Sei sulla pagina 1di 9

4.

IL TEMPO E LO SPAZIO
I
Nei Nuer, il tempo non viene sentito come un concetto astratto e non parlano del tempo
come un’unità fattuale che possa essere perso, risparmiato…
I Nuer concepiscono il tempo a seconda loro relazioni con l’ambiente (tempo ecologico)
e delle loro relazioni sociali (tempo strutturale, cioè collegato alla loro struttura sociale).
Il ciclo ecologico è di un anno. Esso è scandito principalmente dal movimento dai
villaggi ai campi che riflettono le condizioni climatiche di pioggia (villaggi; orticoltura;
prima gli anziani) e siccità (campi; pesca, caccia, raccolta; prima i giovani).
L’anno, di dodici mesi, ha due stagioni principali (tot e mai). La stagione mai (stagione
secca) inizia al declinare delle piogge, la stagione tot (stagione piogge) inizia nella loro
fase ascendente. In ogni caso, non corrispondono rigidamente alla stagione secca o
umida.
Le stagioni non sono definite tanto dal movimento dei corpi celesti quando dagli eventi
ambientali che controllano i movimenti delle persone, come la presenza di acqua, la
vegetazione, i movimenti dei pesci, i bisogni del bestiame, la variazione delle provigioni
alimentari… Questo vuol dire che le stagioni ed i momenti della giornata sono scanditi
dai cambiamenti ecologici e dalle conseguenti attività sociali. Oltre le due stagioni
principali, di sei mesi, ne esistono altre due che rappresentano il passaggio dall’una
all’altra, cioè il passaggio dai campi ai villaggi e viceversa. Dunque, ci sono due stagioni
principali di sei mesi e quattro di tre mesi.
Anche se i mesi hanno dei nomi, non tutti i Nuer li conoscono e spesso, i Nuer, non si
riferiscono ai mesi per indicarne uno ma a delle attività che si svolgevano in quel
periodo. Es. “al tempo dei primi campi”, “al tempo dei matrimoni”
I Nuer non hanno delle vere e proprie unità di tempo con le quali svolgono dei calcoli.
Fanno fatica a calcolare la durata esatta di un periodo di tempo e non hanno neanche
ore è piccole unità di tempo. Non pensano molto in unità di tempo ma in termini di
attività e successioni di attività.
Si riferiscono a eventi passati facendo cenno ad un evento avvenuto nello stesso tempo,
oppure contando i “sonni” (le notti) o “i soli” intervenuti. A volte, anche indicando la fase
della luna in cui l’evento è avvenuto o avverrà. Si può anche indicare dove il sole sarà o è
stato quando è avvenuto un evento.
Vi sono espressioni per distinguere notte/giorno/mattina/pomeriggio/parte passata o
futura del giorno.
Per coordinare gli eventi, più che ai movimenti celesti, si riferiscono alle attività pastorali
o orticoli. Infatti, se si vuole parlare di momenti che fanno parte del giorno si riferiscono
principalmente al bestiame e all’insieme dei lavori pastorali. I riferimenti temporali, ad
esempio, posso essere: quando il bestiame lascia il kraal, quando viene munto, quando
vanno al pascolo, quando il kraal viene pulito…
I Nuer non ragionano tanto in senso di attività di una certa durata che avvengono ad una
certa ora, come facciamo noi, ma vedono solo un succedersi di attività e di relazioni
sociali. Il passare del tempo è sentito come una serie di relazioni ed attività. Un tempo
così concepito ha come conseguenza il fatto che può essere percepito diversamente a
second a della stagione. Ciò vuol dire che il tempo non ha lo stesso valore durante tutto
l’anno. Durante la siccità il tempo è più uniforme e preciso, forse perché la severità della
condizione stagionale impone ritmi più serrati e adatti all’ecologia del luogo.
Tutti i riferimento al tempo, per avere senso, si basano su degli eventi che hanno un
significato simile per tutti i membri del gruppo. All’interno di un gruppo si mangia,
munge, ci si sposta ai campi o ai villaggi tutti negli stessi tempi.
Ci si può riferire ad un anno, ad esempio, indicando un avvenimento avvenuto in
quell’anno, come una epizoozia, oppure con un riferimento al luogo dove il villaggio si è
stabilito. Alcuni anni vengono chiamati con riferimenti a inondazioni, pestilenze,
carestie…

