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GIOTT
Dispensa
videocorso
Nati per il
Ritratto
LEZIONI 1-10
PARTE PRIMA: LA TESTA
LEZIONE 1
LA TESTA IN VISIONE FRONTALE:
STRUTTURA E PROPORZIONI
SCHEMA 1A
RAPPORTI PROPORZIONALI FRA GLI ELEMENTI STRUTTURALI DELLA
TESTA IN VISIONE FRONTALE
Si nota come così, la larghezza della testa sia uguale a 2/3 dell’al-
tezza.
Sulla metà del raggio della circonferenza 2 trovo gli angoli della
madibola MA
SCHEMA 2A
RAPPORTI PROPORZIONALI FRA GLI ELEMENTI STRUTTURALI DELLA
TESTA IN VISIONE LATERALE (PROFILO)
Scegliere la misura dell’altezza della testa al centro del foglio
(T = cm 18) e la mediana che la taglia a metà M.
SCHEMA 3A
LA DEFORMAZIONE PROSPETTICA DELLA TESTA IN ROTAZIONE 3/4
Immaginando di sezionare a metà in senso sagittale (dal piano an-
teriore a quello posteriore) il volto di 3/4, si individua la volume-
tria complessiva del cranio e della scatola prismatica della
SCHEMA 4A
LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E LA STRUTTURA
La forma del bulbo oculare può esere immaginata come una sfera
inserita nella cavità orbitale e coperta dall’esterno, dalle palpebre.
La parte bianca è detta SCLEROTICA; nel disegno dell’occhio questa
va ombreggiata in alto, in basso e nei margini destro e sinistro, per
effetto della copertura delle palpebre.
L’iride è la parte circolare che assume colorazioni differenti, il foro
pupillare (pupilla) è di un nero profondo.
Nell’angolo mediale (vicino al naso) ha sede la caruncola lacrimale;
l’nagolo laterale non si trova alla stessa altezza di quello mediale,
bensì più in alto.
In questo schema, dalla struttura sferica si ricava l forma dell’occhio:
1- Disegna un cerchio a mano libera partendo da una croce (asse ver-
ticale e orizzontale di uguale misura)
2- Costruisci la forma a “rombo” asimmetrico sul quale definirai la
forma dell’occhio e nel quale compariranno pupilla e iride.
SCHEMA 4B
I RAPPORTI TRA I DUE OCCHI.
La distanza tra gli occhi è esattamente pari alla misura di un oc-
chio. E’ bene tracciare sempre prima una linea sulla quale colloca-
re entrambi gli occhi. Serve per avere un allinemaeto preciso.
SCHEMA 4C
MORFOLOGIA DELL’OCCHIO E DELLE PALPEBRE COMPLETA DI DETTE-
GLI
Si parte da una linea lievemente inclinata sulla quale collocare gli
angoli mediali e laterali dell’occhio.
SCHEMA 4D
LE ROTAZIONI DELL’OCCHIO: IL TRE QUARTI.
l’angolo laterale scompare dietro il volume sferico. E’ ben visibile
come la palpebre abbracciano il bulbo.
SCHEMA 4E
LE ROTAZIONI DELL’OCCHIO e LA SEZIONE
La linea arancione indica un piano sezionante che mette in eviden-
za i volumi.
SCHEMA 4F
L’OCCHIO ORIENTALE
E’ visibilmente più allungato. Una piega cutanea, mascherando la
palpebra superiore, fa apparire la forma più lunga e affusolata.
SCHEMA 4G
L’OCCHIO DI UN BAMBINO
Appare molto grande nel complesso del volto dell’infante. la sua
forma appare più tondeggiante e la dimensione dell’iride prevale
sulla sclerotica.
SCHEMA 4H
L’OCCHIO DI PROFILO
E’ simile a uno spicchio di una sfera; questa è la parte visibile che
emerge dalle palpebre. Ha forma triangolare, il resto del volume
sferico è all’interno della cavità orbitale.
Nei disegni di questo schema sono anche visivili le collocazioni
delle ciglia, delle sopracciglia e la morfologia dell’occhio di profilo
chiuso e aperto.
SCHEMA 4I
ROTAZIONI ALTO/BASSO
Variazioni della forma dell’occhio che guarda all’insù e all’ingiù.
La forma dell’arcata sopraccigliare ci guida nel disegno corretto
della posizione dell’occhio.
