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La fotografia si coltiva per comunicare agli altri qualcosa che è impossibile rendere a parole → sé
autentico + scoperta del mondo esterno => con la fotografia si vede per la prima volta il mondo in
maniera diversa → importanza effettiva che il mezzo assume
L’arte di lega con la morte, ma anche con la sensualità
Limite
Luce = centro si interesse → è la luminosità diffusa a dominare
Obbiettivo → rivelare la qualità essenziale nascosta dei luoghi, ciò che era lì nella sua
semplicità
Ricerca di un paesaggio qualsiasi che fosse il più casuale possibile → la luce diffusa rendeva
l’erba meno definita e nitida
Importanza di rendere l’idea di essere in quel luogo → porsi empaticamente in contatto con il
luogo; vivere all’interno del luogo per dare l’impressione che si collochi intorno a noi
Piccolo formato → permette di accettare il mondo così come è, negli aspetti normali con una luce
neutra
Presenze
Aspetto della presenza in fotografia
Ricerca di elementi del paesaggio che avevano la capacità di esser presenti senza una
particolare definizione e sconfinati nell’incerto => presenza piena di neutra ambiguità
Effetto di neutralità + assenza di teatralità
Bretagne
Interesse per il qualsiasi, ordinario → tentativo di rendere sensibile l’essenza di un
particolare luogo-oggetto
Movimento visivo + movimento mentale → legato al movimento di chi si trova nel luogo e
non osserva nulla attentamente => gesto di camminare a fianco → idea del colpo d’occhio,
della mobilità del vedere
Modo di percepire non controllato, discontinuo
Monumentalizzazione del non centrale che messo al centro prende presenza
Ile de Ré
Evita di seguire i movimenti di lettura che si appropria del paesaggio che sta di fronte →
mantiene i salti di percezione; si fa guidare dal preconscio procedendo senza una logica
prestabilita
Narrazione visiva a salti + insistenza su un oggetto-luogo → temi ripresi successivamente
Importanza del movimento percettivo che non segua una logica lineare → emerge come forma di
distrazione => crea immagini prive di senso definito
Molti progetti mostrano la città vista con gli occhi del bambino e lo sguardo in basso → la fotografia
è usata con uno sguardo libero di vagare => ambiguità della percezione che restituisce una
percezione preconscia
Con la coda dell’occhio
Ciò che vediamo di sfuggita quando camminiamo per la città → lavoro di tipo seriale
Non mette al centro l’adulto, ma la vista del bambino piccolo => percezione disattenta che
mette in primo piano aspetti minimi e laterali
In alcune immagini la luce è molto chiara → le immagini vengono su ≠ in altre sono molto
scure → senso di ambiguità
La fotografia porta al centro e monumentalizza → scala 1:1
Va sul campo e fa funzionare il preconscio → disattenzione, caso => necessità di entrare nel
campo per vivere un’esperienza completa
Non è interessata alla descrizione minuziosa in maniera definita, ma all’ambiguità e
all’incertezza
Non ricercava una descrizione minuziosa, ma presentare il luogo, la sua relazione con chi lo
abita → non guardare il mondo a distanza, ma farne parte
Installazione: immagini in basso ad una certa distanza → dovevano esser percepite come
delle presenze che richiamano lo spazio urbano
Vagare dello sguardo = centro del percorso della fotografa → la visione periferica o distratta è più
ricca
Rumore di fondo, 1996
Riprese dal basso di facciate dei palazzi milanesi → punto di vista di un bambino piccolo
quando guarda verso l’alto => predilige la mobilità percettiva e la visione di lato
Lavoro sulla piega → rende con la fotografia quello che un bambino si crea della figura
familiare che lo tiene in braccio; le pieghe parlano di una metonimia della relazione tattile;
fotografie grandi viste come zone fuori fuoco => sottolinea il meravigliarsi del quotidiano.
