Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Si tratta della copia digitale di un libro che per generazioni è stato conservata negli scaffali di una biblioteca prima di essere digitalizzato da Google
nell’ambito del progetto volto a rendere disponibili online i libri di tutto il mondo.
Ha sopravvissuto abbastanza per non essere più protetto dai diritti di copyright e diventare di pubblico dominio. Un libro di pubblico dominio è
un libro che non è mai stato protetto dal copyright o i cui termini legali di copyright sono scaduti. La classificazione di un libro come di pubblico
dominio può variare da paese a paese. I libri di pubblico dominio sono l’anello di congiunzione con il passato, rappresentano un patrimonio storico,
culturale e di conoscenza spesso difficile da scoprire.
Commenti, note e altre annotazioni a margine presenti nel volume originale compariranno in questo file, come testimonianza del lungo viaggio
percorso dal libro, dall’editore originale alla biblioteca, per giungere fino a te.
Google è orgoglioso di essere il partner delle biblioteche per digitalizzare i materiali di pubblico dominio e renderli universalmente disponibili.
I libri di pubblico dominio appartengono al pubblico e noi ne siamo solamente i custodi. Tuttavia questo lavoro è oneroso, pertanto, per poter
continuare ad offrire questo servizio abbiamo preso alcune iniziative per impedire l’utilizzo illecito da parte di soggetti commerciali, compresa
l’imposizione di restrizioni sull’invio di query automatizzate.
Inoltre ti chiediamo di:
+ Non fare un uso commerciale di questi file Abbiamo concepito Google Ricerca Libri per l’uso da parte dei singoli utenti privati e ti chiediamo
di utilizzare questi file per uso personale e non a fini commerciali.
+ Non inviare query automatizzate Non inviare a Google query automatizzate di alcun tipo. Se stai effettuando delle ricerche nel campo della
traduzione automatica, del riconoscimento ottico dei caratteri (OCR) o in altri campi dove necessiti di utilizzare grandi quantità di testo, ti
invitiamo a contattarci. Incoraggiamo l’uso dei materiali di pubblico dominio per questi scopi e potremmo esserti di aiuto.
+ Conserva la filigrana La "filigrana" (watermark) di Google che compare in ciascun file è essenziale per informare gli utenti su questo progetto
e aiutarli a trovare materiali aggiuntivi tramite Google Ricerca Libri. Non rimuoverla.
+ Fanne un uso legale Indipendentemente dall’utilizzo che ne farai, ricordati che è tua responsabilità accertati di farne un uso legale. Non
dare per scontato che, poiché un libro è di pubblico dominio per gli utenti degli Stati Uniti, sia di pubblico dominio anche per gli utenti di
altri paesi. I criteri che stabiliscono se un libro è protetto da copyright variano da Paese a Paese e non possiamo offrire indicazioni se un
determinato uso del libro è consentito. Non dare per scontato che poiché un libro compare in Google Ricerca Libri ciò significhi che può
essere utilizzato in qualsiasi modo e in qualsiasi Paese del mondo. Le sanzioni per le violazioni del copyright possono essere molto severe.
La missione di Google è organizzare le informazioni a livello mondiale e renderle universalmente accessibili e fruibili. Google Ricerca Libri aiuta
i lettori a scoprire i libri di tutto il mondo e consente ad autori ed editori di raggiungere un pubblico più ampio. Puoi effettuare una ricerca sul Web
nell’intero testo di questo libro da http://books.google.com
ill
B E a E7 ll l
-_- ---- – — ± ---→ -
VOCABOLARIO
MILANESE – ITALIANO.
VOCABOLARIO
MILANESE - ITALIANO
DI
VOLUME TERZO.
M–Q
MILANO
DALL'IMP. REGIA STAMPERIA
184 1.
VO C A B O LA RIO
dº
MILANESE-ITALIANo
/ /5 CS
/º 37
v, 5
MA A MA A
Ma. cong. in via distintiva. Ma. El A fà del maa ai olter se sta maa
par minga, ma l'è vera. Non pare anca lor. Chi altri tribola sè non riposa.
credibile, ma è vero. Andà del maa. Andar male. Perire,
Ma ma(così iterato in segno di noja mancare, perdersi – Guastarsi. Am
e di cruccio). Ma.... ma.... le corna mezzire, Infracidare. Infracidire – An
del Pazienza che passavan le nuvole dar per la mala. Andare per la mala via.
(Nelli Mogl. in calz. II, 17). Andà de mal in pesg. Andar di male
Ma ma, pure iterato in segno di in peggio. Dare o Darla addiotro.
cruccio e responsivo ai dubitoni che Aveghen a maa. Avere per male.
sempre dicono ma, ma. Ma. . . mam Avere a male. Arrecarsela da uno.
ma(Nelli Serv. padr. III, 8). Provare dispiacere di checchessia.
No gh'è ma che tegna. Non ci ha Avessen a maa assee. Averne per
alcuno ma (Sacch. Nov. 165, ove la male, per malissimo, malississimo
nota dell'editore del classici italiani (Fag. Ciap. tut. III, 15). -
a quel ma parmi assolutamente erra Avessen per maa o Avenn per maa.
ta, giacchè il ma, ivi sta nel senso º Aver per male. Avere o Recarsi o Pi
suo naturale, senza che occorra cer gliare a male. Aver a grave checches
car oltre ). -
sia. Gravarsi di checchessia. ,
Ma ! in via ammonitiva. . . Ma. . . tel Chi ha faa el maa faga la peni
fett o no? E così ? il fai ta pur una tenza. Rasciugatevi l'umidità fatta a
volta ? - - - -
Ni? A Gt3:24
MA A (2) MA A
per non dire sul viso ad uno Noi vi Per el maa che ghe vuj mi. Pel mat
lodammo grandemente. ch'io gli voglio(Nelli Vecch. Riv. II, 25).
Fà del maa. Fare o Commettere del Quand se voeur ben se n'ha a maa
male. Malfare. Misfare. Mal fare. de magott..... Quando ella s'ami si
Fà del maa a vun. Nuocere uno. bacia quella man ehe ci percuote; e
Nuocere ad uno.Pregiudicare Itno, proverbialmente Calcio di stallone non
Fà del maa a vun sott'acqua. Fare fa male a cavalla.
la pera. Fare la barba di stoppa. Nuo Reud ben per maa. Render ben per
cere occultamente. male.
Fà ona robba per fà del maa. Far Savenn a mal d'ona cossa. Saper
checchessia per male. -
male o Parer male ad alcuno di chec
Fà pocch maa. Gastigar col baston chessia; averne rincrescimento.
della bambagia, cioè più in apparenza Se te l'ee per maa tò dagn. Se tu
che in eſſetto. Talora fam. Dare tra l'hai per male, si te ne scigni.
due calci un pugno. S'ha mai de fà maa per speccià ben.
Fà pocch maa a ona pitanza, al Non si deve commettere un male per
pan, o sim. Non far troppo guasto chè da quello ne nasca un bene(Fag.
d'una vivanda, del pane, e sin. Man Ciapo tutore II , 15 ). -
giarne poca parte. Tra i duu maa l'è men maa quest.
- Gh'è poeu minga sto maa. . . . È Del male il meno(Monig. Serv. nob.
-, manco brutta o manco trista o manco II, 6 – id. La Ved, III, 54 ).
... sciagurata che non si dicesse o cre Vess domà sul ſà del maa. Essere
Adesse – V. anche in Diàvol. malfaciente. Mal fare. Misfare. Malfare.
In tutt coss gh'è el sò ben e, el Viv domà sul maa di olter... Si
sò maa. Ogni cosa ha ritto e rove dice scherz. di chi vive ma che di so
scio? Ogni cattivo ha alcun che di spiri, cioè di chi esercita professioni
buono, ogni buono alcun che di cat nelle quali si ritragga lucro da malat
tivo: il lat. Sunt mala mixta bonis, tie, catture, mortori e simili sciagu
sunt bona mixta malis – Nel secondo i rate circostanze della misera umanità.
dei casi in cui si divide il dettato Vun faa a posta per mett maa. Un
direbbesi anche proverbialmente Ogni commettimale. Un che commette male,
-, ritto ha il suo rovescio. Non c'è boccon discordie, ecc. Una mala bietta.
del netto. Ogni farina ha crusca. Ogni Màa. s. m. Male. Malattia. Morbo.
liquore ha feccia. Ogni uovo guazza. Ajutt, ajutt ch'el maa l'è brutt.
- I olter han faa el maa, e mi me Alla larga sgabelli. Chi ha spago ag
tocca de fa la penitenza. V. Peniténza. gomitoli. Ella è pur la mala parata t
Lassà andà del maa. Mandar male. Andà a cercass lor el sò maa o el
ºv l'è fussee a fà maa che a fà ben. sò malann. Cercare il mal come i medici.
. scherz. . . . . È affa-mato o ſame Avè el maa de la preſa. fig. Avere
lico, o alla latina famulento. il mal del calcinaccio. Dicesi di chi
Mal non far e paura non aver. La è amantissimo del fabbricare.
coscienza pura e monda vale per mille. Avegh maa de parturi. Essere so
testimoni(Firenz.). Chi non ha da da prapparlo. - - - - - -
zio non cura punto se i dazzini il cer Brutt-maa che altri dicono anche
cano (Cecchi Diam. lII, 4 in Prov. Malcadùcch e abus. Bruttura. Male del
p. 87). Non è timor dove non è de benedetto (Targ. Ist. ll , 42o). Gotta
litto. Pisciu chiaro e fatti beffe del caduca. Brutto male. Benedetto. Malca
medico. Coscienza pura non ha che duco. Mitrito. Mal caduco. Mal mae
temere. L'oraziano Hic murus aheneus stro. Battigia, e con voci dottr. Epi
sesto Nil conscire sibi – Conscia mens lessia. Morbo comiziale o sacro – El
recti fannae mendacia ridet – Con patiss el brutt maa. Se gli da quel
scientia mille testes. male(Dav. Tac. p. 241), e per antifrasi
Mett maa. Metter male. Commetter E se gli dà quel benedetto (“fior.-Mon.
male; e comic. Metter buctte. 95). E soggetto a cadere. E epilettico.
MA A (3) M AA
Che te posset morì de quell maa epatica dicesi Mal di fianco? o Epa
o del maa di gajinn. V. in Gaijnna. talgia, se scolagione Epatirrea, se
Conoss el maa o el vizzi de la be infiammagione naturale Epatitide, se
stia. Conoscere da che piè zoppichi il tumore Epatocele, se infiammagione
suo cavallo(Nelli Vecchi Riv. I, 14). per cause esterne Epatoſlògosi, se er
Dà-foeura on maa. . . . Manifestar mia Epatònfalo, se ampliamento pre
si , irrompere, venire un male. ternaturale Epatoparettaria.
Dietta e servizial guariss ogni gran Maa de gola. . . . . Infiammazione
mal. Dieta e serviziale guarisce ogni nella gola; dottr. Esofagitide ed Eso
gran male(Salvini in Pr. fior. IV, II, 157). fagoflògosi.
El maa besogna remediagh intant Maa de la cros. Spallacce. Male del
che l'è fresch. Ogni mal fresco age garrese. Lesione con enfiore che talora
volmente si sana. Il latino Principiis sopravviene ai cavalli nella sommità
obsta; sero medicina paratur cum mala delle spalle.
per longas convaluere moras. Maa de la formiga o Cajrosù....,
El maa el s'è inveggii. Il male ha Quel vano che si rileva talora esi
fatto sopr osso(Assetta 12). stente per carie fra la carne scanalata
El maa el ven a carr e el va-via e la parete dell'ugna d'un cavallo
a onza a onza, o vero el ven a brent dalla corona in giù. Alcuni lo dicono
e el va-via a zaino a quart. Il male Male dell'asino.
viene a libbre, e vassene a once(Mon.42). Maa de la loa. Fame canina(con vo
El maa no le sa che chi le proeu mito, lienteria od altro flusso celia
va. . . . . Solo chi pate sa quanto gli co) – Bulimo(con mancamenti di
dolga. Talora Corpo satollo non crede cuore ).
al digiuno. Maa de la mandragora. sch. Mal di
Fass maa. Farsi male. Restare offeso. madre o di matrice.
Gh'è el maa in di omen. V'è In Maa de la preja. Mal della pietra.
fluenza o Epidemia o Epidimla o ant. Calcoli –- Fig. Mal del calcinaccio,
Infermeria. cioè mania di murare, di fabbricare,
Guarda a no fatt maa o Vardet de Maa de la rava. Frase contad. . . .
maa. Guarda di non ti sconciare.
Ingrossamento preternaturale che na
Guarda a no fatt maa vè. Guardate sce talora nelle radici di alcuni ve
a non vi far male(Lasca Pinz. III, 4). getabili, prodottovi dall'annidarvisi
Guarda che tu non sudi(Cecchi Dote alcuni bruchi, e così detto perchè in
II, 2). Guarda pur di non ti scaglia qualche modo ne viene alla radice la
re. Dicesi per ironia a chi fa stenta figura d'una rapa.
tamente e da pigro ciò che ei potria Maa de la reblera, V. Rebléra.
fare speditamente, ed anche a chi Maa del figh. Fico. Escrescenza mor
mena vanto d'eseguire cose nel fare bosa di carne che nasce talora dal
le quali non sia difficoltà alcuna. tuello ne cavalli e sovrasta alla pianta
I maa besogna di-giò ciar e nett. de piedi, (gio,
Il male si dee portare in palma di mano. Maa del galbee. Itterizia. Morbo re
L'erba ruga tutt i maa je destru Maa del gialdon. . . . Malattia as
ga. V. in Rùga. -
sai frequente nei bachi da seta per
Maa che se ciappa o che se toelì la quale diventano vacche o invacchi
sù. Male attaccaticcio o appiccaticcio scono come dicono i Toscani, e le
o contagioso. più volte si muoiono miseramente.
Maa che s'ingurarav manca a on Maa del grass. Lo stesso che Maa
can. Male che il ciel ne scampi i cani. del gialdon. Vedi sopra.
Maa coléra. Colera. Maa del lanz. Coriagine? Malattia che
Maa de fà cantà i pret. Male che infesta le vacche: la pelle si appicca
il prete ne goda, cioè pericoloso. alle costole in mo' che non si può
Maa de fidegh. Mal di fegato, e dottr. staccarnela anche a tutta forza, la
Malattia epatica, la quale se è colica bestia zoppica, , ,
MIAA (4) MA A
Maa del patron. Mal di madrone checchessia, quanto occorra spendere
(Alleg. 94 e altrove). Matrone. Ma o fare per alcuno scopo,
drone; e dottr. Ipocondriasi. Vegnigh Spartì o Tajà el maa in mezz. Dare
a vun el maa del patron. Destarsi a nel mezzo della differenza tra l'uno
uno il matrone (“pist. – Cin. Des, e e l'altro(Caro Let. ined. lII, 98). Ta
Sp. I, 6). gliar la detta. Fare un taccio o uno
Maa o Mal del pel. V. in Pél. stralcio. Non conteggiar minutamente,
Maa del ramett. V. in Ramètt. ma concordare i conti così alla grossa
Maa del segm. V. in Sègn. per finirli, ed anche più propriamente
Maa del tir. Tiro. Mal del tiro. Ma fra noi il recedere da una metà delle
lattia nota nei cavalli – scherz. Pria pretese reciproche sì il venditore co
pismo(parlando d'uomini). me il compratore. Darla in quel mezzo.
Maa del vermen. Verme muro. Ma Stà maa de morì. Aver male di ri
lattia ne eavalli che è detta Farcin schio.
dai Francesi. Te see minga de che maa t'ee de
Maa de morì. Mal di morte(Fag. morì. E non è ancora andato a letto
Rim. V, 276 , e. l.). chi ha ad avere la mala notte.
Maa de nagott o de rid. Male da Tutt i maa hin maa, ma quell d'a
biacca. vegh magotta de scenna l'è on gran
Maa de renn. Indisposizion de'reni maa. Ogni dolore è dolore, ma quello
(Caro Let ined. II, 175). V. Derenéra. della tavola è il maggiore. La peg
Maa de rima che alcuni dicono Maa gior cosa che sia è l'aver fame e non
del lanz. Coriagine? Malattia interna aver che(Monos. p. 322).
delle vacche. V. dietro Maa del lanz. Tutti maa vocuren la soa scusa. Ogni
Maa de sant'Antoni. Fuoco sacro. male ha cagione(Cecchi Dote III, 3).
Mal di santo Antonio. Vegnì quell maa o Sentiss a vegni
Maa de toeü e de mett. Mal da biacca. quell maa. Montare o Sentirsi mon
Male di poco o nessun momento. tare la stizza, la collera, la bizzarria.
Maa di can novej. Malattia de'cani Impazientarsi, arrovellarsi.
novelli(Gher. Enc.). Vegni maa a vun. Svenirsi. Venirsi
Maa di lumaghitt. V. in Lumaghitt. meno alcuno. Gh hoo famm. . . . . -
dell'astuzia maligna o sia della Machia Màcis o Màzis. Macis. Mace. Droga con
(Zanob. Diz.) dei Fiorentini i quali sistente in quella rete carnosa, ros
dicono Machione o Uomo che ha ma siccia, untuosa che impropriamente si
chia ogni furbaccio che fa il corrivo dice Fiore della noce moscada (my
per giugnere astutamente ai suoi fini, ristica moschata). Targ. Ist. III, 56o.
e spesso trascende anche in quella del Macrò. Franzesismo in uso fra molti del
Macchiavellismo(*fior. – volg. italiano volgo per Lenone. a - a - - --
e quasi dirò europeo – Zanob. Diz.), Madalenn per Marènn gridano talvolta
della qual voce ognuno conosce l'ori per le vie della città i fruttajuoli.
gine e trova mille applicazioni ad Registro questo capriccio perchè se
ogni volger di pagina storica, i o alcuno leggesse nelle nostre Bosinad
Macèll e Macellàr dicono volentieri le la voce Madalànn in compagnia di
persone civili per Beccaria e Becchée. V. frutte, non abbia a impazzire per
– Il vero Macell che è l'Ammazza rinvenirne il significato (Bosin. su la
tojo dei diz. ital, e l'Abatis dei Fr. è bondanza del 1818), e, quel ch'è peg
tuttora un desiderio nella nostra città. gio, a venderle per dio sa che ai
Machètt. Stiaccino. Saltinvangile. Pia nostri pronipoti.
gnaccia. Scrocchino(Savj Ornit. I, 229 Madalènna. Maddalena. Nome proprio.
che scrive Salt'in vanghile non mi Fa de Marta e Madalenna, V. in Màrta.
par troppo bene, e aggiugne altre Voregh tutt i preghier de la Ma
voci poco felici). Saltanseccia. Uccel dalenna (modo di dire cont, brianz.).
letto detto Motacilla rubetra da Linneo. . . . . . Non fare checchessia se non
Machina. Macchina. - a grande stento. .: Iº
Machina de imboteglia e ass. La Ma Madama. Voce che noi usiamo solo per
china.Calcaturaccioli(RicciNot. Poz.92). ischerzo allorchè vogliamo dimostrare
Machina de resegà. V. Cavaletton. onorificenza a donna che ci sia fami
Machina elettrica. Macchina elettrica. gliare, e nella frase a - a
che quello non meno illustre del far | Maj (in sub genere). Lavoriera del ſerro
v eiere con onorato e ricchissimo traffico (Targ. Viag. III, 159); con voce poco
I ol. III. 5
M AJ ( 18 ) MAf
specifica Ferriera; e con voce troppo non pertanto il primo alle bestie,
locale o provinciale toscana Magona. il secondo ai cristiani.
Quell'edifizio nel quale si raffina il Majdè. Ohibò. Guai. Guardi il cielo.
ferraccio dato dai forni o dalle for Majée. Magoniere. Il lavorante di ferriera,
naci del ferro. Majestàa. V Majstàa.
Màj (in ispecie). Batteria. Norme che Majèster oggidì ha fra noi ceduto il luogo
comprende così il maglio che batte a Maèster, e s'è confinato in qualche
e spiana il ferro sodo, come tutti que parte del contado e in qualche vicolo
gli oggetti che gli danno moto o gli della città donde noi appena lo ritraia
fanno sostegno. La Batteria, che altri mo ancora allorchè si vuol parlare di
chiamò anche il Battiferro, consta di Maestro in senso avvilitivo o burlevole.
Roll? Alberghetti – Elbor. Albero a Majèstra. sust. e add. V. Maèstra.
bocciuoli - Boga? Boga = Maj. Ma Majètt. V, in Màj sig. 2 °
glio o Battiferro - Manegh. Manico = Giugà a majett. Lo stesso che Giugà
. . . . . . Piumacciuoli = Rodon. Ro al maj o al tanghen, V.
tone = Tass o Incusgen. Tasso o In Majoccà. Pacchiare. Taffiare. Scuffiare.
cudine – Bocch. Cionconi e Sciocch ? Majoccà. fig. Fare agresto. Pigliar l'in
Ciocche e Cortell. . . . . . = Aguej? goffo. Far bottega su checchessia. Fare
Aguiglio = Coverta. Coperta – Piuma arte di checchessia.
scioeu ? Sottana. Piumacciuolo = . . . . Majoccada. Mangiata fig.
Forcellone. (cone. | Majòcch. . . . . . Chi piglia volentieri
Màj(in ispecie) altro. Distendino – Cion- l'ingoffo, chi mangia. V. in Mangià fig.
Màj del ramm. Ramiera(Gior. agr. VIII, Majoccòn. Mangione – ſig. Un che piglie
226 – Moroz. Case cont. p. 12). rebbe per san Giovanni. (let.
Màj. v. dell'Alto Milanese, Sussi, Majoeü. T. de'Macell. Mazzuolo. Il fr. Mail
Giugà al maj. Fare al sussi. Posata Majòlega. Majolica,
una pietra per ritto in piana terra, Invernisaa a uso de majolega. Ma
le si sovrappone un altra pietra mi jolicato. Marmato o sia vetriato a
nore, che molti chiamano El majett; mo' di majolica(Magal, Op. 29o).
e chi da una data distanza balza via L'ora de la majolega. V. in Ora.
con un colpo di ciottolo quest'ultima Majolega de Savonna. Terre di Sa
pietra, vince la posta. È affine al no vona(Magal. Op. 257).
stro Tànghen. V. On salamm in d'on piatt de majolega.
Màj. v. dell'Alto Mil. Majo. Avorniello. V. in Salàmm. (bàcch ſig. I .
Maggio. Maggiociondolo. Citiso. Ma Majòlega copertamente Lo stesso che Ta
fella. Cióndolo di maggio. Il Crtisus Majòlega. .. . Sp. di marmo che si rin
laburnum de botanici detto Eglielo viene nel Comasco lungo tutta quella
dal Mattioli, Brendoli a Cutigliano, linea montana che corre da Laveno
Ciondolino e Maggiociondolino in qual a Villalbese, riceve polimento, e si usa
che altra parte di Toscana. Albero il per tavolini, modanature e altri la
cui legno è assai duro e lavorasi al vori gentili. Chi ne bramasse ampia
tornio, fa anche buon fuoco e di du notizia consulti il Breislak(Mem. Ist.
rata; è alpino, e fra noi trovasi al Ital. V, 11 da pag. 151 a 162) che lo
principiar de'colli briantei. Fa i fiori vorrebbe denominato Marmo calcario
simili a quelli della ginestra, con bianco dell'Apennino, e lo fa una cosa
questo però che a differenza loro sono sola colla Scaglia de Padovani e dei
essi disposti in lungo grappolo. Vicentini e col Biancone dei Fulignati.
Mài chiamasi in alcune parti del Mila Majoleghée che nell'alto contado dicono
nese, come per es. a Bestazzo il Mag Ciappée, Stovigliajo. Catinajo. Pento
giociondolo, il piantar maggio. lajo, Vasajo. Colui che vende stovi
Majà. v. brianz. cont, per Mangià. V, con glie, detto Fayencier dai Francesi.
questa squisitezza di linguaggio però Majolètta. . . . . . Specie di stoffa.
che i ben parlanti contadini usano Majstàa e Majestàa. Santino. Immaginetta
così Majà come Mangia, riservando di santo stampata in legno o in rame.
MAL ( 19 ) MAL
Con di majstaa. fig. Istoriato(Borgh. Màl. add. Malo.
Lett. 82.º in Pr. fir. IV, Iv, 78). Guardà A la vista l'è minga mal. L'aspetto
i majstaa. Andar dietro ai santi (ivi). non fa dispetto(Nelli Ser. alfor. II, 14),
Majstàa. fig. ... Macchia. Pien de maj L'è minga mala. Non è brutta, E bel
staa. .. . Tutto macchioso. On lenzoeu lina.
pien de majstaa. Un lenzuol tutto mac L'è minga mal omm. È uomo di
chie. (tino, buona pasta – È bell'uomo.
Majstadin e Majstadinna. ... Picciol san Malabiàa, Malabbiato(Zan. Diz.). Voce
Maiùscol. Majuscolo. Lettera maiuscola, comune ai Siciliani e ad altre genti
Lettera majuscola – Lettera maiuscola d'Italia.
rabescata. Lettera maiuscola ornata. Malacòssa, Mala cosa. Per es. Malacossa
Lettera maiuscola fregiata. a intendesen minga. Il male sta che
Majuscolètt. T. di Stamp. e Gett. di car. ei non se ne intende.
Carattere majuscoletto (Zan. Diz.) – Malacreànza. Malacreanza, Increanza,
Maggioretta(Alunno Rich. Ling. volg.), Screanzaggine,
Lettera simile nella forma alla maju Maladèsna. Lo stesso che Malanàggia. V,
scola, ma d'un terzo minore in di Maladètt che anche diciamo Malarbètt
mensioni. Ogni carattere ha lettere o Marcadètt. Maledetto. Maladetto.
MAJUSCOLE, MAGGIoRETTE e minu A la pù maladetta. Lo stesso che
scole. A la cà di can. V. in Cà e in Càn,
Mai. Mai. Ma'. Già mai. Giammai ! e Andà de maladett, Andare alla peggio,
con voci antiche, taluna delle quali è Andar malissimo, -
Maister(che anche dicesi Master, Magùtt Ona maladetta. Una maledetta. Nien
e Maister o Master de mur). Maestro te. Nulla affatto. Niuna cosa. No sa
di muro(Barberin. Docum. d'am, 3oa, venn ona maladetta. Non ne sapere
25), Muratore. Manovale, straccio. Aon ne sapere un'acca.
Maistra. T. de Salnitrai. Maestra. Quella Tutteoss va a la maladetta. Tutto va
colatura raccolta dal letame , dalle alla peggio. Le cose vannosi tutte bieche,
muriccie e dalle altre materie, donde Maladett. ſig. Accorto. Astuto, Trincato,
si cava il salnitro. Furbo,
Maistrà. Ammaestrare. Vess maladett finna in di ong di pee,
Maistràa. Ammaestrato, Esser di peso(Nelli Vecchi Riv, 1, 14),
Ona sciguetta già maistrada. Civetta Maladettamént. Eccessivamente, Strabag
presiccia(Pan. Civ, 26). chevolmente,
Majstrón, . . Gran maestro. V. Maeströn. Maladettòn. Fusciarra, Gran mascagno,
Mal diciamo anche noi in vari modi così Furbo in cremisi. Astutissimo.
gustantivi come avverbiali per Màa, V. Maladettonazz, lie dei furbi,
MAL ( 2o) MAL
Maladisc.Malaticcio.Malazzato. Malcubato. Malarlbètta(A la). Maledettamente.
Malafin. Mal fine. Cattivo fine. Malarbetton. V. Maladettòn.
Fà malafin. Finirla male. Far tri Malaspinna. Ad. di Pér. V.
sto fine. Far cattivo fine, Malastalla, . . . . Nella nostra Via degli
Malafizzi. Maleficio. Orefici, a mano sinistra per chi v'en
Malagràzia. Graziaccia. Svenevolaggine. tri venendo dal Duomo, esiste anche
Svenevolezza. Sgarbatezza. Sconcezza. oggidì un gruppo interno di case che
Sgraziataggine. -
porta questo nome. Ivi dal 1272, per
Malaléngua. Malalingua. Mala lingua. V. quanto se ne ha notizia, sin verso la
anche in Léngua. fine del secolo scorso esistevano le Car
Malamansión. V. Malastàlla. ceri dette alla Malastalla nelle quali
Malamént. Malamente. tenevansi prigioni i debitori sino a
Malamàggia. Maledetto. Specie di escla tanto che non avessero pagato i loro
mazione. Che maladetto sia il diavolo! debiti. E siccome in antico ivi pure
(Lasca Strega II, 1) – Il Gelli(nella esisteva la chiesa di San Galdino,
Sporta I, 2 ) scrisse anche Oh mal' così e per le largizioni del santo arci
ann'aggia il diavolo! con un modo vescovo e per tale vicinanza ne nac
napoletano affatto simile al nostro, e que fra non il dettato di cui veggasi
per commedia non mal difeso in ge in Galdin. Questa Malastalla, forse
nere da lui stesso nella dedica della vera stalla in antico così denominata
Sporta a D. Francesco di Toledo. dall'antico italiano Malistalla, fu an
Malandà. Malandare. Vessegh del ma che detta Malamansion come se ne
landà. . . . . . . . Dare mal suono, trova memoria ne seguenti versi che
balenare. -
Maldevòtt. Indevoto. Indivoto. Che non Malignà. . . . Pensare o dir male d'al
ha divozione. - a
trui a torto – Malignare nei diz. ital.
Grass, biott e maldevott. V. in Biòtt. vale divenir maligno o trattar altri
Malé. Inganno. Parte delle reti. malignamente. -
faa-sù con malizia. In quel mazzo d'aspa Malpensàda. Nome di un luogo nel nostro
ragi è frode o giunteria. Quegli aspa contado che trae origine dall'ital. Mal
ragi sono ammazzolati a malizia o ad pensato.
arte, cioè di fuora è il bello e dentro Malpettenàa. . . . . Pettinato malamente,
è la magagna. di cattivo gusto. (rito.
Maliziètta. Malizietta, Malpràtegh. Malpratico. Inesperto Impe
Maliziòs. Malizioso. Versuto – Volendo Cusin del malprategh. V. in Cusin.
scherzevolmente dir d'alcuno che ab Malresguardàa . . . . Trascurato, che
bia malizia sì ma pochina e meschi non si ha la debita cura. -
Chi gh'ha on mestee in man no ghe con alcuno. Anda de man. Andare a
manca on tocch de pan. V. in Mestée. mano(Cr. in Andare). Menà de man o
Ciappà el coo in man. fig. Darda bec per man. Menare a mano.
care al cervello. Abbacare. Fantasticare. De man in man o Demanimàn o
Ciappà in man ona robba. Recarsi Demenemàn. A mano a mano che. Se
in mano una cosa. condo che. Di mano in mano che. A
Cont i man al ciel. Con le mani misura che.
alzate al cielo. Ad alte mani. De mezza man. Di mezza mano(Pal
Cont i man in cros. A man giunte. lad. Febr. 9). Pal de mezzaman. V. Pàl.
Cont i man in cros sul stomegh De prima man. In prima mano(Ma
o Cont i man in orazion. Con le mani gal. Op. 585).
cortesi. V. sotto Stà. De segonda man. Di seconda mano
Cont i man sott sella. . . . . Colle (Magal. Op. 452).
braccia intrecciate al petto sì che le Di socu man l'è pussee che cent
mani vengano ascose fra le ascelle; sovran. ... Ogni minimo che ha gran
positura famigliare all'uomo attivo al pregio se ci viene dato da mano cor
lorchè si sta meditabondo. diale o stimata o amata.
Con tutta la man. A piena mano Di socu man savè fà del tutt. Aver
(Min. in Manone). le man sante, cioè buone a far mille
Con tutt e dò i man. Ad ambe le cose e tutte bene(Cant. Carn. I, 251).
mani. A due mani. Aver le mani benedette. Essere o Avere
Cress in man. Crescer fra mano. la mano di Dio.
Dà de man. Pigliare o Prender per El gh'ha ona faccia o ona grinta
mano.
de dagli la man drizza a trovall in
Dà de man a queicoss. Dar di mano su ona strada. . . . . Ha un viso truce
o della mano a checchessia. Impugnare, o nero o cupo che incute gran timo
pigliare, prendere. re, che fa sospettar male.
Dà la man. Porgere la mano. El Signor el gh'ha longh i man.
Dà la man. Dar mano. Dare la mano V. in Signor.
perchè altri vi s'appoggi a salir in Fà man. T. de Sonat. di strum. ad
carrozza o simili. arco o a pizzico e specialmente di gra
Dà la man. Dare la mano. Cedere il vicembalo. .. Sonare e risonare fre
luogo. quentemente per isneghittire, svolge
Dà la man. fig. Dar mano. Ajutare. re, sciogliere, educare la mano a bene
Il latino Praesto esse. e sveltamente maneggiare lo strumento.
Dà la man. Dare la palmata. Dicesi Fà man bassa. Non dare quartiere.
fra cozzoni, mercanti, ecc. per Pro Fare man bassa. Disfare intieramente.
mettere il prezzo e la compera Fà man bassa. Fare d'ogni erba
Dà la man drizza a vum. Dare altrui fascio. -
la man diritta(Nelli Vec. riv. I, 4). Dar Fà toccà con man. fig. Far toccare
mano e passo. Cedere la preminenza. con mano. Far che altri venga in as
Dà l'ultema man. Dar l'ultima ma soluta certezza di checchessia.
no. Perfezionare, così come dicesi Fenì in man de Ciocchin. V. in
Dare la prima mano il principiare. Ciocchin.
Dà man larga. Allentare o Allargare Gel ai man. Manignone (“tosc. -
il freno – Dar balia. Dare pien potere. Zanob. Diz.).
Dà ona man o ona maninna. Dar
Gh'hoo già in man dò, tre, quatter
mano. Porgere aiuto. lira de quell capp. . . . . Posso ave
Dass la man. Darsi sù la mano re, mi furono esibite due, tre, quat
(Buon. Tanc. V, 7). Impalmare. Toc tro lire di quella tal roba.
car la mano. Giò de man. Fuor di mano. Remolo.
l'ol. III. 4
MAN (26 ) MAN
Giò de man. Fuor di via. Man manzinna. Mano mancina o
Gioeugh de man gioeugh de vilan. sinistra o manca o stanca.
V. in Vilàn. Man moresinn. Mani morbide di
Giugà a quanti ghe n'hoo o a quanti carne,
se ghe n'ha in man, o come dicono Man morta. T. leg. Mano morta.
nell'Alto Mil. Giugà a goragongron Man morta. . . . . Mano che si la
cosse ghe n'è dent in sto pugnon. scia pesola e come senza vita.
Fare a sbricchi quanti. Man morta picca a la porta, picca
Guardà ai man. fig. Aver cura alle a l'uss, mamùss mamùss, o vero truss
mani altrui. Osservare che altri non truss. V. in Pòrta.
rubi o non fraudi. Man regia, Man del fisch. Mano
Ladin de man (Vess). Essere delle regia(Crusca in Mano S IV.”).
mani, cioè facile o pronto a percuotere. Man ruvid. Mani incallite. Mani col
Largh de man. fig. Largo di mano cuojo duro.
(Gh. Voc.). Largo. Liberale. Generoso. Man sinestra. Mano sinistra. Mano
Il contrario di Strenc de man. manca. Mano stanca. Mano mancina.
Lavass i man. Lavarsi le mani. Menà i man. ſig. Menar le mani.
Lavassen i man. Lavarsi le mani di Percuotere.
checchessia. Non ne voler sapere altro. Menà i man. Innaspar colle mani
Ligagh i man a vun. Legar le mani (*tosc. – Rime aut. pis.). Brancicare.
ad uno. Dar sulle mani ad uno. Im Menà la man. Tenere o Guidare la
pedire ad alcuno d'operare a suo mano nello insegnare a scrivere.
senno. – Besogna guardà chi l'è che Menà per man. Condurre o Menare
se scerna per dagh di incumbenz, a braccia.
ma dopo busogna minga ligagh i man. Mett a man. Manomettere. Metter
Commetti al savio, e lascia fare a lui mano a checchessia, cominciare a
(Pulci Morg. XXV, 5). usarne – Mett a man on vassell, o
L'istessa man lavora. . . . . . La simile. Venire alla manomessa (Varch.
cosa esce d'un medesimo canto, chi Suoc. III, 4). Mettere a mano una botte
guida la ballata è sempre quel mede o sim.(Cr. in Mano S CXXXIII). Mano
simo, il sasso viene dalla mano con mettere una botte – Mettre du vin era
sueta, siamo sempre alle medesime. perce dicono i Francesi.
Longh de man (Vess). ſig. Essere Mettarev ona man in del foeugh. Met
delle mani. Aver le mani fatte a un terei nel foco la mano(Berni Orl. inn.
cino. Lavorar di mano. Menar le mani. XXXII, 21).
Esser ladro. Mettegh-sù i man. fig. . . . Indovi
Longh de man per Ladin de man. narla, imbrecciare, dar nel brocco.
V. addietro. Mettes dent conti man e conti pee.
Man drizza. Mano ritta. Man ritta. fig. Arare col bue e coll'asino(Pauli
Destra. Marritta. Mano diritta o dritta. 146). Fare checchessia colle mani e
Man fiorii. Mani che pajon di bu co” piedi.
cato, cioè nette, ben ripulite. Mettes i man in di cavij. V. in Cavèll.
Man fregg, cald el coeur. V. in Mettes in di man de vun o in man
Coeür. Anche i Franc. dicono Froides de vun o Lassà fà de vun. Rimettersi
mains chaudes amours (Roux Dict.). nelle braccia d'uno(Vas. 271). Gittarsi
Man grassotta. Mano pienotta. in grembo ad alcuno. Rimettersi alla
Man greva a scriv, a disegnà, e mercè d'alcuno. Mettersi alle mani o
simili... Mano che s'aggrava di trop in mano d'alcuno.
po nello scrivere, nel disegnare, ecc. Mettes ona man al stomegh. V. in
Man lingera a scriv, a disegnà, e si Stòmegh.
mili... Mano sciolta nello scrivere, ecc. Mettes on a man dessoravia di ceucc
Mau ignorant... Mani che non sanno per vedè mej. Far delle mani ombrello
sneglittirsi nè volgersi secondo il bi agli occhi(Buonar. Fiera).
sogno, mani anneghittite o negghienti. Mett i man adoss. fig. Percuotere.
MAN ( 27) MAN
Mett i man adoss. ſig. ... Indovi Portà in palmo de man. Portare o
nare, dar nel segno, ideare la cosa Tenere in palma di mano. Protegge
o persona incolpabile di checchessia. re, esaltare.
Metti man inanz. fig. Pigliar campo Purisnà el palmo de la man. fig. . . .
innanzi (Lasca Gelos. prol.). Fare o Aver un certo quale presentimento
Sonar le mone. Pigliare i passi innanzi d'aver a ricevere donativi.
per non cadere. Pigliare il tratto. An Quell che cress di man l'è de da
ticipare. Metter le mani innanzi per ghel al can. . . . . Segna la condi
non cadere. zion perfetta delle poppe.
Mett i man in orazion. V. Orazion. Restà cont i man pienn de mosch.
Mett i man in sui fianch. Andar fig. Avere o Trovarsi le mani piene di
contro uno con le braccia al fianco vento, cioè restar deluso, ingannato
(Nelli Mogl. in calz. I, 15). di quanto uno sperava.
Mett per i man. Mettere per le mani. Savè o Cognoss la soa man drizza.
Proporre. fig. Saper il suo conto. Distinguere il
Ona man lava l'oltra e tutt'e dò pan da sassi. Esser uomo accorto,
laven el mostacc (e in contado el esperto, pratico delle cose.
volt). Chi piacer fa piacer riceve(Fir. Scara de man. Scala a piuoli.
Trin. Prol.). Una mano lava l'altra, Scià o Chì la man. Dammi qua la
e le due il viso. Proverbio di piano mano; e vale Prometti.
significato e di utilissima applicazione Sentiss a dà ona man in del sangu.
in ogni condizion sociale, con questo Rimescolarsi. Agghiacciarsi il sangue
solo riserbo in chi ha pubblici inca nelle vene. Restar senza sangue.
richi di andare guardinghi nel non Slargà la man. fig. Aprire le mani
iscambiare per servigio sociale i ser (Cr. in Aprire ). Allargar la mano.
vigi individuali. Dare a larga mano. Aver la man lar
Parlà in la man. Frastornare. Rom ga. Largheggiare. Usar liberalità,
pere l'uovo in bocca. Slargassona man. Aprirsi una ma
Perd la man. . . . .Perdere la pra no?(Lasca Cena III.”, nov. Io, p. 255).
tica; per disusare non aver più la Per alcuna fatica o mala positura
solita prontezza in fare checchessia. spostarsi i tendini della mano sì che
A stà in ozzi se perd la man. Chi non un non possa servirsene a sua voglia
usa disusa. nell'impugnare le cose.
Per i man. Fra mano. Per le mani. Stà in di man de vun ona cossa.
Tra le mani. Avegh per i man ona Dimorare o Essere checchessia nelle
cossa. Avere checchessia per le mani. mani(cioè in potere) d'alcuno.
Vegni per i man quei coss. Dare o Stà-lì cont i man in cros o Sta-li
Venire checchessia alle mani. Cadere cont i man sul consolaa. Stare o Starsi
tra le mani. Capitare alle o nelle mani. cortese o colle mani spenzolate o spen
Dar fra mano. Avegh per i man de fà zoloni o ciondoloni o a cintola o in
ona robba. Essere per le mani di far nano,
checchessia, cioè esserne in trattato. Stà li conti man in orazion o cont
Per man de sensal. Per menata di i man in cros sul stomegh. fig. Starsi
sensali. con le mani cortesi a orare (Salv.
Podè basà la man. Fare a bocca Granch. l, 2 ).
baciata. Poter leccarsene le dita. Strenc de man. fig. Stretto di mano.
Podè dagh la man drizza. Poter Parco.
cedere la mano. Strengiudinna de man. Una stretta
Podè dass la man. . . . . Poter ac di mano.
coppiarsi, avere simiglianza d'animo Taccass la robba ai man. fig. Appic
e di costume, essere d'una buccia. carsi alle mani la roba altrui.
Podè minga vivegh in di man. . . . Tant l' è a robà come a tegni a
Non poter istare a discrezione altrui; man. Tanto ne va a chi ruba quanto
non poter reggere all'altrui malmenio. a chi tiene il sacco o a chi tiene mano.
MAN ( 28) MI A N
Tegnì adoss la man. Tenerci sù le (Fag. For. Rag. I, 4). Cavar le cef
mani(Mach. Opere IX, 22o). Reggere, fate di mano a san Francesco.
governare, aver occhio, guidare, Toccà-sù la man. Toccar la mano.
non lasciar fare senza, ecc. ecc. Specie di tacito e benevolo saluto.
Tegni a man. Sparagnare. Far mas Toeù de prima man. Comperare di
serizia. Nei diz. ital. Tener a mano prima mano.
vale in vece aver manesco e pronto Toeò la man. Pigliare la mano(Nelli
per l'uso. Tegni a man el fiaa. Spa Com. I, 56). Guadagnar la mano. Di
ragnare il fiato. Non gettar parole. cesi del cavallo che più non cura il
Tegni a man. Tener mano. Tener freno – e fig.
di mano. Tener il sacco. Reggere tra Toeiù la man. Levar la mano – An
mano. Tener piede mentre altri scor tivenire. Prevenire. Furar le mosse.
tica – Tener la mula. Reggere la Lassass toeù la man de la miee. La
gatta. Fare spalla. Concorrere a fare sciarsi cavalcar dalla moglie.
checchessia. Toeiù-sù la man. Far pratica. Im
Tegni a man ai lader. Tener mano pratichirsi.
ai ladri. Trà de man e de pee. V. in Pè.
Tegnì a man a vun a robà. Tener Vedessegh la man de Dio. Veder
di mano(Nelli All. di Ved. I, 2 ). visi la mano (cioè la virtù) di Dio.
Tegnì de man. Tenere o Condurre Vegni-via col coeur in man. Andare
di mano, col cuore in mano(Cr. in Andare ).
Tegnì dent la man. . . . . Tenersi Aprire il cuore. Parlare schiettamen
in esercizio; non lasciare che la mano te, ingenuamente.
perda l'uso di checchessia. Vess de man. V. in Ladin.
Tegnì i man a cà soa e la lengua Vess de man. Essere comodo, vicino.
dent di dent. V. in Léngua. Ten i man Vessegh pu nissun che ghe poda
a cà toa e la lengua dent di dent. viv in di man. V. in Viv (verbo).
Tieni le mani a te e la bocca al cesso Vess giò de man.... Averci poco uso,
(Nelli Faccend. I, 5). e in T. di Giuoco. Non essere in palla.
Tegnì man a robà. Tener parte ai Vess giò de man, o a rovescio Vess
furti d'alcuno. in man. T. de Sonat. di strumenti
Tegnì la soa santa man in coo(a vun ad arco o a pizzico e spec. di gravi
el Signor). Tener le mani in capo ad cimbalo. . . . . Avere mano pronta
uno – Togliere da alcuno la mano il esecutrice per forza di non interrot
Signore è il suo contrario – Prega el to esercizio.
Signor ch'el te tegna la soa santa Vess in man de vun ona cossa. Es
man adoss. Prega Dio che non tolga sere in mano, in arbitrio, in facoltà.
da te la mano. Vess largh de bocca e strenc de
Tegnì lì a la man. Tenere a mano. man. V. in Bócca.
Aver manesco o pronto checchessia. Vess strenc de man. Avere la gotta
Tegni man forta. Dar mano. Ajutare o i pedignoni alle mani. Avere le
efficacemente, con autorità e con forza. mani aggranchiate(Minucci, Note al
Ti cont ona man, e mi con dò. Se Malmant.). Esser avaro, tenace, tale
tu con una mano, e io con due. Se che farebbe a pagar co monchi(ivi),
tu colle mani, io colle mani e coi piedi. cioè con chi non ha mani.
Tirà a man o Mett a man. Mettere Màn. Mano, e dottr. Metacarpo. Quella
a mano. Manomettere. parte della mano che va dal collo
Tirà a man d'ona cossa. Entrare alle dita, distinta in Palma e Dorso
in discorso di checchessia. Tireghel (Palmo e Dessoravia).
minga a man. Non gli entrare in que Màn. . . . . . Si chiamano dai padroni
sto proposito. di bottega ed altri i lavoranti. Avegh
Tirà-foeura di man. Cavar di mano. di bon man. . . . . . Avere buoni e
Tirai ſocura di man a on sant. Ca valenti operai. Segond i man.... Se
varle (le busse) di mano a un monco condo che è l'operajo
MAN (29 ) MAN
Màn. Mano per manipolo, mamma, co Manadèlla. T. di Stamp. Manatella? Il
vone; e dicesi nell'atto del mietere. fr. Poignée.
Màn. Serie. Ona man de dì. Una serie Manamàn. V. Menemàn.
di giorni. Manàn. Micio.
Adree a la man. In serie. Successi Manàna. Micia.
vamente, Manàscia. Manaccia. Manone.
Màn. T. de Cioccol. . . . Il Pestello del Manascià. Esser dalle mani. Esser facile
mortajo di bronzo: taluno è di bron a percuotere.
zo, taluno di ferro; taluno a un pe Manasción. Manesco. Pronto al dare o
statojo solo, tal altro a due pestatoi. al menar le mani. Che è dalle mani.
Màn. T. de'Cioccol...... Ogni passata Mànca. Locuzione ellittica che equivale
alla pietra della pasta da cioccolata. a dire la cosa di cui si parla, non
Per solito si danno quattro ripassate; che esser mancante, soprabbondare. È
nella prima si stritola alla grossa il usata anche in italiano come nei modi
cacao già dirotto nell'abbrostirlo ; seguenti – Manca miee che l'avarav
nelle altre si ripassa la pasta aggiun trovaa! Manca le mogli che gli avrebbe
gendole lo zucchero e le droghe. trovo(Fag. L'Ast. bal. III, 4). – Te
Dagh ona man. Passare alla pietra. l'ee faa ti? Il festi? Manca vocult!
Màn. T. di Giuoco. Mano ed anche Gira Manca quante volte(Nelli Torm. di sè
ta. Il dare un determinato numero di stesso I, 1 r) – Questa locuzione Man
carte in giro a ciascuno dei giocatori. ca! leggesi pure nel Cecchi Assiuolo
Perd la man. Perder la gita nei III, 5, e nel Fag. Rim. V. Prol. –
giuochi. Manca gent che gh'è che stà-sù tutta
Vess de man. Aver la mano. nocc. Sono pur tanti quelli che veg
Màn. T. di Giuoco. Bazza. Quel numero ghiano tutta notte – Gh' ét danec
di carte che si vince volta per volta ti? . . . . Manca danee? ghe n'hoo
agli avversari, e che colui che le antropp. Hai tu quattrini? . . . Man
vince si pone davanti a sè in un ca o vero Mancar quattrini a me?
mucchio. ne ho di vantaggio.
Màn. T. di Giuoco. Gita. Colpo ai giuo Mancà o Calà pocch. V. in Calà.
chi di palla o simili. Tutta che manca. A tutto il meno.
Màn. T. d'Imbiancatori, Pittori, ec. Mano. Almeno almeno. Almanco.
Dà ona man de bianch. Dare una Mancà. Mancare. Non bastare.
mano di bianco. Velare. Velatura. Mancà. Essere assente.
Dò, tre man. Due, tre mani. Mancà a l'apell, a la scocula e sim.
Man. T. d'Orolog. Manina da rimontare. Non trovarsi alla chiamata, alla scuo
Strumento ad uso di tener salde le la, ecc.
cartelle(piattinn o plattinn) nel rimet Mancà. Mancare. Non attenere altrui il
ter sù l'oriuolo. promessogli.
Màn. T. di Stamp. Mano. Tipo in figura Mancà de parolla. Mentire d'una
di manina che nelle stampe si ante promessa. Mancar di parola. Mancar
pone ad alcuni passi per indizio che di o della fede. Mancar fede. Venir
si vogliono specialmente osservati. manco del suo detto; e anche assolut.
Màn. Mano? Sp. d'indicator viale con Mancare ad uno.
sistente in una mano inastata sur un Mancà prima vun d'on olter. Pre
alto palo la quale coll'indice addita mancare. Premorire. -
due capi in grossezza; e il capo grosso Manezzin in gergo per Manètt (da car
in Quart. Quarti, cioe in Quart denanz. Quar (diviso in Coeur prop. detto. Palla del cuore
to davanti e Quart dedree. Quarto di dietro) = Vessiga. Vescichetta? = Coronna. Corona?
Fressacoeur. Paracuore. Corlaja?) = Fidegh.
- Coo. Testa - Fressamm. Frattaglie
t= Pell. Pelle e Carna. Carne della quale Fegato (diviso in Al. Ale. Lobi = Popocu.
Lobulo. Lobetto? = Ponta. Apice? = Fel.
chiamasi in gergo Bombasinna la Polpa =
Grassa. Grascia = Oss. Ossi. Ossa. Fiele) = Rognon. Arnioni. Rognoni -
Costell. . . . . . - Paner. . . . . . -
Filon o Filett. Schienale = Brisa. Sto
Le parti suddette ridivide poi in
varj Taj Tagli o Pezze al modo seg.: machino? – Magon. Ventre - Fojoeu.
Centopelle = con Muletta. Molletta – Bot
La Testa in Oreggitt. Orecchie. Ceppi tasc. Sacco. Ventre - Buej. Budelli
- Oggitt. Occhiali e Ganassitt. Guan (distinti in Buell dritt. Budel gentile = Buei
ciòle = Crapin. Ceppo delle corna – stort........ = Bondiana. Il Cieco = Cu
Zinivella. Cervella e Palatto. Palato e latta.... = Scorzon......) = Nilza. Mil
Lengua. Lingua - Polsitt. V più innanzi za = Anche la Scannatura, il Palato
in Grascia - Dent. Denti. e le Cervella sono considerate frattaglie.
Giorn. Agr. tosc, del 184o, p. 115). Dolor de gombed dolor de mari.
Màrgin. T. di Stamp. Margine, e al pl. V. in Gómbed. (Conjugi.
Le margini. Listelli di legno o di me Mari e miee. Marito e moglie. Jugali.
tallo scanalati nella faccia i quali nelle Monega, capuscinna, toeü mari, stà
forme di stampa interposti fra pagine cossi. V. Stà-cossì in Stà.
Vol. III. 7
MAR (5o) M AR
- Portà a marì. . . . . Recare in dote un terzo utile complesso. Se marida
o in sopraddote. -
el ris cont i fasoeu, el pantrid coi
Toeiù marì. Maritarsi. ceuv, i avi conti avi, ecc. ecc.
Marì. Voce d'origine marchigiana. La Maridàa. ad. Maritato – Ammogliato –
Ciecia(“fior. – Meini in Tomas. Sin. a Conjugato. Che s'è maridaa domà ona
Caldano). Vaso di terra spesso ver voeulta. . . . . dottr. Monògamo – la
niciata e con manico semisferico che donna Univira. -
e Loeugh pij. -
Marin. Ad. di Cavàll, di Vént, ecc. V.
Manegh a la Maria. P. in Mànega. Marinà. Marinare. Conciar marinato.
Maria la loa. Lupaccia. Divoratrice. Marinà. v. dell'A. Mil. . . . Bramare vi
Parì Maria descusida. Essere una vissimamente.
manimorcia. Essere tutta sfatta – Es Marinàa. ad. Marinato.
o sere una margoffa(Zan. Diz.) – Si dice Inguilla marinada. V. in Inguilla.
dai ragazzi per corbellar le Marie: Marinar. Marinajo. Marinaro; e ant. Ma
; Maria – L'acqua la cria – L'acqua la rino. Mariniere. Mariniero – I molti
, scotta - Maria pirotta, o Maria pigotta. marinari formano la Marineria o la
Maria. Ad. d'Erba. V. Marinaresca.
Marià, ecc. Voci contadinesche per Mari A la marinara. Alla marinaresca
dà, ecc. usate anche dal Maggi in più (Caro Straccioni II, 4). Alla marine
luoghi e nominatamente negl'Intermez sca. Marinarescamente. Questo stesso
zi(II, p. 221 e segg.). la marinara che noi usiamo parlando
. Marià la rocca. V. in Rócca. d'uomini, noi diciamo A la mattalò
Mariàscia e Mariàzza. Sin. di Svànzegh. V. se parliamo di fanciulli; e ciò perchè
Mariàsg (Moll a la). V. in Mòlla. siccome le mode del vestir loro ci
Maridà. Maritare in tutti i suoi sensi. venivano altre volte di Francia, così
Besogna maridà ben la prima. La con esse ci venne anche il nome.
prima figliuola ha a mostrar la via L'è tra barchiroeu e marinar. V. in
alle altre(Mach. Op. IX, 161). Barchiroeü.
1, Maridà maa ona tosa. Malmaritare? Parponiment de marinar. V. Par
e comic. Affogare una fanciulla. ponimént.
Tornà a maridà. Rimaritare. Rial Mariné. T. di Cuochi. . . . Fritto lesto
logare. lesto con un'impanatura mista d'erbe.
Vess de maridà. Essere scapolo, nu Fritura mariné. . . . Dal fr. Marine.
bile, libero, smogliato, sciolto. Marinna. Marina. Adree a la marinna.
Maridà. . . . . Al traslato Congiungere Marina marina. Lunghesso la mari
- due oggetti di varia qualità, quanti na. Lungo la riva del mare. Piaggia
tà, forza, o bontà a fine di averne piaggia.
MAR (51 ) MAR
Marinna. Marina. (Strat. Diz. Mar. – Zan. Colombinna. Questo nome franzese di
Diz.). Voci denotanti alla breve tutto Marionett si conserva identico in tutta
Ciò che appartiene al servizio di mare Lombardia; Magattell si volta secondo
ed anche l'Amministrazione e la Mi paesi in altri nomi, per es. a Como
lizia marittima. A noi erano voci ignote in Ciribitt, a . . . in Pupazzi, ecc. ece.
prima del secolo attuale, il cessato Mariòzz. Maritaggio. Matrimonio. Mo
Regno d'Italia facendoci d'una patria gliazzo – met, Miscuglio. Mistura.
coi Veneziani le accomunò anche al Marisch o Marànsc. Mascalcia. Guidale
nostro popolo, sco fig. È per gli uomini quello che
Andà in la marinna. Arrolarsi nella il Guarisch per le bestie.
marina, cioè Entrare al servigio di Marmàja. Bruzzaglia. Marmaglia. Mar
mare, farsi marinaro. Marmaria. maccia. Minutaglia. Schiaz
Coleg de la marinna. Collegio di zamaglia. Gente vile e abbietta.
marina. Scuola nautica istituita in Ve Marmaria menudra. Fanciullaja.
nezia nell'anno 181 o dal cessato Go Marmelàda. Marmellata(Magal.Op. p.259).
verno Italiano. Specie di conserva così detta dal franc.
Marinna. Ad. di Zücca. V. Marmellade o dallo spagn. Mermelada.
Mariòla. Volpacchiona. Abbiamo Marmellate di albicocche,
Mariòlo. Uomo bagnato e cimato. Fur di cedro, di fragole, di gelsomini,
bo. Dirittone – Nei diz. ital. Mariuolo di fior d'arancio, di prugne, di ribes,
ha sig. più tristo che non il nostrale. di viole mammole, ecc. La Marmellata
Mariolón. Dirittaccio. Volpacchione. di cotogne dicesi più propriamente
Marionètt. Marionette(Zan.Diz.). Fantocci Cotognata o Melata.
i quali rendono imagine d'attori sce Marmèll. Ad. di Did. Mignolo.
nici su quei teatrini che da essi trag Marminna. Lojetta(Targ. Viag. I, 258).
gono il nome. Insieme coi Magattej Pellicella verde o lionata o gialliccia
(burattini) sembrano i moderni suc che si genera in sull'acque stagnan
cessori dei Nevpoonaca aya Apuarx dei ti. Talora è ammasso di conferve o
Greci che il Salvini chiamò Neuro di setini, cioè
sparti, de Mobilia ligna nervis alienis Marmìnna che altri dicono Ragninna. v.
d'Orazio, dei Cateniatones mobiles di dell'A. Mil. Erba anitrina. Seta d'acqua.
Petronio e delle Ligneolae hominum Setino(“tosc. – Targ. Diz. Ist. in Con
figurae d'Apulejo. Fra Marionett e ferva rivularis, Conferva bullosa, ecc.).
Magattèll noi facciamo però notabile Marmitta. Pentola. Pignatta. Arnese noto,
distinzione: il primo è uno scheletro così detto fra noi dal franc. Marmitte.
di legno mascherato ogni cui membro Marmitta per Suppéra. V. (na. V.
ha vita per fili quasi che invisibili Marmittìnna. Pentolino – Per Supperinº
da chi per di sopravvia all'arie del Marmitton. Pentolone. Pignattone.
palco scenico gli presta la voce e ne Marmittón. fig. Goffaccio. Buaccio, ed
regola le movenze; il secondo è un anche Pentolone.
tronconcello rivestito nel quale il bu Marmitton. Lavaceci. Lavabroda. Lava
rattinajo ficca tre dita (l'indice nel scodelle. Servo di cucina che attende
capo, il medio e il pollice nelle brac a portar legne, girare arrosti, rigo
cia) per dargli alcun moto alla grossa vernare stoviglie. Dal fr. Marmiton.
e fargli rappresentare qualche scena Màrmo. Marmo; ant. Marmorito e
piazzaiuola, il primo è attor da tea Màrmor. º Marmore, la quale ultima
tri, il secondo da castel di burattini, voce può tornar utile qualche volta
fin anche in senso traslato il primo nella poesia. (in Gatt.
rappresenta la persona di ricapito Alest come on gatt de marmor. V.
data nel fantoccio, il secondo il fan Car Signor de marmor come sii mai
ciullo d' ogni guisa allorchè agisce magher e frecce cativ de tirà in lecc.
come tale. Marionett trae il nome da V. in Signor,
Marion che in Francia è la Servetta De marmor. Marmòreo. Marmorec
di simili teatrini fra noi voltata in cio, Marmorino – Marmoroso.
MA R (52 ) MAR
Marmor de Carara. Marmo di Car Madena, Panera, Mesa, Conca, Libreri
rara o carrarese o carrarino. o Libreddi, Scivedda, Vanuja, Vintule,
Marmor. T. dei Conciat. . . . . . Pietra Panarie, Arbi, Mastra, Erca, Mar
sulla quale si lavorano le pelli. non, Tuller, Albòl, Martora, Pana
Marmorà. Marezzare. Amarezzare. Ama dora, Maidda, ecc. Questa meschina
rizzare, e ant. Marizare. L'Alb. enc. abbondanza di sinonimie potrà mai
registra anche Marmorare come voce essere tolta di mezzo per la lingua
dell'uso per disporre i colori a guisa generale della nazione se i vari paesi
Marmorà. Mormorare. (di marmo. d'Italia non si rassegnano a fare capo
Marmoràa. Amarezzato. ad un solo per istabilire una volta
Carta marmorada. Carta marezzata, colle voci le idee?
amarezzata, amarizzata, marizata. Andà a la marna. . . . . Dicesi cosi
Marmorazion. Mormorazione. di ogni coltello mal fermo nel manico
Marmorin. Pietrajo(“tosc. – Alb. enc. in il quale a ogni menomo tocco s'apra
Lumachella). Marmista. Chi lavora di e serri per così dire da sè.
marmi alla sottile – Ne”diz. ital. dicesi Vess come el pan de la fornera
Marmorino chi lavora il marmo nelle locca, el cerchen in la marma e l'è
cave, in del forna. V. in Fornéra.
Azzal de marmorin. V. in Azzàl. Màrna. Truògolo. Trògolo. Vaso, per
Marmòtta. s. f. Marmotta. Marmotto. lo più quadrangolare, ove si tiene
Topo alpino. Il Mus Marmotta L., il mangiare dei porci.
l'Arctomys Marmotta di altri – Fig. Màrna. T. de'Fabbr. di tabacco. Mastrina.
Boto. Scorzone. Stupidaccio. Musorno. Marnètt. . . . . . Trogoletto nel quale
Marmottimna. Marmottina(Zan. Diz.). La si dà la biada alle bestie da soma ,
marmotta allorchè viene dagli aggi la Biavadora dei Ferraresi.
ratori fatta spettacolo di paese in paese. Marnètt. . . . . Quella parte della man
Fà vedè la marmottinna viva. Mo giatoia che dicesi pure specificamento
strar la marmottina. Mangiadóra e che è vase al mangiare
Quell de la marmottinna. V. in Quèll. delle bestie.
Marmottìnna. . . . . . Specie di veletto Marnètta. Trogoletto. Dimin. di Truògolo.
donnesco. Prendi un fazzoletto o se Mangià o Stà cont el coo in la
vuoi meglio un velo ricamato qua marnetta. fig. Mangiar col capo nel
drato, taglialo in due per la sua Sacco,
per quanto dice l'Alb. enc., ne vanno Martorèll e Màrtor. . . . . Nell'A. Mil.
a caccia il giorno di santa Maria(donde molti chiamano così impropriamente
il nome), e presolo lo appiccano ai la faina(V. Foìn); nel Basso Mil. molti
palchi delle stanze per anemometro, pure impropriamente danno questo
dicendo che contrassegna spirare il nome allo scoiattolo(V. Sghiràtt, Lar
vento da quella banda dove volge il diroeü, Fusètta, Fusèlla).
petto. Fra noi si mette nelle guarda Martorell de Polonia. . . . Pelliccia
robe a difesa dalle tarme. Il Pulci e di pel nero tratta della puzzola(mu
con esso i diz. ital. fanno due uccelli stela putoriusL) che alcuni del nostro
di questo Uccelsantamaria e del Piom contado dicono Lardiroeu.
bino, ma il Savi nella sua Ornitolo Martorell de Russia biond.,.. Pellic
gia ne li restituisce ente unico sotto cia così detta Calanca gialla di Russia,
i due nomi, de quali fa il primo to Martorell d'India. .. . Pelliccia cosi
scano in genere, ed il secondo fio detta gola d'oca d'India che è tratta
rentino esclusivamente. dal penguino.
Martin-piapèss. Lo stesso che Martin Martorell d'India natural. . . . Pel
pescó. V. liccia tratta dai visoni e peſtan.
Martin-sècch. V. in Pér. Martorèll. Martorello. Meschinello.
Màrtir e Màrter. Martire, antic. Martore. Martorèlla, Martorella. Meschinella,
Martir o Marter o Martor del dia Martoròtt che anche dicesi Pover marto
vol o del Ciappin. V. in Diàvol. rott o Pover marter. Un povero zavali,
On pover martir. Un povero zavali, Vale persona da non farne conto.
Pazienza de martir. V. in Pazienza. Martùff e Martùffol. Martore, Babbuac
Pover marter! Poveraccio! cio. Zavali. V. Badée.
Reginna martirom ma minga con Marù e Marùd. V, cont. per Madùr. V.
fessorom. V. in Reginna. Marùbi. Marrobbio. Erba nota,
Màrtira. Martira. Ona povera martira. Marudà. )
Meschinaccia. Poveraccia, Maruvà. voci contad. per Madurà, V.
-
MAR (6o) MAS
Maruvisia. v. contad. Maturezza. Marzé. Verso il Lodigiano chiamano così
Màrz.Marzo. Il terzo mese dell'anno civile. il nostro Màrc o Màrsc o Marscètt nei
La Madonna de marz. La Nunziata. grani. V.
Marz acquos bon domà per i spos. Marzellìnna. . . . . Sp. di stoffa di seta
Marzo molle lin per le donne(Monos. da noi così detta con voce dataci dai
p. 579 – Tan. Econ. pag. 558). Lionesi(Marceline).
Marz fioeu d'ona baltrocca. Marzo Marzèngh. Ad. di Formént. V.
non ha un dì come l'altro (“tosc. – Lastri Marziroeu. Marzolino. Marzuolo. Marza
Prov. V, 254). Nel marzo un sole e juolo. Aggiunto di ciò che si semina,
un guazzo(id. ivi). Se marzo non mar di ciò che si fabbrica, e di ciò che
zeggia (o coi Lucchesi non verdeggia), nasce nel mese di marzo. Il Gagliardo
april mal pensa. Marzo mala fede cita i lombardesimi di Marzasco e
quando piange e quando ride (Monos.). Marzengo, e i Diz. venuti dopo di lui
Prov. denotante l'instabilità della tem fecero accoglienza a quelle voci con
peratura che d'ordinario s'osserva troppa indulgenza mi pare. Cita anche
nel marzo. Marzatico, e questa sarebbe voce di
Marz marzott l'è inguaa el dì e la miglior conio ancorchè non necessaria.
nott. Marzo, disse Dante, è Chi mazza i marziroeu (pures) mazza
- - quella parte del giovinetto anno
- -- la mader e poeu i fioeu. . . . . Chi
Che il sole i crin sotto l'aquario tempra, non si vuol trovare pulcioso all'estate
E gia le notti al mezzo di sen vanno. sia sollecito a disfarsi di quelle pulci
In marzo è pari la durata della notte che appariscono novelline in prima
e del giorno. Marziroeù. Ad. di Lin. V. (vera.
Marz polverent, April col piovent, Marzòcca. Baggea. Babbea.
Mag in stagion segra e formenton, o Marzoccàda. Scempiata. V. in Cilappàda.
vero Marz succ vilan ricch, o vero Marzoccaria. Babbuaggine. Dabbenaggine.
Marz polverent segra e forment. Quan Marzòcch. Marzocco. Allocco. V. Badée.
do marzo va secco il gran fa cesto Marzocchètt. Marzocchino.
e il lin capecchio(*tosc. – Last. Prov. Marzoccòn. Alloccone. Babbaccione. Bab
V, 254 – Monos. p. 579 – Tan. Marzòtt. V. in Màrz. (bione.
Econ. pag. 558). Marzo arido, aprile Masarà che anche dicesi Mett in maser.
umido (Monos. p. 579 – Tan. Econ. Macerare.
Mascàrpa, fig. Cispa. Calla. Tonnina. Umor Mascarpon che per lo più dicesi Brutt
crasso che cola talora dagli occhi e mascarpon, o anche Mascarotto Brut
si condensa intorno alle palpebre. to mascabà o Faccia dei mascarponi
Mascarpént. Cisposo. Lippo. Cispo. Ci Ceffautto. Ceffautte. Figura da cimba
spardo. Cispicoso. Lippardo; e anti li. Mascheron da fogna. Arfasatto.
camente Brulazzo. Uom brutto, deforme. -
girare gli arcolai, o da far impazzare Màtt ad. fig. Incostante. Vario. Variabile.
Salomone. Volubile.
Se no hin matt i vocurem minga, Ann matt, Mes matt, Temp matt.
che talvolta diciamo anche alla vene Annata pazza, Mese fortunoso, Tempo
ziana Cò no i xe mati no li volemo. vario o incostante.
Màtt. Guasto – Ad. di Vin. V.
- - - - - Si suol dire ogni volta che
si ha a fare con gente di buon tempo Deventà matt(parl. di latte). Ina
o che stia poco in cervello. grire. Inacetire –(parl. di vino). Gua
starsi.
Trà matt. Far pazzo. El tran matt.
Màtta. s. f. Pazza.
Lo fanno pazzo.
Trass matt. Darsi al pazzo. Fingersi Matta Biraga. V. Biràga. Si riferisce
anche ad uomo.
pazzo.
Màtta. s. f. Cricchio. Ticchio. Grillo.
Trattà de matt. Canonizzarper pazzo.
Tutt i can menen la coa, e tutt Capriccio. Umore. Ghiribizzo. Farfal
i matt o i mincion vocuren dì la soa. letta.
Saltà la matta. Saltar il ticchio, il
V. in Càn.
Tutt i matt han nomm Mattee; ma grillo, ecc. -
quell tal l'è matt pussee. V. in Mattée. Màtta. s. f. ant. Fusajuolo. E lo stesso
che Birlo. V.
Voregh o Andagh i savj e i matt. Andà adree come la matta al fus.
Volerci gli argani. Volerci del buono.
V. in Füs.
Abbisognar di molto per far fare al Sangua d'ona matta. Lo stesso che
trui una cosa.
nese chiamano così con voce valtelli Cattà-foeura o Toeü-foeura del mazz.
nese e romanza il nostro Bagàj. V.
Ricapare.
Mattèll che altri dicono Matton e Matta Fà-sù in d'on mazz. Ammazzolare.
rón. Fuco. Pecchione. L'Apis fucus dei Ammazzare(che può servire anche di
naturalisti,
bisticcio in qualche occasione).
Mattèll e al pl. Mattèj. . . . Ne sassi da Mazz de san Giovann. . . . . Quel
calce sono quelle anime d'altri sassi gran mazzo di matricaria o camamilla
che non sono calcinabili e si buttan via. fiorita che la nostra gioventù d'ambi
Mattella. Matterella(Redi op. VI, 75). i sessi è usa cogliere ne prati subur
Pazzerella.
bani sull'albeggiare del ventesimo
Mattèlla. V. in Mattèll.
quarto giorno di giugno (ricorrenza
Mattèlla. T. de Setajuoli. . . . Matassina della Natività di San Giovanni Batista)
o Trafusola di seta allucignolata alla
e serbar poscia ne propri lari farmaco
caviglia. Il lucignolo della seta; l'eche domestico per tutti quei maluzzi da
vau dei Fr.; quel medesimo nella seta pannicelli caldi che siano per nascere
che l'elza nel lino. fra l'anno in famiglia. Più estese no
Mattèlla. Ad. di Pàssera. V. tizie intorno a questo uso leggansi
Matteria. Mattezza. Materia. Mattia. Mat nell'articolo Nott de san Giovann in
tiera. Insania. Stoltizia. Forsennatag Nòtt.
MAZ ( 73 ) MAZ
Mazz de strasc. T. de'Pastai. V, in Mazza de ſeree. Mazza de fabbri.
