Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n.

649004 Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00

L’OSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO

Unicuique suum Non praevalebunt
Anno CLIII n. 54 (46.298) Città del Vaticano mercoledì 6 marzo 2013
.
Messaggio inviato dai porporati riuniti nella terza congregazione generale
La radice
I cardinali ringraziano Benedetto XVI dell’ottimismo
di AUGUSTO PESSINA
Un telegramma a firma del decano del Colle-
gio cardinalizio, Angelo Sodano, è stato invia- el momento in cui Bene-
to a Benedetto XVI dai porporati riuniti questa
mattina, 5 marzo, nell’Aula del Sinodo, per la
terza congregazione generale.
N detto XVI è divenuto, come
lui si è definito, «un sem-
plice pellegrino che inizia l’ultima
«I Padri Cardinali riuniti in Vaticano per le tappa del suo pellegrinaggio su
loro Congregazioni generali in vista del prossi- questa terra» è stato impossibile
mo Conclave Le inviano in coro — si legge nel non ricordare la sua omelia del 16
testo — un devoto saluto con l’espressione del- aprile 2012 (giorno del suo ottan-
la loro rinnovata gratitudine per tutto il Suo
tacinquesimo compleanno): «Mi
luminoso ministero petrino e per l’esempio lo-
trovo di fronte all’ultimo tratto
ro dato di una generosa sollecitudine pastora-
della mia vita e non so cosa mi
le, per il bene della Chiesa e del mondo. La
loro gratitudine vuole rappresentare tutta la ri- aspetta. So però che egli è Risor-
conoscenza della Chiesa per il Suo instancabi- to, che la sua luce è più forte di
le lavoro nella vigna del Signore. I membri ogni oscurità; che la bontà di Dio
del Collegio Cardinalizio confidano infine nel- è più forte di ogni male di questo
le Sue preghiere per loro, come per tutta la mondo. Questo mi aiuta a proce-
Chiesa». dere con sicurezza».
Alla congregazione, svoltasi tra le 9.30 e le Colpisce sempre in lui il senso
12.40, hanno partecipato 148 porporati, tra i della drammaticità della vita vis-
quali 110 dei 117 elettori: non erano presenti in- suto tra meraviglia e realismo.
fatti i cardinali Darmaatmadja, O’Brien, Questo suo sguardo, così profon-
Naguib, Lehmann, Pham Minh Măn, Nycz e damente umano e realista di fron-
Tong Hon. te al mistero della vita, sempre ac-
Durante i lavori, svoltisi in un clima caratte- compagnato da una forma di otti-
rizzato da grande libertà, in uno spirito di fra- cio del Vangelo nelle diverse realtà culturali guardante le modalità e la data di convocazio- Durante i lavori della seconda congregazio- mismo radicale perché fondato
ternità e rispetto reciproco, hanno preso la pa- del mondo. Sono dunque 33 i cardinali finora ne del Conclave. In vista del quale — ha an- ne generale, svoltasi nel pomeriggio di lunedì sulla esperienza di un bene pre-
rola 11 porporati. Al centro degli interventi, intervenuti, in rappresentanza di tutti i conti- nunciato una nota della direzione dei Musei 4, alla meditazione proposta dal cappuccino sente.
l’attività della Santa Sede e dei diversi dicaste- nenti. Vaticani — dalle 13 di martedì 5 è stata chiusa Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa I ricercatori che amano porre
ri della Curia romana, e il loro rapporto con Successivamente è stata data lettura del nu- la Cappella Sistina. I cardinali hanno deciso Pontificia, sono seguiti gli interventi di 9 por- domande e desiderano allargare la
l’episcopato mondiale; il rinnovamento della mero 37 della costituzione apostolica Universi infine che alle 17 di mercoledì 6 si ritroveranno porati. ragione hanno sempre riconosciu-
Chiesa alla luce del concilio Vaticano II; la si- dominici gregis (modificato dal motuproprio all’altare della Cattedra della basilica di San Nel pomeriggio di martedì e mercoledì non to nella testimonianza di Benedet-
tuazione della Chiesa e le esigenze dell’annun- Normas nonnullas del 22 febbraio scorso) ri- Pietro per un incontro di preghiera. si tengono le congregazioni generali. to XVI, professore e pastore, un
metodo affascinante e costruttivo
essenziale nell’ambito della ricerca
scientifica. Fin dai tempi delle sue
Sanguinosi combattimenti tra le forze governative e i ribelli A rilento lo spoglio delle schede delle presidenziali lezioni carinziane egli correggeva
le posizioni nichiliste e senza spe-

La crisi siriana al centro Il Kenya conta i voti e teme scontri ranza con una forte testimonianza
di positività: «Il mondo non è un
prodotto dell’oscuro e dell’assur-

di iniziative diplomatiche NAIROBI, 5. Procede a rilento lo

Un combattente ad Aleppo (Afp)
DAMASCO, 5. Le iniziative della di-
plomazia internazionale per risolve-
re la crisi siriana sembrano intensi-
ficarsi nonostante ogni giorno la
cronaca sia costretta a registrare
nuove vittime, con combattimenti
che varcano anche i confini del
Paese.
Il segretario di Stato americano,
John Kerry, ieri in Arabia Saudita,
ha confermato l’impegno a rafforza-
re l’opposizione siriana «nella spe-
ranza di arrivare a una soluzione
pacifica o altrimenti aumentare la
pressione» sul presidente siriano
Bashir Al Assad. Kerry, in una con-
y(7HA3J1*QSSKKM( +%!"!%!z!]
ferenza stampa congiunta con il mi-
nistro degli Esteri saudita, Saud Al
Faisal, ha dichiarato che Assad «sta
distruggendo il proprio Paese e il
proprio popolo per mantenere un
potere che non è più suo». Al
Faisal, da parte sua, ha auspicato
«un embargo sulle armi dirette al
regime siriano».
A favorire una transizione politi-
ca sembra impegnato anche il Go-
verno di Mosca, finora principale
alleato di quello di Damasco. Rife-
rendo ieri di un colloquio telefoni-
co tra il presidente russo, Vladimir
Putin, e quello francese, François
Hollande, una nota del Cremlino
specifica che «in seguito all’ultima
visita del presidente francese, le
parti continuano a discutere di coo-
perazione bilaterale e multilaterale
per una soluzione della crisi siria-
na». Putin aveva ricevuto Hollande
al Cremlino giovedì scorso e il gior-
no dopo aveva discusso telefonica-
mente della crisi con il presidente
statunitense Barack Obama.
Al momento, però, continuano a
parlare le armi. Fonti dei ribelli
hanno annunciato ieri di aver con-
quistato la città di Al Raqqa, capo-
luogo dell’omonima regione nel
nord del Paese. Secondo l’O sserva-
torio nazionale per i diritti umani
in Siria, considerato espressione
dell’opposizione, i combattimenti
hanno provocato decine di morti.
Nelle stesse ore, 42 tra soldati e
funzionari siriani, oltre a sette sol-
dati iracheni, sono morti in un ag-
spoglio delle schede delle elezioni
presidenziali di ieri in Kenya. Nella
tarda mattinata di oggi era stato
scrutinato solo un terzo dei voti,
quelli di poco più di trentamila seg-
gi. Secondo la commissione eletto-
rale centrale, in molte zone del Pae-
se le operazioni risultano molto
complesse e i dati definitivi arrive-
ranno non prima di domani. Tutto
il Kenya e molti osservatori interna-
zionali stanno seguendo con trepi-
dazione le fasi dello scrutinio, nel ti-
more che possano ripetersi le vio-
lenze tra etnie seguite alle preceden-
ti presidenziali del 2007 che provo-
carono oltre millecinquecento morti
e più di trecentomila sfollati.
Già la giornata di ieri è stata se-
gnata dall’uccisione di 17 persone
prima ancora che si aprissero i seg-
gi. Del resto, tali violenze non sono
mai venute meno. Solo l’anno scor-
so, secondo l’Onu, ci sono stati 484
morti e più di 116.000 sfollati.
Via via che arrivano i risultati,
sembra confermarsi il vantaggio di
Uhuru Kenyatta, dato finora al 54
per cento dei consensi, contro il 40
per cento del suo principale rivale,
l’attuale primo ministro Raila Odin-
ga, che si presenta alle elezioni pre-
sidenziali per la terza volta consecu-
tiva, mentre diventa sempre più
abissale il divario con gli sei altri
candidati.
A giudizio concorde degli osser-
vatori, il voto rispecchierebbe una
tendenza degli elettori a scegliere in
base all’appartenenza etnica. Ke-
nyatta, infatti fa parte dell’etnia ki-
kuyu, la più numerosa del Paese,
mentre Odinga è di origine luo. A
tale effetto potrebbe aver contribui-
to anche l’affluenza alle urne, stima-
ta dalla commissione elettorale in
circa il 70 per cento degli aventi di-
Aperti a Pechino i lavori dell’Assemblea nazionale del popolo
I nuovi dirigenti cinesi
PECHINO, 5. I 2.987 deputati riuniti da questa mattina
fino al 17 marzo nella grande sala del popolo, oltre ad
approvare il bilancio, dovranno sancire il ricambio ge-
nerazionale ai vertici del potere in Cina per i prossimi
dieci anni, ricambio già deciso lo scorso novembre dal
ritto, un dato più alto rispetto alle
elezioni del 2007.
Un’eventuale vittoria di Uhuru
Kenyatta — figlio di Jomo Kenyatta,
il primo presidente del Kenya indi-
pendente — potrebbe lasciare il Pae-
se senza capo di Stato per molti
Un gruppo di masai in fila davanti a un seggio (Reuters)
lo, il premier uscente, Wen Jiabao, ha parlato di una
crescita economica stabile (con un obiettivo mantenuto
al 7,5 per cento per il 2013, invariato rispetto al 2012), di
lotta alla corruzione, di migliore prestazioni del welfare,
di misure efficaci per prevenire e combattere il degrado
mesi. Kenyatta è infatti sotto pro-
cesso per crimini contro l’umanità
davanti alla Corte penale internazio-
nale, con l’accusa di aver organizza-
to la rappresaglia dei kikuyu contro
i gruppi etnici che li avevano attac-
cati dopo le elezioni del 2007.
do. Viene dal comprendere, viene
dalla libertà e viene da una bellez-
za che è amore. E vedere questo ci
dà il coraggio che ci fa vivere».
Nel suo discorso nel cinquante-
simo di fondazione della facoltà
di medicina della università catto-
lica del Sacro Cuore nel maggio
2012, rifacendosi al suo intervento
al collège des Bernardins del
2008, sottolineava che «la ricerca
scientifica e la domanda di senso
zampillano da un’unica sorgente,
quel Lògos che presiede all’opera
della creazione e guida l’intelli-
genza della storia (...). Vissuta
nella sua integralità, la ricerca è il-
luminata da scienza e fede e da
queste due ali trae impulso e slan-
cio». In tutto il suo insegnamento
fino alle sue encicliche egli ha
guardato, e chiesto agli studiosi di
guardare, sempre alla realtà intera
dell’uomo. In modo non “spiri-
tualistico” ma attento anche ai
suoi tratti biologici. «La vita bio-
logica di per sé è un dono, eppure
è circondata da una grande do-
manda. Diventa un vero dono so-
lo se insieme ad essa si può dare
una promessa che sia più forte di
qualunque sventura».
Sebbene impedito di parlare
all’università La Sapienza di Ro-
ma, nel testo diramato successiva-
mente (ove cita la reciprocità tra
scientia e tristitia in sant’Agostino)
abbiamo potuto leggere «il sem-
plice sapere, rende tristi perché il
sapere deve cercare la verità la cui
conoscenza ha come scopo la co-
noscenza del bene (...) è questo
l’ottimismo della fede cristiana
perché ad essa è stata concessa la
visione del Lògos che nell’incarna-
zione di Dio si è rivelata come il
Bene, come la Bontà stessa».
Questa è la radice dell’ottimi-
smo e della scelta che Benedetto
XVI ha voluto fare per quel Bene
di cui lui fa esperienza e chiede a
tutti noi di imparare ad amare:
Cristo risorto e la sua Chiesa. Co-
me ha scritto Isacco il Siro «Esiste
un solo peccato, non credere al
Cristo risorto. Tutti gli altri pecca-
ti sono niente perché Dio ci ha
dato il pentimento per espiarli».

guato nella provincia irachena di Partito comunista. ambientale.