L’ingrandimento delle immagini dà l’idea di un rapporto empatico, di vicinanza ≠ il piccolo
formato avrebbe dato l’idea dell’osservazione e della distanza
Lo stato di coscienza dell’artista è quello della visione diffusa → un sé creatore ha bisogno di
sorprendere le frontiere tra sé e non sé => frontiere che costituiscono una separazione tra l’oggetto e
il sé nell’esistenza reale
Due tipi di attività mentale: - di superficie = scarta tutto quello che è vago
- inconscia = presente nell’attività mentale appena al di sotto della
coscienza
L’artista sembra possedere la capacità di passare da una all’altra → con un processo di regressione
passa dall’attività mentale di superficie a quella sottostante e viceversa
Per Rimbaud il poeta deve farsi veggente per giungere all’ignoto
L’artista riesce a rendersi conto più facilmente di quello che avviene al di fuori del campo visivo →
fa capire la differenza tra l’immagine mnemonica e la costruzione successiva
Fotografia per restituire modi diversi di osservare il mondo e dare conto di un modo di vedere che
può fare a meno dell’attenzione → modo di guardare gli oggetti non presenti alla coscienza e che
giacciono come dimenticati => tentativo di recuperare l’incolto, il rimosso e il marginale, ciò che
appare senza valore
È fondamentale andare sul campo e lasciare lo spazio all’esperienza → necessità di interrogare le
abitudini visive, i modi di vedere consapevoli => il marginale, il latente, si rivelano sorprendenti
Disattenzioni
Piani-sequenza in cui la luce disegna nuove forme → precarietà, instabilità, ambiguo
Conversazione
Primo lavoro video e a colori
Conversazione di grado 0, dove continua a riflettere sul fuori campo = il nostro respirare
mentre siamo con gli altri
Focalizza l’attenzione su una zona fuori campo, immaginando un ipotetico gruppo di
persone che non conversano ma si muovono in piccoli gesti insignificanti (pulsare di una
vena, spostamento della nuca)
Ha ripreso 10 persone, montate ad ellisse, dove si concentra su una parte del corpo facendo
sentire il respiro della persona
È qualcosa che diamo per scontato ma c’è
Passi leggeri
Semplice azione di camminare in casa → azione che compiamo sempre ma di cui non ci
accorgiamo => videocamera legata alla vita
Aspetto della mobilità inconscia → potere che la macchina ha di vedere quello che a noi
sfugge
Il rapporto tra corpo e spazio era molto diverso quando la macchina era posizionata davanti
o dietro il corpo → importanza del rende il vivere e percorrere il terreno-territorio
Rumore dei passi fondamentale
Stazione eretta
Inquadratura che segue un bambino ai suoi primi passi → il percorso non è segnato da una
consuetudine o frutto di un automatismo
Dimmi
Videoinstallazione basata su un’equivalenza tra corpo e linguaggio → lavoro pre-verbale in
cui un uomo ingiunge a parlare una donna, dicendo dimmi, ma lei non riesce a parlare
Momento di incertezza e di blocco nella bocca
Nel video si vedono solo le parti inferiori della bocca → difficile rapporto tra lingua e
linguaggi
Poco dopo
Momento della chiusura del mercato → fotografa quello che succede dopo un grande
avvenimento urbano
Relitti di cose che non sembrano avere più una funzione
Primo campo
Interroga la complessità della percezione → idea del primo campo visivo del bambino
piccolo in braccio ad una figura familiare => si avvicina all’esperienza dello sguardo del
bambino alle prime armi. Ciò che il bambino vede è specchio in quanto corpo dell’altro e
proiezione del corpo del bambino
Esperienza di un’intimità tattile e olfattiva
Importanza dei frammenti di una totalità che resta preclusa
Tentativo di presentare le cose e non rappresentarle
Formato libro = immagini in serie con una lunga sequenza di continue interruzioni visive
dell’ipotetica narrazione
