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ovvero come rendere

Il metodo… significativo il processo
di apprendimento.

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 …ovvero come rendere significativo il processo di apprendimento.

Esistono molteplici contributi teorici che descrivono pratiche

didattiche in uso e sviluppano ipotesi di lavoro.

Ovviamente non è possibile dare sinteticamente ragione di tutte

le soluzioni possibili, qui cercheremo di analizzarne alcune.

La ricerca didattica ha ormai da tempo sostenuto il radicale

superamento della lezione frontale a favore di un
apprendimento attivo e non passivo.

Si apprende in modo più efficace se si è parte attiva del

processo. Gli apprendimenti risultano più persistenti rispetto ad
un processo di memorizzazione passivo.

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 …ovvero come rendere significativo il processo di apprendimento.

La tradizionale “lezione frontale” pur permettendo di esplicitare

molte informazioni non riesce a dirci se queste informazioni sono
state recepite dagli studenti e quanto permarranno nel loro
repertorio.

In tale contesto l’analisi di quanto appreso si riduce perlopiù alla

verifica intesa come “compito in classe”, una metodologia che
non permette di modificare e declinare la lezione in ragione dei
bisogni formativi della classe poiché è il termine conclusivo di un
processo di apprendimento.

Occorre quindi che la lezione frontale si trasformi radicalmente

se vuole essere significativa.

La parola è uno strumento essenziale della comunicazione ma

non può declinarsi in un monologo da parte del docente.

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 …ovvero come rendere significativo il processo di apprendimento.

Quando progettiamo una lezione dobbiamo porre attenzione a

una serie di fattori che sono gli elementi essenziali che la
compongono:

l’ambiente, ovvero
com’è stata strutturata la
classe.
il tempo, ovvero
come articolare la
lezione nel rispetto dei
tempi di attenzione

la partecipazione, ovvero
l’adesione e l’interesse degli
studenti per il processo di
apprendimento.

le tecnologie, ovvero gli

strumenti che possono rendere più
accessibili i contenuti.

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+ La disposizione degli arredi nell’aula
definisce lo stile didattico in adozione.

I banchi disposti in modo frontale

rispetto alla cattedra descrivono una
lezione centrata sulla comunicazione
che dal docente si riversa sugli
studenti (lezione frontale).

La disposizione dei banchi in isole

invece è funzionale a una didattica
per gruppi, collaborativa e interattiva.

Si possono poi disporre i banchi a

ferro di cavallo, o allestire l’aula di
L’aula diverse aree di lavoro, o ancora
modificare la disposizione in ragione
dell’attività che vogliamo svolgere.

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Superare la disposizione frontale non è sempre facile, ma un

ambiente che permette agli studenti di lavorare in gruppo e
di confrontarsi tra loro consente di apprendere insieme agli
altri il che permette di rende significativi gli apprendimenti.

In una didattica centrata sulle competenze il docente

abbandona il ruolo tradizionale di colui che espone dei contenuti
che gli studenti sono chiamati a memorizzare ed utilizzare per
svolgere dei compiti ed assume il ruolo di tutor che supporta i
processi di apprendimento.

Ma i processi di apprendimento significativi si costruiscono più

facilmente in un contesto sociale caratterizzato dall’interazione
tra pari.

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+ Il docente ha il compito di
predisporre un ambiente di
apprendimento adeguato e coerente
con l’attività che intende condurre.

Il suo compito è predisporre delle

situazioni che sappiano stimolare
l’apprendimento autonomo.

Così favorendo l’adesione e

l’interesse degli studenti per il
processo di apprendimento.

La partecipazione

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 …ovvero come rendere significativo il processo di apprendimento.

Affinché un lavoro di gruppo abbia significatività dal punto di

vista didattico esso deve essere progettato e supportato dal
docente con cura.

Occorre prestare attenzione alle relazioni tra i diversi membri

che compongono il gruppo e alle dinamiche che in esso
vengono a costituirsi per evitare che il leader diventi il solo
conduttore dell’attività.

Lavorare in gruppo è il risultato di un processo e non il

prerequisito, affinché questa metodologia risulti efficace occorre
che gli studenti abbiano appreso a lavorare insieme e sappiano
cogliere il senso del loro agire.

