Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
it
solotablet.it
PAESE :Italia
TYPE :Web International
a confronto
personalista della bioetica. Il Transumanesimo è nato negli anni ‘80 nelle università
americane e incentiva l’uso della tecnica al fine di superare i grandi limiti della natura
umana come la vecchiaia e la morte. Oggi grandi progetti transumanisti sono capitanati
La bioetica personalista vede nel cardinale Elio Sgreccia il suo più grande esponente e
pone la persona umana al centro della riflessione etica subordinando anche la tecnica a
essa.
Un organo assai importante fondato sui principi della bioetica personalista è sicuramente
la Pontificia Accademia per la Vita che si interroga sulle grandi questioni di inizio e fine
vita ma anche sull’uso della tecnica nei diversi settori che permeano il nostro vissuto. È
per questo che abbiamo intervistato Andrea Ciucci coordinatore della sede centrale della
prospettiva transumanista.
Di seguito vi proponiamo quindi una doppia intervista che mette in evidenza le differenti
posizioni.
Alessandra Calanchi: È un tema lungamente dibattuto, quello del rapporto fra natura e
meglio su un’illusione a sua volta generata da una dicotomia discutibile. La natura può
tecnologia.
Thoreau, filosofo americano dell’800, quando include il fischio del treno fra i canti degli
uccelli nel capitolo di Walden intitolato “Sounds”(Suoni) lo aveva capito benissimo, che
non si poteva tornare indietro ed era meglio cercare una convivenza pacifica tra natura e
tecnologia. Per non parlare di The Man that Was Used Up(L’uomo che fu consumato) di
compresa.
danni irreversibili che l’uomo ha fatto alla natura. L’uomo, si badi bene – non una
Andrea Ciucci: Il rapporto tra natura e tecnologia è un tema classico della riflessione
contemporanea. Al contempo, io credo, mal posto. Quasi che da un lato esistesse una
trasforma, defigura la realtà. Non è così. Per un verso l’esperienza della natura che
tecnologico. Dall’altro la tecnologia fa parte della vita umana, sin da quando gli uomini
hanno acceso un fuoco per scaldarsi e usato un sasso per cacciare; è in qualche modo
L’uomo “per natura” usa artefatti tecnologici e abita il mondo in modo tecnologico. In
questo senso i limiti sono sempre stati sfide con cui l’umanità si è confrontata ed è
valutare in modo dinamico l’insieme dei fattori che consente di superare i limiti (come
Il che significa vigilare sulla velocità della trasformazione, sulla interazione tra i diversi
2) Che ruolo ha oggi l’etica? Di che tipo di etica ha bisogno l’uomo oggi?
Alessandra Calanchi: Gli uomini e le donne di oggi hanno bisogno più che mai di
riconoscere il vero nemico, che non è la tecnologia ma il pregiudizio (le cosiddette bias),
l’avidità, la sete di profitto umana. C’è un disperato bisogno di etica, un’etica della
responsabilità. Non serve, anzi è dannoso incolpare le macchine. Il genere umano deve
Ci scandalizziamo che l’Europa sia riprecipitata nella guerra, ma quante guerre sono
combattute sul pianeta lontano dai riflettori mediatici? Abbiamo bisogno di pace, ma la
pace si costruisce abolendo le diseguaglianze che sono state create in un’epoca molto
recentemente portato lo scienziato svedese Svante Paabo a ricevere il Nobel per i suoi
studi sull’evoluzione umana è che le sue scoperte hanno fornito le basi per “esplorare
ciò che rende noi esseri umani così unici”. Sono molto curiosa di leggere i suoi scritti...
tecnologico chiede continuamente una riflessione etica, perché non è detto che una
cosa sia buona solo perché siamo capaci di realizzarla. Dentro questa urgenza, credo
che oggi l’etica debba essere globale (il mondo è diventato un piccolo villaggio in cui le
vite di tutti sono incredibilmente interconnesse), olistica (capace cioè di integrare saperi
3)Nella storia del pensiero “persona” è stata definita come un’unità di anima e
Secondo Lei tramite la tecnologia oggi è possibile dare una nuova definizione di
persona?
acustici, ecc.), è già una persona diversa dai nostri antenati. Così come è diversa da loro
perché mangia cibi transgenici, si vaccina, assume farmaci, respira aria viziata, beve da
bottigliette di plastica (con cui, peraltro, sta distruggendo il suo stesso habitat).
Ribadisco: siamo noi i nemici peggiori della natura, noi umani. Purtroppo. E ammetto di
essere molto affascinata dagli organismi cyborg di Donna Haraway e dagli androidi di
fatto del binomio anima-corpo il modello antropologico esplicativo della realtà umana. La
tradizione semitica, reperibile anche nella Bibbia, parla di spirito-anima-corpo, cioè non
soprattutto nel contesto europeo, in concetto di persona. Il mistero della vita continua a
interrogare l’uomo e a generare una riflessione che cresce e si sviluppa nei diversi
contesti culturali. La tecnologia che potentemente attraversa tutti gli aspetti della vita
4) La relazione tra anima e corpo oggi è messa alla prova dal mondo del digitale
non so cosa darei per saper rispondere a questa domanda! Provocatoriamente, mi sento
di dire che la relazione tra anima e corpo è stata oggetto di discussione fin dai tempi più
antichi, e che le diverse culture la declinano in modo molto diverso tra loro. Noi
occidentali amiamo le dicotomie, ma in altre civiltà i confini sono meno marcati. Inoltre,
parliamo di corpo intero o delle sue parti? Se uno perde le gambe, perde un pezzetto di
tema: anni fa ho dedicato un libro che si intitola Dismissing the Body (Fare a meno del
corpo) proprio a questo mosaico di parti (anche astratte) che costituiscono la nostra
identità– fisica e psichica, visibile e invisibile, reale e virtuale. Il corpo in sé, così com’è
onestamente non mi pare che la relazione anima-corpo, tipica di una certa antropologia,
sia messa alla prova dal mondo digitale.Però va detto che ci sollecita a pensare in modo
miglioramento delle condizioni umane di tutti gli abitanti del pianeta, può solo
crescente divario sociale, alle ingiustizie sempre più drammatiche e alla crisi che
possibilità per uno sviluppo più equo e giusto dell’umanità; di fatto, però, vediamo
futuro?
Alessandra Calanchi: Io studio letteratura, non sono né un’antropologa né una
varie fasi e accoglie diverse posizioni al suo interno, e quello che mi interessa è
sosteneva che non fosse il Sole a girare intorno alla Terra. C’è stato un periodo in cui
interi popoli sono stati rapiti, fatti schiavi e venduti come merce e non erano riconosciuti
come esseri umani. Attenzione a idealizzare il passato. Chi siamo noi per decidere chi,
il futuro?
appassionato della vita non posso non custodire ogni persona umana. E proprio perché
custodirle nella loro storicità dinamica e nelle loro relazioni costitutive con gli altri e nella
*Tutte le immagini sono fotografie delle opere di Emilio Tadini. Scattate durante una
visita alla sua casa museo di Milano che suggerisco a tutti di visitare.