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CORSO DI LAUREA IN:

INGEGNERIA EDILE ARCHITETTURA


Insegnamento:
IMPIANTI TERMOTECNICI PER L’EDILIZIA
LE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI
Prof. Ing. Stefano Grignaffini
Ing. Marco Romagna
PREVENZIONE INCENDI

Obiettivi:

1. Riduzione al minimo delle occasioni di incendio.


Stabilità delle strutture portanti per un tempo utile ad
assicurare il soccorso agli occupanti.
2. Limitata produzione di fuoco e fumi all'interno delle opere
e la limitata propagazione del fuoco alle opere vicine.
3. Possibilità che gli occupanti lascino l'opera indenni o che
gli stessi siano soccorsi in altro modo.
4. Possibilità per le squadre di soccorso di operare in
condizioni di sicurezza.
Ing. Mauro Malizia - Nuove attività soggette - Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno

ALLEGATO I al D.P.R. n. 151/2011 (di cui all'articolo 2, comma 2)


ELENCO DELLE ATTIVITÀ SOGGETTE ALLE VISITE E AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI
CATEGORIA
N. [*] ATTIVITÀ
A B C
1
Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano gas
9
1 infiammabili e/o comburenti con quantità globali in ciclo su- Tutti
10
periori a 25 Nm3/h.
11
Impianti di compressione o di decompressione dei gas in-
Cabine di decom-
fiammabili e/o comburenti con potenzialità superiore a 50
pressione del gas
2 2 Nm3/h, con esclusione dei sistemi di riduzione del gas natura- tutti gli altri casi
naturale fino a 2,4
le inseriti nelle reti di distribuzione con pressione di esercizio
MPa
non superiore a 0,5 MPa
Impianti di riempimento, depositi, rivendite di gas infiamma-
bili in recipienti mobili:
Impianti di riempi-
a) compressi con capacità geometrica complessiva superiore rivendite, depositi
3 mento, depositi oltre
o uguale a 0,75 m3: fino a 10 m
10 m3
3 3 rivendite, depositi di
GPL oltre 300 kg e
Depositi di GPL Impianti di riempi-
b) disciolti o liquefatti per quantitativi in massa complessivi fino a 1.000 kg,
fino a 300 kg mento, depositi oltre
superiori o uguali a 75 kg: depositi di gas in-
1.000 kg
fiammabili diversi dal
GPL fino a 1.000 kg
Depositi di gas infiammabili in serbatoi fissi:
a) compressi per capacità geometrica complessiva superiore
fino a 2 m3 oltre i 2 m3
o uguale a 0, 75 m3:
4 4
Depositi di gas diver- Depositi di gas diversi
3
b) disciolti o liquefatti per capacità geometrica complessiva Depositi di GPL si dal GPL fino a 5 m dal GPL oltre i 5 m3
3
superiore o uguale a 0,3 m 3
fino a 5 m Depositi di GPL da 5 Depositi di GPL oltre i
m3 fino a 13 m3 13 m3
Depositi di gas comburenti compressi e/o liquefatti in serba-
5 5 toi fissi e/o recipienti mobili per capacità geometrica com- fino a 10 m3 oltre i 10 m3
plessiva superiore o uguale a 3 m3:
fino a 2,4 MPa
limitatamente
Reti di trasporto e di distribuzione di gas infiammabili, com- alle opere e gli
presi quelli di origine petrolifera o chimica, con esclusione impianti di tra- oltre 2,4 MPa
6 6
delle reti di distribuzione e dei relativi impianti con pressione sporto di gas
di esercizio non superiore a 0,5 MPa naturale con
densità non su-
periore a 0,8.
Centrali di produzione di idrocarburi liquidi e gassosi e di
stoccaggio sotterraneo di gas naturale, piattaforme fisse e
7 96 strutture fisse assimilabili, di perforazione e/o produzione di Tutti
idrocarburi di cui al DPR 24/5/1979, n. 886 ed al D.Lgs
25/11/1996, n. 624
8 97 Oleodotti con diametro superiore a 100 mm tutti
Officine e laboratori con saldatura e taglio dei metalli utiliz- fino a 10 addetti alla oltre 10 addetti alla
9 8 zanti gas infiammabili e/o comburenti, con oltre 5 addetti alla mansione specifica mansione specifica di
mansione specifica di saldatura o taglio. di saldatura o taglio. saldatura o taglio.

12 Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano, li-


quidi infiammabili e/o combustibili con punto di infiammabili-
10 13 fino a 50 m3 oltre 50 m3
tà fino a 125 °C, con quantitativi globali in ciclo e/o in depo-
19 sito superiori a 1 m3

Stabilimenti ed impianti per la preparazione di oli lubrificanti,


oli diatermici e simili, con punto di infiammabilità superiore a
11 14 fino a 100 m3 oltre 100 m3
125 °C, con quantitativi globali in ciclo e/o in deposito supe-
riori a 5 m3.
liquidi infiammabili
liquidi con pun- e/o combustibili e/o liquidi infiammabili
to di infiamma- lubrificanti e/o oli e/o combustibili e/o
15 bilità superiore diatermici di qualsiasi lubrificanti e/o oli
Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili
16 a 65 °C per ca- derivazione per ca- diatermici di qualsiasi
12 e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di ca-
17 3 pacità geome- pacità geometrica derivazione per capa-
pacità geometrica complessiva superiore a 1 m
20 trica complessi- complessiva compre- cità geometrica com-
va compresa da sa da 1 m3 a 50 m3, plessiva superiore a
1 m3 a 9 m3 ad eccezione di quelli 50 m3
indicati nella col. A)

