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PERICOLO DI INCENDIO E CLASSIFICAZIONE DELLE AREE DI PERICOLO DI

ESPLOSIONE

PERICOLI DI INCENDIO

Il pericolo d’incendio più evidente in un impianto per la vendita di prodotti petroliferi, è,


proprio nell’atto dell’erogazione, lo sprigionamento dei diversi gas e delle diverse miscele che
compongono i carburanti, Più precisamente, i prodotti contenenti le sostanze pericolose
saranno costituite dai seguenti carburanti:GASOLIO, BENZINA SUPER Senza Piombo e
OLI LUBRIFICANTI (> di 1mc).

La costituzione dello stoccaggio è riportata nella descrizione dell’impianto meccanico.


Lo stoccaggio carburanti avverrà per mezzo di rifornimento con autobotti cilindriche per le
benzine ed il gasolio.
I rispettivi autisti, prima di eseguire le operazioni di scarico, disporranno gli opportuni
collegamenti agli specifici serbatoi secondo le normative vigenti garanti ad assicurare le
operazioni a ciclo chiuso per ogni singolo serbatoio.
Prima di ogni operazione di scarico, provvederanno altresì al collegamento con relative pinze
antiscintilla alla rete di M.T..

Ai sensi dell’articolo 82 del D.M. 31 /07/1934, saranno messi a disposizione dell’ impianto
sia degli estintori da Kg.6 a polvere che secchielli di sabbia fine ed asciutta da Kg 10.
Saranno lasciati a corredo del PV
- n° 1 estintore a polvere da Kg 6 e n° 1 secchiello di sabbia da Kg. 10 per isola
distributore ;
- n° 1 estintore a polvere da Kg 6 e n° 1 secchiello di sabbia da Kg. 10 per il locale
gestore;

Gli estintori saranno abilitati all’estinzione dei fuochi di classe A-B-C.


ZONE AD SECONDO LA NORMA CEI 31/30 PER IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE
CARBURANTI

OGGETTO

Classificazione e determinazione delle aree pericolose nei luoghi con pericolo di esplosione,
dell'impianto fisso di distribuzione carburanti per autotrazione api Risceglie(BA) via
Imbriani.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

 CEI 31 -30;
 CEI 31 -35;
 CEI 64-2/A;
 CEI 64-12;
 CEI 64-8;
 CEI 64-8 V2
 CEI 64-2;
 CEI 64-2/A;
 CEI 23-3;
 CEI 23-44;
 CEI 17-13/3 (CEI EN 60439-3);
 CEI 20-22/1;
 CEI 20-20.

L'impianto elettrico sarà conforme alle norme CEI e alla Legge 186 dell’1/3/1968.

ZONE AD
Il punto vendita carburanti in oggetto sarà composto da:
 n° 1 erogatore doppio adibito all’erogazione di Gasolio (G/GHD);
 n° 3 erogatore doppio adibito all’erogazione di Gasolio/Sspb;
 n° 2 serbatoi metallici interrati, della capacità geometrica di mc 20, adibito allo
stoccaggio di benzina Super senza Piombo;
 n° 2 serbatoi metallici interrati, della capacità geometrica di mc 20, adibito allo
stoccaggio di Gasolio per autotrazione;
 n° 1 serbatoio metallico interrato, della capacità geometrica di mc 3, adibito al
contenimento di olio esausto.

