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C ERCHI di

GIOTT
Dispensa
videocorso

Nati per il
Ritratto

LEZIONI 1-10
PARTE PRIMA: LA TESTA
LEZIONE 1
LA TESTA IN VISIONE FRONTALE:
STRUTTURA E PROPORZIONI

SCHEMA 1A
RAPPORTI PROPORZIONALI FRA GLI ELEMENTI STRUTTURALI DELLA
TESTA IN VISIONE FRONTALE

Scegliere la misura dell’altezza della testa (T = cm 18)


Si tracciano due circonferenze, una di raggio 6 (1/3T) e l’altra di
raggio 4,5 che incroci la prima per 3 cm del diametro.

Si divide a metà il segmento T, 1/2T è uguale al diametro della


circonferenza 2

Si divide T in 3 parti uguali (cm 6); 1/3 T è uguale al raggio della


circonferenza 2

Si nota come così, la larghezza della testa sia uguale a 2/3 dell’al-
tezza.

Si definisce il perimetro laterale della faccia, tracciando due seg-


menti tangenti alle 2 circonferenze (A-B;A’-B’)
SCHEMA 1B
DEFINIZIONE DELLE REGIONI SCHELETRICHE PIù IMPORTANTI
(PROPORZIONI DEL CRANIO)

Si raccordano i punti A e B con un segmento; questo è il limite


dell’area della faccia, al di sopra del quale inizia la regione cranica.
Tutti gli elementi del volto andranno disegnati sotto questa linea.
(vedi sezione errori più comuni, della videolezione1)

Da qui è possibile tracciare una linea ad andamento arcuato il cui


centro è la glabella G (centro dei sopraccigli e massima prominenza
dell’osso frontale)

Nell’intersezione delle due circonferenze, si collocano le cavità


nasali N

Sulla metà del raggio della circonferenza 2 trovo gli angoli della
madibola MA

Sulla linea che raccorda i punti A’-B’, trovo la commissura labiale,


cioè gli angoli delle labbra L’-L’’
L’ L’’
A metà tra la base della cavità nasale N e il margine basso della cir-
conferenza 2, si trova il margine inferiore dell’arcata dentale, che
corrisponde anche al margine del labbro inferiore
SCHEMA 1C
POSIZIONE DEGLI ELEMENTI DEL VOLTO IN POSIZIONE FRONTALE

Si accenna alle due circonferenze, questa volta a MANO LIBERA,


come spiegato nella videolezione.

Si tracciano sempre a mano libera l’asse verticale e la mediana


orizzotale passante per l’intersezione superiore delle due circon-
ferenze.

Sulla mediana orizzontale, si collocano gli occhi.

Si divide la linea mediana in 5 parti; la 2° e la 4° parte, corrispon-


dono agli occhi.

Lo spazio tra gli occhi è uguale ad un occhio.

Il naso nasce appena al di sotto della glabella (G) e termina alla


fine della prima circonferenza.

Il centro del labbro superiore, il Tubercolo (T), si trova al centro


della circonferenza inferiore.

Il solco mento/labiale (ML), si trova a metà dello spazio tra il


sottosetto S (la parte sotto il naso, il tramezzo che divide le due
narici) e il mento.

Il triangolo formato dal vertice ML con gli angoli laterali degli


occhi è un triangolo equilatero.

La larghezza delle narici è identica alla dimensione degli occhi.


(compresa a caruncola lacrimale)
LEZIONE 2
LA TESTA IN VISIONE LATERALE:
IL PROFILO: STRUTTURA E PROPORZIONI

SCHEMA 2A
RAPPORTI PROPORZIONALI FRA GLI ELEMENTI STRUTTURALI DELLA
TESTA IN VISIONE LATERALE (PROFILO)
Scegliere la misura dell’altezza della testa al centro del foglio
(T = cm 18) e la mediana che la taglia a metà M.

la calotta cranica ha forma ellittica; l’altezza dell’ellissi è pari al


diametro della circonferenza 1 (12 cm)

La larghezza dell’ellissi si determina dividendo il diamero della


circonferenza 1 in 3 parti (12:3=4) e aggiungendo questa misura al
diemtro della circonferenza (12+4=16)

La parte della testa denominata “faccia” ha origine in alto, dalla


glabella e prosegue giù sino al mento.

