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• Alcuni Esempi
Concetti Di Base
dell EN50131
Serie CEI EN 50131 Pubblicate
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Concetti di Base delle Norme EN50131
- Grado di sicurezza
Esprime la capacità di un prodotto, di un sistema o di una installazione, ciascuno per la propria parte, di “rilevare e
segnalare” un’intrusione nelle aree protette (e/o un attacco alla propria integrità)
- Classe ambientale
La definizione di “Classe ambientale” si occupa semplicemente di specificare le condizioni ambientali nelle quali, per
esigenze di progettazione di impianto, il dispositivo si troverà ad operare.
- Livello di accesso
Definisce i livelli di persone diverse ed a vario titolo possono interagire con il sistema di sicurezza.
Grado di Sicurezza
ESEMPI
Abitazione, Uffici, Negozi, Banche, Musei
La Classe Ambientale
ESEMPI
Giardini, Aree industriali esterne, cortili
La Classe Ambientale
CEI 79-2 – Prove climatiche e meccaniche
EN50131 – Classi ambientali
Il Livello di Accesso
• Livello di accesso 1
• Livello di accesso 2
• Livello di accesso 3
• Livello di accesso 4
Il Livello di accesso
• Livello di Accesso 1
• Livello di Accesso 2
• Livello di Accesso 3
Installatore
Il Livello di accesso
• Livello di Accesso 4
Caratteristiche principali
Fornisce una indicazione precisa della sequenza delle fasi che devono
essere seguite per la progettazione realizzazione e consegna dei
sistemi di sicurezza
Caratteristiche principali
Consente di calcolare oggettivamente il grado di protezione raggiunto
attraverso opportune tabelle oltre a permettere di stabilire dei criteri
di progetto, di collegamento e di verifica funzionale fino ad arrivare al
programma di manutenzione degli impianti.
Può essere utilizzata anche a livello didattico per operatori che non
hanno ancora sviluppato una esperienza significativa sulle tecnologie
di rivelazione e sulle possibili cause di falsi allarmi.
La norma CEI 79-3
3 sottosistemi
L’impianto viene analizzato nei suoi tre sottosistemi componenti
A. Sottosistema rivelatori
Cassaforte, Bancomat
• Cassaforte
B.5 Pericolo
B.2 Valore Per l’ambiente.
Massimo valore probabile di una singola Di uso improprio dei beni.
perdita. Per le persone.
Costi conseguenti alla perdita.
Valore affettivo.
B.6 Danni
Vandalismo sui beni.
B.3 Volume o dimensioni Rischio di incendio doloso dei beni.
Facilità di asportazione e di trasporto. Problemi psicologici delle persone in seguito
Facilità di smercio/commercio. a una rapina.
Facilità di accesso ai locali protetti.
La norma CEI 79-3 – Allegato C
Progettazione dell’impianto – Sopralluogo dell’area – Edificio
Nel considerare la progettazione di un Impianto di Allarme Intrusione e Rapina,
deve essere coerente con il rischio di attacco ai locali protetti e al tipo di beni ivi
contenuti.
Esempi di aspetti da considerare sono indicati nel seguito.
C.5 Località
C.1 Costruzione I. eventuale ubicazione dei locali protetti in una
Costruzione delle pareti, del tetto, dei pavimenti e zona a elevato rischio di criminalità;
dei locali interrati (se presenti). II. presenza di edifici o strutture adiacenti
C.2 Aperture suscettibili di aiutare uno scassinatore;
Costruzione delle finestre, porte, lucernai, condotti III. velocità e qualità della reazione dell’impianto
di ventilazione e qualsiasi altra apertura nell’edificio di Allarme Intrusione e Rapina;
suscettibile di facilitare un ingresso non autorizzato. IV. vicinanza di locali adiacenti occupati.
C.3 Occupazione C.6 Sistemi di sicurezza esistenti
i. periodi prolungati di mancato presidio dei I. qualità ed estensione di qualsiasi dispositivo
locali; fisico di sicurezza esistente;
ii. presenza di guardie di sicurezza; II. qualità ed estensione di qualsiasi impianto di
iii. eventuale accesso del pubblico ai locali protetti. Allarme Intrusione e Rapina esistente.
C.4 Possesso delle chiavi C.7 Storico di furti, rapine e minacce
Possibilità e disponibilità degli utenti in possesso I. numero di furti, rapine e minacce precedenti
delle chiavi dell’impianto ad operare sullo stesso (Es. nei locali protetti;
attivazione/disattivazione). II. metodi di attacco rapina o minaccia utilizzati
nei furti precedenti
La norma CEI 79-3 – Allegato D
D.5 Illuminazione
È opportuno considerare l’effetto degli apparati di illuminazione, in particolare degli
apparati per lampade fluorescenti suscettibili di interferire con i rivelatori a
microonde, degli apparati di illuminazione compatti con scariche a elevata intensità
suscettibili di produrre elevati livelli di disturbi elettromagnetici, e dei faretti che, se
puntati sulla lente o sullo specchio di un rivelatore a raggi infrarossi passivo,
possono causare un’attivazione impropria. È opportuno, inoltre, considerare
l’effetto dei fari dei veicoli nell’ubicazione dei rivelatori a raggi infrarossi passivo.
G.1 Interconnessioni;
G.2 Considerazioni generali per tutti i rivelatori;
G.3 Considerazioni generali per i rivelatori di
movimento;
G.4 Rivelatori di movimento a ultrasuoni;
G.5 Rivelatori a microonde;
G.6 Rivelatori di movimento passivi a infrarossi;
G.7 Dispositivi a tecnologia multipla;
G.8 Rivelatori a vibrazione e sismici;
G.9 Rivelatori di rottura vetro;
G.10 Rivelatori acustici di rottura vetro
La norma CEI 79-3 – Allegato G
Sopralluogo tecnico
Deve essere condotto un sopralluogo tecnico per confermare che le prescrizioni incluse
nell’offerta di progettazione dell’impianto possano essere rispettate, e per determinare
l’ubicazione precisa di ogni componente dell’impianto e dei percorsi dei cavi di
interconnessione (dove vengono utilizzate interconnessioni cablate). Il sopralluogo tecnico
dovrebbe inoltre identificare tutti i fattori suscettibili di influenzare il funzionamento
affidabile dell’impianto di Allarme Intrusione e Rapina. Nel seguito sono indicati esempi di tali
fattori.
Anagrafica:
Dati evento:
Data di
Data Ora Evento Azione richiesta Sigla
completamento
Competenze
L’allegato K da, infine, una panoramica delle competenze richieste ad un installatore
professionale di sistemi di sicurezza
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Livello di Prestazione (sottosistema rilevatori)
accessi praticabili con h>4m
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Esempio 1: Protezione con livello di prestazione 1
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Esempio 2: Protezione con livello di prestazione 2
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Esempio 3: Protezione con livello di prestazione 2
Nota: Si ricorda che concorrono al calcolo diversi fattori, quali ad esempio il tipo di posa dei cavi, la loro ubicazione, i controlli
delle interconnessioni circa manomissioni (interruzioni e/o sabotaggi dei cavi) e la sostituzione intenzionale delle informazioni tra i
dispositivi e la centrale (linea chiusa, bilanciata, con dati, crittografata, ecc).
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Grazie per l’attenzione