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NUMERO 4 - giugno 2012

Piero Pasini
Dottore di ricerca in Storia Socia-
le, svolge attività di ricerca presso
il Dipartimento di Studi Umanistici
dell’Università di Venezia come cul-
tore della materia. Si è occupato del
biennio repubblicano 1848-49 a Vene-
zia e dell’epopea dei fratelli Bandiera.
Attualmente lavora sugli intrecci fra
morte, religiosità, laicità e politica.

Il cimitero moderno: un profilo storico per l’Italia


Italian modern cemeteries: an historical profile
Il dibattito sette-ottocentesco sui cimiteri non deve In 18th and 19th century the debate on cemeteries
prescindere dalla riflessione architettonica ed inge- should not ignore the reflections of architects and
gneristica. La codificazione dei modelli delle nuove engineers. The codification of new ways of burial
necropoli è alternativamente fine e strumento della is either the goal and the tool in hand of the secu-
presa in gestione dell’ultimo passaggio da parte del- lar government to manage the last passage and it
le amministrazioni laiche ed è alla base dello svilup- is the start point for the development of a cult of
parsi di un culto delle tombe e dei morti e di nuove tombs and of new forms and ways of remembering.
forme e modi del ricordo. Projects and accomplishments testify the neces-
Progetti e realizzazioni testimoniano la necessità di sity of a formal arrangement of cemeteries and of
una sistemazione formale delle aree cimiteriali e le disposal of dead bodies, the definition of separate
impellenze di “smaltimento” dei cadaveri, la defini- spaces, pantheon, monuments. This phenomenon
zione di spazi distinti, pantheon, monumenti. Un fe- can not be separated from the dialogue with the re- Parole chiave: storia; architettura; cimiteri; Italia;
nomeno questo che non prescinde dal dialogo con le ligions and customs. Through the study of projects XVIII secolo; XIX secolo
confessioni e le consuetudini. Attraverso lo studio dei and ideas of architects is possible to describe, from
progetti e delle riflessioni degli architetti è possibile an architectural point of view, the evolution of the Keywords: history; architecture; cemeteries; Italy;
iniziare a descrivere l’evolversi sotto l’aspetto archi- civil cult of the dead. 18th century; 19th century
tettonico del culto civile dei morti.

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In queste pagine si getterà uno sguardo gene- molto più evolute, persino avveniristiche. Inol- limite e modelli per le elaborazioni successive.
rale e il più possibile sintetico sull’evoluzione tre non si deve pensare che una volta emesso La seconda metà del Settecento vede l’infiam-
del cimitero come oggi lo conosciamo in Italia. l’editto, la situazione si sia omogeneizzata in marsi del dibattito su cadaveri e sepolture.
Tradizionalmente si indica l’Editto di Saint tutte le province dell’impero napoleonico, ral- Tutte le culture europee vi partecipano, ma i
Cloud del 1804 come il provvedimento che lentata com’era dai rivolgimenti politici, dalle contributi determinanti giungono dal laicismo
d’improvviso sfratta le sepolture dai centri cit- difficoltà economiche e soprattutto da fattori francese di matrice illuminista e dal prero-
tadini ed inventa il recinto chiuso e la tomba culturali. In Italia la discussione sulle sepoltu- manticismo inglese. Relativamente all’inuma-
individuale. In realtà il decreto napoleonico si re e l’elaborazione di sistemazioni cimiteriali zione dei cadaveri ed alla dislocazione dei cimi-
inserisce in una situazione di fatto eterogenea, innovative era stata assai precoce, settecen- teri urbani ci troviamo di fronte ad eventi noti,
intervenendo a normare quanto fino ad allora tesca, ma nel periodo successivo quest’evolu- soprattutto francesi e parigini, che prendono
non godeva di una regolamentazione unica. In zione avrà andamenti altalenanti, costretta al le mosse dall’inchiesta (1737) che il Parlamen-
effetti in contemporanea alla sussistenza di se- dialogo e al compromesso continuo con le va- to di Parigi promuove sullo stato dell’ordine
polture tradizionali, in chiesa o nei pressi delle rie consuetudini locali, le legislazioni statali in e dell’igiene delle sepolture. È il decreto del
chiese, nei centri cittadini, in totale promiscui- vigore nella Penisola e soprattutto con la Chie- Parlamento di Parigi del 1763 ad essere tra-
tà coi vivi, esistevano in Europa, a partire dalla sa, al contempo però capace di invenzioni e dizionalmente indicato quale primo esempio
metà del XVIII secolo, sistemazioni cimiteriali sperimentazioni a volte tali da porsi come casi di provvedimento pubblico volto ad accogliere,

