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LIVING LAB

10 Dicembre 2020 Elena Canciani


PERCHÉ?
Spazio di azione del Living Lab rapportato al Ciclo dell’innovazione L'approccio Living Lab nasce come risposta
alle sfide di innovazione legate alle nuove
Ricerca Ricerca Test e Sviluppo beni e Commercializzazione Tecnologie dell’Informazione e
di base applicata prototipazione servizi
Comunicazione (TIC).
Spazio d’azione Secondo lo Studio del Living Labs Roadmap
$
del Living Lab

$ Work Group (2010), «dal 70% al 95% degli


investimenti pubblici e privati in ricerca e
sviluppo su prodotti e servizi in T.I.C. non
€€ Scarto Pre-
commerciale
€€ riescono a produrre un valore di mercato
significativo» (e non riescono a produrre un
Investimento Sviluppo economico
pubblico in ricerca e
legato alla
commerciaiizzazione di
significativo miglioramento della qualità della
sviluppo nuovi beni e servizi vita delle persone a cui sono destinati).
LIVING LAB
MODELLI DI INNOVAZIONE
TRIPLICE ELICA QUADRUPLA ELICA
Il modello a quattro eliche aggiunge una quarta
Il modello triplice elica dell'innovazione, come componente nel quadro delle interazioni tra università,
teorizzato da Etzkowitz e Leydesdorff, si basa
sulle interazioni tra i tre elementi: Governi, industria e governo: la società civile e i media. È stato
Industrie produttrici e Università e Enti ricerca a suggerito da Elias G. Carayannis e David FJ
partire da quello che è inteso come loro «ruolo Campbell. L'obiettivo è colmare il divario tra innovazione
iniziale» vale a dire: le università si dedicano alla e Società civile. In effetti, tale quadro afferma che nel
ricerca di base, le industrie produttrici alla modello a tre eliche le tecnologie emergenti non sempre
produzione di beni da commercializzare e i
governi al sostegno di ricerca e innovazione ed corrispondono alle aspettative e ai bisogni della società, il
alla regolamentazione dei mercati. Come le che ne limita il potenziale impatto. Questo quadro pone
interazioni aumentano ogni componente evolve l'accento sulla responsabilità sociale delle Università ed
in questo quadro, adottando alcune Enti di ricerca, oltre al loro ruolo di soggetto che si occupa
caratteristiche dell'altra istituzione, dando vita a di educazione e ricerca. Questa prospettiva ci consente di
istituzioni ibride. Esistono interazioni bilaterali
tra università, industria e governo muoverci verso il modello di «Innovazione Aperta»

14/12/2020 LIVING LAB


LIVING LAB
Cittadino, Università e «Innovazione Aperta» in cui l’innovazione diventa
utente finale Ricerca
PROCESSO INCLUSIVO di tutti i portatori di interesse
come attori che creano nuovi prodotti e servizi
(European Commission, 2015).
L'innovazione aperta è un termine introdotto da Henry
Chesbrough, professore e direttore del Centro per
l'innovazione aperta di Berkeley.
È un modello di innovazione basato sulla condivisione e
cittadino: la collaborazione; permette anche di adottare approcci
utente finale basati su alternative etiche o solidali (economia
solidale) di condivisione libera dei saperi e delle
conoscenze moderne o tradizionali, con in particolare
Imprese Enti Pubblici l'utilizzo di licenze libere in uno spirito detto ODOSOS
(che significa: Open Data, Open Source, Open
LIVING LAB Standards).
STORIA E DEFINIZIONI
Il termine Living Lab nasce in parallelo nelle comunità di ricerca sull'intelligenza ambientale
(Ami) e dalla discussione sull'esperienza e la ricerca applicata (EAR). L'emergere del termine
si basa sul concetto di esperienza degli utenti e intelligenza ambientale.
William J. Mitchell, Kent Larson, and Alex (Sandy) Pentland at the Massachusetts Institute of
Technology sono riconosciuti come i primi che esplorano il concetto di Living Laboratory.

Il concetto si basa su un approccio sistematico di co-creazione degli utenti che integra i


processi di ricerca e innovazione. Questo approccio consente a tutti gli stakeholder coinvolti
di considerare contemporaneamente sia le prestazioni globali di un prodotto o servizio sia
gli impatti della sua potenziale adozione da parte degli utenti. Questa considerazione può
essere fatta nella fase iniziale della ricerca e sviluppo e attraverso tutte le fasi del ciclo di vita
del prodotto, dalla progettazione fino al riciclaggio.

