Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Al pubblico € xx,xx
In caso di variazione Iva
o cambiamento prezzo consultare
il sito o il catalogo dell’editore
www.zanichelli.it
Dany Maknouz
La lezione
segmentata
Ritmata, varia, integrata
Copyright © 2021 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [52070]
www.zanichelli.it
Dany Maknouz
L’acquisto della presente copia dell’opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti
né li esaurisce.
La lezione
Realizzazione editoriale:
– Coordinamento redazionale: Marina Di Simone
– Redazione: Roberta Carboni
segmentata
– Impaginazione: Studio Norma, Parma
Disegni:
– Realizzazione: Studio Norma, Parma
Copertina:
Ristampa:
5 4 3 2 1 2021 2022 2023 2024 2025
v
5. Oltre l’aula con il digitale 124 INTRODUZIONE
6. La bellissima armonia dei discordi 137
vi 1
Introduzione Introduzione
Ma dal collega sembrava arrivare una risposta ai problemi la- La lezione segmentata appariva allora e appare sempre più oggi
sciati aperti nella didattica quotidiana, in cui il digitale forse non una cornice di grande flessibilità, una piccola rivoluzione coperni-
c’è o non funziona, in cui non è detto che gli studenti si attivino a cana della didattica, grazie alla quale il docente può insegnare – in
casa a guardare materiali digitali e lezioni registrate, in cui non ci presenza, a distanza o in didattica mista – pianificando la lezione
si pone il problema dello sviluppo delle competenze perché ci si in segmenti autoconsistenti. E, nel caso in cui i segmenti didatti-
confronta con l’apprendimento dei saperi di base. Una didattica ci vengano pubblicati online per un uso autonomo degli studen-
“da trincea” in cui i tempi professionali e di “sopravvivenza” del ti, il docente potrebbe strutturarli come learning chunk: percorsi
docente non permettono ulteriori spazi di familiarizzazione con digitali di apprendimento distribuiti, sul modello segmentato, in
tecniche e applicazioni, o maggiori sforzi per la progettazione di sequenze di contenuti multimediali brevi e attività rielaborative e
ogni singola lezione. collaborative in rete.
Dopo diverse ricerche, finalmente, la scoperta che la lezione Questo libro è il risultato di questo percorso.
“variata e coinvolgente” esisteva in alcune sperimentazioni di • Il capitolo 1 è una visione d’insieme, una panoramica sul me-
successo all’estero. Il chunking, letteralmente “segmentazione”, todo del chunking utile anche a chi, pur non insegnando, de-
da tecnica di memorizzazione e di apprendimento poteva essere sidera capire come migliorare e potenziare la sua capacità di
utilizzato come metodologia di insegnamento; la sua efficacia era, memorizzazione. Viene poi descritta, in tutte le fasi, l’applica-
inoltre, supportata dagli esiti delle ricerche neuroscientifiche ed zione del chunking nell’insegnamento e nella didattica.
evidence based. • Nel capitolo 2 si entra nel dettaglio delle diverse fasi: si ap-
Grazie ai corsi di Formazione in rete Zanichelli, l’applicazione profondiscono i vari momenti didattici, le azioni possibili di
in aula della nuova lezione segmentata si dimostrò proficua e ap- docenti e studenti, e si offrono spunti per l’inclusività. Le idee
prezzata dai docenti e dagli studenti che iniziavano a testarla e che proposte sono approfondimenti autonomi, fruibili anche da
trovavano nel chunking un quadro di riferimento utile anche per chi non desideri sperimentare la lezione segmentata nella sua
attuare una didattica inclusiva a supporto dei bisogni educativi e didattica.
di apprendimento di tutti gli studenti, in un’ottica di progettazione • Il capitolo 3 è incentrato sul digitale. Parte da una riflessione
universale. sull’uso degli strumenti tecnologici nella didattica e procede
Quando, nel marzo 2019, la scuola italiana prima, e internazio- su quanto imparato – e di cui fare tesoro – nelle esperienze
nale poi, è precipitata nell’emergenza per la diffusione del Coro- emergenziali di didattica a distanza. La presentazione degli
navirus, i capisaldi della didattica tradizionale hanno oscillato alla strumenti digitali è organizzata fase per fase, secondo la loro
difficile prova della distanza. Gli studenti rischiavano di perdere utilità nei momenti diversi di lezione. Riferimenti a specifiche
interesse e contatto con la scuola e con i loro insegnanti, se non applicazioni e software sono riportati nelle note, a disposizio-
chiamati a una partecipazione attiva o non coinvolti in una rela- ne di chi voglia sperimentare. Il capitolo si conclude con un
zione anche emozionale nel processo di apprendimento. Quasi approfondimento sui learning chunk e con l’idea, forse non
inaspettatamente, in questo contesto drammatico, i ritmi brevi e ancora scontata, che stampa e digitale sono entrambi supporti
circoscritti della lezione segmentata, insieme all’alternanza tra fasi irrinunciabili e complementari dell’apprendimento nelle sue
di comunicazione del docente e attività di rielaborazione degli stu- diverse forme e velocità.
