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LI 0395 00036P
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FUORI COMMERCIO
Fuori campo I.V.A.
(D.P. R. 26.10.1972, n. 633, art. 2, lett. d)
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paravia
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INDICE
Diritto 1 Economia 43
PARTE 1 PARTE 1
I princìpi generali del diritto 2 I sistemi economici e la loro
1. Le norme giuridiche 2 evoluzione 44
2. Le fonti del diritto 4 1. Bisogni, beni e servizi 44
3. L’efficacia delle norme giuridiche 6 2. I sistemi economici 46
3. L’evoluzione storica dei
PARTE 2 sistemi economici 47
I soggetti del diritto 8
1. Le capacità e i diritti delle PARTE 2
persone 8 I soggetti del sistema
2. Le organizzazioni 10 economico 49
3. I rapporti giuridici 11 1. Reddito, consumo e
investimenti 49
PARTE 3 2. Le imprese e la produzione 51
Lo Stato 13 3. L’intervento dello Stato in
1. Lo Stato e i suoi elementi economia 53
costitutivi 13
2. Le forme di Stato e le forme di PARTE 3
governo 15 L’economia di mercato 55
1. Mercato, domanda e offerta 55
PARTE 4 2. Le forme di mercato 57
La Costituzione e i diritti dei 3. Il lavoro 59
cittadini 18
1. La Costituzione e i suoi PARTE 4
caratteri 18 I rapporti economici
2. I princìpi fondamentali 20 internazionali 62
3. I principali diritti tutelati dalla 1. I rapporti con l’estero 62
Costituzione 22 2. Le principali politiche
4. La famiglia 23 economiche dell’Unione europea 64
5. I diritti economici e politici 25 3. Sviluppo e sottosviluppo 66
PARTE 5 PARTE 5
Gli organi dello Stato 27 La moneta, le banche e
1. Il Parlamento 27 l’inflazione 68
2. Il Presidente della Repubblica 29 1. La moneta 68
3. Il Governo 31 2. Le banche 70
4. Gli enti locali 32 3. L’inflazione 72
5. La Magistratura 35
6. La Corte costituzionale 37
PARTE 6 Soluzioni
Le organizzazioni internazionali 38 (degli esercizi a risposta chiusa) 74
1. L’Unione europea 38
2. Le altre organizzazioni Le parole del Diritto
internazionali 40 e dell’Economia 75
II
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Diritto
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3
6
ME
DIA
Le sanzioni
Se non si rispettano le norme giuridiche si è soggetti a sanzioni, cioè a punizioni. Le
sanzioni possono essere pecuniarie (una somma di denaro da dover pagare, come
una multa), detentive (cioè periodi di tempo da dover trascorrere in carcere), oppu-
re possono consistere in misure restrittive (come il ritiro della patente di guida).
I giudici
I giudici, o magistrati, hanno il com-
pito di stabilire quale sanzione ap-
plicare a chi non rispetta una norma
giuridica.
1. Le norme giuridiche 3
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I POSTO Costituzione È la raccolta delle norme fondamentali dello Stato; fu scritta dall’Assem-
blea costituente (un organo eletto dal popolo; p. 18) ed è operativa
dal 1948.
Leggi Sono leggi con cui il Parlamento può integrare o modificare le norme
costituzionali della Costituzione.
Leggi sostanziali Sono norme emanate dal Governo in casi di urgenza (decreti legge)
o su richiesta del Parlamento (decreti legislativi).
III POSTO Leggi regionali Sono norme emanate dalle Regioni: sono valide solo nel territorio
della Regione interessata e possono riguardare materie che non
siano riser vate esclusivamente al Parlamento.
IV POSTO Regolamenti Si tratta di norme che il Governo può emanare per spiegare i contenuti
di altre norme giuridiche.
1° COSTITU
ZIONE
ALI
I C O S T ITUZION
LEGG
2° LEGGI O
RDINAR
IE
IALI
E G G I S OSTANZ
L
3° L E G G I R EGIONAL
I
MENTI
4° REGOLA
La gerarchia delle fonti del diritto.
Il Parlamento, composto da Senato e Camera dei deputati, è l’organo che emana le leggi ordinarie,
che sono al secondo posto della gerarchia delle fonti. Nelle immagini sono raffigurati l’interno e
l’esterno della Camera, che ha sede a Palazzo Montecitorio a Roma.
Le consuetudini
Il diritto italiano dispone prevalentemente di fonti scritte. Solo in pochi casi si
applicano le cosiddette consuetudini o usi, che corrispondono a comportamenti
ripetuti nel tempo da una collettività con la convinzione che siano obbligatori.
Lo Stato italiano ammette le consuetudini se sono espressamente richiamate da
una legge scritta: ad esempio, il Codice civile (la raccolta delle norme che regola-
no i rapporti tra le persone) prevede che, per quanto riguarda la distanza a cui
possono essere piantati gli alberi, si osservano i regolamenti, o, in mancanza, gli
usi locali.
entrata in vigore
emanazione pubblicazione (la norma diventa
vacatio legis
di una sulla Gazzetta efficace e deve
di 15 giorni
norma giuridica Ufficiale essere rispettata)
tacita
Abrogazione espressa
Le norme giuridiche si
applicano a tutte le
persone che si trovano
sul territorio dello Stato.
La capacità di agire
Quando si diventa maggiorenni, a 18 anni, si acquista la capacità di agire, che
corrisponde al potere di esercitare determinati diritti: pensiamo al diritto di vota-
re e a quello di concludere contratti (come acquistare un’automobile).
L’amministrazione di sostegno
A favore delle persone disabili (sordomuti,
non vedenti...) può essere nominato un ammi-
nistratore di sostegno, cioè una persona che
le aiuta nei problemi quotidiani, come investi-
re piccole somme di denaro o concludere un
contratto di affitto.
2. Le organizzazioni
Associazioni e fondazioni
Le norme giuridiche, sono destinate, oltre che agli individui, agli enti collettivi.
Tali enti si distinguono in:
■ associazioni;
■ fondazioni.
3. I rapporti giuridici
I diritti che nascono dai rapporti giuridici
Le relazioni che esistono tra le persone, se sono regolate dalle norme giuridiche,
corrispondono a rapporti giuridici.
Il rapporto che nasce tra gli sposi è regolato da specifiche norme, contenute nella Costituzione
e nel Codice civile: esso è, pertanto, un rapporto giuridico. Quello tra due fidanzati non ha invece
questo carattere, proprio perché non è disciplinato da specifiche norme da parte dello Stato.
3. I rapporti giuridici 11
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Il contratto
Tra i rapporti giuridici ha particolare rilevanza il contratto. Esso corrisponde al-
l’accordo con cui due o più persone danno vita a un rapporto giuridico. Pensiamo,
ad esempio, ad un contratto di compravendita, che viene concluso quando acqui-
stiamo o vendiamo un bene e dà vita a reciproci diritti e doveri per il compratore
e per il venditore.