LIVING LAB
LIVING LAB E TESTBED
Il LIVING LAB è una piattaforma di sperimentazione in
ambiente reale ma non corrisponde al TESTBED - con
il quale è spesso identificato - poichè la filosofia che
soggiace questo modello è quella di trasformare gli
utilizzatori dall’essere tradizionalmente considerati
come soggetti “osservati” - che testano la
rispondenza dei prodotti/servizi ai requisiti - in
VALORE CREATIVO che contribuisce alla co-creazione
ed analisi delle idee emergenti (prodotti, servizi,
politiche).

LIVING LAB
LIVING LAB

Il LIVING LAB rappresenta un modello di


innovazione particolarmente interessante
perchè può essere utilizzato dai politici e dai
cittadini insieme per progettare, esplorare,
sperimentare e perfezionare NUOVE POLITICHE
E REGOLAMENTI in scenari di vita reale per
valutare i loro potenziali impatti prima della
loro attuazione.
LIVING LAB
Rifletto

Le espressioni di comune uso: gli


Studenti al CENTRO o anche i Cittadini al
CENTRO evocano un immagine di questo
tipo che mostra come il Cittadino/Allievo
divengono il “bersaglio” delle
conoscenze tecniche degli esperti
/professionisti di un settore
Nei modelli di innovazione ed
apprendimento aperti i processi sono
realizzati CON il beneficiario degli stessi

LIVING LAB
ENoLL
Il Network Europeo dei Living LAB
(ENoLL) nasce nel 2006 è
un’associazione e conta oggi oltre 150
Living Lab attivi in diversi settori in tutto
il mondo.
L’adesione ad ENoLL è a titolo oneroso (300€ fee di
valutazione della candiadatura fino a 5000€ annui
per la full membership) e attribusice la qualifica di
Living Lab assicurando l’accesso alla Rete, al know
how ed alle buone pratiche di un’organizzazione
attiva nel settore da 14 anni.

Fonte: application guide lines Enoll 2020 link:https://bit.ly/2IAhSS6

LIVING LAB
COMMERCIALIZZAZIONE
PROCESSO DI INNOVAZIONE IN
Esplorazione
UN LIVING LAB
Ogni fase coinvolge i portatori di interesse del
Living Lab, siano ricercatori, sviluppatori e
Co- utenti. Si ritrovano 4 tipi di attività in ogni fase:
Sperimentazione
creazione
SVILUPPO

1.le attività di co-creazione per indurre utenti e


Valutazione sviluppatori a fare dell'ideazione e a creare
Esplorazione soluzioni insieme;

2.le attività di esplorazione per scoprire nuovi


PROTOTIPAZIONE

Co-
creazione usi, comportamenti e opportunità di mercato
Sperimentazione
per tecnologie esistenti;
valutazione
3.attività di sperimentazione per testare gli usi
Esplorazione nelle comunità di utenti e in condizioni reali;
CONCEZIONE

Sperimentazione
Co-
creazione
4. le attività di valutazione per convalidare il
Cittadini
Università potenziale dei prodotti e dei servizi in via di
e Ricerca
valutazione sviluppo.
Enti
Imprese
pubblici
PIANIFICAZIONE
LIVING LAB
Innovazione Partecipazione
responsabile effettiva

Governance
Comunità
etica

LIVING LAB
In passato la libertà, la legittimazione sociale e le risorse
economiche per inventare, innovare e perseguire gli sforzi
scientifici sono stati scambiati per la promessa, e talvolta
l'aspettativa, di conoscenza e produzione di valore (economico,
sociale o altro).
L'ultimo mezzo secolo ha imposto una rivalutazione di questo
contratto.
SCIENZA E La direzione generale per la ricerca e l’innovazione della
Commissione Europea ha agito nel tempo per colmare la
SOCIETÀ distanza tra comunità scientifica e società.
Nel 2001 il piano di azione “Scienza e Società” fu lanciato per
creare una strategia comune al fine di una migliore interazione
tra scienza e cittadini europei. Nel 2007 il settimo Programma
Quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (FP7) parlava di
“Scienza nella Società - SiS” e si poneva l’obiettivo di
promuovere il coinvolgimento pubblico supportare il dialogo
tra scienza e società civile. Il programma Horizon 2020 parla di
“Scienza CON e PER la Società” evidenziando un approccio di
co-costruzione del processo.