Formato installazione = immagini di grandi dimensioni → il dettaglio prende il massimo
risalto dell’immagine => ingrandimento dell’immagine che richiama l’intimità che prova il
bambino
Quando installa una mostra ci sono sempre sorprese → espone quello che conosce bene, ma
emergono degli aspetti che scopre solo in quel determinato contesto
È necessario confrontarsi con il luogo dello spazio espositivo → far pensare attraverso esperienze
empatiche => proporre rotture in quello che dovrebbe esser un percorso lineare
Si scopre se stessi nella relazione con l’altro → il riconoscimento e il rispecchiamento sono il
nutrimento essenziale per lo sviluppo di un’identità artistica => guardando le opere di grandi artisti
si ha l’impressione che le immagini vivano preconsce in noi
Per Robert Adams la fotografia può aiutare a comprendere il significato e chiarire ciò che già
sappiamo → The New West segna un nuovo modello di fotografia documentaria in cui domina il
rifiuto di ogni iperbole espressiva => il documento fotografico ideale dovrebbe dare l’impressione
si essere senza autore o artificio e il potere della fotografia documentaria sta nella capacità di
riflette le nostre percezioni
New topographic, Matta Clark, Dan Graham → indifferenza delle scelte + forza poetica del recupero
dell’inutile e del non funzionale; new topographic = capacità di unire la denuncia del potere e della
violenza dell’uomo sulla natura alla loro capacità di presentare le cose in modo sospeso →
l’immagine ha forza per il contenuto esplicito, ma anche per il linguaggio utilizzato
Artisti del cinema indipendente → stile innovativo + rottura degli schemi narrativi (porsi al margine
dei codici familiari) + libertà straordinaria + elemento lirico
Sull’occhio espanso, Jonas Mekas = si domanda se il nostro occhio stia morendo o se siamo noi che
non sappiamo più guardare → si tratta di eliminare certi blocchi psicologici facendo notare gli
aspetti inibitori di una cultura positiva che ha ridotto la profondità di visione
La ricerca di Charmet consiste nel non monumentalizzare le cose, non abbellirle, non modificarle
bensì presentarle nella loro semplicità → interessata al particolare senso di sospensione delle cose
semplici del paesaggio che diventavano mitiche + uso della luce => milanopiazzaduomo = la visione
dell’alto della piazza di Basilico è unita a quella del basso, del bambino della Charmet
Anni 80 → fotografia = mezzo per cogliere la nuova identità
≠
Anni 90 → fotografia = comportamento e pensiero del mondo
Non si tratta di produrre un insieme di informazioni, ma di registrare un’esperienza → tiene conto
delle sensazioni e del senso dell’incerto, dell’imprevisto → qualcosa che in quanto esperienza
rimanda a essere dentro un oggetto luogo => il territorio può esser testimoniato piuttosto che
rappresentato → la registrazione dell’esperienza avviene con lo stare in rapporto con e dentro lo
spazio-territorio senza la pretesa di codificare o definire
Frammenti di una notte
Piccola videocamera a mano = permette una specie di osservazione partecipe ma non
intrusiva → fa emergere l’esperienza di stare nell’istituzione come malati di notte => rende
l’idea di stare in ospedali costretti dalla condizione di malattia e legati ai tempi dettati
dall’istituzione o dalle cure → importanza dell’essere lì
La notte manifesta meglio il rapporto del paziente con l’ospedale → stato di dipendenza +
senso di solitudine
I tempi e le luci sono oggettive, sono dilatate dallo stato soggettivo del malato in ospedale
Tentativo di mettersi in una relazione empatica con le persone, ma anche con la situazione
che stavano vivendo cercando l’essenza dell’esperienza e la specificità del luogo => la
video camera non doveva esser percepibile, né turbare, né alterare