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Impianti fissi di distribuzione carburanti per l’autotrazione, la


nautica e l’aeronautica; contenitori – distributori rimovibili di
carburanti liquidi.
Contenitori di-
stributori rimo-
vibili e non di
7
13 carburanti liquidi Solo liquidi combu-
18 a) Impianti di distribuzione carburanti liquidi tutti gli altri
fino a 9 mc con stibili
punto di in-
fiammabilità su-
periore a 65 °C
b) Impianti fissi di distribuzione carburanti gassosi e di tipo
tutti
misto (liquidi e gassosi)
Officine o laboratori per la verniciatura con vernici infiamma-
14 21 fino a 25 addetti oltre 25 addetti
bili e/o combustibili con oltre 5 addetti.
3
Depositi e/o rivendite di alcoli con concentrazione superiore al oltre 10 m e fino a
15 22 fino a 10 m3 oltre 50 m3
60% in volume di capacità geometrica superiore a 1 m3 50 m3
Stabilimenti di estrazione con solventi infiammabili e raffina-
16 23 zione di oli e grassi vegetali ed animali, con quantitativi glo- tutti
bali di solventi in ciclo e/o in deposito superiori a 0,5 m3
Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o de-
tengono sostanze esplodenti classificate come tali dal rego-
17 24 lamento di esecuzione del testo unico delle leggi di pubblica tutti
sicurezza approvato con regio decreto 6 maggio 1940, n.
635, e successive modificazioni ed integrazioni.
Esercizi di minuta vendita e/o depositi di sostanze esplodenti Esercizi di minuta
classificate come tali dal regolamento di esecuzione del testo vendita di sostanze
unico delle leggi di pubblica sicurezza approvato con regio Esercizi di vendita di esplodenti classificate
decreto 6 maggio 1940, n. 635, e successive modificazioni ed artifici pirotecnici come tali dal reg.to
18 25
integrazioni. Esercizi di vendita di artifici pirotecnici declassi- declassificati in “li- di esecuz. del TULPS
ficati in “libera vendita” con quantitativi complessivi in vendi- bera vendita” approvato con regio
ta e/o deposito superiori a 500 kg, comprensivi degli imbal- decreto 6/5/1940, n.
laggi. 635, e s.m.i.”
Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o de-
tengono sostanze instabili che possono dar luogo da sole a
19 26 tutti
reazioni pericolose in presenza o non di catalizzatori ivi com-
presi i perossidi organici
Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o de-
20 27 tengono nitrati di ammonio, di metalli alcalini e alcalino- tutti
terrosi, nitrato di piombo e perossidi inorganici
Stabilimenti ed impianti ove si producono, impiegano o deten-
21 28 gono sostanze soggette all’accensione spontanea e/o sostanze tutti
che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili.
Stabilimenti ed impianti ove si produce acqua ossigenata con
22 29 tutti
concentrazione superiore al 60% di perossido di idrogeno
Stabilimenti ed impianti ove si produce, impiega e/o detiene
23 31 tutti
fosforo e/o sesquisolfuro di fosforo
Stabilimenti ed impianti per la macinazione e la raffinazione
32
24 dello zolfo; depositi di zolfo con potenzialità superiore a tutti
33
10.000 kg
Fabbriche di fiammiferi; depositi di fiammiferi con quantitativi
25 30 tutti
in massa superiori a 500 kg
Stabilimenti ed impianti ove si produce, impiega o detiene ma-
26 34 tutti
gnesio, elektron e altre leghe ad alto tenore di magnesio
Mulini per cereali ed
Mulini per cereali ed altre macinazioni con potenzialità gior- Depositi di cereali e
altre macinazioni;
27 35 naliera superiore a 20.000 kg; depositi di cereali e di altre di altre macinazioni
depositi oltre
macinazioni con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg fino a 100.000 kg
100.000 kg
Impianti per l'essiccazione di cereali e di vegetali in genere
28 36 con depositi di prodotto essiccato con quantitativi in massa tutti
superiori a 50.000 kg
29 37 Stabilimenti ove si producono surrogati del caffè tutti
30 38 Zuccherifici e raffinerie dello zucchero tutti
39 Pastifici e/o riserie con produzione giornaliera superiore a
31 tutti
40 50.000 kg
Stabilimenti ed impianti ove si lavora e/o detiene foglia di
tabacco con processi di essiccazione con oltre 100 addetti o
32 41 tutti
con quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a
50.000 kg

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Stabilimenti ed impianti per la produzione della carta e dei


