Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Sommario 27 2012
Metodologia
L’umorismo nella classe di lingua pag. 3
Paola Celentin
2 In.IT
Metodologia
SMO
aspetto fondamenta- una reazione umana comunicativa e autentica.
le di quella capacità
squisitamente umana L’umorismo come strumento per creare un
È UNA
che è il linguaggio. ambiente di apprendimento positivo
Si tratta infatti di uno La ricerca educativa ha da tempo analizzato
dei pochi universali gli effetti positivi dell’umorismo nel contesto
PARTE
applicabili a tutti i della classe (una dettagliata disamina si può
popoli e a tutte le trovare in Askildson, 2005). Di seguito cer-
lingue del mondo chiamo di aggiungere alle considerazioni più
(Askildson, 2005). Tuttavia, nonostante tale generalmente pedagogiche alcune indicazio-
portata, l’umorismo è raramente preso in ni legate all’ambito linguistico. Innanzitutto
considerazione da insegnanti e ricercatori di l’umorismo rilassa le tensioni, crea uno
ambito linguistico, forse addirittura scarsa- stato mentale positivo (Vettorel, 2007) e
mente usato con consapevolezza in classe. riduce lo stress che è spesso associato
L’apprendimento di una lingua straniera all’apprendimento linguistico, in particolar
coinvolge molte abilità e attiva differenti modo con studenti adulti (Begotti, 2006).
aree cerebrali, come dimostrano innume- Deneire (in Askildson, 2005) fa notare come
revoli studi in materia (una rassegna degli la ben documentata capacità dell’umorismo
studi più recenti in Daloiso, 2009). I raccon- di ridurre lo stress abbia un effetto benefico
ti, le metafore e l’umorismo attivano sia del tutto particolare per la classe di lingua.
l’emisfero destro che il sinistro, scatenano La classe di L2/LS, come evidenzia lo stesso
emozioni e la loro comprensione richiede Deneire, presenta livelli di ansia eccezional-
strategie assimilabili al problem solving. Per mente alti per lo studente, non solo perché
poter apprezzare in pieno una battuta umo- egli cerca di comunicare in una lingua nuo-
ristica o una barzelletta non è sufficiente la va e sconosciuta, ma anche perché deve
“semplice” competenza linguistica: è neces- farlo di fronte e con i suoi pari. Questo
sario attivare ulteriori meccanismi di com- fattore alza significativamente il livello di
prensione che coinvolgono anche aspetti stress, se comparato all’insegnamento di
legati alla competenza e alla consapevolezza altre discipline, semplicemente perché lo
culturale e, con il suo tramite, si possono studente è privato delle sue capacità in L1
portare gli studenti, in modo stimolante e e, di conseguenza, della sua identità perso-
“leggero”, a comprendere il legame insepa- nale e culturale. L’umorismo riesce spesso
rabile fra lingua e cultura. L’umorismo nella a “distrarre” l’apprendente dal processo di
lingua target non è però semplicemente un apprendimento e quindi a favorire i mecca-
modo idilliaco e interessante attraverso il nismi di acquisizione linguistica, secondo
quale gli insegnanti possono far appren- quella che Krashen (1985) definisce come
dere elementi specifici della lingua e della rule of forgetting. Krashen ritiene infatti che
cultura a tutti i livelli, ma è, piuttosto, data gli apprendenti con un basso filtro affettivo
la sua ubiquità, un vero e proprio mezzo siano più ricettivi nei confronti degli input
autentico per la presentazione della lingua, linguistici e interagiscano con maggiore
con cui gli apprendenti possono utilizzare in scioltezza. Sicuramente l’umorismo crea un
maniera realmente comunicativa la lingua coinvolgimento mentale notevole e aiuta a
in un’estrema varietà di contesti. Lo scarso sviluppare l’intelligenza emotiva degli stu-
uso che si è fatto sinora dell’umorismo nella denti, elemento di particolare importanza
classe di lingua deriva indubbiamente da specialmente quando si opera con studenti
alcune resistenze insite nell’atteggiamento giovani (Torresan, 2008). Si tratta inoltre
del corpo insegnante. Se per alcuni si tratta di una sfida, che va oltre il puro apprendi-
di una mancata predisposizione naturale, per mento linguistico e che, specialmente in un
altri subentrano considerazioni di carattere contesto L2, può promuovere la motivazione
più strettamente metodologico: in alcuni integrativa e aiutare gli studenti a sviluppa-
casi mancanza di conoscenza su come usare re un proprio senso dell’umorismo, parte
efficacemente l’umorismo in classe, in altri essenziale del carattere di una persona. Il
invece l’associazione dell’umorismo alla non- commento “non hai senso dell’umorismo”
produttività. In sostanza, gli studenti non è una considerazione molto negativa in
3 In.IT
Paola Celentin
Occidente (e, secondo Muqun e Lu, 2006, so la lingua target come comportamenti
questa percezione si sta diffondendo anche alternativi a quelli della propria cultura,
in Asia). Un buon senso dell’umorismo può anziché come comportamenti “sbagliati”.
anche fungere da supporto nell’affrontare Un ulteriore studio della lingua può portare
un problema o una questione personale. l’apprendente al quarto stadio in cui arriva a
A livello di classe l’umorismo può essere comprendere realmente la cultura target e il
usato per migliorare le relazioni interperso- modo di sentire e vivere dei suoi membri.
nali. Quando le persone ridono insieme per Lo shock culturale sperimentato da un
effetto di una battuta o di una barzelletta la apprendente è spesso talmente forte da
distanza sociale e psicologica fra le culture rallentare sia l’apprendimento che la moti-
è ridotta, si incoraggia l’adattamento e si vazione ad apprendere. È quindi importante
aumenta la motivazione all’apprendimento che l’insegnante aiuti lo studente a supe-
linguistico. rare questo primo stadio affinché egli pos-
sa progredire negli studi, sia in termini di
L’umorismo e l’apprendimento linguistico- apprendimento linguistico che di compren-
culturale sione contestuale. A tal fine, l’introduzione
In generale, utilizzare l’umorismo, sia dell’umorismo il prima possibile nell’inse-
nell’educazione in generale che nell’insegna- gnamento dell’italiano a stranieri migliora
mento linguistico in particolare, offre signi- non solo l’abilità degli studenti ad imparare
ficativi vantaggi in termini di miglioramento parole nuove ma anche a comprendere il
dell’ambiente di apprendimento. Oltre a loro significato nel contesto culturale. È pos-
questo, l’umorismo può essere impiegato, sibile sviluppare consapevolezza intercultu-
nella classe di lingua, come strumento della rale lavorando su similitudini e differenze.