Strasc. Terzetto. Martello terzo. Quello che
Mazz de zuccoria. Mazzocchio? Tallo? usano i fabbriferrai per mazzicare,
Mazz di ciav. Fascio delle chiavi. cioè per martellare il ferro a caldo
Mazz. T. di Giuoco. Mazzo di carte, e in due o più mazzicatori.
scherz. Libro del quaranta. Libro o Mazza del torno. Gruccia.
Libriccino del Paonazzi. Mazza de tambor. Mazza. Bacchetta.
Scannà el mazz o Scannà i cart. . . Mazza drizza. Mazza diritta (Diz.
Levare in ogni seme d'un mazzo di art.). La mazzetta da ſabbri fatta come
carte più o men carte identiche ri un martello ordinario da banco. Il
ducendo il mazzo a più o men mole Marteau a panne dei Francesi.
secondo le leggi d'alcuni giuochi o Mazza storta. Mazza traversa ( Diz.
le convenzioni arbitrarie tra giocatori. art.). Quella che ha la penna nella
Màzz. T. de Setajuoli. . . . Un quadrato dirittura del manico. Il Marteau à
di undici matassine di seta(matell) per travers de Francesi.
altre undici, undici matassine quadra Tambor de mazza. V. in Tambòr.
te per undici. Si assesta in un arnese Màzza. Mazzo da botti (Fag. Av. pun.
che simiglia a un arcuccio da bam III, 16).
bini(cunett) – È la Botte dei Franc. Màzza per Màssa(vomere). V.
Mazz. T. de'Tessit. Involgitoio Màzza. . . . . . . Nome di quel batuffo
Màzz o Mazza. T. di Cart. Mazzo. Ma di canapa che i funajoli fermano a
glio. Grosso martello ferrato che mosso un palo che chiamano rocca per farue
dall'albero(èlbor) pesta i cenci nelle fili da spago o trecciuole di fune. V. in
pile( foll). Èlza. – La Quenouillee dei Francesi.
Màzz. s. m. pl. T. di Stamp. Mazzi. Pal Màzza. . . . . . Nome recente di quella
loncini coi quali si tingono d'inchio composizione che consta di tutti gli
stro le forme di stampa. Oggi di hanno avanzugli delle schiume di mare ri
quasi affatto ceduto il luogo al Rolò. V. dotti a consistenza tale da formarne
– Avevano Rocchitt. Legni? Mastii ? pipe imitanti le pipe di vera schiuma.
Manichi? = Gringa. Crine = Pell. Pelli. Mazza. T. d’Agric. per Frantéja o Fran
Mazza. Mazzo. cióra o Sfrantója. Maciulla V. Sfran
Mazza de cavej. Ciocca di capegli. tója.
Mazza de fior.T. pitt. Mazzo di fiori. Màzza. T. di Cart. V. Màzz.
Mazza de pagn, de fregon e sim. Màzza. T. de Conciatori. Bollero. Stro
Mazzo di pannilini, di canovacci, ecc. mento di legno con manico lungo
Mazza de remolazz. Mazzo di radici che serve a stemperare la calcina nei
o di ravanelli. calcinai.
Mazza. . . . . . . Lunga canna in cima Mazza. Ammazzare. Uccidere. Mettere a
morte.
alla quale sta un granatino col quale
si spolverano le pareti delle stanze. L'omm l'ha de mazzà el terren,
Màzza. Maglio. Mazzo. Mazza. Grosso minga el terren l'omm. V. in Terrén.
martellone di ferro che si adopera a Mazzass in d'ona cossa. Ammazzar
due mani per menare colpi gagliardi. cisi. Spendere tutto sè stesso in chec
Dà-giò la mazza. fig. Far la ragione chessia.
o la giustizia coll'asce o coll'accetta. Mazzà. Macellare – Scannare. Incoeu
Mazza a duu pian o Mazzetta, Mazza el becchee el mazza; doman mazza el
a due bocche o Mazza a doppia boc cervelee. Oggi il beccaio macella; do
ca, cioè senza penna, o sia con altra mani il pizzicagnolo scanna. Mazzà
bocca(pian) al luogo della penna. dò voeult la settimana. Macellare due
Mazza de fa i sass. Mazza di ferro. volte per settimana.
Mazza da pietroni. Quella che da un Mazzà. met.... Dicesi di ciò che, uscendo
lato ha la bocca piana e dall'altro una secondo sua ragione di misura o di sim
punta alla grossa per uso di scavar metria o di convenevolezza, toglie con
massi e pietroni. gruenza e bellezza alle cose con vicine.
Vol. III, lu
MAZ (74) MAZ
Per es. Quella cà la mazza el giar con altri vocaboli specifici si hanno
din.... Quella casa, per essere troppo poi Omicidio, Matricidio, Fratricidio,
ampia o troppo alta o troppo tetra, Parricidio, Canicidio, ecc.
non lascia che il giardino faccia quella Mazzapioeücc. . . . . Per ischerzo o in
mostra di sè che dovrebbe. gergo è così nominato il dito pollice.
Mazzà che anche dicesi Ciappà. T. di Mazzapioeùcc.Scalzacani.Scalzagatti.Scan
Giuoco. Ammazzare. El re el mazza o naminestre. -
gento o di bronzo che si conia in onore senzio). Erba Lucina(perchè usata negl in
o a premio di alcuna persona meri conodi puerperali). Erba bianca(per la
tevole di tale onorificenza. peluia bianca sottana delle foglie ) (Targ.
Medàja diciamo abusivamente anche ogni Ist. in Artemisia vulgaris). Assenzio
altro tondino figurato di qualunque o Erba canaparia. Erba san Giovan
metallo; come per esempio ni. Artemisia. Nel nostro contado al
Medàja. Medaglia(Alb. enc. in Coroncio cuni la chiamano altresì Erba mede
ne) quella che pende dai rosari. gada, e ne regalano le focacce, così
Fà crosett e medaj. Far segni di come fanno colla nepitella, e come il
croce(Pan. Poet. II, 5). V. anche in Mattioli dice farsi anche da Toscani.
Crosètta. Medeghett per eccellenza o Mede
Medajin. Medaglino(Caro Let.fam. III, i 14 ghett verd. Assenzio. Assinzio. Assen
– Doni Zucca p. 2o5). Medaglietta. zo. L'Artemisia absinthium L.
Medagliuccia. Con dent el medeghett. Assenzia
Medajón Medaglione. (garia. V. to. Medicato coll'assenzio.
Medanda. Lo stesso che Seganda o Se Medegòzz. v. brianz. Medicastro. Spargi
Mèdega. s. f. Medichessa. rico o Empirico(in sign. spr.). Chi s'im
Mèdega. Ad. d'Erba. V. paccia di medicare senz'esser medieo.
MED (77 ) MEJ
Medicina, e per lo Mediòss(Ala), e cont. A la mejdi oss. Mez
più in senso avvilitivo, cioè medici zanamente – Alla meglio – Talora anche
na cattiva, impiastro, ecc. è lo stesso che A la mitterlanda. V.
Medegòzz. Mestura o Cera da nesti. Medità. Meditare. -
rarsi per segnare in esse la periferia Mée. Miei – Mie. Per es. Hin i mee. Sono
delle parti che ne hanno a ricavare. i miei parenti. Hin i mee donn. Sono
Toeü-giò el meder. Cavare da un le mie donne – I mee gent. La mia
modello le misure d'un'opera qua gente(“tosc.). Tutti i parenti costituenti
lunque – Fare un picciol modellino famiglia e quelli usciti della nostra
– Fare un po' di modelletto di chec per passare ad altra famiglia.
chessia – Ridurre dal modello – Mo Mèj. Miglio. Il Milium indicumL o Pa
Medesinna. Medicina. (dellare. nicum miliaceum d'altri, pianta nota.
Boccon de medesinna. fig. Pillola. Mej bianch. Miglio colla coperta
L' è mej spend danee in pan che del seme bianca (Targ. Istit. II, 77, che
in medesimn. V. in Lenzotti. lo dice il più comune, ciò che non
Medesinna de cavall. Medicina dra è punto fra noi).
stica, gagliarda – Medecine de cheval Mej giald. Miglio colla coperta del
dicono anche i Francesi. seme gialla(Targ. Istit. Il, 77). Questo
Mediànte-chè. Purchè. è il più comune fra noi. -
Menà per la bella. Fare alla palla Menàlla. Rimenarla. Iiimestarla. Menéla
d'uno. Tener a loggia uno. pù nen. Via, la non si rimeni o ri
Menà-sù. Menarsi (Sacch. Nov. 145). mesti più.
Itasciugare. Catturare. Menar prigione. Menàn. È lo stesso che Lizon. V.
Menà-sù o Tajà-sù el ſen. V. in Fén. Menant. Servo. Servitore. Famiglio,
MEN (83) MEN
Menant-e-Servitor(o vero Menant-e-Ré Mendozzàa. . . . . Tutto rimendature.
gola) . . . . . Ordigno composto di Meneghin. . . . . . Fra noi equivale a
due ferri o legni congegnati ad an Milanese, e propriamente a un del
golo e fitti nell'albero d'un infran volgo. – Il Meneghino delle commedie
tojo da olio, che aggirato dall'albero milanesi o simili fa l'ufficio dello
stesso ha per ufficio di sollevare, Stenterello de Fiorentini, del Panta
raccogliere, rivolgere e mandar sotto lone de' Veneziani e d'altrettali ma
la macina tutti i semi oleiferi da in schere – Vogliono gli eruditi che que
frangersi. Ne torchi da olio genovesi sto nome di Meneghin sia sincopato
l'ordigno è diviso in due, cioè nel da Domeneghin (nella qual supposi
Menant che dicono Mescia o sia mesta zione e sarebbe fratello del volgare
tojo, e nel Servitor che dicono Pala; toscano Menghino – Fag. Com. II,
il primo solleva e manda le olive 52o), ed altri che provenga da
al centro della macina; la seconda le Domenega o sia Servitor de la dome
rimanda dal centro alla circonferenza. nega. Anche il Vocab. venez. (in
I Provenzali sostituiscono a quest'or Domeneghin) ha Servo domenicale –
digno un manuale il quale con una Una satirica descrizione del Meneghin,
paletta ottiene lo stesso intento, e considerato come servitore tolto a pre
chiamano questo manuale Diablotin; stanza per la sola domenica, ci ha la
e perciò il Grisellini con santa inno sciato Guidon Ferrari nel vol. VI,
cenza(Diz. X, 157) dice che in Pro p. 24o e 241 delle sue Opere impresse
venza Un ragazzo chiamato il Diavo in Milano nel 1791.
letto pasce la mola de torchi da olio. Meneghin. ad. Milanese volgare.
Menaroeula per Remaroeula. V. Dill in bon Meneghin. Parlare al
Menaròst. V. Me naròst. trui in volgare (cioè chiarissimamente
Menasción che anche dicesi Manèsch o Mach. Op. VI, 146).
Ladin de man o Mennasción. Mane Meneghinàda. . . . . Una locuzione mila
sco. Manuale. Ch” è delle mani. Dante. nese idiotica. L'è borlaa-foeura cont
Uomo inclinato e pronto a percuotere. ona meneghinada. Gli scappò di bocca
Vess on menascion. Esser delle un idiotismo milanese. Disse uno sfar
mani o manesco o manuale. fallone quasi fosse un del volgo mi
Menàvol. v. cont. dell' A. Mil. Menatojo lanese. Diede in un barbarismo mila
da pulenda. V. Canèlla. nese de' più triviali. A sentì quij sou
Menàvol per Menàj. V. meneghinad l'era robba de s'cioppà
Mendà. Rimendare. Ricucire in maniera del rid. Con quel suo giulivo parlar
le rotture de panni ch'e' non si scor milanese ci faceva schiattar dalle risa.
ga quel mancamento. Meneghinàsc. . . . . Chi favella idiotica
Mendada. Rimendatura. Il rimendare. mente in milanese. L'è on bon Meneghi
Mendadinna. Dim. di Mendàda. V. nasc. È un buon pastricciano di Milanese.
Mendadùra. Rimendo. Rimendatura. La Meneghinèsch. . . . . Aggiunto di par
parte rimendata. lar idiotico milanese.
Mendadurinna. Dim. di Mendadùra. V. Meneghinna. s. f. Una Milanese del volgo.
Mendée. Rimendatore (Tomas. Sin. 2.” Meneghinna. fig. Zombamento. Rivellino.
ediz., p. 8o4). V. Burattòn fig.
Mendéra. Rimendatora (Tomas. Sin. 1.º Dà la meneghinna. Picchiare. Per
ediz., p. 552). Rimendatrice. Racco cuotere. Zombare. Bacchiare.
modatrice. Colei che rimenda. Meneghinòn. .... Chi usa il parlare idio
Mendicànt. Fra noi si usava solo da qual tico milanese in tutta la sua pienezza.
cuno parlando dei Frati Mendicanti Menemàn che anche scrivesi Manamàn.
allorchè esistevano in paese. Pressochè. Quasi; con frase pistoiese
Mendicch. Mendico. contad. A mano a mano(Cini Des e
Mendinna. . . . Un picciol rimendo. Sp. I, 1), e secondo il Buonar.(Tancia
Mendò. Rimendatore. Colui che rimenda. I, 1) Amman ammano – De meneman.
Mendozzà. . . . . Rimendare alla meglio. Mano a mano. Di mano in mano.
MEN (84 ) MEN
Mèner. Randello. Bastone corto e pie in qualche modo a una zanca di gam
gato in arco che serve per istrignere bero, e serve ad afferrar que dadi o
e serrar bene le funi colle quali si quelle viti che per la loro posizione
legano le some o cose simili. male si potrebbe agguantare colla qua
Mèner. Menatojo. Strumento col quale si Menerìn. V. in Vit. (dra.
mena o dimena e muove qualcosa; e Menescàlch. Maniscalco.
singolarmente quel grosso e lungo Menèstra o Minèstra. Minestra; e in ger
pezzo di ferro con cui si dà moto al go Micca. Basina. Paste, risi o simili
tirare della tromba da attigner acqua. cotte in brodo.
Mèner. Bastone. Quello con che si fa El canal de la menestra. Il condotto
girar la morsa. de singhiozzi. L'inghiottitoio. Il canal
Mèner per Mènn (guinzaglio). V. delle pappardelle. V. Góra e Canaruzz.
Menéra che anche dicesi Menadóra. Gi La menestra l'è la biava de l'omm.
ratora o Menarina(Gior. agr. II, 289). V. in Biàva – I Toscani invece dicono
Aspiera(Cav. Carena Oss. sulla tratt. del che Grano pesto fa buon cesto.
la seta – Bib. ital. genn. 1858). Ragazza Menestra rescoldada la sa de fumm.
che nelle filande gira il naspo per av Cavolo riscaldato e garzon ritornato
volgervi-sù la seta tratta dalla trattora. non fu mai buono (Monos. p. 11). Cioè
Mènera. T. delle Arti. Chiave. Strumento un'amicizia rotta e poi riconciliata
di ferro con un occhio di varie forme non ritorna col primiero fervore.
che si adopera a invitare e svitare affer O mangia sta menestra o solta sta
rando nell'occhio la capocchia della fenestra. V. in Fenèstra.
vite e aggirandola secondo il bisogno. Pigrizia vocutt minestra, ecc. V. in
Menera di ball deboffett..... Chiave Pigrizia. (V. in Ris.
da svitare e invitare i dadi da mantici Ris e fasoeu menestra de fioeu, ecc.
di calesse. Ha figura di zeta N gentile. Spuà in la menestra. Darsi del dito
Menera doppia. Chiave doppia. Quella nell'occhio. Farsi danno da per sè
che ha due occhi, cioè un occhio per stesso, ed è quasi lo stesso che Dass
ciascuno dei suoi due capi, la zappa in sui pee. V. in Zàppa.
Menera inglesa. Chiave a martello? Menestrà. Minestrare. Fare la scodella
Chiave fatta con due martelli di ferro, (Zanob.Diz.). Scodellare. Mettere la mi
l'uno fisso, l'altro mobile, agguanta nestra nelle scodelle, fare il minestrajo.
i dadi (balett) fra le penne dei due Menestrà. gerg. Tamburare. Tambussare.
martelli. È la Clefanglaise dei Francesi. Dar delle busse.
Menera quadra. Chiave da dadi. Menestrée. Minestrajo(Zanob. Diz.). Ba
Quella che ha occhio quadrato o esa soffione. Mangiaminestre. Uomo che
gonale per invitare o svitare i dadi ami assai la minestra.
(balètt) nei vari lavori. Menestrée. fig. Dante. Percotitore.
Mènera. T. de' Bottai. Tirafondi. Ferro Menestréra. Gran mangiaminestre.
lungo, a vite, tagliente, che termina Menestrinna Scodella(“fior.). Quel piat
in un occhio, e si usa per levare o tello di majolica o simile, più spaso e
allogare i fondi delle botti. fondoluto degli ordinari, di cui si fa
Mènera. T. de Carrai. Subbiello. Pernio uso per mangiarvi minestra o zuppa.
che gira sui rotelloni d'un calesso Menestrinna o Minestrinna. Minestrina.
per allungare o accorciare i cignoni. Minestruccia. Minestrella. Minestra dili
Mènera. T. di St. Chiavarda. V. Ciodón. cata, brodosa, e in non gran quantità,
Ménera. T. de Tint. Cavigliatoio. le più volte da ammalati o malaticci.
Menerin. T. delle Arti, de Carroz. ecc. Meneströn o Mineströn. Minestrone (“tosc.
. . . . . . Chiave da dadi di minor dimen – Zanob. Diz.). Fra noi è propria
sione della così detta Menera quadra, mente quella minestra in cui entrano
ma di forma eguale. Serve per invi a compagnia riso, fagiuoli, cavoli
tare e svitare i dadi piccini (balettinn). cappucci, e spesso anche sedani, ca
Menerin s cepp. Chiave a forchetta? rote ed altro.
Chiave a occhio fesso che rassomiglia Menia. v. a. Malinconia ?
MEN (85) MEN
Meniroeü- T. de Fornaciai. . . . . Chi Mennaròst. Girarrosto. Menarrosto. Mu
carreggia a mano i matton crudi dal linello da spiedo come lo dicevano già
l'aja alla fornace ove hanno a cuocersi. lo Scappi e i Romaneschi. Quel con
Menìsc. Piastriccio. Pottiniccio. Guazza gegno di ruote, di catenelle, di ven
buglio, e specialmente di cose liqui tole, di pesi che, montato a guisa
de, o che sieno state umide ed ap d'orologio o animato dal fumo o da
piccicate insieme malamente. altri motori, fa aggirare sul proprio
Menisc. fig. Garbuglio. Intrigo. Imbroglio. asse e con regolata misura di tempo
Menisc. v. cont. . . . . Il pane di grano uno o più spiedi in cui sono confitte
turco sbriciolato e intriso nel latte. le carni che si vogliono arrostite dal
Meniscià. Pottinicciare. Far pottinicci. l'azione del fuoco in faccia del quale
Mènn che altri dicono Mèner. T. di Ca è collocato. Lo Scappi, il Rocchini ed
nattieri e Cacciat. Guinzaglio? – La no altri lo dissero anche Orologio da
stra voce procede forse dall'antico spiedo. Nella scala di perfezione che
ligustico Mellum o Mellium. questo fratello cadetto dell'orologio
Mennabò. Guida. Traccia. Ogni indice, è venuto conseguendo, si specifica in
ogni rubrichetta o simile che conduca Mennarost a tambor . . . . Girar
alla cognizione di libri o cose mag rosto così detto perchè ha da piede
giori. La nostra è voce che si usa un cilindro(tambor) sul quale, come
particolarmente nelle stamperie. Fra sul tamburo degli orologi, si viene sca
il nostro Mennabò ed il Guide-dine ricando la catenella che è misura alla
de Francesi esiste qualche affinità. durata del suo girare. Lavora o mon
Mennadid (A). A menadito. Modo avver tato a guisa d'oriuolo o aggirato dal
biale che si usa coi verbi Conoscere, volgiarrosti o sia dal guattero di cucina.
Sapere e simili, e vale Sapere per Mennarost a rodon . . . . . Girar
l'appunto, sapere benissimo. rosto messo in moto da una gran
Mennafait. Millefanti? (Scappi Op. p. 5o). ruota a cassetta la quale vien fatta
La nostra è voce antica che leggesi aggirare da un cane che va tentando
negli Statuti degli Offellari milanesi colle zampe di farsi via in sulla cir
a pag. 16. Treggea per così dire di conferenza della ruota stessa.
pasta che i Siciliani chiamano Milin Mennarost a fumm . . . Girarrosto
fanti e i Napolitani Millenfante. a cui s'imprime il moto dalle alie
Mennafrècc. Rodomonte. Gradasso. (vent) di un perno rispondente nella
Mennafrècc. Freddoloso. V. Sgenée. gola del cammino aggirate dal fumo
Mennafrècc. . . . . I più degli spazza che va salendo per quella.
cammini sono Vegezzini i quali raddot Mennarost a cassetta . . . . Girar
tisi il maggio alla loro valle ne riscen rosto che trae il suo nome dall'essere
dono a noi coll'ottobre per esercitare nascosto per così dire in una cassetta
il loro mestiere in città. Quindi per fuor della quale solo si veggono le
rabbia del rivedere questi forieri del alie(i vent) temperatrici del moto e
l'inverno il nostro volgo li nomina le funi rispondenti al contrappeso.
apportatori del freddo (mennafrecc). Mennarost a vapor . . . . . Girar
Mennalevàa o Pezzigòtt. Impastapane. rosto così detto impropriamente il
Impastatore. Colui che impasta, che quale è di struttura gentile sì che si
intride la farina per fare il pane. potrebbe quasi chiamare Girarrosto
Mennamolin. . . . . . . Colui che mette da tavolino; ed è quello che i Fran
in moto i filatoi o torcitoi della seta. cesi dicono Tournebroche di main.
Mennamolin. fig. Reclute. Soldatelli. Gre Tirà-sù el mennarost. Montare il
garj, e col Chiabrera (Guerre de' Goti girarrosto.
II, 57) Guerrier minuti. Vess-giò el mennarost. Essere sca
Mennapàs. Paciero. Uomo che faccia il rico o smontato il girarrosto.
pacificatore. Mennaròst. met. . . . . . Orologio guasto,
Mennapólt. Mestatore. Talora anche in irregolare, e dicesi per lo più di
senso di Raggiratore. Baro. V. Balottin. oriuoli grandi più del comune.
MEN (86) MEN
Mennasción per Menasción. V. Menta salvadega. Mentastro.
Mennasira. . . . . . Espero nottifero. Mental. Mentale.
Mennatoron. Truciolone (Nelli Serve al Mentalmént. Mentalmente.
forno I, 5). Chi fa le minestre. Ap Ménter. Voce che usiamo solo nella frase
paltone. Mestatore. In menter de quella. In quel mentre,
Mennavia. s. m. Aggiratore. V. Balottin. V. anche in Quèlla.
Ménsa. T. eccl. Mensa. Mentida. Mentita. Smentimento.
Mensuàl. s. m. . . . . . Nome di quella Mentin e al pl. Mentitt.... Dolci regalati
tassa di venticinque mila scudi il di rosolio di menta; diavoloni di menta.
mese che l'Imperatore Carlo V im Menùder. ad. Minuto.
pose (a vece di estimo prediale e Cagà de menuder. V in Cagà.
mercimoniale) allo Stato di Milano; Deghi bonn tappelléghi menuder.
tassa che durò con varia misura se V, in Tappelià.
condo varietà di tempi e stato sem De menuder. Per minuto. Per lo
pre malequamente ripartita così co minuto. Per la minuta.
me le altre tasse dette Diaria, Dia Guardà o Vardà de menuder. Misu
rietta, Rimplazzo, Sale, Cavalli, ecc., rare checchessia a braccia piccole(Vett.
sinchè la degna Imperatrice Maria nelle Op. di Mach. VII, 1o2). Guar
Teresa non ci ebbe definitivamente dare per sottile(Magal. Lett. Ateis. 569).
beneficati del nuovo Censimento. Menùder. Sottile. Mingherlino.
Mént. Mente. Menùder. s. m.pl. T. d'Agric. Le seconde
A ment quietta. Ad animo riposato. raccolte (*san. – Gior. agr. 184o,
A posato animo. A riposato animo. p. 2o5). Biade minute o serotine(Lastri
Andà-via de la ment. Cader di mente op. V, 69). Le semente serotine(id.).
o della mente checchessia. Biade baccelline(Gior. Georg. XII, 135).
Avegh in la ment. Avere in animo. Le biade marzuole. Nome collettivo
Avè manch per la ment vum. Non di que cereali che si coltivano e ven
badare a uno. Non curarlo. Farne quel gono a maturanza ne campi dopo
conto che del terzo piede che non si ha. mietuto il grano; in certo modo i
Cosse t'è vegnuu in ment. Che mai Petits bles o Menus grains o Tremois
ti saltò in capo o ti venne in fantasia! dei Francesi. In Brianza vanno sotto
Quale mai fantasia ti prese! questo nome il siciliano rosso (for
Dà a o de mento vero Fà a ment.Porre mentonin), il grano saraceno (frajna)
mente. Badare. Attendere. Dar retta. e il miglio che si coltivano dopo il
Tenere o Metter mente a checchessia. grano e la segala. Nel Basso Milanese
Fà a ment a vun. Por mente ad uno secondo il Daz. Merc. sono detti Menu
(Buonar. Tancia I, 5), cioè osservarlo. der (e dagli scrittori agrari nostrali I
Fagh a ment. Porvi mente (Sacch. Minuti) il miglio, la vena, la veccia,
Nov. 81). (V, i o2. la melica, l'orzo, i lupini, e fin anco
In mente Dei. In fieri (Mach. Op. il riso e le castagne.
Passà nanca per la ment. Non ca El regoeuj di menuder. La raccolta
der pure in pensiere. in sulla seceia(Gior. Georg. IX, – ).
Quand el me ven in ment. Quando Menùdra. Ad di Acquètta e Lègna. I .
mi si rivolge per l'animo. Menudràj che anche diconsi Menùs e Me
Quand se gh'ha nient olter per el nudrarij. Minutaglie. Minuzzaglie. Mi
coo o per la ment. Ad animo scarico. nutame. Quantità di cose minute.
Tegni a ment. Tenersi a mente. Te Menudràja. Fanciullaja.
nere in memoria. Menudrin. Minutello (Bracciol. Sch. XII,
Tirass in ment. Ridursi alla mente. 11). Minutino. Mingherlino. Sottilino.
Vegni in ment de dì, fà, ecc. Ca Menùs. Le cose dentro(Ces. Cr.) Frattaglie.
der in mente di dire, fare, ecc. Interiora. Frittura. I sottigliumi di car
Ménta. Menta. Erba nota. naggi, come cervella, granelli, ecc.
Menta piperita o peperiglia. Menta Menùs de polaria. V. in Polaria.
peperina o peperita o piperina. Menùs. gerg. Testicoli. Fagiuoli. Granelli.
MER (87) MER
Menùs. Minutaglie. V. Menudràj. Mercant de melz o merz. Merciajo.
Menusaria. . . . . Collettivo di Menùs. V. Chincagliere.
Meopategh. Omeopatico. Non è da cre- Mercant de mobel. . . . . Mercante
dere quanto ogni novità spiani la che vende mobili.
via alle voci, per astruse che siano, Mercant de moda. Modista(“fior.).
fra il popolo d'ogni specie. Questo Chi ha bottega di robe di moda.
grecismo s'è fatto comunissimo nelle Mercant de nev. V. in Név.
bocche milanesi, ma con una scapa Mercant de pann. Drappiere. Pan
tura curiosa la quale tramuta l'”Opuoto; niere. Pannajuolo.
(similare) nel Meto» (minore), del che Mercant de pell d'inguill superlativo
veggano que dell'arte. del Mercant de figh secch. Mercatan
Mercaa, e anche Marcàa. Mercato. tuzzo di feccia d'asino? Mercantuzzo
A strascia mercaa. A boniss. mercato. di stringhe(Doni Zucca, p. 25). Mer
Che gran mercaa! Ih o Poh che catantuolo di quattro denari. Merca
gran cosa! tantuzzo di merda. Mercante da poco.
De sora mercaa. Giunta. Di soprap Mercant de seda. Setajuolo.
più. Per giunta. Mercant de tila. Telaruolo.
Dò donn e on occa fan on mercaa. Mercant d'or. Mercante di oro fila
Tre donne fanno una fiera, e due un to, cioè di passamani fini, frange,
mercato “tosc. – Meini in Tomas. Sin. liste d'oro in seta e simili.
a Fiera). V. anche in Donna. Mercant gross.Mercante grosso, ricco.
El bon mercaa el strascia la borsa Mercànta. Mercantessa.
Mela di Giano, cioè pomo sacro a Giano. Cippeli merli, che altri dicono an
Cocumer e melon e meresgian ghe che Cippen i merli, Pippen i merli,
ſan perd la pascenza ai ortolan. V. in Ciappa li merli, o vero Cocò, Doman
Ortolàn. in sul fresch, Maramào, Ciccemel e
Meresgiàn. fig. Baccellone. Bietolone. Na simili. Scappati la mano(Alleg. 151).
vone. Fagiuolo. V. Badée. Scàppati l'asino(Aret. Talanta III, 17).
Meresgiànna scherz. per Meridiànna. V. Vatti veggendo.Ti so dire che tu il farat
Meresgianin. Petoncianetta. o simili domane(Prose fior. IV. 111,
Méret o Mérit. Merito. V. Mérit. 78). Ve la dò – locuzione ellittica che
Mergàsc. V. Melgàsc. equivale a dire fatelo se il potete,
Mèrgola. s. f.... . Nome che i pescatori ve la do a fare – Nelli L'Astr. III, 22).
lariensi sogliono dare a que bastoni Mettigli sulla coda un po' di sale (Pa
sui quali accavallano le reti nel cavarle nanti nel Corrier delle Dame di Milano
dell'acqua, perchè ivi si rasciughino. del 1811 p. 42o). Ohibò, non sarà,
Meridiànna. Gnomone. Orologio solare. non ſia mai, non mai.
Ferr de la meridianna. Stile se tutto God o Avegh el bon temp del
pari, Gnomone se con piastrella bu merlo. Darsi tempone. V. in Bontémp
cata da cima. e in Goghètta. V.
Vol. III.
MES (9o ) MES
Mèrla acquiroeu. Così dicesi in qualche temperie che te ne devi ripromettere,
parte del Milanese il Martin pescò. V. ella ti sarà addosso nella lunazione
Merlàsc. Merlone. che ne porta il nome, ancorchè en
Merlàsc. v. dell'Alto Mil. corrispondente tri in altro mese.
al Mercsciàll fig. del nostro volgo. L'è Vess de trii, quatter mes. Esser
on merlasc d'on cortell, d'on tem di tre, quattro mesi, cioè gravida da
perin e sim. . . . È un coltello tutto tre, quattro mesi(Fag. Rime V. 79 e. l.).
tacche, è un temperinaccio. Vess in del canton di noeuv mes. . .
Merlasción. Gran merlone. Starsi rincantucciato, non entrare in
Merlecàda. v. cont. dell'Alto Mil. . . . . brigata, star a vedere, covar la ce
Giovane troppo accarezzata dai parenti. nere, fare la covacenere; tolta la
Merlòtt. Merlotto. metafora dalle donne incinte le quali
Merlottin. Picciol merlotto. nelle veglie e nei balli si stanno da
Merlùsc. ) Merluzzo. Baccalà. Pesce noto banda per ischivar ogni mala conse
Merlùzz. che è il Gadus Merlucius guenza di trambusto.
degl'ittiologi – Labardone, e più Més per Mesàda. V. – Pagà o Scoeud el
correttamente Labrador, è il Merluzzo mes. Pagare o Ritirare la mesata.
della più grossa e migliore qualità, Mesàda. Mesata. Un mese intiero.
così detto perchè si pesca presso le Mesàda. Mesata. Paga d'un mese.
coste del Labrador. Mesàsc. Accrescitivo intensivo di Més.
Merlùzz. fig. V. Merluzzìn e Magràss. Per es. Stà trii mesasc in cà. Stare i
Merluzzin. . . . . Picciol merluzzo. bei tre mesi in casa(Magal. Let. scient.
Merluzzin. fig. Magricciuolo-a. Scriatel prima in principio).
lo, afatuzzo, nece, tristanzuolo. Mès”c. Meschio. Mischio.
Mèrza. v. dell'Alto Mil. Marza. Messa. Meschin. Meschino.
ll tralcio di vite novello che deve Entrada de vin e de molin l'è en
fruttificare nell'anno susseguente a trada de meschin. V. in Vin.
quello in cui ebbe vita. Guerin meschin. Guerrin meschino.
Merzéd. Mercede. Nome del protagonista di un romanzo
Més. Mese – A mes a mes. Mese per mese. notissimo che applichiamo a chiunque
Caren ciar mes torbor, caren tor è bersaglio di molte e strane sventure.
bor mes ciar . . . . I nostri contadini Pover meschin. Tapino. Tapinello.
intendono dire con ciò che i giorni Meschinello.
d'ogni mese sogliono essere il rovescio Meschinamént. Meschinamente.
del primo di loro. In Toscana invece Meschinèll. Meschinello.
la pensano onninamente al contrario Mès'cia. Mischia.
dicendoti Secondo i calendi a quello Mes'cià. Meschiare. Mischiare.
attendi(Monos. p. 58o). Mes'cià i cart. Scozzare le carte.
Cosse ghe n'emm del mes? A quanti Mescolare le carte. V. sotto.
siam noi del mese? – Noi siamo a Tornà a mes cià. T. di Giuoco. Ri
tanti del mese tale. mescolare, come pare dal dettato Chi
D'on mes, de duu, de trii, de quat ha buono in man non rimescoli.
ter, de ses. Mensuale, Bimestre, Tri Mesc'ià dicono in alcune parti del con
mestre, Quadrimestre, Semestre. tado per Penciorà. V.
El mes di gatt. . . . . ll gennaio. Mes'ciàda. Meschiata. Mescolata. Mesco
El primm del mes. Il capomese. lamento.
Mes che tira trentun dì . . . . . . Mes'ciàda. T. di Giuoco. Data. L'atto
Mese che conta trentun giorni. di mescolare e dar le carte ai gioca
Mesròtt... Mese interciso, interrotto. tori in una o più girate. (stura.
Prenzipi de mes. Calende. Capomese. Mes'ciànza, Meschianza. Mischianza. Me
Quand la lunna la va col mes el fa Mes'ciòzz. Miscuglio. Mescuglio – Me
frut anca i sces. V. in Lùnna (lunazione). scolanza metafor. Il franc. Tripotage.
Quell che no fa el mes fa la lunna... Mèscola. Romajola. Romajolo. Romajuo
Se nel mese corrente non hai quella lo, Arnese di cucina notissimo.
A
MES (91 ) MIES
Mèscola. s. f. Mestola. Paletta o Cucchiaja Dì messa. Dire messa. Celebrare la
che siasi di rame, di ottone o di latta, messa.
orlata nei lati, la quale in testa ha Fà di ona messa. Far dire una messa.
un'accartocciatura che le tiene luogo Fagh dì dent di mess. Dare al
di manico. Ne fanno uso i zecchieri, quanti danari per far dire delle messe
i banchieri, i cambiavalute e i cas per l'anima d'alcuno.
sieri per ripigliare dal banco in una Falla anch el pret a di messa. Egli
volta sola molte monete e versarle erra il prete all'altare. Cade (o se
ne sacchetti. I Fr. la chiamano Main. condo il Monos. Inciampa) un ca
Mesètt. Mesetto. vallo che ha quattro gambe. Ognun
Mésola. T. d'Archit. Mensola. piglia de granchi. -
Mésola. T. di Strum. Arco. Quella parte Fenida la messa l'è fenii i candil...
dell'arpa in cui sono infissi i pironi Si dice famigliarmente per indicare
(biroeu) e i semituoni ai quali sono ogni cessar di lucri o vantaggi che sia
raccomandate le corde. conseguenza naturale del cessar le
Mesolètta. Mensolina(Vas.Vit. Pit.proem. fonti onde scaturivano.
Mesolin. I p. 45). Mensoletta. Gh'hoo minga levaa la messa. . . .
Mesolon. T. d'Archit. Mensolone. Becca Non gli ho detto cosa che meriti di
tello. Peduccio. tanto adontarsi; alla fin fine le fu
Mèss. Messo. rono parole e non fatti.
Mess mandaa. Mandatario. Mandato. Hin fornii i mess a san Gregori. Addio
Ambasciatore per lo più in senso spreg. ser Ugo che la paglia è data(Pataſi. 6).
Mess mandaano porta penna. L'im Modo di dire col quale accenniamo
basciadore non porta pena. in genere cessazione di lucri o van
Torna pu nè el mess nè l'imbassada. taggi qualunque, in ispecie e fra gio
Ho perso il messo e il mandato(Meini catori il non aver più in mano carte
in Tomas. Sinon. a Messo). Non torna atte a fare buon giuoco – In una let
nè il messo nè il mandato. Si dice allor tera, scritta da Firenze il 18 marzo
chè mandatosi per alcuno, nè viene il 1522 a quel Giovanni Matteo Giberto
cercato nè si rivede chi andò a cercarlo. che fu poi Vescovo di Verona, Mon
Mèssa. Messa. Il sagrificio dell'altare. signor Paolo Giovio dice che certi
A messa con ti, ma minga a bev militari . . . . . attenderanno a far
o simili. In chiesa teco non all'osteria dire le messe di san Gregorio (Atanagi
(Pan. Viag. Barb. I, 61 – id. Poet. Lettere Venezia Zoppin p. 41), An
I, xxv, 35). che il Lasca(Cena II, Nov, 1.”, p. 2o1)
Applica la messa.... Dire la messa mentova queste Messe di san Grego
per l'anima d'alcuna data persona rio, e il Pauli(p. 62) citando questa
o per alcuna data intenzione. medesima frase con questo e con al
Cantà messa bassa. ſig. Cantare i tro testo del Berni la fa sinonima di
paternostri o Dire le orazioni della Ella è ita, l'è morta. Di questo modo
bertuccia o della scimia. Dire della rende qualche ragione il decreto 18 ot
violina. Improperare borbottando o tobre 1628 della Congregazione dei
brontolando sotto voce. Riti in Roma che autorizzò le trenta
Ch'el vaga on poo a sentì di mess. messe continue da morto per liberare
. . . . . Si dice dai bottegai a quegli un'anima dal purgatorio a imitazione
avventori che d'una merce profferi di quelle trenta che san Gregorio
scano un prezzo minore del convene fe” celebrare per la liberazione del
vole relativo, e si dice anche per rim l'anima di Giusto suo monaco morto
proverare alcuno come scioperatore e fattosi seppellire in un letamajo con
in qualunque riguardo: nuovo modo tre scudi addosso del proprio. Forse
di cuculiarci senza avvedercene fra anco il nostro dettato risale tra noi
- noi e maggioringhi e popolari. sino al 15oo, anno in cui fu distrutta
Conſess de mess. . . . Confessione l'antichissima chiesa di san Gregorio
della limosina ricevuta per dire messa. che esisteva presso S. Vittore al Corpo.
MES (92 ) MES
La prima messa. Prima messa(In mico, ma quella che si dice in tutta
gann. I , 1 – Targ. At Ac. Cim. III, Cristianità per l'anime dei defunti.
585). Quella che si dice prima ogni Messa de spos. Messa del congiun
dì in ogni chiesa. to. Quella messa che si celebra nella
L'ultema messa. L'ultima messa(Tass. benedizione degli sposi.
Secch. II, 56 nota). È quella che di Messa de viv.... Ogni messa che
cesi ultima in ogni mattina e in ogni non sia de morti.
chiesa. I Francesi non senza ragione la Messa granda. . . . . . . La messa
dicono Messe musquee. In campagna è domenicale con vangelo. Anche i Fr.
frase quasi ignota perchè nel più dei hanno la Grand'messe, ma per essa
luoghi si dice una sola messa ogni di. intendono la cantata.
Ma gh'è la messa. V. in Vèss. Messa in aurora. . . . . Messa ce
Messa ambrosianna. Messa secondo lebrata all'aurora.
il rito della Chiesa ambrosiana. Messa nocuva. Messa novella(“fior.).
Messa bassa. Messa piana(Targ. At. Prima messa(Cr. in Cantare S V). La
Ac. Cim. Il I, 574). messa che si celebra per la prima
Messa bonna o minga bonna. Messa volta dal novello sacerdote.
valida o non valida. Se tu giugni a Messa parochial. Messa parrocchiale.
messa detto che sia il vangelo la dici Messa romanna. Messa secondo il
minga bonna; se prima, in qualun rito della chiesa latina o romana.
que stadio, bonna. Fra le tre messe Messa secca. Sacrifizio presantifi
che si sogliono celebrare per Natale cato (Alb. enc.). Messa presantificata.
dici bonna, quantunque erroneamen (Voc. piac.); e impropriamente Messa
te, l'ultima, e minga bonn le due del venerdì santo. In questa, secondo
prime se staccate da quella. il nostro rito ambrogiano, nè si of
Messa cantada. Messa cantata. Quella ferisce, nè si consacra, nè si con
che si celebra dal sacerdote cogli as
sistenti diaconali e cantando, la Missa
suma; ma solo si recitano e si can
tano alcune orazioni e fannosi alcune
º
cum nota come la disse Pio II; s'ella cerimonie affatto proprie della gior
è cantata con musica dicesi Messa nata. Secondo il rito romano vi sono
cantada in musega. orazioni e cerimonie in parte comuni
Messa con l'orghen. Una messa in alle altre messe e in parte no, non si
su gli organi(Aret. Tal. V, 11). consacra nè si oſferisce, solamente si
Messa conventual. Messa conventuale. consuma un'ostia consacrata il giorno
Messa de cacciador. Messa da cac avanti, donde il nome italiano. Il Ma
ciatori(Nic. Mart. Let. 82). Messa assai gri nel suo Diz. accenna una messa
breve – Hoo sentii ona messa a la senza consagrazione, la chiama Messa
cacciadora, e via. Sentita una messa secca, e la dice riservata alle navi
lesta lesta, me n'andai(Manni Veglie gazioni marittime e ad alcuni altri
III, 67) – Messe et repas de chasseur CaSl.
Mestee orb. Mestiere lucroso, profit Mesturón (A) che da alcuni dicesi anche
tevole, guadagnoso, di gran guadagno, A remuscion. Alla mescolata. Mesco
tale che a chiusº occhi ti fiocchino latamente. Mischiatamente. Alla rinfusa.
in tasca i danari esercitandolo. Mesturòzz. Mistura. Miscuglio. Mescuglio.
No gh'è gramm mestee che a vo Mescolanza. Mescolamento. Mestura.
regh tend no ghe se viva adree. Chi Meschiamento. Mischiamento. Mischian
ha arte ha parte. Vedi più addietro za. Mischiatura. Mistione. Meschianza.
Chi gh'ha on mestee in man, ecc. Mescolato. Mescolata. Mescolatura. Mi
Offellee fà el tò mestee. V. Offellée. schio. Mischiata. Mischiato.
MET (95) MET
Mesùra, Mesurà, Mesurin, ecc. V. Mi senza titolo e in versi II.”, I.” – V.
sùra, Misurà, Misurin, ecc. anche Borlà-giò in Giò. -
Metà. Dalla metà dell'anima mia(Fir. Luc. Maa de toeü e de mett. V. in Màa.
II, 4), cioè dall'amata, siamo venuti a Mett a (T. d'Agric.). Coltivare a.
dire Metà la Moglie. La Moitie dei Fr. Porre a. Mett a ris, a forment. Por
Metafisega. Metafisica. re a riso, a grano, ecc. Mett a vin.
Metàfora. Metàfora. Avvignare. Mett a ſen. Appratire.
Metafòregh. Metaforico. Mett acqua, Mett foeugh, ecc. V. in
Metàgola. T. de Costruttori, Murat. ecc. Acqua, Foeügh, ecc.
Stocco delle abetelle (antenn). V. in Pönt. Mett a cunt, Metta la proeuva del
Metàgola per Mantàgola. V. sett, ecc. V. in Cùnt, ecc. (sare.
Metàll. Metallo – de vos. Metallo di voce. Mett adoss. Mettere addosso. Addos
Metamòrfosi. Metamòrfosi. Mett adree. Assegnare per compa
Metèll. Ad. di Gràn. V. gnia o per corteggio – Mettegh adree
Méter. Metro. vott pret . . . . Fare che al morto
Métod. Metodo. rio o alle esequie d'un tale inter
Metòdega. Metodica? La sorella minore vengano otto preti.
della pedagogia. Questa insegna i me Mett a fà l'oreves, Mett a fà el
todi didattici migliori ai maestri scien pittor, ecc. Porre all'arte dell'ore
tifici, la metodica agli elementari. – fice, Mettere al pittore(Vas. 497).
Metodica diciamo anche il libro che Mett a la bocca, a la comunion,
tratta dei metodi da tenersi nell' in a la grella, a pane pessin, ecc. V. in
segnare. Bócca, Comunion, Grèlla, Pàn, ecc.
Metòdegh o Metòdich. Metodico. Mett a la via. Mettere alla via. Met
Metodeghètta.... Compendio di metodica. tere in punto. Allestire. Ammannire.
Metòdich. Ordinato. Regolato. Temperato. Mett a legg. Porre a leggere.
Metodista. . . . . Studente di metodica. Mett anmò. Itimettere.
Metrèss. Bella. Ganza. Dal fr. Maitresse. Mett as e rampin. V. in Asa.
La Gran Metress. Maggiordòma. Mett ben con vum. Metter bene.
Dama di confidenza(“tosc. – Zanob. Mett de mezz o in mezz o tra ona
Diz.). Quella dama che soprantende cossa e l'altra. Tramettere. Frammet
alla casa di una principessa. tere. Inframmettere.
Métrich. Metrico. Mett denanz. fig. Porre avanti. Met
Métro. V. Méter. tere innanzi. Far presente.
Metropolitanna. Chiesa metropolitana. Mett de part. V. in Pàrt.
Mètt. Mettere – V. anche Mèttes. Mett dopo. Posporre. Metter dopo.
Andass a mett. T. de Cac. Impuntare. Mettegh del sò. Mettervi del suo.
El gh'ha miss el gh'ha miss, e poeu Scapitarci.
l'ha faa on s'ciopp. Egli è stato stato, Mettegh el coo, el sciampin, ecc.
e poi ha fatto i gattucci o i mucini V in Cóo, Sciampin, ecc.
orbi. A un di presso il Parturient mon Mettegh el temp che ghe va, Met
tes, nascetur ridiculus mus dei Latini. tegh di or e sim. Impiegarvi il tem
El gh'ha miss el gh'ha miss, ma el po debito; Consumarvi ore ed ore.
l'ha peu ſada. Egli ha indugiato o Metteghela tutta. Fare checchessia
vero E stato stato, ma poi l'ha fatta colle seste o a pennello o a penna e
maschia, o l'ha fatto maschio. calamajo. Farla coll'arco e col mi
Lassassel mett o mett-dent. La dollo dell'osso. Dare il suo maggiore.
sciarsi mettere il cristere. In modo Andare a vela e remo.
bassissimo vale sottoporsi a ciò che Mett el sò coeur in pas. V. in Coeür.
altri esige, acconsentire forzatamente. Mett-foeura. Emanare. (quia.
Lassass mett-giò. Calare. Cedere. Mett-foeura ona reliquia. V. in Reli
Arrendersi. Allentare – Calare anche Mett foeura ona vos o Trà-attorna
parl. di donne fu detto nel significato ona vos. Mettere in grido o in voce.
noto dal Mach nella sua Commedia Vociferare. - .
MET ( 96 ) MET
Mett-foeura sui canton. Appiccare ai Mett-insemma. Congegnare. Commet
canti(Lippi Malm. IV, 15). tere. Compaginare. Connettere.
Mett-giò. Deporre. Posare. Mett-giò Mett-insemma.T. de'Faleg. Calettare.
el tabarr. Posa il tabarro. Mett-giò Mett-insemma a angalett. Calet
quell baston. Posa quella mazza. tare a ugnatura.
Mett-giò. Deporre. Sgravarsi dell'uo Mett-insemma a angalett de sora.
va gli animali ovipari. Calettare a risalto. Calettare a
Mett-giò. Andare ad albergo. Alber ugnatura sovrapposta.
gare. El Cavalant de Lomaniga el mett Mett-insemma a cav e penera.
giò al Stalazz del Brovett. Il Procac Calettare a dente in terzo. Farc
cio di Lomaniga va ad albergo nello una calettatura interzata.
stallo del Broletto. (ficare. Mett-insemma a coa de rondena.
Mett-giò. fig. Sedare. Calmare. Paci Calettare a coda di rondine.
Mett-giò. Mettere in tavola. Mett-insemma a coa persa. Calet
Mett-giò. Seminare. tare a coda di rondine stremata.
Mett-giò.Piantare. Porre. Per es. Mett Mett-insemma a doss a doss. At
giò on per. Piantare o Porre un pero. testare. Intestare.
Mett-giò. Infinocchiare. Cont i sò Mett-insemma a mezz a mezz.
moinn el l'ha miss-giò. Il moiniere Calettare a mezzo legno.
gli fu attorno con tante moine, ch'ei Mett-insemma a penera scondu
ne rimase infinocchiato. da. Fare una calettatura na
Mett-giò. Far giù(“tosc. – poem. ant. scosta. -
la metta a chi passa. Dar la quadra pur anch fà a mettes. Veste pur bene.
a chi passa. Prosare. Ha pur bella messa. Ha pure il bel
Tra el loff e la sciguetta gh'è pocch modo di vestirsi. Ella ha una gran
de dà la metta. V. in Lóff. bella messa.
Mèttegh. Impiegare. Consumare. Mettegh La sa minga fà a mettes o In del met
pocch. Metter poco(cioè tempo), tes no la gh'ha nè coo nè pee. Non
Mètten. T. di Giuoco. . . . . Accusare sa vestirsi con garbo. Non ha garbo nel
uno o più punti, cioè farsi o dirsi vestire. E quando la donna cade in
vincitore d' uno o più punti – Ti questo difetto v'è caso in cui le si può
lassi mett per grazia. I punti che ac dire coi Fr. Voilà un pot pourri e coi
cusi menoteli buoni per favore. Venez. La re una scarpa e un zocolo.
Mètter. Padrone. Signore; e pedantesca Mèttes. parl. di tempo. Volgersi a... .
mente Dòmino. La nostra è voce usata Mettes al bell o al brutt. Volgersi
specialmente fra i lavoranti per indi al bello, al cattivo? direbbesi, credo,
care il Maestro o Padron di bottega ( come dicesi dai diz. parlando del
che talora dicono anche El Scieff. vento) per inchinare, pendere il tem
Ambe voci francesi, Maitre e Chef po al buono o al cattivo.
Metter d'arma. Schermidore. Dal fr. Maitre El voeur mettes a fioccà, o a pioèuv.
Mèttes. Mettersi, (d'armes, Il tempo mette neve. Il tempo si rompe
Mettes a fa el lader, el speziee, ecc. alla pioggia.
Gettarsi al ladro, allo speziale, ecc. Mettes. T. de Cacc. Impuntare.
Mettes a fà que;coss. Accignersi a Mètles. T. de' Cacc. V. Imbroccass.
checchessia. Imprendere. Dare su chec Mèttes. T. di Giuoco di Bigl. Achittarsi.
chessia. Quand el seghe mett l'è inutel. Dar l' achitto.
Cim. I, 26 – Fag. Cav. parig. III, 16 – De Milan a Lod gh'è vint mia o
Metastasio Lettera al Farinelli). Scap ghe ſan vint mia. Da Milano a Lodi
patoja. Sutterfugio. Gretola – Talvolta vi corrono venti miglia o dicono
anche vale per Ripiego. ch'e' vi corrano venti miglia.
Mezz-tón. V. Semitón. Ghe sarà tre mia bon. Vi corre
Mezzù per Cónch. V. (zule. ranno tre buone miglia. Hin dò mia
Mezz'-us'cioeu de sora(nelle botti). Mez longh. Sono due miglia lunghe.
Mezz-vin. V. in Vin. On mia de quij che fa el loff de nocc
Mezz-voeùj. Mezzo vuoto. Semivòto? o On mia de pajsan o On mia bon.
Mi. caso retto. Io – Anche gli Spagn. ed Un grosso miglio.
i Provenz. dicono Mi, Ti, pcr Io, Tu. Quindes dì o Tredes di quattordes
Mi come mi. Io com io(Bocc. – Manni mia. . . . . . Dicesi parlando di chi
Veglie IV, 16). Dal canto mio. Per progredisca più che lentamente, di
la parte mia. Per quanto è da me. chi faccia poco cammino, poco pro
Mi. casi obbliqui. Mi. A me. Il Burch. gresso, di chi sia una testuggine o più
(p. 7) disse anche scherz. A micchi. tardo che testuggine o presto come
Me – Noi erriamo frequentemente una lumaca – Faire en quinze jours
traducendo per Io il nostro Mi anche quatorze lieues dicono anche i Franc.
ne casi obbligui; errore in cui però Tirà i basitt o sim. de lontan cent
cadde anche il Fagiuoli, tiratovi, cre mia. Chiamare checchessia discosto un
d' io, dalla rima, allorchè scrisse miglio(Cini Desid. II, 1o). Chiamare
(Rime piacevoli III, 2o5) di lontan le miglia i baci o simili,
Pur fate a modo vostro, in quanto a io, come in quei versi :
Al più starò a legger le gazzette - E poi qualche minchion si meraviglia
Per saper chi la vince o chi va a Scio Se un reverendo tal con reverenza
gendosi più povero che un non sia. Voltaa inscì el par annò ch'el drizza i baffi.
Cavà de la miseria. Cavar di stento (Bal. Ger.).
o di tisicume. Sbozzacchire. Mismón. v. a. del Var. Mil. Da poco.
Miseria e Povertaa hin dò sorell.... Mocceca. Moccicone.
Si dice per indicare assoluta man Miss. Messo. Part. pass. del verbo Mettere.
canza di beni della vita in alcuno. Ben miss. Cresciutoccio. Vegnentoc
Morì in miseria. Morire poveramente cio. Gicheroso. Tarchiatotto.
o poverissimamente o poverissimo. Mal miss. Scriato.
No guardà miséri o No vorè save Miss sù. fig. Messo sù (Bracc. Sch.
ghen de miséri o Vardà minga miséri. fal. Dei XIV, vii, 2). Istigato. Aizzato.
Spendere come un Cesare (Zan. Crez. Imburiassato.
rinc. II, 6). Non la guardare in un Missée per Messée. V.
filar d'embrici. No se guarda miséri, Mission. Missione.
e che la vaga. Vada a ruotoli quanto Missionari. Missionario.
c'è (Fag. Gl'ing. lod. I, 12). Fà el missionari. fig.... Usare elo
Ona miseria d'on omm. Un infin quenza ed unzione grande onde per
gardo. Un accidioso. suadere alcuno di checchessia.
Vess in d'on mar de miséri. Essere Missizia. V. Messìzia.
in un mar di miserie. Missòlta. Partita(Galil. Op. XIII, 524).
Vess ona miseria. Essere una com Nuvolo. Subbisso. Mercato. Quantità,
passione(Firenz. Op. II, 78). numero grande, -
MIS ( 1 16) MIS
Missòlta (Carna). Misalta. Carne misaltata. Toeù i sò misur. Misurare. Rilevarla
Missoltà. Misaltare. misura – E dicesi fig. Pigliar le sue
Missoltàda (Carna). Carne misaltata. Mi misure(Cocchi Bagni di Pisa 577).
salta. Prendere o Pigliar regola o norma.
Missoltin, e al pl. Missoltitt. Agone mi Regolarsi; e comic. Pareggiar le so
saltato ? L'agoncino conservato in me – Girar largo ai canti – Al pan
puro sale. guardare prima che s'informi. Consi
Missòra per Messòra. V. derare se torni conto, se convenga,
Mist. Misto – Ad. di Sùdit. V. ponderare, esaminare, squadrare; e
Mistéri. T. relig. Misterio. Mistero. talvolta anche Ammannire, apparec
Mistéri. Mistero. Arcano. Segreto qua chiare, predisporre ciò che è neces
lunque. sario ad un'impresa. In questo ulti
Fà misteri. Parlare misteriosamente. mo senso disse il Mag.(let. 6. Bucch.).
Accennare misteriosamente – Celare. Pigliando infino da adesso le mie mi
Occultare. sure per fare stampare, ecc. – Il prov.
Mistéri. V. Nott de san Giovannin Rosàda. Misura due e taglia una(cioè esamina
Misterios. Misterioso. posatamente ed eseguisci sveltamente)
Mistrà. Fumo o Fumetto o Acquavite d'a ha qualche relazione colla nostra frase
naci(*tosc. – Zanob. Diz.). Anisetta nel primo significato – Anche i Fran
(Zanob. Diz.). Anisetto. Acquavite stil cesi dicono Prendre bien ses mesures.
lata con infusione d'amici, detta Fe Misùra. T. de Manisc. Misura da cavalli
nouillette dai Francesi. con fettuccia e lucchetto(NelliServ.padr.
Mistrà stellaa. . . . . . Quello fatto II, 12 ).
con amici stellari, cioè coi semi del Misùra. T. de Sarti. Misura. Il Patron
l'Illicium anisatum de botanici. dei Francesi.
Mistùra. Mistura. Mestura. Mescuglio. Toeiù la misura. Pigliar la misura
Mistura de saldà. Saldatura. La ma (Nelli Serva padr. II, 12 ).
teria che s'adopera a saldare. Misurà e Mesurà. Misurare. Ammisurare.
Mistura per i mortce. Polverino. Besogna mesurass segond i sò forz.
Pan de mistura. V. in Pàn. Chi si misura la dura. Chi non si mi
Mistùra. Ferrana(Last. Op. II, 276). Se sura è misurato – V. anche in Gàmba.
gale, vena, lupini e trifogli seminati I omen se misuren minga a pertegh.
per falciarli a mangime del bestiame. P. in Omm.
Misturà. Mischiare. V. Mes'cià. Misurà agord. Fare la misura van
Misturàa. Misturato. taggiata o ingorda o ardita.
Misùra e Mesùra. Misura. Misurà a guggiroeü, a didaa o sim...
Bollà i misur. Segnar le misure. Misurar la semente de bachi coll'a
Bonna misura. Buona misura. Ar nello, coll'agajuolo o simili.
ròto. Giunta – Colmo. Colmatura – Misurà di bott a vun. Andar coi
Nelle stoffe si dice Rivolta. pugni sul viso ad uno.
Dà minga giusti misur. Fognar nelle Misurà ona scala(o simili). Misurare
musltre, -
le scale(così, se non erro il Burch. Son.
Foeura de misura. Fuor di misura. 185). Ruzzolare tutti i gradini d'una
Senza misura. Oltre misura. Smisura scala(Fag. Rime VI, 157). Tombolarli.
tamente – Smodatamente. Misurà i canon. Calibrare le arti
In corp e minga a misura. A corpo, glierie.
non a misura, cioè non a misura Misurà minga giust. Falsare la mi
effettiva(Gher. Voc.). sura. Frodare la misura.
Misura comora. Misura colma. Misurà ona cossa con l'altra. Com
Misura de biava. Prebenda. Profenda misurare. Commensurare.
Misura del mornee. Bòzzolo. Misurà tiraa.Appannare(Canti Carn.I,
Misura giusta. Misura piena. 78). Accostar bene il panno al braccio
Misura rasa. Misura rasa, spiana con cui si misura.
ta, pareggiata, cioè senza colmo. Tornà a misurà. Rimisurare.
MIT ( 1 17) MOC
Misuràa. Misurato – fig. Assegnato. Li Fà i robb a la mitterlanda. Far le
mitato. Moderato. Fatto misuratamente. cose alla babbalà, a caso, a casaccio.
Misuràda. s. f. Misuramento. Misurazione. Viv a la mitterlanda. Vivere vita
Dagh ona misurada. Misurare. sbracata.
Misurador. Misuratore. Mò. Ora. Mo. Adesso. Per es. Mo chi,
Misurin o Mesurin o Misurin d' oli che mo lì. Or qua, or là (modo hic,
in Brianza chiamano anche Coppin o modo illuc de Latini). Mo par quest,
Quartin. Misurino (“fior.). Vasettino mo par quell.
per lo più di latta ch'è una specie Da mò inanz. Da ora in poi.
di misura per l'olio: contiene la se E Togn, guardand ol ciel, tornè a pregà
dicesima parte d'una libbra grossa. Par da mò inanz che nol ghe dass a trà.
Mitàa. Metà. (Maggi Interm. II, 3o3. )
Fà a mitaa. Fare a metà(“tosc.-Tom. Fina mò. Finora.
Giunte). Mettere in comune. Accomunare. A vedè fina mò sii insci anca vu.
Molg s'avvicina d'assai al lat. Mulgere. o Corridor o Moeula. Coperchio – Serc per
Va a molg el loff. V. in Löff. la farinna. Cassa). = Tremoeusgia. Tra
Mölg e Molg minga assolutamente dicono moggia (a cui sono inerenti Fond. Bocca
MOL ( 125 ) MOL
= Graniroeula. Cassetta con Moriggiocur o il Diz. d'Artigl. esserne di più spe
Battiraeu. Tentennelle. Ferr. Ferri = Gallett di cie, vale a dire Mulini a pestelli, Mu
ferr.... =Gamber....). Pölpor. Farina lini a botte. e Mulini a macine. I mu
jo = Ludreghee o Rodeghee. . . . . lini a pestello constano delle parti seg.
Molin a man. Mulino a mano. Elbor. Albero a bocciuoli = Rodon.
Molin a rodon. Mulin francesco, Ruota a corona che altri dicono il Ba
che ha ruota grande e da lato. stardo – Spallett. Calastrelli – . . . . .
Molin a vent. Mulino a vento. Le Catenelli - . . . . . Ciocche - Spall.
sue parti sono Elbor. Stegolo = Pal. Cosce del castello - Fass. Fasce e
Ale o Vele – Fig. . . . Cicalone. Folla. Pila che i Genovesi dicono
Molin a vunna, dò, tre moul o Gombo = . . . . Grappe = Peston. Pe
roeud. Mulino di un palmento, Mulino stello(con Scalz. Calcio - Speron. Sprone) =
di due, tre o più palmenti. Cossimitt. Piumacciuoli. Ralle = Ca
Molin sott'acqua. Mulino affogato pieu. Rocchetto. Lanterna – Rodon a
(Gior. agr. VI, 175), cioè che non può palett. Ruota a pale - Calaster. Se
lavorare per escrescenza del fiume. dili = . . . . Sojole o Soggiuole.
Molin che va a forza d'omen o de Molin del cervelaa. T. de' Pizzicag... .
besti. Mulino a secco(Zanob. Diz.). Truogolo quadrato di legno in cui la
Molin d'ingorgada. Mulino a ricolta grascia bovina e porcina che suol
(Gior. agr. VIII, 183). Quello messo entrare nelle cervellate nostrali ve
in moto dall'acqua di un picciol borro niva finissimamente tritata da quattro
o torrentello riunita in una gora o o più mannaje cadenti sur essa per an
conserva o margone o bottaccio(ingor dirivieni mosse da un rotone aggirato
gada), e guidatavi per un canaletto a mano. Oggi di è quasi uscito d'uso.
detto gorello o fosso o gora. Molin del tabacch. . . . . Sp. di macine
Molin a scudin. Mulin terragno, che colla quale si tritano o spolverizzano
ha ruota picciolina sotto. (nante. le foglie da ridursi in tabacco da naso.
Molin che no masna. Mulino immaci Molin de seda o Filatòj. Filatoio. Quella
- Avegh tavola e molin. V. in Tavola. macchina con naspi, rocchetti, ecc.
Chi va al molin s'infarinna. fig. Chi sui quali si torce a trama o ad orsojo
pratica col lupo impara a urlare. Chi e si ammatassa la seta tratta dai boz
tocca la pece o s'imbratta o si sozza. Chi zoli lavorati al fornello. Le sue parti,
pratica collo zoppo gli se n' appicca. che io verrò quì esponendo in quel
Chi dorme co cani si leva colle pulci. l'ordine col quale le ho vedute agire,
Entrada de vin e de molin l'è en ed alle più delle quali neppure i diz.
trada de meschin. V. in Entràda. tecnici così nostri come forestieri mi
Giugà a tavola e molin. V. in Tavola. diedero agio di equivalenti, sono
Preja de molin. Mola mugnaia. RomoN. Rotone composto di Croser o
Tirà l'acqua al sò molin. fig. 7'irare Scroser Crociere – Travers Traverse?
o Recar l'acqua al suo mulino. Cer = Sbarrada. . . . – Fond. . . - = ELBoa
care per ogni verso il proprio utile – Albero coi Pollez Puntoni = SCUD... =
Ogni astuto mugnaio tira l'acqua al Scuni v..... - ELBoRIN Alberino? Fu
suo mulino disse il Nelli(Mogl. in calz. solo ? che dà il moto a un altro Scud. . . . . .
I, 5) con più compiuto proverbio. orizzontale, e questo a un altro ScuniN. . .
Vess on molin a vent. fig.Es. che fa aggirare la PIANTA. . . . la quale
Vess on molin che va i Sertin posa sulla Piletta Ralla ed a cui ineri
frullone. Essere gran chiaccherone. scono i Castej. . . . e le Serp. . . . . -
Molin estendiamo anche a denotare ogni Col o NETT Colonnelli i quali reggono tre,
quattro o più
giri di naspi e fusi detti VALICH
Macchina la quale sia messa in moto
per forza di ruote; quindi chiamiamo Valichi – Ognuno di questi novera dalle quat
Molin de la polver. Mulino da polvere. tordici alle venti Asp Naspi i quali da un
Macchina per mezzo della quale si lato col Pollez Puntone della loro Coa. . .
viene lavorando la mistura della pol posano sul Gattell Beccatello inchiodato
vere da fuoco. Di questi mulini dice sulla estremita interna del Sellon. . . . . .
MOL ( 126) MOL
fermato per ciò in ogni colonnello - e dall'al A moll de micca. frase cont. del
tro colla Paletta. . . . incastrano nello Stel l'Alto Mil. A buon patto. A buon mer
lin. . . . che riceve il moto dalla Stella.... cato. Con ogni maggior agevolezza.
mossa alla volta sua dalle Bozzonell. . . . . Mangià pan, moll e crosta. V. Pan.
incastrate sulle Trombett. . . . . che met- | Möll per Mollàsc de melon, ecc. V.
tono capo come razze nella RoEUDA Ruota | Mòll. ad. Lasco. Lente.
abbracciata dalle MAsCHER . . . . ferme di Lazzà moll. Allacciar lascamente.
qua e di là d'ogni colonnello, e mossa dalla Moll moll. Mollicchioso.
SERP. . . . . – A ogni naspo sottostà una Mòll.ad. Fiacco. Floscio. Spossato. Debole.
VoLTINNA. . . . . composta di due Tra Di molle complessione.
versitt. . . . . sull'inferiore dei quali po Tòni moll. Un mocceca. Un mocci
sano le Fondinn Dadi (quelli che i Fran cone. Un colto dalla mocceca. Cencio
cesi chiamano Carcagnolles) inoliati in cui gira molle. Pulcino bagnato.
per la punta il Fus Fuso che porta i Roc- Mòll. ad. Tardo. Flemmatico.
chej Rocchetti, e nel superiore veggonsi le Mòll. Ad. di Vin. V.
Cocchett. . . . . fermate dagli Stacchet- | Mòlla. Molla.
tej. . . . . . º fine di tener in sesto e fuso Moll de caroccia. Molle da carrozza.
e rocchella, a cui per egual fine sovrasta il Le molle del carro da carrozza hanno
Campanell o Campanin Rotella che Partid. Foglie – Partida maestra. Foglia pri
consta di Cassa . . . e Fil de ferr. . . . ma o maestra = Partida seconda, terza, ecc.
serrato dall'Atass . . . . a oggetto di tener Foglia seconda, terza, ecc. – Fasocù. Spro
accosto il filo - A mezzo ogni Voltinna ve ne? = Fenestra di partid.... = Rizz. Voluta
desi pure un Traversell inchiodato vertical s= Vera o Vid o Bragon..... = Cambronia
mente sui due listelli che porta un Ruzel ( nelle molle alla Polignac ) ..... = Cabbia
dura. Fasciatura?
lin Carrucolina? il quale serve a dare scorre
volezza a quella ZENTA Cigna? che sorretta da
e si specificano in
quattro Stroſinazz Strascichi per ogni valico Moll a campanna. Molle a chiocciola.
fa aggirare i fusi - In ogni valico sono al Moll a essa. Molle a esse? Sono brevi e
tresì tre ZETT. . . . . i quali giovano col strette, e servono alle serpi ed ai sot
loro continuo andirivieni a zita a fare sì che topiede per lo più ne legni da viaggio.
il filo si spanda ben pari per tutto quanto è Moll a la nariasg. V. sotto Moll a offella.
lungo il naspo - A ogni naspo sta prossima Moll a la Polignacca..... Molle di forma
altresì per di sopra alla voltinna una STA semicircolare, con peduccio, con molte
sGETTA. . . . . sulla quale stanno le Cam foglie fermate da una fasciatura, e con
voluta da capo. Sono assaissimo mol
brett Camerine? reggitrici del filo torto e la
leggianti.
Canetta Cannuccia? di cristallo su di cui
Moll a offella o a la mariasg..... Molle
scorre liscio liscio il filo, e passa al naspo – di forma romboidale o sia in figura di
Per le operazioni successive dall'an mandorla schiacciata.
naspatura in poi vegg. Tornèll, Cassa Moll a pontellon. Molle a punto ? Sono
de cavà, Cassa de immazzettà, Séda. consimili a quelle dette alla Polignac,
Molin di terr.... Sp. di Mulino donde per però meno nolleggianti per avere un
puntello che le ferma al centro.
macinazione si ricava l'oro e l'argento
Moll a rangon. . . . . . Specie di molle a
dai ceneratici e dalle spazzature delle due linee, l'una retta, l'altra ellittica.
officine di zecca (le lavures dei Fr.). Moll ingles o drizz o de velocifer.....
Molinara o Mornéra o Farinosa. V. in Uga. Quasi simili alle Molla offella di cui sopra.
Molinàsc Mulinaccio(“tosc.) – Nel con
tado s'incontrano cento casolari da Fassà i moll. Fasciare le molle.
Remontà i moll. Ricalettare le molle.
mulino con questo nome.
Molinèll.i Mulinetto. Mulino d'un sol Smontà i moll. Smontare le molle.
Metti verai moll. Imbracar le molle?
Molinètt. palmento, o che macina poco. Mett in crosera i moll. . . . . Alli
Anche di casolaretti da mulino che por
tano questo nome è pieno il contado. neare a perfetta crociata le molle.
Moll. s. m. Mollica, e ant. Molsa. Polpa Moll de boſſett. s. f. pl. Molle dei
del pane. mantici. Lieve. V. Saetton.
MOL ( 127 ) MOL
Moll de denanz. Molle della par Mollifegà Mollificare. Ammollire. Mollire.
tita davanti del carro delle carrozze. Rammorbidare. Far molle. Rendermolle.