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con un insieme di misure razionali, la consta- mente, spesso in maniera acuta, a volte frain- conoscenze in fatto di medicina ed igiene, co-
tazione dello stato di indecenza e pericolosità tendendo1. Il nascere di una nuova sensibilità noscenze che certo non si addentravano nel
delle sepolture cittadine. Viene così disposto sanitaria è strettamente legato alla questione mondo dei microrganismi, ma che si espri-
un programma urbanistico di grande respiro cimiteriale, poiché esprime la convinzione che mevano nella consapevolezza delle cause am-
che preveda la costruzione di otto grandi cimi- la salute dei vivi debba essere salvaguardata bientali della malattia. La medicina e la figura
teri pubblici ed uno specifico rituale funebre attraverso l’allontanamento di possibili cau- stessa del medico godevano ora di un rinnovato
che stabilisce, una volta celebrata la messa in se di infezione provenienti da sepolcri urbani. prestigio. Questo slancio di fede nella scienza
ricordo del defunto, che questi rimanga in un D’altra parte essa è connesso anche alla paura medica affondava le proprie radici direttamen-
deposito in attesa di essere portato al campo- della morte apparente. È fra Sette e Ottocen- te nell’Illuminismo.
santo. Lo status del morto cambia radicalmen- to che s’iniziano a definire criteri scientifici o Durante l’Illuminismo la scienza medica pone
te a partire da questa operazione; sottratto alla comunque prefissati per la constatazione di la sua attenzione sull’igiene collettiva. Oltre
cura dei vivi e consegnato all’istituzione pub- morte e i tempi di decorrenza dalla morte alla alla bonifica delle aree naturali, i medici sette-
blica, imbocca un percorso durante il quale si sepoltura. centeschi elaborano piani per rendere miglio-
cercherà di neutralizzarne la pericolosità. Una Alla fine del XVIII secolo l’allarme suscitato re l’ambiente cittadino. D’altronde l’urbanisti-
pericolosità sulla quale la fisiologia e la chi- dalla vicinanza dei morti, presenza sino ad al- ca settecentesca aveva puntato sulla creazione
mica degli odori stavano facendo luce rapida- lora accettata e scontata, è dovuto alle nuove di orditi rettilinei e ariosi, con strade ampie,