Anbar. L’attacco è stato sferrato
contro un convoglio di 65 siriani
che gli iracheni stavano riaccompa-
gnando alla frontiera. I siriani ave-
vano sconfinato e si erano conse-
gnati alle truppe irachene venerdì
scorso, per sfuggire ai ribelli che
avevano preso il controllo del posto
di frontiera di Yaarabiya.
Xi Jinping, 59 anni, nuovo leader del Partito comuni-
sta, diventerà anche capo dello Stato al posto di Hu
Jintao, 69 anni. Li Keqiang, 57 anni, sarà il nuovo pre-
mier al posto di Wen Jiabao, 70 anni. Secondo l’agen-
zia Dpa, l’esperto di Giappone e Corea del Nord,
Wang Yi potrebbe diventare il prossimo ministro degli
Esteri, mentre l’attuale capo della diplomazia Yang Jie-
chi, passerebbe al Consiglio di Stato della politica este-
ra. Aprendo i lavori dell’Assemblea nazionale del popo-
La Cina intende inoltre aumentare del 10,7 per cento
le spese militari per il 2013, registrando per il secondo Il ruolo di Papa Pacelli
anno consecutivo un aumento a due cifre del budget teologo e pastore
della difesa che nel 2012 era stato dell’11,6 per cento.
Per l’anno in corso vengono previste spese militari per Così ricordavano Pio XII
720 miliardi di yuan, vale a dire 115,7 miliardi di dollari,
secondo quanto si legge nella bozza del bilancio pre- i suoi primi successori
sentata alla sessione legislativa della XII Assemblea na-
zionale del popolo. MARC LINDEIJER A PAGINA 5
pagina 2
Gli aiuti a Cipro, la situazione italiana e le scadenze dei prestiti per Dublino e Lisbona
L’Eurogruppo studia le tessere
del mosaico continentale
BRUXELLES, 5. Particolarmente fitta
l’agenda dei lavori per i ministri del-
le Finanze della zona euro, riunitisi
ieri a Bruxelles per l’incontro mensi-
le dell’Eurogruppo: dal pacchetto di
aiuti a Cipro, all’Italia del dopo ele-
zioni, dalla richiesta di Irlanda e
Portogallo di allungare le scadenze
dei prestiti europei al metodo di ri-
capitalizzazione delle banche da par-
te del meccanismo europeo di stabi-
lità. Ieri sera, durante una conferen-
A Londra
scotta il tetto
dei bonus
LONDRA, 5. «Non c’è spazio»
perché la Gran Bretagna rinegozi
l’intesa raggiunta la settimana
scorsa sul tetto ai bonus dei ban-
chieri. Lo ha dichiarato al suo ar-
rivo all’Ecofin il presidente di tur-
no dell’Unione europea, il mini-
stro delle Finanze irlandese, Mi-
chael Noonan, esprimendo l’au-
spicio che i Ventisette sostengano
l’accordo. Noonan ha quindi af-
fermato: «L’Irlanda ha fatto il
miglior compromesso possibile
con il Parlamento europeo, e nel
corso dei negoziati siamo andati
incontro alle richieste britanniche,
dimostrando molta flessibilità».
Adesso, dunque, «c’è molto poco
che si possa fare» per la Gran
Bretagna. Il margine di trattativa
si presenta «molto ridotto».
Nella notte tra mercoledì e gio-
vedì scorsi, dopo lunghe trattati-
ve, i negoziatori del Parlamento
europeo, della Commissione e del
Consiglio avevano raggiunto un
accordo preliminare per limitare i
bonus ai banchieri nell’ambito del
pacchetto su Basilea 3. Secondo
l’intesa, le banche potranno paga-
re bonus fino a un massimo di
due volte il salario fisso, a condi-
zione che vi sia sufficiente soste-
gno da parte degli azionisti. La
Gran Bretagna, attraverso il pri-
mo ministro David Cameron, ave-
va immediatamente frenato sul
compromesso. «Nel Regno Unito
— aveva detto — hanno sede le
principali banche internazionali,
che hanno filiali e attività in tutto
il mondo. Dobbiamo assicurarci
che le regole decise a Bruxelles
siano flessibili abbastanza da per-
mettere a quelle banche di com-
petere e avere successo». E ieri il
sindaco di Londra, Boris John-
son, ha rincarato la dose dichia-
rando: «Contesto il principio che
si possa regolamentare la remune-
razione». La Gran Bretagna, in
sostanza, teme che la stretta in ar-
rivo a livello europeo provochi la
fuga del manager in Asia e negli
Stati Uniti.
E come rilevano gli analisti, un
duro colpo ai piani della City è
arrivato dalla Svizzera dove do-
menica, attraverso un referendum,
i cittadini hanno bocciato — con
il 67,9 per cento dei voti — i salari
d’oro, schierandosi contro retribu-
zioni e liquidazioni eccessive.
Senza accordi il vertice sul gas
tra Russia e Ucraina
MOSCA, 5. Si è concluso con un
nulla di fatto l’incontro sul gas tra
il presidente russo, Vladimir Putin,
e il suo omologo ucraino, Viktor
Yanukovich, nella residenza presi-
denziale di Zavidovo, a circa 150
chilometri da Mosca. Kiev sperava
in un abbassamento del prezzo (de-
finito «iniquo») che paga alla Rus-
sia per il metano, mentre Mosca
chiedeva l’ingresso dell’Ucraina nel-
l’Unione doganale voluta da Putin
con Russia, Bielorussia e Kazakh-
stan. Al termine del summit, il por-
tavoce di Putin non ha detto se le
trattative con Kiev proseguiranno o
meno. L’ingresso nell’Unione doga-
L’OSSERVATORE ROMANO
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO
Unicuique suum Non praevalebunt
00120 Città del Vaticano
ornet@ossrom.va
http://www.osservatoreromano.va
za stampa, riguardo alla situazione
italiana, il presidente dell’Eurogrup-
po, Jeroen Dijsselbloem, ha afferma-
to: «L’esito delle elezioni offre un
quadro complicato. Sono certo però
che qualsiasi nuovo Governo italiano
continuerà a contribuire alla stabilità
della zona euro, una responsabilità
che appartiene a tutti noi». Il presi-
dente dell’Eurogruppo ha poi nega-
to che l’Europa stia discutendo la
possibilità che la Banca centrale eu-
ropea aiuti l’Italia per calmare le
tensioni sui mercati. «Non è assolu-
tamente un’ipotesi in discussione»
ha dichiarato Dijsselbloem.
L’Eurogruppo ha poi chiesto a
Cipro, come pure alle istituzioni in-
ternazionali, di «accelerare il lavoro»
sugli elementi fondamentali del pro-
gramma di salvataggio per l’isola, in
modo da arrivare a un «sostegno
politico» intorno alla seconda metà
di marzo. In un comunicato si indi-
ca che a breve avrà luogo un nuovo
incontro per fare il punto sui pro-
gressi nelle discussioni fra la troika
(Banca centrale europea, Fondo mo-
netario internazionale, Unione euro-
pea) e le autorità di Nicosia. Il pre-
sidente dell’Eurogruppo ha definito
«utile» il primo scambio di vedute
con il nuovo ministro delle Finanze
cipriota, Michalis Sarris. L’Euro-
gruppo, ha detto Dijsselbloem, è fi-
ducioso che si possa arrivare a una
rapida conclusione dei negoziati ver-
so un memorandum d’intesa con Ni-
Ma resta grave il quadro occupazionale
Migliorano i conti
irlandesi
DUBLINO, 5. In Irlanda i conti mi-
gliorano, ma il quadro occupazio-
nale resta grave. Grazie a budget
costati 27 miliardi di sacrifici in sei
anni, il Paese ha compiuto passi
avanti: il deficit è calato dal 30,9
per cento del pil nel 2010 al 7,7 per
cento l’anno scorso. L’obiettivo è
portarlo al 2,9 per cento nel 2015.
La crescita è ripartita grazie
all’export con un più 0,7 per cento
nel 2012 e previsioni per un’accele-
razione quest’anno e nel 2014 (più
Il Trinity College di Dublino
nale potrebbe significare per Kiev
un allontanamento dall’Ue e com-
promettere la firma di un accordo
di associazione e di libero scambio
con Bruxelles.
Alcuni giorni fa, Yanukovich ave-
va definito «mortale per l’economia
ucraina» il contratto decennale si-
glato nel 2009 con Mosca, che ha
fissato il prezzo del gas russo a qua-
si 450 dollari per mille metri cubi,
lo stesso per il quale un anno e
mezzo fa il leader dell’opposizione
(ed ex premier), Yulia Tymoshenko,
è stata condannata a sette anni di
reclusione per abuso di potere.
GIOVANNI MARIA VIAN
direttore responsabile EDITRICE L’OSSERVATORE ROMANO
Carlo Di Cicco
vicedirettore
Piero Di Domenicantonio
caporedattore
telefono 06 698 83461, 06 698 84442
Gaetano Vallini
segretario di redazione
L’OSSERVATORE ROMANO
cosia. In questi giorni il ministro
delle Finanze cipriota aveva afferma-
to di essere «determinato» a rag-
giungere un accordo stabile, con i
creditori internazionali, sugli aiuti fi-
nanziari. Nello stesso tempo Sarris
ha sottolineato che questo eventuale
accordo non deve «danneggiare» gli
sforzi del Paese nel tentare di riav-
viare il processo di crescita.
Alcuni ministri, durante la riunio-
ne, hanno preso posizione contro
una revisione drastica del risanamen-
to del bilancio. «Ci siamo dati delle
regole relative al rafforzamento del
Patto di stabilità e dobbiamo appli-
carle rigidamente, altrimenti l’Euro-
pa non sarà più credibile» ha affer-
mato il lussemburghese Luc Frieden.
C’è maggiore comprensione per il
Portogallo e l’Irlanda che vorrebbe-
ro un allungamento dei tempi entro
cui restituire i prestiti internazionali.
Il commissarrio agli Affari monetari,
Olli Rehn, ha confermato che a bre-
ve la Commissione presenterà un
rapporto sulla possibilità di esclude-
re gli investimenti dal calcolo del
deficit nei Paesi con un disavanzo
sotto al tre per cento del pil.
Nel suo intervento il ministro del-
le Finanze francese, Pierre Moscovi-
ci, ha richiamato l’esigenza di trova-
re un «giusto equilibrio» tra il con-
solidamento di bilancio e la riduzio-
ne del deficit, che sono indispensa-
bili, e il sostegno collettivo alla cre-
scita. Secondo Moscovici, è necessa-
1,1 per cento e più 2,2 per cento).
Tuttavia rimane l’incognita lavoro.
Il Governo ha appena varato un
piano di stimoli, ma la disoccupa-
zione, sebbene in lieve migliora-
mento, è al 14,1 per cento, e quella
giovanile si attesta attorno al 30
per cento. Il ministro della Spesa
pubblica, Brendan Howlin, ha af-
fermato: «Se non verrà bilanciata
da lavoro e misure per la crescita,
l’austerità distruggerà il centro po-
litico dell’Europa».
Incendio distrugge a Napoli
la Città della scienza
NAPOLI, 5. Un gigantesco incendio
ha praticamente distrutto ieri sera la
Città della scienza, il museo interat-
tivo considerato tra i gioielli cultu-
rali di Napoli, oltre che uno dei
suoi più validi poli turistici, con
una media di 350.000 visitatori l’an-
no. Ancora ignote le cause del rogo,
ma si ipotizza il dolo.
Le fiamme, precisano gli inqui-
renti, sarebbero infatti state appic-
cate in più punti. L’ipotesi di un in-
cendio su commissione è avvalorata
dal fatto che, malgrado l’assenza di
vento, ci siano stati diversi focolai
distanti tra loro. La procura della
Repubblica di Napoli ha posto sot-
TIPO GRAFIA VATICANA
Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va
Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va
don Sergio Pellini S.D.B.
direttore generale Servizio culturale: cultura@ossrom.va
Servizio religioso: religione@ossrom.va
Segreteria di redazione
fax 06 698 83675 Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998
segreteria@ossrom.va photo@ossrom.va www.photo.va
mercoledì 6 marzo 2013
rio evitare di «aggiungere austerità
alla recessione», perché questo pro-
vocherebbe «una perdita di fiducia
sociale e politica nell’Europa».
In un articolo di commento, «Il
Sole 24 Ore» sottolinea che la riu-
nione dell’Eurogruppo è servita, tra
l’altro, a porre l’accento sull’esigenza
di andare oltre la flessibilità delle re-
gole per stimolare la crescita euro-
pea. In questo senso sono indicativi
i risultati «controproducenti» del ri-
gore, come pure spiccano le ultime
previsioni di Bruxelles. Tali previsio-
ni fotografano un’eurozona dove tra
il 2011 e il 2013 il ciclo economico
non cessa di deteriorarsi, mentre il
bilancio strutturale vede il deficit ri-
dursi a un terzo, scendendo dal 3,6
per cento del pil all’1,3.
E sempre «Il Sole 24 Ore» sotto-
linea la crescente insofferenza del-
l’Olanda per l’austerità: si tratta di
un’insofferenza ai vincoli europei nel
Paese «più rigorista» dell’euro. Gli
olandesi, «vecchi mercanti pragmati-
ci», si sono arresi all’evidenza: quan-
do è troppo e a senso unico, il rigo-
re non produce benefici perché «av-
velena» i prezzi della crescita. Intan-
to con soli quattro mesi di vita alle
spalle, il Governo liberal-laburista
sta traballando di fronte al no dei
sindacati a nuovi tagli per quattro
miliardi oltre ai sedici varati in au-
tunno. E così le politiche di rigore
in Olanda sarano rimandate al 2014. Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem (Ansa)
Superati gli Stati Uniti
Cina primo importatore
di petrolio al mondo
PECHINO, 5. La Cina diventa il pri- perdere il primato alla fine del 2013 Stamane, intanto, i prezzi del
mo importatore di petrolio al mon- o all’inizio del 2014. greggio sono calati al Nymex ai mi-
do superando gli Stati Uniti, che de- Più in generale, lo scorso mese la nimi da diverse settimane, appesanti-
tenevano questo primato dalla metà produzione dell’Organizzazione dei ti dai tagli automatici al bilancio fe-
degli anni Settanta. Paesi esportatori di petrolio è cre- derale statunitense e dai piani della
A dicembre del 2012, le importa- sciuta di 110.000 barili al giorno, a Cina per raffreddare il mercato im-
zioni di petrolio, greggio e prodotti 30,32 milioni di barili al giorno. Si mobiliare. Il contratto più scambiato
tratta del primo aumento dell’output sui mercati, con consegna ad aprile,
raffinati degli Stati Uniti sono infatti
calate a 5,98 milioni di barili al gior- dall’ottobre del 2012. L’espansione è ha chiuso a 90,12 dollari, perdendo
legata al maggiore contributo del- lo 0,61 per cento o 56 centesimi. An-
no, segnando il livello più basso da
febbraio del 1992. Lo hanno reso no- l’Iraq e dell’Arabia Saudita, che han- che il brent del mare del Nord con
no compensato la riduzione delle consegna ad aprile è calato a 110
to i dati preliminari del dipartimento
forniture di Iran, Nigeria e Libia. dollari al barile.
dell’Energia a stelle e strisce.
Nello stesso periodo, invece, le
importazioni della Cina sono schiz-
zate a 6,12 milioni di barili al gior-
no, secondo le stime fornite ieri
dall’ufficio doganale di Pechino.
I dati definitivi, e quindi del sor-
Rivoluzione
passo, saranno tuttavia confermati
nelle prossime settimane. Una delle
ragioni per cui le stime potrebbero
Fannie e Freddie
risultare distorte è di natura fiscale:
alla fine dell’anno, infatti, le compa- WASHINGTON, 5. Inizia la rivolu- delegato e un proprio consiglio di
gnie petrolifere americane — spiega zione per Fannie Mae e Freddie amministrazione.
in un articolo il «Financial Times» Mac: l’autorità che controlla i due Fanni e Freddie operano da de-
— riducono i propri acquisti per ab- colossi del credito ipotecario nazio- cenni come società indipendenti e
bassare le scorte e, di conseguenza, nalizzati durante la crisi ha annun- in competizione, e garantiscono
quanto dovuto al fisco. Nel corso ciato infatti l’unione di alcune delle nove mutui su dieci negli Stati
degli ultimi dieci anni, a gennaio, le funzioni delle due società, aprendo Uniti. «Quello che vogliamo fare è
importazioni statunitensi hanno così la strada alla nascita di una facilitare la transizione da dove sia-
sempre riguadagnato terreno e po- nuova azienda che potrebbe, alla mo ora a qualsiasi cosa il Congres-
trebbero, dunque, recuperare sul fine del percorso, sostituirle. Ne dà so vorrà trasformarle» ha affermato
corrispondente dato cinese. notizia «The Wall Street Journal», Edwad DeMarco, il direttore della
Ma anche se i risultati di gennaio sottolineando che dalla fusione di Federal Housing Finance Agency
dovessero invertire la tendenza, se- alcune delle attività di Fannie e (Fhfa), l’autorità cui spetta la su-
condo gli analisti del settore, gli Sta- Freddie nascerà una nuova azienda pervisione. Fannie e Freddie sono
ti Uniti sono comunque destinati a che avrà un proprio amministratore state nazionalizzate nel 2008 e il
loro salvataggio è costato ai contri-
buenti americani, ricorda l’agenzia
Ansa, 131 miliardi di dollari.
E sempre sul versante economico
Elisabetta II si segnala che il presidente statuni-
tense, Barack Obama, è tornato a
dimessa ribadire ieri, che i tagli automatici
alla spesa «non sono la strada giu-
to sequestro l’area, mentre le indagi- dall’ospedale sta» per ridurre il debito. Secondo
ni sono tuttora in corso. il capo della Casa Bianca, il deficit
La struttura, che ospitava un Mu- LONDRA, 5. La regina Elisabetta e il debito vanno risanati in modo
seo della scienza e della tecnica sul II è stata dimessa, ieri, dal King bilanciato in modo da evitare peri-
modello di quello di Parigi, era Edward VII Hospital. Ad atten- colosi squilibri che rischierebbero
chiusa, come tutti i lunedì. Dei nu- derla un nugolo di fotografi e di danneggiare l’assetto economico
merosi padiglioni, solo uno è stato giornalisti da ore assiepati di e finanziario.
risparmiato dal fuoco. Le testimo- fronte all’ingresso dell’ospedale.
Le ultime cifre, comunque, non
nianze riferiscono di una estensione La sovrana era stata ricoverata a
seguito di una lieve indisposi- sono sconfortanti. L’economia a
rapidissima dell’incendio. Ad ali-
mentare le fiamme, molto violente, zione. Di conseguenza Elisabet- stelle e strisce, infatti, è cresciuta
soprattutto il legno, materiale im- ta II è stata costretta ad annulla- nel quarto trimestre dello 0,1 per
piegato per il restauro dei capanno- re la visita in Italia, che sarebbe cento: è vero che si tratta del tasso
ni risalenti al primo Novecento. La dovuta cominciare domani e che più basso dal 2011, ma nello stesso
Città della scienza era stata inaugu- prevedeva l’incontro con il presi- tempo ha consentito di chiudere il
rata nel 2001, nell’area dell’ex Italsi- dente della Repubblica, Giorgio 2012 con una crescita del 2,2 per
der di Bagnoli. Napolitano. cento.
Aziende promotrici della diffusione de
Tariffe di abbonamento
Vaticano e Italia: semestrale € 99; annuale € 198
Concessionaria di pubblicità
«L’Osservatore Romano»
Il Sole 24 Ore S.p.A
Europa: € 410; $ 605 System Comunicazione Pubblicitaria
Africa, Asia, America Latina: € 450; $ 665 Intesa San Paolo
America Nord, Oceania: € 500; $ 740 Alfonso Dell’Erario, direttore generale
Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Romano Ruosi, vicedirettore generale
Ufficio diffusione: telefono 06 698 99470, fax 06 698 82818,
ufficiodiffusione@ossrom.va Sede legale Banca Carige
Via Monte Rosa 91, 20149 Milano
Ufficio abbonamenti (dalle 8 alle 15.30): telefono 06 698 99480, Società Cattolica di Assicurazione
fax 06 698 85164, info@ossrom.va telefono 02 30221/3003, fax 02 30223214
Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675 segreteriadirezionesystem@ilsole24ore.com Credito Valtellinese
mercoledì 6 marzo 2013
Decine di miliziani jihadisti uccisi dalle forze francesi e ciadiane
Infuriano le battaglie
nel nord del Mali
BAMAKO, 5. Si conferma lontana la
fine del conflitto in Mali, dove l’in-
tervento armato delle forze francesi
affiancate da quelle governative di
Bamako e da quelle della missione
africana Misma non sembra in gra-
do di aver ragione in tempi brevi
delle milizie jihadiste che nei mesi
scorsi avevano assunto il controllo
del nord del Paese. I combattimenti
si concentrano nella regione nordo-
rientale degli Ifoghas, un massiccio
montuoso dove gli jihadisti hanno
riparato dopo l’offensiva che ha
portato i francesi e i loro alleati a
rioccupare le città settentrionali, co-
me Timbuctu, Gao e Kidal. Anche
Ancora
disordini
nella città egiziana
di Port Said
IL CAIRO, 5. Non si placa la vio-
lenza a Port Said, località egizia-
na situata all’estremità settentrio-
nale del canale di Suez, dove so-
no proseguiti per tutta la giorna-
ta di ieri gli scontri tra la polizia
e la popolazione scesa in piazza
contro il presidente Mohammed
Mursi. Sei le vittime (tre poli-
ziotti e tre civili), mentre nel po-
meriggio è stato dato alle fiamme
un edificio dei servizi di sicurez-
za. Secondo testimoni, il fuoco è
stato appiccato al piano terra del-
lo stabile causando danni e una
densa nuvola di fumo, mentre
nelle strade circostanti continua-
vano gli scontri e veniva segnala-
to un principio di incendio pure
alla sede del governatorato.
Incidenti sono avvenuti anche
al Cairo, vicino a piazza Tahrir.
Un veicolo della polizia è stato
dato alle fiamme mentre transita-
va su un ponte: non si sono avu-
te vittime.
A Port Said migliaia di perso-
ne hanno partecipato ai funerali
dei tre civili uccisi la notte scorsa
e hanno urlato slogan contro le
autorità e contro il presidente
Mursi e il suo partito dei Fratelli
musulmani.
Ieri gli scontri con la polizia
erano scoppiati dopo la decisione
del ministero degli Interni di tra-
sferire fuori città 39 detenuti in
attesa della sentenza (prevista per
sabato) in relazione al processo
per altre sanguinose violenze,
quelle che nel febbraio 2012 ave-
vano causato 72 morti dopo una
partita di calcio proprio a Port
Said. Secondo un comunicato
del ministero degli Interni, i pri-
mi a essere uccisi sono stati due
poliziotti, colpiti da proiettili
mentre erano in un commissaria-
to. Un terzo poliziotto è morto
ieri per le ferite riportate. I servi-
zi di sicurezza hanno confermato
l’uccisione di tre civili senza for-
nire dettagli. Già nel mese di
gennaio la condanna a morte di
21 imputati (in maggioranza tifo-
si della squadra di calcio di Port
Said) al termine di un primo pro-
cesso per la strage della partita,
aveva dato il via a sanguinosi
scontri con la morte di 40 per-
sone.
Il presidente yemenita
rifiuta una tregua con Al Qaeda
SAN’A, 5. Il presidente yemenita,
Abd Rabbo Mansour Hadi, ha ri-
fiutato un’offerta di tregua con Al
Qaeda, proposta da alcuni leader
tribali, sostenendo che gli insorti
devono innanzitutto deporre le ar-
mi. Lo ha affermato un responsabi-
le delle forze di sicurezza all’agen-
zia Afp. «Il presidente pretende che
i membri di Al Qaeda depongano
le armi, annuncino il loro penti-
mento e rinuncino ai loro ideali
estremisti» ha dichiarato il respon-
sabile che ha chiesto di rimanere
anonimo.
Il funzionario delle forze di sicu-
rezza yemenite ha parlato dopo che
Al Qaeda nella penisola arabica
(Aqpa), branca locale dell’organiz-
zazione fondata da Osama bin La-
den, ha annunciato con un comuni-
cato una mediazione condotta da
otto ulema, per una tregua di due
mesi con il Governo di San’a.
I mediatori, che hanno preso
l’iniziativa in gennaio di proporre i
in tali città, comunque, permane la
minaccia dei gruppi jihadisti sia con
attentati sia con operazioni di guer-
riglia.
Secondo il ministro della Difesa
francese, Jean-Yves Le Drian, anche
questa notte ci sono stati duri com-
battimenti negli Ifoghas che hanno
visto i miliziani jihadisti pagare un
alto tributo di sangue, lasciando
quindici morti sul terreno. «Stanot-
te sono state condotte operazioni
dalle nostre forze contro gruppi di
terroristi presenti in questa regio-
ne», ha detto il ministro in un’inter-
vista data in mattinata, precisando
appunto che una quindicina di mili-
ziani islamisti sono stati uccisi dalle
forze francesi e ciadiane. Le Drian
ha ricordato che già nei giorni scorsi
le truppe francesi avevano ucciso
decine di quelli che Parigi definisce
appunto terroristi. Di sostegno alla
lotta al terrorismo ha parlato anche
il ministro degli Esteri britannico,
William Hague, ieri in visita a Ba-
mako.
L’altro teatro principale di batta-
glia è la zona di Gao, dove secondo
le dichiarazioni di ufficiali dell’eser-
cito di Bamako, rilanciate dal quoti-
diano «Journal du Mali», cinquanta
combattenti del Movimento per
l’unità e il jihad in Africa occidenta-
le sono stati uccisi in scontri tra ve-
nerdì e domenica. Il ministero della
Difesa di Parigi ha anche conferma-
to la morte di un soldato francese,
Anche la Russia è pronta a sostenere l’iniziativa del Consiglio di sicurezza
Intesa tra Stati Uniti e Cina su sanzioni a Pyongyang
Un militare nordcoreano a Panmunjom (Ansa)
loro buoni uffici per un accordo di
pace tra Al Qaeda e le forze gover-
native, hanno concluso con un in-
successo il loro tentativo, pubbli-
cando un comunicato nel quale at-
tribuiscono il fallimento della trat-
tativa al rifiuto del presidente ye-
menita di accettare una tregua di
due mesi che al contrario era pron-
to a firmare unilateralmente il capo
dell’Aqpa, Nasser Al Wahishi.
Nel frattempo, almeno dodici
soldati ausiliari yemeniti sono morti
in un attentato suicida attribuito ad
Al Qaeda a Loder, nel sud del Pae-
se. Lo riferiscono testimoni e fonti
mediche. «Un attentatore suicida di
Al Qaeda si è fatto esplodere a bor-
do di un’auto davanti all’ingresso
dei nostri uffici», ha detto un mem-
bro dei comitati di resistenza popo-
lare. Dodici membri della resistenza
sono rimasti uccisi, ha riferito un
responsabile locale: bilancio confer-
mato poi anche da fonti mediche.
L’OSSERVATORE ROMANO
avvenuta sabato durante tali com-
battimenti.
Tutte da verificare, invece, sono le
informazioni relative alla presunta
uccisione di due comandanti islami-
sti. I Governi di Bamako e di Parigi
hanno ribadito di non avere notizie
certe né su Abdelhamid Abou Zeid,
nei mesi scorsi comandante di Al
Qaeda nel Maghreb islamico (Aq-
mi) nell’area di Timbuctu — la cui
uccisione è stata peraltro confermata
ieri da fonti della stessa Aqmi — né
su Mokhtar Belmokhtar, ritenuto re-
sponsabile dell’assalto all’impianto
algerino per l’estrazione del gas di
In Amenas.
Il perdurare del conflitto, intanto,
ha ripercussioni sempre più gravi
sulle popolazioni, in gran parte sfol-
late o rifugiate all’estero. In partico-
lare ci sono ormai oltre quarantami-
la maliani nei campi profughi alle-
stiti in Burkina Faso, secondo quan-
to reso noto ieri dall’alto commissa-
riato dell’Onu per i rifugiati. Non
s’interrompe, infatti, il flusso dei
profughi che varcano il confine. Nei
mesi scorsi si trattava in prevalenza
di persone decise a sottrarsi alle vio-
lenze degli estremisti islamici, men-
tre i nuovi arrivi sono soprattutto
maliani di etnia araba o tuareg che
temono ritorsioni dell’esercito di Ba-
mako, formato nella quasi totalità
da appartenenti alle etnie nere del
sud del Mali.
Per le ripetute violenze durante lo sciopero generale indetto dagli islamisti
Scuole e aziende chiuse in Bangladesh
DHAKA, 5. Scuole e aziende chiuse,
ma anche un elevato numero di po-
liziotti mobilitati in tutto il Bangla-
desh nel terzo giorno di sciopero
generale decretato dal partito islami-
sta in segno di protesta contro la
condanna a morte di alcuni loro lea-
der per i crimini di guerra commessi
durante la lotta per l’indipendenza
dal Pakistan del 1971.
Le vittime negli scontri di piazza,
avvenuti a partire dal 21 gennaio,
sono ormai un’ottantina, 64 dei
quali dopo la sentenza di giovedì
scorso ai danni del vice presidente
del partito fondamentalista musul-
mano, Jamaat-e-Islami, e di altri
islamisti. Lo sciopero generale ha
paralizzato gran parte del Paese:
praticamente deserta la principale
strada di collegamento tra la capita-
le, Dhaka, e la seconda città del
Paese, Chittagong, così come gran
parte delle altre autostrade. Le auto-
rità hanno dislocato in tutto il Paese
pagina 3
Kitchanga conquistata da un gruppo ribelle
Nuovi scontri nell’est congolese
Profughi congolesi in un campo in territorio ugandese (AfP)
KINSHASA, 5. I miliziani ribelli dell’Alleanza di patrioti Buey aveva riferito che un colpo di mortaio caduto su
per la libertà del Congo hanno preso il controllo della un ospedale di Kitchanga aveva provocato una sessanti-
città di Kitchanga, nel Nord Kivu, la tormentata regio- na tra morti e feriti. L’Alleanza, che deve il suo nome
ne orientale della Repubblica Democratica del Congo, all’ex dittatore Mobutu Sese Seko, è una delle più anti-
dopo giorni di combattimento che hanno causato oltre che milizie della Repubblica Democratica del Congo,
ottanta morti e un centinaio di feriti. Nel darne ieri no- attiva già dai tempi della guerra civile a cavallo tra il se-
tizia, un portavoce delle Nazioni Unite, Eduardo Del colo scorso e questo, costata la vita a milioni di persone
Buey, citato dalle agenzie di stampa internazionali, ha nel Paese e in quelli confinanti. Sempre ieri, a conferma
riferito anche di trecento persone che hanno cercato ri- dell’estrema instabilità che permane nel Nord Kivu, i ri-
fugio in una vicina base dei caschi blu della Monusco, belli del Movimento 23 marzo hanno ripreso il control-
la missione dell’Onu. Venerdì scorso, lo stesso Del lo di Rutshuru e di Kiwanja.
L’Aiea chiede
di ispezionare
il sito di Parchin
NEW YORK, 5. Il Consiglio di sicu- cheranno i settori missilistico e nu-
rezza dell’Onu è convocato oggi a cleare». VIENNA, 5. Il direttore generale
New York alle ore 11 locali (le 17 in La Corea del Nord si prepara in- dell’Aiea, Yukiya Amano, ha ieri
Italia) in vista di «consultazioni in- tanto a una massiccia esercitazione sollecitato Teheran a permettere
formali» a tutto campo sulla que- militare. È quanto trapela da fonti l’accesso al sito militare di
stione della non proliferazione e del- dei servizi di intelligence di Seoul. Parchin. Il direttore dell’O rganiz-
la Repubblica popolare democratica Navi e sommergibili, ha scritto oggi zazione per l’energia atomica ira-
di Corea. il quotidiano sudcoreano «Chosun niana, Fereydoun Abbasi Davani,
Lo ha annunciato una nota della Ilbo», sono stati disposti lungo il ha però ribadito che Teheran non
presidenza del Consiglio, rilancian- confine de facto nelle acque del mar intende per ora aprire le porte del
do le ipotesi di un accordo tra Stati Giallo (la cosiddetta Northern Limit sito. Ciò potrà infatti avvenire so-
Uniti e Cina sul progetto di risolu- Line), mentre l’artiglieria pesante è lo nell’ambito di un accordo com-
zione contro il regime comunista di stata dislocata sulla costa. Citando plessivo sulle ispezioni dell’Aiea.
Pyongyang, dopo il terzo test nu- una fonte militare, il giornale sudco-
E mentre il segretario di Stato,
cleare effettuato il 12 febbraio. «Og- reano ha precisato che i comandanti
gi non ci dovrebbe essere il voto, ma John Kerry, ha detto che «c’è un
delle unità di prima linea della Co- tempo limitato» per i colloqui sul
la decisione potrebbe essere presa in
rea del Nord hanno molto rafforzato programma nucleare iraniano, il
tempi brevi», ha dichiarato una fon- le attività di supporto al combatti-
te diplomatica all’agenzia di stampa vicepresidente, Joe Biden, ha riba-
mento. dito che gli Stati Uniti non stan-
Afp.
Un altro ufficiale ha spiegato che no cercando la guerra e sono
Di un accordo tra Stati Uniti e
«l’intero esercito nordcoreano si pre- pronti a negoziare. Ma tutte le
Cina per nuove sanzioni contro la
para a manovre che appaiono in opzioni per l’Iran, ha aggiunto, ri-
Corea del Nord parla anche la stam-
pa americana citando alcune fonti grande stile», aggiungendo che le mangono sul tavolo.
diplomatiche, secondo le quali la operazioni potrebbero presto causare
problemi ai sistemi di navigazione
prossima risoluzione — che includerà
gps degli aerei civili e delle navi di
le sanzioni già in vigore oltre alle
Seoul. Le esercitazioni, in altri ter-
nuove — sarà presentata oggi nel
Consiglio di sicurezza. Anche la
Russia è pronta ad appoggiare le
mini, altro non sarebbero che una ri-
sposta a quelle congiunte avviate da
Sventato a Kabul
iniziative dell’Onu contro la Corea Stati Uniti e Corea del Sud che,
partite all’inizio di questo mese, si
un attacco
del Nord, ma solo se queste si con-
centreranno esclusivamente sui pro- concluderanno solo a fine aprile. al Parlamento
grammi nucleari e missilistici. Lo ha La Corea del Nord ha definito le
detto un diplomatico di Mosca cita- esercitazioni di Washington e Seoul KABUL, 5. I servizi di intelligence
to dall’agenzia di stampa Interfax. Il come «folli manovre di guerra» e afghani hanno scoperto a Kabul
vice ministro degli Esteri russo, «azioni ostili» in un articolo apparso una serie di razzi pronti a essere
Ghennadi Gatilov, ha infatti sottoli- sul «Rodong Sinmun», il quotidia- utilizzati per un attacco al Parla-
neato che per Mosca la risoluzione no del Partito dei lavoratori, rilan- mento. Lo ha reso noto oggi il
delle Nazioni Unite «sarà accettabile ciato dall’agenzia ufficiale di stampa ministero dell’Interno. Secondo
se le misure restrittive non travali- Kcna. una ricostruzione dell’accaduto
fornita dal quotidiano on line
«Khaama Press» i razzi, collocati
su un lanciarazzi del tipo Grad di
fabbricazione sovietica, sono stati
sequestrati nell’area di Char Asiab
ed erano puntati sull’edificio del
Parlamento. Per domani è infatti
prevista la riapertura dei lavori
parlamentari dopo le ferie inver-
oltre 10.000 tra poliziotti, soldati e sono state vittime. Il ministro delle nali con una seduta inaugurale a
truppe d’assalto. Ferrovie, Mazibul Hoque, ha subito cui è prevista la partecipazione di
Nell’ambito delle proteste dello accusato dell’accaduto gli attivisti di importanti personalità governati-
Jamaat-e-Islami, alle quali si è unito Jamaat-e-Islami. Sempre nella capi- ve. L’operazione, si è infine ap-
il Partito nazionalista del Banglade- tale, un ordigno è scoppiato davanti preso, non ha portato per ora ad
sh (opposizione), gli islamisti hanno all’hotel Sonargaon, dove risiede il alcun arresto anche se è in corso
invece bloccato l’autostrada che presidente dell’India, Pranab una inchiesta per localizzare i
porta in una zona turistica, Cox’s Mukherjee, che si trova in visita uf- responsabili dello sventato atten-
Bazaar, dove alcune centinaia di vil- ficiale in Bangladesh. Lo riferisce il tato.
leggianti sono rimasti intrappolati e, portale di notizie Bdnews24. La de- Nel frattempo, nel vicino Paki-
tra di essi, alcuni stranieri. Nel diffi- flagrazione non ha provocato vitti- stan, si è verificato un nuovo at-
cile tentativo di placare l’ondata di me. Non è chiaro se il capo dello tacco per fermare la campagna di
violenza, il Governo ha vietato riu- Stato indiano si trovasse in quel vaccinazioni contro la poliomelite.
nioni e assembramenti. Ma con momento nell’albergo, dove poche Un’infermiera è rimasta ferita sta-
scarsi risultati. I disordini, infatti, ore prima aveva incontrato vari lea- mani in un attentato contro un
non accennano a diminuire. Il quo- der bengalesi. ospedale nel distretto di Khyber,
tidiano «The Daily Star» riferisce Anche oggi, i cortei di protesta nelle aree tribali nordoccidentali.
che almeno tre carrozze di un treno contro la sentenza — definita politi- L’esplosione ha danneggiato una
sono state completamente distrutte ca dagli attivisti del partito fonda- stanza del centro usata per le vac-
dall’esplosione di una bomba alla mentalista islamico — sono sfociati cinazioni. Gli insorti talebani si
stazione di Kamalapur, la principale in violenti scontri in diversi distretti oppongono alle vaccinazioni: il
di Dhaka. Secondo le forze dell’or- del Paese asiatico tra l’ala studente- Pakistan, insieme all’Afghanistan e
dine, alcuni sconosciuti hanno lan- sca dello Jamaat-e-Islami, chiamata alla Nigeria, è uno degli ultimi tre
ciato un ordigno contro il convoglio Chhatra Shibir, e le forze di sicurez- Paesi al mondo in cui la poliomie-
appena giunto da Noakhali. Non ci za, in assetto antisommossa. lite è ancora endemica.
pagina 4 L’OSSERVATORE ROMANO mercoledì 6 marzo 2013

