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Indice
1Biografia
o 1.1Identità nuova e nuovi ideali
o 1.2I primi aerei contro Villa
2Esercito Villista Rivoluzionario del Popolo
3Il mito di Villa nella cultura di massa
o 3.1Cinema
o 3.2Musica
4Note
5Bibliografia
6Voci correlate
7Altri progetti
8Collegamenti esterni
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Francisco Pancho Villa era nato a San Juan del Río, vicino a Durango, nel ranch la Coyoitoda di San
Juan del Río di proprietà di López Negrete, da una coppia di mezzadri, Augustín Arango e Micaela
Arámbula. La sua leggenda iniziò a fiorire nel 1894, quando era ancora sedicenne: subito dopo la
morte del padre si era trasferito nell'hacienda di Gogojito e una sera, tornando a casa, sorprese la
madre in una accesa discussione con il proprietario del ranch che aveva tentato di molestare la sorella
maggiore del giovane Francisco. Questi reagì sparando al ranchero e ferendolo leggermente. Questo
avvenimento segnò per Francisco l'inizio di un lungo periodo di latitanza.
Simpatizzando con i peones, con i quali aveva in comune un odio profondo verso i ricchi possidenti
terrieri, da quel momento la sua esistenza fu caratterizzata da scorrerie ai danni di allevatori, cui
sottraeva capi di bestiame, e di rapine a ricchi minatori. Braccato sui monti della Sierra (dove diventerà
Francisco Pancho Villa) fu più volte catturato dai Rurales e dall'esercito riuscendo sempre a farsi
rilasciare grazie all'interessamento di influenti amicizie; di lì a poco si sarebbe arruolato — con
mansioni di ufficiale — nelle truppe degli eserciti irregolari di Francisco Madero: forse, per lui, era una
ideale continuazione della lotta di sempre contro gli odiati possidenti. Nel 1910, con una nuova identità
massonica[1], era quindi pronto a scendere dalle montagne per partecipare attivamente a quella che
sarebbe stata chiamata la rivoluzione messicana.