LEZIONE 5
IL NASO: LE PRINCIPALI CARATTERISTI-
CHE MORFOLOGICHE
SCHEMA 5A
LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E LA STRUTTURA
DEL NASO IN POSIZIONE FRONTALE
Per apparire realistico, il naso deve essere inserito orrettamente
in relazione agli altri elementi del volto.
SCHEMA 5B
IL SOTTOSETTO.
E’ la parte più complessa da disegnare. E’ la base della piramide
del naso e in esso si aprono le narici.
Al di sotto della punta, il FILTRO, collega il naso alla parte centra-
le del labbro superiore.
SCHEMA 5C
IL NASO DI PROFILO
E’ nel profilo che il naso presenta diverse forme che caratterizzano
il volto di una persona. Alcuni tipi comuni di naso sono:
NASO AQUILINO
NASO GRECO
NASO ALLA FRANCESE
NASO DI UN BAMBINO
SCHEMA 5E
caratteristiche del naso di 3/4 di un bambino
SCHEMA 5F
Il sottosetto e le inclinazioni delle ali del naso in visione dal basso.
LEZIONE 6
LA BOCCA: LE PRINCIPALI CARATTERI-
STICHE MORFOLOGICHE
Dopo gli occhi, le labbra sono seconde nel significato espressivo e
nella caratterizzazione del ritratto.
Le labbra sono di colorito roseo perchè il loro tessuto ha caratte-
ristiche che si collocano a metà tra quelle dell’epidermide e della
mucosa (tessuto interno alla bocca).
Per quanto riguarda il disegno, occorre sempre tenere in conside-
razione due fattori fondamentali:
- la linea della rima boccale che definisce il margine tra il labbro
inferiore e quello superiore ed il principio di simmetria.
- Il piano semicilindrico su cui è adagiata, cioè quello delle ossa
mascellari e mandibolare.
SCHEMA 6A
PIANO SEMICILINDRICO E COSTRUZIONE DELLA BOCCA IN POCHI
SEMPLICI PASSI
Si disegna una croce di cui l’asse verticale coincide con la metà
della bocca in senso sagittale (antero posteriore), passante per
il tubercolo e l’asse longitudinale (orizzontale), corrisponde alla
rima labiale e termina a destra e a sinistra nelle commissure labia-
li.
Su questo scheletro si vanno a inserire i volumi elicoidali delle
forme delle labbra.
SCHEMA 6B
ROTAZIONI DELLA BOCCA ALTO/BASSO
Si evidenzia il volume cilindrico sul quale poggia la bocca.
Si parte disegnando una croce, il cui braccio orizzontale non è ret-
to ma concavo o convesso.
SCHEMA 6C
LE LABBRA DI PROFILO
Il labbro superiore è normalmente più sporgente e più sottile di
quello inferiore.
L’angolo di inclinazione è di circa 20°
SCHEMA 6D
LE LABBRA IN ROTAZIONE DI 3/4
Il piano sezionante delle labbra, (evidenziato dalla linea arancio-
ne) è una linea mista, curva e spezzata che definisce i diversi pia-
ni; dall’incavo del tubercolo alla sporgenza del labbro superiore;
dall’incavo della rima labiale alla sporgenza del labbro inferiore e
infine all’incavo del solco mento labiale.
Per disegnarla correttamente è bene partire sempre dalla con-
sueta croce; nell’asse orizzontale si avranno però due brac-
ci di misura diversa, uno più lungo ed uno più corto (A-B)
SCHEMA 6E
APERTURA DELLA BOCCA
Il muscolo orbicolare della bocca permette l’apertura delle lab-
bra., che si dischiudono lasciando scoperti i denti. Le espressioni e
l’ampiezza dell’apertura dipendono dal soggetto ritratto che può
aprire le labbra per parlare, mangiare, urlare, sorridere ecc...
SCHEMA 6F
BOCCA IN VISIONE DAL BASSO
Si evidenzia la curvatura della rima labiale e del margine del lab-
bro superiore. Il margine del labbro inferiore rimane disteso.
SCHEMA 6G
IL SORRISO
Nel sorriso gli angli della bocca si allargano nelle guance e si alza-
no. Le labbra si assottigliano e si dischiudono, il tubercolo si allar-
ga. Si formano due pieghe cutanee che collegano le ali del naso
agli angoli della bocca.
Nel dischiudersi, le labbra lasciano scuperta l’arcata dentale su-
periore che però è bene non definire con linee troppo marcate tra
dente e dente.
