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Psicologica
Clinica
Antonio
Cerasa
STAI
&
HAMA
Antonio
Cerasa
L’utilizzo
di
speci<iche
scale
di
valutazione
dell’ansia
ha
generalmente
lo
scopo
di
stabilire
se
l’ansia
presenti
le
caratteristiche
di
uno
stato
emotivo
stabile
e
persistente
(ansia
di
tratto)
o
piuttosto
di
una
condizione
temporanea
riferita
ad
un
determinato
momento
o
situazione
(ansia
di
stato).
Uno
strumento
frequentemente
utilizzato
per
la
misurazione
dell’ansia
di
stato
e
di
tratto
è
lo
State-‐Trait
Anxiety
Inventory
(STAI-‐Y),
ideato
da
Spielberger
nel
1964
e
stampato
nel
1970.
Lo
STAI-‐Y
si
presenta
suddiviso
in
due
scale
(Y1
e
Y2),
che
valutano
rispettivamente
l’ansia
di
stato,
tramite
domande
riferite
a
come
il
soggetto
si
sente
al
momento
della
somministrazione
del
questionario,
e
l’ansia
di
tratto,
con
domande
che
indagano
come
il
soggetto
si
sente
abitualmente.
E’
possibile
in
tal
modo
operare
una
prima
discriminazione
tra
l’ansia
intesa
come
sintomo
e
l’ansia
espressa
come
modalità
abituale
di
risposta
agli
stimoli
esterni
(Lingiardi,
1991).
La
costruzione
di
questo
test
iniziò
nel
1964
con
l’elaborazione
di
un
unico
gruppo
di
item,
somministrato
con
modalità
diverse,
per
la
misurazione
sia
dell’ansia
di
stato
che
di
quella
di
tratto.
Successivamente,
gli
sviluppi
teorici
nella
concezione
dell’ansia
ed
i
risultati
delle
ricerche
empiriche
indussero
a
modi<icare
le
procedure
e
gli
item
del
test
e
fu
messa
a
punto
la
forma
X
dello
STAI.
Più
di
6000
studenti
di
High
School,
600
pazienti
neuropsichiatrici
e
ospedalizzati,
200
reclusi
furono
testati
per
la
standardizzazione
e
la
validazione
della
forma
X
del
questionario
(Spielberger,
Gorsuch,
1968).
Nel
1979
Spielberger
iniziò
una
sostanziale
revisione
della
scala.
Le
ragioni
principali
che
guidarono
tale
operazione
furono:
sviluppare
uno
strumento
di
misura
che
discriminasse
maggiormente
i
sentimenti
di
ansia
dalla
depressione
e
che
permettesse
una
migliore
diagnosi
differenziale
tra
pazienti
colpiti
da
disturbi
d’ansia
o
da
reazioni
depressive;
migliorare
la
struttura
della
scala
con
un
più
adeguato
bilanciamento
tra
le
voci
dell’ansia
presente
e
dell’ansia
assente;
sostituire
alcune
voci
che
si
prestavano
ad
interpretazioni
particolari.
Nella
nuova
forma
Y
fu
sostituito
il
30%
degli
item
della
forma
X,
migliorando
le
proprietà
psicometriche
di
entrambe
le
sub-‐scale.
Lo
State-‐Trait
Anxiety
Inventory
forma
Y
(Spielberger,
Gorsuch,
Lushene,
Vagg,
Jacobs,
1983)
(Traduzione
italiana
a
cura
di
Pedrabissi,
Santinello,
1989)
è
un
questionario
di
autovalutazione,
in
forma
di
Scala
Likert,
dove
il
soggetto
valuta
su
una
scala
da
1
a
4
(con
1
=
per
nulla
e
4
=
moltissimo)
quanto
diverse
affermazioni
si
addicono
al
proprio
comportamento.
La
STAI
è
composta
da
un
totale
di
40
domande,
20
riguardano
l’ansia
di
stato
(Y1)
e
20
l’ansia
di
tratto
(Y2).
L’ansia
di
stato
indica
quanto
la
persona
si
percepisca
in
ansia
“proprio
in
quel
momento”
ed
esprime
una
sensazione
soggettiva
di
tensione
e
preoccupazione,
comportamenti
relazionali
di
evitamento
(o
avvicinamento
eccessivo
e
prematuro)
e
un
aumento
dell’attività
del
sistema
nervoso
autonomo
(incremento
della
frequenza
cardiaca,
della
risposta
galvanica…etc..)
relativa
ad
una
situazione
stimolo,
quindi
transitoria
e
di
intensità
variabile;
L’ansia
di
tratto
si
riferisce
a
come
il
soggetto
si
senta
abitualmente,
ad
una
condizione
più
duratura
e
stabile
della
personalità
che
caratterizza
l’individuo
in
modo
continuativo,
indipendentemente
da
una
situazione
particolare.
