a un ponte: devi passarci sotto,


poi andare dritto fino alla chiesa ed entrare nel cortile dell’oratorio.
Lì troverai un albero, tra il muro e la fontana: tra le sue foglie sta
il biglietto che cerchi. (→ diminutivo)

• • •

• • •

3. Trovare il biglietto è stata una fatica immane: il prete che ha


organizzato la caccia al tesoro l’aveva nascosto proprio bene, e come
2

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LIVELLO 2 - Morfologia

se non bastasse i cani del custode mi hanno abbaiato tutto il tempo


come se fossi un ladro. (→ peggiorativo)

• • •

I nomi composti
I nomi composti sono nomi formati dall’unione di due o più parole già esistenti in ita-
liano con un significato autonomo. La composizione può darsi tra parole della stessa
categoria grammaticale o tra parole di categorie grammaticali diverse. Le combinazioni
che danno origine ai nomi composti sono:

I NOMI COMPOSTI

nome + nome un pescecane, una ferrovia, madreperla,


una cassapanca
nome + aggettivo una terracotta, una cassaforte, un camposanto
aggettivo + nome un altopiano, un bassorilievo, il mezzogiorno
aggettivo + aggettivo un sordomuto, un rossonero
verbo + nome un apribottiglie, un guastafeste, un cantastorie,
un grattacapo
verbo + verbo un saliscendi, il bagnasciuga, un andirivieni
aggettivo + verbo un belvedere
verbo + avverbio un posapiano, un buttafuori
avverbio + verbo il benestare
preposizione/avverbio + nome il dopopranzo, un fuoristrada, l’oltretomba,
un sottoscala

Nota bene:
• rari sono i nomi composti da più di due parole: pomodoro (nome + preposizione +
nome), ficodindia (nome + preposizione + nome) ecc.;
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• rientrano tra i nomi composti anche i nomi formati con elementi linguistici di
origine greca e latina chiamati prefissoidi (se costituiscono il primo elemento del
composto) o suffissoidi (se costituiscono il secondo elemento). A differenza dei
prefissi e dei suffissi, questi elementi sono dotati di un significato lessicale autonomo
(auto- = da sé; demo- = popolo; eco- = ambiente; zoo- = animale, -logo = studioso;
-fobo = che ha paura; -voro = che mangia, -fono = che parla ecc.), pur non esistendo
in italiano come lemmi a sé stanti. Ecco alcuni esempi di composti con prefissoidi e
suffissoidi:
termosifone (prefissoide + nome)
erbivoro (nome + suffissoide)
biologa (prefissoide + suffissoide)
dialettofono (nome + suffissoide)
filantropo (prefissoide + suffissoide)
2
insetticida (nome + suffissoide)

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Unità 3 - Il nome: struttura

FACCIAMO IL PUNTO

Prefissi, suffissi, prefissoidi e suffissoidi


I nomi costruiti con prefissi (s-, dis-, ante-, ri-, stra- ecc.) o suffissi
(-ismo, -mento, -ezza ecc.), cioè con elementi linguistici privi di un si-
gnificato autonomo, vengono considerati nomi derivati.
svantaggio (prefisso s + vantaggio = derivato)

I nomi costruiti con prefissoidi (tele-, termo-, bio-, biblio-, onni- ecc.)
o suffissoidi (-logia, -crazia, -voro, -grafia ecc.), cioè con elementi lin-
guistici di origine greca o latina che esprimono un significato autonomo,
sono nomi composti.
biosfera (prefissoide bio- + sfera = composto)

SI
INVAL
5 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i nomi composti.
PER INIZIARE

1. Al termine della lunga ed esaustiva spiegazione della professoressa


sui nomi alterati Gabriele dichiarò che non ci aveva capito un
ficosecco. 2. L’acquaforte che preferisco è quella chiamata “Donna
appoggiata a un parapetto”. 3. Il baciamano viene considerato da
qualcuno un gesto ormai superato, un atteggiamento appartenuto ad
altri tempi in cui la galanteria era d’obbligo. 4. Si volevano bene ma
avevano battibecchi quotidiani per sciocchezze come il tubetto del
dentifricio, la minestra di cavolfiori, le briciole per terra.
5. L’amanuense arrotolò il prezioso manoscritto, vi applicò il sigillo di
ceralacca del monastero, e a mezzanotte lo inviò tramite un messo al
cardinale suo nipote. 6. Per la laurea ho ricevuto un ciondolo di
madreperla a forma di tartaruga e un fermacarte d’argento.
7. A proposito dell’intoppo burocratico verificatosi quella mattina, il
magistrato commentò: «Questa sorta di girotondo di scartoffie, degno
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

dell'età della pietra, costa tempo e denaro».

6 ANALIZZARE
·· Separa con una barretta verticale le parti da cui sono formati i
seguenti nomi e per ognuno indica se si tratta di un nome
composto propriamente detto [C] o di un nome composto con
prefissoide e/o suffissoide [PS].

piromane [C] [PS] • toccasana [C] [PS] • erbivoro [C] [PS] •


voltafaccia [C] [PS] • doposcuola [C] [PS] • scaldabagno [C] [PS] •
guardaroba [C] [PS] • astronomo [C] [PS] • televisione [C] [PS] •
piedipiatti [C] [PS] • ecosistema [C] [PS] • terraferma [C] [PS]
2

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LIVELLO 2 - Morfologia

7 ANALIZZARE
·· Analizza le parole date, come nell’esempio.

PRIMITIVO DERIVATO ALTERATO COMPOSTO

1. roseto ✗
2. porcospino

3. orsacchiotto

4. scricchiolio

5. accondiscendenza

6. impiastro

7. ricchezza

8. tavolaccio

9. salvagente

10. bidone

11. asticella

12. avvilimento

13. attaccapanni

8 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa il testo con nomi a piacere, seguendo le indicazioni tra
parentesi.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Il 2016 sarebbe finito alla grande! Avevamo organizzato un

(alter. accresc.) per la notte di

(comp.). Per l’occasione avevamo affittato un

enorme (alter. accresc.) e lo avevamo

addobbato con decorazioni semplici ma di grande effetto. Io mi ero

occupata di comprare piatti, bicchieri, (deriv.);

altri si erano preoccupati delle sedie e dei


2

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Unità 3 - Il nome: struttura

(alter. dimin.), e avevamo passato il giorno prima a cucinare torte

salate, (alter. dimin.),

(primitivo), lenticchie, (deriv.) russa, e, come

dolce, tre teglie di (comp.). Era stata una

(alter. pegg.) faticosissima, ma ne sarebbe

valsa la pena! Sarebbero venuti tutti gli amici del gruppo, e allo

scoccare della (comp.) avremmo dato inizio alle

danze. Il (deriv.) era assicurato. Peccato che

poco prima delle nove di sera si abbatté sulla città il temporale del

secolo. Il tetto non resistette e il (alter.

accresc.) si allagò totalmente, riempiendosi di acqua e

(deriv.). A mezzanotte eravamo bagnati fradici,

alle prese con secchi, ramazze e (primitivo).

All’una, esausti, siamo usciti per fare una (alter.

dimin.).

9 PRODURRE + LESSICO
· · · Scrivi sei frasi che contengano almeno:

• un nome primitivo e uno derivato




• un nome alterato e uno derivato



L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• un nome composto e uno alterato




• un nome composto e uno derivato




• due nomi composti




• due nomi alterati



2

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MAPPA
UNITÀ 3

IL NOME

CONSIDERANDO
LA STRUTTURA
PUÒ ESSERE

PRIMITIVO bimbo, casa, libro

bello → bellezza, fiore → fioraio,


DERIVATO
vendita → prevendita

• strada → stradina (DIMINUTIVO)


• donna → donnone (ACCRESCITIVO)
ALTERATO
• bocca → boccuccia (VEZZEGGIATIVO)
• medico → medicastro (PEGGIORATIVO)

• ferrovia (nome + nome)


• sordomuto (agg. + agg.)
COMPOSTO • apribottiglie (verbo + nome)
• democrazia, erbivoro, biologa
(con un prefissoide e/o suffissoide)

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 4 Il nome: forme (genere)


In italiano esistono due generi grammaticali: maschile e femminile.
Nel caso dei nomi di esseri animati (esseri umani e animali, reali o immaginari), il
genere grammaticale può coincidere con il sesso dell’essere indicato (gatto/gatta,
scrittore/scrittrice) o essere convenzionale (il giaguaro, la talpa).
Nel caso di nomi di cose (oggetti, avvenimenti, luoghi, idee, emozioni ecc.), il genere
grammaticale è sempre convenzionale, dal momento che le cose designate sono
prive di sesso: la filosofia, la luna, l’albero, il movimento, la strada ecc.

Spesso il genere grammaticale di un nome è indicato dalla desinenza (casa, gatto).


Diversamente è deducibile dall’articolo o da altri elementi concordati con il nome
(preposizione articolata, aggettivo, pronome, participio): un farmacista, una magnifica
virtù, del fiore, amore mio ecc.

Per quanto riguarda la desinenza, osserviamo che:


• i nomi che finiscono in -o sono prevalentemente maschili: libro, albero, operaio,
cielo, avvenimento ecc. MA la mano, una radio, la soprano ecc.
• i nomi che finiscono in -a sono prevalentemente femminili: mamma, casa, gamba,
noia ecc. MA il tema, il poeta, il farmacista, lo psicoanalista ecc.
• i nomi che finiscono in -e e in -u possono essere maschili o femminili: il padre, il
pane, il nome, il pallone / la madre, la frase, l’ode; il tabù, il tutù / la virtù, la gioventù
ecc.
• i nomi che finiscono in -i sono prevalentemente femminili: l’analisi, la crisi,
la paralisi ecc. MA un alibi, il brindisi, il colibrì ecc.
• i nomi (in gran parte stranieri) che finiscono in consonante sono prevalentemente
maschili: il fax, il film, il gas, il business ecc. MA la gag, una star ecc.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Il genere dei nomi di cose


Il genere dei nomi di cose, derivando da una convenzione linguistica, deve essere dedot-
to dalle desinenze o dagli elementi linguistici concordati con il nome. In mancanza di
un contesto, nel dubbio, è necessario ricorrere al dizionario. In alcuni casi tuttavia anche
il significato del nome può fornire indicazioni utili a identificare il genere di una cosa
inanimata.

Sono generalmente maschili:


• i nomi degli alberi, soprattutto di quelli da frutto: il susino, il melo, il pero, il ciliegio,
2
il platano, l’olmo ecc. MA la betulla, la quercia ecc.

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LIVELLO 2 - Morfologia

• i nomi propri di fiumi, mari, oceani, laghi e monti: il Nilo, il Mediterraneo,


l’Atlantico, il Trasimeno, il Cervino ecc. MA la Senna ecc.
• i nomi di metalli ed elementi chimici: il ferro, l’oro, l’ossigeno ecc. ma: l’anidride
carbonica
• i nomi dei punti cardinali: il nord, l’est ecc.
• i nomi dei giorni della settimana: il lunedì, il giovedì ecc. MA la domenica
• i nomi propri di vini: il Chianti, il Montepulciano ecc. MA la Malvasia ecc.

Sono generalmente femminili:


• i nomi di frutti: la mela, la pesca, l’albicocca, la fragola ecc. MA il limone,
il mandarino ecc.
• i nomi di città, isole, paesi, continenti: la Firenze medievale, la Corsica, la Francia,
l’Africa ecc. MA il Cairo, il Belgio, gli Stati Uniti, l’Antartide ecc.
• i nomi di scienze, discipline e concetti astratti: la chimica, la filosofia, la linguistica,
la pace, la bellezza ecc. MA l’amore, il rispetto ecc.

I nomi stranieri usati in italiano mantengono generalmente lo stesso genere che hanno
nella loro lingua d’origine: la toilette, il cabaret, il tailleur, la movida, il golpe ecc.
Quando provengono da lingue prive di genere, come l’inglese, o lingue in cui il genere
risulta irriconoscibile ai più, come l’arabo e il giapponese, si tende a utilizzare il genere
della traduzione italiana più immediata del vocabolo: un’email (= posta), il business
(= affare), lo show (= spettacolo), un kebab (= panino), la katana (= spada) ecc.

ATTENZIONE I FALSI CAMBIAMENTI DI GENERE

Alcuni nomi di cosa presentano una doppia desinenza, in -a e in -o al


singolare e in -i e in -e al plurale, come se avessero una forma maschile
e una femminile. In realtà si tratta di nomi indipendenti tra loro, con due
significati diversi.

Alcuni di questi nomi hanno un’origine comune, ma si sono poi differen-


ziati per genere nel tempo assumendo due significati diversi; in altri casi
la coincidenza della radice è casuale. Ecco i principali:
il caso (avvenimento fortuito) / la casa (abitazione)
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

il banco (mobile a forma di tavolo) / la banca (istituto di credito)


il gambo (del fiore) / la gamba (del corpo)
il porto (per le imbarcazioni) / la porta (di un edificio o di una
stanza)
il suolo (terreno) / la suola (di una scarpa)
il manico (impugnatura di un oggetto) / la manica (di un vestito)
il panno (tessuto) / la panna (del latte)
il buco (foro) / la buca (fossa)
il pianto (il fatto di piangere) / la pianta (vegetale)
il colpo (percossa) / la colpa (infrazione di una norma e
responsabilità che ne deriva)
il foglio (di carta) / la foglia (di una pianta)
2

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Unità 4 - Il nome: forme (genere)

Alcune coppie di nomi hanno forma identica, ovvero presentano anche la


stessa desinenza (-e per il singolare, -i per il plurale), ma genere diverso:
il fine (lo scopo) / la fine (la conclusione)
il fronte (linea di combattimento) / la fronte (parte superiore del viso)
il boa (serpente) / la boa (galleggiante)
il capitale (somma di denaro) / la capitale (città)

In alcuni casi, infine, le due desinenze, maschile e femminile, sono inter-


cambiabili senza che si producano differenze di significato (il mattino /
la mattina; l’orecchio / l’orecchia), o esprimono una diversa accezione
o una sfumatura distinta dello stesso vocabolo (il tavolo, [generico o “da
lavoro”] / la tavola [su cui si mangia]).

1 RICONOSCERE
· Nel seguente testo, sottolinea i nomi maschili e cerchia i nomi
PER INIZIARE

femminili.

L ’aria fredda mercoledì tenderà a propagarsi a tutta la


penisola, sospinta da sostenuti venti settentrionali, e il
clima sarà più freddo sia a causa del calo delle temperature sia
per l’effetto del vento. La circolazione depressionaria
collegata a questa massa d’aria fredda avrà effetti sul nostro
Paese fino a venerdì, mentre nel weekend si potrebbe assistere
a un miglioramento con tempo stabile più diffuso e rialzo
termico. L’apice freddo avverrà entro giovedì: dopo settimane
di temperature sopra le medie, avremo valori minimi a una
cifra al Nord e al Centro e temperature massime in calo anche
di dieci gradi, decisamente sotto le medie stagionali.

Adattato da www.lastampa.it 17/04/2017

SI
INVAL
2 ANALIZZARE E CO M PLE TA R E
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

· Indica se i seguenti nomi di cose sono maschili o femminili e


inserisci l’articolo determinativo corretto.

• dilemma [M] [F] • tabù [M] [F]

• vertice [M] [F] • mano [M] [F]

• diagnosi [M] [F] • rancore [M] [F]

• brughiera [M] [F] • problema [M] [F]

• shock [M] [F] • foto [M] [F]


2

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LIVELLO 2 - Morfologia

• bile [M] [F] • email [M] [F]

• amore [M] [F] • tesi [M] [F]

• betulla [M] [F]

3 PRODURRE + LESSICO
·· Scrivi una frase per ognuno dei nomi caratterizzati da un falso
cambiamento di genere.

• il buco: 

• la buca: 

• il boa: 

• la boa: 

• il fine: 

• la fine: 

Il genere dei nomi di esseri animati


A seconda del modo in cui si formano il maschile e il femminile, i nomi di esseri anima-
ti si distinguono in: mobili, indipendenti, di genere comune, promiscui. Nei nomi
mobili, indipendenti e di genere comune, il genere grammaticale coincide sempre con il
sesso degli esseri designati; nel caso dei nomi promiscui, invece, il genere grammaticale
è il frutto di una convenzione.

I nomi mobili, che costituiscono la maggior parte dei nomi di esseri animati, distinguo-
no il genere maschile e femminile mediante la variazione della desinenza o l’aggiunta
alla forma maschile di un suffisso per la formazione del femminile.
Ecco le desinenze dei nomi mobili:
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

I NOMI MOBILI
maschile femminile
-o / -e -a cuoco/cuoca, bimbo/bimba, zio/zia, operaio/operaia;
signore/signora, cameriere/cameriera, infermiere/infermiera
-a / -e -essa poeta/poetessa, duca/duchessa;
(talvolta -o)
principe/principessa, studente/studentessa, leone/leonessa;
avvocato/avvocatessa (non comune)
-tore -trice* lettore/lettrice, direttore/direttrice, traduttore/traduttrice,
imprenditore/imprenditrice
2 -sore -itrice** difensore/difenditrice, possessore/posseditrice

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Unità 4 - Il nome: forme (genere)

*fanno eccezione nomi come impostore/impostora, tintore/tintora, pastore/pastora ecc.


**fanno eccezione nomi come professore/professoressa, incisore/incisora ecc.

Alcuni nomi formano il femminile (o il maschile, nel caso di strega/stregone) in modo


anomalo, per mezzo di desinenze irregolari o una modifica della radice:
re/regina, gallo/gallina, eroe/eroina, zar/zarina, cane/cagna, dio/dea, strega/stregone

I nomi indipendenti presentano forme completamente diverse per il maschile e il fem-


minile, cioè non differiscono solo nelle desinenze, come i nomi mobili, ma anche nella
radice:
uomo/donna, padre/madre, papà/mamma, fratello/sorella, maschio/femmina,
celibe/nubile, toro/mucca, maiale/scrofa, montone/pecora ecc.

I nomi di genere comune hanno una sola forma che vale sia per il maschile sia per il
femminile. Al singolare, e nella maggior parte dei casi anche al plurale, essi presentano
cioè la stessa desinenza per il maschile e per il femminile, e il loro genere deve essere
inferito per mezzo degli articoli o degli altri elementi linguistici concordati.
Appartengono a questa categoria:
• alcuni nomi in -e: il preside/la preside, il nipote/la nipote, il docente/la docente ecc.
• i participi presenti sostantivati: il cantante/la cantante, l’insegnante/l’insegnante,
l’offerente/l’offerente ecc.
• altri nomi in -ante: il bracciante/la bracciante, il negoziante/la negoziante ecc.
• molti nomi in -a*: un atleta/un’atleta, il collega/la collega ecc.
• i nomi in -ista, -iatra, -cida*: il pianista/la pianista, il pediatra/la pediatra,
un omicida/un’omicida ecc.
*questi nomi, di genere comune al singolare, sono però mobili al plurale: gli atleti/le at-
lete, i colleghi/le colleghe, i pianisti/le pianiste, i pediatri/le pediatre ecc.

I nomi di genere promiscuo presentano un unico genere grammaticale, maschile o fem-


minile, per indicare gli esemplari di entrambi i sessi. Non solo la desinenza è unica,
come nel caso dei nomi di genere comune, ma anche tutti gli elementi linguistici con-
cordati sono solo maschili o solo femminili a seconda del genere del nome.
La maggior parte dei nomi di animali appartengono a questa categoria: la volpe, un ghe-
pardo, il serpente, una lucertola, la mosca, il topo ecc.
Se si vuole precisare il sesso dell’animale indicato, si fa precedere o seguire il nome dai
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

termini “femmina” o “maschio”: un ghepardo femmina, il maschio della tigre ecc.


Sono di genere promiscuo anche alcuni nomi indicanti persone: una spia, la vittima,
il carnefice, la guida turistica, una persona ecc.

NAVIGARE IN RETE
Una PASSWORD è una sequenza di caratteri alfanumerici scelta e uti-
lizzata per accedere in modo esclusivo a una risorsa informatica (compu-
ter, connessione internet, casella email, applicazioni ecc.). Quando in
fase di registrazione il provider richiede una password, significa che è
necessario inventarne una dedicata a quel servizio in particolare. Spesso
poi, attivando molti servizi, capita di dimenticare le password; in questo
2 caso, e per qualunque altro problema, potrai rivolgerti all’assistenza.

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LIVELLO 2 - Morfologia

APPROFONDIAMO I NOMI DI PROFESSIONE


La maggior parte dei nomi di professione è mobile, cioè prevede desinenze o suffissi
diversi per il maschile e il femminile:
• -o / -a: cuoco/cuoca, operaio/operaia, maestro/maestra, fruttivendolo/fruttivendola,
ballerino/ballerina ecc.
• -ere / -era: cameriere/cameriera, infermiere/infermiera, panettiere/panettiera,
parrucchiere/parrucchiera ecc.
• -tore / -trice: attore/attrice, scrittore/scrittrice, traduttore/traduttrice, imprenditore/
imprenditrice ecc. MA dottore/dottoressa*

*Nota bene: il suffisso -essa, pienamente affermato per professoressa e dottoressa, ap-
plicato ad altri nomi di professione potrebbe suggerire una connotazione ironica o
dispregiativa (medichessa).

Altri nomi di professione sono di genere comune, cioè non variano la desinenza al
maschile o al femminile, e il genere grammaticale, in accordo con il sesso della perso-
na, è esplicitato dall’articolo o da altri elementi concordati:
• -e: il preside/la preside
• -ante, -ente: il cantante/la cantante, il docente/la docente ecc.
• -ista e -iatra: il giornalista/la giornalista, il pediatra/la pediatra ecc.

Fino a non molto tempo fa, i nomi di alcune professioni e cariche (ministro, avvocato,
giudice ecc.) non venivano usati al femminile, perché le donne non avevano accesso a
tali ambiti lavorativi o ruoli. Oggi questa asimmetria tra uomini e donne sta venendo
meno, e la lingua si sta modificando per riflettere queste trasformazioni. Mentre per
la grande maggioranza delle professioni l’uso di desinenze o di articoli femminili è
affermato e pienamente accettato (cameriera, cuoca, professoressa, un’insegnante, una
psicanalista ecc.), altre professioni o cariche - soprattutto quelle in cui l’accesso della
donna è più recente - fanno sorgere qualche dubbio o il loro nome al femminile risul-
ta “anomalo” all’udito per mancanza di abitudine. La situazione linguistica attuale è
piuttosto diversificata:
• alcuni parlanti utilizzano nomi di genere maschile anche per designare donne,
come se si trattasse di nomi promiscui: l’ingegnere Maria Rossi, il sindaco Lucia
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Bianchi, il ministro Federica Sala ecc.


• altri mantengono il nome al maschile aggiungendovi la parola “donna” (una
donna poliziotto, una donna magistrato ecc.)
• altri ancora usano il femminile, ricavandolo dal maschile in accordo con le norme
valide per tutti gli altri nomi di professione, mobili o di genere comune, una
strada che diversi linguisti considerano la “più semplice e più aderente alla
grammatica dell’italiano” (Serianni): la poliziotta, la ministra, la sindaca,
l’ingegnera, la giudice ecc. Analogamente, per designare un uomo dedito a
professioni o ruoli tradizionalmente femminili, la cosa più logica e in alcuni casi
già ammessa dalle grammatiche è ricorrere all’articolo (nel caso dei nomi di
genere comune) e alla desinenza (nel caso dei nomi mobili) maschili: l’ostetrico,
2 il badante, il casalingo ecc.

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Unità 4 - Il nome: forme (genere)

4 TR ASFORMARE
· Volgi al femminile i nomi dati, modificando di conseguenza gli

PER INIZIARE
articoli.

• il fruttivendolo →

• uno psicoterapeuta →

• il cane →

• l’abitante →

• un eroe →

• il cameriere →

• l’avvocato →

• un preside →

• il vittimista →

• un gallo →

• il traduttore →

• un maiale →

5 TR ASFORMARE
· Volgi al maschile i nomi dati, modificando di conseguenza gli
articoli.

• la scroccona →

• una strega →
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• la cuoca →

• la specialista →

• una gallina →

• la studentessa →

• un’attivista →

• la dea →

• una pecora →
2

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LIVELLO 2 - Morfologia

• la giudice →

• l’infermiera →

• un’atleta →

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Indica se i seguenti nomi si riferiscono solo a esseri maschili
[M], solo a esseri femminili [F] o a entrambi [MF].
• contribuente [M] [F] [MF] • zar [M] [F] [MF]

• macellaio [M] [F] [MF] • asceta [M] [F] [MF]

• maestra [M] [F] [MF] • guida [M] [F] [MF]

• manager [M] [F] [MF] • scrittrice [M] [F] [MF]

• guardia [M] [F] [MF] • cantante [M] [F] [MF]

• finalista [M] [F] [MF] • carnefice [M] [F] [MF]

• analfabeta [M] [F] [MF] • diva [M] [F] [MF]

Tra quelli analizzati ci sono tre nomi promiscui, che cioè valgono
non solo per entrambi i sessi, ma hanno un unico genere
grammaticale, quindi un unico articolo possibile. Trascrivili qui,
premettendo l’articolo corretto:


7 RICONOSCERE E CLASSIFICARE
· · · Sottolinea tutti i nomi di esseri animati, poi classificali nella
tabella e scrivi nell’ultima colonna la forma o le forme usate per
indicare gli esseri maschili e femminili, precedute dall’articolo,
come nell’esempio.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Es. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.


1. Iniziò la sua strabiliante carriera come sosia di una persona molto
famosa. 2. Lo dico sempre alle mie figlie: mio marito ha una moglie
meravigliosa! 3. Il paziente fu ricevuto dalla dottoressa, da
un’anestesista e dall’infermiere. 4. Gli abitanti dell’isola si ribellarono
al re e rapirono l’erede al trono per esigere una riduzione dei tributi.
5. La vipera si nutriva prevalentemente di talpe e piccoli uccelli.
6. Il laureando scrisse un’email alla docente di antropologia per
proporle di fargli da relatrice della tesi. 7. Sabato ho incontrato il
fioraio di piazza Vittorio nella Capanna Margherita: sapevo che era un
amante della montagna, ma non che fosse un alpinista esperto!
2

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Unità 4 - Il nome: forme (genere)

MOBILE INDIPEN. DI GEN. PROMIS. ESSERI MASCH./


COMUNE FEMM., AL SING.

Lupo ✗ il lupo / la lupa


L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

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MAPPA
UNITÀ 4

IL GENERE

È SEMPRE PIÙ SPESSO


CONVENZIONALE PER COINCIDE CON IL SESSO
DEGLI ESSERI DESIGNATI

IL NOME DI COSE IL NOME DI ESSERI ANIMATI

PUÒ ESSERE

MOBILE cuoco/a, poeta/essa, gallo/gallina

INDIPENDENTE uomo/donna, padre/madre, toro/mucca

DI GENERE COMUNE il/la cantante, il/la negoziante, l’atleta

PROMISCUO la spia, la vittima, il pesce

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 5 Il nome: forme (numero)


In base al numero, l’italiano distingue due forme: il singolare, per designare un singolo
elemento o gruppo (il ragazzo, una sera, la squadra), e il plurale, per designare più
elementi (i ragazzi, delle sere, alcune squadre). A seconda che distinguano o meno
singolare e plurale per mezzo della desinenza, i nomi si dicono variabili o invariabili.
A questi si aggiungono i nomi sovrabbondanti, che presentano più forme per il
plurale, e i nomi difettivi, che sono privi del singolare o del plurale.

I nomi variabili
I nomi variabili (la maggioranza nella lingua italiana), formano il plurale cambiando la
desinenza. È possibile dividerli in tre classi che formano il plurale nel seguente modo:

I NOMI VARIABILI
singolare plurale
nomi masch. (o raramente -i* albero/alberi
femm.) che al sing. finiscono ragazzo/ragazzi
in -o
mano/mani
nomi masch. o femm. che al -i (se maschili) problema/problemi
sing. finiscono in -a -e (se femminili) dentista/dentisti
casa/case
dentista/dentiste
nomi masch. o femm. che al -i padre/padri
sing. finiscono in -e chiave/chiavi
cantante/cantanti
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

*Fanno eccezione alcuni nomi maschili in -o che al plurale diventano di genere femmi-
nile, con la desinenza -a: il ginocchio/le ginocchia, l’uovo/le uova, il paio/le paia ecc.

In alcuni casi la variazione della desinenza provoca alcune modifiche grafiche, e talvol-
ta anche fonetiche, nella parte finale della radice:

singolare plurale
nomi che finiscono in -ca e -ga -chi/ghi (se maschili) monarca/monarchi
stratega/strateghi
ma: belga/belgi
-che/ghe (se femminili) osterica/ostetriche
2 strega/streghe

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LIVELLO 2 - Morfologia

I NOMI VARIABILI
nomi che finiscono in -cia e -cie/-gie farmacia/farmacie
-gia (con accento tonico sulla i) magia/magie
nomi che finiscono in -cia e -ce/-ge (quando la arancia/arance
-gia (senza accento tonico lettera che precede è bolgia/bolge*
sulla i) una consonante)
-cie/-gie (quando la acacia/acacie
lettera che precede è ciliegia/ciliegie*
una vocale)

nomi che finiscono in -co e -go -chi/-ghi (se sono fico/fichi


piani) castigo/castighi
chirurgo/chirurghi (meno comune
chirurgi)
MA amico/amici, nemico/nemici,
porco/porci, greco/greci
-ci/gi (se sono medico/medici
sdruccioli) farmaco/farmaci (meno comune
farmachi)
asparago/asparagi
MA obbligo/obblighi, arcipelago/
arcipelaghi, girovago/girovaghi ecc.
nomi che finiscono in -logo -logi (nomi di biologo/biologi
persona)** antropologo/antropologi
-loghi (nomi di cose) monologo/monologhi
catalogo/cataloghi
nomi che finiscono in -io -ii zio/zii
(con accento tonico sulla i) pendio/pendii
nomi che finiscono in -io -i genio/geni
(senza accento tonico sulla i) scambio/scambi

Accanto alle forme previste dalla norma indicata, sono oggi diffuse e accettate anche
forme quali provincie, ciliege, valige.
**Accanto alle forme in -logi, più comuni, sono oggi attestate anche forme in -loghi:
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

biologhi, antropologhi ecc.

Alcuni nomi variabili presentano un plurale irregolare: l’uomo/gli uomini, l’ala/le ali,
l’arma/le armi, il dio/gli dèi, il bue/i buoi.

I nomi invariabili
I nomi invariabili sono nomi che hanno un’unica forma per il singolare e per il plurale.
Appartengono a questa categoria:
• i nomi monosillabici: il re/i re, il blu/i blu, il tè/i tè ecc.
• i nomi tronchi: la virtù/le virtù, il caffè/i caffè, il martedì/i martedì ecc.
2
• i nomi che finiscono in -i: l’alibi/gli alibi, l’analisi/le analisi, il brindisi/i brindisi ecc.

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Unità 5 - Il nome: forme (numero)

• alcuni nomi maschili che finiscono in -a: il paria/i paria, il sosia/i sosia, il gorilla/
i gorilla ecc.
• i nomi frutto di abbreviazione (la tele/le tele, la bici/le bici, il cinema/i cinema ecc.),
molti dei quali femminili terminanti in -o: la moto/le moto, la foto/le foto, l’auto/
le auto, la radio/le radio, la dinamo/le dinamo ecc.
• i nomi, tutti femminili, terminanti in -ie: la specie/le specie, la serie/le serie, la carie/le
carie ecc. MA la superficie/le superfici, l’effigie/le effigi o le effigie, la moglie/le mogli ecc.
• i nomi stranieri diventati d’uso comune in italiano: lo sport/gli sport, la star/le star,
l’email/le email, il fax/i fax, l’ultimatum/gli ultimatum ecc.
• il nome maschile euro: l’euro/gli euro

NAVIGARE IN RETE
L’ASSISTENZA è un servizio di supporto; per esempio puoi rivolgerti
all’assistenza di Itaca sia per problemi tecnici, come quando dimentichi
la password (invece di creare un nuovo account), sia per problemi di
contenuto: in questo caso, se hai ragione e su Itaca mancava una risposta
giusta, guadagnerai XP. Controlla però nell’email le nostre risposte!

1 TR ASFORMARE
· Volgi al plurale i seguenti nomi, modificando di conseguenza gli
PER INIZIARE

articoli, poi sottolinea i nomi invariabili.

• la moglie →

• la mano →

• il medico →

• lo zio →

• l’uovo →
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• la serie →

• l’alibi →

• il fon →

• il paio →

• la marea →

• il fisioterapista →

• il tutù →
2

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LIVELLO 2 - Morfologia

• il bue →

• il carcere →

SI
INVAL
2 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con i plurali dei nomi tra parentesi.
1. Un sentito ringraziamento ai (collega)
che mi hanno sostenuta.

2. I cambiamenti climatici favoriscono le


(allergia).

3. Secondo gli (enologo) questa sarà


un’annata fantastica.

4. Faceva le (boccaccia) davanti allo


specchio.

5. Luca e Stefano non sono certo dei (genio)!

6. I (patriarca) descritti nella Bibbia erano


straordinariamente longevi.

7. L’unico segno della presenza umana erano le


(amaca) appese all’ombra delle palme.

8. Ecco come hanno festeggiato i (belga) il


risultato della partita.

9. Da qualche giorno ho continui (formicolio)


ai piedi.

10. La nostra azienda si occupa di ristrutturazione di


(attico) e appartamenti.

I nomi sovrabbondanti
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

I nomi sovrabbondanti sono nomi che presentano due forme diverse per il plurale: una
maschile in -i e una femminile in -a.
In alcuni casi le due forme plurali hanno lo stesso significato: i ginocchi/le ginocchia,
i sopraccigli/le sopracciglia.
In altri casi invece le due forme plurali esprimono due significati diversi. Ecco i principali:

I NOMI SOVRABBONDANTI
singolare plurale masch. in -i plurale femm. in -a
il braccio i bracci (di un fiume, di una gru) le braccia (del corpo umano)
il budello i budelli (vie strette) le budella (intestino)
2 il cervello i cervelli (intelligenze, menti) le cervella (materia cerebrale)

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Unità 5 - Il nome: forme (numero)

I NOMI SOVRABBONDANTI
il ciglio i cigli (di un fosso, della strada) le ciglia (degli occhi)
il dito i diti (considerati separatamente; per es. le dita (considerate tutte insieme;
i diti mignoli) per es. le dita della mano)
il filo i fili (d’erba, di un tessuto ecc.) le fila (di un discorso, di una
congiura ecc.)
il fondamento i fondamenti (basi di una teoria, di un le fondamenta (di un edificio)
discorso ecc.)
il gesto i gesti (movimenti) le gesta (imprese)
il labbro i labbri (di una ferita) le labbra (della bocca)
il lenzuolo i lenzuoli (presi separatamente) le lenzuola (un paio)
il membro i membri (di un gruppo, di un partito ecc.) le membra (del corpo)
il muro i muri (di un edificio) le mura (della città)
l’osso gli ossi (di un animale macellato) le ossa (dell’essere umano)

Pochi sono i casi di nomi che presentano una doppia forma sia al singolare che al plurale:
l’orecchio/l’orecchia
gli orecchi/le orecchie (senza differenze di significato)
il frutto (individuale) / la frutta (collettivo)
i frutti / (le frutta: raro)
il legno (individuale) / la legna (collettivo)
i legni / (le legna: raro)

I nomi difettivi
I nomi difettivi sono i nomi che mancano (“difettano” appunto) del plurale o del singolare. Per
lo più, si tratta di nomi usati normalmente solo al singolare o solo al plurale, o che, usati al sin-
golare o al plurale, hanno un significato diverso.

Sono usati solo o prevalentemente al singolare i nomi non numerabili (burro, acqua, sale,
pepe, coraggio ecc.). Alcuni di questi nomi, tuttavia, possono essere usati al plurale, come nomi
numerabili, in contesti determinati e con un significato diverso:
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Odio l’ingiustizia. (= mancanza di equità; non numerabile, quindi difettivo, usato solo al
sing.)
Ha subito molte ingiustizie. (= torti, atti ingiusti; numerabile)
Siamo già ad agosto. (= ottavo mese dell’anno; non numerabile, quindi difettivo, usato solo
al sing.)
Fu uno degli agosti più caldi del secolo. (= mesi di agosto specifici di un determinato lasso di
tempo; numerabile)
L’armatura era di ferro. (= materiale; non numerabile, quindi difettivo, usato solo al sing.)
Ecco i ferri del mestiere. (= gli strumenti, gli arnesi; numerabile)

Sono usati solo o prevalentemente al plurale:


• i nomi di oggetti formati da due o più elementi: i pantaloni, i calzoni, gli occhiali,
2
le forbici, le redini, le manette ecc.

115

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LIVELLO 2 - Morfologia

• alcuni nomi che si riferiscono a una pluralità: i viveri, le stoviglie, i dintorni,


le vicinanze, le vettovaglie, le masserizie, le viscere ecc.
• alcuni nomi di origine latina: le idi, le calende, i fasti, gli annali, i posteri, le nozze,
le tenebre ecc.

SI
INVAL
3 ANALIZZARE
· · · Analizza i nomi in evidenza come nell’esempio.
PER INIZIARE

VARIAB. INVAR. SOVRABB. DIFETT.

1. Mantieni la calma e studia il plurale! ✗


2. L’hanno detto alla radio.

3. L’amianto può essere letale per


l’organismo.

4. Tremò fin dalle fondamenta.

5. Ma se stai benissimo con gli occhiali!

6. Mi ha dato un ultimatum.

7. Il mio computer mi si sta ribellando.

8. Giochiamo al telefono senza fili?

9. Oggi abbiamo l’interrogazione di


scienze.

10. Che bocca grande che hai!

11. Disponetevi in due file.

12. Vacanze a Merano e dintorni.

4 PRODURRE + LESSICO
· · · Scrivi una frase per ciascuno dei nomi sovrabbondanti dati.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• gesti: 

• gesta: 

• bracci: 

• braccia: 

• ossi: 

• ossa: 
2

116

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Unità 5 - Il nome: forme (numero)

• cigli: 

• ciglia: 

• fondamenti: 

• fondamenta: 

5 ANALIZZARE
·· Indica il genere e il numero dei nomi in evidenza, come
nell’esempio.

Es. Sono soltanto ipotesi ( femm., plur ).

1. Affermata batterista ( ), ha già fatto diversi tour


( ) in Europa. 2. I ciliegi ( ) in fiore
( ) sono quasi l’emblema ( ) del
Giappone. 3. Il fatto di essere un’artista ( ) all’apice
( ) del successo era all’origine ( )
della sua depressione ( ). 4. Enormi falò
( ) erano accesi lungo le mura ( ) della
città assediata. 5. Che specie ( ) di rapaci
( ) esistono in italia? 6. Ripetevano senza sosta
( ) vani slogan ( ) volti a intontire le
menti ( ) dei consumatori ( ) già
assuefatti alla pubblicità ( ). 7. Signora giudice
( ), mi oppongo! Il teste ( ) sta
cadendo in contraddizioni ( ) continue. 8. Le felci
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

( ) sono piante prive di fiori, frutti e semi


( ).

SI
INVAL
6 CORREGGERE
· · · Nel seguente testo ci sono 9 errori relativi alle forme dei nomi
(masch./femm., sing./plur): sottolineali e scrivi le forme
corrette nelle righe sottostanti.

L e indagine dell’Istat dimostrano che “Le dinamiche


demografiche comporteranno un miglioramento piuttosto
modesto del grado di utilizzo dell’offerta di lavoro” e pertanto
2

117

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LIVELLO 2 - Morfologia

“nel 2025 la tassa di occupazione resterà dunque prossimo a


quello del 2010, a meno che non intervengano politiche di
sostegno alla domanda di bene e servizi e un ampliamento
della base produttiva”. Sempre più trentenne rimangono in
casa con i genitori, si formano meno famiglie, nascono meno
bambini. In passato conseguire una o due laure era un forte
fattore di spinta e di miglioramento sociale, ma adesso neanche
l’istruzione superiore mette al riparo i giovani dalla precarietà
e dalla disoccupazione, o dalla sottoccupazione, della quale
sono i vittimi principali. Alcune chances rimangono per
ingegneri, chimichi, farmaciste. Però bisogna fare molta fatica
per emergere, e non stupisce che il 46,5% dei ragazzi stranieri
che vivono in Italia sognino di vivere all’estero da grandi,
un’aspirazione che condividono con i loro coetanei italiani
(42,6%).
Adattato da www.repubblica.it 20/05/2016

Il plurale dei nomi composti


I nomi composti formano il plurale a seconda del modo in cui sono composti. In alcuni
casi, si volge al plurale solo il primo elemento (pescespada/pescispada); in altri, solo il
secondo elemento (arcobaleno/arcobaleni); in altri, entrambi (cassaforte/casseforti); in
altri ancora nessuno dei due (il retroterra/i retroterra).
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Ecco le regole generali della formazione dei plurali a seconda della composizione
del nome:

IL PLURALE DEI NOMI COMPOSTI


singolare plurale
nome + nome due nomi dello stesso calzamaglia/calzamaglie
genere: al plur. solo il
secondo

due nomi di genere pescespada/pescispada


diverso: al plurale solo
MA ferrovia/ferrovie
il primo
2 banconota/banconote

118

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Unità 5 - Il nome: forme (numero)

IL PLURALE DEI NOMI COMPOSTI

nome + aggettivo al plurale entrambi gli terracotta/terrecotte


elementi
MA palcoscenico/palcoscenici
camposanto/camposanti
aggettivo + nome se il nome è maschile: altorilievo/altorilievi
al plurale il secondo
MA altopiano/altopiani o altipiani
elemento
bassofondo/bassofondi o bassifondi
se il nome è femminile: mezzaluna/mezzelune
al plurale entrambi malalingua/malelingue
MA mezzanotte/mezzanotti o
mezzenotti
aggettivo + aggettivo al plurale il secondo sempreverde/sempreverdi
elemento
verbo + nome se il nome è masch. passaporto/passaporti
sing.: il nome si volge asciugamano/asciugamani
al plurale

se il nome è plur. o portacenere/portacenere


femm. sing.: rimane cavatappi/cavatappi
invariato
verbo + verbo invariato saliscendi/saliscendi
verbo + avverbio invariato buttafuori/buttafuori
avverbio + verbo invariato benestare/benestare
prep. o avv. + nome se il nome composto ha sottobosco/sottoboschi
lo stesso genere del
nome che lo compone:
il nome si volge al
plurale

se il nome composto ha sottoscala/sottoscala


un genere diverso dal oltretomba/oltretomba
nome che lo compone:
il nome rimane
invariato
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

nome + prep. + nome al plurale il primo pomodoro/pomodori


(rari) elemento o il secondo ficodindia/fichidindia

I nomi composti da capo + altro elemento


Quando indicano una persona a capo di qualcosa, si volge al plurale solo il nome
“capo” se il nome composto è maschile (i capicantiere, i capisquadra, i capiclasse,
i capitreno ecc.); rimangono invariati quando il nome composto è femminile:
le capostazione (non capestazione, né capistazione).
Quando indicano una persona a capo di qualcuno, si volge al plurale solo il
2
secondo elemento (i capocuochi, i caporedattori ecc.).

119

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LIVELLO 2 - Morfologia

Nei nomi in cui “capo” ha l’accezione di “ciò che eccelle sopra gli altri” o di “primo” si
volge al plurale solo il secondo elemento: i capolavori, i capodanni ecc.
Nei nomi composti da “capo” + aggettivo si volgono al plurale sia il primo sia il
secondo elemento: i capisaldi ecc.

ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un nome, si indica:
• rispetto al significato: se è comune o proprio, concreto o astratto. Quando è un
nome collettivo o un nome non numerabile, è bene specificarlo;
• rispetto alla struttura: se è alterato; se invece è primitivo, derivato o composto,
questo dato generalmente si omette;
• rispetto al genere: se è maschile o femminile;
• rispetto al numero: se è singolare o plurale. Quando è invariabile, difettivo o
sovrabbondante, è bene specificarlo.

Osserva:
Stefania → nome proprio, femm.
generosità → nome comune, astratto, femm. sing.
boccucce → nome comune, concreto, alterato (vezzegg.), femm. plur.
parapiglia → nome comune, astratto, invar.
boschi → nome comune, concreto, collettivo, masch. plur.
sale → nome comune concreto, non numerab.

7 TR ASFORMARE
·· Volgi al plurale i seguenti nomi composti.
PER INIZIARE

• mezzogiorno →

• portacenere →

• funivia →
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• bassorilievo →

• capasanta →

• soprattassa →

• caporeparto →

• apribottiglia →

• capodanno →

• pescecane →
2

120

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MAPPA
UNITÀ 5

IL NUMERO
(SINGOLARE O PLURALE)

IN BASE AL
NUMERO
UN NOME PUÒ
ESSERE

VARIABILE libro/i, casa/e, chiave/chiavi

INVARIABILE re, città, specie

braccio → i bracci/le braccia,


SOVRABBONDANTE osso → gli ossi/le ossa,
ciglio → i cigli/le ciglia

burro, bontà (usati solo o quasi al


DIFETTIVO singolare), pantaloni, occhiali (usati
solo o quasi al plurale)

121

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 6 L’aggettivo qualificativo:


funzione, posizione,
struttura
Che cos’è l’aggettivo
L’aggettivo è una parte variabile del discorso che si “aggiunge” a un nome (dal lat.
adiectivus, part. perfetto di adicere, aggiungere), per esprimerne una qualità o per de-
terminarlo.
Il concerto è stato meraviglioso!
I suoi figli sono bambini molto scalmanati.
Questo quaderno è tuo?

Gli aggettivi possono svolgere due funzioni:


• attributiva, quando sono uniti direttamente al nome con cui concordano
Il mio nome è Bond.
Hai fatto una pessima figura.
• predicativa, quando sono collegati al nome con cui concordano mediante un verbo,
generalmente copulativo (vedi M6_U3), quale essere, sembrare, diventare ecc.
Il film sembrava interessante.
Invece era noiosissimo!
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Gli aggettivi si dividono in due categorie:


• gli aggettivi qualificativi indicano una qualità o una caratteristica della persona,
animale o cosa indicata dal nome;
Vorrei provare gli stivali neri.
Peccato che siano così cari!
• gli aggettivi determinativi specificano e precisano diversi aspetti del nome a cui si
riferiscono: la quantità, l’appartenenza, la posizione nello spazio ecc. Fanno parte
degli aggettivi determinativi gli aggettivi possessivi, dimostrativi, indefiniti,
numerali, esclamativi e interrogativi.
Vorrei provare questi stivali.
2
Mi presteresti i tuoi stivali?

122

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Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

1 RICONOSCERE
· Sottolinea tutti gli aggettivi qualificativi e collegali mediante

PER INIZIARE
una freccia al nome a cui si riferiscono.

1. Per i miei vent’anni ho ricevuto un buono da spendere nella mia


libreria preferita e un meraviglioso vestito di seta. 2. Auguro tante
buone cose a te e alla tua famiglia. 3. Per l’Italia il settore turistico è
un comparto economico fondamentale con una notevole incidenza sul
PIL. 4. In epoca rinascimentale alcuni dei grandi maestri dell’arte
italiana hanno realizzato a Ferrara architetture e monumenti di
singolare valore. 5. Il tarassaco è un’erba spontanea che si trova
spesso in prati e pascoli di tutta Italia e si può mangiare cotta o in
insalata. 6. Gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna
calante. 7. Mi passeresti quel libro con la copertina azzurra per
favore? 8. Non è la solita commedia sdolcinata piena di luoghi comuni.
9. «Che cosa fai per avere la pancia piatta?» «Mi sdraio». 10.
“Lingue islamiche” è espressione abituale per definire molte lingue che
in realtà si differenziano totalmente dal punto di vista del loro ceppo
linguistico.

SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Indica se gli aggettivi qualificativi in evidenza hanno funzione
attributiva [A] o predicativa [P].
A P
1. Non ho mai pensato di essere perfetto.

2. È stato solo un brutto sogno.

3. Sembrava tanto una brava persona.

4. La partita si sta facendo interessante.

5. Mi iscriverò a economia aziendale.


L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

6. Ci siamo cacciati in un bel pasticcio!

7. Poi diventò tutto scuro.

8. Ma quanto è buono lo strudel di mele?

9. Siete dei veri amici.

10. C’era una casina piccolina in Canadà.

11. Quella notte ci fu un violento temporale.

12. La gara è stata avvincente.

13. Diventò pallido come un lenzuolo.


2

123

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LIVELLO 2 - Morfologia

3 PRODURRE + LESSICO
·· Per ognuno dei nomi dati, scrivi quattro aggettivi qualificativi
pertinenti.
• giornata: 

• albero: 

• gesto: 

• scrittore: 

• relazione: 

• giocattolo: 

• tigre: 

• incontro: 

Gli aggettivi qualificativi


Gli aggettivi qualificativi possono indicare diverse caratteristiche della persona, della
cosa o dell’animale a cui si riferiscono, tra cui: caratteristiche fisiche (ruvido, stretto,
minuscolo, rosso, triangolare ecc.), morali o intellettuali (difficile, stupido, arrogante, ge-
neroso, approfondito ecc.), condizioni o stati (triste, felice, invidioso, stanco, nuovo, rotto,
povero ecc.), collocazioni spaziali e temporali (periferico, laterale, serale, mattutino, pri-
maverile, invernale ecc.), appartenenza a un gruppo o a una categoria (italiani, qualifi-
cativi, femminili, sanitari ecc.).

A differenza degli aggettivi determinativi, gli aggettivi qualificativi formano una classe
aperta, cioè sono una categoria suscettibile di arricchirsi all’infinito. Si pensi per esem-
pio ad aggettivi quali formattato, distopico, taggabile, petaloso, inesistenti fino a qualche
tempo fa.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Spesso vengono impiegati in funzione di aggettivo participi presenti o passati:


Ebbero un’idea brillante. (part. presente)
Era un amore non corrisposto. (part. passato)

A loro volta, molti aggettivi possono essere impiegati in funzione di:


• nome (in questo caso si parla di aggettivi sostantivati), quando sono preceduti da
un articolo o da un aggettivo dimostrativo, indefinito o numerale:
Se i giovani sapessero e i vecchi potessero…
Il bello è che non ce ne siamo accorte.
Ci sono due francesi, un italiano e un tedesco...
• avverbio:
Parlate piano!
2
Sfrecciò via veloce.

124

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Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

Gli aggettivi di relazione


Un sottogruppo degli aggettivi qualificativi è costituito dagli aggettivi di relazione: ag-
gettivi derivanti da un nome inteso nel suo significato letterale (cioè non figurato), così
detti perché mettono in relazione in modo particolarmente stretto il nome da cui deri-
vano con il nome a cui si riferiscono. Nota la differenza:
Oggi abbiamo studiato il sistema nervoso. (= il sistema dei nervi, in senso letterale;
agg. di relazione)
Si guardava intorno in modo nervoso. (= agitato, riferimento figurato ai nervi; agg.
qualificativo non di relazione)

Un aggettivo di relazione non indica una caratteristica del referente (persona, animale,
cosa) a cui si riferisce, bensì lo definisce, inserito in una relazione tanto stretta con il
nome che questo, senza l’aggettivo di relazione, identificherebbe un referente diverso.
Per esempio, l’aggettivo ferroviario nell’espressione “sistema ferroviario” non specifica
una caratteristica del sistema, bensì ci permette di capire di quale sistema si sta parlan-
do. Il suo significato può essere parafrasato come “delle ferrovie / relativo alle ferrovie”,
cosa che invece non vale per gli aggettivi qualificativi non di relazione: una bambina
gioiosa, per esempio, non è una bambina “della gioia”, né una bambina “relativa alla
gioia”, ma una bambina caratterizzata, tra le altre cose, da un’indole allegra.

I principali suffissi degli aggettivi di relazione sono: -ale (inizio → iniziale, fisco →
fiscale), -ico (economia → economico; acqua → acquatico), -ista e -istico (strutturali-
smo → strutturalista; calcio → calcistico), -ano (isola → isolano), -ario (moneta →
monetario; finanza → finanziario). Altri aggettivi di relazione derivano da radici di-
verse, di origine dotta: che riguarda i cavalli = equino; che riguarda l’acqua = idrico; che
riguarda il cuore = cardiaco; che riguarda i pesci = ittico; del/che riguarda il vento =
eolico ecc.

Gli aggettivi di relazione hanno sempre funzione attributiva, mai predicativa (non si
dice “Questo problema è cardiaco”, ma “Questo è un problema cardiaco”); vanno sempre
dopo il nome a cui si riferiscono (crisi economica, non *economica crisi) e hanno solo il
grado positivo (vedi M2_U7) (il tran tran quotidiano, non esistono *più quotidiano e
*quotidianissimo).
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

ATTENZIONE AGGETTIVO DI RELAZIONE O NO?

Non è sempre facile distinguere un aggettivo qualificativo di relazione da


un aggettivo qualificativo non relazionale: i medesimi aggettivi qualifica-
tivi possono svolgere entrambe le funzioni in contesti diversi. Osserva i
seguenti esempi:
Una ragazza solare. (agg. qual. non di relazione)
Il sistema solare. (= del Sole: agg. di relazione)
Un attore italiano. (agg. qual. non di relazione)
La vittoria italiana ai Mondiali. (= dell’Italia: agg. di relazione)
Una studentessa femminista. (agg. qual. non di relazione)
2 La teoria femminista. (= del femminismo: agg. di relazione)

125

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LIVELLO 2 - Morfologia

Quando non funzionano come aggettivi di relazione, questi aggettivi pos-


sono avere funzione predicativa (Sono italiana), avere valore descrittivo
e precedere il nome (una solare atmosfera di vacanza), presentare gra-
dazioni in determinati contesti (Non per questo sei meno femminista).

La posizione degli aggettivi qualificativi e il valore


descrittivo o restrittivo
Gli aggettivi qualificativi in funzione attributiva possono essere posti prima o dopo il
nome a cui si riferiscono; più frequentemente lo seguono, ma per ragioni stilistiche
possono anche precederlo, senza sostanziali differenze di significato (le colline verdi / le
verdi colline, un dibattito interessante / un interessante dibattito ecc.). In alcuni casi
però la collocazione prima o dopo il nome è obbligatoria, e può determinare differenze
di significato lievi o sostanziali.

La posizione dopo il nome è obbligatoria per:


• gli aggettivi di relazione (l’apparato statale, la fisica quantistica, il sistema
respiratorio ecc.)
• gli aggettivi alterati (un ragazzo grassottello, dei capelli rossicci, una bimba
smorfiosetta)
• gli aggettivi che reggono complementi (una credenza piena di libri, un divano
foderato di seta ecc.)
• molti participi presenti o passati usati come aggettivi (una casa abbandonata, non
*un’abbandonata casa; un amico invadente, non *un invadente amico, MA una
passione travolgente/una travolgente passione)
• gli aggettivi di nazionalità, anche quando non hanno funzione di aggettivi di
relazione (un bambino australiano, non *un australiano bambino)
• gli aggettivi indicanti colori (il cielo blu, la gonna viola, non *il blu cielo, la viola
gonna), materia (la statua lignea, non *la lignea statua), forma (la forma
triangolare, non *la triangolare forma), luogo o posizione (la mano destra, non *la
destra mano, la parte interna, non *la interna parte)
• gli aggettivi indicanti religioni e ideologie, anche quando non hanno funzione di
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

aggettivi di relazione (un filosofo induista, non *un induista filosofo, un collega
comunista, non *un comunista collega)
• in generale tutti gli aggettivi qualificativi dotati di un valore restrittivo (vedi sotto).

La collocazione dell’aggettivo prima del nome è obbligatoria in alcune formule stereo-


tipate: un lieto fine, le buone maniere, i vecchi tempi, il nuovo mondo ecc.

Frequentemente la diversa posizione dell’aggettivo ne modifica il valore e il significato.


In molti casi infatti l’aggettivo posto prima del nome ha un valore descrittivo, cioè de-
signa una caratteristica che arricchisce il significato del nome e che può essere omessa
senza modificare l’informazione principale.
Si abbottonò l’elegante cappotto di pelliccia.
2
[elegante può essere omesso]

126

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Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

Al contrario l’aggettivo posto dopo il nome ha generalmente un valore restrittivo


(o distintivo), cioè costituisce una precisazione fondamentale per identificare ciò a
cui il nome si riferisce e non può essere omesso senza che si modifichi l’informazione
principale.
Preferisco i film comici.
[cioè non quelli drammatici, sentimentali ecc.; eliminando l’aggettivo la frase
perderebbe l’informazione principale]

Lo stesso aggettivo, collocato prima o dopo il nome, può assumere un valore descrittivo
o restrittivo:
Si sposò con il giovane poeta.
[= descrittivo: si sposò con il poeta, il quale era giovane]
Si sposò con il poeta giovane.
[= restrittivo: si sposò con il poeta giovane, non con quello vecchio]

ATTENZIONE DIVERSI SIGNIFICATI A SECONDA DELLA POSIZIONE

In alcuni casi la posizione dell’aggettivo determina significati completa-


mente diversi. Osserva:
un pover’uomo = uomo dappoco, ingenuo o che suscita compassione
un uomo povero = uomo di scarsi mezzi economici
diversi problemi = (agg. indefinito) molti problemi
problemi diversi = problemi differenti
una semplice domanda = solo una domanda
una domanda semplice = una domanda facile
alto dirigente = con una carica importante
dirigente alto = di alta statura
buon amico = molto amico
amico buono = caratterizzato da bontà d’animo

Quando un nome è accompagnato da più di un aggettivo, possono darsi diverse


combinazioni:

Un misterioso, inquietante ospite.


Un inquietante, misterioso ospite.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Un inquietante ospite misterioso.


Un misterioso ospite inquietante.
Un ospite misterioso, inquietante.
Un ospite inquietante, misterioso.

In linea generale:
• se uno è un aggettivo di relazione, si colloca subito dopo il nome (una flora locale
ricchissima o una ricchissima flora locale, non *una flora ricchissima locale)
• se uno dei due aggettivi, entrambi di relazione, è geografico o etnico, si colloca al
fondo (la festa nazionale ungherese, non *la festa ungherese nazionale)
• se a uno degli aggettivi si vuole dare un valore restrittivo rispetto alla frase in cui è
inserito, lo si colloca al fondo (Si trattò di un vertice economico internazionale
2
controverso).

127

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LIVELLO 2 - Morfologia

4 PRODURRE
·· Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui essa abbia

PER INIZIARE
funzione di aggettivo e una in cui abbia funzione di nome.

• cinesi:
(agg.) 

(nome) 

• destra:
(agg.) 

(nome) 

• sciocchi:
(agg.) 

(nome) 

• mobile:
(agg.) 

(nome) 

• carico:
(agg.) 

(nome) 

SI
INVAL
5 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa con gli aggettivi di relazione opportuni.

1. L’azienda ha chiuso il suo bilancio (dell’anno)


in attivo. 2. La distribuzione delle risorse
(dell’acqua) sulla Terra è molto irregolare. 3. Questi sintomi possono
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

far temere un’ulcera (allo stomaco).


4. L’industria (legata alla guerra)
(della nazione) è cresciuta negli ultimi anni. 5.
Operano nel settore dell’allevamento (di cani)
dal 1994. 6. Vento forte su tutta la rete (delle
autostrade) del Levante Ligure. 7. Si fanno sempre più necessarie
strategie integrate di sviluppo (delle città)
sostenibile. 8. Molte sono le specie (di pesci) a
rischio, per colpa della pesca intensiva e della scarsa informazione.
2

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Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

6 ANALIZZARE
· · · Indica se gli aggettivi in evidenza hanno valore descrittivo [D] o
restrittivo [R].

1. Azienda in forte […] espansione cerca operaio specializzato […]


per piegatura e filettatura. 2. Regalo meraviglioso […] meticcio di
piccola […] taglia a persone affidabili […] e amanti […] degli
animali. 3. La luce in alto catturò i riflessi dorati […] dei suoi capelli
e lo avvolse in un bagliore soffuso […]. 4. Non voglio sentire
commenti negativi […] su quel sant’[…] uomo di vostro nonno.
5. Non poteva soffrire i cavolfiori bolliti […]: le ricordavano i giorni,
tediosi […], della sua lunga […] convalescenza. 6. Gli esemplari più
significativi […] della fauna locale sono i mammiferi ungulati […],
quali il cinghiale, il daino e il capriolo. 7. Segni verdi […] costellano
il tuo corpo come il corpo dell’albero le gemme. 8. Adorava il
cioccolato fondente […], i romanzi gialli […] e gli improvvisi […]
temporali estivi […].

SI
INVAL
7 COMPLETARE
·· Inserisci l’aggettivo nella posizione corretta, prima o dopo il nome,
cerchiando eventualmente l’articolo opportuno.
1. Come faccio per mettere una lista su word in ordine
(alfabetico)? 2. Tra le cose da vedere al suo interno
ricordiamo la Narrenturm, un manicomio
(antico) settecentesco successivamente trasformato in museo. 3. Per
consultare la/l’ versione (integrale) del
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

documento clicca qui. 4. Flavia è una/un’ illusa


(povera): è convinta che cambierò idea. 5. Le mie non
sono che congetture (mere). 6. Rispetto
ad altre tradizioni musicali (europee), del
klezmer si sa relativamente poco. 7. Per un po’ di tempo ho mangiato
solo alimenti (crudi). 8. In genere l’/la
pressione (alta) porta il bel tempo. 9. È
la/l’ moda (ultima) in fatto di interior
design. 10. Fu costretto ad abbandonare il campo per un infortunio
2

129

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LIVELLO 2 - Morfologia

alla caviglia (sinistra). 11. Palermo a


luci (spente) per oltre un’ora.
12. vibrazioni (sonore) e odori speciali per
sostituire i pesticidi.

La struttura degli aggettivi qualificativi


Come i nomi, in base alla loro struttura gli aggettivi qualificativi si distinguono in pri-
mitivi, derivati, alterati e composti.

Gli aggettivi primitivi non derivano da altre parole italiane, e sono formati da radice e
desinenza: caldo, buono, rossa, stupidi ecc.

Gli aggettivi derivati sono formati a partire da altre parole italiane mediante l’aggiunta
alla radice di prefissi o suffissi. In particolare:
• a partire da nomi e da verbi si formano aggettivi derivati costruiti con un suffisso
(-abile, -ale, -ano, -are, -esco, -ese, -evole, -ico, -ino, -oso ecc.): Italia → italiano,
mano → manesco; invidiare → invidiabile, scorrere → scorrevole ecc. Molti degli
aggettivi derivati da nomi sono aggettivi di relazione;
• a partire da altri aggettivi si formano aggettivi derivati costruiti con un prefisso
(in-, im-, a-, s-, dis- ecc.): corretto → scorretto, politico → apolitico, attenta →
disattenta ecc.

Nota bene: come i nomi, in alcuni casi un aggettivo può presentare un prefisso e un
suffisso. Osserva per esempio l’aggettivo ir-reper-ibil-e (prefisso + radice + suffisso +
desinenza). Dal verbo reperire deriva, mediante aggiunta del suffisso -ibil, l’aggettivo
reperibile, da cui deriva, per mezzo del prefisso in- (→ ir), l’aggettivo irreperibile.

Gli aggettivi alterati si formano mediante l’aggiunta all’aggettivo di partenza di suffissi


detti “alterativi”, i quali non modificano il significato fondamentale dell’aggettivo, ma gli
conferiscono una particolare sfumatura, attenuandolo o intensificandolo. Tra gli agget-
tivi alterati si possono distinguere:
• i diminutivi, costruiti con suffissi quali -ino, -etto, -ello, -uccio ecc. che
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

generalmente attenuano il significato dell’aggettivo (un uomo bruttino, un film


lunghetto);
• i vezzeggiativi, spesso sostantivati, costruiti con suffissi quali -ino, -uccio, -etto,
-ello, che generalmente suggeriscono tenerezza, affetto, talvolta anche in senso
ironico (sei una furbetta, che bambino birbantello!);
• gli accrescitivi, spesso sostantivati, costruiti con suffissi quali -one, -acchione, -otto
che generalmente intensificano il significato dell’aggettivo (un bimbo furbacchione,
una pigrona), ma possono anche esprimere sfumature diverse (un cappotto
vecchiotto, ovvero un cappotto abbastanza vecchio; un mattacchione, ovvero un tale
non veramente matto, quanto piuttosto allegro e burlone);
• i peggiorativi o dispregiativi, prevalentemente sostantivati, costruiti con i suffissi
-accio, -astro che generalmente conferiscono all’aggettivo una sfumatura negativa
2
(un riccastro, un avaraccio ecc.).

130

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Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

I suffissi -astro, -iccio, -igno, -occio, -ognolo generalmente attenuano il significato dell’ag-
gettivo, a volte con una sfumatura negativa: una maglia verdastra (non proprio verde),
un uomo belloccio (abbastanza bello ma poco espressivo, o grossolano ecc.), un caffè
amarognolo (un po’ amaro).

ATTENZIONE MANCANZA DI AGGETTIVI ALTERATI

Non tutti gli aggettivi qualificativi danno origine ad aggettivi alterati.


Dell’aggettivo forte, per esempio, non si usa nessun alterato: *fortino,
*fortone ecc. In molti casi, per esprimere la sfumatura accrescitiva si
ricorre ai gradi superlativi dell’aggettivo (vedi M2_U7): molto forte, for-
tissimo.

Gli aggettivi composti sono aggettivi formati dall’unione di due o più parole già esi-
stenti in italiano con un significato autonomo. Gli aggettivi composti possono essere
formati da:
• aggettivo + aggettivo o aggettivo + participio con funzione di aggettivo: rossonero,
economico-sociale, sacrosanto, biancovestito ecc.
Alcuni di questi aggettivi vanno scritti con il trattino, altri in una parola unica. Questi
aggettivi formano il femminile e il plurale modificando solo la desinenza del secondo
elemento: rossonera, economico-sociali, sacrosanti ecc.
• aggettivo + nome: biondo cenere, verde acqua ecc.
Attenzione: il nome in genere è scritto separato dal primo elemento. Questi aggettivi
sono invariabili per genere e per numero: una capigliatura biondo cenere, dei capelli
biondo cenere ecc.
• avverbio + aggettivo (rari) o avverbio + participio con funzione di aggettivo:
sempreverde, malpensante, noncurante ecc.
Questi aggettivi sono invariabili per genere e formano il plurale modificando solo la
desinenza del secondo elemento (l’unico variabile): piante sempreverdi, persone non-
curanti ecc.
• verbo + nome (rari): mozzafiato (invariabile)
• prefissoide + aggettivo: onnipresente, aerospaziale, filorusso ecc.
Questi aggettivi formano il femminile e il plurale modificando solo la desinenza del
secondo elemento: onnipresenti, aerospaziali, filorussa / filorusse / filorussi ecc.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

SI
INVAL
8 RICONOSCERE
·· Sottolinea gli aggettivi qualificativi derivati e cerchia quelli
PER INIZIARE

primitivi.

1. È già in edicola l’ultimo numero di ArteFacto, rivista mensile di


design pubblicitario. 2. Le macchine fotografiche hanno una funzione
che evita l’effetto “occhi rossi”, così frequente nelle foto con il flash.
3. Alcuni animali hanno comportamenti istintivi che, dal nostro punto
di vista, possono sembrare crudeli e inaccettabili. 4. La torta è venuta
2

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LIVELLO 2 - Morfologia

perfetta: soffice, gustosa, non troppo dolce, proprio come piace a me.
5. Sei così diversa da quando ti ho conosciuta: ora guardi il mondo
con occhi distanti, freddi, apatici, pieni di un disincanto nuovo.
6. Saresti così gentile da rispiegarmi la struttura degli aggettivi
qualificativi? Non ci ho capito un bel niente. 7. Affittasi ampio
appartamento con giardino e meraviglioso panorama in casa
bifamiliare. 8. Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle
crepuscolari. 9. Da un pezzo si tacquero i gridi: là sola una casa
bisbiglia.

SI
INVAL
9 ANALIZZARE
· Analizza gli aggettivi dati in base alla loro struttura, come
nell’esempio.

PRIMITIVO DERIVATO ALTERATO COMPOSTO

1. tascabile ✗
2. intenso

3. melmoso

4. grigiastro

5. agrodolce

6. fantasmagorico

7. italoamericano

8. furbesco

9. lieve

10. lattico

11. virale
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

12. piccoletto

10 C O M P L E T A R E + L E S S I C O
· · · Completa le frasi con aggettivi a piacere seguendo le indicazioni
tra parentesi.

1. Si tratta di un fungo (agg. deriv.)


molto (agg. prim.), dal cappello
(agg. alter.) e dal gambo (agg. prim.).
2. Pur essendo (agg. composto) fin dalla nascita, è
2

132

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Unità 6 - L’aggettivo qualificativo: funzione, posizione, struttura

un percussionista riconosciuto a livello (agg. deriv.).


3. Il film l’ho trovato un po’ (agg. alter.),
soprattutto la trama mi è sembrata parecchio (agg.
prim.), ma gli attori erano straordinariamente (agg.
deriv.). 4. L’eruzione (agg. derivato) nelle Hawaii
ha dato origine a una straordinaria cascata di lava a picco nell’oceano.
5. Mi sento un po’ (agg. alter.): devo aver preso
freddo ieri durante la ciaspolata notturna. 6. La fissità di quegli occhi
(agg. comp.) e la perfezione di quel viso
(agg. deriv.) mi mettevano in
(agg. prim.) imbarazzo ogni volta. 7. Il corso di laurea in
Comunicazione, media e pubblicità ti fornirà competenze relative ai
contesti comunicativi e linguistici contemporanei, in una prospettiva
(agg. comp.) collegata con lo scenario dei new
media e della recente rivoluzione (agg. deriv.).

SI
INVAL
11 R I C O N O S C E R E E A N A L I Z Z A R E
·· Sottolinea gli aggettivi alterati, poi spiega la loro sfumatura di
significato nelle righe sottostanti, come nell’esempio.

1. Alla seconda bottiglia, tutti allegrotti e ridaroli, avevano messo da


parte i dissapori. 2. Dal motore fumante della navicella fuoriusciva
una sostanza biancastra, inodore. 3. La nuova band comparsa nel
panorama internazionale è composta dai soliti ragazzi bellocci, poco
più che adolescenti, con esigue abilità musicali e una creatività
pressoché nulla. 4. Marcella, poveretta, ha avuto sempre molta
sfortuna in amore. Il destino con lei è stato cattivello. 5. Il
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

protagonista del film è un mostro fluviale dalla pelle verdastra,


ricoperta di scaglie, fredda e umidiccia. 6. Il posto è stupendo, ma
200 euro per due notti a me sembra un po’ caruccio!

allegrotto: piuttosto allegro, brillo;





2

133

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MAPPA
UNITÀ 6

L’AGGETTIVO

SI “AGGIUNGE” A UN NOME PER ESPRIMERNE UNA QUALITÀ O PER DETERMINARLO

PUÒ AVERE

FUNZIONE ATTRIBUTIVA

QUANDO

il mio libro,
ACCOMPAGNA IL NOME
una giornata magnifica

FUNZIONE PREDICATIVA

QUANDO

SI COLLEGA AL NOME il libro è mio,


TRAMITE IL VERBO la giornata sembra magnifica

134

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PUÒ ESSERE

QUALIFICATIVO

QUANDO

ESPRIME UNA QUALITÀ bello, grande, rossa

DETERMINATIVO

QUANDO

È RELATIVO
A QUANTITÀ,
mia, questo, quattro
APPARTENENZA,
POSIZIONE

135

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 7 L’aggettivo qualificativo:


forme e gradi
Gli aggettivi qualificativi sono perlopiù variabili: la loro desinenza si modifica in base
al genere (maschile, femminile) e/o al numero (singolare, plurale), concordando con il
nome a cui l’aggettivo si riferisce. Pochissimi aggettivi qualificativi sono invariabili,
cioè hanno un’unica forma per il maschile, il femminile, il singolare e il plurale.

Gli aggettivi qualificativi variabili


Gli aggettivi qualificativi variabili possono essere divisi in tre gruppi:
• gli aggettivi che alla forma maschile singolare hanno desinenza -o variano per
genere e per numero, quindi presentano quattro forme diverse:

GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI VARIABILI


singolare plurale
maschile rosso rossi
femminile rossa rosse

Attenzione: per i plurali degli aggettivi in -co e -go, in -ca e -ga e in -cia e -gia valgono le
norme già indicate per i nomi con le stesse terminazioni: tipico [parola sdrucciola] →
tipici; tipica → tipiche; antico [parola piana] → antichi, antica → antiche; spilorcia [-cia
con i non accentata preceduta da consonante] → spilorce; ligia [-gia con i non accentata
preceduta da vocale] → ligie (ma è ammesso anche lige) ecc.
• gli aggettivi che al singolare hanno desinenza -e (maschile e femminile) variano solo
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

per numero, quindi presentano due forme diverse:

singolare plurale
maschile e femminile efficace efficaci
• gli aggettivi che al singolare finiscono in -a (-ista, -ita, -asta,-cida, -ota, -beta, -glotta,
maschile e femminile), come idiota, ipocrita, iconoclasta, entusiasta, analfabeta,
egoista, ottimista, omicida ecc., variano per numero, e variano per genere solo al
plurale, quindi presentano tre forme:

singolare plurale
maschile ottimisti
2
ottimista
femminile ottimiste

136

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

Per quanto riguarda gli aggettivi composti, come abbiamo visto nell'unità precedente,
la maggior parte forma il femminile e il plurale modificando solo la desinenza del se-
condo elemento (giallorossa, sacrosanti, antiamericani ecc.). Alcuni sono invece inva-
riabli per genere (nazionalpopolare, nord-occidentale ecc.) o per genere e numero (verde
acqua, mozzafiato ecc.).

Gli aggettivi qualificativi invariabili


Hanno un’unica forma per il maschile, il femminile, il singolare e il plurale e sono:
• alcuni aggettivi indicanti colore: viola, rosa, fucsia, blu, lilla, magenta, porpora,
cobalto ecc.
• gli aggettivi di origine straniera: fashion, trendy, punk, chic, rococò ecc.
• le coppie aggettivo + aggettivo o aggettivo + nome indicanti tonalità di colore: verde
scuro, azzurro cielo ecc.
• gli aggettivi composti formati dal prefissoide anti- + nome: antiscivolo, antigelo,
antinebbia ecc.
• l’aggettivo arrosto
• gli aggettivi accentati sull’ultima sillaba, come indù
• alcune locuzioni avverbiali usate in funzione di aggettivo: dappoco, dabbene,
perbene, ammodo ecc.

ATTENZIONE BELLO, BUONO, GRANDE, SANTO

Quando questi aggettivi precedono il nome al quale si riferiscono, pre-


sentano forme diverse:
• bello si comporta come l’articolo determinativo: il posto → bel
posto, lo spettacolo → bello spettacolo, lo zio → bello zio, l'amico
→ bell’amico, la storia → bella storia, i denti → bei denti, gli
spettacoli → begli spettacoli, gli zii → begli zii, gli amici, → begli
amici, le storie → belle storie ecc.
• buono al plurale è sempre buoni o buone, mentre al singolare si
comporta come l’articolo indeterminativo: un giorno → buon giorno,
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

uno studio → buono studio, un anno → buon anno, una giornata →


buona giornata, una idea/un'idea → buona idea / buon’idea
• grande si può troncare davanti a nomi che iniziano con consonante
(gran consiglio / grande consiglio; gran persona / grande persona) e
si può elidere davanti a nomi che iniziano con vocale (grand’uomo /
grande uomo, grand’emozione / grande emozione)
• santo si elide davanti a nomi propri che iniziano con vocale, maschili
o femminili (sant’Anselmo, sant’Antonio, sant’Eulalia) e
nell’espressione sant’uomo; si tronca davanti a nomi propri maschili
inizianti in consonante o i + vocale (san Nicola, san Matteo, san
Iacopo); rimane intero davanti a nomi propri maschili inizianti con s
+ consonante (santo Stefano) e davanti a nomi propri femminili in
2 consonante (santa Chiara).

137

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LIVELLO 2 - Morfologia

La concordanza tra aggettivi e nomi


L’aggettivo concorda in genere e numero con il nome a quale si riferisce.
Quando c’è più di un nome, la concordanza si realizza come segue:
• se i nomi (al singolare o al plurale) sono tutti dello stesso genere, l’aggettivo
concorda con il loro genere e va al plurale: una maglia e una sciarpa rosse; degli
indovinelli e dei giochi divertenti ecc.;
• se i nomi (al singolare o al plurale) sono di genere diverso e indicano persone,
l’aggettivo va al plurale maschile: una ragazza e un ragazzo africani; i miei amici e le
mie amiche ne sono entusiasti;
• se i nomi (al singolare o al plurale) sono di genere diverso e indicano cose,
l’aggettivo può essere concordato:
һһ al plurale maschile: dei pantaloni e una maglia rossi;
һһ al genere del nome più vicino, se questo è un femminile plurale: dei pantaloni e
due maglie rosse.
Attenzione: questa seconda opzione può far sorgere ambiguità di significato; infatti
nell’espressione dei pantaloni e due maglie rosse, l’aggettivo rosse sembra riferirsi
solo a maglie, così come nell’espressione due maglie e dei pantaloni rossi l’aggettivo
rossi sembra riferito solo a pantaloni. In casi come questo è quindi preferibile
concordare l’aggettivo al maschile (dei pantaloni e due maglie rossi), o modificare la
frase (dei pantaloni rossi e due maglie dello stesso colore).

Un caso particolare: due o più aggettivi al singolare possono riferirsi a un nome plura-
le quando ognuno degli aggettivi si riferisce a un singolo “elemento” indicato dal nome,
come nell’espressione le regioni settentrionale e centrale (cioè: la regione settentrionale e
la regione centrale).

1 COMPLETARE
· Completa la tabella con le forme maschili plurali e femminili
PER INIZIARE

singolari e plurali degli aggettivi dati, come nell’esempio.

MASCH. SING. FEMM. SING. MASCH. PLUR. FEMM. PLUR.

complesso complessa complessi complesse


L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

cortese

arcaico

altruista

adorabile

snob

finlandese

disfattista
2

138

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

MASCH. SING. FEMM. SING. MASCH. PLUR. FEMM. PLUR.

arancione

vago

cosmico

poliglotta

indaco

2 TR ASFORMARE
· Volgi le espressioni date al femminile se sono al maschile, e al
maschile se sono al femminile, come nell’esempio.

Es. il giovane poeta: la giovane poetessa

1. una chitarrista promettente: 

2. l’amico affidabile: 

3. i pensatori edonisti: 

4. le adolescenti emo: 

5. i finalisti entusiasti: 

6. un eccellente cuoco: 

7. un violinista hippy: 

8. il feroce assassino: 

3 TR ASFORMARE
· Volgi le espressioni date al plurale, come nell’esempio, poi
cerchia gli aggettivi invariabili.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Es. la barzelletta divertente: le barzellette divertenti

1. la legge liberticida: 

2. la bistecca arrosto: 

3. il magnifico rettore: 

4. l’amico etero: 

5. la stoffa viola: 

6. la mela marcia: 
2

139

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LIVELLO 2 - Morfologia

7. il cantante folk: 

8. il lenzuolo sudicio: 

9. il profeta ebraico: 

10. il braccio teso: 

11. il bicchiere opaco: 

12. la divinità indù: 

SI
INVAL
4 COMPLETARE
·· Completa le seguenti espressioni con la forma corretta degli
aggettivi bello, buono, grande e santo e degli aggettivi composti
indicati tra parentesi.

1. (santo) Teodoro 2. un (bello)


viaggio 3. ragioni (sacrosanto) 4. una (buono)
occasione 5. dei (bello) occhi
6. le creme (antiacne) 7. (santo)
Elena 8. una (grande) delusione 9. (bello)
capelli 10. i tifosi (bianconero)
11. (bello) orchidee 12. (santo)
Onofrio 13. un (buono) arrosto 14. le forze
(filogovernativo) 15. un (bello)
scherzetto.

SI
INVAL
5 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi concordando opportunamente
l’aggettivo tra parentesi.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

1. Vendo casco moto e protezioni (nuovo).


2. L’insalata e i pomodori li compro solo
(biologico). 3. Mio zio Pietro e mia zia Amalia sono
(veneto). 4. Hanno elaborato idee e concetti assolutamente
(innovativo) 5. Sto cercando una giacca o un
cappotto (verde) da abbinare alle scarpe.
6. I grilli e le cicale cantavano come (impazzito)
7. (Pieno) di speranza, Anna e Giulia mandarono le
2

140

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

loro poesie alla redazione del concorso. 8. Sono le insicurezze, i


dubbi, le crisi e le domande (tipico) di quest’età.
9. La popolazione è equamente distribuita tra le due zone (costiero)
e (collinare)

SI
INVAL
6 CORREGGERE
· · · Nel testo ci sono 11 errori nella forma degli aggettivi.
Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.

La stilista offre una collezione di abiti e accessori molto colorati ed


energichi che, sicuramente, verranno presi in considerazione da
persone dal carattere aperte ed estroverse. Le gonne spaziano da stili
semplici ed essenziali a stili manga. Le stampe si ispirano alla cultura
e alla tradizione pop, con colori shockings, elettrici, effervescenti,
fonte di contrasti anche violenti ed effetti psichedelichi: margherite
celeste stilizzate, riquadri fucsia e gialli, pesci verde acqui che
nuotano su sfondi argentati, fantasie tropicale d’ispirazione floreale e
piume multicolore. I bei accessori arancioni e gialli, più sobrii e
perlopiù a tinta unita, fanno da contrappunto all’esplosione cromatica
degli abiti e ne mettono in risalto la fresca originalità.

I gradi dell’aggettivo qualificativo


L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

L’aggettivo può anche indicare l’intensità della qualità che esprime, in una gradazione
che include tre livelli: positivo, comparativo e superlativo.
• L’aggettivo è di grado positivo quando indica una qualità senza precisarne
l’intensità e senza alcun termine di confronto
La versione era difficile.
Mi ha fatto una domanda interessante.
• L’aggettivo è di grado comparativo quando stabilisce un confronto tra due elementi
o tra due qualità diverse riferite allo stesso elemento, denominati rispettivamente
primo e secondo termine di paragone. Un aggettivo di grado comparativo può
essere di tre tipi:
һһ comparativo di maggioranza se la qualità espressa dall’aggettivo è più intensa
2
per il primo termine di paragone che per il secondo. L’aggettivo è preceduto

141

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LIVELLO 2 - Morfologia

dall’avverbio più; il secondo termine di paragone è introdotto dalla preposizione


di, semplice o articolata (del, della, dei ecc.) o dalla congiunzione che:
Irene è più alta di Maria.
Era più simpatico che intelligente.
È più divertente leggere che studiare.
һһ comparativo di uguaglianza se la qualità espressa dall’aggettivo è di uguale
intensità per i due termini di paragone. L’aggettivo può essere preceduto da così o
tanto, spesso sottintesi, e il secondo termine di paragone è introdotto da come o
da quanto:
Irene è alta come Maria.
Leggere può essere (tanto) noioso come guardare la TV.
һһ comparativo di minoranza se la qualità espressa dall’aggettivo è meno intensa per
il primo termine di paragone che per il secondo. L’aggettivo è preceduto
dall’avverbio meno e il secondo termine di paragone è introdotto dalla
preposizione di, semplice o articolata (del, della, dei ecc.) o dalla congiunzione che:
Maria è meno alta di Irene.
Era meno intelligente che simpatico.
È meno divertente studiare che leggere.
• L’aggettivo è di grado superlativo quando indica la massima o minima intensità di
una qualità. Ne esistono due tipi:
һһ il superlativo relativo indica la massima o minima intensità di una qualità
rispetto a un gruppo di elementi. La sua struttura può essere formata da:
-- articolo determinativo + avverbio più o meno + aggettivo: Lucia è la più alta
delle sue compagne.
-- articolo determinativo (+ nome) + avverbio più o meno + aggettivo: Vorrei la
fetta più grande di tutte.
L’insieme di elementi rispetto ai quali avviene il confronto è introdotto dalle
preposizioni di, semplice o articolata, tra e fra, ma può anche rimanere sottinteso
Ho corretto solo gli errori più gravi.
Pensi sempre di essere il più furbo.
һһ il superlativo assoluto indica la massima intensità di una qualità in senso
assoluto, cioè senza alcun confronto. Si forma aggiungendo alla radice
dell’aggettivo il suffisso -issimo/a/i/e:
Irene è altissima.
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Mi raccontò una bellissima storia / una storia bellissima.


Il superlativo assoluto si può formare anche:
-- facendo precedere all’aggettivo un avverbio come molto, assai, particolarmente
ecc.
Irene è molto alta.
Maria è particolarmente suscettibile.
-- premettendo all’aggettivo i prefissi stra-, arci-, iper-, super-, ultra-, sovra-
Gisella è strasimpatica!
-- ripetendo due volte l’aggettivo
Sono stanca stanca.
Ho visto un gatto piccolo piccolo.
2 -- premettendo all’aggettivo qualificativo l’aggettivo indefinito tutto

142

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

Canticchiava tutta contenta.


Te ne stai lì tutto solo?
-- rafforzando l’aggettivo con un altro aggettivo che ne intensifica il significato
Sono stanca morta!
È cattivo forte!
Erano ubriachi fradici.

ATTENZIONE I SUFFISSI -ERRIMO ED -ENTISSIMO

Alcuni aggettivi non formano il superlativo assoluto con il suffisso -issi-


mo ma con il suffisso -errimo/a/i/e: acre → acerrimo, celebre → cele-
berrimo, integro → integerrimo, misero → miserrimo, salubre → saluber-
rimo.

Altri aggettivi formano il superlativo assoluto con il suffisso -entissi-


mo/a/e/i: benefico → beneficentissimo, benevolo → benevolentissimo,
malevolo → malevolentissimo, malefico → maleficentissimo, munifico →
munificentissimo.

L’uso di questi superlativi irregolari, tuttavia, è abbastanza limitato e


con frequenza si preferisce ricorrere a forme alternative quali molto
celebre, totalmente integra, alquanto benevoli ecc.

Forme particolari di comparativo e superlativo


Alcuni aggettivi molto comuni presentano, accanto alle forme regolari di comparativi e
superlativi, forme particolari, dette sintetiche o organiche, derivate dalle corrispondenti
forme latine:

COMPARATIVO E SUPERLATIVO - FORME SINTETICHE


positivo comparativo di maggioranza* superlativo assoluto
piccolo più piccolo / minore piccolissimo / minimo
grande più grande / maggiore grandissimo / massimo
buono più buono / migliore buonissimo / ottimo
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

cattivo più cattivo / peggiore cattivissimo / pessimo

*Le stesse forme, precedute da articolo determinativo, costituiscono i corrispondenti


superlativi relativi.

Le forme minore, maggiore, migliore, peggiore sono di per sé dei comparativi di maggio-
ranza, per cui non possono essere preceduti dagli avverbi più o meno (non si dice *più
peggiore, *più maggiore ecc.). Analogamente minimo, massimo, ottimo e pessimo sono
già al grado superlativo, per cui sono errate le forme *ottimissimo, *minimissimo ecc.,
nonché forme quali *molto ottimo, *assai pessimo ecc..

In alcuni casi la forma “regolare” (più buono, più piccolo, grandissimo ecc.) e quella sin-
2
tetica (migliore, minore, massimo ecc.) sono intercambiabili (un numero più grande /

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LIVELLO 2 - Morfologia

maggiore di cinque; il tiramisù è buonissimo / ottimo), ma per lo più le due forme ven-
gono impiegate in contesti e con significati diversi. In genere, la forma regolare si utiliz-
za quando si parla di una qualità concreta (La mia casa è più piccola della tua, non
*minore; La città era grandissima, non *massima) e la forma sintetica quando si parla di
qualità astratte (La situazione è peggiore di quanto ci aspettassimo, non *più cattiva).

Altri aggettivi presentano forme sintetiche, derivanti da avverbi latini (intra, extra ecc.),
le quali nella maggior parte dei casi non sono più sentite come il grado comparativo o
superlativo dell’aggettivo, bensì come aggettivi autonomi, anch’essi di grado positivo:

COMPARATIVO E SUPERLATIVO - FORME SINTETICHE


positivo comparativo di maggioranza superlativo
alto più alto / superiore* altissimo / sommo o supremo*
basso più basso / inferiore* bassissimo / infimo*
interno interiore intimo
esterno esteriore estremo
--- anteriore ---

--- posteriore postremo o postumo


--- ulteriore ultimo

*Le forme superiore e inferiore e le corrispondenti forme superlative sommo, supremo e


infimo, a differenza degli altri aggettivi appartenenti a questo gruppo, mantengono in
molti contesti il valore di comparativi di maggioranza e di superlativi, relativi o assoluti.
Sono usati di preferenza in riferimento a un’altezza e a una bassezza astratta (Le spese
sono state inferiori al previsto; Lo sforzo era superiore alle nostre forze; Si era innamora-
ta di un uomo di infima classe sociale), mentre per indicare altezza o bassezza reale si
impiegano le forme regolari (Sono più bassa di Antonio, non *inferiore; La Tour Eiffel è
altissima, non *suprema). In presenza delle forme superiore e inferiore il secondo termi-
ne di paragone è introdotto dalla preposizione a, semplice o articolata.

Le forme sintetiche della seconda colonna, anche nei casi in cui vengono percepite
come aggettivi di grado positivo (interiore, esteriore, anteriore, posteriore, ulteriore)
sono originariamente comparativi di maggioranza, per cui non possono essere prece-
dute dagli avverbi più o meno (non si dice *più anteriore, *meno superiore ecc.). A ri-
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

gore sarebbero da evitare anche le forme in -issimo per gli aggettivi della terza colon-
na, che si trovano già al grado superlativo, ma forme quali intimissimo e ultimissimo
sono oggi abbastanza diffuse.

ATTENZIONE GLI AGGETTIVI NON GRADUABILI

Sono privi del comparativo e del superlativo:


• gli aggettivi di relazione: non si può dire *crisi più economica,
*energia solarissima ecc.
• gli aggettivi indicanti appartenenza a un luogo o a un’epoca
2 determinata: non si può dire, se non con una particolare

144

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

connotazione espressiva, che qualcuno è *più tedesco di qualcun


altro, che un’epoca è *medievalissima ecc.
• gli aggettivi indicanti materia o forma geometrica: non si dice che
una statua è *meno lignea di un’altra, o che una forma è *la più
triangolare di tutte o *triangolarissima
• gli aggettivi che al grado positivo esprimono una qualità molto
intensa o straordinaria: immenso, mitico, enorme, eterno, infinito,
immortale, eccelso, meraviglioso, eccellente, straordinario,
fenomenale, terribile, tremendo, orribile ecc.: un film non può
essere *più meraviglioso di un altro né *meravigliosissimo
• altri aggettivi il cui significato è incompatibile con la gradazione,
come preferibile, mortale ecc.: non si dice *più preferibile né
*preferibilissimo; non si dice *più mortale né *mortalissimo
• gli aggettivi comparativi e superlativi sintetici, inclusi quelli usati
come aggettivi di grado positivo: non si dice *più superiore o
*estremissimo
• gli aggettivi alterati, i quali rifiutano il superlativo assoluto (non si
dice *deboluccissimo, *piccolettissima ecc.), mentre in alcuni casi
ammettono il comparativo (È meno bellino di suo fratello) e il
superlativo relativo (Era la più grandicella della classe).

ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un aggettivo qualificativo, si indica:
• rispetto al genere: se è maschile o femminile;
• rispetto al numero: se è singolare o plurale. Quando è invariabile è bene
specificarlo;
• rispetto alla struttura: se è alterato; se invece è primitivo, derivato o composto,
questo dato generalmente si omette;
• rispetto al grado: se è di grado comparativo (di maggioranza, di minoranza, di
uguaglianza) o superlativo (relativo o assoluto). Se invece è di grado positivo,
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

quest’indicazione si può omettere.

Osserva:
rossa → agg. qual., femm. sing.
visibile → agg. qual., masch./femm. sing.
lunghetti → agg. qual., masch. plur., alterato
sacrosante → agg. qual., femm. plur.
più leggero → agg. qual., masch. sing., di grado compar. di maggior.
massima → agg. qual., femm. sing., di grado superl. ass.
viola → agg. qual., invariabile
meno fascinosi → agg. qual., masch. plur., di grado compar. di minor.
2

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LIVELLO 2 - Morfologia

7 ANALIZZARE
· Indica se gli aggettivi in evidenza sono al grado positivo,

PER INIZIARE
comparativo o superlativo.
POS. COMP. SUP.
1. Mia madre è un po’ più vecchia di mio padre.

2. Diomede era meno astuto di Ulisse.

3. Fu la partita di scacchi più lunga della storia.

4. Era evaso dal tristemente noto penitenziario


di Alcatraz.

5. Ascolta musica a volume altissimo.

6. Lieto di conoscerla!

7. S’intitola “La pistola più veloce del West”.

8. Ha occhi espressivi quasi quanto quelli di


un essere umano.

9. Alle carte è più fortunata che abile.

10. Teresa è una persona estremamente


suscettibile.

11. Sei la cosa più bella che mi sia mai successa.

12. Entrò dalla porta principale.

8 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea gli aggettivi qualificativi comparativi e cerchia quelli
superlativi, poi trascrivili nella tabella sottostante
classificandoli in base al tipo, come nell’esempio.

1. Il premio giornalistico più prestigioso del mondo è stato assegnato


alla piccola redazione di un giornale locale i cui recenti articoli sulle
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

violenze domestiche hanno avuto grandissima risonanza. 2. Hai le


scarpe bagnate fradicie e strapiene di fango. Ma dove sei andato a
giocare? In una palude? 3. Meno affollata delle altre spiagge, per la
sua posizione meno esposta al sole, è ideale per chi non è amante
della confusione. 4. Il momento in cui ho realizzato che sarei
diventato padre, ormai molto lontano nel tempo, è stato credo uno dei
più emozionanti della mia vita. 5. Tesoro mio, per me sei più bella di
un goal al 90° minuto. 6. La teoria della reincarnazione, se non è la
più atta a fare luce sul problema dell’anima, mi sembra comunque
altrettanto plausibile di qualunque altra. 7. Sì, diciamo che chiamarlo
“artista” forse è un tantino esagerato. A me comunque è simpatico,
2

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

cosa credi? Mi è simpatico come un calcio nei denti. 8. La


ristrutturazione del teatro si rivelò fattibilissima e perfino meno
costosa di quanto avevamo previsto in un primo momento. 9. Ma
Pippo, Pippo non lo sa e serio serio se ne va per la città. Si crede
bello come un Apollo, e saltella come un pollo.

COMPARATIVO SUPERLATIVO

DI MAGGIORANZA DI MINORANZA DI UGUAGLIANZA RELATIVO ASSOLUTO

(il) più
prestigioso
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

SI
INVAL
9 COMPLETARE
·· Completa le frasi con le forme sintetiche dei comparativi o dei
superlativi degli aggettivi tra parentesi, poi analizza gli
aggettivi che hai inserito, come nell’esempio.
Es. Va in crisi al minimo (piccolo) problema.
 → minimo: agg. qual. masch. sing., sup. ass.
1. Dublino è la scelta (cattiva) che potessi fare.


2

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LIVELLO 2 - Morfologia

2. Produceva e vendeva vino di (bassa) qualità


spacciandolo per una nota etichetta.

3. Aveva un tasso alcolemico (alto) a quello


consentito.

4. Civitavecchia Volley: (buone) notizie dal settore


giovanile maschile.

5. Con la diffusione sempre (grande) dell’idea di un


essere (alto), si passa in seguito al monoteismo.

6. La strategia che alla fine fu scelta era quella che presentava i


(piccolo) inconvenienti.

7. Dobbiamo costruire una squadra basata sul lavoro, senza sentirci


(basso) a nessuno ma neanche
(buono) dei nostri avversari.

8. E mi raccomando, (grande) discrezione.

10 P R O D U R R E
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

· · · Scrivi una frase per ognuno degli aggettivi dati, seguendo le


indicazioni tra parentesi.

• comoda (comp. di minoranza): 

• esteso (comp. di minoranza): 

• nocivo (comp. di uguaglianza): 

• aride (sup. relativo): 

• stanchi (sup. assoluto): 

148

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Unità 7 - L’aggettivo qualificativo: forme e gradi

• buona (comp. di maggioranza, forma sintetica): 

• grande (sup. relativo, forma sintetica): 

• cattive (sup. assoluto, forma sintetica): 

SI
INVAL
11 C O R R E G G E R E
· · · Nel seguente testo sono presenti 7 errori nell’uso e nella forma
dei comparativi e dei superlativi. Sottolineali e scrivi nelle righe
sottostanti le forme corrette.

La Mole Antonelliana è un celebrissimo edificio situato nel centro


storico di Torino, dotato fin dalla sua costruzione di un valore
simbolico molto enorme: concepita originariamente come sinagoga,
venne acquisita nel 1878 dal Comune di Torino, mentre era ancora in
costruzione, per farne un monumento alla recentissima unità nazionale.
L’aggettivo “antonelliana” deriva dal nome dell’architetto che la
concepì e la iniziò nel 1863, Alessandro Antonelli, mentre il nome
deriva dal fatto che, in passato, con i suoi 167,5 metri, era la
costruzione in muratura superiore d’Europa. Nel corso del XX secolo,
tuttavia, subì importanti ristrutturazioni con cemento armato e travi di
acciaio, per cui a partire da quel momento non poté più considerarsi
una struttura esclusivamente in muratura. La massiccia parte più
inferiore, che ha base quadrata con lato lungo 50 metri, è di
dimensioni maggiori rispetto ai moduli sovrapposti. Al di sopra si eleva
la grande cupola, sormontata da una stella tridimensionale di circa 2,5
metri di diametro posta nel punto sommo della torre in sostituzione
della statua del Genio Alato abbattuta da un fulmine nel 1904.

Nel 2000 la Mole diventò la sede permanente del Museo Nazionale del
Cinema, che a oggi ospita reperti molto unici quali macchine ottiche
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

pre-cinematografiche, lanterne magiche e pezzi provenienti dai set dei


primi film italiani e stranieri, in un allestimento suggestivissimo e
molto curato.


2

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MAPPA
UNITÀ 7

L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

IN BASE ALLA FORMA


PUÒ ESSERE

VARIABILE alto/a/i/e, gentile/i, egoista/i/e

INVARIABILE pari, blu, snob, antigelo, perbene

FORME PARTICOLARI

PICCOLO → MINORE, GRANDE → MAGGIORE,


BUONO → MIGLIORE, CATTIVO → PEGGIORE,
COMPARATIVO
ALTO → SUPERIORE, BASSO → INFERIORE,
(INTERNO → INTERIORE), (ESTERNO → ESTERIORE)

PICCOLO → MINIMO, GRANDE → MASSIMO,


BUONO → OTTIMO, CATTIVO → PESSIMO,
SUPERLATIVO
ALTO → SOMMO/SUPREMO, BASSO → INFIMO,
(INTERNO → INTIMO), (ESTERNO → ESTREMO)

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PUÒ AVERE

GRADO POSITIVO Lara è gentile.

GRADO COMPARATIVO

DI MAGGIORANZA Lara è più gentile di Sonia.

DI MINORANZA Lara è meno gentile di Sonia.

Lara è (tanto) gentile quanto


DI UGUAGLIANZA
Sonia.

GRADO SUPERLATIVO

RELATIVO Lara è la più gentile di tutte.

Lara è gentilissima/molto
ASSOLUTO gentile/infinitamente
gentile.

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LABORATORIO
SUI TESTI SI
INVAL

1 COMPLETARE
· Completa il testo della barzelletta con gli articoli
(determinativi, indeterminativi, partitivi) opportuni. Attenzione:
in due casi l’articolo va omesso.

S
herlock Holmes e dottor Watson si trovano in
vacanza in campeggio presso Cannes.
Dopo buona cena, una bottiglia di vino e
champagne delizioso, si ritirano in tenda e si addormentano
profondamente. Durante notte Holmes si sveglia e
scuote amico.
«Watson, guardate cielo e ditemi che cosa vedete!».
«Vedo stelle, Holmes: milioni e milioni di
stelle».
«E che cosa ne deducete?» chiede Holmes.
Watson riflette a lungo e poi replica: «Beh, da un punto di
vista astronomico, questo mi fa pensare che ci sono nel cielo
milioni di costellazioni e quindi, potenzialmente, miliardi di
pianeti. Da un punto di vista astrologico, vedo che Saturno è
in Leone. Da un punto di vista orario, se guardo Luna,
ne deduco che sono circa 3:15. Da un punto di vista
meteorologico, credo che domani avremo bellissima
giornata. Da un punto di vista teologico, mi fa capire che Dio
è infinita potenza e che noi siamo granelli di sabbia
nell’immensità dell’universo. Ma perché me lo chiedete?
Cosa suggerisce a voi tutto questo?»
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Holmes rimane un attimo in silenzio e poi esclama: «Ne deduco


che siete idiota, Watson. Qualcuno ci ha rubato
tenda!»

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2 RICONOSCERE
· Sottolinea nel testo tutti i nomi comuni e cerchia i nomi propri.

3 RICONOSCERE
·· Rifletti sul significato dei nomi comuni che hai individuato, poi
trascrivi qui sotto:

• due nomi astratti: 

• l’unico nome collettivo: 

• l’unico nome non numerabile: 

4 ANALIZZARE
·· Indica se le parole in evidenza nella seguente frase sono articoli
partitivi [AP] o preposizioni articolate [PA].

P roprio delle […] persone intelligenti è saper sviluppare


delle […] deduzioni logiche, ma non tutti quelli che si
affidano alle leggi della […] logica sono delle […] persone
intelligenti!

5 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· a. Indica da che parola derivano i seguenti nomi derivati tratti
dal testo: candidatura → •

giornalismo → • vendita → •

barista → • associazione → •

chiarimento →

Gent. Dottor Rossi,


Desidero sottoporLe la mia candidatura in relazione alla vostra
offerta: sono un ragazzo di ventotto anni, con una laurea in
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

Scienze della Comunicazione e un master in giornalismo. Ho


svolto negli anni attività lavorative diversissime, spaziando
dalla ristorazione, alla correzione di bozze, alla pubblicità, alla
vendita. Ho fatto il cameriere, il barista e il capocuoco, ma
anche l’operaio meccanico per brevi periodi e l’operatore
telefonico durante i miei anni di studente, poi lo stagista come
community manager presso un’importante azienda, infine
l’impiegato presso un’associazione locale con mansioni di
redattore e addetto stampa. Ho un’ottima conoscenza
dell’inglese e una conoscenza molto buona delle lingue
2
spagnola e francese, grazie ai frequenti soggiorni all’estero.

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LIVELLO 2 - Morfologia

Sono aperto, socievole, preciso, predisposto al lavoro di


squadra e dotato di buone capacità comunicative.
Data la mia formazione e le mie attitudini, sarei
particolarmente interessato alla posizione in oggetto. Allego
alla presente il mio curriculum, rimanendo a disposizione per
qualsiasi chiarimento e un eventuale colloquio.

b. Completa la tabella con i diversi alterati del nome ragazzo.

DIMINUTIVO ACCRESCITIVO VEZZEGGIATIVO PEGGIORATIVO

ragazzo

c. Trascrivi qui l’unico nome composto presente nel testo:

6 TR ASFORMARE
·· Trasforma la parte della lettera in corsivo in base alle
indicazioni date, modificando gli articoli, i nomi, gli aggettivi
qualificativi.

• al femminile: Ho fatto la cameriera 

• al plurale maschile: Abbiamo fatto i camerieri 


L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

• al plurale femminile: Abbiamo fatto le cameriere 

7 RICONOSCERE
·· Trascrivi qui sotto tutti i nomi invariabili.


2


154

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8 RICONOSCERE
·· Sottolinea una volta gli aggettivi qualificativi con funzione
attributiva e due volte quelli con funzione predicativa.

9 RICONOSCERE
·· Rileggi le seguenti espressioni tratte dal testo e cerchia gli
aggettivi di relazione.

buona conoscenza • operaio meccanico • vendita telefonica • frequenti


soggiorni • eventuale colloquio • attività lavorative

10 R I C O N O S C E R E
·· a. Trascrivi i 3 aggettivi al superlativo assoluto presenti nel
testo: 
b. Uno dei tre è alla forma sintetica: . Ora
scrivi le altre forme: al grado positivo è , al
grado comp. di maggioranza (forma sintetica) è .

11 C O R R E G G E R E
· · · Il testo seguente contiene molti errori relativi all’uso e alla
forma di articoli, nomi e aggettivi qualificativi. Sottolinea gli
errori e scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.

L a musica è semplicemente un svago? Non proprio. Per noi


giovani è tutto, e accompagna i momenti migliori e anche
quelli più pessimi della nostra giornata. La mattina, cuffiette
dell’MP3 nell’orecchio e via di corsa a scuola mentre la nostra
preferita musica ci mette di buono umore e ci dà la carica per
affrontare le ore scolastiche. Non ci sono momenti specifichi per
fermarsi ad ascoltarla: oggi la musica è la colonna sonora della
nostra vita. Per noi giovani è una medicina senza gli effetti
collaterali perché ci rilassa quando abbiamo crise d’ansia, ci
aiuta a concentrarci quando prepariamo un interrogazione, ci
L’ARTICOLO, IL NOME, L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO

permette di sottrarci alle sofferenze, alle difficoltà e ai


problemi quotidiane, di ricordare i belli momenti mitigando le
angoscie, di andare oltre le mura delle nostre camere da letto
per entrare in comunicazione con i nostri coetanei.

Adattato da scuola.repubblica.it/lazio-roma-itcsalvemini/2011/05/03/
che-cose-la-musica-per-i-giovani/

2


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Missione
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI,
3 I PRONOMI RELATIVI

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online)


0% 10% 20% 30% 40% 50%
UNITÀ
I pronomi personali
Pronomi personali riflessivi e combinati
I determinativi (possessivi e dimostrativi)
I determinativi (indefiniti e numerali)
I determinativi (interrogativi ed esclamativi)
e i pronomi relativi
PERCENTUALE ERRORI

RISORSE esercizi
Cartaceo 47
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 11
da dove Unità online 645
vuoi unità online
Verifiche online 53
Itaca papers 60

falli
%
confronta i risultati
esercitare con la media nazionale

online
scegli
la tua verifica su carta

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 1 I pronomi personali


Che cos’è il pronome
Il pronome è una parte variabile del discorso che in genere, come indica il suo nome
(pronome letteralmente significa “al posto del nome”), sostituisce un nome, a differenza
degli aggettivi, che lo accompagnano. Più nello specifico, i pronomi possono essere usa-
ti per:
• riferirsi a cose o persone coinvolte nella situazione comunicativa senza nominarle
direttamente (funzione designativa, o indicatrice, o deittica)
Noi andiamo. Tu che cosa fai?
• sostituire un nome già espresso in una frase precedente, per non ripeterlo (funzione
sostituente o anaforica, cioè “di ripresa”)
Giulia era al centro dell’attenzione: la guardavano tutti.
• riferirsi a qualcosa o qualcuno che non ha rapporti con quanto detto in precedenza
né con il contesto comunicativo (valore assoluto)
C’è qualcuno?

In base al loro significato, i pronomi si dividono in: personali, relativi, possessivi, dimo-
strativi, indefiniti, numerali, interrogativi ed esclamativi.

I pronomi personali e i pronomi relativi possono essere usati solo come pronomi. Tutti
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

gli altri, chiamati determinativi, possono avere funzione di pronomi o di aggettivi.

I pronomi personali
Io vado in vacanza con i miei genitori. E tu?
Ha deciso lei di andare a studiare a Oslo; nessuno ha forzato questa scelta.
Noi vorremmo andare al concerto dei Radiohead, voi verreste?
Vorrei riuscire ad andare d’accordo con loro.

Le parole evidenziate nelle frasi sono pronomi personali perché si riferiscono alle “per-
sone” del verbo. In particolare essi indicano:
• la persona che parla o scrive (1a persona sing./pl.: io, noi, me, mi, ci)
• la persona a cui si parla o si scrive (2a persona sing./pl.: tu, voi, te, ti, vi)
• la persona, l’animale o la cosa di cui si parla o si scrive (3a persona sing./pl.: egli, lui,
3
lei, ella, esso, essa, lo, la, gli, le, si, essi, esse, li, le, gli, loro, ne)

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LIVELLO 2 - Morfologia

I pronomi personali possono variare:


• nel numero: singolare o plurale
• nel genere: maschile o femminile, ma soltanto alla 3a persona singolare e plurale
• nella funzione all’interno della frase: possono svolgere la funzione di soggetto o di
complemento
• nella forma: quando i pronomi personali hanno funzione di complemento possono
avere una forma tonica (ovvero accentata nella pronuncia, anche se priva di accento
grafico) o una atona (ovvero non accentata, priva di accento tonico). Le forme atone
sono dette anche “particelle pronominali”

Ecco una sintesi delle diverse forme dei pronomi personali:

I PRONOMI PERSONALI: FORME


forme toniche forme atone
sogg. compl. compl. compl. compl.
oggetto indiretto oggetto indiretto
(con prep.) (senza prep.)
1a persona io me me mi mi
2a persona tu te te ti ti
singolare

3 persona lui, egli


a
lui lui lo gli, ne
lei, (ella) lei lei la le, ne
(esso), (essa) sé (rifl.) (esso), (essa) si (rifl.) si (rifl.)
sé (rifl.)
1a persona noi noi noi ci ci
2a persona voi voi voi vi vi
plurale

3a persona loro, essi loro loro, essi li gli, ne


loro, esse sé (rifl.) esse le si (rifl.)
sé (rifl.) si (rifl.)

I pronomi personali soggetto


I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Io mi oppongo!
Le hai vinte tu le olimpiadi di matematica?
Lei ha una voce molto acuta.

Le parole evidenziate sono pronomi personali soggetto perché svolgono nella frase
funzione di soggetto. I pronomi personali soggetto sono sempre tonici e presentano le
seguenti forme:

I PRONOMI PERSONALI SOGGETTO


singolare plurale
1 persona io
a
noi
2 persona tu
a
voi
3 persona lui, egli, (esso)
a
loro, essi
3 lei, (ella), (essa) loro, esse

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Unità 1 - I pronomi personali

Mentre i pronomi di 1a e 2a pers. sing. e plur. sono ambigenere (cioè presentano la stessa
forma per il maschile e il femminile), i pronomi di 3a pers. singolare hanno forme diver-
se per il maschile e per il femminile.
Le forme lui, lei, egli, ella sono riservate alle persone, mentre le forme esso ed essa gene-
ralmente vengono usate per animali e cose. Tuttavia egli appartiene alla lingua formale
ed è impiegato solo nello scritto, mentre ella, esso, essa sono sempre meno usati. Per
designare persone o animali, si impiegano generalmente le forme lui e lei, mentre per
riferirsi a cose il pronome viene taciuto quando è chiaro ciò a cui ci si riferisce, o viene
ripetuto il nome accompagnato da un aggettivo dimostrativo (Sono stata alla festa. È
stata stupenda; Fece così edificare una chiesa in onore della Madonna. Questa chiesa…).

Le forme di 3a pers. plur. possono riferirsi a persone (loro), ad animali o a cose (essi,
esse). Loro, ambigenere, è il pronome oggi più usato per riferirsi a persone e talvolta ad
animali. Essi ed esse, più formali, vengono riservati perlopiù alla lingua scritta.

ATTENZIONE I PRONOMI SOGGETTO SOTTINTESI

In italiano in genere i pronomi personali soggetto vengono sottintesi:


(Io) sono andata a visitare il Louvre.
(Essi) hanno brevettato un motore elettrico innovativo.

Vengono espressi quando:


• il verbo non permette di identificare il soggetto, perché presenta
la stessa forma per più persone
È importante che tu ci sia. (non io, lui o lei)
• si vuole mettere in evidenza la persona che compie l’azione o
sottolineare una contrapposizione tra soggetti diversi
Sei stato tu a rompere il tablet di papà!
Tu hai avuto un comportamento ineccepibile, loro sono stati
disonesti.
• il verbo è sottinteso
Tu qui, Marta?
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• nella frase sono presenti un gerundio o un participio con soggetto


diverso da quello della principale
Avendo iniziato lei a correre, possiamo farlo anche noi.
Una volta partito lui, partiremo anche noi.
• il pronome si trova dopo focalizzatori come anche, pure, persino /
perfino, neanche, neppure, nemmeno, soprattutto, almeno
Vengo anch’io!

Quando espressi, i pronomi personali soggetto si collocano generalmente prima del


verbo. Vanno collocati dopo il verbo quando li si vuole mettere in evidenza o contrap-
porre ad altri pronomi:
Me ne occupo io.
L’ha fatto lui, non lei.
3
Ci vai tu?

159

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LIVELLO 2 - Morfologia

APPROFONDIAMO CASI PARTICOLARI


In alcuni casi particolari le forme dei pronomi soggetto vengono sostituite dalle forme
toniche dei pronomi complemento (me, te, lui, lei, loro), Ciò avviene:
• quando hanno funzione di nome del predicato o di complemento predicativo,
ovvero dopo i verbi copulativi essere, sembrare, parere ecc. (vedi M6_U3):
Non vorrei essere te, in questo momento!
ma alla 1a e 2a persona sing., quando il soggetto coincide con il nome del pred. o
con il compl. predicativo, si utilizza il pronome soggetto:
Non mi sembri più tu!
A meno che il pronome non sia seguito da stesso/a:
Cerca di essere te stesso.
• quando sono preceduti da quanto e come:
Non fare come me.
Sono alta quanto te.
• in alcune frasi esclamative con verbo sottinteso:
Beato te!
• quando il pronome personale ne segue un altro:
Ci siamo solo io e te (oggi più diffuso rispetto al più corretto “tu ed io”).

SI
INVAL
1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· Sottolinea tutti i pronomi personali soggetto presenti nelle
PER INIZIARE

seguenti frasi, poi analizzali nelle righe sottostanti, indicando


di ciascuno la persona, il numero ed eventualmente il genere.

1. Anche noi, caro Renato, siamo d’accordo su tante cose: ma la


pensiamo diversamente. 2. Quei sogni che ti svegli e ti dici: inconscio,
scusa, ma tu da che parte stai? 3. Così gli esseri umani furono divisi e
s’indebolirono, ed è da quel momento, spiega Aristofane, che essi sono
alla ricerca della loro antica unità e della perduta forza. 4. Senta,
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

scusi se mi permetto, ma Lei lo sa che i cani non vanno maltrattati?


5. Gli ho chiesto che cosa farebbero loro al mio posto e ovviamente
non hanno saputo rispondermi. 6. Giacomo ed Elisa sono fratelli
gemelli ma non si assomigliano per niente: lui è rosso di capelli e
pieno di lentiggini, mentre lei è bionda con gli occhi azzurri.
7. Quando il pronome segue il verbo, esso si salda con quest’ultimo, a
formare una sola parola. 8. Non ho mai sopportato le dicotomie rigide,
del tipo “con noi” o “contro di noi”, nemmeno quando io stessa avevo
le idee molto chiare su quali erano i miei obiettivi.


3

160

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Unità 1 - I pronomi personali

2 CORREGGERE
· Sbarra i pronomi personali soggetto che non è necessario
esprimere e cerchia quelli che devono essere espressi.

1. Non dirmi che siete stati voi a mandare la lettera al giornale!


2. Si è trattato di un fuorionda imbarazzante: esso potrebbe causare le
dimissioni del presentatore. 3. Io ti ho già detto tutto: adesso
raccontami tu, sono curiosa di sapere come va! 4. Si diceva che lei
fosse già stata arrestata un paio di volte per dei furtarelli.
5. Ecco dov’eri finito tu! 6. Il pastore che gridava sempre “Al lupo!
Al lupo!” questa volta diceva sul serio ma lui non fu ascoltato.
7. È fondamentale che tu mi dia una risposta non appena tu avrai
deciso. 8. Ho incontrato Tiziana per strada e lei mi ha detto di non
preoccuparmi della torta, che l’avrebbe preparata lei.

SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con i pronomi personali soggetto (o con i
pronomi complemento usati al posto dei pronomi soggetto) mancanti.
1. I nostri avversari sono forti, ma anche hanno dei punti
deboli. 2. In questo io e Antonio siamo diversissimi: non se
la prende per tutto come . 3. Non tramare il male, perché
ti ricadrà addosso. 4. Fortunata che il lavoro ce
l’hai! 5. Così restò sola nella stanza, la stanza sul porto.
6. Quando gli immigrati eravamo . 7. Con questa pettinatura
e tutto questo trucco, non sembri neanche . 8. Studiando le
varie fiabe esistenti, Propp dedusse che seguivano alcuni
schemi fissi. 9. Perché non riesco a essere stesso?
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

I pronomi personali complemento


Hai deciso di sorprendermi!
Ti hanno consegnato il diploma?
Vieni al concerto con noi?

Le parole evidenziate sono pronomi personali complemento perché sostituiscono


il nome in tutti i casi in cui questo non è soggetto, quindi quando ha funzione di com-
plemento oggetto (... di sorprendermi) o di complemento indiretto (Ti hanno conse-
gnato…; Vieni al concerto con noi) (vedi M6_U4).

I pronomi personali complemento hanno una forma tonica, cioè accentata nella pronuncia,
e una atona, non accentata. La scelta della forma, tonica o atona, dipende dalla funzione
3 grammaticale del pronome e dalle intenzioni espressivo–comunicative della frase.

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LIVELLO 2 - Morfologia

Forme toniche del pronome personale complemento


Queste forme hanno accento tonico, pertanto sono autonome nella pronuncia e sono
sempre scritte separate dai verbi che accompagnano (Scegli me, non *Sceglime).
Vengono usate dopo una preposizione e quando si vuole dare rilievo al pronome o con-
trapporlo a un altro elemento:
Ehi, dico a te!
Stava guardando proprio lei!
Amo te, non lui.

Sono usate da sole quando hanno funzione di complemento oggetto, e precedute da


preposizione quando hanno funzione di complemento indiretto.

Le forme toniche dei pronomi personali complemento sono:

I PRONOMI PERSONALI COMPLEMENTO (FORME TONICHE)


singolare plurale
1a persona me noi
2 persona te
a
voi
3 persona lui, (esso), sé (rifl.)
a
loro, essi, sé (rifl.)
lei, (essa), sé (rifl.) loro, esse, sé (rifl.)

Sé si usa, esclusivamente in funzione di complemento, per designare una persona, una


cosa o un animale che coincide con il soggetto della frase. Si tratta di un pronome rifles-
sivo (vedi M3_U2):
Il nonno ha un’alta stima di sé.
(soggetto)

Esso, essa, essi, esse si usano per riferirsi ad animali o cose, mentre per riferirsi a perso-
ne si prediligono le forme lui, lei, loro:
Ho risparmiato del denaro e con esso finalmente comprerò lo stereo.
Luca e Martina vanno in macchina: pensavo di andare con loro.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Esso, essa, essi ed esse non possono essere usati come complementi oggetto.

Forme atone del pronome personale complemento


Queste forme, dette anche particelle pronominali, sono prive di accento tonico e per la
loro pronuncia si appoggiano al verbo. Se il verbo precede la particella, questa si salda
con esso a formare un’unica parola e viene detta enclitica; se il verbo segue la particella,
questa è scritta separatamente e viene chiamata proclitica.
Aiutami! Sto per cadere. (enclitica)
Questo libro mi piace moltissimo. (proclitica)

Non sono mai precedute da preposizione, pertanto possono avere esclusivamente va-
lore di:
• complemento oggetto
• complemento di termine (vedi M7_U1)
3 • (solo ne) compl. di specificazione, compl. partitivo ecc.

162

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Unità 1 - I pronomi personali

Si sceglie la forma atona, invece di quella tonica, quando non si vuole o non è necessario
dare particolare risalto al pronome complemento.
Dimmi pure. (forma atona, complemento non in risalto)
Di’ pure a me. (forma tonica, complemento in risalto)

Le forme atone dei pronomi personali complemento sono:

I PRONOMI PERSONALI COMPLEMENTO (FORME ATONE)


singolare plurale
1a persona mi ci
2a persona ti vi
3a persona c. oggetto c. indiretto c. oggetto c. indiretto
lo, la, si (solo rifl.) gli, le, si (solo rifl.), li, le, si (solo rifl.) gli, si (solo rifl.), ne
ne

Mi, ti, ci, vi e si (usato solo come pronome riflessivo), hanno funzione di complemento
oggetto quando significano “me”, “te”, “noi”, “voi”, “sé”, o di complemento di termine
quando significano “a me”, “a te”, “a noi”, “a voi”, “a sé”:
Vuoi che ti porti (chi? te) in macchina?
Vi (a chi? a voi) piace il tiramisù?

Alla 3a persona singolare si usano forme distinte a seconda del genere e della funzione
logica:
• per il complemento oggetto (lo, maschile / la, femminile)
Lo / La nomineremo rappresentante degli studenti.
• per il complemento di termine (gli, maschile / le, femminile)
Gli / Le daremo del filo da torcere.

La 3a persona plurale in funzione di complemento oggetto presenta forme distinte a


seconda del genere (li, maschile / le, femminile):
I film horror? Li adoro. Le commedie sentimentali? Non le sopporto.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

In funzione di complemento di termine, la forma atona gli, valida sia per il maschile sia
per il femminile, viene impiegata nella lingua parlata e in quella scritta di tono collo-
quiale. Nello scritto e in contesti formali, si preferisce la forma tonica loro, postposta al
verbo:
Gli ho raccontato una frottola. / Ho raccontato loro una frottola.

La particella ne (forma sia singolare sia plurale) può esprimere solo un complemento
indiretto. Può sostituire un altro pronome personale con il significato di “di lui, di lei,
di esso, di essa, di loro” o anche “da lui, da lei, da esso, da essa, da loro”, o un nome
espresso in precedenza, con la funzione di complemento di specificazione, partitivo, di
argomento, agente o causa efficiente, separazione o allontanamento, abbondanza o pri-
vazione (vedi M7_U1, U2, U5):
Era entusiasta del progetto: ne parlava continuamente! (= del progetto)
Non smetto di pensare a Maurizio: forse ne sono innamorata. (= di Maurizio)
La notizia causò molte polemiche: se ne potevano trarre conclusioni molto diverse.
3 (= dalla notizia)

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LIVELLO 2 - Morfologia

In alcuni contesti il pronome ci ha funzione di complemento indiretto, nell’accezione di


“con lui / con lei / con loro”:
Maria è molto spiritosa: ci parlo sempre volentieri. (= con lei)

ATTENZIONE CI, NE, LO: PRONOMI PERSONALI O DIMOSTRATIVI?

Quando ci, ne e lo sostituiscono un nome o un altro pronome, hanno funzio-


ne di pronomi personali. Quando invece hanno il significato di “questo”,
“ciò”, “di questo”, “di ciò”, “su questo”, “su ciò”, “in questo”, “in ciò”
ecc. hanno funzione di pronomi dimostrativi (vedi M3_U3).
Maria è simpaticissima: ci vado molto d’accordo. (= con lei, con
Maria, pron. personale)
Maria, hai detto che mi avresti aiutato: guarda che io ci conto.
(= su questo, sul fatto che mi avresti aiutata, pron. dimostrativo)
Te la prendi sempre con Maria forse perché ne sei un po’ invidioso.
(= di lei, di Maria, pron. personale)
Può essere che Maria se la sia presa, ma non ne sono sicura.
(= di questo, del fatto che Maria se la sia presa, pron. dimostrativo)
Il film ha ricevuto critiche negative. Che strano, io lo trovo
bellissimo. (= il film, pron. personale)
«Domani ci sarà una verifica a sorpresa» «Accidenti, chi te lo ha
detto?» (= questo, che ci sarà una verifica a sorpresa, pron.
dimostrativo)

ATTENZIONE LA FORMA DI CORTESIA

Nel rivolgersi a interlocutori con i quali non si ha confidenza, o che han-


no un’età molto superiore, o in generale in situazioni formali o ufficiali,
è bene ricorrere ai cosiddetti pronomi di cortesia:
• lei (soggetto), le, la (complemento) per il singolare;
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• voi (soggetto), vi (complemento) e loro (soggetto), per il plurale.


Ah, è lei, Signor Baldi. Purtroppo sono in riunione, la devo richiamare.
Signori, se permettete vi presento: l’avvocato Bianchi, il dottor
Valverde.

Nello scritto, la grafia maiuscola può segnalare, soprattutto in contesti


molto formali, la differenza tra questi pronomi e quelli di 3a pers. sing.
e plur. e di 2a pers. plur.
Gentile dott. Rossi, Le comunico che è stato promosso alla carica di
direttore del personale.

In presenza del pronome di cortesia lei, gli aggettivi e i participi passa-


ti non si concordano al femminile, ma con il genere reale della persona
a cui i pronomi si riferiscono.
3 dott. Rossi → è stato promosso

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Unità 1 - I pronomi personali

Per rivolgersi in modo cortese a più di una persona, si usa generalmente


il pronome di cortesia voi / vi, mentre la forma loro, oggi poco usata,
viene riservata a contesti molto formali o a particolari situazioni comu-
nicative.
E loro, signori, hanno già scelto?
No, no, prego, entrino prima loro.

La posizione dei pronomi personali complemento


Le forme toniche dei pronomi personali complemento usate in funzione di comple-
mento oggetto seguono sempre il verbo (Ha indicato noi!; Sgrida sempre me). Quando
sono usate in funzione di complemento di termine, invece, possono precedere il verbo
(A me non piace) o seguirlo (Non piace a me), a seconda dell’intenzione espressiva e
comunicativa della frase.

Le forme atone dei pronomi personali complemento precedono quasi sempre il verbo,
sia che abbiano funzione di complemento oggetto (La adoro), sia che abbiano funzione
di complemento di termine (Le voglio bene), ma:
• con l’imperativo positivo, il gerundio, l’infinito vanno dopo il verbo e si uniscono
con questo a formare una sola parola (enclitiche): Guardali!; Mangiatene;
Osservandoli; Correggerlo ecc.
• con l’imperativo negativo possono andare prima (proclitiche) o dopo il verbo: Non
lo toccare! / Non toccarlo!
• con i verbi servili e con alcuni verbi fraseologici seguiti da infinito possono andare
prima dell’intera costruzione o dopo l’infinito: La devo ancora studiare / Devo
ancora studiarla; Gli vorrei telefonare / Vorrei telefonargli; Non lo riesco a vedere /
Non riesco a vederlo.

ATTENZIONE PRONOMI O…?

I pronomi lo, la, gli, le, ci, vi, si, ne non devono essere confusi con pa-
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

role aventi la stessa forma ma funzione logica e sintattica diversa. Os-


serva la differenza:
LO, LA, GLI, LE
A calcio quando prende la palla non la passa mai. Fa tutto da solo,
dovresti vederlo! (pronomi pers. complemento)
La pallavolo è lo sport che preferisco. (articoli determinativi)
Gli (pron. pers. complemento) bruciano gli (articolo determinativo) occhi.
Le (articolo determinativo) ali le (pronome pers. complemento)
adoperano pochissimo.
CI, VI
Ci hanno strigliati per bene. (pron. pers. compl., compl. oggetto)
Ci hanno dato una bella strigliata. (pron. pers. compl., compl.
3 termine)

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LIVELLO 2 - Morfologia

Non ci torno neanche morto! (= qui / lì, in questo / quel luogo; avv.
di luogo)
Non vi hanno ancora chiamate? (pron. pers. compl., compl. oggetto)
Non vi hanno telefonato? (pron. pers. compl., compl. termine)
Era una zona umida: vi crescevano molti funghi in autunno (= lì, in
quel luogo, usato al posto di ci in contesti più formali; avv. di luogo)
SI, CI SI
La sua immagine si rifletteva nell’acqua. (pron. pers. riflessivo, vedi
M4_U4)
All’epoca si viaggiava di meno. (particella impersonale, vedi M4_U5)
Ci si spostava perlopiù a cavallo. (pron. impersonale + pron. pers.
riflessivo; *si si → ci si)
In quel paese si parlavano tre lingue diverse. (= venivano parlate;
particella passivante, vedi M4_U3)
NE
Ha preso un buon voto ma non ne è contenta. (= del voto; pron.
pers. compl.)
Fra e Luca, che erano andati fino alla caletta, ne ritornarono delusi.
(= da lì, da quel luogo; avv. di luogo)

SCRIVERE
BENE ERRORI DA EVITARE
Qui di seguito gli errori più comuni che si commettono nell’uso dei pronomi perso-
nali, diffusi nel parlato e in contesti scritti colloquiali, ma da evitarsi nello scritto e
in contesti orali formali.

Uso contemporaneo di due pronomi che hanno il medesimo significato


I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

*A me mi piace leggere i fumetti.


→ A me piace leggere i fumetti / Mi piace leggere i fumetti.
Quest’uso è accettato quando si vuole mettere in risalto il concetto (A me, i
fumetti mi sono sempre piaciuti), ma va comunque evitato in contesti formali.

Uso erroneo del pronome complemento al posto del pronome soggetto


*Perché te non vuoi darmi ragione?
→ Perché tu non vuoi darmi ragione?

Uso erroneo di gli (= a lui) al posto di le (= a lei)


*Ho scritto una lettera a Beatrice e gli ho inviato anche un regalo.
→ Ho scritto una lettera a Beatrice e le ho inviato anche un regalo.

Uso erroneo del pronome ci (= a noi) al posto di gli o le (= a lui / lei)


*Ieri ho sentito Davide e ci ho raccontato tutto.
3 → Ieri ho sentito Davide e gli ho raccontato tutto.

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Unità 1 - Pronomi personali riflessivi e combinati

4 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i pronomi complemento e

PER INIZIARE
indica nelle righe sottostanti se i pronomi individuati sono tonici
[T] o atoni [A].
1. Guardami bene negli occhi, da troppo tempo sfuggi da me:
sembran lontani quasi anni luce quei momenti con te.

2. Noi pensiamo al dolce, ma voi per favore avvisate gli altri: non gli
abbiamo più detto niente.

3. Non lanciate oggetti contro gli alligatori, se non volete essere


accompagnati a recuperarli subito dopo.

4. Io sono qui! Guarda me mentre ti parlo, non il tuo dannato


cellulare!

5. Venite voi da noi o vi passiamo a prendere noi in macchina?

6. Non curarti di loro, ma guarda e passa.

7. Sono stati loro a dire che il presidente, o chi per lui, deve
inizialmente accertare la regolarità delle deleghe.


I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

8. Ma tu ne sei proprio convinta o dici queste cose solo per farmi piacere?

9. Per carità, non le telefonare! Se ti viene la tentazione di farlo


piuttosto telefona a me.

SI
INVAL
5 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
·· Trasforma le forme atone in evidenza nelle forme toniche
corrispondenti, quindi indica se il pronome ha funzione di compl.
ogg., di compl. di termine o di altro compl. indiretto.
= a lui / a loro
Es. Digli la verità.
c. ogg.   ✗ c. term.    altro c. indir.
3

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LIVELLO 2 - Morfologia

1. Mi dai una mano? = 


c. ogg.    c. term.    altro c. indir.

2. Speriamo che ci porti fortuna. = 

c. ogg.    c. term.    altro c. indir.

3. Non ti invidio. = 

c. ogg.    c. term.    altro c. indir.

4. Ha un marito ma non ne parla mai. = 

c. ogg.    c. term.    altro c. indir.