LIVING LAB
Il termine « Innovazione e Ricerca Responsabili » significa che
gli attori della Società lavorano insieme nel corso dell’intero
processo di ricerca e innovazione per allineare al meglio il
processo di innovazione e i risultati dello stesso con i valori,
bisogni ed aspettative della società.

Obiettivi
INNOVAZIONE ✓ creazione di una politica per la ricerca e l’innovazione
guidate dai bisogni e valori della Società
RESPONSABILE ✓ coinvolgere la società civile nel processo di innovazione
elemento che comporta una condivisione delle
responsabilità degli interventi da parte dei cittadini

UNA SOLUZIONE INNOVATIVA CREATA INSIEME AI CITTADINI E


CAPACE DI SODDISFARE I LORO BISOGNI HA PIÙ POSSIBILITÀ
DI AVERE UN MERCATO

LIVING LAB
DALL’ACCETTABILITÀ ALLA DESIDERABILITÀ DEGLI
EFFETTI DELLA SCIENZA E DELL’INNOVAZIONE

« La ricerca e l’innovazione sono un processo trasparente ed interattivo attraverso il


quale gli attori ed innovatori della società interagiscono prendendo in considerazione
l’accettabilità etica, la sostenibilità e desiderabilità a livello sociale sia del processo di
innovazione che della commercializzazione dei prodotti e servizi che dallo stesso
risultano affinchè i progressi tecnologici e scientifici siano integrati man, mano nella
società» (Von Schomberg, 2011)

Parlare di desiderabilità significa che non ci si limita a porsi la questione dei rischi, degli
impatti negativi bensì si parla anche di ciò a cui mira la scienza, ciò che deve
permetterci di raggiungere: di valori, di finalità, di futuro desiderabile, ecc.

Elena Canciani LIVING LAB


INNOVAZIONE E RICERCA RESPONSABILI
QUALE GOVERNANCE?
Aprendo alla partecipazione del cittadino il
processo ricerca e innovazione fin dalle fasi
Rifletto iniziali, come un modo di capire ed esplorare
le questioni etiche che vi sono associate, i
dilemmi e gli impatti (volontari o meno)
possibili e la loro accettabilità e desiderabilità
di fatto attivo una «responsabilità collettiva»
del processo di innovazione e ricerca.

Diventa necessario interrogarsi sul governo di questa responsabilità


collettiva
LIVING LAB
QUANDO PARLIAMO DI PARTECIPAZIONE COSA INTENDIAMO?
In generale, il fatto di prendere parte a una forma qualsiasi di
attività, sia semplicemente con la propria presenza, con la
propria adesione, con un interessamento diretto, sia recando
un effettivo contributo al compiersi dell’attività stessa
(TRECCANI)
PARTECIPAZIONE La partecipazione implica tre stadi diversi:
Prendere parte:
Entrare a far parte di un gruppo la cui ragion d’essere è
organizzare un’attività comune
Apportare una parte: contribuire con la propria azione
personale alla dinamica collettiva per farla evolvere
Ricevere una parte/ degli apporti dal collettivo: la possibilità
di scambiare con gli altri membri del gruppo
.

LIVING LAB
PARTECIPAZIONE
La PARTECIPAZIONE «vera» come
rinegoziazione del problema del potere
Carpentier (2012, 2016a, 2016b)
Introduzione alle SCALE di partecipazione

LIVING LAB
Sherry Arnstein (« A Ladder of Citizen Participation », Journal of American
Institute of Planners, 1969)
Livello Descrizione DEFINIZIONE

