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4.1.14 Prova di torsione.

Generalità

prova di torsione viene


La resistenza e la deformabilità dei materiali mne eseguita per conoscere
L la
tallici di determinate forme e dimensioni, solleci
tati da momenti torcenti. Nella figura a lato è rap
una
presentato un corpo cilindrico incastrato
a
al mo-
estremitå e sottoposto all'altra estremità
mento torcente F b: il corpo cilindrico cosi sol
.

che
lecitato ruota in tutte le sezioni di un angolo
valo-
va dal valore 0 (per la sezione incastrata) al
re a (per la sezione libera).
Per questa prova vengono qui considerati quei mna-
teriali che, sollecitati a torsione prima di perveni-
Si tra-
F re a rottura, ruotano di un certo angolo.
meno in-
Scurano invece i materiali fragili, perché
teressanti: questi ultimi materiali, se soggetti a m0
mento torcente, pervengono a
rottura solo dopo

una limitata rotazione.


Moltissimi sono i casi in
a torsione.
cui si hanno pezzi meccanici soggetti
gli alberi di tra-
Disegno schematico di un corpo A titolo di esempio si ricordano
a un momento
Cilindrico sottoposto smissione e le molle a elica.
torcente.

4.1.14.1 Parametri della prova di torsione

Con la prova di torsione si misurano so- d il diametro della sezione piena del-
la provetta (in mm);
Tabella 4.14- Modulo di resistenza prattutto due parametri:
a torsione.
1. L'angolo di rotazione a (figura so 2. Per provette cilindrichecon sezione
forma della sezione Wp pra) conseguente a un
determinato a corona circolare:
rettangolare (bxh)
quadrata (hxh)
2/q

2/q h
bh momento torcente M.

2. Il carico unitario convenzionale masS


W
T (D
16 D
dmm
essendo:
d Simo Tm definito dal rapporto:
circolare (d) 0,2 d
16 d diametro interno della sezione
Ttm
Man (N/mm (4.37) anulare (in mm).
W
D = diametro esterno della sezione (in
essendo:
M il momento torcente massimo mm).
Mm
in N mm); Se si costruisce sperimentalmente il
modulo di resistenza polare
Mim W grafico che mette in relazioneunil soli
mo-
del solido cosi sollecitato (in mm).
ricava che mento torcente M, applicato a
Dai testi di "meccanica" si do cilindrico come nella figura sopra e
cilindrico sottoposto a tor
in un solido il conseguente angolo a, peri materiali
massima sollecitazione si ha
sione, la metallici con una certa deformabilitä, si
Mis stesso; all'inter-
alla periferia del solido un grafic0 del tipo di quello in
Mte la sollecitazione va gradual- ottien
dicato nella figura a lato; il significato
no, invece, nulla
Mip diminuendo Sino a essere
mente
sull'asse del solido.
di questo grafico é analogo a quello dei
corrispondenti grafici visti nella prova
resistenza polare Wo, co-
lI modulo di "meccanica", per
di trazione e nella prova di flessione (e,
dimostrato in
me è in parte, nella prova di compressione).
comunemente usati in queste
i solidi da:
m e c c a n i c h e è dato
prove In corrispondenza ai valori M,p Me
Si ha:
cilindriche a sezione Ms e Mm
1. Per provette
piena 1. Tp
Mip
Td Wp
W = mm) torsione al limite della
carico unitario a
Grafico momento torcente-angol0 6
proporzionalità;
O rotazione in una prova di torsione
enettuata Su un solido cilingiICO.
essendo:
195
Me La relazione (4.38) Consente la determi
2. Te W neo, cið significa che l'angolo a è pro-
porzionale al momento torcente M, nazione del modulo di elasticità tangen.
(per valori di M, M): e il valore di ziale. Infatti dalla (4,38) SI ricava:
carico unitario a torsione al limite di ela avale (come si può vedere in qualsia
sticità L
Si testo di "meccanica") G
Ms (4.39)
3. T M L
W (4.38)
Dalla (4.39) per conoscere G sarà suffi
carico unitario a torsione di snerva-
Gp ciente misurare il valore di a corrispon
essendo (con riferimento alla figura a
mento: dente a un valore di M, inferiore a M
pagina precedente in alto):
L = distanza tra la sezione incastrata Lel, sono invece dei parametri rela.
4 Ttm
e la sezione sulla quale è applicato il tivi alle dimensioni della provetta utiliz.
W zata e quindi facilmente calcolabili. In
carico unitario a momento torcente M
In
torsione massimo. generale
corrispondenza alle suddette quat
tro sollecitazioni
G = il modulo di elasticità tangenziale
unitarie a torsione si del materiale di cui è costituito il corpo G (0,38 0,40) E
hanno i quattro angoli ap. a a, e m cilindrico;
grafico della figura precedente nella essendo
Sua parte iniziale (sino a Mi) è rettili- J =
momento d'inerzia polare. E il modulo di elasticità longitudinale.