5. Forse non ci tieni abbastanza. = 

c. ogg.    c. term.    altro c. indir.

6. Non l’avevo riconosciuta! = 

c. ogg.    c. term.    altro c. indir.

7. Mi dica. = 

c. ogg.    c. term.    altro c. indir.

8. Vi sono riconoscente. = 

c. ogg.    c. term.    altro c. indir.

9. Ci stanno prendendo in giro. = 

c. ogg.    c. term.    altro c. indir.

10. In fondo ti vuole bene. = 

c. ogg.    c. term.    altro c. indir.

SI
INVAL
6 CORREGGERE
·· Sottolinea le ripetizioni e riscrivi le frasi sostituendo gli
elementi ripetuti con i pronomi personali complemento opportuni,
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

come nell’esempio.
Es. A Valentina sono sempre piaciute le canzoni d’autore: ha sempre
trovato poetiche le canzoni d’autore.
→
 A Valentina sono sempre piaciute le canzoni d’autore:


le ha sempre trovate poetiche.

1. Vedrai i tuoi genitori a Natale? Quando vedrai i tuoi genitori, di’ ai


tuoi genitori che mando ai tuoi genitori un grande abbraccio.

2. Domenica Luca si laurea e io non ho ancora deciso cosa regalare a


Luca.
3

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Unità 1 - Pronomi personali riflessivi e combinati

3. Erica ci ha raccontato la sua avventura di sabato notte: parla


della sua avventura con entusiasmo, arricchendo la sua avventura
sempre di nuovi particolari.

4. Il figlio del re si è innamorato di una contadina: segue la


contadina tutti i giorni, manda dei fiori alla contadina, ha persino
chiamato la contadina per invitare la contadina a corte. Presto
chiederà alla contadina di sposarlo.

SI
INVAL
7 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con il pronome complemento atono
opportuno.
1. Il libro che avevo prestato, hai poi finito?
Che cosa pensi? 2. Sul sindaco pesa l’accusa di frequentare
imprenditori già indagati per corruzione e di aver concesso
appalti in cambio di denaro. 3. Avvocato, volevo ringraziare
personalmente e dar questo piccolo omaggio da parte mia e
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

di mio marito. 4. Suo padre non fu a veder giocare perché


all’ultimo momento la sua responsabile aveva convocato per
parlar d’urgenza. 5. Alla fine comunicarono che
una frase della canzone veniva considerata troppo spinta e che avrebbe
dovuto rimpiazzar con qualcosa di più vago. 6. Quando
colsero intento a tramare contro la monarchia, fu
ordinato l’arresto immediato, ma il condottiero fuggì prima che
riuscissero ad acciuffar 7. Veronica aveva vuotato il sacco
ma in un primo momento nessuno aveva creduto:
ci vollero un paio di mesi per far sì che la banda si fidasse e
rispettasse.
3

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LIVELLO 2 - Morfologia

8 PRODURRE
· · · Scrivi una frase per ognuno dei pronomi dati.
• ci (1a pers. plur., c. ogg.): 

• gli (3a pers. plur.): 

• vi (2a pers. plur., c. term.): 

• ne: 

• le (3a pers. plur., c. ogg.): 

• le (3a pers. sing., c. term.): 

SI
INVAL
9 CORREGGERE
· · · Nel seguente testo sono presenti 7 errori nell’uso e nella forma
dei pronomi (soggetto e complemento). Sottolineali e scrivi le
forme corrette nelle righe sottostanti.

Salve a tutti, voglio raccontarvi la mia storia, sperando che possiate


aiutarmi a ritrovare il sorriso. Sono innamorato perso della mia
“migliore amica” da ben 5 anni. All’inizio io a lei le piacevo, ci
sentivamo spesso ma essendo di due paesi diversi facevamo una gran
fatica a vederci e quindi tutto è andato scemando. Dopo qualche mese
lei si fidanza, io ci sto un po’ male ma poi gli metto una pietra sopra,
mi fidanzo anch’io e il tempo passa. Dopo un paio di anni torniamo
entrambi single. Iniziamo a sentirci spesso, telefonate, sms… Lei
comincia a definirmi il suo “migliore amico”, anche se io gli avevo
sempre detto che per me lei non sarebbe mai stata un’amica. Poi
quest’estate cambia tutto, almeno per io.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Il rapporto diventa ancora più forte: andiamo al mare insieme, ci


teniamo per mano mentre camminiamo, dormiamo abbracciati sulla
spiaggia, scherziamo come mai prima. Tutti pensano che siamo una
coppia. Io l’adoro, e non reggo più la situazione, così una sera provo a
farglielo capire, e ci spiego tutto. Lei mi risponde: “Te per me sei un
grande amico, nient’altro”. Io allora decido che non voglio più
parlarla né vederla, ci sto troppo male. È passato già un mese, ma io
non sto affatto meglio: help! Che devo fare?

3 

170

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MAPPA
UNITÀ 1

I PRONOMI SI USANO PER

SOSTITUIRE UN NOME

FARE RIFERIMENTO A
SI DISTINGUONO IN QUALCUNO/QUALCOSA COINVOLTO

FARE RIFERIMENTO A
QUALCUNO/QUALCOSA IN
SENSO ASSOLUTO

PERSONALI
SONO SEMPRE PRONOMI
RELATIVI

POSSONO
DETERMINATIVI ESSERE

QUANDO
SI DISTINGUONO IN PRONOMI SOSTITUISCONO O
SOTTINTENDONO

POSSESSIVI AGGETTIVI
UN NOME
DIMOSTRATIVI

INDEFINITI QUANDO
ACCOMPAGNANO

NUMERALI

INTERROGATIVI ED ESCLAMATIVI

171

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MAPPA
UNITÀ 1

I PRONOMI PERSONALI

POSSONO AVERE
FUNZIONE DI

SOGGETTO

SI ESPRIMONO
QUANDO

IL VERBO DA FORMA TONICA


SOLO NON
PERMETTE DI
IDENTIFICARE SI USANO
IL SOGGETTO

PRIMA O DOPO
IL VERBO
IL VERBO È
SOTTINTESO SEMPRE SEPARATI
Non credo che DAL VERBO
tu possa
venire.
Ci penso io! ANCHE DOPO UNA
SI VUOLE PREPOSIZIONE
EVIDENZIARE
IL SOGGETTO
PER METTERE IN
RISALTO IL
PRONOME

SEGUONO UN
FOCALIZZATORE PER CONTRAPPORRE
(ANCHE, IL PRONOME AD
PERFINO ECC.) ALTRO ELEMENTO

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POSSONO AVERE
FUNZIONE DI

COMPLEMENTO

POSSONO
AVERE

FORMA ATONA

SI USANO

PRIMA DEL VERBO,


SEPARATI

DOPO IL VERBO, UNITI Ti voglio


Con te sto bene. bene.
Scegli me! Vorrei
vederti.
Scegli me, non
lui! Arance, me
SENZA PREPOSIZIONE ne dia un
chilo.

QUANDO NON SI
VUOLE EVIDENZIARE
IL PRONOME

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 2 Pronomi personali


riflessivi e combinati
I pronomi personali riflessivi
Un giorno Narciso si vide riflesso in uno specchio d'acqua.
Marta! Preparati o arriverai tardi a scuola!

Le particelle evidenziate nelle frasi sono pronomi personali riflessivi perché fanno sì
che l’azione compiuta dal soggetto si rifletta sul soggetto stesso (si vide = vide se stesso;
Preparati = prepara te stessa).
I pronomi riflessivi sono una sottoclasse dei pronomi personali complemento: essi pos-
sono svolgere la funzione di complemento oggetto o di complemento indiretto. In
alcuni casi vengono usati con una funzione intensiva (vedi M4_U4), per segnalare il
coinvolgimento del soggetto in un’azione che potrebbe essere espressa anche in modo
non riflessivo. Alla 1a, 2a e 3a pers. plur., inoltre, i pronomi riflessivi possono avere un
valore reciproco. Osserva gli esempi:
Mi guardo allo specchio. (= guardo me stesso/a: compl. oggetto)
Si lava le mani. (= lava le mani a se stesso/a: compl. indiretto, di termine)
Ci siamo comprati un camper! (= abbiamo comprato un camper a noi stessi: compl.
indiretto, di termine)
Non si sopportano. (= l’uno non sopporta l’altro: compl. oggetto; reciproco)
Non si sono dette una parola. (= nessuna delle due ha detto una parola all’altra:
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

compl. termine; reciproco)


Ieri mi sono fatta una scorpacciata di torta alla crema. (= valore intensivo)

Le forme più usate dei pronomi riflessivi sono quelle atone, impiegate per costruire la
forma riflessiva dei verbi (diretta, indiretta, reciproca o intensiva, vedi M4_U4). Esse
hanno una forma specifica solo per la 3a pers. singolare e plurale (si), mentre le forme
riflessive della 1a e 2a pers. singolare e plurale (mi, ti, ci, vi) coincidono con quelle dei
pronomi complemento atoni: mi alzo, ti alzi, si alza, ci alziamo, vi alzate, si alzano.

I PRONOMI PERSONALI RIFLESSIVI


singolare plurale
1 persona mi
a
ci
2 persona ti
a
vi
3 3a persona si si

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Unità 2 - Pronomi personali riflessivi e combinati

Quando si vuole dare rilievo al pronome o contrapporlo a un altro, o quando il pro-


nome è introdotto da una preposizione, per la 3a pers. sing. e plur. si usano rispettiva-
mente le forme sé e sé/loro, spesso rafforzate dall’aggettivo stesso/a/i/e, che in alcuni casi
è obbligatorio (quando è seguito da stesso/a/i/e, il pronome sé può anche essere scritto
senza accento: sé stessa / se stessa, sé stessi / se stessi ecc.).
Laura è sempre sé stessa.
(unica forma possibile con “stessa” obbligatorio: *è sempre sé non si dice)
Non avevano denaro con sé.
Parlano a bassa voce tra loro.

Per le altre persone (1a e 2a pers. sing. e plur.), si usano in funzione riflessiva i pronomi
complemento me, te, noi, voi.
Dovrei rimproverare me, non gli altri.
(forma non in rilievo: Dovrei rimproverarmi)
Metti sempre te stesso davanti a tutto.
(forma non in rilevo: Ti metti sempre davanti a tutto)
Pensate a voi stessi, che a me ci penso io!

ATTENZIONE SÉ O LORO?

La forma sé al plurale è sostituita da loro quando è introdotta dalla pre-


posizione tra/fra o da locuzioni preposizionali quali in mezzo a, insieme
a, insieme con:
Stanno litigando tra loro.
(NON *Stanno litigando tra sé)
Ci hanno accolte in mezzo a loro.
(NON *Ci hanno accolte in mezzo a sé)

Per distinguere i pronomi complemento riflessivi da quelli non riflessivi quando


hanno la medesima forma, occorre riflettere sul soggetto: se il pronome coincide con la
persona del soggetto, è riflessivo; diversamente, non lo è:
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Io mi curo. (= io [sogg.] curo me, riflessivo)


La mamma mi cura. (= la mamma [sogg.] cura me, non riflessivo)

ATTENZIONE I PRONOMI DEI VERBI INTRANSITIVI PRONOMINALI

Molti verbi sono costruiti con un pronome personale atono uguale, nella
forma, ai pronomi riflessivi, ma non hanno valore riflessivo. In essi
il pronome è parte integrante del verbo e non ha pertanto funzione
di complemento. Sono i cosiddetti verbi intransitivi pronominali
(vedi M4_U4):
Mi stupisco di te!
Ti sei già pentita della tua decisione?
Non vi arrabbiate, dai…
3 Ci siamo svegliati di soprassalto.

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti coppie di frasi, sottolinea quelle in cui il pronome

PER INIZIARE
complemento in evidenza è riflessivo.
1. Mi fa perdere la pazienza.
Mi sono sentita molto in imbarazzo!

2. Ti ho preparato la colazione.
Ti sei già preparata?

3. Non si guarda mai allo specchio.


A caval donato non si guarda in bocca.

4. Non ci capiamo proprio.


Perché non ci capite?

5. Mi vedo grassa.
Tutti mi vedono magra.

6. Ti dai una mossa?


Ti hanno dato l’aumento?

7. Passando di qui si taglia.


Si è tagliata cucinando.

8. Si vede che vi volete bene.


Vi voglio bene!

9. Dovete imparare a rispettarvi l’un l’altro.


Quando qualcuno non vi rispetta, fateglielo notare.

10. Non ti sopporto più.


Non capisco come fai a sopportarti.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

2 RICONOSCERE
·· Sottolinea tutti i pronomi riflessivi presenti, tonici o atoni.

1. Si dice che le corazze dei cavalieri erano così pesanti che essi si
issavano sui cavalli con l’ausilio di carrucole. 2. Per quanto mi
riguarda credo che ci possiamo anche scannare in privato, ma stasera è
importante che siamo assolutamente compatti. 3. E non ti chiedi
perché ti ho tenuto fuori da tutto questo invece di coinvolgerti? 4. Si
dice spesso che è fondamentale amarsi per poter amare qualcun altro.
5. Certo, a volte parlo da solo chiamandomi anche per nome. Non
vorrete farmi credere che a voi non è mai capitato… 6. Se c’è, come
voi dite, un Dio nell’infinito, guardatevi nel cuore, l’avete già tradito.
7. Non aveva portato con sé la bussola perché si era sempre orientato
alla perfezione.
3

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Unità 2 - Pronomi personali riflessivi e combinati

SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le frasi con i pronomi riflessivi opportuni.

1. Fausto ripete moltissimo: potrebbe dire le stesse cose


parlando la metà del tempo. 2. Mi fecero spazio a tavola in mezzo
a e cominciarono a disputar la mia attenzione.
3. Dentro di sento sicurissimo; ma fuori tremo
come una foglia! 4. Ragazzi, se non alzate immediatamente,
preparate la colazione da soli! 5. In un triangolo isoscele
base e altezza stanno tra come 3 sta a 2. 6. Noi
amiamo, ma i nostri genitori si oppongono alla nostra unione perché i
nostri popoli sono da secoli in lotta fra . 7. Che Gennaro
fosse venduto alla concorrenza non era una novità, ma in
quel momento lo tenne per . 8. La differenza tra noi e voi
è che noi pieghiamo ma non ci spezziamo, mentre voi
date per sconfitti alla prima difficoltà. 9. sei mai
chiesto perché salutiamo baciando sulle guance?

I pronomi atoni “combinati”


I pronomi complemento atoni possono essere usati in combinazione tra loro. Le combi-
nazioni più frequenti sono:
• pron. con funzione di complemento di termine, anche riflessivo, o riflessivo
intensivo, + pron. con funzione di complemento oggetto o ne:
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Me lo ha prestato. (c. term. + c. ogg.)


Le mani, se le lava ogni cinque minuti. (c. term. rifl. + c. ogg.)
Me lo sono dovuto leggere dall’inizio alla fine! (rifl. intensivo + c. ogg.)
Quante te ne ha date? (c. term. + ne)
• pron. di un verbo intransitivo pronominale + pron. con funzione di complemento
oggetto o ne:
Non me lo ricordo. (pron. rifl. con verbo intrans. pron. + c. ogg.)
Se ne sono pentiti. (pron. rifl. con verbo intrans. pron. + ne)

In queste combinazioni, il primo pronome si modifica come segue: mi → me; ti → te; gli
/ le → glie; si → se; ci → ce; vi → ve; gli → glie. Il secondo rimane invariato e separato,
tranne nel caso della 3a pers. sing. e plur. non riflessive, in cui il pronome con funzione
di complemento oggetto si salda al pronome con funzione di complemento di termine
dando origine alle forme glielo/la/li/le. Combinazioni tra pronomi personali di tipo di-
verso (per esempio: pron. compl. indiretto + riflessivo: Il gatto mi si strusciava addosso)
3 danno origine a combinazioni diverse.

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LIVELLO 2 - Morfologia

Nella seguente tabella sono riassunte le combinazioni più frequenti tra pronomi compl.
termine e pronomi compl. oggetto / ne:

I PRONOMI COMBINATI PIÙ USATI


pron. compl. termine o pron. di verbo intr. pron.

mi ti gli/le si ci vi gli
pron. lo me lo te lo glielo se lo ce lo ve lo glielo
compl. ogg.
/ ne la me la te la gliela se la ce la ve la gliela

li me li te li glieli se li ce li ve li glieli

le me le te le gliele se le ce le ve le gliele

ne me ne te ne gliene se ne ce ne ve ne gliene

ATTENZIONE I PRONOMI COMBINATI CON LO E NE

Come abbiamo visto nell’unità precedente, i pronomi lo e ne in alcuni


casi possono significare “questo / questa cosa” e “di questo / di
questa cosa”. In questi casi i pronomi combinati con lo e ne sono
formati da un pronome personale e un pronome dimostrativo.

ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un pronome personale, si indicano:
• la persona (1a, 2a o 3a sing. o plur.);
• il genere, se il pronome varia per genere;
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• la funzione logica (sogg., compl. oggetto, compl. termine, altro compl.


indiretto), anche nel caso di pronomi riflessivi, mentre i pronomi facenti parte
di un verbo intransitivo pronominale si analizzano insieme al verbo;
• la forma, tonica o atona, se è un pronome complemento.

In più:
• quando un pronome personale è riflessivo, va specificato;
• i pronomi atoni combinati vanno scomposti e le due parti analizzate
separatamente.

Osserva gli esempi:


Io a dire il vero non la conosco.
Io: pron. pers., 1a pers. sing., sogg.
la: pron. pers., 3a pers. sing., femm., comp. ogg., forma atona
La mattina si alza tardi: dorme finché gli va.
3

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Unità 2 - Pronomi personali riflessivi e combinati

si: pron. pers. rifl., 3a pers. sing., compl. ogg., forma atona
gli: pron. pers., 3a pers. sing., masch., compl. term., forma atona
Mio fratello è bravo in tutto: credo di esserne un po’ invidiosa, ma tu
non glielo dire.
ne: pron. pers., 3a pers. sing., compl. indir. (= di lui)
glielo: pron. atono comb. = gli (pron. pers. 3a pers. sing., masch., compl.
termine) + lo (= questo: pron. dimostr.)

NAVIGARE IN RETE
Chrome, Firefox, Safari sono BROWSER, cioè programmi per accedere a
Internet e “sfogliarne” le pagine (to browse in inglese significa sfoglia-
re). Per esempio è via browser che accedi a Itaca, che è una web app. Ti
consigliamo di usare uno dei browser prima citati e di aggiornarlo spesso
(ed evita Internet Explorer, che non è più supportato).

4 TR ASFORMARE
· Riscrivi le frasi sostituendo o riprendendo gli elementi in
PER INIZIARE

evidenza e usando i pronomi atoni combinati, come nell’esempio.


Es. Hanno raccontato l’episodio a me.
→ Me l’hanno raccontato.


1. Rimandi l’email a me?

2. Ci siamo accorti del problema.

3. A loro non importa niente del calcio.


I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

4. Ho presentato la mia ragazza a mia madre.

5. Consigliò a noi questo libro per l’estate.

6. Si erano dimenticate dell’appuntamento.

7. Mostriamo a voi lo spettacolo in anteprima.


3

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LIVELLO 2 - Morfologia

8. Mi può ripetere quello che ha detto?

9. Posso prestarti 20 euro.

SI
INVAL
5 COMPLETARE
·· Completa le frasi con i pronomi atoni combinati opportuni.

1. La mia bicicletta? Certo che posso prestar . 2. Il conto


era salatissimo: dovevamo aspettar ! 3. Sgusciò nello
sgabuzzino senza che il bidello rendesse conto. 4. Ti aiuto
a scrivere la lettera, ma le parole non posso mica suggerire
io! 5. Comprò dei gigli bianchissimi per Sonia e lasciò sul
cuscino. 6. Abbiate il coraggio dei vostri sentimenti, sennò un giorno
pentirete. 7. Volevo dissipare i tuoi dubbi e invece
ho solo fatti venire di nuovi! 8. Ecco a Lei, signora. Li porta via così o
preferisce che incarti? 9. Erano cinque anni che non venivo
su questa pista: non ricordavo così difficile.

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Analizza i pronomi atoni combinati indicando quali elementi
sostituiscono, come nell’esempio.
Es. I biglietti sono andati a ruba, te l’avevo detto.
 → a te / che i biglietti sarebbero andati a ruba
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

1. Il film era inguardabile. Eppure me ne avevano parlato benissimo.

2. Tre minorenni sorpresi con alcolici. Multa al locale che glieli ha


venduti.

3. Volete conoscere le prossime tendenze della grafica? Ve le


sveliamo noi!

4. La paella abbiamo dovuto aspettarla mezz’ora, ma quando ce


l’hanno portata abbiamo capito che ne era valsa la pena!


3

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Unità 2 - Pronomi personali riflessivi e combinati

5. Non sono stata io. Te lo giuro.

6. La mamma ha mandato Pierino a comprare otto mozzarelle. Ma nel


supermercato ne rimanevano solo sei. Quante gliene mancano per
arrivare a otto?

7. Quando la professoressa dice a Erika che può tornare al suo posto,


lei non se lo fa ripetere due volte e schizza via velocissima.

8. Il Suo intervento è stato prezioso, dottor Guidi, gliene siamo


davvero molto grati.

SI
INVAL
7 CORREGGERE
· · · Nelle seguenti frasi sono presenti errori relativi ai pronomi atoni
combinati. Sottolineali e scrivi la forma corretta negli spazi
successivi. Attenzione: una frase è priva di errori.

1. Il governatore ha così tanti soldi che non se ne importa niente di


niente. Gliene puoi svuotare due, di casseforti, e magari non se ne
accorge neanche. 2. Abituato a
ingannare gli altri, se ingannavano lui andava in bestia: voleva
scoprire a tutti i costi chi era stato a fargliela sotto il naso; io lo
sapevo ma mica ce l’ho detto. 3. Si era
allenata notte e giorno per mesi: se ne andava all’alba sulla sua bici e
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

tornava a pomeriggio inoltrato. Io non sapevo se c’è l’avrebbe fatta,


ma volevo che sapesse che, qualunque cosa accadesse, ero fiero di lei.
Gliel’ho detto la sera prima della gara: dopo, non ce ne sarebbe stato
il tempo. 4. Per me nessun problema se
se ne assumono loro la responsabilità, ma tre uomini per un’operazione
di questo tipo sono pochi: ce ne vogliono almeno quattro.
5. Mentre lei lo fissava in modo enigmatico,
l’uomo se le è avvicinato, ha estratto dalla tasca l’involucro e gliel’ha
fatto scivolare nella borsa. 6. Due
parallele si incontrano all’infinito, quando ormai non glie ne frega più
niente.
3

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MAPPA
UNITÀ 2

I PRONOMI PERSONALI RIFLESSIVI

POSSONO AVERE

SI POSSONO USARE SEGUONO UNA


FORMA TONICA
ANCHE QUANDO PREPOSIZIONE

Ti porto con me.

EVIDENZIARE IL
SI USANO PER
PRONOME

Mette se stessa prima di tutti.

CONTRAPPORRE IL
PRONOME AD
ALTRO ELEMENTO

Rimprovera te stesso, non gli altri.

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SI USANO QUANDO

L’AZIONE È RIFLESSIVA,
OVVERO QUANDO
SI RIFLETTE SUL SOGGETTO

NON C’È UNA Ti sei


SI USANO
FORMA ATONA PREPOSIZIONE visto allo
QUANDO
specchio?

FORMARE I
SI USANO Dovresti
VERBI
PER vederti!
RIFLESSIVI

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MAPPA
UNITÀ 2

I PRONOMI COMBINATI

SONO IL RISULTATO DELLA COMBINAZIONE DI DUE PRONOMI


COMPLEMENTO ATONI

POSSONO ESSERE
FORMATI DA

PRONOME CON PRONOME CON


Me li presti?
FUNZIONE DI FUNZIONE DI
+ Ti prego,
COMPL. DI TERMINE COMPL.
prestameli.
(ANCHE RIFLESSIVO) OGGETTO

PRONOME CON Quanti gliene


FUNZIONE DI + presti?
NE
COMPL. DI TERMINE Prestagliene
(ANCHE RIFLESSIVO) almeno due.

Non te li
PRONOME PRONOME CON
ricordavi
RIFLESSIVO CON FUNZIONE DI
+ nemmeno.
VERBO INTRANSITIVO COMPL.
Come fai a non
PRONOMINALE OGGETTO
ricordarteli?

Non me ne
PRONOME
pentirò?
RIFLESSIVO CON
+ NE Spero di non
VERBO INTRANSITIVO
dovermene
PRONOMINALE
pentire.

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 3 I determinativi (possessivi


e dimostrativi)
Che cosa sono i determinativi
I cosiddetti determinativi sono parole che possono svolgere la funzione di aggettivo
o di pronome. Sono aggettivi quando accompagnano un nome (o in alcuni casi un
verbo, con funzione di nome del predicato o di complemento predicativo); sono
pronomi quando sono impiegati da soli, in sostituzione di un nome o in senso asso-
luto.

Questo quaderno penso che sia mio. Questa è la mia scrittura, no?
agg. agg. pron. agg.

O dici che è la tua? Quanto tempo sarà passato? Dieci anni? Forse dodici.
pron. agg. agg. pron.

Gli aggettivi e i pronomi determinativi si dividono in:


• possessivi
• dimostrativi
• indefiniti
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• numerali
• interrogativi
• esclamativi

Gli aggettivi possessivi


Gli aggettivi possessivi indicano a chi appartiene qualcosa o con chi/cosa è in rela-
zione qualcosa o qualcuno. In funzione attributiva essi accompagnano un nome; in
funzione predicativa sono usati da soli, in dipendenza dal verbo essere o da un altro
verbo copulativo. In entrambi i casi, concordano nel genere e nel numero con il
nome a cui si riferiscono.
Il mio professore di storia e la tua professoressa di lettere sono sposati.
Il suo sguardo è magnetico.
Aspettavano con pazienza il proprio turno.
3 Questa penna è mia!

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LIVELLO 2 - Morfologia

GLI AGGETTIVI POSSESSIVI


singolare plurale
maschile femminile maschile femminile
1 persona mio
a
mia miei mie

singolare
2 persona tuo
a
tua tuoi tue
3 persona suo
a
sua suoi sue
1a persona nostro nostra nostri nostre
plurale

2 persona vostro
a
vostra vostri vostre
3 persona loro
a
loro loro loro

In funzione attributiva, l’aggettivo possessivo di norma precede il nome a cui si riferi-


sce. Esso è posposto al nome solo nel caso in cui accompagni un vocativo e in alcune
espressioni particolari:
Amico mio, è una vita che non ci sentiamo!
Fatti gli affari tuoi!
Questa volta è colpa tua!
È tornata a casa sua.

L’USO DELL’ARTICOLO CON GLI AGGETTIVI


ATTENZIONE POSSESSIVI

In italiano gli aggettivi possessivi sono preceduti dall’articolo (una tua


scelta; i suoi sogni ecc.). L’articolo si omette quando:
• il possessivo è posto dopo il nome: amici miei, caro mio, fatti vostri,
da parte tua, a casa nostra ecc.
• il possessivo si riferisce a un nome di parentela: mia madre, tuo
padre, suo cugino, nostra sorella, vostro zio ecc.

Tuttavia, anche in presenza di nomi di parentela, si usa l’articolo quando:


• il nome di parentela è babbo, mamma, papà o un nome alterato: il
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

mio babbo, la tua mamma (ma si usa anche tua mamma), il nostro
fratellino, il suo zietto ecc.
• il nome di parentela è specificato da un aggettivo qualificativo o da
altri elementi: la mia zia preferita, il vostro cugino artista, la sua
ex–moglie, il mio cognato emigrato in America ecc.
• il nome di parentela è al plurale: i miei nipoti, i vostri cugini, le
nostre figlie ecc.
• l’aggettivo possessivo è loro: la loro nonna, il loro padre ecc.

L’aggettivo possessivo può assumere valore di nome (aggettivo sostantivato) in alcune


espressioni particolari:
I miei sono via per lavoro. (= genitori)
Ci hai messo del tuo. (= lavoro, pensiero)
3 Il mio cane oggi ne ha combinata una delle sue. (= marachelle)

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Unità 3 - I determinativi (possessivi e dimostrativi)

Altri aggettivi possessivi: proprio e altrui


Proprio è un aggettivo possessivo variabile per genere e numero (proprio / propria /
propri / proprie) che può essere usato:
• come rafforzativo di un altro possessivo:
Questo armadio l’ha fatto il nonno con le sue proprie mani.
• in sostituzione del pronome di 3a persona singolare o plurale (suo e loro), quando
questo è riferito al soggetto della frase:
L’azienda (sogg.) ricerca personale per le proprie / sue filiali.
L’uso di proprio è preferibile a quello di suo o loro quando vi è il rischio di
ambiguità o possibile confusione con i possessivi di 3a persona:
Paola ha fatto un giro con Elena sulla propria (= di Paola) macchina nuova.
• (obbligatoriamente) con verbo impersonale o comunque con soggetto indefinito:
Bisogna badare agli affari propri.
Ognuno deve aspettare il proprio turno.

Altrui (= di altri, che appartiene ad altri, a un’altra persona) è un aggettivo possessivo


invariabile nel genere e nel numero che indica un possessore generico o indeterminato.
È importante rispettare le scelte altrui. (= degli altri)
L’ha fatto per difendere la propria e l’altrui (= degli altri) incolumità.

I pronomi possessivi
I pronomi possessivi esprimono gli stessi significati degli aggettivi possessivi, ma invece
di accompagnare il nome lo sostituiscono, concordando con esso in genere e numero:
Tua mamma è più giovane della mia. (= di mia mamma)
Il mio compito in classe è pieno di correzioni, e il tuo? (= il tuo compito in classe)

I pronomi possessivi presentano le stesse forme dei corrispondenti aggettivi possessivi, ma


sono sempre preceduti dall’articolo determinativo o da una preposizione articolata.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

I PRONOMI POSSESSIVI
singolare plurale
maschile femminile maschile femminile
1 persona (il) mio
a
(la) mia (i) miei (le) mie
singolare

2a persona (il) tuo (la) tua (i) tuoi (le) tue


3 persona (il) suo
a
(la) sua (i) suoi (le) sue
1 persona (il) nostro
a
(la) nostra (i) nostri (le) nostre
plurale

2 persona (il) vostro


a
(la) vostra (i) vostri (le) vostre
3a persona (il) loro (la) loro (i) loro (le) loro

Anche proprio può essere usato in funzione di pronome:


Tu hai espresso il tuo punto di vista: lascia che gli altri esprimano il proprio.
3 Altrui, invece, è usato esclusivamente in funzione di aggettivo.

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LIVELLO 2 - Morfologia

ATTENZIONE AGGETTIVO O PRONOME POSSESSIVO?

Nel caso in cui il possessivo segua il verbo essere o un altro verbo copu-
lativo, con funzione di nome del predicato o di complemento predicativo,
bisogna fare attenzione a non confondere l’aggettivo con il pronome
possessivo:
Questi occhiali sono miei. (aggettivo poss.)
Questi occhiali sono i miei. (pronome poss.)

Nella prima frase il possessivo non sottintende un nome e non è prece-


duto dall’articolo: si tratta quindi di un aggettivo, usato in funzione
predicativa.
Nella seconda frase il possessivo è preceduto dall’articolo e sottintende
il nome “occhiali”: si tratta quindi un pronome.

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica se i possessivi in evidenza hanno funzione di aggettivo
PER INIZIARE

[A] o di pronome [P] sbarrando la descrizione corretta.

1. Mamma mia [A] [P], che famiglia di matti è la vostra [A] [P]!
2. È molto più interessato alle altrui [A] [P] culture che alla propria
[A] [P]. 3. Da parte nostra [A] [P] abbiamo chiaramente dimostrato
il nostro [A] [P] sostegno; qui le uniche titubanze sono le vostre
[A] [P]. 4. Cinquant’anni fa il castello e tutto il terreno circostante
erano loro [A] [P]. 5. Adesso che conosci a memoria ogni sua [A] [P]
poesia è ora che tu inizi a scrivere le tue [A] [P]. 6. Una tua [A] [P]
parola e questa casa è tua [A] [P]. 7. I miei [A] [P] amici ideali sono
persone sensibili e coraggiose, che non si tirano indietro di fronte ai
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

problemi altrui [A] [P]. 8. Tutti abbiamo dei limiti: ognuno ha i


propri [A] [P]: io sto cercando di diventare consapevole dei miei
[A] [P].

SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Individua i possessivi: sottolinea gli aggettivi e cerchia i
pronomi. In entrambi i casi, collega poi con una freccia il
possessivo con il nome al quale si riferisce.

1. La mia impressione è che a far affidamento sempre e solo sulle


proprie forze si finisca con l’isolarsi. 2. Mamma, tu i tuoi errori
quando eri giovane li hai commessi: adesso lasciami commettere i miei,
diversamente non imparerò mai niente e vivrò una vita che non è la
mia, ma la tua. 3. Sono stati loro a dire che non vogliono abbandonare
3

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Unità 3 - I determinativi (possessivi e dimostrativi)

la loro terra, anche se la loro casa è distrutta e il loro futuro incerto.


4. Io non ho mai pubblicato su internet foto altrui senza chiedere il
consenso delle persone interessate e gradirei che i miei amici e
conoscenti avessero lo stesso atteggiamento nei confronti delle mie!
5. Tutte le mamme hanno figli belli ma la mia ha proprio esagerato!
6. Il Sessantotto italiano ebbe le sue conseguenze nella vita di tanti:
nella mia, significò prendere coscienza dei miei privilegi, delle
ingiustizie della nostra società, dello sfruttamento altrui. 7. Le nostre
navi erano superiori alle loro per numero e potenza, ma loro avevano
condottieri più determinati dei nostri. 8. Sono vostre queste biro? Me
ne prestate una per favore? La mia l’ho dimenticata a casa. 9. O forse
non c’incontreremo mai, ognuno a rincorrere i suoi guai, ognuno col
suo viaggio, ognuno diverso e ognuno in fondo perso dentro i fatti
suoi. 10. Sei proprio sicuro di saper ascoltare? Ho l’impressione che
tu esponga le tue idee senza permettere che gli altri espongano le
loro.

SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con gli aggettivi o i pronomi
possessivi opportuni.

1. Per anni il giardino è stato il rifugio segreto degli innamorati


tarquiniesi, che incidevano i nomi sui alberi.
2. Grazie Monica, per ora abbiamo dieci iscrizioni al corso:
con la arriviamo a undici. 3. Quando qualcuno si affanna a
giudicare le vite forse sta cercando di non vedere la
. 4. C’è chi nasconde i scheletri nell’armadio, e
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

chi li pubblica sulla pagina di facebook! 5. Gent. Dottor


Guidi, vorrei sottoporre alla cortese attenzione il
curriculum vitae. 6. Giusy, con la competenza informatica
e la esperienza nel settore io e te formiamo un’ottima
squadra! 7. Noi abbiamo già preparato le valigie, voi avete
preparato le ? 8. È molto più difficile vedere i
difetti che quelli . 9. Il ministro entrante ha affermato che
la priorità sarà la salvaguardia dei mari e dei
fondali. 10. Sul sito le persone interessate a
partecipare troveranno l’indirizzo a cui inviare le proposte.
3

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LIVELLO 2 - Morfologia

Gli aggettivi dimostrativi e identificativi


Gli aggettivi dimostrativi e identificativi precisano la posizione di una persona, di un
animale o di una cosa nel tempo e nello spazio rispetto a chi parla o a chi ascolta. A
differenza dei pronomi corrispondenti, essi accompagnano sempre un nome, con il
quale concordano nel genere e nel numero.

Questo libro di Natalia Ginzburg è bellissimo, lo compro! Do un’occhiata anche a quella


raccolta di poesie di Pablo Neruda.

Quelli più usati, variabili nel genere e nel numero, sono questo e quello.

GLI AGGETTIVI DIMOSTRATIVI E IDENTIFICATIVI QUESTO E QUELLO


singolare plurale
maschile femminile maschile femminile
vicino a chi parla questo questa questi queste
lontano da chi parla e da quello quella quelli quelle
chi ascolta

• questo: indica vicinanza rispetto a chi parla. Prima di un nome iniziante con
vocale, di solito si elide in quest’ al maschile (quest’albero, quest’anno), mentre al
femminile vengono abitualmente usate sia le forme con elisione sia quelle senza
(quest’ora, quest’idea / questa idea).
• quello: indica lontananza da chi parla e da chi ascolta. Posto prima del nome,
presenta terminazioni irregolari, analoghe agli articoli determinativi: quel libro;
quello specchio, quello zerbino; quell’albero; quella volta; quell’amica; quei libri; quegli
alberi; quelle amiche.

APPROFONDIAMO CODESTO
Impiegato per riferirsi a qualcuno o qualcosa che sta lontano da chi parla e vicino a
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

chi ascolta, questo aggettivo dimostrativo, anticamente diffuso, oggi viene usato quasi
esclusivamente nella parlata toscana e nella lingua burocratica, mentre nella lingua
standard del resto d’Italia è stato sostituito dall’aggettivo quello/a/i/e.

Altri aggettivi dimostrativi


Stesso/a/i/e e medesimo/a/i/e esprimono un rapporto di identità o uguaglianza tra due
elementi (persone, animali e cose) e per tale motivo sono anche detti aggettivi identifi-
cativi. Sono sempre preceduti dall’articolo o da una preposizione articolata:
Che coincidenza! Abbiamo pensato la stessa cosa!
Io e Alessandra abbiamo il medesimo dentista.

Stesso o medesimo possono anche essere usati per rafforzare un altro pronome, con il
significato di “perfino”, “proprio”, “in persona”:
Me lo ha raccontato lei stessa. (= proprio lei, lei in persona)
3 I dottori stessi non riescono a spiegarlo. (= perfino i dottori)

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Unità 3 - I determinativi (possessivi e dimostrativi)

Tale/i si usa per riferirsi a qualcosa di cui si è appena parlato, con il significato di “que-
sto/quello”. Appartiene al linguaggio elevato. Ancora più formale è l’analogo siffatto/a/i/e:
Tale opera è considerata un capolavoro della pittura italiana rinascimentale.

ATTENZIONE I DIMOSTRATIVI IN FUNZIONE PREDICATIVA

I dimostrativi o gli identificativi usati da soli in funzione predicativa,


cioè con valore di nome del predicato o complemento predicativo, sono
pronomi, non aggettivi:
Il nostro armadietto è questo. (pron. dimostrativo)
La fermata dovrebbe essere quella. (pron. dimostrativo)

I pronomi dimostrativi e identificativi


I pronomi dimostrativi e identificativi hanno lo stesso significato degli aggettivi
corrispondenti, ma invece di accompagnare il nome lo sostituiscono o lo sottinten-
dono.
Questo film di Loach mi è piaciuto molto; quello di Almódovar, meno. (= il film)
La mia stanza è questa.
È un rimedio naturale, ma ciò non toglie che possa essere dannoso. (= il fatto che sia
un rimedio naturale)

I dimostrativi questo e quello presentano forme identiche a quelle dei corrispondenti


aggettivi dimostrativi. Non sono preceduti da articolo o preposizione e possono essere
seguiti dagli avverbi qui o lì, con valore spregiativo:
Ma cosa vuole da me questo qui?

Gli identificativi stesso e medesimo presentano anch’essi forme identiche a quelle degli
aggettivi identificativi corrispondenti, e come questi ultimi sono sempre preceduti da
un articolo determinativo o da una preposizione articolata:
Il bar dove mangi a pranzo è lo stesso che frequento io per l’aperitivo.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Quella macchina è la medesima che ho visto ieri.

Altri pronomi dimostrativi hanno esclusivamente funzione di pronomi:


• ciò (questa / quella cosa) è tipico della lingua scritta, usato in riferimento a un
elemento espresso in precedenza, spesso un’intera frase:
Non vuole vedere nessuno. Ciò mi preoccupa abbastanza. (= il fatto che non voglia
vedere nessuno)
Piove. Nonostante ciò andremo in spiaggia. ( = nonostante il fatto che piova)

CI, NE, LO CON FUNZIONE DI PRONOME


ATTENZIONE DIMOSTRATIVO

Quando ciò svolge la funzione di complemento, può anche essere sosti-


tuito dalle particelle pronominali lo (= ciò), ne (= di ciò, da ciò), ci e
vi (= di ciò / a ciò / in ciò / con ciò / su ciò), che in questa accezione
3
assumono valore dimostrativo:

191

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LIVELLO 2 - Morfologia

Non devi svelarlo, o perderò la fiducia in te. (= non devi svelare


ciò, quel che ti ho appena detto)
Verrai all’inaugurazione? Guarda che ci tengo! (= tengo a ciò, al
fatto che tu venga)
Sì, spesso passeggio di notte: che cosa ci trovi da ridere? (= che
cosa trovi da ridere in ciò, nel fatto che passeggi di notte?)
Ma come si è licenziata? Non ne sapevo di niente! (= non sapevo
niente di ciò, del fatto che si fosse licenziata)

• costui, costei, costoro sono usati solo in riferimento a persone, generalmente con
valore dispregiativo: E chi sarebbe costui?
• colui, colei, coloro sono usati solo in riferimento a persone, nel linguaggio formale
e burocratico, con significato equivalente a quello/a, quelli/e: Coloro i quali siano
risultati idonei potranno procedere all’immatricolazione.
• questi e quegli sono pronomi maschili singolari equivalenti a questo e quello, usati
solo in funzione di soggetto nella lingua scritta formale: La ribellione dei giudei
contro Antioco era legittima; questi non era infatti re naturale.

Ciò, colui, colei e coloro sono usati frequentemente come antecedenti dei pronomi rela-
tivi:
Non capisco ciò che stai cercando di dirmi.
O cavallina, cavallina storna, che portavi colui che non ritorna.

NAVIGARE IN RETE
Anche se online non ti si vede in faccia e hai la tentazione fortissima di
dare sfogo al “leone da tastiera” che c’è in te, non farlo, e cerca piut-
tosto di preferire il tuo lato “addomesticato”, facendo appello a tutte le
BUONE MANIERE che conosci. Rivolgersi in modo sgarbato all’assi-
stenza è sconveniente per almeno due motivi: 1. hai bisogno di aiuto,
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

quindi meglio essere gentile; 2. sappiamo sempre in che classe sei e chi
è il tuo docente. A buon intenditor poche parole!

SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·
PER INIZIARE

Indica se i dimostrativi e gli identificativi in evidenza hanno


funzione di aggettivo [A] o di pronome [P] sbarrando la
descrizione corretta.

1. La vita è quella [A] [P] cosa che inizia dopo il caffè. 2. Queste
[A] [P] sono truffe più raffinate, ma la tecnica è sempre la stessa [A]
[P]. 3. Cavour, chi era costui [A] [P]? Risorgimento questo [A] [P]
sconosciuto. 4. Non tutto ciò [A] [P] che non mi ha uccisa mi ha resa
3

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Unità 3 - I determinativi (possessivi e dimostrativi)

più forte. 5. Da quando è entrata a lavorare in quella [A] [P]


maledetta azienda non è più la stessa [A] [P]. 6. Quindi questi [A]
[P] dimostrativi avrebbero il medesimo [A] [P] significato di quelli
[A] [P], ma sostituirebbero un nome. 7. Per la prevenzione di tale [A]
[P] pericolo, coloro [A] [P] che assistono all’operazione debbono
portare occhiali con vetri non colorati. 8. Non riesco a decidermi tra
quegli [A] [P] stivali e questi [A] [P] qui. 9. Il problema è proprio
questo [A] [P]! 10. Nonostante tutti questi [A] [P] giri di parole, il
significato è lo stesso [A] [P]. 11. Per quelli [A] [P] come noi non
c’è mai tregua in questa [A] [P] vita.

5 COMPLETARE
· Completa la seguente tabella con le forme corrette di questo e
quello.

QUESTO QUELLO

 1. automobile  1. automobile

 2. trucchi  2. trucchi

 3. shampoo  3. shampoo

 4. idoli  4. idoli

 5. giardino  5. giardino

 6. email  6. email

 7. yogurt  7. yogurt


I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

 8. sciocchi  8. sciocchi

 9. onore  9. onore

10. splendore 10. splendore

SI
INVAL
6 RICONOSCERE
·· Individua i dimostrativi e gli identificativi; sottolinea gli
aggettivi e cerchia i pronomi. Poi trascrivi gli identificativi che
hai individuato.

1. A questo punto qualcuno potrebbe obiettare che in fondo tali


principi sono gli stessi in tutte le religioni. 2. Secondo questa
credenza era Atropo, l’ultima delle tre parche, colei che recideva il
3

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LIVELLO 2 - Morfologia

filo della vita degli esseri umani. 3. Aveva fatto la stessa identica
faccia di quella volta in cui nessuno aveva creduto a ciò che aveva
raccontato. 4. Siete proprio sicuri che la valigetta fosse la stessa?
Quei ladruncoli ci hanno fregati di nuovo! 5. Tali caratteristiche
rendono queste stampanti essenziali per qualsiasi ambiente di lavoro.
6. Non riesco a capire come possono tante persone rinunciare ai propri
sogni per una vita misera come questa. 7. Poi arriva quel momento in
cui realizzi che Descartes e Cartesio sono la stessa persona. 8.
Sostanzialmente, coloro i quali fanno parte di una subcultura
condividono i medesimi valori e le stesse condizioni di vita.

Identificativi: 

SI
INVAL
7 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con gli aggettivi o i pronomi
dimostrativi e identificativi opportuni.
1. Le cose più belle sono che non ti aspetti.
2. è un’affermazione che tu hai
criticato un sacco di volte! 3. Una partita come di
ieri ha molto da insegnarci: nonostante pessimi 25
minuti iniziali la squadra è rimasta compatta, e penso sia
la cosa più importante. 4. L’attrice, che in momento
ha una relazione sana e serena con il cibo, è una grande ispirazione
per tutti che hanno sofferto di disordini alimentari.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

5. Detto , non sono mai stato uno di


che si voltano dall’altra parte di fronte alle
ingiustizie. 6. Fin da piccola mi ha sempre tormentato
domanda: perché dalla Terra vediamo sempre la faccia
della Luna? 7. In tutto non mi è chiaro come sia
riuscito a farcela, con imbranati dei suoi complici.
8. Né i parenti dello sposo né della sposa
conoscevano strambo invitato:
pensavano che fosse un amico di lei, mentre erano
convinti che fosse un lontano parente di buffa
famiglia.
3

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Unità 3 - I determinativi (possessivi e dimostrativi)

SI
INVAL
8 CORREGGERE
· · · Nel testo seguente sono presenti diversi errori nell’uso e nella
forma degli aggettivi e dei pronomi possessivi e dimostrativi.
Sottolineali e poi scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti.
Una delle frasi non contiene errori!

1. Perché ogni volta che ti chiedo un favore fai tutte quelle storie e poi
se quelli scrocconi di Andy e compagnia ti chiedono la stessa identica
cosa ti fai in quattro come se ne andasse della tua stessa vita? 2. I
conformisti in fondo sono persone che non pensano con la propria
testa, ma dipendono dal giudizio altrui: di qui quel loro disperato
bisogno di approvazione. 3. Quest’invidia che provava per la sua figlia
era ciò che impediva che il loro rapporto fosse affettuoso come quello
che tante madri hanno con le loro figlie. 4. I miei colleghi pensano che
per fare carriera si debba essere servili e ruffiani con i suoi capi: io
posso solo sperare che queste persone non diventino mai i miei
superiori! 5. In tali circostanze, il re vuole che il suo figlio maggiore
prenda il suo posto ma, non essendo questi ancora maggiorenne, decide
di prolungare il suo mandato fino alla sua maggiore età.

9 ORDINARE
· · · Scegli almeno 4 delle parole date, poi ordinale in modo da
formare frasi che rispettino le indicazioni sottostanti.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

questo • mio • il • quaderno • è

1. una frase contenente un aggettivo possessivo e un aggettivo


dimostrativo:

2. una frase contenente un aggettivo possessivo e un pronome


dimostrativo:

3. una frase contenente un aggettivo dimostrativo e un pronome


possessivo:


3

195

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MAPPA
UNITÀ 3

I DETERMINATIVI POSSONO AVERE


FUNZIONE DI

TRA QUESTI SI
DISTINGUONO
PRONOMI

AGGETTIVI

Mio fratello va all’università. (agg.)


POSSESSIVI
Il tuo cosa fa? (pron.)

Quella casa è in rovina. (agg.)


Quella è la casa di Enzo. (pron.)
DIMOSTRATIVI Ha sempre la stessa espressione.
(identificativo, agg.)
La sua espressione è sempre la stessa.
(identificativo, pron.)

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 4 I determinativi (indefiniti


e numerali)
Gli aggettivi indefiniti
Uniti a un nome, gli aggettivi indefiniti forniscono indicazioni generiche o indetermi-
nate rispetto alla quantità, alla qualità o all’identità della persona, dell’animale o della
cosa che il nome designa.
Abbiamo qualche dubbio. (non sappiamo esattamente quanti)
Ci sono ancora molti interrogativi sull’omicidio. (non sappiamo esattamente quanti)
Chiamami in qualunque momento. (non importa quale)

Gli aggettivi indefiniti sono caratterizzati da una gran varietà di usi e significati. I più
usati sono:

GLI AGGETTIVI INDEFINITI CHE INDICANO UNA QUANTITÀ INDETERMINATA


singolare plurale
maschile femminile maschile femminile

alcuno alcuna alcuni alcune


molto molta molti molte
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

troppo troppa troppi troppe


parecchio parecchia parecchi parecchie
altro altra altri altre
certo certa certi certe
taluno taluna taluni talune
tale tale tali tali
tanto tanta tanti tante
poco poca pochi poche
tutto tutta tutti tutte
altrettanto altrettanta altrettanti altrettante
vario varia vari varie
3 alquanto alquanta alquanti alquante

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LIVELLO 2 - Morfologia

GLI AGGETTIVI INDEFINITI CHE INDICANO UNA QUANTITÀ INDETERMINATA


maschile femminile maschile femminile
diverso diversa diversi diverse
ciascuno ciascuna ––– –––
nessuno nessuna ––– –––
ogni ogni ––– –––
qualche qualche ––– –––

GLI AGGETTIVI INDEFINITI CHE INDICANO UNA QUALITÀ O IDENTITÀ INDETERMINATA


singolare plurale
maschile femminile maschile femminile
qualunque qualunque ––– –––
qualsiasi qualsiasi ––– –––
qualsivoglia qualsivoglia ––– –––

Note sulla forma e sull’uso di alcuni aggettivi indefiniti


• Ogni: ambigenere, si usa solo con nomi al singolare, maschili o femminili, con il
significato di tutti/e o di qualsiasi/qualunque:
Si spaventa ogni volta. (= tutte le volte)
Tenetevi pronti per ogni evenienza. (= per qualsiasi evenienza)
• Qualche: ambigenere, si usa solo con nomi al singolare, maschili o femminili, con il
significato di alcuni/e:
Abbiamo avuto qualche difficoltà. (= alcune difficoltà)

C’è qualche problema? (= alcuni problemi)
• Alcuno: al singolare (alcun, alcuno, alcuna/alcun’) si usa in frasi negative con il
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

significato di nessuno; al plurale ha valore positivo ed esprime il medesimo


significato di qualche:
Non hai alcun diritto di trattarmi in questo modo! (= nessun diritto)
Questa mattina ho ripassato alcuni brani per l’interrogazione di antologia. (=
qualche brano)
• Altro può assumere diversi significati a seconda del contesto. Ad esempio:
Un’altra volta starai più attento. (= la prossima)
L’altro giorno ho avuto la febbre. (= un giorno precedente)
Le altre valigie te le porterò oggi pomeriggio. (= le valigie restanti)
Non vorrai mangiare altro tiramisù? (= ancora tiramisù)
• Tale: spesso nella forma tronca tal, si usa per indicare una persona dall’identità
sconosciuta o con il significato di così grande, così forte:
Questa mattina ti ha chiamato una tale signora Rossi. La conosci? (= identità
sconosciuta)
3 Ho una tale fame! (= così grande)

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

ATTENZIONE TALE: AGGETTIVO INDEFINITO O DIMOSTRATIVO?

Ricorda che tale, quando è impiegato con il significato di questo, quello,


è un aggettivo dimostrativo, non indefinito. Osserva:
Si riunirono il sabato successivo, ma in tale occasione la donna
dal mantello non si presentò. (= in quell’occasione: aggettivo
dimostrativo)
Ha chiamato una tale Olivia. (aggettivo indefinito)

• Nessuno, variabile per genere (nessun, nessuno, nessuna/nessun’) e privo di plurale,


si usa solo con nomi al singolare. Se precede il verbo, non vuole la negazione; se
segue il verbo, la richiede:
Nessun compagno ha superato la prova.
Non ha superato la prova nessun compagno.

ATTENZIONE LE FORME DI ALCUNO, NESSUNO, CIASCUNO

Gli aggettivi indefiniti alcuno, nessuno, ciascuno hanno diverse forme:


• al maschile singolare:
- s i troncano obbligatoriamente in alcun, nessun, ciascun (alcun
inconveniente; nessun problema; ciascun reparto);
 on si troncano quando la parola che segue inizia con s +
-n
consonante (nessuno stimolo, alcuno sbaglio), i + vocale, gn, pn,
ps, x, y, z, (ciascuno zio);
• al femminile:
- s i possono elidere o lasciare integri: alcun’azione / alcuna azione,
nessun’antipatia / nessuna antipatia, ciascun’amica / ciascuna amica;
- s i elidono obbligatoriamente prima di altra: qualcun’altra,
nessun’altra, ciascun’altra.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• Qualunque/qualsiasi: ambigeneri e usati solo al singolare, possono essere posti


prima o dopo il nome che accompagnano, con lievi differenze di significato:
Mangio qualunque cosa. (= di tutto)
Mangio una cosa qualunque. (= non importa quale, la prima che capita)
• Molto e tanto sono sostanzialmente sinonimi. L’aggettivo tanto tuttavia viene usato
anche con il significato di così grande, così numeroso:
C’era tanta gente che non si riusciva a passare.
• Poco, molto e tanto, esattamente come gli aggettivi qualificativi, possiedono anche
il grado comparativo e superlativo:
һһ poco → meno (comparativo) / pochissimo (superlativo)
һһ molto → più (comparativo) / moltissimo (superlativo)
һһ tanto → tantissimo (superlativo)
Leggo meno libri di quanto mi piacerebbe.
3 Hai fatto pochissimi errori, brava!

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LIVELLO 2 - Morfologia

Quando accompagnano un nome, più e meno sono aggettivi indefiniti (di grado
comparativo). Sono avverbi (comparativi di maggioranza degli avverbi molto e poco)
quando si riferiscono a un verbo, a un aggettivo, a un altro avverbio (vedi M5_U2).

DIVERSI, VARI, CERTO: AGGETTIVI INDEFINITI


ATTENZIONE O QUALIFICATIVI?

Gli aggettivi diversi e vari (solo al plurale), e l’aggettivo certo (al sin-
golare e al plurale) possono avere funzione di aggettivi indefiniti o qua-
lificativi. La posizione (prima o dopo il nome) e il contesto concorrono a
determinarne il diverso significato e valore. Osserva:
Ho diversi amici stranieri. (= molti amici: agg. indefinito)
Ho amici molto diversi tra loro. (= amici distinti: agg. qualificativo)
Vari argomenti hanno suscitato polemiche. (= molti argomenti: agg.
indefinito)
Hanno trattato argomenti molto vari. (= argomenti diversi l’uno
dall’altro: agg. qualificativo)
Certe notizie ti rovinano la giornata. (= determinate notizie: agg.
indefinito)
Non avevamo notizie certe. (= notizie sicure: agg. qualificativo)

I pronomi indefiniti
I pronomi indefiniti esprimono significati uguali o simili a quelli degli aggettivi indefi-
niti, ma sostituiscono il nome invece di accompagnarlo.
A quella vittoria ne seguirono altre. (= altre vittorie)
All’epoca mi feci diverse nuove amiche: molte di loro le sento ancora. (= molte amiche)
Qualcuno ha delle domande? (= qualche persona)

I pronomi indefiniti alcuno, molto, troppo, parecchio, altro, certo, taluno, tale, tanto,
poco, tutto, altrettanto, vario, alquanto, diverso, ciascuno, nessuno hanno forma
identica ai corrispettivi aggettivi.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Altri pronomi indefiniti hanno soltanto valore di pronome. È il caso di: uno, qualcuno,
ognuno, cadauno (raro), variabili per genere e privi di plurale, e di niente, nulla, qualco-
sa, chiunque, chicchessia, alcunché, che hanno un’unica forma, singolare.

FACCIAMO IL PUNTO

Aggettivi e pronomi indefiniti:


• sono solo aggettivi:qualche, qualunque, qualsiasi, qualsivoglia, ogni
• sono solo pronomi:uno/una/gli uni/le une, qualcuno/a, ognuno/a,
cadauno/a, qualcosa, niente, nulla, chiunque, chicchessia, alcunché
• sono aggettivi o pronomi: alcuno/a/i/e, molto/a/i/e, tanto/a/i/e,
parecchio/a/i/e, diverso/a/i/e, vario/a/i/e, troppo/a/i/e,
altro/a/i/e, certo/a/i/e, taluno/a/i/e, tale/i, poco/a/hi/he,
3 tutto/a/i/e, altrettanto/a/i/e, alquanto/a/i/e, ciascuno/a, nessuno/a

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

Note sull’uso di alcuni pronomi indefiniti


• Molto, tanto, poco, troppo, tutto, quanto, parecchio al singolare si riferiscono
sempre a cose, mentre al plurale possono riferirsi anche a persone o animali:
Che fastidio! Crede sempre di sapere tutto. (= ogni cosa).
Ho cercato i miei compagni di classe ma erano già andati via tutti. (= tutti i compagni)
Anche l’espressione un po’, troncamento di un poco, è un pronome indefinito,
sostantivato, quando è seguito da complemento partitivo:
Fate un po’ di silenzio.
• Uno equivale a “un certo”, “un tale”:
Oddio! C’è uno che ci segue!
Quando è in correlazione con l’indefinito altro/a, può essere preceduto da articolo
determinativo e può essere utilizzato anche al plurale, sempre preceduto dall’articolo
determinativo gli o le:
Per me l’uno o l’altro fa lo stesso.
Abbiamo invitato gli uni e gli altri.

ATTENZIONE UNO/A

La parola uno/a può avere diversi valori. Può essere:


• articolo indeterminativo, quando identifica qualcosa o qualcuno in
modo indeterminato; in tal caso precede sempre il nome: Quel gatto
ha uno sguardo malefico.
• numerale cardinale (vedi pagina 207), quando indica una quantità
numerica precisa: Tre gatti sono un po’ troppi. Io inizierei ad
adottarne uno, poi vediamo.
• pronome indefinito, quando significa “un tale”, “una tale”: Al parco
c’era uno che parlava con il suo gatto.

• Altro può riferirsi a persone o a cose. Al maschile singolare, senza articolo, o


preceduto da articolo partitivo, significa altra cosa, altre cose:
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Vuole altro?
Sapevo che c’era dell’altro.
• Qualcuno, ognuno, ciascuno, nessuno sono solo singolari. In senso assoluto, si
riferiscono a persone, e sono impiegati generalmente al maschile:
C’è qualcuno? Non c’è nessuno. (= c’è qualche persona? non c’è nessuna persona)
In presenza di un complemento partitivo, possono riferirsi a persone, animali o
cose, e sono impiegati alla forma maschile o femminile a seconda dei casi:
Hai ancora riviste del mese scorso? Ne vorrei qualcuna.
Come per l’aggettivo, nessuno richiede la negazione quando segue il verbo (Non è
venuto nessuno); la rifiuta quando lo precede (Nessuno è venuto).
• Certo, diverso, vario come pronomi sono usati esclusivamente al plurale, con il
significato rispettivamente di alcuni e di parecchi:
Io certi proprio non li sopporto. (= alcuni)
Ne ho viste diverse di taglie extralarge. (= parecchie)
3 Vari di loro se n’erano già andati. (= parecchi)

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LIVELLO 2 - Morfologia

• Niente e nulla sono pronomi negativi e significano “nessuna cosa”. Se precedono il


verbo rifiutano la negazione, se lo seguono la richiedono:
Niente avrebbe mai potuto dissuaderlo dal partire.
Non ho nulla da rimproverargli.
Nelle frasi interrogative, niente e nulla assumono il significato di qualcosa:
Avete nulla da aggiungere sul tema in questione?
• Qualcosa o qualche cosa indica una cosa indefinita:
Vuoi qualcosa da bere?
• Chiunque è usato solo in riferimento a esseri umani con il significato di qualunque
persona:
Ho fatto quel che avrebbe fatto chiunque.
Per riferirsi a cose è necessario ricorrere all’espressione qualunque cosa (aggettivo
indefinito + nome).

ATTENZIONE CHIUNQUE IN FUNZIONE DI PRONOME RELATIVO

Quando introduce una frase, chiunque svolge la funzione di pronome


relativo doppio (vedi M3_U5):
Chiunque (= qualunque persona la quale) lo desideri, potrà
acquistare una copia elettronica.

• Alcunché, di registro alto e poco utilizzato, assume il significato di qualcosa nelle


frasi positive, e di nulla in quelle negative:
C’era in lei alcunché di misterioso. (= qualcosa)
Non mi aspetto alcunché. (= nulla)
• Chicchessia, anch’esso di registro alto e poco utilizzato, assume il significato di
chiunque nelle frasi positive, e di nessuno in quelle negative:
Ne ha parlato con chicchessia. (= chiunque)
Non aprite la porta a chicchessia. (= nessuno)
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

MOLTO, TANTO, POCO, TROPPO: PRONOMI


ATTENZIONE INDEFINITI O AVVERBI?

Le parole molto, tanto, poco, troppo sono pronomi indefiniti quando


sono impiegati da soli in sostituzione di un nome; sono avverbi quando
si riferiscono a un verbo, o quando modificano un aggettivo o un altro
avverbio:
Ho comprato un chilo di gelato. Ti sembra troppo? (= sottintende
“gelato”: pronome indefinito)
Ho mangiato troppo. (si riferisce al verbo: avverbio)
È una persona troppo permalosa. (modifica l’aggettivo: avverbio)
Credo sia troppo tardi. (modifica l’avverbio: avverbio)
Ho molto da fare. (sostituisce “molte cose”: pronome indefinito)
Parla sempre molto. (si riferisce al verbo: avverbio)
Sembravano molto contente. (modifica l’aggettivo: avverbio)
3 Il tempo passa molto velocemente. (modifica l’avverbio: avverbio)

202

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica se gli indefiniti in evidenza hanno funzione di aggettivo

PER INIZIARE
[A] o di pronome [P] sbarrando la descrizione corretta.

1. Molte [A] [P] persone sono entrate nella mia vita: poche [A] [P] si
sono fermate nel mio cuore. 2. L’ipofisi è la ghiandola che regola il
funzionamento delle altre [A] [P] ghiandole endocrine. 3. Ognuna [A]
[P] delle frasi presenta qualche [A] [P] errore ortografico.
4. Il fascino di alcune [A] [P] persone… sta tutto [A] [P] nel non
conoscerle! 5. Partita caotica: ci sono stati troppi [A] [P] fuorigioco
e altrettante [A] [P] occasioni sprecate. 6. Tanto [A] [P] rumore per
nulla [A] [P]. 7. Nessun [A] [P] obiettivo dovrebbe essere perseguito
a qualunque [A] [P] prezzo. 8. Ce ne sono pochi [A] [P] per
ciascuno [A] [P]. 9. Cerca di non fare tanto [A] [P] chiasso, gli altri
[A] [P] stanno ancora dormendo!

SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Individua gli indefiniti: sottolinea gli aggettivi e cerchia i
pronomi.

1. Se non lo faceva qualcuno, probabilmente un giorno o l’altro l’avrei


fatto io stessa. 2. Un ragazzino mi ha appena chiamata “signora”:
poverino, aveva tutta la vita davanti. 3. Ancora nessuna informazione
certa né alcuna comunicazione ufficiale sull’acquisto del calciatore.
4. Se si inserisce troppe volte un PIN errato, il sistema può bloccare
l’accesso e richiedere l’inserimento di un altro codice. 5. Di persone
simpatiche ne ho incontrate parecchie: in particolare, c’era uno che ti
assomigliava tantissimo! 6. Il magistrato indagato ha dichiarato ai
molti giornalisti presenti di non voler nascondere alcunché e di non
avere niente da rimproverarsi. 7. Poca pioggia e ancora meno neve nel
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Bellunese hanno avuto come conseguenza una mancanza d’acqua nei


laghi e in alcuni fiumi che solo un maggio molto piovoso potrebbe
colmare.

SI
INVAL
3 RICONOSCERE + LESSICO
·· Per ogni frase data, seleziona quella o quelle aventi il medesimo
significato. Attenzione: alcune delle alternative proposte sono
grammaticalmente scorrette.
1. Nessuno disse niente.
a. Nessuno disse qualcosa.
b. Non disse nulla nessuno.
c. Tutti dissero nulla.
3 d. Alcuno disse niente.

203

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LIVELLO 2 - Morfologia

2. Ha fatto di tutto.
a. Ha fatto chicchessia.
b. Non ha fatto alcunché.
c. Ha fatto qualsiasi cosa.
d. Ha fatto qualunque cosa.

3. Ogni volta la stessa storia.


a. Tutte le volte la stessa storia.
b. Qualsivoglia volta la stessa storia.
c. Qualche volta la stessa storia.
d. Qualsiasi volta la stessa storia.

4. Ho accettato per diversi motivi.


a. Ho accettato per motivi diversi.
b. Ho accettato per alcuni motivi.
c. Ho accettato per molti motivi.
d. Ho accettato per vari motivi.

5. Dorme in qualunque posizione.


a. Dorme in tutte le posizioni.
b. Dorme in qualsiasi posizione.
c. Dorme in ogni posizione.
d. Dorme in qualcuna posizione.

6. Chiunque saprebbe farlo.


a. Saprebbe farlo qualsiasi.
b. Qualche persona saprebbe farlo.
c. Qualunque persona saprebbe farlo.
d. Tutti saprebbero farlo.

7. Non ha alcuno scrupolo.


I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

a. Alcuno scrupolo ha.


b. Non ha nessuno scrupolo.
c. Non ha alcuni scrupoli.
d. Ha qualche scrupolo.

8. Ciascuno degli studenti consegnò il compito.


a. Ognuno degli studenti consegnò il compito.
b. Ognuno studente consegnò il compito.
c. Ogni studente consegnò il compito.
d. Ciascuno studente consegnò il compito.

9. Non esiste nessun complotto.


a. Non esiste alcun complotto.
b. Alcun complotto non esiste.
3

204

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

c. Nessun complotto esiste.


d. Non esiste niente complotto.

10. C’è qualcosa che non va?


a. C’è qualcuno che non va?
b. C’è qualsiasi cosa che non va?
c. C’è niente che non va?
d. C’è qualche cosa che non va?

4 COMPLETARE
· Completa con le forme corrette di alcuno, nessuno, ciascuno,
qualcuno.

1. (qualcuno) altra 2. (ciascuno) studente


3. (nessuno) antipatia 4. (alcuno) bisogno
5. (qualcuno) altro 6. (nessuno) avviso
7. (ciascuno) ortaggio 8. (alcuno) differenza
9. (nessuno) zaino 10. (ciascuno) arma

SI
INVAL
5 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con gli indefiniti opportuni, poi indica
se sono aggettivi [A] o pronomi [P]. Attenzione: in alcuni casi le
risposte possibili sono più di una.
1. [  ] volte sono un po’ giù di morale e non ho voglia di
parlare con [  ]. 2. Gli impegni che avete preso mi
sembrano un po’ [  ] per i [  ] giorni che avete a
disposizione: non ce la farete a fare [  ]! 3. [  ]
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

volta che passo da quella piazza penso a lei, che mi ha lasciato senza
darmi [  ] spiegazione e ha rispedito al mittente
[  ] le lettere che le ho inviato. 4. Chiamami in
[  ] momento senza [  ] complimenti: sono a casa. 5. Non
dovete dire [  ] per forza, ma se [  ] di voi
volesse intervenire e raccontare la sua esperienza… 6. Quasi
[  ] di [  ] ciò in cui avevo creduto fino a quel
momento aveva più [  ] senso per me. 7. Una domenica
[  ], uguale a [  ] domenica precedente, vidi
[  ] sdraiato in mezzo alla strada ed ebbi la malaugurata
idea di chiedergli se avesse [  ] problema. 8. Se
3

205

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LIVELLO 2 - Morfologia

[  ] di queste sensazioni ti è familiare e credi sia il momento di fare


[  ] ma non sai da dove iniziare, [  ] paura: prova
a lasciarti andare e vedrai che [  ] delle tue ansie spariranno.

SI
INVAL
6 CORREGGERE
· · · Le seguenti frasi contengono alcuni errori nell’uso e nella forma
degli indefiniti. Sottolineali e scrivi le forme corrette negli
spazi. Attenzione: due frasi non contengono errori.

1. Alcune persone percepiscono qualche minima critica come un


attacco personale nei loro confronti.
2. Questa presa di coscienza generalizzata dei cittadini, che qualcuno
potrebbe definire epocale, non potrà essere arrestata da alcun’atto
intimidatorio. 3. Se ti piacciono,
prendine qualcune in più, ne ho fatte tantissime e ne ho altre in frigo.
4. Qualche volta pensava che questa
sua incapacità di dire alcunché di spiacevole e di fare del male a
chicchessia non era altro che vigliaccheria.
5. Se non hai mai avuto nessuno coinquilino attaccabrighe o
disordinato, né nessun’alterco con nessuno che abbia vissuto insieme a
te sotto lo stesso tetto, forse significa che il coinquilino problematico
sei tu! 6. Come tante altre volte, disse
niente per paura che qualcuno di loro lo prendesse come una
provocazione gratuita. 7. Chiunque
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

abbia sperimentato la popolarità mediatica, dopo qualche anno di


esaltazione comincia a desiderare di poter passeggiare per strada come
una persona chiunque, che non viene fissata da tutti e non suscita
risatine e frasi sussurrate ogni due minuti.
8. Anche se alcuni studiosi ritengono si tratti dell’unica
specie facente parte del genere Fennecus, molti pensano appartenga al
genere Vulpes. 9. Inventate le cuffie
intelligenti capaci di riprodurre brani diversi per ciascun dei due
padiglioni: in questo modo si potranno condividere le cuffie con altri
ascoltando ognuno il brano che preferisce.
3

206

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

Gli aggettivi e i pronomi numerali


I numerali forniscono indicazioni numeriche precise rispetto ai nomi che accompa-
gnano (se sono aggettivi) o sottintendono (se sono pronomi):
Ho appena realizzato mille punti (aggettivo)!
Samantha Cristoforetti è la prima donna (aggettivo) italiana nello spazio.
La partita termina con il doppio fischio (aggettivo) dell’arbitro.
Il pentagono ha cinque lati (aggettivo), l’ottagono ne ha otto (pronome).
Noi siamo in quattro (pronome), voi siete in due (pronome).
La mamma ha comprato due biglietti (aggettivo) per il concerto dei Rolling Stones:
uno (pronome) l’ha dato a me e uno (pronome) al nonno.

I numerali si possono suddividere in:


• cardinali
• ordinali
• moltiplicativi
• altri numerali

I numerali cardinali
I numerali cardinali (cosiddetti perché costituiscono il “cardine”, cioè il fondamento
della numerazione) sono aggettivi o pronomi che indicano una quantità numerica
precisa:
Le pesche costano due euro (aggettivo) al chilo, mentre le ciliegie tre (pronome).

Sono tutti ambigeneri eccetto uno/a, e sono tutti invariabili eccetto mille, che al plurale
presenta la forma irregolare mila.

I numerali cardinali si scrivono generalmente in lettere. Si scrivono in cifre:


• le operazioni aritmetiche: 7 × 5 = 35
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• le misure: Sono alta 1,65 cm


• il nome degli anni: 2018; 1945
• i cardinali nelle tabelle, nei testi tecnici e specialistici: partenza: h 15:30; Rimangono
solo 100 esemplari di questa specie in tutto il mondo

Note sull’uso di alcuni numerali cardinali


• Uno ha le forme dell’articolo indeterminativo (un, uno, una, un’). I suoi composti
(ventuno, trentuno ecc.) possono subire troncamento davanti a nome sia maschile
sia femminile iniziante in vocale o consonante (ventun anni, quarantun
partecipanti).
• Tre si scrive senza accento, ma i suoi composti sono tutti accentati (trentatré,
cinquantatré ecc.).
• Le decine da venti a novanta perdono per troncamento la vocale finale quando si
3
uniscono a uno e otto: ventuno, ventotto, trentuno, trentotto ecc.

207

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LIVELLO 2 - Morfologia

• Le decine da venti a novanta e il numerale cento possono subire elisione quando


sono seguiti dal nome anni: vent’anni, sessant’anni, cent’anni ecc. Cento subisce
generalmente troncamento prima di ottanta (centottanta), mentre tende a
mantenere la o finale prima di uno, otto e undici (centouno, duecentootto,
novecentoundici).

ATTENZIONE NUMERALI CARDINALI IN FUNZIONE DI NOME

I numerali cardinali milione, miliardo e migliaio sono sempre nomi, spes-


so preceduti da un aggettivo numerale cardinale, e come tali possiedono
la forma plurale (quattro milioni, due miliardi, tre migliaia).

Oltre a milione e miliardo, tutti i numerali cardinali possono svolgere


funzione di nome quando vengono impiegati come numeri “considerati in
quanto tali” o con i numeri diventati nome proprio:
Il sette mi ha sempre portato fortuna. (= il numero sette)
Oggi è il 15 agosto. (= il giorno “numero 15”)
Era il 1968. (= l’anno “numero 1968”)
Di scarpe porto il trentanove. (= il numero trentanove)
La letteratura del Novecento. (= nome proprio del secolo)
La spedizione dei Mille diede la spinta decisiva all’unità d’Italia.
(= nome proprio del migliaio di volontari guidati da Giuseppe
Garibaldi)

I numerali ordinali
I numerali ordinali sono aggettivi o pronomi indicanti la posizione che una persona,
un animale o una cosa occupa in una successione numerica:
Mi sono piazzata in prima posizione (aggettivo) alla corsa campestre; mio fratello in
terza (pronome).
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Sono tutti variabili nel genere e nel numero e concordano con il nome cui si riferiscono
(prima posizione, terza).

I primi dieci numerali sono primo, secondo, terzo, quarto, quinto, sesto, settimo, ottavo,
nono, decimo. Tutti gli altri si formano aggiungendo il suffisso –esimo al numero cardi-
nale corrispondente, che perde l’ultima vocale (undicesimo, dodicesimo, tredicesimo
ecc.) tranne nei composti di tre (ventitreesimo, trentatreesimo ecc.).

Quando non sono scritti in lettere, i numerali ordinali possono essere scritti:
• in numeri arabi accompagnati dal segno ° per il maschile e dal segno a per il
femminile: 1° (primo), 2a (seconda) ecc.
• in numeri romani: I (primo/a), II (secondo/a), III (terzo/a), IV (quarto/a), V
(quinto/a) ecc. I numeri romani vengono impiegati in particolare per i secoli (XIX
sec.: diciannovesimo secolo); per il primo giorno del mese (il I marzo); per il nome di
3
sovrani e pontefici (Carlo V; Giovanni Paolo II), per le sezioni o i capitoli dei libri

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

ATTENZIONE NUMERALI ORDINALI IN FUNZIONE DI NOME

Anche i numerali ordinali possono svolgere funzione di nome, quando il


nome che dovrebbe accompagnarli, che non viene nominato altrove nella
frase, rimane sottinteso.
Quest’anno frequento la prima. (= la classe prima)
Stiamo ancora aspettando il secondo. (= il secondo piatto)

Per distinguere gli ordinali usati in funzione di nome da quelli usati in


funzione di pronome, tieni presente che come nomi sono del tutto auto-
nomi, mentre come pronomi hanno sempre bisogno di un riferimento nel
testo, senza il quale non avrebbero senso. Osserva:
Mi sono innamorata di uno di quinta. (autonomo: nome)
Mia madre è la quinta di sette sorelle. (si riferisce a “sorelle”:
pronome)

I numerali moltiplicativi
I numerali moltiplicativi sono aggettivi o aggettivi sostantivati (nomi) che indicano
quante volte una quantità è maggiore di un’altra:
Ho dovuto prendere una doppia dose (aggettivo) di antistaminico per stare meglio.
Dalla vendita della casa ho ricavato il triplo (nome) di quanto avevo speso dieci
anni fa.

I principali moltiplicativi sono:


• l'aggettivo o nome doppio, variabile in genere e numero
• gli aggettivi o nomi terminanti in –plo (triplo, quadruplo, centuplo ecc.), variabili in
genere e numero
• gli aggettivi terminanti in –plice (duplice, triplice), variabili per numero
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Gli altri numerali


Vengono considerati numerali anche:
• i collettivi, di cui fanno parte:
һһ gli aggettivi o pronomi entrambi (variabile nel genere) e ambedue (invariabile) e
l’aggettivo invariabile ambo, che significano “tutti/e e due”:
Ambedue le ipotesi (aggettivo) furono ampiamente discusse.
Non so decidermi tra questo romanzo o questo volume di racconti: li prendo
entrambi (pronome).
Vietata la sosta di veicoli su ambo i lati (aggettivo).
һһ numerosi nomi che indicano una quantità numerica di persone, animali, cose,
considerati come un insieme: paio, coppia, trio, decina, dozzina, centinaio, biennio,
trimestre ecc.
• i frazionari, ovvero nomi formati da un numerale cardinale, che indica la parte, e
3
da un ordinale che indica il tutto: due quinti, un terzo, tre quarti ecc.

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LIVELLO 2 - Morfologia

È un numerale frazionario anche mezzo, impiegato come aggettivo (preposto al


nome e concordato con esso: Ne vorrei mezza porzione, grazie), o come nome
(posposto al nome numerale, non concordato con esso e preceduto dalla
congiunzione e: Erano le cinque e mezzo [= e un mezzo]).
• i distributivi, ovvero locuzioni che indicano come sono distribuiti numericamente
determinati elementi: a uno a uno, due per volta, ogni tre, per cento ecc.

GLI INDEFINITI E I NUMERALI IN FUNZIONE


APPROFONDIAMO PREDICATIVA
In funzione predicativa, cioè in dipendenza dal verbo essere o da un altro verbo copu-
lativo, con funzione di nome del predicato o di complemento predicativo, gli indefini-
ti e i numerali sono aggettivi quando sono usati da soli:
I partecipanti erano molti. (aggettivo indefinito)
I compiti mi sembrano davvero troppi. (aggettivo indefinito)
Le coniugazioni in italiano sono tre. (aggettivo numerale)

Preceduti da articolo o da altro elemento e usati in sostituzione di un nome, hanno


funzione di pronome:
Purtroppo sono in molti a pensarlo. (pronome indefinito)
Le nostre aziende sono le uniche tre che hanno firmato l’accordo. (pronome
numerale)
Non è la prima volta che me lo dici. È almeno la seconda. (pronome numerale)

7 TR ASFORMARE
· Trascrivi in lettere i seguenti numeri.
PER INIZIARE

• 83: 

• 28°: 

• IV: 
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

• ⅓: 

• 43a: 

• 1.250.000: 

SI
INVAL
8 ANALIZZARE
· Indica se i numerali in evidenza hanno funzione di aggettivo [A],
pronome [P] o nome [N] sbarrando la descrizione corretta.

1. Le prime [A] [P] [N] dieci [A] [P] [N] persone che telefoneranno
riceveranno un buono equivalente a 25 [A] [P] [N] euro. 2. Era il 16
[A] [P] [N] agosto 1980 [A] [P] [N]. 3. Visto che è stato bocciato due
[A] [P] [N] volte, è in terza [A] [P] [N] anche se ha diciott’ [A] [P]
[N] anni. 4. Di figli ne ho solo due [A] [P] [N] ma fanno talmente tanto
3

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Unità 4 - I determinativi (indefiniti e numerali)

baccano che a volte è come fossero in 200 [A] [P] [N]. 5. Secondo la
Bibbia, Dio lavorò sei [A] [P] [N] giorni e il settimo [A] [P] [N] si
riposò. 6. Li voglio entrambi [A] [P] [N]!

SI
INVAL
9 RICONOSCERE E CLASSIFICARE
· · · Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i numerali e poi classificali
nella tabella che segue, come nell’esempio.

1. In molti paesi il tredici è considerato un numero sfortunato.


2. A volte la sera ho duecento messaggi non letti, allora mi ci metto
d’impegno, ne apro due o tre… ma già al quarto che dice “Ciao, tutto
bene?” perdo la pazienza e li cancello tutti. 3. Sampdoria è triplice
sfida: campo, bilanci e decimo posto. 4. Ho cercato ovunque un
negozio dove vendessero scarpe taglia 48: finora ne ho trovato solo
uno, ma ha dei prezzi altissimi. Non posso bruciarmi mezzo stipendio
per un paio di scarpe! 5. Inizia oggi la sessantasettesima edizione del
Festival del cinema di Berlino, in programma fino al 19 febbraio: attesi
migliaia di visitatori.6. La prima figura ha i lati paralleli a due a due;
la seconda ha i quattro lati uguali ma uguali tra loro solo gli angoli
opposti. 7. Non posso raccontarti gli avvenimenti degli ultimi 15 anni
in un quarto d’ora! 8. Quando si decise a guardare l’orologio, vide che
erano già le cinque di mattina: per mezzo secondo, pensò di stare
sognando.

NUMERALE AGG. PRON. NOME CARD. ORD. MOLT. COLLETT. FRAZ. DISTR.

tredici ✗ ✗
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

211

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LIVELLO 2 - Morfologia

10 P R O D U R R E
· · · Per ognuno dei seguenti numerali, scrivi una frase in cui abbia la
funzione indicata.

• diciassette:
(aggettivo) 

(pronome) 

(nome) 

• quinto:
(aggettivo) 

(pronome) 

(nome) 

• triplo:
(aggettivo) 

(nome) 

• ambedue
(aggettivo) 

(nome) 

SI
INVAL
11 A N A L I Z Z A R E
· · · Analizza la funzione di uno/a, come nell’esempio.

ART. PRON. AGG. PRON.


INDET. INDEF. NUMER. NUM.

1. Coyote? Non ne ho mai visto uno. ✗


I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

2. C’era una volta una bambina…

3. Sembra una che non ha bisogno di


niente.

4. Erano al centro di uno scandalo.

5. Che fame! Posso prenderne uno?

6. A volte non c’è bisogno di tante


parole: ne basta una.

7. Sei veramente un ingrato!

8. Dietro la siepe c’è uno con i baffi finti


che fa foto al nostro giardino.

9. Lì non ci torno, mi è bastata una volta!


3

212

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MAPPA
UNITÀ 4

I DETERMINATIVI POSSONO AVERE


FUNZIONE DI

AGGETTIVI
TRA QUESTI SI
DISTINGUONO
PRONOMI

NOMI*

*NUMERALI

SI DISTINGUONO IN

CARDINALI
L’ho riletto tre volte.
ORDINALI (cardinale, agg.)
Sono arrivata quarta.
MOLTIPLICATIVI (ordinale, pron.)
Le uova sono una dozzina.
(collettivo, nome)
COLLETTIVI Mi hai detto una mezza verità.
(fraz., agg.)
FRAZIONARI Uscite due per volta.
(distr., locuzione)

DISTRIBUTIVI

INDEFINITI Ho fatto tutti gli esercizi. (agg.)


Li hai fatti tutti? (pron.)

213

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 5 I determinativi
(interrogativi ed
esclamativi)
e i pronomi relativi
Gli aggettivi e i pronomi interrogativi ed esclamativi
Gli aggettivi e i pronomi interrogativi si usano per introdurre una domanda diretta o
indiretta o un dubbio circa l’identità, la quantità o la qualità del nome che accompagna-
no (quando sono aggettivi) o sostituiscono (quando sono pronomi). Le stesse forme pos-
sono essere usate come aggettivi o pronomi esclamativi per introdurre un’esclamazione,
ovvero una frase che esprima meraviglia, ammirazione, disappunto, indignazione ecc.
Quanti giorni mancano? (agg. interr.)
Mancano pochi minuti alla fine. Quanti esattamente? (= quanti minuti: pron. interr.)
Che faccenda complicata! (agg. esclam.)
Che pensi di questa faccenda? (= che cosa: pron. interr.)
Quali stivali preferisci? (agg. interr.)
Guarda questi stivali. Quali preferisci? (= quali stivali: pron. interr.)
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

L’aggettivo che con valore esclamativo può anche precedere un aggettivo:


Che bello il libro che mi hai prestato!
Che ingenui sono stati a fidarsi.

Alcuni interrogativi ed esclamativi possono essere sia aggettivi sia pronomi:


• che (invariabile per genere e numero):
Che giorno è? Che musica preferisci? Che libri ti porti? Che facce avete! (aggettivi)
Che hai detto? (= che cosa: pronome)
• quale/i:
Quale onore! Quale carta vuoi? Quali giochi avete? Quali lingue parli? (aggettivi)
Quale di queste carte vuoi? Hai portato dei giochi in scatola? Quali? (pronomi)
• quanto/i/a/e
Da quanto tempo non ti vedo? Quanta fretta! Quanti anni hai? Quante storie!
3
(aggettivi)

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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

Non ci vediamo… da quanto? Vorrei della panna, ma non so quanta prenderne.


Quanti di voi verranno alla festa? (pronomi)

Altri interrogativi ed esclamativi sono solo pronomi:


• chi (invariabile per genere e numero):
Chi si rivede! Chi siete?
• che cosa / cosa (invariabile per genere e numero):
Che cosa volete dire? Cosa hai fatto ieri?

I pronomi interrogativi ed esclamativi possono essere usati con differenti funzioni logiche:
• soggetto → Chi ha sbattuto la porta?
• complemento oggetto → Che fai nella vita?
• complemento indiretto → A chi avete affidato il gatto durante le vacanze?

ATTENZIONE QUANTO: AGGETTIVO, PRONOME O AVVERBIO?

La parola quanto può essere:


• un aggettivo interrogativo o esclamativo, quando accompagna un
nome:
Quanto gelato hai comprato?
• un pronome interrogativo o esclamativo, quando è usato da solo in
sostituzione di un nome maschile singolare:
Perché? Quanto ne volevi? (= quanto gelato)
• un pronome relativo doppio, quando significa “quello che”:
È quanto mi ha detto. (= quello che mi ha detto)
• un avverbio, quando, usato da solo, non sostituisce alcun nome ma si
riferisce al verbo:
Mi ami, ma quanto mi ami?
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea gli aggettivi e i pronomi
PER INIZIARE

interrogativi e cerchia gli aggettivi e i pronomi esclamativi.

1. Non so davvero come vestirmi stasera! Tu che cosa ti metti?


2. Quante splendide cose ho visto e imparato, quante meravigliose
conversazioni ho ascoltato in queste settimane! 3. A volte mi chiedo
chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. 4. Sapresti dire quanti
triangoli ci sono nell’immagine? 5. Tutti quanti guardarono verso il
palco nello stesso momento, senza capire che cosa stesse succedendo.
6. Il fatto che tutti lo temessero più del demonio lo portò a chiedersi
che razza di creatura fosse il guardiano che stava per fronteggiare!
3

215

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LIVELLO 2 - Morfologia

7. Chissà che occhi avremo, chissà che occhi avrò, ma se mi chiami


amore, io ti risponderò. 8. Ma quale non fu il mio stupore quando
scoprii che quelli che io avevo creduto animaletti erano in realtà
minuscoli esseri umani, che scappavano in tutte le direzioni spaventati
dal mio brusco movimento. 9. Ciononostante, noi ci domandiamo chi
punirà chi viola i patti e con quali modalità. 10. Ma nonna, che occhi
grandi che hai!

SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Indica se gli interrogativi o esclamativi in evidenza sono
aggettivi [A] o pronomi [P].

1. Non so decidermi tra questi due anelli: tu quale [A] [P] preferisci?
2. Se fosse un colore, che [A] [P] colore sarebbe? 3. Non so bene che
[A] [P] quantità di farina ci vuole: tu quanta [A] [P] ne metti per 8
porzioni? 4. Ho letto che in alcune strade del centro non si potrà
circolare per via della manifestazione: vorrei sapere quali [A] [P]
verranno chiuse e fino a che [A] [P] ora. 5. Cosa [A] [P] stai
cercando di dirmi? 6. Che [A] [P] strazio! Ma quanto [A] [P] gli ci
vuole per farsi una doccia? 7. Chi [A] [P] mi dice che [A] [P] giorno è
oggi? 8. Se avessi potuto scegliere in che [A] [P] epoca nascere,
quale [A] [P] avresti scelto?

SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con gli aggettivi o i pronomi
interrogativi o esclamativi opportuni. Attenzione: in alcuni casi
le risposte possibili sono più di una.

1. è il tuo attore preferito? 2. confusione in


I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

certi talk show! Non si capisce neanche più stia parlando e


a proposito di ! 3. cm misura la circonferenza di
un cerchio con diametro pari a 24 cm? 4. Non saprei dire di
queste foto siano venute meglio. 5. Ma l’ha detto che
l’inglese è facile? 6. Molti utenti si chiedono parole debba
contenere una pagina web, cioè sia la quantità ideale di
keyword per pagina. 7. Ci vuoi lo zucchero nel caffè?
cucchiaini? 8. Ehi! buon vento! ti porta da
queste parti? 9. Bonus Inps per la famiglia: tipologie di
bonus famiglia esistono e requisiti sono necessari per

3 ottenerli?

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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

I pronomi relativi
A differenza dei determinativi, i pronomi relativi hanno esclusivamente funzione di
pronomi. Essi sostituiscono un nome o un altro pronome, come tutti i pronomi, ma al
contempo collegano due frasi, creando tra loro un rapporto di subordinazione (vedi
M8_U1).
Ti ho portato il libro. Ti avevo promesso il libro. →
Ti ho portato il libro che ti avevo promesso.
Ieri ho iniziato la tesina. Alla tesina dovrò dedicare almeno tre giorni di lavoro. →
Ieri ho iniziato la tesina, alla quale dovrò dedicare almeno tre giorni di lavoro.

Il termine a cui il pronome relativo si riferisce è detto antecedente. La frase di cui fa


parte il pronome relativo è una subordinata relativa (vedi M9_U2).
Ti ho portato il libro che ti avevo promesso.
antecedente pron. rel.
frase reggente frase subordinata relativa

L’antecedente può anche essere costituito da un pronome, da un verbo all’infinito, o da


un’intera frase:
Ha ammesso la sua colpa, il che è già molto.
antecedente pron. rel.
frase reggente frase subordinata relativa

I pronomi relativi generalmente sono collocati subito dopo il loro antecedente:


Hai poi visto il film che ti avevo consigliato?

Quando l’ordine della frase reggente non lo permette, la frase relativa viene inserita a
mo’ di inciso all’interno della reggente, racchiusa o meno tra virgole a seconda dei casi,
affinché il pronome relativo sia successivo o vicino all’antecedente:
Alla fine il film che mi avevi consigliato non mi è sembrato il massimo.
frase subordinata relativa
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

I pronomi relativi sono: che, cui, il quale / i quali / la quale / le quali, dove

Alcuni hanno forme variabili, che cioè concordano in genere e numero con il loro an-
tecedente; altri sono invariabili.

I PRONOMI RELATIVI
invariabili variabili
sogg./compl. oggetto che il quale, la quale, i quali, le quali

compl. indiretto di cui, con cui, per cui, del quale, della quale, dei quali,
a cui ecc., dove delle quali
al quale, alla quale, ai quali,
alle quali ecc.
3

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LIVELLO 2 - Morfologia

• Che, invariabile, può avere sia funzione di soggetto sia funzione di complemento
oggetto:
Voi che vivete sicuri / nelle vostre tiepide case, / voi che trovate tornando a sera / il
cibo caldo e visi amici: / Considerate se questo è un uomo (sogg.)
Si fa avanti uno fra noi che non ho mai visto, si chiama Flesch; sarà lui il nostro
interprete. (c. ogg.)
• Cui, invariabile, si può usare solo come complemento indiretto, preceduto da
preposizione:
Luca è il ragazzo con cui sono uscita ieri sera.
Sogno, e mi pare di dormire su una strada, su un ponte, per traverso di una porta
per cui va e viene molta gente.

Quando cui ha funzione di complemento di termine la preposizione “a” si può


omettere:
Si immagini ora un uomo (a) cui, insieme con le persone amate, vengano tolti la sua
casa, le sue abitudini.

Preceduto da un articolo determinativo e seguito dal nome, cui assume la funzione


di complemento di specificazione, con il significato di del quale, della quale, dei
quali, delle quali:
Ma non ne poté godere Sertelet, il cui male progrediva. (= il male del quale)
Un prisma ha per base un rombo le cui diagonali misurano 32 cm e 24 cm. (= le
diagonali del quale)
• Il quale / la quale / i quali / le quali, variabili, possono essere utilizzati sia in
funzione di soggetto (anche se questo uso è piuttosto formale) sia in funzione di
complemento indiretto, in questo caso preceduti da preposizione. In italiano
moderno, non sono più usati in funzione di complemento oggetto (non si dice Ho
letto la poesia *la quale mi hai dedicato).
Questi pronomi relativi sono generalmente usati in sostituzione di che o cui per non
ripetere pronomi già presenti nella frase o per evitare ambiguità rispetto
all’antecedente, infatti, a differenza di che e cui, essi specificano il genere e il numero
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

dell’elemento a cui si riferiscono.


La figlia del mio capo, la quale si laurea tra poco alla Bocconi, avrà presto una
carica di dirigente. (sogg., lei si laurea tra poco, non suo padre)
È un uomo chiuso e taciturno, per il quale provo un istintivo rispetto. (c. indiretto)

Anche se le forme cui / il quale nei complementi indiretti sono praticamente


intercambiabili, esistono casi in cui è possibile usare solo il quale:
һһ come complemento partitivo:
Ho comprato due vestiti, uno dei quali mi sta troppo stretto.
һһ dopo un verbo di modo indefinito (infinito, gerundio, participio):
Le vacanze, parlando delle quali divento già di buon umore, sono sempre più
vicine.
• Dove, invariabile, ha funzione di pronome relativo quando segue un nome:
3
Il paese dove abito. (= il paese in cui abito)

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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

ATTENZIONE DOVE: PRONOME, AVVERBIO O CONGIUNZIONE?

La parola dove può avere diverse funzioni: è pronome relativo quando


segue un nome con il significato di “in cui”; è avverbio interrogativo
quando introduce una domanda diretta; è congiunzione quando introduce
una proposizione subordinata, interrogativa o relativa (vedi M9_U1, U2).
Osserva:
Mi mostrò il luogo dove tenevano la refurtiva. (pron. rel.)
Dove vi siete cacciati? (avverbio)
Non so dove siano. (congiunzione)
Torniamo dove siamo stati domenica scorsa. (congiunzione)

I pronomi relativi doppi (o misti)


I pronomi relativi doppi (o misti) sono pronomi che riuniscono in un’unica forma la
funzione di due pronomi: un dimostrativo (o un indefinito) e un relativo. A differenza
degli altri pronomi relativi, non si riferiscono a nessun antecedente, ma hanno contem-
poraneamente funzione di antecedente e di pronome relativo:
Chi (= colui / colei che) rompe, paga.
Chiunque (= qualunque persona che) non avesse ancora visitato Roma, deve
assolutamente farlo.
Quanto (= tutto ciò che, quello che) abbiamo visto oggi, rimanga a memoria per le
future generazioni.
Saranno selezionati dieci studenti tra quanti (= tutti quelli che / tutti coloro i quali)
presenteranno la propria candidatura.

I due pronomi in cui un pronome relativo misto può essere scomposto possono avere la
stessa funzione sintattica:
Chi dorme non piglia pesci. → Coloro  che   dormono non pigliano pesci.
sogg. sogg.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

o funzioni sintattiche differenti:


Ammiro chi persevera. → Ammiro  coloro  che  perseverano.
compl. sogg.
ogg.
I pronomi relativi doppi sono:
• chi, invariabile, si concorda sempre al singolare. È usato solo per le persone, con il
significato di colui che / colei che / quelli che / quelle che / coloro che o qualcuno che:
Non sopporto chi mente. (= coloro che mentono)
C’è chi dice no. (= qualcuno che dice no)
• chiunque, invariabile, si concorda sempre al singolare. È usato solo per le persone,
con il significato di qualunque persona che o tutti quelli che / tutti coloro i quali e può
introdurre subordinate relative con valore concessivo (vedi M9_U2):
Chiunque lo desideri può iscriversi alla visita guidata prevista per il pomeriggio.
• quanto, invariabile, è sempre singolare. Si usa solo per le cose, con il significato di
3
quello che o ciò che:

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LIVELLO 2 - Morfologia

Potresti ripetere quanto ci hai raccontato stamattina? (= quello che ci hai raccontato)
• quanti/e è usato solo per le persone, con il significato di tutti quelli che / tutte quelle
che / tutti coloro che / tutte coloro che / tutti coloro i quali / tutte coloro le quali:
Vorrei unirmi a quanti hanno espresso le loro congratulazioni. (= a tutti quelli che
hanno espresso…)

ATTENZIONE CHE E CHI

Che e chi possono avere diverse funzioni.

CHE può essere:


• pronome relativo: Questo è il videogioco che mi ha regalato.
• aggettivo interrogativo ed esclamativo: Per che squadra tifi? (int.)
Che meraviglia! (escl.)
• pronome interrogativo (raramente esclamativo): Che vuoi?
• congiunzione: quando introduce una frase (Penso che pioverà) o il
secondo termine di un paragone (Vado più d’accordo con te che con
Anselmo)

CHI può essere:


• pronome relativo doppio: Chi non muore si rivede.
• pronome interrogativo o esclamativo: Chi è? (int.), Guarda chi è
ricomparso! (escl.)

ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un aggettivo o un pronome determinativo
si indica:
• se è aggettivo o pronome
• rispetto al tipo: se è possessivo, dimostrativo, indefinito, numerale, interrogativo
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

o esclamativo
• solo nel caso dei possessivi: la persona (1a, 2a o 3a)
• rispetto al genere: se è maschile o femminile, nel caso sia variabile per genere
• rispetto al numero: se è singolare o plurale, nel caso sia variabile per numero

Osserva gli esempi:


Quanti libri ci sono a casa tua! Li hai letti tutti?
Quanti: agg. escl., masch. plur.
tua: agg. poss., 2a pers., femm. sing.
tutti: pron. indef., masch. plur.
Sei sicura di non voler mangiare niente? Quella di oggi sarà una scarpinata dura.
Avremo bisogno di molta energia.
niente: pron. indef.
Quella: pron. dimostr., femm. sing.
molta: agg. indef., femm. sing.
3

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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

Quando si fa l’analisi grammaticale di un pronome relativo si indicano:


• il genere e il numero, nel caso sia variabile
• la funzione logica (soggetto, compl. oggetto, compl. indiretto)

I pronomi doppi vanno scomposti e le due parti vanno analizzate separatamente.

Osserva gli esempi:


La casa che vedi al fondo è quella dei miei nonni.
che: pron. rel., compl. ogg.
Sono le mie migliori amiche, senza le quali non so cosa farei.
le quali: pron. rel., femm. plur., (con senza) compl. indiretto
È una politica aggressiva, i cui obiettivi non possiamo condividere.
cui: pron. rel., compl. indiretto (= della quale)
Chi arriva ultimo paga la cena.
Chi: pron. rel. doppio = colui (pron. dimostr., masch. sing.) + che (pron. rel., sogg.)

SI
INVAL
4 ANALIZZARE
· Seleziona le frasi in cui l’elemento in evidenza è un pronome
PER INIZIARE

relativo.
1. Che meraviglia il suo ultimo film!
Hai visto l’ultimo film che ha fatto?
Non sapevo che avesse fatto un nuovo film.

2. Sono tutti belli, non so quali scegliere.


Quali di questi vestiti mi sta meglio?
Questi sono i vestiti tra i quali non so scegliere.

3. Chi è stato a mentire?


Non sopporto chi mente.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

Mi chiedo chi abbia mentito.

SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i pronomi relativi e collegali
con una freccia al loro antecedente.

1. Mi credi se ti dico che ho trovato proprio il lavoro che speravo di


trovare? 2. Il genere è rappresentato da 17 specie, tre delle quali
fanno parte della flora spontanea italiana. 3. La questione di quali
siano i limiti di questo modello teorico è un punto su cui torneremo più
avanti. 4. Che buffo vedere persone adulte che si azzuffano come
bambini per dei ragazzi che corrono dietro a un pallone. 5. Il Partito
Popolare, tra le cui file militavano Luigi Einaudi e Benedetto Croce,
3 aveva il sostegno della grande industria e dei proprietari terrieri.

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LIVELLO 2 - Morfologia

6. Ho nascosto i cioccolatini in un posto dove nessuno guarda mai.


Peccato che io sappia dove sono e vada a rimpinzarmi ogni tre minuti.
7. L’Associazione è uno spazio in cui frequentare corsi di lingue
straniere, pittura, yoga o cucito, e nel quale conoscere persone nuove
di tutte le età. 8. Questa tomba contiene i resti mortali di un giovane
poeta inglese che (...) volle che fossero incise queste parole sulla sua
lapide: “Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua”.

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Indica se le parole in evidenza sono aggettivi o pronomi
interrogativi [Int] o pronomi relativi [PRel].

1. Quanti [Int] [PRel] anni dovremo aspettare perché la gente si


riscuota dal sopore in cui [Int] [PRel] è immersa da troppo tempo?
2. Vorrei sapere in che [Int] [PRel] modo potrei ottenere maggiori
informazioni su questo tema che [Int] [PRel] tanto mi appassiona.
3. Non so che [Int] [PRel] farei se i miei amici, che [Int] [PRel] sono la
cosa più importante che [Int] [PRel] ho, mi voltassero le spalle. 4. E io
lì a chiedermi quali [Int] [PRel] incredibili avventure mi attendevano in
compagnia dei miei nuovi compagni di viaggio, i quali [Int] [PRel],
scoprii presto, erano tra i pirati più temibili che [Int] [PRel] avessero
mai solcato i mari! 5. Di quali [Int] [PRel] cose ho bisogno? Cibo per
nutrirmi, un letto su cui [Int] [PRel] riposare, un tetto sotto al quale
[Int] [PRel] ripararmi, qualche persona sulla quale [Int] [PRel] contare.
6. Chi [Int] [PRel] di voi pensa che chi [Int] [PRel] fa da sé fa per tre?
7. Per molti anni non seppe che [Int] [PRel] significato attribuire a
quanto [Int] [PRel] gli era stato rivelato dall’oracolo.
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

SI
INVAL
7 TR ASFORMARE
·· Unisci le seguenti frasi inserendo il pronome relativo
appropriato, come nell’esempio.

Es. Era un albero basso. Su quest’albero ci si poteva arrampicare


facilmente. →  Era un albero basso, sul quale / su cui
 ci si poteva arrampicare facilmente.

1. Al summit erano presenti diversi ministri degli Interni europei. Tra


loro c’era anche quello italiano.


2. Non mi ha voluto spiegare il motivo. Per qualche motivo non è


venuta alla festa.


3

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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

3. Si tratta di una catastrofe ambientale. Le sue conseguenze


saranno devastanti.


4. Francesca e Claudia sono due care amiche. Con loro andrei in capo
al mondo.


5. Vorrei ringraziare in particolar modo mia moglie. I suoi consigli e


la sua pazienza sono stati indispensabili per la stesura di questo
libro.


6. A volte si dicono cose. Non si pensano queste cose.




7. Colombo credeva che la costa (era sbarcato su quella costa) fosse


quella dell’India.


8. Ho rivisto per caso Giuseppe. Suo padre è stato per molti anni il
nostro medico di famiglia.


SI
INVAL
8 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea i pronomi relativi doppi e indica
tra parentesi i due elementi (dimostrativo o indefinito +
relativo) che li compongono, come nell’esempio.
Es. Chiunque abbia un po’ di buonsenso vedrebbe che è una follia.
(=  qualunque persona che )
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

1. C’è chi mette in giro voci false e tendenziose sul mio conto.

(=  )
2. Chi, tra quanti dicono di conoscerti davvero, sa capirti veramente?

(=  )
3. Non so chi abbia creato questo meme, ma chiunque l’abbia fatto è
appena diventato il mio eroe!

(=  )
4. Mah, chi lo sa! Evidentemente esiste ancora chi crede a Babbo
Natale!

(=  )
3

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LIVELLO 2 - Morfologia

5. Venerdì sera è scomparso questo gatto: chiunque lo avesse visto è


pregato di mettersi in contatto con noi. Grazie mille.

(=  )
6. Da anni il conte ripete che la sua famiglia si riprenderà quanto le
è stato tolto, ma non si è mai capito a chi si riferisca né a quanto
tempo fa risalga questa presunta ingiustizia.

(=  )
7. Al ricevimento erano presenti tutti quelli che lo volevano morto. Chi
ha ordito l’omicidio lo sa. L’assassino potrebbe essere chiunque.

(=  )
8. Facciamo che chi si muove paga pegno, e che la penitenza la
decide chi ha contato. Chi non è d’accordo?

(=  )

SI
INVAL
9 TR ASFORMARE
·· Trasforma ognuna delle espressioni in evidenza nel pronome
relativo doppio opportuno.

1. (Colui/colei che) non ha testa, abbia buone gambe.


2. Stando a (quello che) è stato riportato dalla stampa,
alcuni stati membri stanno prendendo in considerazione questa
possibilità. 3. Darò ospitalità a (qualunque persona) ne
abbia bisogno. 4. A (quelli che) lo accusano di non
essere coerente risponde: “(Colui che) è senza peccato,
scagli la prima pietra”. 5. C’è (qualcuno che) arriva e
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

c’è (qualcuno che) parte! 6. (Qualunque persona)


dica il contrario, sta mentendo! 7. (Quelle che)
hanno superato il provino verranno contattate
telefonicamente. 8. (Colui/colei che) non ha nulla da
nascondere, non ha nulla da temere.

SI
INVAL
10 C O M P L E T A R E
· · · Completa le frasi con i pronomi relativi (semplici o doppi) ed
eventualmente con le preposizioni o gli articoli mancanti.

1. Il sistema planetario Trappist–1, scoperta è stata

3 annunciata dalla Nasa lo scorso febbraio, non finisce di stupire.

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Unità 5 - I determinativi (interrogativi ed esclamativi) e i pronomi relativi

2. Il cuore ha quattro valvole, ognuna permette il passaggio


di sangue senza “reflussi” da un’area all’altra. 3. hanno
avuto la fortuna di vederlo in concerto recentemente assicurano che la
star ha fatto ballare intere generazioni è ancora in ottima
forma. 4. ti voglia convincere di cose è il
primo a dubitare, non merita di essere ascoltato. 5. Mi spaventa
fa il proprio dovere senza mai interrogarsi sulla bontà degli
ordini sta eseguendo. 6. Siamo molto orgogliosi di
abbiamo fatto finora e degli ottimi risultati elettorali
abbiamo ottenuto. 7. Il marito della celebre economista
Elinor Ostrom, è stato dato il primo Nobel per l’economia
mai assegnato a una donna, codirige insieme a lei un centro di studi
sull’analisi delle politiche pubbliche.

SI
INVAL
11 C O R R E G G E R E
·· Il seguente testo presenta 3 errori nell’uso e nella forma dei
pronomi relativi. Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

P er i meno esperti esistono solo arance, limoni e mandarini.


Pochissimi sanno che esistono diverse decine di agrumi,
molti delle quali antichi e semi-dimenticati. Ma non perduti.
Perché oggi, anche grazie a un "archeologo" degli agrumi, li
stiamo lentamente riscoprendo.
All'origine di tutti gli agrumi ci sono tre specie: il pummelo, il
cedro e il mandarino. Questi sono i "genitori" dai cui derivano
tutti gli altri, che sono ibridi naturali: le "super star" arancio
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

dolce, limone e i moderni clementini, ma anche quelli più di


nicchia, come pompelmo, bergamotto e lime.
Mentre cedro e mandarino, bene o male, li conosciamo tutti,
pochi avranno mai sentito parlare del pummelo fino a questo
momento. È molto probabile che sia l'agrume più antico in
assoluto: viene citato in un trattato cinese cui risale al 2200
avanti Cristo. Fa dei frutti grandi, come il pompelmo, ma dolci.

http://www.nationalgeographic.it/ 19/10/2017

3 

225

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MAPPA
UNITÀ 5

I DETERMINATIVI

SI DISTINGUONO IN

POSSESSIVI Mio fratello va all’università. (agg.)


Il tuo cosa fa? (pron.)

Quella casa è in rovina. (agg.)


Quella è la casa di Enzo. (pron.)
DIMOSTRATIVI Ha sempre la stessa espressione.
(identificativo, agg.)
La sua espressione è sempre la stessa.
(identificativo, pron.)

Ho fatto tutti gli esercizi. (agg.)


INDEFINITI
Li hai fatti tutti? (pron.)

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POSSONO AVERE
FUNZIONE DI

AGGETTIVI

PRONOMI

NOMI*

*NUMERALI

SI DISTINGUONO IN

CARDINALI
L’ho riletto tre volte.
ORDINALI (cardinale, agg.)
Sono arrivata quarta.
MOLTIPLICATIVI (ordinale, pron.)
Le uova sono una dozzina.
(collettivo, nome)
COLLETTIVI Mi hai detto una mezza verità.
(fraz., agg.)
FRAZIONARI Uscite due per volta.
(distr., locuzione)

DISTRIBUTIVI

INTERROGATIVI Quale pedina scegli? (agg.)


ED ESCLAMATIVI Ecco le pedine, quale scegli? (pron.)

227

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MAPPA
UNITÀ 5

I PRONOMI RELATIVI

QUANDO SOSTITUISCONO

POSSONO
ESSERE

UN NOME O UN PRONOME
(ANTECEDENTE), UNENDO DUE FRASI

Ho chiamato i proprietari,
i quali mi hanno detto di
procedere.
(sogg., m.p.)
VARIABILI
Ho chiamato la proprietaria,
la quale mi ha detto di
procedere.
(sogg., f.s.)

Ho chiamato i proprietari,
che mi hanno detto di
procedere.
(sogg., inv.)
INVARIABILI
Ho chiamato la proprietaria,
che mi ha detto di
procedere.
(sogg., inv.)

228

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MAPPA
UNITÀ 5

DOPPI (O MISTI) QUANDO HANNO FUNZIONE

POSSONO
ESSERE
DI ANTECEDENTE + RELATIVO,
OVVERO RIUNISCONO DUE PRONOMI:
UN DIMOSTRATIVO O UN
INDEFINITO + UN RELATIVO

Quanti erano presenti,


possono testimoniare.
(sogg., m.p. = coloro che)
VARIABILI
Quante erano presenti,
possono testimoniare.
(sogg., f.p. = coloro che)

Chi era presente, può


testimoniare.
(sogg., inv. = colui / colei che)
INVARIABILI Chiunque era presente, può
testimoniare.
(sogg., inv. = qualunque
persona che)

229

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LABORATORIO
SUI TESTI SI
INVAL

I
mprovvisamente una voce mi chiama per nome. Io mi giro
di scatto e vedo questo sconosciuto che si dimena per
salutarmi, avvicinandosi a passi da velociraptor. Mi dà un
grande abbraccio prima che io possa fare qualcosa per fermarlo
ed esclama “Quanto tempo!”. Io lo fisso interdetta. Notato il
mio stupore mi fa: “Non mi riconosci, vero?”. Mai visto prima.
In quel momento qualcosa dentro di me mi suggerisce di
scappare a gambe levate. Ma ahimè sono una persona cortese,
così mi limito a scusarmi, ammettendo di non ricordare chi
(diavolo) sia. E lui: “Ma come… sono Francesco. Checco. Il
figlio della sarta. III B, eravamo in classe insieme”. Io devo
avere l’espressione di una lepre puntata dai fari di una
macchina sulla tangenziale. Il vuoto nella mia mente. Il nulla.
Ma Checco non si lascia scoraggiare, vuole parlare con me,
vuole fare in modo che io ricordi. Mi chiede se ho già
pranzato, dice che il pranzo me lo offre lui, e sorridendomi
raggiante proferisce: “Dobbiamo raccontarci tutto!”
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

230

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1 RICONOSCERE
· Nel testo che hai letto cerchia i pronomi personali soggetto e
sottolinea quelli complemento, compresi i riflessivi.

2 RIFLETTERE
· · · Alcuni dei pronomi personali soggetto che hai individuato
potrebbero essere soppressi, ma tre sono differenti: uno deve
essere espresso obbligatoriamente e gli altri due vengono
espressi per evitare ambiguità di significato. Quali sono?
Trascrivi qui sotto le tre frasi che li contengono e indica in quale
caso il pronome soggetto è obbligatorio e in quali casi è
consigliato.

• Frase 1:  

• Frase 2:  

• Frase 3:  

3 ANALIZZARE
·· Analizza i pronomi complemento che hai individuato, indicando
persona, numero, eventualmente genere, se sono atoni o tonici e
che funzione hanno, come nell'esempio.
mi (chiama): 1a pers. sing., atono, compl. ogg.



I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

4 TR ASFORMARE
· · · Volgi il testo alla 3 persona singolare femminile, poi maschile.
a

Improvvisamente una voce la chiama per nome  




3 

231

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LIVELLO 2 - Morfologia

Improvvisamente una voce lo chiama per nome  




5 PRODURRE
· · · Continua la storia aggiungendo un paragrafo in cui compaiano
almeno: un pronome combinato; un “ne” con valore di pronome;
un pronome complemento tonico.



I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

6 COMPLETARE
· · · Completa il seguente testo con i determinativi opportuni,
scegliendoli tra quelli in elenco.
qualcosa • questo
✗ • primo • qualcuno • 200 • nostra • miliardo •
alcune • 6 • quell’ • tutto • qualche • questa • niente • tuo • Dieci •
sua • questa • che • tua • tutte • chi • poche • nessun

G li italiani, si sa, usano molto le mani per spiegarsi. In


questo
cultura, ma di
caso, però, non stiamo parlando della
di molto più mainstream: l’uso
giornaliero del pollice opponibile di più di un di
persone. In parole: del “like” di Facebook.
Ecco delle accezioni e delle sfumature che si
nascondono dietro uno dei gesti più comuni al mondo. Esiste il
3
“mi piace” politico. Viene quasi naturale. È come il

232

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a scuola negli anni ‘70, non si nega mai a amico.
Ovviamente si intenda per amico individuo reale
con cui esci la sera e al quale chiedi aiuto quando hai
problema. Potrai ritrovarti sulla
home status un commento del tipo “Indovinate
ha vinto la partita!” o ancora un “qual’è” da rimanerci secchi,
ma non importa: tu metti like. Potrai pensare “Con
coraggio ha caricato foto!”; non importa: tu
metti like. Non pubblica da settimane, non
importa: trovi una roba del 2000 a.C., metti like. Solo nel
caso in cui il amico pubblichi qualcosa che violi i
Comandamenti in un colpo solo, puoi non mettere
like. Ma devi assolutamente al più presto cambiare compagnie.
Ancora peggiore tuttavia è il “mi piace” del fan (o stalker).
Accade di accettare l’amicizia di una persona che non abbiamo
mai visto. Capita poi che, giornalmente e tempestivamente,
inizi a mettere like a quello
che pubblichiamo. Succede di ritrovartela come follower su
Instagram e poi su Twitter. E, diciamolo, fa pure piacere.
Finalmente , oltre a madre, ti
segue con costanza e dedizione! Ma quando il fan sconosciuto
inizia a mandarti il messaggio della settimana
il lunedì mattina alle 7.00, e te ne spedisce altri
prima di mezzogiorno, cominci a preoccuparti. Ricordati che
non sei Madonna e nemmeno Brad: sigilla le
finestre di casa, chiudi le tende e fai un corso di arti marziali,
non si sa mai.
Adattato da http://www.huffingtonpost.it/vincenzo-ligresti/
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

mi-piace-facebook-senso-clic_b_5648043.html

7 ANALIZZARE
·· Analizza tutti i determinativi che hai inserito nell'esercizio
precedente specificando se hanno funzione di aggettivi, di
pronomi o di nomi, come nell’esempio, e indicandone il tipo.

DETERMINATIVO AGG. PRON. NOME POSS. DIMOSTR. INDEFIN. NUM. INTERR./


ESC.L

questo ✗ ✗

233

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LIVELLO 2 - Morfologia

DETERMINATIVO AGG. PRON. NOME POSS. DIMOSTR. INDEFIN. NUM. INTERR./


ESC.L

8 ORTOGR AFIA
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

· Tre degli aggettivi usati nel testo (questo caso, quell’individuo,


nessun amico) in alcuni casi presentano forme particolari.
Completa le seguenti espressioni con le forme corrette.

1. (questo) ora. 2. (quello) giorni.


3. (nessuno) amicizia. 4. (quello) profilo.
5. (nessuno) interesse. 6. (quello) status.
7. (questo) volta. 8. (quello) esibizionisti.
9. (nessuno) spazio. 10. (questo) istante.

9 ORTOGR AFIA
· Perché del “qual’è” si dice che è “da rimanerci secchi”?
3


234

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10 R I C O N O S C E R E
· Sottolinea i pronomi relativi (6) presenti nel testo dell'es. 6.

11 C O R R E G G E R E
· · · Nel seguente testo sono presenti 5 errori nell’uso e nella forma
dei pronomi relativi. Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle
righe sottostanti.

I nternet non è la causa ma semmai la risposta a un disagio


che è più profondo. Le relazioni online sono spesso le uniche
rimaste all’adolescente, e impedirle non risolverà il problema
del ritiro sociale. “A essere stregati dagli smartphone -
prosegue Tonioni - sono stati in primis i genitori, i quali
controllano lo schermo del telefono mediamente ogni tre
minuti, distogliendo l’attenzione da molte delle cose che li
circondano, tra qui: i figli.
L’avvento dell’era digitale nel quale viviamo e la portabilità
dei dispositivi che utilizziamo quotidianamente hanno
accantonato due valori fondamentali nel processo di crescita e
autoconsapevolezza del bambino: la capacità di aspettare e di
stare soli, il che significa che oggi tutto accade in diretta, in
quello spazio adimensionale che è il web. Chi utilizzi internet
nella sua vita quotidiana lo sa: ci siamo abituati al ‘tutto e
subito’ e a concetti come ‘aspettare è una perdita di tempo’.
Non è così, o almeno non lo è nella vita reale”, chiarisce lo
psichiatra. ll problema si sposta quindi dai ragazzi ai genitori e
in particolare, al tempo che essi dedicano ai figli. Motivo per
I PRONOMI PERSONALI, I DETERMINATIVI, I PRONOMI RELATIVI

cui oltre alle sedute di gruppo dedicate ai ragazzi, nei quali li


si incoraggia a stare insieme, parlare e scherzare,
l’ambulatorio ha iniziato a organizzare gruppi per i genitori,
molti di cui spesso condividono gli stessi interrogativi.

Adattato da http://www.repubblica.it/salute/2017/04/19/news/
adolescenti_ritiro_sociale_internet-163372689/

3


235

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Missione

4 IL VERBO

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online)


0% 10% 20% 30% 40% 50%
UNITÀ
Le forme del verbo: persona, numero, modo,
tempo, aspetto
Verbi transitivi e intransitivi
Forma attiva e passiva
Forma riflessiva
Verbi impersonali
Verbi ausiliari
Verbi servili, fraseologici, causativi
Le coniugazioni
L'uso dei modi e dei tempi: i modi finiti
L'uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

PERCENTUALE ERRORI

RISORSE esercizi
Cartaceo 74
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 15
da dove Unità online 1176
vuoi unità online
Verifiche online 85
Itaca papers 120

falli
%
confronta i risultati
esercitare con la media nazionale

online
scegli
la tua verifica su carta

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 1 Le forme del verbo:


persona, numero, modo,
tempo, aspetto
Che cos’è il verbo
Il verbo è una parte variabile del discorso che costituisce il centro sintattico della frase,
intorno al quale si organizzano gli altri elementi. Trasmette informazioni relative al sog­
getto della frase collocandole nel tempo e concorda con il soggetto in numero e genere.
In particolare può designare:
• un’azione compiuta dal soggetto: Teresa ripeteva la lezione.
• un’azione subita dal soggetto: La lezione veniva ripetuta da Teresa.
• un’azione compiuta e subita dal soggetto: Teresa si offrirà volontaria per
l’interrogazione.
• uno stato del soggetto: Teresa era un po’ agitata.
• un modo d’essere del soggetto: Teresa è la mia compagna di banco.
• qualcosa che accade al soggetto: Che voto prenderà Teresa?

I verbi formano una classe aperta, cioè suscettibile di essere ampliata continuamente,
per mezzo di verbi di nuova creazione e adattamenti da lingue straniere.

Le forme del verbo


Il verbo è la parte del discorso con le maggiori possibilità di variazione. È formato da
una parte invariabile, detta radice, contenente il suo significato fondamentale, da una
vocale tematica, che varia a seconda della coniugazione, e da una desinenza finale, che
può seguire la vocale tematica o unirsi direttamente alla radice. La desinenza è l’elemen­
to variabile che fornisce indicazioni sulla persona, sul modo e sul tempo del verbo.
ved -e- vano
radice voc. tematica desinenza (indica che la persona è la 3a plur.; che il modo è l’indicativo;
che il tempo è l’imperfetto)
am- iamo (senza vocale tematica)
Il verbo

radice desinenza (indica che la persona è la 1a plur.; che il modo è l’indicativo;


4
che il tempo è il presente)

237

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LIVELLO 2 - Morfologia

L’insieme ordinato delle variazioni possibili, cioè di tutte le forme che può assumere un
verbo, è chiamato coniugazione (vedi M4_U8). In italiano i verbi sono raggruppati in tre
classi di coniugazioni:
• prima coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -are (amare, giocare ecc.)
• seconda coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ere (lèggere,
temere ecc.)
• terza coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ire (partire, udire ecc.).

La persona e il numero
La persona è l’informazione che la desinenza del verbo fornisce riguardo al soggetto;
precisamente ci dice: se il soggetto è singolare o plurale (numero); se il soggetto
corrisponde alla persona che emette il messaggio (quando la persona è la 1a sing. o
plur., io o noi), o alla persona che lo riceve (quando la persona è la 2a sing. o plur., tu
o voi), o a qualcun altro o qualcos’altro (quando la persona è la 3a sing. o plur., lui, lei,
esso, essa, loro, essi, esse). Le persone sono sei, tre singolari e tre plurali, espresse da
sei desinenze. Vediamo per esempio quelle del presente indicativo di un verbo in -are.

LA PERSONA DEL VERBO


presente indicativo di tornare
1ª persona (io) torno
singolare

2ª persona (tu) torni


3ª persona (lui/lei) torna
1ª persona (noi) torniamo
plurale

2ª persona (voi) tornate


3ª persona (loro) tornano

1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi.
PER INIZIARE

1. Che sia chiaro: se non vi piacciono i miei difetti ne ho altri. Basta


dirlo! 2. A Montpellier avvertii la limitatezza dello sguardo che avevo,
della lingua in cui mi esprimevo e con cui avevo scritto. 3. Uno degli
scopi dello yoga è interrompere l’automatismo respiratorio, esercitando
la nostra consapevolezza anche sull’atto della respirazione. 4. Nel
mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura:
guidava la mia ragazza. 5. In un lasso di tempo più o meno lungo, gli
organismi riescono a rivestire completamente gli oggetti estranei
all’ambiente trasformandoli in piccole oasi di vita marina. 6. Mi
dispiace davvero tanto che per una semplice incomprensione tu non sia
stata invitata. 7. «Se sarei sindaco sistemerei le strade di questo
Il verbo

4 paese». «‘Fossi’, signor assessore». «Sì sì, pure i fossi».

238

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Unità 1 - Le forme del verbo: persona, numero, modo, tempo, aspetto

SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Sottolinea la radice delle seguenti voci verbali, poi analizza la
persona, come nell’esempio.
Es. guardavano:  3ª pers. plur. (loro)

1. giuri: 

2. scenderò: 

3. fiorirebbero: 

4. mentite: 

5. andiate: 

6. inorridisce: 

7. fermino: 

8. contemplerei: 

Il modo
Il modo verbale è un sottoinsieme delle coniugazioni che può indicare il modo in cui
l’azione o l’evento vengono presentati da chi parla o scrive, o rispondere a una
determinata struttura sintattica.

Un’azione o un evento possono essere presentati come certi (usando il modo indicativo:
Oggi il sole tramonta alle 19:04); come incerti o ipotetici (al modo congiuntivo: Che sia
arrabbiato con me?); come possibili a certe condizioni (al modo condizionale: Al tuo po-
sto io non ci penserei due volte); come un ordine o un’esortazione (al modo imperativo:
Avvicinati!).

In altri casi la scelta del modo dipende da una determinata costruzione sintattica: per
esempio per esprimere un’azione colta nel suo svolgimento si usa il modo gerundio
dopo il verbo fraseologico stare (Sto arrivando) e si usano il participio passato o l’infini­
to passato preceduto da dopo in alcune subordinate con valore temporale indicante an­
teriorità rispetto alla principale (Finito il riscaldamento / Dopo aver finito il riscalda-
mento, si mise a fare il primo esercizio).
I modi si distinguono in modi finiti (indicativo, congiuntivo, condizionale, imperati­
vo), che indicano esplicitamente la persona del verbo, e modi indefiniti (infinito, par­
ticipio e gerundio), che non forniscono indicazioni esplicite sulla persona del verbo.

Il tempo
Il tempo verbale indica il momento in cui si realizza l’azione o la situazione espressa dal
verbo. Se consideriamo i tempi verbali in senso assoluto:
Il verbo

• il presente indica che ciò che è espresso dal verbo è contemporaneo al momento in
4
cui si parla: Adesso vado alle superiori.

239

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LIVELLO 2 - Morfologia

• il passato indica che ciò che è espresso dal verbo è anteriore al momento in cui si
parla: Tre anni fa andavo alle scuole medie.
• il futuro indica che ciò che è espresso dal verbo è posteriore al momento in cui si
parla: Tra qualche anno andrò all’università.

In senso relativo, cioè quando l’azione espressa dal verbo si trova in relazione con altri
verbi, i tempi verbali possono esprimere rapporti di:
• contemporaneità: nel presente (Penso che menta), nel passato (Pensavo/Pensai/Ho
pensato che mentisse), nel futuro (Penserò che menta)
• anteriorità: nel presente (Penso che abbia mentito; Penserei che ha mentito), nel
passato (Pensavo/Pensai/Ho pensato che avesse mentito), nel futuro (Penserò che
abbia mentito)
• posteriorità: nel presente (Penso che mentirà), nel passato (Pensavo/Pensai/Ho
pensato che avrebbe mentito), nel futuro (Penserò che mentirà)

I tempi verbali sono detti semplici quando sono costituiti, alla forma attiva, da un’unica
parola (guardo; andavano; cantasse ecc.); e composti, quando sono costituiti, alla forma
attiva, da due parole: una voce dell’ausiliare (essere o avere) e il participio passato del
verbo (ho guardato; erano andati; avesse cantato ecc.).

Ecco un riassunto dell’articolazione in tempi dei diversi modi verbali, con esempi (rela­
tivi alla prima persona singolare per i modi finiti) della variazione della desinenza.

I TEMPI VERBALI
presente passato futuro
indicativo presente passato prossimo futuro semplice
(canto) (ho cantato) (canterò)
imperfetto futuro anteriore
(cantavo) (avrò cantato)
trapassato prossimo
(avevo cantato)
passato remoto
(cantai)
trapassato remoto
(ebbi cantato)
modi finiti

congiuntivo presente passato ---


(che io canti) (che io abbia
cantato)
imperfetto
(che io cantassi)
trapassato
(che io avessi
cantato)
condizionale presente passato ---
(canterei) (avrei cantato)
Il verbo

imperativo presente --- ---


4 (canta!)

240

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Unità 1 - Le forme del verbo: persona, numero, modo, tempo, aspetto

I TEMPI VERBALI

presente passato futuro


infinito presente passato ---
(cantare) (avere cantato)

modi indefiniti
gerundio presente passato ---
(cantando) (avendo cantato)
participio presente passato ---
(cantante) (cantato)

L’aspetto
L’aspetto verbale è il modo in cui l’azione o la situazione si sviluppa nel tempo. Gli aspet­
ti principali del verbo sono:
• momentaneo, quando l’azione è presentata come conclusa, all’istante o in un lasso
di tempo determinato:
Improvvisamente il quadro cadde a terra.
(azione conclusa all’istante)
Dormì due o tre ore.
(azione conclusa in un lasso di tempo)
• durativo, quando l’azione è presentata nel suo svolgimento o come ripetuta nel
tempo:
Quando entrò, Enrico dormiva ancora.
(azione presentata nel suo svolgimento)
All’epoca dormiva tre o quattro ore per notte.
(azione ripetuta nel tempo)

L’aspetto verbale può essere espresso:


• dai tempi verbali: il passato remoto viene usato per azioni momentanee;
l’imperfetto per azioni durative (Mangiò tutta la torta / Mangiava una fetta di
torta ogni mattina)
• dal significato stesso di alcuni verbi: verbi quali cadere, addormentarsi, svegliarsi ecc.
hanno in sé un significato momentaneo; verbi come dormire, lavorare, viaggiare ecc.
hanno un significato durativo
• dall’uso di perifrasi o verbi fraseologici quali stare + gerundio, continuare a, stare per
ecc.: Stavamo mangiando (aspetto durativo)

La forma (o diàtesi)
I verbi variano anche in base alla loro forma (o diàtesi), cioè in base al rapporto che
hanno con il soggetto e con l’oggetto della frase. La forma di un verbo è attiva, quando
il soggetto compie l’azione o si trova nello stato indicato dal verbo (Elena ha baciato
Matteo); passiva, quando il soggetto subisce l’azione indicata dal verbo (Matteo è stato
baciato da Elena); riflessiva, quando l’azione si riflette sul soggetto che la compie per
mezzo di un pronome atono (Elena si è girata; Matteo ed Elena si sono baciati). L’uso e le
Il verbo

diverse forme della diatesi passiva verranno approfonditi nell’unità corrispondente


4
(vedi M4_U3).

241

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con la voce verbale opportuna tra

PER INIZIARE
quelle indicate, prestando attenzione al tempo verbale e alla
concordanza tra il verbo e il soggetto.

1. Filomena, (prenderesti / prendeva / prenderei)


il cacciavite a taglio nella cassetta degli attrezzi? 2. Nessuno
(immaginerai / immaginate / immaginava) di
andare verso la vendetta. 3. Quella dell’estate scorsa
(è / è stata / sarà) l’estate più calda degli ultimi
25 anni. 4. Mi (mancano / manchi / manco) da
morire le tue facce buffe. 5. Il relitto di un piroscafo in legno del XIX
secolo (sarà rinvenuto / hanno rinvenuto / è stato
rinvenuto) ieri sui fondali del porto di Messina. 6. Sta per finirgli il
contratto e non sa ancora che cosa ne (è / siete
stati / sarà) di lui. 7. Dopo (impastavi / aver
impastato / impastare) il tutto, metti la pasta in un recipiente, avvolta
in un canovaccio. 8. Se (avessi voluto / vorrò /
avessero voluto) essere maltrattato da tutti, sarei nato congiuntivo.