Lo Stato
PARTE
3
1. Lo Stato e i suoi elementi costitutivi
Il concetto di Stato
Lo Stato è un ente che, su un determinato territorio, impone le proprie leggi al
popolo, costituito dai cittadini. Gli elementi che costituiscono lo Stato sono tre:
1. il territorio;
2. il popolo;
3. la sovranità, cioè il potere di imporre le leggi.
popolo
sovranità
Lo Stato non va confuso con la Nazione, che corrisponde all’insieme dei soggetti
legati tra loro dalle stesse origini, dalle stesse tradizioni, dalla stessa lingua e cul-
tura. Ad esempio, la Svizzera è uno Stato multinazionale, perché sul suo territorio
vivono persone di diversa nazionalità.
ALPI ORIENTALI
Il territorio ALP
I CE
NTR
ALI
I
AL
MA R
IONIO
MAR MEDITERRANEO
I confini del territorio italiano cono costituiti
dalla catena delle Alpi, a Nord, e dal mare
che circonda la penisola e le isole.
Il popolo
Il popolo di uno Stato è costituito dai cittadini.
Diventa cittadino italiano:
■ chi nasce da padre o da madre italiani;
■ chi viene adottato da genitori italiani;
■ chi sposa un cittadino o una cittadina italiani;
■ lo straniero nato in Italia se risiede legalmente nel nostro Paese sino al compi-
mento della maggiore età e dichiara, entro un anno da tale data, di volere ac-
quistare la cittadinanza italiana;
■ chi ha avuto la residenza in Italia per un periodo di almeno 4 anni, se si tratta
di una persona appartenente a uno Stato dell’Unione europea, o di almeno 10
anni se appartiene a uno Stato extracomunitario.
I cittadini hanno determinati diritti (ad esempio, il voto) e determinati doveri (co-
me pagare le imposte allo Stato; p. 54).
Il popolo di uno Stato non va confuso con la popolazione, che è l’insieme dei sog-
getti, cittadini e non cittadini, che si trovano in un determinato momento sul ter-
ritorio dello Stato.
La sovranità
Ogni Stato è sovrano, nel senso che può imporre le proprie norme a tutti coloro
che vivono sul suo territorio. La sovranità si esprime in tre poteri:
1. il potere legislativo, cioè di emanare le leggi, che spetta al Parlamento ( p. 28);
2. il potere esecutivo, che compete al Governo ( p. 32) e permette di realizza-
re nella pratica gli interessi dei cittadini, garantendo determinati servizi come
l’istruzione pubblica e la sanità;
3. il potere giudiziario, che consiste nell’applicare le leggi ai casi concreti ed è
affidato ai giudici ( p. 35).
Lo Stato assoluto
Nello Stato assoluto tutti i poteri sono concentrati nelle mani del Re, che emana
le leggi, nomina i giudici, impone le tasse ( p. 54) e comanda l’esercito.
Le prime forme di Stato assoluto si diffusero in Europa, ad esempio in Francia e in
Inghilterra, tra il 1400 e il 1600.
Lo Stato liberale
Lo Stato liberale tutela le libertà fondamentali dei cittadini e prevede la divisio-
ne dei poteri tra Parlamento, Governo e giudici.
Il primo Stato liberale si costituì in seguito alla Rivoluzione francese del 1789.
Lo Stato socialista
Nello Stato socialista è abolita la proprietà privata e i mezzi di produzione appar-
tengono esclusivamente allo Stato, che indirizza l’economia del Paese.
Il principale Stato socialista fu l’Unione Sovietica, che si affermò in seguito alla Ri-
voluzione russa del 1917.
Lo Stato totalitario
Nello Stato totalitario il regime accentra ogni potere statale nella figura di un “ca-
po”, ritenuto superiore rispetto al popolo; questa forma di Stato si caratterizza,
inoltre, per un’ideologia esclusiva e per la drastica limitazione delle libertà dei cit-
tadini (pensiamo al nazismo in Germania e alla dittatura fascista in Italia nella pri-
ma metà del secolo scorso).
Lo Stato democratico
Lo Stato democratico si fonda sul valore della
democrazia, cioè della sovranità popolare: è
infatti il popolo che elegge i propri rappresen-
tanti politici, ai quali è affidato il compito di
governare lo Stato.
L’Italia è uno Stato democratico.
La monarchia
La monarchia è una forma di governo caratterizzata dalla presenza di un Sovra-
no, che accede alla propria carica per successione o per elezione. Ai giorni nostri
è praticamente scomparsa la monarchia assoluta, in cui il Re esercita tutti i pote-
ri dello Stato, ed esistono forme di monarchia in cui il potere è condiviso con altri
organi.
La monarchia è pura se il Sovrano è titolare del potere esecutivo ed esercita
quello legislativo in collaborazione con il Parlamento (ad esempio, la Spagna); è
invece parlamentare quando la sovranità effettiva spetta al Parlamento e al Go-
verno, mentre il Re riveste un ruolo rappresentativo (ad esempio, la Gran Bretagna).
Nella monarchia il Re, come Juan Carlos di Spagna, o la Regina, ad esempio Elisabetta II in Gran
Bretagna, accedono a tale carica prevalentemente per successione.
La repubblica
La repubblica è una forma di governo in cui i poteri statali spettano a organi elet-
ti dai cittadini.
L’Italia è, dal 1946, una repubblica e il popolo elegge il Parlamento, l’organo che ha
il potere di emanare le leggi (potere legislativo). A sua volta il Parlamento elegge
il Presidente della Repubblica, che rappresenta lo Stato ( p. 29). Il Presidente
della Repubblica nomina i membri del Governo, l’organo che guida la politica del
Paese e realizza le deliberazioni del Parlamento (potere esecutivo). Il Governo, per
potere operare, deve avere la fiducia del Parlamento; in caso contrario perde i pro-
pri poteri e occorre nominare un nuovo Governo o eleggere un nuovo Parlamento.
concede fiducia a
La Costituzione e i diritti
dei cittadini
PARTE
4
1. La Costituzione e i suoi caratteri
L’Assemblea costituente
Il 2 giugno 1946, dopo le dolorose esperienze del fascismo e della guerra, le cit-
tadine e i cittadini italiani votarono per eleggere i membri dell’Assemblea costi-
tuente, organo cui fu affidato il compito di scrivere la Costituzione italiana.
Nella Costituzione furono definiti i princìpi fondamentali del nostro ordinamento,
le norme relative alla struttura dello Stato e ai diritti e ai doveri dei cittadini. Es-
sa entrò in vigore il 1° gennaio 1948.
2. I princìpi fondamentali
La struttura democratica
L’Italia è una repubblica democratica, nel senso che la sovranità è del popolo. So-
no infatti i cittadini a eleggere periodicamente i loro rappresentanti politici, che
guidano la vita politica ed economica del Paese.
L’uguaglianza
Davanti allo Stato tutte le persone sono uguali, senza differenze di sesso, di raz-
za, di lingua o di religione. Lo Stato si impegna a eliminare eventuali situazioni di
disuguaglianza.
Il lavoro
Tutti i cittadini hanno il diritto di lavorare. Il lavoro è anche un dovere, in quanto
tramite esso si contribuisce alla crescita economica e sociale dello Stato.
La libertà religiosa
L’Italia ammette tutte le religioni, anche se riserva alcuni privilegi a quella catto-
lica, dal momento che la maggior parte degli italiani condivide questa fede.
Il diritto di asilo
L’Italia concede asilo politico sul proprio territorio agli stranieri ai quali non sono
riconosciute, nella propria terra di origine, le principali libertà civili.
