Sei sulla pagina 1di 9

Tra i monumenti letterari che attestano la fase più antica del fortuna- 156

to mito medievale di Tristano e Isotta si colloca il breve testo anti-


co-francese in octosyllabes della Folie Tristan, tramandato in due
diverse redazioni risalenti al xii secolo: una più corta, detta di Berna
(che qui si presenta), l’altra più lunga, detta di Oxford. Travestito da

LA FOLLIA DI TRISTANO
ARCHITRENIUS
folle, Tristano torna alla corte di re Marco per rivedere l’amata Isotta.
Da lei tenta di farsi riconoscere, rievocando con un discorso apparen-
temente insensato gli episodi salienti della loro storia. La regina
– dapprima diffidente – finirà per cedere, e dopo l’agnizione finale gli
amanti riusciranno a ricongiungersi per un’ultima breve stagione.
Ennesima maschera tristaniana, la simulazione della follia permette la
messa in atto di un geniale dispositivo della “ricordanza”, che restitui- Biblioteca
sce nella miniatura di un breve poemetto le vicende più note degli
amanti di Cornovaglia. Medievale
Chiara Concina insegna Filologia romanza all’Università di Verona. Si
occupa principalmente di lirica antico-francese, di scritture odeporiche
e della ricezione francese, italiana e catalana di Boezio in età medievale.

LA FOLLIA
DI TRISTANO

Redazione del manoscritto di Berna

In copertina: l’insipiens, miniatura tratta da ISSN 2612-6192


Guiart des Moulins, La Bible historiale, Paris, ISBN 978-88-430-9901-6
Bibliothèque nationale de France, fr. 156,
c. 263v.

 12,00 9 78884 3 099016 Carocci

Potrebbero piacerti anche