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133 (10/06)
mensile Euro 13,00
Registrazione Tribunale di Milano n. 451 del 22 agosto 1994. Poste italiane spa – Spedizione in abbona-
mento postale – Dl 353/2003 (conv. in legge 46/2004) articolo 1, comma 1, DCB Milano
L’intervento
Registri di carico e scarico: Dm 148/1998 e articolo 190
BIS non è più l’incitamento a ripetere qualcosa che è piaciuto; or-
mai, invece, è la desinenza che contraddistingue la riformulazione di
del Dlgs 152/2006. È la disciplina vigente
di Lorenzo Acquarone
pag. 2
qualcosa che non è affatto piaciuto. Così, anche il Dlgs 152/2006 si accin- La valorizzazione energetica dei rifiuti e il principio
ge a fregiarsi di tale elemento distintivo. In questi giorni, come noto, il di gerarchia nel trattamento 4
Governo sta procedendo alle prime correzioni di quello che i cronisti di Umberto Fantigrossi
chiamano – astutamente, ma impropriamente – “Codice ambientale”.
Chiaro esempio di come nel pensiero contemporaneo le cose non assuma-
no più nomi e qualifiche perché reali, ma solo perché “si dice”. Che il
Legislazione
Dlgs 152/2006 sia un “Codice”, cioè un corpo organico e sistematico norme nazionali
comprensivo di tutte le norme pertinenti il diritto ambientale, è una sorta
di leggenda metropolitana; è solo una raccolta di leggi afferenti alcuni Fertilizzanti: obbligatorio il registro di origine
settori di quel diritto (certamente emanato dall’autorità deputata a farlo). Dlgs 29 aprile 2006, n. 217 8
Nomi a parte, in materia di acque e di rifiuti, il Dlgs 152/2006 sta per ap- il commento di Massimo Centemero 11
propriarsi di contenuti diversi (facendo suo il “bis”). Tra questi emergono
la precedente definizione di “scarico”, la soppressione di sottoprodotti e Giurisprudenza
Mps, la limitazione del deposito temporaneo al solo parametro quantitativo.
Sembra, dunque, che il Dlgs 152/2006 cavalchi integralmente il nuovo Il Dlgs 152/2006 rende necessario il riesame della vicenda
corso della modernizzazione il quale, dopo una fase di estrema libertà sui rottami
delle forze dominanti, vuole che appaiano nuovi interventi pubblici che Corte Costituzionale
contrappongono l’ambiente amministrato al neoliberismo ambientale. Ordinanza 14 luglio 2006, n. 288 17
Il che si registra in moltissimi settori della vita pubblica dove non si vuole La legge regionale non può vietare il deposito di scorie radioattive
che le riforme si traducano in una riduzione delle prestazioni (per esem- Corte Costituzionale
pio sanità e pensioni). In pratica, si tratta di mettere un limite all’onnipo- Sentenza 28 giugno 2006, n. 247 22
tenza dei mercati.
Giustizia, validità ed efficacia della norma giuridica sono tre risvolti dello Sono rifiuti i materiali bituminosi abbandonati
stesso problema: la migliore organizzazione dell’aspetto consociativo del- Corte di Cassazione – III Sezione penale
la vita degli uomini, regolata con la categoria etica del potere. Il potere, Sentenza 16 giugno 2006, n. 20762 24
dal canto suo, si manifesta attraverso i suoi due tratti distintivi classici:
forza e consenso (esercitati con variabili gradi di pressione e di presenza). Rubriche
Nella realtà, questi tratti inevitabilmente si mescolano. Infatti, anche i si-
stemi più dispotici non riescono a prescindere dal consenso (pur se limi- Quesiti 28
tato); di contro, anche i sistemi “contrattualistici” (cioè basati sul libero a cura di P.Ficco, V.Dragani, P.Fimiani, L.Lovecchio, L.Musmeci, M.L.Nepi
accordo dei consociati) non possono prescindere dalla forza (pur se limi-
Osservatorio Raee 38
tata) per frenare i dissidenti. Tuttavia, personalmente ritengo che la sop- a cura di Maria Letizia Nepi
pressione del “parametro temporale” nel deposito temporaneo sia una i-
nutile declinazione della forza, che porterà solo disaffezione proprio da Tribuna Albo gestori 44
parte di quelle categorie il cui consenso è necessario, consenso che si ot- a cura di Eugenio Onori
tiene solo facendo crescere in loro la considerazione del valore esistenziale
dell’ambiente e non riempiendole di burocrazia; infatti, sembra ormai “Focus” giurisprudenza 46
quasi certo che i produttori medio-grandi di rifiuti dovranno dotarsi del- a cura di Maurizio De Paolis
l’autorizzazione allo stoccaggio (con ovvi fermi operativi), vanificando Punto imballaggi 47
l’unico vero pregio della parte IV del Dlgs 152/2006. a cura di Conai
Paola Ficco
Edizioni Ambiente
Sembra che, con la ripresa delle attività dopo la pausa estiva, sia-
no sorti problemi interpretativi sull’esatta portata della dichiara-
zione di inefficacia (avvenuta con avviso 26 giugno 2006 del mi-
nistero dell’Ambiente) del Dm 2 maggio 2006 recante approvazio-
ne dei modelli di carico e scarico dei rifiuti.
In particolare, paiono essere emerse tre distinte opinioni:
• secondo la prima, si dovrebbe applicare in toto il Dm 148/1998
nonché le correlate regole dell’articolo 12 del Dlgs 22/1997 (cd.
“Decreto Ronchi”);
L’intervento • in base alla seconda, la dichiarazione ministeriale di inefficacia
non produrrebbe effetti talché dovrebbero trovare applicazione
soltanto le norme contenute nell’articolo 190, Dlgs 152/2006;
• a tenore della terza, infine, dovrebbero avere effettiva vigenza
tutte le norme del citato articolo 190 del Dlgs 152/2006 a eccezio-
ne di quelle relative ai modelli dei registri di carico e scarico, così
applicandosi per questi ancora e soltanto le norme tecniche del ri-
cordato Dm 148/1998.
Registri di carico e A ben considerare, il problema giuridico di fondo (la cui so-
luzione condiziona l’adesione a una delle tre tesi sopra rias-
scarico: Dm 148/1998 sunte) riposa su una questione giuridica di portata più gene-
rale che non consta essere stata affrontata con la dovuta at-
tenzione.
e articolo 190 del La dichiarazione di inefficacia muove da un secco presupposto: il
Dm in esame, e gli altri coevi sedici decreti ministeriali di cui al-
Dlgs 152/2006. l’avviso del 26 giugno 2006, non avrebbero raggiunto il momento
dell’efficacia perché non registrati dalla Corte dei Conti, la quale
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R
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3
Premesse e inquadramento comunitario
Le politiche ambientali hanno la caratteristica della trasversalità,
nel duplice senso che profili ambientali sono presenti in gran par-
te delle attività economiche e delle azioni di governo e che gli in-
terventi posti in essere a tutela dell’ambiente hanno incidenza in
rapporto alla maggior parte delle finalità perseguite dagli attori
pubblici e privati.
Un esempio di questa “trasversalità” è dato dal regime dell’utiliz-
zo dei rifiuti a fini energetici che, se da un lato è visto con favore
L’intervento dall’ordinamento comunitario e nazionale, dall’altro può collide-
re sia con altre esigenze proprie del medesimo settore ambientale
(nella misura in cui, per esempio, riduce i quantitativi di sostanze
inviate al riuso o al riciclaggio) sia con profili di assetto concor-
renziale del mercato (laddove gli incentivi per la combustione in-
fluenzano la disponibilità e i prezzi delle medesime sostanze per
altri impieghi).
gime riservato alle fonti rinnovabili la frazione non biodegradabi- diante la valorizzazione energetica”. Ma questa affermazione,
le dei rifiuti. Di fatto si è introdotto, in questo modo, un profilo di che di per sé suonerebbe apodittica e contraddittoria, viene riferita
contrasto con la ratio della richiamata direttiva europea chiara- a una precisa serie di sostanze, indicate nel sub-allegato A, nella
mente incline al rispetto della gerarchia. Ciò, tra l’altro, ha con- quale rientrano per lo più rifiuti altamente inquinanti (8) per i
tribuito a sbilanciare il mercato dei rifiuti a favore degli “energe- quali il riutilizzo non rappresenta una reale alternativa allo smal-
tici” rispetto a coloro che effettuano il riciclo. timento attraverso la combustione e quest’ultima è “ambiental-
Il problema non è nuovo dal momento che già un parere dell’au- mente” preferibile rispetto ad altre forme di trattamento.
torità Antitrust (6) relativo al settore del riutilizzo di biomasse se- Per tutti gli altri rifiuti (che sono indicati nel sub-allegato B del
gnalava come “la contestuale presenza dei rifiuti legnosi tra i decreto) la via dell’incentivazione a fini energetici viene subordi-
materiali riutilizzabili in altri processi produttivi, quali la nata alla definizione di uno o più accordi di programma (stipula-
produzione di pannelli truciolati e semilavorati in legno, e ti tra il ministero dell’Ambiente e i soggetti che effettuano il riciclo
tra i materiali utilizzabili come combustibile per la produzio- e i valorizzatori energetici) finalizzati a individuare termini, con-
ne di energia, determina[sse] una grave distorsione delle na- dizioni e modalità per la destinazione dei rifiuti medesimi nel ri-
turali dinamiche dei mercati” che, unitamente alle agevolazio- spetto della gerarchia comunitaria del trattamento degli stessi.
ni previste (Cip 6), comportava una artificiosa crescita dei prezzi Inoltre “la stipula dell’accordo di programma (...) è comun-
di mercato. que condizione necessaria e propedeutica (...)” per avere “di-
Ora la situazione appare ulteriormente in evoluzione a seguito ritto ai certificati verdi” (articolo 3, comma 2).
dell’emanazione, in attuazione dell’articolo 17, comma 3, Dlgs È inoltre previsto che in caso di mancata stipula di tali accordi i
387/2003, del Dm 5 maggio 2006 (7) recante la disciplina della ministri dell’Ambiente e delle Attività Produttive “individuano i
“Individuazione dei rifiuti e dei combustibili derivati dai rifiuti rifiuti per i quali viene limitato il diritto alla elevazione del
ammessi a beneficiare del regime giuridico riservato alle fonti rin- periodo del rilascio dei certificati verdi” nonché “adottano (...)
novabili”. le più idonee iniziative volte comunque al perseguimento del-
Nelle premesse di tale provvedimento si dà atto del criterio della la finalità della promozione e dello sviluppo delle fonti rinno-
gerarchia laddove si sottolinea come “in base al decreto legisla- vabili”, articolo 3, comma 8, lettera a), b), c).
tivo 3 aprile 2006 n. 152, il sistema della raccolta differen-
ziata e selettiva dei rifiuti ha la finalità di promuovere, nel- In sostanza con il meccanismo degli accordi di programma si
l’ordine, il riutilizzo, il riciclo e la valorizzazione energetica pongono le condizioni per far venir meno entro breve termi-
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)
(1) Modificativa della direttiva 75/ Consiglio sulla promozione dell’energia cembre 2003, n. 387 e la direttiva ri- sere eliminato da tale elenco il codice
442/Cee relativa ai rifiuti. elettrica prodotta da fonti energetiche chiamata. Infatti l’articolo 17 del testo Cer 191207, corrispondente alla tipolo-
(2) Cfr. Cap. VI “Prelievo delle risorse e rinnovabili nel mercato interno dell’e- nazionale espressamente include nel gia “legno diverso da quello di cui al-
produzione di rifiuti” parag. 310, deli- lettricità”. regime riservato alle fonti rinnovabili la la voce 19 12 06 (legno contenente
berazione Cipe 2 agosto 2002, pubblica- (4) In questa Rivista n. 108 (6/04). frazione non biodegradabile dei rifiuti. sostanze pericolose)”, in quanto non
ta sul Supplemento ordinario alla Gu (5) Si evidenzia qui un profilo di con- (6) Agcm, parere sul “Riutilizzo delle congruente con l’impostazione genera-
30 ottobre 2002, n. 255. trasto tra la disciplina nazionale della biomasse per la produzione di energia” le dei due sub-allegati e quindi con il
(3) Cfr. parere del Comitato economico promozione dell’energia elettrica na- del 23 ottobre 1997. criterio “gerarchico”.
e sociale in merito alla “Proposta di di- zionale prodotta da fonti energetiche (7) In questa Rivista n. 132 (8-9/06).
rettiva del Parlamento europeo e del nazionali, contenuta nel Dlgs 29 di- (8) In questo ambito meriterebbe di es-
6
Dlgs 29 aprile 2006, n. 217
(Supplemento ordinario n. 152 alla Gazzetta ufficiale 20 giugno 2006 n. 141)
immesso sul mercato e per altri due anni dopo se – Laboratori chimici); all’articolo 44 della legge 20 febbraio 2006, n. 82,
che il fabbricante ne ha cessato l’immissione sul f) un rappresentante del Ministero dell’Ambiente al fine di verificarne la applicabilità al prodotto in
mercato. e della Tutela del Territorio; corso di inserimento ed iniziare o meno l’attività
6. I concimi a base di nitrato ammonico ad ele- g) un rappresentante dell’Istituto superiore di sa- necessaria per la successiva ufficializzazione.
vato titolo di azoto sono forniti agli utenti finali nità;
unicamente in appositi imballaggi. h) un rappresentante dell’Agenzia per la protezio- Articolo 11
ne dell’ambiente e per i servizi tecnici; Misure di controllo
Articolo 8 i) tre rappresentanti delle organizzazioni di pro- 1. L’Ispettorato centrale repressione frodi del
Tracciabilità duttori di fertilizzanti, designati dalle Associazioni Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e il
1. Ai fini della tracciabilità dei prodotti di cui al nazionali di categoria più rappresentative; Ministero dell’Economia e delle Finanze (Agenzia
presente decreto, sono istituiti presso il Ministero l) tre rappresentanti dei produttori agricoli, desi- delle dogane, area centrale verifiche e controlli
delle Politiche Agricole e Forestali, Direzione ge- gnati dalle Associazioni di categoria più rappre- tributi doganali e accise – Laboratori chimici)
nerale per la qualità dei prodotti agroalimentari, sentative; nell’ambito delle rispettive competenze, svolgono
il “Registro dei fertilizzanti” di cui all’allegato 13, m) un rappresentante dei commercianti, desi- attività di controllo sull’applicazione delle dispo-
che contiene una sezione specifica per quelli con- gnato dall’Associazione nazionale di categoria sizioni contenute nel presente decreto, utilizzando
sentiti in agricoltura biologica, ed il “Registro dei più rappresentativa; a tal fine le risorse umane, finanziarie e strumen-
fabbricanti di fertilizzanti” di cui all’allegato 14. n) un rappresentante degli importatori di fertiliz- tali disponibili a legislazione vigente e senza nuo-
L’iscrizione al Registro dei fabbricanti di fertiliz- zanti, designato dall’Associazione nazionale di vi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
zanti deve essere richiesta dal fabbricante prima categoria più rappresentativa; 2. All’accertamento delle violazioni si applicano
dell’immissione del fertilizzante sul mercato. L’i- o) un rappresentante regionale designato dalla le disposizioni di cui alla legge 24 novembre
scrizione al Registro dei fertilizzanti deve essere Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, 1981, n. 689, e alle relative norme di attuazione.
richiesta dal fabbricante prima dell’immissione le Regioni e le Province autonome di Trento e di
del fertilizzante sul mercato limitatamente ai fer- Bolzano; Articolo 12
tilizzanti di cui agli allegati 1, 2, 3, 4, 5 e 6. p) cinque esperti in materia di fertilizzanti, così Sanzioni
2. Fatto salvo quanto previsto dall’articolo 7, suddivisi: quattro docenti universitari ed uno in 1. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque
commi 2 e 3, il fabbricante per garantire la trac- rappresentanza del Consiglio per la ricerca e la produce o immette sul mercato fertilizzanti non
ciabilità dei concimi Ce e degli altri fertilizzanti, sperimentazione in agricoltura – Istituto speri- compresi nel regolamento (Ce) n. 2003/2003, nel
conserva registrazione sull’origine dei concimi. mentale per la nutrizione delle piante, scelti dal presente decreto e nei suoi allegati, e nella legisla-
Essa è messa a disposizione degli Stati membri Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. zione vigente nel Paese dell’Unione europea di
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per fini ispettivi, fintantoché il concime è immes- 3. I componenti della Commissione, ad eccezione produzione, è punito con la sanzione ammini-
so sul mercato e per altri due anni dopo che il di quelli di cui al comma 2, lettera p), in caso di strativa pecuniaria da seimila euro a trentamila
fabbricante ne ha cessato l’immissione sul mer- impedimento possono delegare formalmente loro euro.