denti, hanno fornito un contesto di lavoro possibile ed efficace. • Il capitolo 4 alza lo sguardo su altre metodologie didattiche
2 3
Introduzione
4 5
1. Il chunking e la lezione segmentata 1. Il chunking e la lezione segmentata
6 7
1. Il chunking e la lezione segmentata 1. Il chunking e la lezione segmentata
Figura 1.2. Test della memoria 1.2 La codifica semantica, organizzativa e visiva
di numeri (Schacter 2018).
La codifica semantica è il processo che mette in relazione, tra-
mite il significato, nuove informazioni con conoscenze già im-
magazzinate in memoria. Si tratta di uno strumento potente e
dovremmo tenerlo sempre presente quando impariamo e soprat-
tutto quando insegniamo qualcosa. Ad esempio, la nostra capa-
cità di ricordare la sequenza di gruppi di lettere DNAN BCT VF
BIU SA migliora notevolmente se la suddividiamo nello stesso
numero di gruppi, ma in una forma che evidenzi la presenza di
sigle note: DNA NBC TV FBI USA (Sousa 2016).
Oppure, nell’esempio iniziale, pensate a come sarebbe stato fa-
cile e immediato ricordare la sequenza mzqifwun se lo stesso nu-
mero di lettere fosse stato associato a una parola di senso compiuto
o a un verbo in una lingua nota, per esempio painting (“dipingere”
in inglese). Questo esempio è riportato da Richard M. Felder e Re-
becca Brent, docenti universitari esperti in strategie per l’insegna-
mento, e mostra che la nostra mente è in grado di percepire una
serie di informazioni come una singola unità. La parola mzqifwun
correttamente la sequenza a cui siete arrivati, avete il vostro digit è costituita da 8 segmenti distinti da ricordare (le diverse lettere),
span. mentre painting costituisce un unico chunk, per chi conosce l’ingle-
Non preoccupatevi nel caso in cui il vostro risultato non sia sta- se, perché ci basta memorizzare la parola associata per ripetere le 8
to abbastanza soddisfacente. La memorizzazione, oltre che con il lettere (Felder, Brent 2016: 92).
chunking, migliora con l’allenamento e con le tecniche di codifica Già nel 1975 due ricercatori, Fergus Craik ed Endel Tulving, ave-
semantica e organizzativa che vedremo a breve. Per esempio, è fa- vano notato che la memoria migliora grazie alla codifica semantica
moso il caso di un certo Bubbles, un incallito giocatore d’azzardo, (Craik, Tulving 1975). Negli esperimenti dei due studiosi veniva pro-
che grazie all’esercizio riusciva a memorizzare fino a 20 numeri posto a un gruppo di partecipanti di esaminare una serie di paro-
di una sequenza, ripetendoli anche a ordine invertito, dopo una le sotto quattro diversi livelli di analisi. In particolare, si chiedeva di
semplice occhiata di circa 4 secondi. Se oltre all’esercizio si abbina analizzare alcune parole da un punto di vista ortografico («La parola
il chunking alla memorizzazione con codifica semantica, cioè con TAVOLO è scritta in maiuscolo?»), fonetico («La parola pennello fa
un’attribuzione di senso e significato alle sequenze da memorizza- rima con cappello?»), semantico («Quale parola rappresenta un tipo
re, i numeri da ricordare aumentano. Alcuni appassionati di gare di di pesce?») o sintattico («Quale parola completa la frase “ha incon-
corsa arrivano a riprodurre sequenze di 30 cifre, in casi eccezionali trato un... per strada”?»). A distanza di tempo le parole che venivano
anche di 100, interpretando ogni gruppo di 4 cifre come un tempo ricordate maggiormente erano quelle che erano state codificate da
o un record di una corsa (3432 per esempio come 34:32) (Ambrose un punto di vista semantico o sintattico. Il ricordo era invece più labi-
et al. 2017). le per le parole che avevano richiesto analisi fonetiche o ortografiche.
