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SUPPLEMENTO

AL N 5 DEL 3 FEBBRAIO 2017 - ANNO LVIII


ISSN 2421-356X

SPECIALE

NOCCIOLO
Settimanale - New Business Media s.r.l. - via Eritrea, 21 - 20157 MILANO - Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - art. 1, Comma 1, DCB Milano

LE PROSPETTIVE IL PROGETTO
SANSAVINI: ISMEA-FERRERO:
LA SPINTA 20MILA ETTARI
DELL’INDUSTRIA DI NUOVI IMPIANTI

LA TECNICA LA RICERCA
FILIERA VIVAISTI, INNOVAZIONE
NUOVE VARIETÀ, GENETICA
RACCOLTA MECCANIZZATA E TECNOLOGICA

UN APPROFONDIMENTO MONOGRAFICO DI 52 PAGINE

LA COLTIVAZIONE
IL MERCATO
■ È sempre più forte l’interesse per una corilicoltura di qualità. E i prezzi alla produzione registrati negli ultimi anni,
dicono gli esperti dell’Università di Bologna a pagina 15, garantirebbero “eccellenti” performance economiche

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SPECIALE NOCCIOLO

SOMMARIO
1 Rinascita di una coltura con 23 Piattaforma varietale e orientamenti
buone prospettive industriali produttivi per i nuovi impianti Anno LVIII - Numero 5 - 3 febbraio 2017

Silviero Sansavini S. Tombesi - R. Botta - N. Valentini DIRETTORE RESPONSABILE: Ivo A. Nardella


V. Cristofori - F.R. De Salvador
4 Ferrero lancia il “Progetto D. Farinelli
REDAZIONE: Francesco Bartolozzi,
Dulcinea Bignami, Gianni Gnudi (capo redattore),
Nocciola”: ecco i modelli Alessandro Maresca, Giorgio Setti
operativi e le finalità 30 Tecnica agronomica degli (capo redattore), Lorenzo Tosi
impianti specializzati di nocciolo SEGRETERIA DI REDAZIONE:
6 Prospettive e opportunità in Italia Giovambattista Sorrenti Tel. +39 051 6575.835 - Fax +39 051 6575.856
per un’efficiente filiera corilicola Alessandro Roversi
Piazza Galileo Galilei, 6 - 40123 BOLOGNA
redazione.edagricole@newbusinessmedia.it
Giuseppe Liso - Alessandro Palmieri
UFFICIO GRAFICO: Emmegi Group srl
Carlo Pirazzoli - Mario Schiano 37 Gestione meccanizzata PROGETTO GRAFICO:
lo Moriello della raccolta delle nocciole Elisabetta Delfini e Cristina Negri
Giovambattista Sorrenti
16 Organizzazione della filiera Danilo Monarca
PROPRIETARIO ED EDITORE:
New Business Media srl
vivaistica e certificazione
delle piante 43 Ricerca in corilicoltura: SEDE LEGALE: Via Eritrea, 21 20157 Milano
DIRETTORE EDAGRICOLE: Eugenio Occhialini
V. Cristofori - R. Botta - E. Caboni strategie innovative
L. Catalano - G. Consalvo R. Botta - T. Anfodillo - L. Ascari
G. Dradi - D. Farinelli - M.A. Germanà S. Bregaglio - V. Carraro - S. Conati
P. Giorgetti - C. Silvestri - S. Tombesi R. Confalonieri - V. Cristofori
N. Valentini - K. Zuccherelli D. Farinelli - C. Novara - F. Orlando
G. Pasqualotto C. Siniscalco
S. Tombesi - D. Torello Marinoni
N. Valentini - R. Valentini
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IN QUESTO SPECIALE SUL NOCCIOLO Associato a:


ISSN 2421-356X

Ldall’industria
a coltura del nocciolo sta vivendo una fase
di particolare fortuna, spinta in particolare
di trasformazione, come spie-
che andrà in scena fra poche settimane e di
cui presto diffonderemo i dettagli.
Tra i vari articoli dello Speciale, un paio
ed è membro italiano di EUROFARM,
ga il professor Sansavini nel primo articolo su questioni economico commerciali e cin- l’associazione dei più importanti giornali
di questo speciale. La produzione di noccio- que su questioni agronomiche, spicca il ser- periodici agricoli europei
le sgusciate è passata, in Italia, dalle 56mila vizio di pagina 4, che dà notizia del Progetto
Responsabilità: la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla
tonnellate del 2015 alle 58mila del 2016. Gli Nocciola, nato da una iniziativa congiunta rivista, nonché la loro traduzione è riservata e non può avvenire senza
ettari coltivati dai 72mila del 2014 ai 73mila di Ismea e della Ferrero. Tra gli obiettivi del espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni
inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati e
del 2015. progetto realizzare 20mila ettari di nuovi im- la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di
Per questo due giornali Edagricole, la Ri- pianti entro cinque anni, coinvolgere tutti gli esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi
di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse
vista di Frutticoltura e Terra e Vita, hanno de- attori della filiera, contribuire all’innovazione incorsa nella loro riproduzione sulla rivista.
ciso di approfondire le relative tecniche col- tecnica e organizzativa del settore. Ai sensi del D.Lgs 196/03 garantiamo che i dati forniti saranno da noi
custoditi e trattati con assoluta riservatezza e utilizzati esclusivamente
turali e le relative prospettive di mercato con Un progetto impegnativo, concreto, ben ai fini commerciali e promozionali della nostra attività. I Suoi dati potranno
questo speciale, un supplemento di ben 52 strutturato. Così come è impegnativo questo altresì essere comunicati a soggetti terzi per i quali la conoscenza dei Suoi
dati risulti necessaria o comunque funzionale allo svolgimento dell’attività
pagine. Una pubblicazione che non si limi- nostro speciale, che per quanto di sua com- della nostra Società. Il titolare del trattamento è: New Business Media
terà a raggiungere gli abbonati ma che verrà petenza ha voluto contribuire a dar notizia Srl, Via Eritrea 21, 20157 Milano. Al titolare del trattamento Lei potrà
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anche distribuita omaggio in occasione di un di questo nuovo fermento. E ad arricchirne i di rettificazione, cancellazione, opposizione a particolari trattamenti dei
propri dati, esplicitati all’art. 7 D.Lgs 196/03.
convegno specialistico, appunto sul nocciolo, primi contenuti.  Giorgio Setti

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Speciale NOCCIOLO

Rinascita di una coltura


con buone prospettive industriali
SILVIERO SANSAVINI
Università di Bologna

Q uesto supplemento alla Rivista di Frutticoltura e a


Terra e Vita è interamente dedicato al nocciolo.
Per la prima volta, di fronte ad una coltura che si
appresta ad uno straordinario rilancio industriale, è leci-
La risposta non è semplice e richiede attente valutazio-
ni pedo-climatologiche sull’adattabilità delle varietà finora
diffuse, estendendo la sperimentazione anche a nuovi ge-
notipi, in un contesto comunque di agro-sostenibilità e di
to domandarsi se il Paese è pronto con tecnologie, risorse, convenienza economica. Ci sono certamente esempi local-
organizzazione, mercato, ad affrontare il nuovo. È una do- mente sparsi in Italia di buone risposte in ambienti collinari
manda, impennatasi da qualche tempo, di adattamenti e ed in aree dove si può disporre di tutte le tecnologie moder-
innovazioni colturali-gestionali richieste dall’intera filiera, ne, compresa l’irrigazione.
dalla produzione alla trasformazione delle nocciole, per ac- Occorre quindi tempo: la diffusione “fuori area” del
crescere e migliorare prodotti e derivati, molto apprezzati, nocciolo non può essere programmata a tavolino; occorre
che hanno già largamente contribuito all’affermazione del mettere al primo posto la conoscenza, l’esperienza, la pon-
“made in Italy” dolciario e agroalimentare nel mondo. derazione, utilizzando anche gli attuali raffinati sistemi di
Secondo gli esperti, non esisterebbero più, nel mondo analisi ambientale.
(Tab. 1), rischi di surplus produttivo. Il consumo di nocciole
è molto cresciuto, ovunque, grazie all’industria del cioc- TAB. 1 - PRODUZIONE DI NOCCIOLE SGUSCIATE (T)
colato e alle recenti scoperte chimico-cliniche sugli effetti Paese 2015/2016 2016/2017
salutistici di tutta la frutta in guscio. Le statistiche ci dicono
che, nella media degli ultimi otto anni, la produzione italia- Turchia 355.000 301.000
na è stata di circa 111.500 t, cui si deve aggiungere l’impor- Italia 56.250 58.500
tazione di 85.000 t/anno (l’export è stato di sole 54.400 t). Georgia 25.000 20.000
Se ne deduce che il consumo medio è di circa 140.000 t/
anno, coperto solo per l’80% dal prodotto nazionale. Azerbaigian 20.000 17.500
USA 11.140 12.800
Adattabilità ambientale Spagna 10.560 10.080
Di fronte a questa evidenza ci si chiede se queste pro- Cile 5.400 5.400
spettive di crescita (Fig. 1), soprattutto in alcune tradizionali Francia 4.800 4.800
aree di coltivazione (cuneese e viterbese in particolare), ma Iran 4.500 4.500
con segnali positivi anche in Campania e Sicilia, il nocciolo
possa trovare altre importanti aree vocate alla coltura, tan- China 2.250 2.250
to più che non poche regioni, come ad esempio Toscana, Altri 2.250 2.250
Umbria, Emilia-Romagna, Basilicata, sono alla ricerca di Totale 497.150 439.080
diversificazioni colturali di prodotto, da contrapporre alla
Fonte: 35° Congresso mondiale frutta secca, San Diego, 2016
crisi di altri importanti settori frutticoli.

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75.000
garanzie per la rispondenza varietale
e la sanità intrinseca. Se in provincia
74.000
di Cuneo si piantano circa mille ettari
73.214 all’anno di nocciolo e alcune industrie
73.000
destinatarie del prodotto (vedi Ferre-
72.125 ro, Novi, Loacker, Nocciolcono, ecc.)
72.000
hanno predisposto o anche avviato
71.484 piani di investimento in Italia per varie
71.000
70.837 centinaia di ettari, occorre contempo-
70.492 raneamente la disponibilità di piante
70.000
di assoluta qualità. Il Mipaaf, insieme
2011 2012 2013 2014 2015 a Civi-Italia e al mondo vivaistico,
Fonte: elaborazioni Confagricoltura su dati Istat. hanno lavorato intensamente negli ul-
timi anni per arrivare ad un potenziale
5Fig. 1 - Trend delle superfici (ha) coltivate a nocciolo a livello nazionale. approvvigionamento di oltre un milio-
ne di piante (ora disponibili), garantite
Uno degli aspetti su cui occorre concentrarsi, oltre alla anche per l’aspetto sanitario (cfr. note di Cristofori e coll.,
valutazione dell’adattabilità, è dato dalle rese produttive, Tombesi e coll.).
che non potranno essere inferiori a 30-40 q/ha (la media
nazionale è di 20) e dalla qualità tecnologica del prodotto Aggiornamento delle tecniche e meccanizzazione
(raggiungere non meno del 45-50% di resa in sgusciato) e degli impianti
dal soddisfacimento dei parametri qualitativi delle noccio-
le. Antiche varietà come il Nocchione siculo hanno rese Gli impianti di nocciolo sono da paragonare a quelli
inferiori al 40%. delle altre colture industriali che sono stati rivoluzionati
in anni recenti per molti aspetti; per il nocciolo sono in
Scelte varietali e propagazione primo piano le forme di allevamento e la potatura, il dece-
spugliamento, la difesa sanitaria, lo sviluppo della mecca-
In secondo luogo ci si domanda se l’attuale assortimen- nizzazione. C’è già una buona disponibilità di macchine
to varietale (Tonda Gentile delle Langhe o Trilobata, Tonda operatrici, con tecnologia italiana, con rese di raccolta da
Gentile Romana, Tonda di Giffoni, San Giovanni e poche 2-3 fino a 5-10 ore/ha. Non si può fare diversamente se si
altre, tutte legate all’identità territoriale), cui è affidato il vuole che i costi possano risultare competitivi. Il nocciolo,
buon nome del patrimonio genetico italiano, rappresenta in ogni caso, richiederà un’intensificazione colturale, ma
ovunque una possibile scelta per il futuro. Si noti che la più facile da gestire rispetto alle colture maggiori.
produzione italiana appartiene, botanicamente, al Corylus Probabilmente, come è stato per la vite, si dovrà svi-
avellana, mentre nel mondo si coltivano anche C. colurna luppare un conto-terzismo di servizi o sistemi di gestione
(già usato quale portinnesto, come ad es. in Turchia), poco cooperativi per i piccoli produttori senza mezzi. Sono nu-
idoneo però per utilizzazioni di qualità e il C. heterophylla merosi gli aggiornamenti tecnici richiesti da una moderna
nelle aree più fredde della Cina. coltivazione e diverse note del fascicolo danno indicazio-
Ma la scelta varietale da sola non basta: domina in ogni ni al riguardo (cfr. Sorrenti e Roversi).
caso il problema del supporto organizzativo-tecnologico,
a cominciare dall’adeguatezza dell’industria vivaistica. Rapporti con l’industria e prospettive per i produttori
Poche sono, o erano fino a pochi anni fa, le ditte vivaisti-
che specializzate nella produzione di piante di nocciolo; Ben vengano i contributi statali offerti dai Piani di Svi-
c’è quindi da verificare se l’Italia, dopo alcuni anni di sti- luppo Rurale per fare nuovi impianti. L’analisi dei costi
moli di mercato e di innovazioni nelle tecniche di propa- dell’Ismea 2016 indica in circa 10.000 €/ha il costo di
gazione, è già sufficientemente preparata ad una abnor- impianto fino al 3°/4° anno e, poi, costi di gestione di cir-
me domanda di piante, con inclusione, possibilmente, di ca 4.000 €/ha/anno a fronte di ricavi ipotizzabili intorno
a 6.000 €/ha. Per le spese d’impianto
l’intervento finanziario della Regione
4,5
Lazio, ad esempio, copre circa il 40%
4,0 delle spese iniziali. Ma ciò di cui ab-
bisogna il coltivatore è una qualche
3,5 garanzia sul conferimento del raccolto
e, possibilmente, di un prezzo mini-
3,0 mo di cessione nel tempo, a copertu-
2,5
ra dei suoi costi annuali. È auspica-
bile si giunga ad un “contratto tipo”
2,0 generale, da adattare però alle varie
ott-15 nov-15 dic-15 gen-16 feb-16 mar-16 apr-16 mag-16 giu-16 circostanze territoriali. Speriamo che
Cuneo Viterbo Salerno Avellino tutte le parti della filiera vogliano con-
cordare e definire questo obiettivo in
Fonte: elaborazioni Confagricoltura su dati Ismea. modo condiviso, nell’interesse di tutti.
Il discorso è aperto. Le Op devono at-
5Fig. 2 - Prezzi medi mensili delle nocciole all'origine in quattro piazze nel 2016. tivarsi maggiormente.

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Le Organizzazioni di Produttori
operanti in Italia
A d oggi, nel settore della frutta in guscio in Italia risultano
operative 7 Organizzazioni di Produttori (OP). Il valore del-
la produzione commercializzata da OP nel 2014 è ammontato
a 88 milioni di euro, corrispondenti a 34.650 t di prodotto. Le
OP sono concentrate principalmente in Piemonte e nel Lazio,
dove commercializzano circa il 50% della produzione totale.
Di recente, all'elenco delle Op attive nella commercializ-
zazione delle nocciole si è aggiunta l'Op Cerere che associa
produttori di noci e nocciole campane e produttori di man-
dorle siciliani.
Tale quota scende al 30% se si considera il totale della
produzione nazionale (fonte: M. Schiano Lo Moriello; Ismea,
2016).

Se volgiamo uno sguardo al mercato possono sorgere altre rappresentanze di categoria dei produttori accettino,
dubbi, perché il prezzo alla produzione in aree tipiche varia per contratto, un impegno con nuovi impianti per la pro-
molto (Fig. 2). Ha raggiunto 500 €/q due anni fa e attual- duzione e il conferimento esteso negli anni. Manca però al
mente è intorno a 350 €/q, non del tutto soddisfacente, an- momento una base produttiva sufficientemente organizza-
che a causa di un raccolto 2016 superiore a quello normale ta, per cui occorrerà un lungo lavoro preparatorio.
(Tab. 2). Ma sul mercato internazionale i prezzi variano an- La prospettiva di arrivare in pochi anni a piantare 15-
cora di più. Dalla statistica risulta una media approssimativa 20.000 ha di noccioleti sembra per ora piuttosto ottimistica.
che può essere tra 2,5 e 5 €/kg. A Cuneo il miglior prodotto
locale (Igp) è pagato ora fino a 20 €/kg. E allora? Un piano nazionale per il nocciolo
Occorre anzitutto creare condizioni di stabilità dei
mercati, a cominciare da una costante disponibilità di pro- Altro aspetto da sottolineare per realizzare con suc-
dotto interno, al fine di garantire i necessari flussi produt- cesso un grande rilancio della coltura del nocciolo è dato
tivi alle industrie. Dopo lo studio organizzativo di filiera dallo sviluppo di un piano nazionale, possibilmente coor-
dell’Ismea presentato all’Università di Perugia a maggio dinato centralmente, di ricerca, sperimentazione e trasferi-
2016, l’analisi economico-finanziaria prospettica condot- mento applicativo delle innovazioni riguardanti il sistema
ta da Liso e coll., riportata in questo fascicolo, aiuta a ca- produttivo e l’intera filiera agro-alimentare. È pur vero che
pire come procedere. finora sono stati fatti molti passi avanti, sia a monte, come
L’offerta del prodotto italiano è riuscita finora a soddi- ad esempio nella propagazione, sia a valle, specialmente
sfare solo in parte la richiesta. I consumi diretti di prodotto da parte delle nostre industrie (Ferrero in primis) che han-
(pasticcerie, gelaterie, famiglie) non possono alterare que- no saputo conquistare e imporre sul mercato prodotti di
sti dati. Nei contatti finora avvenuti fra industrie e organi di grande qualità, sviluppati quasi sempre con proprio “know
governo (Mipaaf e alcune Regioni) sono state sottoscritte how” da Nutella, Kinder, Ferrero Rocher ai wafer Loacker
lettere di intenti e accordi preliminari per lo sviluppo della e alle specialità Besana. Ma in una fase di potenziale con-
coltura anche in aree nuove; segnaliamo, in particolare, versione e sviluppo programmati della nocciolicoltura,
l’importanza del “business plan” presentato da Ferrero- come quella attuale, il Mipaaf, le Regioni, ma anche enti
Ismea, richiamato nell’articolo di apertura. Si tratta di un come l’Ismea per il supporto allo sviluppo e al credito,
grande progetto, di cui non sfugge la complessità, per rea- sono tenute ad assecondare e soccorrere iniziative valide,
lizzare in Italia un salto produttivo e qualitativo con gran- come quelle qui emerse, che possono portare redditività
de coinvolgimento della filiera italiana, qualora le APO o aziendale, sviluppo sociale e stabilità economica in varie
aree agricole del Paese. Spetta comunque al pubblico ge-
stire i fattori condizionanti, come la necessaria formazione
TAB. 2 - ANDAMENTO DELLE PRODUZIONI (T) IN AMBITO
NAZIONALE (NOCCIOLE IN GUSCIO) professionale (laddove manchi), l’informazione (evitan-
do anche le distorsioni verificatesi in altri contesti) e una
Regione 2011 2012 2013 2014 2015 consapevole condivisione pubblica verso una operazione
Campania 48.640 42.520 37.424 23.890 45.672 dalle valenze così importanti come questa del nocciolo.
In conclusione, siamo fiduciosi che l’apertura del-
Lazio 49.410 29.956 39.266 19.988 20.034 la presente “finestra” informativa verso tante ambiziose
Piemonte 16.532 16.532 23.797 27.255 25.766 aspettative suscitate dalla coltura del nocciolo, porterà in-
sieme a nuove idee anche ad una fruttuosa progettualità.
Sicilia 12.442 11.192 10.088 11.292 13.107 Va dato atto alla Ferrero, quale portatrice ed espressione
Altre 1.924 1.924 2.068 2.358 2.321 del nostro migliore “made in Italy” dei derivati delle noc-
ciole, di avere finora innescato iniziative di grande portata
Totale 128.948 102.124 112.643 84.783 106.900 ed operato con sensibilità e lungimiranza. Confidiamo che
Fonte: Terra e Vita, 2016, 27 questo atteggiamento possa rimanere in campo anche in
seguito. n

