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coltivazione della
barbabietola da
zucchero
Dalla sperimentazione di Beta
una guida operativa completa per
la coltivazione redditizia di una
delle pi importanti colture industriali
Beta S.c.a.r.l.
Societ unica di ricerca
e sperimentazione
in bieticoltura
Copyright 2006 by Beta S.c.a.r.l.
Societ unica di ricerca e sperimentazione in bieticoltura
Centro di verifica autorizzato per il controllo e la taratura
delle irroratrici in Emilia-Romagna
via Conca, 75 - 44030 Malborghetto di Boara (FE)
tel. +39.0532.751167 - fax +39.0532.757534
www.betaitalia.it - beta@betaitalia.it
5.1 Le seminatrici 59 con barra irrigatrice 144
8.5.3 Minisprinkler 145
6. Diserbo 61
8.5.4 Ala gocciolante 147
6.1 Pre-semina con erbicidi non selettivi 61 8.5.5 Subirrigazione da dreni 149
6.2 Pre-emergenza con erbicidi non selettivi 62 8.5.6 Subirrigazione con ala gocciolante interrata 151
6.3 Coltura primaverile 63 8.5.7 Pivot 153
6.3.1 Pre-emergenza con erbicidi residuali 63 8.5.8 Pivot ad avanzamento frontale (rainger) 156
6.3.2 Post-emergenza 66 8.6 Costi dei principali sistemi irrigui 158
6.4 Coltura autunnale 70
6.4.1 Pre-emergenza con residuali 70
9. Retrogradazione 163
6.4.2 Post-emergenza 71 10. Raccolta 171
7. Difesa 77 11. Qualit 177
7.1 Nematodi 77 12. Costi colturali 183
7.1.1 Caratteristiche principali e ciclo biologico 78
7.1.2 Sintomi e danni 79
7.1.3 Metodi di lotta 80
7.2 Insetti 88
7.2.1 Afidi 89
7.2.2 Altica 90
7.2.3 Atomaria 91
Premessa
La globalizzazione e lingresso sui mercati delle nuove potenze agricole emergenti come il
Brasile, lIndia e lAustralia, hanno profondamente alterato le pianificazioni degli impren-
ditori agricoli nazionali imponendo, senza possibilit di deroghe, la necessit di migliora-
re la competitivit di tutte le produzioni.
Incrementare in modo significativo la redditivit delle colture oggi unesigenza impre-
scindibile per garantire allimprenditore agricolo la giusta remunerazione degli investi-
menti effettuati, a fronte della pressante concorrenza di paesi dove le economie di scala
danno diverso valore alle rese ottenute dalle produzioni agricole. Per poter ottenere in-
crementi significativi, gli imprenditori potranno solamente affidarsi allapplicazione di
pratiche agronomiche innovative ed adeguate agli obbiettivi di resa prefissati.
Queste vengono individuate nellottica del contenimento dei costi di produzione e gestite
in un quadro complessivo di sostenibilit ambientale, che rappresenta un requisito oggi
indispensabile a tutte le attivit economiche. Di fondamentale importanza riuscire ad
assicurare la stabilit delle produzioni riducendo al minimo limpatto che possono avere i
fattori non controllabili come quelli climatici. Ad oltre un secolo dalla diffusione in Italia
della coltivazione della barbabietola da zucchero, il settore bieticolo-saccarifero naziona-
le, per le ragioni sopra esposte, si trova oggi in un passaggio cruciale.
Nel concreto va ricordato che la riforma della Organizzazione Comune dei Mercati (OCM)
zucchero ha imposto una drastica riduzione dei prezzi sia dello zucchero che, conseguen-
temente, della barbabietola.
Per il nostro Paese, inoltre, la applicazione della riforma ha causato un radicale ridimensio-
namento del comparto sia nel numero degli impianti di trasformazione che nella superficie
coltivata a barbabietola. Eppure, anche se le aree di coltivazione si sono notevolmente
ridotte e concentrate, la diversit pedoclimatica che caratterizza i comprensori bieticoli
italiani non ammette ricette generalizzate e quindi valide per tutti, ma richiede scelte
tecniche mirate, frutto di conoscenze specifiche ed approfondite.
Scopo del presente manuale proprio quello di fornire ai bieticoltori le informazioni
necessarie per poter effettuare le scelte colturali pi opportune per le singole realt azien-
dali. Per questo si deciso di illustrare, in maniera semplice, sia le tecniche consolidate
che quelle innovative recentemente acquisite e convalidate dallattivit di ricerca e spe-
rimentazione svolta da Beta nellambito del progetto Obiettivo Europa, finanziato dal
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e con risorse proprie della filiera bieticolo
saccarifera. Proprio sulla base di queste considerazioni si ritenuto utile approfondire
specifici argomenti che sono stati particolarmente esaminati nei programmi di ricerca
di Beta, affrontando in maniera descrittiva taluni passaggi che si ritengono ampiamente
acquisiti dalla tecnica operativa consolidata e che sono ampiamente trattati nei testi di
agronomia. Di fatto, si inteso solamente fornire un ulteriore contributo che si ritiene di
grande utilit per laggiornamento dei bieticoltori e dei tecnici agricoli.
Esso rappresenta, nei nostri intenti, uno strumento di facile ed immediata consultazione,
frutto dellimpegno, del lavoro e dei rapporti scientifici nazionali ed internazionali di tutti
i collaboratori di Beta.
Il presidente
A. Cavallini
Prefazione
La barbabietola da zucchero si pu considerare una fabbrica metabolica molto parti-
colare.
Il binomio coltura fabbrica oggi pi che mai fattore imprescindibile per poter parlare
di bieticoltura sostenibile. Com noto, il processo produttivo in una fabbrica sostenuto
da fattori quali: materia prima, energia, tecnologie e organizzazione. Il ruolo di ciascuno
di essi assai evidente. Particolarmente interessante il poter stabilire il peso relativo
di ciascun fattore in rapporto allefficienza produttiva di questa particolare fabbrica.
Efficienza legata al divario tra materie prime e prodotti finiti, intesa come diversa com-
plessit tra il livello iniziale e quello di arrivo dei materiali trattati.
Nel sistema bietola, inteso come fabbrica metabolica, le materie prime corrispondono
ai nutrienti, allenergia si correlano i mezzi di intercettazione dellenergia radiante, alle
tecnologie di trasformazione gli enzimi, allorganizzazione corrisponde il sistema di rego-
lazione delle sintesi e dellattivit delle proteine.
Nella bietola si realizza la trasformazione di materie prime semplicissime in molecole
assai complesse, realizzando un salto qualitativo che unindustria ben difficilmente riu-
scirebbe a compiere.
Il problema pi sentito dai tecnici e dagli agricoltori quello di possedere gli strumenti
occorrenti per accedere in modo proficuo alle fonti di aggiornamento, divenendo capaci
di autoalimentarsi sul piano culturale e formativo.
In questo caso al lettore si offre lopportunit di accedere ad un efficace aggiornamen-
to tecnico edito da Beta, di profilo prevalentemente agronomico, su di una specie che,
nonostante tutto, conserva una particolare rilevanza nellambito degli avvicendamenti
colturali pi tipici.
La riforma dellOCM zucchero infatti impone, oggi pi che mai, di incrementare le
risposte quanti-qualitative di questa importante chenopodiacea tramite opportuni in-
terventi agronomici, orientati al contenimento dei costi di produzione e al rispetto
dellambiente.
12 13
2. Lavorazione del terreno 2. Lavorazione del terreno
saggi per laffinamento delle zolle nella fase di prepa- consistenti nella discissura del terreno in profondit
razione del letto di semina. e nel rovesciamento dello strato di suolo pi superfi-
ciale mediante luso di apposite attrezzature.
Lincidenza del costo delle lavorazioni del terreno
sul totale dei costi diretti di coltivazione (considera- Araripuntatura
ta unaratura alla profondit di cm 50 e le operazio- la classica lavorazione a due strati: aratura superfi-
ni di estirpatura, erpicatura, sistemazione superfi- ciale (30 cm) e sottoripuntatura (ulteriori 20 cm).
ciale, preparazione del letto di semina e sarchiatura possibile svolgere loperazione in un unico pas-
interfilare) mediamente dellordine del 15-19%. saggio con laratro-ripuntatore. Rispetto allaratura
profonda, consente un significativo risparmio ener-
getico, evita la formazione della suola e contiene
2.1 Lavorazioni principali il fenomeno della mineralizzazione spinta della so-
stanza organica, tipico dellaratura e causato dal ri-
Aratura baltamento delle zolle e dalla loro esposizione agli
Rappresenta la classica lavorazione principale. agenti meteorici. In definitiva si pu sostenere che,
Essa va eseguita quando il terreno in tempera, os- nella maggior parte dei casi, tale tecnica pi con-
sia in quello stato di umidit tale da permettere una servativa della fertilit del suolo, rispetto allaratura
facile lavorabilit, associata ad una buona disgrega- profonda (vedi anche il box alla pagina seguente su
zione della zolla di aratura. Cosa fare in condizioni particolari).
La profondit daratura di 40-50 cm per sfruttare
il pi possibile laccumulo delle acque meteoriche e Ripuntatura
leffetto dellinterramento completo dei residui col- alternativa allaratura e adattabile a
turali e dei fertilizzanti organici mediante il ribalta- differenti situazioni. Si possono infatti
mento della fetta di terra. utilizzare pi tipologie di ripuntatori e si
Nei terreni argillosi di fondamentale importanza pu operare a diverse profondit e diffe-
intervenire precocemente (luglio-agosto), mentre nei renti sensi di lavorazione (longitudinale
terreni pi sciolti e tendenti al limoso invece prefe- e/o trasversale allappezzamento).
ribile posticiparla onde evitare il costipamento. Un esempio pu essere quello di at-
La diffusione della barbabietola nelle grandi aree trezzature dotate di 2-3 lance ripun-
maidicole del nord, avvenuta negli ultimi anni e la tatrici che raggiungono una pro-
ridefinizione dei bacini bieticoli, dovuta alla recen- fondit anche di 70 cm i cui organi
te riforma comunitaria dellOCM zucchero, pongo- ripuntatori possono anche essere do-
no problemi nuovi come la scelta delle lavorazioni tati di ogiva talpa per scavare ca- Fig. 2.3. Ripuntatore, alternativo
principali. nali temporanei di drenaggio sotterranei. allaratro, si adatta a differenti
Queste infatti devono tenere conto di avvicenda- Ladozione della ripuntatura comporta tuttavia una situazioni.
menti con colture che precedono la bietola a rac- pi attenta gestione delle lavorazioni secondarie
colta tardiva nonch della natura del terreno spesso che dovranno essere eseguite con terreno avente il
di tipo limoso-sabbiosa. giusto tenore di umidit anche negli orizzonti pi
Per soddisfare le specifiche esigenze di porosit e profondi.
permeabilit del terreno che la bietola richiede,
anche possibile effettuare lavorazioni principali al- Rotoararipuntatura
ternative allaratura (le cosiddette lavorazioni a Anche questa tecnica utilizza attrezzi muniti di lan-
due strati) che si sono affermate in talune zone, ce ripuntatrici che operano fino ad una profondit
14 15
2. Lavorazione del terreno 2. Lavorazione del terreno
16 17
2. Lavorazione del terreno 2. Lavorazione del terreno
18 19
2. Lavorazione del terreno 2. Lavorazione del terreno
Livellamento e sgrondo
Nei tre anni di prove condotte da Beta si operato in terreni con contenuto di argilla
delle acque in eccesso
mai superiore al 35%.
In terreni molto argillosi e bagnati, si possono incontrare difficolt nella formazione
Per una buona impo-
delle prose. stazione della coltura,
Per quanto riguarda le operazioni di diserbo, devono essere condotte scrupolosamente, risulta di fondamentale
data limpossibilit di intervenire successivamente con la sarchiatura. importanza assicurare
agli appezzamenti una
Principali vantaggi e prospettive buona regimazione delle
- incremento in peso della coltura rispetto alla semina tradizionale, che si riflette in un acque in eccesso, soprat-
aumento della produzione di saccarosio; tutto nei terreni argillosi
I dati delle prove condotte in Germania indicano aumenti del 10-12% mentre nelle o tendenzialmente tali.
prove condotte da Beta nel biennio 2004-2005 sono stati ottenuti aumenti di sacca-
Unadeguata rete di sco-
rosio, rispetto alle semine tradizionali, attorno all8%;
- la polarizzazione rimane pressoch invariata; lo, a cielo aperto o sot-
Fig. 2.11. Danni da ristagno idrico.
- possibilit di abbinamento a lavorazioni principali del terreno pi superficiali e quin- terranea, deve permettere lo smaltimento, in tempi
di meno onerose; abbastanza brevi, delle acque in eccesso dovute a
- possibilit, previa opportuna regolazione della macchina estirpatrice, di ridurre la piogge di forte intensit.
tara terra e di poter operare anche in condizioni difficili. Questo viene garantito dalla periodica manuten-
zione del sistema di drenaggio sottosuperficiale o
delle scoline che devono essere pi profonde dello
strato di lavorazione.
Per evitare il formarsi di zone di ristagno, deleterie
soprattutto nelle fasi iniziali del ciclo (fig. 2.11),
importante il corretto livellamento del terreno e
ladeguamento della sua conformazione superficia-
le alle sistemazioni idraulico-agrarie degli appez-
zamenti.
Rullatura
Durante il periodo invernale, allorch lazione degli
agenti atmosferici particolarmente intensa, il ter-
reno pu presentarsi eccessivamente soffice al mo-
mento della semina.
In tal caso, al fine di assicurare un regolare collo-
camento del seme, pu essere utile eseguire una
Fig. 2.8. Superficie baulata. Fig. 2.9. Dietro la macchina Fig. 2.10. Particolare dellin- rullatura pre-semina per garantire, attraverso una
direttamente collegata la semi- terfila a inizio maggio. deposizione a profondit costante ed un miglior
natrice, in questo caso mecca- contatto seme-terreno, unemergenza regolare ed
nica. possibile labbinamento
anche con seminatrici pneu-
uniforme.
matiche. Al fine di scongiurare la formazione di crosta superfi-
ciale (alla quale sono particolarmente soggetti i suoli
ad alta componente limosa) occorre evitare di inter-
venire dopo la semina.
20 21
2. Lavorazione del terreno 2. Lavorazione del terreno
24 25
3. Fertilizzazione 3. Fertilizzazione
(kg/ha)
LA SA
LS 10
L SL S
100 0 -40
-55
-90
0 20 40 60 80 100 -140 -110
-138
Sabbia -190
Fig. 3.2. Triangolo di tessitura Fig. 3.3. Asportazio-
dei suoli secondo la Unione In- -240 ni e restituzioni di
Azoto (N) Fosforo (P2O5) Potassio (K2O)
ternazionale delle Scienze del N-P-K per una pro-
Suolo (IUSS). duzione di 55 t di
Esempio di terreno sabbioso li- asportazioni restituzioni radici al 15% di po-
moso (S/L/A = 55/30/15). larizzazione.
