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BULL' INFLUENZA BELLA TEMPERATUI~A


NELLA CONDUCIBILITA ELETTRICA llllr. LITI0,

del Do~t. A. BERNINI ').

1). In uno studio di r e c e n t e pubblicato ~) sulla d e t e r m i n a -


zione delle costanti m a g n e t i c h e di alcuni metalii alcalini ebbi
a notave come il f e n o m e n o d' induzioue, che si veritica cou
essi p r i m a a n c o c a degii effetti dovuti alle lore proprieth, ma-
g n e t i c h e q u a n d o si apve e si chiude il ciccuito di una elettro-
calamita v e s s o ai poll della quale souo sospesi, si vende assai
m e n o manifesto pel litio che n o n pel sodio e pel potassio. Ed
a m m e t t e a d o che que~to f e n o m e n o , il quale pei suddetti metalli
consiste, come sappiamo, in un a l l o n t a n a m e n t o dai p o e della
e l e t t r o c a i a m i t a ad ogni c h i u s u r a tie] circuito, ed iu un avvi-
c i n a m e u t o ad ogui aper.~uca, dow~s~e e~sece per un d~to eampo
funzione soltanto delia massa, della densiff~ e della conducibi-
lit's elettvica speci(ica del corpo che si p r e n d e in esame, a v e v o
concluso col m e t t e r e in dubbio il vaiore della conducibilit~.
elettrica specifica del litio d e t e r m i n a t e dal Matthiessen '~), per'-
ch~, se cosi e r a n o le rose, il fenorneno a v r e b b e dovuto p e r
questo metallo manifestar'si in mode di g c a n l u n g a pifi evi-
d e n t e che non pet ~ gli altt,i due alcalini.
Che la d e t e v m i n a z i o u e del Matthiessen avesse bisogno
d' una c o u f e r m a , ~mche p r e s c i n d e n d o da questa ossecvaziene, lo
a v e v o gi'~ a l t r o v e ~ ) n o t a t e , a c e e n n a u d o pure alle probabili
cause d" err'ore in detta d e t e r m i n a z i o n e , quail la poca purezza
del metallo, lo stabilire i contatti sotto l ' o l i o , il metodo di
m i s u r a non t a n t o adatto p e r resistenze piccolissime. Di pifi il
Matthiessen stesso diceva che i till sui quail s p e v i m e n t a v a e
che o t t e n e v a per" c o m p r e s s i o n e lion aYevano u n a sezione co-

1) Lavoro eseguito nel Laboratorio di fisica di Bologn:~ diretto dal Prof. h. Righi.
2) N. Cimento, s. 5, vol. 7, 1904.
8) Pogg. Aun., Bd. I0~, 1857.
4) N. Cimonto, s. 5., vol. 6.
270 A. BERNIN[
stante, i i eco percib un' altt'a volta accinto ad uno scrupoloso
contcollo di quel Nsultato cogli stessi metodi teuuti nelle ana-
loghe ricet'che sul sodio e sul potassio, se non che, per 1' a-
zione del litio fuso sul vetl;o, la quala ~ tanto e n e r g i c a da
p r o v o c a r n e la r'ottm~a, avevo dopo vat'it tentativi desistito.
Ma questa nuova osservazione, che mi faeeva appar'ire
a n c o r pifi interessante la ricerca, mi indusse a ritenta~e,
onde avere almeno una idea gt'ossolana del valore delta resi-
stenza e l e t t r i c a ; e vi riuscii come esporrb in seguito.
Dico perb subito t h e il mio risultato t'u pressoch~ coinci-
(lente con quello del Matthiessen. E tale coincidenza mi portb
a concludere c h e l e mie conside~azioni non erano giuste ed
a riflette~;e che fra le funzioni determinanti il fenomeno di
induzione v' antra anche il coetIiciente di mag.uetizzazione. Ed
allol~a, consideraudo che sebbene non si possa da[~e del feno-
meno una esatta lbt~mula rappresentativa ~ indubitato ch'esso
si rende tanto pifi manifesto quanto pid piccolo ~ it coefficiente
di magnetizzazione, il risultato osservato pel litio in confronto
agli altri due alcalini era verosimile, esseudo per questo il
coefficiente di magnetiz7~azione assai pifi gt,ande che per gli altri.