SI
INVAL
4 ANALIZZARE
· · · Rifletti sul rapporto temporale tra i verbi presenti nelle seguenti
frasi, poi indica con una crocetta se la frase sottolineata è
anteriore temporalmente alla frase da cui dipende [A], se è
contemporanea [C] o posteriore [P], come nell’esempio.
A C P

Es. Vedo che ti sei ambientato! ✗

1. Ho giurato che avrei detto tutta la verità.

2. Penso proprio che ci torneremo.

3. Avendo perso il traghetto, non ci restava altro


da fare.

4. Quando venni a Roma per la prima volta, rimasi


di stucco davanti al Colosseo.

5. Potrai alzarti da tavola dopo che avrai


finito i cavolfiori.
Il verbo

242

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Unità 1 - Le forme del verbo: persona, numero, modo, tempo, aspetto

6. Mi aprì la porta una donna che non


avevo mai visto.

7. Temo che siano in pericolo!

8. Tutti erano certi che sarebbero arrivati


almeno secondi.

5 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i tempi semplici e cerchia i tempi
composti.

1. Per chi è nato sotto il segno del Sagittario, il 2019 sarà un anno
pieno di sorprese. 2. Per fare il caffè bisogna essere svegli, ma per
essere svegli bisogna aver fatto il caffè. Un casino… 3. Finora gli
archeologi hanno scavato la parte centrale dell’antica chiesa, che
presenta 15 metri di larghezza e 25 di lunghezza. 4. Prima che
succedesse quel che è successo, nessuno sospettava che avesse tanta
forza d’animo. 5. «Che lavoro fai?» «Uccido gli zombie». «Ma non
esistono!» «Ne hai mai visto uno?» «No». «Appunto, ringraziami!».
6. Molto prima che il mondo fosse creato c’era un’isola, fluttuante nel
cielo, su cui le persone del cielo vivevano. 7. Quando sarai arrivato al
fondo della discesa prendi la prima traversa a destra, percorri ancora
200 metri e al semaforo gira a sinistra.

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Analizza il modo e l’aspetto delle voci verbali in evidenza
associando le frasi alla descrizione corretta.

MODO
1. Fa’ un po’ di attenzione. [ ] 2. Era divorato dal senso di colpa. [ ]
3. Potendo, partirei domani. [ ] 4. Immagino tu sia stanca. [ ]
a. azione certa
b. azione possibile a certe condizioni
c. azione incerta
d. ordine, esortazione

ASPETTO
1. Era scoppiato uno scandalo senza precedenti. [ ] 2. Mi sei
scivolato sull’ultima domanda! [ ] 3. Gli uccellini cinguettavano
sugli alberi. [ ] 4. L’uomo pronunciò la parola d’ordine. [ ] 5. Mi
stai ascoltando? [ ] 6. Continuiamo pure a ingannarci. [ ]
a. azione momentanea
Il verbo

4 b. azione durativa

243

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MAPPA
UNITÀ 1

IL VERBO

È IL CENTRO SINTATTICO DELLA FRASE

COLLOCA IL SOGGETTO NEL TEMPO

CONCORDA IN GENERE E NUMERO CON IL SOGGETTO

COSTITUISCE UNA CLASSE APERTA

PUÒ AVERE È COSTITUITO DA

FORMA (O DIÀTESI) RADICE

ATTIVA E

DESINENZA
PASSIVA

RIFLESSIVA

MODO

IN CUI FINITO (INDICATIVO,


LA DESINENZA CONGIUNTIVO, CONDIZIONALE,
VEICOLA ANCHE IMPERATIVO)

PERSONA E NUMERO INDEFINITO (INFINITO,


PARTICIPIO, GERUNDIO)

1a , 2 a , 3 a

SING. O PLUR.

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CHE IL SIGNIFICATO
VEICOLA LESSICALE

CHE
ESPRIME

TEMPO ASPETTO

SEMPLICE MOMENTANEO

COMPOSTO DURATIVO

PRESENTE

PASSATO

FUTURO

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 2 Verbi transitivi e


intransitivi
A seconda dei complementi che reggono, i verbi possono essere distinti in transitivi
e intransitivi.

I verbi transitivi
Sono detti “transitivi” i verbi che ammettono un complemento oggetto, cioè quelli in
cui l’azione “passa” direttamente (“transita”, dal latino transire, “passare”) dal soggetto
all’oggetto.
Gli alberi perdono (verbo transitivo) le foglie (complemento oggetto).
Hai visto (verbo transitivo) i miei pantaloni blu (complemento oggetto)?
Farei (verbo transitivo) volentieri una pausa (complemento oggetto).

Perché un verbo sia transitivo non è indispensabile che l’oggetto sia espresso: in alcuni
casi il complemento oggetto non viene espresso perché è sottinteso (Ho scritto a Maria;
si sottintende: un’email, una lettera, un sms…) o perché il verbo assume un valore “as­
soluto” (Nel tempo libero scrivo; Marcella studiava per l’esame; Mio zio da giovane beve-
va molto).

I verbi transitivi hanno la forma attiva e quella passiva e formano i tempi composti, alla
forma attiva, con l’ausiliare avere.

I verbi intransitivi
Sono detti “intransitivi” i verbi che non ammettono un complemento oggetto, cioè quel­
li in cui l’azione “si esaurisce” nel soggetto o passa a un altro elemento della frase, costi­
tuito da un complemento indiretto.
Arriviamo! (verbo intransitivo)
Mancano (verbo intransitivo) cinque minuti (soggetto) alla mezzanotte
(complemento indiretto).
Leopardi nacque (verbo intransitivo) a Recanati (complemento indiretto).

I verbi intransitivi hanno solo la forma attiva. La maggior parte dei verbi intransitivi
Il verbo

richiede, nei tempi composti, l’ausiliare essere; alcuni verbi intransitivi richiedono in­
4
vece l’ausiliare avere; altri ancora ammettono sia essere sia avere.

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Unità 2 - Verbi transitivi e intransitivi

Alcuni verbi intransitivi con ausiliare avere possono essere usati transitivamente con
un complemento oggetto che ha la stessa radice o un significato simile a quello del ver­
bo, il quale viene definito “complemento dell’oggetto interno” (vedi M6_U4).
Mia nonna ha vissuto una vita intensa.
Dormivamo il sonno dei giusti.

Verbi con uso transitivo e intransitivo


Alcuni verbi possono essere usati in modo transitivo o intransitivo, quasi sempre con
significati diversi e con un diverso ausiliare. Ecco alcuni esempi:

VERBI CON USO TRANSITIVO O INTRANSITIVO


uso transitivo uso intransitivo

Hai finito i compiti? La lezione è quasi finita.

Ha salito le scale di corsa. Siamo saliti sulle montagne russe.

Mi ha passato gli appunti. È già passato un anno!

Ha suonato la chitarra da piccolo. È suonato il campanello.

Avevano appena cambiato casa. Fede era molto cambiato.

Ha aumentato i prezzi. I prezzi sono aumentati.

Hai mancato il bersaglio. Mi sei mancato.

Parla fluentemente quattro lingue. Parla sempre delle stesse cose.

ATTENZIONE TRANSITIVO O INTRANSITIVO?

Per capire se un verbo è transitivo o intransitivo possiamo:


• porre la domanda “Chi? / Che cosa?”
Se la frase ammette una risposta a questa domanda, il verbo è transiti-
vo (Ho visto → Chi? / Che cosa? → un’amica, un film, la pioggia… →
transitivo).
Se invece la domanda appare priva di senso, il verbo è intransitivo (Luca
[sogg.] è cresciuto → Chi? Che cosa? → … → intransitivo).

• provare a volgere la frase al passivo


Se la trasformazione è possibile, il verbo è transitivo (Guardo l’orizzon-
te → L’orizzonte è guardato da me [passivo] → transitivo).
Se invece la trasformazione è impossibile, il verbo è intransitivo (Arriva-
Il verbo

4 rono tardi → … → intransitivo).

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica se i verbi in evidenza nelle seguenti frasi sono transitivi

PER INIZIARE
[TR] o intransitivi [IN].
TR IN

1. Riconoscerei il suo profumo in mezzo a mille!


2. Le bugie hanno le gambe corte.
3. Fiorenza arrossiva con grande facilità.
4. Ho pianto di nascosto un’intera notte.
5. Tanto non mi prendi!
6. I cavallucci marini ballano in una danza
di accoppiamento.
7. Purtroppo non abbiamo raggiunto i risultati sperati.

2 RICONOSCERE
·· Nel seguente testo sottolinea i verbi transitivi e cerchia quelli
intransitivi.

R icordo che, una mattina, Asia mi ha obbligato a seguirla fino


alla Museumsinsel, l’isola dei musei. Abbiamo attraversato un
piccolo ponte sulla Sprea, il fiume che taglia Berlino. […] Da
un tizio ubriaco che abitava nel nostro stesso palazzo aveva
avuto in prestito un paio di trampoli di legno e alluminio.
Passando, ho lanciato 2 euro. D’incoraggiamento. Abbiamo visto
il Pergamenmuseum, dove sono salito su una delle cose più
pazzesche che avessi mai visto: l’altare di Pergamo.
Fabio Geda, Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani, Feltrinelli, Milano, 2009

3 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa il brano con verbi transitivi [TR] o intransitivi [IN],
seguendo le indicazioni tra parentesi.

A ogni minuto che [IN] , in lei [IN]


l’ansia e l’insicurezza. Non lo [TR]
da cinque anni. Cinque anni! L’avrebbe
riconosciuto? E lui avrebbe riconosciuto lei? [IN]
in quei 5 anni: si sentiva più vecchia, più stanca. Erano già le cinque e
dieci. Perché [IN] tanto? Era sempre stato
puntualissimo. Che [TR] idea? Cecilia [IN]
su e giù sul marciapiede come se volesse [TR]
Il verbo

un solco.
4

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Unità 2 - Verbi transitivi e intransitivi

SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·· Analizza i verbi in evidenza indicando tra parentesi se il loro
uso è transitivo [TR] o intransitivo [IN].

1. Il concerto inizierà alle 21.30. [ ] 2. Alcune grandi industrie di


trasformazione hanno aumentato le proprie quote di mercato. [ ]
3. È scivolata mentre scendeva le scale. [ ] 4. Crebbe i suoi figli
da sola, tra mille difficoltà. [ ] 5. Sai quando pensi a una persona,
come per magia ti suona il cellulare, tu ti emozioni… ed è uno che
ha sbagliato numero? [ ] 6. Hai già iniziato la ricerca di scienze?
[ ] 7. Secondo me dovreste scendere un po’ dal piedistallo. [ ]
8. Perché in tutto il mondo stanno aumentando le disuguaglianze?
[ ] 9. Il flusso di marea è l’intervallo di tempo durante il quale il
livello del mare cresce. [ ] 10. Fra’ Martino, campanaro, dormi tu?
dormi tu? Suona le campane, suona le campane, din, don, dan, din,
don, dan. [ ]

5 SCRIVERE + LESSICO
· · · Per ognuno dei verbi dati, scrivi una frase in cui il verbo sia usato
in modo transitivo e una in cui sia usato in modo intransitivo.
• mancare:
(transitivo) 

(intransitivo) 

• bruciare:
(transitivo) 

(intransitivo) 

• avanzare:
(transitivo) 

(intransitivo) 

• ringiovanire:
(transitivo) 

(intransitivo) 

• sudare:
(transitivo) 
Il verbo

(intransitivo) 
4

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MAPPA
UNITÀ 2

IL VERBO

CONSIDERANDO
I COMPLEMENTI
CHE REGGE
PUÒ ESSERE

TRANSITIVO

AMMETTE UN ottenere → Hai ottenuto


COMPL. OGGETTO un buon risultato.
→ Un buon risultato
HA ANCHE LA è stato ottenuto.
FORMA PASSIVA (forma passiva)

INTRANSITIVO

NON AMMETTE UN
COMPL. OGGETTO
andare → Sei andato via
senza salutare.
NON HA LA
FORMA PASSIVA

finire → Ho finito i compiti.


USATO COME (TRANSITIVO)
TRANSITIVO
E INTRANSITIVO → Lo spettacolo è finito.
(INTRANSITIVO)

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 3 Forma attiva e passiva


Che cos’è la forma (o diàtesi) del verbo
A seconda del rapporto che il verbo della frase ha con il soggetto e con l’oggetto, la forma
(o diàtesi) del verbo può essere:
• attiva, quando il soggetto compie l’azione o si trova nello stato indicato dal verbo.
È possibile con verbi transitivi e intransitivi.
I giornali diffusero la notizia.
Giulia è arrivata tardi.
• passiva, quando il soggetto subisce l’azione indicata dal verbo. È possibile solo con
verbi transitivi.
La notizia fu diffusa dai giornali.
Giulia non era stata avvisata.
• riflessiva, quando l’azione si riflette sul soggetto per mezzo di un pronome atono.
È possibile solo con verbi transitivi.
Luca si guarda allo specchio.
Giulia e Luca si sono baciati.

Dalla frase attiva a quella passiva


Tutti i verbi presentano la forma attiva, ma solo i verbi transitivi possono essere trasfor­
mati dalla forma attiva a quella passiva. Quando si volge una frase dalla forma attiva a
quella passiva:
• il complemento oggetto della frase attiva diventa il soggetto della frase passiva
• il soggetto della frase attiva, se è espresso, diventa il complemento d’agente o di
causa efficiente della frase passiva (vedi M7_U2)
• la forma del verbo cambia

Frase attiva: Il muratore prepara la calce.


sogg. verbo alla forma attiva c. oggetto

Frase passiva: La calce è preparata dal muratore.


Il verbo

sogg. verbo alla forma passiva c. agente


4

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LIVELLO 2 - Morfologia

La forma passiva del verbo


La forma passiva di un verbo si costruisce con l’ausiliare essere, coniugato alla persona,
al tempo e al modo della forma attiva, seguito dal participio passato del verbo.
guardano (f. attiva) → sono guardati/e (f. passiva)
avrebbe raccontato (f. attiva) → sarebbe stato/a raccontato/a (f. passiva)

Per formare il passivo esistono anche altri modi:


• ausiliare venire + participio passato del verbo:
I due fratelli vengono scambiati per gemelli. (= sono scambiati)
La mail venne inviata per sbaglio. (= fu inviata)

NOTA BENE: la forma passiva con l’ausiliare venire è possibile solo con i tempi
semplici del verbo (presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice). Pertanto
sono impossibili frasi come *La riunione è venuta rimandata. → La riunione è stata
rimandata.
• ausiliare andare + participio passato del verbo, per esprimere un’idea di dovere,
necessità o convenienza:
L’elisione non va confusa con il troncamento. (= non deve essere confusa)

NOTA BENE: anche la forma passiva con l’ausiliare andare in questa accezione è
possibile solo con i tempi semplici del verbo.
• ausiliare andare, rimanere, finire + participio passato del verbo, con alcuni verbi di
significato negativo (perdere, smarrire, distruggere, uccidere…):
Il manoscritto finì cestinato. (= fu cestinato)
La sua richiesta è andata smarrita. (= è stata smarrita)
• “si passivante”, cioè la particella si seguita dalla forma attiva del verbo alla
3ª persona sing. o plur., concordata con il soggetto. Questa costruzione è frequente
quando non si sa o non si dice chi compie l’azione. Le frasi con il “si passivante”
sono prive di complemento d’agente o di causa efficiente:
Si vende una bicicletta usata. (= una bicicletta usata è/viene venduta)
Si cercavano i colpevoli. (= i colpevoli erano/venivano cercati)

Il “si passivante” può esprimere un’idea di obbligo o di possibilità ed è spesso usato in


alternativa ai verbi servili:
L’ “h” non si pronuncia. (= non deve essere pronunciata)
Non si dicono le bugie! (= non devono essere dette)
L’amore non si compra e non si vende. (= non può essere comprato né venduto)
Si devono considerare tutti i pro e i contro. (= devono essere considerati)

UN “SI PASSIVANTE” O UNA FORMA


ATTENZIONE IMPERSONALE?

Per non confondere il “si passivante” con la forma impersonale del verbo
(vedi M4_U5), ricorda che la forma con il “si passivante” è sempre tra-
sformabile in una forma passiva (Si cerca un collaboratore = un colla-
boratore viene cercato), mentre con la forma impersonale questa tra-
Il verbo

4 sformazione non è possibile (Si scende di qui).

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Unità 3 - Forma attiva e passiva

APPROFONDIAMO FORMA ATTIVA O PASSIVA?


La forma attiva e quella passiva della stessa frase esprimono sostanzialmente lo stesso
significato, ma lo fanno mettendo l’accento su elementi diversi. Dal punto di vista del
contenuto, le due frasi
Gli amici gli raccontarono poi tutta la storia. (forma attiva)
Tutta la storia gli fu poi raccontata dagli amici. (forma passiva)
sono equivalenti. Esse tuttavia differiscono dal punto di vista stilistico ed espressivo,
poiché stabiliscono rapporti diversi tra gli elementi della frase. La scelta della forma
attiva mette in rilievo il soggetto che compie l’azione; la scelta della forma passiva
sposta l’attenzione sull’azione stessa (il fatto di essere raccontata) e sulla persona o la
cosa che la “subisce” (in questo caso: la storia).
Per questo motivo la scelta del passivo è particolarmente indicata quando si vuole
esprimere il proprio distacco rispetto a quanto viene riferito e in particolare rispetto a
chi realizza le azioni riportate, ed è largamente impiegata nei testi formali, burocratici,
cronachistici: Epiro, città della Tracia, fu fondata da Pirro; Arrestato il presunto colpe-
vole; La celebre reliquia viene adorata dai credenti.

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica se i verbi in evidenza sono alla forma attiva [A]
PER INIZIARE

o passiva [P].
A P

1. Nascosero il tesoro sotto la città galleggiante.


2. I contadini dei dintorni sono accorsi in massa.
3. Atteggiamenti di questo tipo non sono tollerati
in questa casa.
4. Quando gli ultimi alberi saranno stati tagliati,
il cielo cadrà sopra di noi.
5. Quando tutti furono scesi a terra, l’imbarcazione
si staccò dal molo.
6. La bufala è stata pubblicata da un sito
insospettabile.
7. Come vengono chiamati i greci da Omero?
8. Eccomi di nuovo qui! Vi sono mancata?

9. Mi pento amaramente di essere tornato sui


miei passi.

10. Credo che l’ultimo romanzo non sia ancora stato


Il verbo

tradotto in italiano.
4

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LIVELLO 2 - Morfologia

2 RICONOSCERE
·· Cerchia i verbi alla forma passiva, poi, se è indicato, individua
chi/che cosa compie l’azione subita dal soggetto (cioè individua
il compl. d’agente o di causa efficiente). Attenzione: non tutte
le frasi sono passive.

1. È la seconda volta che viene rimproverato dal mister perché non


passa la palla. 2. Tale posizione non fu accolta positivamente da tutto
il mondo scientifico e ancora oggi è oggetto di dibattito. 3. Siamo
rimasti molto stupiti quando siamo venuti al corrente di quanto è
successo lo scorso agosto. 4. Il condannato veniva allontanato dalla
città nella quale aveva commesso il crimine per un periodo di tempo
proporzionale alla colpa. 5. L’evento sarà ricordato dalle persone che
vi hanno assistito come l’iniziativa culturale più significativa degli
ultimi cinque anni. 6. Che cosa saresti disposto a fare per i tuoi
amici? 7. L’orlo del cratere è stato eroso dalle intemperie, dando
origine alla sua caratteristica forma a falce di luna. 8. Che sia
sbadata non giustifica il fatto di arrivare sempre in ritardo senza
neanche avvisare.

SI
INVAL
3 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
·· Indica se i verbi delle seguenti frasi sono alla forma attiva [A] o
alla forma passiva [P], poi trasforma le frasi con verbi attivi alla
forma passiva e quelle con verbi passivi alla forma attiva.

1. Poi un giorno venne tradito da una delle sue guardie del corpo. [ ]

2. La sua poesia è stata scartata al concorso. [ ]

3. Ah, se solo lo avessero fermato in tempo! [ ]

4. Ogni cinque assenze la giustificazione deve essere firmata da un


genitore. [ ]

5. Racconti un sacco di frottole. [ ]

6. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. [ ]


Il verbo


4

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Unità 3 - Forma attiva e passiva

7. Da chi vennero costruite le piramidi? [ ]

8. Le consegnerò la lettera personalmente. [ ]

SI
INVAL
4 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
· · · Individua le costruzioni con il “si passivante” (non tutte le frasi
ne contengono una) e trasformale in forme passive, come
nell’esempio.

Es. Da noi le frittelle si fanno con il riso.


 → sono fatte / vengono fatte

1. La bruschetta si condisce con olio extravergine d’oliva.

2. Ci si sposa sempre meno e si divorzia sempre di più.

3. Mah, si dicono tante cose, chissà qual è la verità.

4. Cercasi pizzaioli in Australia.

5. Proseguendo in discesa per una mezz’oretta si arriva al lago.

6. Succede che non ci si accorga di essere in onda e che si facciano


delle gaffe in diretta.

7. Quando si corre si perdono liquidi.

8. Il cielo si oscurò d’improvviso e iniziò la tempesta più violenta che


si fosse mai vista.

9. Quest'anno si portano molto giacche e cappotti oversize, lunghi e


larghi.
Il verbo


4

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LIVELLO 2 - Morfologia

5 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con gli ausiliari passivanti adatti al
contesto, scegliendoli tra quelli dati in elenco.
vanno • sono rimasti • andava • va • verrà • finì • vengono

1. Ristrutturò la chiesa precedente di impianto gotico, che però


distrutta da un incendio nel 1883. 2. Due
ragazzi feriti, per fortuna in modo lieve, a causa
dell’esplosione di un petardo. 3. I campi 94-95 del modulo non
compilati. 4. Il prezzo non è trattabile:
qualunque proposta di acquisto a un prezzo inferiore non
neanche presa in considerazione. 5. Le banane
che arrivano sulle nostre tavole raccolte ancora
verdi e conservate in celle frigorifere. 6. Tanto prima o poi
fatto: abbiamo fatto bene a non rimandare ancora. 7. In questa casa
niente sprecato.

6 SCRIVERE
·· Per ognuno dei gruppi soggetto + verbo dati scrivi una frase
passiva, impiegando la struttura passivante più opportuna e
aggiungendo tutti gli elementi che ritieni necessari, come
nell’esempio.
Es. l'avocado + conservare  → L’avocado non va conservato in frigo,
 perché il freddo ne rallenta la maturazione.

1. due lingue ufficiali + parlare 

2. i pro e i contro + considerare 

3. il faro + vedere 

4. il punteggio + calcolare 

5. la forma passiva + confondere 


Il verbo

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Unità 3 - Forma attiva e passiva

6. un unicorno + avvistare 

SI
INVAL
7 CORREGGERE
· · · Individua gli errori nell’uso dei passivi e scrivi le forme corrette
nelle righe sottostanti.

La notizia che si era pubblicata da un noto giornale scandalistico ed


era rimbalzata in men che non si dica sui social di mezzo mondo era
una bufala. È stato assicurato oggi, nel corso di una lunga intervista,
dalla famiglia della cantante, la cui reputazione è venuta gravemente
compromessa dal fake. «Non si può stravolgere la vita di una persona
con tanta leggerezza, e soprattutto è inammissibile che ci si arricchisca
con menzogne e cattiverie. Non si fanno giornalismo in questo modo!»
è quanto afferma la sorella della star mal dissimulando la sua rabbia.
«Si intraprenderà azioni legali contro i responsabili» continua, «Chi
ha sbagliato dovrà porgere le sue scuse e risarcire il danno causato».

SI
INVAL
8 TR ASFORMARE
· · · Individua le forme passive con ausiliare essere e trasformale in
costruzioni con il “si passivante” nelle righe sottostanti,
cambiando l’ordine delle parole se è necessario.

In paese era stata ritrovata una bomba inesplosa. Incredibile. A


quanto pare era rimasta piantata nella cantina del tabaccaio, Egidio,
per tutti quegli anni, senza che nessuno se ne accorgesse. Non era mai
stato sentito che una bomba potesse esplodere cinquant’anni dopo, e in
effetti al bar la maggior parte degli avventori diffidava. Dicevano:
«Figuriamoci! Io che sono stato in guerra le conosco, le bombe! Non
c’è nessun pericolo. Di sicuro verrà trovato un modo per sotterrarla
ben bene e fine della fiera». E invece un giorno vennero gli artificieri,
come nei film. Fu evacuato l’intero quartiere dove era stata trovata la
bomba e tutti gli abitanti (tranne i bambini, che in quel momento erano
a scuola) rimasero un paio d’ore chi al bar, chi in piazzetta, chi sotto i
tigli, a fare ipotesi su quello che sarebbe successo.


Il verbo


4

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2 LEZIONI SU
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UNITÀ 4 Forma riflessiva e


pronominale
I verbi assumono la forma riflessiva quando l’azione si riflette sul soggetto per mezzo
di un pronome atono (mi, ti, si, ci, vi, si). A seconda del modo verbale, il pronome
atono può precedere il verbo (mi vesto, vi siete alzati) o seguirlo, unendosi a esso a
formare un’unica parola (vestirsi, alzandosi, alzati!). Nei tempi composti, la forma
riflessiva ha sempre l’ausiliare essere.

Tipi di verbi riflessivi


I verbi riflessivi possono essere distinti in:
• riflessivi diretti (o propri): l’azione ricade direttamente sul soggetto. In questi casi il
pronome atono ha funzione di complemento oggetto
Mi lavo. (= lavo me stessa)
Vi siete già vestiti? (= avete vestito voi stessi?)
• riflessivi indiretti (o impropri, o apparenti): l’azione ricade indirettamente sul
soggetto. In questi casi il pronome atono ha funzione di complemento di termine, in
alcuni casi interpretabile anche come complemento di vantaggio o svantaggio
(vedi M7_U1), mentre il complemento oggetto è un altro elemento della frase
Mi lavo le mani. (= lavo le mani a me stessa)
Perché vi siete messi la cravatta? (= avete messo la cravatta a voi stessi)
Mi sono preparato la cena. (= ho preparato la cena a me stesso/per me stesso)
• riflessivi reciproci: due o più soggetti compiono l’azione l’uno nei confronti
dell’altro. Questi riflessivi possono essere diretti:
Mara e Andrea non si salutano più. (= Mara non saluta Andrea e Andrea non
saluta Mara)
La cosa più importante è rispettarsi. (= avere rispetto l’uno dell’altro)
o indiretti:
Io e Claudio ci siamo inviati molte mail. (= io ho inviato molte mail a lui e lui ha
inviato molte mail a me)

ATTENZIONE RIFLESSIVO DIRETTO, INDIRETTO O RECIPROCO?

Alcuni verbi assumono la funzione di riflessivi diretti, indiretti o recipro-


ci a seconda del contesto. Osserva:
Il verbo

Non si lavava da una settimana. (riflessivo diretto)


4

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Unità 4 - Forma riflessiva e pronominale

Si è lavata i denti. (riflessivo indiretto)


Si lavavano a vicenda e barrivano dal divertimento. (riflessivo
diretto reciproco)
I due gattini leccandosi si lavavano il musetto a vicenda. (riflessivo
indiretto reciproco)

Alcuni verbi possono assumere la forma riflessiva con un valore intensivo (riflessivi
intensivi o d’affetto) per segnalare il coinvolgimento emotivo del soggetto nell’azione.
In questi casi il pronome atono potrebbe essere omesso (modificando l’ausiliare) senza
che la frase cambi di significato:
Mi sono bevuto un caffè doppio.
Si beccò una bella sgridata.

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
·· Analizza i verbi riflessivi in evidenza indicando con una crocetta
PER INIZIARE

se sono riflessivi diretti [D] o indiretti [I] e se hanno o meno


valore reciproco [R], come nell’esempio.
D I R

1. Non ci siamo mai amati così tanto. ✗ ✗


2. Ti sei fatta male?

3. Giulio e Fede si mandano messaggini tutto il giorno.

4. Sì, ci conosciamo di vista.

5. Insomma, preparatevi al peggio.

6. Mi metto una giacca e arrivo.

7. Vorrei che potessi vederti.

8. Renzo si tocca la barba tutto il tempo.

9. Le due vecchiette si tenevano per mano.

10. Tra noi non ci nascondiamo nulla.

SI
INVAL
2 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi riflessivi. Attenzione: non
tutte le frasi ne contengono uno.

1. Hai presente quando sei seduto dal parrucchiere e ti domandi se sei


sempre stato così brutto? 2. Non si vede un tubo! 3. Mi è sembrato di
liberarmi da un peso. 4. Lo fate apposta a vestirvi uguali, perché la
Il verbo

gente non possa riconoscervi. 5. Ogni volta che ci torno ci rivediamo e


4

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LIVELLO 2 - Morfologia

lei mi racconta com’è andata la sua settimana. 6. Credimi, mi


rincresce di doverti sgridare. 7. Si tuffava in mare dal dirupo più alto
con un’incoscienza che mi spaventava e mi affascinava allo stesso
tempo. 8. Mi dici perché ti castighi sempre così tanto?

3 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
·· Sostituisci le espressioni in evidenza con il riflessivo opportuno,
poi indica se è un riflessivo diretto [D], indiretto [I], diretto
reciproco [DR] o indiretto reciproco [IR].

1. Mauro e Cate non vanno d’accordo ma l’uno rispetta l’altra.

 [ ]
2. Ha fatto avanti sé stesso con la sua compagna di banco.

 [ ]
3. Mettete voi stessi nei miei panni!

 [ ]
4. Stiamo raccontando a noi stessi un mucchio di bugie.

 [ ]
5. Devo obbligare me stessa a rimanere calma.

 [ ]
6. Avevano mentito l’uno all’altra per anni.

 [ ]
7. Gli uni hanno mandato gli altri cordialmente al diavolo.

 [ ]

4 SCRIVERE
· · · Per ogni verbo scrivi una frase in cui abbia valore di riflessivo
diretto, una in cui abbia valore di riflessivo indiretto, una in cui
abbia valore di riflessivo reciproco, diretto o indiretto.

• lavarsi
(diretto) 

(indiretto) 

(reciproco) 
Il verbo

• guardarsi
4

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Unità 4 - Forma riflessiva e pronominale

(diretto) 

(indiretto) 

(reciproco) 

• rimproverarsi
(diretto) 

(indiretto) 

(reciproco) 

I verbi intransitivi pronominali


I verbi intransitivi pronominali sono verbi intransitivi costruiti con un pronome atono
riflessivo, che però non hanno valore riflessivo, poiché in essi il pronome non ha valore
autonomo: esso è parte integrante del verbo e non svolge funzione di complemento
oggetto né di complemento di termine.

A questo gruppo appartengono:


• verbi intransitivi costruiti obbligatoriamente con un pronome atono, i quali non
presentano alcuna forma senza pronome, come pentirsi, arrabbiarsi, accorgersi,
congratularsi, impadronirsi, ribellarsi ecc. (non esistono le forme *pentire,
*arrabbiare ecc.).
Ci siamo imbattuti in un libro interessantissimo. (non significa *abbiamo
imbattuto noi stessi; il verbo *imbattere, senza pronome, non esiste).
Ma non ti arrendi mai? (non significa *arrendi te stesso. Il verbo *arrendere, da
solo, non esiste)
• alcuni verbi, transitivi o intransitivi, che possono presentare due forme: una senza
pronome e una con il pronome. Nella loro forma pronominale, sono tutti
intransitivi. In alcuni casi la forma pronominale e quella non pronominale hanno lo
stesso significato, e la scelta tra l’una e l’altra è facoltativa:
Non mi ricordo dei particolari. (intransitivo pronominale)
Non ricordo i particolari. (transitivo non pronominale)

In altri casi le due forme hanno significati diversi:


Una pioggia scrosciante si abbatté sulle loro schiere. (intransitivo pronominale)
Pietro abbatté il faggio a colpi di accetta. (transitivo non pronominale)

ATTENZIONE FUNZIONE DELLA PARTICELLA “SI”

La particella “si” può avere diverse funzioni. Può essere:


• pronome riflessivo diretto: Si fa sempre notare!
Il verbo

(= fa notare sé stessa)
4

261

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LIVELLO 2 - Morfologia

• pronome riflessivo indiretto: Si è fatta un regalo.


(= ha fatto un regalo a sé stessa)
• pronome riflessivo reciproco, diretto o indiretto: Quando si vedono si
fanno un mucchio di complimenti.
(= quando l’uno vede l’altro, l’uno fa all’altro un sacco di
complimenti)
• pronome di verbo intransitivo pronominale: Non si accorgerà di
niente.
(voce del verbo accorgersi, pronome obbligatorio)
• particella passivante: La Sacher si fa con il cioccolato fuso.
(= è fatta / viene fatta / va fatta con il cioccolato fuso)

ma anche, come vedremo (vedi M4_U5):


• particella impersonale: Si sta proprio bene qui.
(= la gente sta / tutti stanno proprio bene qui)

5 COMPLETARE E ANALIZZARE
· Completa le seguenti frasi con il pronome atono riflessivo
PER INIZIARE

opportuno, poi indica se il verbo è riflessivo [R] o intransitivo


pronominale [IP].
R IP
1. considero fortunato, perché sono nato in un
Paese tutto sommato ricco e pacifico.
2. Credo che a volte sottovalutiamo senza
nessun motivo.
3. susseguono le iniziative di solidarietà
per i terremotati.
4. Capisci di non essere più un bambino
quando addormenti sul divano e
svegli sul divano.
5. Ero così infuriata con me che
sarei data uno schiaffo.
6. I ghiacciai di tutto il mondo stanno
sciogliendo.
7. E poi stupisci se nessuno si fida più di te?
8. Far i complimenti da soli è pericoloso
oltre che inelegante.
9. Esci a fare una passeggiata! Non
Il verbo

alzi dalla sedia da stamattina!


4

262

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Unità 4 - Forma riflessiva e pronominale

SI
INVAL
6 RICONOSCERE
·· Nel seguente testo sottolinea i verbi riflessivi e cerchia i verbi
intransitivi pronominali.

In quel paese viveva una bambina che si chiamava Cappuccetto Rosso.


Un giorno la mamma la mandò a trovare sua nonna, che si era
ammalata. Cappuccetto Rosso prese il cesto pieno di vivande che le
aveva dato sua mamma, si mise la mantellina con il cappuccio rosso e
si inoltrò nel folto del bosco. Poco prima che si salutassero sulla
soglia, la mamma si era raccomandata dicendole: se incontri il lupo
non lasciarti abbindolare dalle sue parole gentili. Cappuccetto le aveva
risposto di sì, ma era una bimba molto smemorata, per cui quando si
imbatté nel lupo si era già dimenticata della promessa. Il lupo le
chiese dove fosse diretta in modo molto cortese e lei gli rispose che
stava andando dalla nonna malata. Il lupo arrivò alla capanna della
nonna prima di Cappuccetto, divorò la nonna in un sol boccone, si
travestì con le sue vesti e si infilò nel suo letto...

SI
INVAL
7 ANALIZZARE
· · · Indica con una crocetta se le voci verbali con “si” in evidenza
sono riflessive [R], intransitive pronominali [IP] o strutture con
il “si” passivante [P].
R IP P

1. Le tradizioni culinarie si tramandano di


generazione in generazione.

2. Chi russa si addormenta sempre per primo.

3. Ti si sono slegati i lacci delle scarpe.

4. Come si richiede una password nuova per


il Registro elettronico?

5. Eppure si capivano senza bisogno di parole.

6. Si sono regalati una notte in un hotel di lusso.

7. Una formichina si arrampicava faticosamente


su un filo d’erba.

8. Non vorrei che si alimentassero aspettative


eccessive.

9. Certi sogni si avverano.


Il verbo

10. In foto non si piace mai.


4

263

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MAPPA
UNITÀ 4

IL VERBO

CONSIDERANDO
LA FORMA (O DIÀTESI)
PUÒ ESSERE

ATTIVO PASSIVO

SE SE

IL SOGGETTO IL SOGGETTO
COMPIE L'AZIONE SUBISCE L'AZIONE

Mara ha pettinato La bambola è stata


la bambola. pettinata da Mara.

SI FORMA CON

ESSERE + PART. PASSATO è fatto

VENIRE + PART. PASSATO (SOLO TEMPI SEMPLICI) viene fatto

ANDARE + PART. PASSATO


va fatto
(= IDEA DI DOVERE, SOLO TEMPI SEMPLICI)

ANDARE, RIMANERE, FINIRE + PART. PASSATO è andato


(CON VERBI CON SIGNIFICATO NEGATIVO) perso

SI PASSIVANTE si cercano

264

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RIFLESSIVO

SE

L'AZIONE SI RIFLETTE SUL SOGGETTO

Mara si è pettinata.

PUÒ ESSERE

DIRETTO Mara si lava.

INDIRETTO Mara si lava i denti.

Mara e Luca si guardano. (DIRETTO)


RECIPROCO
DA NON Mara e Luca si scrivono. (INDIRETTO)
CONFONDERE
CON IL VERBO INTENSIVO Mara si è presa una cotta.

INTRANSITIVO PRONOMINALE Mara si è arrabbiata.

265

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 5 Verbi impersonali


Verbi personali e impersonali
I verbi impersonali sono verbi che esprimono azioni o condizioni non attribuibili a un
soggetto determinato. Sono detti personali, per contro, tutti i verbi che hanno un sog­
getto espresso nella frase o ne sottintendono uno:
Un temporale si è abbattuto sulle vigne. (soggetto espresso: verbo personale)
Sono corso alle vigne. (soggetto sottinteso “io”: verbo personale)
Su in collina grandinava. (soggetto inesistente: verbo impersonale)

I verbi impersonali propriamente detti


I verbi impersonali propriamente detti sono i verbi atmosferici (piovere, nevicare, tuo-
nare, grandinare ecc.). Nei modi finiti vengono impiegati alla 3a pers. sing. e nei tempi
composti ammettono anche l’ausiliare avere. In rari casi, alcuni verbi atmosferici posso­
no essere impiegati in modo personale, con un soggetto espresso.
Piove da una settimana!
È nevicato / Ha nevicato tutta la notte.
Dopo l’esplosione, piovevano banconote sui passanti! (soggetto espresso)

I verbi usati in forma impersonale


Qualsiasi altro verbo intransitivo o transitivo senza complemento oggetto espresso
può essere usato impersonalmente, facendo precedere la particella si alla 3a pers. sing.
del verbo. Possono essere usati in modo impersonale anche i verbi intransitivi prono-
minali e i verbi riflessivi, anteponendo alla terza persona singolare del verbo le due
particelle combinate “ci si”.
Si ride per non piangere.
In questo paese si beve molto.
Nella nostra famiglia si litiga moltissimo.
All’epoca ci si sposava giovani.
Non ci si accorse di nulla.
Il verbo

Quando questi verbi sono costruiti in modo impersonale, hanno l’ausiliare essere:
4
Si è riso, si è scherzato, ora parliamoci sul serio.
266

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Unità 5 - Verbi impersonali

In presenza della costruzione impersonale con la particella “si”, eventuali aggettivi o


nomi in funzione di nome del predicato o complemento predicativo vanno sempre al
plurale, generalmente maschile.
Quando si è stanchi si fa fatica a concentrarsi.
Quando si diventa genitori la vita cambia radicalmente.

LA CONCORDANZA DEL PARTICIPIO PASSATO


APPROFONDIAMO NEI VERBI IMPERSONALI
• Se alla forma personale il verbo presenta l’ausiliare avere, il participio passato
della forma impersonale si concorda al maschile singolare
Abbiamo riso molto.
Si è riso molto.
Avevamo discusso
Si era discusso.
• Se alla forma personale il verbo presenta l’ausiliare essere, il participio passato
della forma impersonale si concorda al plurale, generalmente maschile
Siamo andati al mare.
Si è andati al mare.
Ci siamo alzati presto.
Ci si è alzati presto.

ATTENZIONE IL SI IMPERSONALE O IL SI PASSIVANTE?

Come abbiamo visto nell’unità precedente, nelle forme “si + verbo alla
3ª pers. sing.” di verbi transitivi con oggetto espresso, la particella “si”
ha valore passivante, non impersonale. Ciò significa che il verbo costru-
ito con il “si” equivale a un verbo passivo il cui oggetto espresso è in
realtà, grammaticalmente, il soggetto della frase. Osserva:
Non si sta male in questo posto. (verbo intransitivo: forma
impersonale)
In Italia si parlano molti dialetti. (= molti dialetti [soggetto] sono
parlati, verbo transitivo con “oggetto” espresso: forma passivante)
In questo ristorante si mangia benissimo. (verbo transitivo senza
“oggetto” espresso: forma impersonale)
In questo ristorante si mangia un ottimo risotto ai funghi. (= un
ottimo risotto [soggetto] è mangiato, verbo transitivo con “oggetto”
espresso: forma passivante)

Altre costruzioni impersonali


Infine alcuni verbi e locuzioni che in presenza di un soggetto hanno valore personale
sono costruiti in modo impersonale quando il soggetto è costituito da un’intera frase
(proposizione soggettiva, vedi M9_U1).
Quel giorno accadde l’inverosimile. (forma personale)
soggetto
Il verbo

Quel giorno accadde che l’intera popolazione spense la televisione. (forma


4 impersonale) soggetto

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LIVELLO 2 - Morfologia

Tra queste forme troviamo:


• verbi come succede, accade, sembra, capita, bisogna (oggigiorno usato solo in modo
impersonale), basta, conviene ecc.
Sembra che non vi vediate da mesi.
Capita di parlare a vanvera.
Basterebbe che si sforzassero un po’.
• locuzioni formate dal verbo essere o altro verbo copulativo + un aggettivo, un
avverbio o un nome
È giusto che ci siano anche loro.
Era impossibile fare finta di niente.
È bene che tu lo sappia.
È un vero peccato che alla fine non vengano.

APPROFONDIAMO FORME IMPERSONALI O PASSIVANTI?


Introducono frasi soggettive anche locuzioni come:
• si dice, si pensa, si crede ecc.: Si dice che sia partita
• è vietato, è proibito, è permesso ecc.: È vietato calpestare l’erba.

Queste forme, simili alle precedenti in quanto alla costruzione e considerate imperso­
nali da alcune grammatiche, hanno per noi valore passivante, perché equivalgono
alle corrispondenti frasi passive “viene detto”, “viene pensato”, “viene vietato” ecc.

FACCIAMO IL PUNTO

La particella “si”
Come abbiamo visto, la particella “si” può avere una gran quantità di
funzioni. Può essere:
• pronome riflessivo (diretto, indiretto o reciproco): Si guardava allo
specchio.
• particella di verbo intransitivo pronominale: Si dimenticò di pagare.
• particella impersonale: In questa città non si dorme mai.
• particella passivante: Si attende una settimana di pioggia.

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi impersonali e quelli
PER INIZIARE

usati impersonalmente. Attenzione: non tutte le frasi ne


contengono uno.

1. Non bisogna mai contraddire mia moglie. Basta aspettare: lo farà


da sola. 2. Le previsioni dicono che domani in serata nevicherà sulle
Il verbo

coste liguri. 3. C’è del marcio in Danimarca. 4. Da lì si saliva con


4

268

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Unità 5 - Verbi impersonali

un’altra scala di pietra stretta e ripidissima che portava a una specie


di stanzotto senza finestre. 5. Quando piove su questo bosco pare che
gli strumenti più melodiosi del mondo si diano appuntamento per
suonare una melodia dolcissima. 6. Voi sapete perché i salmoni
risalgono la corrente dei fiumi? 7. Credo che se non ci si fida di
nessuno si rimane soli.

SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Nelle coppie di frasi indica tra parentesi in quale frase il verbo
in evidenza è usato in modo personale [P] e in quale è usato in
modo impersonale [I], come nell’esempio.

I]
Es. A volte accadeva che non venisse nessuno. [  
Tutto accadde all’improvviso. [P
  ]

1. Dopo l’eruzione pioveva cenere. [  ]


2. Pioveva sulla lava fumante. [  ]

3. Mi sembrava che Eugenio fosse preoccupato. [  ]


4. Eugenio mi sembrava preoccupato. [  ]

5. Tu non mi basti mai. [  ]


6. Non basta chiedere scusa! [  ]

7. È vero che è scappato in Tunisia? [  ]


8. È vero quel che hanno detto? [  ]

9. Che cosa sta capitando? [  ]


10. Mi è capitata una cosa incredibile. [  ]

3 TR ASFORMARE
·· Volgi le frasi alla forma impersonale, come nell’esempio.
Es. In questa casa tutti parlano a voce molto alta e si interrompono a
vicenda. → In questa casa si parla a voce molto alta e ci si

interrompe a vicenda.

1. È convinto di non saper fare qualcosa solo perché non ha mai


provato a farla. 

2. A volte dormo male perché non mi sono stancato fisicamente


durante il giorno. 
Il verbo


4

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LIVELLO 2 - Morfologia

3. Anni fa i giovani si sposavano prima perché non continuavano a


studiare e andavano a lavorare. 

4. Abbiamo litigato e ci siamo trattati male, ma poi ci siamo


riappacificati. 

5. Ecco perché ieri la gente è tornata a scendere in piazza e ha


protestato di fronte al Comune. 

6. Alla festa di Cloe abbiamo ballato e scherzato fino a tarda notte.

7. Per quanto io cerchi di mettermi nei suoi panni, non mi capacito


del suo atteggiamento aggressivo di questi giorni. 

8. Se mi fossi aspettato una reazione simile ora non mi sentirei tanto


confuso. 

SI
INVAL
4 RICONOSCERE
· · · Nei seguenti proverbi sottolinea i verbi impersonali o usati
impersonalmente (3 in tutto), facendo attenzione a non confonderli
con le costruzioni con il “si” passivante e con i verbi riflessivi.

1. A buon consiglio non si trova prezzo. 2. Chi si contenta gode.


3. A tavola non si invecchia. 4. Con le buone maniere si ottiene tutto.
5. A rubar poco si va in galera, a rubar tanto si fa carriera. 6. I panni
sporchi si lavano in famiglia. 7. Bisogna battere il ferro finch’è caldo.
8. Chi si vanta da solo non vale un fagiolo.

5 SCRIVERE
· · · Per ognuno dei verbi dati scrivi una frase seguendo le indicazioni
tra parentesi.

• resistere (impersonale):

• capire (“si” passivante):


Il verbo

270

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Unità 5 - Verbi impersonali

• imporre (riflessivo):

• pentirsi (impersonale):

• notare (“si” passivante):

• nascondere (riflessivo):

• vedere (“si” passivante):

• chiedere (riflessivo):

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Indica con una crocetta se le voci verbali con “si” in evidenza
sono verbi usati impersonalmente [I], riflessivi [R] o strutture con
il “si passivante” [P].

I R P

1. In inverno si potano i rami secchi.

2. Guardalo, si crede infallibile.

3. Spalanca le finestre, qui si muore di caldo!

4. Vorrei comprare un’automobile all’asta;


come si partecipa?

5. Narciso si specchiava chino sull’acqua.

6. Il maschio si riconosce dal piumaggio grigiastro.

7. Non si rivolgevano la parola da anni.

8. Si vola in semifinale!

9. In quella scuola, anziché studiare, si gozzovigliava


tutto il giorno.

10. Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano


a giocare.
Il verbo

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MAPPA
UNITÀ 5

IL VERBO

PUÒ ESSERE

PERSONALE

SE

HA UN SOGGETTO
io mangio, legge,
ESPRESSO
studiamo
O SOTTINTESO

IMPERSONALE

SE

• È UN VERBO
ATMOSFERICO
piove, nevica, gela
• NON HA UN
SOGGETTO

272

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PERSONALE USATO IMPERSONALMENTE

CON

SI + VERBO si ride, si scherza, ci si alza

Accadde che tutti spensero


VERBO / LOCUZIONE + il telefono. (diverso da
FRASE SOGGETTIVA Accadde l'impossibile.
(= SOGGETTO COSTITUITO → con sogg. e verbo
DA UNA FRASE INTERA) personale)
È bene che voi lo sappiate.

NOTA BENE:
COSTRUZIONI CON LA PARTICELLA SI

RIFLESSIVO → Lei si guarda.


INTR. PRONOMINALE → Lei si è innamorata.
IMPERSONALE → Si va al mare.
PASSIVO → Si sente un rumore.

273

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 6 Verbi ausiliari


Verbi al servizio di altri verbi
Alcuni verbi, oltre ad avere un significato autonomo, possono essere impiegati con altri
verbi, rispetto ai quali svolgono una funzione “di servizio”. Questi verbi al servizio di
altri possono essere distinti in: ausiliari, servili, fraseologici e causativi.

I verbi ausiliari
I verbi essere e avere sono detti ausiliari perché “aiutano” (danno ausilio, appunto) gli
altri verbi a formare i tempi composti e la forma passiva.

In particolare, il verbo essere si usa per formare:


• i tempi composti della maggior parte dei verbi intransitivi o usati intransitivamente
Siamo tornati dalle vacanze. (v. transitivo)
Paola è molto cambiata. (v. trans./intrans. usato intransitivamente)
• i tempi composti di tutti i verbi riflessivi e intransitivi pronominali
Si saranno conosciute alla festa di Claudio. (v. riflessivo)
Lo sapevo, ti sei arrabbiato. (v. intrans. pronominale)
• i tempi composti dei verbi impersonali (anche se per i fenomeni atmosferici è
accettata anche la forma con avere), dei verbi usati impersonalmente e delle
costruzioni con “si passivante”
È piovuto da voi? (v. impersonale)
Sarebbe bastato che lo dicessi. (v. usato impersonalmente)
Non si è fatto abbastanza. (costruzione con “si passivante”)
• la forma passiva dei verbi
Era stata fondata dagli Arabi.
È considerata la miglior cantante del momento.

Il verbo avere si usa per formare:


• i tempi composti di tutti i verbi transitivi attivi o dei verbi usati transitivamente
Abbiamo affittato un furgone. (v. transitivo)
Non avrei avuto dubbi. (v. transitivo)
Paola ha cambiato scuola. (v. trans./intrans. usato transitivamente)
• i tempi composti di alcuni verbi intransitivi
Il verbo

Hanno viaggiato tutta la notte.


4
Ha camminato sulla luna.

274

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Unità 6 - Verbi ausiliari

FACCIAMO IL PUNTO

AUSILIARI - ESSERE O AVERE

essere con verbi passivi sono stata spinta


fu visto

con verbi riflessivi e si è pettinato


intransitivi pronominali
si sono pentiti

con verbi alla forma si è camminato


impersonale o con il “si
passivante” (tranne con i
è sembrato
verbi atmosferici) si è ammesso (l’errore)
è piovuto / ha piovuto

avere con verbi transitivi attivi avete mangiato


avrebbero letto

essere (più frequente) con verbi intransitivi sono partite


o avere
ho giocato

I verbi che possono essere usati in modo transitivo o intransitivo nei


tempi composti hanno generalmente l’ausiliare avere quando sono transi-
tivi, e l’ausiliare essere quando sono intransitivi: Ho iniziato un corso
(trans.) / Il corso è iniziato (intrans.).

Alcuni verbi presentano entrambi gli ausiliari senza sostanziali cambia-


menti di significato: sono vissuta / ho vissuto; è nevicato / ha nevicato;
è trasalito / ha trasalito ecc.

In altri casi il diverso ausiliare è richiesto dalla diversa accezione del


verbo: Ho corso tutto il giorno (= mi sono spostato molto velocemente)
/ Sono corso appena ho saputo (= sono venuto rapidamente qui, a una
meta precisa).

Con i verbi intransitivi l’ausiliare non segue criteri costanti. Tendenzial-


mente, l’ausiliare è avere per azioni compiute “attivamente” dal sogget-
to (Ho lavorato; Ho riso) ed essere per azioni che il soggetto vive senza
prendervi parte attivamente (Sono nato; sono cresciuto) e per i verbi di
movimento (sono andata; ero arrivato). In realtà però le eccezioni a
questi criteri sono moltissime (Ho camminato; Ho ballato ecc.). La cosa
migliore in caso di dubbio è consultare il dizionario.

I verbi servili (vedi M4_U7) dovere, volere e potere formano i tempi composti con l’ausi­
liare del verbo “servito”, a meno che questo non sia essere o un verbo al passivo: in questi
Il verbo

casi l’ausiliare è avere.


4
Siamo dovute tornare presto. (il v. servito, tornare, avrebbe ausiliare essere)

275

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LIVELLO 2 - Morfologia

Abbiamo voluto fare le cose in grande. (il verbo servito, fare, avrebbe ausiliare avere)
Non avrebbe potuto essere più deludente. (il v. servito è essere)
Hanno dovuto essere perquisiti. (il v. servito è un verbo al passivo)

Gli altri verbi usati in funzione servile hanno come ausiliare avere.
Avrei preferito non farlo.
Ha sempre desiderato viaggiare.

I verbi causativi (vedi M4_U7) formano i tempi composti con l’ausiliare avere, a meno
che non siano riflessivi:
Avevano fatto tagliare l’albero.
Non li hanno lasciati parlare.
Mi sono fatta convincere.

ATTENZIONE I SIGNIFICATI AUTONOMI DI ESSERE E AVERE

I verbi essere e avere non hanno sempre la funzione di ausiliari; spesso


sono usati con significato autonomo.

In particolare il verbo essere ha valore autonomo quando è usato:


• con il significato di appartenere
Questo libro è di Susanna.
• con il significato di stare, trovarsi
Dove sei? Non ti vedo.
• con il significato di esistere, essere presente
Pronto, c’è Luca?
• con il significato di “essere originario”
Mirza è di Belgrado.
• con il significato di “essere destinato”
Questo libro è (= è destinato) per te.

Il verbo essere, inoltre, è impiegato spesso in funzione di copula, cioè


per collegare un aggettivo o un nome al soggetto, formando il predicato
nominale (vedi M6_U3):
La tua amica è molto simpatica.

Il verbo avere ha valore autonomo quando è usato:


• con il significato di possedere
I Rossi hanno una casa in montagna.
Il signor Rossi ha un caratteraccio.
• con il significato di soffrire
Avevo un mal di testa terribile.
• con il significato di ottenere, ricevere
Il verbo

4 Alla fine hai avuto la promozione?

276

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Unità 6 - Verbi ausiliari

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi essere e avere usati come

PER INIZIARE
ausiliari.

1. Quando è iniziato tutto avevo circa quindici anni: ho cominciato a


dipingere per caso, un pomeriggio d’autunno in cui non sapevo cosa
fare. 2. Chissà perché si ostinano a cercare forme di vita intelligenti
su altri pianeti quando ancora non ne abbiamo trovate sulla Terra.
3. L’uomo che era scomparso al largo delle coste del Messico è stato
ritrovato: è rimasto oltre un anno da solo su un’isola deserta del
Pacifico. 4. Hai presente quando hai la certezza di aver già conosciuto
qualcuno da qualche parte, e questa persona ti saluta con slancio
chiamandoti per nome mentre tu non hai la minima idea di chi sia? 5.
In un’altra circostanza ti avrei capito, ma questa volta sei andato
davvero troppo oltre. 6. Lo scorso fine settimana si è tenuto a Milano
un interessante convegno di letteratura fantascientifica al quale hanno
partecipato scrittori provenienti da tutto il mondo. 7. È sempre bello
avere qualcuno che ti ascolta. Ne ho parlato giustappunto ieri con il
muro della mia cameretta.

SI
INVAL
2 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi con l’ausiliare corretto.

1. Mentre vagavamo per il centro di Los Angeles ci


imbattuti nel mio attore americano preferito. 2. Ragazzi,
sviluppato tutti i punti previsti dalla scaletta?
riletto il tema prima di consegnarlo? 3. Dato che
successivamente i cambiamenti climatici fatto
scomparire il grande lago di Dakhla, le popolazioni
migrate verso ovest. 4. Lo Stage Theater am Potsdamer Platz, dove io
avuto la fortuna di assistere a uno spettacolo due
anni fa, progettato da Renzo Piano. 5. La più
perduta delle giornate è quella in cui non si riso.
6. Improvvisamente Giorgia si fermata, si
chinata, raccolto una
banconota da cinquanta euro e esclamato: questa
giornata iniziata meravigliosamente bene! 7. A
Il verbo

Maurizio non mai piaciute le canzoni troppo


4

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LIVELLO 2 - Morfologia

sdolcinate: gli sempre sembrate eccessivamente


distanti dalla vita reale.

3 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
·· Analizza i verbi in evidenza segnando con una crocetta la
descrizione corretta; poi volgili al passato prossimo impiegando
l’ausiliare opportuno, come nell’esempio.

TRANS. INTR. PASS. RIFL. IMPERS. PASSATO


ATTIVO O USATO O O STRUTT. PROSSIMO
O USATO INTR. INTR. CON “SI”
TRANS. PRON. PASSIV.

1. Nasce a Genova il
Yoga-nido.
✗ è nato

2. Sbaglio qualcosa.

3. Dario si commuove
davanti al quadro.

4. L’idea viene accolta


con entusiasmo.

5. Si ritiene necessario
intervenire.

6. Allora, scartate i
regali?

7. Le temperature
scendono in picchiata.

8. Corriamo il rischio di
mandare a monte
tutto.

9. La luna finisce dietro


una nuvola.

10. I miei genitori si


intromettono un po’
troppo.

11. Il micino viene


allevato da un cane.

12. Lavoriamo senza


sosta.

13. Si arriva a un accordo


mediante il dialogo.

14. Il film ha un gran


Il verbo

successo.
4

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Unità 6 - Verbi ausiliari

SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·· Indica se nelle seguenti frasi i verbi essere e avere hanno
funzione di ausiliare [Aus] o sono impiegati con significato
autonomo [Aut] sbarrando la descrizione corretta tra parentesi.

1. Ehi, c’è nessuno? [Aus] [Aut] 2. Non è che ho [Aus] [Aut] paura di
morire. Solo che non voglio esserci [Aus] [Aut] quando accadrà.
3. Non si è [Aus] [Aut] ancora capito che problema abbia [Aus] [Aut].
4. I capolavori oggi hanno [Aus] [Aut] i minuti contati. 5. Crocchetta,
dove ti eri [Aus] [Aut] cacciato? Guarda che disastro hai [Aus] [Aut]
combinato! 6. Un’ora prima dell’interrogazione si è [Aus] [Aut] sentita
male come al solito. Avevamo [Aus] [Aut] dubbi? 7. Avresti [Aus]
[Aut] dovuto ascoltarmi!

SI
INVAL
5 CORREGGERE
·· Nelle seguenti frasi sono presenti tre errori nell’uso degli
ausiliari. Individuali e scrivi sotto le forme corrette.
1. Oh-oh, mi è sembrato di vedere un gatto. 2. Quando me ne sono
accorta mi è venuta una rabbia… 3. Finché non si sarà presa una
decisione nessuno lascerà questa stanza. 4. Le stelle, sulle nostre
teste, sono continuate a cadere tutta la notte. 5. Avete letto bene le
istruzioni prima di iniziare a montarlo? 6. Sarebbe potuto essere tutto
più facile. 7. All’ombra dell’ultimo sole s’era assopito un pescatore.
8. Mi spiace cucciolo, non avrei dovuto partire. 9. Dopo averlo aiutato
a sconfiggere il Minotauro, Arianna fu abbandonata da Teseo sull’isola
di Nasso.

6 PRODURRRE
· · · Scrivi quattro frasi in cui i verbi essere e avere sono impiegati
come ausiliari o come verbi autonomi, seguendo le indicazioni.

• avere:
(ausiliare) 

(v. autonomo) 

• essere:
(ausiliare) 
Il verbo

(v. autonomo) 
4

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MAPPA
UNITÀ 6

I VERBI AL SERVIZIO DI ALTRI VERBI

POSSONO ESSERE

AUSILIARI

SONO

ESSERE E AVERE

CHE SI USA PER FORMARE CHE SI USA PER FORMARE

TEMPI COMPOSTI DI TUTTI TEMPI COMPOSTI DI


I VERBI TRANNE I TRANS. TUTTI I TRANS. ATTIVI
ATTIVI E ALCUNI INTR. E DI ALCUNI INTR.

sono andata, si l'ho chiamato,


sono vergognate, abbiamo lavorato
si è mangiato

NOTA BENE:
FORMA PASSIVA

è stato chiamato,
siamo stati visti NELLE COSTRUZIONI CON VOLERE,
POTERE, DOVERE + INFINITO:
SI USA L'AUSILIARE DEL VERBO
SERVILI "SERVITO" → Sono voluta andare.
Non hanno potuto fare nulla.
FRASEOLOGICI SI USA AVERE SE IL "SERVITO" È
ESSERE O CON VERBO PASSIVO
Avresti potuto essere più gentile.
CAUSATIVI Non ha voluto essere servito.

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 7 Verbi servili, fraseologici,


causativi
I verbi servili
I verbi servili sono verbi “al servizio” di altri verbi, che nella frase li seguono al modo
infinito, senza preposizioni. Essi portano un tratto del significato del verbo che segue,
esprimendone:
• la necessità: Hanno dovuto rimandare l’inaugurazione.
• la possibilità: Posso aiutarla?
• il desiderio o la volontà: Volevo chiederti un favore.

Oltre a dovere, volere e potere, sono usati in funzione di verbi servili i verbi desiderare,
sapere (nel senso di “essere in grado”), solere (= essere solito), osare, preferire quando
sono seguiti da un verbo all’infinito.
Non osò ribattere alle sue accuse.
Non ho saputo resistere!
Preferirei non farlo.

I verbi servili dovere, volere e potere formano i tempi composti con l’ausiliare del verbo
“servito”, a meno che questo non sia essere o un verbo al passivo: in questi casi l’ausiliare
è avere. L’uso dell’ausiliare avere quando il verbo servito richiederebbe l’ausiliare essere,
sempre più esteso, va considerato meno corretto (*Ha dovuto partire).
Ho dovuto lavorare tutto il giorno.
Non era potuta rimanere.
Saresti voluto venire?
Avresti potuto essere un po’ più delicato.
Non ha voluto essere disturbata.

Gli altri verbi usati in funzione servile hanno come ausiliare avere (tranne solere, difet­
tivo, sostituito spesso, specie nei tempi composti, dalla locuzione essere solito).
Ho sempre desiderato fare un viaggio con la Transiberiana.
Ha preferito tacere.

Quando il verbo servito è un verbo pronominale di qualsiasi tipo, l’ausiliare è essere se il


Il verbo

pronome atono è posto prima del verbo (Non si è voluta presentare); è avere se il prono­
4
me atono è posto in coda al verbo (Non ha voluto presentarsi).

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LIVELLO 2 - Morfologia

SIGNIFICATI AUTONOMI DI VOLERE, DOVERE,


ATTENZIONE SAPERE, DESIDERARE, PREFERIRE

Alcuni di questi verbi possono essere seguiti da un complemento oggetto


o da una proposizione oggettiva o soggettiva (vedi M9_U1). In queste
frasi non svolgono una funzione servile e in alcuni casi hanno un signifi-
cato diverso da quello che esprimono nell’uso servile.
Vuole imparare a ballare il tango. (verbo servile)
Vorrei un gelato. (verbo autonomo + compl. oggetto)
Voglio che tu sia felice. (verbo autonomo + prop. oggettiva)

Adesso dobbiamo andare. (verbo servile)


Mi deve (= è in debito di) una grossa somma di denaro. (verbo
autonomo + compl. oggetto)

Da tempo desideravo incontrarti. (verbo servile)


Desidererei una risposta. (verbo autonomo + compl. oggetto)
Desidero che esca immediatamente. (verbo autonomo + prop.
oggettiva)

Sai toccarti la punta del naso con la lingua? (verbo servile)


Non sa (= conosce) l’italiano. (verbo autonomo + compl. oggetto)
Sapete che mi siete mancati? (verbo autonomo + prop. oggettiva)

Preferirono rimanere a casa. (verbo servile)


Preferisci la fragola o il cioccolato? (verbo autonomo + compl.
oggetto)
Preferisco che questi soldi vengano usati per qualcosa di utile.
(verbo autonomo + prop. oggettiva)

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi volere, potere, dovere
PER INIZIARE

impiegati come verbi servili. Attenzione: in due frasi non ne


compare nessuno.

1. Preferirei di gran lunga odiarti che perderti continuando ad amarti.


2. Hai voluto la bicicletta? E mo’ pedala! 3. Lei non sa chi sono io!
Come osa contraddirmi? 4. Il Guercio mi deve 30 euro, ma non voglio
chiederglieli perché so che in questo momento ne ha più bisogno di me.
5. Nonostante avesse 24 anni non sapeva nuotare e non riusciva
nemmeno a rimanere a galla. 6. Vorrei un succo d’ananas e un panino
pomodoro e mozzarella. No, anzi, lo preferisco al prosciutto. 7. Non
riesco a credere che abbia potuto fare una cosa del genere! 8. Come
posso ritrovarla se non ho il numero di telefono e non so nemmeno il
suo nome? 9. Non oso pensare a cosa potrebbero fare se ne avessero
la possibilità! 10. Devo davvero complimentarmi con te: io non avrei
Il verbo

saputo trovare una scusa migliore!


4

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Unità 7 - Verbi servili, fraseologici, causativi

2 PRODURRE
·· Per ogni verbo dato scrivi una frase in cui abbia funzione di
verbo servile.

• volere: 

• potere: 

• dovere: 

• preferire: 

• sapere: 

SI
INVAL
3 CORREGGERE
·· Sottolinea gli errori nell’uso degli ausiliari con i verbi servili e
scrivi le forme corrette nelle righe sottostanti. Attenzione: non
tutte le frasi contengono errori.

1. Quest’anno l’ormai tradizionale incontro è dovuto essere sospeso


per mancanza di fondi pubblici. 2. Domenica mattina avrei preferito
starmene a letto fino a mezzogiorno, ma sono dovuto alzarmi presto
per ripassare fisica, visto che lunedì avevamo l’ultima verifica
dell’anno. 3. Se si avessero saputo adattare alle circostanze avrebbero
potuto limitare i danni, ma non ne hanno voluto sapere. 4. Non è mai
voluto essere leader: ha sempre preferito collaborare insieme agli altri
a parità di condizioni e di diritti. 5. Marzia l’avrebbe dovuto
immaginare che Ignazio non sarebbe potuto venire a vederla in teatro
neanche questa volta. 6. Che tu abbia potuto tenere testa a un padre
tanto autoritario è davvero sorprendente: nessuno dei tuoi fratelli era
mai osato contraddirlo. 7. Vorrei sapere a che cosa è servito vivere,
amare e soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati se così presto hai
dovuto partire.

I verbi fraseologici (o aspettuali)


I verbi fraseologici sono verbi che, uniti a un altro verbo, ne esprimono l’aspetto, cioè il
modo in cui l’azione si sviluppa nel tempo. Sono seguiti da un infinito introdotto da una
preposizione o da un gerundio. Essi possono esprimere:
Il verbo

• un’azione o una situazione colta nel suo svolgimento: stare + gerundio, andare +
4
gerundio

283

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LIVELLO 2 - Morfologia

Lo sto aspettando da un’ora!


La luce andava calando poco a poco.
• un’azione o una situazione che inizia: iniziare a, cominciare a, mettersi a + infinito
Tu inizia a scriverlo, poi vediamo.
Non avevi già cominciato a scriverlo?
• un’azione o una situazione che dura nel tempo: continuare a + infinito
Continuò a scrivere tutta la notte.
• un’azione o una situazione imminente: stare per, accingersi a, accennare a + infinito
Stavo per avvisarti.
• un’azione o una situazione che finisce: finire di, smettere di, cessare di, finirla di,
smetterla di, finire per / con + infinito
Non hai ancora finito di scrivere l’articolo?
Smetti di trovare scuse!
Finì col cedere alle sue richieste.
• un’azione che viene tentata o che riesce: tentare di, cercare di, provare a, riuscire a +
infinito
Cerca di consegnarlo in tempo.
Non riuscirò a consegnarlo per domani.

I verbi causativi
I verbi causativi esprimono un’azione causata dal soggetto, ma non compiuta da esso,
bensì fatta compiere o lasciata compiere ad altri. Vengono usati in funzione di causativi
i verbi fare e lasciare, seguiti dal verbo che esprime l’azione posto all’infinito.
La sua battuta mi ha fatto infuriare.
Lasciali giocare, sono bambini!

I verbi causativi formano i tempi composti con l’ausiliare avere (Questi esercizi mi han-
no fatto pensare moltissimo; Gonzalo ha lasciato riposare l’impasto per un’ora), a meno
che non siano alla forma riflessiva; in questo caso l’ausiliare è essere (Mi sono fatta ta-
gliare i capelli; Non vi siete lasciate ingannare!).

4 COMPLETARE + LESSICO
· Completa le seguenti frasi con i verbi fraseologici opportuni,
PER INIZIARE

scegliendoli tra quelli in elenco.


si accinge a • va • si è messo a • stanno • provate ad • stavo per •
smetterla di • continuavano a

1. Aveva già sessant’anni suonati, ma tutti


chiamarlo Nicolino. 2. Il Belgio varare una
Il verbo

legislazione in materia di stupefacenti simile a quella olandese.


4

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Unità 7 - Verbi servili, fraseologici, causativi

3. Oddio, ero convinta di aver fatto un ottimo compito di matematica,


ma adesso mi venendo un mucchio di dubbi.
4. appoggiare un po’ di peso sul piede
coinvolto: se provate dolore, la caviglia potrebbe essere rotta o
slogata. 5. dirgli che mi era mancato
moltissimo quando lui, improvvisamente,
piangere. 6. Da stamattina mi sono già innamorato cinque volte:
dovrei guardarmi continuamente allo specchio!
7. Ha avuto una brutta polmonite ma
migliorando giorno dopo giorno.

SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi fraseologici. Attenzione:
non tutte le frasi ne contengono uno.

1. Ma devi sempre riuscire a mettermi in imbarazzo davanti ai miei


amici? 2. Stupendo: il film non è ancora iniziato e tu stai già
russando. Dà veramente soddisfazione guardare la TV insieme a te.
3. Il saggio di fine anno continuò fino a mezzanotte inoltrata: quando
l’ultima bambina smise di suonare, mi invase un sollievo indescrivibile.
4. «Pronto. Ciao amore, cosa stai facendo?» «Niente, sono a pezzi,
sto per andare a letto, e tu?» «Oh, io sono in un pub, in piedi dietro
di te». 5. Gli italiani sono convinti di avere un’ottima alimentazione,
ma non sempre le cose stanno veramente così. 6. La sorpresa non
riuscì proprio benissimo: il festeggiato aveva scoperto tutto e dovette
far finta di sorprendersi perché gli amici non rimanessero delusi.
7. La più cruenta battaglia si svolse però nella reggia, dove
Neottolemo, il terribile figlio di Achille, tentava di entrare con
la forza.

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
· Indica se i verbi fare e lasciare nelle seguenti frasi sono
impiegati come causativi [C] o come verbi autonomi [A].
C A

1. Dovresti farti gli affari tuoi.

2. Non lasciarti abbindolare dalle sue promesse!

3. Hai fatto inferocire la Bestia, sarai contento.


Il verbo

4. Lasciami in pace per favore.


4

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LIVELLO 2 - Morfologia

5. I Longobardi ci hanno lasciato circa


duecento parole.

6. Farà scendere in campo il nuovo


acquisto nella prossima partita.

7. All’esame non mi hanno lasciato quasi parlare!

8. Non avremmo fatto in tempo comunque!

7 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con un verbo servile [S], fraseologico
[F] o causativo [C] seguendo le indicazioni tra parentesi.

1. Le loro idee [F] a camminare sulle


nostre gambe.

2. Se volete scoprire l’animale misterioso,


[S] unire tutti i puntini.

3. Fede, [C] stare Attila, non


tormentarlo.

4. Il regalo non [S] essere più


azzeccato, grazie!

5. Pronto? Sì, [F] arrivando. Ancora no,


sono sull’autobus, ma [F] per
scendere.

6. Quando scattò il rosso i due giocolieri


[F] a fare acrobazie in mezzo all’incrocio.

7. Accidenti! Mi sono [C] fregare di


nuovo dal fruttivendolo!

8. Vuoi che ti racconti come finisce o


[S] non saperlo, nel caso un giorno volessi guardartelo?

9. [F] di navigare su internet e


Il verbo

[F] a studiare!
4

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Unità 7 - Verbi servili, fraseologici, causativi

SI
INVAL
8 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· · · Sottolinea nelle seguenti frasi tutti i verbi servili, fraseologici e
causativi, poi trascrivili nella colonna corretta della tabella
sottostante.

1. Ragazze, potete anche rilassarvi per la prova costume, tanto in


spiaggia guarderanno solo i cellulari! 2. Le ultime notizie non fanno
altro che confermare ciò che già si sapeva: il clima sta subendo
drastiche variazioni in pochissimo tempo. 3. Ti chiederai chi me lo fa
fare di mettermi a imparare una lingua straniera a 60 anni. Posso solo
risponderti: il piacere dell’apprendimento non finisce mai! 4. Ognuno
dovrebbe lasciar fare agli altri il proprio lavoro. 5. Quando suo figlio,
di cinque anni, gli fa una domanda a cui non sa rispondere, comincia
ad arrampicarsi sugli specchi e finisce per confondergli le idee invece
di chiarirgliele. 6. La pioggia non accenna a smettere, ma per il
momento non dovrebbe esserci pericolo di allagamenti. 7. Se cerchi un
posto tranquillo a due passi dal mare dove poterti riposare dallo stress
cittadino, il nostro campeggio è quel che fa per te. 8. Se voleva solo
un pretesto per lasciarlo, forse non era così sincera come cercava di
far credere a tutti… 9. Maurizio è un venditore nato: quando ci si
mette d’impegno riuscirebbe a vendere una stufa nel deserto!
10. Continua a ripetere che le devo delle scuse, ma io non so che
cos’ho fatto di male per farla arrabbiare così tanto! 11. L’undicesimo
comandamento dovrebbe essere “Non ti farai i fatti degli altri se questi
non vorranno raccontarteli personalmente”. 12. Devi riconoscere che
Carla non finisce mai di stupire!

SERVILI FRASEOLOGICI CAUSATIVI

 1.   1.   1. 

 2.   2.   2. 

 3.   3.   3. 

 4.   4.   4. 

 5.   5. 

 6.   6. 

 7.   7. 

 8.   8. 
Il verbo

 9.   9. 

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MAPPA
UNITÀ 7

I VERBI AL SERVIZIO
IL VERBO
DI ALTRI VERBI

POSSONO ESSERE

AUSILIARI

SONO

ESSERE E AVERE

CHE SI USA PER FORMARE CHE SI USA PER FORMARE

TEMPI COMPOSTI DI TUTTI TEMPI COMPOSTI DI


I VERBI TRANNE I TRANS. TUTTI I TRANS. ATTIVI
ATTIVI E ALCUNI INTR. E DI ALCUNI INTR.

sono andata, si l'ho chiamato,


sono vergognate, abbiamo lavorato
si è mangiato
NOTA BENE:

FORMA PASSIVA
NELLE COSTRUZIONI CON VOLERE,
POTERE, DOVERE + INFINITO:
è stato chiamato, • SI USA L’AUSILIARE DEL VERBO
siamo stati visti “SERVITO”
Sono voluta andare.
Non hanno potuto fare nulla.
• SI USA AVERE SE IL “SERVITO” È
ESSERE O CON VERBO PASSIVO
Avresti potuto essere più gentile.
Non ha voluto essere servito.

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SERVILI

SONO

DOVERE,
POTERE, VOLERE

DESIDERARE, SAPERE,
SOLERE, PREFERIRE

PIÙ
VERBO “SERVITO” devo partire,
ALL'INFINITO vorrei restare,
non so resistere

NOTA BENE:
segue

ESSERE → Sei arrivata! (v. aus.) / Dove sei? (v. auton.)


AVERE → Ho finito. (v. aus.) / Ho ancora fame. (v. auton.)
VOLERE → Vuoi venire da me? (v. serv.) / Vuoi un gelato? (v. auton.)
DOVERE → Devo studiare. (v. serv.) / Ti devo tre euro. (v. auton.)
PREFERIRE → Preferisco stare a casa. (v. serv.) / Preferisco il mare. (v. auton.)
SAPERE → Non so rispondere. (v. serv.) / Non so l’inglese. (v. auton.)
RIUSCIRE → Riesci a raggiungermi? (v. fras.) / La sorpresa è riuscita. (v.
auton.)

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MAPPA
UNITÀ 7

I VERBI AL SERVIZIO
IL VERBO
DI ALTRI VERBI

POSSONO ESSERE

FRASEOLOGICI

SONO

STARE, ANDARE

PIÙ

sto studiando,
GERUNDIO
andavo perdendo

STARE PER, INIZIARE A,


FINIRE DI, SMETTERE DI ECC.

PIÙ

sto per iniziare,


inizia a scrivere,
INFINITO
finisci di leggere,
smetti di piangere

290

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CAUSATIVI

SONO

FARE, LASCIARE

PIÙ

la fa impazzire,
INFINITO
lasciami andare

NOTA BENE:

FARE → Si fa invitare. (v. caus.) / Fa una festa. (v. auton.)


LASCIARE → Lascialo parlare. (v. caus.) / Lascialo! (v. auton.)

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 8 Le coniugazioni
Come abbiamo visto, i verbi italiani sono raggruppati in tre classi di coniugazioni,
a seconda della desinenza dell’infinito presente:
• prima coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -are (amare, giocare ecc.)
• seconda coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ere (con desinenza
dell’infinito accentata: temere; o non accentata: lèggere)
• terza coniugazione: verbi che all’infinito terminano in -ire (partire, udire ecc.)

La maggior parte dei verbi della stessa coniugazione presenta le stesse desinenze,
per cui quando si conosce il modello di una coniugazione (il paradigma) si è in grado
di coniugare tutti verbi regolari che vi appartengono. I verbi che non rispettano, del
tutto o in parte, questo modello, sono detti verbi irregolari. Tra i verbi irregolari
troviamo gli ausiliari essere e avere, che presentano una coniugazione del tutto
anomala.

A seguire presentiamo i paradigmi dei due ausiliari essere e avere; di tre verbi regolari
delle tre coniugazioni in forma attiva; di un verbo alla forma passiva; di un verbo
riflessivo. Per convenzione, per indicare le persone del verbo impiegheremo i pronomi
personali riservati agli esseri umani e, tra questi, quelli di uso più comune; per i
participi passati adotteremo convenzionalmente il maschile, tranne nel caso della
terza persona singolare dei verbi con ausiliare essere, per la quale indicheremo le due
terminazioni corrispondenti ai due diversi soggetti.
Il verbo

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Unità 8 - Le coniugazioni

Il paradigma di essere
INDICATIVO
presente passato prossimo imperfetto trap. prossimo
io sono io sono stato io ero io ero stato
tu sei tu sei stato tu eri tu eri stato
lui/lei è lei/lui è stato/a lui/lei era lui/lei era stato/a
noi siamo noi siamo stati noi eravamo noi eravamo stati
voi siete voi siete stati voi eravate voi eravate stati
loro sono loro sono stati loro erano loro erano stati

passato remoto trap. remoto futuro semplice futuro anteriore


io fui io fui stato io sarò io sarò stato
tu fosti tu fosti stato tu sarai tu sarai stato
lui/lei fu lui/lei fu stato/a lui/lei sarà lui/lei sarà stato/a
noi fummo noi fummo stati noi saremo noi saremo stati
voi foste voi foste stati voi sarete voi sarete stati
loro furono loro furono stati loro saranno loro saranno stati

CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io sia che io sia stato che io fossi che io fossi stato
che tu sia che tu sia stato che tu fossi che tu fossi stato
che lui/lei sia che lui/lei sia stato/a che lui/lei fosse che lui/lei fosse stato/a
che noi siamo che noi siamo stati che noi fossimo che noi fossimo stati
che voi siate che voi siate stati che voi foste che voi foste stati
che loro siano che loro siano stati che loro fossero che loro fossero stati

CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io sarei io sarei stato ---
tu saresti tu saresti stato sii
lui/lei sarebbe lui/lei sarebbe stato/a ---
noi saremmo noi saremmo stati ----
voi sareste voi sareste stati siate
loro sarebbero loro sarebbero stati ---

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIO


Il verbo

presente passato presente passato presente passato


4 essere essere stato (essente) stato essendo essendo stato

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LIVELLO 2 - Morfologia

Il paradigma di avere
INDICATIVO
presente passato prossimo imperfetto trap. prossimo
io ho io ho avuto io avevo io avevo avuto
tu hai tu hai avuto tu avevi tu avevi avuto
lui/lei ha lui/lei ha avuto lui/lei aveva lui/lei aveva avuto
noi abbiamo noi abbiamo avuto noi avevamo noi avevamo avuto
voi avete voi avete avuto voi avevate voi avevate avuto
loro hanno loro hanno avuto loro avevano loro avevano avuto

passato remoto trap. remoto futuro semplice futuro anteriore


io ebbi io ebbi avuto io avrò io avrò avuto
tu avesti tu avesti avuto tu avrai tu avrai avuto
lui/lei ebbe lui/lei ebbe avuto lui/lei avrà lui/lei avrà avuto
noi avemmo noi avemmo avuto noi avremo noi avremo avuto
voi aveste voi aveste avuto voi avrete voi avrete avuto
loro ebbero loro ebbero avuto loro avranno loro avranno avuto

CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io abbia che io abbia avuto che io avessi che io avessi avuto
che tu abbia che tu abbia avuto che tu avessi che tu avessi avuto
che lui/lei abbia che lui/lei abbia avuto che lui/lei avesse che lui/lei avesse avuto
che noi abbiamo che noi abbiamo avuto che noi avessimo che noi avessimo avuto
che voi abbiate che voi abbiate avuto che voi aveste che voi aveste avuto
che loro abbiano che loro abbiano avuto che loro avessero che loro avessero avuto

CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io avrei io avrei avuto ---
tu avresti tu avresti avuto abbi
lui/lei avrebbe lui/lei avrebbe avuto ---
noi avremmo noi avremmo avuto ---
voi avreste voi avreste avuto abbiate
loro avrebbero loro avrebbero avuto ---

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIO


Il verbo

presente passato presente passato presente passato


4 avere avere avuto (avente) avuto avendo avendo avuto

294

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Unità 8 - Le coniugazioni

1a coniugazione attiva: amare


INDICATIVO
presente passato prossimo imperfetto trap. prossimo
io amo io ho amato io amavo io avevo amato
tu ami tu hai amato tu amavi tu avevi amato
lui/lei ama lui/lei ha amato lui/lei amava lui/lei aveva amato
noi amiamo noi abbiamo amato noi amavamo noi avevamo amato
voi amate voi avete amato voi amavate voi avevate amato
loro amano loro hanno amato loro amavano loro avevano amato

passato remoto trap. remoto futuro semplice futuro anteriore


io amai io ebbi amato io amerò io avrò amato
tu amasti tu avesti amato tu amerai tu avrai amato
lui/amò lui/lei ebbe amato lui/lei amerà lui/lei avrà amato
noi amammo noi avemmo amato noi ameremo noi avremo amato
voi amaste voi aveste amato voi amerete voi avrete amato
loro amarono loro ebbero amato loro ameranno loro avranno amato

CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io ami che io abbia amato che io amassi che io avessi amato
che tu ami che tu abbia amato che tu amassi che tu avessi amato
che lui/lei ami che lui/lei abbia amato che lui/lei amasse che lui/lei avesse amato
che noi amiamo che noi abbiamo amato che noi amassimo che noi avessimo amato
che voi amiate che voi abbiate amato che voi amaste che voi aveste amato
che loro amino che loro abbiano amato che loro amassero che loro avessero amato

CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io amerei io avrei amato ---
tu ameresti tu avresti amato ama
lui/lei amerebbe lui/lei avrebbe amato ---
noi ameremmo noi avremmo amato ---
voi amereste voi avreste amato amate
loro amerebbero loro avrebbero amato ---

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIO


Il verbo

presente passato presente passato presente passato


4 amare avere amato amante amato amando avendo amato

295

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LIVELLO 2 - Morfologia

2a coniugazione attiva: temere


INDICATIVO
presente passato prossimo imperfetto trap. prossimo
io temo io ho temuto io temevo io avevo temuto
tu temi tu hai temuto tu temevi tu avevi temuto
lui/lei teme lui/lei ha temuto lui/lei temeva lui/lei aveva temuto
noi temiamo noi abbiamo temuto noi temevamo noi avevamo temuto
voi temete voi avete temuto voi temevate voi avevate temuto
loro temono loro hanno temuto loro temevano loro avevano temuto

passato remoto trap. remoto futuro semplice futuro anteriore


io temetti io ebbi temuto io temerò io avrò temuto
tu temesti tu avesti temuto tu temerai tu avrai temuto
lui/lei temette lui/lei ebbe temuto lui/lei temerà lui/lei avrà temuto
noi tememmo noi avemmo temuto noi temeremo noi avremo temuto
voi temeste voi aveste temuto voi temerete voi avrete temuto
loro temettero loro ebbero temuto loro temeranno loro avranno temuto

CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io tema che io abbia temuto che io temessi che io avessi temuto
che tu tema che tu abbia temuto che tu temessi che tu avessi temuto
che lui/lei tema che lui/lei abbia temuto che lui/lei temesse che lui/lei avesse temuto
che noi temiamo che noi abbiamo temuto che noi temessimo che noi avessimo temuto
che voi temiate che voi abbiate temuto che voi temeste che voi aveste temuto
che loro temano che loro abbiano temuto che loro temessero che loro avessero temuto

CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io temerei io avrei temuto ---
tu temeresti tu avresti temuto temi
lui/lei temerebbe lui/lei avrebbe temuto ---
noi temeremmo noi avremmo temuto ---
voi temereste voi avreste temuto temete
loro temerebbero loro avrebbero temuto ---

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIO


Il verbo

presente passato presente passato presente passato


4 temere avere temuto (temente) temuto temendo avendo temuto

296

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Unità 8 - Le coniugazioni

3a coniugazione attiva: partire


INDICATIVO
presente passato prossimo imperfetto trap. prossimo
io parto io sono partito io partivo io ero partito
tu parti tu sei partito tu partivi tu eri partito
lui/lei parte lui/lei è partito/a lui/lei partiva lui/lei era partito/a
noi partiamo noi siamo partiti noi partivamo noi eravamo partiti
voi partite voi siete partiti voi partivate voi eravate partiti
loro partono loro sono partiti loro partivano loro erano partiti

passato remoto trap. remoto futuro semplice futuro anteriore


io partii io fui partito io partirò io sarò partito
tu partisti tu fosti partito tu partirai tu sarai partito
lui/lei partì lui/lei fu partito/a lui/lei partirà lui/lei sarà partito/a
noi partimmo noi fummo partiti noi partiremo noi saremo partiti
voi partiste voi foste partiti voi partirete voi sarete partiti
loro partirono loro furono partiti loro partiranno loro saranno partiti

CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io parta che io sia partito che io partissi che io fossi partito
che tu parta che tu sia partito che tu partissi che tu fossi partito
che lui/lei parta che lui/lei sia partito/a che lui/lei partisse che lui/lei fosse partito/a
che noi partiamo che noi siamo partiti che noi partissimo che noi fossimo partiti
che voi partiate che voi siate partiti che voi partiste che voi foste partiti
che loro partano che loro siano partiti che loro partissero che loro fossero partiti

CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io partirei io sarei partito ---
tu partiresti tu saresti partito parti
lui/lei partirebbe lui/lei sarebbe partito/a ---
noi partiremmo noi saremmo partiti ----
voi partireste voi sareste partiti partite
loro partirebbero loro sarebbero partiti ---

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIO


Il verbo

presente passato presente passato presente passato


4 partire essere partito (partente) partito partendo essendo partito

297

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LIVELLO 2 - Morfologia

Particolarità dei verbi


Prima coniugazione
• i verbi in -care e -gare (giocare, pregare) mantengono il suono duro in tutta la
coniugazione, aggiungendo una h davanti alla i e alla e: giochi, giocherò; preghiate;
pregheremmo ecc.
• i verbi in -ciare (baciare, cominciare), -giare (mangiare, elogiare), -sciare (lasciare,
lisciare) perdono la i della radice davanti a i o e: baci, mangerai, lasceremo ecc.
• i verbi in -iare (inviare, studiare, avviare ecc.) conservano la i della radice davanti a
un’altra i quando la prima è accentata (invìi, avvìi), mentre la perdono quando non è
accentata (studi)
• i verbi in -gnare (sognare, bagnare) mantengono la i della desinenza alla 1a pers.
plur. dell’indicativo e del congiuntivo e alla 2a pers. plur. del congiuntivo: sogniamo,
che sogniamo, che sogniate ecc. (ma si sta diffondendo anche la grafia senza i:
sognamo)
• i verbi in -eare (creare, delineare) conservano la e della radice in tutta la
coniugazione, anche davanti ad altra e: creerò, delineerei ecc.
• i verbi con dittongo uo (suonare) nelle forme accentate sulla radice mantengono il
dittongo (suòno) ma possono semplificarlo in o (anche se la semplificazione non è
obbligatoria, ed è sempre meno diffusa) nelle forme in cui la radice non è accentata:
sonavo/suonavo ecc.

Seconda coniugazione
• moltissimi verbi della 2a coniugazione sono irregolari
• fanno parte della 2a coniugazione anche i verbi in -arre (trarre e composti), -orre
(porre e composti) e -urre (es. condurre, dedurre, tradurre, produrre, sedurre)
• nei verbi in -cere, -gere, -scere (vincere, sorgere, crescere), la c e la g hanno suono
duro davanti ad -a, -o (vinco, sorga, cresco) e suono dolce davanti a -e, -i (vince,
sorgi, cresce)
• alcuni verbi irregolari tuttavia (piacere, tacere, giacere ecc.) mantengono sempre il
suono dolce, cioè aggiungono una i prima di -a, -o, spesso raddoppiando anche la
consonante della radice (piaccio, piacciamo ecc.)
• molti verbi della 2a coniugazione presentano due forme per la 1a e 3a pers. sing. e per
la 3a pers. plur. del passato remoto: temei/temetti, temé/temette, temerono/temettero
• i verbi in -gnere (spegnere) mantengono la i della desinenza alla 1a pers. plur.
dell’indicativo e del congiuntivo e alla 2a pers. plur. del congiuntivo: spegniamo,
che spegniamo, che spegniate ecc. (ma si sta diffondendo anche la grafia senza i:
spegnamo)
• i verbi con dittongo uo (muovere) nelle forme accentate sulla radice mantengono il
dittongo (muòvo), ma possono anche semplificarlo in o (anche se la semplificazione
non è obbligatoria ed è sempre meno diffusa) nelle forme in cui la radice non è
accentata: moviamo/muoviamo ecc. La semplificazione è obbligatoria in sillaba
Il verbo

terminante per consonante (mossi)


4

298

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Unità 8 - Le coniugazioni

Terza coniugazione
• i verbi della 3a coniugazione si dividono in due gruppi:
һһ quelli che seguono il modello di sentire (la minoranza): partire, servire, divertire,
bollire, avvertire ecc.
һһ quelli che seguono il modello di finire (la maggioranza): preferire, capire, pulire,
colpire, agire, costruire, definire, contribuire, impedire, percepire, punire, guarire,
unire ecc. Questi verbi inseriscono l’infisso -isc- tra la radice e la desinenza alla 1ª,
2ª e 3ª pers. sing. e alla 3ª pers. plur. dell’indicativo presente e del congiuntivo
presente, e alla 2ª pers. sing. dell’imperativo

INDICATIVO PRESENTE CONGIUNTIVO PRESENTE IMPERATIVO


io finisco che io finisca ---
tu finisci che tu finisca finisci
lui/lei finisce che lui/lei finisca ---
noi finiamo che noi finiamo ---
voi finite che voi finiate finite
loro finiscono che loro finiscano ---

• alcuni verbi della 3a coniugazione formano il participio presente in -iente:


esaudiente, nutriente, conveniente, obbediente, proveniente
Il verbo

299

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LIVELLO 2 - Morfologia

Coniugazione passiva: essere amato


INDICATIVO
presente passato prossimo imperfetto trap. prossimo
io sono amato io sono stato amato io ero amato io ero stato amato
tu sei amato tu sei stato amato tu eri amato tu eri stato amato
lui/lei è amato/a lei/lui è stato/a amato/a lui/lei era amato/a lui/lei era stato/a amato/a
noi siamo amati noi siamo stati amati noi eravamo amati noi eravamo stati amati
voi siete amati voi siete stati amati voi eravate amati voi eravate stati amati
loro sono amati loro sono stati amati loro erano amati loro erano stati amati

passato remoto trap. remoto futuro semplice futuro anteriore


io fui amato io fui stato amato io sarò amato io sarò stato amato
tu fosti amato tu fosti stato amato tu sarai amato tu sarai stato amato
lui/lei fu amato/a lui/lei fu stato/a amato/a lui/lei sarà amato/a lui/lei sarà stato/a amato/a
noi fummo amati noi fummo stati amati noi saremo amati noi saremo stati amati
voi foste amati voi foste stati amati voi sarete amati voi sarete stati amati
loro furono amati loro furono stati amati loro saranno amati loro saranno stati amati

CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io sia amato che io sia stato amato che io fossi amato che io fossi stato amato
che tu sia amato che tu sia stato amato che tu fossi amato che tu fossi stato amato
che lui/lei sia amato/a che lui/lei sia stato/a che lui/lei fosse che lui/lei fosse stato/a
che noi siamo amati amato/a amato/a amato/a
che voi siate amati che noi siamo stati amati che noi fossimo amati che noi fossimo stati amati
che loro siano amati che voi siate stati amati che voi foste amati che voi foste stati amati
che loro siano stati amati che loro fossero amati che loro fossero stati amati

CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io sarei amato io sarei stato amato ---
tu saresti amato tu saresti stato amato sii amato
lui/lei sarebbe amato/a lui/lei sarebbe stato/a ---
noi saremmo amati amato/a ----
voi sareste amati noi saremmo stati amati siate amati
loro sarebbero amati voi sareste stati amati ---
loro sarebbero stati
amati

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIO


presente passato presente passato presente passato
Il verbo

essere amato essere stato --- stato amato essendo amato essendo stato
4 amato amato

300

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Unità 8 - Le coniugazioni

Coniugazione pronominale (verbi riflessivi e


intransitivi pronominali): lavarsi
INDICATIVO
presente passato prossimo imperfetto trap. prossimo
io mi lavo io mi sono lavato io mi lavavo io mi ero lavato
tu ti lavi tu ti sei lavato tu ti lavavi tu ti eri lavato
lui/lei si lava lui/lei si è lavato/a lui/lei si lavava lui/lei si era lavato/a
noi ci laviamo noi ci siamo lavati noi ci lavavamo noi ci eravamo lavati
voi vi lavate voi vi siete lavati voi vi lavavate voi vi eravate lavati
loro si lavano loro si sono lavati loro si lavavano loro si erano lavati

passato remoto trap. remoto futuro semplice futuro anteriore


io mi lavai io mi fui lavato io mi laverò io mi sarò lavato
tu ti lavasti tu ti fosti lavato tu ti laverai tu ti sarai lavato
lui/lei si lavò lui/lei si fu lavato/a lui/lei si laverà lui/lei si sarà lavato/a
noi ci lavammo noi ci fummo lavati noi ci laveremo noi ci saremo lavati
voi vi lavaste voi vi foste lavati voi vi laverete voi vi sarete lavati
loro si lavarono loro si furono lavati loro si laveranno loro si saranno lavati

CONGIUNTIVO
presente passato imperfetto trapassato
che io mi lavi che mi io sia lavato che io mi lavassi che io mi fossi lavato
che tu ti lavi che tu ti sia lavato che tu ti lavassi che tu ti fossi lavato
che lui/lei si lavi che lui/lei si sia lavato/a che lui/lei si lavasse che lui/lei si fosse lava-
che noi ci laviamo che noi ci siamo lavati che noi ci lavassimo to/a
che voi vi laviate che voi vi siate lavati che voi vi lavaste che noi ci fossimo lavati
che loro si lavino che loro si siano lavati che loro si lavassero che voi vi foste lavati
che loro si fossero lavati

CONDIZIONALE IMPERATIVO
presente passato presente
io mi laverei io mi sarei lavato ---
tu ti laveresti tu ti saresti lavato lavati
lui/lei si laverebbe lui/lei si sarebbe lavato/a ---
noi ci laveremmo noi ci saremmo lavati ----
voi vi lavereste voi vi sareste lavati lavatevi
loro si laverebbero loro si sarebbero lavati ---

INFINITO PARTICIPIO GERUNDIO


presente passato presente passato presente passato
lavarsi essersi lavato (lavantesi, lavatosi lavandosi essendosi
(essermi lavantisi) (lavatomi, (lavandomi, lavato
lavato, esserti lavatoti ecc.) lavandoti ecc.) (essendomi
lavato ecc.) lavato,
Il verbo

essendoti
4 lavato ecc.)

301

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi scegliendo la forma corretta.

PER INIZIARE
1. Qui si (cucisce / cucie / cuce) una toppa.
[v. cucire: pres. indic.]
2. Lascia che tua madre (dorme / dormi /
dorma) un po’. [v. dormire: pres. cong.] 3. Perché, voi ci
(volareste / volereste / vorreste) su un
aeroplanino scassato come questo? [volare: pres. cond.]
4. (creremo / crearemo / creeremo) una
società sportiva. [v. creare: fut. sempl. indic.] 5. Se solo
(foste / fosse / fosti) stati un po’ più attenti!
[v. essere: cong. trapass.] 6. (abbii / abi /
abbi) fede! [v. avere, imper.] 7. A quel punto io
(cresi / credetti / creddi) d’impazzire. [v. credere: pass. rem.
indic.] 8. Ho paura di essermi ammalata:
(starnuto / sternuto / starnutisco) da stamattina. [v. starnutire: pres.
indic.]

2 ANALIZZARE
·· Analizza le seguenti voci verbali. Alcune possono corrispondere
a diversi modi, tempi, persone. Annota tutte le analisi possibili,
come nell’esempio.
Es. mangia:  v. mangiare, 1ª coniug., modo indic., tempo pres.,
 3ª pers. sing., forma attiva / modo imper., 2ª pers. sing.

• trovi: 

• vendeste: 

• fosse stata invitata: 

• avendo subito: 
Il verbo


4

302

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Unità 8 - Le coniugazioni

• salteremmo: 

• essere fermato: 

• appartenente: 

• avevano temuto: 

• disegna: 

• capissi: 

• distribuiamo: 

• avere scavato: 

I verbi difettivi
I verbi difettivi sono verbi che mancano (“difettano” appunto) di alcuni tempi, modi o
persone verbali, che non sono mai esistite o sono cadute in disuso. Si tratta perlopiù di
verbi di registro elevato, poco usati. I verbi difettivi più comuni sono:
• addirsi: usato nelle forme si addice, si addicono; si addiceva, si addicevano; si addica,
si addicano; si addicesse, si addicessero, e nel participio passato sostantivato addetto
• fèrvere: usato solo nelle forme ferve, fervono; ferveva, fervevano; fervente, spesso in
espressioni cristallizzate
• ostare: usato nella forma nulla osta (o nullaosta)
• solére: usato solo nelle forme suole, soleva e solito nell’espressione essere solito
• prùdere, ùrgere, vèrtere, vìgere: usati solo alla 3ª pers. sing. e plur. dei tempi
semplici (prude, urgeva, verterà ecc.); privi di participio passato, quindi dei tempi
composti
• competere, concernere, convergere, dirimere, discernere, incombere, soccombere,
Il verbo

splendere, transigere: usati solo nei tempi semplici (compete, concerneva, dirimette
4
ecc.); privi di participio passato, quindi dei tempi composti

303

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LIVELLO 2 - Morfologia

I verbi sovrabbondanti
II verbi sovrabbondanti sono verbi che a partire dalla stessa radice hanno sviluppato
due forme diverse, appartenenti a due diverse coniugazioni. In alcuni casi i due verbi
hanno un significato identico o analogo (con differenze di uso e registro):
• adempiere (2ª coniugazione) / adempire (3ª coniugazione)
• compiere (2ª coniugazione) / compire (3ª coniugazione)
• riempiere (2ª coniugazione) / riempire (3ª coniugazione)

In altri casi i verbi delle due coniugazioni hanno significato diverso:


• arrossare (= far diventare rosso, 1ª coniugazione)
• arrossire (= diventare rosso in viso, 3ª coniugazione)

• atterrare (= toccare terra planando o buttare a terra, 1ª coniugazione)


• atterrire (= spaventare, 3ª coniugazione)

• fallare (= sbagliare, 1ª coniugazione)


• fallire (= non riuscire in un intento; fare fallimento, 3ª coniugazione)

• sfiorare (= toccare appena, 1ª coniugazione)


• sfiorire (= appassire, 3ª coniugazione)

SI
INVAL
3 CORREGGERE
· Nelle seguenti frasi sono presenti errori relativi ai verbi
PER INIZIARE

difettivi, cioè vengono impiegate forme inesistenti. Sottolineale


e scrivi la perifrasi che potresti utilizzare per esprimere lo
stesso significato, come nell’esempio. Attenzione: due frasi non
contengono errori.

Es. (urgere) Sono urgiuti dei provvedimenti immediati.


→ sono stati necessari

1. (solere) Non soglio accettare caramelle dagli sconosciuti.


2. (vertere) La mostra nel castello
verteva sulla corrente manieristica pittorica italiana del XVI secolo.
3. (splendere) Il sole è spleso
improvvisamente, uscendo da dietro una nuvola.
4. (competere) Decisioni di questo tipo
non sono mai competute al Senato.
5. (soccombere) L’impero romano soccombette all’invasione dei
barbari. 6. (addicere) Caterina, il ruolo
Il verbo

di martire non ti si è mai addetto.


4

304

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Unità 8 - Le coniugazioni

4 PRODURRE + LESSICO
·· Scrivi una frase per ciascuno dei verbi sovrabbondanti dati.

• atterrare: 

• atterrire: 

• impazzare: 

• impazzire: 

• sfiorare: 

• sfiorire: 

I verbi irregolari
Sono detti irregolari i verbi che non seguono, in una o più voci, il modello delle tre co­
niugazioni:
• i verbi irregolari della prima coniugazione sono quattro: fare, andare, dare, stare;
e i verbi da essi derivati (ridare, soddisfare ecc.)
• la seconda coniugazione presenta moltissimi verbi irregolari: soprattutto verbi che
all’infinito hanno l’accento sulla radice (mèttere) e i verbi in -arre, -orre, -urre
• la terza coniugazione ha al suo interno un sottogruppo molto ampio (verbi che
inseriscono -isc- tra radice e desinenza) che segue una coniugazione propria, ma
presenta pochi verbi irregolari in senso stretto

Ecco una lista dei verbi irregolari più usati. Riportiamo i tempi e i modi parzialmente o
interamente irregolari. L’indicazione “ecc.” significa che le forme delle altre persone se­
guono il modello delle forme riportate.

Verbi irregolari della 1a coniugazione


Andare Indicativo pres.: vado (vo), vai, pres.: darei, daresti ecc. Imperativo pres.:
va, andiamo, andate, vanno; fut sempl.: da’/ dai Participio pres.: dante (raro)
andrò, andrai ecc. Congiuntivo pres.: va­ Fare Indicativo pres. faccio, fai, fa, faccia­
da, vada, vada, andiamo, andiate, và­da­ mo, fate, fanno; imperf.: facevo, fé pass.
no; imperf.: andassi ecc. Condizionale rem.: féci, facesti, féce, facemmo, faceste,
pres.: andrei, andresti ecc. Imperativo fécero; fut. sempl.: farò, farai ecc. Con-
pres.: va’ / vai giuntivo pres.: faccia, faccia, faccia, faccia­
Dare Indicativo pres.: do, dai, dà, diamo, mo, facciate, fàcciano; imperf.: facessi, fa­
date, danno; pass. rem.: dièdi (dètti), dé­ cessi, facesse, facessimo, faceste, facéssero
sti, diède (dètte), démmo, déste, dièdero Condizionale pres.: farei, faresti ecc. Impe-
(dèttero); fut. sempl.: darò, darai ecc. rativo pres.: fa’/ fai Participio pres.: facen­
Congiuntivo pres.: dia, dia, dia, diamo, te; pass.: fatto Gerundio pres.: facendo
Il verbo

diate, diano; imperf.: déssi, déssi, désse,


4 déssimo, déste, déssero Condizionale

305

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LIVELLO 2 - Morfologia

Soddisfare Indicativo pres.: soddisfaccio pres.: soddisfarèi o soddisferèi ecc. Per le


o soddisfo, soddisfai o soddisfi, soddisfà altre forme vedi fare
o soddisfa, soddisfacciamo pop. soddi­ Stare Indicativo pres.: sto, sta, stiamo, sta­
sfiamo, soddisfate, soddisfanno o sod­ te, stanno; imperf.: stavo, stavi ecc.; pass.
dìsfano; imperf.: soddisfacévo (evitare rem.: stètti, stésti, stètte, stémmo, stéste,
soddisfavo ecc.); fut. soddisfarò o soddi­ stèttero; fut. sempl.: starò, starai ecc. Con-
sferò ecc. Congiuntivo pres.: soddisfàccia giuntivo pres.: stia, stia, stia, stiamo, stiate,
o soddisfi, soddisfacciamo o soddisfia­ stiano; imperf.: stéssi, stéssi, stésse, stés­
mo, soddisfacciate o soddisfiate, soddi­ simo, stéste, stéssero Condizionale pres.:
sfacciano o soddìsfino Condizionale starei, staresti ecc. Imperativo: sta’ / stai

Verbi irregolari della 2a coniugazione


Accèndere Indicativo pass. rem.: accesi, meste, assùnsero Participio pass.: assunto
accendesti, accése, accendemmo, accen­ Attèndere vedi tèndere
deste, accésero Participio pass.: accéso
Attingere vedi tingere
Acclùdere Indicativo pass. rem.: acclusi,
Avvòlgere vedi vòlgere
accludesti, accluse, accludemmo, acclu­
deste, acclùsero Participio pass.: accluso Bére Indicativo pres.: bevo, bévi, beve,
beviamo, bevete, bevono; imperf.: beve­
Accorgersi Indicativo pass. rem.: mi ac­
vo, bevevi ecc.; pass. rem.: bévi (bevéi,
còrsi, ti accorgesti, si accòrse, ci accor­
bevètti), bevesti, bévve (bevé, bevette),
gemmo, vi accorgeste, si accòrsero Parti-
bevemmo, beveste, béwero (bevérono,
cipio pass.: accòrtosi
bevéttero); fut. sempl.: berrò, berrai ecc.
Accondiscéndere vedi scéndere Congiuntivo pres.: béva, béva ecc.; im-
Accórrere vedi correre perf.: bevessi ecc. Condizionale pres.: ber­
Accréscere vedi créscere rei, berresti ecc. Imperativo: bévi, bevete
Participio pres.: bevente; pass.: bevuto
Affliggere Indicativo pass. rem.: afflissi,
Gerundio pres.: bevendo
affliggesti, afflisse, affliggemmo, affligge­
ste, afflissero Participio pass.: afflitto Cadére Indicativo pass. rem.: caddi, ca­
desti, cadde, cademmo, cadeste, caddero;
Aggiùngere vedi giùngere
fut. sempl.: cadrò, cadrai ecc. Condizio-
Allùdere Indicativo pass. rem.: allusi, al­ nale pres.: cadrei, cadresti ecc.
ludesti, alluse, alludemmo, alludeste, al­
Chièdere Indicativo pass. rem.: chiesi,
lùsero Participio pass.: alluso
chiedesti, chiese, chiedemmo, chiedeste,
Amméttere vedi méttere chiesero Participio pass.: chièsto
Annèttere Indicativo pass. rem.: annettéi Chiùdere Indicativo pass. rem.: chiusi,
(an­nèssi), annettesti, annetté (annesse), chiudesti, chiuse, chiudemmo, chiudeste,
an­nettemmo, annetteste, annettérono (an­ chiùsero Participio pass.: chiuso
nessero) Participio pass.: annesso
Cogliere Indicativo pres.: colgo, cògli, co­
Appèndere Indicativo pass. rem.: appesi, glie, cogliamo, cogliete, colgono; pass.
appendesti, appése, appendemmo, appen­ rem.: colsi, cogliesti, colse, cogliemmo,
deste, appesero Participio pass.: appeso coglieste, colsero Congiuntivo pres.: col­
Apprèndere vedi prèndere ga, colga, colga, cogliamo, cogliate, col­
Assòlvere indicativo pass. rem.: assòlsi, gano Partic. pass.: còlto
assolvesti, assòlse, assolvemmo, assolve­ Coincidere vedi decidere
ste, assòlsero Participio pass.: assòlto Comméttere vedi mettere
Il verbo

Assùmere indicativo pass. rem.: assunsi, Commuovere vedi muovere


4 assumesti, assunse, assumemmo, assu­

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Unità 8 - Le coniugazioni

Comprèndere vedi prèndere cuòcia, cuòcia, cuòcia, cuociamo, cuo­


Comprimere Indicativo pass. rem.: com­ ciate, cuociano Participio pres.: cocente;
pressi, comprimesti, compresse, compri­ pass.: cotto
memmo, comprimeste, comprèssero Decìdere Indicativo pass. rem.: decisi,
Participio pass.: compresso decidesti, decise, decidemmo, decideste,
Concèdere Indicativo pass. rem.: concessi, decisero Participio pass.: deciso
concedesti, concesse, concedemmo, con­ Dedurre vedi condurre
cedeste, concessero Participio pass.: con­ Delùdere vedi allùdere
cesso
Deporre vedi porre
Conclùdere vedi acclùdere
Descrìvere vedi scrivere
Condurre Indicativo pres.: conduco, con­
Difèndere Indicativo pass. rem.: difési,
duci, conduce, conduciamo, conducete,
difendesti, difése, difendemmo, difende­
condùcono; imperf.: conducevo, condu­
ste, difésero Participio pass.: diféso
cevi ecc.; pass. rem.: condussi, conducesti,
condusse, conducemmo, conduceste, Diffóndere vedi fondere
condùssero; fut sempl.: condurrò, con­ Dipèndere vedi appendere
durrai, condurrà, condurremo, condur­ Dipìngere Indicativo pass. rem.: dipinsi,
rete, condurranno Congiuntivo pres.: con­ dipingesti, dipinse, dipingemmo, dipin­
duca, conduca, conduca, conduciamo, geste, dipinsero Participio pass.: dipinto
conduciate, condùcano; imperf.: condu­
Dirìgere Indicativo pass. rem.: dirèssi, di­
cessi ecc. Condizionale pres.: condurrei,
rigesti, dirèsse, dirigemmo, dirigeste,
condurresti, condurrebbe, condurrem­
dirèssero Participio pass.: dirètto
mo, condurreste, condurrebbero Impera-
tivo.: conduci, conducete Participio pres.: Discórrere vedi córrere
conducente; pass.: condotto Gerundio Discùtere Indicativo pass. rem.: discussi,
pres.: conducendo discutesti, discusse, discutemmo, discu­
Confóndere vedi fóndere teste, discùssero Participio pass.: discusso
Conòscere Indicativo pass. rem.: conob­ Distìnguere Indicativo pass. rem.: distin­
bi, conoscesti, conobbe, conoscemmo, si, distinguesti, distinse, distinguemmo,
conosceste, conobbero distingueste, distinsero Participio pass.:
distinto
Consistere vedi esìstere
Distrarre vedi trarre
Contenére vedi tenére
Distrùggere vedi strùggere
Contrarre vedi trarre
Divìdere Indicativo pass. rem.: divisi, di­
Convincere vedi vincere
videsti, divise, dividemmo, divideste, di­
Corrèggere vedi règgere visero Participio pass.: diviso
Córrere Indicativo pass. rem.: corsi, cor­ Dovére Indicativo pres.: devo (debbo),
resti, corse, corremmo, correste, corsero devi, deve, dobbiamo, dovete, devono
Participio pass.: córso (debbono); fut. sempl.: dovrò, dovrai ecc.
Corrómpere vedi rompere Congiuntivo pres.: dèbba (dèva), dèbba
Costrìngere vedi strìngere (dèva), dèbba (dèva), dobbiamo, dobbia­
Créscere Indicativo pass. rem.: crébbi, te, dèvano (dèbbano) Condizionale pres.:
crescesti, crebbe, crescemmo, cresceste, dovrei, dovresti ecc. Imperativo: (manca)
crébbero Participio pres.: (manca)
Cuocere Indicativo pres.: cuòcio, cuòci, Emèrgere Indicativo pass. rem.: emèrsi,
cuoce, cociamo, cocete, cuociono; pass. emergesti, emèrse, emergemmo, emerge­
Il verbo

rem.: cossi, cuocesti, cosse, cuocemmo, ste, emèrsero


4
cuoceste, cossero Congiuntivo pres.: Esclùdere vedi acclùdere

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LIVELLO 2 - Morfologia

Esistere Participio pass.: esistito Nàscere Indicativo pass. rem.: nacqui, na­
Espèllere Indicativo pass. rem.: espulsi, scesti, nacque, nascemmo, nasceste, nac­
espellesti, espulse, espellemmo, espelle­ quero Participio pass.: nato
ste, espùlsero Participio pass.: espulso Nascóndere Indicativo pass. rem.: nasco­
Esprìmere vedi comprimere si, nascondesti, nascose, nascondemmo,
nascondeste, nascosero Participio pass.:
Evàdere Indicativo pass. rem.: evasi, eva­
nascósto
desti, evase, evademmo, evadeste, evase­
ro Participio pass.: evaso Nuòcere Indicativo pres.: nòccio, nuoci,
nuoce, nuociamo, nuocete, nuocciono;
Fìngere Indicativo pass. rem.: finsi, finge­
pass. rem.: nocqui, nocesti, nocque, nuo­
sti, finse, fingemmo, fingeste, finsero
cemmo, noceste, nuocquero Congiuntivo
Participio pass.: finto
pres.: nuoccia, nuoccia, nuoccia, nuocia­
Flèttere Indicativo pass. rem.: flettei (fles­ mo, nuociate, nuocciano
si), flettesti, fletté (flèsse), flettemmo, Offèndere vedi difèndere
fletteste, flettérono (flessero) Participio
Ottenére vedi tenére
pass.: flèsso
Parére Indicativo pres.: paio, pari, pare,
Frìggere Indicativo pass. rem.: frissi, frig­
paiamo, parete, pàiono.; pass. rem.: parvi,
gesti, frisse, friggemmo, friggeste, frisse­
paresti, parve, paremmo, pareste, pàrv­
ro Participio pass.: fritto
ero; fut. sempl.: parrò, parrai, parrà, par­
Giacére Indicativo pres.: giaccio, giaci, remo, parrete, parranno Congiuntivo
giace, giacciamo (giaciamo), giacete, pres.: paia, paia, paia, paiamo, paiate,
giacciono; pass. rem.: giacqui, giacesti, pàiano Condizionale pres.: parrei, parre­
giacque, giacemmo, giaceste, giàcquero sti, parrebbe, parremmo, parreste, par­
Congiuntivo pres.: giaccia, giaccia, giac­ rèbbero Imperativo: (manca) Participio
cia, giacciamo (giaciamo), giacciate (gia­ pres.: parvente (raro); pass.: parso
ciate), giàcciano
Pèrdere Indicativo pass. rem.: pèrsi, per­
Giùngere Indicativo pass. rem.: giunsi, desti, pèrse, perdemmo, perdeste, pèr­
giungesti, giunse, giungemmo, giunge­ sero Participio pass.: pèrso (perduto)
ste, giùnsero Participio pass.: giunto Perméttere vedi méttere
Godére Indicativo fut. sempl.: godrò ecc. Persuadére Indicativo pass. rem.: persua­
Condizionale pres.: godrei ecc. si, persuadesti, persuase, persuademmo,
Illùdere vedi allùdere persuadeste, persuàsero Participio pass.:
Immèrgere vedi emèrgere persuaso
Insìstere vedi esìstere Piacére Indicativo pres.: piaccio, piaci,
Intèndere vedi téndere piace, piacciamo (piaciamo), piacete,
piàcciono; pass. rem.: piacqui, piacesti,
Invadere vedi evàdere piacque, piacemmo, piaceste, piacquero
Lèggere Indicativo pass. rem.: lèssi, leg­ Congiuntivo pres.: piaccia, piaccia, piac­
gesti, lèsse, leggemmo, leggeste, lèssero cia, piacciamo (piaciamo), piacciate (pia­
Participio pass.: lètto ciate), piacciano
Méttere Indicativo pass. rem.: misi, met­ Piàngere Indicativo pass. rem.: piansi,
testi, mise, mettemmo, metteste, misero piangesti, pianse, piangemmo, piangeste,
Participio pass.: mésso piansero
Mòrdere Indicativo pass. rem.: mòrsi, Piòvere Indicativo pass. rem.: piòvvi, pio­
mordesti, mòrse, mordemmo, mordeste, vesti, piòvve, piovemmo, pioveste, piòv­
mòrsero Participio pass.: mòrso vero Participio pass.: piovuto
Muòvere Indicativo pass. rem.: mòssi, Pòrgere Indicativo pass. rem.: pòrsi, por­
Il verbo

movesti, mòsse, movemmo, moveste, gesti, pòrse, porgemmo, porgeste, pòr­


4
mòssero Participio pass.: mosso sero Participio pass.: pòrto

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Unità 8 - Le coniugazioni

Pórre Indicativo pres.: pongo, poni, pone, Riassùmere vedi assùmere


poniamo, ponete, pongono; imperf.: po­ Rìdere Indicativo pass. rem.: risi, ridesti,
nevo, ponevi ecc.; pass. rem.: posi, pone­ rise, ridemmo, rideste, risero Participio
sti, pose, ponemmo, poneste, posero; fut. pass.: riso
sempl.: porrò, porrai ecc. Congiuntivo
Ridurre vedi condurre
pres.: ponga, ponga, pónga, poniamo,
poniate, pongano; imperf.: ponessi ecc. Riflèttere vedi flèttere, salvo che al parti-
Condizionale pres.: porrei, porresti ecc. cipio pass.: riflettuto nella forma intrans.,
Imperativo: poni, ponete Participio pres.: riflesso nella forma trans.
ponente; pass.: pósto Gerundio pres.: po­ Rimanére Indicativo pres.: rimango, ri­
nendo mani, rimane, rimaniamo, rimanete,
Possedére vedi sedére rimàngono; pass. rem.: rimasi, rimanesti,
rimase, rimanemmo, rimaneste, rimà­
Potére Indicativo pres.: posso, puoi, può,
sero; fut. sempl.: rimarrò, rimarrai ecc.
possiamo, potete, pòssono; pass. rem.: Congiuntivo pres.: rimanga, rimanga, ri­
potéi, potesti ecc.; fut. sempl.: potrò, po­ manga, rimaniamo, rimaniate, rimàn­
trai ecc. Congiuntivo pres.: possa, possa, gano Condizionale pres.: rimarrei, rimar­
possa, possiamo, possiate, pòssano Con- resti ecc.
dizionale pres.: potrei, potresti ecc. Impe-
rativo: (manca) Risòlvere vedi assòlvere
Prèndere (aus. avere, io ho preso) Indi- Rispóndere Indicativo pass. rem.: rispósi,
cativo pass. rem.: prési, prendesti, prése, rispondesti, rispose, rispondemmo, ri­
prendemmo, prendeste, présero Partici- spondeste, risposero Participio pass.: ri­
pio pass.: préso spósto
Pretèndere vedi tèndere Rivòlgere vedi vòlgere
Prevedére vedi vedére Rómpere Indicativo pass. rem.: ruppi,
rompesti, ruppe, rompemmo, rompeste,
Produrre vedi condurre rùppero Participio pass.: rótto
Prométtere vedi méttere Sapére Indicativo pres.: so, sai, sa, sappia­
Promuòvere vedi muovere mo, sapete, sanno; pass. rem.: sappi, sa­
Propórre vedi pórre pesti, sèppe, sapemmo, sapeste, sèppero;
Proteggere Indicativo pass. rem.: protèssi, fut. sempl.: saprò, saprai ecc. Congiuntivo
proteggesti, protèsse, proteggemmo, pro­ pres.: sappia, sappia, sappia, sappiamo,
teggeste, protèssero Participio pass.: sappiate, sàppiano Condizionale pres.: sa­
protètto prei, sapresti ecc. Imperativo: sappi, sap­
piate Participio pres.: sapiente
Pùngere Indicativo pass. rem.: punsi,
pungesti, punse, pungemmo, pungeste, Scégliere Indicativo pres.: scélgo, scégli,
pùnsero Participio pass.: punto scéglie, scegliamo, scegliete, scélgono;
pass. rem.: scélsi, scegliesti, scese, sce­
Redìgere Indicativo pass. rem.: redassi,
gliemmo, sceglieste, scesero Congiuntivo
redigesti, redasse, redigemmo, redigeste,
pres.. scélga, scélga, scélga, scegliamo,
redassero Participio pass.: redatto
scegliate, scélgano Participio pass.: scélto
Règgere Indicativo pass. rem.: rèssi, reg­
Scendere Indicativo pass. rem.: scési,
gesti, rèsse, reggemmo, reggeste, rèssero
scendesti, scése, scendemmo, scendeste,
Participio pass.: rètto
scésero Participio pass.: scéso
Rèndere Indicativo pass. rem.: rési, ren­
Sciògliere Indicativo pres.: sciolgo, scio­
desti, rése, rendemmo, rendeste, résero
gli, scioglie, sciogliamo, sciogliete, sciol­
Participio pass.: réso
gono; imperf.: scioglievo, scioglievi ecc.;
Il verbo

Reprìmere vedi comprimere pass. rem.: sciolsi, sciogliesti, sciolse,


4
Resìstere vedi esistere sciogliemmo, scioglieste, sciolsero Con-

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LIVELLO 2 - Morfologia

giuntivo pres.: sciolga, sciolga, sciolga, Tenére Indicativo pres.: tengo, tièni, tie­
sciogliamo, sciogliate, sciòlgano Partici- ne, teniamo, tenete, tengono; pass. rem.:
pio pass.: sciòlto ténni, tenesti, ténne, tenemmo, teneste,
Scrìvere Indicativo pass. rem.: scrissi, tennero; fut. sempl.: terrò, terrai ecc.
scrivesti, scrisse, scrivemmo, scriveste, Congiuntivo pres.: tènga, tènga, tènga, te­
scrissero Participio pass.: scritto niamo, teniate, tengano Condizionale
pres.: terrei, terresti ecc. Imperativo:
Scuòtere Indicativo pass. rem.: scòssi, sco­
tièni, tenete
testi, scosse, scotemmo, scoteste, scos­se­ro
Participio pass.: scòsso Tògliere Indicativo pres.: tòlgo, tògli, tò­
glie, togliamo, togliete, tòlgono; pass.
Sedére (sedérsi) Indicativo pres.: siedo
rem.: tòlsi, togliesti, tòlse, togliemmo, to­
(sèggo), siedi, siede, sediamo, sedete, sie­
glieste, tòlsero Congiuntivo pres.: tòlga,
dono (sèggono) Congiuntivo pres.: sieda
tòlga, tòlga, togliamo, togliate, tòlgano
(sègga), sieda (sègga), sieda (sègga), se­
diamo, sediate, siedano (sèggano) Participio pass.: tòlto
Sedurre vedi condurre Tradurre vedi condurre
Soccórrere vedi córrere Trarre Indicativo pres.: traggo, trai, trae,
traiamo, traete, tràggono; imperf.: traevo,
Sórgere Indicativo pass. rem.: sorsi, sor­ traevi ecc.; pass. rem.: trassi, traesti, tras­
gesti, sorse, sorgemmo, sorgeste, sorsero se, traemmo, traeste, tràssero; fut. sempl.:
Participio pass.: sorto trarrò, trarrai ecc. Congiuntivo pres.:
Sospèndere vedi appèndere tragga, tragga, tragga, traiamo, traiate,
Spèndere vedi appèndere tràggano; imperf.: traessi ecc. Condizio-
Spègnere Indicativo pres.: spèngo, spè­gni, nale pres.: trarrei, trarresti ecc. Imperati-
spègne, spegniamo, spegnete, spèn­gono; vo pres.: trai, tragga, traiamo, traete,
pass. rem.: spènsi, spengesti, spèn­ se, tràggano
spengemmo, spengeste, spènsero Con­ Trascórrere vedi córrere
giuntivo pres.: spènga, spegniamo, spe­ Trasméttere vedi méttere
gniate, spèngano Participio pass.: spènto Uccìdere vedi decidere
Spìngere Indicativo pass. rem.: spinsi,
Valére Indicativo pres.: valga, valiamo,
spingesti, spinse, spingemmo, spingeste,
valete, vàlgano Participio pres.: valente;
spinsero Participio pass.: spinto
pass.: valso
Strìngere Indicativo pass. rem.: strinsi,
Vedére Indicativo pres.: vedo, védi ecc.;
stringesti, strinse, stringemmo, stringe­
pass. rem.: vidi, vedesti, vide, vedemmo,
ste, strinsero Participio pass.: strétto
vedeste, videro; fut. sempl.: vedrò, vedrai
Strùggere Indicativo pass. rem.: strussi, ecc. Condizionale pres.: vedrei, vedresti
struggesti, strusse, struggemmo, strug­ ecc. Participio pass.: visto (veduto)
geste, strùssero Participio pass.: strutto
Vìncere Indicativo pass. rem.: vinsi, vin­
Succédere vedi concèdere cesti, vinse, vincemmo, vinceste, vinsero
Suppórre vedi pórre Participio pass.: vinto
Tacére Indicativo pres.: taccio, taci, tace, Vìvere Indicativo pass. rem.: vissi, vivesti,
tacciamo (taciamo), tacete, tàcciono; visse, vivemmo, viveste, vìssero; fut. sem-
pass. rem.: tacqui, tacesti, tacque (tacet­ pl.: vivrò, vivrai ecc. Condizionale pres.:
te), tacemmo, taceste, tàcquero (tacette­ vivrei, vivresti ecc. Participio pass.: vissuto
ro) Congiuntivo pres.: taccia, taccia, tac­ Volere Indicativo pres.: vòglio, vuòi,
cia, tacciamo, tacciate, tàcciano vuòle, vogliamo, volete, vògliono; im-
Tèndere Indicativo pass. rem.: tesi, tende­ perf.: volevo, volevi ecc.; pass. rem.: vòlli,
Il verbo

sti, tese, tendemmo, tendeste, tésero Par- volesti, vòlle, volemmo, voleste, vòllero;
4
ticipio pass.: téso fut. sempl.: vorrò, vorrai, vorrà, vorremo,

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Unità 8 - Le coniugazioni

vorrete, vorranno Congiuntivo pres.: vò­ rebbero Imperativo pres.: vògli, vogliate
glia, vòglia, vòglia, vogliamo, vogliate, Vòlgere Indicativo pass. rem.: vòlsi, vol­
vògliano Condizionale pres.: vorrei, vor­ gesti, vòlse, volgemmo, volgeste, vòlsero
resti, vorrebbe, vorremmo, vorreste, vor­ Participio pass.: vòlto

Verbi irregolari della 3a coniugazione


Apparire Indicativo pres.: appaio, appari, ecc. Imperativo: muòri, morite Participio
appare, appariamo, apparite, appaiono; pass.: mòrto
pass. rem.: apparvi (meno com. apparìi o Offrire Indicativo pass. rem.: offèrsi (of­
apparsi), apparisti, apparve, apparimmo, frii), offristi, offèrse (offrì), offrimmo,
appariste, apparvero Congiuntivo pres.: offriste, offèrsero (offrirono) Participio
appaia, appaia, appaia, appariamo, appa­ pres.: offerente; pass.: offèrto
riate, appàiano Participio pass.: apparso
Riuscire vedi uscire
Aprire Indicativo pass. rem.: apèrsi
Salire Indicativo pres.: salgo, sali, sale, sa­
(aprii), apristi, apèrse (apri), aprimmo,
liamo, salite, salgono Congiuntivo pres.:
apriste, apèrsero (aprirono) Participio
salga, salga, salga, saliamo, saliate, salga­
pass.: apèrto
no Imperativo: sali, salite
Avvenire vedi venire
Udire Indicativo pres.: òdo, òdi, òde,
Comparire vedi apparire udiamo, udite, òdono; fut. sempl.: udirò
Dire Indicativo pres.: dico, dici, dice, di­ (udrò), udirai (udrai) ecc. Congiuntivo
ciamo, dite, dicono; imperf.: dicevo, dice­ pres.: òda, òda, òda, udiamo, udiate, òd­
vi ecc.; pass. rem.: dissi, dicesti, disse, di­ ano Condizionale pres.: udirei (udrei),
cemmo, diceste, dissero; fut. sempl.: dirò, udiresti (udresti) ecc. Imperativo: òdi,
dirai ecc. Congiuntivo pres.: dica, dica, udite, òdano
dica, diciamo, diciate, dicano; imperf.: Uscire Indicativo pres.: èsco, èsci, esce,
dicessi ecc. Imperativo pres.: di’, dite Par- usciamo, uscite, escono Congiuntivo
ticipio pres.: dicente; pass.: detto Gerun- pres.: èsca, èsca, èsca, usciamo, usciate,
dio pres.: dicendo èscano Imperativo: èsci, uscite
Divenire vedi venire Venire Indicativo pres.: vengo, vièni, vie­
Morire Indicativo pres.: muòio, muòri, ne, veniamo, venite, vengono; pass. rem.:
muòre, moriamo, morite, muòiono; im- venni, venisti, venne, venimmo, veniste,
perf.: morivo, morivi ecc.; pass. rem.: mo­ vennero; fut. sempl.: verrò, verrai ecc.
rii, moristi ecc.; fut. sempl.: morirò (mor­ Congiuntivo pres.: vènga, vènga, vènga,
rò), morirai (morrai) ecc. Congiuntivo veniamo, veniate, vèngano Condizionale
pres.: muòia, muòia, muòia, moriamo, pres.: verrei, verresti ecc. Imperativo:
moriate, muòiano Condizionale pres.: vièni, venite Participio pres.: veniente;
morirei (morrei), moriresti (morresti) pass.: venuto

ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di una voce verbale si indicano:
• l’infinito del verbo da cui deriva
• la coniugazione a cui appartiene il verbo: 1ª, 2ª o 3ª
• il modo: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, infinito, participio,
Il verbo

gerundio
4

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LIVELLO 2 - Morfologia

• il tempo: presente, pass. prossimo, imperfetto ecc.


• (nel caso dei modi finiti) la persona (1ª, 2ª o 3ª sing. o plur.)
• se il verbo è transitivo o intransitivo (o intransitivo pronominale)
• la forma: attiva (quest’indicazione può essere omessa nel caso dei verbi
intransitivi), passiva (comprese le strutture con il “si” passivante) o riflessiva

Va inoltre specificato se il verbo è usato in funzione servile, fraseologica o causati-


va, o se è alla forma impersonale.

Osserva gli esempi:


Arriveremo tardi.
Arriveremo: v. arrivare, 1ª coniug., modo indic., tempo fut. sempl., 1ª pers. plur.,
intrans.
Pensavo che si fosse pentita.
si fosse pentita: v. pentirsi, 3ª coniug., modo cong., tempo trapass., 3ª pers. sing.,
intrans. pron.
La barca era pesantissima, essendo stata costruita con un tronco d’albero scavato.
essendo stata costruita: v. costruire, 3ª coniug., modo ger., tempo pass., trans.,
passivo
Smetti di fissarmi!
Smetti: v. smettere, 2ª coniug., modo imper., 2ª pers. sing., fraseol.
Nevicava.
Nevicava: v. nevicare, 1ª coniug., modo indic., tempo imperf., impers.