2. I princìpi fondamentali 21
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4. La famiglia
Il matrimonio
La famiglia, secondo la Costituzione, si basa sul matrimonio. Con esso nascono
tra i coniugi reciproci diritti e doveri, che consistono nella coabitazione, nella fe-
deltà, nella collaborazione nell’interesse della famiglia e nell’assistenza materia-
le e morale; i coniugi sono posti su un piano di assoluta parità.
Non possono sposarsi, e se lo facessero il matrimonio sarebbe nullo, gli incapaci
di agire ( p. 8), i parenti stretti, le persone dello stesso sesso, coloro che sono
già sposati e coloro che hanno commesso determinati delitti.
Il matrimonio, per avere il riconoscimento giuridico, deve essere celebrato dal Sin-
daco o da un suo delegato.
Per quanto riguarda gli effetti religiosi, invece, esso ottiene validità alla presenza
del ministro del culto cui si appartiene.
Per i cittadini cattolici, che sono la maggioranza in Italia, è possibile ottenere ef-
fetti sia religiosi sia civili con la sola celebrazione religiosa, in virtù di uno speci-
fico accordo tra lo Stato e la Chiesa cattolica.
4. La famiglia 23
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Con il matrimonio, sia civile sia religioso, i coniugi acquistano reciproci diritti e doveri.
Il divorzio
Gli effetti civili del matrimonio possono essere sospesi tramite la separazione legale,
che i coniugi possono ottenere rivolgendosi a un giudice. Dopo tre anni di separazio-
ne è possibile chiedere il divorzio, che scioglie il matrimonio in modo definitivo.
Il diritto di proprietà
La Costituzione tutela la proprietà privata, che può però essere oggetto di
espropriazione da parte degli enti pubblici (come le Regioni e i Comuni) se si de-
ve provvedere a necessità collettive. In
tal caso il bene espropriato viene ac-
quisito dall’ente pubblico, che deve pa-
gare al proprietario un’indennità mo-
netaria.
Ogni cittadino è libero di disporre delle
sue proprietà, anche per il periodo suc-
cessivo alla morte: è infatti possibile
destinare i propri beni tramite testa-
mento.
Il diritto di voto
Ai cittadini italiani è riservato il diritto di votare in occasione dell’elezione dei
membri del Parlamento o di quella degli organi locali (ad esempio, l’elezione dei
componenti del Consiglio comunale).
Nelle elezioni comunali i cittadini di altri Stati dell’Unione europea, residenti nel
Comune ( p. 32), possono candidarsi all’elezione con gli stessi diritti dei cittadi-
ni italiani.
Il voto è:
■ personale: non è possibile incaricare altri di votare al nostro posto;
■ uguale: ogni voto ha lo stesso peso;
■ libero: nel senso che non è soggetto ad alcuna forma di costrizione;
■ segreto: si vota, infatti, all’interno di una cabina.
personale
uguale
Caratteri del voto
libero
segreto
Senato
Parlamento
Camera dei deputati
Si può essere eletti alla carica di deputato dopo avere compiuto 25 anni, ne occor-
rono invece 40 per entrare a fare parte del Senato.
Le immunità parlamentari
I parlamentari godono di alcuni privilegi, denominati “immunità”:
■ possono esprimere liberamente le loro opinioni nello svolgimento delle loro
funzioni, senza correre il rischio di essere denunciati per reati di opinione
( p. 22);
■ se vengono accusati di aver commesso un reato, non possono essere arrestati
solo su richiesta del giudice, ma è necessario il permesso della Camera cui ap-
partengono.
1. Il Parlamento 27
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Le votazioni
In ogni Camera, per potere votare, è necessario
che sia presente almeno la metà più uno dei
componenti (il cosiddetto numero legale). Le de-
liberazioni, che si svolgono solitamente con il si-
stema del voto elettronico, vengono approvate a
maggioranza semplice (metà più uno dei voti dei
presenti). Solo in alcuni casi sono richieste mag-
gioranze più alte.
La funzione legislativa
L’approvazione delle leggi avviene tramite una specifica procedura, l’iter legisla-
tivo, che si articola nelle fasi dell’iniziativa, della discussione e approvazione, del-
la promulgazione e della pubblicazione.
■ L’iniziativa corrisponde alla presentazione al Parlamento di proposte di legge.
Tale potere spetta al Governo, a ogni parlamentare, ai cittadini (almeno 50 000),
ai Consigli regionali.
■ La discussione e l’approvazione competono alle due Camere, che operano se-
paratamente ma giungono entrambe ad approvare un identico testo di legge.
■ La promulgazione corrisponde all’atto con cui la legge viene resa ufficiale: ta-
le potere appartiene al Presidente della Repubblica ( p. 29).
■ Infine, la legge viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale; con questo atto vie-
ne portata a conoscenza di tutti i cittadini, che di conseguenza sono tenuti a ri-
spettarla.
iniziativa
discussione
• Governo promulgazione pubblicazione
e approvazione
• popolo Presidente della sulla Gazzetta
Camera dei
• parlamentari Repubblica Ufficiale
deputati e Senato
• Consigli regionali
2. È l’atto con cui il Presidente della Repubblica rende ufficiale una legge:
...........................................................................................................................................................................
3. È il numero di parlamentari che devono essere presenti perché la votazione sia con-
siderata valida:
...........................................................................................................................................................................
Parlamento
elegge
Presidente della
Repubblica
La responsabilità penale
La Costituzione prevede che il Presidente della Repubblica possa commettere
due reati speciali, talmente gravi da mettere in pericolo le regole della Costituzio-
ne stessa: l’attentato alla Costituzione e l’alto tradimento. Se il Presidente della
Repubblica commette uno di questi reati (ipotesi che fino a oggi non si è mai ve-
rificata), viene giudicato dalla Corte costituzionale ( p. 37).
3. Il Governo
La composizione del Governo
Il Governo è l’organo titolare del potere esecutivo. Esso è essenzialmente compo-
sto dal Presidente del Consiglio, dai ministri e dal Consiglio dei ministri. Ne fan-
no inoltre parte altri organi, tra cui i viceministri e i sottosegretari.
■ Il Presidente del Consiglio dirige la politica del Governo e coordina l’attività
dei ministri.
■ I ministri sono responsabili di un determinato settore pubblico (ad esempio
l’istruzione, la salute, i trasporti). Nelle loro funzioni sono aiutati da vicemini-
stri e da sottosegretari.
■ Il Consiglio dei ministri, composto da tutti i ministri e dal Presidente del Con-
siglio, è responsabile delle decisioni relative alla guida del Paese, sia in senso
politico sia in senso economico.
Organi principali
del Governo
3. Il Governo 31
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Il rapporto di fiducia
Il Governo deve sempre avere la fiducia da parte del Parlamento. Se questa viene
a mancare, perché la maggioranza dei parlamentari non è soddisfatta dell’opera-
to del Governo, si apre una crisi di governo, che può essere risolta in due modi:
1. si procede alla formazione di un nuovo Governo;
2. vengono sciolte le Camere e si va alle elezioni anticipate per eleggere un nuo-
vo Parlamento.