Moll de tendinn o Cricch o Folett. Mollin. Dim. di Möll sust. V. – On mol
Molle o Serpi da tendine di carrozze. lin de pan. Una mollicolina di pane
Moll del quader. T. di Zecca..... (“aret.). Mollichetta(Zanob. Diz.). Un
Quelle molle le quali hanno per of po' di mollica di pane.
ficio di aiutare a sollalzare il quader Mollìn. s. m. V. Mollitt.
e la vite del torchio di zecca ogni Mollin. Dim. di Mòll ad. Mollicello,
volta ch'essa ha dato il colpo del co Mollitt de formenton che diconsi anche,
nio. I Francesi le dicono Jaquemarts. secondo i vari paesi del Milanese,
Molla del giudes di somell. Traboc Lovitt, Borlitt, Cochitt, Mollascioeü,
chetto (Biring. Pirotecn. – Alb. enc. Mollazzoeü, Manòquar, Morsôn, Gra
in Bilancette). La leva del giudice nelle visin, Gnòcch, Monij. Cornocchi( pis.
bilancette da saggi. – Gior. Georg. II, 245). Stamponi. Tor
In sui mòll o Cont i fiocch. fig. si. Le spighe del grano turco spo
Sopra mano(Cr. Cesari). Con la barba gliate che siano de granelli, si ado
(Fag. Rime I, 55). Co fiocchi. Sbra prano quai combustibili. On sacch de
cato. A scaccafava. Coi fiocchi e coi formenton bell'e secch el lassa ona
festoni. Alla ricca, alla grande, alla tara de trentases lira de mollitt. Da
solenne. Ona robba in sui moll. Cosa un sacco di formentone sgranato e
del tibi soli(“fior.). ben rasciutto si hanno circa trentasei
Legn sui moll. V. in Lègn(carrozza). libbre grosse nostrali di cornocchi.
On legn sui moll. fig. Un legno Mollón. Mollicone? di pane. -
ria in sul capo o nel corpo – L'ital. Andà la moneda. Correre la moneta.
Mondizia è semplicemente sinonimo Avegh di moned. Avere dei quattrini
di Mondezza. di molti; e ant. Essere mobolato di
Móndo, usiamo anche noi in vece di danari. Esser danaroso, ricco.
Mónd ma nei soli dettati e modi seguenti: Fà moneda falsa. Falsare o Falsi
Casca lo mondo. Ruini il mondo, ficare la moneta.
ma ecc.(Car. Let. ined. I, 315). Fà moneda falsa per quajghedun o
Mondo porco. Mondo infido, tradi Fass in freguj per vun. Far carte
tore, ingannatore, fallace, empio, false o falsissime per alcuno. Spararsi
º bugiardo, maligno, guasto, malvagio. per alcuno. Per isvisceratezza d'affe
Mondo rotondo bazzila senza fondo, zione fare per un altro qualsivoglia co
chi non sa navigar presto va al fondo. sa, per grande e pericolosa e fin delit
Il mondo è un coso tondo che rul tuosa ch'ella sia – ll fr. Faire fausse
lando va da sè(Mon. La Ved. I, 1o). monnaie(Roux Dict.). (scarsa.
- Il mondo è tondo(Cecchi Dote IV, 7). Moneda calanta. Moneta scadente o
Omm del novo mondo. Uno del Moneda con de la liga. Moneta al
nuovo mondo. legata con rame o simile.
On mondo de gente sim. Un mon Moneda fettiva. Moneta sonante, rea
do. Un gran mondo di gente e sim. le, effettiva, in contanti.
On mondo de temp. Un mondo di Moneda piccola. Lo stesso che Spèzz
tempo(Aret. Ipocr. 545 – Doni Zucca, o Spezzitt. V.
p. I 15). Pagà de l'instessa moneda. Contrac
Mondò. Mondatore, e fra noi specifica cambiare. Ricambiare. Pagare uno di
mente il Crivellatore, il Mondatore dei quella moneta ch'ei merita. Vess pa
grani, chi fa professione di crivellare gaa de l'istessa moncda. Ricevere tal
i grani per nettarli d'ogni mondiglia misura quale si fece altrui.
Mondò. T. de Mugn... Quello fra i lavo Pagà de moneda de legn o Pagà
ranti del mulino che fa da mondatore. con la scoa. Dar bastoni in vece di
Mondonòvo. Mondo nuovo(“fior. – Rosini danari. Minacciare o Percuotere in
Sign. di Monza). Camera ottica, e le vece di pagare.
più volte quella che certi mostratori Pagà de moneda longa. Lo stesso
portano intorno per trarne guadagno che Vess moneda longa. Vedi più sotto.
coll'invitar le genti ad osservarne le Pagà d' ona bella moneda. fig. Pa
vedute. gare d'una bella moneta '(Nelli Serv.
Omm del mondonovo. Uomo ca padr. I, 15) cioè Malrimeritare.
duto dalle nuvole. Vess moneda longa. Farsi tirare
Mondonòvo. Il bel di Roma. V. Cùu. per il ferrajolo. Dicesi di chi si ri
Mostrà el mondonovo. Mostrare il duce a pagare più tardi che può e
bel di Roma. vantaggiandosi più che può.
MON ( 133 ) MON
Monéda per Spèzz. V, (Gelli Sporta Ill, 5). Esser carico di
Andagh o Vegnigh moneda. fig.... robe diverse da recare qua e là.
Suol dirsi quando l'avversario ci vuol Mònega. Monachina. Dicesi fig. di quelle
sopraffare di ragioni che abbiano ap scintille di fuoco che nell'incenerirsi
parenza di verità, o quando altri si di la carta a poco a poco si spengono.
chiara rimproverato da noi a torto. Fra noi suol dirsi di queste scintille
Avegh minga moneda. Non aver di Hin i monegh che va in lecc, ciò che
spiccio. anche il Lippi(Malm. I, 4) disse:
Avegh moneda de dà-via. fig. Aver Che vi daranno almen qualche diletto
ragion da vendere. Le monachine quando vanno a letto.
Fà moneda. . . . Barattare moneta E quella tra le dette scintille che si
bianca a moneta di rame.
spegne per l'ultima, da noi viene
Famm trà in moneda sto scud. Re detta la Badessa.
car la moneta a questo scudo (Gelli Mònega dicono (con voce comune a quasi
Sporta II, 1). tutti gli Oltrapadani) in qualche paese
Giontagh su la moneda o su la va del contado quell'arnese che noi in città
lutta. . . . . Scapitare sul valor pla diciamo Pret de scaldà el lett. V.
teale relativo di quella specie di mo Monegàscia. Acc. dispr. di Mònega. Mona
nete colle quali si eseguisca un pa caccia. Monacona(“tosc. – Tom. Giunte).
gamento – e fig. Non avere il suo Moneghèll o Moneghètt pel fiore detto
pieno. Non avere il suo conto o il anche Moneghinn. V.
dovere. Scapitare alcun che in un con Moneghèll per Bizzàrr(fioraliso). V.
tratto, non esser pari il contratto. Moneghèlla. V. Moneghinna.
L'è moneda intesa. fig. E vanno di Moneghètt per Moneghèll. V.
ragia tra loro (Caro). Fra loro se la Moneghètta. Centaurea.Ciano, Fiordaliso.
dicono(“tosc.). È cosa convenuta, in Fioraliso. Fior campestre, la pianta
tesa, accordata già in segreto fra alcuni. del quale è detta Battisegola.
Trà in moneda. met. Snocciolare. Moneghin o Stellin. v. dell'A. Mil. Fior
Far piano. Render facile, chiaro, ma rancino. V. in Riottin.
nifesto; spiegare minutamente. Moneghin. v. dell'A. Mil. Cincia bigia. Uc
Vegnigh moneda. V. più sopra. cello che è il Parus palustris degli ornit.
Monedàscia. Monetaccia(“tosc.). Moneghin. Ad. di Lin. V.
Monedazion o Monetazion. V. Spésa. Moneghinn che altrimenti si dicono Mo
Monedinna. Monetina. Monetuzza. neghèll. Mughetto. Specie di fiore di
Monedònna... Moneta grande, pataccone. grato odore ch'è il Lilium convalliumL.
Mònega. Monaca. (naca. Moneghinna e Moneghella. Monachetta.
Andà a monega. Monacarsi. Farsimo Monacella. Monachina. Monacuccia.
Andà a monega de sant'Agustin con Moneghinna. fig. Mammamia.
duu coo in sul cossin o veramente Moneghinna. Cincia. V. Fratinna.
Andà a monega de san Benedett cont Monèll e al pl. Monèj. Monello.
i colzon in sul lett. V. in Benedètt. Monestée. Monasterio. Monastero. Moni
Insalatta de fraa, bombon de mo sterio. Monistero. Munisterio. Muniste
negh fan semper dorì el stomegh. V. ro. Chiostro. Claustro.
in Stòmegh. (naca. Monetari. Falsamonete. Falsator di mo
Mandà a monega. Monacare. Farmo nete. Falso monetiere – ll Berg. re
Monega capuscinna toeu mari stà gistrò anche Monetario.
cossi. V. Stà cossì in Stà. Monetaziòn. V. in Spésa. (na. V.
Monega d'ofizzi. Monaca professa. Monfrinètta. Dim. e vezzeg. di Monfrin
Monega falsa. Monna schifa il poco. Monfrinna.... Sorta di ballo così detto dal
Da noi si trasporta anche a denotare Monferrato donde se ne diffuse l'usanza.
un uomo finto, un ipocritone, un che Mongadili per Mondeghili. V.
faccia il santoccio. Mongolfiè (ona). . . . . Acqua concia con
Pari la Tarlesca o la fattora di mo una mistura di conserva di marasche
negh. Parere il diavolo delle ampolle e di conserva di lamponi.
MON ( 134 ) MON
Monìnna. V. Monitt. A mont. Faccianne monte. Non se
Moninn. s. f. pl e Monltt. s. m. pl.... ne parli altro – A mont nen ! Fi
Bernoccoletti o fiocchetti ispidissimi riamola. Zitti. Finitela.
ch' escono quasi ascellarmente dal Andà a mont. T. di Giuoco. Andare
gambo del così detto Predese matt. o Fare a monte. Non continuare il
Monipòll o Monipòlli. V. Manipòll. giuoco, ma ricominciarlo da capo, e
Monitoeür. . . . . Nome d'un giornale disdir la posta, come se per quella
francese notissimo, e vale Avvisatore. volta non si giocasse.
Monitor. T. delle scuole di mutuo in Fà a mont. Porre o Mandare a monte.
seg... Alunno che alla sua volta pre Giugà al mont o al mond. Giocare
siede alla istruzione dei condiscepoli, a terra del mio monte o a campana?
Monitòri. T. forense. Monitorio. (Doni Zucca). Si fa come segue: Sopra
Monitt. s. m.pl. o La Moninna v. dell'A. un mattonato o altro pavimento si di
Mil. . . . . Varietà di trifoglio a fiore segna con un carbone o simile un qua
cinerino rossiccio che ne campi ma drilungo, a traverso del quale si se
gri cresce spontaneo dopo la sega gnano quattro linee o divisioni (ognu
tura del frumento. Corrisponde al na delle quali diciamo Brusa), e a un
Trifoeuj ladin de campi grassi. de'capi un semicircolo; in quest'ul
Monizión. Munizione – Munizioni da timo si fa un crocicchio, e nel trian
guerra – Munizioni da bocca. golo superiore di questo crocicchio
Pan de monizion. V. in Pàn.
si segna un cerchietto. Fatto ciò, i
S'ciopp de monizion. V. in S'ciòpp. giocatori debbono con un piede far
Monizión(per eccellenza). Munizione da balzare una piastrella da una linea
lepri(Targ. Viag. II, 297). all'altra senza toccarle, e senza met
Monizionér. Munizioniere. Provvigionie tere il secondo piè in terra, farla per
re. Provveditore. venire fino al semicircolo e al cer
Monoeü che anche dicesi Morgnin. Monello. chietto ch'è nel triangolo superiore
Picciolo fanciullo che nelle parole e nei del semicircolo stesso, e chi caccia la
fatti si mostra amabile e accorto. piastrella fuor del quadrilungo o del
Monoeü. . . . . . donna. semicircolo, chi lascia d'andar a piè
Monòton. Monòtono.
zoppo, e chi tocca colla piastrella le
Monotonia. Monotonia.
linee (ciò che fra noi dicesi Maronà o
Mónscia. Monza. Nome proprio di città. Fà ona maronada, e tra i Fr. Boire),
Cervellaa de Monscia. V in Brùgna. quello perde, a norma del convenuto.
Corda de Monscia per Lugànega. V. – 1 Francesi chiamano questo giuoco
Fà trentun de Monscia.T. del G.di Baz la Marelle, i Piem. Lasagna o Cioca.
zica. Fare spallo.Oltrepassar il trentuno. In mont. In pieno. In complesso.
Podè andà a Monscia a fass barattà... Trà a mont che nel contado dicono
Esser assai semplice o ignorante. anche Trà in tocch. Mandare a monte.
Monsciàsch. Monzese. Abitante di Monza, Far monte. Non ne far altro. Sconclu
Falla o Giustalla a la monsciasca... dere.
Comporsi aggiustando la differenza Mónt. Monte pubblico, come fra noi i seg.
per giusta metà fra le parti. Lo stesso Mont o Banch de Sant Ambroeus...
che Tajà el maa in mezz. V. in Màa. Monte commerciale stato proposto da
Monsciór. Monsignore. Noi lo usiamo nel Giovanni Antonio Zerbi nel 1597 e
solo sig. prelatizio. (gnore. istituito nel 16o1 a imitazione e fine
Monscioràa... Grado e ufficio di monsi uguale a quello dei banchi pubblici
Monsciorin. Monsignoretto. d'altre città come il Banco di San Gior
Monsù. Signore; e strop. alla fr. Monsù. gio di Genova e sim. Se ne veggano
Monsù. fig. Franzese. specificate notizie nei libri intit. Delle
Mont. Monte – In città noi diciamo sem leggi, contratti e governo del Banco
pre Montagna e non Mont; nell'alto Santo Ambrosio della città di Milano –
contado invece dicono comunemente Milano, per Giovanni Battista Mala
In di mont, Sul mont, e simili. testa, e Discorso in forma di dialogo
MON ( 135 ) MON
intorno al detto banco di Giovanni An sto scherzo risponderebbe quell'altro
tonio Zerbi Ragionato generale di es del Fag. Luoghi pii non hanno pietà.
so – Milano, per lo stesso, 1599. Mónta. T. archit. Elevazione. Avegh poca
Mont civich Sinonimo di Mont de monta on tecc.... Esser poco elevato
Santa Teresa. V. un tetto, e perciò aver poco piovente.
Mont de la pietaa. Monte di pietà. Mónta. Monta.
Il Presto. Fu specificato per decreto A mezza monta. A mezzo scatto. Sul
17 giugno 1785 di Giuseppe II in tre mezzo punto. A mezzo tempo (“tosc.).
monti detti Mont de San Giusepp, Mont A mezza monta. fig. Cotticcio dal vino.
de Sant Ambroeus e Mont de San Carlo A tutta monta. Sullo scatto. Sul tutto
alternanti fra loro nella zienda. punto. Dicesi del cane dell'acciarino
Mont de San Carlo. .. . Monte vita dell'armi da fuoco quando è montato
lizio fondatosi l'anno 1638 onde avere sì che è pronto a scattare.
immediate da 85oo inontisti ottocen Trà de monta. . . . I fabbricatori
tocinquantamila ducatoni. Accordava del cacio lodigiano dicono così allor
in origine il frutto del 5 per 1oo a chè nell'invernata non si ottenendo
ogni luogo traendo i suoi fondi da un dalle due munte di pratica la quan
grave aumento sulla tassa del sale. tità di latte necessaria per lavorare
Mont de San Franzesch ... Monte il cacio in grosse forme, ne protrag
vitalizio fondatosi nell'anno 1648 re gono d'alcun giorno la fabbricazione
gnando Filippo IV di Spagna, che onde avere dopo maggior numero di
gli assegnò in proprio le gabelle de munte la quantità del latte occorrente.
gli oli e dei saponi, onde avere im Montà. Montare. Salire.
mediate dai montisti scudi centomila Fà montà la rizza. V. in Rizza.
in servigio dello Stato – Nel 1712 La ghe nonta. Monta in bizza. Sim
Carlo VI assegnò allo stesso Monte barca. Si leva in barca. Gli monta la
nuovi e maggiori fondi camerali; e stizza, la collera, la bizzarria.
d'allora in poi l'istituzione si di La ghe monta per nagotta. Viene su
stinse in Monte nuovo e Monte vec troppo presto(Amb. Cof. s. ul.). La gli
chio. Ambi accordavano il frutto del 5 monta per un nonnulla(Berni Orl. inn.).
per 1oo a ogni loro luogo di monte. Montà-dent. Montare in carrozza.
Mont de San Luis e Filipp.... Monte Montà-sù. Montare o Salire a ca
vitalizio fondatosi nell'anno 17o6 reg. vallo; ed anche Montare in carrozza.
Filippo V di Spagna che gli assegnò Montà. T. milit. . . . . . . L'andare i
in proprio il prodotto d'un soldo per soldati a far la guardia in qualche
ogni libbra di sale venduto nello Stato. luogo. Dal fr. Monter la garde.
Mont de Santa Teresa. . . . Monte Montà. T. delle Arti. Montare. Mettere
così detto dei creditori di giustizia insieme le diverse parti d'un lavoro.
fondato nel 1755. Cessò col 1796. Gli stampatori, per es., dicono Montà
Mont Napoleon. . . . Fu istituito il el torc, Montà el timpen, Montà la
17 luglio 18o5, e durò sotto questo fraschetta, Montà i mazz, ecc.
nome fino al 1814, epoca in cui mutò Montà el s ciopp. Levare il cane
il nome in quello di Monte dello Stato. (Rosini Sig. di Monza). Armare il cane?
- Cartella del mont. Luogo di monte. Montà el telar. Armare il telajo.
Donna che va a ſa i pegn al Mont... Montà i al. V, in Ala(de praa).
La Pegnariola dei Veneziani. Montà i canon. Incavalcare le artigº
Impiegaa al mont. Montista (così nei Montà ona cà.... Arredare una casa,
diz. italiani ma forse erroneamente). fornirla di tutti i mobili necessarj.
Logatari del mont. Montista? Chi pos Montà on vestii, on capell, ona scuſ
siede luoghi di monte in nome proprio. fia, i manegh. . . . Mettere insieme
Mont senza pietaa chiamò per ischer le diverse parti d'un abito, d'un cap
zo il Mont de pietaa uno de più arguti pello, d'una cuffia, ecc.
nostri almanacchisti vernacoli nella Stecch o Stacchett de montà. V. in
Settimanna grassa per el 1797. A que Stacchètta.
MON ( 136 ) MON
Montà per Importà. V. I montagn stan a sò locugh, ma i
Montà. Ammontare. Coprire(degli stallo omen s'incontren. V. in Omm.
mi). Calcare(degli uccelli). Montagna russa o de Mosca.... Dal
Montà. Entrare in arcione. Salir in ar 1817 al 1824 nell'osteria del monte
cione. Montar a cavallo. Montare in Tabor da lato alla Porta Romana della
sella; e anche assol. Montare. nostra città quella po' di erta che vi fa
Montà.assol. Montare? Entrare in carrozza. il bastione fu tramutata in una monta
Cordon per montà. . . . Quel Pas gnuola a viottoli artefatti sulla quale
samano o Cordone che si applica quasi per forza di ruoteggi mossi da ca
dappiede nell'interno dello sportello valli uno saliva in certe maschere di
delle carrozze per dare alle persone slitta(che il popolo chiamò bentosto
deboli, vecchie, infermicce un punto Guss – Andemm a la montagna russa
di più cui appoggiarsi nel montare per anda su e giò in gussa) per poi
in legno. riscenderne a precipizio nella slitta
Montà. T. mil. passato anche ai non mi medesima. Puerile imitazione delle gi.
litari. Arredare. Vestire, armare, equi gantesche necessità del nord, trasse
Montàa. Armato. (paggiare. da quelle il nome.
Montàa. Equipaggiato. Quand i nivol van a la montagna,
Montàa. Arredato. ciappa la zappa e va in campagna.
Cà montada. Casa ben montata. V. in Nivol.
Montàa. Ad. di S'ciòpp. V. Vedegh de là di montagn che an
Montàda. Montata. Salita. Erta. che dicesi Vedè l'erba a nass de nocc.
Montada o Salida d'on pont. Pedata. Avere gli occhi nella collottola. Avere
Montadùra. Montatura. gli occhi d'Argo. Essere accortissimo.
Montadura de la spada. Elsa. Montàgna che vari contad. dicono Fiolda
Montadura di pee. Calzari. o Fioldinna. Colmo.
Montàgna. Montagna. In essa si consid.” Fà-sù la montagna. Far monte.
Pè. Falde. Radici. Pendici = Riva o On risott con sù la montagna. . . .
Montada o Rivanna o Costa. Erta. Un piatto di risi col colmo.
Montata – Scimma. Vetta. Sommità. Col Montagnàscia. Montagnaccia.
mo = . . . Acquapendio - . . . Cresta. Montagnée. Montagnolo(sost. Lastri Op.
A la montagna. A monte. V, 78). Montanaro.
Andà de là de tutt'i montagn. fig. Montagnéra. Montanara Montanina.
Tramodare. Uscir dei termini. A la montagnera. Alla montanina.
Borlà-giò de la montagna. fig. Es Alla foggia de montanari.
sere uno scagnozzo montanino(Pan. Montagneròtta. Una tarchiatotta monta
Poet. I, Ix, 5). Vlarſi.
soltanto in Salt del monton. V. in Sàlt. Mòra. Dormiglione. Insetto che infesta
Montonà. Ammucchiare. Abbicare. singolarmente i meli. È la Phalena
Moutonàa. Ammucchiato. pyralis pomana L.
Montonscèll. Mucchietto. Mucchierello. Pomm roeus cont dent la mora.
Monticello – Montoncello ne'diz. it. sta met. . . . Dicesi dei tisici che talora
Mostardinèlla.
( chiamano nell'A. Mil.
la Moscardinna. V.
saccio. Grugno. V. anche Mùso. OStarCilllella
Carega de mull. Peso grande e sconcio. Pari ona mumia. Essere una mummia.
Dedree di s'ciopp e denanz di muj. Municipal. Municipale.
V. in S'ciòpp. Municipalista. Municipalista(Zanob. Diz).
El mull (gergo). . . . . . Dicesi de' Rappresentante del municipio.
salsicciuoli (luganeghin) ne'quali dubi Municipalitàa. Municipalità(Zanob. Diz.).
tiamo non sia carne falsata. Recami Il corpo municipale, ed anche il luogo
salsiccia che non sia di miccia diceva dove si aduna la Magistratura muni
il Burchiello Son. a pag. 2o5. cipale.
Mett-giò el mull. Vedi più sotto. Mùr. Muro.
Ostinaa come on mull. Caparbio o A mur a mur. A muro a muro(Lasca
Incornato più che gli asini (Alb. enc. in Spiritata I, 3 – Gelli Sporta II, 6
Caparbio). Ostinato al maggior segno. – Cell. Vita I, 5).
Pientà o Mett-giò o Taccà o Trà Andà adree al mur. Rasentare il
el mull. Irpuntare. Incaponirsi. In muro – fig. Star terra terra come la
capocchirsi. Incocciarsi. Incaparsi. porcellana. Starsi umile e povero.
Pigliar i cocci. Fare capo o il capo. Avè o Mett la s'cenna o i spall al
Pigliare il morso co denti. Ostinarsi. mur. Porsi al sicuro. Assicurarsi. Star
Riga de mull. V. in Riga e in Mantèll. sulla dura.
Scalzà come on mull. V. in Scalzà. Avè miss i pee al mur. Averpontato
Stampa de mull. Poffar del mondo. i piedi al muro(Cecchi Ass. II, 2).
Corpo di bacco o di Dianora. Esclam.º Cavà sangu d'on mur. V. in Sangu.
Taccà o Trà el mull. Vedi più sopra. Dà el coo per i mur. V. in Cóo.
MUR ( 155 ) MUR
in del nas. Aver intasato il naso. Mettegh dent el nas. ſig. Assaggia
Averlo stoppato per raffreddore. re. Sperimentare. Lº ha comenzaa a ca
Bagnà el nas a vun. ſig. Fare stare sciagh-deni el mas.... fam. I cuccioli
ad ictro alcuno. Por piede innanzi ad hanno incominciato a sanguinarsi. Ha
uno. Supererlo. Avanzar alcuno di ec cominciato a gustare alcuna cosa per
cellenza, siina o simili, sopravanzar lo addietro ignorata o malgradita.
lo, superarlo. Per es. Voi t'han ba Mettegh el nas. Un po' più di fune.
gnaa el mas eh! Ei ti sei trovata corsa Dicesi a chi accenni mancargli alcun
quella preminenza Caro Nas. 156). picciolo che per compiere un suo la
Cascem el nas dedree. Dammi di voro. Coss'hoo de meitegh ?... Met
naso. Dammi negli orecchi o in tasca. tegh el nas. Non arriva.... Un po'
Rincarami il fitto. più di fune.
Cascià el nas de per tutt. Dar di Mett el nas de per tutt. V. più ad
noso a tutti i cantoni. Metter le mani dietro Cascià el nas, ecc.
in ogni intriso. Por maso ad ogni Nas trionfa e gora patiss.... Si dice
cesso. Dar di becco in ogni cosa. Fic da chi sente buon odore di vivande
care il naso o Dar di naso da per tutto. e non ha modo a gustarne – ed an
Ficcarsi. Il fr. Fourrer son nez par tout. che per indicare che presso alcuni il
Cascià el nas dove no pertocca... piacer de profumi e dell'annasare ta
Ficcarsi ove aliri non dovrebbe. bacco supera quelli della gola.
Càscia el nas in del cuu a on can.... Parlà in del nas. Parlar nel naso.
Si suol dire per rabbia ai ficcanaso. Avere pronunzia nasale. Lo Sgnanfizar
Ciappà per el mas. Pigliare per il naso. | dei Veneziani.
NAS ( 163 ) NAS
Refi gnà-sù el nas. Far le boccucce Nascondòn (De). Di nascosto. Di sop
(Pan- Viag. I, 61). Far dello schifo. piatto. Nascostamente. Nascosamente.
Regordass manca del nas a la bocca. Di celato. Di furto. Alla celata. Alla
Non si ricordare dal naso alla bocca sfuggita. Di piatto. Alla macchia. Sop
(*iosc. – Tommas. Giunte). piattone. In celato. Per furto. D'involo.
Restà con tanto de nas. Rimaner D'imbolio – Il provenz. D'escouudon,
con sei palrni lunghissimi di naso(Lalli Nascòst. Nascosto. Celato. Rimpiattato.
Erº. I , 1 1 ). Rimanere o Ilestare con Naséri. Naseca.
un palmo di naso o con tanto di naso. Nasètta. ſig. Valigiajo. Schizzinoso. Perma
Se ved che resten – lì con tanto de loso. Che ha o piglia per male ogni cosa.
nas. Si veggono nasi che escono fuor Nasin. Nascllo. Nasetto. Nasino. Masuccio.
del palmo(Caro Let. ined. II, 18). Picciol naso – L'era on nasin d'on
Sangu de nas. V. in Sàngu. omm. Era nasello o nasetto.
Sav è minga destingu del nas a la Nasinoeiù. . .. . Picciol nasino.
bocca. Non discernere l'asino dal ru Nasón. Nasone. V. in Nàs e Nappiòn.
signaiolo (Bibb. Coland. II, 9). Non Nasdn. detto di persona. Nasuto, e sch.
conoscere il K dal QAret. Tal. IV, 5). Ovidio Nasone o La Nasaggine del tale.
Scommettegh el nas. V. in Scommètt. Nasonòn. Nasulissimo.
Senza nas.... Chi non ha quasi naso; Nàss che nelle parti prossime al Lago
il che (se non è da natura) fa dire maggiore dicono anche Croséra. Tasso.
Snasato o Dinasato il così difettoso. Sp. d'albero che è il Tarus bacchataL.
Tajass el nas per sanguanass la fac I contadini lo hanno in abborrimento
cia o per impiastrass la bocca. Clai si e credono che standovi all'ombra ca
taglia il naso s'insanguina la bocca gioni loro le febbri; per questa ubbia
(Monos. 244). Tagliarsi il naso e in e pel lugubre suo aspetto è anche
sanguinarsi la bocca(“tosc. – poem. nominato da alcuni Albero della morte.
aut. pis.). Nàss. Nascere, e alla lat. Orire.
Tajà-via el nas. Dinasare. Snasare. A sto mond besognarav nass dò
Vedegh minga del nas a la bocca. voeult. V. in Mónd.
V. in Bócca. Besogna nassel. Bisogna nascerci,
Vegnì tutt nas o Vegni tutt nas e cioè avere da natura una tal dote.
geppa. . . . . Dimagrare all'eccesso. L'ha annò de mass quell che me
Nàs. T. de Carroz. ecc. Svolta? Nella possa fà, di, e sim. Non è chi possa
bocchetta da timone all'inglese è l'ar farmi, dirmi, ecc.
co rivolto di punta. Nass dent. Nascere.
Nàs. T. de Murat. e Filandieri. Sfogato Nass incaviggiaa. Nascer vestito.
jo? Il fumajuolo dei fornelli da seta. Aver la lucertola a due code. Essere
Nàs che anche dicesi Bècch. T. degli ſortunatissimo.
Strumentai. Nasello. Quella specie di Nass-sù.... Dicesi delle piante novel
beccuccio ch'è da piè dell'archetto line che incominciano ad alzar piede.
da sonare gli strumenti da arco, e Per tutt quell che pò nass. Pe'casi
nel quale sono confitte le setole del che nascere possano sempre (Ambra
l'archetto stesso. Bern. I, 1). A cautela. Per buon go
Nasà. Nasare. Dar di naso. Fiutare. An verno. Per buon rispetto. A buon essere.
nasare. Odorare pos. e fig. Tornà a nass. Rinascere.
Nasàda. Fiuto. Nàss. parl. d'acqua. Scaturire. Rampollare.
Nasàda. Nasata(Monti Prop. III, 1, 157). Nass. parl. di astri. Nascere. Levarsi.
Il dare del naso in checchessia. Nàss. parl. di semi in gen. Tallire. Ger
Nasadinna. Fiutatina. minare – Il tallire delle castagne per
Nasàsc. Nasaccio. -
fuori. Dire al pan pane. Dire o Chia Nettadinna. Pulitina ("tosc, – Tomm.
Nòrma. Voce che s'usa nella frase Fà-foeura i nos. Smallare le noci.
Per toa norma. A tua o Per tua Giugà ai nos. Giocare alle noci(“fior.).
norma(Tommas. Giunte). Questo giuoco è simile all'altro Giugà
Toeù in norma. Pigliar di mira o ai gandoll (V. in Gandolla) ed ha co
in urta. Perseguitare, nuocere. muni con esso tutte le circostanze
Normàl. s. f... Statuto di norma uniforme. ivi menzionate, trattone che dove in
Normàla. Ad. di Scocula. V. quello s'adoperano i noccioli, in questo
Normalista... Alunno nelle scuole normali. si sostituiscono le noci – Castellina
Normànna (Tajaa a la). T. de'Manisc. (testo e nota in Tom. Sin.).
Scodato – È diverso dall'Inglesaa. Il Mi gh'hoo i vos, e i olter gh'han
primo ha la coda amputata senza più, i nos. Io sono il Trinca, e gli altri
al secondo vennero levati i tendini bevono (Meini in Tomas. Sin. a Beone).
depressori e lasciati gli elevatori, e Io ho le voci, ed un altro le noci.
perciò esso porta il mozzicone alto. Io ho la cosa in parola, in voce, ed
Noréncol. Ranùncolo. Ranunculo. altri in effetto, e dicesi per ribat
Noroncolin. Ranuncoletto. Ranunculetto. tere il discorso di chi asserisce che tu
Nós. Noce. Albero noto ch'è la Juglans re abbia avuto un uffizio, un benefizio o
giaL. – Il Noce per antichissimo pri simile altra ventura la quale di vero
vilegio, come ognun sa, era l'albergo è toccata ad un altro. – Talora vale
delle fate e delle streghe. Oggi di non anche per Uno leva la lepre e un al
lo è più a motivo che quelle buone tro la piglia. Uno fa i miracoli e un
creature si sono accorte che i con altro ha la cera.
tadini dell'Alto Mil. riuscivano a ve Nos bislonga. Noce lunga.
derle in naturalibus conficcando un Nos busa che alcuni Lariensi dicono
chiodo, un coltello o un altro ferro Nos boofa o cucca. Noce guasta.
qualunque in quel noce sul quale fos Nos carpich. Così chiamano vari La
sero andate ad albergo o a tregenda!!! riensi la Nos strencia. Vedi più sotto.
Chi voeur noeus al vesin pienta nos Nos de tre cost. Così chiamano al
granda e figh piscinin...... Il noce tri la Nos strencia di cui vedi più sotto
va piantato già grandicello, e il fico Nos larga. Noce gentile. Noce pre
piccino, chi voglia vederli venir pre mice o stiacciamano. Il frutto dell'Ju
stamente in bella crescenza.
glans regia fructu tenero molli puta
Scorlì o Scorlà-giò i nos. gergo. Scuo mine dei botanici. -
Papero se assai giovane. È l'Anas anser cavi. Chi va al 42, dov'è il Laberin
domestica dei natur. – Dell'oca come to, torna indietro al 59 e paga. Chi
vivanda si dice proverbialmente Porco va al 52, dov'è la Prigione, paga e
d'un mese, oca di tre mangiar da vi sta finchè da un altro sia cavato.
re (Tan. Econ. 2 14); e ubbiosamente Chi va al 58, dov'è la Morte, paga
In lunedì non si vuol mangiar oca e ricomincia da capo. Chi è trucciato
(Sacchetti Rime). (cioè tratto dalla sua casa per es
Andà in occa. Porre o Piantare una servi sopraggiunto un altro) va nel
vigna. Vagellare. Intanto che altri ci luogo di chi lo truccia, secondo i
parla aver la mente altrove. patti. Chi passa il 65 torna indietro
Andà in occa. Dondolare. Ninnolare. sinchè finisca appunto » – On'occada
Baloccarsi. Trattenersi in cose da nulla. vale fra noi quanto una buona quan
Andà in occa. Dimenticarsi o Scor tità di partite che si facciano al giuoco
darsi di far checchessia. dell'oca – Il Fagiuoli(Rimc I, 61) dice
Andà in occa cont cl biccer. Dimen che questo giuoco -
ticarsi in sul bicchiero(Caro Stracc. I, 4). Con due dadi sapete che si giuoca,
Cagà come on occa. Scacazzare. E quegli che fa nove a un'oca arriva,
Dò donn e on'occa ſan on mercaa. E poi di nove in nove ognor rinnoca,
E così vince il giuoco, ecc.
Donne e oche tienne poche. Ove son
e altrove (II, 15 e. l.) lo chiama
femmine e oche non vi son parole po ..... bel giuoco dove son dipinti
che. V. anche in Dònna.
Misteri per cui l'uomo al ben si sveglia.
Fà d'occa. Far il norri, lo noferi, Guardate come da due dadi spinti
il nescio. V. in Minción. Passano i giocator secondo i punti
Fà el becch a l'occa. V. in Bècch. Ponti, pozzi, prigioni, e labirinti i
Fà vedè i occh de Pavia. . . . Con E quando ad ogni ben si credon giunti,
ambe le palme stringendo il capo ad Dan nella morte olimè che via lor porta
Ogni speranza nel restar defunti.
un fanciullo alzarlo di peso da terra.
Ghe diset occa? Ch è loppa? Forse – Ad imitazione di questo giuoco
che è loppa? Ti par egli poco ? o Ti sono anche molti altri, fra i quali
parella poca cosa ? Esclam, che si quello de la barca o del sett in bar
dirige ad alcuno per provargli che chett, ecc. ecc. V. Barca, Sètt , ecc.
una data cosa è di non poco momento. Giugà a l'occa.... I Brianzuoli inten
Giontagh l'occa cont i penn. ſig. dono per questo un'altra specie di giuo
Mettervi l'unguento e le pezze. Met co di cui non ho ancora piena notizia.
tervi o Andarne il mosto e l'acquerel Giura l'occa pittocca. Corpo di Dia
lo. Perdere o Mandar male o Gettar nora. Affè de dieci. Poffar il rio.
via il ranno e il sapone. Andar per Esclamazione. V. in Dinna.
la decima e lasciare il sacco. Scapi I paver mennen a Lev i occh. ſig.
tarci di fatica e di capitale, I paperi menano a bere le oche. Gli
OCC ( 185 ) OCU
imperiti ne vogliono sapere più dei Occa salvadega o de la nev. Oca grana
periti. fuola. L'Anas anser segetum degli orn.
L'è faa el becch a l'occa. fig. E Occasalvadega. Oca paglietana. Oca rea
fatto il becco all'oca. È fatta la cocca le. Ronco. L'Anser cinereus o l'Anas
al fuso. anser ferus degli ornitologi.
Paradis di occh. V. in Paradis. Occada. V. in )cca (giugà al'). -
la vitta, ecc. Venire a noia il mangia Odorüsc. Odorettaccio(Targ. Istit. II, 545).
re, il bere, la vita e simili. Odorettucciaccio.
Odià. Odiare. Aver odio contra che o chi Savè d'odorusc. Odoracchiare. Man
che sia. Portar odio a... Avere in odio. dar odore cattivo.
Odiass a mort. Odiarsi a morte, de! oh. Ehi. Olà. Eh. Interjezione ap
altamente, implacabilmente, irrecon pellativa – Talora anche è interie
ciliabilmente. zione di riprensione.
Odiàa. Odiato. Avuto in odio. Oè oè. V. Ovaè.
Odios. Odioso. (Eùcc che scherz. diciamo anche Lan
Fà ona part odiosa. Far un officio tèrna. Occhi; e fig. scherz. Lanterne
da averne odio e abboninazione. (Fag. Rim. IV, 208 e V, 557). Lu
Odiositàa. Odievolezza. Odio. Schivà i cerne, Luccianti, Luccanti, Lucci; fig.
odiositaa. Serbare la non odiosità. poet. e nob. Ciglia, Pupille, Raggi,
Odór. Odore. Rai, Lumi. Luci; con metaf poco bella
Acqu d'odor. Acque odorose (Redi Lucenti giri dell'anima – Chi ha un
Oss. an.) o odorifere? o odorate? occhio solo dicesi Monòcolo o Unòcolo.
Avegh adoss di odor. . . . . Essere Zij. Ciglia = Palper. Palpebre = Orla
profumato con acque odorose o con di palper. Nepitello. Nipitello – Po
manteche odorifere. poeu. Pupilla. Luce = Balla. Globo.
Bon odor. Fragranza. Olezzo ; e Bulbo = Bianch. Adnata. Albugine. Con
scherz. Odorone. Odore gratissimo. giuntiva e Cassa o Incava. Occhiaja.
Cascià odor. Dar odore. Rendere Cassa. Incassatura, Orbita. Coppo. -
cione. Sp. d'olio medicinale così detto E poeu gh'han miss-sù la saa,
perchè in origine era venduto da l'asee e l'oli d'oliva, e la panzanega
Bartolomeo Bonfanti detto Straccione l'è bella e fenida. V. in Panzánega.
verso la metà del 16oo – Veggasi nel Faa a oli. Dipinto a olio.
Cinelli Scanz. XX l'articolo Bonfanti, Fà stà in l'oli. fig. Far filare. Fare
e se ne avrà più larga spiegazione. star cheto uno per bella paura.
Oli de terza frangia. Olio di sansa Fin che gh'è l'oeuli in la lumm.
(Gior. agr. IX, 575). L'olio d'uliva fig. . . . . . Sin che c'è fiato o vita.
di terza pressione. -
L'oli el ven o el sta dessoravia de
Oli de terza frangia a acqua. Olio l'acqua. fig. La neve si strugge, e lo
lavato(Gior. agr. IX, 375). L' olio stronzolo si scopre(Caro Stracc. III, 2).
d'uliva estratto dalle sanse a acqua. La verità sta sempre a galla.
Oli de vedrioeu. Olio di vetriolo Mesurin de l'oli. V. Mesurin.
(Tar. fir.); e dott. Acido solforico. Mett-giò in l'oli. Metter sott'olio.
Acido vetriolico concentrato. Conciare in olio.
Oli de vinascioeu. Olio di vinacciuo Mett-sù l'oli. Inoliare.
li. Olio tratto dai vinacciuoli dell'uva. Pell d'oli. V. in Pèll.
Oli de vipera. Olio viperino, cioè Sott oeuli. Sott'olio.
olio in cui fu tenuta in infusione la Trà-via l'oli. Spander l'olio. Si ha
carne di vipera. (fir. per tristissimo presagio dai supersti
Oli de zenever. Olio di ginepro (Tar. ziosi, e anche il Varotari(Sat. 6.”) ci fa
Oli de zuccher. Olio di zucchero(id.). testimonianza di questa volgare ubbia,
Oli d'odor. Olio odoroso o odori dicendo veramente malaugurato questo
fero o odorato. e simili accidenti perchè
Oli d'oliva. Olio d'ulivo (comune, Se perde el vin e l'ogio che se spande.
fino, sopraffino). Varda a no stravaccà l'oli. . . . .
Oli purificaa. .. . . Oliaccio d'uliva Si dice per isch. a chi ha il cappello
purificato coll'acido solforico per usar a tre venti (che in gergo diciamo
ne come olio comune da lumi. Lumm) che badi di non versar l'olio.
Oli rosaa. Olio rosato(Fag. Rim. II, Vessegh pù oeuli in la lumm. fig.
89, e. l. – Tar. fir.). Essere al lumicino. Esser alla cande
Oli verd. Olio onfacino(Ricet. fior.). la. Esser la candela al verde. Esser
Olio onfagino(Salvini). Olio tratto da prossimo a spirare.
olive non invajate e immature. òli, in gergo. . . . . . Vino.
Oli verd o de Corfù. Olio verde Avegh-giò de l' oli d'oliva. gergo.
di Levante(Prez. merc. liv.). Aver alzato il gomito. Aver immollato
Oli vergen. Olio vergine. bene il becco. Essere avvinazzato.
OLI ( 2oo ) OLI
èlia per Avòri. V. Oliva lavorinna. Olivo alloro o al
Olià. Inoliare. Aspergere d'olio. lorino o laurino.
Oliàa. Inoliato. Oliva longa. Ulivo genovese.
Oliàsc o Oliàzz o Oliàzza, v. a. Daz. Merc. Oliva pignoeula. Ulivo a ciocche?
Morchia. Morcia. Feccia dell'olio. - Foeuja d'oliva. . . . . . Così dagli
Oliée. Oliaro(“tosc. – poem. aut. pis). alunni della nostra Accademia brai
Oliandolo. Colui che traffica d'olii. dense di belle arti è chiamata la sedi
Oliéra. . . . . La moglie dell'oliandolo, cesima lezione d'ornato e la quarta dei
o Donna che traffica d'olj. V. in Ziléra. quadri.
Olin e Olinna. V. Ollin. Lima a foeuja d'oliva. V. in Lima.
Olioeü. Morajuolo. Specie d'ulivo. Oliva. Uliva. Oliva. Frutto dell'ulivo.
Oli-sànt. Olio santo. Dell'ulive altre sono gallette o gal
Dagh i oli sant a vun. Amministrare lettone, altre ammandorlate, grosse,
l'estrema unzione. mezzane, morchiaje, coreggiole, mo
Stà conti oli sant in saccoccia. ſig. rajole, napoletane, da indolcire, ecc.
Star colle febbri di non ... Aver un Avegh-giò de l'oli d'oliva. V. in )li.
cocomero in corpo. Avere una battisofi Ciappà el negher i oliv. Vajare.
fiola. Stare come l'uccello sulla fra Pajolare. Corrisponde al Penciorà
sca(“tosc. – Meini in Tomas. Sin. a (saracinare) dell'uva.
Frasca). Star con la chieppa (“aret. Manetta a oliva. . . . . Maniglia in
– Voc. aret.). Starsi in paura e in so figura d'ulivetta, maniglia di forma
spetto che non succeda alcun sinistro, ulivare.
aver apprensione o timore di qual Oliva squas madura. Uliva aoliata o
che pericolo. inoliata. I Toscani dicono proverbial
Oliv in gergo per Manètt. V. mente che Per santa Liperata l'uliva
Oliva. Ulivo. Olivo. Pianta che produce è inoliata.
le ulive. L'olea europaeaL. – In Tosca Oliva. Ulivo. Ramo di ulivo il quale si
na, dove la coltivazione degli ulivi benedice la domenica delle palme, e
è estesissima, se ne contano molte dassi ai popoli per divozione.
specie de cui nomi furono per con Dominega di oliv. Domenica dell'u
seguenza arricchiti i dizionari della livo. Domenica delle palme.
lingua italiana. Fra noi in vece tale El sol sui oliv, l'acqua sui ciapp.
coltivazione è alquanto in onore sol . . . . . Si suol dire pronosticando
tanto sulle costiere del Lario, chè pioggia per Pasqua d'uovo se la Do
di quei pochissimi ulivi ch'un vede menica delle palme è il sole.
sparsi qua e là sui colli briantei ap Oliva e Olivòtt. fig. Testicolo. Granello.
pena s'accorgono i contadini di pos Cambià o Dà o Mudà l'acqua ai oliv.
sederli. Le seguenti denominazioni m. b. Fare acqua. Orinare.
pertanto vogliono essere ritenute, an Olivàster. Olivastro.
zichè milanesi, comasche: Olivèlla che altri dicono anche Olivètta.
Bolgènna. Morchiajo. Infrantojo. Ligustro.
Fràsia. Coreggiòlo? Specie d'ulivo Olivetàn. Olivetano.
detto botanicamente Olea fructu ma Olivètt. s. m. Oliveto.
fusculo et oblongo. Olivètta. T. de Cuochi. . . . . Specie di
Grignocùla Ulivo passerino? Specie polpettina di più specie poco più
d'ulivo ch'è detto dai botanici Olea grossa di un uliva.
fructu minore et rotundiore. Olivètta. T. de Giojell. . . . . Granato
Olioeü. Olivo morajolo o frontajone affaccettato e bislunghetto a mo' di pic
(Gior. agr. n.° 55 p. 24o). Sp. d'ulivo ciola uliva.
meno soggetto a patir i freddi. Olivètta. Bruco. Cilindro o attaccagnolo
Oliv ajoeu. Forse lo stesso che l'an de segnali che mettesi ne' messali,
tecedente. breviari e simili in capo al coreg
Oliva ciolinna o cellinna. Olivo co giuolo della testata superiore,
reggiolo lungo, Olivètta per Olivèlla. V.
OLT ( 2o1 ) OMIB
Olivètta... Spina di ferro per lo più con Fass vorè ben o Fass largh con
capocchia a forma di mezz'oliva, ma quell di olter. V. in Bén.
talora anche con capocchia quadra o Ghe voeur olter. Ci vuol altro!(*tosc.
tonda. Si suol conficcare nelle parti – Tom. Giunte). – Talora è altro
gentili o gelose dei lavori per rasso male che di biacca. Di altra tasta ha
dare parti con parti, come per es. bisogno la piaga. Ci vuol altro che
nel mezzo delle giunture dei quarti stoppa e chiara d'uovo.
delle ruote delle carrozze a fine di Nissun d'olter. Niun altro.
ben raffermare quarto con quarto. Al N'occorr olter senz'olter. Senza più.
cune di queste spine sono a vite con No vess bon d'olter che de ... Non
Testa. Capocchia = Baletta. Dado , altre essere da altro che da ...
sono a spina liscia con Testa. Capoc Olter che . . . Altro che . . . – Ed
chia = Rebattin. Cartella di ribaditura. anche in sig. di Domin anco. Certo,
Olivètta. Nappina(“tosc.). Specie d'ala Per appunto. Così è.
mar. L'Olia con is floccus dei Sardi. On'oltra pù bella adess! Oh ! Oh
Olivòtt. Ulivoni(Trinc. Agr. I, 7). olive bella! – Come! Oh come! Oh perchè!
da indolcire. Olive grosse o gallettone Quell di olter. L'altrui.
o ammandorlate. Ulive cibarie. Se non olter. Almeno. Per lo meno.
Olivòtt. met. V. in Oliva. Intanto. Non foss'altro.
Olivòtti. Lo stesso che Olivòtt sig. 1.” Se no te gh'et olter. Se non hai di
Olla. Orcio. Olla. meglio; scherz. Se non hai altri mocco
Caga-in-l'olla Pentolone.Brachierajo. li. Se no te gh'et olter, te stee fresch
Fa stà in l'olla. fig. Far tener l'olio. anch ti. V. in Frèsch.
V. in Grèlla. Vess tutt olter. Esser tutt'altro,
Olla che dicesi anche olla senza coll. fig. cioè tutt'altra cosa.
Bozzacchiuto. Persona grassa e tozza. Vun con l'olter. L'uno per l'altro
Ollin. Orciolino. (Magal. Op. 585).
Ollin, e in contado Ollinna. Barattolo. òlter. Assai o Molto più. Inoltre.
Vaso piccolo di terra o di vetro, Oltertànt. Altrettanto.
piuttosto corpacciuto, in cui si ripon Oltramàr e Oltramarin(Azùr).Oltramarino.
gono conserve e simili. Oltrànna (rete). V. Voltàn.
Ollin.... Nell'alto contado chiamano così Oltù in varie parti del contado per Vol
quel barattolo di terra di cui le don tùra (manfanile). V.
ne fanno uso per riscaldarsi, a quel Olzà. v. b. Alzare. V. Alzà.
modo che le donne volgari di città Olzà. Osare. V. Volzà.
usano il veggio (el marì). L'Ollin però Omàsc. Omaccio. Bon omasc. Buon uomo.
non ha nè anse laterali, nè manico El ven l'omasc. Il nibbio cala.
arcuato per disopra come ha il veggio. L'è chi l'omasc o l'omasc di figh.
Olma e Olmo. Olmo. Albero noto che è L'amico è quì.
l'Ulmus campestris L. – Alcuni ne Pover omasc. Povero diavolaccio.
fanno due specie, l'Olmo comune o Omascin. Omaccino.
piramidale, e l'Olmo di foglia larga. Omasción. Omaccione.
Tila d'olma. V. in Tila. Omasciòtt. Omacciotto,
Olméra. Olmaja(Lastri Op. II, 2o8). Ol Omber. s. f. pl. . . . . Sp. di fantasma
meto. Luogo piantato ad olmi. goria popolare che si produce o sui
Olmett . . . . . Giovane o basso olmo. teatrini portatili o nei castelli da bu
Olnizza. V. Onisc. rattini. In un luogo al bujo il palco
Ològrafològrafo.Aggiunto di Testamento, dei teatrini o del castelli anzidetti, ri
e vale Scritto tutto di proprio pugno. schiarato da lumi per lato, è turato
Olter dice il popolo per Alter. Altro. a così dire da un sipario di carta
Andà vun per l'olter. V. in Vùn. bianca inoliata rasente alla quale il
Avegh olter per el coo. Aver altro giocolatore nascosto fa passare figure
per il capo. Aver ben altri pensieri. d'esseri d'ogni specie, o ferma om
D'oltra part. V. in Pàrt. bre di attori ai quali presta la voce.
I ſol. III, 26
OMB (2o2 ) OM B
Fà vedè i omber. . . . . . Dare lo che hanno bottega posticcia in piazza
spettacolo ombratile anzidetto. le fanno riparo dalla pioggia. (bra.
Ombra. Ombra. L'ombra de' corpi. Ombrètta. Ombrina. Ombrella. Dim. d'om
Ombra. Ombra, e ant. Ombria – om Giugà a l'ombretta. Giocare o Fare
brosità. Orrore – Uggia. Aduggiamento alle ombre. Specie di giuoco in cui si
(che fan gli alberi ) – Rezzo. hanno i termini seg.: Mattadori, cioè le
Fà ombra o ombrìa. V. in Ombria. tre prime carte che fanno bazza, e con
Nanch per ombra o Nanch per in sistono in Spadiglia, cioè nell'asso di
sogn. Neppur per ombra(Tom. Giunte). spade ch'è invincibile, dai Fior. detto
Ombra. T. pitt. Ombra. La Fulminante; in Maniglia, ch'è il due
Mezz'ombra. Mezz'ombra(Bald. Voc. di picche o di fiori, o il sette di cuori
dis.) Penombra. Ombra portada. Sbatti o di quadri, ed in Basto, cioè l'asso
Ombra. Ombra. Spettro. (mento. del seme di bastoni o di fiori, ch'è il
Pari on'ombra. Esser una lammia terzo mattadore. Riporre il giuoco è
o una lammiaccia(“tosc. – Tom. G.). l'aver campo, perduta la partita, a
Ombra (Giugà al'). V. Giugà a tarocch rifarne una seconda, restando fermo
ombra in Taròcch. tutto il danaro nel piatto. Ombre chia
Ombra. fig. Micolino. On'ombra o On'om masi il giocatore che fa giuoco (o,
brinna. Un nero d'ugna. come dicesi volgarmente nel nostro
Ombra de reson. V. in Reson. taroccombre, Quell che entra), Con
Ombré. Ad. di Caràter. V. tr'ombre quello dei compagni che ha
Ombreggià.T. pitt. Ombreggiare. Ombrare. buono in mano per fargli contro. Co
Ombrèlla. Ombrello. Arnese che portia diglio è la perdita di colui che fa il
mo tra via per ripararci dalla pioggia. giuoco con vincita d'uno dei due av
Il Parapluie dei Francesi. – Quella versari, e quindi Vincer codiglio il
specie d'ombrello che serve a riparar vincere senza aver fatto giuoco(il che
dal sole diciamo com.° Ombrellin del noi diciamo Mangià el pan d'angiol),
só. V. – Le parti dell'ombrello sono Perder codiglio (e fra noi Fà ona vo
Baston. Mazza = Anell. Ghiera = lada o Vola o Anda-sù ), e Dar co
Bacchett. Asticciuole o Stecche (Targ. diglio – Casco o Far casco è il far
Istit. II, 3o4) divise in lunghe e corte unite giuoco o cadere con una carta sola,
fra loro con bulletta e raperella di latta, e col il che da noi dicesi Entrà a vunna;
legate da nodi e Balenn o Cannett. Os e Cascherone o Far cascherone è il
satura di ossi di balena – Fes. Spicchi far giuoco con due carte, il che da
= Capellett, Cappello. Cappelletto - noi dicesi Entra a dà. Ciascuno dei
Pontal. Punta e Molla. Mollettina = quattro pali o semi vien detto Car
Manegh. Manico (se snodaa a due pezzi). tiglia; e Farsi la cartiglia vale ripor
Ombrellàda. Ombrellata (Tom. Giunte). tar sul suo monte le carte prese al
Colpo d'ombrella. l'avversario superiormente al numero
Ombrellée. Ombrelliere. Ombrellajo, Fab delle sue proprie.
bricatore d'ombrelle, Ombria. Ombra. Spettro.
Ombrelléra.... Donna che traffica o lavora Ombria baluganna V. in Balugàn,
di ombrelle, o Moglie d'ombrellaio. Ombria. Ombra; anche Ombria.
Ombrellin. Ombrellino, Avè paura de la soa ombria. Farsi
Ombrellin del sò. Ombrellino da sole paura coll'ombra.
(Meini in Tom. Sin. alla voce). Para Ciappà ombria. Pigliar pelo. Aom
sole. Solecchio. Solicchio, ed anche brare. Ombrarsi. Sospettare. Adombrarº
Ombrella e Ombrello se grande. Il si. Pigliar ombra. Insospettirsi.
francese Parasol. Dà ombria. Dar ombra. Far ombra,
Ombrellin de portà el Signor. Om Fà ombrìa. Adombrare. Aombrare,
brellino della comunione(Meini in Tom, fig. Dare ombra o gelosia.
Sin, alla voce), Ombria. Rezzo – Merigge – Bacio - Uggia.
Ombrellón. . . . . Grandissimo ombrello Stà a l'ombria. Stare al rezzo -
coperto di tela incerata di cui quelli Esser all'uggia – Meriggiare,
OMIE (2o3 ) OME
Vessa l'ombria. fig. Essere al rezzo L'Omett del capellin. . . . Sopran
o in luogo dove non si vede sole. Esser nome dato dal volgo al Grand'Uomo
prigione. V. in Preson. del secolo – Nella lingua popolare i
Ombria(on'). Un micino. Un nero d'ugna. diminutivi di esteriorità assai volte
Ombrià. Arrezzare(Alleg. p. 9). tornano accrescitivi di sostanza, e a
Ombrìnna(on'). Un pelo. Un minimo che. rovescio gli accrescitivi di quelle di
Ombriós. Ombroso. Ombrato. Ombrewole. minutivi di questa. Nel nostro dialetto
Ombrifero. Auggiato. la frase quì addotta e Cozzin fanno esem
Ombriòs. fig. Ombroso. Sospettoso. pio della prima, Capellon e Peruccon
Ombriós.Ombroso. Ag. di cavalche ombra. della seconda di queste mie idee.
Omeggià. v. c. Far l'uomo addosso altrui. Omett del preseppi. V. in Presèppi.
Omègna(Legg d'). V. in Légg. Omett del Signor. Omaccino della
Omelia. Omilia. Omelia. Pergine Maria(Cecchi Dote II, 5 –
èmen. Uomini; ant. Omeni – Vedi in Firenz. Op. II, 11 1 ). Uomo attempa
- Omm leº frasi in cui entra questo plurale. tetto d'ottima natura, serviziato, fa
Omen. T. del Giuoco di Bigl. Lo stesso ceto, amorevole e di buona co
che Omitt. V. in Omètt sig. 7.” scienza.
Giugà ai omen. V. in Bigliàrd. Vestii on bell sciocchett, ch'el par
Omenàri. Omacciotti. Disprezzativo d'Uo on bell'omett, ecc. V. in Sciocchètt.
mo, e fra noi usa anche semplice- Omètt o Bell'omètt. Sennino. Dicesi per
mente per Uomini, come chi dicesse: vezzo a persona giovane, graziosa ed
Guarda in quell palch, no gh'è che assennata. El gh'ha de l'omett. Egli ha
di omenari. In quel palchetto non vedi del sennino. Fass on omett. Farsi un
che uomini, donne, punto. Il Fag.(Trad. uomo. Profittare. Farsi onore. L'è on
fed. sc. 5.º) usò in senso affine Uomi omett. È uomo di qualche ricapito.
nacci, voce che il T. G. assevera viva Omètt che alcuni dell'alto contado di
tuttora in Toscana nel nostro sig. cono Medin o Pientón. Stollo. Stocco.
Omenàsc. Ominacci(Borgh. Don. Cost. I, 4). Barcile. Mitrile. Anima del pagliajo.
Omenon. Uominoni(Nelli All. di Ved. I, 1). Stile intorno a cui s'alza il pagliaio.
Omaccioni. Accr. d' Uomini. Omètt per Lavarin. V.
Omenon. Cariatidi. Il nostro volgo chia- | Omètt. . . . . Nelle barche è un travi
ma così propriamente le grandi caria cello verticale fermo nell'estremità di
tidi. Quelle della casa di Leon Leoni poppa che s'alza in punta fino a pa
sono dette da esso Omenon, e di qui rallela co cerchi da poppa per sor
il nome alla contrada in cui sorge reggere la così detta Mantàvola. V.
quella casa; le cariatidi che sorreg- | Omètt. . . . . In alcuni strettoi da olio
gono il terrazzo maggiore del palazzo è chiamato così quel congegno che si
Litta sono da lui dette Omenon; non fa sulla traversa di madrevite(sca ug
così direbbe le cariatidi gentili che gia) per agevolare al fattojano il le.
sorreggono la tettoia del cortile del vare e rimettere ne ſori del dado in
palazzo già Diotti ed ora di Governo. feriore della vite medesima la stanga
Omètt, che figur. dicesi anche Morig colla quale s'ha a farla agire. Lo sorreg
gioeü o Scindiroeù. Ometto. Omettolo. ge una mensoletta detta Cugni o Gattèll.
Omiciatto. Omicciatto.Omiciattolo.Omic- | Omètt, e per lo più al plur. Omitt o
ciàttolo. Omino. Omicciuolo. Omen. Birilli (*fior.). Cosetti per lo
Fà i omitt in labornis o Stà in del più d'avorio o simile che si pongono
canton del foeugh a fa i omitt in la diritti in mezzo alla tavola da bigliar
scendera. Covare il fuoco, e talvolta do, e che si fanno cadere colle biglie
anche Fare a te te, cioè trattenersi nel così detto giuoco de' birilli.
in cose fanciullesche. Omètt. Monaco. Quella breve travetta di
Fà l'ometto la donnetta in la nev.... mezzo d'un cavalletto di tetto (d'ona
Stampar nella neve fioccata di fresco cavriada) che, passando fra i due
l'impronta della persona gittandovisi puntoni(brasciau), piomba sopra l'a
o boccone o supino, sticciuola(fond).
OMMI (204) OMM
Omètt. Lucerniere. Piede di legno su cui sua cosa a piombino – e secondo il
posa la lucerna. Gh. Voc. Uom dal piè tondo, che non
Omètt. Appiccacappe(Monos. p. 196). Cap sa inciampare, cioè (a mio sentire)
pellinajo. Arnese per lo più di legno, che ha sincerezza di giudizio, come
a cui si appiccano i cappelli, tabarri, ec i solipedi hanno sincerezza di passo.
Omètt.T. de Par.... Un portaparrucche, Omm comod. Comodone(*tosc. –
il fr. Pied de perruque o Champignon. Tom. Giunte). V. anche Comodin.
Omètt cont el piomb o che salta in Omm cont i baffi. fig. Un uomo
pee. Missirizio. Saltamartino. con le basette(Pan. Viag. Barb. I, 55).
Omètt de sart. Uom da sarti(Salv. Gr.III, Omm cucch. Uomo freddo, impo
2 – Fir. Op. VI, 5o8 - Lasca Gel. III, 11). tente. Uomo inetto alla generazione.
Omettin. Omiciattolo. Omettolo; e scherz. Omm curios. Cervello a oriuoli. Uo
Un forasiepe(Zanob. Diz.). mo falotico, fantastico. Capo ameno.
Omettin del preseppi. V. in Presèppi. Omm curt. Uomo di poco vedere
Omettin d' India. Uno scricciolo. (Doni Zucca, pag. 1 18).
Omettin di scisger. Omiciatto. Omm d'afari. Uom da maneggi,
Omettoeü. v. cont. Omettòlo. (càa. da faccende, da negozio.
Omission. Omissione – Peccaa d'. V.in Pec Omm de ben. Uomo di buona vita.
Omizidi. Omicidio. Uomo dabbene.
Vessegh-sù quint non far omizidi... Cmm debol. fig. Uomo debole,
Dicesi di coltelli o altri ferri taglienti Omm de bon rossumm. Uomo che è
allorchè siano spuntati e col filo tut di buon osso(Min. in Osso). Uomo di
t'affatto inottusito, e per isch. anche buon cordovano o di buon nerbo o bene
di schioppi alle mani di cacciatori impastato, vigoroso, ben complession.”
inesperti, e d'armi da taglio relegate Omm de cà. Uomo da casa o che
a chiave nel fodero da chi le porta bada a casa (Fag. Rime I, 554). Uomo
senz'aver cuore di usarle al bisogno. assegnato. Massajo. Massaro.
Omlètt sofflé. Franz. de Cuochi. Frittata Omm de cartell. Uomo di cartello
montata(“tosc.) Nell'Enc. Gh. è detto (Caro Let. ined. lI, 147). Uomo della
che potrebbesi chiamare Frittata a vento. prima bussola(ivi 227). Uomo di pez
Ömm. Uomo; e poet. alla latina Viro – za. Uomo di molto nome.
Dante usò anche Omo – La natura Omm de coeur. Uomo di buon cuore.
umana è tale che non è sustantivo Omm de compagnia. Persona con
nei dizionari di qualunque favella a versativa – Talora Uomo di lieta vita.
cui si possano accordare più aggiunti Omm de comun o altrimenti Guardia
che a questo. Ricchissimi epitetari ha campester e per celia Guardia tempe
per esso anche il nostro dialetto, ma sta. Guardia comunitativa o comunale.
ei son troppi: io mi limiterò a rife Omm de consej. V. più sotto Omm
rirne quì i più comuni. (piana. de parer. (giustato.
Omm a la bonna. Uomo tessuto alla Omm de coo o de sest. Uomo ag
Omm a la man. V. in Màn. Omm de ferr. Uomo di ferro o ferri
Omm benedett. V. più sotto Omm gno, gagliardissimo, robustissimo; e sch.
del Signor ironic. (nulla. Una pellaccia(“tosc. – Tom. Giunte).
Omm che cunta nagott. Uom da Omm de foeura. Forese. Uomo di
Omm che sa fà del tutt. Uom da villa o di contado.
faccende. Uomo di tanti rovesci. Omm de gesa che anche dicesi Omm
Omm che fa vedè e stravedè. V. de Dio o del Signor. Uomo d' anima.
in Stravedè. Persona che osserva ogni pratica reli
Omm che ghe basta i socu cinqu giosa ed è frequentissima nelle chiese:
sold. Uomo di petto – Valentuomo. – e perchè il volgo vien educato a giu
Omm che va a l'antiga. Zazzerone. dicare dalle apparenze, perciò ſig. Per
Omm che va cont el pè de piomb. sona morale e virtuosa. Al volgo d'ogni
Uomo giudizioso, considerato, pru specie però i fatti provano ad evidenza
dente, consigliatissimo, che prova ogni che l'abito non fa sempre il monaco.
OMM (2o5 ) OMM
- Omm de giudizzi. Uomo assennato. Omm de tèmma o che metttemma.
Uom di senno. Uomo autorevole, severo, contegnoso.
Omm de gran vaglia. Persona di Omm de testa calda. V. in Tèsta.
gran ricapito. Omm de vaglia. Uomo di credito,
Omm de la legg. V. in Légg. di conto, di ricapito, valente, d'as
Omm de legn o Coo de legn. V. più sai. Uomo dassai. Valentuomo.
innanzi Omm de strasc. Omm de velù che quand l'è mort
Omm del Signor. Uomo d' anima, el gh'è pù... Si suol dire per ischerzo
di coscienza. V. più sopra. – On omm a chi vanta alcun suo fatto, o per ri
del Signor. ironic. Un cert'uomo di picco a chi ci esalti alcun individuo
Messer Domenedalio (Caro Com. 22) nel quale noi non vediamo miracoli.
Anima di Misser Dominedio. Uomo poco Omm d'ingegn. Uomo ingegnoso.
tollerante, uomo che vuole le cose a Omm d'onor. Uomo d'onore o di
modo suo, uomo di difficile persuasione. riputazione.
Omm de mala razza. Uomo di mal Omm eterna, o Che eternitaa d'on
affare, di mala taccia. Uomo mancino. omm. Tempellone.Tentennone. V. Lizón.
Omm de merda. Merdellone. (giano. Omm faa. Uomo adulto. Uom duro
Omm de mestee. Uomo d'arte. Arti di età. Uomo fatto.
Omm de metta less e a rost. Uomo Omm frecc. Uomo di poco spirito.
di tutta botta o da bosco e da riviera. Cencio molle. Pulcin bagnato.
Talora anche in altro sig.Un marzapane. Omm guzz. Uomo svegliato, raffi
Omm de mond. Persona conversa nato, accorto, sagace – Spesso anche
tiva. Uomo universale. – Talora Uo ir. per Uomo di grossa pasta, sciocco.
mo di mondo. Uomo di lieta vita(Lasca Omm in sul temp. V. in Témp.
Parent, prologo) – Talora Cosmopo Omm madur. Uom maturo o di età
lita. – Talora Uomo che se la sa o che matura.
non ha bisogno di mondualdo (con frase Omm mezz matt. Uomo aromatico.
antilogica) – Talora Cortigiano. Uom Omm navigaa. Dirittone. Bagnato
che conosce il mondo e le sue vie. e cimato. Uomo rotto nelle faccende.
Omm de nagott o de l'ea o del Omm onest. Onest'uomo – Uomo
lella. Pattonajo(*tosc. – Tom. Giunte). moderato o ammodato o discreto.
Rastiapavimenti. Spulcialetti. Spolvera Omm pien de ciaccier. Uomo di
mura. Saccardello. Uomo da nonnulla. parole o pieno di parole.
Omm de parer o de consej. Uomo Omm posaa o de sest. Uom grave,
di buona testa. Buon consigliatore. composto, ordinato.
Saggio consiglio, cioè consigliere – Omm regolaa. Uomo assestato –
Talora Uomo prudente, consigliatissimo. Uomo ammisurato. -
gh'hin pù. fam. L'asino non conosce Omm pelos o matt o virtuos. Uom
la coda se non quando ei non l'ha. peloso o matto o avventuroso (Monos.
I montagnstan a sò locugh, ma i p. 592). Se mal non mi appongo il
omen s'incontren. A trovarsi vanno gli nostro proverbio accenna nell'ultima
uomini spesso, e i monti fermi stanno sua parte la gagliardia, il toscano le
(Ariosto Fur. XXIII, 1). Si scontrano conseguenze. Il Dati (nelle Pr. fior.
gli uomini e non le montagne(Compar. lI, v., 12o) difende la parte e inge
Pellegr. II, 4). Chi non muor si rivede. gnosa e virtuosa nella foltezza del pe
In cà gh'è semper maa se la donna lame cogli esempi di Achille, Ermo
porta i colzon, l'omm el scossaa. V. in gene, Aristomene, Leonida, ecc. ecc.
Dònna. Il Nelli (Vilup. I, 15) chiama Uomo
I omen e i tortej hin semper bej.... di ricapito e giudizioso l'Uomo che
All'uomo, se tale, non manca bel ha le mani pelose.
lezza; la squisitezza delle forme è ul Omm visaa l'è mezz difes. Uomo
timo pregio nell'uomo; e si suol dire avvertito mezzo munito,
in più casi, ma spec. come per av Ona miseria d'on omm. Un po' di
visar le donzelle da marito che Chi merda in su due fascellini(Lasca Strega
vuol avere spaccio non deve guardar IV, 5).
più che tanto in viso al compratore; Ona perla d'on omm. Perla d'uomo
chè ogni viso gli ha da esser bello o Perla di galantuomo(“tosc. – T. G.).
se di uomo di qualche ricapito. Uomo specchiato. Uomo quadrato.
I omen se mesuren minga a brazz. On boccon de poveromm. V. Boccon.
Gli uomini non si misurano con le per On omm con pu l'è bon el passa
tiche(Cecchi Incant. I, 4) o a canne. per mincion. . . . . Chi pecora si fa
Le persone non si conoscono come le il lupo se la mangia.
OMM (2o7) ON
Poveromm. Lo stesso che Felippa. V. Ömm. Uomo. Marito. El mè omm. Mio
Re di omen. Il re degli uomini(Caro marito.
l'ol. III. 28
ORB (218) ORD
Giugà a menna menna el mè or Orbisoeù. . . . . . . . . . Picciolo fine
bin dicono alcuni per Giugà a l'or strino con inferriata nel pavimento
bisoeu, ed altri per Giugà a scondes d'una stanza superiore per mezzo
e sim. V. in Orbisogù e Scònd. del quale si ha veduta nell'inferiore.
Orbisèll. Lo stesso che Usèll(impluvium). V. È usato per lo più da bottegai ai
Orbisèll per Orbisogù. V. quali dà modo di vedere allorchè sono
Orbisin. Gomea. Gomera. Certa parte nelle stanze superiori ciò che si fa
Orbisoeü. dell'aratro. nella propria bottega soggiacente.