SI
INVAL
5 COMPLETARE
· Completa le frasi scegliendo la forma corretta dei verbi
PER INIZIARE

irregolari.

1. Antonio, (dà / da / da’) una mano a tuo


fratello! 2. (uscii / usci / uscì) dalla porta
sul retro guardandomi intorno con fare circospetto. 3. I libri che
erano in bilico (cadettero / caddero /
caderono) per terra. 4. Il file dovette essere
(compreso / comprimuto / compresso) 5. Lo
(tradurremmo / traduceremmo / tradurremo) volentieri, se avessimo
più tempo. 6. Abigail aveva (riflesso /
riflettuto) a lungo prima di parlare. 7. Non gli
(piacé / piacque / piacette) affatto l’espressione del suo viso.
8. La pagina desiderata deve essere ricaricata perché
Il verbo

(appara / appaia / apparia) correttamente.


4

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Unità 8 - Le coniugazioni

6 ANALIZZARE
·· Analizza le voci verbali completando la tabella, come
nell’esempio. Alcune voci possono corrispondere a diversi modi,
tempi, persone.

CONIUG. MODO TEMPO PERSONA FORMA


(ATTIVA/
PASSIVA)

1. facciamo 1ª ind. o cong. pres. 1ª plur. attiva


2. risposi

3. fossero
spinti

4. prometti

5. veniste

6. redatto

7. è parso

8. va’

9. volli

10. saremo
stati tratti

11. saresti
condotto

SI
INVAL
7 CONIUGARE
· · · Scrivi la voce richiesta dei seguenti verbi irregolari, come
nell’esempio.

Es. cong. imperf., 3ª pers. sing., forma attiva, verbo bere:



(che) lui/lei bevesse

• indic. pass. rem., 1ª pers. sing., forma attiva, verbo accendere:




• partic. pass., verbo flettere:




• indic. pass. rem., 3ª pers. plur., verbo giacere:




• cong. pres., 3ª pers. sing., verbo piacere:


Il verbo


4

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LIVELLO 2 - Morfologia

• indic. trap. pross., 2ª pers. plur., forma passiva, verbo proteggere:




• indic. pass. rem., 3ª pers. plur., forma attiva, verbo reggere:




• cong. trapass., 2ª pers. sing., forma passiva, verbo pungere:




• imper., 2ª pers. plur., forma attiva, verbo condurre:




SI
INVAL
8 CORREGGERE
· · · In alcune delle seguenti frasi sono presenti errori relativi alla
forma dei verbi irregolari: sottolineali e scrivi di fianco la
forma corretta.

1. Quando gli tesi la mano all’inizio si sorprese del mio gesto, come se
sentisse di non potersi fidare, poi scostò la mia mano e mi strinse in
un abbraccio. 2. Gli studenti, divisi per
gruppi, realizzeranno e promorranno progetti web che, sfruttando il
principio di non discontinuità fra attività online e offline, esercitino un
impatto diretto sul territorio locale.
3. La maga ripeté quel gesto e il sospiro divenì un fruscio, un sibilo
tanto delicato che pareva provenisse dalle profondità del cielo.
4. Qualunque cosa accada, sappii che
rimarrò al vostro fianco, facendo tutto il possibile perché le nubi che
sono comparse sul nostro cammino scompaiano e torni il sereno.
5. Quando Icaro acquistò confidenza,
cominciò a spingersi sempre più vicino al sole, malgrado il padre glielo
avesse vietato per paura che la cera delle sue ali si sciogliesse.
6. Il silenzio improvviso della natura
circostante ci avverte del pericolo ancor prima che questo
sopraggiungia: ci fissiamo irrequieti per qualche istante. Sappiamo che,
quando al silenzio si sostituirà il boato della montagna, vorrà dire che
la Cosa si è svegliata e che si sta dirigendo verso di noi.
Il verbo

314

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MAPPA
UNITÀ 8

IL VERBO

CONSIDERANDO
LA FLESSIONE
PUÒ ESSERE

REGOLARE

SEGUE IL MODELLO DI UNA


DELLE TRE CONIUGAZIONI mangiare, leggere, dormire

IRREGOLARE

IN UNA O PIÙ VOCI NON SEGUE


IL MODELLO DELLA andare, venire, finire
CONIUGAZIONE CORRISPONDENTE

DIFETTIVO

MANCA DI ALCUNI
solere, prudere, fervere
TEMPI, MODI O PERSONE

SOVRABBONDANTE

HA DUE FORME, DI DUE


CONIUGAZIONI DIVERSE arrossare / arrossire

315

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 9 L’uso dei modi e dei tempi:


i modi finiti
Si chiamano “modi finiti” i modi verbali che non solo forniscono indicazioni
sull’aspetto, sul tempo e sul modo, ma anche sul numero e sulla persona del verbo e
in alcuni casi sul genere del soggetto. La voce verbale sono scappate, per esempio,
attraverso la sua forma ci dice non soltanto che l’azione è certa (modo) e collocata
nel passato (tempo), ma anche che il soggetto è plurale (numero del verbo), che
coincide con il pronome loro (persona) e che è femminile (genere).
I modi finiti sono: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo.

L’indicativo
L’indicativo è il modo usato nella maggior parte delle frasi indipendenti e principali e in
molte subordinate. Serve per presentare un’azione o una situazione come reale, certa,
oggettiva. Ha quattro tempi semplici (presente, imperfetto, passato remoto, futuro sem­
plice) e quattro tempi composti (passato prossimo, trapassato prossimo, trapassato re­
moto, futuro anteriore).
Il presente si usa per esprimere:
• un’azione o una situazione che avviene nel momento in cui si parla
Arriva l’autobus.
• un’azione o un fatto abituale o durevole
Ivano suona nell’orchestra del Teatro Massimo.
• un’affermazione valida in ogni tempo (presente atemporale)
La Luna è l’unico satellite naturale della Terra.
• fatti passati conclusi che normalmente si esprimerebbero al pass. pross. o al pass.
remoto (presente storico, frequente nelle narrazioni storiche)
Il 15 marzo del 44 a.C. Giulio Cesare viene pugnalato a morte in una seduta del
senato romano.
• fatti futuri vicini nel tempo (nella lingua parlata o nel linguaggio giornalistico)
Domani sera vedo Susanna.
L’imperfetto si usa per esprimere:
• un’azione abituale nel passato
Da piccola, si alzava alle 7.
• un’azione o una situazione del passato còlta nel suo durare
Il verbo

Mentre studiava, sgranocchiava delle patatine.


4
Stava sgranocchiando delle patatine, quando una le andò di traverso.

316

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

• caratteristiche durevoli, nelle descrizioni al passato (valore descrittivo)


Il minotauro aveva il corpo di uomo e la testa di toro.
• fatti passati conclusi che normalmente si esprimerebbero al pass. pross. o al pass.
remoto (imperfetto storico, frequente nel linguaggio giornalistico e nelle narrazioni
storiche)
Nel maggio 1453 Costantinopoli cadeva nelle mani dei Turchi.
• richieste cortesi
Volevo un chilo di pomodori.
• finzioni nei giochi infantili
Facciamo che io ero la principessa e tu eri il drago.

Il passato prossimo indica un’azione o una situazione nel passato percepita come anco­
ra collegata al presente. Inoltre sostituisce generalmente il passato remoto nella lingua
parlata nelle regioni settentrionali e nel linguaggio giornalistico e televisivo.
È finita la pacchia.
Marzia è diventata grande.

Il trapassato prossimo indica un’azione o una situazione anteriore a un’altra collocata


nel passato, espressa all’imperfetto, al passato prossimo o al passato remoto.
Sono tornati nella città in cui si erano conosciuti.
Era appena spuntato il sole, quando si udì il boato.

Il passato remoto indica un’azione o una situazione nel passato senza più legami con il
presente. Si usa nella lingua scritta e, nel parlato, soprattutto nelle regioni centrali e me­
ridionali, mentre nel Nord Italia viene sostituito generalmente dal passato prossimo.
Da allora non lo rivide mai più.
La marchesa uscì alle cinque.

Il trapassato remoto è raro. Si usa per indicare un’azione o una situazione anteriore a
un’altra espressa al passato remoto, in subordinate temporali introdotte da dopo che,
quando, (non) appena.
Quando ebbe finito di creare il mondo, si accorse che un pugno di montagne gli era
rimasto in mano.

Il futuro semplice si usa per esprimere:


• un’azione o una situazione futura
Tra tre anni sarò maggiorenne.
• un’ipotesi
Saranno le cinque e mezza.
• un dubbio
Sarà vero quello che dicono?

Il futuro anteriore si usa per esprimere:


• un’azione o una situazione futura anteriore a un’altra collocata nel futuro
Quando avrò finito di leggerlo ti potrò dare la mia opinione.
• un’ipotesi riferita al passato
Saranno state le cinque.
Il verbo

• un dubbio riferito al passato


4
Avrò fatto bene?

317

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi con il tempo dell’indicativo più

PER INIZIARE
adatto, opportunamente coniugato.

1. All’epoca io e i miei amici (conoscere) a


memoria tutte le sigle dei nostri cartoni animati preferiti.
2. Tra cinquant’anni la popolazione italiana
(passare) da circa 58 milioni a 53 milioni di abitanti. 3. Vuoi dirmi
che in un mese a Hollywood tu e Gabri non
(vedere) neanche un attore famoso? 4. Gli Inca
(costruire) un vasto Impero nonostante il territorio ostile delle
montagne andine. 5. Chi (essere) causa del
suo mal, pianga se stesso. 6. Debora rivide un giorno in un mercatino
di Shangai un ragazzo che (incontrare)
l’estate prima sul lungomare di Salerno. 7. Ehi, dico a voi, dopo che vi
(rivelare) dove si trova il tesoro, mi lascerete
in pace? 8. Da quando Samuel (imparare) a
gattonare in questa casa non c’è più pace per nessuno!

2 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea tutti i verbi all’indicativo, poi
trascrivili e analizzali nella tabella che segue, come
nell’esempio.
1. Non essendo possibile realizzare armature in legno tanto grandi,
probabilmente Brunelleschi ha adottato una “sagoma” mobile per
determinare la curvatura. 2. Non dir di me finché di me non sai, pensa
di te, poi mi dirai. 3. Il bosco splendeva di tutti i colori dell’autunno
che era appena iniziato e quell’anno sarebbe stato lungo e mite e amico
degli uomini. 4. Che ore saranno? Ho l’impressione che sia passato un
secolo da quando il secondino ci ha portato da mangiare l’ultima volta.
5. Se solo potessi accettare per un istante che 2 + 2 non fa sempre
quattro! 6. Pensavo proprio a te, che solo quattro ore fa mi hai salutato
all’aeroporto e adesso sarai già atterrata in un paese pieno di pioggia e
di freddo. 7. Nonostante le popolazioni alleate si siano coalizzate
contro di lui, Cesare riesce ad accerchiare l’esercito nemico e a
sbaragliarlo. 8. Volevo un chilo di arance e un melone, grazie. Mi dia
anche un cestino di ciliegie: i miei figli si saranno già spazzolati quelle
che avevo comprato domenica. 9. Così fu quell’amore dal mancato
Il verbo

finale, così splendido e vero da potervi ingannare.


4

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

PRESENTE AZIONE O AZIONE AFFERMAZ. PRESENTE AZIONE


SITUAZIONE ABITUALE VALIDA IN STORICO FUTURA
CONTEMP. AL OGNI TEMPO VICINA NEL
MOMENTO IN TEMPO
CUI SI PARLA

PASS. PROSSIMO AZIONE PASSATA ANCORA PASS. PROSS. USATO AL POSTO DEL PASS.
COLLEGATA AL PRESENTE REMOTO

ha adottato ✗

IMPERFETTO AZIONE AZIONE DESCRIZ. AL IMPERFETTO RICHIESTA


ABITUALE AL PASSATA PASSATO STORICO CORTESE
PASSATO COLTA NEL
SUO DURARE

TRAPASS. PROSSIMO AZIONE ANTERIORE A UN’ALTRA COLLOCATA NEL PASSATO

PASSATO REMOTO AZIONE PASSATA PRIVA DI LEGAMI CON IL PRESENTE

FUTURO SEMPLICE AZIONE FUTURA DUBBIO IPOTESI

FUTURO ANTERIORE UN’AZIONE FUTURA UN’IPOTESI RIFERITA AL UN DUBBIO


ANTERIORE A UN’ALTRA PASSATO RIFERITO AL
COLLOCATA NEL FUTURO PASSATO
Il verbo

319

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LIVELLO 2 - Morfologia

Il congiuntivo
Il congiuntivo è il modo della possibilità, della volontà, del dubbio. Può essere usato per
dare all’enunciato una sfumatura soggettiva, ma il suo uso, facoltativo o obbligatorio, di­
pende anche da altri fattori, quali la reggenza della congiunzione che lo introduce o la
scelta di un registro più sostenuto. Lo si trova perlopiù nelle proposizioni subordinate,
ma può essere impiegato nelle proposizioni indipendenti o principali per esprimere:
• un desiderio: Magari venisse alla festa!
• un dubbio: Che sia successo qualcosa?
• un invito o un ordine (congiuntivo esortativo, sostituisce l’imperativo alla 3ª pers.
sing. e plur. e alla 1ª pers. plur.): Si accomodi pure; Andiamo!

Nelle proposizioni subordinate si usa:


• in dipendenza da verbi che esprimono opinione, dubbio, incertezza, speranza,
desiderio, timore
Credo | che sia troppo tardi. (opinione)
Mi chiedo | se sia troppo tardi. (dubbio, incertezza)
Spero | che non sia troppo tardi. (speranza)
Non vorrei | che fosse troppo tardi. (desiderio)
Temo | che sia troppo tardi. (timore)
• dopo espressioni come è meglio, è possibile, è bene, è necessario, può darsi ecc.
Sarà meglio | che ti sbrighi.
• in subordinate introdotte da congiunzioni o locuzioni congiuntive quali sebbene,
nonostante, malgrado, affinché, perché (con valore finale), purché, a patto che, prima
che, in modo che, a meno che
Ci provò, | sebbene fosse troppo tardi.
Te lo racconto purché rimanga un segreto.
• in subordinate condizionali (periodo ipotetico della possibilità e dell’irrealtà,
vedi M9_U5)
Se potessi, | ci andrei.
Se avessi potuto, | ci sarei andata.
• in alcune subordinate relative improprie (vedi M9_U2)
Cerco un tecnico che riesca a recuperare file su un hard-disk.
• in subordinate relative-concessive introdotte da dovunque, chiunque, qualunque /
qualsiasi + nome (vedi M9_U2)
Qualunque cosa dica, | non credergli.

L’uso del congiuntivo nelle varie subordinate verrà approfondito nella sezione dedicata
alla frase complessa (vedi M9).

Il congiuntivo ha due tempi semplici (presente e imperfetto) e due tempi composti (pas­
sato e trapassato).

Il congiuntivo presente indica contemporaneità, nel presente, tra l’azione espressa nel­
la subordinata e quella espressa nella reggente, da cui la subordinata dipende:
Il verbo

Credo | che si annoi.


4
regg. subord.

320

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

Il congiuntivo passato indica anteriorità dell’azione espressa nella frase subordinata


rispetto a quella espressa nella frase reggente, quando quest’ultima è al presente:
Credo | che si sia annoiata.
regg. subord.

Il congiuntivo imperfetto indica contemporaneità, nel passato, tra l’azione espressa


nella frase reggente e quella espressa nella frase subordinata:
Credevo | che si annoiasse.
regg. subord.

Il congiuntivo trapassato indica anteriorità dell’azione espressa nella frase subordinata


rispetto a quella espressa nella frase reggente, quando quest’ultima è al passato:
Credevo | che si fosse annoiata.
regg. subord.

SI
INVAL
3 COMPLETARE
· Completa le frasi con l’indicativo o il congiuntivo del verbo tra
PER INIZIARE

parentesi, coniugandolo al tempo e alla persona opportuni.

1. Ho l’impressione che tutti (sapere) qual è

il meglio per me, mentre io non ne (avere) la

più pallida idea. 2. Cresce il PIL globale anche se la ripresa

(restare) insicura. 3. Anche se

(volere) fare un tentativo, non riuscirebbe

comunque a consegnare tutta la documentazione in tempo.

4. Quando (percorre) i duecento metri che

separano la parrucchiera da casa sua, Elena spera sempre che nessuno

dei suoi vicini la (vedere) in quello stato.

5. Magari (frequentare) l’Accademia di Belle

Arti! A quest’ora forse mi sentirei più realizzata. 6. Speravano che la

legge (approvare) dal Parlamento nell’arco di

un paio di mesi. 7. So che mio padre (essere)

una persona aperta e comprensiva, ma non gli ho ancora detto niente

perché questa volta ho paura che non mi

(capire). 8. Come Le (dire) al telefono, cerco

un appartamento che (avere) un terrazzo o

almeno un balcone. 9. Mi sentirò meglio quando tutta questa storia


Il verbo

(finire), non prima.


4

321

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
4 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le frasi date facendole precedere dalla frase tra
parentesi e apportando alle voci verbali tutte le modifiche
necessarie, come nell’esempio.
Es. (Penso che) + “L’amore è cieco”

 → Penso che l’amore sia cieco.

1. (Sembra che) + “Un’immagine vale più di mille parole”

2. (Credo che) + “La storia del mondo è la storia di pochi


privilegiati”

3. (Sono sicura che) + “C’è una spiegazione”

4. (Mi chiedevo se) + “L’hanno già fatto altre volte?”

5. (Scoprimmo che) + “Molti voli sono stati cancellati”

6. (È inverosimile che) + “Ha pianificato la fuga da solo”

7. (Pensavo che) + “È acqua passata!”

Il condizionale
Il condizionale si usa per esprimere:
• azioni e situazioni possibili se si realizzano certe condizioni; è il modo usato nella
proposizione principale in periodi ipotetici della possibilità e dell’irrealtà
(vedi M9_U5)
Se potessero, lo manderebbero al diavolo.
Se avessero potuto, lo avrebbero mandato al diavolo.
• un desiderio
Vorrei un caffè macchiato.
Mi piacerebbe imparare il rumeno.
Il verbo

• una richiesta cortese


4
Mi passeresti il sale per favore?

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

• un dubbio o un’opinione attenuata


Sarebbe meglio lasciar perdere.
• un’opinione o un’informazione da cui si prendono le distanze
Secondo indiscrezioni, il conte si sarebbe fidanzato con la nota ereditiera.
• un fatto o una circostanza futura rispetto a un tempo passato, ovvero il cosiddetto
“futuro nel passato” (con il condizionale passato)
Mi avevi promesso che glielo avresti detto!
Fece un bilancio della sua vita. Presto avrebbe compiuto 18 anni.

Il condizionale ha due tempi: uno semplice (il presente) e uno composto (il passato):
Ti andrebbe di bere qualcosa? (presente)
Avrei detto di sì, ma avevo già un impegno. (passato)

SI
INVAL
5 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le principali usando il condizionale al tempo corretto.
PER INIZIARE

Es. Se piove, resto a casa.


Se piovesse, resterei a casa.
Se avesse piovuto,  sarei rimasto/a a casa.

1. Se non lo vedo, non ci credo. 

Se non lo vedessi, 

Se non lo avessi visto, 

2. Se mi chiede scusa, sono disposta a parlarci. 

Se mi avesse chiesto scusa, 

Se mi chiedesse scusa, 

3. Se quel giorno non avessi conosciuto Greg, la nostra band non


sarebbe mai esistita. 
Se quel giorno non avessi conosciuto Greg, oggi la nostra band


4. Devono dirlo, se non sono d’accordo.


 , se non fossero stati d’accordo.
 , se non fossero d’accordo.

5. Se nevica spariscono le impronte.


Se nevicasse 

Se fosse nevicato 

6. Che cosa possiamo fare se non risponde al telefono?


 se non avesse risposto al telefono?
Il verbo

 se non rispondesse al telefono?


4

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LIVELLO 2 - Morfologia

6 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi al condizionale presente e
cerchia i verbi al condizionale passato. Poi trascrivi le voci che
hai individuato nella tabella sottostante, analizzandole come
nell’esempio.

1. Se un compagno di classe mi importunasse, racconterei tutto a una


persona di fiducia. 2. Due uomini, di identità ancora sconosciuta,
sarebbero stati visti mentre cospargevano con benzina alcuni arbusti
vicino al bosco dove è divampato l’incendio. 3. Quel giorno giurò che
avrebbe percorso tutti gli oceani finché non avesse rintracciato la nave
pirata. 4. Caro Babbo Natale, quest’anno vorrei un conto in banca
corposo e un fisico asciutto. Vedi di non invertire le due cose, come
hai fatto l’anno scorso. Grazie. 5. Sposteresti gentilmente questo
testone pieno di ricci in modo che io possa vedere non dico lo schermo
intero ma almeno l’angolino in basso a destra, con l’ultima parola dei
sottotitoli? Gentilissimo. 6. Immagina come sarebbe la tua vita se
sconfiggessi la tua paura più grande. 7. Sarebbe il caso di farle sapere
per tempo che non potremo andare alla sua festa perché avevamo già
promesso ai miei che sabato saremmo andati a trovarli. 8. Non vorrei
sembrare polemico, ma credo che anche volendo il segretario non
avrebbe potuto dire niente di diverso da quel che ha detto: ora si
tratta di capire che effetto avranno le sue dichiarazioni.

AZIONE DESIDERIO RICHIESTA DUBBIO O OPINIONE “FUTURO


POSSIBILE CORTESE OPINIONE DA CUI SI NEL
A CERTE ATTENUATA PRENDONO PASSATO”
CONDIZ. LE
DISTANZE

racconterei ✗
Il verbo

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

L’imperativo
L’imperativo si usa per esprimere un ordine, un divieto, un invito, un consiglio. Si trova
esclusivamente nelle frasi principali, ha solo il tempo presente e ha forme proprie solo
per la 2ª pers. sing. e plur.
Va’ sempre dritto fino all’incrocio.
Non da quella parte, tornate indietro!

Per formare l’imperativo di 3ª pers. sing. e plur. e di 1ª pers. plur. si usano le forme cor­
rispondenti del congiuntivo presente.
Prego, si sieda!
Prego signori, si siedano.
Ragazzi, sediamoci qui!

Per formare l’imperativo negativo di 2ª pers. sing., si usa non + infinito.


Non sederti, è tutto bagnato!

SI
INVAL
7 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le seguenti frasi usando il modo imperativo, come
PER INIZIARE

nell’esempio.
Es. Dovesti rilassarti un po’.


Rilassati un po’!

1. Non desidererai le cose degli altri.

2. Devi metterti nei suoi panni.

3. Perché non disegnate un bosco?

4. Signora, può accomodarsi.

5. Dovresti ascoltare i consigli.

6. Vorrei che avessi cura di te.

7. Potete raccontarmi come sono andate le cose?


Il verbo


4

325

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LIVELLO 2 - Morfologia

8. Vuole dirmi qual è il motivo della sua visita?

9. Non puoi interrompermi tutto il tempo.

10. Al tuo posto ci andrei.

8 PRODURRE
·· Scrivi un breve testo con le indicazioni stradali che daresti a una
persona che ti chiedesse come raggiungere la piazza principale
della tua città/del tuo paese (o un’altra destinazione a piacere).
Dovrai impiegare tutti i verbi sottostanti al modo imperativo di 2ª
pers. sing. (forma positiva o negativa a seconda dei casi).
girare a destra • fermarsi • proseguire • attraversare • non girare a
sinistra • passare sotto • continuare • non prendere • chiedere

SI
INVAL
9 ABBINARE + LESSICO
·· Associa a ogni frase il giusto completamento, facendo attenzione
alla concordanza dei tempi e dei modi.

[a] non ci avrebbero beccati. [b] ci mettemmo in marcia. [c] non lo


sospettava nessuno. [d] che le acque si sarebbero calmate. [e] che tu
abbia visto un fantasma. [f] che mi ascoltassi. [g] dove era nata. [h]
e prometti che non lo farai più. [i] che sia tempo sprecato?

1. Era sicuro… [ ]
2. Che fosse un bugiardo… [ ]
3. Chiedi scusa… [ ]
Il verbo

4. Se fossimo stati più attenti… [ ]


4

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Unità 9 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi finiti

5. Pensi davvero… [ ]
6. Mentre impallidivano le ultime stelle… [ ]
7. Fece ritorno nel paese… [ ]
8. Vorrei… [ ]
9. Sembra… [ ]

SI
INVAL
10 T R A S F O R M A R E
· · · Volgi il brano al passato. Osserva l'esempio e continua tu.

L o fisso. L’ho già visto da qualche parte ma non ricordo


dove. Devo dire qualcosa, prima che cominci a sospettare
che sia una trappola e decida di andarsene. Prendo tempo.
Noto le sue lunghe dita appoggiate delicatamente sulla
cartellina azzurra e gli chiedo se sia un pianista. Lo è. Dico
che anch’io suono, di tanto in tanto, e che mi piacerebbe
riprendere le lezioni di pianoforte. Improvvisamente mi
interrompe e mi chiede come ho fatto ad avere il suo numero di
telefono, chi sono, che cosa voglio da lui. Parla velocemente,
tradendo tensione e una leggera speranza. Allora gli sorrido e
dico, pronunciando le parole molto lentamente, che sono
l’uomo che sta cercando, che sono a conoscenza di cose che
cambieranno il corso della sua vita, se solo saprà usare le
informazioni che gli darò con discrezione e intelligenza. Lui
rimane a guardarmi con gli occhi spalancati. Gli sussurro che
lo cercherò io quando verrà il momento. Mi alzo ed esco dal
bar senza voltarmi indietro.

Lo fissai.


Il verbo


4

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MAPPA
UNITÀ 9

I MODI FINITI

SONO

INDICATIVO CONGIUNTIVO

SI USA SI USA

PER PRESENTARE IN FRASI PRINC.,


AZIONI PER ESPRIMERE UN
COME REALI, DESIDERIO,
CERTE, UN DUBBIO, UN
OGGETTIVE INVITO, UN ORDINE

IN MOLTE FRASI SUB.


(OGG., SOGG.,
IPOTETICHE,
CONCESSIVE ECC.)
parlo (pres.),
ho parlato (pass. pross.),
parlavo (imperf.),
avevo parlato (trapass. pross.),
parlai (pass. rem.), parli (pres.),
ebbi parlato (trapass. rem.), abbia parlato (pass.),
parlerò (fut. sempl.), parlassi (imperf.),
avrò parlato (fut. anter.) avessi parlato (trapass.)

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CONDIZIONALE IMPERATIVO

SI USA SI USA

PER ESPRIMERE PER ESPRIMERE UN


AZIONI ORDINE, UN INVITO,
POSSIBILI A CERTE UN CONSIGLIO
CONDIZIONI

PER ESPRIMERE IL
"FUTURO NEL PASSATO"
parla!
(pres., 2ª pers. sing.)
PER ESPRIMERE DESIDERI,
RICHIESTE CORTESI, DUBBI, parlate!
OPINIONI ATTENUATE (pres., 2ª pers. plur.)

parlerei (pres.),
avrei parlato (pass.)

329

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 10 L’uso dei modi e dei tempi:


i modi indefiniti
Si chiamano “modi indefiniti” i modi che non forniscono indicazioni sulla persona e
sul numero (tranne il participio) del verbo. La voce verbale tornando, per esempio, ci
dice che l’azione è còlta nel suo svolgimento (aspetto) e che è collocata nel presente
(tempo), ma non ci dà alcuna informazione sul soggetto che la compie, di cui non
sappiamo se è singolare o plurale, maschile o femminile, e a che persona corrisponde.

I modi indefiniti sono: infinito, participio e gerundio.

L’infinito
L’infinito è la forma base del verbo, che esprime il suo significato fondamentale. Ha due
tempi: presente (forma attiva: mangiare, conoscere, capire; forma passiva: essere mangiato,
essere conosciuto, essere capito) e passato (forma attiva: essere andato, avere conosciuto, es-
sere partito; forma passiva: essere stato mangiato, essere stato conosciuto, essere stato capito).

Nelle frasi indipendenti e principali, l’infinito può essere usato con valore:
• dubitativo
Che fare?
• esclamativo
E dire che sono già passati vent’anni!
• iussivo (= che esprime un ordine)
Cuocere in forno a 100º.
• desiderativo
Averlo saputo prima!

Nelle frasi subordinate, può trovarsi da solo o essere introdotto da una preposizione. Al
presente, indica un’azione contemporanea o posteriore rispetto all’azione della reggente;
al passato, un’azione anteriore.
Credo | di essere di troppo. (inf. pres.; azione cont. all’azione della reggente)
regg. subord.
Si sono visti | per fare la pace. (inf. pres.; azione post. all’azione della reggente)
regg. subord.
Occorre | mescolare bene l’impasto. (inf. pres.; azione cont. all’azione della reggente)
regg. subord.
Il verbo

Sono contenta | di essere stata d’aiuto. (inf. pass.; azione ant. all’azione della reggente)
4
regg. subord.

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Unità 10 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

L’infinito si usa inoltre:


• dopo i verbi servili
Non puoi rallentare un po’?
• dopo i verbi fraseologici, introdotto da una preposizione
Si mise a fare l’analisi grammaticale.
• in funzione di imperativo negativo di 2ª pers. sing.
Non fare complimenti!
• in forma sostantivata
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
In quest’ultimo caso l’infinito è sempre di genere maschile ed è preceduto da un
articolo, da una preposizione articolata, da un aggettivo dimostrativo o da un
aggettivo indefinito. Alcuni infiniti sostantivati sono diventati a tutti gli effetti dei
nomi con un significato autonomo e una desinenza per il plurale.
Lasciò tutti i suoi averi al suo pappagallo.

SI
INVAL
1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i verbi all’infinito, poi indica tra
PER INIZIARE

parentesi se sono usati in funzione di verbo [V] o di nome [N].

1. Dall’altra stanza proveniva un bisbigliare sommesso, come di


qualcuno che si stesse confidando sottovoce. [ ] 2. Il rovere con il
passare del tempo assume una tonalità ambrata. [ ] 3. Vorrei sapere
perché le api muoiono quasi sempre dopo aver punto. [ ] 4. Del
resto, la vita, proprio in quanto vita, non è lineare e scorre piuttosto
dentro un movimento dinamico contrassegnato da un andare e venire di
calcolo e imprevedibilità. [ ] 5. Pur comprendendo le tue ragioni,
sono dell’idea che bisognerebbe esserci stati per capire. [ ] 6.
«Arrivo tra dieci minuti». Se tra dieci minuti non mi vedi arrivare,
rileggi questo messaggio. [ ] 7. Quelle che gli uscivano di bocca
erano parole, ma non si trattava di un discorso nel vero senso della
parola, erano rumori emessi meccanicamente, come lo starnazzare di
un’anatra. [ ]

2 TR ASFORMARE
·· Sostituisci le espressioni in evidenza con frasi di significato
equivalente contenenti un verbo all’infinito presente o passato,
come nell’esempio.
Es. L’imputato dichiarò la sua innocenza.

 di essere innocente

1. Giurò la sua fedeltà al re.


Il verbo


4

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LIVELLO 2 - Morfologia

2. Dopo la premiazione, il cantante fu assalito dai fan.

3. Ti avevo detto “Tienila d’occhio!”

4. La signora guardava i nipotini mentre giocavano.

5. Fu condannato per corruzione di testimoni.

6. Alla fine ha ammesso il furto del giornalino.

7. In questo museo è consentito l’ingresso con animali.

Il participio
Il participio è un modo che “partecipa” della natura del verbo e di quella degli aggettivi
e dei nomi. Ha due tempi: presente (amante; conoscente; coprente) e passato (amato;
conosciuto; coperto).

Il participio presente è sempre di forma attiva e oggi è usato soprattutto come agget-
tivo o nome. È invariabile per genere, mentre varia per numero (sing. -e; plur. -i). Come
verbo, indica un’azione contemporanea a quella della principale e si impiega in alcune
subordinate relative implicite.
Che uomo affascinante! (aggettivo)
È stato richiamato più volte dalle insegnanti. (nome)
Ecco alcuni consigli su come risolvere i problemi derivanti (= che derivano)
dall’ondata di caldo. (verbo)

Il participio passato può avere funzione di nome, aggettivo e verbo. Varia per genere
e per numero (sing. -o/-a; plur. -i/-e).
Lo stile della poesia è ricercato ma non arduo. (aggettivo)
Accanto alla Fontana di Trevi si trova la Fontanina degli innamorati. (nome)

Come verbo, si usa:


• per formare i tempi composti di qualsiasi verbo e la forma passiva, nei tempi semplici
e composti: abbiamo saputo; fu vista; sareste venuti; sono state avvisate ecc.
• in alcune frasi subordinate implicite (temporale, relativa, causale, ipotetica ecc.,
vedi M9). In questi casi esprime spesso un rapporto di anteriorità rispetto all’azione
della reggente. Per quanto riguarda la sua diatesi, esso ha un valore attivo con i verbi
Il verbo

intransitivi (arrivato = che è arrivato) e un valore passivo con i verbi transitivi


4
(ammirata = che è ammirata / è stata ammirata)

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Unità 10 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

Tornata a casa, | si mise a studiare.


subord. princ.
(= dopo essere tornata a casa; valore temporale; attivo)

Minacciato con lettere anonime, | non osava più uscire di casa.


subord. princ.
(= visto che era stato minacciato; valore causale; passivo)

Detto così, | è un po’ ambiguo. (= se viene detto così; valore ipotetico; passivo)
subord. princ.

In alcuni casi, il participio forma la subordinata con un proprio soggetto, diverso da


quello della reggente. In questi casi si parla di “participio assoluto”.
Morto un papa, | se ne fa un altro.
subord. princ.

ATTENZIONE LA CONCORDANZA DEL PARTICIPIO PASSATO

Quando accompagna l’ausiliare essere, il participio passato concorda ob-


bligatoriamente con il soggetto: Daria si è innamorata; I miei nonni si
sono appena trasferiti.

Quando accompagna l’ausiliare avere, il participio rimane inalterato, al


maschile singolare: I miei figli hanno vinto il torneo di hockey!

Quando il complemento oggetto, espresso, è collocato prima del verbo


(cioè è espresso da un pronome, personale o relativo), il participio pas-
sato può concordare con esso. La concordanza è obbligatoria solo se il
complemento oggetto è costituito dai pronomi personali lo, la, li o le.
La maglia che ti ho regalata. (poco abituale)
Vi ho già taggati. (frequente)
Non le abbiamo mai più viste. (obbligatorio)
La lettera l’avrai buttata per sbaglio! (obbligatorio)

In presenza del pronome ne con valore di complemento partitivo (vedi


M7_U1), il participio concorda obbligatoriamente con la quantità parziale
espressa:
Ha fatto una torta e ne ha mangiata la metà da sola.
Visto che le arance erano in offerta, ne ho presi due chili.

SI
INVAL
3 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i participi presenti e cerchia i
PER INIZIARE

participi passati, includendo i participi impiegati in funzione di


aggettivo o di nome.

1. Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi fatti, la somma raccolta non è


Il verbo

4 sufficiente a finanziare il progetto 2. Espulso dalla classe per il suo

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LIVELLO 2 - Morfologia

comportamento indisponente e prepotente, Ottavio è rientrato dalla


finestra. 3. Tutte le pazienti erano segretamente innamorate del
seducente dottore appena arrivato. 4. Tradotto in tedesco negli anni
Venti da Richard Wilhelm, il Libro dei Mutamenti si basa sulle
combinazioni possibili tra linee spezzate e continue, corrispondenti ad
altrettante combinazioni dei principi Yin e Yang. 5. Non capisco perché
dopo mangiato dobbiamo aspettare tre ore seduti mentre gli altri
bagnanti si fiondano in acqua tranquilli e rilassati. 6. Ricky, fatti un
esame di coscienza e chiediti se non sei tu quello invadente e assillante.

SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·· Indica con una crocetta se i participi presenti e passati in evidenza
hanno funzione di nome [N], di aggettivo [A] o di verbo [V].

1. Ecco l’elenco degli enti facenti [N] [A] [V] parte del sistema
statistico nazionale. 2. Fatta la legge, trovato l’inganno. [N] [A] [V]
3. Il concorso si rivolge specificamente ai laureati [N] [A] [V] in
Lettere che abbiano sostenuto [N] [A] [V] gli esami indicati di seguito
[N] [A] [V]. 4. Gli sfollati [N] [A] [V] italiani della Seconda guerra
mondiale furono oltre 2 milioni, un numero molto elevato [N] [A] [V].
5. Anticamente si camminava sui carboni ardenti [N] [A] [V] durante
potenti [N] [A] [V] rituali per favorire il cambiamento o guadagnarsi
titoli onorifici [N] [A] [V]. 6. Il menù di oggi prevede una tagliata [N]
[A] [V] di manzo in salsa di uva bianca con patatine fritte [N] [A] [V].
7. Una volta chiusi [N] [A] [V] i battenti [N] [A] [V], la fiera
dell’usato [N] [A] [V] diventò una piattaforma digitale. 8. Non riesco a
credere che lo trovi affascinante [N] [A] [V]: fa battute [N] [A] [V]
imbarazzanti [N] [A] [V] e mangia con la bocca aperta [N] [A] [V]!

5 COMPLETARE
· Completa i participi passati con le desinenze corrette, prestando
attenzione alla concordanza grammaticale.
1. Fatt le dovut distinzioni, la vostra situazione non è così
diversa dalla nostra. 2. Dopo aver preparat i bigné la mamma li
aveva nascost , ma ne aveva mess via una parte per la merenda.
3. Fondat dai Belgi, Rochester fu poi scelt dai Normanni per
costruirvi una formidabile fortezza. 4. I furgoni sospetti sono stat
seguit per tre chilometri dalla polizia, poi se ne sono pers le
tracce. 5. Per questa vecchia poltrona mi ha chiest 100 euro, ma
Il verbo

abbiamo mercanteggiat un po’ e alla fine gliene ho dat 70.


4

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Unità 10 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

6. Ipazia, l’astronoma greca uccis da una folla di cristiani in tumulto,


viene ricordat come una martire del libero pensiero. 7. Il gioco in
scatola che abbiamo creat io e il mio compagno è andat a ruba tra
i compagni e persino alcuni professori ne hanno volut una copia.

Il gerundio
Il gerundio è invariabile per genere e per numero. Ha due tempi: presente (forma attiva:
amando; forma passiva: essendo amato) e passato (forma attiva: avendo amato; forma
passiva: essendo stato amato). Si usa con il verbo stare e andare per esprimere l’aspetto
durativo di un’azione o di una situazione (Alle 3 stavo dormendo; I prezzi sono andati
aumentando), e in proposizioni subordinate implicite con valore:
• causale
Conoscendolo, | non ci credo. (= siccome lo conosco)
• temporale
Camminando, | andò a sbattere contro un lampione. (= mentre camminava)
• ipotetico
Potendo, | ti aiuterei. (= se potessi)
• concessivo
Pur essendo stonatissima, | passa la giornata a cantare. (= anche se è stonatissima)
• modale
E l’ippopotamo furibondo gli risponde | sbuffando. (= con degli sbuffi)
• strumentale
Sbagliando | s’impara. (= per mezzo degli sbagli)

Nelle proposizioni subordinate, il gerundio presente indica contemporaneità rispetto


alla reggente:
Non avendo niente da dire, | rimase zitto.
subord. princ.

e il gerundio passato indica anteriorità rispetto alla reggente:


Non avendoci capito niente, | tacque.
subord. princ.

IL SOGGETTO DI UNA FRASE CON IL VERBO AL


ATTENZIONE GERUNDIO

Nelle frasi subordinate, il soggetto del gerundio è lo stesso della reggen-


te (Comprendendo la situazione, Luca preferì tacere = Visto che Luca
aveva compreso la situazione, Luca preferì tacere), a meno che:
• il soggetto della subordinata sia generico
Considerando le cose da un punto di vista diverso, | subord.
Il verbo

4 la situazione cambia. princ.

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LIVELLO 2 - Morfologia

• nella subordinata sia espresso un soggetto diverso da quello della


reggente
Essendo la stanza molto piccola, | subord.
Giulio comprò un letto a soppalco. princ.

6 ANALIZZARE
·· Indica se il valore del gerundio è causale [CA], temporale [T],
PER INIZIARE

concessivo [CO], modale [M], strumentale [S] o ipotetico [I], poi


sostituisci le frasi in evidenza con frasi di significato
equivalente contenenti un verbo di modo finito, come
nell’esempio. Attenzione: con i gerundi di valore modale e
strumentale la sostituzione non è possibile.

Es. Pur essendo molto stanca, non riusciva ad addormentarsi. [ CO ]


→ Anche se era molto stanca


1. Lo scopriremo solo vivendo. [ ]

2. Volendo, potete ripetere la sequenza al contrario. [ ]

3. Tornando dalle ferie abbiamo trovato code chilometriche in


autostrada. [ ]

4. Si avviò canticchiando verso la sala da pranzo. [ ]

5. Avendo intuito il vero motivo della domanda, rimase in silenzio.

[ ] 

6. Pur essendosi ampliato notevolmente, il pastificio ha mantenuto


il suo spirito originale. [ ]

7. Lei, sempre così insicura, ballando si sentiva serena e sicura di sé.

[ ] 

8. Dondolandoti sulla sedia rischi di cadere.[ ]


Il verbo


4

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Unità 10 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

9. Spense le candeline soffiandoci sopra con tutto il fiato che aveva.

[ ] 

10. Non sapendo dove mettere le mani, Ruggero le teneva in tasca.

[ ] 

SI
INVAL
7 CORREGGERE
·· In quattro delle seguenti frasi l’uso del gerundio è scorretto.
Individuale e riscrivile corrette nello spazio sottostante.

1. A volte perdendosi ci si ritrova. 2. Avendo fatto tardi per


l’ennesima volta, il professore mise a Emilia una nota sul diario.
3. Fu allora che vide un gattino miagolando sul ciglio della strada.
4. La Luna si interpone tra la Terra e il Sole provocando un’eclissi
solare. 5. Andando a letto sempre tardissimo, a Luca sono venute
delle occhiaie profondissime. 6. Analizzandoli per parti, alcuni
problemi sembrano meno insormontabili. 7. I pastori comunicavano da
una montagna all’altra fischiando. 8. Essendo straripata, i terreni
circostanti furono inondati dall’acqua del fiume.

SI
INVAL
8 COMPLETARE
·· Completa il brano coniugando opportunamente all’infinito, al
gerundio o al participio i verbi indicati tra parentesi.

(attraversare) la valle, all’alba, avevamo

visto delle piccole baite, forse

(abbandonare) da molto tempo. Gli

(abitare) le avevano costruite alcuni decenni prima per

(assicurare) un riparo dal freddo a chi si

trovava a (trascorrere) la notte in quella

valle a 2000 metri di altitudine. Il cielo era

(splendere) e il sole vi si arrampicava, sempre più in alto, a una


Il verbo

velocità (sorprendere).
4

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LIVELLO 2 - Morfologia

(essere) in ritardo sulla tabella di marcia,

non avevamo tempo da (perdere): si poteva

arrivare alla cima solo (aggirare) la

montagna sul lato destro e (scalare) la

parete nord, dopo (attraversare) un

canalone ghiacciato. (accelerare) il passo,

saremmo arrivati ai piedi della salita a mezzogiorno. Diversamente, si

sarebbe fatto troppo tardi e avremmo dovuto

(rinunciare) per quel giorno. Io camminavo in silenzio,

(respirare) a pieni polmoni l’aria


(frizzare) del mattino. Pur non

(chiudere) occhio, mi sentivo in gran

forma: non vedevo l’ora di arrivare.

9 ANALIZZARE
·· Analizza i verbi che hai usato nell’esercizio precedente
inserendoli nella giusta tabella e indicandone il tempo ed
eventualmente la funzione, come nell’esempio.

GERUNDIO

VERBO TEMPO FUNZIONE

PRESEN. PASSATO CAUSALE TEMPOR. IPOTET. CONCESS. MODALE STRUMEN.

attraversando ✗ ✗
Il verbo

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Unità 10 - L’uso dei modi e dei tempi: i modi indefiniti

PARTICIPIO

VERBO TEMPO FUNZIONE

PRESENTE PASSATO NOME AGGETTIVO VERBO

INFINITO

VERBO TEMPO

PRESENTE PASSATO

10 P R O D U R R E
· · · Per ognuno dei verbi dati, scrivi una frase seguendo le indicazioni
tra parentesi.

• gesticolare (gerundio, presente, funz. strumentale)

• accorgersi (infinito, passato)

• coinvolgere (participio, presente, funz. di aggettivo)

• accettare (infinito, presente)

• sospettare (gerundio, passato, funz. causale)


Il verbo


4

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MAPPA
UNITÀ 10

I MODI INDEFINITI

SONO

INFINITO PARTICIPIO

SI USA SI USA

DOPO I VERBI AL PRES., COME NOME, AGGETTIVO


SERVILI E E A VOLTE COME VERBO
FRASEOLOGICI

AL PASS., COME NOME, AGGETTIVO,


VERBO:
IN FRASI PRINC., • NEI TEMPI COMPOSTI
CON VALORE • NELLA FORMA PASSIVA
DUBITATIVO, • IN MOLTE SUB. IMPLICITE CON
IUSSIVO, VALORE RELATIVO, TEMPORALE,
ESCLAMATIVO, CAUSALE, IPOTETICO, CONCESSIVO
DESIDERATIVO

IN MOLTE FRASI SUB., • l’insegnante (pres., nome)


DI VARIO TIPO • splendente (pres., agg.)
• appartenente (pres., verbo)

• il divorziato (pass., nome)


• farcito (pass., agg.)
parlare (pres.), • Tornata a casa, si preparò
avere parlato (pass.) la cena. (pass., verbo)

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GERUNDIO

SI USA

DOPO “STARE” E
“ANDARE”,
PER INDICARE L’ASPETTO
DURATIVO DI UN’AZIONE

IN MOLTE SUB. IMPLICITE CON


VALORE TEMPORALE, CAUSALE,
IPOTETICO, CONCESSIVO,
MODALE, STRUMENTALE

parlando (pres.),
avendo parlato (pass.)

341

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LABORATORIO
SUI TESTI SI
INVAL

U
1 na delle cose che Ford Prefect aveva sempre trovato
difficile comprendere a proposito degli esseri umani era
che avevano il vizio di affermare e ripetere cose
assolutamente ovvie, come risultava evidente da frasi quali
5 “Che bella giornata!” o “Come sei alto!” oppure “Oddio, mi
sembra che tu sia caduto in un pozzo profondo nove metri: ti
sei fatto male?”. In un primo tempo Ford si era fatto una sua
teoria per spiegare questo strano comportamento. Aveva
pensato che le bocche degli esseri umani dovessero
10 continuamente esercitarsi a parlare per evitare di rimanere
inceppate. Dopo avere osservato e riflettuto per alcuni mesi,
Ford aveva abbandonato questa sua teoria per un’altra. Aveva
pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in
continuazione ad aprire e chiudere la bocca, correvano il
15 rischio di cominciare a far lavorare il cervello. Dopo un po’
aveva abbandonato anche questa teoria, considerandola
eccessivamente cinica, e aveva deciso che in fondo gli esseri
umani gli piacevano molto, anche se non poteva mai fare a
meno di preoccuparsi e disperarsi davanti alla terribile quantità
20 di lacune nella loro conoscenza.
Douglas Adams, Guida galattica per autostoppisti, Mondadori, Milano, 2012
Il verbo

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1 ANALIZZARE
· Indica se i seguenti verbi tratti dal testo sono transitivi
(o usati transitivamente) [T] o intransitivi (o usati
intransitivamente) [I].
T I

• risultava (riga 4)

• sembra (riga 6)

• spiegare (riga 8)

• sia caduto (riga 6)

• aveva abbandonato (riga 12)

• correvano (riga 14)

• piacevano (riga 18)

2 TR ASFORMARE
· Volgi alla forma passiva la frase “Ford aveva abbandonato
questa sua teoria per un'altra”.


3 ANALIZZARE
·· Analizza le seguenti voci verbali tratte dal testo, come
nell’esempio.
Es. aveva (sempre) trovato (riga 1):  v. trovare, 1ª coniug., modo
indic., tempo trap. pross., 3ª pers. sing., forma attiva

• sia caduto (riga 6): 

• dovessero (riga 9): 

• avere osservato (riga 11): 

• considerando(la) (riga 16) : 

• aveva deciso (riga 17) :


Il verbo

4


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LIVELLO 2 - Morfologia

4 RICONOSCERE
·· Nel testo compaiono diverse voci dei verbi essere e avere.
Individua i due unici casi in cui essi non hanno funzione di
ausiliare e trascrivili qui sotto.

v. essere copula: 

v. avere, significato autonomo:

5 RICONOSCERE
· Sottolinea i due verbi servili presenti nel testo e cerchia il verbo
fraseologico.

6 ANALIZZARE
· · · Analizza i seguenti verbi pronominali tratti dal testo mettendo
una crocetta nella casella corretta.

RIFL. RIFL. RIFL. INTRANS.


DIRETTO INDIRETTO INTENSIVO PRON.
(O D’AFFETTO)

ti sei fatto male?

si era fatto una sua teoria

esercitarsi a parlare,
si esercitavano in continuazione

fare a meno di preoccuparsi

e disperarsi

7 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
·· Completa la forma impersonale della seguente frase tratta dal
testo.

• [forma personale] “se gli esseri umani non si esercitavano in


continuazione ad aprire e chiudere la bocca, correvano il rischio di
cominciare a far lavorare il cervello”

• [forma impersonale] “se non


in continuazione ad aprire e chiudere la bocca, si correva il rischio di
cominciare a far lavorare il cervello”

Ora analizza la voce in evidenza:

• “si correva il rischio di cominciare a far lavorare il cervello”:


Il verbo

4
impersonale “si” passivante riflessivo

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8 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
·· Completa il testo con i verbi indicati tra parentesi coniugati al
tempo, al modo e alla persona appropriati.

L
’idea di Colombo di raggiungere le Indie
(navigare) verso ovest era rischiosa: l’ipotesi che la Terra
(essere) sferica era diffusa, ma non
(dimostrare) nei fatti e soprattutto gli
esperti ritenevano che l’oceano (essere)
troppo esteso perché una spedizione
(potere) attraversarlo. Dopo (ricevere)
diversi rifiuti da parte di vari sovrani, nel 1492, Colombo
(ottenere) l’appoggio dei regnanti di
Spagna Ferdinando II d’Aragona e Isabella di Castiglia, che gli
(concedere) 3 caravelle e 120 uomini come
equipaggio. I calcoli di Colombo (rivelarsi)
inesatti: le Indie (trovarsi) ben più a ovest
di quanto (prevedere) eppure,
(salpare) da Palos il 3 agosto del 1492,
dopo soli 36 giorni di navigazione le caravelle toccarono terra.
Quel che Colombo ignorava è che tra l’Europa e l’Asia
(esserci) un altro continente. Se il
continente americano non (esistere), gli
esperti (avere) ragione: Cristoforo
Colombo, con le sue fragili caravelle, non
(riuscire) ad (attraversare) un oceano
vasto quanto l’Atlantico e il Pacifico insieme. Pur non
(essere) il primo europeo a mettere piede
sul nuovo continente (è attestato che altri vi
(spingersi) prima di lui), storicamente
Colombo (considerare) lo scopritore
dell’America: con le sue spedizioni (avere)
Il verbo

inizio la conquista del Nuovo Mondo, il saccheggio delle sue


4
ricchezze, lo sterminio dei suoi abitanti.

345

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LIVELLO 2 - Morfologia

9 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea i participi presenti e passati impiegati nel testo come
voci autonome (cioè non come parte di tempi verbali composti),
poi trascrivili nella tabella sottostante indicandone con una
crocetta il tempo e la funzione.

TEMPO FUNZIONE

PRESENTE PASSATO NOME AGGETTIVO VERBO

10 A N A L I Z Z A R E
·· Individua i due gerundi che hai inserito nel testo, poi trascrivili
qui sotto indicando con una crocetta se hanno valore causale
[CA], temporale [T], concessivo [CO], modale [M], strumentale
[S] o ipotetico [I].

1. CA T CO M S I

2. CA T CO M S I

11 P R O D U R R E
· · · Sulla base di quanto hai letto, scrivi un breve testo che narri la
vicenda della spedizione di Colombo al presente storico.
Attenzione: dovrai usare almeno due voci verbali alla forma
passiva.


Il verbo

4


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12 R I C O N O S C E R E
·· Nel testo sottolinea le voci verbali di modo finito e cerchia
quelle di modo indefinito.

U n uomo, imbarcatosi su una nave per raggiungere terre


lontane, viene colto da una tempesta. La nave affonda e lui
rimane aggrappato a un relitto in mezzo al mare. L’uomo ha
una gran fede e nonostante le onde lo sommergano fino a
togliergli il respiro è sicuro che il suo dio non tarderà a
salvarlo. Così si sistema alla bell’e meglio sul relitto e si
mette ad aspettare. Dopo un giorno, una barca di pescatori si
avvicina offrendogli soccorso. Lui ringrazia cortesemente, ma
si rifiuta di salire a bordo, dicendo che il Signore lo salverà.
Il tempo passa, l’uomo ha freddo, fame e sete. Il giorno dopo
arriva una seconda barca: i pescatori insistono a lungo perché
l’uomo salga a bordo, ma lui non ne vuole sapere: accettare il
loro aiuto, dice, sarebbe un’offesa all’onnipotenza di Dio.
Quando, il terzo giorno, una terza barca si avvicina per trarlo
in salvo, l’uomo è ormai allo stremo. Con un filo di voce
ripete: “Il Signore mi salverà” e la barca si allontana.
Il quarto giorno l’uomo muore, e quando giunge al cospetto di
Dio, con tutta l’umiltà di cui è capace dice che non capisce
perché non l’abbia salvato. Il Signore sorride e gli risponde
Il verbo

dolcemente che per salvarlo gli ha mandato tre barche, ma che


4
lui le ha rifiutate.

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LIVELLO 2 - Morfologia

13 T R A S F O R M A R E
· · · Volgi il testo al passato, impiegando il passato remoto nelle
proposizioni principali e prestando attenzione alla concordanza
dei modi e dei tempi. Osserva l'esempio e continua tu.

Un uomo, imbarcatosi su una nave per raggiungere terre lontane,




venne colto


14 P R O D U R R E
· · · Scrivi tre titoli o tre morali possibili per la parabola che hai
letto, seguendo le indicazioni tra parentesi.

1. (la frase deve contenere un participio presente in funzione di


aggettivo):

2. (la frase deve contenere un imperativo):

3. (la frase deve contenere un verbo alla forma impersonale):


Il verbo

4


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15 C O R R E G G E R E
· · · Nel testo sono presenti diversi errori nell’uso e nella forma dei
verbi: sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

I n uno dei più torridi agosto che l’Italia ricorda, Stefano


Covino, primo ricercatore dell’Osservatorio di Brera, aveva
temporaneamente lasciato la sua principale occupazione di
astronomo per dedicarsi ai suoi due bimbi. Tre giorni prima, il
giorno 14, c’è stata la rivelazione di onde gravitazionali
captata anche da Virgo, scoperta che aveva fatto il giro del
mondo.
«Pensavo che il peggio era passato, credevo mi attendesse un
periodo di tranquillità – commenta l’astrofisico lombardo –, ma alle
14,41 l’improvviso squillare di allarmi e avvisi sul mio cellulare,
segnali provenienti da una nostra App dedicata, era posto fine ai
miei sogni estivi». Cosa mai stava accadendo?
Una nuova e formidabile scoperta: la rivelazione di onde
gravitazionali generate non da una collisione fra buchi neri, bensì
dallo scontro di due stelle di neutroni della massa di circa il 20 e il
60 per cento del nostro Sole ma non più grandi della città di
Milano. Il “botto” ha generato le onde gravitazionali più vicine mai
rivelate fin ad ora. Ma c’è di più: oltre a essere venute registrate,
le onde sono state anche osservati per la prima volta attraverso una
serie di strumenti posizionati in orbita. «In realtà – prosegue lo
scienziato – sapevamo che prima o poi avremo registrato un
fenomeno così sensazionale, ma eravamo scettici sui tempi».
Il fenomeno si è generato nella costellazione dell’Idra, a circa
130 milioni di anni luce dalla Terra. Due stelle di neutroni, che
altro non sono che il residuo dell’esplosione in supernovae di due
stelle massicce, si sono fondute originando onde gravitazionali, ma
anche lampi gamma. Inoltre, scoperta nella scoperta, l’impatto
delle due stelle ha generato un’esplosione astronomica definita
“kilonova”. Pur essendo stata ipotizzata più di 30 anni fa, questa
è la prima volta che si raccoglie prove chiare e definitive
dell’esistenza delle kilonovae.

Adattato da Enzo Vitale, Vista nell’universo una “fabbrica” di oro e platino dalla collisione tra due stelle
di neutroni, in www.ilmessaggero.it 16/10/2017


Il verbo

4


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Missione
L’AVVERBIO, LA PREPOSIZIONE, LA CONGIUNZIONE,
5 L’INTERIEZIONE

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online)


0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%
UNITÀ
L'avverbio: funzione, forma, gradi
L'avverbio: significato
La preposizione
La congiunzione
L'interiezione

PERCENTUALE ERRORI

RISORSE esercizi
Cartaceo 41
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 10
da dove Unità online 595
vuoi unità online
Verifiche online 46
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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 1 L’avverbio: funzione,


forma, gradi
Che cos’è l’avverbio
L’avverbio è una parte invariabile del discorso la cui funzione è quella di precisare, modi-
ficare, determinare il significato dell’elemento della frase a cui si riferisce. Può riferirsi a:
• un verbo:
Marco era rimasto indietro e si lamentava continuamente del male ai piedi.
• un aggettivo:
Federica è troppo orgogliosa!
• un altro avverbio:
Sono andati a dormire molto tardi.
• un nome o un pronome, preceduti o meno da preposizione:
Non gli avete detto neanche una parola.
È gelosa persino di te.
• l’intera frase:
Sinceramente, non ho capito nulla della tua spiegazione.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

La posizione dell’avverbio
Essendo invariabile, l’avverbio non concorda con nessun elemento della frase e presenta
sempre la stessa forma. Per capire a quale elemento si riferisce, occorre quindi osservare
la sua posizione e riflettere sul suo significato.
L’avverbio si colloca generalmente vicino alla parola o al gruppo di parole a cui si riferi-
sce. In particolare:
• se si riferisce a un verbo, generalmente si colloca dopo (Passeggiavano
tranquillamente), a meno che non gli si voglia dare speciale rilevanza (Fuori deve
stare!). Quando il verbo è composto, molti avverbi si collocano tra l’ausiliare e il
participio (Non le aveva mai mentito; Hai già cenato?)
• se si riferisce a un aggettivo, a un altro avverbio, a un nome o a un pronome, si
colloca prima (Sono troppo cari; Si sono comportate davvero male; Sono quasi le
dieci; Danne una anche a me)
5
• se si riferisce all’intera frase, la sua posizione è variabile: può essere collocato all’inizio

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LIVELLO 2 - Morfologia

(Evidentemente, non aveva detto la verità), alla fine (Non aveva detto la verità,
evidentemente), o in un’altra posizione (Non aveva detto, evidentemente, la verità).

L’avverbio non va collocato sempre prima dell’elemento a cui si riferisce:


Non c’è più caffè.
Potrei rinunciare a tutto, ma non al caffè.
Prendo molti caffè, ma non la sera.

La forma dell’avverbio
Dal punto di vista della forma, gli avverbi possono essere suddivisi in:
• semplici: non derivano da altre parole italiane (tardi, qui, là, ieri, poco, meno, già
ecc.). Ne fanno parte anche gli aggettivi maschili singolari usati in funzione di
avverbio (Parla piano! Mi ha guardato storto; Dovete tenere duro; Mangia sano ecc.)
• derivati: sono formati a partire da altre parole italiane (per lo più aggettivi)
mediante l’aggiunta di un suffisso. In particolare:
һһ aggiungendo il suffisso -mente alla forma femminile singolare o alla forma tronca
di un aggettivo qualificativo: rapida → rapidamente; lenta → lentamente; giusta
→ giustamente; dolce → dolcemente; abil(e) → abilmente ecc.
һһ in alcuni casi, aggiungendo il suffisso -oni alla radice di nomi o verbi: gatto →
gattoni; bocca → bocconi; ciondolare → ciondoloni; ruzzolare → ruzzoloni ecc.
• composti: formati dalla fusione di due o più parole: davvero (da + vero), almeno (al
+ meno), dappertutto (da + per + tutto), laggiù (là + giù), adagio (ad + agio) ecc.

Un’ultima categoria è costituita dalle locuzioni avverbiali, espressioni fisse formate da


due o più parole che hanno, nell’insieme, funzione di avverbio. Le locuzioni avverbiali
sono formate principalmente da:
• una preposizione + un altro elemento: di solito, a proposito, in genere, di sicuro,
in fretta, di più, di meno, fin qui ecc.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• la preposizione a ripetuta due volte seguita dallo stesso elemento ripetuto: a mano a
mano, a poco e poco ecc.
• le preposizioni di... in: di tanto in tanto, di bene in meglio, di male in peggio, di volta
in volta ecc.
• nomi, aggettivi, avverbi o verbi duplicati: quasi quasi, così così, passo passo, stringi
stringi ecc.
• la preposizione articolata alla + un aggettivo o un nome femminile: alla rinfusa, alla
svelta, alla spicciolata, alla buona, alla carlona ecc.
• tre o più elementi: per lo più, alla bell’e meglio, per di più, alla buon’ora ecc.

ATTENZIONE GLI AGGETTIVI USATI IN FUNZIONE DI AVVERBIO

Aggettivi come piano, forte, chiaro, sodo, duro, lento, storto possono
essere usati in funzione di avverbio. Per riconoscere quando hanno fun-
5 zione di avverbio e quando di aggettivo ricorda che:

352

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Unità 1 - L’avverbio: funzione, forma, gradi

• sono aggettivi quando si riferiscono a un nome e concordano con esso


in genere e numero:
Hanno fatto un discorso chiaro.
Le loro parole sono state chiare.
• sono avverbi quando si riferiscono a un verbo e rimangono invariabili
Hanno parlato chiaro. (= chiaramente)

Anche l’aggettivo solo può avere funzione di avverbio; può riferirsi a


diverse parti della frase, non necessariamente al verbo, ma si distingue
chiaramente dall’aggettivo solo perché è invariabile e ha il significato di
solamente, soltanto.
Mi hanno lasciato solo. / Mi hanno lasciata sola. / Ci hanno lasciati
soli. [aggettivo]
È venuta solo Chiara. [= soltanto, avverbio]

L’alterazione dell’avverbio
Alcuni avverbi semplici (bene, male, poco, presto, tardi, forte, piano) possono essere alte-
rati, come i nomi e gli aggettivi, mediante l’aggiunta di suffissi. Si ottengono così avver-
bi alterati:
• diminutivi (suffissi -ino, -etto, -uccio): È andata benino; Non è un po’ prestino?;
È finita maluccio ecc.
• accrescitivi (suffisso -one): Sto benone!
• peggiorativi (suffisso -accio): Non c’è malaccio!

Anche alcune locuzioni avverbiali possono essere alterate: a casaccio ecc.


L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

I gradi dell’avverbio
Come gli aggettivi qualificativi, anche gli avverbi possono esprimere diversi gradi di
intensità, cioè possono essere impiegati ai gradi comparativo (di maggioranza, ugua-
glianza e minoranza) e superlativo (relativo e assoluto).
I comparativi e i superlativi degli avverbi si formano in modo analogo a quelli degli
aggettivi:
• comparativo di maggioranza/minoranza: più/meno + avverbio (più tardi/
meno tardi)
• comparativo di uguaglianza: (tanto) + avverbio + quanto + avverbio (Agisce [tanto]
impulsivamente quanto stupidamente); (tanto) + avverbio + quanto + altro elemento
(Agisce [tanto] impulsivamente quanto te); avverbio + come + altro elemento
(Arriverà tardi come l’altro giorno)
• superlativo relativo: articolo il + più/meno + avverbio + possibile (il più tardi possibile)
• superlativo assoluto:
һһ nel caso degli avverbi semplici: avverbio + suffisso -issimo/a/i/e (tardissimo,
5
lontanissimo ecc.)

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LIVELLO 2 - Morfologia

һһ nel caso degli avverbi derivati in -mente: aggettivo femminile al grado superlativo
assoluto + suffisso -mente (fortemente → fortissima + mente → fortissimamente)
һһ molto + avverbio: molto tardi, molto intensamente
һһ raddoppiamento dell’avverbio: piano piano

Non tutti gli avverbi possono essere graduati. Possono avere i gradi comparativo e su-
perlativo:
• gli avverbi di modo (bene, male, dolcemente, rapidamente, attentamente ecc.), eccetto
così, altrimenti e gli avverbi terminanti in -oni
• gli avverbi di tempo presto, tardi, spesso, subito (quest’ultimo solo al superlativo
assoluto: subitissimo)
• gli avverbi di luogo vicino e lontano
• alcuni avverbi di quantità, come poco, molto ecc.

Alcuni avverbi presentano forme particolari di comparativo di maggioranza e di super-


lativo assoluto:

GLI INDEFINITI
positivo comparativo di maggioranza superlativo assoluto
bene meglio ottimamente/benissimo
male peggio pessimamente/malissimo
molto più moltissimo
poco meno pochissimo/minimamente
grandemente maggiormente massimamente/grandissimamente

Alcune locuzioni avverbiali possono avere il grado comparativo (più in fretta, meno alla
rinfusa ecc.), superlativo relativo (il più di nascosto possibile, il più alla svelta possibile
ecc.) o superlativo assoluto (di frettissima, molto alla carlona ecc.).
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Sottolinea gli avverbi e cerchia le locuzioni avverbiali.
PER INIZIARE

1. Non hai ancora finito di vestirti? Arriveremo tardi alla festa!


2. Qualcuno un giorno, inaspettatamente, mi prenderà e mi porterà a
vedere com’è fatta la felicità. Nel frattempo, mangio. 3. Sei così
altrove che non riesci neanche più a tornare. 4. In Italia il gallo
cedrone vive principalmente sulle Alpi e in particolare nelle zone della
provincia di Como e di Udine. 5. Veder piangere a dirotto un
ragazzone di un metro e ottantotto fa sempre un certo effetto,
soprattutto se ha appena vinto la prima tappa in linea del Tour.
6. Poco a poco le cose cambieranno, quasi impercettibilmente.
7. Il cous cous va girato di tanto in tanto, dolcemente, affinché i
granelli rimangano ben separati.
5

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Unità 1 - L’avverbio: funzione, forma, gradi

SI
INVAL
2 ANALIZZARE
· · · Analizza la forma degli avverbi mettendo una crocetta nella
giusta colonna.

SEMPLICE DERIVATO COMPOSTO ALTERATO LOCUZIONE


AVVERBIALE

1. stranamente

2. di corsa

3. soprattutto

4. tardino

5. tentoni

6. ieri

7. invano

8. a casaccio

3 TR ASFORMARE
·· Riscrivi le seguenti frasi inserendo gli avverbi indicati tra
parentesi nella posizione più appropriata.
1. Si alza la domenica. (presto, persino)


L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

2. Vi giuro che l’avevo visto. (non, mai, prima)

3. La nostra regione ha avuto un repertorio ricco di canti popolari.


(sempre, straordinariamente)

4. Hai imparato a parlare tedesco? (dove, così, bene)

5. Sono le cinque di pomeriggio ed è buio. (solo, già)

6. Parla senza pensare. (talvolta, a vanvera)


5

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·· Indica se le parole in evidenza sono impiegate in funzione di
avverbio o di aggettivo, come nell’esempio.
AVV. AGG.
Es. 1. Per il secondo ci va un piatto piano. ✗
2. La strada è ghiacciata, andate piano! ✗

3. Il tunnel era lungo e stretto.

4. Parlavano stretto e veloce.

5. Nell’insalata mettiamo un uovo sodo?

6. Lavorò sodo tutto l’inverno.

7. Mmmh, non ci vedo chiaro.

8. Parla chiaro per una volta!

5 PRODURRE
· · · Componi una frase per ognuna delle parole date, impiegandole
in funzione di aggettivo o di avverbio.

• forte:
(agg.) 

(avv.) 

• veloce:
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

(agg.) 

(avv.) 

• storto:
(agg.) 

(avv.) 

SI
INVAL
6 COMPLETARE
·· Completa le frasi con l'avverbio indicato al grado
comparativo o superlativo, poi indica se hai usato un
comparativo [C], un superlativo relativo [SR] o un superlativo
assoluto [SA].
1. Dal punto di vista economico, l’anno è finito (male)

5
di com’era iniziato. [ ]

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Unità 1 - L’avverbio: funzione, forma, gradi

2. Nessuno dovrà riconoscerti. Cerca di entrare (discretamente)

[ ]

3. Il film ci è piaciuto (molto) di


quanto ci aspettassimo. [ ]

4. Il fiore di loto viene menzionato (spesso)

negli antichi testi buddisti. [ ]

5. Che spedizione scegliere perché il pacco arrivi a destinazione


(in fretta) ?[ ]

6. Hai (poco) idea di cosa questo


significhi per me? [ ]

SI
INVAL
7 CORREGGERE
·· Sottolinea gli errori relativi a posizione e grado degli
avverbi, poi riscrivi le frasi correggendole.
1. Si è conclusa ieri, a Londra, la competizione per Dj più importante
del mondo: il vincitore, che si è distinto ampiamente nel corso della
gara, ha 12 anni solo. 2. Il caldo non aiuta affatto gli Azzurri, ma
immediatamente dopo la ripresa l’Italia si esprime più meglio e arriva
vicinissimo al gol. 3. Ciao, avrei bisogno che leggessi
attentissimamente il documento che ti allego e che mi dicessi
primissima che puoi se ti sembra adeguato come presentazione o se
pensi sia meglio rivederlo tutti insieme. 4. Non ho ricevuto notizie
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

ancora dall’ospedale, ma immagino che Lidia a quest’ora avrà già


partorito e che entrambi saranno fuorissimo di sé dalla gioia. 5. Si
rivelò una stilista sorprendentemente abile e creativa, nonostante
appena avesse 19 anni e non avesse praticamente mai studiato moda:
interpretava assai benissimo le richieste dei clienti e realizzava di volta
in volta costumi estremamente originali.


5

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MAPPA
UNITÀ 1

L'AVVERBIO

È UNA PARTE INVARIABILE DEL DISCORSO

MODIFICA IL SIGNIFICATO DELL'ELEMENTO AL QUALE SI RIFERISCE

PUÒ RIFERIRSI A CONSIDERANDO


LA FORMA
PUÒ ESSERE

UN VERBO Cammina
svogliatamente. SEMPLICE

UN AGGETTIVO È molto buono.

DERIVATO

UN ALTRO Era troppo tardi.


AVVERBIO
COMPOSTO

UN NOME O Vieni anche tu?


UN PRONOME LOCUZIONE
AVVERBIALE

E IN QUALCHE CASO

TUTTA LA Francamente,
FRASE non ti capisco. ALTERATO

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PUÒ AVERE

GRADO POSITIVO Abito lontano.

GRADO COMPARATIVO

Abito più
DI MINORANZA
lontano di te.

Abito meno
DI MAGGIORANZA
lontano di te.
qui, là, molto,
ancora
Abito [tanto]
DI UGUAGLIANZA lontano
Corri veloce! quanto te.
(agg. in funzione
di avv.)
GRADO SUPERLATIVO
• lentamente,
Vattene il più
agilmente (-mente)
RELATIVO lontano
• gattoni,
possibile.
ciondoloni (-oni)

Abita
davvero, ASSOLUTO lontanissimo/
dappertutto, molto lontano.
almeno

FORME PARTICOLARI
in fretta,
poco a poco,
d'improvviso

BENE → meglio, benissimo/ottimamente


MALE → peggio, malissimo/pessimamente
MOLTO → più
prestino, benone, POCO → meno, pochissimo/minimamente
malaccio GRANDEMENTE → maggiormente, massimamente

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 2 L’avverbio: significato


In base al loro significato, gli avverbi si distinguono in: avverbi di modo (o qualificativi),
di tempo, di luogo, di quantità, di giudizio (o di valutazione), interrogativi ed
esclamativi.

Gli avverbi di modo (o qualificativi)


Gli avverbi di modo indicano il modo in cui si svolge l’azione espressa dal verbo o il
modo in cui va inteso ciò che viene espresso dal verbo, da un aggettivo, da un avverbio,
dall’intera frase.
Ha agito onestamente. (= in modo onesto)
Taglialo così. (= in questo modo)
Questo è scientificamente provato. (= dal punto di vista della scienza)
Psicologicamente, è stata una grande prova. (= dal punto di vista psicologico)

Sono avverbi di modo:


• la maggior parte degli avverbi derivati in -mente: abilmente, gentilmente, dolcemente,
bruscamente ecc., compresi quelli indicanti il mezzo con cui si compie l’azione:
Furono avvisati telefonicamente ecc.
• gli avverbi derivati in -oni: bocconi, carponi, gattoni, penzoloni ecc.
• alcuni avverbi semplici (bene, male, così, volentieri, comunque [quando significa “in
un modo qualsiasi, in ogni modo”: Va bene comunque]) o composti (invano,
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

apposta ecc.)
• gli aggettivi maschili singolari impiegati in funzione di avverbio: Stringi forte; Parla
piano; Non ci vedo chiaro ecc.
• alcune locuzioni avverbiali: di fretta, in fretta, in fretta e furia, di corsa, alla svelta,
a piedi, di buon grado, all’impazzata, a poco a poco, a cavalcioni, a tentoni ecc.

Gli avverbi di tempo


Gli avverbi di tempo specificano il momento, la durata o la frequenza dell’azione o della
circostanza espressa dal verbo o dall’intera frase.
Oggi fa un po’ freddo per andare in spiaggia: andiamoci domani.

Sono avverbi di tempo:


• molti avverbi semplici o composti quali adesso, ora, allora, ormai, prima, dapprima,
dopo, oggi, domani, ieri, dopodomani, poi, ancora, mai, tuttora, finora, presto, tardi,
5
intanto, più, sempre, già, appena, spesso, talvolta, talora ecc.

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Unità 2 - L’avverbio: significato

• alcuni avverbi derivati in -mente: recentemente, precedentemente, successivamente,


anticamente, contemporaneamente, frequentemente ecc.
• diverse locuzioni avverbiali: a volte, ogni tanto, di tanto in tanto, di solito, una volta,
un tempo, per sempre, tra/fra poco, da poco, a lungo, di rado ecc.
• la voce fa, usata in funzione di avverbio all’interno di espressioni come un anno fa,
due giorni fa ecc.

PRIMA E DOPO: AVVERBI, PREPOSIZIONI O


ATTENZIONE CONGIUNZIONI?

Prima e dopo sono avverbi di tempo quando si riferiscono a un verbo:


Ne parliamo dopo.
Te l’ho detto prima.

Sono preposizioni o fanno parte di locuzioni preposizionali (vedi M5_U3)


quando reggono un nome o un pronome:
Ne parliamo dopo cena.
Dopo di loro tocca a noi.
S’incontrarono prima del tramonto.

Hanno funzione di congiunzioni o di locuzioni congiuntive (vedi M5_U4)


quando introducono una frase subordinata:
Dopo aver cenato, fecero una passeggiata in giardino.
Devi dirglielo prima che sia troppo tardi.

Gli avverbi di luogo


Gli avverbi di luogo specificano il luogo in cui si trova o si verifica ciò di cui si parla o la
sua distanza rispetto a chi parla o ascolta.
Da qui si vede tutta la costa. Guarda laggiù: quella è Assos.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Vieni fuori! Non puoi restare chiusa là dentro tutto il giorno.

Sono avverbi di luogo:


• molti avverbi semplici o composti: su, giù, sopra, sotto, fuori, dentro, davanti, dietro,
indietro, oltre, qui, qua, lì, là, quaggiù, laggiù, quassù, lassù, dappertutto, intorno,
accanto, altrove ecc.
• gli avverbi dovunque e ovunque quando significano dappertutto: Che disordinata!
Ci sono giocattoli suoi ovunque!
• gli aggettivi maschili singolari vicino e lontano impiegati in funzione di avverbio:
Vieni più vicino; Abita lontano
• alcune locuzioni avverbiali come di qua, di là, per di qua, per di là, di sopra, di sotto,
di lato, a sinistra, a destra, in giro, da vicino, da lontano, nei dintorni, da queste
parti ecc.
• le particelle ci e vi (più comune nello scritto), equivalenti a qui o lì, con funzione di
complemento di stato in luogo, di moto a luogo o di moto per luogo (vedi M7_U3):
5
Conosco Madrid perché ci abito da 7 anni (= qui, a Madrid); A Madrid? Non ci sono

361

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LIVELLO 2 - Morfologia

mai andata (= lì, a Madrid); Piazza Indipendenza? Ci passo tutti i giorni (= di lì, da
piazza Indipendenza)
• la particella ne, equivalente a da qui, da lì, con funzione di complemento di moto da
luogo o di origine (vedi M7_U2): È entrato in aula e ne è uscito 6 ore dopo (= da lì).

SU, SOPRA, VICINO, LONTANO ECC.: AVVERBI,


ATTENZIONE PREPOSIZIONI O AGGETTIVI?

Queste parole sono avverbi di luogo quando si riferiscono a un verbo;


sono preposizioni o fanno parte di locuzioni preposizionali quando reg-
gono un nome o un pronome; lontano e vicino possono essere anche ag-
gettivi, quando accompagnano un nome con cui concordano in genere e
numero. Osserva la differenza:
Guarda oltre! (avverbio)
Che cosa c’è oltre il fiume? (preposizione)

Venite su a fare merenda. (avverbio)


Lascialo pure sul tavolo. (preposizione)

Al cinema si siede sempre davanti. (avverbio)


Davanti alla casa c’era una quercia secolare. (locuzione
preposizionale)

Fa freddino. Andiamo dentro? (avverbio)


Hai guardato dentro i cassetti? (preposizione)

Sono andati fuori a giocare. (avverbio)


Sono fuori dal tunnel. (locuzione preposizionale)

Non mi piace sedermi dietro in macchina. (avverbio)


Dietro la cascina c’era un laghetto. (preposizione)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Vera abita qui vicino. (avverbio)


Vera abita vicino al ponte. (locuzione preposizionale)
La meta è vicina. (aggettivo)

Non arriverà lontano. (avverbio)


Lavoro lontano da casa. (locuzione preposizionale)
L’obiettivo è ancora lontano. (aggettivo)

COMUNQUE E DOVUNQUE/OVUNQUE: AVVERBIO O


ATTENZIONE CONGIUNZIONE?

Le parole dovunque, ovunque e comunque possono essere avverbi o con-


giunzioni.

Dovunque e ovunque sono avverbi di luogo quando significano dapper-


tutto. Sono congiunzioni (subordinanti) quando introducono una proposi-
zione relativa-concessiva (vedi M9_U2):
5

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Unità 2 - L’avverbio: significato

Lo vedo ovunque! (= dappertutto, avverbio)


Mi segue ovunque io vada. (= in ogni luogo in cui vada, cong.)

Comunque è avverbio quando si riferisce al verbo o alla frase di cui fa


parte, con il significato di “in un modo qualsiasi”, “in ogni modo”. È
congiunzione subordinante quando introduce una proposizione relati-
va-concessiva. È congiunzione coordinante quando collega frasi indipen-
denti o periodi diversi, con il significato di “ad ogni modo”, “peraltro”.
Va bene comunque. (= in ogni caso, avverbio)
Sarà un successo comunque vada! (= in qualunque modo nel quale
andrà, congiunzione subord.)
Secondo me hai torto, comunque non è mia intenzione convincerti.
(= ad ogni modo, congiunzione coord.)

SI
INVAL
1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea gli avverbi e le locuzioni
PER INIZIARE

avverbiali, poi trascrivili nella tabella sottostante


classificandoli in base al significato. Le caselle sono numerate.

1. Fuori il cielo si andava schiarendo debolmente, mentre l’alba


avvolgeva il bosco nella sua luce livida. 2. Mai più ci tornerò: in
quella casa succedono cose impossibili da spiegarsi razionalmente.
3. A breve sapremo contro chi giocherà prossimamente la nostra
squadra. 4. Cortesemente mi andresti a prendere la cartellina che è di
là sulla mia scrivania? 5. Stai qui accanto o rimani nei dintorni: su
queste colline ci si perde facilmente. 6. La sindaca stamani ha
annunciato che presto si prenderanno misure drastiche contro
l’inquinamento, tra le quali la chiusura del traffico in centro dalle
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

10.00 alle 18.00. 7. Quando non mi sento bene metto su un CD,


chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dolcemente dalla musica.

DI MODO DI TEMPO DI LUOGO

 1.  1.  1.

 2.  2.  2.

 3.  3.  3.

 4.  4.  4.

 5.  5.  5.

 6.  6.

 7.
5

363

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LIVELLO 2 - Morfologia

2 TR ASFORMARE + LESSICO
·· Sostituisci le espressioni in evidenza con un avverbio o una
locuzione avverbiale di modo dal significato equivalente.

1. Lo potrete pagare con comodità in posta.

→ (avv.)

2. Svolgi un tema scegliendo liberamente tra quelli proposti.

→ (locuz. avv.)

3. Si amavano con passione.

→ (avv.)

4. Con grande difficoltà si reggeva sulle gambe.

→ (locuz. avv.)

5. Devo pensarci con calma.

→ (avv.)

6. Si sono sempre aiutati l’uno con l’altro.

→ (locuz. avv.)

7. Accetteremo l’invito con piacere.

→ (avv.)

8. Si ritrovò stesa a pancia in giù sul marciapiede.

→ (avv.)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

SI
INVAL
3 COMPLETARE E RICONOSCERE
· Completa le seguenti frasi con gli avverbi di tempo opportuni,
scegliendoli tra quelli in elenco. Poi cerchia le due locuzioni
avverbiali.

più • ormai • da allora • prima • già • poi • ancora • in seguito

1. mettete la lente nell’apposito contenitore,


riempite quest’ultimo con la soluzione unica.
2. Secondo alcuni studi, l’86% delle specie esistenti è
da scoprire. 3. L’anno scorso ha vinto
improvvisamente una grossa somma di denaro:
non è più lo stesso. 4. le stagioni sono solo

5 due: inverno e inferno. 5. Insieme a te non ci sto

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Unità 2 - L’avverbio: significato

6. Non possiamo cambiare piani, abbiamo


prenotato il volo! 7. Come si scoprirà , la
botola misteriosa permetteva di accedere a una realtà parallela.

SI
INVAL
4 ANALIZZARE
·· Analizza le parole in evidenza indicando con una crocetta se
sono impiegate in funzione di avverbio (o locuzione avverbiale)
di luogo [AV], di preposizione (o locuzione preposizionale) [P] o
di aggettivo [AG].
AV P AG
1. Gli uomini vivevano dentro tende leggere e si
spostavano ogni anno.

2. Le parla con un tono lontano e distaccato.

3. Il bimbo dorme accanto, in un lettino di fortuna.

4. Non sapevo se quel che avevo di fronte era


un fantasma o un’illusione ottica.

5. Il cielo stellato sopra di me, e la legge morale


dentro di me.

6. Dov’è l’ufficio postale più vicino?

7. Buttiamo il cuore oltre la siepe!

8. Che cosa c’è sotto? Parla.

9. Con quella gomma a terra non andrà lontano.

10. Sopra la canottiera, indossava un cappotto


L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

pieno di buchi.

Gli avverbi di quantità


Gli avverbi di quantità forniscono indicazioni quantitative indefinite riguardo al verbo,
all’aggettivo o all’avverbio a cui si riferiscono.
Ho mangiato troppo.
È molto tardi.
Si sentivano alquanto soddisfatte.

Tra i più comuni troviamo:


• aggettivi indefiniti con funzione di avverbio quali molto, poco, più (comparativo di
magg. di molto), meno (comparativo di magg. di poco), tanto, troppo, alquanto,
parecchio, altrettanto ecc.
5
• avverbi semplici o composti quali abbastanza, assai, quasi ecc.

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LIVELLO 2 - Morfologia

• alcuni avverbi derivati in -mente: sufficientemente, grandemente, enormemente,


minimamente (superlativo assoluto di poco), terribilmente, incredibilmente,
particolarmente ecc.
• i pronomi indefiniti niente e nulla impiegati con funzione di avverbio: Non me ne
importa niente/nulla
• locuzioni avverbiali come a sufficienza, un po’ (troncamento di un poco), appena
appena, in abbondanza

MOLTO, POCO ECC.: AVVERBI O AGGETTIVI/


ATTENZIONE PRONOMI INDEFINITI?

Queste parole sono avverbi di quantità quando sono invariabili e si rife-


riscono a un verbo, a un aggettivo o a un altro avverbio; sono aggettivi
indefiniti quando accompagnano un nome con il quale concordano in
genere e numero; sono pronomi indefiniti quando sono impiegati da soli
sottintendendo un nome. Osserva:
Ho studiato troppo! (si riferisce al verbo: avverbio)
Sono troppo stanca! (si riferisce a un aggettivo: avverbio)
Il prof ha dato troppi compiti. (accompagna un nome: agg. indefinito)
Ne ha dati davvero troppi. (sottintende “compiti”: pron. indefinito)
Quella ragazza mi piace molto. (si riferisce al verbo: avverbio)
Gli piacciono molte ragazze, ma non è innamorato di nessuna.
(accompagna un nome: agg. indefinito)
Hai molto da imparare. (sostituisce “molte cose”: pron. indefinito)
Non abito più lì. (si riferisce al verbo: avverbio)
È più simpatica di sua sorella. (si riferisce a un aggettivo: avverbio)
Ci sono stati più problemi del previsto. (accompagna un nome: agg.
indefinito)

Gli avverbi di giudizio (o di valutazione)


L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Esprimono un giudizio o una valutazione su quanto espresso dall’intera frase, da un


verbo, da un aggettivo o da un altro avverbio.
È stato davvero imbarazzante.
Non correva: volava.
Francamente, lo capisco.

Convenzionalmente vengono suddivisi in:


• avverbi di affermazione, tra i quali vi sono avverbi veri e propri (molti dei quali
derivati in -mente: davvero, appunto, certamente, sicuramente, esattamente,
indubbiamente, veramente ecc.), aggettivi usati in funzione di avverbio (certo, sicuro
ecc.) e locuzioni avverbiali (senza dubbio, di certo ecc.)
• avverbi di negazione:
һһ non, l’avverbio di negazione per eccellenza (Preferirei non farlo)
һһ no usato come sostituto di non (Vieni o no? = o non vieni?) e in alcuni casi
meno, con lo stesso significato (Che siano stati loro o meno = o no = o che non
5
siano stati loro)

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Unità 2 - L’avverbio: significato

һһ affatto, utilizzato come rafforzativo della negazione: Non mi disturba affatto


һһ gli avverbi neanche, neppure, nemmeno, impiegati in due accezioni:
1) come rafforzativi della negazione, con il significato di “addirittura non”: in
questo caso possono essere collocati prima del verbo a cui si riferiscono (Neanche
si salutano) o dopo il verbo, correlati all’avverbio non (Non si salutano neanche)
2) prima di un nome o di un pronome, con il significato di “anche… non”:
In questo siamo simili: nemmeno a me piacciono i cavolfiori (= anche a me non
piacciono)
һһ locuzioni avverbiali quali in nessun modo, neanche per sogno, per niente ecc.
• avverbi di dubbio, tra i quali i più comuni sono forse, magari, probabilmente,
verosimilmente, eventualmente, possibilmente e locuzioni quali quasi quasi ecc.

Sono avverbi di giudizio anche avverbi difficilmente classificabili in uno di questi tre
sottogruppi, quali:
• avverbi o locuzioni avverbiali che esprimono la reazione di chi parla o scrive
rispetto al contenuto della frase: purtroppo, fortunatamente, per fortuna,
sfortunatamente, stranamente, sorprendentemente ecc.
Purtroppo non potrò venire con voi a teatro. (= non potrò venire e ciò mi dispiace)
• alcuni avverbi, riferiti all’intera frase, che esprimono un commento di chi parla o
scrive non sul contenuto della frase, ma sulla frase come atto linguistico:
personalmente, sinceramente, francamente ecc. Nota la differenza:
Sinceramente non capisco il problema. (= se devo essere sincero, dico che non
capisco il problema, avv. di giudizio)
Ieri mi ha esposto sinceramente la sua opinione. (= in modo sincero, avv. di modo)

APPROFONDIAMO SÌ E NO
Le parole sì e no non fanno parte degli avverbi di giudizio e a rigore non sono neanche
dei veri e propri avverbi, perché la loro funzione non è quella di modificare una frase
o un sintagma, bensì di sostituire una frase intera. Per questo motivo vengono detti
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

“espressioni olofrastiche”. Funzione analoga svolgono espressioni come certo, ecco,


quando sottintendono un’intera proposizione.
Vieni alla festa?
No. (= non vengo alla festa)
Ti è piaciuto il film?
Sì. (= mi è piaciuto)
Mi puoi aiutare?
Certo! (= ti posso aiutare certamente)

Gli avverbi interrogativi ed esclamativi


Gli avverbi interrogativi introducono una domanda, sotto forma di interrogativa diret-
ta, relativa:
• al modo: Come state?
• al luogo: Dove sei nata?
5
• al tempo: Quando partite?

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LIVELLO 2 - Morfologia

• alla causa: Perché non mi hai avvisato?


• alla quantità: Quanto costa?

I più comuni sono gli avverbi come?, dove?, quando?, perché?, quanto? e locuzioni come
da dove?, per dove?, da quando?, fino a quando?, per quando?, per quanto?

Alcuni di questi avverbi possono anche svolgere la funzione di avverbi esclamativi:


Come sei cresciuta!
Quanto sei permaloso!

COME, DOVE, QUANDO, PERCHÉ, QUANTO: AVVERBI


ATTENZIONE O CONGIUNZIONI?

Quando introducono una frase interrogativa indiretta (vedi M9_U1), que-


sti avverbi svolgono la funzione di congiunzione subordinante, perché
servono a collegare due frasi. Osserva:
Come stai? (avverbio interrogativo)
Non so come stia. (congiunzione)
Dove abitano adesso? (avverbio interrogativo)
Mi domando dove abitino adesso. (congiunzione)
Quando ci vediamo? (avverbio interrogativo)
Gli ho chiesto quando ci saremmo visti. (congiunzione)
Perché piangi? (avverbio interrogativo)
Le chiesi perché stesse piangendo. (congiunzione)

Quanto può svolgere anche la funzione di aggettivo interrogativo (quan-


do accompagna un nome con cui concorda in genere e numero), di pro-
nome interrogativo (quando sostituisce un nome, con il quale concorda
in genere e numero) o di pronome relativo (quando significa “ciò che”).
Osserva:
Quanto ti alleni? (avverbio interrogativo)
Le ho chiesto quanto si allenasse. (congiunzione)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Quante ore passi in palestra? (aggettivo interrogativo)


Delle ore che passi allenandoti, quante ne passi in palestra?
(pronome interrogativo)
Faccio quanto mi è possibile (pronome relativo)

Gli avverbi focalizzanti


Gli avverbi focalizzanti costituiscono una categoria di avverbi a parte, identificata non
dal loro significato ma dalla loro funzione nella frase. Essi si collegano a un elemento
della frase mettendolo a fuoco rispetto agli altri e determinando così un significato spe-
cifico anziché un altro.
Soprattutto la sera, ama leggere romanzi d’avventura.
(= ama leggere romanzi d’avventura sempre, ma in particolare la sera)
La sera, ama soprattutto leggere romanzi d’avventura.
(= la sera ama fare molte cose, ma più di tutte leggere romanzi d’avventura)
La sera, ama leggere romanzi soprattutto d’avventura.
5
(= la sera ama leggere romanzi di tutti i tipi, ma in particolare d’avventura)

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Unità 2 - L’avverbio: significato

Gli avverbi focalizzanti più comuni sono anche, neanche, nemmeno, neppure, perfino/
persino, addirittura, solo, solamente, soltanto, proprio, soprattutto, specialmente, almeno.
Tra questi, neanche, nemmeno e neppure vengono tradizionalmente considerati avverbi
di giudizio, e in particolare di negazione; tutti gli altri, invece, non rientrano in nessuno
dei gruppi sopra esposti e sono accomunati esclusivamente dal modo in cui agiscono
nella frase o nel periodo.

Gli avverbi focalizzanti possono riferirsi:


• a nomi o a pronomi, introdotti o meno da preposizione:
Ho fatto solo i primi due esercizi.
L’avete detto anche a Giacomo?
Non ce ne siamo accorti nemmeno noi.
• al verbo:
Per un attimo ci ho persino creduto!
Potresti almeno scusarti con loro.
• all’intera frase, generalmente subordinata:
Hanno deciso addirittura di andare a vivere insieme.
Non si rilassa neppure quando dorme.

APPROFONDIAMO ANCHE, NEANCHE, NEPPURE, NEMMENO


Questi avverbi possono avere due significati, simili tra loro ma non identici:
• un significato aggiuntivo, quando significano in aggiunta o anche… non
Vengo anch’io! (= vengo io, “in aggiunta” a te/voi)
Non vai alla festa? Allora non ci vado nemmeno io. (= anche io, oltre a te, non
vado).
• un significato intensivo-rafforzativo, quando significano addirittura/perfino, o
addirittura non…
Anche un bambino lo capirebbe! (= perfino un bambino lo capirebbe)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Non hai neanche toccato la pasta! (= “addirittura non l’hai toccata”)


Non lo sveglierebbe neppure una cannonata. (= “addirittura non lo sveglierebbe
una cannonata”)

Nota bene: soprattutto nella prima accezione, e soprattutto se usati insieme alla con-
giunzione e (Si sentiva amareggiata e anche delusa), questi avverbi sono stati conside-
rati tradizionalmente congiunzioni copulative, e tali vengono ancora presentati da
diverse grammatiche e dizionari, anche a dispetto del loro carattere focalizzante.

L’avverbio ecco
È detto “presentativo” perché ha la funzione di presentare, mostrare, richiamare l’atten-
zione su qualcosa o qualcuno. Collocato all’inizio della frase, può essere unito alle par-
ticelle pronominali atone (eccomi, eccoti, eccolo ecc.) e reggere una frase introdotta da
che (Ecco che arrivano, finalmente). Può essere usato con valore temporale, preceduto da
quand’ (Quand’ecco squillare il telefono; Quand’ecco che squilla il telefono), ma svolge
anche altre funzioni, tra le quali esprimere una deduzione logica (Ecco perché non ti ho
5
risposto) o prendere tempo in una conversazione (Io… ecco… non so come dirtelo).

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LIVELLO 2 - Morfologia

APPROFONDIAMO GLI AVVERBI CON SIGNIFICATI DIVERSI


Alcuni avverbi possono avere significati diversi a seconda della frase in cui sono inse-
riti. Osserva:
Ne vorrei ancora. (avv. di quantità)
Non l’ho ancora visto. (avv. di tempo)
Andrea è più vecchio di suo fratello. (avv. di quantità)
Non ho più visto Andrea. (avv. di tempo)
Naturalmente, non sei obbligato ad accettare. (avv. di giudizio)
Il trifoglio nasce naturalmente nei prati. (avv. di modo)
Personalmente non sono d’accordo. (avv. di giudizio)
Lo farò personalmente. (avv. di modo)

ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un avverbio si indica:
• rispetto alla struttura: se è un avverbio (indicando eventualmente se semplice,
derivato, composto; e se è alterato) o una locuzione avverbiale;
• rispetto al tipo: se è un avverbio di modo, di luogo, di tempo, di luogo ecc.;
• rispetto al grado: se è di grado comparativo (di maggioranza, minoranza o
uguaglianza) o superlativo (relativo o assoluto). Se è di grado positivo questa
informazione generalmente si omette.
Domani starai meglio.
Domani: avv. di tempo
meglio: avv. di modo, compar. di maggioranza
Il concorso è andato benone!
benone: avv. di modo, alter. (accresc.)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

SI
INVAL
5 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi, sottolinea gli avverbi di quantità e cerchia
PER INIZIARE

quelli di giudizio.

1. Secondo me dormi troppo poco. 2. I tortellini erano buonissimi,


davvero, ma sono sazio. 3. Al momento Edoardo è parecchio confuso:
verosimilmente non sa nemmeno lui che cosa vuole.
4. La camera era molto pulita, la colazione sufficientemente
abbondante e la posizione dell’hotel rispetto ai mezzi pubblici
comodissima. 5. Purtroppo le risorse a disposizione della ONG sono
ancora alquanto limitate. 6. Magari neanche ti ricordi di me… ci siamo
conosciuti per caso alla festa di Sara un mese fa. 7. Personalmente
trovo che ci si sia sforzati poco per sviluppare un sistema un po’ più
equo ed efficace.
5

370

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Unità 2 - L’avverbio: significato

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Indica con una crocetta se le parole in evidenza, indicanti
quantità, hanno funzione di avverbio [AV], aggettivo indefinito
[AG] o pronome indefinito [P].
AV AG P

1. A tavola mangi sempre così tanto pane?

2. Si assomigliano parecchio.

3. Il tempo libero non mi manca, anzi ne


ho persino troppo.

4. Non c’è niente che io possa fare?

5. Ringhio abbaia poco e vuole sempre


un sacco di coccole.

6. Sua sorella era altrettanto magnetica


e misteriosa.

7. Ci vuole molto coraggio!

8. Ti offendi subito, non sei proprio


niente permalosa, eh?

9. Per diventare maestro di Tai Chi


devi esercitarti molto.

10. So di certo che adora il riso: ne


ho cucinato tanto apposta.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

SI
INVAL
7 ANALIZZARE
· Segna con una crocetta le frasi in cui compare un avverbio
interrogativo o esclamativo.
1. Com’è poi finita la partita?

2. La scienza non sa come rispondere a una simile domanda.

3. Chi si prenderà cura di lui?

4. Quanto ci complichiamo la vita a volte!

5. Allora, quando farete il vostro primo concerto?

6. Cerca di ricordare dove hai messo le chiavi.

7. Com’è difficile sapere cosa dobbiamo fare!

8. Può dirmi per favore quanto costa la maglietta blu?


5

371

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
8 ANALIZZARE
·· Analizza gli elementi in evidenza: specifica se si tratta di
avverbio o di locuzione avverbiale e indica il tipo.
1. Il Carcharodon carcharias, chiamato anche
( ) “grande squalo bianco”,
“carcarodonte” o talvolta ( )
semplicemente ( ) “squalo bianco” o
“pescecane”, è un pesce condroitto della famiglia dei Lamnidi.
2. Solo ( ) due cose sono infinite,
l’universo e la stupidità umana, e non ( )
sono sicuro della prima. 3. Ormai ( )
sapevano dove era nascosto il tesoro. Ci ( )
tornarono nottetempo ( ) con pale e
picconi e scavarono ininterrottamente ( )
fino all’alba. 4. Probabilmente ( )è
troppo ( ) tardi
( ) per fermare il convoglio, ma almeno
( ) proviamoci! 5. Perché
( ) dovrebbe voler mettere i bastoni tra
le ruote a Eric, che lo ha sempre ( )
difeso a spada tratta ( )? 6. Quando
appoggio il piede mi fa molto ( ) male
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

qui ( ), soprattutto
( ) la parte interna.

SI
INVAL
9 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi seguendo le indicazioni date.
1. (avv. interr.) si è cacciato Achille?
Il temporale è finito un’ora
(avv. tempo) e lui (avv. negazione) è
(avv. tempo) uscito dal suo
nascondiglio! 2. In macchina si sedeva sempre
(avv. luogo), in modo da potersi
astrarre (avv. modo) dalle
5

372

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Unità 2 - L’avverbio: significato

conversazioni dei grandi. “Non leggere


(avv. quantità), che ti viene la nausea”, le diceva sua madre
(locuz. avv. tempo), ma lei non
l’ascoltava (avv. giudizio).
3. Appoggiò (avv. modo) un piede,
scivolò e venne (avv. luogo)
(avv. modo), facendosi tutta la
scarpata sul sedere, ma
(avv. giudizio) non si fece nulla. 4.
(avv. interrogativo) sceglieresti di andare se avessi a disposizione un
tappeto volante in grado di portarti
(avv. luogo) (locuz. avv. tempo)?
5. L’album sarà (avv. quantità)
apprezzato (avv. focalizzante) dagli
amanti della musica jazz, perché il tango e il jazz
(avv. luogo) si trovano
(avv. modo) combinati.

10 P R O D U R R E
· · · Per ognuno degli avverbi dati, scrivi una frase in cui abbia la
funzione indicata tra parentesi.
• ancora:
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

(avv. di tempo) 

(avv. di quantità) 

• più:
(avv. di tempo) 

(avv. di quantità) 

• sinceramente:
(avv. di modo) 

(avv. di giudizio) 

• come:
(avv. interrogativo) 

(avv. esclamativo) 
5

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MAPPA
UNITÀ 2

L’AVVERBIO

CONSIDERANDO
IL SIGNIFICATO
PUÒ ESSERE

DI MODO forte, veloce, piano,


gentilmente, lentamente, ruzzoloni

a tentoni, di fretta (locuz.)

adesso, domani, ieri,


DI TEMPO
recentemente, anticamente

ogni tanto, a volte (locuz.)

DI LUOGO sopra, fuori, davanti, lontano, dovunque

per di qua, di sopra (locuz.)

ci/vi (= qui o lì), ne (= da qui, da lì)

374

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molto, poco, più, abbastanza, niente,
DI QUANTITÀ
sufficientemente, minimamente

in abbondanza, a sufficienza (locuz.)

DI GIUDIZIO davvero, certamente (di affermazione)

non, neanche (di negazione)

forse, magari (di dubbio)

purtroppo, fortunatamente
(reazione di chi parla)

sinceramente, personalmente
(commento sulla frase)

INTERROGATIVO come, dove, quando


O ESCLAMATIVO
da dove, per quanto (locuz.)

FOCALIZZANTE anche, soprattutto, soltanto

PRESENTATIVO ecco

375

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 3 La preposizione
Che cos’è la preposizione
La preposizione è una parte invariabile del discorso che stabilisce un particolare rap-
porto tra gli elementi di una frase o tra due frasi. Premessa (“preposta”, appunto) a un
nome, a un pronome, a un avverbio o a un verbo all’infinito, ne precisa la funzione
sintattica. In particolare può:
• introdurre complementi indiretti: Il fratello di Alice tornava a casa in bicicletta.
• introdurre frasi subordinate implicite con il verbo all’infinito: A essere sincera, mi
sono pentita di aver accettato.

Le preposizioni si dividono tradizionalmente in preposizioni proprie (semplici e arti-


colate), preposizioni improprie e locuzioni preposizionali.

Le preposizioni proprie
Alcune preposizioni sono dette “proprie” perché vengono usate solo come preposizio-
ni, a eccezione di su, che può svolgere funzione di avverbio, e delle preposizioni proprie
articolate, che possono essere usate come articoli partitivi. Le preposizioni proprie pos-
sono essere semplici o articolate.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Le preposizioni semplici sono parole monosillabiche, prive di accento tonico, che co-
stituiscono una classe chiusa, cioè non ampliabile. Sono nove: di, a, da, in, con, su, per,
tra, fra.
Sono ancora a casa.
Vado al lavoro in bicicletta.
Non lo vedo da tre anni.

ALCUNE CARATTERISTICHE DELLE


APPROFONDIAMO PREPOSIZIONI SEMPLICI
• di si può elidere quando è seguita da una parola che inizia con vocale: d’amore,
d’estate, d’inquietudine ecc.
• da non si elide, tranne che in locuzioni come d’ora in poi, d’ora in avanti,
d’altronde ecc.
• a può essere unita a “d eufonica”, quando è seguita da una parola che inizia con a
5 (ad Ancona, ad altro ecc.) o in alcune espressioni cristallizzate (ad esempio)

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Unità 3 - La preposizione

• tra/fra sono equivalenti e intercambiabili, ma in alcuni casi si preferisce una


forma rispetto all’altra per evitare sequenze di suoni poco gradevoli. Per esempio
all’espressione fra fratelli si preferirà tra fratelli, così come fra trenta minuti è
preferibile foneticamente a tra trenta minuti.

Le preposizioni articolate sono il risultato della fusione (“articolazione”, appunto) tra


alcune delle preposizioni semplici (di, a, da, in, con, su) e gli articoli determinativi.

LE PREPOSIZIONI ARTICOLATE
singolare plurale

il lo (l’) la (l’) i gli le


di del dello (dell’) della (dell’) dei degli delle
a al allo (all’) alla (all’) ai agli alle
da dal dallo (dall’) dalla (dall’) dai dagli dalle
in nel nello (nell’) nella (nell’) nei negli nelle
con* col collo (coll’) colla (coll’) coi cogli colle
su sul sullo (sull’) sulla (sull’) sui sugli sulle

*Le preposizioni articolate formate da con, a differenza delle altre, non sono obbligato-
rie, anzi oggi sono riservate perlopiù al parlato, mentre nello scritto si preferiscono le
forme con il, con la, con i, con le ecc.

Per tutte le altre preposizioni (per, tra, fra) la fusione con l’articolo è impossibile o non
è più abituale, come nel caso di per, le cui forme articolate (pel, pei ecc.) sono oggi in
disuso. Le forme utilizzate sono quindi: per il, per la, tra i, fra gli ecc.

Nate dalla fusione con gli articoli determinativi, le preposizioni articolate seguono le
stesse regole d’uso di questi ultimi: il mondo → del mondo; lo specchio → allo specchio;
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

l’occhio → nell’occhio; gli alberi → sugli alberi ecc.

Le preposizioni articolate formate con di possono avere funzione di articoli partitivi:


• al singolare, con alcuni nomi non numerabili, per indicare la parte di un tutto (del
latte = un po’ di latte);
• al plurale, con i nomi numerabili, con il valore di plurale dell’articolo
indeterminativo (dei problemi = alcuni problemi).

Osserva la differenza:
Questo è il bello delle amiche. (preposizione)
Ho delle amiche stupende. (= alcune amiche, articolo partitivo)

Il significato delle preposizioni proprie


Prese isolatamente, le preposizioni proprie, semplici o articolate, non esprimono alcun
significato determinato. Sulla base del loro significato generico o della gamma di signi-
5
ficati che possono esprimere (la preposizione di per esempio può esprimere apparte-

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LIVELLO 2 - Morfologia

nenza, specificazione, origine, paragone ecc.), esse assumono significati diversi a secon-
da del contesto in cui si trovano e dei rapporti che stabiliscono con gli altri elementi
della frase o del periodo. Osserva per esempio la quantità di significati che può assume-
re, in contesti diversi, la preposizione di:
Questo libro è di Susanna. (possesso)
È il cugino di Susanna. (specificazione)
Ho perso un libro di matematica. (argomento)
Ho conosciuto un ragazzo di Atene. (origine)
Era uno di noi. (partitivo)
Vattene di qui! (moto da luogo)
Passate di là. (moto per luogo)
Mi piacciono gli orecchini d’argento. (materia)
È una donna di carattere. (qualità)
Posso esserle d’aiuto? (scopo)
Furono accusati di alto tradimento. (colpa)
Lavora sempre di sera. (tempo)
Non sei più furbo degli altri. (paragone)
L’ho fatto di fretta. (modo)
ecc.

Per i significati specifici che possono assumere le preposizioni nei diversi contesti, ri-
mandiamo alle unità dedicate ai complementi indiretti (vedi M7).

LE PREPOSIZIONI CON I VERBI E


APPROFONDIAMO GLI AGGETTIVI
I verbi fraseologici sono spesso seguiti da una preposizione semplice, che varia a se-
conda del verbo:
Sto per farlo.
Continuiamo pure a farci del male.
Non riuscivo a crederci.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Cerca di calmarti.

Alcuni verbi (non fraseologici), nomi e aggettivi si costruiscono con una preposizione
determinata. Non essendoci regole per sapere quale preposizione vada impiegata, oc-
corre memorizzare la loro costruzione e, in caso di dubbio, consultare il dizionario.
Ecco alcuni esempi:
VERBI
esitare a - Non esitate a scriverci.
giocare a - Giocavamo a nascondino.
contare su - Conta su di noi!
sapere di (gusto) - La torta sa un po’ di bruciato.
rifornire di - Sua mamma l’ha rifornito di dolciumi.
ecc.
AGGETTIVI
favorevole a - Non erano favorevoli alla riforma.
inerente a - Sono tematiche inerenti alla scuola.
5 dovuto a - Il ritardo è dovuto a un contrattempo.

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Unità 3 - La preposizione

orgoglioso di - Sarai orgogliosa di me!


ecc.
NOMI
differenza tra/fra - Questa è la differenza tra me e te.
tendenza a - Si nota una certa tendenza al ribasso.
inclinazione per/a - Ha una notevole inclinazione per il disegno.
predisposizione per/a - Non ho alcuna predisposizione per il canto.
ecc.

SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Completa il seguente brano con le preposizioni proprie, semplici
PER INIZIARE

e articolate, adatte al contesto.

punto di vista scientifico la vera sfida sta replicare


la complessità corpo umano: siamo composti milioni
di milioni di cellule, e non abbiamo alcuna idea come costruire
una macchina così complessa. C’è chi prova e sperimenta, scegliendo
le strade fin qui abbozzate.
Innanzi tutto ci sono i robot, quelli classici, costruiti assemblando
sensori, motori, servomeccanismi e computer simulare il corpo
e i movimenti umani. Ci sono poi i cyborg, strada due sensi.
una parte è il corpo umano essere rinforzato
macchine: arti, dispositivi portatili, impiantabili,
esoscheletri. Straordinarie soluzioni, anche persone con
deficit motori, ancora lontane però perfetta sostituzione
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

organi del corpo. L’altro senso è... l’essere artificiale


rinforzato parti biologiche, clonate o espiantate.
Fantascienza...
C’è poi la manipolazione genetica capace dare origine
qualcosa di nuovo, quando il codice genetico un soggetto
viene riprogrammato rispondere uno scopo,
modificando radice l’organismo originale. Anche se gli
scienziati sono in grado identificare e manipolare singoli geni,
hanno ancora una comprensione limitata come il codice
descriva un intero umano: non conosciamo il grado di libertà
cui possiamo progettare tutto ciò che vogliamo partendo
codice genetico.

5 Adattato da Possiamo costruire i replicanti di Blade Runner?, www.focus.it 15/10/2017

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Indica con una crocetta se gli elementi in evidenza nelle
seguenti frasi sono preposizioni articolate formate con di [P] o
articoli partitivi [A].
P A
1. Chi sa farti ridere ha il più bello dei poteri.

2. Per una volta siamo dello stesso avviso.

3. I workshop prevedono delle simulazioni pratiche.

4. Scusi, ha del pane integrale?

5. Siete davvero degli scansafatiche!

6. Chi si è scottato con l'acqua calda ha paura anche


dell'acqua fredda.

7. Abbiamo bevuto dell’ottimo vino biologico.

8. Il 25 aprile è la Festa della Liberazione.

3 ABBINARE + LESSICO
· Forma otto frasi di senso compiuto, usando un elemento per ogni
insieme, e scrivile nello spazio sottostante.

1. Stanno confabulando a. tuffarsi.

2. Non ha esitato b. un raffreddore.


3. Siamo fieri c. aver contribuito

4. L'ha votato una persona all'iniziativa.


di • a •
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

5. Ci vogliono 7 giorni per da • in • d. noi?


riprendersi con • su •
per • tra/fra e. le lingue.
6. Ha una spiccata
f. loro.
predisposizione

7. Nuotando si è imbattuto g. cinque.

8. Vorrai collaborare h. una medusa.

1. 

2. 

3. 
5

380

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Unità 3 - La preposizione

4. 

5. 

6. 

7. 

8. 

Le preposizioni improprie
Sono dette “preposizioni improprie” parole polisillabiche che possono avere anche
un’altra funzione grammaticale (perlopiù di avverbio, aggettivo o verbo) oltre a quella
di preposizione, e che svolgono la funzione di preposizione quando sono premesse a un
nome o a un pronome.
Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.

Possono avere funzione di preposizione:


• parole impiegate anche come avverbi, quali dietro, dentro, circa, oltre, dopo, presso,
sopra, sotto, contro, come ecc.
Fa freddo, andiamo dentro. (avverbio)
La matita è dentro il cassetto. (preposizione)
Come sei cresciuto! (avverbio)
Mangia come un lupo. (preposizione)
• parole impiegate anche come aggettivi, quali lungo, salvo, secondo ecc.
È un fiume molto lungo. (aggettivo; concorda con fiume; se il
nome fosse femminile, concorderebbe
al femminile: una strada molto lunga)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Passeggiavano lungo il fiume. (preposizione; introduce un nome,


con cui non concorda; se il nome fosse
femminile, la preposizione resterebbe
invariata: lungo la strada)
• alcune forme verbali, perlopiù participi presenti o passati, che hanno perso il loro
valore verbale e vengono usati oggi quasi esclusivamente come preposizioni:
mediante, durante, nonostante, rasente, eccetto, verso ecc.
Sarà valido vita natural durante. (= mentre dura, verbo usato come
aggettivo)
Mantenne il segreto durante tutta la vita. (= nel corso di, preposizione)
• alcune parole altrove impiegate come congiunzioni: senza, malgrado, tranne (come
locuz. cong.: tranne che), fuorché ecc.
Parlava senza pensare. (congiunzione)
Rimase senza lavoro. (preposizione)

Alcune preposizioni improprie possono unirsi a preposizioni proprie formando una


5
locuzione preposizionale: dietro il quadro / dietro al quadro (più colloquiale); dentro il

381

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LIVELLO 2 - Morfologia

bidone / dentro al bidone (più colloquiale); sopra il letto / sopra al letto (più colloquiale);
fuori casa / fuori di casa / dalla casa; oltre le mie aspettative (= al di là di) / oltre a questo
(= in aggiunta a) ecc.

LE PREPOSIZIONI PRIMA DEI PRONOMI


APPROFONDIAMO PERSONALI
Quando precedono un pronome personale, le preposizioni semplici su, tra, fra e mol-
te preposizioni improprie (dietro, sopra, sotto, dopo, contro, senza ecc.) possono essere
seguite dalla preposizione di, dando luogo a un’espressione composta da due preposi-
zioni che può essere considerata una locuzione preposizionale. La forma senza di è
altrettanto corretta, ma per la maggior parte di queste preposizioni è la meno usata:
su di te / su te
fra di loro / fra loro
dietro di noi / dietro noi
sopra di voi / sopra voi
contro di loro / contro loro
ecc.

Le locuzioni preposizionali (o prepositive)


Le locuzioni preposizionali sono gruppi indivisibili di due o più parole i quali svolgono
la funzione di preposizioni. L’ultima delle parole che le compongono è sempre una pre-
posizione, semplice o articolata a seconda del contesto:
Prima degli esami non voleva mai vedere nessuno al di fuori di me a causa della
grande agitazione.

Possono essere formate da:


• un avverbio + una preposizione propria: davanti a, dietro a, dentro a, fuori di/da,
oltre a, sopra a, sotto a, vicino a, accanto a, lontano da, attorno a, prima di, dopo di,
insieme a/con, presso di, diversamente da, indipendentemente da, contrariamente a,
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

conformemente a ecc.
• una preposizione propria + un nome / un verbo / un aggettivo (raramente) + una
preposizione propria: in capo a, in mezzo a, nel mezzo di, per mezzo di, in cima a, in
base a, a causa di, per colpa di, a forza di, a furia di, in confronto a, al pari di, a favore
di, a dispetto di, invece di, a proposito di, in compagnia di, per opera di, da parte di,
per conto di, in cambio di, in riva a, a prova di ecc.
• una locuzione avverbiale + una preposizione propria: di fronte a, al di fuori di, al di
là di, al di sotto di, al di sopra di, in conformità con ecc.

FACCIAMO IL PUNTO

Preposizioni, avverbi, congiunzioni o aggettivi?


A seconda del contesto, alcune parole possono svolgere la funzione di
preposizione propria (unico caso: su), di preposizione impropria o di av-
verbio, e in alcuni casi di congiunzione o di aggettivo. Osserva gli esempi:
5

382

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Unità 3 - La preposizione

• su: avverbio o prep. propria


Sono saliti su un albero. (preposizione: introduce un nome)
Venite su, la cena è pronta! (avverbio: si riferisce al verbo e non
introduce altri elementi)
• dietro, davanti, di fronte, sopra, sotto, contro ecc.: avverbio o prep.
impropria/locuz. prep.
Abita dietro il Duomo. (prep. impropria: introduce un nome)
Abita dietro al Duomo. (locuz. prep.: introduce un nome ed è
costituita da avverbio + altra prep.)
Non importa, mi siedo dietro. (avverbio: si riferisce al verbo e non
introduce altri elementi)
• prima, dopo: avverbio, prep. impropria/locuz. prep. o congiunzione
Ne parliamo dopo la lezione. (preposizione: introduce un nome)
Te lo dico dopo. (avverbio: si riferisce al verbo e non introduce
altri elementi)
Dopo aver cenato, fecero una passeggiata in giardino.
(congiunzione: introduce una frase subordinata)
• vicino, lontano: avverbio/locuz. avv., locuz. prep. o aggettivo
Vive lontano da casa. (locuz. prep.: introduce un nome ed è
costituita da avverbio + preposizione)
Guardava lontano. (avverbio: si riferisce al verbo e non introduce
altri elementi)
Sono occhiali per vedere da lontano. (locuz avv.: si riferisce al
verbo ed è costituita da preposizione + avverbio)
Il pericolo era lontano. (agg. qualific.: concorda con “il
pericolo”; se si riferisse a la meta, concorderebbe al femminile,
lontana)
• come: prep. impropria, avverbio o congiunzione
È forte come un toro. (preposizione: introduce un nome)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Andò alla riunione come rappresentante. (preposizione: introduce


un nome)
Come stai? (avverbio: si riferisce al verbo)
Non so come dirglielo. (congiunzione: introduce una frase
subordinata)

IL SIGNIFICATO DELLE PREPOSIZIONI IMPROPRIE


APPROFONDIAMO E DELLE LOCUZIONI PREPOSIZIONALI
Dal punto di vista del significato, le preposizioni improprie sono più specifiche delle
preposizioni proprie, e le locuzioni preposizionali sono a loro volta più specifiche
delle preposizioni improprie.
Per esempio, mentre la preposizione propria di copre, come abbiamo visto, una vastis-
sima gamma di significati possibili, la preposizione impropria sotto esprime un nume-
ro di significati più limitato (posizione sottostante; movimento verso il basso; subor-
dinazione o influenza), e la locuzione preposizionale al di sotto di ha generalmente il
5 significato specifico di “più in basso di”, in senso sia letterale sia figurato.

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LIVELLO 2 - Morfologia

ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di una preposizione si indica:
• se è propria, impropria o una locuzione preposizionale;
• (nel caso delle prep. proprie) se è semplice o articolata ed eventualmente, nel
caso delle prep. articolate, da che elementi è formata.
Rimase nascosta dietro le quinte fino alla fine dello spettacolo.
dietro: prep. impropria
fino alla: locuz. preposizionale
dello: prep. propria, artic. (di + lo)

NAVIGARE IN RETE
Quando navighi in rete, il tuo browser salva alcuni dati nella propria
CACHE, la memoria temporanea, ma può succedere che i dati cambino,
per esempio se il docente assegna un compito dopo che hai caricato la
dashboard. In questo caso, per vedere la campanella dell’assegnazione
devi aggiornare la pagina, ricaricandola o, detto altrimenti, facendo
un REFRESH. Come si fa? Su pc puoi premere i tasti +R su Mac,
ctrl + Shift + R su Windows e Linux; sui dispositivi mobili puoi “tira-
re” verso il basso la scheda aperta sul browser oppure usare la rotellina
che di solito vedi in alto, a lato della barra degli indirizzi.

SI
INVAL
4 COMPLETARE E RICONOSCERE
·
PER INIZIARE

Completa le seguenti frasi con le preposizioni improprie o le


locuzioni preposizionali più appropriate, scegliendole tra quelle
date. Poi cerchia le locuzioni preposizionali.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

dopo • a favore del • intorno ai • lungo • sotto • come • in merito


alle • in mezzo alla

1. Il borgo torna i riflettori di Linea Blu.

2. Numerosi sindaci catalani si sono schierati

referendum. 3. Sono i primi fiori a spuntare ne

ve il disgelo. 4. Vuole fare qualche

dichiarazione indagini che la vedono coinvolta?

5. La regione di Kromme Rijn si estende le rive

del Reno. 6. I tempi di realizzazione si aggirano

tre anni e mezzo. 7. Amore, per me sei un libro

5 aperto: un libro di fisica quantistica scritto in finlandese, ma aperto.

384

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Unità 3 - La preposizione

SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi cerchia le preposizioni improprie e
sottolinea le locuzioni preposizionali.
1. Come proteggere la vostra pelle contro il freddo? Ecco sei trucchi
di bellezza a prova di gelo! 2. Nonostante una dieta senza glutine, nei
primi mesi possono manifestarsi ancora dei sintomi di celiachia.
3. Dentro i laghetti che si trovavano all’interno dei parchi a volte si
trovano pesci di dimensioni giganti. 4. Il modulo dovrà essere
completato in ogni sua parte e inviato all’indirizzo sottostante entro la
mezzanotte del 31 ottobre. 5. Secondo la pratica islamica, durante il
Ramadan i credenti devono astenersi dal mangiare, bere e fumare
dall’alba al tramonto. 6. Attraverso le sue lettere, recentemente
pubblicate in edizione tascabile, si deduce che il suo atteggiamento nei
confronti della vita era di strenua ribellione. 7. Occorreva disporre le
strisce di papiro sopra lo strato precedente, in senso perpendicolare, e
poi procedere a lisciare i vari strati mediante uno strumento apposito.

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Analizza gli elementi in evidenza nelle seguenti frasi indicando
con una crocetta se sono preposizioni (o locuzioni
preposizionali) [P], avverbi (o locuz. avverbiali) [AV] o
aggettivi [AG].
P AV AG
1. Non potevi dirmelo prima?

2. Non aveva mai parlato davanti a tante persone.

3. Erano ormeggiati nel vicino porto di Zea.


L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

4. Cerca di andare oltre le apparenze.

5. Era un cittadino al di sopra di ogni sospetto.

6. Perché deve sempre remare contro?

7. Il Fortore è un fiume lungo 110 km.

8. Abbiamo fatto la ricerca di scienze insieme.

SI
INVAL
7 TR ASFORMARE + LESSICO
· · · Riscrivi le frasi seguenti sostituendo le preposizioni in evidenza
con locuzioni preposizionali di significato equivalente, come
nell’esempio.

Es. Li attirarono mediante uno stratagemma. → Li attirarono
per mezzo di uno stratagemma.

5

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LIVELLO 2 - Morfologia

1. Nessuno si era mai spinto oltre le colonne d’Ercole. → 

2. Siamo chiusi fuori per la tua sbadataggine. → 

3. Perché non giochi con gli altri? → 

4. Presso la chiesa c’era un oratorio. → 

5. Con il tuo aiuto ce l’abbiamo fatta. → 

6. Hanno molti dubbi sul da farsi. → 

7. Nonostante le dimensioni ridotte, il locale era accogliente. → 

8. Dobbiamo proseguire verso il mare. → 

9. C’erano tutti tranne Virginia. → 

SI
INVAL
8 CORREGGERE
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

·· Nelle seguenti frasi sono presenti diversi errori relativi all’uso


e alla forma delle preposizioni (proprie, improprie o locuzioni
preposizionali). Sottolineali e scrivi le forme corrette nelle
righe sottostanti. Attenzione: una frase non contiene errori.

1. Cesare passa le sue giornate accucciato sul divano davanti la TV


invece di giocare a pallone insieme agli amici nel parco che c’è proprio
in fronte di casa sua. 2. Mise in guardia il giovane mago dalle lusinghe
dei giganti e gli intimò di non abusare dei propri poteri. 3. L’ufficio
tecnico dell’Unione ha attinto da varie fonti per ricevere informazioni
riguardo il caso, ma non ha ricevuto alcuna conferma in relazione agli
effettivi responsabili. 4. Non puoi continuare a sottrarti dalle tue
responsabilità ogni volta che la tua ex moglie ti chiede di prendere
delle decisioni. 5. La melodia in sol maggiore fu composta da Franz
Joseph Haydn nel 1797 sotto incarico dell’Imperatore Francesco II
5

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Unità 3 - La preposizione

d’Asburgo. 6. Musulmani, Ebrei e Cristiani credono a un solo dio,


motivo dal quale le loro religioni sono dette “monoteistiche”.
7. Accedendo sul proprio profilo personale è possibile ricevere
informazioni precise circa le modalità da seguire per modificare il
proprio curriculum. 8. Per sviluppare il vocabolario inerente dei temi
affrontati in classe, si assegneranno brevi ricerche da svolgere a casa
con l’ausilio del dizionario.


9 PRODURRE
· · · Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui essa abbia
la funzione indicata tra parentesi.
• insieme:
(parte di locuz. prep.) 

(avverbio) 

• sotto:
(prep. impropria) 

(avverbio) 

• accanto:
(parte di locuz. prep.)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

(avverbio) 

• in seguito:
(parte di locuz. prep.) 

(locuz. avv.) 

• vicino:
(parte di locuz. prep.) 

(avverbio) 

(aggettivo) 

• oltre:
(prep. impropria) 

(avverbio) 
5

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MAPPA
UNITÀ 3

LA PREPOSIZIONE

È UNA PARTE INVARIABILE DEL DISCORSO

STABILISCE UN PARTICOLARE RAPPORTO TRA ELEMENTI DELLA FRASE


O TRA DUE FRASI

PUÒ ESSERE

PROPRIA
(PAROLA USATA SOLO
COME PREPOSIZIONE)

SEMPLICE di, a, da, in, con, su, per, tra, fra

ARTICOLATA del, al, dalla, nei, sugli ecc.

IMPROPRIA
(PAROLA CHE PUÒ
AVERE ANCHE sopra, sotto, dentro, dopo ecc.
UN'ALTRA FUNZIONE
SINTATTICA)

LOCUZIONE
davanti a, di fronte a, a causa di ecc.
PREPOSIZIONALE

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 4 La congiunzione
Che cos’è la congiunzione
La congiunzione è una parte invariabile del discorso che funge da connettivo, cioè serve
a collegare (a congiungere, appunto) parole all’interno di una frase, frasi all’interno di un
periodo o periodi.
Al bar ho incontrato Lucia e Michele. (collega due parole)
Ho già fatto colazione perché ero affamata. (collega due frasi)
Faccio sempre colazione appena mi alzo. Stamattina, tuttavia, l’ho dovuta saltare per
mancanza di tempo. (collega due periodi)

Dal punto di vista della forma, distinguiamo:


• congiunzioni semplici, cioè costituite da una sola parola (e, ma, che, come,
quando ecc.)
• congiunzioni composte, cioè derivate dall’unione di due parole (eppure, oppure,
sebbene, perciò ecc.)
• locuzioni congiuntive, cioè gruppi di parole separate che hanno, nel complesso, la
funzione di congiunzione (prima che, dal momento che, anche se ecc.)

Dal punto di vista della funzione, le congiunzioni possono essere:


L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• coordinanti, quando collegano elementi di una frase o frasi attribuendo loro lo


stesso valore, cioè collocandoli/e sullo stesso piano gerarchico:
Vuoi il dolce o la frutta?
Resti a casa o vieni con noi?
• subordinanti, quando collegano due frasi stabilendo tra loro un legame di
subordinazione (vedi M8_U1):
Quando la vede, arrossisce.

Le congiunzioni coordinanti
Le congiunzioni coordinanti possono collegare:
• elementi caratterizzati da un’analoga funzione sintattica all’interno della frase:
Il viola e il blu sono i miei colori preferiti. (collega due soggetti)
Era un bambino vispo e curioso. (collega due attributi)
5
Marta è a scuola o da un’amica. (collega due complementi di luogo)

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LIVELLO 2 - Morfologia

• proposizioni principali poste sullo stesso piano all’interno di un periodo:


Rispetto la tua opinione, ma non sono d’accordo.
• proposizioni subordinate dello stesso tipo e dello stesso grado rispetto alla
principale all’interno di un periodo:
Non capisco se lo dica sul serio o se stia scherzando.
• proposizioni indipendenti (vedi M8_U1) o periodi tra i quali si vuole stabilire un
legame logico:
Capisco che in questo momento sia un po’ nervoso. Tuttavia ciò non giustifica il suo
tono aggressivo.

In base al tipo di legame logico che instaurano, le congiunzioni coordinanti si dividono in:
• copulative: segnalano un nesso di somma o unione. Le più comuni sono e e né.
Prendi del latte e dell’acqua minerale.
Faccio cose e vedo gente.
Non mi piace il calcio né lo sport in generale.
Non si è dimesso né intende farlo.
• disgiuntive: pongono due elementi della frase o due frasi in alternativa. Le più
comuni sono o, oppure, altrimenti:
Preferisci un caffè o un tè?
È solo una cotta oppure è vero amore?
• avversative: pongono due elementi della frase o due frasi in contrapposizione.
Le più comuni sono ma, però, eppure, pure (come sinonimo di eppure), anzi,
tuttavia, nondimeno, senonché, bensì (in contrapposizione a una negazione
precedente):
Mi sono alzata presto, anzi, prestissimo!
Ha coda e pinne, ma non è un pesce.
Non è un pesce, ma/bensì un mammifero.
• conclusive: collegano due frasi (o più raramente due elementi della frase), la
seconda delle quali esprime la conseguenza della prima. Le più comuni sono quindi,
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

dunque, perciò, allora, pertanto, così (con il significato di quindi):


È notoriamente un bugiardo, quindi inattendibile come testimone.
Ero a pezzi, perciò sono rimasto a casa.
• esplicative o dichiarative: introducono un elemento della frase o una frase che
spiega o chiarisce quanto detto in precedenza. Le più comuni sono cioè, ovvero (con
il significato di cioè), ossia, o meglio, vale a dire (che), infatti ecc.
Ho spedito la cartolina due giorni fa, cioè martedì.
Hanno cambiato idea, ossia non vogliono più testimoniare.
• correlative: usate in coppia, mettono due elementi della frase o due frasi in una
relazione di corrispondenza reciproca. Le più comuni sono e… e, né… né, o… o,
o… oppure, sia… sia (o sia… che):
Non mangiava né frutta né verdura.
Tesoro, o ti sposti o mi dai una mano a pulire.

Molte delle congiunzioni coordinanti sopra elencate possono essere impiegate anche
per mettere in collegamento frasi indipendenti o periodi all’interno di un testo, cioè
5
possono svolgere la funzione di connettivo testuale. In questo caso possono trovarsi

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Unità 4 - La congiunzione

all’inizio del periodo o al suo interno (questo avviene per le congiunzioni conclusive
ed esplicative), spesso isolate da virgole.
Mi ha detto che sarebbe passata. Ma alla fine è rimasta a casa.
Ho promesso che avrei fatto tutto il possibile. Non sapevo, tuttavia, se avrei trovato
la forza.
I clienti erano inferociti. Nei giorni successivi, infatti, hanno presentato molti
reclami.