II
Una famiglia può riferirsi a relazioni ed eventi sociali per indicare un tempo. Ad esempio,
può riferirsi alla nascita o al matrimonio di qualcuno.
I Nuer anche un altro modo per indicare l’epoca di un evento: in rapporto alle classi
d’età. La distanza tra gli eventi non si esprime più in termini numerici ma in base alla
distanza strutturale, cioè in base alle relazioni che esistono tra le persone (in base alla
loro struttura sociale).
Ad esempio, indicando che un evento è accaduto quando è nata una certa classe d’età.
Ad esempio, un evento può essere accaduto 7 classi fa, considerando per ogni classe un
periodo di circa 10 anni. Il tempo equivale a classi, ma non è perfettamente traducibile in
anni.
Se si vuole calcolare il tempo dal punto di vista strutturale, bisogna considerare la storia
comune, a livello genealogico, di gruppi di persone e considerare anche dei punti di
riferimento comuni in termini di antenati. A quel punto, si considera la distanza
strutturale tra due gruppi di persona considerando la distanza tra classi, parentela e
lignaggio.
La visione strutturale del tempo dei Nuer non è profonda, cioè ci porta fino a 10 o 12
generazioni fa. In tal modo il tempo sociale-strutturale non viene visto come un
continuum ma come una relazione tra due punti: la prima e l’ultima persona in una linea
di discendenza agnatica.
Questo tipo di visione del tempo non serve a coordinare eventi, ma a concettualizzare e
coordinare le relazioni che esistono tra le persone.

III
Il tempo strutturale è il riflesso della distanza strutturale tra due persone.
Guardiamo la distribuzione territoriale dei Nuer, molto importante nella loro struttura
politica.
DISTANZA ECOLOGICA Lo spazio ecologico dei Nuer è diverso dalla loro distanza fisica.
Una distanza tra due villaggi è minore durante la stagione secca che in quella umida, per
via delle inondazioni. Allo stesso modo, due comunità di cui una è molto vicina ad un
fiume durante la stagione secca ed una è molto lontana da esso, devono essere
considerate diversamente. La distanza ecologica, dunque, considera la comunità ed il
suo rapporto con l’ambiente.
La DISTANZA STRUTTURALE è la distanza tra gruppi di persone all’interno di un sistema
sociale. Mentre la natura del territorio determina un certo tipo di distanza, come quella
ecologica, la distanza strutturale costituisce un tipo diverso di distanza.
Ad esempio, un villaggio nuer può essere fisicamente equidistante da due altri villaggi,
di cui uno fa parte della sua tribù ed uno no. In termini strutturali, sarà più vicino al primo.
Un altro esempio: una tribù Nuer dista 40 miglia da una Dinka e 80 da un’altra Nuer,
allora sarà più vicina alla seconda.

IV
Un paese raggiunge circa le 30.000 miglia quadrate e la popolazione si aggira sui
200.000. La popolazione di un villaggio va dalle 50 alle 100 persone e, di solito, è ben
delimitato: le abitazioni all’interno di esso sono vicine e paludi o campi lo separano dagli
altri villaggi.
I campi piccoli possono comprendere poche casate, quelli maggiori anche dalle cento
alle mille persone.
La scarsità degli alimenti e la semplicità tecnologica causano la bassa densità e
diffusione delle aree abitate; questa può essere collegata con la mancanza di coesione
politica.

V
La distanza strutturale è la distanza tra gruppi di persone all’interno della struttura
sociale.
- Distanza politica
- Distanza di lignaggio
- Distanza delle classi d’età
Distanza politica
Capanna singola = donna + figli, a volte marito
Casale = alcune capanne + 1 stalla. Una famiglia e dei parenti.
Frazione = vari casali con terreni coltivati e non. Abitata da parenti stretti-vicini, spesso da
fratelli e le loro famiglie.
I villaggi sono unità distinte, i suoi membri si sentono una comunità, hanno vincoli di
parentela, cooperano, mostrano effetto per il loro luogo e si sostengono a vicenda nelle
faide. Il villaggio è l’unità politica Nuer.
Di solito i campi formano un gruppo più compatto dei villaggi; le attività vengono svolte
in maniera cooperativa e simultanea (tutti portano il bestiame a pascolare nello stesso
momento, mungono nello stesso momento…). Durante la siccità, la cooperazione
aumenta vista la maggiore severità della stagione.
Distretto = insieme di villaggi che comunicano frequentemente. Non è un gruppo
politico o una categoria nuer perché non si riconosce come una comunità unica; più che
altro, è la sfera dei contatti sociali di un villaggio.
Un gruppo di villaggi è distinto in sezioni primarie, secondarie e terziarie.