Sindaco
Consiglio comunale
Le Province
Del tutto simile all’organizzazione dei Comuni è quella delle Province.
Gli organi della Provincia sono infatti il Presidente, la Giunta provinciale e il
Consiglio provinciale.
Le Regioni
Le Regioni, di cui 5 a statuto speciale e 15 a statuto ordinario, sono gli enti pub-
blici territoriali di origine più recente; furono infatti istituite dalla Costituzione.
Le Regioni a statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adi-
ge e Friuli Venezia Giulia) hanno maggiore autonomia rispetto alle altre, soprat-
tutto perché in esse vivono persone di cultura e di lingua non italiana, come le co-
munità di lingua tedesca in Alto Adige.
Gli organi della Regione sono il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il
Presidente, eletto direttamente dai cittadini. I Consigli regionali possono ema-
nare leggi valide nel loro territorio, limitatamente alle materie non riservate al-
lo Stato.
Il Lazio è una Regione, la città di Roma è un Comune; Roma e una serie di centri urbani limitrofi
costituiscono la Provincia di Roma.
5. La Magistratura
La funzione dei magistrati
Il compito di risolvere le controversie tra i cittadini o di stabilire le pene a carico di
chi commette reati spetta ai magistrati o giudici. Per diventare giudice occorre
laurearsi in giurisprudenza e superare un concorso pubblico.
Le tipologie di Magistratura
Operano i magistrati civili quando si tratta di giudicare una lite tra soggetti pri-
vati. Pensiamo al proprietario di un appartamento che si rivolge al giudice perché
l’inquilino non paga l’affitto. Se il valore economico della causa non è particolar-
mente elevato ci si deve rivolgere al Giudice di pace, altrimenti al Tribunale,
composto da 3 magistrati.
5. La Magistratura 35
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Ogni causa viene risolta con un provvedimento finale, denominato sentenza, con-
tro cui è possibile presentare ricorso, cioè richiedere presso altri giudici che il ca-
so sia riesaminato.
Magistrati
liti tra privati commissione di reati liti tra privati e organi della
Pubblica amministrazione
6. La Corte costituzionale
La composizione della Corte costituzionale
La Corte costituzionale è un organo istituito per sovrintendere al rispetto della
Costituzione. Essa, chiamata anche “Consulta” dal nome del palazzo in cui ha
sede in Roma, è composta da 15 giudici, che rimangono in carica per 9 anni.
valutazione dell’ammissibilità
di un referendum abrogativo
6. La Corte costituzionale 37
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Le organizzazioni
internazionali
PARTE
6
1. L’Unione europea
Il mercato unico
L’Italia fa parte dal 1957 dell’Unione europea, un’organizzazione basata sull’esi-
stenza di un mercato unico tra i Paesi aderenti.
Il mercato unico consiste nella libera circolazione di merci, capitali, servizi e per-
sone tra gli Stati comunitari, senza ostacoli alle esportazioni e alle importazioni.
Attualmente l’UE è composta da 27 Stati: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Dani-
marca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Ita-
lia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Repub-
blica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.
Stati UE ISLANDA
al 2002
Stati non
appartenenti all’UE
Nuovi Stati
UE al 2004
FINLANDIA
Nuovi Stati NORVEGIA
UE al 2007
SVEZIA
ESTONIA
MARE
DEL LETTONIA
NORD RUSSIA
IRLANDA DANIMARCA
LITUANIA
GRAN
BRETAGNA PAESI BIELORUSSIA
BASSI
OCEANO POLONIA
BELGIO GERMANIA
ATLANTICO LUSS. REP. CECA UCRAINA
MAR
SLOVACCHIA CASPIO
FRANCIA MOLDAVIA
SVIZZERA AUSTRIA UNGHERIA
SLOVENIA BULGARIA
CROAZIA
GEORGIA
PORTOGALLO BOSNIA MAR NERO
AZERBAIGIAN
SPAGNA ITALIA SERBIA ROMANIA
ARMENIA
ALBANIA
GRECIA
MALTA
MAR MEDITERRANEO CIPRO
1. L’Unione europea 39
00036P_027-041_PERC STRAN 9-02-2008 10:09 Pagina 40
Il G8 e il WTO
Il G8 (Gruppo degli otto) è un’organizzazione internazionale composta dagli 8
Stati più potenti al mondo: Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Gran
Bretagna, USA, Russia. Ha lo scopo di esaminare e discutere problemi di rilevanza
mondiale, in particolare di natura economica, politica e ambientale.
Il WTO (World trade organization, Organizzazione mondiale per il commercio) ha
l’obiettivo di liberalizzare al massimo gli scambi internazionali, eliminando le bar-
riere doganali e riducendo le tariffe commerciali.
• Che cosa si potrebbe fare, secondo te, per spingere gli Stati a rispettare sempre e in
ogni caso i diritti propri della natura umana, in particolare quello alla vita e al rispet-
to della propria dignità?
Economia
00036P_043-074_PERC STRAN 9-02-2008 10:10 Pagina 44
1
M. Cattani
Diritti alla meta
PARTE
I sistemi economici
e la loro evoluzione
Beni e servizi
La soddisfazione dei bisogni può avvenire attraverso servizi, cioè attività rese da
determinate persone ad altre, e attraverso beni, cioè cose materiali.
2. I sistemi economici
I soggetti dei sistemi economici
Con l’espressione sistema economico si intende l’insieme delle relazioni che esi-
stono tra più soggetti: i consumatori, le imprese, lo Stato e il resto del mondo.
Ognuno di questi soggetti compie scelte che condizionano il comportamento de-
gli altri.
...................................................................................................................................................................................
Le condizioni di vita dei lavoratori nelle società capitaliste del 1800 erano
caratterizzate da un’estrema povertà.
Il collettivismo
All’opposto del sistema capitalista si affermò il collettivismo, in seguito alla Ri-
voluzione russa del 1917.
Questo sistema vietò sia la proprietà privata sia la libertà di esercitare attività
economiche. Tutti i beni, compresi i mezzi di produzione, appartenevano allo Sta-
to, che stabiliva gli interventi economici da attuare e controllava ogni aspetto del-
l’attività produttiva.
aumento
opere lavoro ai crescita della risanamento
dei redditi
pubbliche disoccupati produzione dell’economia
e dei consumi
Lo Stato sociale
Lo Stato può intervenire in economia anche allo scopo di aiutare le categorie so-
ciali più deboli, caratterizzandosi così come Stato sociale.
In Italia i principali interventi dello Stato sociale sono attuati a sostegno degli an-
ziani (attraverso il pagamento delle pensioni), dei disoccupati (ai quali viene asse-
gnato un sussidio; p. 60), della salute dei cittadini (attraverso il Sistema sani-
tario nazionale).
Il consumo e il risparmio
Una parte consistente dei nostri redditi viene destinata all’acquisto di beni e di
servizi, cioè al consumo.
L’entità dei consumi dipende essenzialmente dal livello del reddito percepito: più
alto è il reddito, più si consuma. I nostri consumi sono però influenzati anche dal-
la pubblicità e dal desiderio di possedere gli stessi beni che hanno gli altri.
La parte di reddito che non viene consumata prende il nome di risparmio.