cato. sostituti, di volta in volta. 2. Salvo che il fatto costituisca reato, chiunque
3. Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, 4. La Commissione dura in carica cinque anni ed produce o immette sul mercato fertilizzanti non
sentita la Commissione tecnico-consultiva per i i suoi componenti possono essere riconfermati conformi al regolamento (Ce) n. 2003/2003 ed al
fertilizzanti di cui all’articolo 9, provvede alle i- non più di una volta. Ove le designazioni non presente decreto e ai suoi allegati, è punito con le
scrizioni nel Registro dei fertilizzanti e nel Regi- pervengano in tempo utile, la Commissione può sanzioni amministrative pecuniarie per ciascuna
stro dei fabbricanti di fertilizzanti. regolarmente funzionare qualora sia stata nomi- delle violazioni di seguito riportate:
4. L’istituzione, la gestione e la conservazione dei nata la metà più uno dei componenti. Le funzioni a) da duemilacinquecento euro a seimila euro
Registri di cui al comma 1, si effettuano da parte di segretario della Commissione sono esercitate per i concimi Ce, per i concimi minerali naziona-
del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali da un funzionario del Ministero delle Politiche li, per i concimi organo-minerali e per gli altri ti-
con le risorse umane e strumentali già disponibili Agricole e Forestali coadiuvato da un membro pi di fertilizzanti nazionali, qualora la composi-
a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori o- della Commissione stessa. zione non corrisponda alle indicazioni obbligato-
neri a carico del bilancio dello Stato. 5. Ai componenti della Commissione ed ai loro rie ovvero facoltative previste dal presente decreto
sostituti non spetta alcun compenso o rimborso e dai suoi allegati ovvero alle altre indicazioni fa-
Articolo 9 spese. coltative non previste. Nel caso in cui venga cal-
Commissione colato il grado di irregolarità espresso come ε se-
1. Presso il Ministero delle Politiche Agricole e Articolo 10 condo i criteri riportati nell’allegato 12, per i ferti-
Forestali è istituita una Commissione tecnico- Inserimento di nuovi fertilizzanti e lizzanti per i quali questo è applicabile, la sanzio-
consultiva per i fertilizzanti con il compito di e- modifiche degli allegati ne amministrativa pecuniaria viene irrogata se-
sprimere il proprio parere su questioni di partico- 1. All’inserimento di nuovi concimi nazionali, condo gli importi di seguito riportati:
lare rilevanza a livello comunitario e nazionale ammendanti, correttivi, substrati di coltura, ma- 1) valore di ε fino a – 4 (incluso): da duemila-
attinenti al settore dei fertilizzanti, nonché sulle trici organiche, prodotti ad azione specifica, ri- cinquecento euro a seimila euro;
modifiche da apportare agli allegati al presente spettivamente negli allegati 1, 2, 3, 4, 5 e 6, alla 2) valore di ε compreso tra – 4 e – 8 (incluso):
decreto. definizione di nuovi tipi di fertilizzanti ed alle al- da cinquemila euro a ventunomila euro;
2. La Commissione è composta da: tre modifiche degli allegati 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13 e 3) valore di ε compreso tra – 8 e – 12 (incluso):
a) quattro rappresentanti del Ministero delle 14 si provvede con decreto del Ministro delle da seimilacinquecento euro a trentamila euro;
Politiche Agricole e Forestali, di cui uno con fun- Politiche Agricole e Forestali, previo parere della 4) valore di ε inferiore a – 12: da sedicimila euro
zioni di presidente e due appartenenti all’Ispetto- Commissione tecnico-consultiva per i fertilizzanti a settantottomila euro.
rato centrale repressione frodi; di cui all’articolo 9. Per il calcolo del grado di irregolarità espresso co-
b) un rappresentante della Presidenza del 2. La domanda di inserimento di nuovi prodotti o me ε per i fertilizzanti previsti dal presente decre-
Consiglio dei Ministri; la richiesta di definizione di nuovi tipi deve essere to si applicano al singolo campione i criteri ripor-
c) due rappresentanti del Ministero delle Attività inoltrata al Ministero delle Politiche Agricole e tati nel citato allegato 12, paragrafo c;
Produttive; Forestali, corredandola della necessaria docu- b) da duemilacinquecento euro a seimila euro,
d) un rappresentante del Ministero della Salute; mentazione tecnica, di cui all’allegato 10, non- qualora le indicazioni obbligatorie da riportare in
e) un rappresentante del Ministero dell’Economia ché della specifica indicazione dei metodi di ana- etichetta ovvero sui documenti previste dal pre-
10
e delle Finanze (Agenzia delle dogane, area cen- lisi. I metodi presentati a corredo della domanda sente decreto e dai suoi allegati, in tutto o in par-
te, manchino o non siano conformi a quanto pre- ovvero il commerciante non sia a conoscenza decreto del Ministro delle Politiche Agricole e
Allegati (*)
(omissis)
(*) I quattordici allegati al Dlgs 217/2006 sono consultabili, in formato pdf, su www.reteambiente.it, sezione “Altri temi/Agricoltura e alimentazione”, Normativa vigente.
È in vigore dal 5 luglio 2006 la revisione della ballo, trasporto, prove di detonabilità).
norma sui fertilizzanti. Infatti, sul S.o. n. 152/L Il nuovo Dlgs presenta le seguenti principali no-
il commento alla Gazzetta ufficiale n. 141 del 20 giugno vità:
2006, è stato pubblicato il decreto legislativo 29 • accorpamento di alcune categorie di fertiliz-
aprile 2006, n. 217 “Revisione della disciplina zanti (ora ci sono 144 tipi di fertilizzanti);
Cambia la norma in materia di fertilizzanti” che sostituisce, abro- • individuazione di nuovi adempimenti per i
per commercializzare gandola esplicitamente, la legge 748/1984 e tut- produttori (quattro tipi di registri);
te le sue integrazioni e modifiche. • inasprimento delle sanzioni per gli inadem-
i fertilizzanti: le novità Tale riordino normativo è la diretta conseguen- pienti.
del Dlgs 217/2006 za di un provvedimento comunitario (regola-
mento 2003/2003, pubblicato sulla Guue 21 Struttura del Dlgs 217/2006
novembre 2003 n. L304) che invitava gli Stati Il decreto risulta così composto:
di Massimo Centemero membri a rinnovare le rispettive leggi nazionali • 17 articoli (nella precedente norma erano
Consorzio Italiano Compostatori – CIC adeguandole al regolamento stesso; particolare 15);
importanza era data a punti come la tracciabi- • 14 allegati (erano 5);
lità, le sanzioni (proporzionali, adeguate ed ef- • rispetto alla legge 748/1984, molte definizioni
fettive) e i prodotti a elevato titolo d’azoto (im- (semplificate) e norme sono state spostate negli 11
allegati e ciò renderà più semplice l’operazione rale per la qualità dei prodotti agroalimentari: l’indice ε.
Legislazione norme nazionali Dlgs 217/2006
Entro il 5 gennaio 2007 Tutti i fabbricanti di ammendanti devono dimostrare agli organismi preposti al controllo,
mediante conservazione e presentazione di appositi documenti di registrazione, l’origine
dei fertilizzanti per tutto il periodo dell’immissione degli stessi sul mercato e per altri due
anni della cessata immissione in commercio. Quindi, i produttori devono dotarsi di un
proprio “Registro sull’origine dei fertilizzanti” conforme alla modulistica scaricabile dal si-
to www.politicheagricole.it (nella citata circolare 4 agosto 2006 sono reperibili i fac-simi-
le di richiesta), documentazione vidimata dall’Ufficio periferico dell’Ispettorato centrale
della repressione frodi competente per territorio, nella quale devono essere riportate le
informazioni indispensabili per assicurare la rintracciabilità delle materie prime impiegate
e dei prodotti finali.
Entro il 5 gennaio 2007 Tutti i fabbricanti di fertilizzanti già immessi sul mercato prima del 5 luglio 2006 devono
inoltrare istanza per l’iscrizione nel “Registro dei fabbricanti di fertilizzanti” e nel “Re-
gistro dei fertilizzanti”. Anche queste richieste (previste dagli allegati 13 e 14, Dlgs
217/2006) possono essere scaricate dal sito del Mipaf www.politicheagricole.it.
Le richieste devono essere inoltrate sia in forma Via XX Settembre, 20 – 00187 Roma e-mail: icrf.dgt.4t@politicheagricole.it
cartacea sia tramite e-mail a: e-mail: QPAVIII@politicheagricole.it.
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Inoltre, per conoscenza a: Il Mipaf, entro 90 giorni dal ricevimento della
Forestali Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e domanda di iscrizione, esamina la correttezza
Concimi (81):
Correttivi (30):
• minerali (24+11)
Ammendanti (16) • calcici e magnesici (22)
• organici (38)
• diversi (8)
• organo minerali (8)
Fertilizzanti (144)
13
Tabella 1. Gli ammendanti compostati nell’allegato 2, Dlgs 217/2006
Legislazione norme nazionali Dlgs 217/2006
1 2 3 4 5 6 7
4 Ammendante Prodotto ottenuto Umidità: massimo – Umidità È consentito dichiarare i titoli in altre forme di azoto,
compostato attraverso 50% pH fosforo totale e potassio totale.
verde processo di pH compreso tra 6 C organico sul secco Il tenore di materiale plastico, eventualmente pre-
trasformazione e e 8,5 C umico e fulvico sul sente del diametro fino a 3,33 mm non può essere
stabilizzazione C organico sul secco superato lo 0,45% sulla sostanza secca.
controllato di secco: minimo Azoto organico sul Il tenore di materiale plastico eventualmente pre-
rifiuti organici 30% secco sente del diametro maggiore di 3,33 mm e minore
che possono C umico e fulvico C/N di 10 mm non può superare lo 0,05% sulla sostan-
essere costituiti sul secco: minimo Rame totale sul secco za secca.
da scarti di 2,5 % Zinco totale sul secco Il tenore di altri materiali inerti, eventualmente pre-
manutenzione Azoto organico sul Salinità senti, del diametro fino a 3,33 mm non può supera-
del verde secco: almeno re lo 0,9% sulla sostanza secca. Il tenore di altri ma-
ornamentale, 80% dell’azoto teriali inerti, eventualmente presenti, del diametro
residui delle totale maggiore di 3,33 mm e minore di 10 mm non può
colture, altri C/N massimo 50 superare lo 0,1% sulla sostanza secca.
rifiuti di origine Rame totale sul Materiali plastici ed inerti di diametro superiore a 10
vegetale con secco: massimo mm devono essere assenti. Sono inoltre fissati i se-
esclusione di 150 mg/kg guenti parametri di natura biologica:
alghe e altre Zinco totale sul • Salmonella: assenti in 25 g di campione tal quale,
piante marine. secco: massimo dopo rivivificazione;
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)
5 Ammendante Prodotto ottenuto Umidità: massimo – Umidità Per “fanghi” di cui alla presente colonna e alla co-
compostato attraverso 50% pH lonna n. 3 si intendono quelli definiti dal decreto le-
misto processo di pH compreso tra 6 C organico sul secco gislativo 27 gennaio 1992, n. 99, di attuazione della
trasformazione e e 8,5 C umico e fulvico sul direttiva 86/278/Cee concernente la protezione del-
stabilizzazione C organico: secco l’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione
controllato di minimo 25% Azoto organico sul dei fanghi di depurazione in agricoltura.
rifiuti organici C umico e fulvico secco I fanghi, tranne quelli agroindustriali, non possono
che possono sul secco: minimo C/N superare il 35% (P/P) della miscela iniziale.
essere costituiti 7% Rame totale sul secco È consentito dichiarare i titoli in altre forme di azoto,
dalla frazione Azoto organico sul Zinco totale sul secco fosforo totale e potassio totale.
organica degli secco: almeno Salinità Il tenore di materiale plastico, eventualmente pre-
Rsu proveniente 80% dell’azoto sente, del diametro fino a 3,33 mm non può supera-
da raccolta totale re lo 0,45% sulla sostanza secca.
differenziata, da C/N massimo 25 Il tenore di materiale plastico, eventualmente pre-
rifiuti di origine Rame totale sul sente, del diametro maggiore di 3,33 mm e minore
animale com- secco: massimo di 10 mm non può superare lo 0,05% sulla sostanza
presi liquami 150 mg/kg secca.
zootecnici, da Zinco totale sul Il tenore di altri materiali inerti, eventualmente pre-
rifiuti di attività secco: massimo senti, del diametro fino a 3,33 mm non può supera-
agroindutriali e 500 mg/kg re lo 0,9% sulla sostanza secca. Il tenore di altri ma-
dalla lavorazione teriali inerti, eventualmente presenti, del diametro
del legno e del maggiore di 3,33 mm e minore di 10 mm non può
tessile naturale superare lo 0,1% sulla sostanza secca.
non trattato, Materiali plastici ed inerti di diametro superiore a 10
da reflui e mm devono essere assenti.
fanghi, nonché Sono inoltre fissati i seguenti parametri di natura
dalle matrici biologica:
previste per • Salmonella: assenti in 25 g di campione tal quale,
l’ammendante dopo la rivivificazione;
compostato • Enterobacteriacee totali: massimo 1,0 x 102 UFC
verde. per grammo;
• Streptococchi fecali: massimo 1,0 x 103 (MPN x g);
• Nematodi: assenti in 50 g sul tal quale;
• Trematodi: assenti in 50 g sul tal quale;
• Cestodi: assenti in 50 g sul tal quale.
14
segue
Tabella 1. Gli ammendanti compostati nell’allegato 2, Dlgs 217/2006
6 Ammendante Prodotto ottenuto C organico sul – C organico sul secco È consentito dichiarare i titoli in altre forme di azoto,
torboso per miscela di secco: minimo C umico e fulvico sul fosforo totale e potassio totale.
composto torba con 35% secco Il tenore di materiale plastico, eventualmente pre-
ammendante C umico e fulvico Azoto organico sul sente, del diametro fino a 3,33 mm non può supera-
compostato sul secco: minimo secco re lo 0,45% sulla sostanza secca.
verde e/o misto. 7% C/N Il tenore di materiale plastico, eventualmente pre-
Azoto organico sul Rame totale sul secco sente, del diametro maggiore di 3,33 mm e minore
secco: almeno Zinco totale sul secco di 10 mm non può superare lo 0,05% sulla sostanza
80% dell’azoto Torba secca.
totale Salinità Il tenore di altri materiali inerti, eventualmente pre-
C/N massimo 50 senti, del diametro fino a 3,33 mm non può supera-
Rame totale sul re lo 0,9% sulla sostanza secca. Il tenore di altri ma-
secco: massimo teriali inerti, eventualmente presenti, del diametro
150 mg/kg maggiore di 3,33 mm e minore di 10 mm non può
Zinco totale sul superare lo 0,1% sulla sostanza secca.
secco: massimo Materiali plastici ed inerti di diametro superiore a 10
500 mg/kg mm devono essere assenti.
Torba: minimo Sono inoltre fissati i seguenti parametri di natura
50% biologica:
• Salmonella: assenti in 25 g di campione tal quale,
dopo la rivivificazione;
• Enterobacteriacee totali: massimo 1,0 x 102 UFC
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Corte Costituzionale
Ordinanza 14 luglio 2006, n. 288
La massima
Rifiuti – Rottami ferrosi – Esclusione dalla nozione di “ri-
fiuto” ex Dl 138/2002 e legge 308/2004 – Contrasto con
normativa comunitaria – Ricorso per illegittimità costitu-
Giurisprudenza zionale ex articoli 11 e 117 Costituzione – Ius superve-
niens – Dlgs 152/2006 – Rimessione atti al giudice “a
quo” per nuova valutazione
La disciplina giuridica relativa alla gestione dei rottami ferrosi è –
dal 29 aprile 2006 – quella dettata dal Dlgs 3 aprile 2006, n.
152 (recante “Norme in materia ambientale”), provvedimento che
a partire da tale data ha espressamente abrogato la previgente
normativa in materia, risultante dal combinato disposto del Dlgs
22/1997 (cd. “Decreto Ronchi”) e del Dl 138/2002 (recante l’in-
terpretazione autentica della nozione di rifiuto contenuta nel citato
Il Dlgs 152/2006 rende decreto del 1997).