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea le congiunzioni coordinanti e
PER INIZIARE

indica se collegano due elementi all’interno di una frase [E] o


due frasi [F].
E F
1. Non è il nero, ma il cervello che sta bene con tutto:
indossalo.

2. Perché devo scegliere per forza se non mi piacciono


né l’uno né l’altro?

3. Ieri ho ascoltato la mia voce registrata e mi è venuta


voglia di chiedere scusa a tutte le persone con cui
ho parlato per telefono nella mia vita.

4. La Costituzione sancisce la libertà di espressione,


cioè il diritto di manifestare liberamente il
proprio pensiero.

5. Si annoiava, quindi decise che se ne sarebbe andato


appena ne avesse avuto la possibilità.

6. Questa è una storia semplice, eppure non è così facile


L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

da raccontare.

7. Spiaggia splendida: consiglio di andarci la mattina


presto o tardi nel pomeriggio.

SI
INVAL
2 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi con le congiunzioni coordinanti più
opportune, scegliendole tra quelle elencate.
anzi • altrimenti • o… o • ma • ossia • o • perciò • e (2 volte) •
ovvero

1. Ce la faranno i nostri eroi a sfuggire ai pirati


cadranno nell’imboscata? 2. Si tratta di un blu bondi,
di un blu che contiene una componente di verde ha
5 comunque una forte tendenza all’azzurro. 3. Chi non beve in

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LIVELLO 2 - Morfologia

compagnia è un ladro è una


spia. 4. Ci sono due giorni in cui non si può fare nulla,
ieri domani,
oggi è il giorno giusto per vivere! 5. Si tratta di un museo in cui le
opere si possono, si devono toccare! 6. Dovrai
nascondere l’apertura con una mattonella,
scopriranno il tunnel sarà stato tutto inutile.

3 ANALIZZARE
·· Trascrivi nella tabella le congiunzioni coordinanti che hai
inserito nell’esercizio precedente, poi classificale in base alla
loro funzione.

COPULAT. DISGIUNT. AVVERS. CONCLUS. ESPLIC. CORREL.


L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

Le congiunzioni e le locuzioni congiuntive


subordinanti
Le congiunzioni subordinanti collegano tra loro due frasi, stabilendo un rapporto di
subordinazione tra la frase che introducono (detta appunto subordinata) e quella a cui
questa si lega (detta reggente). Possono introdurre molti tipi di subordinate, che verran-
no esaminate in dettaglio nella sezione relativa alla frase complessa (vedi M8 e M9). In
base al tipo di legame logico che instaurano, le congiunzioni e le locuzioni congiuntive
subordinanti si dividono in:
• dichiarative: introducono una frase che completa o precisa quanto espresso nella
reggente: che, come (con il significato di che)
5
Pensavo che fossero già le quattro.

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Unità 4 - La congiunzione

È possibile che ci abbia ripensato.


È evidente come il clima stia cambiando. (= che il clima sta cambiando)
• interrogative indirette: introducono una domanda indiretta o un dubbio: se, come,
quando, perché ecc.
Non so se andarci.
Mi chiedo quando tornerà.
• causali: introducono una frase indicante la causa di quanto espresso nella reggente:
perché, poiché, giacché, siccome, che, dato che, visto che, dal momento che ecc.
Non l’ho ammesso perché mi vergognavo.
Dal momento che non si è presentata, inizieremo senza di lei.
• finali: introducono una frase indicante lo scopo dell’azione espressa nella reggente:
perché (con il significato di affinché), affinché, in modo che, in modo da ecc.
Spense il telefono perché nessuno lo disturbasse.
Affinché tu possa decidere liberamente, non mi pronuncerò.
• temporali: introducono una frase indicante la circostanza temporale in cui avviene
quanto si dice nella reggente: quando, appena, come (con il significato di appena),
che, prima che, prima di, dopo che, dopo, prima di, allorché, finché, ogni volta che ecc.
Chiamami appena arrivi.
Quando si svegliò, si accorse che era di nuovo notte.
• consecutive: introducono una frase che esprime la conseguenza di quanto detto
nella reggente: (così) … che, (tanto)... che, (talmente) … che, (a tal punto) … che ecc.
Era così agitato che gli tremavano le mani.
Diceva così tante bugie che nessuno le credeva più.
• condizionali: introducono una frase indicante la condizione da cui dipende quanto si
dice nella reggente: se, qualora, purché, ammesso che, a patto che, a condizione che ecc.
Se potessi, li aiuterei.
Puoi venire in sala di registrazione, purché non disturbi.
• concessive: introducono una frase indicante la circostanza nonostante la quale
avviene ciò che è espresso nella reggente: anche se, neanche se, anche (+ gerundio),
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

pur (+ gerundio), sebbene, malgrado (che), nonostante (che), benché, per quanto ecc.
Anche se litigano spesso, si vogliono bene.
Continuò a battere i pugni contro la porta, benché nessuno potesse sentirla.
Non lo perdonerei neanche se mi supplicasse in ginocchio.
• avversative: introducono una frase in contrapposizione a quanto detto nella
reggente: mentre, quando, laddove ecc.
Io adoro lo sport, mentre mio fratello lo odia.
Alcuni ammettono i propri errori, laddove altri non lo farebbero mai.
• comparative: introducono una frase che stabilisce un paragone con quanto detto
nella reggente: (così) … come, (tanto) … come, come se (+ congiuntivo) ecc.
È stato facile come bere un bicchier d’acqua. (= uguale a)
Ballavano come se non ci fosse un domani.
• modali: introducono una frase indicante la modalità in cui avviene quanto espresso
nella reggente: come, nel modo che, nel modo in cui, senza, senza che ecc.
Fa il pesto come le ha insegnato sua nonna. (= nel modo in cui)
5
Passò il bigliettino senza che la professoressa se ne accorgesse.

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LIVELLO 2 - Morfologia

• limitative: introducono una frase che delimita l’ambito limitatamente al quale vale
quanto si dice nella reggente: che, per quel(lo) che, in quanto a, a quanto, secondo
quanto ecc.
Per quel che ne sappiamo, è una bufala.
In quanto a complicarsi la vita, Mattia è un vero campione.
Che io sappia, l’evento di domani è stato cancellato.
A quanto pare, verrà riprogrammato.
• eccettuative: introducono una frase in cui si esprime un’eccezione rispetto a quanto
affermato nella reggente: fuorché, tranne che, eccetto che, salvo che, a meno che ecc.
Potrei fare qualunque sacrificio, fuorché rinunciare al ballo.
Tutto potevamo pensare tranne che fosse lui il colpevole.
• aggiuntive: introducono una frase in cui si aggiunge un’informazione rispetto a
quanto espresso nella reggente: oltre a e oltre che (raro).
Oltre a condurre un programma televisivo, scrive su due quotidiani.

ATTENZIONE CONGIUNZIONI, PREPOSIZIONI O AVVERBI?

Alcune delle congiunzioni subordinanti elencate possono anche essere


preposizioni improprie (dopo, nonostante, malgrado, senza) o locuzioni
prepositive (prima di), e tali vengono considerate da alcune grammatiche
anche quando introducono una frase.
Nella nostra analisi, esse sono congiunzioni tutte le volte che introducono
una frase subordinata. Prima e dopo, inoltre, possono svolgere anche la
funzione di avverbio.

Per distinguere le congiunzioni dalle preposizioni e dagli avverbi ricor-


da che:
• se la parola (o la locuzione) regge un nome o un pronome, è una
preposizione, propria o impropria (o una locuzione preposizionale)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• se la parola non regge nessun altro elemento e si riferisce al verbo o


alla frase, si tratta di un avverbio
• se la parola (o la locuzione) introduce una proposizione subordinata,
è una congiunzione (o una locuzione congiuntiva subordinante).

Osserva gli esempi:


Ne parliamo dopo cena. (regge un nome: preposizione)
Ne parliamo dopo. (si riferisce a un verbo, non regge altri elementi:
avverbio)
Dopo aver cenato, fecero una passeggiata in giardino. (introduce
una subordinata: congiunzione)
S’incontrarono prima del tramonto. (regge un nome: locuzione
preposizionale)
Te l’ho detto prima. (si riferisce a un verbo, non regge altri
elementi: avverbio)
Prima di peggiorare la situazione, chiudi la bocca. (introduce una
5 subordinata: locuzione congiuntiva)

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Unità 4 - La congiunzione

FACCIAMO IL PUNTO

Alcune congiunzioni subordinanti possono esprimere nessi di subordinazio-


ne diversi, quindi introdurre subordinate distinte, a seconda del contesto.

LE CONGIUNZIONI SUBORDINANTI CON PIÙ FUNZIONI

congiunz. tipo esempi


subordinante
che dichiarativa Ti dico che è così!

causale Alzati, che è tardi!

temporale Sono arrivata che era già partito.

consecutiva Ho tanta fame che mi mangerei un tavolo.

comparativa Mentire a volte è più difficile che dire la verità.

limitativa Che tu sappia, è già tornata?


se interrogativa Non so se crederle.

condizionale Se stai mentendo, non te lo perdonerò.


perché causale Saltò il pranzo perché non aveva fame.

interrogativa Non capisco perché si arrabbi.

finale Lo dico perché non ci siano malintesi.


come interrogativa Non so come fare.

modale Fa’ come credi.


L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

comparativa Ha cambiato idea come prevedevo.

temporale Come suonò la campanella, schizzarono fuori.

Vorrei ribadire come io mi senta onorato di


dichiarativa
essere qui.
quando Quando mente, fa una smorfia con il labbro
temporale
superiore.

interrogativa Non so quando potremo vederci.

Pensi che sia la fine del mondo, quando è solo


avversativa
un piccolo incidente di percorso.
mentre temporale Mentre lavava il pavimento, ascoltava un CD.

Tutti pensano che non lo sopporti, mentre lo


avversativa
adoro.
5

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LIVELLO 2 - Morfologia

FACCIAMO IL PUNTO
Come, perché, quando, dove, che
COME può essere:
• congiunzione (interr., mod., compar., temp., dichiar.): Non capisco
come faccia.
• avverbio interrogativo: Come fai?
• preposizione impropria: Ride come un matto; Lo dico come
portavoce.

PERCHÉ può essere:


• congiunzione (caus., interr., fin.): Rido perché la situazione è
buffa.
• avverbio interrogativo: Perché ridi?

QUANDO può essere:


• congiunzione (temp., interr., avvers.): Non so quando tornerà.
• avverbio interrogativo: Quando torni?

QUANTO può essere:


• congiunzione (interr.): Mi chiedo quanto costi.
• avverbio interrogativo o esclamativo: Quanto strilla!
• aggettivo interrogativo o esclamativo: Quanto zucchero vuoi?
• pronome interrogativo: Ho bisogno di un po’ di tempo; devo ancora
capire quanto.
• pronome relativo doppio: Farò quanto è in mio potere.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

DOVE può essere:


• congiunzione (con valore locativo o interrogativo): Aspettami dove
preferisci / Non so dove si siano cacciati.
• avverbio interrogativo: Dove vi siete cacciati?
• pronome relativo: È la casa dove sono nata.

CHE può essere:


• congiunzione subordinante (dich., caus., temp., consec., limit.):
Dimmi che mi aiuterai.
• congiunzione (quando introduce il secondo termine di un paragone):
Mi fido più di te che di Nicoletta.
• aggettivo interrogativo o esclamativo: Che ristorante preferisci? /
Che meraviglia!
• pronome interrogativo: Che dici?

5 • pronome relativo: Ecco il libro che ti avevo promesso.

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Unità 4 - La congiunzione

ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di una congiunzione si indica:
• rispetto alla forma: se è una congiunzione (eventualmente specificando se
semplice o composta) o una locuzione congiuntiva;
• rispetto alla funzione: se è coordinante o subordinante;
• rispetto al tipo: (coordinante) se è copulativa, avversativa, disgiuntiva ecc.;
(subordinante) se è dichiarativa, interrogativa, temporale, causale ecc.
Anche se non ne ho voglia e ne farei volentieri a meno, gli ho promesso che ci
sarei andata.
Anche se: locuz. cong. subord., concess.
e: cong. coord., copul.
che: cong. subord., dichiar.

SI
INVAL
4 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea le congiunzioni coordinanti e
PER INIZIARE

cerchia le congiunzioni o le locuzioni congiuntive subordinanti.

1. I biologi si chiedono come si sia generata una tale varietà di forme


di vita e quando si siano originate le somiglianze e le differenze tra i
vari gruppi. 2. Anche se insistono, tu non lasciarli entrare, a meno che
non ti dicano la parola d’ordine, ovvero “Abracadabra”.
3. È scientificamente testato che quando ti accorgerai che questo
messaggio non ha senso sarà troppo tardi e ormai avrai finito di
leggerlo. 4. Le probabilità di riuscita sono scarsissime, tuttavia non ci
daremo per vinti, perché non si possa dire che non ci abbiamo provato!
5. Il cellulare suona, quindi dev’essere acceso, ma Elena non risponde,
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

forse perché l’ha dimenticato a casa.

SI
INVAL
5 ANALIZZARE
·· Analizza le congiunzioni (o le locuzioni congiuntive)
subordinanti in evidenza indicando tra parentesi se sono
dichiarative, interrogative, causali, finali, temporali,
consecutive, condizionali, concessive, avversative, comparative,
modali, limitative, eccettuative o aggiuntive.

1. Aveva già otto punti, mentre suo fratello era ancora a zero.
( ) 2. Non dirmi che non ti avevo avvertito!
( ) 3. In questo momento tutto vorrei fare
fuorché andare in un centro commerciale. ( )
4. Era un paese così povero che gridava più forte per un goal che per
5

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LIVELLO 2 - Morfologia

un’ingiustizia. ( ) 5. Prima di giudicare


bisognerebbe conoscere a fondo la situazione. ( )
6. Passate il pane in forno perché diventi croccante.
( ) 7. Ti sei mai chiesto da dove proviene il pesce
che mangi? ( ) 8. La congiura, benché scoperta,
non fu però sventata. ( ) 9. Cupido, visto che
non hai niente da fare, potresti almeno accoppiarmi i calzini.
( ) 10. A quanto dicono gli atti, lo scrittore fu
mandato al confino. ( ) 11. Ho cambiato la
combinazione della cassaforte, qualora ti venisse la tentazione in
futuro. ( )

SI
INVAL
6 COMPLETARE
·· Completa il seguente brano con le congiunzioni subordinanti
opportune seguendo le indicazioni tra parentesi.

(limit.) riferiscono i giornali locali, nella zona


paludosa del delta del fiume Paranà, in Argentina, è stato scoperto un
fenomeno unico nel suo genere: a scoprirlo è stato il regista Sergio
Neuspillerm (temp.) era alla ricerca di location per
un film sul paranormale. (conc.) non trattandosi di
alieni, c’era da rimanere senza parole: il regista aveva scoperto infatti
un’isola in movimento. È presumibile che un pezzo di terra sottile,
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

(temp.) essersi staccato dal resto, abbia iniziato a


galleggiare sull’acqua, ruotando su se stesso
(mod.) farebbe una paperella di plastica in una vasca da bagno,
(avvers.) la terra circostante rimaneva immobile.
L’isola galleggiante, ribattezzata The Eye, l’occhio, è più piccola
rispetto allo spazio circolare che ha a disposizione, probabilmente
(caus.) l’isolotto “si consuma”
(temp.) si scontra con la terra circostante. La sua conformazione è
così perfetta (consec.) sembra artificiale.
(conc.) l’idea di un’isola che si muove possa
sembrare inammissibile e gli esperti si chiedano
5

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Unità 4 - La congiunzione

(interr.) possa essersi creato naturalmente un circolo tanto perfetto,


tuttavia, il fenomeno potrebbe avere una causa naturale nella presenza
di grandi pozzi naturali sottostanti. (cond.)
dessimo retta invece alle ipotesi paranormali, dovremmo constatare che
la forma e le dimensioni di The Eye sembrano concepite apposta
(fin.) possa atterrarvi una navicella spaziale.

SI
INVAL
7 TR ASFORMARE
·· Trasforma i seguenti periodi formati da una proposizione
principale e una coordinata in periodi formati da una
proposizione principale e una subordinata, inserendo la
congiunzione o la locuzione congiuntiva subordinante più
appropriata, come nell’esempio.

Es. Mi dà buca anche questa volta, e non mi vede più.


→ Se mi dà buca anche questa volta, non mi vede più.

1. Avrei tanto voluto chiederle un autografo, ma non ne ho avuto il


coraggio.

2. Ha detto al suo capo la sua opinione in merito ed è stata


licenziata in tronco.


L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

3. Scartò i regali e si mise a giocare con i giocattoli dell’anno prima.

4. Mio padre rimase perplesso, chiunque altro nella stessa situazione


sarebbe stato felice.

5. Me lo chiedi ancora una volta e non ti rispondo più!

6. Usciamo in punta di piedi, così il drago non si sveglia.


5

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
8 RICONOSCERE
·· Per ognuna delle parole date, segna con una crocetta la frase in
cui essa ha funzione di congiunzione.
• come
a. Come mi ha trovata?
b. Fai come fossi a casa tua.
c. Schizzò veloce come il vento.

• quanto
a. Non sai quanto mi sei mancata!
b. Quanto costa?
c. Ho fatto quanto ho potuto.

• che
a. Era il momento che stavo aspettando.
b. Che begli orecchini!
c. Pensi che pioverà?

• quando
a. Quando parte il prossimo treno per Catania?
b. Vorrei sapere il come, il quando e il perché.
c. Quando avrete parcheggiato chiamami.

• dove
a. Ecco la spiaggia dove ho imparato a nuotare.
b. Tu sai dove dobbiamo cambiare?
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

c. Dove abita adesso Carolina?

SI
INVAL
9 CORREGGERE
·· Nelle seguenti frasi sono presenti errori relativi all’uso delle
congiunzioni, coordinanti o subordinanti. Sottolineali e riscrivi
le forme corrette nelle righe sottostanti. Attenzione: non tutte
le frasi contengono errori.

1. Quando si parla con l’intervistatore è opportuno dargli del lei


fuorché non ti dica il contrario. 2. Ho la sensazione che, sebbene le
norme che regolano il telemarketing siano sempre più precise, gli
utenti non siano comunque tutelati in modo completo. 3. Laddove i
suoi compagni si lasciavano cogliere dalle ire o dai capricci del
momento, lui era sempre padrone di se stesso come se un guardiano
invisibile lo stesse sorvegliando costantemente. 4. In quanto lei stessa
5

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Unità 4 - La congiunzione

ha dichiarato, aveva aperto un conto illegale in un paradiso fiscale


affinché l’ex marito non potesse metterci mano. 5. Anche se forse non
ce n’è bisogno, ci terrei a sottolineare come i fatti siano ben più
complessi di quanto potrebbero sembrare a prima vista. 6. Ora che
siamo nel parco se vuoi puoi lasciarlo libero, in modo che possa
correre e saltare, perché tu non lo perda d’occhio. 7. Nel momento
che non mi lascia finire una sola frase, tanto vale che continui a
parlare da solo: la saluto, commendatore.

10 C O M P L E T A R E
· · · Completa i seguenti periodi con una frase introdotta da una
congiunzione in accordo con l’indicazione tra parentesi, come
nell’esempio.

Es. Abbaia, ma non morde . (cong. coord. avversativa)

1. Avevano finito le provviste d’acqua,


. (frase con cong. coord. conclusiva)

2. (frase con cong. sub. temporale),


se ne persero le tracce.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

3. (frase con cong. sub.


aggiuntiva), la rivista ospitava rubriche di cinema, moda e sport.

4. Niente si crea e niente si distrugge,


. (frase con cong. coord. esplicativa)

5. Il convegno prevedeva una traduzione simultanea in lingua dei


segni, . (frase con cong. sub. finale)

6. C’è ancora un pezzo di torta in frigo


? (frase con cong. coord. disgiuntiva)

7. Di venerdì 17 Anselmo non mette neanche il naso fuori casa


. (frase con cong. sub. causale)
5

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MAPPA
UNITÀ 4

LA CONGIUNZIONE

È UNA PARTE INVARIABILE DEL DISCORSO

COLLEGA PAROLE ALL’INTERNO DI UNA FRASE, FRASI IN UN PERIODO


O PERIODI IN UN TESTO

CONSIDERANDO CONSIDERANDO
LA STRUTTURA LA FUNZIONE
PUÒ ESSERE PUÒ ESSERE

e, ma, che,
SEMPLICE COORDINANTE
quando, come

COPULATIVA

DISGIUNTIVA

eppure, oppure,
COMPOSTA
perciò, sebbene
AVVERSATIVA

ESPLICATIVA
anche se,
LOCUZIONE prima che,
CONGIUNTIVA dal momento che
CONCLUSIVA

CORRELATIVA

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SUBORDINANTE

DICHIARATIVA Penso che sia giusto.

INTERROGATIVA Non so se sia giusta.


INDIRETTA

Resto a casa perché


CAUSALE
sono stanca.

FINALE Lo dico perché possa decidere.

TEMPORALE Avvisa quando arrivi.

CONSECUTIVA È così teso che non ha fame.


e, né

CONDIZIONALE Se fossi sicuro te lo direi.


o, oppure,
altrimenti CONCESSIVA Lo faccio anche se non mi va.

ma, però, Alcuni partono mentre


AVVERSATIVA
oppure, anzi altri tornano.

COMPARATIVA Era come volare.


cioè, ovvero,
ossia
Lo faceva come le
MODALE
avevano insegnato.
quindi,
dunque,
perciò LIMITATIVA Che io sappia, non vengono.

ECCETTUATIVA Sa fare tutto fuorché cantare.


e... e, né...
né, o... o
AGGIUNTIVA Oltre a studiare, lavora.

403

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 5 L’interiezione
Che cos’è l’interiezione
L’interiezione (o esclamazione) è una parte invariabile del discorso priva di legami
grammaticali con gli altri elementi della frase, che si usa per esprimere sensazioni, emo-
zioni o sentimenti diversi, o per comunicare o accompagnare un richiamo, una richie-
sta, un’esortazione ecc.
Può essere inserita all’interno della frase, in posizione variabile, o trovarsi da sola, spes-
so seguita dal punto interrogativo o esclamativo o dai puntini di sospensione.
In quest’ultimo caso, funziona come una parola-frase, poiché sintetizza il significato di
un’intera frase, esprimendo da sola un messaggio compiuto.
Non si può stare tranquilli neanche cinque minuti, uffa!
Ah, che pace!
Sst! Un po’ di silenzio per favore!
«E tu, cosa ne pensi?» «Mah...»

La maggior parte delle interiezioni non è dotata di un significato specifico, ma può


esprimere significati diversi a seconda dei casi. Nella comunicazione orale, il significato
di un’interiezione è determinato dal contesto, dall’intonazione, dall’espressione del viso
e dai gesti che la accompagnano. Nella lingua scritta concorrono a determinarne il si-
gnificato il contesto e i segni di interpunzione da cui è seguita.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

In base alla loro forma, è possibile distinguere interiezioni proprie, improprie e locuzio-
ni interiettive.

Le interiezioni proprie (o primarie)


Vengono dette “interiezioni proprie” le parole, perlopiù monosillabiche, che non svol-
gono altre funzioni all’interno della frase, cioè che sono esclusivamente interiezioni.
Esse sono prive di significato proprio e possono esprimere, a seconda del contesto, si-
gnificati anche molto diversi. Le più comuni sono:

LE INTERIEZIONI PROPRIE
significato

oh sorpresa, gioia, dolore, richiamo Oh, mi senti?


sorpresa, ammirazione, sollievo,
ah Ah, che pace!
5 contrarietà, dubbio, dolore

404

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Unità 5 - L’interiezione

LE INTERIEZIONI PROPRIE
significato

ahi dolore, dispiacere Ahi! Mi hai fatto male!


ehi richiamo Ehi! Dico a te!
rassegnazione, disapprovazione, Eh, che ci vuoi fare?
eh! speranza, esortazione
Eh, no, questo non lo accetto.
incomprensione, richiesta di Eh? Non ho capito…
eh? conferma
Sempre in giro, eh?
perplessità, dubbio, indifferenza «Dov’è il martello?» «Boh!»
boh, mah, bah Mah, non saprei proprio…
Bah, fate come volete!
incertezza, conclusione Beh, anche tu però potevi essere
beh / be’ / bè più gentile.
Beh, niente male!
ehm incertezza, imbarazzo Io… ehm… devo dirti una cosa.
invito a prendere qualcosa, sorpresa Toh, era finito sotto il divano.
toh / to’
Toh, il telecomando è tutto tuo.
uff, uffa noia, fastidio Uffa, ma tocca sempre a me?
incertezza, anticipazione di un Mmh, non saprei.
mmh / mhmm / mm piacere
Mmh, che profumino!

Le interiezioni improprie (o secondarie)


Vengono considerate “interiezioni improprie”:
• parole appartenenti ad altre categorie grammaticali (nomi, aggettivi, verbi, avverbi)
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

usate in funzione di interiezione;


• parole impiegate solo come interiezioni, originate dall’unione di più parole esistenti
(va bene → va be’ → vabbè; ma che → macché ecc.) o dalla distorsione di parole
considerate tabù (per es. accidenti ha generato a sua volta le distorsioni accipicchia,
acciderba ecc.).

A differenza delle interiezioni proprie, le interiezioni improprie esprimono un significato


abbastanza univoco, anche se possono comunicare sentimenti diversi a seconda del con-
testo, dell’espressione e della gestualità da cui sono accompagnate. Ecco le più comuni:

LE INTERIEZIONI IMPROPRIE
significato
evviva!, urrà!, pazienza!, maledizione!, sentimenti di vario genere (sorpresa, gioia,
perbacco, caspita!, peccato!, vabbè incredulità, rabbia, delusione…)
forza!, su!, dai!, basta!, avanti!, richieste, ordini, esortazioni, disapprovazione
permesso!, pietà!, vergogna!, silenzio!,
5
alt!, sveglia!, via!

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LIVELLO 2 - Morfologia

LE INTERIEZIONI IMPROPRIE
significato
ciao, buongiorno, buonasera, salve, saluti e formule di cortesia
addio, arrivederci, auguri, complimenti,
condoglianze, salute, grazie, prego ecc.
oddio!, Gesù!, Madonna! invocazioni

diamine!, accidenti!, acciderba!, cavolo! imprecazioni

cioè, dunque, guarda intercalari

ATTENZIONE INTERIEZIONE O ALTRA PARTE DEL DISCORSO?

Per distinguere una parola usata in funzione di interiezione dalla stessa


parola impiegata con una funzione diversa, è necessario esaminarla nel
contesto in cui si trova. Se essa presenta legami grammaticali e/o sin-
tattici con un altro elemento della frase, allora non si tratta di interie-
zione. Se invece non presenta alcun legame con altri elementi della
frase e il suo significato appare “cristallizzato”, è un’interiezione. Os-
serva i seguenti esempi:
Dai questo libro a Michele. (imperativo di dare, 2ª pers. sing.)
Dai, vieni anche tu. (interiezione)
Non ne ho la forza. (= la forza: nome)
Forza, proviamoci! (interiezione)

Le locuzioni interiettive
Le locuzioni interiettive sono gruppi di parole o brevi frasi usate in funzione di interie-
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

zione. Ecco alcuni esempi:


povero me!, al fuoco!, al ladro!, santo cielo!, per l’amor del cielo!, per l’amor di Dio!,
si salvi chi può!, mamma mia!, porca miseria!, in bocca al lupo!, mio Dio!, per carità!,
guai a te! ecc.

Le voci onomatopeiche
Vicine alle interiezioni sono le onomatopee o voci onomatopeiche, cioè le parole e le
espressioni, anch’esse invariabili, che attraverso le vocali e le consonanti cercano di ri-
produrre suoni o rumori della realtà. Ecco alcuni esempi:
miao (verso del gatto), bau (verso del cane), coccodè (verso della gallina), chicchirichì
(verso del gallo), brr (brivido), drin (squillo del telefono o del campanello), din don
(suono di campane), tic tac (ticchettio dell’orologio), crac (rumore di qualcosa che si
rompe) ecc.
Sono voci onomatopeiche anche espressioni di origine anglosassone mutuate dal lin-
guaggio dei fumetti, quali bang (sparo), gulp (sorpresa), crash (qualcosa che si rompe),
5
slurp (atto di mangiare o leccarsi i baffi), smack (bacio) ecc.

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Unità 5 - L’interiezione

ANALISI GRAMMATICALE
Quando si fa l’analisi grammaticale di un’interiezione si indica la forma: propria,
impropria, locuz. interiettiva, voce onomatopeica.
ehi: inter. propria
diamine: inter. impropria
per tutti i fulmini: locuz. interiettiva

SI
INVAL
1 COMPLETARE + LESSICO
· Completa le frasi con le interiezioni e le voci onomatopeiche
PER INIZIARE

adatte, scegliendole tra quelle elencate.


bah • perbacco • al ladro • prego • guai a te • toh • driiiin • per
carità • brr • ehi

1. ! Quella è la mia bicicletta. !


2. In vacanza con i miei? ! Piuttosto non ci vado!
3. , si accomodi pure. 4. , certa gente
non la capirò mai… 5. Un trillo improvviso squarciò il silenzio:
“ ”. «Chi può essere quest’ora?» 6.
ragazzi, che puntualità! 7. , prendi pure le mie cuffie,
io non le uso. 8. Pierino, un altro scherzo così e rimani senza cena.
! 9. Le temperature si sono abbassate di colpo.
!

2 ABBINARE
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

·· Collega ogni interiezione o locuzione interiettiva (colonna


sinistra) con lo stato d'animo o la funzione che esprime (colonna
destra).

1. Uffa, è già ora di alzarsi... a. esultanza

2. Ci siete riusciti, evviva! b. dolore

3. Ohibò, se la prende per poco... c. incoraggiamento

4. Per l’amor di dio, non mi fraintenda. d. fastidio, noia

5. Ehm… non so come chiedertelo... e. spavento

6. Ahi! Proprio sul mignolo.... f. imbarazzo

7. Oddio, sta andando a fuoco! g. preghiera

8. Su, passerà. h. disappunto


5

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LIVELLO 2 - Morfologia

SI
INVAL
3 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea le interiezioni, le locuzioni
interiettive e le voci onomatopeiche, poi trascrivile nella tabella
sottostante classificandole in base alla loro forma.

1. Ah, è vero, caspita! Oggi vai a discutere la tesi. In bocca al lupo!


2. Suvvia, non è la fine del mondo, ti ho già detto che mi dispiace.
Diamine, che carattere! 3. Tic tac… I minuti scorrevano velocissimi e a
Jack le mani tremavano, mentre cercava di disinnescare l’ordigno.
Improvvisamente sentii che gridava: «Si salvi chi può!», mi afferrò per
un braccio e… Boom! fu l’ultimo suono che sentii. 4. Macché, non si è
fatta nemmeno sentire per farmi le sue scuse. Ci sarà una spiegazione,
boh… Quel che è certo è che questa volta non mi interessa conoscerla.
Al diavolo, quando è troppo, è troppo. 5. Per tutti i fulmini, è uscito il
sole! E io che non ci credevo… Dai, prendi lo zaino che partiamo subito!

INT. PROPRIA INT. IMPROPRIA LOCUZ. INTER. VOCE ONOMAT.


L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

4 PRODURRE + LESSICO
·· Per ognuna delle situazioni descritte, scrivi una frase contenente
almeno un’interiezione, propria o impropria, una locuzione
congiuntiva o una voce onomatopeica.
1. un ragazzo bussa alla porta della propria classe


5

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Unità 5 - L’interiezione

2. una ragazza con l’aria preoccupata beve un caffè seduta al bar

3. in classe qualcuno starnutisce

4. un gruppo di amici festeggia un compleanno e il festeggiato, con il


regalo in mano, ha un’espressione dubbiosa, perplessa

5. due ragazzi leggono un giornale con espressioni di meraviglia ed


entusiasmo

SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Per ogni parola, individua la frase in cui ha funzione di
interiezione.

• forza
a. Che la forza sia con te!
b. Forza, spingete tutti insieme!
c. Questo cantante è una forza!

• dai
a. Dai, vieni anche tu!
b. Dai a me, che ti fai male.
c. Dai tuoi fratelli non me l’aspettavo proprio!
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• maledizione
a. Maledizione, ci sono cascato di nuovo!
b. Ma allora è una maledizione!
c. Danno di nuovo “La maledizione della prima luna”!

• via
a. Al mio via si parte!
b. Uno, due, tre, via!
c. Andate via di qui!

• cavolo
a. Che cavolo le è successo?
b. Non hai capito un cavolo!
c. Cavolo, sono in ritardo!
5

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MAPPA
UNITÀ 5

L'INTERIEZIONE

È UNA PARTE INVARIABILE DEL DISCORSO

NON HA LEGAMI CON GLI ALTRI ELEMENTI DELLA FRASE

SI USA PER ESPRIMERE EMOZIONI, ACCOMPAGNARE UN RICHIAMO,


UNA RICHIESTA, UN’ESORTAZIONE

PUÒ ESSERE

PROPRIA
Mah, non saprei...
(PAROLA USATA SOLO
Ehi, dico a te!
COME INTER.)

IMPROPRIA
(PAROLA CHE PUÒ AVERE ANCHE
UN’ALTRA FUNZIONE Oddio, ti sei fatta male?
SINTATTICA O CHE DERIVA Accidenti che freddo!
DALL’UNIONE DI DUE PAROLE O
DALLA DISTORSIONE DI ALTRE
INTER. IMPROPRIE)

LOCUZIONE Santo cielo, che disastro!


INTERIETTIVA Povero me, come faccio adesso?

SIMILI ALLE INTERIEZIONI SONO

LE ONOMATOPEE
drin, miao, bau, tic tac

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LABORATORIO SI
INVAL
SUI TESTI

IL GIOCO DELL’ASSASSINO

D
i solito si gioca seduti intorno a un tavolo, ma è possibile
giocare anche altrove: l’importante è che i giocatori
siano disposti in modo che tutti possano guardarsi negli
occhi. Se si gioca con le carte napoletane, si inizia così: il
mazziere distribuisce a ognuno una carta, coperta. Chi riceve il
re di denari è il commissario, mentre chi riceve l’asso di spade
è l’assassino, e tutti gli altri sono civili, cioè giocatori che né
“uccidono” né cercano di scoprire l’assassino, bensì si limitano
a “farsi uccidere”, nel caso in cui l’assassino li scelga come
vittime.
I ruoli ovviamente possono essere distribuiti diversamente:
mediante bigliettini di carta sui quali si è scritto previamente
A (assassino), C (commissario) o V (vittima/civile), e che
vengono estratti dai giocatori.
Come si gioca?
Quando la partita comincia, l’assassino inizia a uccidere i
giocatori facendo loro l’occhiolino, il più discretamente
possibile, in modo da essere visto solo dalla persona “uccisa”.
Una volta “uccisa”, questa rivela la sua carta e si dichiara
morta, se si gioca con le carte, o si allontana dal tavolo,
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

qualora si stia giocando senza carte. Nessun morto può

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LIVELLO 2 - Morfologia

rivelare l’identità dell’assassino, perché rovinerebbe il gioco a


tutti gli altri.
Qual è l’obiettivo del gioco?
Obiettivo per l’assassino è eliminare tutti i civili/vittime
oppure il commissario. Obiettivo di quest’ultimo è scoprire
l’assassino indicando uno dei giocatori e facendogli rivelare la
sua carta. Se l’ispettore fa scoprire la carta a un civile è
eliminato e vince automaticamente l’assassino.

1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea nel testo le preposizioni proprie, improprie e le
locuzioni preposizionali (non sottolineare le preposizioni
all’interno di locuzioni avverbiali o congiuntive!), poi
classificale nella tabella in base alla forma.

PREP. PROPRIE PREP. IMPROPRIE LOCUZ. PREPOSIZ.

semplici articolate

2 RICONOSCERE
·· Cerchia nel testo gli avverbi e le locuzioni avverbiali, poi
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

trascrivili qui sotto negli spazi opportuni.

locuz. avv. tempo (1): • avv. focalizzante (2):

; • avv. luogo (1):

• avv. modo (4): ;

; ;

• avv. tempo (1): ;

• avv. interrogativo (1):

• avv. giudizio (1):

Uno degli avverbi che hai trascritto non è al grado positivo.


Indica quale e a che grado è:
5


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3 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea nel testo le congiunzioni e le locuzioni congiuntive,
poi trascrivile qui sotto e analizzale, come nell'esempio.
Es.  ma: cong. coordin., avversativa

4 COMPLETARE
·· Completa il testo della barzelletta con gli avverbi o le locuzioni
avverbiali, le preposizioni o le locuzioni preposizionali, le
congiunzioni o le locuzioni congiuntive e le interiezioni o le
locuzioni interiettive adatte, scegliendole tra quelle in elenco.
velocemente • che • quindi • mmmhh • a squarciagola • quasi • se •
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

ah • ciao • di (2 v.) • ci • o • per • ma • per favore • non • subito •


in (2 v.) • ancora • tardi • già • verso • dopo • come • vicino a •
davvero • e • proprio • alle • bene • presto • evviva

un incidente non grave, Antonio ha


cominciato a soffrire amnesia. I medici
gli avevano assicurato il problema si
sarebbe risolto ,
Antonio continua ad avere grossi vuoti di memoria:
inizia a frequentare una clinica
specializzata problemi di memoria, che si
trova casa sua. va
tutte le mattine 9.00 e ritorna a casa
, stanco ma di buon umore. Una
5
domenica va a trovarlo a casa il suo amico Gennaro

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LIVELLO 2 - Morfologia

gli dice:
« Antonio! Hai qualche novità?». E lui:
«Niente di particolare, è quasi un mese
che vado in una clinica curare i miei
problemi di memoria».
« sì? lo sapevo.
E va?»
« , direi: sono del
tutto guarito».
« ! Sono molto contento. Questo significa
che smetterai di andarci, è
presto per interrompere il trattamento?»
«La mia dottoressa dice che continuo a
migliorare così ,
potrò tornare a fare una vita normale».
«Che splendida notizia! La scienza ha fatto
dei progressi incredibili! E come si
chiama la clinica dove vai?»
« hai presente quella festa che si celebra
la fine dell’anno con l’albero e il
presepe?»
«Ti riferisci al Natale?»
«Sì, a quello. Ci sono due animali che
sono il… il… »
«Il bue e l’asinello!»
«Esatto. E c’è una donna che è…? »
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

«La Madonna!»
«Esatto! e come fa nome?»
«Maria!»
«MARIAAAA» urla Antonio …, chiamando
la moglie, «Puoi dire ad Antonio come si
chiama la clinica dove sono cura?».

5 RICONOSCERE
· Trascrivi negli spazi opportuni le preposizioni improprie e le
locuzioni preposizionali che hai inserito nell’esercizio
precedente.

preposizioni improprie (2): ;


• locuz. preposizionale (1):
5

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6 ANALIZZARE
·· Le seguenti parole che hai inserito nel testo sono o hanno
funzione di avverbi. Indica con una crocetta di che tipo di
avverbi o di locuzioni avverbiali si tratta.

MODO TEMPO LUOGO QUANT. GIUDIZ. INTERR./ FOCALIZ.


ESCL.

1. velocemente
2. a squarciagola
3. quasi
4. ci
5. non
6. subito
7. ancora
8. tardi
9. come
10. già
11. davvero
12. proprio
13. bene
14. presto

7 TR ASFORMARE + LESSICO
·· Per ognuno degli avverbi o delle locuzioni avverbiali dati, scrivi
almeno un sinonimo, seguendo le indicazioni tra parentesi.
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• subito:  (avv.)

• velocemente:  (locuz. avv.)

• a squarciagola:  (avv. di grado comp. assoluto)

• davvero:  (avv.)

• proprio:  (avv.)

• presto:  (locuz. avv.)

8 RICONOSCERE
·· Individua le sei congiunzioni che hai inserito nel testo e
trascrivile negli spazi opportuni.

congiunzioni coordinanti: (cong. coord.


5
copulativa), (cong. coord. avversativa),

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LIVELLO 2 - Morfologia

(cong. coord. conclusiva)

e (cong. coord. disgiuntiva) • congiunzioni

subordinanti: (cong. subord. dichiarativa) e

(cong. subord. condizionale).

9 ANALIZZARE
·· Analizza le interiezioni che hai inserito nel testo indicando con
una crocetta se sono proprie [P], improprie [I] o locuzioni
interiettive [L]. Accanto alle interiezioni proprie, scrivi che
stato d’animo esprimono nel testo.
P I L
• ciao 

• ah 

• evviva 

• mmmhh 

• per favore 

10 P R O D U R R E
· · · Un tuo compagno non ha capito la barzelletta. Scrivi un breve
testo in cui gli spieghi per quale motivo fa ridere, impiegando
almeno:
• una locuzione preposizionale
• un avverbio
L’avverbio, la preposizione, la congiunzione, l’interiezione

• una congiunzione coordinante


• una congiunzione subordinante

5


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ANALISI
GRAMMATICALE SI
INVAL
SUI TESTI

1 Svolgi l’analisi grammaticale della barzelletta. Osserva


· l’esempio e poi continua sul quaderno.

U n uomo e il proprio cane sono al cinema: entrambi


guardano assorti il film.
Il vicino dell'uomo, notando che il cane cambia molte volte
l'espressione del muso, dice al padrone: “Perbacco, sono
allibito! Il suo cane sembra concentratissimo!”. L’altro gli
risponde: “Io sono più meravigliato di lei, perché quando ha
letto il libro non gli è piaciuto per niente!"

Un:
 art. indet., masch. sing.
uomo:
 nome comune, concr., masch. sing.

2 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi


· continua sul quaderno.

È un periodo di guerra civile. Navi spaziali ribelli, colpendo


da una base segreta, hanno ottenuto la loro prima vittoria
contro il malvagio Impero Galattico. Durante la battaglia, spie
ribelli sono riuscite a rubare i piani segreti dell’arma decisiva
dell’Impero, la Morte Nera, una stazione spaziale corazzata di
tale potenza da poter distruggere un intero pianeta.

George Lucas, Guerre stellari, 1977

è:
 v. essere, modo ind., tempo pres., 3ª pers. sing., intrans., cop.
un:
 art. indet., masch. sing.

3 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi


· continua sul quaderno.

L e elezioni dei rappresentanti di istituto non seguono le


stesse tempistiche in tutte le scuole. I candidati vengono
divisi in liste, ognuna delle quali ha un nome scelto dai
ragazzi. Votando per una lista, è possibile dare la propria
preferenza a due dei suoi candidati. Possono candidarsi
studenti di qualunque classe: l’importante è che abbiano
determinazione e voglia di fare!

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LIVELLO 2 - Morfologia

le:
 art. det., femm. plur.
elezioni:
 nome comune, astr., femm. plur.

4 Svolgi l’analisi grammaticale dei versi. Osserva l’esempio e poi


· continua sul quaderno.

Amore a prima vista

S ono entrambi convinti


che un sentimento improvviso li unì.
È bella una tale certezza,
ma l’incertezza è più bella.

Non conoscendosi prima, credono


che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?

Wislawa Szymborska, Amore a prima vista, in Amore a prima vista, Adelphi, Milano, 2017

amore:
 nome comune, astr., (in questa accezione) non numer.,

 masch. sing.
a:
 prep. sempl.

5 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi


· continua sul quaderno.

G li sviluppi più sperimentali del flamenco hanno contribuito


probabilmente a dirottarlo verso generi diversi, un
fenomeno normalmente disapprovato dai puristi:
nell’orgoglioso mondo gitano, infatti, l’innovazione spesso
viene accolta con caustico disprezzo. Il pubblico spagnolo,
però, ha avuto poche esitazioni nel guardare con favore a
questa sperimentazione.

Anthony Ham, Madrid, EDT-Lonely Planet, Torino, 2009

Gli:
 art. det., masch. plur.
sviluppi:
 nome comune, astr., masch. plur.

6 Svolgi l’analisi grammaticale del brano. Osserva l’esempio e poi


·· continua sul quaderno.

A Gavirate, una volta, c’era una donnina che passava le


giornate a contare gli starnuti della gente, poi riferiva alle

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amiche i risultati dei suoi calcoli e tutte insieme ci facevano
sopra grandi chiacchiere.
– Il farmacista ne ha fatti sette, – […]
– Possibile!
– Giuro, mi cascasse il naso se non dico la verità, li ha fatti
cinque minuti prima di mezzogiorno.

Gianni Rodari, Favole al telefono, Einaudi Ragazzi, Milano, 2010

A:
 prep. sempl.
Gavirate:
 nome proprio
una
 volta: locuz. avv. di tempo

7 Svolgi l’analisi grammaticale del dialogo. Osserva l’esempio e


·· poi continua sul quaderno.

– Buongiorno, vorrei del prosciutto crudo.


– Quanto ne vuole?
– Me ne dia un etto. Anzi, due. Tagliato fine, per favore.
– Mi è sfuggita la mano, sono due etti e mezzo. Che faccio,
lascio?

Buongiorno:
 inter. impropria

8 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi


·· continua sul quaderno.

A tlantide: isola leggendaria, situata nell’Oceano Atlantico


davanti allo stretto di Gibilterra, di cui si favoleggiava
nell’antichità classica che fosse più grande di Asia e Libia
riunite: l’avrebbe abitata un popolo guerriero il quale aveva
tentato la conquista dell’Europa e dell’Asia, ma era stato
ricacciato dai Greci e si era poi inabissato in mare con tutta
l’isola.

Adattato da www.treccani.it
Atlantide:
 nome proprio
isola:
 nome comune, concr., femm. sing.

9 Svolgi l’analisi grammaticale della ricetta. Osserva l’esempio e


·· poi continua sul quaderno.

T rascorso il tempo indicato, prendete un setaccio a maglie


molto fini, poggiatelo su una ciotola e con una spatola

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LIVELLO 2 - Morfologia

schiacciate il composto di ricotta e zucchero verso il basso per


farlo fuoriuscire attraverso i buchi. Setacciate tutto il
composto. Una volta ottenuta una crema molto fine, potete
aggiungere le gocce di cioccolato o, se preferite, dei cubetti di
zucca candita, come prescrive la tradizione.

Adattato da www.giallozafferano.it

Trascorso:
 v. trascorrere, 2ª coniug., modo part., tempo pass.,

 masch. sing., intrans.
il:
 art. det., masch. sing.

10 Svolgi l’analisi grammaticale del brano. Osserva l’esempio e poi


·· continua sul quaderno.

U na voce mi disse: – E lei, che fa? è in villeggiatura?


Riconobbi la voce. Adesso, a pensarci, mi sembra evidente.
La riconobbi, e non mi chiesi di chi fosse. Era una voce un
poco scabra, provocante, brusca. Mi parve la tipica voce delle
donne e del luogo. Risposi scherzando che andavo a tartufi col
cane. Lei mi chiese se dove insegnavo si mangiavano i tartufi.
– Chi le ha detto che insegno? – feci sorpreso.

Cesare Pavese, La casa in collina, Torino, Einaudi, 1995

Una:
 art. indet., femm. sing.
voce:
 nome comune, concr., femm. sing.

11 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi


· · · continua sul quaderno.

L o sa chiunque: il tempo vola quando ci si diverte, non passa


mai quando ci si annoia, si sta male o siamo tristi.
Nonostante siano state proposte varie ipotesi per spiegare
perché la percezione del tempo cambi a seconda delle emozioni
che proviamo, non si sa ancora in che modo sia regolata nel
cervello. Un gruppo di scienziati pensa di avere individuato il
meccanismo biologico per il quale il nostro orologio soggettivo
accelera o rallenta: alla base di tutto ci sarebbe il
neurotrasmettitore dopamina, la sostanza chimica associata al
piacere. […] Gli scienziati hanno spento i neuroni produttori
di dopamina – diminuendone la produzione – in un gruppo di
topi, e li hanno accesi in un altro, aumentandola. A questo
punto, hanno osservato ciò che confermava l’ipotesi iniziale: i

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topi in cui la produzione di dopamina era aumentata
sottostimavano il passare del tempo; quelli in cui era diminuita
la sovrastimavano.
Adattato da Perché il tempo vola quando ci divertiamo, 17 dicembre 2016, www.focus.it

Lo:
 pron. dimostr. (= questo)
sa:
 v. sapere, modo ind., tempo pres, 3ª pers. sing., trans., f. attiva

12 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi


· · · continua sul quaderno.

S crivo un manifesto e non voglio niente, eppure certe cose le


dico, e sono per principio contro i manifesti, come del resto
sono contro i principi (misurini per il valore morale di qualunque
frase). Scrivo questo manifesto per provare che si possono fare
contemporaneamente azioni contraddittorie, in un unico
refrigerante respiro; sono contro l’azione, per la contraddizione
continua e anche per l’affermazione, non sono né favorevole né
contrario e non dò spiegazioni perché detesto il buon senso.
Tristan Tzara, Manifesto dada, 1918

Scrivo:
 v. scrivere, 2ª coniug., modo ind., tempo pres.,
 1ª pers. sing., trans., f. attiva

13 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi


· · · continua sul quaderno.

I l campionato viene giocato ogni quattro anni da otto squadre


di tutto il mondo che si affrontano a eliminazione diretta
secondo il regolamento internazionale, e cioè:
– Le squadre sono di cinque giocatori senza limiti di età, sesso,
etnia e specie animale.
– Il campo da gioco può essere di qualsiasi fondo e materiale a
eccezione dell’erba morbida, deve avere almeno una parte in
ghiaia, almeno un ostacolo come un albero o un macigno, una
pendenza fino al venti per cento, almeno una pozzanghera
fangosa e non deve essere recintato, ma situato in zona dove il
pallone, uscendo, abbia a rotolare per diversi chilometri.
Adattato da Stefano Benni, La compagnia dei celestini, Feltrinelli, Milano, 1994

Il:
 art. det., masch. sing.
campionato:
 nome comune, astr., masch. sing.

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LIVELLO 2 - Morfologia

14 Svolgi l’analisi grammaticale del frammento di recensione.


· · · Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

T roppa grazia è un film coraggioso e sorprendente, la cui


grazia – quella della regia, e della scrittura – non è mai
troppa, nemmeno per sbaglio. Un film dove finalmente Alba
Rohwacher viene sottratta al cliché troppo pauperista e lagnoso
nel quale è stata rinchiusa da un’industria cinematografica (la
nostra), che troppo spesso, e da troppo tempo, mette etichette
che poi invecchiano male, e che è straordinaria in un ruolo
difficile ma divertentissimo.

www.comingsoon.it/

Troppa
 grazia: nome proprio
è:
 v. essere, modo ind., tempo pres., 3ª pers. sing., intrans., cop.

15 Svolgi l’analisi grammaticale del testo. Osserva l’esempio e poi


· · · continua sul quaderno.

N on puoi immaginare quali progressi io mi accorga di


compiere giorno per giorno. Tu mi dici: “Riferisci anche a
me questo metodo che hai trovato così efficace.” Certo
desidero travasare in te tutto il mio sapere e sono lieto di
imparare qualcosa appunto per insegnarla. Di nessuna nozione
potrei compiacermi, per quanto straordinaria e vantaggiosa, se
ne avessi conoscenza per me solo. Se mi fosse concessa la
sapienza a condizione di tenerla chiusa in me senza
trasmetterla ad altri, rifiuterei: non dà gioia il possesso di
nessun bene, se non puoi dividerlo con altri. […] Frattanto,
poiché ti devo il mio piccolo contributo quotidiano, ti dirò il
pensiero che oggi mi è piaciuto in Ecatone. “Tu chiedi quali
progressi abbia fatto?” egli scrive, “Ho cominciato ad essere
amico di me stesso.” Ha fatto un grande progresso: non sarà
mai solo. Sappi che tutti possono avere questo amico. Stammi
bene.

Lucius Annaeus Seneca, Lettere a Lucilio, Garzanti, Milano, 1989

Non:
 avv. di giudizio
puoi:
 v. potere, 2ª coniug., modo ind., tempo pres.,
 2ª pers. sing., serv.

422

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Livello 3

Sintassi
della frase
semplice
Missioni itaca.academy

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6 ELEMENTI FONDAMENTALI
Sintassi della frase semplice
DELLA FRASE SEMPLICE
La struttura della frase semplice

7 I COMPLEMENTI Il soggetto
INDIRETTI
Il predicato
6
Il complemento oggetto

I complementi predicativi

L'attributo e l'apposizione

I complementi di specificazione,
di denominazione, partitivo,
di termine, di vantaggio
e di svantaggio

7 I complementi d'agente e di
causa efficiente, di separazione
o allontanamento, di origine o
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provenienza 30/01/19 11:35
Missione

6 ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online)


0% 10% 20% 30% 40% 50%
UNITÀ
La struttura della frase semplice
Il soggetto
Il predicato
Il complemento oggetto
I complementi predicativi
L’attributo e l’apposizione

PERCENTUALE ERRORI

RISORSE esercizi
Cartaceo 54
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 12
da dove Unità online 793
vuoi unità online
Verifiche online 66
Itaca papers 72

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 1 La struttura della frase


semplice
Che cos’è la frase
Una frase è una sequenza di parole strutturata intorno a uno o più verbi e dotata di un
senso compiuto. La frase può essere semplice o complessa: la frase semplice (o propo-
sizione) è quella in cui le parole sono organizzate intorno a un unico verbo.
Piove.
Andrea è sempre diplomatico.
La bambina dai capelli rossi come il fuoco sgranocchiava svogliatamente alcune
noccioline in un angolo del grande giardino della casa abbandonata.

Le frasi semplici possono essere usate da sole, separate dalle altre frasi per mezzo di un
segno di punteggiatura forte (punto fermo, punto esclamativo, punto interrogativo), o
possono unirsi tra loro formando frasi complesse.
La frase complessa, o periodo, è il risultato dell’unione di più frasi semplici, collegate
tra loro per mezzo di nessi (congiunzioni, preposizioni ecc.) di coordinazione e/o su­
bordinazione. Essa è quindi una sequenza di parole strutturata intorno a più verbi: uno
per ognuna delle frasi semplici che la compongono.
Piove, | ma le previsioni dicono | che domani tornerà il sole.
Andrea è sempre diplomatico, | anche quando sarebbe necessario | prendere
posizione in modo chiaro.
La bambina dai capelli rossi come il fuoco |, che quel giorno indossava un abitino
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

blu, | sgranocchiava svogliatamente alcune noccioline in un angolo del grande


giardino della casa abbandonata, | canticchiando una canzone.

Tipi di frasi semplici


Le frasi semplici impiegate da sole o come frasi portanti di un periodo (proposizioni
principali) possono essere classificate in base al tipo di messaggio che esprimono e
quindi in base alla forma che assumono per esprimerlo. Si possono distinguere:
• frasi enunciative (o informative), che raccontano, descrivono, danno un’in­for­ma­
zione, espongono un’opinione
Domenica andremo al mare.
6
Appariva stanca e preoccupata.

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• frasi interrogative, che esprimono una domanda diretta


Che ore sono?
Non ti sarai mica offeso?
• frasi esclamative, che contengono un’esclamazione
Ma sei proprio sfortunato!
Non riesco a credere ai miei occhi!
• frasi volitive, che esprimono un ordine o una proibizione (in questo caso si parlerà
di frasi imperative o iussive), un’esortazione o un invito (frasi esortative). Sono
costruite con l’imperativo, con il congiuntivo esortativo o con l’infinito
Non ci provare!
Prego, si accomodi.
• frasi desiderative (o ottative), che esprimono un desiderio, un augurio, un
rimpianto. Sono costruite solitamente con il congiuntivo, introdotto da elementi
quali magari, se, se solo ecc. Più raramente sono all’infinito
Magari fossero già le 19.00!
Ah, se solo fossi qui con me!
Averlo saputo prima!

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Segna con una crocetta le sequenze di parole che costituiscono
PER INIZIARE

una frase.
1. Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi.

2. Maledetti, non mi avrete!

3. Nevica fitto fitto.

4. Un foglio di carta spiegazzato sulla scrivania.

5. Con il cuore in gola e le farfalle nello stomaco.

6. C’era una volta, tanto tempo fa, una principessa triste.


ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

7. Ehm… io veramente…

8. In quell’istante i due dinosauri spiccarono il volo.

9. Niente, volevo chiederti se…

10. Sulla cresta dell’onda.

SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Indica se le seguenti frasi sono semplici [S] o complesse [C].
1. Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te. [ ]
2. Su un’ansa del fiume Tago sorge Toledo, la “città delle tre culture”,
6

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Unità 1 - La struttura della frase semplice

ex capitale dell’impero spagnolo e oggi un vero e proprio museo a


cielo aperto. [ ] 3. Temo sia troppo tardi. [ ] 4. La strada per
dimagrire è tutta insalata. [ ] 5. Il segnale “strada sdrucciolevole”
indica un tratto di strada scivoloso a causa della formazione di
ghiaccio in caso di abbassamento della temperatura. [ ] 6. Il sole si
tuffava dietro l’orizzonte in un rogo di nuvole arancioni e amaranto.
[ ] 7. Se pensi che a nessuno importi di te, prova a non pagare due
rate del finanziamento dell’auto. [ ] 8. Essendo il lavoro la cosa più
bella del mondo, bisogna lasciarne sempre un po’ per domani. [ ]

3 PRODURRE
·· Per ognuno dei verbi dati componi una frase seguendo
l’indicazione tra parentesi, come nell’esempio.

Es. ostentare
(enunciativa):  Ostentava una sicurezza artefatta.
• perdonare (desiderativa): 

• scegliere (interrogativa): 

• infrangersi (enunciativa): 

• rilassarsi (volitiva): 

• passare (esclamativa): 

I sintagmi
Ogni frase può essere scomposta in unità sintattiche di base chiamate sintagmi. Un sin­
tagma è una parola o un gruppo di parole che svolgono una medesima funzione sintat­
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

tica, cioè ciascuno dei vari “mattoncini” di cui si compone la frase. Analizzando i sintag­
mi dal punto di vista dell’analisi grammaticale, è possibile distinguere:
• sintagmi nominali, che hanno un nome come elemento portante e possono
contenere anche articoli e aggettivi: Giuseppe (nome); il mio cane (art. + agg. +
nome); alcune fabbriche abbandonate (agg. + nome + agg.) ecc. Sono sintagmi
nominali anche quelli aventi come elemento portante un pronome (qualcuno, lei, i
quali ecc.) o una parola sostantivata (gli scettici, il vagare, il poco ecc.)
• sintagmi verbali, formati da una voce verbale semplice o composta o da un verbo
servile, fraseologico o causativo + infinito o gerundio (potete restare, stavo
impazzendo, smetti di ridere ecc.)
• sintagmi preposizionali, costituiti da nomi o pronomi introdotti da una
preposizione o da una locuzione preposizionale: sul prato, in un istante, sulle rive
6 della Senna ecc.

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• sintagmi avverbiali, costituiti da uno o più avverbi (adagio, miracolosamente, molto


piano ecc.), dalle particelle ci/vi e ne con funzione di avverbio o da una locuzione
avverbiale (di fretta, in men che non si dica ecc.)
• sintagmi aggettivali, costituiti da uno o più aggettivi in funzione predicativa (La
stanza era luminosa; Sei stato scortese e inospitale ecc.), mentre in funzione
attributiva l’aggettivo si considera parte del sintagma nominale

Saper individuare i diversi sintagmi di cui si compone una frase è fondamentale per
poter svolgere correttamente l’analisi logica.

4 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta di che tipo sono i sintagmi in evidenza.
PER INIZIARE

S. VERB S. NOM. S. PREP. S. AVV. S. AGG.

1. Mio figlio si lamenta


in continuazione.

2. Tra qualche anno tutto


ci sembrerà ridicolo.

3. Arrivo subito.

4. Ci deve essere un errore!

5. Ma noi non ci saremo.

6. Veniamo al punto.

7. Quest’affermazione
è semplicemente inaccettabile.

8. Era un’occasione unica.


ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

SI
INVAL
5 ANALIZZARE
·· Dividi le frasi in sintagmi e sotto ognuno scrivi se si tratta di un
sintagma nominale [SN], verbale [SV], preposizionale [SP],
avverbiale [SAv], aggettivale [SAg], come nell’esempio.
Es. Il mio gatto | si nasconde | spesso | sotto il davanzale.
SN SV SAv SP

1. Ieri le ho cercate dappertutto, queste maledette pinzette

per le sopracciglia!
6

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Unità 1 - La struttura della frase semplice

2. Una bambina di famiglia modesta, Peonia, viene scambiata

per la figlia dell’Imperatore.

3. Tesoro, ogni tanto potresti dire una parola gentile.

4. A Carnevale ogni scherzo vale.

5. Dall’accento potrebbero essere russi.

6. La macchina del capo ha un buco nella gomma.

7. D’un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come

la prima.

8. Dal ponte della nave si distingueva a malapena la forma

della costa, con il faro in mezzo alla foschia mattutina.

9. Alle lezioni di solfeggio mi sono sempre annoiata moltissimo.

10. L’acqua fuoriusciva abbondantemente da sotto il lavandino

a causa della rottura improvvisa del raccordo tra i tubi.

Il verbo e i suoi argomenti


L’elemento necessario perché una sequenza di parole sia una frase è, come si è detto, il
verbo. In alcuni casi, un verbo da solo basta per costituire una frase di senso compiuto
(è il caso dei verbi impersonali: Nevica costituisce una frase autonoma). Nella maggior
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

parte dei casi, tuttavia, il verbo richiede altri elementi, senza i quali il suo significato ri­
sulterebbe incompleto.
Sequenze come *Maura ha dato, *Eppure sembrava, *Nuoce ecc. non comunicano un
senso pieno, perché in esse mancano alcune informazioni fondamentali, richieste dal
significato stesso del verbo: Maura ha dato [che cosa?] le dimissioni; Eppure [chi?] lui
sembrava [come?] contento; [che cosa?] Il fumo nuoce [a che cosa?] alla salute.

Gli elementi necessari affinché la frase abbia un senso compiuto sono detti argomenti
del verbo e, a seconda del tipo di verbo, possono variare da zero a quattro:
• i verbi a zero argomenti sono sufficienti a esprimere un significato compiuto;
appartengono a questa categoria i verbi impersonali
Sta tuonando.
6 Pioveva.

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• i verbi a un argomento hanno bisogno solo del soggetto per esprimere un


significato compiuto; i verbi appartenenti a questa categoria sono tutti intransitivi o
transitivi usati intransitivamente
Arrivano i rinforzi.
1° argom.
Il sole bruciava.
1° argom.
• i verbi a due argomenti
һһ se sono transitivi, richiedono un soggetto e un complemento oggetto:
Federico accende la radio.
1° argom. 2° argom.
һһ se sono intransitivi, richiedono un soggetto e un complemento indiretto, cioè un
complemento che non è un complemento oggetto né un complemento
predicativo, generalmente (ma non sempre) collegato all’elemento da cui dipende
tramite una preposizione
La mia decisione dipenderà dai risultati.
1° argom. 2° argom.
Questa casa mi appartiene.
1° argom. 2° argom.
һһ se sono il verbo essere o un altro verbo copulativo o in funzione copulativa,
richiedono un soggetto e un nome del predicato o un complemento predicativo
del soggetto, cioè un nome o un aggettivo che completa il significato del verbo
riferendosi al soggetto
Andrea è un furbacchione.
1° argom. 2° argom.
• i verbi a tre argomenti richiedono il soggetto, il complemento oggetto e un
complemento indiretto o un complemento predicativo dell’oggetto, cioè un nome
o un aggettivo che completa il significato del verbo riferendosi al complemento
oggetto. Più raramente richiedono il soggetto e due complementi indiretti
(Io) ho dato la mia parola a Eugenio.
1° argom. 2° argom. 3° argom.
L’ufficio dista poco da casa mia.
1° argom. 2° argom. 3° argom.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Milena lo considera un ingrato.


1° argom. 2° argom. 3° argom.
• i verbi a quattro argomenti (rari), oltre al soggetto, richiedono un complemento
oggetto e due complementi indiretti
Mia moglie ha tradotto il romanzo dal cinese all’italiano.
1° argom. 2° argom. 3° argom. 4° argom.

In alcuni casi gli argomenti del verbo possono essere lasciati sottintesi. Ciò avviene in
particolar modo per il soggetto e più raramente per altri complementi, ed è possibile
quando l’argomento non espresso è noto ai parlanti o può essere desunto dal contesto:
La donna si accasciò sulla sedia. Rimase immobile. (soggetto sottinteso: la donna)
[partita di calcio] Luca, dai, passa! (compl. oggetto sottinteso: la palla)
6
Carmen si è trasferita a Dubai. (compl. indiretto sottinteso: da Roma)

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Unità 1 - La struttura della frase semplice

I VERBI CON UN NUMERO DI ARGOMENTI


APPROFONDIAMO VARIABILE
Alcuni verbi hanno un numero di argomenti diverso a seconda dell’accezione in cui
sono impiegati. Osserva i seguenti esempi:
Pioveva. (= cadeva acqua dal cielo; verbo impersonale: zero argomenti)
Piovevano foglie. (= cadevano dall’alto; verbo intransitivo, non impersonale:
un argomento)
Gabriella mangia. (= consuma un pasto; verbo usato con valore assoluto:
un argomento)
Gabriella mangia una pizza. (= mastica e ingerisce; verbo transitivo:
due argomenti)
Claudio legge. (= è immerso nella lettura; verbo usato con valore assoluto:
un argomento)
Claudio legge un fumetto. (= scorre con gli occhi e decifra un testo; verbo
transitivo: due argomenti)
Claudio legge una favola a sua figlia. (= trasmette il contenuto del testo
a qualcuno: tre argomenti)

6 RICONOSCERE
·· Nelle frasi seguenti cerchia i verbi e sottolinea i loro argomenti,
PER INIZIARE

poi indica il numero di argomenti di ogni verbo, come


nell’esempio.
Es. La sera Caterina leggeva sulla sedia a dondolo in terrazza. [ 1 ]

1. Il principale imputato nella truffa degli appartamenti turistici


inesistenti diceva a tutti i clienti la stessa cosa. [ ] 2. Prima o poi
verranno tempi migliori. [ ] 3. Molti trovano le sue ultime canzoni
troppo sdolcinate rispetto ai grandi successi degli inizi. [ ] 4. La
situazione non mi piace affatto. [ ] 5. Mio fratello si è trasferito da
Salerno a Milano per un lavoro di circa un anno. [ ] 6. Piove su le
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

tamerici salmastre ed arse. [ ] 7. Quell’anno il disgelo era


cominciato prima del solito. [ ] 8. I due aironi volavano al di sopra
delle mura. [ ] 9. In quel momento i suoi occhi erano splendenti per
via delle lacrime. [ ] 10. Il magistrato gli affidò l’indagine sulle
mazzette alla Guardia di Finanza. [ ] 11. Il continente antartico per
il momento non appartiene a nessuno. [ ] 12. In Italia ogni due
secondi muore un congiuntivo. [ ] 13. I Tessali assegnarono il
comando supremo a Giasone. [ ] 14. Chi ha scritto la Gerusalemme
Liberata? [ ] 15. In quel momento scoccò la mezzanotte. [ ]
6

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

7 ANALIZZARE E PRODURRE
· · · Indica quanti argomenti ha ciascuno dei verbi sottostanti e segna
con una crocetta di quali argomenti si tratta; poi componi una
frase minima con il verbo e i suoi argomenti.

Es. prendere. Verbo a 2 argomenti: (sogg)


✗ (compl.✗ogg) (compl.
ind.) (compl. ind.) (nome pred.)
 → Laura ha preso l’autobus.

1. dire. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl. ind.)


(compl. ind.) (nome pred.)

2. grandinare. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl.


ind.) (compl. ind.) (nome pred.)

3. lavorare. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl.


ind.) (compl. ind.) (nome pred.)

4. dipendere. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl.


ind.) (compl. ind.) (nome pred.)

5. tradurre. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl.


ind.) (compl. ind.) (nome pred.)

6. confidare. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl.


ind.) (compl. ind.) (nome pred.)


ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

7. costare. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl.


ind.) (compl. ind.) (nome pred.)

8. starnutire.  Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl.


ind.) (compl. ind.) (nome pred.)

9. assegnare. Verbo a argomenti: (sogg.) (compl. ogg.) (compl.


ind.) (compl. ind.) (nome pred.)


6

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Unità 1 - La struttura della frase semplice

Nucleo della frase ed espansioni


In analisi logica il primo argomento di tutti i verbi non impersonali è chiamato, come
abbiamo visto, soggetto. Il termine predicato designa il verbo o l’insieme verbo essere
+ aggettivo o nome.
La foglia | cadde.
sogg. pred.
Il tempo | era meraviglioso.
sogg. pred.

Il verbo e i suoi argomenti costituiscono il nucleo della frase. Se la frase è costituita


esclusivamente da questi elementi, è detta frase minima (o nucleare). Spesso però la
frase contiene, oltre a questi elementi fondamentali, altri sintagmi: questi elementi “non
strettamente necessari” sono detti espansioni, perché appunto “espandono” il significa­
to della frase fornendo informazioni aggiuntive o precisando alcune circostanze.
In una gelida mattina | di gennaio | gli atleti si allenano | per l’evento podistico |
espans. espans. nucleo espans.
dell’anno | nella loro città.
espans. espans.

Le espansioni possono essere:


• attributi, cioè aggettivi che determinano o caratterizzano un nome
C’era una volta un principe crudele.
• apposizioni, cioè sintagmi nominali che si affiancano a un altro sintagma nominale
per descriverlo o definirlo
Il principe Joffrey era un bambino capriccioso e crudele.
• complementi, cioè sintagmi che ampliano il significato del soggetto, del predicato o
di altri elementi della frase
Il principe di Grande Inverno si ritrovò molto presto orfano di padre.

I sintagmi che fungono da espansioni (attributi, apposizioni, complementi) possono espan­


dere elementi del nucleo della frase o altri elementi che sono, a loro volta, espansioni. Posso­
no cioè riferirsi al soggetto, al predicato, a un attributo, a un’apposizione e a qualunque com­
plemento. Possono infine espandere il significato dell’intera frase. Osserva i seguenti esempi.
Il libro di storia era sulla scrivania. (di storia = complemento, espansione del soggetto)
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Il libro di storia era sulla scrivania di De Marchi. (di De Marchi = complemento,


espansione di un complemento)
Il libro di storia antica era sulla scrivania di De Marchi. (antica = attributo,
espansione di un complemento)
Il libro di storia antica era sulla scrivania di De Marchi, il professore. (il professore =
apposizione, espansione di un complemento)
Il libro di storia antica era sulla scrivania di De Marchi, il professore più severo.
(più severo = attributo, espansione dell’apposizione)
Il libro di storia antica era sulla scrivania di De Marchi, il professore più severo
di tutti. (di tutti = complemento, espansione dell’attributo)
Ieri il libro di storia antica era sulla scrivania di De Marchi, il professore più severo
6 di tutti. (ieri = complemento, espansione di tutta la frase)

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

ANALISI LOGICA
Per fare l’analisi logica di una frase, cioè per individuare i suoi componenti e rico­
noscerne le funzioni sintattiche, è consigliabile seguire i seguenti passi.
1. Individuare il predicato, ricordando che esso può essere costituito da: una voce
verbale semplice (andrò) o composta (hanno visto); un verbo servile,
fraseologico o causativo + infinito o gerundio (vuole andare; continua a correre;
fa piangere); il verbo essere o un altro verbo copulativo seguito da un nome o un
aggettivo (è Marzia; sarete contenti).
Se il predicato è uno solo, la frase da analizzare è una frase semplice. Se i predicati
sono più di uno, si tratta di una frase complessa, o periodo, e dopo aver
individuato i predicati sarà necessario isolare le diverse frasi che la compongono.
Leonardo si mise a piangere a dirotto. (un solo predicato → frase semplice)
Non appena vide sua madre, | Leonardo si mise a piangere a dirotto. (due
predicati → due frasi = un periodo)

2. Individuare il soggetto, cioè il sintagma nominale che concorda


grammaticalmente con il predicato e che è coerente con esso sul piano del
significato. Il soggetto può essere espresso o sottinteso. Nel caso dei verbi
impersonali, il soggetto manca.
Mi manca il tuo sorriso.
Mi state dicendo la verità? (sogg. sottinteso: voi)
Nevica. (sogg. mancante)

3. Dividere la frase in sintagmi (questo passaggio può seguire o precedere


l’individuazione del soggetto, che è anch’esso un sintagma), cioè isolare i diversi
“mattoncini” che articolano la frase dal punto di vista sintattico. Bisogna tenere
presente che gli avverbi, le particelle ci e ne e tutti i pronomi (tranne quelli che
sono parte integrante di un verbo) costituiscono sintagmi a sé, mentre gli
articoli, le preposizioni e gli aggettivi in funzione attributiva vanno inclusi in
altri sintagmi.
Due pallide stelle | brillavano | tra le nuvole | in quella magica notte | d’agosto.
sogg. pred.

4. Riconoscere la funzione sintattica dei diversi sintagmi assegnando loro un


ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

nome e individuando eventuali attributi e apposizioni. Nelle unità seguenti e


nella prossima missione analizzeremo in dettaglio soggetto, predicato, attributo,
apposizione e complementi diretti e indiretti.
Due pallide stelle | brillavano | tra le nuvole | in quella magica notte | d’agosto.
sogg. + due attr. pred. c. di luogo c. di tempo + due attr. c. di spec.

ANALISI LOGICA SVOLTA:


Due pallide stelle: sogg. + 2 attr.
brillavano: pred. verb.
tra le nuvole: compl. luogo
in quella magica notte: compl. tempo + 2 attr.
6
d’agosto: compl. spec.

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Unità 1 - La struttura della frase semplice

8 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Dividi le frasi in sintagmi, cerchia gli elementi del nucleo (verbo

PER INIZIARE
+ argomenti) e collega ogni espansione all’elemento a cui si
riferisce, come nell’esempio.
Es. Qualcuno | ha consegnato di nascosto | una lettera urgente |
alla direttrice del giornale.
1. Il suo nemico giurato fuggì in direzione della costa marocchina a
bordo di una barca a motore.

2. Tex Willer, il mio personaggio preferito, indossava una camicia


gialla.

3. I nuovi assunti sono due neolaureati di Savona pieni di idee per il


futuro.

4. Molte comunità locali dipendono da questa preziosa fonte di cibo.

5. Ippolita, la governante del conte, in un sussurro rivelò al detective


il nome delle persone liete di quella morte improvvisa.

6. Trasferirono la sede dell’organizzazione da Londra a un paesino a


causa delle ingenti spese di affitto dei locali.

7. La signora ordinò un cono da tre euro alla fragola con panna


montata.

8. Il capanno degli attrezzi del casolare distava pochi metri dal rio.

9. Adele si vergognava un po’ del disordine del salotto di casa sua.

10. Garibaldi, generale e condottiero italiano, fu ferito a una gamba.

9 COMPLETARE
· Completa il testo con espansioni a piacere, seguendo le indicazioni
tra parentesi. I complementi possono contenere attributi.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

(quando?) durante il compito in classe (di che


cosa?) ho cercato di copiare (da chi?)
, che è più bravo di me (in che cosa?) ,
ma purtroppo la prof mi ha beccato e mi ha spostato (dove?)
. Ovviamente il compito è andato malissimo. Ho perso un
sacco di tempo (a causa di cosa?) e alla fine
ho risposto solo a sei domande (su quante?) .
Che disdetta! I miei quando vedranno i risultati non mi faranno toccare

6 internet (per quanto tempo?) .

435

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

SI
INVAL
10 R I C O N O S C E R E E A N A L I Z Z A R E
·· Dividi ognuna delle seguenti frasi in sintagmi, poi sottolinea il
predicato e cerchia il soggetto.

1. Fin da piccola mi sono sempre piaciute le domeniche di pioggia. 2. Tu


hai capito qualcosa della struttura della frase semplice? 3. Il 22 giugno,
dalle 15.30 alle 20̣00, tutti i veicoli, a eccezione dei mezzi di soccorso,
non potranno transitare in piazza della Sapienza. 4. Ale ha smesso
di fumare per la terza volta questo mese. 5. Il Gattinara Riserva Docg
di Travaglini è un magnifico esemplare di nebbiolo invecchiato.

11 T R A S F O R M A R E
· · · Aggiungi alle frasi minime il maggior numero di espansioni
(attributi, apposizioni, complementi), come nell’esempio.

Es. Luca diverte tutti. → Fin dai tempi delle medie Luca diverte tutti

con i suoi trucchi di magia.

1. Nevicò. 

2. L’uomo è scivolato. 

3. Dante scrisse la Divina Commedia. 

4. Molti mettono i regali sotto l’albero. 

12 P R O D U R R E
· · · Per ognuno dei sintagmi dati scrivi una frase in cui il sintagma
abbia la funzione indicata tra parentesi.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• questa sera
(argom. del verbo): 

(espansione): 

• caro
(argom. del verbo): 

(espansione): 

• da te
(argom. del verbo): 

(espansione): 
6

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MAPPA
UNITÀ 1

LA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE

ENUNCIATIVA Oggi sono contenta.

INTERROGATIVA Come stai?

ESCLAMATIVA Ti vedo bene!

VOLITIVA Forza, sbrigati!

DESIDERATIVA Magari fosse già venerdì!

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MAPPA
UNITÀ 1

LA FRASE SEMPLICE

È STRUTTURATA È SCOMPONIBILE IN
INTORNO A UN

VERBO SINTAGMI

CHE PUÒ ESSERE DI TIPO

A 0 ARGOMENTI NOMINALE

Piove. Il mio cane stava abbaiando.

A 1 ARGOMENTO VERBALE

Giulia arriva. Il mio cane stava abbaiando.

A 2 ARGOMENTI PREPOSIZIONALE

Giulia mangia un panino. Era sul prato.

A 3 ARGOMENTI AVVERBIALE

Giulia dà un bacio a Clara. Stava abbaiando furiosamente.

A 4 ARGOMENTI AGGETTIVALE

Giulia trasporta un pacco Il mio cane ora è afono.


da casa sua alla posta.

438

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MAPPA
UNITÀ 1

LA FRASE

È COMPOSTA DA UN

NUCLEO CHE PUÒ ESPANSIONI


AVERE (SINTAGMI NON ARGOMENTALI)

CHE È COMPOSTO DA UN

VERBO

E DA

ARGOMENTI

CHE POSSONO ESSERE CHE POSSONO ESSERE

Giulia è una
SOGGETTO ATTRIBUTI mia amica.

NOME DEL PREDICATO

Ti presento
APPOSIZIONI la mia amica
COMPL. OGGETTO Giulia.

COMPL.
PREDICATIVI
Giulia è mia
COMPLEMENTI amica da
INDIRETTI sette anni.
COMPL. INDIRETTI
ARGOMENTALI

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 2 Il soggetto
Che cos’è il soggetto
Il soggetto è il primo argomento di tutti i verbi, esclusi gli impersonali. È l’elemento della
frase di cui il predicato dice qualcosa; indica la persona, l’animale o la cosa che:
• compie un’azione: Sara mangia una mela.
• subisce un’azione: La barca è mossa dal vento.
• si trova in un certo stato: La camicia è stirata.
• ha una determinata caratteristica: Il gatto è bianco.

Il soggetto è strettamente connesso al predicato e, in frasi esplicite (vedi M8_U2), ne


determina la persona, il numero e in alcuni casi anche il genere.
Il gatto sta dormendo. (3ª pers. sing.)
(Io) Sono stanco. (1ª pers. sing., masch.)
Le mie amiche se ne sono andate. (3ª pers. plur., femm.)

Il soggetto di solito è un nome, comune o proprio, ma può essere costituito da qualun­


que altra parte del discorso in funzione di nome.
• un aggettivo sostantivato: I giovani devono fare esperienza.
• un pronome: Tu non capisci.
• un avverbio sostantivato: Il meglio deve ancora arrivare.
• una congiunzione sostantivata: Non c’è un perché.
• un articolo: “Il” è un articolo determinativo.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• una preposizione: “Tra” e “ fra” hanno lo stesso significato.


• un’interiezione sostantivata: Un “oh” di stupore fu la sua unica reazione.
• un verbo all’infinito: Cucinare è il mio passatempo preferito.

Quando la frase ha più soggetti coordinati si parla di soggetto multiplo:


Hansel e Gretel erano due ragazzini in gamba.
Gli studenti, gli insegnanti e i genitori verranno coinvolti nell’iniziativa.

In alcuni casi, infine, il soggetto è costituito da un’intera frase, detta appunto proposi­
zione soggettiva (vedi M9_U1):
Eppure bisogna | andare avanti.
6
È bello | che tu sia qui.

440

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Unità 2 - Il soggetto

La posizione del soggetto


In italiano di solito il soggetto precede il predicato, perché le frasi tendono a progredire
dall’elemento già noto all’interlocutore all’elemento nuovo. In genere l’elemento già noto
è il soggetto della frase, che è, appunto, “ciò di cui si parla”, mentre il predicato (ovvero
“ciò che si dice del soggetto”) costituisce l’informazione nuova, sconosciuta all’interlo­
cutore. Quando l’informazione nota è costituita dal soggetto e quella nuova dal predica­
to, l’ordine della frase è quindi soggetto-predicato. Osserva per esempio la frase:
Carolina | è tornata.
sogg. pred.

Qui l’elemento noto è Carolina, il soggetto, che infatti sta a sinistra del verbo, e l’infor­
mazione nuova è il fatto che Carolina è tornata.

In altri casi, tuttavia, il dato noto è contenuto nel predicato, mentre l’informazione nuo­
va è fornita dal soggetto. In queste frasi il soggetto va dopo il verbo o in coda alla frase
(ordine predicato-soggetto). Osserva la frase:
È tornata | Carolina.
pred. sogg.

Ciò che si sa è il fatto che qualcuno è tornato; l’informazione nuova è costituita dal fatto
che questo qualcuno è Carolina.

Ci sono poi casi in cui l’ordine predicato-soggetto è quello più abituale. Questo avviene
per esempio:
• nelle frasi che introducono il discorso diretto, quando sono posposte: “Che
magnifica giornata!” esclamò Nora.
• in frasi come Mi è venuto/a mal di testa / sonno / fame / un’idea.
• con alcuni verbi: C’è un problema; Mancano due minuti; Ci vuole pazienza ecc.
• in molte frasi interrogative: Dove va Luca? Quando arrivano gli zii? In che secolo
visse Petrarca?

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

· Sottolinea il soggetto nelle seguenti frasi.


PER INIZIARE

1. Nessuno lo ha mai visto sorridere, nemmeno per sbaglio. 2. Nel


paese vicino molti alberi sono stati spezzati dalle forti raffiche di
vento. 3. Il testo l’hanno scritto a due mani due grandi della canzone
d’autore italiana. 4. Qual è il colmo per un millepiedi? 5. Secondo
un’altra versione i due serpenti marini furono inviati da Poseidone.
6. Marzia e sua sorella si assomigliano come due gocce d’acqua.
7. Il cristallo di rocca era ritenuto una pietra dalle capacità ipnotiche
e divinatorie. 8. Alla scelta delle portate per il ricevimento per favore
pensateci voi!
6

441

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

SI
INVAL
2 ABBINARE
· Associa ogni completamento al suo soggetto riportando la lettera
tra parentesi, come nell’esempio.
[a] ci è sfuggita di mano.  [b] ha aderito allo sciopero.  [c]
✗ sono
preferibili ai sandali.  [d] venne abbandonata sull’isola di Nasso. 
[e] giochiamo nella stessa squadra.  [f] sono precipitate. 
[g] precede la nascita della scrittura.  [h] chi sareste?  [i] sono
stati rimossi dai loro incarichi.  [l] che cosa ne pensi?

c ]
Es. Le scarpe da ginnastica… [  
1. Voi… [  ]

2. La situazione…[  ]

3. La rappresentazione dei numeri… [  ]

4. Lei e il suo collega… [  ]

5. La maggioranza degli studenti… [  ]

6. Arianna… [  ]

7. Io e Sam… [  ]

8. Le quotazioni in borsa… [  ]

9. Tu… [  ]

3 PRODURRE
·· Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui la parola
costituisca il soggetto, indicando tra parentesi di che parte del
discorso si tratta, come nell’esempio.

Es. uno ( pronome ):  Uno di voi deve segnare i punti.
• nuotare ( ): 
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

• molti ( ): 

• in ( ): 

• il peggio ( ): 

• chi ( ): 

• la finale ( ): 

• il cattivo ( ): 

• voi ( ): 
6

442

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Unità 2 - Il soggetto

SI
INVAL
4 COMPLETARE
·· Inserisci i soggetti opportuni nella posizione più adatta, prima o
dopo il predicato, scegliendoli tra quelli in elenco.
un grillo • io • un dubbio • l’originale • Luca e Stefano • la civiltà •
tu • due ore
1. Dopo un periodo oscuro risorse dalle sue
ceneri. 2. mancano all’inizio del concerto.
3. Improvvisamente mi è venuto . 4.
si trova nel Museo del Palazzo Ducale. 5.
spostalo per favore, io non ce la faccio. 6. Sul copriletto
c’era  . 7. non l’ho neanche
toccato   . 8. Dove sono finiti ?

SI
INVAL
5 CORREGGERE
·· Nelle seguenti frasi sono presenti 3 errori relativi alla
concordanza soggetto-predicato o alla posizione del soggetto.
Sottolineali e correggili nelle righe sottostanti.

1. Solo una settimana manca al concerto del mio cantante preferito!


2. All’epoca, la storia di briganti, di streghe, di avventure si
tramandavano di generazione in generazione, rimbalzando dal fiume al
granaio al sagrato della chiesa alle camere da letto. 3. La maggior
parte delle specie animali minacciate dell’Alto Adige vive nella fascia
collinare e montana. 4. «Mi piacerebbe invitarti a cena una sera…»
Lui disse finalmente con un filo di voce.


ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Il soggetto sottinteso
In italiano, a differenza che in alcune altre lingue, il soggetto può essere sottinteso. Ciò
avviene abitualmente:
• quando è un pronome personale: Ne sei proprio sicuro (sottinteso: tu)? e in
particolare quando il verbo è all’imperativo o al congiuntivo esortativo: Vieni!
(sottinteso: tu); Si sieda! (sottinteso: Lei)
• quando coincide con il soggetto della frase precedente o si può comunque desumere
dal contesto: Raffaele leggeva con il naso immerso in un libro, così all’inizio non si
accorse (sottinteso: Raffaele) del gattino. Era minuscolo (sottinteso: il gattino), tutto
spelacchiato: si era accucciato (sottinteso: il gattino) proprio accanto ai suoi piedi.
• nelle risposte a una domanda avente lo stesso soggetto: – Che cosa ne pensa
6
Cristina? – È inferocita! (sottinteso: Cristina)

443

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il soggetto mancante
Altre volte il soggetto non è sottinteso, ma manca. Ciò avviene con i verbi e le locuzioni
impersonali (verbi “atmosferici”: piove, nevica, fa freddo, fa caldo ecc.) e con i verbi
usati impersonalmente, ovvero con la costruzione “si” + verbo intransitivo (Qui si sta
benissimo; Ci si accontenta ecc.).

ESPRESSIONI DI VALORE IMPERSONALE +


ATTENZIONE PROPOSIZIONE SOGGETTIVA

Espressioni come bisogna, capita, sembra, è necessario/possibile/bello/


vero/un peccato ecc. usate in senso impersonale, cioè seguite da una
proposizione subordinata, hanno come soggetto l’intera frase che intro-
ducono (proposizione soggettiva, vedi M9_U1):
Sembra che non gliene importi nulla.
Occorre avere pazienza.
Capita a tutti di sbagliare.

A differenza che nelle costruzioni con verbi atmosferici e “si impersonale”, nelle struttu­
re con il “si passivante” (“si” + verbo transitivo), il soggetto esiste ed è espresso.
In casa si parla il dialetto. (= il dialetto viene parlato)
Si sono raccontate molte bugie al riguardo. (= molte bugie sono state raccontate)
Si dice che sia scappato in Tunisia. (= il fatto che sia scappato in Tunisia viene detto,
proposizione soggettiva)

Il soggetto partitivo
Il soggetto non è mai introdotto da preposizioni, ma può essere introdotto dagli artico­
li partitivi (nella forma uguali alle preposizioni articolate formate con di: del, dello, del-
la, dei, degli, delle) per indicare una quantità generica o imprecisata. In questi casi si
parla, appunto, di soggetto partitivo.
C’è ancora del caffè. (= un po’ di caffè)
Dal faldone mancano dei fogli. (= alcuni fogli)
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

ATTENZIONE SOGGETTO O “VOCATIVO”?

Il soggetto non va confuso con il nome, proprio o comune, dell’essere


animato o inanimato a cui ci si rivolge in modo diretto per coinvolgerlo,
invocarlo, richiamarne l’attenzione (quello che da alcune grammatiche è
considerato il “complemento vocativo”).
Nella frase Prof, abbiamo finito? “Prof” è il vocativo, mentre il soggetto,
sottinteso, è noi. Anche quando vocativo e soggetto si riferiscono alla
stessa persona, animale o cosa, svolgono due funzioni diverse e vanno
pertanto distinti nell’analisi logica:
Luca, hai finito?

6 Luca: vocativo; tu: soggetto sottinteso

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Unità 2 - Il soggetto

Il gruppo del soggetto


Il soggetto di solito è costituito da una sola parola, con o senza l’articolo: (Julie è france-
se; Come finisce la storia?). Come abbiamo visto, tuttavia, esso può essere accompagna­
to da una o più espansioni, cioè da sintagmi che ne espandono il significato, qualifican­
dolo o determinandolo, aventi funzione di attributo, apposizione o complemento. Il
soggetto e le sue espansioni formano insieme il gruppo del soggetto:
Il suo cane si chiama Paco.
attr. sogg.

gruppo del sogg.

La mia nuova maglietta gialla e blu di Rossi è bellissima.


attr. attr. sogg. attr. compl.

gruppo del sogg.

Verrà a trovarci la nota esperta di geopolitica Elena Bianchi.


attr. apposiz. compl. sogg.

gruppo del sogg.

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
· Esplicita tra parentesi i soggetti sottintesi, come nell’esempio.
PER INIZIARE


Es. Non posso lasciare Polly da solo perché ( Polly / lui ) abbaierebbe
tutto il tempo.

1. Ti ha cercato Pietro. ( ) Gli ho detto di richiamare più


tardi. 2. I fragili volumi rilegati in pelle sono stati tenuti in un caveau
buio per circa quattro decenni, per impedire che ( ) si
deteriorassero. 3. ( ) Ci facciamo una partitella?
4. Alcuni pappagalli, come i kakapo, sono animali notturni:
( ) dormono durante il giorno e procacciano il cibo
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

durante la notte. 5. Il signore e la signora Dursley, di Privet Drive


numero 4, erano orgogliosi di poter affermare che ( )
erano perfettamente normali, e grazie tante. 6. «Che cosa dice Fra?
Si è fatta qualche idea? E Olivia?» «( ) Non si danno
pace, non capiscono dove possa essersi nascosto». 7. Si comunica alla
gentile clientela che le iscrizioni saranno aperte da domani.
( ) Affrettatevi! 8. A Torino potrebbe esserci un’impronta
di cane di duemila anni fa. ( ) È incisa in una piastrella di
terracotta presso le Porte Palatine.
6

445

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

7 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· · · Indica con una crocetta se il soggetto delle seguenti frasi è
espresso [E], mancante [M] o sottinteso [S], sottolineando nelle
frasi i soggetti espressi. Poi cerchia i soggetti partitivi.
E M S
1. Angelo, ti sono piaciute le ultime due puntate?

2. Secondo me ci vuole ancora del sale.

3. Quella notte nevicò moltissimo, sino a poco prima


dell’alba.

4. Così furono colti con le mani nel sacco.

5. Non sembrava neanche una creatura di questa terra.

6. A questo proposito ci sono stati tramandati


dei curiosi aneddoti su Alessandro Magno e su Nerone.

7. Ad Albenga sta diluviando da almeno un’ora.

8. Come sempre fece finta di nulla.

9. Sul loro conto si raccontano un sacco di storie


contraddittorie.

10. Che cosa è successo al linguaggio della politica?

11. Ehi, c’è qualcuno?

12. Domani si esce prima dal lavoro.

SI
INVAL
8 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea il gruppo del soggetto e cerchia il
soggetto vero e proprio.

1. Finalmente, dopo anni di stoica sopportazione da parte mia, il mio


vicino musicista, batterista di un gruppo punk, ha deciso di far
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

insonorizzare il suo appartamento. 2. Stranamente ieri sera, per la


prima volta da mesi, c’erano dei bei programmi su quasi tutti i canali.
3. Il servizio da tè d’argento di mia moglie era scomparso nel nulla,
insieme a mia moglie. 4. Grazie al Telescopio Spaziale Hubble sono
state fotografate in un’unica immagine i cento milioni di stelle della
Galassia di Andromeda. 5. Chi sono i concorrenti del Grande Fratello
Vip del 2017? 6. Eraclito, il “filosofo del divenire”, affermava la
mutevolezza di tutte le cose. 7. Che meravigliose sorprese attendono i
nostri eroi? 8. Una sedia di vimini mezza sfondata oscillava al centro
del cortile, sotto un cedro centenario. 9. Ovviamente i genitori dei
nostri compagni di classe sono sempre più simpatici dei nostri.
6

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MAPPA
UNITÀ 2

IL SOGGETTO

È L’ELEMENTO CHE DETERMINA LA PERSONA DEL PREDICATO

INDICA LA PERSONA, L’ANIMALE, LA COSA CHE COMPIE/SUBISCE L’AZIONE, SI


TROVA IN UN CERTO STATO, HA UNA CERTA CARATTERISTICA

È PUÒ ESSERE

IL PRIMO ARGOMENTO MULTIPLO


DI TUTTI I VERBI
(IMPERSONALI ESCLUSI)
Silvia e Marco sono usciti.

UN NOME, UN PRONOME O SOTTINTESO


QUALSIASI ALTRA PARTE DEL
DISCORSO SOSTANTIVATA
Sono già usciti. (sott.: loro)

MANCANTE
SOGGETTO

+ Diluvia da ore.

ESPANSIONI

PARTITIVO
=

GRUPPO DEL SOGGETTO


C’è del pane?

447

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 3 Il predicato
Che cos’è il predicato
Il predicato è l’elemento della frase che dice (“predica”) qualcosa del soggetto: chi è,
com’è, che azione compie o subisce, in che situazione si trova ecc. È costituito da un
verbo (nel caso del predicato verbale) o contiene un verbo (nel caso del predicato nomi­
nale e del predicato con verbo copulativo) che concorda grammaticalmente con il sog­
getto nella persona, nel numero e talvolta nel genere.
La ricercatrice ha vinto il concorso. (3ª pers. sing.)
Le lucciole sono sparite. (3ª pers. plur., femm.)
Gli studenti erano annoiati. (3ª pers. plur., masch.)

Tradizionalmente si distinguono due tipi di predicato: il predicato verbale e il predicato


nominale. A queste due categorie si aggiunge un tipo particolare di predicato che chia­
meremo “predicato con verbo copulativo”.

Il predicato verbale
Il predicato verbale è costituito da un verbo predicativo, cioè da qualsiasi verbo dotato
in sé di un significato proprio e compiuto, indicante:
• un’azione compiuta dal soggetto: Preparo la colazione.
• un’azione subita dal soggetto: La colazione viene preparata da mio padre.
• un evento che accade al soggetto: L’acqua scorreva vorticosa.
• uno stato in cui si trova il soggetto: Matteo dorme.
• un’azione altrui “accolta” dal soggetto: Non ricevettero alcuna spiegazione.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

ATTENZIONE RICONOSCERE IL PREDICATO VERBALE

In genere il predicato verbale è costituito da una sola voce verbale, sem-


plice o composta. Tuttavia nel caso dei verbi servili (potere, volere, do-
vere, desiderare, osare, preferire, sapere), fraseologici (stare [+ gerun-
dio], cominciare [a], finire [di], stare [per] ecc.) e causativi (fare e
lasciare), il predicato è formato da due verbi: i verbi “di servizio” for-
mano infatti un unico predicato con l’infinito o il gerundio che accompa-
gnano. Osserva gli esempi:
Andrea deve fare i compiti.
Oggi Andrea può riposarsi.
6 Ieri Andrea si è fatto tagliare i capelli.

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Unità 3 - Il predicato

Vanno considerati parti integranti del predicato anche:


• i pronomi atoni dei verbi intransitivi pronominali
I miei genitori si sono accorti della bugia.
Claudio si arrabbiò senza motivo.
• il “si” passivante
Come si dice “ciao” in greco?
Si prenderanno misure adeguate.
• il “si” impersonale
Nella mia famiglia si scherza molto.
• l’avverbio “non” riferito al verbo
Non toccare le opere d’arte.
Non ci capisco niente.
Nota bene: il pronome atono dei verbi riflessivi, invece, non fa parte del
predicato e va analizzato a parte: Marco si lava le mani.

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i predicati verbali. Attenzione:
PER INIZIARE

non tutte le frasi ne contengono uno.

1. Deve esserci una spiegazione plausibile per questo suo ripensamento


improvviso. 2. I cormorani (o marangoni) si distinguono dagli altri
uccelli acquatici per diversi caratteri piuttosto evidenti.
3. La consegna del premio è stata molto emozionante per tutti i
partecipanti. 4. Il treno per Firenze partirà dal binario 7 con 10
minuti di ritardo. 5. Non avete ancora cominciato a organizzare il
vostro viaggio in India? 6. Sono apparse in mezzo ai viburni le farfalle
crepuscolari. 7. In questa storia Fantozzi è la rockstar. 8. Nel 1610,
nel paesino di Zugarramurdi 31 donne furono processate per
stregoneria dall’Inquisizione a Logroño.

2 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le seguenti frasi con predicati verbali adatti al contesto.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

1. Ragazzi, per la prossima volta le pagine 17 e 18


del manuale. 2. Per l’agitazione, Ermanno una sola
parola. 3. i capelli dalla parrucchiera all’angolo con
via Indipendenza. 4. Alla fine del XIX sec. numerosi reperti della
civiltà troiana dall’archeologo Heinrich Schliemann.
5. Fiorenza recentemente con la sua famiglia dalla
casa in campagna al centro di Torino per motivi di lavoro. 6. Per quale

6 motivo a una persona poco affidabile come te?

449

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il predicato nominale
Il predicato nominale indica un modo d’essere, una condizione, una qualità del sogget­
to. È costituito da una voce del verbo essere (detta copula, cioè “collegamento, legame”)
e da un aggettivo o un nome, preceduto o meno dall’articolo, detto nome del predicato.
In alcuni casi il nome del predicato è formato da più aggettivi o nomi coordinati.
Elena è simpatica.
copula nome del pred.

pred. nom.

Quelli sono dei miei amici.


copula nome del pred.

pred. nom.

Per lei tutto era nuovo e strano.


copula nome del pred.

pred. nom.

Possono fungere da nome del predicato anche un pronome, un’altra parte del discorso
sostantivata o aggettivata, ed espressioni avverbiali o sintagmi preposizionali che, messi
in relazione al soggetto dal verbo essere, assumono una funzione simile a quella di un
aggettivo.
Il mio film preferito è questo. (pronome)
L’insalata è già lavata. (verbo con funzione di aggettivo)
Maria è in ritardo. (locuzione avverbiale)
Il materiale è di buona qualità. (sintagma preposizionale)

FACCIAMO IL PUNTO

Le funzioni del verbo essere


Non sempre il verbo essere ha funzione di copula. Esso può svolgere di-
verse funzioni a seconda della frase in cui è inserito, ovvero può essere:
••ausiliare, quando aiuta il verbo a formare i tempi composti
Marta è partita ieri. (è partita: pred. verbale)
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

••copula, quando collega il soggetto al nome del predicato


Marta è felice. (è felice: pred. nominale)
••predicato verbale, quando ha un significato in sé compiuto e
autonomo (funzione predicativa), in particolare quando significa:
һһ esistere o essere presente (con esserci): Tra 200 metri c’è
(= esiste) una deviazione; Pronto, c’è (= è presente) Isabella?
һһ stare, trovarsi: Maria è (= si trova) a casa.
һһ appartenere: Questo libro è (= appartiene) di Maria.
һһ essere originario: Maria è di Trieste.
6 һһ essere destinato (a): Questo regalo è (= è destinato) per te.

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Unità 3 - Il predicato

Il predicato con verbo copulativo


Oltre al verbo essere, altri verbi possono svolgere la funzione di copula, facendo da
ponte tra il soggetto e una parte nominale. Quando sono usati con funzione di copula,
questi verbi sono chiamati, come il verbo essere, verbi copulativi. I più comuni sono:
• verbi che hanno solo funzione copulativa, quali sembrare, parere, diventare,
divenire ecc.
La situazione è diventata insostenibile.
Eppure Guido sembrava una persona affidabile.
Divennero famosi in tutto il mondo.
• verbi appellativi (chiamare, soprannominare, dire ecc.), elettivi (eleggere, nominare
ecc.), estimativi (giudicare, ritenere, considerare ecc.) usati con funzione copulativa
Fu eletto consigliere regionale
Veniva chiamata Vero dagli amici.
Perché venerdì 17 è considerato un giorno sfortunato?
• alcuni verbi – altrimenti utilizzabili in funzione predicativa, quindi con un
significato autonomo – usati in funzione copulativa, quali nascere, crescere, morire,
stare, restare, risultare, rendersi, farsi, apparire, mostrarsi, venire ecc.
Tu sei nato stanco!
Siamo restati amici per vent’anni.
Apparivano un po’ sciupate.
Morì povero e sconosciuto.
La torta è venuta buonissima.

In presenza di questi verbi, la parte nominale si chiama complemento predicativo del


soggetto (vedi M6_U5). Per distinguere questi predicati dal predicato nominale, in ana­
lisi logica consigliamo di definire l’insieme di verbo copulativo diverso da essere + com­
plemento predicativo come predicato con verbo copulativo.
Marco è diventato grande.
v. copulativo compl. pred. del sogg.

pred. con verbo copulativo

Questo film è considerato un capolavoro.


v. copulativo compl. pred. del sogg.

ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

pred. con verbo copulativo

UN TIPO PARTICOLARE DI PREDICATO


APPROFONDIAMO CON VERBO COPULATIVO
Il predicato con verbo copulativo può anche essere formato da un verbo in funzione
copulativa + un complemento predicativo dell’oggetto.
Il rumore la rende nervosa
compl. ogg. v. copulativo compl. pred. dell’oggetto

pred. con verbo copulativo

Approfondiremo meglio questo tipo di predicato nell’unità riservata ai complementi


6 predicativi del soggetto e dell’oggetto (vedi M6_U5).

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

NAVIGARE IN RETE
La DASHBOARD (o cruscotto) è la pagina principale di Itaca: qui vedi
tutti gli argomenti (se sono stati assegnati hanno una campanellina a
fianco, se li hai finiti c’è una barretta verde), divisi per livello e missio-
ne (i livelli hanno il titolo al centro, le missioni il numero a sinistra).
Inoltre, con il tasto a forma di bussola in basso a destra puoi accedere
all’assistenza, alle faq e al tuo profilo con gli XP, il tuo indirizzo email
e la data di scadenza del tuo abbonamento Premium. Attenzione: con-
trolla la tua mail e se ti accorgi che è sbagliata, scrivici per chiederci di
correggerla, diversamente perderai le risposte a tutte le tue richieste di
assistenza.

SI
INVAL
3 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i predicati nominali e cerchia le
PER INIZIARE

copule. Attenzione: non tutte le frasi contengono un predicato


nominale.

1. La mia è la casa tutta gialla con i due abeti nel giardino. 2. Viola e
Alessio sono stati i protagonisti indiscussi dell’ultima puntata.
3. La circolazione è stata riaperta fra i chilometri 7,950 e 8,050 della
provinciale 49 dopo la frana dei giorni scorsi. 4. Sarà un successo,
non solo per la bellezza della coreografia, ma anche per la
straordinaria interpretazione dei ballerini. 5. La Cappella Sistina è
ammirata ogni anno da migliaia di visitatori. 6. Sii gentile con la Terra
e con tutte le creature. 7. Da piccoli io e tuo padre eravamo
inseparabili come rami dello stesso albero. 8. Durante la nostra
permanenza il servizio purtroppo non è stato all’altezza delle nostre
aspettative. 9. In estate da piccoli eravamo sempre in giro per le
colline. 10. Elena, sei stata veramente grande su quel palco, davanti a
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

tutte quelle persone! 11. L’assicurazione per la spedizione è gratuita


fino a 150 euro. 12. Quest’estate siamo stati a Malta. 13. La sua
antipatia per Isabella non è certo un mistero.

SI
INVAL
4 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i predicati con verbo copulativo e
cerchia i verbi copulativi. Attenzione: non tutte le frasi
contengono un predicato con verbo copulativo.

1. Per via della sua caratteristica forma, Favignana viene chiamata


“la farfalla sul mare”. 2. Per favore, non diventare anche tu una
6

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Unità 3 - Il predicato

marionetta nelle mani di altri! 3. Dopo il trasferimento a Messina


venne eletto, per il triennio 1953-1956, nel Comitato regionale della
Sezione della Sicilia orientale. 4. Il borgo è rimasto intatto sia
nell’architettura sia nelle sue tradizioni. 5. Nonostante tutti i
complimenti, non sembrava molto contenta del risultato. 6. I miei
genitori mi hanno sempre considerata la pecora nera della famiglia per
le mie scelte radicali. 7. Molti passeggeri sono restati a terra a causa
del sovraffollamento dei treni nell’ora di punta. 8. Nonna Adele è
stata una madre per me e per il mio fratellino Simone. 9. Nel 1993 fu
nominato primo flauto solista della Berliner Philharmoniker.
10. A quella domanda Alessandro divenne paonazzo fino alla radice
dei capelli. 11. All’orizzonte erano apparse nuvole minacciose.
12. Con caratteri così diversi e stili di vita praticamente opposti, non
parevano nemmeno fratelli. 13. A quelle parole restammo tutti allibiti.
14. I volontari potranno rendersi utili in diversi ambiti, dalla prima
accoglienza all’ufficio casa. 15. Mia figlia non sta ferma un attimo
dalla mattina alla sera.

SI
INVAL
5 ANALIZZARE
·· Indica se le voci del verbo ʺessereˮ hanno funzione di predicato
verbale [PV], di copula [C] o di ausiliare [A] all’interno di un
predicato verbale, nominale o con verbo copulativo.
PV C A
1. Ma siete ancora qui?

2. Siamo orgogliosi di te!

3. La commissione è stata spietata.

4. Questo zaino è di Cinzia.

5. La piazza fu progettata da Bernini.


ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

6. Non ci sono davvero speranze?

7. Si sarebbero presentati l’indomani.

8. Non essere tirchio!

9. Mi è sembrata una pagliacciata.

10. Con questi pantaloni sei uno schianto!

11. Le chiavi erano nella tasca della giacca.

12. Poco dopo la sua nascita Efesto fu cacciato


dall’Olimpo.
6

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

La concordanza del predicato con il soggetto


Per concordare correttamente il predicato con il soggetto, tieni presente che:
• se i soggetti sono più di uno (soggetto multiplo), il predicato si concorda al plurale,
a meno che i soggetti siano collegati tramite le congiunzioni disgiuntive o, oppure: in
questo caso il predicato concorda al singolare: Filomena e Susanna si occupano delle
bibite; La torta la comprerà Filomena o Susanna.
• se il soggetto è un nome collettivo, il predicato concorda al singolare: La squadra
vinse il campionato. Nei casi in cui il soggetto regge un complemento partitivo (vedi
M7_U1) (la metà dei presenti; un centinaio di partecipanti ecc.), soprattutto nella
lingua parlata, viene utilizzata anche la concordanza “a senso”, con il verbo al
plurale, anche se è comunque preferibile la concordanza al singolare: La
maggioranza degli studenti è straniera / La maggioranza degli studenti sono
stranieri.
• se il predicato verbale è un verbo composto con l’ausiliare avere, l’ausiliare concorda
con il soggetto nella persona e nel numero, e il participio passato resta invariato al
maschile singolare: Maria ha capito. Se però il verbo è preceduto dai pronomi
personali atoni in funzione di complemento oggetto lo, la, li, le, il participio
concorda con il pronome anche nel genere e nel numero (Non li avevo riconosciuti).
Se il verbo è preceduto dai pronomi personali atoni in funzione di complemento
oggetto mi, ti, ci, vi, il participio può concordare o non concordare nel genere e nel
numero con il pronome (Giulia, ti hanno scoperta / scoperto).
Se il predicato è un verbo composto con l’ausiliare essere, l’ausiliare concorda con il
soggetto nella persona e nel numero, e il participio passato concorda con il soggetto
nel genere e nel numero: Maria è tornata.
• nel caso del predicato nominale, se il nome del predicato è un aggettivo, concorda
con il soggetto in genere e numero: Il tavolo è bianco / La scrivania è bianca / I suoi
capelli sono bianchi / Le rose sono bianche.
Se il nome del predicato è un nome, questo può concordare o meno con il soggetto,
a seconda del nome: La mia gatta è la regina della casa / La mia gatta è un
terremoto ecc.
Se la copula è un verbo composto, il participio passato concorda generalmente con
il soggetto e non con il nome del predicato: La conferenza è stata un totale
fallimento (e non *è stato un totale fallimento).
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Il gruppo del predicato


“Gruppo del predicato” è il nome che viene utilizzato generalmente per designare l’in­
sieme del predicato e di tutti i sintagmi che ne dipendono, siano essi argomenti del
verbo o espansioni (complementi e loro eventuali attributi e apposizioni).
Federico ha restituito il libro al suo compagno, Marcello.
pred. compl. compl. + attr. apposiz.

gruppo del predicato

Ieri abbiamo fatto una lunga passeggiata in riva al lago.


pred. compl. + attr. compl.

6
gruppo del predicato

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Unità 3 - Il predicato

La frase nominale
È detta “frase nominale” una frase in cui il predicato è sottinteso e deve essere ricostru­
ito in base al contesto, o in cui il significato del predicato è espresso interamente dalle
parti nominali della frase. Ciò avviene in particolare:
• nelle risposte: “Vuoi un caffè o un tè?” “Un caffè, grazie” (sottinteso: voglio); “Come
stai?” “Bene” (sottinteso: sto); “Ne sei proprio sicura?” “Sì” (sottinteso: ne sono
sicura)
• nei titoli di film, libri, articoli di giornale: Molto rumore per nulla (sottinteso: c’è
stato / si è fatto ecc.); Rapina a mano armata nel negozio di telefonia, 15mila euro di
bottino (sottinteso: ha avuto luogo / c’è stata ecc.; si sono fatti / si sono ricavati /
sono stati rubati ecc.)
• in parole o espressioni standardizzate espresse da interiezioni improprie e locuzioni
interiettive quali Buongiorno!, Attenzione!, Arrivederci!, Al ladro! ecc. o da massime
e proverbi: A buon intenditor poche parole; traduttore traditore; Occhio per occhio,
dente per dente.

SI
INVAL
6 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea i predicati e indica tra parentesi se si tratta di
PER INIZIARE

predicati verbali [PV], predicati nominali [PN] o predicati con


verbo copulativo [PC]. Attenzione: una frase è nominale, cioè il
suo predicato è sottinteso: sottolineala.

1. Per lo stress era dimagrita molto nel giro di appena due settimane.
[ ] 2. Se solo fossi stata un po’ meno egoista in quell’occasione!
[ ] 3. In casi come questo, il verbo “essere” viene considerato
“copula”. [ ] 4. Con l’anello al dito, il cavaliere divenne invisibile ai
suoi nemici. [ ] 5. I miei mi fanno sempre fare delle figure terribili
davanti a tutti! [ ] 6. La virgola è l’unica differenza tra queste due
frasi, per il resto identiche. [ ] 7. Qui sulla scrivania per favore.
[ ] 8. Marcella non si era mai sentita così amata dai suoi amici come
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

nel giorno del suo ventesimo compleanno. [ ] 9. Per quale motivo


nessuna società animale ha mai sviluppato un linguaggio con la varietà
e complessità del linguaggio umano? [ ] 10. Marcello Mastroianni è
stato l’interprete italiano più conosciuto e apprezzato all’estero
negli anni Sessanta e Settanta, soprattutto per i ruoli da protagonista
nei film di Federico Fellini. [ ] 11. Sembrava un drago, ma con le
squame rosse e senza ali. [ ] 12. Da piccoli litigavamo come cani
e gatti. [ ]
6

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

7 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le frasi con predicati verbali [PV], con verbo
copulativo [PC] o nomimali [PN], seguendo le indicazioni.

1. Magari tutti gli imprenditori [PN] come Lei,


signor Gianfranco! 2. Accidenti, il tiramisù mi [PC]
anche questa volta, nonostante tutta la mia buona volontà. 3. Quante
tonnellate d’oro [PV] ogni anno, e da che
giacimenti? 4. Nell’antico Egitto questa stella fiammeggiante
[PC] della volta celeste. 5. Secondo fonti non confermate,
questa sostanza [PN]. 6. In tutta la penisola le
temperature [PV] al di sotto delle medie stagionali
già a partire da domani. 7. Lei mi [PC] per questo
incarico così delicato. 8. Probabilmente i miei bisnonni
[PN] di Battipaglia, in provincia di Salerno.

SI
INVAL
8 CORREGGERE
·· Trova gli 8 errori di concordanza tra soggetto e predicato, poi
correggili sotto.

La stragrande maggioranza delle persone, soprattutto in Puglia,


adorano i taralli, ma pochi sanno come si prepara. Fare i taralli in casa
è semplice: dopo aver amalgamati la farina, i semi di finocchio, il sale
e l’olio, aggiungete gradatamente il vino, fino a quando sarà stata
assorbita completamente. L’impasto deve risultare corposo e non molle
né appiccicoso. Dopo averlo lavorato per 15 minuti abbondanti, va
lasciata riposare per circa un’ora.
Mentre portate a ebollizione una grossa pentola d’acqua, prelevate
piccoli pezzi di impasto; fatene delle striscioline della lunghezza
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

desiderata (a me troppo grossi non sono mai piaciuta) e unite le


estremità. Buttate i taralli nell’acqua bollente e attendete che vengano
a galla. Dopo che li avrete scolato, depositateli in una teglia e
infornateli a 180 gradi per ca. 45 minuti. Quando vi sembrano duri e
croccanti, è pronto per essere serviti!


6

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Unità 3 - Il predicato

SI
INVAL
9 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
·· Nelle seguenti frasi cerchia il soggetto e sottolinea il predicato,
poi riscrivi la frase volgendo al plurale soggetto e predicato.
1. Il nostro vicino di casa, senza lavoro da oltre dieci anni, viveva da
signore grazie a un’ingente eredità.

2. Mi ha coinvolto più il libro del film, forse per le descrizioni così


ambigue e inquietanti dei personaggi principali.

3. A pochi giorni dalle elezioni è stata asfaltata, con tre anni di


ritardo, la via principale del paese.

4. Il professore era stato per anni un modello di comportamento


fondamentale per tutti gli allievi.

5. Davide, purtroppo è sopraggiunto un importante impegno


lavorativo all’ultimo momento.

6. Alla vista della canna della pistola, la donna rimase letteralmente


paralizzata dal terrore.

7. Non mi è piaciuta per niente la sua allusione al mio presunto


bisogno di conferme e rassicurazioni.

10 P R O D U R R E
· · · Per ogni voce verbale data, scrivi una frase in cui essa abbia il
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

valore indicato tra parentesi.

• resta (pred. verbale): 

• ha fatto (v. copulativo): 

• è (pred. verbale): 

• inquinata (nome del pred.): 

• siete stati (copula): 

• esausti (compl. predic.): 

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MAPPA
UNITÀ 3

IL PREDICATO

È L’ELEMENTO DELLA FRASE CHE “PREDICA” QUALCOSA DEL SOGGETTO, CON CUI
CONCORDA NELLA PERSONA, NEL NUMERO E NEL GENERE

PUÒ ESSERE

VERBALE

UN VERBO “PREDICATIVO”,
CIOÈ DOTATO DI SIGNIFICATO Aisha osserva la luna.
COMPIUTO

NOMINALE

ESSERE (COPULA) + AGG./


NOME/ELEMENTO
CIOÈ Aisha è pensierosa.
SOSTANTIVATO
(NOME DEL PREDICATO)

CON VERBO COPULATIVO

UN VERBO COPULATIVO O IN
FUNZ. COPULATIVA + Aisha ti considera
CIOÈ la sua guida.
COMPL. PREDICATIVO DEL
SOGG. O DELL’OGG.

ARGOMENTI
PREDICATO + E/O = GRUPPO DEL PREDICATO
ESPANSIONI

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 4 Il complemento oggetto


Complementi diretti e indiretti
I complementi sono sintagmi che completano o espandono il significato del gruppo
“soggetto + predicato”. Possono essere argomenti del verbo, cioè elementi essenziali del
nucleo della frase (Ho fatto una passeggiata) o espansioni del soggetto (La bimba con i
ricci cantava), del predicato (La bimba con i ricci cantava a squarciagola), di un altro
complemento (La bimba con i ricci d’oro cantava a squarciagola), del nome del predica­
to (La sua voce era dolce come il miele), di un’apposizione (La bimba, figlia dei miei vi-
cini di casa, cantava continuamente), di un attributo (Era una bimba piena di talento) o
dell’intera frase (Tutte le mattine, la bimba con i ricci d’oro cantava a squarciagola).

Possono essere sintagmi nominali (Prendo il treno; Guardò i suoi occhi stanchi; Arriva
giovedì), preposizionali (Arrivo in treno; La guardò con occhi stanchi; Prima di giovedì
non posso), avverbiali (Arrivo subito; Si preparò in fretta e furia).

In base al modo in cui si collegano all’elemento da cui dipendono, i complementi si


possono dividere in:
• complementi diretti, che si uniscono direttamente all’elemento da cui dipendono,
senza preposizione (sintagmi nominali). Sono complementi diretti il complemento
oggetto e i complementi predicativi del soggetto e dell’oggetto
Ho perso la coincidenza.
Faresti questo per me?
Ti vedo stanco.
• complementi indiretti, introdotti generalmente da una preposizione, propria o
impropria (sintagmi preposizionali). Sono complementi indiretti anche quelli
costituiti da particelle pronominali equivalenti a complementi con preposizione
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

(Le telefono = Telefono a lei; Ne sono convinta = sono convinta di questo) e alcuni
complementi non introdotti da preposizione che però fanno parte di gruppi di
complementi che normalmente prevedono la preposizione (La sera fa freddo = Di
sera fa freddo). Di fatto, i complementi indiretti includono tutti i complementi
tranne il complemento oggetto e i complementi predicativi
Vengo con voi!
Sono in terrazza.
Lo fa per interesse.
I complementi, perlopiù indiretti, costituiti da un avverbio o da una locuzione avverbia­
le (sintagma avverbiale) sono detti complementi avverbiali
Passeggiava tranquillamente.
Perché non mi hai detto nulla?
6
Da dove siete partiti?

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Sottolinea i complementi diretti, chiudi tra parentesi i

PER INIZIARE
complementi indiretti, poi cerchia i complementi indiretti
avverbiali.

1. Ignazio ingoiava la medicina per la tosse con un’espressione da


condannato a morte. 2. A volte mi sento felice senza nessuna ragione.
3. Il lato opposto all’angolo retto di un triangolo è detto ipotenusa.
4. Xiang è amaramente pentito del suo comportamento nei tuoi
confronti. 5. Secondo me l’impasto deve lievitare ancora un po’.
6. Nascondi subito quelle lettere compromettenti sotto il tappeto!

2 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le frasi con i complementi indicati tra parentesi.

1. Tutte le mattine canta (compl.indiretto)


(compl. indir. avverbiale).
2. (compl. indiretto) la satira viene considerata
(compl. diretto). 3. Puoi vincere
(compl. diretto) (compl. indiretto) alle Maldive.
4. Le recenti inondazioni hanno danneggiato
(compl. indir. avverbiale) (compl. diretto) e la
produzione di foraggi. 5. (compl. indiretto), deve
tornare a casa (compl. indiretto).
6. La mia ex mi deve (compl. diretto)
(compl. indiretto).

Che cos’è il complemento oggetto


ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Il complemento oggetto (o complemento oggetto diretto) è il complemento diretto più


utilizzato e il secondo argomento di tutti i verbi transitivi, cioè il secondo elemento in­
dispensabile, oltre al soggetto, per completare il loro significato. Esso indica la persona,
l’animale o la cosa su cui l’azione espressa dal verbo ricade direttamente, cioè senza
preposizioni.

Risponde alle domande Chi? Che cosa? e può essere costituito da un nome, da un pro­
nome o da qualunque altra parola sostantivata in funzione di nome:
Dario mangia una mela. (nome)
Paola lo guarda. (pronome personale)
Chi hai incontrato? (pronome interrogativo)
6
Amava ballare. (verbo)

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Unità 4 - Il complemento oggetto

In alcuni casi, a fungere da oggetto è un’intera frase, detta appunto proposizione ogget­
tiva (vedi M9_U1):
Non pensavo | che ce l’avrebbero fatta.
Temo | di aver fatto una gaffe.

Il complemento oggetto è necessariamente introdotto da un verbo transitivo, cioè da un


verbo che permette il “transito”, il passaggio diretto dell’azione o della condizione espres­
sa dal predicato, dal soggetto all’oggetto. Un caso particolare è rappresentato da alcuni
verbi, normalmente di uso intransitivo, quando introducono un nome avente la stessa
radice del verbo o un significato a esso affine. In questi casi si parla di complemento
oggetto interno.
Hanno vissuto una vita serena.
Dario dorme sonni tranquilli.

Il complemento oggetto non è mai introdotto da preposizioni, ma può essere introdotto


dagli articoli partitivi (nella forma uguali alle preposizioni articolate formate con di: del,
dello, della, dei, degli, delle). In questi casi il complemento oggetto indica una quantità
indefinita e viene detto complemento oggetto partitivo.
Ho comprato del gelato per questa sera.
Ho delle amiche fantastiche.

ATTENZIONE OGGETTO, SPECIFICAZIONE O PARTITIVO?

Gli articoli partitivi che introducono il complemento oggetto partitivo si


possono facilmente confondere con le preposizioni articolate formate con
di che possono introdurre un complemento di specificazione o un comple-
mento partitivo (vedi M7_U1). Per riuscire a distinguere questi tre comple-
menti è quindi utile ricordare che:
• il complemento oggetto dipende sempre da un verbo
Paola ha portato dei fiori.
• il complemento di specificazione di solito dipende da un nome
Il profumo dei fiori è inebriante.
• il complemento partitivo indica il tutto di cui la parola che lo regge
indica una parte
Uno dei fiori è appassito.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

SI
INVAL
3 RICONOSCERE
· Sottolinea il complemento oggetto nelle seguenti frasi.
PER INIZIARE

Attenzione: non tutte ne contengono uno.

1. Le femmine di gorilla accudiscono i loro piccoli fino all’età di tre


anni. 2. Alla fine non sono riuscito ad arrivare giovedì mattina.
3. In quel momento una raffica dell’Aquilone, un vento del nord, colpì
con violenza la vela della nave. 4. Sciagurato, hai una macchia di
rossetto sul colletto della camicia. 5. Da un po’ di giorni si sentiva tre
6

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

metri sopra il cielo. 6. Individua tutti i sintagmi con funzione di


complemento oggetto. 7. Il prof durante l’interrogazione di scienze
non mi ascoltava nemmeno! 8. Non puoi circolare su strade pubbliche
con un veicolo sprovvisto di regolare polizza assicurativa. 9. Con
quella faccia da pulcino smarrito mi fa una tenerezza, il mio
fratellone… 10. Perché tu quale di questi sceglieresti?

SI
INVAL
4 ABBINARE + LESSICO
·· Associa ogni complemento oggetto al suo gruppo soggetto +
predicato, come nell’esempio.
[a] la spugna?  [b] il petto.  [c] un verso gutturale.  [d]✗ del
gelato.  [e] circa 500.000 volumi o pergamene.  [f] le nostre paure
recondite!  [g] il gelso.  [h] troppi film dell’orrore.  [i] un avviso di
garanzia.  [l] tre assonanze.

d ]
Es. Vorrei ancora… [  
1. Il giardiniere stava potando… [  ]

2. Tu non getti mai… [  ]

3. Un senso di trionfo gli invase… [  ]

4. La Biblioteca di Alessandria conteneva… [  ]

5. La povera bestia ferita emetteva… [  ]

6. L’allora presidente ricevette… [  ]

7. La poesia contiene… [  ]

8. Se solo riuscissimo a superare… [  ]

9. Voi avete visto… [  ]

5 PRODURRE
·· Per ognuna delle parole date, scrivi una frase in cui la parola
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

costituisca il complemento oggetto, indicando tra parentesi di


che parte del discorso si tratta, come nell’esempio.
Es. lo ( pron. pers. ): Non lo riconosco più.

• chi ( ): 

• una macedonia ( ): 

• le ( ): 

• queste ( ): 

• il vero ( ): 
6

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Unità 4 - Il complemento oggetto

SI
INVAL
6 ANALIZZARE E RICONOSCERE
·· Indica se i verbi in evidenza sono usati in modo transitivo [T] o
intransitivo [I] e, nel caso dei verbi usati transitivamente,
sottolinea il complemento oggetto.
T I
1. I suoi genitori lo crebbero tra mille agi e comodità.

2. Aumenta la disoccupazione tra i giovani.

3. Ho corso tutto il giorno come un matto!

4. Com’è cresciuto Arturo!

5. Per la fretta saliva le scale due alla volta.

6. Per un infortunio non potrà correre i 200 metri.

7. Dai, suonaci ancora qualcosa!

8. Non salirei su un ottovolante per tutto l’oro del mondo.

9. Uffa, sta di nuovo suonando l’allarme dei vicini.

SI
INVAL
7 RICONOSCERE
· · · Nel seguente testo diviso in frasi sottolinea i complementi
oggetto (attenzione: molti sono costituiti da pronomi).
Poi cerchia i complementi oggetto partitivi.

Cara Amelia, sorellina,

come stai? | Le foto | che mi hai inviato | mi hanno riempita di gioia e


di nostalgia allo stesso tempo. | Mi mancate tanto tutti voi | e mi
manca la nostra casa, | dove ho trascorso dei momenti indimenticabili,
| che ricordo in ogni dettaglio. | In una foto ho visto delle rose
rampicanti… | ti sei messa a coltivare fiori come la mamma, evviva! |
Proprio tu, | che non ne hai mai voluto sapere niente. | Le foto sono
bellissime, | ma un po’ pochine: | mandamene altre | quando puoi, | e
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

inviamene qualcuna | in cui ci siate anche voi. | Adele e Rocco ormai


saranno grandissimi, | non vedo l’ora | di riabbracciarli.
Qui la vita procede sempre uguale. | Sul lavoro faccio degli orari
impossibili, | ma pare | che tra un paio di mesi mi mettano a lavorare
altrove. | Il clima qui è | quello che è: | per ora non riesco ad
abituarmici | e rimpiango quello della nostra terra. | Faccio spesso dei
sogni incredibili, | in cui succedono cose | che dimentico al risveglio; |
so però | che in quei sogni brilla il sole | e si sente il profumo del
mare. | Ma bando alla malinconia! | Presto ci rivedremo, | spero | (a
Natale dovrei avere due settimane di ferie), | e sarà | come se io non
6 me ne fossi mai andata, | ne sono certa. | Un forte abbraccio, Sara.

463

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MAPPA
UNITÀ 4

I COMPLEMENTI

POSSONO ESSERE

DIRETTI

DI SOLITO POSSONO ESSERE

NON SONO INTRODOTTI AVVERBIALI


DA UNA PREPOSIZIONE

SONO QUANDO

SONO COSTITUITI
C. OGGETTO
DA AVV. O
LOCUZ. AVV.

Faccio i compiti.

Studia
C. PREDICATIVI distrattamente.

Sono diventato responsabile.


Ti considero responsabile.

464

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SONO

ARGOMENTI DEL VERBO

ESPANSIONI

INDIRETTI

SONO DI SOLITO

GLI ALTRI SONO INTRODOTTI DA


COMPLEMENTI UNA PREPOSIZIONE

Studia con me.

465

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MAPPA
UNITÀ 4

IL COMPLEMENTO OGGETTO

INDICA LA PERSONA, L’ANIMALE, LA COSA SU CUI L’AZIONE


RICADE DIRETTAMENTE

È DIPENDE DA PUÒ ESSERE

IL SECONDO UN VERBO PARTITIVO


ARGOMENTO TRANSITIVO
DEI VERBI ATTIVO
TRANSITIVI (SEMPRE)

Ho dei dubbi.
UN NOME, UN
PRONOME,
UN’ALTRA
PARTE
SOSTANTIVATA

Ho perso il treno.
Vuoi una caramella?
Quale preferisci?

466

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 5 I complementi predicativi


Che cosa sono i complementi predicativi
I complementi predicativi sono generalmente nomi o aggettivi che completano il signi­
ficato del verbo e allo stesso tempo si riferiscono al soggetto o al complemento oggetto
della frase nella quale sono inseriti.
Valentina diventò rossa. (rossa completa il significato del verbo diventò, riferendosi
al soggetto Valentina, con il quale concorda)
Li hanno sempre considerati dei privilegiati. (dei privilegiati completa il significato
del verbo hanno considerati, riferendosi all’oggetto Li, con il quale concorda)

Il complemento predicativo del soggetto


Il complemento predicativo del soggetto si riferisce al soggetto della frase ed è stretta­
mente legato al verbo, di cui costituisce un argomento, ovvero un elemento senza il
quale esso non avrebbe senso o avrebbe un significato diverso.
Pietro sembra stanco. (stanco è un argomento indispensabile perché il verbo sembra
abbia un senso)
*Pietro sembra. (?)
Pietro rimane esterrefatto. (= si ritrova / diventa, esterrefatto è argomento del verbo,
senza il quale la frase avrebbe un significato diverso)
Pietro rimane. (= resta in un determinato luogo, pred. verbale)
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Il complemento predicativo del soggetto dipende generalmente da verbi copulativi o da


verbi predicativi usati in funzione copulativa, insieme ai quali forma un unico predicato
(predicato con verbo copulativo).
L’espressione divenne un tormentone.
sogg. v. copulativo compl. pred. del sogg.

predicato con v. copulativo

Come abbiamo visto, possono introdurre un complemento predicativo del soggetto:


• verbi copulativi veri e propri, cioè verbi che hanno solo funzione copulativa:
risultare, parere, diventare, divenire ecc.
Enrico è diventato grande!
6
Sembri uno spaventapasseri.

467

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• verbi appellativi (chiamare, soprannominare, dire ecc.), elettivi (eleggere, nominare


ecc.), estimativi (giudicare, ritenere, considerare ecc.), usati al passivo con funzione
copulativa
È stata eletta Presidente.
Veniva considerato un genio.
• alcuni verbi intransitivi – in altri contesti utilizzati con un significato autonomo
(predicativi) – usati in funzione copulativa: nascere, crescere, morire, stare, restare,
risultare, rendersi, farsi, apparire, mostrarsi, venire ecc.
Resteremo amici tutta la vita.
Il disegno è venuto bellissimo!