Il pellegrinaggio a Roma dei fedeli della Samogizia

In seicento per i seicento

Breve storia dell’evangelizzazione della regione baltica

di IRENA VAIŠVILAITĖ* trecciano con fitte foreste — fu cam- Martino V non acconsentì, e così nel e il rafforzamento della vita liturgica
po di battaglia tra l’Ordine Teutoni- 1427 la diocesi di Medininkai fu an- e la nascita di una tradizione di can-
n questi giorni, precisamente co, stabilitosi in Prussia e Livonia, e nessa alla provincia ecclesiastica po- to sacro popolare.

I dal 2 al 7 marzo, seicento

pellegrini provenienti dalla
diocesi di Telšiai, in Lituania,
sono presenti a Roma. Li
guidano il vescovo Jonas Boruta,
che prese parte alla resistenza contro
le persecuzioni di fedeli da parte del
regime comunista, e il vescovo ausi-
liare Linas Vodopjanovas che, cre-
sciuto invece in un contesto di liber-
tà religiosa, è il più giovane vescovo
del mondo cattolico. Le seicento
persone, provenienti da tutte le par-
rocchie e da tutti i comuni della dio-
cesi di Telšiai, sono a Roma per
il pellegrinaggio alle tombe
degli apostoli organizzato
per celebrare i seicento an-
ni dall’evangelizzazione
della Samogizia, regio-
ne settentrionale del
Baltico, odierna Li-
tuania occidentale. Il
pellegrinaggio è ini-
ziato sabato 2 marzo
con la visita alla
tomba di san Pietro,
dove i pellegrini so-
no stati accolti dal
cardinale Comastri,
vicario generale di
Sua Santità per la Cit-
tà del Vaticano. In basi-
lica, hanno poi parteci-
pato alla messa celebrata
dal cardinale Audrys Juozas
Bačkis, arcivescovo di Vilnius.
Nei giorni successivi sono segui-
te le visite alla chiesa del Gesù, alle
catacombe e alla basilica di San Pao-
lo fuori le Mura. La conclusione del
pellegrinaggio è prevista per giovedì
7 marzo.
La Samogizia — regione delimitata
dai fiumi Nemunas e Nevėžis e dalla
frontiera con la Lettonia — è men-
zionata nelle fonti storiche a partire
dal XIII secolo, anche se solo dal XVI
la maggior parte delle lingue euro-
pee utilizza il nome latino Samogitia.
Nella cultura dei Paesi confinanti la
Samogizia ha fama di regione isola-
ta, impervia, chiusa e misteriosa. È
probabile che ciò scaturisca dalla sua
storia: si ritiene, infatti, che sia stato
l’ultimo territorio europeo a essere
cristianizzato.
Dal XIII al XV secolo la Samogizia
— che, a oggi, è rimasta una regione
di piccoli caseggiati e cittadine, ca-
ratterizzata da aree agricole che s’in-
i lituani pagani. Fu il concilio di Co-
stanza a decidere, nel 1417, di creare
la diocesi di Samogizia. A questo
scopo, furono inviati nella regione
l’arcivescovo di Leopoli, Giovanni, e
il vescovo di Vilnius, Pietro. Con i
poteri conferiti loro dal concilio,
crearono la diocesi con il centro a
Medininkai (oggi Varniai) e nomina-
rono primo vescovo di Samogizia il
Medaglia celebrativa
del sesto centenario dell’evangelizzazione
della Samogizia
canonico della cattedrale di Vilnius,
Mattia. Come patroni della nuova
diocesi, furono scelti i santi apostoli
Pietro e Paolo. Papa Martino V, elet-
to a Costanza, ratificò la decisione
del concilio e gli atti compiuti dai
suoi inviati, concedendo il privilegio
di indulgenze alla cattedrale di Sa-
mogizia.
Il granduca di Lituania Vytautas
si prese cura di mantenimento del
vescovo e delle prime otto parroc-
chie. Volle anche creare una provin-
cia ecclesiastica lituana distinta, ma
lacca di Gniezno, alla quale apparte-
neva anche la diocesi di Vilnius.
L’allargamento della rete delle
parrocchie è stato lento. Ancora a
metà XVI secolo vi erano solo tren-
totto chiese, e nessun ordine mona-
stico. Non solo i luoghi di culto era-
no difficilmente raggiungibili per la
maggior parte della popolazione, ma
anche i sacerdoti arrivavano molto
di rado: ciò spiega perché la popola-
zione dei villaggi remoti abbia man-
tenuto molte usanze e credenze pa-
gane. Del resto, quando il bellicoso
vicino della regione, e cioè lo
stato dell’Ordine Teutonico,
accettò la riforma di Mar-
tin Lutero, tentò di allar-
gare la propria influen-
za religiosa alla
Samogizia, soprattut-
to alle regioni pros-
sime al confine. E
una parte notevole
della nobiltà samo-
gizia nel XVI secolo
fu attirata dal cal-
vinismo, adottan-
dolo nei propri
possedimenti.
Tarquinio Peccolo
(Peculus), segretario
del nunzio pontificio
in Polonia, durante la
visita canonica in Samo-
gizia nel 1579 trovò dun-
que una situazione pastorale
critica: nella diocesi il numero
dei sacerdoti non arrivava a venti.
E quelli presenti non si distingueva-
no affatto per la loro condotta. La
gente sapeva poco della fede e non
la seguiva. Ormai, però, era iniziata
la svolta nella storia nella diocesi:
nel 1575 il duca Merkelis Giedratis
venne nominato vescovo. Istruito ed
energico, si occupò della ricerca e
della formazione di sacerdoti, capaci
di esprimersi nella lingua locale.
Grazie a lui, a Kražiai si stabilirono
i gesuiti e a Kretinga sorse un con-
vento dei francescani. Il canonico
della cattedrale samogizia, Mikalojus
D aukša, tradusse in lituano il cate-
chismo di Giacomo Ledesma.
Il vescovo Giedraitis riuscì anche
a riconquistare le parrocchie cattoli-
che passate alla Riforma, e a istituir-
ne di nuove, mettendo in pratica gli
insegnamenti del concilio di Trento.
Uno dei risultati fu il rinnovamento
I successori di Giedraitis prosegui-
rono nella stessa direzione: la rete
delle parrocchie si infittì progressiva-
mente; vennero creati nuovi mona-
steri maschili e femminili; la forma-
zione dei sacerdoti si fece sempre
più solida; furono convocati i primi
sinodi diocesani. Il vescovo Jurgis
Tiškevičius, volendo rinvigorire la
fede e la devozione della popolazio-
ne, invitò i domenicani a stabilirsi a
Gardai e nel 1637, seguendo l’esem-
pio dei sacri monti italiani, realizzò
una Via Crucis con diciannove cap-
pelle, che diventarono il centro della
pietà dell’intera regione. E la festa
annuale di Žemaičių Kalvarija è an-
cora oggi una delle maggiori ricor-
renze religiose in tutta la Lituania.
Nei secoli XVII e XVIII fu eretto un
altro tempio nella regione, Šiluva.
Diventò il centro della devozione al-
La chiesa di Varniai, cattedrale storica della diocesi di Samogizia
la Madre di Dio. La tradizione del
culto mariano, interrotta dalla rifor-
ma, ebbe una nuova diffusione a se- Quest’ultima con la maggior parte to nel 1993 dalla visita di Giovanni
guito dell’apparizione della Vergine di territorio della vecchia diocesi di Paolo II.
nel 1608. Šiluva continua ad attirare Samogizia e con i suoi centri più Nei prossimi quattro anni, la Sa-
pellegrini da tutta la Lituania, e re-
importanti (Varniai, Kražiai, mogizia commemorerà gli inizi
centemente è cresciuto anche il nu-
Žemaičių Kalvarija) è considerata dell’evangelizzazione. I primi prepa-
mero di fedeli che vengono in pelle-
l’erede della diocesi di Samogizia. Il rativi per la celebrazione della ricor-
grinaggio dai Paesi confinanti.
suo centro è la città di Telšiai, la cui renza sono stati avviati in occasione
A causa delle vicende politiche e
cattedra vescovile è nella chiesa delle celebrazioni per il Grande Giu-
del disfacimento della Repubblica
dell’ex concento francescano. bileo del 2000. Consapevoli che du-
nobiliare polacco—lituana nel 1795, la
Lituania e la Samogizia finirono nei Negli anni dell’occupazione sovie- rante la dittatura comunista la storia
confini della Russia zarista. Ma la tica il carattere rurale della Samogi- religiosa lituana venne sistematica-
Samogizia non ne diventerà mai una zia rese difficile il suo controllo: sva- mente eliminata dalla memoria stori-
docile provincia: come punizione riati tentativi di estirpare o limitare ca, i vescovi lituani hanno deciso di
per le insurrezioni contro il nuovo le pratiche e i segni della fede falli- unire la commemorazione delle varie
potere, la sede della diocesi di Sa- rono. Come modello di religiosità, si tappe di cristianizzazione della Li-
mogizia fu trasferita a Kaunas, in pensi alle feste annuali nei santuari tuania con il programma del rinno-
una zona più vicina al controllo dei di Šiluva e di Žemaičių Kalvarija, vamento della fede e di nuova evan-
governatori russi. Fu anche vietata la capaci di attirare in quel periodo nu- gelizzazione.
merosi pellegrini. O anche alla Col-
costruzione di nuove chiese e ostaco- Un anno e mezzo fa sono dunque
lina delle Croci nei pressi di Šiauliai:
lato il restauro delle vecchie, il risul- iniziati i preparativi per il pellegri-
tato di questo divieto è il patrimonio le autorità sovietiche non furono in
naggio dei samogizi a Roma, la cui
delle chiese barocche in legno nume- grado di impedire che venissero por-
data è stata scelta in modo che i pel-
rose in Samogizia. tate sempre nuove croci. La popola-
legrini possano celebrare nella città
Durante gli anni della Prima Re- zione, infatti, era rimasta fedele alle
pratiche religiose tradizionali e le os- eterna anche la festa del patrono di
pubblica di Lituania (tra il 1918 e il Lituania, il principe regale san Casi-
servava con ardore.
1940) la Chiesa cattolica in Lituania
Nella ricostituita Repubblica di miro. Oltre alle visite alle tombe de-
e in Samogizia riconquistò piena li-
Lituania la vita religiosa nella regio- gli apostoli Pietro e Paolo, la pre-
bertà. E in occasione della riorganiz-
ne della Samogizia ebbe un nuovo ghiera nella chiesa romana del Gesù
zazione dell’amministrazione eccle-
siastica avviata in quel periodo, furo- impulso: le congregazioni religiose ha voluto in particolare ricordare il
no cambiati anche i confini delle femminili e maschili uscirono dalla contributo che la Compagnia ha da-
diocesi: dalla vecchia diocesi di Sa- clandestinità; vennero fondati alcuni to nell’evangelizzazione della Samo-
mogizia venne creata la provincia ec- nuovi monasteri; l’attività del semi- gizia.
clesiastica lituana con centro a Kau- nario diocesano fu ripristinata; si co-
nas, formando una parte della dioce- struirono nuove chiese. Un grande *Ambasciatore di Lituania
si di Kaunas e la diocesi di Telšiai. impulso alla vita religiosa venne da- presso la Santa Sede