L’inclinazione del ramo della mandibola è di circa 10°


SCHEMA 2B
DEFINIZIONE DELLE REGIONI SCHELETRICHE E DEI MUSCOLI CUTANEI
PIù IMPORTANTI.

Si ripete lo schema precedente per memorizzare i passaggi.

Sulla mediana M, trovo il margine inferiore delle ossa nasali ed il


centro dell’occhio.
Ricordo che sulla mediana orizzontale, si collocano sempre gli oc-
chi in un soggetto adulto e senza malformazioni.

IL margine inferiore della cavità nasale (ossa mascellari), si trova


ai 2/3 dell’altezza totale della testa.

La glabella si trova all’altezza del primo 1/3(terzo)

Trovo le relazioni tra lo schletro, la muscolatura cutanea e la


morfologia esterna, per meglio comprendere la forma ed i volumi
della testa.
I muscoli più importanti che devo ricordare sono:
Muscolo Frontale (sotto la fronte) che corruga la cute della fronte
Muscolo Temporale (sotto le tempie)
Muscolo orbicolare dell’occhio e della bocca che aprono e chiudo-
no gli orifizi
Muscolo zigomatico che contraendosi sposta in alto la commissura
labiale e quadrato del labbro superiore che solleva il labbro supe-
riore e le ali del naso
Muscolo buccinatore e muscolo massetere responsabili della ma-
sticazione
Muscolo mentale che corruga e solleva la cute del mento.
Il Muscolo tringolare delle labbra sposta in basso la commissura
labiale
SCHEMA 2C
POSIZIONE DEGLI ELEMENTI DEL VOLTO IN POSIZIONE DI PROFILO E
RAPPORTI TRA LE PARTI ED IL TUTTO.

Si ripete lo schema precedente per memorizzare i passaggi, in


particolare è utile ripetere le sagome della faccia e della volta
cranica.

Si divide l’altezza della testa T nelle 6 parti principali, memoriz-


zando le posizioni di questi elementi a partire dalla sommità della
nuca:

1 ATTACCATURA DEI CAPELLI


2 GLABELLA
3 OCCHI
4 NASO
5 MARGINE LABBRO INFERIORE
6 MENTO

E’ molto importante comprendere come la sagoma esterna del


profilo assume una forma “curva”, con ampiezze differenti per
ciascun individuo, così da non disegnare la silhouette della fronte,
delle labbra ed del mento collocandoli su di una linea perfetta-
mente retta.
NO SI
SCHEMA 2D
DIVERSE TIPOLOGIE DI PROFILI UMANI. QUALI ELEMENTI VARIANO E
QUALI RIMANGONO IDENTICI?

Lo schema presenta una utile esercitazione di confronto tra tipolo-


gie differenti di profili umani e in particolare mette a confronto:

IL PROFILO DI UN UOMO ANZIANO: la fronte si corruga e si accen-


tua la curva della glabella, il naso si incurva verso il basso, le
labbra si assottigliano e modificano le sporgenze.
La proporzione del volto rimane comunque inalterata.

IL PROFILO DI UNA RAGAZZA AFRICANA: la curva facciale si ribal-


ta e le labbra risultano più prominenti della fronte e persino del
naso. Il mento risulta essere sullo stesso asse della glabella
La proporzione del volto rimane comunque inalterata.

IL PROFILO DI UNA RAGAZZA ASIATICA: bocca e mento risultano es-


sere collocati su un piano più avanzato della fronte, il volto risulta
più “piatto”.
La proporzione del volto rimane comunque inalterata.

