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IL SENTIERO
CONTEMPLATIVO
A DORSO DI SOMARO
Una raccolta di brani spirituali
ed esistenziali sorta nella maturità del sentiero
Anni 2018-2022
Il Sentiero contemplativo
Opera completa, volume secondo
1
Le parole di queste pagine descrivono un itine-
rario spirituale e un complesso di comprensioni
maturato nel tempo: la vita nella solitudine di
un eremo e la relazione con le sorelle e i fratelli
del Sentiero contemplativo le hanno incubate.
Ogni composizione è l’istantanea di un sentire,
l’affiorare di un’intuizione o il compiersi di una
sfumatura di comprensione.
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ALLE LETTRICI E AI LETTORI
4 5
FEBBRAIO 2018
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Quando le nostre reazioni Frammenti di passato
aggiungono qualcosa al reale ci attraversano
qualificandolo secondo il nostro gradimento, e ciò che ci colpisce di più
esso scompare è la sollecitudine mancata,
e rimane solo la nostra aggiunta la sofferenza prodotta all’altro,
che va a nutrire l’idea che del reale abbiamo, l’intralcio che, a volte,
non altro. abbiamo rappresentato
per il suo cammino
esistenziale ed umano.
Non dalle parole sorge
il Significante,
ma dal silenzio di sé, Nelle ore e nei giorni
quello più fecondo. accolgo la tua venuta,
In ogni angolo di strada, so che senza l’incontro con te
in ogni sasso e in ogni respiro il mio essere sfiorisce.
quel Significante si rivela. Tu porti la possibilità di vedermi,
di divenire consapevole,
di provare a cambiare
Potremmo anche dire che tutto il cammino e, infine, di comprendere.
umano altro non è che un evolvere
dal bisogno di essere amati,
alla capacità di amare senza scopo. Domani non voglio rimproverarmi
Il bisogno d’essere amati ci pone al centro, di non essermi accorto di te,
l’amare gratuito vi pone l’altro. di aver visto dove cadevi
senza porre la giusta attenzione
là dove io rovinavo.
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Si possono semplicemente Ogni ora, ogni giorno la possibilità
osservare le persone, le situazioni, d’imparare a conoscere quel che si è.
i fatti che scorrono senza aggiungere pensiero, Ad accettarlo. A condurlo a pienezza.
giudizio, aspettativa. E, quando è tempo, ad abbandonarlo
Allora la vita scorre e non s’impiglia per un essere più vasto,
nella nostra pretesa, più libero dai condizionamenti,
o nella nostra ribellione. più libero da sé.
Questo crea una sospensione del tempo,
una quiete profonda e vasta,
l’emergere del Significante. Un piccolo fatto
produce una gioia
se accade nella gratuità
Una giornata, anche quando segue e nel gioco.
un copione predefinito, può essere
come una pagina bianca su cui trasfondere
un sentire: non conta cosa facciamo, Nella routine dei giorni,
ma con quale intenzione. finiamo per non vedere più
L’allineamento con il sentire che ci muove, quelli che ci stanno accanto.
ci libera dall’usura della routine Protesi come siamo verso la ricerca
e fa affiorare il Reale di ogni momento. del significante, non ci accorgiamo
che essa si realizza proprio nella domanda
rivolta a chi ci è a fianco:
Quando l’altro ci ferisce, “Hai bisogno di qualcosa?”
forse allora comprendiamo
e rammentiamo le molte volte
che noi abbiamo ferito.
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Se ad ogni momento la mente Nei giorni di sole
e il desiderio si proiettano in avanti, come in quelli di grandine,
la vita mi sfugge come sabbia dalle mani. qualunque cosa io stia vivendo,
La vita esiste solo nel presente, mai mi abbandona la consapevolezza
solo mentre un fatto accade, della Tua presenza.
un’intenzione prende forma. Tu sei la ragione
Nel passato e nel futuro esiste di questo irrilevante essere
il pensiero sulla vita, non la vita. che chiamo con il mio nome,
e di tutto ciò in cui è immerso
nel giorno e nella notte della vita.
Rincorriamo sogni per fuggire
dall’ordinario e così non viviamo
né il quotidiano ordinario, né i sogni. Mi alzo il mattino e mi corico la sera
Non abbiamo occhi, né comprensioni sentendomi vittima di qualcuno
per penetrare nell’ordinario o di qualcosa.
e coglierne l’essenza che ci può liberare. Questo mi avvelena l’esistenza.
E se non fosse che sono vittima?
Se la realtà che mi accade fosse veramente
Non è la ricerca della gratificazione adatta a me, per me, e il problema fosse
il fondamento dell’identità, che non ho imparato a decodificarla?
del suo sentirsi d’essere?
E quando, finalmente, non agiamo più mossi
da quel bisogno, non ci sembra forse
di vivere una leggerezza, una libertà nuove?
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MARZO 2018
Ho conosciuto persone,
afflitte da gravi malattie, utilizzare
quel processo esistenziale
per conoscersi e per divenire migliori.
Sarà così anche per questo paese così malato
nell’interiore, e da così tanto tempo?
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Posso iniziare e terminare una giornata Qualcosa di sé, dell’altro,
nell’ottica dell’officina, dell’opera in me, della vita che viene compreso
del conoscere, divenire consapevole, illumina l’esistenza intera.
comprendere. Non è la ricerca del nuovo
In quest’ottica non c’è azione, stato, tempo che ci conferisce senso,
che non porti frutto e che non mi conferisca è la conoscenza che diviene comprensione
un’intima gioia, quella di sapere che nulla che ci cambia la vita e la fa splendere.
rimane quel che è, se lo sguardo cambia.
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Alle ultime luci del giorno, In te sorge lo stimolo ad aiutare,
come distinguere ad accompagnare, a servire:
lo sguardo dal Tuo, vuoi assecondarlo?
il respiro dal Tuo, Potresti, ma non lo fai.
lo stare dal Tuo Essere? Attendi che sia la vita a chiamarti,
Come, con le parole, e sai che lo farà secondo il suo progetto.
non creare frattura Eviti di assecondare il fare
tra essere ed Essere? che ti sostanzia come identità.
Una persona della via Viene una stagione in cui ciò che si ha
è in perenne cammino. da esprimere viene solo come risposta
Se ha una meta, la perde. ad una domanda.
Si può forse desiderare la realizzazione? Se non c’è domanda, quel mondo interiore
Se completa una comprensione, rimane nascosto, chi lo detiene non può
mille l’attendono. che raramente esprimerlo per volontà propria.
Il Divino al quale si affida Troppo complesso, troppo discreto.
non lo incontra domani,
è oggi nel suo incedere,
è il suo incedere.
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LUGLIO 2018
20 21
Il giorno assume la Sua forma, Ti incontro nel profumo
il richiamo senza fine del merlo, del fiore di zucca
la Sua voce, che inebria l’orto,
la luce cristallina che segue la pioggia, nel chiacchiericcio senza fine
i Suoi occhi, dei giovani di rondine,
il mio respirare, il Suo respiro, nello slancio per un fratello in difficoltà,
origine di ogni accadere. nell’odio meschino di chi teme il diverso.
Tu tieni nel palmo della mano
ogni essere e ogni aspetto
Se hai bisogno di odiare, del suo esistere.
chi può impedirtelo?
Ma non raccontarti
che il tuo odio è a causa di altri. Di silenzio e di canto d’uccelli
Esso è in te, sorge da te e lo risolvi è intessuto questo luogo.
nell’intimo tuo. Da qui osservo un mondo
Per parte nostra che smarrisce l’Essenziale,
non ci faremo ammorbare da te, e mi interrogo sul mio ritorno
né lasceremo che tu possa nuocere ad esso senza fine.
a degli incolpevoli.
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Questo insignificante tentativo Il minuscolo,
non ha bisogno di sapersi utile, infinito,
l’Essenziale interiore conduce recinto del proprio essere,
i passi di ognuno. contenendo tutti gli esseri,
Tutto diviene.
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Non possiamo sentire gli altri Se vuoi bere a quella fonte,
come sentiamo i nostri figli, devi chinarti per farlo.
non è possibile, non è reale. Se non intendi,
Eppure essi si presentano a noi allora non ingombrare il passo
con le loro vite e noi, per non sentirli, e lascia il posto a chi è pronto.
compiamo la più scellerata delle azioni, L’acqua, e il chinarsi per berla,
li escludiamo. parlano delle mille possibilità,
Così facendo, paghiamo il prezzo più alto, dello splendore delle relazioni
moriamo dentro. quando si basano su autentica reciprocità.
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Siamo capaci di dare a coloro L’infinito spazio oltre sé
che sono dentro al nostro recinto: si dischiude a chi ha occhi per vedere,
i figli, i partner, quelli più vicini. orecchie per ascoltare,
Questo non dice niente cuore per comprendere.
della nostra capacità Organi di senso che si formano
di dare e di amare: vivendo e comprendendo,
è quando non c’è ritorno e che infine rivelano
e gratificazione che si misurano la vera realtà del banale,
queste capacità. del quotidiano insignificante.
L’estraneo è la frontiera.
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Non ho un luogo e un tempo È benedetta quella parola,
dove incontrarti. quel gesto in meno che evita un dolore.
Tu sei il gesto dell’aprire la bottiglia, Ma a volte è necessaria una parola in più,
del versare, del bere. non per ferire, ma per indurre in riflessione.
La sensazione del desiderare Stiamo così,
e quella dell’essere appagato. tra il silenzio e la parola consapevole.
Ogni frammento del giorno
è aspetto del tuo sentire,
ogni condizione mia Forse verrà un giorno
è il riverbero di Te. in cui ci accorgeremo del cielo
anche senza lo stimolo di una eclissi.
Forse verrà un giorno
Non c’è umano che non cerchi qualcosa. in cui ci accorgeremo
La salvezza da un pericolo, un lavoro, di tutto ciò che è altro da noi,
una casa, un amore, una condizione interiore consapevoli che senza siamo niente.
unitaria, un Dio.
