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INDAGINI PETROGRAFICHE E CHIMICHE DEI MATERIALI CERAMICI

TRA VIII E VII SEC. A.C.


Giacomo Eramo

1. Introduzione ceramiche, che ha avuto come obiettivo la verifica della loro


classificazione archeologica e l’individuazione di analogie
Negli ultimi decenni una serie di lavori di carattere
composizionali fra classi di materiali utili a definire dei
archeometrico hanno interessato i materiali archeologici
di Monte Sannace. Lo studio dei blocchi in calcarenite caratteri di località della produzione ceramica.
che costituiscono le cinte murarie più esterne dell’abitato1,
ne hanno messo in evidenza la probabile provenienza 2. Strategia di campionamento
dalla zona di Santo Mola2, nel quale la calcarenite affiora È stato analizzato un totale di 39 campioni, selezionati
in maniera importante e sono presenti evidenti tracce di
da sette gruppi di materiali ceramici di età compresa fra
cavatura avvenuta a più riprese nel tempo.
il VII e il VI secolo a.e.v., riferibili agli scavi del 19806,
Nel 2004 sono state eseguite delle analisi chimiche e
del 2003 e 2013 nell’Area H e del 2007 nell’Insula 5. Per
mineralogiche su delle malte a calce appartenenti a strutture
ciascuna classe, di diversa attribuzione archeologica, sono
presenti nell’acropoli dell’abitato3, per meglio definire la
stratificazione muraria. stati selezionati almeno due campioni per verificarne la
Per quanto concerne le ceramiche, un primo studio sulle variabilità composizionale (tab. 1): 14 frammenti ceramici
ceramiche a pasta grigia4 ha messo in evidenza l’utilizzo di di tradizione greca (MS101-124); 6 frammenti ceramici
un’argilla debolmente marnosa levigata per la realizzazione indigeni (MS127-133); 3 frammenti di ceramica grezza
del corpo ceramico. L’elevata omogeneità composizionale (MS134-137); 9 frammenti di elementi architettonici
dei campioni di Monte Sannace e l’analogia con alcuni ceramici (MS138-146); 3 frammenti di intonaco argilloso
campioni di Botromagno (Gravina), sono stati interpretati (MS147-149); 2 frammenti di instrumentum (MS150-151);
come indicatori di una produzione comune, sebbene non 2 frammenti di scorie (MS152-153).
identificata. Successivi lavori riguardanti le ceramiche a Al fine di identificare caratteri composizionali delle
figure rosse ritrovate a Monte Sannace5 hanno mostrato materie prime più probabilmente locali, sono stati selezionati
l’esistenza di una diversa tecnologia di produzione che ha dei campioni di intonaco argilloso di incannucciata (MS147-
previsto l’ingobbiatura del corpo ceramico ricco in carbonati, 149), di tegole non decorate (MS146) e di instrumentum
per simulare la produzione greca, ritenuti di origine apula (MS150, 151), e confrontati con i restanti campioni su base
non meglio specificata. petrografica e chimica.
La produzione locale della ceramica a Monte Sannace
rimane un problema aperto da affrontare prendendo in 2. Preparazione e metodologie analitiche
considerazione varie classi ceramiche e le materie prime
disponibili in loco. A tale scopo, è stato condotto uno Le osservazioni petrografiche (MO) sono state eseguite
studio petrografico e chimico di una selezione di classi su 39 sezioni sottili dello spessore di 30µm, attraverso un
microscopio ottico polarizzatore a luce trasmessa “ZEISS
1 
Baldassarre & De Marco 1990. Axioskop 40 POL”. La percentuale dei costituenti è stata
2 
Contesto archeologico presente su un alto morfologico nella determinata in modo semi-quantitativo, attraverso la stima
periferia a Sud-Ovest di Gioia del Colle.
3 
Bruno et al. 2004.
visiva basata sui comparatori visuali riportanti le percentuali
4 
Ciancio et al. 1993.
5 
Mangone et al. 2008. 6 
De Juliis 1989.
2 GIACOMO ERAMO