IL PROFILO DI UN BAMBINO: Risultano alterate le proporzioni del


volto, in quanto il volume cranico è maggiore di quello facciale.
Gli occhi sono collocati al di sotto della metà del volto, più in
basso che negli individui adulti.
Naso e bocca si spostano anch’essi più in basso e sono di piccole
dimensioni. Il naso in particolare risulta di forma all’insù e il lab-
bro superiore è molto pronunciato, simile ad un piccolo becco.
LEZIONE 3
LA ROTAZIONE DELLA TESTA IN VISIONE
DI 3/4:
UNA STRUTTURA IN MOVIMENTO

SCHEMA 3A
LA DEFORMAZIONE PROSPETTICA DELLA TESTA IN ROTAZIONE 3/4
Immaginando di sezionare a metà in senso sagittale (dal piano an-
teriore a quello posteriore) il volto di 3/4, si individua la volume-
tria complessiva del cranio e della scatola prismatica della

faccia, partendo dall’arcata passante per la glabella, tenendo pre-


sente che questa segue il margine superiore delle cavità orbitali.
SCHEMA 3B
STUDIO GRAFICO DEL VOLUME DELLA TESTA IN ROTAZIONE 3/4 CON
DIVERSI STRUMENTI.

nell’esempio ho proposto l’uso della penna bic e della matita sep-


pia, uno strumento più grafico e uno più pittorico.

Sarà importante provare ad applicare a questi studi, almeno un


accenno di chiaroscuro così da meglio comprendere la volumetria
complessiva.
Con la penna, il chiaroscuro si otterrà tramite un incrocio di segni di
differenti inclinazioni, nella seppia (così come per il carboncino o la
sanguigna) si sfumerà con l’ausilio di uno sfumino o un fazzoletto.

E’ necessario rispettare scrupolosamente la proporzione del volu-


me.
SCHEMA 3C
COLLOCAZIONE DEGLI ELEMENTI PARTICOLARI NELL’INSIEME DELLA
TESTA DI 3/4 E DEFINIZIONE DEI VOLUMI PRINCIPALI.

Lo schema sintetizza il metodo per dare giusta collocazione ai sin-


goli particolari anatomici del volto in rotazione 3/4.

La visione prospettica, nella rotazione, riduce la dimensioni di tut-


ti gli elementi posti nella metà sinistra del volto (metà del labbro,
occhio sinistro...) e nasconde l’ala del naso così come l’orecchio
sinistro.
E’ molto importante disegnare l’asse del volto (linea viola), così
come la traccia arcuata della glabella, per allineare correttamen-
te il centro dei sopraccigli con il centro della bocca ed evitare che
questa venga a collocarsi “fuori asse”.
PARTE SECONDA:
I PARTICOLARI ANATOMICI
LEZIONE 4
L’OCCHIO

SCHEMA 4A
LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E LA STRUTTURA
La forma del bulbo oculare può esere immaginata come una sfera
inserita nella cavità orbitale e coperta dall’esterno, dalle palpebre.
La parte bianca è detta SCLEROTICA; nel disegno dell’occhio questa
va ombreggiata in alto, in basso e nei margini destro e sinistro, per
effetto della copertura delle palpebre.
L’iride è la parte circolare che assume colorazioni differenti, il foro
pupillare (pupilla) è di un nero profondo.
Nell’angolo mediale (vicino al naso) ha sede la caruncola lacrimale;
l’nagolo laterale non si trova alla stessa altezza di quello mediale,
bensì più in alto.
In questo schema, dalla struttura sferica si ricava l forma dell’occhio:
1- Disegna un cerchio a mano libera partendo da una croce (asse ver-
ticale e orizzontale di uguale misura)
2- Costruisci la forma a “rombo” asimmetrico sul quale definirai la
forma dell’occhio e nel quale compariranno pupilla e iride.

SCHEMA 4B
I RAPPORTI TRA I DUE OCCHI.
La distanza tra gli occhi è esattamente pari alla misura di un oc-
chio. E’ bene tracciare sempre prima una linea sulla quale colloca-
re entrambi gli occhi. Serve per avere un allinemaeto preciso.
SCHEMA 4C
MORFOLOGIA DELL’OCCHIO E DELLE PALPEBRE COMPLETA DI DETTE-
GLI
Si parte da una linea lievemente inclinata sulla quale collocare gli
angoli mediali e laterali dell’occhio.

SCHEMA 4D
LE ROTAZIONI DELL’OCCHIO: IL TRE QUARTI.
l’angolo laterale scompare dietro il volume sferico. E’ ben visibile
come la palpebre abbracciano il bulbo.