VI
Ci sono varie tribù Nuer:
- Nuer occidentali: Bul, Leek…
- Nuer del Sobat: Gaajak, Lou…
- Nuer dello Zeraf: Lak…
Con una popolazione di circa 200k anime.
Le popolazioni diventano più dense e numerose man mano che si si sposta ad oriente. Il
numero di individui cresce al crescere della disponibilità di terreno elevato che si può
occupare durante la stagione delle piogge.
I popoli che hanno più disponibilità di terreno elevato, durante la siccità dovranno essere
necessariamente più uniti ed interdipendenti, in quanto l’acqua, i pesci e i pascoli si
trovano in zone lontane da queste zone rialzate.
Chi non ha questa disponibilità e sta su piccoli crinali dislocati, durante le piogge, può
mantenere questa relativa indipendenza tra le comunità di un villaggio anche al ritorno
nei campi. La completa indipendenza non si verifica mai, viste le condizioni ambientali.
Le dure condizioni climatiche non consentono la completa autonomia e la densità bassa
di popolazione non consente la coesione da cui deriverebbe lo sviluppo di istituzioni
politiche ed organizzazioni centrali.
Ogni tribù ha un proprio territorio dove vivere, costruire, pescare e pascolare. I membri
di una tribù hanno un sentimento comune di orgoglio verso il proprio territorio e di
fratellanza i proprio contribuli. Parlano con disprezzo delle altre tribù.
Chi lascia la propria tribù per trasferirsi in una nuova permanentemente, deve
partecipare ad un rito che prevede il bere, in una soluzione d’acqua della terra che fa
parte del suono del nuovo territorio.
Una tribù è l’unità più grande i cui membri considerano doveroso unirsi per razzie e per
difesa.
Le sezioni tribali contigue sono divise da grandi fiumi o estensioni territoriali e seguono
tragitti diversi durante la transumanza.
Tra le tribù ci sono anche conflitti e razzie, talvolta. Questi conflitti sono principalmente
tra tribù adiacenti. Il conflitto tra tribù viene considerato più pericoloso di quello contro i
dinka. È comunque soggetta a certe convenzioni: donne e bambini non vengono
molestati, non si distruggono le abitazioni e le stelle e non si fanno prigionieri.
Quando una tribù si unisce per combattere, si osserva la tregua per tutte le dispute
dentro i suoi confini.
Per compensare un omicidio, bisogna pagare la “ricchezza del sangue” (cut). È un
obbligo che esiste solo tra membri della stessa tribù. Il pagamento di torti diversi
dall’omicidio, spesso, non è rispettato neanche all’interno della stessa tribù.
Dentro una tribù la solidarietà è poca e le faide sono lunghe e frequenti. La faida può
essere considerata un’istituzione caratteristica dell’organizzazione tribale.
Una tribù ha, quindi:
- Un nome distinto
- Un sentimento comune
- Un territorio comune e distinto
- Un obbligo morale di unirsi in guerra
- Un obbligo morale di superare le faide e le altre dispute con un arbitraggio
(Trattati poi:)
- Una tribù è una struttura segmentata e tra i suoi segmenti esiste opposizione
- In ogni tribù c’è un clan dominante
- Una tribù è l’unità politica massima
- Le classi d’età sono organizzate tribalmente

