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Con la coda dell’occhio

 La fotografia si coltiva per comunicare agli altri qualcosa che è impossibile rendere a parole → sé
autentico + scoperta del mondo esterno => con la fotografia si vede per la prima volta il mondo in
maniera diversa → importanza effettiva che il mezzo assume
 L’arte di lega con la morte, ma anche con la sensualità
 Limite
 Luce = centro si interesse → è la luminosità diffusa a dominare
 Obbiettivo → rivelare la qualità essenziale nascosta dei luoghi, ciò che era lì nella sua
semplicità
 Ricerca di un paesaggio qualsiasi che fosse il più casuale possibile → la luce diffusa rendeva
l’erba meno definita e nitida
 Importanza di rendere l’idea di essere in quel luogo → porsi empaticamente in contatto con il
luogo; vivere all’interno del luogo per dare l’impressione che si collochi intorno a noi
 Piccolo formato → permette di accettare il mondo così come è, negli aspetti normali con una luce
neutra
 Presenze
 Aspetto della presenza in fotografia
 Ricerca di elementi del paesaggio che avevano la capacità di esser presenti senza una
particolare definizione e sconfinati nell’incerto => presenza piena di neutra ambiguità
 Effetto di neutralità + assenza di teatralità
 Bretagne
 Interesse per il qualsiasi, ordinario → tentativo di rendere sensibile l’essenza di un
particolare luogo-oggetto
 Movimento visivo + movimento mentale → legato al movimento di chi si trova nel luogo e
non osserva nulla attentamente => gesto di camminare a fianco → idea del colpo d’occhio,
della mobilità del vedere
 Modo di percepire non controllato, discontinuo
 Monumentalizzazione del non centrale che messo al centro prende presenza
 Ile de Ré
 Evita di seguire i movimenti di lettura che si appropria del paesaggio che sta di fronte →
mantiene i salti di percezione; si fa guidare dal preconscio procedendo senza una logica
prestabilita
 Narrazione visiva a salti + insistenza su un oggetto-luogo → temi ripresi successivamente
 Importanza del movimento percettivo che non segua una logica lineare → emerge come forma di
distrazione => crea immagini prive di senso definito
 Molti progetti mostrano la città vista con gli occhi del bambino e lo sguardo in basso → la fotografia
è usata con uno sguardo libero di vagare => ambiguità della percezione che restituisce una
percezione preconscia
 Con la coda dell’occhio
 Ciò che vediamo di sfuggita quando camminiamo per la città → lavoro di tipo seriale
 Non mette al centro l’adulto, ma la vista del bambino piccolo => percezione disattenta che
mette in primo piano aspetti minimi e laterali
 In alcune immagini la luce è molto chiara → le immagini vengono su ≠ in altre sono molto
scure → senso di ambiguità
 La fotografia porta al centro e monumentalizza → scala 1:1
 Va sul campo e fa funzionare il preconscio → disattenzione, caso => necessità di entrare nel
campo per vivere un’esperienza completa
 Non è interessata alla descrizione minuziosa in maniera definita, ma all’ambiguità e
all’incertezza
 Non ricercava una descrizione minuziosa, ma presentare il luogo, la sua relazione con chi lo
abita → non guardare il mondo a distanza, ma farne parte
 Installazione: immagini in basso ad una certa distanza → dovevano esser percepite come
delle presenze che richiamano lo spazio urbano
 Vagare dello sguardo = centro del percorso della fotografa → la visione periferica o distratta è più
ricca
 Rumore di fondo, 1996
 Riprese dal basso di facciate dei palazzi milanesi → punto di vista di un bambino piccolo
quando guarda verso l’alto => predilige la mobilità percettiva e la visione di lato
 Lavoro sulla piega → rende con la fotografia quello che un bambino si crea della figura
familiare che lo tiene in braccio; le pieghe parlano di una metonimia della relazione tattile;
fotografie grandi viste come zone fuori fuoco => sottolinea il meravigliarsi del quotidiano.
L’ingrandimento delle immagini dà l’idea di un rapporto empatico, di vicinanza ≠ il piccolo
formato avrebbe dato l’idea dell’osservazione e della distanza
 Lo stato di coscienza dell’artista è quello della visione diffusa → un sé creatore ha bisogno di
sorprendere le frontiere tra sé e non sé => frontiere che costituiscono una separazione tra l’oggetto e
il sé nell’esistenza reale
 Due tipi di attività mentale: - di superficie = scarta tutto quello che è vago
- inconscia = presente nell’attività mentale appena al di sotto della
coscienza
L’artista sembra possedere la capacità di passare da una all’altra → con un processo di regressione
passa dall’attività mentale di superficie a quella sottostante e viceversa
 Per Rimbaud il poeta deve farsi veggente per giungere all’ignoto
 L’artista riesce a rendersi conto più facilmente di quello che avviene al di fuori del campo visivo →
fa capire la differenza tra l’immagine mnemonica e la costruzione successiva
 Fotografia per restituire modi diversi di osservare il mondo e dare conto di un modo di vedere che
può fare a meno dell’attenzione → modo di guardare gli oggetti non presenti alla coscienza e che