RIVESTIMENTI MATRICE POROSITÀ INCLUSIONI NON PLATICHE


Campione Classe Fabric int ext i k o cp Str Bir % vol I II % vol Txt D moda D max Qm Qp Pl Kfs miche Px VRF K Ks Ka Fe agg Bm B Vegetali XRF
MS101 trad. greca KQ_k 0 0 1 3 0 0 O 1 3 2 0 25 uni fs 0.6 2 1 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 1 0 0 X
MS102 trad. greca KQ_k 0 1 1 3 0 0 O 1 3 2 0 25 uni fs 0.3 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 1 0 0
MS105 trad. greca KQBm_k 0 1 1 3 0 0 ROI 2 5 2 0 30 uni fs 0.4 3 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 2 0 0 X
MS106 trad. greca KQ_k 0 1 2 3 0 1 O 1 2 2 0 30 uni fs 0.4 3 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 1 0 0 X
MS107 trad. greca KQBm_k 0 1 2 3 0 0 O 2 5 2 0 25 uni vfs 1 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 2 0 0
MS109 trad. greca KQBm_k 0 1 2 3 0 0 O 2 10 2 0 25 uni silt 0.8 2 0 0 1 2 0 0 3* 0 0 2 2 0 0 X
MS110 trad. greca KQBm_k 0 1 2 3 1 0 RO 2 10 2 0 25 uni vfs 1 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 2 0 0 X
MS112 trad. greca KQ_ik 1 1 3 3 0 0 O 2 10 2 0 30 uni vfs 1.4 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 1 1 0
MS114 trad. greca KQ_k 1 1 1 3 0 0 O 1 10 2 0 25 uni silt 0.2 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 1 0 0 X
MS115 trad. greca? QK_k 1 1 1 3 0 0 O 1 10 2 0 25 uni vfs 0.4 3 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 1 0 0
MS116 trad. greca QKBm_k 0 0 2 3 0 1 OR 2 5 2 0 35 bim vfs+cs 1 3 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 1 2 0 0
MS119 trad. greca? KQ_k 1 1 2 3 0 0 O 1 5 2 0 25 uni silt 0.2 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 0 0 0 X
MS122 trad. greca QK_k 1 1 1 3 0 0 O 1 10 2 0 25 uni vfs 0.6 3 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 1 0 0
MS124 trad. greca KQ_k 1 0 2 3 0 0 O 1 3 2 0 15 uni silt 0.1 2 0 0 0 3 0 0 3* 0 0 1 0 0 0
MS127 indigena KQ_k 0 1 2 3 0 0 O 2 5 2 0 30 uni vfs 0.3 3 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 1 0 0 X
MS128 indigena KQ_k 1 0 1 3 0 0 O 1 5 2 0 25 uni fs 0.4 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 1 1 1 0
MS129 indigena KQ_k 1 0 1 3 0 0 O 1 10 2 1 20 uni vfs 0.4 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 1 1 0 0 X