Delle suddette apparecchiature sono stati valutati ed indicati sull'elaborato grafico allegato:
a) i centri di pericolo nei serbatoi e nelle colonnine di distribuzione carburanti;
b) la determinazione e l'estensione delle zone AD in relazione ai centri di pericolo.
Tali indicazioni sono all’uopo di evidenziare se altri componenti dell'impianto elettrico,
oltre alle apparecchiature inerenti alle colonnine, rientrino in una qualsiasi zona AD, per poi
poter precisare il tipo di impianto elettrico e di messa a terra realizzato.
Per ciò che concerne la classificazione relativa agli erogatori, è da rilevare che essi, al
loro interno, presentano numerose sorgenti di emissioni (SE) con emissioni strutturali
(continue), e di secondo grado quali:
 organi di collegamento del circuito idraulico e del circuito di recupero vapori;
 tenute del gruppo di pompaggio;
 tenute delle elettrovalvole di intercettazione.
Ai fini dei calcoli e della classificazione zone, da effettuare, poiché tutte le SE si
trovano nello stesso alloggiamento delle parti idrauliche, è stata considerata una sola SE
rappresentativa di tutte le SE presenti, costituita dalla pozza formatasi da un eventuale
gocciolamento.
Facendo riferimento alla Norma CEI EN 60079-10, si può ritenere quanto segue.
Le colonnine di distribuzione carburanti vengono considerate Zona 1 per tutta l’area
interna del distributore fino al setto di separazione e Zona 2 per una distanza di m 0,2. Le
sacche porta pistola sono considerate come Zona 1 per tutta l’area dell’alloggio e Zona 2 per
una distanza di 0,2 m.
Per ciò che concerne la classificazione relativa al pozzetto di scarico delle benzine, si
evince che l’emissione, dovuta alla pozza che eventualmente può formarsi a seguito delle
operazioni di scarico dell’autocisterna, è di secondo grado, pertanto ne deriva quanto segue.
I pozzetti collettori della benzina Sspb sono considerati Zona 1 per tutta l’area interna
e Zona 2 per una distanza orizzontale di m 0,2 e una distanza verticale di m 0,10.
Per analogia, gli stessi tipi di estensione delle zone possono essere applicati ai pozzetti
contenenti le tubazioni provenienti dallo scarico decentrato e i collettori delle linee di
adduzioni ai distributori, così pure i pozzetti contenenti le saracinesche di manovra e/o
scambio.
I pozzetti contenenti solo il passo d’uomo sono considerati come aperture fisse di tipo
C (CEI EN 60079-10) in quanto aperti poco frequentemente, ovvero solo in caso di
manutenzione straordinaria.
Per ciò che concerne la classificazione relativa al terminale delle tubazioni di
equilibrio dei serbatoi per benzine, si evidenzia che esso è posto in una zona decentrata e ben
areata, e collegando i serbatoi dotati di valvola pressione/depressione, consente l’uscita del
vapore solo nel caso di superamento delle pressioni di progetto.

Dai calcoli effettuati ricavando Qg (emissione di vapore possibile), pari a (

)max e ricavando dz (distanza pericolosa), pari a 1,2 ( )0,55 , si può ritenere che

le tubazioni di equilibrio della benzina Sspb, sono considerate interamente Zona 2 con forma
sferica, raggio di m 0,75 e centro nel punto di emissione.
I pozzetti di alloggio delle valvole d’intercettazione sono considerati Zona 1 per tutta
l’area interna e Zona 2 per una distanza orizzontale di m 0,2 e una distanza verticale di m 0,1.
I quantitativi di sostanze infiammabili (benzina) e combustibili (Gasolio e Olio) che saranno
presenti sul PV fanno rientrare rispettivamente l’attività come luogo con pericolo di
esplosione e ambiente a maggior rischio in caso di incendio (MA.R.C.IO).
SOSTANZE PRESENTI PRESSO L'IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE
CARBURANTI

Le caratteristiche delle sostanze depositate e movimentate presso l'impianto di


distribuzione carburanti sono:
GASOLIO - Merceologicamente definito un idrocarburo con temperatura di
infiammabilità tra i 55° - 65° C;
BENZINE - Sono considerate benzine, le benzine avio e le benzine per autotrazione
(Super senza Piombo) come da caratteristiche in tabella.