Siamo tutti in viaggio da una condizione
esistenziale ad un’altra, una transumanza Terra dura che accoglie
senza fine: fratelli e sorelle a partire da questo. e abbraccia l’aratro.
Girasoli come giganti.
Rovi che si allungano alla luce,
come ogni umano.
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Nella notte profonda Tutto passa.
ogni essere tace, Ineluttabile l’occidente attende
anche la volpe che sfama il sole alto nel mezzogiorno.
i suoi piccoli si placa. Nella penombra della sera
Ma l’umano no. ricorderemo le nostre smargiassate?
Dalla costa giungono fin qui I nostri egoismi?
le note di una musica ossessiva, Le nostre intolleranze?
simbolo vano Ciascuno si misurerà con la capacità
di un bisogno interiore urlato. che ha avuto di amare nella gratuità,
senza curarsi di sé.
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AGOSTO 2018
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Vedere ogni persona Tu fai crescere la melissa che placa
nella sua unicità e irripetibilità. a fianco dell’ortica che ustiona.
Non per come essa non è L’uccello da preda che riequilibra,
e potrebbe essere, assieme alla nutria che devasta il campo.
ma per come è e per il significato esistenziale Tu hai dato il dono della parola al saggio
di quell’essere a quel modo. che orienta, come allo stolto che turba
Ogni persona è una coscienza le coscienze.
unica e irripetibile che accade.
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Non ho dubbi che il futuro che ci attende Per uno che muore,
sarà all’insegna della collaborazione un altro nasce.
più che della competizione, Per una persona ferita nell’intimo,
illuminato dalle coscienze un’altra amata.
più che dagli egoismi. Una carezza ricevuta,
Ci stiamo preparando nel peggiore nell’equilibrio ineffabile del cosmo,
dei modi, segno che quel futuro diviene un ceffone a qualcuno,
non è prossimo e che noi non siamo pronti. in qualche posto.
Tra il giorno e la notte,
il nascere e il morire stiamo sospesi,
Una babele di stimoli ci attraversa. pienamente presenti.
Quando viene meno, siamo travolti
da un vuoto che non sappiamo gestire.
Possiamo allenarci a togliere, Benedetta è l’accoglienza ricevuta,
a sostituire la qualità alla quantità. che ci ricorda tutte le volte
Poche cose percepite in profondità. che abbiamo accolto.
Sorgerà così l’esperienza dell’Essenziale. Benedetto è il rifiuto subito,
che ci ricorda le molte volte
che abbiamo rifiutato.
La leggerezza nei rapporti Oscilliamo tra i due opposti
è spesso richiesta da chi soffre senza conoscere l’indispensabilità
la morsa della propria mente. dell’una e dell’altra esperienza.
Se non c’è identificazione
con l’affermazione,
o con la difesa di sé, c’è leggerezza.
Essa dipende dalla libertà da sé.
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Il vero ignavo, prima di divenirlo, Non conta il già fatto,
deve morire interiormente, ma il cosa e il come di ora.
deve vedere la sensibilità, In questo adesso si riflette
l’umanità abbandonarlo. tutto il passato, il compreso,
Allora sarà pronto a tacere quello che è ancora da comprendere.
di fronte all’umanità offesa, Ecco perché non bisogna indugiare
alla terra vilipesa. sul già vissuto, o su quello che verrà:
La sua morte interiore il determinante è ora
sarà la porta d’ingresso e non deve coglierci impreparati.
per gli arroganti.
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SETTEMBRE 2018
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Quello che chiamiamo Io, Tu doni la parola a chi bestemmia
altro non è che l’istantanea di sé le tue creature come a chi le celebra;
nel momento presente. a chi umilia i Tuoi figli,
Istantanea delle comprensioni come a chi li soccorre.
e incomprensioni, della disposizione Ogni essere è un aspetto del Tuo sentire,
del carattere, delle reazioni di fronte il nostro gridare all’ingiustizia ci allontana
agli stimoli. dalla comprensione di Te,
Un’istantanea quantomai mutevole e ci nega gli strumenti per cambiare.
e aleatoria: un’immagine in uno specchio.
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Un amore grande, privo di prudenza Per cogliere la natura di una brezza,
e discernimento, produce danni ti devi fermare; se corri non sai distinguere
come una carenza d’amore. tra l’impatto con l’aria e la brezza.
Se doni qualcosa che non è alla portata Così è per la contemplazione del sentire:
interiore della persona, essa non ha se vuoi ascoltare la profondità di te,
un modo di interpretarla ed equivoca devi ridurre l’impatto di pensiero,
in molti modi. emozione ed azione.
L’amore chiede di metterci nei panni dell’altro,
ma l’opera non è semplice
perché dell’altro ben poco conosciamo. Il fare per l’altro,
il dare quando ci aggrada,
quando ce la sentiamo,
Beati gli inquieti, quando ci viene naturale si usa dire.
coloro che accolgono Ma non è questa la sfida:
ciò che sono lo è quando non te la senti e la vita bussa
nel limite e nel non limite e, con la richiesta dell’altro,
a partire da quella lettura di sé, e tu sei interpellato dal sentire
coltivano il superamento a provvedere.
di limite e non limite.
Beati gli inquieti,
a cui non basta dire:
va bene così,
e sono spinti oltre il margine
del conosciuto.
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OTTOBRE 2018
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NOVEMBRE 2018
Giornate
nella benedizione
d’esistere.
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So che non mi farai mancare Conosciamo libertà,
le forze per volgermi senso e realizzazione,
là dove mi chiami, solo nell’unione con Te.
per inchinarmi al ritmo Separati da Te,
del Tuo respiro immersi in noi,
che pulsa in ogni creatura. sperimentiamo la fatica
della solitudine e della frustrazione,
esse ci indicano la via
Pregherò e ci conducono fino a Te.
il Padre e la Madre di tutti noi,
non perché ti protegga,
ma perché tu possa vivere Ogni creatura vive
consapevole che la Sua mano quel che gli è permesso
sempre ti sostiene, dal sentire conseguito:
nella gioia come nella prova. questa comprensione,
Facile è riconoscerla nella gioia, sempre relativa,
della prova non comprendiamo origina l’esperienza
che è un passo per avvicinarci della compassione.
all’Essenziale. Non si può chiedere,
a se stessi e agli altri,
che quello che è inscritto
nel sentire.
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Ogni essere conosce “Dove andare lontano dal Tuo spirito?
il Reale a suo modo, Dove fuggire dalla Tua presenza?”
così come sperimenta chiede il salmista.
il velo della separazione. Posso esistere separato da Te?
Il Reale è lì, sempre, Può l’albero vivere senza la terra,
e si offre all’esperienza il cielo e la linfa che celebrano
di chi lo cerca. la loro unione?
È la tiepidezza della ricerca Puoi Tu divenire solo cielo,
che lo mantiene nell’ombra. solo terra, solo linfa?
Tu sei Uno, mai due.
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DICEMBRE 2018
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GENNAIO 2019
Il silenzio in Te
è come una coperta
che ti butti sulle spalle
e, avvolto, scompari.
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Una pratica meditativa sedimentata C’è nel nostro cuore,
negli anni, fiorisce in una disposizione nella nostra mente,
meditativa diffusa. nel nostro tempo uno spazio
Ogni presente libera l’attitudine per l’Assoluto Essere?
alla consapevolezza, alla presenza, Se c’è, quell’Essere si mostrerà
al dischiudersi dell’Essere. e pervaderà ogni aspetto dell’esistere.
La disposizione meditativa abbisogna dunque Se non c’è,
di un lungo tirocinio. continueremo a credere,
o a dubitare,
o a discorrere di Lui.
Il monaco,
colui che risponde all’Assoluto Essere,
ascolta l’invito che ad ogni attimo Una via spirituale implica una pratica specifica
lo interpella. e originale che ponga in relazione diretta
La sua vita è come il ciclo del respiro: Essere e divenire.
l’inspiro, proprio del divenire, Nell’intimo della persona deve svilupparsi
precipita nell’espiro, ventre dell’Essere. una disposizione unitaria illuminata
Il monaco non conosce scelta, dalla dedizione.
obbedisce e risponde. Questo è evidente da millenni,
ma sembra non esserlo in questo tempo.
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FEBBRAIO 2019
L’amore
La fede è il fiore che nasce ha bisogno di farsi gesto.
dalla consapevolezza Fermenta nell’interiore,
dell’essere di Dio in noi, matura nella contemplazione
dallo sperimentare la Sua essenza e nell’esperienza mistica,
nella nostra costituzione, e poi chiede gambe
il Suo svelarsi nelle possibilità quotidiane. per camminare,
La fiducia è il frutto dell’aprirsi umano, mani per sostenere,
del rispondere al richiamo ontologico parole per dire.
della fede.
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MARZO 2019
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Cerchiamo consolazioni A noi non interessa conoscere
per non sentirci soli. e comprendere il reale,
Dal manto di foglie secche ci interessa averne un’opinione.
spuntano le viole. Anche il contemplante ha una opinione
La solitudine è come le foglie, del reale, ma prontamente l’abbandona,
nasconde il germoglio della vita. pena il non conoscerlo
e il non comprenderlo.
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APRILE 2019
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C’è un mare vasto trattenuto Dovremmo riflettere su quanto
da un lembo di terra. torpore ci avvolge e ci conferisce
Ogni giorno rafforzi la diga un certo grado di ottusità:
e ti ritrai di un passo il reale giunge a noi filtrato e attutito.
da quella pressione, Probabilmente non c’è alternativa,
da quel vasto mondo sarebbe troppo doloroso
che incombe. l’impatto con la nudità di sé.
L’esperienza contemplativa ci rende
Facile è aprire la diga, permeabili in un modo del tutto nuovo.
ma a chi offri quel mare
se nessuno lo chiede?