26 27
3. Fertilizzazione 3. Fertilizzazione
ne azotata che emergono dal servizio di monitorag- Questo servizio, basato su una serie di campiona-
gio, vengano adattati alle singole specificit aziendali menti del suolo effettuati nel periodo autunnale, vie-
(vedi box Variazioni da effettuare al consiglio di ne reso disponibile alla filiera per orientare nella con-
concimazione azotata). cimazione i bieticoltori che non dispongono di dati
analitici del proprio terreno.
Nord e Centro Italia Per ogni zona viene indicata la variazione del conte-
Beta emette annualmente, con lausilio di un software nuto nei terreni dellelemento rispetto allanno pre-
dedicato (N.I.B.), un consiglio di concimazione azo- cedente e lindicazione sulla quantit totale da distri-
tata per aree omogenee (fig. 3.7). buire, comprensiva sia degli apporti in pre-semina
che di quelli in copertura.
Il software utilizzato per il consiglio di concimazione
utilizzato, non tiene solo conto del parametro azoto
ma anche di diversi altri fattori quali: piovosit re-
gistrata e presunta nel periodo ottobre-gennaio, pre-
cessione colturale delle aziende campionate e dati
qualitativi storici delle bietole prodotte.
Pontelagoscuro
VP Nord orientale 26,0 12,4 387 120-130
+
Minerbio
Delta del Po 22,4 14,6 364 110-120
+
Marche
Jesi
Romagna 25,3 15,5 388 + 100-120
Note
(*) = estrazione in CaCl2 da campione autunnale. Fig. 3.8. Esempio di consiglio di
(**) = Ottobre, Novembre e Dicembre rilevati, Gennaio media sto- concimazione per zone omoge-
Note Fig. 3.7. Zone omogenee di pro- rica dal 1999. nee.
VP = Valle Padana. duzione del nord e centro Italia. VP = Valle Padana.
30 31
3. Fertilizzazione 3. Fertilizzazione
Concimazione
distribuito letame - 30 kg
organica
Termoli
Concimazione
distribuito liquame - 60 kg (-60-80 %)
organica
Coltura
frutteto o vigneto - 60 kg
precedente
Coltura
medica, patata, orticole - 40 kg
precedente
Coltura
sorgo, soia + 20 kg
precedente
Piogge
comprese tra 0 e 80 mm nessuna nessuna
di marzo e aprile
Piogge
comprese tra 80 e 200 mm + 20 kg
di marzo e aprile
Piogge
maggiori di 200 mm + 30 kg
di marzo e aprile
Qualit storica PSD e polarizzazione bassi
delle bietole associati ad alti valori - 40-50 %
bassa di alfa-N
32 33
3. Fertilizzazione 3. Fertilizzazione
In pre-semina non si deve apportare pi del 30% del nonch quelli dei relativi campioni di terreno unita-
fabbisogno perch le precipitazioni del periodo au- mente alle informazioni su concimazioni organiche,
tunno-invernale potrebbero provocare delle perdite precessioni, tessitura, giacitura).
per dilavamento. Vengono archiviate anche le risultanze analitiche di
La rimanente quota va distribuita in copertura, non laboratorio determinate nel corso del mese di otto-
oltre il mese di marzo per evitare scadimenti qualita- bre di ciascun anno.
tivi della produzione. Lelaborazione consente di ottenere per tutti o parte
dei campioni archiviati, il corrispondente consiglio
Epoche di distribuzione dellazoto di coltivazione NPK e vari giudizi sempre inerenti i
In presenza di consigli di concimazione che preve- dati di analisi del terreno.
dono apporti medio-elevati di azoto (indicativamen-
te > 120 kg/ha) consigliabile frazionare la distri-
buzione del fertilizzante (2/3 in pre semina e 1/3
in copertura).
In funzione delle precipitazioni riscontrate nelle di-
verse zone, nel periodo marzo - aprile, potrebbe esse-
re necessario un apporto correttivo dellelemento.
In questa fase, il concime da utilizzare il nitrato
ammonico, per la sua pronta efficacia.
Lultimo apporto di azoto deve avvenire entro lo sta- Fig. 3.10. Bietola con 6-8 foglie
dio fenologico delle 6-8 foglie vere per non causare vere. Oltre tale stadio fenologi- Fig. 3.11. Dati di input: nel ri-
co buona norma non appor- quadro verde a sinistra sono in-
scadimenti qualitativi (vedi fig. 3.10).
tare azoto. dicati quelli aziendali, in quello
bianco sotto, i vari campioni
dellazienda in oggetto e nel ri-
3.1.2 Software NIB: quadro verde a destra, quelli di
Nutrizione Integrata della Barbabietola analisi relativi al campione (in-
dicato in blu).
il software perfeziona-
to da Beta per la formu-
lazione del consiglio di
concimazione N-P-K su
barbabietola e utilizzato
nel servizio di monito-
raggio azoto per com-
prensori.
Il software a disposizio-
ne dei tecnici della Filie-
ra bieticolo - saccarifera Fig. 3.12. Dati di output: per
ed scaricabile con password, assieme al manuale di ogni campione si otterr una
istruzioni, dal sito internet di Beta. schermata stampabile (vedi pag.
succ.). Ogni dato modificabile
manualmente nel caso ci sia la
Il programma consente di archiviare i dati di ogni necessit di personalizzare i
azienda (sia anagrafici che storici di coltivazione) risultati o le annotazioni.
34 35
3. Fertilizzazione 3. Fertilizzazione
3.1.3 Fosforo
Carenza
Determina crescita stentata delle pian-
te e, a volte, arrossamenti del lembo
Anche se il dato di fosforo fogliare (fig. 3.14) e disseccamento
assimilabile elevato, il soft-
ware consiglia comunque,
dei cotiledoni. Fig. 3.14. Sintomi da carenza di
se possibile, lapporto di una fosforo.
modesta quantit dellele- Soglie di sufficienza
mento in localizzazione, per La soglia di sufficienza attorno a 10
leffetto starter. Coefficienti di trasformazione
mg/kg (o ppm) di P corrispondenti
a circa 20 mg/kg di P2O5 determinati
con il metodo Olsen. x 0,44
P2O5 P
Indicazioni operative x 2,28
Da indagini precedenti effettuate su Esempio:
Fig. 3.13. Fac-simile consiglio
di concimazione stampabile comprensori del Nord e del Centro, ri-
20 ppm di P2O5 = 20 X 0,44 = 8,8 ppm di P
elaborato dal N.I.B., softwa- sultava che molti terreni bieticoli ita-
8,8 ppm di P= 8,8 x 2,28 = 20 ppm di P2O5
re di guida alla concimazione liani avevano una dotazione in fosfo- 1 ppm = 1 mg/kg
messo a punto da Beta. ro elevata. Tale riscontro spiegabile
con la constatazione che lelemento
ha scarsa mobilit nel terreno e che per decenni, in
genere, sono state somministrate laute concimazioni
fosfatiche.
sempre consigliabile, tuttavia, verificare periodi-
camente con lanalisi (ogni 3-4 anni) il livello del-
lelemento nei terreni per evitare carenze, molto
dannose soprattutto nella fase iniziale del ciclo della
barbabietola. Per gli apporti, a seconda della dota-
zione del terreno, riferirsi alla fig. 3.15.
Qualora ci si trovi nella situazione di intervenire in
terreni poveri di fosforo con quantitativi elevati di
concime, opportuno anticipare i 2/3 della dose al
momento della lavorazione principale del terreno,
interrandolo con laratura estiva o con le lavorazio-
ni secondarie autunnali.
36 37
3. Fertilizzazione 3. Fertilizzazione
Carenza di boro
Sintomi: necrosi della Fig. 3.18.a Sintomi da carenze Fig. 3.18.b Sintomi da carenze
rosetta fogliare centra- nutrizionali di manganese. nutrizionali di boro.
le (marciume del cuo-
re), tacche suberose sui piccioli. Le foglie esterne
ingialliscono e poi muoiono. A livello della radice si
osservano annerimenti e screpolature al colletto che
evolvono in marcescenze (fig. 3.18. b e c).
Indicazioni operative
Intervenire solo in caso di accertata carenza con
prodotti fogliari. Lepoca di intervento coincide ge-
neralmente con lo stadio di 6-10 foglie, in modo che
la pianta abbia sviluppato una superficie fogliare suf-
ficiente per il corretto assorbimento del concime. In
commercio esiste una vastissima gamma di prodotti
disponibili.
Si consiglia di leggere attentamente le istruzioni ri-
portate in etichetta per evitare linefficacia del tratta-
mento o, viceversa, possibili effetti fitotossici, riscon- Fig. 3.18.c Sintomi da carenze
trabili nel caso di sovradosaggi. nutrizionali di boro.
40 41
3. Fertilizzazione 3. Fertilizzazione
3.3 Analisi chimiche del terreno Parametro Unit di misura Giudizi di dotazione
e giudizi di dotazione
molto
pH m. acido acido subacido neutro sub-alcalino alcalino alcalino
< 5,5 5,5-6 6,1-6,7 6,8-7,2 7,3-7,9 8-8,6 > 8,6
non lievemente mediamente sensibilmente fortemente
Esprime la componente mineralogica dei carbonati totali presenti Calcare calcareo calcareo calcareo calcareo calcareo calcareo
% (*)
nel terreno totale
< 2,5 2,5-10 10-20 20-30 30-50 >50
Rappresenta la frazione del calcare pi fine e, quindi, attiva. Livelli
Calcare scarso normale elevato molto elevato
al di sopra del 5% possono portare a insolubilizzazione del ferro e
attivo %
fosforo. <2 2-5 5-10 >10
Se basso (eccesso di K), rischio di carenza di Mg. Se alto (eccesso di basso equilibrato alto
Mg/K mg/kg
Mg) rischio di carenza di K.
<2 2-5 >5
Azoto estratto in CaCl2 = N minerale + N organico solubile N CaCl2 mg/kg basso medio-basso medio medio-alto alto
< 10 10-20 20-25 25-35 >35
Giudizio di dotazione influenzato da pH, tessitura (argilla) e soprat- basso medio alto
P (Olsen) mg/kg
tutto calcare attivo
<10 10-20 >20
Il giudizio di dotazione influenzato da tessitura (argilla) e Mg/K K (BaCl2) mg/kg basso medio alto
<100 100-150 >150
42 43
3. Fertilizzazione 3. Fertilizzazione
44 45
3. Fertilizzazione 3. Fertilizzazione
Modalit di distribuzione
Tenuto conto dei dosaggi consigliati,
occorre programmare la distribuzione
delle calci su terreno asciutto, dopo la
raccolta delle colture. Per raggiungere lobiettivo di una produzione pi
Fig. 3.22. Carro distributore di
Si possono adottare due modalit di distribuzione: calci con doppio disco centrifu- competitiva, la scelta mirata ed il corretto impiego
con appositi carri distributori che spandono il pro- go posteriore. delle variet devono essere considerati aspetti di non
dotto in modo uniforme sugli appezzamenti; trascurabile importanza.
scarico diretto del prodotto dal camion sugli appez- Lacquisto del seme, unitamente alle operazione di
zamenti in modo da formare delle andane longitu- semina, incide mediamente sui costi colturali diretti
dinali di calci che successivamente saranno distri- dal 14 al 19%.
buite sul terreno con la livella. I risultati produttivi delle variet commerciali, testate Fig. 4.1. Si evidenzia, partendo
La prima modalit indicata per quan- nelle prove sperimentali ufficiali condotte nellannata dai risultati ottenuti nelle prove
titativi modesti di prodotto; precedente, rappresentano un elemento decisivo per del biennio 2004-05, lincre-
la scelta varietale. Le tabelle con i risultati completi mento delle produzioni otteni-
la seconda praticata per dosaggi me- bili con limpiego delle migliori
dio-elevati. della sperimentazione e le indicazioni inerenti le mi- variet in commercio applican-
In tutti i casi, al fine di garantire unin- gliori variet sono pubblicate annualmente sulle ri- do correttamente le tecniche di
corporazione omogenea nel terreno, viste tecniche del settore e sul sito www.betaitalia.it. coltivazione.
si rende necessaria unaratura medio-
profonda, seguita da una o pi estir-
pature.
2004/2005 - Serie Base
PLV
110
Fig. 3.23. Distribuzione unifor- 108
106 + 4-5% rispetto
me della calce mediante livella. alla media campo
104
102
100 = media campo
100
98
96
94
92
90
48 49
4. Variet 4. Variet
52 53
5
4. Variet
Primaverile Autunnale
nord: febbraio marzo ottobre
Epoca
centro: febbraio
45 cm x 15-16 cm 45 cm x 12-14 cm
Sesto dimpianto
50 cm x 13,5-14,5 cm 50 cm x 11-12 cm
Popolazione a raccolta 10-11 piante/m
Profondit 3-4 cm
Velocit avanzamento non superiore ai 4-5 km/h
54 55
5. Semina 5. Semina
Lanticipo dellepoca di semina, compatibilmente con per lottenimento di una popolazione ottimale di 10
le condizioni pedoclimatiche, ormai un requisito - 11 piante/m2.
per aumentare le rese produttive nella prima parte In condizioni, invece, non molto favorevoli, terreno
della campagna saccarifera, in quanto rappresenta lavorato tardivamente e/o seme con vigore non ot-
lunica possibilit concreta di allungare il periodo ve- timale ed in previsione di una emergenza del 65%,
getativo della coltura. per ottenere linvestimento ottimale ci si dovr cau-
telativamente orientare verso distanze di semina
Definizione della distanza di semina per un investi- attorno ai 14 cm.
mento ottimale
Consultando la fig. 5.3. possibile calcolare il nume- Un investimento eccessivo comporta:
ro di piante/m2. Limpostazione del sesto dimpianto - maggiore competizione radicale tra i soggetti nel-
si baser quindi sulla distanza di semina, larghezza lassorbimento dei nutrienti;
dellinterfila ed emergenza di campo prevista. - maggiori necessit idriche;
Esempio: in funzione del tipo di preparazione del - aumento dei costi di produzione: passando ad esem-
terreno e delle caratteristiche (germinabilit, vigore) pio dai 12 ai 15 cm lungo la fila si possono rispar-
del seme scelto se si stima una emergenza di campo Fig. 5.3. Numero di piante/m2
miare orientativamente 50 Euro/ettaro sullacquisto
del 75%, ci si dovr orientare, con una interfila di in funzione dellinterfila, della di seme;
45 cm., verso una distanza di semina di 15-16 cm distanza di semina e dellemer- - minore omogeneit delle dimensioni e nella forma
genza di campo prevista. delle radici alla raccolta.
Interfila 50 cm
Distanza Emergenza di campo prevista
Unit di seme
di semina per ettaro
(cm) 85% 75% 65%
12 1,67 14,2 12,5 18,8
13 1,54 13,1 11,5 10
14 1,43 12,1 10,7 9,3
15 1,33 11,3 10 8,7
16 1,25 10,6 9,4 8,1
17 1,18 10 8,8 7,6
56 57
5. Semina 5. Semina
Tipi di seminatrici
Meccaniche: (fig. 5.5) sono dotate di
dischi alveolati con fori dimensionati
Diserbo
per ospitare il seme confettato di dia-
metro compreso fra 3,5 e 4,75 mm.