La
scala
di
valutazione
dell’ansia
più
conosciuta
e
più
ampiamente
utilizzata,
soprattutto
nelle
ricerche
di
psicofarmacologia
clinica,
è
però
la
Hamilton
Rating
Scale
for
Anxiety
-‐
HRSA
o
HAM-‐A
(Hamilton,
1959).
La
scala
non
ha
<inalità
diagnostiche,
ma
serve
solo
a
quanti<icare
l’ansia
nei
pazienti
già
diagnosticati
come
sofferenti
di
disturbi
ansiosi.
Può
essere
considerata
il
prototipo
delle
scale
costituite
da
categorie
di
sintomi:
essa
esplora,
infatti,
14
categorie
di
sintomi,
tra
cui
ansia,
tensione,
sintomi
neurovegetativi,
sintomi
somatici
e
comportamento
durante
l’intervista.
La
valutazione
richiede
un’intervista
libera
ed
è
riferita,
per
la
sintomatologia
riportata
dal
paziente,
alla
settimana
precedente
ed
è
completata
dall’osservazione
del
comportamento;
l’enfasi
maggiore
è
posta,
comunque,
su
quanto
riferito
dal
paziente
L’HAM-‐A,
creata
prima
che
l’ansia
fosse
considerata
dagli
studiosi
come
un
fenomeno
multidimensionale,
è
la
scala
più
usata
nello
studio
dell’ansia
e
delle
sue
modi<icazioni
sotto
trattamento
e,
anche
se
non
è
in
grado
di
distinguere
i
diversi
disturbi
d’ansia
speci<ici,
si
è
dimostrata
quella
probabilmente
più
sensibile,
capace
di
discriminare
ef<icacemente
gli
effetti
del
trattamento
nei
pazienti
ansiosi
ed
ha
mostrato
un
elevato
coef<iciente
di
correlazione
negli
studi
di
inter-‐rater
reliability.
Fra
le
diverse
critiche
che
sono
state
mosse
a
questa
scala,
una
delle
principali
è
che
quasi
tutti
gli
item
raccolgono
sotto
una
medesima
denominazione
elementi
diversi
(p.es.,
nella
denominazione
"sintomi
gastrointestinali"
entrano
la
dif<icoltà
di
deglutizione
e
la
costipazione,
la
<latulenza
e
la
perdita
di
peso,
ed
in
quella
di
"sintomi
genito-‐urinari"
entrano
la
pollachiuria
e
l’impotenza,
l’amenorrea
e
l’eiaculazione
precoce,
e
così
via):
se
un
paziente
presenta
uno
solo
dei
sintomi,
anche
al
massimo
grado
di
gravità,
ma
non
gli
altri,
come
deve
essere
valutato
l’item?
Nella
valutazione
del
trattamento,
inoltre,
è
dif<icile
stabilire
l’impatto
del
trattamento
stesso
sui
diversi
sintomi
che
compongono
ciascun
item
e,
con
la
crescente
speci<icità
dei
farmaci
che
vengono
oggi
proposti,
distinguere
gli
effetti
sui
singoli
sintomi
è
sempre
più
importante.
Un
altro
limite
che
viene
imputato
all’HAM-‐A
è
il
fatto
di
contenere
anche
sintomi
di
più
speci<ica
pertinenza
della
sfera
depressiva
e
questo
renderebbe
più
dif<icile,
talvolta,
distinguere
gli
effetti
del
trattamento
sui
due
ambiti
psicopatologici.
Neurobiologia della Personalità
• Ansia
HAMILTON
SCALE FOR STAI
ANXIETY
G-‐SAS
Antonio
Cerasa
La
Gambling
Symptoms
Assessment
Scale
(G-‐SAS)
Il
Disturbo
da
Gioco
d’Azzardo
è
una
patologia
prevenibile,
curabile
e
guaribile,
che
necessita
di
diagnosi
precoce,
cure
specialis<che
e
adegua<
suppor<
psicologici
e
sociali
G-‐SAS
Antonio
Cerasa
PBI
Antonio
Cerasa
LE NUOVE FRONTIERE SULLA TEORIA
DELLATTACCAMENTO
1. Vincolo affettuoso: genitori con alti punteggi sia per la scala
"Accudimento" che "Iperprotettività”
2. Genitori ottimali: genitori con un alto punteggio nella scala
"Accudimento" e basso punteggio nella scala "Iperprotettività”
3. Controllanti senza affetto: genitori con basso punteggio di
"Accudimento" e alto di "Iperprotettività”
4. Genitori negligenti: genitori con bassi punteggi su entrambe le
scale.
Anoressia