COMPLEMENTO PREDICATIVO DEL SOGGETTO


APPROFONDIAMO O COMPLEMENTO OGGETTO?
Con il verbo fare usato in funzione copulativa, è facile confondere il complemento
predicativo del soggetto con il complemento oggetto. In questo caso, infatti, entrambi
i complementi rispondono alla domanda “Chi?/Che cosa?”. Osserva:
Paolo farà il segretario. (compl. pred. del sogg.)
Paolo farà una torta. (compl. oggetto)
Per distinguerli, ricorda che il complemento predicativo del soggetto completa il ver­
bo e ha un nesso forte con il soggetto. Nell’esempio, Paolo e il segretario sono la stessa
persona, ma non si può dire altrettanto di Paolo e la torta! Inoltre, è possibile parafra­
sare la prima frase usando il verbo essere, il copulativo per eccellenza, ma non è pos­
sibile farlo con la seconda:
Paolo sarà il segretario.
*Paolo sarà la torta.

Talvolta il complemento predicativo del soggetto è introdotto da un verbo predicativo


in funzione predicativa, cioè da un verbo dotato di un significato autonomo, che in
analisi logica costituisce un predicato verbale. In questi casi il complemento predicati­
vo completa il significato del verbo senza però essere davvero indispensabile; il verbo
costituisce da solo un predicato verbale e il complemento predicativo ha un valore ac­
cessorio.
La mamma tornò a casa stanca.
Fumava una sigaretta indisturbato.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

In genere il complemento predicativo è costituito da un aggettivo o da un nome usati da


soli. In alcuni casi tuttavia, sia che completi il verbo copulativo sia che abbia un valore
accessorio, può essere introdotto dalle preposizioni da, come o da locuzioni come in
qualità di, in veste di ecc.
Ti sei comportato da amico.
È stata assunta come programmatrice.
Ha preso la parola in veste di portavoce.

In altri casi, infine, possiamo trovare in funzione di complemento predicativo del sog­
getto un avverbio o una locuzione fissa introdotta da una preposizione.
Stai bene, mi sembri in forma!
6
Rimasero senza parole.

468

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Unità 5 - I complementi predicativi

ATTENZIONE COMPLEMENTO PREDICATIVO O APPOSIZIONE?

Attenzione a non confondere il complemento predicativo del soggetto con


l’apposizione (vedi M6_U6). Mentre l’apposizione, come vedremo meglio,
si riferisce esclusivamente al nome che accompagna, il complemento pre-
dicativo concorda con il soggetto (nome o altro elemento) ma dipende
dal verbo. In alcuni casi la differenza è sottile. Osserva:
Luca, in qualità di presidente, deve prendere una decisione.
(apposizione)
Luca deve prendere una decisione in qualità di presidente.
(compl. pred. del sogg.)

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi cerchia il soggetto e sottolinea il
PER INIZIARE

complemento predicativo del soggetto. Attenzione: non tutte le


frasi ne contengono uno.

1. Il centro storico di Napoli è stato dichiarato patrimonio


dell’umanità dall’UNESCO nel 1995. 2. In situazioni come queste,
Cesare si mostrava insofferente alle domande sulla sua vita personale.
3. Come prima ballerina fu scelta l’ultima arrivata, Veronica.
4. In caso di piogge prolungate questa vietta non asfaltata diventa un
pantano. 5. Il traforo è stato un imperdonabile spreco di tempo e
denaro pubblico. 6. Le due grandi pianure del Medio Oriente, l’Egitto
e la Mesopotamia, vennero definite dall’archeologo James Henry
Breasted la “Mezzaluna fertile”. 7. Per timidezza, il mio compagno di
classe si comporta da bullo. 8. Con quegli occhiali Giada sembra
un’altra persona!
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

2 PRODURRE
· · · Per ogni sintagma scrivi una frase in cui esso abbia valore di
complemento predicativo del soggetto.

• preoccupati: 

• come arbitro: 

• da sciocca: 

• la migliore: 

6
• un despota: 

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il complemento predicativo dell’oggetto


Il complemento predicativo dell’oggetto si riferisce al complemento oggetto della frase
ed è strettamente legato al verbo, di cui costituisce un argomento, ovvero un elemento
senza il quale esso non avrebbe senso o avrebbe un significato diverso.
Tutti la ritengono una pazzia. (senza una pazzia il verbo non avrebbe senso).
*Tutti la ritengono. (?)
Giulio ci ha reso le cose molto più semplici. (= ha fatto sì che fossero, senza molto più
semplici la frase avrebbe un significato diverso)
Giulio ci ha reso le cose. (= ce le ha restituite, pred. verbale)

Il complemento predicativo dell’oggetto dipende generalmente da un verbo copulativo


o da un verbo predicativo usato in funzione copulativa, insieme al quale forma un unico
predicato (predicato con verbo copulativo).
Lo considero un complimento.
compl. ogg. v. copulativo compl. pred. dell’ogg.

predicato con v. copulativo

I verbi che introducono il complemento predicativo dell’oggetto sono gli stessi che in­
troducono il predicativo del soggetto (copulativi veri e propri, appellativi, elettivi, esti­
mativi e alcuni verbi predicativi), ma hanno forma diversa. In sintesi:
• i verbi intransitivi tra quelli elencati sono costruiti con un verbo causativo, fare o
lasciare, e reggono un complemento oggetto
Hanno fatto sembrare molto grave l’accaduto. (fare + verbo copulativo)
Ti lascio studiare tranquilla. (lasciare + verbo predicativo)
• i verbi transitivi tra quelli elencati sono alla forma attiva e reggono un complemento
oggetto
Lo chiamavano Trinità. (verbo appellativo)
Ti preferisco castana. (verbo predicativo con funzione copulativa)

Raramente il complemento predicativo dell’oggetto è introdotto da un verbo predicativo


in funzione predicativa, cioè da un verbo di significato autonomo. In questi casi, come
accade per il complemento predicativo del soggetto, il verbo costituisce un predicato
verbale e il complemento predicativo dell’oggetto ha un valore accessorio.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Lo lasciò lavorare tranquillo.

Anche il complemento predicativo dell’oggetto può essere introdotto da preposizioni


quali per e come e da locuzioni come in qualità di, in veste di ecc.
Lo prendo come un complimento.
Mi prendi per stupido?
Hanno scelto Anna come rappresentante di classe.

In alcuni casi, infine, esso è costituito da avverbi o da locuzioni introdotte da diverse


preposizioni.
Ti vedo male.
Mi ha messo a disagio.
6 Lo hanno fatto a pezzi con le loro critiche.

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Unità 5 - I complementi predicativi

SI
INVAL
3 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi cerchia il complemento oggetto e sottolinea
PER INIZIARE
il complemento predicativo dell’oggetto. Attenzione: non tutte
le frasi ne contengono uno.

1. Con il tuo commento hai fatto diventare rosso Carmine. 2. Dichiaro


l’imputato colpevole delle accuse a suo carico. 3. Lo hanno eletto per
la sua riconosciuta dirittura morale. 4. Il caminetto acceso rendeva
l’atmosfera della stanza intima e romantica. 5. Luca, oggi ti vedo più
distratto del solito. 6. L’ho chiamato tutta la mattina invano. 7. Se
avete preso per buone le verità della televisione… 8. Come avvocato
difensore, considero quest’affermazione una leggerezza imperdonabile
da parte dell’accusa. 9. Furfante, rendimi immediatamente il cappello!
10. Soprattutto alla luce dei dati emersi in seguito, riteniamo
quest’informazione una calunnia bell’e buona.

SI
INVAL
4 ABBINARE + LESSICO
·· Associa a ogni frase il giusto complemento predicativo
dell’oggetto riportando nelle parentesi la lettera corrispondente,
come nell’esempio.

[a] Ninetto.  [b] casuale.  [c] rappresentante di classe. [d] in veste


di testimoni.  [e] come alibi!  [f] sufficienti.  [g] più mite. 
[h] chiuso.  [i]
✗ la particella di Dio.  [l] persona non grata. [m] per
una stupida?

i ]
Es. Un fisico definì il bosone di Higgs… [  

1. Il giudice non considera le prove… [  ]

2. In famiglia lo chiamano… [  ]

3. Fece sembrare il loro incontro… [  ]


ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

4. Gli abitanti della regione dichiararono il Presidente… [  ]

5. Hanno convocato le due segretarie… [  ]

6. I suoi compagni l’hanno eletta… [  ]

7. Non usare i miei difetti… [  ]

8. La vicinanza del mare rende il clima… [  ]

9. Mi prendi… [  ]

10. Considero questo argomento… [  ]


6

471

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi predicativi del
soggetto e chiudi tra parentesi i complementi predicativi
dell’oggetto.

1. Da allora le due statue in bronzo sono conosciute come i Bronzi di


Riace. 2. A causa dell’incantesimo della maga Circe, i compagni di Ulisse
divennero maiali. 3. L’ultimo libro della trilogia l’ho trovato deludente
rispetto ai primi due. 4. Con delle guardie del corpo come voi, posso
dormire tranquillo. 5. L’aloe vera è stata considerata per molti secoli una
pianta magica per le sue proprietà curative. 6. Il direttore l’ha voluta
come consulente editoriale per il supporto al posizionamento di brand e
reti. 7. Gli Inuit dell’Alaska chiamavano la stella Sirio “Cane della Luna”.
8. Il Belgio prima della Prima guerra mondiale fungeva da cuscinetto tra
Regno Unito, Francia e Germania. 9. Con grande sorpresa di tutta la
famiglia, scelse sua sorella Virginia come testimone di nozze, nonostante
quella brutta storia dei garofani. 10. In viaggio viene comodo un
alimentatore per il portatile meno ingombrante e più leggero. 11. Da un
paio di mesi era diventato nonno di una bimba stupenda.

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
· · · Analizza il complemento predicativo in evidenza, poi associa a
ogni frase la corretta descrizione del verbo, come nell’esempio.

[a] copul. vero e proprio  [b] causativo + copul.  [c] estimativo


attivo  [d] estimativo passivo  [e] appellativo attivo  [f] appellativo
passivo  [g] elettivo attivo  [h]
✗ elettivo passivo  [i] non copul. usato
in funz. copulativa

Es. Il tecnico è stato eletto manager del mese. (c. p. sogg.) [  
h ] 

1. Mi farai diventare matta. ( ) [  ]


ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

2. Chissà perché lo chiamano il Boia. ( ) [  ]

3. Così diventa tutto più facile. ( ) [  ]

4. Lo proclamarono imperatore. ( ) [  ]

5. Vuoi stare un po’ fermo? ( ) [  ]

6. Era soprannominato Il Freddo. ( ) [  ]

7. Consideralo un anticipo. ( ) [  ]

6
8. Viene stimata come la più popolosa al mondo. ( ) [  ]

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Unità 5 - I complementi predicativi

SI
INVAL
7 TR ASFORMARE
·· Volgi la frase alla forma attiva o passiva in modo tale che il
complemento si trasformi da predicativo del soggetto [PS] in
predicativo dell’oggetto [PO] o viceversa, come nell’esempio.
Es. Giulia considera Ornella la sua amica del cuore. [PO]
 → Ornella è considerata da Giulia la sua amica del cuore. [PS]
1. I politici lo chiamano “errore”. [PO]

 [PS]
2. Mi hanno presa come stagista. [PO]

 [PS]
3. La vittoria fu resa possibile dalla partecipazione di tutti. [PS]

 [PO]
4. Il re prese in moglie una cugina. [PO]

 [PS]
5. Sono stati nominati dallo scrittore eredi dei diritti d’autore. [PS]

 [PO]
6. Mio padre ritiene tutti inferiori a lui. [PO]

 [PS]
7. Il Messico viene scelto da molte coppie come destinazione del
loro viaggio di nozze. [PS]

 [PO]

8 COMPLETARE
· · · Completa le seguenti frasi con un complemento predicativo, poi
indica tra parentesi se si tratta di un predicativo del soggetto
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

[PS] o dell’oggetto [PO].


1. Tutti i presenti rimasero .[ ] 2. Questa volta
il polpettone è venuto .[ ] 3. Ci hanno voluti a
tutti i costi nel prossimo programma. [ ] 4. Non
mi chiamavi dagli anni di fidanzamento! [ ]
5. Le bollette arretrate non mi fanno stare .[ ]
6. Non rimanete lì ![ ] 7. Fiorenza è tornata
dall’esame .[ ] 8. Almeno per una volta si è

6
comportato .[ ]

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MAPPA
UNITÀ 5

IL COMPLEMENTO PREDICATIVO

FORMA IL PREDICATO CON IL VERBO COPULATIVO INSIEME AL VERBO

È DIPENDE DA

LEGATO AL SOGG. O AL UN VERBO COPULATIVO


COMPL. OGGETTO O USATO IN FUNZIONE
E COMPLETA IL VERBO COPULATIVA
(QUASI SEMPRE)

UN NOME O
UN AGGETTIVO (SOLO
O PRECEDUTO DA
“COME”, “IN QUALITÀ DI”,
“IN VESTE DI” ECC.)

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PUÒ ESSERE

DEL SOGGETTO

CON

VERBO COPULATIVO Gennaro sembra stanco.

VERBO APPELLATIVO, ELETTIVO,


È stato eletto presidente.
ESTIMATIVO PASSIVO

VERBO PREDICATIVO IN FUNZIONE


È nato stanco.
COPULATIVA

DELL’OGGETTO

CON

VERBO APPELLATIVO, ELETTIVO, Ti hanno eletto


ESTIMATIVO ATTIVO presidente.

VERBO CAUSATIVO + Ti hanno fatto


COPULATIVO INTRANSITIVO diventare presidente.

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 6 L’attributo
e l’apposizione
Che cosa sono l’attributo e l’apposizione
L’attributo e l’apposizione sono espansioni che accompagnano un nome per determi­
narlo o qualificarlo. Generalmente gli attributi sono aggettivi e le apposizioni nomi,
preceduti o meno dall’articolo.
L’inventore (apposizione) László Bíró, che diede il nome alla “biro”, emigrò in
Argentina all’inizio della Seconda (attributo) guerra mondiale.

L’attributo
L’attributo è un aggettivo o una parola in funzione di aggettivo che accompagna un
nome per attribuirgli una caratteristica o per determinarlo. Può riferirsi a qualunque
elemento nominale della frase:
• al soggetto: L’enorme albero si stagliava all’orizzonte.
• al nome del predicato: Era un albero enorme.
• al complemento oggetto: Hanno abbattuto un albero enorme.
• al complemento predicativo del soggetto o dell’oggetto: Diventerà un albero enorme.
• a un complemento indiretto: Erano distese all’ombra di un albero enorme.
• a un’apposizione: Il baobab, enorme albero dal tronco rigonfio, è diffuso in Africa e
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

in Australia.

Generalmente l’attributo è un aggettivo: qualificativo (un bel libro) o determinativo (di­


mostrativo: questo libro; possessivo: il tuo libro; indefinito: qualche libro; numerale: due
libri; interrogativo: quale libro?; esclamativo: che libro! ecc.).
Esso tuttavia può anche essere costituito da un participio (presente o passato) o da un
avverbio usati in funzione di aggettivo.
Ci siamo visti il giorno dopo. (= successivo, avverbio)
Oggi c’è un sole splendente! (participio con funzione di aggettivo)

Gli attributi riferiti allo stesso nome possono essere più di uno (È la mia scrittrice fran-
cese preferita) e possono trovarsi prima o dopo il nome a cui si riferiscono, a seconda
6
della loro funzione e delle scelte stilistiche di chi scrive o parla.

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Unità 6 - L’attributo e l’apposizione

FACCIAMO IL PUNTO

Le funzioni sintattiche dell’aggettivo


Non sempre un aggettivo in analisi logica ha funzione di attributo. Come
abbiamo visto, esso può anche essere nome del predicato o complemento
predicativo. Osserva:
Ho letto un romanzo interessante. (attributo)
Questo romanzo è interessante. (nome del predicato)
Questo romanzo sembra interessante.
(compl. predicativo del soggetto)
L’uso del punto di vista rende questo romanzo interessante.
(compl. predicativo dell’oggetto)

In particolare, bisogna fare attenzione a non confondere l’aggettivo usa-


to come nome del predicato con quello usato come attributo del nome del
predicato. Osserva:
Sei bella. (nome del predicato)
Sei una bella persona. (attributo del nome del predicato)

1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea gli attributi e collegali con una
PER INIZIARE

freccia al termine a cui si riferiscono.

1. Il sistema solare è composto da nove pianeti principali, da una


grande quantità di satelliti, da migliaia di asteroidi e da un numero
imprecisato di comete. 2. Per caso hai visto il mio astuccio blu con
dentro i pennarelli colorati? 3. Quante volte al giorno controlli il tuo
cellulare con quello sguardo bramoso di nuovi messaggi? 4. Siamo
un’azienda italiana specializzata nella vendita di pneumatici con
vantaggiose offerte di gomme per auto e moto a prezzi bassi e qualità
garantita. 5. Ti ho dato i giorni migliori dei miei anni peggiori.
6. A buon intenditor poche parole. 7. Di queste case non è rimasto
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

che qualche brandello di muro.

2 COMPLETARE E ANALIZZARE
·· Completa le seguenti frasi con attributi adatti al contesto, poi
indica tra parentesi a che tipo di aggettivo (qualificativo,
possessivo, dimostrativo, indefinito, numerale, interrogativo o
esclamativo) corrispondono gli attributi che hai inserito.

1. A ( ) anni si può prendere la patente nei paesi


( )? 2. La ( ) insegnante di
ginnastica ( ) oggi ci ha fatto provare il salto
6

477

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

( ). 3. La spiaggia più ( )
era a circa ( ) ore di macchina dal
( ) albergo. 4. ( ) cucciolo è diverso da
( ) gli altri, anche della ( )
razza. 5. Per ( ) motivo siete ancora in piedi a
( ) ora? 6. La serie ( ) si
interrompe in modo ( )e ( ).

SI
INVAL
3 RICONOSCERE
·· Cerchia gli aggettivi usati in funzione attributiva
(= attributi) e sottolinea gli aggettivi usati in funzione
predicativa (= nomi del predicato o complementi predicativi).

1. Era una notte buia e tempestosa. 2. A partire da quel preciso


momento la rivolta si fece accesa e generale. 3. Piegate
accuratamente il bordo inferiore verso la parte centrale del
tovagliolino di carta. 4. Sei proprio sicuro di quest’affermazione?
5. Il quarzo è il secondo minerale più abbondante nella crosta
terrestre. 6. Con i capelli così corti e quel trucco pesante è davvero
irriconoscibile. 7. Tre sirene lo guardavano ammiccanti dalla sponda
opposta. 8. Quanti anni devono vivere alcune persone prima che
possano essere finalmente libere?

L’apposizione
L’apposizione è un nome, preceduto o meno da articolo, che accompagna un altro nome
o un altro elemento in funzione di nome, raramente un pronome, per meglio descriver­
lo o determinarlo.
La signora Bianco insegna alle elementari.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

L’aveva nascosto Charles, il maggiordomo.

L’apposizione può riferirsi a qualunque elemento nominale della frase:


• al soggetto: La mia gatta Minù ha già quattro anni.
• al complemento oggetto: Oggi vedo Serena, una mia compagna delle elementari.
• al nome del predicato: Il mio compagno di banco è Kamal, un ragazzo di origine
egiziana.
• a un complemento predicativo del soggetto o dell’oggetto: Sembri nonna Ada!
• a un complemento indiretto: Ho ricevuto un regalo bellissimo da zia Chiara.

L’apposizione può precedere il nome a cui si riferisce, precisandolo per mezzo dell’indi­
6
cazione del grado di parentela (lo zio Luigi), del titolo (la dottoressa Adinolfi), di una

478

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Unità 6 - L’attributo e l’apposizione

formula di cortesia (il signor Toppi), del nome geografico (il monte Everest) ecc.; oppu­
re può seguirlo, separata da virgola: Vi presento Sally, la mia fidanzata; Ho scritto una
tesi su Christa Wolf, autrice tedesca.

Quando l’apposizione è costituita solo da un nome, con o senza articolo, è detta apposi-
zione semplice. Essa in genere precede il nome a cui si riferisce, che spesso è un nome
proprio (nonna Ada, il professor Racco, il fiume Nilo ecc.), ma può anche seguirlo (Ho
conosciuto Gabriele, il fioraio).
Quando invece è costituita da un’espressione più lunga, in cui l’apposizione in senso stret­
to è accompagnata e precisata da altre espansioni (uno o più attributi e/o uno o più com­
plementi), è detta apposizione composta (o “gruppo dell’apposizione”). Essa general­
mente segue il nome a cui si riferisce ed è separata da virgola (Giungemmo ad Avignone,
stupenda città francese ricca di fascino) o è posta tra due virgole in forma di inciso
(Proxima Cenaturi, la stella più vicina alla Terra dopo il Sole, è una nana rossa).

Osserva la differenza:
Ho incontrato il professor Bianchi.

apposiz. sempl.

Bianchi, il mio vecchio professore di matematica, aveva un debole per i dolci.


attr. attr. apposiz. c. di spec.

apposiz. composta

L’apposizione può anche essere introdotta dalle preposizioni da, come e quale, o da lo­
cuzioni preposizionali come in qualità di, in funzione di, in veste di ecc., o da espressio­
ni come quel furbo di, quel simpaticone di, quella sagoma di ecc., anteposte al nome a
cui si riferiscono.
Da migrante, posso dire che integrarsi in un nuovo paese è un’impresa difficile.
Elisa, come rappresentante di classe, avrebbe dovuto avvisarci.
Quello scansafatiche di Alfredo se n’è già andato!
In qualità di sindaco, Lei ha il dovere di intervenire.

ATTENZIONE APPOSIZIONE O COMPLEMENTO PREDICATIVO?


ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

Quando l’apposizione è introdotta da preposizioni e locuzioni, può essere


confusa con il complemento predicativo del soggetto o dell’oggetto.
Per distinguerla, ricorda che l’apposizione si riferisce esclusivamente al
nome o al pronome, mentre i complementi predicativi, pur concordando
con il nome o il pronome che funge da soggetto o da complemento ogget-
to, dipendono sempre dal verbo, di cui completano il significato.
Lucia, da bambina, amava il calcio. (apposiz.)
A volte mi comporto da bambina. (compl. pred. del sogg.)
La tratta sempre da bambina! (compl. pred. dell’ogg.)

Paolo, come amico, è il massimo. (apposiz.)


Ti parlo come amico. (compl. pred. del sogg.)
6 Ti preferisco come amico. (compl. pred. dell’ogg.)

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

4 COMPLE TARE E ANALIZ Z ARE + LESSICO


· Completa le seguenti frasi con le apposizioni adatte al contesto,

PER INIZIARE
scegliendole tra quelle in elenco, poi indica tra parentesi se le
apposizioni che hai inserito sono semplici [S] o composte [C].
centravanti della Juventus • matematico • vulcano • il mio insegnante
di batteria • suor
1. Il personaggio storico fu reso famoso da Manzoni con il nome di
Gertrude. [ ] 2. Questo teorema
prende il nome dal Pitagora. [ ]
3. Lui è Said, .[ ] 4. Dybala,
, ha segnato sei gol nelle prime tre
uscite stagionali. [ ] 5. Il terremoto provocò il risveglio del
Popocatépetl, in Messico. [ ]

5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea le apposizioni, semplici e
composte, e collegale al termine a cui si riferiscono. Nelle
apposizioni composte, evidenzia l’apposizione vera e propria.
1. Questo pronome, soggetto della frase, potrebbe essere omesso
senza cambiamenti di significato. 2. La canzone “Despacito” è
diventata il tormentone dell’estate. 3. L’Australopithecus sediba, il
nostro antenato più vicino nel tempo, visse circa 2 milioni di anni fa.
4. Si inaugura domani la mostra del pittore argentino “I colori della
perdita” a Palazzo Civico. 5. La mia sorella maggiore alla fine si è
sposata con Eugenio, figlio della Lina, la tabaccaia. 6. Il fenomeno
meteorologico El Niño, principale responsabile del riscaldamento delle
acque dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale nei mesi di
dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, è terminato.

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Dividi le frasi in sintagmi, sottolinea e analizza il gruppo del
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

soggetto, chiudi tra parentesi le apposizioni composte se ne


trovi, come nell’esempio.
Es. Ieri | mi | ha telefonato | Federica, | ( mia vicina | di banco
| alle scuole elementari ).
 Federica: sogg.; mia vicina: attr.+app.; di banco: compl.;
 alle scuole elementari: compl. con attr.

1. Il celebre cantante di tango Carlos Gardel girò anche numerosi film.





6

480

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Unità 6 - L’attributo e l’apposizione

2. Spiderman, l’eroe mascherato in tutina aderente rossa e blu,


lotterà contro Batman.

3. Il Monte Olimpo, sede degli dèi nella mitologia greca, è un parco


Nazionale.

4. Alla festa a casa del cavalier Siniscalchi c’erano anche i fratelli


Morra, splendidi esempi della decadenza della nobiltà locale.

SI
INVAL
7 ANALIZZARE
·· Analizza gli elementi in evidenza segnando con una crocetta la
descrizione corretta.
1. Come scusa è molto poco credibile.
apposiz. sempl.   c. pred. del sogg.  apposiz. comp.

2. Mi piaci molto, ma ti vedo come un amico.


c. pred. dell’ogg. apposiz. sempl.  apposiz. comp.

3. Il protagonista del romanzo, il giovane Holden Caulfield, sente


cantare una canzone da un bambino per la strada.
c. pred. dell’ogg. apposiz. sempl.  attr.

4. Il protagonista del romanzo, il giovane Holden Caulfield, sente


cantare una canzone da un bambino per la strada.
app. sempl. apposiz. comp. c. pred. dell’ogg.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

5. Come rappresentante d’istituto, sarebbe tenuta a partecipare.


c. pred. del sogg. apposiz. sempl. apposiz. comp.

6. L’hanno scelta come rappresentante d’istituto.


c. pred. dell’ogg. apposiz. sempl.  apposiz. comp.

7. Non ha agito da persona adulta.


apposiz. sempl. apposiz. comp.   c. pred. del sogg.

8. Da persona adulta quale sei, dovresti assumerti le tue


responsabilità.
apposiz. sempl. apposiz. comp.  c. pred. del sogg.
6

481

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

8 PRODURRE
· · · Per ogni sintagma dato scrivi una frase in cui il sintagma abbia
la funzione indicata tra parentesi.
• lontano (attributo): 

• lontano (nome del pred.): 

• il film (apposiz. semplice): 

• il film + altri elementi (apposiz. composta): 

• inestimabile (attributo): 

• inestimabile (comp. pred. del sogg.): 

• simbolo (apposiz. semplice): 

• simbolo (comp. pred. dell’ogg.): 

9 TR ASFORMARE
· · · Riscrivi le frasi inserendo, nel punto più opportuno, gli elementi
indicati tra parentesi, come nell’esempio.
Es. Tobia è scappato di nuovo dal buco nella rete. (+1 apposiz. sempl.)
 → Quel furbone di Tobia è scappato di nuovo dal buco nella rete.

1. Il Dolce Stil Novo è una corrente. (+ 2 attributi)



ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

2. Invernizzi si è messo a interrogare come un matto. (+ 1 apposiz.


semplice e 1 apposiz. composta)


3. Il sistema è stato vittima di un attacco hacker nel pomeriggio, ore


dopo le minacce. (più attributi possibile)


4. La FIAT 500 è stata prodotta dalla FIAT dal 1957 al 1975.


(+ 1 apposiz. semplice e 1 apposiz. composta)

6

482

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MAPPA
UNITÀ 6

L’ATTRIBUTO

ACCOMPAGNA UN NOME PER QUALIFICARLO

È PUÒ RIFERIRSI A

UN’ESPANSIONE SOGGETTO,
NOME DEL PRED.,
UN COMPLEMENTO,
UN’APPOSIZIONE
UN AGGETTIVO
(QUALIFICATIVO O
DETERMINATIVO) O UN’ALTRA
PAROLA IN FUNZIONE DI
AGGETTIVO

Era una giornata stupenda.


Quanti anni facevi?

483

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MAPPA
UNITÀ 6

L’APPOSIZIONE

ACCOMPAGNA UN ALTRO NOME PER DESCRIVERLO O DETERMINARLO

È PUÒ PUÒ ESSERE

UN’ESPANSIONE RIFERIRSI SEMPLICE


A SOGGETTO,
NOME DEL PRED.,
UN COMPLEMENTO
C’era la
UN NOME, CON O zia Maria.
SENZA ARTICOLO

PRECEDERE IL NOME
O SEGUIRLO

COMPOSTA

ESSERE
INTRODOTTA DA E c’era anche
COME, DA, QUALE, Marta, la mia
IN QUALITÀ DI migliore
ECC. amica.
O DA ESPRESSIONI
QUALI QUEL
FURBO DI,
QUELLA SAGOMA
DI ECC.

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LABORATORIO SI
INVAL
SUI TESTI

C
aro diario,
ieri io, i miei genitori e nonna Adele ci siamo trasferiti
definitivamente dal nostro paese a Roma, città natale di
mia madre. | Ho versato qualche lacrima | quando abbiamo
lasciato la vecchia casa, | ma poi ho cominciato a immaginare
la vita | che mi aspettava nella capitale, | e la tristezza è
passata magicamente. | Nonostante la mancanza del giardino,
per me spazio fondamentale, la casa nuova mi piace molto: | è
grande e luminosa, | e finalmente potrò avere una stanza per
me. | I miei amici Giulio, Roby e Cristina mi mancheranno, | ma
conoscerò sicuramente persone simpatiche anche qui, | e presto
mi abituerò alla nuova vita e alle nuove amicizie…

1 ANALIZZARE
·· Dividi il testo in sintagmi e analizzali indicando se sono sintagmi
nominali (SN), verbali (SV), preposizionali (SP), avverbiali
(SAv) o aggettivali (SAg). Ignora le congiunzioni e i due
pronomi atoni in corsivo.

2 RICONOSCERE
· Sottolinea i predicati e cerchia i soggetti, indicando a margine i
soggetti sottintesi. Il testo è già diviso in frasi.
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

485

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

3 RICONOSCERE
· · · Come ricorderai, il nucleo della frase è formato dal verbo e dai
suoi argomenti. Nell’esercizio precedente hai individuato i
predicati e i soggetti (primo argomento della maggior parte dei
verbi). Ora chiudi tra parentesi gli altri argomenti dei verbi
(complementi oggetto o altri complementi indispensabili perché
il nucleo della frase abbia un senso compiuto).

4 RICONOSCERE
·· Trascrivi nella tabella sottostante gli attributi e le apposizioni
presenti nel testo, e analizzali come nell’esempio.

ATTRIBUTO APPOSIZIONE
dipende da semplice o dipende da
complessa?

miei genitori
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

5 COMPLETARE
·· Completa il testo che segue con predicati verbali [PV], predicati
nominali [PN], predicati con verbo copulativo [PC], copule [C],
verbi copulativi [VC] o complementi oggetto [CO] a piacere,
seguendo le indicazioni tra parentesi.

M atera

da quando
[PN] situata in Basilicata. Essa
[PC] delle città più antiche del mondo,
[PV] nella zona alcuni
insediamenti risalenti all’età paleolitica. Il comune lucano
[VC] anche “Città dei Sassi” e “Città
6 Sotterranea”, per i “Sassi”, che lo [VC]

486

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un caso quasi unico al mondo. Questi [C] il
nucleo urbano originario della città, il quale
[PV] a partire dalle antichissime grotte naturali scavate nella
roccia. Oggi la città [VC] un presepe di
cartapesta: antichissime abitazioni ricavate dal tufo; tetti che
[VC] pavimenti per le abitazioni dei livelli
superiori; un reticolo di vicoli. Essa ha avuto, tuttavia,
[CO] travagliata. In Cristo si è fermato a
Eboli, Carlo Levi [CO] descrisse come un
centro di miseria e abbandono. Negli anni Quaranta, in effetti,
i Sassi [C] un groviglio di case sovraffollate,
in cui [PV] le più elementari condizioni
sanitarie per vivere degnamente. Palmiro Togliatti, dopo
[PV] la città, la [VC]
“vergogna nazionale”. Da allora molte cose
[PV]. I Sassi di Matera [VC] Patrimonio
Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993, e nel 2019
Matera [C] Capitale Europea della Cultura.
Nel frattempo, però, un turismo sempre più massivo sta
provocando [CO]: il 25 per cento delle case
nel centro storico è ormai affittato ai turisti, gli abitanti
stanno lasciando la città, la “vergogna nazionale” ha lasciato
il posto, a detta di molti, al “luna park”.

6 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
·· Nel testo che hai completato, sottolinea i 3 complementi
predicativi dell’oggetto, poi volgi alla forma passiva le frasi che
li contengono così che il complemento si trasformi in un
predicativo del soggetto, come nell’esempio.

Es. Gli amici lo chiamano Sbuffo. (compl. pred. dell’ogg.)


→ È chiamato Sbuffo dagli amici. (compl. pred. del sogg.)
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

6


487

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

7 RICONOSCERE
·· Nello stesso testo, chiudi tra parentesi i complementi predicativi
del soggetto (5).

8 COMPLETARE
·· Inserisci nel testo almeno 6 attributi e 3 apposizioni, semplici o
composte, nella posizione che ti sembra più opportuna.

I camaleonti, “piccoli leoni di terra” secondo l’etimologia


greca, sono dei simpatici rettili che vivono perlopiù in
Africa, tra gli alberi o tra i cespugli. || I camaleonti sono
animali molto lenti e anche molto pigri. || Lo sapevate che sono
considerati dei cacciatori passivi? || Possono aspettare immobili
il passaggio della preda per ore e ore. || Con una pazienza
pressoché infinita. || Magari anche noi potessimo procurarci il
cibo tanto facilmente! || Ma come comunicano tra loro i
camaleonti? || La caratteristica che li ha resi celebri, il
cambiamento di colore, è un modo per mimetizzarsi in caso di
pericolo e per condividere il proprio stato d’animo. || In
situazioni di stress, un camaleonte può diventare molto scuro.
|| Diventerà grigio se ha paura o in alcuni casi assumerà le
sfumature del rosso fuoco se sta per attaccare.
Molto liberamente adattato da www.focusjunior.it/animali/come-comunicano-i-camaleonti

9 ANALIZZARE
· Rileggi il testo e dividi le frasi complesse (o periodi) nelle frasi
semplici che le compongono.

10 A N A L I Z Z A R E
· Analizza le seguenti frasi tratte dal testo, indicando con una
crocetta se sono frasi enunciative [EN], interrogative [I],
esclamative [ES], volitive [V] o desiderative [D].
EN I ES V D
ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

1. Ma lo sapevate che sono considerati


dei cacciatori passivi?
2. In situazioni di stress, un camaleonte
può diventare molto scuro.

3. Ma come comunicano tra loro i camaleonti?

4. Magari anche noi potessimo procurarci


il cibo tanto facilmente!

11 R I C O N O S C E R E
6 Individua nel testo la frase nominale e sottolineala.
·
488

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12 A N A L I Z Z A R E
· · · Fai l’analisi logica per esteso delle frasi che compongono il
testo, individuando i soggetti, espressi o sottintesi, i diversi tipi
di predicato, i complementi oggetto e, all’interno dei predicati
con verbo copulativo, i complementi predicativi. Analizza gli
attributi insieme al sintagma di cui fanno parte e in caso di
apposizioni indica se sono semplici o composte, scomponendo
queste ultime nei veri sintagmi che le compongono. Per i
complementi indiretti, che non abbiamo ancora affrontato in
profondità, limitati alla dicitura “compl. indir.”. Ignora le
parti in corsivo.


ELEMENTI FONDAMENTALI DELLA FRASE SEMPLICE

6


489

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Missione

7 I COMPLEMENTI INDIRETTI

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online)


0% 10% 20% 30% 40% 50%
UNITÀ
I compl. di specific., denominazione,
partitivo, termine, vantaggio e svantaggio
I compl. d’agente e causa eff., separaz. o
allontanamento, origine o provenienza
I complementi di tempo e di luogo

I compl. di causa, fine, concessivo, mezzo,


modo, compagnia e unione, rapp. o relazione
I compl. di qualità, argomento, materia,
paragone, colpa, pena
I compl. di abbondanza e privazione,
limitazione, età e i compl. di quantità
I compl. di sostituzione o scambio,
esclusione, eccett., aggiunt., distributivo
PERCENTUALE ERRORI

RISORSE esercizi
Cartaceo 73
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 8
da dove Unità online 1339
vuoi unità online
Verifiche online 103
Itaca papers 168

falli
%
confronta i risultati
esercitare con la media nazionale

online
scegli
la tua verifica su carta

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 1 I complementi di
specificazione, di
denominazione, partitivo,
di termine, di vantaggio e
di svantaggio
Funzione e significato dei complementi indiretti
Come abbiamo visto, tutti i complementi tranne il complemento oggetto e i comple-
menti predicativi sono detti complementi indiretti. Essi possono essere argomenti del
verbo (L’ha regalato a suo fratello) o espansioni del predicato (Eleonora mi si avvicinò a
piccoli passi), del soggetto (Dov’è finita la racchetta da tennis?), del nome del predicato
(Sei invidioso di lui?), di un altro complemento (Adoro il gelato al lampone) di un’appo-
sizione (Mia madre, la bambina con le trecce nella foto, era la più piccola), di un attribu-
to (È una giornata perfetta per una gita) o dell’intera frase (Nonostante il caldo, è stato
un pomeriggio piacevole). Questo significa che possono dipendere da un verbo, da un
nome, da un aggettivo, da un pronome e in alcuni casi da un avverbio.

Tradizionalmente i complementi indiretti vengono classificati in base al loro significato:


il complemento di fine indica il fine, lo scopo di un’azione o di un oggetto; quello di cau-
sa la causa, il motivo di ciò che viene espresso dal predicato ecc. Data la ricchezza e com-
plessità della lingua, tuttavia, non sempre è possibile analizzare un determinato sintagma
in modo univoco, e in alcuni casi le grammatiche stesse attribuiscono le medesime
espressioni a complementi diversi. Di seguito proponiamo una classificazione tradizio-
nale dei complementi indiretti, con alcune indicazioni su come orientarsi nei casi dubbi
e numerosi esempi chiarificatori.
I complementi indiretti

Il complemento di specificazione
Il complemento di specificazione specifica (cioè determina o precisa) l’elemento da cui
dipende. In molti casi ha una funzione analoga a quella di un attributo: i raggi del sole
7
(= solari); le vacanze di Natale (= natalizie). Ma può esprimere relazioni diverse, quali

491

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

l’appartenenza o il possesso (il libro di Maria); un rapporto di parentela o affettivo (lo


zio di Federico; gli amici di Susanna); di creazione (l’autrice di Frankenstein); la perso-
na, l’animale o la cosa che compie o subisce un’azione (la migrazione delle anatre; la
partenza del treno; la raccolta dei pomodori) ecc.

Il complemento di specificazione è introdotto dalla preposizione di, e può anche essere


costituito dalla particella ne in funzione di pronome personale o dimostrativo, antepo-
sta al verbo o unita al verbo all’infinito.
Passami il barattolo del caffè, per favore.
Questi occhiali sono di Luisa.
Ho detto di sì ma non ne sono sicura. (= di questo)
Credo di esserne innamorata. (= di lui/lei)

Il complemento di specificazione dipende quasi sempre da un nome, ma può anche di-


pendere dal verbo essere (nel caso indichi possesso) e da alcuni aggettivi: avido di ricchez-
ze, ignara di tutto, desideroso di successo ecc.

ATTENZIONE VERBO ESSERE + COMPL. DI SPECIFICAZIONE

Quando è seguito da un complemento di specificazione, il verbo essere


non ha funzione di copula, bensì costituisce un verbo autonomo con il
significato di appartenere ed è analizzabile come un predicato verbale.
Questo quaderno è di Sabrina.
pred. verb. compl. spec.

COMPL. DI SPECIFICAZIONE O COMPL. OGGETTO


ATTENZIONE PREPOSIZIONALE?

Molti verbi intransitivi reggono complementi introdotti dalla preposizione


di. Questi complementi vengono considerati tradizionalmente comple-
menti di specificazione, ma a ben guardare non specificano il verbo da
cui dipendono, comportandosi piuttosto in modo simile a un complemento
oggetto. Per questi casi sarà quindi più corretta la definizione di “com-
plemento oggetto preposizionale”:
Mi sono ricordata di quel giorno.
Non mi pento di nulla.
Si sono approfittati della situazione.
Sono povero e me ne vanto!

Il complemento di denominazione
I complementi indiretti

Il complemento di denominazione determina per mezzo di un nome specifico (di


solito proprio) il nome generico che lo precede. Questo può essere un nome geografi-
co (città, isola ecc.) o di altro tipo (nome, titolo, giorno, mese ecc.). È introdotto dalla
preposizione di.
In primavera l’isola d’Elba è tutta fiorita.
Si guadagnò il soprannome di Achab.
7
Il mese di giugno è il mio preferito.

492

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Unità 1 - I complementi di specificazione, di denominazione, partitivo, di termine, di vantaggio e di svantaggio

Il complemento partitivo
Il complemento partitivo indica l’insieme di cui fa parte l’elemento di cui si parla o, in
altre parole, il tutto di cui il termine che regge il complemento indica una parte. Il termi-
ne reggente può essere un nome, un numerale, un aggettivo al grado superlativo relativo,
un pronome interrogativo o un pronome indefinito. Il complemento partitivo è introdot-
to dalle preposizioni di, tra/fra e può essere costituito dalla particella ne in funzione di
pronome personale.
Solo quattro di loro arriveranno in finale.
Chi tra voi non mangia carne?
Quanti bei braccialetti! Vorrei comprarne uno. (= di questi braccialetti)

Sono da considerarsi complementi partitivi anche le espressioni rette da sintagmi indi-


canti quantità determinate o generiche:
Vorrei un etto di prosciutto.
Avrà una cinquantina d’anni.

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Sottolinea i complementi indiretti e cerchia quelli diretti.
PER INIZIARE

1. Grazie a facebook ritrova il figlio dopo diciassette anni: era nel


soggiorno. 2. In famiglia la chiamano Grimilde per via del suo
carattere difficile. 3. Oggi a scuola abbiamo letto una poesia
meravigliosa. 4. Fa più danno l’apprensione che il malanno.
5. In pochi anni sarebbe diventato uno dei giocatori più forti al
mondo. 6. Qui nell’angolo potremmo mettere l’armadio grande.
7. A stento riusciva a parlare per la rabbia.

Trascrivi i complementi avverbiali (5):




SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Indica se i complementi in evidenza nelle seguenti frasi sono di
specificazione [S], di denominazione [D] o partitivi [P].
S D P
1. La regione di Ségou è una delle otto regioni del Mali.

2. La copia di qualunque dei contenuti per usi diversi


da quelli personali è rigorosamente vietata.
I complementi indiretti

3. La mia mamma è la più bella di tutte.

4. L’ambasciatore della Norvegia è stato ricevuto


nel Palazzo Comunale.

5. Il suo naso gli valse il soprannome di Pinna.


7

493

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

6. Il moto apparente del cielo si deve alla


rotazione della Terra.

7. Delle foto di domenica, queste sono le uniche


accettabili.

8. Stanno preparando una festa per la notte


di Halloween.

3 PRODURRE
· · · Per ognuno dei seguenti termini, scrivi una frase in cui abbia la
funzione indicata.
Es. libro:
(compl. spec.)  Era presente anche l’autore del libro.
(compl. part.)  È il più avvincente dei suoi libri.

• ottobre:
(compl. spec.) 

(compl. denom.) 

• arancia:
(compl. spec.) 

(compl. part.) 

• Gargano:
(compl. spec.) 

(compl. denom.) 

• professoressa:
(compl. spec.) 

(compl. part.) 

Il complemento di termine
Il complemento di termine indica la persona, l’animale o la cosa cui l’azione è rivolta,
ovvero la sua destinazione, il suo “termine”. È costituito da un nome o da un pronome
I complementi indiretti

introdotto dalla preposizione a.


Facciamo i complimenti alla cuoca.
L’ha raccontato a Simone.
Tanti auguri a te!

Può anche essere costituito da un pronome personale atono (mi, ti, gli, le, si, ci, vi, loro).
7
Mi piace uscire il sabato pomeriggio. (= a me)

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Unità 1 - I complementi di specificazione, di denominazione, partitivo, di termine, di vantaggio e di svantaggio

Glielo leggo in faccia. (= a lui/a lei/a loro)


Si lava le mani. (= a sé stesso/a)

Dipende generalmente da verbi, transitivi o intransitivi, dei quali costituisce il secondo


o il terzo argomento:
Questo zaino appartiene a Lucia. (secondo argomento del verbo
intransitivo “appartenere”)
Hanno raccontato una bugia alla loro mamma. (terzo argomento del verbo
transitivo “raccontare”)

Può anche dipendere da aggettivi come uguale, simile, adatto, vicino, grato, contrario,
ostile ecc.:
Siamo contrari alla violenza.
Sei uguale a tua zia da giovane.

Se il complemento di termine è costituito dal pronome relativo cui, la preposizione a


non è obbligatoria.
La persona cui è stato attribuito l’omicidio è scomparsa.

I complementi di vantaggio e di svantaggio


Questi complementi indicano il destinatario di un beneficio (vantaggio) o di un danno
(svantaggio). Sono introdotti dalle preposizioni a, per, contro oppure dalle locuzioni a
favore/sfavore di, a vantaggio/svantaggio di ecc., e possono dipendere da un verbo, da
un nome, da un aggettivo.
Stare all’aria aperta fa bene all’umore.
I veri amici sono un toccasana per l’autostima.
Per il bene di tutti, dovresti dirglielo.

Il fumo nuoce gravemente alla salute.


Troppe ore davanti al computer sono dannose per chiunque.
Il collettivo ha convocato una manifestazione contro le discriminazioni razziali.

COMPLEMENTO DI VANTAGGIO/SVANTAGGIO O
ATTENZIONE COMPLEMENTO DI TERMINE?

Generalmente i complementi di vantaggio e di svantaggio, a differenza di


quello di termine, dipendono da verbi, aggettivi o nomi indicanti benefi-
cio o sfavore (giovare, favorevole, danno ecc.).

Quando il complemento non è introdotto da tali elementi, ma il beneficio


o sfavore è comunque deducibile dal contesto, può essere analizzato in
I complementi indiretti

entrambi i modi, come compl. di vantaggio/svantaggio o come compl. di


termine.
Le ho preparato una cenetta deliziosa.
(compl. termine / compl. vantaggio)
Gli ho attaccato il raffreddore.
7 (compl. termine / compl. svantaggio)

495

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

SI
INVAL
4 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea tutti i complementi di termine.

PER INIZIARE
Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno.

1. A mezzanotte in punto gli daremo il regalo di compleanno.


2. A volte gli amici ci dicono cose che noi fatichiamo a dire a noi
stessi. 3. A quaranta anni luce da noi, nella costellazione della
Balena, è stato scoperto un pianeta simile alla Terra. 4. A pranzo di
solito mangio una pasta al pomodoro o al pesto, veloce da preparare,
poi torno al lavoro. 5. Farà anche male alla salute ma mi piace da
impazzire e mi risolleva l’umore! 6. Cavalcare all’aria aperta è
piacevole e salutare e giova all’umore. 7. A quanti hanno scritto
insulti sul mio blog vorrei dire che il rancore è un sentimento che non
mi appartiene, per cui mi limiterò a suggerire loro di andarsene,
cortesemente, al diavolo. 8. In allegato Le invio il mio curriculum nel
caso l’Azienda fosse interessata alla mia candidatura.

5 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le seguenti frasi con complementi di vantaggio o di
svantaggio a piacere adatti al contesto, poi indica che
complemento hai usato (vantaggio [V] o svantaggio [S]).
V S
1. L’Amministrazione incoraggia da anni l’utilizzo di mezzi
di trasporto non nocivi ,
come la bicicletta.

2. giova il lavoro
interinale?

3. I soldi raccolti andranno


.

4. L’individualismo di certi giocatori va


nella quale giocano.

5. Il miele è un toccasana
.

6. Praticare jogging appoggiando i piedi in modo sbagliato


può far male .
I complementi indiretti

7. Pensava di agire
della propria famiglia.

8. Bisogna astenersi dal compiere atti che possano


arrecare danno .
7

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MAPPA
UNITÀ 1

I COMPLEMENTI INDIRETTI

SONO TUTTI I COMPLEMENTI TRANNE IL COMPL. OGGETTO E I PREDICATIVI

SONO DIPENDONO DA

UN VERBO,
UN NOME,
ARGOMENTI DEL VERBO
UN AGGETTIVO,
UNA FRASE INTERA

DI SOGG., PREDICATO, UN ATTRIBUTO,


ESPANSIONI
UN’APPOSIZIONE, UNA FRASE INTERA

IL COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE

SPECIFICA L’ELEMENTO DA CUI DIPENDE

RISPONDE ALLA DOMANDA È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

DI CHI? DI UN NOME O
DI CHE COSA? UN AGGETTIVO
(QUASI SEMPRE)

L’erba del vicino è sempre più verde.


Di chi è la colpa?
Ne sono fiera.

497

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MAPPA
UNITÀ 1

IL COMPLEMENTO DI DENOMINAZIONE

DETERMINA UN NOME GENERICO CON UN NOME SPECIFICO

RISPONDE ALLA DOMANDA È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

DI CHE COSA? DI UN NOME


(SEMPRE)

L’isola di Capri si trova nel golfo di Napoli.


Nacque nel mese di giugno.

IL COMPLEMENTO PARTITIVO

INDICA L’INSIEME DI CUI FA PARTE L’ELEMENTO DI CUI SI PARLA

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

DI CHI? DI, TRA/FRA UN NOME,


DI CHE COSA? UN NUMERALE,
TRA CHI? UN AGGETTIVO,
TRA CHE COSA? UN PRONOME
INTERROGATIVO,
UN PRONOME
INDEFINITO

Uno di voi mi tradirà.


Tra tutte le cose belle, tu sei la mia preferita.
Ne vorrei un chilo.

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MAPPA
UNITÀ 1

IL COMPLEMENTO DI TERMINE

INDICA LA PERSONA, L’ANIMALE O LA COSA A CUI L’AZIONE È RIVOLTA

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

A CHI? A UN VERBO,
A CHE COSA? UN AGGETTIVO
COME
UGUALE,
Hai fatto gli auguri alla zia? SIMILE,
Mi piacciono le giornate di pioggia. ADATTO ECC.
A chi l’hai raccontato?

I COMPLEMENTI DI VANTAGGIO E DI SVANTAGGIO

INDICANO IL DESTINATARIO DI UN BENEFICIO O DI UN DANNO

RISPONDONO ALLE DOMANDE SONO INTRODOTTI DA DIPENDONO DA

PER CHI? A, PER, CONTRO, UN VERBO,


PER CHE COSA? A FAVORE/ UN NOME,
A VANTAGGIO DI CHI? SFAVORE DI, UN AGGETTIVO
A VANTAGGIO DI CHE A VANTAGGIO/
COSA? SVANTAGGIO
A DANNO DI CHI? DI ECC.
A DANNO DI CHE COSA?

Il cioccolato fondente fa bene al cuore.


Arrabbiarsi nuoce alla salute.

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 2 I complementi d’agente e


di causa efficiente, di
separazione o
allontanamento, di
origine o provenienza
I complementi d’agente e di causa efficiente
Il complemento d’agente indica l’essere animato, persona o animale, da cui viene com-
piuta l’azione espressa da un verbo passivo. Quando ciò che compie l’azione è una cosa
inanimata o un’entità astratta si parla di complemento di causa efficiente.

Entrambi sono introdotti dalla preposizione da o da locuzioni quali da parte di, per
opera di, a opera di. In alcuni casi possono essere sostituiti dalla particella ne.
Palermo fu fondata dai Fenici. (compl. agente)
Era stata attirata da una scritta sulla vetrina. (compl. causa efficiente)
Quando vide la mostra, ne (= dalla mostra) fu molto colpita. (compl. causa
efficiente)

DA SOGGETTO A COMPLEMENTO D’AGENTE /


ATTENZIONE DI CAUSA EFFICIENTE

Nella trasformazione di una frase dalla forma attiva alla forma passiva,
l’oggetto della frase diventa il soggetto e l’elemento che nella frase di
forma attiva costituiva il soggetto diventa il complemento d’agente o di
causa efficiente.
I complementi indiretti

(frase attiva) Il vento agitava le foglie.


sogg. pred. verb. compl. ogg.

(frase passiva) Le foglie erano agitate dal vento.


7 sogg. pred. verb. compl. causa efficiente

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Unità 2 - I complementi d’agente e di causa efficiente, di separazione o allontanamento, di origine o provenienza

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi sottolinea i complementi d’agente e cerchia
PER INIZIARE
quelli di causa efficiente. Attenzione: una frase non ne
contiene.

1. Nel 1982 il film del regista inglese fu accolto da un diluvio di


applausi alla Mostra del Cinema di Venezia. 2. Il crocifisso in legno
l’ha lavorato a mano un artigiano locale. 3. Due oggetti bianchi non
identificati sono stati intercettati dai satelliti al largo dell’Australia.
4. Secondo il dettato costituzionale il Presidente della Repubblica
viene eletto dai parlamentari a camere riunite. 5. Al tocco di quelle
dita gelide e quasi trasparenti, il povero acchiappafantasmi fu invaso
dal terrore. 6. L’allenatore veniva sollevato da terra dai giocatori e
lanciato in aria tra grida di giubilo. 7. La gigantesca baia risuonava da
un lato all’altro dei suoni emessi dalle balene. 8. Noi piccoli ne
eravamo stregati, perché raccontava storie incredibili, piene di
colpi di scena.

2 TR ASFORMARE
·· Volgi le seguenti frasi dalla forma attiva alla forma passiva, in
modo che il soggetto diventi il complemento d’agente o di causa
efficiente.
1. Il vento spazzava le strade deserte della capitale.

2. Magari i Baldini non ci avessero invitati a cena!

3. L’ape bottinatrice raccoglie il nettare e il polline sui fiori.

4. Un atroce dubbio lo colse.

5. Ancora un fallo, e l’arbitro ti espellerà.


I complementi indiretti

6. Un meraviglioso arcobaleno solcava le cascate di Iguazú.

7. A breve i nostri tecnici esamineranno la sua richiesta.


7

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il complemento di separazione o allontanamento


Il complemento di separazione o allontanamento indica la persona, il luogo o la cosa da
cui qualcuno o qualcosa è lontano, si allontana o viene allontanato, si separa o viene
separato, si libera o viene liberato, anche in senso figurato. È introdotto dalla preposi-
zione da e può essere sostituito dalla particella ne. Può dipendere da verbi come allon-
tanare, separare, dividere, espellere ecc., da aggettivi quali lontano, libero, separato ecc.
o da nomi come lontananza, esilio, separazione ecc.
Si è appena separata dal marito.
Dovette essere allontanato dalla squadra.
Ha scritto una storia del Mezzogiorno libera dai soliti stereotipi.
Dopo aver abbracciato quella teoria, se ne (= da quella teoria) distanziò.

ATTENZIONE CON IL COMPLEMENTO DI DISTANZA

Consideriamo complemento di separazione o allontanamento anche l’in-


dicazione che in alcuni casi segue il complemento di distanza (vedi M7_
U6). Osserva:

Il campo distava 5 km dalla casa.


compl. distanza compl. separaz. o allont.

Luca era lontano mille miglia dalla soluzione del problema.


compl. distanza compl. separaz. o allont.

Il complemento di origine o provenienza


Il complemento di origine o provenienza indica il luogo, la cosa o la persona da cui
proviene qualcuno o qualcosa, in senso proprio o figurato. È retto da verbi come nasce-
re, discendere, provenire, venire (nel senso di provenire), derivare, sorgere, essere, e da
aggettivi quali originario, nativo ed è introdotto dalle preposizioni da e di. Può essere
sostituito dalla particella ne.
Quest’invenzione viene dalla Cina.
Sono di Tangeri.
Discendevano da una famiglia di nobili decaduti.
Questa svolta è capitale: ne (= da questa svolta) derivano importanti conseguenze.

VERBO ESSERE + COMPLEMENTO DI ORIGINE O


ATTENZIONE PROVENIENZA
I complementi indiretti

Quando è seguito da un complemento di origine o provenienza, il verbo


essere non ha funzione di copula, bensì costituisce un verbo autonomo ed
è analizzabile come un predicato verbale.

Mia madre è di Napoli.


7 pred. verb. compl. origine o prov.

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Unità 2 - I complementi d’agente e di causa efficiente, di separazione o allontanamento, di origine o provenienza

SI
INVAL
3 ANALIZZARE
·· Indica con una crocetta se i complementi in evidenza sono

PER INIZIARE
complementi d’agente [A], di causa efficiente [C], di
separazione o allontanamento [S].
A C S
1. Veniva invidiato da tutti i suoi compagni.

2. E liberaci dal Male.

3. Non se ne separa neanche di notte.

4. Sono perseguitata dalla iella.

5. Allontanati dal bordo del precipizio!

6. Fu espulso dal mister per un commento razzista.

7. Il caldo torrido si deve alla lontananza dal mare.

8. Siamo stati ingannati dai suoi occhioni dolci.

4 RICONOSCERE
·· Sottolinea i complementi di origine o provenienza. Attenzione:
non tutte le frasi ne contengono uno.

1. Tamerlano, celebre condottiero, fondatore della dinastia timuride,


discendeva da una tribù turco-mongola. 2. Sua madre, originaria di
Istanbul, si è sempre sentita una cittadina del mondo. 3. Perseo,
secondo la mitologia greca, era figlio del re degli Dei Zeus e di Danae,
figlia del re di Argo, Acrisio. 4. La parola robot, coniata dallo
scrittore ceco Karel Čapec, viene dal vocabolo ceco robota, cioè
“lavoro”. 5. La zona presenta un clima ottimale: ne provengono vini
tra i migliori al mondo. 6. Scendendo dall’autobus per correre da
Valeria, inciampò e si fratturò la caviglia. 7. Da quanto tempo stanno
ricevendo segnali radio dal centro della Terra?

5 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi a piacere seguendo le indicazioni tra
parentesi.

1. Davanti a quel pubblico in visibilio la star fu presa


I complementi indiretti

(compl. causa eff.) e si


allontanò (compl. separaz.) in
tutta fretta. 2. Il bulghur deriva
(compl. origine) dei chicchi di grano duro. 3. Le popolazioni native
7

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

(compl. origine) lottano da anni


contro il progetto minerario, che decreterebbe la loro espulsione
(compl. separaz.). 4. L’uomo
alla fine fu dichiarato innocente
(compl. causa eff.) e rilasciato
(compl. separaz.). 5. Il segretario si dimise
(compl. separaz.), sapendo che
prima o poi sarebbe stato cacciato
(compl. agente). 6. (compl.
origine) deriva l’espressione “scialla”, tanto usata
(compl. agente)? 7. Vorremmo
prendere le distanze (compl.
separaz.) che sono stati pubblicati su diversi social network
(compl. agente).

SI
INVAL
6 ABBINARE E ANALIZZARE
·· Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi
della colonna di destra in modo da formare frasi di senso
compiuto. Poi analizza i complementi.
1. Dopo la polemica televisiva, a. da Marte!
fu buttato fuori…
2. Sua sorella è ragazza misteriosa b. dal gioco di parole
ed eccentrica: pare che venga… eat + Italy.
3. Per istinto di sopravvivenza mi c. dalla casa del
sono sempre mantenuta alla larga… Grande Fratello.
4. Il premio Nobel fu accolto d. dal panico.
con tutti gli onori…
5. Il suo nome viene… e. dagli amori impossibili.
6. Non farti prendere… f. dal presidente
della Repubblica.

a. c. agente c. causa eff. c. sep. o all. c. orig. o prov.


I complementi indiretti

b. c. agente c. causa eff. c. sep. o all. c. orig. o prov.


c. c. agente c. causa eff. c. sep. o all. c. orig. o prov.
d. c. agente c. causa eff. c. sep. o all. c. orig. o prov.
e. c. agente c. causa eff. c. sep. o all. c. orig. o prov.
f. c. agente c. causa eff. c. sep. o all. c. orig. o prov.
7

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MAPPA
UNITÀ 2

I COMPLEMENTI D’AGENTE E DI CAUSA


EFFICIENTE

INDICANO L’ESSERE ANIMATO (AGENTE) O INANIMATO (CAUSA EFF.) DA CUI VIENE


COMPIUTA L’AZIONE ESPRESSA DA UN VERBO PASSIVO

RISPONDONO ALLE SONO INTRODOTTI DA DIPENDONO DA


DOMANDE

DA CHI? DA, DA PARTE DI, UN VERBO


(AGENTE) PER OPERA DI, PASSIVO
DA CHE COSA? A OPERA DI
(CAUSA EFF.)

Fu fondata dai Romani. (agente)


È stato svegliato dal rumore. (causa eff.)
Se ne sentì attratta. (agente o causa eff.)

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MAPPA
UNITÀ 2

IL COMPLEMENTO DI SEPARAZIONE
O ALLONTANAMENTO

INDICA LA PERSONA, IL LUOGO, LA COSA DA CUI QUALCUNO O QUALCOSA


È LONTANO/SEPARATO/LIBERO, SI ALLONTANA/SI SEPARA/SI LIBERA
O VIENE ALLONTANATO/SEPARATO/LIBERATO

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

DA CHI? DA VERBI COME


DA CHE COSA? ALLONTANARE,
DA DOVE? SEPARARE ECC.;
AGGETTIVI COME
LONTANO, LIBERO ECC.;
Fu espulso dalla squadra. NOMI COME LONTANANZA,
Finalmente me ne sono liberata. SEPARAZIONE ECC.

IL COMPLEMENTO DI ORIGINE O PROVENIENZA

INDICA IL LUOGO, LA COSA O LA PERSONA DA CUI PROVIENE QUALCUNO O QUALCOSA

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

DA CHI? DA, DI VERBI COME NASCERE,


DA CHE COSA? PROVENIRE, DERIVARE,
DA DOVE? ESSERE;
DI DOVE? AGGETTIVI COME
NATIVO, ORIGINARIO

Sono di Firenze.
Gli esseri umani vengono dalle scimmie.
Ne discese una stirpe maledetta.

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 3 I complementi di tempo


e di luogo
I complementi di tempo
I complementi di tempo indicano la diverse circostanze di tempo in cui si svolge l’azione
o si realizza una condizione. Si riferiscono generalmente al verbo o all’intera frase e si di-
stinguono in: complemento di tempo determinato e complemento di tempo continuato.

Il complemento di tempo determinato


Il complemento di tempo determinato indica il momento, il periodo o l’epoca in cui si
colloca un’azione o una circostanza, per mezzo di un’espressione di tempo precisa (alle
otto, tra 15 secondi, questa sera ecc.) o approssimativa (spesso, a volte, più tardi ecc.).
Può essere costituito da:
• un nome o un numerale introdotto da una preposizione (in, a, di, tra, fra, dopo,
verso) o da una locuzione preposizionale (prima di, intorno a ecc.):
A settembre ricomincia la scuola.
Parte fra cinque minuti.
Ci vediamo verso le 21.00?
• un nome non introdotto da preposizione:
Abbiamo una verifica lunedì.
La sera giochiamo a calcetto.
• un avverbio o una locuzione avverbiale di tempo:
Ci vediamo dopo.
Domani ti chiamo.
Ogni tanto andiamo a teatro.
• espressioni cristallizzate come un anno fa, un’ora fa ecc., derivate da un uso particolare
del verbo fare (un anno fa = fa un anno, ovvero “si è compiuto/è passato un anno”):
I complementi indiretti

L’ho rivisto due giorni fa.


Mi sono laureata dieci anni fa.

Il complemento di tempo continuato


Il complemento di tempo continuato indica la durata nel tempo di un’azione o di una
7
circostanza. Può essere costituito da:

507

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• un nome o un numerale introdotto da una preposizione (da, per, in, durante) o da


una locuzione preposizionale (fino a, nel corso di):
Ti aspetto da due ore!
Ha letto fino a notte fonda.
• un nome non introdotto da preposizione:
Abbiamo aspettato un secolo.
• un avverbio o una locuzione avverbiale di tempo:
Fino ad ora non ci avevo pensato.
Da allora non ci siamo più incontrate.
È sempre stato un gran furbone.

SEMPRE E MAI, TEMPO DETERMINATO O


APPROFONDIAMO TEMPO CONTINUATO?
L’avverbio sempre può avere significati distinti a seconda del contesto. Per analizzarlo
in modo corretto ricorda che se risponde alla domanda Quando?, indica un momen-
to o un lasso di tempo determinato e svolge quindi la funzione di complemento di
tempo determinato. Se invece risponde alla domanda Per quanto tempo?, designa
una durata, e ha quindi valore di complemento di tempo continuato. Osserva:
Mi alzo sempre alle 8. (= tutti i giorni, risponde alla domanda: Quando?, compl.
tempo determinato)
L’ho sempre amato. (= per tutto questo tempo, risponde alla domanda: Per quanto
tempo?, compl. tempo continuato)

Un caso particolare è rappresentato dall’avverbio mai, che costituisce un’indicazione


temporale “in negativo”. Un avvenimento che non si verifica occupa una durata o non
si verifica in un momento preciso? È praticamente impossibile stabilirlo, per cui l’av-
verbio mai può essere interpretato sia come complemento di tempo determinato sia
come complemento di tempo continuato.
Non ho mai detto una cosa simile.

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se i complementi di tempo in evidenza
PER INIZIARE

sono di tempo determinato [D] o continuato [C].


D C
1. Un giorno tutto questo sarà tuo.

2. Questo messaggio si autodistruggerà tra 5 secondi.

3. Il film dura circa due ore.


I complementi indiretti

4. Domani è un altro giorno.

5. La Bulgaria fa parte dell’Unione europea dal


1 gennaio 2007.

6. Domani voglio dormire tutto il giorno!


7

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Unità 3 - I complementi di tempo e di luogo

7. Quando cambia l’ora da legale a solare?

8. Vorrei incontrarti fra cent’anni.

9. Wile E. Coyote ha cercato di catturare Beep Beep


per almeno quarant’anni.

10. A volte ritornano.

SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di tempo
determinato e cerchia quelli di tempo continuato. Attenzione:
non tutte le frasi contengono complementi di tempo.

1. Da allora nessuno li ha più visti da queste parti. 2. Si consigliano


3 gr di prodotto (pari a 1 cucchiaino da caffè) da assumere
preferibilmente dopo i pasti principali in poca acqua tiepida.
3. La nostra azienda sta per compiere cinque anni di attività
ininterrotta. 4. Da quando in qua ti importa che cosa faccio il sabato
sera? 5. È passato un secolo dall’ultima volta che ci siamo viste
tranquillamente senza figli! 6. Una volta si vedevano i pensionati
osservare i cantieri per ore, fra un po’ vedremo i pensionati lavorare
nei cantieri e i giovani disoccupati intenti a osservarli dalla mattina
alla sera. 7. Domani devo alzarmi prestissimo per essere in aeroporto
alle sette. 8. Ti basta così o ne vuoi ancora?

Trascrivi i complementi avverbiali di tempo (6):




I complementi di luogo
I complementi di luogo indicano la collocazione nello spazio di un essere animato, una
cosa o un’azione. Essi si distinguono in: complemento di stato in luogo, complemento
di moto a luogo, complemento di moto da luogo, complemento di moto per luogo.

Il complemento di stato in luogo


Il complemento di stato in luogo indica il luogo in cui si svolge un’azione o si verifica
I complementi indiretti

una circostanza. Dipende generalmente da verbi che indicano permanenza in un luogo


(stare, restare, rimanere, trovarsi, abitare ecc.) o da nomi di significato analogo (perma-
nenza, soggiorno ecc.), ma può dipendere anche da altri verbi, purché l’azione o la cir-
costanza espressa sia comunque legata all’idea di permanenza in un luogo. Spesso si ri-
ferisce all’intera frase. È introdotto dalle preposizioni in, a, tra/fra, da, su, sopra, sotto,
dentro, oltre o da locuzioni preposizionali come fuori di/da, vicino a, accanto a, lontano
7
da, nei pressi di, nei dintorni di ecc.:

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Risiede in Francia.
Stasera rimango a casa.
Fecero una sosta all’autogrill.
Giocano sul terrazzo.

Può essere espresso da un avverbio di luogo (qui, lì, qua, là, lassù, laggiù, quaggiù, sopra,
sotto, dentro, fuori, lontano, vicino, dove) o dalla particella ci/vi con valore di avverbio:
Il dinosauro era ancora lì.
Qui non c’è nessuno!
Dov’era nascosta?
Ci ho trovato un vecchio libro. (= qui / lì)

Può indicare un luogo reale o figurato:


Hai un ragno sulla testa! (stato in luogo reale)
Ho in testa grandi progetti. (stato in luogo figurato)

Il complemento di moto a luogo


Il complemento di moto a luogo indica il luogo verso il quale si muove qualcuno o qual-
cosa o verso cui è diretta l’azione. Dipende da verbi di moto (andare, venire, partire,
arrivare, uscire ecc.) o da nomi indicanti movimento (partenza, arrivo, ritorno ecc.) o
mezzi di trasporto (treno, aereo ecc.). È introdotto dalle preposizioni in, a, da, su, per,
verso, sopra, sotto, dentro, oltre o da locuzioni preposizionali quali in direzione di, alla
volta di ecc.:
Andremo in vacanza in Francia.
Tornatevene a casa.
Ha posticipato la partenza per New York.
Cavalcavano verso l’orizzonte.

Può essere espresso da un avverbio di luogo (qui, lì, qua, là, lassù, laggiù, quaggiù, so-
pra, sotto, dentro, fuori, dove) o dalla particella ci/vi con valore di avverbio:
Lì non ci torno. (= lì)
Venite subito qui!
Dove ti eri cacciata?
Vi si recarono a passo spedito. (= lì)

Può indicare un luogo reale o figurato:


È salito sull’albero. (stato in luogo reale)
Andò su tutte le furie. (stato in luogo figurato)

Il complemento di moto da luogo


I complementi indiretti

Il complemento di moto da luogo indica il luogo dal quale si muove qualcuno o qualco-
sa o da cui prende le mosse un’azione. Dipende da verbi di moto (andare, venire, partire,
arrivare, uscire ecc.) o da nomi indicanti movimento (partenza, ritorno, arrivo ecc.) o
mezzi di trasporto (treno, aereo ecc.). È introdotto dalle preposizioni da e di:
Torna domani dalla Francia.
7
Erano appena usciti di casa.

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Unità 3 - I complementi di tempo e di luogo

Può essere espresso da una locuzione avverbiale di luogo (di/a qui, di/da lì, da qua, da
là, da lassù, da laggiù, da quaggiù, da sopra, da sotto, da dentro, fuori di/da, da dove) o
dalla particella ne in funzione di avverbio:
E tu da dove arrivi?
Siamo partiti da qui.
Ne uscì facendo forza sulle braccia. (= da lì)

Può indicare un luogo reale o figurato:


Ma era un uomo diverso quello che tornò dalle stelle. (moto da luogo reale)
Passarono dalle stelle alle stalle. (moto da luogo figurato)

Il complemento di moto per luogo


Il complemento di moto per luogo indica il luogo attraverso il quale qualcuno o qualco-
sa passa o si muove. Dipende da verbi di moto (passare, introdursi, entrare, girovagare
ecc.) o da nomi di significato analogo (passaggio, fuga, viaggio ecc.). È introdotto da
preposizioni o locuzioni preposizionali quali per, da, di, attraverso, in mezzo a:
Sono passati dal retro.
La luce penetrava attraverso le foglie.

Può essere espresso da una locuzione avverbiale di luogo (di/da qui, di/da lì, da qua, da
là, da dove) o dalla particella ci/vi in funzione di avverbio:
Da dove siete entrati?
Ci passavo ogni mattina. (= da lì)

Può indicare un luogo reale o figurato:


Passò dall’anticamera senza guardarlo e sparì in cucina. (moto per luogo reale)
Non mi passa per l’anticamera del cervello! (moto per luogo figurato)

3 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea i complementi di luogo, poi trascrivili nella tabella
PER INIZIARE

che segue classificandoli in base al tipo, come nell’esempio.


Attenzione: una frase non contiene complementi di luogo.

Es. Gli strati geologici sono messi in luce da una leggera pendenza
che inizia a Lee’s Ferry presso la città di Page, in Arizona.
1. Andando da Milano a Parigi in vespa, tanti anni fa, siamo passati
dal Sempione. 2. «Hai mai fatto un test del Q.I.?» «Qui, dove?»
«Niente, lascia stare». 3. Si alzò lentamente dalla sedia, si mise le
mani in tasca e si avviò verso il suo studio. 4. Il palazzo Giardino
I complementi indiretti

Giusti resta uno dei posti magici di Verona. 5. Il lettore si addentrerà


tra le mille sfaccettature della città, guidato dalla scrittura sapiente
dell’autrice. 6. Dalle nuvole cadeva un nevischio sottile, quasi
impalpabile, che andava a posarsi delicatamente sui marciapiedi e
sull’asfalto, per liquefarsi quasi all’istante. 7. Abbiamo circondato
7

511

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

l’edificio: vieni fuori con le mani in alto e non ti succederà nulla.


8. Passarono a stabilirsi nella Sicania i Sicoli, popoli d’Italia, le
diedero il nome di Sicilia, e vi edificarono Messina.

STATO IN LUOGO MOTO A LUOGO MOTO DA LUOGO MOTO PER LUOGO

a Lee’s Ferry ✗

Trascrivi i complementi avverbiali di luogo (5):


I complementi indiretti

Trascrivi il complemento di luogo figurato:



7

512

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Unità 3 - I complementi di tempo e di luogo

4 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi con complementi di luogo a piacere,
seguendo le indicazioni tra parentesi.

1. Il viaggio (compl. moto per luogo)

(compl. moto da luogo)

(compl. moto a luogo) dura circa tre

ore. 2. Versatelo (compl. moto a

luogo), decoratelo con qualche foglia di basilico e servitelo

(compl. moto a luogo). 3. La lava

fuoriusciva a fiotti (compl. moto per

luogo), mentre una densa nube di cenere si addensava

(compl. stato in luogo).

4. Per tirare (compl. moto a luogo) le

olive (compl. moto da luogo), occorre

scuotere quest’ultimo con una certa energia.

5. (compl. stato in luogo) fa così

caldo che ormai gli uccelli migratori partono

(compl. moto a luogo) con un mese di

ritardo. 6. Al loro ritorno (compl.

moto da luogo) ci hanno invitati

(compl. stato in luogo) per mostrarci le centinaia di fotografie che

hanno scattato.

5 PRODURRE
·· Per ognuno dei sintagmi dati, scrivi una frase in cui abbia la
funzione indicata tra parentesi, come nell’esempio.

Es. da scuola:
(compl. moto da luogo)  Non è ancora tornata da scuola.
I complementi indiretti

(compl. moto per luogo) Passo


 da scuola a prendere lo zaino.

• lì:

(compl. stato in luogo) 

7 (compl. moto a luogo) 

513

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

• da Firenze:
(compl. moto da luogo) 

(compl. moto per luogo) 

• in una bottiglia:
(compl. stato in luogo) 

(compl. moto a luogo) 

• fra noi:
(compl. stato in luogo) 

(compl. moto a luogo) 

(compl. moto per luogo) 

• di qui:
(compl. moto da luogo) 

(compl. moto per luogo) 

6 TR ASFORMARE
·· Aggiungi complementi di luogo e/o di tempo, analizzandoli, come
nell’esempio.

Es. Ho un corso di ceramica. →  Oggi (c. tempo det.) ho un corso

 di ceramica dalle 15.00 alle 17.00 (c. tempo cont.), in un

 laboratorio (c. stato in luogo) in centro (c. stato in luogo).

1. Abbiamo visto un film. 

2. Le formiche trascinavano le briciole. 

3. Puoi scappare. 


I complementi indiretti

4. Si arriva. 


7

514

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MAPPA
UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI TEMPO DETERMINATO

INDICA IL MOMENTO, IL PERIODO O L’EPOCA IN CUI SI COLLOCA


UN’AZIONE O UNA CIRCOSTANZA

RISPONDE ALLA DOMANDA PUÒ ESSERE DIPENDE DA


COSTITUITO DA

UN NOME UN VERBO O
QUANDO?
L’INTERA FRASE

IN, A, DI, TRA,


FRA, DOPO,
VERSO, PRIMA DI
ECC.
+ UN NOME/
UN NUMERALE

UN AVVERBIO O
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE

UN ANNO FA,
UN’ORA FA ECC.

Ieri non sono andata a scuola.


Riesco a studiare solo di notte.
Ci vediamo martedì.

515

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MAPPA
UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI TEMPO CONTINUATO

INDICA LA DURATA NEL TEMPO DI UN’AZIONE O DI UNA CIRCOSTANZA

RISPONDE ALLE DOMANDE PUÒ ESSERE DIPENDE DA


COSTITUITO DA

UN NOME UN VERBO O
PER QUANTO
L’INTERA FRASE
TEMPO?
DA QUANDO?
DA QUANTO DA, PER, IN,
TEMPO? DURANTE,
FINO A ECC.
+ UN NOME/
UN NUMERALE

UN AVVERBIO O
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE

Ti ho aspettato per due ore!


Durante le feste ho mangiato un mucchio di dolci.
Fino a quando durerà questa storia?

516

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MAPPA
UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI STATO IN LUOGO

INDICA IL LUOGO IN CUI SI SVOLGE UN’AZIONE O SI VERIFICA UNA CIRCOSTANZA

RISPONDE ALLA DOMANDA PUÒ ESSERE DIPENDE DA

INTRODOTTO DA UN VERBO,
DOVE?
IN, A, TRA/FRA, UN NOME O
DA, SU, SOPRA, L’INTERA FRASE
SOTTO ECC.,
FUORI DI/DA,
VICINO A ECC.

ESPRESSO DA
UN AVVERBIO

CI/VI

Sorgeva accanto a un lago.


Dove siamo?
Ci abita da quando è nato.

517

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MAPPA
UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI MOTO A LUOGO

INDICA IL LUOGO VERSO IL QUALE SI MUOVE QUALCUNO O QUALCOSA

RISPONDE ALLE DOMANDE PUÒ ESSERE DIPENDE DA

INTRODOTTO DA UN VERBO O
DOVE?
IN, A, DA, SU, UN NOME
VERSO DOVE?
PER, VERSO,
SOPRA, SOTTO,
DENTRO, OLTRE,
IN DIREZIONE
DI, ALLA VOLTA
DI ECC.

ESPRESSO DA
UN AVVERBIO

CI/VI

Vado a casa.
Venite da me?
Si era nascosto sotto il letto.
Ci torneremo!

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MAPPA
UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI MOTO DA LUOGO

INDICA IL LUOGO DAL QUALE SI MUOVE QUALCUNO O QUALCOSA

RISPONDE ALLA DOMANDA PUÒ ESSERE DIPENDE DA

INTRODOTTO DA UN VERBO O
DA DOVE?
DA, DI UN NOME

ESPRESSO DA
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE

NE

Sono tornati dal Messico.


Le partenze da Malpensa sono sospese.
Ne uscì sconfitta.

519

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MAPPA
UNITÀ 3

IL COMPLEMENTO DI MOTO PER LUOGO

INDICA IL LUOGO ATTRAVERSO IL QUALE QUALCUNO O QUALCOSA


PASSA O SI MUOVE

RISPONDE ALLE DOMANDE PUÒ ESSERE DIPENDE DA

INTRODOTTO DA UN VERBO O
PER DOVE?
PER, DA, DI, UN NOME
ATTRAVERSO CHE
LUOGO? ATTRAVERSO,
IN MEZZO A
ECC.

ESPRESSO DA
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE

CI/VI

Passarono dal retro.


Si fece largo attraverso la folla.
Ci sono passato ieri ma era chiuso.

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 4 I complementi di causa,


di fine, concessivo,
di mezzo, di modo,
di compagnia e di unione,
di rapporto o relazione
Il complemento di causa
Il complemento di causa indica la causa di un’azione o di una situazione. È introdotto
dalle preposizioni per, da, di, con, a o dalle locuzioni preposizionali a causa di, per via
di, in seguito a, in conseguenza di, a motivo di. Può dipendere da un verbo, da un nome,
da un aggettivo. Può essere costituito dall’avverbio interrogativo perché.
Tremava per la rabbia.
Dall’imbarazzo, è arrossito come un peperone.
In seguito alle violente piogge, molte cantine si sono allagate.
La preoccupazione per l’accaduto è massima.
Era pallida per lo spavento.
Perché piangi?
A quella vista tutti inorridirono.

Il complemento di fine
Il complemento di fine indica il fine o lo scopo di un’azione o la destinazione d’uso di un
oggetto. È introdotto dalle preposizioni per, da, e più raramente in, di, a o dalle locuzio-
ni preposizionali al fine di, allo scopo di, con il fine di, con lo scopo di, in vista di. Dipen-
I complementi indiretti

de generalmente da verbi, ma può anche dipendere da nomi e aggettivi.


Mi sto preparando per il concorso.
Si allena in vista del torneo.
È un’organizzazione non a scopo di lucro.

Quando dipende dal nome di oggetti, è introdotto generalmente dalla preposizione da e


7
indica l’uso cui sono destinati: vasca da bagno, occhiali da sole, scarpe da ginnastica ecc.

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Sono interpretabili come complementi di fine anche complementi indicanti finalità o


scopo introdotti da aggettivi come adatto, idoneo, utile ecc. e da nomi di significato
analogo (idoneità, utilità ecc.). Attenzione: quando queste espressioni introducono
nomi o pronomi riferiti a esseri animati invece, è preferibile considerare questi sintagmi
complementi di vantaggio o di termine.
Ti presto un libro utile per il ripasso. (compl. fine)
È un’argilla particolarmente adatta alla produzione del vasellame. (compl. fine)
Il tuo aiuto mi è stato molto utile. (compl. vantaggio / compl. termine)

Il complemento concessivo
Il complemento concessivo indica l’essere animato, la cosa o il fatto nonostante il quale
si verifica un determinato avvenimento o una condizione. È introdotto dalle preposizio-
ni nonostante, malgrado, con o dalle locuzioni preposizionali a dispetto di, contraria-
mente a. Generalmente è un’espansione dell’intera frase.
Le voglio molto bene nonostante tutti i suoi difetti.
Con questo freddo, esci in maniche corte?
A dispetto delle previsioni c’è stato il sole.

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se i complementi in evidenza sono
PER INIZIARE

complementi di causa [CA] o di fine [F].


CA F
1. Chiedo scusa per il disturbo.

2. Accorsero in nostro aiuto.

3. Avrei bisogno di un paio di scarpe da ballo.

4. Ammutolì dalla paura.

5. Sei nervosa per il colloquio?

6. Si sta preparando per il concorso.

2 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le frasi con complementi di causa, di fine o concessivi a
piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi.
1. (compl. concessivo) si sono
mantenuti in contatto per tutti questi anni. 2. Montò su tutte le furie
I complementi indiretti

(compl. causa) di suo cugino.


3. (compl. concessivo), faccio
veramente fatica a capire perché vuoi affittare un castello
(compl. fine): hai sempre detto che
7

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Unità 4 - I complementi di causa, di fine, concessivo, di mezzo, di modo, di compagnia e di unione, di rapporto o relazione

volevi delle nozze sobrie! 4. La signora mi ha chiesto di riferirLe che


La attende in sala (compl. fine)
(compl. fine).
5. (compl. concessivo), come
giornalista l’ho sempre apprezzato
(compl. causa). 6. (compl. causa)
al mare, la regione ha un clima adatto
(compl. fine) degli agrumi. 7.
(compl. concessivo), io il costume
(compl. fine) me lo porto: non si sa mai!

SI
INVAL
3 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
·· Trasforma le frasi in evidenza in complementi di significato
equivalente, poi indica tra parentesi se si tratta di complementi di
causa [CA], di fine [F] o concessivi [C], come nell’esempio.
Es. Anche se hanno insistito molto, non accetterò il loro invito.
→ Malgrado la loro insistenza
 C]
[  
1. Le si chiudevano gli occhi perché era molto stanca.

 [  ]
2. Sebbene sorridesse, mi sembrò un uomo triste.

 [  ]
3. Per attivarlo è necessario riavviare il PC.

 [  ]
4. Si preparavano a sfidare la Svezia.

 [  ]
5. Le cose si complicarono ulteriormente perché si intromise una
terza persona.

6. Pur essendo insicura, si lanciò con coraggio in questa nuova


I complementi indiretti

avventura.

 [  ]
7. Si struggevano perché vivevano lontani.

 [  ]
7

523

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il complemento di mezzo
Il complemento di mezzo indica il mezzo o lo strumento, materiale o immateriale, me-
diante il quale si compie l’azione. È introdotto dalle preposizioni con, in, di, a, da, me-
diante, tramite, attraverso o da locuzioni preposizionali quali per mezzo di, con l’aiuto
di, grazie a. Dipende generalmente da un verbo, ma può anche dipendere da un nome:
in questo caso indica il modo di funzionamento di qualcosa ed è introdotto dalla prepo-
sizione a.
Sono venuti in treno.
Chiudi a chiave la porta.
Si salvò grazie a uno stratagemma.
Si trattava della prima barca a vapore.
Adoro le stufe a legna.
Dal tono si capisce che è al settimo cielo.

Il complemento di modo
Il complemento di modo indica il modo in cui si compie un’azione o si verifica un avve-
nimento. Può essere costituito da un nome introdotto dalle preposizioni con, in, di, a,
per, senza, da un avverbio o da una locuzione avverbiale. Dipende generalmente da un
verbo.
Fragile. Maneggiare con attenzione.
Rispose di getto.
In queste vacanze ho mangiato senza sosta.
Accudiva il piccolo criceto amorevolmente.
Si era comportato in modo poco trasparente.
Ma come parli?

COMPLEMENTO DI MODO O COMPLEMENTO


ATTENZIONE PREDICATIVO?

Il complemento di modo può essere confuso con il complemento predica-


tivo del soggetto o dell’oggetto. Osserva:
Le rondini volano silenziose. (compl. predic. del sogg.)
Le rondini volano in silenzio. (compl. di modo)
Fatima dormiva serena. (compl. predic. del sogg.)
Fatima dormiva serenamente. (compl. di modo)

Tutti i complementi in evidenza rispondono alla domanda Come?, ma nel-


la prima frase di ciascuna coppia l’accordo tra il soggetto (le rondini,
Fatima) e il complemento predicativo del soggetto (silenziose, serena)
crea un nesso forte tra questi due elementi.
I complementi indiretti

In casi come questi, in cui non è presente alcun verbo copulativo, il compl.
predicativo si distingue dal compl. di modo perché è un aggettivo o un
participio in funzione di aggettivo che concorda in genere e/o numero con
il soggetto o l’oggetto cui si riferisce, mentre il compl. di modo è un nome
7 introdotto da preposizione, un avverbio o una locuzione avverbiale.

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Unità 4 - I complementi di causa, di fine, concessivo, di mezzo, di modo, di compagnia e di unione, di rapporto o relazione

SI
INVAL
4 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di mezzo e cerchia

PER INIZIARE
quelli di modo. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono.

1. Con estremo piacere vi comunico i vincitori del IV Concorso


letterario “Un racconto alpino.” 2. Praticate gentilezza a casaccio, e
atti di bellezza privi di senso. 3. Con le buone maniere si ottiene
tutto. 4. In questo caso il portainnesto viene tagliato orizzontalmente,
praticando un’incisione tra la corteccia e il legno. 5. Volete andare in
spiaggia con questo tempaccio? 6. Il Lugano pareggia a due minuti
dalla fine grazie a un gran goal di Mariani. 7. Il bimbo balbettava, tra
le lacrime, che non l’aveva fatto apposta. 8. La pentola a pressione è
una pentola che permette di cucinare velocemente per mezzo delle alte
temperature a cui può arrivare. 9. Vi proponiamo alcune destinazioni
incantevoli raggiungibili comodamente in treno.

Trascrivi i complementi avverbiali di modo:




SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Seleziona la frase in cui il complemento ha la funzione indicata.

1. con una battuta (compl. mezzo)


a. Risponde sempre con una battuta.
b. Riuscì a cambiare discorso con una battuta.

2. con l’immaginazione (compl. modo)


a. Volerò da te con l’immaginazione.
b. Sa inventare storie con l’immaginazione di un bambino.

3. in macchina (compl. mezzo).


a. Sali in macchina!
b. Siamo venuti in macchina.
c. A leggere in macchina mi viene la nausea.

4. con il sale (compl. mezzo)


a. Aggiustate il sugo con il sale.
b. Con il sale che hai messo ci verrà una sete infernale!

5. a piedi (compl. modo)


I complementi indiretti

a. Sei arrivata a piedi fin qui?


b. Adoro camminare a piedi scalzi.

6. con un regalo (compl. mezzo)


a. Ancora una volta è riuscita a farsi perdonare con un regalo.
b. Torna sempre dai suoi viaggi con un regalo.
7

525

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

I complementi di compagnia e di unione


Il complemento di compagnia indica l’essere animato, persona o animale, con cui ci si
trova o con cui si compie l’azione. Il complemento di unione indica la cosa che si ha con
sé o che si trova unita, collegata a un’altra. Entrambi questi complementi sono introdot-
ti dalla preposizione con o dalle locuzioni preposizionali insieme a/con, assieme a, in
compagnia di e possono dipendere da un verbo o da un nome.
Vado al cinema con Daria. (compl. compagnia)
Si presenteranno alle elezioni insieme ai socialisti. (compl. compagnia)
Davvero vuoi andare in montagna con queste scarpe? (compl. unione)
Mangi la pizza assieme al cappuccino? (compl. di unione)

Il complemento di rapporto o relazione


Il complemento di rapporto o relazione indica l’essere animato o la cosa con cui si stabi-
lisce un determinato rapporto. È introdotto dalle preposizioni con, contro, verso, per o
da locuzioni preposizionali come nei confronti di, rispetto a. Quando esprime le relazio-
ni reciproche tra due o più elementi, è introdotto dalla preposizione tra/fra. Dipende
spesso da verbi indicanti relazione (parlare, riunirsi, accordarsi, litigare, discutere ecc.)
o da nomi di significato analogo (chiacchierata, riunione, accordo, litigio, discussione
ecc.), ma può dipendere anche da aggettivi e da nomi e verbi di significato diverso.
È sempre gentile con tutti.
Giocheranno contro l’Islanda.
Tra le due città esiste un’inimicizia antica.
Nutro una grande ammirazione per Ernesto.

SI
INVAL
6 RICONOSCERE
·
PER INIZIARE

Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di compagnia e


cerchia quelli di unione. Attenzione: non tutte le frasi ne
contengono.

1. Insieme a te non ci sto più, guardo le nuvole lassù. 2. Accolse la


notizia con una smorfia di soddisfazione che non riuscì a trattenere
nonostante i suoi sforzi. 3. Se metti in lavatrice i capi colorati con
quelli bianchi, devi lavare con acqua fredda. 4. Secondo te queste
scarpe stanno bene insieme a questo vestito o sono troppo scure?
5. Con la musica a tutto volume in cuffia, non si accorse degli squilli
I complementi indiretti

insistenti del telefono né delle grida di sua madre. 6. Assieme ai miei


colleghi ho presentato numerosi emendamenti che sono stati sostenuti
con grande determinazione dalla commissione per l’ambiente.
7. Giocava sulla spiaggia insieme al suo cane con tutta la
spensieratezza dei suoi pochi anni.
7

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Unità 4 - I complementi di causa, di fine, concessivo, di mezzo, di modo, di compagnia e di unione, di rapporto o relazione

7 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, scrivi una frase in cui abbia la
funzione indicata tra parentesi, come nell’esempio.
Es. con mia madre:
(compl. compagnia) Sono andato a fare compere con mia madre.
(compl. rapp. o relaz.) Sono
 arrivato a un accordo con mia madre.

• con la coca-cola:
(compl. unione) 

• con i ministri:
(compl. compagnia) 

(compl. rapp. o relaz.) 

• con lo studio:
(compl. rapp. o relaz.) 

(compl. mezzo) 

• con l’ombrello:
(compl. unione) 

(compl. mezzo) 

SI
INVAL
8 ANALIZZARE
·· Analizza i complementi in evidenza (di causa, di fine, concessivi,
di mezzo, di modo, di compagnia, di unione, di rapp. o relazione).

1. Ho un pessimo rapporto con il ferro [ ] da stiro


[ ] a vapore [ ] che mi ha regalato mia
suocera. 2. Nonostante la vicinanza [ ], tra le città
[ ] di Pisa e Livorno esiste una storica rivalità, forse per
via dell’ascesa [ ] di Livorno come città portuaria nel
XVI sec. 3. Con te [ ] vivo le cose con più leggerezza
[ ] e imparo ad assumere un atteggiamento diverso nei
confronti dei problemi [ ], malgrado il mio
pessimismo [ ]. 4. Si tratta di un legno particolarmente
I complementi indiretti

indicato per la costruzione [ ] di piccoli e grandi edifici


per la sua resistenza [  ]. 5. Mia nonna puliva i vetri e gli specchi
di casa in modo semplice e veloce [ ] con la carta
[ ] di giornale.
7

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MAPPA
UNITÀ 4

IL COMPLEMENTO DI CAUSA

INDICA LA CAUSA DI UN’AZIONE O DI UNA SITUAZIONE

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

PER QUALE PER, DA, DI, CON, UN VERBO,


MOTIVO? A, A CAUSA DI, UN NOME,
A CAUSA DI PER VIA DI ECC. UN AGGETTIVO
CHE COSA?

Muoio di fame!
Il festival fu sospeso a causa delle polemiche.
Era indignata per l’accaduto.

IL COMPLEMENTO DI FINE

INDICA IL FINE DI UN’AZIONE O LA DESTINAZIONE D’USO DI UN OGGETTO

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

PER QUALE FINE? PER, DA, DI, A, UN VERBO,


CON QUALE AL FINE DI, ALLO UN NOME,
SCOPO? SCOPO DI ECC. UN AGGETTIVO

Studia per l’esame.


Ho comprato delle scarpe da ballo.
L’imbarcazione non era adatta alla navigazione in mare.

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MAPPA
UNITÀ 4

IL COMPLEMENTO CONCESSIVO

INDICA L’ESSERE ANIMATO, LA COSA O IL FATTO NONOSTANTE IL QUALE SI


VERIFICA UN DETERMINATO AVVENIMENTO

RISPONDE ALLE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA


DOMANDE

NONOSTANTE CON, L’INTERA FRASE


CHI? NONOSTANTE,
NONOSTANTE MALGRADO,
CHE COSA? A DISPETTO DI,
CONTRARIAMENTE A

Nonostante le previsioni, il tempo è splendido.


Con tutto questo rumore, riesci a dormire?

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MAPPA
UNITÀ 4

IL COMPLEMENTO DI MEZZO

INDICA IL MEZZO MEDIANTE IL QUALE SI COMPIE L’AZIONE

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

PER MEZZO DI CON, IN, DI, A, UN VERBO,


CHI? MEDIANTE, UN NOME
PER MEZZO DI TRAMITE,
CHE COSA? ATTRAVERSO,
PER MEZZO DI
ECC.

Siamo venuti in bici.


C’è riuscita con l’astuzia.
Abbiamo comprato una stufa a legna.

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MAPPA
UNITÀ 4

IL COMPLEMENTO DI MODO

INDICA IL MODO IN CUI SI COMPIE L’AZIONE O SI VERIFICA UN AVVENIMENTO

RISPONDE ALLE DOMANDE PUÒ ESSERE DIPENDE DA


COSTITUITO DA

CON, IN, DI, A, UN VERBO


COME?
IN CHE MODO? PER, SENZA
+ UN NOME

UN AVVERBIO O
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE

Ascoltavano con attenzione.


L’adagiò nel lettino delicatamente.
Si comporta in modo spontaneo.

531

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MAPPA
UNITÀ 4

I COMPLEMENTI DI COMPAGNIA E UNIONE

INDICANO L’ESSERE ANIMATO (DI COMPAGNIA) O LA COSA (DI UNIONE)


CON CUI CI SI TROVA O SI COMPIE L’AZIONE

RISPONDONO ALLE DOMANDE SONO INTRODOTTI DA DIPENDONO DA

CON CHI? CON, UN VERBO,


CON CHE COSA? INSIEME A/CON, UN NOME
ASSIEME A,
IN COMPAGNIA DI

Veniamo con voi! (compagnia)


Fossi in te uscirei con l’ombrello. (unione)

IL COMPLEMENTO DI RAPPORTO O RELAZIONE

INDICA L’ESSERE ANIMATO O LA COSA CON CUI SI STABILISCE


UN DETERMINATO RAPPORTO

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

CON CHI? CON, PER, UN VERBO,


CON CHE COSA? CONTRO, VERSO, UN AGGETTIVO
TRA CHI? NEI CONFRONTI UN NOME
TRA CHE COSA? DI, RISPETTO A

Ha un ottimo rapporto con sua madre.


Tra le due famiglie non corre buon sangue.

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 5 I complementi di qualità,


di argomento, di materia,
di paragone, di colpa,
di pena
Il complemento di qualità
Il complemento di qualità indica una caratteristica fisica, intellettuale o morale di qual-
cuno o qualcosa. È introdotto dalle preposizioni di, da, a, con, senza. Generalmente
dipende da un nome ed è completato da un aggettivo.
Marcella è una donna di grande personalità.
Dumbo era un elefantino dalle orecchie enormi.
Agilulfo è un nobile cavaliere senza macchia e senza paura.

I COMPLEMENTI INTRODOTTI DA SENZA:


ATTENZIONE QUALITÀ O MODO?

Quando il complemento di qualità è introdotto dalla preposizione senza


può essere confuso con quello di modo, oltre che, come vedremo, con il
complemento di privazione e con il complemento di esclusione (vedi
M7_U6, U7).

Quando il “senza” serve a descrivere una caratteristica della cosa o del-


la persona di cui si sta parlando, si tratta di un complemento di qualità.
Se invece il complemento si riferisce al predicato e indica il modo in cui
si svolge l’azione, è un complemento di modo.
I complementi indiretti

Osserva:
Quest’anno vanno di moda le scarpe senza lacci.
(si parla di una caratteristica del modello di scarpe, compl. qualità)
Me lo disse pure senza indugi.
7 (si parla del modo in cui si è detto qualcosa, compl. modo)

533

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il complemento di argomento
Il complemento di argomento indica la materia o l’argomento di cui si parla o si scrive.
Spesso dipende da verbi come parlare, discutere, trattare ecc. o da nomi di significato
analogo. È introdotto dalle preposizioni di, su, circa, sopra o dalle locuzioni preposizio-
nali riguardo a, a proposito di, intorno a, e può essere costituito dalla particella ne o, in
alcuni casi, ci.
Ho letto un saggio sulla libertà.
Dimmi di te.
Di che cosa avete parlato?
Ne discuteremo dopo cena. (= di questo)
Ci ho pensato a lungo. (= a questo)

Il complemento di materia
Il complemento di materia indica la materia o la sostanza di cui è fatta una cosa o, più
raramente, un essere animato. Dipende generalmente da un nome. È introdotto dalle
preposizioni di e, più raramente, in.
Le ho regalato un maglione di lana.
Li separava un’alta ringhiera in ferro.
Era un volume rilegato in pelle.
Di che cosa è fatto?

Può essere impiegato in senso figurato.


Ha un cuore d’oro.

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di qualità.
PER INIZIARE

Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno.

1. Non cerchiamo un hotel di grande pretese: ci basta una stanza


pulita in un albergo non troppo lontano dal centro e con cucina di
buona qualità. 2. Cerbero è il mostruoso cane a tre teste e dagli occhi
vermigli che nella Divina Commedia custodisce l’accesso al terzo
cerchio dell’Inferno. 3. La chiesa, a pianta centrale, ha una struttura
portante in calcestruzzo armato. 4. È autrice di testi di sociologia di
altissimo interesse, tradotti in almeno dieci lingue. 5. Per la
produzione del formaggio coi buchi originale viene impiegato latte
I complementi indiretti

proveniente da mucche alimentate esclusivamente con erba e fieno.


6. Vi stese un foglio di carta da imballaggio per evitare di macchiare
il tavolo in resina. 7. Nel 1969 la bandiera a stelle e strisce fu
piantata sul suolo lunare, scalzando la Russia nella corsa alla conquista
dello spazio.
7

534

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Unità 5 - I complementi di qualità, di argomento, di materia, di paragone, di colpa, di pena

2 TR ASFORMARE + LESSICO
·· Trasforma gli aggettivi in evidenza in complementi di qualità e di
materia di significato equivalente.


Es. un cantante famoso → di fama

qualità
1. una gonna pieghettata

2. un pensiero molto profondo

3. un’insegnante estremamente competente

4. un vestito smanicato

5. una persona mentalmente molto chiusa

materia
6. una statua lignea

7. una torre eburnea

8. uno sguardo vitreo

9. un cielo plumbeo

10. una maschera bronzea

SI
INVAL
3 ANALIZZARE
· Analizza i complementi in evidenza indicando se sono di
specificazione [S], di materia [M] o di argomento [A].
S M A
1. Mi sono iscritta a un corso di batteria.

2. La statuetta presenta intarsi di madreperla.

3. Si tratta del primo trattato di alchimia della storia.

4. Non ne voglio neanche sentire parlare!

5. Erano degli enormi fantocci di cartapesta.

6. E questo ne è la prova.
I complementi indiretti

7. Quali sono i limiti della scienza?

8. Il programma tratta di scienza in senso molto lato.

9. È una reazione allergica agli orecchini di metallo.

7 10. Di che diavolo stai parlando?

535

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

SI
INVAL
4 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di argomento.
Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno.

1. Conosci a memoria le date di nascita e di morte di tutti gli scrittori


italiani? Interessante, parlami ancora della tua vita sociale… 2. Ha
scritto una tesi intorno agli studi sulla magia dell’antropologo Marcel
Mauss. 3. Nella sua conferenza, ha affrontato il delicato argomento
dell’utilizzo delle intercettazioni telefoniche. 4. Se mi chiedesse la
mia opinione in merito, le direi che non ne so niente. 5. Sulla
spiaggia, alcuni ragazzi parlavano animatamente intorno a un falò.
6. Proseguono le ricerche sulle misteriose luci di Hessdalen, in
Norvegia, pubblicate sul sito del Comitato. 7. Cerco di evitare di
parlare di cose che non conosco.

Il complemento di paragone
Il complemento di paragone indica il secondo termine di un confronto tra due cose o
esseri animati, o tra due qualità riferite alla stessa cosa o essere animato. Dipende da un
aggettivo o da un avverbio di grado comparativo. Con i comparativi di maggioranza e
minoranza, è introdotto da di quando la comparazione è tra due elementi, e da che
quando la comparazione è tra due qualità; con i comparativi di uguaglianza, è introdot-
to da come o quanto. In alcuni casi è introdotto dalla preposizione a (superiore/inferiore
a) o da locuzioni come rispetto a, in comparazione con.
Ero molto più curioso di voi.
È alta come suo fratello.
Silvio era più alto che intelligente.
L’impresa era superiore alle loro forze.
Lea è più diligente rispetto ai suoi compagni.

Il complemento di colpa
Il complemento di colpa indica la colpa di cui qualcuno è responsabile o viene accusato.
Può dipendere da verbi come accusare, incolpare, condannare ecc. o da nomi o aggettivi
di analogo significato, ed è introdotto dalle preposizioni di o per.
È stato accusato di alto tradimento.
L’hanno arrestata per un furto.
Sono il responsabile di questo disastro.
Sconta una condanna per riciclaggio di denaro sporco.
I complementi indiretti

Il complemento di pena
Il complemento di pena indica la pena, la multa o il castigo a cui qualcuno è condanna-
to. A seconda del verbo o del nome da cui dipende, può essere introdotto dalle preposi-
7
zioni a, con, di o per.

536

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Unità 5 - I complementi di qualità, di argomento, di materia, di paragone, di colpa, di pena

La Cassazione annulla una condanna all’ergastolo.


Li hanno condannati a sei mesi di carcere.
Questo reato è punito con una sanzione amministrativa.
Mi hanno multato di/per 100 euro.

SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di paragone.
PER INIZIARE

Attenzione: non tutte le frasi ne contengono uno.

1. Sono indignata quanto voi per il licenziamento di Ginevra. 2. Più


astuto che saggio, il dottor Shepard si destreggiava nella vita tra
segreti e mezze verità. 3. Tre città italiane si trovano tra le cinquanta
città più inquinate d’Europa. 4. La percentuale di studenti italiani che
ha risposto correttamente al quesito è di poco superiore a quella della
media dei paesi europei. 5. L’ultima stagione della serie mi sembra
meno avvincente di quelle precedenti. 6. Ormai di ogni estate dicono
che è la più calda degli ultimi trent’anni! 7. Parlo con te, che in
questo frangente mi sembri un po’ più ragionevole di tuo fratello.
8. È principiante come noi ma si comporta come se fosse l’attrice più
brava di tutte.

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se i complementi in evidenza sono di colpa
[C] o di pena [P].
C P
1. Il sottosegretario è indagato per concussione.

2. Questo reato viene punito con la reclusione da


uno a tre anni.

3. Tre ragazzi sono stati denunciati per bullismo.

4. L’hanno licenziato con l’accusa di furto aggravato.

5. Presso i Romani chi trasgrediva era condannato


ai lavori forzati.

6. Chi sono i veri responsabili della crisi?

7. Per pesca in zona non consentita l’hanno


multato di 2000 euro.
I complementi indiretti

7 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le seguenti frasi con complementi a piacere, seguendo le
indicazioni tra parentesi.

1. Un vaso (compl. materia) è molto


7

537

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

più pesante (compl. paragone)

(compl. materia). 2. Era un uomo

(compl. qualità): indossava sempre una

vecchia giacca (compl. materia) e gli

piaceva parlare (compl. argomento).

3. Fu condannato (compl. pena)

(compl. colpa) di cento monete

(compl. materia). 4. La maglia

(compl. qualità) ti fa più slanciato

(compl. paragone)

(compl. materia). 5. Ho scritto un

libro (compl. argomento), donna

(compl. qualità). 6. Nella casupola

(compl. materia) vide un

folletto (compl. qualità), più piccolo

(compl. paragone) ed esile

(compl. paragone), intento a suonare il

flauto.

8 PRODURRE
· · · Scrivi tre frasi contenenti ognuna i complementi indicati.
1. un complemento di qualità e un complemento di paragone

2. un complemento di colpa e un complemento di pena


I complementi indiretti

3. un complemento di materia e un complemento di argomento


7

538

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MAPPA
UNITÀ 5

IL COMPLEMENTO DI QUALITÀ

INDICA UNA CARATTERISTICA DI QUALCUNO O QUALCOSA

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

COME? DI, DA, A, CON, UN NOME


CON QUALE SENZA
CARATTERISTICA?

Vide un drago dalla coda biforcuta.


Era un meccanico di grande esperienza.

IL COMPLEMENTO DI ARGOMENTO

INDICA L’ARGOMENTO DI CUI SI PARLA O SI SCRIVE

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

DI CHE COSA? DI, SU, UN VERBO,


SU CHI? CIRCA, SOPRA, UN NOME
SU CHE COSA? RIGUARDO A,
SU QUALE A PROPOSITO DI
ARGOMENTO? ECC.

Parlano di politica.
Ho scritto un libro sulla mia vita.
Ne abbiamo già discusso.

539

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MAPPA
UNITÀ 5

IL COMPLEMENTO DI MATERIA

INDICA LA MATERIA O LA SOSTANZA DI CUI È FATTA UNA COSA

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

DI CHE COSA? DI, IN UN NOME


CON QUALE
MATERIA?

Usiamo i tovaglioli di carta?


Era una scultura in bronzo.

IL COMPLEMENTO DI PARAGONE

INDICA IL SECONDO TERMINE DI UN CONFRONTO

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

DI CHI? DI, CHE, UN AGGETTIVO,


DI CHE COSA? COME, QUANTO, UN AVVERBIO
RISPETTO A CHI? RISPETTO A ECC. DI GRADO
RISPETTO A CHE COMPARATIVO
COSA?
COME CHI?
COME CHE COSA?

Sei stato più furbo di loro.


È già alta come sua madre.

540

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MAPPA
UNITÀ 5

IL COMPLEMENTO DI COLPA

INDICA LA COLPA DI CUI QUALCUNO È RESPONSABILE O VIENE ACCUSATO

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

DI QUALE COLPA? DI, PER UN VERBO,


PER QUALE UN NOME
COLPA? UN AGGETTIVO

Lo hanno arrestato per riciclaggio di denaro.


Si sentiva responsabile del fallimento del progetto.

IL COMPLEMENTO DI PENA

INDICA LA PENA, LA MULTA O IL CASTIGO A CUI QUALCUNO È CONDANNATO

RISPONDE ALLA DOMANDA È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

A QUALE PENA? A, CON, DI, PER UN VERBO,


UN NOME

Verranno puniti con una multa.


Subirono la condanna a tre mesi di carcere.

541

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 6 I complementi
di abbondanza e
di privazione,
di limitazione, di età e
i complementi di quantità
I complementi di abbondanza e di privazione
Questi complementi indicano ciò di cui qualcuno o qualcosa è ricco (complemento di
abbondanza) o privo (complemento di privazione). Generalmente dipendono da verbi,
nomi o aggettivi che esprimono abbondanza (abbondare, traboccare, riempire, colmare
ecc.; pieno, ricco, saturo ecc.; ricchezza, abbondanza ecc.) o scarsità (privare, impoveri-
re, scarseggiare, mancare, difettare ecc.; privo, povero ecc.; mancanza, scarsità ecc.). In
questi casi, sono introdotti dalla preposizione di.
Quest’anno c’è stata grande abbondanza di uva. (compl. di abbondanza)
Questa spiaggia è piena di pietre. (compl. di abbondanza)
È una persona priva di scrupoli. (compl. di privazione)
Consideriamo complementi di privazione anche le espressioni introdotte dalla preposi-
zione senza o da locuzioni quali in mancanza di e in assenza di.
Una città senza centro è come un corpo senza cuore.
In mancanza di caffè, bevevamo un intruglio a base di cicoria.
I complementi di abbondanza e privazione possono essere sostituiti dalla particella ne.
Su Marte un tempo c’era l’acqua, pare che il pianeta ne fosse pieno. (= di acqua,
compl. di abbondanza)
I complementi indiretti

I COMPLEMENTI INTRODOTTI DA SENZA:


ATTENZIONE PRIVAZIONE, QUALITÀ O MODO?

Quando il complemento di privazione è introdotto dalla preposizione


senza può essere confuso con il complemento di modo, con quello di
7 qualità e, come vedremo, con quello di esclusione (M7_U7).

542

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Unità 6 - I complementi di abbondanza e di privazione, di limitazione, di età e i complementi di quantità

Per distinguere questi complementi è necessario riflettere sulla loro fun-


zione nella frase e sul loro significato: se il complemento si riferisce al
predicato e indica il modo in cui si svolge l’azione, è un complemento di
modo; se si riferisce a un nome, può essere interpretato come comple-
mento di privazione quando a prevalere è l’idea di privazione, di man-
canza, o come complemento di qualità, quando il “senza” serve a descri-
vere una caratteristica della cosa o persona di cui si sta parlando. La
distinzione tra questi ultimi due casi a volte è molto sottile. Osserva:
Carmen rideva ormai senza ritegno.
(si riferisce al predicato: compl. di modo)
Era una città senza i servizi minimi.
(prevale l’idea di mancanza: compl. di privazione)
Ho comprato una maglietta senza maniche.
(non si tratta di una maglia a cui mancano le maniche, ma una maglia
la cui caratteristica è quella di essere senza maniche: compl. di
qualità)

Il complemento di limitazione
Il complemento di limitazione indica entro quali limiti, in che ambito o da che punto di
vista è valido ciò che viene affermato. Può essere introdotto dalle preposizioni di, in, per,
a, con o da locuzioni quali in quanto a, in fatto di, limitatamente a ecc. È spesso espan-
sione dell’intera frase, ma può dipendere anche dal verbo, da un nome, da un aggettivo.
Sono complementi di limitazione anche espressioni che indicano un’opinione, quali se-
condo me (te, lei ecc.), a parer mio (tuo, suo ecc.), a mio (tuo, suo ecc.) avviso ecc.
A calcetto è un vero campione.
Sono molto ignorante in fatto di sport.

Il complemento di età
Il complemento di età indica l’età di qualcuno o qualcosa. Quando si riferisce a un verbo
o all’intera frase è introdotto dalla preposizione a o dalla locuzione all’età di. In dipen-
denza da un nome è introdotto dalla preposizione di. Quando indica un’età stimata in
modo approssimativo, è introdotto dalla preposizione su o dalla locuzione intorno a.
Si è trasferita in Russia a 32 anni.
Nel parco c’è un ulivo di 200 anni.
Entrò un uomo sulla cinquantina.

ATTENZIONE COMPLEMENTO DI ETÀ O COMPLEMENTO OGGETTO?


I complementi indiretti

Con i verbi avere e compiere, l’indicazione di età svolge la funzione di


complemento oggetto, non di complemento di età. Osserva:
Ho un fratellino di sei anni. (compl. di età)
Il mio fratellino ha sei anni. (compl. oggetto)
A che età si può prendere la patente? (compl. di età)
7 Quanti anni compi? (compl. oggetto)

543

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

SI
INVAL
1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di abbondanza e

PER INIZIARE
cerchia quelli di privazione, poi indica se dipendono da un verbo
[V], da un nome [N] o da un aggettivo [A]. Attenzione: non tutte
le frasi ne contengono.

1. Il Nicaragua è lo stato più esteso dell’America istmica ma ha una


densità di popolazione molto bassa. [ ]

2. Era ultrasensibile perché carente di affetto e molto spaventata. [ ]

3. La tesi proposta è molto interessante ma difetta del tutto di


realismo. [ ]

4. La zona è popolata da una fauna abbondante ed estremamente


variegata. [ ]

5. Nonostante l’abbondanza di risorse, la situazione socio-economica


della regione è pressoché disastrosa. [ ]

6. Le origini della ricchezza di mio zio sono un mistero su cui si è


sempre taciuto. [ ]

7. Una spiegazione priva di esempi serve a ben poca cosa. [ ]

8. Se cerchi un corso di yoga, questa città ne è piena! [ ]

2 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con un complemento di limitazione
adatto al contesto.

1. Federica è davvero un asso .


2. state prendendo un granchio.
3. Fu rimandato a settembre .
4. sono certamente i migliori.
5. Io e mio fratello abbiamo gusti molto diversi
.
6. , una proposta di legge simile è
una assoluta aberrazione.
I complementi indiretti

SI
INVAL
3 RICONOSCERE
·· Seleziona le 4 frasi in cui è presente un complemento di età e
sottolinea quest’ultimo.

1. La fama della valle del Nilo dovette diffondersi già in epoca


antichissima.
7

544

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Unità 6 - I complementi di abbondanza e di privazione, di limitazione, di età e i complementi di quantità

2. È stato invecchiato sei mesi in botti di rovere.

3. Si andrà in pensione a 67 anni.

4. Il parco vanta un albero di 200 anni.

5. Ha appena compiuto tre mesi.

6. Ci siamo viste l’ultima volta un secolo fa!

7. Il falsario era un distinto signore sui settant’anni.

8. Scrisse il suo primo romanzo all’età di 17 anni.

I complementi di quantità
I complementi di quantità sono complementi che forniscono indicazioni quantitative
relative al peso, alla misura, alla distanza, all’estensione, al prezzo, alla stima. Possono
dipendere da verbi, nomi o aggettivi ed esprimere quantità determinate (Pesa 15 chili)
o indeterminate (Pesa moltissimo). Possono essere classificati come un unico comple-
mento di quantità, o distinti nei seguenti sottotipi:

Il complemento di peso o misura


Il complemento di peso o misura indica il peso o la misura di qualcosa o qualcuno,
per mezzo di un dato preciso (2 km, 300 gr ecc.) o in modo indeterminato, per mezzo
di avverbi (molto, tanto, poco, abbastanza, quanto ecc.).
Può dipendere da verbi come pesare o misurare, da aggettivi come alto, largo, profon-
do, lungo, o da nomi. Quando dipende da un verbo o è costituita da un avverbio,
l’indicazione di misura generalmente non è introdotta da preposizione (Misura 3 me-
tri), a meno che non sia approssimativa (Pesano sulle 2 tonnellate). Quando dipende
da un nome è introdotta dalle preposizioni di e da o su per indicazioni di misura ap-
prossimative.
Sono alta 1,76 cm.
Il cucciolo pesa sui 2 kg.
Vorrei uno spago di cinque metri.
Erano bottiglie da un litro.
Quanto pesi?

Il complemento di distanza
Il complemento di distanza indica la distanza precisa (a due miglia, a 10 mm ecc.) o
I complementi indiretti

indeterminata (molto, tanto, poco, abbastanza, quanto ecc.) che separa un luogo da un
altro o una persona o una cosa da un’altra persona o cosa. In dipendenza dal verbo di-
stare e dagli aggettivi lontano e distante non è introdotto da preposizione; negli altri casi
è introdotto dalle preposizioni a, tra/fra.
Si trova a due chilometri da qui.
7 Tra duecento metri c’è una curva molto stretta.

545

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

È lontano 150 km dalla costa.


La casa distava molto dal castello.
Quanto dista il castello?
A che distanza si trova la tangenziale?

Il complemento di estensione
Il complemento di estensione indica quanto qualcosa si estende nello spazio, con preci-
sione (per tre metri, per dieci ettari ecc.) o in modo indeterminato (per qualche miglio,
per molti km ecc.). Dipende da verbi quali estendersi, elevarsi, innalzarsi, scorrere ecc. e
può essere introdotto dalle preposizioni per, a e oltre.
Il deserto del Kalahari si estende per circa 520.000 km2.
Il massiccio si innalza a 2.750 metri sul livello del mare.
Il panorama è composto da montagne che si innalzano oltre i 4000 metri.
Per quanti chilometri si estende la tua tenuta?

LUNGO, ALTO ECC.: MISURA, ESTENSIONE O


ATTENZIONE DISTANZA?

La distinzione tra i vari complementi di quantità, soprattutto in dipen-


denza da aggettivi come lungo, alto, largo, profondo, lontano ecc., ge-
nera alcune divergenze tra le grammatiche, dal momento che questi com-
plementi hanno significati molto vicini tra loro.
Quando il complemento è un’indicazione quantitativa dipendente dagli
aggettivi lungo, alto, largo, profondo, spesso, riteniamo preferibile con-
siderarlo un complemento di peso o misura, non di estensione.
Il pozzo è profondo 80 m.
La Mole Antonelliana è alta 167,25 m.
Quanto è lungo il Nilo?

Quando il complemento dipende dagli aggettivi lontano e distante, lo


interpretiamo invece come complemento di distanza, non di misura.
Sarà distante dieci chilometri.
Mi sentivo lontana mille miglia da lui.

Il complemento di prezzo
Il complemento di prezzo indica il valore o il prezzo preciso (2 euro, 1000 pesos ecc.) o
indeterminato (una fortuna, molto, pochissimo ecc.) a cui viene venduto o comprato
qualcosa. In dipendenza dai verbi pagare e costare, il prezzo indicato non è introdotto
da preposizione. Quando dipende da verbi come comprare, vendere, affittare, è intro-
dotto dalle preposizioni a o per. Quando dipende da un nome, è introdotto dalla prepo-
I complementi indiretti

sizione da. Quando indica una quantità approssimativa, dipendente da un verbo o da


un nome, è sempre introdotto dalla preposizione su.
Costava 100 pesos.
Mi è costato uno sproposito.
L’ha venduto a caro prezzo.
Ti sei comprato un orologio da 500 euro?
7
A quanto lo affitti?

546

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Unità 6 - I complementi di abbondanza e di privazione, di limitazione, di età e i complementi di quantità

L’ha venduto per pochi spiccioli.


L’ho pagato sui 100 euro.

Il complemento di stima
Il complemento di stima indica in modo preciso (30 euro ecc.) o indeterminato (molto,
poco, abbastanza ecc.) quanto si stima o si valuta qualcuno o qualcosa dal punto di vista
materiale, intellettuale o morale. Dipende da verbi come stimare, apprezzare, valutare,
valere ecc. Generalmente non è preceduto da alcuna preposizione, ma può anche essere
introdotto da in (con i verbi stimare e valutare) o da su (quantità approssimativa).
Varrà cento euro al massimo.
Il budget necessario è valutato sui 3 milioni di euro.
Lo apprezzo moltissimo.
Il suo giro d’affari annuo è stimato in 1000 miliardi di lire.
Fu valutata qualche centinaio di euro.

COMPLEMENTO DI STIMA O COMPLEMENTO


ATTENZIONE PREDICATIVO?

Verbi come stimare o considerare possono introdurre un complemento di


stima ma anche un complemento predicativo del soggetto o dell’oggetto.
Per distinguere questi due complementi ricorda che:
• il complemento di stima dipendente da verbi si riferisce al predicato,
non presenta alcun nesso grammaticale con il soggetto né con il
complemento oggetto, e dà informazioni in merito alla quantità,
esprimendo un ammontare definito o indefinito (poco, molto, una
fortuna, 100 euro ecc.)
• il complemento predicativo è costituito da un aggettivo o da un
sostantivo che completa il significato del verbo (copulativo o in
funzione copulativa) e concorda in genere e numero con il soggetto o
con il complemento oggetto al quale si riferisce
Osserva:
Tutti lo stimano (= provano ammirazione per lui) molto. → compl. di
stima
Tutti lo stimano (= lo reputano) un imbroglione (= maschile, sing.
come lo). → compl. predicativo dell’oggetto

SI
INVAL
4 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea i complementi di quantità poi analizzali tra parentesi
PER INIZIARE

(compl. di peso o misura, di distanza, di estensione, di prezzo,


I complementi indiretti

di stima). Attenzione: non tutte le frasi ne hanno uno.

1. Avrei bisogno di un tappo in sughero per damigiane da 5/10 litri.


[ ] 2. La stimarono adatta per la sua posizione
geografica. [ ] 3. La piramide di Cheope si innalzava per
7

547

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

450 piedi sopra di loro. [ ] 4. A quanto vendi questa


borsa? Io posso darti dieci euro. [ ] 5. Pesa troppo per
portarlo a mano fino al terzo piano! [ ] 6. La troposfera
ha uno spessore variabile a seconda della latitudine. [ ]
7. Ci buttò l’intero pacco di pasta da mezzo chilo. [ ]
8. Dista molto dalle Alpi la casa dei tuoi? [ ]

SI
INVAL
5 ABBINARE + LESSICO
·· Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi di
quantità della colonna di destra in modo da formare frasi di
senso compiuto. Poi cerchia i complementi avverbiali.
1. Mi è costato... a. per miglia e miglia.

2. Il primo centro abitato si trova... b. moltissimo.

3. La strada si snodava... c. a un chilometro.

4. Uno dei due cateti è lungo... d. un patrimonio.

5. L’armadio pesa... e. fra 2 km.

6. C’è un bivio... f. più del dollaro.

7. L’euro vale... g. 20 cm.

6 COMPLETARE E ANALIZZARE
· · · Completa con il complemento adatto e analizzalo tra parentesi
(di abbondanza, di privazione, di limitazione, di età, di peso o
misura, di distanza, di estensione, di prezzo, di stima).

1. In molti paesi i figli si fanno sempre più tardi, in media


(compl. di ).
2. (compl. di ) non mi
batte nessuno: mi alleno da quando ho sei anni. 3. La tua
affermazione dista (compl. di
) dalla realtà. 4. Mancanza
(compl. di ) e irascibilità
I complementi indiretti

sono sensazioni diffuse durante i cambi di stagione. 5. Sto


sovrapponendo al pavimento un parquet
(compl. di ) di spessore. 6. La soffitta era piena

7 (compl. di ).

548

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MAPPA
UNITÀ 6

I COMPLEMENTI DI ABBONDANZA E DI
PRIVAZIONE

INDICANO CIÒ DI CUI QUALCUNO O QUALCOSA È RICCO (ABBONDANZA)


O È PRIVO (PRIVAZIONE)

RISPONDONO ALLE DOMANDE SONO INTRODOTTI DA DIPENDONO DA

DI CHI? DI, SENZA, UN NOME,


DI CHE COSA? IN MANCANZA DI, UN AGGETTIVO,
IN ASSENZA DI UN VERBO
ECC.

Il bar era pieno di gente.


Ti ostini a dare un senso a ciò che ne è privo.

IL COMPLEMENTO DI LIMITAZIONE

INDICA ENTRO QUALI LIMITI, IN CHE AMBITO O DA CHE PUNTO DI VISTA


È VALIDO CIÒ CHE VIENE AFFERMATO

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

LIMITATAMENTE DI, IN, PER, A, UN’INTERA FRASE


A CHI? IN QUANTO A,
LIMITATAMENTE IN FATTO DI ECC.
A CHE COSA?
RISPETTO A CHI?
RISPETTO A CHE Era molto sfortunato in amore.
COSA? Secondo me non ha tutti i torti.

549

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MAPPA
UNITÀ 6

IL COMPLEMENTO DI ETÀ

INDICA L’ETÀ DI QUALCUNO O QUALCOSA

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA DIPENDE DA

A CHE ETÀ? DI, A, SUI, UN VERBO,


DI CHE ETÀ? ALL’ETÀ DI, UN NOME
INTORNO A ECC.

Ho preso la patente a diciannove anni.


Era un signore di cinquant’anni.

550

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MAPPA
UNITÀ 6

I COMPLEMENTI DI QUANTITÀ

DANNO INDICAZIONI QUANTITATIVE

DI PESO O MISURA DI DISTANZA DI ESTENSIONE

DI PREZZO DI STIMA

RISPONDONO ALLA POSSONO ESSERE DIPENDONO DA


DOMANDA COSTITUITI DA

QUANTO? UN’INDICAZIONE UN VERBO,


QUANTITATIVA UN NOME,
UN AGGETTIVO
DI, DA, TRA/FRA,
PER, IN, SU
+ UN’INDICAZIONE
QUANTITATIVA

UN AVVERBIO O
UNA LOCUZ.
AVVERBIALE
(CON O SENZA
PREPOSIZIONE)

Il Monte Bianco è alto 4.810 m. (peso o misura)


Erano sacchi da dieci chili. (peso o misura)
Dista tre chilometri dalla capitale. (distanza)
L’azienda agricola si estende per molti ettari. (estensione)
Mi è costato pochissimo. (prezzo)
L’hanno valutata 200.000 euro. (stima)

551

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2 LEZIONI SU
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UNITÀ 7 I complementi di
sostituzione o scambio, di
esclusione, eccettuativo,
aggiuntivo, distributivo
Il complemento di sostituzione o scambio
Il complemento di sostituzione o scambio indica l’essere animato o inanimato che viene
sostituito o scambiato con un altro. È introdotto dalle preposizioni per e con o da locu-
zioni preposizionali quali invece di, al posto di, in cambio di, in luogo di, in vece mia
(tua, sua ecc.) ecc.
Faresti tu la versione per me?
Ti avevo confusa con tua sorella.
Invece del solito biglietto di auguri, le manderò un disegno.
Si è presentato in vece sua.

Il complemento di esclusione
Il complemento di esclusione indica l’essere animato o inanimato che rimane escluso
rispetto a quanto espresso dal predicato. È introdotto dalla preposizione senza.
Per una volta andranno in vacanza senza i bambini.

FACCIAMO IL PUNTO

I complementi introdotti da senza


La preposizione senza può introdurre un complemento di esclusione, ma
I complementi indiretti

anche un complemento di modo, un complemento di qualità, o un comple-


mento di privazione. Osserva gli esempi:
Andate pure senza di me.
(il contrario di “con me”, compl. di esclusione)
Ballavano senza freni.
(= in modo sfrenato, si riferisce al predicato, compl. di modo)
7

552

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Unità 7 - I complementi di sostituzione o scambio, di esclusione, eccettuativo, aggiuntivo, distributivo

Era una connessione senza fili.


(si tratta di un tipo di connessione, la cui caratteristica principale è
di funzionare senza fili, compl. di qualità)
Entrò in una stanza senza finestre.
(prevale l’idea di mancanza, compl. di privazione)

SI
INVAL
1 COMPLETARE
· Completa le seguenti frasi con i complementi di sostituzione e
PER INIZIARE

scambio più appropriati, scegliendoli tra quelli in elenco.


con la verità • in cambio dei rifiuti • per chi • al posto dello zucchero
• in vece tua • al posto di mio fratello

1. Da piccoli eravamo identici: una volta sono andato a


un’interrogazione . 2. “Tu ricicli, io ti
premio”, il comune incentiva la differenziata: buoni sconto
. 3. Non posso andare io
: gli azionisti si faranno convincere
solo da te. 4. Dal fronte scriveva lettere
, analfabeta, non avrebbe potuto farlo
solo. 5. Che cos’è la panela è perché utilizzarla
? 6. Non confondere la dimostrabilità
della scienza .

SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Seleziona le 4 frasi in cui il complemento introdotto da senza è
un complemento di esclusione.
1. È una relazione senza futuro.

2. Perché vai in giro senza scarpe?

3. Senza di te non ce l’avrei fatta.

4. Si passò da una cosa all’altra senza soluzione di continuità.


I complementi indiretti

5. Esce sempre senza soldi.

6. I l restauro è diventato un pozzo senza fondo in cui sono


scomparsi milioni e milioni.

7. Senza sciarpa ti beccherai un accidente!


7

553

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

Il complemento eccettuativo
Il complemento eccettuativo indica il fatto, l’essere animato o inanimato che rappresen-
ta un’eccezione rispetto a quanto espresso dal predicato. È introdotto dalle preposizioni
tranne, eccetto, fuorché, salvo, meno o dalle locuzioni tranne che, a parte, all’infuori di,
a eccezione di.
Hanno accettato tutti tranne Antonia.
“Non avrai altro Dio all’infuori di me”, spesso mi ha fatto pensare.

Il complemento aggiuntivo
Il complemento aggiuntivo indica il fatto, l’essere animato o inanimato che si aggiunge
rispetto a quanto viene affermato nella frase. È introdotto dalle locuzioni preposiziona-
li in aggiunta a, oltre a, oltre che (quando è seguita da preposizione o aggettivo) o, più
raramente, dalla preposizione oltre usata da sola.
Oltre al danno, la beffa.
Posso portare un pc oltre al bagaglio a mano?
Abbiamo anche pasta e ceci in aggiunta al menu previsto.

Il complemento distributivo
Il complemento distributivo indica in che modo sono distribuiti fatti, esseri animati o
inanimati in relazione allo spazio, al tempo o alla quantità. È introdotto dalle preposi-
zioni per, a, su, ma può trovarsi anche senza preposizione. Dipende generalmente da un
nome o da un numerale.
Questa stoffa costa 12 euro al metro.
È andato a votare un cittadino su tre.
Ce n’è uno per ciascuno.
Prendetene uno ciascuno.

SI
INVAL
3 ANALIZZARE
· Analizza i complementi in evidenza indicando se sono di
PER INIZIARE

sostituzione o scambio [S], eccettuativi [E] o aggiuntivi [A].


S E A
1. Vai tu al mio posto, io non me la sento.