Montaggio che dona l’idea del trascorrere del tempo durante la malattia all’interno
dell’istituzione => immagini scandite da passaggio della luce → abbandono della notte
Agente apri
Soggettiva di un bambino e il suo tragitto per uscire dal carcere in compagnia di una
volontaria → piani-sequenza senza stacchi
Ripresa del percorso anche a ritroso
Nel video lo spazio è vissuto come dall’interno della mente del bambino con le ipotetiche
riflessioni e le forti richieste
Nel montaggio vengono incrociati a ripetizioni frammenti di percorsi di bambini diversi →
mobilità = sottolinea il processo di identificazione
Il parco. Milano, Parco Sempione
Nei giorni di festa i parchi si trasformano in un teatro di gioco → per gli stranieri punto di
connessione, di collegamento con la cultura d’origine → condivisione pacifica dello spazio
in cui si evidenziano i resti della condizione del migrante, del viaggio, della lontananza e
dell’essere separati
Le immagini vengono presentate con altri due video: - danza
- uscita in fila indiana in una lunga
curva a passo lento
Videoinstallazione → danza al centro; ogni video ha un suono, ma quello della stanza
prevale
Possibilità di spostare il domestico e il privato nel pubblico → parco = casa senza pareti, ma
protetta
Macchina all’altezza del bambino per rendere l’ambiguità, la spontaneità, l’apertura al
provvisorio e all’imprevisto → l’esperienza che non riprende il centro sposta
linguisticamente l’accento sul provvisorio, l’accidentale e l’imprevisto => è dal marginale
che si deve riuscire a cogliere l’identità del luogo
Henri Matisse = per l’artista è importante tendere alla rinuncia piuttosto che all’accumulazione dei
dettagli
In quanto traccia del reale l’immagine fotografica ha la capacità di evocare esperienze emotive e
affettive profonde assumendo le funzioni evocative che svolge l’oggetto transizionale
Appunti Marchi
Eugene Atget
immerso nel pittorialismo = stessi soggetti dei pittori, ma usano la foto per diminuire la qualità e
farla avvicinare alla pittura
fotografie di città con impronta teatrale -> OBIETTIVO = produrre buone immagini che possono
essere riutilizzate da altre professionalità -> MEZZO DI DOCUMENTAZIONE -> Parigi deserta
come il luogo di un delitto
immagine nitida, priva di disturbi -> fotografia semplice = LINGUAGGIO CONDIVISO;
dimensione semplice e concettuale
l’anno prima della sua morte va nello studio di Berenice Abott (assistente di Man Ray) =>
INFLUENZA DEL SURREALISMO: corpi senza testa, vesti in movimento, riflesso nella vetrina,
intimità
Sublime = qualcosa che non può esser trovato o dimostrato, ma una MERAVIGLIA che colpisce e suscita
sentimenti -> potenza della natura di fronte l’uomo
New topographics
Mappa il territorio nella sua vastità
1975, William Jenkins -> mostra di fotografie di un paesaggio alterato dall’uomo
10 giovani fotografi -> Becher, Robert Adams, Nicholas Nixon, Stephen Shore (unico a colori)
Cambia il volto della fotografia di paesaggio -> nuovo manifesto: - antispettacolare
- approccio distaccato
- intenzione di verificare cosa è
successo al paesaggio negli anni
- MODALITA’ CHIRURGICA
Francesca Woodman
1958-1981, Stati Uniti
Lavoro di ricerca personale → si interroga sulla sua presenza + necessità di nascondersi (≠
Minkkinen). Cerca di mettere in discussione il proprio corpo → situazioni di inserimento
Minkkinen = chiarezza dell’immagine + presa di posizione
VS
Woodman = non le interessa che arrivi al pubblico un’immagine corretta
Stasi apparente → tranquillità = ambito domestico, luogo protetto → tentativo di protezione della
propria intimità. Mette in discussione la capacità di rivelarsi all’obiettivo => TENSIONE = non si
capisce se sta per cadere o per rialzarsi
Michael Somoroff
1957, Stati Uniti