Basta che sia disponibile a te? Più il mondo celebra se stesso,
più l’ancoraggio interiore si consolida:
Non così opera il Reale, come un’onda sale e pervade,
i corpi vengono logorati stabilizza e orienta, contiene e protegge.
nell’impatto, e tu ne hai cura Un silenzio e una neutralità vasti
liberando del vasto mare si impongono.
il possibile di quel momento
al bene di qualcuno,
non al tuo, Che io possa camminare
a te quel mare è già dato. lungo la Tua via,
in questo giorno.
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Solo col tempo e con l’ampliamento Coltivo in ogni intenzione,
del sentire, comprendiamo di essere pensiero, emozione ed azione
su di una scialuppa con pochi altri, di questa giornata,
compagni d’esistenza. ciò che suscita ed alimenta
Allora, il limite reciproco non è più un peso, in me una disposizione d’amore
ma una condizione del viaggio. e mi permette di veicolarlo,
Allora, il sentire conseguito donandolo.
è dono reciproco. Di questo divengo pregno
mentre le ore maturano.
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MAGGIO 2019
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La dedizione è un aspetto Tu guidi i nostri passi
della nostra risposta e a ciascuno doni
alla Tua chiamata. il pane ogni giorno.
La persona dedita a Te Il nostro discernimento
ti scopre in ogni fatto, ci permette di sentire
nella presenza a ciò che accade dove vuoi condurci,
si sperimenta non altro da Te. e di leggere i simboli copiosi
Più questo è vissuto, che illuminano la penombra
più Tu divieni l’unico fatto reale, del nostro essere.
sostanza fedele,
roccia dell’esistere.
Tutto ciò che ho studiato mi è utile
per affrontare la vita e il suo insegnamento.
Solo col tempo Non mi è utile in modo diretto
ho imparato a fidarmi di Te. affinché Tu viva pienamente in me.
Questa fiducia è fondata Perché questo accada,
sulla consapevolezza che ad ognuno debbo abbandonare ogni concetto
Tu offri il necessario, ogni giorno. e lasciare che il sentire
Quel necessario, molto spesso, permei ogni senso.
non è quello che la persona attende:
quella che Tu offri
è una possibilità esistenziale.
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Il silenzio dell’identità Quando il mio prossimo diviene
è un balsamo. una sorgente di parole che si nutrono
I passi sul sentiero, prevalentemente di mente e sono povere
tra boccioli di rose canine di sentire, un senso di estraneità
splendenti come stelle e di inutilità mi travolge.
in un cielo verde, In Te trovo rifugio,
sono solo passi, all’ombra delle Tue ali mi riposo.
le parole solo parole,
i silenzi solo silenzi.
Se gli occhi non servono
per contemplare Te,
Allo sguardo profondo per quale altra funzione li hai creati?
si rivela la natura autentica Se la mente non è per indagarti e scopriti,
di ogni essere, quale altro scopo ha?
in essa Tu splendi. Se il sentire che mi plasma
Quello sguardo ha bisogno non è che un aspetto del sentire Tuo,
di essere coltivato in ogni momento, a cosa mi conduce
nella solitudine come nella compagnia. se non alla scoperta della sua origine?
Ma se non affonda la radice
nella solitudine di sé,
non germoglia con gli altri. Il silenzio della sera, Tu sei,
l’ombra delle situazioni disegni,
al cuore degli umani infondi forza
affinché comprendano
il principio dell’Amore che li genera.
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Benedetto sei Tu La vita fornisce gli strumenti,
che mi hai posto e genera le comprensioni
in questo giardino per conoscere Lui, il Determinante.
al margine del mondo. La via spirituale è un piccolo aiuto
Benedetto sei Tu che nulla può, quando le persone
che mi hai fatto irrilevante. non vedono attraverso il velo di sé.
Benedetto sei Tu Ciò che non è compreso, non lo sarà
che mi doni la possibilità perché viene suggerito ed indicato.
di contemplarti in ogni fatto
e in ogni essere.
Quando germoglia in me
il fiore della semplicità?
L’amicizia e la fratellanza divengono Quando so rinunciare a una parola,
più vere quando sono vuote di tutto ciò a un orpello, a un gesto
che le menti dichiarano sulla loro natura: che mi espone senza necessità.
allora, l’altro cade come una goccia d’acqua Man mano che vuoto il secchio di me,
in un secchio vuoto. la semplicità veste il mio essere.
Così scompaiono vasti aspetti,
cascami, veli e maschere.
Com’è facile, nel tentativo di servirTi,
finire per essere servo di un proprio ideale.
E non distinguere più tra l’ideale e Te. Il silenzio di Dio
Non c’è cammino interiore sano narra la nostra sordità.
che non inizi da un deserto,
e non lo ritrovi ciclicamente.
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Mille punti di vista rimangono mille. Osservando la casa interiore,
La compassione coglie il vero in ciascuno, vedo che è vuota.
ed opera una sintesi unitaria, Non c’è stanza abitata da alcuno, pare.
il molteplice diviene uno. Osservando la reazione allo stimolo,
Questo è il processo che, noto che comunemente
dalla frammentazione della mente, non c’è difesa o affermazione,
conduce all’unità nel sentire. salvo i casi in cui lo stimolo
è interpretato come pericolo,
e in altri in cui si attiva
Frammenti del non compreso il necessario gioco delle parti.
manifestiamo ogni giorno,
velando la natura più vasta.
Il compito, non semplice, Vorrei che in me sorgessero le forze
è quello di provare compassione e l’intelligenza, per divenire consapevole
per quei frammenti, del contributo che ogni essere vivente
non identificandoci ma imparando, porta all’equilibrio e all’armonia del Creato.
cercando di portare lo sguardo Consapevole di chi porta il bene,
oltre il velo. e di chi il ‘male’,
per rendere grazie ed apprezzare pienamente
ogni contributo.
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GIUGNO 2019
La mia preghiera
Attraversiamo il mondo è fatta di silenzio.
ed esso ci attraversa. La domanda è muta.
Ci spendiamo, impariamo, comprendiamo. Ogni atomo dell’essere ascolta.
Viene, per alcuni, una stagione in cui
il mondo esaurisce la sua funzione,
le risposte giungono dall’interiore, Il soggetto separato da Te
dal silenzio dei bisogni e di sé. prova gratitudine per i Tuoi doni,
Questa è la stagione della priorità di Dio. per la Tua mano che lo sostiene.
Ma il non-soggetto cosa prova?
Contempla il Ciò-che-è,
l’evidenza dell’Essere come pienezza,
perfezione ed eternità oltre l’illusione.
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Una delle più grandi gioie Camminerò lungo la Tua via
concesse all’umano, nei giorni e nelle notti
è quella di sperimentare che vorrai donarmi.
la comunione del sentire A Te affido il divenire,
nulla potendo su di esso
con gli altri esseri.
e conoscendo la mia fragilità.
In quella esperienza non contano
Una determinazione
le innumerevoli note dell’umano,
e una fiducia mi guidano,
ma la vibrazione che le riassume,
in esse riconosco
le contiene e le trascende
la Tua mano ferma,
nella dimensione unitaria.
il Tuo condurmi
dove è bene che io sia.
Quando la sera viene,
una leggera brezza attraversa
Conosco il timore di perdere Te,
e incanta l’animo del monaco:
la possibilità di non avere
“L’anima mia magnifica il Signore
più accesso al Tuo volto,
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore.”
il vedere la mia vita frantumarsi.
Conosco la mia responsabilità,
le vie per perderTi e per trovarTi,
fragile è l’equilibrio.
Questo timore mi è compagno,
assieme alla fiducia.
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Osservo l’umano e so che ama Non sono stato un buon maestro.
identificarsi col mondo. Per non creare conflitto, ho lasciato
Frequento quest’essere che porta che crescessero le erbacce dell’indolenza
il mio nome e il deserto del mondo. e della pigrizia.
L’anima mia si quieta Ho ascoltato le parole di coloro che,
e si nutre nel risiedere in Te, nel tempo, sono venuti in questo eremo,
si abbandona al semplice stare ma avrei dovuto chiedere di più
nella Tua presenza pregnante e discreta. sulla loro pratica della Via.
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LUGLIO 2019
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Se non so accudire, A ogni ora
sarò abbandonato. l’imponderabile bussa.
Se non so dare, Ciò che sfugge al nostro controllo,
non riceverò. alla nostra pretesa,
Se non so ascoltare, impone la sua variante della storia.
non sarò ascoltato. La nostra resistenza è tenace,
Se rifiuto, ma il germoglio della Vita
sarò rifiutato. lacera la difesa.
Se insulto, L’Essere di Dio si insinua
sarò insultato. nelle fenditure e dice: non vedi?
Se amo,
sarò amato molte volte tanto.
Tutto ciò che faccio L’amore ha una duplice valenza irradiante:
al mio prossimo, si effonde nel cosmo indiscriminatamente,
sarà fatto a me. e cerca un secchio vuoto in cui depositarsi.
Nel primo caso è simile al moto del respiro,
nel secondo all’intimo accudire.
Camminiamo
su membrane
di carta di riso L’umano che vive il Dio-in-sé,
sospese sull’abisso. conosce una libertà?
Solo quella di viverLo
più compiutamente.
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Non siamo mossi sempre Sostienimi
da una mancanza, da un bisogno, nella consapevolezza
da un desiderio. che ogni gesto
In una data stagione, è l’agire di Dio,
è la spinta a celebrare ogni silenzio,
il Creato e il Creatore, il Suo silenzio,
in tutte le Sue manifestazioni ogni parola,
e declinazioni, a muoverci. la Sua parola.
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Come stranieri Che Tu possa tenere
attraversiamo la vita. nel palmo della Tua mano coloro
Vivido è l’amore che sostiene che in questo momento soffrono,
e accompagna, affinché non si sentano soli
fidata la nostra presenza. e avvertano nel loro cuore l’amore
Ma indietro rimane e la forza necessari per affrontare
la capacità di partecipare ciò che loro occorre.
al banchetto della vita,
quasi fosse vero.
Quel diaframma ci rende stranieri, La realtà che colpisce i miei sensi,
e per noi è bene così. le esperienze presenti
e quelle che desidero,
nulla di ciò mi completerà.