La rilevanza e la fondatezza delle questioni di legittimità costitu-
necessario il riesame zionale sollevate da numerose giurisdizioni nazionali nel corso del
2005 e aventi per oggetto il contrasto della normativa nazionale
in materia di rottami ferrosi con la definizione europea di “rifiuto”
della vicenda sui rottami deve pertanto essere rivalutata dai medesimi giudici “de quo” alla
luce dello “ius superveniens”, rappresentato dal citato Dlgs 152/
che il giudice a quo premette di es- potesi di cui alle lettere b) e c) del sentenza stessa; pretazione datane dalla Corte euro-
sere investito dei processi penali nei comma 1 (“abbia deciso” e “abbia che la citata legge n. 308 del 2004 pea – per molteplici ragioni;
confronti di persone imputate del l’obbligo di disfarsi”) non ricorro- mantiene, infatti, espressamente che in primo luogo, infatti, andreb-
reato di cui all’articolo 51, comma no per i “beni o sostanze e materia- “fermo” il disposto dell’articolo 14 be registrata l’esistenza di un con-
1, lettera a) (nel caso di cui all’or- li residuali di produzione o di con- del Dl n. 138 del 2002 (articolo 1, trasto, nell’ambito della giurispru-
dinanza r.o. n. 228 del 2005), e di sumo”, se gli stessi “possono essere comma 26, della legge), già censu- denza di legittimità, riguardo alla
cui all’articolo 51, comma 1, lettera e sono effettivamente e oggettiva- rato dalla Corte europea, e, nel con- possibile incidenza delle sentenze
a), e comma 4 (nel caso di cui mente riutilizzati nel medesimo o tempo, esclude taluni materiali, della Corte di Giustizia sulla nozio-
all’ordinanza r.o. n. 546 del 2005), in analogo o diverso ciclo produtti- qualificabili come rifiuti, dalla re- ne di “rifiuto”, così come interpre-
del decreto legislativo 5 febbraio vo o di consumo, senza subire al- lativa disciplina; tata dall’articolo 14 del Dl n. 138
1997, n. 22 (Attuazione delle diret- cun intervento preventivo di tratta- che, con particolare riferimento ai del 2002;
tive 91/156/Cee sui rifiuti, 91/689/ mento e senza recare pregiudizio rottami metallici, mentre la senten- che tale incidenza viene in effetti e-
Cee sui rifiuti pericolosi e 94/62/Ce all’ambiente”, ovvero “dopo aver za afferma che essi non costituisco- sclusa da alcune pronunce, sul du-
sugli imballaggi e sui rifiuti di im- subito un trattamento preventivo no materie prime secondarie, ma plice rilievo che la definizione co-
ballaggio), per aver trasportato – senza che si renda necessaria alcu- devono conservare la qualifica di ri- munitaria di rifiuto è contenuta in
rispettivamente, il 21 settembre na operazione di recupero tra quel- fiuti finché non siano effettivamen- una direttiva e che l’interpretazione
2001 e il 18 luglio 2000 – rifiuti le individuate nell’allegato C” del te riciclati in prodotti siderurgici; pregiudiziale di spettanza della
non pericolosi, costituiti da rottami Dlgs n. 22 del 1997; l’articolo 1, comma 29, della legge, Corte di Giustizia non riguarda gli
ferrosi, con mezzo non autorizzato; che a seguito di ricorso in via pre- aggiungendo una lettera q-bis) al- atti del legislatore nazionale; men-
che il rimettente osserva che l’arti- giudiziale, ex articolo 234 del Trat- l’articolo 6, comma 1, del Dlgs n. tre viene ammessa da altre decisio-
colo 1, lettera a), della direttiva tato Ce, proposto dallo stesso giudi- 22 del 1997, porrebbe un principio ni, anche perché detta definizione
75/442/Cee (come modificata dalla ce a quo nell’ambito del processo di esattamente contrario, qualificando risulta recepita nel regolamento
direttiva 91/156/Cee e dalla decisio- cui all’ordinanza r.o. n. 546 del come “materia prima secondaria Cee n. 259/93, relativo ai trasporti
ne della Commissione 96/350/Ce), 2005, la Corte di Giustizia delle Co- per attività siderurgiche e metallur- transfrontalieri;
relativa ai rifiuti, definisce il “rifiu- munità europee, con sentenza 11 giche” i “rottami ferrosi e non fer- che permarrebbe, quindi, “una no-
to” come “qualsiasi sostanza od og- novembre 2004, causa C-457/02, rosi derivanti da operazioni di recu- tevole incertezza del diritto”, con
getto che rientri nelle categorie ri- ha ritenuto l’anzidetta “interpreta- pero e rispondenti a specifiche possibili disparità di trattamento, in
portate nell’allegato I e di cui il de- zione autentica” contrastante con Ceca, Aisi, Caef, Uni, Euro o ad altre un settore pure di particolare rilievo
tentore si disfi o abbia deciso o ab- la definizione di cui all’articolo 1, specifiche nazionali e internaziona- per la tutela ambientale; con conse-
bia l’obbligo di disfarsi”; e che tale lettera a), della direttiva 75/442/ li, nonché i rottami scarti di lavora- guente compromissione anche dei
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nozione viene richiamata anche Cee, in quanto atta a sottrarre alla zioni industriali o artigianali o pro- principi di legalità e di uguaglianza
dall’articolo 2, lettera a), del rego- qualificazione come “rifiuto” resi- venienti da cicli produttivi o di con- sanciti dalla Costituzione;
lamento Cee 1° febbraio 1993, n. dui di produzione o di consumo sumo, esclusa la raccolta differen- che in secondo luogo, poi, la diretta
259/93, relativo ai trasporti tran- corrispondenti a detta definizione; ziata, che possiedono in origine le applicazione della nozione comu-
sfrontalieri di rifiuti, di diretta ap- che la Corte europea ha in partico- medesime caratteristiche riportate nitaria di “rifiuto”, nell’interpreta-
plicazione anche alle spedizioni di lare osservato che “materiali come nelle specifiche sopra menzionate”; zione datane dalla Corte di Giu-
rifiuti all’interno dei singoli Stati quelli oggetto del procedimento che in pratica, dunque – reiterando stizia, comporterebbe conseguenze
membri, secondo quanto chiarito principale non sono riutilizzati in la regola già respinta dalla Corte di sfavorevoli per i cittadini italiani
dalla Corte di Giustizia delle maniera certa e senza previa tra- Giustizia – i rottami ferrosi verreb- anche sul piano penale: quando,
Comunità europee; sformazione nel corso di un mede- bero sottoposti al regime delle ma- invece, è la stessa Corte di Giustizia,
che la definizione comunitaria di simo processo di produzione o di u- terie prime e non a quello dei rifiu- nella citata sentenza 11 novembre
“rifiuto” è stata integralmente rece- tilizzazione, ma sono sostanze o ti, purché abbiano determinate ca- 2004, a ricordare che “una direttiva
pita nell’ordinamento italiano con materiali di cui i detentori si sono ratteristiche merceologiche e siano non può avere l’effetto, di per sé e
l’articolo 6, comma 1, lettera a), disfatti”, i quali – stando alle di- destinati in modo oggettivo ed effet- indipendentemente da una norma
del Dlgs n. 22 del 1997, il quale fa chiarazioni dell’imputato – “sono tivo all’impiego nei cicli produttivi giuridica di uno Stato membro a-
riferimento a “qualsiasi sostanza stati successivamente sottoposti a siderurgici o metallurgici; dottata per la sua attuazione, di de-
od oggetto che rientra nelle catego- cernita ed eventualmente a taluni che le disposizioni considerate si terminare o di aggravare la respon-
rie riportate nell’allegato A e di cui trattamenti”, in vista dell’impiego porrebbero di conseguenza in con- sabilità di coloro che agiscono in
il detentore si disfi o abbia deciso o come “materia prima secondaria trasto con l’articolo 11 Cost., che violazione delle sue disposizioni”;
abbia l’obbligo di disfarsi”; destinata alla siderurgia”: prospet- impone l’osservanza degli impegni che in terzo luogo, e da ultimo, la
che tale formula è stata peraltro og- tiva nella quale, tuttavia, essi “de- internazionali, e soprattutto con il giurisprudenza costituzionale dian-
getto di “interpretazione autentica” vono conservare la qualifica di ri- novellato articolo 117 Cost., a nor- zi richiamata, relativa ai rapporti
ad opera dell’articolo 14 del decreto fiuti finché non siano effettivamen- ma del quale la potestà legislativa è tra ordinamento comunitario e or-
legge 8 luglio 2002, n. 138 (In- te riciclati in prodotti siderurgici”, esercitata dallo Stato nel rispetto dei dinamento nazionale, è intervenuta
terventi urgenti in materia tributa- poiché soltanto “a partire da tale vincoli derivanti dall’ordinamento anteriormente alla modifica del-
ria, di privatizzazioni, di conteni- momento, essi non possono più es- comunitario: vincoli che – alla lu- l’articolo 117 Cost., che oggi impo-
mento della spesa farmaceutica e sere distinti da altri prodotti side- ce della giurisprudenza di questa ne espressamente al legislatore di
per il sostegno dell’economia anche rurgici scaturiti da materie prime Corte – scaturiscono anche dalle rispettare i vincoli derivanti dall’or-
nelle aree svantaggiate), convertito, primarie”; sentenze interpretative della Corte dinamento comunitario: donde l’e-
con modificazioni, in legge 8 ago- che, a brevissima distanza tempora- di Giustizia; sigenza – di fronte ad una legge in-
sto 2002, n. 178, il quale ha stabili- le dalla sentenza della Corte euro- che il contrasto fra le nuove dispo- terna che, come quella impugnata,
to, al comma 1, che le locuzioni “si pea, è tuttavia intervenuta la legge sizioni e la Costituzione non po- violi “platealmente” la nuova rego-
disfi”, “abbia deciso”, e “abbia 15 dicembre 2004, n. 308, la quale, trebbe essere, d’altro canto, risolto la costituzionale – di sottoporre co-
l’obbligo di disfarsi” designano, ri- nel conferire al Governo una delega con lo strumento della diretta di- munque a questa Corte il denun-
spettivamente, l’avviamento, la vo- per il riordino della legislazione in sapplicazione delle prime da parte ciato vulnus;
lontà di destinare e l’obbligo di av- campo ambientale, contiene, all’ar- dei giudici e degli organi ammini- che non varrebbe obiettare che, in
viare una sostanza, un materiale o ticolo 1, commi 25, 26, 27, 28 e 29, strativi – secondo quanto pure pre- tal modo, si richiederebbe alla
un bene ad attività di smaltimento alcune disposizioni di immediata figurato dalla giurisprudenza costi- Corte una pronuncia diretta a mo-
o di recupero, secondo gli allegati B applicazione in tema di rifiuti, a- tuzionale, nei casi di incompatibi- dificare in peius il trattamento pe-
18
e C del Dlgs n. 22 del 1997; ha al- pertamente contrastanti – ad avviso lità delle norme interne con l’ordi- nale del cittadino: pronuncia alla
quale osterebbe il principio di stret- ferrosi, operato in via d’urgenza sfarsi”; qualifica di rifiuti fino a quando
dalla mancata o inadeguata attua- stituito G.L., persona sottoposta alle 5 febbraio 1998 – che esclude, a il quale esclude dalla disciplina dei
zione “originaria” di quest’ultimo indagini nel procedimento a quo, contrario sensu, dalla disciplina dei rifiuti, qualificandoli come “mate-
da parte del legislatore nazionale, chiedendo che la questione sia di- rifiuti i prodotti derivanti da attività rie prime secondarie per attività si-
quanto piuttosto dalla modificazio- chiarata manifestamente inammis- di recupero destinati in modo effet- derurgiche e metallurgiche”, i “rot-
ne di una norma interna preesi- sibile o manifestamente infondata; tivo ed oggettivo (come quelli di cui tami ferrosi e non ferrosi derivanti
stente, finalizzata espressamente che, con l’ordinanza indicata in e- si discute nel procedimento a quo) da operazioni di recupero e rispon-
all’attuazione degli obblighi comu- pigrafe, il giudice per le indagini all’impiego in altri cicli produttivi denti a specifiche Ceca, Aisi, Caef,
nitari; preliminari del Tribunale di Asti ha – dovrebbe essere disapplicato, trat- Uni, Euro o ad altre specifiche na-
che, in questa prospettiva, il Tri- sollevato questione di legittimità tandosi di norma secondaria con- zionali o internazionali”;
bunale ritiene di dover sollevare costituzionale, in riferimento agli trastante con quella primaria del- che tale previsione normativa risul-
questione di legittimità costituziona- articoli 11 e 117 Cost., dell’articolo l’articolo 6, comma 1, lettera a), terebbe infatti lesiva degli articoli
le della norma interna “abrogatri- 1, commi 25 e 29, della legge n. del Dlgs n. 22 del 1997, che, rece- 11 e 117 Cost., sottraendo all’appli-
ce” di ogni forma di tutela nella 308 del 2004, limitatamente – pendo fedelmente la definizione da- cazione del regime dei rifiuti mate-
materia de qua – norma interferente quanto al citato comma 29 – alla ta dall’articolo 1 della direttiva 91/ riali che debbono, di contro, sotto-
con l’ambito di applicazione tanto parte in cui aggiunge la lettera q- 156/Cee, accoglie una nozione as- starvi a mente della nozione di ri-
della direttiva 75/442/Cee che del re- bis) all’articolo 6, comma 1, del sai ampia di rifiuto, qualificando fiuto offerta dall’articolo 1, lettera
golamento Cee n. 295/93 – per vio- Dlgs n. 22 del 1997; come tale “qualsiasi sostanza od a), della direttiva 75/442/Cee, come
lazione degli articoli 11 e 117 Cost., i che il giudice a quo premette, in oggetto che rientra nelle categorie modificata dalla direttiva 91/156/
quali attribuirebbero una particolare punto di fatto, che la locale Procura riportate nell’allegato A e di cui il Cee;
“capacità di resistenza” alle norme della Repubblica aveva svolto inda- detentore si disfi o abbia deciso o che la Corte di Giustizia delle Co-
(penali e non) attuative di vincoli gini preliminari nei confronti abbia l’obbligo di disfarsi”; munità europee, con sentenza 11
comunitari già adempiuti; dell’amministratore unico di una che, nell’ambito delle norme pri- novembre 2004, causa C-457/02,
che la questione sarebbe rilevante società a responsabilità limitata, marie di cui il pubblico ministero occupandosi in sede di interpreta-
nel giudizio a quo, posto che la per il reato di gestione non autoriz- aveva denunciato l’incostituziona- zione pregiudiziale dell’articolo 14
configurabilità della fattispecie zata di rifiuti non pericolosi di cui lità, risulterebbero peraltro prive di del Dl n. 138 del 2002, ha infatti
contravvenzionale, che fornisce il all’articolo 51, comma 1, lettera a), rilievo nel procedimento a quo tan- stabilito che la predetta nozione
titolo alla domanda di cautela rea- del Dlgs n. 22 del 1997, in relazione to quelle di cui ai commi 27 e 28 non deve essere interpretata nel
le, dipende, nel caso concreto, dalla alla cessione ad acciaierie di rotta- dell’articolo 1 della legge n. 308 del senso di escludere da essa i residui
possibilità di qualificare o meno co- mi ferrosi sui quali la predetta so- 2004, che riguardano i soli fornitori di produzione o di consumo, quan-
me “rifiuti” i rottami metallici di cietà aveva eseguito operazioni di o produttori esteri di rottami, men- do pure possano essere o siano ef-
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cui è chiesto il sequestro; cernita e di adeguamento volume- tre l’indagato è un operatore nazio- fettivamente riutilizzati in un nuo-
che la questione risulterebbe altresì trico, finalizzate ad ottenere mate- nale; quanto quella di cui al com- vo ciclo di produzione o di consu-
ammissibile, non venendo in rilievo riali conformi alle cd. “specifiche ma 2 dell’articolo 14 del Dl n. 138 mo, con o senza trattamento pre-
la preclusione che – a fronte della Ceca”: fatti, questi, accertati a se- del 2002, in quanto, nel caso di spe- ventivo;
riserva di legge prevista dall’artico- guito di sopralluoghi effettuati nel cie, secondo la prospettazione che, non essendo tuttavia le diretti-
lo 25, secondo comma, Cost. – la corso degli anni 2003 e 2004; dell’accusa, i rottami non venivano ve immediatamente efficaci negli
Corte costituzionale incontra nel- che, ad avviso del pubblico ministe- utilizzati dalle acciaierie “tal qua- ordinamenti dei singoli Stati mem-
l’adozione di pronunce che diano ro, la tesi difensiva della persona li”, ma solo dopo operazioni di re- bri, il giudice nazionale non sareb-
luogo a modifiche in peius del trat- sottoposta alle indagini – secondo cupero, e si trattava inoltre di mate- be legittimato a disapplicare la leg-
tamento penale: giacché, alla luce la quale, a seguito delle indicate o- riali dei quali i produttori si erano ge interna contrastante con esse,
della stessa giurisprudenza costitu- perazioni di recupero, i rottami a- disfatti oggettivamente: onde la ci- onde non resterebbe che sottoporre
zionale, sono comunque suscettibili vrebbero perso la natura di “rifiuti” tata disposizione non potrebbe esse- a scrutinio di costituzionalità le
di sindacato di costituzionalità, an- per assumere quella di “materia re utilmente invocata, per difetto norme in questione, le quali altri-
che in malam partem, le norme pe- prima secondaria” – troverebbe dei requisiti da essa previsti, al fine menti imporrebbero l’accoglimento
nali “di favore”, le quali stabilisca- una base normativa, oltre che nel di escludere i rottami stessi dalla della richiesta di archiviazione for-
no, cioè, per determinate soggetti o decreto ministeriale 5 febbraio categoria dei “rifiuti”; mulata dal pubblico ministero nel
per determinate categorie di beni, 1998, anche nella lettera q-bis) che, a tale fine, sarebbero invece ri- procedimento a quo;
un trattamento penalistico più fa- dell’articolo 6, comma 1, del Dlgs levanti le disposizioni del comma 1 che la questione di costituzionalità,
vorevole rispetto a quello che deri- n. 22 del 1997, aggiunta dall’arti- del citato articolo 14 e dei commi oltre che rilevante, sarebbe altresì
verebbe dall’applicazione di norme colo 1, comma 29, della legge n. 25 e 29 dell’articolo 1 della legge n. ammissibile, dato che non si chie-
generali o comuni; 308 del 2004, nonché nel disposto 308 del 2004; derebbe alla Corte di creare nuove
che se il principio di cui al citato dei commi 25, 26, 27 e 28 del me- che, rispetto alla prima, tuttavia, la fattispecie di reato, invadendo la
articolo 25, secondo comma, Cost. desimo articolo 1; questione di costituzionalità risulte- sfera di discrezionalità riservata al
mira ad assicurare che la “funzione che, su tale premessa, il rappresen- rebbe manifestamente infondata, potere legislativo, ma semplice-
incriminatrice” sia riservata in o- tante della pubblica accusa aveva giacché detta disposizione, nel for- mente di rimuovere una norma di
gni caso al Parlamento, esso non peraltro sollevato questione di legit- nire un’interpretazione autentica legge ordinaria contrastante con un
verrebbe infatti scalfito nell’ipotesi timità costituzionale di tutte le nor- delle parole “si disfi”, “abbia deci- principio costituzionale (quale
in questione, giacché l’ablazione me primarie sopra indicate per con- so” o “abbia l’obbligo di disfarsi”, quello della subordinazione del di-
delle norme denunciate si limite- trasto con gli articoli 11 e 117 Cost., che compaiono nella definizione di ritto interno al diritto comunita-
rebbe a ricondurre la fattispecie da in quanto idonee a determinare rifiuto di cui all’articolo 6, comma rio): ripristinando con ciò l’origi-
esse regolata alla norma generale un’ingiustificata restrizione della 1, lettera a), del Dlgs n. 22 del naria sfera di operatività della no-
preesistente, dettata dallo stesso le- sfera di operatività della direttiva 1997, non attribuirebbe ad esse un zione di “rifiuto” già recepita dal-
gislatore; Cee in materia di rifiuti, chiedendo, significato più circoscritto di quello l’articolo 6, comma 1, lettera a),
che nel giudizio di costituzionalità in subordine – qualora la questione desumibile dal significato letterale del Dlgs n. 22 del 1997, senza alcun
è intervenuto il Presidente del fosse ritenuta manifestamente e dall’interpretazione logica delle intervento sulla disciplina sanzio-
Consiglio dei Ministri, rappresenta- infondata – l’archiviazione del pro- parole stesse; natoria, già stabilita dal legislatore
to e difeso dall’Avvocatura generale cedimento; che, di contro, risulterebbe non ma- nazionale e da questo liberamente
dello Stato, il quale ha chiesto che che, al riguardo, il giudice a quo nifestamente infondata la questione modificabile;
la questione sia dichiarata inam- premette che, conformemente a di costituzionalità del combinato che nel giudizio di costituzionalità
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missibile e comunque infondata; quanto ritenuto dal pubblico mini- disposto dei commi 25 e 29 dell’ar- è intervenuto il Presidente del Con-
siglio dei Ministri, rappresentato e in quanto atta a sottrarre alla qua- ha poi introdotto, all’articolo 183, la “sostanza o materia avente le ca-
21
Corte Costituzionale
Sentenza 28 giugno 2006, n. 247
La massima
Rifiuti – Scorie radioattive – Divieto di deposito, anche
temporaneo, e di stoccaggio di materiali nucleari non
23
Corte di Cassazione – III Sezione penale
Sentenza 16 giugno 2006
(Ud. 3 maggio 2006), n. 20762
Giurisprudenza La massima
Rifiuti – Rientrano – Materiali bituminosi provenienti da
demolizioni stradali – In caso di abbandono degli stessi –
Organo della Pubblica amministrazione che ha rilasciato
un’autorizzazione non rientrante nella sua competenza –
Concorso nel reato – Sussiste
L’assessore del Comune che autorizza illegittimamente terzi a ef-
fettuare sul territorio comunale il deposito di materiale bituminoso
proveniente da demolizioni stradali concorre con il responsabile
nel reato di abbandono incontrollato di rifiuti. L’organo della P.a.