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SPECIALE NOCCIOLO

Ferrero lancia il “Progetto Nocciola”:


modelli operativi e le finalità
FERRERO - HAZELNUT COMPANY (HCO)

La struttura del progetto


Un progetto ambizioso e di
grande potenzialità che punta Dal punto di vista realizzativo, il
sulla qualificazione dell’offerta progetto si articola in due componenti:
1. Componente trasversale (o setto-
di una parte importante
riale) che riguarda azioni finalizzate a
dell’industria agroalimentare realizzare o promuovere strumenti di
italiana. Da Nord a Sud tanti supporto strutturali, che possano contri-
propositi di rilancio di una buire allo sviluppo sostenibile del setto-
specie da frutto che nel nostro re corilicolo. Gli interventi riguardano:
Paese trova ampie aree vocate, • sviluppo di un sistema di qualifica-
ma che deve prioritariamente zione/certificazione volontaria o CAC
risolvere il nodo controllato (SQC) del materiale di pro-
dell’aggregazione dell’offerta pagazione vegetale del nocciolo, al
e dell’organizzazione di filiere fine di raggiungere adeguati standard
efficienti. 5La corilicoltura italiana sta vivendo una fase
qualitativi e quantitativi del materiale
di rilancio grazie all’interessamento vegetale. L’obiettivo di questa compo-
dell’industria agro-alimentare. nente è di agevolare la creazione di
un sistema vivaistico per il nocciolo
efficiente, adeguato ad accompagnare

I
l “Progetto Nocciola”, nato da una ganizzativo, cooperazione nei processi i processi di sviluppo del settore cori-
iniziativa congiunta di Ismea e Fer- produttivi in modo da creare maggiore licolo.
rero, mira a promuovere lo sviluppo efficienza e competitività di mercato e • Sviluppo di strumenti di valutazione
del settore corilicolo italiano attraver- contenere i rischi, tramite la condivi- economica degli investimenti corilicoli
so un approccio che coinvolga tutti gli sione degli stessi; e promozione di sistemi creditizi de-
attori della filiera, contribuendo all’in- • coinvolgere e collaborare con isti- dicati, al fine di creare condizioni fa-
novazione tecnica e organizzativa del tuzioni, associazioni di categoria, enti vorevoli all’accesso al credito da parte
settore, promuovendo sistemi di svilup- ed organizzazioni economiche, sociali degli operatori agricoli che decidono
po territoriale e sviluppando strumenti e culturali dei territori, promuovendo di investire in nuovi impianti di noc-
dedicati a supporto degli imprenditori tutte le possibili sinergie attuabili tra ciolo. Questa fase comprende: (i) ela-
agricoli. gli strumenti di carattere nazionale, ge- borazione di strumenti di valutazione
L’obiettivo auspicato è quello di stiti a livello centrale, e quelli di carat- economica e finanziaria degli investi-
raggiungere i 20.000 ettari di nuovi im- tere locale, gestiti a livello territoriale- menti corilicoli (“business plan”), con
pianti di noccioleto entro il prossimo regionale; l’obiettivo di mettere a disposizione
quinquennio (+30% c.a. dell’attuale • svolgere azioni finalizzate alla soste- degli investitori (imprenditoriali e fi-
superficie), permettendo all’Italia di nibilità e alla compatibilità ambientale, nanziari) dei parametri di riferimento
consolidare la sua posizione di produt- promuovendo lo sviluppo sostenibile. condivisi per l’analisi e la valutazione
tore d’eccellenza nello scenario corili- Il Progetto Nocciola prevede, così degli investimenti e della redditività at-
colo mondiale. come concepito dai due firmatari del tesa; (ii) promuovere presso istituzioni
Il progetto ha avuto inizio a fine protocollo d’intesa, un approccio in- di credito locali e nazionali la creazio-
2014 con la firma di un protocollo clusivo nei confronti di tutti gli attori ne di strumenti creditizi dedicati, ade-
d’intesa tra Ismea e Ferrero che si pro- del settore agricolo, che passa attraver- guati alle caratteristiche produttive del
pone le seguenti finalità: so la realizzazione di progetti regiona- nocciolo; (iii) mettere a disposizione
• favorire e valorizzare lo sviluppo del- li, attivabili da specifiche convenzioni degli operatori gli strumenti di garanzia
le imprese della filiera agroindustriale con le Regioni o con attori territoriali, diretta di Ismea che accompagnino e
corilicola, creando sinergie volte ad un associativi o imprenditoriali, interessati supportino gli strumenti creditizi dedi-
incremento della produzione tramite a intraprendere delle iniziative di svi- cati, in totale raccordo con gli istituti
nuove tecnologie, miglioramento or- luppo di filiere corilicole. bancari.

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5Modello teorico di sviluppo di filiere regionali di produzione di nocciole in base ai propositi del “Progetto Nocciola” lanciato dal Gruppo Ferrero.

• Sviluppo del settore della ricerca e dell’iniziativa, Ferrero si rende disponi- 2. Componente territoriale che ha co-
della divulgazione agricola, attraverso bile a perfezionare accordi contrattuali me finalità di incentivare e supporta-
un “networking” di istituzioni di ricer- di medio-lungo termine con strutture re la creazione e lo sviluppo di poli di
ca e formazione operanti nell’ambito aggregative di produttori che adottino produzione corilicola nei diversi are-
del nocciolo e la strutturazione di mo- piani pluriennali di sviluppo conformi ali, attraverso un processo di valuta-
duli di formazione specifici. L’obiettivo a criteri di sostenibilità, qualità ed effi- zione e pianificazione territoriale, e la
è promuovere e sostenere la ricerca in cienza. Il contratto, di durata adeguata promozione dello sviluppo di sistemi
ambito corilicolo e supportare il pro- alle caratteristiche dell’investimento in aggregativi di produttori. Gli interventi
cesso di trasferimento di “know-how” impianti corilicoli, determinerà i para- riguardano:
sulla gestione agronomica del nocciolo metri qualitativi del prodotto, alcune • studi e valutazione agro-climatica,
tramite la collaborazione con istituzio- prescrizioni organizzative dell’aggre- per determinare l’attitudine dei suoli al-
ni/enti regionali e locali di ricerca, di gazione (strutture dedicate all’assisten- la coltivazione del nocciolo e identifi-
divulgazione e di formazione rivolta a za tecnica ai produttori, post-raccolta e care areali adatti allo sviluppo di nuovi
tecnici ed operatori locali. selezione del prodotto, ecc.) e un mec- impianti. L’attività viene inizialmente
• Definizione di strumenti contrattuali canismo predeterminato di fissazione realizzata a livello regionale o di ma-
di medio-lungo termine. Nell’ambito del prezzo di acquisto. cro-aree, a fini prettamente pianifica-
tori, con approfondimenti puntuali e di
maggior dettaglio per quegli areali che
presentano potenzialità di sviluppo.
• Formazione e ricerca attraverso re-
alizzazione di corsi di formazione a
beneficio di produttori e tecnici locali
e collaborazioni con istituzioni di ri-
cerca e divulgazione agricola.
• Promozione alla creazione di strut-
ture aggregative e di servizio: l’ap-
proccio progettuale prevede che negli
areali considerati adatti per condizioni
agro-climatiche e socio-economiche,
e ove si sia riscontrato un interesse da
parte di operatori locali, venga intra-
presa un’azione di promozione e sup-
porto allo sviluppo di un sistema terri-
toriale organizzato ed efficiente, stimo-
lando ed incentivando la creazione di
strutture di aggregazione dei produttori
attraverso la messa a disposizione di
idonei servizi tecnici e di innovazione
tecnologica. n

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SPECIALE NOCCIOLO

Prospettive e opportunità in Italia


per un’efficiente filiera corilicola
GIUSEPPE LISO1 - ALESSANDRO PALMIERI2 - CARLO PIRAZZOLI2 - MARIO SCHIANO LO MORIELLO3
1
Economista
2
Dipartimento di Scienze Agrarie – Università di Bologna
3
Ismea - Roma

1.100
1.000
Forte di una crescente richiesta 900
da parte dell’industria 800
700
di trasformazione e a fronte
600
di un aumento della domanda 500
di prodotti ad alto valore 400
salutistico, è sempre maggiore 300
l’interesse per lo sviluppo 200
di una nuova corilicoltura 100
0
di qualità. L’Italia del resto, è il
1961
1963
1965
1967
1969
1971
1973
1975
1977
1979
1981
1983
1985
1987
1989
1991
1993
1995
1997
1999
2001
2003
2005
2007
2009
2011
2013
secondo produttore mondiale
dopo la Turchia. Superficie (in 1.000 ettari) Produzione (in 1.000 tonnellate) Linear (Produzione (in 1.000 tonnellate))
Le analisi degli esperti dicono Fonte: elaborazioni Ismea di dati Faostat.
che oggi il nocciolo è una delle
specie da frutto tra quelle 5Fig. 1 - Nocciolo: andamento delle superfici e delle produzioni mondiali.
in grado di offrire rendimenti
avere ricadute positive anche in termini più repentini, mentre l’andamento della
economici fra i più rilevanti
di impatto sul territorio. produzione (rappresentato dalla linea
nel quadro dei prodotti blu) è discontinuo e presenta il classico
dell’agro-alimentare italiano. profilo “a dente di sega” in quanto so-
Il quadro internazionale: no evidenti i picchi produttivi (punti di
dinamiche quantitative massimo) che si alternano con annate
di minor raccolto (punti di minimo), a
Nel contesto internazionale, quattro causa di problemi di natura climatica

N
egli ultimi anni c’è stato un forte sono gli elementi chiave che caratteriz- e/o fitosanitaria.
interesse sulla frutta in guscio e, zano fortemente la filiera corilicola: Negli ultimi anni la superficie in-
in particolare, sulle nocciole, a • concentrazione della produzione e vestita a livello mondiale ha raggiun-
livello sia nazionale che internaziona- dell’offerta in Turchia; to i 620.000 ettari e la produzione di
le. I motivi di interesse sono riconduci- • la tendenza strutturale ad un aumento nocciole ammonta in media a circa
bili agli effetti positivi che il consumo dell’offerta; 850.000 t, con un picco nel 2008 di
di questi prodotti può esercitare all’in- • le forti oscillazioni produttive da un 1,1 milioni di t di nocciole in guscio. In
terno di una dieta bilanciata, grazie al anno all’altro; particolare, tra il 2003 ed il 2013 è sta-
loro elevato tenore di “grassi buoni”, • la forte volatilità dei prezzi in tutte le ta registrata una crescita delle superfici
ossia acidi grassi mono e poli-insaturi. fasi di scambio, come diretta conseguen- investite del 21% e della produzione
Un altro motivo di grande interesse tra za dell’ampia variabilità dell’offerta. raccolta del 10%.
gli attori della filiera agroalimentare I dati Fao (Fig. 1) mostrano come Un’altra considerazione riguarda la
riguarda l’aspetto economico, grazie dal 1960 ad oggi sia cresciuta sia la resa areica, ossia la quantità di noccio-
ai livelli molto elevati delle quotazio- superficie investita a nocciolo, sia la le prodotte in un ettaro. In figura 1, la
ni che le nocciole hanno raggiunto in produzione. È interessante notare co- maggiore pendenza della linea che rap-
tutte le diverse fasi di scambio. Inoltre, me la crescita delle superfici (rappre- presenta la produzione rispetto a quella
va anche ricordato che la coltivazione sentata in figura 1 dalla linea chiara) che esprime la superficie investita indi-
del nocciolo, se basata su prassi agro- è continua, anche se in alcuni periodi ca come dal 1960 ad oggi sia cresciuta
nomiche rispettose dell’ambiente, può è possibile osservare degli incrementi la resa produttiva. In particolare, negli

00-SFR_01-02_17_P06-15_Sp_Nocciolo_Tecnica2_Liso.indd 6 20/01/17 14:28


anni ’60 si raccoglievano mediamente
630 kg di nocciole per ettaro di corile- Azerbaijan Spagna Altri
7%
to, mentre negli anni 2000 siamo pros- 3% 2%
simi a 1.500 kg/ha. Georgia
3% Turchia
Questo processo di crescita della 68%
resa è riconducibile soprattutto all’in- USA
tensificazione del processo produttivo 4%

ed, in particolare, al maggiore impiego


di alcune materie prime quali conci-
mi, acqua irrigua e fitofarmaci. Per il
futuro, l’attenzione è puntata soprat- Italia
tutto sul miglioramento genetico che 13%
dovrebbe concedere ampi margini di Fonte: elaborazioni Ismea di dati Faostat.
crescita della resa.
Con riferimento ai principali areali 5Fig. 2 - Produzione mondiale di nocciole ripartita per Paese (media 2007-13); quota % in quantità.
di coltivazione, si osserva che la pro-
duzione è fortemente concentrata in Euro/kg
Turchia che da sola rappresenta circa 200.000 12,00
i due terzi della produzione mondia-
175.000
le, seguita dall’Italia con circa il 13% 10,00
(Fig. 2). Turchia e Italia quindi coprono 150.000
8,00
l’80% dell’offerta mondiale. A seguire 125.000
troviamo USA, Azerbaijan, Georgia, 100.000 6,00
Iran e Spagna. 75.000
È opportuno evidenziare sin da 4,00
50.000
ora che le forti oscillazioni produttive
2,00
che si registrano in Turchia da un an- 25.000
no all’altro, unitamente al forte peso di - -
questo Paese sull’offerta mondiale, de-
1999/2000

2000/01

2001/02

2002/03

2003/04

2004/05

2005/06

2006/07

2007/08

2008/09

2009/10

2010/11

2011/12

2012/13

2013/14

2014/15

2015/16
terminano un’elevatissima volatilità dei
prezzi che sarà analizzata con maggior
Italia (1.000 kg) Altri Paesi (1.000 kg) Prezzo medio Export (euro/kg)
dettaglio nei paragrafi successivi.
Fonte: elaborazioni Ismea di dati GTA.
Scambi internazionali
5Fig. 3 - Export di nocciole sgusciate della Turchia per campagna (da luglio a giugno dell’anno
In merito agli scambi con l’estero, successivo).
spiccano due elementi: il primo riguar-
da il dominio della Turchia sul mercato toccati nella campagna 2004-05 ed in mediamente è arrivato in Italia il 28%
mondiale e il secondo il ruolo dell’I- quella 2007-08, rispettivamente con delle nocciole sgusciate esportate dal-
talia nello scenario internazionale che 120 e 121.000 t di prodotto. la Turchia. In termini relativi, il picco
da un lato è il principale acquirente di Sempre in figura 3, la linea chiara massimo è stato osservato nella cam-
nocciole sgusciate turche e, dall’altro, mostra l’andamento del prezzo medio pagna 2005-06 con il 44% dell’export
riesporta parte di quanto importa anche all’export del prodotto sgusciato. L’an- complessivo. Negli ultimi anni il flusso
sotto forma di semilavorati. damento altalenante delle quotazioni delle spedizioni verso l’Italia si sta in-
Come già detto, la Turchia è il prin- medie è riconducibile essenzialmente tensificando; infatti, nelle ultime quat-
cipale produttore di nocciole ed anche alle oscillazioni di produzione e dispo- tro campagne l’incidenza delle spedi-
il primo esportatore mondiale. Sebbe- nibilità di nocciole in Turchia. Al di là zioni turche verso l’Italia è stata sempre
ne il tessuto agricolo si presenti mol- della forte volatilità del prezzo, è evi- superiore al 30%. In termini assoluti,
to polverizzato, l’offerta turca viene dente che il trend di fondo è crescente l’Italia ha importato mediamente circa
concentrata da un numero limitato di ed ha toccato i picchi di massimo nella 41.000 t di nocciole sgusciate per cam-
industrie di prima trasformazione che campagna 2005-06 ed in quella 2014- pagna, con un minimo di 17.000 nella
lavorano ed esportano le nocciole sgu- 15, rispettivamente, con cifre, in valuta stagione 1999-2000 e un massimo di
sciate in moltissimi Paesi. I dati delle locale, equivalenti a 6,95 e 10,14 €/kg oltre 70.000 t nella campagna 2005-06.
esportazioni di nocciole sgusciate del- di nocciole sgusciate. Le ampie varia- Negli ultimi anni le importazioni dell’I-
la Turchia (Fig. 3) evidenziano spedi- zioni di prezzi e volumi spediti ha de- talia dalla Turchia si sono stabilizzate
zioni all’estero per oltre 145.000 t per terminato una forte variabilità degli in- intorno alle 50.000 t per campagna.
campagna1. I picchi massimi sono stati troiti che, in valori correnti, sono andati Nella campagna 2015-16 le espor-
registrati nelle campagne 2001-02 e da un minimo di 356 (campagna 2002- tazioni di nocciole sgusciate della Tur-
2012-13, rispettivamente con 173.000 03) ad un massimo di 1.326 milioni di chia sono ammontate a circa 1.270
e 191.000 t di nocciole sgusciate. I euro (campagna 2014-15). milioni di euro ed hanno raggiunto 81
punti di minima, invece, sono stati Tra i mercati di sbocco delle noc- Paesi nel mondo e, tra questi, ben 18
ciole turche spicca l’Italia: si veda la hanno importato più di 1.000 t di pro-
1
La campagna è stata considerata da luglio a giugno
parte in blu negli istogrammi riportati dotto. In figura 4 sono riportati, in ter-
dell’anno successivo. in figura 3. Infatti, tra il 1999 e il 2016 mini relativi, i primi 12 Paesi di sbocco

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Egitto Russia
europei con ben cinque nazioni (Italia,
Messico Altri
1,6% 1,5% 1,4% 13,4% Germania, Francia, Polonia e Svizze-
Australia ra) tra i primi sei clienti. Il Canada è il
1,7% Italia
34,6%
primo tra i Paesi extra-europei ed è se-
Brasile
1,8% guito da Cina, Brasile, Australia, Mes-
Cina sico, Egitto e Russia. Infine, si segnala
2,3% l’avanzamento della Cina che negli ul-
timi anni è entrata tra i primi 10 clienti
Svizzera
4,9% della Turchia.

Polonia Trend dei prezzi


6,6%
Canada Germania Il mercato mondiale delle noccio-
7,1% Francia
11,4% 11,8% le è dominato dalla Turchia e, infatti,
Fonte: elaborazione Ismea su dati GTA. la forte concentrazione dell’offerta da
parte di questo Paese gli consente di
5Fig. 4 - Esportazioni di nocciole sgusciate della Turchia per Paese (% in valore, campagna 2015-16). agire da “price maker”, ossia “può fare
il prezzo”, mentre gli altri Paesi produt-
tori devono subire questa condizione
di dominio e quindi si comportano da
“price taker”.
In figura 5 sono riportati i prezzi,
espressi in euro/kg del prodotto in gu-
scio, pagati ai produttori di nocciole in
Turchia e in Italia con riferimento alle
cv Tombul e Levant per la Turchia e al-
la cv Tonda Gentile Romana per l’Italia.
Le quotazioni partono dalla campagna
2011-12 e arrivano fino alla prima par-
te della campagna 2016-17. È possibi-
le osservare l’eccezionale volatilità dei
prezzi tra una campagna e l’altra che è
essenzialmente riconducibile alle forti
oscillazioni dell’offerta e della produ-
zione turca. Inoltre, è evidente come
il prezzo del prodotto italiano (rap-
presentato dalla linea chiara) abbia un
andamento molto simile a quello delle
Fonte: Ismea.
nocciole turche, adattandosi alle dina-
miche di queste ultime.
5Fig. 5 - Prezzi alla produzione delle nocciole in Turchia e Italia per alcune varietà (€/kg in guscio).
Il quadro nazionale: l’offerta
160.000 2,2
Secondo le statistiche dell’Istat, dal
140.000
2,0 2000 ad oggi la produzione italiana di
120.000 nocciole è ammontata mediamente a
100.000
1,8 110.000 t/anno. Analogamente a quan-
to osservato per la produzione corilico-
80.000 1,6 la turca, esiste una forte variabilità pro-
60.000 duttiva da un anno all’altro e, sovente,
1,4
nello stesso anno, tra un areale e un
40.000
1,2
altro (Fig. 6). Tale variabilità è legata
20.000 ad una fisiologica alternanza di frutti-
- 1,0 ficazione, ma soprattutto a problemi di
2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

natura climatica e/o fitopatologica.