2). Per la misuva delle resistenze adottai il solito metodo


del doppio ponte di Thomson. II metallo e,'a parte di quello
(ti cut avevo d e t e r m i a a t o la costante magnetica, e per sotto-
porlo alia necessarie misura operai nel modo seguente.
In un cannello calibrato di vet,'o del diametco di ram. 1,1
t'acevo passat-e un po d' olio di vasellina, indi uu piccolo ba-
tuffolo di cotone, i| quala aspo,'tava l ' o l i o lasciandone sulle
p~r'eti soltanto un velo sottilissimo, quasi sempl'e sufficieute pet~
impedi~e l' aziona del litio fuso sul vett'o. Poscia, colle aortae
the tenevo pal Nempimento dei tubi uello studio della maguetiz-
zazione, na rie,upiv0 del metalh) un certo tratto, che applicavo
ad uua asticelia di leguo S, come appare dalla figura t rap-

v *

Fig'. 1.
CONDUCIB1L1TA ELETTRICA DEI. LITIO 271

pr,eseutante uua esWemitA sola del c o n g e g n o , ove V ~ u n a


site she spinge a dolce f t ' e g a m e n t o enteo al tubo con litio t
un ohiodo di f a m e R a l a r g a testata. Lo stesso a v v i e n e dall' ul-
tra paste, siechb, dalla compeessione dei due ehiodi eeano sta-
bilid i contat~i, sesi a n c o s pifi sicusi da una costa e sottilis-
sima p u n t a all' esWemitS, dei chiodi stessi, la quale si config-
g e v a nella massa metallica.
Ad eliminaee poi i piccoii vuoti che si verificavano a n c h e
pel litio nel vaffeeddamento, i quali, pus essendo cicca dello
stesso omtine di g r a n d e z z a di quelli del sodio e del potassio, e
p u s a v e n d o , data la g e a n d e sezione del cannello, u n a influenza
assai minove che pe~~ quelli, app(mtavano t u t t a v i a un e,'rm'e
non teascueabile nei v a l o e e della sesistenza elettrica, io stein-
gew) le viti q u a n d o il metallo eea ad una t e m p e e a t u e a molto
peossima a quella di fusions. Cosi faeendo con un po' di psa-
tiea si eiusciva ad eliminaee c o m p l e t a m e n t e i v u o t i ; e siccome
la eompeessione all' uopo necessacia e r a p e r la g e a n d e plasti-
eita det metallo debolissima, non v ' ~ da pensaee s h e si po-
tesse con essa alteca,'e il valoce della conducibilit'h elettt'ica.
Cosi peepaeato il cannello v e n i v a levato dal sostegno, e
posto colle estsemit'g in due pozzetti di meeeueio, ove f a c e v a n o
capo i fili di c o m u n i c a z i o n e cogli appat'ecchi di misuea.
Le mie pr'ime d e t e c m i n a z i o n i mi diedevo, c o m e dissi, si-
sultati coincidenti con quello del Matthiessen, e diffatti alia
tempe~'atuea a m b i e n t e (dai 17 ai 20 gsadi) tcovai, r i f e s e n d o m i
alia eesistenza del me~-cueio a zm'o calcolata in unitg assolute,
u n a media di 0.093714 pee la cesistenza specifica, a cui corr'i-
sponde il valot-e 10,66 pet' la condueibilitgt. Quello del Matthies-
sen a 20 ~ calcolato in modo da poteclo conf'eontase col mio,
10,69.
Ma il valoce da me t~'ovato c o n t e n e w t 1' em'oee d o v u t o al
velo d' olio. Onde a v e s e un idea esatta di tale; e r r o r s feel pa-
r e c c h i e seeie di espm'ienze con meecueio sop,'a tubi diveesi e
su diveesi t m t t i d' uno stesso tubo, sia q u a n d o v ' e t a il velo
d' clio, sia q u a n d o le pa~'eti emmo p e e f e t t a m e n t e pulite. Le
diffm-enze t e o v a t e nei valm'i delle eesistenze, t a n t o pifl pistols
q u a n t o pifl il tubo a v e v a g c a n d e sezione, m'ano abbastanza
c o n c o s d a n t i p e r tsatti uguali d' uno stesso t u b o ; e per quelli
272 A. BERN1N1
del diameteo da me usato ebbi una media del 5,(}5 ~ Appor-
tando d u n q u e aite resistenze del met'curio caleolate in v a l o r e
assoluto una tale coerezione, o pure s p e e i m e n t a n d o in iden-
tiche condizioni sia con m e r c u m o , a cui si rifeeiscono i eisul-
tati pro" le resistenze specifiche che con litio, si c o m p e e n d e
come si potesse p e r v e n i r e ad un suffieiente g r a d o di esattezza
helle d e t e r m i n a z i o n i .