L’amore sorge Questo perché della realtà
nella solitudine e nel silenzio e delle esperienze colgo l’apparire,
della benedizione della presenza di Dio, non l’essere.
benedizione che in quel momento Per coglierne l’essere,
tocca quel cuore quando un fatto accade
e lo fa ardere della Sua volontà. deve esserci un radicale vuoto di me.
Da quel cuore,
l’amore ricevuto si travasa
nella solitudine e nel silenzio
di altri cuori dediti all’ascolto.
96 97
Ho fatto della mia vita spirituale un’officina. L’umano si racconta che la propria vita
Ho lavorato fianco a fianco con operai va realizzata attraverso le esperienze
e operaie condividendone i modi del creare e del distruggere,
e l’immediatezza. dell’affermare, del dichiarare sé.
Sudati, sporchi di grasso e affaticati, Se sapesse osservare ed ascoltare,
non abbiamo avuto timore di avvicinarci, scoprirebbe che la propria esistenza
di comprometterci e di ferirci, è già realizzata, è completa in sé
mai dimenticando di ridere. così come è. Da sempre.
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SETTEMBRE 2019
Giunto, infine, nel porto della compassione, Tra una parola e l’altra, tra un gesto e l’altro,
ho iniziato a vedere la realtà di me stesso, tra un fatto e l’altro c’è sempre uno spazio:
e alcuni frammenti della realtà altrui. lì si focalizza l’attenzione del contemplativo.
Finalmente la narrazione della mente Quello spazio è la radice della parola,
si è incrinata, e ho cominciato a sentire del gesto, del fatto in quanto tale;
il Reale. inconsapevoli di esso,
veniamo travolti dalla fiumana del divenire.
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DICEMBRE 2019
Accompagnaci
nel nostro itinerare
nel tempo e nell’illusione.
Abbiamo chiaro l’orizzonte,
ma i passi a volte sono incerti.
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GENNAIO 2020
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Se il chicco di grano, caduto in terra,
non muore, rimane solo; se invece muore,
produce molto frutto. Chi ama la propria vita,
Intenzioni diverse la perde e chi odia la propria vita in questo
generano tentativi e scene mondo, la conserverà per la vita eterna.
di comprensione diverse: Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove
un apparente guazzabuglio incoerente sono io, là sarà anche il mio servitore.
dove scene di egoismo Se uno serve me, il Padre lo onorerà.
si alternano a grandi altruismi.
Da tiepidi viviamo, fuoco che non scalda.
Tu che sei oltre l’illusione, Contiamo e centelliniamo il tempo dato
sostienici nel tentativo di decodificare alla Via, e gettiamo ore e giorni
i codici del guazzabuglio, nella vacuità del niente.
affinché noi si possa non perderci in esso, Il mantra del ‘non ho tempo’ arriva
mantenendo fisso lo sguardo anche qui nel mezzo delle colline,
sul quadro d’insieme, nel silenzio della sera, nella lontananza
sulla trama esistenziale dall’affanno di sé: lo ascoltiamo a volte
del nostro procedere, con benevolenza, altre con fastidio.
più che sul singolo e isolato fatto.
Ciascuno estrae la sua esistenza
dall’Indifferenziato Essere,
La sera avvolge di silenzio se ha necessità di estrarla nell’asfissia
ogni pretesa dell’umano, del tempo, così sia.
e s’impone Osserviamo e tacciamo, cercando
la sinfonia del Creato. di rispondere a coloro che, consapevoli
delle narrazioni delle proprie identità,
provano di aprire un varco nelle mille
scusanti prive di verità.
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L’Amore è un’intenzione Solo colui che ha conosciuto
che sorge inaspettata, la gratuità, l’azione senza scopo,
un pensiero, un’emozione, la pratica senza guadagno,
un gesto che si forma l’esperienza senza gratificazione
come la rugiada durante la notte. ha accesso alla sostanza dell’Essere.
Su tutti piani vibra l’Amore, Non c’è Essere finché c’è scopo,
e attraversa, risuonando, tutti i corpi. motivazione personale,
È come il sole che scalda ricerca di qualcosa:
le creature del giorno, quando la ricerca,
e come la luna che ha al centro sé, muore,
che suggerisce allora il presente si dispiega
a quelle della notte. come accadere gratuito,
nulla ci è estraneo
L’Amore non è nostro, e finalmente cominciamo
non possiamo dire: a vivere intimamente la vita.
questo è il mio Amore,
così come non possiamo dire:
questo è il mio sole, la mia luna,
la mia rugiada.
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Una via spirituale è un processo Si può essere grati
che ti nutre e ti mette in scacco. per il poco come per il tanto,
Se ti nutre soltanto, è una fumeria d’oppio. ma se non si è capaci
Se ti mette in scacco solo, è un patibolo. di vedere la grazia
Se alterna l’uno e l’altro, è come la forca dell’Essenziale che il poco porta,
che penetra nel terreno ben temprato. e di goderne la benedizione,
l’unica funzione che il tanto avrà
sarà quella di conduci allo smarrimento.
Nell’apprestarmi al sonno, Allora, nel vuoto di senso,
una commozione profonda mi scuote: impareremo a vedere
la consapevolezza dell’unione in Te, il valore del poco, dell’Essenziale.
e la nostalgia struggente della sua
completezza mi travolgono.
Mi abbandono in Te,
unico mio rifugio.
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FEBBRAIO 2020
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Ci riempiamo del pensiero dell’altro Colgo la paura che attraversa le persone
per non sentire la nostra solitudine. in questa pandemia e mi proteggo.
Mi chiedono d’interpretare il simbolo
di quanto va accadendo, ma non lo faccio
Errando nel divenire, e non lo farò.
cerchiamo di proteggere la nostra integrità Le persone nascono, le persone muoiono
che, se troppo esposta, si frantumerebbe. secondo il disegno loro proprio.
Ecco allora che possiamo condividere Le persone hanno bisogno di amare,
solo in parte la fatica esistenziale di altri, di odiare, di provare gioia e paura.
e vediamo solo frammenti dell’incedere delle La mia vita è lontana,
moltitudini che affrontano le sfide pur conoscendo l’amore,
della conoscenza, della consapevolezza, la paura e la gioia. L’odio no.
della comprensione.
Ognuno di noi crea personali barriere
al fine di filtrare il possibile esistenziale Il prato è pieno di viole
che può reggere. e non si sa dove camminare
per non calpestarle.
Per loro natura le viole crescono
distanziate le une dalle altre,
ma in alcuni casi sono vicine,
in macchie affollate.
La terra chiede acqua,
e anche noi abbiamo bisogno
di acqua per lavare i nostri cuori
e le nostre menti.
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Dimmi chi sei, dichiarati, mostrati. L’avversione nasconde il reale
Non basto a me stesso, non basto a niente. dell’altro e del mondo:
Fammi vedere dove vai e capirò dove vado. sul loro immenso palcoscenico
Mostrati per quel che sei le persone non sono come noi
e imparerò a dismettere le mie maschere. le vorremmo, sono quel che sono
e non vivono per piacere a noi,
vivono e basta e lo fanno come
Ascoltando a loro è possibile.
ho scoperto l’infinito altro. Come potremo comprendere qualcosa
Mi sono reso conto della meraviglia del creato,
che quella forza se rimaniamo nella morsa
che mi spingeva del “mi piace/non mi piace”,
ad aprirmi nell’ascolto, “mi nutre/non mi nutre”?
altro non era che forza d’Amore, Cosa comprenderò della vita
disponibilità d’Amore, se non entro nelle viscere dei viventi?
non qualcosa di mio
ma che mi attraversava.
Il cosmo è regolato dalla legge dell’equilibrio:
non c’è vita,
non c’è giornata che non la realizzi,
anche se a noi non sembra.
Ci rimane difficile ricordarlo,
ed educarci a considerare che al ricevere
deve succedere un proporzionato dare,
e che un dare porta con sé il diritto
ad un nuovo ricevere.
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MARZO 2020
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La gratuità riguarda l’intenzione che muove La straordinaria bellezza dell’essere vecchi
una persona: il termine gratùito designa la è che nessuno ti considera più niente,
condizione di uno scambio/relazione che puoi dire e fare tanto sei solo un vecchio.
avviene senza finalità alcuna.
Allora non devi nasconderti
In ambito spirituale la confusione è somma e, dietro quello che non sei,
non di rado, il vincolarsi al gratùito falsa alla non devi più superare esami
radice la relazione con l’altro da sé, alla cui e dimostrare qualcosa,
base deve esserci una reciprocità, uno scambio, tanto meno devi
un fluire di forze, di segni: la relazione è piacere a qualcuno, o sedurlo.
come una danza, e la si fa in due; l’altro deve
rispondere, io debbo esserci, altrimenti non c’è Puoi vivere la tua vita
danza che abbia senso. e andare per la tua strada
sapendo che gli altri vanno
La relazione è fondata sulla responsabilità dei per la loro e non si curano di te.
soggetti coinvolti: ciascuno mette del suo
e sente la responsabilità di farlo per sostenere Il corpo è il simbolo vivente
la relazione stessa. del fatto che tu sei oramai altrove,
è l’immagine di scena
Il mondo del divenire è fondato sulla che proietti e che gli altri
relazione, quello dell’Essere sulla gratuità. hanno bisogno di vedere
La persona consapevole di tutto ciò vive nella e che li libera di te, e te di loro.
gratuità, ma non necessariamente nel gratùito: Su queste basi, finalmente,
quest’ultimo è strumento pedagogico, a volte non devi più incontrare tutti,
lo si utilizza, altre no, pur risiedendo sempre ma solo coloro che risiedono
l’intenzione nella gratuità. nel tuo cuore.
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Ieri affermavo: “Finalmente, non devi più In virtù di questa consapevolezza, viene meno
incontrare tutti, ma solo coloro che risiedono quell’afflato tipicamente umano al ‘salvare
nel tuo cuore”. tutti’, all’aiutare tutti: tutti si aiutano già da sé.
