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ottobre 2006 n.

133 (10/06)
mensile Euro 13,00
Registrazione Tribunale di Milano n. 451 del 22 agosto 1994. Poste italiane spa – Spedizione in abbona-
mento postale – Dl 353/2003 (conv. in legge 46/2004) articolo 1, comma 1, DCB Milano

L’intervento
Registri di carico e scarico: Dm 148/1998 e articolo 190
BIS non è più l’incitamento a ripetere qualcosa che è piaciuto; or-
mai, invece, è la desinenza che contraddistingue la riformulazione di
del Dlgs 152/2006. È la disciplina vigente
di Lorenzo Acquarone
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qualcosa che non è affatto piaciuto. Così, anche il Dlgs 152/2006 si accin- La valorizzazione energetica dei rifiuti e il principio
ge a fregiarsi di tale elemento distintivo. In questi giorni, come noto, il di gerarchia nel trattamento 4
Governo sta procedendo alle prime correzioni di quello che i cronisti di Umberto Fantigrossi
chiamano – astutamente, ma impropriamente – “Codice ambientale”.
Chiaro esempio di come nel pensiero contemporaneo le cose non assuma-
no più nomi e qualifiche perché reali, ma solo perché “si dice”. Che il
Legislazione
Dlgs 152/2006 sia un “Codice”, cioè un corpo organico e sistematico norme nazionali
comprensivo di tutte le norme pertinenti il diritto ambientale, è una sorta
di leggenda metropolitana; è solo una raccolta di leggi afferenti alcuni Fertilizzanti: obbligatorio il registro di origine
settori di quel diritto (certamente emanato dall’autorità deputata a farlo). Dlgs 29 aprile 2006, n. 217 8
Nomi a parte, in materia di acque e di rifiuti, il Dlgs 152/2006 sta per ap- il commento di Massimo Centemero 11
propriarsi di contenuti diversi (facendo suo il “bis”). Tra questi emergono
la precedente definizione di “scarico”, la soppressione di sottoprodotti e Giurisprudenza
Mps, la limitazione del deposito temporaneo al solo parametro quantitativo.
Sembra, dunque, che il Dlgs 152/2006 cavalchi integralmente il nuovo Il Dlgs 152/2006 rende necessario il riesame della vicenda
corso della modernizzazione il quale, dopo una fase di estrema libertà sui rottami
delle forze dominanti, vuole che appaiano nuovi interventi pubblici che Corte Costituzionale
contrappongono l’ambiente amministrato al neoliberismo ambientale. Ordinanza 14 luglio 2006, n. 288 17
Il che si registra in moltissimi settori della vita pubblica dove non si vuole La legge regionale non può vietare il deposito di scorie radioattive
che le riforme si traducano in una riduzione delle prestazioni (per esem- Corte Costituzionale
pio sanità e pensioni). In pratica, si tratta di mettere un limite all’onnipo- Sentenza 28 giugno 2006, n. 247 22
tenza dei mercati.
Giustizia, validità ed efficacia della norma giuridica sono tre risvolti dello Sono rifiuti i materiali bituminosi abbandonati
stesso problema: la migliore organizzazione dell’aspetto consociativo del- Corte di Cassazione – III Sezione penale
la vita degli uomini, regolata con la categoria etica del potere. Il potere, Sentenza 16 giugno 2006, n. 20762 24
dal canto suo, si manifesta attraverso i suoi due tratti distintivi classici:
forza e consenso (esercitati con variabili gradi di pressione e di presenza). Rubriche
Nella realtà, questi tratti inevitabilmente si mescolano. Infatti, anche i si-
stemi più dispotici non riescono a prescindere dal consenso (pur se limi- Quesiti 28
tato); di contro, anche i sistemi “contrattualistici” (cioè basati sul libero a cura di P.Ficco, V.Dragani, P.Fimiani, L.Lovecchio, L.Musmeci, M.L.Nepi
accordo dei consociati) non possono prescindere dalla forza (pur se limi-
Osservatorio Raee 38
tata) per frenare i dissidenti. Tuttavia, personalmente ritengo che la sop- a cura di Maria Letizia Nepi
pressione del “parametro temporale” nel deposito temporaneo sia una i-
nutile declinazione della forza, che porterà solo disaffezione proprio da Tribuna Albo gestori 44
parte di quelle categorie il cui consenso è necessario, consenso che si ot- a cura di Eugenio Onori
tiene solo facendo crescere in loro la considerazione del valore esistenziale
dell’ambiente e non riempiendole di burocrazia; infatti, sembra ormai “Focus” giurisprudenza 46
quasi certo che i produttori medio-grandi di rifiuti dovranno dotarsi del- a cura di Maurizio De Paolis
l’autorizzazione allo stoccaggio (con ovvi fermi operativi), vanificando Punto imballaggi 47
l’unico vero pregio della parte IV del Dlgs 152/2006. a cura di Conai
Paola Ficco

Edizioni Ambiente
Sembra che, con la ripresa delle attività dopo la pausa estiva, sia-
no sorti problemi interpretativi sull’esatta portata della dichiara-
zione di inefficacia (avvenuta con avviso 26 giugno 2006 del mi-
nistero dell’Ambiente) del Dm 2 maggio 2006 recante approvazio-
ne dei modelli di carico e scarico dei rifiuti.
In particolare, paiono essere emerse tre distinte opinioni:
• secondo la prima, si dovrebbe applicare in toto il Dm 148/1998
nonché le correlate regole dell’articolo 12 del Dlgs 22/1997 (cd.
“Decreto Ronchi”);
L’intervento • in base alla seconda, la dichiarazione ministeriale di inefficacia
non produrrebbe effetti talché dovrebbero trovare applicazione
soltanto le norme contenute nell’articolo 190, Dlgs 152/2006;
• a tenore della terza, infine, dovrebbero avere effettiva vigenza
tutte le norme del citato articolo 190 del Dlgs 152/2006 a eccezio-
ne di quelle relative ai modelli dei registri di carico e scarico, così
applicandosi per questi ancora e soltanto le norme tecniche del ri-
cordato Dm 148/1998.

Registri di carico e A ben considerare, il problema giuridico di fondo (la cui so-
luzione condiziona l’adesione a una delle tre tesi sopra rias-
scarico: Dm 148/1998 sunte) riposa su una questione giuridica di portata più gene-
rale che non consta essere stata affrontata con la dovuta at-
tenzione.
e articolo 190 del La dichiarazione di inefficacia muove da un secco presupposto: il
Dm in esame, e gli altri coevi sedici decreti ministeriali di cui al-
Dlgs 152/2006. l’avviso del 26 giugno 2006, non avrebbero raggiunto il momento
dell’efficacia perché non registrati dalla Corte dei Conti, la quale
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non si è mai pronunciata in argomento per l’elementare ragione


È la disciplina vigente che ad essa non sono mai stati sottoposti per il preventivo control-
lo di legittimità.

Così stando le cose, la questione che deve essere risolta è se


di Lorenzo Acquarone effettivamente i decreti ministeriali in questione dovessero o
Professore ordinario di diritto amministrativo meno essere trasmessi alla Corte dei Conti ai sensi dell’arti-
Facoltà di Giurisprudenza, Università di Genova colo 3, legge 14 gennaio 1994, n. 20.
Avvocato
La risposta, a un primo sommario esame non è semplice. In effet-
ti, il punto 7 dell’articolo 190 del Dlgs 152/2006 afferma che la di-
sciplina di carattere nazionale relativa a tale articolo è definita
con decreto di un solo Ministro, quello dell’Ambiente e della Tute-
la del Territorio.
Sembrerebbe, pertanto, che sia la natura dell’atto (recante norme
tecniche) sia la sua provenienza (che non prevede la deliberazio-
ne del Consiglio dei Ministri o di appositi Comitati interministe-
riali) non comportino la necessaria registrazione della Corte dei
Conti.
Tuttavia, un più approfondito esame pare condurre a diversa solu-
zione. Infatti, pur trattandosi di norme tecniche non pare dubbio
che quelle relative ai registri di carico e scarico abbiano natura di
direttive generali per lo svolgimento dell’azione amministrativa e,
come tali, siano soggette al controllo preventivo di legittimità ai
sensi dell’ultima parte della lettera b) del primo comma del citato
articolo 3 della legge portante norme in materia di controllo della
Corte dei Conti.
Come è noto, l’azione amministrativa quando regolamentata a li-
vello nazionale deve ispirarsi a principi comuni. Nel caso di spe-
cie, le norme relative alla individuazione dei soggetti obbligati al-
la tenuta dei registri, e ad ogni conseguente adempimento, con-
tengono – appunto – quei principi generali che debbono essere
condivisi e, comunque, osservati da ogni competente autorità am-
ministrativa.
2
Non basta. La disciplina dei registri di carico e scarico è indispen-
sabile per dare attuazione a tutta la regolamentazione della ge- Peraltro, se si guarda con attenzione al contenuto del Dm 2 mag-

L’intervento Registri di carico e scarico


stione dei rifiuti contenuta nel Dlgs 152/2006, in modo tale che di gio 2006 nonché alla sua chiarissima intitolazione “Appro-
questa regolamentazione viene necessariamente a far parte inte- vazione dei modelli di registro di carico e scarico dei rifiu-
grativa. ti…” non pare che la declaratoria di inefficacia riguardi tutte le
Poiché la normativa sulla gestione dei rifiuti rientra certamente disposizioni contenute nell’articolo 190, Dlgs 152/2006, ma uni-
tra gli atti normativi a rilevanza esterna, anche le disposizioni camente quella a tenore delle quali va uniformato, a livello na-
(come quella di cui si tratta) non solo attuative ma addirittura in- zionale, il modello del registro che, ai sensi dell’articolo 189,
tegrative di questa debbono soggiacere a quanto disposto dalla let- comma 3, deve essere tenuto da quanti hanno l’obbligo di tenere
tera c) della legge 20/1994 ed essere, quindi, sottoposte al control- un registro di carico e scarico.
lo della Corte dei Conti. Diversamente opinando, non avrebbe senso l’ultima parte del più
Alla luce di quanto sinora esposto sembra, dunque, che per ragio- volte richiamato punto 7 dell’articolo 190 che, ben prima della
ni diverse ma conducenti ad identico risultato, le disposizioni declaratoria di inefficacia, stabiliva che in assenza del nuovo de-
contenute nell’articolo 190, Dlgs 152/2006, avrebbero dovuto esse- creto, portante in definitiva solamente il nuovo modello di regi-
re sottoposte al controllo della Corte dei Conti. Ciò (si ripete) sia stro, continuavano ad applicarsi le disposizioni del decreto mini-
perché norme generali per l’azione amministrativa sia perché di- steriale 1° aprile 1998, n. 148.
sposizioni integrative di norme regolamentari a rilevanza esterna.
In conclusione di indagine, è mia convinzione che delle tre
Più sottile, contrario argomento, che peraltro non pare suffi- tesi riassunte all’inizio sia fondata la terza e cioè che dal 26
ciente a far dubitare della correttezza della dichiarazione di giugno 2006 (data di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale
inefficacia, potrebbe essere individuato nella circostanza che della dichiarazione di inefficacia) si ritorna a usare il registro
il già citato incipit del punto 7 dell’articolo 190 afferma che di cui al Dm 148/1998, applicandosi invece tutte le altre di-
la disciplina generale relativa all’intero articolo è definita sposizioni dell’articolo 190 del Dlgs 152/2006 a esclusione
con decreto del ministro per l’Ambiente e per la Tutela del quindi soltanto di quella contenuta nella prima parte del suo
Territorio; cosicché il difetto di questo (inefficace per le ra- punto 7.
gioni sovraesposte) potrebbe comportare l’inefficacia di tut-
to l’articolo.

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autonomia
energetica
Ecologia, tecnologia e sociologia
delle risorse rinnovabili
Hermann Scheer – membro del risultato della conversione alle rinnovabili,
Bundestag, presidente di Eurosolar, ma è anche la strategia migliore per
Associazione Europea per le Energie attuarla.
Rinnovabili, e direttore generale del World Una molteplicità di attori al posto di un
Council for Renewable Energy – individua sistema gestito da pochi potentissimi
nell’autonomia energetica il concetto soggetti, un sistema basato sulla
chiave per porre in evidenza i vantaggi produzione locale e a piccola scala al posto
offerti dalle risorse rinnovabili e “ripulire” il delle faraoniche infrastrutture che oggi si
dibattito dai pregiudizi e dalle falsificazioni vuole far apparire insostituibili.
che condizionano oggi sia l’opinione La vera risposta alla ricorrente domanda
di Hermann Scheer pubblica sia la politica (e a volte perfino gli “tra quanto?” apparirà con chiarezza
ambientalisti più convinti). essere: “tra non molto”.
256 pagine 20,00 e L’autonomia energetica non è solo il Basta decidere di agire.

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3
Premesse e inquadramento comunitario
Le politiche ambientali hanno la caratteristica della trasversalità,
nel duplice senso che profili ambientali sono presenti in gran par-
te delle attività economiche e delle azioni di governo e che gli in-
terventi posti in essere a tutela dell’ambiente hanno incidenza in
rapporto alla maggior parte delle finalità perseguite dagli attori
pubblici e privati.
Un esempio di questa “trasversalità” è dato dal regime dell’utiliz-
zo dei rifiuti a fini energetici che, se da un lato è visto con favore
L’intervento dall’ordinamento comunitario e nazionale, dall’altro può collide-
re sia con altre esigenze proprie del medesimo settore ambientale
(nella misura in cui, per esempio, riduce i quantitativi di sostanze
inviate al riuso o al riciclaggio) sia con profili di assetto concor-
renziale del mercato (laddove gli incentivi per la combustione in-
fluenzano la disponibilità e i prezzi delle medesime sostanze per
altri impieghi).

È quindi questo un campo di confine, tra la materia dei rifiu-


La valorizzazione ti e quello dell’energia, in cui è bene che il regolatore inter-
venga con equilibrio e tenendo conto dei principi guida che
energetica dei rifiuti devono presiedere tutte le politiche ambientali in ambito co-
munitario, secondo quanto prevede l’articolo 174 del
Trattato Ce.
e il principio In particolare deve trovare attuazione il comma 2 di tale norma,
il quale stabilisce che “La politica della Comunità in materia
di gerarchia ambientale mira ad un elevato livello di tutela (...)” e che ta-
le politica “è fondata sui principi della precauzione e dell’a-
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zione preventiva, sul principio della correzione, in via priori-


nel trattamento taria alla fonte, dei danni causati all’ambiente (...)”.
Il pieno rispetto di tale disposizione condurrebbe ad affermare, in
prima battuta, che ove si prospetti l’alternativa tra riutilizzare un
rifiuto come “materia seconda”, nell’ambito di un processo pro-
di Umberto Fantigrossi duttivo, e l’impiego della stessa come combustibile, la scelta del
Avvocato amministrativista regolatore dovrebbe essere quella di favorire la prima forma di
impiego, venendosi in questo modo a realizzare una migliore ri-
duzione, “alla fonte”, degli effetti negativi sull’ambiente.
La realizzazione di tale indirizzo, che si è attuato, come si vedrà,
nell’ambito di vari provvedimenti normativi sia nazionali sia co-
munitari, deve però fare i conti con le esigenze del settore energe-
tico, nell’ambito del quale trova sempre maggior evidenza e soste-
gno il ricorso alle fonti energetiche “alternative” e “rinnovabili”
tra le quali, con qualche distinguo e varie cautele, trovano collo-
cazione anche i rifiuti.

Questa potenziale dicotomia tra le due finalità può e deve


trovare una composizione sulla base del criterio di “gerar-
chia” nelle metodiche di utilizzo e trattamento dei rifiuti, co-
me in primo luogo indicato nella direttiva del Consiglio 91/
156/Cee del 18 marzo 1991 (1).

Qui è affermato il concetto che “ai fini di un’elevata protezione


dell’ambiente è necessario che gli Stati membri (…) adottino
misure intese a limitare la formazione dei rifiuti promuoven-
do le tecnologie pulite e i prodotti riciclabili e riutilizzabili” e
inoltre “che è auspicabile promuovere il riciclo dei rifiuti e la
loro utilizzazione come materia prima” (considerando n. 4 e
6). Tale concetto è ulteriormente sviluppato all’articolo 3, comma
1, della direttiva che stabilisce “Gli Stati membri adottano le
misure appropriate per promuovere:
a) in primo luogo, la prevenzione o la riduzione della produ-
zione e della nocività dei rifiuti (…);
4
b) in secondo luogo:
i) il recupero dei rifiuti mediante riciclo, reimpiego (…) o come altro mezzo per produrre energia”.

L’intervento Valorizzazione energetica dei rifiuti


ii) l’uso dei rifiuti come fonte di energia”. Per evitare qualsiasi dubbio circa il rapporto tra queste diverse
Vi è da rimarcare come in ambito europeo sia stato proposto un metodiche di intervento, il successivo comma 2 affermava esplici-
percorso progressivo di ecoefficienza attraverso la riduzione del tamente che “Il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero di materia
prelievo di risorse del 25% entro il 2010, del 75% entro il 2030 e prima debbono essere considerati preferibili rispetto alle altre
del 90% entro il 2050. forme di recupero”.
I mezzi per attuare questa strategia sono dati, tra l’altro, dal favo- Nel “Decreto Ronchi” la raccolta differenziata è dunque finalizza-
rire nei processi produttivi il riciclaggio e il riutilizzo dei prodotti ta al recupero della materia. La priorità del recupero di materia è
non più servibili (e della materia in essi incorporata) incentivan- essenziale per una ragione ambientale abbastanza evidente: il riu-
do lo sviluppo di un vero e proprio mercato dei materiali di recu- tilizzo del prodotto e il recupero della materia sono interventi di
pero (2). gestione possibili con minori impatti ambientali e con minore
Anche nel parere del Comitato economico e sociale (3), elaborato consumo di risorse.
proprio in funzione e nell’imminenza dell’uscita della direttiva Nel recente Dlgs 152/2006 – il quale, per quanto concerne le di-
2001/77/Ce (direttiva “madre” di tutta la legislazione sull’ener- sposizioni oggetto della presente trattazione, non pare incontrare
gia), si sostiene come “(...) la prevenzione e la riduzione dei problematiche di immediata operatività – si evidenziano due o-
rifiuti nonché il loro riciclaggio costituiscono obiettivi primari, biettivi in sequenza tra loro: prevenire e ridurre e poi recuperare i
tuttavia, quando ciò non è possibile, occorrerebbe ricorrere rifiuti. Infatti, all’articolo 179 (Criteri di priorità nella gestione dei
alla generazione di energia invece che alla messa in discarica rifiuti): “1. Le Pubbliche amministrazioni perseguono, nell’e-
o ad altri usi equivalenti”. sercizio delle rispettive competenze, iniziative dirette a favorire
La direttiva 2001/77/Ce – nel frattempo emanata e recepita nel- prioritariamente la prevenzione e la riduzione della produ-
l’ordinamento nazionale con il Dlgs 387/2003 (4) – al conside- zione e della nocività dei rifiuti, in particolare mediante:
rando n. 8 recita come “Il sostegno dato alle fonti energetiche a) lo sviluppo di tecnologie pulite, che permettano un uso più
rinnovabili dovrebbe essere compatibile con gli altri obiettivi razionale e un maggiore risparmio di risorse naturali;
comunitari, specie per quanto riguarda la gerarchia di tratta- b) (...);
mento dei rifiuti. Nel contesto di un futuro sistema di sostegno c) lo sviluppo di tecniche appropriate per l’eliminazione di so-
alle fonti energetiche rinnovabili non bisognerebbe pertanto stanze pericolose contenute nei rifiuti al fine di favorirne il re-
promuovere l’incenerimento dei rifiuti urbani non separati, cupero.
se tale promozione arrecasse pregiudizio alla gerarchia”. 2. Nel rispetto delle misure prioritarie di cui al comma 1, le

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Il successivo considerando n. 9 stabilisce inoltre che per “biomas- Pubbliche amministrazioni adottano, inoltre, misure dirette
sa”, in base all’articolo 2, lettera b) della direttiva si intende, fra al riciclo, reimpiego, riutilizzo o ogni altra azione intesa ad
l’altro, “la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urba- ottenere materie prime secondarie, nonché all’uso di rifiuti
ni”. Quest’ultimo richiamo è stato svolto per chiarire, fin da ora, come fonte di energia”.
che poiché i rifiuti possono essere “fonte rinnovabile” se e in L’articolo 180 favorisce poi, attraverso specifiche iniziative, in via
quanto “biomasse” (cfr. articolo 2, lettera a) della direttiva e arti- prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzione e della
colo 2, comma 1, lettera a) del Dlgs 387/2003) l’accesso alle in- nocività dei rifiuti. Infine, il corretto recupero dei rifiuti di cui
centivazioni del settore elettrico dovrebbe riguardare la sola fra- all’articolo 181 ha, come finalità, la riduzione dello smaltimento
zione dei rifiuti urbani “biodegradabile” e quindi previa “separa- finale (in discarica) e avviene attraverso “a) il riutilizzo, il
zione” dalle altre quote di materiali che tali non sono (5). reimpiego, il riciclaggio; (...) d) l’utilizzazione dei rifiuti co-
In definitiva, la normativa europea, favorevole a perseguire un li- me mezzo per produrre energia”.
vello elevato di tutela ambientale, risulta chiaramente orientata a Si deve quindi dare atto che con il Dlgs 152/2006 esce confermata
promuovere il riciclo e il riuso dei rifiuti rispetto alla loro utilizza- l’impostazione “gerarchica” fatta propria dal “Decreto Ronchi”.
zione per produrre energia. Occorre ora verificare se questa impostazione abbia trovato o me-
no piena corrispondenza nella disciplina “parallela” del settore e-
Il principio di gerarchia nella disciplina nergetico.
dei rifiuti dal “Decreto Ronchi”
al “Codice ambientale” La valorizzazione energetica dei rifiuti
L’applicazione del principio “gerarchico” e di “prevenzione” nella nel Dlgs 387/2003 e nel Dm 5 maggio 2006
gestione dei rifiuti si è avuta per la prima volta con il “Decreto La direttiva 2001/77/Ce relativa alla “Promozione dell’energia e-
Ronchi” (Dlgs 22/1997) il quale, all’articolo 3, comma 1, stabili- lettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato in-
va che: “Le autorità competenti adottano, ciascuna nell’ambi- terno dell’elettricità” è stata trasposta nell’ordinamento nazionale
to delle proprie attribuzioni, iniziative dirette a favorire, in dal Dlgs 387/2003.
via prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzio- Tale provvedimento normativo consente l’accesso ai gestori degli
ne e della pericolosità dei rifiuti (...).”. impianti di combustione dei rifiuti al regime giuridico riservato
Il successivo articolo 4, prevedeva quindi il cd. principio di “gerar- alle fonti rinnovabili di energia e quindi anche alle incentivazioni
chia” nelle metodiche di intervento, stabilendo al comma 1, che e alle misure promozionali (articolo 17).
“Ai fini di una corretta gestione dei rifiuti le autorità compe-
tenti favoriscono la riduzione dello smaltimento finale dei ri- Va ricordato che nell’allegato alla direttiva 2001/77/Ce era
fiuti attraverso: stata inserita una “Nota” che rende esplicita la necessità di
a) il reimpiego ed il riciclaggio; incentivare anche la quota non biodegradabile dei rifiuti.
b) le altre forme di recupero per ottenere materia prima dai
rifiuti; Tale esigenza, che ha una sua logica nell’elevare gli obiettivi di
c) (...); produzione e di consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili
5
d) l’utilizzazione principale dei rifiuti come combustibile o (25% nel 2010), è stata effettivamente fatta propria dal comma 1
della norma appena richiamata che espressamente include nel re- munitaria di trattamento dei rifiuti (…) è assicurato me-
L’intervento Valorizzazione energetica dei rifiuti

gime riservato alle fonti rinnovabili la frazione non biodegradabi- diante la valorizzazione energetica”. Ma questa affermazione,
le dei rifiuti. Di fatto si è introdotto, in questo modo, un profilo di che di per sé suonerebbe apodittica e contraddittoria, viene riferita
contrasto con la ratio della richiamata direttiva europea chiara- a una precisa serie di sostanze, indicate nel sub-allegato A, nella
mente incline al rispetto della gerarchia. Ciò, tra l’altro, ha con- quale rientrano per lo più rifiuti altamente inquinanti (8) per i
tribuito a sbilanciare il mercato dei rifiuti a favore degli “energe- quali il riutilizzo non rappresenta una reale alternativa allo smal-
tici” rispetto a coloro che effettuano il riciclo. timento attraverso la combustione e quest’ultima è “ambiental-
Il problema non è nuovo dal momento che già un parere dell’au- mente” preferibile rispetto ad altre forme di trattamento.
torità Antitrust (6) relativo al settore del riutilizzo di biomasse se- Per tutti gli altri rifiuti (che sono indicati nel sub-allegato B del
gnalava come “la contestuale presenza dei rifiuti legnosi tra i decreto) la via dell’incentivazione a fini energetici viene subordi-
materiali riutilizzabili in altri processi produttivi, quali la nata alla definizione di uno o più accordi di programma (stipula-
produzione di pannelli truciolati e semilavorati in legno, e ti tra il ministero dell’Ambiente e i soggetti che effettuano il riciclo
tra i materiali utilizzabili come combustibile per la produzio- e i valorizzatori energetici) finalizzati a individuare termini, con-
ne di energia, determina[sse] una grave distorsione delle na- dizioni e modalità per la destinazione dei rifiuti medesimi nel ri-
turali dinamiche dei mercati” che, unitamente alle agevolazio- spetto della gerarchia comunitaria del trattamento degli stessi.
ni previste (Cip 6), comportava una artificiosa crescita dei prezzi Inoltre “la stipula dell’accordo di programma (...) è comun-
di mercato. que condizione necessaria e propedeutica (...)” per avere “di-
Ora la situazione appare ulteriormente in evoluzione a seguito ritto ai certificati verdi” (articolo 3, comma 2).
dell’emanazione, in attuazione dell’articolo 17, comma 3, Dlgs È inoltre previsto che in caso di mancata stipula di tali accordi i
387/2003, del Dm 5 maggio 2006 (7) recante la disciplina della ministri dell’Ambiente e delle Attività Produttive “individuano i
“Individuazione dei rifiuti e dei combustibili derivati dai rifiuti rifiuti per i quali viene limitato il diritto alla elevazione del
ammessi a beneficiare del regime giuridico riservato alle fonti rin- periodo del rilascio dei certificati verdi” nonché “adottano (...)
novabili”. le più idonee iniziative volte comunque al perseguimento del-
Nelle premesse di tale provvedimento si dà atto del criterio della la finalità della promozione e dello sviluppo delle fonti rinno-
gerarchia laddove si sottolinea come “in base al decreto legisla- vabili”, articolo 3, comma 8, lettera a), b), c).
tivo 3 aprile 2006 n. 152, il sistema della raccolta differen-
ziata e selettiva dei rifiuti ha la finalità di promuovere, nel- In sostanza con il meccanismo degli accordi di programma si
l’ordine, il riutilizzo, il riciclo e la valorizzazione energetica pongono le condizioni per far venir meno entro breve termi-
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

dei rifiuti”. ne l’attuale situazione di indiscriminato accesso ai benefici


Tra le finalità è detto espressamente che vi rientra quella di stabi- del settore energetico per ogni tipo di rifiuto anche “vocato”
lire “le modalità con le quali viene assicurato il rispetto della al riutilizzo, dovendosi ipotizzare che un sistema di quote
gerarchia comunitaria di trattamento dei rifiuti, di cui al de- consentirà ai riutilizzatori di trovare una via preferenziale di
creto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, in particolare per i ri- approvvigionamento sul mercato, eliminando gli effetti anti-
fiuti a base di biomassa” (articolo 1, lettera c). concorrenziali già lamentati anche dall’autorità Antitrust e
All’articolo 3, poi, si stabilisce che “Il rispetto della gerarchia co- che, di fatto, venivano a contrastare il criterio della gerarchia.

(1) Modificativa della direttiva 75/ Consiglio sulla promozione dell’energia cembre 2003, n. 387 e la direttiva ri- sere eliminato da tale elenco il codice
442/Cee relativa ai rifiuti. elettrica prodotta da fonti energetiche chiamata. Infatti l’articolo 17 del testo Cer 191207, corrispondente alla tipolo-
(2) Cfr. Cap. VI “Prelievo delle risorse e rinnovabili nel mercato interno dell’e- nazionale espressamente include nel gia “legno diverso da quello di cui al-
produzione di rifiuti” parag. 310, deli- lettricità”. regime riservato alle fonti rinnovabili la la voce 19 12 06 (legno contenente
berazione Cipe 2 agosto 2002, pubblica- (4) In questa Rivista n. 108 (6/04). frazione non biodegradabile dei rifiuti. sostanze pericolose)”, in quanto non
ta sul Supplemento ordinario alla Gu (5) Si evidenzia qui un profilo di con- (6) Agcm, parere sul “Riutilizzo delle congruente con l’impostazione genera-
30 ottobre 2002, n. 255. trasto tra la disciplina nazionale della biomasse per la produzione di energia” le dei due sub-allegati e quindi con il
(3) Cfr. parere del Comitato economico promozione dell’energia elettrica na- del 23 ottobre 1997. criterio “gerarchico”.
e sociale in merito alla “Proposta di di- zionale prodotta da fonti energetiche (7) In questa Rivista n. 132 (8-9/06).
rettiva del Parlamento europeo e del nazionali, contenuta nel Dlgs 29 di- (8) In questo ambito meriterebbe di es-

6
Dlgs 29 aprile 2006, n. 217
(Supplemento ordinario n. 152 alla Gazzetta ufficiale 20 giugno 2006 n. 141)

Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti

Il Presidente della Repubblica carbonio organico di sintesi;


Legislazione Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;
Vista la legge 18 aprile 2005, n. 62, recante dispo-
e) “azoto organico”: l’azoto contenuto in compo-
sti chimici organici di origine vegetale oppure a-
norme sizioni per l’adempimento di obblighi derivanti nimale o derivante direttamente da detti prodotti;
nazionali dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità euro-
pee. Legge Comunitaria 2004, ed in particolare
f) “concime minerale”: un concime nel quale gli
elementi nutritivi dichiarati sono presenti sotto
l’articolo 13; forma di composti minerali ottenuti mediante e-
Visto il regolamento (Ce) n. 2003/2003 del Par- strazione o processi fisici e/o chimici industriali.
lamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre Per convenzione possono essere classificati come
2003, relativo ai concimi; concimi minerali la calciocianammide e l’urea e
Visto il regolamento (Ce) n. 2092/91 del Con- i suoi prodotti di condensazione e associazione,
siglio, del 24 giugno 1991, e successive modifica- nonché i concimi contenenti microelementi che-
Fertilizzanti: zioni; lati o complessati;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, g) “microelemento chelato”: un microelemento
adottata nella riunione del 27 aprile 2006; legato ad una delle molecole organiche elencate
obbligatorio il Sulla proposta del Ministro per le Politiche Comu- nel regolamento (Ce) n. 2003/2003 e nell’allega-
nitarie e del Ministro delle Politiche Agricole e to 1;
Forestali, di concerto con i Ministri della Giusti- h) “microelemento complessato”: un microele-
registro di origine zia, dell’Economia e delle Finanze, della Salute,
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, per gli
mento legato ad una delle molecole elencate nel
regolamento (Ce) n. 2003/2003 e nell’allegato 1;
Affari Regionali e delle Attività Produttive; i) “tipo di fertilizzante”: fertilizzanti che hanno la
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

Emana il seguente decreto legislativo: medesima denominazione tipologica, quale spe-


cificata nel regolamento (Ce) n. 2003/2003 e ne-
Articolo 1 gli allegati 1, 2, 3, 4, 5, e 6;
Campo di applicazione l) “concime semplice”: un concime azotato, fo-
1. Il presente decreto si applica ai: sfatico o potassico per il quale sia dichiarabile u-
a) prodotti immessi sul mercato come concimi nicamente il titolo di uno degli elementi nutritivi
Ce, definiti dal regolamento (Ce) n. 2003/2003; principali;
b) concimi nazionali, ammendanti, correttivi e m) “concime composto”: un concime per il qua-
prodotti correlati immessi sul mercato di seguito le sia dichiarabile il titolo di almeno due degli e-
definiti, descritti e classificati negli allegati 1, 2, 3, lementi nutritivi principali, ottenuto per via chi-
4, 5, 6 e 13. mica o per miscelazione ovvero mediante una
combinazione di questi due metodi;
Articolo 2 n) “concime complesso”: un concime composto,
Definizioni ottenuto per reazione chimica, per soluzione od
1. Ai sensi del presente decreto si intendono per allo stato solido per granulazione, per il quale sia
“fertilizzanti” qualsiasi prodotto o materiale di dichiarabile il titolo di almeno due degli elementi
seguito definito: nutritivi principali. Per i concimi di questo tipo
a) “concimi”: prodotti la cui funzione principale allo stato solido ogni granello contiene tutti gli e-
è fornire elementi nutritivi alle piante. I concimi lementi nutritivi dichiarati;
si suddividono in “concimi Ce” e “concimi nazio- o) “concime ottenuto da miscelazione”: un con-
nali” i cui tipi e caratteristiche sono riportati ri- cime ottenuto miscelando a secco più concimi,
spettivamente nel regolamento (Ce) n. 2003/2003 senza che si producano reazioni chimiche;
e nell’allegato 1; p) “concime organico”: un concime derivato da
b) “elementi chimici della fertilità”, sono consi- materiali organici di origine animale o vegetale,
derati: costituito da composti organici ai quali gli ele-
1) “elementi nutritivi principali”: esclusivamente menti principali della fertilità sono chimicamente
gli elementi azoto, fosforo e potassio; legati in forma organica o comunque fanno parte
2) “elementi nutritivi secondari”: gli elementi integrante della matrice;
calcio, magnesio, sodio e zolfo; q) “concime organo-minerale”: un concime otte-
c) “microelementi”: gli elementi boro, cobalto, nuto per reazione o miscela di uno o più concimi
rame, ferro, manganese, molibdeno e zinco, es- organici e/o di una o più matrici organiche,
senziali alle piante in quantità esigue in confron- all’uopo autorizzate nell’allegato 5, con uno o
to a quelle degli elementi nutritivi principali e se- più concimi minerali;
condari; r) “matrice organica”: prodotto organico di origi-
d) “carbonio organico di origine biologica”: il ne naturale, merceologicamente identificabile
carbonio organico costituente di prodotti di origi- con uno di quelli descritti fra i tipi dell’allegato 5
ne vegetale o animale o derivante direttamente da e destinato alla produzione di concimi organici
8
detti prodotti con esclusione di qualsiasi forma di ed organo-minerali;
s) “concime fogliare”: un concime adatto per ne sul mercato; toposti al controllo per l’accertamento della

