Sei sulla pagina 1di 7

CAPITOLO IV.

Designazi oni relative a soggetti mitologici e favolosi,


santi e diavoli, personaggi storici ed eroi del cicio
carolingio.
Sommario:S. 1. Soggetti mitologici e favolosi - §. 2. Diavoli, fate, sibille,ec.
S. 3. Traccie del Cristianesimo primitivo S. 4. I1 ciclo di S. Alichele Arcan-
gelo ele grotte relative- §. 5. I santi - §. 6. I personaggi storici-5 . 7. Gi
eroi del ciclo di Carlomagno - §. 8. I Saraceni - S . 9. Designazioni relative agli
animali.

S. 1.

favolosi.
Soggetti mitologici e

corno del
Dente del gigante, una delle vette del piccolo
).
di un luogo
Gran Sasso d'Italia. Cfr. col dent du géant Gargantua,
il
Francia (Birry) (1). Secondo la tradizione brettone, gigante
aella il propri0
argantua avrebbe perduto un dente nel mangiare
fata. È l'eco della favola di Saturno e di1
8iuolo natogli da una importante nella
soggetto molto
8 g a n t i rappresentano un che fossero stati
una
La favola vuole
Volta tramutati leggendaria.
ponomastica in pietre (2). I Palladini erano giganti che abita

KEINACH, 379, n, 4. -
SéBILLOT P. Gargantua dans les traditions populaires.
Maisonneuve, 1901, pag. 28. cit., pag. 62,
n. 2.

AURY A. Croyances et ligendes du Moyen Age,


76 fra i Comuni di A
la città di Pallano,
vano
Passi del gigante ono Orlando omba e Tor
Bomba.
nareccio (1), e
nelle vicinanze di Teramo (2).
chiamati certi
ruderi sparsi
lu
grossi
2). Grotta del Ciclope ('rotte de Cecalèupe),in Val
Vibrata, sovrastante al monte di Civitella del Tronto. Questle della
famosa per i risultati delle esplorazioni-praticatevi dagrotta
Rosa. Una contrada in tenimento di Loreto Aprutino èe deezlo
detta pure Concezio
Cecaleupe (Ciclope). Questi nomi richiamano al mito di Polif
del quale si ha anche un'eco nella tradizione locale (3). Uno
più antichi quartieri di Roma portava il nome di Antro del Cicl dei
2). Ara di Bigiove (A:a Vejovis?), in tenim. di Rocca di Corma
Ved. pag. 29. Abruzzo
Varii luoghi dell'
sono intitolati a
come Monte Giove, alle pendici estreme della Valle del Vomana
Giove
sotto Cermignano (Teramo) (4): Campo di Giove, paese del cir
cond. di Sulmona; Fonte di Giove, nelle vicinanze del colle sul
quale sorge ora il paese di Opi; S. Giovenale, Juvara, ecc. Ved.
pag. 29.
4). Ara Mamerca, loc. fra Bussi e Capestrano, la quale ricorda
'esistenza d'un ara ivi dedicata a Marte Mamerco. Ved. pag. 29.
5). Ara di Merole (Ara Mercurii ?), loc. in tenim. di Colle
longo, vallata del Liri. Ved. pag. 29.