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Per favorire questa consapevolezza e acquisire l’importante

competenza di collaborare positivamente con gli altri, una
metodologia ampiamente diffusa è il cooperative learning.

Il punto di partenza di tale metodologia è la consapevole

costruzione dei gruppi da parte del docente, gruppi composti
da 3 o 4 studenti, dunque abbastanza piccoli;

gruppi che possono essere omogenei o meno in funzione degli

obiettivi sociali e cognitivi che si vogliono conseguire, gruppi
che possono variare non solo nel corso dell’anno ma anche nel
corso della singola attività.

A conclusione del lavoro di gruppo vi è poi la riflessione su

quanto è accaduto, sui risultati conseguiti e il come si è lavorato,
questo momento rappresenta un elemento fondamentale del
processo di apprendimento.

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+ Punto di partenza per ogni attività
didattica significativa è sempre
un’attenta progettazione.

Attraverso la parola il docente può

introdurre o presentare un argomento
e\o un’attività,

ma i tempi di questa esposizione orale

non dovrebbero superare i 10\15
minuti.

In seguito occorre che la lezione si

sviluppi in una serie di attività e\o
strategie messe in campo per ottenere
Il tempo un costante feedback con la classe.

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La discussione guidata e il lavoro di gruppo sono strategie

didattiche particolarmente efficaci nello sviluppo di competenze.

Spesso però la discussione si trasforma in classe in un

procedimento condotto direttamente dal docente che determina i
turni di parola e orienta l’attività influenzandola in modo
significativo.

Occorrerebbe invece incentivare una discussione non verticale

(docente-classe) ma orizzontale (tra gli studenti) in modo che
essa diventi uno strumento per elaborare, approfondire e
costruire conoscenze/competenze, ovvero che diventi nella
pratica un “ragionamento collettivo”.

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Attraverso la discussione il docente può così favorire lo sviluppo

del pensiero argomentativo, sostenere la capacità di
individuazione dei problemi e la costruzione di ipotesi.

Ciò nondimeno, poiché impegnare una classe in un dibattito vuol

dire chiedere agli studenti un impegno che si sviluppa sia sul
piano cognitivo che su quello emozionale,

occorre il docente sia stato in grado di costruire il contesto

adeguato per il suo sviluppo;

ovvero che sia capace di offrire una struttura che consenta lo

svolgimento ordinato dell’attività, e la realizzazione di una vera e
propria “educazione alla discussione”.

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Tra le metodologie in uso per condurre le discussioni forse la più

diffusa è la riflessione su un’attività o un compito svolto dalla
classe (il debriefing).

La riflessione ha come primo obiettivo il rendere consapevoli gli

studenti dei processi che sono stati attivati.

Un’altra metodologia è il brainstorming che precede un’attività e

consente di costruire una mappa di ipotesi che verranno poi
verificate e sviluppate durante l’attività che stiamo per avviare.

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+ Negli ultimi anni si sono sviluppate
molteplici sperimentazioni sull’uso
delle tecnologie nella didattica: le
classi 2@0, l’utilizzo dei tablet in
classe, le LIM, etc.

Un esempio di apprendimento situato

è la classe rovesciata (flipped
lesson), che si compone di alcuni
elementi fondamentali:

la preparazione di specifici
materiali da parte del docente
per illustrare un problema o un
compito attraverso video o
presentazioni da proporre in
Le tecnologie rete ai loro studenti.

Materiali che gli studenti

devono poi analizzare
autonomamente a casa.
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 …ovvero come rendere significativo il processo di apprendimento.

una consegna che conclude i materiali proposti che si

svolgerà in classe singolarmente o in gruppo.

i debriefing, discussione e confronto, che conclude

l’attività attraverso la presentazione degli elaborati
prodotti e la discussione in classe.

Il modello proposto si fonda su alcuni presupposti didattici e

metodologici.

Vi è la convinzione che l’apprendimento prende le mosse

dall’esperienza e che si consolida nella riflessione sul percorso
intrapreso.

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Il processo di apprendimento si sviluppa partendo

dall’acquisizione, la ricerca, la pratica, la produzione e la
discussione in un contesto collaborativo.

Appare ovvio che in tale processo, dove l’uso delle tecnologie è

diffuso, centrale nell’azione didattica è la progettazione dei
materiali e la predisposizione delle attività consapevolmente
orientate dal docente.

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