Adatte per semi regolari, generalmen-
te sono piuttosto leggere.
Pneumatiche: (fig. 5.6) sono di pi
moderna concezione, sfruttano la de-
pressione (determinata da una vento-
la) che colloca un solo seme in ogni Fig. 5.5. Seminatrice meccanica.
foro di un disco. Sono quindi molto versatili, adat- La moderna tecnica del diserbo chimico deve pi che
tandosi a semi di differenti dimensioni e forma. Di mai garantire economicit, efficacia e selettivit nei
norma sono pi pesanti rispetto a quelle meccaniche confronti della coltura e nel rispetto dellambiente.
e richiedono una trattrice di maggiore potenza. Limprenditore agricolo ha il compito di riuscire a co-
niugare tali importanti aspetti. Le pratiche di diserbo,
Caratteristiche tenendo in considerazione un intervento di pre-emer-
In generale la seminatrice deve garan- genza e due di post-emergenza, possono incidere sui
tire la possibilit di una facile ispezio- costi colturali diretti mediamente dal 15 al 17%.
ne di tutte le sue parti per una corret- Le indicazioni che seguono sono valide sia per la tec-
ta manutenzione. nica primaverile che autunnale.
Pu essere opportuno utilizzare dispo-
sitivi elettronici per un controllo con-
6.1 Pre-semina con erbicidi non selettivi
tinuo della fuoriuscita del seme.
Indipendentemente dal tipo di semina- In assenza della coltura possibile utilizzare erbicidi ad
trice utilizzata, essa deve assicurare: azione totale per il controllo delle infestazioni presenti
profondit di semina uniforme e fa- sui letti di semina. Limpiego di questi prodotti assolve
cilmente modificabile; Fig. 5.6. Seminatrice pneuma- principalmente alla funzione di sostituire o integrare
rotture del confetto ridotte al minimo; tica. nelleffetto rinettante, le operazioni meccaniche di pre- Fig. 6.1. Prodotti ad azione to-
facilit di accesso e precisione dei meccanismi semina. La scelta dei prodotti va fatta tra quelli a base di tale consigliati per il diserbo di
preposti alla distribuzione dei concimi e del geoin- Glyphosate che garantiscono la migliore efficacia. pre-semina (anno 2006).
setticida;
il giusto dosaggio di eventuali diserbanti localizzati Dose del formulato (l o kg/ha)
sulla banda trattata. Nome
comunque opportuno utilizzarne al meglio la preci- Commerciale Graminacee e Dicotiledoni oltre le 4 fg vere
dicotiledoni fino alle 4 fg vere (crucifere, fallopia e altre)
sione prestando grande impegno alla sua regolazione
Roundup Bioflow (*),
in base alle istruzioni del costruttore. Touch Down (*), 1 2,5 2,5 3,5
Buggy 360 SG Net
60 61
6. Diserbo 6. Diserbo
Polygonum persicaria
momento, consentito per limpiego di pre-emergenza.
Polygonum aviculare
Fallopia convolvulus
Sinapis a., Myagrum
Chenopodium spp.
Capsella b. pastoris
Mercurialis annua
Anagallis arvensis
Heliotropium e.
Galium aparine
Papaver rhoeas
Euphorbia spp.
p., Raphanus r.
Amaranthus r.
Veronica spp.
Dose del formulato (l o kg/ha)
Matricaria c.
Nome
Commerciale Graminacee e Dicotiledoni oltre le 4 fg vere Dose
dicotiledoni fino alle 4 fg vere (crucifere, fallopia e altre) Prodotti (kg o l /ha)
N.B.: per le caratteristiche del formulato vedi fig. 6.21. Fig. 6.2. Prodotto ad azione to- Goltix 3-4
tale consigliato per il diserbo di
pre-emergenza. (2 - 2,5) +
Indicazioni operative Goltix+Venzar
(0,1 - 0,2)
Natura terreno: non richiede particolari attenzioni.
Epoca dintervento: entro la prima settimana dal- Goltix+Pyramin+ (1,5 - 2) + (1,5 - 2)
Venzar + (0,1 - 0,2)
la semina in quanto i prodotti utilizzati non sono
selettivi nei confronti della bietola gi dalla fase di Pyramin+Goltix (1) (1,5 - 2) + (1,5 - 2)
fuoriuscite della radichetta dal seme;
Barra irroratrice: necessaria una perfetta manuten- (1)= la miscela Goltix + Pyramin gi precostituita in Volcan Combi Fig. 6.3. Miscele con diserbanti
zione e taratura delle attrezzature irroranti, poich 4-5 kg/ha. residuali a miglior rapporto effi-
si utilizzano prodotti che agiscono solo a contatto N.B.: per le caratteristiche dei formulati vedi fig. 6.21. cacia/costo ed attivit sulle sin-
Escludere prudenzialmente il lenacil (Venzar e altri) nei terre- gole infestanti (anno 2006).
con linfestante. Gli ugelli a ventaglio possono ga- ni sabbiosi. Le dosi indicate si riferiscono a trattamenti a pieno
rantire un ottimo risultato; campo. I valori inferiori sono per i terreni tendenzialmente sciolti e
Deriva: massima attenzione. I fattori che possono de- quelli pi elevati per i terreni argillosi.
62 63
6. Diserbo 6. Diserbo
13 cm
80
la tecnica della localizzazione in banda sulla fila. Tale
pratica, scarsamente diffusa, viene approfondita nel
prossimo box dal titolo Diserbo localizzato: una tec- 45 cm A B
nica per risparmiare.
Fig. 6.6. Schema di localizzazione nel caso di Fig. 6. 7. A: ugello standard per le barre irro-
semina a 45 cm. La banda trattata circa il 50 ratrici; B: ugello a banda uniforme, specifico
Indicazioni operative % dellinterfila. per diserbi localizzati.
Epoca dintervento: immediatamente dopo la semina.
Barra irroratrice: ben manutenzionata e pulita.
buona norma verificare lo stato dusura degli 3) devono essere impiegati ugelli specifici (fig. 6.7.B) che garantiscano bande di
lavoro ottimali (gli ugelli standard, infatti, creando bande di lavoro non unifor-
ugelli preferendo in ogni caso lutilizzo di quelli a
mi (fig. 6.7.A) possono determinare talvolta problemi di fitotossicit, in particolar
ventaglio. Non sono necessari elevati quantitativi
modo con i prodotti contenenti lenacil).
di acqua in quanto i diserbanti utilizzati hanno co-
munque bisogno di essere attivati da una pioggia
importante.
Altezza ugello Larghezza banda Sigla Pressione Portata Volumi distribuiti
Natura del terreno: la conoscenza della tessitura a terra (cm) trattata (cm) ugello bar l/min (banda 25 cm) l/ha
13,0 22,5 4 km/h 5 km/h
Pre-emergenza Post-emergenza
Totale max
Prodotto 15,0 25,2 2,0 0,65 312
consentito Sciolto Medio Argilloso cot 2 24 8002E
impasto foglie foglie 20,0 33,6 2,5 0,72 346
0,2 Sciolto -- -- -- 0,1* 0,1
25,0 42,0 3,0 0,78 375
Venzar 0,4 Medio impasto -- 0,2 -- 0,1 0,1
0,5 Argilloso -- -- 0,3 0,1 0,1 30,0 50,3
Fig. 6.9. Caratteristiche degli ugelli pi diffusi per il diserbo
Dual Gold -- 0,3 0,4 0,5 -- -- UGELLO 8002 EVEN
localizzato (Teejet 8002 E).
(*)=intervento a rischio di fitotossicit in terreni sabbiosi Fig. 6.5. Lenacil (Venzar) e me-
Fig. 6.8. Superficie della banda
N.B.: per le caratteristiche dei formulati vedi fig. 6.21. tolachlor (Dual Gold): le dosi
trattata in relazione dellaltezza
(kg/ha) di formulato commercia-
dellugello del suolo.
le da impiegare per non incorre-
re in fenomeni di fitotossicit.
64 65
6. Diserbo 6. Diserbo
del terreno fondamentale. La percentuale di sab- occorre ridurre lintervallo fino a 6-8 giorni;
bia, limo ed argilla influenzer la scelta ed il do- con infestanti pi sviluppate, aumentare orientati-
saggio dei principi attivi. Ecco come comportarsi a vamente del 50% la dose dei prodotti di contatto
seconda dei terreni. (es. Betanal Expert, ed altri) e dei residuali (Goltix,
- Terreni sciolti: ridurre i dosaggi man mano che Pyramin, ecc).
aumentano le percentuali di sabbia e limo fino ad
escludere prudenzialmente il Lenacil (fig. 6.5). Miscibilit
- Terreni argillosi: aumentare la dose fino a quella La tecnica dellimpiego di pi antiparassitari in mi-
massima consigliata. scela fra loro oramai pratica consolidata, tant
- Terreni torbosi (ricchi di sostanza organica): lin- che sono normalmente utilizzati anche 5-6 principi
tervento inefficace in quanto i prodotti residuali attivi contemporaneamente per trattamenti in post-
vengono bloccati dai colloidi del terreno. emergenza. Questo consente di aumentare lo spettro
dazione nei confronti delle infestanti ed altri parassi-
ti, ma anche di ottenere vantaggi economici ed agro-
6.3.2 Post-emergenza nomici (minor calpestamento dei terreni).
I trattamenti di post-emergenza sono quelli che si bene sapere, per, che alcuni prodotti se miscelati
realizzano in presenza della coltura con prodotti ad fra loro possono dare origine a problemi di fitotossici-
assorbimento fogliare (per contatto o sistemici) od t o pi semplicemente perdere efficacia.
ancora ad azione residuale. Infatti, al post-emergenza
generalmente demandato il controllo delle infestan-
ti gi emerse. Limpiego di miscele a microdosi o dosi
molto ridotte (DMR) rappresenta la soluzione pi ra-
non piretroidi
Graminicidi
zionale in quanto lelevata selettivit dei trattamenti
Insetticidi
Insetticidi
piretroidi
Concimi
consente di controllare le malerbe nella fase di loro
Lontrel
Venzar
Tramat
liquidi
Safari
Kerb
massima sensibilit, indipendentemente dallo stadio
Olio
di sviluppo della bietola.
Concimi liquidi
66 67
6. Diserbo 6. Diserbo
I programmi di lotta
Crucifere**
Betanal Expert 0,7-1 + Pyramin DF 0,5-0,7 + Venzar 0,1-0,15 + Bidens spp.
Veronica persica
olio minerale 0,3-0,5 Xanthium strumarium
Fallopia convolvolus seconda e terza microdose (DMR)
Rinascite di girasole
Betanal Expert 0,7-1 + Lontrel 75G 0,16-0,20
Cirsium arvense**
Erba medica**
Betanal Expert 0,7-1 + Goltix 0,5 + Safari 0,04 +
Galium aparine
olio minerale 0,3-0,5
Note Fig. 6.13. Coltura primaverile:
La dose inferiore di olio minerale va impiegata in caso di elevate tem- programmi di post-emergenza
perature o forti escursioni termiche. con microdosi per il controllo
Betanal Expert 0,7-1 + Goltix 0,5-0,7 + Pyramin 0,3-0,5 +
Chenopodium spp. (*) = vengono indicati i prodotti con i nomi commerciali pi comuni, di infestanti difficili. Dosi in l o
olio minerale 0,3-0,5
ma possono essere utilizzati anche altri erbicidi similari. kg/ha - anno 2006.
(**) = in trattamenti mirati opportuno intervenire su infestanti svilup-
Note Fig. 6.12. Coltura primaverile: pate, con dosi proporzionali di clopiralid (Lontrel 75G).
La dose inferiore di olio minerale va impiegata in caso di elevate tem- programmi di post-emergenza N.B.: per le caratteristiche dei formulati vedi fig. 6.21.
perature o forti escursioni termiche. con microdosi (DMR) per il con-
(*) = vengono indicati i prodotti con i nomi commerciali pi comu- trollo di infestanti comuni. Dosi
Dose Echinochloa Avena Sorghum Alopecurus m. Lolium
ni, ma possono essere utilizzati anche altri erbicidi similari. in l o kg/ha - anno 2006. Prodotto l/ha c.g. (giavone) spp. (avena) h. (sorgo) (coda di volpe) spp. (loietto)
(**) = per il controllo di crucifere molto sviluppate o aviculare, per-
sicaria, amaranto alle 2-4 foglie sostituire il Venzar con il Safari a 40
AGIL 1,0 *** ** *** *** **
g/ha. Ci per comporta un sensibile aumento dei costi.
N.B.: per le caratteristiche dei formulati vedi fig. 6.21.
WHIP S 1,0-1,2 *** *** *** *** *
FUSILADE MAX o
1,5-2,0 ** *** *** *** ***
GRALED
68 69
6. Diserbo 6. Diserbo
Matricaria chamomilla
6.4.1 Pre-emergenza con residuali
Chrysanthemum spp
Fumaria officinalis
Galium aparine
I trattamenti di pre-emer-
Anthemis spp.
Veronica spp.
Papaver spp .
Phalaris spp .
Avena spp .
genza vengono effettuati
Crucifere
dopo la semina e prima
che la coltura sia emersa Dose
Prodotti (kg o l /ha)
dal terreno utilizzando
prodotti attivi come anti- Dual Gold +
germinello o per assorbi-
Pyramin + 0,4 + 0,8 + 0,2
Venzar
mento radicale.
Lefficacia di questo inter- Dual Gold +
Venzar
0,4 + 0,4
vento legata alla possi-
bilit che i principi attivi Dual Gold +
distribuiti vengano attivati Tramat Combi
0,4 + 1,3
in tempi brevi a seguito di
precipitazioni meteoriche Fig. 6.15. Il Papaver spp. deve N.B.: per le caratteristiche dei formulati vedi fig. 6.21. Fig. 6.16. Pre-emergenza su col-
o per mezzo di irrigazioni. essere controllato in pre-emer- tura autunnale: miscele con re-
genza o nelle prime fasi di post- siduali a miglior rapporto effica-
emergenza.
Gli erbicidi di pre-emergenza vengono abitualmen- cia/costo. Le dosi si riferiscono a
Il diserbo di pre-emergenza, scarsamente diffuso nei te applicati sullintera superficie coltivata. Al fine terreni di medio impasto anno
comprensori a semina autunnale, dovrebbe diffon- di contenere la quantit di prodotto distribuito e 2006.
dersi maggiormente, soprattutto nei seguenti casi: conseguentemente i costi, pu essere adottata la
difficolt nel trattare tempestivamente in post-emer- tecnica della localizzazione in una banda interfi-
genza col rischio di ritrovarsi con infestanti troppo lare.
sviluppate, difficili da controllare (es. fig. 6.15); Tale pratica, scarsamente diffusa, viene approfondi-
utilizzo dellirrigazione post semina; ta nel box precedente dal titolo Diserbo localizzato:
terreni messi a riposo o presi in affitto dove non si una tecnica per risparmiare.
conosce la storia della flora infestante presente;
terreni argillosi, di difficile praticabilit invernale in
caso di piogge consistenti. 6.4.2 Post-emergenza
La scelta dei prodotti pi idonei (vedere la fig. 6.16) Valgono le indicazioni illustrate per la coltura pri-
la fase pi difficile poich richiesta una cono- maverile; lunica variante riguarda la corretta tem-
scenza storica della flora infestante tipica del pro- pistica nellesecuzione dei trattamenti, in quanto
prio terreno. per la coltura autunnale opportuno ripeterli ogni
La giusta combinazione tra prodotti scelti e dosaggi 15-20 giorni ed in condizioni critiche (es. infestanti
determina il risultato dellintervento e di conseguen- ad elevata densit o pi difficili) anche ogni 8-10
za anche una maggior tranquillit per quelli succes- giorni.
sivi di post-emergenza.