giacciono come dimenticati => tentativo di recuperare l’incolto, il rimosso e il marginale, ciò che
appare senza valore
 È fondamentale andare sul campo e lasciare lo spazio all’esperienza → necessità di interrogare le
abitudini visive, i modi di vedere consapevoli => il marginale, il latente, si rivelano sorprendenti
 Disattenzioni
 Piani-sequenza in cui la luce disegna nuove forme → precarietà, instabilità, ambiguo
 Conversazione
 Primo lavoro video e a colori
 Conversazione di grado 0, dove continua a riflettere sul fuori campo = il nostro respirare
mentre siamo con gli altri
 Focalizza l’attenzione su una zona fuori campo, immaginando un ipotetico gruppo di
persone che non conversano ma si muovono in piccoli gesti insignificanti (pulsare di una
vena, spostamento della nuca)
 Ha ripreso 10 persone, montate ad ellisse, dove si concentra su una parte del corpo facendo
sentire il respiro della persona
 È qualcosa che diamo per scontato ma c’è
 Passi leggeri
 Semplice azione di camminare in casa → azione che compiamo sempre ma di cui non ci
accorgiamo => videocamera legata alla vita
 Aspetto della mobilità inconscia → potere che la macchina ha di vedere quello che a noi
sfugge
 Il rapporto tra corpo e spazio era molto diverso quando la macchina era posizionata davanti
o dietro il corpo → importanza del rende il vivere e percorrere il terreno-territorio
 Rumore dei passi fondamentale
 Stazione eretta
 Inquadratura che segue un bambino ai suoi primi passi → il percorso non è segnato da una
consuetudine o frutto di un automatismo
 Dimmi
 Videoinstallazione basata su un’equivalenza tra corpo e linguaggio → lavoro pre-verbale in
cui un uomo ingiunge a parlare una donna, dicendo dimmi, ma lei non riesce a parlare
 Momento di incertezza e di blocco nella bocca
 Nel video si vedono solo le parti inferiori della bocca → difficile rapporto tra lingua e
linguaggi
 Poco dopo
 Momento della chiusura del mercato → fotografa quello che succede dopo un grande
avvenimento urbano
 Relitti di cose che non sembrano avere più una funzione
 Primo campo
 Interroga la complessità della percezione → idea del primo campo visivo del bambino
piccolo in braccio ad una figura familiare => si avvicina all’esperienza dello sguardo del
bambino alle prime armi. Ciò che il bambino vede è specchio in quanto corpo dell’altro e
proiezione del corpo del bambino
 Esperienza di un’intimità tattile e olfattiva
 Importanza dei frammenti di una totalità che resta preclusa
 Tentativo di presentare le cose e non rappresentarle
 Formato libro = immagini in serie con una lunga sequenza di continue interruzioni visive
dell’ipotetica narrazione
 Formato installazione = immagini di grandi dimensioni → il dettaglio prende il massimo
risalto dell’immagine => ingrandimento dell’immagine che richiama l’intimità che prova il
bambino
 Quando installa una mostra ci sono sempre sorprese → espone quello che conosce bene, ma
emergono degli aspetti che scopre solo in quel determinato contesto
 È necessario confrontarsi con il luogo dello spazio espositivo → far pensare attraverso esperienze
empatiche => proporre rotture in quello che dovrebbe esser un percorso lineare
 Si scopre se stessi nella relazione con l’altro → il riconoscimento e il rispecchiamento sono il
nutrimento essenziale per lo sviluppo di un’identità artistica => guardando le opere di grandi artisti
si ha l’impressione che le immagini vivano preconsce in noi
 Per Robert Adams la fotografia può aiutare a comprendere il significato e chiarire ciò che già
sappiamo → The New West segna un nuovo modello di fotografia documentaria in cui domina il
rifiuto di ogni iperbole espressiva => il documento fotografico ideale dovrebbe dare l’impressione
si essere senza autore o artificio e il potere della fotografia documentaria sta nella capacità di
riflette le nostre percezioni
 New topographic, Matta Clark, Dan Graham → indifferenza delle scelte + forza poetica del recupero
dell’inutile e del non funzionale; new topographic = capacità di unire la denuncia del potere e della
violenza dell’uomo sulla natura alla loro capacità di presentare le cose in modo sospeso →
l’immagine ha forza per il contenuto esplicito, ma anche per il linguaggio utilizzato
 Artisti del cinema indipendente → stile innovativo + rottura degli schemi narrativi (porsi al margine
dei codici familiari) + libertà straordinaria + elemento lirico
 Sull’occhio espanso, Jonas Mekas = si domanda se il nostro occhio stia morendo o se siamo noi che
non sappiamo più guardare → si tratta di eliminare certi blocchi psicologici facendo notare gli
aspetti inibitori di una cultura positiva che ha ridotto la profondità di visione
 La ricerca di Charmet consiste nel non monumentalizzare le cose, non abbellirle, non modificarle
bensì presentarle nella loro semplicità → interessata al particolare senso di sospensione delle cose
semplici del paesaggio che diventavano mitiche + uso della luce => milanopiazzaduomo = la visione
dell’alto della piazza di Basilico è unita a quella del basso, del bambino della Charmet
 Anni 80 → fotografia = mezzo per cogliere la nuova identità