TIPO SOSTANZA SsPb GASOLIO

STATO FISICO LIQUIDO LIQUIDO


PESO SPECIFICO RISP. ALL'ARIA < 2,5 > 3,5
DEI VAPORI O GAS. 0,84 0,90
LIMITE INFIAMMABILE
INFERIORE C: > 70,7 +1
SUPERIORE C: 5,9 +6
TEMPERATURA ACCENSIONE 280 330
TEMPERATURA INFIAMMABILITA' < 0 55°- 65°
CLASSE DI TEMPERATURA T3 T 3
GRUPPO DELLE CUSTODIE ELETTRICHE II A IP 55
QUANTITATIVI MASSIMI PREVISTI IN mc. 40 mc. 40
DEPOSITO

IMPIANTO ELETTRICO GENERALE


Le operazioni eseguite da macchine alimentate da energia elettrica che avvengono sul
punto vendita saranno solamente di deposito e travaso e si svolgeranno in spazi aperti.
1) Le protezioni dei motori, sono realizzate mediante interruttori salvamotori
opportunamente tarati e sono in grado di garantire sia la protezione da sovraccarico,
garantendo anche le piccole sovracorrenti, sia la protezione del corto circuito con adeguato
potere di interruzione.
Soddisfano, dunque, la relazione:
Ib < In < Iz
2) Per quanto riguarda il corto circuito:
 gli interruttori automatici sono installati a monte delle condutture;
 la corrente nominale è maggiore della corrente di impiego;
 il potere di interruzione degli interruttori non è inferiore alla corrente presunta di corto
circuito, nel punto di consegna;
 è presente una protezione contro le sovracorrenti, ed è garantita la protezione del cavo per
tutta la sua lunghezza.
In questo modo è soddisfatto anche il coordinamento tra energia passante ed energia
sopportata dallo sganciatore termico essendo:
I2 t < K 2 S 2
3) La protezione contro le scariche elettrostatiche è realizzata in conformità alle norme CEI
64-2 art. 14.2.02 e 31-30;
4) I corpi illuminanti inerenti alle isole di distribuzione sono installati ad una altezza
superiore alla estensione delle zone AD.
5) I montanti della pensilina o i pali di sostegno dei corpi illuminanti non hanno, per tutta
la loro altezza, delle aperture da dovere considerare il loro interno zona AD.
6) L'impianto elettrico è realizzato esclusivamente con cavi del tipo non propaganti
l'incendio di cui alle norme CEI 20 - 22.
7) Tutti i pozzetti passa cavi, situati entro m. 0.2 dalla proiezione a terra del corpo delle
colonnine, sono riempiti di sabbia.
8) Tutti i pozzetti passa cavi e/o di messa a terra situati in tutte le direzioni entro 1,5 m dal
pozzetto sono riempiti di sabbia.
9) Nei pozzetti passa cavi, situati nella zona 2, i cavi sono del tipo non propagante
l'incendio.
10) Nei tratti in cui ci sono delle giunzioni, esse sono racchiuse in cassetta di materiale
incombustibile avente un grado di protezione non inferiore ad IP 44.
11) I pozzetti di terra, presenti nelle zone AD, sono riempiti di sabbia.
12) I motori elettrici degli apparecchi di distribuzione carburanti sono antideflagranti, del
tipo AD-PE.

Ulteriori prescrizioni eseguite


 Le costruzioni elettriche sono state scelte ed installate in modo da risultare protette dalle
influenze esterne che potrebbero avere effetti negativi sulla protezione contro
l’esplosione;
 Essendo in presenza di un sistema TT, tutto l’impianto è provvisto di un dispositivo
differenziale;
 Il collegamento dei cavi e dei tubi protettivi all’apparecchiatura elettrica è realizzato
conformemente alle prescrizioni relative al modo di protezione corrispondente;
 Ove i cavi sono installati in canali o condotti, sono state prese le dovute precauzione per
impedire il trasferimento di vapori infiammabili, ne è prova anche il riempito di sabbia dei
pozzetti situati nelle zone pericolose.

In definitiva nella zona AD gli impianti elettrici sono del tipo ammesso dalla Norma
CEI 31/30 e31/35.
ALLEGATI

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