Un lungo tratto del cammino esistenziale è Quello dell’aiuto all’altro non è un dato
dedicato alla scoperta dell’altro come non del reale, ma del racconto soggettivo:
altro da sé; quando questa comprensione è tu non hai bisogno di me,
sufficientemente matura, non diveniamo uno- sono io che ho bisogno
con-tutti, un indistinto aggregato unitario, ma di aiutare te, esistenzialmente parlando.
il sentire acquisisce in modo incontrovertibile
il senso della comunione, della connessione e Dalla comprensione di questo può sorgere
della condivisione, pur conservando coscienza una frase come quella riportata in apertura:
di sé e della propria unicità nel divenire. posso occuparmi di coloro che si presentano
Quindi permane un certo senso di esistenzialmente (che risiedono nel mio cuore),
“separazione” che verrà colmato, in modo ovvero coloro che dall’indeterminato Essere
definitivo, solo con la fusione nell’Assoluto. assumono una forma per me e per il mio
esperire: di loro mi prenderò cura, gli unici reali.
Il senso della comunione, della connessione
e della condivisione conferisce la lucida
consapevolezza che ogni essere ha la sua
strada, il suo senso, la sua responsabilità:
lo sguardo ampio contempla la moltitudine
degli esseri e degli insiemi, e di ciascuno
coglie il procedere peculiare.
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APRILE 2020
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Un atto d’amore è come un’opera d’arte, Quel tormento ci permette di rimanere
difficile che al primo tentativo, alla prima vigili e di non abbassare la guardia, affinché
stesura sia perfetto. quando l’Amore viene, quando ci attraversa
La natura tormentata dell’artista deriva per ore, per giorni, per settimane noi si sia
dall’ossessione della perfezione, quella a pronti ad abbandonarci al suo tocco, che a
lui possibile, e che, di opera in opera, si volte è una carezza appena percepibile, una
trova sempre un passo più in là e richiede brezza leggera, altre è simile al tumulto di un
uno sforzo ulteriore, una applicazione più torrente di montagna.
profonda.
Pasqua 2020
Per colui che sperimenta l’Amore, non si
tratta di perfezionare una propria qualità e
capacità nel fare, nel rappresentare o nel dare:
si tratta, di esperienza in esperienza, di
tentativo in tentativo, di lasciarsi plasmare,
in ogni grado dell’interiore, da quella forza
divenendo sempre più fluidi, meno oppositivi,
più duttili e trasparenti affinché solo essa sia,
solo l’Amore possa guidare le intenzioni, i
pensieri e le azioni.
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MAGGIO 2020
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MARZO 2021
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Arrendersi all’effimero Quando giungerò
sorgere e scomparire all’ultimo foglio
di ogni istante. del calendario
Dimenticare la pretesa di questa esistenza,
di afferrare il vento. non vorrò dire:
ho dubitato di Te.
A ogni attimo
investo ogni energia
affinché questa
consapevolezza
mai m’abbandoni.
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La fede non è credere, all’immagine che ci siamo
è la certezza sperimentata cuciti addosso, nel tempo.
che vivere è la combustione È terapeutica, l’umiliazione,
del Tuo volere esistenzialmente preziosa:
e del Tuo amare. ci costringe a vederci,
a togliere,
a ridurre all’essenziale,
Innumerevoli a tornare alle fondamenta
sono le stagioni del nostro essere
dell’esistenza, senza ricami,
e c’è anche quella senza aggiunte.
dell’umiliazione:
per un errore proprio,
per mezzo dell’altro. Per non ascoltare
quella intercapedine
Chi viene umiliato? di vuoto che c’è
L’immagine di sé.
Nessuno può umiliare tra il divenire dei giorni
il sentire, e l’Essere senza tempo,
ma quello che crediamo alimentiamo il pensiero
di essere e l’emozione.
lo possono tutti.
Come tossici
Si può reagire, cerchiamo il pensiero
si può patire, significante
si può accogliere il colpo. e l’emozione edificante.
Indiscutibile è che parli
dell’attaccamento a noi stessi,
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APRILE 2021
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un impasto di stati e di comprensioni Pur avendo scelto
intrisi nella carne e nel tempo: di vivere in solitudine,
nulla porta dell’adesione a un paradigma, sono debitore
a una forma. a ciascuno di coloro
che ho incontrato.
Questa fede non edifica, Come la corrente
conduce all’irrilevanza, del fiume leviga i sassi
allo scomparire affinché Tutto sia. facendoli rotolare
e cozzare,
così l’incontro,
La gratitudine è un fremito a volte amorevole,
che attraversa i corpi altre ruvido,
e li commuove. ha affinato quest’essere.
Sorge per la grazia
di alzarsi dal letto,
di camminare,
di masticare,
di parlare,
di tacere.
È nel sorgere
e lo scomparire
di ogni istante.
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Tiriamo calci scaraventati
là dove non avremmo
e ci assalgono angosce voluto,
ogni volta che la vita per aver perduto
ci toglie ciò che volevamo
i nostri giocattoli, trattenere
i nostri interessi, senz’altra ragione
le cose che il nostro bisogno.
che reputiamo essenziali,
le persone
che ci sono care.
Allora,
con lo sguardo chiarificato,
possiamo ringraziare
per essere stati
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Gioisci a piante di senape
quando tra le erbe più alte di te.
vedi spuntare Sorella volpe
una querciola nuova, va a mangiare le galline
o quando scopri dai vicini,
che i ciclamini a un chilometro da qui;
si vanno moltiplicando; il mese scorso
o quando, al mattino, l’hanno presa in trappola,
il picchio rosso inaugura ma lei l’ha divelta
il giorno con il suo martellare. e si è liberata:
immagino avesse
Gioisci quando piove, i piccoli che l’aspettavano.
in questo tempo così siccitoso,
e sei timoroso Mi sta bene
quando si alzano essere un disadattato,
certi venti caldi: avere come compagne
la terra, le piante le piante,
non hanno riserve come amici gli uccelli:
d’acqua sufficienti. il loro canto è la melodia
che scandisce le ore.
Ieri, mentre liberavi un filare
di querce dall’edera, Benedico la solitudine
hai visto due tane di volpi e la lontananza dagli umani:
e sei passato in mezzo mi permette di perdere
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MAGGIO 2021
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Mi alzo Una via spirituale
alle prime luci non cementa l’identità,
dell’alba, collabora al suo scacco.
le rondini Tutto avviene, nelle relazioni
ancora dormono, interne alla via e alla vita,
il silenzio è ovunque. affinché il discepolo
Siedo con la coperta trovi la sua ragione d’esistere,
sulle gambe, la radice del suo essere
la mente vuota, non nell’effimero identitario
senza preoccupazione, ma nel sentire di coscienza.
senza progetto.
Intimamente lontano Pur essendo questo
dal mondo, da tutti riconosciuto,
il perdere è divenuto alti strali si levano
la cifra dei giorni. quando il maestro,
o altri discepoli,
producono qualche ferita
nell’immagine di sé,
quando conducono
a quello scacco, da tutti,
a parole bramato.
Senza l’esperienza
del gioco identitario svelato,
senza il passaggio
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per quel dolore, Certi pensieri
sono come le nubi
per le volte che è necessario, che attraversano il cielo:
la narrazione di sé, lo coprono
mai reale, sempre illusoria, e oscurano il sole.
rimane intonsa. Per comprendere
la nostra condizione,
Non cambiando la percezione, dobbiamo ampliare
la comprensione lo sguardo
e l’interpretazione di sé, all’intera volta celeste
la via diventa un simulacro e considerare
quanta parte di essa
assorbito all’interno è oscurata.
di una narrazione irreale.
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GIUGNO 2021
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Non dunque Ho avuto la fortuna
ciò che è, di vedere molte
ma ciò persone fermarsi,
come aggrada a noi. qualcuna è rimasta
A noi stessi siamo votati, e sediamo accanto
non al vivere. davanti a un muro.
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Non vado cercando, Nello spazio vasto
né sono mosso del giorno
da un bisogno. trovi nicchie
Osservo il reale, di raccoglimento.
le ombre che scorrono Basta tirarsi da parte,
e che più non possono appartarsi deliberatamente,
velarlo. creare quella distanza
dal fare e dall’esserci
che non pone al centro sé,
Ogni giorno ricominciamo. ma lo stare semplice,
Il riavviare e ravvivare l’opera silente,
ricomincia sempre dalla prima senza pretese.
di tutte le consapevolezze:
di nulla possiamo dirci certi,
senza garanzie viviamo
sotto il cielo.
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LUGLIO 2021
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Il ciclo del frumento Madre nostra,
si è appena concluso, perdonaci
i campi sono spogli, e abbi pietà della nostra
corpi nudi, esposti, ignoranza e ingratitudine,
grandi banchine siamo incapaci di considerare
di balle di paglia che anche Tu
attendono il trasporto. hai bisogno e necessità
Scene per noi naturali, di nutrirti.
non degne del nostro Ogni anno rinnoviamo
interesse sempre ad altro questo sopruso su di Te,
dedito. nel mio cuore piango.
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AGOSTO 2021
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OTTOBRE 2021
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Nella totale immobilità, tra fatto e fatto.
solo l’attimo presente È il mondo sottosopra,
è reale. il mondo dei pazzi,
Nel movimento del corpo, dove il reale apparente
solo l’attimo di quel gesto, si frantuma e risalta
di quel movimento. un dettaglio,
una sfumatura
Nel fluire dei pensieri, che libera una pura
solo quel pensiero essenza d’Essere.
che sorge e scompare,
vive per un attimo.
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Tante sono le pagine Di fronte alla vita dell’altro
del libro della vita, puoi solo fermarti e osservare:
non è sulla singola pagina per quanto tu lo ami,
che poso l’attenzione, sua è la vita,
tengo sul mio cuore l’intero libro suoi i ritmi e i modi.
che il Creatore ha voluto donarmi
e sono grato per l’Amore Per quanto tu lo ami,
che da quell’insieme trabocca. devi prendere atto che l’Amore
non puoi riversarlo,
che il rapporto totale
avviene solo nel sentire.
