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Fig. 1.17
Corpo rotante a forte velocità.
poliglotta Tutti i corpi rotanti a forte velocità richiedono studi specifici e rilievi
Equilibratura sperimentali, riguardanti la geometria delle masse e le sollecitazioni
GB: Balancing che nascono al loro interno e sui supporti, in seguito all’alta frequenza
F: Équilibrage di rotazione raggiunta; tali sollecitazioni possono danneggiare il corpo
D: Auswuchten in modo irreparabile. Le attività di progettazione e di misura costitui-
scono la teoria dell’equilibratura.
1 ALberi e assi A1
qualunque interno al corpo. Per ragioni di semplicità si considera la mas-
sa m omogenea.
Fig. 1.18
Corpo di forma generica
in rotazione, con in evidenza
le tre masse elementari e le rispettive
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Fcf = m ω 2 r [1.58]
Soluzione
Applicando la [1.58] si ottiene:
2 ALberi e assi A1
La figura 1.19a rappresenta la sezione eseguita sul corpo con un piano
perpendicolare all’asse z e contenente il baricentro G, detto piano del
lo squilibrio statico; il punto C è la traccia dell’asse di rotazione sul
piano di sezione.
Fig. 1.19
Forza centrifuga risultante applicata
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3 ALberi e assi A1
— La traiettoria del punto G di applicazione della forza centrifuga ri-
sultante è una circonferenza di raggio rg.
— Maggiore è la distanza rg del baricentro dall’asse di rotazione, mag-
giore risulta l’entità della forza centrifuga in esso applicata.
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— Le quattro reazioni vincolari sono vettori rotanti alla medesima ve-
locità angolare del corpo.
Fig. 1.20
Reazioni vincolari dovute ai carichi
centrifughi:
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Fig. 1.21
Risultanti delle reazioni vincolari:
a) supporto A;
b) supporto B.
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riguardanti l’architettura del corpo, allo scopo di attenuare, su livelli
di accettabilità, gli effetti della forza centrifuga risultante Fcf e del mo-
mento di riequilibrio Mcf .
Contrappesatura
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poliglotta Il contrappeso è una massa eccentrica solidale con il corpo rotante, po-
Contrappeso sizionato in modo da generare una forza centrifuga rotante alla medesi-
GB: Counterweight ma velocità del corpo. Questa forza centrifuga ha lo scopo di equilibrare
F: Contrepoids altri carichi squilibrati agenti sul corpo e conseguenti alla rotazione.
D: Gegengewicht
Si definisce contrappesatura qualunque intervento basato sull’ag-
giunta o sull’alleggerimento di opportune masse, allo scopo di raggiun-
gere un adeguato livello di equilibratura di un corpo rotante.
6 ALberi e assi A1
In fase di progettazione sono previsti alcuni tratti del corpo rotante in
forma di contrappeso, dimensionati lievemente sovrabbondanti, in mo-
do da garantire il raggiungimento di adeguati livelli di equilibratura,
tenendo conto delle dispersioni, in termini di tolleranze di forma e di
massa, durante la fase di produzione. L’intervento di equilibratura vie-
ne svolto ponendo il corpo in rotazione su particolari macchine, dette
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Un corpo rotante è in condizione di equilibratura statica quando il
suo baricentro è posto sull’asse di rotazione. La forza centrifuga risul-
tante è quindi nulla e il momento risultante è maggiore di 0:
riportato nello schema della figura 1.24a, e per la [1.58] anche la forza
centrifuga risultante è nulla.
Fig. 1.24
Disco cilindrico rotante:
a) equilibrato staticamente;
b) equilibrato dinamicamente.
Nel caso assai frequente di assi, alberi, ruote, pulegge e dischi (tutti or-
gani di forma assialsimmetrica), il corpo rotante ha la conformazione di
un cilindro, il cui asse di rotazione coincide con l’asse di simmetria, co-
me riportato nello schema della figura 1.24b. Si noti come la condizione
di equilibratura dinamica è una condizione più forte rispetto all’equili-
bratura solamente statica poiché, se l’asse di rotazione è anche asse di
simmetria, sicuramente è anche asse baricentrico.