4.1.14.2 Provette e macchine di prova


Nei laboratori
tecnologici si usa quasi mità a destra della provetta cilindrica dal mandrino di destra.
sempre una provetta cilindrica a sezio-
ne piena (come indicato nella
visibile nella fotografia è fissata a un La macchina è inoltre fornita di un d-
Sotto a sinistra) oppure una
figura mandrino e l'altra estremità è calettata spositivo per tracciare il grafico:
provetta a
sezione anulare a dimensioni variabili
nel mandrino dell'organo misuratore; momento torcente-angolo di rotazione.
la rotazione del mandrino di destra fa Per quanto riguarda la prova di torsio-
ma con la forma indicata nella
sotto a destra.
figura ruotare la provetta deviando il pendo- ne su fili, si tratta non di una prova mec-
lo dell'organo misuratore dalla Sua po- canica ma di una prova tecnologica e
La figura in basso
rappresenta una sizione verticale: nasce cosi un mo-
sarà esaminata più avanti (vedi para-
macchina per prove di torsione:
l'estre mento che equilibra quello applicato grafo 4.3.4.4).
testa di presa
r2

T
L
160
Disposizione della provetta nella prova di
torsione semplice. Provetta non unificata di acciaio,
spesso
Usata nelle prove di torsione.

Macchina per prove di torsione con


misuratore del momento torcente,
dell 'angolo di torsione e del numero
METAO GOR
dei gini. Viene costruita per momenti
torcenti massimi di 1000, 2000, 3000
Nm. Comando a mano e a motore.
Dispositivo per il ritorno lento del
pendolo. Registratore grafico per il rilievo
del diagramma momento torcente
numero dei giri

196
4.1.15Prova di taglio. Generalitàà
La prova di taglio viene eseguita per conoscere la resistenza dei
materiali sottoposti a questo tipo di sollecitazione. Esempi di pez-
zi meccanici sollecitati a taglio sono bulloni, perni, chiodi ecc. che
uniscono due lamiere sollecitate in modo che una tende a scorrere
sull'altra. La sola sollecitazione di taglio è di difficile realizzazio-
ne dato che essa è accompagnata sempre da più
o meno elevate
sollecitazioni di flessione (e di trazione). Pertanto i valori di resi-
stenza dei materiali a questo tipo di sollecitazione non hanno un
valore assoluto ma un termine di paragone tra materiali di natura
diversa. Nella figura a lato èriportato uno schema della provadi
taglio su una provetta cilindrica: il supporto mobile di acciaio (1)
spinge in basso la parte centrale della provetta cilindrica (2) tenu-
ta nel supporto fisso (3) a forma di forcella. In tal modo si ottiene
d la rottura a taglio della provetta per scorrimento delle due super-
fici pianee parallele visibili nella figura stessa. Da rilevare chetra
3
il supporto (1) e la forcella (3) deve esserci un gioco lievissimo
(0,1 0,2 mm) per diminuire il più possibile le sollecitazioni se-
condarie di flessione; per questo stesso motivo la provetta cilin-
drica deve entrare nel foro del supporto mobile e nei due fori del-
la forcella con un gioco limitato, al massimo, di 0,3 mm. La pro-
va di taglio non deve essere confusa con la prova di punzonatura
vale a dire con la ricerca dello sforzo da applicare a un punzone
Schema della prova di taglio su provettaa per tranciare le parti di una lamiera o un profilato; in tal caso si
cilindrica. effettuerebbe una prova tecnologica e non meccanica.