MS130 indigena KQ_k 0 1 1 3 0 0 O 1 5 2 0 25 uni vfs 0.2 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 1 0 0
MS131 indigena KQ_k 0 1 1 3 0 0 ROI 1 5 2 0 25 uni silt 0.2 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 1 0 0
MS133 indigena KQ_k 0 1 1 3 0 1 O 1 5 2 0 30 uni vfs 0.6 3 0 0 0 2 0 1 3* 0 0 2 2 1 1* X
MS134 grezza KsQ_iocp 0 0 3 0 3 3 R 2 20 2 2 25 bim vfs+vcs 1.2 2 0 0 1 1 0 0 0 3 0 3 0 0 0
MS135 grezza QKs_iocp 0 0 3 0 1 3 O 2 20 3 1 25 bim vfs+vcs 1.3 3 1 1 0 1 0 0 0 2 1 3 0 0 1 X
MS137 grezza KsQ_iocp 0 0 3 0 3 3 R 2 20 3 2 25 bim vfs+vcs 1.4 3 0 1 0 1 0 0 0 3 0 3 0 0 0 X
MS138 el. arch. KQ_k/i 0 0 2 3 0 2 M 1-2 5 2 0 30 uni silt/vfs 2.6 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 0 2 2 1 1* X
MS139 el. arch. QK_k 0 0 1 3 0 0 O 1 10 2 0 40 uni vfs 1.4 3 0 0 1 2 0 0 3* 0 2 2 1 0 0
MS140 el. arch. QK_k 0 0 0 3 0 0 O 1 5 2 0 35 uni vfs 1.6 3 0 1 1 2 1 0 3* 0 0 1 0 0 1*
MS141 el. arch. QKBm_k 0 0 2 3 0 1 OR 1 25 3 1 30 bim silt+cs 1 3 0 0 0 2 0 0 3* 0 1 2 2 0 0 X
MS142 el. arch. QKBm_k 0 0 2 3 1 0 RO 1 25 3 1 30 bim silt+vcs 3 3 0 0 1 2 0 0 3* 0 1 2 1 1 0 X
MS143 el. arch. KQBm_k 0 1 1 3 0 2 O 2 10 3 0 35 bim silt+cs 1 3 0 0 0 2 0 0 3* 0 1 2 2 0 0
MS144 el. arch. KQBm_k 0 1 3 3 0 1 OR 2 10 3 0 35 bim silt+cs 1.4 3 0 0 0 2 0 0 3* 0 1 2 2 0 0
MS145 el. arch. KQBm_kcp 0 1 3 3 0 3 RO 2 20 2 2 30 bim silt+vcs 2 3 0 1 0 2 0 0 3* 0 0 3 2 0 0 X
MS146 el. arch. KQBm_k 0 0 2 3 0 1 ROE 2 20 2 2 30 bim silt+vcs 1.2 2 0 0 0 2 0 0 3* 0 1 2 2 1 1*
MS147 intonaco VgK_kcp 0 0 2 3 0 3 O 3 30 2 3 20 bim silt+vcs 2.6 2 0 0 0 1 0 0 2 0 0 1 2 0 3*
MS148 intonaco VgK_kcp 0 0 2 3 0 3 O 3 30 2 3 15 bim silt+vcs 2.2 2 0 0 0 1 1 0 2 0 0 2 0 0 3* X
MS149 intonaco VgK_kcp 0 0 2 3 0 3 O 3 30 2 3 10 bim silt+vcs 1.6 2 0 0 1 1 0 0 2 0 0 2 0 1 3* X
MS150 peso telaio KQ_k 0 0 1 3 1 0 RO 1 10 3 0 25 uni silt 1.3 2 0 0 0 1 0 0 3* 0 0 1 0 0 0 X
MS151 rocchetto KQBm_k 0 0 3 3 0 2 M 2 10 2 0 25 uni silt 0.2 2 0 0 0 1 1 0 3* 0 0 2 2 0 0
MS152 scoria Q_icp 0 0 2 ? 0 2 R 1 40 0 3 15 uni silt 0.2 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 1
MS153 scoria Q_icp 0 0 2 ? 0 2 R 0 40 0 3 10 uni silt 0.2 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 0 0 1

