Sei sulla pagina 1di 49

Le

lavorazioni del suolo

Prof. Palmisano Francesco


Scopo

L’effe3o principale della lavorazione del suolo è


quello di aumentare la macro-porosità, che
determina un incremento dell'infiltrazione
dell'acqua, una maggiore facilità di sviluppo delle
radici e una più intensa aerazione del terreno.

Lo stato stru3urale o3enuto con le lavorazioni
non è stabile, per cui l'agricoltore deve intervenire
periodicamente al fine di riprisCnare i macropori.

Prof. Palmisano Francesco


Classificazione delle lavorazioni

Le lavorazioni in base allo scopo


principale possono essere classificate in:
•  straordinarie;
•  preparatone;
•  colturali.

Prof. Palmisano Francesco


Classificazione delle lavorazioni

In funzione del lavoro eseguito dagli a3rezzi:


• A.rezzi rovesciatori: aratro e vangatrice
•A.rezzi discissori: ripper, erpici, esCrpatori,
colCvatori, ripuntatori
• A.rezzi rimescolatori: zappatrici (“fresatrici”), erpici a
dischi e rotanC, aratri a dischi.
• A.rezzi mis5: aratro ripuntatore
• A.rezzi speciali: rulli compressori, so3ocompressori,
frangizolle

Prof. Palmisano Francesco


Classificazione delle lavorazioni
Lavorazioni straordinarie:

D i s s o d a m e n t o e s e g u i t o c o n g i u n t a m e n t e a l
decespugliamento e allo spietramento con lo scopo di
me3ere a coltura terreni incolC (operazione rara per
aspeL economici). Consiste in una lavorazione
profonda, tra 60 e 80 cm, eseguita con aratro da scasso
o con ripuntatori.

Lo scasso è una lavorazione altre3anto profonda, ma
eseguita saltuariamente, per esempio prima
dell'impianto di colture arboree da fru3o.

Prof. Palmisano Francesco


Classificazione delle lavorazioni
Lavorazioni preparatorie:

Primarie o principali operano la discissura, il


rivoltamento e il rimescolamento della parte
aLva del suolo creando spesso eccessiva
zollosità. Tra le operazioni primarie rientrano
quelle per interrare ferClizzanC organici e i
residui della coltura precedente.

Secondarie operano la riduzione della zollosità
delle lavorazioni primarie per preparare ad
esempio il le3o di semina (erpicatura e rullatura)
Prof. Palmisano Francesco
Classificazione delle lavorazioni

Le lavorazioni in In base alla profondità di


esecuzione possono essere classificate in:
•  superficiali (profondità inferiore a 20 cm),
•  intermedie (tra 20 e 40 cm)
•  profonde (superiori a 40 cm).

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni di col5vazione (o colturali)
sono eseguite quando sono presenC le
colture, ovvero dopo la semina, al fine di
controllare le erbe infestanC, intonare
concimi, rompere la crosta superficiale del
suolo

Prof. Palmisano Francesco


Effe= delle lavorazioni
PosiCvi:
•  riprisCno della stru3ura del terreno;
•  aumento dell'areazione e degli scambi gassosi;
•  aumento dell'infiltrazione e della permeabilità del
terreno (minori rischi di ruscellamento e di ristagno
superficiale; inoltre, la maggior infiltrazione dell'acqua
comporta un aumento della quanCtà di acqua
disponibile per la coltura);
•  interramento dei concimi organici e chimici e residui
colturali;

Prof. Palmisano Francesco


Prof. Palmisano Francesco
Effe= delle lavorazioni
NegaCvi:
•  la maggior areazione del suolo provoca una più intensa
ossidazione della sostanza organica;
•  l'interramento eccessivo della sostanza organica causa
una caLva umificazione e una diluizione dell'humus;
•  aumento del rischio di erosione;
•  incremento dell'evaporazione dell'acqua contenuta nel
terreno;
•  elevaC consumi energeCci (gasolio) e cosC economici;
•  Danneggiamento della stru3ura se il terreno non è in
tempera.
Prof. Palmisano Francesco
Lavorazioni primarie o principali

Prof. Palmisano Francesco


Aratura
L'aratura cosCtuisce tradizionalmente il più importante
lavoro di preparazione del suolo. MolC daC sperimentali
hanno infaL dimostrato che è possibile fare a meno
dell’aratura (sopra3u3o profonda), senza penalizzare le
rese produLve delle colture.