Ritratti del XX secolo, Sander = ipotizza un archivio per le generazioni future → società tedesca
durante la guerra; ha aperto la strada ai lavori di archiviazione e documentazione
Sander = figura umana statica che racconta la propria professionalità
VS
Somoroff = siamo talmente concentrati da non renderci conto della visione circolare → lo stesso
perso che il soggetto ce l’ha l’oggetto; se togliamo il soggetto l’immagine non perde di
comunicabilità => Somoroff decontestualizza gli oggetti di Sanders
Il lavoro di Somoroff ha bisogno di uno studio maggiore per poterlo leggere e studiare → aggiunge
qualcosa per sottrazione
La perfezione di Minkkinen è calibrata dalla Woodman → Sabbagh fa da sintesi = se con la Woodman
manca la perfezione, in Minkkinen ce n’è troppa
Claude Cahun
1894-1954, Francia → Lucy Renée Mathilde Schwob = nome che cambia a seguito dei nazisti
Caposaldo della fotografia di ricerca → importante scrittrice e aderente del movimento surrealista
Emancipazione femminile + outing → donna militante che si schiera in maniera netta. 1930 -1940 =
trasferimento sull’isola di Jersey, occupata da molti intellettuali. Vita al limite della precarietà →
non ha mai cercato una via di fuga, MA ha portato avanti la sua vita combattendo
Persona estremamente coerente con il proprio sé → femminilità + mascolinità = catalogata tra gli
autori che hanno reso fondamentale il tema della sessualità → il suo intento non è di distinguere il
maschile dal femminile
Concezione moderna della fotografia = minimalismo dello scatto → è proiettata nelle avanguardie e
nel futuro
L’immagine fotografica, così, oscilla tra due posizioni stabili e definite, polo reale e irreale,
nascondendo di volta in volta la propria identità e conducendo a ricordi e rimandi visivi di altra
provenienza, pur lasciando la prova tangibile che qualcosa è effettivamente accaduto.
Artista transformer = fotografo + oggetto → corto circuito interno al rapporto
tra operator e spectrum.
Il travestimento e il camuffamento sono il veicolo migliore per permettere la realizzazione di un
desiderio soffocato da obblighi sociali colpevoli di reprimere la libera espressività in funzione di
una rinnovata operazione artistica → la fotografia traduce i sogni e i desideri, mentre il corpo
dell’artista diviene protesi della ricerca e testimone “finito” di un viaggio schizofrenico nei ruoli
altrui.
Gillian Wearing
1963, Regno Unito → young british artist = scardina l’arte contemporanea in Inghilterra vista in
stretto legame con il mondo figurativo. Autrice molto attiva = ha fatto della sua vita un’opera d’arte
continua
Gillian Wearing: wearing masks = replica di Claude Cahun (dipinge il viso) ≠ Wearing usa delle
maschere → dichiarazione di intenti. La maschera che mantiene in mano è il calco del suo volto,
mentre quella che indossa è la maschera di Cahun
Produzione di ritratti famosi → ricerca di sentirsi nei panni degli altri; lavoro simili a Cindy
Sherman
Somorof = lavora su un archivio togliendo
VS
Wearing = lavoro di aggiunta + espediente che crea un gap tra chi la osserva e ci c’è sotto →
l’identità permane
VS
Cahun = desidera esser accettata per quello che è
Ana Mendieta
1948-1985, Cuba
Usa il suo corpo per documentare il concetto di identità → sintesi tra body art e land art
Idea della natura legata a qualcosa di primordiale → modalità di ritorno alle origini
Temi della sepoltura e morte
John Coplans
1920-2003, Regno Unito
A body of work, 2003 = presa di posizione in merito al corpo → esclude il viso perché il corpo è
gestito in maniera scultorea => grandi dimensioni. Inizialmente semplici scenette realizzate la sera,
dopo il lavoro, con l’artista nudo davanti a una macchina fotografica con autoscatto, dovevano
dimostrare con immediatezza l’immenso potere di trasformazione di un’immagine fotografica.