Anni 90 → fotografia = comportamento e pensiero del mondo
 Non si tratta di produrre un insieme di informazioni, ma di registrare un’esperienza → tiene conto
delle sensazioni e del senso dell’incerto, dell’imprevisto → qualcosa che in quanto esperienza
rimanda a essere dentro un oggetto luogo => il territorio può esser testimoniato piuttosto che
rappresentato → la registrazione dell’esperienza avviene con lo stare in rapporto con e dentro lo
spazio-territorio senza la pretesa di codificare o definire
 Frammenti di una notte
 Piccola videocamera a mano = permette una specie di osservazione partecipe ma non
intrusiva → fa emergere l’esperienza di stare nell’istituzione come malati di notte => rende
l’idea di stare in ospedali costretti dalla condizione di malattia e legati ai tempi dettati
dall’istituzione o dalle cure → importanza dell’essere lì
 La notte manifesta meglio il rapporto del paziente con l’ospedale → stato di dipendenza +
senso di solitudine
 I tempi e le luci sono oggettive, sono dilatate dallo stato soggettivo del malato in ospedale
 Tentativo di mettersi in una relazione empatica con le persone, ma anche con la situazione
che stavano vivendo cercando l’essenza dell’esperienza e la specificità del luogo => la
video camera non doveva esser percepibile, né turbare, né alterare
 Montaggio che dona l’idea del trascorrere del tempo durante la malattia all’interno
dell’istituzione => immagini scandite da passaggio della luce → abbandono della notte
 Agente apri
 Soggettiva di un bambino e il suo tragitto per uscire dal carcere in compagnia di una
volontaria → piani-sequenza senza stacchi
 Ripresa del percorso anche a ritroso
 Nel video lo spazio è vissuto come dall’interno della mente del bambino con le ipotetiche
riflessioni e le forti richieste
 Nel montaggio vengono incrociati a ripetizioni frammenti di percorsi di bambini diversi →
mobilità = sottolinea il processo di identificazione
 Il parco. Milano, Parco Sempione
 Nei giorni di festa i parchi si trasformano in un teatro di gioco → per gli stranieri punto di
connessione, di collegamento con la cultura d’origine → condivisione pacifica dello spazio
in cui si evidenziano i resti della condizione del migrante, del viaggio, della lontananza e
dell’essere separati
 Le immagini vengono presentate con altri due video: - danza
- uscita in fila indiana in una lunga
curva a passo lento
 Videoinstallazione → danza al centro; ogni video ha un suono, ma quello della stanza
prevale
 Possibilità di spostare il domestico e il privato nel pubblico → parco = casa senza pareti, ma
protetta
 Macchina all’altezza del bambino per rendere l’ambiguità, la spontaneità, l’apertura al
provvisorio e all’imprevisto → l’esperienza che non riprende il centro sposta
linguisticamente l’accento sul provvisorio, l’accidentale e l’imprevisto => è dal marginale
che si deve riuscire a cogliere l’identità del luogo
 Henri Matisse = per l’artista è importante tendere alla rinuncia piuttosto che all’accumulazione dei
dettagli
 In quanto traccia del reale l’immagine fotografica ha la capacità di evocare esperienze emotive e
affettive profonde assumendo le funzioni evocative che svolge l’oggetto transizionale
Appunti Marchi
Eugene Atget
 immerso nel pittorialismo = stessi soggetti dei pittori, ma usano la foto per diminuire la qualità e
farla avvicinare alla pittura
 fotografie di città con impronta teatrale -> OBIETTIVO = produrre buone immagini che possono
essere riutilizzate da altre professionalità -> MEZZO DI DOCUMENTAZIONE -> Parigi deserta
come il luogo di un delitto
 immagine nitida, priva di disturbi -> fotografia semplice = LINGUAGGIO CONDIVISO;
dimensione semplice e concettuale
 l’anno prima della sua morte va nello studio di Berenice Abott (assistente di Man Ray) =>
INFLUENZA DEL SURREALISMO: corpi senza testa, vesti in movimento, riflesso nella vetrina,
intimità
Sublime = qualcosa che non può esser trovato o dimostrato, ma una MERAVIGLIA che colpisce e suscita
sentimenti -> potenza della natura di fronte l’uomo