lingua target per illustrare elementi linguisti- L’umorismo può fungere inoltre da pietra di
ci, discorsivi e culturali. paragone della competenza sociolinguistica
L’umorismo nell’apprendimento linguistico di uno studente. Uno studente con una forte
può essere presentato sotto differenti forme: competenza sociolinguistica di solito non ha
barzellette, fumetti, sketch comici, freddure, difficoltà ad apprezzare un buon umorismo.
formati con i quali la maggior parte degli Purtroppo, laddove hanno il sopravvento
studenti ha già dimestichezza nella propria approcci centrati sull’insegnante, orientati
lingua materna. alla produzione, con una netta prevalenza
Dal punto di vista dello sfruttamento didatti- di grammatica e traduzione, la competenza
co vi sono vari vantaggi e possibilità: sociolinguistica e le strategie comunicati-
- le barzellette possono essere utilizzate in ve degli apprendenti rimangono povere.
attività di problem solving e di riflessione Strettamente collegata alla trasmissione
sulla lingua; culturale attraverso l’umorismo è la socio-
- l’attivazione dell’emisfero sinistro permet- pragmatica della lingua (Santipolo, 2002). Le
te di considerare in maniera diversa i barzellette (e in generale l’umorismo) sono
modelli linguistici; violazioni delle norme culturali sanziona-
- da un punto di vista testuale si tratta, nel- te socialmente. È proprio violando queste
la maggior parte dei casi, di testi brevi, norme (anche se in maniera scherzosa),
completi e autentici. tuttavia, che se ne prende coscienza. Di con-
Diversi studi (Hanvey, 1979; Hofstede, 1991) seguenza, l’uso consapevole di umorismo
descrivono quattro stadi di consapevolezza aneddotico o narrativo può implicitamente
interculturale. Il primo stadio per Hanvey insegnare anche le norme pragmatiche della
(secondo per Hofstede) è quello che viene lingua associate alla società e alla cultura
definito shock culturale, durante il quale la attraverso esempi di queste violazioni. Un
cultura target è vista in modo superficiale esempio potrebbe essere questa barzelletta
e stereotipato. Il secondo stadio comporta che potrebbe servire per accostare un tema
invece maggiore consapevolezza ma anche molto richiesto dagli stranieri ma normal-
frustrazione, in quanto l’apprendente si ren- mente affrontato solo con serietà e rigore
de conto di non possedere le conoscenze come quello della mafia.
necessarie per comprendere le sfumature
più sottili del contesto linguistico-culturale. In Sicilia, un bambino contento porta la
Se adeguatamente motivato lo studente può pagella di fine anno al padre. Il padre, seduto
passare però allo stadio tre in cui comincia comodamente nella sua poltrona, legge la
a comprendere gli eventi culturali attraver- pagella: “Italiano... 10, storia... 10, geografia...
4 In.IT
Metodologia
sue vacanze sono dovute alla somma enorme porato” un suo compito di comprensione:
ricevuta da una compagnia d’assicurazione se gli ascoltatori ridono al termine della bar-
dopo il devastante incendio dei suoi uffici. Il zelletta vuol dire che l’hanno capita e quindi
dottore, rammaricato, dice: - Mi dispiace ma hanno svolto il compito!
sappia che anche io sono qui per il diluvio che
ha raso al suolo la mia clinica. Tradurre una barzelletta
- Stupendo, dice l’avvocato, ma come si causa È molto interessante e utile per gli studenti
un diluvio? provare a tradurre una barzelletta della loro
LM e raccontarla in italiano all’insegnante e/o
Uno studente d’ingegneria cammina nei al resto della classe. Si può anche provare a
paraggi dell’università quando vede un altro scriverla e raccoglierla insieme a quelle dei
ingegnere salire su di una meravigliosa moto compagni in un libro delle barzellette del-
nuova di pacca. la classe, particolarmente divertente in un
- Ehi, come sei riuscito ad avere una moto contesto L2. Vi sono inoltre strutture fisse di
così? barzellette, che si ripetono cambiando solo i
- Sai, ieri stavo andando a casa quando una contenuti. Per l’italiano, ad esempio, strutture
bella ragazza mi si è fermata davanti con fisse molto ricorrenti possono essere:
questa moto. È scesa, si è tolta tutti i vestiti e
mi ha detto: “Prendi quello che vuoi!”. - Un francese, un tedesco e un italiano …
Il primo ingegnere pensa un attimo, scuote - Sai qual è il colmo per …?
la testa in segno di evidente approvazione e - Sai come si chiama il … cinese (o altra
commenta: nazionalità) di …?
- Giusta scelta, probabilmente i suoi vestiti
non ti sarebbero andati bene... Lo studente, una volta compreso il significa-
to della struttura, può cercare nella propria
L’Appuntato e il Maresciallo non riescono a LM se vi sono strutture simili e provare
passare sotto un ponte per pochi centime- a riferire ai compagni, in traduzione, una
tri. Iniziano a pensare. L’Appuntato dice al barzelletta avente tale struttura, oppure
Maresciallo: individuare delle strutture tipiche della pro-
- Maresciallo, se sgonfiamo le ruote dovrem- pria LM e provare a spiegarle ai compagni.
mo passarci. Ovviamente ne può nascere un interessante
E il Maresciallo risponde: confronto interculturale.
