La vergogna
Società odierna → superamento della competenza del lavoro manuale e di quello impegnatizio a
favore di una nuova forza-lavoro basta sulla personalità piuttosto che nella forza e nell’intelligenza
=> il potere è rappresentato dall’immagine vincente → risiede negli occhi di chi guarda
Gli strumenti visivi e sonori non solo trascrivono l’esperienza, ma ne alterano la qualità → immensa
camera di eco
Il narcisismo è il modo migliore che gli individui hanno a disposizione per tenere testa alle tensioni e
alle ansie della vita moderna → il mantenimento dell’equilibrio psichico rifiuta di fornire agli
individui dei codici morali su cui fondare le relazioni => forme di egocentrismo = incorporamento
di grandiose immagini concettuali come difesa contro l’angoscia e il senso di colpa
Da una società basata sull’obbedienza e la disciplina a una società che accentua gli aspetti di
indipendenza delle convenzioni morali → da Edipo a Narciso => successo come conferma o
negazione della propria riuscita
Il nuovo narcisista è perseguitato dall’ansia e non dal senso di colpa → ha perso la sicurezza che
proviene dalla solidarietà di gruppo e che vede negli altri dei potenziali rivali; scarso interesse per il
futuro, MA senso di nostalgia → nostalgia = prodotto commerciale
Martin Parr = ordinario → ciascuno di noi da vicino può apparire mostruoso, ma se ci si allontana si
trasforma l’effetto vintage in storico → mostra il sentimentalismo del sentimento
La vergogna non costituisce più un freno al trionfo => idealizzazione del banale e
dell’insignificante → sguardo rivolto a uomini semplici di strada → fenomeno legato alla
televisione = GF
Realtà sotto forma di apparenza e fantasma → oggetto di consumo che ci viene fornito a
domicilio; omologazione del pubblico fondata sulla democrazia dei costumi => visibilità =
obbiettivo dell’esistenza dei singoli individui
Vergogna = legata al non esser nessuno→ sentimento di fallimento della propria esibizione; diffusa
carenza di identità → l’esser guardati è l’unico rimedio alla non esistenza
Vergogna morale = senso di colpa + vergogna → esser scoperti nel ruolo di traditori, vigliacchi
VS
Vergogna amorale = legata ai modelli di consumo, alle etichette sociali, potere personale → no
segni profondi, ma stato transitorio di imbarazzo
Vita = variabile dipendente del denaro → i beni più raffinati sono a disposizione di chi ha il denaro ≠
negati a chi se li merita ma non ha soldi
Il sentimentalismo e le emozioni sono facilmente manipolabili → regimi totalitari, democrazie =
massicce doti di sentimentalismo che erodono la sfera pubblica e tendono a manipolare le relazioni
umane → emozioni = motore dell’agire politico → vergogna = segnale che indica la nostra
irrinunciabile umanità
Scenari
Crimea
Vergogna della guerra → possibilità di documentarla e farla vedere; foto = messaggi senza codice →
fotografare = atto oggettivo + atto soggettivo (inquadrare), non ci mostra tutta la realtà ma solo una
porzione
Krieg dem Kriege! → libro sulla 1 guerra mondiale => da questo momento la guerra appartiene a
qualcosa che può esser mostrato
Glamour = promessa di felicità, fondata sull’invidia sociale → contraddizione tra ciò che si è e ciò
che si vorrebbe essere. Foto di Capa del miliziano pubblicata accanto ad una pubblicità → unione
di opposti = glamour + guerra
1
Abu Ghraib
Dicotomia = foto per ricordare + foto per documentare; foto con intenti artistici + foto dilettantesca
→ dialettica vittime-carnefici = esaltata e incentivata con ogni mezzo
1915 → la kodak ha indetto un concorso chiedendo ai soldati di inviare le loro foto al fronte →
vedere senza vergogna = oggettiva lo sguardo del soggetto
1991, guerra del golfo = nascondere, occultare → la televisione mostra quello che il governo vuole
mostrare, vengono filtrate immagini e scomposte per mostrare poco e nulla
Costume, postura dei prigionieri → idea di tableau vivant = teatro della crudeltà => i prigionieri
vengono iniziati alla cultura americana contro loro volontà → immagini pittoresche = straordinarie,
diverso, divertente, comico
Fucked Up (raccolta della immagini) = inserisce anche le foto che i soldati inviavano su un sito in
cambio di foto porno => guerra e porno sullo stesso piano
Mancanza di uno sguardo che discrimina → possiedono l’atrocità delle immagini cinematografiche,
ma rimanendo fisse
I militari americani nella banalità si sono avvicinati alla zona che propone di nobilitare l’eccessivo e
l’orrorifico attraverso il sublime → il modo di inquadrare non contiene alcun piacere, ma curiosità
infantile => di fronte la paura della morte si torna a essere bambini