cartoni e di allestimento di prodotti cartotecnici in genere con
33 42 tutti
oltre 25 addetti o con materiale in lavorazione e/o in deposito
superiore a 50.000 kg
Depositi di carta, cartoni e prodotti cartotecnici, archivi di ma-
teriale cartaceo, biblioteche, depositi per la cernita della carta
34 43 fino a 50.000 kg oltre 50.000 kg
usata, di stracci di cascami e di fibre tessili per l'industria della
carta, con quantitativi in massa superiori a 5.000 kg
Stabilimenti, impianti, depositi ove si producono, impiegano
e/o detengono carte fotografiche, calcografiche, eliografiche
44 depositi fino a
35 e cianografiche, pellicole cinematografiche, radiografiche e tutti
45 20.000 kg
fotografiche con materiale in lavorazione e/o in deposito su-
periore a 5.000 kg
Depositi di legnami da costruzione e da lavorazione, di legna
da ardere, di paglia, di fieno, di canne, di fascine, di carbone
vegetale e minerale, di carbonella, di sughero e di altri pro-
36 46 fino a 500.000 kg oltre 500.000 kg
dotti affini con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg
con esclusione dei depositi all’aperto con distanze di sicurez-
za esterne superiori a 100 m
Stabilimenti e laboratori per la lavorazione del legno con mate-
37 47 fino a 50.000 kg oltre 50.000 kg
riale in lavorazione e/o in deposito superiore a 5.000 kg
Stabilimenti ed impianti ove si producono, lavorano e/o de-
tengono fibre tessili e tessuti naturali e artificiali, tele cerate,
38 48 fino a 10.000 kg oltre 10.000 kg
linoleum e altri prodotti affini, con quantitativi in massa supe-
riori a 5.000 kg
Stabilimenti per la produzione di arredi, di abbigliamento,
39 49 della lavorazione della pelle e calzaturifici, con oltre 25 ad- tutti
detti.
Stabilimenti ed impianti per la preparazione del crine vegeta-
le, della trebbia e simili, lavorazione della paglia, dello sparto
40 50 tutti
e simili, lavorazione del sughero, con quantitativi in massa in
lavorazione o in deposito superiori a 5.000 kg
fino a 25 per- oltre 25 e fino a 100 oltre 100 persone
41 51 Teatri e studi per le riprese cinematografiche e televisive
sone presenti persone presenti presenti
Laboratori per la realizzazione di attrezzerie e scenografie,
42 53 compresi i relativi depositi, di superficie complessiva superio- fino a 2.000 m2 oltre 2.000 m2
re a 200 m2
Stabilimenti ed im-
Stabilimenti ed impianti per la produzione, lavorazione e ri-
54 generazione della gomma e/o laboratori di vulcanizzazione di pianti per la produ-
depositi fino a zione, lavorazione e
43 55 oggetti di gomma, con quantitativi in massa superiori a 5.000
50.000 kg rigenerazione e/o la-
56 kg; depositi di prodotti della gomma, pneumatici e simili, con boratori; depositi ol-
quantitativi in massa superiori a 10.000 kg
tre 50.000 kg
Stabilimenti, impianti, depositi ove si producono, lavorano Stabilimenti ed im-
57 depositi fino a
44 e/o detengono materie plastiche, con quantitativi in massa pianti; depositi oltre
58 50.000 kg
superiori a 5.000 kg 50.000 kg
Stabilimenti ed impianti ove si producono e lavorano resine
sintetiche e naturali, fitofarmaci, coloranti organici e inter-
45 59 fino a 25 addetti oltre 25 addetti
medi e prodotti farmaceutici con l'impiego di solventi ed altri
prodotti infiammabili
Depositi di fitofarmaci e/o di concimi chimici a base di nitrati
46 60 fino a 100.000 kg oltre 100.000 kg
e/o fosfati con quantitativi in massa superiori a 50.000 kg
Stabilimenti ed impianti per la fabbricazione di cavi e condut-
tori elettrici isolati, con quantitativi in massa in lavorazione
61
47 e/o in deposito superiori a 10.000 kg; fino a 100.000 kg oltre 100.000 kg
62
depositi e/o rivendite di cavi elettrici isolati con quantitativi in
massa superiori a 10.000 kg.
Centrali termoelettriche, macchine elettriche fisse con pre-
Centrali termoelettri-
48 63 senza di liquidi isolanti combustibili in quantitativi superiori a Macchine elettriche
che.
1 m3
Gruppi per la produzione di energia elettrica sussidiaria con
oltre 350 kW e fino a
49 64 motori endotermici ed impianti di cogenerazione di potenza fino a 350 kW oltre 700 kW
700 kW
complessiva superiore a 25 kW.
Stabilimenti ed impianti ove si producono lampade elettriche
50 65 e simili, pile ed accumulatori elettrici e simili, con oltre 5 ad- fino a 25 addetti oltre 25 addetti
detti.
fino a 25 addetti.
Stabilimenti siderurgici e per la produzione di altri metalli con oltre 25 addetti. La-
Laboratori artigiani
66 oltre 5 addetti; attività comportanti lavorazioni a caldo di me- boratori artigiani di
51 di oreficeria ed ar-
67 talli, con oltre 5 addetti, ad esclusione dei laboratori artigiani oreficeria ed argente-
genteria fino a 50
di oreficeria ed argenteria fino a 25 addetti. ria oltre 50 addetti
addetti

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68 Stabilimenti, con oltre 5 addetti, per la costruzione di aero-