Legislazione norme nazionali Dlgs 217/2006


l’applicazione e l’assunzione dell’elemento nutri- i) “fabbricante”: la persona fisica o giuridica re- conformità alle disposizioni del regolamento (Ce)
tivo all’apparato fogliare di una coltura; sponsabile dell’immissione del fertilizzante sul n. 2003/2003 e del presente decreto.
t) “concime fluido”: un concime in sospensione o mercato; in particolare, è considerato fabbricante 2. L’osservanza delle disposizioni per quanto con-
in soluzione; il produttore, l’importatore, il confezionatore che cerne la conformità rispetto ai tipi di fertilizzanti
u) “concime in soluzione”: un concime fluido lavora per conto proprio, o ogni persona che mo- e l’osservanza dei titoli dichiarati di elementi fer-
privo di particelle solide; difichi le caratteristiche di un fertilizzante. tilizzanti oppure dei titoli dichiarati delle forme e
v) “concime in sospensione”: un concime bifase Tuttavia, non è considerato fabbricante un distri- delle solubilità di tali elementi è accertata, all’atto
nel quale le particelle solide sono mantenute in butore che non modifichi le caratteristiche del dei controlli ufficiali, con i metodi di campiona-
sospensione nella fase liquida; fertilizzante. mento ed analisi adottati con decreto del Ministro
z) “ammendanti”: i materiali da aggiungere al delle Politiche Agricole e Forestali, sentito il pare-
suolo in situ, principalmente per conservarne o Articolo 3 re della Commissione di cui all’articolo 44 della
migliorarne le caratteristiche fisiche e/o chimiche Limiti di tolleranza legge 20 febbraio 2006, n. 82, tenendo conto delle
e/o l’attività biologica, i cui tipi e caratteristiche 1. I titoli dichiarati nei concimi Ce, nei concimi tolleranze indicate nell’allegato 7. Il Ministero
sono riportati nell’allegato 2; nazionali e negli altri fertilizzanti devono essere delle Politiche Agricole e Forestali, previo parere
aa) “correttivi”: i materiali da aggiungere al suo- conformi ai limiti di tolleranza stabiliti nell’alle- della Commissione di cui all’articolo 44 della ci-
lo in situ principalmente per modificare e miglio- gato 7. tata legge n. 82 del 2006, aggiorna le modalità
rare proprietà chimiche anomale del suolo dipen- 2. I limiti di tolleranza di cui al comma 1 devono necessarie per evitare lo sfruttamento sistematico
denti da reazione, salinità, tenore in sodio, i cui tener conto delle variazioni in termini di fabbri- delle tolleranze, di cui all’allegato 12.
tipi e caratteristiche sono riportati nell’allegato 3; cazione, campionamento e analisi; pertanto, le 3. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali
bb) “substrati di coltivazione”: i materiali diversi tolleranze includono le incertezze di misura asso- pubblica annualmente l’elenco dei laboratori pre-
dai suoli in situ, dove sono coltivati vegetali, i cui ciate ai metodi analitici utilizzati ai fini del con- senti nel territorio nazionale che sono competenti
tipi e caratteristiche sono riportati nell’allegato 4; trollo. a prestare i servizi necessari per verificare la
cc) “prodotti ad azione specifica”: i prodotti che 3. Il fabbricante non può trarre sistematicamente conformità dei prodotti di cui al campo di appli-
apportano ad un altro fertilizzante e/o al suolo profitto dai limiti di tolleranza indicati nell’alle- cazione del presente decreto. Tali laboratori devo-
e/o alla pianta, sostanze che favoriscono o regola- gato 7. no rispondere ai requisiti di cui all’allegato 11.
no l’assorbimento degli elementi nutritivi o cor- 4. Le modalità di accertamento dello sfruttamen- 4. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali
reggono determinate anomalie di tipo fisiologico, to sistematico delle tolleranze sono stabilite trasmette al Ministero delle Attività Produttive, per
i cui tipi e caratteristiche sono riportati nell’alle- nell’allegato 12. la successiva notifica alla Commissione europea,
gato 6. l’elenco dei laboratori competenti a prestare servi-

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


2. Inoltre, ai sensi del presente decreto, si inten- Articolo 4 zi necessari per verificare la rispondenza dei con-
dono per: Immissione sul mercato cimi Ce.
a) “dichiarazione”: la precisazione della concen- 1. I fertilizzanti possono essere immessi in com-
trazione dei parametri quantitativi garantita en- mercio qualora siano soddisfatte le prescrizioni Articolo 7
tro tolleranze specificate e dei parametri o caratte- riportate nel regolamento (Ce) n. 2003/2003 e nel Concimi Ce e nazionali a base di nitrato
ristiche qualitativi altrimenti garantiti; presente decreto. ammonico ad elevato titolo di azoto
b) “fertilizzanti per l’agricoltura biologica”: i fer- 2. I prodotti di cui agli allegati 1, 2, 5, 6 e 13 che 1. Ai fini del presente articolo, per concimi a base
tilizzanti per i quali è consentito l’uso, secondo il utilizzano nella composizione prodotti trasforma- di nitrato ammonico ad elevato titolo d’azoto,
metodo di produzione biologico di cui al regola- ti di origine animale possono essere immessi sul semplici o composti, si intendono prodotti a base
mento (Ce) n. 2092/1991, e successive modifica- mercato purché questi ultimi siano conformi ai di nitrato ammonico fabbricati per l’impiego in
zioni, individuati e definiti nell’allegato 13; requisiti ed alle norme di trasformazione previsti quanto concimi e contenenti più del 28 per cento
c) “titolo dichiarato”: la percentuale di peso della dal regolamento (Ce) n. 1774/2002, e successive di azoto in termini di massa in relazione al nitra-
caratteristica o delle caratteristiche previste nel re- modificazioni, sempre che tali prodotti di origine to ammonico. Questo tipo di concimi può conte-
golamento (Ce) n. 2003/2003 e negli allegati ove animale ricadano nel campo di applicazione del nere sostanze inorganiche o inerti. Qualsiasi so-
questo è previsto, da dichiarare da parte del fab- citato regolamento. stanza impiegata nella fabbricazione di questo ti-
bricante, riferita al “tal quale”, cioè al peso del po di concimi non deve aumentarne la sensibilità
prodotto così come viene commercializzato, salvo Articolo 5 al calore o la tendenza alla detonazione.
casi espressamente indicati negli allegati. Per i Clausola di salvaguardia 2. Il fabbricante garantisce che i concimi sempli-
prodotti fluidi è ammessa in aggiunta alla dichia- 1. La circolazione e l’immissione sul mercato dei ci o composti a base di nitrato ammonico ad ele-
razione del titolo in peso-peso anche la dichiara- fertilizzanti conformi alle disposizioni del presen- vato titolo d’azoto rispettano le disposizioni di cui
zione del titolo in peso-volume a 20 °C; te decreto possono essere vietate o subordinate a all’allegato 9.
d) “tolleranza”: la deviazione consentita del valo- condizioni particolari con provvedimento del 3. Il fabbricante garantisce altresì che ogni tipo
re misurato del titolo dal suo valore dichiarato; Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, di di concime Ce a base di nitrato ammonico ad ele-
e) “norme europee”: norme Cen (Comitato euro- concerto con i Ministri interessati, quando i pre- vato titolo di azoto ha superato la prova di deto-
peo di normalizzazione) ufficialmente ricono- detti fertilizzanti abbiano caratteristiche che pos- nabilità, eseguita secondo le modalità previste
sciute dalla Comunità, i cui numeri di riferimen- sano rappresentare un rischio per la sicurezza o nell’allegato 9.
to sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale della la salute delle persone, degli animali o delle pian- 4. Le verifiche, l’analisi e la sperimentazione a fi-
Comunità europea; te ovvero un rischio per l’ambiente o per la pub- ni ufficiali di controllo dei concimi semplici o
f) “imballaggio”: l’involucro chiudibile ermetica- blica sicurezza. composti a base di nitrato ammonico ad elevato
mente, utilizzato per contenere, proteggere, ma- 2. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali titolo d’azoto di cui al presente articolo sono ese-
neggiare e fornire fertilizzanti con una capacità informa immediatamente gli altri Stati membri e guite secondo i metodi di cui all’allegato 9.
non superiore ai 1.000 kg; la Commissione europea, motivando la sua deci- 5. Per garantire la tracciabilità dei concimi Ce a
g) “sfuso”: un fertilizzante non imballato; sione. base di nitrato ammonico ad elevato titolo d’azo-
h) “immissione sul mercato”: la fornitura di fer- to immessi sul mercato, il fabbricante conserva la
tilizzante a titolo oneroso o gratuita, o immagaz- Articolo 6 registrazione dei nomi e degli indirizzi dei siti e
zinamento finalizzato alla fornitura. L’importa- Norme per il controllo delle degli operatori dei siti presso i quali sono prodotti
zione di un fertilizzante nel territorio doganale caratteristiche i concimi e i loro principali componenti. Tale re-
9
della Comunità europea è considerata immissio- 1. I fertilizzanti immessi in commercio sono sot- gistrazione è resa disponibile per fini ispettivi da
parte degli Stati membri, fintantoché il concime è trale verifiche e controlli tributi doganali ed acci- devono essere visionati dalla Commissione di cui
Legislazione norme nazionali Dlgs 217/2006

immesso sul mercato e per altri due anni dopo se – Laboratori chimici); all’articolo 44 della legge 20 febbraio 2006, n. 82,
che il fabbricante ne ha cessato l’immissione sul f) un rappresentante del Ministero dell’Ambiente al fine di verificarne la applicabilità al prodotto in
mercato. e della Tutela del Territorio; corso di inserimento ed iniziare o meno l’attività
6. I concimi a base di nitrato ammonico ad ele- g) un rappresentante dell’Istituto superiore di sa- necessaria per la successiva ufficializzazione.
vato titolo di azoto sono forniti agli utenti finali nità;
unicamente in appositi imballaggi. h) un rappresentante dell’Agenzia per la protezio- Articolo 11
ne dell’ambiente e per i servizi tecnici; Misure di controllo
Articolo 8 i) tre rappresentanti delle organizzazioni di pro- 1. L’Ispettorato centrale repressione frodi del
Tracciabilità duttori di fertilizzanti, designati dalle Associazioni Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e il
1. Ai fini della tracciabilità dei prodotti di cui al nazionali di categoria più rappresentative; Ministero dell’Economia e delle Finanze (Agenzia
presente decreto, sono istituiti presso il Ministero l) tre rappresentanti dei produttori agricoli, desi- delle dogane, area centrale verifiche e controlli
delle Politiche Agricole e Forestali, Direzione ge- gnati dalle Associazioni di categoria più rappre- tributi doganali e accise – Laboratori chimici)
nerale per la qualità dei prodotti agroalimentari, sentative; nell’ambito delle rispettive competenze, svolgono
il “Registro dei fertilizzanti” di cui all’allegato 13, m) un rappresentante dei commercianti, desi- attività di controllo sull’applicazione delle dispo-
che contiene una sezione specifica per quelli con- gnato dall’Associazione nazionale di categoria sizioni contenute nel presente decreto, utilizzando
sentiti in agricoltura biologica, ed il “Registro dei più rappresentativa; a tal fine le risorse umane, finanziarie e strumen-
fabbricanti di fertilizzanti” di cui all’allegato 14. n) un rappresentante degli importatori di fertiliz- tali disponibili a legislazione vigente e senza nuo-
L’iscrizione al Registro dei fabbricanti di fertiliz- zanti, designato dall’Associazione nazionale di vi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
zanti deve essere richiesta dal fabbricante prima categoria più rappresentativa; 2. All’accertamento delle violazioni si applicano
dell’immissione del fertilizzante sul mercato. L’i- o) un rappresentante regionale designato dalla le disposizioni di cui alla legge 24 novembre
scrizione al Registro dei fertilizzanti deve essere Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, 1981, n. 689, e alle relative norme di attuazione.
richiesta dal fabbricante prima dell’immissione le Regioni e le Province autonome di Trento e di
del fertilizzante sul mercato limitatamente ai fer- Bolzano; Articolo 12
tilizzanti di cui agli allegati 1, 2, 3, 4, 5 e 6. p) cinque esperti in materia di fertilizzanti, così Sanzioni
2. Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 7, suddivisi: quattro docenti universitari ed uno in 1. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque
commi 2 e 3, il fabbricante per garantire la trac- rappresentanza del Consiglio per la ricerca e la produce o immette sul mercato fertilizzanti non
ciabilità dei concimi Ce e degli altri fertilizzanti, sperimentazione in agricoltura – Istituto speri- compresi nel regolamento (Ce) n. 2003/2003, nel
conserva registrazione sull’origine dei concimi. mentale per la nutrizione delle piante, scelti dal presente decreto e nei suoi allegati, e nella legisla-
Essa è messa a disposizione degli Stati membri Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. zione vigente nel Paese dell’Unione europea di
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

per fini ispettivi, fintantoché il concime è immes- 3. I componenti della Commissione, ad eccezione produzione, è punito con la sanzione ammini-
so sul mercato e per altri due anni dopo che il di quelli di cui al comma 2, lettera p), in caso di strativa pecuniaria da seimila euro a trentamila
fabbricante ne ha cessato l’immissione sul mer- impedimento possono delegare formalmente loro euro.
cato. sostituti, di volta in volta. 2. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque
3. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, 4. La Commissione dura in carica cinque anni ed produce o immette sul mercato fertilizzanti non
sentita la Commissione tecnico-consultiva per i i suoi componenti possono essere riconfermati conformi al regolamento (Ce) n. 2003/2003 ed al
fertilizzanti di cui all’articolo 9, provvede alle i- non più di una volta. Ove le designazioni non presente decreto e ai suoi allegati, è punito con le
scrizioni nel Registro dei fertilizzanti e nel Regi- pervengano in tempo utile, la Commissione può sanzioni amministrative pecuniarie per ciascuna
stro dei fabbricanti di fertilizzanti. regolarmente funzionare qualora sia stata nomi- delle violazioni di seguito riportate:
4. L’istituzione, la gestione e la conservazione dei nata la metà più uno dei componenti. Le funzioni a) da duemilacinquecento euro a seimila euro
Registri di cui al comma 1, si effettuano da parte di segretario della Commissione sono esercitate per i concimi Ce, per i concimi minerali naziona-
del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali da un funzionario del Ministero delle Politiche li, per i concimi organo-minerali e per gli altri ti-
con le risorse umane e strumentali già disponibili Agricole e Forestali coadiuvato da un membro pi di fertilizzanti nazionali, qualora la composi-
a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori o- della Commissione stessa. zione non corrisponda alle indicazioni obbligato-
neri a carico del bilancio dello Stato. 5. Ai componenti della Commissione ed ai loro rie ovvero facoltative previste dal presente decreto
sostituti non spetta alcun compenso o rimborso e dai suoi allegati ovvero alle altre indicazioni fa-
Articolo 9 spese. coltative non previste. Nel caso in cui venga cal-
Commissione colato il grado di irregolarità espresso come ε se-
1. Presso il Ministero delle Politiche Agricole e Articolo 10 condo i criteri riportati nell’allegato 12, per i ferti-
Forestali è istituita una Commissione tecnico- Inserimento di nuovi fertilizzanti e lizzanti per i quali questo è applicabile, la sanzio-
consultiva per i fertilizzanti con il compito di e- modifiche degli allegati ne amministrativa pecuniaria viene irrogata se-
sprimere il proprio parere su questioni di partico- 1. All’inserimento di nuovi concimi nazionali, condo gli importi di seguito riportati:
lare rilevanza a livello comunitario e nazionale ammendanti, correttivi, substrati di coltura, ma- 1) valore di ε fino a – 4 (incluso): da duemila-
attinenti al settore dei fertilizzanti, nonché sulle trici organiche, prodotti ad azione specifica, ri- cinquecento euro a seimila euro;
modifiche da apportare agli allegati al presente spettivamente negli allegati 1, 2, 3, 4, 5 e 6, alla 2) valore di ε compreso tra – 4 e – 8 (incluso):
decreto. definizione di nuovi tipi di fertilizzanti ed alle al- da cinquemila euro a ventunomila euro;
2. La Commissione è composta da: tre modifiche degli allegati 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13 e 3) valore di ε compreso tra – 8 e – 12 (incluso):
a) quattro rappresentanti del Ministero delle 14 si provvede con decreto del Ministro delle da seimilacinquecento euro a trentamila euro;
Politiche Agricole e Forestali, di cui uno con fun- Politiche Agricole e Forestali, previo parere della 4) valore di ε inferiore a – 12: da sedicimila euro
zioni di presidente e due appartenenti all’Ispetto- Commissione tecnico-consultiva per i fertilizzanti a settantottomila euro.
rato centrale repressione frodi; di cui all’articolo 9. Per il calcolo del grado di irregolarità espresso co-
b) un rappresentante della Presidenza del 2. La domanda di inserimento di nuovi prodotti o me ε per i fertilizzanti previsti dal presente decre-
Consiglio dei Ministri; la richiesta di definizione di nuovi tipi deve essere to si applicano al singolo campione i criteri ripor-
c) due rappresentanti del Ministero delle Attività inoltrata al Ministero delle Politiche Agricole e tati nel citato allegato 12, paragrafo c;
Produttive; Forestali, corredandola della necessaria docu- b) da duemilacinquecento euro a seimila euro,
d) un rappresentante del Ministero della Salute; mentazione tecnica, di cui all’allegato 10, non- qualora le indicazioni obbligatorie da riportare in
e) un rappresentante del Ministero dell’Economia ché della specifica indicazione dei metodi di ana- etichetta ovvero sui documenti previste dal pre-
10
e delle Finanze (Agenzia delle dogane, area cen- lisi. I metodi presentati a corredo della domanda sente decreto e dai suoi allegati, in tutto o in par-
te, manchino o non siano conformi a quanto pre- ovvero il commerciante non sia a conoscenza decreto del Ministro delle Politiche Agricole e

Legislazione norme nazionali Dlgs 217/2006


scritto; dell’avvenuta alterazione o manomissione del fer- Forestali, di concerto con il Ministro dell’E-
c) da ottomila euro a ventunomila euro, qualora tilizzante. conomia e delle Finanze, da emanarsi entro ses-
risulti che le tolleranze di cui all’allegato 7 siano 4. Gli organi di controllo di cui all’articolo 11, santa giorni dalla data di entrata in vigore del
state sistematicamente messe a profitto. In parti- ove constatino le irregolarità di cui alle lettere f), presente decreto.
colare, per il controllo dello sfruttamento delle g), ed h) del comma 2 del presente articolo, diffi-
tolleranze da parte di un fabbricante per i conci- dano l’interessato ad adempiere alle prescrizioni Articolo 15
mi minerali semplici e composti, sia Ce che na- contenute nelle norme violate entro il termine di Norme transitorie e finali
zionali e per i concimi organo-minerali, si appli- quindici giorni dalla data di ricezione dell’atto di 1. Dalla data di entrata in vigore del presente de-
cano i criteri di calcolo previsti dal citato allegato diffida. In caso di mancata ottemperanza alle creto è concesso un periodo di dodici mesi per lo
12; prescrizioni contenute nella diffida entro il sud- smaltimento dei fertilizzanti nazionali prodotti e
d) da cinquemila euro a dodicimila euro, ivi com- detto termine, gli organi di controllo procedono commercializzati in conformità alla normativa
prese le spese di messa in sicurezza della partita di ad effettuare la contestazione, ai sensi dell’artico- vigente prima di tale data.
fertilizzante da addebitare al fabbricante, qualora lo 14 della legge 24 novembre 1981, n. 689; in ta- 2. Il fabbricante di fertilizzanti già immessi sul
siano immessi sul mercato concimi Ce e nazionali le ipotesi è escluso il pagamento in misura ridotta mercato prima della data di entrata in vigore del
a base di nitrato di ammonio ad elevato titolo di di cui all’articolo 16 della citata legge. presente decreto, si iscrive al Registro dei fertiliz-
azoto in violazione delle disposizioni di cui all’ar- zanti ovvero al Registro dei fabbricanti di fertiliz-
ticolo 7 e all’allegato 9. Resta inteso che qualora si Articolo 13 zanti di cui all’articolo 8 entro il termine massi-
rinvenga una partita di fertilizzante sprovvista del Autorità competente ad irrogare le mo di sei mesi dalla data di entrata in vigore del
certificato relativo alla prova di detonabilità il fab- sanzioni presente decreto.
bricante è perseguibile penalmente; 1. L’autorità competente ad irrogare le sanzioni 3. Alle norme comunitarie non autonomamente
e) da cinquemila euro a diecimila euro, qualora amministrative indicate all’articolo 12 è applicabili, che modificano modalità esecutive e
non abbia ottemperato all’obbligo di cui all’arti- l’Ispettorato centrale repressione frodi del Mini- caratteristiche di ordine tecnico recepite con il
colo 8, comma 1; stero delle Politiche Agricole e Forestali che prov- presente decreto, è data attuazione con decreto del
f) da seimila euro a dodicimila euro, qualora non vede utilizzando a tale fine le risorse umane, fi- Ministro delle Politiche Agricole e Forestali.
abbia ottemperato all’obbligo di cui all’articolo 8, nanziarie e strumentali disponibili a legislazione
comma 2; vigente e senza nuovi o maggiori oneri per il bi- Articolo 16
g) da duemila euro a seimila euro nell’ipotesi di lancio dello Stato. Si applicano le disposizioni di Clausola di cedevolezza
irregolarità delle registrazioni di cui all’articolo 8, cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689, e le rela- 1. In relazione a quanto disposto dall’articolo
comma 2; tive norme di attuazione. 117, quinto comma, della Costituzione, le norme

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


h) da seimila euro a dodicimila euro se alla ri- del presente decreto, afferenti a materia di compe-
chiesta dell’organo di controllo si rifiuta di esibire Articolo 14 tenza legislativa delle Regioni e delle Province
la documentazione di cui all’articolo 8, comma Tariffe autonome di Trento e di Bolzano, si applicano si-
2, o non la conserva per almeno due anni. 1. Gli oneri derivanti dalle attività di cui all’arti- no alla data di entrata in vigore della normativa
3. Le sanzioni amministrative previste dal com- colo 10 sono coperti con gli introiti conseguenti di attuazione adottata, nel rispetto dei vincoli de-
ma 2 non si applicano al commerciante che de- al pagamento dalle tariffe stabilite sulla base del rivanti dall’ordinamento comunitario e dei prin-
tiene, pone in vendita o comunque distribuisce costo effettivo del servizio. Le predette somme sa- cipi fondamentali desumibili dal presente decreto,
per il consumo fertilizzanti in confezioni origina- ranno versate su apposito capitolo d’entrata del da ciascuna Regione e Provincia autonoma.
li, qualora la non conformità alle norme del pre- Ministero delle Politiche Agricole e Forestali per
sente decreto e dei suoi allegati riguardi i requisiti essere successivamente destinate alla copertura Articolo 17
intrinseci o la composizione dei prodotti e purché dei relativi costi. Abrogazioni
la confezione originale non presenti alterazione 2. Gli importi di cui al comma 1 sono fissati con 1. È abrogata la legge 19 ottobre 1984, n. 748.

Allegati (*)
(omissis)

(*) I quattordici allegati al Dlgs 217/2006 sono consultabili, in formato pdf, su www.reteambiente.it, sezione “Altri temi/Agricoltura e alimentazione”, Normativa vigente.

È in vigore dal 5 luglio 2006 la revisione della ballo, trasporto, prove di detonabilità).
norma sui fertilizzanti. Infatti, sul S.o. n. 152/L Il nuovo Dlgs presenta le seguenti principali no-
il commento alla Gazzetta ufficiale n. 141 del 20 giugno vità:
2006, è stato pubblicato il decreto legislativo 29 • accorpamento di alcune categorie di fertiliz-
aprile 2006, n. 217 “Revisione della disciplina zanti (ora ci sono 144 tipi di fertilizzanti);
Cambia la norma in materia di fertilizzanti” che sostituisce, abro- • individuazione di nuovi adempimenti per i
per commercializzare gandola esplicitamente, la legge 748/1984 e tut- produttori (quattro tipi di registri);
te le sue integrazioni e modifiche. • inasprimento delle sanzioni per gli inadem-
i fertilizzanti: le novità Tale riordino normativo è la diretta conseguen- pienti.
del Dlgs 217/2006 za di un provvedimento comunitario (regola-
mento 2003/2003, pubblicato sulla Guue 21 Struttura del Dlgs 217/2006
novembre 2003 n. L304) che invitava gli Stati Il decreto risulta così composto:
di Massimo Centemero membri a rinnovare le rispettive leggi nazionali • 17 articoli (nella precedente norma erano
Consorzio Italiano Compostatori – CIC adeguandole al regolamento stesso; particolare 15);
importanza era data a punti come la tracciabi- • 14 allegati (erano 5);
lità, le sanzioni (proporzionali, adeguate ed ef- • rispetto alla legge 748/1984, molte definizioni
fettive) e i prodotti a elevato titolo d’azoto (im- (semplificate) e norme sono state spostate negli 11
allegati e ciò renderà più semplice l’operazione rale per la qualità dei prodotti agroalimentari: l’indice ε.
Legislazione norme nazionali Dlgs 217/2006

relativa agli emendamenti; • il “Registro dei fertilizzanti” (allegato 13),


• non è più richiesta la “concertazione”. che contiene una sezione specifica per i “Ferti- • Tempistica (articolo 15)
lizzanti consentiti in agricoltura biologica”; L’articolo 15 relativo alle “Norme transitorie e
Le principali novità • il “Registro dei fabbricanti di fertilizzanti” finali” offre indicazioni in merito ai prodotti
Analizziamo di seguito i principali elementi di (allegato 14). già presenti ed etichettati secondo la normativa
novità presenti nell’articolato normativo. Inoltre il fabbricante, per garantire la traccia- precedente; infatti, dalla data di entrata in vigo-
bilità dei fertilizzanti, oltre a conservare la re- re del decreto in esame (5 luglio 2006) è con-
• Definizioni (articolo 2) gistrazione sull’origine dei concimi, deve an- cesso un periodo di dodici mesi (5 luglio 2007)
Si segnala l’assoluta novità della presenza del- che metterla a disposizione degli Stati membri per lo smaltimento dei fertilizzanti nazionali
la “matrice organica” definita come “prodotto per fini ispettivi fino a quando il concime è prodotti e commercializzati in conformità alla
organico di origine naturale, merceologica- immesso sul mercato e per altri due anni dopo legge 748/1984. Inoltre, il fabbricante di ferti-
mente identificabile tra quelli dell’allegato che il fabbricante ne ha cessato l’immissione lizzanti già immessi sul mercato prima della
5 e destinato alla produzione di concimi or- sul mercato. data di entrata in vigore del presente decreto, si
ganici e organo-minerali”; anche se per ora iscrive al Registro dei fertilizzanti ovvero al
non cambia nulla rispetto al passato, visto che In totale, dunque, ci saranno tre registri: Registro dei fabbricanti di fertilizzanti (articolo
le matrici al momento sono le stesse (torba a- • dei fabbricanti; 8) entro il 5 gennaio 2007 (sei mesi dalla data
cida, torba neutra, torba umificata e lignite), • dei fertilizzanti convenzionali; di entrata in vigore del nuovo decreto).
si genera un’opportunità per la produzione di • dei fertilizzanti consentiti in agricoltura
concimi a base organica (organo-minerali ap- biologica. In sintesi, il Dlgs 217/2006 in esame entra
punto) il cui processo produttivo prevede la immediatamente in vigore (in particolare
miscela di concimi minerali (per esempio a L’iscrizione ai registri è onerosa e gli importi per le sanzioni e il rispetto dei limiti analiti-
base azotata) con nuove matrici organiche dei contributi sono fissati con decreto del Mi- ci) e concede termini abbastanza stretti per
(per esempio ammendanti); ciò solo dopo che nistro delle Politiche Agricole e Forestali, di altri adempimenti:
la matrice organica è stata introdotta nell’alle- concerto con il Ministro dell’Economia e delle • 6 mesi (entro il 5 gennaio 2007) per l’i-
gato 5. Finanze, che avrebbe dovuto essere emanato scrizione ai nuovi Registri dei fertilizzanti
La definizione di “ammendanti” e “substrati entro il 3 settembre 2006 (entro 60 giorni dal- (anche per l’agricoltura biologica) e dei
di coltivazione” riprende, finalmente, la defi- l’entrata in vigore del decreto in esame). fabbricanti;
nizione coniata in ambito Cen (Comitato eu- Una recente circolare del Mipaf (4 agosto • 12 mesi (entro il 5 luglio 2007) per
ropeo di normalizzazione); si armonizzano 2006, “Chiarimenti sull’applicazione del Dlgs
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

smaltire gli imballi etichettati in conformità


così le definizioni adattandole alle norme eu- 217/2006 concernente la revisione della disci- alla normativa precedente.
ropee così come aveva previsto la decisione plina in materia di fertilizzanti”) introduce
688/2001/Ce sulla concessione del marchio anche il “Registro sull’origine dei fertilizzan- Gli ammendanti compostati
Ecolabel agli ammendanti e ai substrati di col- ti”. I produttori dovranno dotarsi di un proprio Per quanto riguarda gli ammendanti compo-
tivazione. “registro sull’origine dei fertilizzanti” vidi- stati, cioè i prodotti derivati dal compostaggio
Si definiscono e si introducono (allegato 4) i mato dall’Ufficio periferico dell’Ispettorato di scarti organici, rimangono invariate (cfr. ta-
“substrati di coltivazione” ovvero i terricci per centrale della repressione frodi competente per bella 1) la denominazione, il metodo di prepa-
il settore florovivaistico che da sempre trovava- territorio, nella quale devono essere riportate le razione, il titolo minimo, gli elementi da di-
no una collocazione impropria come ammen- informazioni indispensabili per assicurare la chiarare, le note. Quindi la nuova norma porta
dante laddove l’impiego (principalmente in rintracciabilità delle materie prime impiegate con sé alcune incongruenze relative ai parame-
contenitore) non rappresentava propriamente e dei prodotti finali. tri carbonio organico, inerti, parametri biologi-
un’operazione di ammendamento di suoli. La compilazione di quest’ultimo registro appa- ci già presenti nella legge 748/1984.
Importante novità è la definizione di “fabbri- re, alla luce della configurazione amministra-
cante” nella “persona fisica o giuridica re- tiva degli impianti di compostaggio, una com- Si segnala, inoltre, una palese contraddizio-
sponsabile dell’immissione del fertilizzante plicazione ulteriore visto che la tracciabilità è ne; infatti, nell’allegato 2 (Ammendanti), si
sul mercato (…) non è considerato fabbri- già garantita (e implicitamente richiesta dalla prevede un limite in rame totale di:
cante un distributore che non modifichi le normativa nazionale) dal fatto che: • 230 mg/kg nella tabella in premessa al-
caratteristiche del fertilizzante”. • le matrici utilizzate per produrre ammen- l’allegato;
danti compostati sono costituite da scarti orga- • 150 mg/kg per ammendante compostato
In sostanza il produttore di concime o di nici (rifiuti) contraddistinti dal codice Cer; verde, misto e morboso composto nelle ta-
ammendante così come l’importatore e il • le matrici entrano in un impianto di compo- belle estese.
confezionatore sono considerati produtto- staggio accompagnati dal formulario per i ri-
ri, mentre il distributore/rivenditore no. fiuti; Si osserva che il Dm 3 novembre 2004 (che
• le matrici sono registrate sul registro di cari- modificava gli allegati alla legge 748/1984) a-
• Norme per il controllo delle co e scarico per i rifiuti; veva uniformato per i due tipi di ammendanti
caratteristiche (articolo 6) • i quantitativi delle matrici sono comunicati il limite di 230 mg/kg quale limite massimo di
Il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali per legge alla Cciaa mediante presentazione rame totale sul secco.
(Mipaf) aggiorna annualmente l’elenco dei la- del Mud.
boratori accreditati per la verifica della confor- In uscita, gli ammendanti sono, invece, ac- • Scadenze e principali adempimenti per
mità analitica dei fertilizzanti con il Dlgs compagnati da un Ddt, documento di traspor- il produttore di ammendanti compostati
217/2006 secondo criteri stabiliti dall’allegato to, in quanto mezzi tecnici per l’agricoltura. Con l’entrata in vigore della nuova normativa
11 del decreto medesimo. sui fertilizzanti (Dlgs 217/2006) i produttori di
• Sanzioni (articolo 12) fertilizzanti dovranno produrre della documen-
• Tracciabilità (articolo 8) L’articolo 12 aggiorna il sistema relativo alle tazione con scadenze ben precise.
Con l’articolo 8 il decreto estende il concetto di sanzioni, che si inaspriscono per quanto ri-
tracciabilità anche ai fertilizzanti; al fine di ga- guarda i sottotitoli delle miscele e dei comples- Il calendario che segue è stato predisposto con-
rantire la massima trasparenza sui prodotti, si e nel caso venga fatto riferimento al sistema sultando il Dlgs 29 aprile 2006, n. 217 e la cir-
12 vengono istituiti presso il Mipaf, Direzione gene- di calcolo dell’irregolarità determinata con colare Mipaf Prot. n. 33462 del 4 agosto 2006.
Scadenza Adempimento

Legislazione norme nazionali Dlgs 217/2006


Dal 5 luglio 2006 Le aziende che dal 5 luglio 2006 iniziano a produrre fertilizzanti, devono presentare la
domanda di iscrizione nel Registro dei fertilizzanti (come sopra individuato) corredando la
richiesta anche dal “rapporto di prova” emesso da un laboratorio accreditato Mipaf.

Entro il 5 gennaio 2007 Tutti i fabbricanti di ammendanti devono dimostrare agli organismi preposti al controllo,
mediante conservazione e presentazione di appositi documenti di registrazione, l’origine
dei fertilizzanti per tutto il periodo dell’immissione degli stessi sul mercato e per altri due
anni della cessata immissione in commercio. Quindi, i produttori devono dotarsi di un
proprio “Registro sull’origine dei fertilizzanti” conforme alla modulistica scaricabile dal si-
to www.politicheagricole.it (nella citata circolare 4 agosto 2006 sono reperibili i fac-simi-
le di richiesta), documentazione vidimata dall’Ufficio periferico dell’Ispettorato centrale
della repressione frodi competente per territorio, nella quale devono essere riportate le
informazioni indispensabili per assicurare la rintracciabilità delle materie prime impiegate
e dei prodotti finali.

Entro il 5 gennaio 2007 Tutti i fabbricanti di fertilizzanti già immessi sul mercato prima del 5 luglio 2006 devono
inoltrare istanza per l’iscrizione nel “Registro dei fabbricanti di fertilizzanti” e nel “Re-
gistro dei fertilizzanti”. Anche queste richieste (previste dagli allegati 13 e 14, Dlgs
217/2006) possono essere scaricate dal sito del Mipaf www.politicheagricole.it.

Entro il 5 luglio 2007 Devono essere smaltite le scorte.

Le richieste devono essere inoltrate sia in forma Via XX Settembre, 20 – 00187 Roma e-mail: icrf.dgt.4t@politicheagricole.it
cartacea sia tramite e-mail a: e-mail: QPAVIII@politicheagricole.it.
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Inoltre, per conoscenza a: Il Mipaf, entro 90 giorni dal ricevimento della
Forestali Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e domanda di iscrizione, esamina la correttezza

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


Direzione Generale per la Qualità dei Prodotti Forestali delle informazioni trasmesse e, in assenza di irre-
Agroalimentari Ispettorato Centrale Repressione e Frodi golarità, assegna al richiedente un codice identi-
Ufficio QPA VIII Via XX Settembre, 20 – 00187 Roma ficativo a conferma dell’avvenuta iscrizione.

Le nuove categorie di fertilizzanti sono stati introdotti i substrati di coltivazione, i no-minerali.


Anche se non c’è stata alcuna introduzione di prodotti ad azione specifica (come i biostimo- I fertilizzanti nel Dlgs 217/2006 sono suddivisi
fertilizzanti nuovi, le categorie hanno subito lanti, inibitori, ricoprenti ecc.) e le matrici or- in 144 categorie, come rappresentato nel se-
una riorganizzazione in classi merceologiche: ganiche per la formulazione di concimi orga- guente schema.