New topographics
 Mappa il territorio nella sua vastità
 1975, William Jenkins -> mostra di fotografie di un paesaggio alterato dall’uomo
 10 giovani fotografi -> Becher, Robert Adams, Nicholas Nixon, Stephen Shore (unico a colori)
 Cambia il volto della fotografia di paesaggio -> nuovo manifesto: - antispettacolare
- approccio distaccato
- intenzione di verificare cosa è
successo al paesaggio negli anni
- MODALITA’ CHIRURGICA

Arno Rafael Minkkinen


 Urgenza personale -> carenza fisica ed emotiva => messa in discussione dell’esser uomo nello
spazio
 Nasce nel 1945 in Finlandia, poi va a Brooklyn
 Arno Rafael = omaggio all’arte italiana
 Vita segnata dalla difficolta -> la madre si aspettava una figlia femmina + deformazione fisica con il
labbro leporino => necessità di sentirsi legittimato in una natura che lo aveva discriminato
 Autoritratto di un altro artista = foto di Diana Arbus del bambino con una bomba
 Studia sociologia e si appassiona all’umanità; scopre la fotografia in maniera fortuita e intraprende
un master. Si iscrive ad un workshop al Moma con Diane Arbus, ma si suicida due giorni prima ->
lavora con John Benson. Chiede a Minkinnen un autoritratto -> usa l’espediente dello SPECCHIO
=> da questo momento prende coscienza della funzione medicale della fotografia
 Fotografia = modalità di rinfrancare la sua condizione umana. Autoscatti in cui è presente, MA non
la sua faccia
 Tensione continua tra uomo e natura
 Acqua = arriva in America per mare -> elemento che si ripete; mette in contrasto l’acqua finlandese
con quella americana => ambiguità di concetto e di significato
 Si inserisce sempre nudo → definisce la sua fotografia come foto di paesaggio → il paesaggio è
nudo, quindi si mostra nella sua nudità → toglie qualsiasi tipo di filtro
 Immagini idilliache se viste in maniera superficiale ≠ la visione risulta più dura
 Mette a pericolo la sua vita per fare la foto → gioca a scacchi con la natura per beffeggiarsi di lei
Aaron Siskind
 Accento sulla personalità
 1903-1991, New York → figlio di immigrati russi; si dedica allo studio di scienze sociali
 Inizia a fotografare dopo il regalo di nozze→ vuole che la fotografia diventi la sua professione
 Si inserisce nella New York Photo League (simile al circolo fotografico) → diventa l’unica scuola di
fotografia non commerciale. Siskind ne diventa direttore
 Documenta la vita di quartiere durante la depressione → si concentra sulla forma a discapito del
contenuto → forma, taglio, inquadratura = principi della fotografia
 Si concentra sui dettagli affetti dalla depressione; superfici come se fossero piatti → sembrano
quadri urbani
 Inizialmente non era accettato nella fotografia, MA le sue fotografie erano esposte affianco dei
pittori astratti
 Idea del decadimento, frammentazione e rigenerazione → crea immagini che sperava
rappresentassero la verità dell’esperienza umana