Tabella 1 - Caratteri petrografici dei campioni analizzati. Legenda: int = superficie interna della parete ceramica; ext = superficie esterna della parte
ceramica; i = ossidi e idrossidi di ferro; k = calcite microcristallina; o = materia organica; cp = aggregati argillosi; Str = struttura di ossidazione; Bir
= birifrangenza; I = porosiytà primaria; II = porosità secondaria; Txt = tessitura; D moda = classi granulometriche più frequenti; D max = dimensio-
ne massima; Qm = quarzo monocristallino; Qp = quarzo policristallino; Pl = plagioclasi; Kfs = K-feldspati; Px = pirosseni; VRF = frammenti litici
vulcanici; K = sabbia calcarea; Ks = calcite spatica; Ka = aggregati carbonatici; Fe agg = aggregati ferruginosi; Bm = microfossili; B = macrofossil;
bim = bimodale; uni = unimodale; cs = sabbia grossolana; vcs = sabbia molto grossolana; fs = sabbia fine; vfs = sabbia finissima; * = alterazione
termica. Quantità relative: 0 = assente; 1 = % < 1; 2 = 1 < % < 10; 3 = % > 10.

areali dei componenti osservati7. Nelle osservazioni è stata il legante, è stata compattata mediante pressa idraulica FKV
rilevata la eventuale presenza di rivestimenti ceramici, ad una pressione di circa 10 tonnellate in un bicchierino di
le caratteristiche della matrice (composizione, struttura e alluminio del diametro di 40 mm; il fondo del bicchierino
birifrangenza), della porosità (percentuale e tipo) e delle di alluminio è stato riempito parzialmente con acido borico
inclusioni non plastiche (INP). In quest’ultimo caso, si così che il campione raggiungesse la condizione di spessore
è tenuto conto della percentuale, della tessitura e della infinito per i raggi X a prescindere dal suo coefficiente
granulometria, dei componenti clastici e della presenza di di assorbimento di massa. Le analisi chimiche degli
fossili e vegetali (tab. 1)8. elementi maggiori sono state eseguite con uno spettrometro
I 19 campioni sottoposti ad analisi XRF sono indicati nella automatico Panalytical AXIOS-Advanced equipaggiato con
tabella 1. I frammenti ceramici sono stati preventivamente tubo a raggi X SST-mAX (Super Sharp end-window Tube)
ripuliti con disco diamantato da incrostazioni e rivestimenti. con anodo di Rh9.
Un’aliquota rappresentativa di ciascun campione è stata La perdita alla calcinazione (LOI = Loss On Ignition)
prelevata e finemente polverizzata mediante un vibromulino è stata determinata a seguito di riscaldamento in muffola a
a sfere in acciaio mod. Retsch MM400 per la preparazione 950°C per 12 ore.
del provino da sottoporre ad analisi di fluorescenza di raggi I dati petrografici e chimici sono stati elaborati attraverso
X (XRF). Il provino è stato preparato miscelando circa 3 g delle tecniche di statistica multivariata utilizzando il
di polvere del campione con 1 cc di una soluzione di elvacite software PAST 310.
diluita al 20% in acetone. La polvere, una volta trattata con
9 
Le concentrazioni degli ossidi maggiori e degli elementi in traccia
7 
Matthew et al. 1991. sono state determinate secondo le tecniche analitiche proposte da
8 
Maggiori dettagli metodologici sono riportati in Eramo Eramo et Franzini et al. 1972, 1975 e Leoni & Saitta 1976.
al. 2018 Eramo & Mangone c.d.s. 10 
Hammer et al. 2001.
INDAGINI PETROGRAFICHE E CHIMICHE DEI MATERIALI CERAMICI TRA VIII E VII SEC. A.C. 3

3. Analisi petrografica
I materiali ceramici sono stati sottoposti ad analisi
petrografica in sezione sottile, con la finalità di riconoscerne
i caratteri composizionali, tessiturali e microstrutturali utili
al riconoscimento delle materie prime utilizzate e all’analisi
tecnologico-funzionale.
Sono stati distinti 12 fabric ceramici, riconducibili a
quattro principali raggruppamenti (tab. 1). I fabric con
prevalente sabbia calcarea (K*: KQ_k; KQ_ik; KQ_i/k;
KQBm_k; KQBm_kcp) costituiscono la popolazione
più cospicua della campionatura. I campioni con quarzo
monocristallino prevalente sono al gruppo di fabric Q*
(Q_icp; QK_k; QKBm_k; QKs_iocp). Una diffusa presenza
di frammenti vegetali combusti durante il riscaldamento
è caratteristica dei campioni di intonaco (VeK_kcp). Gli
istogrammi in figura 4 riportano la frequenza di ciascun Fig. 1. - Microfoto in sezione sottile dei fabric con sabbia calcarea
prevalente (K*).
fabric all’interno dei gruppi archeologici selezionati.

