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4.

3 Funzioni di più variabili 7

4.3. Funzioni di più variabili

Dopo le funzioni reali di una variabile reale (cioè le funzioni definite in un insieme
ACReavalori in R),un posto rilevante occupano le funzioni di più variabili,o piu
precisamente le funzionif: A > R', in cui Aè un sottoinsieme di R". Tra queste, sono
particolarmente importanti i casi k = 1, n = l e k = n, al punto da meritare un nome

speciale

4.3.1.Le funzioni reali di più variabili reali


Sono le funzioni f: A R , definite in un sottoinsieme ACR" e a valori in R. Ad
esempio sono funzioni di due variabili le seguenti:
fo, y) = xy,

8 , y ) = log,y,

h(x, y) =

klx,y) =V4-x-y
Come nel caso di una variabile, anche qui si può parlare di insieme di definizione.
Cosi la funzionefè definita in tutto R, la g(x,y)pery >0 expositivo e diverso da 1,
mentre l'insieme di definizione della funzione k(x, y) è il cerchio chiuso di centro l'o-
rigine e raggio 2.
Per quanto riguarda la funzione h(x,y) =x', essa è definita perx>0ey arbitrario,
ma anche in tutti gli altri casi che abbiamo discusso nella sezione precedente: x arbi-
trario se y è un numero razionale positivo con denominatore dispari, x =0 se il deno-
minatore di y è pari; lo stesso, ma con l'esclusione di x =0 sey è un numero razionale
negativo.

4.3.2.Le curve

Una funzione y: [a, b] -R", che a ogni 1E[a,b] fa corrispondere un punto f{) E R",
si chiama anche una curva in R".
Essa associa ad ogni 1E [a, b] un vettore ) di R". Se indichiamo con xi), xz
) le componenti del vettore y(), vediamo che assegnare una curva in R" equi-
vale a daren funzioni reali.
I punti a) e Mb) si chiamano estremi della curva, e precisamente Na)è il primo
estremo e 6) il secondo estremo. L'immagine y(la, b)) si chiama anche sostegno
della curva o traiettoria.

Osservazione 4.1 Se ) , a s i s b ,è una curva, la curva p() = yla +b-1) ha


lo stesso sostegno di 7,e gli estremi scanmbiati; infatti si ha gla) = (b) e pb) = a ) .

Si dice allora che le due curve 7e p hanno verso opposto.


Lef funzi
I18
reali| Cap.
4
in un
nervallo la, b],
b, si consideran
si
invece che
4.2 A volte,
o la, t oo), o in tutta la
Osservazione la
retta reale ang
.

semiretta (-o, b]
anche curve finite in una
al più di un e R. In
estremi della
curva, ma un estremo, quanda
questo cas0 nonsi potrà parlare di
semiretta.
insieme di definizione è una

cinematica. lI moto di un corpo nas


La terminologia usata è presa dalla me nel
intervallo di tempo [a, b] si può
descrivere dicendo ogni
in istante
1E la,b} qual èla
una curva in R", che
che prende
posizione x(/) nello spazio.
Si ha dunque
delle noc:ned
Sua
curva, Cioe l insieme
CHrva oraria del moto. L'immagine di questa zioni oc
nel suo moto, è la traiettoria del moto
Cupate successivamente dal corpo la prima ci dico
traiettoria con la curva oraria;
Non bisogna confondere la ci dice molto odi
solo per
guali punti il
corpo passa nel suo moto, la seconda più: la
posizi
un punto che percorre una circonferone
del corpo ad ogni istante. Ad esempio, Con
secondo che percorre la accel
stessa circonrerenza prima
velocità costante e un
ma curve orarie
celerand
traiettoria (la Circonferenza)
e poi ritardando hanno la stessa
cui il primo punto percorre la circonfer
molto
differenti. Lo stesso vale se nel tempo in
è lo stesso, ma le curve sono dif
il secondo la percorre due volte: il sostegno
differenti.
di R"il punto
Esempio 4.5 Sexe xz sono due punti
x=IX2 + (1-t}x1 4.2
descrive, al variare di t in R, una retta passante per xj e xX2
L'equazione [4.2] si può scrivere anche nella forma x= X t (x2- X1), che è del

tipo x = v+ tw, con vew vettori di R". Viceversa, quest'ultima equazione è quella
della passante per punti xj =vex =W +v.
retta i
Se poi invece che in R si fa variare i nell'intervallo l0, 1], la curva in esame è il

segmento di primo estremo x, e secondo estremo X2.