Concimi (81):
Correttivi (30):
• minerali (24+11)
Ammendanti (16) • calcici e magnesici (22)
• organici (38)
• diversi (8)
• organo minerali (8)

Fertilizzanti (144)

Matrici organiche (4):


Prodotti ad azione specifica (13):
• torba acida
• su fertilizzanti (4)
Substrati di coltivazione (0) • torba neutra
• su suolo (6)
• torba umificata
• su pianta (3)
• lignite

13
Tabella 1. Gli ammendanti compostati nell’allegato 2, Dlgs 217/2006
Legislazione norme nazionali Dlgs 217/2006

N. Denominazione Modo di Titolo minimo in Altre indicazioni Elementi oppure Note


del tipo preparazione elementi e/o concernenti la sostanze utili il cui
e componenti sostanze utili. denominazione titolo deve essere
essenziali Criteri del tipo dichiarato.
concernenti Caratteristiche
la valutazione. diverse da
Altri requisiti dichiarare. Altri
richiesti. requisiti richiesti.

1 2 3 4 5 6 7

4 Ammendante Prodotto ottenuto Umidità: massimo – Umidità È consentito dichiarare i titoli in altre forme di azoto,
compostato attraverso 50% pH fosforo totale e potassio totale.
verde processo di pH compreso tra 6 C organico sul secco Il tenore di materiale plastico, eventualmente pre-
trasformazione e e 8,5 C umico e fulvico sul sente del diametro fino a 3,33 mm non può essere
stabilizzazione C organico sul secco superato lo 0,45% sulla sostanza secca.
controllato di secco: minimo Azoto organico sul Il tenore di materiale plastico eventualmente pre-
rifiuti organici 30% secco sente del diametro maggiore di 3,33 mm e minore
che possono C umico e fulvico C/N di 10 mm non può superare lo 0,05% sulla sostan-
essere costituiti sul secco: minimo Rame totale sul secco za secca.
da scarti di 2,5 % Zinco totale sul secco Il tenore di altri materiali inerti, eventualmente pre-
manutenzione Azoto organico sul Salinità senti, del diametro fino a 3,33 mm non può supera-
del verde secco: almeno re lo 0,9% sulla sostanza secca. Il tenore di altri ma-
ornamentale, 80% dell’azoto teriali inerti, eventualmente presenti, del diametro
residui delle totale maggiore di 3,33 mm e minore di 10 mm non può
colture, altri C/N massimo 50 superare lo 0,1% sulla sostanza secca.
rifiuti di origine Rame totale sul Materiali plastici ed inerti di diametro superiore a 10
vegetale con secco: massimo mm devono essere assenti. Sono inoltre fissati i se-
esclusione di 150 mg/kg guenti parametri di natura biologica:
alghe e altre Zinco totale sul • Salmonella: assenti in 25 g di campione tal quale,
piante marine. secco: massimo dopo rivivificazione;
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

500 mg/kg • Enterobacteriacee totali: massimo 1,0 x 102 UFC


per grammo;
• Streptococchi fecali: massimo 1,0 x 103 (MPN x g);
• Nematodi: assenti in 50 g sul tal quale;
• Trematodi: assenti in 50 g sul tal quale;
• Cestodi: assenti in 50 g sul tal quale.

5 Ammendante Prodotto ottenuto Umidità: massimo – Umidità Per “fanghi” di cui alla presente colonna e alla co-
compostato attraverso 50% pH lonna n. 3 si intendono quelli definiti dal decreto le-
misto processo di pH compreso tra 6 C organico sul secco gislativo 27 gennaio 1992, n. 99, di attuazione della
trasformazione e e 8,5 C umico e fulvico sul direttiva 86/278/Cee concernente la protezione del-
stabilizzazione C organico: secco l’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione
controllato di minimo 25% Azoto organico sul dei fanghi di depurazione in agricoltura.
rifiuti organici C umico e fulvico secco I fanghi, tranne quelli agroindustriali, non possono
che possono sul secco: minimo C/N superare il 35% (P/P) della miscela iniziale.
essere costituiti 7% Rame totale sul secco È consentito dichiarare i titoli in altre forme di azoto,
dalla frazione Azoto organico sul Zinco totale sul secco fosforo totale e potassio totale.
organica degli secco: almeno Salinità Il tenore di materiale plastico, eventualmente pre-
Rsu proveniente 80% dell’azoto sente, del diametro fino a 3,33 mm non può supera-
da raccolta totale re lo 0,45% sulla sostanza secca.
differenziata, da C/N massimo 25 Il tenore di materiale plastico, eventualmente pre-
rifiuti di origine Rame totale sul sente, del diametro maggiore di 3,33 mm e minore
animale com- secco: massimo di 10 mm non può superare lo 0,05% sulla sostanza
presi liquami 150 mg/kg secca.
zootecnici, da Zinco totale sul Il tenore di altri materiali inerti, eventualmente pre-
rifiuti di attività secco: massimo senti, del diametro fino a 3,33 mm non può supera-
agroindutriali e 500 mg/kg re lo 0,9% sulla sostanza secca. Il tenore di altri ma-
dalla lavorazione teriali inerti, eventualmente presenti, del diametro
del legno e del maggiore di 3,33 mm e minore di 10 mm non può
tessile naturale superare lo 0,1% sulla sostanza secca.
non trattato, Materiali plastici ed inerti di diametro superiore a 10
da reflui e mm devono essere assenti.
fanghi, nonché Sono inoltre fissati i seguenti parametri di natura
dalle matrici biologica:
previste per • Salmonella: assenti in 25 g di campione tal quale,
l’ammendante dopo la rivivificazione;
compostato • Enterobacteriacee totali: massimo 1,0 x 102 UFC
verde. per grammo;
• Streptococchi fecali: massimo 1,0 x 103 (MPN x g);
• Nematodi: assenti in 50 g sul tal quale;
• Trematodi: assenti in 50 g sul tal quale;
• Cestodi: assenti in 50 g sul tal quale.
14
segue
Tabella 1. Gli ammendanti compostati nell’allegato 2, Dlgs 217/2006

Legislazione norme nazionali Dlgs 217/2006


segue

N. Denominazione Modo di Titolo minimo in Altre indicazioni Elementi oppure Note


del tipo preparazione elementi e/o concernenti la sostanze utili il cui
e componenti sostanze utili. denominazione titolo deve essere
essenziali Criteri del tipo dichiarato.
concernenti Caratteristiche
la valutazione. diverse da
Altri requisiti dichiarare. Altri
richiesti. requisiti richiesti.

6 Ammendante Prodotto ottenuto C organico sul – C organico sul secco È consentito dichiarare i titoli in altre forme di azoto,
torboso per miscela di secco: minimo C umico e fulvico sul fosforo totale e potassio totale.
composto torba con 35% secco Il tenore di materiale plastico, eventualmente pre-
ammendante C umico e fulvico Azoto organico sul sente, del diametro fino a 3,33 mm non può supera-
compostato sul secco: minimo secco re lo 0,45% sulla sostanza secca.
verde e/o misto. 7% C/N Il tenore di materiale plastico, eventualmente pre-
Azoto organico sul Rame totale sul secco sente, del diametro maggiore di 3,33 mm e minore
secco: almeno Zinco totale sul secco di 10 mm non può superare lo 0,05% sulla sostanza
80% dell’azoto Torba secca.
totale Salinità Il tenore di altri materiali inerti, eventualmente pre-
C/N massimo 50 senti, del diametro fino a 3,33 mm non può supera-
Rame totale sul re lo 0,9% sulla sostanza secca. Il tenore di altri ma-
secco: massimo teriali inerti, eventualmente presenti, del diametro
150 mg/kg maggiore di 3,33 mm e minore di 10 mm non può
Zinco totale sul superare lo 0,1% sulla sostanza secca.
secco: massimo Materiali plastici ed inerti di diametro superiore a 10
500 mg/kg mm devono essere assenti.
Torba: minimo Sono inoltre fissati i seguenti parametri di natura
50% biologica:
• Salmonella: assenti in 25 g di campione tal quale,
dopo la rivivificazione;
• Enterobacteriacee totali: massimo 1,0 x 102 UFC

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


per grammo;
• Streptococchi fecali: massimo 1,0 x 103 (MPN x g);
• Nematodi: assenti in 50 g sul tal quale;
• Trematodi: assenti in 50 g sul tal quale;
• Cestodi: assenti in 50 g sul tal quale.

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il mensile è disponibile
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inutilmente le sue risorse naturali e a limitare al
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o la cancellazione e opporsi al loro trattamento ai sensi dell'articolo 7 del citato Dlgs 196/2003. Firma ............................................................
Corte Costituzionale
Ordinanza 14 luglio 2006, n. 288

La massima
Rifiuti – Rottami ferrosi – Esclusione dalla nozione di “ri-
fiuto” ex Dl 138/2002 e legge 308/2004 – Contrasto con
normativa comunitaria – Ricorso per illegittimità costitu-
Giurisprudenza zionale ex articoli 11 e 117 Costituzione – Ius superve-
niens – Dlgs 152/2006 – Rimessione atti al giudice “a
quo” per nuova valutazione
La disciplina giuridica relativa alla gestione dei rottami ferrosi è –
dal 29 aprile 2006 – quella dettata dal Dlgs 3 aprile 2006, n.
152 (recante “Norme in materia ambientale”), provvedimento che
a partire da tale data ha espressamente abrogato la previgente
normativa in materia, risultante dal combinato disposto del Dlgs
22/1997 (cd. “Decreto Ronchi”) e del Dl 138/2002 (recante l’in-
terpretazione autentica della nozione di rifiuto contenuta nel citato
Il Dlgs 152/2006 rende decreto del 1997).
La rilevanza e la fondatezza delle questioni di legittimità costitu-
necessario il riesame zionale sollevate da numerose giurisdizioni nazionali nel corso del
2005 e aventi per oggetto il contrasto della normativa nazionale
in materia di rottami ferrosi con la definizione europea di “rifiuto”
della vicenda sui rottami deve pertanto essere rivalutata dai medesimi giudici “de quo” alla
luce dello “ius superveniens”, rappresentato dal citato Dlgs 152/

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


2006.

Repubblica italiana procedimento penale a carico di


In nome del popolo italiano (...), rispettivamente iscritte ai nn.
La Corte Costituzionale 228, 248 e 546 del registro ordinan-
composta dai Signori: ze 2005 e 47 del registro ordinanze
2006 e pubblicate nella Gazzetta uf-
(omissis) ficiale della Repubblica nn. 18, 19 e
46, prima serie speciale, dell’anno
ha pronunciato la seguente 2005 e 9, prima serie speciale, del-
l’anno 2006.
Ordinanza Visti gli atti di costituzione di (...) e
nei giudizi di legittimità costituzio- di (...), nonché gli atti di intervento
nale dell’articolo 14 del decreto leg- del Presidente del Consiglio dei Mi-
ge 8 luglio 2002, n. 138 (Interventi nistri;
urgenti in materia tributaria, di Udito nell’udienza pubblica del 20
privatizzazioni, di contenimento giugno 2006 e nella Camera di
della spesa farmaceutica e per il so- Consiglio del 21 giugno 2006 il
stegno dell’economia anche nelle giudice relatore Giovanni Maria
aree svantaggiate), convertito, con Flick;
modificazioni, in legge 8 agosto Uditi gli avvocati Pasquale Giam-
2002, n. 178, e dell’articolo 1, com- pietro per (...), Enrico Morigi per
mi 25, 26, 27, 28 e 29, della legge (...) e l’avvocato dello Stato Mauri-
15 dicembre 2004, n. 308 (Delega zio Fiorilli per il Presidente del
al Governo per il riordino, il coordi- Consiglio dei Ministri.
namento e l’integrazione della legi- Ritenuto che con le due ordinanze
slazione in materia ambientale e indicate in epigrafe, di analogo te-
misure di diretta applicazione), nore, il Tribunale di Terni ha solle-
promossi con ordinanze del 2 feb- vato, in riferimento agli articoli 11
braio 2005 dal Tribunale di Terni e 117 della Costituzione, questione
nel procedimento penale a carico di di legittimità costituzionale dell’ar-
(...) ed altro, del 14 marzo 2005 dal ticolo 1, commi 25, 26, 27, 28 e 29,
Tribunale di Venezia nel procedi- della legge 15 dicembre 2004, n.
mento penale a carico di (...), del 308 (Delega al Governo per il rior-
29 giugno 2005 dal Tribunale di dino, il coordinamento e l’integra-
Terni nel procedimento penale a zione della legislazione in materia
carico di (...) e del 9 novembre ambientale e misure di diretta ap-
2005 dal giudice per le indagini plicazione), nella parte in cui pre-
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preliminari del Tribunale di Asti nel vede “che i rottami ferrosi siano e-
sclusi dalla normativa sui rifiuti”; tresì previsto, al comma 2, che le i- del giudice a quo – con i dicta della namento comunitario nell’inter-
Giurisprudenza Corte Costituzionale – Ordinanza 14 luglio 2006, n. 288

che il giudice a quo premette di es- potesi di cui alle lettere b) e c) del sentenza stessa; pretazione datane dalla Corte euro-
sere investito dei processi penali nei comma 1 (“abbia deciso” e “abbia che la citata legge n. 308 del 2004 pea – per molteplici ragioni;
confronti di persone imputate del l’obbligo di disfarsi”) non ricorro- mantiene, infatti, espressamente che in primo luogo, infatti, andreb-
reato di cui all’articolo 51, comma no per i “beni o sostanze e materia- “fermo” il disposto dell’articolo 14 be registrata l’esistenza di un con-
1, lettera a) (nel caso di cui all’or- li residuali di produzione o di con- del Dl n. 138 del 2002 (articolo 1, trasto, nell’ambito della giurispru-
dinanza r.o. n. 228 del 2005), e di sumo”, se gli stessi “possono essere comma 26, della legge), già censu- denza di legittimità, riguardo alla
cui all’articolo 51, comma 1, lettera e sono effettivamente e oggettiva- rato dalla Corte europea, e, nel con- possibile incidenza delle sentenze
a), e comma 4 (nel caso di cui mente riutilizzati nel medesimo o tempo, esclude taluni materiali, della Corte di Giustizia sulla nozio-
all’ordinanza r.o. n. 546 del 2005), in analogo o diverso ciclo produtti- qualificabili come rifiuti, dalla re- ne di “rifiuto”, così come interpre-
del decreto legislativo 5 febbraio vo o di consumo, senza subire al- lativa disciplina; tata dall’articolo 14 del Dl n. 138
1997, n. 22 (Attuazione delle diret- cun intervento preventivo di tratta- che, con particolare riferimento ai del 2002;
tive 91/156/Cee sui rifiuti, 91/689/ mento e senza recare pregiudizio rottami metallici, mentre la senten- che tale incidenza viene in effetti e-
Cee sui rifiuti pericolosi e 94/62/Ce all’ambiente”, ovvero “dopo aver za afferma che essi non costituisco- sclusa da alcune pronunce, sul du-
sugli imballaggi e sui rifiuti di im- subito un trattamento preventivo no materie prime secondarie, ma plice rilievo che la definizione co-
ballaggio), per aver trasportato – senza che si renda necessaria alcu- devono conservare la qualifica di ri- munitaria di rifiuto è contenuta in
rispettivamente, il 21 settembre na operazione di recupero tra quel- fiuti finché non siano effettivamen- una direttiva e che l’interpretazione
2001 e il 18 luglio 2000 – rifiuti le individuate nell’allegato C” del te riciclati in prodotti siderurgici; pregiudiziale di spettanza della
non pericolosi, costituiti da rottami Dlgs n. 22 del 1997; l’articolo 1, comma 29, della legge, Corte di Giustizia non riguarda gli
ferrosi, con mezzo non autorizzato; che a seguito di ricorso in via pre- aggiungendo una lettera q-bis) al- atti del legislatore nazionale; men-
che il rimettente osserva che l’arti- giudiziale, ex articolo 234 del Trat- l’articolo 6, comma 1, del Dlgs n. tre viene ammessa da altre decisio-
colo 1, lettera a), della direttiva tato Ce, proposto dallo stesso giudi- 22 del 1997, porrebbe un principio ni, anche perché detta definizione
75/442/Cee (come modificata dalla ce a quo nell’ambito del processo di esattamente contrario, qualificando risulta recepita nel regolamento
direttiva 91/156/Cee e dalla decisio- cui all’ordinanza r.o. n. 546 del come “materia prima secondaria Cee n. 259/93, relativo ai trasporti
ne della Commissione 96/350/Ce), 2005, la Corte di Giustizia delle Co- per attività siderurgiche e metallur- transfrontalieri;
relativa ai rifiuti, definisce il “rifiu- munità europee, con sentenza 11 giche” i “rottami ferrosi e non fer- che permarrebbe, quindi, “una no-
to” come “qualsiasi sostanza od og- novembre 2004, causa C-457/02, rosi derivanti da operazioni di recu- tevole incertezza del diritto”, con
getto che rientri nelle categorie ri- ha ritenuto l’anzidetta “interpreta- pero e rispondenti a specifiche possibili disparità di trattamento, in
portate nell’allegato I e di cui il de- zione autentica” contrastante con Ceca, Aisi, Caef, Uni, Euro o ad altre un settore pure di particolare rilievo
tentore si disfi o abbia deciso o ab- la definizione di cui all’articolo 1, specifiche nazionali e internaziona- per la tutela ambientale; con conse-
bia l’obbligo di disfarsi”; e che tale lettera a), della direttiva 75/442/ li, nonché i rottami scarti di lavora- guente compromissione anche dei
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

nozione viene richiamata anche Cee, in quanto atta a sottrarre alla zioni industriali o artigianali o pro- principi di legalità e di uguaglianza
dall’articolo 2, lettera a), del rego- qualificazione come “rifiuto” resi- venienti da cicli produttivi o di con- sanciti dalla Costituzione;
lamento Cee 1° febbraio 1993, n. dui di produzione o di consumo sumo, esclusa la raccolta differen- che in secondo luogo, poi, la diretta
259/93, relativo ai trasporti tran- corrispondenti a detta definizione; ziata, che possiedono in origine le applicazione della nozione comu-
sfrontalieri di rifiuti, di diretta ap- che la Corte europea ha in partico- medesime caratteristiche riportate nitaria di “rifiuto”, nell’interpreta-
plicazione anche alle spedizioni di lare osservato che “materiali come nelle specifiche sopra menzionate”; zione datane dalla Corte di Giu-
rifiuti all’interno dei singoli Stati quelli oggetto del procedimento che in pratica, dunque – reiterando stizia, comporterebbe conseguenze
membri, secondo quanto chiarito principale non sono riutilizzati in la regola già respinta dalla Corte di sfavorevoli per i cittadini italiani
dalla Corte di Giustizia delle maniera certa e senza previa tra- Giustizia – i rottami ferrosi verreb- anche sul piano penale: quando,
Comunità europee; sformazione nel corso di un mede- bero sottoposti al regime delle ma- invece, è la stessa Corte di Giustizia,
che la definizione comunitaria di simo processo di produzione o di u- terie prime e non a quello dei rifiu- nella citata sentenza 11 novembre
“rifiuto” è stata integralmente rece- tilizzazione, ma sono sostanze o ti, purché abbiano determinate ca- 2004, a ricordare che “una direttiva
pita nell’ordinamento italiano con materiali di cui i detentori si sono ratteristiche merceologiche e siano non può avere l’effetto, di per sé e
l’articolo 6, comma 1, lettera a), disfatti”, i quali – stando alle di- destinati in modo oggettivo ed effet- indipendentemente da una norma
del Dlgs n. 22 del 1997, il quale fa chiarazioni dell’imputato – “sono tivo all’impiego nei cicli produttivi giuridica di uno Stato membro a-
riferimento a “qualsiasi sostanza stati successivamente sottoposti a siderurgici o metallurgici; dottata per la sua attuazione, di de-
od oggetto che rientra nelle catego- cernita ed eventualmente a taluni che le disposizioni considerate si terminare o di aggravare la respon-
rie riportate nell’allegato A e di cui trattamenti”, in vista dell’impiego porrebbero di conseguenza in con- sabilità di coloro che agiscono in
il detentore si disfi o abbia deciso o come “materia prima secondaria trasto con l’articolo 11 Cost., che violazione delle sue disposizioni”;
abbia l’obbligo di disfarsi”; destinata alla siderurgia”: prospet- impone l’osservanza degli impegni che in terzo luogo, e da ultimo, la
che tale formula è stata peraltro og- tiva nella quale, tuttavia, essi “de- internazionali, e soprattutto con il giurisprudenza costituzionale dian-
getto di “interpretazione autentica” vono conservare la qualifica di ri- novellato articolo 117 Cost., a nor- zi richiamata, relativa ai rapporti
ad opera dell’articolo 14 del decreto fiuti finché non siano effettivamen- ma del quale la potestà legislativa è tra ordinamento comunitario e or-
legge 8 luglio 2002, n. 138 (In- te riciclati in prodotti siderurgici”, esercitata dallo Stato nel rispetto dei dinamento nazionale, è intervenuta
terventi urgenti in materia tributa- poiché soltanto “a partire da tale vincoli derivanti dall’ordinamento anteriormente alla modifica del-
ria, di privatizzazioni, di conteni- momento, essi non possono più es- comunitario: vincoli che – alla lu- l’articolo 117 Cost., che oggi impo-
mento della spesa farmaceutica e sere distinti da altri prodotti side- ce della giurisprudenza di questa ne espressamente al legislatore di
per il sostegno dell’economia anche rurgici scaturiti da materie prime Corte – scaturiscono anche dalle rispettare i vincoli derivanti dall’or-
nelle aree svantaggiate), convertito, primarie”; sentenze interpretative della Corte dinamento comunitario: donde l’e-
con modificazioni, in legge 8 ago- che, a brevissima distanza tempora- di Giustizia; sigenza – di fronte ad una legge in-
sto 2002, n. 178, il quale ha stabili- le dalla sentenza della Corte euro- che il contrasto fra le nuove dispo- terna che, come quella impugnata,
to, al comma 1, che le locuzioni “si pea, è tuttavia intervenuta la legge sizioni e la Costituzione non po- violi “platealmente” la nuova rego-
disfi”, “abbia deciso”, e “abbia 15 dicembre 2004, n. 308, la quale, trebbe essere, d’altro canto, risolto la costituzionale – di sottoporre co-
l’obbligo di disfarsi” designano, ri- nel conferire al Governo una delega con lo strumento della diretta di- munque a questa Corte il denun-
spettivamente, l’avviamento, la vo- per il riordino della legislazione in sapplicazione delle prime da parte ciato vulnus;
lontà di destinare e l’obbligo di av- campo ambientale, contiene, all’ar- dei giudici e degli organi ammini- che non varrebbe obiettare che, in
viare una sostanza, un materiale o ticolo 1, commi 25, 26, 27, 28 e 29, strativi – secondo quanto pure pre- tal modo, si richiederebbe alla
un bene ad attività di smaltimento alcune disposizioni di immediata figurato dalla giurisprudenza costi- Corte una pronuncia diretta a mo-
o di recupero, secondo gli allegati B applicazione in tema di rifiuti, a- tuzionale, nei casi di incompatibi- dificare in peius il trattamento pe-
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e C del Dlgs n. 22 del 1997; ha al- pertamente contrastanti – ad avviso lità delle norme interne con l’ordi- nale del cittadino: pronuncia alla
quale osterebbe il principio di stret- ferrosi, operato in via d’urgenza sfarsi”; qualifica di rifiuti fino a quando

Giurisprudenza Corte Costituzionale – Ordinanza 14 luglio 2006, n. 288


ta legalità sancito dal secondo com- dalla polizia giudiziaria in ambito che, quanto al primo criterio – non siano effettivamente trasforma-
ma dell’articolo 25 Cost., il quale e- portuale il 25 gennaio 2005 a nor- quello dell’appartenenza alle cate- ti in prodotti siderurgici;
sclude che la Corte costituzionale ma dell’articolo 321, comma 3-bis, gorie di cui all’allegato A – tale al- che, alla stregua di tale principio, i
possa introdurre in via additiva C.p.p., ovvero di emissione di un legato riprende l’elenco dei rifiuti rottami ferrosi di cui è stato negato
nuovi reati, ovvero ampliare o ag- autonomo provvedimento di seque- contenuto nell’allegato I della di- il sequestro nel giudizio a quo do-
gravare figure di reato già esistenti, stro preventivo; rettiva 75/442/Cee: elenco, peraltro, vrebbero dunque conservare la qua-
trattandosi di interventi riservati in che il predetto carico di rottami fer- “puramente indicativo”, giacché lificazione di “rifiuti” fino al mo-
via esclusiva alla discrezionalità del rosi, oggetto di spedizione dalla accanto a “voci nominate”, esso mento della trasformazione in pro-
legislatore; Russia, era destinato al trasporto ed contiene un riferimento “in bian- dotti siderurgici, risultando oggetto
che nella specie, infatti, il reato per alla successiva consegna ad una ac- co” a “qualunque (altra) sostanza di dismissione da parte degli origi-
cui si procede è presente nell’ordi- ciaieria cremonese tramite la me- o prodotto che non rientri nelle ca- nari produttori e di conferimento ad
namento nazionale sin dal 1997, diazione di una società a responsa- tegorie sopra indicate” (voce Q 16); altri utilizzatori, con destinazione al
né se ne richiede alcun aggrava- bilità limitata, al cui amministrato- che, quanto al secondo criterio – reimpiego in processo produttivo di-
mento: invocandosi, di contro, sol- re era stato quindi contestato il rea- attinente alle condotte relative al stinto da quello di derivazione;
tanto la dichiarazione di illegitti- to di cui all’articolo 51, comma 1, “disfarsi” – l’articolo 14 del Dl n. che, tuttavia, la successiva legge n.
mità costituzionale della norma lettera a), del Dlgs n. 22 del 1997, 138 del 2002 ha fornito “una inter- 308 del 2004, recante delega al
successiva che ne ha ristretto il per aver effettuato, in assenza della pretazione autentica” della nozione Governo per il riordino della legi-
campo di applicazione, in contrasto prescritta autorizzazione, attività di di rifiuto di cui all’articolo 6, com- slazione in materia ambientale, ha
con la disciplina comunitaria; con “recupero”, o comunque di “gestio- ma 1, lettera a), del Dlgs n. 22 del dettato alcune disposizioni di im-
l’effetto di ripristinare l’originaria ne”, di rifiuti non pericolosi; 1997, specificando che le espressio- mediata applicazione (articolo 1,
portata della disposizione che aveva che il giudice per le indagini preli- ni “si disfi”, “abbia deciso” e “ab- commi 25, 26, 27, 28 e 29), le qua-
correttamente recepito la disciplina minari aveva motivato la decisione bia l’obbligo di disfarsi” vanno lette li, in luogo di adeguare l’ordina-
medesima; di rigetto rilevando, da un lato, la nel senso che, affinché un residuo mento interno alla sentenza della
che la questione sarebbe infine rile- contraddittorietà del quadro nor- di produzione o di consumo sia sot- Corte di Giustizia, mantengono
vante nei giudizi a quibus – nei mativo – conseguente alla circo- tratto alla qualifica di “rifiuto”, è “fermo” il disposto dell’articolo 14
quali si procede proprio per una stanza che alla sentenza della Corte sufficiente che esso sia o possa esse- del Dl n. 138 del 2002 (articolo 1,
violazione degli obblighi, penal- di Giustizia 11 novembre 2004 era re riutilizzato in qualunque ciclo di comma 26, della legge); ed intro-
mente sanzionati, relativi a rottami seguita l’entrata in vigore della leg- produzione o di consumo, vuoi in ducono, altresì, una definizione di
metallici qualificati come rifiuti – ge n. 308 del 2004, la quale aveva assenza di trattamento preventivo e “materia prima secondaria per atti-
in quanto, ove tale qualifica venisse mantenuto “fermo” il disposto senza recare danni all’ambiente, vità siderurgiche e metallurgiche”

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


meno per effetto delle norme impu- dell’articolo 14 del Dl n. 138 del vuoi previo trattamento ma senza (nuova lettera q-bis dell’articolo 6,
gnate, il reato contestato non sareb- 2002, dichiarato non conforme al operazioni di recupero ai sensi comma 1, del Dlgs n. 22 del 1997)
be ipotizzabile; diritto comunitario da detta pro- dell’allegato II B della direttiva nettamente contrastante con le in-
che in entrambi i giudizi di costitu- nuncia – e la conseguente configu- 75/442/Cee: e ciò al fine di esclude- dicazioni dell’anzidetta sentenza,
zionalità è intervenuto il Presidente rabilità di una ignoranza inevitabi- re dal novero dei rifiuti i residui di sottoponendo i rottami metallici al
del Consiglio dei Ministri, rappre- le della legge penale; e, dall’altro produzione o di consumo idonei ad regime delle materie prime (anzi-
sentato e difeso dall’Avvocatura ge- lato, il fatto che la sentenza in pa- essere riutilizzati, ossia i cd. sotto- ché a quello dei rifiuti) a prescinde-
nerale dello Stato, chiedendo che le rola, interpretativa di una direttiva, prodotti dei quali un’impresa non re dall’avvenuta trasformazione in
questioni siano dichiarate inam- non poteva comunque fondare una ha intenzione di disfarsi, ma che prodotti siderurgici, purché abbia-
missibili e comunque infondate; responsabilità penale in capo ad un intende sfruttare o commercializza- no determinate caratteristiche mer-
che nel giudizio di costituzionalità soggetto per un fatto commesso, co- re a condizioni favorevoli in un ceologiche e siano destinati in mo-
relativo all’ordinanza r.o. n. 546 me nel caso di specie, dopo l’entra- processo produttivo, senza operare do oggettivo ed effettivo al reimpie-
del 2005 si è altresì costituito A.N., ta in vigore della legge n. 308 del trasformazioni preliminari; go nei richiamati cicli produttivi;
imputato nel giudizio a quo, il qua- 2004 e che, in base ad essa, non co- che tale “interpretazione autentica” che il contrasto tra la sentenza del-
le ha chiesto che la questione sia stituiva dunque reato; è stata giudicata peraltro non la Corte di Giustizia e le norme in-
dichiarata manifestamente inam- che avverso il provvedimento aveva conforme al diritto comunitario terne non potrebbe essere risolto
missibile o infondata; proposto appello il pubblico mini- dalla Corte di Giustizia delle Comu- tramite la disapplicazione dell’arti-
che, con l’ordinanza indicata in e- stero, insistendo nella domanda di nità europee, la quale, con sentenza colo 14 del Dl n. 138 del 2002 e
pigrafe, il Tribunale di Venezia ha adozione della misura cautelare 11 novembre 2004, causa C-457/02, dell’articolo 1, commi da 25 a 29,
sollevato, in riferimento agli artico- reale, previa disapplicazione delle ha affermato che, alla luce della ra- della legge n. 308 del 2004, cui o-
li 11 e 117 Cost., questione di legit- norme di diritto interno contrastan- tio di tutela delle citate direttive, sterebbe la circostanza che da una
timità costituzionale dell’articolo ti con il diritto comunitario, ed ec- può anche ammettersi che un resi- simile operazione deriverebbero ef-
14 del Dl n. 138 del 2002, converti- cependo, in via subordinata, l’ille- duo di produzione sia considerato fetti penali sfavorevoli nei confronti
to, con modificazioni, in legge n. gittimità costituzionale dell’articolo sottoprodotto di cui l’impresa non della persona sottoposta alle inda-
178 del 2002, e dell’articolo 1, com- 1, commi 25, 26, 27, 28 e 29, della ha intenzione di disfarsi, ma solo a gini: onde essa si scontrerebbe con
mi 25, 26, 27, 28 e 29, della legge legge n. 308 del 2004; condizione che il suo riutilizzo sia il principio della riserva di legge,
n. 308 del 2004, nella parte in cui che, al riguardo, il tribunale rimet- certo e non meramente eventuale, e sancito dall’articolo 25, secondo
prevedono “che i rottami ferrosi tente osserva come, nell’ordina- che esso avvenga nel corso del pro- comma, Cost., il quale, ponendosi
siano esclusi dalla disciplina nor- mento italiano, la gestione dei ri- cesso di produzione: onde l’anzidet- come “principio fondamentale del
mativa concernente la gestione dei fiuti trovi la sua fonte primaria di ta “interpretazione autentica” viene nostro ordinamento costituziona-
rifiuti”; disciplina nel Dlgs n. 22 del 1997, a sottrarre alla qualifica di “rifiuto” le”, rappresenterebbe – alla stregua
che il giudice a quo premette di es- di attuazione delle direttive 75/ residui di produzione o di consumo degli insegnamenti tanto della Cor-
sere investito dell’appello proposto 442/Cee, 91/156/Cee e 94/62/Ce, il che corrispondono alla definizione te costituzionale che della stessa
dal pubblico ministero, ai sensi del- cui articolo 6, comma 1, lettera a), sancita dall’articolo 1, lettera a), Corte di Giustizia – un limite alla
l’articolo 322-bis del Codice di pro- definisce il concetto di “rifiuto” sul- della direttiva 75/442/Cee; penetrazione, diretta e prevalente,
cedura penale, avverso l’ordinanza la base di due criteri, come “qual- che, in particolare, secondo la Corte delle regole di diritto comunitario
del giudice per le indagini prelimi- siasi sostanza o oggetto che rientra di Giustizia, i rottami ferrosi, dei nell’ordinamento interno;
nari che aveva respinto la richiesta nelle categorie riportate nell’allega- quali si prevede la riutilizzazione che, al tempo stesso, però, occorre-
di convalida del sequestro preventi- to A e di cui il detentore si disfi o come materia prima secondaria rebbe considerare come, nella spe-
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vo di 6.149 tonnellate di rottami abbia deciso o abbia l’obbligo di di- nella siderurgia, non perdono la cie, l’antinomia fra norme interne
e diritto comunitario non derivi che in detto giudizio si è inoltre co- stero, l’articolo 3, comma 3, del Dm ticolo 1 della legge n. 308 del 2004,
Giurisprudenza Corte Costituzionale – Ordinanza 14 luglio 2006, n. 288