Francesca Woodman
 1958-1981, Stati Uniti
 Lavoro di ricerca personale → si interroga sulla sua presenza + necessità di nascondersi (≠
Minkkinen). Cerca di mettere in discussione il proprio corpo → situazioni di inserimento
 Minkkinen = chiarezza dell’immagine + presa di posizione
VS
Woodman = non le interessa che arrivi al pubblico un’immagine corretta
 Stasi apparente → tranquillità = ambito domestico, luogo protetto → tentativo di protezione della
propria intimità. Mette in discussione la capacità di rivelarsi all’obiettivo => TENSIONE = non si
capisce se sta per cadere o per rialzarsi

Michael Somoroff
 1957, Stati Uniti
 Ritratti del XX secolo, Sander = ipotizza un archivio per le generazioni future → società tedesca
durante la guerra; ha aperto la strada ai lavori di archiviazione e documentazione
 Sander = figura umana statica che racconta la propria professionalità
VS
Somoroff = siamo talmente concentrati da non renderci conto della visione circolare → lo stesso
perso che il soggetto ce l’ha l’oggetto; se togliamo il soggetto l’immagine non perde di
comunicabilità => Somoroff decontestualizza gli oggetti di Sanders
 Il lavoro di Somoroff ha bisogno di uno studio maggiore per poterlo leggere e studiare → aggiunge
qualcosa per sottrazione
La perfezione di Minkkinen è calibrata dalla Woodman → Sabbagh fa da sintesi = se con la Woodman
manca la perfezione, in Minkkinen ce n’è troppa

Claude Cahun
 1894-1954, Francia → Lucy Renée Mathilde Schwob = nome che cambia a seguito dei nazisti
 Caposaldo della fotografia di ricerca → importante scrittrice e aderente del movimento surrealista
 Emancipazione femminile + outing → donna militante che si schiera in maniera netta. 1930 -1940 =
trasferimento sull’isola di Jersey, occupata da molti intellettuali. Vita al limite della precarietà →
non ha mai cercato una via di fuga, MA ha portato avanti la sua vita combattendo
 Persona estremamente coerente con il proprio sé → femminilità + mascolinità = catalogata tra gli
autori che hanno reso fondamentale il tema della sessualità → il suo intento non è di distinguere il
maschile dal femminile
 Concezione moderna della fotografia = minimalismo dello scatto → è proiettata nelle avanguardie e
nel futuro
 L’immagine fotografica, così, oscilla tra due posizioni stabili e definite, polo reale e irreale,
nascondendo di volta in volta la propria identità e conducendo a ricordi e rimandi visivi di altra
provenienza, pur lasciando la prova tangibile che qualcosa è effettivamente accaduto.
 Artista transformer = fotografo + oggetto → corto circuito interno al rapporto
tra operator e spectrum.
 Il travestimento e il camuffamento sono il veicolo migliore per permettere la realizzazione di un
desiderio soffocato da obblighi sociali colpevoli di reprimere la libera espressività in funzione di
una rinnovata operazione artistica → la fotografia traduce i sogni e i desideri, mentre il corpo
dell’artista diviene protesi della ricerca e testimone “finito” di un viaggio schizofrenico nei ruoli
altrui.