Orbisoeù(Giugà al'). Giocare a moscacieca Orbón. Ciecone(“tosc. – Tom. Giunte).
o a gatta cieca. Si fa da più ragazzi Orbaccio. Accr. e peggior. di Orb V.
uniti insieme, uno dei quali, tratto a Tel vedet no, orbon che te see ?
sorte e bendato agli occhi in modo Non lo vedi tu, cieco? Tu non vedresti
che non possa veder nulla, viene un bufol nella neve.
percosso dagli altri o con fazzoletti o Orbón(cavaler). V. in Cavalér.
con manatelle, ecc. , ed egli così alla Orc. Cretino. Gozzuto. Così chiamasi nei
cieca va tentando di prendere qual monti di Bellinzona chi ha da natura
cuno di essi, e quegli ch'è preso quei difetti che lo fanno il riscontro
subentra in suo luogo ed a lui vien del Cretin o del Goitreux delle Alpi
messa agli occhi la benda che l'altro savojarde.
avea prima; e così continua il giuoco Orcanètt. Oricello. Orcello. Roccella. Ra
a piacimento. Di quello ch'è bendato spa. Se ne servono gli ebanisti per
noi diciamo che L'è sott, e quindi Anda dar colore ai legni da intarsiare.
sott, Vess sott e Toccà a andà sott, Orcèll. v. cont. br. per Usèll. V. – Altre
e Star sotto anche in italiano, come volte questa voce era viva anche in
dalle note alla st. 47 del 2. cantare città, e ne abbiamo tuttavia testimo
del Malm. – Simile a questo è l'altro nio l'Ostaria de l'Orcella P. Vigentina.
giuoco detto di Beccalaglio, se non Orcellatà. Occhieggiare. Allucciare.
che dove in quel primo si dà con un Orchèstra. Orchestra. Quel luogo ne tea
panno avvolto o simile, in questo si tri o nelle sale appartato dagli spet
dà colla mano piacevolmente e una tatori il quale viene occupato dai
sola volta da colui che bendò gli oc sonatori – Orchestra. . . . . diciamo
chi a quello che sta sotto – In Lucca anche tutto il congegno de'leggii che
nel fare il primo giuoco usano dire servono ai sonatori dell'orchestra –
D. Ciecamosca! Cos'hai perso? Orchestra. Orchestra (Diz. mus.). Il cor
R. Un'ago scrunato. po de' sonatori d'un'orchestra.
D. Vien dietro a me che l'ho trovato.
Mett-giò orchestra. . . . Piantare i
Orbisoeù, che secondo le varie terre del leggii mobili da musica per le serena
contado dicesi anche Orbesin, Tobi te, le mattinate e sim. – I baronci
sceùra, Giassoei, e sul Verbano Bis di piazza sogliono spesso risparmiare
sòrbola, Bissabissòrbola. Cecilia. Luci alle bande di mett-giò orchestra offe
gnola. Cicigna; dottr. Serpente fra rendosi loro spontaneamente aleggio.
gile, Solfuga. Altri la dissero Ser Orchestrin. . . . Picciola orchestra.
pente vermo, Serpente vetro, Subbor Orcheströn. . . . . Grande orchestra.
gola, e con voce equivoca Anfesibena ordègn ordigno, Ordingo; ant. Ordegno.
o Amfisbena. È l'Anguis fragilis degli Orden. V. Ordin.
ofiologi, Ordenafòll. T. di Cart. . . . Quell'ope
Orbisoeü che anche dicesi Orbisèll o rajo nelle cartiere che attende a far
Bolzón. . . . . Pezzo di ferro attaccato macerare gli stracci, tagliarli, met
alla maniglia del bastone di un chia terli nelle pile, ecc. Corrisponde al
vistello o al mastietto delle serrature volgare Gouverneur de Francesi.
alla piana, il quale si fa entrare nella Ordenànza, Ordenàri ecc. V. Ordinin
serratura medesima per fermarvelo za, Ordinàri, ecc.
colla stanghetta che nel chiuderla Ordi. Ordire o Imporre la tela.
passa nel di lui ſoro, e lo tien saldo. Ordidóra.orditora. La donna che ordisce.
ORD (219) ORD
Ordidóra. Orditoio. V. Ordi&. Vess a l'ordin del giorno. Essere
Cassa de ordidora. V. in Càssa. in ordine o in pronto – ed anche Es
Ordidùra. Orditura. Ordito. sere di moda, in uso, in voga, in fiore.
Ordin o Orden o Vörden. Ordine. Ordin. V. in Decorazion.
A l'orden. A ordine. Accomodato. Ordin. T. eccl. Ordini sacri.
Apparecchiato. Disposto. Set a l'or Dà i ordin de la gesa. Sagramentare.
den ? Sei a giuoco ? Ordin. Ordini architettonici – Le scuole
Ben a l'orden. Bene ad ordine. Bene di belle arti braidensi hanno rese
in ordine. Ben in arnese. (casa. volgari anche tra gl'infimi artigiani
Dà vorden. Far la masserizia della della nostra città queste voci.
Dà vorden a ona bestia. T. de Ma Ordinà. Ordinare.
cel... Acconciare secondo l'uso del me Ordinà. T. de' Med. ordinare (Cocchi
stiere i vari tagli d'una bestia ma Disc. tosc. I, 1o6). Prescrivere rimedi.
cellata. L'Habiller de macellai franc. Ordinàa. Ordinato.
Di voeult on desorden el forma on Ordinàl (Numer). Numero ordinativo.
orden. V. in Desorden. Ordinànza o Ordenànza. T. milit. Ordi
Fà i robb senza orden. Strafalciare. nanza(Gras. Diz. mil.). Soldato che fa
In ordin a quest. Per rispetto a ciò. la guardia interna o che serve agli
In ordine a questa cosa. ufficiali, ed è mandato a portar pie
Mal a l'ordin. Male in ordine. Male ghi o simili pe'suoi superiori.
ad ordine. Mal in arnese. ordinànza. T. degli Uffizi. Ordine. Decreto.
Mett a l'orden o Mett in ordin. Met Ordinanzà. Sgraziato neologismo delle
tere all'ordine. segreterie per Mandar ordine o bando.
Mett a l'orden on polaster. . . . . Ordinàri. s. m. T. milit. Rancio. Il pa
Sventrato che s'abbia un pollo, rac sto de soldati.
costargli al tronco ali, cosce e collo Ordinàri. s. m. T. eccles. Ordinario.
onde fargli assumere forma più tonda Ordinàri(Canonegh). . . . Nome dei mon
e gradevole all'occhio. I Fr. dicono signori o canonici maggiori della no
Trousser une volaille. stra Metropolitana.
Mettes a l'ordin. Mettersi in assetto ordinàri. T. post. Ordinario. Di d'ordi
o a ordine o in punto. Ordinarsi – ed nari o de corer o deposta. V. in Pòsta.
anche Mettersi in arnese. Rincavallarsi. Ordinàri. add. Dozzinale. Ordinario.
Per el bon ordin. Per l'ordine. Ordinari affacc affacc. Arciordinaris
Per comune quiete e sicurezza. simo(Redi Op. V, 2). Dozzinalissimo.
Per ordin. Pcr ordine. Con ordine. Ordinàri. add. Basso. Vile. Abbietto. Gent
Ordinatamente. Ordinalmente. ordenaria. Plebe.Gente ordinaria(“tosc.),
Stà a l'ordin. Stare all' ordine. abbietta, bassa. Persone dozzinali.
Vess semper a l'orden. Essere in Ordinariamént. Ordinariamente. Comune
punto a qualunque ora(Lor. de Med. mente. Per l'ordinario.
Simp. canto 5.º terzina 9.º). Esser Ordinariàsc. Ordinariaccio (Min.).
sempre in punto. Ordinariol. T. eccl..... Nome dei canonici
Ordin o 6rden. Ordine. Comando. minori della nostra Metropolitana.
Dà, o scherz. Schiscià-foeura o Schi Ordinariòtt. Dozzinale anzi che no.
scià i ordin. Dare gli ordini. Ordinator. Ordinatore (Grassi Diz. mil.).
Lassà ordin. Lasciar ordine o com Commessario superiore che sopran
missione o commessione. tende a più altri commessari d'esercito.
Ordin del giorno. T. milit. . . Nel Ordinazion. T. eccl. Ordinazione.
cessato esercito italiano indicava quel Ordiò o Ordidóra o Cassa d'ordidora.
l'Ordine che i capi de'corpi militari T. de Tess. Orditojo. Quadrilungo di
mandavano loro ogni dì per avvisarli legno inclinato verso una parete, che
delle cose da farsi per essi nella gior ha dodici piuoli per lato, sul quale si
nata. I nostri coscritti d'oggidì incor formano le pajuole (i portad) dell'ordito.
porati nei reggimenti austriaci lo dicon Ordiò(prop. detto). Orditojo = Or
invece El befell dal ted, Tagsbefehl. dioeula o Ordiroeula o Ordizoeula.Panca.
ORE (22o) ORE
Cannajo = Spadorella o Spazzorel Avegh on campanin in di orecc.
la. . . . - Cavicc. Caviglie. Piuoli: Aver tintinnio d'orecchio.
Romp l'ordid. Guastar l'arte o il Bocca che fa zerimoni conti orecc.
mestiero o la festa o l'incanto. V. in Bocca.
Ma ven la nocc a rompegh l'ordiò. (Bal. Ger.) Boſfà in l'oreggia o Boſſà paroll in
Ordioeüla. che altri dicono Cassa d'or l'oreggia. Zufolare o Sufolare o Fi
Ordiroeüla. º
didora. Cannajo. Panca. schiare o Soffiare altrui negli orecchi.
Ordizoeùla. D Congegno di varie cassette Cantà o Sonà a oreggia. Cantare
di legno, nelle quali stanno i gomi così a aria(Fag. Rime V, Carnevale).
toli dell'accia da ordire. Cantare o Sonare a aria, a orecchio,
Ordoeuvr. T. dei Cuochi. V. in Piàtt. di capriccio.
Oreggèll chiamano alcuni l'Agarico ostrea Compagnà a oreggia.T, music. Anda
to di Jaquin detto Noiret dai Fr., re a orecchio. Secondare senza musica.
Bortolan, Ciaccer e Carnetta in vari Destoppagh i orecc a vun. fig. Stu
paesi del regno. rare gli orecchi a uno. Fargli ben
Oreggèlla de l'orma. . . . . Sp. di fungo intendere checchessia.
, che vegeta in autunno innoltrato sugli De st'oreggia ghe senti minga. fig.
olmi ed è l'Oreille d'orme de Fr., Tu canti a un sordo. Tu narri una fa
l'Agaricus ulmarius di Bulliard. La vola all'orecchio d'un morto. Tu parli
voce è propria dei paesi d'Oltrepò a una pietra, a un muro, al lido. Sappi
dove questo fungo è comune; la re che Un paio d'orecchi straccherebbero
gistro perchè talora anche sui nostri mille lingue.
mercati può essere portato con tal Dolor di orecc. Mal del cosso(Targ.
nome dagli Oltrepadani. Istit. II, 1o8); dottr. Otalgia.
oreggèlla. ! Violine di macchia o sal Fà la bocca finna ai orecc o vero
Oreggètta. vatiche. Licnide dioica. Spe Fà tanto de bocca. V. in Böcca.
cie di fiore notissimo. Fà oreggia de mercant. Fare orec
Orèggia e al pl. I Orècc. Orecchio. Orec chie di mercatante. Disudire – Im
chia, e ant. Oreglia. Al pl. Orecchi, peciarsi gli orecchi. Sonar la sordina
Orecchie, ed Orecchia. – Accennar coppe e dar danari.
Bus. Tromba o Meato uditorio – Fin d'oreggia. D' acuto sentire, e
antic. Sentacchio. Sentacchioso.
. . . . Conca = . . . Antro = . . . La
birinto – . . . Ancudine - . . . Mar Guzzà i orecc. Appuntare gli orec
tello = . . . Staffa - . . . Vestibolo chi. Origliare. Stare cogli orecchi levati.
Alzare gli orecchi più che la lepre.
= Timpen. Timpano – Oreggia. Elice, o Stare attentissimo.
vero Roeusa (nelle bestie). Orecchina. Merda di orecc. Cerume.
Orecchiuolo = Grassell. Lobo. Punta?
Mettegh on pures in l'oreggia a
Avegh anmò i primm orecc. Aver vun. V. in Piùres.
ancora i primi occhi(*ſior. – Zanon No avegh nè oeucc nè orecc. V. in
: Rag. vana pag. 122). Ripicco a chi (Eùcc.
si vanta di gioventù essendo già in Oreggia sinestra parolla onesta,
età, a chi fa il giovanetto e non è. oreggia dritta parola trista. . . . Al
Avegh bonn'oreggia. Avere gli orec lorchè ci cornino gli orecchi, se ciò
chi armonici. Aver buon orecchio o accade al destro diciamo che altri
Aver orecchio o Aver orecchio fino parla bene di noi, se al sinistro, male.
(Diz mus.). Quand el gatt el se lecca sora i orecc,
Avegh i orecc fodraa de pell d'in el vocur pioeuv. Il Fag.(Rime) dice
guilla. Aver male campane. Ed in questo osservate col zampino
Avegh i orecc guzz. Avere orecchi Se si passa l'orecchio (il gatto), e dite pure
di spia(Pan. Civ. 28). -
Che farà pioggia, perchè egli è indovino.
Avegh minga d'oreggia. Avere gli Anche il Zanon (Rag. vana p. 82) dice:
orecchi disarmonici. Aver poco orec Gli avrebbe a piover presto.... anche
chio – Non aver orecchio(Diz mus). fersera il gatto nel lavarsi il muso
ORE ( 221 ) ORE
si passò gli orecchi sette o otto volte organi della respirazione, ed anche ai
– V. altresì in Gàtt. loro operculi, cioè, a quelle coper
Quell di orecc d'oss. V. in bss. chielle liscose che si veggono loro da
S'ceppà i orecc. Intronare. Stronare. ambi i lati verso la fine del capo. I
– Torre gli orecchi. Mantovani ei Veneziani le dicono Baise.
Scoldà i orecc.... Dicesi dell'effetto Orèggia. Alietta. Membretto sporgente
de'vini e del liquori generosi. V. in Vin. isolato ne' corpi artefatti per impu
Scoldagh i orecc a vun. Mettere al gnatura o fermatura.
punto. Fibbi a oreggia. . . . . Sp. di fib
Scoldass i orecc. Entrar in valigia. bioni da finimenti così detti per aver
Saltare in sulla bica. Incollerirsi. Far dai lati due aliette sporgenti.
gli occhi rossi. Orèggia. Orecchio. Quella parte bucata
Sonà a oreggia. Sonare a mente(Pan. che sporta in fuora isolata in vari
Viag. Barb. II, 254). arnesi e per la quale si appendono
Sonà i orecc. Cornare o Fischiare gli o s'infilzano o si manicano. I oregg
orecchi. Sentirvisi dentro alcuno zu del sidellin, del stagnaa e simili. Gli
folamento o fischio; e suol dirsi per orecchi del secchio, del paiuolo, ecc.
baja che ciò accade quando alcuno Orèggia. Estratto ne'libri, ne'mastri e sim.
. stia parlando di quel tale, Orèggia. Bocchetta. Nelle scarpe è quella
Stà conti orecc guzz o in pee. Stare parte del tomajo che cuopre il collo
con gli orecchi levati(Machiav. Op. VII, del piede.
157). Stare a orecchi levati o tesi. Stare Orèggia, Penna. Parte del martello detta
con l'orecchio teso. Stare in orecchio anche altrimenti Ongia. V.,
o in orecchi. -
Avegh tanti fioeu che vegnen-via Ori. v. dell'Alto Mil. Lauro ceraso – Il
come i cann de l'orghen. Aver . . fi suo frutto dicesi Orbacca(orbàga).
glioli che e'son come le dita(“fior. – Oriàn scherz. per Or. V.
Zanon Gelos. Crez. II, 5). Oriànna. T. de Tint. Terra oriana; ed
Romp i orghen. Romper la cuccu anche Oriana il colore che se ne trae.
ma(“fior. – Meini in Tomas. Sin. a Oribel. Orribile.
Cùccuma). Lo stesso che Romp la gloria Orid. Orrido. Si usa anche sustantiva
o la devozion e simili. V. in Rómp. mente, per es. L'Orid de Bellan. L'Or
òrghen fig. Baggeo Tambellone v. Badée. rido di Bellano.
– Allorchè l'esimio nostro Porta disse Oridèzza. Orridezza.
Se droeuva i orghen per organizza Orientàll. . . . . . Specie di stoffa nota.
espresse una verità non infrequente Origen Origine – Porta (On Striozz) disse
nel mondo; e la espresse volgendo essere i sett origen de la gran fortuna
la parola Orghen al significato fig. Avegh pell de roſſian,
di Sciocco. Un'altra maggiore ve Ugora de cantant, reff de socchett,
rità sgorga da quel medesimo suo Lengua de adulator,
verso ritenendovi ancora la voce Or Gengiv de fornitor,
Crani de becch content, e on soraoss
ghen al positivo, chè, senza ricorrere
agli Orfei e ai Numa dell'antichità, De lader a l'ingross;
noi tutti abbiamo sott'occhio negli origini di buona ventura, il solo nome
organi e negli organini così fissi come delle quali (toltene quei della seconda
ambulanti un mezzo sagacissimo di e della quinta se onestamente usate)
voltolar a piacere questi cosi tondi muove a ribrezzo ogni animo bennato.
che diconsi teste d'uomo. In origen. Originariamente.
Orghenin. Organetto. Dim, d'Organo in Originàl. s. m. Originale – Autògrafo.
genere, ed in ispecie Organino (Diz. Archetipo. Protòtipo – Matrice – Que
mus.). Picciol organo a cilindro che sta voce indica in genere quel sog
postato su d'un trespolo o sur un getto da cui si trae o si può trarre
carruccio si suona da certi poverini copia. Ai Notai per es. rappresenta
che a forza di girarne la manovella la Scritta originaria ch'essi disten
si procacciano la vita per le pubbli dono, e della quale emettono quante
che vie, nei caffè, nelle taverne, ecc. copie bisogna, ai Disegnatori il Mo
Orghenin. Organino a cassetta(Tar. tosc.). dello che vogliono imitare, agli Stam
Organino(“Savi Ornit. II, 145). Orga patori quel Disteso qualunque, o ma
nino da passere di Canaria(Savi Ornit. noscritto o stampato, che hanno a
II, 144). Il minimo degli organini a comporre o ricomporre; ecc.
ORL (224) ORO
Originàl Stravagante. Fantastico. Fa Orlètt che più comun. diconsi al pl. Or
Originalòn. lòtico. Chi esce per intiero litt. . . . . Nome con cui alcuni chia
o in parte del far comune. mano quel fungo che è detto Agaricus
Orinàri. Orinale. Vaso che fra noi è di acerbus da Bulliard. È bianco, pissi
majolica, di terraglia o di porcellana, dato ed orlettato inferiormente.
e nel quale si orina. I Fiorentini ne Orlettà, ecc. per Filettà, ecc. V.
usano di vetro colla veste di paglia. Orlettin. Orlicciuzzo?
Cuu. Fondo? = Orlo. Orlo? = Ma Orlettinoeu. Orlicciuzzino?
negh. Manico ? Orlitt. V. Orlètt(fungo).
Vess on orinari. gergo. Esser la pila Örlo. orlo – V. anche Oradèll.
dell'acqua(Ambra Furto V, 15). òrlo. Orlo (Strat. Diz.). Nelle barche è
Orinariin. Orinaletto. Orinalino. l'orlatura orizzontale dei bordi.
Orinna. Orina. Urina. Fra noi il volgo Orlócch per Lorácch. V.
dice sempre Pissa. Piscia; le persone Orlogée. V. Orologée. (V.
civili usano a preferenza Orinna, ed Ormisoeü de praa per Vermisocù depraa.
in particolare nei modi seguenti: Ornàa. Ornato.
Avegh i orinn ciar. Aver le orine Scoeula d'ornaa. Scuola d'ornato
chiare(Piscia chiaro, e fatti beffe, ecc.). – Nella nostra scuola braidense gli
Aveghi orinn sporch. Aver le urine alunni, mossi da un principio na
grasse o sedimentose o con sedimenti turale di pedagogia, ridussero, con
filosi. ispontanea e tacita convenzione, dal
Cavà l'orinna. Cavar fuori l'orina. l'astratto al concreto le varie lezioni
(Min. in Sciringare). di modello che già erano date loro ad
Fà vedè i orinn. Mostrar le orine imitare denominandole come siegue:
al medico; e ant. Mostrare il segno. Principi. 1.- Campanin. 2.º Treball. 3. Seg
Ritenzion d'orinna. Ritenzion d'orina gionell. 4.- Seggionell intajaa. 5. Lovetta sem
pia. 6.º Lovetta doppia. 7.” 8.a Gerlett.
(Nelli Mogl. in calz. II, 1) – Stran
9.º Focuja storta. 1o.º Roversin. 1 1.º Vasett.
guria – Iscurìa. Patì la retenzion 12.º Ombrellin. 13.º Focuja buttada – gio.
d'orinna. Stranguriare. 14.º Lovon o Lovascia, ecc. -
vola (Tar, fir.) o da tavolino(Alb. enc.). Parì l'ors che balla. . . . . Ballon
Ortàja. Ortaglia.
Fà oror o Mett oror. Far inorridire.
!
Ortajètta. Orticino. Orticello.
Orpimént. Orpimento. Arsenico e zolfo Ortajoeù.
commisti. Ortàsc. Ortaccio.
Ors. Orso. L'Ursus arctos de sistematici. Orténsia. Ortensia. L'Hortensia speciosa.
– Nella Valtellina capita anche quella Ortiga. Ortica. L'Urtica urens de bot.
specie d'orso che i sist. dicono Ursus Ortigà. Orticheggiare.
minor o Picciolo formichiere, e quei Ortiga. ſig. scottare. Corbellare o Fro
valligiani lo chiamano Ors formigaròl. dare altrui. Il Balestr. disse
ORZ (227) OSP
Quand gh'è quaj falliment, che hin pocch e la bacinella. Ampolline(Alb. enc. in
spess, Ampollina). Que due vasettini di ve
Quij che ghe gionten-sù de capital, tro entro a quali sta l'acqua e il vino
Asca el perd i interess, di cui si fa uso nella celebrazione
Disen mognand: son staa ortigaa del tal. della messa; vasettini che gli Spa
Ortighée. Orticajo. Orticheto. gnuoli e i Sardi dicono Canadèglias.
Ortighéra. Ortefica. Sp. di malattia nota. Orzoeù. Orzajuolo. Grandine. Bollicina
Ortighètta. Ad di Tila. V. che nasce tra le palpebre degli occhi.
Ortìn. Ortino. Orticello. Orticino – Al Orzoeü (Svojà i). Una delle tante frasi
pegg. Orticellaccio – Orticino(secondo di basso conio onde si serve la plebe
il Gagl.) è anche quella striscia a per indicare il Fare acqua.
mo di leggio che si fa presso il muro Orzóri. v. a. Daz. Merc. per Vérga(co
di cinta in un'ortaglia per allevarvi reggiato). V.
le primizie e gli ortaggi più dilicati – Oscenitàa. Infamia. Vitupero.
Ai nostri contadini rappresenta quel Osmarin per Usmarin. V.
po'di quaderno nel campi, per lo più Osolà. Urlare.
ricinto da una sieperella, in cui alle Chi sta col loff impara a osolà. È
vano le piante ortensi per loro uso. simile all'altro Chi va al molin s'in
On poo d'ortin l'è on gran van farinna. V. in Molin.
tagg. L'orto è la seconda madia del Osoràa.... Voce che il Var. mil. spiega
contadino(Gior. agr. tosc. I, 482). per Pieno in modo che nè ve ne manca
Ortografia. Ortografia. nè ve n'è di superfluo. V. Usuràa.
Ortolàn. Erbolajo. Insalatajo. Fruttajuo Ospedàa. Ospedale. Spedale.
lo – L'Ortolano dei diz. ital. vale Avegh ona cera d'ospedaa. Avere
Lavorator d'orto, non già rivenditore una ceraccia(“tosc. – Tomm. Giunte).
El bon mercaa el menna l'omm a
de generi che ne provengono.
Cocumer e melon e meresgian ghe l'ospedaa o el strascia la borsa. V.
fan perd la pascenza ai ortolan..... in Börsa.
On sacch d'oss. Ossaccia senza polpe. ſe, seta o simili per farne cordelline,
Oss de la ciav. V. Ciàv sig. 1o.” trine, giglietti e altri somiglianti lavori.
Oss de la gamba. Focile, diviso in Oss. s. m. pl. Rulli. Rocchetti. Pezzi di
Tibia e Fibula. legno ritti che si fanno cascare al
Oss de la spalla. V. Palètta. giuoco così detto dei rulli.
Oss del brasc. Focile, diviso in Ulna Giugà ai oss. Giocare o Fare ai rulli
e Radio. (del collo. o ai rocchetti, e con voce aretina a ga
Oss del coll. Nodo del collo. Catena liossi. Questo giuoco (che ant. nomina
Oss del fianch. Osso scio. Ischio. vasi anche Giuoco della mezzara come
Oss del stomegh. Sterno. dice l'Alunno nelle Ricchezze della
Oss deslogaa. Osso disovolato o uscito lingua volgare in Pace) si fa così: Si
dell'uovolo. Osso dislogato. prendono sedici o più o meno roc
Oss spolpaa. Ossascusse o scarnate. chetti di legno detti rulli o rocchetti
Oss spongos. Osso spugnitoso come è (e fra noi oss), ognuno dei quali ha
quello cribroso o cribriforme del naso. il suo numero, fuorchè uno che si
Quell di orecc d'oss. V. in Diàvol. chiama il matto(e fra noi el re), e si
Rompes l'oss del coll. Dinoccolarsi. rizzano in terra ordinatamente e col
Snodolarsi il collo. Fiaccarsi il collo. detto matto in mezzo: in essi poi
Dinodolare il collo. si tira con una palla di legno (da noi
Romp i oss. Fiaccar l'ossa. Basto detta borella), o con un zoccolo pure
nare a mal modo. Rompre les cétes di legno, grave e piramidale (che il
dicono i Fr. Malmantile chiama rullo esso pure),
Sentì el fregg in di oss. Sentirsi il e chi più ne fa cadere con quel ti
freddo ricercar le midolle e gli ossi. ro, vince – Quasi simile a questo
Se pò cuntagh i oss. Gli si contan giuoco è l'altro così detto dei birilli,
tutte l'ossa(Pan. Viag. Barb. I, 62). che si fa con alcuni pezzi di legno
Stà in lecca madurà i oss. Crogiolarsi. che si pongono diritti, e che si man
Sti quattr'oss chì en fan nò desti dano sossopra con una palla che si
robb. Il figlio di mia madre di que getta contr'essi, e sono lo stesso che
ste non ne fa(Fag. Rime IV, 29o). In i rulli, ma assai piccioli.
questi panni non si fanno cose tali. òss bus. Osso mastro? (Scappi Op. p. 15
Tirà in su l'oss. Lo stesso che Tirà verso). Osso maestro(Tan. Econ.55o).
in forma. V. in Fórma. Cannella. Osso pieno di midollo ch'è
Toeù on oss dur de peluccà. Torre attaccato alla polpa della coscia e della
a rodere un mal osso(Buon. Tancia III, spalla nelle bestie macellate.
1 I ). Torre a rodere un osso duro. Pi Öss de balenna. Osso di balena.
gliare a fare una cosa difficile o Aver Öss de mort. T. di Confettieri. Stinchetti
a che fare con un uomo accorto o (“fior.). Specie di dolci fatti con pa
potente e difficile a superarsi. sta e mandorle toste, altri rotondetti
Tutti oss tornen a sò loeugh. In e grandi all'incirca quanto un dol
cento anni e cento mesi torna l'acqua laro, altri bislunghi come cannelletti
ai suoi paesi. stiacciati.
Vend per on sacch d'oss. Ricavarne Öss de seppi. V. in Sèppi.
un boccone(*tosc. – Tomm. Giunte). Ossadùra. Ossatura.
Dicesi dei cavalli venduti per poco. Ossadùra. T. dell'Arti. Anima – Inte
Vess domà pell e oss. Esser ossa lajatura.
e pelle. (ossuto. Ossadùra. Ossatura? Nome di tutta l'or
Vess gross de oss. Essere ossoso o lettatura che risalta fuor del piano
Vess menuder o sutil de oss. . . . esteriore delle bande (facciad) delle
Avere ossatura sottile; il contr. del carrozze in generale quanto sia lungo
l'esser ossuto. tutto il fondo e la parte mediana di
òss. s. m. per Pighiroeüla. V. esse, e che talora si ricopre per or
Oss. s. m. pl. Piombini. Legnetti lavo namento di lastrine di metallo. Nel
rati al tornio, a quali si avvolge re l'interno ha lungo via a sè stessa
OSS ( 23o) OST
un'incastratura in cui si fermano le Quest'ossicino è detto dagl' Inglesi
varie parti del lavoro. Merry-thought.
Ossadura de schenal. . . . Orlettatu Ossettin. Ossicino. Osserello. Ossicello.
ra di tergo delle carrozze quando non Ossigen. Ossigeno. Grecismo che s'è
hanno quello stipo che diciamo borlon. fatto volgare anche nel nostro dia
Ossadura de speggera. . . . Orlet letto ed è usato o a torto o a diritto
tatura di faccia delle carrozze. dalle persone un po'colte.
Ossàri. Ossuario. In genere Serbatoio Ossitt. s. m. pl. Ossetti.
d'ossami; e più specificamente Edicola Fà la pissa conti ossitt. V. in Pissa.
nella quale stanno esposti alla pubblica Ossitt o Cossonitt de sterza. T. de'Carroz.
meditazione ossa e scheletri umani Coscialetti? Que due legni che tra
giacenti alla rinfusa o più sovente passano pel traversone anteriore(sest
anche ordinati in diverse fogge. denanz) del carro delle carrozze, di
Ossàri. ſig. Ossaccia senza polpe. Ossa e qua e di là dal punto ove è il maschio,
pelle. Dicesi per ischerzo ad una per e nei quali è fermato per di sotto il
sona sommamente magra. rotino di legno della volticella.
Ossàsc. Ossaccio. Ossitt de dree. T. de Carrozz. . . . . .
Osscòll. T. milit. Gorgiera (così l'Alb. Pezzi di legno che servono a sempre
bass.). Guardancanna? Sp. di salva più tener collegati fra loro i traver
gola semilunare di argento o d'altro soni (sest) cogli ascialoni delle sale
metallo che portavano gli ufficiali del (corp d'assaa) della partita di dietro
cessato esercito italiano quando erano dei carri in alcune carrozze.
in fazione. Dal francese Hausse-col. Ossón. Ossaccio.
Osservà. Osservare. Avegh i osson. Esser ossuto. Aver
Osservàa. Osservato. grandi ossa.
Osservànt. Osservante. Osso sàcro. Osso sacro. Codione. Codrione.
Osservanza. Osservanza. Coccige. Uropigio.
De stretta osservanza. fig. Taccagno. Öst. Oste. Ostiere. Ostiero. Tavernajo.
Osservà d'ona cosa. Osservare una Taverniere.
COSd. Chi fa el cunt senza l'ost le fa dò
Osservatòri. V. Spèccola. voeult o vero I cunt besogna faj con
Osservazion. Osservazione. l'ost. ſig. Chi fa conti innanzi all'o
Fagh o Fagh minga osservazion. ste(cioè prima che venga l'oste) gli
Fare o Non far caso. Osservare o Non convien farli due volte(Meini in Tom.
osservare. Fare o Non fare osserva Sin. alla voce Osteria).
zione a checchessia. Domandà a l'ost o Vess come do
Osservazionètta. Osservazioncina. Osser mandà a l'ost s'el gh'ha bon vin. Es
vazioncella. Osservazioncelluccia. sere un domandare all'oste s'egli ha
Ossètt. Ossetto. buon vino.
Fà la pissa conti ossitt. gergo. Abor Fà i cunt senza l'ost. fig. Fare il
tire. Pisser des os dicono anche i Fr. conto o la ragion senza l'oste.
Giugà ai ossitt. V. Giugà ai legnitt Pagà el cunt a l'ost. Accordar l'oste.
in Legnètt. Pagare la spesa o lo scotto all'oste.
Ossètt. Stecca. V. Pighiroeùla. Quand l'ost l'è su la porta el gh'ha
Ossètt.T. di Cac. Lo stesso che Quajroeù. V. de fà nient in cà. Barca rotta mari
Ossètt o Forcèlla. Forchetta o Forcella naro scapolo.
(Alb. bass. in Lunette); anat. Sterno. Vess capazz de renegà o de negà
Osso biforcato alla sommità del petto; cinqu sold a l'ost. Negare un pasto
e sp. quello dei polli o simili il quale all'oste colla bocca unta(Zanob. Diz.).
talvolta alle mense e tra persone ſa P. in Sòld.
migliari si suol gettare in aria onde Osta. Ostessa. La moglie dell'oste o la
pronosticare, dal modo in cui si posa Donna che tiene osteria – La voce
al cadere in terra, se una tal donna italiana Osta è antica.
partorirà un maschio o una femmina. Ostà. T. delle Segreterie. Ostare.
OST (231 ) OST
Ostacol. Ostacolo. distinguiamo gli ostensori in due spe
Ostàgg. Ostaggio. cie: Ostensori a l'ambrosianna. Osten
Ostàn. Agostino. Dell'agosto. sorio secondo il rito ambrosiano, e
Castegn ostann. V. in Castègna. Ostensori a la romanna. Ostensorio
Ostànna. V. Meresciànna. secondo il rito romano. Il primo ha
Ostaria. Osteria. Taverna. – La taverna forma di tempietto nella parte che
posticcia sotto tenda o simile in cam riceve l'ostia nella lunetta, il secondo
pagna, come sono quelle che si riz ha la stessa parte sferica e a raggiera.
zano pognam caso in Bevera, dicesi Le parti del primo sogliono essere
Baccanella, ancorchè il Monti non ab Pè. Piede – Goletta de sott. Gola =
bia questa voce per ben accetta. Botton. Pianta - Goletta de sora. Go
Andà foeura de l'osteria. Stavernare. la = Basa. Vasetto = Colonett o Caria
Imbriagass a l'ostaria del pozz. . . . tid. Colonnini = Campana de cristall.
Bere acqua. Campana - Animetta o Tondin. Ciam
Loggià a la prima ostaria. Fermarsi bella – Lunetta. Lunetta e Cornison.
al primo alloggio(Magal. Op. p. 5o). Cornice – Galaria. Traforo? = Cupo
Starsi contento al primo dire o al letta. Cupolino = Cros o Salvator. Cro
primo dare in che un s'incontri. cetta o Salvatore.
Loggià minga a la prima ostaria. Le parti del secondo soglion essere
Non fermarsi al primo uscio, portarsi Pè. Piede – Goletta. Gola = Scigo
oltre(Fag. Rime I, 56o). Non gabellare letta. Nodo – Goletta. Gola = Botton.
ogni rapporto (ivi). Aver gli orecchi Pianta – Basa. Vasetto = El Ragg. Rag
lunghi e il creder corto(Machiav. Op. giera = Scatola Scatola = Veder. Cri
V, 179). - stalli - Tondin o Animetta. Ciambel
Mett-sù ostaria. Aprire o Mettere la - Lunetta. Lunetta – Nivoletta. Nu
osteria. Alzar frasca. vola = Mond. Globo - Cros. Crocetta.
Nè a l'ostaria nè in lecc no se ven Ostentà. Ostentare.
mai vecc. A tavola non s'invecchia. Ostentazion. Ostentazione. Ostentamento,
Chi va alla taverna va in vita eterna. Ostetricànt. Ostetricante.
Dettati epicuraici che scappano detti Ostetricia. Ostetricia.
fra i bicchieri, allorchè taluno vor èstia. Ostia. – Il nome d'Ostia s'usa da
rebbe fermare a lungo tra quelli chi noi solo ne tre significati seguenti,
non ama riporre tutta la vita sotto chè negli altri diciamo Obbiàa. V.
coltre o in mensa.
Òstia. Salda. Acqua in cui sia stato di
Ostaria de lader. V. Ostarièssa. sfatto amido, onde servirsene per te -
Ostaria. . . . . Nome di quelle due carte ner distesi e incartati i panni lini fini,
nel giuoco di cucù figurato nelle quali le trine e simili.
è dipinta l'osteria. Dà l'ostia ai pagn. Saldare o Insal
Ostarià. . . . . Frequentar le taverne. dare le biancherie. Dar la salda alle
Ostariàscia. Lo stesso che Ostarièssa. V. biancherie. Inamidarle.
Ostariàtt. Tavernajo. Taverniere. Colui Ostia. Ostia. Quella cialda grande ch'esce
che ama di frequentar le taverne. intiera della forma e comunemente
Ostarièssa che anche dicesi Ostaria de ha in sè due ostie da messa e due
lader. Osteria a mal tempo. Osteria comunichini (particol); la firrata d'o
povera, malagiata e da non vi capitare stij(Cialda) come la dicono i Siciliani.
se non per pura e pretta necessità. Ostia. Ostia. Cialda con entro segnato
Loggià in d'on'ostariessa. Alloggiare
a mala frasca(Burch. Son. 2o9).
il monogramma Ifis che serve ai pre
Ostariètta. Tavernuccia? – Baccanella ti per la celebrazione della messa.
(Targ. Viag. I, 154). ostia de refud. . . . . Quella cialda
Ostensibil. Mostrabile(Caro Let. ined. I, con entro segnato un Crocifisso e due
257 e 249). Marie da lati, la quale si usa sotto
Ostensòri, che alcuni dell'Alto Mil. di porre a certi medicinali.
cono pure Custòdia. Ostensorio. Noi Mett dent in l'ostia. Incialdare.
OTT (232 ) OZZ
Scatola di osti... L'Ostiera dei Sardi. diz. ital. vale per uno dei registri del
òstia che anche diciamo Aprètt. . . . . corno da caccia.
L'effetto che produce la salda. Ottegni. Ottenere.
Ostiàri. Ostiario. Ottegnùu. Ottenuto.
Ostin. . . . . . Dim. e vezz. d'Òst. V. Öttica. ottica – dttich. Ottico.
Ostinàa. Ostinato. Ottòber o contad. Occióver. Ottobre; e
Ostinadèll. Ostinatello. antic. Ottobrio.
Ostinadón. . . . . . Ostinatissimo, che Ottober l'è el mes che se pertega
vuole caponissimamente il piacer suo. i rogher. V. in Rógora.
Ostinàss. Far fronte(Caro Apol. 77). Osti Ottomànn e Taborè a l'ottomanna. V.
narsi. Perfidiare. Stare in sulla perfidia. in Taborè.
Ingrossare. Incaponire. Incapare. In Ottùs. Oscuro. Bujo.
caparbire; e ſam. Entrar nel gigante. Ova dicono alcuni per Ciga o Vöga. V.
Ostinaziòn. Ostinazione. Caparbieria. Ca Vöga e Sovénda.
parbiaggine. Caparbietà. Caparbia vo Ovàa. s. m. Aovato(Sod. Ag. 164). Ovato.
glia; e sch. Mulaggine. Incornatura. Ovàa. s. m. Piastrello. Pelliciato.
Incapamento. Caponaggine. Caponeria. Ovàa. add. Ovato.
Ostinna. . . . . Dim. e vezz. d'òsta. V. Ovadin. Ovatino. Tondino. Piccola tavo
Ostrega.Ostrica.L'Ostrea edulis de'sistem. letta di figura tonda od ovata.
Quell di ostregh. Ostricajo. Ovae. V. Ovè.
òstrega. fig. Ostrica. Ciabattino. Sputac Ovaè. Uhè(Guadag. Poes. II, 169).
chio catarroso. Ovàtta. Ovata. V. Lovàtta.
Ostreghée. Ostricajo. Ovattà. Abbambagiare.
Ostreghinna. Ostrichetta. Ovattàa. Cotonato. Abbambagiato.
Ostregón. Ostricone. Ovattadùra. Abbambagiatura?
Ostruzion. Ostruzione; al dim. Ostruzion Ovè o Ovae. Vagito. Fà ova. Vagire. Dal
cella. greco o uza uó» grido, e di qui gli evoè
Otil-a-planté. Franzesismo degli Orolo de baccanti, e fors'anche l'aovare
giai per Pientaa dritt. V. del popol grande agli ovanti.
Ottàgon. Ottagono. Ovéj. Ehi. Cenno d'avviso o di chiamata.
Ottàngol. T. di Ferrar. . . . Specie di Ovéra. Ovaja.
reggetta di ferro ottangolare. Avegh-giò l'overa. Aver le budella
Ottangolin. T. di Ferrar. . . . . Reggetta in un paniere o in un catino.
simile all'ottangolo suddetto, ma più Cascà l'overa. Cascar l'ovaja.
piccina. Ovéra. Buttagra.
Ottàv. Ottavo. Overtoeür. Overtura(Rim. poet. pis.). En
Ottàva. Ottava. trata. Entratura. Apertura. Sinfonia da
Ottàva. T. mus. Ottava. cui si dà principio al dramma.
Ottavàri. T. eccl. Ottavario. Corso di Ovin. Uovicino. Picciol uovo.
prediche che dura otto dì. Oviroeü. Uovarolo. Il Coquetier de Fr.,
Ottàvi. Ottavio. Nome proprio usato in il Coucouniero dei Provenzali.
Avè on fà d'Ottavi pien. Parere il Övol. Uovolo – Ed anche..... Specie
secento. Avere grande spocchia. Soffiare. di ferro da scorniciare.
Andare in contegno o in gota conte Ovón. Uovone(Dati in Pros. fior. III, 1, 71).
gna, e minorat. Stare sull'onorevole. Ozén. v. a. dal lat. O cerdo con la quale
Ottaviàn. Ottaviano. Nome proprio usato (dice il Var. mil.) ivano gridando per
nei seguenti dettati: Milano quelli che acconciano le scarpe.
Cont on fà d'Ottavian. Con un far Özen. V. in Panigaroeù.
da gnorri. Oziós. Ozioso.
Pas d'Ottavian. Il presidente della Oziositàa. Oziosità. Oziosaggine.
sflemma. Ozios6n. . . . . Oziosaccio.
Ottavin. Flautino. Strumento da fiato as Özzi. Ozio.
sai più breve del flauto e accordato L'ozzi l'è el pader di vizzi. L'ozio è
un'ottava più alta – L'Ottavino dei padre dei vizi(Fag. Rime II, 1 ed luc.).
P
Pacem abéte che altri dice Pàce o Ale Padellètta, Padelletta. Padellina. Sp, di
gher Isèpp. Pazienza. Tal sia. Così sia. padella senza manico e col solo occhio,
Sia con Dio. Sia pure. Frase di rasse Padellin. Padellino, Pajuolo.
Pacénza. V. Pascénza. (gnazione. Padellin e Padellin del fidegh. fig. Na
Paciſegh. Pacifico. Fra noi però si usa neròttolo. V. Sciabalón.
ordinariº quasi che nel senso di apata. Padellon. Padellone.
Pacificàss. Pacificarsi. V, in Pàs. Padellòtt. Padellotto. Specie di gran pa
Pacſònd..... Composizione metallica che della ellittica con due maniglie dai
imita alla grossa l'argento riuscendo lati per cuocervi tacchini (pollin),
però di colore rossigno, e della quale anatre, oche, ecc.
si fanno cucchiai, guantiere e simili. Padellòtt. ger. Nanerottolo. V. Sciabalón,
Padedoeü. Ballo a due? Sp. di ballo a due Padellottèll che altri dicono Cazziroeula
sole persone; dal franc. Pas de deux. de capon. Navicella (Scappi Op. pag. 9
Padèlla. Padella. Arnese di cucina noto. retro e fig.). Sp. di padella ellittica
Faccia de padella. Viso scofacciato. con un solo e breve manico a mezzo
In la padella l'è bon anca on sciatt. il corpo a uso di cuocervi capponi
V. in Sciàtt. o altri simili pollami. -
detta dai botanici Phalaris arundi l'ajoeiù dicono alcuni abusivamente per
nacea varietas. -
Pajètta (vigliuolo) V.
Pajettón che alcuni dicono anche, ben Pajoeiù. . . . . . Quella specie di setola
chè impropriamente, Pajànna. Fala paglieresca che si suol mettere sotto
ride arundinacea (così nel Mattioli). le code a pulledri per aiutarli a te
Erba arvense nota. nerle sollalzate.
Pajettòn. Loglierella. Loglio selvatico. Pajoeü.... Fascetto di salciuoli o di ser
V. Erba mora. menti di vite insieme ristretti e legati,
Pajna(Cà)gergo. Paglia. V, anche Pajnàrd. il quale si ficca nella testata interiore
Andà a dormì in Cà Pajna. Dormire della brenta onde faccia ostacolo al
al pagliajo. Contraffar le nespole. V. vino che non n'esca allorchè si tras
anche in Cà. porta a spalla d'uomo da luogo a
Pajnàrd così detto dalla paglia, che in luogo. Si usa anche porlo per lo stesso
gergo diciamo Cà Pajna. Tanghero. fine negl'imbottatoio sia nelle pevere.
Villano, contadino. V. Pajsàn. Pajoeù. add. Pagliato.
Pajòcca. Pagliuca. Pagliuzza. Un fil di pa Pajoeò. Ad. d' Or. V.
glia. Un fuscello di paglia. Pagliuola. Pajoeüla per Pajoeüra. V.
PAJ ( 241 ) PAJ
Ona pajoeula ona coazzoeula. . . . . Picch, on Pajnard. Contadino. Villa
Dett. cont, che avvisa cader di molti no; e per isch. Zappaterra(Alleg. Let.)
capelli alle donne ogni volta ch'elle Conte del pian di Legnaia, cioè con
partoriscono. tadino(Monig. Ser. nob. III, 25). –
Portà pajoeula. . . . . Recar qual La voce Paesano è pochissimo usata
che presente di cibarie alla puer in Toscana in questo senso, come
pera; usanza contadinesca. quella che vale più generalmente com
Pajoeüra che i cont. dicono anche Pajoeü patriota, dell'istesso paese – Dalle
la. Impagliata. Infantata. Puerpera. varie funzioni che adempiono i con
Partoriente. Donna di parto. Donna che tadini, si chiamano acquajuoli, ac
per avere partorito da poco tempo sta battadori, campa
costatori, aratori,
ancora a letto dice il Redi nel Voc. aret. gnuoli, coloni, innestatori, mietitori,
Vessin pajoeura. Esserdi parto. Stare piantatori, potatori, propagginatori,
in parto. Lo starsi in riposo dopo il sarchiatori, seminatori, sfrondatori,
Pajolètt..... Picciol pagliajo. (parto. spianatori, vangatori, vendemmiatori,
Pajón. Lo stesso che Pajàsc. V. zappatori, fattojai; come anche but
Avè brusaa el pajon. Aver abbru tari, giumentai, caprai, vaccari, man
ciato l'alloggiamento. Aver rotta o driani, archimandriti, vergari, ecc.
spezzata la taglia – Tesseram confre – V. anche Biolch o Bólch, Boschi
gisse dei Latini. Aver fatto in qualche roeù, Massée, Pisonànt, Famèj, Ge
luogo cosa tale da meritare di non vi neràl, Cavalànt, Casée, Campée, ecc.
essere più ricevuto, e non ardire di I comandament di pajsan. . . . Per
tornarvi; e fra noi significa anche più ischerzo noi diciamo tali i seguenti:
comunemente Aver gabbato l'oste(Lalli Vunna, lus pussee el so che la lunna ;
En. trav. IV, 2o4) – Aver dato un Dò, el mangia e bev el fa bon pro ;
canto in pagamento – Aver lasciato in Tre, el marì el batt mai la nice se no gh'è
el sò perchè i -
asso. E valgono Aver piantato alcuno Quatter, l'è pussee bon el vin che tasia,
senza soddisfargli del dovuto. Cinq, l' è on gran maa el maa di dino;
Pajón che anche dicesi Biava selvadega Ses, El dì de san Peder se catta i scires;
o matta. Paleo o Forasacco peloso(Targ. Sett, De la mort no fatten sbeff;
Tozz. in Bromus mollis). Erba nota. Vott, On. .. in bocca a chi vocur savè tropp ;
Pajón. T. de Ricam. Paglione. Neuv, la gaijnna negra la fa bianchi aeuv ;
Pajón..... Pagliuola o sia piccola parte Des, segond l' entrada se fa i spes.
d'oro o d'argento che s'usa per saldare. On bon pajsan el troeuva subet
Pajonin. . . . . . Pagliuola o sia parte loeugh. I buoni contadini sono pa
minima d'oro o d'argento che si droni di tutti i poderi(*tosc.).
adopera nelle saldature. On mia de pajsan. V. in Mia.
Pajroeù o Pairoeü che altri dicono El Pajsan quader. Zoticonaccio.
Stagnàa. Pajuolo. Vaso rotondo di ra Pajsan vestii de la festa. Villan ri
me, con manico di ferro arcato; ser vestito. Chi si pavoneggia d'abiti in
ve per bollirvi entro checchessia e soliti o mena vanto oltre il suo stato.
specialmente per farvi la pulenda – Parì el Signor di pajsan. Aver ca
Anche i Provenzali lo dicono Pairolo. pellacci sparsi. Corrisponde precisam.°
Pajroeù. Lebete. al Defluam caesariem habere dei Lat. e
Pajroeù. Torchio. Rocchio. Roccio. Trec all'Etre frise comme une poule mouillee
cia (Cr. anon.). Torcia di campagna o all'Avoir une vilaine hure de Franc.
o sia Covone di paglia acceso(dice il Pajsàn. T. di Zecca. Riàvolo? Ferro col
Salvini in Pr. fior. IV, 1, 154). quale i fonditori di zecca tramenano
Pajrolàda. Pajolata. Un pajuolo. Pieno le paste. Ha simiglianza con quel ferro
un pajuolo di checchessia. che diciamo Tirabrasca. V.
Pajrolin. Pajoletto? Pajsàn. Ad. di Cavàll. V.
Pajsàn ed anche Vilàn o Contadin, che Pajsanàda. Villania. Sgarbo. Malacreanza.
per ischerzo dicesi altresì on Liri, on l Pajsanàsc. Villanaccio. Contadinaccio.
Pisis, on Cont de la sciloria, on l Pajsanàscia Villanaccia?
Vol. III. 31
PAL ( 242 ) PAL
Pajsanèll. Contadinello, Villanello, Vil di ferro colla capocchia convessa per
danetto. battervi quella parte dei vasi di rame
Pajsanèlla. Guardianella(cioè di pecore che ha da riuscire concava. La così
o sim. Allegr. p. 185). Contadinella. detta Boule o Enclume ronde dei Fr.
Pajsanésma. Contadiname(“fior.). Quanti Pàl. T. di Giuoco. V. Pàli.
tà di contadini, la classe dei contadini. Pàl de molin. Caviglia di ferro da mu
Paisànna, Contadina, Villana. lini (Tar. fir).
A la pajsanna. Alla contadinesca Pàla. T. de Fornai, Informapane. Pala.
(Caro Am. past. p. 187). Contadinesca Pala del forno.
mente. Alla villanesca. Villanescamente. Carna che cress daglen de spess,
Alla foggia de'contadini; A la paysan carna che cala daghen con la pala....
ne de Francesi. Dettato che indica i fanciulli essere
Pajsandn. Villanzone. Pegg. di Villano. bisognosi di cibo abbondante, e i vol
Pajsanòtt. Contadinotto. Villanotto. Con genti a vecchiaia ancor più.
tadino di bella statura e di bella età. Dà in pala i micch. . . . . Disporre
Pajsanòtta. Foresozza. Contadinotta. Cre i pani sulla pala del forno.
lia ("fior.). Pala di micchett. . . . . . Picciola
Pàl e presso i contadini Pàr. Palo. Bron pala che si usa per infornare i pa
cone. Ramo d'albero che risecco si usa netti; il Pelleron dei Francesi.
per appoggio ai tralci delle viti, Pala granda. V. Spazzadòra.
Pal de coppa o Pal in coppa. . . . Pàla. Pala. V. anche Palòtt e Ventorèa.
Palo grosso che si usa nei pergoleti, Pàla e con voce cont. Pàra. . . . . Sp.
Pal de mezza man. . . . . Equivale di timone tutto proprio di quei nostri
a Palo mezzano per la palatura delle navicelloni e navicelli che noi dicia
viti. Suol essere lungo circa due metri mo barcon o borcij.
e mezzo e del diametro di cinque Pàla. . . . . . Il piatto de montatoi da
centimetri incirca. - carrozze. V. in Pedàda.
Pal de s'ceppa. Palo pedagnuolo. Pala. . . . . . dicesi nella molla da
Il palo grosso che si suole spaccare bilancia(Fonsg de ferr de balanza) il
in due palanche a sostegno della vite. piatto che può servire qual montatojo.
Pal regonda. . . . . Il palo grosso Palà. Palare. Impalare. Metter pali alle
che compie la mano. viti, e agli alberetti novelli onde
Pal tirador voce usata nelle parti reggerli – Impalare le viti. L'Echa
del contado prossime al Bergamasco lasser de Francesi – Il Caro(Let. ined.
per Palètt sig. 2. V. III, 76 e 1 o 2) usò anche Impalare la
Pal vecc. Cannocchio. vigna e assol. Impalare(ivi, 1 og); ma
men Avegh on pal in la s cenna. Stare siccome nelle lingue viventi uso e
impalato o impalato come un cero, grammatica hanno a comune il do
Aver le scotole nel giubbone(Tassoni minio, così questo Impalare assoluto,
Note alla Crusca II, 445). Andar teso. - ancorchè secondo la grammatica at
Chi vour imparà a bestemmà porta tissimo a rappresentare l'idea, se
i pal prima de ligà. . . . . Proverbio condo l'uso tornerebbe risibile, se
dei nostri vignajuoli colligiani ai quali non fosse usato con giudiziosa discre
il portar quà e là per la vigna i pali zione – V. anche Palferià.
se non sono legati in un fascio ca Palà che alcuni dicono anche Ventà.
giona non pochi andirivieni e grave Spagliare. Spalare. Separar dalla pa
perditempo. glia il grano per mezzo del ventilabro.
Toeü-via i pal. Spalare. Palàa, Spagliato. Spalato, e dicesi del
Pàl per Omètt de pajee. V. grano. (lato.
Pal pian. T. de' Ramieri, ecc.... Specie Palàda. Palata. Palificata. Palafitta. Pa
d'ancudine a foggia di pal di ferro Palàda Palata. Colpo di pala.
colla capocchia piana. Palàda Palata. Piena una pala di pane
Pàl tond. T. de Ramieri, ecc. . . . . . o altro.
specie di ancudine a foggia di palo Palàda. Spalata del grano.
PAL ( 243 ) PAL
Paladin. Paladino. Voce che usiamo Palàzz. Palazzo della Ragione o del pub
soltanto nella frase Franch come on blico.
paladin. Fermo e forte. Risoluto – Vessegh di guaj a palazz. V. Guàj.
Talvolta Con viso fermo. Palàzz, Palazzin, Palazzinna, Palazzòn,
Paladinna.T. di Masc. Lampasco. Palatina. presso i contadini dell'Alto Mil. equi
Fava. Prolungamento preternaturale valgono a Casa, Casino, Casone, cioè
della membrana palatina nel cavallo. a ogni casa picciola o grande purchè
Cavà la paladinna. . . . . Lancet non rustica.
tare la membrana palatina per farne Palazzètt. Palazzetto. Palagetto.
cessare l'infiammazione e il prolunga Palazzinna. Casino. Casa da campagna,
mento. L'Oter le lampas dei Francesi. Palazzón. Palazzone (Targ. Viag III, 1o)
Palaria. Palina(“tosc. – Lastri Op. V, – Al dispregiativo Palazzaccio.
16). Quantità di pali disposti per la Pàlch. Palco. Pientà i palch per vedè l'en
palatura delle viti. trada o sim. . . . . Fare dei palchi sui
Palatinn(Scoeul) V. in Sceila. quali altri possa essere spettatore di
Palatinna. Palatina. Sarrocchino di pel alcun'entrata di principi o simili. Il
liccia, velluto o sim. terminante per Palco di questo genere fu anche detto
dinanzi a stola con due listoni cadenti Incastellamento, e dal Berni Catafalco.
fin quasi a piedi a cui le donne fanno Pàlch e Pàlch scenich. Palco. Le sue
tener luogo di scialle. parti principalissime sono:
Palàto al pos. si usa fra noi quasi soltanto Prosceni. Proscenio e Monta. . . .
nella frase Palato di manzo, in ogni = Taj di quint. .. . . - Strad di quint.
altro caso diciamo Ciel de la bocca. V. Strade – Boeucc per i pes. . . .
Palàto al fig. Gusto, senso del gusto. Galaria. . . . . - Pian sforaa per i
Avegh minga de palato. . . . . Non morinej e per i cord di scenari.
gustare, non comprendere i sapori. Avegh del possess de palch.... Es
Avegh el palato cativ o la bocca sere valente nell'arte mimica.
cativa. Aver corrotto il palato. Pàlch. Palchetto. Casino. Quello dove
Palavéra o Palivéra o Falivéra voci cont. stanno gli spettatori in teatro.
dell'Alto Mil. corrispondenti alla citta Palch de ritirada. . . . . Così chia
dinesca Lughéra così di neve come di mansi que palchetti d'un teatro nei
fuoco. V. e ch'essi trasportano anche quali va il principe come privato, e
ad altre idee, dicendo p. es. Ghe troo quando non vuol far uso del maggior
sù ona palavera de bula e simili, palco (palchetton).
Palaziàda.v.a. Lo stesso che Pajasciàda. V. Palchettin. Palcuccio.
Palàzz. Palazzo. – Il ricinto esteriore Palchettista.... Proprietario d'uno o più
d'un palazzo fu detto dal Vasari (658) palchetti in teatro – ed anche Chi gode
Guscio di fuori, di tale palchetto per un dato tempo.
El palazz di sedes arma, . . Il Palchettòn. . . . . Il maggior palco dei
palazzo di giustizia, attual residenza teatri, il palco regio che per solito
del Tribunal criminale, così detto da sta di fronte al palco scenico.
sedici stemmi che si veggono sovra Palènn o Spallènn. s. f. pl. v. cont. . . .
il suo maggior balcone. Quelle due Ritortole di salcio che sono
Palazz nocuv... Nelle nostre scritture manichi alla brenta e alla gerla. A
dei secoli 15.”14.°e 15.º intendevasi sotto quest'ultima tali manichi si fanno
questo nome il palazzo del pubblico talora anche di cinghia, di pelle o di
che esisteva sul piazzale oggidì nomi corda, e allora i nostri contadini li
nato Piazza di Mercant là dove poi fu dicono Manùsc. Que' della brenta di
innalzato l'edifizio delle Scuole Palati consi anche da alcuni fra noi Manècc
ne con soprarco la statua d'Ausonio.
Palazz vecc in del Brovett vecc.
| o Barèll o Mànegh.
Palennàa. . . . Assieella forata e confitta
.... Sotto questo nome nelle nostre là verso il mezzo di quella parte d'una
scritture de secoli 13.” 14.° e 15.º in gerla che dà nel dorso di chi la porta,
tendevasi l'attual Palazzo di Corte, | e ne cui fori sono infissi dal loro capo
PAL (244) PAL
superiore i manichi della gerla che | Palètta. Mestola. Arnese di legno con cui
diciamo Palènn – Forse Palennaa per si giuoca alla palla. Anche gli Aretini
Spallennàa. (semente. lo dicono Paletta, e gli Spag. Paleta.
Palés. Palese. Manifesto. In pales. Pale- | Palètta che anche dicesi Racchètta. Lac
Palesà. Palesare. Manifestare. chetta. Racchetta. Retino di minuge
Palestinna. T. di Stamp. Palestina (Alb. con cui si giuoca al volante (volin).
bass. in Palestine). Carattere di mezzo | Palètta. Ramata. Sorta di pala per uso
fra il grosso parangone e il cannon d'ammazzar gli uccelli a frugnolo.
cino. V. anche in Caràtter. Palètta e anche Paletta de scumà la carna
Palètt. Paletto. Palicciuolo. Palo assai che nell'Alto Mil. dicono Scumiroeüla,
breve e sottile. verso il Comasco Cervìs, verso il Lodig.
Avegh on palettin del cuu o Sta-sù e il Crem. Mèscola e vari Lariensi
drizz come on palett. fig. Aver nelle Oggiroeüla od Orgiroeüla. Schiumaruola
reni Palinuro. Stare impalato. (Alb. bass. in Ecumoire).
Parì on palett vestii. Sembrar un | Palètta. Retino. Mestola traforata che serve
lucerniere vestito. Dicesi di donna lun alle trattore di seta per cavare della
ga e magra. caldaja i guscetti, i bacacci, ecc.
Palètt. Rincontro(Trinci Agr. 54). Caloc- | Palètta o Capia a la todesca. . . . . Pia
chia(Zanob. Diz.). Breve e sottil palic stra che mettesi alla bocca del cavallo
ciuolo, o Troncone di palo che nelle allorchè è infrenato per impedirgli di
vigne a ripiani (a ronch) si ficca nella metter fuori la lingua. Comunemente
si usa un altro come cerchio con varie
costa della presella(contra) superior
mente inclinato verso la inferiore, e maglie in mezzo allo stesso scopo.
nelle vigne a gabbiuolo si ficca pure | Palètta. Linguetta del grilletto.
un po'inclinato nel terreno per rac- | Palètta. T. di Cart. Leva. Bocciuolo. Brac
comandarvi il capo da frutto che si ciuolo. Legno che mosso dall'albero
trae dal fusto palato della vite che della cartiera, percotendo il fusello
ha di rincontro a un metro circa di (la staffetta), preme la stanga (gam
distanza. Suol essere lungo poco più betta) de'mazzi, e ſa che lavorino
d'un metro e avere il diametro di nelle pile (in di foll).
cinque centimetri. Questa specie di Palètta.. ... Quel perno largo e piatto
Palitt è quella che tra i Monferrini d'un naspo da filatoio che mette capo
ha nome di Catene e fra i Bergama nella rotellina motrice (stellin).
schi di Pal tirador. Palètta. Faccia. Quella parte della mar
Palètt. Gruccia. Mazzuolo. Sostegno su tellina (coverc) delle armi da fuoco
cui posa la civetta da uccellare. contro la quale batte la pietra focaja.
Pari ona sciguetta in sul palett. V | Palètta in alcune parti del contado verso
in Sciguètta. nord e nord ouest per Bernàzz. V.
Palètt dicono alcuni nostri barcajuoli | Palètta. T. Agr. Ralla. Paletta? Netta
vomere? Nettacoltro? Ferro inastato
per Rèmm. V.
Palètt. s. f. pl. Ale. Vele. Le braccia o allogato sul piè del pungolo (ghiaa)
dell'albero o fusolo de mulini. con cui l'aratore rinetta dalla terra
e dall'erbe il vomere e il coltro men
Palètt. s. f. pl per Tapp de giov. V.
Palètta. Paletta. Strumento noto. tre va arando. È quello che Plinio
Paletta del butter. . . . Il butirro al nomina Rallum, e corrisponde al Mon
lorchè è sodo si viene fra noi rita dedor dei Friulani, alla Palsella dei
gliando con un filo d'ottone; allorchè Reggiani, alla Piattina dei Piemontesi,
non si tiene ben insieme, come accade alla Ramiòla dei Ferraresi, al Derbous
o Curetto o Darboussado dei Proven
all'estate, si fa in porzioni vendibili
con una specie di Spatola di legno; e zali, al Curoir dei Francesi, alla Bè
questa diciamo Paletta. stola degli Spagnuoli.
Paletta del pess. V. Tajéra. Palètta. T. de'Cioccol..... Sp. di spatola
Paletta de rugà-sù el foeugh. Pa grossotta e assai larga da capo colla
letta da caldani. quale si tramena la pasta da cioccolatte.
PAL (245 ) PAL
Palètta. T. de'Fornai.... Assicella sotti Palettìnna. Palettina.
le, larga un quarto di braccio e lunga Palettén. . . . Gran paletta da stuccare.
uno, dalla quale si fanno scivolare Palettòn. . . . . Legno prominente del
sull'infornapane (pala) i panetti. Ogni l'albero di un brillatoio da riso, il
forno ha di molte assicelle cosiffatte. quale urtando nel palettino, solleva
Palètta. Paletta; e dottr. Scàpola. il pestello.
Palètta. Mestola(“tosc. – Gior. agr. VII, Palettòn e Palètta. T. de'Macel. Sfaldatura
44o). Ne buoi è quel prolungamento di polso. Aletta? Mestola. V. in Mànz.
dell'osso della spalla che è al diso Paletton. Remo. Specie di pala consistente
pra delle due gambe anteriori. in un'asse grossa, riquadrata, spianata
Palètta. T. de'Macel. V. Palettén. e fitta in un bastone grossotto e di
Palètta. T. d'Orolog. Paletta. Alietta che mezzana lunghezza. Beccai e pizzica
spinta dalla ruota de'riscontri gover gnoli se ne servono per tramestare il
na le vibrazioni del regolatore d'un sego (la grattonada del sev) nelle cal
oriuolo. daje sì tosto che per forza di fuoco
Palètta. T. di Stamp. Paletta. Ferro con incomincia a liquefarsi, e ciò a fine
cui si leva da barili e si mette sul di purgarlo da ogni feccia. Si rasso
calamajo del torchio l'inchiostro da miglia quasi ad un remo col giglio
stampa. mozzo o ad un informapane.
Palètta d'immurà. Paletta da stuccare Palferià o Perferià la vigna. v. cont....
("lucchi). Lastra più o men grossa di È propriamente il Piantare in terra
ferro che, murata per quel capo ove i pali da raccomandarvi le viti, esclusa
ha l'inginocchiatura (zanca) o per la ogni altra operazione relativa. Perferià
punta, abbraccia alcun oggetto che sembra un avanzo del lat. Perferre.
si vuole fermo al muro coll'altro capo Pàli.T. eccles. Palo. Paliotto. Palio. Fron
confittovi con uno o più chiovi – Vi tale – El guarneri di pali.... o sia l'ar
sono Palette da imposte, Palette da madio in cui si custodiscono i molti
portatende, e queste hanno palii d'una chiesa è detto dai Sici
Zanca. Inginocchiatura = Ponta. Pun liani Paliera.
ta volta all'insù in cui entra il bastone Pàli. T. di Giuoco. Seme. Cartiglia. Palo.
a cui s'appiccano le cascate e Bus Così chiamansi le quattro diverse sorte
del ferr. . . . Foro in cui si ficca il nelle quali sono divise le carte da
ferro per gli anelli delle tende. giocare, che sono cuori, quadri o
Palètta (A). V. in Forzellinna. mattoni, picche e fiori nelle carte
Palettada. . . . . Quanto cape sur una da tresette, e bastoni, spade, coppe
paletta. Ona palettada de fough o sim. e denari in quelle da tarocchi.
Colma una paletta di brace o simile. Pàlia o Pària. Ad. d'Èrba. V.
Palettàda. Palettata. Botta o colpo di Palià. Palliare.
paletta. Paliàa. Palliato.
Palettàda.... Quanto cape in una mestola. Paliativ. Palliativo.
Palettàda. . . . . Colpo di mestola. Pàlid. Pallido. – Fra noi la voce è usata
Palettàda... Colpo di paletto o palicciuolo. più comunemente parlando dei co
Palettin. T. de Ramieri. . . . . . Nome lori delle stoffe, delle sete e simili.
generico delle diverse ancudinuzze Palinna. T. de'Livell. Biffa. Paletto. Asta
foggiate a guisa di piccoli pali di ferro - che si conſicca nel terreno, in cima
delle quali usano i calderottai secondo della quale si mette un pezzuolo di
loro bisogno. carta o simile detto Scopo, per co
Palettin. . . . . In un brillatoio da riso gliere la mira nel livellare.
è quella sp. di piccola pala che dando Palisson. T. de Conciatori. Stecca. Stru
nel palettone dell'albero, fa muovere mento consistente in una pala di ferro
i pestelli. circolare e non tagliente, ferma in
Palettinn s. f. pl. T. de'Carroz. . . . . un corto bastone, sulla quale il cuo
Ne parafanghi da ruote sono que ferri jajo striscia e arrota le pelli per di
che ne sorreggono le alie. stenderle, rammorbidirle e farle più
PAL (246) PAL
maneggevoli al lavoro, operazione che Palonàda. v. brianz. Palata – Fra Palo
in volgar fiorentino viene detta Stec nada e Passonada è diversità; la pri
care – I Fr. dicono Paisson lo stru ma è palafitta con due terzi di sè so
mento, Paissoner l'operazione - Anche pra suolo, la seconda palafitta tutta
i guantai fanno uso di questo stru interrata. -
formai senz'oeucc, e vin che solta in Vess come el pan ch'el stuffiss mai.
di oeucc. Pane alluminato e cacio cie Essere come il pane che mai non viene
co e vin che smaglia o che brilla o a noja(Dom. Facez. 74 ).
che schizza. Pan cogli occhi, cacio Vess come el pan de la fornera
senz occhi e vino che cavi gli occhi. locca, el cerchen in la marna e l'è
Cacio serrato e pan bucherato (Alb. in del forna. V. in Fornéra.
PAN ( 252 ) - PAN
Vess mantegnuu cont el pan de san anche fig. Grasso e morbido. Dicesi di
Galdin. Stare alle bujose. Essere in pollo, dindio, o sim. grassotto e di
prigione. V, anche in Presdn. bell'aspetto; talora dicesi anche delle
Vess necessari vum a on olter come persone pienotte, grassottelle, ve
el pan. Aver uno più bisogno d'altri gnentocce Il Caro(Stracc. II, 1) disse:
che il tignoso del cappello (Caro Let. Una pittima che vi facciate al cuore
fam. I, 84). di quel masson d'argento della mia
Vess o Vess minga pan per vun comarozza, vo' siete guarito in senso
ona robba. Essere o Non essere pasta affine al nostro Pan de buter – Si usa
pe suoi denti. L'è minga pan per tucc anche per E una manna, uno zucchero.
a fà... Non chiunque è abile a fare.... Pan de piomb o simili. Pane di
Vess on mangia pan a tradiment. piombo, ecc.
Essere un pan perso(“tosc. – Tom. Pan de saa finna. Pane di salfine.
Giunte), cioè persona buona a nulla. Pan de savon. Pane di sapone.
Vess pan restituii. Rendere agresto Pan de zuccher. Pane o Mozzo di
per uva acerba(Berni Orl. in. LXV, 6). zucchero. -
(come spiega il Gh. nelle Voci II, 152 Panéra (Maggi Interm. II, 5o2 ). Arcile
citando un testo del Buonarroti). (*luech.). Arca. Panattiera. Cassa in
Pandemeijn. Quaccino(“fior.). Pane socce cui serbasi il pane.
nericcio o succenericcio. La Pinza dei Panéra. V. Scudegùgn.
Veneziani. V. Brusàda e Carsenza. Paneràa. Litigginoso, Lentigginoso.
Pandemeijn. . . . . Panellino di farina di Panerètta che anche dicesi Panètta o
grano turco regalato di zucchero e Mezza-pànera. ... . . Quel latte che
butirro, e talora anche sambucato. si leva dalla superficie della caldaia
Pànder. V. Picch. in cui s'ha a cuocere il cacio lodi
Pandòra (la sura). Monna schifa 'l poco giano dopo che vi fu messo il caglio.
Panédi per Zuccher d'orz. V. Panerón. Pentolone. Infingardo.
Paneggiamént. Cascata. Ricascata. Corti Paneròtt per Buseccón sig. 2. V.
naggio o Guernimento di cortina che Panètt. Pezzuola. Fazzoletto. Drappicello,
fa l'ufficio dell'antica mantovanna. V. Pannicello lino che le persone civili
Panegili. Panegirico. dicono anche tra noi Fazzolètt. V.
Panèll. Sansa. Frantume delle olive, Panett del coll. Cravatta. V. Colla
mandorle e simili da cui sia già stato rinna.
tratto l'olio. Però quella specie di fo Panett del coll. Fazzoletto da collo.
caccia rotonda che rimane dopo tratto Pezzuola da collo. Quello con cui le
l'olio dal linseme e dal seme di ra donne sogliono coprirsi intorno al collo.
vizzone che è chiamata da noi Panell Panett del nas. Cinturino(“Vocab.
e di cui facciamo grande uso per in aret. – così detto perchè tenevasi già
grassare il bestiame, è detta dal Tar dai fanciulli alla cintura). Moccatojo.
gioni Tozzetti (in Brassica napus e Benduccio. Moccichino. Pezzuola.