69 mobili, veicoli a motore, materiale rotabile ferroviario e
52 fino a 25 addetti oltre 25 addetti
70 tramviario, carrozzerie e rimorchi per autoveicoli; cantieri
71 navali con oltre 5 addetti
a) officine per veicoli a) officine per veicoli a
a motore, rimorchi motore, rimorchi per
per autoveicoli e car- autoveicoli e carrozze-
Officine per la riparazione di:
rozzerie, di superficie rie, di superficie supe-
- veicoli a motore, rimorchi per autoveicoli e carrozzerie, di
fino a 1.000 m2 riore a 1.000 m2
53 72 superficie coperta superiore a 300 m2;
b) officine per mate- b) officine per mate-
- materiale rotabile ferroviario, tramviario e di aeromobili, di
riale rotabile ferro- riale rotabile ferrovia-
superficie coperta superiore a 1.000 m2;
viario, tramviario e di rio, tramviario e di
aeromobili, di super- aeromobili, di superf.
ficie fino a 2.000 m2 superiore a 2.000 m2
Officine meccaniche per lavorazioni a freddo con oltre 25 ad-
54 72 fino a 50 addetti oltre 50 addetti
detti.
Attività di demolizioni di veicoli e simili con relativi depositi,
55 - fino a 5.000 m2 oltre 5.000 m2
di superficie superiore a 3.000 m2
Stabilimenti ed impianti ove si producono laterizi, maioliche,
56 73 fino a 50 addetti oltre 50 addetti
porcellane e simili con oltre 25 addetti
57 74 Cementifici con oltre 25 addetti tutti
Assoggettate a nulla
Pratiche di cui al D.Lgs 17 marzo 1995, n. 230 e s.m.i. sog- Assoggettate a nulla
osta di cat. A di cui
75 gette a provvedimenti autorizzativi (art. 27 del D.Lgs 17 osta di categoria B
58 all’art. 28 del d.lgs.
76 marzo 1995, n. 230 ed art. 13 legge 31 dicembre 1962, n. di cui all’art. 29 del
230/95 s.m.i e art. 13
1860). d.lgs. 230/95 s.m.i
della legge n. 1860/62
Autorimesse adibite al ricovero di mezzi utilizzati per il tra-
sporto di materie fissili speciali e di materie radioattive (art.
59 77 5 della legge 31/12/1962, n. 1860, sostituito dall'art. 2 del tutti
DPR 30/12/1965, n. 1704; art. 21 del D.Lgs 17/3/1995, n.
230)
Impianti di deposito delle materie nucleari ed attività assog-
60 78 gettate agli articoli 33 e 52 del D.Lgs 17 marzo 1995, n. 230 tutti
e s.m.i, con esclusione dei depositi in corso di spedizione.
Impianti nei quali siano detenuti combustibili nucleari o pro-
61 79 dotti o residui radioattivi [art. 1, lettera b) della legge tutti
31/12/1962, n. 1860]
Impianti relativi all'impiego pacifico dell'energia nucleare ed
attività che comportano pericoli di radiazioni ionizzanti deri-
vanti dal predetto impiego:
impianti nucleari; reattori nucleari, eccettuati quelli che fac-
62 80 ciano parte di un mezzo di trasporto; impianti per la prepara- tutti
zione o fabbricazione delle materie nucleari; impianti per la
separazione degli isotopi; impianti per il trattamento dei
combustibili nucleari irradianti; attività di cui agli articoli 36 e
51 del D.Lgs 17/3/1995, n. 230 e s.m.i.
Stabilimenti per la produzione, depositi di sapone, di candele
e di altri oggetti di cera e di paraffina, di acidi grassi, di glice-
63 81 rina grezza quando non sia prodotta per idrolisi, di glicerina fino a 5.000 kg oltre 5.000 kg
raffinata e distillata ed altri prodotti affini, con oltre 500 kg di
prodotto in lavorazione e/o deposito.
Centri informatici di elaborazione e/o archiviazione dati con
64 82 fino a 50 addetti oltre 50 addetti
oltre 25 addetti
Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti e
centri sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che privato,
con capienza superiore a 100 persone, ovvero di superficie lor-
65 83 fino a 200 persone oltre 200 persone
da in pianta al chiuso superiore a 200 m2. Sono escluse le ma-
nifestazioni temporanee, di qualsiasi genere, che si effettuano
in locali o luoghi aperti al pubblico.
Alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico oltre 50 posti letto
- alberghiere, studentati, villaggi turistici, alloggi agrituristici, fino a 100 posti letto;
ostelli per la gioventù, rifugi alpini, bed & breakfast, dormito- fino a 50 posti Strutture turistico-
66 84 oltre 100 posti letto
ri, case per ferie, con oltre 25 posti-letto; Strutture turistico- letto ricettive nell’aria
ricettive nell’aria aperta (campeggi, villaggi-turistici, ecc.) aperta (campeggi,
con capacità ricettiva superiore a 400 persone. villaggi-turistici, ecc.)
Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi, accademie con oltre 150 e fino a
fino a 150 per-
67 85 oltre 100 persone presenti; Asili nido con oltre 30 persone 300 persone; asili oltre 300 persone
sone
presenti. nido

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Strutture sanitarie che erogano prestazioni in regime di rico- fino a 50 posti


Strutture fino a 100
vero ospedaliero e/o residenziale a ciclo continuativo e/o letto; Strutture
posti letto; Strutture
diurno, case di riposo per anziani con oltre 25 posti letto; riabilitative, di
riabilitative, di dia-
68 86 Strutture sanitarie che erogano prestazioni di assistenza spe- diagnostica oltre 100 posti letto
gnostica strumentale
cialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese quelle riabili- strumentale e di
e di laboratorio oltre
tative, di diagnostica strumentale e di laboratorio, di superfi- laboratorio fino
1.000 m2
cie complessiva superiore a 500 m2 a 1.000 m2
Locali adibiti ad esposizione e/o vendita all'ingrosso o al det-
taglio, fiere e quartieri fieristici, con superficie lorda superiore
oltre 600 e fino a
69 87 a 400 m2 comprensiva dei servizi e depositi. Sono escluse le fino a 600 m2 oltre 1.500 m2
1.500 m2
manifestazioni temporanee, di qualsiasi genere, che si effet-
tuano in locali o luoghi aperti al pubblico.
Locali adibiti a depositi di superficie lorda superiore a 1000
70 88 m2 con quantitativi di merci e materiali combustibili superiori fino a 3.000 m2 oltre 3.000 m2
complessivamente a 5.000 kg
fino a 500 per- oltre 500 e fino a
71 89 Aziende ed uffici con oltre 300 persone presenti oltre 800 persone
sone 800 persone
Edifici sottoposti a tutela ai sensi del d.lgs. 22/1/2004, n. 42,
aperti al pubblico, destinati a contenere biblioteche ed archi-
72 90 tutti
vi, musei, gallerie, esposizioni e mostre, nonché qualsiasi al-
tra attività contenuta nel presente Allegato.
Edifici e/o complessi edilizi a uso terziario e/o industriale ca-
ratterizzati da promiscuità strutturale e/o dei sistemi delle vie
di esodo e/o impiantistica con presenza di persone superiore fino a 500 unità ov- oltre 500 unità ovve-
73 -
a 300 unità, ovvero di superficie complessiva superiore a vero fino a 6.000 m2 ro oltre 6.000 m2
5.000 m2, indipendentemente dal numero di attività costi-
tuenti e dalla relativa diversa titolarità.
Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile oltre 350 kW e fino a
74 91 fino a 350 kW oltre 700 kW
solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 116 kW 700 kW
Autorimesse oltre Autorimesse oltre
Autorimesse pubbliche e private, parcheggi pluriplano e mec-
1.000 m2 e fino a 3000 m2; ricovero di
canizzati di superficie complessiva coperta superiore a 300
Autorimesse 3.000 m2; ricovero natanti ed aeromobili
75 92 m2; locali adibiti al ricovero di natanti ed aeromobili di super-
fino a 1.000 m2 di natanti ed aero- di superficie oltre i
ficie superiore a 500 m2; depositi di mezzi rotabili (treni,
mobili oltre 500 m2 e 1000 m2; depositi di
tram ecc.) di superficie coperta superiore a 1.000 m2.
fino a 1000 m2 mezzi rotabili
Tipografie, litografie, stampa in offset ed attività similari con
76 93 fino a 50 addetti oltre 50 addetti
oltre cinque addetti.
Edifici destinati ad uso civile con altezza antincendio superio- oltre 32 m e fino a
77 94 fino a 32 m oltre 54 m
re a 24 m 54 m
Aerostazioni, stazioni ferroviarie, stazioni marittime, con su-
78 - perficie coperta accessibile al pubblico superiore a 5.000 m2; tutti
metropolitane in tutto o in parte sotterranee.
79 - Interporti con superficie superiore a 20.000 m2 tutti
Gallerie stradali di lunghezza superiore a 500 m e ferroviarie
80 - tutte
superiori a 2000 m