Gillian Wearing
 1963, Regno Unito → young british artist = scardina l’arte contemporanea in Inghilterra vista in
stretto legame con il mondo figurativo. Autrice molto attiva = ha fatto della sua vita un’opera d’arte
continua
 Gillian Wearing: wearing masks = replica di Claude Cahun (dipinge il viso) ≠ Wearing usa delle
maschere → dichiarazione di intenti. La maschera che mantiene in mano è il calco del suo volto,
mentre quella che indossa è la maschera di Cahun
 Produzione di ritratti famosi → ricerca di sentirsi nei panni degli altri; lavoro simili a Cindy
Sherman
 Somorof = lavora su un archivio togliendo
VS
Wearing = lavoro di aggiunta + espediente che crea un gap tra chi la osserva e ci c’è sotto →
l’identità permane
VS
Cahun = desidera esser accettata per quello che è

Ana Mendieta
 1948-1985, Cuba
 Usa il suo corpo per documentare il concetto di identità → sintesi tra body art e land art
 Idea della natura legata a qualcosa di primordiale → modalità di ritorno alle origini
 Temi della sepoltura e morte

John Coplans
 1920-2003, Regno Unito
 A body of work, 2003 = presa di posizione in merito al corpo → esclude il viso perché il corpo è
gestito in maniera scultorea => grandi dimensioni. Inizialmente semplici scenette realizzate la sera,
dopo il lavoro, con l’artista nudo davanti a una macchina fotografica con autoscatto, dovevano
dimostrare con immediatezza l’immenso potere di trasformazione di un’immagine fotografica. 
 Influenza della rivendicazione femminista → l’essere maschie è un caso, non una scelta quindi
l’immaginario è legato all’aspetto psicosessuale piuttosto che con l’identità. Corpo + mente =
inseparabili
 L’invecchiamento del corpo gioca un ruolo fondamentale → l’invecchiamento del corpo è qualcosa
che può esser percepito e osservato ≠ mente

Masahisa Fukase
 1934-2012, Giappone
 Vita domestica → vive una condizione di familiarità. Foto alla moglie Yoko Wanibe + visite regolari
allo studio di famiglia → legami molto forti con il luogo natale e la sua famiglia
 Documentazione del passaggio del tempo
 Ravens = grande capolavoro → progetto nato come una serie di otto parti dove Fukase sperimenta
con la pellicola a colori, stampe ad esposizioni multiple e testi narrativi come parte integrante. Temi
= isolamento e tragedia spinti a nuovi livelli di profondità. Il modo in cui fotografa i corvi
rappresenta il suo stato d’animo segnato dalla perdita, dal dolore e dalle dipendenze a seguito del
divorzio => spirito giocoso che rivela gli aspetti comici e sinistri della vita. Corpi umani che
sembrano corvi → silhouette scure + ombre introspettive → fotografie sotto esposte e con
granulosità intensa

Nan Goldin
 1953, Stati Uniti
 Documentazione della vita ai bordi della normalità → chiarezza e freddezza interpretabili
 Infanzia segnata dal suicidio della sorella maggiore; i genitori si rifiutano di accettare e raccontare
l’accaduto per aiutare la sopravvivenza famigliare → Nan Goldin sviluppa un’ossessione per la
ricerca della verità => sviluppo di una visione artistica per documentare la vita; crede ancora
nella capacità della fotografia di rappresentare e indicare esperienze autentiche
 The ballad of sexual dependency = ricerca morbosa e potente che indaga tra tossici, drag, donne
pestate → momenti di intimità; si fa portavoce di un mondo underground e dannato → esaltazione
di un dialogo privo di veli tra shock, voyerismo e compassione
 Autoritratto = veicolo di superamento dei traumi

James Casebere
 1953, Stati Uniti
 Gestione della realità che diventa fittizia → rappresentazioni tridimensionali che oltrepassano la
realtà => armonia di luci e volumi
 Esponente della Pictures Generation (anni ’70) = indaga il carattere ingannevole e illusorio del
medium fotografico, legato per eccellenza alla riproduzione oggettiva
 Attitudine alla manipolazione → gioca con la percezione che abbiamo della realtà, mette in
discussione il senso di giudizio dello spettatore; ci si chiede se stiamo osservando qualcosa di reale o
falso → impiega l’artificio per creare immagini di paesaggi naturali e urbani che realizza con
estrema attenzione
 Contaminazioni tra le immagini sospese → Emotional Architecture= ispirato da Luis Barragan,
architetto e artista
 Ci si pone delle domande difronte le fotografie → reale o modellino?