Figura 4.14

Esempio 4.6 Sefè una funzione definita in un intervallo la, b], la curva yin "
di equazioni

x()=t
y)=f0)
ha come sostegno il grafico dif.
4.3 Funzioni di più variahili 19

Se y(a)= Yb), la curva y si dice chiusa. Essa poi si dice semplice se comunque
presi due punti t, e th di |a, b], di cui almeno uno interno, si ha t ) # 7l;). Ad esemplo,
quando t varia tra 0 e 27, il punto

x(1) = cos?

y(t) = sent

descrive la circonferenza di centro 1l'origine e raggio 1. Questa curva è semplice e

chiusa (infatti (0)= (1,0) = (27). Se invece facciamo variare f tra 0 e 4, la curva y,

di equazioni

x(t) =cost
y)= sent

è la stessa circonferenza descritta due volte; una curva chiusa (y(0) = ( 4 T ) , ma non

semplice (YT) =
M3r). Infine la curva

x(t)= cost 0st3r


y)=sent
èsempre la stessa circonferenza,descritta "una volta e mezzo", che non è né semplice

né chiusa.

4.3.3. Campi vettoriali

SeACR", una funzione v :A ->R" si chiama un campovettoriale. Come nel caso


di una curva, un campo vettoriale han componenti v,(x), v2(x), V,(x), che sono fun-
...,

zioni definite in A e a valori in R.


nei quali in ogni punto xè
Sono esempi di campi vettoriali in R° i campi di forze,
Così in fisica si parla di campo gravitazio-
assegnata una forza, cioè un vettore F(x).
nale o di campo elettrico.

Esercizi

delle funzioni seguenti:


4.13. Trovare l'insieme di definizione

xy 3. sen + Vr-y 5. Vay(ry-1)


X- logy
4xy 4. Vxye7 6. Vxy Vxy-1
214¥
120

Le funzioni reali
Cap.44
4.4. Restrizioni

Nel
discutere le potenze,
abbiamo osservato che,
e
dunque invertibile (1'inversa è esempio x è inio mentre ad
deriamox* solo per valori Vx),x non lo è, dato che
crescente, dunque della x maggiori o uguali zero,(-x) =x?.Se ner a
e
invertibile; la sua inversa è Vx. essa
risulta stretta cOns
Lo stesso si
può dire per una qualsiasi tamente
crescente dunque potenza x", se nè
e
invertibile (con inversa Vx), dispari, x" è stretam
dovrà taTest
meme
gere alla semirettax>0. Con mentre se è
questa accortezza, possiamo direpari,
n
ci si
stretta alla d
strin-
versa di sé
semiretta x >0 quando è
pari) sempre Vx. Si noti
è n
che
l'inversa di r
stessa. che la
In funzione raicè in-
conclusione, per invertire la funzione x" con
il n
pari, abbiamo dovuto
suo
dominio, e considerarla definita non restrinoer
sce allora il su R, ma sulla semiretta
senso della seguente [0, +oo). SiCA
definizione.
Definizione 4.6
mo restrizione di fa D (e la funzione
Siafuna di A in B
f:A> B), e sia D CA.
indicheremo conla fo) Chiamere.
l'insieme D; più funzione f considerata solo nelt
insieme: precisamente fp è lafunzione definita in D, che coincide
confin questo
fo: D> B; folx) =flx) VxED.

Come accade per le


potenze, si possono a volte invertire funzioni
restringendo opportunamente il loro non inietive
dominio.
Ad esempio, la funzione senx non è iniettiva (è una funzione periodica!), mentre
lo è la sua restrizione all'intervallo La funzione inversa di
chiama arcsenx;
quest'ultima si
essa è definita nell'intervallo
[-1, 1], immagine di senx.
Attenzione! La funzione arcsenx non
rappresenta l'arco il cui seno èx (di questi ce
ne sono
infiniti), ma l'arco, compreso
in corsivo stanno
tra-e5,il cui seno è x. Le parole aggiunte
appunto a indicare che si è presa la restrizione del
seno all'intervalo

In realtà quella che si inverte non è la funzione ma la


sua restrizione originale, che non essendo iniettiva non è invertioie
a un
opportuno insieme, in cui essa risulti iniettiva.
4.4 Restrizioni 121

x2

Yarcsen x

- x2

Figura 4.15

n/2

Yarctgx

-/2
Figura 4.16

Lo stesso accade per la funzione tgx, la cui restrizione all'intervallo

sulta invertibile. La sua inversa si indica con arctgx, e rappresenta l'arco compreso

tra-e la cui tangente è x. La funzione arctgxè definita per ogni xER.

delle funzioni
Infine,risultano invertibili le restrizioni all'intervallo [0, r]
cosxe

arccotgre sono definite ri-


cotgr; le loro funzioni inverse si indicano
con arccosxe

spettivamente in [-1, 1]e in R.