Apertura dell’anno accademico all’Università Cattolica del Sacro Cuore

Cosa significa allargare i confini della ragione

di MARCELLO FILOTEI settembre 2006 — che “ragione e fede si ri- contempla all’opera. In questo senso il rap- Dio è presente in ogni uomo sin dall’inizio che «c’è un unico disegno divino per ogni
trovino unite in un modo nuovo”». porto maestro-discepolo, che rende possibile della sua esistenza, quindi molto prima di essere umano, un principio e un fine unici,
Se a volte viene criticata la distanza del Si è così definito il tema principale sul allo studente prendere parte in prima perso- appartenere a una religione. Questo Dio è il quali che siano il colore della pelle, l’oriz-
mondo degli studiosi dalla società questo ri- quale hanno poi fatto riferimento anche gli na al cammino di ricerca della verità intra- Dio-Trinità, che invita ognuno di noi a con- zonte geografico e storico, la cultura in cui
lievo non si può fare all’Università Cattolica interventi successivi. Dopo la celebrazione e preso dal docente, è insostituibile. Non c’è dividere la sua vita. Siamo quindi invitati a sono vissuti. Così si capisce meglio quale sia
del Sacro Cuore, che ha dovuto addirittura il saluto del rettore, Franco Anelli, è stato libro o studio personale che riesca a far scat- entrare nel dialogo fondamentale iniziato da la vocazione della Chiesa in seno all’umani-
rimandare di qualche mese l’apertura letto il saluto del cardinale Angelo Scola, tare il fascino per la verità senza l’incontro Dio stesso». tà. La Chiesa ha la missione di testimoniare
dell’anno accademico 2012-2013 per avere il che ha preso spunto proprio dall’incontro di che tutte le differenze sono ordinate all’uni-
con un maestro sul cui volto si percepisca La capacità di aprirsi al confronto, però,
tempo di eleggere un nuovo rettore, Franco Benedetto XVI a Ratisbona per sottolineare co popolo di Dio. Essa diventa sacramento
presente tale fascino». si deve concretizzare in una azione quotidia-
Anelli, chiamato a succedere a Lorenzo Or- che gli uomini e le donne impegnati “ossia segno e strumento dell’intima unione
naghi chiamato a impegni di governo. E nell’università a qualsiasi titolo non possono Ma studio e conoscenza significano in pri- na. «Esiste un’unità della famiglia umana:
con Dio e dell’unità di tutto il genere uma-
proprio questa «anomalia della col- mo luogo capacità di confronto, sia con la tutti gli uomini sono stati creati a immagine
no”» (Lumen gentium, n. 1).
locazione temporale», è stata sotto- storia e la sapienza dell’antichità, sia con le e somiglianza di Dio, e quindi ogni uomo, La Dichiarazione Nostra aetate (28 ottobre
lineata da Anelli nel discorso inau- Per i cristiani il centro questioni aperte nel proprio tempo. Anche ogni donna, è un fratello, una sorella per cui 1965) sottolinea che questo dialogo è da svi-
gurale tenuto il 5 marzo, rilevando della dimensione religiosa non è da cercare per questo la prolusione del cardinale Jean- Cristo è morto», scrive Tauran, rilevando luppare a un livello molto concreto, aggiun-
che il “ritardo” è in certo modo «il Louis Tauran, la cui let- ge il cardinale, sottolineando che «basta leg-
simbolo di una stagione di profon-
in un libro sacro tura ha concluso il pro- gere il testo, che definisce le religioni come
di, inattesi e talora sorprendenti ma si trova nella persona di Cristo gramma, ha posto l’ac- realtà dove trovare “la risposta ai reconditi
mutamenti, che ancora in questi cetto sul dialogo interre- enigmi della condizione umana: la natura
giorni scuotono la collettività e le ligioso inteso come risor- dell’uomo, il senso e il fine della nostra vita,
istituzioni e che hanno riverberato i loro ef- eludere alcune domande: «Qual è l’orizzon- sa per la società. Nel te- il bene e il peccato, l’origine e lo scopo del
sto del porporato, an- dolore, la via per raggiungere la vera felicità,
fetti anche sul microcosmo della nostra co- te della ragione umana? Cosa significa que-
ch’egli impegnato in Va-
munità universitaria». Prima del discorso sto “allargamento del nostro concetto di ra- la morte, il giudizio e la sanzione dopo la
ticano per le Congrega-
inaugurale si è tenuta nella basilica di gione”? L’umana ragione oltrepassa o no morte, infine l’ultimo e ineffabile mistero
zioni generali, si sottoli-
Sant’Ambrogio a Milano una celebrazione l’orizzonte della ragione scientifica di carat- che circonda la nostra esistenza: donde noi
nea che «il dialogo sup-
eucaristica presieduta dall’assistente ecclesia- tere sperimentale?». traiamo la nostra origine e verso cui tendia-
pone un linguaggio co-
stico generale dell’università, il vescovo Se è un dato di fatto che esistono forme mune, l’onestà nella pre- mo”» (n. 1).
Claudio Giuliodori, che ha rivolto «un salu- di razionalità differenti da quella scientifica, sentazione della propria Quest’approccio di carattere esistenziale,
to particolare al cardinale Angelo Scola, ar- scrive ancora il cardinale, «oggi possiamo posizione e la volontà di aggiunge il cardinale, ci fa capire che noi
civescovo di Milano e presidente dell’Istituto identificarle in almeno cinque forme diffe- fare tutto il possibile per «non prendiamo solo in considerazione le
Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, che renziate e irriducibili di razionalità: teorica- comprendere il punto di grandi religioni storiche, ma anche i tentativi
doveva presiedere la celebrazione eucaristica, scientifica (scienza), teorica-speculativa (filo- vista dell’altro». Ma non della ragione umana. È un dialogo che ripo-
ma che è a Roma per le Congregazioni dei sofia/teologia), pratica tecnica (tecnologia), si tratta di creare «una sa sulla ragione, aperto a tutti quelli che lo
cardinali che preludono alla convocazione pratica-morale (etica) e teorico-pratica specie di religione uni- desiderano, e che troviamo nel “Cortile dei
del conclave a cui compete l’onore di eleg- espressiva (poetica)». Ecco perché Benedet- versale passe-partout, o di gentili”». Per i cristiani, conclude il cardina-
gere il nuovo Pontefice dopo la decisione di to XVI, ha aggiunto, «non ha cessato di in- ricercare il minimo co- le, «il centro di gravità della dimensione reli-
Benedetto XVI di abdicare dall’esercizio del vocare il rispetto dell’“ampiezza” della ragio- mune denominatore reli- giosa non è da cercare in un libro sacro, in
ministero petrino». ne, articolata nella pluralità delle sue capaci- gioso. Si deve dire che, riti o minuziosi precetti, ma si trova nella
E l’evento storico delle dimissioni del Pa- tà e funzioni, e quindi né arbitraria, né in- se il dialogo non ha co- persona umana, così come la pienezza della
pa, infatti, non poteva non esercitare un’im- differenziata, pena la caduta nella frammen- me scopo la conversione, rivelazione non è il libro delle Scritture, ma
portante influenza sulla vita della Cattolica e tazione del senso». spesso la favorisce, per- la persona di Cristo Figlio di Dio “mediato-
proprio nel contesto accademico, ha sottoli- Tuttavia il richiamo di Papa Ratzinger, se- ché crea un clima di re e pienezza della rivelazione” (Dei verbum,
neato Giuliodori «non possiamo non ricor- condo il porporato, ha bisogno «di comuni- emulazione tra i credenti n. 2). E ciò influisce notevolmente sul modo
dare l’altissimo contributo che Benedetto XVI tà accademiche in cui esso possa diventare nella ricerca della veri- di concepire il dialogo interreligioso. Per
ha dato, con il suo illuminato magistero, per esperienza reale di ricerca, insegnamento e tà». esempio, se noi c’interessiamo del Corano,
riannodare i fili del dialogo tra fede e ragio- studio. È necessario, infatti, che l’università Per questo il dialogo non è per il Corano stesso, ma a causa del
ne, con quell’invito insistente ad “allargare sia veramente una communitas docentium et deve essere aperto a tut- rispetto che i musulmani hanno verso questo
gli spazi della ragione” e a far sì — affermava studentium in cui sia possibile “imparare” ti. «Secondo la nostra fe- libro, in cui trovano le risposte alle loro do-
nel discorso all’università di Ratisbona il 12 questa ampiezza della ragione perché la si de — sottolinea Tauran — Luca della Robbia, «Platone e Aristotele» (1437-1439) mande».
mercoledì 6 marzo 2013 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 5

Il ruolo di Papa Pacelli teologo e pastore Giovanni XXIII e l’ispirazione del concilio

Così ricordavano Pio XII Un insieme

i suoi primi successori di novità e fedeltà
di MARC LINDEIJER preoccupazioni e spesso la fatica di nell’ottobre 1958, dobbiamo anzitutto Il concilio Vaticano II, i suoi temi, i suoi insegnamenti e la sua ere-
far quadrare i bilanci familiari, l’inva- rievocare due ricchissimi capitoli della dità per la Chiesa di oggi sono al centro del messaggio che l’arcive-
el 2008, facendo memo- sione distraente dei mass media all’in- sua biografia, e cioè quello sulla guer-

N
ria del suo venerabile terno del vivere quotidiano sono alcu-
predecessore Papa Pa- ni tra i molti fattori che possono im-
celli, Benedetto XVI dis- pedire un sereno e costruttivo rappor-
se: «Negli ultimi anni, to tra padri e figli. La comunicazione
quando si è parlato di Pio XII, l’atten- si fa a volte difficile, la fiducia viene
scovo metropolita di Chieti-Vasto ha indirizzato alla sua diocesi per
ra, quando egli mostrò urbi et orbi una la Quaresima. Ne pubblichiamo alcuni stralci.
carità paterna che fu davvero eroica, e
poi il capitolo sul suo ministero prefe-
rito, vale a dire le tante udienze. di BRUNO FORTE va tutti all’ottimismo della fe-
Il popolo romano, nel giorno della de, pronunciando un “no”
u l’arcivescovo Lo- convinto a ogni genere di