2. Conosce tre lingue oltre alla propria.

3. Mi scusi, l’avevo presa per la commessa.


I complementi indiretti

4. Renato mangia di tutto fuorché le carote.

5. Oltre alle isole marittime ne esistono di lacustri


e di fluviali.

6. L’hanno capita tutti tranne Susanna.


7

554

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Unità 7 - I complementi di sostituzione o scambio, di esclusione, eccettuativo, aggiuntivo, distributivo

7. A eccezione del portiere, nessun giocatore può


toccare la palla con le mani durante il gioco.

8. Ricevono commissioni in aggiunta allo


stipendio base.

SI
INVAL
4 RICONOSCERE
·· Sottolinea i complementi eccettuativi e cerchia quelli
distributivi. Attenzione: non tutte le frasi ne contengono.

1. Quattro bambini su dieci hanno usato un iphone o un tablet almeno


una volta al di sotto dei due anni. 2. Oltre alle arance volevo
dell’uva. Quanto costa al chilo? 3. Ciascuno di loro aveva in mano un
taccuino su cui prendeva appunti senza mai alzare lo sguardo. 4. Tutti
i presenti salvo la contessa si alzarono in piedi alla fine del concerto:
l’applauso durò ben 8 minuti. 5. Per dieci anni ci siamo visti una volta
ogni tre settimane per giocare a scacchi, senza eccezioni tranne il
giorno di Natale. 6. Quando dagli altoparlanti giunse l’ordine di
disporsi in fila per cinque quasi nessuna delle reclute si mosse: quel
posto sembrava tutto fuorché una caserma, pensò Raimond.

5 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il
valore indicato tra parentesi.

1. per me (compl. sostituzione o scambio)

2. senza il suo cane (compl. esclusione)

3. eccetto i residenti (compl. eccettuativo)

4. oltre alle lucciole (compl. aggiuntivo)


I complementi indiretti

5. ciascuno (compl. distributivo)


7

555

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MAPPA
UNITÀ 7

IL COMPLEMENTO DI SOSTITUZIONE
O SCAMBIO

INDICA L’ESSERE ANIMATO O INANIMATO CHE VIENE SOSTITUITO


O SCAMBIATO CON UN ALTRO

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA

AL POSTO DI CHI? PER, CON, INVECE DI,


AL POSTO DI CHE COSA? AL POSTO DI ECC.
INVECE DI CHI?
INVECE DI CHE COSA?

L’hanno confusa con una star di Hollywood.


È andata Anna al mio posto.

IL COMPLEMENTO DI ESCLUSIONE

INDICA L’ESSERE ANIMATO O INANIMATO CHE RIMANE ESCLUSO RISPETTO A


QUANTO ESPRESSO DAL PREDICATO

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA

SENZA CHI? SENZA


SENZA CHE COSA?

Preferisco andarci senza mio marito.

556

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IL COMPLEMENTO ECCETTUATIVO

INDICA IL FATTO, L’ESSERE ANIMATO O INANIMATO CHE RAPPRESENTA


UN’ECCEZIONE RISPETTO A QUANTO ESPRESSO DAL PREDICATO

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA

TRANNE CHI? TRANNE, ECCETTO, FUORCHÉ,


TRANNE CHE COSA? SALVO, MENO, TRANNE CHE,
A PARTE ECC.

Verranno tutti tranne Giacomo.

IL COMPLEMENTO AGGIUNTIVO

INDICA IL FATTO, L’ESSERE ANIMATO O INANIMATO CHE SI AGGIUNGE


RISPETTO A QUANTO VIENE AFFERMATO NELLA FRASE

RISPONDE ALLE DOMANDE È INTRODOTTO DA

OLTRE A CHI? IN AGGIUNTA A,


OLTRE A CHE COSA? OLTRE A, OLTRE CHE

Oltre ai miei amici, ci saranno anche i miei parenti.

557

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MAPPA
UNITÀ 7

IL COMPLEMENTO DISTRIBUTIVO

INDICA IN CHE MODO SONO DISTRIBUITI I FATTI, GLI ESSERE ANIMATI O


INANIMATI IN RELAZIONE ALLO SPAZIO, AL TEMPO O ALLA QUANTITÀ

RISPONDE ALLE DOMANDE PUÒ ESSERE DIPENDE DA


INTRODOTTO DA

SU QUANTI? PER, A, SU UN NOME,


DI QUANTI? UN NUMERALE
IN CHE ORDINE?
IN CHE
PROPORZIONE?

L’ha votata un cittadino su quattro.


Ne hanno uno ciascuno.

558

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UNITÀ 8 I complementi indiretti


introdotti da “di”
I COMPLEMENTI CON DI
compl. di specificazione Questa è la casa di Rosa.
compl. di denominazione Quest’anno la città di San Sebastián è capitale europea della
cultura.
compl. partitivo Uno di voi mi tradirà.
compl. di origine o Anche tu sei di Battipaglia?
provenienza
compl. di tempo Lavora di notte.
determinato
compl. di moto a luogo Vai di là un attimo, per favore.
compl. di moto da luogo Non esce mai di casa.
compl. di moto per luogo Passando di qui arrivate prima.
compl. di causa Sto morendo di sete!
compl. di fine Spero di poter essere d’aiuto.
compl. di mezzo All’epoca viveva di espedienti.
compl. di modo Sono arrivata di corsa.
compl. di qualità È un idraulico di grande esperienza.
compl. di argomento Non fa che parlare della sua ex.
compl. di materia Ha vinto la sua seconda medaglia d’oro.
compl. di paragone Mio fratello è un po’ più alto di me.
compl. di colpa Galileo fu accusato di eresia.
compl. di pena Sono stata multata di 30 euro.
compl. di abbondanza/ La soffitta è piena di cianfrusaglie.
I complementi indiretti

privazione Era un imprenditore privo di scrupoli.


compl. di limitazione È stato poco bene di salute.
compl. di età Un signore di settant’anni prese la parola.
compl. di peso o misura Vorrei uno spago di tre metri.
7 compl. distributivo Sfilavano di quattro in quattro.

559

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

SI
INVAL
1 ABBINARE + LESSICO
· Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi

PER INIZIARE
introdotti da di della colonna di destra in modo da formare frasi
di senso compiuto. Poi cerchia i due complementi avverbiali.
1. Li hanno accusati... a. del Tyrannosaurus rex.

2. Scoperto un dinosauro b. dei servizi più elementari.


ancora più grande...

3. Raccontò una barzelletta... c. di Natale.

4. La stazione difettava... d. dei presenti.

5. Lo scarterai la notte... e. di una volgarità imbarazzante.

6. Mi dispiace, non sono... f. di volta in volta.

7. Votò a favore la maggioranza... g. di vandalismo.

8. Cambia versione... h. di qui.

SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Seleziona le tre frasi in cui il complemento introdotto da di ha
valore di complemento di specificazione.
1. È uno dei miei film preferiti.

2.  itrovato il ragazzino di tredici anni scappato di casa la notte


R
scorsa.

3. Che cosa chiederesti al Genio della lampada?

4. Di qui non mi muovo.

5. Sono le canzoni della mia generazione.

6. Di gratitudine non è mai morto nessuno!

7. È un frutto particolarmente ricco di vitamine.

8. Il sonno della ragione genera mostri.

SI
INVAL
3 ANALIZZARE
·· Analizza tra parentesi i complementi introdotti da di in evidenza,
I complementi indiretti

come nell’esempio.

1. Non mi piace guidare di notte ( compl. tempo det. ). 2. Per non


parlare dei suoi seguaci ( )! 3. L’avversario era
veloce di gambe ( ) ma si stancava in fretta.
7

560

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Unità 8 - I complementi indiretti introdotti da “di”

4. Inviò il messaggio d’impulso ( ), senza


calcolare le conseguenze. 5. È una signora originaria di Pesaro
( ) la proprietaria del ritratto
( ) di Isabella d’Este. 6. Non di solo pane
( ) vive l’uomo. 7. Mi è sembrata una persona di
una gentilezza squisita ( ). 8. Sono nata nella
città di Irkutsk ( ). 9. L’“esercito di terracotta”
( ) è un insieme di statue collocato nel Mausoleo
del primo imperatore Qin a Xi’an.

4 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il
valore indicato tra parentesi.

• di voi:

(compl. paragone) 

(compl. partitivo) 

(compl. argomento) 

• di gioia:

(compl. specificazione) 

(compl. causa) 

• di qui:

(compl. moto da luogo) 


I complementi indiretti

(compl. moto per luogo) 

(compl. origine) 


7

561

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UNITÀ 9 I complementi indiretti


introdotti da “a”
I COMPLEMENTI CON A
compl. di termine A Diego non piacciono le ciliegie.
compl. di vantaggio/ L’aglio fa bene al cuore.
svantaggio Odiare fa male alla salute.
compl. di tempo determinato Passo a prenderti alle 8.
compl. di stato in luogo I bambini a quest’ora sono a scuola.
compl. di moto a luogo Vieni a Roma con me?
compl. di causa Alle sue parole il pubblico ammutolì.
compl. di fine La domenica vado a funghi.
compl. di mezzo Andrò a piedi.
compl. di modo Meglio vederci a quattr’occhi.
compl. di qualità Le abbiamo regalato una maglia a righe.
compl. di pena Lo hanno condannato a due anni di reclusione.
compl. di limitazione A mio parere non l’ha fatto apposta.
compl. di età La vita comincia a quarant’anni.
compl. di misura Nei centri abitati si può viaggiare massimo a 50 km l’ora.
compl. di distanza La sua casa si trovava a un chilometro dal centro.
compl. di prezzo Li vendo a venti euro.
compl. distributivo La mezza pensione costa 70 euro a persona.

SI
INVAL
1 COMPLETARE + LESSICO
I complementi indiretti

· Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da a adatti


PER INIZIARE

al contesto, scegliendoli tra quelli in elenco.


a quarant’anni • a Eloisa • al forno • a molte miglia • a tre mesi •
alla bolognese • alla pelle • ai margini • a quattro palmenti • a un
collega • a inizio Novecento
7

562

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Unità 9 - I complementi indiretti introdotti da “a”

1. Il Graal era custodito in un luogo da


Camelot. 2. L’hotel fu costruito ,
della città di Parma. 3. La fattucchiera
somministrava un intruglio misterioso
assicurandole che faceva bene .
4. Mangiarono la lasagna
del pranzo riscaldata
. 5. fu condannato
di servizi sociali per l’aggressione
.

2 ANALIZZARE
·· Analizza i complementi che hai inserito nell’esercizio
precedente, come nell’esempio.

TERM. VANT. STATO MOTO TEMPO MODO ETÀ QUAL. MEZZO PENA CAUSA DIST.
IN L. A L. DET.

a quarant’anni ✗
a Eloisa

al forno

a molte miglia

a tre mesi

alla bolognese

alla pelle

ai margini

a quattro palmenti

a un collega

a inizio Novecento

3 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da a adatti
I complementi indiretti

al contesto, seguendo le indicazioni tra parentesi.

1. (compl. limitazione) dovresti


restituirlo (compl. termine). 2. Andrò
(compl. moto a luogo)
7

563

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

(compl. mezzo): ho proprio voglia di


sgranchirmi le gambe. 3. Vendere il basilico
(compl. prezzo)
(compl. distributivo) è criminale! 4. Mi
sono iscritta a un corso propedeutico
(compl. fine) per il conseguimento del patentino. 5. Non puoi guidare
(compl. misura)
(compl. distanza) dal centro! 6. La
battuta che l’ambasciatore ha rivolto
(compl. termine) potrebbe nuocere
(compl. svantaggio) con la Russia.

4 TR ASFORMARE + LESSICO
· · · Trasforma le seguenti frasi in frasi di significato equivalente
contenenti un complemento introdotto da a, poi analizza la
funzione di quest’ultimo tra parentesi, come nell’esempio.

Es. Ridere è salutare per la mente.


→ Ridere fa bene alla mente.
 (compl. vantaggio )

1. Vendo tosaerba con motore che utilizza benzina.

 (compl. )

2. Dormiva supino.

 (compl. )

3. Tornarono di moda i pantaloni bassi in vita.

 (compl. )

4. Ci diedero una cartellina ciascuno.

 (compl. )

5. Il mare dista un paio di chilometri da qui.

 (compl. )
I complementi indiretti

6. Venite da noi?

 (compl. )

7. Dal mio punto di vista non c’era altra scelta.

7  (compl. )

564

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UNITÀ 10 I complementi indiretti


introdotti da “da”
I COMPLEMENTI CON DA
compl. di agente La canzone è stata scritta da Mogol.
compl. di causa La palizzata fu abbattuta dal vento.
efficiente
compl. di separazione o Fu espulso dalla squadra per un tweet offensivo.
allontanamento
compl. di origine o Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere.
provenienza
compl. di tempo Vivono insieme da molti anni.
continuato
compl. di stato in luogo Resto qualche giorno dai miei.
compl. di moto a luogo Venite anche voi da Federico?
compl. di moto da luogo È arrivata a piedi da Pamplona.
compl. di moto per luogo L’Arno passa da Firenze.
compl. di causa Non riesco neanche a parlare dalla rabbia.
compl. di fine Ho perso i miei occhiali da vista.
compl. di mezzo L’ho riconosciuto dalla voce.
compl. di qualità È un ragazzo dai lunghi capelli castani.
compl. di peso o misura L’uva veniva raccolta in casse da 20 Kg.
compl. di prezzo Indossava un cappotto da 1000 euro.
I complementi indiretti

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Analizza i complementi in evidenza nelle seguenti frasi
PER INIZIARE

selezionando con una crocetta l’opzione corretta.


1. Una giornata così calda non si vedeva da ieri!
c. tempo det. c. tempo cont. c. moto da luogo
7

565

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

2. Era un giovane dai modi gentili.


c. causa c. origine c. qualità

3. L’avevo intuito dal tono.


c. mezzo c. causa c. qualità

4. Potresti essere espulso dal programma per questo.


c. agente c. causa eff. c. separaz. o allont.

5. Se passate dallo Stelvio ricordatevi le catene.


c. moto da luogo c. moto a luogo c. moto per luogo

6. Fu distratto da una voce in giardino.


c. causa c. causa eff. c. separaz. o allont.

7. Ecco il mio kit da cucito.


c. fine c. causa c. qualità

8. Dall’agitazione non ho chiuso occhio.


c. separ. o all. c. causa c. mezzo

SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i 3 complementi d’agente e
cerchia i 2 di causa efficiente.

1. Da Fabrizio non si fa una festa dai tempi dei tempi. 2. Da che cosa
ci si accorge se un’immagine è protetta da copyright? 3. Dalla sete
che aveva bevve direttamente dalla bottiglia. 4. Dovette essere
separato dal giocatore avversario dall’arbitro. 5. Vaporizzare
uniformemente da una distanza di 25-30 cm dai capelli bagnati o
asciutti. 6. Stava andando dalla grotta al ruscello quando si trovò
circondata dai lupi. 7. La torre era stata edificata dagli Spagnoli a
mezzo chilometro dalla costa. 8. Dall’infanzia fino al successo
letterario, fu perseguitata dalla fama della madre attrice. 9. Portatevi
da casa dei fogli da disegno e delle matite colorate.

3 TR ASFORMARE + LESSICO
·· Trasforma le frasi in evidenza in complementi introdotti da da di
significato equivalente, poi analizzali tra parentesi, come
nell’esempio.
I complementi indiretti

Es. Dove ho messo i miei occhiali per vedere?


→ da vista
 (compl. fine )
1. Visto che era molto sorpresa non riuscì a trovare le parole.

7
 (compl. )

566

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Unità 10 - I complementi indiretti introdotti da “da”

2. Che mazza per giocare a golf sceglieresti?

 (compl. )

3. Ci sono bunker che hanno muri molto spessi.

 (compl. )

4. Capisce che ora è osservando quanto sono lunghe le ombre.

 (compl. )

5. Puoi prendermi il mio bastone per passeggiare per favore?

 (compl. )

6. Mi presentò un ragazzo che appariva trasandato.

 (compl. )

7. Prendi una bottiglia che ne contenga un litro e mezzo.

 (compl. )

8. È la classica lampada per leggere, con collo pieghevole e


morsetto.

 (compl. )

4 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da da a
piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi.

1. A volte si ha l’impressione che

(compl. tempo cont.) la politica si sia allontanata

(compl. separaz. o allont.). 2. Se ne

andò (compl. moto da luogo) di soppiatto,

senza essere notata (compl. agente).

3. Era una vivace signora (compl.

qualità), che aveva ereditato (compl.

origine o proven.). 4. Se vuoi delle scarpe


I complementi indiretti

(compl. fine) che durino, ti consiglio di

acquistarle (compl. stato in luogo).

5. Quando la porta fu spalancata (compl.

7 causa eff.), Mara impallidì (compl. causa).

567

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

6. Il mio collega ciclista si è comprato una bici


(compl. fine)
(compl. prezzo)! 7. Se passi (compl.
moto per luogo) puoi dormire (compl.
stato in luogo): ho una stanza libera. 8. Vorrei un costume
(compl. fine)
(compl. qualità): li ho tutti neri! 9. Dopo essersi separata
(compl. separaz. o allont.) se n’è
andata (compl. moto da luogo).

5 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il
valore indicato tra parentesi.

• dal caldo:

(compl. causa eff.) 

(compl. causa) 

• dal fidanzato:

(compl. agente) 

(compl. separaz. o allont.) 

(compl. stato in luogo) 

• dalla Cina:

(compl. moto da luogo) 


I complementi indiretti

(compl. moto per luogo) 

(compl. origine) 


7

568

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 11 I complementi indiretti


introdotti da “in”
I COMPLEMENTI CON IN
compl. di tempo determinato I narcisi sbocciano in primavera.
compl. di tempo continuato In pochi minuti sarà tutto finito.
compl. di stato in luogo In Islanda ci sono numerosi vulcani attivi.
compl. di moto a luogo Non mi viene in mente!
compl. di moto per luogo Il cane scorrazzava nel parco.
compl. di fine Verranno in nostro soccorso?
compl. di mezzo Siamo venuti in treno.
compl. di modo Bisogna prendere una decisione in fretta.
compl. di materia Come realizzare un pavimento in resina.
compl. di limitazione In matematica era un disastro!

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nelle seguenti frasi, sottolinea i complementi di stato in luogo
PER INIZIARE

(2) e chiudi tra parentesi i complementi di moto a luogo (4).


Cerchia il complemento di moto per luogo.

1. La notizia fu pubblicata in piena estate quasi in sordina.


2. Finalmente arriva nelle nostre sale, in versione originale
sottotitolata, il film vincitore del festival di Cannes. 3. Vince il record
compiendo il giro del mondo in mongolfiera in solitaria in 11 giorni.
4. Dopo che ebbe vagato a lungo nel labirinto, venne in suo aiuto
I complementi indiretti

Arianna. 5. Negli anni ‘80 la sfida si sposta in America Meridionale,


nell’immenso stato del Minas Gerais. 6. Nel museo Madame Tussauds
di Londra ci sono raffigurazioni in cera delle figure più importanti
della storia. 7. Si tuffa in acqua e salva due bagnanti: è successo in
Puglia nel fine settimana.
7

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

SI
INVAL
2 ABBINARE + LESSICO
· Unisci i frammenti della colonna di sinistra con i complementi
introdotti da in della colonna di destra in modo da formare frasi
di senso compiuto.
1. La galleria si inoltra... a. in inglese?

2. Non posso essere in due posti... b. nelle viscere del monte.

3. Come si dice “mai”... c. in inverno.

4. L’aquila scese... d. in autostop?

5. Perché non ci andiamo... e. nello stesso momento!

6. Si ghiaccia sempre... f. in ricordo dei Caduti della


Resistenza.

7. È un monumento... g. in picchiata.

SI
INVAL
3 ANALIZZARE
·· Analizza tra parentesi i complementi introdotti da in in
evidenza.

1. Nella gestione ( ) della routine familiare,

doveva fare tutto da sola.

2. Nel Dopoguerra ( ) molti italiani emigrarono

in America ( ).

3. In macchina ( ), la spiaggia è raggiungibile in

un’ora ( ) da Cagliari.

4. In suo onore ( ) celebrano sacrifici i Romani

e a lei offre libagioni nel mese ( ) di aprile il

sacerdote di Marte.

5. I dipendenti irruppero in massa ( )

nell’ufficio ( ) del direttore, in segno


I complementi indiretti

( ) di protesta.

6. Nel bar ( ) del paese diverse voci cantavano in

coro ( ) vecchie canzoni in dialetto

7 ( ).

570

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Unità 11 - I complementi indiretti introdotti da “in”

4 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da in a
piacere, seguendo le indicazioni tra parentesi. Puoi inserirli
nell’ordine che preferisci.

Es. Correvano (+ compl. modo + compl. stato in luogo)

 → Correvano in tondo nel cortile.

1. Si arriva (+ compl. di mezzo + compl. di moto a luogo + compl.


di tempo cont.)

2. L’uomo scorrazzava con uno zaino (+ compl. moto per luogo +


compl. stato in luogo)

3. I pompieri arriveranno (+ compl. modo + compl. fine)

4. Sono negata: l’unica cosa che mi è venuta bene è una statuetta


(+ compl. limitazione + compl. tempo cont. + compl. materia)

5. Vado spesso a nuotare. (+ compl. tempo determinato + compl.


stato in luogo)

6. I due si sarebbero sposati a Las Vegas. (+ compl. modo + compl.


stato in luogo)


I complementi indiretti

7. Una bottiglia si degrada. (+ compl. materia + compl. tempo


cont.)


7

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 12 I complementi indiretti


introdotti da “con”
I COMPLEMENTI CON CON
compl. di causa Con questa confusione, non si capisce niente.
compl. concessivo E con questa confusione, riesci a concentrarti?
compl. di mezzo Dillo con una canzone.
compl. di modo Dillo con gentilezza.
compl. di compagnia Veniamo con voi!
compl. di unione Chi ha voglia di una cioccolata con la panna?
compl. di rapporto o Ha una relazione con un suo collega.
relazione
compl. di qualità Era un folletto con le orecchie a punta.
compl. di pena Lo hanno punito con una sospensione dagli allenamenti.
compl. di limitazione Come te la cavi con l’inglese?
compl. di sostituzione o Il burro nella ricetta può essere sostituito con l’olio d’oliva.
scambio

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Analizza i complementi in evidenza nelle seguenti frasi
PER INIZIARE

selezionando con una crocetta l’opzione corretta.


1. Gironzolava con le amiche.
c. compagnia c. unione c. modo

2. Entrò con una pistola alla cintola.


c. compagnia c. unione c. modo
I complementi indiretti

3. Attendiamo con ansia il vostro arrivo.


c. unione c. modo c. qualità

4. Si è fidanzato con Olga.


c. mezzo c. compagnia c. rapp. o rel.
7

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Unità 12 - I complementi indiretti introdotti da “con”

5. Hai presente la mia amica con i capelli rossi?


c. qualità c. modo c. unione

6. Chiamò il suo cane con un fischio.


c. modo c. qualità c. mezzo

7. Sarà castigato con tre giorni di espulsione.


c. unione c. modo c. pena

8. Con la figuraccia che ha fatto, non uscirà più di casa!


c. pena c. causa c. concessivo

2 COMPLETARE
·· Completa le seguenti frasi con il complemento indicato tra
parentesi, cerchiando l’opzione corretta.

1. Ho risolto l’equazione (compl. mezzo) con facilità / con un


trucco. 2. La polizia circondò l’edificio (compl. qualità) con le
finestre rosse / con mezzi blindati. 3. Si è presentato alla riunione
(compl. rapp. o rel.) con un po’ di ritardo / con il suo capo. 4. A
quest’ora dovresti essere all’Accademia di Belle Arti, (compl. causa)
con questo talento / con i tuoi compagni. 5. Paolo è venuto
(compl. unione) con la cravatta / con la sua macchina. 6. Glielo
disse (compl. modo) con lo sguardo / con emozione. 7. Prendiamo
il cagnolino (compl. qualità) con noi / con il muso bianco. 8. Io
sostituirei la parola (compl. sost. o scambio) con cinque sillabe /
con un sinonimo più preciso.

SI
INVAL
3 RICONOSCERE
·· Tra i complementi introdotti da con, sottolinea i 3 di qualità e
cerchia i 3 di modo.

1. Lo zittì con la frase: “Sono nera e non di colore, e lo dico con


fierezza”. 2. Con l’autunno arriva il mal di testa cervicale: come evitarlo
con alcuni semplici rimedi. 3. Con quattro centimetri all’anno, lo spinarolo
è lo squalo con il ritmo di crescita più lento del mondo. 4. Con i coltelli
non si scherza: vanno maneggiati con estrema cautela. 5. Il vestito con le
maniche corte secondo me sta meglio con quelle scarpe, ma con questo
freddo forse non è il caso… 6. Con i voti dall’estero potrebbero vincere
I complementi indiretti

la corsa a palazzo Chigi, ma con alleati come questi non credo vadano
molto lontano. 7. Il nostro formaggio, stagionato con pazienza in una
grotta tufacea, si apprezza abbinato con miele di acacia o con confettura
di cipolle di Tropea. 8. Nascose la scatola con i suoi ricordi d’infanzia
7 all’interno dell’albero con il tronco cavo.

573

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

4 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il
valore indicato tra parentesi.

• con mia cugina:


(compl. compagnia) 

(compl. rapp. o rel.) 

(compl. sost. o scambio) 

• con le stampelle:
(compl. unione) 

(compl. mezzo) 

• con i piedi:
(compl. mezzo) 

(compl. modo) 

• con questa pioggia:


(compl. causa) 

(compl. concessivo) 

• con i calcoli matematici:


(compl. rapp. o rel.) 


I complementi indiretti

(compl. limitazione) 

(compl. mezzo) 


7

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2 LEZIONI SU
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UNITÀ 13 I complementi indiretti


introdotti da “per”
I COMPLEMENTI CON PER

compl. di vantaggio/ L’ho fatto per te.


svantaggio

compl. di tempo Arrivo per le nove.


determinato

compl. di tempo Per anni ho creduto che Edeva fosse il cognome di Adamo.
continuato

compl. di stato in luogo L’orecchino era per terra.


compl. di moto a luogo Sono partite per l’Australia.
compl. di moto per luogo Passarono per un campo di girasoli.
compl. di causa Non parlano per paura.
compl. di fine Via alla raccolta firme per il referendum.
compl. di mezzo La prossima volta mandamelo per posta.
compl. di modo Analizziamo lo schema per parti.
compl. di rapporto o Provo un grande affetto per mio nonno.
relazione

compl. di colpa Era indagato per abuso d’ufficio.


compl. di pena Il comandante del peschereccio è stato multato per 2000 euro.
compl. di limitazione Per me è un fatto gravissimo.
I complementi indiretti

compl. di estensione La palude si estendeva per chilometri.


compl. di prezzo Te lo vendo per 10 euro.
compl. di sostituzione o Ti avevo presa per Maria.
scambio

7 compl. distributivo Ce ne sono due per ciascuno.

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

SI
INVAL
1 ABBINARE+ LESSICO
· Unisci i complementi introdotti da per della colonna di sinistra

PER INIZIARE
con i frammenti della colonna di destra in modo da formare frasi
di senso compiuto.
1. Per cena... a. farebbe qualunque cosa.

2. Per il suo gattino... b. erano rimaste a bocca aperta.

3. Per un attimo... c. questo vestito è suo.

4. Per la Corte Costituzionale... d. non si vedeva che sabbia.

5. Per chilometri... e. dovrei essere a casa.

6. Per lo stupore... f. il ricorso è legittimo.

7. Per cinque dollari... g. pensò che fosse lei.

SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Analizza tra parentesi i complementi introdotti da per in
evidenza.

1. Per queste ragioni ( ) per l’avvocato


( ) della difesa il suo cliente, indagato per
truffa ( ), è stato vittima di un complotto.
2. La loro partenza per il Nicaragua ( )
dovette essere rimandata per le insistenze ( )
di Fabiola, che data la situazione era molto preoccupata per loro
( ). 3. Sono passata per i negozi
( ) del centro e ho scoperto con orrore che sono
già tutti addobbati per Natale ( )! 4. Per molti
anni ( ), da piccola, per telefono
( ) mi hanno scambiata per mia sorella
( ). 5. Lo faccio per passione
( ), non per la fama ( )!
6. Affittasi sala per conferenze, corsi, riunioni
I complementi indiretti

( ) per 300 euro ( ) in


zona Pistoia. 7. Mi spiegò il piano per sommi capi
( ) senza dirmi però che lo faceva
esclusivamente per lei ( ).
7

576

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Unità 13 - I complementi indiretti introdotti da “per”

SI
INVAL
3 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi, sottolinea i 4 complementi di causa e
cerchia i 4 di fine.

1. Treni, sospesi per circa tre ore per una frana i collegamenti
Palermo-Messina. 2. Il formulario per la richiesta del visto di ingresso
va compilato per iscritto. 3. Per troppo tempo ho taciuto, per l’affetto
che provavo per voi. 4. L’oleodotto per il trasporto del greggio
attraverso lo stato del Dakota ha perso 795 mila litri di petrolio per un
incidente le cui ripercussioni saranno disastrose per l’ambiente.
5. Ricorda che la relazione va consegnata per il 31 del mese.
6. Per me l’hanno fatto per noia, più che per divertimento. 7. Per i
metalli vale lo stesso discorso: l’organismo usa per sé qualche metallo,
che serve per alcune attività enzimatiche.

4 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da per
adatti al contesto, seguendo le indicazioni tra parentesi.

1. La torre panoramica in costruzione sarà pronta


(compl. tempo det.): si innalzerà
(compl. estensione), e avrà un telescopio
turistico (compl. distributivo).
2. L’aspirina è piuttosto nociva (compl.
svantaggio): (compl. causa) è preferibile
assumerla dopo i pasti. 3. (compl.
causa) le mani le tremavano tanto che il ventaglio le cadde
(compl. moto a luogo). 4. Il giovane
attore era perfetto (compl. fine) del
protagonista, (compl. causa) da ribelle
un po’ sognatore. 5. (compl. tempo
cont.) sono andati in giro (compl. moto
per luogo) tutte le notti in cerca del pretesto
(compl. fine). 6. Quella mattina
I complementi indiretti

ricevette (compl. mezzo) l’avviso che era


indagato (compl. colpa), ma presto si
scoprì che semplicemente era stato preso
(compl. sost. o scambio).
7

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 14 I complementi indiretti


introdotti da “su” e
“tra/fra”
I COMPLEMENTI CON SU
compl. di tempo Vediamoci sul presto.
determinato
compl. di tempo Starà via sui dieci giorni*.
continuato
compl. di stato in luogo C’è un gattino sull’albero.
compl. di moto a luogo Si è arrampicato sull’albero.
compl. di modo Ma dici sul serio?
compl. di argomento Le ho regalato un libro sulle piante da giardino.
compl. di età Era una donna sui cinquant’anni*.
compl. di peso o misura Lo storione bianco pesa sui 200/500 chili*.
compl. di prezzo I primi costano sui 10-15 euro*.
compl. di stima Il terreno è stato valutato sui 100.000 euro*.
compl. distributivo Un bambino su sette soffre di deprivazioni materiali.
* in questi casi la preposizione su ha il significato di circa.

I COMPLEMENTI CON TRA/FRA


compl. partitivo Fra le sue amiche è la più simpatica.
compl. di tempo Tra due giorni si parte!
determinato
compl. di stato in luogo Era rimasto pizzicato tra la libreria e il muro.
I complementi indiretti

compl. di moto a luogo Torna tra noi!


compl. di moto per luogo Si fece largo fra i rami.
compl. di modo Ce l’ha raccontato tra i singhiozzi.
compl. di rapporto o E d’improvviso quel silenzio fra noi.
relazione
7 compl. di distanza Tra duecento metri prendere la prima uscita.

578

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Unità 14 - I complementi indiretti introdotti da “su” e “tra/fra”

SI
INVAL
1 COMPLETARE + LESSICO
· Completa le seguenti frasi con complementi introdotti da su o da

PER INIZIARE
tra/fra adatti al contesto, scegliendoli tra quelli in elenco.
su questo • fra i fiumi Tigri ed Eufrate • fra qualche anno • sui
diciassette anni • sul più bello • tra i due litiganti • su quattro

1. Scuola, esami di riparazione per uno studente


. 2. La sua attenzione viene attratta da
due ragazzi , fermi davanti al parcheggio.
3. Con questo nome si designava la fascia di terra situata
. 4. la
puntata s’interrompe e tu rimani lì con un palmo di naso.
5. il terzo gode.
6. mi trova pienamente d’accordo, sig.
Baldi. 7. Che ne dici se ne riparliamo ?

SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Nelle seguenti frasi sottolinea i complementi di luogo (8), poi
trascrivili nella tabella sottostante in base al tipo.

1. Sulle prime non riuscì a distinguere che cosa c’era sul soffitto…
2. Su di lui so poco o niente, tranne che fra loro non c’è mai stato
nulla. 3. Sali su questo autobus, scendi tra 5-6 fermate e sei arrivata:
dovrebbe metterci sui dieci minuti. 4. Tra gli anni Venti e gli anni
Trenta un misterioso pianista sui trent’anni fu visto suonare sul
Virginian, transatlantico sul quale pare fosse nato. 5. Nel tentativo di
tornare fra le braccia della sua amata, si addentrò tra le rovine della
città dei giganti, sui quali si raccontavano leggende agghiaccianti.
6. La balenottera, che può arrivare a pesare sulle 180 tonnellate, è il
più grande fra tutti gli animali viventi. 7. Tra un paio di chilometri la
strada fa una curva molto stretta, proprio al confine tra i due comuni,
e inizia ad arrampicarsi sulle pendici della montagna.

COMPL. STATO IN LUOGO COMPL. MOTO A LUOGO COMPL. MOTO PER LUOGO
I complementi indiretti

  

  

  

  
7

579

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

SI
INVAL
3 ANALIZZARE
·· Analizza tra parentesi i complementi introdotti da su o da
tra/fra.

1. Sul far ( ) della sera, sul terrazzo


( ), si confidarono tra i sussurri
( ) i loro sentimenti. 2. Fra gli astrofisici più
noti ( ) al mondo, è quello che ha sviluppato le
tesi più interessanti sui buchi neri ( ). 3. Sto
cercando su internet ( ) qualcuno che faccia
vestiti su misura ( ). 4. Fra qualche
anno ( ) tutte queste discussioni tra di noi
( ) ci sembreranno ridicole. 5. La sua villa
sul lago ( ) di Como è stata valutata sui
90 milioni ( ) di dollari. 6. Un ragazzo sui
vent’anni ( ) si fece largo tra la folla
( ) e cercò di salire sul palco
( ).

4 PRODURRE
· · · Per ognuno dei sintagmi dati, forma una frase in cui esso abbia il
valore indicato tra parentesi.

• sull’Himalaya:
(compl. stato in luogo) 

(compl. moto a luogo) 

(compl. argomento) 

• tra loro:
(compl. stato in luogo) 

(compl. moto a luogo) 


I complementi indiretti

(compl. moto per luogo) 

(compl. rapp. o rel.) 

7 (compl. partitivo) 

580

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LABORATORIO SI
INVAL
SUI TESTI

CRÊPES DOLCI E SALATE

P
er preparare le crêpes | iniziate rompendo le uova | e
versandole in una ciotola dai bordi alti. | Mescolate
accuratamente, | poi unite il latte e la farina. | Mescolate
energicamente con la frusta | fino a ottenere un composto
omogeneo, vellutato e privo di grumi. | A questo punto coprite
la ciotola con della pellicola alimentare trasparente | e lasciate
riposare per 30 minuti in frigorifero. | Scaldate una padella
antiaderente bassa, di acciaio o alluminio, | e ungetela con una
noce di burro. Quando la padella ha raggiunto la temperatura
necessaria, | versate un mestolo di impasto sufficiente | a
ricoprire la superficie della padella, | distribuendolo
uniformemente. | Dopo 1 minuto a fuoco medio-basso, dovreste
notare una leggera doratura, | e i bordi tenderanno a staccarsi:
| potrete girare la prima crêpe con una paletta. | Cuocete
l’altro lato per 1 minuto. | Trasferite la crêpe cotta su un
piatto da portata, | e ripetete questa operazione | fino a finire
l’impasto: | dovreste ottenere 8 crêpes, | pronte per essere
farcite.
Adattato da ricette.giallozafferano.it
I complementi indiretti

581

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

1 RICONOSCERE
· Nel testo della ricetta, già diviso in frasi, sottolinea tutti i
complementi indiretti (sono 23). Poi trascrivi qui sotto i quattro
complementi avverbiali.


2 ANALIZZARE
·· Analizza i complementi che hai individuato nella tabella
sottostante, trascrivendoli in base al tipo, come nell’esempio.

SPEC. MAT. PRIV. TEMPO TEMPO STATO MOTO MEZZO MODO QUAL.
DET. CONT. IN L. A L.

in una ciotola ✗
I complementi indiretti

582

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3 TR ASFORMARE
· · · Modifica le seguenti frasi tratte dal testo seguendo le
indicazioni tra parentesi, come nell’esempio. Attenzione: il
significato della frase deve rimanere invariato.
Es. Il cuoco aggiunge un pizzico di sale. → (con un compl. agente)
 Un pizzico di sale viene aggiunto dal cuoco.

1. La padella ha raggiunto la temperatura necessaria. → (con un


compl. causa efficiente)

2. Mescolate accuratamente, poi unite il latte e la farina. → (con un


compl. unione)

3. Scaldate una padella antiaderente bassa. → (con un compl.


qualità)

4 ANALIZZARE
·· Analizza tra parentesi i complementi in evidenza. In alcuni casi
è possibile più di un’interpretazione.

S
(
otto il bombardamento ripetitivo delle immagini
( ) riprese dalle telecamere
) avremmo così rimosso quelle del
nostro maggio personale, né celebre – una domenica nella
piazza ( ) della stazione, deserta, senza
viaggiatori e senza giornali in edicola – né glorioso – quando
avevamo avuto paura di restare senza soldi (ritirati in tutta
fretta ( ) dalla banca
( )), benzina e, soprattutto, cibo, e
avevamo riempito fino all’orlo il carrello del supermercato,
spinti da un’ereditata memoria ( )
della fame.
Era una primavera uguale alle altre, il mese d’aprile
( ) era stato piovoso, la Pasqua cadeva
alta. Avevamo seguito le Olimpiadi invernali e assistito alle
I complementi indiretti

medaglie di Jean-Claude Killy, letto Elisa, o la vera vita,


sostituito con fierezza ( ) la Renault 8
con una berlina ( ) della Fiat,
cominciato a studiare il Candido di Voltaire con gli alunni
( ) di terza dell’istituto tecnico, il tutto
7
prestando poca attenzione ai disordini

583

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

( ) nelle università parigine


di cui ( ) si parlava alla radio
( ). Sarebbero stati repressi, come al
solito. Ma la Sorbona chiudeva, le prove scritte del Capes
erano sospese, c’erano scontri con la polizia
( ). […] Vedevamo e ascoltavamo ciò
che non avevamo mai visto o ascoltato da quando eravamo nati,
ciò che non avremmo mai creduto possibile. Luoghi il cui
( ) utilizzo obbediva a regole rispettate
da sempre ( ), in cui erano autorizzati
soltanto determinati tipi di persone, università, fabbriche,
teatri, aprivano le loro porte a chiunque
( ), e vi ( ) si
faceva di tutto – discutere, mangiare, dormire, amarsi
– tranne ciò ( ) per cui
( ) erano stati predisposti. Non c’erano
più spazi istituzionali e sacri. Professori e studenti, giovani e
vecchi, colletti bianchi e tute blu parlavano tra loro
( ), le gerarchie e le distanze si
dissolvevano nella parola come per miracolo
( ).
Annie Ernaux, Gli anni, L’orma, Roma, 2015

5 TR ASFORMARE
· · · Riscrivi le seguenti frasi tratte dal testo aggiungendo, nella
posizione che ritieni più opportuna, un complemento adatto al
contesto che svolga la funzione indicata tra parentesi, come
nell’esempio.
Es. Ho rivisto il tuo amico. (+ compl. origine)
 Ho rivisto il tuo amico di Trieste.

1. Il mese d’aprile era stato piovoso (+ un compl. paragone)

2. Avevamo seguito le Olimpiadi invernali. (+ un compl. modo)


I complementi indiretti

3. Sarebbero stati repressi, come al solito. (+ un compl. agente)

4. Avevamo […] sostituito con fierezza la Renault 8 con una berlina


della Fiat. (+ un compl. qualità)
7 

584

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5. Ma la Sorbona chiudeva. (+ un compl. causa)

6. Non c’erano più spazi istituzionali e sacri. (+ un compl. stato in


luogo)

6 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa il testo con complementi adatti al contesto, seguendo
le indicazioni tra parentesi.

È di nuovo emergenza caldo, con temperature

addirittura superiori
(compl. peso o misura),
(compl.
paragone) dell’anno scorso. Il cambiamento climatico è un
argomento (compl. argomento)
si sente parlare sempre più spesso, i cui effetti sono avvertiti
(compl. causa efficiente)
(compl. partitivo). Contro un
dato oggettivo come l’aumento delle temperature c’è poco da
fare. (compl. concessivo), sono
possibili alcuni piccoli accorgimenti per sopportare il disagio
(compl. modo):
1. Non uscire (compl. moto da
luogo) nelle ore più calde.
2. Bere almeno un litro d’acqua
(compl. distributivo).
3. Consumare pasti leggeri.
4. Indossare indumenti leggeri,
(compl. qualità); proteggere la testa dal sole diretto
(compl. mezzo) e gli occhi con
occhiali (compl. fine).
5. In casa, chiudere le finestre
(compl. tempo cont.) per evitare il riscaldamento delle stanze.
6. (compl. fine) d’aria,
scegliere le ore notturne e le prime ore del mattino, in modo
che la casa si riempia (compl.
I complementi indiretti

abbondanza).
7. Limitare l’uso (compl.
specificazione) e di altri elettrodomestici che producono
calore: fornelli, ferro (compl.
fine), phon ecc.
7
8. Rinfrescare gli ambienti

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

(compl. mezzo), se necessario, evitando però di regolarli a


temperature troppo basse rispetto alla temperatura esterna.
9. Fare bagni o docce con acqua tiepida per abbassare la
temperatura corporea, evitando però bruschi sbalzi di
temperatura, che possono essere dannosi
(compl. svantaggio),
soprattutto (compl.
limitazione), cioè le due fasce d’età che hanno più difficoltà a
regolare la propria temperatura corporea.

7 TR ASFORMARE
·· A ognuno dei seguenti frammenti tratti del testo aggiungi un
complemento che svolga la funzione indicata tra parentesi, come
nell’esempio.

Es. È di nuovo emergenza caldo in tutta Italia (compl.


stato in luogo)

1. i cui effetti sono avvertiti (compl. avv.


modo)

2. consumare pasti leggeri (compl. tempo


cont.)

3. indossare indumenti leggeri, (compl.


materia)

4. fornelli (compl. mezzo)

5. evitando però (compl. modo) di regolarli


a temperature troppo basse

6. Fare (compl. avv. tempo) bagni e docce


con acqua tiepida

8 PRODURRE
· · · Scrivi un breve testo con alcuni consigli su come proteggersi dal
freddo, impiegando almeno: un compl. di materia, un compl. di
moto da luogo, un compl. di unione, un compl. di privazione e un
compl. di paragone.
I complementi indiretti

7


586

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ANALISI
LOGICA SI
INVAL
SUI TESTI

1 Svolgi l’analisi logica dei titoli dei film. Osserva l’esempio e poi
· continua sul quaderno.

Cantando sotto la pioggia • C’era una volta il West • Amami


teneramente • Lo chiamavano Trinità • Ho sposato una strega • Questa
volta parliamo di uomini • Tutti i ragazzi si chiamano Patrick • Ci
eravamo tanto amati • Tenera è la notte • La morte ti fa bella •
Liberaci dal male • Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare di
agosto • Io ballo da sola • Caterina va in città • L’amore è più freddo
della morte • Non ti muovere

(sogg.
 mancante)
cantando:
 pred. verb.
sotto
 la pioggia: compl. stato in luogo

2 Svolgi l’analisi logica delle seguenti “brevi storie tristi”, già


· divise in frasi, ignorando gli elementi in corsivo.

Mi sdraio sul divano. | Il telecomando è sul tavolo.

C’era una volta una pianta, | poi la regalarono a me.

La mattina presto la macchina a mia mamma. Nel pomeriggio,


me la ridà con il pieno di benzina. | È un diesel.

Esci dalla parrucchiera | e ti senti una star per due giorni. | Poi
ti lavi i capelli.

Ho fatto la lavatrice dei panni scuri con un fazzoletto di carta.

Per il troppo amore si abbracciavano così stretti | che anche


il loro amore rimase soffocato.

Sono in ufficio da 15 minuti | e ho già una fame | che per la


sete muoio dal sonno.

(io:
 sogg. sott.)
Mi
 sdraio: pred. verb.
sul
 divano: compl. moto a luogo

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

3 Svolgi l’analisi logica della filastrocca, già divisa in frasi,


· ignorando gli elementi in corsivo. Osserva l’esempio e poi
continua sul quaderno.

N inna nanna, ninna oh, questo bimbo a chi lo do? |


Lo darò all’Uomo Nero |
che lo tiene un anno intero. |
Lo darò all’Uomo Bianco |
che lo tiene | finché è stanco |
Lo darò al saggio folletto |
che lo renda un uomo perfetto!

(io:
 sogg. sott.)
questo
 bimbo: compl. ogg. + attr.

4 Svolgi l’analisi logica dei seguenti slogan pubblicitari, già divisi


· in frasi, ignorando gli elementi in corsivo. Osserva l’esempio e
poi continua sul quaderno.
1. La lavatrice vive di più con Calfort.

2. Ci sono cose | che non si possono comprare…

3. Locatelli fa le cose per bene.

4. Farei chilometri per una Camel.

5. Non ci vuole un pennello grande | ma un grande pennello.

6. Alle morbide Fruit Joy, tu resistere non puoi.

7. La potenza è nulla senza controllo.

8. “È nuovo?” | “No, (è) lavato con Perlana”.

9. Trony, non ci sono paragoni.

10. Scegli prodotti con poco imballaggio, | ricorda | che il mondo l’hai
avuto in omaggio.

11. Red Bull ti mette le ali.

12. Fate l’amore con il sapore.

13. Potevamo stupirvi con effetti speciali…


La
 lavatrice: sogg.
vive:
 pred. verb.
di
 più: compl. avv. tempo cont.
con
 Calfort: compl. mezzo

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5 Svolgi l’analisi logica delle barzellette, già divise in frasi,
· ignorando gli elementi in corsivo. Osserva l’esempio e poi
continua sul quaderno.

L ’altra mattina alle 7.30 hanno suonato alla porta. | Ho


aperto con un occhio chiuso e uno aperto. | Sulla porta
c’era mia suocera, | che mi ha detto: | “Posso restare qui una
settimana?”. | Io le ho risposto: “Certo”. | E ho chiuso la
porta.

Gennaro, guida turistica, conduce un gruppo di visitatori per le


ampie sale del museo di storia naturale | e mostra loro uno
scheletro di mammut di 15.008 anni. | Un visitatore gli chiede:
| “Come può conoscere con una tale precisione l’età del
mammut?”, | e Gennaro risponde: | “È semplicissimo! | Quando
sono entrato in questo museo come guida, otto anni fa, | mi
hanno detto | che aveva 15.000 anni”.

L’altra mattina: compl. tempo det.




alle 7.30: compl. tempo det.




hanno suonato: pred. verb.




6 Svolgi l’analisi logica del frammento di foglietto illustrativo,


·· già diviso in frasi, ignorando gli elementi in corsivo. Osserva
l’esempio e poi continua sul quaderno.

L egga attentamente questo foglio | prima di prendere questo


medicinale | perché contiene importanti informazioni per lei.
| Se desidera maggiori informazioni o consigli, | si rivolga al
farmacista. |
Fexallegra è un medicinale somministrabile per bocca, | che
contiene fexofenadina cloridrato, una sostanza con azione
antistaminica, | che serve | per trattare alcune forme di
allergia. | Fexallegra si utilizza negli adulti e negli adolescenti
dai 12 anni, per il trattamento dell’irritazione o
dell’infiammazione delle mucose del naso | causate dall’allergia
stagionale.

Adattato da farmaci.agenziafarmaco.gov.it/bancadatifarmaci/

(Lei:
 sogg. sott.)
Legga:
 pred. verb.
attentamente:
 compl. avv. modo

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

7 Svolgi l’analisi logica della pubblicità sottostante. Il testo è già


·· diviso in frasi. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

“Astuk”, l’ultima novità del nostro assortimento, è un pratico


astuccio in cotone di 21x34 cm. | È arrotolabile | e viene
chiuso facilmente da un laccetto con un fermacorda
trasparente. | Al suo interno troverai sei matite da disegno e
cinque matitoni colorati a sezione triangolare, | con i quali
potrai dare particolari sfumature a schizzi e disegni. | Oltre
alle matite, l’astuccio contiene una gomma e un temperino. | ll
tutto può essere tuo a soli 24 euro! | Chi lo acquisterà entro
domani | riceverà in omaggio un righello

Astuk:
 sogg.

8 Svolgi l’analisi logica del contratto di lavoro (ironico)


·· sottostante, già diviso in frasi, ignorando gli elementi in
corsivo. Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

1 - GIORNI DI MALATTIA
Non sarà più accettato il certificato medico come
giustificazione di malattia. | Se si riesce ad andare dal dottore
| si può benissimo andare al lavoro.

2 - GIORNI LIBERI E DI FERIE


Ogni impiegato riceverà 104 giorni liberi all’anno. | Si
chiamano sabati e domeniche.

3 - BAGNO
La nuova normativa prevede 3 minuti per le necessità
personali. | Poi suonerà un allarme, | si aprirà la porta | e
verrà scattata una fotografia. | Dopo il secondo ritardo in
bagno, la foto verrà esposta in bacheca.

4 - PAUSA CAFFÈ
Le macchine erogatrici di caffè/the saranno abolite. | Ai
lavoratori | che lo richiederanno, | all’inizio dell’orario di
lavoro sarà messa sulla scrivania una tazzina piena di buon
caffè/the caldo | che potranno bersi durante la pausa
comodamente sulle loro sedie | senza perdere tempo | a
raggiungere il distributore.

Vi ringraziamo per l’attenzione.


Adattato da www.fuoriditesta.it/

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Non
 sarà accettato: pred. verb.
più:
 compl. avv. tempo cont

9 Svolgi l’analisi logica dei due articoli della Costituzione


·· italiana, già divisi in frasi, ignorando gli elementi in corsivo.
Osserva l’esempio e poi continua sul quaderno.

Art. 17
I cittadini hanno diritto | di riunirsi pacificamente e senz’armi.
| Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è
richiesto preavviso. | Delle riunioni in luogo pubblico deve
essere dato preavviso alle autorità, […]
Art. 18
I cittadini hanno diritto | di associarsi liberamente, senza
autorizzazione, per fini | che non sono vietati ai singoli dalla
legge penale. |
Sono proibite le associazioni segrete e quelle | che perseguono,
anche indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di
carattere militare.

I cittadini: sogg.


hanno: pred. verb.




10 Svolgi l’analisi logica del frammento di poesia, già diviso in


·· frasi, ignorando gli elementi in corsivo. Osserva l’esempio e poi
continua sul quaderno.

U na notte sì
una notte no
ti sogno |
e nei miei sogni […]
sei bella e sorridente e tranquilla |
quasi sempre
vesti di scuro |
e mi racconti
cose di te
accadimenti
piccoli nuovi fatti felici |
e nei sogni
siamo sempre
all’aperto
un giardino
una strada
un cortile

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

un ponte
una piazza |
una notte sì
una notte no
ti sogno |
e nei sogni
per lo più
io taccio |
e ti ascolto |
e ti guardo |
tocca a te raccontare |
solo che
tu ti aspetti |
che prima o poi
anche io
dica qualcosa |
ma sto zittissimo |
e allora tu
a un certo punto
dici |
va bene | adesso devo andare ciao |
e io rimango lì solo
solo dentro il mio sogno
con tutto un senso di abbandono.
Adattato da Una notte sì una notte no, in www.guidocatalano.it.

Una notte sì una notte no: compl. tempo det.

11 Svolgi sul quaderno l’analisi logica del brano, ignorando gli


· · · elementi in corsivo. Il testo è già diviso in frasi.

L a domenica, effettivamente, arrivò Rebeca. […] | Aveva


fatto il penoso viaggio da Manaure con dei commercianti di
pellame | che avevano avuto l’incarico | di consegnarla insieme
a una lettera nella casa di José Arcadio Buendìa, | ma che non
poterono spiegare con precisione | chi era la persona | che
aveva chiesto loro il favore. | Tutto il suo bagaglio era
composto dal bauletto della roba, da una poltroncina a dondolo
di legno con fiorellini colorati dipinti a mano e da un sacco di
tela […]. | La lettera […] era scritta in termini molto
affettuosi da qualcuno | che continuava a volergli molto bene
nonostante il tempo e la distanza.
Gabriel García Márquez, Cent’anni di solitudine, Feltrinelli, Milano, 2005

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12 Svolgi sul quaderno l’analisi logica del testo, ignorando gli
· · · elementi in corsivo. Il testo è già diviso in in frasi.

O ltre al magnesio, fondamentale per la nostra salute è anche


il potassio, | che possiamo fornire al nostro organismo
mediante un’alimentazione sana. | Vediamo insieme alcuni degli
alimenti più ricchi di potassio.

Legumi secchi
Consuma almeno una volta alla settimana una zuppa a base di
legumi. | Per la preparazione, utilizza un frullatore invece del
classico passaverdure, | in modo da non escludere le bucce. |
Per assicurarti un buon apporto di potassio, | consuma i legumi
secchi con il loro liquido di cottura. |

Noci, nocciole, mandorle e pinoli


Possono essere inseriti quotidianamente nei tuoi pasti, | per
arricchire un contorno, un sugo per la pasta, una macedonia. |
Sgranocchiali come spuntino | quando ne hai voglia. | Se
pratichi uno sport di resistenza, | portane con te una bella
manciata | e masticali lentamente durante l’esercizio fisico.

13 Svolgi sul quaderno l’analisi logica del seguente brano,


· · · ignorando gli elementi in corsivo. Il testo è già diviso in frasi.

V ide la fosforescenza delle alghe del Golfo nell’acqua |


mentre remava in quella parte dell’oceano | che i pescatori
chiamavano il gran pozzo | perché vi era un salto improvviso di
più di mille metri | in cui si adunavano pesci di ogni genere a
causa del mulinello | creato dalla corrente contro le pareti
ripide del fondo dell’oceano. | Si concentravano qui gamberetti
e pesci da esca e a volte frotte di calamari nelle buche più
profonde, | che la notte salivano alla superficie | a far da
nutrimento a tutti i pesci | che passavano. | […] Mentre
remava | udì il suono tremolante dei pesci volanti | che
uscivano dall’acqua […]. | I pesci volanti gli piacevano molto |
ed erano i suoi migliori amici, sull’oceano. | Pensò con dolore
agli uccelli, specialmente alle piccole, delicate sterne nere, |
che volavano sempre in cerca di qualcosa | senza quasi mai
trovar nulla | e pensò: “La vita degli uccelli è più dura della
nostra, tranne per gli uccelli da preda, pesanti e forti. | Perché
sono stati creati uccelli delicati e fini come queste rondini di
mare | se l’oceano può essere tanto crudele?”
Adattato da Ernest Hemingway, Il vecchio e il mare, Mondadori, Milano, 2000

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LIVELLO 3 - Sintassi della frase semplice

14 Svolgi sul quaderno l’analisi logica del seguente brano,


· · · ignorando gli elementi in corsivo. Il testo è già diviso in frasi.

N el corso dei secoli la carta ha contribuito enormemente al


progresso, alla partecipazione dei cittadini alla vita
democratica e all’aumento del livello medio di cultura ed
educazione. | È un materiale | che non serve solo | per leggere
| e scrivere, | ma anche per confezionare prodotti | e serve
persino come materiale da costruzione.
L’invenzione della carta viene attribuita ai Cinesi. | Viene
infatti narrato | che nel 105 Tsai Lun, un dignitario della corte
imperiale, inventò il modo | di fabbricarla | partendo da
brandelli di stoffa usata.| Il segreto sarebbe passato
dall’Oriente all’Occidente attraverso gli Arabi, | ed è ormai
certo | che siano stati arabi i primi maestri dei cartai della
città di Fabriano, nelle Marche, uno dei più importanti centri di
fabbricazione di carta d’Europa. | Buona parte della carta |
usata oggi | è riciclata: | al posto di pasta di legno o di
cellulosa vergine si usa carta da macero.
Adattato da www.treccani.it/, Enciclopedia dei ragazzi (2005)

15 Svolgi sul quaderno l’analisi logica del seguente brano,


· · · ignorando gli elementi in corsivo. Il testo è già diviso in frasi.

L ’Italia non è sempre stato un paese d’immigrazione: | in


passato è stato soprattutto un paese | da cui si emigrava |
per cercare fortuna. | Tra le mete più ambite c’era l’America. |
Oggi Paola Melone racconta queste migrazioni, | non soltanto
descrivendone la storia e i luoghi, | ma intervistando chi |
discende dagli italiani | che sono partiti per gli Stati Uniti
molti anni fa. | L’autrice ricostruisce il contesto storico e
culturale della grande emigrazione, | che portò in America
gruppi di immigrati | provenienti dall’area mediterranea. |
L’atteggiamento xenofobo | assunto da parte delle autorità,
della stampa, e dell’opinione pubblica americana | si riversò
soprattutto su coloro | che provenivano dal Mezzogiorno, il
gruppo maggiormente bistrattato. | Attraverso accurate
interviste, l’autrice definisce i tratti dei giovani italoamericani
| che vivono a New York | e che discendono da quelle
generazioni | che affrontarono faticosamente il viaggio e
l’integrazione in un paese straniero, | facendo emergere alcuni
importanti fattori: | quali sono i vantaggi dell’italian ethnicity?
| Quali invece i pregiudizi | che questi giovani riscontrano
ancora oggi nella loro quotidianità?
www.francocesatieditore.com

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Livello 4

Sintassi
della frase
complessa
Missioni itaca.academy

Cerca
8 LA STRUTTURA DEL
PERIODO: PROPOSIZIONI Sintassi della frase complessa

PRINCIPALI, COORDINATE, La proposizione principale, i rapporti


di coordinazione e subordinazione,
SUBORDINATE 8
i tipi di coordinate

I gradi della subordinazione,


subordinate esplicite e implicite
9 LE PROPOSIZIONI
SUBORDINATE Le completive (soggettive, oggettive,
dichiarative, interrogative indirette),
discorso diretto e indiretto

Le proposizioni relative

Le circostanziali (temporali, locative,


causali, finali, consecutive)

9 Le circostanziali (modali, strumentali,


avversative, comparative e altre
proposizioni)

Le circostanziali (concessive e
condizionali) e il periodo ipotetico
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Missione
LA STRUTTURA DEL PERIODO: PROPOSIZIONI PRINCIPALI,
8 COORDINATE, SUBORDINATE

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online)


0% 10% 20% 30% 40% 50%
UNITÀ
La proposizione principale, i rapporti di
coordinazione e subordinazione, i tipi di
coordinate
I gradi della subordinazione, subordinate
esplicite e implicite
PERCENTUALE ERRORI

RISORSE esercizi
Cartaceo 16
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 7
da dove Unità online 353
vuoi unità online
Verifiche online 34
Itaca papers 30

falli
%
confronta i risultati
esercitare con la media nazionale

online
scegli
la tua verifica su carta

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 1
x La proposizione
principale, i rapporti
di coordinazione e
subordinazione, i tipi
di coordinate
La frase semplice e il periodo (o frase complessa)
Nella lingua possiamo trovare frasi semplici, ovvero frasi costituite da un unico predi-
cato, separate dalle altre frasi per mezzo di un segno di punteggiatura forte (punto fer-
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

mo, punto esclamativo, punto interrogativo, punto e virgola) e aventi un significato


compiuto da sole. Frasi di questo tipo in analisi del periodo sono chiamate proposizio-
ni indipendenti.
Girò gli occhi smarriti intorno alla stanza.

Spesso tuttavia le frasi semplici si combinano tra loro dando vita a un periodo o
frase complessa. Un periodo è l’insieme di una o più proposizioni collegate sintat-
ticamente tra loro. Esso è costituito da tante proposizioni quanti sono i predicati
presenti ed è separato dagli altri periodi per mezzo di segni di punteggiatura forti
(punto fermo, punto esclamativo, punto interrogativo, e in alcuni casi i due punti e
il punto e virgola).
Girò gli occhi smarriti intorno alla stanza | per vedere | di dove mai poteva essere
uscita quella vocina, | e non vide nessuno!

In questo caso, per esempio, il periodo è costituito da quattro proposizioni, una per
ognuno dei predicati presenti. Ricorda che il predicato può essere costituito da un
verbo attivo o passivo, semplice o composto, di modo finito (girò) o indefinito (vede-
re), da un verbo servile seguito dall’infinito (poteva essere uscita), da un verbo fraseo-
logico seguito dal gerundio o dall’infinito preceduto da preposizione (stava rincasan-
do, cercava di vedere), o da un verbo causativo seguito dall’infinito (Si fece prestare del
legno). In alcuni casi il predicato della proposizione è sottinteso (- Come ci andate? -
8
In treno. [= ci andiamo in treno]).

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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

La proposizione principale
Ogni periodo contiene una proposizione sintatticamente autonoma, cioè non dipen-
dente da altre frasi. Tale frase viene detta proposizione principale.
Girò gli occhi smarriti intorno alla stanza | per vedere | di dove mai poteva essere
uscita quella vocina, | e non vide nessuno!

La proposizione principale ha generalmente un senso compiuto da sola; tuttavia a volte


ha bisogno di un’altra proposizione che ne completi il significato.
Mi sento in forma | perché ho dormito 9 ore. (la principale ha un senso compiuto)
Sarà meglio | che ti riposi. (la principale ha bisogno di un’altra proposizione)

La proposizione incidentale
Una categoria a parte è quella delle proposizioni incidentali. Si tratta di frasi inserite
all’interno del periodo (per aggiungere un commento, una spiegazione, integrare l’in-
formazione data, attenuarne il senso) in forma di inciso, cioè senza legami sintattici con
le altre frasi. Le incidentali sono spesso racchiuse tra virgole, trattini o parentesi. Dal
punto di vista sintattico sono delle proposizioni indipendenti; da quello semantico non
hanno una vera e propria autonomia di significato.
Sua figlia, dicono, ha un carattere insopportabile.
Dal lato opposto una serie di arcate – dedusse Sherlock – conduceva ai binari.
Se non hai ancora capito (o hai fatto finta di non capire) non serve che te lo spieghi.

TIPI DI FRASI SEMPLICI


La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

ATTENZIONE

Come abbiamo visto nella missione 6 sulla frase semplice, le proposizioni


indipendenti e quelle principali possono essere classificate, in base al
messaggio che esprimono e alla forma che assumono, in enunciative (o
informative), interrogative, esclamative, volitive (imperative o esortati-
ve), desiderative (o ottative).

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Seleziona le frasi che sono periodi, o frasi complesse.
PER INIZIARE

1.  ’era una volta, molto tempo fa, una regina dai capelli d’oro di
C
nome Dora.

2.  e formiche in fila indiana si dirigevano dal rubinetto della


L
cucina verso la dispensa in fondo alla stanza.

3. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.

4. Quando arriverete la festa sarà già finita!

5. Sei senz’altro il migliore di tutti i migliori amici del mondo.


8

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Unità 1 - La proposizione principale, i rapporti di coordinazione e subordinazione, i tipi di coordinate

6.  ulvi, un paesino in provincia di Sassari ricco di tradizioni e


N
cultura eno-gastronomica, si trova a circa 500 metri dal mare.

7. Credo che menta.

SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Dividi i seguenti periodi in frasi semplici con una barretta e
scrivi da quante frasi sono composti.
1. Sorride anche quando tutto va male perché in genere ha già
pensato a chi dare la colpa. • frasi:

2. Trentatré trentini entrarono a Trento, tutti e trentatré


trotterellando. • frasi:

3. Gent.ma prof.ssa, le scrivo per informarmi sui prezzi dei corsi di


tedesco e per chiederle se ci sono ancora posti disponibili nel
gruppo di livello intermedio. • frasi:

4. Non provo nessun rancore nei suoi confronti, anzi non vedo l’ora
che mi scriva, in modo che possiamo vederci e parlare a tu per tu
di quel che è successo. • frasi:

5. Se non dovevamo fare gli spuntini di mezzanotte perché ci hanno


messo una luce nel frigorifero? • frasi:
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

6. Prendi la prima a sinistra, al primo semaforo gira a destra, poi


continua sempre dritto fino alla piazza, attraversala e dopo 200
metri trovi il teatro. • frasi:

7. Comunque se è d’aiuto puoi sempre dire che sono stato io a


chiedertelo. • frasi:

SI
INVAL
3 COMPLETARE E ANALIZZARE
·· + LE SS I CO
Completa con le proposizioni più adatte al contesto, scegliendole
tra quelle in elenco. Poi indica se si tratta di proposizioni
principali [P], indipendenti [IND] o incidentali [INC].
la salsa cubana nasce intorno alla metà degli anni ‘30 • bisognerebbe •
non mi spiego • ormai è evidente a tutti • non perderti il numero di
ottobre della nostra rivista • ha precisato l’astrofisico • chi l’avrebbe
mai detto?
P IND INC

1. La canzone

vinse il Festival e fece un record di incassi.


8

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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

2.
Discende principalmente dal Son, ma recepisce
elementi importanti da altri balli.

3. La prossima Superluna

apparirà il 7% più grande del solito e un po’ più


luminosa della media.

4.
come faccia a essere sempre in ritardo, se abita a
meno di cinque minuti a piedi dalla scuola!

5.
Ci troverai dibattiti interessanti, idee per il fine
settimana e vignette esilaranti.

6. Se non ci fossi,

inventarti.

7. Il razzismo nel nostro paese

ha raggiunto livelli allarmanti.

SI
INVAL
4 RICONOSCERE
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

·· Nei seguenti periodi sottolinea le proposizioni principali e


cerchia la proposizione incidentale (ce n’è una).

1. Il gioco finisce quando tutti gli shanghai sono stati raccolti dal
tavolo. 2. Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi. 3. Pur comprendendo le
ragioni esposte dal Comune di Pietrapaola, la Provincia di Cosenza è
determinata a iniziare i lavori. 4. E invece di riderci su – il senso
dell’umorismo evidentemente non è il suo forte – il ministro abusa
del suo potere denunciando il cognato per ingiuria. 5. Dimmi cosa
mangi e ti dirò chi sei. 6. Per quanto ne so, tutto ciò che vi hanno
raccontato è vero. 7. Quando hai finito di mangiare ci pensi tu a
lavare i piatti, per favore?

Le proposizioni coordinate e subordinate


A differenza della proposizione principale, le altre proposizioni del periodo non sono
indipendenti, bensì dipendono dalla proposizione principale o da altre proposizioni che
le reggono (dette appunto reggenti). A seconda del modo in cui tali proposizioni sono
collegate alla principale o ad altre proposizioni, svolgono la funzione di proposizioni
8
coordinate o proposizioni subordinate.

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Unità 1 - La proposizione principale, i rapporti di coordinazione e subordinazione, i tipi di coordinate

Le proposizioni coordinate sono unite alla proposizione reggente (che può essere la
principale o un’altra proposizione del periodo) per mezzo di una congiunzione coordi-
nante o di un segno di punteggiatura (generalmente una virgola) che le pone sullo stes-
so piano della reggente.
Chiude la porta | e scende le scale. (coord. alla princ.)
Gli disse | che era troppo tardi | e che non sarebbe più uscita. (coord. a una subord.)
Aprì il frigo, | lo trovò vuoto, | lo richiuse. (coord. alla princ.)

Le proposizioni subordinate si trovano rispetto alla reggente (principale o un’altra pro-


posizione) su un piano di dipendenza logica e grammaticale. Esse possono essere intro-
dotte da una congiunzione o da una locuzione congiuntiva subordinante, da una prepo-
sizione, da un pronome, o unirsi alla reggente senza elementi introduttivi.
Scende le scale | perché ha sentito un rumore.
Scende le scale | per andare al lavoro.
Scende le scale | che conducono alla segreta.
Scende le scale | canticchiando.

Mentre le proposizioni coordinate seguono sempre la proposizione reggente, quelle su-


bordinate possono trovarsi prima, dopo o al suo interno.
Gli ho promesso | che ci sarei andata | ma non ne ho voglia.
(la coordinata segue la reggente)
Alla fine non ci sono andata | perché non ne avevo voglia.
(la subordinata è posta dopo la reggente)
Visto che non ne avevo voglia, | alla fine non ci sono andata.
(la subordinata è posta prima della reggente)
Alla fine, | visto che non ne avevo voglia, | non ci sono andata.
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

(la subordinata è posta in mezzo alla reggente)

Tipi di proposizioni coordinate


Le proposizioni coordinate possono coordinarsi alla reggente in diversi modi:
• per mezzo di congiunzioni coordinanti (e, ma, però, quindi, eppure ecc.):
Sogno | o son desto?
• per asindeto o giustapposizione, cioè accostate per mezzo di virgole o, secondo
alcune grammatiche, due punti:
Entrò nel cerchio, | prese posto, | nessuno gli rivolse la parola.
• per polisindeto, cioè ripetendo, specie a scopo espressivo, la stessa congiunzione:
E allora si videro | e si riconobbero | e si sorrisero | e si avvicinarono l’uno
all’altra.

Le coordinate legate alla reggente per mezzo di congiunzioni coordinanti possono esse-
re distinte in diversi tipi:
• la coordinata copulativa è legata alla reggente da un rapporto di somma ed è
introdotta da una congiunzione copulativa, affermativa o negativa (e, né):
Cancellò la frase e la riscrisse.
8
Non so quanti anni avesse né come si chiamasse.

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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

• la coordinata disgiuntiva è legata alla reggente da un rapporto tale per cui ciascuna
delle due frasi esclude l’altra, ed è introdotta da una congiunzione disgiuntiva
(o, oppure, se no, altrimenti e raramente ovvero):
Ceniamo a casa o preferisci una pizza?
• la coordinata avversativa è legata alla reggente da un rapporto di contrapposizione,
ed è introdotta da una congiunzione avversativa (ma, però, bensì, tuttavia, eppure,
anzi, nondimeno, invece, ciononostante):
Si piega ma non si spezza.
Io userei massima discrezione, anzi starei proprio zitto.
• la coordinata correlativa è legata alla reggente in modo tale che una delle due
richiama strettamente l’altra, ed è introdotta da congiunzioni correlative (né… né,
non solo… ma anche, o… o, sia… sia):
Non solo mi ha ingannato, ma lo ha fatto anche nel peggiore dei modi.
Né ho parlato male di te né avrei motivi per farlo!
• la coordinata conclusiva è legata alla reggente da un rapporto di conseguenza, ed
è introdotta da una congiunzione conclusiva (quindi, dunque, perciò, pertanto,
allora, così):
Penso dunque sono.
Siamo in molti, pertanto fate interventi brevi perché possano parlare tutti.
• la coordinata esplicativa è legata alla reggente in modo tale da spiegare o precisare
il suo significato, ed è introdotta da una congiunzione esplicativa (cioè, ovvero, ossia,
vale a dire, infatti, difatti):
La definizione è applicabile in senso generale, cioè riguarda tutti gli oggetti di una
determinata specie.
Non ti preoccupare, finisce bene, infatti alla fine fanno la pace.
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

SI
INVAL
5 ANALIZZARE
· Analizza le frasi in evidenza indicando con una crocetta se sono
PER INIZIARE

coordinate [C] o subordinate [S].


C S
1. Il mio computer si blocca spesso e devo spegnerlo
con il tasto di accensione.

2. Non smetterò di cercarla finché non l’avrò


incontrata.

3. Ci hanno guardato come se fossimo due marziani!

4. Chi sa parli, altrimenti diventa complice.

5. Una frase dopo i due punti va in minuscolo,


a meno che non si tratti di discorso diretto.

6. Siamo lieti di comunicarle che il suo manoscritto


è stato selezionato.

7. Sogno o son desto?


8

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Unità 1 - La proposizione principale, i rapporti di coordinazione e subordinazione, i tipi di coordinate

SI
INVAL
6 RICONOSCERE
·· Nei seguenti periodi sottolinea le proposizioni principali e chiudi
fra parentesi le proposizioni coordinate.

1. Dopo aver spento la fiamma, fermate subito la cottura versando


nella pentola un bicchiere di acqua fredda, poi scolate gli spaghetti
versandoli in uno scolapasta. 2. Che cos’è quella cosa che si apre e si
chiude ma non è una porta? 3. Se continui a migliorare così
rapidamente, tra poco non avrò più nulla da insegnarti. 4. Che i
lemming si suicidino in massa gettandosi in acqua quando diventano
troppo numerosi, è una credenza popolare che non ha alcun
fondamento scientifico. 5. Continua pure a buttare il telecomando
invece di appoggiarlo delicatamente, così si rompe e dobbiamo
comprarne uno nuovo. 6. A dire il vero non me ne hai mai parlato né
gliel’ho mai chiesto direttamente. 7. Avrei bisogno che mi facessi un
favore, però se non puoi non preoccuparti. 8. Gli strati di sughero che
avvolgono il tronco lo rendono ignifugo, cioè lo proteggono dal fuoco.

SI
INVAL
7 ANALIZZARE
·· Analizza le proposizioni coordinate in evidenza indicando tra
parentesi se sono copulative [C], disgiuntive [D], avversative
[A], correlative [COR], conclusive [CON] o esplicative [E].

C D A COR CON E
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate


1. Mi dica il nome dell’azienda per la
quale lavora o ha lavorato.

2. Non riusciva a sentirmi, allora si


è avvicinato un po’.

3. Il televisore era di tipo monofonico,


vale a dire che disponeva di una
sola presa di ingresso audio.

4. Si comporta come il cane che non


mangia né lascia mangiare gli altri.

5. Questa volta non ci stuzzica con un


nuovo teaser, bensì ci immerge
nella memoria del passato.

6. Siamo stati battuti, ma


andiamo avanti.

7. Quindi adesso o mi dici la verità


o fingi meglio per favore.
8

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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

8 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa i periodi seguenti con proposizioni coordinate adatte al
contesto, seguendo le indicazioni tra parentesi.

1. Hai comprato un oggetto ma non l’hai ricevuto 

 ? Innanzitutto mettiti
in contatto con il venditore. (coord. disgiuntiva)

2. Siamo molto vicini all’Equatore, 

 . (coord. conclusiva)

3. Poco a poco Gabriele uscì dal suo bozzolo di diffidenza, 

 . (coord. esplicativa)

4. Quando sono stata in ospedale, Lucia non ha chiamato per sapere


come stavo 

 . (coord. copulativa)

5. Era considerato un ottimo allenatore, 

 . (coord. avversativa)

SI
INVAL
9 TR ASFORMARE
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

· · · Unisci le proposizioni principali con la giusta congiunzione


coordinante, poi indica che coordinata si è formata, come
nell'esempio.
Es. Mi regalano un CD di jazz. Io detesto il jazz.
→ Mi regalano un CD di jazz, ma io detesto il jazz
 (c. avv.)
1. Faceva caldo. Uscii a prendere aria.

 (c. )
2. Non ti ho interrotta. Non ti ho contraddetta.

 (c. )
3. Non sembri invecchiato. Ti vedo più giovane.

 (c. )
4. Scegli: accetti a queste condizioni. Rinunci.

 (c. )
5. Non volevo perderlo. Non gli ho detto niente.

 (c. )
8

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MAPPA
UNITÀ 1

LA FRASE COMPLESSA (O PERIODO)

È COSTITUITA DA

UNA PROPOSIZIONE UNA PROPOSIZIONE


CIOÈ
PRINCIPALE SINTATTICAMENTE AUTONOMA

PROPOSIZIONI POSTE SULLO


(EVENTUALI)
STESSO PIANO DELLA PROP.
PROPOSIZIONI CIOÈ REGGENTE
COORDINATE
(LA PRINCIPALE O UN'ALTRA)

PROPOSIZIONI POSTE SU UN
UNA O PIÙ PIANO DI DIPENDENZA LOGICA
PROPOSIZIONI CIOÈ E GRAMMATICALE RISPETTO
SUBORDINATE ALLA PROP. REGGENTE
(LA PRINCIPALE O UN'ALTRA)

(EVENTUALI) PROPOSIZIONI INSERITE NEL


PROPOSIZIONI PERIODO IN FORMA DI INCISO,
CIOÈ
INCIDENTALI PRIVE DI LEGAMI SINTATTICI
CON IL RESTO

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MAPPA
UNITÀ 1

LA PROPOSIZIONE COORDINATA

È UNA PROPOSIZIONE POSTA SULLO STESSO PIANO DELLA PROP. REGGENTE


(LA PRINCIPALE O UN'ALTRA)

SI COORDINA ALLA REGGENTE

PER MEZZO DI PER ASINDETO PER POLISINDETO


CONGIUNZIONI (PER MEZZO DI (RIPETIZIONE DELLA
COORDINANTI VIRGOLE) STESSA CONGIUNZIONE)

E PUÒ ESSERE

La donna pagò e
COPULATIVA INTRODOTTA DA E, NÉ
se ne andò.

O, OPPURE Vieni con noi o


DISGIUNTIVA INTRODOTTA DA
ECC. resti?

MA, PERÒ, Si piega ma non si


AVVERSATIVA INTRODOTTA DA
BENSÌ ECC. spezza.

E… E, NÉ... O taci o ci dici


CORRELATIVA INTRODOTTA DA
NÉ ECC. che sta succedendo.

QUINDI, Ha un alibi, quindi


CONCLUSIVA INTRODOTTA DA
DUNQUE ECC. non è stato lui.

È ignifugo, ossia è
CIOÈ,
ESPLICATIVA INTRODOTTA DA inattaccabile
OVVERO ECC.
dal fuoco.

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 2 I gradi della


subordinazione,
subordinate esplicite
e implicite
I gradi della subordinazione
Una proposizione principale non è mai dipendente da altre proposizioni e svolge unicamen-
te la funzione di reggente. Una proposizione subordinata, al contrario, è sempre dipendente
da un’altra proposizione e a sua volta può reggerne altre.

Una subordinata può dipendere dalla principale, da una coordinata o da un’altra subordi-
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

nata. Quando dipende direttamente dalla principale o da una coordinata alla principale è
detta subordinata di 1° grado. Se dipende da una subordinata di 1° grado o da una coordi-
nata a una subordinata di 1° grado, è una subordinata di 2° grado; se dipende da una subor-
dinata di 2° grado o da una coordinata a una subordinata di 2° grado, è una subordinata di
3° grado, e così via.
Rivelò (princ.) di essere scappata da casa (sub. 1° grado) per non dover sposare
l’uomo (sub. 2° grado) che suo padre aveva scelto per lei (sub. 3° grado).

Una reggente (sia essa principale, subordinata o coordinata) può “reggere” subordinate pri-
ve di legami tra loro: in questo caso, esse avranno lo stesso grado.
Avevo promesso all’uomo (princ.) che mi aveva fatto la soffiata (sub. 1° grado) che
non avrei rivelato il suo nome (sub. 1° grado).

Una proposizione coordinata ha pari grado della proposizione a cui è coordinata, sia essa
una principale, una subordinata o un’altra coordinata. A sua volta, essa può reggere una su-
bordinata o un’altra coordinata.
Gli bastarono pochi secondi (princ.) per rendersi conto (sub. 1° grado) che era in pericolo
(sub. 2° grado) e che questa volta nessuno sarebbe venuto (coord. alla sub. 2° grado) ad
aiutarlo (sub. 3° grado alla coord.).

I rapporti gerarchici di subordinazione e coordinazione possono generare strutture molto


varie e articolate. Osserva:
8
Quando vennero (sub. 1° grado) a prenderla (sub. 2° grado alla sub. 1° grado) e la

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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

condussero di fronte allo stesso giudice (coord. alla sub. 1° grado) che aveva visto in sogno
(sub. 2° grado alla coord.), si mise a urlare (princ.) e cercò di divincolarsi (coord. alla
princ.) dando strattoni ai suoi carcerieri (sub. 1° grado alla coord. alla princ.).

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni subordinate.
PER INIZIARE

1. L’ho sempre detto che mio marito ha una moglie meravigliosa!


2. Ci siamo comportati onestamente, perciò non abbiamo motivo di
nascondere nulla e vogliamo continuare a servire la causa della verità.
3. Arriva un momento in cui ti accorgi che non puoi tenere tutti i
vestiti su una sedia, quindi fatti coraggio e vatti a comprare un’altra
sedia. 4. Correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrò
cambiato in lei. 5. Così ho salvato il piccolo scarabeo che avevo
trovato in bagno mentre mi stavo facendo la doccia. 6. I cookie sono
file che vengono creati quando si visita un sito web e conservano la
“memoria” dell’interazione tra il PC e il sito. 7. Se il verbo è
intransitivo, cioè non ammette un complemento oggetto, useremo come
ausiliare il verbo “essere”. 8. Come puoi leggere sotto, il topic è stato
cancellato perché violava le condizioni legali del forum.

SI
INVAL
2 ANALIZZARE
·· Analizza i seguenti periodi, individuando la proposizione
principale, le eventuali coordinate e le subordinate. Delle
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

coordinate, indica a che cosa sono coordinate, e delle


subordinate specifica il grado di subordinazione. Puoi svolgere
l’analisi per esteso nelle righe vuote o con uno schema, sul
quaderno.

1. Con i tacchi camminava lentamente, facendo attenzione a non


inciampare e a non pestare la coda del vestito. 2. Mi dissero che in
montagna aveva nevicato così tanto che nessuno poteva più uscire da
casa sua. 3. Pur avendo acceso le luci anabbaglianti, possiamo
abbagliare gli altri se le lampade sono montate in maniera errata.
4. La palla era finita oltre il muro, così dovette arrampicarsi e saltare
dall’altra parte per recuperarla. 5. Quanto scendi ricordati di lasciare
qualche traccia nel bosco qua e là, altrimenti non troveremo la strada
per tornare indietro. 6. Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che
tutti gli altri posti erano occupati. 7. Si rivolse a me come se mi
conoscesse, ma io ero assolutamente certa che quella era la prima
volta che ci incontravamo.

8 

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Unità 2 - I gradi della subordinazione, subordinate esplicite e implicite

3 COMPLETARE
· · · Trasforma le seguenti frasi semplici in periodi aggiungendo,
nella collocazione che ti sembra più opportuna, le subordinate
indicate tra parentesi.

1. Si è trasferita a Pechino (+ una subordinata di 1° grado)


La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

2. Avevano paura (+ una subordinata di 1° grado e una subordinata


di 2° grado)

3. Lo zittì con un cenno della mano (+ due subordinate di 1° grado)

4. Si addentrarono nel bosco (+ due subordinate di 1° grado e una


subordinata di 2° grado)


8

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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

Subordinate esplicite e implicite


Dal punto di vista della forma, le proposizioni subordinate possono essere:
• esplicite, quando il loro predicato è un verbo di modo finito (indicativo,
congiuntivo, condizionale) o è costituito da un verbo servile, fraseologico o
causativo di modo finito, seguito da un infinito o da un gerundio. Possono essere
introdotte da una congiunzione o da una locuzione congiuntiva subordinante
(che, perché, quando, sebbene, anche se ecc.), da un pronome relativo (che, il quale,
chi, la cui ecc.), da un aggettivo o da un pronome interrogativo (quale, che cosa,
quanto ecc.):
L’ho avvisata appena sono arrivata.
È proprio quel che avrei fatto anch’io!
Mi chiedo che scusa troverà questa volta.
• implicite, quando il loro predicato è un verbo di modo indefinito (infinito,
participio, gerundio). Possono essere introdotte da una preposizione propria (di, a,
per ecc.), da una preposizione impropria (senza, nonostante ecc.) o da una locuzione
preposizionale (a furia di, prima di, invece di ecc.) con funzione di congiunzione, da
una congiunzione (pur), o non essere introdotte da alcun elemento:
Gli ho detto di aspettarmi.
Pur volendo, non potrei aiutarvi.
Da qualche tempo non compra più magliette fabbricate in Cina.

Nella maggior parte dei casi le proposizioni subordinate ammettono sia la forma impli-
cita sia quella esplicita:
Marta dice che non si ricorda nulla. (esplicita)
Marta dice di non ricordarsi nulla. (implicita)
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

[stesso soggetto nella subordinata e nella reggente]


Quando morì la madre, Laura lasciò tutto e partì. (esplicita)
Morta la madre, Laura lasciò tutto e partì. (implicita)
[soggetto diverso]

Per alcune tipologie di subordinate, tuttavia, per poter usare la forma implicita è neces-
sario che il soggetto della subordinata e quello della reggente coincidano.
Visto che era giù di morale, non è andato alla festa. (esplicita)
[stesso soggetto]
Essendo giù di morale, non è andato alla festa. (implicita)
Visto che era giù di morale, sono andata a trovarlo. (esplicita)
[due soggetti diversi]
forma implicita impossibile, a meno di specificare il soggetto nella subordinata
(Essendo Stefano giù di morale, sono andata a trovarlo.)

In alcuni casi la forma implicita è stilisticamente preferibile o addirittura obbligatoria, come


negli esempi che seguono.
Osserva:
Penso di essere una persona corretta.
(non *Penso che io sia una persona corretta.)
Giacomo lo fa solo per divertirsi.
8
(non *Giacomo lo fa solo affinché lui stesso si diverta.)

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Unità 2 - I gradi della subordinazione, subordinate esplicite e implicite

ANALISI DEL PERIODO


Per fare l’analisi di un periodo, cioè per individuare le funzioni delle varie frasi che
lo compongono e analizzare i loro rapporti, è necessario seguire i seguenti passi:

1. Dividere il periodo in proposizioni: è importante ricordare che a ogni predicato


corrisponde una proposizione, per cui il numero di proposizioni presenti in un
periodo sarà equivalente al numero di predicati. Una volta sottolineati i
predicati, occorre individuare gli elementi a essi collegati, in modo da
comprendere dove iniziano e dove finiscono le diverse proposizioni. Ricorda
che nella maggior parte dei casi le proposizioni sono introdotte da congiunzioni
o locuzioni congiuntive, preposizioni o locuzioni preposizionali in funzione di
congiunzione, aggettivi interrogativi o pronomi relativi o interrogativi. In
particolare, le congiunzioni e le locuzioni congiuntive non possono mai trovarsi
in mezzo a una proposizione, ma collegano sempre due proposizioni tra loro.
Tutti questi elementi connettivi fanno parte della proposizione che introducono.
Nel seguente esempio abbiamo sottolineato i predicati presenti, diviso il periodo
in proposizioni mediante barrette ed evidenziato i connettivi.
Quando aprì la cassaforte, | iniziò a sospettare | di essere stato ingannato
dall’uomo | che aveva fatto da basista, | ma ricacciò quel pensiero | per non
perdere la calma.

2. Individuare la proposizione principale, ovvero la frase sintatticamente


autonoma rispetto alle altre. Nel nostro esempio, la principale è la proposizione
evidenziata:
Quando aprì la cassaforte, | iniziò a sospettare | di essere stato ingannato
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

dall’uomo | che aveva fatto da basista, | ma ricacciò quel pensiero | per non
perdere la calma.

Individuare e analizzare le eventuali coordinate e subordinate: nel caso delle


coordinate, occorre specificare la proposizione a cui sono coordinate (principale,
subordinata o altra coordinata) e il loro tipo (copulativa, disgiuntiva, correlativa
ecc., vedi M8_U1); nel caso delle subordinate vanno specificati il grado di
subordinazione e il tipo di subordinata (soggettiva, oggettiva, relativa, causale
ecc., vedi M9). È bene specificare da che cosa dipende una subordinata quando
questa non è retta dalla subordinata di grado inferiore, ma da una coordinata
(es.: sub. 1° grado alla coord. copul.), o quando al grado inferiore esistono più
subordinate di pari livello (es.: sub. 2° grado alla sub. 1° grado causale).

L’analisi del periodo può essere eseguita in due modi: per esteso o per mezzo di uno
schema che metta in evidenza la struttura del periodo. L’analisi per esteso del perio-
do del nostro esempio è:
iniziò a sospettare: principale
Quando aprì la cassaforte: subordinata di 1° grado, temporale, esplicita
di essere stato ingannato dall’uomo: subordinata di 1° grado, oggettiva, implicita
che aveva fatto da basista: subordinata di 2° grado, relativa, esplicita
ma ricacciò quel pensiero: coordinata alla principale, avversativa
8 per non perdere la calma: subordinata di 1° grado, finale, implicita

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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

In una rappresentazione grafica o schema, i rapporti di coordinazione vengono


rappresentati in orizzontale e quelli di subordinazione in verticale. Una coordinata
andrà quindi collocata a destra della proposizione che la regge, e una subordinata
sotto la proposizione da cui dipende. Per esempio:

INIZIÒ A SOSPETTARE MA RICACCIÒ QUEL PENSIERO

PRINCIPALE COORD. ALLA PRINC.

QUANDO APRÌ DI ESSERE STATO PER NON PERDERE


LA CASSAFORTE INGANNATO LA CALMA
DALL'UOMO
SUB. 1° GRADO, SUB. 1° GRADO,
TEMP. ESPL. SUB. 1° GRADO, FIN. IMPL.
OGG. IMPL.

CHE AVEVA FATTO


DA BASISTA

SUB. 2° GRADO,
REL. ESPL.

SI
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

INVAL
4 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se le proposizioni subordinate in
PER INIZIARE

evidenza sono esplicite [E] o implicite [I].


E I
1. Questa notte ho sognato che volavo al di sopra
della città.

2. Contattatemi qualora foste ancora interessati.

3. Ora immaginate di essere in riva al mare.

4. Fatte le dovute distinzioni, è possibile riconoscere


punti in comune.

5. Se non ti chiamo subito non ti preoccupare.

6. Così imparano giocando.

7. Tolgo questa frase perché susciterebbe


troppe polemiche.

8. Li incrociò proprio mentre stavano uscendo


in tutta fretta.
8

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Unità 2 - I gradi della subordinazione, subordinate esplicite e implicite

SI
INVAL
5 RICONOSCERE
·· Nei seguenti periodi sottolinea le subordinate esplicite e chiudi
fra parentesi le subordinate implicite.

1. Davvero non ce la faceva a smettere di pensare che avrebbe vissuto il


resto della sua vita cercando di rimediare a quell’errore. 2. Scavate
dagli Etruschi, con pareti alte fino a 25 metri, le Vie Cave offrono uno
spettacolo molto suggestivo. 3. Malgrado fosse un giorno feriale, le
strade erano piene di gente che passeggiava e prendeva il caffè,
chiacchierando allegramente. 4. Quando la marea si ritirò, la ragazzina
percorse a piedi scalzi il bagnasciuga per raccogliere le conchiglie e gli
altri piccoli tesori che l’oceano aveva trascinato a riva. 5. E ti ripari
dall’imbarazzo che sta piovendo addosso, con un sorriso che allarghi
come un ombrello rotto. 6. Invece di chiuderti in casa a chattare con
sconosciuti, perché non vieni da me a giocare a Risiko? 7. Immagino che
abbiano valutato attentamente la situazione, prima di lanciare un’accusa
tanto grave. 8. Il vertice della FAO, conclusosi il 25 aprile, metteva a
fuoco tre grandi minacce globali.

SI
INVAL
6 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
· · · Indica tra parentesi se le subordinate in evidenza sono esplicite
o implicite. Poi trasforma quelle esplicite in implicite e
viceversa, come nell’esempio. Attenzione: in alcuni casi la
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

trasformazione non è possibile.

Es. Una volta inviata, una mail non si può più cancellare.
( implicita )

→ Una volta che è stata inviata.




1. Essendo arrivati tardi alla presentazione, non abbiamo trovato


posto a sedere. ( )

2. Ho realizzato di essere stato un po’ distante e sfuggente


negli ultimi tempi. ( )

3. L’edificio, che inizialmente era stato progettato come luogo di


culto, ha svolto numerosi e diversi ruoli. ( )

4. Gli studiosi ritengono che essi vaghino attorno a queste isole


8

613

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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

dal 2000 a.C.. ( )

5. Per il momento temo che non potrò darti alcuna risposta.


( )

6. Facendo un po’ di sport ti sentirai meglio. ( )

7. Faceva le parole crociate per ingannare l’attesa. ( )

8. Rincasando a piedi, notò che qualcuno lo seguiva. ( )

9. Anche se volessi, non potrei farci nulla. ( )

7 COMPLETARE E ANALIZZARE
· · · Trasforma le seguenti frasi semplici in periodi aggiungendo nella
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

giusta collocazione le subordinate indicate tra parentesi. Poi


analizza il grado delle subordinate che hai inserito.
1. Siamo lieti (+ una subord. esplicita e una subord. implicita)


2. Era così addormentata (+ due subord. esplicite)




3. Filippo non era ancora uscito da sotto il letto (+ due subord.


esplicite e una subord. implicita)


4. Bisognerebbe (+ tre subord. implicite)





8

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MAPPA
UNITÀ 2

LA PROPOSIZIONE SUBORDINATA

È UNA PROPOSIZIONE POSTA SU UN PIANO DI DIPENDENZA LOGICA E


GRAMMATICALE RISPETTO ALLA PROP. REGGENTE (LA PRINCIPALE O UN'ALTRA)

PUÒ ESSERE PUÒ AVERE

DI 1° GRADO FORMA ESPLICITA

QUANDO IL SUO
Non capiva (princ.) che PREDICATO È UN
cosa volessero da lei VERBO DI MODO
le persone FINITO
(sub. 1° grado).

Quando sono
allegra,
DI 2° GRADO ascolto la
musica.

Non capiva (princ.)


che cosa volessero da lei
le persone (sub. 1° grado) FORMA IMPLICITA
che aveva incontrato
quella mattina
(sub. 2° grado). QUANDO IL SUO
PREDICATO È UN
VERBO DI MODO
INDEFINITO

ECC.
Sono felice di
essere qui.

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LABORATORIO
SUI TESTI SI
INVAL

LE BUGIE SULLA SALUTE CHE MOLTI CREDONO VERE

1. “Sulle scottature metti il burro, | e passa tutto”. || In realtà


questo luogo comune non ha alcun fondamento medico. || Non solo
è inutile, perché il sollievo che dà dura poco, ma è anche
controproducente, perché potrebbe favorire le infezioni. È molto
meglio sciacquare la scottatura con acqua fredda e ricorrere alle
pomate apposite o, nei casi più gravi, recarsi al pronto soccorso.

2. “Non prendere freddo, altrimenti ti ammali”. Anche se raffreddori


e influenze aumentano leggermente con l’arrivo della brutta
stagione, non è il freddo che ci fa ammalare. Sono le sue
conseguenze. Le basse temperature riducono le riserve di muco
che di norma proteggono le vie respiratorie dai germi patogeni,
lasciandoci più esposti alle infezioni. Con il freddo passiamo più
tempo al chiuso, dove l’aria è spesso troppo secca e la ventilazione
è scarsa, quindi virus e batteri possono trasmettersi più
facilmente.

3. “Se cade qualcosa per terra, vale la regola dei cinque secondi”,
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

cioè puoi mangiare senza rischi un alimento rimasto a terra per


meno di 5 secondi. Questa convinzione è una semplificazione
eccessiva. Alcuni cibi sono raggiunti dai batteri in meno di un
secondo, perché il tempo non è il solo fattore che determina la
velocità di contaminazione.

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4. “Se mangi tanti spinaci diventi forte”. Anche questa è una
leggenda metropolitana. Gli spinaci contengono ferro, ma non ne
hanno in dosi così maggiori rispetto ad altri ortaggi o legumi.
Il falso mito nacque nel 1890, quando alcuni nutrizionisti
americani resero noto il contenuto di ferro delle verdure. Per un
banale errore di stampa - si mise una virgola al posto sbagliato -
agli spinaci fu attribuito un contenuto di ferro 10 volte superiore
al reale. L’errore fu scoperto dopo decenni, ma nel frattempo
Braccio di Ferro e il suo cibo preferito avevano conquistato il
mondo.

Adattato da Elisabetta Intini, Le bugie sulla salute che molti credono vere, www.focus.it,
27 novembre 2017

1 ANALIZZARE
· Dividi il testo dell’articolo in periodi e proposizioni. Segnala
con doppia barretta (||) la fine di un periodo o di una
proposizione indipendente e con una barretta semplice (|) la fine
di una proposione semplice. L’esercizio è avviato.

2 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Sottolinea le proposizioni principali e chiudi fra parentesi le
coordinate. Poi trascrivi le coordinate che hai individuato nella
tabella sottostante, in base al loro tipo.
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

COORD. COPULATIVA COORD. DISGIUNTIVA COORD. AVVERSATIVA

  

  

  

  

  

  

COORD. CORRELATIVA COORD. CONCLUSIVA COORD. ESPLICATIVA

  

  

  

  

  

8   

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LIVELLO 4 - Sintassi della frase complessa

3 RICONOSCERE
· Nell’articolo è presente una proposizione incidentale. Trascrivila
qui sotto.

4 ANALIZZARE
· · · Fai l’analisi dei paragrafi 2 e 3, specificando di ogni
proposizione se è la principale, una subordinata, una coordinata
o una proposizione indipendente. Delle subordinate specifica il
grado, e delle coordinate indica a che cosa sono coordinate.


La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

5 RICONOSCERE
·· Trascrivi le tre subordinate implicite dell'articolo.

1. 

2. 
8
3. 

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6 COMPLETARE + LESSICO
· · · Completa il testo con subordinate e coordinate adatte al
contesto, seguendo le indicazioni tra parentesi.

L
o ricordo come se fosse ieri. La notte di Natale del 2004
aveva nevicato moltissimo. Io mi ero alzata
(sub. 1° grado, espl.)
(sub. 1° grado, impl.)
(coord. alla princ., copul.). In cucina la
stufa era ancora spenta,
(coord. alla princ., concl.).
(sub. 1° grado, impl.),
mi avviai verso il salotto. Nella penombra dell’alba, l’albero si
stagliava maestoso e vagamente sinistro: sotto, erano
accatastati i regali per me,
(sub. 1° grado, espl.)
(sub. 2° grado, impl.). I pochi istanti, pieni di aspettativa ed
euforia trattenuta, (sub.
1° grado, espl.) (coord.
alla sub., copul.), erano per me i più belli di tutti.
La struttura del periodo: proposizioni principali, coordinate, subordinate

(sub. 1° grado, impl.),


essi avrebbero perso ogni interesse per me, per qualche ora
almeno. Da chiusi, invece, erano scrigni di promesse e
possibilità infinite,
(coord. alla princ., copul.): una bicicletta, un robot, un gioco
in scatola, ma anche – perché no? – un’astronave, un
sottomarino, un papiro egizio, un rinoceronte…

7 COMPLETARE
· · · Continua il testo dell’esercizio precedente usando almeno: una
proposizione indipendente; una incidentale; una coordinata
copulativa e una coordinata conclusiva.


8


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Missione

9 LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Gli argomenti sensibili (media nazionale su Itaca online)


0% 10% 20% 30% 40% 50%
UNITÀ
Le completive (sogg., ogg., dichiarative,
interr. indirette), discorso diretto e indiretto

Le proposizioni relative

Le circostanziali (temporali, locative, causali,


finali, consecutive)

Le circostanziali (modali, strumentali,


avversative, comparative e altre prop.)

Le circostanziali (concessive e condizionali)


e il periodo ipotetico
PERCENTUALE ERRORI

RISORSE esercizi
Cartaceo 49
parti lezione frontale Laboratorio sui testi 8
da dove Unità online 612
vuoi unità online
Verifiche online 72
Itaca papers 60

falli
%
confronta i risultati
esercitare con la media nazionale

online
scegli
la tua verifica su carta

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 1
x Le completive (soggettive,
oggettive, dichiarative,
interrogative indirette),
discorso diretto e
indiretto
Funzione e classificazione delle proposizioni
subordinate
Le proposizioni subordinate svolgono, all’interno del periodo, una funzione analoga a
quella che svolgono nella frase semplice elementi come il soggetto, il complemento ogget-
to, l’attributo, l’apposizione e i vari complementi indiretti, ovvero esse completano, deter-
minano o espandono il significato della proposizione reggente.

GLI ELEMENTI NELLA FRASE SEMPLICE E LE SUBORDINATE NEL PERIODO


elemento subordinata
nella frase semplice nel periodo
soggetto La loro vittoria era sub. soggettiva Era probabile che
probabile. vincessero.
compl. oggetto Temo la sua vendetta. sub. oggettiva Temo che si vendichi.

attributo Dici frasi insensate. sub. relativa Dici frasi che non
hanno senso.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

apposizione Ti presento Martina, sub. relativa Ti presento Martina, che


l’autrice del romanzo. ha scritto il romanzo.
compl. tempo Ci accamperemo al sub. temporale Ci accamperemo
tramonto. quando il sole
tramonterà.
compl. causa La strada fu chiusa per sub. causale La strada fu chiusa
le abbondanti piogge. perché aveva piovuto
9 molto.

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LIVELLO - 

In base alla loro funzione nel periodo, le proposizioni subordinate possono essere
divise in:
• completive (o argomentali, o complementari dirette), quando costituiscono un
completamento necessario affinché la reggente abbia un significato compiuto
• relative, quando espandono o determinano un nome o un pronome presente nella
reggente
• circostanziali (o avverbiali o complementari indirette), quando espandono il
significato della reggente specificando circostanze spaziali, temporali, causali ecc.

Le proposizioni completive
Vengono dette proposizioni completive (o complementari dirette) le subordinate che
costituiscono un completamento indispensabile della proposizione reggente, che senza
la completiva non avrebbe alcun senso compiuto. Di questo gruppo fanno parte: le pro-
posizioni soggettive, oggettive, dichiarative e interrogative indirette.

Le proposizioni soggettive
Le proposizioni soggettive svolgono la funzione di soggetto della proposizione reggente.
È necessario il suo intervento. (soggetto)
È necessario che intervenga. (prop. soggettiva)

Le proposizioni soggettive dipendono da:


• verbi impersonali o usati in modo impersonale, in particolare verbi di accadimento,
apparenza, convenienza (accade, succede, capita, sembra, pare, appare, risulta,
bisogna, occorre, conviene, basta ecc.) e verbi psicologici (piace, dispiace, preoccupa,
disturba, secca, preme ecc.), anche quando riferiti a un soggetto logico
Mi capita di perdermi.
A Gennaro dispiace che la festa finisca così presto.
La innervosiva non poter fare niente.
• verbi costruiti con il “si passivante”: si dice, si crede, si sa, si spera, si teme ecc.
Si spera che non ci siano ripercussioni.
• locuzioni costituite dal verbo essere in funzione di copula o da un altro verbo
copulativo + un nome, un aggettivo o un avverbio: è un peccato, è giusto, è meglio, è
possibile, è incredibile ecc.
In situazioni come questa, è un dovere mantenere la calma.
Sembra incredibile che siano già passati vent’anni.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Nella forma esplicita, la proposizione soggettiva è introdotta dalla congiunzione che


(o più raramente dalla locuzione il fatto che) e ha il verbo:
• all’indicativo, quando la reggente esprime certezza, obiettività
Mi sembra ovvio che abbiamo un problema.
Risulta che si è ammalata.
Era evidente che si stava arrampicando sugli specchi.
9 • al congiuntivo, quando la reggente esprime incertezza, ipotesi, possibilità,

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Unità 1 - Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette), discorso diretto e indiretto

apparenza, sentimenti (speranza, preoccupazione, timore ecc.), o implica una


valutazione soggettiva
Sembra che tu non abbia mai lavato un piatto in vita tua!
Sarà meglio che vi sbrighiate.
È mai possibile che tu sia sempre in ritardo?
Mi preoccupa il fatto che non sia ancora tornato.
• al condizionale, quando enuncia un fatto che dipende da una determinata condizione
o un evento futuro rispetto al tempo passato della reggente (futuro nel passato)
È possibile che non se accorgerebbe neanche. (sottinteso: se nessuno gli dicesse
niente)
Si sapeva che non ce l’avrebbe fatta. (futuro nel passato)

Quando la subordinata inizia con il verbo al congiuntivo, la congiunzione che può esse-
re sottintesa:
Pare che facciano sul serio.
Pare facciano sul serio.

Nella forma implicita, la proposizione soggettiva ha il verbo all’infinito, preceduto dal-


la preposizione di (e a volte: il fatto di) o impiegato da solo, a seconda dei casi:
È tempo di partire.
Mi sembra di essere tornata bambina!
A volte capita di prendere un abbaglio.
Bisognerà trovare una soluzione.
Il fatto di non vederli più mi riempie di tristezza.
Bastava dirlo!

Le proposizioni oggettive
Le proposizioni oggettive svolgono la funzione di complemento oggetto della proposi-
zione reggente o quella di un complemento a essa necessario.
Ha dichiarato la sua innocenza. (complemento oggetto)
Ha dichiarato di essere innocente. (subordinata oggettiva)

Le proposizioni oggettive dipendono da verbi e da locuzioni:


• di affermazione, enunciazione, comunicazione: dire, dichiarare, affermare, enunciare,
proclamare, comunicare, riferire, raccontare, sostenere, spiegare, scrivere, promettere,
confessare ecc.
• di opinione, ipotesi, dubbio: pensare, credere, ritenere, immaginare, supporre,
ipotizzare, dubitare, sospettare ecc.
• di percezione, conoscenza, ricordo: vedere, udire, percepire, notare, sentire, sapere
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

(quando non svolge la funzione di verbo servile), ignorare, ricordare / ricordarsi,


dimenticare / dimenticarsi, scoprire, accorgersi ecc.
• di speranza, volontà, desiderio, obbligo, permesso: volere, desiderare (quando non
svolgono la funzione di verbi servili), sperare, augurarsi, comandare, ordinare,
vietare, proibire, permettere, consentire ecc.
• di timore, gioia, stupore, dispiacere: temere, avere paura, rallegrarsi, meravigliarsi,
9 rammaricarsi ecc.

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LIVELLO - 

PROPOSIZIONI INTRODOTTE DA AMARE,


APPROFONDIAMO ADORARE, ODIARE, DETESTARE
Riteniamo siano da considerarsi proposizioni oggettive anche quelle introdotte dai
verbi amare, adorare, odiare, detestare (Adoro che mi diano ragione; Detestava fare il
turno di notte).
Pur simili – quando seguiti da infinito – ai verbi servili, tali verbi vengono tradizio-
nalmente considerati non servili, e quindi analizzati separatamente rispetto all’infini-
to che li segue. Quando questi verbi sono seguiti da un infinito da solo, quest’ultimo
viene generalmente considerato un verbo sostantivato con funzione di complemento
oggetto (Amo ballare). Quando invece l’infinito che li segue regge uno o più comple-
menti si preferisce considerarlo il predicato di una proposizione subordinata (Amo
ballare da sola sotto la pioggia).

ATTENZIONE PROPOSIZIONE SOGGETTIVA O OGGETTIVA?

Perché la proposizione sia oggettiva, è indispensabile che il verbo della


reggente sia usato in modo personale, cioè abbia un soggetto nella stes-
sa frase, espresso o sottinteso. Osserva:
Il comandante comunica ai passeggeri che l’aereo sta iniziando la
manovra di atterraggio. (prop. oggettiva)
Si comunica ai gentili passeggeri che stiamo effettuando la manovra
di atterraggio. (prop. soggettiva, reggente con “si passivante”)

Nella forma esplicita, la proposizione oggettiva è introdotta dalla congiunzione che e


può avere il verbo:
• all’indicativo, quando la reggente esprime certezza, obiettività. In particolare, è
obbligatorio con i verbi di affermazione, enunciazione, comunicazione e con quelli
di percezione, conoscenza, ricordo
Mi disse che aveva intenzione di andarsene.
Ho sentito che si sono lasciati.
Gli astronomi hanno scoperto che l’universo è in espansione.
• al congiuntivo, quando la reggente esprime opinione, ipotesi, dubbio, speranza,
volontà, desiderio, obbligo, permesso
Pensavo che dicessi sul serio.
Dubito che cambino idea.
Temono che sia troppo tardi.
Avevo paura che si fossero offese.
Voleva che glielo consegnassi di persona.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

PROPOSIZIONI OGGETTIVE: INDICATIVO O


APPROFONDIAMO CONGIUNTIVO?
Alcuni verbi appartenenti alle categorie che reggono l’indicativo richiedono – obbli-
gatoriamente o preferibilmente – il congiuntivo nella subordinata se hanno significa-
to negativo (ignorare, negare) o sono preceduti dalla negazione. Osserva:
Ho detto che avevano ragione.
9 Non ho detto che avessero (o avevano) ragione.

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Unità 1 - Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette), discorso diretto e indiretto

Ha affermato che non si è pagato alcun riscatto.


Ha negato che si sia pagato alcun riscatto.
Sapevo che si erano trasferiti.
Non sapevo / Ignoravo che si fossero (o si erano) trasferiti.
Ricordavo che era il tuo preferito.
Non ricordavo che fosse (o era) il tuo preferito.

• al condizionale, quando enuncia un fatto o una circostanza condizionata o un


evento futuro rispetto al tempo passato della reggente (futuro nel passato)
Credo che sarebbe meglio per tutti.
So che gli sarebbe piaciuto.
Avevano promesso che sarebbero venuti.

Quando il soggetto dell’oggettiva è sottinteso o è un pronome personale e il verbo è al


congiuntivo o al condizionale, la congiunzione che può essere omessa:
Non credevo che fosse ancora tanto in voga.
Non credevo fosse ancora tanto in voga.

In altri casi, per ragioni stilistiche il che può essere sostituito da come, cui seguirà un
verbo al congiuntivo:
Avrai certamente notato che è impossibile accontentare tutti.
Avrai certamente notato come sia impossibile accontentare tutti.

Nella forma implicita, la proposizione oggettiva ha il verbo all’infinito, preceduto dalla


preposizione di e in qualche caso dalla preposizione a, o impiegato da solo. La forma
implicita è possibile:
• quando il soggetto della proposizione reggente e quello della subordinata
coincidono
Pensavano di essere nel giusto.
Ammise di avere torto.
Impara ad ascoltare!
• quando il verbo della proposizione reggente è un verbo di comando, ordine,
permesso, e il soggetto della subordinata coincide con il complemento di termine o
con il complemento oggetto della reggente
Gli ordinò di tacere.
Ci costringe a sognare in un giardino incantato.
• quando il verbo della reggente è un verbo di percezione e il soggetto della
subordinata coincide con il complemento oggetto della reggente
Sentì abbaiare un cane. [= Sentì che un cane abbaiava]
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

(ma Sentì un cane abbaiare [= Sentì un cane che abbaiava] è una prop. relativa,
come vedremo in M9_U2).

Nei casi citati la costruzione implicita non solo è possibile, ma è anche tendenzialmente
preferibile e a volte obbligatoria. Osserva:
Crede di avere ragione.
(frase implicita preferibile, la variante esplicita Crede che ha ragione può generare
9
ambiguità – chi ha ragione? – e va evitata in un registro medio e formale)

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LIVELLO - 

Mi ha detto di darle questo.


(frase implicita obbligatoria, la costruzione esplicita *Mi ha detto che le dia questo
è scorretta)

Alcune subordinate oggettive sono introdotte da verbi intransitivi (accorgersi, meravi-


gliarsi ecc.) e non hanno pertanto funzione di complemento oggetto della reggente. Esse
svolgono una funzione analoga a quella che in analisi logica svolge il complemento in-
trodotto da di che abbiamo definito “complemento oggetto preposizionale”, considerato
da alcune grammatiche un complemento di specificazione. Queste proposizioni non
rispondono cioè alla domanda “Che cosa?”, ma alla domanda “Di che cosa?”. Possiamo
denominarle proposizioni oggettive indirette.
Si accorse (di che cosa?) [del fatto] che qualcuno la stava spiando.
Si è pentito (di che cosa?) di non esserci andato.

PROPOSIZIONI CON VOLERE, DESIDERARE,


ATTENZIONE PREFERIRE E SAPERE

Quando i verbi volere, desiderare, preferire e sapere (con il significato


di “essere in grado di”) sono seguiti da un infinito riferito allo stesso
soggetto, svolgono la funzione di verbi servili e vanno analizzati insieme
all’infinito, con il quale costituiscono un unico predicato:
Marco vuole imparare il russo.
Avremmo desiderato avere a disposizione il testo completo.
So farlo anche senza mani!
Preferisco rimanere a casa.

Volere, desiderare, preferire e sapere (con il significato di “conoscere,


venire a conoscenza”) introducono invece proposizioni oggettive (neces-
sariamente esplicite) quando il loro soggetto è diverso da quello del
verbo della subordinata:
Vorrei | che mi lasciassi in pace.
Laura desiderava | che i suoi figli fossero felici.
So | che avete cambiato casa.
Quasi quasi preferisco | che non vengano.

Nei casi in cui sono costruiti con il “si” passivante, possono introdurre
soggettive esplicite.
Non sempre si vuole | che i consumatori conoscano la verità.
Si sa | che l’educazione è un’impresa ardua.
Non si desidera | che si sappia.
Si preferisce | che i coefficienti siano tutti numeri interi.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

SI
INVAL
1 ANALIZZARE
· Indica con una crocetta se le proposizioni in evidenza sono
PER INIZIARE

soggettive [S] o oggettive [O] e se sono esplicite [E] o


implicite [I].
S O E I
1. Hai mai visto volare un elefante?
9

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Unità 1 - Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette), discorso diretto e indiretto

2. Ti auguro di trovare la tua strada.

3. In questi casi è preferibile usare


il congiuntivo.

4. Si accorsero che alcuni libri non erano


al loro posto.

5. Si pensa che risalgano alla stessa epoca.

6. È in casi come questi che bisogna andare


controcorrente.

7. Mi sembra sia passato un secolo!

8. Alcuni scavi hanno dimostrato che la civiltà


minoica collassò intorno al 1500 a.C.

SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Nei seguenti periodi sottolinea le proposizioni soggettive e chiudi
tra parentesi quelle oggettive. Attenzione: non tutti i periodi ne
contengono.
1. Era noto a tutti che il Presidente era solo un fantoccio nelle sue
mani. 2. Ti ho già parlato del regalo che voglio fare a Maria Luisa per
il suo compleanno? 3. Il regista ha dichiarato che sta pensando al
sequel del film ma che per ora non c’è nulla di sicuro. 4. Ti potranno
tagliare le ali, ma non potranno impedirti di volare. 5. Non sarà facile
dimenticare quel che è accaduto. 6. È severamente vietato introdurre
nella sala d’esame appunti, pubblicazioni e altri materiali di supporto
per il test. 7. Quindi tutto ciò che mi hai raccontato della tua vita e
della tua famiglia non era vero? 8. La professoressa di scienze ci ha
spiegato come il pavone maschio faccia la ruota per attirare
l’attenzione della femmina.

3 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
· · · Riscrivi le seguenti frasi sostituendo l’elemento in evidenza con
una proposizione subordinata, poi indica tra parentesi se si tratta
di una proposizione soggettiva o oggettiva, come nell’esempio.
Es. Non mi aspettavo il suo rifiuto.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

→ Non mi aspettavo che rifiutasse. (prop. ogg. )

1. Per il buon esito dell’iniziativa è indispensabile la vostra


partecipazione.

 (prop. )
9

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LIVELLO - 

2. Vorrei ribadire il mio sostegno alla candidatura di Giacometti.

 (prop. )
3. L'Europa attualmente non autorizza la coltivazione di soia
transgenica.

 (prop. )
4. Mi rattrista la mancata vittoria della mia squadra.

 (prop. )
5. Migliaia di fan attendevano con ansia il ritorno della band sul
palcoscenico.

 (prop. )
6. Perché non ammetti la tua colpevolezza?

 (prop. )
7. La divisione del partito in due fazioni contrapposte era
abbastanza prevedibile.

 (prop. )

Le proposizioni dichiarative
Le proposizioni dichiarative hanno la funzione di chiarire o specificare (“dichiarare”,
appunto) un elemento contenuto nella proposizione reggente. L’elemento che viene
chiarito può essere:
• un pronome dimostrativo
Questo mi stupisce, che mi chiami alle 4 del mattino.
• un nome:
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

һһ impiegato come “antecedente”


Solo una cosa vorrei ribadire, che io non ero al corrente dell’accaduto.
һһ direttamente legato alla subordinata
La notizia che sarebbero tornati seminò il caos.
Non hai la volontà di cambiare.
Avete la fortuna di volervi bene.
9 Ebbero la sensazione che qualcuno li stesse spiando.

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Unità 1 - Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette), discorso diretto e indiretto

Nei casi in cui non si lega direttamente a un elemento della reggente ma si riferisce a un
elemento enunciato in precedenza, la proposizione dichiarativa (esplicita o implicita) è
preceduta dalla virgola o dai due punti:
C’è una differenza fondamentale, cioè che loro hanno chiesto scusa.
Era quello il suo timore principale: di deludere le loro aspettative.

Nella forma esplicita la proposizione dichiarativa è introdotta dalla congiunzione


che, a volte rafforzata da un’altra congiunzione (cioè che, ovvero che, ossia che) e può
avere il verbo:
• all’indicativo, quando la reggente esprime certezza, obiettività, constatazione
Non sopporto l’idea che non la rivedrò più.
• al congiuntivo, quando la reggente esprime opinione, incertezza, speranza, volontà,
timore ecc.
Era la sua paura più grande: che gli amici non gli credessero.
• al condizionale, quando enuncia un fatto o una circostanza condizionata o un
evento futuro rispetto al tempo passato della reggente (futuro nel passato)
Ho pensato a quello che hai detto, cioè che sarebbe un’occasione sprecata.
Gioiva al pensiero che si sarebbero rincontrati.

Nella forma implicita ha il verbo all’infinito, preceduto dalla preposizione di o usato


da solo:
Aveva il rimpianto di non aver studiato pianoforte.
Ti scrivo questo nella speranza di rivederti presto.
È l’unica cosa che ti chiedo: (di) avere un po’ di pazienza.

Le proposizioni interrogative indirette


Le proposizioni interrogative indirette esprimono una domanda o un dubbio in modo
indiretto.
Si chiede perché non può essere sempre primavera.
(Perché non può essere sempre primavera?)
Non so quanti anni avesse allora.
(Quanti anni aveva allora?)

Le proposizioni interrogative indirette dipendono da verbi o locuzioni:


• di domanda: chiedere, domandare, interrogare ecc.
Mi chiedo che cosa voglia da noi.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

• di dubbio, incertezza o ignoranza: non sapere, dubitare, non essere sicuri, essere
incerti ecc.
Non so che dirti.
• di significato dichiarativo, quando presuppongo una domanda: dire, sapere,
dichiarare ecc.
Spiegatemi come avete fatto.
9
Non mi ha detto dove si trovava.

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LIVELLO - 

Possono dipendere anche da nomi o aggettivi di significato analogo:


Era incerta se accettare o meno.
Avevo qualche dubbio su come avrebbe reagito.

Sono introdotte da:


• congiunzioni come se, perché, quando, come, dove ecc.
Non capisco perché si siano arrabbiate
• pronomi o aggettivi interrogativi come chi, quale, che ecc.
Sai già chi verrà alla festa? Non so che scarpe scegliere

Nella forma esplicita le proposizioni interrogative indirette possono avere il verbo:


• all’indicativo, quando il verbo della reggente è all’imperativo o la subordinata,
perlopiù di tipo informativo, presenta un basso grado di incertezza
Ditemi perché vi siete comportate così.
Mi chiedo chi si crede di essere.
Può dirmi che ore sono?
• al congiuntivo, quando la subordinata presenta un più alto grado di incertezza
(linguaggio medio e formale)
Non sapevo chi fosse.
Ignorava dove si trovasse.
Mi chiedo che cosa le passi per la testa.
Non siamo sicuri che sia la cosa giusta.
• al condizionale, quando enuncia un fatto o una circostanza eventuale o attenuata, o
un evento futuro rispetto al tempo passato della reggente (futuro nel passato)
Mi chiedo che cosa dovrei fare.
Non si capiva se avrebbero votato a favore.

Nella forma implicita, che è possibile solo quando il soggetto della subordinata coinci-
de con quello della reggente, hanno il verbo all’infinito presente:
Non sapeva a chi raccontarlo.
Sono incerti se proseguire o meno.

PROPOSIZIONI INTERROGATIVE DIRETTE,


ATTENZIONE SOGGETTIVE O OGGETTIVE?

Molte proposizioni interrogative indirette sono introdotte dagli stessi


verbi che introducono le proposizioni soggettive e oggettive, e in ef-
fetti a ben guardare esse svolgono una funzione analoga a quella del
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

soggetto (Non si capisce chi sia), del complemento oggetto (Non capi-
sco chi sia) o di un complemento indiretto (Era in dubbio su come ri-
spondere).

Per distinguere le proposizioni interrogative da quelle soggettive e ogget-


tive, è importante ricordare che le proposizioni interrogative indirette:
• presuppongono sempre una domanda (Ignoro che ora sia → Che
9 ora è?)

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Unità 1 - Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette), discorso diretto e indiretto

• sono introdotte da elementi diversi da quelli che introducono le


soggettive e le oggettive: le congiunzioni quando, come, perché, se
ecc. e i pronomi e gli aggettivi interrogativi (che, quale, quanti, chi,
che cosa ecc.). Le proposizioni soggettive e oggettive esplicite sono
introdotte esclusivamente da che (congiunzione, mai pronome) o il
fatto che (e in alcuni casi come con valore di che)

Osserva:
Non sapevo che fosse stata lei. (prop. ogg.)
Non si sapeva che fosse stata lei. (prop. sogg.)
Non sapevo chi fosse stato. (prop. interr. indir.) [→ Chi è stato?]
Non si sapeva chi fosse stato. (prop. interr. indir.) [ → Chi è
stato?]
Dice che preferisce il gelato alla crema. (prop. ogg.)
Si dice che il gelato sia un’invenzione italiana. (prop. sogg.)
Dimmi che [pron. interr.] gusto preferisci. (prop. interr. indir.)
[→ Che gusto preferisci?]

PROPOSIZIONI COMPLETIVE: INDICATIVO


ATTENZIONE O CONGIUNTIVO?

Nelle proposizioni completive esplicite si alternano il modo indicativo e


quello congiuntivo. In alcuni casi, la scelta dipende dal modo in cui pre-
sentiamo un fatto o una circostanza: l’indicativo si può usare per pre-
sentarlo come certo, obiettivo; il congiuntivo per imprimergli una sfuma-
tura soggettiva o ipotetica:
Riteniamo che è l’opzione migliore.
Riteniamo che sia l’opzione migliore.

Spesso, tuttavia, la scelta tra indicativo e congiuntivo dipende dal tipo


di verbo o dalla costruzione impiegata nella reggente:
So che non l’ha fatto apposta. (non si dice *So che non l’abbia fatto
apposta)
È meglio che cambi mestiere. (andrebbe evitato *È meglio che cambia
mestiere)
Il punto è questo: che non so cosa fare. (non si dice *Il punto è
questo: che non sappia cosa fare)
Teme che la scoprano. (non si dice *Teme che la scoprono)
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

L’alternanza indicativo/congiuntivo dipende, infine, da una scelta di re-


gistro. Molti verbi ammettono entrambi i modi, ma la scelta dell’indica-
tivo è tipica del parlato informale, mentre in un linguaggio più sostenuto
è sempre preferibile il congiuntivo.
Non so chi è. (informale) / Non so chi sia. (formale)
Mi ha chiesto che cosa volevo. (informale) / Mi ha chiesto che cosa
volessi. (formale)
9 È bello che sei qui. (informale) / È bello che tu sia qui. (formale)

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LIVELLO - 

SI
INVAL
4 RICONOSCERE E ANALIZZARE
·· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni dichiarative e

PER INIZIARE
cerchia l’elemento che esse chiariscono. Poi indica se la
dichiarativa è esplicita [E] o implicita [I]. Attenzione: non tutti
i periodi ne contengono una.

1. Il cacciatore di taglie nutriva il sospetto che anche la sua amante


fosse un replicante. [ ] 2. Mi dissocio soprattutto per un motivo, che
non approvo affatto i suoi metodi. [ ] 3. Intuivo che i miei amici mi
stavano preparando una sorpresa, ma non potevo immaginare di che
cosa si trattasse. [ ] 4. Daniele sta prendendo in considerazione
l’idea di rivolgersi a uno psicanalista. [ ] 5. Il mistero è proprio
questo, che la prigioniera è scomparsa nel nulla senza forzare la
serratura né lasciare alcuna impronta. [ ] 6. Che cosa ve ne sembra
della nostra proposta di passare il Capodanno tutti insieme da noi in
montagna? [ ] 7. Ormai pare che non ci siano più dubbi da parte di
nessuno sulla bontà dell’esperimento. [ ]

5 ABBINARE + LESSICO
·· Collega le proposizioni principali di sinistra con la proposizione
più adatta tra quelle di destra, in modo da formare periodi di
senso compiuto. Poi trascrivi il periodo contenente
l’interrogativa indiretta e i due periodi contenenti dichiarative.

1. Avete la certezza… a. cioè che non abbia


cercato di fuggire.
2. Solo un dettaglio non
mi torna, … b. come sto!
3. A mie spese ho c. che non ci siano ostili
capito… sull’isola?
4. È stupendo… d. di non avere il pieno
controllo dei propri
5. E per giunta mi
dati personali.
chiedi…
e. che di voi non ci si
6. Due terzi della
può fidare.
popolazione
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

ritengono… f. avervi qui.

7. Bisogna… g. farla finita con


questa storia.

• periodo con prop. interr. indiretta: 


9

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Unità 1 - Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette), discorso diretto e indiretto

• periodi con prop. dichiarative:

1. 

2. 

SI
INVAL
6 RICONOSCERE
· Indica con una crocetta quali dei periodi seguenti contengono
una proposizione interrogativa indiretta e sottolineala.

1. Ho paura che non ci sia sufficiente pasta per tutti.

2. Hegel si domanda quale sia l’essenza della religione.

3. Hai mai sognato di sognare?

4. E se fosse tutta una trappola per incastrarci?

5. Ignoravano da dove provenisse quel frastuono.

6. Non riesco a immaginare chi potrebbe volere una cosa così.

7. Il bello è che non se n’è nemmeno accorta!

8. Chiedigli se hanno delle scatole di polistirolo che non usano.

9. Non mi ha detto perché era arrabbiata.

10. Tu credi di sapere tutto, no?

SI
INVAL
7 ANALIZZARE
·· Analizza le proposizioni in evidenza, indicando tra parentesi se
si tratta di soggettive, oggettive, dichiarative o interrogative
indirette.

1. Ricordati di comprare il latte quando passi dal supermercato.

( ) 2. Si sa che la gente dà buoni consigli, se non può

più dare cattivo esempio. ( ) 3. Mi capitava di scorgerlo

di sfuggita all’uscita dal lavoro. ( ) 4. Non sono in


LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

grado di dirti perché in quel momento rimasi in silenzio.

( ) 5. Così venne meno la convinzione di essere il

centro dell’universo. ( ) 6. Non sapeva davvero dove

sbattere la testa. ( ) 7. Pensa sempre di avere ragione.

9 ( ) 8. Il bello è proprio questo: che non siamo uguali e

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LIVELLO - 

spesso non siamo d’accordo su qualcosa. ( ) 9. Era

necessario che il voto fosse unanime. ( ) 10. Mi ha

chiesto se potevo accompagnarlo a fare compere. ( )

8 PRODURRE
· · · Per ogni proposizione, scrivi un periodo in cui essa abbia la
funzione indicata tra parentesi, come nell’esempio.
Es. • che stiano bene:

(prop. sogg.) È un miracolo che stiano bene.


(prop. ogg.) Spero che stiano bene.


(prop. dich.) Ho
 la speranza che stiano bene.

• che abbiano capito:

(prop. sogg.) 

(prop. ogg.) 

(prop. dich.) 

(prop. interr. ind.) 

• di cancellare il concerto:

(prop. sogg.) 

(prop. ogg.) 

(prop. dich.) 

9 COMPLETARE
· · · Completa ogni proposizione principale con due proposizioni, una
esplicita e una implicita, e analizzale, come nell'esempio.
Es. È bene

(espl.)  che venga a sapere.

essere flessibili in questi casi.


LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

(impl.)
✗ sogg.    ogg.    dich.    interr. indir.

1. Avevo la certezza
(espl.) 

(impl.) 

9 sogg.    ogg.    dich.    interr. indir.

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Unità 1 - Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette), discorso diretto e indiretto

2. A volte accade
(espl.) 

(impl.) 

sogg.    ogg.    dich.    interr. indir.

3. I suoi genitori temevano


(espl.) 

(impl.) 

sogg.    ogg.    dich.    interr. indir.

4. Gianluca non si era mai chiesto


(espl.) 

(impl.) 

sogg.    ogg.    dich.    interr. indir.

Discorso diretto e discorso indiretto


Per riferire le parole pronunciate da qualcuno, la lingua scritta e orale impiega princi-
palmente due modi:
• il discorso diretto consiste nel riportare esattamente le parole pronunciate, in modo
“diretto” e letterale. Generalmente nello scritto le frasi al discorso diretto sono
introdotte da verbi di “dire” (dire, affermare, chiedere, esclamare ecc.) e dai due
punti, e sono racchiuse tra virgolette o introdotte da un trattino
Allora mi ha detto: «Dobbiamo parlare».
Improvvisamente esclamò: – Torno indietro!
– Non vi muovete! – ci gridarono i due rapinatori.
• il discorso indiretto riferisce invece il contenuto delle parole o dei pensieri di
qualcun altro o di sé stessi in modo indiretto, cioè riformulandoli in una
proposizione subordinata. Invece di citare le parole dette o pensate, quindi, chi parla
le integra nel proprio discorso, adattandole in vari modi
Allora mi ha detto che dovevamo parlare.
Improvvisamente esclamò che sarebbe tornata indietro.
I due rapinatori ci gridarono di non muoverci.

Nell’analisi del periodo, le frasi formulate al discorso diretto sono proposizioni indi-
pendenti o periodi, mentre le frasi al discorso indiretto sono proposizioni subordina-
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

te, oggettive o interrogative indirette.