- Quanto sei scemo! È sopra che non passa,
non sotto!!! Umorismo e pregiudizio
Le barzellette e l’umorismo possono essere
Altro aspetto che necessita di precisazioni il punto di partenza per delle discussioni
per essere recepito nella sua complessità è molto serie. Molte barzellette di diversi pae-
quello delle relazioni familiari e dei rapporti si mascherano alcuni pregiudizi e stereotipi
fra uomo e donna. fortemente negativi concernenti persone
dello stesso paese ma di regioni diver-
La mia ragazza guida così male che quando se oppure di diversi settori della società.
c’è lei al volante il navigatore satellitare non Esplorare questi pregiudizi può essere un
parla. Prega. primo passo per superarli.
In contesto L2 il discorso può ovviamente
Mia suocera tiene i miei figli il sabato... in essere allargato ai pregiudizi nei confronti
compenso io tengo il suo tutti i giorni! degli altri paesi rispetto all’Italia, dell’Italia
nei confronti degli stranieri di varia naziona-
È scientificamente provato che se un uomo lità e dei vari paesi fra di loro. Il confronto e
non parla con la moglie per più di 18 mesi, o è la discussione che se ne genera non posso-
muto o non vuole interromperla! no che essere arricchenti e punto di parten-
za per una nuova intesa.
Qualche idea
Raccontare una barzelletta Citazioni sull’umorismo
Anche il semplice racconto di una barzelletta Cercare citazioni sull’umorismo può far
può essere una buona attività di ascolto per nascere interessanti discussioni fra gli
gli studenti, senza che vi sia bisogno di pre- studenti. Essi possono infatti cercare di
parare nulla. Ogni barzelletta ha già “incor- decidere cosa intendono con la parola
7 In.IT
Paola Celentin
“umorismo” e con quali citazioni si trovano ruolo. È necessario prestare molta attenzio-
più d’accordo. Possono anche cercare di tra- ne nella gestione dell’umorismo, in quanto
durre alcune citazioni dalla propria LM o di il passo da un ambiente di apprendimento
scriverne di loro. Ecco alcuni esempi: piacevole e rilassato alla degenerazione nel
- Ride bene chi ride ultimo caos è estremamente breve. È difficile poi
- La risata è la distanza più breve fra due per- riprendere le redini della classe e far ese-
sone guire i compiti previsti. Meglio, in tal caso,
- Se riesci a guardarti allo specchio senza ride- riservare l’umorismo ai momenti finali della
re non hai senso dell’umorismo lezione, quando l’eccitazione generale può
- Una persona senza senso dell’umorismo è sfociare poi nella pausa o nel ritorno a casa.
come una carrozza senza ammortizzatori, che
sobbalza ad ogni sasso sulla strada Bisogna inoltre tenere in considerazione il fat-
- Il riso fa buon sangue to che, mentre alcune barzellette sono molto
- Un giorno senza sorridere è un giorno perso valide per illustrare alcuni eventi sociali, altre
- Il riso abbonda sulla bocca degli stolti possono distrarre dalla lezione. Bisogna pre-
- L’allegria è di ogni male il rimedio universale stare molta attenzione alla selezione del tipo di
- L’allegria fa vivere, la passione morire umorismo da utilizzare.
- Tutte le volte che si ride si toglie un chiodo
alla bara Conclusioni
Alla fine di questa trattazione sull’impor-
Siti Internet di barzellette tanza dell’umorismo in classe, credo sia
Un’attività di lettura potrebbe essere quella di opportuno ricordare che non tutti siamo,
far cercare ad ogni studente una barzelletta su possiamo o vogliamo essere divertenti.
un sito Internet dedicato, fargliela imparare a Come insegnanti credo che dobbiamo,
memoria e quindi recitare davanti alla classe. innanzitutto, cercare di essere genuinamen-
Bisogna ovviamente sincerarsi in anticipo che te noi stessi, anche se questo non prevede
il sito Internet selezionato presenti barzellette una persona che sappia raccontare barzellet-
adeguate alla classe. te. Per un approfondimento sull’umorismo
nell’insegnamento delle lingue il punto di
Video riferimento è Anthony Mollica nel cui volu-
Può essere estremamente interessante utilizza- me del 2010, Ludolinguistica e glottodidatti-
re in classe spezzoni video di programmi comi- ca si possono trovare moltissime idee ope-
ci famosi. Le possibilità sono innumerevoli: rative oltre che riflessioni teoriche.
attività di ascolto, focalizzazione sugli elementi
umoristici, sulla caratterizzazione di un perso-
naggio, sulla mimica, ecc. Una grande quantità
BIBLIOGRAFIA
di umorismo televisivo è molto ricca di rife- ASKILDSON L., 2005, “Effects of Humor in the Language Classroom:
rimenti culturali e può essere un’area molto Humor As a Pedagogical Tool in Theory and Practice”, in Arizona Working
Papers in SLAT, n.12.
interessante da esplorare con gli studenti. BEGOTTI P., 2006, L’insegnamento dell’italiano ad adulti stranieri, Guerra,
Cercare di definire l’umorismo di una nazio- Perugia.
DALOISO M., 2009, I fondamenti neuropsicologici dell’educazione linguisti-
ne è sempre un compito estremamente ca, Cafoscarina, Venezia.
HANVEY R.G., 1979, “Cross-cultural awareness”, in SMITH E.C., LUCE L.F.
arduo, in quanto ognuno ha il proprio per- (a cura di), Toward internationalism: Readings in Cross-Cultural Communi-
sonale senso dell’umorismo, ma può essere cation, Newbury House, Rowley.
HOFSTEDE G., 1991, Cultures and Organizations: Software of the Mind,
utile cercare di guidare gli studenti: durante McGraw-Hill, Londra.
MOLLICA A., 2010, Ludolinguistica e glottodidattica, Perugia-Welland,
la visione degli sketch comici si può tentare Guerra -Soleil.
di isolare gli argomenti su cui si concentrano KRASHEN S., 1985, The Input Hypothesis, Longman, New York.
PEACHEY N., “Sense of Humour”, in Teaching English-British Council-BBC,
il maggior numero di battute e, in seguito, http://www.teachingenglish.org.uk/think/articles/sense-humour
SANTIPOLO M., 2002, Dalla sociolinguistica alla glottodidattica, UTET
fare dei paragoni con l’umorismo televisivo Libreria, Torino.
del proprio paese di provenienza. TORRESAN P., 2008, Intelligenze e didattica delle lingue, Emi, Bologna.