(1) Nel gergo siciliano la voce paladinu è usata


Dizion. Sicil. Ital. Palermo, 1751 -2. s. per gigante »"(DAL DOSO *«

v.).
4Ved. leggende relative nel mio studio L'epopea carolingia in Abruzzo tka
Abruzi. di Stor. ed Arte,
Casalbordino, 1899).
)Sul mito locale di
FIxAMORE (Tradiz.
Polifemo, ved. le due novelle abruzzesi, pubblicate da
popol. abruzzesi, Vol. I (Novelle). Part. I, bba,
862, pag. 190 e sg.; Part. Lanciano,
II, pag. 57 sg. Lanciano, Carabba, 1885). La
da
di Polifemo è stata analizzata, secondo i 5Grimm,
dal
Nyrop, dal principii della scuola mitologied, ornato
Krek, dal Mueller e da altri,
Recentemente
a
studiarla prendendo ad esame, col metodo Hackma" delle
varianti nei
quali si
divide la leggenda. storico-geografico, a 1
5o ap
partiene a Roma, l'8° il 9o, il00 Questi gruppi sono 124, ac Pisa, il 6
70, 100,11° all'Abruzzo. appartengono alla Sicilia, i rlieferung
Helaingfora, 1904. HaCKMAN O. Die
Polyphemsage inue
. Monte Giove è aituato il testo
d'una
scrizione ivi a m, 748 sul livello del Secondo

Giove rinvenuta, doveva sorgere


mare. Secon
(BARNABEI F. Di alcune sommità
gere nella sommità di esso
esso un tempi
Monte no, scopertt.

Giove, ecc., in Bull. iscrizioni del terr. di. Haar


dellImp, Iatit. Archeol. Germ,
77
6). Arabona (Ara Bonae Deae), contrada rurale nelle vicinanze
di Sulmona, ove sorgeva una chiesa omonima. Il culto della Bona
Dea era molto dituso in Abruzzo, perchè varii paesi e località
s'intitolano da quella divinità campestre, come già si è visto. Ved.
pag. 29.
7 ) . Santa Jona, casale disabitato, situato ad est di Celano ed
Ovindoli, originato forse da qualche tempio dedicato a Giunone
(Juno).
8). Opi, paese della Marsica che si vuole edificato nei luoghi
adiacenti ad un antico tempio delle dea Opi (1). - Villa Opi,

contrada presso Fagnano (Aquila) Campo d' Opi, loc. presso


S. Pio, frazione di Fontecchio (Aquila).
9). Colle Fauno, loc. nelle vicinanze di Pescocostanzo (Aquila)
Campo di Fano, contrada in tenim. di Prezza, circondario di
Sulmona.
10). Fonte di Vertumno, denominazione che si dà ad una con
trada sita nelle vicinanze del colle sul quale sorge il paese di
Opi 11).
(2). Colle di Santo, loc. in tenim. di Contigliano (Aquila).
12). Campo di Santo, loc. in tenim. di Cantalice (Aquila),
e

Voto di Santo, loc. presso Rieti.


antichi Sabini,
Queste designazioni di luoghi in territorio degli
provengono forse dal loro nume indigete
Sabo, Sanco, Santo, figlio
favola vuole che
di Saturno o Sabatio, dalla cui moglie Rhea la
Silio cantava:
traesse origine la città di Rieti. Dei Sabini

Ibant et laeti pars Sanctum voce canebant


pars laudes ore ferebant
Auctorem gentis,
Sabe tuas, qui de patrio cognomine primus
Dixisti populos magna ditione Sabinos
(3).

13). Ara di Saturno, contrada presso l'antica Amiterno, ora


S. Vittorino (Aquila). Una leggenda del luogo dice che l'ara di
Saturno sorgeva fra le rovine di quell' antica
città, ed aggiunge:

(1) Di P1ETRO ANDR. Agglomeraz. cit., pag. 29.