LEZIONE 7
L’ORECCHIO: LE PRINCIPALI CARATTE-
RISTICHE MORFOLOGICHE
COMPRENDERE LA SUA FORMA ED IL POSIZIONAMENTO NELL’INSIEME
DELLA TESTA
SCHEMA 7A
POSIZIONAMENTO CORRETTO DELL’ORECCHIO
La posizione corretta ove collocare l’orecchio è fonfamentale per
evitare grossolani errori. Va collocato ai margini della faccia, tra
il sopracciglio e la base del naso. Risulta dunque una forma molto
grande nell’insieme del volto, di conseguenza è molto importante.
La sua forma è simile a quella di una conchiglia e non presenta
grandi differenze nei sessi e nelle età.
Di fondamentale importanza è comprendere l’inclinazione
dell’orecchio rispetto ai piani facciali.
SCHEMA 7B
MORFOLOGIA E PARTI DELL’ORECCHIO (PIANI E SEZIONI)
L’orecchio è costituito di una struttura fibro-cartilaginea molto
complessa. Presenta due facce, una anteriore( interna) concava e
una posteriore (esterna) convessa.
Vi si collocano numerosi rilievi e depressioni denominati:
CONCA
TRAGO
ANTITRAGO
ELICE
DOCCIA DELL’ELICE (RADICE)
ANTELICE
LOBULO
SCHEMA 7C
RAPPORTI PROPORZIONALI
Il rapporto altezza/larghezza dell’orecchio è di 3 a 2; è necessa-
rio comprendere profondamente i piani cocavi e convessi per poi
gestire correttamente il chiaroscuro.
SCHEMA 7D/E/F
ORECCHIO IN VISIONE LATERALE(PROFILO) E VISTO DAL RETRO
E’ necessario esercitarsi a disegnare l’orecchio in diverse visioni,
per meglio comprenderne forme, piani, volumi ed in particolare le
inclinazioni.
L’orecchio può assumere forme diverse in ciascuno di noi. Sarà
importante leggerne la proporzone rispetto al volto, eventuali
particolarità (orecchie a punta ad esempio), nonchè la sporgenza
rispetto al piano delle tempie (orecchie a sventola).
PARTE TERZA:
COMPOSIZIONE E VISIONE D’INSIEME
LEZIONE 8
DISEGNARE I CAPELLI
I capelli sono essenziali per caratterizzare un volto.
nel disegno, questi vanno trattati come una massa, nel loro volume
complessivo, individuando poi le ciocche più importanti ed il tono di
base, più chiaro o più scuro a seconda del colore dei capelli.
Se i capelli sono scuri, (neri, castani), bisogna dapprima costruire una
massa scura; se i capelli sono invece biondi o bianchi, avranno una
tonalità di base simile o più chiara di quella dell’incarnato.
SCHEMA 8A
CAPELLI CORTI MOSSI CON CHIAROSCURO TRATTEGGIATO
la parte anteriore risulta più illluminata mentre la nuca è in om-
bra. la linea di contorno dei capelli è modulata e discontinua.
Il chiaroscuro è tratteggiato con segni incrociati.
SCHEMA 8B
CASCHETTO DI CAPELLI NERI LISCI
MATITA MORBIDA E CARBONCINO NEL DISEGNO DEI CAPELLI
SCHEMA 10A
DISEGNARE IL COLLO IN VISIONE ANTERIORE
conoscere l’anatomia e la morfologia del collo è indispensabile per
non “distruggere” il risultato di un ritratto ben riuscito. Nella com-
posizione di un ritratto infatti, al 90%, il collo sarà interamente
visibile.
Lo schema illustra come procedere per disegnare il collo in posi-
zione frontale con il volto normale o ruotato verso l’alto.
SCHEMA 10B
IL COLLO IN VISIONE DI PROFILO
SCHEMA 10C
IL COLLO IN VISIONE 3/4
Nella visione ruotata di 3/4 sono ben visibili i volumi di entrambi i
muscolo sternocleidomastoidei, che si uniscono alla radice del col-
lo, anteriormenete, a formare la fossetta giugulare al centro delle
due clavicole.
L’inclinazione del collo, in questa visione, appare ridotta.
nel collo femminile è importante osservare come le linee siano più
sinuose e morbide e la cartilagine tirioidea meno visibile.
La dispensa di “Nati per il ritratto” è parte integrante del video-
corso, pertanto non vendibile singolarmente.
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