1 MANIPOLAZIONE
QUESTI 2 LIVELLI PRESUPPONGONO UN PUBBLICO PASSIVO AL Non
partecipazione
2 EDUCAZIONE QUALE FORNIAMO DELLE INFORMAZIOII CHE POSSONO ESSERE DI
PARTE E PARZIALI
3 INFORMAZIONE
IL PUBBLIOO È INFORMATO SU CIÒ CHE AVVIENE, CIÒ CHE È
AVVENUTO E QUELLO CHE ACCADRÀ
4 CONSULTAZIONE
IL PUBBLICO PUÒ ESPRIMERE IL PROPRIO PARERE MA NON HA Partecipazione
ALCUN POTER AL FINE CHE VENGA PRESO IN CONSIDERAZIONE simbolica
IL SUO PUNTO DI VISTA.
5 COINVOLGIMENTO
LE OPINIONI DEL PUBBLICO HANNO UN’INFLUENZA
MA IL PUBBLICO NON HA IL POTERE PER ASSUMERE LE DECISIONI

6 PARTENARIAT0 IL PUBBLICO PUÒ COMINCIARE A NEGOZIARE CON I DECISORI


RAGGIUNGENDO UN ACCORDO SUI RUOLI, LE RESPONSABILITÀ
ED I LIVELLI DI CONTROLLO
7 DELEGAZIONE DEL POTERE partecipazione
DELEGA PARZIALE DEL POTERE
8 CONTROLLO DEI CITTADINI
14/12/2020 DELEGALIVING
TOTALELABDEL POTERE DECISIONALE E DI AZIONE
PRATICHE PARTECIPATIVE
& DINAMICHE PARTECIPATIVE

.
Dinamiche partecipative Pratiche partecipative
La dinamica partecipativa Definiamo partecipative le pratiche
sviluppa la corresponsabilità degli che prevedono un accesso
completo di tutti gli attori alle
attori e favorisce l’emergere informazioni, uno scambio di
dell’intelligenza collettiva per saperi tra tutte le parti interessate
sostenere la riuscita di un e nelle quali si adotta un processo
progetto comune di decisione aperta per la gestione
delle politiche, processi ed
iniziative.
LIVING LAB
LA PARTECIPAZIONE
E L’AMBIENTE CAPACITANTE
Un ambiente che permette alle persone di sviluppare nuove competenze e conoscenze, di
ampliare le loro possibilità di azione, il loro grado di controllo sul loro compito e sul modo in cui
la realizzano, cioè la loro autonomia» (Falzon, 2007).

«spazi in cui gli individui possono attingere o utilizzare (o non utilizzare) risorse per apprendere e
svilupparsi» (Fernagu Oudet, 2012).

Queste definizioni ci rimandano alla classificazione ICF (Classificazione Internazionale del


Funzionamento, della Disabilità e della Salute) quando afferma che la disabilità non è in alcun modo
una caratteristica della persona quanto piuttosto l’interazione tra una certa condizione di salute ed
un ambiente sfavorevole.

LIVING LAB
Aprendo alla partecipazione del
cittadino il processo ricerca e
innovazione fin dalle fasi iniziali, come
un modo di capire ed esplorare le
questioni etiche che vi sono associate, i
GOVERNANCE dilemmi e gli impatti (volontari o meno)
ETICA possibili e la loro accettabilità e
desiderabilità, di fatto attivo una
«responsabilità collettiva» del processo
di innovazione e ricerca

LIVING LAB
GOVERNANCE ETICA
« Le concept de « gouvernance », à la différence de celui de « gouvernement », renvoie
à (...) : la totalité des différents moyens par lesquels les individus et les institutions,
publiques et privées, gèrent leurs affaires communes. Il vise aussi bien des institutions
et des régimes officiels dotés de compétences d’exécution, que des arrangements
amiables que les citoyens et les institutions estiment, d’un commun accord ou
intuitivement, vouloir passer ». (Faucheux S., O’Connor M., «Technosphère vs
écosphère. Choix technologiques et menaces environnementales : signaux faibles,
controverses et décisions », in Futuribles, n°251, mars 2000, pp. 29-59, p. 34).