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giardini, ecc. La città com’era stata fino a quel coerente ai tempi e ai modi dettati dalle dispo- Inoltre circolavano saggi e trattati che inten-
momento era considerata di per sé stessa in- sizioni emanate2. devano dare voce alle istanze illuministe in
salubre. Parigi, Londra, vengono paragonate a Ad un livello generale, una seria ed articolata materia di fisiologia e scienza e al contempo
grandi prigioni. I focolai d’infezione dovevano discussione sulla questione delle sepolture e dare direttive in materia di sepoltura e luoghi
essere allontanati dai centri urbani: fra questi i sulle politiche funerarie muove i primi passi del seppellire: fra tutti vanno citati il Saggio
cimiteri erano balzati al primo posto. solamente in seno alle Municipalità provviso- intorno al luogo del seppellire di Scipione Piat-
Nel decreto di Parigi il cimitero appare come rie ed alle entità statali e territoriali create nel toli strettamente correlato alla costruzione del
una sorta di terreno di frontiera tra il puro e biennio 1796 – 97 a seguito della discesa in Ita- cimitero modenese di cui parleremo a breve,
l’impuro dove i corpi sostano, in attesa di una lia dell’Armée, affrontando questioni relative pubblicato a Venezia nel 1774 e la Storia delle
diversa collocazione territoriale, isolata dal ad un dibattito già vivo. sepolture antiche e moderne ed osservazioni
resto della collettività. L’immagine di questi Già a metà Settecento infatti circolavano in Ita- sui nuovi Campi Santi (Firenze 1784)3.
cimiteri è quella di un recinto spoglio e disa- lia opuscoli e fascicoli sul modo di seppellire Ma è la letteratura architettonica ad esamina-
dorno, con un valore meramente funzionale, degli antichi. Il ristoro dei moribondi dell’Avria, re più profondamente il tema. Trattati, mémoi-
privo di qualsivoglia segno che permetta di in- del 1689 ne è un esempio precoce, così come res, raccolte di esempi, manuali, tramite un
dividuare le sepolture, dove si seppelliscono i il De sepulcris et sepulcrorum juribus di Anto- linguaggio sempre più specialistico e rigoroso
corpi ancora sovrapposti. Un’immagine capace nio Rosati, un libello sulle sepolture e sul di- si pongono come strumenti per la divulgazione
di intimorire la popolazione, spaventata dalla ritto al sepolcro pubblicato in latino nel 1761. di nuove modalità disciplinari. I trattati di ar-
possibilità che i morti vengano abbandonati a Il De’ Funerali, dotta dissertazione sui modi chitettura diffusi fra Francia ed Italia in questo
loro stessi. di seppellire i defunti in varie parti del mondo periodo restituiscono l’immagine di un dibatti-
Quanto stabilito dal decreto del 1763 viene e in varie epoche, scritta da Giuseppe Albetti, to maturo e ben avviato. Anche in questo caso
sostanzialmente modificato nel 1774 dal Par- apparve nel 1790. A Venezia venne stampata la Francia segna la rotta con i Mémoires sur
lamento di Tolosa che emana un arrêt per la nel 1795 la traduzione dal francese delle Ri- les objects les plus importants de l’architec-
regolamentazione delle sepolture nelle chiese flessioni sul costume di seppellire i morti e sul ture, scritti e pubblicati a Parigi nel 1769 da
e dalla Déclaration Royale del 1776 che intro- pericolo di affrettarne troppo le esequie del Pierre Patte, nei quali egli sostiene la necessi-