8 ALberi e assi A1
sinistra e destra, sono ad altezze diverse e le rispettive forze centri-
fughe risultano uguali, opposte e parallele, formando una coppia e
confermando la [1.60].
Fig. 1.25
Equilibratura statica e dinamica
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Nella figura 1.25c è disegnato un cilindro con i tre assi baricentrici; esso
è in condizioni di equilibratura dinamica se posto in rotazione intorno a
uno qualunque dei tre assi x, y, z.
9 ALberi e assi A1
di simmetria. Nella figura 1.26c è disegnata una figura piana a L priva
di simmetrie; essa può essere posta in rotazione in condizioni di equi-
libratura dinamica, se l’asse di rotazione coincide con uno dei due assi
centrali principali d’inerzia u oppure v.
Fig. 1.26
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Equilibratura dinamica:
a) a forma di piramide;
b) a forma di C;
c) solido a L.
Qualità dell’equilibratura
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cipali campi di applicazione, cui sono fatti corrispondere i vari gradi
di qualità di equilibratura raccomandati, di seguito indicati con la
lettera G.
Dalla tabella 1.3 (estratta dalla Raccomandazione ISO 1940) è possi-
bile osservare i gradi di qualità G di equilibratura raccomandati, indi-
cati nella prima colonna, e la velocità periferica del baricentro vg massi-
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vg = ω rg = e ω [1.62]
Si può affermare in generale che, più grande è la massa del corpo rotan-
te, maggiore risulta il valore dello squilibrio ammissibile, a pari squili-
brio specifico.
È conveniente porre in relazione lo squilibrio specifico con la massa
del corpo rotante; a tale scopo la Raccomandazione ISO 1940 introduce
il concetto di squilibrio residuo ammissibile U:
U = m e [1.63]
11 ALberi e assi A1
Esempio
Un rotore, avente massa m = 40 kg, ruota intorno a un asse fisso alla
frequenza di rotazione n = 3000 giri/min. Al rotore è attribuito il gra-
do di qualità di equilibratura G 6,3. Calcolare lo squilibrio specifico, lo
squilibrio residuo e la forza centrifuga.
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Soluzione
Si calcola dapprima la velocità angolare:
2 π n 2 π 3000 rad
ω= = = 314
60 60 s
v 6, 3
e= = = 20 × 10−3 mm = 20 µm
ω 314
Dalla [1.63] si calcola lo squilibrio residuo U:
Dalla [1.58] si desume la forza centrifuga rotante Fcf applicata nel bari-
centro:
12 ALberi e assi A1
L’Unità didattica in breve A1
Nella terminologia tecnica gli alberi indicano gli organi meccanici cilin-
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La sollecitazione di torsione può essere costante, generando tensio-
ni tangenziali costanti, oppure variabile periodicamente nel tem
po, generando tensioni tangenziali pulsanti; di conseguenza, nel primo
caso la tensione tangenziale ammissibile sarà di tipo statico, mentre nel
secondo caso essa sarà a fatica pulsante. Poiché spesso gli alberi tra-
smettono momenti torcenti contemporaneamente a momenti flettenti
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Il dimensionamento dei perni di spinta, costituiti da una sola ral-
la piana circolare o anulare, è basato principalmente sulla limitazione
della pressione specifica e del riscaldamento. Per il dimensionamento
dei perni di spinta ad anelli multipli occorre tenere conto anche della
resistenza del perno alle sollecitazioni flessionali, generate dai carichi
esterni nella sezione di attacco all’albero.
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Oscillazioni meccaniche
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tende a traslare e a deviare il suo asse di rotazione; tali movimenti sono
impediti dalle reazioni dei cuscinetti. Tuttavia a causa dell’elasticità dei
materiali impiegati nella costruzione dell’albero e degli eventuali organi
rotanti su di esso calettati, possono generarsi, a un determinato regime
di rotazione, inflessioni di direzione continuamente variabile, manife-
standosi così vibrazioni e oscillazioni dannose per l’integrità del pezzo.
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PROBLEMI DI RIEPILOGO A1
1. Calcolare il diametro di un asse rotante, che sostiene un carico
Q = 710 daN applicato in mezzeria, sapendo che la distanza fra i
supporti è l = 600 mm. Si scelga come materiale l’acciaio S 275.
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