« Governance is the type of regulation typical of the cooperative state, where state and
non-state actors participate in mixed public/private policy networks » (Mayntz R. , «
Common Goods and Governance », in A. Heritier (ed.), Common Goods: Reinventing
European and International Governance, Rowman and Littlefield Publishing,
Lanham/New York/Oxford, 2002, p. 21)
LIVING LAB
Il modello LIVING LAB è caratterizzato dal

riconoscimento all’utilizzatore finale/cittadino

di un potere di co-creazione del processo di

innovazione ed analisi delle idee emergenti

COMUNITÀ (prodotti, servizi, politiche)


Quindi il LIVING LAB per esistere ha bisogno di
una COMUNITA’

ETIMOLOGIA dal latino commùnitas 'società,


partecipazione', derivato di commùnis 'che
compie il suo incarico insieme'

LIVING LAB
COMUNITÀ FASI DI ATTIVAZIONE
A. Un solo soggetto
attiva il processo di
creazione di una
Comunità e ne è
responsabile
B. Più soggetti si
mettono in rete e
condividono la
responsabilità del
processo attivato
C. Tutti i soggetti di
una Comunità
interagiscono tra di
14/12/2020 Living lab
loro
Comunità di innovazione
Insieme di persone, organizzazioni e
comunità unite per la ricerca di nuove
Conoscenze soluzioni a problematiche condivise
(Sawhney M. & Prandelli E., 2000
Professionisti
(pubblici e Ricercatori
privati)

Uso Sfruttamento/
prestazione diffusione

Utenti/Clienti Imprese Quando esiste una Comunità di innovazione è


/Cittadini possibile lavorare sulla costruzione degli organi
di partecipazione e sul processo decisionale e
Interessi la responsabilità della decisione

14/12/2020 #25 PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE


DA PORTATORI DI INTERESSE A COMUNITÀ
Le persone si associano normalmente per trovare soluzioni a problemi che
percepiscono come comuni
Esiste pertanto legato a un tema di interesse comune, ad esempio
« l’invecchiamento della popolazione», un gruppo di portatori di interesse ossia « Tutti i
soggetti, individui od organizzazioni, attivamente coinvolti in un’iniziativa economica
(progetto, azienda), il cui interesse è negativamente o positivamente influenzato dal
risultato dell’esecuzione, o dall’andamento, dell’iniziativa e la cui azione o reazione a sua
volta influenza le fasi o il completamento di un progetto o il destino di
un’organizzazione»
Questo gruppo di portatori di interesse non agisce in modo integrato pertanto può
accadere che gli impatti ottenuti dai singoli non siano adeguati rispetto all’impegno/
investimento della singola organizzazione/soggetto e quindi si decida che, per produrre
un impatto adeguato, sia opportuno agire come
14/12/2020
COMUNITA’
Living lab
ATTIVARE LA COMUNITÀ
Il passaggio da un gruppo di portatori di interesse ad una Comunità presuppone
degli STEP:
- Presa d’ atto di chi sono i portatori di interesse aggregati attorno ad un tema
- Presa d’atto reciproca dei bisogni, aspettative e desideri dei diversi portatori
di interesse
- Definizione di una struttura di governance della comunità
- Definizione condivisa di possibili azioni concrete da intraprendere
- Mantenimento della comunità attraverso l’animazione delle sue attività

Ad ognuna di queste fasi sono associati specifici strumenti da


implementare
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IL VALORE PRODOTTO DAL LIVING LAB
Conoscenza

Valore
co-
creato
Prodotti/
Servizi Relazioni
SVILUPPO COESIONE
ECONOMICO SOCIALE
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BIBLIOGRAFIA

• Henry Chesbrough (2006) Open Innovation, the New Imperative for Creating and Profiting from Technology,
Harvard Business School Press
• J. R. A. Pielke (2007)The Honest Broker: Making Sense of Science in Policy and Politics
• David H. Guston. Responsible Knowledge-based Innovation. Society (2006).
• Guston, David H, Sarewitz, Daniel. Shaping Science and Technology Policy: The Next Generation of Research.
(2006).
• Guston, David H (Author) . Toward Centres for Responsible Innovation in the Commercialized University. Public
Science in a Liberal Democracy: The Challenge to Science and Democracy (2006).
• Wynne, B. (1999). Une approche réflexive du partage entre savoir expert et savoir profane. Les cahiers de la
sécurité intérieure, 38.
• Madeleine Akrich, Vololona Rabeharisoa,(2012) Lay Expertise in Patient Organizations: A Tool for Healthcare
Democracy
• Sawhney, Mohambir and Prandelli, Emanuela (2000) Beyond Customer Knowledge Management: Customers as
Knowledge Co-Creators. Knowledge Management and Virtual Organizations, Idea Group Publishing.

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