[*] Vecchi codici corrispondenti alle attività soggette di cui al D.M. 16/2/1982, come dalla tabella di equiparazione di cui all'allegato
II al D.P.R. n. 151/2011. I vecchi codici n. 19 e 20 del DM 16/2/1982 sono stati equiparati rispettivamente ai n. 10 e 12, men-
tre i vecchi n. 52 e 95 sono stati eliminati, in quanto non più "soggetti a controllo".

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ITER AUTORIZZATIVO DPR 151/2011 e DM 7 Agosto 2012 

ESEMPIO AUTORIMESSE
REGOLA TECNICA R.T.V.
OBIETTIVI DEL PROGETTO DI SEMPLIFICAZIONE

 Disporre di un testo unico in luogo di innumerevoli regole tecniche;

 Semplificare le regole di prevenzione incendi;

 Adottare regole meno prescrittive, più prestazionali;

 Individuare regole sostenibili, proporzionate al rischio reale, che garantiscano


comunque un pari livello di sicurezza;

 Fare in modo che le norme VVF si occupino solo di “antincendio”;

 Flessibilità e possibilità di scegliere fra diverse soluzioni;

 Favorire l’utilizzo dei metodi dell’ingegneria antincendio.


Regole meno prescrittive

Il Codice consente di adottare regole meno prescrittive e più prestazionali.

L’approccio prestazionale a differenza del prescrittivo (rigido e inadeguato soprat-


tutto per situazioni complesse ove spesso è difficile rispettare prescrizioni) consente
una valutazione quantitativa del livello di sicurezza antincendio.

L’analisi è più mirata, consente di ottenere risultati più ade-


renti alla realtà e di commisurare le misure di protezione an-
tincendio alle reali necessità, rendendo possibili risparmi sui
costi degli interventi.
Regole più sostenibili e proporzionate

In accordo con le aspettative della comunità si è cercato di


orientarsi verso regole più sostenibili, in linea con le esi-
genze di sviluppo economico.

Importante è anche l’esigenza che tali regole appaiano pro-


porzionate al rischio reale di un’attività, evitando inutili di-
spendi di risorse.

In ogni caso, pur operando tale snellimento e semplificazione, tali regole devono
essere in grado di garantire comunque un pari livello di sicurezza antincendi.
Norme solo “antincendio”

Il codice fa in modo che le norme VF si occupino solo di “antincendio”.


È stata così avviata una revisione delle regole tecniche vigenti di pre-
venzione incendi (norme verticali).
Per le “norme verticali” è stata prevista l’eliminazione di tutte le misure tecniche
non specificamente antincendio.
Ad es. la “RTV Autorimesse” non tratta argomenti relativi alle varie caratteristi-
che geometriche (ampiezza corsie di manovra, pendenza, raggi di curvatura delle
rampe, ecc.).
In tal modo è possibile evitare i numerosi ricorsi alle procedure di deroga alle di-
sposizioni di cui al D.M. 1° febbraio 1986.
Diverse soluzioni

Il codice prevede flessibilità e possibilità di scegliere fra di-


verse soluzioni.

La metodologia di progettazione prevede fra soluzioni pro-


gettuali la possibilità di scelta fra:

− Soluzioni conformi (soluzione di immediata applicazione);

− Soluzioni alternative (richiedono ulteriori valutazioni);

− Soluzioni in deroga (è richiesta l'attivazione del procedimento di deroga).


DECRETO MINISTERIALE 30 NOVEMBRE 1983
D.M. 3 AGOSTO 2015 R.T.O.