F
zione si è concentrata in modo ecces- meno e il rapporto con la figura pa- liberazione, 4 giugno 1944, gli attri-
sivo su una sola problematica, trattata terna può diventare problematico; e buì il titolo Defensor civitatis. «Se ris Francesco Capo- profeti di sventura, di allora e
per di più in maniera piuttosto unila- problematico diventa così anche im- Roma non sofferse maggiori rovine villa, mio amatissi- di sempre: «Alcuni, sebbene
terale. A parte ogni altra considera- maginare Dio come un padre, non di quelle inflitte ad alcuni suoi mo predecessore accesi di zelo per la religione,
zione, ciò ha impedito un approccio avendo modelli adeguati di riferimen- quartieri periferici, lo deve princi- nel servizio episco- valutano però i fatti senza
adeguato a una figura di grande spes- to». Poi Dio viene presentato come palmente a questo Papa. Ciò non si pale a Chieti dal 1967 al 1971, sufficiente obiettività né pru-
sore storico-teologico». Questa pro- «un Padre amorevole che sorregge, potrà, non si dovrà dimenticare!», a raccontarmi della prima vol- dente giudizio. Nelle attuali
blematica è naturalmente il cosiddetto aiuta, accoglie, perdona, salva, con ha commentato Paolo VI. Ma non ta in cui Papa Giovanni, di condizioni della società uma-
grande silenzio davanti soltanto Roma. Quante vittime del- cui era segretario, gli parlò
na essi non sono capaci di ve-
allo sterminio degli ebrei dell’idea di un concilio. Erano
la guerra, civili e militari, di ambe-
da parte dei nazisti e dei «Ricordarlo è pietà in auto di ritorno da Castel- dere altro che rovine e guai;
due i fronti, non hanno avuto moti-
gandolfo, e il Papa, rifletten- vanno dicendo che i nostri
fascisti. Possiamo essere riconoscerlo è giustizia vo per conservare cara e sacra la
do sul fatto che gli uomini si tempi, se si confrontano con i
molto grati alla schiera di sua memoria tutta la loro vita? Pen-
Seguirne gli insegnamenti sarà conforto» ritrovano di quando in quan- secoli passati, risultano del
seri storici, appoggiati da siamo all’istituzione della beneme- do per fare il punto sui vari tutto peggiori (...) A noi sem-
Paolo VI e dai suoi suc- disse Paolo VI commemorandolo rente Pontificia Commissione di ambiti della loro vita, sog- bra di dover risolutamente
cessori, che da quasi cin- Assistenza, all’intercessione per i giunse: «Anche per la Chiesa dissentire da codesti profeti di
quant’anni hanno contri- deportati e i condannati a morte, ci vorrebbe un “aggiornamen- sventura, che annunziano
buito alla demitizzazione della “leg- una fedeltà che sorpassa immensa- all’accoglienza nei suoi palazzi de- to”. Ci vorrebbe un Conci- sempre il peggio».
genda nera” che troppo ha oscurato mente quella degli uomini, per aprirsi gli sfollati e di coloro che erano nel lio!». Don Loris re-
la figura di Eugenio Pacelli. Anche il a dimensioni di eternità». pericolo. «Riduce il suo vitto, mol- stò rigorosamente
rabbino David Dalin nel 2001 notò E ancora una lezione arriva da Gio- tiplica le sue penitenze — ha testi- zitto. La scena si ri- Il Papa spiegò al titubante
che «quasi tutti coloro che oggi si vanni XXIII, che dopo aver riassunto moniato monsignor Tardini — vuole
collocano su questa linea» di diffama- in qualche riga le “vibrazioni” dopo che, nel rigido inverno, il suo ap-
peté alcuni giorni segretario don Loris Capovilla
dopo. Stesse parole
zione di Pio XII «sono cattolici o la morte dei Papi precedenti, da Pio partamento non sia riscaldato. del Papa, stesso si- «Le cose non si fanno
usciti dalla Chiesa o critici nei suoi IX in poi, “prigionieri del Vaticano” Pochi sanno che, alla fine della
confronti. Il vero tema risulta essere venerati anzitutto dai propri fedeli, guerra, Pio XII era così esi-
lenzio del segreta- per fare bella figura con la storia
rio. Passarono an-
concluse nell’elogio citato: le e così dimagrito da pesa- cora due giorni e
ma per obbedire
«Col nostro Santo Padre re soltanto 57 chilogram- Giovanni XXIII ri- allo Spirito Santo»
Pio XII assistiamo a una mi». fece il suo discor-
Contributi alla verità apertura evidente di nuovi
cieli, e di qualcosa di mi-
E poi le folle: classica setto. Vedendo
l’immagine del Papa nella Francesco Messina, «Monumento a Pio XII» (1963) che Capovilla restava ancora Se di questo sguardo otti-
sterioso che attesta un gra- loggia della benedizione di
Il 6 marzo si svolge a Roma, alla Chiesa in silenzio, sbottò: «È la terza mista c’era bisogno allora, ai
duale miglioramento dei San Pietro, che estende lar-
Nuova, il convegno «Nuovi contributi alla volta che ti parlo dell’idea di tempi della guerra fredda e
contatti dell’ordine civile
verità storica sul pontificato di Pio XII». gamente le braccia per poter abbrac- vecchio maresciallo inglese Montgo- un concilio e tu non dici della divisione del mondo in
coll’ordine religioso e so- ciare e benedire paternamente la mol- mery, che aveva parlato con lui parec-
Pubblichiamo stralci della relazione tenuta niente. Perché?». «Perché Lei blocchi contrapposti, è inne-
ciale. Si direbbe che il sol- titudine di fedeli e di non-fedeli. Du- chie volte, aveva appeso al muro so-
dall’assistente del postulatore generale della mi ha insegnato — rispose gabile che ce n’è bisogno an-
levarsi in alto di questo Pa- rante la guerra ricevette anche soldati pra il suo letto la fotografia donatagli
Compagnia di Gesù. Nel corso dei lavori è prontamente don Loris — che che oggi: la crisi che attraver-
pa, il cui nome passerà fra tedeschi, come, nei mesi dopo il giu- dal Papa accanto a quella del proprio
prevista la lettura di un intervento del quando il vescovo Radini-Te- sa il “villaggio globale” appa-
i più grandi e i più popo- gno 1944, accolse quelli degli eserciti padre. Ma ci si può chiedere se per lo
cardinale José Saraiva Martins, e la deschi [grande pastore della re di una gravità con pochi
lari della storia moderna, inglesi, americani, canadesi, australia- stesso Pacelli fu determinante il con-
partecipazione del gesuita Toni Witwer, Chiesa di Bergamo, di cui precedenti e la tentazione del
provoca un più riguardoso ni. Erano tutti profondamente impres- cetto della paternità? Sembra di no,
postulatore generale della Compagnia di Roncalli era stato segretario] pessimismo rischia di farsi
contegno verso tutto ciò sionati perché non si aspettavano di quando si studiano i testi liturgici del diceva qualcosa con cui Lei strada nei cuori. La storia
Gesù, di Emilio Artiglieri, presidente del che il Capo della Chiesa trovare un uomo così buono, così Commune unius aut plurium Summo- non era d’accordo, restava in sembra aver dato ragione alla
Comitato Papa Pacelli, e degli autori di due Cattolica significa e riassu- amabile. Lo stesso avveniva nelle rum Pontificum, da lui scelto e intro- silenzio». fiducia del Papa buono con
libri di recente pubblicazione che vengono me». udienze generali. Racconta ancora
dotto nel Messale nel 1942: in essi do- Il Papa reagì con bonaria l’impensabile evoluzione che
presentati nell’occasione: Pier Luigi Guiducci Manca il tempo per di- suor Pasqualina che «il cortile si tra-
mina il tema biblico del Pastore uni- fermezza: «Io lo so perché ha portato alla fine dei totali-
(Il Terzo Reich contro Pio XII, Cinisello mostrare con la dovuta sformava in sala del trono o era il non sei d’accordo: vuoi trop- tarismi ideologici e della con-
Balsamo, San Paolo, 2013, pagina 376, euro completezza come si sia semplice luogo d’incontro di un Pa- versale e del gregge, per il quale si po bene al Papa e sei poco trapposizione a essi. Così è
18) e Alexandra von Teuffenbach e Nicola realizzata la paternità co- dre amoroso con i suoi figli. Era il implora la libertà e la tranquillità de- umile. Vuoi troppo bene al presumibile che il futuro darà
Bux, autori con Peter Gumpel di Pio XII e il mune di Pio XII nei quasi luogo di convegno di tutte le catego- siderate per poter conservare e vivere
concilio (Siena, Cantagalli, 2013, pagine 208, vent’anni del suo pontifica- rie di persone e di tutte le nazioni. integralmente la fede. Però è stato os-
euro 13,50). to. Si può però accennare Pio XII rivolgeva la parola ai suoi figli servato del domenicano Raimondo
alla sollecitudine per le e alle sue figlie in più di sei lingue. Spiazzi, consultore teologico del Pon-
Chiese separate o allo slan- Ognuno udiva la lingua della propria tefice, che il tempo della guerra l’ave-
cio missionario, o all’ag- patria e si sentiva a casa sua presso il va addolcito, «e tutta la sua persona
una discussione interna al cattolicesi- giornamento della liturgia e della di- Padre comune!». aveva acquistato, senza perdere in vi-
mo circa il senso della Chiesa oggi, sciplina dei Sacramenti. Ma se voglia- A questo adesso siamo abituati, un gore, un senso nuovo di paternità».
dove l’Olocausto diviene semplice- mo sentire più vicino a noi Papa Pa- Papa che ci saluta in tante lingue, ma Altre preziose fonti sono i discorsi
mente il bastone più grosso di cui i celli, vicino come l’hanno sentito le è bene ricordarci che colui che soli- di Pio XII pronunciati in occasione
cattolici progressisti possono disporre migliaia e migliaia di persone che damente stabilì questa tradizione fu della canonizzazione di Pio X, nel
per usarlo come arma contro i tradi- parteciparono commosse ai suoi fune- Pio XII. 1954, e della beatificazione, nel 1956,
zionalisti». rali, se vogliamo riconoscerlo come il Padre comune. Così Pio XII fu per- di Innocenzo XI. È vero che questi di-
Questa critica da parte dei cattolici Padre universalmente compianto cepito da tanti che l’incontrarono. Il scorsi sono determinati dalla persona
progressisti sembra essere non infon- storica di cui trattano, ma è pure vero
data: basta fare qualche ricerca per che le riflessioni di un Papa su un
vedere l’attrazione esercitata dalle im- suo predecessore non possono non es-
magini del venerabile su certi ceti sere allo stesso tempo riflessioni sul
neoconservatori, immagini in cui do-
minano la tiara, i flabelli, la sedia ge-
statoria e altri elementi dell’antica
Pacelli proprio pontificato. Pio X, che Euge-
nio Pacelli aveva conosciuto personal-
mente, fu lodato come «gloria del sa-
corte pontificia. Qui ci troviamo di
fronte a un altro tipo di esagerata at-
tenzione, che sarebbe meglio evitare.
e il Vaticano II cerdozio, splendore e decoro del po-
polo cristiano», come «Pontefice del- Papa Roncalli con i cardinali Amleto Giovanni Cicognani, Gustavo Testa e Josyf Slipyi
la Eucaristia e del catechismo, della (10 febbraio 1963)
E se non bastasse ciò che ha testimo- «Qualche anno fa, lavorando in un monsignore di nome Ernesto fede integra e della fermezza impavi-
niato suor Pasqualina, e cioè che al Archivio Vaticano sulla preparazio- Ruffini, all’epoca segretario della da», e fu supplicato di ottenere per la
Papa proprio non piaceva la pompa ne del concilio Vaticano II, ho tro- Congregazione per i Seminari e le Chiesa «la incolumità e la costanza, Papa e pensi che io sono vec- ragione a chi continua a
dell’annuale festa dell’Incoronazione, vato (...) una busta con pochi fa- Università, l’odierna Congregazio- in mezzo alle difficoltà e alle persecu- chio e inizierò un concilio che scommettere sull’uomo, a cre-
anzi che volentieri l’avrebbe abolita, scicoli»: così scrive Alexandra von ne per l’Educazione Cristiana». Ri- non potrò finire e farò una dere nelle vie misteriose della
zioni dei nostri tempi». Segue poi
troviamo confermato pienamente il Teuffenbach, raccontando la genesi cevuto poi da Pio XII all’indomani brutta figura con la storia. E Provvidenza e a seminare un
una preghiera davvero da Padre co-
suo desiderio di una più grande sem- del suo studio Sulla via del concilio dell’elezione, sarà poi il 24 feb- sei poco umile, perché le cose seme oggi, anche dinanzi a
mune: «Sorreggi questa povera uma-
plicità nei documenti preparatori del Vaticano II: la preparazione sotto Pio braio 1948 che Ruffini — diventato non si fanno per fare bella fi- quanti sembrano prevedere
nità, i cui dolori così profondamente
concilio da lui voluto. Fra le materie XII, in cui inizia a ricostruire i pro- frattanto arcivescovo di Palermo — gura con la storia, ma per ob- che il mondo finirà domani.
Ti afflissero, che arrestarono alla fine
da trattare, elencate nel luglio 1948, si dromi che portarono allo storico gli riproporrà la sua idea di conci- bedire allo Spirito Santo». Il Vaticano II fece suo que-
i palpiti del tuo gran cuore; fa’ che in
legge: Simplificatio Curiae et reordina- annuncio del 25 gennaio 1959 a lio. Questo fu il concilio nella sto sguardo di fiducia special-
questo mondo agitato trionfi quella
tio: minor pompa et maior sobrietas in San Paolo fuori le Mura. Il saggio Un’altra tra le persone chiave di convinzione di Giovanni mente nella Costituzione sulla
paramentis pretiosis. pace, che deve essere armonia fra le
fa parte del volume Pio XII e il questa fase di preparazione fu Al- XXIII: un’ispirazione dello Chiesa nel mondo contempo-
Significativo è l’elogio che fece il nazioni, accordo fraterno e sincera
concilio (Siena, Cantagalli, 2012, pa- fredo Ottaviani, assessore del collaborazione fra le classi sociali, Spirito, e, come tale, un insie- raneo Gaudium et spes, che
Patriarca di Venezia Giuseppe Ron- gine 205, euro 13,50) che la ricerca- Sant’Ufficio, ricevuto dal Papa il 4 me di fedeltà e di novità inse- stimolava i credenti a passare
calli nella basilica di San Marco l’11 amore e carità fra gli uomini». Ma
trice ha scritto con Nicola Bux e marzo 1948. «Pio XII si rendeva parabilmente connesse. Di fe- da una concezione della Chie-
ottobre 1958, commemorando il de- l’affinità di Pio XII si sente ancora di
Peter Gumpel e che viene presen- ben conto delle difficoltà del pro- deltà, perché lo Spirito è Co- sa come dirimpettaia del
funto Pontefice. Il futuro Giovanni più nella figura di Papa Odescalchi,
tato nel convegno che si svolge a getto e decise, di conseguenza, che lui che rende presente Cristo mondo, chiusa sulla difensiva
XXIII, ordinariamente presentato come
che aveva tanto sofferto durante la vi-
Santa Maria in Vallicella. i primi passi fossero realizzati alla sua Chiesa in ogni tem- come cittadella fortificata con-
il contrario del predecessore, non lo- ta. Di lui disse che il suo «servire uni-
Tra i tanti studi sul Vaticano II, nell’ambito del Sant’Ufficio, tute- po, e la fa così sempre fedele tro i suoi avversari, a una
dava il suo magistero “alto e divino”, camente alla causa santa, in scrupolo- al suo principio e fondamen-
era stato solo il gesuita padre Gio- lati quindi dal segreto. Si doveva- Chiesa viva nella fede, lievito
ma descriveva Pio XII come un “Padre sa coscienziosità dinanzi a Dio e of- to. Di novità, perché lo Spiri-
vanni Caprile ad aver pubblicato, no innanzitutto decidere — scrive nella pasta, amica degli uomi-
comune”. Anche un altro stretto col- nel 1966, due densi articoli sulla sempre von Teuffenbach — le ma- frendosi a Lui come puro strumento, to soffia dove vuole e fa nuo-
laboratore di Pio XII, il futuro Paolo è forse il più spiccato tratto del suo ni e desiderosa di contribuire
preparazione del concilio sia sotto terie da trattare e le persone da ve tutte le cose. L’interpreta-
VI, descrivendo la sua figura quando carattere». al bene di tutti, specialmente
Pio XI sia sotto Pio XII. Von Teuf- scegliere per le diverse Commissio- zione del Vaticano II dovrà al-
nel 1964 fu inaugurato il monumento Innocenzo XI «ha lottato con la lora essere guidata da que- nella testimonianza della cari-
fenbach riprende da lì: se infatti lo ni». Nella sua ricostruzione, un
al predecessore nella basilica Vatica- scrittore gesuita «sorvola sui nomi, posto importante lo ha anche il più pura intenzione (...) per la difesa st’idea chiave della continuità tà e nell’impegno per la giu-
na, mise l’accento sulla paternità: forse per delicatezza e forse per padre gesuita olandese Sebastian del diritto della Chiesa e per la sal- nel rinnovamento, della fedel- stizia e la pace.
«Ricordarlo è pietà, riconoscerlo è correttezza, all’epoca erano infatti Tromp, che rimarrà poi vittima «di vezza eterna» dell’opponente princi- tà nel progresso, proprie di La memoria del concilio ci
giustizia. Seguirne gli insegnamenti e ancora tutti in vita», la ricercatrice una vergognosa campagna di diffa- pale, il Re Luigi XIV. «È per verità un “evento dello Spirito”. interroga, allora, sul modo
gli esempi sarà conforto. E ripensarlo si concentra invece sulle figure di mazione a mezzo della stampa singolare, come l’eccelsa santità che Ogni altra lettura sarebbe con cui guardiamo al mondo
a noi vicino, ancora amico, ancora alcuni dei principali collaboratori olandese». ne è l’origine, il caso di un avversario fuorviante, estranea al discer- e su come vi operiamo: è il
maestro, ancora padre, nella comunio- di Papa Pacelli, ricostruendo lo «Spero che in futuro l’influsso [il Papa] che conserva nella lotta, uni- nimento dell’opera di Dio nostro uno sguardo di simpa-
ne dei santi, sarà per noi tutti non svolgersi della preparazione duran- di Pio XII — conclude Alexandra tamente alla severità, l’amorevole be- nella storia. tia e di amicizia, ispirato
fallace speranza». te il suo pontificato. von Teuffenbach — sia finalmente nignità del padre». Infatti, quando Nel discorso di apertura del all’ottimismo della fede? Pos-
Ma cos’è la paternità? Lo scorso 30 Come data di nascita Alexandra valutato in modo corretto. È il Ve- morì l’Odescalchi, non mancarono Vaticano II, intitolato Gaudet siamo dire che i nostri interlo-
gennaio Benedetto XVI ne ha trattato von Teuffenbach indica il 1934, nerabile Papa che chiamò a sé co- «le favorevoli testimonianze di non mater ecclesia, a lungo medita- cutori si sentono compresi e
con una nutrita catechesi, riflettendo «quando il segretario di Stato Pa- me collaboratori proprio quei pochi acattolici, che, sebbene non be- to e limato per essere pronun- amati da noi? Ci spendiamo
su Dio Padre onnipotente: «Non è celli fece un lungo viaggio in nave grandi personaggi: Ottaviani, Bro- nevoli verso la Sede Apostolica, rico- ciato la mattina dell’11 Otto- come singoli e come comunità