La produzione italiana di nocciole
Superficie in prod. (ettari) Produzione (1.000 kg) Resa areica (1.000 kg/ha) è storicamente concentrata in quattro
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat. regioni: Campania, Lazio, Piemonte e
Sicilia. Per quanto concerne la superfi-
5Fig. 6 - Superficie, produzione di nocciole in guscio e resa in Italia (ha, t e t/ha). cie investita, i dati Istat relativi al 2015
indicano 68.600 ettari in produzione.
delle nocciole sgusciate della Turchia. mi 5 clienti hanno concentrato più del Rispetto al 2010, si osserva un incre-
Il primo cliente (Italia) ha assorbito un 70% delle spedizioni complessive. Nel- mento delle superfici in produzione del
terzo delle esportazioni, mentre i pri- la “Top 12” sono molto presenti i Paesi 2%, frutto dell’andamento di segno op-

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posto tra quanto registrato in Piemonte
(+5.600 ettari tra il 2010 ed il 2015, che
corrispondono in termini relativi ad un
incremento del 52%) e in Lazio (+500
ettari, che in termini relativi si traducono
in un +3%), e quanto registrato in Cam-
pania (-11%) e in Sicilia (-15%) (Fig. 7).
Le province con le maggiori produ-
zioni sono Viterbo in Lazio; Cuneo, Asti
e Alessandria in Piemonte; Avellino,
Napoli, Caserta e Salerno in Campania
e Messina in Sicilia. Queste province,
insieme, rappresentano il 94% circa
della superficie corilicola nazionale in
produzione (Fig. 8).

Disponibilità e fabbisogno
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat.
In figura 9 è riportata un’elaborazio-
ne di Ismea che stima il consumo appa- 5Fig. 7 - Superficie in produzione per regione italiana (in ettari).
rente (ossia il fabbisogno nazionale) di
nocciole in guscio nel periodo che va Altre Province
Alessandria
dalla campagna corilicola 1999-2000 a Salerno 3% 5%
quella 2015-16. Il risultato di questa ela- 4%
borazione è che, mediamente, in Italia Asti Viterbo
si producono meno nocciole di quelle 6%
30%
necessarie a coprire il fabbisogno inter- Napoli
no. In particolare, secondo queste stime 6%
la produzione nazionale è sufficiente a
coprire poco meno dell’80% del fabbi-
sogno interno. In particolare, nelle 17 Messina
campagne osservate la produzione na- 8%
zionale di nocciole ha coperto, a secon- Caserta Cuneo
da degli anni, una percentuale variabile 9% Avellino 15%
dal 52 al 100% del fabbisogno interno. 14%
Fonte: elaborazioni Ismea su dati Istat.
In media, la produzione è di circa
110.000 t e le importazioni equivalgo- 5Fig. 8 - Produzione raccolta in Italia per provincia (quota % di quantità raccolta, media 2013-15).
no ad 85.000 t di prodotto in guscio.
Di conseguenza, tra produzione interna no state importate in media 36.000 t. La 3 stagioni corilicole (2013-14 – 2015-
ed importazioni vi è una disponibilità spesa per le importazioni di nocciole è 16), quello delle ultime 5 campagne,
equivalente a circa 200.000 t di pro- molto rilevante: nell’ultima campagna quello delle ultime 10 e quello delle
dotto in guscio. Se a questo quantitativo (2015-16), l’esborso ha raggiunto il li- ultime 15. Per tutte le varietà si osser-
disponibile sottraiamo le esportazioni vello record di 411 milioni di euro. Di va il progressivo incremento del prezzo
di nocciole e di semilavorati, che am- contro, le esportazioni ammontano me- a mano a mano che ci si avvicina al-
montano a circa 55.000 t equivalenti diamente a 17.000 t e sono quindi net- le ultime campagne. Ad esempio, per
di prodotto in guscio, si deduce che il tamente inferiori alle importazioni. Ciò la nocciola Tonda Gentile Romana si
fabbisogno interno ammonta a circa determina un saldo passivo della bilan- passa da 2,34 €/kg come prezzo medio
140.000 t, ossia il 78% della produzio- cia commerciale che, a seconda della delle ultime 15 campagne, a 2,51 €/kg
ne media nazionale. campagna che si considera, oscilla tra per le ultime 10, a 3,16 €/kg per le ul-
Come appena visto, l’industria dol- 50 e 250 milioni di euro. time 5, fino a salire a 3,72 €/kg per le
ciaria ed agroalimentare italiana non Per quanto riguarda l’approvvigio- ultime 3 campagne.
è in grado di soddisfare il proprio fab- namento, oltre il 90% delle importa- Inoltre, è possibile osservare che il
bisogno con la produzione nazionale, zioni dell’Italia di nocciole sgusciate prezzo più alto è quello pagato per la
ma deve necessariamente ricorrere alle proviene dalla Turchia; seguono, con Tonda Gentile Trilobata e scende pro-
importazioni per garantirsi un livello quote residuali, Azerbaigian e Georgia. gressivamente passando alla Gentile
di approvvigionamento in linea con In figura 11 è riportato il confronto Romana, alla Giffoni, alla Lunga di San
le proprie esigenze. La principale vo- del prezzo medio percepito dall’agri- Giovanni, fino alla Tonda di Avellino.
ce delle importazioni è rappresentata coltore per le diverse varietà di noc-
dalle nocciole sgusciate, infatti l’Italia ciole. In genere, a ciascuna varietà Organizzazione della produzione
ne importa quantitativi considerevoli. corrisponde un’areale produttivo ben
A partire dalla campagna 2007-08 è definito. Allo scopo di annullare l’effet- Fino a poco tempo fa la struttura
possibile osservare un chiaro trend di to della forte variabilità del prezzo tra della filiera corilicola poteva essere
crescita delle importazioni e, in parti- una campagna e l’altra si è proceduto a rappresentata da una clessidra, all’in-
colare, negli ultimi cinque anni ne so- calcolare il prezzo medio delle ultime terno della quale erano disposti i vari

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Produzione
111.500 tonnellate

57 %
Importazioni
85.000 tonnellate
(eq. nocciole in guscio)
43 %

Nocciole sgusciate Disponibilità


83% 196.500 tonnellate Esportazioni
(eq. nocciole in guscio) 54.400 tonnellate
28 % (eq. nocciole in guscio)
Nocciole in guscio
4%
72 % 67%
Nocciole sgusciate
Semilavorati
13% 29%
Nocciole in guscio
Consumo apparente
142.000 tonnellate 4%
(eq. nocciole in guscio) Semilavorati

Fonte: Ismea.

5Fig. 9 - Fabbisogno di nocciole dell’Italia (in tonnellate equivalenti di prodotto in guscio).

attori: la fase agricola, le Organizzazio- ciole e di semilavorati. Questi operatori cune OP, attive soprattutto nei territori
ni di Produttori (OP), i grossisti ed i me- sono in numero assai limitato rispetto piemontesi e laziali e indirettamente
diatori, l’industria di prima lavorazione sia alla fase agricola, sia rispetto alle anche su quelli campani. La principale
e gli importatori, l’industria dolciaria. industrie dolciarie che costituiscono gli funzione delle OP è stata di concentra-
È possibile immaginare un flusso di utilizzatori finali delle nocciole. re la produzione agricola di nocciole
nocciole che dalla parte superiore della Infine, procedendo verso il basso, la proveniente da un contesto produttivo
clessidra, dove è presente un gran nu- clessidra si allarga nuovamente ed è qui particolarmente frammentato. In que-
mero di produttori con superfici coltiva- che troviamo l’industria dolciaria, costi- sti stessi anni si è verificato anche un
te di piccola estensione, scende verso il tuita da imprese artigianali locali (torro- processo di aumento delle dimensioni
basso. Procedendo verso valle, la cles- ni, forni, ecc.), imprese nazionali, im- medie delle aziende agricole e di spe-
sidra inizia a restringersi e qui troviamo prese estere e imprese multinazionali. cializzazione produttiva e razionaliz-
varie figure di intermediazione com- Negli ultimi anni è iniziato un pro- zazione e meccanizzazione delle pra-
merciale, raccoglitori, grossisti, media- cesso di riorganizzazione della filiera tiche colturali.
tori, ma anche cooperative e Organiz- corilicola italiana. La spinta a tale pro- Più di recente ci sono stati, e il feno-
zazioni di Produttori (OP). Scendendo cesso è venuta da più parti: innanzi- meno è tutt’ora in atto, processi di rior-
ancora più in basso, arriviamo nella tutto dalla PAC, che da circa 20 anni ganizzazione della filiera spinti soprat-
parte centrale della clessidra, quella promuove il modello di sviluppo delle tutto dall’esigenza dell’industria dolcia-
con il caratteristico restringimento: qui filiere ortofrutticole e, quindi, anche ria di garantirsi un approvvigionamento
sono presenti gli operatori che effettua- di quella delle nocciole, basato sulle di nocciole “sicuro”, ossia certo in ter-
no la sgusciatura e la prima lavorazione Organizzazioni di Produttori. Questa mini di quantità disponibili e possibil-
delle nocciole e gli importatori di noc- spinta ha determinato la nascita di al- mente evitando i picchi di prezzo che
si sono osservati nel recente passato.
50.000 Si tratta di un processo di integrazione
45.000 verticale della filiera, in particolare tra
40.000
industria e produzione. Le strategie di
integrazione verticale possono essere di
35.000
diversi tipi. Per semplicità distinguere-
30.000
mo un approccio diretto, uno indiretto
25.000 ed uno misto.
20.000 Nel primo caso, l’industria dolcia-
15.000 ria investe nella fase agricola control-
10.000 lando la produzione direttamente in
5.000 campo. È il caso di alcune industrie
- dolciarie nazionali che stanno realiz-
1999/00

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2015/16

zando investimenti nella fase agricola


per avere garanzia circa la quantità e
Export Import la qualità delle nocciole di cui neces-
Fonte: elaborazione Ismea su dati GTA.
sitano per soddisfare il loro fabbisogno.
5Fig. 10 - Import ed export di nocciole sgusciate dell’Italia (dati in 000 kg). Nel secondo caso, con l’approccio in-

10

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diretto l’industria dolciaria acquisisce 4,20 4,05
e controlla gli impianti di sgusciatura 4,10
4,00
(prima trasformazione) e in questo mo- 3,90 3,72
3,80 3,69
do controlla quantità e qualità dell’ap- 3,70 3,58
3,49
provvigionamento. Nell’ultimo caso, 3,60
3,50 3,40 3,33
l’approccio misto è un mix delle due 3,40
3,30 3,14 3,16
strategie appena descritte. 3,20 3,04
3,10
I tre casi descritti rappresentano 3,00 2,89
2,83
2,90 2,80
strategie di integrazione verticale di fi- 2,80 2,63 2,66
2,61
liera “top-down” ossia dall’alto verso 2,70
2,60 2,48 2,51
il basso, in quanto la parte attiva nella 2,50 2,35 2,35 2,34
2,40 2,28
realizzazione della strategia è l’indu- 2,30 2,21
2,13
stria. Esistono differenti modi di rea- 2,20
2,10
lizzare queste strategie. Ci sono molti 2,00
Tutte le Varietà Lunga S. Giovanni T. Avellino T. Giffoni T. Gentile Romana T. Gentile
esempi che riguardano l’acquisizione Trilobata
di corileti o di impianti di sgusciatura, media ultime 15 media ultime 10 media ultime 5 media ultime 3
ma non mancano casi in cui l’industria Fonte: Ismea.
dolciaria punta all’integrazione verti-
cale attraverso contratti di fornitura 5Fig. 11 - Prezzo medio per campagna e per varietà (euro/kg di prodotto in guscio).
con i produttori, e in particolare con
quelli presenti in aree produttive ben
delimitate. Imprese
locali
Accanto alla strategia di integra- Industria Imprese Imprese
zione verticale “top-down” è possibile dolciaria dolciarie estere nazionali
immaginare anche una strategia che Imprese
multinazionali
proceda in direzione opposta a quella
descritta, ossia che parta dal basso (fase Ex
po
agricola) e proceda verso l’alto (l’indu- rt
stria dolciaria). In questo caso l’integra-
zione verticale sarà “bottom-up” e la Industria prima
lavorazione Import di sgusciato
parte attiva è la fase agricola e/o le OP. Industria di sgusciatura
e produzione e semilavorati esteri
Tale strategia consentirebbe di chiude- di semilavorati

re la filiera partendo dalla fase agricola


e può costituire un interessante model-
lo di sviluppo territoriale sia in aree tra-
dizionalmente vocate alla produzione aggregazione Raccoglitori,
Organizzazione di
corilicola, sia in realtà dove la corilicol- dell’offerta
produttori (OP) intermediari,
tura può rappresentare un’alternativa grossisti

economicamente valida a colture meno


redditizie.

Sostenibilità economico-finanziaria
fase agricola
Al fine di esprimere una sintetica
valutazione della sostenibilità econo-
mico-finanziaria della corilicoltura da
industria in Italia, si è proceduto allo
studio dei flussi annui medi di costi e Fonte: Ismea.
di ricavi potenzialmente esprimibili da
un ipotetico impianto standard avente 5Fig. 12 - Schema di filiera.
durata trentennale, le cui caratteristiche
sono presentate in tabella 1. bata, Tonda di Avellino, Tonda di Gif- nomici anche in condizioni di minor
I flussi economici annuali sono stati foni, Lunga S. Giovanni e Nocchione). resa produttiva.
calcolati sulla base di schede tecnico- Va sottolineato che l’impresa agri- La localizzazione dell’impianto stu-
economiche predisposte da Ismea e cola di riferimento è da considerarsi diato è intesa come collinare, ma con
adattate al fine di garantire un’idonea come azienda standard irrigua, priva giacitura dei terreni idonea all’esecuzio-
rappresentatività mediata per le princi- di particolari criticità di tipo agrono- ne meccanizzata delle principali opera-
pali aree corilicole italiane. L’impianto mico o di altra natura e condotta da zioni colturali, compresa la raccolta che
ipotizzato ha una densità di circa 570 imprenditore ad elevata professionali- viene svolta per mezzo di soffiatori e di
piante/ha ed è provvisto di un sistema tà: la resa media nel periodo di piena apposite macchine raccoglitrici. A tale
di irrigazione localizzata; i dati sono, produzione, individuata in 2,475 t/ha, proposito, è da rimarcare che la mecca-
inoltre, riferiti ad un mix varietale costi- è pertanto da intendersi come ipotetica nizzazione completa della raccolta pre-
tuito da alcune tra le più diffuse cultivar e, a scopi precauzionali, lo studio ha vede il ricorso a macchinari altamente
italiane (Tonda Gentile Romana e Trilo- previsto la valutazione dei risultati eco- costosi che, benché utilizzabili anche

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TAB. 1 - QUADRO RIASSUNTIVO DELLE CARATTERISTICHE TAB. 2 - DETTAGLIO DEI COSTI NELL'ANNO DI IMPIANTO (€/HA)
DELL’IMPIANTO E DELL’AZIENDA CORILICOLA IPOTIZZATA Tipologia di impresa
Caratteristiche aziendali Voce di costo
Ipotesi 1 % Ipotesi 2 %
Localizzazione Zona collinare (100-500 m.s.l.m.) Preparazione del terreno
Giacitura Prevalentemente pianeggiante, meccanizzabile Materie prime 606 6,9 606 7,9
Estensione a nocciolo 20 ettari Manodopera 172 2,0 - -
Tipologia di impresa Costi fissi meccanizzazione 143 1,6 143 1,9
Ipotesi 1 Imprenditore puro Piantumazione *
Diretto coltivatrice (circa 50% manodopera Piante certificate 2.100 24,0 2.100 27,3
Ipotesi 2 familiare, terreno in proprietà)
Materie prime 192 2,2 192 2,5
Costo della manodopera
Manodopera 421 4,8 120 1,6
Specializzata 13 €/ora
Costi fissi meccanizzazione 4 0,0 4 0,0
Non specializzata 11 €/ora
Gestione agronomica
Caratteristiche impianto Materie prime 1.120 12,8 1.120 14,6
Sesto e densità 3,5 x 5 m. (570 piante/ha) Manodopera 370 4,2 - -
Mix cv. T.G. Romana, T.G.Trilobata, Costi fissi meccanizzazione 159 1,8 159 2,1
Varietà di riferimento Lunga S.Giovanni, T.Avellino, T.Giffoni, Nocchione
Impianto idraulico 2.750 31,5 2.750 35,7
Irrigazione a goccia
Costi fissi aziendali 700 8,0 500 6,5
Durata 30 anni
TOTALE 8.737 100,0 7.694 100,0
Resa a regime 2,475 t/ha (dal 10° al 30° anno)
* i dati sono mediati per piantumazione manuale e meccanica
Raccolta Meccanizzata (a partire dal 6° anno) Fonti: elaborazione su dati Ismea

per la raccolta di altri prodotti, quali no- nalisi è seguita dalla determinazione vo di poco inferiore a 1.000 ore annue
ci e castagne o marroni, presentano un dei principali indicatori economico-fi- di lavoro familiare: ulteriori interventi di
limitato impiego orario annuo. Al fine nanziari: Valore Attuale Netto (VAN) e manodopera familiare, per quanto pos-
di ottimizzarne l’utilizzo, si è conside- Saggio di Rendimento Interno (SRI); tali sibili, vanno valutati con attenzione in
rata un’estensione aziendale comples- indicatori sono stati calcolati assumen- virtù della superficie ipotizzata.
sivamente investita a nocciolo pari a 20 do un prezzo di riferimento del prodot-
ettari e l’impiego di una macchina rac- to raccolto variabile da 2 a 3 €/Kg2, in Costi di impianto
coglitrice gestita a livello consorziale fra modo da valutare opportunamente la
più imprese. L’eventuale acquisto indi- sensibilità dell’investimento al prevedi- In questo paragrafo si analizzano
viduale della macchina raccoglitrice o bile variare del prezzo alla produzione. i costi sostenuti nell’anno di impianto
minori superfici gestite dalla stessa pos- Infine, le elaborazioni sono state del corileto (Tab. 2) che, sulla base dei
sono alterare considerevolmente i costi svolte secondo due ipotesi di impresa: calcoli condotti, ammontano a poco
di gestione. Si precisa che nell’ipotesi una prima, riferibile ad impresa condot- più di 8.700 €/ha per l’imprenditore
formulata si considerano già presenti in ta da imprenditore “puro”, che remune- puro, mentre per l’impresa diretto-col-
azienda le rimanenti macchine agricole ra, pertanto, la totalità dei fattori produt- tivatrice si registra un minor esborso di
per il soddisfacimento delle operazioni tivi utilizzati; una seconda, riferita ad un circa 1.000 €/ha.
ante-raccolta e, conseguentemente, per modello di impresa coltivatrice dotata di Circa un terzo della spesa comples-
esse sono stati calcolati i relativi costi terreno di proprietà e che soddisfa par- siva è ascrivibile all’impianto irriguo,
annui di gestione (ammortamento, ma- zialmente il fabbisogno di manodopera costituito da pompe ad immersione,
nutenzione ed interessi passivi) calcolati con lavoro familiare. Nelle imprese di stazione di filtraggio e impianto di di-
sulla base della durata prevista di cia- medio-piccola dimensione, la manodo- stribuzione a goccia che comportano
scuna macchina e del relativo impiego pera familiare può coprire fino al 70% un costo complessivo di 55.000 euro
medio annuo in ore. ed oltre del carico di lavoro totale, ma per l’intera estensione considerata, pari
La metodologia adottata per la valu- nel caso considerato, in virtù dei 20 et- a 2.750 €/ha. La seconda voce di costo,
tazione economico-finanziaria dell’im- tari di investimento previsti, il lavoro fa- in ordine di importanza, è rappresen-
pianto ipotizzato è l’analisi costi-ricavi miliare è stato limitato al 50% circa del tata dall’acquisto di piante certificate,
che, come noto, consiste nell’attua- fabbisogno totale, ipotizzando, in termi- per le quali è necessario un esborso
lizzazione, per mezzo di un opportu- ni concreti, l’impiego di manodopera di 2.100 €/ha. Le restanti categorie di
no saggio di interesse, dei flussi annui salariata per una parte della potatura e spesa costituiscono, nel complesso, il
di entrate ed uscite per l’intera durata per l’operazione di soffiatura anteceden- 45% circa del costo complessivo per
dell’investimento. In considerazione te la raccolta. Tale impegno corrispon- l’imprenditore puro ed il 37% per l’im-
dell’attuale livello di costo del denaro, de, su 20 ettari, ad un carico complessi- presa coltivatrice: sono rappresentate,
nonché della eventuale opportunità di soprattutto, da materie prime (concimi,
ottenere condizioni agevolate, il tasso 2
In considerazione dei prezzi liquidati ai produttori
agrofarmaci e consumi energetici), sia
di interesse è stato fissato al 2%. L’a- nell’ultimo quinquennio. per la preparazione iniziale del terreno,