Istit. III, 25 ) Pasta o Stiacciata, e Panètt. Acciaiòlo. In contado intendesi
nelle Istit. Il I, 27o Placenta, dal Za specificatamente quel Drappicello che
nob. Diz. (in Mandorlata) Paniccia, dal le contadine indossano a mo' di pic
Gior. agr. VllI, 256 Panella - Il Panell ciolo sciall e ch'elle si mettono in
d'armandol Mandorlata (Zanob. Diz.) capo a foggia di velo allorchè en
è il Grignon de Francesi. trano in chiesa. E siccome tali drap
Panell de gratton. P. in Grattén. picelli soglion essere di tela, la qual
Pànera, e fra i cont dell'Alto Mil. Pàna. tela in contado è detta Pann, così
Panna(“fior.). Cremore. Crema. Fior Panett pare che sia sincope di Pann
di latte. Capo o Cavo di latte. nett o dim. di Panno (Pannett; paneti).
Fà-sù la panera. Appannarsi(Lastri Panètta. V. Panerètta.
Op. II, 152). Sto latt l'ha faa-sù la Panettàda. Pezzolata(“tosc. – Tom. Sin.).
panera. Questo latte s'è appannato. Pieno un fazzoletto (panètt) di chec
Mezza panera. V. Panerètta. chessia. (zoletto.
Panera doppia. . . . . Il fior di latte Panettàda. Pezzolata (ivi). Colpo di faz
di prima spannatura. Panettée. v. cont... Venditor di fazzoletti.
Scumà-via o Tirà-giò la panera al Panettin. Pezzolina. Pezzoluccia, Fazzo
latt. Spannare. Disfiorare il latte. – lettino (“tosc. – Tom. Sin.).
. La Spannatura (Gior. agr. X, 51 o) – -
Pànfeta, ... Voce imitante il romore d'un
L'Ecremer dei Francesi. colpo in genere, e specialmente d'un
Sorbett de panera. V. in Sorbètt. colpo battuto in cose molli o cedenti.
Stracchin d'ona panera, Stracchin Panfil. . . . Sp. di giuoco in cui dicesi
de dò paner. V. in Stracchin. Panfil il fante di spade ch'è la carta
PAN ( 255 ) PAN
dominante, e Panfilett quello di ba Offizzi d'Ozen dalla famiglia da Ozeno
stoni che è il secondo trionfo. che prima dei Panigaroli lo gover
Panfilètt. V. sopra in Panfil. nava. Si ha l'Indice delle scritture
Pangelingua. fig. . . . . . Dicesi d'ogni contenute nei codici di quest'uffizio
conto, d'ogni lista, d'ogni fattura o archivio stampato del 1643 dal cu
assai lunga; tratta la metafora da stode di esso Cesare Picinelli. Tali
quelle lunghe liste di carta che so codici riposano oggidì nell'Archivio
gliono tener fra mano i secolari allor governativo di San Fedele.
chè vanno a processione cantando Panigh. Panico.
l'inno che incomincia per Pange lin Panigh de Spagna. Discipline(così il Targ.
gua, e che è stampato su quelle liste. in Polygonum orientale). Pianta nota.
Pangelirech. v. scherz. Panegirico. Panighètt (Partii del). V. in Partii sig. 8.°
Panì. Imporrare? Imporrire? Dicesi del Panighètt. Panico. Sainella? Quel panico
legname che tagliato e lasciato sotto seminato folto che si falcia quando è
alla scorza ammollisce. sul mettere la pannocchia per farne
Panié. . . . . Cestone quadrilungo intes mangime agli animali bovini – Al
suto di vimini o di giunchi marini, cuni intendono anche sotto questa
nel quale s'alloga un cento bottiglie da voce la Ferrana.
infiascar vini. È voce franzese fattasi Panii. Imporrato.
comune tra noi dopo che si rese co Panin. Panino(“tosc. – Tom. G.). Pappo.
mune l'uso di serbar i vini in bottiglie, Voce che si usa per vezzo co bimbi
e sursero le fabbriche di siffatti vasi. in luogo di pane – Anche le balie
Mezz panié... Cesta simile alla sud provenzali dicono per vezzo Panet
detta, ma la metà più picciola e capace per Pan ai loro allievi.
di sola una cinquantina di bottiglie. Paniroeüla. . . . . . Concola spasa colla
Panigàda. Fior di sambuco. Pan con quale il caciajo suol levare il fiore
dent la panigada. Pane sambucato. - al latte prima di passarlo al Zangolone
Questa nostra Panigada proviene forse detto borliroei, per farne il burro.
dal greco IIxyayaſo;(ottimo), sia per Panisèll. Gattone. – Pennecchio. Conoc
chè di grato sapore e salutare, sia chia. Roccata. Quella quantità di lino
perchè atta ad allontanare i punteruoli o simile che si mette in una volta
dal frumento come dice Van Diesche. sulla rocca per filarla. Dal lat. Pa
Se altri la volesse contrazione di Pa nucellium.
nis gaudium, ed ei se lo creda. Fà-sù i panisej. Appennecchiare. In
Micchin o Pandemeijn con la pani conocchiare.
gada. Panetto dolce sambucato, cioè Panisèll. V. Parioeüla.
con fior di sambuco. Panisellìn. Dim. di Panisèll. V.
Pan duu, pan trii, ecc. panigada Panisellon. Accr. di Panisèll. V.
e pancott. V. in Sètt. Paniss. Imporrire. Imporrare. Il cuocersi
Quand te fee el pan, regordet de e l'infracidar del legno per cagione
fà ona brusada o ona carsenza con di troppo umidore interno.
la panigada. Ricordati, come tu fai il Panizzazion. Panificio. Panizzazione.
pane, di fare una stiacciata coi fior Panmoijn. Zuppa (Alb. enc.). Il pane in
di sambuco (Lasca Sibilla V, 7). triso nel vino, detto La soape au per
Quatter fritol con la panigada. Quat roquet dai Franc., la Weinmährte dai
tro frittellette sambucate. Tedeschi. Il Domenichi nel suo Ca
Panigaroeiù (Offizzi o Archivi di . . . . pitolo della Zuppa che sta fra le Rime
Uſizio così detto dalla nobil famiglia del Berni (II, 5 1 1 e segg.) parla di
dei Panigaroli oggidì estinta che ne Zuppe di trebbiano, di greco, di mal
aveva il governo, e nel quale si regi vagia, ecc., e chiama in genere Zuppa
stravano tutti gli atti pubblici più il nostro Panmoijn. Anche il Buonar.
solenni – Questo stesso Uffizio od (Tanc. 79) dice E ſecero in quel vin
- Archivio cessato verso la fine del se suppon tant'alti – V. anche Sùppa.
colo scorso dicevasi nel 15oo e prima Panmoijn de la Madonna. V, Erba brusca
PAN ( 256 ) PAN
Pànn. Panno. Panno lano – Le Tar. Pann pastos. Pannina di buona mano
fir, così come i nostri pannajuoli clas (Bracciolini Scher, proem.). Panno ama
sificano i Panni in sopraffini, fini, bile o manoso, che ha morbidezza;
mezzi fini, ordinari. Dal nome poi dei quello che i Fr. dicono Drap amou
paesi dai quali vengono loro li speci reux o maniant.
ſicano per Perugino, Sedan, Lodève, Pann pien. Panno ben coperto.
Louviers, Elbaeuf, Schio, Verona, ecc. Pann rar. Panno scoperto,
Soggiungerò qui sotto i più travisati in Pann rasaa. Panno cimato.
sieme con altri di varia denominazione. Pann ratinaa. Rovescio.
Pann alt..... Panno largo, panno Pann reſolaa o refolé. Panno ben
che ha molto lez o molta laize come coperto o feltrato o fitto. Quello in
dicono i Francesi. cui il ripieno cuopre bene l'ordito
Pann bass. . . . . . Panno stretto. nel garzo – La voce Reſole è un
Pann ben battuu o saraa o s'ciasser. pretto franzesismo da Refouler.
Panno serrato o fitto. -
Pann o Rovers Gianizzer. Panno di
Pann ben feltraa. Panno ben feltrato. Jenizzar o fabbricato su quell'andare.
Pann ben ſolaa. Panno ben sodato. Pann scur. Panno bujo.
Pann camolaa.Panno tarlato,tarmato. Pann stamett. Droghetto stamettato.
Pann Carsé. Panno di Chersey nella Pann tajaa-via de la pezza. Panno
contea di Surrey in Inghilterra. levato della pezza.
Pann cuir..... A spina, fitto, pesante. Pann tint in fil. . . . . Panno tinto
Pann de bigliardo de trucch... Pan di filato. (tilano.
nolano di color verde, tra fine e dozzi Pann tint in lanna, Tintillano. Tin
nale, che si stira sulla tavola da bigliar Pann tint in pezza. Tinto di pezza?
do. Suol esser alto un metro e mezzo. V. in Tencioria.
Pann de dama o Drà de dama (drap Pann usaa. Panno domo o domato.
de dame) dicevasi altre volte quel pan - Andà a toeò on taj de pann. Stac
nofino, sottile, manoso che oggidì corre care un panno da rivestirsi.
sotto i nomi di Zafir, Peruviènn, ecc. Fà-sù a brazz de pann. Ingannare
Pann de Rodella. Panno agnellino, a partito, sommamente, grandemente.
cioè di lana d'agnello. L'Agnelin fr. Gropp de pann. Nodo da lanajuoli?
Pann de soppedani... Panno gros Ingannass a brazz de pann. Ingan
solano e per lo più di color verde che narsi a partito, cioè assaissimo.
si stende in sui pavimenti per tappeto. Mercant de pann. Pannajuolo. Pan
Pann detestanna..... Panno pros Mezz pann. Panno sottile. (niere.
simo al capopezza. Scimossa del pann. Vivagno.Cimossa.
Pann de vigogna. . . . . Panno di Pànn, voce cont, che in genere si usa per
pelo di vigogna(capra vicunna), finis Tila. V. Panno(Fagiuoli Rime 1, 68).
simo, e di color cannellino o nero. Fà pann. Tessere. Far tela. Fare il
Pann fazion o fasson de... V in Uso. panno.
Pann fiorett de Padova. Panno pa Pann de duu lin. Panno o sia Tela
dovano. (in pezza. di tutto lino.
Pann in pezza. Pannina. Pannolano Vegnì color d'on pann lavaa. Di
Pann lingerin. Panno sottile. ventar come una cenere Ambra Furto
Pann mal ſolaa. Panno mal sodato III, 4). Diventare nel viso come un
e che rientra, come è quel di Casentino. panno lavato (Lasca Cena II, nov. 4.").
Pann mist o sgiaspé o flamé. Pan Impallidire. Insassare. Allibire. Tra
no divisato. mortire. Il Fag. (Amor ec., I, 18) ha
Pann olandin. Panno olandino. V” avete fatto un viso di pan lavato.
Pann pagnon. . . . . Panno nero fi Pànn così assolutamente usano in ispecie
nissimo, usato rovescio per lutto, che i contadini per Tela di lino e stoppa.
ci venne di Sedan in Fr. insieme col Pànn. . . . . . . . Tela tesa a mo' di
nome datogli in origine dal fabbrica velario per le vie in occasion di pro
tore (Pagnon). cessioni o innanzi ai limitari o nei
PAN (257) PAN
vestiboli delle chiese in occasione di za in riquadratura, cioè circoscriverne
sagre od altre solennità. le pareti con adeguate cornici quadri
Tirà el pann... Tendere la tela per lunghe a più doppi e di colori per
lo fine di cui sopra; e fig. Tirari pan solito diversi da quello tutto uniforme
ni; lo stesso che Andà al cagaratt V. del campo. Dal fr. panneau(fodrinna).
Pànn o Cavàll. Pezza; e sch. Palafreno Panòccia. Tincone. Bubbone. Bubone.
(Allegr. pag. 2 15). Postema nell'anguinaja cagionata da
Pànn. T. de Confett., Liquor., ecc. ecc. lue venerea.
Calza. Filtro. La Chausse dei Francesi. Panoeüra. V. Panùr.
Pann. s. m.pl. T. di Stamp. Feltri. Quei Panòn. Panone(“tosc. –T.G.). Gran pane.
pannelli che s'adattano fra il timpano Panòs. V. l'annòs.
e il timpanello del torchio da stam Pamporzin. V. Pamporzin.
pa, e servono per far accostare alle Panpòss. V. in Pàn – fig. Bracone.
stampe o forme il foglio bagnato, per Panpossonon. fig. Il presidente della
chè ne riceva l'impronta in tutte le flemma(Fag. Rime I, 156).
sue parti egualmente. Panscètta. Pancetta. Panzetta. Ventrici
Pànn del lettorin. T. eccles. e de Ban no. Diminutivo di Pancia. -
dalle vetture – E così pure si chiamano Andà in paradis. fig. Andare in gloria,
que' Pilastrini o colonnini consimili in visibilio, in broda di succiole.
od anche di legno che si piantano di Chi va in paradis va in bon loºugh,
distanza in distanza da ambi i lati e chi va a cà del diavol va a sò
d'una strada maestra per impedire Le buone opere hanno
ai carri di toccare i viottoli riservati premio, le triste pena.
dalle bande ai pedoni. Perticari nel Fior de paradis. V. in Fior.
l'Apologia di Dante (p. 588), com Fittavol de ris fittavol de paradis
mentando quel verso di Dante che o pure Praa e ris fittavol de para
dice Ov'Ercole segnò li suoi riguardi, dis. V. in Ris.
fa avvertire che i Romani li chiamano Ghe par de vess in paradis. D'in
Riguardi. I Tedeschi li dicono Parire ferno gli par d'essere saltato in pa
stock, i Bolognesi Fiton. radiso. Anche i Franc. dicono Il croit
Parada. Apparato. Parato. Paramento. etre au paradis.
De parada. Di gala. Per es. Vestii God el paradis a sto mond e al'ol
de parada. V. in Vestii. ter. Trionfare questo mondo e l'al
Mettes in parada. Mettersi in gala. tro (Salv. Granchio I, 2).
Paràda. T. Milit. e di Scherma. Parata. In paradis se po'minga andagh in
Paràda(vale a dire Palàda da Pàr palo) caroccia. Non si va in paradiso col
e anche Paràa. Proda(Lastri Op. IV, guancialino. Vedi più innanzi.
1 o7). Quel lembo di campo che ri I sciori a vorè poden god el pa
mane aduggiato da un pergolato o da radis in sto mond e poeu in l'alter...
altre viti palate. Le ricchezze porgono facilità a chi
Paràdegh. Paratico (Storici lombardi). sa farne buon uso di essere felici
Arte. Così chiamavasi altre volte in così in terra come in cielo. I Franc.
varie città di Lombardia il Corpo di invece dicono Les riches ont o font
quanti esercitavano legalmente in pae leur paradis en ce monde.
se ciascun'arte meccanica. Il Paratico I sciori stan ben o goden el para
degli orefici, dei fabbri, de'calzolai, dis a sto mond e a l'olter. Chi ha
ecc. ecc. (così detto dal greco Ilapa bene in questo mondo ha bene nell'al
dexora recipere, admittere in artem) tro(Passav. Spec. Pen., p. 55).
PAR ( 263 ) PAR
Paradis di donn. . . . . Così dicesi Paradòss. Paradosso.
per ischerzo il Caldanino o il Veggio Paradòss. Arcareccio. Tempiale (così
o la Ceccia che le donne si mettono leggesi nel Milizia, che dice anche
fra piedi per starsi calde allorchè corrispondere a questa voce la latina
sono sedute al lavoro o alla vegghia. Templum). Quello dei travi d'un ca
Paradis di occh. . . . Voce scher valletto (d'ona cavriada) da tetto, che
zevole denotante un paradiso imma sta di mezzo tra il fondo e il comi
ginario, e v'ha pure chi talvolta l'usa gnolo, e serve a sostenere i correnti
per Inferno, per Casa calda. Quello che (codeghett) che senza di esso si fac
i Provenzali direbbero Paradouge, pa cherebbero per la troppa distanza
radiso falso, immaginario. Anda in del che è dal fondo al comignolo in cui
Paradis di occh... . Aller droit en pa stanno inſissi coi loro capi.
radis comme une faucille dicono i Fr. Hin paradoss pu fiacch che codeghett
Paradis terester. Paradiso terrestre. - - (Mag. Fal. Fil.).
Usell de paradis. Uccello di paradiso, Paradòss. Asinello. Quella trave che
Vorè stà in paradis a dispett di regge le altre travi del tetto che
Sant. . . . Ficcarsi dove altri non ci
piove a un'acqua sola. a
zufolare. Poter scuotere. Poter fare e Te par? Ve par? Ghe par? Parti
dire. Dicesi di chi, ad onta d'ogni egli, Parvi egli, ecc. che ciò sia da
suo sforzo, non sarà per conseguire fare o dire? o simili.
quel ch'ei vorrebbe, e corrisponde Varda mo's el par quell? Vedi un
al francese Avoir beau faire. po'! chi se lo sarebbe imaginato di lui!
De sò pari o De sò par. Di pari Parì vun. Rassonigliare uno.
condizione. Pària. Ad. d'Èrba. I .
Giugà a pari e dispari. Giocare a Parià. v. cont. br. V. Imparià.
sbricchi quanti o a pari e caffo. S'oc Pariàa (Avè). Troppo ci vorrebbe oli!
culta dentro al pugno o in ambe le Paribus con paribus. Ognuno co' suoi
mani quella quantità di danari, noc eguali – Si vis nubere nube pari.
cioli od altro che più piace, poi si Parigin. Ganimeduzzo. V. Stòcch.
domanda ad altri che indovini se il Pariglia. Pariglia.
numero di essi è pari o caffo, e chi Parin. . . . . . Pala minore della così
s'appone vince le monete o le robe detta Pala o Para o Paron la quale
occultate, chi no, perde altrettanto. sta da poppa a sinistra di alcune bar
In pari. Allato. Accosto. Al pari. che dei nostri laghi. Anch'essa ha da
V. Impàri. capo il contrappeso di un sassaccio
In pari. Al paragone. attaccatole con più giri di fune.
Mett in pari. T. degli Artigiani. At Pariopila che altri dicono anche Panisèll.
testare ? Il francese Raboutir. Tortoro di paglia.
Mett in pari. Raffrontare. Paris. Parigi. Nome proprio di città.
Stà in pari a chi se sia. Andare in Andà a Paris a vend i scovin. V.
riga di che o chi che sia. in Scovin.
T" ee pari a di, ecc. Tu puoi dire. Cuu de Paris. . . . . Culo posticcio.
Tu hai bel dire, ecc. Goss de Paris. V. Gòss sig. 4.”
Pari. Sembrare. Parere. Paren Paris e Vienna che van al ball
Chi bella vocur parì gran dolor insemma. E vuol parer una befana che
boeugna sofri. V. in Dolor. vada a render visita alla versiera(Fag.
Fa pari de nagott. V. in Nagòtt. cit. Paoli 266). Si suol dire quando
Fà quell che par e pias. Fare quel vedesi alcun vecchio accompagnato
che pare e piace, con una giovane, o alcun giovane
PAR (267) PAR
accompagnato con una vecchia, o vero Oh quest l'è parlà o vero Se par
anche vecchio e vecchia, darsi aria larii inscì parlarii ben. Questo è par
di zerbineria e di galantiare – In lar da uomo di garbo!
Toscana quando un vecchio si marita Parlà ad Efesios. V. Efésios.
con una giovinetta usano dire sch. Parlà circoncis. scherz. Parlar con
che E” faranno la bibbia insieme, cioè ciso, laconico.
il Vecchio e il Nuovo Testamento. Parla come on dottor. Parlare per
Polp de Paris. V. in Pölpa. divinità(Fag. Rime II, 345, e. l.). –
Parisiènn per Eucc de mòsca. V. Parlare assennatamente.
Parisiènn (Ala). A tutta parigina(“tosc. – Parlà come on liber stampaa. Spic
poem. aut. pis). Galantissimamente. care o Scolpir le parole.
Paritàa. Parità (Fag. Ciapo tut II, 7 – Parlà come on liber stampaa che
id. Amor non op. a caso lI, 1 – Pa anche dicesi Parlà mej che nè on
rini Rime III, 124). Paragone. Simili dottor. Parlare come un libro stam
tudine. Per es. Te tiret-avoltra ona pa pato(“tosc. – Tom. Giunte il quale dice
ritaa che gh'ha a che fà nagott. Questo che il popolo sempre modesto intende
non è paragone adattato – Anche i la frase in bene). Parlar saggiamente
Fr. hanno Parite nell'ugual senso. o appuntato. V. anche in Dottòr.
Parlà. Parlare. Favellare. -
Parlà come on liber stampaa pien
A parlà pocch se falla minga o se de sproposet. Parlare come un libro
falla mai. Nel poco parlare è sempre stracciato(*tosc. – Tom. Giunte).
ogni buon taglio(Gelli Sporta lII, 4 – Parlà con bella manera. Parlare in
Monos. 85). Chi parla semina, e chi bel modo – Talora Avere un bel porgere.
tace raccoglie(Caro Com. 1o4). Chi Parlà con la focudra. V. in Foeüdra.
molto parla spesso falla. Parlà cont el sò perchè o Parlà min
Con chi parli eh? A chi dich'io? ga senza el sò perchè. Dire checchessia
(“tosc. – Tom. Giunte) Intendete il per buona ragione o cagione. Parlare
parlar volgare? (Nelli Serv. padr II, non senza cagione o non sine quare.
14) Dico a te sai ! Sp. di esclama Parlà de cristian. Parlare in cristia
zione che si usa specialmente coi no(Caro Apol. 66), cioè in linguaggio
fanciulli allorquando non obbediscono intelligibile. V. anche in Cristiàn.
ai nostri ordini alla prima. È come Parlà de matto de imbriagh. Anfa
dire Parlo io al vento? nare a secco. Aprir la bocca e soffiare,
Dervì la bocca e lassa parlà la Parlà de omm. Parlare assennatam.”
desgrazia. V. in Desgràzia. Parlà d'olter. Entrare in altro.
El par che parla todesch. V. in Parlà fodraa. Favellarcollo strascico,
Todèsch. Parlà foeura de proposet. Favellare
El parla perchè el gh'ha la bocca. a sproposito o fuori di proposito.
E favella come i pappagalli. V. an Parlà ſocura di dent o fort. Darla
che in Böcca. fuori. Parlar risentito. Dirla fuor fuo
Fà de cinquanta parlà o de duu ri – V. anche in Dént.
parlà. Averdue lingue(Monos, pag. 124). Parlà in aria o per aria. Saettare o
L'è cattiv contrattà con quij che Tirare in arcata. Anche i Fr. hanno
fa de duu parlà. Con quegli che hanno Parler en l'air in questo senso. V. Aria.
due bocche mal si può praticare(Vas. Parlà in del nas. V. in Nàs.
99o). A chi ha due cuori, due lingue Parlà in di dent. Parlare con re
e due volti non si può credere(Monos. ticenze – V. anche in Dént.
p. 124). Parlà in d' on'oreggia. Dirpiana
Mandà o Andà a parlà col ducca mente alle orecchie. Favellare all' o
Boss. Andare o Mandare al cassone, recchio.
cioè Morire o Mettere a morte. V. Parlà in la man a vun. Frastorna
Cagaràtt. - re; e propr. fra noi. Distrarre altrui
Moralment parland. Di ragione. Se dall'opera attuale con discorsi etero
condo ragione. genei. V, anche in Màn.
PAR (268) PAR
Parlà in pont e virgola. Parlare Parlà assolut. vale anche Amoreggiare,
per punta o in punta di forchetta. cosicchè sembra che l'amore abbia
Parlare appuntato. Dir parole appun ispirato primo il linguaggio.
tate. Parlare ricercatamente. Parlagh a vun o a vunna. Amoreg
Parlà in quattr'ocucc. V. in Eùcc. giare. Far le paroline.
Parlà in sogn, in spasell, in zergh. El ghe parla. Le discorre
V. Sògn, Spasèll, Zèrgh. La parla al tal. La discorre col ai
Parlà latin o franzes o sim. come (“v. cont. tosc. – Meini in Tomas.
ona vacca spagnoula. V in Latin. Sin. a Ragionare). Fanno all'amore.
Parlà lengua doppia. V. in Léngua. Parlà in sig. affine a Mormorare ed
Parlà lorde per lor. Parlare da sè anche in buon senso a Correr fama.
(Bib. Cal.). Far soliloquio. Fà parlà anca i mur. Far dire di sè.
Parlà maa de vun. Sparlare. Mor Fà parlà la gent. Dar che dire alle
morare. Sonar la campanella, Cardare. genti(Ingann. III, 5). Dar da parlare.
Cardeggiare. Dar da dire di sè.
Parlà minga per aria. Non parlare Parlassen de per tutt. Dirsene infino
al bacchio. Parlar non sine quare. alle porte di Parigi(Redi Op. V, 271).
Parlà mocch. . . . Profferire le pa Se n'è parlaa per tutt. Ne fu un
role mozze; il Grasseyer dei Parigini. gran dire o Ne fu un dire per ogni
Parlà per cè o in per c'è. Favellare dove(*tosc. – Tom. Giunte).
in sul quamquam(Varch. Ercol. 182). Parlà. Cantare. Dire. La scrittura la parla
Parlare per dottoreria, cioè in tuono insci. La scritta dice così(“tosc. –
magistrale. V. anche in Ce. Tom. Giunte ).
Parlà per zetta.... Per leziosità di Parlador. Parlatore. Parladore.
linguaggio sostituire al ci la zeta; per Parlànt. add. Parlante.
esempio dire zerto, deriso e simili Parlànt in forza di s. m. T. de Confett.....
per certo, deciso, ecc.; altra specie Con questo nome assoluto s'indicano
di parlà per ce o per c'è che taluni, que confetti o bianchi o coloriti ne'
credendosi di toscaneggiare, usavano quali è strettamente accartocciata una
ai tempi andati (Maggi Op. I. 562). cartuccina su cui è stampato alcun
Parlà pocch e maa o propri quand detto o motto o frizzo.
besognarav tasè. Fare come il pecorino Parlatòri. Parlatorio; e ant. Locutorio.
da Dicomano(*fior. – Dom. Fac. 526). Collocutorio; e con voce equivoca
Parla pocch e parla ben. Abbi il Colloquio. Luogo dove si favella alle
cervello nella lingua. Bada bene a quel monache.
che tu dici. Parlatòri. fig. scherz. . . . Bocca.
Parlà-pù a vun. Tener favella a uno Avegh impedii o occupaa el parla
– Tornagh a parlà. Rendergli favella. tori. Aver piena la bocca dal cibo.
Parlà riservaa. Parlar riserbato o Parlatriz. Parlatrice.
colle seste. Avere il cervel nella lingua. Parléra. v. ant. di cui si ha memoria nel
Parlemmen pù. Mettavisi su il piè Giulini (X, 278 – anno i 35o). Rin
per sempre. Non se ne parli più; sia ghiera. Pulpito donde s'aringa.
dimenticata. Pàrna ho sentito dire da qualche mani
Prima sent e poeu parla. Odi il scalco straniero quì accasato il Gia
Vangelo e poi ti segna(Cecchi Dote I, 4). vàrd. V.
S'en parla manca. Nè men si fiata Pàroch per Curàt. V.
di checchessia(Fag. Rim. II, 141 e. l.). Paròchia. V. Paròquia.
Se parla minga per magott. E non Parochiàn. Popolano.
s'abbaja a voto. Cioè si ha ſonda Paroeùr (on) . . . . Un ornato di gioie.
mento di parlare di una data cosa. Dal fr. Parure.
Se saludem ma se parlem minga..... Parolàscia. Parolaccia, ed anche Motto
Ci salutiamo è vero, ma ci teniamo sconcio – Parola oscena.
favella – Nous nous saluons, mais Parolètta. Paroletta. Paroluccia. Paro
nous ne nous parlons pas dicono i Fr. luzza.
PAR ( 269 ) PAR
Pàroli. T. di Giuoco. Pàroli. Posta dop re(Varchi Ercol. I, 195). Vuole che
pia (Alb. bass. in Paroli). Nel giuoco da quanto egli dice non sia levato un
della bassetta o faraone e simili si jota, che il suo dire stia in luogo d'ora
gnifica il Doppio di quello che si è colo, che dalla sua pretesa non si
mandato posta la prima volta – ed dibatta un pelo.
anche lo stesso Ghe cala o Ghe manca domà la pa
Segn de paroli. . . . . Ripiegatura in rolla. Pare un Cristianino(“tosc. –
un angolo delle carte da giuoco fatta Tomm. Giunte). Dicesi parlando di
per segno del paroli di cui sopra – bestie assai famigliari e destre. Pare
L'identica foggia ne bigliettini da che gli manchi solo il fiato(Paciol. Div.
visita passò nel 1858, per singolar Prop. 5); e dicesi parlando di lavori
capriccio di società, a denotare pre dell'arti del disegno allorchè imitano
sentazion personale del biglietto alla la natura per eccellenza. Il n'y man
vostra porta, un paroli di persona, que que la parole dicono anche i Fr.
una ripiegatura di persona. Ghe moeur minga la parolla in boc
Parolinètta. Parolinetta. ca o El bettégano. Non gli muore la
Parolinna. Parolina. parola tra denti. Non gli balbetta la
Ona parolinna! Una parola di gra lingua, - -
zia! Di grazia senti prima una parola. Giò vin e sù paroll. Buon vino,
Parolinn dolz. Parole d'amore. favola lunga (Monos.). Dettato simile
Paròll. T. de'Confett.... Dolci in forma di all'oraziano Faecundi calices quem non
lettere alfabetiche regalati di rosolio. fecere disertum? – Talora anche Vin
Paròlla. Parola – Voce. Vocabolo. Dizio dentro, senno fuori(Monos. 125).
ne. Termine – ant. Paràula o Paràvola. I paroll quand hin ditt hin ditt.
A parolla per parolla. Parola per Come una cosa è detta non vi è più
parola. A parola a parola. Di parola remedio(Borgh. Don. Cost. I, 5). Pa
in parola. rola detta e sasso tratto non può più
Avegh minga bisogn che ghe met tornare addietro(Monos. 147).
ten i paroll in bocca. Non aver biso La soa vera parolla. La parola pro
gno di mondualdo. - pria.
Biassà i paroll. Biasciar le parole. Lassaghen andà ona mezza parolla.
Con paroll tutt dolz. Con parole Aprirsene così a mezza bocca con uno
fregiate. Con parole di mele. (Magal. Let. scient. I, ).
Cont ona bonna parolla se giusta Lassà minga andà in terra i paroll.
tanti coss. Le buone parole acconciano Non lasciar cadere le parole, cioè
i ma fatti. ascoltarle attentamente, ritenerle, e
Dà di bonn paroll. Dar buone parole. trarne partito a suo uopo.
Dà domà di bonn paroll. Dar parole. Mancà domà la parolla. V. sopra.
Pascer di parole. Vender parolette. Mancagh i paroll in bocca. Anno
Tenere a parole. Intertenere. Largheg darsi le parole nella gola. Morire le
giar di sole parole. Dar baggiane. Dare parole tra denti.
o Vendere bossoletti. Dar vesciche per Mangià i paroll. Mangiarsi o Ingo
palle grosse. jarsi le parole. Ammazzar le parole.
Di ona parola in d'on'oreggia. Fa Mastegà i paroll. Parlare riserbato
vellare all'orecchio. o colle seste. Avere il cervel nella
D'ona parolla in l'oltra. D'una lingua. Masticar le parole.
parola in altra. Mastegà i paroll. Biasciare. Cinci
El gh'ha semper quella parolla in stiare, proferir male.
bocca. Egli mi è sempre addosso con Menà-via con di bej paroll. Menar
quella parola; e talora Gli è il suo per parole. Menar parole.
intercalare(*tosc.). Avoir toujours une Mesurà i paroll. Parlare con le seste.
parole d la bouche dicono anche i Fr. Mettegh ona bonna parolla. Inter
El vour che la sia ona parola de porsi per lo bene. Frammettersi. In
re. E vuole che la sua sia parola di tercedere.
PAR ( 27o ) PAR
Mezz paroll. V. Mezza-paròlla. Tutte cacherle. Tutte belle parole li
Mudà i paroll. Conversare. Mutar sciate. Tutte paroline dolci e fregiate,
parole. - -
melate, gentili, leccate, graziose –
Non tutt i cavaj hin de posta, e In proposito delle quali parole non
non tutti paroll meriten risposta. Le conviene dimenticare che le Parole di
parole non s'infilzano. Ogni parola mele spesse volte son piene di fiele.
non vuol risposta. Vess minga bon de di dò paroll
Nott e paroll. V. in Nòtta. in cros o vero No savè di quatter
Ona parola tira l'oltra o Ona ciac paroll in cros. Non saper spiccicare
ciera tira l'altra o vero I paroll hin parola (“tosc. – T. G.). Non sapere
come i scires, che adree a vunna accozzar due parole. Non esser atto a
gh'en ven des. Una parola tira l'al dir nulla, essere un imbecille che non
tra. Il dir fa dire. sappia neppur favellare, non saper
Paroll de foeugh. Parolacce. connettere tre parole.
Paroll grass. Parole grasse. Motti Vess pussee grand i paroll che là.
sconci. Parole oscene, disoneste.
Dire di gran motti sconci.
Parolla storta. Parola torta.
voltà i paroll. Sdire. Disdire.
Paroll spongent. Punture. Motti pun e vorè semper che l'ulterna parolla
genti. - la sia la soa.... Volerla sempre vinta.
Passaghen ona parolla a vun. Par Paròlla. fig. Parola. Promessa.
lare una parola di checchessia a uno Avegh foeura ona parolla. . . . Aver
(Caro Let. Neg. I, 58). dato parola di checchessia.
Pesà o Pesà minga i paroll. Pesare Ciappà in parolla. . . . . Accettare
o Non pesar le parole. di subito le offerte o le proposizioni
Restà-li senza paroll. Restare a bocca altrui. Prendre au mot de Francesi.
chiusa(Ariost. Furioso I, 5o). Non po Dà parola. Dar parola. Promettere.
tere formar parola. Dà parolla a vunna. Impalmare.
Robà o Toeü i paroll foeura de boc Giugà su la parolla. V. Giugà pag.
ca. Furar le mosse. Vincerla altrui del
235, col. 2.º, riga 12.
tratto.
i paroll lighen i omen. Le parole
Sarà i paroll in bocca. Guastare o e i contratti legano gli uomini.
Rompere l'uovo in bocca. Tagliar le I tò paroll tegnen minga. Tu suoli
parole in bocca. Tarpar le parole, far delle tue parole fango. Tu porti la
Sentinn a dì quei mezza parolla. fede in grembo – e più rimessamente
Sentirne smozzicare qualche parola Tu suoli far a fanciullo o a bambino.
(Machiav. Op. 254). Lassà andà su la soa parola. Lasciar
Senz'olter paroll. Senza più parole. uno alla fede.
Taccass de paroll. Oltraggiarsi di Mancà de parolla. Far delle parole
parole(Borgh. Don. Cost. I, 1). Aver fango. Mentirla parola. Venir meno
parole con uno. Pigliar parole. Venir della parola.
a parole. Riscaldarsi di parole. Con Mancador de parolla. Mancator di
tendere con parole. fede. Mancatore della promessa; e
Tajà i paroll. Tarpar le parole(T.G.). famigl. Un volta faccia(*fior. – Meini
Tirà-foeura i paroll con la rampi in Tomas. Sin. a Faccia),
nera. Cavar di bocca le parole colle Mezza parolla. V. Mezza-paròlla.
tanaglie. Omm o Donna de parolla. Uomo o
Tirass de paroll. V.sopra Taccass, ecc. Donna della sua parola.
Trà-là ona parola. Buttar là una Parolla de re. Parola di re (Mach.
parola(“tosc. – Tom. Giunte). Op. VI, 259 – Nic. Mart. Let. 78).
Trà-via i paroll. Perder parole. Fede certa – Parola d'onore che non
Tutti paroll no paghen dazzi. V. in ne manchi pure un jota.
Dàzzi. Parolla de sart. Parola da non se
Tutt bej paroll. Tutte caccabaldole. ne fidare, poco attendibile, da non
Tutta soja. Tutto lecchetto o lecchettino. se la vedere mantenuta.
PAR ( 271 ) PAR
Quand s'è daa ona parolla besogna Parpàj Luminello, Fra noi propriamente
mantegnilla Parola data non può ri è quella specie di luminello la quale
trarsi(Giorn. Georg. 1858, XVI, 1o6). consiste in un tubettino di latta uscente
Spend la parola de vun. Spacciare , in un cerchiello tutto frastagliato pure
la parola d' alcuno, - - - di latta. Serve per le così dette Scigoll
Sià in parolla. Star sopra la fede. de fà ciar V in Scigólla e Legnàzz.
i Star sopra o sotto la parola. Parpàja o Parpaj ſemena. v. cont. . . .
Stà in parolla. . . . . Non conchiu La femmina del baco da seta,
dere senza preavviso. Parpajaria. T. di Ferriera. . . . Nome
Stà su la parolla. Andare sulla parola. collettivo delle varie specie di galletti
Tegnì in parolla vun. Tener alcuno ad alia (parpaj). a
Vol. III. 35
PAR ( 274 ) PAR
Primm, Segond, Terz part. Prime, Particolarèll e Particolarètt. . . . Pos
Seconde, Terze parti(*tosc.). sidente di poco avere; equivale al
Pàrt. T. music. Parte – Parte vocale, Crostinàtt (padronella) dell'Alto Mil.
strumentale, reale, dominante, ecc. Particolaritàa. Singolarità,
Pàrt. avv. Parte (D. Inf. 17). Part de chi Particolètta. Comunichino picciolissimo.
e part de là. Parte di qua parte di là. Partid dette anche Quart denanz. T. dei
Part negher, part bianch. In parte Sart. Petti. Busti. Le due parti davanti
nero e in parte bianco; e ant. Che di una camiciuola o d'un panciotto che
nero, che bianco. si soprappongono e s'allacciano o si
Partaer. V. Partèr, abbottonano dalle due bande. Fannosi
Partamént. Appartamento. ancora de panciotti ad un petto solo
Partamentin. Appartamentino (Algar. Op. e con una sola abbottonatura.
VII, 263). Partid che altri dissero Lamm de molla.
Partàsg. Divisione. Voce pretta fr. Partage. s. f. pl. T. de Fabbrifer., Carroz. ecc.
Pàrte. s. m. El parte. T. postale. . . . . Foglie. Nome di quelle lame onde si
Quella cedola che incomincia colle compongono le molle che insieme coi
parole Parte il corriere M. N. per ecc. cignoni o anche da sè sole servono
Lo Stundenpass dei Tedeschi. a sorreggere la cassa delle carrozze
Partegni. Appartenere. Pertenere. Parte in sul carro.
Parténd. Pretendere. (nere. Fasoeù. Sprone? Quel po' di dente che si
Parténza. Partenza; e ant. Partimento. vede in tutte le foglie (partid) delle molle da
Partita. Noi non usiamo la voce che carrozza, tranne l'ultima, e per mezzo del quale
le s'incastrano per appunto l'una nell'altra.
nei soli modi seguenti: Fenèstra. . . . . . Nelle foglie delle molle
Ariv e partenza di corer o di letter. dicesi quel loro pertugio nel quale s'incastra
Arrivo e partenza del corrieri o delle il dente che l'una di esse ha di rincontro per
lettere. ben congiugnersi l'una l'altra.
Vess de partenza. Essere sul
Final. . . . . . Nella foglia maestra delle
Vess in aria de partenza, º le mosse. molle dicesi quel po' di lastra che corre dalla
Pàrter. Parto. V. Pàrt sig. 1.” vera curva al T della molla.
carr. Cinquanta e più carra. Hin vint Passà i vint, trent'ann. Avanzare
ann e passa. Già venti anni passano o Valicare i venti, trent'anni.
(Ariosto Cassaria prologo). El gh ha Passà la stacchetta. V. in Stacchètta.
on entrada de quaranta mila lira e Passà l'imbassada. Passar l'amba
passa. Ha una rendita di passa qua sciata, trasmetterla, farla,
rantamila lire (*tosc. – Tom. Giunte). Passà on'acqua. Valicare o Varcare
on ann e passa. È un anno e di passa un fiume - Segar l'acqua – a sguazz.
(Fag. Av. pun. I, 12). Guadare. Guazzare o Valicare a guazzo.
Passà. Passare. Far passo da uno ad Passà on para de dì foeura. Far due
altro luogo. giorni in campagna. Soggiornarvi due di.
Ch'el passa. Passi. Invito a entrare. Passà per el coeur o per la ment
Passà o Andann-foeura per la bella. o per el coo. Passar per la mente cose,
Passarsela liscia. V. in Bèlla sig. 5.” pensieri, persone (“tosc. – Tom. G).
l'assà attacch attacch. Rasentare. V, anche in Mént. - , a
PAS (28o) PAS
Passà per i bachett Passar per le Passà tenent. Passar tenente. Esser
bacchette come Passar per l'armi, per promosso tenente.
le picche e sim. Passà. Dare. Corrispondere. Aver asse
Podè passà. Poter passare(“tosc. – gnato. Passagh on tant. Passare un
Tom. Sin.). Esser tollerabile. tanto(“tosc. - Tom. Giunte).
Se la passi ben. Se la passo bene. Passà. Perder stagione(Ar. Fur. I. 58).
(Monig. Pazzo per forza 1, 22), cioè Passare. Perdere freschezza, perſe
se mi vien fatta pulita, se riesco be Passà. Feltrare. Filtrare. (zione.
ne, se non inciampo. Fà passà o colà . . . . Colare so
Se rivee a passà st'ann, sii franch. stanze dense o viscide per istaccio,
Trascorso quest'anno siete sicuri. schiacciando ecc. come pomidoro, pa
Tutt i dl en passa vun. V in Dì. sta da amido.
- Passàssela. Farsela. Come te la Passà per ona pezza. Feltrare.
passet? Come la fai? Passà per sedazz. Passare assol. e
Passassela ben o Campassela. Farla Passare per lo staccio(*tosc. – T. G.).
o Passarla bene. Passà. T. de Cioccolat. Ripassare(Alb. enc.
Passassela benone. Farla benissimo in Pietra). Dirompere il caccao e la
(Vettori in Pr. fior. IV, 1, 6 ). El se vorare la pasta da cioccolatte sulla
le passa benone. La fa benissimo. pietra col ruotolo con la cannella) –
Passassela minga mal. Passarsela Fra noi Repassà significa il Rilavorare
(“tosc. – T. G.). Far non male i suoi aſ la pasta quando nelle antecedenti la
fari – ed anche Godere discreta salute. vorature non riuscì a perfezione.
Passà. Passare (*tosc.). Andare da uno o Passà a la preſa. Spianare il caccao.
ad uno. Passar sulla pietra il caccao(Last. Op.
Digh ch'el passa de mi. Digli che I, 96). Il fr. Broyer.
passi da me. Passà. T. di Giuoco. Fare spallo. V. Pàss.
Passaroo poeü. Passerò da voi quan Passà. T. di Giuoco. Far passo. Non te -
do che sia. ner la posta.
Passà. Rivedere. Osservare. Passàa. particip. Passo(“tosc. – T. G.).
Fà passà. Ripassare i panni, i libri, ec. Passato. Trapassato. Trascorso.
Passà i danee. Riscontrar la moneta. Passata la festa gabato lo santo.
Passà on liber, ona scrittura, ecc. V. in Fèsta.
Scorrere. Trascorrere. Passàa. Feltrato. Passato per istaccio.
Passà. Sugare. Dicesi propriamente di Pantrid passaa. V. in Pantrid.
quella carta che per difetto di colla Passaa per i sett cribbi o per i sett
non regge all'inchiostro. sedazz. V, in Cribbi.
Carta che passa. Carta che bee (Alb. Passàa. Immezzito. Divenuto mezzo. Smac
enc. in Carta). Carta che attrae l'in cato. Sopraffatto. Stramaturo. Mezzo.
chiostro, e non buona per iscrivervi. Dicesi delle frutte di soverchio mature.
Passà. Promuovere – Approvare – Pas Passàa. Passato(“tosc.). Trasandato. Ona
sare(“tosc. – T. G.). Esser promosso. tosa passada che anche diciamo una
L'han passaa tenent. Lo promossero Verginònna, oua Popolànna. Una Fan
tenente, ciulla trasandata. Una Pulcellona.
Passà ai esamm. Passare agli esami Passaa. T. di Giuoco. Spallato. Che ha
(“tosc. – Tom. Giunte ), cioè esser avuto lo spallo. V. Pàss.
approvato dopo esame. Passàa. Stracotto. Cotto eccedentemente.
Passà a on esamm. Passare (Pan. Passàbil. Passabile. Comportevole. Com
Poet. I, 1x, 4). portabile.
Passà dottor. Laurearsi. Addottorarsi. Passabilmént. Comportevolmente.
Passà i esamm. Subir gli esami. Passabindèll. V. Guggella.
Passà ingegnee, nodar ecc., neut. Passabroeid. s. m. Staccio. Colato,o.
Passare a ingegnere, notaio, ecc. Passacord. Passacorde.
º Passà ingegnee, modar ecc., att. Lau Passacordin . . . . . . Strumento simile
reare ingegnere. Ammetter notajo. quasi al passacorde ma più picciolo.
PAS ( 281 ) PAS
Passàd. s. f. pl. Passamani addoppiati vero Dagh ona passadinna de scoldalett
o frangiati fermi nell'interno delle al cossin. Collo scaldaletto dare due
carrozze ai ritti delle fiancate per strisciatine al guanciale. Dagh ona pas
dare modo a chi è dentro di ada sadinna al lecc. Intiepidire o Scaldeg
giarvi il braccio o aggrapparvisi colla giare il letto - de coramella al resd.
mano per comodo o fermezza. Una ligiata al rasojo.
Passàda è usato nei modi seguenti: Dagh ona passa dinna a la lezion.
Dà ona passada a on liber. Dare una Dare una scorsa alla lezione.
corsa a un libro. V. in Leggiudinna. Passadizzi. ( Andito. Passaggetto. Stanza
Dà passada. Dar passata. Chiudere Passadòra. º lunga e stretta ad uso di
un occhio. Far le viste di non vedere. passaggio.
Mettere gli occhiali dalla vista grossa. Passadòra. Passatoio. Ponticello.
Dà passada che anche dicesi Pas Passafior. V. Erba de vent in Vént.
sagh-sora. Passarsela in leggiadria. Passamàn. Passamano.
Passarsene. Passarsela leggiermente o Passamantin . . . . . . Nome di quegli
tacitamente. Non badare, non far ca anelli per lo più d'osso o d'avorio
so, non risentirsi di un'angheria o ne'quali si fanno passare i tovagliuoli
d'un torto che ci sia fatto – ed anche da mensa arrotolati onde averli fermi
Procedere senza rigore in checchessia. in essi a mo' d'un cilindruolo, e ciò
Fà ona passada con vun. Fare una sia per galanteria, sia per ispecificare
passata – Buttarne un motto. colla diversità di ciascun anello la per
Fà passada o Fà ona bella passada... tinenza di ciascun tovagliuolo a ciascun
Far passata negli onori o simili, avan commensale d'una medesima famiglia.
zarsi, venire in istato. Passamontàgn. s. m. T. de Cappellai e
Passàda. T. di Cacc. Pantera. Sorta di Berrettai. Pappafico? Quella sp. di ber
rete da uccellare. retto che copre, oltre alla zucca, an
Passàda. T. di Caccia. Passata. Passag che gli orecchi. È la Calotte a oreil
gio. Passo degli uccelli di passo. Per les dei Fr. e somiglia la Papalinna no
san Franzesch gh'è la passada di dord. strale, con questa sola diversità che
Il tordo è fra noi di passo ai primi questa è d'un pezzo, e il passamon
di ottobre. tagne ha gli orecchiuoli di riporto.
Usell de passada. V. in Usèll. Passànt. ad. Passante.
Passàda. T. di Cacc. Tesa. Passo. Luogo Passànt. ad. Digestibile – Ad. di Vin. V.
acconcio per tendervi le reti, o co Passantamént. Passabilmente.
gliervi uccelli di passo. Passa-per-tùtt. s. m. che anche dicesi
Passàda . . . . . . Nome di quel filare Ciav comunna. . . Chiave che apre
d'alberi tappezzato di rete che si tutte le serrature d'una casa. Il Passe
mette per fianco a breve distanza par-tout dei Francesi, l'Hauptschlies
dagli uccellari onde gli uccelli cam sel o Dietrich dei Tedeschi.
pati da quelli diano in questa, e la Passapòrt. Passaporto.
preda non manchi. Gh'han firmaa el passaport. . . . È
Passàda. T. de Cioccolat. Ripassatura? sfidato dai medici.
Ognuna delle quattro lavorature che On passaport per l'alter mond... Un
si fanno della pasta da cioccolatte in colpo d'arme da fuoco proditorio.
sulla pietra per condurla a perfezione. Passarèll (Fà i). V. Giugà a squelloeu
Passàda. T. di Mus. Passaggio? in Squelloeü.
Passàda. T. de Parruc. Passata? La qua Passarèlla. T. dei Costrutt..... Tirante
rantina di capegli che s'intreccia sulla codato che serve a tenere in sesto
seta nel far parrucche. abetelle, antenne e simili.
Passadèlla parl. di Donna. Passatella. Passarèlla. T. agr. . . . Tralcio o Capo
Avanzatella in età(“tosc. – T. G.). di vite bienne che si lascia sussistere
Passadinna. Passatina (Alleg. 166). per conservare mozzicato il legno
Passadinna. Strisciatina. Dagh ona pas della vite stessa. Altri fra noi lo di
sadinna al cossin contel scoldaletto cono anche Càved o Speron.
I ſol. III. 56
PAS ( 282 ) pAS
Passarèlla. Femminella? Capo di vite Pàssera. Passere. Passero. Passera – Per
che mette dopo la potatura e si ri eccellenza noi chiamiamo così anche la
tiene da frutto per l'anno dopo. Passera nostrale o grossa o capannaja
Passarèlla (giuoco); lo stesso che Rèlla. V. o reale, la Fringilla cisalpina di Tem.
Passaràscia. Passeraccio. Passerottaccio. Passera bianca dicono alcuni l'Em
(“tosc. – T. G.). beriza nivalis di Temminck, cioè l'Or
Passaréra. Ritrosa. Gabbia ritrosa. Gab tolano di montagna o lo Zigolo della
bia col ritroso da pigliar passere. neve(Savi Ornit. II, 75).
Passaréra. Passerajo (Savi Ornit. tosc. III, Passera boschiroeula che altri di
226). Specie d'uccelliera che si fa nella cono Passarin o Passarètta o Gabbi
parte più alta della casa. roeü. Passera mattugia o matterugia
Passaréra..... Speciale insidia che ten o migliarina o minuta o sarcina o
desi ai passeri. Consiste in un còccio strega o salciajuola o piccola. Passe
emisferico appiccato in alcuna parte retto(Savi Ornit. in Fringilla montana).
alta delle mura d'una casa, nel suo Passera canera per Canettée. V.
mezzo ha un buco pel quale entra la Passera mattella che altri dicono
passera a nidificare, e quando i passe Tricchtràcch ed altri Ludovìgh o Lu
rotti sono rilevati, spiccasi e spogliasi. duvigh ed altri Mattell di riv. Passera
Passarètta. Passaretta. scopina o scopajola o sepajola. La
Passarètta. V. in Vin. Motacilla modularis degli ornitologi.
Passarètta per Passera boschiroeòla. V. Passera ramenghinna. Passere ni
Passarin. Passerino, Passerina. Passe diace o ramace ?
rottino(T. G.). Diminut. di Passere – Passera solitaria. Passera solitaria.
Per Passera boschiroeùla. V. in Pàssera. Il Turdus solitariusL.
Passarin. met. Cecino. Membrino. - Lengua de passera. V. in Léngua.
Passarin o Scrocchin. Grilletto. Sottoscat Pari el nid di passer. . . . Avere i
to. Quel ferruzzo in un'arme da fuoco capelli tutti arruffati.
che serve a farne scattare la molla, Parì onaniada o on vivee de passer.
Paletta. Linguetta -. . . . Testa - Fare un passerajo o una chiucchiurlaja.
CEucc. ... = Sottman. Guardamacchie. Se tutti passer conossessen el mej...
Tirà el passarin. Sgrillettare. Far Modo proverbiale che vale quanto dire
iscoccare lo scatto del grilletto sud.” Se tutti avessero capacità bastante per
Passarinna. Passerina. saper distinguere il bene e il male.
Giugà a lavarinna passarinna.... Sp. Passeréra. V. Passaréra.
di giochetto de'contadinelli dell'A. M. Passètt. Fioretto. Spada di marra. Spada
Passarinna. Nicchio. Natura. senza filo per uso di giocare di scherma.
Passaritt. I pulcini dei volatili qualunque. Passètt. Passetto. Specie di misura nota.
Passaròtt. Passcrotto. Passètt. T. dell'Arti. Pernio. Pezzuolo
Passavàn. Bulletta di passo? tondo d'acciaio o d'ottone, fatto a
Passavolànt. T. Milit. Passatoio (Domen. foggia di caviglietta, ad uso di fermar
Facez. 428). Paga morta. Individuo le cartelle ai colonnini o altri pezzi.
noverato sui ruoli militari e non esi Passètl. T. de' Sell Passante. Nome di
stente in realtà sotto le insegne, paga quelle sottili striscioline di cuoio che
militare rubata al pubblico. sono nella briglia o in altri simili
Passègg. Passeggio. finimenti, nelle quali si rimettono gli
Passeggià. Passeggiare-con gravitaa. Pas avanzi de'cuoi che passano per le ſibbie.
seggiare a trippa(Fag. Rime II, 337, e.l.). Passètt . . . . Nome di quelle specie di
Passeggiàda. Passeggiata. borchie o d'affibbiagli di metallo che
Passeggiadinna. Passeggiatella. servono a tener chiusi i messali.
Passènzia. v. cont, per Pascénza. V. Passettin. T. de Sellai. Picciolo passante,
Passer pravón che altri dicono Passer Pàssi. Il Passio. La Passione. Quella
de montagna, altri Pradiroeü, altri parte del Vangelo in cui si narra la
Zión. Braviere. Strillozzo. Uccello che Passione di Gesù Cristo – Pagà per el
è l'Emberiza miliaria degli ornitologi, passi. Pagare per la lettura del Passio,
Tº AS ( 283 ) PAS
Passin. s. m. Passino. Passolino(Bembo colla berta(martin) nel terreno per ri
Asol. 2). Passo trito. Picciol passo. tegno delle acque o per saldezza di
Passin. add. Passiccio(Last. Op. IV, 51). fondamenta in una fabbrica qualunque.
Pàssulo. Soppasso. Passetto. Sommoscio. Batt a passon. V. in Bàtt.
Passión. Passione. Passón. T. de Carrai. Palo? Nome dei
Avegh ona gran passion al coeur. quattro pali che pongonsi ai quattro
Aver tanta passione sul cuore(*tosc. – angoli esterni delle due testate (più
Tomm. Giunte ). masciaeiù) d'un biroccio o d'un carro
Avegh passion per magotta. Essere a fine che insieme coi ridoli (scalin)
spassionato. Non istracciarsi gli occhi servano di ritegno al carico, e di
di checchessia. Essere impassibile o appoggio alle funi che si assicurano
apatista o indolente o indifferente. intorno ad essi.
Avegh passion per quei coss. Essere Passon de stribbià. V. in Stribbià.
appassionato per checchessia(“tosc.). Passonà. Palificare. Palafittare.
Ciappà passion per quei coss. Appas Passonàa. Palafittato.
sionarsi per checchessia(“tosc. – T.G.). Passonàda. Palafittata. Travata – Il Bal
Con passion. Appassionatamente. Pas dinucci(Voc. dis) usò anche Passonata.
sionatamente. Passonin. Paletto ?
rammarico(Mag. Fal. fil. II, 5). Pàst. Pasto (Fiorenz. Op. VI, 149). A
Vess la soa passion. Essere la sua questo pasto de'contadini corrisponde
passione (Ridolfi in Giorn. agr. tosc. il nostro Pranz. Banchetto,
184o p. 219). A tutt past. fig. A tutto pasto (Ma
Vess la soa passion detto con fare gal. Operet. 212 – Doni Zucca p. 2o3
ironico, o Vess propri tutta la soa pas verso e Com. Burch. p. 69 – Fag.
sion. Aver in uggia – Riuscire carne Rime II, 196 e. l.). A tutto transito
grassa. (Caro Let. ined. I, 54).
Passionàa. Appassionato. Passionaa comè. Fà on poo de past. Tenere in noz
Appassionatissimo. zoline. Fare un Pasterello(“tosc.) o un
Passionaa. Passionato. Afflitto. Pastetto o un Riconoscimento v. cont.
Passionèscia. . . . . Grave passione. (Gior. agr. I, 99) ai parenti il di dello
Passionàss. Appassionarsi. sposalizio.
Passionètta. Passioncella(“tosc.). Fà past dicono i contadini il Far
Passionin. Fior di passione. Il fior di pranzo, convito, banchetto. Banchet
quell'erba che dai bot. è detta Gra tare. Pasteggiare. El past de sposa.
nadilla o Passiflora. Il pranzo nuziale.
Passirànna. Nome proprio di paese usato Mangià a past. Mangiare o Fare a
nella frase janadattica Vess de Pas pasto. Senza prezzare cosa per cosa
siranna. Esser badessa di Passignano spendere all'oste un tanto fisso per
(“fior. – Zanoni Ragaz. vana p. 61). ogni pasto e per ogni testa.
Passitt. s. m. pl. Passini(Burch. Son. 214 Mangià o Bev foeura de past. Man
– Cecchi Incant. V, 1). Piccioli passi. giare o Bere fra pasto.
Passitt. Ad. di Figh. V. Stà ai past. . . . . Non mangiare in
Passiv. Passivo. altr'ora se non che in quelle destinate
Passivitàa. Passività. ai singoli pasti della giornata; servare
Passmàn. T. di Ballo. Fioretto. i pasti.
Passón. Gran passo. Passaccio. Tegnì -past. . . . . Essere cibo di
Passón. Palo(Alb. enc. in Palafitta, Ma sustanza, cibo sustanzioso.
glio, Castello, ecc.). Troncone, per Vess tutt a past in dona cossa. In
lo più con ghiere di ferro nelle te grassare in checchessia o di checchessia.
state, che si affonda col castello o Essere nella sua beva.
PAS (284) PAS
Pàsta. Pasta. Nome generico di tutti quei Pàsta. T. de Ciocc. Pasta (Alb. enc. in
mescoli o intrisi che per forza di rime Cioccolattiere).
natura o di fuoco si conducono a coa- Il Pàsta. T. de Cuochi. Colla? Colletta º
gulo, e, freddati che siano, a più o Ogni intriso da salsa o conditura in
meno sodezza. cui predomini la farina.
Pàsta. T. de'Caciai. . . . . La parte ca Pasta verda. Colletta verde? cioè mi
seosa del latte assodata in cacio. schiata con erbe trite o con sugo d'erbe.
Pasta fresca... . I nostri caciai chia- Pàsta. T. de Fornai. Pasta da pane.
mano così quella pasta del cacio lodi La pasta la va fada col levaa, se nò
giano che risultò da un latte non riscal anca el pan de fior l'è pan mottaa. fig.
dato quanto occorreva per quagliare. . . . . Nelle cose, se hanno da riuscir
Pasta madura. V. Fórma (formaggia) a bene non si dee tralasciare la mi
madura in Förma. nima cura di regola.
Pàsta. T. di Cartiera. Il Pesto. Metti man in pasta. fig. Metter mano
Pàsta. T. de Cartolai e sim. Pasta(Biring. in pasta. Ingerirsi in checchessia.
Pirotecn. 529). Poltiglia di farina di Pan de pasta dura ecc. V. in Pàn.
grano o di segale, talora anche allumi Savè de pasta. . . . . . Dicesi del
nata, che sappiastra sulla carta quando pane mal lievitato e mal cotto. Il fran
si vuole incollare su checchessia. cese Ne sentir que la pdte.
Pàsta. T. de Ciambellai. Pasta. Farina Vess de bonna pasta. fig. Essere di
intrisa con acqua, regalata con zuc buona pasta. Esser fatto di buona pasta.
chero, uova e droghe, e ridotta più o Vess de l'istessa pasta. fig. Essere
men soda in confortini di varie forme. d'una buccia, d'una stampa, d'una
Mezza-pasta. Paste mezz'alte alla fatta, d'una medesima stampa, d'un
comasca(“fior.). Pasta simile quasi alla medesimo conio – Siam nate donne, e
sfogliata, coperta però di albume d'uo tutte d'una pasta(Monig. Serva nob. I, 5).
vo, la quale cosa fa sì che nel forno | Pàsta. T. de'Pastai, Lasagnai, Vermi
la si rimanga bassetta. Se ne fanno cellai, ecc. Pasta. Pasta da zuppa.
focacce, panetti (micchitt), ecc. Pasta da minestre. – Le paste da zup
Past con sù la giazza. Paste bril pa si dividono generalissimamente in
lantate(*fior.). (na. Finn. Fine – Sorafinn. Sopraffine – So
Past venezianm.... Paste alla venezia rafinissim. . . . . .
napa più corta, i mozziconi di canapa. Melt paura contel s'ciopp voeuj.
Tegnì ben a pattusc. Impattar bene Far una vecchia paura. V in S'ciòpp.
(Gior. Georg. II, 251). Morì de la paura. Morirsi di paura?
Pattùsc. Pattume. Pacciame. Pacciume. On poo de paura. Un po' di pauriccia.
Pattùsc. . . . . Sudiciume schiumoso che Trà-via la paura. Pisciar la paura.
viene a galla sul siero intanto che si Paùra. Mal d'occhio. Fascinazione.
va spurgando la grana della quaglia Paùra. Biliorsa. Befana. V. Bordoeü.
tura di latte onde ha a prodursi la Pàusa. Pausa.
forma del cacio lodigiano. Pavarin. Paperino.
Pattùsc. v. br. Ciarpone. Abborracciatore. Pavarinna. V. Peverinna.
Pattuscént, Pattuscià, ecc. V. Spattu Pavarion per Paviòn. V.
scént, Spattuscià, ecc. Sora el pavarion o el porion (forse
Pattuscià. Acciarpare. (racciato. borion), e sott la compassion, fr.cont....
Pattusciàa. Gualcito. Stazzonato – Abbor Begli abiti intorno e cenci in sulla pelle.
Pattusciàda. Piastriccio – Viluppo. Pàver. v. a. Daz. Merc. Papero. (ca.
Pattusción, Ciarpiere, Ciarpone. I paver mennen a bevi occh, V. Oc
PAZ ( 293 ) PE
Paveràscia. V. Peveràscia. spesso anche la parola Pazienziati –
Paverèlla. . . . . . Specie d'erba detta V. altresì Poeuh.
dai botanici Sherardia argensis. Pazienziatt el diseva fraa Gandiott
Paverinna. V. Peverinna. quand el perdeva i danee de la mes
Pàvesa. Pausa. sa. V. in Fràa.
Pavia. Pavia. Pazzia. . . . . Di tutta la gran famiglia
Fà vedè i occh de Pavia. v. in bcca. pazzeresca del Vocabolario il nostro
Scatola de Pavia che quand l'è dialetto fa girata a Mattéria, Màtt, ec. e
voeuja la se butta-via. scherz. Scatola non accoglie che la sola Pazzia, e in
di Cartagine, cioè di carta(Fag. Rime queste due sole frasi ch'io mi ricordi:
II, 254 e. l.). Che pazzia o vero L'è ona pazzia.
Pavién per Padiglion. V. Modo che noi usiamo solo in occasione
Sora pavion e sott compassion. V. in di riprovare azioni svantaggiose al
Pavariòn. l'agente stesso. Oh che pazzial La
Paviòn. T. de Murat., Costrutt. ecc. . . sarav ona pazzia. In ogni altro caso
Tutta un'ala andante di un tetto. diciamo Mattéria. V.
A pavion. A capanna. Fà pazzii per vun ovunna. Pazziare.
Pavionée. Tappezziere. Artigiano che Pé. Pi. Il pi. La consonante p.
lavora paramenti da letto, corti Pè. Piede. Piè; al pl. Piedi. Piè. Piei.
maggi, ecc. ecc. e che dispone nelle Ponta. Punta - Pianta. Pianta. Piota.
stanze arazzerie, celoni, e simili. Suolo e Calcagn. Calcagno – Incava.
Pavionin. T. de'Costr. Murat. ecc. . . . Fiosso = Did. Dita = .... Tarso – . . . .
Una picciol'ala tutt'andante di tetto. Metatarso –.... Falangi = Coll. Collo.
Pavir. v. dell'Alto Mil.... La parte ac Qui sotto pongo i soli dettati che hanno
cesa del lucignolo del lume – Papiro radice nella voce Pe come sig. il piede umano,
per lucignolo leggesi nel Diz. di Padova. A coo e pee. V. in Cóo.
Pàvol. V. Pàol. Alzà o Alzà ben i pee con vun.
Pavón. Pavone. Pagone. Paone. Il Me fig. Andar lesto con alcuno(Mach. Op.
leagris gallopavo L. IX, 15o). Andar avvertito o ritenuto.
Pavonàzz. Pavonazzo. Pagonazzo. Pao Comportarsi destramente e con cautela
naz2o,
nel trattar con gente di dubbia fede.
Pavonazzin. Paonazziccio. Pagonazziccio. Alzass in pee. Alzarsi. Rizzarsi in
Pavoneggiàss. Pavoneggiarsi. Pagoneg piedi.
giarsi. Paoneggiare. Paoneggiarsi. Bo Andà adree a menà i pee, Sprin
rlarsl.
gare. Spingare.
Pavonin. Paoncino. Pavoncello. Pavoncino. Andà a pè. Andare a piede o a piè
Pavònna. Pagonessa. Paonessa. La fem o appiede o appiè o a piedi. Cammi
mina del pavone. nar pedone o pedestre.
Pazient ad. Paziente. Andà cont el pè de piomb. Andar
Pazient. s. m. . . . . Il condannato al con i piedi di piombo(Gior. agr. tosc.
supplizio. I, 484). Andar col calzare del piombo.
Pazient. s. m. . . . Termine proprio del Procedere cautamente in checchessia.
giuoco così detto de magher e grass. P. anche in Omm. -
V Giugà a magher e grass in Màgher. Andà cont i socu pee. Andare co'
Paziénza. V. Pascénza. suoi piedi, cioè non retto da altri.
Pazienza. Scapolare. V. Abet. Andà de sò pè. fig. Andare o Cam
Pazienziàtt che anche diciamo Paeuh pa minare o Correre pe' suoi piedi. Cor
zienza o Va là Valeria. Va là Valeria rere. Progredire secondo la sua natu
(“fior.). Pazienza. Purpure. Manco male. ra, non uscir del dovuto o del con
Pur beato. Espressione che serve a de sueto.
notare concessione, accondiscenden Andà foeura di pee. Andarsene. Par
za, quantunque alquanto forzata – ed tirsi. Va-foeura di pee. Escimi dattorno.
anche rassegnazione per assoluto – Andà in ponta de pè. Andare in
Il Fagiuoli nelle sue Commedie usa punta di piedi. -
PE (294) PE
Andà-via i pee del frecc o Avegh essere in su un cavallo bardato, resterò
i pee che se senten manca taccaa. . . . a piedi(Lasca Sibilla I, 2).
Aver i piedi assiderati. Dagh di pè in del cuu. Dar di piè
A pè. A piede. A piedi. Appiè. Appiede. nel culo o nel di dietro.
A pè biott. Sgambucciato. A piè nudi. Dà-dent i pee in quei coss. Dar de'
A pee taccaa o Conti pee in pari. piedi in checchessia. Dar del piede in
A piè giunti. A piè pari. checchessia. Inciampare.
Asen drizz in pee. V. in Asen. Dà in di pee. Avvenirsi in uno. Dar
Avegh duu oeucc in pee. Aver due di cozzo o di petto in uno. Urtarsi in
occhi svegliatissimi. uno. El m'è daa in di pee. Mi abbat
Avegh o Avegh minga frecci pee.... tei in esso. E mi venne tra piedi.
Essere o Non esser ricco di danaro, Dà on pè in la seggia. V. in Sèggia.
di beni di fortuna. Il Cecchi (Incante Dass la zappa in sui pee. V, in
sini II, 5) ha: Non freddi di denari Zàppa.
– I dizion. ital. hanno Esser freddato Del pè. Dappiede. Dappiè. A piede.
parlando di un giocatore a cui sono A piè – Ed anche Daccosto. Prossimo.
stati vinti tutti i danari. Del pè di pee. A piedi. A piede. A
Avegh i pee gelaa come on biss. piedi. Per esemp. El m'è borlaa-giò
Aver i piedi freddissimi, agghiacciati. del pè di pee. E mi cadde a piedi.
Avegh i pee giald. Esser Martino Dovarissev basà (o vero Sii gnanch
(“fior.). Esser ammogliato – I dizionari degn de basà) la terra dov'el mett
ital. hanno essi pure la frase Avere i pee . . . . Dicesi ad uno che vada
i piè gialli; ma s'intende, parlandosi debitore altrui di grandi benefici, od
di vino, essere al fondo, all'ultimo anche a chi sia inferiore altrui in sa
della botte – Chi porta il giallo vagheg pere, ecc.; e corrisponde al francese
gia in fallo dice il Borghini (Riposo, Pous devriez baiser chacun de ses pas
lib. 2.”, I, 27o), questo dettato ha – V. anche in Basà.
forse qualche affinità col nostrale. El mangiarav i pee de san Cristof
Avegh i pee in la foppa. V. in Fòppa. fen. Manda giù (cibi) come giuramenti
Avegh stracchi pee. Essere spedato. falsi(*tosc. – Tom. G.). È un padre diffi
Bagn ai pee. Pediluvio. nitore (finisce di mangiar tutto” tosc.
Borlà-giò in pee. Cadere in piè(Sal – Tom. G.) – V. anche in Mangià.
viati Spina III, 4 – id. Granchio pro Faa-giò cont i pee. Fatto colle go
logo). Cadere in piedi(Cecchi Assiuolo mita. Mal fatto.
V, 2). Cadere in piè come le gatte. Fà corr a pè in del cuu. Dar de'
Cascar in piè come i gatti. Ottener da calci, e in gergo Mandare a Calcinaja.
un male o da un cattivo accidente Fà el diavol cont i pee dedree.
un bene impensato, di male aver be V. in Diàvol.
ne; e a cui ciò avvenga dicesi Uno Fà i pee ai mosch. V. in Mósca.
sconcio ti ha fatto un acconcio. Fà pè . . . . Parlandosi di fiumi
Calà la terra sott ai pee. V. in Tèrra. o canali, vale Potervi star entro in
Casciass per i pee. Mettersi fra le piedi col capo fuor dell'acqua; e cor
gambe d'alcuno(Caro Apol. 9). risponde al francese V avoir pied.
Cont i pee a l'ari. Capopiede. Ca Fà tegnì i pee a cà. Far tenere i
popiedi. piè nella bigoncia.
Cont i pee impari. A piè giunti. Fermo in sui duu pee. A piè fermo.
Cont i pee e cont i man. Carponi. Di piè fermo.
V. in Gatton – ed anche più innanzi Guardà del coo finna ai pee. Guar
Mettes dent ecc. dare o Osservare o Esaminare da capo
Cred d'ess a cavall e trovass a pè. a piedi.
Aver le mani piene di vento. Trovarsi I bosij gh'han curt i pee. V. in Bosia.
deluso, credersi di aver in pugno In di pee. Tra piedi. El me ven
checchessia, ed esser lontano dall'ot in di pee. Mi si volge tra piedi.
tenerlo in realtà. Ed io che mi credeva In pè. In vece. In cambio.
PE (295) PE
In pee. In piedi. In piè. Ritto, stante, Mollà i pee. Spingare o Springare.
sustante. No avegh o No vessegh nè coo nè
In sui duu pee. Su due piedi. Subito. pee. Essere come il pesce pastinaca.
L'acqua dopo san Bartolamee l'è No podè che borlà-giò in pee....
bonna de lavà i pee. Se piove per san Dicesi di chi per avere aiuti molti in
Bartolomme soffiale di dre(*tosc.-Last. checchessia, nasca che vuole, sarà sem
Prov. V, 26o). pre per uscir a bene nelle cose sue.