3.1. Fabric K*
La tessitura delle INP è unimodale, con dimensioni che
vanno dal silt molto grossolano alla sabbia fine per quasi tutti
i campioni di questi fabric, eccetto i campioni MS143-146
(KQBm_k). Fra le INP sono riconoscibili oltre alla sabbia
calcarea, del quarzo monocristallino, muscovite, aggregati
ferruginosi e rari microfossili (fig. 1). La matrice argillosa
è carbonatica. Il fabric più numeroso è KQ_k (MS102,
103, 106, 114, 119, 124, 127-131, 133, 150). La porosità è
generalmente intorno al 5% e la birifrangenza della matrice
è bassa.
Il campione MS138 (KQ_k/i) mostra segni tessiturali e
strutturali riconducibili alla miscela di due argille, una più
ferruginosa e una carbonatica.

3.2. Fabric Q* Fig. 2. - Microfoto in sezione sottile dei fabric con quarzo prevalente
Il fabric più frequente è QK_k (MS115, 122, 139, 140), (Q*).
con un contenuto di quarzo superiore alla sabbia calcarea,
alterata dalla cottura (fig. 2). Sono riconoscibili tracce di 3.3. Fabric KsQ_iocp
foraminiferi e una tessitura unimodale (sabbia finissima). Due dei tre campioni (MS135, 137) di ceramica grezza
Il fabric QKBm_k (MS116, 141, 142) è una variante del appartengono a questo fabric (Fig. 3a). La presenza di
precedente, con maggiore presenza di foraminiferi e tessitura frammenti di calcite spatica (Ks), intenzionalmente aggiunta,
bimodale. Si distingue anche per una struttura zonata della conferisce una tessitura bimodale al corpo ceramico. La
matrice (RO*, OR).
matrice è ferruginosa e ricca di sostanza carboniosa e pisoliti.
I due frammenti di scorie (Q_icp = MS152, 153) sono
quasi completamente vetrificati. Sono solo riconoscibili
3.4. Fabric VgK_kcp
pochi cristalli di quarzo monocristallino in una matrice non
calcarea, ricca di aggregati argillosi. È diffusa la presenza di I tre campioni d’intonaco (MS147-149) mostrano dei
calcite secondaria. pori secondari causati dalla combustione di resti vegetali
Una delle ceramiche grezze analizzate ha (QKs_iocp = presenti all’interno dell’impasto argilloso (fig. 3b). Le
MS135) un maggiore contenuto di quarzo rispetto alle altre, INP hanno distribuzione bimodale (silt - sabbia molto
mentre rimane in comune la matrice ferruginosa e la diffusa grossolana) e sono costituite da quarzo e sabbia calcarea. La
presenza di aggregati argillosi. matrice è ricca in carbonati e presenta frequenti aggregati
argillosi (cp).
4 GIACOMO ERAMO

Fig. 3. - Microfoto in sezione sottile dei fabric KsQ_iocp e VgK_kcp.