Influenza della rivendicazione femminista → l’essere maschie è un caso, non una scelta quindi
l’immaginario è legato all’aspetto psicosessuale piuttosto che con l’identità. Corpo + mente =
inseparabili
L’invecchiamento del corpo gioca un ruolo fondamentale → l’invecchiamento del corpo è qualcosa
che può esser percepito e osservato ≠ mente
Masahisa Fukase
1934-2012, Giappone
Vita domestica → vive una condizione di familiarità. Foto alla moglie Yoko Wanibe + visite regolari
allo studio di famiglia → legami molto forti con il luogo natale e la sua famiglia
Documentazione del passaggio del tempo
Ravens = grande capolavoro → progetto nato come una serie di otto parti dove Fukase sperimenta
con la pellicola a colori, stampe ad esposizioni multiple e testi narrativi come parte integrante. Temi
= isolamento e tragedia spinti a nuovi livelli di profondità. Il modo in cui fotografa i corvi
rappresenta il suo stato d’animo segnato dalla perdita, dal dolore e dalle dipendenze a seguito del
divorzio => spirito giocoso che rivela gli aspetti comici e sinistri della vita. Corpi umani che
sembrano corvi → silhouette scure + ombre introspettive → fotografie sotto esposte e con
granulosità intensa
Nan Goldin
1953, Stati Uniti
Documentazione della vita ai bordi della normalità → chiarezza e freddezza interpretabili
Infanzia segnata dal suicidio della sorella maggiore; i genitori si rifiutano di accettare e raccontare
l’accaduto per aiutare la sopravvivenza famigliare → Nan Goldin sviluppa un’ossessione per la
ricerca della verità => sviluppo di una visione artistica per documentare la vita; crede ancora
nella capacità della fotografia di rappresentare e indicare esperienze autentiche
The ballad of sexual dependency = ricerca morbosa e potente che indaga tra tossici, drag, donne
pestate → momenti di intimità; si fa portavoce di un mondo underground e dannato → esaltazione
di un dialogo privo di veli tra shock, voyerismo e compassione
Autoritratto = veicolo di superamento dei traumi
James Casebere
1953, Stati Uniti
Gestione della realità che diventa fittizia → rappresentazioni tridimensionali che oltrepassano la
realtà => armonia di luci e volumi
Esponente della Pictures Generation (anni ’70) = indaga il carattere ingannevole e illusorio del
medium fotografico, legato per eccellenza alla riproduzione oggettiva
Attitudine alla manipolazione → gioca con la percezione che abbiamo della realtà, mette in
discussione il senso di giudizio dello spettatore; ci si chiede se stiamo osservando qualcosa di reale o
falso → impiega l’artificio per creare immagini di paesaggi naturali e urbani che realizza con
estrema attenzione
Contaminazioni tra le immagini sospese → Emotional Architecture= ispirato da Luis Barragan,
architetto e artista
Ci si pone delle domande difronte le fotografie → reale o modellino?