concorre infatti con l’autore del reato anche nell’ipotesi del rila-
Sono rifiuti i materiali scio di un’autorizzazione non rientrante nella sua competenza,
“allorché la stessa abbia rafforzato il proposito dell’autore della
violazione o addirittura, come nel caso in esame, reso possibile la
bituminosi abbandonati commissione del fatto”.
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)
mento a prescrizioni contenute nel Le questioni afferenti alla buona fe- materiale bituminoso oggetto della con l’autore del reato anche nel-
Dlgs n. 22/1997 e recepite dalla le- de dell’imputato, infine, sono di contestazione, sicché non sussiste il l’ipotesi del rilascio di un’autorizza-
gislazione provinciale. merito e, peraltro, la sentenza né dedotto vizio di motivazione sul zione non rientrante nella compe-
Va ancora osservato che il giudice di ha escluso la fondatezza con moti- punto. tenza del medesimo, allorché la stes-
merito ha esattamente escluso l’ap- vazione adeguata ed immune da vi- Ciò precisato, occorre rilevare che sa abbia rafforzato il proposito
plicabilità dell’articolo 6, comma I zi logici, avendo rilevato che ai sen- secondo la sentenza impugnata dell’autore della violazione o addi-
lettera m), del Dlgs n. 22/ 1997 cir- si dell’articolo 62 del capitolato di detta autorizzazione, anche se rila- rittura, come nel caso in esame, reso
ca il deposito temporaneo dei rifiuti, appalto il (...) era tenuto a disfarsi sciata in forma verbale – circostan- possibile la commissione del fatto.
avendo accertato che il deposito di dei materiali di risulta sostanzial- za accertata nella sede di merito e I ricorsi, pertanto, devono essere ri-
cui si tratta, oltre ad essere stato ese- mente in conformità delle prescri- neppure oggetto di contestazione – gettati.
guito in quantità superiore a quella zioni di cui al Dlgs n. 22/1997. ha concretamente reso possibile al Ai sensi dell’articolo 616 C.p.p. al
consentita dalla norma (20 mc), Anche il ricorso dello (...) è infon- (...) utilizzare il suolo di proprietà rigetto delle impugnazioni segue la
non è avvenuto nel luogo di produ- dato. del Comune per effettuare il deposi- condanna dei ricorrenti al paga-
zione dei rifiuti, come prescritto dal La sentenza impugnata, nell’affer- to incontrollato di rifiuti di cui alla mento delle spese processuali.
citato articolo 6, bensì a circa quat- mare la colpevolezza del predetto contestazione.
tro chilometri da detta località, sic- imputato, ha puntualmente tenuto Ciò rilevato in punto di fatto, cor- P.Q.M.
ché a nulla rileva il fatto che anche conto del fatto che non rientrava rettamente è stato affermato il con- La Corte rigetta i ricorsi e condanna
il luogo di deposito potesse essere nella competenza dell’assessore ai corso dell’imputato nella commis- i ricorrenti al pagamento in solido
definito cantiere, risultando, peral- lavori pubblici del Comune di Gri- sione del reato. delle spese processuali.
tro, che lo stesso apparteneva ad un gno rilasciare l’autorizzazione al- Ed, invero, deve essere affermato in Così deciso in Roma nella pubblica
soggetto diverso (l’ente locale) dalla l’utilizzo della particella di proprietà punto di diritto che l’organo della udienza del 3 maggio 2006.
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)
l’isolamento
ecoefficiente
guida all’uso dei materiali naturali
L’attenzione alle problematiche obiettivo.
ambientali permea ormai tutti i Ma isolare come? In questo
campi del vivere, e il progettare campo emerge infatti la profonda
secondo i criteri della bioedilizia è mancanza di informazioni in grado
uno dei nodi decisivi dell’abitare in di sostenere scelte e orientamenti
modo sano. L’adozione della corretti. I materiali isolanti
direttiva europea 2002/91 impone alternativi, caratterizzati da un
anche all’Italia di adeguare, a minore impatto sull’ambiente e
partire dal 2006, il proprio sulla salute, fanno oggi fatica a
patrimonio edilizio a criteri di trovare un posto sul mercato e ad
risparmio energetico. acquisire visibilità a causa della
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Letta l’informativa di cui sopra:
tel. fax [ ] autorizzo
[ ] non autorizzo
sito internet e-mail l’utilizzo dei miei dati per l’invio di informazioni commerciali ed iniziative della Casa
Editrice.
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a cura di Paola Ficco
Vincenzo Dragani Redazione Reteambiente
Pasquale Fimiani Giudice del Tribunale di Pescara, Prof. in Diritto penale dell’impresa
Luigi Lovecchio Dottore commercialista
Loredana Musmeci Direttore Reparto Suolo e Rifiuti dell’Istituto superiore di sanità
Maria Letizia Nepi Fise Unire – Confindustria
Rubriche Quesiti
fattispecie concreta, il limite all’esercizio di Dlgs 152/2006 stabilisce che è annuale,
La Rubrica si propone di offrire un supporto opera- una facoltà inerente a un diritto soggettivo o ma non precisa quando si dovrà rinnova-
tivo alla soluzione dei numerosi problemi interpre-
tativi ed applicativi che sorgono nella produzione, a una pubblica potestà. Quindi, gli elementi re; dopo un anno dal pagamento effettivo
nella gestione e nel controllo dei rifiuti. dell’autorizzazione sono tre e precisamente: o dal 1° gennaio di ogni anno?
La Rubrica non esercita attività di consulenza, di- • esistenza di un limite legale allo svolgimen-
retta o indiretta, e non fornisce supporto a privati to di un’attività; L’unica esclusione dal formulario, oltre al tra-
per motivi personali.
I Curatori risponderanno solo a quesiti ritenuti, a • apprezzamento discrezionale in funzione di sporto di rifiuti urbani effettuato dal soggetto
loro insindacabile giudizio, di valenza generale. prevenzione; che gestisce il servizio pubblico, è prevista
Ciò al fine di operare una collaborazione culturale • rimozione del limite legale. dall’articolo 193, comma 4, per il trasporto di
e conoscitiva con il Pubblico direttamente coinvolto È evidente, dunque, che in difetto della esat- rifiuti non pericolosi effettuato dal produttore
con le tematiche specifiche.
ta individuazione della operazione di recupero dei rifiuti stessi, in modo occasionale e sal-
Il servizio fornito dalla Rubrica è gratuito ed è ri- autorizzata viene innanzitutto meno l’apprez- tuario, che non ecceda la quantità di 30 chili
servato agli abbonati alla Rivista (sia cartacea che zamento discrezionale in funzione di preven- o 30 litri (a prescindere dal riferimento al
on line) e agli abbonati di “Osservatorio di norma-
tiva ambientale” di ReteAmbiente; pertanto si pre- zione. Questo significa che l’autorizzazione giorno). Come noto, il parametro della occa-
ga di evidenziare nel quesito il nome del soggetto non consente il perseguimento dell’elemento sionalità risiede nella non prevedibilità della
intestatario dell’abbonamento. teleologico della disciplina (declinato, prima, condotta; quindi, non è mai riferibile a ca-
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)
I quesiti (la cui formulazione non deve superare le nell’articolo 2, comma 1, Dlgs 22/1997 e, denze temporali precise (per esempio una
10 righe) possono essere inviati al seguente indiriz-
zo quesiti@reteambiente.it e troveranno risposta,
dopo, nell’articolo 178, comma 1, Dlgs 152/ volta al mese). Quindi, poiché nel caso di
ogni mese, su queste pagine. 2006), il quale risiede nell’assicurare non so- specie, sembra difettare il requisito della oc-
lo una elevata protezione dell’ambiente ma casionalità e della non prevedibilità (in quanto
anche “controlli efficaci”. l’attività che genera i rifiuti non è affatto oc-
Risponde Paola Ficco È evidente che in difetto della individuazione casionale e imprevedibile), si ritiene che il
della esatta operazione di recupero, l’apprez- formulario debba sempre essere compilato e
77. Nelle autorizzazioni la P.a. de- zamento discrezionale non è stato posto in conservato.
ve sempre indicare esplicitamente essere e che il controllo non può essere effi- In ordine all’iscrizione all’Albo, l’articolo 212,
l’operazione di recupero assentita cace in quanto (di fatto) impossibile. In casi comma 8, Dlgs 152/2006 stabilisce che so-
Nelle autorizzazioni ordinarie ex articoli di questo genere è opportuno richiedere alla no obbligate a iscriversi (tra le altre) nella
27 e 28, Dlgs 22/1997 la Regione Abruzzo P.a. l’individuazione della specifica operazio- versione “light” ivi prevista “le imprese che
quasi mai specifica le operazioni di recu- ne di recupero autorizzata poiché si potrebbe esercitano la raccolta e il trasporto dei propri
pero che autorizza ma, genericamente, verificare il non infrequente caso della disap- rifiuti non pericolosi come attività ordinaria e
“autorizza le operazioni di recupero”. plicazione del provvedimento amministrativo regolare”.
Come deve comportarsi il gestore dell’im- da parte del giudice penale, in osservanza Tale locuzione (“attività ordinaria e regolare”)
pianto? Deve richiedere una specificazio- della legge 20 marzo 1865, n. 2248, Allega- è stata letta dalla sentenza della Corte di
ne alla Regione? Deve ritenersi autorizza- to E, abolitrice del contenzioso amministrati- Giustizia Ue, 9 giugno 2005 (contro l’Italia),
to alle operazioni permesse dalle attrez- vo (articoli 4 e 5). con riferimento al “trasporto a titolo profes-
zature possedute? L’impresa, dunque, non può “ritenere” di es- sionale”, laddove la Corte sostiene che sono
Inoltre, se si ritiene di essere autorizzati sere autorizzata per qualche operazione di trasportatori a titolo professionale sia coloro i
per l’R3 si può ritenere di essere anche recupero, immaginandolo. Deve, invece, tro- quali trasportano rifiuti nell’esercizio della lo-
autorizzati per l’R13 oppure occorre ri- vare menzione esatta di quale limite legale le ro attività professionale di trasportatori, sia
chiedere tale autorizzazione a parte? sia stato rimosso in omaggio al rapporto di coloro i quali, pur non esercitando la profes-
diritto pubblico che tra l’azienda medesima e sione di trasportatori, “nondimeno trasportino
Gli articoli 27 e 28, Dlgs 22/1997 trovano la la P.a. si pone in essere a seguito dell’auto- nell’ambito della loro attività professionale ri-
loro (quasi) speculare trasposizione nell’arti- rizzazione. fiuti da essi stessi prodotti”. Nessuna esclu-
colo 208, Dlgs 152/2006. Pertanto, in mate- sione apposita dai registri e dal Mud è stata
ria di autorizzazioni, il recupero non agevolato 78. Pagamento entro il 30 aprile prevista per costoro. Quindi, l’unica esclusio-
continua a equivalere allo smaltimento. Ciò per L’Albo gestori “light” ne dalle scritture ambientali (come detto) è
premesso, per rispondere al quesito è fonda- Siamo una ditta che trasporta i propri ri- stata prevista con riguardo al formulario per il
mentale ricordare che cosa sia l’autorizzazio- fiuti (carta-cartone) presso l’isola ecolo- trasporto di “rifiuti non pericolosi” effettuato
ne: il provvedimento con cui la Pubblica am- gica comunale; il formulario e l’iscrizione dal produttore dei rifiuti stessi, in modo occa-
ministrazione, nell’esercizio della sua attività all’Albo sono necessari? Circa il paga- sionale e saltuario, che non ecceda la quan-
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di prevenzione, rimuove, in relazione a una mento del bollettino per l’iscrizione, il tità di 30 chili o 30 litri.
Nel silenzio della legge, è ragionevole ritene- da 3 a 10) sono esonerati a condizione che 2. Commercianti e intermediari di rifiuti sen-
Rubriche Quesiti
re che il termine per il pagamento dei diritti dispongano di evidenze documentali o conta- za detenzione (pericolosi e non).
di iscrizione all’Albo esiti entro il 30 aprile di bili con funzioni analoghe al registro. 3. Chiunque (quindi, anche soggetti diversi da
ogni anno per uniformità con gli altri paga- 11. Soggetti abilitati allo svolgimento delle imprese ed enti) svolge operazioni di recupero
menti dovuti all’Albo medesimo. Tuttavia, sul attività in forma ambulante di raccolta e tra- e di smaltimento dei rifiuti (pericolosi e non).
punto è auspicabile un pronunciamento di ta- sporto, limitatamente ai rifiuti che formano 4. Imprese ed enti che producono rifiuti peri-
le organo. oggetto del loro commercio. colosi.