VETTOREL P., 2007, “Teoria in pratica: l’Accelerated Learning”, in Bolletti-
no Itals, n. 19.
WANG M., WANG L., 2006, “The Functions of Humor in Classroom Instruc-
Attenzione a… tion”, in Asian EFL Journal, n. 16.
Uno dei rischi legati all’utilizzo dell’umori-
SITOGRAFIA
smo in classe, specialmente quando si ha a
Le barzellette sono state reperite nei seguenti siti (aggiornamento gennaio
che fare con studenti giovani o giovanissimi, 2010).
http://digilander.libero.it/giampocer/divertimento%20risate/barzellette/bar-
è l’evenienza che vengano meno l’autorità zellette%20sui%20furboni%2002.htm
dell’insegnante in qualità di conduttore del- http://digilander.libero.it/tafkar/groucho_giochi.htm
http://www.eccezziunalo.com/barzellette_e.php
la classe e il rispetto degli studenti per tale http://www.magnaromagna.it/barzellette/
8 In.IT
Italiano LS nel mondo
FIN DALLA
pubblicazione in inglese, Divisione delle politiche linguistiche del
avvenuta nell’ormai lonta- Consiglio d’Europa, di fare un passo succes-
no 2001, il Quadro comune sivo promuovendo un nuovo progetto intito-
SUA PRIMA
europeo di riferimento ha lato “Descrizioni dei livelli di riferimento per
determinato un vero e pro- le lingue nazionali e regionali”, concepito
prio “giro di boa” nell’ambito allo scopo di colmare tali lacune.
dell’insegnamento e dell’apprendimento
di una lingua coinvolgendone tutte le isti- Dal Quadro al Profilo
tuzioni e le figure interessate (insegnanti, Il progetto “Descrizioni dei livelli di riferi-
ricercatori, autori di libri di testo, ispettori mento per le lingue nazionali e regionali”
scolastici, ecc.). Dopo circa dieci anni pos- ha permesso di produrre degli strumenti
siamo affermare che il Quadro è diventato integrativi al Quadro che rappresentano la
uno strumento di riferimento indispensabi- trasposizione degli indicatori di capacità
le per la programmazione e la valutazione (“sa /è in grado di/ riesce a ...”) nel contesto
didattica. Esso rappresenta, infatti, il frutto specifico di una lingua. Il Profilo della lin-
di un lungo percorso in cui esperti di inse- gua italiana insieme a quelli nati sinora per
gnamento e di valutazione linguistica hanno altre lingue europee (English Profile per la
condiviso intuizioni ed esperienze per met- lingua inglese, Profile Deutsch per la lingua
tere a fuoco i tratti salienti di una L2 che un tedesca, B2- A2- A1- A1.1 pour le français
apprendente dovrebbe conoscere e utilizzare per la lingua francese e il Plan curricular
nei vari stadi del suo sviluppo linguistico, del Instituto Cervantes Niveles de referen-
fornendo, di conseguenza, suggerimenti cia para el español per la lingua spagnola)
su come programmare, graduare e valu- consiste per l’appunto in uno di questi stru-
tare l’intervento didattico. Come è noto, il menti. Il Quadro descrive, dunque, i livelli
Quadro promuove un approccio “orientato di competenza da A1 a C2, ovvero delinea
all’azione” ovvero fornisce indicazioni su ciò ciò che un apprendente sa fare progressi-
che un apprendente è in grado di fare con vamente con la lingua oggetto di studio; il
la lingua studiata. Esso ci suggerisce, ad Profilo della lingua italiana descrive come
esempio, che ad un livello A2 l’apprendente lo stesso apprendente riesce a metterli in
“riesce a comunicare in attività semplici e atto attraverso l’uso della lingua italiana
compiti di routine, basati su uno scambio di (nel caso specifico per i livelli A1, A2, B1 e
informazioni semplice e diretto su questioni B2). Mentre il primo strumento stabilisce
correnti e usuali” o ad un livello B1 “sa pro- “principi comuni”, il secondo li applica nella
durre testi semplici e coerenti su argomenti ricca diversità delle varie lingue esistenti in
che gli siano familiari”. L’apprendente, però, Europa. La difficoltà più immediata di tale
può portare a termine tali compiti attraverso progetto è stata quella di garantire traspa-
una vasta gamma di strumenti linguisti- renza e coerenza con quanto asserito nel
ci, vale a dire utilizzando diverse strutture Quadro. Pur nella pluralità rappresentata
grammaticali, funzioni linguistiche e adope- dalle lingue sopra citate, i gruppi di ricerca
rando differenti scelte lessicali, indicazioni che si sono occupati delle relative “descri-
che il Quadro non offre in quanto è stato zioni” hanno potuto perseguire tale scopo
concepito con il preciso scopo di rappresen- seguendo linee guida condivise fornite dal-
tare uno strumento comune e condiviso tra- lo stesso Consiglio d’Europa attraverso la
sversalmente attraverso tutte le lingue euro- Guide for the production of RLD. In accordo
pee. Per tale motivo gli utenti del Quadro con tali linee il Profilo descrive i livelli di
hanno ben presto avvertito delle difficoltà competenza A1, A2, B1, B2 in lingua italiana
nell’applicazione diretta di tali descrittori nei attraverso le seguenti categorie:
vari e più specifici contesti linguistici. Tra
queste, ad esempio, la difficoltà oggettiva a) i generi, ovvero i testi che un apprenden-
di riempire di contenuti linguistici i sillabi te può produrre, comprendere, costruire
per l’insegnamento di una lingua così come nella interazione con un suo interlocutore
di selezionarli per realizzare libri di testo sia a livello orale sia a livello scritto (ad
volti a raggiungere un medesimo livello del es. l’apprendente a livello B2 può scrivere
Quadro. Ne conseguono disomogeneità che, saggi o relazioni per sviluppare un’argo-
in alcuni casi, possono riscontrarsi anche mentazione, può fare chiare presentazioni
all’interno delle certificazioni linguistiche. rispondendo anche a domande in ambito
Da qui è nata l’esigenza, da parte della di lavoro, può comprendere annunci e
9 In.IT
Barbara Spinelli
messaggi su argomenti concreti e astratti Una sua applicazione pratica in questo
o informazioni trasmesse alla radio, può ambito può realizzarsi per raggiungere le
produrre corrispondenza in generale rela- seguenti finalità:
tiva al proprio campo di interesse o lavo- - per pianificare sillabi di corsi di lingua ita-
ro, può leggere articoli o relazioni su temi liana rendendone trasparente e coerente
di attualità anche contenenti diversi punti la progressione in livelli;
di vista, e così via); - per produrre materiali didattici e libri di
testo;
b) le funzioni linguistiche con esemplifica- - per prepararsi ad esami che portano al
zioni di esponenti (ad es. l’apprendente conseguimento di certificati e diplomi di
ad un livello B2 può realizzare la funzione competenza in lingua italiana;
esprimere un’opinione attraverso espo- - per costruire prove di verifica coerenti per
nenti linguistici quali “Dal mio punto di la valutazione sia in ambito di program-
vista / a mio parere...”, “Per quanto mi mazione didattica sia in contesto di certifi-
riguarda...”, È opportuno /è bene che...”, cazione linguistica;
ecc.); - per sviluppare autonomia nell’apprenden-
te, il quale può farsi un’idea della com-
c) le nozioni generali (ovvero il lessico petenza linguistica che ha raggiunto o che
italiano necessario all’apprendente per deve conseguire;
descrivere categorie astratte quali “il - per progetti di ricerca che si focalizzano
tempo”, “lo spazio”, “la quantità”, ecc.); sull’apprendimento, sull’insegnamento e
sulla valutazione della lingua italiana.