sempre facile oggi parlare di paterni- per presiedere al congresso eucari- wne, Bea, Tromp, Ruffini, Parente, nobbero la bontà, la rettitudine e la bre 1962, Giovanni XXIII ma- per la solidarietà, la giustizia
tà. Soprattutto nel mondo occidenta- stico internazionale che si svolgeva Hürth, che determinarono poi, forza d’animo di lui». Non fu diffe- nifestò le sue idee circa le fi- e la pace? Rileggere la Gau-
le, le famiglie disgregate, gli impegni a Buenos Aires. Sulla nave, a se- senza dubbio e in modo considere- rente nel 1958, quando morì lo stesso nalità del concilio. In primo dium et spes potrà servirci a ri-
di lavoro sempre più assorbenti, le guito del cardinale, si trovò anche vole, il concilio Vaticano II». Pio XII, Padre comune. luogo, il Pontefice incoraggia- spondere a queste domande.
pagina 6
Dati in controtendenza rispetto al resto del Medio Oriente
Cresce in Libano
la presenza dei cristiani
BEIRUT, 5. L’eccezione libanese non
è solo un retaggio del passato. Il
Paese dei cedri è infatti l’unico Pae-
se del Medio Oriente ad avere con-
servato negli anni, perfino a livello
istituzionale, una consistente presen-
za cristiana. Una presenza che, co-
me è noto, è da tempo minacciata
da scontri, guerre e violenze che
hanno dilaniato il Paese e l’intera
regione. Costringendo spesso i cri-
stiani anche alla fuga. Tuttavia, un
recente studio sfata un luogo comu-
ne, quello della scomparsa progres-
siva dei cristiani. Infatti, il Libano è
l’unico Paese del Medio Oriente in
cui il rapporto numerico tra cristiani
e musulmani sta crescendo a favore
dei primi. Anche se si è ben lontani
dalle proporzioni che hanno caratte-
rizzato la prima metà del Novecen-
to.
In Libano l’ultimo censimento uf-
ficiale della popolazione risale addi-
rittura al 1932. Per questo la ricerca,
realizzata da Lebanese Information
Centre, assume un’importanza parti-
colare. Essa mostra come la propor-
zione di cristiani nel Paese, attual-
mente stimata attorno al 34 per cen-
to, stia lentamente crescendo. Per il
2030 salirà al 37 per cento e per il
2045 sarà superiore al 39 per cento.
Non solo, si stima che sempre per il
2030, il 40 per cento dei libanesi
sulle liste elettorali saranno cristiani.
Le ragioni di questo cambiamento
sono da rintracciare nel diverso an-
damento demografico registrato
all’interno delle rispettive comunità
religiose. Nel 1971, infatti, il tasso di
fertilità fra i musulmani era di 5,44
bambini per donna contro il 3,56
dei cristiani. Si stima, invece, che
nel 1984 tale tasso tra i musulmani
sia calato al 1,82, contro l’1,53 dei
cristiani. Numerosi i fattori che, se-
condo la ricerca, sono alla base di
questo crollo della fertilità: non solo
la guerra che ha martoriato il Paese
Un censimento
in Egitto
per le comunità
religiose
GERUSALEMME, 5. Le Chiese egi-
ziane — come riferisce il sito on
line Terrasanta.net — hanno lan-
ciato un appello per un più accu-
rato censimento della popolazio-
ne cristiana locale. Il 27 febbraio
scorso l’Agenzia centrale di stati-
stica de Il Cairo ha annunciato
che nel mese di marzo la popola-
zione del Paese sorpasserà per la
prima volta quota novantadue
milioni di cittadini. Di questi,
tuttavia, non si sa ufficialmente
quanti siano i cristiani.
Nell’ultimo censimento nazio-
nale che riporta i dati relativi
all’appartenenza religiosa, risalen-
te al 1986, i copti censiti dallo
Stato furono 2,8 milioni, il 5,7
per cento della popolazione. Le
istituzioni religiose cristiane — ha
dichiarato al quotidiano “Egypt
Independent” il portavoce della
chiesa evangelica egiziana, Ikram
Lamei — già allora ebbero da ri-
dire su questo dato. Siamo infatti
convinti che i copti siano un nu-
mero molto superiore, compreso
tra l’8 e il 10 per cento della po-
polazione. Le statistiche in Egitto
non sono accurate». In effetti, il
calcolo esatto della presenza cri-
stiana in Egitto pare essere tecni-
camente complicato: secondo
Abu Bakr al-Gendy, presidente
dell’Agenzia centrale di statistica,
i dati relativi allo stato civile dei
cittadini (appartenenza religiosa
compresa) sarebbero conservati
presso il ministero dell’Interno e
l’Agenzia non disporrebbe di una
copia della banca dati. Nel giu-
gno scorso, Naguib Gabriel, re-
sponsabile della Federazione egi-
ziana per i diritti umani, aveva
annunciato un ricorso presso la
Corte amministrativa del Consi-
glio di Stato per sollecitare il pri-
mo ministro e l’Agenzia di stati-
stica alla divulgazione dell’esatto
numero di cristiani residenti nel
Paese.
Com’è noto, il 18 febbraio i
massimi rappresentanti delle con-
fessioni cristiane presenti in Egit-
to (copta-ortodossa, cattolica,
greco-ortodossa, anglicana ed
evangelica) si sono riuniti nella
cattedrale di San Marco, a Il
Cairo, per dare vita al Consiglio
nazionale delle Chiese cristiane.
dal 1975 al 1990, ma anche la cre-
scente scolarizzazione delle ragazze,
che arrivando più tardi al matrimo-
nio finiscono anche per avere meno
figli.
Tuttavia, è da rilevare, che i dati
di questa ricerca sembrano stridere
con un altro sondaggio, realizzato
appena nel gennaio scorso, dal qua-
le emerge che i due terzi dei cristia-
ni libanesi si sentano minacciati, te-
mendo che a lungo termine la loro
presenza sia destinata ad assotti-
gliarsi e persino a scomparire. Del
resto, proprio recentemente il cardi-
nale Patriarca di Antiochia dei Ma-
roniti, Béchara Boutros Raï, è inter-
vento più volte in difesa della pre-
senza cristiana in Libano e nel Me-
dio Oriente. Solo domenica scorsa,
durante una celebrazione in memo-
ria del primo Patriarca maronita,
Saint Yohanna Maroun, ha rinnova-
di EGIDIO PICUCCI
Per la prima volta, nell’antichissima
storia dell’Etiopia, una piccola capi-
tale del Sud, Soddo, è all’avanguar-
dia nel campo educativo, con scuole
di ogni grado per la giovanissima
popolazione che vive ammassata —
370 abitanti per chilometro quadrato
— tra il verde dell’inset (il falso bana-
no) e il rosso fiammante della poin-
settia, nel Wolaita. Merito dei mis-
sionari cappuccini che, nel giro di
poco più di cinquant’anni, sono riu-
sciti ad aprire scuole di alto livello
per migliaia di ragazzi e ragazze, i
quali possono guardare al futuro con
la certezza di trovare un lavoro. Fat-
to eccezionale per un continente con
oltre cento milioni di analfabeti.
La prima scuola fu aperta nella
zona di Konto, destinata alle bambi-
ne, tenute lontano dal mondo
dell’istruzione da preconcetti che ne
facevano piccole macchine da lavoro
per la casa e per il campo. «Negli
anni ’70 del secolo scorso — racconta
monsignor Domenico Crescentino
Marinozzi, già vicario apostolico di
Soddo-Hosanna — i missionari erano
accettati solo come operatori sociali
e la loro attività soggiaceva a regole
ben definite: una scuola, per esem-
pio, non poteva sorgere a meno di
cinque chilometri da un’altra, purché
non fosse una scuola specializzata».
Non ci volle molto, allora, a inventa-
re una scuola per sole bambine, no-
nostante l’opposizione di chi la re-
putava inutile, «perché le bambine
wolaita si preferisce tenerle a casa
per aiutare le mamme».
Fu estremamente penoso e imba-
razzante — spiega Marinozzi — «pas-
sare di capanna in capanna per con-
vincere e strappare un sì agli anziani
che si opponevano in nome di una
tradizione che nessuno osava inter-
rompere “per non perdere le radici
tribali”, dicevano. Finalmente il sì
venne e la scuola fu aperta con quat-
trocentocinquanta alunne. La gente
parlò del “miracolo dei missionari”;
in ogni caso fu per molti anni l’uni-
L’OSSERVATORE ROMANO
to l’appello ai cristiani perché non
abbandonino la regione. «Preghia-
mo Dio che illumini i funzionari e i
cittadini del Libano così che possa-
no lavorare insieme per proteggere
il Paese. Le nostre radici sono pro-
fonde e noi preghiamo Dio che pro-
tegga questa regione, così che i cri-
stiani libanesi possano restare nel
Paese senza difficoltà». La stessa
preoccupazione era stata espressa
dal porporato la settimana scorsa
durante la visita compiuta in Russia
su invito della locale Chiesa orto-
dossa. Incontrando il Patriarca Ci-
rillo aveva messo in guardia da una
certa politica che nella regione sem-
bra fomentare il fondamentalismo
islamico e aveva ribadito l’importan-
za di una presenza che da secoli ha
dato «l’impronta del Vangelo, l’im-
pronta della cultura cristiana, alle
culture locali».
L’impegno dei missionari nel campo educativo in una regione del sud dell’Etiopia
A ognuno la propria scuola
ca scuola del genere in tutto il Sud
Etiopia, impegnata — puntualizza
monsignor Marinozzi — a sostenere
la promozione della donna, educata
alla passività, alla sottomissione e al-
la coscienza di sé come creatura de-
bole e adatta solo ai lavori di casa.
Fu anche un importante precedente
perché negli anni successivi, special-
mente durante il regime comunista,
la frequenza scolastica da parte delle
bambine si allargò anche ad altre
scuole, raggiungendo percentuali da
Paesi europei».
Oggi la piccola scuola, sorta da
oltre quarant’anni a fianco della mis-
sione, è divenuta l’«Abba Pascal
School» che accompagna oltre due-
mila ragazze dalle elementari alla so-
glia dell’università.
A Dubbo, invece, cittadina poco
lontana da Soddo dove la prima
scuola (datata 1928) si deve all’evan-
gelizzatore del Wolaita, padre Pascal
de Luchon, fu aperto un grande edi-
ficio scolastico per ragazzi che arri-
Appello nello Stato indiano dell’Orissa contro violenze e discriminazioni
La Chiesa in prima linea
a difesa delle donne
NEW DELHI, 5. «Tolleranza zero»: la
ferma richiesta è contenuta in un
rapporto siglato da un gruppo di
organizzazioni cristiane in India in
relazione al crescente allarme sulle
violenze contro le donne. Le orga-
nizzazioni, riunite sotto la sigla All
India Fact Finding on gender violence,
hanno inviato, dal 23 al 26 febbraio
nel distretto del Kandhamal, nello
Stato dell’Orissa, un gruppo di de-
legati che hanno avuto il compito di
svolgere un’approfondita relazione
sulla situazione. Tra questi era pre-
sente anche suor Helen Saldanah,
in rappresentanza dell’Office for
Women della Catholic Bishops’
Conference of India.
Episodi criminali e discriminatori
contro bambine, adolescenti e don-
ne segnano spesso la vita delle co-
munità. Soprattutto là dove l’arre-
tratezza sociale e culturale è mag-
giore, come nel distretto rurale del
Kandhmal, il fenomeno della discri-
minazione di genere è una aberrante
realtà persistente da lunghissimo
tempo. La Chiesa cattolica conduce
in prima linea una profonda attività
di sensibilizzazione e di educazione
a favore del rispetto della dignità
delle donne, denunciando tramite
l’episcopato non soltanto le violen-
ze, ma anche il traffico e lo sfrutta-
mento di esseri umani. In merito ai
casi di violenza, il cardinale Oswald
Gracias, arcivescovo di Bombay, ha
sottolineato che «contro il disprezzo
per le donne e per affermare la pace
di Cristo, bisogna riportare Dio e i
valori cristiani al centro delle nostre
vite, soprattutto nell’Anno della fe-
de». La violenza contro le donne —
ha proseguito il porporato — «esiste
ben prima della loro nascita, quan-
do con i feticidi femminili una pic-
cola viene uccisa nel luogo più sicu-
ro al mondo: il grembo di sua ma-
dre. Questa violenza contro le don-
ne che avviene in diverse zone del
Paese — ha concluso — riflette il più
profondo disprezzo per le donne,
l’inosservanza delle leggi e la diffu-
sione di un sistema criminale di giu-
stizia».
Dunque, le organizzazioni cristia-
ne ribadiscono l’urgenza di affronta-
re la situazione: «Il Governo
vavano, e arrivano, da distanze proi-
bitive pur di garantirsi un posto in-
vidiabile e invidiato, soprattutto da
quando Hailemariam Desalegn, che
ha imparato a leggere, a scrivere e a
far di conto sugli stessi banchi, è sta-
to eletto primo ministro della nazio-
ne. Non è la prima volta che alunni
delle scuole cattoliche entrano in po-
litica e sono promotori di indipen-
denza e di sviluppo globale.
Per chi antepone un mestiere agli
studi umanistici, nel 2004 fu aperta
a Soddo la «Scuola dei mestieri»,
grazie all’intervento della Confarti-
gianato che trasformò una vecchia
falegnameria in una cittadella che
ospita laboratori di autoriparazione,
autocarrozzeria, elettrauto, gommi-
sta, lavorazione del ferro e dell’allu-
minio, falegnameria ed ebanisteria.
Gli inizi non furono facili, perché
non è facile sintonizzare la mentalità
europea con quella africana, i tempi
europei con quelli africani. I risulta-
ti, comunque, sono eccellenti, perché
dell’Orissa — si sottolinea nel rap-
porto — deve adottare un regime di
tolleranza zero contro le violenze,
specialmente nelle zone vulnerabili
dell’entroterra, come il Kandhamal,
dove vi sono grandi comunità di da-
lit e tribali».
Il distretto è stato teatro nel 2008
di una delle più feroci ondate di at-
tacchi contro i cristiani, con oltre
cento vittime e migliaia tra abitazio-
ni e luoghi di culto distrutti. Dalit e
tribali sono frequentemente sottopo-
sti ad angherie, soprusi e veri e pro-
pri atti di violenza, sulla base del si-
stema delle caste, che nelle zone
meno sviluppate del Paese continua
a essere rigorosamente rispettato. La
discriminazione porta, fra l’altro,
anche al compimento dei cosiddetti
«delitti d’onore», un’antica e tragica
pratica, in uso soprattutto nelle zo-
ne meno sviluppate del Paese, che
punisce anche con la morte quelle
persone che vogliono sposarsi con-
tro il volere delle famiglie, unendosi
in particolare con appartenenti a ca-
ste o religioni diverse. Si tratta di
una pratica incentivata dai «consigli
degli anziani», i quali stabiliscono
le regole sociali nei villaggi degli
Stati indiani, come per esempio il
Punjab, l’Haryana, l’Uttar Pradesh
e il Rajasthan e che di fatto istigano
gli indù a perseguire coloro che in-
frangono il rigido sistema delle ca-
ste.
D all’All India Fact Finding on gen-
der violence si osserva che, sostan-
zialmente, episodi di violenze e di-
scriminazioni si susseguono sulla
base della mancata applicazione di
una serie di «raccomandazioni am-
ministrative» per la tutela giuridica
delle persone e della generalizzata
impunità nei confronti di coloro che
si macchiano di tali crimini. «Vi è la
sensazione — si legge nel rapporto —
che da quando sono avvenute le
violenze contro i cristiani nel 2008 e
il gran numero delle assoluzioni dei
reati che sono seguite, le persone
sembrano non temere la legge come
dovrebbero». Inoltre, è aggiunto
nella denuncia, «nessuna delle vitti-
me di stupro hanno ancora ricevuto
delle compensazioni legali». All’All
India Fact Finding on gender violence
molti giovani usciti dalla scuola han-
no aperto officine e laboratori, no-
nostante l’istituzione pubblica non
sia in grado di mettere a disposizio-
ne gli strumenti necessari.
Il fiore all’occhiello della missione
è, comunque, il «Beruh Tesfa Mon-
tessori Kindergarten Teacher’s Trai-
nig Institute», dove la parole beruh
tesfa significano “luminosa speran-
za”. Si tratta di una scuola aperta
nel 1975 e affidata alle Figlie della
Carità (Vincenziane) per preparare
maestre della scuola materna col me-
todo Montessori. Il corso dura tre
anni, al termine dei quali le maestre
mettono in valigia il materiale didat-
tico e vanno a insegnare nei villaggi
della regione, assegnati fin dall’inizio
del corso. Per due anni esse fanno
lezione sotto il controllo di un team
dell’istituto che ne valuta il lavoro,
consegnando alla fine il certificato
definitivo. Fino a oggi il centro ha
formato quasi quattrocento maestre
che fanno scuola in tutta l’Etiopia e
mercoledì 6 marzo 2013
aderisce anche l’All India Christian
Council (Aicc). Commentando alcu-
ni episodi di violenza che hanno
colpito altre zone dell’India nei me-
si scorsi, il segretario generale
dell’Aicc, John Dayal, aveva indica-
to il cambio di mentalità come pre-
supposto fondamentale per contra-
stare la deriva criminale. Secondo
Dayal, infatti, «per troppo tempo
abbiamo ammesso una cultura che
prende di mira le nostre donne e
giustifica varie forme di violenza
contro di esse».
Secondo i dati contenuti nello
stesso rapporto, i casi di stupro nel
Kandhamal sono stati 21 nel 2012,
32 nel 2011 e 25 nel 2010. Tuttavia si
puntualizza che diverse organizza-
zioni non governative hanno porta-
to alla luce altri nuovi casi di vio-
lenze fisiche avvenuti tra il 24 otto-
bre 2012 e il 15 febbraio 2013, men-
tre altri episodi ancora potrebbero
aggiungersi. Alle violenze si associa-
no varie forme di discriminazione,
citando a tale proposito, tra gli
esempi, la totale assenza nei distretti
di polizia di personale femminile o
la carenza di servizi di assistenza so-
ciale. La discriminazione e la violen-
za contro le donne in India si mani-
festa anche attraverso la piaga degli
aborti selettivi. Secondo lo studio
“Children in India 2012: A Statisti-
cal Appraisal”, pubblicato dal Cen-
tro statistico nazionale, almeno tre
milioni di bambine sono morte nel
2011 a causa di aborti selettivi e in-
fanticidi femminili. La “preferenza”
culturale verso i figli maschi, radica-
ta nella tradizione, produce questa
conseguenza devastante. Nelle scor-
se settimane le autorità federali han-
no identificato un centinaio di me-
dici che avevano messo in atto abor-
ti selettivi e feticidi femminili in tut-
to il Paese.
Il vescovo cattolico di Vasai,
monsignor Felix Anthony Machado,
ha spiegato che «nelle famiglie
manca l’educazione al rispetto della
vita». La comunità cattolica, ha ag-
giunto monsignor Machado, «ha
sempre parlato contro i nemici della
vita e io credo che adesso la gente
debba ammettere quanto la Chiesa
abbia ragione quando prende posi-
zioni in favore della vita».
in alcune zone dell’Eritrea, almeno
fino al riaccendersi del conflitto
scoppiato tra i due Paesi.
Nonostante tutte queste possibilità
di scelta offerta alle famiglie nel giro
di pochi anni, c’era chi voleva di più
e mandava i figli alle scuole di Ad-
dis Abeba. Possibilità riservata a po-
chi, fino a quando le autorità locali
non chiesero a monsignor Marinozzi
di aprire una scuola che fosse all’al-
tezza della «Saint Joseph School»
della capitale e di altre scuole dei sa-
lesiani a Dilla, a Zway e ad Awasa.
Loro avrebbero offerto il terreno, il
vescovo avrebbe dovuto pensare al
resto, cioè a tutto. Impresa non faci-
le, tenendo conto che gran parte del
materiale per la costruzione doveva