SCHEMA 4E
LE ROTAZIONI DELL’OCCHIO e LA SEZIONE
La linea arancione indica un piano sezionante che mette in eviden-
za i volumi.

SCHEMA 4F
L’OCCHIO ORIENTALE
E’ visibilmente più allungato. Una piega cutanea, mascherando la
palpebra superiore, fa apparire la forma più lunga e affusolata.

SCHEMA 4G
L’OCCHIO DI UN BAMBINO
Appare molto grande nel complesso del volto dell’infante. la sua
forma appare più tondeggiante e la dimensione dell’iride prevale
sulla sclerotica.
SCHEMA 4H
L’OCCHIO DI PROFILO
E’ simile a uno spicchio di una sfera; questa è la parte visibile che
emerge dalle palpebre. Ha forma triangolare, il resto del volume
sferico è all’interno della cavità orbitale.
Nei disegni di questo schema sono anche visivili le collocazioni
delle ciglia, delle sopracciglia e la morfologia dell’occhio di profilo
chiuso e aperto.

SCHEMA 4I
ROTAZIONI ALTO/BASSO
Variazioni della forma dell’occhio che guarda all’insù e all’ingiù.
La forma dell’arcata sopraccigliare ci guida nel disegno corretto
della posizione dell’occhio.
LEZIONE 5
IL NASO: LE PRINCIPALI CARATTERISTI-
CHE MORFOLOGICHE

SCHEMA 5A
LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E LA STRUTTURA
DEL NASO IN POSIZIONE FRONTALE
Per apparire realistico, il naso deve essere inserito orrettamente
in relazione agli altri elementi del volto.

Ha origine dalla glabella, nella congiunzione dei sopraccigli. (radi-


ce del naso)
Il naso ha forma piramidale
A partire dalla radice, il DORSO, si allontana gradualmente dal viso
e raggiunge nella punta il massimo della sporgenza. Lateralmen-
te, nella parte inferiore, le ALI, ricongiungono il naso alle guance
creando due solchi naso-labiali
Per disegnarlo è NECESSARIO partire tracciando un asse di simme-
tria che dividerà il naso in due metà identiche.

SCHEMA 5B
IL SOTTOSETTO.
E’ la parte più complessa da disegnare. E’ la base della piramide
del naso e in esso si aprono le narici.
Al di sotto della punta, il FILTRO, collega il naso alla parte centra-
le del labbro superiore.
SCHEMA 5C
IL NASO DI PROFILO
E’ nel profilo che il naso presenta diverse forme che caratterizzano
il volto di una persona. Alcuni tipi comuni di naso sono:
NASO AQUILINO
NASO GRECO
NASO ALLA FRANCESE
NASO DI UN BAMBINO

per disegnare nasi di forme diverse è importante:


determinarne la lunghezza (in alcuni casi può essere più lungo o
più corto delle misure canoniche studiate nelle prime lezioni)
Il profilo del dorso e la sua inclinazione, oppure la presenza e la
forma di “gobbe”
a forma della punta che può essere molto grande o sottile.
La forma delle ali che possono presentare inclinazioni anche mol-
to avventuate verso l’alto o verso il basso o che possono congiun-
gersi alla guancia, allargandosi (come nei nasi africani) o restando
perpendicolari al volto (naso stretto, frequente nei nasi aquilini).
La forma delle narici; anch’esse possono essere molto larghe oppu-
re strette.
SCHEMA 5D
IL NASO IN ROTAZIONE 3/4
Il dorso del naso si allontana dalla radice fino a raggiungere la
massina sporgenza a livello della punta; le ali si inclinano verso le
guance.
La base del naso è di forma triangolare e in essa si aprono le nari-
ci.
Per disegnare il naso di 3/4 è necessario partire dalla glabella con-
giungendo verso il basso i margini mediali dei sopraccigli a formare
una forma trapezioidale e centrata rispetto all’asse del volto (A).
In corrispondenza dell’altezza degli occhi , il dorso del naso inizia
a protendersi all’esterno del volto con la sua caratteristica inclina-
zione.

All’estremo della sua lunghezza, il dorso si chiude sulla punta e al


di sotto si ricongiunge al volto tramite il sottosetto. Lateralmen-
te, le ali sono in questa posizione ASIMMETRICHE, a seconda della
rotazione e della rotazione del naso e della sua forma.