(2) Di PETRO; Ivi., pag. 294.
19: « Sabini
De 421-24. S.
VIII, AuausT. De Civ. Dei, XVII,
) bell. pun.. retulerunt
regem suum primum Sancum, dve ut aliqui
appellant Sanctum,
eam ».
i n Deo». Cfr. VArR. 10: Sanctum a sabina lingua
IV,
78
«I romani invidiavano la prosperita d' Amiterno. Capitana
Re Tarquinio, vennero per dare l'assalto ad Amiterno, ma f. dal
respinti. Giulio Cesare, a' suoi tempi, volle vendicare la sconftta
e l'assediò (nientedimeno) per cinquant anni. Ma non potè vincere
senza ricorrere al tradimento » (1). La leggenda di Saturno rico
pure nella Marsica, con qualche reminiscenza della celebre sconitta
a
alle Forche Caudine: « ll Re Saturno era re d' Alba Fucense
questa città possedeva molti tesori. Un esercito romano andò a
porvi l'assedio, ma gli albensi si appiattarono nel varco ora detto
Forca Caruso e, come giunsero 1 romani, senz' alcun sospetto,
chiusero il varco e li disarmarono, tagliando loro i lunghi capelli
e facendoli passare sotto il giogo. Ora siccome il taglio dei ca-
pelli in vernacolo si dice caruso, cosi dal giogo (forca) si fece
Forca caruso, ch'è uno dei passaggi più ardui e pericolosi dell'Ap-
pennino centrale. Ma Roma, com' era da prevedersi, non si sgo0
mentò. Rifece l' esercito e mise l' assedio ad Alba. Il re Saturno
la difese con calore. Ma le forze romane venivano sempre cre-
scendo per nuove spedizioni di soldati; sicchè Alba dovè capito-
lare. E mentre i romani entravano per la porta Scea, gli albensi
uscivano per la porta orientale e si ricoveravano sul monte Velino.
Credevano i romani di raccogliere ricca preda, ma restarono de-
lusi, perchè Saturno aveva provveduto a rinchiudere in un pozzo
tutte le ricchezze della città» (2).
14). Poggio di Giano, loc. presso Colle Giudeo, nel Cicolano
(Aquila). Varii luoghi di questa° regione rispondono al nome di
Giano (3), di cui il culto doveva essere largamente diffuso. Felice
Martelli ricorda una contrada presso Alzano col nome di Arajent,
Arajani (Ara Jani), in cui si scorgono avanzi di una cinta pol
gonica (4). Una fraz. del Comune di Fiammignano, circond. d' An
trodoco, porta il' nome di Arapetrianni. Un villaggio tra la valle
del Toranoequella del Salto s'intitola Pratoianni, Pretejani, Prete

(1) De Nino, Archeologia leggendaria, cit., pag. 66.


(2) Dz Ntso, Ivi, pag. 64 e seg.
(3) Ved. Luan1 D. Mem. stor. della regione Equicola, ora Cicolano Riet, 1
Petrongari, 1907, pag. 84 e sg8.
(4) MarTELLI F. Antichità de' Siculi, I, pag. 129.
79
Janni, Prestojanní (1). Queste denominazioni richiamano anche
auella di Proteiani o Proteiano d'una loc, antichissima del territorio
di Valva, menzionata in taluní dócumenti (2), quella di Arpagnano,
villaggio del mandamento di Cittaducale, quella di Ara di Patri.
gnano del terr. di Camarda. Sembra trattarsi d'una trasformazione
di Ara Patris lani, da cui sarebbero derivati il nome ed il culto
di S. Paterniano ad alcuni paesi del Piceno. Una chiesa dedicata
a S. Paterhiano (volgarmente Patrignano) si trova a Collecorvino
(Teramo) ).
Fra i Comuni di Cologna e Giulianova è posta una località
col nome di Colleiano. Ai monti veniva comunemente applicato
il nome di Giano. Si noti Monte Giano, la montagna che sovrasta
Antrodoco (m. 1826), (da cfr. con Monte Giano o Gianicolo di
Roma, Monte Giano di Palombara, Monte Giano degli Equi, Monte
Giano presso Grottaglie, Taranto). I1 Mo-te Giano di Antrodoco
è circondato da una curiosa leggenda popolare: « Prima della ve-
nuta di Cristo, le tre vette di quel monte, quella del Terminillo
e un'altra poco distante, dov'è la casetta Ranieri, disposte a trian-
da tre potenti ladroni, i quali spargevano il ter-
golo, erano abitate
rore nella Valle del Velino, da Antrodoco a Cittaducale. Essi
aiutavansi fra loro facendosi cenno con un lenzuolo bianco di giorno
e con fuochi di notte. Il popolo ricorda quei predoni
col nome di
dice che abitava il più violento ».
Gran cani, e sul monte Giano
racchiudere elementi de-
La leggenda, sospetta il De Nino. potrebbe
ovvero degli Scaligeri (4).
rivati da altre leggende della Tartaria, ai
I nome di Giano era spesso dato anche fiumi, perchè quel nume
si vuole derivata da Giano
reputavasi il dio delle acque. Fabriano
che aveva parecchi sa
(Faberjanus= Paterjanus), divinità solare
anche dall' essere la
Crarii nel Piceno. L etimologia è avvalorata

