C'è un mito che ruota attorno alla figura di questa donna. Il mito vuole che Zeus si innamorasse di questa bellissima donna, trasformandosi in cigno per sedurla sul fiume Eurota e quando ottenne la sua attenzione ci si accoppiò. Da questa unione nacquero, da un uovo, Elena e Polluce; la stessa notte la stessa notte la donna giacque anche con il marito Tindaro e nacquero Clitennestra e Castore. Il mito però è confuso poiché alcuni autori sostengono che solo Elena sia di origine divina, mentre Polluce, Castore e Clitennestra erano figli di Tindaro. Altri tramandano che le uova deposte fossero due e che dalla prima nacquero Castore e Clitennestra come figli di Tindaro e di stirpe mortale mentre dalla seconda Polluce ed Elena, figli di Zeus. Secondo un'altra versione del mito, Zeus, in veste di cigno inseguito da un'aquila, si rifugiò nel grembo di Nemesi e in seguito all'amplesso Nemesi depose un uovo che ermes mise tra le cosce di Leda, mentre era seduta su uno sgabello a gambe divaricate. A tempo debito la donna diede alla luce Elena e Zeus immortalò l'immagine del Cigno e dell'Aquila nel cielo a memoria della sua avventura, mentre Leda fu divinizzata in seguito col nome di dea Nemesi. Si pensa anche che, per probabile assonanza dei nomi, Leda fosse la dea Leto (Latona), che generò Apollo ed Artemide a Delo. Il mito dell'uovo color giacinto ricorda quello dell'uovo rosso pasquale chiamato glain che i Druidi cercavano ogni anno sulla riva del mare. Secondo il mito celtico, l'uovo veniva emesso dalla dea nella sua metamorfosi in serpente marino e la leggenda di Leda con l'uovo posto tra le cosce è forse scaturita da una raffigurazione della dea Latona accovacciata su uno sgabello da partoriente ed in procinto di partorire Apollo, con la testa del dio che le usciva dal grembo.