Tale esclusione non è presente nell’articolo A questi soggetti (che sono anche obbligati
79. Registro: chi è escluso 190, comma 1, Dlgs 152/2006 dedicato al all’invio del Mud, si veda la risposta al quesi-
A fronte della nuova normativa di cui al registro, bensì nell’articolo 266, comma 5, to n. 84), ancora l’articolo 190, comma 1
Dlgs 152/2006, si chiede di sapere quali dedicato alle disposizioni finali. A mente di cit., aggiunge i seguenti (che, invece, in
siano i soggetti esclusi dall’obbligo di te- tale disposizione, tali soggetti sono esclusi, quanto produttori di rifiuti non pericolosi non
nuta dei registri di carico e scarico. non solo dall’obbligo relativo al registro, ma sono obbligati al Mud):
anche da quelli relativi a Mud, formulario e i- 5. produttori (quindi, anche soggetti diversi
La lettura del combinato disposto di cui agli scrizione all’Albo gestori. da imprese ed enti) dei seguenti rifiuti non
articoli 189, comma 3, e 190, comma 1, 12. Professionisti singoli per i rifiuti speciali pericolosi (lettere c), d) e g), articolo 194,
Dlgs 152/2006 evidenzia che tra i soggetti e- pericolosi da loro stessi prodotti (si veda la ri- comma 3):
sclusi dall’obbligo partecipativo del registro sposta al quesito n. 81). • rifiuti da lavorazioni industriali;
figurano: 13. Soggetti (quindi, anche diversi da impre- • rifiuti da lavorazioni artigianali (quindi, in
1. Imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 se ed enti) che producono rifiuti non pericolo- difetto di esenzione reperibile aliunde, sono
C.c. con un volume di affari annuo non supe- si diversi da quelli di cui alle lettere c), d) e compresi anche i rifiuti generati da piccoli
riore a euro 8.000,00 (pericolosi e non peri- g), articolo 184, comma 3, Dlgs 152/2006. produttori artigiani di cui all’articolo 2083
colosi). Quindi poiché tra questi rifiuti pericolosi “di- C.c.);
Tale esclusione non è presente nell’articolo versi” rientrano anche quelli da attività agri- • rifiuti derivanti da attività di recupero e
190, comma 1, Dlgs 152/2006 dedicato al cole e agro-industriali (a), è evidente che gli smaltimento di rifiuti;
registro, bensì nell’articolo 189, comma 3, imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 • fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da
dedicato al Mud. Poiché l’articolo 190, com- C.c. sono esclusi dai registri solo per la pro- altri trattamenti delle acque;
ma 1 per individuare (una parte) dei soggetti duzione di rifiuti pericolosi purché abbiano un • fanghi prodotti dalla depurazione delle ac-
gico, delle copie del formulario proprie del maniera certa. nell’esercizio della loro attività professionale
detentore, di cui all’articolo 15 del citato de- Quali elementi abbiamo per stabilire la di trasportatori, sia coloro i quali, pur non e-
creto legislativo n. 22 del 1997. 2. I soggetti regolarità dei tempi di registrazione? sercitando la professione di trasportatori,
di cui al comma 1 non sono tenuti alla comu- “nondimeno trasportino nell’ambito della loro
nicazione annuale al Catasto, di cui all’artico- Poiché l’articolo 190, comma 6, Dlgs 152/ attività professionale rifiuti da essi stessi pro-
lo 11, comma 3, del citato decreto legislativo 2006 stabilisce che “i registri sono numerati, dotti”. Nessuna esclusione apposita dal Mud
n. 22 del 1997, e successive modificazioni. vidimati e gestiti con le procedure e le moda- (e dai registri) è stata prevista per costoro,
3. Le disposizioni di cui al presente articolo lità fissate dalla normativa sui registri Iva” è neanche in ragione di modeste quantità;
non si applicano ai rifiuti urbani”. evidente che essa normativa si “travasa” in- 2. commercianti e intermediari di rifiuti (peri-
Tale legge non è stata abrogata dal Dlgs tegralmente in quella dei registri di carico e colosi e non pericolosi) senza detenzione;
152/2006 e integra gli estremi di una norma- scarico per i rifiuti, senza alcun bisogno di 3. “chiunque” (quindi, anche soggetti diversi
tiva speciale rispetto a quella di cui al Dlgs previsione aggiuntiva. Quindi, anche tali regi- da imprese ed enti) svolge le operazioni di
152/2006 che declina la sua disciplina per i stri, laddove tenuti in modo informatico, subi- recupero e smaltimento di rifiuti pericolosi e
soggetti ivi contemplati. Per giunta tale legge scono gli stessi vincoli di quelli Iva (marca non pericolosi;
è stata adottata in esecuzione di una specifica temporale, immodificabilità ecc.). Si veda, i- 4. imprese ed enti che producono rifiuti peri-
ordinanza di condanna Ue (28 settembre noltre, L. Acquarone “Registri di carico e colosi;
2004, C-115/03 (1)), con la quale la Corte ri- scarico: Dm 148/1998 e articolo 190 del 5. consorzi istituiti per recuperare particolari
cordava l’obbligo per tutti i produttori di rifiuti Codice ambientale. È questa la disciplina vi- tipologie di rifiuto;
speciali pericolosi di tenere il registro. gente”, in questo numero della Rivista, p. 2. 6. imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135
Pertanto, mantenendo tale disposizione tutta C.c. con un volume d’affari annuo superiore
la sua vigenza ed efficacia, si ritiene che il 83. Registro: la variazione di peso a 8.000 euro (solo per i rifiuti pericolosi);
produttore di rifiuto speciale pericoloso da se è opportuno che vi sia annotata 7. gestore del servizio idrico integrato (peri-
stesso prodotto, per esempio il medico denti- Nel registro di carico e scarico rifiuti, nel colosi e non pericolosi – articolo 110, com-
sta (purché non inquadrato in un ente o una caso di peso di partenza diverso dal peso ma 7, Dlgs 152/2006).
impresa e tale non è lo studio associato), non accettato dal destinatario finale, occorre L’articolo 4, comma 6, Dlgs 182/2003 ag-
sia obbligato alla tenuta del registro. A ben specificare nelle annotazioni le motiva- giunge:
guardare non si tratta di una esclusione zioni di tale variazione? 8. gestore impianti portuali di raccolta e del
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)
Rubriche Quesiti
copia del formulario da parte del trasportato- articoli 12 e 15, Dlgs 22/1997, si veda circo-
86. Formulario: deve essere com- re, tale produttore, entro i tre mesi successivi lare Ambiente/Industria 4 agosto 1998, n. 1,
pleto, anche con l’itineario. Per la alla spedizione del rifiuto, deve dare opportu- lettere j) e k) che si esprimeva in tal senso).
microraccolta ne occorre uno per na notizia alla Provincia. È questo quello che
ogni “presa” viene stabilito dall’articolo 188, comma 3, let- 89. Formulario: per le “piccole
Nel formulario il percorso va sempre spe- tera b), Dlgs 152/2006 (come già previsto manutenzioni” occasionali l’e-
cificato, o solo in casa di microraccolta? dall’articolo 10, Dlgs 22/1997) a prescindere sclusione è più formale che reale
In che modo occorre specificarlo (indi- dalle motivazioni che generano la mancata ri- Chi effettua manutenzioni presso i clienti
cando percorso stradale, vie ecc.) oppure cezione del formulario da parte del produttore (per esempio idraulico, lattoniere, elettri-
specificando gli altri produttori della mi- (per esempio smarrimento postale). cista ecc.), deve compilare il formulario
croraccolta? Pertanto, se all’esito dei tre mesi dalla spedi- per il trasporto dei rifiuti (per esempio
zione tale ricevimento non è avvenuto il pro- caldaie, grondaie, cavi elettrici non più u-
L’indicazione del percorso che il trasporto se- duttore deve darne notizia alla Provincia. Nel tilizzabili) dalla sede del cliente al proprio
gue integra gli estremi di uno degli elementi caso in cui i tre mesi non siano ancora tra- magazzino? È tenuto a iscriversi all’Albo
fondamentali del formulario. Il suo difetto, scorsi, è tuttavia ragionevole ritenere che il gestori ambientali per il trasporto dei ri-
pertanto, si ritiene che integri gli estremi del- produttore possa ricevere dal trasportatore fiuti in proprio?
la omessa tenuta. Esso, dunque, va sempre copia conforme della copia del formulario di
indicato (anche in caso di microraccolta). In spettanza del trasportatore medesimo (dove L’articolo 266, comma 4, Dlgs 152/2006
caso di microraccolta, si ricorda che a ogni sia ben visibile la data e il timbro per accetta- stabilisce che “I rifiuti provenienti da attività
presa corrisponde un formulario. Sul punto, è zione dal ricevente) al fine di costituire a suo di manutenzione o assistenza sanitaria si
opportuno ricordare la sentenza 29 maggio favore la prova dell’avvenuto corretto smalti- considerano prodotti presso la sede o il do-
2000, n. 1040, III Sezione penale, Corte di mento/recupero. In tal caso l’obbligo parteci- micilio del soggetto che svolge tali attività”.
Cassazione (in questa Rivista n. 68, 11/00) a pativo, di cui il formulario integra gli estremi, Tale disposizione è perfettamente identica a
mente della quale il trasporto di batterie e- si ritiene ragionevolmente assolto da parte di quanto in precedenza prevista dall’articolo
sauste con formulario nel quale non sia indi- entrambi i soggetti della filiera del rifiuto, poi- 58, comma 7-ter, Dlgs 22/1997. Quindi, sul
cato il percorso d’instradamento, configura il ché il controllo è possibile e in perfetta tra- punto, la disciplina non è mutata. Tuttavia,
reato di cui all’articolo 52, comma 3, Dlgs sparenza. alla luce di alcune modifiche intervenute in
solo se quando il manutentore trasporta i ri- integrazione così forte da estenderlo al perio- sportatore delle cennate “esigenze di tra-
fiuti prodotti nel corso della sua attività ma- do di conservazione. Del resto, anche sotto il sporto” è tenuto a fornire prova certa, poiché
nutentiva, costui rispetta le seguenti condi- profilo sanzionatorio, si nota che l’articolo fruisce di un regime favorevole.
zioni: 258, comma 5, prevede la sanzione ammini-
• si deve trattare di rifiuti non pericolosi pro- strativa pecuniaria per la mancata conserva- 92. Sosta sui camion: non deve
dotti dal manutentore stesso, cioè prodotti zione del formulario “di cui all’articolo 193”. essere autorizzata
nell’espletamento della sua attività manuten- Ora, poiché le sanzioni amministrative, al pari Dal 2002 il sindaco ha vietato la sosta
tiva; delle sanzioni penali, non possono essere ap- presso il nostro autoparco (autorizzato
• la loro quantità non deve superare i 30 kg plicate per analogia, è evidente che non esi- come azienda insalubre) dei nostri ca-
o i 30 litri (a prescindere dal parametro del ste una sanzione per la mancata conserva- mion carichi di rifiuti, che non potevano
tempo); zione all’infinito delle copie del formulario. andare a scaricare perché gli impianti di
• il trasporto deve essere occasionale e sal- Pertanto tale condotta non è richiesta; si ri- smaltimento restano chiusi il sabato e la
tuario, cioè non deve essere prevedibile. tiene, dunque, che decorsi i 5 anni previsti, il domenica, in quanto il Dlgs 22/1997 non
Il punto qualificante dell’esclusione risiede gestore della discarica possa disfarsi delle prevedeva lo stoccaggio dei rifiuti su ca-
proprio nel concetto di occasionalità e saltua- copie del formulario. mion in sosta. Con l’entrata in vigore del
rietà che si radica in quello di non prevedibi- nuovo Dlgs 152/2006 bisogna chiedere
lità. Poiché è impossibile che il trasporto non 91. Sosta sui camion: le 48 ore l’autorizzazione a qualche ente preposto?
sia prevedibile, essendo ricollegato all’attività vanno provate Diversamente, la citata ordinanza si deve
manutentiva (che, invece, è più che prevedi- Quanta sosta è ammessa dal ritiro del ri- credere superata automaticamente visto
bile), l’esclusione dal formulario è più formale fiuto al conferimento al centro di stoc- l’articolo 193, comma 12, Dlgs 152/2006
che sostanziale. Sul punto e sull’obbligo di i- caggio? che prevede la sosta tecnica dei camion
scrizione all’Albo, si veda più diffusamente la carichi di rifiuti comunque motivata da e-
risposta al quesito n. 78. L’articolo 193, comma 12, Dlgs 152/2006 sigenze logistiche?
stabilisce che “La sosta durante (...) gli sta-
90. Formulario: anche le discari- zionamenti dei veicoli in configurazione di È ragionevole ritenere che l’ordinanza di cui è
che devono conservarlo solo per trasporto, nonché le soste tecniche per le o- quesito rientri tra quelle che la dottrina del
cinque anni perazioni di trasbordo non rientrano nelle at- Sandulli individua come “ordinanze libere”:
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)
In tema di registri di carico e scarico la tività di stoccaggio di cui all’articolo 183, atti normativi autorizzati a incidere innovativa-
vigente normativa (così come in prece- comma 1, lettera l)”. Tuttavia, il legislatore mente in materie regolate mediante disposi-
denza previsto dal Dlgs 22/1997) prevede completa questa disposizione apponendo, zioni legislative e non delegificate. A siffatta
che “I registri integrati con i formulari di subito dopo il riportato inciso, una specifica categoria appartengono alcuni regolamenti e
cui all’articolo 193 relativi al trasporto dei condizione, e precisamente: “purché le stes- tutte le ordinanze in senso stretto. Tra queste
rifiuti sono conservati per cinque anni se (n.d.A. cioè le attività di stoccaggio) siano si reperiscono le ordinanze di necessità, che
dalla data dell’ultima registrazione, ad dettate da esigenze di trasporto e non superi- sono provvedimenti con cui autorità ammini-
eccezione dei registri relativi alle opera- no le quarantotto ore, escludendo dal com- strative, diverse dal Governo, possono adotta-
zioni di smaltimento dei rifiuti in discarica puto i giorni interdetti alla circolazione”. re statuizioni di vario contenuto. Sono atti dal
che devono essere conservati a tempo in- Il rispetto di tale condizione è il presupposto contenuto elastico, precettivo e a volte nor-
determinato ed al termine dell’attività de- necessario e sufficiente affinché la sosta non mativo, utilizzate in situazioni di particolare
vono essere consegnati all’autorità sia considerata stoccaggio. Essa è riferita so- gravità e urgenza. Per questo le ordinanze
che ha rilasciato l’autorizzazione”. lo ed esclusivamente ai rifiuti caricati su un hanno, in genere, efficacia limitata nel tempo.
Pertanto, in qualità di gestori di una di- mezzo di trasporto e purché tale stoccag- Le ordinanze, si collocano in una posizione
scarica per rifiuti speciali non pericolosi, gio/sosta sia giustificato “da esigenze di tra- costituzionale problematica, in quanto espli-
si chiede se oltre al registro deve essere sporto”. Quindi, a ben guardare, non è inter- cano i loro effetti o in materie non disciplina-
conservata a tempo indeterminato anche venuta una nuova modalità di stoccaggio su te da leggi o, addirittura, in contrasto con es-
la copia del formulario trattenuta dal de- camion che, se non supera le 48 ore, non se, proprio a causa della situazione di parti-
stinatario (considerata parte integrante deve essere autorizzata. È stato, invece, colare necessità e urgenza. Pertanto, da un
del registro) oppure se sia sufficiente trat- chiarito, che ciò può accadere solo in pre- lato, esse sembrano sottrarsi al principio di
tenere il registro e sia possibile disfarsi di senza delle precitate esigenze per un mezzo legalità e, dall’altro, in certi casi, paiono ad-
tutto il materiale cartaceo rappresentato di trasporto carico di rifiuti (“veicoli in confi- dirittura violare il sistema costituzionale delle
dal formulario, trascorsi cinque anni dalla gurazione di trasporto”) sempreché sussista- fonti. Infatti, nelle materie non coperte da ri-
corrispondente registrazione. no le cennate “esigenze di trasporto” (per e- serva di legge, il potere di ordinanza può e-
sempio chiusura del centro di stoccaggio o splicarsi liberamente non solo praeter legem,
L’obbligo di conservazione a tempo indeter- della discarica che riaprirà solo il mattino ma anche contra legem. A ben guardare,
minato è previsto espressamente in ordine successivo; in questo caso, il veicolo è im- però, si tratta di un effetto solamente deroga-
alle sole discariche e solo per il registro dal- possibilitato a recarsi presso quel centro e torio rispetto alla legislazione ordinaria. Cioè,
l’articolo 190, comma 3, Dlgs 152/2006. deve attendere la sua riapertura). l’ordinanza non modifica la disciplina vigente
Con riguardo al formulario l’articolo 193, Si ritiene che tra le “esigenze di trasporto” ma ne sospende soltanto l’applicazione, in
comma 3, Dlgs 152/2006 medesimo, stabili- connesse al trasbordo figuri anche il cambio via temporanea. Pertanto, una volta cessata
sce l’obbligo di conservazione per 5 anni; nel dell’automezzo e dell’autista al fine di otti- la situazione di grave necessità e urgenza,
silenzio della legge, dunque, circa la conser- mizzare i carichi, nonché il carico da mezzi cesserà il potere derogatorio dell’ordinanza e
vazione del formulario, le discariche sono pe- piccoli a mezzi più grandi (e viceversa) per le disposizioni derogate riavranno piena por-
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requate agli altri impianti. Evidentemente il poi, ovviamente, proseguire il viaggio. tata precettiva.