duce forme di differenziazione tra le fosse co- Durande. Quest’ultimo tema, alimentato anche tà della conciliazione tra il volere della Chiesa
muni e le sepolture distinte con l’apposizione dalla crescente paura della morte apparente e e le ragioni del popolo (una città salubre ed un
di monumenti, ordinando gerarchicamente gli conseguente sepoltura da vivi, sarà pienamen- luogo adatto a seppellire) per poter giungere
spazi cimiteriali. te sviluppato nel secolo successivo. Il tono di alla realizzazione dei cimiteri fuori dall’abi-
Nonostante i provvedimenti pubblici che in queste dissertazioni, esplorando analogie e tato, condizione questa per poter compiere il
varie parti d’Europa ed Italia si susseguono a differenze fra quanto avveniva nelle diverse suo più generale progetto di renovatio urbis. Il
partire dagli anni settanta del XVIII secolo, il parti del mondo in materia di sepolture, sem- progetto che presenta per un cimitero parigi-
passaggio dagli antichi cimiteri urbani a quelli bra voler oggettivare la montante discussione no costituisce, secondo l’interpretazione di Ri-
extra moenia non avviene in generale in modo a riguardo. chard Etlin4, una versione aggiornata agli ide-

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Fig. 1 - Il cimitero delle 366 fosse a


Poggioreale oggi.

ali illuministi degli antichi charnier5 francesi, solati da tante malattie pestilenziali? Queste Illustreremo ora per brevi accenni le tappe sa-
presentato come edificio pubblico autonomo non sono declamazioni, sono editti di zelanti lienti dell’evoluzione cimiteriale in Italia, iso-
rispetto alla eventuale presenza di una chiesa. e illuminati vescovi; ma il pregiudizio si con- lando quei casi che si pongono come esempi
Nel 1781 Francesco Milizia pubblica i Principj serva tuttavia universalmente sordo e inerte: significativi di nuove concezioni culturali, ar-
di architettura civile: ai cimiteri dedica il terzo in pochissimi luoghi ha ceduto e chissà quando chitettoniche ed artistiche.
paragrafo del capitolo XV – Degli edifici per la la ragione trionferà»6. Passa poi a descrivere In Italia nel 1762 il cimitero di Santa Maria del
salute e per altri bisogni pubblici, quelli che come avrebbero dovuto essere i cimiteri detta- Popolo a Napoli, noto come il cimitero delle
chiama «le fabbriche destinate al comodo, ed ai ti dal «cammino della ragione». Un contributo 366 fosse o del Tredici, appare come il miglior
vari usi degli uomini raccolti in civile società». teorico italiano che appare particolarmente paradigma di quelle che potremmo definire
«È da un pezzo – scrive Milizia – che la filosofia innovativo perché proiettato verso la contem- macchine funebri. Questa di Ferdinando Fuga
ha intimato il bando alle sepolture e ai cimite- poraneità: il modello di impianto cimiteriale (Firenze, 1699 – Roma, 1782) è un’opera di in-
ri, non solo fuori delle chiese, ma anco fuori ideale non è ricercato negli esempi del passa- gegneria a metà fra struttura sanitaria e cen-
delle città, e lungi dall’abitato per la semplice to, non è un aggiornamento illuminista come il tro di smaltimento. Trecentosessantasei fosse
ragione che i morti non debbono ammorbare cimitero di Patte. comuni, una per ogni giorno dell’anno, ognuna
i vivi. Se le nostre chiese sono pavimentate di aperta una sola volta all’anno, tempo stimato
cadaveri, qual meraviglia il trovarci spesso de- allora per la decomposizione. Un cimitero sif-