Lassass vegnì conti pee in sul coll. Il ne saurait tomber que debout o vero
V. in Còll, Il retombera toujours sur ses pieds
Lavass man e pee d'ona cossa. La (Roux Dict.) dicono anche i Francesi –
varsi le mani e i piedi di checchessia. V, anche più addietro Borlà-giò in pee.
Non se ne voler impacciare nè punto No savè dove metti pee. Non saper
nè poco. come dare un passo; e fig. Non sapere
La vit in caroccia la manda el pa a qual partito appigliarsi.
tron a pè. V. in Vit. No trà-pù nè pee nè gamb. Starsi
Lavorà de pee. Giocar di piede o immoto.
di pedina. Far cenno col piede. No vess nè a pè nè a cavall . . . .
Levà-sù in pee ed anche semplice Avere smarrita ogni congiuntura e
mente Levà-sù. Levare in piede. Riz mezzana e ottima, trovarsi in ballo,
zarsi. Levarsi. Sorgere. in sulla corda, in penzolo, in dondolo.
Liló lilaa l'ha frecc i pee. Giò giò. No vorè nè per i pee nè per el
Malign ſinna in di ong di pee. V. cuu. V. in Cuu.
in Malign e in Ongia. Ogni pè in del cuu el porta inanz
Mandà-via sui duu pee o senza dà on pass. V. in Pàss.
i vott, i quindes dì o focura de temp. On boccon in pee. Un bere tosto
Mandar via in tronco(Giorn. Georg. – tosto. Un po' di desco molle.
Gior. agr. tosc. I, 241). On spin in d'on pè. fig. V. in Spin.
Mett a pè. Appiedare. Parì la Mort in pee. V. in Mòrt.
Mett di zappe per i pee. V. in Pee de san Cristoſſen. Piedacci. Pie
doni – V. anche in Nastàrzi.
Zappèll.
Mettes-dent cont i man e conti Pee dolz. Piè lessi(Gozzi Op. XV,
pee. Mettercisi coll'arco dell'osso. Ac 22o). Piè teneri(Alb. enc. in Posapia
cingersi a checchessia col massimo no). Piedi che soffrono toccando un
interessamento. Ajutar uno con le mani po' fortemente la terra. Chi ha siffatti
e coi piè disse il Machiav.(Op. VII, 16). piedi si può forse dire con un greci
Mettes o Vess in di pee de vum. smo Calepodo.
Lo stesso che Mettes o Vess in di Pè in del cuu. V. Pè-in-del-cùu.
pagn de vun. V. in Pàgn. Pestà i pee. Battere i piedi. Dare in
Mett i bogh ai pee. Inceppare. Met terra. Scalpitare d'ira, dal cruccio,
tere in ceppi. dallo sdegno, dalla rabbia, per capar
Metti pee al mur. Appuntare i piedi bietà – e talora anche volendo contraf
(Nelli Com.) Pontare i piè al muro. fare per giuoco lo scalpiccio che ſanno
Mettere o Puntare o Puntellare i piedi molti soldati marciando tutt'insieme.
al muro. Ostinarsi in checchessia. Pestà sott ai pè. Calpestare. – Scal
Metti pee a moeuj. Fare un pediluvio. pitare.
Mett i pee in terra . . . . Metter Piccà a l'uss conti pee. fig. Picchiar
i piè nudi in terra. co” piedi o Picchiar l'uscio co' piedi.
Mett i pee sott a la tavola. V. in Venire innanzi altrui con donativi e
Tàvola. quindi a mani impedite.
Mett on pè in fall. Fare o Mettere Pientà in sui duu pee. Abbandonare
un piede o un passo in falso pos. e in tronco. Lasciar in asso. Piantar di
ſig. Metterlo dove non posi, non regga. botto.
Mett sott a on pè. Mettervisi, il piè. Pientà-li nè a pè nè a cavall. La
Dimenticare. Non ne far altro caso. sciare in sulla corda, in penzolo.
PE ( 296 ) PE
Podè minga stà in pee. Non si reg Tegni i pee poggiaa. Tener i piedi
gere ritto(“tosc. – T. G.). Non poter ire appoggiati a checchessia; e scherz. Te
a suoi piedi(Ces. cit. il Lasca). Non nerli a pollajo.
poter reggersi in piedi. Non si poter Tirà per i pee vun. Leggere sul
tenere in sulle gambe. – Sdrucciolare. libro d'alcuno. Discorrere de fatti
Podè pù mettegh pè. Aver abbru d'un tale, e per lo più in biasimo.
ciato l'alloggiamento. Avere baciato il Tirass la brasca o la zappa in sui
chiavistello. pee. V. in Zappa.
Pondà pè. Metter piede. Entrare in Tirà-sù i cart per i pee o Tiraj-sù
un luogo. Pondà pè foeura de l'uss, per i pee. Tirar le carte per gli orec
foeura de la porta, foeura de cà e sim. chi(Fag. L'Ast. bal. III, 16). Tirare le
Cavar piè di soglia. Metter piede fuor orecchie al diavolo (Gher. Voc.). Suc
dell'uscio, fuor di casa. Trar di casa chiellare le carte. Guardarle sfoglian
il piè. Trarre il piè della casa o simili. dole, o tirandole su a poco a poco.
Uscirne. Toeu de coo per mett de pee. Ta
Pontellà i pee e Pontellà i pee a la rare un buco e fare una callaja(*tosc.
cassa. ... Dicesi scherz. a chi ralle – Meini in Tomm. Sin. a Valicare ).
gra la casa d'un bimbo maschio. Scoprire un altare per ricoprirne un
Quand el sò el se volta indree, la altro. Per pagare un debito contrarne
mattinna l'acqua ai pee. V. in Só. un altro.
Quand la legora l'è in pee tutt i Trà de man e de pee. Ajutarsi colle
can ghe dan adree. V. in Légora. mani e coi piedi.
Ris buttaa-giò, fittavol in pee. V. in Trass in genuggion denanz di pee
Ris. de vum. Cadere a piedi o Lasciarsi
Saltà in pee o Saltà-sù in pee. Bal cadere ai piedi a uno.
zare in piedi. Salire in piedi(Caro Am. Vanzass i pee focura di scarp. V.
past. 5-4). in Scàrpa. - (piedi.
Sbatt i pee in terra. Battere i piedi. Vegni per i pee. Dare o Cadere tra'
Dare in escandescenza. Vess cont on pè a moeuj e l'oltr in
Scarligà i pee. Sdrucciolare. l'acqua. . . . . Essere a pessimo par
Sentiss a rugà ſinna in di ong di tito, pericolare da ogni parte.
pee. Sentirsi raccapricciare. V. Ongia. Vess dent cont i man e conti pee.
Senza scarp in pè. Tritone. Bruco. Essere tuffato in che che sia (Magal.
Povero in canna. Let. dilet. 182 ).
Se pò minga tegni el pè in dò Vess in di pee o in di pagn de vum.
scarp. V. in Scàrpa. V. in Pàgn.
Soldaa a pè. Soldati pedestri o pe Vess lì cont i pee in la ſoppa.
doni. Gente a piedi. Pedoni. Piatir coi cimiteri. V. in Fòppa.
Spuzzà i pee. Patire ne' piedi, e Vess on asen drizz in pee. Essere
comic. Sonar coi calzetti. un asinaccio, un asinone, un buaccio,
Stà in pee per la scira o per la un ignorantaccio, un castronaccio.
scarinzia o per la sgarisia o per i Vess servitor a pè e a cavall. V.
cinqu cavij. V. in Cavèll. in Servitor.
Stà-sù in pee. Starritto. Stare in piede. Viaggià a pè. Far viaggio a piè.
Strambass on pè. V. Strambass, Vin bon de lavà i pee. V. in Vin.
Strusà i pee. Scalpicciare-Scalpiccio. Vorè cerca cinqu pee al loff. È lo
Sui duu pee. Sui due piedi. All'im stesso che Cercà cinqu roeud in don
provviso, di subito. carr. V. in Roeüda.
Tegnì el pè in dò scarp. Tenere il 'è (dal piede umano passato a denotar
piede in due scarpe(Aret. Tal. III, 16). misura). Piede. La sesta parte del
Tenere il piede in due staffe. trabucco nostrale, misura agrimen
Tegni i pee a pendolon. Tenere i soria corrispondente a metri o,455185,
piedi o Stare coi piè penzoloni o cion e ad once 8, punti 9, atomi 4 del
doloni. braccio lineare nostrale.
PE (297) PE
Pè liprand. Piè liprando. Piede eli- | Pè. Base. Pianta. Piede.
prando. Piè d' Eliprando. Piede di Dà pè o Dà del pè. Far piede. Dare
Lioprando. Misura statutaria nostrale scarpa. Inclinare.
usata specialmente nel determinare Pè de caliz o sim. Pianta. Nei ca
le distanze in punto di servitù urbane lici, nelle pissidi, negli ostensori è la
o rustiche. Fra noi equivale a me parte infima su cui reggono. -
Tajà-sù del pè. Tagliare fra le due (Porta Rime ined. pag. 15).
terre. V. in Tajà. De so pè. Naturale. Senza arte,
Vend el bosch in pee. Vendere il semplice. Per esemp. Asee de sopè.
bosco in piedi(Gior. agr. V, 68). Aceto naturale.
Vol. III. - 38
PE ( 298 ) PEC
Lassà stà in pee. T. di Stamp. . . . visa in quatter pè. Quattro sono i
Non iscomporre, lasciar composto. comproprietari di questa casa.
Lassà stà-sù o in pee. Lasciar in In pè de vun. In vece, In luogo,
piede parl. di edifizi non li rovinare. In cambio d'alcuno,
Mett in pee o Trà in pee. Architet Pè colombin. Erba roberta. Geranio. Erba
tare – Intavolare. detta dai botanici Geranium rotundifo
Stà in pee. fig. Sussistere. Reggere. lium e dai Fr. Pied-de-pigeon,
Rimanere. Stare in piedi. Reggersi Pè de nibbi, Piè corvino. Piè di gallo o
opere, scritti, lavori qualunque. di cornacchia, Piede di leone, Leontope
Sul pè de guerra, Sul pè de pas. talo. Erba detta bot. Ranunculus acris.
T. milit. . . . . Dicesi della montatura Pè de nibbi altro, detto anche Branco
militare disposta così come suol essere sin. Stelle d'oro. Stroscione(Targ.). Erba
in istato di guerra o in istato di pace. detta da botanici Hanunculus repens.
Dal fr. Sur le pied de guerre, ecc. Pè de nibbi(altro). Spilli d'oro. Capo
Tegni-sù o Tegni in pee. Tenere di Turco. Margheritine (Targ ), Erba
in piede. Non distruggere. detta dai botanici Ranunculus bulbosus.
Tirà in pee. T. di stamp.... Trarre Pè de vedell. Gichero, Gicaro, Lingua di
i tipi della cassa e farne un disteso serpe, Erba saetta. Piè vitellino. L'A
da stampa. Gh è assee de tirà in pee rum maculatum o italicum de'bot. don
anmò on foeuj. Rimane ancora in cassa de si trae la così detta Fecola d'aro.
carattere per un foglio di stampa, Pée(In). m. avv. Ripido, Erto. Per es.
Trà in pee. Lo stesso che Mett in Scala in pee in pee. Scala ripida, erta.
pee di cui sopra. Costa in pee. Costa di colle assai erta.
Vegnì in pè d'on tant al dì, a l'ann, Andà in pee. Salire. Montare. Andà
ecc. Venir in essere? Guadagnare, ave in pee di banch, di cardegh, de la
re un'entrata di rimbuono d'un tanto. finestra, ecc. Montare o Salire sui
Per es. Tra el selari e i or el ven in banchi, sulle seggiole, sul davanzale
pè de tre lira al di. Fra il salario e della finestra.
qualche guadagnuzzo di lavori a ore Strada in pee. V. in Stràda.
rubate viene in essere di tre lire al dì. Tirà in pee i campann. V. Campanna.
Vess in pee. T. di St. ... Essere tut Zappa in pee. V, in Zappa,
tavia composto alcun disteso di stampa. Pè pè. V. Poeüh,
Vess in pee o sù. Essere o Stare Pècc. Petto(Lastri Op. II, 145). Pòccia?
o Rimanere in piede. Sussistere. L'aggregato delle mamme nelle bestie
Pè. Piede. Nella poesia è specie di mi lattifere e specialmente nella vacca,
sura del verso. cioè a dire il Sacco contenente il latte
Cuntà i pee sui did. Misurare i che traesi poi dai vari capezzoli (titt
versi collo spago(Pan, Poet. I, xxi). o tettitt) che ne pendono. Il Pis de
Avere i versi sulle punte delle dita vache dei Francesi. Questo nostro Pecc
(id. ivi II, xv11, 12 ). deriva o dall'italiano Peccia o dallo
Pè in sig di Stipite. spagnuolo Los Pechos (le mamme).
Pè de cà o Cà pientada. . . . . Chi Mett el pecc. . . . . Di vitella di
vive a dozzina o nella famiglia altrui, ventar manza; far latte,
e chi ha stanza a sua posta, ma non Peccàa. Peccato. Al pl. I Peccati; e ant
vi ſa cucina, quegli è senza pè decà; Le Peccata.
giuochi di veglia ciò che s'impone Perd i penn o Mudà i penn e sim.
a chi ha messo sù qualche pegno Lasciar le penne. Mutarsi di penne.
perchè possa riscuoterlo; e Fare la Mutare. Mudare.
penitenza vale eseguire ciò che vien | Pènna. Penna da ripieno(Tar. fir.). Piu
imposto per riscuotere il pegno mes ma. Cossin o Matarazz de penna. Cu
so Sll.
scino o Materassa di piuma o di penna
Chi ghe tocca la penitenza. Peni matta, cioè della piuma più fina che
tenziato(Barg. Giuoc.san. p.242 e segg.). è ricoperta dalle altre pennine.
Dà per penitenza. Penitenziare(idem, Pènna. Penna. Propriamente ogni penna
ivi). grossa dell'ali e della coda dei vo
Penitenziaria. T. eccles. Penitenzieria. latili. Lo stelo di queste penne dicesi
Penitenzier. Penitenziere. Penitenziario. dal Cennini (cit. in Gh. Voc) Bucciuolo
Penitenzier . . . . . Gli operai stampatori o Cannello.
chiamano così per ischerzo quel di Cascià i penn. Impennarsi (Dante
loro che traſuga e distribuisce illegal Purg.). Metter le penne. Tornà a ca
mente i biglietti pasquali. scià i penn. Rimpennare. Rimpennarsi.
Pénitus. Voce latina che noi travolgiamo Rimetter le penne.
a significare Olmibò! Non che. Non mai! Cavagh i penn maester. fig. Cavar
Pènna. Piuma, e per abuso Penna. None le penne maestre. Spogliar del meglio.
di tutte quelle pennine che servono Penna mocca. Penna spuntata.
a coprire il corpo dei volatili. Ognuna Penn maester. Penne maestre. Col
di esse ha telli – Remigi(e col Savi Ornit. I, xxxv,
Canna o Costa. Stelo. Rachide e Piu Remiganti) – poet. Vanni.
ma. Barbe (Savi Ornit. 1, 36) – Vedi Strappagh i penn aiusij. Spennare.
anche Scolción. Spennacchiare.
Cont i penn. Pennuto – Piumato. Pènna. Penna da scrivere, e alla lat.
Piumoso – Con sossenn penn. Pennoso. Calamo – Il Pananti consacra un capi
Giontagh l'occa e i penn. V. in tolo de suoi Viag. di Barb. (II, 2 16
Occa e aggiungi. In alcuni casi allor al 222) alla Penna. Chi brami frasi
chè si voglia col nostro proverbio ad essa analoghe lo legga e ne tro
esprimere non il solo perderci di capi verà dovizia – Nella penna scrittoria
tale e di fatica, non il solo scapitare si considerano
di principale e d'accessori, che è il Canna. Cannoncino = Piumacc. Le
suo stretto significato, ma anche l'An Barbe – Voeuj o Taj. Vomere = Ga
dar per guadagnare e rimettervi del massitt. Sponde? = Taj o Tajett. Fen
proprio, si potrà tradurre con An ditura. Fesso = Ponta. Becco = Tajett
dar per la decima e lasciarvi il sacco, de la ponta. Taglio trasversale. Piede.
per l'uovo e lasciarvi la gallina, per Penn budell . . . . Idiotismo tratto
lo salario e lasciarvi la livrea, per dal francese Plumes bout d'aile per
la farina e lasciarvi lo staccio, per denotare le remiganti primarie dei
la lana e tornarne toso. – Qualo volatili o vogliam dire le penne di
ra si voglia tirarlo anche a indicare cima d'ala, più lunghe e più forti
l'aggiunger danno a danno si potrà d'ogni altra. Fu idiotismo comune
voltare in Gittar il manico dietro alla verso il 1 Soo fra i nostri cartolai.
PEN (312 ) PEN
Penn d'azzal o Penn metallich . . Guzzà la penna. fig. Acuire o Aguz
. . . Penne di composizione metallica. zare la penna. Il Pan (Viag. Barb. II,
Penn de cign. Penne di cigno da 22 i ) avventurò anche la metafora
scrivere. Le remiganti dell'ala del ci d'Arrotar la penna; ora che riusiamo
gno che si preparano penne da scri le pennine metalliche tale metafora
vere assai grandi. non è più così ardita come tornerebbe
Penn de l'ala drizza . . . . Le re parlando di penne animali.
miganti dell'ala destra che riescono Lassà corr la penna. Lasciarsi andare
men buone a chi scrive per aver il a qualche scorsa di penna – ed an
complesso delle barbe volto a sini che per Calcà la penna fig. V. addietro
stra, cosicchè trae fuor d'equilibrio Lassà gross o ben o maa o suttil
la penna in mano di chi scrive. la penna. V. Lassà sig. 5°
Penn de l'ala sinestra . . . Le re Lassà in la penna. Lasciare in penna.
miganti dell'ala sinistra gradite a chi Passar sotto silenzio.
scrive per essere il contrario di quelle Lassà in la penna el perchè, ecc.
dette poco sopra e dare perciò equi Trapassare con piede asciutto o con
librio alla mano dello scrittore. piè secco perchè... (Alb. enc. in Piede).
Penn de pavon . . . . . Coltelli o Machinetta di penn . . . . Picciola
remigi dell'ala pavonina, di color macchinetta in cui è una forma d'ac
cannellino, e buone per iscrivere chi ciajo nella quale il cannoncino d'una
abbia la man greve. penna viene da una contraſforma, pure
Penn de pollin . . . . Coltelli o re d'acciaio e tagliente, temperato d'un
migi dell'ala di pollo d'India che colpo così alla grossa, senza però il
taluno adopera per iscrivere. fesso e il taglio trasverso del becco.
Penn de scorbatt. Penne di corvo. Omm de penna. Uomo di penna(Pan.
Pennine di corvo usate dai calligrafi Viag II, 215 e 218). Uomo da penna.
e dai disegnatori per iscrivere o de Restà in la penna. Rimanere in penna.
lineare caratteri o tratti assai minuti, Restare nella penna.
ed anche dai fabbricatori di spinette Scià penna, carta e carimaa. A noi,
per impennarne i salterelli. a penna e calamajo fig. equivale a
Penn d'occa. Penne d'oca da scri dire Facciamo conti esatti.
vere. Le remiganti dell'ala d'oca ot Tirà de penna. T. dei Disegn. De
time per gli scrittori. lineare. Colla penna tinta d'inchiostro
Penn d'Olanda. Penne olandine o d'O ripassare le linee segnate prima a lapis.
landa(*tosc.). Penne d'oca o di cigno Tiragh de penna. Dar di penna.
procedenti dalle fabbriche olandesi. Cancellare. Dare o Fare un frego.
Penn lavoraa . . . . Penne che con Vess bravo de penna. Essere una
preparazioni chimiche si riducono co buona penna.
me allistate o screziate così in bianco, Pènna. v. contad. Ramatura minore degli
come colorate. alberi che anche è detta fra noi Piùma
Penn perpetov.... Penne di metallo o Faelja.
di durata continua nella temperatura. Pènna. Appena. A mala pena.
m A penna correnta. A tutto correr Pènna. gergo.... Lira da venti soldi mil.
di penna(Nic. Mart. Let.). Pènna. Pena.
Calcà la penna. Acciaccare la penna A mala penna. A mala pena. A mala
per fare il grosso delle lettere – e briga. Appena appena.
ſig. . . . Metter prezzo esorbitante, in Error no porta penna . . ... Il mero
gordo, eccessivo, usureggiare nei conti. errore merita scusa.
Drovà la penna o sim. Menar la Imbassador no porta penna. L'am
penna. Vess adree a drovà la penna. basciadore non porta pena.
Aver la penna in carta. -
Penna la vitta. Ci corre la vita. A
Guastass subet la penna. Durar poco pena della testa. Alla pena della vita.
la tempra alla penna. Durar poco la Sotto pena della vita. (pena.
temperatura della penna. Vari minga la penna. Non valere la
PEN (313) PEN
Vari la penna. Francar la spesa. l'uso però si confondono – La no
Tornar conto. stra voce procede dal lat. Pensum
Vess in di penn del purgatori. Soste ch'è ritenuta ancora dai Francesi e
ner dure pene. Sofferire pene ango dai Provenzali.
Pensà. Pensare. a
sciose. Vivere penosissimamente. Es
sere in luogo penace. Andà a pensà! E chi volea pensarlo?
Pennàcc. Pennacchio. Spennacchio. A pensà maa se fa maa, ma se in
Pennàcc. T. archit. Fianco (Baldinucci duvinna. Pensare al peggio è da sa
Voc. Dis. in Pilastro). Nome di quelle vio(Cecchi Dote I, 1). Detto in sign.
parti laterali dell'arco che posano d'aver l'occhio ai danni possibili –
sui pilastri e le quali si abbelliscono Chi molto si fida rimane ingannato,
con ornamenti o figure. Alcuni le di riferito alle persone.
cono anche impropriamente Peducci. Chi prima no pensa in ulterm sospira.
Pennàcc american. Coda di leone(Targ. V. in Sospirà.
Istit. in Phlomis leonurus). Dà de pensà. Mettere o Porre in
Pennàda. Impennata(Doni Zucca, p. 26 pensiero. Dar che pensare. Ficcare o
verso). Pennata. Pennata d'inchiostro Mettere nel pensatoio. -
francese Plumassier. Forse non sareb I pensà di omen hin minga tutt
be mal adattato al nostro Pennaggee compagn. Ciascuno ha la sua oppenione
anche il Pennajuolo(venditor di penne) (Lasca Pinzocch. prologo).
dei diz. ital. – V. anche Piumista. La va come la se pensa. Le cose
Pennaggéra.Pennacchiera. Spennacchiera. si governano secondo le opinioni(Cec
Pennaggin. Pennacchietto. Pennacchino. chi Moglie I, 1). (sta così.
Pennacchiuolo, Spennacchietto. Mi la pensi insci. Nel mio sì la cosa
l'ennaggiòn. Pennacchione (Min.). Gran Ognidum l'è padron de pensà come
pennacchio. el voeur. D opinioni e di sassi ognun
Pennaroeüla. . . . . Specie di bocciuolo può caricarsi(Tomm. Giunte).
vitato col quale i fanciulli vanno cal Pensa ai cas toeu. Bada a te. Guàr
cando in un cannoncino pieno di ma dati ai piedi. (l'anima.
rasche per ispremerne una specie di Pensà a l'anema. Acconciarsi del
maraschino. È usanza dell'Alto Mil. Pensa che te pensa. Pensa e ripensa
Pennàscia. Pennaccia. (Buon. Tancia vi , 8). Scompensando.
Pennée. v. cont. Pennajuolo. Venditor Pensando assai fisso su checchessia.
di penna o sia piuma da letti. Pensà diversament. Fare altro pen
Pennèll, ecc. V. Penèll, ecc. siero(Mach. Op. V, 1 16). -
Per d'inverna o invernengh. Pera Per sozz e bon detto anche Per
vernina o vernereccia o vernia. brutt e bon o Per gabbavillani
Per figh. Pera angelica. Autunnale. Pera brutta e buona. Estiva, º
Per gentil. Pera gentile o zuccherina. Per spadon. Pera spadona. Pera
Per gentil longh. Pera gentile da autunno. spada. Estiva e autunnale.
Per gentil tond. . . . . . . Autunnale.
Per spinna de carpen. Pera spina, Pe
Per gnocch. Pera gnocca o bugiarda ricarpia o Pera spina di Carpi.
perchè sembra acerba ed è matura Vernia. -
Per gnocch. Pera gnocca di autunno (così Per zuccaromann. Pera zuccaja.
l'Alb. enc. in Gnocca). Ignocco d'au Perzuccou. Pera zucchettina. Estiva
tunno (Targ. Diz.). Per zuccocu rusgen. . . . Vernia,
PER (316 ) PER
m Cagnon di per. Il Gialloso.Insetto noto. menendua! (Fag, Aver cura, ecc. II, 8)
Fà el per. fig. Far la pera, il furto. | Poffare il cielo – V. anche in Diànna.
Per giuleppaa. Pere guaste. Pere Perbuì. Perlessare(Scap. Op. 14 verso e
cotte in vino e asperse di zucchero. pass.), Sobbollire. Bollir copertamente,
a Per sozz e bon, met. . . . . Dicesi Dal provenz. Prebouilhir.
di uomo o donna di brutte forme, Perbujdùra. Cocitura(Burchiel. Son. Ma
ma di buon carattere. -
| cocitura par di marron lessi). La Coci
Trà-là come on per cott. Distendere tura dell'acqua in cui si cosse l'accia –
in piana terra. Arrovesciare alcuno Ingann. Prolog.). Bollitura. Cuocitara.
per terra senza alcuna fatica. Bolliticcio? Bozzina? Quell'acqua nella
Pér. metaf, Marrone. Strafalcione. Erro quale bollirono fave, fagiuoli, piselli
raccio. Ciappà on per o Fà on per. o altri legumi e che suolsi buttar via
- Pigliare un grauchio, -
o da chi vuole schivare le ventosità.
Pér. prepos. Per Noi pronunziamo la vo I Provenzali la dicono Couladuro,
v, ce con e chiusa, i Toscani con e aperta. Percàll. Percàle(“tosc.).Sp. di tela di cotone
El gh'avarà per sett o vott mila lira. - Percale lucida o ondata(Giorn. com
Avrà da sette in otto mila lire. merc. di Firenze).
Per mi. Per me(*tosc. – T. G.), cioè Percallàda. Ad. di Tila. V.
in quanto a me, a Percallin. Dim. vezzeg. di Percàll. V.
- Per on sold (o simile) sont anmò Percallòn,.... Percale assai forte.
- mi o sant annò, quelli V. in Quèll. Perchè. Perchè,
Pér in sig di Come, In qualità. Per. Giugà al perchè, . . . Simiglia in
Ad es. Compraj per noi uv. Conperarli qualche parte a quei giuochi che il
-o per nuovi(“tose, - T. G.), Andà-via Bargagli(Vegl. san. p. 37) chiama dei
per coeugh. Andar per cuoco (id.). Frati, del Pellegrino, dell'Osteria o
Péra, voce cont. br per Pér (albero). V. delle Lettere, e si ſa in più modi,
Perà. Pelare – V, anche Pelà, con que ma sempre con questa sustanzialità
a stravvertenza che ne modi quì soggia che i giocatori domandati del perchè
menti è natura del nostro dialetto usare di alcuna cosa debbono dare risposta
esclusivamente il basso volgare Perà. senza far uso del perchè responsivo,
S A l'amis peregh el figh, a l'inimis o facendolo sono penitenziati.
i peregh el persegh. V. in Figh. i Perchè? perchè º ciappa ch'el gh'è.
lo, Falla perà. fig. Farla pagare. Perchè? Perchè le due non fanno tre
No perà ſigh. Non mondarnespole. (Gelli Sporta I, 2).
Perà i maron di olter. V. in Maròn. Se nol fuss perchè perchè. Se io
Tucc i coss vegnen a taj, finna i non mi ritenessi, o Se non me ne ri
- ong de perà l'ai. Iº, in Aj e in Cingia. tenesse un certo che.
Peràa. Pelato. Calvo. - - - --
Percòmm o Parcòmm (EI). Percome. In
Perabròceh. V. Pelabròcch. che modo, in che guisa. El parchè
Per-àlter. Però, Nullameno. e el parcomm. Il perchè e il percome
Peraria e Pereria. Vitupero. Oltraggio. (Monig. La Ved. II, 21 ). Il quarequia
- Dì perarij. Dir cose di fuoco. Dire (id. III, 25). Il perchè e il per come
un carro di villanie. Sbrobbiare – La (Aret. Tal. V, I 1).
nostra voce è pretta spagnuola,Perraria Senza savè nè perchè nè percomm.
Perbacco bacchetta o Perbàcco baccon Senza sapere nè perchè nè per come
o Perbincio o Perbio, Corpo del mon (Var, Suoc, II, 1 – Doni Com.Burch p.44).
a do(Fag Rime II, 525 e l.). Corpo di Senza vardà perchè percomm. Senza
mia vita (id, ivi 14o) Corpo di Sa riguardare o come o che(Sacch.Nov. 15)
- grestana mondo!(Nelli All di Ved. I, 9) Percóntra. Dirimpetta.
Caspetto di Leonbruno! (id. Vecchi hi Percottà. V. Pergottà,
vali III, I o ) Corpo della luna in Pèrd. Perdere. Rimanere privo affatto di
quinta decima (id, ivi II, 16) Corpo checchessia – Smarrire. Perdere non
del Decamerone'(ivi II, 2o) Corpo dei senza speranza di riavere, (prestà.
Fratil (Pan. Poet. I, 1, 1, 3) Affè di do | Chi impresta perd la vesta. V. Im
PER (317) PER
El loff el perd el pel, ecc. V. Lóff. le ſecce. Le brave massaje serbano la
Fà perd l'amid. ., . Inumidire con cipolla e gettano il ventricchio (metten
un po' d'acqua le biancherie troppo a part la scigolla e tran-via el perdee).
inamidate. Il fr. Evider da linge. Perdée. Sin. di Bàll (testes), V.
L'è mej perdel che trovall. E sa Seccà i perdee o i ball. V. in Bàlla.
rebbe meglio perderlo che smarrirlo Va foeura di perdee. Escimi dattorno.
(Cecchi Dote IV, 4 ). È meglio per Perdée, fig. Montiera. Berretta. Corri
derlo che trovarlo (Pan. Avv. I, 17). sponde al francese Cale, e dicesi per
Egli è tal arnese che meglio è averlo ischerno di certi berrettini piatti e
lontano che presso, A . bassi che sogliono portare gli arti
L'è mej perd o giontagh quejcoss giani e i fattorini di bottega.
che tutteoss. È meglio perdere il dito Pèrdegh. Perderci. Scapitarci(“tosc. –
che la mano, o la lana che la pecora, T. G.). A trattà con certa gent se ghe
o la sella che il cavallo, o l'uovo che perd del sò. Ci si perde a trattar con
la gallina(Monos). Egli è me' perder certa gente.
i che straperdere, º o Cont i canaja o Cont i baless se ghe
Perd el cert per l'incert ... Per perd semper. Dal travagliare coi tristi
dere il trotto per l'ambiadura. non se ne cava frutto nessuno(Mon. 194).
º Perd el pij. Allenare. . Perdént. Perdente.
. Perd i busecch. Essere sciamannato, Pèrdes. Smarrirsi. Perdersi. - -
che da un perito è stato determinato. Però. Però – E però (proſferito con aria
Pèrla. Perla. mista di sdegno e disprezzo). Però però,
Coll de perla. Vezzo di perle. Perón. . . . . Pera grossa.
El color de perla. La perlagione. Perorà. Perorare,
Perla finna. Perla di numero (Fag. Perovètt, idiotismo per Pirovètt. V.
Rim. V, Carn.). Perpendicolàr, Perpendicolare.
Perla matta o de veder. Perla falsa. Perpètov, Perpetuo – Ad. di Livèll. V.
Ses perla gross come niscioeul. Sei Perpetuèll. Perpetuella(“lucch.). Sorta di
perle come nocciuole avellane(Vas.27o). rascia finissima che corrisponde al
Vess ona perla (parl. di persone). l'Espagnolette de Francesi.
Essere una perla d'uomo, una perla Perpetuèll. Amaranto, Fior notissimo.
di galantuomo(“tosc. – Tom. Giunte). Perpetuèll. gergo.... Gonorrea cronica.
Perlàa. Ad. di Carattér. V. Perplèss. Perplesso.
Perlin. Ad. di Colór. Perlato. Perquisiziòn. Perquisizione.
Perlinna. Perletta. Perlina. Perlino. Pèrs. Perduto.
Armandola a la perlinna. Mandorla Avè pers la lengua. V. in Léngua.
arrostita (Alb. enc. in Arrostito). Man Dass per pers. Navigare o Cammi
dorla tostata (Alb, bass. in Praline). nare per perduto.
Specie di mandorla involta nello zuc Pers affacc affacc. Perduto perdu
chero e abbrustolata. tissimo(Pr. fior. IV, III, 42).
Perlinna. Litosperma. Miglialsole. Erba. Pers per pers. . . . . . Talvolta si
Perlongà, Prolungare, e ant. Perlungare. può tradurre con Dove va la nave
Perlònna. Perlona. Perlone. Gran perla, può ire il brigantino.
Perlustra. Perlustrare. Tutt i lassaa hin pers. V. Lassàa.
Perlustrador.... Chi attende a perlustrare. Vess on omm pers. Esser come cosa
Perlustraziòn. Perlustrazione. persa? V, in Omm. (to di....
Permèss. s. m. Permissione. Permesso. Vess persadree a.... Esser perdu
Con permess, Con sò permess. Con Pèrsa. Ad. d'Anima. V. in Négher.
licenza . Improvvisi di bella creanza Pèrsa, Ad. di Fórma. V.
PER ( 32o) PER
Perscimm. Lattime. Forfore. Förfora. Persegh morellon. Pesca reale.
Forforaggine. Bolle con molta crosta Persegh mos. Pesca noce(Crusca in
le quali vengono per lo più nel capo Smallare). Odorosissima, squisita.
a bambini che poppano. Persegh quarantin. Pesca primatic
Avè ammò de trà-via el perscimm. cia di Francia.
È simile all'altro Avegh ammò brutt Persegh salvadegh. Pesca salvatica?
de merda el camisoeu. V. in Camisocù. Persegh san Giacom. Pesca sanja
Dottor del perscimm. Dottor de' miei copa. Matura prima che finisca il luglio.
stivali. V. Dottór. Persegh san Lorenz . . . . Matura
Persecuzion. Persecuzione. ai primi d'agosto.
Persecuzion de can. Canizza (Targ. Persegh san Martin Pesca ottobrina.
At. Ac. Cim. I, 459). Fà ona persecu Matura ai primi di novembre.
zion de can. Far canizza a uno. Per Persegh tacch. V. Persegh duras.
seguitare rabbiosamente, a morte, im m A l'amis pelegh el ſigh, a l'inimis
placabilmente, da mortal nemico. pelegh el persegh. All'amico monda
Persegàda. Persicata(Targ. Ist. II, 451). il fico e la persica al nemico(“fior.).
Dett. con cui si vuol denotare es
Sp. di confezione.
Pèrsegh che anche diciamo Perseghée. sere sana la buccia del ſico e inver
contano, oltre alle sottonotate, mol Persegh senza gandolla. fig. Pesca,
Pesca senza nocciolo. Pesca duracine.
tissime specie, come sarebbero la pe
sca ciriegia, la lucchese, quella della Scappellotto, bussa, e spec. Quel colpo
che diasi altrui sulla testa colle mani
Maddalena rossa e bianca, la cotogna
incastrate l'una nell'altra.
di Spagna, la cotogna napolitana, la
cotogna bianca, la cuor mio, la set Rosoli de gandoll de persegh. V.
in Rosòli.
tembrina, ecc. – Le pesche si pos
sono dividere generalissimamente in Persegh. Ad. di Colór. V.
Persegh de pell pelosa. Pesche di buccia vel Perseghée per Pèrsegh (albero). V.
lutata = Persegh de pell solia. Pesche di pelle Perseghée. Pescone.
liscia in ambe le quali classi trovansi Perseghée. Luogo a pesche.
Pesche duracini e Pesche spiccatoie. Perseghéra . . . . . Rete che si manda
Persegh albergeres bianch. Pesca in acqua con sugheri e sassi per pe.
Alberge o del Novellara. Matura pri scare il pesce persico(labrus perca).
ma che finisca il luglio. Perseghètt. Sanguisorba. Erba detta Pim
Persegh albergeres ross...come sopra. pinella maggiore dal Mattiolo ed Erba
Persegh codogn. Pesca cotogna. mora(altra) da Pavesi.
Persegh d'ensed. Pesca domestica. Perseghètt che anche dicesi Perseghèt
Persegh duras o tacch. Pesca dura ta. . . . . Erba che cresce fra 'l gra
cine. Pesca la cui polpa è ferma e no, rossa, piramidale, detta dai bot.
dura e regge alquanto sotto al dente. Centaurea scabiosa.
Persegh galbee. Pesca lardajuola? Perseghin. Peschetta. Dimin. di Pesca.
Persegh gialdon de Veronna. Pesca Perseghin. Dim. di Pesspèrsegh. V.
cotogna gialla o grande. Perseghin... Varietà di quella diorite che
Persegh gniff Pesca sanguigna o nel Comasco è detta Marmor bindellin.
carota o di sugo rosso. Ha la polpa Perseghinna Cresta di gallo. Erba ar
rossa come la radice della barbabietola. vense detta dai botanici Hhinantus
Persegh lass. Pesca spiccatoia o che crista galli.
spicca. Specie di pesca che si apre in Perseghitt(o Cojom de gatt)... Sp. di Con
due con piccola forza e senza coltello. fetti. - -
nal. Io ci metto la persona. Besogna Semm chi nun al camp di cinqu per
cuntà anca el mè personal. È da com tegh. Ci siamo a questi ferri(º tosc.).
putarsi anche l'opera mia. Quì mi cadde l'ago o l'asino. Qui sta
Personàl. s. m. . . . L'aggregato di tutte o consiste il punto. Qui è dove giace
le persone componenti una magistra Nocco. Qui giace la lepre. Quest'è il
tura od un corpo morale qualunque. busilli o il busillis. Quì è o Quì sta
Personal. Ad. di Tàssa. V. il busilli. Qui è la difficoltà.
Personalista ... Chi si lascia andare per Pèrtega. . . . . Si chiama dagl'Imbian
abito alle persecuzioni personali, chi catori quella a cui è raccomandato per
perseguita non le azioni, ma le per mezzo di anella e tirant il pennellone
sone, chi perseguita secondo persone. col quale imbiancano le mura o le pa
Personalitàa. Persecuzione personale – reti delle case.
Nei diz. it. Personalità ha sig. diſſerº Pèrtega. Staggio. Quel bastone sopra il
Personalmént. Personalmente. quale si reggono le reti.
Persònna. Persona. Pèrtega. T. de l'orniai. Pertica(*Diz Art.).
Besogna semper contrattà con per Pèrtega, met. Fuseragnolo. V. Luguzzón.
sonn de pù dc lor. Chi pratica con Pèrtega o Lusertònna o Candirònna. Spi
maggior di lui può avanzare, non per lungona. Alſana di Mambrino.
dere(Doni Zucca, p. 185 verso). Pertegà. Abbacchiare. Abbatacchiare. Ba
Ego som personna primma o vero tacchiare. Bacchiare. Battere con per
Mi o Ego personna primma. Io per tica noci o altri frutti con guscio che
sona prima(Pan. Poet. I, xiv, 7). siano in sull'albero – Ne'dizionarii
la personna. In persona. Personalm.” italiani si legge Perticare soltanto nel
Personna terza. Persona terza(“tosc ). senso generico di battere con pertica.
Savell domà tre personn, el consol, Pertegà vun. fig. Frecciare.
el comun, ecc. V. in Cónsol sig. 2.” Pertegàa. . . . . Somma delle pertiche
Persuad o Persuadè. Persuadere. a cui monta un podere, una tenuta.
Persuàs. Persuaso – De là de persuas. I Toscani dicono Stiorato il complesso
Di là da persuaso. Persitasissimo – delle loro Stiora(Gior. agr. lI, 555).
L è come pocch persuas. È mal pago. Pertegàa ... Specie di tassa imposta sui
Non è pago. A poco persuaso. campi, detta dai Fr. Champant o Agrier.
Persuasion. Persuasione. Pertegàa-sù. Perticato(Cr.). Percosso con
Persùtt. Prosciutto. V. Giambòn. pertica. L'Ottonelli legge in vece nel
Persutt d'on color viv comè. Pro testo medesimo addotto per questa vo
sciutto di grana vivissima. ce dalla Crusca Apperticato, voce ſorma
Tajà on persutt sutil sutil. Strucio ta sull'andare di Abbastonato e simili.
lare un prosciutto(“tosc. – T. G.). Pertegada. Perticata(Gior. agr. IV, 245).
Tagliarlo fine fine come truciolo. Perteghètta. Pertichella(Trinci Agr. I,
Pertaèr. V. Partèrr. 175). Pertichetta.
Pertega. Pertica. Perteghètta. Pertichetta(Lastri Op. II, 59).
Fà ona messizia de spartì gnanch Catena(Gior. agr. VI, 552 ). Nelle viti
coi pertegh. V. Messizia. a pergola, a spalliera, a filare, e si
Scala a pertega. V. Scalapèrtega. mili è una vera pertica posta come
Vol. III. 41
pER (322 ) PER
sostegno trasversale di mezzo a reg Denanz... (devant de téte) = Bandinora
gere e collegare il restante della pa ..... (plaque) = Toppè. Tuppè(toupet)
latura – A pertega. A banchetta. = Gir de rizz ... = Girell .... - Ban
Perteghètta. Lancia. Le sue parti sono dinn. . . . - Foeudra. .. . . – Pols dc
Scalz. Calcio – Lanza. Lancia – Ban nanz. Cernecchi? = Pols dedree. . . . .
diroeula. Banderuola. Pennoncello, = Dedree ... = Roeusa. Corona?(etoile)
Nodà slanzaa o Fà i perteghett o i = Redescèr o Spartizion. Scriminatura?
lanzett. V. in Nodà. e Palètt... = Fibbietta o Elastegh...
Quij de la perteghetta. I Lancieri – Oltracciò bord de front, coque, grands
I Cosacchi – e per estensione I Russi. corps de rang, petits corps de rang,
Perteghin. Trapelo(Gior. Georg. VII, 95). corps de rangs croises, dessus de té
Scapolo? Terzo cavallo che si attacca te, dessus de boucle, grosse boucle en
per lato agli altri due già aggiogati tire-bouchon, lisse, nauds, quarrure.
a tirare una vettura qualunque. I La Perucca a borsa. Parrucca in bor
tini lo dicevano Funalis equus; i Fr. lo sa? La Perugue en bourse dei Fr.
dicono Troisième o Bricole – Allorchè Perucca a dà cov. Parrucca a gruppi
questo terzo cavallo o in vece sua (Zannoni Lett. III, 245). La P. di
anche un bue, un mulo, ecc. è at noeuds de Fr. Finiva in due code
taccato in testa ai due aggiogati la annodate.
legge postale toscana del 1827 lo chia Perucca a la cavaliera. Parrucca
ma Cavallo attaccato a pertichino da alla cavaliera.
vanti il timone, e i Toscani lo dicono Perucca a la cisalpinna.... Aveva
volgarmente Pertichino. i capegli cadenti alla nazzarena.
Pertegòn. Perticone. Gran pertica – met. Perucca a la delfinna. Dolfina. Par
Spilungone. Fuseragnolo. V. Luguzzón. rucca alla delfina (Zan. Lett. III,
Pertegòn. T. de'Fornaciai. . . . . Quella 245). Si digradava in punta acuta.
lunga pertica nel calcio della quale Perucca a la federica. . .. . La P.
s'inasta il quadrello di legno ch'essi è la brigadière fr.
dicono Tappa o Tappon, per formare Perucca a l'antiga italianna. ... La
il così detto Brascon. (tèrr. P. ron le fr. sance fr.).
Pertèrr. Piani da tavola(Tar. fir.). V. Par Perucca a la renessans (d, la renais
Pertoccà Spettare. Appartenere. Toccare. Perucca a la spagnocula. P. alla
Pertenere – Il Fagiuoli nelle sue Com spagnuola(Zan. Lett. III, 245). La
medie usa spesso Pervenirsi in questo Perruque à cadenettes dei Fr.
senso – Anche i Sardi dicono Pertoccai. Perucca a l'olandesa. . . . . La P. a
Cascià el nas dove no pertocca. V. trois marteaur tr.
Perù. Perù. (in Nàs. Perucca a redescèr o natural. Par
Vari on Perù. Valere un mondo(Vas. rucca capinascente(naissante fr.).
591). Valere un Perù Fag. Ast bal. I, Perucca con molla. Parrucca a molla?
12). Costare un peri(così scritto con p Perucca de gomma elastega. Par
minuscolo. Monig. Con di Cut. III, 2). rucca elastica?
L'è istess di vers che him franza e nient de pù; Perucca de pajsan o de fattor. . . .
Varen on corno a no vari on Perù. Art. Poet.75. La P. de queue de veau fr.
Perùcca. s. f che anche dicesi scherz. Perucca de pret. . . . P. d'abbe.
Sgrazza o Gaijnna o Quella lavò. Par Perucca de seda. Parrucca fatta con
rucca. Zazzera posticcia –Chi fabbrica fili di seta floscia in luogo di capegli,
parrucche considera in esse le parti Perucca de vecc. Zazzera spiovuta?
seguenti delle più tra le quali sog La P. di calotte fr.
giungo i nomi francesi per non aver Perucca quadra. Parrucca quadrata
potuto raccapezzare gl'Italiani e nè (Zan. Lett. Il I,245). La P.quarree fr.
manco i nostrali. Perucca. . . . . P. all'imperiale,
Bindell de montura o Montura. . . . Perucca. . . . . P. di parata.
- Red o Fond. Rete? (la coiffe) = Vi sono anche le parrucche en bonnet,
Pioggia di canellon . . . . (boudin) nouees, a oreilles, e a demi-oreilles,
PER (323 ) PES
- Con su la perucca o In perucca. Barbee il vero e semplice barbiton
Imparruccato(*tosc.). sore, e chiama Perucche e chi gli ac
Coo de perucch. V. in Cóo. concia alla moda i capegli così veri
Desfà ona perucca. . . . Smontare come finti, il quale quasi per un di più
una parrucca. - rade poi anche ordinariamº le barbe.
Fà ona perucca. fig. . . Far cattiva Peruccherinna. Dim. vezz.di Perucchéra.V.
figura. Perucchètta. s. m. Zazzerino? Chi ha una
Mett in fil ona perucca.... Avvoltare gretta parrucca in capo.
i ricci de capegli sul filo per tessere Perucchètta che anche dicesi Scior de
poi i vari giri componenti la parrucca. perucca o Scior di mee ball o Scior
Mett perucca. . . . . Cominciare a de mezza caroccia. Signor di maggio.
usar parrucca. Signore da burla, che non ha tanto
Mett-sù la perucca. . . . Mettersi la caldo che cuoca un uovo.
parrucca. Perucchin. Parrucchina(“tosc.). Parruc
Montà ona perucca. . . . . Montare chino. Zazzerino posticcio. (rucca.
una parrucca. Peruccòn. Parruccone(“tosc.). Gran par
Ognun cerca perucch per quarcià Peruccòn. Parruccone (”tosc.). Chi porta
tegna . . . . Ciascheduno procura di gran parrucca – fig. Zazzerone. Uo
nascondere i propri difetti. mo di costumi all'antica.
Quarcià i cavij gris coi perucch Peruginna . . . . Sp. di stoffa.
biond . . . . Coprire malaccortamente Peruviènn. V. Pànn de dama in Pànn.
i propri difetti. (Bàrba. Pervegnì. Pervenire.
Servì de barba e de perucca. V. in Pervegnùu. Pervenuto.
Tirà-giò la perucca. ... Cavarsi la Pervèrs. Perverso.
parrucca. -
Perversitàa. Perversità.
Perùcca. s. f. fig. . . Que peli che ve Perzipità e Parzipità. Fare noja (Caro
stono il pettignone e le parti genitali. Apol. 61). Nojare(Editto tosc. ferdin.”
Perùcca. s. m. Zazzerone. Chi porta par 12 giugno 1597). Molestare. Inquietare.
rucca. Ven el perucca. Gli è qua il Perzipitàa. Precipitato. (quietatore.
zazzerone. Viene il tale che ha par Perzipitós e Parzipitós. Molestatore. In
rucca – per Perucchée. V. Pés. Peso – poet. e nob. Pondo.
Perùcca (Erba). V. Erba. El pes di ann l'è on gran pes. Il
Perruccàscia o Sgràzza. Parruccaccia. La peso degli anni è il maggior peso che
francese Tignasse. possa portar l'uomo.
Perucchée. Barbiere. Parrucchicre; e Levà de pes. Levar di peso (Caro
scherz. Barbitonsore. Apol. 91). Pigliare o Prendere di peso.
Bottia de perucchee. Barbieria; e Levà de pes. fig. Cavar di nome
con voce da mettere in lizza fra loro (Fag. Ciapo Tut.lI, 159) Far una canata.
gramatica e filosofia Barberia. Pes mort. Peso morto. Forza morta,
Perucchee de donna . . . Parruc gravità generica,
chiere che acconcia la capellatura alle Sentiss on pes giò di spall. º V in
femmine – d'omm. . .. . Parrucchiere Toeuss giò di spall on pes. " Spàlla.
che tosa e acconcia i capegli ad uomini. Pés. Pesantezza. Pesantore. Pesa. Pesanza,
Perucchéra. Barbiera dicono per analogia Pes al coo. Accapacciamento.Gravedine,
i diz. italiani la moglie del barbiere Pés. Contrappesi nei girarrosti, orologi, ec.
o la donna proprietaria d'una barbie Pés. s. m. pl. I pesi. Nome collettivo
ria – I contadini, filosofi per necessità, di tutti quei ferri che mettonsi in
non conoscono nè parrucche nè par sulla bilancia per pesare le robe, e
rucchieri e tengono in filetto la lingua si specificano poi per El des-lira, El
usando solo la voce Barbee (Barbiere) vott-lira, El tre-lira, la Lira, ecc. ecc.
per denotare chi rade loro i capelli A pes de spinazz. A misura di crusca
a quel modo medesimo che li sbarba, o di carboni. Soprabbondantemente.
cioè tosandoli al vivo – Il cittadino A pes d'or. A peso d'oro(Fag. Rim
invece usa tuttavia dire qualche volta II, 5 ediz. lucch.). -
PES (324) PES
Bon pes. Peso traboccante. V. sotto Pesa grega bianca. Pece bianca (Diz.
Dàbot pes – e fig. El gh'avarà i sò set artig.).
tant'agn bon pes. Avrà 7o anni e più. Pezza de la pesa. V. in Pèzza.
Carta de pes. V. in Carta Taccà come la pesa. Esser tenente,
Dà al pes. Esserpesante. Pesare assai. viscoso, appiccaticcio. Appiccicarsi. Ap
Dà bon pes. Dare vantaggio o di piccarsi come pece o come le mignatte –
vantaggio nel peso Tenir comme poix dicono anche i Fr.
Pes metrich. Peso metrico o deci Vessegh la pesa in d' on sit. fig...
male(*volg. ital.). - Esser luogo donde altri non sappia
Pes nett. Peso netto o al netto. staccarsi, luogo ove altri rimanga co
Pes scavezz. T. de Negoz. di for me illacciato, invischiato, impaniato.
maggio. V. Biscàv o Biscavèzz. Pesà. Pesare. -
Pes sporch. Peso lordo. (gittimo. El pesa come. Pesa che gli acciottola
Vess de pes. . . . Esser di peso le (Fag. Rim. I, 59). Pesa che spiomba.
Pés . . . . . Nome di peso convenuto, È pesantissimo. È piomboso.
cioè della decima parte del fascio o Omm, asen, e porch se pesen dopo
quintale. Consta di dieci libbre grosse mort. V. in Asen.
nostrali o sia di once milanesi 28o. Pesà agord, o bon pes, o a l'in
D'on pes l'una. Di libbra (Pulci gross. Pesare alla stadera del mugnaio.
Morg. IX, 74). Pesàde maggiò. Pesardal lato grosso?
Legnad o simili d'on pes l'una. Pesà de menò. Pesar dal lato minuto?
V. in Legnàda. Pesà el fiaa. Aver fiato grave (Redi
Pés. Peso. Nelle zecche usano dire op. III, 16).
Pes bianch . . . . la pesatura della Pesà i paroll. V. in Paròlla.
moneta già bianchita. Pesà scars o Pesà l'anima. Pesare
Pes negher.... la pesatura dei pia alla bilancia dell'orafo.
strini non ancora bianchiti nè coniati. Pesass-adoss a vun o Pesass-sù. Ag
Mett de pes i tondin. Aggiustare(Alb. gravarsi addosso ad uno. Gravitare sur
enc. in Aggiustatore). Ridurre i pia uno. Sta-sù, péset minga adoss. Re
strini al peso legale prima di rimetterli cati sopra di te, non mi t'aggravare
al torchio per la coniatura. È l'Ajuster addosso. -
carra di fieno o simili, e che nelle sue Pesà vun. fig. Pesare fig.(Magal. in
tacche comincia a contar dal mille e Targ. At. Accad. Cim. 1, 5oo).
seguita sempre a migliaia. Il Pondera Savè coss'el pesa vun. Conoscere a
rium dei Latini – i tonnarotti toscani fondo quanto un vaglia.
chiamano La Pesatrice quella grande Pesàa. Pesato.
stadera in cui pesano i tonni – Nei Pesàda. Pesamento? Quantità di robe
diz. ital. Pesa vale pesantezza. che si pesa in una volta. Il provenz.
Cavall de la pesa. Cavalletto? Pesado, la Pesee dei Francesi.
Pesa a pont. v. in Pönt. Pesadinna . . . . Un po' di bilanciare.
Pésa. Pece. Pegola. Ragia di pino o si Pesador Pesatore.
mili divenuta nera e tenace mediante Pesadùra. Pesamento,
una forte cottura. Pesànt. Pesante.
Pesa de Borgogna. Pece di Borgogna? Pesantèll. Gravacciuolo.
È giallo-brunastra; s'adopera per ca Pèsca. Pesca (con e stretta). Pescagione.
taplasmi. Gran pesca. Maccheria o Maccaria
Pesa de sciavattin.Pece nera(Tar.fir.). di pesce – Pesca riservada. Bandita.
Pesa de violin. Colofonia. Pescà. Pescare.
Pesa grassa. Catrame. Che se la peschen on poo lor. Se
Pesa grega. Pece greca. Si frantuma in la sbrighino fra loro. Significa non si
polvere gialla e s'usa per le saldature. voler impacciare d'una briga, la
PES (325) PES
sciarla alle parti. I Francesi dicono Ona pesciada in la panscia. Und
Entr'eux le debat. peeciata.
Cosse diavol el pesca? Che pesce Pesciàn(A). A piedi.
piglia egliº A pescian o A pescianna o On pè
Dove te sèt andaa a pescallº Di dopo l'olter. A piede a piede(Fag. Ri
- dove l'hai tu cavato? – Où as-tu me II, 255 e. l.). Alla pedona(Bracciol.
péche cela? dicono i Francesi. Sch. Fal. Dei V, 9) – Alla pedestre
Nol sa coss' el se pesca. Non sa (Tassoni Secch. rap.). i
Pescador de santa gesa. Calcagno. Voci Pesciattà-sù. Dar delle pedate o de calci.
che nello stil furbesco significano mo Pescin. Pedino. Piedino. Peduccio. Dim.
nello, tagliaborse. di Piede. -
fig. Tornar col piovano(Monos. 429). Pescioeü che anche dicesi Pèscia o S'cèppa.
Andare in luogo o tempo da ripor T. di Giuoco. Sbercia. Cerna. Colui che
tarne una buona immollatura. Il a pe è poco pratico del giuoco, che com
che un poisson dicono i Francesi. mette molti sbagli nel giuoco.
Pescaròtt. Mergo minore. Mergo oca. El primm pont l'è di pescioeu. Il
Uccello acquatico che è il Mergusser primo si dà ai putti.
raforL. Pescitedì. T. de Carrozz. T della molla.
Peschéra . . . . Sp. di rete colla quale È quella lastra della foglia maestra
si pescano i pesci persici (perca flu delle molle da carrozza che abbrac
viatiles), le bottatrici, ecc. cia l'ascialone per assicurarvi la molla.
Peschéra. Peschiera. Ricetto di acqua per Inerisce a questo T il
tenervi dentro i pesci. Pescioeü. Scarpa. Quella parte del mon
Pèscia. Abete bianco. Pino bianco. Piella. tatoi da carrozze (pedad) che posa
Picea. Zampino. Specie di pino selva sulle molle e n'è il primo impianto;
tico, detto Pinus picea dai naturalisti, giunge sino al pontell. º
e del cui legno si fa la maggior parte Pescioeü de parafangh..... Peducci da
de lavori dozzinali per le case. È il parafango.
Sapin femelle de Francesi. Pesción che anche dicesi Tejón. Abete
Pèscia per Pescioeü sig. 2. v. rosso. Pezzo. Sp. di picea d'inferior
Pèscia per Radée. v. qualità. È il Faur Sapin dei Fran
Pesciada. Calcio. Pedata. cesi o sia l'Abies excelsa de botanici.
PES (326) PES
Pescioràda ... Così chiamasi nel giuoco Pèss. Pesce – Il pesce si vende affumato,
un errore, uno sbaglio da principian cotto o marinato, salato o in salamoia,
te, da persona poco pratica del giuoco in morta, secco, sott'olio, ecc. (Tar. fir.).
stesso.
Pesciorón. Cernaccia ? Accr. di Pèscia o
Orecc. Branchie, Gargie,e impropria
. Pescioeiù. V.
mente Orecchie come dice il Redi (Op.
-
nello (cossin). -
Nas che guarda la testa l'è cativ
Pèss. T. di Stamp. Pesce (Alb. enc. in come la pesta. V. in Nàs.
Lasciatura). Lasciato. Lasciatura. Errore Pèsta. Lo stesso che Scira in gergo. V.
del compositore allorchè lascia indietro Pèsta(met.). Una scomunica(“fior.). Ver
una o più parole. siera. Frugolo. Frugoletto. Frugolino.
Pessàmm . . . Quantità di pesci. Diavolino. Nabisso. Serpentello. Fistolo.
Pessàsc. Pesciaccio. Facimale. Demonietto. Ragazzo cattivo.
Pessée Pesciajuolo. Pescivendolo. V. altresì Diavolètt. – Anche i Fran
Liber bon per el pessee. Acciugajo. cesi in questo senso dicono Mechante
Libro non buono ad altro che ad in peste, Mechante petite peste.
volgervi le acciughe(Pac. II, 11). Pestà. Pestare.
Pessegà che anche dicesi Spessegà. Af Pestà el pever. Acciaccare o Sop
frettarsi. Sollecitarsi. Spedirsi. Darsi pestare il pepe
fretta. Questo nostro Pessegà è fratello Pestà fanga. Sfangare.
dello Spessecare usato nelle Vite dei Pestà i pee in terra. V. in Pè.
SS. PP. I, 1 per lo Essere sollecito Pestà i riv. . . . . I besti pesten i
nell'agire delle formiche, e parente non riv. Il calpestio delle bestie fa dila
lontano dello Spessicare del Firenzuola. mar le ripe.
Pesséra. Pescivendola(Alb. bass. in Pois Pestà i strasc per fà la carta. Tri
sarde) Venditrice di pesci. tare o Attritare i cenci per farne carta.
Pesséra per Pessonéra. V. Pestà l'acqua in del mortee. V. in
Pèssim. Pessimo. Acqua. (Schiscià.
Pessin. Pesciolino. Pescetto, Pesciuolo. Pestà l'uga. V. Schiscià l'uga in
Pesciatello. Pescatello Pesciarello. Pestà on cicc. Soppestare.
A pan e pessin. fig. Alle strette. Fra Pestà sott ai pee. Calpestare.
l'uscio e 'l muro. Tornà a pestà. Ripestare.
Fà stà a pan e pessin. Lo stesso Pestà. fig. Zombare. Battere.
che Fà stà a la grella. V. Pestagh i corni a vun. Tambussaruno
Giugà ai pessitt . . . . Specie di a mal modo. Pestare il ceffo a uno.
giuoco che si fa battendo l'indice e Pestà-sù. Picchiare. Dar delle pic
il medio uniti sulle medesime dita chiate.
congiunte dell'avversario. Pestà-sù come on salamm. Picchiar
Met o Tegnì a pan e pessin. Tenere come un ventre (d'animali – “tosc. –
allo stecchetto. Nodrire scarsamente. Tom. Sin.).
Pessin ligaa in la coa. Quisquilie. Pestà. fig. Picchiare in
Frugaglia. Sp. di pesciolino così detto Pestà ona robba in del coo a vum.
fra noi dal modo con cui è marinato. fig. Pestarglielo nella testa, cioè non
Pessitt. gergo. I sonajoli. V. Danée. rifinire di dirlo(Zanon Rag. Civ. III,
Pessòn. Pescione. 6). Ficcar checchessia nel capo ad
Pessonéra o Pesséra. Crivello (“romano). uno. Quello che Dante(Purg. 8) disse
Vaso di rame bislungo con un'anima Che cotesta cortese opinione
mobile stagnata, che si usa per lessarvi Ti ſia chiavata in mezzo della testa
le trote e simili pesci grandi. Anche i Con maggior chiovi che d'altrui sermone.
Fr. lo dicono Poissonnière. Se ne può Pestàa. Pesto. Pestato – Pigiato – Fratto.
vedere la figura nello Scappi Op. che Pestàda. Pestata. Pestamento. – Pestio.
lo chiama Vaso da cuocer pesce. Pestada de lard. Savore? Certa quan
Pesspèrsegh che a Lecco e sul laghetto di tità di lardo che, dopo essere stata
Montorfano dicono Berton e Berton acciaccata nel mortaio o altrimenti
scell. Perso di fiume(Gabinetto fisico di minuzzata, ponesi nell'acqua o nel
Firenze). Pesce persico (Alb. bass. in brodo per condir le minestre.
Perche). La Perca fluviatilisL. Pestada. fig. Lo stesso che Tönfa, Ton
Pèst, T. di Cart. Pesto, fùda, Burattòn e simili. V. Buratton,
PES (328) PET
Pestaerbabònna. Strimpellatore. Un cat vetro così chiaro come verdognolo o
tivo sonatore. nero. Il quarto è piriforme, di vetro
Pestaſànga. Paltone. Paltoniere. Guidone. sottile e chiaro, impagliato. La quinta
Barone, uomo dell'infima plebe. ha ventre a palla, ed è di vetro sot
Pestafànga semplicemente per Strusón. V. tilissimo e chiaro. (Buffone.
Pestafèrr . . . . Specie di scalpello ri Peston de mett in fresch el vin.
quadrato da capo il quale tiene le Pestón. Pestello. Pestatojo. Pestone. Stro
veci della bocca(pian ) del martello mento col quale si pesta, e dicesi più
in tutte quelle parti dei lavori di particolarmente di quello del mortajo,
ferro ove male si potrebbe lavorare Pestón. Pestello. Quel pezzo di legno
con esso martello. con cui si pesta il risone, l'orzo e
Pestalègn . . . . Sp. di scalpello simile simili nel brillatoio (pilla).
nella figura e nello scopo al Pesta Pestonéra. Tondo. Sp di piatto di sta
ferr, che si adopera allo stesso uso gno o peltro contornato, per uso di
ne lavori di legno. tenervi sopra i bicchieri e il fiasco
Pestànt . . . . Fra i cioccolattieri è Co in sulla tavola.
lui che pesta la cannella e le altre Pestonin e Pestonscin. Fiaschetto.
droghe che hanno ad entrare nella Pestonón. Boccione. Fiascone.
cioccolata. È il primo grado della Pestonòtt . . . . Bocciòtta.
scala degl'impieghi cioccolattereschi Pestonscavèzz. Veggasi in Trombón.
– Fra i droghieri e gli speziali è il Pestonscìn. V. Pestonin.
Facchino che pesta le droghe o simili Petàcca. Patacca. V. Patàcca.
nel mortajo. No varì ona petacca. Non valer
Pestapée. Voce scherzevo'e usata come un'acca, una patacca, o sim., cioè un
addiettivo di alabarda in quel verso: nulla. V. anche Stràscia.
Coi lombard pestapee curen el pass. (Bal. Ger.) Savenn ona petacca. Non saperne un
Pestapéver. Pestapepe. Colui che pesta ette, un jota, un apice(Diz. Ces. Ver.).
il pepe, e si dice anche per disprezzo Petàcca e Patàcca. Taccone, e per esten
a Persona vile e dappoco. sione nello stil grave Plettro. Pettine.
Pestaroeùla. T di Cucina. Pestatojo? Ferro Sp. d'ugnetta di legno di ciliegio od
terminante a quadruccio o a spatola altro o Pennuzza colla quale si trae il
col quale si pestano e ammaccano le suono dal mandolino, dal liuto, dal ga
carni per allargarle e prepararne bra nascione e sim. pizzicandone le corde.
ciuole, polpette, ecc. – La Pestaruola Sonaroo el calisson con la patacca(Bal. Rim.).
de Modonesi, entrata in questo secolo Istrument de petacca. Strumenti da
nei diz. ital., vi sta solo nel significato pizzico.
di Coltellessa da tagliuzzare. Petàcch. Voce che s'usa nelle frasi seg.
Pestòcch sul Verbano per Guggèlla(in Tra gnacch e petacch. Nè utine puti.
setto). V. Vess tra gnacch tº petacch. Stare tra
Peston. Fiasco. Vaso di vetro notissimo il sì e il no. Essere tra le due acque.
– Ne'diz. ital. Pestone vale soltanto Stare sospeso, in dubbio.
arnese da pestare. – Fra l'amigianna, Petachial. Ad. di Févera. V.
Peston, Bottèglia o Boggetta, Fiasch, e Petanlér. V. Pitanlèr.
Impolla corrono le seguenti diversità. Petard. s. m. T. d'Artigl. Petardo.
La prima è grandissima, schiacciata, Petard. add. Paffuto. Grassotto, Carnac
incanestrata. Il secondo ha il ventre ciuto.
come un grosso cilindro mozzo don Lenc e petard. Lucciante. V. Lénc.
d'esce quasi improvviso il collo a tu Petàsc. Stefano. Epa. Peccia. Modi bassi
bo (coll o canna), ha ventre e collo denotanti la pancia.
tutti pari in ogni lor parte, ed è sem Petase. Ventriglio delle bestie vaccine.
pre di vetro che trae al verdognolo. Vojà pettasc. Essere un lavaceci.
La terza è svelta, piriforme, cioè con l'etascieà. Ventre o l entriglio o Ven
ventre che termina insensibilmente in tricchio di bestie picciole, per es. Ven
collo, e suol essere di cristallo o di triglio del maiale.
PET (329 ) PET
Petascioeü . . . . . Specie d'erba detta Petitt de donna graveda. Voglia di
dai botanici Hypocaris radicata. Alla donna gravida (Pan. Viag. Barb. II,
primavera non sono rari que conta 2o2). Voglia disordinata, bizzarra, o di
dini che la mangiano in insalata. cosa men che buona. Envie o Appetit
Petasción. Peccione. Trippone. Uom gros de femme grosse dicono i Fr.; un An
so e corpulento, che ha gran peccia. tojo dicono gli Spagnuoli.
Petècc. Petecchie. Petiziòn. Supplica o Domanda o Peti
Petechiàl. Petecchiale. zione per iscritto.
Petengà. v. a. del Var. mil. Lo stesso Dà-sù ona petizion. Porgere una
che Sciónsg fig. V. supplica. Dare una petizione.
Peténgh. v. a. del Var, mil. Busse. Bat Petizionètta . . . . . Supplica in iscritto
titure. V. Bòtt. breve o per cosa di poco momento.
Petént. Voce delle Segret. Domandante. Petolin. detto per isch. a un bambinello.
Peti. Appetire. Pisciatura.
Petigrì. Dosso. Vajo. Pelliccia nota che Pètt che al pl. diciamo Pètt e Pitt. Peto.
si leva dal dosso d'uno scoiattolo del Andà coi pitt a l'aria. Sossoprare
Nord. Anche i Fr. la chiamano Petit (Pros. fior. IV, 111, 56), e ciò par
gris. - landosi d'un oggetto qualunque –
Uso petigrì. V. in Uso. Parlandosi di persone Andà coi pitt
Petin. v. cont. dell'A. Mil. Miccino. a l'ari vale quello che i Fr. dicono
Petitos. Appetitevole(poco bella voce par Se renverser les quatre fers en l'air,
mi del Soderini Orti e Giard. p. 154). cioè Andarne a pancia all'aria, An
Appetitoso. Che aguzza l'appetito. darne a gambe all'aria, Cascare a
Petitos. Voglioso. Desioso. Bramoso. Ap gambe alzate o levate, chè per questo
petitoso. modo di cadere si può dare pieno spet
Besogna trovà el petitos. A trovar tacolo altrui di quella vera ca di pitt
il geniale o l'appassionato di un dato che dirò più innanzi – Per Morire.
oggetto. V. in Cagaratt.
Petitt che anche diciamo Apetitt. Appetito. Cuntà tutt i pett o tutt i minim
Voglia di mangiare. pett cagaa o Cuntà-sù tutti pitt cagaa
Avegh minga de petitt. Aver l'ap de vun. Iidir tutti i peti che fa uno
petito addormentato(Sod. Orti e Giard. (Nelli Serve al forno I, 8). lidire le
p. 5o per induzione). brache o le brachine(“fior. – Tom. Sin.
Levà l'apetitt. Far perdere l'appetito. in Mutande), cioè Ridire le più picciole
Mett petitt. Dare o Fare o Rendere cose che si fanno – Chi il fa è Brachi
appetito. Accendere o Aguzzare o Con no se non odiabile come un fanciullo;
ciliare o Confortare o Drizzare o Ec Bracone se odiabile come un adulto;
citare o Invogliare o Provocare o Ri il farlo è Bracare o Sbracare(“fior.).
svegliare l'appetito. Essere un rinvesciardo, un riportano
Per la fabrica de l'apetitt. A pro velle. Ridire altrui ogni nonnulla –
del pentolino. Talora vale anche Narrare le più mi
Scoeud l'apetitt. Discredere o Spe nute frivolezze ai superiori, ai con
gnere l'appetito. ſessori, ecc., e s'intende sempre più
Petitt. Capriccio. Voglia. presto le altrui che le proprie.
Scoeudes on petitt. Cavarsi un ca Dà a ment a tutt i minim pitt ca
priccio o una voglia. Molti usano dire gaa. Raccorre i bioccoli od ogni peto.
che Una voglia non è mai cara. Giald come on pett. Impolminato.
Interriato.
Petitt. Voglia. Macchia. Vizio. Figura im
pressa nel corpo dei figli, rappresen La cà di pitt o el Magazzin di pitt.
tante in qualche modo le cose deside scherz. Il doccion delle loffe. Il bossolo
rate o temute dalla madre incinta. delle spezie. L'ano.
Avegh on petitt de donna gravida. Notà tutt i minim pitt cagaa. Rac
Aver vizio d'alcuna cosa. Aver voglia corre i bioccoli od ogni peto - ed anche
di fichi fiori, voglia viziata, dannosa. Fare il critico. Essere uno stiticuzzo.