Gli investimenti
Le famiglie che riescono a risparmiare tendono a investire, cioè a impiegare il
proprio denaro per avere un’altra fonte di reddito. Un modo molto diffuso di inve-
stire il risparmio è quello di darlo in prestito alle imprese o allo Stato in cambio di
interessi.
I prestiti alle imprese possono corrispondere all’acquisto di azioni e di obbliga-
zioni: le prime danno interessi variabili, in relazione all’andamento dell’econo-
mia; le altre, invece, producono interessi fissi, predeterminati.
Si possono fare prestiti anche allo Stato acquistando titoli pubblici, come i Buoni
ordinari del tesoro (BOT) e i Certificati di credito del tesoro (CCT).
Famiglie
prestano
soldi
2. Le imprese e la produzione
La funzione delle imprese
L’impresa è un’attività economica che consiste nella produzione o nello scambio
di beni o di servizi; può essere diretta da un solo soggetto (impresa individuale)
o da più persone (società).
I settori produttivi
L’attività produttiva si distingue in tre settori:
1. il settore primario, che comprende la produzione agricola (agricoltura, alleva-
mento, caccia, pesca ecc.);
2. il settore secondario, nel quale rientrano le attività industriali di lavorazione e
trasformazione delle materie prime (ad esempio, la trasformazione del legno in
mobili);
3. il settore terziario, che si riferisce alla prestazione di servizi (come un’agenzia
di viaggi o l’attività di un avvocato).
ECONOMIE EVOLUTE
1
Terziario
(servizi)
2
Industria 3
Agricoltura
I fattori produttivi
Per realizzare i prodotti o i servizi da offrire alla clientela, le imprese si avvalgono
di diversi elementi, che corrispondono ai fattori produttivi. I più importanti sono:
■ la terra, che corrisponde ai terreni e a tutti gli elementi naturali;
■ il lavoro dei dipendenti;
2. Le imprese e la produzione 51
00036P_043-074 13-02-2008 14:15 Pagina 52
Il macchinario raffigurato nell’immagine è un capitale fisso, perché può essere più volte utilizzato
nel corso della produzione di prodotti da forno. La farina è invece un capitale circolante, perché può
essere usato una volta sola e, per continuare la produzione, l’impresa dovrà procurarsene altra.
I costi e il profitto
L’impresa, per produrre, deve sostenere dei costi, cioè deve pagare degli importi
monetari per acquistare i fattori produttivi; quando poi vende i beni o i servizi
prodotti realizza dei guadagni monetari, definiti ricavi.
Il guadagno di ogni impresa, denominato profitto, deriva dalla differenza tra i ri-
cavi ottenuti dalle vendite e i costi sostenuti nella produzione.
Lo Stato sostiene ogni anno elevate spese per l’istruzione pubblica: deve infatti
mantenere gli edifici scolastici, pagare gli insegnanti, il personale di segreteria ecc.
Le entrate pubbliche
Per poter finanziare le spese da sostenere, lo Stato si procura entrate pubbliche
soprattutto attraverso il pagamento di imposte e di tasse da parte dei cittadini.
Le imposte sono quote di denaro obbligatorie che devono essere versate allo Sta-
to da tutti coloro che percepiscono un reddito.
Le tasse sono quote monetarie che devono essere pagate da quanti richiedono al-
lo Stato determinati servizi. Ad esempio, le tasse universitarie sono a carico solo
degli studenti che si iscrivono all’università, che chiedono cioè uno specifico servi-
zio allo Stato.
Nel primo vengono indicate le spese e le entrate dell’anno precedente; nell’altro, in-
vece, le spese e le entrate che lo Stato prevede di sostenere nell’anno successivo.
2. Devono essere versate allo Stato da chi richiede determinati servizi pubblici:
........................................................................................................................................................................
L’economia di mercato
PARTE
3
1. Mercato, domanda e offerta
Il mercato
Il mercato corrisponde all’insieme delle contrattazioni che avvengono tra com-
pratori e venditori. Può corrispondere a un luogo fisico (ad esempio, il mercato di
quartiere) oppure può basarsi su scambi a distanza (pensiamo a merci acquista-
te tramite Internet).
.................................................................................................................................................................................
2. Domanda: .................................................................................................................................................
.................................................................................................................................................................................
3. Offerta: .................................................................................................................................................
.................................................................................................................................................................................
5. Quotazione: ...............................................................................................................................................
.................................................................................................................................................................................
2. Le forme di mercato
La concorrenza imperfetta
Il mercato può assumere diverse forme in relazione alle condizioni in cui operano
i compratori (per quanto riguarda la domanda) e i venditori (per quanto riguarda
l’offerta).
Una delle forme di mercato più diffuse è la concorrenza imperfetta. Essa si carat-
terizza per la presenza di numerosi compratori e di molte imprese che offrono
prodotti simili, ma differenziati tra loro per qualità, per modalità produttive o at-
traverso i messaggi pubblicitari. Ogni impresa offre il proprio prodotto a un deter-
minato prezzo, facendo leva sulle differenze attribuite al prodotto stesso.
L’oligopolio
L’oligopolio è una forma di mercato in cui operano poche imprese di grandi di-
mensioni che offrono prodotti simili. La concorrenza tra le imprese si basa essen-
zialmente sul marketing (cioè su ricerche di mercato) e sulla pubblicità.
2. Le forme di mercato 57
00036P_043-074_PERC STRAN 9-02-2008 10:10 Pagina 58
Il monopolio
Nel monopolio la domanda è frazionata tra numerosi compratori, mentre l’offerta
è concentrata in una sola impresa, che ha pertanto libertà di determinare il prez-
zo. Nella realtà esistono quasi esclusivamente monopoli pubblici: ne è un esem-
pio la vendita dei tabacchi, riservata per legge allo Stato.
cartelli
holding trust
possono realizzarsi
nel rispetto delle norme
3. Il lavoro
Come trovare lavoro
La più importante fonte di reddito è il lavoro. In Italia per trovare lavoro ci si può
rivolgere ad appositi enti, come i centri per l’impiego e le agenzie per il lavoro
( p. 61). È inoltre possibile presentare domanda diretta alle imprese, inviando in
forma scritta il proprio curriculum, vale a dire un prospetto da cui risultano gli stu-
di effettuati, le esperienze acquisite, le lingue conosciute e tutte le informazioni
che possono essere utili per il lavoro che si sta cercando.
Il contratto di lavoro
L’assunzione avviene tramite un contratto individuale, che si basa sugli accordi
stabiliti nei contratti collettivi di categoria (cioè i contratti conclusi a livello nazio-
nale tra i sindacati dei lavoratori e i sindacati dei datori di lavoro) e su eventuali
condizioni concordate a livello individuale (ad esempio il compenso, la sede di la-
voro ecc.).
L’assunzione può avvenire a tempo indeterminato o a tempo determinato (cioè
con una scadenza concordata al momento del contratto).
Le dimissioni e il licenziamento
Un lavoratore può dimettersi dal lavoro (cioè lasciare il posto di lavoro) per qual-
siasi motivo; è solo tenuto a dare un certo preavviso al datore di lavoro.
3. Il lavoro 59
00036P_043-074_PERC STRAN 9-02-2008 10:10 Pagina 60
I datori di lavoro, nelle imprese con più di 15 dipendenti, possono licenziare solo
per giusta causa o per giustificato motivo.