TERMINI E DEFINIZIONI GENERALI DI PREVENZIONE INCENDI


GEOMETRIA

Sono fornite varie definizioni come:


Piano, Piano di riferimento del comparti-
mento, Quota di piano, Altezza antincen-
dio, Quota del compartimento, Comparti-
mento o piano fuori terra/interrato, Su-
perficie lorda, Superficie utile, Ambito, Al-
tezza media , Distanze, Area di influenza
di un elemento .
Piano di riferimento del compartimento: piano del luogo sicuro
esterno verso cui avviene prevalentemente l'esodo degli occu-
panti e da cui accedono i soccorritori.
Quota di piano: dislivello tra piano e piano di riferimento.
Altezza antincendio: massima quota dei piani dell'attività.(11)
Esclusi piani con presenza occasionale e breve (es. vani tecnici).
Quota del compartimento: dislivello tra piano del comparti-
mento e piano di riferimento. In compartimento multipiano è il
dislivello maggiore in valore assoluto. (es. per il piano più elevato
di compartimento f.t., per il piano più profondo di comparti-
mento int.).
11 Definizione diversa rispetto a quella del DM 30/11/1983 (Termini, definizioni e simboli grafici di p.i.)
Esempi di piano di riferimento -
quota di piano - altezza antincen-
dio - quota del compartimento
Superficie lorda di un ambito(12): su-
perficie in pianta compresa entro il
perimetro interno delle pareti delimi-
tanti l'ambito (es. superficie lorda di
compartimento).

Superficie utile di un ambito: porzione di superficie di


un ambito efficace ai fini della funzionalità richiesta.
(es. superficie utile delle aperture di ventilazione: super-
ficie al netto di eventuali telai, grate, alette, ecc.).

12 L'ambito può riferirsi all'intera attività o a parte di essa (piano, compartimento, area a rischio specifico …). Se
l'ambito è multipiano o vi sono soppalchi si intende la somma delle superfici lorde di tutti i piani
Distanza di separazione: distanza di si-
curezza interna, esterna o di protezione.
Distanza di sicurezza esterna: distanza
tra perimetro di un elemento perico-
loso e i confini di aree edificabili o pe-
rimetro del più vicino fabbricato o di al-
tre opere esterne.
Distanza di sicurezza interna: distanza tra i peri-
metri dei vari elementi pericolosi di un'attività.
Deve essere specificato,
Distanza di protezione: distanza tra il perime- anche tramite colori, se
la distanza è esterna,
tro di ciascun elemento pericoloso di un'atti- interna o di protezione

vità e il confine dell'area.


COMPARTIMENTAZIONE

Sono fornite varie definizioni come:


Spazio a cielo libero, Spazio scoperto,
Compartimento antincendio, Filtri …,
Intercapedine antincendio, ecc.
Altre definizioni e dettagli sono for-
niti al § S.3.5 - Caratteristiche gene-
rali della compartimentazione.
Spazio a cielo libero: luogo esterno alle costru-
zioni non delimitato superiormente (piove
all’interno).
Tale definizione è In linea con quanto si inten-
deva in precedenza, pur se non compariva tra le
definizioni del DM 30/11/1983.

Spazio scoperto: ha caratteristiche tali da con-


trastare temporaneamente l'incendio tra le co-
struzioni che lo delimitano.
Non è, in genere, un luogo sicuro.
Spazio scoperto
Definizione analoga al DM 30/11/1983.
Compartimento antincendio: parte organizzata e delimitata da
prodotti o elementi costruttivi idonei a garantire, per un dato in-
tervallo di tempo, la resistenza al fuoco, ossia:
- capacità portante: attitudine della struttura, parte o
elemento, a conservare una sufficiente resistenza (R)
meccanica sotto l’azione del fuoco, tenendo conto
delle altre azioni agenti.
- capacità di compartimentazione: attitudine di un ele-
mento costruttivo a conservare, sotto l’azione del
fuoco, sufficiente isolamento (I) termico e tenuta (E)
ai fumi e gas caldi della combustione.
Principali elementi di compartimentazione
Capacità di un elemento costruttivo o strutturale per un certo pe-
riodo di tempo in condizioni di incendio normalizzato:
R - Capacità portante: (per elementi strutturali) portare i carichi;
E - Tenuta: impedire il passaggio di fumi e gas caldi;
I - Isolamento: impedire il passaggio calore.
Intercapedine antincendio: vano di di-
stacco, adeguatamente dimensionato
per l'aerazione, la ventilazione o lo smal-
timento dei prodotti della combustione,
superiormente delimitato da spazio sco-
perto e longitudinalmente delimitato da
muri perimetrali (con o senza aperture)
appartenenti alla costruzione servita e da Intercapedine antincendio
DM 30/11/1983
terrapieno o da muri di altra costruzione,
con pari resistenza al fuoco.
Non sono specificate le dimensioni, a differenza del DM
30/11/1983, che distingue le intercapedini ai soli scopi di aera-
zione/scarico e quelli per la funzione di passaggio di persone.
Filtro: compartimento antincendio nel quale la probabilità d’in-
nesco è trascurabile, grazie all'assenza di inneschi e al ridotto ca-
rico d’incendio ammesso.
Le caratteristiche sono specificate al cap. S.3:
compartimento antincendio avente:
- resistenza al fuoco ≥ REI 30;
- porte > E 30-Sa con autochiusura;
- è ammesso un piccolo quantitativo di materiale combustibile
qf ≤ 50 MJ/m2 (≅ 3 kg/m2). (13)

Definizione non presente nel DM 30/11/1983.


13 1 MJ = 0,057 Kg di legna equivalente.
Filtro a prova di fumo: Filtro con una delle seguenti caratteristi-
che aggiuntive di aerazione:
- Direttamente all’esterno con aperture di superficie ≥ 1
m2, permanentemente aperte o dotate di chiusura facil-
mente apribile in caso di incendio in modo automatico o
manuale.(14) È escluso l'impiego di condotti;
- Camino di ventilazione sfociante sopra la co-
pertura dell’edificio di sezione ≥ 0.10 m2;

- Sistema di sovrapressione ≥
0.3 mbar in emergenza(15).