Campione SiO2 TiO2 Al2O3 Fe2O3 MnO MgO CaO Na2O K2O P2O5 LOI Rb Sr Y Zr Nb
MS101 44.99 0.61 11.98 5.06 0.08 2.61 20.01 0.60 1.98 0.18 11.90 90 224 23 157 13
MS105 45.35 0.66 12.79 5.53 0.08 1.83 20.83 0.72 2.13 0.14 9.93 105 259 24 164 14
MS106 47.31 0.72 13.09 5.99 0.08 2.05 18.2 0.64 2.30 0.11 9.50 114 245 22 166 16
MS109 44.58 0.66 12.48 5.66 0.09 1.65 21.84 0.69 2.15 0.25 9.95 113 276 26 175 15
MS110 47.91 0.73 13.92 6.15 0.08 1.83 18.12 0.75 2.32 0.20 8.00 117 263 27 174 16
MS114 42.74 0.64 12.24 6.00 0.11 4.14 21.16 1.30 1.24 0.13 10.30 115 458 21 130 13
MS119 51.42 1.17 21.83 10.14 0.18 3.59 5.77 1.07 3.52 0.14 1.17 173 215 36 179 26
MS127 46.79 0.66 13.00 5.43 0.12 1.79 19.71 0.63 2.28 0.26 9.35 113 272 25 167 14
MS129 48.93 0.72 14.26 6.42 0.13 3.46 15.31 0.88 2.69 0.38 6.82 126 456 27 157 15
MS133 45.65 0.66 12.62 5.86 0.11 2.46 19.89 0.59 2.06 0.13 9.98 101 255 23 144 14
MS135 47.49 0.76 14.44 5.73 0.30 1.17 13.3 0.57 2.37 0.26 13.60 136 146 30 255 26
MS137 47.54 0.74 13.93 6.14 0.29 1.08 16.63 1.80 2.76 0.18 8.92 159 135 33 252 26
MS138 43.38 0.63 12.71 5.24 0.09 2.47 20.12 0.52 1.76 0.16 12.91 86 218 23 157 14
MS141 48.71 0.72 13.93 6.08 0.10 1.93 17.77 0.84 2.39 0.62 6.90 114 269 27 181 16
MS142 52.49 0.81 15.62 6.72 0.08 2.13 13.8 0.71 2.48 0.20 4.96 129 279 29 190 19
MS145 50.26 0.81 15.47 7.04 0.08 1.96 15.01 0.66 2.42 0.20 6.10 128 232 29 195 20
MS148 30.77 0.40 8.86 3.41 0.07 1.14 29.14 0.32 1.51 0.44 23.94 80 187 16 118 11
MS149 27.44 0.39 8.73 3.20 0.06 1.03 31.24 0.25 1.48 0.18 26.02 70 161 15 108 11
MS150 48.94 0.82 13.61 7.22 0.11 1.94 19.41 0.70 2.42 0.41 4.42 131 292 29 194 18

Tabella 2 - Concentrazione degli ossidi maggiori e perdita al fuoco


(LOI) espressa in percentuali. ipeso. La concentrazione degli elementi
in traccia è espressa in parti per milione (ppm).