203. Queste variazioni


(1) PERSICHETTI N. Alla ricerca della Via Caecilia, pag.
al nomi (senza tradire l'origine da quello di Giano) potrebbero nascondere qualehe
famoso Prete Gianni o Pretejanni o Presto
contatto leggendario colle avventure del i italiani durante il sec XIV. Cfr.
lovanni, che furono assai popolari tra volghi
5RUNET, La légende du Prêlrè. Jean. Bordeax (Act. de l Acad. des scienc., bell-
in sage und Ge
ettr. et arts de Bordeaux). -

OPpERT, Der Presbyter Johannes


schichte (Berlin, 1864) Propugnatore; tom. IX, par. 1, pag. 141, seg.
II. pag. 55, 143.
2) CELDoNIO G. La Diocesi di Valva e Sulmona,
Napoli, Trani, 1888, p. 17.
(3) Ved. Di VesrÉA L. Ricordi storici di Collecorvino.
Dx NNo, Archeologia leggendaria, cit., pag. 25.
(4
80
città di Fabriano (l'antica Attidium) attraversata da un fum
porta il nome di Giano, e hancheggiata da un colle prossimo
ancora Monte Giano (1).
detto
15). Promontorio di Venere, loc. dei Frentani, dov' è situato
l'antico monastero di S. Giovanni in Venere il quale si crede sort
nel sec. VIlI, sui ruderi d'un antico tempio di Venere Conciliatri
in vicinanza del Porto Venere. Secondo la tradizione, il tempio e
la statua di Aphrodite Euploia o di Venere Conciliatrice sareh.
bero stati eretti sul promontorio, nell'altura più prossima al porto.
come indicazione dell' approdo e come segno di buon augurio ai
naviganti. A cavaliere del porto omonim0 sorgeva, secondo alcuni,
il Vico Venere, press la foce del Sangro, dove si rinvennero ru-
deri e frammenti lapidarii (2). Anche un villaggio col nome di
Castel Venere esisteva nel territorio dei Frentani. Si ricordi a que
sto proposito la denominazione antichissima di Cesa dei Pelasgi,
solita a darsi a tutti questi territori posti nella pianura del Sangro,
specialmente fra i Comuni di Lanciano, Paglieta, Fossacesia, ecc. ()
E verisimile che sulle coste d' Italia i Pelasgi avessero dissemi
nato il culto delle divinità chtonie, come quella di Venere,
stituendo le loro deità femminili a quelle indigene. Il culto delle
so
dee agricole e marine era frequente anche sulle coste della Spa-
gna (Venus marina) e su quelle atlantiche della Gallia (4). Presso

(1) Molte chiese del Piceno mantengono tuttavia la denominazione che ricorda
il culto di Giano, come S. Patergnano, S. Pateriano, S. Patrignano: altre località
3ono chiamate Caggiano, Cajano, ecc. (casa-Jani). Cajano è un villaggio in prov.
di Questi nomi richiamano la presenza in quei luoghi di santuarii
Teramo,.
a Giano. Secondo Varrone, il culto di Giano, prima di quello di Giove, era molto
dedicati
diffuso presso i popoli d'
origine preellenica. Solino dice che quel culto fu impo
tato in ltalia
dagli Aborigeni, come di divinità antichissima, di contenuto solare
corrispondente al greco Zeus, dalla comune radice div (Dvan-Zan) col signiticato
luce. Un aedes Jani taluni ripongono aell' attuale pianura che si estende a ple
la
Vaticano, la qoale nel Medioevo detta Cajanum. E si vuole,
era
voce Vaticano corrisponda a Paterjanus (Vatejanus = Vaticianus = aPpunt
Vaticanus), in