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TAB. 3 - DETTAGLIO DEI COSTI CON PRODUZIONE A REGIME TAB. 4 - DETTAGLIO DEGLI IMPIEGHI E DEI COSTI DELLE MATERIE
(DAL 10° AL 30° ANNO, €/HA) PRIME
Tipologia di impresa Tipo di Intervento Impieghi (unità/ha) Costo (€/ha)
Voce di costo
Ipotesi 1 % Ipotesi 2 % Fertilizzazione
Materie prime 1.864 46,1 1.864 56,9 NPK 5-15-20 (1 intervento) 420 (Kg) 256
Fertilizzanti 424 10,5 424 12,9 Nitrato di Calcio (1 intervento) 350 (Kg) 168
Agrofarmaci 375 9,3 375 11,4 Carburante 24 (litri) 23
Spese energetiche 815 20,1 815 24,9 Difesa fitosanitaria
Canone irrigazione 250 6,2 250 7,6 Insetticidi (2 interventi) 3 (litri) 110
Manodopera 1.127 27,9 560 17,1 Fungicidi (2 interventi) 10 (Kg) 83
Operazioni ante-raccolta 632 15,6 208 6,3 Zolfo (1 intervento) 20 (litri) 111
Raccolta e trasporto 495 12,2 352 10,7 Carburante 60 (litri) 58
Altre spese 1.053 26,0 853 26,0 Diserbo
Costi fissi meccanizzazione 253 6,3 253 7,7 Erbicidi (2 interventi) 10 (litri) 71
Assicurazione e costi fissi aziendali 800 19,8 600 18,3 Carburante 220 (litri) 211
TOTALE 4.044 100,0 3.277 100,0 Irrigazione
Impiego di manodopera salariata (ore/ha) Tariffa consorziale - 250
Operazioni ante-raccolta 54 55,7 16 33,3 Energia elettrica kwh 1.250 (kwh) 350
Raccolta e trasporto 43 44,3 32 66,7 Altre operazioni/Raccolta e trasporto
TOTALE 97 100,0 48 100,0 Carburante 180 (litri) 173
Fonti: elaborazione su dati Ismea Fonti: elaborazione su dati Ismea

sia per la gestione agronomica necessa- vatrice lo stesso si attesta a poco meno analizzata, si presentano in figura 13
ria nel primo anno di vita del frutteto. di 3.300 €/ha (Tab. 3). La principale vo- i flussi di entrate ed uscite previsti per
Piuttosto contenuto è, invece, il costo ce di costo è rappresentata dalle materie l’intera durata del corileto. Il flusso di
per la manodopera. prime, stimabili in 1.864 €/ha, valore ricavi è calcolato in funzione della resa
naturalmente analogo per entrambe le produttiva ipotizzata e di un prezzo alla
Costo annuo medio di gestione tipologie di impresa considerate; oltre produzione di 2,5 €/kg, individuabile
il 40% di tale spesa è costituita da risor- come valore medio prudenziale delle
È, innanzitutto, da precisare che per se energetiche, in particolare energia ultime annate.
costo annuo medio di gestione si inten- elettrica per l’adduzione dell’acqua di Nell’ipotesi di mantenimento di
de, nel caso dell’impianto considera- irrigazione e carburante per i macchi- questo livello di prezzo, il VAN dell’in-
to, la media delle spese annualmente nari (Tab. 4). L’esborso relativo alla ma- vestimento assume un valore prossimo
rilevabili dal 10° anno di vita del co- nodopera, invece, ammonta a poco più a 11.500 €/ha per l’impresa condotta
rileto, quando questo inizia ad espri- di 1.100 €/ha per l’imprenditore puro e da imprenditore puro e a 28.750 €/ha
mere la produttività ipotizzata (2,475 t/ 560 €/ha per l’impresa diretto coltivatri- per l’impresa diretto coltivatrice, men-
ha), fino al 30° anno di vita, quando si ce, in virtù di un impiego di manodope- tre il SRI è del 4,9% nel primo caso e
considera esaurita la durata economi- ra salariata pari a 97 ore/ha nel primo del 9,3% nel secondo. Va considerato
ca dell’impianto, poiché pur potendo caso e 48 ore/ha nel secondo. Da non che il SRI per l’imprenditore puro rap-
teoricamente essere ancora mantenuto sottovalutare, infine, i costi di natura presenta la fruttuosità netta dei capitali
in produzione, si avvierebbe una pro- fissa, riferibili sia alle macchine agri- investiti, mentre lo stesso indicatore per
babile parabola discendente delle rese cole impiegate, sia ai carichi strutturali l’impresa diretto coltivatrice rappresen-
produttive ed aumenterebbe, inoltre, dell’azienda (manutenzione del capitale ta una remunerazione mista di capitale
l’aleatorietà delle stesse. fondiario, spese amministrative, oneri e di lavoro.
Dal punto di vista economico, inve- sociali, tasse e tributi, prezzo d’uso del È da ricordare, inoltre, che il VAN,
ce, l’impianto si considera entrato nella capitale fondiario, ecc.): benché questi se rapportato all’investimento comples-
fase di “piena produzione” nel primo ultimi siano di difficile determinazione e sivo ipotizzato di 20 ettari, corrisponde
anno in cui i ricavi dell’anno stesso su- di ampia variabilità, i costi complessivi a 230.000 € per l’imprenditore puro e
perano i corrispondenti costi: nel caso da sostenere, includendo anche l’even- a 575.000 € per l’imprenditore diretto
considerato, l’ingresso nella fase di pie- tuale affitto del terreno ed il premio as- coltivatore: tali valori possono pertanto
na produzione economica avviene fra sicurativo per una polizza multirischio, giustificare anche un eventuale forma
l’8° ed il 9° anno di vita a seconda della possono giungere fino a 1.200 €/ha. di finanziamento qualora non si di-
tipologia di impresa ipotizzata. spongano dei capitali necessari per l’in-
Il costo annuo medio di gestione Flussi economico-finanziari vestimento iniziale.
risulta di poco superiore a 4.000 €/ha Il risultato netto che si ottiene, an-
per l’impresa condotta da imprenditore Sulla base dei costi medi annui pre- che computando la totalità dei costi so-
puro, mentre per l’impresa diretto colti- visti per ciascuna tipologia di impresa stenuti, appare dunque soddisfacente e

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diviene più che positivo per l’impresa risultati di altre specie frutticole coltiva- margini di aleatorietà nella definizione
diretto coltivatrice, sebbene vada ricor- te nel Paese. dei parametri tecnico-economici ne-
dato che la performance finanziaria è cessari al calcolo degli indicatori finan-
inclusiva anche della remunerazione Analisi della sensibilità ziari. In primo luogo, come anticipato
del lavoro apportato dall’imprenditore. nella parte dedicata agli aspetti meto-
I risultati economici così determi- Un investimento di durata trenten- dologici, la resa produttiva adottata co-
nati appaiono certamente lusinghieri, nale, quale quello ipotizzato per il noc- me base di riferimento per i calcoli, pur
soprattutto se rapportati con analoghi ciolo, presenta, come intuibile, ampi essendo da considerarsi come media
per un impianto irriguo gestito profes-
10.000 sionalmente, può naturalmente esse-
9.000
re soggetta a variazioni per molteplici
8.000
cause e, conseguentemente, evidenti
ragioni di prudenza consigliano di va-
7.000
lutare gli indicatori anche in presenza
6.000
di una resa inferiore: a questo proposi-
Euro/ha

5.000
to, si è considerata una doppia ipotesi
4.000 di diminuzione della resa media nel
3.000 periodo di massima produttività pari,
2.000 rispettivamente, al 10 e al 20%.
1.000 Ancor più imprevedibile appare la
0 dinamica dei prezzi riconosciuti alla
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 >>... >>...30
produzione in un arco di tempo così
Anni
Ricavi (P=2,5 €/Kg) Costo Impresa_1 Costo Impresa_2
lungo, essendo quello delle noccio-
Fonti: elaborazione su dati ISMEA.
le un mercato caratterizzato da una
spiccata volatilità delle quotazioni, in
5Fig. 13 - Flussi annui di entrate e uscite in funzione della tipologia di impresa. considerazione della forte concentra-
zione dell’offerta mondiale in un solo
Paese, la Turchia. Oltre alla decisa in-
50.000 VAN-Imp_1
VAN-Imp_1 (-10%)
fluenza che possono avere le dinami-
40.000 VAN-Imp_1 (-20%) che produttive e socio-economiche di
VAN-Imp_2 questo Paese, va inoltre considerato il
30.000 VAN-Imp_2 (-10%) rischio dell’affacciarsi di nuovi poten-
VAN-Imp_2 (-20%)
20.000 ziali competitor: per tale ragione è stata
VAN (Euro/ha)

analizzata la sostenibilità dell’impianto


10.000
esaminato nell’ipotesi di un prezzo al-
0 la produzione variabile da 2 a 3 €/kg,
2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 2,6 2,7 2,8 2,9 3,0
determinata sulla base delle quotazioni
-10.000 medie delle ultime campagne.
-20.000 Le figure 14 e 15 sintetizzano, ri-
spettivamente, l’andamento del VAN e
-30.000 del SRI in funzione dei due parametri
Prezzo alla produzione (Euro/Kg)
di riferimento per la misurazione della
Fonti: elaborazione su dati ISMEA. sensibilità degli indicatori. Nella con-
5Fig. 14 - Valore attuale netto (VAN) in funzione del prezzo alla produzione e della resa produttiva dizione di massima resa ipotizzata, la
per tipologia di impresa. soglia minima di prezzo che determina
un valore positivo del VAN si colloca,
14
nel caso dell’impresa diretto coltivatri-
12 ce, al di sotto del “range” considerato e,
10 più precisamente, a 1,82 €/kg, mentre
8 sale a 2,2 €/kg per l’impresa condotta
6 da imprenditore puro. Tali valori soglia
4 rappresentano, di fatto, i prezzi minimi
in grado di eguagliare i costi di produ-
SRI (%)

2
0 zione sostenuti. Qualora si consideri
2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 2,6 2,7 2,8 2,9 3,0
-2 una diminuzione di resa del 20%, le
SRI-Imp_1
-4
SRI-Imp_1 (-10%)
soglie minime salgono, rispettivamente,
-6 SRI-Imp_1 (-20%) a 2,2 per l’impresa diretto coltivatrice
-8 SRI-Imp_2 e a 2,7 euro/Kg per l’impresa condotta
SRI-Imp_2 (-10%)
-10
SRI-Imp_2 (-20%) da imprenditore puro. Relativamente
-12 all’andamento del SRI, nell’ipotesi di
Prezzo alla produzione (Euro/Kg)
un prezzo medio pari a 3 €/kg, si può
Fonti: elaborazione su dati ISMEA. osservare come questo indicatore possa
5Fig. 15 - Saggio di Rendimento Interno (SRI) in funzione del prezzo alla produzione e della resa potenzialmente raggiungere un valore
produttiva per tipologia di impresa. massimo attorno al 13% per l’impresa

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TAB. 5 - QUADRO RIASSUNTIVO DEI RISULTATI ECONOMICO-FINANZIARI PER IMPIANTI Proprio la dinamica dei prezzi al-
NON IRRIGUI la produzione rilevata nel corso degli
Caratteristiche impianto ultimi anni appare tra gli elementi di
novità e di maggior interesse per la
Sesto e densità 4,5 x 6 m. (380 piante/ha) filiera del nocciolo in Italia, poiché
Varietà di riferimento Mix cv. T.G. Romana, T.G.Trilobata, Lunga S.Giovanni, T.Avellino, con il mantenimento delle quotazio-
T.Giffoni, Nocchione ni raggiunte nelle ultime campagne si
Irrigazione - garantirebbero, in considerazione dei
costi da sostenere per la coltivazione,
Durata 30 anni
eccellenti performances economico-
Resa a regime 1,238 t/ha (dal 10° al 30° anno) finanziarie, anche queste con poche
Raccolta Meccanizzata (a partire dal 6° anno) similitudini tra le principali specie ar-
boree del nostro Paese, almeno alla lu-
Prezzi soglia
ce dei risultati economici registrati da
Impresa ipotesi 1: 3,27 €/kg alcuni anni.
Prezzo minimo per VAN>0 In particolare, in corrispondenza di
Impresa ipotesi 2: 2,49 €/kg
un prezzo alla produzione pari a 2,5 €/
Fonti: elaborazione su dati Ismea
kg, corrispondente alla quotazione me-
diamente riscontrata nelle ultime anna-
coltivatrice, mentre per l’imprenditore gressiva crescita, sia a livello nazionale, te, un ettaro di nocciolo è in grado di
puro il valore massimo raggiungibile è dove negli ultimi anni si è registrato un generare, per un’impresa direttamente
del 9%, valori difficilmente raggiungi- rilevante trend di nuovi impianti, molti condotta da imprenditore agricolo, il
bili oggi da altre specie frutticole. dei quali peraltro non sono ancora en- quale provveda a fornire parte del la-
Il tempo di recupero dei capitali in- trati in piena produzione. voro necessario alla coltivazione, un
vestiti è piuttosto lungo, circa 14 anni La concentrazione del 70% circa Valore Attuale Netto (VAN) di quasi
per l’impresa diretto coltivatrice nelle dell’offerta mondiale in un solo Paese, 30.000 € nei 30 anni di durata ed un
condizioni intermedie, ma con un prez- la Turchia, costituisce certamente una rendimento dei capitali investiti (SRI)
zo di 3 €/kg il tempo può ridursi a 12 peculiarità del comparto corilicolo, co- di poco inferiore al 10%. Va osserva-
anni; in ogni caso, ciò non stupisce alla sì come la destinazione del prodotto, to che tali risultati sono da ascrivere
luce della lenta entrata in produzione in cui prevale l’utilizzazione industriale ad impianti irrigui, coltivati su terreni
del corileto se rapportata ad altre specie e l’impiego nella pasticceria e, per ta- meccanizzabili, dotati di buona fertilità
arboree da frutto. le ragione, origina una filiera caratte- e condotti professionalmente.
A titolo puramente informativo, non- rizzata da spiccate specificità che oggi Il positivo trend della domanda at-
ché per completezza del quadro eco- si presenta in fase di evoluzione. Non teso per gli anni a venire è certamente
nomico-finanziario della specie, nella si può peraltro dimenticare il crescen- il primo punto di forza che può vantare
tabella 5 si riportano i valori di prezzo te interesse per il prodotto tal quale in oggi l’investimento corilicolo, unita-
soglia di un ipotetico impianto privo di virtù di caratteristiche nutrizionali par- mente a tempi e costi di gestione piut-
irrigazione, per il quale si stima una re- ticolarmente apprezzate oggi dai con- tosto contenuti rispetto ad altri impianti
sa potenziale, negli anni di produzione, sumatori. arborei e che permettono di pensare
pari alla metà dell’impianto irriguo pre- In Italia, la dinamica della coltiva- ad idonee economie di scala. D’altro
cedentemente esaminato: come rileva- zione del nocciolo ha, attualmente, po- canto, l’entità delle superfici investi-
bile, il prezzo minimo che garantisce la che equivalenze nell’ambito delle mag- te è un punto che richiede particolare
copertura dei costi sostenuti aumenta giori referenze frutticole che si trovano, attenzione in virtù degli elevati costi e
considerevolmente e, nello specifico, al contrario, a fronteggiare progressive della specificità d’uso delle macchine
sale a 3,27 €/kg per l’impresa condotta diminuzioni delle superfici investite. A per la raccolta, la cui scelta di acquisto
da imprenditore puro e a 2,49 €/kg per sostenere tale dinamica è la crescente o di noleggio tramite servizi consorzia-
quella diretto coltivatrice. A tale situa- richiesta da parte dell’industria di tra- li (o privati) rappresenta un momento
zione va peraltro aggiunta un’incertez- sformazione che, di fronte all’aumen- rilevante nell’economicità di gestione.
za ancora maggiore dei risultati produt- to della domanda di prodotti a base Altro punto di attenzione è costituito
tivi e, di conseguenza, la sostenibilità di nocciole, è costretta ad affrontare dalla natura delle nocciole, riconduci-
economica del corileto non irriguo ap- una situazione di particolare instabili- bili a “commodity”, anche se di quali-
pare decisamente difficile, soprattutto tà dell’offerta ed una conseguente forte tà, e, pertanto, in balia delle impreve-
per imprese che debbano far fronte alla volatilità dei prezzi di mercato. dibili dinamiche produttive mondiali,
totalità dei costi necessari. Le crisi produttive e socio-politiche sia di offerta, sia di prezzi. Aspetto da
che hanno recentemente colpito la valutare con altrettanta attenzione è la
Conclusioni Turchia, primo esportatore mondiale durata dell’investimento, associato ai
di nocciole, nonché fornitore del 90% tempi di entrata in produzione, su cui
Come osservato dalla lettura dei dati dell’import italiano, difatti, generano il il miglioramento genetico e la tecnica
statistici, pur non potendo vantare i nu- timore di insicurezza degli approvvi- agronomica saranno chiamati a lavora-
meri delle principali specie arboree da gionamenti e, per tale ragione, è forte re nel futuro per rendere ancor più inte-
frutto, il nocciolo è tra quelle che stan- l’interesse per lo sviluppo della corili- ressante una specie che appare già oggi
no evidenziando il maggior interesse, coltura di qualità in Italia che, è bene tra quelle in grado di offrire rendimenti
sia a livello mondiale, dove le superfici ricordarlo, rappresenta il secondo pro- economici fra i più rilevanti nel quadro
investite sono da lungo tempo in pro- duttore mondiale. dell’agro-alimentare italiano. n

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SPECIALE NOCCIOLO

Organizzazione della filiera vivaistica


e certificazione delle piante
V. CRISTOFORI1 7- R. BOTTA2 - E. 8CABONI3 - L. C1ATALANO4 - G.9 CONSALVO4 - G. DRADI5 - D. FARINELLI6

M.A. GERMANÀ - P. GIORGETTI - C. SILVESTRI - S. TOMBESI - N. VALENTINI - K. ZUCCHERELLI


2 10
1
Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE) - Università della Tuscia - Viterbo
2
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) - Università di Torino
3
Centro di Ricerca per la Frutticoltura (FRU) – Consiglio per la ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria (CREA) - Roma
4
Consorzio Italiano Vivaisti (CIVI - Italia) - Roma
5
Battistini Vivai – Cesena (Fc)
6
Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali (DSA3) – Università di Perugia
7
Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (SAF) – Università di Palermo
8
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Roma
9
Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili (DIPROVES) – Università Cattolica del Sacro Cuore - Piacenza
10
Vivai Vitroplant – Cesena (Fc)

rapida rincorsa alla realizzazione di del nocciolo (fine giugno, fine luglio
Le tecniche di moltiplicazione, nuovi impianti, e la presenza di alcu- e inizio settembre), sono state poste
l’uso del portinnesto, ne problematiche fitosanitarie recente- in serra fredda, entro bancali con sub-
mente apparse in alcuni distretti pro- strato di perlite e temperatura basale
la micropropagazione: duttivi (vedi “moria del nocciolo” nel di +22°C, dopo essere state sottopo-
molti gruppi di ricerca in Italia Lazio), hanno favorito una maggiore ste a trattamenti basali con IBA (acido
sono attivi nel miglioramento coscienza dei rischi connessi a questa indol-3-butirrico) a 1.000 e 2.000 mg
dei sistemi di propagazione modalità di propagazione, incapace l-1 in forma polverulenta e impiego di
del nocciolo. Avanzano anche tra l’altro di soddisfare la massiccia ri- putrescina (1,4-diamminobutano) in
i lavori per lo sviluppo chiesta di piantine dell’ultimo periodo, soluzione acquosa (1.600 mg l-1). La
del programma di certificazione esaltando l’urgenza di una organizza- radicazione, completatasi in due mesi,
genetico-sanitaria, su base zione vivaistica capace di fornire ma- ha evidenziato che il tipo di materiale
volontaria, del materiale teriale certificato attraverso l’impiego destinato alla preparazione delle talee
vivaistico che, alla luce di collaudate tecniche propagative, ha inciso in misura rilevante sulla per-
del mutato quadro normativo adatte a fornire materiale di partenza centuale di radicazione e sulla qualità
di elevata qualità. degli apparati radicali, soprattutto du-
europeo, dovrebbe essere rante il prelievo di settembre, con i mi-
operativo entro la fine del 2017. gliori risultati ottenuti su talee semile-
Propagazione
del nocciolo coltivato gnose derivanti da rami dell’anno (Tab.
1). Il tipo di trattamento è stato il fattore
che maggiormente ha influenzato la ri-