Parziali insuccessi del programma scelto possono Miscibilit
comunque essere rimediati successivamente, ad Vale quanto detto per il diserbo di post-emergenza pri-
erbe infestanti emerse. maverile (per un maggior dettaglio vedi fig. 6.11).
70 71
6. Diserbo 6. Diserbo
Galium aparine
Cotiledoni-2 foglie Betanal Expert 0,7-1 + Safari 0,04
Silybum marianum
Ammi majus
Bifora radians
Daucus carota 2 foglie Betanal Expert 0,7-1 + Safari 0,04
Girasole
Matricaria chamomilla
Anthemis spp
Cirsium arvense 2-4 foglie Betanal Expert 0,7-1 + Lontrel 75 G 0,05-0,1 Fig. 6.19.A Primi filamenti: mo- Fig. 6.19.B Fase iniziale di attac- Fig. 6.19.C Avanzato sviluppo
Chrysanthemum segetum mento ideale per il primo trat- co del parassita alla bietola. del parassita.
tamento.
Polygonum aviculare
Betanal Expert 0,7-1+Goltix 0,5-0,7 +
Polygonum persicaria Cotiledoni-2 foglie
Pyramin 0,5-0,7 +Venzar 0,15
Papaver rhoeas Per il suo contenimento utile seguire i consigli sotto riportati:
1. ai cotiledoni - 2 foglie vere della coltura verificare la presenza dei filamenti (attenzio-
Crucifere Betanal Expert 0,7-1 + Pyramin DF 0,5 +
Veronica persica
Cotiledoni-2 foglie
Venzar 0,1
ne: le prime nascite si vedono solamente a livello del suolo ed in controluce);
2. in caso di presenza eseguire i trattamenti prima che tali filamenti siano gi avvolti
Note Fig. 6.17. Coltura autunnale: pro-
sulle giovani piante (fig. 6.19.A);
(*) Qualora si voglia aumentare lo spettro dazione della miscela con grammi di post-emergenza con 3. i prodotti da impiegare sono a base di propizamide (Kerb Flo). Agiscono prevalen-
Safari su Chenopodium spp., Poligonacee, Veronica, Papavero, Fuma- microdosi (DMR). Dosi in l o temente per assorbimento radicale e traslocazione interna, per cui la loro azione
ria, aggiungere un residuale (es. Goltix o Pyramin) ad un dosaggio non kg/ha - anno 2006. favorita da terreni umidi; in caso contrario, e soprattutto quando la cuscuta
superiore a 0,5 kg/ha di formulato commerciale. A tali miscele pu gi attaccata alla pianta, sarebbe utile praticare unirrigazione entro 2-3 giorni dal
essere vantaggioso addizionare olio minerale (dose di 0,5 kg/ha) in trattamento;
situazioni sfavorevoli (es. periodi siccitosi, infestanti difficili). 4. il Kerb Flo va distribuito con volumi dacqua di almeno 300 l/ha, a dosi ed intervalli
N.B.: per le caratteristiche dei formulati vedi fig. 6.21. di tempo indicati in fig. 6.20.
5. linserimento del Kerb Flo nelle microdosi esclude limpiego dellolio minerale come
additivo;
Dose Avena spp Alopecurus spp Rinascite Phalaris spp.
Prodotto l/ha (avena) m. (coda di Lolium
(loietto) frumento (scagliola)
6. utilizzare complessivamente da un minimo di 2 ad un massimo di 3 l/ha di Kerb Flo;
volpe) 7. per una completa pulizia fondamentale proseguire nella verifica delle nascite
AGIL 0,8-1,2 ** *** ** *** ***
tardive (fine aprile-maggio) che, se trascurate, determinano ulteriore diffusione del
parassita;
WHIP S 1,0-1,2 *** *** * * ** 8. nelle aree a forte rischio e nel caso non fosse possibile effettuare una verifica costan-
FUSILADE MAX o
1,5-2,0 *** *** *** *** *** te sulle nascite, si consiglia di inserire comunque 0,5 l/ha di Kerb Flo a partire dal
GRALED secondo intervento di post;
GALLANT W 30 2,5-3,5 *** *** *** *** *** 9. il Kerb Flo compatibile con:
LEOPARD 5 EC 1,0-1,2 ** *** *** *** *** a. il Safari, con laccorgimento di non superare la dose di 0,7 l/ha di Kerb Flo e di
ridurre il lenacil e/o lolio bianco in funzione della temperatura giornaliera (fino
SELECT 0,6 ** *** ** *** ***
anche ad escluderli totalmente);
STRATOS ULTRA 1,5-2,0 *** *** *** *** *** b. i pi diffusi graminicidi ed insetticidi (preferibilmente piretroidi);
Fig. 6.18. Coltura autunnale: gra-
10. la rotazione con specie non ospiti (frumento, soia, mais) ed il controllo delle in-
Note
Efficacia: Buona = ***; Media = **; Nulla = *. minicidi di post-emergenza ed festanti nelle colture e nei terreni incolti sono mezzi efficaci per contenerne la
N.B.: per le caratteristiche dei formulati vedi fig. 6.21. efficacia sulle diverse infestanti diffusione.
Segue
- anno 2006.
72 73
6. Diserbo 6. Diserbo
I Diserbanti
Stadio sviluppo bietola Viene riportata la lista dei formulati commerciali pi diffusi e citati nei programmi di
diserbo suggeriti. possibile trovare alternative commerciali sulla base dei principi
cot. -2 foglie 4-6 foglie 8-10 foglie attivi contenuti (vedi anche larchivio degli Agrofarmaci al sito www.betaitalia.it).
10-15 giorni
Tox Formulazione I.S.
Principi Attivi
Prodotto (1) (2)
Attacco Kerb Flo Kerb Flo % % %
precoce 0,5-0,7 1,3-1,5 GLUFOSINATE CONCENTRATO
Cuscuta
BASTA
AMMONIO
11,3 SOLUBILE
Non selettivi
10-20 giorni BUGGY GLIFOSATE 30,4 Xi FLOWABLE
ROUNDUP CONCENTRATO
GLIFOSATE 31
Attacco Kerb Flo Kerb Flo BIOFLOW SOLUBILE
tardivo 1-1,5 1-1,5 ROUNDUP GRANULI
MAX
GLIFOSATE 68 Xi N DISPERSIBILI
CONCENTRATO
TOUCHDOWN GLIFOSATE 29 SOLUBILE
Fig. 6.20. Controllo cuscuta: CONCENTRATO
BETANAL
dosi (l/ha) ed intervalli tra i EXPERT
FENMEDIFAM 6,94 DESMEDIFAM 2,3 ETOFUMESATE 14 N EMULSIONABILE
IN OLIO
trattamenti.
DUAL CONCENTRATO
Residuali e di contatto
S-METOLACHLOR 87,3 Xi N
GOLD EMULSIONABILE
GRANULI
GOLTIX METAMITRON 70 Xn IDRODISPERSIBILI
Sospensione
Kerb Flo PROPIZAMIDE 36 Xn liquida
LONTREL GRANULI
75 G
CLOPIRALID 75 N SOLUBILI
PYRAMIN GRANULI
DF
CLORIDAZON 65 Xn IDRODISPERSIBILI
20
TRIFLUSULFURON GRANULI
SAFARI
METILE
50 N IDRODISPERSIBILI
TRAMAT SOSPENSIONE
COMBI SC
ETOFUMESATE 26,4 LENACIL 11 N CONCENTRATA
120
POLVERE
VENZAR LENACIL 81,5 N BAGNABILE
30
CONCENTRATO
AGIL PROPAQUIZAFOP 9,7 Xi N EMULSIONABILE
60
FUSILADE FLUAZIFOP- CONCENTRATO
MAX P-BUTILE
13,4 Xn EMULSIONABILE
60
GALLANT HALOXYFOP- LIQUIDO
W30 R-METILESTERE
3,6 Xi N EMULSIONABILE
90
FLUAZIFOP- LIQUIDO
GRALED 13 Xn 60
Graminicidi
P-BUTILE EMULSIONABILE
HALOXYFOP- LIQUIDO
KELSON
R-METILESTERE
10,6 Xi N EMULSIONABILE
90
LEOPARD QUIZALOFOP CONCENTRATO
5 EC ETILE ISOMERO D
5 N EMULSIONABILE
60
CONCENTRATO
SELECT CLETODIM 25 EMULSIONABILE
60
LIQUIDO
STRATOS CICLOXIDIM 21 N EMULSIONABILE
100
STRATOS LIQUIDO
ULTRA
CICLOXIDIM 10,9 Xn EMULSIONABILE
100
CONCENTRATO
WHIP S PROPAQUIZAFOP 9,7 Xi N EMULSIONABILE
60
Note: (1) = T+ molto tossico, T tossico, Xn nocivo, Xi irritante, N perico- Fig. 6.21. Caratteristiche dei
loso per lambiente, C corrosivo, F facilmente infiammabile, F+ estrema- prodotti indicati nei program-
mente infiammabile, O comburente. (2) = intervallo di sicurezza (giorni). mi di diserbo.
74 75
Difesa
7
Il costo della difesa estremamente difficile da gene-
ralizzare a causa di una ampia variabilit delle diver-
se realt aziendali che possono prospettarsi. Tenen-
do in considerazione per una situazione media nella
quale vengono effettuati 3 interventi con insetticidi
e 3 con fungicidi, tale pratica pu incidere sui costi
colturali diretti mediamente per circa il 10-14%.
7.1 Nematodi
Il nematode che crea i maggiori problemi alla barba-
bietola da zucchero lHeterodera schachtii, pre-
sente ormai in tutti i comprensori di coltivazione in
maniera pi o meno diffusa (fig. 7.1).
Livello di infestazione
Lombardia Veneto (U/L in 100g di terreno)
11% 11%
Piemonte Lieve (<100 U/L)
14%
Medio (100-200 U/L)
Sano
Emilia-Romagna
48% Fig. 7.1. Diffusione del nema-
tode Heterodera schachtii (Beta
2004).
7.1.1 Caratteristiche principali e ciclo biologico lattivit del nematode si arresta nel periodo autun-
no-invernale con temperature del terreno inferiori
Le femmine, limoniformi, rimangono fissate alle ra- a 8-10C, per riprendere al loro rialzo in primave-
dici con lo stiletto continuando a nutrirsi e, una vol- ra. La sommatoria termica, ovvero la somma delle
ta fecondate dai maschi, filiformi, liberi di muoversi temperature medie giornaliere utili (al di sopra di
nel terreno, producono 100-300 uova entro le quali si 10C) per il completamento di una generazione,
formano le larve al primo stadio di sviluppo; di 465C (Schlang, 1990).
dopo alcune settimane le larve passano dal primo al Ne consegue che nei comprensori del nord Italia H.
secondo stadio, escono dalluovo, penetrano nelle ra- schachtii compie normalmente almeno 3-4 gene-
dici ed iniziano a nutrirsi; razioni contro le 3 dei comprensori bieticoli della
la larva al terzo stadio comincia ad ingrossarsi poi, Germania (Fig.7.3).
attraverso la muta, arriva al quarto stadio in cui di-
venta evidente il dimorfismo sessuale: la femmina si
gonfia ulteriormente e rimane ferma mentre il ma- 2325
schio ritorna vermiforme e si sposta nel terreno per
la fecondazione; 4a generazione
1860
la femmina produce le uova, fuoriuscendo dai tessuti
Somma termica C
radicali solo con il corpo (trasformato in ovisacco) 3a generazione
ma non con il capo, che rimane attaccato alla radice 1395
Fig. 7.2. Schema del ciclo biolo-
assumendo laspetto di una minuscola perlina bianca gico del nematode Heterodera
(indicato anche come cisti bianca) e concludendo schachtii. 2a generazione
930
cos il ciclo;
1a generazione
}
465
1 - Inizio ciclo
Cisti nel terreno t = 465 C
contenenti uova e larve 0
1/1
1/2
1/3
1/4
1/5
1/6
1/7
1/8
1/9
1/10
1/11
1/12
tit
2 - Migrazione larve
II stadio verso le radici Nord Italia Germania (Schlang, 1990)
Lutilizzazione razionale delle tecniche irrigue, uni- a completare il suo ciclo biologico con leffetto finale
tamente alla somministrazione di adeguate dosi di di una riduzione dellinfestazione nel terreno.
concime azotato, possono contribuire ad elevare le Nel nord Italia si individuano due epoche di coltiva-
rese ponderali che risultano particolarmente penaliz- zione della coltura intercalare di piante-esca: una pri-
zate dagli attacchi precoci del parassita. maverile su terreni destinati a set-aside (fig. 7.7), che
la pi comune, ed una estiva dopo cereale autunno
Controllo biologico - vernino (fig. 7.8) che attualmente la meno pratica-
Notevole contributo nella difesa dal ta, per le maggiori difficolt di gestione agronomica.
nematode cisticolo fornito dal sove- Il sovescio di queste colture apporta inoltre notevoli
scio di Brassicaceae ad azione nema- quantit di sostanza organica al terreno.
tocida. Nella parte aerea di tali piante
sono contenuti glucosinolati che, in
Inverno Primavera Estate
presenza di acqua, dellenzima endo-
geno mirosinasi e di lesioni nei tessuti gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre
vegetali, vengono idrolizzati a isotio-
cianato o nitrile. Leffetto nematocida,
con liberazione di isotiocianato nel terreno, si esplica Fig. 7.5 Coltura di piante bio-
cos prevalentemente in seguito al sovescio, come per cide.
i nematocidi chimici fumiganti.
Le piante che contengono glucosinolati attivi nelle
radici e definite trappola (catch crops) sono quelle
Glyphosate I 3. Semina rafano Aratura e
nelle quali il nematode penetra ma non riesce a com- 3-4 giorni su sodo.
Primo sfalcio Secondo
preparazione
o trinciatura a sfalcio o
pletare il ciclo di sviluppo prima del sovescio (ossia prima della Senza
inizio fioritura trinciatura
del terreno
entro 8-10 settimane dalla semina). In rotazione si semina lavorazione per la bietola
utilizzano, per la barbabietola, variet biocide di rafa-
Fig. 7.7. La coltivazione del ra-
no e di senape (fig. 7.6) in cui il nematode non riesce
fano primaverile su set aside.