Queste due ultime funzioni si possono esprimere
tramite le precedenti. Infatti, se

y arcsenx, si ha seny =x =cos-.equindi-y arccosx,dacui


arccosx 5 arcsen x.
122 e funzioni reali
Cap. 4

YarccoS x Yarccotgx

T2

Figura 4.17

Analogamente, dalla relazione tgy = cotg y segue subito

arccotgx = arctgx
Il concetto di restrizione può essere utile anche nella composizione delle funzioni
Supponiamo di avere due funzioni,/: A >Beg:E-F,e di volercalcolarelafun
zione composta gof. Se applichiamo rigidamente la definizione, ciò è possibile solo se
il codominio B difcoincide col dominio E di g. Si vede però subito che affinché la
composizione gof abbia senso è sufficiente che B CE, o meglio ancora che f(A) CE.
Quest'ultima condizione è anche necessaria; infatti se non è verificata, per qualche
xEA il valore corrispondente flr) non cade nel dominio di g, e quindi non è possibile
calcolare g(flt).
Possiamo però ovviare in parte a questo inconveniente, restringendo la
funzionefa
quei valori di x per cui flr) appartiene a E, cioè all'insieme D =f (E). In questo
modo avremo definito non la funzione gof, che non esiste, ma la funzione g°fp,cheè
definita e vale g(fl*)) non per tutte le xEA, ma per r Ef"(E), che è il più grande in-
sieme nel quale la composizione è possibile.
Questo è esattamente quanto abbiamo fatto introducendo l'insieme di definizione di
una funzione. Consideriamo le
funzioni flr) = x - 1, che manda R in R, e glr) =Vr,
che manda [0, + oo) in [0, + oo). Poiché il dominio di g non contiene
dif, l'immagine
la funzione composta g°f non esiste; se però restringiamo lafall'insieme D =f ([0,
+ oo))= [1, + oo), allora potremo definire la funzione composta g°fp, definita in [(0,
e che per queste x vale Vx - 1.Pertanto [I, t oo) è l'insieme di definizione di Vx-1.
+o),

Esempio 4.7 Calcoliamo l'insieme di definizione della funzione

S)=log:(2-Va).
La funzione Vx è definita per
x20. Inoltre, perché il logaritmo sia definito, è ne
cessario che sia 2 V*>0,e quindi che Vx
<2,ossia x<4. Di conseguenza l'insie
-

me di definizione difè l'intervallo semiaperto [0,4).


4.4 Restrizioni
123

Esempio 4.8 Perché la funzione

1-2
fo)4-2
sia definita, occorre innanzitutto che il denominatore sia diverso da 0, e quindi che
+2,e poi che l'espressione sotto radice sia maggiore o uguale a zero. Questo accade
auando il numeratore e il denominatore sono ambedue positivi o ambedue negativi.
Il numeratore I-2" è maggiore o uguale a 0 per x=0, ed è minore di 0 per x >0. A
sua volta il denominatore 4-2 è positivo per x <2e negativo perx>2.
Pertanto la frazione sotto radice sarà maggiore o uguale a zero per - oo xS0 e
ner 2<r<t oo; l'insieme di definizione della nostra funzione è dunque (-o, 0] U
U(2,+o).

Esercizi

4.14. Trovare, se esiste, l'inversa delle seguenti funzioni:

. 3x 5. arctgx 8. 2x-xI

2.1-2x 6. 9. 1+log10 (1 +x)

3.2-1 7. x-1xl 2
10.+2
4
4.15. Siafx) = V1-x'.Calcolarefof). Trovare la funzione inversa dif(r).

4.16.* Disegnare il grafico della funzionef(x) = arcsen (sen x).

4.17. Trovare l'insieme di definizione delle funzioni seguenti:

1. V-2 6. Vral-T 11. +x+1)3

X 12. arcsen (1 +x)


2. 4x +3 7.
4-2
V1-2 8. xSen v I -
13. log(1-arctgx)
SA-2 14. arccoS+1
X
4. xlog(1+ 3x) 9. log,2

10. 15. log arctg (1-x)


Vx-l

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