14 A differenza del DM 30/11/1983, che non consente aperture di aerazione normalmente chiuse.
15 A differenza del DM 30/11/1983, che prevede che la sovrappressione deve essere garantita in ogni momento.
… protetto: qualificazione di un volume dell'attività costituente
compartimento antincendio.
(es. scala −, locale −, vano −, percorso −, ...)
… a prova di fumo: capacità di un compartimento di limitare l'in-
gresso di fumo generato da incendio che si sviluppi in comparti-
menti comunicanti.
(es. scala −, vano −, percorso −, ...)
… esterno: qualificazione di una porzione dell'attività esterna
all'opera da costruzione, con caratteristiche tali da contrastare
temporaneamente la propagazione dell'incendio proveniente
dall'opera da costruzione.
(es. scala −, percorso −, ...)
Scala a prova di fumo secondo il DM 30/11/1983
“Scala in vano costituente comparti-
mento antincendio avente accesso per
ogni piano, mediante porte di resistenza
al fuoco almeno RE predeterminata e
dotate di congegno di autochiusura, da
spazio scoperto o da disimpegno aperto
per almeno un lato su spazio scoperto
dotato di parapetto a giorno”.

Scala a prova di fumo DM 30/11/1983


Scala Scala esternana
Soluzioni conformi

incombustibile

2,5 m

EI ≥ 30

Soluzione alternativa
(non è necessario che la
scala sia incombustibile)

1,8 m

Ministero dell’Interno
Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica
ESODO

Sono fornite varie definizioni come:


Sistema d'esodo, Luogo sicuro, Luogo
sicuro temporaneo, Spazio calmo, Affol-
lamento, Densità di affollamento, Via
d'esodo (o d'emergenza), Corridoio
cieco, Scala, Rampa, Percorso, Lun-
ghezza e Larghezza d'esodo, Larghezza
unitaria delle vie d'esodo (o larghezza unitaria), Esodo simulta-
neo, per fasi, orizzontale progressivo, Protezione sul posto, ecc.
Sistema d'esodo: insieme delle misure antincendio che consen-
tono agli occupanti di raggiungere un luogo sicuro.
Luogo sicuro: luogo esterno ove non esiste pericolo per gli occu-
panti, idoneo a contenerli (Superficie ≥ 0,70 o ≥ 2,25 m2/pers risp.
per deambulanti o non):
- Pubblica via; - Spazio scoperto esterno collegato alla pubblica
via non investito da irraggiamento, fumo, crollo, ...; - Irraggia-
mento su occupanti ≤ 2,5 kW/m2.
Luogo sicuro temporaneo: luogo interno o esterno ove non esi-
ste pericolo imminente per gli occupanti, idoneo a contenerli
analogamente al luogo sicuro (Es. compartimento adiacente a
quelli da cui avviene l'esodo o spazio scoperto). Gli occupanti de-
vono poter raggiungere un luogo sicuro.
Spazio calmo: Luogo sicuro temporaneo
ove gli occupanti possono attendere assi-
stenza; Se è contiguo e comunicante con
una via d'esodo non deve costituire intral-
cio alla fruibilità e deve garantire la perma-
nenza in sicurezza degli occupanti in attesa
dei soccorsi.
Affollamento: numero massimo ipotizzabile di occupanti.
Densità di affollamento: numero massimo di occupanti assunto
per unità di superficie lorda dell'ambito di riferimento (pers/m2).
Via d'esodo (o via d'emergenza): percorso senza ostacoli al de-
flusso che consente di raggiungere un luogo sicuro.
Via d'esodo orizzontale: porzione di via d'e-
sodo in piano o con pendenza ≤ 5% (es. corri-
doi, porte, uscite …).

Via d'esodo verticale: porzione di via d'esodo con


pendenza > 5% (es. scale, rampe, …).

Larghezza della via d'esodo: larghezza minima misurata dedu-


cendo l'ingombro di elementi sporgenti (esclusi estintori, corri-
mano e dispositivi di apertura porte con sporgenza ≤ 80 mm).
Lunghezza d'esodo: distanza che un occupante deve percorrere
lungo una via d'esodo dal luogo in cui si trova fino a un luogo
sicuro temporaneo o a un luogo sicuro. È valutata con il metodo
del filo teso senza tenere conto degli arredi mobili.
Corridoio cieco : porzione di via d'esodo da cui è possibile
l'esodo in un'unica direzione (fino al punto ove è possibile
l'esodo in più di una direzione, indipendentemente dai luoghi si-
curi temporanei eventualmente attraversati dalla via d'esodo).
Esodo simultaneo: spostamento contemporaneo a luogo sicuro
(Attivazione subito dopo la rivelazione dell'incendio o differita dopo verifica.
Esodo per fasi: In strutture con più compartimenti, dopo la rive-
lazione e l'allarme incendio l’evacuazione avviene in successione
partendo dal compartimento di innesco, con l'ausilio di misure
di protezione attiva, passiva e gestionali (Es.: edifici alti, ospedali,
multisale, centri commerciali, grandi uffici, ecc.).
Esodo orizzontale progressivo: spostamento occupanti dal com-
partimento di innesco in un compartimento adiacente capace
di contenerli e proteggerli fino a eventuale successiva evacua-
zione (Es. strutture ospedaliere, asili nido, ecc.).
Protezione sul posto: protezione occupanti nel compartimento
di primo innesco (Es.: centri commerciali, mall, aerostazioni, ecc.).
RESISTENZA AL FUOCO

Sono fornite varie definizioni come:


Resistenza al fuoco, capacità portante e
capacità di compartimentazione in caso
d'incendio, Carico di incendio, - specifico, -
di progetto, Classe di resistenza al fuoco,
Incendio convenzionale di progetto, Incen-
dio localizzato, Fascicolo tecnico, Elementi
non portanti di opere da costruzione, Ele-
menti strutturali principali, Elementi strut-
turali secondari, ecc.
Elementi strutturali principali:
elementi il cui cedimento per in-
cendio compromette almeno
una delle seguenti capacità:
capacità portante degli altri ele-
menti strutturali; efficacia di ele-
menti costruttivi di compartimenta-
zione; sistemi di protezione attiva;
esodo; sicurezza soccorritori.