Karakter ** Rafano SIS 0,00 agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile
Pegletta ** Rafano Carla Import 0,00
Comet Rafano Carla Import 0,06
Adios ** Rafano Padana Sementi 0,08
Arena Rafano Bietifin-Stilnovo 0,10
Corporal ** Rafano Carla Import 0,10
Accent Senape Carla Import 0,13
Colonel Rafano Carla Import 0,13
Lavorazione Semina anche
Diabolo Rafano SIS 0,20 Erpicatura Semina Glyphosate
del terreno o su sodo di:
o semina senape o I 3-4.
Carlos Rafano Cameau/Desprez 0,20 passaggio a Mais, Sorgo,
su sodo rafano (senape-rafano)
Fig. 7.6. Efficacia delle variet in semina diretta Soia
Note prova nei confronti di H. scha-
* uova e larve in 100 g terreno determinato a fine e inizio ciclo colturale. chtii. Dati medi del biennio Fig. 7.8. La coltivazione interca-
** variet con un solo anno di prova. 2004-2005. lare di biocide.
82 83
7. Difesa 7. Difesa
FENICE Delitzsch 108,9 93,3 101,6 132,0 98,8 99,5 128,2 96,9 124,9 170,8 98,4 122,3 140,7 95,9 134,6 172,8 98,2 134,3
Standard
GEA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Commerciale
PAULETTA KWS 104,3 93,9 98,0 135,5 99,0 95,8 127,8 95,9 122,4 174,2 98,1 118,2 146,2 95,5 139,1 173,8 98,2 137,9
PAULINA KWS 94,3 92,3 86,8 118,1 97,0 83,9 111,6 94,5 106,3 124,4 97,1 104,4 127,6 93,8 118,8 155,2 96,5 116,5
Media standard 74,6 17,7 13,0 1,8 92,8 3727,2 69,7 15,3 10,5 1,4 93,0 2604,2 55,8 16,1 8,9 1,5 93,4 2251,8
DMS 0,05 6,4 1,4 6,2 13,6 0,5 7,1 20,6 3,3 20,5 47,5 1,4 19,8 8,7 2,4 7,9 19,3 0,6 10,4
Fig. 7.9. Serie Nematodi: risultati prove triennio 2004-05-06 in terreno sano, lievemente infestato ed
infestato. Dati espressi in % media standard commerciale e disposti per variet in ordine alfabetico
(standard Gea = 100).
FENICE Delitzsch 107,2 92,9 99,6 128,0 99,0 82,2 96,3 125,8 97,0 122,1 176,7 98,4 66,0 120,0
FLEX Delitzsch 94,6 102,9 97,5 106,5 100,3 94,1 98,4 117,0 104,8 123,1 140,5 100,1 81,6 125,5
Standard
GEA 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Commerciale
PAULETTA KWS 103,4 93,9 97,2 128,0 99,1 86,8 94,3 130,2 95,9 124,5 182,2 98,1 66,7 120,5
PAULINA KWS 96,4 92,3 88,8 116,2 97,3 100,7 85,5 112,7 94,4 106,4 148,9 96,7 92,6 103,4
PIERA KWS 96,4 101,4 97,5 109,7 100,1 88,8 97,5 117,7 106,0 125,4 144,7 100,1 78,0 128,9
Note: *= infestazione infe-
Media standard 83,1 16,9 14,0 1,6 93,2 0,4 3808,3 68,0 15,5 10,4 1,4 93,5 0,4 2348,8 riore a 100 uova-larve/100g
terreno secco. **= infesta-
DMS 0,05 8,5 2,5 7,7 13,5 0,5 28,5 8,0 8,6 2,6 9,1 24,5 0,8 19,5 9,8 zione intorno a 300 uova-
larve/100g terreno secco.
(1) = zucchero invertito (dati
Fig. 7.10. Serie Nematodi: risultati prove biennio 2005-06 in terreno sano, lievemente infestato. Dati espres- del 2006). SG = saccarosio
si in % media standard commerciale e disposti per variet in ordine alfabetico (standard Gea = 100). grezzo.
84 85
7. Difesa 7. Difesa
Commissione Tecnica Nazionale (2003); e alfa-N) rispetto agli standard. Le nuove proposte
approfondimento della sperimentazione da parte hanno migliorato sensibilmente questo parametro;
di Beta in collaborazione con il Servizio Fitosanita- zucchero invertito: queste selezioni, utilizzate in
rio della Regione Emilia-Romagna (per le determi- terreno infestato, presentano contenuti di zucchero
nazioni dei rapporti Popolazione Finale/Popolazio- invertito marcatamente inferiori rispetto allo stan-
ne Iniziale in vaso e in pieno campo). Inizio della dard sensibile.
commercializzazione di alcune variet da parte di
societ sementiere (2004); Effetti delle variet sulla riproduzione di H. schachtii
introduzione di nuovi genotipi tolleranti con ulte- In tutte le prove di campo su terreno infestato e inte-
riori miglioramenti dei livelli produttivi e qualita- grate, a partire dal 2005, da prove in vaso su terreno
tivi (2005-2006). particolarmente infestato, effettuate presso le struttu-
re del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Ro-
Attivit sperimentale e risultati produttivi magna stata determinata la popolazione del nema-
In base ai risultati della sperimentazione si possono tode alla semina (PI = popolazione iniziale) e subito
trarre alcune sintetiche ma importanti osservazioni dopo la raccolta delle barbabietole (PF = popolazione
sui principali parametri produttivi: finale). Il rapporto PF/PI indica la moltiplicazione del
saccarosio e PLV: in terreno sano, i risultati della parassita dopo un ciclo colturale.
variet standard sensibile (Gea) non differiscono Sono state impiegate le seguenti variet:
significativamente rispetto a quelli ottenuti dalle Gea (standard di riferimento), sensibile al nematode;
variet tolleranti (Colorado, Fenice e Pauletta). A Paulina e Pauletta tolleranti al nematode.
tale riguardo va per aggiunto che esistono in com-
mercio proposte di variet tradizionali maggior- Il rapporto PF/PI delle variet tolleranti (fig.7.11),
mente produttive dello standard usato e che posso- compreso tra 2 e 4, risulta molto pi basso di quello
no essere convenientemente utilizzate nei terreni della sensibile, compreso tra 16 e 20. Ci significa,
dove il nematode assente. Su terreno lievemente ad esempio, che coltivando bietole su un terreno con
infestato e infestato le produzioni di saccarosio e uninfestazione di 100 uova e larve, se si impiega la
la PLV sono invece nettamente a favore della varie- variet sensibile si avr a fine ciclo una popolazio-
t tollerante. La variet Paulina, al contrario, non ne di 1600-2000 uova/larve, contro le 200-400 che si
offre altrettanto buone performance produttive. otterrebbero utilizzando le variet tolleranti.
In caso di infestazione
molto grave (>400 U/L)
consigliabile evitare la Pf/Pi determinato in campo Pf/Pi determinato in serra
coltivazione della bie- 25 30
tola allungando la rota- 20 25 20.43
16.00
zione, per consentire la 20
15
PF/PI
PF/PI
86 87
7. Difesa 7. Difesa
In pratica: seminando le variet tolleranti su terreni Nelle fasi vegetative successive, la bietola pu es-
infestati e adottando una rotazione almeno quinquen- sere danneggiata sia nel fittone che nellapparato
nale possibile mantenere a livelli bassi la popolazio- fogliare. Gli attacchi al fittone sono normalmente
ne del nematode altrimenti destinata ad aumentare, dovuti a Coleotteri Curculionidi (es. Cleono) le cui
e garantire negli anni un buon livello produttivo della larve scavano gallerie allinterno della radice (dan-
barbabietola da zucchero. nose sia direttamente che indirettamente in quanto
punto di insediamento di marciumi causati da fun-
ghi). Le foglie vengono colpite soprattutto da Afidi
7.2 Insetti (dannosi anche indirettamente quali vettori di virus)
e da Lepidotteri (es. Nottue).
Lentomofauna dannosa alla barbabietola da zuc-
chero rappresentata da numerose specie di insetti
appartenenti a diversi ordini. Alcune di queste sono 7.2.1 Afidi
particolarmente temibili, in quanto sono in grado di
causare, in taluni casi, forti diradamenti degli inve- AFIDI
stimenti, in altri abbondanti rosure allapparato ipo-
geo od epigeo della pianta con conseguenti sensibili Nome Aphis fabae Myzus persicae
scientifico
perdite quanti-qualitative. Le prime fasi di sviluppo
sono quelle in cui la coltura pi predisposta: le Ordine: Rhinchota
Classificazione
plantule possono essere colpite da differenti fitofa- Famiglia: Aphinidae
gi, taluni parassiti delle parti ipogee (es. Elateridi), Fig. 7.13 Principali insetti danno-
altri epigee (es. Altica). si per la coltura e relative epoche
di attacco.
AFIDI
Generazioni per anno Diverse, anche su altre colture ospiti
88 89
7. Difesa 7. Difesa
Altica Atomaria
Nome Nome
Chaetocnema tibialis Atomaria linearis
scientifico scientifico
Ordine: Coleoptera Ordine: Coleoptera
Classificazione Classificazione
Famiglia: Chrysomelidae Famiglia: Chrysomelidae
Larva Bianca con piccole macchie scure Larva Colore bianco con capo e ultimo segmento pi scuri
Provoca erosioni circolari (diametro 1-2 mm) sui cotiledoni e Provoca erosioni sui semi in germinazione, ipocotile (i cui
Adulto Adulto
sulle foglie giovani bordi anneriscono), cotiledoni e, raramente, sulle foglioline
Danni Danni
Larva Erosioni alle radici (piuttosto rare) Larva Nessuno
Con geodisinfestanti in confettatura o nel solco di semina, Con geodisinfestanti in confettatura o nel solco di semina,
Adulto raramente con trattamenti fogliari (con 2 erosioni con piante Adulto raramente trattamenti fogliari (con 3-4 piante attaccate
a 2 foglie, 4 con piante a 4 foglie) per m2)
Difesa Difesa
Larva Nessuna Larva Nessuna
Prodotti Vedi fig. 5.4 e 7.17 Prodotti Vedi fig. 5.4 e 7.17
90 91
7. Difesa 7. Difesa
Casside Cleono
Nome Nome
Cassida nobilis e vittata Conorrynchus mendicus Gyll,
scientifico scientifico
Ordine: Coleoptera Ordine: Coleoptera
Classificazione Classificazione
Famiglia: Chrysomelidae Famiglia: Curculionidae
Aspetto Aspetto
Adulto 11-18 mm
Adulto 5-8 mm
Dimensioni
Dimensioni Larva 13-17 mm
Larva 6-8 mm
Adulto Provoca erosioni a mezza luna sui lembi fogliari
Adulto Erosioni fogliari
Danni
Danni Larva
Scava gallerie nel fittone con perdite di peso e scadimenti
Larva Erosioni fogliari qualitativi
Con trattamenti fogliari con erosioni del 10% sulle file ester-
Adulto Trattamenti fogliari sui focolai Adulto
ne
Difesa
Difesa
Larva Trattamenti fogliari sui focolai Larva Nessuna
Generazioni Generazioni 1
nobilis 1-2, vittata 2-3 per anno
per anno
92 93
7. Difesa 7. Difesa
7.2.6 Elateridi
I trattamenti vanno effettuati solo al superamento della soglia di 2 adulti catturati per
trappola per settimana (rispettando lintervallo di 10-15 giorni tra un trattamento e
laltro).
Adulto Colore rossastro
Alternare limpiego dei prodotti (piretroidi e fosforganici), dando preferenza ai pire-
troidi per i trattamenti iniziali (miscibili anche con i principali diserbanti), mentre
per i trattamenti pi tardivi consigliabile utilizzare i fosforganici in quanto pi per-
sistenti.
Aspetto
Sospendere la difesa dopo la fine di giugno.
Epoca posizionamento:
verso la fine di marzo
Adulto 9-14 mm
N vasi: 5 ogni 50 m
Dimensioni
Distanza tra vasi: 3 m Larva 20-22 mm
Controllo: ogni 3-4 giorni
Adulto Nessuno
Danni
3m Attacca le radici con erosioni che possono portare a morte le
50 m Larva
giovani piante
Adulto Nessuna
EX BIETOLAIO
Difesa
Larva Con geodisinfestanti in confettatura o nel solco di semina
Fig. 7.14. Trappola e suo posizionamento.
94 95
7. Difesa 7. Difesa
7.2.7 Lisso
ca. 20 cm
di retina
Vermiculite
15 cm
(inerte da edilizia)
Colore bianco con capo
Cereali (20 g) Larva nero, fascia color crema
Acqua (3-5 cm) sul protorace
Fori (4 - 5 mm) =10-12 cm
(ca. 3/4 l)
96 97
7. Difesa 7. Difesa
7.2.8 Nottue
Aspetto Aspetto
Aspetto Aspetto
Generazioni 3-5
Generazioni 3-5
per anno per anno
100 101
7. Difesa 7. Difesa
Piretroidi
Decis Jet 0,8 x x x x
Per impostare un efficace piano di difesa
Hunter 0,35 x x x x x x x
occorre sapere che:
le nottue sono particolarmente sensibili Karate xpress 0,7 x x x x
ai trattamenti nei primi stadi larvali; Klartan 20 EW 0,3 x x x x x x
si alimentano generalmente solo nelle
ore pi fresche della giornata e durante la Nurelle 10 0,5 x x x x x x x
notte (come rivela il nome stesso). Nelle Azition 25 2 x x x x x x
ore pi soleggiate e calde, si rifugiano nei
Dipel HPWP 1 x
primi strati del terreno o in zone protette
come il colletto della pianta; Divutox 1 x x
dal mese di giugno buona norma Fig. 7.16. Beta ha istituito un servizio di monito- Dursban 1 x x x x
controllare le foglie della coltura (al- raggio nottue con rilievi periodici. Costituisce un
meno 2 volte alla settimana) per veri- valido contributo per pianificare tempestivamente Malathion 30% CS 1,5 x x x x
la lotta alle principali nottue della barbabietola
ficare la presenza di larve ed erosioni. (vedi sito www.betaitalia.it - area Servizi). Metasystox R 1 x
La soglia per giustificare un intervento
Metom 2 x x x x
Altri
corrisponde normalmente al raggiungimento del 10-15% di erosione fogliare.