Noémie Goudal
1984, Francia
Indaga il rapporto precario e in evoluzione tra l’uomo e la natura → desiderio di comprendere
quale è il nostro posto
Le immagini non hanno un tempo → atemporalità. Tensione tra realtà e finzione = modellini in
carta, specchio, legno → quello che si vede esiste perché è stato inventato da lei. Dà vita a geografie
reali e immaginario in grado di offrire una nuova prospettiva sul tema → sfida la nostra definizione
di artificialità + capacità di conciliare la nostra idea di mondo naturale con il mondo reale in cui
viviamo
Lascia sempre degli indizi per capire che c’è qualcosa di inventato → crea un’imperfezione
deliberata => grazie agli espedienti lo spettatore diventa complice dell’illusione, MA è reso
consapevole della sua meccanica. Concetto di instabilità visiva → caratterizza le vedute
contrapposte dell’uomo e del suo rapporto con la natura => offre la possibilità di analizzare questo
tema con occhi diversi
Nelle mostre inserisce anche le costruzioni di grandi dimensioni
Observatoires and stations = cielo come spazio reale e immaginario su cui proiettare il pensiero
filosofico
Julie Cockburn
1966, Inghilterra
Porta avanti una ricerca che negli anni ha subito delle variazioni metodologiche → decostruzione e
deformazione dei visi su fotografie che acquista sulla rete. I ricami vengono realizzati sulle
fotografie di piccole dimensioni → tridimensionalità
Scansiona le immagini creando delle visioni caleidoscopiche → richiamano la costruzione delle
immagini ricamate → foto ricamate = piccole dimensioni VS foto caleidoscopiche = grandi
dimensioni
Incentrato sulla distruzione del viso → varie tecniche = gomitolo di lana, plastica sciolta, caramelle,
biglie
Negli ultimi lavori si serve dei fili per legare gli elementi all’interno della foto → tridimensionalità
maggiore
Arnulf Rainer
1929, Austria
Performer artist e fotografo → influenzato dal surrealismo e dall’espressionismo astratto
Indaga le distorsioni facciali = uso della mimica facciale esasperata e dei segni pittorici → il volto
umano tenta di esser esorcizzato => approccio limite alla violenza → sfrutta la forza segnica =
azione disturbante
Fa coincidere la ricerca della body art con quella della fotografia
Mendieta = usa il proprio corpo come se fosse una tela
VS
Rainer = ci permette di fruire la body art attraverso la fotografia
Lamberto Teotino
1974, Roma
Uso della fotografia d’archivio → gli interessa l’alterazione e il paradosso => spostamento
metafisico
Riflessione profonda sulla fisica quantistica = fisicità più recondita → visualizzazione della parte più
interna di noi. Vero e proprio maniaco dell’immagine → conoscitore profondo della tecnica;
immagini di grandi dimensioni
Occulta i volti attraverso un codice di riproducibilità → frattale = forma geometrica che si ripete
identica su diverse scale; si ritiene che il frattale abbia una corrispondenza con la mente umana e con
il genoma
Prime fotografie = stratagemma della piega → non capiamo dove inizia e dove finisce; ultimi anni =
tecnica applicata al video
Punto di vista temporale di qualcosa che deve ancora avvenire sebbene le foto sono del passato;
insieme a Cockburn attuano una presa di posizione concettuale che fa si che siano considerati attuali
tutt’ora → è l’approccio che fa la differenza, non il contenuto
Immagini congelate, pulite, asettiche → nello spazio vuoto si crea un volume
Franco Vimercati
1940, Milano
Attenzione sugli oggetti della quotidianità → fotografie della zuppiera, macchina da caffè, orologio
= definite da lui archivio di quello che si vede; sono oggetti che presi senza un coinvolgimento
mentale non hanno un significato
La capacità di registrare la luce lo pone in relazione con Crewdson, ma in Crewdson la scelta
cromatica è fondamentale ≠ Vimercati si sofferma sulla quotidianità e le differenze di tempo anche
di pochi secondi → anche in una frazione di secondo le cose cambiano = necessità di concentrarsi
su ciò che si ha attorno
Qualsiasi sia il soggetto, va trattato con la medesima attitudine allo sguardo, non cambia l’attenzione