d) le nozioni specifiche (ovvero il lessico
necessario per descrivere aree seman- Il Profilo della lingua italiana ed i suoi contenuti
tiche quali “Routine e vita quotidia- Il Profilo della lingua italiana, che rappre-
na”, “Tempo libero e intrattenimenti”, senta il risultato del gruppo di lavoro per
“Viaggi”, “Salute e cura del corpo”, ecc.); l’italiano, composto da esperti coordinati dal
CVCL dell’Università per Stranieri di Perugia,
e) le strutture grammaticali (le conoscenze è costituito da un volume cartaceo, un CD
grammaticali che l’apprendente può pro- Rom e un sito Internet (http://www.lanuovai-
gressivamente sviluppare percorrendo talia.it/profilo_lingua_italiana/origini.htm).
vari stadi, suddivise in categorie quali “il
nome”, “il pronome”, “gli aggettivi”, “i Il volume cartaceo (si veda Figura 1) rac-
verbi”, ecc.); coglie una serie di articoli di esperti in vari
ambiti dell’insegnamento e apprendimento
f) le liste lessicali (che indicano esattamen- linguistico che, oltre a descrivere la cornice
te quali e quante parole un apprendente storica in cui sono nati strumenti come il
sa usare in produzione ad ogni livello di Profilo della lingua italiana, forniscono sug-
competenza). gerimenti per realizzare percorsi operativi
sia in ambito di pianificazione didattica che
A cosa serve il Profilo della lingua italiana di valutazione linguistica, consentendone la
Il Profilo della lingua italiana fa, quindi, diretta applicabilità. In particolare, il primo
parte di un kit di strumenti integrativi che capitolo presenta un excursus cronologico
la Divisione delle politiche linguistiche del sui vari progetti europei che si sono susse-
Consiglio d’Europa ha voluto per consen- guiti e che hanno contribuito a creare il ter-
tire una più facile applicabilità del Quadro reno per la nascita di nuovi strumenti com-
all’insegnamento, all’apprendimento e alla plementari al Quadro, quali il Profilo della
valutazione di una lingua. Congiuntamente lingua italiana. I capitoli 2 e 3, invece, oltre a
ad altri strumenti quali l’European Language descrivere la genesi dell’opera permettono
Portfolio volto allo sviluppo della consape- anche di avere una visione d’insieme dei
volezza, dell’autonomia e dell’autovaluta- tratti distintivi che caratterizzano la lingua
zione dell’apprendente, e il Manual: relating italiana nei vari livelli di competenza, da A1
examinations to the CEFR prodotto più a B2. Questo quadro viene approfondito nei
specificamente per il contesto di verifica e capitoli 4 e 5 che descrivono nel dettaglio
valutazione di una lingua, esso fornisce un due inventari linguistici dell’opera quali
contributo importante per la programmazio- quello relativo ai generi, che ha rappresenta-
ne didattica e la ricerca. to il punto di collegamento e di base per la
10 In.IT
Italiano LS nel mondo
11 In.IT
Barbara Spinelli
OBIETTIVI GENERALI:
invece, selezionate tra gli elaborati prodotti
da candidati agli esami CELI (Certificato di
OBIETTIVI SPECIFICI: Conoscenza della Lingua Italiana) dell’Uni-
Produzione orale Produzione scritta versità per Stranieri di Perugia, la cui attri-
Ricezione orale Ricezione scritta
buzione dei livelli è stata attestata durante
una serie di incontri e seminari con inse-
Interazione orale Interazione scritta gnanti ed esaminatori, organizzati periodica-
Descrittori QCER mente dal CVCL.
Descrittori Profilo della lingua italiana
Generi:
Funzioni:
Strutture grammaticali:
Figura 4.