In prossimit del raggiungimento di questa soglia, occorre adottare diverse strategie Pirimor 17,5 1 x
a seconda della specie in questione, ovvero in presenza di: Rogor L 40 1 x x
- Autographa gamma: controllare levolversi del danno prima di un eventuale trattamento;
- Mamestra brassicae: occorre allertarsi per un eventuale trattamento nel breve periodo; Sevin flo 1,5 x x x x
- Spodoptera exigua: occorre trattare al pi presto in quanto, il tempo utile per un inter- Tamaron 2 x x x x x x
vento efficace, assai limitato (ciclo biologico pi breve);
Trebon star 1 x x
importante non trascurare le prime generazioni poich ogni femmina dar origine
a centinaia di individui; Trisan 2 x x x
trattamenti in epoca avanzata, in presenza di popolazioni numerose, nonostante Zolone 1,5 x x
lutilizzazione di prodotti efficaci , possono non risolvere il problema, per la presenza
contemporanea di diversi stadi larvali con differente sensibilit; Decis D 0,5 x
trattare nelle ore pi fresche alla sera o meglio di primo mattino. La presenza dellin- Kohinor plus 1 x x x x x x x
Miscele
102 103
7. Difesa 7. Difesa
7.3 Funghi
Gli insetticidi
7.3.1 Cercospora (Cercospora beticola Sacc.)
possibile trovare alternative commerciali sulla base dei principi attivi contenuti (vedi
anche larchivio degli Agrofarmaci al sito www.betaitalia.it). la malattia che causa i maggiori danni alla bieticol-
tura italiana ed a quella europea in generale.
Tox I.S. I paesi pi colpiti sono quelli dellEuropa centro-me-
Prodotto Principi Attivi (1) Formulazione (2)
ridionale come Italia, Francia e Grecia, dove sono ne-
% % cessari molti trattamenti per contrastare linfezione.
SOSPENSIONE
BRIGATA FLO BIFENTRIN 2 CONCENTRATA 7
CONTEST ALFAMETRINA 14,5 Xn N
GRANULI
24 Sintomi
IDRODISPERSIBILI
I primi sintomi, che si manifestano a livello della
Piretroidi
CONCENTRATO
DECIS JET DEL TAMETRINA 1,63 Xi N EMULSIONABILE 3
lamina fogliare delle foglie sviluppate, sono di forma
HUNTER CIFLUTRIN 5 N EMULSIONE ACQUOSA 3
LAMBDA- GRANULI
rotondeggiante, con un bordo marcato tendente al
KARATE XPRESS
CIALOTRINA 2,5 Xn N IDRODISPERSIBILI 7 violaceo, mentre il centro della lesione, con il per-
KLARTAN 20 EW FLUVALINATE 21,4 N EMULSIONE ACQUOSA 7 durare delle condizioni climatiche favorevoli, dif-
CONCENTRATO
NURELLE 10 CIPERMETRINA 10 Xn N EMULSIONABILE 21 ferenzia una colorazione grigiastra. Linfezione pu
AZITION 256 AZINFOS-METILE 25 T+ N POLVERE BAGNABILE 20 interessare anche altre parti epigee della pianta.
CONCENTRATO
DIVUTOX DICLORVOS 45,6 T+ N EMULSIONABILE 7
CONCENTRATO Un periodo umido superiore alle 24 ore consecutive
DURSBAN CLORPIRIFOS 44,53 Xn N 60
EMULSIONABILE
LIQUIDO
rende molto pi importante lazione infettiva del fun-
ROGOR L 40 DIMETOA TO 38 Xn EMULSIONABILE 30 go che aumenta la sua aggressivit allaumentare del-
SOSPENSIONE
SEVIN FLOW CARBARIL 43 Xn N CONCENTRATA 7 la temperatura dellaria, ad esempio, dai 20 ai 25 C.
MALATHION
30% CS
MALATION 30 N
LIQUIDO
MICROINCAPSULATO 20 In queste condizioni si possono differenziare i coni-
METOM L METOMIL 18,4 T+ N LIQUIDO SOLUBILE 10 diofori, organi preposti alla produzione delle spore
Altri
CONCENTRATA
CLORPIRI- CONCENTRATO
NURELLE D CIPERMETRINA 4,54 FOS 45,37 Xn N EMULSIONABILE 60 Lapparato fogliare originario finisce per essere com-
DELTA-
PYRINEX QUICK CLORPIRIFOS 22,6 METRINA 0,54 N MICROINCAPSULATO 60 pletamente distrutto e la coltura si presenta molto
sofferente e in grave stress.
(1)= T+ molto tossico, T tossico, Xn nocivo, Xi irritante, N peri- Fig. 7.18. Caratteristiche dei In questa fase colturale e con particolari condizioni
coloso per lambiente, C corrosivo, F facilmente infiammabile, prodotti indicati nella fig. 7.17. di temperatura ed umidit relativa elevata, si inne-
F+ estremamente infiammabile, O comburente.
(2)= intervallo di sicurezza (giorni). sca velocemente il fenomeno del ricaccio fogliare e la
conseguente perdita in zucchero.
104 105
7. Difesa 7. Difesa
Presenza di macchie necrotiche Presenza di macchie isolate dif- Comparsa di confluenze tra le
isolate. fuse. macchie.
Comparsa
macchie
diametro 2-3 mm
Micelio svernante
nei residui delle
piante infette
Incubazione
varia da 8 a 14 giorni
Penetrazione
attraverso gli stomi
(condizioni climatiche favorevoli:
t > 10 C UR > 65-70%)
in condizioni ottimali:
(t = 25-30 C UR = 95%) Formazione delle prime aree Aumento delle aree necrotiche Occupazione da parte delle
linoculazione si compie necrotichee. per numero e dimensione. aree dellintera pagina fogliare.
in 16-24 ore
Fruttificazione
conidica
Disseminazione conidi
ad opera di acqua e vento
Fig. 7.19. Ciclo biologico di Distruzione dellapparato foglia- Ricaccio fogliare. Fig. 7.20. immagini del decorso
Note: UR = Umidit relativa. Cercospora beticola. re originario. epidemico della cercosporiosi.
106 107
7. Difesa 7. Difesa
110 111
7. Difesa 7. Difesa
Biologia
La conservazione del fungo avviene sotto forma di
micelio durevole sui residui della vegetazione mentre
incerto il ruolo dei cleistoteci, corpuscoli di colore
bruno contenenti gli aschi. Le spore trasportate sul-
le foglie germinano producendo un micelio che in
grado di raggiungere le cellule al di sotto della cutico-
la. In questa fase compaiono le tipiche piccole aree
bianche a forma di stella. In condizioni favorevoli
(optimum: temperature comprese fra il 20 e 30 C
ed umidit elevata) il fungo si moltiplica e si diffonde
rapidamente alle altre piante della coltura.
Le piogge, per leffetto dilavante, ostacolano lo svilup-
po della malattia.
Linfezione tende a raggiungere generalmente la mas-
sima intensit in luglio-agosto per poi regredire pro-
gressivamente in settembre.
Danni
I danni possono assumere livelli di notevole entit a cau-
Fig. 7.25. Schermata ottenuta una volta effettuata lelaborazione. Si
evidenzia la sequenza e la miscela consigliata per i trattamenti in sa della riduzione dellattivit fotosintetica e della mag-
funzione dellarea di coltivazione e dellepoca di estirpo, linterval- gior sensibilit allo stress termico ed idrico delle foglie
lo di sicurezza ed i suggerimenti operativi. colpite incidendo negativamente sulla polarizzazione.
112 113
7. Difesa 7. Difesa
prodotti occorre tener conto della concomitante pre- SPHERE CIPROCONAZOLO 7,3 TRIFLOXISTROBIN 17,2 Xn N
EMULSIONE
21
CONCENTRATA
senza della cercospora:
EMULSIONE
solo Oidio: ripetere il trattamento con prodotti a SPYRALE DIFECONAZOLO 10 FENPROPIDIN 38 Xn N CONCENTRATA
21
base di zolfo;
Oidio e Cercospora (caso pi frequente): utilizzare (1)= T+ molto tossico, T tossico, Xn nocivo, Xi irritante, N peri- Fig. 7.28. Caratteristiche dei
fungicidi attivi su entrambe le malattie (vedi fig. 7.27). coloso per lambiente, C corrosivo, F facilmente infiammabile, prodotti fungicidi.
F+ estremamente infiammabile, O comburente.
(2)= intervallo di sicurezza (giorni).
Prodotti e dosi (l o kg/ha)
114 115
7. Difesa 7. Difesa
irrigui della Valle Padana settentrionale. alla cercospora e alla rizomania, sono DAKAR AGRA
indicati per raccolte tardive. PREMIERE STRUBE-DIECKMANN
Sintomi ANACONDA SESVANDERHAVE
Sulle piante giovani compaiono imbrunimenti anula- ZORRO SESVANDERHAVE
ri nella zona del colletto mentre su quelle adulte lim-
brunimento, talvolta unito a fessurazioni, si estende 7.4 Rizomania Fig. 7.34. Variet tolleranti.
anche alla base dei piccioli. (Beet Necrotic Yellow Vein Virus = BNYVV)
Successivamente, pu registrarsi un forte avvizzi-
mento della parte aerea fino ad arrivare alla perdita La malattia, diffusasi a partire dagli anni 60 nei
totale di prodotto. Sul fittone si osserva un marciume comprensori settentrionali, ormai estesa in tutte
pi o meno esteso ed a volte comparire un micelio di le regioni bieticole nazionali (comprese vaste zone
colore bianco-grigiastro. Fig. 7.32. Marcescenza scura su dellarea meridionale a semina autunnale). Questa vi-
radice colpita da Rhizoctonia s. rosi, diffusa da Polymyxa betae (un fungo ubiquitario
Condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia del terreno), potenzialmente molto grave; infatti,
Una cattiva struttura del terreno ed una inadeguata se non vi fosse la disponibilit di genotipi tolleranti
regimazione delle acque sono fonte di possibili rista- (unico mezzo di lotta ed ora ampiamente diffusi nel
gni idrici. mercato), la coltivazione della barbabietola da zuc-
In tale situazione, unitamente al verificarsi di tem- chero sarebbe resa impossibile, a causa della forte in-
perature al di sopra delle medie del periodo, il fungo cidenza sulle produzioni quanti-qualitative.
trova una condizione ottimale per esprimere la mas-
sima aggressivit. Fig. 7.35. Abbondante capillizio ed
imbrunimento fibrovascolare in
Le zoospore infettano Formazione e sviluppo una radice colpita da rizomania.
Danno le cellule radicali e del plasmodio
introducono
ll fungo pu arrecare danni sia nella il virus
fase di plantula procurando fallanze,
che sulle piante adulte a livello del fit-
Produzione di cistosori
tone e con diversi gradi di interessa- (spore resistenti
mento del tessuto. Formazione di e molto longeve)
I danni, nella maggior parte dei casi, zoosporangi
118 119
7. Difesa 7. Difesa
Sintomi Lotta
Il sintomo principale la prolifera- Lunica possibilit efficace di lotta il ricorso alle
zione abnorme di capillizio radicale variet con tolleranza genetica al patogeno (variet
sul fittone. Inoltre, la radice colpita rizotolleranti, RT), ormai presenti nella totalit del
rimane piccola e presenta talvolta un panorama commerciale per la semina primaverile ed
marcato e netto restringimento nella in buona misura per la semina autunnale (si riman-
parte caudale. da al sito www.betaitalia.it nella sezione inerente alle
Il fittone presenta imbrunimenti fibro- variet dove vengono annualmente pubblicate i geno-
vascolari pi o meno intensi, dovuti tipi pi produttivi in terreni fortemente infettati da
allinvasione dei tessuti da parte del rizomania).
virus.
I sintomi possono interessare anche
lapparato aereo manifestandosi, in pie- 7.5 Barre Irroratrici
na vegetazione nei periodi siccitosi
o durante le ore calde della giornata, La scelta dei principi attivi pi efficaci, i dosaggi da
tramite un rapido appassimento delle impiegare per garantire la migliore efficienza, le epo-
Fig. 7.37. Forte presenza di ri-
foglie. zomania evidenziata da intenso che di intervento pi idonee, rappresentano momen-
Allinizio dellestate inoltre, nei casi pi gravi, le fo- appassimento fogliare. ti decisivi che richiedono elevata professionalit.
glie possono incresparsi leggermente e mostrare delle Non meno importante , al fine di ottenere la massi-
decolorazioni giallastre lungo le nervature. ma efficacia dellintervento irrorante, il corretto uti-
Tali ultimi sintomi descritti non sempre sono pre- lizzo ed il buon funzionamento della barra irroratrice
senti. (vedi paragrafo 7.5.1).
120 121
7. Difesa 7. Difesa
da effettuarsi dopo aver intervistato loperatore che Per quanto riguarda il collaudo allacquisto si precisa che:
stabilisce quali sono i soggetti che devono obbliga- esso potr essere eseguito solo dai centri di controllo autorizzati;
sar considerato valido solo a condizione che tra la data di acquisto e quella del collaudo non
toriamente avvalersi di tale servizio (fig. 7.39) e con
intercorra un tempo superiore ai 60 giorni;
quale cadenza (fig. 7.40). la macchina nuova dovr essere testata entro 12 mesi qualora non venga eseguito il collaudo
allacquisto secondo la tempistica sopra richiamata;
il controllo alla vendita dovr essere eseguito nellambito di una normale sessione di collaudo
alla presenza dellagricoltore e accoppiando lirroratrice alla trattrice aziendale utilizzata per i
trattamenti fitosanitari, come previsto dalla delibera regionale 1202/99.
Tutte le irroratrici con scadenza del certificato successiva al 31 marzo possono beneficiare di una
proroga fino al 31 dicembre.
122 123
7. Difesa 7. Difesa
124 125
8
7. Difesa
Irrigazione
-0.001 1
Umidit (% del peso secco)
8.1 Quanto irrigare -0.0001 0
(determinazione del volume di adacquamento) 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
una volta esaurita la RIFU occorre intervenire con Fig. 8.3. Schema illustrativo del-
lirrigazione; la ripartizione dellacqua nel 8.2 Quando irrigare
terreno. (individuazione del momento dellintervento)
la quantit di acqua da distribuire corrisponde al
valore della RIFU che riporta il terreno alla CIC.
Il momento in cui irrigare si pu determinare attra-
la determinazione della RIFU coincide quindi con il
verso diversi sistemi.
volume dadacquamento (VA), ossia il volume per
Fisiologici (sulla pianta): lo stato idrico della pian-
singolo intervento irriguo.
ta si pu valutare con la misura del contenuto di
Sotto laspetto pratico, conoscendo la composizione Fig. 8.5. Sistema fisiologico:
acqua dei tessuti vegetali, del potenziale idrico del- termometro ad infrarossi per la
di un terreno (percentuale di sabbia, limo e argilla)
le foglie, della resistenza o conduttanza stomatica, determinazione della tempe-
possibile calcolare il valore della RIFU ed il corri- ratura radiativa fogliare (fonte
della temperatura radiativa fogliare.
spondente volume dadacquamento (VA). AIMCRA).
Idropedologici (nel terreno): la mi-
sura dellumidit nel suolo pu es-
Le formule sono le seguenti:
sere determinata con diversi metodi
(gravimetrico, tensiometrico, TDR,
VA = CIC - CA (con valori espressi in mm); elettrometrico, termalizzazione neu-
2
CIC e CA = valori di umidit alla Capacit Idrica di Campo ed al Coefficiente dAppassimento tronica, psicrometrico) la cui attendi-
espressi in mm. bilit dipende dalla variabilit spazia-
le del contenuto idrico nel terreno;
VA = h x Ps x CIC - CA x 100 (in mm/ha) Agrometeorologici (sistema terre-
2 x 100
dove: no/pianta): con la realizzazione di
h = profondit del terreno maggiormente esplorata dalle radici (0,4-0,5 m); un bilancio idrico (modelli di simu-
Ps = peso specifico apparente del terreno espresso in t/m3; lazione).