La giusta causa corrisponde a un comportamento molto grave del lavoratore (ad
esempio, se viene sorpreso a rubare nei locali aziendali).
Il giustificato motivo ricorre invece in conseguenza di ripetuti comportamenti
scorretti (come arrivare spesso in ritardo sul luogo di lavoro), oppure nel caso in
cui una ristrutturazione aziendale determina la chiusura di settori produttivi.
DIMISSIONI LICENZIAMENTO
possono essere rese liberamente, ma è è ammesso solo per giusta causa e per
richiesto un minimo di preavviso giustificato motivo
La disoccupazione
Uno dei maggiori problemi sociali dei nostri giorni è la disoccupazione. Essa è do-
vuta a diverse cause:
■ può essere legata ai periodi di crisi che periodicamente si presentano in eco-
nomia;
■ può aumentare nell’ipotesi in cui le imprese, che chiedono normalmente pre-
stiti alle banche, si trovino costrette a pagare sui prestiti interessi più alti; in
tal caso l’elevato costo del denaro spinge a fare meno investimenti e, quindi,
ad assumere meno personale;
■ può dipendere dalla chiusura di alcuni settori produttivi.
In Italia, inoltre, sono state riformate alcune tipologie di lavoro e ne sono state
create di nuove per incrementare l’occupazione. Tra queste possiamo indicare:
■ il part-time, che consiste in un rapporto di lavoro a tempo parziale, a orario e
a salario ridotti;
■ l’apprendistato, destinato alla formazione professionale dei giovani lavoratori
di età compresa tra i 16 e i 26 anni;
■ il contratto di somministrazione del lavoro, in cui il lavoratore iscritto a
un’agenzia fornitrice viene da essa “affittato”, dietro il pagamento di un corri-
spettivo monetario, alle imprese a titolo temporaneo, per sostituire lavoratori
assenti o per attività di tipo saltuario (cioè non continuativo) o straordinario.
3. Il lavoro 61
00036P_043-074_PERC STRAN 9-02-2008 10:10 Pagina 62
I rapporti economici
internazionali
PARTE
4
1. I rapporti con l’estero
Il liberismo e il protezionismo
I rapporti economici internazionali si basano prevalentemente sul libero scambio
commerciale tra gli Stati, volto a favorire la qualità dei prodotti e il contenimento
dei prezzi. In tal senso possiamo affermare che i rapporti economici tra l’Italia e il
resto del mondo sono ispirati al liberismo.
A volte, però, uno Stato può fare ricorso al protezionismo, che si basa sull’adozio-
ne di misure, come i dazi doganali, volte a limitare le importazioni e che ha l’obiet-
tivo di sostenere le industrie interne e di tutelare l’occupazione.
Tra le possibili conseguenze negative del protezionismo ci sono il deterioramento
dei rapporti con gli altri Stati, la riduzione di competitività delle industrie interne e
il peggioramento della qualità dei loro prodotti.
liberismo protezionismo
Il cambio
Quando viaggiamo in un Paese straniero che non adotta l’euro, dobbiamo “cam-
biare” la nostra moneta in quella dello Stato che visitiamo: ad esempio, se faccia-
mo un viaggio negli Stati Uniti, dobbiamo cambiare euro in dollari.
Il cambio è la quantità di moneta nazionale necessaria per acquistare un’unità di
valuta estera. Per procedere al cambio di monete ci si rivolge normalmente a una
banca ( p. 70).
Ogni giorno possiamo trovare nelle pagine economiche dei quotidiani il riferimen-
to al mercato valutario. Si tratta di una tabella in cui vengono indicati i prezzi
delle principali monete estere: consultandola è possibile conoscere l’andamento
dell’euro rispetto alle altre valute.
MERCATO VALUTARIO
........................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................
3. Cambio: .........................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................
La politica ambientale
Tra gli obiettivi dell’Unione europea ha grande importanza la politica ambientale
basata sul valore dello sviluppo sostenibile, cioè di uno sviluppo che riduce i live-
li d’inquinamento, permettendo di soddisfare i bisogni del presente senza com-
promettere quelli delle generazioni future.
In relazione al cambiamento climatico l’Unione si propone di ridurre le emissio-
ni di quei gas che determinano il surriscaldamento del pianeta e influiscono ne-
gativamente sul clima, causando il cosiddetto effetto serra. Ciò potrà realizzarsi,
oltre che con la riduzione delle emissioni dei gas, con l’adozione di misure speci-
fiche per migliorare l’efficienza energetica e con il potenziamento della ricerca nel
settore del cambiamento climatico.
Per la tutela della salute, l’UE intende potenziare la ricerca, limitare l’uso dei pe-
sticidi più pericolosi (cioè sostanze chimiche impiegate in agricoltura) e garanti-
re l’applicazione della legislazione sulle acque e sulla qualità dell’aria.
La politica monetaria
I Paesi dell’Unione europea che fanno parte dell’Unione economica e monetaria
(UEM), tra cui c’è anche l’Italia, hanno una moneta unica, l’euro. Questi Stati, a ga-
ranzia della stabilità monetaria, devono rispettare alcuni criteri: avere prezzi sta-
bili e contenere il disavanzo e il debito pubblico entro determinati limiti.
Il disavanzo corrisponde all’ammontare delle spese pubbliche annuali superiori
alle entrate ( pp. 53-54). Il debito pubblico indica, invece, la quantità di mone-
ta che lo Stato deve restituire, con gli interessi, alle persone che gli hanno presta-
to denaro (ad esempio, investendo i risparmi in titoli pubblici; p. 50).
L’organo che guida la politica monetaria dei Paesi dell’euro è la Banca centrale
europea (BCE), che ha sede a Francoforte, in Germania.
3. Sviluppo e sottosviluppo
Lo sviluppo economico
Lo sviluppo economico corrisponde al processo di crescita non solo economica,
ma anche sociale di uno Stato e può essere valutato misurando alcuni indicatori
economici. I principali indicatori di sviluppo sono il reddito medio, che corrispon-
de al Reddito nazionale lordo ( p. 52) diviso per il numero di abitanti, la distri-
buzione del reddito, il livello dei servizi sociali (come la sanità e l’istruzione), il
progresso tecnologico e il livello occupazionale.
Il sottosviluppo
Le situazioni di sottosviluppo economico sono caratterizzate dal basso livello del
reddito, dalla sovrappopolazione, dal basso grado di istruzione, dall’elevata mor-
talità infantile, dalla scarsità dei servizi sociali, dalla bassa produttività del lavo-
ro e dalla scarsa propensione al consumo.
La maggior parte dei Paesi sottosviluppati deve inoltre affrontare il problema del
debito verso l’estero (cioè debiti contratti con le banche straniere per sostenere
investimenti), avviato ormai a raggiungere cifre elevatissime.