Prof. Palmisano Francesco


Aratro
L’aratro è cosCtuito da:
•  la bure, cosCtuisce l'asse portante
sulla quale sono fissaC gli organi
lavoranC;
•  il coltro, o coltello, organo discissore
che opera il taglio verCcale della zolla
(inclinato in avanC);
•  il vomere, svolge anch'esso un lavoro
discissore, eseguendo il taglio
Aratro monovomere orizzontale della zolla; la sua parte
anteriore viene de3a scalpello;
•  il versoio, de3o anche orecchio,
Vi sono altri 5pi di aratro, che si organo rovesciatore che opera il
differenziano per la presenza di
ribaltamento della zolla che si è
organi supplementari, per la
formata in seguito ai tagli eseguiC dal
forma del versoio, per il numero
coltro e dal vomere (rovesciamento
di vomeri.
non completo ma di circa 135 °)
Prof. Palmisano Francesco
Prof. Palmisano Francesco
Le cara?eris@che del lavoro di aratura
Il classico lavoro di aratura lascia la superficie del
terreno in un parCcolare stato di zollosità, che presenta
i seguenC elemenC cara3erisCci:
• La zolla, de.a anche fe.a, cosCtuita dal
parallelepipedo di terra formato dai tagli verCcale e
orizzontale;
• La muraglia, che è la parete verCcale formata dal
taglio del coltro;
• Il solco, che corrisponde allo spazio vuoto che si è
venuto a formare al ribaltamento della fe3a;
• La suola di aratura, strato di terreno che si forma in
corrispondenza del fondo del solco e che si presenta
parCcolarmente compa3o.
Prof. Palmisano Francesco
Prof. Palmisano Francesco
Modalità di esecuzione dell’aratura
In pianura
a colmare: si comincia la lavorazione partendo dal centro del campo, lungo l’asse
longitudinale, e si prosegue alternaCvamente verso i due margini laterali del
campo rovesciando le fe3e di suolo sempre dalla stessa parte; si oLene una
baulatura del campo.

Si u5lizzano aratri a orecchio fisso

Prof. Palmisano Francesco


Modalità di esecuzione dell’aratura
In pianura
a scolmare: si comincia la lavorazione partendo da ognuno dei due laC
longitudinali e ci si sposta via via verso il centro del campo avendo cura di
ribaltare le fe3e di suolo sempre verso l’esterno dell’appezzamento

Si u5lizzano aratri a orecchio fisso

Prof. Palmisano Francesco


Modalità di esecuzione dell’aratura
In pianura
alla pari: si comincia la lavorazione partendo da
uno dei due laC longitudinali e ci si sposta via via
verso l’altro lato del campo avendo cura di
ribaltare le fe3e di suolo sempre dalla stessa
parte

Si uClizzano aratri doppi (o voltaorecchio)

Prof. Palmisano Francesco


Modalità di esecuzione dell’aratura
In collina
A ritocchino: si lavora in discesa secondo le linee di massima pendenza.

Si uClizzano aratri a orecchio fisso

Prof. Palmisano Francesco


Modalità di esecuzione dell’aratura
In collina
In traverso: si lavora secondo le curve di livello e rovesciando la fe3a verso monte,
finché la pendenza del terreno e la stabilità trasversale della tra3rice lo
consentono.

Si uClizzano aratri a orecchio fisso

Prof. Palmisano Francesco


Lavorazioni alterna@ve all’aratura
La zappatura rotaCva, chiamata impropriamente fresatura, è la più
importante tra le lavorazioni alternaCve all'aratura. Questa
operazione uClizza strumenC rimescolatori e viene effe3uata a
profondità intorno a 20+25 cm.
La zappatura rotaCva presenta i seguenC vantaggi:
•  la preparazione del le3o di semina con un numero rido3o di
operazioni;
•  una distribuzione più uniforme dei concimi;
•  un discreto controllo sulle infestanC annuali.

La zappatura rotaCva presenta i seguenC svantaggi:


•  eccessiva disgregazione del suolo nei terreni sciolC
•  la possibile formazione di una crosta superficiale
•  la disseminazione delle infestanC che presentano organi di
propagazione so3erranei.
Prof. Palmisano Francesco
Lavorazioni alterna@ve all’aratura
Zappatrici (“fresatrice”) Strumento azionato dalla p.d.p del tra3ore

Prof. Palmisano Francesco


Lavorazioni alterna@ve all’aratura
Altre lavorazioni alternaCve all'aratura possono essere eseguite con
altri strumenC, tuL rimescolatori, come le vangatrici meccaniche e
gli aratri a dischi.
Vangatrici meccaniche
strumento azionato dalla p.d.p del tra3ore dotato di organi lavoranC a forma di vanga di
varia conformazione.
Vantaggi: oLmo ribaltamento del suolo, può lavorare con suoli più umidi rispe3o
all’aratura.
Svantaggi: poco sminuzzamento delle zolle, profondità max 25-30 cm, lenta.