Nozioni generali e specifiche: Esempi per le
produzioni orali
Elementi socio-culturali: di adulti
Strumenti di supporto/ risorse:
Tempi:
12 In.IT
Italiano LS nel mondo
14 In.IT
Italiano LS nel mondo
Italianistica in Brasile:
ricerca di prospettive e prospettive di ricerca
SE DA UNA
e concreta la pre- culturale. Non intendiamo dire con questo
senza della gens che non si debba associare la lingua italiana
italica in Brasile, al desiderio di caratterizzare l’identità di una
PARTE È
soprattutto per comunità forte in Brasile, ma ci sembra limi-
ragioni storiche, tante e controproducente considerare solo
dall’altra ancora questo aspetto. Se non si arriverà a pensare
INCONTESTA-
oggi, a più di un e a proporre l’italiano come lingua di tutti,
secolo dall’arri- come accade con le altre lingue europee,
vo della prima non si uscirà, crediamo, dall’impasse in cui
BILE
generazione di si trova oggi l’italiano.
immigranti, il peso È vero che le cause e le responsabilità di
effettivo dell’italia- questo fenomeno sono molteplici, sia da
no dal punto di vista culturale e linguistico parte degli attori coinvolti in territorio bra-
non sembra corrispondere alle aspettative. siliano nella diffusione della cultura italiana
Nonostante gli sforzi attuati negli ultimi anni (strutture scolastiche, docenti, ricercatori,
per diffondere e allargare il dominio dell’ita- coordinatori, ecc.), sia da parte del governo
lianistica in Brasile, ancora troppo pochi italiano (rappresentanti consolari, dirigen-
sono gli Stati, le istituzioni e le scuole in cui ti scolastici, ecc.), ma noi qui potremmo
si insegna la lingua italiana e si fa ricerca. chiederci che cosa possiamo fare concre-
L’insegnamento della lingua italiana è pre- tamente. È necessario sottolineare come la
sente soltanto in alcuni Stati – in genere, mancanza di una relazione più diretta con le
quelli verso i quali si diresse la maggior par- istituzioni ufficiali italiane pregiudichi tutti
te degli immigranti italiani, e dove ancora si quelli che si occupano di cultura italiana in
trova il maggior numero di loro discendenti. Brasile. La politica dell’attuale governo ita-
Pare ancora difficile allargare lo “spazio liano in effetti non favorisce la divulgazione
linguistico italiano”, come lo definisce De della lingua e della cultura nazionale, fuori
Mauro (2007), al di là dei confini dello stere- e dentro l’Italia. Solo per dare un esempio,
otipo della lingua degli e per gli immigrati il bilancio presentato dal governo italiano,
approvato nel 2008, ha tagliato 40 milioni di
euro destinati alle istituzioni culturali italiane
che operano all’estero (Istituti di Cultura,
associazioni, patronati, ecc.). Decisioni
come questa sicuramente contribuiscono ad
accentuare ancora di più l’isolamento e la
distanza in cui già si trovano gli studiosi di
italiano e in generale tutti quelli che hanno
a che fare con l´insegnamento e la ricerca
nell’ambito dell’italianistica. Come afferma
Strappini:
[...] tale concetto è legato alle dinamiche futuro saranno responsabili delle Direzioni
sociali e produttive delle comunità dei suoi Didattiche e, dunque, attori privilegiati nelle
utenti primari, che si riflettono nelle politi- decisioni di politica linguistica” (Barni-Patat,
che istituzionali di promozione e di diffusio- 2007, p. 45). Che si debba investire in questo
ne di una lingua, nella capacità che le socie- senso, privilegiando la ricerca e la forma-
tà hanno di proporre al resto del sistema zione docenti, nonché l’immagine dell’ita-
internazionale le proprie identità sociali e liano come lingua spendibile al di là delle
culturali in termini di punti di riferimento, di motivazioni puramente storiche e legate alla
modelli dotati di prestigio e successo […] un presenza di italiani in territorio straniero, è
determinato sistema ‘società-cultura-lingua’ confermato dall’esempio del Messico, terra
si diffonde se riesce a proporre agli altri tradizionalmente non oggetto di un gran-
soggetti sociali qualcosa capace di ricevere de flusso migratorio italiano, ma che vede
attenzione e valore (2007, p. 35). aumentare costantemente i numeri di alunni
che studiano la nostra lingua:
Lo studio di Barni e Patat suggerisce alcune
possibili cause (a parte quelle principali già Può stupire ad esempio il numero alto di
citate) del limitato numero di studenti di studenti (poco più di 12000) in un Paese in
italiano in Sud-America, ovvero: l’invecchia- cui la presenza di italiani non è così nume-
mento progressivo del personale docente e rosa come in altri Paesi dell’America Latina.
la mancanza di docenti giovani; la mancanza Questo dimostra anche che lo studio dell’ita-
di una formazione specifica a livello univer- liano all’estero in generale e in Messico in
sitario dei futuri docenti di italiano con corsi particolare non è legato soltanto a fattori
di licenciatura strutturati a questo scopo di emigrazione, discendenza, o turistici
(ancora pochi rispetto a quelli di bachare- ed economici. Il crescente numero di stu-
lado); la mancanza di una politica comune denti iscritti al corso di Laurea in Lingua e
fra Italia e (nel nostro caso) Brasile a livello Letteratura Italiana della facoltà di Filosofia
universitario, per un costante aggiornamen- e Lettere costituisce una prova ulteriore
to e una formazione di qualità che includa dell’esistenza di ben altre spinte motivazio-
nali che oggi come ieri sollecitano l’inte-
resse verso la lingua italiana: la letteratura,
l’arte, la storia, la filosofia, la linguistica, ecc.
(Bizzoni, 2007, p. 72).
18 In.IT
Italiano L2 in Italia
LA RIFLES-
connessi all’inserimento scolastico - istituzionale. Si rende pertanto
degli studenti stranieri nelle necessario presentare la scuola ai discenti in
istituzioni scolastiche pone questione per renderli partecipanti attivi del
SIONE SUI
l’accento sulle modalità di loro processo di educazione e scolarizzazio-
accoglienza che richiedono ne, rendendo meno traumatico il passaggio
procedure attente per la rile- da una scuola all’altra e cercando di colmare
PROBLEMI
vazione dei complessi biso- una carenza relativa all’accoglienza ignorata
gni linguistici degli studenti nel contesto scolastico passato. A tal fine è
non italofoni: il bisogno di possibile presentare la scuola ai ragazzi in
orientarsi/riorientarsi nella nuova scuola, nei una modalità alternativa ossia posta in un
modelli di apprendimento e nelle sue regole ambiente virtuale al fine di:
esplicite e implicite, il bisogno di comunica-
re e interagire con i pari e con gli adulti in - promuovere la conoscenza della scuola ita-
situazioni diverse, il bisogno di studiare e liana;
apprendere i contenuti delle varie discipli- - promuovere l’uso delle nuove tecnologie;
ne. È noto in letteratura che dopo un primo - favorire un apprendimento di tipo “pluri-
momento di accoglienza specifica dello stu- modale” coinvolgendo lo studente a livello
dente straniero, in cui l’obiettivo dovrebbe psico-motorio (attività che non può essere
essere quello di costruire la biografia lingui- garantita dai tradizionali supporti didattici);
stica del ragazzo, anche con informazioni - stimolare negli allievi la voglia di mettersi
avute dalla famiglia, l’attività di conoscenza alla prova in un ambiente virtuale dove
dovrebbe trasferirsi all’interno del gruppo non incontreranno persone fisiche;
classe, dovrebbe coinvolgere tutti i docenti - favorire lo sviluppo cognitivo dell’allievo
del consiglio di classe e avere come obiet- con i risvolti affettivi e motivazionali ad
tivo trasversale il recupero linguistico. Esso esso collegati.