Con riferimento al sindaco, si ricorda che le ta” del produttore. La deroga dei sul registro vanno sempre effettuate entro 5
Rubriche Quesiti
ordinanze di sua competenza possono essere sanitari pericolosi a rischio infet- giorni dalla produzione del singolo flusso di
suddivise in due tipi: normali; contingibili e tivo rifiuto sanitario e non entro 5 giorni dalla
urgenti. Mentre le prime sono adottate dal 1. Industria farmaceutica che produce 10 chiusura del contenitore. Entro 5 giorni dalla
sindaco in qualità di capo dell’amministrazio- mc ogni 40 giorni circa di Cer 070513 e chiusura del contenitore dovrà essere, inve-
ne comunale, in genere nell’attuazione di di- circa 800 litri di Cer 070530 ogni anno. ce, annotata la registrazione “in scarico”.
sposizioni di leggi, di regolamenti e di delibe- Ogni quanto deve smaltire il Cer 070503? Quindi, in ordine al secondo punto del quesi-
re degli organi collegiali, le seconde rispon- Basta ogni anno oppure deve rispettare il to, il Cer 140603 (se prodotto in ragione di
dono alle predette esigenze di particolare ne- tempo massimo di 2 mesi perché paralle- 200 litri/anno) si ritiene che se si tratta di un
cessità e urgenza e, di solito, sono adottate lamente produce i 10mc/ogni 40 giorni di rifiuto sanitario a rischio infettivo dovrà esse-
in qualità di ufficiale di Governo. Cer 070513? re avviato a smaltimento all’esito dei 30 gior-
Tuttavia, in relazione ai poteri extra ordinem 2. Centro ricerche per industria farma- ni dalla data di chiusura del contenitore (che,
attribuiti dalla legge 225/1992, il sindaco ceutica che produce e smaltisce ogni 5 a rigore, può anche avvenire una volta l’an-
che agisce ai sensi di tale legge si configura giorni 5/6 contenitori da 60 litri di Cer no). La norma non fa alcun riferimento all’at-
come capo dell’amministrazione comunale e 180202 e contestualmente produce 200 to della produzione, ma rinvia a tale chiusura
non in veste di ufficiale di Governo. litri/anno di Cer 140603. Qual è la tempi- in analogia con il termine di 5 giorni previsto
Nelle diverse norme che disciplinano il potere di stica massima per lo smaltimento del Cer per i quantitativi superiori a 200 kg; sempre-
ordinanza, il legislatore utilizza sempre i termini 140603? ché vengano rispettati i “requisiti di igiene e
“urgenza”, “grave necessità pubblica”, “provve- sicurezza” e “sotto la responsabilità del pro-
dimenti contingibili e urgenti” e simili. Cioè, an- A mente dell’articolo 183, comma 1, lettera duttore”.
che dalle lettera delle norme si devono ricavare i m), n. 2, Dlgs 152/2006 i rifiuti, se pericolo-
principali presupposti che, a seconda dei casi, le si, devono essere raccolti e avviati a recupero 94. Il gestore del rifiuto da bonifi-
autorità devono rispettare. o smaltimento “secondo le seguenti modalità ca non è responsabile della o-
I presupposti oggettivi per l’adozione dei alternative, a scelta del produttore”: messa bonifica da parte del pro-
provvedimenti extra ordinem sono essenzial- a) con cadenza almeno bimestrale, indipen- duttore
mente tre: urgenza, contingibilità e tempora- dentemente dalle quantità in deposito; oppure Se il produttore del rifiuto affida la gestio-
neità. b) quando il quantitativo di rifiuti pericolosi in ne dello stesso a un soggetto terzo (inter-
Il provvedimento contingibile è quello volto a mediario senza detenzione), quest’ultimo
mente della responsabilità a mente delle re- comma 1, lettera b), Dlgs 152/2006) – a sua Gli automezzi lavacassonetti devono es-
gole penalistiche e amministrative punitive volta – diventa produttore di quel rifiuto che sere iscritti all’Albo nazionale getori am-
sul concorso nell’illecito di cui (rispettivamen- potrà scegliere la destinazione successiva. bientali? Se sì, quale Cer usare per le ac-
te) all’articolo 110 C.p. e all’articolo 5, legge que reflue provenienti dal lavaggio casso-
689/1981. 96. Cernita e selezione vanno netti Rsu?
Ciò premesso, tuttavia, si ritiene che laddove il sempre autorizzate come opera-
produttore del rifiuto non abbia ottemperato zioni di recupero Si ritiene che l’impresa che usa automezzi la-
alla procedura amministrativa prevista per la In un sito industriale complesso compo- vacassonetti debba essere iscritta all’Albo
bonifica dei siti contaminati (quindi, di fatto, sto da più reparti è stata affidata a un nazionale gestori ambientali usando la proce-
abbia omesso la bonifica), il gestore del relati- terzo la attività di global service di rifiuti dura di cui all’articolo 212, comma 8, Dlgs
vo rifiuto non possa essere perseguito penal- relativa alla raccolta di imballaggi e di ri- 152/2006. Infatti, tale impresa esercita la
mente per l’omessa bonifica non essendo egli fiuti assimilati agli urbani. raccolta e il trasporto dei propri rifiuti non pe-
depositario di una posizione di garanzia nei La raccolta dei rifiuti avviene in modo dif- ricolosi (acqua reflua di lavaggio) come atti-
confronti del produttore (cioè non avendo il ge- ferenziato per tipologie omogenee trami- vità ordinaria e regolare.
store un obbligo giuridico di impedire l’evento), te contenitori dislocati all’interno dei re- Il rifiuto costituito da acqua reflua provenien-
a mente dell’articolo 40, comma 2, C.p. parti. I rifiuti raccolti sono stoccati in te dal lavaggio dei cassonetti che hanno con-
un’area tecnica appositamente individua- tenuto i rifiuti solidi urbani non è un rifiuto ur-
95. Lo smaltimento e il recupero ta (deposito temporaneo) per la quale non bano bensì speciale. Esso è ragionevolmente
non sono promiscui, ma solo fino sono previste autorizzazioni (rispettati i li- identificabile con il Cer 161002: soluzioni ac-
al “produttore secondario” miti di quantità e/tempi di stoccaggio ri- quose di scarto, diverse da quelle di cui alla
Un trasportatore che conferisce rifiuti sa- fiuti previsti dalla normativa). voce 161001.
nitari pericolosi a rischio infettivo (Cer Nel caso la raccolta “differenziata” pres- Infatti, stante la specificità del rifiuto che non
180103) a un impianto che ne effettua la so i reparti non risulti soddisfacente (pre- trova collocazione all’interno delle categorie
sterilizzazione e trasformazione in Cdr, senza di scarti disomogenei nei conteni- Cer da 1 a 12, né da 13 a 15, né da 17 a
che successivamente viene conferito a tori) è abilitato il gestore di global service 20, è necessario ricorrere alla categoria 16
impianto di incenerimento, quale sigla a effettuare nell’area tecnica a disposi- che viene indicata dal punto 3.3 della intro-
dovrebbe riportare sul formulario e con- zione attività di cernita per migliorare l’o-
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)
Rubriche Quesiti
stituzione ed organizzazione del servizio di solo se sono rispettati i seguenti principi: proporzionalità e finalità.
gestione integrata dei rifiuti da parte delle 1. “principio di liceità”, in base al quale le ri- Nella fattispecie in questione, relativa al “pun-
autorità d’ambito”. prese sono possibili solo se effettuate da or- to di trasbordo rifiuti”, elemento necessario
Da tale disposizione appare chiarissimo che il gani pubblici per lo svolgimento delle loro per comprendere il soggetto legittimato (o ob-
servizio continua a essere gestito da chi lo ha funzioni istituzionali (come, per esempio, la bligato) a vigilare (anche tramite videosorve-
gestito fino al 29 aprile 2006 fino a quando sicurezza pubblica) e da soggetti privati sulla glianza) sull’abbandono illecito dei rifiuti è la
non sarà istituita l’autorità d’ambito tra gli base (tra gli altri) o di un obbligo di legge, o titolarità del dovere di custodia dei luoghi in
enti locali di un medesimo Ato (delimitato del consenso dei soggetti ripresi o per perse- cui tale abbandono si verifica. L’eventuale le-
dalla Regione). Tale istituzione però deve av- guire uno dei legittimi interessi codificati dal gittimazione a procedere a videosorveglianza
venire secondo le forme e i modi di coopera- garante in base al cd. “principio del bilancia- da parte della società privata responsabile
zione individuati dalla Regione entro il 29 ot- mento” (tra cui rientrano, per esempio, quello delle operazioni di trasbordo dei rifiuti (attività
tobre 2006 (cfr. articolo 201, commi 1 e 2, di difendere persone e beni propri da aggres- coincidente con il trasporto dei rifiuti da un
Dlgs 152/2006). I poteri sostitutivi in propo- sioni, furti, danneggiamenti, atti di vandali- mezzo a un altro, rientrante nella più generale
sito previsti dall’articolo 204, comma 3 in ca- smo ecc.); attività di raccolta e trasporto dei rifiuti ai sen-
po al presidente della giunta regionale non 2. “principio di necessità”, per cui deve es- si della vigente normativa) risulta dunque es-
appaiono esercitabili fino a quando la Re- sere evitato ogni uso superfluo, eccessivo e sere legata al contenuto del rapporto contrat-
gione non abbia individuato gli indicati forme ridondante dello strumento di rilevamento dei tuale stretto con l’amministrazione pubblica e
e modi di cooperazione, presupposto logico dati; precisamente; tale legittimazione, in particola-
della costituzione dell’autorità d’ambito. È il 3. “principio di proporzionalità”, in base al re, appare sussistere (sotto il profilo dei citati
caso di sottolineare che quasi nessuna Re- quale la videosorveglianza è utilizzabile solo principi di “liceità” e “finalità”) se il negozio
gione ha operato in tal senso, anche alla luce se altre misure (come sistemi di allarme, vi- giuridico in parola preveda la presa in custo-
dell’annunciata riscrittura del Dlgs 152/ gilanza fisica ecc.) sono insufficienti o inat- dia e la vigilanza da parte della società privata
2006. Pertanto se anche nel caso di cui è tuabili e nella misura in cui la stessa video- dell’area interessata alle operazioni.
quesito la Regione non ha provveduto in tal sorveglianza è necessaria al perseguimento In quest’ultimo caso, la videosorveglianza
senso, si ritiene che (in attesa di avere un delle finalità di difesa (quindi, delimitazione ben potrà essere predisposta dalla società
quadro normativo più definito) sia opportuno dell’angolo di copertura dell’obiettivo, per privata, sempre in osservanza dei citati prin-
continuare nella gestione esistente. non cadere in ingiustificate interferenze della cipi generali. Diversamente, qualora non sus-
terni, cioè quegli atti “endoprocedimentali” delle Pubbliche amministrazioni”, essendo mente letterale, non si comprenderebbe in
che non hanno effetto immediato verso il pri- intento del legislatore (comunitario e naziona- primo luogo l’uso del plurale (“discipline re-
vato ma costituiscono gli antecedenti del le) quello di garantire la massima trasparenza golamentari vigenti”) per individuare, in effet-
provvedimento finale (per esempio: pareri e controllo nella materia dell’ambiente. ti, un unico provvedimento normativo. In ogni
tecnici e nulla osta). caso, sembra decisiva l’ulteriore osservazio-
Per la verità, neppure la legge 241/1990 (ar- ne secondo cui se tale lettura fosse esatta si
ticoli 22 e segg., come modificati dalla legge Risponde Luigi Lovecchio sarebbe in presenza di una previsione intrin-
15/2005) disciplina in modo esplicito la que- secamente contraddittoria e dunque inspie-
stione. 102. Servizio pubblico: dal 29 a- gabile. E invero, che senso avrebbe prevede-
Va ricordato che gli atti amministrativi desti- prile 2006 la “tariffa Ronchi” non re che la “tariffa Ronchi” sia soppressa “a
nati a spiegare effetti nell’ordinamento sono può essere introdotta decorrere dall’entrata in vigore del presente
quelli che assumono rilevanza esterna, ossia Una società a capitale interamente pub- articolo” (cioè, dal 29 aprile 2006), per stabi-
atti dotati della capacità di incidere formal- blico è ente gestore in toto (compresa ge- lire, immediatamente dopo, che tuttavia,
mente su procedimenti o su situazioni giuri- stione degli utenti e riscossione) della ta- mantenendo efficacia il Dpr 158/1999, la
diche. Nell’ambito del procedimento o degli riffa rifiuti di 5 Comuni per i quali svolge il stessa continua comunque ad applicarsi? Si
atti che possono determinare il contenuto di servizio di raccolta e smaltimento dei ri- sarebbe dinanzi a un’abrogazione che, in un
un provvedimento amministrativo, si rinven- fiuti. primo momento, si dichiara immediata, ma
gono però, non di rado, atti destinati ad avere Un Comune per il quale si svolge il servi- che subito dopo si rivela, in realtà, sospesa e
un’efficacia esclusivamente interna. zio di raccolta e smaltimento rifiuti e che priva di effetti. Per questo motivo appare pre-
Tuttavia, qualora la legge consideri gli atti in- è in regime di applicazione della tassa ri- feribile la tesi alternativa, secondo cui le di-
terni quali momenti necessari della fase pre- fiuti vorrebbe passare dall’anno 2007 (1° scipline regolamentari in questione sarebbero
paratoria del procedimento (per esempio pa- gennaio 2007) all’assoggettamento a ta- i regolamenti comunali di istituzione della
reri obbligatori, nulla osta e simili), l’atto, pure riffa rifiuti ai sensi Dlgs 22/1997 (“De- “tariffa Ronchi”. Se così fosse, si dovrebbe
se interno, acquista rilevanza anche fuori del creto Ronchi”), esternalizzando il servizio concludere che l’articolo 238, Dlgs 152/
procedimento, sia per la potenziale capacità rifiuti in maniera completa, riscossione 2006 fa salvi unicamente i regolamenti “lo-
di determinare il contenuto dell’atto finale del compresa all’ente gestore, come avviene cali” già adottati (cioè, vigenti, per l’appunto)
procedimento stesso, sia in ragione del fatto per gli altri 5 Comuni di cui sopra. al 29 aprile 2006.
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)
che la sua mancanza o invalidità potrebbe in- Il Dlgs 152/2006 ha abolito la vecchia ta- A partire da tale data, invece, non dovrebbe
cidere sulla legittimità del provvedimento. riffa rifiuti mantenendo in “regime transi- essere più possibile introdurre, per la prima
Non può, pertanto, negarsi l’interesse ad a- torio” la possibilità di applicare la tassa e volta, la tariffa di cui al Dlgs 22/1997, trattan-
vere conoscenza dell’atto e del suo contenu- la vecchia tariffa ai sensi del “Ronchi” fi- dosi di un’entrata abrogata. Ne consegue
to al fine di potere esprimere la propria valu- no a quando non sarà emanato il regola- che, allo stato attuale, non dovrebbe essere
tazione in merito alla correttezza della con- mento di applicazione della nuova tariffa. possibile deliberare l’istituzione della vecchia
dotta e delle decisioni assunte dall’ammini- Alla luce delle norme vigenti il Comune di tariffa, con effetto dal primo gennaio 2007. È
strazione procedente. cui sopra, nell’attesa dell’emanazione del possibile, e anche probabile, che la revisione
Pertanto, in difetto di un’espressa previsione regolamento di applicazione della nuova in atto dell’impianto del Dlgs 152/2006, per i-
normativa che impedisca l’accesso per le ra- tariffa, può passare da tassa a tariffa (ai niziativa del ministero dell’Ambiente, conduca
gioni di cui all’articolo 24, legge 241/1990 sensi del “Ronchi”) dal 1° gennaio 2007? a risultati differenti. Sarebbe però a mio avvi-
cit,, tutti gli atti formati o utilizzati dall’ammi- so necessario che ciò avvenisse non sulla ba-
nistrazione, relativamente ad attività di natura Ai sensi dell’articolo 238, primo comma, se di un mero atto interpretativo (circolare o
amministrativa, devono essere accessibili Dlgs 152/2006, la tariffa Ronchi è abrogata altro), ma di una precisa modifica legislativa.
(come affermato dal Consiglio di Stato, Sez. con effetto a decorrere dalla data di entrata
IV, 6 agosto 1997, n. 772; Sez. V, 18 gen- in vigore di tale Dlgs (29 aprile 2006).
naio 1999, n. 22, con riferimento alla legge Sempre lo stesso articolo 238, inoltre, al Risponde Loredana Musmeci
241/1990). comma 11, precisa che, in attesa della ope-
Il principio per cui tutti gli atti interni possono ratività della nuova tariffa, sono fatte salve “le 103. Recupero agevolato: metodi-
formare oggetto di una domanda di accesso, discipline regolamentari vigenti”. Si tratta di che e parametro cloruri
indipendentemente dalla circostanza che tali capire che cosa si intenda con tale espres- Ai sensi del Dm 5 febbraio 1998, come
atti siano utilizzati o meno dall’amministrazio- sione. modificato dal Dm 186/2006, quale meto-
ne al fine della sua attività a rilevanza ester- Secondo una prima tesi, indubbiamente più dica va applicata per il test di cessione?
na, a maggior ragione vale nella materia am- “comoda”, il richiamo sarebbe al Dpr 158/ Quella a 16 giorni oppure a 24 ore? Quali
bientale, in cui oggetto di accesso non è la 1999, che contiene – per l’appunto – il rego- sono i limiti per il parametro cloruri?
“documentazione amministrativa”, ma le lamento di attuazione della vecchia tariffa.