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Fig. 2 - Veduta icnoscenografica


del Monastero della Certosa di
Bologna. Incisione del XVII secolo.
Bologna.

fatto non rispettava in alcun modo eventuali «Un massiccio fabbricato quadrilatero, com- Venezia10. Cimiteri spogli, senza possibilità di
volontà di ricordo dei defunti da parte dei pa- pletamente cieco, formato da grandi cassoni distinzione fra le sepolture, che sollevarono le
renti, ma si rivelò alquanto funzionale, attivato per centinaia di cadaveri»9. note recriminazioni foscoliane.
sotto Ferdinando IV di Borbone, infatti, fu attivo Una compiuta discussione sulla questione Ben presto alcune questioni impongono nuove
sino al 18907 [Fig.1]. delle sepolture e sulle politiche funerarie, si riflessioni. Fra tutte, la distinzione e il conforto
Fra 1771 e 1778 si situa la realizzazione del è detto, muove i primi passi in seno ai governi dei cadaveri.
cimitero di S. Cataldo a Modena per volere del creati dalla discesa di Napoleone in Italia nel Scrive Pindemonte nella Avvertenza ai suoi
Duca Francesco III che segna l’avvento di una 1796, pur non portando spesso a significative Sepolcri:

«
nuova concezione dello spazio cimiteriale, realizzazioni ma suscitando quantomeno ap- Dirò per ultimo, che quel Camposanto
assecondando in primis le istanze sollevate profondite riflessioni. Riflessioni che nel pe- di Verona riman chiuso che poco in qua
dalla classe medica8, ma affermando per tra- riodo successivo, con un ovvia impennata du- anche dai morti. Forse i lamenti di mol-
mite di questa operazione la supremazia dello rante il Regno italico napoleonico, porteranno ti vivi ne furon cagione. Ora si seppellisce
Stato (assolutista e illuminato in questo caso) alla costruzione di cimiteri detti democratici in invece ne’ chiostri d’un monastero; ed è
nel disciplinamento sociale della morte. Un alcuni casi viziati dall’impellenza di rispettare lecito l’avere una sepoltura particolare, il
cimitero per tutti i ceti che allontana defini- le norme di legge imposte all’Italia napole- mettere un’iscrizione e l’andare a piangere
tivamente la città dei morti da quella dei vivi. onica, come è nel caso del primo cimitero di i nostri cari su sepolcrale pietra.»

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A Verona infatti si era deciso di utilizzare il architettonica già collegata con il modo cimi- ni tali da adattare la vecchia configurazione
convento di San Bernardino come luogo di teriale di tradizione cristiana, semplificando dell’edificio alle nuove esigenze funzionali.
sepoltura, con l’intenzione di garantire alle il non facile compito di proporre ex novo il Anche a Firenze si propongono localizzazio-
classi abbienti una sepoltura più decorosa modello laico funzionalista suggerito dal de- ni in vicinanza di edifici religiosi. Già nel 1773
di quella nel camposanto esterno alle mura. creto napoleonico11. Giovanni Targioni Tozzetti si esprime sul sito
Così a Venezia il convento nell’isola di San Bologna provvede con la Certosa già prima di S. Miniato al Monte, ancora oggi cimitero
Michele viene adibito a cimitero per tombe di- dell’editto di Sant-Cloud, nel 1801, dotando delle personalità fiorentine. E nel 1865 si af-
stinte sfruttando lo spazio dei due vasti chio- l’antico monastero certosino di un ingresso ferma «il santuario che vi è in gran venera-
stri quattrocenteschi. adatto alla funzione [Figg. 2]. Il cimitero sarà zione presso il popolo [contribuisce] a dare al
Nel momento in cui, principalmente in Italia, i oggetto successivamente di rifacimenti e rior- nuovo cimitero un certo onore, ed a farglielo
comuni si accingono ad acquistare i terreni e dini, particolarmente riusciti soprattutto nel considerare come un equivalente delle sepol-
a predisporre progetti per i nuovi camposan- ‘900. Allo stesso modo Ferrara, che inaugura ture parrocchiali»12.
ti extraurbani, l’acquisizione di conventi può il cimitero nella Certosa della città nel 1813. A Verona, prima di arrivare alla formulazione
costituire un espediente per ridimensionare Nelle due città emiliane le strutture delle Cer- di un progetto per un cimitero extraurbano, nel
il problema, contenere l’onere economico e tose vengono sottoposte a partire dagli anni 1826, si progetta di riadattare il monastero di
allo stesso tempo disporre di una struttura Trenta ad una successione di trasformazio- S. Bernardino, già utilizzato per le sepolture.