Quel riversare
da maestro a discepolo
avviene nel tempo,
condizionato dall’apertura dell’altro.
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NOVEMBRE 2021
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facendoci comprendere nella sua completezza,
che non è un limite di tempo, in quella forma coerente
o di lontananza, con la nostra aspettativa.
o di frequentazione
che impedisce all’Amore L’Amore sorge
di essere completo? nell’esperienza del piccolo
e del limitato,
Come possiamo incarnarlo del condizionato
un simile Amore? che tanto temiamo,
Come può saturarci di senso? e, frammento dopo frammento,
si insedia nel nostro interiore
Non ho una risposta definitiva, fino a splendere.
ma so che la via è una:
imparare a liberare Allora la via
l’Amore che è in noi, è aprirci alla possibilità
lasciandoci attraversare che l’Amore
quando sorge nei gesti non venga a noi
più ordinari, nella forma attesa,
nelle situazioni più banali. che ci chieda di viverne
la sostanza in una forma
Ma non lo vedremo mai, che ancora non riusciamo
non ci coglierà di sorpresa a decodificare,
fino a quando non smetteremo ma che è nelle pieghe
di attenderlo nella sua pienezza, di ogni momento del giorno,
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in ogni gesto, La tua mente è incerta
in ogni incontro. nel comprendere il reale
L’Amore è già, dei rapporti e dell’Amore
e attende che noi lo liberiamo che li sostanzia,
dall’ingombro ma stai apprendendo in fretta
del nostro desiderio di Lui e scoprirai che non è questione
permettendogli di amarci per primo. di vicino o lontano,
presenza fisica o assenza,
è questione di cuore aperto
La tua solitudine e vibrante,
è come una forra che sta scoprendo
che lacera la terra. cosa sia amare
Sembri prigioniero andando oltre sé,
tra le sue alte pareti nella gratuità
ma in realtà bagni i piedi di ogni accadere,
nelle acque limpide nel gioco
del suo torrente. di ogni situazione,
nel gioire di ogni
Ti sembra che sia reale frammento di vita
solo ciò che puoi toccare che si presenta.
e invece la tua solitudine
ti insegna che è reale
non ciò che tocchi,
ma ciò che senti.
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Mi affido al Creatore Se per facilitare
affinché a ogni attimo il tuo cammino
mi conferisca la disposizione dovrò soffrire,
per accogliere la realtà lo accetterò.
creata dal sentire per me. Quel dolore passerà,
ma l’Amore provato
Desidero servire il disegno rimarrà per sempre.
che mi trovo a incarnare,
senza opposizione
e senza resistenza.
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DICEMBRE 2021
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e con quel cielo, apra gli occhi su un essere
con tutti gli esseri vicino o lontano,
che li popolano. e impari ad accudirlo
per il giusto
e per il possibile.
Non siamo Dio,
non possiamo curarci di tutti, È una pratica semplice,
ma appoggeremo lo sguardo ma, se viene coltivata
su ogni creatura vicina a noi. nella piena consapevolezza,
Che poi sia solo ci porterà oltre la nostra centralità,
un vaso di prezzemolo, allora il mondo dell’altro,
con una lumachina il Reale,
che lo mangia, si dischiuderà a noi.
che importanza ha? Se siamo capaci d’Amore,
quell’Amore ci travolgerà.
Conta l’intenzione,
la dedizione,
la capacità di essere solleciti,
di provvedere.
Non quanto,
ma come.
Ciascuno sviluppi
l’attitudine alla cura,
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Lascio andare Se quel gesto d’amore
il più piccolo pensiero che è sorto da te
basato sull’avversione non era indirizzato a me,
e sulla contrapposizione, cosa conta?
coltivo la consapevolezza Non è importante
dell’unità del creato che comunque sia sorto?
dove il santo e l’assassino E non parla della mia centralità
danno forma alla legge la delusione che provo
dell’equilibrio, per non essere stato io
mi guardo a beneficiarne?
dall’arrecare danno E potrò mai gioire
alla più umile creatura. per il semplice accadere
dell’Amore
a prescindere che mi tocchi
o meno?
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Conosco il Tuo Amore Da oltre il muro
e la Tua compassione delle mie paure
anche quando mi perdo, giunge la Tua melodia,
oltre il velo anche quando
del turbamento le mie mani tremano
sento vivida e i miei occhi
la Tua presenza. sono pieni di lacrime,
mai perdo
Osservo e ascolto la consapevolezza di Te,
il vivente, pur essendo
e facendolo profondamente smarrito.
osservo e ascolto Te.
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Non cadrò nell’inganno C’è qualcosa in me
del buio e della luce, che è totalmente libero,
del prima e del dopo, irriducibilmente libero,
del perdersi e del trovarsi. ineluttabilmente libero.
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GENNAIO 2022
Straniero a me stesso,
attraverso il tempo
con un senso di spaesamento,
privo di passato
non guardo al futuro.
192 193
Di ciò che opero nel bene Instancabile canta l’usignolo
non porto merito, nelle notti di primavera
del dolore che provoco e d’estate.
mi pento amaramente. Non canta solo per sé,
ma perché ognuno
La mia irrilevanza scopra il proprio canto in sé.
è il sentire L’Amore bussa nelle vite,
che mai m’abbandona, non bussa per sé,
vivo come se tutto o per l’interesse
dipendesse da me di chi lo porta,
e come se fossi l’ultimo ma perché noi si liberi
degli esseri. l’Essere che ci crea
e ci tesse a ogni istante.
Figli dell’Intenzione
dell’Assoluto,
fluttuiamo come foglie
sulla superficie del fiume,
ignari del senso,
dediti a viverne
l’accadere presente.
194 195
Ho visto l’Amore Innumerevoli
bussare nella vita sono gli anelli
delle persone della catena
e venire rifiutato. e senza soluzione
Ho visto come l’Amore sembra la mia prigionia,
offre sé stesso ma ho imparato
per rendere nuova a contemplare
ogni cosa, un anello alla volta,
e come l’umano allora la catena
può negarlo scompare,
per andare ogni anello
per i suoi sentieri, è la mia libertà.
ed ho pianto.
Tutto passa
ma non l’intenzione
che genera la cura,
non l’Amore.
196 197
Ho imparato Il fatto che io possa
a considerare la vita sbagliare,
niente altro mal interpretare,
che un gesto lo trovo un dettaglio
di accudimento. considerandomi,
So che per tanti in fondo, irrilevante:
non è questo, ai miei occhi risalta
ma per me l’intenzione,
è una cura senza fine e tante volte
dell’altro da me, la vedo buona anche
e di quella che è nel mio prossimo,
la mia ecologia interiore. e ne gioisco.
198 199
Se osserviamo Se potessi trasmetterti
attentamente il senso e l’esperienza
il nostro vivere, dell’infinitamente vasto,
quello che è stato adesso piangeremmo
e quello che è, assieme per la commozione.
scopriamo che esso
altro non è Se fossi capace di recepire
che una moltitudine l’infinitamente vasto
di tentativi che ti intesse,
di imparare e che canta e vibra attraverso te,
ad amare impazzirei dalla gioia.
gratuitamente,
senza scopo e finalità. Ma sono solo quel che sono,
un sabato sera dopo un incontro
della Via del monaco,
travolto dalla vastità
del mistero della Vita.
200 201
Verrà scopriamo
un giorno che per tutti
in cui ci sarà quel momento
evidente è adesso.
che ogni fatto,
ogni pensiero,
ogni emozione
e ogni azione
altro non sono
che manifestazioni
dell’Amore
nel grande circo
del divenire.
Quel giorno
per alcuni
è oggi,
per altri sarà domani,
ma non dimentichiamo
che il tempo
è un’illusione
delle menti:
se guardiamo
attentamente,
202 203
L’Amore che giunge gratuito Sono dolci le ore del tramonto,
nelle nostre vite è un balsamo, tenero quel scivolare in sé,
un attivatore di processi, naturale l’abbandonarsi
un piede di porco che scardina alle forze della sera.
le serrande del nostro egoismo
e della nostra centralità, Silenziosa la mente sta,
un lievito nella massa contempla questi momenti
del nostro pane quotidiano. e sembra aver finito i pensieri.
204 205
APRILE 2022
Perdere L’illusione
sembra divenire si insinua
l’unico verbo come polvere
declinabile. nei sandali.
Mi inoltro Filtra la luce
in territori dell’alba
sconosciuti, e il lavoro
nella solitudine paziente
più profonda di una vita
come è attende.
inevitabile
che sia.
Il tempo A volte l’atto d’Amore
del divagare conduce l’altro allo scacco,
è finito, altre, nel tentativo di preservarlo
rimane da un dolore che in quel momento
l’Essere sarebbe regressivo,
che non lascia conduce a dire la verità
scampo. che l’altro vuole e crede
di poter ascoltare in quel momento.
Altre occasioni si presenteranno
per condurlo più vicino al reale.
206 207
In un attimo Se è chiaro che l’Amore non si insegna,
il mondo è però anche chiaro che si testimonia.
è divenuto
sfuocato, Non è il soggetto che testimonia l’Amore
un pianto attraverso parole ed opere, è l’Amore
profondo che testimonia se stesso semplicemente
e silenzioso, irradiandosi anche attraverso parole
luoghi interiori ed opere.
conosciuti,
acque calme Non bisogna mai dimenticare che tutto è
senza nebbie vibrazione, e l’Amore è la vibrazione che tutto
mattutine, intesse e costituisce: vibrando risuona in ogni
un luogo essere il quale lo sente a suo modo,
in cui riparare. un modo sempre diverso ogni momento.