“informazioni ambientali” (articolo 2, lettera Una simile lettura risulterebbe, tra l’altro, Il test da effettuare ora, ai sensi del Dm 5
a), Dlgs 195/2005), fermi restando i casi “politicamente” vicina all’attuale compagine febbraio 1998, come modificato dal Dm
(tassativi) in cui è precluso l’accesso (articolo governativa, poiché consentirebbe di mante- 186/2006 è quello a 24 ore con acqua deio-
5, Dlgs 195/2005 medesimo). nere in vita la “tariffa Ronchi” a tempo inde- nizzata con le modalità di cui alla Norma Uni
Proprio l’ampiezza del concetto di informa- terminato, sino a quando non si deciderà il 10802.
zioni ambientali, fa sì che non si possa appli- futuro della nuova tariffa. Il limite per il parametro “Cloruri” è ora pari a
care, con riferimento a esse, l’articolo 24, Tuttavia, se si prescinde da criteri interpreta- 100 mg/l.
comma 3, legge 241/1990, per il quale “Non tivi politicamente orientati, non si può fare a
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sono ammissibili istanze di accesso preordi- meno di notare come tale tesi presenti alme-
Risponde Maria Letizia Nepi “tipologia” di attività di recupero (seconda cupero, previsto dal Dm 5 febbraio 1998,
Rubriche Quesiti
colonna) dei rifiuti individuati in base al codi- va effettuato sui rifiuti da sottoporre al
104. Recupero agevolato: le quan- ce (terza colonna) e alla descrizione del rifiuto processo di recupero o sui prodotti finiti?
tità (quarta colonna). Tale tipologia di attività (con La normativa prevede che vada effettuato
Il Dm 5 febbraio 1998 come modificato riferimento allo specifico rifiuto) andrà ripor- a ogni inizio attività e successivamente
dal Dm 186/2006 fissa nell’allegato 4 per tata nella comunicazione di attività con l’indi- ogni anno. Ma va inviato all’autorità com-
ogni attività di recupero la quantità mas- cazione della relativa quantità (entro quella petente ed entro quale termine? O sem-
sima di rifiuto recuperabile. Ci riferiamo a massima prevista dall’allegato 4). Circa il ca- plicemente conservato presso l’impianto
un impianto di frantumazione di rifiuti i- so di cui è quesito, sarà necessario – in pri- per eventuali controlli? Inoltre, va effet-
nerti che non produce sempre diretta- mo luogo – individuare la tipologia di rifiuto i- tuato ogniqualvolta cambia la provenien-
mente prodotti finiti, ma in alcuni casi dei nerte (in base al Cer, alla descrizione, alla za del rifiuto ritirato indipendentemente
prodotti intermedi che vengono destinati provenienza e alle caratteristiche indicate dal quantitativo?
agli impianti finali dove per esempio sono nell’allegato 1, suballegato 1) sottoposta
prodotti conglomerati bituminosi, cemen- all’attività di recupero riportata nello stesso Il test di cessione sui campioni ottenuti ai
tizi ecc. (cioè i prodotti finali). allegato e quindi risalire alla quantità massi- sensi del comma 1 dell’articolo 9, Dm 5 feb-
Possiamo considerare, nonostante ciò, le ma corrispondente prevista nell’allegato 4. Si braio 1998 (e successive modifiche), ove
seguenti attività di recupero, definite dal ricorda che per l’attività di recupero descritta previsto nelle schede tecniche del decreto,
citato allegato 4, ai fini della definizione (messa in riserva di rifiuti inerti per la produ- va effettuato sul rifiuto tal quale. Va allegato
dei quantitativi massimi di rifiuti recupe- zione di Mps per l’edilizia) il decreto di ag- alla comunicazione di inizio attività e ripetuto
rati da inserire nella comunicazione di i- giornamento del Dm 5 febbraio 1998 ha pre- ogni 12 mesi salvo diverse prescrizioni
nizio attività? visto un’integrazione del punto 7.1, in base dell’autorità competente e comunque va ri-
1) Produzione di manufatti e prodotti per alla quale tali Mps risultano caratterizzate petuto ogniqualvolta intervenga una modifica
l’edilizia; dall’allegato C della circolare Minambiente n. “sostanziale” nel processo di recupero. Nel
2) produzione di conglomerati cementizi; UL/2005/5205; la quantità massima di rifiuti caso in cui cambi la provenienza del rifiuto
3) produzione di conglomerati bituminosi; destinati a tale attività di recupero è fissata (sempreché essa rientri tra quelle ammesse
4) industria lapidea; dall’allegato 4 in 120.000 tonnellate. a procedura semplificata), occorrerà effettua-
5) industria dei laterizi. re la variazione della comunicazione a suo
105. Recupero agevolato: il test di tempo effettuata e l’autorità potrebbe richie-
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bollettino di Massimo Centemero
informazione Redazione Maurizio De Paolis Tutti i diritti sono riservati:
normativa Vincenzo Dragani Umberto Fantigrossi è vietato qualunque uso, Il presente numero è stato chiuso
Monica Rocca Pasquale Fimiani anche parziale, dei testi. in Redazione il 26 settembre 2006
Luigi Lovecchio
Questa rivista è stampata su
n. 133 (10/06)
nione europea, sono già operanti consorzi andare oltre il 31 dicembre prossimo. ciazioni nazionali dell’industria meccanica va-
specializzati la cui finalità è il trattamento, il Il passaggio delle responsabilità in capo ai ria e affine); infine gli ultimi due consorzi sono
riciclo e il recupero dei Raee. produttori, e quindi la partenza vera e propria sorti da gruppi di aziende operanti, principal-
Il Dlgs 151/2005 prevede che a farsi carico di del nuovo sistema, almeno per ora, in man- mente, nell’Information Technology (EcoR’it) e
seguire il ciclo di un prodotto e di gestirne il canza delle disposizioni attuative, non può av- nel settore degli elettroutensili (Ecoelit).
fine vita siano i suoi produttori/importatori, in- venire; ma anche quando tali disposizioni sa- Alcuni di questi organismi, come si legge nel-
dividualmente o attraverso un’organizzazione ranno state emanate, i consorzi avranno biso- le schede di seguito riportate, nonostante le
collettiva; in particolare, quest’ultima via è e- gno di tempo (almeno sei mesi, sostenevano evidenti lacune e gli aspetti dubbi della nor-
spressamente richiesta per il Raee domestico in un primo momento) per organizzare se mativa, hanno già iniziato le procedure per la
storico (1), mentre è comunque ammessa per stessi e le “reti” per il ritiro e il trattamento dei selezione/qualificazione dei soggetti con cui
gli altri tipi di Raee. Raee, cui dovrà corrispondere sul territorio dovranno organizzare le reti per il trattamento
Pertanto, molte aziende costruttrici e importa- una “rete” dei centri di raccolta, gestita dalle dei Raee e la relativa logistica.
trici di apparecchiature elettriche ed elettroni- amministrazioni comunali (per quanto riguar- In assenza di dati e condizioni certe per poter
che (sia in ambito Anie che non) hanno costi- da principalmente il Raee domestico) e da o- modulare il servizio, in particolare sulle quan-
tuito dei consorzi volontari e senza fini di lucro peratori privati (per il professionale). tità di Raee in gioco, sulle modalità di organiz-
per le categorie di Aee di loro diretto interes- Alla luce di quanto detto, appare assoluta- zazione del servizio stesso sul territorio, che
se. Alcuni di questi consorzi operano non su mente chiaro come senza una regia efficace il incidono direttamente sui costi della raccolta
categorie di Raee specifiche, ma in senso tra- sistema rischi di partire con modalità e tempi e del trattamento, alcuni consorzi si sono ri-
sversale, nella ricerca di sinergie e di econo- differenziati, non coordinati e a macchia di volti ai recuperatori chiedendo di definire
mie di scala, anche a livello europeo. leopardo sul territorio: ciò va evitato non solo un’offerta che andrà comunque adattata alle
per gli aspetti concorrenziali intrinseci di diret- circostanze operative oggettive, se non addi-
Come si è avuto già modo di sottolineare, to interesse dei produttori, ma anche per le e- rittura riformulata, in caso di novità sostanziali
le Aee sono complesse da trattare quando sigenze di certezza e di equità delle condizioni nel contesto di riferimento.
arrivano alla fine della loro vita utile, per nei confronti delle amministrazioni locali e de- Ciò crea dei problemi per i seguenti motivi:
la numerosità delle tipologie e dei modelli gli altri soggetti parte del sistema (cioè i distri- • spesso manca un modello, anche in termini
presenti sul mercato, per la rapidità butori, responsabili del ritiro gratuito delle ap- di standard qualitativi minimi del servizio;
dell’evoluzione tecnologica; le specificità parecchiature usate, e i recuperatori di Raee). • quanto dichiarato dalle singole aziende an-
di prodotto sono a volte molto marcate e drà poi verificato in sede di “certificazione”;
si riflettono inevitabilmente sulle esigenze Il ministero dell’Ambiente, al momento in • ci si trova in presenza di informazioni “sen-
della logistica e del trattamento/recupero, cui si scrive, sta svolgendo consultazioni sibili” in termini di concorrenza, e quindi con-
in ultima istanza sulle modalità organizza- con le rappresentanze degli operatori per nesse a particolari esigenze di riservatezza.
tive e gestionali dei consorzi stessi. definire le bozze dei decreti attuativi, non- Anche in questo caso, dunque, la presenza e
ché per apportare modifiche al Dlgs la funzionalità del Centro di coordinamento e-
Ai fini dell’ottimizzazione dell’efficacia delle 151/2005, in particolare per quegli aspetti viterebbero che tali iniziative (per altro verso
38 attività dei sistemi collettivi, il citato Dlgs che presentano delle criticità in ordine sia assolutamente necessarie e propedeutiche, se
inserite in un contesto organico) si traducano (1) Si veda M.L. Nepi “I destinatari della nuova
ECOPED – Piccoli elettrodomestici Aee oggetto del consorzio grumi, tritacarne, tritatutto, friggitrici, waffle
– Apparecchiature per la pulizia makers, yogurterie);
Sede operativa (suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti – apparecchiature per aprire o sigillare conte-
Via Gattamelata 34 sottogruppi: aspirapolveri, scope meccaniche); nitori o pacchetti
20149 – Milano – apparecchiature per stirare, pressare e trat- (suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti
Tel. 02 34532149 tare ulteriormente gli indumenti sottogruppi: apriscatole, macinini elettrici, ma-
Fax 02 34533045 (a titolo esemplificativo si cita il sottogruppo cinacaffè elettrici, saldasacchetti);
info@ecoped.org ferri da stiro); – cardio frequenzimetri, misuratori di pressio-
www.ecoped.org – apparecchiature per la lavorazione dei tessili ne arteriosa, termometri e affini;
(suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti – apparecchiature per la cura del corpo
Direttore sottogruppi: macchine per cucire, macchine (suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti
Giuliano Maddalena per maglieria, macchine tessitrici); sottogruppi: asciugacapelli, tagliacapelli e affini,
– apparecchiature per la cucina rasoi elettrici, depilatori, manicure e pedicure,
(suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti spazzolini dentali elettrici, idromassaggiatori
sottogruppi: affettatrici, barbecue, bistecchie- plantari, lampade abbronzanti, massaggiatori
re, bollitori, centrifughe, coltelli elettrici, crepe- corporali e apparecchiature sportive con com-
rie, fondute, forni, frullatori, gelaterie, grattugia ponenti elettrici ed elettronici);
formaggio, grill, impastatori, macchine da – apparecchiature per misurare, indicare e re-
caffè, raclette, robot da cucina, sbattitori, scal- gistrare il tempo
(suddivise a titolo esemplificativo nei seguenti
39
dabiberon, tostapane, scaldavivande, spremia-
sottogruppi: sveglie, orologi da polso o da ta- – utensili elettrici e attrezzature da giardinaggio;
Rubriche Osservatorio Raee
RE.MEDIA – Tutte le categorie di Raee Aee oggetto del consorzio – strumenti musicali;
esclusi l’illuminazione e i grandi I settori merceologici cui fanno riferimento le – piccoli elettrodomestici;
elettrodomestici bianchi aziende che aderiscono al consorzio Re.Media – elettroutensili;
sono: • Information Technology;
Sede operativa • elettronica di consumo: • telecomunicazioni;
Via Valla 16 – prodotti elettronici; • aria condizionata;
20124 – Milano – orologi; • giocattoli.
Tel. 02 84742421
info@consorzioremedia.it Costituzione e soci sorzi, la costituzione di Re.Media è motivata
www.consorzioremedia.it Il consorzio Re.Media nasce alla fine del 2005 dall’esigenza di trovarsi pronti all’entrata in vi-
da 44 produttori di punta nel settore dell’elet- gore del Dlgs 151/2005. Al 31 luglio 2006 i
Direttore tronica di consumo e Information Technology, soci del consorzio Re.Media superavano le 80
Danilo Bonato grazie al patrocinio di Anie (Federazione nazio- aziende. Per l’elenco completo dei soci, con-
nale imprese elettrotecniche ed elettroniche), sultare il sito web del consorzio. Nel settore
che fa capo a Confindustria, Andec (Asso- dell’elettronica di consumo e dell’IT le aziende
ciazione nazionale importatori e produttori di facenti parte di Re.Media rappresentano una
elettronica civile), Dismamusica (strumenti quota di mercato superiore al 30%, mentre nei
musicali) e Assorologi (produttori e distributori settori verticali degli strumenti musicali, dei
di orologi) che fanno capo a Confcommercio. giocattoli, del condizionamento e degli orologi
40 Anche in questo caso, come per gli altri con- le quote variano tra il 40% e il 60%.
Operatività fini della selezione dei partner logistici e di trat-
ECOLIGHT – Apparecchi di Aee oggetto del consorzio stinzione tra prodotto proveniente dall’ambito
Illuminazione Ecolight assicura la gestione del fine vita degli domestico e professionale.
apparecchi di illuminazione, con nessuna di-
Sede operativa
Via Gattamelata 34 Costituzione e soci blematiche ecologiche relative agli apparecchi
20014 – Milano Il 23 marzo 2004, 43 produttori di apparecchi di illuminazione.
Tel. 02 3264816 di illuminazione hanno costituito il consorzio Il consorzio ad oggi raggruppa 176 aziende.
Fax 02 3264320 Ecolight, nato per affrontare e risolvere le pro-
ecolight@ecolightitaly.it
www.ecolightitaly.it
Operatività propria (che avverrà a seguito di offerta presen-
Il consorzio nel novembre 2005 ha iniziato le tata sulla base di un bando, non ancora emana-
Direttore
procedure di prequalifica per l’individuazione dei to) non è ancora avvenuta, in quanto si è in at-
Giancarlo Dezio
partner ai fini della costituzione di una rete fina- tesa che venga maggiormente definito il quadro
lizzata al ritiro e al trattamento dei Raee di inte- normativo e il conseguente schema organizzati-
resse del consorzio. Tuttavia, la qualifica vera e vo, che determinerà le condizioni operative.
ECOLAMP – Sorgenti luminose Aee oggetto del consorzio Le sorgenti luminose rappresentano solo l’1%
Sorgenti luminose quali: in peso dei Raee, ma circa l’80% della loro
Sede operativa • tubi fluorescenti; quantità (come numero di pezzi). Il mercato i-
Via Traiano, 7 • fluorescenti non lineari; taliano ammonta a circa 100 milioni di pezzi.
20149 – Milano • fluorescenti compatte non integrate; Sono caratterizzate dalla presenza di vetro fra-
Erp – European Recycling Platform – Aee oggetto del consorzio Erp copre tutte le categorie di Aee ed è inten-
Sistema trasversale paneuropeo Erp (Piattaforma di riciclaggio europea) costi- zionata a servire sia punti di raccolta pubblici
di gestione dei Raee tuisce il primo sistema paneuropeo di gestione sia privati, in accordo con le normative locali.
dei Raee, con un proprio marchio.
Per informazioni
Tel. 06 508151 Costituzione e soci 2004 vengono firmati gli accordi con i general
www.erp-recycling.org Erp nasce nel 2002 da un accordo di coopera- contractor Ccr e Geodis.
zione, notificato alla Dg per la concorrenza Le aziende che hanno aderito in qualità di
Coordinatore Italia presso la Commissione europea, tra le aziende membri europei sono:
Maurizio Pio Braun-Gillette, Electrolux, HP e Sony, ai fini di • Braun GmbH;
predisporre una risposta congiunta all’introdu- • Electrolux France Sas;
zione della direttiva europea sui rifiuti elettrici • Elica Spa;
ed elettronici (Weee). Nel novembre 2004 vie- • Funai;
41
ne fondata la Erp Sas a Parigi; nel dicembre • Hewlett-Packard;
• Konica Minolta; • Toshiba Europe GmbH (except for F, IE, UK);
Rubriche Osservatorio Raee
ECOATSA – Affettatrici, tritacarne, Aee oggetto del consorzio ghi e comunità. Il consorzio si occupa esclusi-
macchine segaossi e altre Affettatrici, tritacarne, macchine segaossi e al- vamente della filiera dei Raee professionali
attrezzature ausiliarie per ristoranti, tre attrezzature ausiliarie per ristoranti, alber- (business-to-business).
alberghi e comunità
Costituzione e soci sono state congelate in attesa di chiarimenti
Per informazioni Il consorzio, costituito nel 2005, ad oggi rag- sull’applicazione del Dlgs 151/2005.