3). In base a rib ritenni a l l o r a o p p o e t u n o estendeee le mie


e s p e r i e n z e a n c h e alla r i c e r c a dei coefficienti di t e m p e r a t u e a
sia clio stato solido che clio stato liquid(), che a n c o r a n o n
e r a n o stati d e t e r m i n a t i .
A tale scopo il tubo v e n i v a applieato ad un alteo s o s t e g n o
S', come a p p a r e dalla figura 2, in c u i t b il tubo con litio, R
e R sono i chiodi di i'ame, T e T' sono due
tappi di a m i a n t o , A e B due tubi c o n t e n e n t i
m e e c u r i o a cui fanno capo i fili di c o m u n i -
cazione, e G il t e r m o m e t e o .
L' i n t e r o a p p a r e e c h i o e r a poi i m m e r s o
nel solito b a g n o ad olio di vasellina.
II p r i m o lubo con cui s p e r i m e n t a i e r a
l u n g o 126 mrn., e la cesistenza del litio in
esso e o n t e n u t o , sottratta quella dei chiodi
di came, e r a alia t e m p e r a t u r a a m b i e n t e di
0.012089 Ohm p r i m a della eliminazione dei
vuoti, e diventb 0,011571 Ohm dopo tale
opeeazione. Fin da pcincipio notai che,
q u a n d o si s p e e i m e n t a v a a t e m p e r a t u r e in-
feeior.i a quella di fusione (,), i valoci della
r e s i s t e n z a (,') al ccescece della t e m p e r a t u e a Fig. U.
r e s t a v a n o coinci~lenti con quelli che si a v e v a n a q u a n d o la tem-
p e r a t u r a diminuiva, ma olteepassando la 9 rib non si veeificava
pill, c o m a si pub n o t a t e daUe s e g u e n t i tabelle, che r i p o r t a n o i
t'isultati delle p r i m e especienze :
CONDUCIBILIT~ ELETTRICA DEL LITIO 273
TABELLA I. TABELLA II.

t r t r

18,25 0,011493 18,75 0,011571


30 0,~12118 40,5 0,012643
49,75 0,012933 61,75 0,013534
78,25 0,014387 90,25 0,015094
92,25 0,015255 116 0,016399
123,75 0,016699 144,25 0,017223
140 0,017500 171,5 0,0188404
176 0,0191121
177,75 fusione
186,5 0,0432878
198,25 0,0448414
212 0,0463933
231,75 0,048001
218 0,04728
204,25 0,045413
183,5 0,043118
I78,25 solidifioaz.
175 0,020153
140 0,01890O
121,5 0,017787
90,5 0,016932
Riscaldando poi ancora il tubo si avevano, come appare
dalla seguente tabella 3, i risultati coincidenti per le tempe-
rature al di sopra delia r, mentre riscendendo i valori erano
di nuovo differenti.
TABELLA I I I .

r f,

17,25 0,014623 183,25 0,043443 154 0,020083


42,75 0,015443 206,5 0,045681 121,5 0,019522
90,5 0,(116773 219,75 O,047077 98,75 0,018279
120,5 0,018223 233 0,048113 7O 0,017002
160,25 0,01936 203,25 0.045681 45,25 0,016118
174 0,020113 177,75 solidificaz
178 fusione
Mi nacque percib il dubbio che tale metallo presentasse
delle anomalie, quali presenta per esempio anche il bismuto,
a seconda del modo con cui viene raffreddato. Ma, avendo
~rio V. got. VIII. 18
274 A. BERNINI
poi levato il tubo dal bagno, mi accorsi che la sconcordanza
dei risultati era dovuta alla formazione di vuoti lungo la co-
lonna metallica, mentre alle due estremit~, il metallo si era
interposto fra i chiodi di rame ed il vetro.
Ci5 si verificava ogni qualvolta si oltrepassava la r ; e,
non sapendo come altrimenti ovviare a tale inconveniente,
trovavo spiccio, dope aver fatto su d' un tubo le possibili de-
terminazioni, accorciarlo alle due estremifft.
Ripetute poi su di esso le operazioni per la eliminazione
dei vuoti lo risottoponevo di nuovo alle esperienze.