8 9
1. Il chunking e la lezione segmentata 1. Il chunking e la lezione segmentata
Un’altra strategia per il potenziamento della nostra memoria magazzinare le nuove informazioni trasformandole in immagini
attraverso il chunking è la codifica organizzativa, ovvero il rag- mentali per fissarle nella memoria.
gruppamento logico degli elementi. Il metodo è noto e utilizzato In sintesi, il chunking è un’attitudine della nostra mente oltre
per esempio dai camerieri nei ristoranti. Per ricordare una serie di che una strategia pianificata per potenziare la memorizzazione.
ordinazioni di un tavolo, senza annotarle, basta raggrupparle per Basti pensare a come impariamo normalmente a leggere finen-
tipo o categoria. Potete verificare l’efficacia del metodo sperimen- do per abituarci a considerare gruppi di lettere in un dato ordine
tando voi stessi la diversa difficoltà di memorizzazione delle due come un’unica parola compatta. Dei processi di apprendimento e
sequenze di termini riportate qui sotto: di memorizzazione attraverso il chunking e delle diverse codifiche
• pesca, mucca, sedia, mela, tavolo, ciliegia, leone, divano, ca- possibili in memoria dovremmo tener conto per memorizzare e
vallo, scrivania; imparare, ma ovviamente anche per insegnare meglio. È su queste
• frutta (pesca, mela, ciliegia), animali (mucca, leone, cavallo) e premesse che nasce la lezione segmentata.
mobili (sedia, tavolo, divano, scrivania).
10 11
1. Il chunking e la lezione segmentata 1. Il chunking e la lezione segmentata
Attività individuali
% capacità o di gruppo
% capacità
di attenzione di attenzione Spiegazione diretta
del docente
attività
0 10 50 0 10 50
Tempo (min.) dall’inizio della lezione Tempo (min.) dall’inizio della lezione
Figura 1.4. Percentuale di attenzione rispetto al tempo in una lezione tradizionale Figura 1.5. Percentuale di attenzione rispetto al tempo in una lezione segmentata
(Felder, Brent 2016). (Felder, Brent 2016).
memoria e come viene messo in funzione nell’astrazione o nella Bligh sottolineava i numerosi vantaggi ottenuti dal variare l’anda-
generazione di inferenze (Middendorf, Kalish 1996; trad. di Dany mento delle lezioni inserendo spunti laboratoriali per gli studen-
Maknouz). ti, alternati a spiegazioni brevi e circoscritte. Inoltre, Bligh segnala
che, variando la struttura di una lezione, si fornisce una maggiore
Middendorf e Kalish propongono di variare, segmentare appunto, quantità di stimoli uditivi e visuali agli studenti, e ancora gli si dà la
la lezione in intervalli di circa 10-20 minuti, alternando momenti possibilità di cambiare postura e di avere brevi istanti di riposo (o
di spiegazione diretta del docente a brevi attività individuali o di microsleep) senza che la lezione perda di efficacia. Il risultato sarà
gruppo, per far applicare e rielaborare le nuove informazioni agli una maggiore motivazione evitando che gli studenti «passino la
studenti. I vantaggi che si possono ottenere dal segmentare la le- maggior parte del tempo in atteggiamenti passivi e in pensieri irri-
zione sono evidenziati dai grafici di Richard Felder e Rebecca Brent levanti o distrattivi» (Bligh 1972).
orientati in particolare alle lezioni di ambito scientifico, ma esten- Anche Bligh, come Middendorf e Kalish, sostiene l’importanza
dibili a tutte le discipline (Figure 1.4 e 1.5). di fornire agli studenti il tempo, all’interno di una lezione, per revi-
Con l’espressione lezione segmentata si indica dunque una me- sionare gli appunti o schematizzarli, per ridurre il carico cognitivo
todologia didattica che pianifica la lezione in attività diverse, in- o con altre parole per passare dall’information input all’information
terrompendo il flusso di informazioni del docente. Una lezione processing. Perché, afferma, «non si può imparare a pensare per
strutturata in segmenti dà infatti al docente la possibilità di fornire schemi dati da terzi, né a risolvere problemi con algoritmi e metodi
ai suoi studenti feedback e riscontri formativi al termine di ogni precostituiti, ma occorre essere sottoposti a problemi e questioni in
attività: quest’azione didattica è riconosciuta dalle recenti ricerche forma personale».