→ Crewdson + Vimercati = fotografie che dichiarano la stessa cosa anche nel tempo
André Kertész
1984-1985, Ungheria
Nasce come documentarista → produzione che riflette su come l’autore può trovare
nell’inquadratura la forza comunicativa
Distorsioni = fotografie realizzate per una rivista di moda, usa uno specchio deformante →
deformazione simile a Julie Cockburn => importante riflettere su come la fotografia possa
reinventare la realtà. Questa serie applica un surrealismo che nasce dalla ricerca di possibili
alterazioni delle forme corporee
Ha passato tutta la sua vita alla ricerca dell’accettazione del consenso, ma i suoi lavori furono poco
apprezzati → arte legata ai lati più semplici della vita quotidiana. Ha dimostrato come qualsiasi
aspetto del mondo, dal più banale al più importante, meriti di esser fotografato → i costanti
mutamenti di stile, temi e linguaggio dimostrano la versatilità e la continua ricerca comunicativa
Robert Frank
1924-2019, Svizzera/Stati uniti
The Americans = lavoro su commissione da parte delle autorità statunitensi, doveva documentare la
situazione senza una parte autoriale → era stato commissionato per una visione reale dei fatti, ma poi
viene scartato, forse volevano una distorsione della realtà. L’editing del lavoro non è stato fatto da
Frank, è stato da lui rifiutato. Nessun testo, nessuna didascalia → le immagini imperfette non
avevano bisogno di spiegazioni. Il libro è stato ripubblicato in America un anno dopo con la
prefazione di Jack Kerouac → la pubblicazione americana critica sia il contenuto che lo stile perché
troppo lontano dai canoni estetici dell’epoca => vicino alla Beat Generation. Le immagini non
cercano alcuna facile armonia compositiva → massiccio bianco e nero sfocato, sovraesposizioni,
tagli estremi. Temi = consumismo di massa, razzismo e diario tra ricchi e poveri. Rifiuta la
perfezione della singola opera per ricercare la compiutezza solo nella sequenza
Il suo lavoro libera la fotografia documentaristica dall’oggettività-verità, restituendo una visione
fatta di ricerca soggettiva
Richard Avedon
1923-2004, Stati Uniti
The American West, 1979-1984 = minoranze etniche dell’America del Nord → capacità di interagire
con il soggetto, instaura un rapporto dialettico → capacità di gestire il soggetto = motivo per cui le
immagini appaiono magistrali. Sistemava il tutto, poi continuava il rapporto dialettico con il
soggetto. Infrange il mito del west a stelle e strisce e focalizza l’attenzione sui minatorie, braccianti,
piccoli impiegati e disoccupati
Era stato chiamato dai marines per fotografare le persone nel riconoscimento
Le fotografie non sono mai statiche → ci trasporta in un contesto
La prima mostra riguarda gli ultimi anni di vita del padre → commovente testimonianza
dell’inevitabile declino di una personalità forte. Poco dopo la sorella si suicida → in suo onore
realizza Alice in Wonderland = messa in scena di una troupe dello spettacolo nel suo studio, lui
fotografa la mise en scène → fotografia di reportage
Maniaco della perfezione → i suoi scatti si caratterizzano per la compostezza, perfezione formale,
intensità, ma anche ironia e leggerezza
Davide Monteleone
1974, Italia
In the Russian West, 2014-2017 = in maniera dichiarata parte dal lavoro di Avedon → riflette su
quanto di possa continuare a lavorare su matrici che sono già state indagate => se le radici
continuano nel tempo, non hanno un vero tempo
Le foto di Monteleone possono apparire fuori dal tempo, perché si legano ad un periodo passato di
Avedon → si vede lo schotch che ha usato per attaccare il fondale
Il lavoro non ha sempre una dimensione monumentale ≠ le fotografie d Avedon sono sempre di
dimensioni attuali
Blow up
Michelangelo Antonioni = concetto di labirinto, difficoltà di soluzione
Le bave del diavolo, Cortazar → vicinanza con Blow Up = credere di vedere, problema tra
l’immagine e la realtà
Si ispira a David Bailey → ha cambiato dal punto di vista del pensiero la fotografia di quegli anni; la
fotografia si dirige verso ambiti diversi → riconosciuto principalmente per la ritrattistica