4). I tubi sui quali feci parecchie serie d' esperienze fu-
rono tre della stessa lunghezza all' incirca per essere applicato
agli stessi sostegni, e cou colonne di litio presso a poco pure
della stessa lunghezza. Venivano poi accorciati ugualmente
per la stessa ragione.
Espongo per brevit~ soltanto alcune delle tabelle ricavate
dal secondo e dal terzo tubo. In esse i valori della resistenza
specifica p sono stati ricavati dopo aver apportato ai valori
della resistenza la d.orrezione dovuta al velo d'olio e quella
dovuta alla dilatazione del vetro.

TABELLA I V . TABELLA V . TABELLA Y I .

TUBO 11 ram. 118 TUBO 1! mm. 118 TUBO II ram. 92

t p p

19 0,095532 21,25 0,098134 20 0,096734


42,25 0,107899 39 0,104926 0 0,089752
69,75 0,115533 59,75 0,112234 20,25 0,097113
88,25 0,124676 87,25 0,124878 6 0,I07931
115 0,136803 139 0,144657 89,75 0,124878
149,75 0,147002 161,25 0,152342 114 0,134653
171 0,155893 176 0,158321 129 0,141125
195,25 0,137322 184,75 0,406002 157 9,151976
70,5 0,117000 201,25 0,422989 130 0,140976
36 0,103281 228,75 0,452603 0 0,088838
196 0,418256
181 0,405553
177,5 tsolidifioaz.
CONDUCIBILITA ELETTRICA DEL LITIO 275

TABELLA VII

TUBOIImm.92

t ~ t p

18,75 0,095562 178,25 fusione


49,25 0,108840 186 0,409231
86 0,116643 200,25 0,428753
93,5 0,126632 217 0,443250
127,75 0,139873 232,25 0,456321
161,5 0,151230 178 solidificaz.
174,5 0,157325

TABELLA VIII. TABELLA IX. TABELLA X.

TUBOllI mm. 128 TUBOIll ram.128 TUBO11[ ram.99

t t p t p

18,25 0,096000 18,75 0,096875 21 0,097953


41,5 0,108034 0 0,088913 112,5 0,130862
60 0,113834 39,25 0,104935 170 0,153000
77,75 0,118934 56 0,111312 112 0,131748
68,25 0,130083 78,5 0,119325 20,5 0,098831
121 0,136425 94 0,127132
160,5 0,152965 121.25 0,135921 Quest' ultima ta-
112,75 0,1~142 149 0,146661 bella 6 stata rica-
86 0,125745 167,75 O, 153634 vata sperimentando
40,5 0,1075~5 175 o,157916 col tubo entro una
21,5 0,098633 178 fusione stufa anzich6 entro
0 0,089988 181 0, 402933 il bagno.
199,5 0,430012
219 0,444988
233, 5 0, 458281
207,75 0,435525
190,5 0,418586
] 82, 5 0, 403368
177,5 solidifioaz.

Oltre c h e l a soddisStcente concordanza dei valori della p,


le suesposte tabelle dimostrano pure come il litio aumenti for-
temente l~ sua cesistenza eletWica al cambiamento di stato pifi
di quanto non a umentino il sodio ed il potassio.
276 A. BER~INI
Tale aumento nonostante la sezione relativamente grande
del cannello avveniva in mode abbastanza brusco da p o ~ r n e
d e t e r m i n a r e con un po' di pratica esattamente le tempera-
ture.
Col primo e cell' ultimo tubo eseguii anzi all' uopo parec-
chie determinazioni, che espongo col complesso delle nitre
osservate nella seguente tabella :

TABELLA X I .

TUB0 A TUBO B TUB0 C

Ins. Solid. Ins. Solid. Ins. Solid.

177,75 178,25 178,25 177,5 178 177,7


178 177,75 178 177,75 178,6 177,5
178,25 178 178,25 177,5 178,25 179,9
178 177,75 178,1 177,9 178 178,2
178,1 178 177,75 177,75 178,25 178
178,5 178,25 178 177,5
178,6 177,0 178,5 177,75
178 178 177,5
177,75 177,9
178 178
178,1 177,5
177,9
178

La coincidenza di questi risultati, nonchb di quelli ottenuti


sul sodio e sul potassio, ~ a rnio p a r e r e prova sufficiente che
questo metodo indiretto pub o p p o r t u n a m e n t e valere per de-
te,;minare, colle medie dei risultati di parecchie determiua-
zioni, la t e m p e r a t u r a di i'usione. Con tale media pel litio
ottengo per r il valore 177,84; il valore dato dal Bunsen nel
1855 ~ 180 ~