I rimedi al sottosviluppo
Molte organizzazioni internazionali offrono aiuti ai Paesi poveri, che non risultano
però sufficienti a dare l’impulso necessario per la ripresa dell’economia. Occorre-
rebbe infatti consentire a quei Paesi di avere i capitali e le conoscenze tecnologi-
che necessarie per avviare attività d’impresa, per impostare su nuovi criteri il com-
mercio internazionale e per migliorare le condizioni di vita della popolazione.
conoscenze tecnologiche
La globalizzazione
I problemi dei Paesi sottosviluppati rischiano di aggravarsi per effetto della globa-
lizzazione: essa, iniziata nel periodo degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso
e ancora in evoluzione, corrisponde alla creazione di un unico mercato mondiale,
basato sull’esistenza di uno spazio omogeneo, sulla rapidità delle comunicazioni,
sull’eliminazione di barriere doganali e sul superamento dei confini politici tra gli
Stati, fattori che portano a individuare nuove e più ampie aree di scambio tra mer-
ci, capitali e persone.
La globalizzazione, dominata da enti privati (soprattutto banche e imprese multi-
nazionali che svolgono la loro attività economica in più Stati) provoca l’aumento
della differenza tra chi ha e chi non ha e rischia di potenziare, anziché di ridurre
o eliminare, le differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri. L’economia, infatti, si è
fortemente evoluta in relazione a norme, politiche e istituzioni, ma non ha tenuto
giusta considerazione degli individui e dei loro diritti. Pensiamo al fatto che il red-
dito delle 225 persone più ricche del mondo equivale a quello del 47% della popo-
lazione e che vi sono persone i cui redditi superano il RNL (Reddito nazionale lor-
do; p. 52) di alcuni Stati poveri.
• A tuo parere, è preferibile il modello statunitense o quello italiano per quanto riguar-
da la gestione dei servizi sociali?
• Quali altri servizi ritieni indispensabili, oltre alla sanità e all’istruzione, per favorire lo
sviluppo degli Stati?
3. Sviluppo e sottosviluppo 67
00036P_043-074_PERC STRAN 9-02-2008 10:10 Pagina 68
La moneta, le banche
e l’inflazione
PARTE
5
1. La moneta
Le origini della moneta
Anticamente per gli scambi commerciali si utilizzava il sistema del baratto, che con-
sisteva nello scambio diretto tra beni o servizi. Successivamente venne introdotta la
moneta naturale, cioè un bene esistente in natura (ad esempio, il bestiame) che
veniva accettato da tutti come strumento di pagamento. Quando gli scambi nel-
l’area del Mediterraneo interessarono un mercato molto più vasto, si abbandonò la
moneta naturale, preferendo l’utilizzo dei metalli nobili, soprattutto l’oro e l’argento.
Fanno parte della moneta bancaria gli assegni, le carte di credito, i bancomat.
L’assegno è un documento attraverso il quale un soggetto, titolare di un deposi-
to bancario, ordina alla propria banca di pagare un determinato importo alla per-
sona indicata sull’assegno stesso. Le carte di credito e i bancomat sono tessere
di plastica rigida, munite di una banda magnetizzata o di un microchip che ne
consentono il riconoscimento; permettono di effettuare pagamenti e prelievi di
denaro, utilizzando i fondi depositati in banca dal titolare.
Il potere d’acquisto
La quantità di beni e di servizi che possiamo acquistare con una determinata
quantità monetaria corrisponde al potere d’acquisto della moneta. È evidente
che, se i prezzi aumentano, il potere d’acquisto si riduce e le persone, penalizza-
te dal punto di vista economico, devono ridurre i propri consumi.
A titolo di esempio, consideriamo che il potere d’acquisto di un euro può essere
rappresentato da un pacchetto di caramelle. Se il suo prezzo aumentasse, il pote-
re d’acquisto di un euro diminuirebbe e si dovrebbe aggiungere altra moneta per
poter acquistare il pacchetto di caramelle.
2. Se i prezzi aumentano:
a le famiglie aumentano i propri consumi;
b è possibile aumentare gli investimenti;
c diminuisce il potere d’acquisto della moneta;
d aumenta il potere d’acquisto della moneta.
1. La moneta 69
00036P_043-074_PERC STRAN 9-02-2008 10:10 Pagina 70
2. Le banche
Il credito
Il credito consiste nello scambio di ricchezza presente con ricchezza futura.
Si ha un’operazione di credito quando un soggetto, detto creditore, presta dena-
ro a un altro soggetto, detto debitore, concedendogli fiducia e non richiedendo
immediatamente la restituzione del prestito, ma rinviandola a un momento suc-
cessivo nel tempo. Attraverso il credito, il debitore e il creditore realizzano un
vantaggio reciproco: il debitore può disporre subito di una somma che altrimenti
non avrebbe, e il creditore, rinunciando temporaneamente alla somma prestata,
se la vedrà poi restituire aumentata di un interesse.
Le operazioni bancarie
Le operazioni delle banche si distinguono in passive e in attive.
Tramite le operazioni passive i risparmiatori depositano denaro presso le ban-
che in cambio di interessi.
Le operazioni attive sono invece quelle con cui le banche prestano denaro a chi
ne fa richiesta (soprattutto gli imprenditori), facendosi pagare interessi. Tra le
principali operazioni di prestito possiamo ricordare il mutuo (in cui la restituzione
dell’importo prestato e degli interessi avviene con il versamento di rate periodi-
che) e l’apertura di credito, in cui la banca mette a disposizione un credito, cioè
una somma di denaro che il cliente può utilizzare in tutto o in parte, pagando pe-
riodicamente gli interessi.
Operazioni bancarie
passive attive
Le banche etiche
Esistono, inoltre, le cosiddette banche etiche: si tratta di enti che concedono
credito alle associazioni non profit, che si basano sull’impegno civile e sulla soli-
darietà e non hanno fini di guadagno.
Ad esempio, tra i settori finanziati dalle banche etiche c’è il commercio equo e
solidale, che incoraggia le iniziative imprenditoriali dei Paesi poveri (pensiamo
alla produzione di caffè, di cioccolato, di artigianato locale). Chi investe il proprio
denaro in una banca etica realizza comunque interessi monetari, per quanto mi-
nori rispetto a quelli forniti dalle altre banche, ma con la garanzia che il proprio
denaro viene utilizzato in operazioni di solidarietà.
2. Le banche 71
00036P_043-074_PERC STRAN 9-02-2008 10:10 Pagina 72
3. L’inflazione
Il concetto di inflazione
L’inflazione corrisponde a un aumento continuo e generalizzato del livello dei
prezzi. Viene definita strisciante se è inferiore al 5%, galoppante se supera tale
percentuale. Se l’aumento dei prezzi supera il 20%, si entra in iperinflazione.
Tipologie e cause
dell’inflazione
3. L’inflazione 73
00036P_043-074_PERC STRAN 11-02-2008 11:03 Pagina 74
SOLUZIONI – Diritto
Parte 1 – I princìpi generali del diritto 2 I princìpi fondamentali
2. Trova l’errore nelle seguenti frasi.
1 Le norme giuridiche 1. formale > sostanziale; 2. carta di identità > visto
3. Scegli la risposta corretta. d’ingresso; 3. solo la religione cattolica > tutte le reli-
a. gioni.
2 Le fonti del diritto 3 I principali diritti tutelati dalla Costituzione
3. Scegli la risposta corretta. 1. Individua il termine corretto.
c. 1. mandato giudiziario; 2. ingiuria; 3. censura; 4. non
3 L’efficacia delle norme colpevole.
1. Trova l’errore nelle seguenti frasi. 4 La famiglia
1. approvazione > pubblicazione; 2. sovranità > terri- 2. Scegli la risposta corretta.
torialità. b.