dalla mancata o inadeguata attua- stituito G.L., persona sottoposta alle 5 febbraio 1998 – che esclude, a il quale esclude dalla disciplina dei
zione “originaria” di quest’ultimo indagini nel procedimento a quo, contrario sensu, dalla disciplina dei rifiuti, qualificandoli come “mate-
da parte del legislatore nazionale, chiedendo che la questione sia di- rifiuti i prodotti derivanti da attività rie prime secondarie per attività si-
quanto piuttosto dalla modificazio- chiarata manifestamente inammis- di recupero destinati in modo effet- derurgiche e metallurgiche”, i “rot-
ne di una norma interna preesi- sibile o manifestamente infondata; tivo ed oggettivo (come quelli di cui tami ferrosi e non ferrosi derivanti
stente, finalizzata espressamente che, con l’ordinanza indicata in e- si discute nel procedimento a quo) da operazioni di recupero e rispon-
all’attuazione degli obblighi comu- pigrafe, il giudice per le indagini all’impiego in altri cicli produttivi denti a specifiche Ceca, Aisi, Caef,
nitari; preliminari del Tribunale di Asti ha – dovrebbe essere disapplicato, trat- Uni, Euro o ad altre specifiche na-
che, in questa prospettiva, il Tri- sollevato questione di legittimità tandosi di norma secondaria con- zionali o internazionali”;
bunale ritiene di dover sollevare costituzionale, in riferimento agli trastante con quella primaria del- che tale previsione normativa risul-
questione di legittimità costituziona- articoli 11 e 117 Cost., dell’articolo l’articolo 6, comma 1, lettera a), terebbe infatti lesiva degli articoli
le della norma interna “abrogatri- 1, commi 25 e 29, della legge n. del Dlgs n. 22 del 1997, che, rece- 11 e 117 Cost., sottraendo all’appli-
ce” di ogni forma di tutela nella 308 del 2004, limitatamente – pendo fedelmente la definizione da- cazione del regime dei rifiuti mate-
materia de qua – norma interferente quanto al citato comma 29 – alla ta dall’articolo 1 della direttiva 91/ riali che debbono, di contro, sotto-
con l’ambito di applicazione tanto parte in cui aggiunge la lettera q- 156/Cee, accoglie una nozione as- starvi a mente della nozione di ri-
della direttiva 75/442/Cee che del re- bis) all’articolo 6, comma 1, del sai ampia di rifiuto, qualificando fiuto offerta dall’articolo 1, lettera
golamento Cee n. 295/93 – per vio- Dlgs n. 22 del 1997; come tale “qualsiasi sostanza od a), della direttiva 75/442/Cee, come
lazione degli articoli 11 e 117 Cost., i che il giudice a quo premette, in oggetto che rientra nelle categorie modificata dalla direttiva 91/156/
quali attribuirebbero una particolare punto di fatto, che la locale Procura riportate nell’allegato A e di cui il Cee;
“capacità di resistenza” alle norme della Repubblica aveva svolto inda- detentore si disfi o abbia deciso o che la Corte di Giustizia delle Co-
(penali e non) attuative di vincoli gini preliminari nei confronti abbia l’obbligo di disfarsi”; munità europee, con sentenza 11
comunitari già adempiuti; dell’amministratore unico di una che, nell’ambito delle norme pri- novembre 2004, causa C-457/02,
che la questione sarebbe rilevante società a responsabilità limitata, marie di cui il pubblico ministero occupandosi in sede di interpreta-
nel giudizio a quo, posto che la per il reato di gestione non autoriz- aveva denunciato l’incostituziona- zione pregiudiziale dell’articolo 14
configurabilità della fattispecie zata di rifiuti non pericolosi di cui lità, risulterebbero peraltro prive di del Dl n. 138 del 2002, ha infatti
contravvenzionale, che fornisce il all’articolo 51, comma 1, lettera a), rilievo nel procedimento a quo tan- stabilito che la predetta nozione
titolo alla domanda di cautela rea- del Dlgs n. 22 del 1997, in relazione to quelle di cui ai commi 27 e 28 non deve essere interpretata nel
le, dipende, nel caso concreto, dalla alla cessione ad acciaierie di rotta- dell’articolo 1 della legge n. 308 del senso di escludere da essa i residui
possibilità di qualificare o meno co- mi ferrosi sui quali la predetta so- 2004, che riguardano i soli fornitori di produzione o di consumo, quan-
me “rifiuti” i rottami metallici di cietà aveva eseguito operazioni di o produttori esteri di rottami, men- do pure possano essere o siano ef-
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

cui è chiesto il sequestro; cernita e di adeguamento volume- tre l’indagato è un operatore nazio- fettivamente riutilizzati in un nuo-
che la questione risulterebbe altresì trico, finalizzate ad ottenere mate- nale; quanto quella di cui al com- vo ciclo di produzione o di consu-
ammissibile, non venendo in rilievo riali conformi alle cd. “specifiche ma 2 dell’articolo 14 del Dl n. 138 mo, con o senza trattamento pre-
la preclusione che – a fronte della Ceca”: fatti, questi, accertati a se- del 2002, in quanto, nel caso di spe- ventivo;
riserva di legge prevista dall’artico- guito di sopralluoghi effettuati nel cie, secondo la prospettazione che, non essendo tuttavia le diretti-
lo 25, secondo comma, Cost. – la corso degli anni 2003 e 2004; dell’accusa, i rottami non venivano ve immediatamente efficaci negli
Corte costituzionale incontra nel- che, ad avviso del pubblico ministe- utilizzati dalle acciaierie “tal qua- ordinamenti dei singoli Stati mem-
l’adozione di pronunce che diano ro, la tesi difensiva della persona li”, ma solo dopo operazioni di re- bri, il giudice nazionale non sareb-
luogo a modifiche in peius del trat- sottoposta alle indagini – secondo cupero, e si trattava inoltre di mate- be legittimato a disapplicare la leg-
tamento penale: giacché, alla luce la quale, a seguito delle indicate o- riali dei quali i produttori si erano ge interna contrastante con esse,
della stessa giurisprudenza costitu- perazioni di recupero, i rottami a- disfatti oggettivamente: onde la ci- onde non resterebbe che sottoporre
zionale, sono comunque suscettibili vrebbero perso la natura di “rifiuti” tata disposizione non potrebbe esse- a scrutinio di costituzionalità le
di sindacato di costituzionalità, an- per assumere quella di “materia re utilmente invocata, per difetto norme in questione, le quali altri-
che in malam partem, le norme pe- prima secondaria” – troverebbe dei requisiti da essa previsti, al fine menti imporrebbero l’accoglimento
nali “di favore”, le quali stabilisca- una base normativa, oltre che nel di escludere i rottami stessi dalla della richiesta di archiviazione for-
no, cioè, per determinate soggetti o decreto ministeriale 5 febbraio categoria dei “rifiuti”; mulata dal pubblico ministero nel
per determinate categorie di beni, 1998, anche nella lettera q-bis) che, a tale fine, sarebbero invece ri- procedimento a quo;
un trattamento penalistico più fa- dell’articolo 6, comma 1, del Dlgs levanti le disposizioni del comma 1 che la questione di costituzionalità,
vorevole rispetto a quello che deri- n. 22 del 1997, aggiunta dall’arti- del citato articolo 14 e dei commi oltre che rilevante, sarebbe altresì
verebbe dall’applicazione di norme colo 1, comma 29, della legge n. 25 e 29 dell’articolo 1 della legge n. ammissibile, dato che non si chie-
generali o comuni; 308 del 2004, nonché nel disposto 308 del 2004; derebbe alla Corte di creare nuove
che se il principio di cui al citato dei commi 25, 26, 27 e 28 del me- che, rispetto alla prima, tuttavia, la fattispecie di reato, invadendo la
articolo 25, secondo comma, Cost. desimo articolo 1; questione di costituzionalità risulte- sfera di discrezionalità riservata al
mira ad assicurare che la “funzione che, su tale premessa, il rappresen- rebbe manifestamente infondata, potere legislativo, ma semplice-
incriminatrice” sia riservata in o- tante della pubblica accusa aveva giacché detta disposizione, nel for- mente di rimuovere una norma di
gni caso al Parlamento, esso non peraltro sollevato questione di legit- nire un’interpretazione autentica legge ordinaria contrastante con un
verrebbe infatti scalfito nell’ipotesi timità costituzionale di tutte le nor- delle parole “si disfi”, “abbia deci- principio costituzionale (quale
in questione, giacché l’ablazione me primarie sopra indicate per con- so” o “abbia l’obbligo di disfarsi”, quello della subordinazione del di-
delle norme denunciate si limite- trasto con gli articoli 11 e 117 Cost., che compaiono nella definizione di ritto interno al diritto comunita-
rebbe a ricondurre la fattispecie da in quanto idonee a determinare rifiuto di cui all’articolo 6, comma rio): ripristinando con ciò l’origi-
esse regolata alla norma generale un’ingiustificata restrizione della 1, lettera a), del Dlgs n. 22 del naria sfera di operatività della no-
preesistente, dettata dallo stesso le- sfera di operatività della direttiva 1997, non attribuirebbe ad esse un zione di “rifiuto” già recepita dal-
gislatore; Cee in materia di rifiuti, chiedendo, significato più circoscritto di quello l’articolo 6, comma 1, lettera a),
che nel giudizio di costituzionalità in subordine – qualora la questione desumibile dal significato letterale del Dlgs n. 22 del 1997, senza alcun
è intervenuto il Presidente del fosse ritenuta manifestamente e dall’interpretazione logica delle intervento sulla disciplina sanzio-
Consiglio dei Ministri, rappresenta- infondata – l’archiviazione del pro- parole stesse; natoria, già stabilita dal legislatore
to e difeso dall’Avvocatura generale cedimento; che, di contro, risulterebbe non ma- nazionale e da questo liberamente
dello Stato, il quale ha chiesto che che, al riguardo, il giudice a quo nifestamente infondata la questione modificabile;
la questione sia dichiarata inam- premette che, conformemente a di costituzionalità del combinato che nel giudizio di costituzionalità
20
missibile e comunque infondata; quanto ritenuto dal pubblico mini- disposto dei commi 25 e 29 dell’ar- è intervenuto il Presidente del Con-
siglio dei Ministri, rappresentato e in quanto atta a sottrarre alla qua- ha poi introdotto, all’articolo 183, la “sostanza o materia avente le ca-

Giurisprudenza Corte Costituzionale – Ordinanza 14 luglio 2006, n. 288


difeso dall’Avvocatura generale del- lificazione come “rifiuto” residui di comma 1, lettera u), una definizio- ratteristiche stabilite ai sensi del-
lo Stato, il quale ha chiesto che la produzione o di consumo corri- ne del concetto di “materia prima l’articolo 181”, ossia della norma
questione sia dichiarata inammissi- spondenti alla nozione stessa; secondaria per attività siderurgiche che regola il recupero dei rifiuti, la
bile e comunque infondata. che i rimettenti lamentano, altresì, e metallurgiche” contrassegnata da quale, a sua volta, al comma 12,
Considerato che le ordinanze di ri- che la medesima legge nazionale elementi di novità rispetto alla cor- prevede che “la disciplina in mate-
messione sollevano analoghe que- abbia in pari tempo introdotto, con rispondente definizione di cui alla ria di gestione dei rifiuti si applica
stioni, onde i relativi giudizi vanno l’articolo 1, comma 29, nella parte lettera q-bis) dell’articolo 6, com- fino al completamento delle opera-
riuniti per essere decisi con unica in cui aggiunge una nuova lettera ma 1, del Dlgs n. 22 del 1997, cen- zioni di recupero”, da intendere nei
pronuncia; q-bis) all’articolo 6, comma 1, del surata da tutti i rimettenti: risultan- sensi ivi specificati;
che i giudici rimettenti dubitano Dlgs n. 22 del 1997, una definizio- do tale definizione arricchita di re- che, pertanto – a prescindere dal-
della legittimità costituzionale, in ne di “materia prima secondaria quisiti aggiuntivi, destinati, come l’ulteriore sopravvenuta modifica
riferimento agli articoli 11 e 117 per attività siderurgiche e metallur- tali, a circoscrivere la portata del dal quadro normativo di riferimen-
della Costituzione, dell’articolo 14 giche” – sottratta all’applicazione concetto definito e, correlativamen- to, rappresentata dall’abrogazione
del decreto legge 8 luglio 2002, n. del regime dei rifiuti (commi 25 e te, il novero dei materiali sottratti al della direttiva 75/442/Cee ad opera
138 (Interventi urgenti in materia 26 dell’articolo 1) – apertamente regime dei rifiuti; della nuova direttiva in materia di
tributaria, di privatizzazioni, di contrastante con le indicazioni del- che, infatti – oltre alla puntualiz- rifiuti 2006/12/Ce del 5 aprile 2006
contenimento della spesa farma- la citata sentenza della Corte di zazione per cui la definizione attie- del Parlamento europeo e del
ceutica e per il sostegno dell’econo- Giustizia, in particolare per quanto ne alla materia prima secondaria Consiglio, pubblicata nella Gaz-
mia anche nelle aree svantaggiate), attiene ai rottami ferrosi, oggetto “la cui utilizzazione è certa e non zetta ufficiale dell’Unione europea
convertito, con modificazioni, in delle condotte di abusiva gestione eventuale”; e al di là del rinvio ad del 27 aprile 2006, n. L114, ed en-
legge 8 agosto 2002, n. 178, e contestate nei procedimenti penali apposito decreto del Ministro trata in vigore il 17 maggio 2006,
dell’articolo 1, commi 25, 26, 27, a quibus; dell’Ambiente e della Tutela del la quale reca, all’articolo 1, para-
28 e 29, della legge 15 dicembre che, successivamente alle ordinan- Territorio, di concerto con il Mini- grafo 1, lettera a), una definizione
2004, n. 308 (Delega al Governo ze di rimessione, è tuttavia interve- stro delle Attività Produttive, per di “rifiuto” differenziata dalla pre-
per il riordino, il coordinamento e nuto il decreto legislativo 3 aprile l’individuazione delle “specifiche cedente solo per una limitata va-
l’integrazione della legislazione in 2006, n. 152 (Norme in materia nazionali e internazionali” (ulte- riante linguistica (sostituzione del-
materia ambientale e misure di di- ambientale), pubblicato nella Gaz- riori rispetto alle specifiche “Ceca, la locuzione “abbia deciso ... di di-
retta applicazione); zetta ufficiale n. 88 del 14 aprile Aisi, Caef, Uni, Euro”) cui i rottami sfarsi” con l’altra “abbia l’intenzio-
che i giudici a quibus censurano, 2006, supplemento ordinario, il debbono rispondere al fine di poter ne ... di disfarsi”) – gli atti vanno
da un lato, che la legge n. 308 del quale, in attuazione della delega fruire della qualificazione in parola restituiti ai giudici a quibus, ai fini

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


2004 (articolo 1, comma 26) abbia conferita dall’articolo 1 della legge – la disposizione dianzi citata, al di una nuova valutazione circa la
mantenuto espressamente “fermo” n. 308 del 2004, reca, nella parte numero 1), riconduce alla nozione rilevanza e la non manifesta infon-
il disposto dell’articolo 14 del Dl n. quarta (Norme in tema di gestione di “materia prima secondaria per datezza delle questioni sollevate al-
138 del 2002 – recante “interpreta- dei rifiuti e di bonifica dei siti in- attività siderurgiche e metallurgi- la luce dello ius superveniens.
zione autentica” della definizione quinati), una nuova disciplina del- che” i “rottami ferrosi e non ferrosi
di “rifiuto” di cui all’articolo 6, la gestione dei rifiuti, integralmente derivanti da operazioni di recupe- P.Q.M.
comma 1, lettera a), del decreto le- sostitutiva di quella già contenuta ro”, solo a condizione che quest’ul- La Corte Costituzionale
gislativo 5 febbraio 1997, n. 22 – nel Dlgs n. 22 del 1997; timo sia “completo”: predicato che riuniti i giudizi,
ancorché la Corte di Giustizia delle che, per quanto in questa sede più non figurava, per converso, nella ordina la restituzione degli atti ai
Comunità europee, con sentenza 11 interessa, il citato Dlgs n. 152 del disposizione pregressa; giudici a quibus.
novembre 2004, causa C-457/02, a- 2006 ha espressamente abrogato, che, sotto il profilo ora indicato, la Così deciso in Roma, nella sede del-
vesse ritenuto la predetta “interpre- all’articolo 264, comma 1, lettera definizione in esame si presenta la Corte Costituzionale, Palazzo
tazione” incompatibile con la no- l), la norma di interpretazione au- d’altra parte correlata a quella, di della Consulta, il 3 luglio 2006.
zione di “rifiuto” stabilita dall’arti- tentica di cui all’articolo 14 del Dl nuova introduzione, di “materia (...)
colo 1, lettera a), della direttiva n. 138 del 2002, direttamente coin- prima secondaria” (senza ulteriori Depositata in Cancelleria il 14 lu-
75/442/Cee (come modificata dalla volta nello scrutinio di costituzio- specificazioni), contenuta nella let- glio 2006.
direttiva 91/156/Cee e dalla decisio- nalità dal Tribunale di Venezia; tera q) del medesimo articolo 183,
ne della Commissione 96/350/Ce), che il medesimo decreto legislativo comma 1, ove si qualifica come tale

21
Corte Costituzionale
Sentenza 28 giugno 2006, n. 247

La massima
Rifiuti – Scorie radioattive – Divieto di deposito, anche
temporaneo, e di stoccaggio di materiali nucleari non

Giurisprudenza prodotti nel territorio regionale – Legge regionale –


Illegittimità costituzionale – Sussiste
È costituzionalmente illegittima la legge regionale in materia di
smaltimento di scorie radioattive che vieta il deposito di scorie
non prodotte in ambito regionale. E ciò sia per violazione dell’arti-
colo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione che attri-
buisce la materia ambientale alla competenza esclusiva dello
Stato, sia per violazione dell’articolo 120, primo comma, della
medesima Carta fondamentale, in base al quale deve ritenersi e-
scluso che una Regione possa ostacolare la circolazione di perso-
La legge regionale ne e cose tra Regioni.

non può vietare il deposito Repubblica italiana


In nome del popolo italiano
zanti).
L’Avvocatura generale dello Stato
La Corte Costituzionale premette che la legge regionale ci-
di scorie radioattive composta dai Signori: tata vieta sul territorio regionale il
deposito, anche temporaneo, e lo
(omissis) stoccaggio di materiali nucleari
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

non prodotti nel medesimo territo-


ha pronunciato la seguente rio, ad esclusione dei materiali ne-
cessari per scopi sanitari e per la ri-
Sentenza cerca scientifica (articolo 1, comma
nel giudizio di legittimità costitu- 1). La rilevazione tecnica e stru-
zionale dell’articolo 1 della legge mentale di presenze necessarie sul
della Regione Molise 27 maggio territorio regionale di materiale nu-
2005, n. 22 (Disciplina regionale in cleare è affidata alle “strutture pre-
materia di rifiuti radioattivi), pro- poste alla vigilanza ambientale sa-
mosso con ricorso del Presidente del nitaria regionale” (articolo 1, com-
Consiglio dei Ministri, notificato il ma 2). La Regione adotta altresì “le
25 luglio 2005, depositato in can- misure di prevenzione idonee ai fini
celleria il 2 agosto 2005 ed iscritto di cui al comma 1” (cioè a contra-
al n. 74 del registro ricorsi 2005. stare il deposito, anche tempora-
Udito nell’udienza pubblica del 16 neo, e lo stoccaggio di materiali
maggio 2006 il Giudice relatore nucleari non prodotti nel territorio
Franco Bile; regionale) (articolo 1, comma 2).
udito l’avvocato dello Stato Mauri- La legge regionale impugnata ha,
zio Fiorilli per il Presidente del quindi, l’effetto di denuclearizzare
Consiglio dei Ministri. l’intero territorio regionale da fonti
estranee al territorio regionale me-
Ritenuto in fatto desimo.
1. Con ricorso notificato il 25 lu- 2. Secondo l’Avvocatura dello Sta-
glio 2005 e depositato il 2 agosto to, la legge impugnata violerebbe
2005, il Presidente del Consiglio dei innanzi tutto l’articolo 117, primo
Ministri, rappresentato e difeso dal- comma, Cost., in relazione agli ar-
l’Avvocatura generale dello Stato, ticoli 174, 30 e 10 del Trattato della
ha impugnato l’articolo 1 della leg- Comunità europea, nonché il de-
ge della Regione Molise 27 maggio creto legislativo 17 marzo 1995, n.
2005, n. 22 (Disciplina regionale in 230, e il decreto legge 14 novembre
materia di rifiuti radioattivi), per 2003, n. 314. Lo smaltimento di
violazione degli articoli 117, primo materiale radioattivo è, infatti, og-
e secondo comma, lettera s), e 120 getto di disciplina comunitaria nel-
della Costituzione, degli articoli l’ambito della tutela dell’ambiente,
174, 30 e 10 del Trattato della Co- in quanto le esigenze connesse con
munità europea, del decreto legisla- la tutela dell’ambiente devono esse-
tivo 17 marzo 1995, n. 230 (Attua- re integrate nella definizione e
zione delle direttive 89/641/Eura- nell’attuazione delle politiche e a-
tom, 90/64/Euratom e 96/29/Eura- zioni comunitarie di cui all’articolo
22
tom, in materia di radiazioni ioniz- 6 del Trattato della Comunità euro-
pea, in particolare nella prospettiva dioattivi, della necessità di trovare marzo 1995, n. 230, e del decreto contemplando – al pari della legge

Giurisprudenza Corte Costituzionale – Sentenza 28 giugno 2006, n. 247


di promuovere lo sviluppo sosteni- siti particolarmente idonei per con- legge 14 novembre 2003, n. 314, in regionale del Molise n. 22 del 2005,
bile. Le direttive in materie di rifiuti formazione del terreno e possibilità quanto lo smaltimento di materiale attualmente impugnata – un’ecce-
perseguono un duplice obiettivo, di collocamento in sicurezza dei ri- radioattivo è oggetto di disciplina zione in caso di esigenze sanitarie o
garantire, in primo luogo, il ravvi- fiuti medesimi. comunitaria nell’ambito della tute- scopi di ricerca scientifica.
cinamento delle legislazioni degli Secondo l’Avvocatura dello Stato, la dell’ambiente, mentre la legge Nella menzionata pronuncia, di-
Stati membri in materia di rifiuti al l’articolo 117, primo e secondo com- regionale del Molise n. 22 del 2005 chiarativa dell’illegittimità costitu-
fine di abolire le disparità che po- ma, lettera s), Cost. è violato anche concretizza un inadempimento co- zionale delle tre leggi regionali im-
trebbero creare condizioni di con- sotto un altro profilo. La legge regio- munitario del quale deve risponde- pugnate, questa Corte ha ribadito
correnza diseguali e, in secondo nale n. 22 del 2005 applica impro- re lo Stato; che la materia dell’ambiente e
luogo, realizzare una delle finalità priamente il “principio di autosuffi- b) degli articoli 117, secondo com- dell’ecosistema rientra nella com-
della Comunità nel settore della cienza” come recepito dal decreto le- ma, lettera s), e 120 Cost. nonché petenza esclusiva dello Stato (arti-
protezione dell’ambiente e di mi- gislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e- del decreto legislativo 17 marzo colo 117, secondo comma, lettera
glioramento della qualità della vita, manato in attuazione della direttiva 1995, n. 230, in quanto la Costitu- s), Cost.), anche se ciò non esclude
con l’istituzione d’una normativa 91/156/Cee sui rifiuti, della direttiva zione attribuisce allo Stato una il concorso di normative regionali,
in materia di smaltimento di rifiuti. 91/689/Cee su rifiuti pericolosi e del- competenza legislativa esclusiva in fondate sulle rispettive competenze
La normativa comunitaria nel set- la direttiva 94/62/Ce sugli imballag- materia ambientale, sia pure in ter- (quale quella afferente alla salute e
tore dei rifiuti radioattivi è stata re- gi e sui rifiuti di imballaggio. Il de- mini che non escludono il concorso al governo del territorio: articolo
cepita nell’ordinamento italiano creto legislativo di recepimento, in- di normative delle Regioni, le quali 117, terzo comma, Cost.), volte al
con il decreto legislativo 17 marzo vero, esclude dal suo campo di ap- però non possono adottare, in ma- conseguimento di finalità di tutela
1995, n. 230 (e successive modifi- plicazione i “rifiuti radioattivi” (ar- teria di disciplina dei rifiuti radioat- ambientale.
che), che contiene principi fonda- ticolo 8, comma 1, lettera a), con tivi, il criterio di “autosufficienza” Inoltre, questa Corte ha escluso che
mentali e standard di tutela unifor- ciò esplicitando la specialità del set- delle singole Regioni, poiché occor- la Regione possa adottare misure
me, senza i quali “l’equilibrio am- tore. La limitazione contenuta nel re tener conto della eventuale irre- dirette ad ostacolare la circolazione
bientale” non sarebbe garantito in decreto legislativo n. 22 del 1997 ri- golare distribuzione nel territorio di persone e cose tra le Regioni; ed
maniera unitaria e soddisfacente su sponde alla esigenza di soddisfare delle attività che producono tali ri- ha affermato nella menzionata
tutto il territorio nazionale. l’interesse unitario alla protezione fiuti; pronuncia che le leggi regionali,
3. L’Avvocatura dello Stato deduce ambientale - nella sua accezione co- c) ancora degli articoli 117, primo e allora impugnate, violavano anche
anche la violazione dell’articolo munitaria – dal rischio di inquina- secondo comma, lettera s), e 120 tale specifico ulteriore limite (arti-
117, secondo comma, lettera s), mento nucleare. La esclusione, e Cost. sotto il profilo che il decreto le- colo 120, primo comma, Cost.).
Cost. e dell’articolo 120 Cost. In quindi la disciplina separata, della gislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e- Va altresì ribadito che il problema

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


materia ambientale, la Costituzione regolamentazione dello smaltimen- manato in attuazione delle direttive dello smaltimento dei rifiuti ra-
attribuisce allo Stato una compe- to e della circolazione dei rifiuti nu- 91/156/Cee sui rifiuti, 91/689/Cee su dioattivi, che ha una dimensione
tenza legislativa esclusiva, sia pure cleari risponde ai principi di razio- rifiuti pericolosi e 94/62/Ce sugli im- nazionale, non può essere risolto
in termini che non escludono il nalità e di proporzionalità in rela- ballaggi e sui rifiuti di imballaggio, dal legislatore regionale in base al
concorso di normative delle zione a tutti i parametri comunitari, esclude dal suo campo di applicazio- criterio della cd. autosufficienza a
Regioni, fondate sulle rispettive che costituiscono attuazione del ne i “rifiuti radioattivi” (articolo 8, livello regionale, dovendo invece te-
competenze, diretta al consegui- principio contenuto nell’articolo 6 comma 1, lettera a), con ciò esplici- nersi conto della possibile irregola-
mento di finalità di tutela ambien- Trattato Ce, ai quali fa riferimento tando la specialità del settore nel re distribuzione di tali rifiuti sul
tale. La legge regionale impugnata la norma contenuta nel primo com- quale non può trovare applicazione territorio nazionale.
interviene in questa materia devo- ma dell’articolo 117 Cost. il principio dell’autosufficienza. Le stesse ragioni poste a fondamen-
luta alla competenza esclusiva del- 4. La Regione Molise non si è costi- 2. Il ricorso del Governo – nella to della menzionata pronuncia di
lo Stato con l’effetto di denucleariz- tuita. parte in cui deduce la violazione illegittimità costituzionale delle ci-
zare l’intero territorio regionale da dei limiti della competenza legisla- tate precedenti leggi regionali con-
fonti estranee al territorio regionale Considerato in diritto tiva regionale (articolo 117, secon- corrono – assorbito il profilo della
medesimo. L’effetto non risponde 1. L’impugnativa del Governo in- do comma, lettera s), e articolo 120 dedotta violazione dell’articolo 117,
ad una esigenza localizzata di tute- veste l’articolo 1 della legge regio- Cost.) – è fondato. primo comma, Cost. – a ritenere
la ambientale, che potrebbe pro- nale del Molise 27 maggio 2005, n. Analoga questione è stata già esa- costituzionalmente illegittima l’im-
spettarsi nell’unica ipotesi in cui 22 (Disciplina regionale in materia minata da questa Corte con la sen- pugnata legge n. 22 del 2005 della
nella Regione si verificasse una si- di rifiuti radioattivi), nella parte in tenza n. 62 del 2005, avente ad og- Regione Molise.
tuazione di accumulo con effetti cui vieta il deposito, anche tempo- getto l’impugnativa di altre similari
nocivi eccezionali nel territorio me- raneo, e lo stoccaggio di materiali leggi regionali (n. 31 del 2003 della Per questi motivi
desimo o in quelli circostanti. nucleari non prodotti nel territorio Regione Basilicata, n. 26 del 2003 La Corte Costituzionale dichiara
Inoltre, il problema dello smalti- regionale, ad esclusione dei mate- della Regione Calabria e n. 8 del l’illegittimità costituzionale della
mento di rifiuti pericolosi, quali so- riali necessari per scopi sanitari e 2003 della Regione Sardegna), che, legge della Regione Molise 27 mag-
no quelli radioattivi, non può essere per la ricerca scientifica. parimenti, contenevano una disci- gio 2005, n. 22 (Disciplina regiona-
risolto sulla base di un criterio di Tale disposizione, che esaurisce plina limitativa del transito e dello le in materia di rifiuti radioattivi).
“autosufficienza” delle singole l’intero contenuto della legge stes- stoccaggio di rifiuti radioattivi non Così deciso in Roma, nella sede del-
Regioni, poiché occorre tener conto sa, è censurata per violazione: prodotti nel territorio della Regione. la Corte costituzionale, Palazzo del-
della eventuale irregolare distribu- a) dell’articolo 117, primo comma, In particolare, la legge n. 31 della la Consulta, il 21 giugno 2006. (...)
zione nel territorio delle attività che della Costituzione, in relazione agli Regione Basilicata prevedeva an- Depositata in Cancelleria il 28 giu-
producono tali rifiuti, nonché, nel articoli 174, 30 e 10 del Trattato Ce, ch’essa il divieto di transito e di gno 2006.
caso dello smaltimento di rifiuti ra- nonché del decreto legislativo 17 stoccaggio di tal genere di rifiuti,

23
Corte di Cassazione – III Sezione penale
Sentenza 16 giugno 2006
(Ud. 3 maggio 2006), n. 20762

Giurisprudenza La massima
Rifiuti – Rientrano – Materiali bituminosi provenienti da
demolizioni stradali – In caso di abbandono degli stessi –
Organo della Pubblica amministrazione che ha rilasciato
un’autorizzazione non rientrante nella sua competenza –
Concorso nel reato – Sussiste
L’assessore del Comune che autorizza illegittimamente terzi a ef-
fettuare sul territorio comunale il deposito di materiale bituminoso
proveniente da demolizioni stradali concorre con il responsabile
nel reato di abbandono incontrollato di rifiuti. L’organo della P.a.
concorre infatti con l’autore del reato anche nell’ipotesi del rila-
Sono rifiuti i materiali scio di un’autorizzazione non rientrante nella sua competenza,
“allorché la stessa abbia rafforzato il proposito dell’autore della
violazione o addirittura, come nel caso in esame, reso possibile la
bituminosi abbandonati commissione del fatto”.
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

Repubblica italiana Svolgimento del processo


In nome del popolo italiano Con la sentenza impugnata il
Pres. Vitalone La Corte Suprema di Cassazione Tribunale di Trento, sezione distac-
Est. Lombardi III Sezione penale cata di Borgo Valsugana, ha affer-
mato la colpevolezza di (...) e (...)
(omissis) in ordine al reato di cui agli articoli
110 C.p. e 51, comma 2, del Dlgs n.
ha pronunciato la seguente 22/1997, loro ascritto per avere, il
primo quale assessore ai lavori pub-
Sentenza blici del Comune di Grigno ed il se-
Sui ricorsi proposti dall’Avv. Ettore condo quale titolare della ditta ese-
Randazzo, difensore di fiducia di cutrice dei lavori, effettuato l’ab-
(...), n. a Borgo Valsugana il 6 lu- bandono incontrollato di rifiuti
glio 1959, e dagli Avv. Enzo Paiar e speciali non pericolosi, costituiti da
Marina Prati, difensori di fiducia di asfalto, su un’area di proprietà del
(...), n. a Trento il 22 marzo 1962, Comune di Grigno.
avverso la sentenza in data 19 mag- La sentenza ha accertato in punto di
gio 2004 del Tribunale di Trento, fatto che il (...), nella indicata qua-
sezione distaccata di Borgo Val- lità, aveva depositato i materiali resi-
sugana, con la quale vennero con- duati da lavori di demolizione stra-
dannati alla pena di euro 1.800,00 dale, per un quantitativo di circa 54
di ammenda ciascuno, quali colpe- mc, su una particella di proprietà
voli del reato di cui agli articoli 110 dell’ente locale, per conto del quale
C.p. e 51, comma 2, del Dlgs n. stava eseguendo i lavori, previa au-
22/1997. torizzazione ricevuta dallo (...).
Visti gli atti, la sentenza denunziata Il giudice di merito in particolare
ed il ricorso; ha affermato che, considerata la di-
Udita in pubblica udienza la rela- stanza del luogo di abbandono dei
zione del Consigliere Dott. Alfredo materiali di risulta da quello di ese-
Maria Lombardi; cuzione dei lavori, non poteva rite-
Udito il pm, in persona del Sost. nersi sussistente un’ipotesi di depo-
Procuratore generale Dott. Vin- sito dei materiali stessi nel cantiere
cenzo Geraci, che ha concluso per il e che, comunque, considerato il
rigetto dei ricorsi; quantitativo dei rifiuti, risultava es-
Uditi i difensori, Avv. Ettore Ran- sere stato superato il limite previsto
dazzo per (...), e Avv. Giuseppe dall’articolo 6 del Dlgs n. 22/1997.
Antonini, in sostituzione dell’Avv. Avverso la sentenza hanno proposto
Enzo Paiar, per (...), che hanno ricorsi i difensori degli imputati,
concluso per l’accoglimento dei ri- che la denunciano con vari motivi
24
corsi; di gravame.
Motivi della decisione quindi, che tutto il materiale bitu- motivo si deduce, infine, che la sen- la operatività del testo normativo

Giurisprudenza Corte di Cassazione – Sentenza 16 giugno 2006, n. 20762


Con il primo mezzo di annulla- minoso di cui si tratta, dopo essere tenza ha erroneamente escluso la statale è espressamente stabilita
mento il difensore dello (...) de- stato accumulato in un quantitati- buona fede dell’imputato, stante la dall’articolo 63, comma 1, del Testo
nuncia la sentenza per mancanza e vo tale da riempire un camion, ve- complessità della legislazione ap- unico delle leggi provinciali in ma-
manifesta illogicità della motiva- niva trasportato presso un centro di plicabile e l’autorizzazione ottenuta teria di rifiuti, approvato con decre-
zione. riciclaggio, ove è stato riciclato e, dall’assessore comunale. to del Presidente della Giunta pro-
Si deduce che il giudice di merito poi, riutilizzato, sicché detto mate- Con un secondo mezzo di annulla- vinciale 26 gennaio 1987 n. 1 e
ha affermato la colpevolezza riale non rientra nella nozione di mento il ricorrente denuncia la successive modificazione, come so-
dell’imputato in ordine al reato a- rifiuto. sentenza per manifesta illogicità stituito dall’articolo 57, comma 5,
scrittogli, pur avendo accertato che Si deduce inoltre, sempre sotto il della motivazione ed errata appli- della legge della Provincia di Tren-
lo stesso non aveva una specifica profilo della violazione di legge, cazione della legge penale. to 11 settembre 1998 n. 10.
competenza in ordine alla autoriz- che la Provincia di Trento ha com- Si deduce che il giudice di merito, Non trova applicazione, pertanto,
zazione che sarebbe stata rilasciata petenza primaria in materia di am- nel qualificare rifiuto il materiale i- nella provincia di Trento una no-
al (...) e che, peraltro, detta autoriz- biente e territorio e, pertanto, in ta- nerte oggetto del cosiddetto deposito zione di rifiuto diversa da quella
zazione non é stata rilasciata per i- le Provincia il Dlgs n. 22/1997 non incontrollato, ha omesso di valuta- prevista dalla legge statale, né le i-
scritto, sicché è stata attribuita rile- è immediatamente applicabile, se re e menzionare l’esistenza di un potesi di reato previste dalla legge
vanza penale ad una conversazione non richiamato dalla legge provin- apposito contratto di subappalto sti- statale vengono applicate nella Pro-
informale intercorsa con il titolare ciale. Si osserva, poi, che l’articolo pulato dal (...) con una ditta spe- vincia autonoma in virtù di un pro-
della ditta che eseguiva i lavori; che 63 della Lp 19 febbraio 2001 n. 1 cializzata nel riciclaggio, a fini di cedimento di interpretazione analo-
quest’ultimo ben conosceva i preci- dispone che la materia dei rifiuti reimpiego, del materiale bitumino- gica.
si obblighi cui era tenuto, con rife- nella Provincia di Trento è discipli- so di cui si tratta; fatto da cui si de- Peraltro, lo stesso ricorrente invoca
rimento allo smaltimento dei rifiu- nata dal Dlgs n. 22/1997 in quanto sume la prova del suo riutilizzo e, la interpretazione autentica del de-
ti, ai sensi dell’articolo 62 del capi- compatibile con la disciplina stabi- quindi, della erroneità della attri- creto legislativo n. 22/1997 in ordi-
tolato di appalto. lita dalla parte III del Tu provincia- buzione ad esso della nozione di ri- ne alla nozione di rifiuto espressa
Con il secondo mezzo di annulla- le; che lo stesso articolo 63, comma fiuto. dal legislatore statale.
mento il ricorrente denuncia la vio- 2 bis, del predetto Tu detta una no- Si deduce inoltre che il giudice di A tale proposito va premesso che i
lazione di norme di cui si doveva zione diversa di rifiuto rispetto a merito ha, altresì, erroneamente ed materiali bituminosi provenienti da
tener conto nell’applicazione della quella indicata dalla legge nazio- illogicamente escluso che il mate- demolizioni stradali rientrano nella
legge penale. nale, sicché nella Provincia di riale bituminoso dovesse ritenersi nozione di rifiuto ai sensi dell’alle-
Si deduce che ai sensi dell’articolo Trento si deve tener conto di tale ul- depositato nel luogo di produzione, gato 3 al citato Dlgs n. 22/1997
107 del Dlgs 18 agosto 2000 n. 267, tima nozione; che, peraltro, in base in quanto il luogo di accumulo del- (codice Cer 170000).