Stato d’animo di sconcerto, attrazione, paura, sollievo + sguardi privi di intensità a bassa definizione
emotiva → immagini di paura che dipingono il terrore senza offrirlo davvero → sono ancora vivo,
ve lo racconto con questa immagine del mio cellulare; l’adrenalina di chi ha visto la morte non
compare sul viso, ma ne rimane una traccia
Sembra esser scomparso il pudore → prive di puntcum e studium => l’aspetto che più colpisce è
l’oscenità e il banale
Nagasaki
Yamahata è l’unico ad aver scattato immagini del disastro → scopo del disastro = propagandistico
=> mostrare la distruzione compiuta dal nemico. Foto inedite a causa della censura fino al 1949 →
proibite prima dai giapponesi, poi dalle truppe americane => repulsione verso un avvenimento così
grande
Nagasaki = libro essenziale in B/N che raccoglie le immagini → sorpresa, ottundimento + corpi
carbonizzati d’infanti → l’indescrivibile è guardato con lo sguardo liquido attraverso la lente distante
della macchina fotografica
Non solo vediamo la tragedia nel suo aspetto terribile, ma anche lo sguardo di chi l’ha guardata → è
impresso l’occhio della vergogna. Inizialmente non aveva provato nulla, solo a distanza di anni
sarebbe stato assalito dalla vergogna → la vergogna era già lì e stava guardando con lui lo spettacolo
della morte
Se l’immagine è più vera della realtà è perché permette di cogliere la sua pienezza di pathos della
realtà che ci costringe a guardarla una seconda volta → permette a Yamata di vedere quello che non
aveva visto sul campo
Nella fotografia c’è sempre qualcosa di artistico che non si fonde con il contenuto → vediamo
l’immobilità pietrificata della vergogna, il suo restare fissa e immobile difronte a una catastrofe
Vienna
Hiroshima = Pompei prodotta dagli uomini
Chi sceglie il male minore si dimentica che sta scegliendo il male → dottrina che esiste dal iv secolo
dove la chiesa aveva acquisito un nuovo potere politico; responsabilità = fatto individuale,
soggettivo che i regimi totalitari cercano di negare
La vergogna di Anders si lega al fatto che gli uomini possano fare ciò ad altri uomini → si vergogna
come uomo di essere uno di loro → vergogna provata da Primo Levi
La vergogna è necessaria → i colpevoli non vogliono pagare la vergogna e neanche riconoscerla,
quindi devono intervenire gli altri → devono versare al loro posto la vergogna
2
Viviamo in un’epoca post-umana segnata dalla profonda trasformazione dell’uomo, della natura da
parte della tecnica => uomo come prodotto → non è più il corpo svestito ad esser considerato nudo,
ma quello non lavorato → pubblicità= motore di questa trasformazione. Il rapporto che l’uomo
intrattiene con i propri prodotti è un’incessante seduzione
La vergogna è qualcosa di contagioso → chi la prova poi spinge chi gli sta davanti a provarla
Auschwitz
La vergogna è il sentimento principale che occupa l’animo dei deportati insieme alla paura e
all’angoscia → da forma alla psicologia dei deportati; nel momento della liberazione dai lager, si
sentono oppressi
Colpa → memoria, passato ≠ vergogna → presente ≠ pudore → avvenire, futuro
Primo Levi ha scritto nella speranza di ripulirsi della vergogna → il passato non si cancella
Vergogna = giudizio su di sé + confronto con gli altri → rivela il fatto che si è subita un’umiliazione,
ma anche la reazione a questa umiliazione
Il primo fallimento è quello della perdita della propria dignità nella genesi
Nei lager il potere su se stessi è negato ai deportati → la selezione alle camera a gas rappresenta
l’ultimo estremo del gradino → lo sguardo dell’altro ci deruba della nostra soggettività e ci
trasformiamo in oggetto => strategia dello sguardo = punto saliente della nullificazione del soggetto
La vergogna nasce dalla contestazione della propria imponenza, dall’impossibilità di reagire a ciò
che si vede → è passiva e colpisce il senso della propria immagine ideale → lede l’integrità di chi la
prova ≠ il senso di colpa è attivo → nasce dalla constatazione di aver compiuto qualcosa che ha
creato un danno per qualcuno
Vergogna di esser sopravvissuto → si trova tra i sopravvissuti e ricerca una giustificazione; senso di
colpa unito alla razionalizzazione della vergogna → la scrittura gli permette di alleviare il senso di
colpa
Vergogna di esser umani → non c’è alcun rimedio se la morte
Praga
La vergogna ha un duplice aspetto → reazione umana dell’uomo + reazione socialmente esigente
Atene
Il pudore deve servire a creare l’amicizia tra gli uomini → la giustizia è figlia del pudore; per