Noémie Goudal
 1984, Francia
 Indaga il rapporto precario e in evoluzione tra l’uomo e la natura → desiderio di comprendere
quale è il nostro posto
 Le immagini non hanno un tempo → atemporalità. Tensione tra realtà e finzione = modellini in
carta, specchio, legno → quello che si vede esiste perché è stato inventato da lei. Dà vita a geografie
reali e immaginario in grado di offrire una nuova prospettiva sul tema → sfida la nostra definizione
di artificialità + capacità di conciliare la nostra idea di mondo naturale con il mondo reale in cui
viviamo
 Lascia sempre degli indizi per capire che c’è qualcosa di inventato → crea un’imperfezione
deliberata => grazie agli espedienti lo spettatore diventa complice dell’illusione, MA è reso
consapevole della sua meccanica. Concetto di instabilità visiva → caratterizza le vedute
contrapposte dell’uomo e del suo rapporto con la natura => offre la possibilità di analizzare questo
tema con occhi diversi
 Nelle mostre inserisce anche le costruzioni di grandi dimensioni
 Observatoires and stations = cielo come spazio reale e immaginario su cui proiettare il pensiero
filosofico

Julie Cockburn
 1966, Inghilterra
 Porta avanti una ricerca che negli anni ha subito delle variazioni metodologiche → decostruzione e
deformazione dei visi su fotografie che acquista sulla rete. I ricami vengono realizzati sulle
fotografie di piccole dimensioni → tridimensionalità
 Scansiona le immagini creando delle visioni caleidoscopiche → richiamano la costruzione delle
immagini ricamate → foto ricamate = piccole dimensioni VS foto caleidoscopiche = grandi
dimensioni
 Incentrato sulla distruzione del viso → varie tecniche = gomitolo di lana, plastica sciolta, caramelle,
biglie
 Negli ultimi lavori si serve dei fili per legare gli elementi all’interno della foto → tridimensionalità
maggiore

Arnulf Rainer
 1929, Austria
 Performer artist e fotografo → influenzato dal surrealismo e dall’espressionismo astratto
 Indaga le distorsioni facciali = uso della mimica facciale esasperata e dei segni pittorici → il volto
umano tenta di esser esorcizzato => approccio limite alla violenza → sfrutta la forza segnica =
azione disturbante
 Fa coincidere la ricerca della body art con quella della fotografia
 Mendieta = usa il proprio corpo come se fosse una tela
VS
Rainer = ci permette di fruire la body art attraverso la fotografia

Lamberto Teotino
 1974, Roma
 Uso della fotografia d’archivio → gli interessa l’alterazione e il paradosso => spostamento
metafisico
 Riflessione profonda sulla fisica quantistica = fisicità più recondita → visualizzazione della parte più
interna di noi. Vero e proprio maniaco dell’immagine → conoscitore profondo della tecnica;
immagini di grandi dimensioni
 Occulta i volti attraverso un codice di riproducibilità → frattale = forma geometrica che si ripete
identica su diverse scale; si ritiene che il frattale abbia una corrispondenza con la mente umana e con
il genoma
 Prime fotografie = stratagemma della piega → non capiamo dove inizia e dove finisce; ultimi anni =
tecnica applicata al video
 Punto di vista temporale di qualcosa che deve ancora avvenire sebbene le foto sono del passato;
insieme a Cockburn attuano una presa di posizione concettuale che fa si che siano considerati attuali
tutt’ora → è l’approccio che fa la differenza, non il contenuto
 Immagini congelate, pulite, asettiche → nello spazio vuoto si crea un volume

Franco Vimercati
 1940, Milano
 Attenzione sugli oggetti della quotidianità → fotografie della zuppiera, macchina da caffè, orologio
= definite da lui archivio di quello che si vede; sono oggetti che presi senza un coinvolgimento
mentale non hanno un significato
 La capacità di registrare la luce lo pone in relazione con Crewdson, ma in Crewdson la scelta
cromatica è fondamentale ≠ Vimercati si sofferma sulla quotidianità e le differenze di tempo anche
di pochi secondi → anche in una frazione di secondo le cose cambiano = necessità di concentrarsi
su ciò che si ha attorno
 Qualsiasi sia il soggetto, va trattato con la medesima attitudine allo sguardo, non cambia l’attenzione
→ Crewdson + Vimercati = fotografie che dichiarano la stessa cosa anche nel tempo