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


in cui è stato trasfuso l’articolo 51 alla norma provinciale si può in- lo stesso doveva essere qualificato Orbene, nel caso in esame, il ricor-
della legge n. 142/1990 e successive fliggere una sanzione penale solo se quale cantiere, alla luce delle depo- rente invoca erroneamente l’appli-
modificazioni, la gestione ammini- la legge provinciale contiene una sizioni testimoniali dalle quali è e- cazione dell’articolo 14, comma 2,
strativa, finanziaria e tecnica dei norma di richiamo della legge na- merso che ivi risultavano depositati del Dl 8 luglio 2002 n. 138, conver-
singoli settori dell’ente locale è at- zionale ovvero la norma statale macchinari vari, quali escavatori e tito in legge n. 178/2002, ai sensi
tribuita in via esclusiva ai dirigenti sanzioni penalmente la violazione macchine di movimentazione terra. del cui disposto non è applicabile la
degli uffici e dei servizi; a costoro della normativa provinciale, sicché Nel prosieguo del motivo di grava- nozione di rifiuto in relazione a
spettano tutti i compiti di direzione nella specie manca la norma incri- me si ribadisce, infine, la carenza quei materiali per i quali sussistano
dell’amministrazione locale, com- minatrice. dell’elemento psicologico del reato le seguenti condizioni: b) “se gli
presa l’adozione di tutti gli atti e Sostiene ancora il ricorrente che il da parte dell’imputato, essendogli stessi possono essere e sono effetti-
provvedimenti che impegnano l’en- Tu delle leggi provinciali in mate- stato indicato il luogo di deposito vamente ed oggettivamente riutiliz-
te verso l’esterno, non compresi e- ria di tutela dell’ambiente dagli in- del materiale di cui si tratta da un zati nel medesimo o in analogo o
spressamente dalla legge o dallo quinamenti disciplina all’articolo assessore dell’ente locale e, pertan- diverso ciclo produttivo o di consu-
statuto tra le funzioni di indirizzo e 87 l’accumulo temporaneo dei ri- to, per essere stato indotto in errore mo, dopo aver subito un trattamen-
di controllo politico-amministrati- fiuti, stabilendo che i rifiuti devono sulla liceità del fatto dal comporta- to preventivo senza che si renda ne-
vo degli organi di governo dell’ente essere asportati almeno ogni dodici mento di un organo della Pubblica cessaria alcuna operazione di recu-
locale. Si deduce, quindi, che il giu- mesi, senza, però, determinare un amministrazione. pero tra quelle individuate nell’al-
dice di merito non poteva ritenere limite quantitativo all’accumulo Con motivi aggiunti, di cui alla legato C del decreto legislativo n.
l’assessore comunale concorrente dei rifiuti. Si deduce, poi, che la ci- memoria depositata dalla difesa del 22”.
nel reato materialmente commesso tata disposizione, pur essendo stata (...), si ribadiscono sostanzialmente Infatti, è lo stesso ricorrente nella
da altri, non avendo il predetto as- abrogata dall’articolo 59 della Lp le precedenti censure in ordine ai specie ad affermare la necessità del-
sessore alcun potere di dare l’auto- 11 settembre 1998 n. 10, deve rite- vizi della motivazione della senten- la citata operazione di recupero pri-
rizzazione richiesta. nersi ancora operante in virtù del za in punto di esclusione della na- ma del riutilizzo dei materiali deri-
Con il primo mezzo di annulla- regolamento di attuazione della tura di cantiere dell’area di deposito vati dai lavori di demolizione stra-
mento il difensore dello (...) de- predetta legge provinciale che ne ha dei materiali e di attribuzione della dale, avendo stipulato all’uopo un
nuncia la violazione ed errata ap- prorogato l’applicazione in attesa qualità di rifiuto a questi ultimi. apposito contratto con una ditta
plicazione dell’articolo 51, comma che venissero emanate le ulteriori Entrambi i ricorsi sono infondati. specializzata nel riciclaggio di ma-
2, del Dlgs n. 22/1997. norme tecniche statali per l’eserci- Per ragioni di ordine logico va pre- teriali bituminosi.
Si osserva che ai sensi dell’articolo zio delle operazioni di deposito pre- messo l’esame del ricorso del (...), A proposito della nozione di deposi-
2 del Dl 138/2002 non assumono liminare e di deposito temporaneo con il quale si contesta la stessa to temporaneo dei rifiuti lo stesso
natura di rifiuto: a) i beni o sostan- dei rifiuti di cui all’articolo 6, com- sussistenza della fattispecie contrav- ricorrente inoltre riconosce che
ze che “possono essere e sono effet- ma 1 lettere e) ed m) della legge n. venzionale. l’articolo 87 del Tu Provinciale del
tivamente ed oggettivamente riuti- 22/1997, sicché – si deduce – la Orbene a proposito della ipotesi di 26 gennaio 1987 in materia di ri-
lizzati nel medesimo o in analogo o normativa vigente nella Provincia reato di cui alla contestazione la fiuti, che disciplinava l’ipotesi del-
diverso ciclo produttivo o di consu- di Trento consente l’accumulo tem- Corte osserva in primo luogo che l’accumulo temporaneo dei rifiuti,
mo, senza subire alcun intervento poraneo dei rifiuti senza alcun li- nella Provincia di Trento, come pe- è stato abrogato dall’articolo 59
preventivo di trattamento e senza mite quantitativo, mentre la norma raltro riconosciuto dallo stesso ri- (comma 1 lettera k) della Lp 11 set-
recare pregiudizio all’ambiente (...) penale è stata applicata dal giudice corrente, si applica la disciplina tembre 1998 n. 10; né una norma
(ovvero) dopo aver subito un tratta- di merito in via analogica alla fatti- dettata in materia di gestione dei ri- regolamentare poteva attribuire re-
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mento preventivo (...)”. Si deduce, specie di cui si tratta. Con lo stesso fiuti dal Dlgs n. 22/1997, in quanto viviscenza alla disposizione abroga-
ta con legge, peraltro, con riferi- ditta esecutrice dei lavori. dell’ente locale per il deposito del Pubblica amministrazione concorre
Giurisprudenza Corte di Cassazione – Sentenza 16 giugno 2006, n. 20762

mento a prescrizioni contenute nel Le questioni afferenti alla buona fe- materiale bituminoso oggetto della con l’autore del reato anche nel-
Dlgs n. 22/1997 e recepite dalla le- de dell’imputato, infine, sono di contestazione, sicché non sussiste il l’ipotesi del rilascio di un’autorizza-
gislazione provinciale. merito e, peraltro, la sentenza né dedotto vizio di motivazione sul zione non rientrante nella compe-
Va ancora osservato che il giudice di ha escluso la fondatezza con moti- punto. tenza del medesimo, allorché la stes-
merito ha esattamente escluso l’ap- vazione adeguata ed immune da vi- Ciò precisato, occorre rilevare che sa abbia rafforzato il proposito
plicabilità dell’articolo 6, comma I zi logici, avendo rilevato che ai sen- secondo la sentenza impugnata dell’autore della violazione o addi-
lettera m), del Dlgs n. 22/ 1997 cir- si dell’articolo 62 del capitolato di detta autorizzazione, anche se rila- rittura, come nel caso in esame, reso
ca il deposito temporaneo dei rifiuti, appalto il (...) era tenuto a disfarsi sciata in forma verbale – circostan- possibile la commissione del fatto.
avendo accertato che il deposito di dei materiali di risulta sostanzial- za accertata nella sede di merito e I ricorsi, pertanto, devono essere ri-
cui si tratta, oltre ad essere stato ese- mente in conformità delle prescri- neppure oggetto di contestazione – gettati.
guito in quantità superiore a quella zioni di cui al Dlgs n. 22/1997. ha concretamente reso possibile al Ai sensi dell’articolo 616 C.p.p. al
consentita dalla norma (20 mc), Anche il ricorso dello (...) è infon- (...) utilizzare il suolo di proprietà rigetto delle impugnazioni segue la
non è avvenuto nel luogo di produ- dato. del Comune per effettuare il deposi- condanna dei ricorrenti al paga-
zione dei rifiuti, come prescritto dal La sentenza impugnata, nell’affer- to incontrollato di rifiuti di cui alla mento delle spese processuali.
citato articolo 6, bensì a circa quat- mare la colpevolezza del predetto contestazione.
tro chilometri da detta località, sic- imputato, ha puntualmente tenuto Ciò rilevato in punto di fatto, cor- P.Q.M.
ché a nulla rileva il fatto che anche conto del fatto che non rientrava rettamente è stato affermato il con- La Corte rigetta i ricorsi e condanna
il luogo di deposito potesse essere nella competenza dell’assessore ai corso dell’imputato nella commis- i ricorrenti al pagamento in solido
definito cantiere, risultando, peral- lavori pubblici del Comune di Gri- sione del reato. delle spese processuali.
tro, che lo stesso apparteneva ad un gno rilasciare l’autorizzazione al- Ed, invero, deve essere affermato in Così deciso in Roma nella pubblica
soggetto diverso (l’ente locale) dalla l’utilizzo della particella di proprietà punto di diritto che l’organo della udienza del 3 maggio 2006.
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

l’isolamento
ecoefficiente
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tel. fax [ ] autorizzo
[ ] non autorizzo
sito internet e-mail l’utilizzo dei miei dati per l’invio di informazioni commerciali ed iniziative della Casa
Editrice.
data firma Firma ............................................................................
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a cura di Paola Ficco
Vincenzo Dragani Redazione Reteambiente
Pasquale Fimiani Giudice del Tribunale di Pescara, Prof. in Diritto penale dell’impresa
Luigi Lovecchio Dottore commercialista
Loredana Musmeci Direttore Reparto Suolo e Rifiuti dell’Istituto superiore di sanità
Maria Letizia Nepi Fise Unire – Confindustria

Rubriche Quesiti
fattispecie concreta, il limite all’esercizio di Dlgs 152/2006 stabilisce che è annuale,
La Rubrica si propone di offrire un supporto opera- una facoltà inerente a un diritto soggettivo o ma non precisa quando si dovrà rinnova-
tivo alla soluzione dei numerosi problemi interpre-
tativi ed applicativi che sorgono nella produzione, a una pubblica potestà. Quindi, gli elementi re; dopo un anno dal pagamento effettivo
nella gestione e nel controllo dei rifiuti. dell’autorizzazione sono tre e precisamente: o dal 1° gennaio di ogni anno?
La Rubrica non esercita attività di consulenza, di- • esistenza di un limite legale allo svolgimen-
retta o indiretta, e non fornisce supporto a privati to di un’attività; L’unica esclusione dal formulario, oltre al tra-
per motivi personali.
I Curatori risponderanno solo a quesiti ritenuti, a • apprezzamento discrezionale in funzione di sporto di rifiuti urbani effettuato dal soggetto
loro insindacabile giudizio, di valenza generale. prevenzione; che gestisce il servizio pubblico, è prevista
Ciò al fine di operare una collaborazione culturale • rimozione del limite legale. dall’articolo 193, comma 4, per il trasporto di
e conoscitiva con il Pubblico direttamente coinvolto È evidente, dunque, che in difetto della esat- rifiuti non pericolosi effettuato dal produttore
con le tematiche specifiche.
ta individuazione della operazione di recupero dei rifiuti stessi, in modo occasionale e sal-
Il servizio fornito dalla Rubrica è gratuito ed è ri- autorizzata viene innanzitutto meno l’apprez- tuario, che non ecceda la quantità di 30 chili
servato agli abbonati alla Rivista (sia cartacea che zamento discrezionale in funzione di preven- o 30 litri (a prescindere dal riferimento al
on line) e agli abbonati di “Osservatorio di norma-
tiva ambientale” di ReteAmbiente; pertanto si pre- zione. Questo significa che l’autorizzazione giorno). Come noto, il parametro della occa-
ga di evidenziare nel quesito il nome del soggetto non consente il perseguimento dell’elemento sionalità risiede nella non prevedibilità della
intestatario dell’abbonamento. teleologico della disciplina (declinato, prima, condotta; quindi, non è mai riferibile a ca-
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

I quesiti (la cui formulazione non deve superare le nell’articolo 2, comma 1, Dlgs 22/1997 e, denze temporali precise (per esempio una
10 righe) possono essere inviati al seguente indiriz-
zo quesiti@reteambiente.it e troveranno risposta,
dopo, nell’articolo 178, comma 1, Dlgs 152/ volta al mese). Quindi, poiché nel caso di
ogni mese, su queste pagine. 2006), il quale risiede nell’assicurare non so- specie, sembra difettare il requisito della oc-
lo una elevata protezione dell’ambiente ma casionalità e della non prevedibilità (in quanto
anche “controlli efficaci”. l’attività che genera i rifiuti non è affatto oc-
Risponde Paola Ficco È evidente che in difetto della individuazione casionale e imprevedibile), si ritiene che il
della esatta operazione di recupero, l’apprez- formulario debba sempre essere compilato e
77. Nelle autorizzazioni la P.a. de- zamento discrezionale non è stato posto in conservato.
ve sempre indicare esplicitamente essere e che il controllo non può essere effi- In ordine all’iscrizione all’Albo, l’articolo 212,
l’operazione di recupero assentita cace in quanto (di fatto) impossibile. In casi comma 8, Dlgs 152/2006 stabilisce che so-
Nelle autorizzazioni ordinarie ex articoli di questo genere è opportuno richiedere alla no obbligate a iscriversi (tra le altre) nella
27 e 28, Dlgs 22/1997 la Regione Abruzzo P.a. l’individuazione della specifica operazio- versione “light” ivi prevista “le imprese che
quasi mai specifica le operazioni di recu- ne di recupero autorizzata poiché si potrebbe esercitano la raccolta e il trasporto dei propri
pero che autorizza ma, genericamente, verificare il non infrequente caso della disap- rifiuti non pericolosi come attività ordinaria e
“autorizza le operazioni di recupero”. plicazione del provvedimento amministrativo regolare”.
Come deve comportarsi il gestore dell’im- da parte del giudice penale, in osservanza Tale locuzione (“attività ordinaria e regolare”)
pianto? Deve richiedere una specificazio- della legge 20 marzo 1865, n. 2248, Allega- è stata letta dalla sentenza della Corte di
ne alla Regione? Deve ritenersi autorizza- to E, abolitrice del contenzioso amministrati- Giustizia Ue, 9 giugno 2005 (contro l’Italia),
to alle operazioni permesse dalle attrez- vo (articoli 4 e 5). con riferimento al “trasporto a titolo profes-
zature possedute? L’impresa, dunque, non può “ritenere” di es- sionale”, laddove la Corte sostiene che sono
Inoltre, se si ritiene di essere autorizzati sere autorizzata per qualche operazione di trasportatori a titolo professionale sia coloro i
per l’R3 si può ritenere di essere anche recupero, immaginandolo. Deve, invece, tro- quali trasportano rifiuti nell’esercizio della lo-
autorizzati per l’R13 oppure occorre ri- vare menzione esatta di quale limite legale le ro attività professionale di trasportatori, sia
chiedere tale autorizzazione a parte? sia stato rimosso in omaggio al rapporto di coloro i quali, pur non esercitando la profes-
diritto pubblico che tra l’azienda medesima e sione di trasportatori, “nondimeno trasportino
Gli articoli 27 e 28, Dlgs 22/1997 trovano la la P.a. si pone in essere a seguito dell’auto- nell’ambito della loro attività professionale ri-
loro (quasi) speculare trasposizione nell’arti- rizzazione. fiuti da essi stessi prodotti”. Nessuna esclu-
colo 208, Dlgs 152/2006. Pertanto, in mate- sione apposita dai registri e dal Mud è stata
ria di autorizzazioni, il recupero non agevolato 78. Pagamento entro il 30 aprile prevista per costoro. Quindi, l’unica esclusio-
continua a equivalere allo smaltimento. Ciò per L’Albo gestori “light” ne dalle scritture ambientali (come detto) è
premesso, per rispondere al quesito è fonda- Siamo una ditta che trasporta i propri ri- stata prevista con riguardo al formulario per il
mentale ricordare che cosa sia l’autorizzazio- fiuti (carta-cartone) presso l’isola ecolo- trasporto di “rifiuti non pericolosi” effettuato
ne: il provvedimento con cui la Pubblica am- gica comunale; il formulario e l’iscrizione dal produttore dei rifiuti stessi, in modo occa-
ministrazione, nell’esercizio della sua attività all’Albo sono necessari? Circa il paga- sionale e saltuario, che non ecceda la quan-
28
di prevenzione, rimuove, in relazione a una mento del bollettino per l’iscrizione, il tità di 30 chili o 30 litri.
Nel silenzio della legge, è ragionevole ritene- da 3 a 10) sono esonerati a condizione che 2. Commercianti e intermediari di rifiuti sen-

Rubriche Quesiti
re che il termine per il pagamento dei diritti dispongano di evidenze documentali o conta- za detenzione (pericolosi e non).
di iscrizione all’Albo esiti entro il 30 aprile di bili con funzioni analoghe al registro. 3. Chiunque (quindi, anche soggetti diversi da
ogni anno per uniformità con gli altri paga- 11. Soggetti abilitati allo svolgimento delle imprese ed enti) svolge operazioni di recupero
menti dovuti all’Albo medesimo. Tuttavia, sul attività in forma ambulante di raccolta e tra- e di smaltimento dei rifiuti (pericolosi e non).
punto è auspicabile un pronunciamento di ta- sporto, limitatamente ai rifiuti che formano 4. Imprese ed enti che producono rifiuti peri-
le organo. oggetto del loro commercio. colosi.
Tale esclusione non è presente nell’articolo A questi soggetti (che sono anche obbligati
79. Registro: chi è escluso 190, comma 1, Dlgs 152/2006 dedicato al all’invio del Mud, si veda la risposta al quesi-
A fronte della nuova normativa di cui al registro, bensì nell’articolo 266, comma 5, to n. 84), ancora l’articolo 190, comma 1
Dlgs 152/2006, si chiede di sapere quali dedicato alle disposizioni finali. A mente di cit., aggiunge i seguenti (che, invece, in
siano i soggetti esclusi dall’obbligo di te- tale disposizione, tali soggetti sono esclusi, quanto produttori di rifiuti non pericolosi non
nuta dei registri di carico e scarico. non solo dall’obbligo relativo al registro, ma sono obbligati al Mud):
anche da quelli relativi a Mud, formulario e i- 5. produttori (quindi, anche soggetti diversi
La lettura del combinato disposto di cui agli scrizione all’Albo gestori. da imprese ed enti) dei seguenti rifiuti non
articoli 189, comma 3, e 190, comma 1, 12. Professionisti singoli per i rifiuti speciali pericolosi (lettere c), d) e g), articolo 194,
Dlgs 152/2006 evidenzia che tra i soggetti e- pericolosi da loro stessi prodotti (si veda la ri- comma 3):
sclusi dall’obbligo partecipativo del registro sposta al quesito n. 81). • rifiuti da lavorazioni industriali;
figurano: 13. Soggetti (quindi, anche diversi da impre- • rifiuti da lavorazioni artigianali (quindi, in
1. Imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 se ed enti) che producono rifiuti non pericolo- difetto di esenzione reperibile aliunde, sono
C.c. con un volume di affari annuo non supe- si diversi da quelli di cui alle lettere c), d) e compresi anche i rifiuti generati da piccoli
riore a euro 8.000,00 (pericolosi e non peri- g), articolo 184, comma 3, Dlgs 152/2006. produttori artigiani di cui all’articolo 2083
colosi). Quindi poiché tra questi rifiuti pericolosi “di- C.c.);
Tale esclusione non è presente nell’articolo versi” rientrano anche quelli da attività agri- • rifiuti derivanti da attività di recupero e
190, comma 1, Dlgs 152/2006 dedicato al cole e agro-industriali (a), è evidente che gli smaltimento di rifiuti;
registro, bensì nell’articolo 189, comma 3, imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 • fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da
dedicato al Mud. Poiché l’articolo 190, com- C.c. sono esclusi dai registri solo per la pro- altri trattamenti delle acque;
ma 1 per individuare (una parte) dei soggetti duzione di rifiuti pericolosi purché abbiano un • fanghi prodotti dalla depurazione delle ac-

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


tenuti all’obbligo partecipativo del registro o- volume d’affari annuo non superiore a 8.000 que reflue e da abbattimento di fumi.
pera di rinvio all’articolo 189, comma 3, è e- euro (articolo 189, comma 3). Se superano 6. Imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135
vidente che gli imprenditori agricoli sono eso- tale limite, invece, sono obbligati al registro C.c. con un volume d’affari annuo superiore
nerati dal registro, in quanto non obbligati (e al Mud) per i rifiuti pericolosi. Per i rifiuti a 8.000 euro (solo rifiuti pericolosi).
all’invio del Mud. non pericolosi non sono mai obbligati a pre- A questi soggetti, l’articolo 110, comma 7,
2. Produttori (quindi, anche soggetti diversi da scindere dal “limite dimensionale”. Dlgs 152/2006 aggiunge:
imprese ed enti) di rifiuti pericolosi che li con- 7. gestore del servizio idrico integrato che
feriscano al servizio pubblico di raccolta (com- 80. Registro: chi è obbligato tratta rifiuti.
petente per territorio) previa convenzione. A fronte della nuova normativa di cui al L’articolo 4, comma 6, Dlgs 182/2003 ag-
Tale esclusione non è presente nell’articolo Dlgs 152/2006, si chiede di sapere quali giunge:
190, comma 1, Dlgs 152/2006 dedicato al siano i soggetti obbligati alla tenuta dei 8. gestore impianti portuali di raccolta e del
registro, bensì nell’articolo 189, comma 4, registri di carico e scarico. servizio di raccolta per i rifiuti prodotti dalle
dedicato al Mud. navi e da queste consegnate nei porti (peri-
L’articolo 190, comma 1, per individuare i L’articolo 190, comma 1, Dlgs 152/2006, o- colosi e non).
soggetti tenuti all’obbligo partecipativo del perando di rinvio al precedente articolo 189,
registro opera di rinvio all’articolo 189, com- comma 3, Dlgs 152/2006 medesimo, indivi- 81. Registro e dentisti: l’obbligo
ma 3, dove non figura la fattispecie in esa- dua con grande chiarezza quali siano i sog- non sussiste solo se il professio-
me. Essa è, invece, reperibile nel comma 4 getti obbligati alla tenuta del registro e preci- nista è singolo
di tale articolo 189. È evidente, dunque, che i samente: Alla luce dell’entrata in vigore del Dlgs
produttori di rifiuti pericolosi che li conferi- 1. Chiunque (quindi, anche soggetti diversi 152/2006, come si debbono comportare i
scono al servizio pubblico sono esonerati dal da imprese ed enti) effettua a titolo profes- dottori dentisti e/o studi associati medi-
registro (il Mud, in questo caso, è inviato dal sionale attività di raccolta e trasporto dei ri- ci/dentisti, che producono e inviano allo
gestore del servizio, limitatamente alla quan- fiuti. I trasportatori “a titolo professionale” se- smaltimento rifiuti pericolosi? Devono te-
tità conferita). condo la vincolante interpretazione fornita nere il registro di carico scarico? Per i ri-
3. Produttori di imballaggi organizzati autono- dalla sentenza della Corte di Giustizia Ue, 9 fiuti pericolosi debbono anche redigere il
mamente o in forma cauzionale. giugno 2005 (contro l’Italia), sono sia coloro i Mud? Oppure sono solo tenuti ad archi-
4. Tutti i sistemi consortili (“filiere”) per gli quali trasportano rifiuti nell’esercizio della lo- viare i formulari di identificazione rifiuto?
imballaggi. ro attività professionale di trasportatori, sia
5. Conai. coloro i quali, pur non esercitando la profes- L’articolo 11, legge 29/2006, stabilisce che
6. Consorzio per gli pneumatici fuori uso. sione di trasportatori, “nondimeno trasportino “1. I produttori di rifiuti pericolosi che non so-
7. Consorzi oli vegetali. nell’ambito della loro attività professionale ri- no inquadrati in un’organizzazione di ente o
8. Consorzi per il polietilene. fiuti da essi stessi prodotti”. Nessuna esclu- di impresa adempiono all’obbligo della tenuta
9. Consorzi per le batterie al piombo. sione apposita dal registro (e dal Mud) è sta- del registro di carico e scarico di cui all’arti-
10. Consorzi per l’olio minerale usato. ta prevista per costoro, neanche in ragione di colo 12 del decreto legislativo 5 febbraio
29
I soggetti afferenti i sistemi consortili (di cui modeste quantità. 1997, n. 22, e successive modificazioni, at-
traverso la conservazione, in ordine cronolo- bilità e la temporalizzazione dei dati in sono sia coloro i quali trasportano rifiuti
Rubriche Quesiti

gico, delle copie del formulario proprie del maniera certa. nell’esercizio della loro attività professionale
detentore, di cui all’articolo 15 del citato de- Quali elementi abbiamo per stabilire la di trasportatori, sia coloro i quali, pur non e-
creto legislativo n. 22 del 1997. 2. I soggetti regolarità dei tempi di registrazione? sercitando la professione di trasportatori,
di cui al comma 1 non sono tenuti alla comu- “nondimeno trasportino nell’ambito della loro
nicazione annuale al Catasto, di cui all’artico- Poiché l’articolo 190, comma 6, Dlgs 152/ attività professionale rifiuti da essi stessi pro-
lo 11, comma 3, del citato decreto legislativo 2006 stabilisce che “i registri sono numerati, dotti”. Nessuna esclusione apposita dal Mud
n. 22 del 1997, e successive modificazioni. vidimati e gestiti con le procedure e le moda- (e dai registri) è stata prevista per costoro,
3. Le disposizioni di cui al presente articolo lità fissate dalla normativa sui registri Iva” è neanche in ragione di modeste quantità;
non si applicano ai rifiuti urbani”. evidente che essa normativa si “travasa” in- 2. commercianti e intermediari di rifiuti (peri-
Tale legge non è stata abrogata dal Dlgs tegralmente in quella dei registri di carico e colosi e non pericolosi) senza detenzione;
152/2006 e integra gli estremi di una norma- scarico per i rifiuti, senza alcun bisogno di 3. “chiunque” (quindi, anche soggetti diversi
tiva speciale rispetto a quella di cui al Dlgs previsione aggiuntiva. Quindi, anche tali regi- da imprese ed enti) svolge le operazioni di
152/2006 che declina la sua disciplina per i stri, laddove tenuti in modo informatico, subi- recupero e smaltimento di rifiuti pericolosi e
soggetti ivi contemplati. Per giunta tale legge scono gli stessi vincoli di quelli Iva (marca non pericolosi;
è stata adottata in esecuzione di una specifica temporale, immodificabilità ecc.). Si veda, i- 4. imprese ed enti che producono rifiuti peri-
ordinanza di condanna Ue (28 settembre noltre, L. Acquarone “Registri di carico e colosi;
2004, C-115/03 (1)), con la quale la Corte ri- scarico: Dm 148/1998 e articolo 190 del 5. consorzi istituiti per recuperare particolari
cordava l’obbligo per tutti i produttori di rifiuti Codice ambientale. È questa la disciplina vi- tipologie di rifiuto;
speciali pericolosi di tenere il registro. gente”, in questo numero della Rivista, p. 2. 6. imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135
Pertanto, mantenendo tale disposizione tutta C.c. con un volume d’affari annuo superiore
la sua vigenza ed efficacia, si ritiene che il 83. Registro: la variazione di peso a 8.000 euro (solo per i rifiuti pericolosi);
produttore di rifiuto speciale pericoloso da se è opportuno che vi sia annotata 7. gestore del servizio idrico integrato (peri-
stesso prodotto, per esempio il medico denti- Nel registro di carico e scarico rifiuti, nel colosi e non pericolosi – articolo 110, com-
sta (purché non inquadrato in un ente o una caso di peso di partenza diverso dal peso ma 7, Dlgs 152/2006).
impresa e tale non è lo studio associato), non accettato dal destinatario finale, occorre L’articolo 4, comma 6, Dlgs 182/2003 ag-
sia obbligato alla tenuta del registro. A ben specificare nelle annotazioni le motiva- giunge:
guardare non si tratta di una esclusione zioni di tale variazione? 8. gestore impianti portuali di raccolta e del
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

dall’obbligo, semplicemente il legislatore ha servizio di raccolta per i rifiuti prodotti dalle


stabilito che il formulario tiene luogo del regi- Il registro e il formulario sono due scritture navi e da queste consegnate nei porti (peri-
stro. Infatti, l’obbligo è assolto con la conser- complementari che si integrano vicendevol- colosi e non).
vazione in ordine cronologico dei formulari. mente. Nel formulario il peso da verificare a È appena il caso di ricordare che ciascuno
Ancora a mente del su riportato articolo 11, destino va sempre barrato unitamente al pe- dei su indicati soggetti produce nell’ambito
tali professionisti “singoli” sono esclusi anche so presunto (laddove si tema o si ipotizzi una della propria attività, inevitabilmente, anche
dal Mud. modifica del peso conferito). È evidente che rifiuti. Con riguardo ai soli rifiuti non pericolo-
I professionisti in forma associata, invece, la motivazione del peso verificato va sempre si prodotti, però, l’obbligo di Mud non è de-
rientrano tra i soggetti obbligati (anche per il apposta nel formulario. Quanto scritto nel clinato a carico di nessuna categoria di pro-
Mud), come individuati nella risposte ai que- formulario, laddove non annotato nel registro duttori. I dati vanno forniti con riferimento ai
siti nn. 80 e 84. potrebbe essere facilmente reperibile attra- rifiuti oggetto delle rispettive attività.
verso la consultazione del formulario medesi- Quindi, le imprese e gli enti obbligati al Mud
82. Registro: la disciplina del re- mo. Tuttavia, l’operazione posta in essere dal come produttori di rifiuti pericolosi non devo-
gistro Iva è direttamente applica- controllore è grandemente facilitata laddove il no indicare anche i rifiuti non pericolosi even-
bile ai rifiuti registro rechi le medesime annotazioni del tualmente prodotti.
Come organo di vigilanza al momento del formulario. Il che vale soprattutto con riguar-
sopralluogo, in caso di stampa del regi- do al peso, uno dei principali motivi di “frizio- 85. Formulario: il certificato di a-
stro eseguita su richiesta (al momento) ne” tra controllato e controllore. nalisi è sempre opportuno
non ho alcuna certezza sui tempi di regi- Ogni rifiuto conferito al trasportatore de-
strazione e sulla sequenza delle opera- 84. Mud: chi è obbligato ve sempre essere accompagnato oltre
zioni di carico e scarico rifiuti. A fronte della nuova normativa di cui al che dal formulario anche dal certificato di
La normativa Iva sulla tenuta “informati- Dlgs 152/2006, si chiede di sapere quali analisi?
ca” dei registri ha dei vincoli dettati dalla siano i soggetti tenuti all’obbligo di Mud.
normativa vigente per dare valore giuridi- L’unica certezza, a un riscontro su strada,
co al documento informatico (firma digi- L’articolo 189, comma 3, Dlgs 152/2006 in- circa la natura del rifiuto (pericoloso/non pe-
tale, immodificabilità del documento, dividua i soggetti obbligati ad assolvere ricoloso) può essere fornita solo dal certifica-
marca temporale); per dare valore alla all’obbligo partecipativo di cui all’invio del to di analisi. Quindi, si ritiene sia oltremodo
stampa del registro fatta su richiesta Mud, e precisamente: opportuno allegarlo al formulario.
dell’organo di vigilanza dovrebbe essere 1. “chiunque” (quindi, anche soggetti diversi Diversamente, per il controllore sarà impossi-
previsto anche per le procedure informa- da imprese ed enti) effettua a titolo professio- bile stabilire “ictu oculi” la natura del rifiuto e
tiche di gestione dei registri c/s rifiuti lo nale attività di raccolta e trasporto di rifiuti pe- sarà costretto a procedere (in caso di “fu-
stesso tipo di vincolo. ricolosi e non pericolosi. I trasportatori “a tito- mus” ) a un fermo amministrativo del mezzo.
Le procedure informatiche attualmente in lo professionale” secondo la vincolante inter- Questo perché l’efficacia del controllo resta
uso, probabilmente, non rispondono ai pretazione fornita dalla sentenza della Corte di uno degli elementi teleologici della disciplina
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vincoli che garantiscono la non modifica- Giustizia Ue, 9 giugno 2005 (contro l’Italia), dettata in materia di gestione dei rifiuti (Dlgs
152/2006 ora e Dlgs 22/1997 prima). Nel caso in cui il produttore non riceva la IV alla pregressa, analoga disciplina di cui agli

Rubriche Quesiti
copia del formulario da parte del trasportato- articoli 12 e 15, Dlgs 22/1997, si veda circo-
86. Formulario: deve essere com- re, tale produttore, entro i tre mesi successivi lare Ambiente/Industria 4 agosto 1998, n. 1,
pleto, anche con l’itineario. Per la alla spedizione del rifiuto, deve dare opportu- lettere j) e k) che si esprimeva in tal senso).
microraccolta ne occorre uno per na notizia alla Provincia. È questo quello che
ogni “presa” viene stabilito dall’articolo 188, comma 3, let- 89. Formulario: per le “piccole
Nel formulario il percorso va sempre spe- tera b), Dlgs 152/2006 (come già previsto manutenzioni” occasionali l’e-
cificato, o solo in casa di microraccolta? dall’articolo 10, Dlgs 22/1997) a prescindere sclusione è più formale che reale
In che modo occorre specificarlo (indi- dalle motivazioni che generano la mancata ri- Chi effettua manutenzioni presso i clienti
cando percorso stradale, vie ecc.) oppure cezione del formulario da parte del produttore (per esempio idraulico, lattoniere, elettri-
specificando gli altri produttori della mi- (per esempio smarrimento postale). cista ecc.), deve compilare il formulario
croraccolta? Pertanto, se all’esito dei tre mesi dalla spedi- per il trasporto dei rifiuti (per esempio
zione tale ricevimento non è avvenuto il pro- caldaie, grondaie, cavi elettrici non più u-
L’indicazione del percorso che il trasporto se- duttore deve darne notizia alla Provincia. Nel tilizzabili) dalla sede del cliente al proprio
gue integra gli estremi di uno degli elementi caso in cui i tre mesi non siano ancora tra- magazzino? È tenuto a iscriversi all’Albo
fondamentali del formulario. Il suo difetto, scorsi, è tuttavia ragionevole ritenere che il gestori ambientali per il trasporto dei ri-
pertanto, si ritiene che integri gli estremi del- produttore possa ricevere dal trasportatore fiuti in proprio?
la omessa tenuta. Esso, dunque, va sempre copia conforme della copia del formulario di
indicato (anche in caso di microraccolta). In spettanza del trasportatore medesimo (dove L’articolo 266, comma 4, Dlgs 152/2006
caso di microraccolta, si ricorda che a ogni sia ben visibile la data e il timbro per accetta- stabilisce che “I rifiuti provenienti da attività
presa corrisponde un formulario. Sul punto, è zione dal ricevente) al fine di costituire a suo di manutenzione o assistenza sanitaria si
opportuno ricordare la sentenza 29 maggio favore la prova dell’avvenuto corretto smalti- considerano prodotti presso la sede o il do-
2000, n. 1040, III Sezione penale, Corte di mento/recupero. In tal caso l’obbligo parteci- micilio del soggetto che svolge tali attività”.
Cassazione (in questa Rivista n. 68, 11/00) a pativo, di cui il formulario integra gli estremi, Tale disposizione è perfettamente identica a
mente della quale il trasporto di batterie e- si ritiene ragionevolmente assolto da parte di quanto in precedenza prevista dall’articolo
sauste con formulario nel quale non sia indi- entrambi i soggetti della filiera del rifiuto, poi- 58, comma 7-ter, Dlgs 22/1997. Quindi, sul
cato il percorso d’instradamento, configura il ché il controllo è possibile e in perfetta tra- punto, la disciplina non è mutata. Tuttavia,
reato di cui all’articolo 52, comma 3, Dlgs sparenza. alla luce di alcune modifiche intervenute in