VII
Tra le tribù Nuer non c’è un’organizzazione comune, un’amministrazione centrale. Non
esiste una “nazione” Nuer.
L’intero popolo Nuer, però, si riconosce come avente una propria unica cultura.
Condivide con gli altri Nuer la stessa lingua, l’assenza di incisivi inferiori e (se maschio)
sei tagli sulla fronte. Se incontra un altro Nuer al di fuori dal suo paese, qualunque sia la
sua origine, con esso si stabilirà una relazione amichevole.
Nei confini di tribù adiacenti ci sono continui scambi sociali ed i parenti possono venire a
trovarsi a vicenda. Uno stesso clan può essere dominante in più tribù. Dunque, i confini
di una tribù non sono anche i confini dell’interscambio sociale, ma le tribù adiacenti sono
in forte comunicazione grazie a legami di parentela ed altri legami sociali.
Dunque, si può dire i le varie tribù sono unità politiche a sé ma non coincidono con la
sfera delle relazioni sociali di un individuo.
Discuteremo ora la relazione tra la struttura politica e le relazioni sociali (in particolare
della distanza politico-strutturale tra i segmenti di tribù e tra tribù, la distanza strutturale
non politica tra tribù, la sfera sociale di un individuo Nuer con gli altri Nuer).

VIII
I CONTATTI CON I DINKA I Dinka sono, storicamente, i nemici dei Nuer, pur essendo
estremamente simili a loro in fatto di cultura, ecologia, sistema sociale, tanto che quando
queste due popolazioni si scontrano, capita che, ad esempio, una conquista dei Nuer
non si traduca in uno sterminio dei Dinka ma in una fusione ed assimilazione con essi.
Addirittura, esistono comunità Nuer che ammettono di essere di discendenza Dinka.
Le razzie contro i Dinka sono considerate una condizionale normale e un dovere, in
conformità ad un mito: i Dinka, originariamente, rubarono ai Nuer un vitello che era stato
promesso loro da Dio. Questo mito è familiare ad ogni Nuer.
Il razziare i Dinka, per i Nuer, è considerato un divertimento ed essi disprezzano le loro
qualità belliche. È probabile che prima i Nuer non occupassero tutte le due sponde del
Nilo ma che l’isola di Zeraf fosse occupata dai Dinka.
Di solito i Dinka vengono razziati alla fine delle piogge. Di solito, i dinka non oppongono
resistenza ma cercano di scappare il bestiame. I Dinka possiedono molto bestiame (?)
perché il loro è l’unico territorio che non presenta serie difficoltà per un popolo pastore.
Se i Dinka ritornavano all’attacco con dei rinforzi, i Nuer combattevano in piena
formazione di battaglia: disponendosi in tre divisioni a distanza ed attaccando in maniera
alternata.
Le migrazioni nuer potrebbero aver origine anche tramite le razzie sistematiche nei
confronti dei Nuer. Questi ultimi, infatti, spesso si stabilivano negli insediamenti dei
Dinka, spingendoli in punti sempre più lontani.
I Nuer rubano il bestiame ai Dinka e successivamente lo redistribuiscono; essi, in maniera
conforme al loro senso di giustizia e di uguaglianza, riconoscono che il successo della
razzia è dovuto a tutti. Malgrado ciò, gli scontri sono frequenti durante queste
ridistribuzioni (avviene un arrembaggio generale e tutti cercano di prendere le bestie
per sé).
Dopo aver razziato un insediamento Dinka, vecchi e infanti venivano uccisi a colpi di
clava ed i loro corpi bruciati insieme alle loro capanne e stalle. I rapporti sessuali con i
prigionieri avvenivano solo dopo il rientro al villaggio, dopo aver informato gli spiriti
della presenza degli stranieri nel loro casale.
Prima della conquista europea le uniche relazioni con gli stranieri erano la guerra
costante con le varie tribù dinka ai confini del paese Nuer. Successivamente, è anche
capitato che Dinka e Nuer si coalizzassero, in guerra, contro il governo egiziano.
In tempi di pace i Dinka venivano a trovare i loro parenti prigionieri o potevano essere
incorporati nelle loro comunità. I Dinka ed i Nuer sono estremamente simili a livello
sociale, più di tutte le altre popolazioni vicine, probabilmente questo è il motivo della
loro intima relazione strutturale.
Inoltre, il continuo attacco contro i Dinka rende possibile il grado di unità delle
incredibilmente estese tribù Nuer.