I ol. III. 42
PET (33o) PET
On pett el fa rid, e ona scorensgia Pettà o Fissà el ciod. fig. V. in Ciòd.
la fa taccà lit . . . . . Il peto muove Pettà-dent, Ficcare.
a riso, la coreggia a dispetto. E ciò Pettagh dedenanz on piatt de sa
accade perchè il peto è vento per le lamm. Appettargli sul piatto un sala
parti da basso più sfacciato sì ma più me(Magal. Let. scient. VIII.º p. 126).
schietto della loffa e della coreggia le Pettàghela o Mollàghela. Calargliela
quali soppiattone soppiattone ammor – Dare una botta. Lanciar un bottone.
bano il vicinato. Pettagh-sù ona tosa. Appettare una
On pettel fa trii effett.... Libera figlia ad uno.
il corpo, allarga le nati, e dà motivo Pettà-giò o Pettà-lì. Buttar giù. De
di risa e d'allegria ai compagni. porre sgarbatamente.
Pett caver. V. Petteàvra, Pettà-giò el cuu. Impancare.
Pett de loſſ, Veggasi dopo Pettcàvra, Pettà in corp. Affibbiarla, Accoccar
Pett vestii. Peto vestito. Peto col resto. la, Calarla a uno – V. anche Bolognà.
Pissà senza trà on pett l'è come a Pettà-là, Scagliare. Gettare in terra
sonà el viorin senza l'archett. V. in o Buttar là sconciamente checchessia.
Pissà. Pettà-lì. Sciorinare versi, citazioni,
Ross come on pett. V. in Róss. e sim. (*tosc. – T. G.) – Pettà-li on ba
Se pò manca trà on pett che lu nol gaj. Scodellare un bimbo(id.) – Pettà-lì
le disa. Non si può tirare un peto ch'ei ona balla. Improntare; e intensiva
nol dica. Non si può trarre un peto mente Calcaghela-sù. Caricarla a uno.
ch'ei nol ricolga. Accoccargliela. Barbargliela. Calarglie
Trà di pett. Tirar peta. V. Pettà. la. Se la carota non gli fosse ben en
Trà l'ultem pett. fig. Andar a bab trata dargliene una calcatella gentil
boriveggoli, V. Cagaràtt. mente(Caro Strac. III, 1) – Pettà-lì i
Usmà i pett . . . . . Fare coda o soldi. Snocciolare i quattrini.
seguito ad alcuno, andandogli dietro Pettà ona bonna rogna a vun. Ap
e ricogliendone, a così dire, le peta. piccicare la rogna ad uno.
I Franc. dicono Garder les manteaux Pettà on oss in bocca. V. in Oss.
(Roux Dict.). Pettà-sora. Buttar sopra.
Pètt per Petto è usato da noi soltanto Pettass-giò. Coricarsi.
nelle frasi di cui sotto, in ogni al Pettass-giò. Lo stesso che Mettes
tra usiamo Stòmegh, Coeur, ecc. V. giò (cader ammalato). V.
Toeuss a pett. Porsi al petto una Pettass-giò el temp. V. in Témp.
cosa(Ces. Cr. in Porre). Pigliare a petto Pettass in d on sit. Appillottarsi o
checchessia. Prendersi premura di al Appollaiarsi o Impancarsi in alcun
cuna cosa -Talora anche Aver per male. luogo.
Pètt. T. de Macell. Petto, V. in Manz. Pettass sul stomegh. Posarsi su lo
Fà el pett. . . . . . Forare, gon stomaco i cibi.
fiare, tamburare e tagliare il petto Pettà-su. Ficcare.
nelle bestie bovine. Pettà-sù per Bolognà. V.
Ponta de pett. V. Pönta. Pettà-via. Appoggiare. El petta-via
Pètt, T. dei Sarti per Denanz o Partid. V. bott de lira. Dà picchiate di libbra.
Pettà o Petteggià. Sventolare (Lasca Nov. Pèttetel dedree. Imbalsamatevi al
p. 89). Buffare. Spetezzare. Scoreggia doccion delle loſſe. Datevela o Ap
re. Sbombardare. Far vento. Sonar le pettatevela di retro.
trombe. Trullare; e parlandosi di buoi Pettaball. Carotiere. Favolajo. V. Balée.
Corneggiare. - Pettada o Petteggiàda. Spetezzamento. Lo
Pettà. Appoggiare, Appiccicare. Per es. spesseggiar dei peti,
Pettà on slavion. Appoggiare o Lasciar Pettaròtt o Pettaroeù o Pettaggiòtt . . .
andare uno schiaffo. Dare un ceffone. Vera specie d'ancia rozzissima o sia
El me l'ha pettaa-sù per bon, e Sufolo sordino con cui i contadini an
l'era gionta. Me lo ha fitto per buono zichè sufolare trullano – e per di
ed era cattivo, sprezzo detto a persona Dappocaccio.
pET ( 33 i ) PET
Pettcàver. Il mal del forcone(Guadag. Pètten o Pèccen. Pettine,
Pettcàvra. Poes. I, 81). Lo Scimignone Dent. Denti = Dent maester o Orecc
(“garfagn.). Malore che viene ai bam o Ganass. Mascelle e Cordon o Lastra
bini, dura loro finchè non toccano i o Costa. Costola.
-
cinque mesi, e fa sì che per quanto bene I pettini da fermare le diverse acconciature
siano allattati pure rimangano sempre del capo altri sono lisci, altri a trafori,
tristanzuoli. Consiste in una specie di altri stampati, e si specificano in
forcelletta carnea che risalta sulla spi Petten a arzella. ... È scannellato
na dorsale verso il coccige, e pare ed ha la costola configurata a valva.
segno esteriore di Tabe infantile – Petten a bombé. . . . . Pettine che
Forse Petteavra da Pè de cavra, piè ha la costola arcata.
di capra, piè fesso, bifido, forcelluto. - Petten a cordon. . . . Pettine liscio,
Pètt de lòſf e nel contado Pettòn de
con costola semplice, piana, positiva.
loff. Vescia (maggiore buona da frig Petten a diademma. . . . . Pettine
gere). Sp. di fungo mangereccio che configurato a diadema.
è il Lycoperdon bovista Lin. – Sotto Petten a galla . . . . Pettine colla
questo medesimo nome vanno anche
costola a due o tre viticci i quali
il Lycoperdon plumbeum di Vittadini reggono i cappi d'acconciatura.
ed altri – Ne ho veduto qualcuno Pettena la bambinna o ala Ninon....
colto poco lungi da Milano, grosso Pettine a trecciera; Pettenèssa dei Nap.
quanto un poponcino, il quale mi parve Petten a la giraffa..... Pettine di
la Vescia grandissima(Lycoperdon gig.). costola alta.
Pett de loff. . . . . Specie di dolce che
anche dai Fr. è detto Pet.
Petten a la greca o ala baluard...
Pettine a meandro e a trafori (sforaa)
Pettegàscia. . . . . . Impiastricciamento
e con gli occhiolini (i oggiau).
di fango in sul lembo delle vesti. Petten a la pajsanna. . . . Pettine
Chi cammina avvedutamente per una di forma andante e di costola tonda.
via fangosa non può schivare qualche Petten a la rococò. . . . Pettine a
zaccherella, qualche pillaccheretta in grottesche.
sugli abiti (quei strollin de fanga); chi Petten a l'ulana.... Pettine colla co
meno, s'empie di zacchere(el se strolla stola a figura di berrettone da ulano.
tutt de fanga); chi sfanga a dirotta e Petten a portaruff o revoltaa o a
sbadatamente, torna a casa tutto fango zestin . . . . Pettine la cui dentiera
le vesti (con sù tanto de pettegascia). fa angolo colla costola.
Con la pettegascia finna al coppin. Petten a serpent ... Pettine colla
Infangato sino al collo.
costola stampata a serpicelle.
Con sù tanto de pettegascia. Tutto
Petten a spadinna.... Pettine quasi
zaccheroso o inzavardato o infangato.
simile a quelli configurati a diadema.
Pettegàscia. fig. Pedina. Donna di vil Petten de lastra o alastrinna. . .
condizione – ed anche semplicemente Pettine di costola bassa e cogli oc
in senso di Strusònna. V.
chiolini in testa.
Pettegasciàa. Inzaccherato. Inzavardato. Petten de rizz. . . . Pettinuccio da
Impillaccherato. fermare le ricciaje.
Pettegasciàss. Infangarsi. Impillacche Petten d'ongia..... Pettine tratto
rarsi. Inzavardarsi. Inzaccherarsi.
dall'unghie bovine o simili.
Petteggià. V. Pettà sig. 1.”
Petten mezz'alt o mezza-ciappa....
Pettégol. Pettegolo(“tosc. – Tom. Giunte). Pettine a mezza costola.
Pettégola. Pettegola. Panichina. Ona pet e
Per picca. Per picca (Pananti nel Piccàss de fà, di, ecc. Avere il baco in
Corrier delle Dame milanese del 1811 checchessia (Redi Op. V, 5o). Piccarsi
pag. 42o). d' alcuna cosa.
Piccà. Bussare. Picchiare. Piccètt che altri dicono Pincètt, verso
E picca che te picca. Picchia e ri il Pavese Petróss, verso il Lodigiano
picchia. Frase che suol usarsi per Gossróss, verso il Novarese come a
denotare un ripetuto percuotere. Soma Barbaross; al pl. Piccitt. Petti
Piccà-dent. Conficcare. Ficcare. rosso. Pettiere. Uccello che è la Mo
Piccà de traditor. V. in Ciòd. tacilla rubecula degli ornitologi.
Piccà-foeura. Sconficcare. Cacciar Ciappà i piccitt. fig. Batter la borra.
Piccà-giò. Ficcar giù. (fuori. Preuder freddo.
Piccà-là. Battere. Picch. Fitta. Trafitta. Dolore pungente e
Piccà-lì. Slazzerare. Snocciolare. intermittente. Talora diciamo Di picch
Piccà-sù. Appiccicare. (burare. in del coo per ispeciſicare i dolori
Piccà-via di bott. Picchiare. Tam crratici ma non acuti ne contorni del
Piccà. Rattere. Picchiare all'uscio. Per es. capo. Di picch in di did. Unghielle
Han piccaa. E picchiato. Picchiano. nelle dita ?
PIC (345 ) PIC
Picch che anche dicesi Sàgher, Stobbi Picchettàa. . . . . Aggiunto delle Note
roeü, Liri, Pisis, Pajnàrd. Gonzo. musicali segnate con punti e arcata
Martore. Gatto frugato. Tanghero. No indicanti che hanno ad esser eseguite
mi che nell'Italia, paese agricola, con un colpo solo d'archetto saltellone.
si regalano con qual buon giudizio Picchettadùra? . . . . La segnatura mu
ognun sel dica alla più meritevol classe sicale di cui sopra.
d'uomini, cioè a contadini, riservando Picchitt. T. de Pastai. Carte di musica?
rovescio gli onorifici titoli di Svel Specie di paste configurate a rigo e
ton, Dritton, ecc. ai pancacciai, ed ai note musicali.
frustacassapanche delle anticamere dei Piccià. Sgaglioffare(Caro Straccioni I, 4).
Grandi di città. – Alla Donna direbbesi
Slazzerare. Snocciolare. Sgattigliare.
Una segastoppia. – V. anche Pajsàn. Sborsar danari.
Picch per Piccòzz sig. 1.° V. T” ee de piccià se tel vocu. Se tu
Magher come on picch. Seccaccio vorrai il 2ufolo tu mi darai il quat
(*tosc. – Tom. Giunte). Secco come una trino(Cecchi Assiuolo II, 2).
gratella (id). Che pare un surchio(id.). Picciàda. Snòcciolo di quattrini.
Picch per Pij (frizzo). V. Picciadinna (Dagh ona). Slazzerare un
Picch. Piccone, Strumento notissimo di po' di quattrini.
ferro che serve a rompere sassi, ecc. Picciafètt. V. Pecciafètt.
Il Zappon è una specie di piccone da un Piccitt, Plur. di Piccètt. V.
braccio solo, in ciò diverso dal Picch Picciùra, Picciurà, ecc. V. Pittùra, ecc.
che ne ha due. Il Gaijn poi è diverso Piccocùr. Battistrada. Dal franc. Piqueur.
e dal Zappon e dal Picch perchè ha l'un Piccol. V. Piscinin.
de suoi bracci tagliente e a foggia di In del mè o In del sò piccol. Nel mio,
scure, e l'altro aguzzo come piccone. Nel suo piccolo(“tosc. – T. G.). In del
Ghe voeur el picch. Vuol esser picco sò piccol el se le passa minga mal. Nel
ne. Hin in duu a lavorà cont el picch. suo povero se la passa(“tosc. – T. G.).
Sono due i picconai o i picconieri. Piccol. s. m. . . . . . Dicesi per anto
Picch. Picche(Pan. Poet. II, xxIII, 25). nomasia il Fattorino minore della bot
El negarav su l'ass de picch. Ne tega o dell'osteria.
gherebbe il pajuolo in capo. Piccolèzz. . . . . Voce che usiamo per
Succ o Secch o Sbris o Sutt come tacciare checchessia di poca valuta.
l'ass de picch. V. in Ass. Piccolin. Piccino. -
agr. 184o, p. 144). Il Col degli Sviz Pizz Valansienn. Punta di Valen
zeri e degli Alpigiani, come Col di Ten ciennes.
da, ecc. Cimone(testimoni il Cimon di - Carta o Carton de pizz. . . . . Quel
Fanano nell'Apennino, il Cimon di Cal cartone disegnato ch'è modello alla
daja nell'Alpi di Pistoia, ecc.). Cocuzzo trina da lavorarsi; il fr. Patron.
lo. Cima. Vetta. Vertice. Nei monti al Chi vend pizz de reſſ. Bigherajo.
nord del nostro contado abbiamo El Cossin de pizz. Tómbolo. Guanciale.
Pizz Legnon, ed altrettali cimoni la Fà pizz. Lavorar di merli.
maggior parte de'quali diciamo Pizz. Gropp de pizz. Nodo in sul dito.
Pizz.sm.che anche dicesi Pizón.Lembuccio. Guggitt de pizz... Spillettini d'ot
E basà on pizz del sò vestii ponzó( Bal. Rim.). tone da appuntare in ogni maglietta
Pizz. s. m. Pellicino. Nome di quell'e di trina a mano a mano che si lavora.
stremità de canti delle balle e dei Oss de pizz. Piombini.
sacchi, per le quali si possono age Tirà-sù on pizzo i pizzo Tirà-sù pizz.
volmente pigliare. Raccomodare o Insaldare i merletti.
Pizz. s. m. Scamuzzolo, Calia. Minuzia. Pizz. add. Acceso.
A pizz e mocci. A scamuzzolo. A Giugà a pizz tel doo, pizz tel man
spizzico – Trà-insemma a pizz e mo tegni. Fare a se io do a te, dà a lui”
cój Raggruzzolare. Mettere insieme a (Don. Zuc.). Specie di giuoco che si
scamuzzolo, cioè a forza di risparmio fa tra molti così: Si accende un moc
e a poco alla volta. coletto, e si fa passare dal primo
PLU (366 ) POC
Plàtta. Presunzione. Saccenteria. Sacciu In plural. Al plurale – Pluralmente,
tezza. Sapere affettato e senza fonda e scherz. Moltitudinevolmente(Magliab.
mento – Si usa anche semplicemente in Pr. fior. IV, 1, 1 14).
per Loquacità. Parlantina. Pluralitàa. Pluralità – Moltitudine.
Plàtta per lo stesso che Platon e Pla Plùrimi(In tanti). In tanti plurimi(“fior. –
tònna. V. Salamistro – Salamistra. Zanon Rag. vana, p. 126). In quat
Plàus. Noi usiamo questa voce in tutt'al trini sonanti. In contanti.
tro significato che non abbia l'italiano Plùs o Plùsc. . . . . Stoffa di seta che
plauso. Eccone esempi: ha il pelo lungo da una parte. I Fr.
Fà on plaus. Fare un procanto o la chiamano Pluche o Peluche.
un comento. Far su la glosa a chec Plus àltra(Vess el non). Porre il sug
chessia(Fag. Rime III, 141). gello o Conficcare il chiodo a una cosa.
Quanti plaus! Quante lotte'(Fag. Gli Esser l'eccellenza. Esser sopreccellente
Ing. lod. I, 11). in checchessia.
Senza fà tanti plaus. E non si fanno Plutón.T. Milit. Drappello. Dal fr. Peloton.
tanti miracoli(Fag. Conte Bucot. I, 2). Pneumàtega (Machina). Macchina pneu
Senza porla sul liuto. matica.
Plebàja. Plebaglia. Plebaccia. Popolazzo. Poatìn dicono verso il Lario per ilza. V.
Popolaccio. Popolaglia. Feccia del po Póbbia, che verso il Pavese e il Nova
polo. rese dicono anche Albra o Albar o
Plècch. Industria. Arte. Magistero. Pibbia. Pioppo. Pioppa. Albero. Albera.
Plècch. Grazia. Garbo. Maniera. Pioppo nero; e poet. alla latina Pò
Dà el plecch. Condire. Dar grazia. polo. Pianta nota detta Populus nigra
Dar anima – ed anche Dare il co dai bot. – De' pioppi tremolo e bianco
mino. Ugnere gli stivali. Piaggiare. veggasi in Albera, Tavernella, ecc.
Adulare. V. Savón fig. Vess segn de pobbia. Apparso è il
Dà el plecch. Far risaltare o spic delfino; tempesta fia(Bibb. Caland. I,
care. Lavorar con amore. 1 ). Essere cattivo segno. Tornar di
Dà el plecch. Esagerare con detti, malaugurio.
con gesti, ecc. Póbbia pignera o pinera o romanna.
Plèit. v. a. che s'accosta d'assai al fran Pioppo cipressino(Savi e Targ. Tozz.).
cese Plaide. Piato. Litigio. Contesa. Specie di pioppo che s'innalza pira
Plenària. Ad. d'Indulgénza. V. midalmente e sul far del cipresso, detto
Plètora. Pletora. dai bot. Populus dilatata o fastigiata.
Pleuroeüs. V. Ploeuroeüs. Pobbiàa. ad. Appioppato(Targ. Viag. V,
Plicàda. V. in Pianéda. 25o). Posto a pioppi, ricco di pioppi –
Plicch. Plico. Un luogo piantato a pioppi dicesi Una
Pliff e plàff. Taffete – Ciacche. Voci Pioppaja(Lastri Op. II, 2o8).
denotanti il romore del dibattio di Pobbiètta. Pioppetto(Last. Op. II, 1 16)
cose piuttosto molli e cedenti. Poetta di pobbiett. V. in Poètta.
Plin plin(I). Sonajoli. I Secchi. V. Danée. Pobbiètta per Fonsg de pobbia.V.in Fónsg.
Plinto. Plinto. Pòcch. Poco.
Ploeuroeüs. s. f. pl. Sopraggirelli. Plo A dagh pocch o A di pocch o A
rose. Voce pretta francese(pleureuses, i fà pocch. A farla stretta(Fir. Op. II,
piangolose) passata a denotare anche 195). A far poco poco(Nelli Com.).
fra noi certe Liste bianche di mussolo A pocch a pocch. A poco a poco.
o sim. che le donne sogliono mettere A poco insieme.
sulle maniche d'una veste di bruno Aveghen pocch. Aver pochi spiccioli
nei primi giorni del lutto – Poste (T. G.) Averne pochi. V. in Pochètt.
ne busti si direbbero italº Scudicciuoli. Avegh pocch a fà, dì, ecc. Man
Plumé. . . . . Voce pretta francese signi car poco che altri faccia, dica, ecc.
ficante Piumoso, usata fra noi come Esser a un pelo di fare, dire, ecc.
addiettivo di Cappello di pelo lungo. Avegh pocch detra-via. Essere strin
Plural. Plurale. gato – Ed anche Aver poca salute.
POC (367 ) POD
Calarav o Calaria anca quella pocca. Quell pocch che gh'aveva. Quel
Ci mancherebbe quest'altra. po' ch'io m'aveva.
Con tanti pocch se fa quei coss. Se comenza del pocch e se va al
Vedi più innanzi Tanti pocch fan, ecc. sossenn. Ladroncel di stringhetta, al
De pocch. Poco rilevante. Creditin fin viene alla borsetta (Monos. 516).
de pocch. Picciol credito. Schiera di lievi agevola ai gran de
Del pocch al tant. Dal più al meno. litti il guado(Savioli).
El po' stà pocch a succed o sim. Sont bell o bon ec. minga de pocch.
Poco andrà che vedremo succedere, ecc. Son bello o buono quel che sta bene.
Fa stà alegher con pocch. Far le Speccia pocch, tre ore mezza. V. Ora.
nozze coi funghi. Tanti pocch fan sossenn. Molti po
Ghe diset pocch? Ti paregli poco? chi fanno un assai. A quattrino a
L'è mei pocch che nagott. È me qual quattrino si fa il soldo o il fiorino.
che cosa che nonnulla(Monos. p. 16o). A picciolo a picciolo si fa il ducato.
L'è pocch ma l'è sicur. . . . La è Pocch-de-bón che anche diciamo alla
cosa certa. (Màgher. franzese Polissôn. Un poco di buono
Mantegni magher con pocch. V. in (Rosini). Maltartufo. Malbigatto. Ma
Nè tant nè pocch. Nè poco nè punto. lemme. Malintenzionato. Tristo. Un
Ogni pocch. Ogni tantino(“tosc.T.G.). pocch de bon(che noi usiamo così su
Ogni pocch pocch. Niente niente stantivamente) è di mezzo fra il ribaldo
che, . . Poco più che . . e il monello; è uomo che reputiamo
On gioeugh per vess bell l'ha de tale da non aspettarcene azion buona,
durà pocch. V. in Gioeügh sig. 1.” non è un reo confermato, ma gli è pros
On poo pocch. Un po' pochino. simo assai nell'opinion comune.
O pocch o assee. Tanto quanto Pòccia ! Finocchi ! Corbezzoli! Canchitra!
(Redi Op. lII, 15). Póccia. Intinto. V. Moeüja.
o pocch o minga. Pochi o punti Poccià. Intignere. Immollare – Nei diz.
(Savi Ornit. II, 94) – I Toscani usano ital. Pocciare significa invece Poppa
far plurali alcune voci che così plura re, come Poccia la Poppa.
lizzate a noi paiono strane: essi dicono Pocciàcca e Pocciàcchera. Fondigliuolo.
Non ne ha punti, Ne avrà cento centi, ec. Poccicca o Pocciàcchera. Mota. Moticcio.
Per pocch ch'el valutem. A farla Poccicch. Imbratto. Imbroglio.
stretta e non è che non valga tanto Poccicch. Ciarpiere. Guastalarte.
(Firenz. Op. II, 1 16). Pochètt e Pochin. Pochetto. Pochino. Per
Pocch de chè. Pochino. Poco poco. es. L'è on poo pochetto on poo po
Pocch dopo. Poco poi. Poco appres chin. È pochino – Al plur. Pochitt.
so. Poco stando. Poco stante – Poi Pochini; così per es. l'esimio Bossi disse
ad alcun dì. Fraa minga, e pret pochitt e domà in gesa
Pocch e bon e pien el piatt. V. Piatt. (Collez. Poes. Mil. 1X, 1 o 1) ;
Pocch fa. Poco fa. Poco è. Poco e così pure diciamo Aveghen pochitt,
davanti. Poco innanzi. Poco tempo fa. Spenden pochitt. Averne pochi, Spen
Dianzi. Pur dianzi. derne pochi, cioè quattrini(Nelli Serva
Pocch ma bon. . . . . Io sto con padr. lII, 1 ).
tento al poco, vo poco, datemi po Pochin. Pochino(*tosc. – T. G.). Scriato.
co, ma quel poco buono - Peu et bon fr. Mingherlino. Graciletto.
Pocch, ma quij pocch mondaj. Pia Pocóndria. Ipocondria.
cere, e non credenza. Podà. Potare. – Il potare distinguesi in
Pocch men. Poco meno. (simo. Brova. Sbastardare. Mondare.
Pocch pocch o Pocch affacc. Pochis Dà la maggenga. Scapezzare. Coronare. Po
Pocch-sù pocch-giò. Così('tosc. - tare a corona,
Tom. Giunte). Pocch sù pocch giò in Gaba. Capitozzare. Lasciare il solo tronco.
d'on'ora ghe sont. In un'ora o così Moccià. Smozzicare. Potare una parte di
ci sono – Poco più poco meno. Dal pianta offesa.
Moccia-via la vettola. Mozzare. Divettare.
più al meno. In quel torno.
POD (368 ) POE
Mognà. Pizzicare. Cimar coll'ugna. che passa dopo pranzo e prima di sera.
Remonzà. Rimondare.
– V. anche in Sira. ,
Scimà. Divettare. Cimare.
Podùu. Potuto.
Srari, Scerni, Taja-feura. Disbroccare. Stral Poemètt. Poemetto – Le voci esistono
ciare. Diboscare. Dibruscare – Diramare
se taglisi alcun ramo isolatamente. in ragion dei bisogni e dei fatti. Nel
Taja del pè. Soccidere. nostro dialetto abbiamo qualche poe
Tajà in tond, Dagh la tonda. Tondere. metto e nessun poema: ed ecco nota
Toeu indree. Saeppolare. la prima e ignota la seconda voce
- - - - - - - Accecare. . . . . . Arrestare. al dialetto propriamente detto.
Podàgra, e più com. Gótta ai pee. Podagra. Poesia. Poesia. (22o.
Podavit. V. Podiroeü. Poesiètta. Poesibla(Pan. Viag. Barb. II,
Podè o Possè. Potere. Poètegh. Poetico. On'ideja poetega. Ca
Chi pò manch piangia . . . . . . . priccio. Fantasia. Stravaganza. Licen
Proverbio di somma verità in questa za poetega. Licenza poetica.
nostra miseria di mondo ove gli stracci Poetèssa. Poetana scherz. per poetessa.
vanno quasi sempre all'aria. Poètta. Poeta. Vate. Cantore,
De là del podè se pò minga andà. Poetta de teater. Poeta di teatro
E non si può far l'impossibile. Nes (Pananti).
suno è tenuto oltre le sue forze. Poetta di pobbiett. Poeta da co
El podeva avell faa ! (con accento nocchie(Firenz. Oper. VI, 275). Poe
di rammarico). L'avess'egli fatto! tessa(Doni Zucca p. 16). Poetin poe
Podenn pù. Non ne poter più. Suc ton dell'acqua fresca (Pan. Poet. I,
cumbere – Talvolta anche Struggersi xxxIII, 6). Poetuzzo da melate (Pac.
d'andare, fare, ecc.(“tosc. – T. G.). Prol. 44). Poetonzolo. Poetaccio. Poe
Se pò? Si può?(tosc. – T. G.). El tastro. Poetuzzo. Semipoeta. Versifica
lissi comunissima per Se pò vegni? torello. Cattivo poeta che sarebbe il
Si può passare?(Fag. Cav. parig I, 15); Poetereau o il Poète crotte dei Fran
coi quali modi chiediamo permissione cesi – Il nostro modo allude o al
di entrare in alcun luogo. l'antichissimo privilegio de poeti d'a
Tornà a podè. Ripotere. vere alberi e frondi per seggio ed
Podè. Esser ricco. L'è on omm che pò. ombrella, o al privilegio pur antico
È danaroso. -
de poetastri o sia dei Minuti poeti del
Podè. s. m. Potere. Possa. Podere. Pos Salvini (Prose toscane, 219) di can
sanza. Podestà. tare alla fedelona all'ombra dei pioppi
Podestàa. Podestà. Potestà. de trivj.
La miee del podestaa Podestessa – Famm de poetta. V. in Fàmm e in
Il Bembo usò anche la ven.Podestaressa Sonadór.
Vess come el podestaa de Sinigaja. Vess on poetta. . . Essere fantasti
Far come il podestà di Sinigaglia. Co co, singolare. V, in Filòsef e Stòich.
mandare e dover eseguire da sè il Poeü. Poi. Indi.
comandato. Faire le prétre Martin dice E poeil. Lo stesso che E poi. V. Pòi.
Montaigne. Quest poeiù el credeva minga. Questo
Podestaria. Podesteria. Potesteria. poi, ecc.(“tosc. T. G.). E poeu el dis
Podètta. V. Podiroeü. che . . . E poi dice che . . . (id).
Podettin. . . . . Picciolo potajuolo. Poeüh che anche dicesi Pè pè. Pur pure.
Pòdi. Pòdio. Vocabolo fattosi popolare Particella dinotante concessione. Per
tra noi da che ci fu aperta l'Arena es.: Se l'avess veduda, poeuh.... Se
e significante il primo giro inferiore io l'avessi veduta, pur pure....
della Gradinata del Circo. Poeuh poeüh. Fì fì, Pà! la puzza!
Podiroeü, che secondo le varie terre del Poeüla. Sp. di fungo di cui V. in Torobbi.
cont, è anche detto Podavit, Podètta, Poeüla gergo. . . . . Cappellaccio.
Rescioeü,Rampinètt.Potatojo.Potajuolo Poeüsg. Soprosso(Pr. fior. IV, 111, 1 o 1).
Podisnàa. Il dopo pranzo. Il giorno (così Cesso. Aggravio qualunque, come di
l'Alb, bass, in Après-dinee). Quel tempo figli, di persone dappoco e simili.
POI (369 ) POL
Poeùsg. Pentolone. Uomo grasso e che diffi Pól. V. Poule.
cilmente si muove - Paeusg sarebbe mai Pòla. V. Pòlla.
una grassa corruzione dell'italianoPeso? Polà dicono nell'Alto Mil. per Poporà. P.
Póff dicono alcuni per Lapòff. V. Polàcch e Polàcco. Pollastrone. Pollastrel
Pöff. . . . . Voce imitante il suono dello lo. Pollastrotto. Pollo freddo. Avan
scoppio d'una vescica o d'altro corpo notto. Merlotto. Fraſſazio. Chi paga per
molle che lasci scappar aria o che le gli altri – Il colombo da pelare. Trovà
ceda. (po. V. el polacch. Pigliare un paolino per lo
Poſfarbàcco o Poffarmi. Lo stesso che Vàp naso. Mangiare il cavolo coi ciechi.
Poggià. V. Pondà. Polànca, Polaria, Polàster, ecc. V. Pol
Poggià. Appoggiare. V. Pettà sig. 2.” lànca, Pollaria, Pollàster, ecc.
Poggiapossàd. . . . . Nome di quegli ar Poléder. Polledro. Puledro. Poltracchio.
nesetti d'argento, ec. dei quali ogni Poledrin. Poledruccio. Poltruccio. Pol
tracchiello. Poltracchino.
commensale ha uno da lato del pro
prio coperto a fine di posarvi per la Polée, ecc. V. Pollée, ecc.
cima la posata onde non imbrattare la Polénta. Pulenda(Targ. Viag IV, 182).
tovaglia che copre la mensa. Polenda. Polenta. Paniccia. Vivanda
Poggiori. Terrazzino(“tosc. T. G.). Bal fatta d'acqua e di farina di gran turco,
cone di sollazzo. Terrazzo. Balcone la quale fra noi si dice Polenta vedova
che sporge un po' in fuori – Ne'diz. ſintanto che è sola farina ed acqua,
ital. Poggiuolo vale balaustrata, spal e Polenta comodada quando è condita
letta – Forse dal latino Podium, po o fritta col burro – Una bella descri
diolum – V. anche in Terràzza. zione del far la pulenda leggesi nella
Donna de poggioru. V. Sguànsgia. Rete di Vulcano canto XXIII, ottave
Stà al poggio u. fig.... Star a vedere. 52, 55, 54, 55, 56, 57. – Il Macco
Poggiorin(in genere). Terrazzino. e la Pattona sono cibi affini ma non
Poggiorin(in ispecie) Finestra a terraz identici colla nostra Polenta.
zino (“tosc. – T. G.). – V. Terrazza. A fà la polenta ghe voeur l'oli de
Poggioròn. Terrazzone. V. anche in Ter gombed. . . . . Dettato dei contadini
Pój per Pùj. V. (ràzza. per indicare che la pulenda di grano
Pret e poi hin mai sagoj. V. in Prét. turco vuol essere tramenata di tutta
Pojàn. ) Poana. Poise. Vibbio – Po forza se ha da riuscire perfetta.
Pojanna. taja(“pis.). Il Falco mileusL. Fà la polenta. Cuocere la pulenda.
Uccello di rapina noto. Fà la polenta. ſig. . . . . Rovistare
Ciappà la pojanna. fig. Pigliar la a mal modo in un braciere o simile.
bertuccia. Imbriacarsi. V. Ciòcca. La polenta la contenta. . . . . l no
Pomm pepin per Pomm popin. V. Pesà pomm. fr. fig. cont. br. Don
più sotto. dolare la mattea. Stare ozioso – Star
Pomm pomell. Mela lazzerola. pulcelloni. V. Fà-giò rèſf in Rèſf.
Pomm popin o pepin o dolzin. Mela Pomm brojent. V. in Brugno:ù.
poppina o calamagna. Pomm marsc. Melacce (Fac. Piov.
Pomm prevesan che altri dicono Arl. p. 56).
Pomm muson . . . . Sp. di mela bis Scala de pomm. Lo stesso che Sca
lunghetta e di colore che trae al lapèrtega. V.
giallognolo. Sciarlott de pomm. V. in Sciarlòtt.
Pomm ravas. v. br... . Sp. di mela Vess on pomm tajaa in duu o tajaa
tutta rossa, grossa quanto una rapa in mezz. . . . Essere simigliantissimi.
comune, e bislunga. Estiva. Vin de pomm. Sidro. Melichino.
Pomm roeus. Mela rosa. Specie di Pòmm. Pome Pomo. Per es. Il pomo
mela odorosissima, di colore tra ru della spada e simili.
bicondo e bianco. Pòmm. Pallino? Ne predellini è quello
Pomm rusgen o rusginent. Mela rog che serve per tirare a sè e abbassare
gia. Mela ruggine. la prima montata(pedanna) se ester
Pomm salvadegh. Melàggine. namente è fatta a scatola.
Pomm sangiovann. Mela paradisa. Pòmm de sella o Musón. . . . . Pomo
della sella.
Pomm sampeder. Mela giugnola. Spe
cie di mela così detta perchè matura Pommarànz voce brianz. per Narànz. V.
nel mese di giugno. Pommcodògn. Melocotogno (albero) –
Pomm santamaria. v. br.... Sorta di Melacotogna (frutto).
mela rossa da un lato e col picciuolo Pòmm d'Adàmm che anche diciamo Carù
lungo. Le mele di questa specie sono spi de la gora. Pomo d'Adamo.
dette I Pepinej dai Bergamaschi. Pòmm de terra. Patata. Batata.
- Di robb de fass fà corr a pomm. Pomm de terra bianch. ... È di sa
Dir cose da aranciate(Lam. Dial. 357) pore gustoso.
o da farsi tirar dietro le melate(Nelli Pomm de terra bianch tond. . . .
Vec. Riv. III, 2o). Proviene dalla nuova Yorck ; è il
El pomm quand l'è madur besogna più gustoso di tutti.
ch” el croda. V. in Crodà. Pomm de terra gelaa. Patate diac
E on pomm. . . . Espressione con ciate(Targ. Istit. II, 16o).
cui si vuol denotare esser una cosa Pomm de terra giald. . . . . Fra
qualunque assai maggiore di quello bianco e giallo, è di sapore mezzano.
che altri non dica. Per esempio uno Pomm de terra ross. . . . Fra bianco
mi dirà Te sce ch'hin dò orº e io e rossiccio, è il meno saporito.
I ſol. III. 48
POM (378) PON
Ponción (In). Lo stesso che In ardion. V. Ponente il Relator delle cause in affari
- Mettes in poncion. Apparecchiarsi di sagra consulta.
Pónfeta. V. Tónfeta.
pomposamente – Azzimarsi.
Parlà in poncion. Parlare per punta Póngh. . . . . . Specie di fungo.
Ponidor, V. Ponavò.
di forchetta, cioè affettatamente.
Stà in poncion. Starsene badiale o Pònn. Porre, e così tutti i derivati,
in panciolle o in gote o in gota con come Parpònn, Despònn, ecc. Pro
tegna, o anche sull'onorevole. Cioè porre, Disporre, ecc.
star con contegno, gravità e burbanza, Ponsà. Sostare. Riposare.
ed anche con ogni agio e comodo. Ponsò. Ponzò (Fag. Pod. spil. III, 1 1 ).
Ponsò.
Poncionass-sù. Raffazzonarsi.
E parò la (Angelica) se strenc in del bustin, Ponsorin. V. in Pönt.
La se poncionna-sù pu che la po. Pönt. Punto.
(Ar. Orl. Trav ). Pont d'apogg. Fulcro.
Ponciònna... . Gran punta, punta lunga. Pont de vista. Punto di veduta. Punto
Poncitt. T. dei Tagliapietre.... Quelle del concorso (Baldinucci).
seghettature che i cavatori d'arenaria Pónt. . . . . La dodicesima parte del
soglion fare nelle saldezze di essa per l'oncia lineare nostrale.
istaccar pezzo da pezzo, e delle quali Pónt. . . . . La dodicesima parte della
rimane continuato vestigio nei pezzi linea nostrale agrimensoria,
medesimi staccati. Pónt. Punto. Segno ortografico d'inter
Ponciv. . . . . Agg. di barchetto la cui punzione. Punto fermo o fisso. Punto e
prua penda assai. virgola o Puntocòma. Due punti o Co
Pondà. Appoggiare. Posare – Nei diz. lon. Punto d'interrogazione, d'ammi
ital. Pondare sta solamente per Pon razione, d'esclamazione, ecc.
derare. Fagh pont o Fagh-sora pont o Fà
Pondà pè. Metter piede. Entrare in pont a ona cossa. Far punto ad una
un luogo. cosa (Barberini Doc. 268, 19). Far at
Pondà che anche dicesi Poggià. Appog tenzione. Fermarsi su checchessia. Ab
giare. Appiccicare. Per es. El gh'ha badarvi, considerare, farne stato.
pondaa di bott. Gli appiccicò delle busse. Fagh minga pont. Non far caso.
Gliene crosciò a macco(Ces.). Fà pont. T. comm.... Sospendere i
Pondabràsc. . . . . Quella giunta mobile pagamenti.
che serve ad allungare ognuno dei In ponte virgola. In appunto,
bracci del tavoliere da orefici, e sulla Pont e virgola! ſig. Alto là! Specie |
quale il lavoratore appoggia il braccio di esclamazione con cui si vuol in
destro allorchè ha bisogno di agire terrompere il dire altrui,
a destra ferma. Forse non sarebbe Servì in pont e virgola. Servir dal
male chiamato Appoggiatoio. l'amico. Servire appuntino; e detto
Pondass. Impuntare. Posarsi. ironic. Conciare pel di dalle feste.
Póndes. v. cont. br. Posarsi. No gh'è Stà sul pont e virgola. Stare su l'ap
restaa frasca d'andà a pondes on usell. punto(Neri Art. vetr. 1 o 1). Essere esat
Non vi rimase fronda sulla quale po- . tissimo; de la dernière exactitude di
sarsi un uccello. rebbero i Francesi.
Ponént . . . . . Questa voce è comune Pónt. Punto in genere per Stato, termine
fra le nostre persone colte per indicare ed anche Puntiglio e simili.
ciò che il volgo dice invece Mennato Mett al pont. Mettere al punto o al
ron (factotum, principale, chi tasta il curro. Portar fuoco.
polso agli affari, chi mena la danza, Mettes al pont. Mettersi a checches
uomo da cui dipende la somma delle sia coll'arco dell'osso. Andarvi di buon
cose). El tal l'è ponent in quella cà, passo. Impuntarsi?
in Vares, in la Curia, ecc. Il tale ha Pont del ciall, Puntiglio sciocco.
grande autorità in quella casa, ecc. Pont de reputazion. Stocco. Buona
La voce ne venne da Roma ove è detto fama. Onore. Riputazione.
PON (38o) PON
Pont d'onor. Stocco. Riputazione. Sol Pont mort. Punto cieco. I sarti chia
lecitudine dell'onor proprio. mano così un secondo punto nascosto
Tutt'el pont el stà chi. Qul sta o Pont passaa. Punto passato(Meini ivir
consiste il punto. Pont saraa o unii. Punti fitti.
Pónt. Punto nel cucito o nel ricamo. Pont sora. Sopraggitto. Punto buono.
Pont a cadenella o a cadenin. Punto – I due teli d'un lenzuolo si cuciono
a catenella(Meini in Tom. Sin. a Cuci a sopraggitto.
to). Catenella. Sp. di punto da ricamo. Pont sora e ribatt. Punto alla fran
Pont a canellin. Punto a spina? cese (Meini ivi).
Pont a cavall. Punto a cavalletta(Cini Pont sorìn. Dim. vezz. di Pont sora. V.
Des. e Sp. III, 8). Specie di soprag Pont sott. Soppunto. Punto andante.
gitto andante. Quel punto che si fa per orlare o
Pont a crosin o Pont in cros o sem rimboccare la tela o i panni.
plicem.° Crosin. Punto incrociato. Punto Pont stort. Punto torto (Meini ivi).
in croce. Specie di punto così detto Punto zoppo. -
crat, levo la man doou plat dei Prov. Portà respett al can per el patron.
Sarà tra la porta e la pusterla. V.Sarà. . . . . . Non offendere alcuno per usar
Stangà la porta. Chiudere la porta, riguardo ad un terzo da cui dipenda,
e ſig. Tor l'adito. rispettare il cliente pel patrono.
Vorè trà-giò la porta. Tempestare Portass a on sit. Portarsi o Condursi
la porta(Ambra). ad un luogo.
Pòrta. .. . Noi usiamo questa voce anche Portà-sù. Montare.Sommare El porta
in signif. di Casa. Tutt quij de la porta, sù sossenn. Monta a di molto.
Stà in l'istessa porta. Tutti i vicini di Portà-sù.T. dei Disegnatori.... Dalla
casa, Abitare nella medesima casa. pianta sollevar le linee dell'alzato di
Pòrta che alcuni dicono Us'céra.... Aper qualunque disegno.
tura per la quale si mette nella fornace Portà-sù i copp. V. in Cópp.
il materiale da cuocere, e si tragge Portà-via. Asportare. Portarne.
cotto che sia. È poco lunga, stretta e Portà-via vun o on mort. . . . . Por
alta quanto la fornace, ed a brevi di tar a seppellire un morto.
stanze ha alcune scanalature orizzontali l'ortà-via. Rapire. Rubare. Portar via.
che servono come scala ai lavoranti. Portà-via. Mandare a ruba, a sacco,
Portà. Portare, a bottino. L'Oronna l'ha faa el sò solit,
Avegh di fioeu che vun no porta l'ha portaa-via tutteoss. L'Olona fe'quel
l'olter. Aver parecchi bambolini che non ch'ella aveva a fare; cacciossi innanzi
pesano l'un l'altro(Aret. Cort. I, 18). ogni cosa a bottino – Lassass portà-via
Aver figliolanza tutta in picciola età. el matt, la dama el re, ecc. T. di Giuoco.
De primm portà.... Agg. di scarpe e . . . . Lasciarsi vincere regina, re, ecc.
sim. adattati a fanciullini. V. in Scàrpa. Portà-via. Afferrare colla memoria.
El porta Tullo in spalla. V. in Tùllo. Tenere a memoria. Imparare. Involare
Fass portà attorna. fig. Far belle le ad altri il suo mestiere. Portà-via i ari
piazze. Far dire di sè, fare che sia del teater. Portar via di peso dall'Opera
sparlato di sè, commettere azioni giu arie difficilis., ecc. (Magal. Lett. 8. I,
stamente soggette alla censura altrui. 111). Imburchiare. V. anche Imbroccà.
POR ( 391 ) POR
Portà-via per aria. Andar via a ruba. Portaa per i fioeu. . . . Chi ama di
Porta-via. Buscarsi. L'ha portaa-via trovarsi coi ragazzi – Chi brama d'a
on fior d'orelogg, de la scira, ecc. Si ver figliuolanza.
buscò un tincone, ecc. Portaa per i ſior. Fiorista?
Portà-via di gran maa. . . . Incon Portaa per i fraa. Fratajo.
trare e superare gravi malattie. Portaa per i gatt, per i usej, per
Toeu-sù, porta-via. Togli sù succia. la caccia, per i can, per i besti....
Tornà a portà. Riportare. Riarrecare. Chi va matto pei gatti, per gli uccelli,
Portà. Vincere. Guadagnare. per la caccia, pei cani, per le bestie.
Portà ona lit. Vincere una lite. Gua Portaa per i liber. Vago di libri;
dagnare la lite. El l'ha portada. L'ha dottr. Bibliºfilo. V. in Liber. -
Portèll. Sportello. Uscetto ch'è alle porte Tavellin. . . . ) = Tirant (con Cassettinna . . . )
grandi – Dervì el portell, Fà passà = Cassa del quadraa del basellin. . . . . . -
per el portell. Sportellare, Talora anche Cordon per montà. . . . .
Portèll. Porticciuola. Nome delle porte Portera tonda, . . . . Sportello di
minori della città. forma tonda. -
Posta per Posta, Posizione noi non usia tendono 25o fogli ed hanno anche la
mo se non forse nelle frasi seguenti: Gran Posta che è di 5oo fogli.
A fall fà a posta. A chiederlo a lingua. Pòsta. v. cont... Vess a posta del tal. Star
A posta. A posta. Apposta. A bella su quel d'uno, cioè lavorarne i po
posta. A sciente. A bello studio. A par deri. Sont però a vostra posta. Io sto
tito preso. pure sul vostro(Fag. Rim. VI, 255).
A posta franca. A posta franca o Pòsta (Desta). Di questa posta. Tantofai
sicura(Pan. Poet. II, xx1x, 1). to. Tamanto.
Quel muro a vela talora anche coperto che Praa dacquatori. . . . . Prato irriguo.
si fa sui pozzi per appiccarvi le carrucole, Praa de marscida. V. Marscida.
o non vi lasciar cadere checche vien dal cielo; Praa per ſa el giazz. Prateria te
quello che i Siciliani dicono Coddu. nuta ad uso di ghiacciaja (Alb. enc.
Benedetti quij mestee dove se fa la in Hisaja).
vorà el pozz.... Chi traffica di bevande Praa marscitori. V. Marscida.
fa grossi guadagni a furia di battesimi. Praa stabil o vecc o decodega veg
Buttass in d'on pozz per fa on bell gia... Prato che dura oltre il decennio.
solt. Lo stesso che Dass la zappa in Praa sutt. Prato asciutto(Gior. Geor.
sui pce. V. in Zappa. l Il, 2 10), cioè non irriguo.
PRA ( 4o 1 ) PRE
- Acqua e praa, e el speziee l'è bell'e Prassèll per Pressèil.
faa. V. in Spezice. Pràtega. Tirocinio. Noviziato.
Ala de praa o Ara de praa. Ala Pràtega. Pratica. Sperienza.
o Aja o Area º di prato. Fa pratega. Far pratica.
Baston de praa. . . . . Bastoncello Lavorà per pratega. Tirardi pratica.
puntuto di salcio che si usa per sos Mett in pratega. Mettere in atto o
soprare il fieno tagliato di fresco e in pratica o in atto pratico.
in sul prato per farlo ben rasciuttare. On poo de pratega. Praticuzza.
Coetta de praa. Ventolana dei prati Parlà per pratega. Parlar di pratica
(Re Ann.). Erba ottima per pascolo Toei-sù la pratega. Impratichirsi.
delle pecore, la quale chiamasi con Prender pratica. Farsi pratico.
nome botanico Cynosurus cristatus. Da Var pussee la pratega che la gra
alcuni vien anche detta semplicemente matega. Molto insegna la pratica e
Coetta, benchè questo nome sia più l'etate. Non basta essere grandi savj
proprio del fleo pratense o dell'alope in ragione, bisogna anche esserlo in
curo agreste – V. anche Coetta. pratica – V. altresì in Gramàtega.
Dà l'acqua al praa. met. . . . Con Prategà. Praticare – Prategaa. Praticato.
vezzi, muine, carezze, lodi veder d'ot Pratega. Bazzicare. Praticar con alcuno
tenere l'intento(Mag. Cons. Men. III, 6). – Usare in una casa.
Del praa ven l'erba, e del cuu Prategasc. Praticaccio(Vas. 828). Pratico
ven la merda. Ogni erba vien dal seme. naccio(Cell. cit. da Min.). Pratichista.
Fior de praa. Fior pratense. Prategàscia. Praticaccia.
Mett a praa o a fen. Appratire. Prategh. Pratico. Esperto.
No gh'è praa senz'erba, ec. V. Sabet. Boja mal prategh. V. in Bòja.
Praa e ris fittavol de paradis. V. Ris. Prategón. Praticone.
Scrusciass-giò quand l'è segaa el Pràtica. V. Pràtega.
praa. Nascondersi dopo il dito. Pratica. Pratica. Mala pratica.
Pradaria. Prateria. Praticabil. s. m. T. Teatr.... Tutte quelle
Pradée che altri dicono Predée, e altri scene o parti di scena elevate nelle
Pedrée. . . . . I nostri contadini danno quali sia dato agli attori di salire e agi
questo nome alle tre stelle del cinto re come se fossero in piano sul palco.
d'Orione, costellazione dell'emisfero Praticànt. Praticante. Apprendista.
meridionale che tutti noi conosciamo. Prativ. Appratito(Targ. Ist. III, 117).
Pradèll. Pratello. Praticello, Pratolino. Pravón. Ad. di Pàsser. V. – ed anche
Pradellin. Pratellino. P. Zion.
re; se ne trova nella Valle di Menaggio. Vess on sass conti ona preja. V, in
Preja colombinna. . . . Pietra cal Sàss. -
caria bigiccia che si ritrova nei monti Prèja di amarett, Prèja di canimel, T,
varesini presso Induno, Arcisate, Ri de Ciambel. . . . . Nome di quelle Pic
suschio, ecc. Chi ne desiderasse am tre sulle quali si lavorano gli ama
pia notizia l'avrà dal ch. Breislak retti e le caramelle. - - - - -
Progènia. Progenie. Per es. Rustega pro Prónti. Contanti. Danari sonanti – Toeiù
genia. Villanaccio. Zoticaccio. a pronti. Comprare a danaro(“tosc. –
Progètt. Progetto. (tato. T. G.). Vend a pronti. Dare pei contanti.
Progettà. Progettare – Progettàa Proget Prontuari... . Dicesi di collezioni o libri
Progettin . . . Schizzo di progetto. pronti dispensieri di alcune cognizioni.
Progettista. Progettista. Propalà. Propalare.
Progettòn. Progetto grandioso,magnifico. Propéns. Propenso.
Progràna. Programma. (gressivo. Pròpi av. Da senno. Davvero. Propio.Vorè
Progrèss. Progresso – Progressiv. Pro che la sia propi inscì. V. in Sostegni.
PRO ( 413 ) PRO
Propinna. Propina. Lo diciamo in gene Prosecretàri. T. della Curia eccl. Prose
rale delle sportule qualunque, par gretario?
lando di professori d'arti liberali o Prosètta. l Ajetta. Areola. Dim. di Aja
affini. I diz. italiani limitano la voce Prosin. º o Ajuola.
Propina ai soli professori di univer Prosinodàl. T. eccles. Prosinodale.
sità, licei e simili. Pròsit. Buon prò. E lo diciamo le più vol
Proponiment. Proponimento. V. anche Par te per ischerzo a chi rutta o spetezza.
Propònn. Proporre. (ponimént. Pròsit. s. m. scherz. Sedere. V. Cùu.
Proporziòn. Proporzione. Aveghel in del prosito in del pros.
Proporzionà. Proporzionare. Aver fritto. Aver dato nelle peste.
Proporzionaa. Proporzionato. Prosmà. v. cont. Presumere.
Propòset o Propòsit. Propòsito. Prosodia. Prosodia.
Andà foeura de proposit. Uscir di Pros6n. Acc. di Proeusa (prace). V. – Il
proposito, di tema, di tuono, del se Prosone dei diz. italiani vale chi fa
minato. Forviare. vella con prosopopeia.
A proposit che diciamo anche Ap Prosopopèja. Prosopopeia. Presopopea.
pónt. A proposito(Alleg. 152). Appunto. Prosopopea. Albagia.
Locuzione rammentativa che s'intro Prosperitàa. Prosperità.
duce assai volte ne discorsi come si Prospetiva. Prospettiva che si specifica
nonima di Giacchè siamo in questo in lineare ed aerea. (tico.
proposito, Cade a proposito il dire, Prospetiva. Prospettiva. Dipinto prospet
Di questo appunto si volea dire, e sim. Vess minga ona bella prospettiva...
A proposit. A proposito. Opportuna Essere un mal prospetto futuro.
mente. Acconciamente. Abuona stagione. Prospètt. Prospetto. Specchio. Ristretto.
A proposit de gambus o de zucch Prospèttegh. Prospettico.
marinn. A proposito d'un chiodo di Prospettin. Specchietto. Ristrettino.
carro. A sproposito. Fuor di proposito. Prosporós. Prosperoso. Vegeto. Robusto.
Mal a proposito. Senza proposito. Mal Frescoccio. Frescozzo. Frescoso.
approposito. Pròssem. Il prossimo.
Propi a proposit. A propositissimo. Prossimativ. Approssimativo.
Convenientissimo. Appositissimo. Prossimativamént. Approssimativamente.
Vess a proposit. Essere a proposito. Protégg. Proteggere.
Essere il caso. Proteggiùu. Protetto.
Proposiziòn. Proposizione. Pròten. Abrotano. Erba nota.
Propòst. Proposto. (proprio. Protèst. Protesto.
Proprietàa. Proprietà – In proprietaa. In Andà in protest... Cadere una cam
Proprietàri. Proprietario. biale in protesto – Lassà andà in pro
Proprio ir. T. de Cappellai. . . . ope test.... Lasciar protestare una cambiale
rajo che ha per officio d'informare i – Levà on protest.Annotare il protesto.
cappelli; l'Approprieur dei Francesi. Protestà. Protestare.
Pròroga, e bass. Pròlega. Proroga – Toeü Protestà dann e spes. ... Protestare
ona proroga. Domandare una proroga. di danno e spesa.
Proroga. Prorogare. Protestà ona cambial. Far annotare
Prorogàa. Prorogato. il protesto d'una cambiale.
Pròs. V. in Pròsit sig. 2.° Protestànt. Protestante.
Pròsa. Prosa.
Protettòr. Protettore. Proteggitore.
Proscèni. Proscenio.
Avegh el sò sant protettor. ſig. Aver
Palchitt de prosceni. . . . . . Quei qualche santo o qualche buon santo
palchetti o casini di un teatro che in paradiso – V. anche in Sànt.
fanno ala a quella parte del palco Protettor di carceraa. . . . Protettor
scenico su cui s'innoltrano gli attori dei carcerati.
a recitare e che diciamo proscenio; Protettòra. Protettrice.
sono anteriori al sipario o immedia Pròto. T. di Stamp. Pròto? Il capocom
tamente prossimi ad esso, positore, il prototipoteta.
PRO ( 414 ) PRO
Protocòll. Protocollo(così l'Alb. bass. nel Provadùra. Provatura. Specie di cacio
Supplement in Protocole). Libro in cui fatto col latte di bufala. (199.
per serie diurna s'enumera e si spe Provadur de provà ma spuà faeura(Mag- Cens.
cifica alla breve ogni atto pubblico e Provanà. Propagginare. Coricare i rami
lo spaccio datogli. (tocollà. V. delle piante e i tralci delle viti, non
Mett a protocoll. Lo stesso che Pro li recidendo dal tronco, sino a che
Protocoll de nodar o notaril. Pro non abbiano fatto pianta e germo
tocollo, e ant. Abbreviatura o Imbre gliato per sè stessi.
viatura. Registro cronologico degli atti Provanàda. Propagginamento. Propaggi
del notajo. nazione.
Protocoll di esibit. Protocollo di Provànna. Sottomessa (Trinci Agric. 89
presentazion degli atti. e pass.). Propaggine – Si fa coll'ab
Protocoll secrett. Protocollo segreto? bassare un lungo tralcio d'un vec
Protocòll per Procèss-verbal. V. chio ceppo, interrarlo nel mezzo e
Protocòll. V. in Càrta. lasciarne sopra terra il capo acciocchè
Protocollà. Porre a protocollo(Alb. enc. anch'esso per sè medesimo diventi
in Bizzuga). Mettere o Registrare a pianta – Dicesi poi Margotta se si
repertorio o a protocollo. ottiene col far passare il tralcio in una
Protocollàa. Registrato a protocollo. cassetta ripiena di terra per un suo
Protocollin. . . . . Picciolo o compendioso foro di fondo o in un cestello forato,
protocollo. ove il capo del tralcio mette radice.
Protocollista..... Chi tiene il protocollo. Provanna a gambisoeu. Ladroncello?
Protomèdegh. Protomedico. Si usa pe salci.
Protonodàr. Protonotario. Provècc. Agresto lecito(Nelli Com. V, 4o).
Protoquànquam (Fà el). Fare il quam Proveccio. Sottomano. Profitto, guada
quam. Stare in sul quamquam. gno. V. anche Regalia.
Provà. Provare. Sperimentare. Far prova. Provéd. Provvedere.
A provà l'è magotta. Il tentar non Dio ved e Dio proved. Dio manda
nltOce, il gielo secondo i panni.
Ch'el proeuva on poo! Provi se sa. Provéd. Provvedere. Far la provvista del
Che osi! Che ardisca! Guai a lui! le cibarie. Andà a proved. Andare in
Chi no proeuva no cred. Non ap mercato. Andare per la provvista gior
prende il male altrui chi non lo prova. Provédes. Provvedersi. (naliera.
Proeuva on poo! Guai se osi ! Proeu Ch'el se proveda. Provvedasi(“tosc.)
va on poo a fall! Suona ch'io ballo dice il servitore al padrone allorche
o ch'io ballerò. Sp. di minaccia. se ne licenzia spontaneo.
Provaj tucc per vedè de reussigh. Provediìu. Provvisto. Provveduto.
Tentar tutte le vie; e fam. Aggirarsi Provegni. Provenire. Derivare.
come un paleo per conseguire un intento. Provegnùu. Provenuto. Derivato.
Provà on vestii. Provare un abito, Provenienza. Provenienza. Derivazione.
Tornà a provà. Riprovare. Provent. Provento.
chiamiamo a noi i cagnuoli – e talora Pù e presso i Brianz. Più. Più. Non più.
anche una persona che ci sia vicina Non altro. In senso comparativo si
senza farle il nome. dice Pussée. V.
Psc psc. Frusti frusti! Frustavia(“aret. Pù e nell'Alto Mil. Più in senso nega
– Voc. ar.). Voci da scacciare i gatti. tivo, per esempio Mai pù. Mai più. Ghe
Ptrù. Tru (Sacch. Nov. 258). Arri. Grido n'hoo pù. Non ne ho altri.
per incitar a caminare le bestie somaje. Pùa per Pigòtta. V.
Ptru ptru. Tru toe tru toe (Fag. Sord. Publicà. Pubblicare. Publicare.
fat. sent. II, 9). Publicàa. Pubblicato. Publicato.
Pù. Più, e cont. Piùe. Publicamént. Pubblicamente.
Al pù al pù. Alla più(Cr. in Travia Publicazion. Bando. Denunziamento. De
mento). Al più Il più. Al più al più. nunziazione. Quell'avviso che si dà al
Con pù, ed anche Compà. Con più pubblico del futuro matrimonio di due
(Saccenti Rime II, 9). Quanto più. promessi sposi – V. anche in Gésa.
Come più. Per esempio Compà el man Pùblich. Pubblico. Publico.
gia compì el sta maa. Più mangia più Publicitàa. Chiassata. Piazzata. Sciarrata.
male sta. Con pu el fa. Quanto più fa. Pucciànna. V. Sguànsgia – Le persone
Come più fa. Con pu l'è grand, l'è bencreate, alle quali il dialetto fa pur
mej. Quanto più grande egli è, tanto è forza di proſferire in molti e molti
meglio. Con pu se ghe n'ha con pu s'en dettati la voce Puttanna, abborrendo
vorarav. Quanto uno ha più roba tanto come la disgraziata condizione delle
più ne vorrebbe avere(Doni Zuc. 195. meretrici, così anche la voce che le
Con pu s'è e manch se fa. V. in Fà). rappresenta, usano tramutarla in que
Del pù al men. Poco più poco meno. sta Pucciànna sotto la quale per uguale
De pù. Di più. Inoltre. Oltracciò. riguardo verrò io pure strascinando
E poeò pù. Passa battaglia. On poo de tutta questa stirpe.
rost e poeiù pù. L'arrosto passa batta Andà a p. . . . . Bordellare. Imput
glia(Lasca Sibilla II, 5) o passa le stelle? tanire. Zambraccare. Andare in chiasso
Fà de pù. Lo stesso che Fà de pus o in gattesco o alle zambracche.
see. V. in Pussée. Andà a pucciann. ſig. Andare a male.
La pù part. Il più. La maggior parte. Capitar male. Rovinare. -
Lira pù lira men o sim. Libbra più Cà di p ... Lo stesso che Casinsig. 4. V.
o manco. Tante libbre o in quel torno. De p... Cortigianino(Doni Zucca 2 o 5).
Nè pù nè men. Nè leva più nè poni. Fà la p... Guadagnar di peccato o
Nè più nè meno. In parità. del suo corpo. Far copia di sè per prezzo.
No vorè savè pù che tant. Non Viver d'amore; e bass. Fare o Darfetta.
voler sapere più oltre o più in là. Puccianna bolgironna. V. Puttardia.
Per lo più. Per lo più. Le più volte. Puccianna veggia. Piccion di Gor
Tutte le più volte. gona che si pela colle sassate met.
Per on de pù. Er abundanti(Magal.). (Fag. Sordo fat. sent. per for. II, 8).
Di abondante. Per abondanza. Putta scodata. Volpe vecchia. Pipistrel
Podenn pù. Non poter più reggere. vecchio. Uomo che se la sa. Uomo da
PUG ( 417 ) PU I
non essere aggirato nè fatto fare. Uo L'è minga on pugn in del muson.
mo accortissimo, maliziosissimo. Non è una ceffata. Dicesi da chi im
Vitta puccianna. V. in Vitta. pensatamente riceve roba o danaro.
Pucciànna s'usa altresì in mille signifi Refilà on pugn. Appiccicare un ga
cati così di bontà come di tristizia, rontolo.
ma sempre in senso d'eccellente nella Pùgn. Pugno – Manciata. Brancata. Ma
parte sua a quel modo stesso che usia nata – Manello. Manipolo.
mo Dià vol. V. Pugn de gent. Un branco di gente.
Che puccianna d'on bagaj! come Pùgu. Mano. Carattere. Scrittura. L'è
el sa fà a fass vorè ben ! È un fur tutt de sò pugn. È tutto scritto di suo
bacchiolo quel ragazzo; vedi s'egli sa proprio pugno.
farsi voler bene ! - Pugnà el salamm. T. dci Pizzicag.... Ap
L' è ona bonna puccianna. E cor pastar bene il salame dando nella pa
bacchion di campanile. E formica o sta a forza di pugna serrate.
formicon di sorbo. È uomo che non Pugnà la pasta. T. de Forn. . . A forza
si lascia aggirare e muovere da parole. di pugna intridere la farina nell'acqua
Ona gran puccianna. Una quaglia e prepararla in pasta da pane.
sopraffina(Fag. Rime I, 558). Un gran Pugnatta e Pugnattin. V. Pignatta, ecc.
furbo, un trincato dei primi. Pugnattà-sù. Cazzottare. Dar dei cazzotti.
Puccianàda. P. . . . . (*tosc. – T. G.). Pugnattass sù. Fare alle pugna.
Puccianaria. Bordelleria. Pugnin. Pugnetto. Pugnello. Pugnuolo. Di
Puccianée. Bordelliere. minut. di Pugno in senso di capacità.
Puccianèlla. Puttanella. Meretricola. Man Pugnin. Pugno solenne o badiale (Cap
dracchiola. Minetta. Lordarella. poni in Tom. Sin. a Badiale).
Puccianòn. P. . . . . (“tosc. – T. G.). Gorongoron cosse gh'ét dent in sto
Puccianònna. Zambraccaccia. T ojaccia. pugnòn. Lo stesso che Giugà a pimpin
Mandracchia. P....accia(*tosc. – T. G.). cavalin. V. in Pimpin.
Pucciàsca. V. Puttàrdia. Pugnonòn. Pugnaccio(“tosc.).
Pùglia. I Pilia. Pùj. Pollo. -
basso delle lettere stesse – Quadra dal basso in alto: 1.” Pian, 2. Pila
ton rigaa. V. sopra in Quadratin. stritt, 3.° Cors pian (cioè quello strato di
Quadràtt. T. di St. Quadrato. Pezzo di matton crudi che nella fornace tiene il mezzo
metallo dell'istessa qualità del carat fra i pilastrini e gli addentellate, posto si che
teri, di forma quadra, più basso delle ogni matton dello strato posa con una testata
sull'uno e coll'altra sull'altro dei sottoposti
lettere, e largo per lo meno quanto
mattoni di pilastrini, ricoprendo così il vano
quattro o cinque lettere del carattere
che è in quelli), 4.° Dentad, 5. Sarada
a cui appartiene.
Quadratùra. Quadro. de l'involt, 6. Cavall, 7. Cadenna,
Mett in quadratura o in caresgia el 8." Scannapess, 9. Pilastritt per poggia
carr. T. de Carrozzai... Assestar bene i copp e Comin di fianch, 1o. Pontad
il carro delle carrozze. de copp, i 1. Cors di pianell o Cors
Quadratùra. Quadratura. saraa de quadre, 12: la Pigna, 15. la
Pittor de quadratura. V. in Pittér.
Piana, e 14.º spesse volte El Pignon.
Veggasi per la spiegazione di Cavall,
Quadratùra ed anche Pezz de quadra
tura. T. d'Orolog. Quadratura. Tutti Cadenna, Camin l'Appendice, per le
i pezzi dell'oriuolo che stanno fra il altre voci si veggano le sedi respettive
nel Vocab. - I nostri muratori sud
quadrante e la cartella (platinna) più
vicina al medesimo, e sono distinguono il matton scemo in
la Mezza o Bernardin . . . . . . Il
negli oriuoli semplici mezzo mattone 3
Roeuda di minutt. Ruota del minuto.
Racuda di or. Ruota dell' ore. la Mezza-longa. . . . . . . . Matton
Sciossé. Rocchetto per la ruota del minuto scemo si ma pur maggiore della metà.
che si compone di Canon. Perno delle sfere - Morsell o Scaja. . . . . Rottame di
Pignon. Rocchetto. mattone minore della metà.
Roscé Montamolla con Grilletto.
- I mattoni si specificano
in quelli a ripetizione Per la forma in
Stella. Stella ?
Lumasson di or. Leva delle ore. Caminett... Mattone da camminetti.
Lumasson di quart. Picciola leva dei quarti. Formagèlla. Matton tondo.
Quadratùra. T. di St. . . . . La quan Medon, o Medon de forno, o Mavon.
tità, il complesso dei vari quadrati Tambellone da forno.
e quadratini di un carattere, detta Medon de scenten. . . . Mattone ac
anche nel volg. fr. Quadrature o Cadra centinato, o sia di forma curva, il
ture, e nell'inglese The Quadrature, Pozzal dei Veneziani.
QUA (423 ) QUA
Medon sagomaa de scala. . . Mat mente, appiccicati l'un l'altro, e a quasi
tone da modanature. dire vetrificati. I Bergamaschili dicono
Parament. . . . Mattone da ornati. Brusó e i Veneziani Brusoni.
Pianella o Tavella. Pianella. Matton Quadrej fòrt. . . . . . Que mattoni
da pavimenti più basso e più largo che nella fornace stavano di mezzo
del matton da murare. tra i ferrigni (faria u) e i mezzani
Pianellonna. Quadrone. Si usa per (mezzanèj ), rasciuttissimi e fortissimi.
ſare la corona circolare verticale dei Quadrej mezzàn. . . . . . Mattoni
forni ed anche pei pavimenti. di mezza cottura tra i forti e gli albas.
Quadrell. Mattone comune da mu Quadrej mezzanèj. . . . . . . Quei
rare. mattoni che nella fornace s'ebbero
Quadrell de cantonada. Cantone tosc. il posto di mezzo e perciò mezzana
Quadrell de marmor. Marmetta(”se cottura. (zati.
ravezzese – Salvadanajo 55) – Frul Quadrej stracòtt. Mattoni sferruz
lone da marmette(ivi p. 6o). Per la collocazione ne muramenti in
Quadrell marmoraa o maggiaa o de
maggia... Maltone che presenta mac Quadrell de quart. Mattone di quarto?
chie bianche in un fondo rossiccio. Quadrell in costa. Mattone per col
Tavella... Mattone da murar tetti. tello. Matton per taglio(Fagiuoli hime
Tavella storta. . . Pianella curva. II, 286 e. l.) – V. anche in Còsta.
. . . Quinternini. Mattoni lunghi e Quadrell in pian. Mattone per piano?
sottili che s'usano nc forni; colle loro Quadrell in quader. Mattone per
testate ne formano la volta interna, faccia ?
. . . Sestini. Mattoni quasi simili ai Per le difettosità in
quinternini che si posano per piano
circolarmente ai medesimi per serrar Quadrej piovattaa o spiovattaa o
le volte ed esserne a così dire i peduc sbagoraa. . . . Mattoni stati malconci
ci. Queste due voci Quinternini e Se in sull'aja dalle piogge; i fr. Veroles,
stini leggonsi nel Gior. Georg. XV, 276. Quadrej straventaa. . . . . . Quei
mattoni che mal coperti in aja ch
Per la giacitura nella fornace in
bero per lato le piogge che smangia
Quadrej a cass o a murasc o a rono loro la testata.
cors. . . . . Mai toni accatastati a gia zaa Calcà ben el quadrell in del stamp,
cere l'un sovra l'altro. scartall, lavall, e poeiù trall-giò ben
Quadrej a pontada. . . . . Mattoni in quader. Informare, spianare, im
accatastati per ritto l'un sovra l'altro. bagnare e deporre il mattone.
Quadrej a scajon o vero a scanna Cors de quadrej. Filone o I ilare di
pess. . . . Mattoni accatastati per co mattoni (Targ. Viag. I, 436).
stola a spinapesce e l'un sovra l'altro. Fà trii pass in su on quadrell. Far
tre passi sopra un mattone (*tosc. –
Pel grado di cottura in
Tom. Giunte). Far tre passi in una
Quadrej albàs. . . . . . Quei mat mattonella. Far tre passi sopra un
toni che nella fornace s ebbero il mattone (*ſior. – Pan. Poet. XXXVI ,
posto più lontano dall'azione del 21 e nota 19 allo stesso canto – Rim.
fuoco, e perciò tornarono malcotti e poet. pis. I, 2 1 2 ). Annoverare i pas
bianchicci. Sono utili per murare nelle si. Fare passo di picca. Camminare
fondamenta e nei luoghi umidi. I Fran lentissimamente, essere, come dice
cesi li dicono Vares crues. vano i Latini, spissigradus.
Quadrei fariocù che anche diconsi Fiorì i medon. Sputar il fiore(Biring.
ſerioeü o stracòtt. Matton ferrigni o Pirotec. p. 149 retro).
sferruzzati. Que' mattoni che nella for Meda de quadrej. Monte di mattoni.
nace furono i più prossimi al focolare Nodà de quadrell. sch. Notar come
e più di tutti risentirono l'azione del un bombero o come una gatta di piom
fuoco e riuscirono cotti eccessiva bo(Monos. p. 90 e 189). V. in Nodà.
QUA (424) QUA
Scaja de quadrell..... Quella por Una massa di pietre ridotta in quadro
zion di mattone che anche i Reggiani per determinarne il prezzo comples
e i Modonesi chiamano Bernardin. sivo è detta Scandiglio; e il cosi am
Tirà in piani quadrej Spianare i mat massare i sassi dicesi Scandigliare.
Quadrellada. Colpo di mattone. . (toni. Quadrettàa. Scaccato. Scaccheggiato. V.