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


22/1997 (ora articolo 258, comma 4, Dlgs altre parti del nuovo testo, si ritiene utile rie-
152/2006). 88. Formulario: qual è il “numero pilogarla nei suoi estremi di sintesi, e preci-
A nulla rileva in contrario l’assunto secondo il del registro” sulla IV copia samente: i rifiuti da manutenzione (al pari di
quale tale omessa indicazione sarebbe dipe- Il trasportatore restituisce al produttore la quelli da assistenza sanitaria) si considerano
sa dal fatto che le batterie erano state raccol- quarta copia del formulario con il timbro prodotti presso la sede o il domicilio del sog-
te presso vari detentori e che nel modello di e firma del destinatario, e questo è chia- getto che svolge tali attività solo ai fini del
formulario mancherebbe lo spazio per indi- ro; ma su tale quarta copia, nel posto deposito temporaneo e della tenuta del regi-
carli tutti. Infatti, il modello di formulario è “numero di registro”, quale numero regi- stro. In altri termini, i singoli manutentori (e-
appositamente concepito per documentare il stro va indicato: quello del trasportatore lettricisti ecc.) potranno tenere in deposito
trasporto di un’unica tipologia di rifiuto da un (cosa per noi più logica) o quello del pro- temporaneo (quindi, senza autorizzazione)
unico produttore/detentore a un unico desti- duttore (ovviamente quando la riceve)? presso la propria sede i rifiuti da loro prodotti
natario, per cui il trasportatore autorizzato nel corso delle singole attività manutentive
deve utilizzare tanti formulari quante sono le Il “numero di registro” da inserire nel formu- nel rispetto della scelta operata circa limiti
singole tipologie di rifiuto e quanti sono i sin- lario è il numero progressivo che individua quantitativi e/o di tempo previsti dall’attuale
goli percorsi d’instradamento da ogni produt- l’annotazione sul registro dell’operazione di articolo 183, comma 1, lettera m), Dlgs 152/
tore detentore al destinatario. Quando nei re- carico o di scarico dei rifiuti trasportati. Per 2006. Pertanto, in quella sede, dovranno te-
lativi formulari manca la prescritta indicazio- questo motivo le singole annotazioni delle o- nere i registri di carico e scarico.
ne del percorso non è possibile individuare i- perazioni di carico/scarico sul registro devo- La fictio juris è stata operata dal legislatore
nequivocabilmente tale percorso d’instrada- no essere contraddistinte con numero pro- per evitare che il registro dovesse essere
mento dei rifiuti trasportati; pertanto, non è gressivo. portato presso ogni luogo di manutenzione e
possibile la degradazione dell’illecito penale Questo numero è quello proprio del registro che presso tale luogo si dovesse creare un
nell’illecito amministrativo. del soggetto che rimane in possesso della deposito temporaneo ma non riflette alcun
Come ha chiaramente indicato la Cassazione, copia del formulario di sua competenza. effetto sull’obbligo di compilazione e tenuta
il percorso è quello d’instradamento cioè di i- Quindi, è un numero che varia sulle diverse del formulario. Infatti, tale attività di manu-
tinerario; quindi è necessario indicare l’esatto copie del formulario, poiché il produttore/de- tenzione non è censita tra i trasporti esclusi
percorso stradale. tentore, il trasportatore e il destinatario finale dal citato obbligo di cui all’articolo 193, com-
apporranno ciascuno il numero del proprio ma 4, Dlgs 152/2006.
87. Formulario: lo smarrimento registro nel rispetto delle diverse cadenze In tale esenzione, figurano solo i trasporti di:
della IV copia temporali di annotazione del registro di cui • rifiuti urbani effettuati dal soggetto che ge-
Se il trasportatore spedisce la IV copia all’articolo 190, Dlgs 152/2006. Ovviamente stisce il servizio pubblico;
del formulario al produttore, ma quest’ul- ciò comporta che durante il trasporto il for- • rifiuti (speciali) non pericolosi effettuati dal
timo non la riceve, il trasportatore può mulario potrà essere sprovvisto del numero produttore dei rifiuti stessi, in modo occasio-
fornirgli una copia conforme in sostituzio- di registro. A parte tale eccezione, che di- nale e saltuario, che non eccedano la quan-
ne della IV copia originale smarrita? scende dal sistema, il formulario deve essere tità di 30 kg o di 30 litri (a prescindere dal
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Bisogna fare qualche denuncia? compilato in ogni sua parte (con riferimento parametro del tempo).
Quindi, l’esenzione dal formulario è prevista legislatore non ha considerato il rapporto di È evidente che, in caso di controllo, il tra-
Rubriche Quesiti

solo se quando il manutentore trasporta i ri- integrazione così forte da estenderlo al perio- sportatore delle cennate “esigenze di tra-
fiuti prodotti nel corso della sua attività ma- do di conservazione. Del resto, anche sotto il sporto” è tenuto a fornire prova certa, poiché
nutentiva, costui rispetta le seguenti condi- profilo sanzionatorio, si nota che l’articolo fruisce di un regime favorevole.
zioni: 258, comma 5, prevede la sanzione ammini-
• si deve trattare di rifiuti non pericolosi pro- strativa pecuniaria per la mancata conserva- 92. Sosta sui camion: non deve
dotti dal manutentore stesso, cioè prodotti zione del formulario “di cui all’articolo 193”. essere autorizzata
nell’espletamento della sua attività manuten- Ora, poiché le sanzioni amministrative, al pari Dal 2002 il sindaco ha vietato la sosta
tiva; delle sanzioni penali, non possono essere ap- presso il nostro autoparco (autorizzato
• la loro quantità non deve superare i 30 kg plicate per analogia, è evidente che non esi- come azienda insalubre) dei nostri ca-
o i 30 litri (a prescindere dal parametro del ste una sanzione per la mancata conserva- mion carichi di rifiuti, che non potevano
tempo); zione all’infinito delle copie del formulario. andare a scaricare perché gli impianti di
• il trasporto deve essere occasionale e sal- Pertanto tale condotta non è richiesta; si ri- smaltimento restano chiusi il sabato e la
tuario, cioè non deve essere prevedibile. tiene, dunque, che decorsi i 5 anni previsti, il domenica, in quanto il Dlgs 22/1997 non
Il punto qualificante dell’esclusione risiede gestore della discarica possa disfarsi delle prevedeva lo stoccaggio dei rifiuti su ca-
proprio nel concetto di occasionalità e saltua- copie del formulario. mion in sosta. Con l’entrata in vigore del
rietà che si radica in quello di non prevedibi- nuovo Dlgs 152/2006 bisogna chiedere
lità. Poiché è impossibile che il trasporto non 91. Sosta sui camion: le 48 ore l’autorizzazione a qualche ente preposto?
sia prevedibile, essendo ricollegato all’attività vanno provate Diversamente, la citata ordinanza si deve
manutentiva (che, invece, è più che prevedi- Quanta sosta è ammessa dal ritiro del ri- credere superata automaticamente visto
bile), l’esclusione dal formulario è più formale fiuto al conferimento al centro di stoc- l’articolo 193, comma 12, Dlgs 152/2006
che sostanziale. Sul punto e sull’obbligo di i- caggio? che prevede la sosta tecnica dei camion
scrizione all’Albo, si veda più diffusamente la carichi di rifiuti comunque motivata da e-
risposta al quesito n. 78. L’articolo 193, comma 12, Dlgs 152/2006 sigenze logistiche?
stabilisce che “La sosta durante (...) gli sta-
90. Formulario: anche le discari- zionamenti dei veicoli in configurazione di È ragionevole ritenere che l’ordinanza di cui è
che devono conservarlo solo per trasporto, nonché le soste tecniche per le o- quesito rientri tra quelle che la dottrina del
cinque anni perazioni di trasbordo non rientrano nelle at- Sandulli individua come “ordinanze libere”:
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

In tema di registri di carico e scarico la tività di stoccaggio di cui all’articolo 183, atti normativi autorizzati a incidere innovativa-
vigente normativa (così come in prece- comma 1, lettera l)”. Tuttavia, il legislatore mente in materie regolate mediante disposi-
denza previsto dal Dlgs 22/1997) prevede completa questa disposizione apponendo, zioni legislative e non delegificate. A siffatta
che “I registri integrati con i formulari di subito dopo il riportato inciso, una specifica categoria appartengono alcuni regolamenti e
cui all’articolo 193 relativi al trasporto dei condizione, e precisamente: “purché le stes- tutte le ordinanze in senso stretto. Tra queste
rifiuti sono conservati per cinque anni se (n.d.A. cioè le attività di stoccaggio) siano si reperiscono le ordinanze di necessità, che
dalla data dell’ultima registrazione, ad dettate da esigenze di trasporto e non superi- sono provvedimenti con cui autorità ammini-
eccezione dei registri relativi alle opera- no le quarantotto ore, escludendo dal com- strative, diverse dal Governo, possono adotta-
zioni di smaltimento dei rifiuti in discarica puto i giorni interdetti alla circolazione”. re statuizioni di vario contenuto. Sono atti dal
che devono essere conservati a tempo in- Il rispetto di tale condizione è il presupposto contenuto elastico, precettivo e a volte nor-
determinato ed al termine dell’attività de- necessario e sufficiente affinché la sosta non mativo, utilizzate in situazioni di particolare
vono essere consegnati all’autorità sia considerata stoccaggio. Essa è riferita so- gravità e urgenza. Per questo le ordinanze
che ha rilasciato l’autorizzazione”. lo ed esclusivamente ai rifiuti caricati su un hanno, in genere, efficacia limitata nel tempo.
Pertanto, in qualità di gestori di una di- mezzo di trasporto e purché tale stoccag- Le ordinanze, si collocano in una posizione
scarica per rifiuti speciali non pericolosi, gio/sosta sia giustificato “da esigenze di tra- costituzionale problematica, in quanto espli-
si chiede se oltre al registro deve essere sporto”. Quindi, a ben guardare, non è inter- cano i loro effetti o in materie non disciplina-
conservata a tempo indeterminato anche venuta una nuova modalità di stoccaggio su te da leggi o, addirittura, in contrasto con es-
la copia del formulario trattenuta dal de- camion che, se non supera le 48 ore, non se, proprio a causa della situazione di parti-
stinatario (considerata parte integrante deve essere autorizzata. È stato, invece, colare necessità e urgenza. Pertanto, da un
del registro) oppure se sia sufficiente trat- chiarito, che ciò può accadere solo in pre- lato, esse sembrano sottrarsi al principio di
tenere il registro e sia possibile disfarsi di senza delle precitate esigenze per un mezzo legalità e, dall’altro, in certi casi, paiono ad-
tutto il materiale cartaceo rappresentato di trasporto carico di rifiuti (“veicoli in confi- dirittura violare il sistema costituzionale delle
dal formulario, trascorsi cinque anni dalla gurazione di trasporto”) sempreché sussista- fonti. Infatti, nelle materie non coperte da ri-
corrispondente registrazione. no le cennate “esigenze di trasporto” (per e- serva di legge, il potere di ordinanza può e-
sempio chiusura del centro di stoccaggio o splicarsi liberamente non solo praeter legem,
L’obbligo di conservazione a tempo indeter- della discarica che riaprirà solo il mattino ma anche contra legem. A ben guardare,
minato è previsto espressamente in ordine successivo; in questo caso, il veicolo è im- però, si tratta di un effetto solamente deroga-
alle sole discariche e solo per il registro dal- possibilitato a recarsi presso quel centro e torio rispetto alla legislazione ordinaria. Cioè,
l’articolo 190, comma 3, Dlgs 152/2006. deve attendere la sua riapertura). l’ordinanza non modifica la disciplina vigente
Con riguardo al formulario l’articolo 193, Si ritiene che tra le “esigenze di trasporto” ma ne sospende soltanto l’applicazione, in
comma 3, Dlgs 152/2006 medesimo, stabili- connesse al trasbordo figuri anche il cambio via temporanea. Pertanto, una volta cessata
sce l’obbligo di conservazione per 5 anni; nel dell’automezzo e dell’autista al fine di otti- la situazione di grave necessità e urgenza,
silenzio della legge, dunque, circa la conser- mizzare i carichi, nonché il carico da mezzi cesserà il potere derogatorio dell’ordinanza e
vazione del formulario, le discariche sono pe- piccoli a mezzi più grandi (e viceversa) per le disposizioni derogate riavranno piena por-
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requate agli altri impianti. Evidentemente il poi, ovviamente, proseguire il viaggio. tata precettiva.
Con riferimento al sindaco, si ricorda che le ta” del produttore. La deroga dei sul registro vanno sempre effettuate entro 5

Rubriche Quesiti
ordinanze di sua competenza possono essere sanitari pericolosi a rischio infet- giorni dalla produzione del singolo flusso di
suddivise in due tipi: normali; contingibili e tivo rifiuto sanitario e non entro 5 giorni dalla
urgenti. Mentre le prime sono adottate dal 1. Industria farmaceutica che produce 10 chiusura del contenitore. Entro 5 giorni dalla
sindaco in qualità di capo dell’amministrazio- mc ogni 40 giorni circa di Cer 070513 e chiusura del contenitore dovrà essere, inve-
ne comunale, in genere nell’attuazione di di- circa 800 litri di Cer 070530 ogni anno. ce, annotata la registrazione “in scarico”.
sposizioni di leggi, di regolamenti e di delibe- Ogni quanto deve smaltire il Cer 070503? Quindi, in ordine al secondo punto del quesi-
re degli organi collegiali, le seconde rispon- Basta ogni anno oppure deve rispettare il to, il Cer 140603 (se prodotto in ragione di
dono alle predette esigenze di particolare ne- tempo massimo di 2 mesi perché paralle- 200 litri/anno) si ritiene che se si tratta di un
cessità e urgenza e, di solito, sono adottate lamente produce i 10mc/ogni 40 giorni di rifiuto sanitario a rischio infettivo dovrà esse-
in qualità di ufficiale di Governo. Cer 070513? re avviato a smaltimento all’esito dei 30 gior-
Tuttavia, in relazione ai poteri extra ordinem 2. Centro ricerche per industria farma- ni dalla data di chiusura del contenitore (che,
attribuiti dalla legge 225/1992, il sindaco ceutica che produce e smaltisce ogni 5 a rigore, può anche avvenire una volta l’an-
che agisce ai sensi di tale legge si configura giorni 5/6 contenitori da 60 litri di Cer no). La norma non fa alcun riferimento all’at-
come capo dell’amministrazione comunale e 180202 e contestualmente produce 200 to della produzione, ma rinvia a tale chiusura
non in veste di ufficiale di Governo. litri/anno di Cer 140603. Qual è la tempi- in analogia con il termine di 5 giorni previsto
Nelle diverse norme che disciplinano il potere di stica massima per lo smaltimento del Cer per i quantitativi superiori a 200 kg; sempre-
ordinanza, il legislatore utilizza sempre i termini 140603? ché vengano rispettati i “requisiti di igiene e
“urgenza”, “grave necessità pubblica”, “provve- sicurezza” e “sotto la responsabilità del pro-
dimenti contingibili e urgenti” e simili. Cioè, an- A mente dell’articolo 183, comma 1, lettera duttore”.
che dalle lettera delle norme si devono ricavare i m), n. 2, Dlgs 152/2006 i rifiuti, se pericolo-
principali presupposti che, a seconda dei casi, le si, devono essere raccolti e avviati a recupero 94. Il gestore del rifiuto da bonifi-
autorità devono rispettare. o smaltimento “secondo le seguenti modalità ca non è responsabile della o-
I presupposti oggettivi per l’adozione dei alternative, a scelta del produttore”: messa bonifica da parte del pro-
provvedimenti extra ordinem sono essenzial- a) con cadenza almeno bimestrale, indipen- duttore
mente tre: urgenza, contingibilità e tempora- dentemente dalle quantità in deposito; oppure Se il produttore del rifiuto affida la gestio-
neità. b) quando il quantitativo di rifiuti pericolosi in ne dello stesso a un soggetto terzo (inter-
Il provvedimento contingibile è quello volto a mediario senza detenzione), quest’ultimo

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


deposito raggiunga i 10 metri cubi. In ogni
regolare una situazione nuova e imprevedibi- caso, allorché il quantitativo di rifiuti non su- assume il ruolo di detentore?
le. La pericolosità e l’urgenza devono essere peri i 10 metri cubi l’anno, il deposito tempo- In questo modo l’intemediario/detentore
valutate non in rapporto al momento in cui si raneo non può avere durata superiore ad un si prende in carico anche tutti gli oneri di
è manifestata la situazione di pericolo, ma in anno; oppure legge relativi alla gestione/smaltimento
relazione alla probabilità del verificarsi di un c) limitatamente al deposito temporaneo ef- del rifiuto? Qual è il passaggio formale
determinato evento di pericolo sulla base fettuato in stabilimenti localizzati nelle isole che eventualmente stabilisce questo pas-
dell’id quod plerumque accidit. minori, entro il termine di durata massima di saggio (contratto scritto o delega di fun-
Ciò premesso in linea generale, è ragionevole un anno, indipendentemente dalle quantità. zioni)?
ritenere che l’ordinanza di cui è quesito abbia La scelta, dunque, va operata dal produttore Con questa delega/contratto il produttore
(necessariamente) un termine, all’esito del all’interno delle ipotesi alternative di cui sub si “scarica” completamente delle sue re-
quale essa non dispiega più i suoi effetti. a) o b). L’opzione sub c), vale solo nella ipo- sponsabilità (civili e penali)?
Prima di quella data essa continua a dispie- tesi in cui il sito produttivo sia ubicato nelle i- Se all’intermediario viene affidata la ge-
gare i suoi effetti, per la sua intima natura sole minori (cioè diverse da Sicilia e Sar- stione di un rifiuto proveniente dalla boni-
giuridica più sopra, succintamente ricordata. degna). fica di un sito contaminato, nel caso in
Tuttavia, laddove il sindaco, nella sua qualità Per i rifiuti non pericolosi, la logica è identica, cui il proprietario/produttore per esempio
di Ufficiale di Governo (in quanto massima si modificano solo i parametri del tempo (tre non abbia fatto la notifica agli enti, chi
autorità sanitaria del Comune) ravvisi che da mesi e non due) e della cubatura (20 metri viene perseguito penalmente? Il produt-
quella sosta derivi una situazione di rischio cubi e non 10). tore o l’intermediario/detentore?
sanitario per la collettività, ben può agire A mente dell’articolo 8, comma 3, lettera a),
contra legem (cioè in modo derogatorio da Dpr 254/2003, per i rifiuti sanitari pericolosi Chiunque entra in un rapporto materiale con
quanto previsto dall’articolo 193, comma 12, a rischio infettivo (e solo per questi), invece, una determinata cosa, ne diventa detentore
Dlgs 152/2006) usando il suo potere di ordi- esiste un regime di deroga rispetto a quello poiché esercita su tale cosa una signoria di
nanza, reiterando il divieto. concepito per la generalità degli altri rifiuti fatto che, come tale, prescinde dal rapporto
A prescindere dal caso di specie, la sosta (come più sopra evidenziato); infatti, il depo- giuridico sottostante; cioè a prescindere dal
prevista dal citato articolo 193, comma 12, sito temporaneo può avere una durata mas- fatto che la cosa sia stata comprata, locata,
Dlgs 152/2006 non necessita di alcuna au- sima di 5 giorni che decorrono dal momento usucapita, trovata ecc. Pertanto, nel caso di
torizzazione, restando comunque salvo che, della chiusura del contenitore. Per quantitati- cui è quesito l’intermediario (anche se nasce
in caso di controllo, il trasportatore è tenuto a vi inferiori a 200 litri, invece, il termine è di come soggetto senza detenzione) diventa de-
fornire prova certa delle “esigenze di traspor- 30 giorni (sempre dalla chiusura del conteni- tentore e, quindi, gestore, con tutti gli oneri
to”, la cui sussistenza rappresenta la condi- tore). Le annotazioni sui registri, in ogni caso, conseguenti. Il passaggio formale è ininfluen-
zione necessaria e sufficiente per consentire devono essere effettuate entro 5 giorni. te, bastando a tal fine la presenza del rifiuto
la sosta di cui è quesito senza autorizzazione. Poiché la norma richiamata non chiarisce la presso il soggetto terzo.
decorrenza per il termine dell’annotazione “in Tuttavia, anche con la detenzione del rifiuto
93. I parametri sul deposito tem- carico”, è ragionevole fornire l’interpretazione da parte del terzo, il produttore, in caso di il-
33
poraneo sono alternativi “a scel- più restrittiva possibile, cioè le annotazioni lecita gestione da parte di tale terzo del rifiu-
to consegnato, non si libera mai definitiva- (cd. “produttore secondario”, ex articolo 183, che li produce
Rubriche Quesiti

mente della responsabilità a mente delle re- comma 1, lettera b), Dlgs 152/2006) – a sua Gli automezzi lavacassonetti devono es-
gole penalistiche e amministrative punitive volta – diventa produttore di quel rifiuto che sere iscritti all’Albo nazionale getori am-
sul concorso nell’illecito di cui (rispettivamen- potrà scegliere la destinazione successiva. bientali? Se sì, quale Cer usare per le ac-
te) all’articolo 110 C.p. e all’articolo 5, legge que reflue provenienti dal lavaggio casso-
689/1981. 96. Cernita e selezione vanno netti Rsu?
Ciò premesso, tuttavia, si ritiene che laddove il sempre autorizzate come opera-
produttore del rifiuto non abbia ottemperato zioni di recupero Si ritiene che l’impresa che usa automezzi la-
alla procedura amministrativa prevista per la In un sito industriale complesso compo- vacassonetti debba essere iscritta all’Albo
bonifica dei siti contaminati (quindi, di fatto, sto da più reparti è stata affidata a un nazionale gestori ambientali usando la proce-
abbia omesso la bonifica), il gestore del relati- terzo la attività di global service di rifiuti dura di cui all’articolo 212, comma 8, Dlgs
vo rifiuto non possa essere perseguito penal- relativa alla raccolta di imballaggi e di ri- 152/2006. Infatti, tale impresa esercita la
mente per l’omessa bonifica non essendo egli fiuti assimilati agli urbani. raccolta e il trasporto dei propri rifiuti non pe-
depositario di una posizione di garanzia nei La raccolta dei rifiuti avviene in modo dif- ricolosi (acqua reflua di lavaggio) come atti-
confronti del produttore (cioè non avendo il ge- ferenziato per tipologie omogenee trami- vità ordinaria e regolare.
store un obbligo giuridico di impedire l’evento), te contenitori dislocati all’interno dei re- Il rifiuto costituito da acqua reflua provenien-
a mente dell’articolo 40, comma 2, C.p. parti. I rifiuti raccolti sono stoccati in te dal lavaggio dei cassonetti che hanno con-
un’area tecnica appositamente individua- tenuto i rifiuti solidi urbani non è un rifiuto ur-
95. Lo smaltimento e il recupero ta (deposito temporaneo) per la quale non bano bensì speciale. Esso è ragionevolmente
non sono promiscui, ma solo fino sono previste autorizzazioni (rispettati i li- identificabile con il Cer 161002: soluzioni ac-
al “produttore secondario” miti di quantità e/tempi di stoccaggio ri- quose di scarto, diverse da quelle di cui alla
Un trasportatore che conferisce rifiuti sa- fiuti previsti dalla normativa). voce 161001.
nitari pericolosi a rischio infettivo (Cer Nel caso la raccolta “differenziata” pres- Infatti, stante la specificità del rifiuto che non
180103) a un impianto che ne effettua la so i reparti non risulti soddisfacente (pre- trova collocazione all’interno delle categorie
sterilizzazione e trasformazione in Cdr, senza di scarti disomogenei nei conteni- Cer da 1 a 12, né da 13 a 15, né da 17 a
che successivamente viene conferito a tori) è abilitato il gestore di global service 20, è necessario ricorrere alla categoria 16
impianto di incenerimento, quale sigla a effettuare nell’area tecnica a disposi- che viene indicata dal punto 3.3 della intro-
dovrebbe riportare sul formulario e con- zione attività di cernita per migliorare l’o-
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

duzione alla decisione 2000/532/Ce del 3


seguentemente comparire nell’autorizza- mogenità dei rifiuti raccolti? A quali con- maggio 2000 (e successive modifiche e inte-
zione provinciale dell’impianto? Forse dizioni? E nel caso di raccolta differenzia- grazioni) recante l’Elenco europeo dei rifiuti
D15 (impianto) e R13 (trasportatore)? ta di rifiuti non assimilati? in termini che potremmo definire “residuali”.
Infatti, tale punto 3.3 recita “Se nessuno di
L’impianto di termovalorizzazione effettua La cernita o la selezione sono operazioni spe- questi risulta adeguato, occorre definire il ri-
una operazione di recupero R1 (utilizzazione cificamente riconosciute di recupero dall’arti- fiuto utilizzando i codici di cui al capitolo 16”.
principale come combustibile o come altro colo 183, comma 1, lettera h), Dlgs 152/
mezzo per produrre energia). Chiaramente 2006. Pertanto, si tratta di operazioni di ge- 99. Servizio pubblico: senza le in-
prima di essere avviati a tale operazione di stione che, come tali, vanno sempre autoriz- dicazioni regionali sulla coopera-
recupero mediante termovalorizzazione i rifiu- zate dalle competenti autorità, anche per zione dell’autorità d’ambito conti-
ti (Cdr) sono destinati alla propedeutica ope- quanto riguarda la raccolta differenziata di ri- nua la gestione esistente
razione di recupero della messa in riserva fiuti speciali non assimilati agli urbani, in ca- Un Comune aveva bandito a febbraio una
(R13). È questa la prima destinazione del ca- po al soggetto che materialmente le pone in gara per l’affidamento del servizio di ge-
rico recato presso l’impianto dal trasportato- essere. Il che vale anche quando, come nel stione dei rifiuti scaduto dall’aprile 2005.
re. Quindi, tale trasportatore, si ritiene che caso di cui è quesito, si abbia l’affidamento Dopo avere proclamato il vincitore, la dit-
debba inserire al punto 5 del formulario del deposito temporaneo a terzo. ta seconda classificata ha presentato ri-
(“Rifiuto destinato a”) il codice alfanumerico corso al Tar che ha successivamente an-
R13 e che sia questo il codice che, oltre 97. Cer: “multimateriale leggero” nullato la gara.
all’R1, deve comparire sull’autorizzazione Quale Cer usare per il cd. “multimateriale Ora ci si trova nella condizione di bandire
all’impianto di termovalorizzazione. È neces- leggero” (plastica lattine)? una nuova gara di appalto, ma nel frat-
sario che vi sia coincidenza tra formulario e tempo è entrato in vigore il “Codice del-
sito di destinazione poiché tra l’allegato B e Si ritiene che il Cer possa essere 150106 l’ambiente” che all’articolo 204 sembra
l’allegato C, Dlgs 152/2006 (che, rispettiva- “imballaggi in materiali misti”, essendo vin- indicare il proseguimento delle gestioni
mente, indicano le operazioni di smaltimento colante al riguardo la nota apposta al punto esistenti fino alla istituzione dell’autorità
e di recupero) non c’è promiscuità; vale a di- 3.1 della introduzione alla decisione 2000/ d’ambito che provvederà alla gara.
re, che un carico preso per il trasporto da un 532/Ce del 3 maggio 2000 (e successive Si chiede pertanto di sapere se il Comune
D15 non può essere conferito ad un impianto modifiche ed integrazioni) recante l’Elenco può e deve bandire nuova gara o se deve
autorizzato per R13, come si evince dal teno- europeo dei rifiuti. Tale nota recita “I rifiuti di proseguire nella gestione esistente, an-
re letterale dei vari codici alfanumerici pre- imballaggio oggetto di raccolta differenziata che al fine di evitare nuovi ricorsi non e-
senti nell’allegato B, Dlgs 152/2006. (comprese combinazioni di diversi materiali di sistendo ancora l’autorità incaricata di ef-
Il che, però, è vero solo sul rifiuto tal quale. imballaggio) vanno classificati alla voce 1501 fettuare gli affidamenti.
Invece, se su un rifiuto un soggetto terzo po- e non alla voce 2001”.
ne in essere operazioni di pretrattamento, di L’articolo 204, comma 1, Dlgs 152/2006 di-
miscuglio o altre operazioni che hanno mutato 98. Cer: reflui di lavaggio dei cas- spone che “I soggetti che esercitano il servi-
34
la natura o la composizione del rifiuto, costui sonetti. Albo “light” per l’impresa zio, anche in economia” alla data del 29 a-
prile 2006 “continuano a gestirlo fino alla i- In particolare, la videosorveglianza è lecita dei citati principi generali di liceità, necessità,

Rubriche Quesiti
stituzione ed organizzazione del servizio di solo se sono rispettati i seguenti principi: proporzionalità e finalità.
gestione integrata dei rifiuti da parte delle 1. “principio di liceità”, in base al quale le ri- Nella fattispecie in questione, relativa al “pun-
autorità d’ambito”. prese sono possibili solo se effettuate da or- to di trasbordo rifiuti”, elemento necessario
Da tale disposizione appare chiarissimo che il gani pubblici per lo svolgimento delle loro per comprendere il soggetto legittimato (o ob-
servizio continua a essere gestito da chi lo ha funzioni istituzionali (come, per esempio, la bligato) a vigilare (anche tramite videosorve-
gestito fino al 29 aprile 2006 fino a quando sicurezza pubblica) e da soggetti privati sulla glianza) sull’abbandono illecito dei rifiuti è la
non sarà istituita l’autorità d’ambito tra gli base (tra gli altri) o di un obbligo di legge, o titolarità del dovere di custodia dei luoghi in
enti locali di un medesimo Ato (delimitato del consenso dei soggetti ripresi o per perse- cui tale abbandono si verifica. L’eventuale le-
dalla Regione). Tale istituzione però deve av- guire uno dei legittimi interessi codificati dal gittimazione a procedere a videosorveglianza
venire secondo le forme e i modi di coopera- garante in base al cd. “principio del bilancia- da parte della società privata responsabile
zione individuati dalla Regione entro il 29 ot- mento” (tra cui rientrano, per esempio, quello delle operazioni di trasbordo dei rifiuti (attività
tobre 2006 (cfr. articolo 201, commi 1 e 2, di difendere persone e beni propri da aggres- coincidente con il trasporto dei rifiuti da un
Dlgs 152/2006). I poteri sostitutivi in propo- sioni, furti, danneggiamenti, atti di vandali- mezzo a un altro, rientrante nella più generale
sito previsti dall’articolo 204, comma 3 in ca- smo ecc.); attività di raccolta e trasporto dei rifiuti ai sen-
po al presidente della giunta regionale non 2. “principio di necessità”, per cui deve es- si della vigente normativa) risulta dunque es-
appaiono esercitabili fino a quando la Re- sere evitato ogni uso superfluo, eccessivo e sere legata al contenuto del rapporto contrat-
gione non abbia individuato gli indicati forme ridondante dello strumento di rilevamento dei tuale stretto con l’amministrazione pubblica e
e modi di cooperazione, presupposto logico dati; precisamente; tale legittimazione, in particola-
della costituzione dell’autorità d’ambito. È il 3. “principio di proporzionalità”, in base al re, appare sussistere (sotto il profilo dei citati
caso di sottolineare che quasi nessuna Re- quale la videosorveglianza è utilizzabile solo principi di “liceità” e “finalità”) se il negozio
gione ha operato in tal senso, anche alla luce se altre misure (come sistemi di allarme, vi- giuridico in parola preveda la presa in custo-
dell’annunciata riscrittura del Dlgs 152/ gilanza fisica ecc.) sono insufficienti o inat- dia e la vigilanza da parte della società privata
2006. Pertanto se anche nel caso di cui è tuabili e nella misura in cui la stessa video- dell’area interessata alle operazioni.
quesito la Regione non ha provveduto in tal sorveglianza è necessaria al perseguimento In quest’ultimo caso, la videosorveglianza
senso, si ritiene che (in attesa di avere un delle finalità di difesa (quindi, delimitazione ben potrà essere predisposta dalla società
quadro normativo più definito) sia opportuno dell’angolo di copertura dell’obiettivo, per privata, sempre in osservanza dei citati prin-
continuare nella gestione esistente. non cadere in ingiustificate interferenze della cipi generali. Diversamente, qualora non sus-