2. Scegli la risposta corretta.
d.
Parte 5 – Gli organi dello Stato
Parte 2 – I soggetti del diritto 1 Il Parlamento
1. Individua il termine corretto.
1 Le capacità e i diritti delle persone 1. legislatura; 2. promulgazione; 3. numero
1. Indica se le seguenti frasi sono vere o false. 4. legale;maggioranza semplice; 5. pubblicazione.
1. F; 2. V; 3. F; 4. V; 5. V.
3 I rapporti giuridici 2 Il Presidente della Repubblica
Trova l’errore nelle seguenti frasi.
1. Scegli la risposta corretta.
1. approva > promulga; 2. cittadini > Parlamento; 3. cin-
d.
que > sette; 4. Palazzo Chigi > il Quirinale; 5. Consiglio
2. Indica se i seguenti beni sono mobili (M) o immobili (I).
superiore della Magistratura > Corte costituzionale.
1. I; 2. M; 3. M; 4. I; 5. M; 6. M.
5 La Magistratura
Parte 3 – Lo Stato Individua il termine corretto.
1. Tribunale; 2. sentenza; 3. CSM.
1 Lo Stato e i suoi elementi costitutivi 6 La Corte costituzionale
2. Indica quale tra i seguenti cittadini stranieri può ac-
Trova l’errore nelle seguenti frasi.
quistare la cittadinanza italiana dopo 4 anni di rego-
1. del Quirinale > della Consulta; 2. contrari al pubbli-
lare permanenza in Italia.
co interesse > incostituzionali; 3. del Consiglio > della
1. no; 2. no; 3. no; 4. no; 5. no; 6. sì; 7. no; 8. no; 9. no;
Repubblica.
10. sì.
2 Le forme di Stato e le forme di governo Parte 6 – Le organizzazioni
2. Scegli la risposta corretta.
c.
internazionali
1 L’ Unione europea
Parte 4 – La Costituzione e i diritti 1. Individua il termine intruso.
dei cittadini 1. Norvegia; 2. Consiglio d’Europa.
2. Scegli la risposta corretta.
1 La Costituzione e i suoi caratteri a.
2. Collega ciascun carattere della Costituzione con la
definizione corretta.
1. b; 2. d; 3. a; 4. c.
SOLUZIONI – Economia
Parte 1 – I sistemi economici e la loro lio > oligopolio; 4. in società > sotto una direzione co-
evoluzione mune; 5. vieta > garantisce.
3 Il lavoro
1 Bisogni, beni e servizi 1. Scegli la risposta corretta.
1. Indica quali sono i beni (B) e quali i servizi (S). 1. c; 2. b; 3. c.
1. S; 2. B; 3. B; 4. S; 5. B.
74 SOLUZIONI
00036P_glossario 8-02-2008 15:08 Pagina 75
apporto giuridico Relazione tra due o più Stato si applicano a tutti coloro che si trovano sul
persone regolata dal diritto. ➞ p. 11 suo territorio. ➞ p. 7
Referendum abrogativo Consultazione popo- Tutore Persona, nominata dal Tribunale, che
lare che si propone l’abrogazione di una legge. rappresenta gli interdetti. ➞ p. 8
➞ p. 6
Economia
A pprendistato Rapporto di lavoro rivolto ai
giovani tra i 16 e i 26 anni. ➞p. 61
Capitalismo Sistema economico fondato sul-
la proprietà privata dei mezzi di produzione.
➞ p. 47
Assegno Documento tramite cui un soggetto Cartello Accordo con cui più imprese stabili-
ordina alla propria banca di pagare un determi- scono politiche comuni. ➞ p. 58
nato importo alla persona su di esso indicata.
➞ p. 69 Circuito economico Complesso delle relazioni
esistenti tra i soggetti del sistema economico.
Azioni Forma di investimento a cui corrispondo- ➞ p. 46
no interessi variabili. ➞ p. 50
Collettivismo Sistema economico che abolisce
Bilancia dei pagamenti Documento che regi-
stra i rapporti commerciali tra gli Stati. ➞ p. 62
la proprietà privata e riserva allo Stato l’attività
economica. ➞ p. 47
Bilancio dello Stato Documento che registra le Concorrenza imperfetta Forma di mercato in cui
entrate e le spese pubbliche. ➞ p. 54 più imprese offrono prodotti simili ma in qual-
Bisogni economici Situazioni di necessità che che modo differenziati. ➞ p. 57
spingono a procurarsi beni o servizi per poterle Consumo Parte del reddito che viene destina-
soddisfare. ➞ p. 44 ta all’acquisto di beni e di servizi. ➞ p. 50
Borsa valori Mercato in cui vengono contratta- Contratto di somministrazione del lavoro Ti-
ti titoli privati e pubblici. ➞ p. 56 pologia di lavoro in cui i lavoratori vengono tem-
C ambio Quantità di moneta necessaria per
acquistare una unità di moneta straniera. ➞ p. 63
poraneamente ceduti da imprese fornitrici a im-
prese utilizzatrici. ➞ p. 61
Curriculum Prospetto personale che si può pre-
Capitali circolanti Beni che si utilizzano una sentare alle aziende allo scopo di trovare lavoro.
volta sola nell’attività produttiva. ➞ p. 52 ➞ p. 59
Capitali fissi Beni che si possono usare più vol-
te nel ciclo produttivo. ➞ p. 52 Debito pubblico Ammontare monetario che lo
Domanda Quantità di beni o di servizi che vie- Potere d’acquisto Quantità di beni e servizi che
ne richiesta a un certo prezzo in un determinato si possono acquistare con una data quantità di
mercato e in un dato momento. ➞ p. 55 moneta. ➞ p. 69
mposte Prelievi obbligatori di denaro a carico Quotazione Prezzo dei titoli quotati in borsa.
Idelle persone titolari di un reddito. ➞ p. 54 ➞ p. 56
Referenze fotografiche
Archivio Iconografico Pearson Paravia Bruno Mondadori; Livio Anticoli/Olympia; Roberto Caccuri/Con-
trasto; Remo Casilli/Grazia Neri; Contrasto; Franceschi/Siqueira/Olycom; M. Fulgenzi/Grazia Neri; Agen-
zia; Gmt/Olympia; Getty Images/Laura Ronchi; Francesco Laera; Meigneux/Sipa Press/Olympia; Guido
Ohlenbostel/Action Press/Olympia; Photodisc; Photosud/Olympia; Patrick Robert/Corbis/Contrasto;
Alessandro Schirò/Olycom, Riccardo Schito/Olympia; Stock Food/Olycom, P. Sittler/Contrasto; Penny
Tweedie/Laura Ronchi-Tony Stone
Si ringraziano:
Archivio CONI; CAI; Club Alpino Italiano; Ebay.it
LE PAROLE DELL’ECONOMIA 77
LI039500036P_075_078_glossario 25-01-2011 9:45 Pagina 78
In copertina:
Young woman standing by field, looking into distance, foto Zen
Shui/Laurence Mouton/Alto Agency RF Collections/Getty Images
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