come tra le più efficaci per aumentare e potenziare l’apprendimen- Conferme più recenti dell’efficacia della lezione segmentata ar-
to (Hattie 2012). rivano dal lavoro di David Sousa. Nel suo libro, How the brain
Prima delle ricerche di Middendorf e Kalish, nel 1972 Donald learns, Sousa mostra, sulla base degli ultimi studi neuroscientifici,
12 13
1. Il chunking e la lezione segmentata 1. Il chunking e la lezione segmentata
Informazioni
Down time
Poco
0 5 10 15 20 25 30 35 40
Molto
come durante una lezione siano presenti tre diversi livelli di riten-
Livello di ritenzione
ni da parte dello studente (Figura 1.6):
• la fase iniziale di circa 20 minuti, prime time 1, in cui la capacità
Informazioni
di assorbire e trattenere nuove informazioni è massima;
• la successiva fase di assimilazione minima, il down time;
• il momento conclusivo, il prime time 2, di rinnovata attenzio-
ne, tuttavia inferiore a quella iniziale.
Poco
0 5 10 15 20 25 30 35 40
I docenti di norma, sostiene Sousa, non sembrano progettare le
Tempo di una lezione in minuti
loro lezioni sulla base di questi andamenti. Possiamo fare una pro-
va insieme della veridicità di questa affermazione. Disegnate sul Figura 1.8. Ritenzione ideale dell’informazione (curva grigia) e quella in una lezione
tradizionale (curva nera) (Sousa 2016).
grafico di Figura 1.7 la curva dell’andamento delle spiegazioni for-
nite durante una vostra lezione tipica, se siete docenti; o delle in-
formazioni ricevute durante le lezioni dai vostri professori a scuola, i docenti controllano gli assenti, firmano il registro, svolgono le nor-
se siete studenti. mali operazioni burocratiche e danno comunicazioni generali.
Ogni docente ha una sua curva caratteristica che normalmente La parte in cui si concentra maggiormente la comunicazione
varia di lezione in lezione. In genere l’andamento più diffuso di que- dell’insegnante è quella centrale, seguita da una fase finale meno
sta curva sembra essere a campana, come quello descritto dalla linea intensa di spiegazioni, di solito dedicata all’assegnazione degli
nera nella Figura 1.8. Nelle fasi iniziali di una lezione, generalmente esercizi a casa.
14 15
1. Il chunking e la lezione segmentata 1. Il chunking e la lezione segmentata
La curva che avete ottenuto è simile a quella nera a campana? La segmentazione di una lezione non è un approccio solo teori-
Se anche così non fosse, il punto importante da verificare sarebbe co alla didattica, ma trova riscontri in evidenze e ricerche scientifi-
quanto la curva si discosti da quella grigia della capacità di riten- che basate su esperienze e applicazioni in aula; come conferma un
zione e quanto invece ne ricalchi l’andamento. Con una pianifica- articolo del 2008, pubblicato sulla rivista «Science» dall’Università
zione consapevole i docenti possono evitare picchi di spiegazioni del Wisconsin-Madison (Miller et al. 2008). Lo studio, applicato
nel momento in cui l’attenzione degli studenti è ai minimi (i co- agli esiti di un programma di formazione per docenti di area scien-
siddetti “down time”). Meglio partire subito con le spiegazioni più tifica, rivela che gli approcci didattici di maggior efficacia sono ca-
importanti quando gli studenti hanno un livello di concentrazione ratterizzati da una pianificazione della lezione impostata per oltre
alto, per poi coinvolgerli in attività rielaborative nella fase in cui i due terzi del tempo su attività di «apprendimento attivo» e sulla
tenderebbero a essere meno partecipativi e attenti. E infine, con- suddivisione della comunicazione in segmenti o chunk di appren-
cludere con una fase di restituzione o di nuove spiegazioni quando dimento. La parte di comunicazione frontale viene ridotta e inter-
la concentrazione si ridesta. vallata da attività di brainstorming, interpretazione dati, studio e
La struttura di una lezione così organizzata, di fatto una lezio- discussione di casi, sintesi rapide, dibattito.
ne segmentata, non deve essere rigida. Tempi e scansioni possono,
anzi devono, cambiare di volta in volta rispetto al tipo di lezione e
alla sua durata complessiva. La capacità di attenzione e di ritenzio-
ne degli studenti varia rispetto a questi parametri, come mostrato
nella Figura 1.9. Per lezioni più lunghe le fasi di prime time 1 e
prime time 2 si allungano, pur non superando i 25 minuti, e altret-
tanto succede nella fase di down time.
20 min
Durata della lezione
40 min
80 min
0 20 40 60 80
16 17