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25/5/2021 Carlos Paredes - Wikipedia

Carlos Paredes
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Carlos Paredes (Coimbra, 16 febbraio 1925 – Lisbona, 23 luglio


2004) è stato un musicista e compositore portoghese.

Indice
Biografia
Fortuna
Discografia Paredes ritratto dal pittore
Note portoghese Bottelho

Altri progetti
Collegamenti esterni

Biografia
Autentico simbolo della cultura portoghese, Paredes fu virtuoso musicista e grande divulgatore della
chitarra portoghese e uno dei massimi rappresentanti del fado[1][2][3].

Rappresentante di una famiglia di importanti musicisti, dal bisnonno António al nonno Gonçalo, fino al
padre Artur (1899-1980), essi stessi grandi rappresentanti del fado portoghese, Carlos Paredes
incominciò a studiare la chitarra portoghese a 4 anni.[4] Il padre era impiegato di banca, la madre, Alice
Candeias Rosas Paredes, professoressa di secondaria: dal padre ereditò la passione e la tecnica della
chitarra portoghese, mentre la madre fu determinante per la sua formazione culturale[5].

Paredes lavorò diversi anni all'Hospital de São José di Lisbona e si iscrisse al Partito Comunista
Portoghese: nel 1958 fu arrestato dalla Polícia Internacional e de Defesa do Estado (PIDE) e si fece un
anno e mezzo. Nel marzo del 1960 fu anche espulso dall'incarico pubblico e così incominciò la sua
carriera musicale: lo stesso anno compose la colonna sonora del cortometraggio Rendas de Metais
Preciosos di Cândido da Costa Pinto, accompagnato da Fernando Alvim alla chitarra classica, con il
quale incominciò una collaborazione decennale. Tra le composizioni c'è la celebre Verdes Anos.[5]
Diverse furono le colonne sonore da lui composte: da Os Verdes Anos di Paulo Rocha (1963) a Fado
Corrido di Jorge Brum do Canto (1964) e Mudar de Vida, sempre di Rocha (1966).[4]

Il suo primo 33 giri fu Guitarra Portuguesa, del 1967, in cui era accompagnato da Alvim[4].

Nell'ottobre del 1974 fu reintegrato all'Hospital de São José; non rinuncerà a questo impiego per
dedicarsi al professionismo musicale, affermando di amare troppo la musica per poter vivere di essa.[5]

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Nel 1990, Pedro Santana Lopes, segretario di Stato alla cultura del Portogallo, attribuì a Paredes un
sussidio per meriti artistici, e nel 1992 il presidente della repubblica Mário Soares lo insignì dell'Ordine
di San Giacomo della Spada[5].

Nel 1992 Paredes partecipò a Lisboa, doppio album dal vivo del gruppo portoghese Madredeus.

Morì a 79 anni in un ospedale di Lisbona, dopo che per dieci anni una mielopatia gli aveva impedito di
suonare[6].

Fortuna
Charlie Haden, che suonò con lui, ha paragonato il suo fare musica, capace di condurre la tradizione
verso ardite sperimentazioni, all'estro di Ornette Coleman[7].

José Saramago lo chiamò "l'uomo dalle dita geniali"[8][9].

Discografia
1967 - Guitarra Portuguesa
1971 - Movimento Perpétuo
1973 - Carlos Paredes, José Afonso, Luiz Goes, con José Afonso e Luiz Goes
1983 - Concerto Em Frankfurt
1986 - Invenções Livres, con António Victorino d'Almeida
1988 - Espelho De Sons
1990 - Dialogues, con Charlie Haden
2000 - Canção Para Titi - Os Inéditos (1993), raccolta di inediti

Note
1. ^ Portogallo (http://books.google.it/books?id=XzdlSqkS6LgC), Touring Editore, 2007, p. 40.
2. ^ (FR) Agnès Pellerin, Le fado (http://books.google.it/books?id=RC5nhI780_wC), Chandeigne, 2009,
p. 123.
3. ^ (ES) Sofia Sousa Vieira, Estudio de la actividad musical compositiva y crítica de Francine Benoit (ht
tp://books.google.it/books?id=t-d7sLivwV0C), Universidad de Salamanca, 2012, pp. 72-73.
4. (FR) Scheda biografica (http://www.universalis.fr/encyclopedie/carlos-paredes/) su Encyclopædia
Universalis, universalis.fr.
5. (PT) Scheda biografica (http://www.tributoacarlosparedes.net/bio.htm) Archiviato (https://web.archive.
org/web/20150610210229/http://www.tributoacarlosparedes.net/bio.htm) il 10 giugno 2015 in Internet
Archive. su tributoacarlosparedes.net.
6. ^ (ES) Carlos Paredes, el mejor guitarrista portugués (https://www.elmundo.es/elmundo/2004/07/23/o
bituarios/1090567963.html), El Mundo, 24 luglio 2004.
7. ^ (EN) Scheda biografica (http://www.allmusic.com/artist/carlos-paredes-mn0000905151/biography)
su allmusic.com.
8. ^ L'ultimo quaderno (http://books.google.it/books?id=9shIFw71Z14C), Feltrinelli, 2010, p. 160.
9. ^ (IT) Scheda biografica (http://knowknow.it/?p=291) su knowknow.it.

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(EN) Carlos Paredes, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.


(EN) Carlos Paredes, su AllMusic, All Media Network.
(EN) Carlos Paredes, su Discogs, Zink Media.
(EN) Carlos Paredes, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
(EN) Carlos Paredes, su Internet Movie Database, IMDb.com.
VIAF (EN) 50114974 (https://viaf.org/viaf/50114974) · ISNI (EN) 0000 0001 1639 5711 (htt
p://isni.org/isni/0000000116395711) · Europeana agent/base/150541 (https://data.europea
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1038277) · GND (DE) 122673336 (https://d-nb.info/gnd/122673336) · BNF
Controllo di autorità (FR) cb14020409b (https://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb14020409b) (data) (https://data.bn
f.fr/ark:/12148/cb14020409b) · BNE (ES) XX4927941 (http://catalogo.bne.es/uhtbin/authorit
ybrowse.cgi?action=display&authority_id=XX4927941) (data) (http://datos.bne.es/resourc
e/XX4927941) · WorldCat Identities (EN) lccn-nr91038277 (https://www.worldcat.org/identiti
es/lccn-nr91038277)

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