dovrebbe essere condotto in un contesto
esperienziale e condiviso in forma dialogica, È evidente che nella fase iniziale dell’arrivo
fornendo gli stimoli per innescare processi a scuola dell’allievo straniero, l’accoglienza
attivi e autonomi, con una precisa indivi- assume diversi aspetti: burocratici, organizza-
duazione di punti di riferimento comuni tra tivi, progettuali, affettivi e relazionali.
i docenti, e quindi griglie di osservazione ed Questi aspetti fanno riferimento a normative,
esercizi con tipologie analoghe. procedure, applicazioni, risorse e strumenti
Dalle esperienze professionali pregresse e di cui molte scuole sono dotate. Molte isti-
dalla singolare esperienza di tirocinio diretto tuzioni scolastiche approntano alcuni mec-
in contesti scolastici con un’alta percentua- canismi di accoglienza prevedendo anche
le di discenti non italofoni, nella presente organi scolastici predisposti a tale fenomeno.
memoria si vuole proporre una procedura di Gli apparati più utilizzati risultano essere la
accoglienza che includa non solo gli aspetti commissione d’accoglienza e il protocollo
burocratici, ma che si focalizzi sui bisogni di accoglienza. Secondo Caon - D’Annunzio,
linguistici dei minori non italofoni. Dopo l’accoglienza è quindi un processo sistemico,
aver definito le caratteristiche comuni dei in cui sono coinvolte a vario titolo diverse
minori stranieri all’atto dell’iscrizione alla figure nella scuola: dirigente, docenti, perso-
scuola italiana, si espone un processo di nale ATA e studenti stessi. Dall’interazione
accoglienza che abbraccia i seguenti punti: tra queste diverse figure emergono numero-
sissimi spunti di riflessione, tra cui:
1. aspetti burocratici
2. scelta della classe di inserimento - un anno di scuola media in Italia non
3. sostegno linguistico garantisce necessariamente l’acquisizione
4. supporti didattici multimediali delle competenze indispensabili per impa-
dronirsi della lingua;
Il minore straniero - una corrispondenza meccanica età e/o anni
Molto spesso dai profili stilati nella scuola di scolarità;
elementare o dalle schede di arrivo, emerge - l’inserimento in una certa classe di corso
che gli allievi hanno problemi a relazionarsi può essere causa di un insuccesso;
con l’istituzione scolastica in quanto non è - l’iscrizione non è soltanto un atto amministra-
stata presentata loro la scuola italiana nelle tivo ma dovrebbe segnare l’inizio di un percor-
sue forme organizzative e nel suo contesto so progettato per quel determinato studente.
19 In.IT
Damiano Longo
Si suggerisce che l’inserimento sia comun- multimediale relativo alla presentazione di
que preceduto da un colloquio orientativo una scuola tipo. Tuttavia, oltre agli aspetti
(affidato a uno o più docenti di riferimento amministrativi, si propone una raccolta di
che si muovono secondo una procedura informazioni di merito sull’alunno che con-
comune) volto a conoscere: la situazione sentano di adottare decisioni adeguate, sia
generale di vita dello studente (tempo di sulla classe in cui deve essere inserito, sia
permanenza in Italia, mezzi economici suoi sui percorsi di facilitazione che dovrebbero
e/o dei familiari, regolarità del soggiorno essere arrivati. Sarebbe compito del gruppo
in Italia, presenza di familiari con lui,…), di accoglienza effettuare tempestivamente
la situazione scolastica pregressa (numero un colloquio con la famiglia, raccogliere una
anni di studio e tipo di corso frequentato); serie di informazioni sull’alunno, sul suo
il possesso di certificazioni relative agli periodo scolastico, sulla sua biografia lingui-
studi fatti; le aspettative e le motivazioni stica, articolare un colloquio con il bambino
della scelta della scuola e dell’indirizzo. utilizzando anche tecniche non verbali, se
Il colloquio, oltre a consentire la raccolta necessario, compilare una biografia scola-
delle necessarie informazioni di cui sopra, stica iniziale dell’alunno, curare la progetta-
consente anche di capire se e come lo stu- zione di Istituto in riferimento all’Intercultura
dente ed eventualmente i familiari che lo intesa anche come formazione docenti.