Stefano Salvini – ANIMA (Federazione delle gruppa 15 soci. Al momento le nuove adesioni
associazioni nazionali della industria
meccanica varia ed affine
Via Scarsellini, 13 - 20161 Milano Operatività quadro normativo, nonché di alcuni chiarimenti
Tel. 02 45418524 Il consorzio, pur avendo individuato alcuni pos- da parte ministeriale su aspetti dubbi della
Fax 02 45418712 sibili partner, non ha ancora iniziato la sua atti- normativa.
anima@anima-it.com vità in quanto è in attesa della definizione del
Direttore
42 Non ancora nominato
Altri consorzi
ECOELIT – Raee ed accumulatori Aee oggetto del consorzio e rientranti soprattutto nella categoria 6 (stru-
non piombosi Apparecchiature sia per uso domestico sia per menti elettrici ed elettronici ad eccezione degli
43
a cura di Eugenio Onori
Segretario Albo nazionale gestori ambientali
Albo gestori: sì alla locazione La “legge Merloni” prevede che i soggetti e- che e di organico.
delle attrezzature minime per secutori a qualsiasi titolo di lavori pubblici di In particolare, la capacità economica e finan-
le bonifiche dei siti e dei beni importo superiore a 150.000 euro siano qua- ziaria e l’idoneità tecnica sono dimostrate
contenenti amianto lificati e improntino la loro attività ai principi dalla cifra d’affari e dai lavori eseguiti nel
della qualità, della professionalità e della cor- quinquennio che precede la data di sottoscri-
Come è noto, ai sensi dell’articolo 11, com- rettezza. A tal fine i prodotti, i processi, i ser- zione del contratto con la SOA. L’impresa de-
ma 1, del Dm 28 aprile 1998, n. 406 (Rego- vizi e i sistemi di qualità aziendali impiegati ve, infine, possedere il sistema di qualità a-
lamento dell’Albo), l’impresa che intende i- dai medesimi soggetti devono essere sotto- ziendale Uni En Iso 9000.
scriversi all’Albo deve dimostrare il possesso posti a certificazione. Per quanto riguarda, la dotazione di attrezza-
di determinati requisiti tecnici, tra i quali è ri- L’articolo 8 della legge rinvia l’istituzione di ture tecniche, l’articolo 18, comma 8, del
compresa la disponibilità delle attrezzature un sistema unico di qualificazione delle im- Dpr 34/2000 dispone che “l’adeguata attrez-
tecniche necessarie a svolgere l’attività per la prese ad apposito regolamento da adottarsi, zatura tecnica consiste nella dotazione stabi-
quale richiede l’iscrizione (mezzi d’opera, at- ai sensi dell’articolo 17 della legge 400/ le di attrezzature, mezzi d’opera ed equipag-
trezzi, materiali ecc.). Ai sensi dell’articolo 1988 , su proposta del ministro dei Lavori giamento tecnico, in proprietà o in locazione
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)
11, comma 4, dello stesso decreto, il Co- Pubblici, di concerto con il ministro del- finanziaria o in noleggio, dei quali sono forni-
mitato nazionale dell’Albo stabilisce, per cia- l’Industria, del Commercio e dell’Artigianato te le essenziali indicazioni identificative”.
scuna categoria e relative classi d’iscrizione, e con il ministro per i Beni Culturali e Am- Peraltro, anche per le categorie relative al
i criteri, le modalità e i termini per la dimo- bientali, sentito il ministro del Lavoro e della trasporto, è possibile dimostrare la disponibi-
strazione di tale requisito. Previdenza Sociale. lità dell’attrezzatura necessaria (in questo ca-
Tale regolamento è stato adottato con il cita- so i veicoli) mediante contratto di locazione.
Con deliberazione 10 luglio 2006, n. 2 (Gu to Dpr 25 gennaio 2000, n. 34; il quale di- In particolare, l’impresa può iscrivere all’Albo
11 settembre 2006 n. 211) il Comitato na- sciplina il sistema di qualificazione che risulta i veicoli tenuti in locazione senza conducente
zionale dell’Albo ha stabilito che la piena articolato per categorie di opere (generali – nel rispetto dei requisiti e delle condizioni
ed esclusiva disponibilità delle attrezza- OG – e specializzate – OS) e, nell’ambito del- stabiliti dall’articolo 84 del Dlgs 285/1992, e
ture minime ai fini dell’iscrizione nelle le categorie, secondo gli importi dei lavori da successive modifiche e integrazioni (Codice
categorie 9 (bonifica dei siti) e 10 (bonifi- eseguire. della strada).
ca dei beni contenenti amianto) può es- Il conseguimento della qualificazione da parte
sere dimostrata anche mediante contrat- dell’impresa è requisito necessario per la Relativamente alle attrezzature minime
to di locazione. partecipazione alle gare per l’affidamento e per l’iscrizione nelle categorie 9 e 10, i
l’esecuzione di lavori pubblici. L’attestazione requisiti e le condizioni della locazione
Tale forma di disponibilità si aggiunge a di qualificazione, consistente nell’accerta- sono fissati dalla deliberazione del 10 lu-
quelle già previste dalle due precedenti deli- mento dell’esistenza in capo ai soggetti ese- glio 2006. Tali requisiti e condizioni sono
berazioni, la n. 5 del 12 dicembre 2001, mo- cutori delle opere degli elementi di certifica- finalizzati a garantire, in capo al soggetto
dificata con deliberazione n. 1 dell’11 mag- zione, è rilasciata da organismi di diritto pri- locatario, la permanenza della esclusiva e
gio 2005, e la n. 1 del 30 marzo 2004, rela- vato, denominati SOA. piena disponibilità delle attrezzature mi-
tive, rispettivamente, ai requisiti tecnici e fi- Per la qualificazione sono richiesti in primo nime nell’arco temporale dell’iscrizione.
nanziari necessari per l’iscrizione nelle cate- luogo requisiti di carattere generale, quali,
gorie 9 e 10. Tali deliberazioni avevano stabi- per esempio, il requisito della cittadinanza, In particolare, il contratto di locazione, che
lito che i titoli idonei a dimostrare il requisito l’assenza di procedimenti penali in corso, l’i- deve essere stipulato in forma scritta, deve
in esame fossero la proprietà, l’usufrutto, il nesistenza di violazioni gravi delle norme in avere a oggetto la messa in disponibilità pie-
patto di riservato dominio e il leasing. materia di contribuzione sociale, delle norme na ed esclusiva delle attrezzature e le firme
poste a tutela della prevenzione e della sicu- dei contraenti devono essere autenticate da
Con le ultime disposizioni il Comitato na- rezza sui luoghi di lavoro, l’insussistenza del- pubblico ufficiale. Le attrezzature, inoltre, de-
zionale ha inteso coordinare la normativa lo stato di fallimento, di liquidazione o di ces- vono essere identificate in modo chiaro e u-
per l’iscrizione all’Albo con quella relativa sazione dell’attività ecc. nivoco.
alla qualificazione dei soggetti esecutori Oltre ai requisiti di carattere generale le im- Il contratto deve avere durata non inferiore a
di lavori pubblici disciplinata dalla “legge prese devono dimostrare il possesso di requi- cinque anni a decorrere dalla data di effica-
Merloni” (legge 11 febbraio 1994, n. 109), siti di ordine speciale quali la capacità eco- cia dell’iscrizione all’Albo dell’impresa locata-
e dal suo regolamento attuativo (Dpr 25 nomica e finanziaria, l’idoneità tecnica e or- ria, oppure, in caso di impresa già iscritta, a-
44
gennaio 2000, n. 34). ganizzativa, la dotazione di attrezzature tecni- vere durata almeno pari al residuo periodo di
validità dell’iscrizione. Il contratto deve, altre- parti che le attrezzature non sono e non sa- tuale, per iscrizioni all’Albo diverse da quella
Ministero dell’Ambiente e della Tutela e della Navigazione, e del Tesoro, del prevedere anche la locazione tra i titoli locazione deve:
del Territorio e del Mare Bilancio e della Programmazione Eco- da ritenersi idonei per dimostrare la a) essere stipulato in forma scritta con
nomica, recante la disciplina dell’Albo piena ed esclusiva disponibilità delle at- firme autenticate da pubblico ufficiale;
Deliberazione nazionale delle imprese che effettuano trezzature minime; b) avere durata non inferiore ad anni
10 luglio 2006 la gestione dei rifiuti; Ritenuto, altresì, di stabilire le condi- cinque a decorrere dalla data di effica-
(Gazzetta ufficiale 11 settembre Viste le proprie deliberazioni 12 dicem- zioni volte a garantire nell’arco tempo- cia dell’iscrizione all’Albo dell’impresa
2006 n. 211) bre 2001, prot. n. 005/Cn/Albo, integra- rale dell’iscrizione la permanenza della locataria, oppure, in caso di impresa
ta con deliberazione 11 maggio 2005, esclusiva e piena disponibilità delle at- già iscritta, avere durata almeno pari al
Disponibilità attrezzature prot. n. 01/Cn/Albo, e 30 marzo 2004, trezzature minime mediante locazione; residuo periodo di validità dell’iscrizio-
minime per l’iscrizione nella prot. n. 01/Cn/Albo, recanti, rispettiva- Delibera: ne;
categoria 9 e nella categoria 10 mente, criteri e requisiti per l’iscrizione c) avere ad oggetto la messa in disponi-
nelle categoria 9 e nella categoria 10; Articolo 1 bilità piena ed esclusiva delle attrezza-
Il Comitato nazionale dell’Albo nazio- Visto che, ai sensi delle predette delibe- 1. La piena ed esclusiva disponibilità ture, che dovranno essere identificate in
nale gestori ambientali razioni, le attrezzature minime richie- delle attrezzature minime per l’iscrizio- modo chiaro ed univoco, a favore del-
Visto l’articolo 212 del decreto legislati- ste ai fini della dimostrazione dei requi- ne nella categoria 9 e nella categoria 10 l’impresa locataria;
vo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme siti tecnici debbono risultare di pro- di cui alla deliberazione 12 dicembre d) contenere la formale dichiarazione
in materia ambientale, che ha istituito prietà dell’impresa o dalla stessa tenute 2001, prot. n. 005/Cn/Albo, integrata delle parti che le attrezzature oggetto
l’Albo nazionale gestori ambientali, in in usufrutto o acquistate con patto di ri- con deliberazione 11 maggio 2005, dello stesso non sono e non saranno u-
prosieguo denominato Albo; servato dominio o prese in leasing; prot. n. 01/Cn/Albo, e alla deliberazione tilizzate, per tutta la durata contrattua-
Visto il decreto 28 aprile 1998, n. 406, Ritenuto, anche al fine di coordinare la 30 marzo 2004, prot. n. 01/Cn/Albo, le, per iscrizioni all’Albo diverse da
del Ministro dell’Ambiente, di concerto normativa per l’iscrizione all’Albo con può essere dimostrata anche mediante quella del locatario.
con i Ministri dell’Industria, del Com- quella relativa alla qualificazione dei contratto di locazione.
mercio e dell’Artigianato, dei Trasporti soggetti esecutori di lavori pubblici, di 2. Ai fini del comma 1, il contratto di Roma, 10 luglio 2006
R
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a cura di Maurizio De Paolis
Direttore Servizio Massimario e Ruolo Generale del Consiglio di Stato
Riferimenti Massima
Corte Suprema di Pres. Malinconico Rifiuti – Smaltimento – Ope- In tema di gestione dei rifiuti, l’obbligo della tenuta dei registri di carico e
Cassazione, Sez. III, Rel. Grillo razioni di recupero con proce- scarico, prescritti dall’articolo 12 del decreto legislativo 5 febbraio 1997,
28 marzo 2002, Imp. Miconi e altro dure semplificate – Registro di n. 22, grava sui soggetti che effettuano le operazioni di recupero dei rifiu-
n. 12122 carico e scarico – Obbligo – ti, anche se ammessi alla procedura semplificata di iscrizione all’Albo del-
Sussiste le imprese che effettuano la gestione dei rifiuti ex articolo 33 del già men-
zionato decreto legislativo n. 22, considerato anche che le procedure
semplificate devono garantire un livello molto elevato di protezione am-
bientale e controlli efficaci.
Corte Suprema di Pres. Malinconico Rifiuti – Autoveicoli e motovei- L’attività di custodia di autoveicoli e motoveicoli sottoposti a sequestro te-
Cassazione, Sez. III, Rel. Piccialli coli sottoposti a sequestro – nuti a disposizione dell’autorità giudiziaria o amministrativa, non configura
3 maggio 2002, Imp. Campano Deposito – Discarica abusiva – un’attiva tesa a realizzare e a gestire una discarica abusiva, considerato
n. 16249 Esclusione che i veicoli in sequestro di per sé non possono considerarsi come desti-
nati all’abbandono né per volontà del detentore né per obbligo giuridico.
Nel caso di specie la Suprema Corte ha precisato che solo ove si verifichi-
no nel suolo infiltrazioni di oli o di altri liquidi, o altre forme di inquinamen-
RIFIUTI bollettino di informazione normativa n. 133 (10/06)
Tar Toscana, Sez. II, Pres. Lazzeri Rifiuti – Smaltimento – Opera- La costruzione di un impianto da adibire alle operazioni preliminari per lo
8 giugno 2000, Rel. Radesi zioni preliminari – Impianto – smaltimento dei rifiuti non deve essere preventivamente preceduta, ai
n. 1114 Ric. Comune di Regione Toscana – Valutazione sensi della Lr Toscana 3 novembre 1998, n. 79 dalla valutazione di im-
Barberino Val di impatto ambientale – Esclu- patto ambientale.
D’Elsa sione
Tar Toscana, Sez. II, Pres. Lazzeri Rifiuti – Smaltimento – Disca- La destinazione di un certo materiale ad attività di riempimento di un ter-
8 giugno 2000, Rel. Politi rica – Individuazione – Materiali reno esclude la sua configurazione quale deposito di rifiuti, mancando in
n. 1125 Ric. R.M. destinati all’abbandono, ele- esso, per la sua esclusiva destinazione, il requisito fondamentale della no-
Res. Comune di mento temporale e degrado del zione di rifiuto, ossia di essere abbandonato o destinato all’abbandono;
Grosseto sito – Elementi concomitanti – pertanto, nel qualificare un sito come discarica di rifiuti, è necessario fare
Necessità – Materiale destinato riferimento ad elementi obiettivamente rilevatori di tale destinazione
al riempimento di un terreno – all’abbandono, quali il lungo tempo trascorso e lo stato di degrado assolu-
Discarica – Inconfigurabilità to, tali da non consentire l’utilizzazione del predetto materiale .
Rifiuti – Aree pubbliche o priva- L’articolo 9, Dpr 10 settembre 1982, n. 915 ora abrogato, il quale dispo-
Tar Sicilia, Palermo, Pres. Adamo te ad uso pubblico – Abban- neva il divieto di abbandono, di scarico o di deposito incontrollato di rifiuti
22 giugno 2000, Rel. Ferlisi dono, scarico deposito incon- in aree pubbliche o private soggette ad uso pubblico, non doveva essere
n. 1436 Ric. C.A.L. trollato – Divieto ex articolo 9, applicato con riferimento ad un’area privata non soggetta ad uso pubblico.
Res. Comune di Dpr 10 settembre 1982, n. 915
Catalafimi – Applicabilità – Area privata
non soggetta ad uso pubblico –
Inapplicabilità
Tar Calabria, Pres. Finati Rifiuti – Impianti di smaltimento In conformità al disposto di cui all’articolo 19, decreto legislativo 5 feb-
Catanzaro, 7 giugno Rel. Maiello e di recupero – Localizzazione – braio 1997, n. 22, viene privilegiata la costruzione di impianti di smalti-
2004, n. 1384 Ric. Comune di In aree destinate a zone indu- mento e di recupero dei rifiuti da ubicarsi nelle aree che il Piano regolato-
Fagnano Castello striali – Piano regolatore gene- re generale destina a zone industriali; pertanto, una diversa localizzazione
Res. Comunità rale – Motivazione – Necessità per siffatta categoria di impianti è subordinata all’adozione e all’approva-
montana – Omissione – Illegittimità zione di una variante che deve essere congruamente motivata in modo da
dell’Appennino mettere in giusto rilievo le ragioni che hanno indotto l’amministrazione a
Paolano localizzare gli impianti in aree non destinate dallo strumento di pianifica-
zione urbanistica a finalità industriali. È ormai ius receptum in giurispru-
denza il principio secondo cui, nell’ipotesi di varianti al piano regolatore li-
mitate o ad oggetto specifico, qual è quella oggetto di causa, vi sia la spe-
cificazione sulla necessità della scelta innovativa e sull’opportunità di ac-
quisire quelle aree, anziché le altre (ex multis, Consiglio di Stato, Sez. IV,
11 luglio 2001, n. 3868).
(Cfr. Maurizio De Paolis, Il nuovo processo amministrativo. Integrato con la
46 giurisprudenza più recente, Cedam, III ed., 2006).
a cura di Conai – Consorzio nazionale imballaggi
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