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


vita privata altrui); sistano i predetti obblighi di custodia, la vigi-
(1) In questa Rivista n. 127 (3/06). 4. “principio di finalità”, in base al quale ogni lanza potrà essere predisposta dal Comune
soggetto può effettuare la videosorveglianza proprietario dell’area.
solo per perseguire finalità di propria perti- Per quanto attiene, infine, gli adempimenti
Risponde Vincenzo Dragani nenza (così, per esempio, non sono state re- cui i soggetti che effettuano la videosorve-
putate lecite le riprese effettuate da enti loca- glianza sono tenuti, occorre far riferimento a-
100. Rifiuti e videosorveglianza: i li con la finalità di repressione di reati, poiché gli obblighi dettati dal punto 3 del citato prov-
limiti imposti dalla “privacy” trattasi di attività proprie dell’autorità giudi- vedimento del Garante per la privacy 29 apri-
Siamo gestori di un punto di trasbordo ri- ziaria e della polizia di stato). le 2004 (cui si rinvia) in relazione all’informa-
fiuti, la cui area è di proprietà comunale Nel medesimo provvedimento generale 29 a- tiva degli interessati, ai soggetti preposti al
(Comune A). Davanti l’area prospiciente prile 2004 (poi ripreso in analogo provvedi- trattamento dei dati, alle misure di sicurezza
l’ingresso (di proprietà del Comune B), mento speciale dell’aprile 2005), il Garante e alla tempistica della conservazione dei me-
vengono frequentemente abbandonati dei affronta specificamente la questione della vi- desimi.
rifiuti. È lecito videosorvegliare l’area deosorveglianza su aree abusivamente utiliz-
prospiciente l’ingresso, mediante teleca- zate come discariche di rifiuti, ma solo in re-
mere piazzate all’interno dell’area del lazione alla rilevazione effettuata da organi Risponde Pasquale Fimiani
punto di trasbordo? Se sì, quali sono gli pubblici, sancendo a tal fine (Punto 5.5 –
adempimenti previsti dalla legge sulla “Deposito di rifiuti”) che “In applicazione dei 101. L’accesso alle informazioni
privacy? La videosorveglianza può essere principi richiamati, il controllo video di aree ambientali “endoprocedimentali”
da noi effettuata o va fatta esclusivamen- abusivamente impiegate come discariche di è consentito
te dal Comune (A o B)? materiali e di sostanze pericolose è lecito se Con riferimento al Dlgs 195/2005, in ma-
risultano inefficaci o inattuabili altre misure. teria di informazione ambientale, si chie-
Il rilevamento tramite apparecchiature elet- Come già osservato, il medesimo controllo de di sapere se la richiesta di atti relativi
troniche di immagini relative a persone iden- non è invece lecito – e va effettuato in altra all’ambiente da parte di chiunque, può ri-
tificabili costituisce un trattamento dei dati forma – se è volto ad accertare solo infrazio- guardare atti, per così dire, “endoproce-
personali soggetto alla normativa dettata dal ni amministrative rispetto a disposizioni con- dimentali”, ovvero istanze ecc. che sono
Dlgs 196/2003 (cd. “Codice della Privacy”) e cernenti modalità e orario di deposito dei ri- solo l’inizio del procedimento ammini-
provvedimenti collegati. fiuti urbani.”. strativo che una P.a. deve concludere.
In base al citato Dlgs 196/2006 e al Prov- La videosorveglianza sul deposito illecito di Tali atti sono comunque accessibili, op-
vedimento generale sulla videosorveglianza rifiuti effettuata da parte di soggetti privati pure risultano non accessibili in quanto,
adottato dal Garante per la protezione dei da- non è invece espressamente contemplata dal per l’appunto, riguardanti un procedi-
ti personali il 29 aprile 2004 (n. 1003482) il provvedimento 29 aprile 2004. Nel silenzio mento/provvedimento (per esempio auto-
rilevamento dei dati tramite gli strumenti in del legislatore prima (Dlgs 196/2003) e del- rizzazione) in via di formazione?
questione è possibile solo nel rispetto di de- l’Autority dopo, tale attività appare dunque
terminate condizioni. 35
essere lecita, sempre se condotta nel rispetto Il Dlgs 19 agosto 2005, n. 195 nulla dice cir-
ca la possibilità di accesso anche gli atti in- nate a un controllo generalizzato dell’operato no due punti deboli. Sotto il profilo stretta-
Rubriche Quesiti

terni, cioè quegli atti “endoprocedimentali” delle Pubbliche amministrazioni”, essendo mente letterale, non si comprenderebbe in
che non hanno effetto immediato verso il pri- intento del legislatore (comunitario e naziona- primo luogo l’uso del plurale (“discipline re-
vato ma costituiscono gli antecedenti del le) quello di garantire la massima trasparenza golamentari vigenti”) per individuare, in effet-
provvedimento finale (per esempio: pareri e controllo nella materia dell’ambiente. ti, un unico provvedimento normativo. In ogni
tecnici e nulla osta). caso, sembra decisiva l’ulteriore osservazio-
Per la verità, neppure la legge 241/1990 (ar- ne secondo cui se tale lettura fosse esatta si
ticoli 22 e segg., come modificati dalla legge Risponde Luigi Lovecchio sarebbe in presenza di una previsione intrin-
15/2005) disciplina in modo esplicito la que- secamente contraddittoria e dunque inspie-
stione. 102. Servizio pubblico: dal 29 a- gabile. E invero, che senso avrebbe prevede-
Va ricordato che gli atti amministrativi desti- prile 2006 la “tariffa Ronchi” non re che la “tariffa Ronchi” sia soppressa “a
nati a spiegare effetti nell’ordinamento sono può essere introdotta decorrere dall’entrata in vigore del presente
quelli che assumono rilevanza esterna, ossia Una società a capitale interamente pub- articolo” (cioè, dal 29 aprile 2006), per stabi-
atti dotati della capacità di incidere formal- blico è ente gestore in toto (compresa ge- lire, immediatamente dopo, che tuttavia,
mente su procedimenti o su situazioni giuri- stione degli utenti e riscossione) della ta- mantenendo efficacia il Dpr 158/1999, la
diche. Nell’ambito del procedimento o degli riffa rifiuti di 5 Comuni per i quali svolge il stessa continua comunque ad applicarsi? Si
atti che possono determinare il contenuto di servizio di raccolta e smaltimento dei ri- sarebbe dinanzi a un’abrogazione che, in un
un provvedimento amministrativo, si rinven- fiuti. primo momento, si dichiara immediata, ma
gono però, non di rado, atti destinati ad avere Un Comune per il quale si svolge il servi- che subito dopo si rivela, in realtà, sospesa e
un’efficacia esclusivamente interna. zio di raccolta e smaltimento rifiuti e che priva di effetti. Per questo motivo appare pre-
Tuttavia, qualora la legge consideri gli atti in- è in regime di applicazione della tassa ri- feribile la tesi alternativa, secondo cui le di-
terni quali momenti necessari della fase pre- fiuti vorrebbe passare dall’anno 2007 (1° scipline regolamentari in questione sarebbero
paratoria del procedimento (per esempio pa- gennaio 2007) all’assoggettamento a ta- i regolamenti comunali di istituzione della
reri obbligatori, nulla osta e simili), l’atto, pure riffa rifiuti ai sensi Dlgs 22/1997 (“De- “tariffa Ronchi”. Se così fosse, si dovrebbe
se interno, acquista rilevanza anche fuori del creto Ronchi”), esternalizzando il servizio concludere che l’articolo 238, Dlgs 152/
procedimento, sia per la potenziale capacità rifiuti in maniera completa, riscossione 2006 fa salvi unicamente i regolamenti “lo-
di determinare il contenuto dell’atto finale del compresa all’ente gestore, come avviene cali” già adottati (cioè, vigenti, per l’appunto)
procedimento stesso, sia in ragione del fatto per gli altri 5 Comuni di cui sopra. al 29 aprile 2006.
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

che la sua mancanza o invalidità potrebbe in- Il Dlgs 152/2006 ha abolito la vecchia ta- A partire da tale data, invece, non dovrebbe
cidere sulla legittimità del provvedimento. riffa rifiuti mantenendo in “regime transi- essere più possibile introdurre, per la prima
Non può, pertanto, negarsi l’interesse ad a- torio” la possibilità di applicare la tassa e volta, la tariffa di cui al Dlgs 22/1997, trattan-
vere conoscenza dell’atto e del suo contenu- la vecchia tariffa ai sensi del “Ronchi” fi- dosi di un’entrata abrogata. Ne consegue
to al fine di potere esprimere la propria valu- no a quando non sarà emanato il regola- che, allo stato attuale, non dovrebbe essere
tazione in merito alla correttezza della con- mento di applicazione della nuova tariffa. possibile deliberare l’istituzione della vecchia
dotta e delle decisioni assunte dall’ammini- Alla luce delle norme vigenti il Comune di tariffa, con effetto dal primo gennaio 2007. È
strazione procedente. cui sopra, nell’attesa dell’emanazione del possibile, e anche probabile, che la revisione
Pertanto, in difetto di un’espressa previsione regolamento di applicazione della nuova in atto dell’impianto del Dlgs 152/2006, per i-
normativa che impedisca l’accesso per le ra- tariffa, può passare da tassa a tariffa (ai niziativa del ministero dell’Ambiente, conduca
gioni di cui all’articolo 24, legge 241/1990 sensi del “Ronchi”) dal 1° gennaio 2007? a risultati differenti. Sarebbe però a mio avvi-
cit,, tutti gli atti formati o utilizzati dall’ammi- so necessario che ciò avvenisse non sulla ba-
nistrazione, relativamente ad attività di natura Ai sensi dell’articolo 238, primo comma, se di un mero atto interpretativo (circolare o
amministrativa, devono essere accessibili Dlgs 152/2006, la tariffa Ronchi è abrogata altro), ma di una precisa modifica legislativa.
(come affermato dal Consiglio di Stato, Sez. con effetto a decorrere dalla data di entrata
IV, 6 agosto 1997, n. 772; Sez. V, 18 gen- in vigore di tale Dlgs (29 aprile 2006).
naio 1999, n. 22, con riferimento alla legge Sempre lo stesso articolo 238, inoltre, al Risponde Loredana Musmeci
241/1990). comma 11, precisa che, in attesa della ope-
Il principio per cui tutti gli atti interni possono ratività della nuova tariffa, sono fatte salve “le 103. Recupero agevolato: metodi-
formare oggetto di una domanda di accesso, discipline regolamentari vigenti”. Si tratta di che e parametro cloruri
indipendentemente dalla circostanza che tali capire che cosa si intenda con tale espres- Ai sensi del Dm 5 febbraio 1998, come
atti siano utilizzati o meno dall’amministrazio- sione. modificato dal Dm 186/2006, quale meto-
ne al fine della sua attività a rilevanza ester- Secondo una prima tesi, indubbiamente più dica va applicata per il test di cessione?
na, a maggior ragione vale nella materia am- “comoda”, il richiamo sarebbe al Dpr 158/ Quella a 16 giorni oppure a 24 ore? Quali
bientale, in cui oggetto di accesso non è la 1999, che contiene – per l’appunto – il rego- sono i limiti per il parametro cloruri?
“documentazione amministrativa”, ma le lamento di attuazione della vecchia tariffa.
“informazioni ambientali” (articolo 2, lettera Una simile lettura risulterebbe, tra l’altro, Il test da effettuare ora, ai sensi del Dm 5
a), Dlgs 195/2005), fermi restando i casi “politicamente” vicina all’attuale compagine febbraio 1998, come modificato dal Dm
(tassativi) in cui è precluso l’accesso (articolo governativa, poiché consentirebbe di mante- 186/2006 è quello a 24 ore con acqua deio-
5, Dlgs 195/2005 medesimo). nere in vita la “tariffa Ronchi” a tempo inde- nizzata con le modalità di cui alla Norma Uni
Proprio l’ampiezza del concetto di informa- terminato, sino a quando non si deciderà il 10802.
zioni ambientali, fa sì che non si possa appli- futuro della nuova tariffa. Il limite per il parametro “Cloruri” è ora pari a
care, con riferimento a esse, l’articolo 24, Tuttavia, se si prescinde da criteri interpreta- 100 mg/l.
comma 3, legge 241/1990, per il quale “Non tivi politicamente orientati, non si può fare a
36
sono ammissibili istanze di accesso preordi- meno di notare come tale tesi presenti alme-
Risponde Maria Letizia Nepi “tipologia” di attività di recupero (seconda cupero, previsto dal Dm 5 febbraio 1998,

Rubriche Quesiti
colonna) dei rifiuti individuati in base al codi- va effettuato sui rifiuti da sottoporre al
104. Recupero agevolato: le quan- ce (terza colonna) e alla descrizione del rifiuto processo di recupero o sui prodotti finiti?
tità (quarta colonna). Tale tipologia di attività (con La normativa prevede che vada effettuato
Il Dm 5 febbraio 1998 come modificato riferimento allo specifico rifiuto) andrà ripor- a ogni inizio attività e successivamente
dal Dm 186/2006 fissa nell’allegato 4 per tata nella comunicazione di attività con l’indi- ogni anno. Ma va inviato all’autorità com-
ogni attività di recupero la quantità mas- cazione della relativa quantità (entro quella petente ed entro quale termine? O sem-
sima di rifiuto recuperabile. Ci riferiamo a massima prevista dall’allegato 4). Circa il ca- plicemente conservato presso l’impianto
un impianto di frantumazione di rifiuti i- so di cui è quesito, sarà necessario – in pri- per eventuali controlli? Inoltre, va effet-
nerti che non produce sempre diretta- mo luogo – individuare la tipologia di rifiuto i- tuato ogniqualvolta cambia la provenien-
mente prodotti finiti, ma in alcuni casi dei nerte (in base al Cer, alla descrizione, alla za del rifiuto ritirato indipendentemente
prodotti intermedi che vengono destinati provenienza e alle caratteristiche indicate dal quantitativo?
agli impianti finali dove per esempio sono nell’allegato 1, suballegato 1) sottoposta
prodotti conglomerati bituminosi, cemen- all’attività di recupero riportata nello stesso Il test di cessione sui campioni ottenuti ai
tizi ecc. (cioè i prodotti finali). allegato e quindi risalire alla quantità massi- sensi del comma 1 dell’articolo 9, Dm 5 feb-
Possiamo considerare, nonostante ciò, le ma corrispondente prevista nell’allegato 4. Si braio 1998 (e successive modifiche), ove
seguenti attività di recupero, definite dal ricorda che per l’attività di recupero descritta previsto nelle schede tecniche del decreto,
citato allegato 4, ai fini della definizione (messa in riserva di rifiuti inerti per la produ- va effettuato sul rifiuto tal quale. Va allegato
dei quantitativi massimi di rifiuti recupe- zione di Mps per l’edilizia) il decreto di ag- alla comunicazione di inizio attività e ripetuto
rati da inserire nella comunicazione di i- giornamento del Dm 5 febbraio 1998 ha pre- ogni 12 mesi salvo diverse prescrizioni
nizio attività? visto un’integrazione del punto 7.1, in base dell’autorità competente e comunque va ri-
1) Produzione di manufatti e prodotti per alla quale tali Mps risultano caratterizzate petuto ogniqualvolta intervenga una modifica
l’edilizia; dall’allegato C della circolare Minambiente n. “sostanziale” nel processo di recupero. Nel
2) produzione di conglomerati cementizi; UL/2005/5205; la quantità massima di rifiuti caso in cui cambi la provenienza del rifiuto
3) produzione di conglomerati bituminosi; destinati a tale attività di recupero è fissata (sempreché essa rientri tra quelle ammesse
4) industria lapidea; dall’allegato 4 in 120.000 tonnellate. a procedura semplificata), occorrerà effettua-
5) industria dei laterizi. re la variazione della comunicazione a suo
105. Recupero agevolato: il test di tempo effettuata e l’autorità potrebbe richie-

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


Le quantità massime indicate nell’allegato 4 cessione dere che venga effettuato un nuovo test di
si riferiscono non all’attività di recupero ge- Il test di cessione, che deve essere effet- cessione.
nerica (prima colonna dell’allegato) bensì alla tuato dal proprietario dell’impianto di re-

Direttore responsabile Hanno collaborato © copyright 1994 – 2006 Abbonamento annuo: Euro 120,00
RIFIUTI Paola Ficco Lorenzo Acquarone Edizioni Ambiente srl, Milano Arretrati: Euro 13,00
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bollettino di Massimo Centemero
informazione Redazione Maurizio De Paolis Tutti i diritti sono riservati:
normativa Vincenzo Dragani Umberto Fantigrossi è vietato qualunque uso, Il presente numero è stato chiuso
Monica Rocca Pasquale Fimiani anche parziale, dei testi. in Redazione il 26 settembre 2006
Luigi Lovecchio
Questa rivista è stampata su
n. 133 (10/06)

Progetto grafico Loredana Musmeci


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delle attività di Edizioni Ambiente in campo normativo
- Rivista “Rifiuti – Bollettino di informazione normativa”
- Attività di formazione sulla normativa ambientale
- Area normativa di Reteambiente
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(Colonnello, Guardia di Finanza – (Regione Abruzzo – Servizio (Direttore Reparto Suolo e Rifiuti –
Paola Ficco Mannino Bordet Nucleo Repressione Frodi, Milano) gestione rifiuti) Istituto Superiore di Sanità)
(Giurista ambientale, (Esperto presso la Segreteria tecnica
Docente universitario) della Direzione Generale Energia Ernesto Dello Vicario Fausto Giovanelli Alessandro Muzi
del MinAttività Produttive) (Responsabile Servizio Tutela Acque (Avvocato, già Presidente della (Direttore smaltimento finale AMA
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(Segretario FISE – Assoambiente, Vincenzo Dragani Repubblica presso il Tribunale La Sapienza)
Confindustria) (Redazione Reteambiente) di Siracusa) 37
a cura di Maria Letizia Nepi Fise Unire – Confindustria

Rubriche Osservatorio Raee


151/2005 ha previsto un “centro di coordina- all’efficace applicazione del decreto stes-
La gestione dei Raee va gradatamente implemen- mento”, finanziato e gestito dai produttori, “a so, sia alla sua compatibilità e coerenza
tandosi, nonostante la carenza e la lacunosità del
sistema normativo che la sottende. “Rifiuti – Bol- garanzia di comuni, omogenee e uniformi con le disposizioni comunitarie.
lettino di informazione normativa”, pertanto, de- condizioni operative” (articolo 13, comma 8).
dica alla problematica uno specifico Osservatorio La costituzione e il funzionamento di tale or- Di seguito si offre una panoramica dei con-
affinché gli operatori del settore possano non solo ganismo, che dovrebbe divenire il “cuore ope- sorzi fino ad oggi costituiti con informazioni
cogliere le novità del sistema, ma anche seguire nel
dettaglio la sua progressiva organizzazione e, nei rativo del sistema” sarà disciplinata con lo (ove disponibili) circa:
limiti del possibile, trovare ipotesi solutorie ai molti stesso decreto che regolamenterà il registro • costituzione;
nodi problematici che lo contraddistinguono. nazionale dei soggetti obbligati al trattamento • consorziati e relativa quota di mercato;
L’Osservatorio è curato da uno dei principali esperti dei Raee di cui all’articolo 14. • Aee oggetto del consorzio;
nazionali dello scenario di settore.
La proroga per l’avvio del sistema, prevista • eventuali iniziative già avviate.
dal Dl 173/2006, come convertito dalla legge La maggior parte di questi organismi sono
L’identikit del sistema: chi sono 228/2006 (2), è collegata all’emanazione del stati costituiti in ambito Anie (Federazione na-
e che cosa fanno i consorzi suddetto decreto, nonché di quello relativo al zionale delle industrie elettrotecniche ed elet-
attualmente esistenti Comitato di vigilanza, che è l’organo pubblico troniche) dalle aziende ad essa aderenti; altri
In Italia, come in molti paesi membri dell’U- di controllo; in ogni caso, la proroga non potrà due in ambito Anima (Federazione delle Asso-
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

nione europea, sono già operanti consorzi andare oltre il 31 dicembre prossimo. ciazioni nazionali dell’industria meccanica va-
specializzati la cui finalità è il trattamento, il Il passaggio delle responsabilità in capo ai ria e affine); infine gli ultimi due consorzi sono
riciclo e il recupero dei Raee. produttori, e quindi la partenza vera e propria sorti da gruppi di aziende operanti, principal-
Il Dlgs 151/2005 prevede che a farsi carico di del nuovo sistema, almeno per ora, in man- mente, nell’Information Technology (EcoR’it) e
seguire il ciclo di un prodotto e di gestirne il canza delle disposizioni attuative, non può av- nel settore degli elettroutensili (Ecoelit).
fine vita siano i suoi produttori/importatori, in- venire; ma anche quando tali disposizioni sa- Alcuni di questi organismi, come si legge nel-
dividualmente o attraverso un’organizzazione ranno state emanate, i consorzi avranno biso- le schede di seguito riportate, nonostante le
collettiva; in particolare, quest’ultima via è e- gno di tempo (almeno sei mesi, sostenevano evidenti lacune e gli aspetti dubbi della nor-
spressamente richiesta per il Raee domestico in un primo momento) per organizzare se mativa, hanno già iniziato le procedure per la
storico (1), mentre è comunque ammessa per stessi e le “reti” per il ritiro e il trattamento dei selezione/qualificazione dei soggetti con cui
gli altri tipi di Raee. Raee, cui dovrà corrispondere sul territorio dovranno organizzare le reti per il trattamento
Pertanto, molte aziende costruttrici e importa- una “rete” dei centri di raccolta, gestita dalle dei Raee e la relativa logistica.
trici di apparecchiature elettriche ed elettroni- amministrazioni comunali (per quanto riguar- In assenza di dati e condizioni certe per poter
che (sia in ambito Anie che non) hanno costi- da principalmente il Raee domestico) e da o- modulare il servizio, in particolare sulle quan-
tuito dei consorzi volontari e senza fini di lucro peratori privati (per il professionale). tità di Raee in gioco, sulle modalità di organiz-
per le categorie di Aee di loro diretto interes- Alla luce di quanto detto, appare assoluta- zazione del servizio stesso sul territorio, che
se. Alcuni di questi consorzi operano non su mente chiaro come senza una regia efficace il incidono direttamente sui costi della raccolta
categorie di Raee specifiche, ma in senso tra- sistema rischi di partire con modalità e tempi e del trattamento, alcuni consorzi si sono ri-
sversale, nella ricerca di sinergie e di econo- differenziati, non coordinati e a macchia di volti ai recuperatori chiedendo di definire
mie di scala, anche a livello europeo. leopardo sul territorio: ciò va evitato non solo un’offerta che andrà comunque adattata alle
per gli aspetti concorrenziali intrinseci di diret- circostanze operative oggettive, se non addi-
Come si è avuto già modo di sottolineare, to interesse dei produttori, ma anche per le e- rittura riformulata, in caso di novità sostanziali
le Aee sono complesse da trattare quando sigenze di certezza e di equità delle condizioni nel contesto di riferimento.
arrivano alla fine della loro vita utile, per nei confronti delle amministrazioni locali e de- Ciò crea dei problemi per i seguenti motivi:
la numerosità delle tipologie e dei modelli gli altri soggetti parte del sistema (cioè i distri- • spesso manca un modello, anche in termini
presenti sul mercato, per la rapidità butori, responsabili del ritiro gratuito delle ap- di standard qualitativi minimi del servizio;
dell’evoluzione tecnologica; le specificità parecchiature usate, e i recuperatori di Raee). • quanto dichiarato dalle singole aziende an-
di prodotto sono a volte molto marcate e drà poi verificato in sede di “certificazione”;
si riflettono inevitabilmente sulle esigenze Il ministero dell’Ambiente, al momento in • ci si trova in presenza di informazioni “sen-
della logistica e del trattamento/recupero, cui si scrive, sta svolgendo consultazioni sibili” in termini di concorrenza, e quindi con-
in ultima istanza sulle modalità organizza- con le rappresentanze degli operatori per nesse a particolari esigenze di riservatezza.
tive e gestionali dei consorzi stessi. definire le bozze dei decreti attuativi, non- Anche in questo caso, dunque, la presenza e
ché per apportare modifiche al Dlgs la funzionalità del Centro di coordinamento e-
Ai fini dell’ottimizzazione dell’efficacia delle 151/2005, in particolare per quegli aspetti viterebbero che tali iniziative (per altro verso
38 attività dei sistemi collettivi, il citato Dlgs che presentano delle criticità in ordine sia assolutamente necessarie e propedeutiche, se
inserite in un contesto organico) si traducano (1) Si veda M.L. Nepi “I destinatari della nuova

Rubriche Osservatorio Raee


in vere e proprie “fughe in avanti”, che rischia- normativa Raee e il sistema di gestione da essa
no di destabilizzare il sistema rendendolo me- istituito” in questa Rivista n. 122 (10/05), p. 23.
no solido, armonizzato e, quindi, equo. (2) Ibidem, n. 132 (8-9/06), p. 22.

Consorzi in ambito Anie


ECODOM – Grandi elettrodomestici, Aee oggetto del consorzio Una prima stima condotta dal Consorzio indica
cappe e scaldaacqua Grandi elettrodomestici non professionali (fred- che circa il 70% in peso di tutti i Raee sarà
do, cottura, lavaggio, cappe, scaldaacqua), generato proprio dai grandi elettrodomestici.
Sede operativa definiti come Raee “storici”. Il consorzio Eco- Per quanto riguarda i volumi, il mercato italia-
Corso Italia 39 dom coinvolge due macrocategorie merceolo- no, secondo i dati Gfk, ha visto nel 2004 la
21047 – Saronno (Va) giche: i grandi elettrodomestici (cd. “grandi vendita di quasi 11 milioni di grandi elettrodo-
Tel. 02 92274600 bianchi”) e gli scaldaacqua. Il macrosettore mestici: ipotizzando che ogni anno, in Italia,
Fax 02 92274601 dei grandi bianchi è suddiviso in 4 gruppi – venga dismesso circa il 60-70% di quanto è
info@ecodom.it freddo, cottura, lavaggio e cappe – mentre la acquistato nuovo, si possono stimare circa 7
www.ecodom.it categoria degli scaldaacqua si articola in scal- milioni di grandi elettrodomestici da sottoporre
dabagno e scaldaacqua elettrici. ogni anno a recupero e riciclaggio.
Direttore generale
Giorgio Arienti Costituzione e soci • Indesit Company;
Ecodom è stato formalmente costituito in data • MTS Group-Merloni Termosanitari;
25 e 26 novembre 2004 dai principali produt- • Miele Italia;
tori operanti sul mercato italiano per adempie- • Nardi Elettrodomestici;
re a quanto disposto dal decreto legislativo 25 • Smeg;
luglio 2005, n. 151. • Tecnogas;
I soci fondatori sono: • Whirpool Europe.
• Antonio Merloni; A queste imprese si sono aggiunte una ventina
• B/S/H/ Elettrodomestici; di altre aziende. Possono aderire a Ecodom a-
• Candy Elettrodomestici; ziende delle filiere dei grandi elettrodomestici,

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


• Faber; cappe e scaldaacqua, che potranno affidare al
• Franke; consorzio anche la gestione dei piccoli elettro-
• Haier Europe Trading; domestici e dei climatizzatori.
• Hoover (Candy Group);

Operatività tirà appena il quadro normativo si sarà definito


Il consorzio, per assicurarsi una rete di centri con l’emanazione dei decreti attuativi necessa-
di trattamento, come richiesto ai produttori dal ri all’avvio del sistema; in caso di significative
Dlgs 151/2005, stipulerà accordi di collabora- novità, verrà chiesto alle aziende di riformulare
zione con partner operanti nella logistica e nel l’offerta. I futuri partner del trattamento saran-
trattamento dei Raee. A mezzo del bando del no valutati attraverso un audit, che servirà a e-
28 aprile scorso, scaduto il 15 luglio, Ecodom, laborare gli indicatori di processo da monitora-
sulla base delle 45 offerte pervenute per la lo- re costantemente.
gistica e il trattamento dei Raee, ha seleziona- Ecodom ha inoltre recentemente messo a pun-
to una lista di partner a copertura del territorio to i requisiti del sistema informativo gestionale,
nazionale. L’offerta ha validità di sei mesi. La che permetterà di coordinare, gestire e moni-
vera e propria qualificazione degli operatori se- torare le attività operative della raccolta e del
lezionati (e quindi la chiusura dei contratti) par- riciclaggio dei Raee in tutta Italia.

ECOPED – Piccoli elettrodomestici Aee oggetto del consorzio grumi, tritacarne, tritatutto, friggitrici, waffle
– Apparecchiature per la pulizia makers, yogurterie);
Sede operativa (suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti – apparecchiature per aprire o sigillare conte-
Via Gattamelata 34 sottogruppi: aspirapolveri, scope meccaniche); nitori o pacchetti
20149 – Milano – apparecchiature per stirare, pressare e trat- (suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti
Tel. 02 34532149 tare ulteriormente gli indumenti sottogruppi: apriscatole, macinini elettrici, ma-
Fax 02 34533045 (a titolo esemplificativo si cita il sottogruppo cinacaffè elettrici, saldasacchetti);
info@ecoped.org ferri da stiro); – cardio frequenzimetri, misuratori di pressio-
www.ecoped.org – apparecchiature per la lavorazione dei tessili ne arteriosa, termometri e affini;
(suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti – apparecchiature per la cura del corpo
Direttore sottogruppi: macchine per cucire, macchine (suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti
Giuliano Maddalena per maglieria, macchine tessitrici); sottogruppi: asciugacapelli, tagliacapelli e affini,
– apparecchiature per la cucina rasoi elettrici, depilatori, manicure e pedicure,
(suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti spazzolini dentali elettrici, idromassaggiatori
sottogruppi: affettatrici, barbecue, bistecchie- plantari, lampade abbronzanti, massaggiatori
re, bollitori, centrifughe, coltelli elettrici, crepe- corporali e apparecchiature sportive con com-
rie, fondute, forni, frullatori, gelaterie, grattugia ponenti elettrici ed elettronici);
formaggio, grill, impastatori, macchine da – apparecchiature per misurare, indicare e re-
caffè, raclette, robot da cucina, sbattitori, scal- gistrare il tempo
(suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti
39
dabiberon, tostapane, scaldavivande, spremia-
sottogruppi: sveglie, orologi da polso o da ta- – utensili elettrici e attrezzature da giardinaggio;
Rubriche Osservatorio Raee

sca); – rivelatori di fumo;


– bilance e pesabebé; – rivelatori di calore;
– piccoli apparecchi da riscaldamento – termostati;
(suddivisi a titolo esemplificativo nei seguenti – apparecchi di misurazione, pesatura o rego-
sottogruppi: termoventilatori, stufe elettriche a lazione ad uso domestico o di laboratorio;
incandescenza, termoconvettori, radiatori elet- – altri strumenti di monitoraggio e controllo u-
trici completi, termofori); sati in impianti industriali, per esempio nei
– ventilatori; banchi di manovra.
– aspiratori da condotto e da finestra; Su richiesta delle aziende consorziate apparte-
– umidificatori d’aria, produttori di vapore, ter- nenti alle categorie merceologiche sopra elen-
moventilatori, ventilatori; cate, Ecoped gestisce anche il riciclo di elet-
– altri piccoli elettrodomestici in genere; trodomestici per il lavaggio e il riscaldamento.

Costituzione e soci • Polti Rowenta;


Ecoped è nato nel gennaio 2005 dai seguenti • Tefal;
soci fondatori: • Vorwerk Folletto;
• Ardes; • Vortice Elettrosociali;
• Ariete; • Zobele Industrie Chimiche.
• De Longhi; A questi si sono poi aggiunte alcune altre im-
• Imetec; prese, cosicché a oggi i consorziati rappresen-
• Krups; tano la maggioranza delle quote di mercato nel
• Merloni progetti; settore dei piccoli elettrodomestici.

Operatività in una logica aziendale, con la scelta diretta


Ecoped e Ridomus operano all’unisono avva- dei propri partner per la logistica e il tratta-
lendosi della stessa squadra operativa e of- mento dei Raee.
frendo un servizio integrato. Entrambi operano

RIDOMUS – Condizionatori Aee oggetto del Consorzio split;


RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

La categoria merceologica climatizzatori • condizionatori d’aria/pompe di calore fissi:


Sede operativa (Clima) con resa inferiore o uguale a 12 kW, è monosplit e multisplit;
Via Gattamelata 34 divisa in 3 sub-categorie: • deumidificatori.
20149 – Milano • condizionatori d’aria portatili: monoblocco e
Tel. 02 34532149
Fax 02 34533045 Costituzione e soci • Riello;
info@ridomus.org Ridomus si è costituito nel gennaio 2006. I • Saunier Duval Italia;
www.ridomus.org suoi soci fondatori sono: • Vortice.
• Argoclima; Le imprese associate rappresentano la mag-
Direttore • Carrier; gioranza delle quote di mercato nel settore dei
Giuliano Maddalena • De Longhi; condizionatori e deumidificatori a uso domesti-
• Olimpia Splendid; co.

Operatività in una logica aziendale, con la scelta diretta


Ecoped e Ridomus operano all’unisono avva- dei propri partner per la logistica e il tratta-
lendosi della stessa squadra operativa e of- mento.
frendo un servizio integrato. Entrambi operano

RE.MEDIA – Tutte le categorie di Raee Aee oggetto del consorzio – strumenti musicali;
esclusi l’illuminazione e i grandi I settori merceologici cui fanno riferimento le – piccoli elettrodomestici;
elettrodomestici bianchi aziende che aderiscono al consorzio Re.Media – elettroutensili;
sono: • Information Technology;
Sede operativa • elettronica di consumo: • telecomunicazioni;
Via Valla 16 – prodotti elettronici; • aria condizionata;
20124 – Milano – orologi; • giocattoli.
Tel. 02 84742421
info@consorzioremedia.it Costituzione e soci sorzi, la costituzione di Re.Media è motivata
www.consorzioremedia.it Il consorzio Re.Media nasce alla fine del 2005 dall’esigenza di trovarsi pronti all’entrata in vi-
da 44 produttori di punta nel settore dell’elet- gore del Dlgs 151/2005. Al 31 luglio 2006 i
Direttore tronica di consumo e Information Technology, soci del consorzio Re.Media superavano le 80
Danilo Bonato grazie al patrocinio di Anie (Federazione nazio- aziende. Per l’elenco completo dei soci, con-
nale imprese elettrotecniche ed elettroniche), sultare il sito web del consorzio. Nel settore
che fa capo a Confindustria, Andec (Asso- dell’elettronica di consumo e dell’IT le aziende
ciazione nazionale importatori e produttori di facenti parte di Re.Media rappresentano una
elettronica civile), Dismamusica (strumenti quota di mercato superiore al 30%, mentre nei
musicali) e Assorologi (produttori e distributori settori verticali degli strumenti musicali, dei
di orologi) che fanno capo a Confcommercio. giocattoli, del condizionamento e degli orologi
40 Anche in questo caso, come per gli altri con- le quote variano tra il 40% e il 60%.
Operatività fini della selezione dei partner logistici e di trat-

Rubriche Osservatorio Raee


Oltre alle iniziative relative ai Raee provenienti tamento, a luglio è uscito il bando del consor-
dai nuclei domestici, il consorzio ha recente- zio, con scadenza 12 settembre 2006 (l’offerta
mente attivato una tipologia di servizi che offre avrà validità 6 mesi). Entro fine anno, orientati-
alle aziende interessate alla gestione dei Raee vamente, il Consorzio Re.Media procederà
professionali (rifiuti generati dalle imprese, dal- all’individuazione dei partner con i quali realiz-
le attività commerciali e dagli enti pubblici). Ai zerà il proprio sistema di gestione dei Raee.

ECOLIGHT – Apparecchi di Aee oggetto del consorzio stinzione tra prodotto proveniente dall’ambito
Illuminazione Ecolight assicura la gestione del fine vita degli domestico e professionale.
apparecchi di illuminazione, con nessuna di-
Sede operativa
Via Gattamelata 34 Costituzione e soci blematiche ecologiche relative agli apparecchi
20014 – Milano Il 23 marzo 2004, 43 produttori di apparecchi di illuminazione.
Tel. 02 3264816 di illuminazione hanno costituito il consorzio Il consorzio ad oggi raggruppa 176 aziende.
Fax 02 3264320 Ecolight, nato per affrontare e risolvere le pro-
ecolight@ecolightitaly.it
www.ecolightitaly.it
Operatività propria (che avverrà a seguito di offerta presen-
Il consorzio nel novembre 2005 ha iniziato le tata sulla base di un bando, non ancora emana-
Direttore
procedure di prequalifica per l’individuazione dei to) non è ancora avvenuta, in quanto si è in at-
Giancarlo Dezio
partner ai fini della costituzione di una rete fina- tesa che venga maggiormente definito il quadro
lizzata al ritiro e al trattamento dei Raee di inte- normativo e il conseguente schema organizzati-
resse del consorzio. Tuttavia, la qualifica vera e vo, che determinerà le condizioni operative.

ECOLAMP – Sorgenti luminose Aee oggetto del consorzio Le sorgenti luminose rappresentano solo l’1%
Sorgenti luminose quali: in peso dei Raee, ma circa l’80% della loro
Sede operativa • tubi fluorescenti; quantità (come numero di pezzi). Il mercato i-
Via Traiano, 7 • fluorescenti non lineari; taliano ammonta a circa 100 milioni di pezzi.
20149 – Milano • fluorescenti compatte non integrate; Sono caratterizzate dalla presenza di vetro fra-

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


Tel. 02 37052936-7 • fluorescenti compatte integrate a risparmio gile e di mercurio, per cui necessitano di spe-
Fax 02 37052935 di energia; ciale cautela nella raccolta e nel trattamento.
ecolamp@ecolamp.it • a scarica ad alta intensità.
www.ecolamp.it
Costituzione e soci • General Electric;
Direttore Il consorzio Ecolamp è stato costituito in data • Imperia;
Paolo Colombo 19 ottobre 2004 al fine di dare attuazione a • Leuci;
quanto previsto dalla normativa per il recupero • Osram;
e lo smaltimento di sorgenti luminose. I soci • Philips;
fondatori sono: • Sylvania.