4. Analisi chimica
L’analisi chimica dei 19 campioni ceramici selezionati
ha permesso di confermare molte delle osservazioni
petrografiche e di mettere in evidenza alcune differenze
composizionali. Gli ossidi maggiori sono silice, calce e
allumina, mentre gli elementi in traccia con più elevata
concentrazione sono lo stronzio, lo zirconio e il rubidio (tab. Fig. 4. - Frequenza dei fabric ceramici riconosciuti all’interno di cia-
2). L’analisi delle componenti principali (PCA) applicata scun gruppo archeologico.
alle concentrazioni standardizzate di ossidi degli elementi
maggiori e degli elementi in traccia offre una visione di Sebbene siano riconoscibili due fabric molto simili
sintesi della struttura dei dati (fig. 4). con diverso rapporto interno di calcite spatica e quarzo
Il dendrogramma in figura 5 permette di visualizzare i nell’impasto della ceramica grezza, questa è stata preparata
raggruppamenti proposti su base chimica, confermando
a base di terra rossa con l’aggiunta intenzionale di calcite
la forte similitudine presente fra i campioni ad impasto
spatica, di origine speleotemica, probabilmente locale.
grezzo e fra gli intonaci. I campioni MS114 e 129 sono
molto simili chimicamente fra loro e si differenziano dal A base di terra rossa sono anche i campioni scorificati
resto della ceramica fine. Il campione MS119 mostra una MS152 e 153. I caratteri microstrutturali riscontrati in questi
classificazione a sé stante. I restanti campioni hanno minori campioni sono compatibili con gli effetti derivanti da un
differenze chimiche. evento incendiario sul suolo (battuto?).
Negli intonaci argillosi è riconoscibile una tessitura
5. Discussione e conclusioni bimodale dovuta alla presenza di frammenti litici calcarei più
grossolani. La struttura è zonata e la birifrangenza è elevata.
La relazione esistente fra i gruppi archeologici e fabric
ceramici può essere apprezzata in fig. 4. I risultati fin qui Sono altresì distinguibili vuoti associabili all’originaria
ottenuti, mostrano una più chiara identità composizionale presenza di fusti vegetali all’interno dell’impasto. La matrice
nelle classi della ceramica grezza, di quella indigena, delle argillosa è ricca di carbonati e non è riconducibile a una terra
scorie e degli intonaci. rossa come nelle due classi materiali precedenti. Le argille
INDAGINI PETROGRAFICHE E CHIMICHE DEI MATERIALI CERAMICI TRA VIII E VII SEC. A.C. 5

marnose presenti nel Canale Frassineto11


sono la probabile materia prima per questi
manufatti.
La stessa argilla marnosa è ritenuta
la materia prima per i campioni di
ceramica indigena, che mostrano una
struttura omogenea e una birifrangenza
della matrice medio bassa. Sebbene tutti
i campioni ritenuti indigeni mostrino lo
stesso fabric (KQ_k) il campione MS129
differisce dagli altri per un maggior
contenuto in foraminiferi e risulta molto
simile chimicamente al campione MS114
di tradizione greca (fig. 5).
I gruppi archeologici con maggiore
varietà di fabric sono quelle della ceramica
di tradizione greca e degli elementi
architettonici (fig. 4). L’elaborazione
statistica multivariata applicata in
maniera indipendente ai dati chimici
(figg. 5-6) e petrografici (fig. 7) conferma
sostanzialmente questo risultato. In
particolare, la distribuzione dei campioni
nella PCA (fig. 5) ricalca la classificazione
Fig. 5. - Biplot della PCA applicata ai dati chimici (XRF). In legenda, i gruppi archeologici
dei campioni rappresentati. dei fabric e dei gruppi archeologici per
quanto riguarda la ceramica grezza e
gli intonaci, mentre mostra maggiore
incertezza in merito agli altri gruppi
ceramici. Se da un lato è confermata
l’origine alloctona del campione MS119,
le caratteristiche chimiche di MS129 e
MS114 suggeriscono una provenienza
alloctona nonostante il loro fabric (KQ_k)
sia in comune con altre ceramiche ritenute
indigene e/o di tradizione greca (tab. 1). È
interessante notare che i campioni indigeni,
quelli di tradizione greca e gli elementi
architettonici non mostrano una chiara
separazione né dal punto di vista chimico,
né petrografico, mettendo in evidenza una
non correlazione fra la classificazione
archeologica e i caratteri composizionali
(figg. 5-7). I campioni di tradizione greca
mostrano caratteri leggermente più vari dal
punto di vista petrografico rispetto a quelli
indigeni. Oltre al fabric KQ_k, si riconosce
il fabric KQBm_k che differisce dal
precedente per il caratterizzante contenuto
di sabbia calcarea e foraminiferi. Anche
in questo caso, gli impasti ceramici sono
Fig. 6. - Dendrogramma ottenuto dall’analisi statistica dei dati chimici (XRF) dei campioni
ceramici. Distanze euclidee, metodo di agglomerazione di Ward. 11 
Eramo 2001.
6 GIACOMO ERAMO

dei componenti caratterizzanti.