L
Taleaggio
a messa a punto di tecniche razio- zogenesi, incidendo significativamente
nali di propagazione del noccio- La tecnica del taleaggio, routine sulla percentuale di radicazione e sulla
lo ha interessato solo in parte la nella propagazione di vari fruttiferi, è qualità delle radici. La cultivar Tonda
ricerca e il settore vivaistico italiano, stata storicamente poco studiata sul Gentile Romana, pur evidenziando dif-
visto il diffuso impiego di polloni au- nocciolo, se non recentemente, tan- ficoltà propagative all’applicazione di
toradicati prelevati direttamente dagli to che ad oggi non si dispone ancora trattamenti con solo IBA, ha risposto
agricoltori presso impianti esistenti di protocolli di radicazione affidabili con un notevole incremento della ca-
(Bignami et al.,1999; Cristofori et al., e adattati alle esigenze delle singole pacità rizogena a trattamenti di 1.000
2010). L’impiego di polloni autoradi- cultivar. Proprio questa tecnica può in- mg l-1 di IBA e 1.600 mg l-1 di putre-
cati, così reperiti, può condizionare vece rappresentare un metodo sicuro, scina, ad inizio settembre, con una ra-
negativamente l’esito dei nuovi corile- efficace e poco costoso per propagare dicazione di oltre il 75% (Cristofori et
ti per l’assenza di garanzie sanitarie e il nocciolo. al., 2010).
l’incertezza sui caratteri agronomici e Buoni risultati in tal senso, a livello Anche presso il Disafa dell’Univer-
qualitativi, in quanto spesso le varietà sperimentale, sono stati ottenuti recen- sità di Torino sono state condotte diver-
diffuse in coltura possono essere costi- temente presso il DAFNE dell’Universi- se prove di taleaggio. Come materiale
tuite da popolazioni clonali genetica- tà della Tuscia per la cv Tonda Gentile di partenza sono state utilizzate talee
mente difformi (Tombesi, 2002). Romana (Cristofori et al., 2010). Talee semi-legnose a due gemme prelevate
Il quadro produttivo in espansione di 20-25 cm, prelevate in differenti da chioma ad inizio-metà luglio, po-
del settore corilicolo, che richiama una momenti del ciclo vegeto-produttivo ste in serra e in bancale con substrato

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TAB. 1 - SINTESI DEI MIGLIORI RISULTATI OTTENUTI IN DIVERSE EPOCHE DI PRELIEVO, sti rispettivamente da vermiculite/perli-
DIVERSE TIPOLOGIE DI TALEA (0 = RAMO DELL’ANNO; 1 = RAMO DI UN ANNO) E CON te (rapporto 1:1) e terriccio/perlite (1:1)
TRATTAMENTI A DIVERSE CONCENTRAZIONI DI IBA E PUTRESCINA, SULLA RADICAZIONE (Tab. 3). Le migliori prestazioni sono
DI TALEE DI NOCCHIONE (N), TONDA DI GIFFONI (TG) TONDA GENTILE ROMANA (TGR) state ottenute nel substrato vermiculite/
TESTATI DOPO 60 GIORNI perlite con l’81,2% di radicazione e il
Epoca Tipo Presenza di callo Radicazione Lunghezza radici 69,4% di sopravvivenza delle gemme
Cultivar Trattamento (Contessa et al., 2014).
prelievo talea (%) (%) (cm)
N Giugno 0 IBA 1.000 66,7 50 2,3
Oltre a fattori imprescindibili per il
successo del taleaggio, come l’epoca
TG Giugno 1 IBA 2.000 46,7 46,7 3,7 di esecuzione e la concentrazione di
TGR Giugno 1 IBA 2.000 30,00 16,7 2,2 sostanze ormonali usate, vi sono anche
alcuni fattori, come l’ambiente lumi-
N Settembre 0 IBA 1.000 + P 53,3 40,0 3,5
noso durante la radicazione delle talee
TG Settembre 0 IBA 2.000 + P 40,0 46,7 5,1 ed il grado di lignificazione del mate-
TGR Settembre 0 IBA 1.000 + P 60 76,7 4,0 riale usato per il taleaggio, che hanno
mostrato un consistente effetto sulla
Estratto da Cristofori et al., 2010.
percentuale di talee radicate e sulla
sopravvivenza delle stesse nelle fasi di
di vermiculite e perlite (rapporto 1:1), si è osservata un’elevata mortalità delle trasferimento in vaso (Tombesi et al.,
mantenute umide utilizzando un siste- gemme (Contessa et al., 2011a). 2015). Le talee utilizzate nel periodo
ma mist RRS-1 (Netafim) azionato da Nel 2010 è stato testato l’utilizzo di fine giugno sono provviste di foglie
un sensore a pioggia modificato (Fig. di due inibitori della biosintesi dell’e- funzionali le quali forniscono carboi-
1). Le talee sono state preparate man- tilene, 1-MCP (1-methylcyclopropene) drati per il processo di formazione ed
tenendo la sola foglia apicale tagliata a e nitrato d’argento (AgNO3) in combi- accrescimento delle radici. L’utilizzo
metà (Fig. 2). Gli effetti dei trattamenti nazione con IBA 1.000, con l’obiettivo di luminosità ambientali intermedie (al
sono stati valutati dopo due mesi. di valutarne l’efficacia per incremen- di sotto delle 600 μmol m-2 s-1, pari a
In un primo esperimento (2009) so- tare la sopravvivenza delle gemme in circa un terzo della luminosità esterna
no stati indagati gli effetti dell’applica- talee di Tonda Gentile delle Langhe. massima) consentono una maggiore
zione di IBA a diverse concentrazioni L’utilizzo dei due inibitori ha indotto funzionalità fotosintetica. Recenti stu-
(1.000 mg l-1, 1.500 mg l-1, 2.000 mg l-1) una maggior sopravvivenza delle gem- di condotti dall’Università di Perugia
e in associazione con putrescina (IBA me rispetto al controllo (Tab. 2), senza e dall’Università Cattolica di Piacenza
1000 mg l-1 + putrescina (P) 1.600 mg effetti negativi sulla radicazione delle hanno evidenziato che talee di Tonda
l-1) sulla radicazione e sulla sopravvi- talee (Contessa et al., 2011b). di Giffoni inducono una migliore radi-
venza delle gemme delle cv Tonda di Gli effetti sulla radicazione e sulla cazione rispetto a talee mantenute in
Giffoni, Tonda Gentile delle Langhe (si- sopravvivenza delle gemme in talee di condizioni luminose limitanti. Va evi-
nonimo Tonda Gentile Trilobata), Da- Tonda Gentile delle Langhe trattate con denziato, comunque, che il nocciolo è
ria e Tonda Gentile Romana. I miglio- IBA a due diverse concentrazioni (500 caratterizzato da foglie molto sensibili
ri risultati si sono ottenuti in Tonda di e 1.000 mg l-1) sono stati ulteriormente a eccessi termici e basse umidità relati-
Giffoni (radicazione superiore al 60%), testati in anni successivi. Le percen- ve, quindi è fortemente raccomandato
con l’applicazione di IBA 1.000, IBA tuali di radicazione sono risultate del l’uso della nebulizzazione e l’uso di
1.000 + P e IBA 1.500. Tonda Gentile 75,6% con IBA 500 e 76,9% con IBA lampade a luce fredda tipo LED.
Romana è risultata di difficile radica- 1.000 (medie 2010-11), mentre la per- Per quanto riguarda il grado di ligni-
zione, mentre si sono riscontrati valori centuale di sopravvivenza delle gem- ficazione dei germogli, le talee ottenu-
intermedi per Tonda Gentile delle Lan- me è risultata maggiore per IBA 500 te dalla parte apicale, meno lignificata
ghe (58,2% con IBA 1.000 + P) e Daria (64,4%). Sono inoltre stati valutati due (i.e. visivamente gli assi sono ancora
(53,2% con IBA 1.000). In tutte le tesi diversi substrati di radicazione compo- verdi), producono risultati migliori in

5Fig. 2 - Talee radicate di Tonda Gentile delle Langhe con utilizzo


5Fig. 1 - Bancale con nebulizzazione in funzione (foto Disafa, Torino). di substrato terriccio/perlite (foto Disafa, Torino).

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TAB. 2 - EFFETTO DEL TRATTAMENTO IBA1000 MG L-1 IN COMBINAZIONE CON DUE INIBITORI talea. La propaggine semplice si realiz-
DI ETILENE (1-MCP E AGNO3) SU TALEE DI TONDA GENTILE DELLE LANGHE 60 GIORNI DOPO za curvando e interrando un ramo di un
L’APPLICAZIONE (ANNO 2010) anno dalla pianta madre fissato sul pun-
Sopravvivenza to più basso della curvatura, lasciando
Radicazione Numero di radici Lunghezza radici riemergere la parte apicale del ramo.
Trattamento delle gemme
(%) per talea (cm) (%) Nella porzione interrata si origineranno
Esperimento 1 le radici e, appena sotto a questa, si ese-
Controllo (IBA 1000) 61,3 15,1 5,1 31,3 guirà il taglio della pianta neo-formata.
1-MCP 61,3 13,2 5,0 43,8 Il ciclo produttivo è di durata biennale
P ns ns ns * in quanto nel primo anno si produce
Esperimento 2 il fusto da propagginare e nel secondo
Controllo (IBA 1000) 72,5 18,5 5,2 30,0 si realizza la propaggine stessa. La ra-
IBA 1000+AgNO3 57,5 15,4 5,0 45,0 dicazione dei rami può essere favorita
P ns ns ns *
tramite strozzatura o anulazione della
* Differenze significative per p≤0,05; ns = non significativo parte che emetterà nuove radici e con
l’aggiunta di radicanti.
TAB. 3 - EFFETTO DEI SUBSTRATI VERMICULITE/PERLITE (S1) E TERRICCIO/PERLITE (S2) SU Una variante di questa tecnica è
TALEE DI TONDA GENTILE DELLE LANGHE TRATTATE CON IBA DOPO 60 GIORNI la propaggine di trincea che consiste
nello stendere in un solco piante origi-
Substrato Radicazione Callo Talee radicate munite Numero di radici Lunghezza delle radici
(%) (%) di gemme (%) per talea (cm) nariamente poste a dimora inclinate a
45° e rincalzando gradualmente i ger-
S1 81,2 0,6 69,4 13,4 5,8
mogli alla base dei quali si formeranno
S2 55,0 18,7 51,9 7,4 5,3 le radici avventizie. Con questa tecnica
P * * * * ns si aumenta l’efficienza del sistema che
può arrivare a produrre anche 50.000
*Differenze significative per p≤0,05; ns=non significativo
barbatelle/ha.
Impiego del portinnesto
termini di percentuale e qualità di ra- La margotta di ceppaia viene ese-
dicazione e sopravvivenza delle talee guita applicando un filo metallico av- La propagazione per innesto appor-
nel trasferimento in vasetto. Al riguar- volto alla base del fusto che viene poi ta vantaggi in fase di coltivazione so-
do, va sottolineato che nella fase di ricoperta di terra fino all’emissione di prattutto connessi all’adozione di por-
trasferimento dal banco di radicazione radici nella parte sovrastante la legatu- tinnesti non polloniferi che consentono
alla serra di forzatura, particolare at- ra. In alternativa, si opera la capitozza- di eliminare i notevoli costi di spollo-
tenzione deve essere posta all’umidità tura della pianta madre. Con il ricorso natura annuale (Franco e Pancino,
ambientale, evitando prolungate con- a promotori della radicazione (IBA) in 2009). Attualmente, ancora per lo più
dizioni di bassa umidità relativa che aggiunta alla strozzatura o anulazione in via sperimentale, vengono utilizza-
potrebbe condizionare negativamente si ottengono risultati più che soddisfa- ti semenzali da libera impollinazione
la sopravvivenza delle talee radicate. centi (Fig. 3). di Corylus colurna, specie ad alto fu-
Le recenti acquisizioni nel taleaggio La propaggine è una tecnica di pro- sto non pollonifera, alcuni portinnesti
del nocciolo portano a concludere che la pagazione che consente di produrre un clonali di C. avellana a bassa attitudi-
scelta del materiale di partenza e l’epoca discreto numero di nuove piantine. Il ne pollonifera e ibridi non polloniferi
di prelievo dei rami da cui ottenere le ta- mantenimento del legame tra ramo da ottenuti da incrocio interspecifico tra
lee è fondamentale per ottenere buoni ri- radicare e pianta madre che caratteriz- le due specie citate, come Dundee e
sultati. In relazione a quest’ultimo aspet- za la propaggine, consente di evitare gli Newberg (Rovira et al., 2014). I vantag-
to, l’andamento climatico dell’annata stress nutrizionali che caratterizzano la gi forniti dal portinnesto si scontrano
sembra influenzare significativamente i
risultati, rendendo ancora difficile la ri-
petibilità della procedura negli anni ed
esaltando nel contempo l’importanza di
protocolli collaudati di forzatura delle
piante madri. È inoltre evidente che le
cultivar di nocciolo presentano attitudi-
ne diversa alla radicazione ed è pertanto
necessario individuare un protocollo di
taleaggio diverso per ogni varietà.
Margottaggio e propaggine
La margotta di ceppaia e la propag-
gine (semplice e di trincea) sono siste-
mi propagativi alternativi al pollone
autoradicato e trovano discreto uso nel
vivaismo di USA, Francia e Cile, pur
presentando analoghi rischi sanitari
(Bignami et al., 1999). 5Fig. 3 - Ceppaie di nocciolo (vivaio Vivalb - Cuneo).

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prodotto risultati contraddittori. Ulte-
riori prove hanno focalizzato dunque
l’attenzione alla fase di sterilizzazio-
ne e allestimento della coltura asetti-
ca, al ruolo delle citochinine zeatina
e 6-benzilamminopurina (BAP) e alla
fase di radicazione e ambientamento,
con l’obiettivo di poter trasferire i pro-
tocolli per un impiego su larga scala
(Bacchetta et al., 2008).
Presso il Disafa dell’Università di
Torino sono tate condotte prove sull’u-
tilizzo di diversi substrati per la micro-
propagazione del nocciolo. Il metodo
di sterilizzazione adottato ha consenti-
5Fig. 4 - Innesti attecchiti in bancale attrezzato per la forzatura del punto d’innesto con tecnica
“hot callusing” (attecchimento a caldo) (a destra); innesto invernale a doppio spacco inglese attec- to l’ottenimento di un’alta percentuale
chito (a sinistra) (foto Dsa3, Perugia). di materiale non inquinato. I trattamen-
ti fungicidi e l’utilizzo dell’ipoclorito
però con una tecnica ancora non per- la valutazione delle loro prestazioni di sodio al 25% e dell’etanolo al 70%
fezionata per questa specie e dai risul- agronomiche in combinazione con in combinazione hanno permesso di
tati ancora variabili. Tonda Gentile delle Langhe. ottenere, dopo 30 giorni, una percen-
Le attività finanziate dal “Progetto La futura disponibilità di portinnesti tuale media di espianti sterili pari al
Vi.Va.Co.” hanno mostrato come il pe- non polloniferi ad alta affinità di inne- 80% (Valentini et al., 2013); l’utiliz-
riodo ottimale per l’innesto di Tonda sto con le cultivar italiane a frutto ton- zo dell’acido ascorbico come agente
di Giffoni, Tonda Gentile Romana e do è dunque prerogativa essenziale per antiossidante nell’ultimo passaggio di
Tonda Gentile delle Langhe, eseguito sviluppare anche in Italia una nuova sterilizzazione ha impedito fenomeni
a doppio spacco inglese, si colloca tra corilicoltura basata su impianti mono- di ossidazione.
fine gennaio e febbraio ed è favorito caule a densità elevate. Sono stati utilizzati 5 diversi terre-
dalla tecnica del riscaldamento del ni di coltura basati sul terreno di Yu e
punto d’innesto a +25°C (“hot callu- Micropropagazione e coltura Reed (1995) modificato (YR) e descritti
sing”), che favorisce la saldatura tra i “in vitro” in tabella 4. I risultati ottenuti sono i se-
due bionti (Fig. 4) e l’accrescimento guenti: l’uso del terreno 1 ha permesso
dei germogli (Lagerstedt, 1981). Nel di ottenere una buona percentuale di
Micropropagazione
periodo ottimale sopradescritto e con germogliamento ed una buona quali-
l’applicazione di tecniche di forzatura La micropropagazione rappresenta tà di sviluppo dei germogli, mentre il
termica la percentuale di successo rag- una valida opportunità per la moltipli- terreno 2 ha presentato una scarsa per-
giunge punte superiori dell’80%. cazione del nocciolo, oltre che un’ef- centuale di espianti germogliati, sep-
Presso il Disafa dell’Università di ficacie strumento per generare nuova pur di buona qualità. L’applicazione di
Torino, nell’ambito del “Progetto Cori- variabilità e favorire il miglioramento nitrato d’argento ha determinato una
bio”, sono stati individuati 8 semenzali genetico (Rugini et al., 2008). Attual- rapida apertura delle gemme ed una
ottenuti da incrocio di C. colurna x C. mente in vivai specializzati la micro- elevata percentuale di germogliamen-
avellana privi di attitudine pollonifera propagazione del nocciolo è routine, to, con migliori risultati per il terreno 3,
da impiegare come portinnesti. La pro- ma spesso basata sull’impiego di mi- contenente AgNO3 in basse concentra-
pagazione di tali semenzali è avvenuta crotalee da pollone che, oltre a non ga- zioni, rispetto al terreno 4. L’aggiunta
per innesto avvalendosi anche in que- rantire l’uniformità genetica dei cloni, del glutatione al terreno di coltura 5 ha
sto caso della tecnica “hot callusing”; il favorisce la persistenza della giovanili- dato le peggiori prestazioni sia in ter-
punto d’innesto è stato mantenuto alla tà nelle nuove piantine prodotte. Inol- mini di germogliamento degli espianti,
temperatura media di +27°C e la salda- tre, la micropropagazione a partire da sia per la qualità dei germogli ottenuti.
tura dell’innesto è avvenuta in circa 20 materiale adulto presenta ancora diffi- L’impiego del nitrato d’argento a
giorni. Le cv Tonda di Giffoni, Tonda coltà applicative in particolare per le basse concentrazioni in aggiunta al ter-
Gentile delle Langhe e Tonda Genti- principali cultivar italiane (Nas e Read, reno di coltura di base risulta efficace
le Romana sono state utilizzate come 2003; Damiano et al., 2005; Bacchetta nel ridurre i tempi di germogliamento
portinnesti e questo ha consentito di et al., 2008) e, visti i notevoli vantaggi e potrebbe essere utilizzato con suc-
eseguire una prima valutazione sull’af- che tale tecnica innovativa può appor- cesso nelle prime fasi di allestimento
finità d’innesto dei semenzali non pol- tare, merita ulteriori sforzi scientifici e della coltura in vitro. Successivamente,
loniferi con tali varietà. I migliori risul- applicativi. Proprio in questa direzione i terreni 1 e 2, contenenti BAP ad alte
tati si sono ottenuti con Tonda di Gif- vertono le recenti attività svolte presso concentrazioni, possono essere utiliz-
foni (82,8% di attecchimento), seguita alcuni centri di ricerca italiani. zati per il trasferimento degli espianti
da Tonda Gentile Romana (71,4%) e Presso il Dafne dell’Università della date le buone performance dimostrate
Tonda Gentile delle Langhe (61,6%) Tuscia sono stati condotti studi per la nella crescita dei germogli.
(Valentini et al., 2007). I semenzali so- definizione di un efficiente protocollo Presso il Crea-Fru di Roma gli stu-
no stati successivamente propagati per per la micropropagazione delle princi- di finalizzati alla definizione di un ef-
costituire ceppaie di piante madri. È in pali cultivar di nocciolo. Il trasferimen- ficiente protocollo per la micropropa-
corso, presso due campi sperimentali, to dello stesso a varietà minori ha però gazione del nocciolo sono stati avviati