Così pensai: (prop. indipendente) «È il momento buono». (prop. indipendente)
Così pensai che era il momento buono. (prop. sub. oggettiva)
Sorridendomi mi hanno chiesto: (periodo) «Hai fame?». (prop. indipendente)
Sorridendomi mi hanno chiesto se avessi fame. (prop. sub. interrogativa indiretta)

Nel passaggio dal discorso diretto al discorso indiretto, la frase subisce alcune modifi-
9
che dovute essenzialmente alla diversa struttura sintattica (da proposizione indipendente

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LIVELLO - 

a subordinata), al cambiamento del soggetto (quando chi parla e chi riferisce le sue parole
non coincidono) e alla diversa prospettiva spaziale e temporale. In particolare:
• spariscono i due punti e le virgolette, e vengono impiegati connettivi per introdurre
la subordinata (che, se, dove ecc.): Dice: «Va bene» → Dice che va bene
• i pronomi personali, gli aggettivi e i pronomi possessivi e i verbi di 1a e 2a pers.
diventano di 3a pers., singolare o plurale: Allora confessò: «Sono stata io a vendere la
nostra casa» → Allora confessò che era stata lei a vendere la loro casa
• quando la narrazione è al passato, il dimostrativo questo, pronome o aggettivo,
diventa quello: Disse: «In questo momento mi sento un po’ confuso» → Disse che in
quel momento si sentiva un po’ confuso
• gli avverbi di luogo qui e qua diventano lì e là: Dice: «Aspettatemi qui» → Ci dice di
aspettarlo lì
• quando la narrazione è al passato, gli avverbi di tempo ieri, oggi, domani, … fa
diventano il giorno precedente / il giorno prima, quel giorno, il giorno seguente / il
giorno dopo, … prima: Il bimbo chiese: «Che cosa facciamo domani?» → Il bimbo
chiese che cosa avrebbero fatto il giorno successivo
• i vocativi e le interiezioni vengono omessi o parafrasati: Da lontano mi gridò: «Ehi!
Luca, ciao! Che cosa fai da queste parti?» → Da lontano mi chiamò e mi salutò, poi mi
chiese che cosa facessi da quelle parti
• i tempi e i modi verbali si adattano a quelli della reggente. Se la narrazione è al
presente, i verbi del discorso indiretto (forma esplicita) rimangono invariati. La
stessa cosa avviene, a volte, con la reggente al passato prossimo. Se la narrazione è al
passato (remoto, imperfetto o, in alcuni casi, prossimo) i verbi del discorso indiretto
vanno adattati. Ecco i cambiamenti possibili, nel caso di subordinate oggettive
esplicite.

I VERBI DEL DISCORSO DIRETTO E INDIRETTO


discorso diretto discorso indiretto
reggente al presente Giulia dice: «Studio arabo». Giulia dice che studia arabo.
Giulia dice: «Ho studiato Giulia dice che ha studiato
arabo». arabo.
Giulia dice: «All’epoca studiavo Giulia dice che all’epoca
arabo». studiava arabo.
Giulia dice: «Studierò Giulia dice che studierà
arabo». arabo.
reggente al passato Giulia disse / diceva: «Studio Giulia disse / diceva che
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

arabo». studiava arabo.


Giulia disse / diceva: «Ho Giulia disse / diceva che aveva
studiato arabo». studiato arabo.
Giulia disse / diceva: «All’epoca Giulia disse / diceva che
studiavo arabo». all’epoca studiava arabo.
Giulia disse / diceva: «Studierò Giulia disse / diceva che
9 arabo». avrebbe studiato arabo.

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Unità 1 - Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette), discorso diretto e indiretto

Quando i soggetti della reggente e della subordinata oggettiva coincidono, quest’ul-


tima può avere anche forma implicita (di + infinito presente o passato):
Giulia dice / dirà / ha detto / disse di studiare arabo.
Giulia dice / dirà / ha detto / disse di aver studiato arabo.

Quando il verbo della reggente è chiedere/domandare o chiedersi/domandarsi, il ver-


bo dell’interrogativa indiretta può essere al modo congiuntivo o indicativo.

DISCORSO DIRETTO E DISCORSO INDIRETTO CON CHIEDERE E DOMANDARE / CHIEDERSI E DOMANDARSI


discorso diretto discorso indiretto
reggente al presente Mi chiedo: «Fa bene?». Mi chiedo se faccia / fa bene.
Mi chiedo: «Ha fatto bene?». Mi chiedo se abbia fatto / ha
fatto bene.
Mi chiedo: «Faceva bene?». Mi chiedo se facesse / faceva
bene.
Mi chiedo: «Farà bene?». Mi chiedo se farà bene.
reggente al passato Mi chiedevo / chiesi: Mi chiedevo / chiesi se facesse /
«Fa bene?». faceva bene.
Mi chiedevo / chiesi: «Ha fatto Mi chiedevo / chiesi se avesse
bene?». fatto / aveva fatto bene.
Mi chiedevo / chiesi: «Faceva Mi chiedevo / chiesi se facesse /
bene?» . faceva bene.
Mi chiedevo / chiesi: «Farà Mi chiedevo / chiesi se avrebbe
bene?» . fatto bene.

Nel passaggio al discorso indiretto, le frasi con verbi all’imperativo diventano general-
mente subordinate oggettive implicite introdotte da di:
Gli ordinò: «Seguimi!» → Gli ordinò di seguirlo.
– Sedetevi! – ci disse con un sorriso. → Con un sorriso, ci disse di sederci.

10 A N A L I Z Z A R E E T R A S F O R M A R E
·· Indica se i seguenti periodi sono formulati al discorso diretto
PER INIZIARE

[D] o indiretto [I], poi volgi quelli al discorso diretto al


discorso indiretto e viceversa, come nell’esempio.
D I
Es. Mi urlò che la cena era pronta. ✗
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

→ Mi urlò: «La cena è pronta!»

1. Alla frontiera mi chiesero quanti giorni avessi


intenzione di fermarmi.


9

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LIVELLO - 

2. Non mi avevano detto che avrei dovuto


superare un test.

3. Il medico le disse: «Signorina, è sana come


un pesce!».

4. Eppure Ben ieri mi ha giurato che non è stato lui.

5. Mia nonna ripeteva sempre: «Un giorno ti


ricorderai delle mie parole».

6. Quel giorno mi chiesi: «Sei mai stato davvero


felice prima d’ora?».

7. All’improvviso sente una voce che gli dice:


«Apri gli occhi e vieni avanti. Qui non c’è niente
da temere».

11 T R A S F O R M A R E E A N A L I Z Z A R E
· · · Volgi il seguente testo al discorso indiretto, inserendo nuovi
verbi introduttori laddove è necessario. Nel passaggio si
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

genereranno diverse proposizioni subordinate: indica se si tratta


di proposizioni oggettive o interrogative indirette.

D all’alto della roccia su cui era appollaiato, il drago disse a


Betty – Avvicinati! Poi le chiese, quasi ruggendo: – Chi
sei? Che cosa ti ha portato nella nostra terra?
Quando lei, piena di terrore, balbettò – Sono la figlia della
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Unità 1 - Le completive (soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative indirette), discorso diretto e indiretto

signora di Ponente: è stata mia madre a mandarmi qui, a


Draconia… – l’enorme serpente alato scoppiò a ridere, con
grande sgomento della ragazzina. – Gertrud non finisce mai di
stupirmi! Non sapevo che avesse una figlia, e così coraggiosa!
– esclamò. Poi fissandola con occhi di fuoco ma anche, le
parve, carezzevoli, le domandò: – Che cosa possiamo fare noi
draghi per la gente di Ponente? Avete avuto qualche problema
con i Titani?
Riconfortata, Betty disse tutto d’un fiato: – Ci attaccheranno,
nel giro di due settimane, forse di meno, e non abbiamo
scampo. Tre giorni fa mia madre ha radunato i sapienti e ha
detto loro «Solo i draghi possono salvarci!». Poi mi ha inviata
da te. Sono venuta per chiedervi il vostro aiuto.


LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE


9

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MAPPA
UNITÀ 1

LA PROPOSIZIONE SUBORDINATA

COMPLETA, DETERMINA O ESPANDE IL SIGNIFICATO DELLA REGGENTE


(LA PRINCIPALE O UN'ALTRA)

IN BASE ALLA SUA


FUNZIONE PUÒ ESSERE

COMPLETIVA PUÒ ESSERE


COSTITUISCE UN
COMPLETAMENTO NECESSARIO
QUANDO AFFINCHÉ LA REGGENTE SOGGETTIVA
ABBIA UN SIGNIFICATO
COMPIUTO OGGETTIVA

DICHIARATIVA

INTERROGATIVA
INDIRETTA

RELATIVA

ESPANDE O DETERMINA UN NOME


QUANDO
O UN PRONOME DELLA REGGENTE

CIRCOSTANZIALE

ESPANDE IL SIGNIFICATO PUÒ ESSERE


DELLA REGGENTE
SPECIFICANDO TEMPORALE
QUANDO
CIRCOSTANZE SPAZIALI,
TEMPORALI, CAUSALI
ECC. LOCATIVA

ECC.

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MAPPA
UNITÀ 1

LA PROPOSIZIONE SOGGETTIVA

SVOLGE LA FUNZIONE DI SOGGETTO DELLA REGGENTE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
CHE, IL FATTO CHE + Si dice che torneranno.
CON INDICATIVO, CONGIUNTIVO, Sembra (che) stiano
CONDIZIONALE arrivando.

IMPLICITA

DI, IL FATTO DI + INFINITO /


CON Capita di confondersi.
SOLO INFINITO

LA PROPOSIZIONE OGGETTIVA

SVOLGE LA FUNZIONE DI COMPL. OGGETTO DELLA REGGENTE


O DI UN COMPLEMENTO A ESSA NECESSARIO

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
Mi confessò che
CHE, COME + INDICATIVO, voleva tornare.
CON
CONGIUNTIVO, CONDIZIONALE Credo (che) sia
pericoloso.

IMPLICITA

DI, A + INFINITO / Pensate di


CON
SOLO INFINITO trasferirvi?

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MAPPA
UNITÀ 1

LA PROPOSIZIONE DICHIARATIVA

CHIARISCE O SPECIFICA UN NOME O UN PRONOME DELLA REGGENTE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
CHE, CIOÈ CHE ECC. È questo il punto, che non
+ INDICATIVO, lo so.
CON
CONGIUNTIVO, L’idea che l’avrebbe
CONDIZIONALE perso la rattristava.

IMPLICITA

DI + INFINITO / È tutto ciò che ti chiedo, di


CON
SOLO INFINITO non farmi domande.

LA PROPOSIZIONE INTERROGATIVA INDIRETTA

ESPRIME UNA DOMANDA O UN DUBBIO IN MODO INDIRETTO

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
SE, COME, PERCHÉ ECC.,
CON CHI, QUALE, CHE ECC. Non so come ti
+ INDICATIVO, CONGIUNTIVO, chiami.
CONDIZIONALE

IMPLICITA
SE, COME, PERCHÉ ECC.,
CON Non so dove
CHI, QUALE, CHE ECC.
prenotare.
+ INFINITO PRESENTE

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 2 Le proposizioni relative


Le proposizioni relative
Le proposizioni relative hanno una funzione analoga a quella che svolgono nella frase
semplice l’attributo e l’apposizione.
A volte ha atteggiamenti irritanti. (attributo)
A volte ha atteggiamenti che irritano. (prop. relativa)
Cervantes, autore del Don Chisciotte, aveva perso la mano sinistra in battaglia.
(apposizione)
Cervantes, che scrisse il Don Chisciotte, aveva perso la mano sinistra in battaglia.
(prop. relativa)

Esse determinano o espandono un nome o un pronome presente nella reggente, detto


antecedente, al quale sono legate per mezzo di un pronome relativo, preceduto o meno
da preposizione (che, il quale, cui, chi, di cui, con le quali, dove ecc.).
Dove sono finite le chiavi che erano nel cassetto?
antecedente
Sono persone sulle quali si può sempre contare.
antecedente

APPROFONDIAMO RELATIVE RESTRITTIVE O ESPLICATIVE?


Alcune subordinate relative forniscono un’informazione indispensabile per com-
prendere il significato della reggente e per determinare l’antecedente. Per questo sono
dette restrittive. Osserva l’esempio:
Ho letto il libro che mi avevi consigliato.
(= ho letto proprio il libro che mi avevi consigliato, non un libro qualunque; la
relativa identifica l’antecedente il libro, distinguendolo da altri elementi della
stessa categoria, ovvero da altri libri)
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Altre subordinate relative forniscono un’informazione non indispensabile, accesso-


ria: espandono cioè il significato dell’antecedente, ma non lo determinano, infatti po-
trebbero essere omesse senza alterare il significato della reggente. Tali relative sono
dette esplicative. Osserva:
Ho letto il suo ultimo libro, che ha venduto migliaia di copie.
(l’informazione fornita dalla relativa è aggiuntiva, e non serve a identificare
9 l’antecedente il libro)

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LIVELLO - 

Il valore restrittivo o esplicativo delle relative è segnalato dalla presenza o meno della
virgola prima della relativa:
• la relativa restrittiva non è separata dalla reggente per mezzo di virgola
• la relativa esplicativa richiede la virgola, subito prima o, nel caso in cui la relativa sia
inserita all’interno della reggente, prima e dopo, a mo’ di inciso
La presenza o meno della virgola può attribuire alla stessa frase un significato diverso,
restrittivo o esplicativo. Osserva:
Le lettere che non avevano mittente non arrivavano a destinazione.
(= non arrivavano a destinazione le lettere senza mittente; le altre sì: restrittiva)
Le lettere, che non avevano mittente, non arrivavano a destinazione.
(= tutte le lettere di cui si sta parlando non arrivavano a destinazione; esse peraltro
non avevano mittente: esplicativa)

Nella forma esplicita, le proposizioni relative possono avere il verbo:


• all’indicativo, quando presentano un fatto come reale, certo
Ho finito il libro che mi avevi prestato.
Non sopporto chi mente.
Si avvicina la data della gara per la quale ci prepariamo da cinque anni.
Ci vediamo nel bar dove lavora Antonio.
• al condizionale, quando presentano un fatto come condizionato, incerto o attenuato,
o enunciano un evento futuro rispetto al tempo passato della reggente (futuro nel
passato)
E Carmine, che avrebbe tanto voluto parlare, non osò aprire bocca.
Era un libro di cui si sarebbe parlato molto in futuro.
• al congiuntivo, in alcune relative improprie (vedi pagina 647)
Cerco qualcuno che mi presti gli appunti di storia.
Chi non fosse d’accordo, è pregato di dirlo.

Nella forma implicita, possono avere il verbo


• al participio presente o passato:
Le persone richiedenti asilo verranno ospitate nei locali dell’associazione.
(= che richiedono asilo)
Ricordò aneddoti ed esperienze vissute nella sua lunga carriera.
(= che aveva vissuto nella sua lunga carriera)
• all’infinito:
һһ introdotto dalle preposizioni a o da
Fu il primo ad arrivare. (= che arrivò)
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Queste sono le camicie da lavare. (= che devono essere lavate)


һһ introdotto da un pronome
Hai un amico a cui chiedere?
Cerco un posto dove stare tranquilla.
һһ introdotto da un verbo di percezione
Sentì una porta sbattere. (= Sentì una porta che sbatteva)
ma attenzione:
9
Sentì sbattere una porta (= Sentì che una porta sbatteva) è una prop. oggettiva.

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Unità 2 - Le proposizioni relative

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni relative e cerchia

PER INIZIARE
l’antecedente nella proposizione principale, come nell’esempio.
Es. Era un signore alto e allampanato, che avevo già visto da
qualche parte.
1. È una pista perfetta, su cui passeresti la vita a sciare. 2. Tu che
pensi che tutto quello che ti succede giri intorno a te: fatti vedere,
magari è labirintite. 3. Il commissario ha dichiarato che la storia
presenta ancora molti punti oscuri su cui fare chiarezza. 4. Pare che
questo amalgama di noci, frutta e zucchero sia stato introdotto dagli
arabi giunti in Puglia nel IX secolo. 5. Dimmi almeno la lettera con cui
comincia e ti giuro che non ti farò altre domande! 6. Al canile c’erano
diversi cuccioli meticci dagli occhi spaventati, tra i quali trovammo la
meravigliosa palla di pelo bianca e marrone che poi abbiamo adottato.
7. Calcola l’area della superficie laterale e totale di un prisma
dall’altezza di 9 cm, che ha per base un triangolo i cui lati misurano
rispettivamente 13 cm, 14 cm e 15 cm.

SI
INVAL
2 RICONOSCERE
·· Nei seguenti periodi, sottolinea le relative esplicite e chiudi tra
parentesi quelle implicite. Attenzione: non tutte le frasi
contengono una proposizione relativa.
1. In genere si pensa che le persone taciturne abbiano tante cose da
dire, ma mi sa che questo non vale per tutte. 2. Se mi avessi detto che
non sapevi a chi lasciare la tua gatta ti avrei proposto di tenerla io.
3. Le talee piantate questa primavera hanno finalmente le foglie e
nuovi germogli che nascono dai lati, ma per il momento nessuna
fioritura. 4. Valentina Tereshkova, cosmonauta nata a Maslennikovo, in
Russia, nel 1937, fu la prima donna a volare nello spazio. 5. Chi ti
accarezza oltre quel che suole, di sicuro ingannar ti vuole. 6. Dalla
vergogna per essere stata scoperta non sapeva davvero più che faccia
fare. 7. Sulle riviste di moda trovo modelli a cui ispirarmi per poter
creare abiti originali ma sempre in linea con le tendenze del momento.

SI
INVAL
3 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

·· Indica con una crocetta se le proposizioni relative in evidenza


sono esplicite [E] o implicite [I], poi trasforma le relative
esplicite in implicite e viceversa.
E I
1. Temo che non ci sia niente che si possa fare.


9

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LIVELLO - 

2. Queste in basso nella cartina sono le Alpi Marittime


Settentrionali, comprendenti i territori di Mondovì
e di Cuneo.

3. Gli italiani che emigrarono nelle Americhe tra


il 1880 e il 1910 furono diversi milioni.

4. Il primo che viene scoperto deve contare nel turno


successivo e trovare gli altri.

5. Il locale dispone di seggioloni e di menu pensati


espressamente per i più piccoli.

6. A volte si ha bisogno di un posto dove sentirsi liberi


di sbagliare.

7. Il rimpianto per tutte le parole mai dette mi


sta logorando.

4 TR ASFORMARE
·· Unisci tra loro le coppie di proposizioni indipendenti in modo da
formare dei periodi costituiti da una principale e una relativa,
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

come nell’esempio.
Es. Ho un’amica stupenda. Passo con lei tutte le mie vacanze.
 → Ho un’amica stupenda, con cui passo tutte le mie vacanze.

1. Cecilia ha un grave difetto. Se ne vergogna molto.


9

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Unità 2 - Le proposizioni relative

2. Era una statua impressionante. I suoi occhi sembravano vivi.

3. L’italiano si è sviluppato a partire dal latino. Da quest’ultimo


deriva la maggior parte delle parole italiane.

4. Finalmente siamo andati a vedere il suo ultimo spettacolo.


Ne avevamo sentito parlare molto bene.

5. Cala il sole dietro le creste dei monti. Oltre quei monti si estende
la Valsugana.

6. Mia madre è una donna forte. Dietro i suoi modi schivi e gentili si
nasconde una determinazione infaticabile.

7. Conservi ancora quella conchiglia bianca? L’avevamo raccolta sulla


spiaggia durante il nostro viaggio in Sicilia.

Le subordinate relative improprie


Vengono chiamate relative improprie proposizioni relative caratterizzate da una parti-
colare sfumatura di significato (causale, finale, consecutiva ecc.) che le avvicina alle
proposizioni circostanziali corrispondenti (vedi M9_U3, U4, U5). Per opposizione, le
proposizioni relative prive di sfumature di significato particolari vengono anche dette
relative proprie.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

In particolare, le relative improprie possono avere valore:


• temporale
Ho incontrato Marta che tornava a casa. (= mentre tornava a casa)
• finale
Cerco qualcuno che mi aiuti a sbrigare la corrispondenza. (= affinché mi aiuti…)
• causale
9
Tu che lavori in questo settore dovresti saperlo. (= visto che lavori…)

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LIVELLO - 

• consecutivo
Vorrei un amico che mi capisca davvero. (= tale da capirmi davvero)
• concessivo
L’imprenditore, che dichiarava solo 40.000 euro all’anno, aveva una società da un
milione di dollari a Panama. (= anche se dichiarava solo…)
• condizionale
Chi volesse maggiori informazioni, può mandare un’email alla redazione. (= se
qualcuno vuole…)

Le proposizioni relative improprie di valore consecutivo, finale e condizionale hanno il


verbo al modo congiuntivo: la loro particolare sfumatura di significato è, pertanto, più
esplicita e riconoscibile. Nel caso delle proposizioni di valore temporale, causale e con-
cessivo, che hanno verbi al modo indicativo (e in rari casi condizionale) come le relati-
ve proprie, il carattere “improprio” deve essere invece desunto interamente dal contesto.

ATTENZIONE LE PROPOSIZIONI RELATIVE-CONCESSIVE

Un tipo particolare di proposizioni relative improprie è costituito dalle


proposizioni relative introdotte da aggettivi o pronomi indefiniti come
qualsiasi, qualunque, chiunque, checché o dalle congiunzioni dovunque /
ovunque, comunque, seguiti da verbo al congiuntivo. Queste frasi hanno
generalmente un forte significato concessivo, motivo per cui possono
essere definite proposizioni relative-concessive.
Qualsiasi cosa ti dica, è una bugia.
Daremo una maglietta omaggio a chiunque la voglia.
Checché se ne dica, è un pallone gonfiato.
La seguirò ovunque vada.
Comunque finisca, sarà stato un successo.

NAVIGARE IN RETE
Itaca è una WEB APP, o applicazione web, cioè un’applicazione acces-
sibile e fruibile attraverso un qualche tipo di rete, come Internet. È bene
non confondere app e web app per almeno un paio di motivi:
• dal punto di vista dell’uso le differenze tra questi due tipi di
software sono relativamente piccole, ma è pur vero che le app
possono essere totalmente indipendenti dalla rete
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

• dal punto di vista tecnico invece le differenze sono significative,


infatti la webapp è scritta per funzionare attraverso un browser su
tutti i sistemi operativi, mentre le app vengono riscritte per ogni
sistema operativo; il vantaggio è che puoi usarla da qualsiasi
dispositivo senza installare nulla

Ricorda: visto che le webapp dipendono dalla rete, quando usi Itaca devi
9 avere una connessione stabile, con cavo o WiFi (senza fili).

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Unità 2 - Le proposizioni relative

SI
INVAL
5 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· · · Nei seguenti periodi, sottolinea le relative proprie e chiudi tra
PER INIZIARE
parentesi quelle improprie. Nel caso delle relative improprie,
indica il loro valore tra parentesi (temporale, causale, finale,
consecutivo, concessivo, condizionale).

1. Vorrei dire a tutti quelli che mi seguono sui social network: «Ma
dove stiamo andando?» ( ) 2. Si è appassionata a un
genere di romanzi che un anno fa non avrebbe degnato di uno sguardo.
( ) 3. Li hanno beccati che cercavano di dileguarsi a
bordo di una Fiat Punto. ( ) 4. Devo dire che per me è
difficile trovare scarpe che non mi facciano male ai piedi.
( ) 5. Questa è precisamente l’ultima cosa che direi se
qualcuno mi chiedesse il suo aiuto. ( ) 6. Cerchi un
programmatore che sviluppi soluzioni informatiche di qualità per
piccole e medie imprese e professionisti? ( ) 7. La
sorpresa fu tale che persino Laura, che ha sempre la battuta pronta,
questa volta se ne stava muta come un pesce. ( )
8. Ricordo di aver visto un mentalista che indovinava il nome degli
amici delle persone del pubblico facendo domande che non c’entravano
niente. ( ) 9. Chi fosse interessato a ricevere il
bollettino con le nostre offerte può scrivere all’indirizzo sottostante.
( ) 10. Mi fido solo di Natasha, che non rivelerebbe un
segreto nemmeno sotto tortura. ( )

6 CORREGGERE
·· Nei seguenti periodi sono presenti alcuni errori nella costruzione
delle relative. Sottolineali e riscrivi le frasi corrette nelle righe
che seguono. Attenzione: non tutte le frasi contengono errori.

1. Alla fine la notizia che ti avevo parlato era una bufala, avevi
ragione tu. 2. Avremmo bisogno di pareri esperti sui quali fare
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

affidamento in questo progetto, che è stimolante quanto complesso.


3. Come posso far capire a qualcuno che mi piaccia che ho un interesse
nei suoi confronti senza sembrare troppo invadente? 4. Chi torna da
un viaggio non è mai la stessa persona, che è partita. 5. È questo
l’obiettivo dell’indagine conoscitiva sugli indici di ascolto sui mezzi di
comunicazione di massa, che i risultati sono stati pubblicati
9

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LIVELLO - 

dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. 6. Ho sempre sognato


di vivere in una casa in cui l’unico rumore è quello degli uccellini la
mattina. 7. Gli esseri umani hanno una temperatura corporea di circa
37 °C, al di sopra dei quali essa viene considerata febbre. 8. La torta
della zia che abbiamo mangiato a Natale è stata fatta seguendo una
ricetta segreta. 9. Chiunque desidera contattare telefonicamente i
Servizi Lavori Pubblici e Urbanistica potrà farlo durante l’orario
pomeridiano dalle ore 15.00 alle ore 17.30 chiamando il numero che
annotiamo di seguito. 10. Gennaro, che la sua golosità era quasi
proverbiale, si era spazzolato tutti i cioccolatini, che erano rimasti.

7 PRODURRE
· · · Scrivi dei periodi seguendo le indicazioni date.
1. Con una relativa propria esplicita introdotta da “per la quale”.

2. Con una relativa propria esplicita introdotta da “le cui”.

3. Con una relativa propria implicita con il verbo al participio passato.

4. Con una relativa impropria con valore consecutivo.


LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

5. Con una relativa impropria con valore temporale.


9

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MAPPA
UNITÀ 2

LA PROPOSIZIONE RELATIVA

DETERMINA O ESPANDE UN NOME O UN PRONOME DELLA REGGENTE


(ANTECEDENTE)

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
Passami la penna che è
sul tavolo.
CHE, IL QUALE, A CUI Luigi, che è molto
CON + INDICATIVO, goloso, ha finito il
CONGIUNTIVO, cioccolato.
CONDIZIONALE Questo è il luogo da cui
provengono.

IMPLICITA
Le persone
SOLO PARTICIPIO appartenenti al club
PRES. O PASS. / ricevono una tessera.
CON A, DA, PRONOME, Questi sono i vestiti da
VERBO DI PERCEZIONE lavare.
+ INFINITO Non ti avevo sentito
uscire.

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MAPPA
UNITÀ 2

LA PROPOSIZIONE RELATIVA IMPROPRIA

È UNA RELATIVA CON UNA PARTICOLARE SFUMATURA DI SIGNIFICATO

PUÒ AVERE VALORE

TEMPORALE L'ho vista che rincasava.

FINALE Cerco un idraulico


che mi ripari il guasto.

CAUSALE Lei, che ha molta esperienza,


saprà cosa fare.

Vorrei innamorarmi di qualcuno


CONSECUTIVO
di cui valga la pena.

CONCESSIVO Ovunque tu vada, non verrò con te.

Chi volesse prenotare la cena


CONDIZIONALE può mandarci una email.

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 3 Le circostanziali
(temporali, locative,
causali, finali, consecutive)
Le proposizioni circostanziali
Vengono dette proposizioni circostanziali le subordinate che espandono la frase da cui di-
pendono mediante precisazioni relative alle circostanze (il luogo, il tempo, la causa, il fine
ecc.) in cui avviene ciò che è detto nella reggente. Esse svolgono, all’interno del periodo,
una funzione analoga a quella che svolgono nella frase semplice i complementi indiretti.
Nonostante la stanchezza, andò alla festa. (compl. concessivo)
Anche se era stanca, andò alla festa. (prop. concessiva)
Si celebrò una cerimonia in ricordo dei partigiani caduti. (compl. fine)
Si celebrò una cerimonia per ricordare i partigiani caduti. (prop. finale)

Le proposizioni temporali
Le proposizioni temporali indicano quando si è verificato, si verifica o si verificherà ciò
che viene affermato nella proposizione reggente. Hanno una funzione analoga a quella
che svolge il complemento di tempo nella frase semplice.
Al loro arrivo, tutti si fecero loro incontro. (compl. tempo)
Quando arrivarono, tutti si fecero loro incontro. (prop. temporale)

A seconda del rapporto temporale (di contemporaneità, anteriorità o posteriorità) tra


la reggente e la subordinata, le proposizioni temporali esplicite o implicite sono introdot-
te da congiunzioni o locuzioni congiuntive diverse e presentano modi verbali distinti.

LE PROPOSIZIONI TEMPORALI
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

forma esplicita forma implicita


contemporaneità quando, mentre, come, che, nel momento che/ gerundio presente
tra la reggente e in cui, nel tempo che, allorché, da quando, fin (nel + infinito
la subordinata da quando, dal momento in cui, finché, fino a presente)
temporale quando; fin quando, ogni volta che, tutte le
volte che, a mano a mano che ecc. + indicativo
(generalmente lo stesso tempo della reggente o un tempo
9 compatibile)

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LIVELLO - 

LE PROPOSIZIONI TEMPORALI
forma esplicita foma implicita
Oscillava impercettibilmente la testa mentre Rincasando,
cantava. incontrò Giuseppe.
Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì. Nel rileggere il
testo, trovò molti
Finché c’è vita, c’è speranza.
errori.
anteriorità prima che + congiuntivo presente, imperfetto o prima di + infinito
della proposizione trapassato presente o passato
reggente rispetto
alla subordinata Chiamali prima che se ne vadano. Conta fino a dieci
temporale prima di parlare!
Dovevi chiamarli prima che se ne andassero. Abbandonò il gioco
prima ancora di
Li chiamò prima che se ne fossero andati / se aver imparato le
ne andassero. regole.
posteriorità dopo che, quando, (non) appena + indicativo dopo + infinito passato
della proposizione (generalmente un tempo anteriore rispetto a quello della una volta + participio
reggente rispetto reggente) passato
alla subordinata
temporale Dopo che è successo, niente è stato più come Dopo aver discusso
prima. per oltre due ore,
fecero la pace.
Quando avrai consegnato il compito, potrai Una volta presa la
uscire. decisione, non mi
sono più voltata
indietro.
Non appena ebbe proferito / proferì quella Fatte le valigie alla
frase, se ne pentì. bell’e meglio,
partimmo.

La forma implicita è possibile solo quando il soggetto della reggente e quello della su-
bordinata coincidono. In questi casi, la forma implicita è spesso preferibile a quella
esplicita e a volte è obbligatoria. Osserva gli esempi:
Quando sarai arrivato, telefonami.
Una volta arrivato, telefonami. (entrambe le forme possibili)
Dopo che l’ho provato, non sono più riuscita a stare senza.
Dopo averlo provato, non sono più riuscita a stare senza. (forma implicita
preferibile)
*Dovresti conoscere le circostanze, prima che giudichi. [scorretta]
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Dovresti conoscere le circostanze, prima di giudicare. (forma implicita obbligatoria)

Le proposizioni locative
Consideriamo proposizioni locative le subordinate indicanti la collocazione nello spa-
zio di ciò che viene espresso nella reggente introdotte da dove e da dove in funzione di
9 congiunzione, cioè senza antecedente nella frase reggente. Quando dove e da dove si

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Unità 3 - Le circostanziali (temporali, locative, causali, finali, consecutive)

riferiscono a un nome presente nella reggente, riteniamo preferibile considerare tali


subordinate proposizioni relative. Osserva:
Questo è il luogo dove sono nata. (= il luogo in cui sono nata, prop. relativa)
Sono tornata dove sono nata. (prop. locativa)
Si sono trasferiti in città dal paese dove si sono conosciuti. (= dal paese in cui si sono
conosciuti, prop. relativa)
Dista circa un chilometro da dove abitiamo adesso. (prop. locativa)

La proposizione locativa ha solo la forma esplicita e si costruisce con l’indicativo, quan-


do presenta un fatto come reale, certo, e con il condizionale, quando presenta un fatto
come condizionato, incerto o attenuato, o enuncia un evento futuro rispetto al tempo
passato della reggente (futuro nel passato).

SI
INVAL
1 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi sottolinea le proposizioni temporali.
PER INIZIARE

Attenzione: un periodo non ne contiene.

1. Sono l’unico a pensare che anche se sono le 5 del mattino non è


domani finché non mi alzo? 2. Quante volte ti ho detto che devi
bussare prima di entrare nella mia stanza? 3. Ebbe un tuffo al cuore
allorché scoprì che una delle mattonelle si muoveva. 4. Una volta
finito il tema, non consegnatelo subito: prima rileggetelo attentamente
almeno una volta. 5. Non so mai quando si deve fare il cambio
dall’ora solare a quella legale. 6. Nuotando in quell’acqua cristallina,
aveva la sensazione che tutto ciò che gli era accaduto fino ad allora
dovesse condurlo a quel momento e in quel luogo esatto.

2 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
·· Indica con una crocetta se le proposizioni temporali in evidenza
sono esplicite [E] o implicite [I]; poi trasforma quelle esplicite
in implicite e viceversa nei casi in cui la trasformazione è
possibile.
E I
1. Dormendo, il neonato sorrideva e muoveva
impercettibilmente le palpebre.


LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

2. Ci penseremo dopo che avremo trovato la valigetta.

3. Morto un papa, se ne fa un altro.


9

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LIVELLO - 

4. Quando leggeva il giornale, mio nonno non voleva


essere disturbato da nessuno.

5. Ben prima che gli esseri umani popolassero


la Terra, i Krell scesero sul nostro pianeta.

6. Una volta svelato il mistero, tutta la magia tra noi


scomparve.

7. Era il 25 dicembre dell’800 quando Carlo Magno salì


al trono come imperatore del Sacro Romano Impero.

SI
INVAL
3 COMPLETARE
·· Completa le proposizioni temporali, poi indica con una crocetta
se c’è anteriorità [A], contemporaneità [C] o posteriorità [P]
della reggente rispetto alla subordinata temporale.
A C P
1. Dobbiamo raggiungere la frontiera prima che

2. Si rifugiarono dentro un bar, mentre

3. Una volta ,
la legge viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.

4. Quando ,
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

capirai che lo dicevo per il tuo bene.

5. Dopo ,
si abbassa la fiamma e si aggiungono le verdure.

6. Nel ,
mi ha stupito non provare le emozioni che avevo
provato quando il video era stato girato.
9

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Unità 3 - Le circostanziali (temporali, locative, causali, finali, consecutive)

4 TR ASFORMARE
·· Trasforma i complementi di tempo in evidenza (e gli eventuali
complementi connessi) in proposizioni temporali.
1. Dall’inizio delle vacanze, non ha ancora smesso di lamentarsi!

2. Durante la sua esibizione sul palco, la famosa popstar si è


commossa.

3. Dopo la sua espulsione dalla gara, l’atleta non è più stato lo


stesso.

4. I due guerrieri erano caduti a terra più volte nel corso del
combattimento.

5. Già prima del suo esordio come regista si era fatto conoscere
come sceneggiatore.

6. Visse accanto a lui fino alla sua morte.

SI
INVAL
5 RICONOSCERE
· Segna con una crocetta i periodi che contengono una
proposizione locativa.
1. Dov’è diretto il treno in partenza sul quarto binario?

2.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Questa sera andiamo dove vuoi tu.

3. Non so da dove cominciare a cercare.

4. Il meteorite cadde a una decina di metri da dove ci trovavamo.

5. Sono esattamente dove voglio essere.

6. Non ricordo dove ho messo le chiavi.


9

657

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LIVELLO - 

Le proposizioni causali
Le proposizioni causali indicano la causa di quanto viene affermato nella proposizione
reggente. Hanno funzione analoga a quella del complemento di causa nella frase semplice.
Ti sono grato per l’ospitalità. (compl. causa)
Ti sono grato per avermi ospitato. (prop. causale)

Nella forma esplicita, la proposizione causale può essere introdotta dalle congiunzioni
o locuzioni congiuntive perché, poiché, ché, giacché, visto che, dal momento che, dato che,
per il fatto che, siccome, e può avere il verbo:
• all’indicativo, nella maggior parte dei casi
Sto zitto perché non so che cosa dire.
Siccome non conosceva nessuno, si sentiva un po’ in imbarazzo.
• al congiuntivo, quando la causa viene negata
Resterò a casa, non perché abbia cambiato idea, ma perché mi sono stancata di
aspettare.
• al condizionale, quando presenta un fatto come condizionato, incerto o attenuato, o
enuncia un evento futuro rispetto al tempo passato della reggente (futuro nel passato)
Rinuncio a spiegarglielo, visto che non capirebbe comunque.
Era un po’ in ansia, perché quella mattina sarebbe stato interrogato.

Nella forma implicita, la proposizione causale può essere costruita:


• con il gerundio presente o passato
Alzandosi tutte le mattine alle 5, alle 7 di sera è già stravolto.
Avendo dormito pochissimo la notte prima, cascava dal sonno.
• con l’infinito passato introdotto da per, e più raramente da di e a
Ti ringrazio per avermi stupito, per avermi giurato che è vero.
Sono davvero fortunata ad averti conosciuto.
Grazie di avermi avvisato.
• con il participio passato
Colpita nel vivo dalla sua allusione, si alzò e se ne andò senza salutare.

La forma implicita è possibile quando il soggetto della subordinata e quello della reg-
gente coincidono o quando il soggetto della subordinata, diverso da quello della reggen-
te, viene espresso:
Guglielmo, colto in fallo, non poteva negare l’evidenza. (stesso soggetto)
Essendo il loro clima molto mite, le Canarie possono essere visitate tutto l’anno.
(due soggetti diversi; soggetto della subordinata espresso)
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Le proposizioni finali
Le proposizioni finali indicano il fine per il quale si compie ciò che viene affermato
nella proposizione reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento di
fine nella frase semplice.
Sono in corsa per lo scudetto. (compl. fine)
9
Sono in corsa per vincere lo scudetto. (prop. finale)

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Unità 3 - Le circostanziali (temporali, locative, causali, finali, consecutive)

Nella forma esplicita, la proposizione finale può essere introdotta dalle congiunzioni o
locuzioni congiuntive perché, affinché, ché (raro), in modo che e ha il verbo al congiun-
tivo presente (in dipendenza da una reggente al presente o al futuro) o imperfetto (in
dipendenza da una reggente al passato):
Non stanchiamoci di raccontare, affinché la memoria non svanisca.
Faceva tutto il possibile perché fossero orgogliosi di lui.

ATTENZIONE PROPOSIZIONE FINALE O CAUSALE?

Proposizioni causali e finali possono essere introdotte dalla congiunzione


perché; si distinguono facilmente per l’uso dell’indicativo (causali) o
del congiuntivo (finali):
Greta tacque perché Amir dormiva. (indicativo, prop. causale)
Greta tacque perché Amir dormisse. (congiuntivo, prop. finale)

La forma implicita è possibile (e perlopiù obbligatoria) quando il soggetto della subor-


dinata e quello della reggente coincidono. Si costruisce con l’infinito presente preceduto
da per, a, di, in modo da, al fine di, allo scopo di, pur di ecc.:
L’ha detto solo per spaventarti.
Invieremo un’email agli utenti al fine di comunicare loro le informazioni necessarie.

Il soggetto della subordinata finale implicita può essere diverso da quello della reggente
quando è generico:
Era il momento perfetto per andarsene.

Le proposizioni consecutive
Le proposizioni consecutive indicano la conseguenza o l’effetto di quanto è espresso
nella proposizione reggente. Sono anticipate quasi sempre, nella reggente, da aggettivi
come tale, siffatto ecc. o da avverbi o locuzioni avverbiali come così, tanto, talmente, in
modo tale, a tal punto, che vengono detti “antecedenti”.
Era così / tanto stanco che non stava più in piedi.
antecedente

Il concerto piacque a tal punto che il pubblico chiese ben 4 bis.


antecedente

Talvolta l’antecedente è sottinteso (Mi piace da impazzire). Altre volte, in particolare


quando è preceduto da virgola, l’antecedente è saldato all’indroduttore della consecutiva
a formare una locuzione, e va considerato parte della subordinata (Il pubblico era in vi-
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

sibilio, a tal punto che chiese 3 o 4 bis).

Nella forma esplicita, la proposizione consecutiva è introdotta dalle congiunzioni che,


cosicché, perché o da locuzioni quali in modo tale che, a tal punto che, al punto che, tanto
che ecc. Essa ha il verbo:
• all’indicativo, nella maggior parte dei casi
Lo hanno stressato così tanto che alla fine ha preferito rimanere a casa.
9 Il vestito era molto stretto, al punto che non riuscivo a respirare.

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LIVELLO - 

• al congiuntivo:
һһ dopo una proposizione reggente di significato negativo
Non è così lontano che non ci si possa andare a piedi.
һһ con la costruzione troppo, poco, troppo poco, abbastanza… perché
È una situazione troppo complessa perché possa spiegartela in cinque minuti.
• al condizionale, quando la conseguenza è presentata come possibile o condizionata
È così bello che [se potessi] lo mangerei.

ATTENZIONE PROPOSIZIONE FINALE O CONSECUTIVA?

Non sempre è facile distinguere una subordinata consecutiva da una su-


bordinata finale, soprattutto quando è introdotta da in modo (tale) che.
La differenza logica tra le due proposizioni consiste nel fatto che le fi-
nali esprimono un risultato desiderato, che il soggetto persegue volonta-
riamente, mentre le consecutive esprimono la semplice conseguenza de-
gli atti portati a compimento o delle condizioni realizzate nella reggente.
La principale differenza grammaticale è che le proposizioni finali sono al
modo congiuntivo mentre quelle consecutive sono perlopiù all’indicativo.
Osserva:
Attraversò la sala lentamente, in modo che tutti ci girassimo a
guardarlo. (prop. finale)
Attraversò la sala lentamente, in modo che tutti ci girammo a
guardarlo. (prop. consecutiva)

La forma implicita è possibile solo quando il soggetto della subordinata e quello della
reggente coincidono o il soggetto della subordinata è il complemento oggetto della reg-
gente (Ho fatto una gaffe così grossolana da essere notata da tutti). Essa si costruisce con
il verbo all’infinito preceduto da da, tanto da, così da ecc.; di (preceduto da degno/inde-
gno, capace/incapace); per (preceduto da troppo, abbastanza, a sufficienza).
Gli somigliava così tanto da sembrare il suo fratello gemello.
Non sei degno neanche di baciargli le scarpe!
Era troppo orgogliosa per ammetterlo.

SI
INVAL
6 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni causali esplicite
PER INIZIARE

e chiudi tra parentesi quelle implicite.


LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

1. Visto che mi vuoi lasciare, vai sicura, non ti voltare. 2. Per


concludere, siccome questo materiale è quasi del tutto resistente alla
corrosione, i prodotti al titanio non hanno praticamente bisogno di
manutenzione. 3. Quando si vide inseguito, non avendo altra scelta a
causa del traffico, fermò la macchina a bordo strada. 4. Non capisco
perché continui a mentire, dato che ormai ti ho scoperto. 5. Lusingata
9

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Unità 3 - Le circostanziali (temporali, locative, causali, finali, consecutive)

dalle sue attenzioni, accettò un invito a cena per quel venerdì sera.
6. Siamo molto lieti di averLa oggi tra noi per poter studiare una
strategia condivisa. 7. Sai perché gli abitanti di Como soffrono di
insonnia? Non riescono a dormire perché vicino c’è Chiasso.

7 TR ASFORMARE E ANALIZZARE
·· Trasforma la coordinata in evidenza in una subordinata finale,
poi indica se è esplicita [E] o implicita [I], come nell’esempio.
E I
Es. Mangia sano e vivi sano.

→ Mangia sano per vivere sano.


 ✗
1. Michele, sposta un po’ la tua sedia, così riescono
a vedere anche i tuoi compagni.

2. I nostri vicini hanno suonato al campanello e ci hanno


chiesto in prestito il frullatore.

3. È una crema che si mette sul petto, apre le vie respiratorie.

4. Farò del mio meglio, sarete orgogliosi di me.

5. Potenzieremo le linee extraurbane, in questo modo anche


chi abita in provincia potrà fare a meno della macchina.

6. Faceva mille battute, cercava di farmi divertire.


LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

7. Il video della conferenza sarà stato caricato su internet,


così chi lo desidera potrà vederlo.


9

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LIVELLO - 

8 TR ASFORMARE
·· Trasforma i complementi in evidenza (e gli eventuali
complementi connessi) in proposizioni di significato equivalente,
poi indica tra parentesi se si tratta di causali [C] o finali [F].

C F
1. Numerosi voli sono stati sospesi a causa dell’eruzione
del vulcano.

2. Pare che la natura nei primi anni di vita sia fondamentale


per la serenità dei bambini.

3. Dallo spavento non riusciva neanche più a parlare.

4. A seguito delle accuse di corruzione fu costretto a


dimettersi dal suo incarico.

5. L’attrice in erba si presentò per il provino.

6. Il plico e la busta e non devono riportare la firma del


candidato ai fini dell’anonimato.

SI
INVAL
9 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni consecutive e
cerchia l’antecedente.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

1. Davvero pensi che io sia così ingenuo da credere alla storia che mi
hai raccontato solo perché non mi arrabbiassi? 2. Ho conosciuto un
uomo povero, ma talmente povero che l’unica cosa che aveva erano i
soldi. 3. È una storia davvero troppo lunga perché te la possa
raccontare in cinque minuti. 4. Ti ignorerò così tanto che inizierai ad
avere dubbi sulla tua esistenza. 5. Non fa abbastanza freddo da
9

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Unità 3 - Le circostanziali (temporali, locative, causali, finali, consecutive)

mettere il cappotto perché poi al sole si suda, ma all’ombra si gela.


6. Anche quando non ha idea di cosa stia dicendo, espone le sue teorie
con una sicurezza tale che tutti finiscono col dargli ragione.

SI
INVAL
10 A N A L I Z Z A R E
·· Analizza le proposizioni in evidenza, indicando tra parentesi se
sono proposizioni temporali, locative, causali, finali o
consecutive e se sono esplicite o implicite.

1. Sono ancora troppo piccoli per prendere l’autobus da soli


( ) per andare a scuola. ( )
2. Essendo stato rinchiuso in una cella ( ) fin
da quando era molto piccolo ( ), Kaspar Hauser
non aveva acquisito le nozioni fondamentali per comunicare con i
suoi simili. ( ) 3. Grazie infinite di essere
venuto ( ) ad aiutarmi ( ):
restavano così tante cose da preparare che senza di te non ce
l’avrei fatta ( ). 4. Coperta da una nuvola
( ), la luna era invisibile da dove si trovavano
lei e Sandra ( ), tanto che la spiaggia era
immersa in un’oscurità così fitta ( ) che
dovettero accendere un fuoco ( ) perché gli
amici riuscissero a scorgerle. ( )
5. Mi piacerebbe riprendere il discorso da dove si era interrotto
( ) quando è squillato il telefono
( ), perché mi sembrava ( )
che stessi per dirmi qualcosa di importante. 6. Mentre torni
( ) non voltarti, che non voglio più sparire
( ), nel ricordo dei miei giorni, resta fino
all’imbrunire. 7. Visto che in TV davano quel film ogni due mesi
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

almeno ( ), lo abbiamo visto tante volte da


imparare a memoria le battute ( ). 8. Anche se
usava una cartina per non perdersi ( ), vagando
per Venezia ( ) finiva sempre dove era già
passato qualche istante prima ( ).
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LIVELLO - 

11 C O M P L E T A R E + L E S S I C O
· · · Completa i seguenti periodi con proposizioni a piacere, seguendo
le indicazioni tra parentesi.

1. Mario fu sgridato dalla professoressa


(prop. causale, impl.): in realtà lui non
c’entrava nulla, ma tacque
(prop. finale, impl.). 2.
(prop. temporale, espl.) era così stanca
(prop.
consecutiva, espl.) senza nemmeno cenare; durante la notte però le
venne una fame tale
(prop. consecutiva, espl.)
(prop. finale, impl.). 3.
(prop. causale, espl.), Cristina aveva fatto un
backup di tutti i suoi file,
(prop. finale, espl.) nel caso il PC avesse dovuto smettere
di funzionare. 4. Anche quell’anno avevano deciso di trascorrere le
vacanze (prop.
locativa), ma
(prop. temporale, impl.) cambiarono idea improvvisamente e ci
raggiunsero in montagna. Quella piccola trasgressione all’abitudine gli
fece bene:
(prop. temporale, espl.) erano tanto allegri
(prop. consecutiva, impl.).
5. (prop.
causale, impl.), avrà bisogno di un interprete cinese-italiano
(prop.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

temporale, espl.)
(prop. finale, impl.). 6. Aveva invitato alla festa anche Adriano
(prop. finale,
impl.), ma
(prop. causale, espl.), Erica decise di non venire.
9

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MAPPA
UNITÀ 3

LA PROPOSIZIONE TEMPORALE

HA FUNZIONE ANALOGA A QUELLA DEL COMPL. DI TEMPO NELLA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
Ci sentiamo quando
QUANDO, COME ECC.
arrivi.
CON + INDICATIVO,
Dimmi la password
CONGIUNTIVO
prima che sia tardi.

IMPLICITA

PRIMA DI, DOPO, NEL Le api muoiono dopo


+ INFINITO / aver punto.
CON SOLO GERUNDIO / Appena partiti, si
(UNA VOLTA, APPENA) accorsero di aver
+ PARTICIPIO PASS. dimenticato i biglietti.

LA PROPOSIZIONE LOCATIVA

HA FUNZIONE ANALOGA A QUELLA DEL COMPL. DI LUOGO NELLA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE SOLO

ESPLICITA
Torniamo dove siamo già
DOVE, DA DOVE
CON stati?
+ INDICATIVO
Da dove sono si vede il mare.

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MAPPA
UNITÀ 3

LA PROPOSIZIONE CAUSALE

HA FUNZIONE ANALOGA A QUELLA DEL COMPL. DI CAUSA NELLA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
PERCHÉ, POICHÉ ECC. Non le parla perché è timido.
+ INDICATIVO, Non vado, non perché non mi
CON
CONGIUNTIVO, interessi, ma perché ho un
CONDIZIONALE altro impegno.

IMPLICITA
SOLO GERUNDIO / PER, Lavorando nel turismo,
CON DI, A + INFINITO / viaggia molto.
SOLO PARTICIPIO PASS. Ti ringrazio di essere venuto.

LA PROPOSIZIONE FINALE

HA FUNZIONE ANALOGA A QUELLA DEL COMPL. DI FINE NELLA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
Le do una mia foto perché si
PERCHÉ,
CON ricordi di me.
AFFINCHÉ ECC.
Ordino i libri in modo che siano
+ CONGIUNTIVO
facili da trovare.

IMPLICITA

Lo dici per tirarmi su di morale.


PER, A, DI ECC.
CON Farebbe di tutto pur di attirare
+ INFINITO
l'attenzione.

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MAPPA
UNITÀ 3

LA PROPOSIZIONE CONSECUTIVA

INDICA LA CONSEGUENZA O L'EFFETTO DI QUANTO ESPRESSO NELLA REGGENTE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
(ANTECENDENTI COSÌ,
Sono così arrabbiata che
TANTO ECC.) CHE,
non riesco a pensare.
PERCHÉ ECC.
CON È una storia troppo lunga
+ INDICATIVO,
perché possa
CONGIUNTIVO,
raccontartela ora.
CONDIZIONALE

IMPLICITA
DA, TANTO DA ECC.;
Risero tanto da avere
(DEGNO/INDEGNO,
mal di pancia.
CAPACE/INCAPACE) DI;
CON Mi piace da impazzire!
(TROPPO, ABBASTANZA,
Sei incapace perfino di
A SUFFICIENZA) PER
preparare la tavola.
+ INFINITO

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 4 Le circostanziali (modali,


strumentali, avversative,
comparative e altre
proposizioni)
Le proposizioni modali
Le proposizioni modali indicano il modo in cui si svolge quanto è espresso nella propo-
sizione reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento di modo nella
frase semplice.
Il passerotto si avvicinava a saltelli. (compl. modo)
Il passerotto si avvicinava saltellando. (prop. modale)

Nella forma esplicita, la proposizione modale può essere introdotta da congiunzioni o


locuzioni congiuntive quali come, nel modo che, nel modo in cui, e ha il verbo:
• all’indicativo, quando esprime una circostanza certa
Giorgio stende la pasta fresca come gli ha insegnato sua madre.
• al condizionale, quando esprime una circostanza ipotetica o possibile
Non sempre le cose vanno come si vorrebbe.

Sono da considerarsi proposizioni modali esplicite anche le subordinate al congiuntivo


introdotte da senza che.
Entrò nella stanza senza che sua sorella si svegliasse.

Nella forma implicita, che è possibile solo quando il soggetto della proposizione subor-
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

dinata coincide con quello della reggente, la proposizione modale è costruita con:
• il gerundio presente
Si faceva la doccia cantando a squarciagola.
• l’infinito introdotto da a, senza, con (poco usato) + infinito
Ha passato il pomeriggio a guardare film di serie B.
Entrò senza far rumore.
9 Il professore ha cominciato con lo spiegare il significato di alcuni termini chiave.

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Unità 4 - Le circostanziali (modali, strumentali, avversative, comparative e altre proposizioni)

Le proposizioni strumentali
Le proposizioni strumentali indicano per mezzo di quale azione viene realizzato quanto
è espresso nella proposizione reggente. Hanno una funzione analoga a quella del com-
plemento di mezzo nella frase semplice.
Li attirarono nel cuore della foresta con l’inganno. (compl. mezzo)
Li attirarono nel cuore della foresta ingannandoli. (prop. strumentale)

Le proposizioni strumentali hanno solo la forma implicita, che si può costruire con:
• il gerundio presente
Riuscì a farla ridere facendo imitazioni di personaggi famosi.
• l’infinito preceduto da a furia di, a forza di
A furia di insistere, ci ha convinti.

ATTENZIONE PROPOSIZIONE MODALE O STRUMENTALE?

Per non confondere la proposizione modale con quella strumentale occor-


re riflettere sul significato della frase nel contesto in cui si trova. La
stessa frase, inserita in due periodi diversi, può esprimere un significato
di modo o di mezzo. Osserva:
Se ne andò piangendo.
(in che modo? → prop. modale)
Riuscì a muoverla a compassione piangendo.
(attraverso che mezzo? → prop. strumentale)

1 COMPLETARE + LESSICO
· Completa i seguenti periodi con proposizioni modali esplicite o
implicite, a seconda dell’indicazione tra parentesi.

1. Eseguì la partitura 

 . (esplicita)

2. Rimase ad ascoltare la sentenza 

 . (implicita)

3. La donna andava su e giù sulla banchina della stazione 

. (implicita)
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

4. Un giorno ripenserai a tutto questo 

 . (implicita)

5. I fatti si erano svolti esattamente 

 . (esplicita)
9

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LIVELLO - 

6. Lo scoiattolo si muoveva nel folto della chioma 

 . (implicita)

7. Il sole tramontava dietro la collina 

 . (implicita)

2 TR ASFORMARE
·· Trasforma i complementi di modo in evidenza (e gli eventuali
complementi connessi) in proposizioni modali di significato
equivalente.

1. Il capitano mi trascinò sul ponte con uno strattone.

2. L’arbitro fischiò il fallo senza esitazione.

3. La porta di metallo si apriva e si chiudeva con un cigolio


stridente.

4. Il bimbo si rialzò dalla ghiaia tra le lacrime.

5. Anita accoglie la notizia con un sospiro di sollievo.

6. Fai un atto di bontà casuale, senza aspettativa di ricompensa.

SI
INVAL
3 RICONOSCERE
·· Nei periodi seguenti, sottolinea le proposizioni modali e chiudi
tra parentesi quelle strumentali. Attenzione: non tutti i periodi
ne contengono.

1. Si guardava intorno misurando con lo sguardo l’ampiezza della


LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

tenuta, proprio come faceva suo padre quando lo portava lassù. 2. A


furia di giocare alla lotteria, mio zio quell’anno riuscì a vincere una
discreta sommetta, senza neanche spendere troppi soldi. 3. Per
struccarti useranno delle nuvole cariche di piogge. 4. Divorando il suo
partner durante l’accoppiamento, la mantide religiosa si assicura le
proteine necessarie per produrre più uova. 5. Riuscì a passare
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Unità 4 - Le circostanziali (modali, strumentali, avversative, comparative e altre proposizioni)

inosservata appiattendosi contro una parete che aveva lo stesso


identico colore del suo cappotto. 6. «Con una rosa» hai detto
«vienimi a cercare, tutta la sera io resterò da sola». 7. Enrico allora
ti faceva addormentare cantandoti una di quella ninne nanne di una
volta, che aveva imparato da sua nonna e che ora ripeteva con un filo
di voce, bisbigliando.

Le proposizioni avversative
Le proposizioni avversative esprimono una circostanza in netto contrasto con quanto si
dice nella proposizione reggente.

Nella forma esplicita, la proposizione avversativa può essere introdotta da congiunzio-


ni quali mentre, quando, laddove, e ha il verbo:
• all’indicativo, quando esprime una circostanza certa
Mio fratello adora il mare, mentre io preferisco la montagna.
• al condizionale, quando esprime una circostanza condizionata o attenuata
Mio fratello vorrebbe andare al mare, mentre io preferirei andare in montagna.

Nella forma implicita, che è possibile solo quando il soggetto della subordinata coinci-
de con quello della reggente, la proposizione avversativa è costruita con le congiunzioni
o le locuzioni congiuntive anziché, invece di, al posto di, in luogo di, e in alcuni casi, rari,
lungi da + articolo + infinito.
Fa’ qualcosa, invece di startene lì con le mani in mano!
Anziché passare il tempo a criticare gli altri, potresti pensare a come migliorare te
stesso.
I compagni, lungi dall’invidiarlo, lo commiseravano.

ATTENZIONE SUBORDINATA O COORDINATA AVVERSATIVA?

Per distinguere facilmente le subordinate avversative dalle coordinate


avversative, ricorda che le coordinate avversative sono introdotte da
congiunzioni coordinanti, che le situano sullo stesso piano della reggen-
te (ma, però, bensì, tuttavia, eppure, anzi, nondimeno, invece), mentre
le subordinate avversative sono introdotte dalle congiunzioni subordi-
nanti quando, mentre, laddove nella forma esplicita, e dalle congiunzio-
ni o locuzioni congiuntive subordinanti invece di, anziché, al posto di,
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

in luogo di, lungi da nella forma implicita. Osserva:


Tutti lo chiamano Gipo, ma in realtà si chiama Giuseppe.
(coord. avversativa)
Tutti lo chiamano Gipo, mentre in realtà si chiama Giuseppe.
(sub. avversativa)
Deve studiare, invece perde tempo. (coord. avversativa)
9 Deve studiare, invece di perdere tempo. (sub. avversativa)

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LIVELLO - 

Le proposizioni comparative
Le proposizioni comparative stabiliscono un confronto con quanto si dice nella propo-
sizione reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento di paragone
nella frase semplice.
Gioele è più ottimista di suo padre. (compl. paragone)
Gioele è più ottimista di quanto non lo sia suo padre. (prop. comparativa)

Si distinguono subordinate comparative di uguaglianza, maggioranza e minoranza:


• le comparative di uguaglianza possono essere anticipate dagli antecedenti tanto…,
così…, tale…, che possono essere omessi, e sono introdotte da quanto, come, quale.
In genere sono alla forma esplicita, all’indicativo, quando esprimono una
comparazione certa, o al condizionale, quando esprimono una comparazione
ipotetica o soggettiva
La verifica non era così difficile come pensavamo.
Non ho studiato tanto quanto avrei dovuto.
Le cose sono andate tale quale ve le ho descritte.

La forma implicita si ha quando la comparazione avviene tra frasi all’infinito:


Rivedersi era come rinascere ancora una volta.

PROPOSIZIONI COMPARATIVE DI UGUAGLIANZA O


ATTENZIONE PROPOSIZIONI MODALI?

Le proposizioni comparative di uguaglianza possono essere confuse con


le proposizioni modali introdotte da come. Per distinguerle ricorda che
la subordinate comparative implicano sempre una comparazione, mentre
quelle modali mettono l’accento sul modo in cui qualcosa viene fatto. Se
il come della subordinata può essere sostituito dall’espressione “nel mo­
do in cui”, si tratta di una subordinata modale; diversamente, la subor-
dinata è comparativa. Osserva:
La casa era luminosa come me l’aveva descritta. (prop.
comparativa)
Cucina le lasagne come (= nel modo in cui) gli ha insegnato sua
mamma. (prop. modale)

• le comparative di maggioranza e di minoranza nella forma esplicita sono costruite


attraverso coppie correlative quali più/meno… che, più/meno… di quanto, più/
meno… di quello che, meglio/peggio che, meglio/peggio… di come con l’indicativo, il
congiuntivo o il condizionale. Quando il verbo è al congiuntivo o al condizionale, è
frequente l’impiego dell’avverbio “non” con valore rafforzativo
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Lo hai spiegato meglio di quanto avrei fatto io. (compar. di magg.)


Costa meno di quanto (non) si pensi. (compar. di min.)
È stato meno difficile di come ce l’avevano descritto. (compar. di min.)

Le comparative di maggioranza hanno anche una forma implicita, che si costruisce


con più che, piuttosto di, piuttosto che + infinito
Più che ballare, si dimena.
9 Preferisco provare e fallire piuttosto che vivere con il rimpianto di non averci provato.

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Unità 4 - Le circostanziali (modali, strumentali, avversative, comparative e altre proposizioni)

ATTENZIONE LE PROPOSIZIONI COMPARATIVE IPOTETICHE

Molto vicine alle proposizioni comparative sono le cosiddette “proposi-


zioni comparative ipotetiche”, da alcune grammatiche annoverate tra le
proposizioni modali, che stabiliscono un paragone con una circostanza
non reale, ipotetica. Nella forma esplicita queste proposizioni sono in-
trodotte da come, come se, quasi che e hanno il verbo al congiuntivo
im­perfetto o trapassato:
E vivere, come se non fosse stato mai amore.
Li ho visti crescere quasi fossero figli miei.

Nella forma implicita sono introdotte da come o quasi e hanno il verbo


al gerundio:
Lo ha detto quasi scusandosi.
Distendeva le zampe come stirandosi.

SI
INVAL
4 RICONOSCERE
· Tra i seguenti periodi, seleziona quelli che contengono una
PER INIZIARE

proposizione avversativa.
1. Ma non ti dà fastidio la musica a tutto volume mentre studi?

2. Pensa di sapere tutto di me, mentre non ha capito proprio


nulla.

3. Invece di appoggiarmi mi sgridi?

4. E gira tutt’intorno la stanza, mentre si danza…

5. Pensano che ci sia sotto qualcosa, io invece ti credo.

6. Anziché restare in casa come sempre, oggi si va a ballare!

7. Molti studiano come allungare la vita, quando invece


bisognerebbe allargarla.

5 PRODURRE
·· Scrivi tre periodi contenenti proposizioni avversative che
rispettino le indicazioni tra parentesi.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

1. 

 (esplicita, introdotta da mentre)

2. 

 (implicita, introdotta da al posto di)

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LIVELLO - 

3. 

 (implicita, introdotta da anziché)

SI
INVAL
6 RICONOSCERE
· Nei periodi sottolinea le proposizioni comparative e indica se
sono di maggioranza [MA], di minoranza [MI] o di uguaglianza
[U]. Poi trascrivi quella implicita.
MA MI U
1. Il più delle volte ciò che si sta cercando è più
vicino di quanto si pensi.

2. Vi preghiamo di lasciare l’alloggio tale quale


l’avete trovato quando siete arrivati.

3. Piuttosto che avere successo con l’inganno,


fallisci con onore.

4. In realtà il mestiere dell’archeologo è un po’


meno avventuroso di come viene rappresentato
al cinema.

5. La tua famiglia è esattamente come me l’avevi


descritta.

6. Forse è più stanca di quanto voglia ammettere,


ma sarebbe inutile farglielo notare.

Prop. comparativa implicita:

Altre proposizioni circostanziali


Le proposizioni limitative
Le proposizioni limitative limitano a un ambito determinato la portata di quanto viene
affermato nella reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento di li-
mitazione nella frase semplice.
Secondo la testimonianza del postino, l’uomo sarebbe innocente. (compl. limitazione)
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Secondo quanto ha testimoniato il postino, l’uomo sarebbe innocente. (prop.


limitativa)

Nella forma esplicita, la proposizione limitativa può essere introdotta da locuzioni qua-
li per quello che, per quanto, a quanto, in base a quanto, secondo quanto ecc., con il verbo
all’indicativo, o dalla congiunzione che, con il verbo al congiuntivo:
A quanto dicono i giornali, il referendum non si potrà fare.
9
Che io sappia, Michele è ancora in città.

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Unità 4 - Le circostanziali (modali, strumentali, avversative, comparative e altre proposizioni)

Nella forma implicita, la proposizione limitativa è introdotta dalle preposizioni per, a,


dalle locuzioni congiuntive in quanto a, relativamente a seguite dal verbo all’infinito, e
in alcuni casi dal gerundio presente:
A sentirli sembra che si detestino.
In quanto a criticare, è un vero campione.
Parlando in termini matematici, la funzione d’onda è soltanto una “densità di
probabilità”.

Le proposizioni eccettuative
Le proposizioni eccettuative indicano una circostanza eccettuata la quale è vero quanto
viene affermato nella reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento
eccettuativo nella frase semplice.
Pensa a tutto tranne che al lavoro. (compl. eccettuativo)
Fa di tutto tranne che lavorare. (prop. eccettuativa)

Nella forma esplicita, la proposizione eccettuativa può essere introdotta da locuzioni


congiuntive quali tranne che, eccetto che, salvo che, a meno che (non), seguite dal verbo
al congiuntivo:
Allora procediamo, salvo che qualcuno non sia d’accordo.
Andremo in montagna, a meno che (non) piova.

Nella forma implicita, la proposizione eccettuativa è introdotta dalle congiunzioni o lo-


cuzioni congiuntive fuorché, tranne (che), eccetto (che), salvo (che), con verbo all’infinito:
Fecero di tutto tranne che ripassare per l’interrogazione.
Non rimaneva altro fuorché aspettare.

Le proposizioni aggiuntive
Le proposizioni aggiuntive aggiungono una circostanza o un fatto a quanto viene affer-
mato nella reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento aggiuntivo
nella frase semplice.
Oltre al calcio, pratica il judo. (compl. aggiuntivo)
Oltre a giocare a calcio, pratica il judo. (prop. aggiuntiva)

Hanno solo la forma implicita e sono costituite da oltre a oppure oltre che + infinito.
Oltre che mentire agli amici, mente anche a se stesso.
E tu cosa fai nella vita oltre a studiare?
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

7 PRODURRE
· · · Scrivi dei periodi contenenti le proposizioni indicate tra
PER INIZIARE

parentesi.

1. 

 (limitativa esplicita)
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LIVELLO - 

2. 

 (eccettuativa esplicita)

3. 

 (aggiuntiva)

4. 

 (comparativa di minoranza esplicita)

5. 

 (comparativa ipotetica implicita)

SI
INVAL
8 ABBINARE E ANALIZZARE
·· Unisci le proposizioni principali della colonna di sinistra con le
proposizioni subordinate più opportune della colonna di destra in
modo da formare periodi di senso compiuto, poi analizza le
subordinate indicando con una crocetta se si tratta di limitative
[L], eccettuative [E] o aggiuntive [A].

1. Questo è il piano,… a. in base a quanto


stabilito dalle leggi
2. Simili operazioni
finanziarie. [ ]
sarebbero illegali…
b. oltre a lamentarsi dal
3. Ha fatto di tutto per
mattino alla sera. [ ]
farsi perdonare da
Giacomo,… c. a meno che qualcuno
abbia un’idea
4. Da quando è in
pensione fa ben migliore. [ ]
poco,… d. tranne che prestare
5. Questa nuova fase attenzione alla mia
positiva per il segno spiegazione. [ ]
della Bilancia durerà
e. fuorché chiedergli
per tutto il prossimo
scusa. [ ]
anno,…
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

f. oltre a fare
6. Durante la mia lezione
rammendi? [ ]
i ragazzi fanno di
tutto… g. a quanto dicono le
stelle. [ ]
7. Cuce anche abiti su
misura,…
9

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Unità 4 - Le circostanziali (modali, strumentali, avversative, comparative e altre proposizioni)

SI
INVAL
9 ANALIZZARE
·· Analizza le proposizioni in evidenza, indicando se si tratta di
modali [M], strumentali [S], avversative [A], comparative [C],
limitative [L], eccettuative [E] o aggiuntive [AG].

1. Più che parlare [ ], mia zia urla, agitando le mani [ ] come se


fosse in preda a una crisi isterica [ ]. 2. In base a quanto ci ha
detto il vigile [ ], la strada resterà chiusa più a lungo di quanto si
pensasse inizialmente [ ]. 3. A forza di chiamare [ ] riuscì a
farsi sentire da un vigilante, che a quanto raccontò in seguito [ ]
era tornato allo stabilimento spinto da uno strano presentimento.
4. Io agisco sempre al volo, seguendo l’istinto [ ], mentre mio
figlio riflette a lungo [ ] prima di prendere una decisione, a meno
che non sia strasicuro di qualcosa [ ]. 5. Oltre a essere molto
più caro [ ] di quanto ci avessero detto [ ], l’hotel era in
periferia e per giunta raggiungibile solo percorrendo una stradina
mal illuminata [ ]. 6. Anziché arrabbiarti [ ] lo difendi,
sorridendo [ ] come farebbe una madre [ ], mentre è evidente
[ ] che lui farebbe di tutto tranne che difendere te. [ ]

10 C O R R E G G E R E
·· Individua i 3 errori relativi all’uso delle congiunzioni o locuzioni
congiuntive, poi riscrivi le frasi corrette, indicando di che
proposizioni si tratta.

1. Mah, a quanto sappia hanno cancellato l’evento per pioggia, ma è


meglio che chiami e chiedi conferma. 2. Certo che in quanto a mettere
il naso nei fatti degli altri sono dei veri professionisti! 3. Il testo può
essere visto sia dal mittente sia dal destinatario, salvo che qualcuno
non disattivi la funzione. 4. Allora io aspetto, non prenderò i biglietti
oltre che tu mi dica di farlo. 5. Non solo non arriva in orario: fuorché
arrivare in ritardo dimentica anche i libri a casa. 6. Non potete fare
altro tranne aspettare che ci diano i risultati, a meno che non
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

preferiate tornare a casa e consultare i risultati domani.


9

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MAPPA
UNITÀ 4

LA PROPOSIZIONE MODALE

HA FUNZIONE ANALOGA A QUELLA DEL COMPL. DI MODO NELLA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
COME, NEL MODO
CHE ECC. L’ho montato come
+ INDICATIVO, dicevano le istruzioni.
CON
CONDIZIONALE / Uscì senza che se ne
SENZA CHE accorgessero.
+ CONGIUNTIVO

IMPLICITA

SOLO GERUNDIO /
L’auto procedeva sbandando.
CON A, CON, SENZA
Vai avanti senza voltarti.
+ INFINITO

LA PROPOSIZIONE STRUMENTALE

HA FUNZIONE ANALOGA A QUELLA DEL COMPL. DI MEZZO NELLA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE SOLO

IMPLICITA

SOLO GERUNDIO / Viaggiava per gli Stati Uniti


CON A FORZA DI, A facendo autostop.
FURIA DI A forza di tentare, ce l’ha
+ INFINITO fatta.

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MAPPA
UNITÀ 4

LA PROPOSIZIONE AVVERSATIVA

ESPRIME UNA CIRCOSTANZA IN NETTO CONTRASTO CON QUANTO SI DICE


NELLA REGGENTE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
MENTRE, QUANDO, Lei adora l’arte, mentre suo
LADDOVE fratello la trova noiosa.
CON
+ INDICATIVO, Sono qui al lavoro quando
CONDIZIONALE andrei volentieri in
spiaggia.

IMPLICITA
INVECE DI, ANZICHÉ Affronta i problemi anziché
CON ECC. scappare!
+ INFINITO Perché invece di uscire non
facciamo una festa in casa?

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MAPPA
UNITÀ 4

LA PROPOSIZIONE COMPARATIVA

HA FUNZIONE ANALOGA A QUELLA DEL COMPL. DI PARAGONE NELLA FRASE SEMPLICE

DI UGUAGLIANZA

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
(ANTECEDENTI TANTO, COSÌ, Non è stato così traumatico
CON TALE) QUANTO, COME, come pensavamo.
QUALE + INDICATIVO, La riunione non è andata
CONDIZIONALE, bene quanto avrei
CONGIUNTIVO voluto.

IMPLICITA

Ritrovarsi era come


CON DUE FRASI ALL’INFINITO
tornare a vivere.

DI MAGGIORANZA O MINORANZA

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
(ANTECEDENTI PIÙ, MENO) CHE, È stato più divertente
DI QUANTO / (ANTECEDENTI di quanto
CON MEGLIO, PEGGIO) CHE, DI COME ci aspettassimo.
+ INDICATIVO, CONDIZIONALE, Parla peggio di
CONGIUNTIVO come ricordassi.

IMPLICITA (SOLO DI MAGGIORANZA)

Più che cucinare,


PIÙ CHE, PIUTTOSTO DI,
CON mette insieme
PIUTTOSTO CHE + INFINITO
ingredienti a caso.

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MAPPA
UNITÀ 4

LA PROPOSIZIONE COMPARATIVA IPOTETICA

STABILISCE UN PARAGONE CON UNA CIRCOSTANZA NON REALE, IPOTETICA

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
COME, COME SE, QUASI CHE
CON Si comporta come se
+ CONGIUNTIVO IMPERFETTO
non mi conoscesse.
O TRAPASSATO

IMPLICITA

Lo sussurrò quasi
CON COME, QUASI + GERUNDIO
vergognandosi.

LA PROPOSIZIONE LIMITATIVA

HA FUNZIONE ANALOGA A QUELLA DEL COMPL. DI LIMITAZIONE


NELLA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
PER QUELLO CHE, A quanto pare stanno bene.
PER QUANTO ECC. Che io sappia, ha lasciato il
CON
+ INDICATIVO / lavoro.
CHE + CONGIUNTIVO

IMPLICITA
QUANTO A, PER, A ECC. A sentir lui, sembra
CON + INFINITO che tutti lo odino.

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MAPPA
UNITÀ 4

LA PROPOSIZIONE ECCETTUATIVA

HA FUNZIONE ANALOGA A QUELLA DEL COMPL. ECCETTUATIVO


NELLA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA
TRANNE CHE,
Iniziamo domani,
CON ECCETTO CHE ECC.
a meno che tu non sia
+ INDICATIVO,
d'accordo.
CONGIUNTIVO

IMPLICITA

TRANNE CHE,
Può fare tutto, fuorché
CON ECCETTO CHE ECC.
lasciare il Paese.
+ INFINITO

LA PROPOSIZIONE AGGIUNTIVA

HA FUNZIONE ANALOGA A QUELLA DEL COMPL. AGGIUNTIVO


NELLA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE SOLO

IMPLICITA

OLTRE A, OLTRE CHE Il sabato, oltre a studiare


CON + INFINITO pianoforte, va a giocare a
calcio.

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2 LEZIONI SU
http://itaca.academy 30’

UNITÀ 5 Le circostanziali
(concessive e condizionali)
e il periodo ipotetico
Le proposizioni concessive
Le proposizioni concessive esprimono la circostanza nonostante la quale avviene quan-
to è affermato nella reggente. Hanno una funzione analoga a quella del complemento
concessivo nella frase semplice.
Andremo al parco nonostante la pioggia. (compl. concessivo)
Andremo al parco nonostante piova. (prop. concessiva)

Nella forma esplicita, la proposizione concessiva ha il verbo:


• all’indicativo o (più raramente) al condizionale, quando è introdotta da anche se o
con tutto che (più raro)
Ho superato l’esame, anche se non avevo aperto il libro.
Non andrò alla festa, anche se ne avrei una gran voglia.
Ci è cascata in pieno, con tutto che l’avevo avvertita!
• al congiuntivo, quando è introdotta da benché, nonostante, sebbene, malgrado, per
quanto
Andava a passeggio libero per la città nonostante fosse ai domiciliari.
Benché la strada sia ancora lunga, si tratta di un dato incoraggiante.

Tra le concessive esplicite rientrano anche frasi quali


Casa mia, casa mia, per piccina che tu sia, tu mi sembri una badia.

Nella forma implicita, che è possibile solo quando il soggetto della subordinata coinci-
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

de con quello della reggente, la proposizione concessiva è costruita con


• pur o anche + gerundio
Pur essendo ricchissima vive in un appartamentino in affitto.
Anche mettendosi in punta di piedi, Paoletto non riesce ad arrivare alla
credenza.
• pur, benché, sebbene, per quanto, quantunque + participio passato
Benché avvisato del pericolo, mise in atto il suo piano.
9
Pur bistrattato dalla critica, il film passò alla storia.

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LIVELLO - 

• per, a costo di + infinito


Per essere in centro, l’hotel non mi sembra nemmeno troppo caro.
A costo di sembrare ripetitiva, ci tengo a ribadire questo concetto.

LE PROPOSIZIONI RELATIVE CON VALORE


ATTENZIONE CONCESSIVO

Le subordinate introdotte da aggettivi o pronomi indefiniti come qualsi-


asi, qualunque, chiunque, checché o dalle congiunzioni dovunque / ovun-
que, comunque seguite da verbo al congiuntivo hanno valore concessivo,
ma vanno analizzate come subordinate relative. Nell’unità dedicata alle
relative le abbiamo definite proposizioni relative-concessive.
Chiunque voglia venire, è benvenuto.
Seguili ovunque vadano.

Le proposizioni condizionali (o ipotetiche)


Le proposizioni condizionali (o ipotetiche) indicano la condizione da cui dipende la
realizzazione di quanto viene affermato nella proposizione reggente.

Nella forma esplicita, la proposizione condizionale è introdotta generalmente dalla


congiunzione se e ha il verbo:
• all’indicativo, per esprimere una condizione certa o molto probabile
Se piove, rimandiamo la gita.
• al congiuntivo, per esprimere una condizione possibile, improbabile o impossibile
Se piovesse, rimanderemmo la gita.
Se avesse piovuto, avremmo rimandato la gita.

Le proposizioni condizionali possono essere introdotte anche da congiunzioni o locu-


zioni congiuntive come qualora, casomai, purché, nel caso che, ammesso che, concesso
che, posto che, a condizione che, a patto che, nell’ipotesi che, nell’eventualità che, laddove,
ove ecc. seguite dal congiuntivo:
Qualora non fosse possibile reperirla, può essere sostituita da un’autocertificazione.
Ti presto la bici a patto che tu me la restituisca entro sabato.
Quali siano gli obiettivi a lungo termine, ammesso che ce ne siano, non è dato sapere.

Nella forma implicita, che è possibile solo quando il soggetto della subordinata è gene-
rico o coincide con quello della reggente, la proposizione condizionale si può costruire:
• con il participio passato, preceduto o meno da se
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

Una battuta, spiegata, smette di essere divertente. (= se viene spiegata)


• con l’infinito preceduto da a
A volergli trovare un difetto, si può dire che è troppo puntiglioso. (= se si vuole
trovargli un difetto)
• (in alcuni casi) con il gerundio
Rileggendolo con attenzione, avresti evitato un sacco di errori. (= se lo avessi
9
riletto con attenzione)

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Unità 5 - Le circostanziali (concessive e condizionali) e il periodo ipotetico

PROPOSIZIONI CONDIZIONALI CON VALORE


ATTENZIONE CONCESSIVO

Alcune proposizioni condizionali esprimono un’ipotesi caratterizzata da


una sfumatura concessiva. Esse sono introdotte dalle locuzioni congiun-
tive anche se, neanche se, se anche, e sono seguite dal verbo al congiun-
tivo. Il modo verbale è ciò che ci permette di distinguerle dalla proposi-
zioni concessive; queste ultime, infatti, quando sono introdotte da anche
se presentano il verbo all’indicativo o al condizionale. Osserva:
Anche se gli ha chiesto scusa, continua a evitarla. (prop.
concessiva)
Continuerei a evitarla anche se mi chiedesse scusa. (prop.
condizionale)

NAVIGARE IN RETE
Quando usi un dispositivo che non ti appartiene ti conviene navigare “in
incognito” (è una funzionalità che i browser più recenti offrono) e, so-
prattutto, fare LOGOUT quando hai finito, cioè uscire da siti e program-
mi che ti hanno chiesto di entrare con username e password, per evitare
di avere poi brutte sorprese. E se invece ti capita di trovare Itaca già
aperta, controlla di chi è l’account attivo: non vorrai fare i compiti di un
altro, no!?

SI
INVAL
1 RICONOSCERE E ANALIZZARE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni concessive, poi
PER INIZIARE

indica se si tratta di proposizioni esplicite [E] o implicite [I].


Attenzione: non tutti i periodi contengono una concessiva.
E I
1. Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli
che vi si affacciano vedono le stesse cose: la veduta
dipende dallo sguardo.

2. Io non c’ero e se c’ero dormivo.

3. Si sforzò di darsi un contegno benché dentro di sé


fremesse di indignazione.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

4. Malgrado gli sforzi fatti non è stata trovata alcuna


soluzione allo scadere dei termini previsti.

5. Pur sconfitti, i giallorossi del volley sono primi


nel campionato.

6. Le critiche degli amici, per quanto non sempre siano


gradite, sono indispensabili per migliorare.
9

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LIVELLO - 

7. Il colubro liscio viene spesso confuso con la vipera,


pur essendo in realtà del tutto innocuo.

8. A scuola ho dovuto scegliere il francese come prima


lingua straniera, anche se avrei preferito studiare
portoghese.

2 TR ASFORMARE
·· Trasforma i complementi concessivi in evidenza (e gli eventuali
complementi connessi) in proposizioni concessive di significato
equivalente, esplicite e implicite.
1. Nonostante la sua giovane età, il prossimo ospite non ha bisogno
di presentazioni.

(espl.) 

(impl.) 

2. Dormiva come un sasso malgrado il rumore.

(espl.) 

(impl.) 

3. Pur con tutte le migliori intenzioni, riesce solo a peggiorare la


situazione.

(espl.) 

(impl.) 

4. Nonostante le proteste del Comitato, la Giunta comunale va


avanti.

(espl.) 

(impl.) 

5. Malgrado gli inconvenienti tecnici, gli organizzatori erano


molto soddisfatti dell’evento.

(espl.) 

(impl.) 
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

3 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa i seguenti periodi con proposizioni concessive che
rispettino le indicazioni tra parentesi.

1. Il mister lo fece giocare,


 (espl.).
9

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Unità 5 - Le circostanziali (concessive e condizionali) e il periodo ipotetico

2. Criticò il film per mezz’ora


 (impl.).

3.
 (impl.), l’accordo non fu rispettato.
4.
 (espl.), potete iscrivervi al corso: è adatto a tutti i livelli.
5. Scontò tre anni di carcere
 (impl.).
6. Mi stupisce vedere che Maria,
 (espl.),
riesce sempre a trovare un momento per gli amici in difficoltà.

SI
INVAL
4 RICONOSCERE
· Nei seguenti periodi, sottolinea le proposizioni condizionali
esplicite e chiudi tra parentesi quelle implicite.

1. Una parola semplice come “grazie”, se detta col cuore, ha la forza


di sgretolare una roccia. 2. Mi chiedo se avrei avuto tanto sangue
freddo se fossi stata al tuo posto. 3. Ecco alcune informazioni utili
qualora dobbiate recarvi dal medico quando vi trovate all’estero. 4. A
pretendere troppo da se stessi si finisce col pretendere troppo anche
dagli altri. 5. Avvisati con un po’ di anticipo, avremmo potuto farle
trovare la stanza pronta al suo arrivo. 6. Ad alcune persone in cerca
di celebrità non importa che si parli male di loro, purché se ne parli.
7. In Africa, ogni mattina, se fossi una gazzella morirei sbranata
ancora prima di mettermi le ciabatte. 8. Assecondando i suoi capricci
invece di porgli dei limiti, lo avresti fatto diventare un piccolo
dittatore incapace di stabilire rapporti con gli altri. 9. Non saresti alla
mia altezza neanche se io mi sdraiassi.

5 TR ASFORMARE
·· Volgi alla forma esplicita le proposizioni condizionali implicite
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

che hai individuato nell’esercizio precedente.


9

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LIVELLO - 

Il periodo ipotetico
Il periodo ipotetico è l’unità logica e sintattica formata dalla proposizione condizionale
(detta protasi) e dalla sua proposizione reggente (detta apodosi), che può essere la pro-
posizione principale o un’altra subordinata.
Se dormissi di più (protasi), ti sentiresti più in forma (apodosi).
Sono sicura che (prop. principale), se dormissi di più (protasi), ti sentiresti più in
forma (apodosi).

Si distinguono tre tipi di periodo ipotetico: della realtà, della possibilità e dell’irrealtà.
• Nel periodo ipotetico della realtà la condizione e la conseguenza sono presentate
come reali o molto probabili. La protasi ha il verbo all’indicativo quando è
introdotta da se, o al congiuntivo (o più raramente all’indicativo futuro) quando è
introdotta da congiunzioni o locuzioni che richiedono il congiuntivo. L’apodosi ha il
verbo all’indicativo o all’imperativo
Se tocchi il fuoco, ti bruci.
Se uscirai così, prenderai freddo.
Te lo dico, purché rimanga un segreto.
Se ne sei convinta, difendi le tue idee!
• Nel periodo ipotetico della possibilità la condizione e la conseguenza sono
presentate come possibili ma non sicure. La protasi ha il verbo al congiuntivo
imperfetto e l’apodosi ha il verbo al condizionale presente o all’imperativo
Se uscisse il sole, andremmo in spiaggia.
Se qualcuno dovesse chiederti, tu non dire niente.
• Nel periodo ipotetico dell’irrealtà la condizione e la conseguenza sono presentate
come irreali, impossibili.
Se l’ipotesi è riferita al presente, la protasi ha il verbo al congiuntivo imperfetto e l’a-
podosi al condizionale presente
Se piovesse oro, la gente si stancherebbe a raccoglierlo.
Se l’ipotesi è riferita al passato, la protasi ha il verbo al congiuntivo trapassato e l’apo-
dosi al condizionale passato
Se avessi avuto più tempo, avrei finito il lavoro.
Se la condizione è riferita al passato ma la conseguenza irreale è nel presente, la pro-
tasi ha il verbo al congiuntivo trapassato e l’apodosi al condizionale presente
Se mi avessi ascoltato, oggi non saresti nei guai.

ATTENZIONE PERIODO IPOTETICO CON PROTASI IMPLICITA


LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

La protasi del periodo ipotetico è sempre una subordinata condizionale,


implicita o esplicita. Quando è implicita può essere utile volgerla alla
foma esplicita per determinare il tipo di periodo ipotetico. Osserva:
Potendo, ti aiuterei. → Se potessi, ti aiuterei.
(periodo ipotetico della possibilità)
A dar retta a te, non saremmo mai arrivati. → Se avessimo dato
retta a te, non saremmo mai arrivati.
9 (periodo ipotetico dell’irrealtà)

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Unità 5 - Le circostanziali (concessive e condizionali) e il periodo ipotetico

SI
INVAL
6 ANALIZZARE
·· Nei seguenti periodi, sottolinea l’apodosi e chiudi tra parentesi

PER INIZIARE
la protasi (prop. condizionale), poi indica con una crocetta se si
tratta di periodi ipotetici della realtà [R], della possibilità [P] o
dell’irrealtà [I].
R P I
1. Chiedigli se può domani alle 17 e digli che, se
non può, spostiamo la riunione senza problemi.

2. Troverai sollievo alle vane fantasie se compirai


ogni atto della tua vita come se fosse l'ultimo.

3. Non sarebbe certo diventato il grande ballerino che


è se i genitori avessero soffocato il suo talento
spingendolo a studiare giurisprudenza.

4. Se me lo chiedesse con gentilezza, lo farei


senza esitare.

5. Ti sei mai chiesto come sarebbe la vita se


fossimo eterni?

6. Il candidato, se interessato, potrà comunque


nuovamente trasmettere il proprio curriculum
o richiederne la cancellazione.

7. Se avessimo farina in casa, per pranzo potrei fare


delle crêpes salate.

7 COMPLETARE + LESSICO
·· Completa i periodi ipotetici con proposizioni a piacere, prestando
attenzione alla concordanza dei modi e dei tempi, poi indica se la
proposizione che hai inserito è l’apodosi [A] o la protasi [P].
A P
1. Dove sarei adesso, 

2. Se le temperature continuassero ad aumentare, 


LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

3. Qualora non conosca il significato di qualche parola, 

4. 

si sarebbe qualificata per i Mondiali.


9

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LIVELLO - 

5. Se fatto contro voglia, 

6. Se aveste passato, come me, una notte in quel castello,

SI
INVAL
8 ANALIZZARE E TR ASFORMARE
·· Analizza i seguenti periodi ipotetici indicando se sono della
realtà [R], della possibilità [P] o dell’irrealtà [I]. Poi
trasformali negli altri due tipi.
1. Se piove stiamo a casa. [ ]

• [ ] 

• [ ] 

2. Se non avessero lasciato entrare il cavallo di legno, la città di


Troia si sarebbe salvata. [ ]

• [ ] 

• [ ] 

3. Andrò all’inaugurazione solo se verrai con me. [ ]

• [ ] 

• [ ] 

4. Se fosse una bugia, prima o poi se ne renderebbe conto. [ ]

• [ ] 

• [ ] 

5. Se avessi bruciato anche le lasagne, saremmo rimasti senza


pranzo! [ ]

• [ ] 
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

• [ ] 

6. Se le lezioni fossero un po’ più comunicative, imparerei


di più. [ ]

• [ ] 

• [ ] 
9

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Unità 5 - Le circostanziali (concessive e condizionali) e il periodo ipotetico

9 PRODURRE + LESSICO
· · · Scrivi periodi ipotetici seguendo le indicazioni date, come
nell’esempio.
Es. protasi: spiegare; apodosi: capire (per. ip. dell’irrealtà)
→ Se me lo avesse spiegato con più calma, l’avrei capito.

1. protasi: organizzare; apodosi: avvisare (per. ip. della realtà)

2. protasi: ascoltare; apodosi: trovarsi (per. ip. dell’irrealtà)

3. protasi: cucinare; apodosi: ingrassare (per. ip. della possibilità)

4. protasi: lasciare; apodosi: inciamparsi (per. ip. dell’irrealtà)

5. protasi: vincere; apodosi: infuriarsi (per. ip. della realtà)

10 P R O D U R R E
· · · Componi dei periodi ipotetici del tipo indicato scegliendo le
parole tra quelle date, come nell’esempio.
Es. finisco • raggiungerei • vi • se • presto • avessi • raggiungo •
finito → dell’irrealtà:  Se finisco presto vi raggiungo.

1. avrei • ti • saputo • se • avessi • chiamerei • sapevo • chiamata


→ dell’irrealtà: 

2. posto • se • suo • cosa • non • so • fare • fossi • saprei • stato •


al • sono • sarei → della possibilità: 

3. andassi • con • andrò • me • se • verrai • al • andassi • concerto •


LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

sarai • verresti • saresti → della realtà: 

4. litigato • accorti • se • hanno • litigano • avessero • litigassero •


ne • ce • saremmo • accorgiamo → dell’irrealtà: 


9

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MAPPA
UNITÀ 5

LA PROPOSIZIONE CONCESSIVA

HA FUNZIONE ANALOGA A QUELLA DEL COMPLEMENTO CONCESSIVO


NELLA FRASE SEMPLICE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA

ANCHE SE, CON TUTTO CHE Ti voglio bene, anche


+ INDICATIVO / se non ti capisco.
CON Nonostante ci
BENCHÉ, NONOSTANTE ECC.
+ CONGIUNTIVO fosse il sole, faceva
freddo.

IMPLICITA Pur essendo giovane,


si è già distinta tra i
colleghi.
PUR, ANCHE + GERUNDIO / Per aver appena
CON PUR, SEBBENE ECC. iniziato, te la cavi
+ PARTICIPIO PASS. / benone.
PER, A COSTO DI + INFINITO Possiamo dividere il
problema in due parti, a
costo di
semplificarlo un po’.

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MAPPA
UNITÀ 5

LA PROPOSIZIONE CONDIZIONALE
(O IPOTETICA)

INDICA LA CONDIZIONE DA CUI DIPENDE LA REALIZZAZIONE DI QUANTO ESPRESSO


NELLA REGGENTE

PUÒ ESSERE

ESPLICITA

Se mi danno il lavoro
SE + INDICATIVO, parto senza esitare.
CON CONGIUNTIVO / Se avessi voluto,
QUALORA, CASOMAI ECC. l’avrei fatto.
+ CONGIUNTIVO Casomai ci ripensassi,
questo è il mio numero.

IMPLICITA

Un cane, se maltrattato,
si ribella.
(SE) + PARTICIPIO
CON A fidarsi di lei,
PASS. / A + INFINITO /
sembrerebbe tutto merito suo.
SOLO GERUNDIO
Chiedendo scusa avresti
evitato molti malintesi.

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MAPPA
UNITÀ 5

IL PERIODO IPOTETICO

PUÒ ESSERE

PROTASI:
INDICATIVO
O CONGIUNTIVO Se hai freddo,
PRESENTE rientriamo.
DELLA
REALTÀ CON Te lo dico,
purché tu mantenga
APODOSI: il segreto.
INDICATIVO
O IMPERATIVO

PROTASI:
CONGIUNTIVO
IMPERFETTO Se lo sapessi, te lo
DELLA direi.
POSSIBILITÀ CON
Se avessi bisogno,
APODOSI: chiamami.
CONDIZIONALE
PRESENTE
O IMPERATIVO

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È FORMATO DA

UNA SUBORDINATA CONDIZIONALE


(PROTASI)

LA REGGENTE (APODOSI)

RIFERITO AL PRESENTE

PROTASI:
CONGIUNTIVO
IMPERFETTO
Se potessi
volare, verrei
da te.
APODOSI:
CONDIZIONALE
PRESENTE

DELLA RIFERITO AL PASSATO


IRREALTÀ CON
PROTASI:
CONGIUNTIVO Se non fossi
TRAPASSATO partita, oggi
non ci
conosceremmo.
APODOSI: Se non fossi
CONDIZIONALE PRES. partita, non ci
(CONSEGUENZA saremmo
IRREALE NEL PRES.) conosciuti.
O CONDIZIONALE PASS.
(CONSEGUENZA
IRREALE NEL PASS.)

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LABORATORIO
SUI TESTI SI
INVAL

SCORPIONE (SEGNO D’ACQUA)

L
o scorpione è un animale che ha molto in comune con le
persone che appartengono a questo segno. È una creatura
di per sé non aggressiva, ma se viene provocato può
reagire affibbiando all’aggressore una puntura potenzialmente
letale.
A causa del loro carattere introspettivo, per gli Scorpione è
molto importante avere spazi propri in cui potersi isolare per
riflettere. Sono così sensibili che in loro ogni emozione risulta
più amplificata di quanto si possa immaginare, e se gli
confidate un segreto sapranno mantenerlo per sempre, oltre a
comprendervi profondamente.
Essendo persone coraggiose, osano in situazioni in cui altri non
oserebbero e accettano le sfide senza esitare. Il loro
particolare fascino deriva forse da questo: che in loro un
tagliente senso dell’umorismo si combina con un costante alone
di mistero. A quanto pare in amore sono molto sensuali e
passionali, ma può essere difficile gestirli come partner, visto
che riescono a essere gelosi pur dedicandosi loro stessi a
sporadiche scappatelle.
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

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Quando si trovano in difficoltà possono diventare aggressivi a
scopo di difesa. Nonostante le apparenze, infatti, gli Scorpione
possono essere molto fragili e a volte attaccano per primi
quando temono di essere attaccati. Sono avventurieri riflessivi
e nel lavoro eccellono nei campi legati alla ricerca e
all’analisi, alle relazioni o alla spiritualità.
Vi chiedete quali siano i punti di forza dello Scorpione?
Sappiate che è dotato di un buon autocontrollo, di un’ottima
disciplina, di una spiccata sensibilità verso le esigenze altrui,
mentre i suoi punti deboli sono il pessimismo e la
suscettibilità. Gli Scorpione spesso vedono minacce dove in
realtà non ce ne sono, e difficilmente dimenticano gli sgarbi
ricevuti, tanto che si può dire che il termine “vendetta” sia
stato inventato dallo Scorpione!
Liberamente adattato da astrobri.com/segni-zodiacali-caratteristiche

1 ANALIZZARE E RICONOSCERE
· Dividi il testo in proposizioni, poi sottolinea quelle subordinate.

2 ANALIZZARE
·· Analizza le proposizioni subordinate che hai individuato,
indicandone il tipo e la forma (esplicita/implicita).



LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

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LIVELLO - 

3 RICONOSCERE
·· Trascrivi nelle righe sottostanti i due periodi ipotetici presenti
nel testo, sottolinea l’apodosi (prop. principale) e indica di che
tipo di periodo ipotetico si tratta.

1. 

della realtà della possibilità dell’irrealtà


2. 

della realtà della possibilità dell’irrealtà

4 TR ASFORMARE
· · · Trasforma ognuno dei due periodi ipotetici che hai individuato
negli altri tipi, modificando opportunamente le voci verbali.

periodo 1

• 

• 

periodo 2

• 

• 

5 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
·· Individua nel testo i tre complementi indicati e trasformali in
proposizioni di significato equivalente.

• compl. di fine:  →

 (prop. finale)

• compl. di causa:  →

 (prop. causale)

• compl. concessivo:  →
LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

 (prop. concessiva)

6 RICONOSCERE E TR ASFORMARE
· Individua nel testo la frase al discorso indiretto, trascrivila e
poi volgila al discorso diretto.

discorso indiretto: 

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→ discorso diretto: 

7 TR ASFORMARE
·· Nell’esercizio 2 hai individuato due proposizioni causali.
Trascrivile, poi trasforma quella esplicita in implicita e quella
implicita in esplicita se la trasformazione è possibile.

• prop. causale esplicita: 

→ prop. causale implicita: 

• prop. causale implicita: 

→ prop. causale esplicita: 

8 PRODURRE + LESSICO
· · · Scrivi una breve descrizione di un segno zodiacale che conosci
bene, utilizzando almeno:
• una prop. soggettiva
• una prop. temporale
• una prop. strumentale
• una prop. relativa
• una prop. causale



LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE

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Livello 4 Tabelle M8-M9

LE PROPOSIZIONI COORDINATE E I LORO INTRODUTTORI

proposizioni introduttori esempi


coordinate (congiunzioni o locuzioni
congiuntive)

copulative e Cantarono e ballarono fino a notte fonda.

né Non capisco la sua reazione né me


l’aspettavo.
disgiuntive o, oppure Signora, lascia o / oppure raddoppia?

ovvero (raro) Se qualcuno ha qualcosa da dire parli


adesso ovvero taccia per sempre.
se no, altrimenti Cambiamo discorso, se no / altrimenti mi
arrabbio di nuovo.
avversative ma, però Lo faccio, ma / però non sono d’accordo.

bensì Non l’hanno licenziata, bensì le hanno


dato una promozione.
tuttavia, nondimeno, Erano esausti, tuttavia / nondimeno /
ciononostante ciononostante ripresero la marcia.
eppure Non mi ha riconosciuto, eppure eravamo
molto amici.
anzi Non l’hanno sgridata, anzi l’hanno
premiata.
invece Sembrava sul punto di arrendersi, invece
resistette.
correlative né… né Né parla, né ascolta.

non solo… Non solo è intelligente, ma è anche buono!


ma (anche)
o… o O parti subito o resti per sempre.

sia (che) … sia (che) Sia che accetti sia che rifiuti, rischi
comunque.
conclusive quindi, dunque, Hai sbagliato, quindi / dunque / perciò /
perciò, pertanto pertanto chiedi scusa.
così, allora Mi ha detto che era importante, così /
allora sono partita subito.
TABELLE M8-M9

esplicative cioè, ossia, ovvero, Questo materiale è ignifugo, cioè / ossia /


vale a dire (che) ovvero / vale a dire che non si infiamma.
infatti, difatti Le previsioni erano pessime, infatti /
difatti sta diluviando

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LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE E I LORO INTRODUTTORI
proposizioni introduttori esempi
subordinate
esplicite che È chiaro che abbiamo un problema.

soggettive
implicite di È ora di andare.
(senza introduttore) Bisogna andare.
esplicite che Credo che dovresti scusarti.
oggettive

implicite di Non ammette mai di essersi sbagliata.


a Impara ad avere rispetto!
(senza introduttore) Sentì suonare l’allarme.
esplicite che È proprio questo il problema, che non hai
capito le subordinate dichiarative!
cioè che, ovvero Hai trascurato un dettaglio, cioè / ovvero /
dichiarative

che, ossia che ossia che l’arma non è stata trovata.


implicite di Era andato in Messico con l’idea di aprire
un bar sulla spiaggia.
(senza introduttore) Era la cosa che gli dispiaceva di più: non
poterlo salutare.
esplicite se Mi chiedo se stia bene.
perché Vorrei sapere perché non mi saluti.
quando Non so quando tornerò.
come Sai come si scrive?
dove Mi hanno chiesto dove andassi.
chi Non so su chi posso contare.
interrogative indirette

che cosa Nessuno sa che cosa sia.


quale Ignoro quale sia il suo nome.
che (agg.) Non so che fine abbia fatto.
quanto (avv. e agg.) Chiedile quanto costa per favore.
Mi ha chiesto quanti anni avessi.
implicite se Dovevo decidere se prendere a destra o a
sinistra.
perché Mi chiedo perché insistere tanto.
chi Non so a chi dirlo.
altri introduttori: quando, come, dove, chi, quale, che ecc.
esplicite che Hai tutto il tempo che vuoi!
il / la quale, Soci fondatori sono coloro i quali hanno
TABELLE M8-M9

i / le quali, partecipato all’atto fondativo.


relative

del quale, al quali,


sul quale, Qual è la scadenza entro la quale
entro il quale presentare la richiesta?
ecc.

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LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE E I LORO INTRODUTTORI

il / la cui, Ha sposato una donna la cui madre era la


i / le cui, di cui, donna più ricca della città.
a cui, con cui ecc.
Questo è il libro di cui ti avevo parlato.
chi Chi tradisce una volta, magari poi non lo
fa più.
quanto Questo è quanto mi hanno detto.
dove È il paese dove sono cresciuto.
(relative-concessive) Qualunque cosa ti dicano, non gli credere.
qualsiasi,
Il suo gatto la seguiva dovunque andasse.
qualunque,
chiunque,
checché,
dovunque,
ovunque,
comunque
implicite a L’ultimo ad alzarsi paga pegno!
da Non c’è niente da fare.
dal / dalla quale, Ecco una frase su cui riflettere.
sul / sulla quale,
su cui, da cui ecc.
(senza introduttore) Non hai mai visto un uomo piangere?
esplicite quando Quando arrivi chiama!
(non) appena, (Non) Appena / Come li videro, si diedero
come alla fuga.
mentre Giovanni canticchiava mentre lavava i
piatti.
prima che Dobbiamo pulire tutto prima che tornino i
miei!
dopo che Dopo che mi sarò preparato i bigliettini,
potrò venire da te.
una volta che Una volta che hai fatto il giuramento, non
puoi più tirarti indietro.
temporali

(fin) da quando Da quando ha vinto alla lotteria, è


diventato paranoico.
È il suo sogno fin da quando era piccola.
finché, Non smetterà di cercarlo finché / fino a
fino a quando, quando / fin quando non l’avrà scovato.
fin quando
ogni volta che, Le viene un attacco d’asma ogni volta /
tutte le volte che tutte le volte che la prof estrae a sorte per
l’interrogazione.
TABELLE M8-M9

a mano a mano A mano a mano che invecchia, la sua


che memoria peggiora.
altri introduttori: nel momento che / in cui, nel tempo che, allorché,
dal momento in cui ecc.

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LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE E I LORO INTRODUTTORI
implicite nel Nel pronunciare quelle parole, gli venne da
balbettare.
prima di Pensaci bene prima di rispondere.
dopo Subito dopo averlo detto se ne pentì.
una volta Una volta chiuso, è facilissimo da
trasportare.
(senza introduttore) Ballando, le sembrava di essere un’altra
persona.
Morto un Papa, se ne fa un altro.
esplicite dove Era la casa dove era cresciuta.
locative

da dove Da dov’erano, si vedevano le montagne.


esplicite perché Lo faccio perché ci credo!
poiché, Poiché / Giacché il tempo è limitato, mi
giacché atterrò all’argomento centrale.
siccome Siccome era tardi per il concerto, rimasero
a casa.
visto che, Non ne fece parola con nessuno visto che /
dal momento che, dal momento che / dato che diffidava di
dato che tutti.
causali

altri introduttori: ché, per il fatto che ecc.


implicite per Fu arrestato per aver congiurato contro il re.
di Vi ringrazio di essermi stati vicini.
a Sei fortunata a vivere in un posto così.
(senza introduttore) Non avendo studiato niente, lasciò il
compito in bianco.
Ritrovatosi senza soldi, si mise a chiedere
l’elemosina.
esplicite perché Le diede una foto perché si ricordasse
di lui.
affinché Insistettero affinché accettasse.
in modo che Tenete premuto, in modo che i due pezzi si
incollino.
implicite per Lo fa solo per provocare.
a Che cosa siete venuti a fare?
finali

di Ti prego di essere gentile con loro.


in modo da Alzò la voce, in modo da essere sentita da
tutti.
al fine di, Viene ricontrollato due volte al fine di /
TABELLE M8-M9

allo scopo di allo scopo di evitare possibili errori.


pur di Farebbe qualsiasi cosa pur di dimostrare la
sua innocenza.

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LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE E I LORO INTRODUTTORI
esplicite (così…, tanto…, È così / tanto / talmente discreto che
talmente…, tale...) nessuno si accorge della sua presenza.
che
Aveva una paura tale che non riusciva
neanche a parlare.
in modo tale che, Camminava un po’ storto, in modo tale
al punto che, che sembrava sempre sul punto di cadere.
a tal punto che,
tanto che, Gli rese la vita impossibile, al punto che /
cosicché cosicché dovette cambiare città.
(troppo..., poco..., Parlavano troppo piano perché potessi
consecutive

troppo poco..., sentirli.


abbastanza...)
perché
implicite (così…, tanto…, Ha riso così / tanto / talmente a lungo da
talmente…, tale...) farsi venire mal di pancia.
da
così da Per salvarsi, la lucertola rimase immobile,
tanto da così / tanto da sembrare morta.
(troppo..., Sono troppo furbi per cadere in una
abbastanza..., a trappola come questa.
sufficienza...) per
di Non sarebbe capace di mentire ai propri
fratelli!
esplicite come Nessuno la guardava come la guardava
lui.
nel modo che, L’hai fatto nel modo in cui ti ho insegnato?
nel modo in cui
senza che Sgattaiolò fuori senza che nessuno se ne
modali

accorgesse.
implicite a Passava il tempo a sparlare degli altri.
senza L’ha detto senza pensarci.
con (raro) Cominciamo con il definire questo
concetto.
(senza introduttore) Il treno si mise in moto sbuffando.
strumentali

implicite a furia di, A furia / A forza di provarci, ce l’ha fatta.


a forza di
(senza introduttore) Risolse il problema spegnendo il computer.
esplicite mentre Lei lo adora, mentre io non lo sopporto.
quando Io continuo a fidarmi di te, quando tu non
fai altro che ingannarmi.
avversative

laddove Andò avanti, laddove altri avrebbero


TABELLE M8-M9

desistito.
implicite anziché Anziché ringraziarla, l’ha trattata a pesci
in faccia.

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LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE E I LORO INTRODUTTORI

invece di, Invece / Al posto di star qui al buio,


al posto di, potresti andare a fare una passeggiata.
in luogo di (raro)
lungi da + articolo Lungi dal volerti offendere, cercavo di
(raro) aiutarti.
esplicite (di uguaglianza) La sera non usciva tanto quanto le sarebbe
(tanto…, così…, piaciuto.
tale…) quanto,
come, quale La prof non era così antipatica come
dicevano.
La casa è tale quale me l’avevi descritta.
(di maggioranza e Il sentiero era molto più impervio di
minoranza) quanto si aspettassero.
(più / meno…,
meglio / peggio) Ballate meglio di quel che credete.
che, di quanto, La città era meno bella di come
di quello che, di gliel’avevano descritta.
come
comparative

(comparative ipotetiche) La guardò come se / come / quasi che non


come, la conoscesse.
come se,
quasi che
implicite (di uguaglianza) Fu come vedersi per la prima volta.
come
(di maggioranza) Più che cucinare, diciamo che fai da
più che mangiare.
(di maggioranza) Preferisco dormire in giardino piuttosto
piuttosto che, che / piuttosto di condividere la stanza con
piuttosto di mio fratello.
(comparative ipotetiche) Parlava quasi cantando.
quasi,
Fece pochi passi, come esitando.
come
esplicite che Che io sappia, non sono ancora tornati.
per quello / quel Per quel che ne sappiamo, potrebbe essere
che in Thailandia.
a quanto A quanto pare si sono offese.
per quanto Per quanto mi riguarda, sono contrario.
secondo quanto, Secondo quanto / In base a quanto hanno
limitative

in base a quanto dichiarato i giornali, le cause sono ancora


sconosciute.
implicite a A sentire loro, va tutto a gonfie vele.
per Per studiare, studia, ma poi non ricorda
niente!
TABELLE M8-M9

in quanto a In quanto a mentire, non la batte nessuno.


(senza introduttore) Parlando in linguaggio medico, una
“storta” alla caviglia è una distorsione.

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LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE E I LORO INTRODUTTORI
esplicite tranne che, Perdono tutto tranne / salvo / eccetto che
salvo che, mi si manchi di rispetto.
eccetto che
a meno che (non) Domani andiamo in montagna, a meno

eccettuative
che (non) piova.
implicite fuorché Non si poteva fare nient’altro fuorché
accettare le loro condizioni.
tranne (che), Hanno fatto di tutto tranne / eccetto /
eccetto (che), salvo (che) fare i compiti.
salvo (che)
implicite oltre a Oltre a mentirmi, ti sei preso gioco di me!
aggiuntive

oltre che Fai qualche altro sport oltre che andare in


palestra?

esplicite anche se È uscita senza ombrello anche se sta


piovendo.
con tutto che Lui l’ha capito subito, con tutto che è un
ragazzino.
nonostante, Nonostante / Sebbene / Malgrado non si
sebbene, vedessero dall’infanzia, si riconobbero
malgrado all’istante.
benché Benché tutti pensino il contrario, io so che
è innocente.
per quanto Per quanto si sforzasse, non riusciva a
sollevarlo di un solo millimetro.
concessive

per… che Ogni contributo è importante, per piccolo


che sia.
implicite pur Pur rimpiangendo la mia terra natale, non
ci sono più tornata.
anche Anche appoggiando il piede delicatamente,
mi fa male.
benché, Benché / Sebbene / Per quanto ripulita, la
sebbene, casa sembrava comunque una topaia.
per quanto
per Per essere nuovo, ti orienti alla perfezione.
a costo di Denuncerò l’abuso, a costo di perdere il
lavoro.
esplicite se Se fossi partito con il circo, oggi conoscerei
condizionali o ipotetiche

mezzo mondo.
qualora Qualora abbia bisogno di qualcosa, non
TABELLE M8-M9

esiti a contattarmi.
casomai Prendi, casomai ti dimenticassi
dell’indirizzo.

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LE PROPOSIZIONI SUBORDINATE E I LORO INTRODUTTORI

purché, Te lo presto purché / a patto che / a


a patto che, condizione che tu me lo restituisca entro
a condizione che domenica.
nel caso che, Nel caso che vi perdiate, non fermatevi a
nel caso in cui parlare con nessuno.
ammesso che, Il motorino non lo vuole più, ammesso che
concesso che, l’abbia mai voluto davvero.
posto che
Anche concesso che riceva il regalo, sei
sicuro che gli farà piacere?
Le statistiche, posto che siano realizzate
con serietà, possono offrire utili spunti.
nell’ipotesi che, Che cosa facciamo, nell’ipotesi /
nell’eventualità eventualità che tu abbia ragione?
che
laddove, Laddove / Ove ce ne fosse bisogno, ci si
ove (raro) può rivolgere all’ufficio competente.
implicite a A voler essere sinceri, questo quadro è una
crosta!
(se) Alcuni film, (se) doppiati, perdono molto.
(senza introduttore) Dicendogli la verità, gli avresti dato un
gran dispiacere.
TABELLE M8-M9

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ANALISI
DEL PERIODO
SUI TESTI SI
INVAL

1 Svolgi l’analisi del periodo del testo. Osserva l’esempio e poi


· continua sul quaderno.

E
ssendo un’importante meta turistica, Londra è una città
perfettamente collegata con gran parte d’Italia e con il
resto del mondo. Qui in basso troverete le informazioni
necessarie per raggiungere comodamente Londra in aereo e in
treno o autobus.
In Italia ci sono molti voli per Londra. Bisogna solo scegliere
le offerte migliori e cercare le soluzioni più comode ed
economiche.
I viaggiatori del Nord Italia troveranno varie offerte di voli
che partono da numerosi aeroporti delle province
settentrionali, quelli delle isole hanno a disposizione voli da
Palermo, Catania, Comiso, Alghero, Cagliari o Olbia, mentre i
turisti del Sud potranno viaggiare solo dagli aeroporti di
Brindisi, Bari o Napoli. Ai viaggiatori del Molise e della
Basilicata consigliamo di organizzare con anticipo il viaggio per
trovare le migliori offerte di voli diretti negli aeroporti delle
regioni limitrofe.
Se preferite percorrere l’Europa sui binari, dall’Italia potrete
raggiungere Londra anche in treno, arrivando a Parigi con il
treno ad alta velocità (TGV) e qui prendendo l’Eurostar per
Londra, che arriva a destinazione in circa due ore e mezzo.
Considerando i costi elevati e i tempi eccessivi, tuttavia,
consigliamo questa soluzione di trasporto soltanto a coloro che
non vogliono prendere l'aereo.
Adattato da Come arrivare a Londra in www.scoprilondra.com/

Essendo
 un’importante meta turistica: sub. 1ª grado, caus., impl.

2 Svolgi l’analisi del periodo della ricetta. Osserva l’esempio e


· poi continua sul quaderno.

P er preparare la coulis di frutta fate appassire i lamponi, o


altra frutta, in una padella antiaderente, a fiamma bassa,
fino a quando la frutta non avrà rilasciato tutta l’acqua (la
quantità di acqua dipenderà dal tipo di frutta). Aggiungete lo

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zucchero a velo, il succo di limone filtrato e mescolate con una
frusta finché il tutto si sarà ben amalgamato. Filtrate il
composto ottenuto con un colino per eliminare eventuali semi.
Premete bene con il dorso di un cucchiaio e raccogliete la salsa
all’interno di una ciotolina. La coulis di frutta è pronta. Vi
consigliamo di utilizzarla per rendere più goloso un gelato o un
dolce al cucchiaio!
Adattato da www.giallozafferano.it

Per
 preparare la coulis di frutta: sub. 1ª grado, fin., impl.

3 Svolgi l’analisi del periodo del brano. Osserva l’esempio e poi


· continua sul quaderno.

D isse tutto affannato qualcosa che non capii. Era pallido,


prima sorrideva, poi diventava serio, poi tornava a
sorridere. Alla fine scandì nell’italiano della scuola:
«Quando ci facciamo grandi ti voglio sposare».
Poi mi chiese se nel frattempo mi volevo fidanzare con lui. Era
un po’ più alto di me, magrissimo, il collo lungo, le orecchie un
po’ scostate dalla testa. Aveva capelli ribelli, occhi intensi con
ciglia lunghe. Era commovente lo sforzo che stava facendo per
contenere la sua timidezza. Sebbene volessi sposarlo anch’io
mi venne di rispondergli:
«No, non posso».
Lui restò a bocca aperta, Pino gli diede uno strattone. Da quel
momento cominciai a svicolare tutte le volte che lo vedevo,
eppure mi sembrava bellissimo. Quante volte ero rimasta nei
paraggi di sua sorella Marisa solo per avvicinarlo e fare
insieme a loro la strada per tornare a casa.
Adattato da Elena Ferrante, L’amica geniale, Edizioni e/o, Roma, 2011

Disse
 tutto affannato qualcosa: princ.

4 Svolgi l’analisi del periodo del testo. Osserva l’esempio e poi


· continua sul quaderno.

M arie Curie era nata in Polonia, a Varsavia, nel 1867. Dal


momento che nella sua terra le donne non potevano
frequentare gli studi, si trasferì a Parigi e lì condusse le
proprie ricerche sulle sostanze radioattive, fino alla
sensazionale scoperta del radio e del polonio.
Fu la prima donna a insegnare alla Sorbona (ottenne la

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LIVELLO 4 - 

cattedra in Fisica generale). Durante la Prima guerra mondiale


si occupò, come radiologa, dei soldati feriti. Il contributo alla
ricerca di Marie Curie è inestimabile e i due Nobel, ricevuti nel
1903 e nel 1911, rispettivamente per la Fisica e per la
Chimica, rappresentano il degno riconoscimento a un’intera
vita spesa per la scienza.
Adattato da www.scienze.rai.it

Marie
 Curie era nata in Polonia, a Varsavia, nel 1867: indip.

5 Svolgi l’analisi del periodo del regolamento. Osserva l’esempio


· e poi continua sul quaderno.

N ella vostra camera trovate a vostra disposizione accappatoi,


teli da bagno e ciabatte.
Si consiglia di lasciar trascorrere un intervallo di circa 3 ore
fra il pasto e il bagno.
Vi preghiamo di fare la doccia prima di entrare in acqua.
Vi preghiamo di accedere alla piscina dell’hotel con apposite
ciabatte.
È vietato consumare cibi o bevande.
Vi preghiamo di usare un tono di voce moderato e pacato e di
limitare l’utilizzo del cellulare tenendolo con la suoneria in
modalità silenziosa.
Il personale di servizio potrà intervenire in qualsiasi momento
per esigere l’osservanza del presente regolamento.
Adattato da www.hoteleuropeo.com

Nella vostra camera trovate a vostra disposizione accappatoi, teli da




bagno e ciabatte: indip.




6 Svolgi l’analisi del periodo del brano. Osserva l’esempio e poi


·· continua sul quaderno.

S pense la sigaretta nel grosso posacenere di vetro proprio


quando vide arrivare Harmon. Il suo passo lento, le spalle
ricurve lo facevano apparire più vecchio di quanto non fosse e
a Daisy bastò quella rapida occhiata per capire chiaramente che
portava dentro di sé una tristezza. Ma quando gli aprì la porta
i suoi occhi la guardarono con il solito lampo di vivacità e
innocenza. «Grazie, Harmon», gli disse quando lui le porse il
sacchetto con dentro la ciambella che le portava sempre. […]
In soggiorno Daisy si sedette sul sofà, incrociando le caviglie

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paffute, e si accese un’altra sigaretta. «Come stai, Harmon?»,
gli chiese. «Come stanno i ragazzi?». [ ] sapeva che era
quella la sua tristezza: che i suoi quattro figli erano cresciuti e
si erano dispersi per il paese. Ogni tanto venivano a trovarlo,
comparivano in città nei panni di uomini adulti grandi e grossi,
e lei ricordava gli anni passati, quando non si vedeva mai
Harmon da solo.
Adattato da Elizabeth Strout, Olive Kitteridge, Fazi, Roma, 2009

Spense la sigaretta nel grosso posacenere di vetro: princ.




7 Svolgi l’analisi del periodo della poesia. Osserva l’esempio e poi


·· continua sul quaderno.

T utti i vostri strumenti hanno nomi bizzarri


e difficili, ma io vedo chiaro
e so che in fondo sono solamente
metri e gessetti con cui misurate
e segnate […]
senza stancarvi.
Sfilate spilli di tra le labbra, come una sarta.
Me li appuntate sull’anima
e dite: “Qui faremo un bell’orlo.
Dopo starai tanto meglio.”
Io non voglio che mi tagliate un pezzo d’anima!
Se ne ho troppa per entrare nel vostro mondo,
ebbene, non voglio entrarci.
Sono una poetessa: una farfalla, un essere
delicato, con le ali.
Se le strappate, mi torcerò sulla terra,
ma non per questo potrò diventare
una lieta e disciplinata formica.
Adattato da Margherita Guidacci, Non voglio, in Neurosuite, Neri Pozza, Milano, 1970

Tutti i vostri strumenti hanno nomi bizzarri e difficili: princ.




8 Svolgi l’analisi del periodo del discorso. Osserva l’esempio e poi


·· continua sul quaderno.

L a libertà senza la giustizia sociale non è che una conquista


fragile che si risolve per molti nella libertà di morire di
fame.
Bisogna che alla libertà sia unita la giustizia sociale. Sono un

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LIVELLO 4 - 

binomio inscindibile. Lottate quindi con fermezza, giovani che


mi ascoltate, perché lotterete così per il vostro domani, per il
vostro avvenire. Ma siate sempre tolleranti. Sì, lottate con la
passione con cui ho lottato io, e lotto ancora oggi nonostante
gli anni. Lottate per la fede che arde nei vostri cuori.
Ma io vorrei che voi teneste presente un ammonimento di un
pensatore francese, ammonimento che io ho sempre tenuto
presente alla mia mente: “Dico al mio avversario: io combatto
la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi
sino al prezzo della mia vita perché tu la tua idea la possa
esprimere sempre liberamente”.
Ecco quello che io dico ai giovani, senza presunzione, quasi
fossi un loro compagno di strada […]. Ed io li esorto ad
andare avanti, a continuare per la loro strada, a cercare nella
scuola cultura, ad ascoltare i loro docenti per adornare la loro
mente di cognizioni necessarie quando saranno chiamati a
svolgere un’attività.
Adattato da Sandro Pertini, Messaggio di fine anno agli italiani del Presidente della Repubblica
31 dicembre 1983, in www.quirinale.it

Io ai giovani questo dico: princ.




9 Svolgi l’analisi del periodo del brano. Osserva l’esempio e poi


·· continua sul quaderno.

P ereira sostiene che quel pomeriggio il tempo cambiò.


All’improvviso la brezza atlantica cessò, dall’oceano arrivò
una spessa cortina di nebbia e la città si trovò avvolta in un
sudario di calura. Prima di uscire dal suo ufficio Pereira guardò
il termometro che aveva comprato a spese sue e che aveva
appeso dietro la porta. Segnava trentotto gradi. Pereira spense
il ventilatore, trovò la portiera sulle scale che gli disse
arrivederci dottor Pereira, annusò ancora una volta l’odore di
fritto che aleggiava nell’atrio e uscì finalmente all’aperto.
Davanti al portone c’erano i mercati rionali e la Guarda Nacional
Republicana vi stazionava con due camionette. Pereira sapeva
che i mercati erano in agitazione, perché il giorno prima, in
Alentejo, la polizia aveva ucciso un carrettiere che riforniva i
mercati e che era socialista. Per questo la Guarda Nacional
Republicana stazionava davanti ai cancelli dei mercati.
Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira, Feltrinelli, Milano, 1994

Pereira
 sostiene: princ.

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10 Svolgi l’analisi del periodo della fiaba. Osserva l’esempio e poi
·· continua sul quaderno.

C ’erano una volta un uomo e una donna che da molto tempo


desideravano invano un bimbo. Finalmente la donna scoprì
di essere in attesa. Sul retro della loro casa c’era una
finestrella dalla quale si poteva vedere nel giardino di una
maga, pieno di fiori ed erbaggi di ogni specie. Nessuno,
tuttavia, osava entrarvi. Un giorno la donna stava alla finestra
e, guardando il giardino vide dei meravigliosi raperonzoli in
un’aiuola. Subito ebbe voglia di mangiarne e, siccome sapeva
di non poterli avere, divenne tanto magra e smunta che il
marito se ne accorse e gliene domandò la ragione. “Ah! Morirò
se non riesco a mangiare un po’ di quei raperonzoli che
crescono nel giardino dietro casa nostra.” L’uomo […] una
sera scavalcò il muro, colse in tutta fretta una manciata di
raperonzoli e li portò a sua moglie. La donna si preparò subito
un’insalata e la mangiò con avidità. Ma i raperonzoli le erano
piaciuti a tal punto che il giorno dopo la sua voglia si triplicò.
L’uomo capì che non si sarebbe chetata, così penetrò ancora
una volta nel giardino. Ma grande fu il suo spavento quando si
vide davanti la maga che incominciò a rimproverarlo
aspramente per aver osato entrare nel giardino a rubarne i
frutti.

Adattato da Jacob e Wilhelm Grimm, Raperonzolo, in Le fiabe dei Grimm, Bitbiblos,


Bologna, 2014

C’erano una volta un uomo e una donna: princ.




11 Svolgi l’analisi del periodo del testo. Osserva l’esempio e poi


· · · continua sul quaderno.
“Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è
prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente
nel corso del tempo, ad azioni offensive messe in atto da parte
di uno o di più compagni.” (Dan Olweus, 1993)

Le ultime ricerche sul mondo della scuola rilevano che gli


episodi di bullismo sono in crescente aumento in Europa e che
spesso esiste una correlazione tra bullismo e discriminazione.
In Italia, il 15% degli studenti tra i 12 e i 18 anni ha
sperimentato varie forme di bullismo, mentre il 10,4% ha
riferito di subire ripetuti atti di esclusione da parte di propri

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LIVELLO 4 - 

pari. […] Il bullismo diretto si esprime attraverso violenze


fisiche (spinte, pugni, schiaffi…) o verbali (insulti, ricatti,
intimidazioni…). Nel bullismo indiretto il bullo isola la vittima
dal gruppo diffamandola o calunniandola. Se gli atti di
intimidazione o di violenza vengono effettuati attraverso mezzi
elettronici come l’email, le chat, i blog, i telefoni cellulari, i
siti web o qualsiasi altra forma di comunicazione riconducibile
al web, si parla di cyberbullismo.

Amnesty International considera il bullismo una violazione dei


diritti umani in quanto lede la dignità di chi lo subisce ed è
contrario a principi fondamentali quali l’inclusione, la
partecipazione e la non discriminazione.

Nell’articolo 2 della Dichiarazione universale dei diritti umani


si afferma che tutti devono poter usufruire dei diritti e delle
libertà enunciati nella Dichiarazione “senza distinzione
alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di
religione, di opinione politica o di altro genere, di origine
nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra
condizione.”
Adattato da Vademecum contro la discriminazione e il bullismo, in www.amnesty.it/

Uno studente è oggetto di azioni di bullismo: princ.




12 Svolgi l’analisi del periodo del brano. Osserva l’esempio e poi


· · · continua sul quaderno.

A l suo apparire, coloro s’eran guardati in viso, alzando la


testa, con un movimento dal quale si scorgeva che tutt’e
due a un tratto avevan detto: È lui. Quello che stava a
cavalcioni s’era alzato, tirando la sua gamba sulla strada.
L’altro s’era staccato dal muro e tutt’e due gli s’avviavano
incontro. Egli, tenendosi sempre il breviario aperto dinanzi,
come se leggesse, spingeva lo sguardo in su, per ispiar le
mosse di coloro, e, vedendoseli venir proprio incontro, fu
assalito a un tratto da mille pensieri. Domandò subito in
fretta a se stesso, se, tra i bravi e lui, ci fosse qualche uscita
di strada, a destra o a sinistra, e gli sovvenne subito di no.
Fece un rapido esame, se avesse peccato contro qualche
potente, contro qualche vendicativo, ma, anche in quel
turbamento, il testimonio consolante della coscienza lo
rassicurava alquanto. I bravi però s’avvicinavano,

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guardandolo fisso. Mise l’indice e il medio della mano sinistra
nel collare, come per raccomodarlo, e, girando le due dita
intorno al collo, volgeva intanto la faccia all’indietro,
torcendo insieme la bocca, e guardando con la coda
dell’occhio, fin dove poteva, se qualcheduno arrivasse, ma
non vide nessuno.

Adattato da Alessandro Manzoni, I promessi sposi, Loescher-Emmebi,


Torino-Firenze, 2011

Al
 suo apparire: sub. 1° grado, temp., impl.

13 Svolgi l’analisi del periodo del testo. Osserva l’esempio e poi


· · · continua sul quaderno.
Modificando le nostre abitudini o prestando attenzione a piccoli gesti
comuni possiamo ridurre la dispersione energetica e risparmiare sulla
bolletta:

• utilizzate sempre lampadine a risparmio energetico, cambiando


eventualmente quelle ancora a incandescenza presenti in casa. È
importante nella scelta anche il livello di illuminazione, che non deve
essere superiore alle reali necessità dell’ambiente;

• evitate l’utilizzo di illuminazione artificiale se quella solare può


essere sufficiente. Ricordatevi di spegnere la luce della stanza da cui
state uscendo, a meno che non prevediate di rientrarvi dopo
pochissimo tempo;

• è opportuno regolare la temperatura massima dello scaldabagno sui


60°C in inverno e sui 40°C d’estate, oltre a farne un uso moderato.
Salvo che abbiate particolari esigenze, è possibile garantire il
fabbisogno di una famiglia di 3-4 persone con la sola accensione
notturna;

• posizionate il frigorifero lontano da fonti di calore che possano


ridurne l’efficienza;

• effettuate lavaggi in lavatrice solo a pieno carico, possibilmente


evitando il prelavaggio;

• asciugate i panni all’aria esterna piuttosto che ricorrere a


un’asciugatrice.

Adattato da www.novaaeg.it

Modificando le nostre abitudini: sub. 1°, strum., impl.




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LIVELLO 4 - 

14 Svolgi l’analisi del periodo del testo. Osserva l’esempio e poi


· · · continua sul quaderno.

C ome abbiamo detto, la coordinazione è il legame che si crea


tra due proposizioni poste sullo stesso piano, che hanno la
stessa funzione sintattica. Nonostante siano legate tra loro,
esse mantengono una propria autonomia e non dipendono l’una
dall’altra.
In genere le due frasi sono collegate per mezzo di congiunzioni
coordinanti, come e, né, o, ma ecc., oppure possono essere
semplicemente accostate […] utilizzando segni di punteggiatura
come la virgola, il punto e virgola o i due punti. […] Questa
costruzione si chiama asindeto o giustapposizione, e avviene
quando si susseguono più di due proposizioni sullo stesso piano.
L’effetto espressivo dell’asindeto è quello di accelerare il ritmo
dell’espressione. […] All’asindeto si contrappone il polisindeto,
che consiste in questo: collegare le proposizioni coordinate
ripetendo la congiunzione[…]. Il polisindeto ottiene un effetto
espressivo opposto a quello dell’asindeto cioè rallenta, creando
un effetto di durata, di continuità.

Adattato da L. Serianni, V. Della Valle, G. Patota, Il bello dell'italiano, Bruno Mondadori, Milano, 2015

Come abbiamo detto: sub. 1°, compar., espl.




15 Svolgi l’analisi del periodo del testo. Osserva l’esempio e poi


· · · continua sul quaderno.

L ’unica cosa che desidero sottolineare è il principio generale


che la Vita imita l’Arte molto più di quanto l’Arte non imiti
la Vita, e sono certo che se ci rifletterai seriamente scoprirai
che è così. La Vita regge lo specchio all’Arte, e riproduce
qualche strano tipo immaginato dal pittore o dallo scultore, o
realizza concretamente ciò che è stato sognato nell’opera di
fantasia. Scientificamente parlando, la base della vita –
l’energia della vita, come avrebbe detto Aristotele – è
semplicemente il desiderio d’espressione, e l’Arte presenta
sempre varie forme attraverso le quali è possibile esprimersi.
La Vita le ghermisce e le usa, anche se possono arrecarle del
danno.

Oscar Wilde, La decadenza della menzogna, in La decadenza della menzogna e altri saggi,
Milano, BUR, 2000

L’unica cosa… è il principio generale: princ.




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