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Saggi—> esempi etnografici di dialoghi con i non-umani.

Edoardo Quaretta

BAMBINI AL LIMITE

L’autore discute alcuni aspetti della ricerca che ha svolto sui bambini di strada, gli “sheges", accusati di
stregoneria nell’attuale provincia dell'Alto-Katanga (Repubblica Democratica del Congo).

12 mesi di ricerca di campo.

Ha condotto più di un centinaio di interviste semi-strutturate con bambini, genitori e figure religiose.

Gli è capitato di sentire che i “bambini-stregoni” sono in grado di trasformarsi in animali che
appartengono prevalentemente all’immaginario della produzione mediatica della stregoneria: gufo,
civetta, gatto nero.

- Esempi di trasformazione animale tratti dalle cosmologie delle società rurali d’Africa centrale.
- Spiega come il dispositivo della trasformazione animale è inerente alla logica interpretativa della
stregoneria.
- Tira le fila su ciò che la trasformazione animale mette in luce dell’infanzia congolese e delle
relazioni famigliari e sociali nel Congo contemporaneo.

Lubumbashi-> capitale dell'attuale provincia dell'Alto Katanga

Nozione di persona “dividuale", concezione fondamentale nei sistemi di pensiero africani che considerano
ogni essere umano sia dotato fin dalla nascita di un doppio invisibile

I bambini di strada sono spesso pensati attraverso metafore animali come i passeri e gli uccelli. In diverse
occasioni gli è capitato di sentire racconti sulla trasformazione degli sheges in cane.

I tratti etologici del cane sembrano accordarsi agli sheges poiché il cane è considerato una figura
luminare, a metà strada tra animale domestico e animale selvatico. È un animale randagio che vaga per le
strade della città, senza dimora, senza padrone. Culturalmente il cane non è di rado associato alla
violenza, ala sporcizia e al mondo rurale. Per questo gli abitanti di Lubumbashi lo annoverano tra le “cose
che fanno paura"

Caso dell'oncle Chretien e di suo nipote Neno, bambino trasformato in cane. P.53

La fuga di Neno è una “rivelazione” sulla persona che Neno desiderava diventare: un soggetto che, come
altri suoi coetanei, non accetta il rapporto di dipendenza con i membri della famiglia e il regime di
reciprocità che ne consegue. L’ambiguità che avvolgeva Neno si dissolve ed egli si mostra per quello che
è, o meglio, per che ha deciso di diventare: uno shege.

p.55

Storia di Katie, bambina strega p.58

Sara pp.59

La trasformazione animale è da considerarsi come un’invariante simbolica della stregoneria.

La stregoneria e la trasformazione animale mettono in rilievo due aspetti fondamentali dell’infanzia


congolese contemporanea. In primo luogo, porre i bambini oltre il limite del divenire umano rispecchia
una difficoltà generale, tanto delle istituzioni pubbliche che delle famiglie, a gestire una quota di
popolazione infantile e giovanile demograficamente importante.

Le trasformazioni animali di sheges non si limitano ad esprimere un disagio relazionale tra generazioni e
nel rapporto genitori-figli. Queste rappresentazioni svelano la difficoltà attuale a costruire socialmente i
legami familiari.
Geremia Cometti

COSMOPOLOTICA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO TRA I Q'EROS DELLE ANDE PERUVIANE

Introduzione p.11

Ricerca etnografica realizzata tra il 2001 e il 2017 tra i Q'eros delle Ande peruviane.

Il Perù è considerato uno dei paesi latinoamericani più colpiti dai cambiamenti climatici. Lo stato dei
ghiacciai delle Ande peruviane rappresenta un indicatore inequivocabile del riscaldamento climatico. Lo
scioglimento dei ghiacciai andini genera un flusso d'acqua durante la stagione secca e l’accelerazione a cui
è soggetto questo processo costituisce una reale minaccia per la sussistenza di una parte consistente della
popolazione.

Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia costante che si manifesta sotto differenti forme. Tra i
Q’eros è possibile introdurre nuove tecniche per controllarne gli effetti e, allo stesso tempo, continuare a
tributare le offerte rituali alle divinità.

Tra le comunità andine si ritiene che tutte le divinità, le piante, gli animali e i fenomeni atmosferici
condividano facoltà e comportamenti simili a quelli umani.

L'autore si propone di descrivere come le comunità dei Q’eros concepiscono e reagiscono alla minaccia del
cambiamento climatico, a partire dalle reazioni che esse intrattengono con alcune entità non umane,
intese qui come veri attori sociali dotati di volontà e intenzionalità. Si avvale di un approccio
cosmopolitico per analizzare come i Q'eros interagiscono con le entità non umane e in che modo essi
affrontano il cambiamento climatico.

I Q’eros sono una popolazione di lingua quechua stanziata sulle pendici della Cordillera Vilcanota nella
regione di Cuzco. Praticano l’allevamento di alpaca e lama, coltivano tuberi e mais.

Grazie a un’osservazione empirica costante, I Q'eros riconoscono distintamente gli effetti prodotti dei
cambiamenti in atto nei fenomeni atmosferici, i quali incidono in modo significativo sulla produzione
agricola e pastorale.

Fanno previsioni meteorologiche osservando le stelle. Tali stime permettono loro di decidere la data
migliore nella quale seminare.

Eleggono un membro della comunità che avrà il compito di osservare le stelle e la pioggia o la neve per
individuare i segni di futuri squilibri climatici e contrastarli. Egli dovrà allora provocare la pioggia o il gelo
servendosi di offerte specifiche che dovranno essere tributate alle divinità. Questa figura è pertanto il
collegamento tra le divinità e per estensione, i fenomeni atmosferici, e la comunità.

La maggior parte dei Q'eros interpreta i cambiamenti atmosferici e climatici come l’effetto di una
corruzione delle relazioni con le proprie divinità. Una delle idee che tornano maggior consenso tra gli
abitanti dei villaggi e che giustificano le modificazioni del clima è quella del parziale abbandono delle
cerimonie collettive, tuttora considerate essenziali per l’agricoltura. Secondo i Q’eros la loro stessa vita
dipende dalla generosità delle divinità, cosicché le offerte tributarie ad esse sono l’espressione della
riconoscenza nei loro confronti.

L’abbandono delle pratiche rituali collettive, a vantaggio del commercio sciamanico e delle conversioni a
nuove religioni compongono nel complesso il quadro delle rimostranze indirizzate ai Q'eros dalle divinità.
E le perturbazioni meteorologiche osservate, nonché le conseguenze nefaste che queste comportano per
l’agricoltura, ne sono in buona parte l’effetto.

Relazioni di reciprocità

I Q'ero intrattengono delle relazioni reciproche con gli spiriti tutelari della montagna, ma anche con gli
alpaca, le patate o propri antenati, ovvero con l’insieme delle entità non-umane che popolano il loro
universo sociale.
Nastassja Martin, SEDURRE, UCCIDERE E RITORNARE

Dal passato al presente, cronache di caccia Alaska

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