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Fig. 3 - Il cimitero Vantiniano di


Brescia.
Fig. 4 - Veduta del cimitero Sta-
glieno di Genova.

E al momento dell’apertura era già utilizzato


anche il complesso del convento dell’isola di
San Michele a Venezia, costituito da chiostri,
gallerie e sale adatte per ospitare sepolcre-
ti e colombari. Considerato probabilmente, al
pari di S. Miniato a Firenze, equivalente ad un
cimitero apud ecclesiam arriva ad ospitare le
prime tombe di famiglia.
Nella fase centrale del XIX secolo è rilevante
l’importanza e il ruolo della riflessione archi-
tettonica nel definire non solo le forme e le
funzioni strutturali dei cimiteri, ma anche le
forme e le funzioni culturali dei campisanti.
Per mezzo delle realizzazioni, ma soprattutto
dei progetti degli architetti, deduciamo cam-
biamenti di mentalità nella considerazione dei

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morti, delle tombe e dei cimiteri. saltato all’attenzione non appena messo piede della celebrazione individuale, distaccando-
Il caso di Venezia, ricco di progetti e povero di nel camposanto; di questo pantheon, in quello si dalla tendenza egualitaria di inizio secolo15
realizzazioni, risulta molto utile per esemplifi- che pare un ripensamento oppure un’opzione con uno sconvolgente anticipo rispetto ad al-
care questo fenomeno. Il progetto per un nuo- proposta al progetto, vengono immaginate due tre realtà italiane. Nel cimitero bresciano alla
vo cimitero a Venezia che presenta nel 1841 versioni, una delle quali comprende uno spazio gerarchizzazione degli spazi e dei percorsi
l’ingegnere municipale Giuseppe Salvadori è per pubbliche celebrazioni, annesso e comuni- corrisponde un distinzione per classi e censo
estremamente interessante in questo senso, cante. L’esigenza di ordine e distinzione nelle nelle sepolture. La cappella per le cerimonie
sia per la particolare soluzione architettonica sepolture fa sì che Salvadori preveda anche un funebri è l’unico luogo comune ad ogni com-
adottata, sia perché in esso si procede ad una Pantheon per gli uomini distinti ed un altro per ponente sociale.
severa e precisa distinzione fra aree e tipi di se- i benemeriti della Patria. I tre Pantheon inoltre Nel cimitero Staglieno di Genova16 (inaugura-
poltura. Il progetto prevedeva il mantenimento avrebbero dovuto essere collegati l’un l’altro to nel 1851) [Fig. 4] un percorso sacrale fra le
del precedente cimitero, configurandosi quindi da ambienti descriventi l’intero perimetro del- tombe si conclude nella cappella ispirata al
come un intervento di modifica per ovviare a la nuova area, costituiti da una lunga galleria, Pantheon di Agrippa. Ancora un volta il tema
situazioni pregresse. Sul cimitero in questione un peristilio con sepolcri sotterranei e monu- della distinzione sociale è confermato dal-
inoltre Salvadori aveva già operato, limitandosi menti per famiglie che ne avessero acquistato la evidente frantumazione dello spazio. Due
anche in quel caso a modifiche strutturali per il diritto, un ambulacro delle catacombe con gallerie corrono parallelamente: nelle arcate
consentire maggiori spazi alle sepolture e per sepolture sotterranee e colombari lungo le della prima, che affaccia verso l’interno del ci-
rispondere alle esigenze sollevate dalla bor- pareti, infine edicole sepolcrali per specifiche mitero, sono ospitati i sepolcri e le statue de-
ghesia cittadina in quanto a decoro e distinzio- corporazioni e famiglie. Si veniva così a costi- gli individui più facoltosi, mentre nella galleria
ne nei sepolcri. Nel progetto l’ingegnere rivolta tuire un percorso coperto e distinto dai campi esterna trovano posto i colombari coi sepolcri
l’asse e aggiunge un grande emiciclo (in realtà comuni col quale il visitatore si sarebbe potuto dei meno abbienti. Le tombe di famiglia trova-
un semi-ottagono) con colonnati e colombari. spostare da un pantheon all’altro passando in no collocazione nel campo dietro la cappella e
Nella disposizione interna il cimitero che ne rassegna nel contempo le più illustri sepoltu- presto il cimitero Staglieno assumerà il carat-
sarebbe risultato avrebbe conservato chiesa, re e tutto l’apparato monumentale del cimite- tere di un vero museo a cielo aperto17.
cappella ed ex convento di S. Michele, il rico- ro, in un vero e proprio museo della città del Dopo la tabula rasa seguita alla Rivoluzione
vero per le imbarcazioni, la cappella (1813) del tempo, in un percorso ieratico13. Le necessità francese e alla discesa in Italia dei Francesi, le
precedente cimitero di S. Cristoforo della Pace esplicitate dai progetti veneziani (in particola- autorità erano state alla ricerca di una politica
di Gianantonio Selva (Venezia, 1751 - 1819), e re da quello del 1841, ma anche dai successivi) della morte. I cimiteri, benedetti all’apertura
l’ingresso con controfacciata dello stesso Sal- avevano già avuto espressioni importanti in al- dalle autorità religiose, erano stati impron-
vadori. Ma le novità più importanti erano costi- tri luoghi della Penisola. tati su principi razionalisti e vennero spesso
tuite da un Pantheon per gli uomini insigni, nel Precocissimo era stato il cimitero Vantiniano intesi come trascurati, uniformi e anonimi.
punto d’arrivo del viale sul nuovo asse del cimi- di Brescia14 (1813) [Fig. 3] che reinterpretava Da qui nasceva il disagio che abbiamo visto in
tero, un edificio magniloquente che sarebbe ri- il tema della morte secondo il culto borghese Pindemonte e Foscolo, le lamentele clericali,