208 209
La vita che vivo Mai consideriamo che il dono,
è manifestazione di questo Amore, l’Amore donato,
così come mi è dato, non è merito nostro,
come possibile a quest’essere. essendo solo un veicolo,
ma è il frutto dell’incontro,
Questa vita è anche della relazione tra chi è attraversato
dedizione totale alla Via. dall’Amore nel donare,
Al punto tale che penso e da chi lo è nel riceverlo.
che l’organismo comunitario
altro non sia che una sorta L’Amore-dono
di mia proiezione, stabilisce una unicità,
chissà se da altri vissuta. in virtù della sua alterità,
tra il donatore e il beneficiario:
Tutte le dinamiche che vivo esso è possibile,
con l’organismo può accadere non perché
sono il dispiegarsi c’è un donatore,
del mio film personale. ma perché esiste
l’insieme donatore-beneficiario.
210 211
Sebbene io mi illuda di averne, Dopo tanta esposizione,
non ho potere su questa giornata tanto essere rivolto
che mi attende, al servizio dell’altro,
né sulla prossima ora. torno al mio eremo interiore
L’unico potere che posseggo come il migrante torna a casa.
riguarda la disposizione
con cui vivo l’attimo presente.
Allora, adesso, Il bene più grande:
che io sia libero da me stesso. preservare la cella esistenziale.
Il mondo è come un vento potente,
la quercia è solida, ancorata,
Non esiste dunque un futuro, non teme la forza del contingente
ma solo una teoria di attimi presenti, sebbene inevitabilmente la scuota.
come i punti di cui è composta una linea.
Fotogrammi. Flash.
Scene a sé stanti collegate
dai limiti dei sensi e dall’interpretazione.
212 213
L’Amore è una brezza delicata Ho spesso parlato del sentire, o dell’Amore,
quanto una forza che scuote, come di un’onda che attraversa: mi rendo però
là dove passa nulla rimane invariato. conto dei limiti dell’immagine.
Più l’attenzione si fa attenta e profonda, Infatti sembra che quest’onda provenga
più lo vediamo operare nelle sfumature da fuori, quando invece è la nostra intima
del giorno come negli incubi della notte. natura che si irradia e pervade tutti i corpi.
214 215
La compassione, e la comprensione,
come l’Amore, pur pienamente presenti,
non è un sentimento. rimangono velate dalla necessità
L’umano la interpreta primaria della difesa,
in chiave affettiva questo istinto così ancestrale
mentre essa è uno stato di cui quasi mi vergogno.
del sentire.
Provo compassione
per coloro che non sanno dare,
anche a fronte del tanto
ricevuto dalla vita,
ma ho necessità di difendermi da loro.
216 217
Comprendiamo il valore Ognuno di noi
di ciò che la vita ci offre procede per terre sconosciute.
ogni giorno, Per quanto altri ci abbiano preceduto,
solo quando lo perdiamo, nessuno ha compiuto i nostri passi
o quando ci costa molta fatica. e preso le nostre stesse vie.
218 219
L’Amore è la madre di tutti i sentire. È l’Amore che genera il servizio al prossimo,
Anche quando sei indaffarato, pressato, attuandolo si svela, ma esisteva già,
coinvolto nelle incombenze della vita, era l’origine.
è la forza inconscia che ti sostiene,
che ti indica la via,
che ti permette di discernere
il tuo vero bene.
220 221
La vita dell’umano assomiglia al mare. ‘Ama, e ogni cosa accadrà’.
Alcuni processi sono visibili in superficie, Ma cosa significa aprirsi all’Amore?
talvolta sono complessi,
altre volte sono appaganti, Esiste l’azione dell’amare,
o frustranti o addirittura drammatici. o non è invece uno smettere
di non amare?
Ma ciò che accade in superficie
non è che l’estrinsecazione Se l’Amore è già tutta la realtà,
di una moltitudine di processi non stiamo parlando di generarlo:
che avvengono alle varie profondità, l’invito innanzitutto ad amare
nonché di innumerevoli influenze è in realtà rivolto ad abbandonare
karmiche e ambientali. il non amore,
la focalizzazione asfissiante su di sé
Il mare va letto come un insieme, che occlude la manifestazione creativa
dalla superficie agli abissi, dell’Amore che, di per sé,
va considerato aspetto naturalmente e spontaneamente,
di una unità cosmica. crea ogni aspetto della realtà.
222 223
MAGGIO 2022
Ditemi,
voi che vivete nel mondo
e stimate la vostra opera quotidiana,
ridereste del culo possente
dello scoiattolo che vi trotterella davanti,
vi riempirebbe questo il cuore e la vita?
Se la vostra risposta è sì,
allora siamo proprio fratelli nel sentire.
224 225
Perché il monaco cerca la routine? Il suo augurio è quello di usarlo bene,
Perché in essa quasi niente è stimolo: affinché non accada che non sorga
le scene, ripetendosi, sono prevedibili meraviglia per ogni creatura che vive
e conosciute. nella luce del sole e nell’ombra della notte.
Nella routine è poco il cibo per le menti
e l’attenzione può essere rivolta Per poter vivere una vita di questa natura,
al particolare, al dettaglio, al reale per dedicarsi a niente altro che non sia
che emerge nella rarefazione del pensiero. lo stupirsi per la meraviglia di ogni vivente,
di ogni fatto e di ogni processo,
Mentre il mondo cerca l’eccitazione, il monaco ha bisogno di stabilità e coltiva
il monaco costruisce meticolosamente l’arte della resilienza sopra tutte le arti.
l’equilibrio della propria cella esistenziale
e accantona pensieri, parole, gesti
che lo possono distogliere
dalla contemplazione
di ogni più minuto accadere.
226 227
Smetti di guardare ai tuoi piccoli dolori, Un’amicizia nella Via
alle tue piccole ferite, è preziosa come l›acqua nel deserto.
emancipati da questa sfera Nella solitudine esistenziale
così limitata ed egocentrica, il monaco incontra il fratello o la sorella
lascia che la Vita vera ti attraversi e la loro comunione è intima e discreta,
come un brivido d’amore che vibra fatta di parole e di gesti misurati.
in tutti i corpi.
Smetti di preoccuparti per te stesso, Ognuno di loro porta nel cuore
è questa preoccupazione che ti cela l’importanza di quei momenti,
la Vita come dono. balsamo sulle ferite
e sulle fatiche,
forza per i nuovi giorni.
Il silenzio ci avvolge,
il senso profondo Solo l’amore per la Sorgente
dell’irrilevanza e dalla Sorgente ci tiene saldi nella Via,
ci illumina la via. ci permette la cura e la perseveranza
nell’Essere e ci dona quella parola,
o quel gesto di Vita
che offriamo al nostro prossimo.
Solo l’Amore,
il suo arderci nella continuità del tempo,
ci guida, ci solleva quando cadiamo,
ci conferisce la forza, la lucidità,
228 229
la tenerezza e la compassione Con l’avanzare delle comprensioni,
per affrontare la variabilità tutta la nostra vita si interiorizza.
dei nostri molti giorni, Abbiamo sempre meno bisogno
la sfida delle relazioni. di ‘collaboratori efficaci’,
di generare scene di vita in cui qualcuno
Questo il monaco lo sa, collabora alla rappresentazione che noi
e celebra nel suo cuore silente abbiamo necessità di mettere in atto:
l’amicizia con i fratelli ciò con cui dobbiamo
e le sorelle nella Via. fare i conti ci appare chiaro
alla consapevolezza interiore,
non ha bisogno di una rappresentazione
esteriore didascalica.
230 231
Mai vorrei che l’altro È il silenzio
fosse un accessorio nella mia vita. a far sì che la mente si ritragga,
Vedo così poche persone è questa la profondità: il silenzio.
che posso dedicare loro,
per il poco tempo che restano, Il silenzio implica il distacco,
la dedizione che meritano. il silenzio implica lasciare che passi,
e questo fa arretrare la mente.
Il silenzio
non è solo assenza di parola,
è ben altro,
è perdita della propria centralità.
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Il contemplante è colui I discepoli sono come i figli:
che spesso tace, li allevi, li incoraggi e li sostieni,
ma è anche, soprattutto, li rimproveri quando è necessario.
colui che impara Poi viene una stagione in cui loro sono adulti
a dimenticarsi di sé e tu devi farti da parte:
e ne prova una profonda gioia. il contadino non s’addentra nel grano
quando è alto, farebbe grossi danni.
Lo spazio liberato da sé
è stato occupato Si dice che i figli siano nostri per sempre,
da una pienezza silenziosa. ma non so: i figli sono della Vita
e il grande dono è di poter camminare
assieme a loro per alcune stagioni.
234 235
Mi chiedo senza sosta La poiana attende paziente
che ne sarà di questo Amore la serpe e alla prima occasione
che mi attraversa non la perdona: per lei è vivere,
e che non ha contenitore per la serpe, morire.
abbastanza grande da contenerlo
e sapere cosa farne. Facciamo difficoltà a comprendere
il dono della poiana alla serpe,
Dovrò lasciare che sfiorisca? quel toglierle la vita,
Che la sua morte sia la sua rinascita? essendo per noi il vivere il bene supremo.
Debbo scomparire come veicolo
di quell’Amore? Conosciamo la pietà, forse,
O, più semplicemente, ma l’intelligenza dell’Essere?
debbo prendere atto Chi muore a caso?
che ora non ha una vita Non muore forse ognuno
in cui riversarsi? quando è il suo tempo?
Ecco, tutte queste domande E quel morire non è la condizione
parlano della mia inutilità, per un nuovo ciclo di esperienze?
benedetta essa sia. Ecco il dono della poiana alla serpe.
236 237
Sono le ultime passeggiate della stagione L’autenticità della nostra compassione
lungo la strada dell’eremo, viene messa alla prova quando il limite
tra pochi giorni sarà troppo caldo dell’altro ricade direttamente su di noi.
anche per il pomeriggio inoltrato. Allora, patendo in prima persona
e vedendo comunque sorgere
Mentre cammini il canto degli uccelli comprensione e compassione,
ti accoglie e ti insegue ad ogni passo, conosciamo meglio l’autenticità
mille varietà di fiori e di erbe ognuna di quanto proviamo.
col proprio colore, la propria forma,
il personale portamento;
infiniti odori ti vengono incontro, Le tensioni del mondo
sempre ti fa sussultare l’odore portate dalle menti degli umani
degli escrementi del capriolo: giungono fin qui,
dove sei, piccolo fratello timido e discreto? in questo luogo di pace
così lontano da tutto.