SCHEMA 5E
caratteristiche del naso di 3/4 di un bambino

SCHEMA 5F
Il sottosetto e le inclinazioni delle ali del naso in visione dal basso.
LEZIONE 6
LA BOCCA: LE PRINCIPALI CARATTERI-
STICHE MORFOLOGICHE
Dopo gli occhi, le labbra sono seconde nel significato espressivo e
nella caratterizzazione del ritratto.
Le labbra sono di colorito roseo perchè il loro tessuto ha caratte-
ristiche che si collocano a metà tra quelle dell’epidermide e della
mucosa (tessuto interno alla bocca).
Per quanto riguarda il disegno, occorre sempre tenere in conside-
razione due fattori fondamentali:
- la linea della rima boccale che definisce il margine tra il labbro
inferiore e quello superiore ed il principio di simmetria.
- Il piano semicilindrico su cui è adagiata, cioè quello delle ossa
mascellari e mandibolare.

SCHEMA 6A
PIANO SEMICILINDRICO E COSTRUZIONE DELLA BOCCA IN POCHI
SEMPLICI PASSI
Si disegna una croce di cui l’asse verticale coincide con la metà
della bocca in senso sagittale (antero posteriore), passante per
il tubercolo e l’asse longitudinale (orizzontale), corrisponde alla
rima labiale e termina a destra e a sinistra nelle commissure labia-
li.
Su questo scheletro si vanno a inserire i volumi elicoidali delle
forme delle labbra.
SCHEMA 6B
ROTAZIONI DELLA BOCCA ALTO/BASSO
Si evidenzia il volume cilindrico sul quale poggia la bocca.
Si parte disegnando una croce, il cui braccio orizzontale non è ret-
to ma concavo o convesso.

SCHEMA 6C
LE LABBRA DI PROFILO
Il labbro superiore è normalmente più sporgente e più sottile di
quello inferiore.
L’angolo di inclinazione è di circa 20°

SCHEMA 6D
LE LABBRA IN ROTAZIONE DI 3/4
Il piano sezionante delle labbra, (evidenziato dalla linea arancio-
ne) è una linea mista, curva e spezzata che definisce i diversi pia-
ni; dall’incavo del tubercolo alla sporgenza del labbro superiore;
dall’incavo della rima labiale alla sporgenza del labbro inferiore e
infine all’incavo del solco mento labiale.
Per disegnarla correttamente è bene partire sempre dalla con-
sueta croce; nell’asse orizzontale si avranno però due brac-
ci di misura diversa, uno più lungo ed uno più corto (A-B)
SCHEMA 6E
APERTURA DELLA BOCCA
Il muscolo orbicolare della bocca permette l’apertura delle lab-
bra., che si dischiudono lasciando scoperti i denti. Le espressioni e
l’ampiezza dell’apertura dipendono dal soggetto ritratto che può
aprire le labbra per parlare, mangiare, urlare, sorridere ecc...

SCHEMA 6F
BOCCA IN VISIONE DAL BASSO
Si evidenzia la curvatura della rima labiale e del margine del lab-
bro superiore. Il margine del labbro inferiore rimane disteso.

SCHEMA 6G
IL SORRISO
Nel sorriso gli angli della bocca si allargano nelle guance e si alza-
no. Le labbra si assottigliano e si dischiudono, il tubercolo si allar-
ga. Si formano due pieghe cutanee che collegano le ali del naso
agli angoli della bocca.
Nel dischiudersi, le labbra lasciano scuperta l’arcata dentale su-
periore che però è bene non definire con linee troppo marcate tra
dente e dente.
LEZIONE 7
L’ORECCHIO: LE PRINCIPALI CARATTE-
RISTICHE MORFOLOGICHE
COMPRENDERE LA SUA FORMA ED IL POSIZIONAMENTO NELL’INSIEME
DELLA TESTA