André Kertész
 1984-1985, Ungheria
 Nasce come documentarista → produzione che riflette su come l’autore può trovare
nell’inquadratura la forza comunicativa
 Distorsioni = fotografie realizzate per una rivista di moda, usa uno specchio deformante →
deformazione simile a Julie Cockburn => importante riflettere su come la fotografia possa
reinventare la realtà. Questa serie applica un surrealismo che nasce dalla ricerca di possibili
alterazioni delle forme corporee
 Ha passato tutta la sua vita alla ricerca dell’accettazione del consenso, ma i suoi lavori furono poco
apprezzati → arte legata ai lati più semplici della vita quotidiana. Ha dimostrato come qualsiasi
aspetto del mondo, dal più banale al più importante, meriti di esser fotografato → i costanti
mutamenti di stile, temi e linguaggio dimostrano la versatilità e la continua ricerca comunicativa

Robert Frank
 1924-2019, Svizzera/Stati uniti
 The Americans = lavoro su commissione da parte delle autorità statunitensi, doveva documentare la
situazione senza una parte autoriale → era stato commissionato per una visione reale dei fatti, ma poi
viene scartato, forse volevano una distorsione della realtà. L’editing del lavoro non è stato fatto da
Frank, è stato da lui rifiutato. Nessun testo, nessuna didascalia → le immagini imperfette non
avevano bisogno di spiegazioni. Il libro è stato ripubblicato in America un anno dopo con la
prefazione di Jack Kerouac → la pubblicazione americana critica sia il contenuto che lo stile perché
troppo lontano dai canoni estetici dell’epoca => vicino alla Beat Generation. Le immagini non
cercano alcuna facile armonia compositiva → massiccio bianco e nero sfocato, sovraesposizioni,
tagli estremi. Temi = consumismo di massa, razzismo e diario tra ricchi e poveri. Rifiuta la
perfezione della singola opera per ricercare la compiutezza solo nella sequenza
 Il suo lavoro libera la fotografia documentaristica dall’oggettività-verità, restituendo una visione
fatta di ricerca soggettiva

Richard Avedon
 1923-2004, Stati Uniti
 The American West, 1979-1984 = minoranze etniche dell’America del Nord → capacità di interagire
con il soggetto, instaura un rapporto dialettico → capacità di gestire il soggetto = motivo per cui le
immagini appaiono magistrali. Sistemava il tutto, poi continuava il rapporto dialettico con il
soggetto. Infrange il mito del west a stelle e strisce e focalizza l’attenzione sui minatorie, braccianti,
piccoli impiegati e disoccupati
 Era stato chiamato dai marines per fotografare le persone nel riconoscimento
 Le fotografie non sono mai statiche → ci trasporta in un contesto
 La prima mostra riguarda gli ultimi anni di vita del padre → commovente testimonianza
dell’inevitabile declino di una personalità forte. Poco dopo la sorella si suicida → in suo onore
realizza Alice in Wonderland = messa in scena di una troupe dello spettacolo nel suo studio, lui
fotografa la mise en scène → fotografia di reportage
 Maniaco della perfezione → i suoi scatti si caratterizzano per la compostezza, perfezione formale,
intensità, ma anche ironia e leggerezza

Davide Monteleone
 1974, Italia
 In the Russian West, 2014-2017 = in maniera dichiarata parte dal lavoro di Avedon → riflette su
quanto di possa continuare a lavorare su matrici che sono già state indagate => se le radici
continuano nel tempo, non hanno un vero tempo
 Le foto di Monteleone possono apparire fuori dal tempo, perché si legano ad un periodo passato di
Avedon → si vede lo schotch che ha usato per attaccare il fondale
 Il lavoro non ha sempre una dimensione monumentale ≠ le fotografie d Avedon sono sempre di
dimensioni attuali

Blow up
 Michelangelo Antonioni = concetto di labirinto, difficoltà di soluzione
 Le bave del diavolo, Cortazar → vicinanza con Blow Up = credere di vedere, problema tra
l’immagine e la realtà
 Si ispira a David Bailey → ha cambiato dal punto di vista del pensiero la fotografia di quegli anni; la
fotografia si dirige verso ambiti diversi → riconosciuto principalmente per la ritrattistica

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