cuD ba valore di digamma (Ved. DaLL'Osso I. Una nuova visione di Komd pri
mitiva, in *Nuova Antologia », An. 1923, fasc. 1242 (15 dic.), pag. 351)
(2) Zecca V. La Basilica di S. Giovanni in Venere , nella storia Pe-
Bcara, Industr. Grafiche, 1910, pag. 25 s et v"O
PoLLIDORO, De promont. ico Veneris,
diss., Ap. Bixd1 V. Monum. stor. ed artist. degli Abruzzi, pag. 34.
(3) Ved. più sopra, a pag. 40.
(4) JuLLAN, Hist. de la Gaula I 101 146
81
Marica dei Minturni s'installò un Afrodite Pontica, d'origine pela-
(1), probabile altresi che ad Ardea il culto dell'Afrodite
lasgica, dell' Aphrodisiu, abbia sostituito qualche altro culto
oale. Infatti ie due divinitä, indigena e trasmarina, vissute distinte
a Minturno, si. trovano riunite ad Ardea (2).
Altri luoghi e paesi dell' Abruzzo, intitolati a Venere, sono :
1) Monte Venere e Terra di Venere. Tantoil monte che l'abitato
il quale vi sorge sopra, facevano parte dei casali appartenenti al
terr. di Pescina, presso il villaggio di Atrano, riunito anticamente
a Pescina (G); 2) Castello di Venere. Esisteva anticamente, ma di
sabitato a causa dei frequenti terremoti e dell'aria miasmatica del
Fucino, fini per essere incorporato a Pescina nel 1656 (4); 3) Colle
Venere, loc. in tenim. di Cantalice (Aquila), in contrada detta
Civitella», sul monte Coilenaro; 4) S. Venere intitolavasi a Lan-
ciano una chiesa situata nella frazione detta « Villa Carminelli »,
della quale permangono ancora ruderi del sec. XIV (5).
Al nome di Venere rispondono altri paesi, monti e locatità,
specialmente in Italia ed in Germania. In quest' ultima si contano
parecchi Monti di Venere; ma è ragionevole pensare che il ricordo
dell' antica divinità si serbasse piuttosto in Italia che altrove. Del
Monte Venere, presso il lago di Norcia, è notissima la leggenda cui
è innestata la celebre storia poetica di Tannhäuser (6).

(1) SERv. ad Aen, VII, 47.


(2) PRELLER, Röm. Mythol., 382.
() Di PETRO A. Agglomerazioni cit., pag. 18-19
4) Ivi., pag. 22-23.
nun doc. dell'anno 966, appartenente alla Badia di S. Liberatore della
Maiclla (ARcHIv. DI MoNTECASSINo, Caps. 1t0, fasc. VII, Concess. pro S Liberatore,
i ricorda una « Locatio curtis de luliano in terr. Aprutino prope Casam
enerem et Montecclum, ubi dicitur Popeiano, Nobali et Fons Popeiani ». Mon
O e Popeiano erano dipendenze del monast. dei SS. Sette Frati di Mosciano.
AvII
An. XX1, F. Scorsa d'un teramano di nell'Arch. Montecassino,
in Riv. Abruz.
1906, fasc. VIl).
Ve Yed KoamMANN, Mons Veneris, Francofurti, 1614, cap. XVI, « De monte
p r o p e Nursiam in ltalia », ap. GrAr. A. Roma nella mem. e nell'immagi
Edel Medioevo. Torino, 1883, II, D. 405. Del Monte di Venere in Italia ai occupo,
PAg. 37ae studio, il ReuxoNT (Saggi di storia e di letterátura, Firenze 180,
Pag. 378)

Potrebbero piacerti anche