venire da Addis Abeba (seicento chi-
lometri di distanza). Ma «la carità,
diceva la contessa di Barolo, fonda-
trice delle Suore Figlie di Gesù
Buon Pastore, va fatta sempre e su-
bito», per cui nel 2008 furono aper-
te le prime aule della scuola «Don
Bosco». Si tratta di una struttura
molto importante perché offre la
possibilità di un polo didattico alter-
nativo alla lontana capitale, e perché
vuole raggiungere un’alfabetizzazio-
ne funzionale, che consiste nella ca-
pacità di comprendere e utilizzare
un testo complesso, come le istruzio-
ni di un utensile o di un televisore,
un articolo di giornale o una lettera.
E, a lungo termine, saper usare un
computer.
La scuola è ovviamente realizzata
con la pedagogia salesiana che, alla
scuola, unisce l’oratorio in cui i ra-
gazzi crescono “in età e grazia”.
mercoledì 6 marzo 2013
L’esortazione dei vescovi degli Stati Uniti
Confessione e rinnovamento
in tempo di Quaresima
WASHINGTON, 5. Vivere la prepara-
zione alla Pasqua come occasione di
rinnovamento interiore. Sussidi li-
turgici e spirituali per la la Quaresi-
ma sono offerti ai fedeli negli Stati
Uniti attraverso la Conferenza epi-
scopale, che ha lanciato l’invito al
rinnovamento anche sul suo sito in
rete. Si fa riferimento in particolare
all’esortazione pastorale «God’s gift
of Forgiveness» sul sacramento della
penitenza e della riconciliazione.
Nella confessione, è spiegato, «ci
incontriamo con il Signore, che
vuole concederci il perdono e la
grazia di vivere una vita rinnovata
da Dio». La dichiarazione sottolinea
la grande importanza di questo sa-
cramento. «La Chiesa considera la
confessione così importante che rac-
comanda che ogni cattolico ne fac-
cia ricorso almeno una volta all’an-
no». I presuli invitano altresì i fede-
li a confessarsi con frequenza «per
essere ogni volta più vicini a Cristo
e alla Chiesa». Attraverso la grazia
dello Spirito Santo, è aggiunto,
«cerchiamo il perdono e il penti-
mento, lasciamo i modelli del pec-
cato, cresciamo nella vita di virtù e
diamo la nostra testimonianza di
una gioiosa conversione».
La Chiesa manifesta anche la sua
disponibilità ad accompagnare quel-
li che si sono allontanati dalla con-
fessione per facilitare il loro ritorno.
«Noi, i vescovi e i sacerdoti — si
legge — siamo disposti a offrirti il
nostro aiuto nel caso si provino dif-
ficoltà, dubbio o incertezza nell’av-
vicinarsi al Signore in questo sacra-
mento». Proprio coloro che restano
Attività di formazione in vista della missione evangelizzatrice
A Cuba il progetto educativo
della Chiesa cattolica
L’AVANA, 5. «La persona è il fine e
il centro di ogni processo educati-
vo». È quanto è stato ribadito con
determinazione nel laboratorio di
studio promosso dalla commissione
per gli educatori della diocesi cuba-
na di Cienfuegos, in collaborazione
con la congregazione dei Fratelli
Maristi. L’incontro intitolato a José
Martí, scrittore, poeta e giornalista,
eroe dell’indipendenza cubana mor-
Presule denuncia i continui soprusi
Nelle Filippine
al fianco delle popolazioni indigene
MANILA, 5. L’isola filippina di Bo-
racay annovera spiagge fra le più
belle e ricercate dai turisti del Su-
dest asiatico. Ma è anche teatro di
abusi e soprusi che subiscono le
popolazioni indigene dell’isola, i
tribali Ati. Al loro fianco è schiera-
ta la Chiesa locale, che da anni
combatte per difenderne prerogati-
ve, diritti, e tutelarne la stessa esi-
stenza. L’ultimo triste episodio,
per il quale è stato fermata una
guardia di sicurezza di una catena
di hotel, riguarda l’uccisione, av-
venuta il 22 febbraio scorso, di
Dexter Condez, leader tribale e
portavoce della comunità Ati di
Boracay. Per l’arcivescovo di Tu-
guegarao, Sergio L. Utleg, presi-
dente della Commissione dell’epi-
scopato filippino per i popoli indi-
geni, si tratta di uno degli «episo-
molto tempo senza confessarsi, os-
servano i presuli, hanno necessità di
questo sacramento. Durante la Qua-
resima, vescovi e sacerdoti sono per-
tanto «disponibili con frequenza al-
la celebrazione individuale di questo
sacramento». Una mobilitazione le-
gata anche alla nuova evangelizza-
zione. «Preghiamo perché, attraver-
so l’opera dello Spirito Santo, tutti i
cattolici, sacerdoti e laici — afferma-
no i vescovi degli Stati Uniti — ri-
spondano alla chiamata alla nuova
evangelizzazione nel sacramento
della penitenza e della riconcilia-
zione».
Nell’ottobre scorso l’episcopato
ha pubblicato una nota sull’Anno
della fede e la trasmissione della fe-
de nel nuovo scenario mondiale.
Nella nota, dal titolo “Sette cose”
(che i cattolici dovrebbero conoscere
sul tema della nuova evangelizzazio-
ne), si indica la necessità per i fedeli
di rafforzare il proprio sentimento
religioso al fine di darne concreta e
coerente testimonianza nella vita
quotidiana. Per i vescovi si tratta so-
prattutto di porre in atto «una con-
versione personale che dura tutta la
vita». Un’efficace evangelizzazione
parte in primo luogo dalla coscienza
di ognuno.
In un precedente documento, con
riferimento sempre all’Anno della
fede, l’episcopato aveva invitato i fe-
deli alla riscoperta del valore dei sa-
cramenti, a partire dall’Eucaristia.
La partecipazione ai sacramenti, si
evidenzia, «non costituisce una sem-
plice opzione ed è fondamentale per
sostenere la fede delle persone in
to alla fine dell’Ottocento, fa parte
del programma educativo messo in
campo recentemente dalla Chiesa
cattolica nell’isola caraibica. In que-
sto contesto, i numerosi partecipanti
all’incontro — secondo quanto riferi-
sce un resoconto pubblicato sul sito
dell’episcopato cubano — hanno po-
tuto approfondire la storia e lo svi-
luppo della presenza educativa cat-
tolica nel Paese, sin dal periodo co-
di che mettono in luce cosa sta ac-
cadendo in quell’area: in seguito
alla vasta commercializzazione tu-
ristica, queste popolazioni tribali,
che erano i primi coloni di
quell’isola, vengono minacciate,
maltrattate, private dei diritti. La
loro terra viene occupata e il fine è
espellerli del tutto».
Il presule ribadisce che «come
Chiesa siamo vicini agli indigeni
tramite gruppi di apostolato, di
pastorale e di azione sociale nella
diocesi di Kalibo, a cui appartiene
Boracay. Cerchiamo di difendere i
loro diritti e la loro vita. Sono no-
stri fratelli e sorelle, gente inno-
cente e indifesa di fronte ai sopru-
si. Episodi come questi accadono
anche a leader di altre tribù, in al-
tre parti del Paese, come l’isola di
Mindanao».
L’OSSERVATORE ROMANO
unione con la vita stessa della Trini-
tà». I cattolici, si evidenzia, «sono
benedetti nell’incontrare il loro Si-
gnore e Salvatore, Gesù Cristo, nei
sacramenti», e per questo «sono
chiamati a vivere in modo che riflet-
ta l’amore di Cristo».
In vista della Pasqua, i fedeli de-
vono quindi «cogliere l’occasione»
per rendere concreto «un processo
di cambiamento interiore e di avan-
zamento nella conoscenza e comunisti che riuscì a confortare ne-
nell’amore per Cristo». Nel testo si
ricorda inoltre che «tre pilastri fon-
damentali dell’osservanza quaresi-
male sono la preghiera, il digiuno e
l’elemosina». La Chiesa, è ribadito,
«ci chiede di abbandonarci alla pre-
ghiera e alla lettura della Scrittura,
al digiuno e all’elemosina».
Si tratta del digiuno, come «se-
gno di disciplina quaresimale», nelle
famiglie e individuale; del digiuno
per determinati periodi di tempo;
da certi cibi, ma anche del digiuno
da altre cose e attività. L’elemosina,
poi, «deve manifestarsi non solo at-
traverso la distribuzione del denaro,
ma anche la condivisione del tempo
personale e dei propri talenti».
La chiave per il rispetto fecondo
di queste pratiche — si conclude —
«è quello di riconoscere il loro col-
legamento al rinnovamento battesi-
male. Siamo chiamati non solo ad
astenerci dal peccato durante la
Quaresima, ma a una vera conver-
sione del cuore e della mente come
seguaci di Cristo».
Tutti i sussidi predisposti dalla
Conferenza episcopale sono consul-
tabili sul sito e sono a disposizione
per tutte la comunità parrocchiali.
loniale e dalla proclamazione dello
Stato laico nel 1901, fino ai primi
decenni della rivoluzione. In ogni
circostanza, è stato ribadito, la per-
sona, in quanto inserita nella di-
mensione antropologica dell’etica
cristiana, resta il fine e il centro di
ogni opera educativa. Di qui anche
la stretta correlazione tra l’educazio-
ne e l’attività di evangelizzazione.
Nel corso del laboratorio, durato
tre giorni, un’intera giornata è stata
poi dedicata alla riflessione sul rap-
porto tra Chiesa, famiglia e Stato,
con un particolare approfondimento
dei concetti di laicità e di Stato lai-
co. Il prossimo incontro è già stato
fissato per l’estate, dal 31 luglio al 4
agosto.
Quello della diocesi di Cienfue-
gos è però solo una delle tante ini-
ziative che manifestano la vitalità
della presenza della Chiesa nella so-
cietà cubana. Proprio oggi, infatti,
ha preso il via nella parrocchia di
Santa Teresa di Gesù Bambino
dell’arcidiocesi di Santiago de Cu-
ba, il corso per imprenditori di pic-
cole imprese, promosso e diretto dal
gruppo Servizio di promozione fa-
miliare della Compagnia di Gesù. Si
tratta di un’esperienza teorica e pra-
tica, il cui il fine è lo sviluppo uma-
no locale attraverso la formazione
alla cultura e all’etica degli affari.
L’iniziativa fa parte di un progetto
che è partito nel 2006 come servizio
di economia solidale e di sostegno
attraverso un sistema di micro-pre-
stiti per le persone con risorse limi-
tate. Progetto che poi si è esteso
con successo a numerose altre realtà
ecclesiali dell’isola.
Reliquia della beata Maria Restituta nella basilica romana di San Bartolomeo
La croce di Cristo
contro la svastica di Hitler
ROMA, 5. Una donna coraggiosa e
forte. Infermiera caposala in un
ospedale austriaco, all’avvento del
nazismo si oppose con fermezza alle
misure antireligiose del regime e di-
fese i deboli e i malati, parlando di
pace e di democrazia. Denunciata
alle SS, venne imprigionata, con-
dannata e, infine, decapitata a Vien-
na il 30 marzo 1943, all’età di 49 an-
ni insieme a un gruppo di operai
gli ultimi istanti della loro vita. Il
sacrificio della beata Maria Restitu-
ta — al secolo Elena Kafka — è stato
commemorato ieri sera a Roma, nel-
la basilica di San Bartolomeo
all’Isola Tiberina, con una liturgia
della Parola presieduta dall’arcive-
scovo di Vienna, cardinale
Christoph Schönborn.
Al rito hanno partecipato, tra gli
altri, i cardinali Miloslav Vlk e Do-
minik Duka, diversi prelati della
Curia romana, gli ambasciatori
d’Austria presso la Santa Sede e in
Italia, Alfons M. Kloss e Christian
Bernhard Berlakovic, il rettore di
Santa Maria dell’Anima, monsignor
Franz Xaver Brandmayr, e l’incari-
cato dell’edizione in lingua tedesca
del nostro giornale, Astrid Haas.
Durante la toccante liturgia le suore
francescane della Carità cristiana
hanno donato alla basilica una pic-
cola croce che suor Maria Restituta
portava al cingolo del suo abito. La
reliquia è stata deposta nell’altare
che ricorda i martiri del nazionalso-
cialismo da una donna nata nel 1941
proprio nell’ospedale dove la reli-
giosa prestava in quegli anni il suo
servizio. Subito dopo il giubileo del
2000, Giovanni Paolo II ha voluto
che la basilica di San Bartolomeo
divenisse memoriale dei “nuovi mar-
tiri” del XX e XXI secolo, affidato al-
la Comunità di Sant’Egidio che, as-
sieme all’ambasciata d’Austria pres-
so la Santa Sede, ha organizzato la
liturgia di ieri sera.
Commentando nell’omelia il van-
gelo del giorno, il cardinale Schön-
born ha richiamato il significato del
martirio, sottolineando che i martiri
mostrano la possibilità di cambiare.
Tra questi testimoni di Cristo l’arci-
vescovo di Vienna ha ricordato
Franz Jägerstätter, anch’egli giusti-
Incontri interdiocesani promossi da organizzazioni cristiane
Il Portogallo
e la svalutazione del lavoro
LISBONA, 5. Una serie di incontri in-
terdiocesani per discutere delle que-
stioni-chiave legate alla “svalutazio-
ne” del mondo del lavoro in Porto-
gallo: a promuoverle, a partire da
domenica 3 marzo, è la Lega ope-
raia cattolica/Movimento dei lavora-
tori cristiani (Loc/Mtc) che, attra-
verso questa iniziativa, intende pro-
porre nuove basi di discussione in
preparazione del congresso naziona-
le dell’organizzazione, in program-
ma a giugno. Riflessioni — spiega
un comunicato citato dall’agenzia
Ecclesia — che gruppi e militanti
«faranno sulla realtà della vita dei
lavoratori e delle loro famiglie, nelle
comunità in cui vivono e nei luoghi
di lavoro».
Il primo incontro si è svolto a
Torres Novas e ha riunito rappre-
sentanti delle diocesi di Leiria-Fáti-
ma, Santarém, Lisboa e Setúbal; il
secondo avrà luogo domenica 10 e
vedrà la partecipazione di delegati
diocesani da Aveiro, Viseu, Guarda
e Coimbra; il terzo e ultimo incon-
tro è previsto per domenica 17 mar-
zo con l’intervento dei responsabili
delle diocesi di Braga e di Porto. Il
21, a conclusione del ciclo di appun-
tamenti, si riunirà quindi l’organo
esecutivo nazionale della Loc/Mtc
per tirare le conclusioni e predispor-
re ulteriori iniziative. «Abbiamo in-
tenzione — si afferma — di appro-
fondire il coinvolgimento e la re-
sponsabilità di tutti e di ciascuno in
questo progetto, così come il ruolo
dello Stato in questi tempi di accen-
tuata svalutazione del lavoro umano
e di conseguente distruzione di tanti
posti di lavoro».
Il tasso di disoccupazione in Por-
togallo è aumentati di tre decimali,
salendo al 17,6 per cento, secondo i
dati rilevati venerdì scorso da Euro-
stat, l’istituto ufficiale di statistica
dell’Unione europea. Il confronto
annuale evidenzia un incremento di
2,9 punti percentuali (si era al 14,7
per cento nel gennaio 2012).
ziato dai nazisti per l’opposizione,
del quale una reliquia è venerata a
San Bartolomeo e la cui vedova
proprio ieri ha compiuto cento anni.
Il cardinale ha quindi presentato la
figura di suor Maria Restituta.
Nata il 1° maggio 1894 a Brno-
Husovice, oggi in Repubblica Ceca,
Elena Kafka, di umili origini, creb-
be nella capitale austriaca dove la-
vorò nell’ospedale Lainz con le suo-
re francescane della Carità cristiana.
Nel 1914 entrò in convento e ricevet-
te il nome di Maria Restituta. Dal
1919 al 1942 prestò servizio
nell’ospedale di Mödling, presso
Vienna, dove divenne prima infer-
miera di sala operatoria e anestesi-
sta, stimata per la sua competenza
professionale, amata per la sua sen-
sibilità umana e rispettata per il suo
carattere energico, tanto che ben
presto si guadagnò il soprannome
di “suor Resoluta”.
Dopo l’annessione dell’Austria da
parte della Germania, la religiosa si
impegnò per la giustizia e la dignità
di ogni essere umano. Alla repres-
sione antireligiosa dei nazisti rispose
riaffermando la libertà religiosa e,
rifiutandosi di rimuovere i crocifissi
nell’ospedale, oppose alla svastica di
Hitler la croce di Cristo. Diffuse an-
che una Canzone del soldato che par-
lava di democrazia, di pace e di
un’Austria libera. Spiata da due
Il Portogallo ha il terzo tasso più
alto di disoccupazione nell’Unione
europea, dopo la Grecia (27 per
cento nel mese di novembre 2012) e
la Spagna (al 26,2).
La Lega operaia cattolica/Movi-
mento dei lavoratori cristiani punta
il dito contro «la deregolamentazio-
ne e la precarizzazione del lavoro»,
situazioni che, dal suo punto di vi-
sta, «fanno crescere in modo mas-
siccio il numero dei disoccupati, le
disparità sociali e l’impoverimento
generale della popolazione, anche
di quelli che hanno un lavoro». Si
tratta di «realtà dure e drammatiche
che ci indignano e preoccupano»,
pagina 7
donne, venne denunciata da un me-
dico vicino alle SS che da tempo
cercava un’occasione per allontanar-
la dall’ospedale.
Drammatiche e toccanti sono sta-
te le parole con le quali il cardinale
Schönborn ha rievocato l’ultimo
tratto di vita della religiosa. Arresta-
ta dalla Gestapo il 18 febbraio 1942,
mercoledì delle Ceneri, e processata
dal tribunale di Vienna, venne con-
dannata a morte il 29 ottobre 1942
(e questa data è stata scelta come
giorno della memoria liturgica). La
sentenza venne eseguita il 30 marzo
1943. Prima di morire, chiese al cap-
pellano di tracciarle in fronte il se-
gno della croce. «Era una santa,
perché in quella situazione incorag-
giava tutti, trasmetteva forza, uno
spirito positivo e di fiducia» ricordò
poi una compagna di prigionia.
Il 21 giugno 1998 Restituta Kafka
è stata beatificata a Vienna, con Ja-
kob Kern e Anton Maria Schwartz,
da Giovanni Paolo II. «Guardando
alla beata suor Restituta — disse il
Papa durante la messa — possiamo
intravedere a quali vette di maturità
interiore una persona può essere
condotta dalla mano divina» disse
tra l’altro il Papa, e continuò: «Tan-
te cose possono essere tolte a noi
cristiani. Ma la croce come segno di
salvezza non ce la faremo togliere.
Non permetteremo che essa venga
esclusa dalla vita pubblica! Ascolte-
remo la voce della coscienza che di-
ce: “Bisogna obbedire a Dio piutto-
sto che agli uomini!”».
Da ieri sera dunque è entrata nel-
la schiera dei martiri e testimoni
della fede del XX e XXI secolo pre-
senti, con una reliquia o una memo-
ria, a San Bartolomeo anche la bea-
ta Maria Restituta. Una donna che,
con forza rinnovatrice, ha saputo
dare un esempio di libertà d’espres-
sione e di responsabilità della co-
scienza individuale anche in circo-
stanze drammatiche, animata da
uno straordinario coraggio. «Non
importa quanto siamo allontanati da
tutto, non importa se ci viene tolto
tutto. La fede che si porta nel cuore
— scrisse la religiosa in una lettera
dal carcere — quella non ce la può
togliere nessuno. Così ci si costrui-
sce un altare nel proprio cuore».
ha aggiunto un funzionario del mo-
vimento.
La Loc/Mtc ha l’intenzione di
raccogliere contributi e riflessioni
sul tema «La società che vogliamo
costruire, sfide e proposte», volti al-
la preparazione delle linee-guida
che animeranno la vita e l’azione
degli iscritti nei prossimi tre anni e
verranno approvate dal prossimo
congresso. «L’educazione e l’infor-
mazione — si sottolinea — sono fon-
damentali per favorire l’intervento
civico, per questo faremo in modo
che tali spazi di formazione stimoli-
no l’azione individuale e collettiva
del movimento».
pagina 8 L’OSSERVATORE ROMANO mercoledì 6 marzo 2013