Operatività vare punti di raccolta direttamente presso gli o-


Ecolamp implementerà un sistema di raccolta e peratori commerciali. Per quanto riguarda il
gestione collettivo, armonizzandolo a livello eu- trasporto, Ecolamp ha già individuato una lista
ropeo in virtù della stretta collaborazione con la di aziende autorizzate che possiedono i requisiti
Federazione europea costruttori sorgenti lumi- necessari per il trasporto di questa specifica ti-
nose, Elc. Il consorzio ha già avviato contatti pologia di Raee, come possibili fornitori del ser-
con i Comuni sul territorio, per cominciare a vizio. Infine, il consorzio è pronto per conclude-
definire il funzionamento delle piazzole e dei re i contratti con quattro centri di recupero indi-
centri di raccolta pubblici, anche se è in attesa viduati a copertura del territorio nazionale e ha
delle disposizioni attuative del Dlgs 151/2005 anche previsto l’attivazione del canale estero,
per chiarire le relative condizioni operative; al in caso di necessità, in relazione ai flussi di
contempo, sta valutando, insieme ai rappre- Raee che si genereranno. Anche su questo è in
sentanti della distribuzione, la possibilità di atti- attesa degli sviluppi della normativa.

Erp – European Recycling Platform – Aee oggetto del consorzio Erp copre tutte le categorie di Aee ed è inten-
Sistema trasversale paneuropeo Erp (Piattaforma di riciclaggio europea) costi- zionata a servire sia punti di raccolta pubblici
di gestione dei Raee tuisce il primo sistema paneuropeo di gestione sia privati, in accordo con le normative locali.
dei Raee, con un proprio marchio.
Per informazioni
Tel. 06 508151 Costituzione e soci 2004 vengono firmati gli accordi con i general
www.erp-recycling.org Erp nasce nel 2002 da un accordo di coopera- contractor Ccr e Geodis.
zione, notificato alla Dg per la concorrenza Le aziende che hanno aderito in qualità di
Coordinatore Italia presso la Commissione europea, tra le aziende membri europei sono:
Maurizio Pio Braun-Gillette, Electrolux, HP e Sony, ai fini di • Braun GmbH;
predisporre una risposta congiunta all’introdu- • Electrolux France Sas;
zione della direttiva europea sui rifiuti elettrici • Elica Spa;
ed elettronici (Weee). Nel novembre 2004 vie- • Funai;
41
ne fondata la Erp Sas a Parigi; nel dicembre • Hewlett-Packard;
• Konica Minolta; • Toshiba Europe GmbH (except for F, IE, UK);
Rubriche Osservatorio Raee

• Lavazza; • Varta Consumer Batteries GmbH & Co.


• Logitech Europe S.A.; KGaA.
• Lucent Technologies International Sales Ltd. Altre aziende sono in procinto di ultimare il
(except for Ö); processo di adesione.
• Medion AG; L’intenzione è quella di raggiungere il 30% di
• OMRON Healthcare Europe B.V.; quota del totale del mercato dei Raee, equiva-
• Saeco International Group Spa; lente a circa 1 milione di tonnellate di Raee/
• Samsung Electronics (UK) Ltd (except for F); anno, pur non arrivando mai ad assumere una
• Sony Europe Holding BV; posizione dominante sul mercato.

Operatività goli paesi secondo le modalità previste dalle


Il sistema è totalmente in outsourcing. Erp e- normative nazionali e potrà stringere partner-
sternalizzerà tutte le attività operative ai gene- ship strategiche con i distributori.
ral contractor selezionati. Erp opererà nei sin-

VALERE – Apparecchiature Aee oggetto del consorzio • freddo;


per la ristorazione collettiva Le categorie di apparecchiature professionali • altro.
interessate sono: Esse equivalgono a circa 750.000 pezzi di ap-
Segreteria consorzio • preparazione cibi; parecchiature professionali vendute ogni anno
Alessandra Bartolini • lavaggio; e a 30.000 tonnellate/anno di Raee dismessi.
Tel. 02 3264204 • cottura;
Fax 02 3264327
info@valere.it Costituzione e soci • Castel Mac Spa;
www.valere.it Valere nasce in ambito Anie dallo studio del • Electrolux professional Spa;
mercato della logistica inversa, sviluppato ne- • Eurotec Srl – div. m.b.m.;
Direttore gli ultimi due anni da Arthur D Little e dall’e- • Frimont Spa;
Già nominato sperienza e dalla volontà di alcuni operatori del • Miele Italia Srl – div. professional;
ma non ancora comunicato in via ufficiale settore. Soci fondatori: • Nilma Spa.
• Angelo Po Grandi cucine Spa; A questi si sono aggiunti altri due soci ordinari.
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

Consorzi in ambito Anima


ECOCAFFÈ – Macchine per caffè Aee oggetto del consorzio mente della filiera dei Raee professionali (busi-
e altre attrezzature ausiliarie da bar Macchine per caffè e altre attrezzature ausilia- ness-to-business).
rie da bar. Il Consorzio si occupa esclusiva-
Per informazioni
Stefano Salvini – Anima – Federazione Costituzione e soci per bar. Ad oggi raggruppa 17 aziende.
delle associazioni nazionali della industria Il consorzio, costituito nel luglio 2005, è stato Al momento le nuove adesioni sono state con-
meccanica varia e affine promosso da Assofood/Ucimac – Costruttori gelate in attesa di chiarimenti sull’applicazione
Via Scarsellini 13 macchine per caffè espresso e attrezzature del Dlgs 151/2005.
20161 – Milano
Tel. 02 45418524
Operatività cliente: si tenga presente che il ciclo delle appa-
Fax 02 45418712
Il consorzio, pur avendo individuato alcuni pos- recchiature in questione è di tipo “chiuso”, ov-
anima@anima-it.com
sibili partner, non ha ancora iniziato la sua atti- vero esse spesso vengono cedute dal fornitore
vità in quanto è in attesa della definizione del al cliente in comodato d’uso, quindi senza pas-
Direttore
quadro normativo, nonché di alcuni chiarimenti saggio di proprietà; ciò determina, per esempio,
Non ancora nominato
da parte ministeriale su aspetti dubbi della nor- incertezza sul momento in cui esse divengono
mativa (per esempio, quale sia il regime appli- rifiuti, su come vada gestita una eventuale ripa-
cabile alle apparecchiature usate “restituite” dal razione e reimmissione sul mercato ecc.).

ECOATSA – Affettatrici, tritacarne, Aee oggetto del consorzio ghi e comunità. Il consorzio si occupa esclusi-
macchine segaossi e altre Affettatrici, tritacarne, macchine segaossi e al- vamente della filiera dei Raee professionali
attrezzature ausiliarie per ristoranti, tre attrezzature ausiliarie per ristoranti, alber- (business-to-business).
alberghi e comunità
Costituzione e soci sono state congelate in attesa di chiarimenti
Per informazioni Il consorzio, costituito nel 2005, ad oggi rag- sull’applicazione del Dlgs 151/2005.
Stefano Salvini – ANIMA (Federazione delle gruppa 15 soci. Al momento le nuove adesioni
associazioni nazionali della industria
meccanica varia ed affine
Via Scarsellini, 13 - 20161 Milano Operatività quadro normativo, nonché di alcuni chiarimenti
Tel. 02 45418524 Il consorzio, pur avendo individuato alcuni pos- da parte ministeriale su aspetti dubbi della
Fax 02 45418712 sibili partner, non ha ancora iniziato la sua atti- normativa.
anima@anima-it.com vità in quanto è in attesa della definizione del

Direttore
42 Non ancora nominato
Altri consorzi

Rubriche Osservatorio Raee


ECOR’IT – Sistema collettivo Aee oggetto del consorzio • apparecchiature di consumo;
per la gestione dei Raee dei nuclei EcoR’it rappresenta un consorzio “trasversale” • apparecchiature di illuminazione;
domestici e degli utenti professionali che copre tutte le categorie di cui all’allegato • strumenti elettrici ed elettronici;
1A del Dlgs 151/2005, ovvero: • giocattoli e apparecchiature per lo sport e
Sede operativa • grandi elettrodomestici; per il tempo libero;
Via Fulvio Testi 128 • piccoli elettrodomestici; • dispositivi medici;
20092 – Cinisello Balsamo (Mi) • apparecchiature informatiche e per teleco- • strumenti di monitoraggio e di controllo;
Tel. 02 26255396 municazioni; • distributori automatici.
Fax 02 26255397
info@ecorit.it Costituzione e soci colta di rifiuti da apparecchiature informatiche.
www.ecorit.it Nel febbraio 2005 un gruppo di aziende (ven- Nel dicembre 2005 viene costituito il Con-
dor) dell’Information Technology costituisce sorzio ecoR’it, sistema collettivo per la gestio-
Direttore ecoR’it-Progetto Pilota, ovvero una “sperimen- ne dei Raee dei nuclei domestici e degli utenti
Angelo Teli tazione sul campo” per la gestione dei rifiuti e- professionali aperto ai produttori di Aee di tutte
lettrici ed elettronici. Le aziende appartengono le categorie dell’allegato 1A. Tale consorzio a
a un Consorzio (Ecoqual’It) specializzato in te- luglio 2006 contava 85 soci.
matiche ambientali e con un’esperienza di rac-

Operatività ne dei Raee e si sta procedendo alla scelta dei


EcoR’it è organizzato in filiere separate per i fornitori di servizi; ciò indipendentemente dal-
Raee dei nuclei domestici e degli utenti profes- l’emanazione dei decreti attuativi, che invece
sionali; per quanto riguarda quest’ultima filiera sta condizionando l’avvio operativo della ge-
(il cd. business-to-business ), è stato già e- stione del Raee domestico.
messo dal Consorzio il capitolato per la gestio-

ECOELIT – Raee ed accumulatori Aee oggetto del consorzio e rientranti soprattutto nella categoria 6 (stru-
non piombosi Apparecchiature sia per uso domestico sia per menti elettrici ed elettronici ad eccezione degli

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


quello professionale, impiegate principalmente utensili industriali fissi di grandi dimensioni).
Sede operativa nei settori della meccanica, elettronica, edilizia
Viale Misurata n. 32
20146 – Milano Costituzione e soci ciclo di vita.
Tel. 02 4236863 Ecoelit, Consorzio nazionale volontario accu- I marchi consorziati sono:
Fax 02 48951893 mulatori ed elettroutensili, è nato nel febbraio • Hilti;
ecoelit@ecoelit.it 1996 dall’impegno ambientale di un gruppo di • Bosch;
www.ecoelit.it aziende internazionali operanti nel campo degli • Protool;
elettroutensili con l’obiettivo di destinare al re- • Hitachi;
Direttore cupero le apparecchiature funzionanti sia a filo • Black&Decker;
Andrea Schiatti che con accumulatori non piombosi (nickel, • Makita;
cadmio, litio ecc.). L’attività di Ecoelit è volta in • Atlas CopCo;
particolare a: • Stechel/Metabo;
• riconvertire i metalli pesanti, che sono i prin- • Einhell;
cipali inquinanti delle batterie esauste, per po- • Dremel;
terli riutilizzare nella produzione di nuove bat- • Festool;
terie; • Dewalt;
• recuperare le componenti plastiche, metalli- • Milwaukee;
che, ferrose dei prodotti (elettroutensili, com- • Skil;
puters, cellulari ecc.) giunti al termine del loro • Aeg.

Operatività così raccolti vengono sottoposti a verifica e in-


Il consorzio essendo di tipo aperto offre servizi viati al disassemblaggio, al fine di separare le
sia ai propri consorziati che ai terzi interessati, componenti fondamentali (plastica, ferro, ra-
alle stesse condizioni economiche. L’attività me) e avviarle al recupero. Le batterie vengono
del consorzio si articola in varie fasi: gli accu- trasportate nei centri di stoccaggio e da qui in-
mulatori esausti vengono raccolti in appositi viate in Francia presso la Snam, uno dei prin-
cassonetti esposti in circa 300 centri di raccol- cipali impianti di riciclaggio di batterie del
ta e in oltre 12.000 punti vendita presenti su mondo. Visitando il sito del consorzio è possi-
tutto il territorio nazionale (ma in misura mag- bile ricevere informazioni circa gli indirizzi dei
giore al Nord e al Centro). I prodotti a fine vita Centri raccolta presenti sul territorio nazionale.

43
a cura di Eugenio Onori
Segretario Albo nazionale gestori ambientali

Rubriche Tribuna Albo gestori

Albo gestori: sì alla locazione La “legge Merloni” prevede che i soggetti e- che e di organico.
delle attrezzature minime per secutori a qualsiasi titolo di lavori pubblici di In particolare, la capacità economica e finan-
le bonifiche dei siti e dei beni importo superiore a 150.000 euro siano qua- ziaria e l’idoneità tecnica sono dimostrate
contenenti amianto lificati e improntino la loro attività ai principi dalla cifra d’affari e dai lavori eseguiti nel
della qualità, della professionalità e della cor- quinquennio che precede la data di sottoscri-
Come è noto, ai sensi dell’articolo 11, com- rettezza. A tal fine i prodotti, i processi, i ser- zione del contratto con la SOA. L’impresa de-
ma 1, del Dm 28 aprile 1998, n. 406 (Rego- vizi e i sistemi di qualità aziendali impiegati ve, infine, possedere il sistema di qualità a-
lamento dell’Albo), l’impresa che intende i- dai medesimi soggetti devono essere sotto- ziendale Uni En Iso 9000.
scriversi all’Albo deve dimostrare il possesso posti a certificazione. Per quanto riguarda, la dotazione di attrezza-
di determinati requisiti tecnici, tra i quali è ri- L’articolo 8 della legge rinvia l’istituzione di ture tecniche, l’articolo 18, comma 8, del
compresa la disponibilità delle attrezzature un sistema unico di qualificazione delle im- Dpr 34/2000 dispone che “l’adeguata attrez-
tecniche necessarie a svolgere l’attività per la prese ad apposito regolamento da adottarsi, zatura tecnica consiste nella dotazione stabi-
quale richiede l’iscrizione (mezzi d’opera, at- ai sensi dell’articolo 17 della legge 400/ le di attrezzature, mezzi d’opera ed equipag-
trezzi, materiali ecc.). Ai sensi dell’articolo 1988 , su proposta del ministro dei Lavori giamento tecnico, in proprietà o in locazione
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

11, comma 4, dello stesso decreto, il Co- Pubblici, di concerto con il ministro del- finanziaria o in noleggio, dei quali sono forni-
mitato nazionale dell’Albo stabilisce, per cia- l’Industria, del Commercio e dell’Artigianato te le essenziali indicazioni identificative”.
scuna categoria e relative classi d’iscrizione, e con il ministro per i Beni Culturali e Am- Peraltro, anche per le categorie relative al
i criteri, le modalità e i termini per la dimo- bientali, sentito il ministro del Lavoro e della trasporto, è possibile dimostrare la disponibi-
strazione di tale requisito. Previdenza Sociale. lità dell’attrezzatura necessaria (in questo ca-
Tale regolamento è stato adottato con il cita- so i veicoli) mediante contratto di locazione.
Con deliberazione 10 luglio 2006, n. 2 (Gu to Dpr 25 gennaio 2000, n. 34; il quale di- In particolare, l’impresa può iscrivere all’Albo
11 settembre 2006 n. 211) il Comitato na- sciplina il sistema di qualificazione che risulta i veicoli tenuti in locazione senza conducente
zionale dell’Albo ha stabilito che la piena articolato per categorie di opere (generali – nel rispetto dei requisiti e delle condizioni
ed esclusiva disponibilità delle attrezza- OG – e specializzate – OS) e, nell’ambito del- stabiliti dall’articolo 84 del Dlgs 285/1992, e
ture minime ai fini dell’iscrizione nelle le categorie, secondo gli importi dei lavori da successive modifiche e integrazioni (Codice
categorie 9 (bonifica dei siti) e 10 (bonifi- eseguire. della strada).
ca dei beni contenenti amianto) può es- Il conseguimento della qualificazione da parte
sere dimostrata anche mediante contrat- dell’impresa è requisito necessario per la Relativamente alle attrezzature minime
to di locazione. partecipazione alle gare per l’affidamento e per l’iscrizione nelle categorie 9 e 10, i
l’esecuzione di lavori pubblici. L’attestazione requisiti e le condizioni della locazione
Tale forma di disponibilità si aggiunge a di qualificazione, consistente nell’accerta- sono fissati dalla deliberazione del 10 lu-
quelle già previste dalle due precedenti deli- mento dell’esistenza in capo ai soggetti ese- glio 2006. Tali requisiti e condizioni sono
berazioni, la n. 5 del 12 dicembre 2001, mo- cutori delle opere degli elementi di certifica- finalizzati a garantire, in capo al soggetto
dificata con deliberazione n. 1 dell’11 mag- zione, è rilasciata da organismi di diritto pri- locatario, la permanenza della esclusiva e
gio 2005, e la n. 1 del 30 marzo 2004, rela- vato, denominati SOA. piena disponibilità delle attrezzature mi-
tive, rispettivamente, ai requisiti tecnici e fi- Per la qualificazione sono richiesti in primo nime nell’arco temporale dell’iscrizione.
nanziari necessari per l’iscrizione nelle cate- luogo requisiti di carattere generale, quali,
gorie 9 e 10. Tali deliberazioni avevano stabi- per esempio, il requisito della cittadinanza, In particolare, il contratto di locazione, che
lito che i titoli idonei a dimostrare il requisito l’assenza di procedimenti penali in corso, l’i- deve essere stipulato in forma scritta, deve
in esame fossero la proprietà, l’usufrutto, il nesistenza di violazioni gravi delle norme in avere a oggetto la messa in disponibilità pie-
patto di riservato dominio e il leasing. materia di contribuzione sociale, delle norme na ed esclusiva delle attrezzature e le firme
poste a tutela della prevenzione e della sicu- dei contraenti devono essere autenticate da
Con le ultime disposizioni il Comitato na- rezza sui luoghi di lavoro, l’insussistenza del- pubblico ufficiale. Le attrezzature, inoltre, de-
zionale ha inteso coordinare la normativa lo stato di fallimento, di liquidazione o di ces- vono essere identificate in modo chiaro e u-
per l’iscrizione all’Albo con quella relativa sazione dell’attività ecc. nivoco.
alla qualificazione dei soggetti esecutori Oltre ai requisiti di carattere generale le im- Il contratto deve avere durata non inferiore a
di lavori pubblici disciplinata dalla “legge prese devono dimostrare il possesso di requi- cinque anni a decorrere dalla data di effica-
Merloni” (legge 11 febbraio 1994, n. 109), siti di ordine speciale quali la capacità eco- cia dell’iscrizione all’Albo dell’impresa locata-
e dal suo regolamento attuativo (Dpr 25 nomica e finanziaria, l’idoneità tecnica e or- ria, oppure, in caso di impresa già iscritta, a-
44
gennaio 2000, n. 34). ganizzativa, la dotazione di attrezzature tecni- vere durata almeno pari al residuo periodo di
validità dell’iscrizione. Il contratto deve, altre- parti che le attrezzature non sono e non sa- tuale, per iscrizioni all’Albo diverse da quella

Rubriche Tribuna Albo gestori


sì, contenere la formale dichiarazione delle ranno utilizzate, per tutta la durata contrat- del locatario.

Ministero dell’Ambiente e della Tutela e della Navigazione, e del Tesoro, del prevedere anche la locazione tra i titoli locazione deve:
del Territorio e del Mare Bilancio e della Programmazione Eco- da ritenersi idonei per dimostrare la a) essere stipulato in forma scritta con
nomica, recante la disciplina dell’Albo piena ed esclusiva disponibilità delle at- firme autenticate da pubblico ufficiale;
Deliberazione nazionale delle imprese che effettuano trezzature minime; b) avere durata non inferiore ad anni
10 luglio 2006 la gestione dei rifiuti; Ritenuto, altresì, di stabilire le condi- cinque a decorrere dalla data di effica-
(Gazzetta ufficiale 11 settembre Viste le proprie deliberazioni 12 dicem- zioni volte a garantire nell’arco tempo- cia dell’iscrizione all’Albo dell’impresa
2006 n. 211) bre 2001, prot. n. 005/Cn/Albo, integra- rale dell’iscrizione la permanenza della locataria, oppure, in caso di impresa
ta con deliberazione 11 maggio 2005, esclusiva e piena disponibilità delle at- già iscritta, avere durata almeno pari al
Disponibilità attrezzature prot. n. 01/Cn/Albo, e 30 marzo 2004, trezzature minime mediante locazione; residuo periodo di validità dell’iscrizio-
minime per l’iscrizione nella prot. n. 01/Cn/Albo, recanti, rispettiva- Delibera: ne;
categoria 9 e nella categoria 10 mente, criteri e requisiti per l’iscrizione c) avere ad oggetto la messa in disponi-
nelle categoria 9 e nella categoria 10; Articolo 1 bilità piena ed esclusiva delle attrezza-
Il Comitato nazionale dell’Albo nazio- Visto che, ai sensi delle predette delibe- 1. La piena ed esclusiva disponibilità ture, che dovranno essere identificate in
nale gestori ambientali razioni, le attrezzature minime richie- delle attrezzature minime per l’iscrizio- modo chiaro ed univoco, a favore del-
Visto l’articolo 212 del decreto legislati- ste ai fini della dimostrazione dei requi- ne nella categoria 9 e nella categoria 10 l’impresa locataria;
vo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme siti tecnici debbono risultare di pro- di cui alla deliberazione 12 dicembre d) contenere la formale dichiarazione
in materia ambientale, che ha istituito prietà dell’impresa o dalla stessa tenute 2001, prot. n. 005/Cn/Albo, integrata delle parti che le attrezzature oggetto
l’Albo nazionale gestori ambientali, in in usufrutto o acquistate con patto di ri- con deliberazione 11 maggio 2005, dello stesso non sono e non saranno u-
prosieguo denominato Albo; servato dominio o prese in leasing; prot. n. 01/Cn/Albo, e alla deliberazione tilizzate, per tutta la durata contrattua-
Visto il decreto 28 aprile 1998, n. 406, Ritenuto, anche al fine di coordinare la 30 marzo 2004, prot. n. 01/Cn/Albo, le, per iscrizioni all’Albo diverse da
del Ministro dell’Ambiente, di concerto normativa per l’iscrizione all’Albo con può essere dimostrata anche mediante quella del locatario.
con i Ministri dell’Industria, del Com- quella relativa alla qualificazione dei contratto di locazione.
mercio e dell’Artigianato, dei Trasporti soggetti esecutori di lavori pubblici, di 2. Ai fini del comma 1, il contratto di Roma, 10 luglio 2006

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


a cura di Istituto Ambiente Italia
il riciclo
ecoefficiente
potenzialità ambientali,
economiche ed energetiche
L’industria del riciclo non è soltanto un settori dell’acciaio, alluminio, piombo e
elemento funzionale della gestione dei carta, oltre il 50% degli input produttivi
rifiuti. È, piuttosto, una componente si- è costituito da materie seconde, ma la
gnificativa del sistema industriale ed e- domanda è in crescita anche nel setto-
conomico nazionale, un settore cre- re vetrario, nella lavorazione del legno
sciuto a ritmi ben superiori a quelli del- e del mobile, nelle materie plastiche.
l’industria nel suo insieme. In Italia, tra Il riciclo ecoefficiente, integrando le
il 2000 e il 2004, l’indice della produ- principali fonti del settore, dimostra
zione industriale ha subito una contra- che la riduzione di consumi energetici
zione del 3,8%, mentre l’indice del rici- associata al riciclo è stimabile tra i
claggio è cresciuto del 5%. 14,7 e i 18,2 milioni di tep (tonnellate
Le attività di recupero dei rifiuti – urba- equivalenti di petrolio).
ni e produttivi – e le attività industriali Si tratta di un valore di assoluto rilievo
classificate come “riciclaggio” costi- rispetto al consumo interno totale di e-
tuiscono una indispensabile fonte di nergia (circa 190 milioni di tep) e agli
approvvigionamento per una parte si- obiettivi di efficienza nazionali (pari a
208 pagine 20,00 e gnificativa del sistema industriale. Nei 2,9 milioni di tep).

R
tagliando d’ordine da inviare a Edizioni Ambiente fax 02/45487333 www.edizioniambiente.it e-mail mario.pasquali@reteambiente.it
■ Sì, desidero acquistare contrassegno il volume Il cliente ha il diritto di recedere
dal contratto in oggetto secondo le modalità
1) Informativa ex Dlgs 196/2003. La compilazione del presente coupon è facolta-
tiva, ma è necessaria per fornire il servizio da Lei richiesto e, dietro suo consenso,
Il riciclo ecoefficiente a 20,00 e stabilite dal Dlgs 185/1999.
per inviarLe inoltre informazioni su iniziative commerciali e non della Casa Editrice.
Responsabile del trattamento dei suoi dati è Edizioni Ambiente Srl, via N. Battaglia
nome e cognome 10, 20127, Milano. Nel rispetto del Dlgs 196/2003, i dati da Lei rilasciati saranno
trattati, anche con l’ausilio di mezzi automatizzati, dagli incaricati della gestione dei
ragione sociale servizi in oggetto, del marketing, dell’amministrazione e della gestione clienti. Non
saranno comunicati a terzi se non per adempiere ad obblighi di legge, per ordini di
pubbliche autorità o per esercitare un diritto in sede giudiziaria. È Suo diritto otte-
via n. nerne gratuitamente il controllo, l’aggiornamento, la modifica o la cancellazione e
opporsi al loro trattamento ai sensi dell’articolo 7 del citato Dlgs 196/2003.
città prov. cap 2) Consenso al trattamento dei dati.
Letta l’informativa di cui sopra:
tel. fax [ ] autorizzo
[ ] non autorizzo 45
sito internet e-mail l’utilizzo dei miei dati per l’invio di informazioni commerciali ed iniziative della Casa
Editrice.
data firma Firma ............................................................................
a cura di Maurizio De Paolis
Direttore Servizio Massimario e Ruolo Generale del Consiglio di Stato

Rubriche “Focus” giurisprudenza

Riferimenti Massima
Corte Suprema di Pres. Malinconico Rifiuti – Smaltimento – Ope- In tema di gestione dei rifiuti, l’obbligo della tenuta dei registri di carico e
Cassazione, Sez. III, Rel. Grillo razioni di recupero con proce- scarico, prescritti dall’articolo 12 del decreto legislativo 5 febbraio 1997,
28 marzo 2002, Imp. Miconi e altro dure semplificate – Registro di n. 22, grava sui soggetti che effettuano le operazioni di recupero dei rifiu-
n. 12122 carico e scarico – Obbligo – ti, anche se ammessi alla procedura semplificata di iscrizione all’Albo del-
Sussiste le imprese che effettuano la gestione dei rifiuti ex articolo 33 del già men-
zionato decreto legislativo n. 22, considerato anche che le procedure
semplificate devono garantire un livello molto elevato di protezione am-
bientale e controlli efficaci.

Corte Suprema di Pres. Malinconico Rifiuti – Autoveicoli e motovei- L’attività di custodia di autoveicoli e motoveicoli sottoposti a sequestro te-
Cassazione, Sez. III, Rel. Piccialli coli sottoposti a sequestro – nuti a disposizione dell’autorità giudiziaria o amministrativa, non configura
3 maggio 2002, Imp. Campano Deposito – Discarica abusiva – un’attiva tesa a realizzare e a gestire una discarica abusiva, considerato
n. 16249 Esclusione che i veicoli in sequestro di per sé non possono considerarsi come desti-
nati all’abbandono né per volontà del detentore né per obbligo giuridico.
Nel caso di specie la Suprema Corte ha precisato che solo ove si verifichi-
no nel suolo infiltrazioni di oli o di altri liquidi, o altre forme di inquinamen-
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)

to dell’ambiente si configura il reato di cui all’articolo 51, decreto legislati-


vo 5 febbraio 1997, n. 22.

Tar Toscana, Sez. II, Pres. Lazzeri Rifiuti – Smaltimento – Opera- La costruzione di un impianto da adibire alle operazioni preliminari per lo
8 giugno 2000, Rel. Radesi zioni preliminari – Impianto – smaltimento dei rifiuti non deve essere preventivamente preceduta, ai
n. 1114 Ric. Comune di Regione Toscana – Valutazione sensi della Lr Toscana 3 novembre 1998, n. 79 dalla valutazione di im-
Barberino Val di impatto ambientale – Esclu- patto ambientale.
D’Elsa sione

Tar Toscana, Sez. II, Pres. Lazzeri Rifiuti – Smaltimento – Disca- La destinazione di un certo materiale ad attività di riempimento di un ter-
8 giugno 2000, Rel. Politi rica – Individuazione – Materiali reno esclude la sua configurazione quale deposito di rifiuti, mancando in
n. 1125 Ric. R.M. destinati all’abbandono, ele- esso, per la sua esclusiva destinazione, il requisito fondamentale della no-
Res. Comune di mento temporale e degrado del zione di rifiuto, ossia di essere abbandonato o destinato all’abbandono;
Grosseto sito – Elementi concomitanti – pertanto, nel qualificare un sito come discarica di rifiuti, è necessario fare
Necessità – Materiale destinato riferimento ad elementi obiettivamente rilevatori di tale destinazione
al riempimento di un terreno – all’abbandono, quali il lungo tempo trascorso e lo stato di degrado assolu-
Discarica – Inconfigurabilità to, tali da non consentire l’utilizzazione del predetto materiale .

Rifiuti – Aree pubbliche o priva- L’articolo 9, Dpr 10 settembre 1982, n. 915 ora abrogato, il quale dispo-
Tar Sicilia, Palermo, Pres. Adamo te ad uso pubblico – Abban- neva il divieto di abbandono, di scarico o di deposito incontrollato di rifiuti
22 giugno 2000, Rel. Ferlisi dono, scarico deposito incon- in aree pubbliche o private soggette ad uso pubblico, non doveva essere
n. 1436 Ric. C.A.L. trollato – Divieto ex articolo 9, applicato con riferimento ad un’area privata non soggetta ad uso pubblico.
Res. Comune di Dpr 10 settembre 1982, n. 915
Catalafimi – Applicabilità – Area privata
non soggetta ad uso pubblico –
Inapplicabilità

Tar Calabria, Pres. Finati Rifiuti – Impianti di smaltimento In conformità al disposto di cui all’articolo 19, decreto legislativo 5 feb-
Catanzaro, 7 giugno Rel. Maiello e di recupero – Localizzazione – braio 1997, n. 22, viene privilegiata la costruzione di impianti di smalti-
2004, n. 1384 Ric. Comune di In aree destinate a zone indu- mento e di recupero dei rifiuti da ubicarsi nelle aree che il Piano regolato-
Fagnano Castello striali – Piano regolatore gene- re generale destina a zone industriali; pertanto, una diversa localizzazione
Res. Comunità rale – Motivazione – Necessità per siffatta categoria di impianti è subordinata all’adozione e all’approva-
montana – Omissione – Illegittimità zione di una variante che deve essere congruamente motivata in modo da
dell’Appennino mettere in giusto rilievo le ragioni che hanno indotto l’amministrazione a
Paolano localizzare gli impianti in aree non destinate dallo strumento di pianifica-
zione urbanistica a finalità industriali. È ormai ius receptum in giurispru-
denza il principio secondo cui, nell’ipotesi di varianti al piano regolatore li-
mitate o ad oggetto specifico, qual è quella oggetto di causa, vi sia la spe-
cificazione sulla necessità della scelta innovativa e sull’opportunità di ac-
quisire quelle aree, anziché le altre (ex multis, Consiglio di Stato, Sez. IV,
11 luglio 2001, n. 3868).
(Cfr. Maurizio De Paolis, Il nuovo processo amministrativo. Integrato con la
46 giurisprudenza più recente, Cedam, III ed., 2006).
a cura di Conai – Consorzio nazionale imballaggi

Rubriche Punto imballaggi

Variazione del contributo siglio di Amministrazione come impegno per


ambientale sugli imballaggi il mondo delle imprese, di sostenere, sia i più
cellulosici (carta e cartone) e alti costi conseguenti all’applicazione del
di vetro nuovo Accordo Anci/Conai, sia le maggiori
quantità di imballaggi conferite dai Comuni,
Il Consiglio di Amministrazione del Conai, in conseguenza dell’aumento generalizzato
nella seduta del 13 luglio u.s., prendendo della raccolta differenziata e del conseguente
atto della richiesta formulata dai due avvio a riciclo degli stessi imballaggi, pro-
consorzi interessati – Comieco e Coreve mosso dal sistema consortile.
– ha deliberato di portare il contributo Nonostante i target di recupero e riciclo siano
ambientale Conai, a partire dal 1° gen- già stati soddisfatti, il Consiglio di Ammini-
naio 2007 rispettivamente: strazione ha deciso di investire nuove risorse
• per gli imballaggi in carta e cartone da per assecondare gli sforzi che le amministra-
15,49 a 30,00 euro/t; zioni locali delle aree geografiche in cui la

RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)


• per gli imballaggi in vetro da 5,16 a raccolta è meno sviluppata intendono mette-
10,32 euro/t. re in atto per raggiungere risultati adeguati.
In tal senso Conai si è da tempo reso dispo-
È da sottolineare che l’ammontare dei contri- nibile, e parecchi Comuni ne hanno già tratto
buti ambientali di carta e vetro è rimasto in- indubbi vantaggi, ad accompagnare le azioni
variato dal 1998 per la carta e dal 2000 per di miglioramento della raccolta con sostegni
il vetro. Nel frattempo, le quantità di imbal- straordinari di carattere progettuale, formati-
laggi recuperate dai consorzi su superficie vo, di comunicazione ai cittadini ed economi-
pubblica sono passate da poche migliaia di co in senso stretto, ai fini del raggiungimento
tonnellate, al momento dell’avvio dell’attività di obiettivi concordati a livello qualitativo e
consortile, a quasi un milione di tonnellate quantitativo. Gli aumenti decisi si collocano
annue per la carta e a oltre 600 mila tonnel- anche nel segno di tale operatività.
late annue per il vetro. Ciò a fronte di recu-
peri complessivi di sistema di oltre 7,7 milio- Gli Uffici Conai, oltre naturalmente a quelli
ni di tonnellate. Un dato che viene valutato dei due consorzi Comieco e Coreve, sono a
come doppiamente positivo, rappresentando disposizione per ogni ulteriore informazione o
l’esperienza di recupero degli imballaggi, at- chiarimento verrà ritenuto utile, ai fini di una
traverso la struttura Conai/Consorzi di filiera, migliore applicazione della nuova disciplina
un successo per i risultati raggiunti fino a og- consortile dal 1° gennaio 2007.
gi e per l’applicazione di contributi economici
tra i più bassi a livello europeo.
Attualmente l’incremento dei contributi risulta
tuttavia non più differibile, essendosi esaurite
le riserve economiche accumulate fino ad ora
dai consorzi e tenuto conto che la nuova di-
rettiva europea e la legge nazionale che l’ha
recepita, hanno aumentato gli obiettivi di re-
cupero.
Pertanto l’attività del sistema consortile, oltre
a mantenere il trend corrente, deve continua-
re a incrementare gli impegni di ritiro dei ma-
teriali provenienti dai rifiuti generati dal terri-
torio urbano.
A queste prime considerazioni, inoltre, fa se-
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guito la necessità, rilevata dallo stesso Con-
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