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RELAZIONE TIROCINIO (DAL 03-05-21 al 07-05-21)

ARGOMENTO:
 Stabilità e buona conservazione dei farmaci
I medicinali, devono essere conservati in modo opportuno, per mantenere inalterate le loro
caratteristiche e capacità di cura per l’intero arco di tempo che è riportato sulla confezione, al fine di
mantenere e garantire la stabilità. Infatti per la Farmacopea Ufficiale: “un medicamento è
considerato praticamente stabile quando, in un tempo determinato, le sue proprietà essenziali non
cambiano, o cambiano entro limiti tollerabili quando sia conservato in un recipiente adatto, in
condizioni definite di temperatura, di umidità e di esposizione alla luce”. Conseguentemente la
stabilità è un requisito fondamentale per i farmaci, al fine di esplicare la loro attività farmacologica.
Il farmacista ha delle responsabilità per far garantire la stabilità dei farmaci, infatti lui:
- dispensa prima le scorte più vecchie e si attiene alla data di scadenza;
- conserva i prodotti nelle condizioni ambientali stabilite;
- accerta e segnala eventuali fenomeni di instabilità fisica o chimica;
- informa il paziente riguardo la corretta conservazione ed uso dei prodotti;
La stabilità conduce al concetto di validità che può essere definita come l’intervallo di tempo
durante il quale un prodotto medicinale, mantiene le medesime proprietà e caratteristiche che esso
possiede al momento della produzione. Infatti la perdita di attività di un medicamento, comporta la
modifica delle sue proprietà e dell'effetto biologico o terapeutico. Ecco perché è bene prestare
attenzione alla data di scadenza inserita nel confezionamento/scatola del medicinale; essa garantisce
la sicurezza e l’efficacia del medicinale, oltre quella data, il farmaco inizia a non soddisfare più i
requisiti della F.U, poiché pian piano vengono alterate le caratteristiche chimico-fisiche,
farmacologiche, l’aspetto, forma e proprietà. La degradazione e modifica del principio attivo o degli
eccipienti del medicinale, mettono a rischio la vita del paziente. La data di scadenza di un farmaco e
della sua degradazione, sono legati anche allo stato di conservazione del farmaco, poiché fattori
esterni come la temperatura, va ad influenzare la stabilità del prodotto; infatti se i farmaci non
vengono conservati in modo opportuno, possono subire modificazioni, come: l'intorbidamento di
una soluzione. Quindi è bene conservare i farmaci in un luogo fresco e asciutto della casa, lontano
da fonti di calore, nei contenitori originali etichettati, ciò per permettere di conservare il medicinale
nel modo più corretto possibile, seguendo le informazioni riportate nel foglietto illustrativo. Inoltre
noi pazienti possiamo inquinare i farmaci, anche se non volontariamente, soprattutto le forme
farmaceutiche come i colliri, che devono essere sterili, infatti bisogna toccarle il meno possibile,
evitare che il contagocce del collirio tocchi le palpebre, al fine di non inquinare l'intero contenuto
del flacone. Nei colliri vi sono i conservanti, ma essi non danno la garanzia assoluta del
mantenimento della sterilità dopo ripetute aperture, ecco perché il farmacista consiglia i colliri a
contenitori monodose per un utilizzo saltuario.
I farmaci sono soggetti al calore, all'umidità, alla luce e alle temperature:
- Un aumento di temperatura fa aumentare le velocità delle reazioni chimiche e ciò implica
che il farmaco aumenta anche la velocità con cui si decompone e perde le tue proprietà,
diventando anche tossico;
- Il calore può alterare i farmaci compromettendone l’efficacia;
- La conservazione in frigorifero (tra 0 °C e 8 °C) è richiesta per medicinali poco stabili;
questo serve ad evitare l'esposizione delle sostanze attive a temperature che potrebbero
alterare la struttura del farmaco. Bisogna stare attenti anche a una conservazione errata del
medicinale, ad esempio l’insulina che deve stare in frigo, ma non congelare. La detenzione
del frigorifero è una pratica obbligatoria in farmacia, ai sensi della tabella n. 6 della FU XI.
Il farmacista deve attenzionare il corretto funzionamento dell’elettrodomestico e verificare
la temperatura al suo interno. Il farmacista, inoltre ha l’obbligo di avvertire il paziente che il
medicinale dove essere riposto in frigorifero, affinché lui possa conservarlo al più presto, al
fine di rispettare le condizioni di temperatura indicate sulla confezione in modo scrupoloso.
Inoltre, come regola generale, i medicinali devono essere conservati alla temperatura
riportata sulle confezioni; se la temperatura di conservazione non dovesse essere scritta, i
farmaci vanno conservati a temperatura tra gli 8 e i 25 ºC.
- Anche la luce altera la struttura dei farmaci, infatti vengono usati confezioni che permettono
di proteggere i medicinali fotosensibili, come l’utilizzo di boccette di vetro scuro/ambrate.
Il farmacista non deve dispensare un medicinale scaduto e deve organizzare la disposizione dei
medicinali in farmacia, al fine di segnalarsi l'approssimarsi delle scadenze. Inoltre il farmacista può
dispensare un medicinale vicino alla sua scadenza, considerando la posologia e la durata della
terapia, al fine di capire se il farmaco possa essere o meno utilizzato durante la sua validità e quindi
prima della scadenza. In ogni caso il farmacista deve informazione il paziente.
Ulteriori raccomandazioni che il farmacista dà al paziente, per la conservazione ottimale dei
medicinali, sono:
- non lasciare i medicinali fuori dalla loro scatola (protegge dalla luce solare);
- non lasciare i medicinali in un'auto parcheggiata all'aperto;
- utilizzare apposite borse termiche per il trasporto di medicinali che debbono essere
conservati in frigorifero;
- non lasciare i medicinali vicino ad elettrodomestici che producono calore;
- non lasciare i medicinali in ambienti umidi;
La data di scadenza quindi rappresenta un campanello d’allarme, che ci fa prendere atto delle
possibili modifiche del farmaco e del rischio di non avere un effetto terapeutico benefico, ma
anzi, avremmo la possibilità dell’insorgenza di sostanze tossiche per l’uomo.

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