SCHEMA 7A
POSIZIONAMENTO CORRETTO DELL’ORECCHIO
La posizione corretta ove collocare l’orecchio è fonfamentale per
evitare grossolani errori. Va collocato ai margini della faccia, tra
il sopracciglio e la base del naso. Risulta dunque una forma molto
grande nell’insieme del volto, di conseguenza è molto importante.
La sua forma è simile a quella di una conchiglia e non presenta
grandi differenze nei sessi e nelle età.
Di fondamentale importanza è comprendere l’inclinazione
dell’orecchio rispetto ai piani facciali.
SCHEMA 7B
MORFOLOGIA E PARTI DELL’ORECCHIO (PIANI E SEZIONI)
L’orecchio è costituito di una struttura fibro-cartilaginea molto
complessa. Presenta due facce, una anteriore( interna) concava e
una posteriore (esterna) convessa.
Vi si collocano numerosi rilievi e depressioni denominati:
CONCA
TRAGO
ANTITRAGO
ELICE
DOCCIA DELL’ELICE (RADICE)
ANTELICE
LOBULO

SCHEMA 7C
RAPPORTI PROPORZIONALI
Il rapporto altezza/larghezza dell’orecchio è di 3 a 2; è necessa-
rio comprendere profondamente i piani cocavi e convessi per poi
gestire correttamente il chiaroscuro.
SCHEMA 7D/E/F
ORECCHIO IN VISIONE LATERALE(PROFILO) E VISTO DAL RETRO
E’ necessario esercitarsi a disegnare l’orecchio in diverse visioni,
per meglio comprenderne forme, piani, volumi ed in particolare le
inclinazioni.
L’orecchio può assumere forme diverse in ciascuno di noi. Sarà
importante leggerne la proporzone rispetto al volto, eventuali
particolarità (orecchie a punta ad esempio), nonchè la sporgenza
rispetto al piano delle tempie (orecchie a sventola).
PARTE TERZA:
COMPOSIZIONE E VISIONE D’INSIEME
LEZIONE 8
DISEGNARE I CAPELLI
I capelli sono essenziali per caratterizzare un volto.
nel disegno, questi vanno trattati come una massa, nel loro volume
complessivo, individuando poi le ciocche più importanti ed il tono di
base, più chiaro o più scuro a seconda del colore dei capelli.
Se i capelli sono scuri, (neri, castani), bisogna dapprima costruire una
massa scura; se i capelli sono invece biondi o bianchi, avranno una
tonalità di base simile o più chiara di quella dell’incarnato.

E’ necessario individuare come la luce incide su questa massa, quali


sono le aree illuminate, quali quelle in ombra e le linee di separazio-
ne.
E’ importante non fissarsi sui dettagli di ogni ricciolo o ogni ciocca ed
evitare assolutamente di definire ogni singolo filo. Al contrario, basta-
no pochi tratti per definire tutta la capigliatura.

E’ bene usare matite morbide e porre molta attenzione alla linea. E’


meglio favorire l’uso della linea tonale.
Fare attenzione a dare morbidezza alla linea di separazione tra la
fronte e le tempie ed i capelli. Evitare linee troppo nette e rigide che
non aiutano a rendere l’idea della morbidezza della capigliatura.

SCHEMA 8A
CAPELLI CORTI MOSSI CON CHIAROSCURO TRATTEGGIATO
la parte anteriore risulta più illluminata mentre la nuca è in om-
bra. la linea di contorno dei capelli è modulata e discontinua.
Il chiaroscuro è tratteggiato con segni incrociati.
SCHEMA 8B
CASCHETTO DI CAPELLI NERI LISCI
MATITA MORBIDA E CARBONCINO NEL DISEGNO DEI CAPELLI

In alcuni ritratti, quando il soggetto è posizionato di profilo o di


3/4 posteriore, i capelli sono i protagonisti della composizione.
Dapprima si imposta il volume generale dei capelli con l’uso della
linea tonale (1)

Si evidenziano poi le cioche principali, definendo alcune parti e


lasciandone altre indefinite.
E’ utile, per i capelli scuri, partire da una base nera, lavorando poi
sulle lumeggiature (cioè schiarendo con la gomma pane). (2)
SCHEMA 8C
CAPELLI CORTI BIONDI/CASTANO CHIARO

Se i capelli sono chiari o addirittura bianchi, non serve creare un


tono di base, o diversamente si può creare ma molto chiaro.
Si mettono in evidenza solo poche ciocche in ombra, senza ecce-
dere nel contrasto, che potrebbe al contrario conferire un aspetto
maculato, poco interessante e realistico.