4.1.15.1 Parametri della prova di taglio


T
Sia la prova di taglio che le provette per
la prova stessa non sono unificate. Con m (N/mm) .40)
Tm 2 S
riferimento alla figura sopra, aumentan-
Tm do gradualmente il carico T si ha uno essendo:
SCorrimento della parte centrale della
provetta Sollecitata, sino a pervenire al-Tm il carico massimo applicato nel
la sua rottura. Lo scorrimento varia con corso della prova (in newton);
lo sforzoT applicato secondo una leg
ge del tipo di quella indicata nel grafi+ 2S ledue sezioni di rotura della pro-
co della figura a lato. Si trascura qui la vetta (in mms).
parte teorica relativa alle sollecitazioni
di taglio (che si può trovare in un testo
di "meccanica"). Ci si limita a dire che,
scorrimento con la prova di taglio, si ricava gene-
ralmente un unico parametro: la solle
Andamento dello scorrimento al variare citazione unitaria massima al taglio T
del carico applicato in una prova di
taglio. data da:

Provette e macchine di prova


4.1.15.2
Ci-
In genere vengono usate provette m
lindriche o, più raramente,
di sezione Tm
d
=0,63NImm
d
quadrata con dimensioni che dipendo 2 T
no dal dispositivo impiegato per la pro
4
cilindriche di
va. Se si usano provette
diviene
diametro d la relazione (4.40)
197
tra carlco
massimo a trazione
Relazione
4.1.15.3
eal taglo
rottura unitario Tm In Cui k assume i
In generale il carico
di
ti valori
seguen
metallici varia da
al taglio dei matenal1 k 0.75 0.85 per gli accia
0,8 volte il canico di rottura unita
0,6 a
e am k-1.1 per la ghisa.
a dire tra Tm
io a traz1one Vale k 0,60 0.90 per le
esiste una relazione del tipo leghe leggere

Classificazione e generalità
4.1.16 Durezza.
sulle prove di durezza
La durezza è una proprietà dei materiali di cui non è facile do.Are
Puð essere intatti definita in modi diverci
una precisa definizione.
e precisamente:
resistenza di un materiale a
lasciarsi penetrare da un corno
a) la
più duro.
metodi di misura della
Su questo principio si fondano principali
i
durezza usati: Brinell, Vickers, Rockwell, Knoop;

b) la resistenza di un materiale a
lasciarsi scalfire da un altro ma-
teriale.
Su questo principio si fonda il metodo Mohs;

c)la reazione elastica del materiale.


Su questo principio si fonda il metodo Shore.
Come si vede sono state date tre definizioni di durezza completa-
mente diverse e non confrontabili tra loro. Cionondimeno le pro-
ve di durezza si sono rapidamente diffuse per la loro semplicità
e utilità pratica che permettono una valutazione del materiale in
esame. Non ultimo c'è il vantaggio che, quasi sempre, queste pro-
ve non sono distruttive; qualche volta però l'impronta conseguen-
te a una prova di durezza rende l'oggetto inutilizzabile se si effet-
tua, per esempio, su ruote dentate, guide ecc.
Un modo per classificare le prove di durezza può essere il seguente:

1. Prove di macrodurezza (0, come sono più comunemente chiamate, prove di durezza): quan
do la forza applicata varia da 10 a 50 000 N. In tal caso l'impron-
ta ottenuta è visibile a occhio nudo.

2. Prove di microdurezza quando la forza applicata varia da 0,0015 a 10 N. In tal caso l'im-
pronta è visibile solo con il microscopio e la zona interessata puo
riguardare anche un solo cristallo.

(Sarebbe più opportuno però usare le parole macropenetraziou


e
micropenetrazione invece di macrodurezza e microdurezza,
to che non si tratta tanto di grande o piccola dureza, ma di au
rezza trovata grazie a una grande o una piccola forza.)

Impronte oftenute rispettivamente con il


Vickers e Rockwell
penetratore Brinell,

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