CIC e CA = valori di umidit alla Capacit Idrica di Campo ed al Coefficiente dAppassimento Questo metodo uno dei pi usati per determinare il Fig. 8.6. Sistema idropedologico:
espressi in % del peso della terra secca determinato con analisi di laboratorio o attraverso fun- watermark per la misurazione
momento in cui irrigare. Sotto il profilo pratico consi- dellumidit del terreno (elettro-
zioni di pedotrasferimento.
dera terreno e pianta come un unico sistema integrato metrico).
130 131
8. Irrigazione 8. Irrigazione
e realizza un bilancio tra le entrate e le uscite di acqua Uno dei primi metodi utilizzati per determinare lET
dal sistema. stata la vasca evaporimetrica (vedi Foto 8.8) nella
quale si misura direttamente levaporazione dal pelo
Le entrate sono rappresentate da: libero dellacqua e tramite un coefficiente di vasca si
piogge utili, cio quelle fino al limite della CIC; ottiene levapotraspirazione di riferimento (ETo).
apporti da falda per risalita capillare; Oggi lETo calcolata attraverso funzioni matemati-
irrigazioni; che (Penman-Monteith, ecc.) che prendono in esame
diversi parametri climatici a loro volta misurati con
le uscite sono rappresentate da: stazioni meteorologiche automatiche (temperatura,
perdite per ruscellamento superficiale; umidit, ventosit, radiazione solare, altitudine, ecc.).
perdite per percolazione profonda; Distinguiamo unevapotraspirazione di riferimento
evaporazione diretta dal terreno; (Eto) che rappresenta la potenzialit evapotraspira-
traspirazione dalla pianta. tiva dellambiente, unevapotraspirazione coltura-
le (Etc), collegata con la precedente attraverso un
IL BILANCIO IDRICO
BILANCIO IDRICO: Eto: rappresenta la quantit dacqua dispersa nellatmosfera, at-
Traspirazione Piogge e ET + (PR + PP) P AF = I traverso i processi di evaporazione del suolo e traspirazione del-
irrigazione
dove: le piante, da un prato (Lolium perenne L. o Festuca arundinacea)
ET = Evapotraspirazione i cui processi di crescita e produzione non sono limitati dalla
Ruscellamento P = Piogge disponibilit idrica o da altri fattori di stress.
I = Irrigazioni
AF = Apporti di falda Etc: rappresenta la quantit dacqua dispersa nellatmosfera,
Evaporazione
Zona mag- PR= Perdite per ruscellamento
Risalita giormente attraverso i processi di evaporazione del suolo e traspirazione
PP = Perdite per percolazione delle piante, da una specifica coltura di ampia estensione, i cui
capillare esplorata
processi di crescita e produzione non sono limitati dalla disponi- Fig. 8.8. Vasca evaporimetrica.
dalle radici
bilit idrica, da carenze nutrizionali o da stress biotici.
Percolazione Fig. 8.7. Sistema agrometeorolo- Kc: coefficiente colturale, rapporto fra lEtc e lEto, determina-
gico: schema di bilancio idrico. to sperimentalmente per ciascuna coltura, variabile in funzione
della fase fenologica.
Kc = ETc
Partendo da un terreno alla Capacit Idrica di Campo ETo
(CIC) si dovrebbe intervenire con lrrigazione quan-
do la sommatoria dellevapotraspirazione giornaliera Ete: nelle condizioni reali di campo e in un qualsiasi momento
al netto degli apporti naturali (pioggia utile pi appor- del ciclo di crescita, la disponibilit di acqua per le piante non
illimitata ma soggetta, per diverse ragioni, a restrizioni che la
ti di falda) pari alla Riserva Idrica Facilmente Uti-
rendono inferiore a quella su cui si basano i concetti di Eto e di
lizzabile (RIFU) dello strato di terreno maggiormente Etc. Di conseguenza, lintensit del flusso evapotraspirativo reale
esplorato dalla radice (40-50 cm), somministrando di una coltura, di solito inferiore a quella massima, e quindi:
un volume di adacquamento pari alla RIFU. Cos ope-
rando con lintervento irriguo si riporta tale strato di ETe < ETc
terreno alla CIC e il bilancio si azzera. LEte rrappresenta levapotraspirazione di una determinata col-
In un terreno pianeggiante le perdite sono dovute pre- tura nelle condizioni meteorologiche, fisiologiche e colturali rea-
valentemente ad evaporazione e traspirazione rias- li e si relaziona con lEtc attraverso un coefficiente di deficit Kd,
determinato attraverso opportune prove sperimentali. Fig. 8.9. Stazione meteorologi-
sunte in ununica voce: evapotraspirazione (ET). ca automatica.
132 133
8. Irrigazione 8. Irrigazione
Kc
0,6 Semina emergenza 0.25
primaverile ed una per quella autunnale (fig. 8.10 - 6 foglie vere 0.30
8.11). In entrambi i casi, si preferito adattare una Chiusura sulla fila 0.40
0,4 60% copertura terreno 0.60
funzione che permetta significativi risparmi idrici Max copertura 0.90
rispetto a quanto indicato dalla bibliografia interna- 0,2 15 gg dopo max copert. 1.00
zionale (FAO Irrigation and Drainage Paper n.56, 30 gg dopo max copert. 0.90
Fonte Consorzio di Bonifica della Capitanata
1998). 0,0
14- 1- 16- 31- 15- 30- 15- 30- 14- 29- 14- 29-
Nellambito delle entrate, lapporto idrico della fal- feb mar mar mar apr apr mag mag giu giu lug lug
da freatica un parametro molto difficile da stimare,
tuttavia quando la falda superficiale contribuisce in
Fig. 8.11. Relazione tra coefficiente colturale di AcquaFacile e stadio fenologico della barbabietola a
misura significativa al soddisfacimento delle esigenze semina autunnale.
idriche della coltura.
1,4 90
80
% di contributo allETo
1,2
70
1,0 60
50
0,8
Kc
40
0,6 30
20
0,4
AF FAO, 1998 10
0,2
0
80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 220
0,0
31- 15- 30- 15- 30- 14- 29- 14- 29- 13- 28- 12- 27- Prof. di falda in cm
mar apr apr mag mag giu giu lug lug ago ago set set
argilloso medio impasto sabbioso
Fig. 8.10. Coefficienti colturali (Kc) in funzione dello stadio di accrescimento della barbabietola a se-
mina primaverile. In rosso il Kc indicato dalla FAO, in blu quello impiegato dal software AcquaFacile Fig. 8.12. Stima dellapporto della falda freatica in relazione alla sua profondit dal piano di campagna
(par. 8.3) . (fonte C.E.R.).
134 135
8. Irrigazione 8. Irrigazione
Il Servizio Agroambientale del Canale Emiliano Ro- e quindi pi impegno per il suo aggiornamento e la
magnolo (C.E.R.) ha individuato una funzione per la sua manutenzione.
stima di tale apporto (fig. 8.12); inoltre collegandosi
al sito www.gias.net disponibile una cartina inte-
rattiva, per la Regione Emilia Romagna, con il livello
della falda nei diversi comprensori regionali.
136 137
8. Irrigazione 8. Irrigazione
142 143
8. Irrigazione 8. Irrigazione
Per il calcolo del volume di adacquamento e della velocit di avanzamento vale quan-
Descrizione to riportato precedentemente riguardo lirrigatore singolo.
Impianto irriguo mobile Per quanto concerne la portata avremo:
per aspersione, compo-
sto da un tamburo avvol- Q = portata in l/h
gi tubo e da un carrello
porta barra irrigatrice. Q = nu x q nu = numero di ugelli lungo la linea della barra
Questo metodo consi-
gliato in situazioni con q = portata di ogni singolo ugello in l/h
disponibilit dacqua a
basse pressioni e quan- Esempio
do si opera in zone ven- A quale velocit davanzamento deve lavorare una macchina semovente, accop-
piata ad una barra irrigatrice (pressione desercizio di 3 bar) che bagna una stri-
tose.
scia utile di 50 metri e che monta 41 ugelli con portata singola di 2016 l/h (come da
Fig. 8.20. Barra irrigatrice. scheda tecnica del costruttore), per distribuire 400 m3/ha (pari a 40 mm)?
Caratteristiche
tubo in polietilene di lunghezza (110-750 m) e dia-
Portata della barra (Q) = 41 x 2016 = 82656 l/h
metro variabile ( 40-150 mm);
barre irrigatrici di diverse larghezze (12-72 m); do-
tate di ugelli ( 3 6 mm e portate da 396 a 2016 Velocit davanzamento (Va) = _ 82656 = 41,3 m/h
40 x 50
l/h) in plastica o in ottone;
portata da 5,5 a 127 m3/h; pressione desercizio da
1,5 a 3 bar alla barra irrigatrice;
capacit di lavoro tra i 0,2 e i 4 ettari per posta- 8.5.3 Minisprinkler
zione;
gruppo pompante costituito da pompa carrellata Descrizione
azionata con la presa di potenza della trattrice o da Impianto irriguo stanziale per aspersione, composto
motopompa autonoma. da un collettore principale, tubi di linea (ali piovane)
e irrigatori minisprinklers.
Per migliorare lefficien-
za delle barre, possibile Caratteristiche
montare ugelli particolari adduttore principale di lunghezza (20-100 m) e dia-
come i LEPA (Low Ener- metro variabile ( 90-150 mm) in PE, ferro zincato
gy Precision Application o lay flat;
- in grado di operare in ali piovane di lunghezza (110-350 m) e diametro
prossimit del terreno) e variabile ( 32 - 50 mm) in PE bassa densit o lay
gli LDN (Low Drift Nozz- flat (PN 4-8);
le - gocce di dimensioni distanza tra gli irrigatori per bietola: 10,8 m lungo
maggiori meno soggette lala e x 10,8 - 12 m tra le ali con semina rispettiva-
alleffetto deriva) che la- mente a 45 e 50 cm di interfila;
vorano a pressioni di 0,7 Fig. 8.21. Barra irrigatrice e ro- irrigatori con portate da 0,3 a 1 m3/h, pressione
- 1 bar. tolone. desercizio da 2 a 5 bar allirrigatore, con possibilit Fig. 8.22. Minisprinkler.
144 145
8. Irrigazione 8. Irrigazione
146 147
8. Irrigazione 8. Irrigazione
148 149
8. Irrigazione 8. Irrigazione
Risalita capillare
posizionare nellappezzamento, alle estremit dei
dreni, 2 freatimetri per misurare, prima e durante
la subirrigazione, laltezza di falda;
a seconda del tipo di terreno, portare la falda ad
unaltezza tra 60 e 100 cm dal piano di campagna
(media dei due freatimetri). In quelli sabbiosi la
risalita di falda pu arrivare anche a 60 cm dalla
superficie, mentre nei suoli argillosi pu fermarsi a
80-100 cm dal piano di campagna. La fig. 8.28 uti-
le per definire i tempi di permanenza della falda.
152 153
8. Irrigazione 8. Irrigazione
Fig. 8.34. Ugelli per pivot (Fon- Ni = necessit idrica massima della coltura nei momenti
te AIMCRA). di maggior fabbisogno (mm/giorno)
Qo = Ni x R x
Ea x H x 1000
Ea = efficienza irrigua dellimpianto
Come per la barra irrigatrice, possono essere montati
i particolari ugelli (LEPA o LDN) con le caratteristi-
che gi citate al paragrafo 8.5.2. H = ore di funzionamento al giorno
Evoluzione del pivot fisso sono i pivot multi-centro
trainati o autopropulsivi. Tr = 2 x L x Tr = Tempo di rotazione per effettuare un giro completo
V max del pivot in h
1 1 2
Esempio
2
Determinare la portata in entrata, il tempo necessario per completare un giro e lin-
tensit oraria di precipitazione media allestremit, di un pivot lungo 450 m (distanza
tra il perno e lultima torre 400 m), considerando che i consumi idrici giornalieri della
bietola, nei momenti di maggior fabbisogno idrico, sono di 5 mm, che il sistema lavora
a 360, per 24 ore e con unefficienza dell85%. La velocit massima dellultima torre
Pivot
di 100 m/h e il raggio di bagnatura dellultimo irrigatore di 15 m.
154 155
8. Irrigazione 8. Irrigazione
Esempio 1
Un rainger largo 200 m serve un appezzamento di terreno lungo 1000 m.
Considerando che i consumi idrici giornalieri della bietola, nei momenti di maggior
fabbisogno idrico, sono di 5 mm al giorno, che limpianto ha unefficienza dell85%, che
il terreno ha una RIFU di 35 mm e che la durata dellintervento di 3 giorni, determi-
nare la portata in entrata ed il turno irriguo?
156 157
8. Irrigazione 8. Irrigazione
160 161
9
8. Irrigazione
Polarizzazione
2000 17
1800 16
1600 15
1400 14
1200 13
1000 12
10.00 10.50 11.00 11.50 12.00 12.50 13.00 13.50 14.00 14.50 15.00 15.50 16.00 16.50 17.00 17.50 18.00 18.50 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52
Fig. 9.1. Andamento della PLV Fig. 9.2. Andamento delle po-
Incidenza e diffusione al variare della polarizzazione. glio-inizio agosto), caratterizzati da alte polarizzazio- larizzazione nel Nord Italia a
La conseguenza diretta per lagricoltore una dimi- La stessa quantit di saccarosio, ni, destinate per a decrescere rapidamente nelle col- confronto con Belgio e Olanda.
nellesempio 10 t/ha, fornisce Dati medi 2000-2004.
nuzione nella produzione ad ettaro di saccarosio e ture maggiormente sottoposte a stress a seguito della
una PLV di 2.053 d/ha con pola-
del titolo polarimetrico, parametro fondamentale nel- rizzazione di 16 contro 1.890
caduta delle prime piogge di agosto che reidratano la
la determinazione della Produzione Lorda Vendibile, d/ha a 14. pianta e quindi anche il fittone.
in quanto determina il prezzo del prodotto per ton- Tale fenomeno venne ben descritto, agli inizi del 900
nellata di radici prodotte (fig. 9.1). da Ottavio Munerati, che la denomin retrogradazio-
Il fenomeno della retrogradazione molto frequente ne apparente nei casi in cui il calo polarimetrico non
nei comprensori del nord e del centro Italia mentre tale da impedire un aumento del saccarosio prodot-
in altre consolidate realt bieticole europee ha una to nel proseguo della stagione (caso pi frequente),
incidenza modesta se non trascurabile (fig. 9.2). Que- ovvero retrogradazione reale, quando sia la polariz-
sta circostanza spiega una certa inadeguatezza della zazione che il saccarosio per ettaro flettono (caso pi
ricerca di base svolta in passato, anche a livello inter- grave).
nazionale, per approfondire la natura del fenomeno e In realt si pu presumere che, in definitiva, i pro-
per contenerne lincidenza negativa. lungati stress estivi cui sono sottoposte le colture nei
nostri ambienti, impongono alla pianta un surplus
Le cause di lavoro per sostituire il bouquet fogliare precoce-
La pi frequente causa di innesco della retrograda- mente invecchiato innescando un circolo vizioso che
zione la carenza di piogge associata ad alte tem- porta ad un depauperamento pi o meno spinto delle
perature, che si verifica normalmente tra giugno e risorse accumulate.
luglio. Tale situazione di difficolt della coltura non
comporta solo un rallentamento nella elaborazione Diversi indicatori sembrano suggerire che lirriga-
del saccarosio, ma anche una pi rapida senescen- zione, gestita con razionalit e cio basata su un
za dellapparato fogliare e la disidratazione della avvio tempestivo e su bilanci che tengano conto de-
radice. Tutto ci alla base di quanto osservato nei gli apporti di falda, rappresenti un primo passo per
periodi iniziali della campagna di raccolta (fine lu- contenere il fenomeno della retrogradazione.