Anche in questo caso può essere interssante utilizzare un chia-


roscuro tratteggiato per costruire con pochi segni il volume dei
capelli.
LEZIONE 9
INQUADRATURA E COMPOSIZIONE
NEL RITRATTO.
La composizione è l’insieme degli elementi del disegno; il rapporto
tra forme e vuoto , il taglio che volete dare al vostro ritratto.

I principi da considerare sono: equilibrio e contrasto, unità o fram-


mento, taglio e sfondo.

E’ sempre bene, effettuare schizzi o bozzetti preparatori della


vostra composizione prima di iniizare il ritratto vero e proprio.

PRIMA DI INIZIARE DOVETE SCEGLIERE

1- Cosa voglio comprendere nel mio ritratto? Cioè definire il taglio


compositivo (solo testa, mezzobusto, un particolare macro?)

2- Come lo voglio rappresentare? (frontale/più statico, profilo, 3/4


dall’alto, ecc..)

In funzione di queste scelte, si deciderà se usare il foglio in verti-


cale o in orizzontale.
G
LEZIONE 10
IL COLLO: LE PRINCIPALI CARATTERI-
STICHE ANATOMICHE E MORFOLOGICHE
Il collo è la porzione di collegamento tra la testa ed il torso e pre-
senta una forma cilindrica.
La struttura ossea è formata dalle 7 vertebre cervicali; anterior-
mente, appena al di sotto del mento sono visibili l’osso joide e la
cartilagine tiroidea.

la muscolatura del collo è molto forte.


Posteriormente il muscolo trapezio collega la base del cranio alle
spalle mentre lateralmente, il muscolo sternocleidomastoideo,
collega il processo mastoideo (una parte dell’osso temporale), al
manubrio dello sterno e alla clavicola.
Anteriormente, sotto il mento, il muscolo digastrico, i muscoli
sovraiodei e sottoioidei, permettono funzioni importanti quali la
deglutizione.
Alzando il mento, diviene visibile tutta l’are sottostante l’osso
mandibolare.
Il muscolo digastrico ne è la base e al di sotto di esso troviamo
l’osso joide, la trachea e alla base del collo, sopra lo sterno, la
fossetta giugulare.

SCHEMA 10A
DISEGNARE IL COLLO IN VISIONE ANTERIORE
conoscere l’anatomia e la morfologia del collo è indispensabile per
non “distruggere” il risultato di un ritratto ben riuscito. Nella com-
posizione di un ritratto infatti, al 90%, il collo sarà interamente
visibile.
Lo schema illustra come procedere per disegnare il collo in posi-
zione frontale con il volto normale o ruotato verso l’alto.
SCHEMA 10B
IL COLLO IN VISIONE DI PROFILO

In visione laterale è ben vsibile un elemento fondamentale del


disegno del collo: la sua INCLINAZIONE in senso antero posteriore
(linea azzurra) e in senso alto/basso (Linea arancione)
Nella parte posteriore, il collo inizia alla radice dei capelli, in
corrispondenza del’osso occipitale (vedi schema 2C) a circa 2/3
dell’altezza della testa; davanti, il collo inizia sotto il mento e ad
1/3 circa della sua lunghezza troviamo la sporgenza della cartilagi-
ne tiroidea (nota come pomo d’Adamo), molto visibile negli uomini
e negli individui magri.

SCHEMA 10C
IL COLLO IN VISIONE 3/4
Nella visione ruotata di 3/4 sono ben visibili i volumi di entrambi i
muscolo sternocleidomastoidei, che si uniscono alla radice del col-
lo, anteriormenete, a formare la fossetta giugulare al centro delle
due clavicole.
L’inclinazione del collo, in questa visione, appare ridotta.
nel collo femminile è importante osservare come le linee siano più
sinuose e morbide e la cartilagine tirioidea meno visibile.
La dispensa di “Nati per il ritratto” è parte integrante del video-
corso, pertanto non vendibile singolarmente.
E’ severamente vietata a riproduzione.

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