Mi capita, a volte, di camminare Vivo momenti di sconcerto
con sorelle o fratelli del Sentiero, e poi inizio a difendermi,
ma anche con persone esterne; a erigere barriere.
se non fosse perché li amo Molto tempo fa
e camminiamo assieme ho scelto la via della compassione,
per discutere di qualcosa, ma questa non implica
dopo cinquanta metri li pregherei il farsi travolgere dalle vite degli altri.
di andarsene: non vedono,
non ascoltano, non si lasciano impattare
dalla meraviglia del Reale attorno.
238 239
Una foglia condotta dal vento La Via realizza due stati simultanei:
ora viene portata in una direzione, - lo svelamento della natura del Reale;
ora in un’altra. - l’esperienza diretta di quella natura.
Ora posata Più si prende contatto con il velo
e ora ripresa con più forza. chiamato sé e lo si abbandona,
Ora sbattuta contro un tronco, più il Reale affiora alla consapevolezza.
ora fatta vorticare in un turbine di luce. Più si pratica lo ‘zazen di ogni istante’
più il Reale splende vividamente
Le persone pensano che una guida, nella consapevolezza di ogni corpo.
un maestro sappia: che errore.
Egli è colui che è portato dal vento
e del vento strumento: Uno a uno sento gli esseri
l’unica libertà che possiede e vibrano in me
è quella di abbandonarsi due consapevolezze simultanee:
alla forza del vento pagando - l’anelito all’unità con ciascuno di essi;
nella propria carne ogni conflitto - la piena consapevolezza
e ogni sofferenza che crea, che quella unità è già.
perché non c’è nessuno La natura del divenire e dell’Essere
che è superiore coabitano inscindibili in questo centro
al dolore che genera, di sentire che chiamo me,
anche quando è strumento del vento. e producono una commozione
che mi travolge.
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Una via spirituale è basata sul confidare Nella dolcezza
che nel perdere e perdere strati di pelle della sera che viene
di sé infine sorge, nella più totale delle anche il peso di sé
fragilità, la possibilità di Essere. si fa lieve.
242 243
GIUGNO 2022
244 245
Mi accade di pensare a questa parte Il vecchio si può sedere e guardare il mondo
residua della mia esistenza incarnata scorrere, più di morire non gli può capitare.
e mi coglie una tenerezza se so Può ridere e giocare, stare e contemplare,
di poterla offrire ai pochi che fin qui il circo non lo riguarda più.
hanno perseverato nella Via. Animali feroci in mostra,
D’altra parte ho oramai compreso nani e ballerine con le chiappe al vento,
che tutto è impermanente il vecchio sta seduto nel suo angolo
e non mi appoggio su questo o su quello, e lascia agli altri
ogni giorno può bastare a se stesso l’onere di rappresentare una parte.
e porta comunque il necessario anche Vi sareste aspettati che dicessi che
nella solitudine di chi dovesse perdere fino all’ultimo respiro innanzitutto
gli ultimi compagni di viaggio. responsabilità, Via, dedizione all’altro?
Questa consapevolezza mi rende libero Beh, non lo dico,
dagli eventi. il vecchio non è più di questo mondo.
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Come un fiore delicato Molto vasto è lo spettro dell’Amore,
è il rapporto di fiducia tra noi. alto come la più alta delle montagne.
Chi non cade, chi non è meschino, In quale campo base risiede il mio cuore,
chi non ha le sue torbidità? quale Amore conosco?
Eppure c’è la ricerca di chiarire,
di portare alla luce, Mi sono mai spinto
di essere trasparenti oltre la linea dei boschi,
che ha la meglio su tutto questo. dove anche l’erba non cresce
e cede il passo alle pietraie?
Quanto è doloroso dover fare un passo Ho arrancato sui nevai e sui ghiacciai,
indietro perché un nodo non è sciolto, sono rotolato sulle pietre gelate
una parola non è stata detta, sferzate dal vento?
una ferita non adeguatamente curata,
un rapporto non sviscerato Quanto dell’alta montagna Amore
nella sua complessità? ho conosciuto?
Sono forse rimasto al riparo degli alberi,
Quanto è duro questo, dove le notti sono protette
quando senti l’altro-non-altro-da-te? dal cielo sconfinato,
È come essere lacerati interiormente. al riparo dai venti furiosi?
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Porto ogni creatura nel cuore, Incurante delle piccole
ne soffro i travagli increspature della mente,
ma ho anche imparato delle pieghe in cui alleva risibili
a lasciarla al suo destino. e inesistenti ferite,
Dividere il pane spirituale l’Amore travolge
di ogni giorno come un vento fresco
crea legami molto forti nell’estate torrida,
nel sentire e in ogni corpo, come un’onda di mare
ma bisogna lasciare nell’arsura,
che ogni fiore fiorisca a modo suo. come l’acqua fresca
In noi rimane a volte un rammarico, nel mezzo della sete.
spesso una solitudine.
L’Amore non conosce barriere:
troppo grande,
L’Amore, infinitamente vasto, troppo vasto afferma la sua potestà
è in ogni direzione e su ogni piano, e crea, nel suo attraversare,
scompaio nel suo abisso. vuoto, silenzio, stupore,
Il limite che chiamo mio, vita autentica.
è come il movimento fugace
di una creatura
in questa immensità infinita.
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Lasciandomi attraversare dall’Amore, Quando il battello
ho cercato di insegnare a lasciarsi lascia l’ormeggio,
attraversare dall’Amore. pian piano la terra si allontana,
le figure si fanno minute,
Non voglio osservare i risultati: lo sguardo abbraccia l’orizzonte.
come nell’orto,
dove a parità di qualità del terreno,
di quantità d’acqua e di luce,
ogni pianticella cresce a modo suo,
così è nella vita.
Un dolore mi stringe
quando mi arrendo alla consapevolezza
che in alcuni casi l’opera è impegnativa
e il frutto incerto,
però non essendo mia l’opera,
né la responsabilità del frutto,
provo a riposare in pace
anche se in alcune notti
mi assale il dubbio e l’incertezza.
252 253
LUGLIO 2022
254 255
Mi sono illuso di vedere la realtà con i miei Chi è frequentato
occhi, solo in seguito ho compreso che erano con poca assiduità dall’Amore,
molti gli occhi con cui guardavo, non sa quanto sia scardinante,
gli occhi di tutti coloro con cui quanto poco tenga conto dei limiti
quotidianamente mi relaziono e che che l’umano senza fine pone.
cambiano senza fine il mio modo di vedere.
I mistici conoscono questo impatto
Mi sono illuso di pensare con la mia mente e in genere hanno gestito sublimando,
finché non mi è stato evidente che essa o ragliando, il trambusto che l’Amore
deriva da mille menti. attraversante provocava nei loro veicoli.
In altri ambienti interiori,
L’ultima mia presunzione è stata quella quest’opera possente dell’Amore
di essere una coscienza, e dimenticavo ha prodotto risultati molto differenti
che ogni coscienza è la risultante e contradittori.
di tante coscienze, di tanti sentire
che si sono fusi per mezzo delle esperienze. L’Amore erompe
oltre le barriere e i confini,
Finalmente ho sentito produce scacco e suscita difese,
che l’Uno è molteplice abbatte steccati e invade,
e simultaneamente uno, unitario, singolo. nulla salvando
L’ho sentito nella mia carne così fragile. di ciò su cui eravamo abbarbicati,
come naufraghi
aggrappati a frammenti di relitto
in balia dell’irruenza sconsiderata del mare.
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La persona attraversata dall’Amore L’Amore è una corrente impetuosa
non è ragionevole, che solo l’estrema compassione
il Cristo valga da esempio, per sé e per l’altro conduce a misura.
ma si piega al rispetto sacro per l’altro, Ho necessità di portare il vostro pensiero
rispetto che non è una linea definita, troppo lineare ad abbracciare visioni
è un processo, spesso duro. più vaste, più contraddittorie,
di quella contraddittorietà apparente
alle menti che si trova solo là
dove la vita pulsa senza timore.
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L’esperienza dell’Amore è germogliata Chi ha accesso al sentire
nel tempo, e nel tempo è maturata in modo consapevole sente
la consapevolezza di cosa comportava. ciò che sperimenta dall’interno.
L’Amore è vibrazione potente, Non ama, è amore.
sia in chi lo dona essendone attraversato, Non pensa un concetto, è quel concetto.
che in chi lo riceve. Non considera una comprensione,
è quella comprensione.
È vibrazione che edifica autenticità
allo stesso modo di come può distruggere I fatti vengono sentiti dal loro interno.
sedimentazioni e cristallizzazioni. È possibile sentire come sente l’altro?
In parte, se i due sentire
Suscita attrazione, sono prossimi come ampiezza,
ma a volte anche ripulsa, altrimenti l’altro lo si può capire,
genera incondizionate aperture si può provare compassione e amore,
e agguerrite resistenze. ma non si sente allo stesso modo.
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AGOSTO 2022
262 263
Amore e avversione convivono. «Voce di uno che grida:
Li conosci entrambi e ti trovi, a volte, Preparate nel deserto la via del Signore»
ad essere attraversato da questi sentimenti Preparate nel deserto di voi stessi
anche relativamente alla stessa persona, l’avvento dell’Essere.
o situazione. Solo se voi scomparite nella pretesa
di esserci, l’Essere sarà.
Mentre questa antinomìa viene vissuta, Allora l’Essere avrà il vostro volto,
più a fondo di essa, c’è chiara e cristallina le vostre parole,
l’esperienza di qualcosa di totalmente altro: i vostri gesti ma esprimerà sé
l’Amore incondizionato che tutto accoglie, e voi sarete Quello.
tutto benedice, tutto sostiene.
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