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già dal 2002, utilizzando le Tuscia attività finalizzate ad
cv Tonda Gentile Romana e ottenere organogenesi av-
Montebello. Per queste culti- ventizia ed embriogenesi so-
var è stato messo a punto un matica in nocciolo a partire
efficiente protocollo di alle- da tessuti adulti, quale base
stimento della coltura, par- di partenza per l’ottenimento
tendo da gemme ascellari, di di nuova variabilità genetica.
moltiplicazione, comparan- Ad oggi, infatti, tali tecniche
do diverse combinazioni di in vitro applicate al noccio-
sali e concentrazioni crescen- lo hanno consentito la rige-
ti di BAP, e di radicazione, nerazione avventizia solo a
confrontando concentrazioni partire da embrioni zigotici.
crescenti di IAA, IBA o NAA. È stato messo a punto un
Il protocollo definito prevede protocollo per l’ottenimento
l’utilizzo di un terreno con- di organogenesi di germogli
tenente sali DKW modificati 5Fig. 5 - Micropropagazione del portinnesto Corylus colurna L. (foto Crea-Fru). impiegando espianti di cul-
(Damiano et al., 2005; Cabo- tivar micropropagate (foglie,
ni et al., 2009) con 1,5 mg l-1 di BAP per al., 2017), consente di ottenere soddi- piccioli e stipole). L’analisi istologica
la moltiplicazione o l’applicazione di 2 sfacente allestimento, moltiplicazione, condotta a carico dei calli in crescita
mg l-1 di IBA per la radicazione in vitro. radicazione (oltre 90% per tutti i cloni su diversi substrati ha permesso di in-
Successivamente, al fine di ottimizzare testati) (Fig. 5) e ambientamento. Ulte- dividuare evidenti segnali di organo-
la rizogenesi, microtalee sono state in- riori studi sono in corso per ottimizzare genesi avventizia di germogli, come
dotte a radicare immergendone la base la fase di ambientamento, in termini confermato dalla presenza di elementi
in una soluzione contenente 80 mg l-1 di riduzione del tempo necessario per vascolari, in particolare tracheidi anu-
di IBA per 24 h e trasferendole su un l’ottenimento del materiale vivaistico e late e anulo-spiralate (Fig. 7).
terreno di coltura senza ormoni e solidi- di qualità degli espianti, e per l’appli- La successiva ottimizzazione del
ficato con agar in presenza o assenza di cazione del microinnesto con le prin- protocollo di rigenerazione mediante
vermiculite (1:1, v/v). Il trattamento con cipali cultivar commerciali. l’impiego di antibiotici (carbenicillina,
agar e vermiculite ha permesso di otte- Inoltre, Crea-Fru di Roma e il Saf vancomicina e cefotaxime), molecole
nere la migliore risposta rizogena e ha dell’Università di Palermo hanno av- caratterizzate da un effetto auxino-si-
favorito il successivo ambientamento viato la micropropagazione di varietà mile, ha permesso l’ottenimento di or-
(Gentile et al., 2015). Il protocollo mes- siciliane, con l’obiettivo di preservare ganogenesi di germogli neo-formati. La
so a punto è stato applicato con succes- la biodiversità in questa specie. Oltre ricerca conferma che, anche per il noc-
so ad altre cultivar commerciali quali la alla definizione del protocollo di mi- ciolo, la competenza organogenetica è
Tonda di Giffoni, la Tonda Gentile delle cropropagazione, ormai ultimata, si strettamente legata al tipo di espianto e
Langhe e la Tonda Rossa. intende procedere per queste varietà all’antibiotico utilizzato. A seguito del
Considerato il crescente interesse alla messa a punto di un protocollo pre-trattamento degli espianti di Tonda
per i portinnesti di nocciolo non pol- per il risanamento mediante coltura di Gentile Romana nella fase di prolife-
loniferi, sono state allestite in coltu- meristemi, previa verifica del loro sta- razione, la risposta organogenetica ha
ra presso il Crea-Fru, nell’ambito del to sanitario, e trasferire su di esse pre- raggiunto il 40% (Silvestri et al., 2016).
“Progetto Vi.Va.Co.” alcune selezioni cedenti esperienze di applicazione di Dai risultati ottenuti, il miglior proto-
di C. colurna al fine di mettere a pun- crescita rallentata e crioconservazione collo per l’induzione dell’organoge-
to un protocollo di micropropagazio- avviate su altre cultivar (Sgueglia et al., nesi avventizia del nocciolo prevede
ne che ne consenta il clonaggio. Sono 2012) (Fig. 6). l’impiego di foglie e piccioli prelevati
state comparate varie combinazioni di da espianti in crescita su substrato di
terreni di coltura e di fitoregolatori. Ad Colture “in vitro” propagazione aggiunto di soluzione
oggi il protocollo per questi portinnesti, Di recente sono state realizzate acquosa contenente cefotaxime 1.000
in corso di pubblicazione (Gentile et presso il Dafne dell’Università della mg l-1 (“double-layer”), posti su substra-
to di induzione (MS, saccarosio 3%,
TAB. 4 - PERCENTUALE DI ESPIANTI GERMOGLIATI E CARATTERISTICHE DEI GERMOGLI BAP 1 mg l-1, IBA 1 mg l-1, Kin 2 mg l-1).
OTTENUTI DOPO 60 GIORNI DALLA MESSA IN VITRO I calli formatisi sul substrato di induzio-
Espianti germogliati Numero Lunghezza germogli Numero gemme ne vengono poi trasferiti su un substra-
Substrato (%) germogli/espianto (cm) ascellari/germoglio to di rigenerazione composto da ½ MS,
Terreno 1 76,8 a 1,0 3,5 a 3,6 ab saccarosio 3% e BAP 0,5 mg l-1 per la
successiva proliferazione.
Terreno 2 26,8 b 1,0 3,9 a 4,6 a Presso il Saf dell’Università di Pa-
Terreno 3 89,7 a 1,1 3,3 a 3,6 ab lermo è stata recentemente applicata
Terreno 4 80,7 a 1,0 2,9 b 2,7 b
anche la tecnica dell’embriogenesi
gametica mediante coltura in vitro di
Terreno 5 15,0 b 1,0 2,5 b 2,4 b microspore isolate su cinque varietà di
Legenda dei substrati: 1 = YR (substrato di Yu e Reed, 1995) + 5 mg l-1 BAP (6-benzilaminopurina); 2 = YR + 2,5 nocciolo, provando diversi mezzi di
mg l-1 BAP; 3 = YR + 2,5 mg l-1 BAP + AgNO3 0,5 mg l-1; 4 = YR + 2,5 mg l-1 BAP + AgNO3 1,5 mg l-1; 5 = YR + 2,5 coltura e quattro stress termici. Per la
mg l-1 BAP + Glutatione 200 mg l-1. prima volta, con la suddetta metodo-
Medie seguite dalla stessa lettera nella colonna non sono statisticamente differenti per p≤0,5.
logia applicata al nocciolo, sono sta-

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ti ottenuti embrioni che l’analisi con cessioni (che si auspica incrementare
marcatori molecolari ha mostrato esse- con nuove varietà e selezioni clonali
re omozigoti (Gniech Karasawa et al., migliorative) e costituirà la base da
2016). cui potrà partire in futuro, alla pari di
quanto già avviene da decenni per al-
Filiera vivaistica e certificazione tri fruttiferi, la certificazione genetico-
delle piante sanitaria volontaria del nocciolo. Dalle
fonti conservate si stanno originando
Pur se regolamentato sin dal 1997 produzioni che seguono uno schema
(DM 14/4/1997) nell’ambito della ca- di certificazione classico, pur se tale
tegoria CAC, il nocciolo non ha mai strumento normativo non è ancora di-
suscitato grande interesse nel vivaismo sponibile. Al riguardo, il comitato fito-
professionale nazionale, così come sanitario nazionale del Mipaaf ha già
dalle istituzioni incaricate dei control- esaminato una prima bozza dei proto-
li di ciclo produttivo e prodotto finale. colli tecnici che ne regolamenteranno
Questo perché, di solito, per la costitu- produzione e commercializzazione.
zione di nuovi corileti, si utilizzano in Queste sono le basi su cui si è svi-
gran parte i polloni raccolti da impianti luppato il sistema di qualificazione che,
commerciali. Tutto ciò non garantisce nel 2015, ha registrato la partecipazio-
la qualità sanitaria e la purezza varie- ne di 4 vivai per un totale di 285.000
tale invece richieste obbligatoriamente piante qualificate (Figg. 8 e 9). L’eco
dalla categoria CAC. 5Fig. 6 - Plantula micropropagata della varietà che ha ricevuto l’iniziativa ha spinto il
A seguito del “Progetto Ri.S.Va. siciliana Minnulara (foto Saf Palermo). settore vivaistico professionale ad in-
No.Q. 5 colori” attuato dal 2010 al vestire ulteriormente sul nocciolo ed i
2011 da Unaproa, nell’ambito del qua- risultati del 2016 lo dimostrano: 17 vi-
le il CIVI-Italia propose l’implementa- vai ubicati in 6 diverse regioni, con una
zione di un sistema di qualificazione/ consistenza produttiva che risponde ai
certificazione genetico-sanitaria nazio- requisiti definiti di oltre 1,9 milioni di
nale su scala volontaria del materiale piante delle tipologie a radice nuda o
di propagazione del nocciolo, l’inte- in vasetto che hanno origine da ceppa-
resse per questa specie aumentò anche ie controllate, da micropropagazione
per le concomitanti interessanti quota- o innestate su semenzali di C. colurna.
zioni mercantili delle nocciole. Questa è la dimostrazione che quando
Il progetto permise di selezionare il mercato richiede piante di qualità il
nelle maggiori collezioni varietali pres- vivaismo professionale italiano è in gra-
so alcune istituzioni scientifiche nazio- do di fornire le dovute risposte in tempi
nali piante capostipiti delle più impor- brevi e con una qualità verificata, accer-
tanti varietà che, dopo gli accertamenti tata e certificata (Figg. 10 e 11) che oggi
sanitari e i test di corrispondenza va- non ha eguali in campo internazionale.
rietale, furono conservati in condizioni Gran merito dell’operazione va da-
d’isolamento presso le “screen house” to al nuovo corso che si è intrapreso nei
del Crsfa Basile Caramia di Locoroton- rapporti tra vivaisti, produttori e trasfor-
do (Ba). matori, nell’ottica di progetti di filiera
L’interesse del nocciolo è conti- che vedono tutti i soggetti partecipanti
nuato a crescere anche a seguito del- garantiti del lavoro svolto equamente
la volontà della Ferrero di favorire la 5Fig. 7 - Particolare di sezioni istologiche dei retribuito. I lavori per lo sviluppo del
calli derivati da foglie di nocciolo cv Tonda
realizzazione di 20.000 nuovi ettari di Gentile Romana (barra = 40 µm) non morfo- programma di certificazione volontaria
coltivazione in Italia per accrescere la genetico con evidente necrosi (a) e callo mor- del nocciolo, anche alla luce del muta-
capacità produttiva nazionale. Condi- fogenetico con presenza di elementi vascolari to quadro normativo che ha ridefinito
zione essenziale è quella che i nuovi neo-formati (b). Gemma avventizia da callo di le categorie CAC e certificato a livello
foglie pre-trattate con cefotaxime (c). Espianto
corileti siano costituiti con piante di rigenerato separato dal callo e trasferito su sub- comunitario, proseguiranno con l’o-
qualità superiore, che diano garanzia strato di crescita (d) (foto Dafne, Viterbo). biettivo di dotarsi di questo importante
di produzioni omogenee di qualità, strumento di valorizzazione entro la
riducendo il fenomeno della miscella- di un progetto che si basa sulla stretta fine del 2017.
nea varietale che determina difficoltà attuazione delle norme CAC con una
nel processo industriale di lavorazione verifica sanitaria e di corrispondenza BIBLIOGRAFIA
delle nocciole. varietale con strumenti diagnostici mo- Bacchetta, L., Aramini, M., Bernardini, C., Ru-
Il lavoro precedentemente avvia- derni, applicata sulle sole produzioni gini, E., 2008. In vitro propagation of tradi-
tional Italian hazelnut cultivars as a tool for
to è stato ulteriormente implementato vivaistiche che hanno origine tracciata the valorization and conservation of local
nell’ambito di un protocollo di colla- (ceppaie, piante madri per talee, pro- genetic resources. Hortscience, 43: 562-566.
borazione tra Ferrero, Ismea e CIVI- pagazione in vitro) da parte di vivai che Bignami C., De Salvador F.R., Strabbioli G.,
Italia per sviluppare il “sistema di qua- partecipano su scala volontaria. 1999. Aspetti agronomici e prospettive di
valorizzazione della corilicoltura italiana.
lificazione/certificazione del materiale Il progetto ha permesso l’immis- Riv. di Frutticoltura, 11: 16-27.
di propagazione del nocciolo”. Si tratta sione in conservazione di nuove ac- Caboni E., Frattarelli A., Giorgioni M., Mene-

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5Fig. 8 - Piante micropropagate in acclimata-
mento (vivai Battistini, Cesena). 5Fig. 9 - Piante micropropagate pronte per la vendita (vivai Vitroplant, Cesena).

ghini M., Damiano C., 2009. Improving Mi-


cropropagation of Hazelnut Italian Cultivars
Through Temporary Immersion System. Acta
Horticulturae, 845: 255-260.
Contessa, C., Valentini N., Botta R., 2011a. De-
creasing the concentration of IBA or combi-
nation with ethylene inhibitors improve bud
retention in semi-hardwood cuttings of ha- 5Fig. 10 - Cartellino di certificazione genetico-sanitaria volontaria del nocciolo (Foto CIVI-Italia).
zelnut cultivar ‘Tonda Gentile delle Langhe’.
Scientia Horticulturae, 131: 103-106. garantire competitività. Riv. di Frutticoltura, Rovira M., Cristofori V., Silvestri C., Celli T.,
Contessa, C., Valentini N., Caviglione M., Botta 5: 44-53. Hermoso J.F., Tous J., Romero A., 2014. Eva-
R., 2011b. Propagation of Corylus avella- Damiano C., Catenaro E., Giovinazzi J., Fratta- luation of “Negret” hazelnut cultivar grafted
na L. by means of Semi-hardwood Cutting: relli A., Caboni E., 2005. Micropropagation on non-suckering rootstocks in Spain: kernel
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2014. Investigation on Effects of IBA Tre- mini area. Acta Horticulturae, 845: 783-788. nale. La micropropagazione in Italia: stato at-
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5Fig. 11 - Piantine autoradicate di nocciolo in vaso munite di cartellino Acta Horticulturae, tion system for hazelnut (Corylus species).
(Foto CIVI-Italia). 616: 216–220. HortScience 30, 120-123. n

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SPECIALE NOCCIOLO

Piattaforma varietale e orientamenti


produttivi per i nuovi impianti
S. TOMBESI1 - R. BOTTA2 - N. VALENTINI2 - V. CRISTOFORI3 - F.R. DE SALVADOR4 - D. FARINELLI5
1
Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili (DIPROVES) – Università Cattolica del Sacro Cuore - Piacenza
2
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) - Università di Torino
3
Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE) - Università della Tuscia - Viterbo
4
Centro di Ricerca per la Frutticoltura (FRU) – Consiglio per la ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria (CREA) - Roma
5
Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali (DSA3) – Università di Perugia

TAB. 1 - PRINCIPALI VARIETÀ COLTIVATE NEI MAGGIORI PAESI PRODUTTORI


L’esperienza derivante dalle Nazione Area di coltivazione Cultivar principali
ricerche degli ultimi decenni in Piemonte Tonda Gentile delle Langhe
Italia indica le varietà Tonda di Lazio Tonda Gentile Romana, Nocchione, Tonda di Giffoni
Giffoni, Tonda Romana e Tonda Italia Campania Mortarella, San Giovanni, Tonda di Giffoni, Tonda Bianca,
Gentile delle Langhe come Tonda Rossa, Camponica
riferimento per la corilicoltura Sicilia Siciliana
italiana in termini di produttività
Trabzon Mincane, Fosa, Tombul, Sivri
e qualità. Il loro impiego può
essere esteso anche in aree non Giresun Tombul, Sivri, Kalinkara
tradizionalmente corilicole, Turchia Ordu e Samsun Tombul, Palaz, Cakildak
previa l’attenta valutazione Bolu, Adapazari, Zonguldak Karafindik, Mincane, Cakildak, Fosa, Uzunmusa, Cavcava,
della loro adattabilità alle Digerleri
caratteristiche pedo-climatiche USA Oregon Barcelona, Ennis, Daviana, Butler
locali. Le nuove varietà
Cherkesskii, Scorospelka, Kudryavchik, Chkhivistava,
derivate dai programmi di Azerbaijan Sochi Pioneer, Ata-Baba
miglioramento genetico attivi
Catalogna Negret, Gironell, Culpla, Grifol, Trenet, Pautet, Tonda di
nel mondo costituiscono invece Spagna Giffoni
un’importante evoluzione che
Modificato da Tombesi et al., 2010.
in prospettiva consentirà di
incrementare le rese e la qualità
dei nuovi noccioleti. ventina di varietà principali che sono corilicoltura è concentrata nelle zone
state selezionate da lungo tempo da intorno al Mar Nero ed è caratteriz-
piante spontanee nelle aree di mag- zata da una scarsa specializzazione
giore diffusione della coltura e che colturale e una raccolta che viene
rappresentano i genotipi che si sono effettuata prevalentemente a mano,

I
l rinnovato interesse nella coltiva- rivelati più adatti alle condizioni pe- dalla pianta (Tab. 1). La produzione
zione del nocciolo, determinato doclimatiche delle zone di origine e si basa principalmente su nocciole
dall’innalzamento dei prezzi e dal- maggiormente rispondenti alle neces- tonde, nell’ambito delle quali Tom-
le richieste da parte dell’industria di sità produttive in termini quantitativi e bul è la varietà più importante. L’Italia
ottenere produzioni di alta qualità pro- qualitativi (Mehlenbacher, 1991). è il secondo maggiore produttore di
venienti da aree geografiche diverse, nocciole e si colloca al secondo po-
pone la questione fondamentale della La piattaforma varietale sto dopo la Turchia con circa l’11%
scelta varietale per i nuovi impianti. dei principali competitor di sgusciato; seguono nell’ordine USA
Le varietà hanno, infatti, nel loro pa- (4%), Georgia (4%), Azerbaijan (3%),
trimonio genetico le caratteristiche di La produzione di nocciole è con- Spagna (3%), altri (3%).
qualità, le potenzialità produttive e la centrata in pochi Paesi e, in particola- Negli Stati Uniti la coltivazione,
capacità di adattamento all’ambiente re, in Turchia, che fornisce il 71% del- destinata principalmente alla produ-
che le tecniche colturali debbono poi la produzione mondiale di sgusciato, zione di nocciole per il consumo fre-
consentire di esprimere e di esaltare rappresentando il punto di riferimento sco, è localizzata lungo la Willamet-
(Tombesi et al., 2010). Attualmente, la commerciale per il mercato delle noc- te Valley, in Oregon, con impianti di
produzione mondiale è basata su una ciole (www.nutfruit.org). In Turchia la pianura, razionali e completamente