Prof. Palmisano Francesco


Lavorazioni alterna@ve all’aratura
Aratro a dischi
Vantaggi: poco ribaltamento, forte rimescolamento, non c’è la formazione della suola di
lavorazione, ada3o in terreni sciolC, anche pietrosi e con grosse radici
Svantaggi: impasta i terreni plasCci, non interra le malerbe, richiede grandi forze di
trazione a causa del peso.

h3ps://www.youtube.com/watch?v=TWg9-rm7yWY
Prof. Palmisano Francesco
Lavorazioni alterna@ve all’aratura
Ripuntatura
E’ un’operazione che comporta la discissura del suolo (taglio) senza determinarne
rivoltamento degli straC. Le a3rezzature impiegate sono cosCtuite da un telaio, rigido e
robusto, sul quale sono montate delle ancore (denC) di diversa forma, numero e altezza.
Le a.rezzature impiegate possono essere di due 5pi:
• ripper (profondità di lavoro 70-90 cm)
• chisel-plow (profondità di lavoro (40-50 cm)

Prof. Palmisano Francesco


Lavorazioni secondarie o
complementari

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni complementari

Si rendono necessari per ridurre il volume delle


zolle e rendere la superficie del suolo più regolare,
in modo tale da creare l'ambiente oLmale per la
germinazione dei semi e per la crescita
dell'apparato radicale delle giovani pianCne.
QuesC lavori vengono tradizionalmente chiamaC
lavori di preparazione complementari in quanto
completano, in un certo senso, l'aratura.

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni complementari
L'es@rpatura
L'esCrpatura viene eseguita con strumenC discissori che presentano una serie di
lame ricurve, rigide o flessibili, unite da un telaio e terminanC solitamente con
una punta a forma di vanga con i bordi taglienC. È un lavoro abbastanza energico
e viene solitamente eseguito dopo l'aratura allo scopo di portare in superficie le
radici e di rompere parzialmente le zolle.

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni complementari
L'erpicatura
L'erpicatura è un lavoro discissore che viene eseguito solitamente
in più riprese (2 o 3 a seconda della compa3ezza del suolo) e in
direzioni ortogonali, con lo scopo principale di sminuzzare le zolle
create dall'aratura e di livellare la superficie del suolo. Questa
lavorazione cosCtuisce l'intervento più comune di completamento
dell'aratura e lascia solitamente il terreno in uno stato idoneo a
essere seminato. L'erpicatura si effe3ua anche per altri scopi, oltre
a quelli citaC, come l'interramento di diserbanC in presemina e di
concimi.

E’ preferibile eseguire l’erpicatura mesi dopo dall’aratura.
Prof. Palmisano Francesco
Le lavorazioni complementari

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni complementari
La zappatura rota@va
Questa operazione colturale, che è stata già tra3ata come lavoro di
preparazione principale alternaCvo all'aratura, può anche essere un
intervento di completamento del lavoro di aratura stesso.


La rullatura
La rullatura viene effe3uata principalmente con la finalità di
pareggiare il suolo e di comprimerlo leggermente, determinandone
una migliore adesione delle parCcelle del suolo ai semi e alle radici
delle pianCne che verranno successivamente colCvate.

Prof. Palmisano Francesco
Le lavorazioni complementari
La rullatura
La rullatura può essere eseguita con due Cpi di a3rezzi, che si
uClizzano per scopi diversi.
• I rulli frangizolle, cosCtuiC da un asse orizzontale intorno al quale
ruotano in folle dei dischi a margini dentaC; (disgregazione delle
zolle e una leggera compressione del suolo)

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni complementari
La rullatura
• I rulli lisci, cosCtuiC da cilindri cavi lisci di vario materiale (legno,
ghisa, cemento ecc.), la cui pesantezza può essere regolata
imme3endo nella cavità interna quanCtà variabili di acqua o
sabbia. I rulli lisci non sono adaL ai terreni compaL, in quanto
possono favorire la formazione di una crosta superficiale.