IX
I CONTATTI CON GLI ALTRI POPOLI I Nuer hanno avuti pochi contatti con gli Shilluk,
poiché, a livello territoriale, spesso erano divisi da loro dai Dinka.
Gli Shilluk sono un popolo maggiormente organizzato dei Dinka e sono riusciti, nel
tempo, a procurarsi delle armi come fucili, dunque sono in grado di difendersi e di
attaccare i Nuer con maggiore potenza distruttiva.
I Nuer, però, non attaccano gli Shilluk spesso poiché non hanno bestiame; essi sono
interamente coltivatori.
I Nuer non hanno contatti con altri popoli degni di nota.

I commercianti di schiavi e di avorio arabi (1820), che devastarono il Sudan meridionale,
disturbarono pochissimo i Nuer, anche per il loro territorio inospitale e difficilmente
accessibile. I Nuer non hanno avuto molti contatti con gli arabi.
Successivamente, il Sudan venne riconquistato dalle forze anglo-egiziane e fu introdotta
una nuova amministrazione. I Nuer furono l’ultimo importante popolo ad essere messo
sotto il loro controllo. I contatti non furono semplici. Inizialmente non c’erano interpreti
lingua nuer-arabo e le condizioni ambientali rendevano difficile la creazioni di stazioni
all’interno del paese.
La loro autosufficienza e la semplicità della loro cultura, il loro culto del bestiame
spiegano perché non sentissero il bisogno delle innovazioni europee.
Nel 1920 si svolsero vaste e distruttive operazioni militari, con bombardamenti e
mitragliamenti nei campi. Successivamente, i nuer uccisero il loro capo distrettuale,
attaccarono i loro posti di polizia e sfidarono apertamente il governo. Successivamente,
dopo aspri combattimenti durati fino al 1930, i Nuer furono conquistati. La conquista,
per i Nuer, fu un colpo durissimo.

X
Cosa intendono i nuer quando parlano del loro “cieng”? Il significato di questa parola è
in grado di farci comprendere una caratteristica fondamentale del gruppo sociale Nuer:
la loro relatività strutturale.
Letteralmente vuol dire “casa”. Se si chiede ad un inglese, che si trova in Italia, dove si
trova la sua casa, dirà “In Inghilterra”. Se glielo si chiede In Inghilterra, dirà che la sua casa
è ad Oxford. Se glielo si chiede lì, dirà in che via abita, e se glielo si chiede nella via
indicherà casa sua.
Allo stesso modo, se un Nuer si trova fuori dal suo paese dirà che casa sua è “il paese dei
Nuer”. Se si trova dentro la sua tribù indicherà il suo villaggio o la sua sezione tribale
primaria, secondaria o terziaria. Se glielo si chiede dentro il suo villaggio, risponderà con
il nome della sua frazione o del suo casale.


Analizziamo ora un principio fondamentale della struttura politica Nuer.
Un individuo Nuer si sente parte di un gruppo politico che è distinto ed in
contrapposizione con un gruppo politico dello stesso grado.
Ad esempio, consideriamo un individuo che fa parte di un segmento di una tribù. Egli
sarà in opposizione con un altro individuo che abita in un segmento diverso di quella
stessa tribù. Al contempo, però, se diventa saliente l’appartenenza ad una tribù poiché,
ad esempio, bisogna scontrarsi con un’altra tribù, nessuno dei due si considererà
membro di un particolare segmento ma della stessa tribù intera.
Ciò vuol dire che una persona può essere membro di un gruppo e, al contempo, non
esserlo. Una persona è membro della sua tribù solo in relazione ad altre tribù, ma non è
un membro in relazione al suo segmento tribale, se deve confrontarsi con un segmento
tribale di uguale ordine.
Ogni segmento tende a fondersi con i segmenti che lo comprendono ed entra sempre
in opposizione con gruppi politici dello stesso grado.
Per comprende una disputa, dunque, bisogna comprendere la relazione strutturale che
coinvolge le persone interessate.

Un altro elemento da considerare è che più è piccolo il gruppo locale, maggiore è il
sentimento che unisce i suoi membri, sia per motivi di maggiori contatti personali (le
tribù si uniscono principalmente per escursioni militari occasionali) sia perché ogni unità
di un gruppo avviene in funzione dell’opposizione di un gruppo dello stesso ordine,
dunque più è piccola l’unità, più il sentimento di unità e maggiore.

Potrebbero piacerti anche