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meccanizzati, basati principalmente teristiche tecnologiche. In Piemonte è è considerato un difetto. La pelatura
sulla varietà Barcelona e più recente- localizzato il 23% della superficie col- deve essere ottimale, il contenuto in
mente con rapida diffusione di nuove tivata, con un 23% della produzione grassi tra il 63 ed il 70%. Molte di que-
selezioni licenziate dall’Oregon Sta- nazionale ed una resa ad ha di 1,79 ste caratteristiche concorrono spesso
te University (OSU) di Corvallis. Nel t. La cultivar presente è quasi esclusi- a determinare la qualità industriale
corso degli anni ‘60 la corilicoltura vamente Tonda Gentile delle Langhe delle partite e quindi il prezzo. Tra
statunitense ha dovuto affrontare la (denominata anche Tonda Gentile le caratteristiche organolettiche sono
diffusione dell’”Eastern Filbert Blight” Trilobata) che, come dimostrato da importanti il gusto delle nocciole sgu-
(EFB) (malattia fungina del legno cau- numerose ricerche, fornisce buoni ri- sciate e l’aroma di quelle tostate.
sata da Anisogramma anomala) che ha sultati produttivi soprattutto nella sua A seconda della destinazione d’uso
condizionato fortemente la scelta va- area di origine dove si avvantaggia le preferenze per le cultivar sono: Bar-
rietale, favorendo l’impianto di varietà notevolmente dall’impollinazione di celona, Ennis, S. Giovanni, Corabel
resistenti provenienti dal programma noccioli selvatici locali. In Piemonte, come nocciole in guscio per il con-
di miglioramento genetico dell’OSU. a differenza di Campania e Sicilia, ne- sumo fresco; Tonda Romana e Tonda
In Georgia, Azerbaijan, e altri Paesi gli ultimi 5 anni vi è stato un incre- di Giffoni come nocciole sgusciate;
del Caucaso le varietà coltivate sono mento delle superfici del 40% nelle Tombul, Tonda Gentile delle Langhe,
selezioni locali, adatte al clima mite e basse colline, anche in sostituzione di Negret, Tonda di Giffoni come le noc-
piovoso di quell’area. La Spagna con altre produzioni, per l’aumento delle ciole sgusciate e tostate. Attualmen-
una produzione di circa 9.750 t di richieste di nocciole di qualità da par- te l’industria utilizza: Tonda Gentile
sgusciato, concentra circa il 90% del- te dell’industria dolciaria piemontese. delle Langhe, Tonda Gentile Roma-
la produzione in Catalogna, territorio na, Tonda di Giffoni, Mortarella, San
con suoli calcarei, pH elevato e scarse Uso delle nocciole Giovanni prodotte in Italia; Negret e
precipitazioni. In queste condizioni la e caratteristiche desiderate Pauetet prodotte in Spagna; Tombul,
principale varietà utilizzata è Negret Palaz, Fosa, prodotte in Turchia. Va-
(80%), coltivata con l’ausilio dell’ir- Il 10% delle nocciole è usato di- rietà a frutto tondo come Tonda Gen-
rigazione. rettamente “in guscio” o come noc- tile delle Langhe, Tonda Romana e
ciole intere con vendite che si con- Tonda di Giffoni sono maggiormente
Le varietà della corilicoltura centrano nella parte finale dell’anno apprezzate per le loro caratteristiche
italiana (settembre-dicembre). Sono richieste tecnologiche rispetto a varietà a frutto
nocciole grandi ed attraenti, senza allungato come Mortarella e San Gio-
In Italia, stando alle statistiche ri- pubescenza e con assenza o quasi di vanni.
ferite al 2015 (Ismea, 2016), la super- fibra che ricopre la pellicola. Il 90%
ficie occupata dalla corilicoltura è di della produzione è invece utilizzato Caratteristiche delle varietà
circa 71.500 ha, localizzata princi- dall’industria e le nocciole sono ven- più importanti
palmente in 4 regioni che rappresen- dute sgusciate o tostate: intere, in gra-
tano circa il il 98% della superficie ni, in pasta. Le caratteristiche fisiche
Tombul
nazionale. La produzione italiana ha del prodotto sgusciato riguardano la
raggiunto le 128.000 t con una pro- forma, la dimensione, i semi doppi, la Nocciole di forma sferoidale, ma-
duzione media per ha di 1,86 t. La presenza di fibra; quelle del prodotto turazione a medio periodo, alta resa
Campania, con il 28% della superfi- tostato, la rimozione della pellicola alla sgusciatura, buon gusto e aro-
cie nazionale, contribuisce a produrre (pelatura), la fragilità, la dimensione ma, buona rimozione della pellicola.
il 31% di quella nazionale, con una della cavità interna del seme. La forma Basso vigore, alta produttività. L’in-
media ad ha di 1,97 t basandosi su migliore è quella sferica, che facilita volucro, quasi coprente, è due volte
diverse varietà: Mortarella e S. Gio- le operazioni di sgusciatura; le dimen- più lungo della nocciola e ostacola le
vanni con frutti allungati; Camponica, sioni del seme più usate sono quelle operazioni di raccolta meccanica. Le
Tonda Bianca, Tonda Rossa e Tonda tra i 12 ed i 14 mm. Il seme doppio nocciole sono piccole (Fig. 1).
di Giffoni, quest’ultima localizzata nei
monti Picentini in provincia di Saler-
no. Il Lazio presenta una superficie
che è circa il 26% di quella naziona-
le ed una produzione pari al 35% del
totale con una resa ad ha di 2,35 t. La
varietà predominante è Tonda Gentile
Romana che rappresenta l’80 % della
produzione regionale; oltre a quest’ul-
tima è coltivata Nocchione e , più re-
centemente, Tonda di Giffoni.
In Sicilia vi è, secondo la statistica
ufficiale, il 18% della superficie na-
zionale e il 9% della produzione, con
rese ad ha di 0,96 t. In Sicilia vi sono
numerose varietà autoctone limitata-
mente produttive e poco apprezzate
dall’industria per via delle loro carat- 5Fig. 1 - Frutti della varietà Tombul.

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5Fig. 2 - Semi tostati e frutti della cultivar Tonda Gentile delle Langhe. 5Fig. 3 - Semi tostati e frutti della cultivar Tonda Gentile Romana.

5Fig. 4 - Semi tostati e frutti della cultivar Tonda di Giffoni. 5Fig. 5 - Semi tostati e frutti della cultivar Barcelona.

Tonda Gentile delle Langhe lungata, buona rimozione


(sin. Tonda Gentile Trilobata) della pellicola, buon gusto
Nocciole di peso medio, ed aroma (Fig. 6).
con media resa alla sguscia-
tura, di forma arrotondata, Selezione clonale
buona rimozione della pelli-
cola, gusto ed aroma buoni, Nel corso degli ultimi de-
lunga capacità di conserva- cenni sono stati condotti di-
zione, di media produttività versi programmi di selezione
e maturazione precoce, scar- clonale i cui risultati hanno
sa adattabilità alla coltiva- avuto un limitato impatto
zione in ambienti diversi da a livello vivaistico. Oltre a
quelli di origine (Fig. 2). Le 5Fig. 6 - Semi tostati e frutti della cultivar Negret. quelli condotti in Spagna e
produzioni di Tonda Gentile Turchia (Rovira et al., 1997;
Trilobata, ottenute nelle aree e nei mo- della pellicola, precoce germoglia- Islam e Ozguven, 2001) ricordiamo
di indicati nello specifico disciplinare, mento, buon gusto ed aroma, produt- quelli condotti sulle principali varietà
possono accedere alla denominazione tività elevata, maturazione intermedia, italiane.
Igp “Nocciola del Piemonte”. buona adattabilità a differenti ambienti A partire dalla fine degli anni ‘70 è
(Fig. 4). Le produzioni di Tonda di Gif- stata intrapresa presso l’Università di
Tonda Gentile Romana
foni ottenute in alcune aree della pro- Torino una ricerca volta ad individua-
Nocciole di buon peso, media resa vincia di Salerno e, nei modi indicati re cloni di Tonda Gentile delle Langhe
allo sgusciato, limitata rimozione del- nello specifico disciplinare, possono produttivi e con nocciole di elevata
la pellicola, germogliamento tardivo, venire comprese nella denominazione qualità (Romisondo et al., 1979, 1983).
buon gusto ed aroma. Produttività me- Igp “Nocciola di Giffoni”. Tra le oltre 200 piante individuate ed
dio-alta, maturazione medio-tardiva analizzate, 23 individui furono selezio-
(Fig. 3). Barcelona nati e propagati per andare a costituire
Le produzioni di Tonda Gentile Ro- Nocciole di buon peso, bassa resa un campo sperimentale; dopo oltre 5
mana e Nocchione ottenute in alcune alla sgusciatura, forma arrotondata, anni di osservazioni, 6 cloni (AD17,
aree delle province di Viterbo e Roma e scarsa rimozione della pellicola, epoca CM9, GG3, MT4, MT5 e PD6) hanno
nei modi indicati nello specifico disci- di germogliamento intermedia, medio mostrato di avere produttività e noc-
plinare, possono concorrere all’otteni- gusto ed aroma. Produttività media, ciole con resa dello sgusciato superiore
mento della Dop “Nocciola Romana”. maturazione tardiva (Fig. 5). rispetto alla cultivar standard (Valenti-
ni et al., 2001a). Nell’ambito del “Pro-
Tonda di Giffoni Negret getto Corinnova”, finanziato recente-
Nocciole di buon peso, resa alla Nocciole di calibro medio-piccolo, mente dal Mipaaf, è stata avviata la
sgusciatura media, ottima rimozione resa alla sgusciatura media, forma al- micropropagazione di 4 cloni (AD17,

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MT4, MT5 e PD6) e la loro distribuzio- TAB. 2 - PRINCIPALI RISULTATI DEL MIGLIORAMENTO GENETICO NAZIONALE
ne presso 4 vivai piemontesi certificati ED INTERNAZIONALE
dalla Regione Piemonte. Sigla stazione Costitutore, città, Stato Anno di
Nella cv Tonda di Giffoni sono stati Nome varietà Genitori, se noti o breeder rilascio
identificati 5 cloni, tra cui particolar- Arutela Hall’s Giant x TGL H2 – 248 - 79 SCDP Valcea, RO 2005
mente valido era TG29 caratterizza-
to da elevata produttività e alta resa Tombul Ghiaghli x
Clark OSU 276.142 Oregon, USA 2000
Willamette
in sgusciato (Limongelli e Piccirillo,
2002). Nella varietà Tonda Romana Corabel Fertile de Coutard GlFC9 Inra, Bordeaux, FR 1987
sono stati selezionati 5 cloni su 136 x libera impollinazione
per resa alla sgusciatura, forma arro- Daria TGL x Cosford Sel. 104E Università di Torino, IT 1963*
tondata e peso del seme e sono attual-
Dorris OSU 309.074 x Delta OSU 876.041 Oregon, USA 2011
mente conservati presso l’Università di
Perugia (Preziosi e Cartechini 1979). Imperiale di Trebisonda
Feriale H295-15 Inra, Bordeaux, FR 2004
Altri 5 cloni sono stati segnalati da Mo- x Butler
nastra et al. nel 1997: di questi, i tre Gem Barcelona x DuChilly Fitzgerald 18 Washighton, USa 1937
denominati Carazza, Iezzi, Valentini OSU 252.146 x OSU
risultano a maturazione più precoce di Jefferson OSU 703.007 Oregon, USA 2009
414.062
Tonda Romana standard, con una resa
(Barcelona x Tombul
in sgusciato più elevata e una percen- Lewis OSU 243.002 Oregon, USA 1997
Ghiaghli) x Willamette
tuale inferiore di nocciole vuote (De
Salvador et al., 2009). Più recentemen- Semenzale TGR x libera Università della Tuscia,
Madonnella Uninoc 3
impollinazione Viterbo, IT
te, nel 1999, la Comunità Montana dei
Monti Cimini ha individuato 62 cloni Università della Tuscia,
Romanella Origine ignota Uninoc 5
di Tonda Gentile Romana presso varie Viterbo, IT
aziende corilicole del comprensorio Sacajawea OSU 43.091 x Sant Pere OSU 540.130 Oregon, USA 2008
viterbese ritenute interessanti per par- Santiam OSU 249.159 x VR 17-15 OSU 509.064 Oregon, USA 2005
ticolari aspetti qualitativi ed agronomi-
ci. Da questi genotipi, messi a dimora Tonda Etrusca TGR x TG F25P29 Università di Perugia, IT 2014
presso un campo di selezione clona- Tonda Francescana TGR x TG F6P200 Università di Perugia, IT 2012
le all’interno della caldera del lago
TGL x (Barcelona x Extra
di Vico (Vt), l’Università della Tuscia Tonda Pacifica OSU 228.084 Oregon, USA 2010
Ghiaghli)
e l’Enea–Casaccia hanno individuato
i cloni S11 e A7 per una più elevata Unito 101 TGL x Cosford Unito 101 Università di Torino, IT 1963*
produzione per pianta rispetto agli al- Unito 119 TGL x Cosford Unito 119 Università di Torino, IT 1963*
tri cloni e alla cultivar standard Tonda Unito 3L TGL x Cosford Unito 3L Università di Torino, IT 1963*
Gentile Romana. Inoltre, i cloni R3,
U6 ed N11 hanno mostrato una resa Unito G1 Payrone x TGR Unito G1 Università di Torino, IT 1963*
allo sgusciato più elevata rispetto allo Unito L35 TGL x Lansing Unito L35 Università di Torino, IT 1975*
standard. Valcea Imperiale di Trebisonda Vâlcea 8/22 SCDP Valcea, RO 1980
La selezione clonale operata nei
diversi Paesi di diffusione della specie Volumnia I TGR x TG F15P5 Università di Perugia, IT 2013
ha contribuito a verificare la variabilità Volumnia II TGR x TG F21P12 Università di Perugia, IT 2013
delle singole varietà, a selezionare gli
Volumnia III TGR x TG F4P32 Università di Perugia, IT 2013
individui con caratteristiche agronomi-
che e carpologiche favorevoli in modo Volumnia IV TGR x TG F19P29 Università di Perugia, IT 2013
da essere utilizzati come “cloni-capo- Tonda Pacifica x OSU
stipite” per la successiva moltiplicazio- Wepster OSU 894.030 Oregon, USA 2013
440.005
ne e produzione di materiale vivaisti- Yamhill OSU 296.082 x VR8-32 OSU 542.102 Oregon, USA 2008
co migliorato. Nell’immediato futuro
sarebbe auspicabile una valutazione TGL= Tonda Gentile delle Langhe; TGR= Tonda Gentile Romana; TG=Tonda di Giffoni
*anno di esecuzione degli incroci.
comparativa dei migliori cloni in dif-
ferenti ambienti pedoclimatici per po-
ter fornire indicazioni più precise nella dustria resistenti all’”Eastern Filbert Cluskey et al., 2001; 2009). Alcune
scelta varietale dei nuovi impianti. Blight” (EFB) (Tab. 2). I risultati fino di queste cultivar sono state valutate
ad ora ottenuti riguardano la costitu- anche in Italia e hanno buone carat-
Nuove varietà frutto zione di cultivar come Lewis, Clark, teristiche agronomiche e carpologiche
del miglioramento genetico Gem, Tonda Pacifica e Sacajawea, che meritano di essere prese in con-
che hanno incorporato una resistenza siderazione in quanto migliorative ri-
A livello internazionale, il più im- di tipo quantitativo, mentre altre quali spetto ad alcune delle cultivar più tra-
portante programma di miglioramento Santiam, Yamhill, Dorris Wepster, Jef- dizionali. Non va peraltro trascurato
è quello in corso presso l’Oregon State ferson hanno resistenza monofattoriale l’aspetto della resistenza ad un fungo
University (USA), il cui fine è quello dominante (Mehlenbacher e Thomp- che, pur non presente al momento in
di costituire nuove cultivar per l’in- son 1991; Ruttan e Olsen 2013; Mc- Europa, potrebbe avere un potere de-

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5Fig. 7 - Frutti e semi della cultivar Daria (foto Safenut).

5Fig. 9 - Particolare dell’involucro, delle nucule e del seme del genotipo


“Romanella”. 5Fig. 8 - Frutti e semi di Tonda Francescana®.

vastante sulle nostre coltivazioni qua- Varietà coltivate. I dati che seguono bilità dopo tostatura è buona (60-80%).
lora venisse accidentalmente introdot- sono riferiti alle condizioni ambientali Le selezioni Unito 119 e Unito 101
to, nonostante le barriere fitosanitarie dell’Alta Langa (Cn). presentano piante di buona vigoria e
messe in atto allo scopo. Tra le cultivar Daria (Sel. 104E): presenta piante buona produttività, con epoca di matu-
diffuse in Italia, Tonda di Giffoni risul- di debole vigore con portamento da razione dei frutti precoce. I frutti sono
ta essere tra le più resistenti, mentre semi-eretto a espanso, consente quin- di dimensioni medio-piccole, hanno
Tonda Gentile delle Langhe e Tonda di densità d’impianto superiori alle guscio sottile e forma sferoidale in Uni-
Gentile Romana vengono classificate altre varietà. La produttività è elevata, to 119 e sferoidale-ovata in Unito 101.
come altamente sensibili. superiore a TGL, con precoce entrata La pelabilità dopo tostatura è buona
In Italia, il miglioramento genetico in produzione. Cultivar proterandra (ottima per Unito 101). La selezione
del nocciolo ha una lunga tradizione e (medio-precoce la fioritura maschile, Unito G1 si differenzia per le piante di
numerosi sono i risultati ottenuti. medio-tardiva la femminile), presenta media vigoria con portamento medio-
germogliamento precoce e maturazio- espanso e l’epoca di maturazione dei
Selezioni Romisondo ne dei frutti medio-precoce (fine ago- frutti medio-tardiva. I frutti sono sferoi-
Sono state ottenute negli anni ‘60 sto in Piemonte, circa 10 giorni dopo dali, con guscio sottile e seme dal pe-
dal prof. Piero Romisondo attraver- TGL). I frutti hanno forma sferoidale, risperma scarsamente fibroso. La pela-
so un programma di miglioramento dimensioni medio-piccole (circa 2 g) e bilità dopo tostatura è buona (60-80%).
genetico finalizzato principalmente guscio molto sottile. Il seme è sferoida- Infine, è stata ottenuta la selezione
alla produzione di impollinatori per le, con perisperma mediamente fibroso da mensa Unito L35 (Tonda Gentile
Tonda Gentile delle Langhe (TGL); (Fig. 7). La pelabilità dopo tostatura è delle Langhe x Lansing) che, sempre
derivano dall’incrocio TGL x Cosford buona (60-80%). È sensibile ad eriofide nelle condizioni dell’Alta Langa, pre-
(Daria, Unito 119, Unito 101 e Uni- e balanino. senta piante di media vigoria con por-
to 3L), mentre la selezione Unito G1 Unito 3L: ha piante di elevata vigo- tamento semi-eretto e buona produtti-
deriva dall’incrocio Payrone x Tonda ria, con portamento eretto e media pro- vità. È mediamente sensibile a eriofide
Gentile Romana (TGR) (Valentini et duttività. Cultivar proterandra (fioritura e balanino. La cultivar è omogama,
al. 1999). Sono selezioni interessanti maschile medio-precoce, fioritura fem- con epoca di germogliamento e di
poiché, oltre ad essere impollinatori di minile tardiva), presenta germoglia- maturazione medie. I frutti, di grosse
TGL (Me e Radicati, 1983; Corte et al., mento e maturazione medio-precoci. I dimensioni (circa 4,0 g), hanno forma
2013), sono dotate di ottima resa dello frutti hanno dimensioni medio-piccole, sferoidale e guscio di colore marrone-
sgusciato (superiore al 50%) e buona forma sferoidale e guscio molto sottile. rossiccio di medio spessore. Il seme
produttività. Sono state recentemen- Il seme presenta forma sferoidale e pe- presenta dimensioni medie, forma sub-
te iscritte al Registro Nazionale delle risperma mediamente fibroso. La pela- sferica e perisperma da poco a media-