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni di col@vazione

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni di col@vazione
I lavori di colCvazione sono tu3e quelle operazioni
che vengono eseguite dopo la semina. In senso
generale, la finalità di queste lavorazioni consiste
nel creare e mantenere le migliori condizioni di
crescita per le colture. Alcune di queste operazioni
vengono effe3uate con gli stessi strumenC
uClizzaC per cerC lavori di preparazione e
prendono quindi lo stesso nome di quesC ulCmi,
anche se vengono eseguite per scopi differenC
(rulli, erpici, ripuntatori).
Prof. Palmisano Francesco
Le lavorazioni di col@vazione
La rincalzatura
La rincalzatura è un'operazione colturale che consiste nel portare
una certa massa di terra a ridosso della porzione delle piante più
vicina al suolo. Essa può essere eseguita manualmente, con una
zappa, o meccanicamente, mediante aratri assolcatori muniC di un
doppio versoio, e in tal caso la distanza tra le file dovrà essere tale
da consenCre il passaggio delle macchine.

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni di col@vazione
La rincalzatura
La rincalzatura è un'operazione colturale che consiste nel portare
una certa massa di terra a ridosso della porzione delle piante più
vicina al suolo . Essa può essere eseguita manualmente, con una
zappa, o meccanicamente, mediante aratri assolcatori muniC di un
doppio versoio, e in tal caso la distanza tra le file dovrà essere tale
da consenCre il passaggio delle macchine.

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni di col@vazione
La sarchiatura
La sarchiatura è un'operazione colturale che consiste in una
lavorazione effe3uata nell'interfila mediante macchine de3e
appunto sarchiatrici che provocano un rimescolamento del suolo.

Prof. Palmisano Francesco


LAVORAZIONI CONSERVATIVE
Tecniche di lavorazione minima e di non lavorazione

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni conserva@ve

Le tecniche di lavorazione che riducono i lavori


preparatori al minimo indispensabile fino a una
loro completa eliminazione vengono chiamate
lavorazioni conservaCve, cara3erizzate da una
maggiore sostenibilità.

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni conserva@ve
Le più importanC tra queste nuove tecniche di
lavorazione sono le seguenC:
• Il minimum 5llage, o minima lavorazione,
consiste nell'uso di macchine operatrici che
portano organi lavoranC discissori e/o
rimescolatori, in grado di lavorare il terreno fino a
una profondità massima di 20 cm, e di creare
dire3amente un buon le3o di semina.

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni conserva@ve
Il minimum 5llage
Data la scarsa profondità dei lavori che prevede, richiede l'uClizzazione di tra3ori
di potenza medio-bassa e perme3e, grazie al rido3o numero di passaggi delle
macchine, di limitare il calpesCo del suolo e di conservare in esso una maggiore
quota di umidità e sostanza organica. Inoltre, vi è uno scarso dispendio di
energia.

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni conserva@ve
Le più importanC tra queste nuove tecniche di
lavorazione sono le seguenC:
• Il minimum 5llage, o minima lavorazione,
consiste nell'uso di macchine operatrici che
portano organi lavoranC discissori e/o
rimescolatori, in grado di lavorare il terreno fino a
una profondità massima di 20 cm, e di creare
dire3amente un buon le3o di semina.

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazioni conserva@ve
Il no 5llage

Prof. Palmisano Francesco


La pacciamatura
Questa tecnica, che si può considerare una parCcolare
forma di non colCvazione del suolo, consiste nella
copertura del terreno con materiali vari, a3uata allo
scopo principale di creare condizioni microambientali più
favorevoli alla crescita delle piante. La pacciamatura va
considerata, in senso lato, una tecnica di non lavorazione,
in quanto consente di evitare l'esecuzione dei lavori di
preparazione e di colCvazione, oltre a preservare il suolo
dalla degradazione.

Prof. Palmisano Francesco


La pacciamatura

Prof. Palmisano Francesco


Le lavorazione a due stra@
Questa tecnica sosCtuisce gli intervenC di preparazione
tradizionali con una sequenza semplificata di operazioni:
• una ripuntatura profonda, con un'azione meccanica di
disgregazione (40-50 cm).
• una lavorazione superficiale, che viene eseguita in
genere con strumenC rimescolatori (25-30 cm).

Prof. Palmisano Francesco

Potrebbero piacerti anche