Platone il pudore appartiene all’ambito politico-sociale → pudore + vergogna = ci distinguono dagli
animali
Grazie al pudore l’individuo mantiene nella dimensione sociale la sua individualità, il suo necessario
isolamento → la cultura della vergogna si fonda su regole sociali nette e una forte interrelazione tra
gli individui e la comunità di appartenenza, contravvenire a una regola riconosciuta da tutti comporta
una sanzione negativa della comunità ≠ nella cultura della colpa si presuppone una interiorizzazione
→ coscienza come luogo in cui l’individuo sente di aver commesso un’effrazione
Il mondo di Omero è un modo di vergogna e non di colpa → l’evoluzione di questo mondo è verso
la civiltà della colpa
La vergogna presuppone non solo un giudizio esterno, ma anche una forma di interiorizzazione più
propria del senso di colpa → la colpa affida le sue radici nell’ascolto → la colpa può contemplare
un’azione riparatrice, mentre la vergogna provoca l’abbassamento dell’autostima → la vergogna si
riferisce a ciò che sono => se la vergogna può inglobare la colpa, non avviene il contrario
Orissa
Vergogna = antidoto alla collera → mordersi la lingua
In India la vergogna è una virtù prevalentemente femminile legata all’autocontrollo → è
riequilibratrice e designa i confini della propria posizione nella società
3
Reggio Emilia
Adolescenza = età della vergogna
La televisione è lo specchio con cui Narciso si contempla → l’ampio spazio che la moda occupa
nell’immaginario sociale è la conferma del dominio di narciso; se non si riesce a essere all’altezza
delle proprie aspettative ideali dell’io subentra la vergogna del proprio fallimento
Pelle = interfaccia tra il nostro corpo che lo avvolge e un’interfaccia tra esterno e interno → luogo in
cui appaiono con più evidenza le nostre tracce => la pelle ci rivela agli altri oltre che a noi stessi
Tokyo
Giapponesi → accento sull’importanza del senso di vergogna, presuppone l’accento sulla sanzione
esterna ≠ cultura occidentale → cultura della colpa
La vergogna è alla radice della virtù → paura di esser esclusi dal gruppo = le persone si sacrificano
nel gruppo per non creare problemi di armonia collettiva → società fortemente gerarchizzata che
mette in evidenza il posto occupato da ciascuno nel sistema sociale → le persone per prima cosa
identificano il gruppo a cui appartiene l’interlocutore più che la persona singola
Fondamentale divisione tra dentro e fuori → dentro = chi appartiene al gruppo; fuori = chi è escluso
dal gruppo => in ogni occasione d’incontro, in ogni evento la parola apre un risvolto sociale e uno
privato, non espresso
Logica occidentale → sviluppo verticale, derivazione gerarchica dell’uno
VS
Logica giapponese → sviluppo orizzontale, procedendo di ambiguità in ambiguità fino all’inconscio
La vergogna è il sentimento che lega i giapponesi gli uni agli altri → diretta verso di sé, ma
provocata dallo sguardo degli altri ≠ la colpa si sviluppa dentro di sé, ma è rivolta verso l’esterno
La vergogna è qualcosa di delicato che interessa l’interiorità dell’individuo ≠ in occidentale è vissuta
come una forma di incompletezza, inadeguatezza
Fort Collins
Autismo → chi ne è affette si chiude in se stesso e non comunica, non si relaziona con lo spazio
esterno → hanno una distanza personale accentuata che li porta a comprendere il mondo in maniera
concettuale => non provano vergogna
La vergogna è l’effetto della capacità che gli uomini e le donne possiedono di compiere
generalizzazioni da una situazione all’altra e di percepire cosa provano gli altri che ci stanno di
fronte
Le emozioni complesse sono legate soprattutto all’universo linguistico e non a quello delle immagini
→ l’uomo nell’organizzare il mondo procede secondo una doppia forma di pensiero, una delle
immagini e l’altra della lingua
L’intensità della vergogna non dipende solo dalle norme, ma dal rapporto che l’individuo ha con
queste norme
Parigi
Non solo l’uomo sa di esser nudo, ma è anche l’unico animale che si è vestito → la vergogna nasce
con la nudità
La nudità esiste solo nella passività, nell’esposizione involontaria del sé → legata alla dimenticanza
degli dei, gli animali posseggono tutto
La nudità non è mai completa perché gli organi genitali sono coperti da peli → la vergogna che si
prova nella nudità dei genitali è parte della natura umana
Il pudore e la vergogna sono stati socialmente indotti da regole e divieti che hanno stabilito cosa non
fare nell’ambito della civiltà
4
New York
Warhol mostra che il volto della solitudine non consiste nell’esser abbandonati in luoghi deserti, ma
nello smarrimento del cuore nel mondo civilizzato