Aperto il corso promosso dalla Penitenzieria Apostolica Il pontificato di Benedetto XVI nei commenti di alcuni cardinali

L’annuncio del Vangelo Trasparenza di pensiero

in confessionale
La nuova evangelizzazione passa
anche attraverso il confessionale. È
partito da questa affermazione il
cardinale Manuel Monteiro de Ca-
stro, penitenziere maggiore, per in-
trodurre i lavori del XXIV corso sul
foro interno, che si svolge nel Palaz-
zo della Cancelleria, dal 4 all’8 mar-
zo. Il corso di quest’anno, ha detto
il porporato, si inserisce nel conte-
sto dell’Anno della fede e viene ce-
lebrato a poca distanza dalla con-
clusione della XIII assemblea genera-
le ordinaria del Sinodo dei vescovi,
celebrata dal 7 al 28 ottobre 2012 sul
tema «La nuova evangelizzazione
per la trasmissione della fede cristia-
na».
Il sacramento della penitenza, ha
aggiunto, è «strumento efficace che
rigenera l’uomo dal di dentro in
quanto lo aiuta a cogliere la verità
di se stesso, quella cioè di essere fi-
glio prediletto del Padre, ricco di
misericordia». In questa ottica,
«evangelizzare non è soltanto porta-
re una dottrina, annunciare delle ve-
rità. Evangelizzare è soprattutto
proclamare la buona notizia evange-
lica capace di toccare il cuore degli
uomini e di aprirlo all’accoglienza
dell’amore di Dio».
Successivamente, prendendo la
parola sul tema «Il sacramento della
penitenza: attenzioni e implicanze a
molteplici livelli di competenza», il
reggente della Penitenzieria Aposto-
lica, il vescovo Krzysztof Nykiel, ha
delineato i tratti fondamentali della
confessione, prestando particolare
attenzione ai sacerdoti come ministri
della riconciliazione. Nell’esercizio
del ministero della penitenza, essi
infatti «devono cercare di svolgere
la loro missione di padri, di consi-
glieri, “giudici” e animatori, in sin-
tonia con la dottrina del magistero
ecclesiastico, procurandosi la scienza
necessaria a questo scopo e proce-
dendo con prudenza, discrezione,
pazienza, discernimento e bontà».
Proprio per questo, ha detto, occor-
re evitare «il pericolo di creare
l’“angoscia” del peccato, o il “com-
plesso di colpa” nel penitente, il
quale, invece, ha bisogno di essere
incoraggiato a riporre tutta la sua fi-
ducia nell’infinita misericordia di
D io».
D’altronde, ha fatto notare il pre-
sule, la dimensione umana del sa-
cerdote, «con i suoi pregi e i suoi
difetti, nella confessione ha un peso
notevole, più che in qualunque altro
sacramento». Ogni sacerdote che ha
ricevuto facoltà dalla Chiesa può as-
solvere validamente un peccatore
pentito che gli confessa le colpe, ma
spesso «il penitente non ha bisogno
solo del perdono». Potrebbe, infatti,
aver bisogno di luce, «per illumina-
re alcune “zone oscure” della sua
coscienza», di stimoli forti «per non
continuare a rimanere radicato nel
peccato», di una parola di incorag-
giamento, di una parola di conforto,
o di una presenza amica che gli dia
sicurezza e consolazione in un mo-
mento di disperazione. Per trasmet-
tere tutto ciò un confessore deve es-
sere dotato di maturità umana, di
buona formazione morale e cristia-
na, e deve saper coltivare una sana
vita spirituale e sacerdotale.
Del resto, ha osservato il vescovo,
esercitare il ministero delle confes-
sioni è «uno dei compiti più difficili
e più delicati per il sacerdote». È
necessaria, perciò, sensibilità per
«intuire situazioni di fragilità, di an-
sia, di dolore, o situazioni di super-
ficialità, di spavalderia, di super-
bia». Il sacerdote deve anche «sa-
persi svestire del suo stato d’animo
personale, o di quello assorbito da
chi si è confessato qualche attimo
prima, per entrare il più possibile in
empatia con chi gli sta davanti in
quel momento».
Monsignor Nykiel ha quindi trat-
teggiato le caratteristiche principali
del confessore. Chiamato a essere
anzitutto «padre» per accogliere i
penitenti, soprattutto i figli «perdu-
ti»; poi «giudice», non in cerca del-
le colpe da punire con la condanna,
ma in grado di discernere «se in
un’anima ci sono le condizioni per
ricevere il perdono del Signore»;
quindi «medico», nella consapevo-
lezza che il vero e unico medico è
Gesù; inoltre «maestro», per ripro-
porre «l’insegnamento di Gesù su
ciò che è bene e su ciò che è male»;
e infine «fratello», per ammonire,
richiamare, corregere per liberare
dai peccati.
Anche il gesuita Ján Ďačok, pre-
lato teologo della Penitenzieria
Apostolica, nella sua relazione sul
tema «Il foro interno: realtà e pro-
blematiche», ha sottolineato come il
sacramento della confessione sia
«essenziale per la crescita nella fede,
per l’approfondimento della relazio-
ne personale con il Signore, partico-
larmente in questo Anno della fe-
de». Il corso sul foro interno, ha
detto il gesuita, è «un contributo sia
alla conoscenza migliore del sacra-
mento della riconciliazione, lo stru-
mento della nuova evangelizzazione,
sia al rinnovamento personale». Il
religioso ha suddiviso il suo inter-
vento in sette parti, attraverso le
quali ha presentato le caratteristiche
principali del foro interno, della Pe-
nitenzieria Apostolica e delle pro-
blematiche relative, soffermandosi in
particolare sulle competenze specifi-
che dell’organismo, sui diversi tipi
di tribunali apostolici, sulla distin-
zione tra foro interno e foro esterno,
sugli effetti dell’esercizio della pote-
stà, sugli organi del foro interno,
sulle sue materie e sulla vastità e
importanza dei problemi trattati.
Una parabola della storia umana
Viene presentato nel pomeriggio di og-
gi, martedì 5 marzo, presso l’Istituto
patristico Augustinianum, a Roma, il
volume del cardinale Giovanni Lajolo
Via Crucis (Città del Vaticano, Libre-
ria Editrice Vaticana, 2013, pagine
102, euro 10) di cui pubblichiamo uno
stralcio dell’introduzione
La Via crucis si snoda per un tratto
di strada non lungo, ma per uno
spazio spirituale infinito: dal giudi-
zio di Pilato, nel palazzo del Preto-
rio, al silenzio del sepolcro, accanto
al Golgota. Dalla nequizia umana al
silenzio divino, dal giudizio di mor-
te, basato sulla cattiva fede, estorto
col ricatto, emanato per viltà, fino
alla consumazione di un disegno in
cui alla mano umana si sovrappone
la mano di Dio, e dal mysterium ini-
quitatis, fatto di odio umano e dia-
bolico, emerge vittorioso il myste-
rium salutis, fatto di amore divino,
ma anche di amore umano. È una
parabola della storia umana, in cui
l’esperienza non può non rilevare la
forza opprimente del negativo, la
pre-potenza del peccato, ma in cui
la fede scopre il prevalere — e di
gran lunga — di una sapienza supe-
riore.
e di vita
Benedetto XVI è stato «pastore e
maestro della salvezza in Cristo con
una limpida e chiara trasparenza di
pensiero e di vita, con una profonda
fedeltà alla tradizione viva della
Chiesa in continuità creativa con i
suoi predecessori più recenti, Paolo
VI e Giovanni Paolo II, e con una
vicinanza a noi, i figli della Chiesa e
dell’umanità». Sono parole del car-
dinale Antonio María Rouco Varela,
arcivescovo di Madrid, che il 3 mar-
zo scorso ha celebrato in cattedrale
la messa di ringraziamento per il
pontificato di Benedetto XVI.
«Risvegliare la verità» è ora «la
parola-chiave» secondo il cardinale
Georges Marie Martin Cottier, in-
tervistato da Giuseppe Rusconi per
il «Corriere del Ticino» del 5 mar-
zo. Si tratta, ha detto, di «risveglia-
re in tutti il senso della verità, con
parole profonde, forti, meditate,
semplici da capire. Che siano ascol-
tate e che convincano». Per il cardi-
nale Cottier «siamo nel tempo della
nuova evangelizzazione, che preve-
de una missione nel mondo occi-
dentale, che ha dimenticato Cristo e
la cui crisi si esprime con il dilagare
del relativismo».
L’attenzione di Ratzinger per Cu-
ba è stata raccontata dal cardinale
Jaime Lucas Ortega y Alamino, ar-
civescovo dell’Avana, in un’intervi-
sta a Maria Grazia Gerina, pubbli-
cata su «l’Unità» del 5 marzo. «Be-
La Via crucis
Si può provare a entrare nella
mente degli attori di questa storia:
— di Pilato che, dopo essersi lava-
te le mani, dovette percepire come
esse rimanessero macchiate del san-
gue del giusto;
Marc Chagall, «Crocifissione bianca» (1938)
nedetto XVI ha sempre capito che
Cuba ha un’importanza particolare
per la Chiesa. Quando lo incontra-
vo qui a Roma — ha detto — mi di-
ceva sempre: penso di andare un
giorno a Cuba se Dio lo permette.
Il Santo Padre non è stato un uomo
chiuso alla storia ma capace di en-
trare nella storia per trasformarla un
po’ dall’interno. Per questo ha avu-
to desiderio di esser con noi. E an-
che le poche parole che mi ha detto
nella Sala Clementina quando l’ho
salutato sono state su questo: le co-
se continuano a cambiare, mi ha
— dei capi dei sacerdoti e degli
scribi, che giunsero fin sotto la cro-
ce a farsi beffe di colui che si era
proclamato Figlio di Dio, ma il cui
riso sarcastico si trasformerà in un
futuro non lontano, nel crepitio del
«legno secco», di cui Gesù
aveva parlato alle «Figlie
di Gerusalemme», legno
che brucerà mescolando
drammaticamente le pro-
prie fiamme con quelle
delle mura e delle case
della Città Santa e del
Tempio;
— delle «Figlie di Geru-
salemme», di Veronica,
delle donne ai piedi della
croce di Gesù, di Maria,
sua Madre, e del discepolo
prediletto: ciascuna perso-
na con la sua compassio-
ne, con il suo dolore scon-
solato, con le sue lacrime,
ciascuna indissolubilmente
legata con vincoli persona-
li, di diversa natura e in-
tensità, alla sorte di Gesù;
— dei soldati, che, sotto
la croce, con un cinismo
pari solo alla loro ignoran-
za, si dividono le vesti e ti-
detto. Perché è cosciente di questo
cammino di cambiamento in atto».
Per il cardinale cubano quella di
Ratzinger è «una decisione com-
plessa, maturata nella preghiera» e
presa «in tutta libertà. Un gesto di
umiltà e anche di santità».
Secondo il cardinale Dominik
Duka, arcivescovo di Praga, il suo
gesto «mostra un coraggio mai visto
prima. La possibilità teorica di la-
sciare il papato era contemplata, ma
evidentemente il peso della Chiesa
era divenuto troppo grande per lui.
E lui ha pensato soprattutto avendo
davanti a sé il bene della Chiesa.
Un gesto davvero grande» ha detto
nell’intervista a Franca Giansoldati
per «Il Messaggero» del 5 marzo.
«La scelta di Benedetto XVI è sta-
to un atto di grande coraggio e di
grande umiltà». Lo ha affermato il
cardinale statunitense Theodore Ed-
gar McCarrick, arcivescovo emerito
di Washington, in un’intervista a
Silvia Gattas per il portale di infor-
mazione Aleteia. «Ratzinger ha vo-
luto mettersi da parte — ha spiegato
— per lasciare spazio a qualcuno
con più energia, che possa prosegui-
re l’opera iniziata da lui. Dobbiamo
essergli grati per il suo meraviglioso
ministero degli ultimi otto anni. La
sua decisione ovviamente ci rattrista,
è stato per tutti noi un padre spiri-
tuale, ma sappiamo che continuerà
a pregare per l’umanità intera».
rano a sorte il possesso della tunica
del crocifisso;
— degli anonimi spettatori, che
certamente avevano sentito parlare
di Gesù, o lo avevano essi stessi
ascoltato, e che potevano anche te-
stimoniarne qualche opera, o che
forse l’avevano osannato qualche
giorno prima, al suo festoso ingres-
so in Gerusalemme...
Essenziale è, però, cercare di en-
trare nella «mente» di Gesù. Come
il suo spirito vive quei momenti:
— nell’amarezza di un abbandono
in cui tutto è buio, ma anche nella
consapevolezza che il disegno del
Padre si sta compiendo «secondo le
Scritture»;
— in un amore che abbandona lo
spirito nelle mani del Padre, in ob-
bedienza d’amore a lui e, nel mede-
simo atto, come dono d’amore ai
fratelli;
— nella certezza che il grano ca-
duto nella terra diventerà messe ab-
bondante: i poveri se ne nutriranno
— i poveri di sapienza e di potere
umano — e nella grande assemblea
leveranno con lui la lode a Dio che
ascolta il grido di aiuto, annuncian-
done la giustizia (cf. Sl 22).

Inizio della missione Inizio della missione

del nunzio apostolico in Islanda
Monsignor Henryk Józef Nowacki, ar- Nel pomeriggio dello stesso giorno,
civescovo titolare di Blera, è arrivato il ha avuto luogo la presentazione delle
3 febbraio, insieme a monsignor Ro- lettere credenziali a Ólafur Ragnar
landas Makrickas, segretario della Grímsson, presidente della Repubbli-
nunziatura apostolica, all’aeroporto di ca. La cerimonia si è svolta nella resi-
Keflavík, dove è stato ricevuto da un denza ufficiale del capo dello Stato, a
funzionario del Protocollo del ministe- Bessastaõir, situata in un luogo molto
ro degli Affari Esteri e da monsignor bello e pittoresco. Il presidente ha
Peter Bürcher, vescovo di Reykjavík. parlato sul ruolo della tradizione cri-
All’indomani, il rappresentante pon- stiana nella storia del Paese, ricordan-
tificio si è recato al convento delle do la persona di una donna cattolica,
suore Carmelitane di Hafnarfjördur Gudridur Thorbjarnardottir, che ha
dove ha celebrato la messa, incontran- fatto un viaggio fino in America e poi,
do poi la comunità in un clima di cor- tornando in Islanda, ha compiuto un
diale comunione. pellegrinaggio a Roma. Il capo dello
Nella mattinata del 5 febbraio, è Stato ha espresso il desiderio di ap-
profondire lo studio sulle radici cristia-
stato ricevuto da Jón Egill Egilsson,
ne dell’Islanda e di promuovere una
capo del Protocollo, al quale ha con-
ricerca storica negli Archivi Vaticani su
segnato la copia delle lettere creden-
questo tema, assicurando una collabo-
ziali. Inoltre, ha incontrato Hermann
razione concreta da parte delle istitu-
Órn Igólfsson, direttore generale della zioni competenti del suo Paese.
sezione Internazionale e della Sicurez- Il presidente ha parlato con grande
za dello stesso ministero. L’interlocu- rispetto e apprezzamento della missio-
tore ha osservato che l’Islanda è un ne di Benedetto XVI e dell’attività del-
Paese aperto, libero, sensibile alle aspi- la Santa Sede nel campo della promo-
razioni dei popoli che tendono a co- zione della pace, della solidarietà tra i
struire il sistema democratico. Da par- popoli e della tutela dell’ambiente na-
te sua monsignor Nowacki ha accen- turale. Ha osservato inoltre, che la vi-
nato che la difesa dei diritti umani de- sita di Giovanni Paolo II è sempre viva
ve essere ispirata dalla dignità della nella memoria degli abitanti del Paese.
persona umana nella sua integralità. Da parte sua, il nunzio apostolico
Ha significato inoltre, che la Santa Se- ha trasmesso i saluti del Papa e la sua
de è aperta a un dialogo con la società benedizione per il popolo islandese.
e con le Chiese e comunità religiose, e Ha ricordato che la Santa Sede guarda
alla collaborazione nei diversi campi, con ammirazione e rispetto ai cittadini
sempre per il bene comune. del Paese che si mostrano sempre mol-
to uniti e solidali, soprattutto nei mo-
menti difficili come le calamità natura-
li, e apprezza il contributo dell’Islanda
alla protezione dell’ambiente e alla lot-
ta contro il riscaldamento del pianeta.
Citando il discorso del Papa al corpo
diplomatico accreditato presso la San-
ta Sede, monsignor Nowacki ha sotto-
lineato la riconoscenza della Santa Se-
de per i Governi che appoggiano i va-
lori di solidarietà, di convivenza paci-
fica, di rispetto della persona umana e
dei suoi diritti fondamentali, osservan-
do che la tutela dell’ambiente naturale
in cui vive l’uomo deve coincidere con
la tutela dell’ambiente spirituale. Sono
state menzionate anche le buone rela-
zioni che intercorrono tra la Chiesa lu-
terana e la Chiesa cattolica in Islanda,
e il contributo che può dare una sana
collaborazione alla società nel campo
culturale e educativo.
Nella stessa serata il rappresentante
pontificio si è recato per una breve vi-
sita alla comunità delle suore Missio-
narie della Carità, le quali con grande
sacrificio, amore e dedizione, si occu-
pano dei malati, dei poveri e delle
persone abbandonate. La giornata è
terminata nella casa del vescovo con
una cena alla quale sono stati invitati
vari sacerdoti. In tal modo monsignor
Nowacki ha potuto conoscere le con-
dizioni nelle quali i parroci della Chie-
sa islandese svolgono le loro missioni
pastorali tra i fedeli sparsi su tutta
l’isola.
del nunzio apostolico in Bosnia ed Erzegovina
Monsignor Luigi Pezzuto, arcivescovo titolare di
Torre di Proconsolare, è giunto il 10 febbraio all’ae-
roporto internazionale Butmir di Sarajevo, dove è
stato accolto dal consigliere della nunziatura aposto-
lica, monsignor Joseph Arshad, e da un funzionario
del Protocollo del ministero degli Affari Esteri. Era-
no presenti il cardinale Vinko Puljić, arcivescovo
metropolita di Vrhbosna-Sarajevo, monsignor Franjo
Komarica, vescovo di Banja Luka e presidente della
Conferenza episcopale, e monsignor Ivo Tomašević,
segretario generale della medesima Conferenza, in-
sieme a un folto gruppo di sacerdoti, religiosi, reli-
giose e laici.
Martedì 12, dopo aver presentato al capo del Pro-
tocollo, Mirsad Bešić, la copia delle lettere creden-
ziali nella sede del ministero degli Affari Esteri, il
nunzio apostolico si è recato al palazzo presidenzia-
le, ove ha avuto luogo la cerimonia della presenta-
zione delle lettere credenziali al presidente di turno
della Presidenza collegiale della Bosnia ed Erzegovi-
na, Nebojša Radmanović.
Nella sua allocuzione, il rappresentante pontificio
ha messo in evidenza l’impegno della Santa Sede e
della Chiesa locale in favore del processo di riconci-
liazione, con parole d’incoraggiamento per il prose-
guimento del cammino di pacificazione e di rico-
struzione morale e materiale del Paese. Nel successi-
vo colloquio con il capo dello Stato, il nunzio apo-
stolico ha presentato il saluto beneaugurante di Be-
nedetto XVI e, nell’intento di incrementare un dialo-
go positivo tra la Chiesa e le autorità civili, ha fatto
riferimento all’Accordo di base intercorso fra la San-
ta Sede e la Bosnia ed Erzegovina, ratificato nel
2010. Da parte sua, il presidente ha manifestato il
suo apprezzamento per l’opera instancabile della
Santa Sede in favore della pace e dello sviluppo del
Paese, come per il sostegno della Bosnia ed Erzego-
vina nel cammino verso l’integrazione europea.
Il 14 febbraio il nunzio apostolico ha reso una vi-
sita di cortesia a Bakir Izetbegović, membro musul-
mano della Presidenza collegiale della Bosnia ed Er-
zegovina, il quale ha ringraziato per il sostegno dato
da Giovanni Paolo II durante gli anni della guerra e
per il costante impegno della Santa Sede in favore
della ricostruzione. Successivamente, il nunzio ha
incontrato Božo Ljubić, presidente della Camera dei
Rappresentanti, che, a sua volta, ha espresso gratitu-
dine per l’appoggio dato dalla Santa Sede al proces-
so verso l’integrazione europea e in favore dei diritti
di ogni popolo del vecchio Continente. Il nunzio ha
ringraziato per i sentimenti di apprezzamento nei
confronti della Santa Sede e ha assicurato la sua di-
sponibilità a lavorare insieme con le autorità civili e
religiose in un clima di dialogo e di mutuo rispetto.
In precedenza, ha avuto luogo, nella casa del cle-
ro di Sarajevo, un ricevimento offerto dal presidente
della Conferenza episcopale, al quale hanno preso
parte i vescovi, i capi di diverse confessioni religiose,
nonché esponenti della politica e diplomatici; in tale
circostanza il rappresentante pontificio ha consegna-
to a monsignor Komarica la lettera commendatizia
del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato.
Domenica 17 febbraio, nella cattedrale di Saraje-
vo, il nunzio apostolico ha presieduto una solenne
Eucaristia, concelebrata dai membri della Conferen-
za episcopale, durante la quale il cardinale Puljić ha
rinnovato, a nome di tutto l’episcopato e dei fedeli,
i sentimenti di profonda comunione e di piena fe-
deltà alla Sede Apostolica.
I mezzi di comunicazione bosniaci hanno dato
ampio spazio agli avvenimenti sopra riferiti.