Sei sulla pagina 1di 2

Il Faro senza luce

Era una notte scura nuvolosa e nebbiosa, quando le luci delle case di un piccolo
paesino francese, erano quasi tutte spente. Alcune abitazioni erano situate vicino al
cimitero avvolte da una nebbia fittissima che non faceva intravedere nulla. Il vento
soffiava forte contro gli alberi, che dal rumore, sembravano muoversi in quella fitta
nebbia.
In una delle case ancora illuminate vi erano due bambini Edo e Abi, che stavano
giocando a monopoli, quando si ricordarono che era l’ora di lavarsi i denti. Misero a
posto i giochi in una cesta e si incamminarono verso le scale per andare in bagno.
Si accorsero che la loro babysitter era caduta in un sonno profondo, addirittura
russava. Sghignazzando andarono a lavarsi i denti, quando dalla finestra del bagno
che dava sul porto, intravidero una persona grossa e muscolosa mai vista prima.
Nel porto vi era un faro famoso in tutta la Francia per la sua luce abbagliante, e per le
storie misteriose che riguardavano il vecchio guardiano.
All’improvviso la luce del faro si spense e uno strano bagliore attraversò il cielo per
qualche secondo. Incuriositi da questo evento decisero di uscire, andarono in camera
loro, si misero dei vestiti e presero degli zaini con torce ed altri accessori. Scesero le
scale velocemente e approfittando del fatto che i genitori erano a cena fuori e la
babysitter dormiva, se la squagliarono.
Lungo la strada che porta al faro a Edo e Abi non sembrava di essere soli; sentono
una strana presenza, spaventati corrono all’impazzata fino a quando non si fermano
per prendere fiato. Ad un tratto Edo cadde per terra e una porta si apri’ sotto il suo
naso. Entrambi incuriositi decisero di entrare piano piano fino a vedere una stanza
con delle boccette di vari colori posate su un tavolo. Su una delle boccette c’era
scritto:”Esperimento andato male non usare”. Vagando ancora per la stanza trovarono
un’altra boccetta; sembrava fosse già stata bevuta da qualcuno e su di essa si leggeva
malamente una scritta:”DNA lupo mannaro”.
Abi e Edo intuirono che quel laboratorio fosse del defunto guardiano. Tutte quelle
boccette erano esperimenti scientifici per portare l’uomo a non morire veramente.
Infatti questa pozione portava il guardiano a rivivere di notte con le sembianze di
lupo mannaro, ma per mantenere l’aspetto umano si serviva dell’energia del faro non
rendendolo piu’ funzionante. Il fatto che il faro improvvisamente smettesse di
illuminare era molto pericoloso per le navi che potevano incagliarsi lungo la costa e
affondare. Cosi’ decisero di farlo morire realmente. Grazie agli appunti lasciati dal
guardiano scoprirono che questo doveva ritornare prima dell’alba nella propria
tomba, perché la luce disintegra il suo corpo definitivamente.
A Edo vene un’idea: distruggere la sua bara. Decidono quindi di correre al cimitero
ma incontrarono un ostacolo, la porta chiusa e un alto recinto da superare. Si
arrampicano faticosamente e riescono ad andare verso la tomba che appare integra.
Altro problema come muovere la lapide? Abi si guarda intorno e vede nel cantiere li’
vicino degli attrezzi lasciati dagli operai che fanno manutenzione. Grazie a questi
rimuovono la lapide e scavando trovano la bara che bruciano con della benzina. Con
il bruciare della bara il cielo si riempie di lampi sembra che stia arrivando un ciclone,
ma tutto si placa quando della bara non rimane altro che cenere. Finalmente il faro
ricomincio’ a funzionare e loro felici tornarono a casa dove nessuno si era accorto
della loro assenza.

Potrebbero piacerti anche