164 165
9. Retrogradazione 9. Retrogradazione
Andamento della polarizzazione per epoche di raccolta. Andamento della polarizzazione su terreni infestati ed esenti da H. schachtii.
Dati medi di 2 localit: Concordia (MO) e Conselice (RA) - 2005 Dati medi triennio 2003-2005
19 17.5
18 17
Polarizzazione
Polarizzazione
17
16.5
16
16
15
14 15.5
13 15
inizio agosto inizio settembre inizio ottobre terreno sano terreno lievemente infestato terreno infestato
Epoca di raccolta LSD 0,05 = 0,53 LSD 0,05 = 0,71 LSD 0,05 = 0,85
Linea tecnica A Linea tecnica B Variet non tollerante ai nematodi Variet tollerante ai nematodi
Fig. 9.3. Andamento della po- Fig. 9.4. Andamento della pola-
Altri importanti fattori entrano comunque in gioco larizzazione in 2 localit spe- storicamente bassa. Questa tipologia di terreni rizzazione in 18 prove sperimen-
nella complessa fisiologia del fenomeno. rimentali nelle quali venivano presente nel Nord Italia in diversi comprensori e tali allestite nel triennio 2003-
confrontati gli effetti sulla pola- 2005 su terreni a diversi livelli di
La cercosporiosi si dimostrata ancora come la spesso caratterizzata da presenza di falda su- infestazione del nematode.
rizzazione dei principali fattori
principale causa: pertanto necessario procedere implicati.
perficiale, tessitura di medio impasto o sabbiosa, Si pu notare come soprattutto
ad una adeguata difesa della coltura. Linea tecnica A: coltura in asciut- situazioni di elevata fertilit. la variet non tollerante ai ne-
Errori in eccesso nella dose somministrata di ta e sottoposta a stress da siccit, Vale la pena di aggiungere che un impiego non matodi fornisca polarizzazioni
apporto di azoto incrementato di progressivamente inferiori pas-
concime azotato (o comunque alta fertilit dei corretto di queste variet (su terreni ad elevato sando da un terreno sano ad un
80 kg/ha rispetto al consiglio di
terreni), sono causa di perdite dirette nel titolo contenuto di argilla e per raccolte precoci) pu lievemente infestato (popola-
concimazione, nessuna prote-
zuccherino oltre che nella qualit tecnologica del zione anticercosporica, impiego comportare riduzioni produttive rispetto a tipolo- zione del parassita < 100 uova
prodotto. di variet a tipologia E. gie di tipo E o N. Infine, una buona tolleranza alla e larve) e, infine, ad uno grave-
mente infestato (> 300 U/L).
Tali eccessi costituiscono anche cause indirette Linea tecnica B: coltura irrigua, rizomania, fondamentale per la salvaguardia del
apporto di azoto corretto, prote- titolo zuccherino;
del medesimo fenomeno, in quanto stimolano un
zione anticercosporica, impiego
abbondante sviluppo fogliare, con conseguente di variet di tipologia NZ. In fig. 9.3 sono ben visibili gli effetti di questi fat-
maggiore vulnerabilit della pianta nei confron- tori sulla polarizzazione: con la linea tecnica A,
ti della cercosporiosi ed una minore efficacia dei errata, la coltura soggetta ad una retrogradazio-
trattamenti anticercosporici. ne decisamente pi forte rispetto alla linea tec-
Il genotipo, di grande interesse sia per la diversa nica B, dove le scelte tecniche sono state corret-
attitudine al turnover fogliare (facilit di ricac- tamente applicate e che mantiene, fin allultimo
cio di nuove foglie), sia per la tipologia (variet a periodo di raccolta, una polarizzazione superiore
peso, equilibrate o a titolo). di 2 gradi.
A tale proposito da raccomandare luso di varie- Altri fattori che assumono importanza nel deter-
t NZ o Z (a titolo) per estirpi tardivi, nei terreni minare il fenomeno sono quelli che in generale
dove le produzioni in peso della coltura non sono provocano danni allapparato fogliare e quindi di-
un problema, laddove invece la polarizzazione minuiscono lefficienza fotosintetica della coltu-
166 167
9. Retrogradazione 9. Retrogradazione
168 169
Raccolta
10
La raccolta della barbabietola unope-
razione complessa ed importante ai
fini di:
1. limitare le perdite di prodotto in cam-
po e conseguentemente della PLV;
2. contenere i costi della trasformazio-
ne industriale e ottimizzare lestra-
zione di saccarosio.
Tale pratica pu incidere sui costi col-
turali diretti mediamente per circa il
15-21%.
In particolare loperazione di raccolta incide sulla Fig. 10.1. Macchina semovente
(a cantieri riuniti).
qualit esterna del prodotto attraverso:
la scollettatura, che modifica la conservazione e le
caratteristiche delle radici lavorate;
la presenza di terra (tara terra) e di scarti che
causa difficolt ai ricevimenti del prodotto negli sta-
bilimenti ed alla sua conservazione, oltre costi ag-
giuntivi per il carico, il trasporto, il lavaggio e leva-
cuazione della terra stessa;
le rotture e le ferite che sono allorigine di perdite
di radice in campo e di zucchero nellambito dello
stoccaggio in silos.
Le macchine da raccolta semoventi a 6 file e i cari-
catori pulitori oltre a sviluppare una grande capaci-
t e qualit di lavoro, consentono di operare anche
in condizioni di terreno pi difficile (con eccesso di
umidit). La qualit del lavoro svolto dalle macchi-
ne influenzata da fattori sia di ordine agronomico
che operativo. Entrambi sono spesso sottovalutati ma
concorrono decisamente a determinare loperativit
complessiva delle macchine.
171
10. Raccolta 10. Raccolta
174 175
Qualit
11
Il concetto di qualit glo-
bale, nella barbabietola
da zucchero, riferito a
numerosi aspetti legati
alle caratteristiche geneti-
che delle variet, al tipo di
terreno, al clima, alle tec-
niche di coltivazione e di
raccolta, alla presenza o
assenza di fitopatie, i qua-
li condizionano lestrazio-
ne dello zucchero dalla
radice, influenzando cos
la resa ed i costi connes-
si al processo industriale. Fig. 11.1. Partita di bietole con
In particolare si soliti distinguere una qualit ester- forte presenza di tara terra.
na della radice ed una qualit interna.
Negli ultimi anni si ottenuto una significativa di- Oltre a questi, nel sugo di estrazione sono a volte
minuzione della tara, attraverso lintroduzione in presenti altri composti che hanno una notevole in-
campagna di macchine innovative per la raccolta e la fluenza nel processo di cristallizzazione, in particola-
pulizia del prodotto (vedi capitolo 10). re gli zuccheri riducenti (glucosio e fruttosio, i quali
I nuovi cantieri di raccolta, anche se molto pi ef- vengono determinati sui campioni, soltanto in alcuni
ficienti, devono comunque potere operare in condi- stabilimenti).
zioni ottimali lavorando in terreni non compattati
e senza avvallamenti, estirpando appezzamenti con
investimenti omogenei, con radici di pezzatura uni-
forme e posizionate alla stessa altezza lungo il profilo
del terreno. Acqua 75%
Saccarosio 16%
Il termine qualit interna o tecnologica si riferi-
Sostanza
sce allattitudine della bietola ad essere trasformata secca 25%
in zucchero. Il saccarosio totale il parametro pi Non zuccheri solubili
importante, esprime la concentrazione di zucchero (melassigeni) 4%
nella radice della bietola ed espresso in percento in Non zuccheri
peso: ad esempio un valore di 16 S indica che 100 g insolubili (marco) 5%
di radice contengono 16 g di saccarosio totale. Esso
viene misurato con il polarimetro (polarizzazione),
individua il valore economico della coltura e vie-
ne definito zucchero teorico, perch non pu esse- Fig. 11.2. Composizione media
re interamente estratto e cristallizzato. La parte di della radice di barbabietola da
zucchero che, rispetto al totale, possibile estrarre zucchero.
e cristallizzare viene definita zucchero bianco e rap-
presenta il valore industriale del prodotto. Queste sostanze melassigene, durante il processo di
La percentuale di zucchero teorico che diventa zuc- estrazione, causano danni diretti:
chero bianco costituisce la Resa Estraibile (vedi immobilizzando parte del saccarosio ed impeden-
seguito), che dipende dalla quantit, presente nella dogli la cristallizzazione;
radice, di alcune sostanze che interferiscono negati-
vamente con il processo di estrazione, abbassando la ed indiretti:
percentuale di zucchero che cristallizza ed aumen- acidificando i sughi di estrazione.
tando quella che resta legata al sottoprodotto della In ambiente acido si attivano gli enzimi in grado
raffinazione, che il melasso (saccaro-melasso). Per di scindere la molecola di saccarosio in glucosio e
questo motivo, tali elementi vengono definiti sostan- fruttosio, zuccheri semplici che comunque non cri-
ze melassigene o melassigeni. stallizzano; inoltre per ripristinare lalcalinit dei
sughi occorre aggiungere soda (NaOH) che contie-
Lindustria saccarifera, per individuare la qualit tec- ne sodio, sostanza di per s melassigena.
nologica delle partite di prodotto conferite in stabi-
limento, determina in tutti i campioni il contenuto, Nel corso degli anni sono state proposte diverse for-
espresso in mmol per 100 g di polpa, dei tre melassi- mule per valutare la qualit interna sulla base dei dati
geni principali: potassio (K), sodio (Na) ed azoto alfa- analitici di polarizzazione e dei melassigeni. La qua-
amminico (N). lit interna viene indicata attraverso i parametri Pu-
178 179
11. Qualit 11. Qualit
Nessuna
Forte aumento variazione Lieve calo
180 181
12
11. Qualit
Formule per il calcolo della qualit (secondo Carruthers e Oldfield) Costi colturali
I dati di analisi, riferiti a 100 grammi di polpa sono:
Polarizzazione %
Potassio (K) mmol
Sodio (Na) mmol
Azoto alfa amminico (N) mmol
e/ha
1000
se AK < = 1,8 0,6285 x N 800
600
400
In presenza di zuccheri riducenti (Rid) alcuni stabilimenti determinano:
200
0
99,36 - 14,27 x (K + Na + N + Rid)
Purezza sugo denso (PSD)
Polarizzazione AN BO BO BO CR FE FE FE MN MN MN PC RA RE RO RO CB media
e/ha
no avere oscillazioni anche del 40%. 200
Tali variazioni sono dovute non solo a differenze 150 19% 21% 19%
17%
di prezzo unitario del mezzo tecnico o della lavo- 100
12% 12%
razione, ma anche alla loro frequenza di applica- 50
zione: si pensi ad esempio al numero variabile di 0
trattamenti contro la cercospora. Concimazione Difesa Diserbo Lavorazioni Raccolta Seme e semina
del terreno
Limporto della voce seme e semina ovviamente
fortemente influenzata dal prezzo dacquisto del
seme (fig. 12. 2). Fig. 12.2. Costi delle operazioni
Area nord e centro Italia con irrigazione (costo colturali nel nord e centro Italia in
aziende che non praticano irriga-
di produzione medio 1590 c/ha): anche in questo zione. I valori in tabella sono i dati
caso sono la raccolta, il seme e la semina, le la- medi di 6 schede con evidenzia-
vorazioni del terreno e il diserbo le voci di costo te allinterno degli istogrammi le
a maggior incidenza economica. In questa ipotesi percentuali di incidenza sul totale
costi. Le linee verticali nere indica-
si evidenziano per maggiori variazioni per tutte no le variazioni minime e massime
le voci di costo (tranne che per quella del seme e rilevate per ciascuna voce nelle di-
della semina). verse aziende.
184 185
12. Costi colturali
200
150 15% 20% 16%
15%
100
12% 14%
50 8%
0
Concimazione Difesa Diserbo Irrigazione Lavorazioni Raccolta Seme e
del terreno semina
200
150 16% 18%
16% 14%
100 11% 15%
10%
50
0
Concimazione Difesa Diserbo Irrigazione Lavorazioni Raccolta Seme e
del terreno semina
186
BETA
Note degli autori
Le indicazioni relative ai presidi fitosanitari riportate nel Giancarlo Beltrami
presente volume sono soggette a possibili modifiche e non Giovanni Bettini
comportano in alcun modo specifiche responsabilit per Pietro Natale Capitani
eventuali involontari errori, inesattezze o uso scorretto Alberto Cavallini
delle stesse. Nellapplicazione dei prodotti necessario se- Massimo Cerrato
guire attentamente le modalit e le avvertenze riportate in Franco Cioni
Giuseppe Ciuffreda
etichetta. Levoluzione delle conoscenze scientifiche, delle
Achille Covizzi
tecniche applicative e della normativa, impongono un con-
Tiziano Cuman
tinuo aggiornamento. In particolare, la revisione genera- Adriano Fabbri
lizzata dei principi attivi, tuttora in corso a livello comuni- Pasquale Ferrandino
tario, pu comportare lesclusione di molecole inserite nei Erman Gabellini
programmi di difesa e diserbo. A tal fine Beta si propone Roberto Landi
di monitorare costantemente gli sviluppi degli argomenti Gianfranco Maines
trattati rendendoli fruibili in rete sul sito www.betaitalia.it Nicola Minerva
previa opportuna verifica e validazione Claudio Perezzani
Marco Piazzi
Si ringrazia per la collaborazione e la revisione generale del Claudio Postiglione
testo il Comitato Scientifico composto da: Dott. L. Barbanti - Daniele Rosini
Univ. di Bologna, Prof. A. Caliandro - Univ. di Bari, Dott. R. Alessandro Vacchi
Morillo - AIMCRA (Spagna), Prof. G. Mosca - Univ. di Padova, Massimo Zavanella
Prof. P. Perata - Scuola Sup. SantAnna di Pisa, Dott. P. Ranalli - Michele Zuffrano
CRA-ISCI Bologna, Prof. V. Rossi - Univ. Sacro Cuore di Piacen-
za, Prof. P. Sequi - CRA-ISNP, Roma e per il contributo inerente
lirrigazione il Prof. G. Taglioli - Univ. Di Bologna.
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