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che impongono alle autorità religiose di inter- di credere, d’inventarsi degli idoli da comme- sepolture.
venire contro la promiscuità delle inumazioni morare, dall’altro. Il culto dei grandi uomini Con l’unificazione in tutta Italia si procede alla
indistinte per sesso e religione, contro le proi- sarebbe cosi il risultato di un transfert, dive- costruzione dei cimiteri comunali, da quelle
bizioni all’esteriorità nei trasporti funebri, per nendo un’immagine di sostituzione20. Nella città che ancora ne erano prive fino ai più picco-
redigere disciplinari al fine di rendere gli op- discontinua geografia politica italiana il tema li comuni. Il cimitero, come la scuola, le poste
portuni conforti religiosi alle salme, destinate della sensibilità collettiva è un collante impre- e la caserma diviene un segno della presenza
ad un cimitero lontano ed isolato. Durante la scindibile. dello Stato e uno strumento per esplicitazione
Restaurazione i cimiteri comunali erano rima- Se il primo movimento decisivo per la diffu- e l’affermazione di una sua etica civica23. Nel
sti per lo più luoghi senza attrattiva e spesso sione dei cimiteri comunali in Italia era venu- seno della struttura pubblica, affermazione
d’emergenza, per le sepolture comuni durante to dal governo napoleonico, la Restaurazione di un dominio laico, di matrice cavourriana, in
le epidemie, come quella di colera che colpì aveva poi segnato il passo e la primitiva spinta ambiti da sempre di competenza della chiesa,
Venezia nel 1835. Ciò contribuiva ad accen- costruttiva si era arenata fra interessi in gio- c’è spazio per un’espressione architettonica,
tuarne la desolazione, rendendoli poco adatti co, di natura economica e religiosa, e la nuo- scultorea, lapidea che è la riproposizione del
a riprodurre il cerchio fra morte pacificata, ce- va sensibilità verso il culto dei morti. Benché nuovo ordine dei vivi. Uno spazio civico che
lebrazione dell’orgoglio famigliare e rapporto toccata nei propri interessi, la Chiesa non ave- ammette le rimanenze e le peculiarità storiche
coi vivi18, compito che i cimiteri parrocchiali as- va opposto una risoluta resistenza, unendo la e culturali delle comunità rappresentate così
solvevano al meglio. voce di molti chierici alle denunce sulla preca- come le punte di opposizione e di affermazione
I progetti e le realizzazioni esaminati fin qui rietà igienica della sepoltura nelle chiese. La di esperienze private nelle lapidi, nei monu-
fanno emergere un dato sopra tutti. I cimiteri creazione dei cimiteri comunali comunque, ol- menti. Un luogo di confronto e scontro, in oc-
ottocenteschi nel loro sviluppo pagavano un tre a segnare la nascita del culto delle tombe, casione delle commemorazioni dei caduti, dei
forte deficit di sacralità e la speculazione in- è un passo fondamentale dell’esproprio delle funerali civili e campo di battaglie come quella
tellettuale ed architettonica era quindi tesa a salme alla famiglia ed alla Chiesa. In Italia la per la cremazione e per il riconoscimento dei
trovare le formule per accreditarli come luo- forma compiuta del cimitero civico nasce libe- diritti delle comunità non cattoliche24.
ghi adatti a rispondere ad una nuova sensibili- rale, con l’unificazione21. Nonostante interna- La Prima guerra mondiale segnerà un punto di
tà collettiva, caratterizzata dal rifiuto patetico mente alla Chiesa esistesse un movimento di svolta. La tragedia immane impone nuove mi-
della morte dell’altro e che si esprime attra- riforma relativo alla gestione della morte e dei sure del cordoglio e del ricordo e la necropoli,
verso il culto delle tombe, quella «grande re- funerali22, sono le autorità civili a rispondere la città dei morti, cessa di essere uno dei luo-
ligion laique du XIXe siècle et du début du XXe ad esigenze quali il decoro e la decenza. Su ghi della vita civile per divenire lo spazio esclu-
siècle»19. Si è già accennato al fatto che que- quel filo correvano anche le aspirazioni delle sivo del dolore privato.
sta religione abbia come corollario pubblico famiglie che in più di un’occasione si erano
il culto dei grandi uomini. Tale culto sarebbe fatte promotrici, in maniera isolata o organiz-
effetto, da un lato, dell’impoverimento emotivo zata, di una maggiore cura dei camposanti e
della religione, ridotta a morale, e del bisogno affinché venisse operata una distinzione fra le