In conclusione, sono presenti per
la prima volta in questa ricerca delle
descrizioni dettagliate dei fabric ceramici
di varie classi ceramiche rinvenute a
Monte Sannace. L’analisi di materiali
ceramici certamente derivati da argille
disponibili in loco, come gli intonaci e le
tegole non decorate, ha rivelato l’utilizzo
di una argilla marnosa, probabilmente
prelevata nei depositi argilloso sabbiosi
di Canale Frassineto. Il rocchetto e
alcune delle ceramiche di tradizione
greca, degli elementi architettonici e
della supposta produzione indigena sono
molto probabilmente stati realizzati a
partire dalla stessa argilla. L’ipotizzata
provenienza non locale del vasellame di
tradizione greca e della maggior parte
degli elementi architettonici non trova
piena conferma nei dati finora raccolti.
I campioni MS114, 119 e 129 non sono
correlabili ai materiali di più probabile
origine locale. Per le altre ceramiche fini,
Fig. 7. - Dendrogramma ottenuto dall’analisi statistica dei dati petrografici dei campioni la probabile elutriazione dell’argilla rende
ceramici. Distanze euclidee, metodo di agglomerazione di Ward.
meno agevole la distinzione fra ciò che è
stato prodotto localmente da ciò che è stato
a base di argilla marnosa. La struttura è prevalentemente importato, poiché tale pratica modifica significativamente
omogenea e la birifrangenza è medio bassa. la tessitura e la composizione chimico mineralogica
Gli elementi architettonici sono stati preparati con argilla dell’impasto, allontanandole da quelle dei materiali naturali
calcarea, con diversa presenza di ossidi di ferro dispersi di partenza. Allo stato attuale della ricerca, si esclude
nella matrice e INP. I caratteri strutturali del campione la provenienza comune degli elementi architettonici
MS145 indicano che è stato molto probabilmente realizzato investigati, tuttavia differente rispetto alla maggior parte del
mescolando un’argilla marnosa con terra rossa. I frammenti vasellame di tradizione greca. Ulteriori analisi petrografiche,
sono prevalentemente zonati e la birifrangenza è medio mineralogiche e chimiche su una campionatura ceramica
bassa. Le INP hanno tessitura da unimodale a bimodale. Nel più ampia e il confronto con le argille disponibili in loco
primo caso, sono caratterizzanti il quarzo monocristallino e potranno contribuire a verificare le ipotesi archeologiche.
i foraminiferi, mentre nel secondo caso sono anche presenti
dei frammenti litici calcarei. Bibliografia
Tale prossimità composizionale suggerisce una relazione Baldassarre G., De Marco A., Preliminary Research on the Bu-
tecnologica fra questi materiali a base di argille marnose ilding Materials Used at the Peucetii Seattlement of Monte
Sannace in Apulia, Southern Italy, Proceedings Sixth Inter-
accessibili in Puglia e Basilicata . Una recente lavoro su
12
national Congress, International Association of Enginee-
materiali ceramici della siritide ha fornito utili riferimenti ring Geology, Amsterdam, Netherlands, 6-10 August 1990,
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13 Bruno P., Calabrese D., Di Pierro M., Genga A., Laganara C.,
Manigrassi D.A.P., Traini A., Ubbrìaco P., Chemical-physi-
peso della elutriazione nella produzione di vasellame fine e cal and mineralogical investigation on ancient mortars
la deviazione composizionale rispetto alle argille locali. Ne from the archaeological site of Monte Sannace (Bari-Sou-
consegue un appiattimento della composizione degli impasti thern Italy), in Thermochimica Acta, 418, 2004, pp. 131-
141.
levigati di diversa fattura e provenienza che oblitera parte
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12 
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13 
Eramo et al. 2018. neralogiche su ceramica a pasta grigia proveniente dalla
INDAGINI PETROGRAFICHE E CHIMICHE DEI MATERIALI CERAMICI TRA VIII E VII SEC. A.C. 7

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