accompagnano parlano l’italiano, informa-
zione altrettanto utile per la previsione di un Scelta della classe di inserimento
percorso di formazione. Il colloquio orien- L’inserimento dell’alunno all’interno del-
tativo iniziale consente alla scuola di avere la classe prescelta deve essere graduale
indicazioni sui possibili interventi successivi: per favorire il contatto con i compagni e
suggerimento di percorsi alternativi a quello gli insegnanti, evitando di tenere l’alunno
scelto inizialmente dallo studente, indicazio- fuori dalla classe per un numero elevato
ni sulle prospettive di inserimento (indirizzo di ore. In molti istituti, di norma, l’allievo
di studi e classe di corso) da confermare o si assegna alla classe in base all’età ana-
correggere dopo una verifica approfondita, grafica. In casi eccezionali, dopo l’azione
individuazione di momenti di verifica più di ricostruzione della biografia scolastica
puntuale delle conoscenze e competenze. dell’allievo effettuata dal Gruppo di acco-
glienza, effettuate le prove di verifica del
Aspetti burocratici livello di apprendimento e sentito il parere
L’iscrizione rappresenta il primo passo d’ac- della famiglia, si può decidere di iscrive-
coglienza dell’alunno appena arrivato e della re l’allievo al massimo ad una sola classe
sua famiglia; è lavoro assegnato agli Uffici inferiore rispetto all’età anagrafica. Dalla
di Segreteria che iscrivono i minori, raccol- lettura di diversi protocolli di accoglienza e
gono la documentazione relativa alla prece- dalle frequenti interviste somministrate alle
dente scolarità (se esistente), acquisiscono figure strumentali di diverse scuole della
l’opzione di avvalersi o non avvalersi della provincia di Lecce, emerge che il numero di
religione cattolica, avvisano la figura stru- allievi stranieri presenti nelle istituzioni sco-
mentale al fine di favorire le successive fasi lastiche sono inseriti seguendo dei sistemi
di accoglienza, forniscono ai genitori stranie- che possano evitare forme di concentrazio-
ri materiali in più lingue per una prima infor- ne dannose al buon inserimento. È presen-
mazione sul sistema scolastico. Il momento te la consapevolezza di alcuni parametri
dell’iscrizione affidato alla segreteria è da rispettare ma non sempre si pongono
piuttosto delicato e a volte capita che la le condizioni necessarie per poterlo fare.
mancata conoscenza della lingua veicolare Si ribadiscono a tal proposito i criteri da
comprometta il corretto inserimento dell’ap- rispettare:
prendente. Ecco che molti istituti prevedono
la presenza di mediatori linguistico-culturali a) il livello di apprendimento di alunni stranie-
messi a disposizione dai Comuni o dalle ri già presenti in classe;
associazioni presenti sul territorio. È consi- b) la numerosità del gruppo classe;
gliabile, inoltre, preparare moduli di iscri- c) la presenza di alunni diversamente abili
zione in più lingue, scheda di presentazione particolarmente gravi;
della scuola in generale, scheda di presen- d) la presenza dell’insegnante di sostegno
tazione dell’Istituto. Quest’ultimo punto è intesa come risorsa della classe;
stato sviluppato sottoforma di percorso e) il numero delle ore di compresenza.
20 In.IT
Italiano L2 in Italia
22 In.IT
Italiano L2 in Italia
BIBLIOGRAFIA
AA.VV., 2002, Quadro comune europeo di riferimento per le lingue, La
Nuova Italia, Oxford
Altet M., Charlier E., Paquay L., Perrenoud P., 2006, Formare gli insegnanti
professionisti. Quali strategie? Quali competenze?, Armando, Roma
Bianchi, C.- Cacciatore, P.- Lazzaro, D. – Minosso, F. 2002, Il Diario di tiro-
cinio- Un percorso di Ricerca Azione sul tirocinio degli specializzandi della
SSIS (Veneto), Armando editore, Roma
Caon F. (a cura di), 2006, Insegnare italiano nelle classi ad abilita differen-
ziate, Guerra, Perugia
Ciliberti, A., 1994, “Il ruolo dell’insegnante e la ricerca-azione” in Manuale
di glottodidattica, Firenze La Nuova Italia
D’Annunzio B., Luise M.C., 2008, Costruire l’accessibilità al testo,
Guerra, Perugia
Favaro G., 2001, I mediatori linguistici e culturali nella scuola, EMI,
Bologna
Gioda P., Merana C., M. Varano, 1998, Fiabe e intercultura, EMI, Bologna
Gardner, H 1993, Multiple intelligences, Topeka Bindery
Nanni, A., 1995, Interculturalità nei libri di scuola, in “CemMondialità”
Ongini, V., 1999, Lo scaffale multiculturale, Mondadori, Milano
Porcelli, G., 1998, Educazione linguistica e valutazione, UTET, Torino
Pozzo, G. & Zappi, L. (1993), La ricerca-azione, Bollati Beringhieri, Torino
SITOGRAFIA
http://www.educational.rai.it/corsiformazione/intercultura/default.htm
http://educare.it/Frontiere/intercultura/intercultura_index.htm
http://www.intercultura.it/
http://www.pubblica.istruzione.it/dgstudente/intercultura/intercultura.shtml
http://www.sandrodiremigio.com/scienze/terra_carta_di_peters.htm
23 In.IT
Materiali didattici
Materiali didattici
Collana Quaderni di cinema italiano
per stranieri Quaderni di cinema italiano per stranieri
Carmela D’Angelo e Cristina Villa
Materiali didattici
NASCE UNA NUOVA SERIE DI RETE!:
28 In.IT
Materiali per la classe
“Ok Italia”
di Edoardo Bennato (1987)
Barbara Gramegna
Come le schede precedenti, anche questa può essere scaricata e fotocopiata liberamente
dalla sezione ‘Materiali’ di www.itals.it.
Il testo della canzone di Bennato è reperibile in
http://www.canzoni-mp3.net/e/edoardo_bennato/canzoni/testo_ok_italia.htm
L’espansione alla canzone Tu vuò fa l’americano di Renato Carosone (1956) è possibile in
http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=canzone_carosone_americano
29 In.IT
Strumenti
Università di Venezia
Laboratorio Itals
Le offerte “tradizionali” di ITALS sono:
Italiano L2 in Italia
Il settore A.L.I.A.S. (Approccio alla Lingua Italiana per Allievi Stranieri) offre percorsi a
distanza (www.unive.it/progettoalias):
- Il sito mette a disposizione gratuitamente materiali per l’autoformazione, e la possibilità di
seguire (coprendo il costo del tutorato) programmi personalizzati.
- I corsi in presenza possono essere organizzati nella sede dell’Università o presso Circoli
Didattici, Scuole, CTP, CSA, associazioni, enti, gruppi che li richiedano.
Referente per i corsi ALIAS: Barbara D’Annunzio, dannunzio@unive.it, tel. 347 7416832.
Contatti
Ca’ Bembo, Dorsoduro 1075 – 30123 Venezia
itals@unive.it Telefono e fax +39 041 234 5708
Orario: martedì, mercoledì e giovedì, ore 10-12.
Direzione: Graziano Serragiotto.