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NOTE dell’instaurarsi del rapporto Il Cimitero delle 366 fosse e (Brescia, 1792 – 1856) e del duria, p. 50. abbia una spinta decisiva.
fra i vivi e i morti attraverso il il Sepolcreto dei Colerici, Ali- primo cimitero monumentale [19] Ariès, Philippe (1975) Cfr. Mengozzi, cit., pp.47-
[1] Il pericolo di malattie che ricordo, la tomba e il cimite- nea, Firenze. italiano. Sarà di esempio per Les grandes étapes et le 48. A Venezia, alla metà
provengano direttamente dal ro, in sostanza di quello che [8] Sul cimitero di S. Cataldo, tutti i cimiteri neoclassici sens de l’évolution des nos dell’Ottocento assistiamo
cadavere è in realtà molto li- Vovelle ha chiamato la “mor- primo esempio in Italia di ci- successivi. Vd. Rapaggi, An- attitudes devant la mort, in ad una nuova fioritura delle
mitato. Molti agenti patogeni te dell’altro”. mitero moderno ha fatto luce tonio (2011) Rodolfo Vantini, “Archives de sciences socia- confraternite della buona
muoiono con il loro ospite, [4] Etlin, Richard (1984), egregiamente Tomasi, cit. Grafo, Brescia. les des religions”, 20, n. 39, morte che a differenza delle
ma una pericolosità indiret- The architecture of death. [15] Bertolaccini, Laura p. 13; Id. Storia..., cit., pp. antiche, oltre ad un consi-
[9] Tomasi, cit., p. 11. stente intervento laico nella
ta invece sussiste in quanto The Transformation of the (2004) Città e cimiteri, Kap- 50 – 67.
Cemetery in EighteenthCen- [10] Antonini, Debora (2007) pa, Roma, p. 36 loro gestione, operavano in
collegata al proliferare di [20] Bonnet, J. - C. Naissan-
tury Paris, University press, I cimiteri a Venezia all’ini- stretta collaborazione con
insetti portatori di infezione [16] Il cimitero di Staglieno è ce du Pantheon, riportato da
Cambridge. zio dell’Ottocento: dibattito l’amministrazione e con le
contiguo al processo di pu- uno dei più importanti cimi- Mengozzi, cit., p. 51
e disposizioni in materia di strutture sanitarie. ASPVe,
trefazione e al lordume. Vd. [5] Con il termine charnier si teri monumentali d’Italia. Il
sepoltura. Per una preistoria [21] Mengozzi, cit., p. 47. vari statuti di confraternite.
Tomasi, Grazia (2001) Per intende all’interno dei cimi- progetto originario del 1835
del camposanto comunale [22] La legge emanata da [23] Pasini, Piero (2011)
salvare i viventi. Le origini teri medievali il luogo dove si di Carlo Barabino (Genova,
lagunare, in Maria Giuffré, Pio VII il 17 giugno 1817 Cittadinanza e famiglia. La
settecentesche del cimitero ripongono le ossa provenien- 1768 – 1835) passò dopo
Fabio Mangone, Sergio Pace, aveva ripreso il disegno di religione dei cimiteri nel XIX
extraurbano, Il Mulino, Bolo- ti dalle esumazioni, ordinate la morte di colera di questi
Ornella Selvafolta (a c. di) istituire cimiteri fuori delle secolo, in Joanna Popielska
gna, pp. 38 – 45. o semplicemente accata- al suo allievo Giovanni Bat-
L’architettura della memoria mura urbane e la giustifica- e Jadwiga Iwaszczuk (a c. di)
[2] Latini, Luigi (1994), Cimi- state sotto i portici, che si in Italia. Cimiteri, monumenti tista Resasco (Genova, 1799
trovano dentro il recinto di – 1872). I lavori iniziarono zione aveva intravisto rischi Studies on Religion. Seeking
teri e giardini, Alinea, Firen- e città 1750-1939, , Skira,
una chiesa. Ariès, Philippe nel 1846. Vd. Sborgi, Franco di disaffezione alle pratiche Origins and Manifestations
ze, p. 17 Milano, pp.94-107.
(1985) L’uomo e la morte dal (1997) Staglieno e la scultu- della fede, per via dei miasmi of Religion, «Acta Archaeolo-
[3] Tralasciamo qui di inte- [11] Latini, cit., p. 88 nocivi. L’archiatra de papa gica Pultuskienska», Pultusk
ressarci approfonditamente medioevo ad oggi, Laterza, ra funeraria ligure tra Otto-
Bari-Roma, pp. 58 – 63 [12] Cerboni, Fabio (1865), cento e Novecento, Artema, Pio VII era sceso in campo Academy of Humanities, Vol.
del ruolo avuto dalla lettera- con una memoria “sull’utilità III, pp. 111 – 117.
[6] Milizia, Francesco (1781) Il cimitero di San Miniato al Torino.
tura nel mutamento culturale dei cimiteri” nel 1821. Pio IX
Principj di architettura civile, Monte, Tipografia militare La [17] Sborgi, cit. [24] Pasini, Piero (in press)
della tarda età dei Lumi con affidava nel 1847 la costru-
Finale, p. 331. Minerva, Firenze; Latini, cit., «Dolori Ufficiali». Funerali
l’inclinazione verso il lugu- [18] Mengozzi, Dino (2000) zione del Verano al comune
p. 92. pubblica a Venezia nel lun-
bre, testimone della presa di [7] Giordano, Paolo (2006) Il La morte e l’immortale. La di Roma, anche se occorrerà
coscienza della transitorie- [13] Antonini, cit. go Ottocento, Il Poligrafo,
disegno dell’architettura fu- morte laica da Garibaldi a di fatto attendere la presa Padova.
tà umana e dell’incombere nebre: Napoli, Poggio Reale. [14] Si tratta della prima Costa, Pietro Lacaita, Man- di Roma nel 1870 perché si
della fine e di conseguenza opera di Rodolfo Vantini

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NUMERO 4 - giugno 2012 Il cimitero moderno: un profilo storico per l’Italia Piero Pasini

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