Quadrellètt. Mattoncello, e con voce lati Quadrigliè.
na antiquata Latercolo. Dim. di Mattone. Quadrettàa. A cassettoni. Dicesi parl. di
Quadrellin. Aguglione. Grosso ago da soffitta lavorata a quadrati con rosoni.
sellai e sim. È il Carrelet dei Francesi. . ... el soffitt l'è faa a rocus cont on bell fris,
Quadrètt. Quadrello. Cosetto qualunque L'è quadrettaa... (Bal. Rim.). (bare.
di quattro lati. Quadrettàda(Dagh ona). Quadrare – Cu
Quadrètt. Quadrello? Specie di riga Quadrettadùra. Quadratura – Cubatura.
quadrangolare usata dai calligrafi e Quadrettin.Quadrettino.Picciol quadretto.
detta volg. dai Francesi Carrelet. Stoffa a quadrettin. Staccino (“tosc,
Quadrètt. . . . . Nel contado chiamano – Tomm. Sin. in Vergato).
così un carretto di figura per lo più Quadrettin. T. de Ricam. Punto a qua
drello ?
quadrata che serve a trasportare rena,
terra, ghiaja. Una stanghetta ſitta in Pont a crosin e quadrettin. V. in
due campanelle delle stanghe del carro Pónt pag. 58o colonna prima.
intanto che si carica, cavatane gli dà Quadretton. Veccioni (*tosc. – T. G.).
la volta e ſa che scarichi da sè il peso. Pallini grossi da schioppo. Dadi. Spe
Quadrètt. Quadretto. Picciol quadro. cie di munizione da archibugio.
Quadrètt. Voto. Böto. Immagine o statua Quadretton. Quadrettino. Specie di ba
di cera, argento o simile che si mette rattolo di vetro grosso, così detto
nelle chiese in contrassegno di rin dalla sua forma quadra.
graziamento da chi s'è votato ed ha Quadretton che altri dicono Lisca. Cun
ricevuto alcuna grazia. zia. Sorta di giunco ch'è il Crperus
Podè fà fà on quadrett. . . Essere longus e il C. odoratus de botanici.
campato da un gran pericolo o Aver Quadriènni. Quadriennio.
ottenuto checchessia miracolosamente. Quadrigli. Quadriglio. Giuoco d'ombre.
Quadrètt. Braccio cubico. Un cubo d'un Quadriglia. Quadriglia.
braccio. Quadrigliè (A). A scacchi. Scaccato. Scac
Quadrètt. T. d'Arch. e Mur. Braccio cheggiato. A quadrelli (Alb. enc. in
quadro. Superficie compresa da quattro Doreas). Posto avverbialm.“ si dice di
lati eguali di un braccio per ciascuno, que lavori che si fanno a scacchi o
congiunti ad angoli retti. Misura su quadretti dipinti o in altra maniera
perficiale nostrale usata frequentissima fatti l'uno a canto dell'altro – In Firen
mente per misurare superficie di non ze dicono volg.° A dama o A quadretti.
molta estensione, come pavimenti, tap Quadrilion. . . . . Milione di trilioni.
pezzerie, muri, ecc. Equivale a metri Quadrimèster. s. m. Quadrimestre ?
quadrati o,55595. Dividesi per 12." Quadrin. . . . . Verso il Lodigiano chia
e per 144." masi Misura a quadrin quella che vi
Quadrètt. T. di Ferriera. Quadretto? si fa de così detti Cass di fieno mi
Ferrareccia del modello di distendino. surati a trabucchi.
Quadrètt. T. di Ferriera. Spiaggetta. Gug Quadrón. Quadrone.
gia de quadrett. Quadrella. Quadròtt . . . . I disegnatori chiamano
Quadrètt d'oeuv. T. Archit. . . . Qua così i tazzini da stemperarvi i colori,
dretto dell'uovolo. di forma quadra, con vano poco cupo
Quadrettà. Misurare a braccia quadre e spaso. V. Occ de bò.
le superficie. I sbianchin quadretten Quadròtta (carta). V. in Carta vol. I,
el sò lavorà. Gl'imbiancatori misurano pag. 258 col 2.º verso il fine.
a braccia quadre i loro lavori. Quadrupla. . . . . Sp. di moneta d'oro
Quadrettà. Misurare a braccia cubiche il spagnuola che forse è l'Oncia. Anche
fieno, il letame, le legne, le pietre, ecc. i Sardi la dicono Quadrupla.
QUA (425) QUA
Quàj o Quèj. Qualche. colarmente per imitare il chiamio della
Con sta maschera indoss el farà ammo quaglia femmina. L'Appeau de Fran
Quaj sort de spicch tra 'l popel curios. cesi.
(Bal. Ger.) Quàl. Quale. Voce usata nella seg. frase:
Quàja. Quaglia. Uccello noto che è il Per la qual. Gran cosa. Gran fatto.
Tetrao coturnix L. Per es.: L'è poeu minga sta robba
Capia de quaj. Gabbia da quaglie. per la qual. Non è cosa per la quale
Ciappà quaji copp. Sghembarsi(“tosc. (Cini Des. e Sper. III, 2). Non è già
– Gior. Georg. XI, 225). Allorchè i questa gran cosa. Non è già questo
tegoli posti sull'aja a seccarsi per gran fatto, cioè non è già una cosa
qualsivoglia difetto o loro o di tempo maravigliosa o straordinaria. Direbbesi
s'acquattano e perdono arcatura i anche Non v'è sfoggi, cioè Non è gran
fornaciai nostri dicono ch'essi ciappen fatto, non v'è gran cosa – Anche il
quaj, forse perchè nell' acquattarsi Pignoria in una sua lettera scritta al
pare che facciano come una stiaccia Gualdo il 9 maggio 16o8 usò questa
da cogliervi sotto le quaglie. nostra frase Vorrei sapere se è cosa
Ciappa sta quaja! To questo mani per la quale parlando di un libro.
chetto! To questo manichino! Tal e qual. Tal e quale.
Curà la quaja... ll Fag.(Rime III, 292) Tal e qual e mi. Tal qual io.
allude al nostro modo quando dice che Qualifica. Qualifica (Min.).
certuni vanno nel tempio esploratori, Qualificà. Qualificare.
Di tortorelle e di colombe intatte, Qualificàa. Qualificato.
E se ne fan li appunto compratori. Qualificàa. Distinto così in bene come
in male. Lader qualificaa. Ladri quali
Gioeugh de quaj. V. Gioeügh.
Quaja in capia. Quaglia canterella. ficati. Personn qualificaa. Persone qua
Re de quaj. V. in Rè. lificate.
Vess come la quaja sott al sparavee. Qualificazion (Tabella de V. in Tabèlla.
Star cheto com'olio. Stare quietissimo, Quàlis (Talis). Tal quale.
tacitissimo. Qualitàa. Qualità.
Quajàster e Quajastrón... Quaglia giovane. Qualmént. Qualmente.
Quajcòssa. Qualcosa. Qualche cosa. Con qualment. Come qualmente (St.
Quajcossètta. Qualcosetta. V.Quejcossètta. Semif. in Targ. Viaggi V, 194 – Buon.
Tancia V, 2). Come. Che.
Quajcossorinna. Qualcosellina.
Quajdùn. v. a. che ora dicesi più volentieri Qualóra. Qualora.
Queighedùn. Qualcuno. Qualcheduno. Quànd. Quando. -
dicesi così un quarto della bica (cass). Quattà el coeur. Trafiggere il cuore.
Quartin. T. di Lib. e Stamp. . . . . La Trapassare il cuore.
quarta parte di un foglio di stampa. Quattà-giò. Ricoprire.
Quartin. T. di St. Baratto. Carticina. Quattà i oeucc. Bendar gli occhi.
Cartuccia. Foglio che si ristampa per Quattà i scagn. V. in Scàgn.
cagion d'errori, per pentimenti del Quattà i vit. V. in Vit.
l'autore o simili. Quattà-sott. Mantellare. Ricoprire,
Quartin. T. de'Lib. Carticino(Antologia Quattà-sù. Coverchiare. Coperchiare.
dicembre 1822, pag. 562). Rincarto. Quattà-sù el foeugh. V. Romentà.
Quinternetto che s'inserisce in un Quattà-via. Mantellare.
QUA (429 ) QUA
Quattà. fig. Ricoprir uno delle mancanze Dinn quatter. Dirne di quelle fuor
che fa(Nelli All. di Ved. I, 2). Man della messa(Vas.). Tirar quattro moc
tellare. Scusare. Palliare. Inorpellare. coli (Pan. Viag. Barb. I, 62). Tirar
Quattà. T. de Conciatetti. . . . Così di due moccoli (id. Poet. I, v1, 6). Dire
cono per eccellenza il porre il tego un carro di villanie. Dare una canata.
lino per concavo su le fessure. Cantare un vespro. Vuj dighen quat
Quattà. T. Music. Abbagliare. ter. Gli vo dir dodici parole (Cecchi
Quattàa. Coperto. Quattaa ben. Ben co Incant. II, 5).
perto (“tosc. – T. G.). Ben vestito. Fà el diavol a quatter. V. in Diàvol.
Quattàa. Ad. di Lègn (carrozza). V. Fà in quatter. Quadripartire.
Quattaballètta. s. f. T. degli Ottonai... Sp. Fass o Mettes in quatter. . . . Fare
di copridado. ogni sforzo per riuscire in checches
Quattabòtta o Bavarés. T. de Sellai . . . . sia e spec. in servigio d'alcuno – Il
Quelle parti d'una collana ne ſini Mettersi in quattro dei diz. vale altro.
menti a collana che cuoprono la botta. Guadagnà quij quatter. ironic. Non
Quattacamin che anche dicesi Paracamin guadagnare l'acqua da lavarsi le mani.
e Parafoeùgh. . . . Arnese di tela di L'è come duu e duu fan quatter.
pinta o simile con cui si tura la bocca Esser quattro e quattr'otto. Due e due
di un cammino che guarda nella stan hanno a far quattro.
za allorchè non vi si fa fuoco. Il fr. Loeugh pij di quatter Marii. V. in
Devant de cheminee, il piem. Contra Loeugh pij. (di pugna.
fornèl o Parafornèl. Quatter bon cazzott. Un rifrustetto
Quattacossin . . . . Specie di drappo di Quatter gatt. Quattro gatti.
seta o simile con cui si ricuopre fra Quatter vocult tant. Quadruplo. Qua
giorno il letto, e principalm.° da capo. druplice. -
AND ARM
= in Abonà ag. Fare un abbuono(“tosc. – T. G.). Andà comè. Sgomberare(“tosc. – T. G.) L'è
= in Abresgé ag. In ristretto. In compendio. andaa comè. Ha scaricato tanto(“tosc. – T. G.).
= in Acqua ag. Acqua brutta Risciacquatura(“tosc.). Andagh adoss. Andare sopra a che che sia. Far
Acqua de fior de ginestra. Acqua di fior di sequestrare che che sia(Gh. Voc. cit. il Cecchi).
ginestra(Targ. At. Acad. Cim. Il 1 ). Làssem andà-giò. Ponimi a piede. Scendimi
Acqua de giussunin. Acqua di gelsomini da cavallo.
(Targ. Ist. II, 15) Andadóra. ... . Nome che danno i Fornaciai a
Acqua de levanda. Acqua di lavanda o Acqua Quel grosso pancone attraversato da regoloni
stilata di spigo(Targ. Istit. II, 5oº). di legno sul quale si stanno ad allogare il ma
Acqua de roeus salvadegh. Acqua di rosel teriale nella fornace dal mezzo in su.
line o di prune (Targ. Istit. II, 454). = in Andrèia ag. Sant'Andreia el fregg el nega
Acqu d'odor. V. in Odor nel Vocabolario. dicono alcuni il proverbio di cui in Andreja
Acqua in bocca. Muci. Buci. (v. Moccà per nel Vocabolario.
Zittire nel Voc.). Silenzio; zitto; segretezza ve”. = in Anedin ag. Fà l'anedin. V. in Nodà nel Voe.
Acqua marscia. Acqua putrida(Cr. Agr. III, 15). Amèll de crosera. T. de Sell . . . Anello della croce.
Acqua morta. Acqua tepidiccia. V. anche in Bria e Capellinna.
Acqua morta. Acqua stante(Cresc. Agr. 1, 4). = in Anema ag.
Acqua possa. V. Pòss nel Vocabolario. De anim ghe n'emm domà vunna. Delle
a Avè faa on boeuccin l'acqua ag. Aver fatto anime se n' ha una sola(“tosc. – Tom. G.).
alla neve(Lasca Gel.). In anima e in corp. In petto e in persona.
Corp d'acqua. T. idraul. Massa d'acqua, a I donn gh han sett anem e on anemin ag.
a Guadagnà namch l'acqua che se bev ag. Non Le donne son come i gatti, se non danno col
guadagnar l'acqua da lavarsi le mani (Cr. in naso non muoion mai(“tosc. – Tom. Giunte).
Guadagnare). Racomandà l'anima. Raccomandar l'anima.
Lavà in dò acqu. Lavare in due acque, cioè Fare la raccomandazione dell'anima.
due volte(“tosc. – Tom. Giunte ). = in Ann ag. Ann d'acqua, Ann de nev, e sim
Passa l'acqua dove l'è bassa fig. Far lepre Anno piovoso, Anno nevoso, ecc.
vecchia. Volger largo ai canti. Compi i ann. Serrar gli anni(Gb. Voc. cit.
Acutt Ad. d' Odor. V. nel Vocabolario. Firenz. IV, 32 , IV, 169 ).
= in Adànm ag. V. Ponm d'Adamm nel Voc. L'ann de quest'ann. L'anno che corre. L'an
Agrèss per Assaltaa. V. in Saltàa. nata corrente.
Alascia de capell. Tesona(“tosc. – T. G.). a On ann con l'olter ag. Un anno sull'altro
Albis(Doninega in). V. Doninega in quest'Arp. (Lastri Op. V, 71 ).
Albor. T. d'Oroleg Perno del tamburo; il fr. Arbre. Portà ben i ann. Portar bene gli anni.
= in Alégher ag. Podè sta-sù alegher. Poterne Anonzià(Fass) ... Chieder accesso ad alcuno per
sputar la voglia, cioè deporne il pensiero. bocca de' suoi famigliari.
Alètta. T. d'Orolog. Paletta. V in Roeuda. = in Anticamera ag. Vess staa a la soa antica
Ambigu..... Piatto in cui sono a così dir ma mera. scherz. . . . . Essere andato a casa d'al
scherate le vivande che ne fanno parte. cuno senz' avergli potuto favellare.
= in Ambrosian(Don)ag. Un uomo tessuto alla piana. Aquil. s. f. p.... Nella nostra Accademia è nome
= in Ambroeus ag. Sant'Ambroeus el frecc el convenuto per indicare la settima lezione defregi.
coeus. . . In dicembre il freddo va crescendo. – in Aràa ag. Araa che tira drizz no pò fallà.
Amicizia(Avegh on'). Avere un'amicizia('tosc. – Prov. agr. che fig. si trasferisce a sinonimo
Tom. Giunte ) in mal senso. di Fa il dovere e non temere.
= in Amis ag. Gli amici non son mai troppi e Arciva per Stiva V.
tutti posson giovarci; de'nemici uno solo tassa Ari. s. f. pl. T. Teatr.... Drappelloni pendenti
ed e d'avanzo per farci molto male. per intervalli dalla soffitta del palcoscenico e
= in Amór ag. Amor de madregna e Amor pla rappresentanti nuvolaglia, cielo e sim.
tonegh. V. in Madregna e Platonegh nel Voc. = in Aria ag. Aria de nev. . . . . . Vento che
Ancora. T. d'Orolog. Ancora. Pezzo d'acciaio che minaccia neve.
serve a fare lo scappamento de gran pendoli. Aria morta. Aura morta(Dante Purg.).
= in Anda ag. Andà adree con la man o cont Aria. Aria dicono anche gli orologiai per vano.
el corp. Secondare l'andatura d'un corpo con Aria dell'imboccatura.
la mano o col moto proprio(T. G.). = in Arma ag. Metter d'arma. V. in Metter.
BAR (456 ) B AS
Presenta l'arma. v. Presenti nel Voc. = in Barbis ag. Fà on barbis a vun fig. Fare
Armadùr. T. Teatr... Nome delle armature che altrui uno sfregio.
sono sopravvia al palco scenico del teatri per = in Barbozzin ag. Mentino(“tosc. – Tom. C.)
reggere i congegni , i mulinelli, ecc. da ap Barozz e Barozzell. s. m. verso il Comasco per
pendere i teloni, ecc. le macchine, ecc. Barozza e Barozzinna. V.
Armandola. Mandorletta? Uno dei ferri da carrozze. Barzév in alcuni paesi lariensi per Mangiadòra V.
Ars de la set. V. in Set. Basa. Vasetto. Negli ostensori è quella modana
= in Asen(Ognidun cascia el sò) agg. Ogni gallo tura che regge il corpo vero dell'ostensorio.
raspa a se. Ogni grillo grilla a se. = in Basletta correggi la parola naturale (scorsa vi
On altr'asen adess. To qua o Vedi qua un per mero errore tipografico) in labiale o labiato;
nuovo bescio ! e agg quanto siegue: Il Redi nel Vocab. aretino
Asninèll. Micciarello. scrive che « Quell'arnese di legno a foggia di un
Aspa. Naspo – Quello del filatoio consta di Cros piatto grande in cui con la farina s'infarina la
o Crosin. Crociera – Dietta strencia... scem frittura, ed il quale serve altresi per grattarvi
pia = Dietta doppia. . . . . doppia = Coa... . il cacio con la grattugia, dicevasi ai suoi giorni
con Pollez. Perno = Paletta. . . . dagli Aretini Tefania e dai Fiorentini Tatteria -.
Assiètt. T. degli Orolog. Cerchio o Ciambella (E forse i Toscani s'ebbero la voce insieme col
dello spirale o del tempo. l'arnese dai montanari della Lunigiana e del Ge
Ast de la mocuia. V. in Mocija nel Voc. novesato che dicono Tefania o Stefania la no
Astànt. Astante. Guardia. stra Basletta, e sogliono girare per la Bassa Italia
Astantaria... Residenza degli astanti negli ospedali. vendendo tafferie e altrettali lavori di legi. .
Atàss. ... Picciolissima cavigliuola che intromessa Questo è il vaso identico che per usi identici,
nel pertugio che è da capo a ogni fuso da fila e oltracciò anche per mondar riso e legumi,
toio non lascia che la rotella(campanell) balzi adoperiamo noi Milanesi sotto il nome di Ba
fuori per di sopra, e assicura il giro del fuso. sletta, voce diminutiva di quella Dasla che quando
= in Att ag. In su l'att. Sull'atto o Nell'atto. Di è assai fonda nominiamo Ba lott. Le quali voci
scoppio o Di schianto( tosc.-T.G.).Immantinente. Basla, Basletta, Baslin, Baslott, Baslottin,
Baslottell compongono tutta una famiglia di
B assai più basso stato che non sia quella della
Bazzila, della Bazziletta e del Bazziloni a
Babil (Andà, Mandà e sim. al ). V. in Cagaràtt. quel modo medesimo che il Bacino o il Nappo
Bacchett de la moeuja. V. in Mocuja nel Voc. o il Bacile e la Bacinella o la Baciletta (se
= in Badée ag. Pastocchione. Pecoronaccio. Pin da Bacile voglianº trarre questa figliuola) sono
cherellone. Pinconaccio. Pinconcione. Pincon tanto più nobili del Catino e della Catinella
cello. Rapa( tosc.). quanto il metallo suol essere considerato più
Bagaggell. v. cont. dell'A. Mil. Il Botto (Lastri nobile della terra e del legno. I nostri buoni
Prov. V, 257). Boddacchino(“lucch.). La Rana vecchi poi, per desiderio di quella stessa pu
bombina dei natur o il Crapaud pluvial de Fr. lizia per cui la cuciniera gentile d'oggidi ri
Bagnaa(Mangià de. V. in Sùcc nel Vocabolario. corre talora anche fra noi ai piattelli allor
Balancié o Bilancié. T. degli Orol. Regolatore. chè vuol mondare o riso o legumi, solevano
= in Balla ag. Martell a balla. V. in Martell. tenersi in cucina due o più baslett, fra le
Banca. T. de Mugn. Nottola. Pezzo d'asse che quali specificavano per Basletta de la farinna
s'applica ai quarti della ruota. da mulino ed quella riservata alle sole infarinature, e questa
alle sue pale per ricevere la caduta dell'acqua. era la Farinajuola così noninata dai Toscani
Bancorin... . Nome dei piumacciuoli che reggono odierni(Tomm. Sin. in Tafferia). Fra noi i ven
il puntone (pollez) dell'albero da nuino. ditori di legumi, d'erbaggi, di frutte sogliono
= in Banda ag. A vegh la banda la saa. V. in altresì erigere la basletta in telonio(comtoir)
Sàa (assile) nel Vocabolario. sceverando e noverando i danari su quella me
= in Bandéra ag. Mett-feura bandera bianca. . . desima tafferia o farinajuola che un dica in
Esporre bandiera bianca in sig. di Esser pronto sulla quale momenti innanzi hanno svisato i
a calare agli accordi, a capitolare od arren fagiuoli, mondato le fave, sgusciato le casta
dersi; e dicesi al positivo e al figurato. gne. Dirò da ultimo che questa nostra Ba
Bandinn. T. de Parrucch.... Le parti piatte sletta, ancorchè condottasi oggidi a bassa con
laterali delle parrucche. dizione, vanta non ignobile origine procedendo
Ban inòn. T. dc Parrucch.... La collottola piatta chi dice dal greco B&axyo; (experimentum,
nelle parrucche ; la Plaque dei Francesi. probatio), chi dal latino Vas diminuto in Va
Dandón. Abbandono. sula, Vauletta, e per l'affinità del V col B
Barà.T. del Giuoco di Bara... Cogliere l'avversario. degenerato in Basuletta, Basletta, e chi dal
Barabba e Barabbòn. Lo stesso che Baloss sig. 1. V. romanzo Waschler(fabbricatore di vasellami da
= in Barbellatto ag. Primasso. tavola o da cucina ).
B1 A (457) B OT
fetti vani quelli che ci vengano dati dopo con Bolladºr. Bollatore ?
sumate le nozze o da chi passa a seconde nozze. = in Bombasinna gergo ag. Mollame.
Beritt. s. m. pl. Pecorelle. Sul Lago di Como si Bominà. Abbominare – Bominaa. Abbominato.
dicono così le Ondicelle. = in Dón ag. Sano parlandosi di strumenti, ar
= in Bertonà ag. Rappare uno(“tosc. – T. G.) nesi ecc. (Cr. esemp. Soderini).
= in Bèstia ag. Bestia incantada. Bestia incantata Fà i robb a la bonna o a la casarenga. Tes
(Lal. En. trav. II, 56). sere alla piana. Far checchessia alla fedelona.
Conoss el maa de la bestia. Saper da qual Menà bon. V. in Menà nel Voc.
piede uno zoppichi. Bonàscia(A la ). Alla fedelona.
Vedè la bestia. V. Batt i or in Ora = in Bondanza ag. Ciavo bondanza. Addio de
= in Bév ag. Dev a memoria. Bere a garganella. lizia. Addio galanteria(“tosc. – T. G.) ironic.
Bever. . . . . Dà manca on béver d' acqua. Non = in Bordòcch sig. 1.° ag. e volg. in Toscana
dare un bere a secchia. Non dare fuoco al cen Calabrone, del che veggasi in Négher nel Voc.
cio. Non dare ne meno un zolferino a baciare. Iordacù per Bordiocù. V.
= in Bevirarù ag. Beverino se di terra, Bicchierino = in Borsa ag Per quell che ghe ven in bor
se di vetro come quello delle gabbie; e talora sa. Per quel che gliene viene('tosc. – Tom.
promiscuamente (così il Meini in T.Sin. a Nappo). Giunte), cioè per l'utile ch ei ne ha.
Bev-sù ona seccada, on dispiasè. Succiarsi una = in Borsgioà ag. Pagano.
noja, un disgusto. Boscior (voce verbanense). Spin bianco. V. Spin.
= in Bianch ag. Ligaa in bianch. V in Ligàa = in Botèglia parti sg. Anell de veder inscimma
nella presente Appendice. al coll. Cercine( tosc. – Tom. Giunte ).
CAL (458 ) CAN
= in Bòtta ag. Ciappà de botta salda. Pigliare Caliber. T. d'Orol. Calibratoio. Piastretta d'ot
uno di punta(“tosc. – Tom Givnte). tone o di cartone sulla quale è segnata la
Botta de colanna. V. in Finimént in questº App. grandezza delle ruote degli oriuoli.
Bottéga!. . . . . Ellissi comunissima per chiamare Caliber a pignon. T. d Orol. Calibratoio da rocchetti.
i fattorini da caffè, da bettola e sim. Caliciºttſ In). In Ismirne(“tosc.) In luogo lontanissimo.
Bottón. Pianta. Negli ostensori- e nelle pissidi è il = in Calissoar ag. Gli Oriuolai dicono i loro
fusto che regge il corpo loro a mo' di balaustro. calissoar ( dal fr. equarrissoir) Stampi.
Bozzonella. . . . Sp. di bozzello inastato sulla razza Calzolar de donna – d'omm. . . . Calzolaio che
(trombetta) delle ruote da ſi atoi per agevo lavora sole scarpe da donna – da uomo.
larne il giro mossi che siano dalla serpa. = in Calzonitt ag. Calzonetti. Calzonucci(“tosc. –
= in Bràga ag. Braga de cuu se cred che ghe vocub Tom. Giunte ).
bia on pont, e gh'en veur duu. V. in Pönt. Canarin. T. teatr... Camerino. Nome degli stan
Draghètta. Staffetta – Spranghetta. zini laterali al palco scenico ne' quali si ve
Bragón. Staffone. stono gli attori – ed anche. . . . Residenza
Braminna. v. cont. verso il Comasco... Nuvolaglia dell' impresario e de' suoi impiegati.
grigiastra foriera di temporale. Camarin T. de' Fornaciai, V. in Piastrin sig. 3.”
Brancal per Castègn de maeuia. V. = in Cambialètta ag. Cambialina. Cambialetta.
Brasciocù. V. in Potans nel Vocabolario. Cambialuccia(“tosc. – Tom. Giunte ).
Brisa. Sizzolina. Aria fine e fredda (“tosc. – T. G.). = in Cambiavalutt ag. Cambiavalute(“tosc.-T. G.).
= in Bùi ag. Fà trà on bui. Bislessare. Cambrètt.... Uncinetti che posano sugli staggi
= in Bùla ag Fiorume(Fabr. 1 96 ). (stasgett) de' filatoi a reggere il filo torto.
Cassa de la bula. V. Càssa nella pres. App. = in Camèll ag. Vedè el camell. V. Batti or in Ora.
Bus. Ad. di Benis. V. più addietro nella pres. App. a Camer(el). ag. La Guardispensa(Dom Facez.33o).
Busàscia. Toppaccia(“tosc. – T. G.). = in Camera ag. Menà per i camer o per le
= in Buscà; ag. Le Piallature. belle sale. V. in Sala nel Voc.
= in Busècca ag. Andà-giò i busecch. Cascare = in Camisa (Levà-sù con la..... inversa) ag.
lo stomaco (Leop. Rim. 75). Fare una levataccia(“tosc. – Tom. Giunte ).
Busecchinna. Trippettina(“tosc. – Tom. Giunte). Andà a cà a mudà la camisa. ... Si dice
= in Bussolòtt ag. Giugador de bussolott. Tra scherz. delle genti di contado abitanti per oc
gittatore. Tragettatore. Giocator di mano. Ba casion dell'arte loro in città, i quali vanno in
gattelliere. alcune date epoche a riveder la famiglia al paese.
= in Butér ag. Butér de tocch dicono i Brianz. Camisa. . . . . dicono vari Fornaciai quell'Accol
per Buter de montagna. V. in Butér nel Voc. tellato di mattoni che usano fare presso le
mura della fornace allorchè allestiscono la cotta.
= in Candirée(Vess in sul) ag. e nob. Rilucere co Caregh(Color). Più tinto(Cresc.Agr.VI, 2 e XI, 3.1).
me lucerna sopra il candeliere(Vite SS.PP. 1, 9) Carèil o Capiceu o Cariota. T. d'Orolog. Roc
Candirón d'on onm. Sparagione(“tosc. – T. G.). che to. Dent. Ale.
Canelonin Reciolino. Cargadisc. Carichi simo.
Canestrell per Musiroeu de boeu. V. Cariota o Carell. Tentennella. Rocchetto. Rotella
Canetta. T. de Macellai. Mestola ( tosc. – Gior. verticale che muove immediate le macine nel
agr. VII, 446). Nel bove e quel prolungamento mulino.
dell'osso della spalla che è al disopra della Carrètt che porta i quint. ... Carretto da scene.
gamba dalla parte del ventre. = in Carta ag. Carta de paja. V. Paja nel Voc.
= in Camma d'orghen ag. Cann de ritornell. V. Carùspi per Pomm d'Adamm. V.
Ritornèll a el Voc. Casètt Smiracolone('tosc.).
Cànna .... Cannoccia vana di ottone col capo Vess on casett. Smiracolare('tosc. – T. C.).
tagliato augnato che intromiettesi nella matas = in Casin sig. 4. ag. Tegni casin. Tener l'o
sia della seta quando si vuole attortigliarla che in pastura.
al torcitoio. Casoeiù. Caciuola. In alcune parti del Canton Ti
Camuetta. . . . . . Cannuccia di cristallo che posa cino si dà questo nome alle forme del così detto
tutto lungo via la cosi detta stasgetta del fila Battelmatt o Formaj grass (V.) quando sono
tojo aſlinchè il filo passi liscio e senza rom Caspiada per Torciada. V. (piccine.
persi dalla rotella(campanin , al naspo. = in Cassa (da oriuoli) ag. fra le parti Spajazz.
Canon del nasc. . . . . Canna da mastio nelle Lunetta.
volticelle a tre quarti di ster-o. = in Cassa ag. Cassa de scunt. V. in Scùnt.
Canon del sprocch. V. in Sprocch nel Voc. Cassa. . . . . Il corpo di ciascuna rotella (cam
= in Canta ag. Cantà senza son. Cantare a panell) da filatoio.
secco( tosc. – T. G ). Cassa de cava. T. de Setajuoli. . . . Cassetta con
Fà canta on i trument. Far parlare uno quattro cilindruoli in cui s'allogano le matas
strumento(Magal. Let scient. ll , p. 2 i 6 ). sine di seta allora allora attorcigliate al tor
Cantinascia. Can:inaccia (“tosc. – Tom. Giunte ). citoio (tornell) (la paglia.
= in Cantinin ag. Cantinina. Can inuccia( tosc.) Cassa de la bulla. . . . . Il cassone in cui si trita,
= in Cantinna(Gb'è sott) ag. Mucina ci cova. = in Cassinna ag. Veuia la cassinna pien la can
Cantón e Canton cèll. Cantino(Tom. G.). timna o pure Ann le cantinna vocuja la cassinna,
= in Capelètt(conciatetti) ag. La voce è bolognese. ed a rovesc o Pien la cassin a vocuia la cantina...
Capelètt. T. delle Arti. . . . Ferro a cappello per Tino pieno, poco fieno; Tino sceno, lieno avémo.
ricoprire le testate di alcuni lavori. Cassón per pestà el zuccher. V. in Zùccher.
Capelett de colanna. V. Finiamént in questº App. = in Castègna nelle parti ag. Cuu. Ilo.
= in Capèll ag. Capella la pastorella. V. in l'a Castell. . . . Ne filatoi e ogni co.gegno di tra
Capellan. Cappellano (storèlla. verse che dalla pianta per mezzo della serpa
Capellania. Cappellania. porta il nuoto ai valichi.
Capètt de pettural. Ciappe da petto ? Castrà. Spuntare i tralci del poponi (melon).
Capettinma. T. de Sell. Ciappetta º Campanellina? Cava. T. de Setajuoli. . . . . Levar le matassine
Capetton. T. de Sel. Doppia ciappa. Campanelone. di seta dal naspo e passarle al torcitoio(tornell).
= un Capia ag. Suefaa a la capia. Appan caso Cavagna di botegli. Salvaſiaschi. Portagasch.
( fior. – Men in Tomm. Sia a Valpo . Cavalett. T. degli Agric..... La pelle che con
Cappa-néra. Uom nero Redi Op. V , 1 o 1 ). giugne le due verghe del coreggiato.
Cappassistént. . . . . Primo assistente. Cavalin. . . . Nella nostra Accademia è nome che
Capp bolladór. . . . . Primo bollatore. danno gli alunni alla seconda lezione dei Fregi,
Cappboschirei..... Capoboscaiuolo. = in Cavall ag. Non tutt i cavaj hin de posta,
Cappcaccia. Capocaccia. e non tutti paroll ne riten risposta. V. in l'arolla.
Cappcomplott. . . . Promotor di complotto. = in Cavedagna ag. I contadini le dicono Ca
Cappcompositor. T. di stamp Proto. vadagn , e le lasciano come lembi laterali in
Capp facchin. . . . . Primo facchino. ogni aratura; ii che forse le farebbe reputare
Capp de ca. Capo di casa Ion. Sin.). procedenti dal latino Caudanea.
Cappinfermée..... Primo infermiere. Cavrón. . . . Nell'Accademia braidense è nome che
Cappoperari.... Nella nostra Compagnia di Zap danno gli alunni alla quinta lezione dei Fregi
patori l'ompieri(guarda fuoco) è un sergente che = in Cazzuu ag. A vegli el cazzuu. Avere il ro
vigila e dirige i lavori di manutenzione delle majolo o il mestolo in mano(“ fior. – Meini
trombe, dei tubi, ecc. in Iomm. Sun. a Ramajolo).
Cappricevidór..... Primo ricevitore = in Cerca ag. Cerca che te cerca. Frusta e
Capptorcolée..... Capo dei torconeri. rifrusta.
Caragorell. . . . . Carruccio di cui si fa uso per Cespuli. . . . Nella nostra Accademia è nome che
inir di tritare le paglie in sull'ºia º danno gli alunni alla sesta lezione dei Fregi.
COL (44o ) CO R
= in Chiccherin ag. Chiccheretta(Mag. Op. 284). fatti credere ai contemporanei, tornarono un
= in Ciaccera ag. Con la ciarla trarrebbe le sogno pei posteri; e verso l'anno 177 o colonna
monache del monastero. e iscrizione scomparvero.
= in Ciaffag. Fa ciff e ciaff. Fare pesciolini Colombinna. Ad. di Prèja. V.
(“tosc. – Toni. Giunte). Sguazzare. Colonett. T. d'Orolog. Colonnini. Pilastri. Que'pi
Ciar de ciar. Lume di lume(Targ. Prodr. 1 81). lastrini per mezzo del quali sono congegnate
Ciar saraa(Dagh on). T. pittor. Cacciar di chiaro. insieme le due cartelle(platinn) d'un oriuoio.
Ciari(gergo). Lo stesso che Scuffia. V. Colonètta..... Ne filatoi è ognuno di quei gran
= in Ciav ag Dà-sù la ciav. Chiavare. Dar di ritti esterni che da imo a sommo ne circon
chiave all' uscio. dano i castelli e reggono i valichi.
= in Ciccio ciccio scherz. per Citto citto. V. = in Colór ag. Color del pan de mei. Color di
= in Ciél ag. Nol ghe sta o Nol pò stà nè in bossolo (Firenz. Op. IV, 31 ). V. anche in Pan.
ciel nè in terra. V. in Tèrra. Color nort. Color morticcio.
Ciélo (Sicut in ). V. Sicut nel Vocab lario. Color nibbiaa. Color nuvolato.
Cilinder. Cilindro. De color. Di colore(“tosc. – Tom. Ciunte).
= in Cilindrà ag. Cilindrare(“tosc. – Tom. G.). Non bianco nè nero.
= in Cimént(Mettal). Mettere a cimento tosc, T. G. = in Colzetta(Faa a) ag. Come il sacco del mugnaio.
= in Città a ag. Comandamént. Comandamento.
I Sessanta de Cittaa. V. in Sessanta nel Voc. I comandament di pajsan. V. in Tajsan.
Quij de la Cittaa. La Municipalita. = in Comenza ag. Vess manch assee de comenzà...
Vess de Cittaa. Essere Municipalista. Essere troppo poca cosa.
= in Cóa ag. Cascià do, tre cov.... Mettere = in Comiſo ag. Come va(“tosc. – Consciaa
la prima, la seconda, la terza coda, e dicesi comifo. Concio come va . A modo e verso.
de pavoni, dei tacchini e simili. = in Conissión ag. Fà de commission. Fare a
Tirà la coa al diavol. T. di Stamp. V. in posta(Alleg. p. 1).
Diavol nella pres. App. = in Comod fig. agg. Duu stee comod. Due staja
Còcch. T. d' Orolog. . . . . Il copribilanciere. alla larga (Gh. Voc. cit. il Sacchetti).
Cocchètta. . . . . . Assicella tagliata a granchio Compagna e Compagna-via on pano, oma ghir
d'ambo i capi che accavalcia i fusi dei filatoi landa, ona picciura in sul mur. Accarezzare
e colle bullettine(stacchette ) lo tiene in sesto. una quadratura o sim ?
Cocconott. . . . Grosso torso (cucchin - = in Compass ag. Compass a pont ſiss. Compasso ad
= in Coeur ag. El mè coeur. Meta dell'anima aste ferme” - desacoccia...Compasso da tasca le cui
mia per Cuor mio usò il Firenz. nei Luc. II, 4. aste entrano in un astuccetto cilindrico d'ottone.
Coeur de la battaria. Cuore della soneria = in Cónch ag. Govone o Cercine del giuoco
d' un oriuolo. (“tosc. – Tom. Giunte).
Corur largh..... Cuor freddo, impassibile. Consegnàa in quarter. V. in Quartér.
Stà o Viv cont el coeur quiett. Viver quieto. Consumida. T. de Giojell.... Agg. di gioia sce
in Coiritt ag. Mozzature di cuoia(Tar. fior.). mata di bellezza.
in Colanna ag. V. Finiment a colanna in que Contrabatt. T. d'Orolog. Ribattere? – Ribatti
st'Appendice. mento del tempo.
Coll de la man. Collo della mano(Trinci Agr. Contrapotans. T. d'Orolog. V. in Potàns.
I, 47). Polso, e dottr. Carpo. Contratecc... . Secondo tetto, doppio tetto.
= in Collera(On poo in). Adiratello (Caro Am. Converti. fig.... Svolgere altrui dal suo animo
e addurlo nel nostro.
past). Adiraticcio.
Cologna infama. ... A mezzo il Corso di Porta = in Cóo ag. (pensare.
Ticinese da mano manca e là dove s'apre la Via Anda-via cont el coo. Farneticare – Scom
della Vetra del Cittadini sorgeva già una co Coo de legn. Capo quadro.
lonna alzatasi nell'agosto dell'anno 163o in Coo de matt. Capo scarico(“tosc. – T. C.).
sullo spazzo della casa in cui esisteva la bar Coo de paga, de puj. V. in Pàgn e Puj.
bieria di Gio. Giacomo Mora. Con essa colon Meni-via el coo. Abbagliare. Confondere.
ma e con una iscrizione latina, conservataci a Senza coo ag. Munto di senno.
dal Balestrieri in una nota alla st. 7o della Copiascia. Esercitare la menanteria.
sua version milanese della Gerusalemme, s'in Copistaria. Menanterta(Zanob. Diz.).
tese di que giorni infamare in eterno la me Cópp de rimessa. V. in Rimèssa nel Voc.
moria del Mora e d'altri suoi pari credutisi Corammº de nett in mezz. . . . Corame di mezzo?
allora propagatori della peste nella città ; e Corin. . . . Sp. di dolce in forma di coricino.
perciò si volle nominata Colonna infame º ma = in Corna fig. ag.
quella eternità non aggiunse a un secolo e l corni ghi e tocu pù nissun. A rivederci
mezzo, gli unti propagatori della peste che alla posata di Giocondo(Nelli L'Asur. III, 22).
condussero al rogo iuci disgraziati, creduti o Corna. s. f. pl - . Sp. di corna attaccate alla briglia.
CU U (441 ) DI A
Cornacòpi.... Nell'Accademia braidense è nome
che danno gli alunni alla prima lezione dei Fregi, D
= in Cornaggia ag. Gela i cornacc. Tirar brez
zone(“fior. – Meini in Tomm. Sin a Tirare). = in Dà ag. E daghela. E tonfa! ('tosc. – T. G.).
= in Cornaré(Mandà a) ag. Cavar uno di ca Podè dann des a andà ai dodes. Poter dare
pretto. Fare alcuno marito delle capre. più vantaggio che di quarantacinque quanto a
Cornett. Cornetto. checchessia (Caro). (al Barone,
Cornircùra per Cornaieula sig. 1. V. = in Daa dopo Parlacocco ag. e un altro detto
Cornin.... Arnese che gli ottomai usano per lavo = in Danée a Pocch danee pocch sant'Antoni ag
Corno. Corno. (rar le lastre. Poco popolo poca predica(“tosc. – Meini in
= in Corp d'on liber ag Costola(“tosc. – Tom. Tomm. Sin. p. 745 col. 1. nota 7."). A pochi da
Giunte ). Così dicesi quando è di pochi fogli. mari poca merce; chi paga male è servito male.
= in Corvé ag. Servigio personale. Fazion personale. Dànt. V. in Pèll nel Voc. (dolce.
Cossi. V. lusci. = in Dattoli ag. Il mele si fa leccare perche egli e
Covà Covar il male. Esser malaticcio. Daziaria in forza di sust. f. Zienda delle gabelle.
Covercin che se fa a tutti pignatt. V. in Pignatta. = in Dèbol ag. El sò debol ghe l'han tucc. Ognuno
Coverton(de forgon)..... Copertone ? ha il suo punto del minchione(“tosc. – T. G.).
Covòtt. V. in Manetta sig. 6.” = in Decrètt ag. Malarbett el decrett e i stri
= in Cozzitt ag. Occhi dell'uovo. vai del poverett. V. in Poverett.
= in Cràppa. Il Dom. Facez. p. 4oo usò Grappa. = in Dervi a Dervii-focura ag. Fate largo, la
Cricchètt de la lumaga. Grilletto di piramide ? sciatela passare(Gh. Voc. ll, 462).
Cristall molaa. V. in Molàa nel Vocabolario. l'esasi. Sbratzone. Sbrattonaccio(“tosc. – T. G.).
= in Cristoffen agg. Cristòfen o Cristofinna o Chi ha il mendo di dissipare, strassinare,sciupare.
vero San Cristòffen. Descaregà la fornas. ... Levar dalla fornace i mat
Din don dan, ecc. Vedi Prima nun e pocu ton cotti. -
= a pag. 38 col. 2. riga 5. agg. – Sacch. = in Egitt ag. Magioster d'Egitt. V. in Magiºstra.
Rime II, 161 ). Così chiamasi, ecc. -
= in Egoista ag. Egoista(“tosc. T. G.). Tutto
= in Diètt ag. Dietta strencia.... Nome delle di se. Di se (ivi).
braccia scempie dei naspi da filatoi – dop = in Egoistón ag. Egoistaccio('tosc. – T. G.).
pia.. ... Le braccia del naspi da filatoi che Elborin. Dim. in genere di Elbor. Albero o Fuso
hanno un'aggiunta mobile. meccanico.
Dimostrà. Dimostrare. Lo usiamo nel solo sig. di Emigré. . . . . . Spezie di tabarruccio. Usava nel
Dimostrare gli anni(“tosc.). 1 8oo. Non era nè tabarro, nè ferrajuolo, nè
= in Dio ag. Dio ved e Dio proved. V. in sarrocchino; era un emigre.
Provedè nel Voc. En Ne
Discol. Discolo, e per intens. Discolaccio(“tosc.). Entràgh. Cosse gh'entrel lù ? Che c'entra egliº
Disposiziòn. Vess a disposizion de vun oma cossa. Cosse gh'entra la cà. Come c'entra la casa?
Essere una cosa a signoria di alcuno(Gh. Voc.). = in Era ag. Era di quadrej. Mattonaja(“tosc. –
Distacch. Distaccamento in cose d'amore (Nelli Zanob. Diz.).
L'Astr. III, 5). Cavall d'era. V. Cavali nel vol. 1. p. 264,
= in Dolz-e-brùsch ag e con voce antica Muzzo. col seconda, riga 36.
= in Donninega ag. Destend in l'era. Inajare.
Erbiroeula V. in Pèll. (chiesa.
Dominega di oliv o di palma. V. in Oliva.
Dominega grassa. Quinquagesima. Erogatari. T. Ecc.. . . Distributore di entrate di
Dominega in albis. Domenica in albis. La Erósa. V Monéda in quest' Appendice.
prima Domenica dopo Pasqua chiamata Domi Esèrcit. Esercito(“tosc. – Meini in Tom. Sin. ad
nica nona dai Greci, Dominica in albis de Armata). Quantità grande. On esercit de mosch
Un esercito di mosche.
positio dai nostri offizi ambrogiani, Dominica
post albas dai Sacramentario, e da altri Octava Esposiziòn. . . . . Questa voce noi usiamo in sig.
di Pubblica mostra che si fa annualmente nel
Pascha o Dominica Thoma(Magri Diz.).
Palazzo delle Scienze ed Arti in Brera de re
Dominega santa. Domenica dell'ulivo.
La prima dominega d'advent. Avvento centi lavori così di belle arti come d'industria,
La prima dominega de quaresma. Quaresima. fonte perenne di pubblica utilissima emulazione.
= in Domn ag. El Domm l'è minga staa faa in = in Espress(Per) ag. Per espresso(Magal.Op. 31 8).
d'on dì. Roma non fu fatta in un giorno. Roma Ess(Fris di). V. in Fris.
non si fece in un di. = in EstrattſGiuga o Mett d') ag. Strattare(T. G.).
Doppiètt. T. del Giuoco di Faraone. Le coppie
(Bracc. Rin. Dial. 15o). V. Gh. Voc. in Tagliare. F
Dordin. Tordino. Torduccio. Tordone(“tosc. – T. G.).
= in Dormì ag. Quand se cred d'andà a dormi Fa feura i micchitt e sim.... Farne, Cavarne
gh'è la malba de fa bui. V. in Malba nel Voc. = in Faccia ag. ( panetti.
e in quest'App. Avegh on sesin de faccia. V. in Sesin.
Dormi di cavaler. V. in Primma, Segºnda, Con faccia franca. A viso aperto(Cr. in Viso).
Terza, Quarta nel Vocabolario. (tronna. Con faccia fresca(cioè impudente tosc. – T. G.).
Dormoeus.... Sp. di sedia a bracciuoli. V. in Pol Faccia d'arpia. Muso d' arpia(Nelli Vec.
Dossi. T. d Orolog. Egualire. Lisciare colla cote Riv. Il I, 1 o).
ad acqua tutte le parti d'una ruota da oriuolo. Faccia de gnocch. Viso di boccale, d'orcin,
Dotta. T. de' Fab. di carrozze. . . . . Le cose in d'orciuol, di gotto fondoluto, di piattello (Bel
verniciabili addette alla carrozza. lini cit. dall'Alb. enc. in Orcino).
= in Dottor ag. - ( volante. Faccia de lunna pienna. Muso di luna. Lu
Dottor consulent. Dottor consulente? Medico na. Lunone(“tosc. – Tom. Giunte ).
Dottor de l'ospedaa. Medico dell'ospedale. Faccia de mascaron. Viso da maschera(Nelli
Dottor salvadegh..... Ser Saccente. Vec. Riv. Ill, 2o).
El dottor de ca. Medico ordinario. Faccia de mascarpon. V. in Mascarpon.
I dottor gioven en fan de gross. Il medico Faccia de Neron. Viso truce o truculento o
giovane fa la gobba al cimitero. tirannesco. (Fac. p. 7o
- in Dottora ag Fà la dottora. Fare la sindi Faccia gottica. Un cacasangue di viso(Don.
chessa(Nelli Serve al forno 1, 6). Faccia patida. Viso smunto.
Dulcas. v. cont. verso il Comasco per Pieghevole, Faccia tutta carpognada o a carapott. Mo
Flessibile parlandosi di legno. staccio a mosaico(Nelli Vec. Riv. 111, 1 o).
Fa di facc. Farfaccetta. Far delle faccette
(“tosc. – Meini in Tomm. Sin. a Occhi ).
E Facción senza mas. V. in Nas nel Voc.
Eccettera(L e on ). È una eccetera(cioe donna = in Famn ag Mett famim. Stuzzicare l'appetito
di malaffare'tosc. – Tom. Giunte ). – in Fascu ag. Fasteu de la mininna. V. Mininna
FO C (443) FU (..
Fas en turcon. V. in Turcén. = in Foeigh ag. Soltà de la padella in del
Fassa. . . . . . I filatoiai chiamano così quella feugh. v. in Padella.
parte della matassina di seta (mattell) che at Esercizi a frugh. Pezzi a voto(Buonar. Fiera).
torta al torcitoio le serve a così dire di ban Paroll de feugh. v. in Paròlla.
dolo o legatura. Focuja buttada-giò.... Nella nostra Accademia,
= in Fastidi ag. Fastidi fatt in là. Spensierito braidense è nome convenuto che danno gli
(“tosc. – T. G. ). -
Alunni alla sesta lezione dei Quadri.
Fattùra in gergo V. Frignòcca in quest'App. Foeüia d'oliva. V. in Oliva.
Fazzolètt del caffè. . . Fazzoletto colorato, e spesso Focuja dritta. . . . . Nella nostra Accademia brai
con disegni allusivi, che si suole stendere su dense è nome convenuto che danno gli Alunni
quella tavola ove dopo il pranzo i commen alla terza lezione dei Quadri.
sali prendono il caffè. Fojós(ad. di Fén). Fogliuto.
in Fén ag. Pen foios. Fieno fogliuto. Fond mòrt.. ... Terra non vegetale.
in Ferr ag. Modello puro. Forcella. V. Ossètt sig. 4. nel Voc.
= in Gàmba ag. Stà in gamba. Stare in tono o in Giörno ag. Ordin del giorno. P. Ordin.
in cervello. in Giovann ag. Avegh pussee del Giovann
No trà pù nè pee nè gamb. V. in Pè. che del Battista. Avere piu della luna scena
Càmba per Gambirocù. V. che della piena(Nelli Astr. I, 3).
Gamber. . . . . . . Nella nostra Accademia è nome Gir de rizz. V. in Rizz nel Vocab.
convenuto della prima lezione dei Quadri. = in Giraffa ag. Pettena la giraffa. V. in Pétten
Gambètt. Coltelli del tritapaglie. = in Girani ag. Girani che sa de pever. Gera
Gamirètt. Gomonetta. nio zonale di fiore pallido.
Garlànda (I dì de la). . . ... I contadini assegnano Girani che sa de salamm. Erba cimie ina ?
questo none a primi dodici giorni del gen Girèll. T. dei Parruc. . . . Girello da parrucche.
majo d'ogni anno in ciascun de quali osser Girèll o Cuvrò. T. d'Orol. . . . Il fr. Cuivrot.
vando i fenomeni atmosferici vengono asseve Girètt. T. di Modiste. . . . Girello da capo.
rando che quel del primo di tali di sabbiano = in Giùdes ag. Giudes de la legna. . . . Quel
a ripetere nel primo mese dell'anno, quei del l'abbondanziere pubblico il quale accudiva
secondo nel secondo mese, e vie va discor nei tempi andati al legale andamento del traf
rendo fino al dodicesimo – Garlanda è forse fico delle legne.
corruzione di Ghirlanda, sorella della Gril = in Giugà ag. Torna a giugà. Rigiocare.
landa del contadini toscani. (naccio. Ghe giughi el coll o Ghe gionti el coo, el
Garrigh... Verso il Comasco dicesi così il Calci nas o simili se.... A rifar mio se....
in Garzón ag. Giornada de garzon e rabbia in Giùst ag. Vess de giusta. Esser di ra
de patron. V. in Patrón nel Vocabolario. gione(Gh. Voc. ).
Gaslètt. Mano di noccioli o sim. Gnervi. V. Navrì nel Vocabolario.
in Gatt ag. Mes di gatt. V. in Més. in Goff ag. Nicchietto.
Mi-nò l'è el pader di gatt. V. in Pader. Gosin per Gosèll. V. Gosin gosott, ecc.
Pari on gatt negaa.... Dicesi di musici in Gossètt ag. V. in Quattrin nel Vocabolario.
che cantino male, di voci strozzatoie, ed an Gran. T. degli Artig., degli Orolog., degli Armajuo
che di chi sia mal in gambe, e simili. li, ecc. Grano. Pezzuolo da ringranire i buchi.
Gattamòrgna (A). m. avv. In alcuni paesi del Mett on gran o Ingrani. Ringranare.
contado, e specialm. verso il Comasco, equivale in Granda(Falla a la) ag. Far tavolaccio. Far
al nostro A gatton. V. banchetti.
Gattèll. V. in Sellin nel Vocabolario. Graniroeula. . . . . Quel picciolo recipiente che
Gèia. Sansa(Cioni in Tomm. Sin. a Buccia ) dalla bocca della tramoggia riceve le granella
Gél. Gelo. Gielo – Gela. Gelare. de' cereali da macinarsi e le manda poche per
Gelosiscia. Martellaccio. (V. in Marz. volta nella macina. Rimedia a ogni largura di
= in Genar ag. Genar polverent segra e forment. bocca della tramoggia stessa. Ha la tentennella
= in Gerón leva Sabbione e trasporta Calcis:ruzzo (battiroeu) da un lato per avvisare quando non
e Calcestruzzo dopo Getto. è più grano nella tranioggia, e una pelle dal
in Gèss de pitor ag. Gesso da indorare(Borgh. l'altro per tener raccolte le granella. I Sardi
Riposo, 223). (in quest'App. la chiamano Pabadula, voce che il Diz. sardo
in Giazz ag. Cadenna de giazz. V, in Cadènna traduce per Girola senza citarne autorità.
I NS ( 445 ) LI B
= in Granita ag. Granita Madera... Granita fatta Insevàa. Segato(“tosc. – T. G.) Unto con sego.
con limone, zucchero e vin di Madera. (sche. Insognassel nanca. Non se lo sognar nemmeno. T.G.
Granita de marenn... Granita fatta con amara Insubordina a. Inobbediente. Disobbediente.
Insubordinazion. Inobbedienza. Disobbedienza.
= in Grattiroeula fg ag. Andare alla grattugia
(“tosc. – Tom. Giunte). Andar a confessarsi. Intripolà. . . . Aspergere di tripolo.
Grattòn del camer. Un reciticeio(“tosc. – Meini = in Invernisadùra ag. Verniciatura(“tosc. –T.G.).
in Tomm. Sin. a Recere). Persona imbruttita Inziga. Stuzzicare('tosc. – T. G. ).
e infloscita molto. Istantani. Istantaneo. Instantaneo.
pera che ciappa el sotteoa e batte sulla groppa. Istrumént. fig. Una lunga. Fann on istrument.
= in Guadagnag. Bei guadagn che foomi Bei Porla sul liuto.
rincalzi ch'io ho i (“tosc. – Toni. Giunte).
= in Guèrc ag. Vess on guerc in mezz ai orb. In
terra di ciechi beato chi ha un occhio. Judea (Notus in . v. Notus nel vocabolario.
= in Gùggia ag. Stà sui gucc. Stare sulla sve
glia(Gher. Voc. cit. il Cecchi). L
Guggin. Spillino.
Guggián. Spillone(“tosc. – T. G.). Làbbro. V. in Or nel Voc.
Guida. T. de Sellai. . . . Redine vera. = in Làcc ag. Andà-giò come el lacc.... Di
Guisa. Guisa. Voce che usiamo solo in Consciaa in cesi per lo più del vino lene e abboccato.
guisa che... o de ... Concio per modo da... Fradell e Sorella de latt. V. Fradèll e So
Laccitt per Grassèi. V. (rèlla nel Voc.
I = in Làder ag. Vess on andà de lader... . Es
ser le vie fangosissime.
Idèia poetega. V. in Poètegh nel Voc. Làma per Partida de molla. V.
Ideoen. Ideina(“tosc. – Tom. Giunte). Bel visino. Lampéder per Lampréda. V.
Imboccà fals. T. d'Orolog. Traboccare. Lànca. Morta di fiume – Pozza. Pozzanghera.
In boccamént. T. d'Orolog., ecc. Imboccatura. Il Lanchètta. Dim. di Lànca. V.
modo con cui i denti d'una ruota entrano in Lanètta. Pelime(“tosc.cont.-Meini in T Sin a Pelo).
quelli d'un'altra o ne' fusoli d'un rocchetto. = in Lanna ag. Lana morticina – Lana incep
Imboccament fals. Impuntatura. pata, cioè non ben lavorata dai cardi.
Inmattonàa. Ad. di Terrén. V. = in Lavà ag. Nè lavaa nè de lavà. V. in Pàgn.
Imperial. V. in Pèll. Lavàa. V. Baj in Mantèll.
= in Impieghètt ag. Uſiziuccio. Lavabócca.... Tazzino di cristallo o di porcel
Impestàa. Ad. di Terrén. V. lana nel quale si mette acqua da sciacquarsi
= in Incantàss ag. Vess minga temp d'incantass. la bocca finito che uno abbia di mangiare.
Non esser tempo di dar fieno a oche o all'oche. = in Lavandée ag Nettapanni. -
= in India ag. Nos d'India. V. in Nós nel Voc. = in Legnazz. ag. Cont el legnazz. V. in Scarpa.
= in Indivia ag. Vegni orba l'indivia. V. Orb. Lavanusc . . . . Nel contado alcuni chiamano
= in Indrée ag. Dà indree a vun. Sconsigliare. così il Gambo del lupino.
Dissuadere. = in Lavorà ag. (stanga.
Infana. Ad. di Cològna. V. in quest'App. Coppass in del lavorà. Lavorare a mazza e
= in Ingègn(Alzada d') ag. Alzata d'ingegno Lavora con legria l'è el nei mestee che
(“tosc. – Tom. Giunte). sia . . . Ogni mestiere è bell'e buono purchè
Ingranì o Mett on gran. T. delle Arti. Ringranare. si eserciti con amore.
Inladinàa.... Aggiunto di bestiame che fu cibato Lavorà de coppass. ... Lavorare eccessivo.
con trifoglio (ladin). = in Lègn ag. L'ha annò de mass quell'ingegn
Innominà Nominare. che poda fa stà taccaa la colcinna al legn...
= in Insalattéra ag. Insalatiera(“tosc. – Tom. G.). Si dice proverbialmente a chi tenta cose fuor
= in Insed a pag. 316 col 1. a Creia ecc. ag. di natura o difficilissime a conseguirsi.
V'è anche la Mestura o Cera da nesti(Tar. fir.) = a pag. 357 col. 2.", riga 18.º dopo Cortine
– e dopo Orlett ag. o Scagnell. ag. Morinell di tendinn. Serpe.
Insegnà a rovers. Insegnare a rampicare coi go Legnanee de teater. V in Teater.
muti o a pigliare il serviziale pel compagno = in Legnan ag Ferrada de Legnan. V. Ferrada
(Nelli Serve al forno I, 3). Lenciàss-sù. Azzimarsi. (in quest'App.
= in Insèmma ag. Stà minga insenma. Non te. = in Léngua ag. Maester de lengua. V. in Maèster.
nere(“tosc. – T. G.). La cervella senz'uovo = in Lètt ag. Fà lett. fig. Fare una spianata
non tiene in padella. ( Caro Let. fam. II, 17).
Stà insemma per ona spesa. Stare insieme a = in Liber vol. II, pag. 376, riga 39 dopo
pagare checchessia con altri(Gio. Villani). anche a ag. Il meleto.
MAG ( 446 ) MES
Ligia in bianch. T. de Legat. di libri.... Cucito Maggettinna. . . . . Picciola macchiuzza.
e accapitellato, ma non cartonato. Maggiorasch. Majorasco. Maggiorasco.
Lima a fianché.... Sp. di lima da scarnire; dal = in Magnan ag. Sprangajo(“tosc. – T. G.).
fr. Eff'anquer. Le giusta manca el magnan. È irremediabile
Limasson per Lumassón. V. più sotto. o irremedievole.
= in Lingér ag. Linger come on parpaj. V. in Magrètt. V. Magrin.
Parpaj nel vocabolario. = in Màlba (Quand se cred, ecc.) ag. Credersi
= in Litigàtt ag. Litigone('tosc. – T. c. ). d'andar a pascere e andar a arare. Credersi
Litigàtta. Litigona(“tosc. – Tom. Giunte). di riposare e invece dover faticare.
Leuva o Lovetta sempia e Lovètta doppia.... Malott(L'è minga). Non c'e male.
Nella nostra Accademia braidense è nome che = in Man ag.
danno gli Alunni alle lezioni quarta e quinta. Dagh la man larga. Dare facolta, liberta, mano.
= in Lóngh ag. Tirà in longh. Dare la lunga Mena per man ag. o vero Menà de man.
(Varchi Ercol. I, 1 64). Mett i man in orazion. Piegar le mani.
Lovertis. Tralcio di fragole – Sarmento di po Tegni la soa man drizza o Stà su la soa
poni, zucche, cocomeri. dritta. Tenersi sulla mano(“tosc. – T. G.).
Lovètta per Lovin. V. = in Manca ag. Birba chi manca. V. Birba in
= in Lù ag. Delù e là. Tra se. Da se – Lù come quest'Appendice.
lù. Egli com'egli(Meini in Tomm. Sin. a Rigiro). = in Manechèn ag. Modello.
Lucrèzia(La sura). . . . . . La Morte. V. anche in = in Manega de matt. ag. Una nidiata di ratti.
Pandòra. Mangià de bagnaa, de succ. V. Succ nel Voc.
Lumaga per Lumassón. V. Manovara. T. de Sell., Carr., Fab. Manivella ?
Lumassón. T. d'Orolog. Leva ? Nome di due = in Manz col. 2. , riga 32.º dopo Schienale
pezzi della quadratura d'un oriuolo, detti l'uno ag. = Baretta. Rumine. Digrumale. Favo.
Lumasson di or Leva delle ore, l'altro Lu = in Marenda ag. Magg maggengh di sett ma
masson di quart Picciola leva dei quarti. rend, ecc. V. Magg piu addietro in quest'App.
Lunetta. Lunetta. Negli ostensori è quella mezza = in Mari(Veggio) ag. Uno di questi Scalda
luna che abbraccia l'ostia. piedi dicesi anche dai Toscani Le Nonne.
= in Lùnna ag. Pati i quart de lunna. V. in Maronàtt dicono alcuni per Maronée. V.
Quart. Luna. Il Caro usa questa voce in senso = in Martell ag. Giugà a campanna e mar
di lunazione là dove dice (Let. ined. III, 76). tell. . . . . Giuoco che si fa con carte apposite.
Provvedete in siti che si possano piantare ancora Mascarinna di brij. Lunetta?
convenientemente rispetto alla luna. Mascher.... Nome di que due legni che inchio
Lusirei per Lusiroeula, V. dati un per parte per ogni colonnello di fila
Lusiroeu ven de bass, ecc. V. in Pölta. toio ne abbracciano e ne reggono le ruote.
= in Lùster ag. Dà-sù el luster ai strivaj. Dar
= in Maschera col 1.º, riga 1o.° ag. Moscon,
la tinta agli stivali(“tosc. – T. G.). Pajasc.
Lustrissem(Vess come dagh del). Se la passa in Mas'ciori. V. in Omenari.
leggiadria. Mastroſa. v. cont. Mestare. Tramenare.
= in Mattèll ag. Vi si osservano Fassa......
MI e Fiocch. . . . V. queste voci nella pres. App.
Mazzètt. V. Basellin in Pedàda.
= in Màa ag. Conoss el maa de la bestia. V. in Mazzètt per Ròsc. V.
Bestia nella presente Appendice. Mazzetta. T. degli Orolog. Scatto. Pezzo degli
Macarada. Piagnisteo. oriuoli che libera il movimento della soneria.
Mader badessa. fig. Che sta in donna (Fag.) – Méder per Moeud (da mattonai). V.
per altro sig. Vedi anche in Monega sig. 2.” = in Melgún dopo Mollitt ag. Fuston o Muson
Madonna per Genova. Genovina. V. de la locuva.
= in Madrègna ag. Menadóra o Menaiùra. . . . . L'incavo in cui
Amor de madregna... Disamore, quale si suol ſposa e gira il puntone dell'albero da mulino.
rimproverare nelle matrigne verso i figliastri. Mes di asen. scherz. . . . Il maggio.
Pari ona madregna.... Usare modi tiran Mes di gatt. scherz. . . . . Il gennaio.
meschi e disamorati.
= in Mèss ag. Batt el mess.... Dicesi per ischer
= in Magazzin ag. Magazzin di pitt. V. in Pètt. zo ad alcun dolcione che si manda per amba
= in Magg ag. Magg maggengh di settmarend, sciata ad un terzo coll' ordine che abbia a
damnen vunna che son content. . . . . . Alle
dirgli di battere il messo, cioè l'ambasciatore
lunghe giornate del maggio il contadino inco = in Mestée ag. Vess vun che ghe pias i mue
mincia a spesseggiar le merende ; e chi non stee bej e faa. Aver l'osso del poltrone.
ha modo a portarne la spesa fa voti col pro a Fà per mestee ag. E un cosiffatto dice si
verbio per averne almen una. volg. dai Tosc. Mestierante.
MON (447 ) NUM
= in Mètt ag. Mett insemma a botton. Calettare Montura e Bindell de montura. T. de Parruc
a nocella. chieri.... Nastro da nontar i primi giri di
Mett-gio i guardi ag. Posare le guardie. capegli d'una parrucca.
Mett sott el focugh.... Mettersi fra' piedi Morin. v. cont. per Molin. V.
il veggio, la cassettina, la ciecia per riscal Dà a morin. Dare a mulenda.
darsi come soglion fare le donne. Morineli (Fa).. ... I duellanti di bastone chia
(Euv de mett. Uova da porre. mano così un certo modo particolare di rotare
Mètt. Stabilire. Metter legge. V. in Signor. a difesa il bastone.
= in Mincionà ag. El mincionna minga manch lù. = in Noscondon ag. De noscondou del tal. Di
Ne egli monda o Anch'egli non monda nespole. secreto da o di alcuno(Cecchi Dissim. II, 1 ).
Mitàa(Dà-via i besti a). Dare il bestiame a soc Di nascosto a uno(Firenz. Op. ).
cita o a mezzadria. = in Notte (felice) ag. e questo uso debb'essere
Moccón. v. cont.... Filo grosso di stoppa. anche in Toscana, che Mattio Franzesi diceva
Moietta o Brussèlla. Pinzetta(dal franc. Bruxelles). già Che strana foggia e quella e che bajata
Moila. Tirare. Maestro che tira( tosc. – T. C.), Trarsi di capo quando arriva il lume ?
cioè che batte gli alunni. = in Numer ag.
Moné da erósa. . . . Moneta di bassa lega. . Numer astratt.... Numero indicante quan
Moneghin. T. degli Orolog. Monachetto. Monaco, titº non ispecificata – Nuner compless. . . .
Fraticello. Frate. Lo scatto della soneria degli Numero denotante quantità composta di più
orologi da torre. specie – Numer concrett. . . . Numero iu
Mónta del palch... . Erta del palco scenico. dicante quantità specificata – Numer incon
– in Montagna ag. Hin doma i montagu che pless. . . . . . Numero indicante quantità d'una
stau a so loeugh. Chi non muor si rivede(Pag. sola specie - Numer intregh. Numero san
Rim. V, 232 c. l. ). Per es. Ridù i rotti. Recare a sani i routi.
PAR ( 448 ) PUR
= in Paradis ag Paradis di poveritt. V. Pove
rett nel Voc.
O
e in Parlà a Moralment parland ag- Quanto -
= in Ocorr agg. Coss ocorr? Che accade, e ragione. Naturalmente parlando. (lantina.
contad. Che scorre più '(Buon. Tancia III, 7). Parlantinna (Avegh ona gran ). Aver buona par
= in Eùcc agg. = in Partida sig. 4 ag. Talvolta si può tra
Insed a cucc avert. Innesto a occhio aperto durre col modo famigl. Essere nella sua piscina.
(per analog. Cresc. Agr. XI, 26, 3 ). = in Pastura ag. Posatoio.
CEucc besiós. Occhi truculenti(Gh. Voc. cit. = in Pataſſia sig. 2. ag. Pitaffio. Polizzotto.
il Firenz.). = in Patron de la cispa, ecc. ag. Che non ha
CEucc de la molla. . . . Nelle molle da car tanto caldo che cu ca un uovo.
rozze sono quel campanelloni ne'quali entrano = in Pél(Maa del) ag. Cacita.
Pelanda. Donna da canio.
i cignoni.
(Eucc descantaa.... Occhi svegliatissimi. = in Però ag. Però l'è on onum senza cavej....
diucc in pee. . . . Occhi avvedutissimi. Ripicco sch. a chi ci metta in campo un Pero
= in Eùv agg. da noi reputato futile o intempestivo.
Fà coeus i cuv in ciapp. Assodare le uova. Perponta, ecc. dicono alcuni per Preponta, ecc.
(Euv dur per Euv in ciapp. V. Persipitaa o Precipitaa. s. m. Precipitato.
(Euv in ciapp. Uovo lesso(Varchi in Rim. = in Pés ag. Vess de pes a vum. Esser d'ag
Bern. 1, 172 ). gravio o di peso ad alcuno.
CEuv sbattuu Uova dibattute(Cres.Agr.IX, 14). Petten de riga. V. in Rigador.
Pelà i teuv. Mondar l'uova(Cr. in Dgusciato). Petten. T. di Torniai..... Pettine da tornio.
Ombrell o Ombrellón dicono alcuni contadini quelle = in Pettpolla ag. Stà de pettpolla. Esser nelle peste.
Robinie inermi che si tirano su a ombrello. = in Pidria ag. Capì mitria per pidria.... ln
tendere a rovescio, il contrario.
Omnibus per Sguansgia. V.
Pidriolin, ecc. V. Pedriolin, ecc.
Omgitt. s. m. pl. Ugnuoli(“tosc.). Unghioline.
Piéu. T. mus. Pieno(Licht. Diz.).
Onor si usa da noi in un sig. tutto speciale di
ripicco tra ironico e sdegnoso. Per es. Gh'hoo Pilettén..... Grosso dado(piletta).
l'onor de digh che l'è on asen. Ella e, con Piuma. T. de' Cac. ... Raſſinare al sonno la pasta.
reverenza, un asino.
Poggiadura. T. Mus. Appoggiatura. Breve ma
vivace protrazione d'una nota che si vuole
= in Oreggia sig. a.° ag. Orecchie(Redi Op. V, 95).
dolcemente collegata con un'altra – ed anche
= in Oss feura de leugh ag. Talora Parergo.
Infrascamento. quella Notina che ne è segno nel rigo musicale.
Polacca per Sguansgia. V.
P Polimént per Polidura. V.
Polissàn. Tentennone.
tri operai chiamano fra noi El Pappa quel = in Prenzipin ag. Trattaa come on prenzipin.
lavoro di cui ricevano il pagamento avanti Vezzeggiato. Careggiato, e dicesi parlando di
finirlo. Mett-focura el pappa al sabet Fenì el fanciulli a quali non si manchi di cosa alcuna.
pappa al lunedi. Prest e ben no se pò fa. V. in Gatta.
= in Parada ag. Mettes in parada. T. di Scher Puritanna(A la). . . . . . Agg. di Capegli o Fogge
na. Mettersi o Stare sulle parate. (tuario. imitanti quelle attribuitesi sul teatro ai Pro
Parada de mort.... Apparato funebre o mor testanti Puritani di Scozia.
-
\,))))))))))
1 DA USE
RETURN TO DESK FROM WEIICH BORRO ED
- General Library
University of California
Berkeley
ARIES
|||||||
B00301,0ul 3