6). Sia per t e m p e r a t u r e prossime a r che per t e m p e r a t u r e


lontane, 1' andamento della variazione della cesistenza specifiea
risulta come, si vede dalle tabelle, il medesimo ; sicch~, entro
i limitl di t e m p e r a t u r a da me studiati, prendeado per aseisse
le temperatu[~e e per ordinate le resistenze il fenomeno sa-
rebbo rappresentato ancho pol litio da duo torte coagiunte da
CONDUCIBILITk ELETTRICA DEL LITIO 277
una parallela alle ascisse luugo 1' ascissa corrispondente alla
tempevatura di fusione.
:Nella seguente tabella XII espongo le medie dei risultati
da me ottenuti nel complesso delle mie esperienze:
In essa con t indico le temperature, con p e con c rispet-
tivameate le cesistenze e le conducibilitk elettriche specifiche,
con r la t e m p e r a t u r a a| cambiamento di stato, con B i coef-
ficienti di temperatura, e con rtr il rapporto fra le resistenze
T'sT

a r allo stato liquido ed al solido.

TABELLA XII.

t p t c
j t P T
~*iT
rs r

i
0o 0,089285 11,2 I 0 - - r 0,004568
O0 177,84 2, 51
2300 0,452484 2,21 I r - - 2 3 0 0,002729

E analogamente a quanto ho fatto pel mercurio e per gli


altri metalli alcalini costruiso) cib che pub t o r n a r e opportuno
una tabella dei valori delle resistenze del litio fi'a 0 ~ 230" di
dieci in dieci gcadi, prendendo come unitk la resistenza a 0%

TABELLA XIII.

t r t r

0 1,000000 130 1,59384


10 1,04568 140 1,63952
20 1,09136 150 1,68520
30 1,13704 160 1,73088
40 1, 18272 170 1,77656
50 1,22840 T~ 1,81237
60 1,27408 T! 3,54905
70 1,31976 180 3, 55495
80 1,36544 190 3,58224
90 1,41112 200 3,60953
n
110 1,45680 210 0,63682
110 l, 10248 220 3,65411
120 1,54872 230 3,68140
2?8 A. B E R N I N I

Valgono p e r t a n t o pel litio le stesse conclusioni generali


esposte per gli altri due alcalini.
V' ha di speciale il g r a n salto nei valori della r al cam-
biamento di stato, la qual cosa ci fa p r e v e d e r e come questo
metal|o debba subire a tale c a m b i a m e n t o anche una {brte di-
minuzione nella densit~t.
Dall' Istitu~o di fisica dell' Universit'~ di Bologna
0ttobre 1904.

SOPRA IL POTENZI&LE 'gLETTR01]INAMIC0.


Nolo di LUIGI GIUGANINO.

w 1. P e r cib che s' i n s e g n a in molti trattati ~) un circuito


elettrico, tbrnito di una porzione mobile, dovrebbe deformarsi
fine a c o m p r e n d e r e la massima a r e a compatibile coi vineoli.
D' a l t r a porte, secondo la definizione del potenziale elettrodi-
namico, siamo sicuri che per un mote spontaaeo (per un mote
dovuto a forze interne) codesta funzione non pub che dimi-
nuire.
Ora, se a n c h e la p r i m a regola fosse vera, se ne dovrebbe
concludere che un i n c r e m e n t o (positive) dell' a r e a ha s e m p r e
p e r conseguenza una diminuzione del potenziale, e reciproca-
monte.

1) Si veda, ad esompio, il Mascart: Lec,ns sur ]'glectricit6 et Io magn6tisme (Pa-


ris, Masson, 1896).
A pagina 581 do] volume primo ~ detto:
Repulshm de deux gl~ments cons~cutlfs. ~ Cotte exp~rience importanto d'hm-
" p~ro coosiste ~ me~tre Sos deux poles d' nne pile eu comooication avec deux auges
rectangulairos sgparges par une cloison isolaoto et remplies do mereure. Un fil de for
" ost contourn~ do mani~re ~, former deox bran,~hes horizootale~ paraltSlos reposaot sor
" le mercuro dos augos ot uae partie transversale on forme do pont qui relic los deux
" promii~rea.
" hu moment oh I'en forme le circuit do la pile, on volt ]'dquipage mobile glis-
" sot sur la surface du mercuro, ot s' 61oigner des 61ectrodes

" II est manifesto que Is portion mobile tend ~, s'dloigner ot que le feuillet (Is
lamina equivalente alia corrente) so ddveloppe de mani~ro ~ occuper la p}us grando
" surface ~.

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