Elementi strutturali secondari:


tutti quelli non principali.
Ing. Mauro Malizia – Il codice di prevenzione incendi v6.7 - Sezione G: Generalità Struttura

REAZIONE AL FUOCO

Sono fornite varie definizioni:


Reazione al fuoco, classe di reazione al
fuoco, materiale, − incombustibile, − iso-
lante, componente isolante, condizione fi-
nale di applicazione.
REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI

La reazione al fuoco esprime il grado di partecipazione di un materiale


combustibile al fuoco cui è sottoposto nelle sue effettive condizioni di
messa in opera.
In relazione alle specifiche prove ai materiali per l’edilizia (rivestimenti,
controsoffitti, etc.) e a quelli di arredamento (tessuti, tendaggi, mobili
imbottiti) viene assegnata una classe :
♦ Classe 0 (materiali incombustibili)
♦ Classe 1, 2, 3, 4, 5 all’aumentare della loro partecipazione alla
combustione
Specifiche norme di prevenzione
incendi prescrivono per alcuni
ambienti in funzione della loro
destinazione d’uso e del livello del La reazione al fuoco di un materiale può
rischio d’incendio l’uso di materiali essere migliorata mediante specifico
aventi una determinata classe di trattamento di ignifugazione, da realizzarsi
reazione al fuoco. con apposite vernici o altri rivestimenti, che
ne ritarda le condizioni favorevoli all’innesco
dell’incendio, riducendo inoltre la velocità di
propagazione della fiamma e i fenomeni di
post-combustione.
Ulteriori parametri nella
classificazione Europea

La classificazione europea oltre alle lettere maiuscole


A,B,C …., che individuano la partecipazione all’incendio
del materiale è completata da un parametro s relativo ai
fumi e da un parametro d relativo al gocciolamento
s1, s2, s3 sono i tre valori che indicano in aumento la
densità ottica dei fumi
d0, d1, d2 sono i tre valori che indicano in aumento la
pericolosità del gocciolamento

Esempi di classificazione
A2-s1-d0, B-s1-d0 , B-s2-d1 , A2FL- s1 etc.
PROTEZIONE ATTIVA

Sono fornite varie definizioni:


Impianto/sistema di protezione attiva,
impianto di rivelazione incendio e segna-
lazione allarme incendio (IRAI): impianto
di estinzione o controllo incendio, sistema
per l'evacuazione fumo calore (SEFC), rete
idranti (RI), erogatore, attacco di man-
data per autopompa, estintore, capacità
estinguente, sistema di allarme vocale per
scopi di emergenza (EVAC), ecc.
Impianto o sistema di protezione attiva contro l'incendio:
− Impianto di rivelazione incendio e segnalazione allarme in-
cendio (IRAI): rivela un incendio prima possibile e lancia l'al-
larme per attivare misure antincendio tecniche (impianti au-
tomatici di controllo o estinzione dell'incendio, compartimen-
tazione, EFC, ...) e procedurali (piano di emergenza e d’esodo).
− Impianto di estinzione o controllo dell'incendio (automatico
o manuale): impianto antincendio in grado di erogare l'estin-
guente.
− Sistema per l'evacuazione di fumo e calore (SEFC): Si-
stema/impianto che assicura l'evacuazione controllata di fumi
e gas caldi.
Attacco di mandata per autopompa
Dispositivo costituito da una valvola di
intercettazione ed una di non ritorno,
dotato di uno o più attacchi unificati per
tubazioni flessibili antincendi. Serve
come alimentazione idrica sussidiaria.

Estintore portatile: max 20 Kg

Estintore carrellato:
Apparecchio contenente un agente
estinguente che può essere proiettato e
diretto su un fuoco sotto l’azione di una
pressione interna.
Impianto fisso di estinzione: insieme di sistemi
di alimentazione, di valvole, di condutture e di
erogatori per proiettare o scaricare un idoneo
agente estinguente su una zona d’incendio. La sua
attivazione può essere automatica o manuale.

Lancia erogatrice: dispositivo provvisto di un


bocchello di sezione opportuna e di attacco
unificato. Può essere anche dotata di una valvola
che permette il getto pieno, il getto frazionato e
la chiusura.

Naspo: attrezzatura antincendio costituita da


una bobina mobile su cui è avvolta una tubazione
semirigida collegata ad una estremità, in modo
permanente, con una rete di alimentazione idrica
in pressione e terminante all’altra estremità con
una lancia erogatrice munita di valvola
regolatrice e di chiusura del getto
Idrante antincendio: attacco unificato,
dotato di valvola di intercettazione ad
apertura manuale, collegato a una rete di
alimentazione idrica. (a muro, a colonna
soprasuolo oppure sotto suolo)

Impianto automatico di rivelazione


d’incendio: insieme di apparecchiature
destinate a rivelare, localizzare e
segnalare automaticamente un principio
di incendio. UNI 9795:2013

Impianto di allarme: Insieme di


apparecchiature ad azionamento manuale
utilizzate per segnalare un principio
d’incendio.
TOLLERANZE
SIMBOLI GRAFICI

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