Il centro dell’antropologia di Warhol è l’assoluta inconsciabilità di esser imano da parte di un altro
essere umano → l’infinita riproduzione esclude ogni possibilità di pudore o vergogna
La sessualità è problematica perché rivela all’altro la propria intima personalità → si distacca dalla
meccanizzazione
Gli umori cambiano rapidamente, sono variabili e tendiamo a cambiare idea su tutto → stati d’animo
= fenomeni passeggeri → provocati da un disturbo dell’incapacità di formarsi un’immagine interiore
di se stessi => equilibrio tra il sé e il fuori
Il nuovo narcisista non è perseguitato dalla vergogna, ma dall’ansia → nella società odierna ogni
desiderio trascendente si è ritirato lasciando posto solo all’imminenza dell’immagine
Uxbridge
La vergogna viene intesa come un vero e proprio sentimento → ha sempre dei motivi contraddittori
= assume su di sé i peccati del mondo
La vergogna può esser un sentimento estetico del mondo
Las Vegas
La realtà umana esige una doppia condizione → essere per sé + essere per gli altri → la vergogna è
un’emozione primaria che si prova anche in assenza fisica degli altri, qualcosa che si prova dentro di
sé perchè la nostra coscienza include la presenza degli altri, del loro sguardo anche quando sono
fisicamente assenti
Io ho vergogna di me difronte agli altri → io, me, altri = se una delle tra componenti scompare,
scompare anche la vergogna
Nella psicodinamica del porno c’è sempre una dose di vergogna, disprezzo di sé, dato sia da chi si
esibisce che da quello di spettatore consumatorie
Roma
Cafonal, Umberto Pizzi = domina uno spiccato senso di morte → visione del disfacimento
progressivo dei corpi, delle anime e del voyerismo eccessivo
Intento di svillire i personaggi raffigurati, di abbassarli, di trasformarli in mostri → crea una sorta di
terra di nessuno in cui lo sguardo carico del sadismo del fotografo fa sì che gli scatti rappresentino
un degrado generale della società italiana
Tutti indossano delle maschere → fanno parte della generale mascherata che è la relazione sociale →
il fotografo utilizza un’apparente intimità fingendosi prossimo ai personaggi che ritrae
Milano
Oggetto che colpisce Berlusconi → si mostra perché è nell’ostensione che il suo potere corporale
esiste e prospera = l’aver posto l’attenzione sul proprio corpo in sintonia con quello che accade nella
società fondata sul narcisismo di massa è l’elemento centrale della sua politica. Berlusconi si mostra
come se l’atto dissennato del folle diventasse uno stigma fisico da mostrare immediatamente
Il volto è ciò che ci comunica l’essenza di un individuo → forma dotata di una superficie, punto di
congiunzione tra anima e corpo
Subire una violenza produce un senso di smarrimento, una volontà di dileguarsi → vergogna di
esser oggetto di una virulenza altrui
Nan Goldin → l’idea di perdita domina le sue foto→ la sessualità è sempre avvolta alla perdita
dell’oggetto d’amore, sesso = modo per rompere in maniera diretta di comunicare
Serrano = fotografa i cadaveri dell’obitorio → ricorda la pittura del Seicento, messa a distanza della
morte ≠ Nan Goldin racconta l’incessante scorrimento del tempo. Serrano fotografa i cadaveri in
5
obitori morti per morte violenta → ne fotografa solo i dettagli => senso di estraneamento della
morte
Ritratto di Agusta Sander → due polarità = umanità + persona → generalità del viso = viso che non
è ne particolare né universale
La perdita della propria identità e la formazione di un falso sé può portare alla costruzione di un
mondo delirante
Appunti
La pornografia e la guerra si assomigliano → fanno a pezzi il corpo => crudeltà che appartiene al
porno
Nudes, Thomas Ruff = non fotografa il reale, ma la possibilità del reale → sceglie la metodologia in
funzione alla narrazione => prende dal web delle immagini dove cerca di creare erotismo dove
erotismo non c’è
Cloè Des Lyces = si fa fotografare negli atti più osceni, ma con il viso ben visibile in primo piano →
la sua espressione non è quella del piacere, ma stoica atarassia
Nacht, Thomas Ruff = usa un’attrezzatura perticolare di guerra e racconta ciò che guerra non è →
tecnologia usata per la guerra del golfo → implicazione politica nell’uso della macchina fotografica
=> trasmette l’aspetto estetico dell’opera → verde fumo, effetto sfocato, bassa risoluzione = opere
d’arte
Valley of the Shadow of Death, Roger Fenton = le sfere stanno al posto dei morti che non si possono
mostrare → forniscono alla guerra una visione epica
A harvest of death, Timoty O’Sullivan = mostra i cadaveri → si dice che abbia disposto i cadaveri
per architettare il proprio scatto