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mente fibroso. La pelabilità dopo tosta- ro trovare impiego anche nel consumo coli, fioritura semi-tardiva e maturazio-
tura è scarsa (30-50%). La resa dello diretto, grazie alla facilità di rottura del ne precoce.
sgusciato è del 40-44% (Valentini et guscio.
al., 2001b). Principali risultati dei confronti
Madonnella e Romanella
Tonda Francescana® varietali
Presso l’Università della Tuscia so-
Varietà ottenuta dall’Università di no inoltre in prova due semenzali di Le principali varietà coltivate in
Perugia dall’incrocio tra TGR e Tonda diversa provenienza: il primo derivan- Oregon (Barcelona, Ennis e Daviana)
di Giffoni, promettente per la matura- te da libera impollinazione di TGR e mostrano un maggiore vigore rispetto
zione precoce (ultima decade di ago- denominato “Madonnella”, particolar- alle più importanti varietà italiane, an-
sto), simile a TGL per le caratteristiche mente interessante per l’elevata pro- che se nelle prove condotte in loco le
tecnologiche, produzione elevata e duttività, per l’omogeneità delle nucu- più alte efficienze produttive, cioè la
regolare, simile o superiore a Tonda le, con semi tondi di piccolo calibro, produzione riferita allo sviluppo, sono
di Giffoni; medio-bassa produzione di e per la ridotta vigoria delle piante; il state attribuite a Willamette ed Ennis,
polloni, vigore medio, portamento se- secondo è un genotipo campano di seguite immediatamente da Tonda di
mi-eretto della pianta; germogliamento origine ignota, denominato “Romanel- Giffoni. Negret, Tonda Romana e Ca-
medio-precoce. Frutto sferoidale, sub- la”, particolarmente interessante per sina hanno mostrato efficienza pro-
cilindrico breve; guscio medio-sottile, la precocità di maturazione delle nu- duttiva inferiore del 20%, mentre Ton-
marrone chiaro, con lievi striature di cule, già completamente a terra nella da Gentile delle Langhe ha mostrato
colore più intenso. Seme medio-picco- seconda decade di agosto, tonde e con un’efficienza di produzione pari alla
lo con tracce di fibre; resa in sgusciato seme altamente pelabile alla tostatura metà rispetto a quelle precedenti.
del 46%, sapore del tostato buono, ele- (Fig. 9); è caratterizzato da una fioritura Per quanto riguarda la qualità dei
vata rimozione della pellicola e buon maschile perfettamente sovrapponibi- frutti per l’uso industriale, le cultivar
aroma e gusto delle nocciole tostate le alla fioritura femminile di TGR, per italiane risultano migliori rispetto alle
(Fig. 8); cultivar impollinatrici Tonda il quale sono in corso indagini sull’e- maggiori americane. Va sottolineato, a
Giffoni e TGR (Tombesi et al., 1994; spressione allelica. Per questi due ge- titolo informativo, che Tonda di Giffo-
Farinelli et al. 2009). notipi si auspica una prossima iscrizio- ni e Camponica sono considerate tra le
ne al Registro Nazionale. più resistenti all’EFB in Oregon. Tonda
Serie Volumnia (I, II, III e IV) Oltre alle nuove varietà descritte, di Giffoni è risultata tra le più produt-
Si tratta di 4 varietà ottenute dall’U- degne di menzione sono Corabel e tive in prove condotte in Portogallo e
niversità di Perugia da libera impolli- Fériale, cultivar da mensa a germoglia- Spagna. In Australia le cv Barcelona,
nazione di TGR e Tonda di Giffoni. Si mento tardivo e frutto grande licenzia- Tonda di Giffoni ed una selezione lo-
distinguono la varietà Volumnia I per te dall’Inra di Bordeaux; in Romania cale della cultivar Cosford sono risulta-
elevata produttività, resa dello sgu- sono state descritte le varietà Valcea te le più produttive.
sciato buona (48%) e frutto sferoidale, e Arutela (Botu et al., 2009), entrambe In Italia, nel Lazio, nella valutazio-
maturazione nella prima metà di set- resistenti al freddo, la prima con frutti ne di numerose accessioni rappresen-
tembre; Volumnia II per media vigoria, grandi, fioritura tardiva e maturazione tative del patrimonio varietale del noc-
a portamento intermedio, di elevata semi-tardiva, la seconda con frutti pic- ciolo, Tonda di Giffoni, San Giovanni
produttività, attività pollonifera ridot- e Comune di Sicilia hanno mostrato le
ta, maturazione nella prima decade di produzioni più elevate. Tonda Roma-
settembre, frutto piccolo con tracce di na ha prodotto il 50% rispetto a quel-
fibre, elevata resa in sgusciato (53%) e le più produttive, Tonda Gentile delle
buon sapore del tostato. La varietà Vo- Langhe il 23%, mostrando una diversa
lumnia III si caratterizza per ridotta atti- adattabilità ad ambienti diversi (Pedica
vità pollonifera, epoca di maturazione et al. 1997).
dei frutti nella prima decade di settem- In Piemonte, prove di confronto va-
bre, frutti sferoidali, elevata omogenei- rietale tra Tonda Gentile delle Langhe e
tà del calibro (76%) e pelabilità (83%), altre cultivar a destinazione industria-
buon sapore del tostato. La varietà Vo- le hanno messo in evidenza le buone
lumnia IV si caratterizza, invece, per prestazioni produttive della cv spagno-
la maturazione tardiva e i frutti di tipo la Pauetet, di Daria e Tonda di Giffoni,
allungato, medio-piccoli. anche se quest’ultima ha dimostrato, in
alcune annate, un ritardo nella matura-
Tonda Etrusca zione dei frutti che si è protratto fino alla
Varietà ottenuta dall’Università di seconda decade di settembre (Valentini
Perugia dall’incrocio tra TGR e Tonda et al., 2013). Confronti varietali condot-
di Giffoni, mostra una maturazione dei ti nell’ambito di un progetto condiviso
frutti medio-tardiva, frutti piccoli, ma tra Arsial e Dafne, condotti in un cam-
di tipo sferoidale, sub-ellissoidale; si po collezione composto da 49 cultivar
distingue per il guscio estremamente e varietà di nocciolo di provenienza
sottile, marrone chiaro; la pelabilità è nazionale e internazionale, impiantato
buona; la resa in sgusciato è elevata 5Fig. 10 - Particolare di ceppaia della cv
nel 2000 (Cristofori et al., 2014; 2011),
(52%), con un sapore del tostato di- Hynich, caratterizzata da attitudine pollonifera riportano come interessanti per pro-
screto. I frutti di quest’ultima potrebbe- molto bassa. duttività le cv Barrettona, Camponica,

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Nociara e San Giovanni. Le cv Hynich
e Pallagrossa hanno mostrato vigoria
elevata e bassa o nulla attitudine pol-
lonifera (Fig. 10) e quindi risultano par-
ticolarmente interessanti come putativi
portinnesti di C. avellana da impiegare
in combinazione con le cultivar italia-
ne a frutto tondo per la realizzazione di
nuovi impianti monocaule.
Per quanto riguarda le varietà tur-
che, le loro caratteristiche peculiari,
cioè piante piccole, nocciole comple-
tamente avvolte dall’involucro e quindi
poco adatte alla raccolta meccanica, ne
limitano la diffusione in aree con sche-
mi di coltivazione intensiva, sebbene i
frutti siano di buona qualità, ottima resa
alla sgusciatura ed elevata pelabilità.

Conclusioni del prodotto e innovazione colturale per ga- select clones for hazelnut varietal turnover in
rantire competitività. Rivista di Frutticoltura the latium region (Italy). Acta Horticulturae
L’esperienza derivante dalle ricer- e di Ortofloricoltura, 5: 44-53. 445: 123-134.
che condotte negli ultimi decenni in Cristofori V., Bizzarri S., Silvestri C., De Salvador Preziosi P., A. Cartechini, 1979. Indagine preli-
F.R., 2014. First evaluations on vegetative minare su alcune caratteristiche merceolo-
Italia indica le varietà Tonda di Giffoni, and productive performance of many ha- giche di alcuni presunti cloni della cultivar
Tonda Romana e Tonda Gentile delle zelnut cultivars in Latium region. VIIIth In- di nocciolo Tonda Romana. Convegno Na-
Langhe come varietà di riferimento per ternational Congress on Hazelnut, 19th-21th zionale “Il miglioramento della coltura del
la corilicoltura italiana per produttivi- March 2012 Temuco, Chile. Acta Horticultu- Mandorlo e del Nocciolo. Aspetti genetici
rae, 1052: 91-97. e tecnici”. Messina e Siracusa 29 ottobre- 1
tà e per qualità. Ad oggi l’esperienza De Salvador, F.R., Lolletti, D., Sabelli, A. 2009. dicembre, 67-82.
sul comportamento di queste varietà Current progress in the hazelnut breeding Romisondo P., Me G., Radicati L., 1979. Sele-
anche al di fuori del loro ambiente di program at the fruit research centre –Rome. zione clonale della ‘Tonda Gentile delle
VII International Congress on Hazelnut – Vi- Langhe’: risultati di 4 anni d’indagine. Atti
origine si può dire abbastanza ampia terbo. Acta 845  Convegno Nazionale: Il miglioramento della
e sufficiente per raccomandarne l’im- Farinelli D., M. Boco and A. Tombesi, 2009. coltura del mandorlo e del nocciuolo. Aspet-
pianto in aree non tradizionalmente Productive and Organoleptic Evaluation of ti genetici e tecnici. Messina e Siracusa 29-
corilicole, fermo restando un’attenta New Hazelnut Crosses. Horticulturae 845: 30 novembre, 1 dicembre: 103-128.
651-656. Romisondo P., Me G., Radicati L., 1983. Ulterio-
valutazione delle peculiarità delle sin- Islam A., Ozguven A., 2001. Clonal selection ri indagini sulla selezione clonale del noc-
gole cultivar in ragione delle caratteri- in the turkish hazlnut cultivars grown in ciolo: cultivar ‘Tonda Gentile delle Langhe’.
stiche pedo-climatiche locali. Ordu province. Acta Horticulturae 556: Atti convegno internazionale sul nocciolo.
203-208. 12 Avellino 22-24 settembre: 243-251.
Le nuove varietà, frutto dei pro- ISMEA, 2016, Nocciole: nel 2015, aumenta il Rovira, M., Romero, M., Clavé, J. 1997. Clonal se-
grammi di miglioramento genetico dei potenziale produttivo nazionale. www.isme- lection of Gironell’ and ‘Negret’ hazelnut cul-
vari enti di ricerca impegnati in cori- amercati.it tivars Acta Horticulturae, 445, pp. 145-150.
licoltura, costituiscono sicuramente Limongelli F., Piccirillo P., 2002. Selezione clo- Ruttan, D., Olsen, J., 2013. Choose blight-resi-
nale della cultivar “Tonda di Giffoni”. 2° stant hazelnuts for your orchard http://exten-
un’importante evoluzione che in pro- Convegno Nazionale sul Nocciolo- Le Fron- sion.oregonstate.edu/gardening/choose-
spettiva consentirà di incrementare le tiere della Corilicoltura Italiana. Giffoni Val- blight-resistant-hazelnuts-your-orchard
rese produttive e migliorare la qualità le Piana (SA). Regione Campania, Atti n.24, Tombesi A., Preziosi P., Boco M. 1994. Selection
149-155. of Tonda Romana and Tonda di Giffoni cross
delle produzioni. Indubbiamente, per McCluskey R., A.N. Azarenko, S.A. Mehlenba- pollinated hazelnut seedlings. Acta Horticul-
queste nuove varietà è auspicabile una cher, D.C. Smith, 2001. Commercial ha- turae 351: 119-122.
maggiore esperienza su larga scala in zelnut cultivar and advanced selection eva- Tombesi A., Farinelli D., Tombesi S. 2010. Le
luations at Oregon State University. Acta varietà per il progresso della coltura del noc-
ambienti differenti, sebbene possano Horticulturae 556: 89-96. ciolo. Corilus&Co. 1:7-16
rappresentare un’importante oppor- McCluskey R., S.A. Mehlenbacher, D.C. Smith Valentini N., Corte M., Sonnati C., Peraldo N.,
tunità in un’ottica di incremento del- and A.N. Azarenko, 2009. Advanced Se- Botta R., 2013. Valutazione di cultivar di
le superfici coltivate e di incremento lections and New Cultivar Performance in nocciolo a destinazione industriale da affian-
Hazelnut trials Planted in 1998 and 2000 at care alla Tonda Gentile Trilobata in nuovi
dell’efficienza dell’intero settore. Oregon State University. Acta Horticulturae areali di coltura piemontesi. Ricerca appli-
845: 67-72. cata in agricoltura Supplemento al n. 80 di
BIBLIOGRAFIA Me G., Radicati L., 1983. Studies on pollen in- “Quaderni della Regione Piemonte Agricol-
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Hazelnut Cultivar for the Industry. Horticul- Elsevier Biomedical: 237-242. da Gentile delle Langhe a confronto: risultati
turae 845: 187-190. Mehlenbacher, S.M. and Thompson, M.M. 1991. di cinque anni di osservazioni. Frutticoltura,
Corte M., Valentini N., Sonnati C., Botta R., Four hazelnut pollenizers resistant to eastern 63 (10): 67-71.
2013. Ricerca di cultivar da consociare co- filbert blight. HortScience 26:442-443. Valentini N., Me G., 1999. Nuove selezioni di
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Cristofori V., Bignami C., De Salvador R., Rugini zarri, M. Del Lungo, 1997. Evaluation and consumption. Proc. V International Congress
E., 2011. Il nocciolo in Italia: valorizzazione utilization of C. avellana genetic resources to on Hazelnut. Acta Hort. 556: 103-108.  n

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SPECIALE NOCCIOLO

Tecnica agronomica
degli impianti specializzati di nocciolo
GIOVAMBATTISTA SORRENTI1 - ALESSANDRO ROVERSI2
1
Dipartimento di Scienze Agrarie - Università di Bologna
2
Agronomo freelance (già Università Cattolica di Piacenza)

tenzione. La presente nota ha l’obiet- Il fabbisogno in freddo della specie


tivo di esporre alcuni tratti relativi alla varia in funzione dell’organo e la ta-
Il rilancio della coltivazione gestione agronomica del noccioleto in bella 1 riporta, per alcune cultivar, la
specializzata impone precise funzione delle peculiari esigenze della sommatoria delle ore in freddo (< 7°C)
scelte operative, dal metodo specie, con l’obiettivo di ottimizzarne cui devono essere esposte per superare
di propagazione al modello la tecnica ed evidenziando le questio- la dormienza. Gli amenti soddisfano in
di impianto, dalla gestione ni ancora irrisolte. breve tempo il fabbisogno di freddo e,
del suolo agli apporti idrici generalmente, fioriscono tra dicembre
e nutrizionali. Il nocciolo Vocazionalità ambientale e febbraio, mentre la fioritura femmi-
ha specifiche esigenze nile avviene a partire da gennaio e si
bio-agronomiche che vanno Il noccioleto è un investimento a protrae anche oltre un mese. Le gem-
rispettate per ottimizzare rese lungo termine che necessita di attente me vegetative hanno un fabbisogno
e qualità del prodotto. valutazioni circa la sua adattabilità pe- in freddo più elevato, sebbene richie-
do-climatica ai diversi ambienti prima dano anche un certo numero di ore di
di essere intrapreso. Sebbene si caratte- “caldo” per germogliare regolarmente.
rizzi per la notevole rusticità, adattan- Le gelate primaverili possono rap-
dosi a diverse condizioni pedo-climati- presentare un limite alla coltivazione

D
opo un prolungato periodo di che, il nocciolo è una specie che trova del nocciolo poiché temperature al di-
stasi, il comparto corilicolo na- le condizioni migliori negli ambienti sotto dello zero in aprile-maggio pos-
zionale sta riscoprendo, stimo- freschi, le cui temperature estive oscil- sono compromettere gli apici vegeta-
lato dalla regolare e soddisfacente re- lano tra i 23 e i 27°C; valori superiori a tivi. Tuttavia, la sensibilità alle gelate
muneratività garantita dalle nocciole, 35°C, infatti, ed in concomitanza con tardive varia con la cv; ad esempio,
un rinnovato interesse, con un rapido scarsa umidità dell’aria, possono indur- Tonda Gentile delle Langhe (anche no-
ed inatteso incremento delle superfici re scottature e/o disseccamento delle ta come Tonda Gentile Trilobata) è più
investite (cfr. Pirazzoli et al. in questo foglie ed elevati tassi di fotorespirazio- sensibile rispetto a Tonda di Giffoni.
fascicolo). In tale contesto la specie sta ne. Gli amenti, le infiorescenze femmi- Il nocciolo si avvantaggia del-
di fatto abbandonando l’elenco delle nili non aperte e le gemme vegetative le piogge ben distribuite (>800 mm
colture minori, come in passato indica- sopportano temperature fino a -20°C, annui) poiché mal sopporta periodi
to dalla Ue. mentre gli amenti nella fase di deiscen- asciutti estivi oltre i 30 gg. Tuttavia,
Il recente sviluppo della coltura in za delle antere e gli stimmi emergenti le piogge eccessive sfavoriscono l’im-
Italia rende attuali le problematiche dalle gemme miste sono compromessi pollinazione nel periodo della fioritu-
relative alla gestione agronomica del già a - 7°C. Il tubo pollinico si accre- ra, mentre in prossimità della raccolta
settore che, pur note da tempo, sono sce al meglio con temperature ottimali possono accentuare la marcescenza e
spesso state affrontate con scarsa at- comprese tra 10 e 20°C. l’irrancidimento del frutto. D’altra par-
te, la specie soffre i terreni troppo com-
TAB. 1 - FABBISOGNO IN FREDDO (∑ ORE < 7,2°C) PER AMENTI, GEMME MISTE E GEMME patti e i ristagni d’acqua che possono
VEGETATIVE IN ALCUNE CULTIVAR DI NOCCIOLO ALLEVATE NEGLI AMBIENTI MEDITERRANEI provocare asfissia e marciumi radicali.
Cultivar Infiorescenze Infiorescenze Gemme Il nocciolo soffre gli areali troppo
maschili femminili vegetative ventosi (venti frequenti con velocità
Tonda Gentile della Langhe (Trilobata) < 100 760-860 760-860 >40 km/ora) sebbene correnti mode-
rate durante la fase di impollinazione
Tonda Gentile Romana 100-170 760-860 760-860
(di tipo anemofila) sono utili. In estate,
Tonda di Giffoni 170-240 600-680 600-680 invece, i venti caldi aumentano l’eva-
Camponica 170-240 290-365 680-760 potraspirazione, potendo anche dis-
seccare i margini fogliari.
Riccia di Talanico 260-290 600-680 860-990 Il nocciolo predilige suoli ben dre-

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sità Cattolica di Piacenza evidenziano
che barbatelle autoradicate di qualità
dovrebbero possedere le seguenti ca-
ratteristiche biometriche:
• diametro al colletto non inferiore a
10 mm;
• altezza minima di 100 cm;
• apparato radicale espanso e ben svi-
luppato;
• assenza di “galle” prodotte da nema-
todi od altri difetti visibili.
Osservazioni condotte in Piemonte
riportano che le barbatelle di migliore
qualità sono quelle di 1 anno ottenute
da margotta di ceppaia, a radice nuda,
che hanno consentito le migliori per-
centuali di attecchimento e di sviluppo
nei tre anni successivi all’impianto.
La messa a punto di protocolli di
moltiplicazione delle piante per tale-
5Fig. 1 - Esempio di apparato radicale di barbatelle autoradicate di nocciolo idoneo (sx) e non (dx) aggio adattati alle esigenze delle culti-
alla piantumazione. var, ancora poco studiati per la specie,
possono rappresentare un metodo ef-
nati ed aerati, fertili (SO >2%), a tessi- Materiale di propagazione ficiente ed economico per propagare
tura franco-limosa-argillosa, con poco il nocciolo. I risultati delle sperimen-
scheletro (<5%), pH compreso tra 6,5 Senza entrare nel merito delle tec- tazioni in corso sulla moltiplicazione
e 7,5, con bassi tenori di salinità (< 2 niche di moltiplicazione, peraltro trat- del nocciolo per talea sembrano esse-
dS/m) e calcare attivo (<8%) e con un tate in maniera esaustiva in questo re incoraggianti (cfr. Cristorofi et al.,),
franco di coltivazione di almeno 1 m stesso fascicolo (cfr. Cristofori et al.), sebbene sia chiaro che le cultivar di
di profondità. Sebbene i suoli alcalino- va ribadito che, in virtù del lungo pe- nocciolo presentano un’attitudine alla
calcarei siano da evitare per scongiu- riodo giovanile delle piante (fase im- radicazione peculiare, richiedendo ac-
rare l’insorgenza dei sintomi di clorosi produttiva), il successo del noccioleto corgimenti particolari per ogni varietà.
ferrica, anche la notevole acidità del presuppone la messa a dimora di asto-
terreno può causare squilibri meta- ni di qualità agronomica e sanitaria Densità d’impianto e governo
bolici nell’albero determinando uno accertata, capaci di garantire una ra- dell’albero
sviluppo stentato ed una maggiore su- pida entrata in produzione. A tal fine,
scettibilità a funghi, batteri e nematodi. sarà necessario disporre di materiale I sesti d’impianto, legati alla forma
Inoltre, essendo sensibile all’armillaria vegetale di certificata rispondenza ge- di allevamento, al vigore delle cultivar,
(A. mellea), è sempre consigliabile evi- netica e sanitaria, caratterizzato da un alla fertilità del suolo, alla possibilità
tare l’impianto del noccioleto imme- rapporto chioma:radici equilibrato e d’irrigazione e al sistema di raccolta,
diatamente dopo l’estirpazione di altri dotato di un adeguato livello di riser- devono necessariamente rispettare la
frutteti o vigneti. ve. Le indagini condotte dall’Univer- naturale eliofilia del nocciolo (che mal
sopporta eccessivi ombreggiamenti)
con le necessità di aumentare le den-
sità d’impianto. Nelle realtà corilicole
italiane le distanze tra le file variano
tra 4 e 6 m, mentre sulla fila le pian-
te sono distanziate da 2,5 a 4 m, as-
segnando ad ogni pianta un’area utile
fino a 35 m2 (Fig. 2).
I sesti più ampi (278 piante/ha) so-
no spesso adottati in collina, con for-
me di allevamento a cespuglio o vaso
cespugliato. In pianura, o in zone pe-
decollinari, si prediligono le forme ad
alberello e vaso cespugliato (cespuglio
policaule), raggiungendo sovente le
400 piante/ha (5 x 5 m) facilitando la
circolazione delle macchine nell’im-
pianto. I sistemi di impianto con sesto
dinamico (impianti a dimora con se-
sti di 2,5 x 5 m che prevedono l’eli-
minazione della metà delle piante al
5Fig. 2 - Giovane corileto a dimora con sesti regolari nel viterbese (foto Cristofori). 10° anno), mentre in Cile (e in parte

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5Fig. 4 - Noccioleto allevato a vaso regolare (alberello con 3-4 branche)
5Fig. 3 - Noccioleto allevato a cespuglio (foto Cristofori). impalcato a 60-70 cm dal suolo (foto Cristofori).

anche in Oregon, Usa) sembrano es- adatta meglio alla meccanizzazione a mantenere un giusto rapporto tra la
sere assai promettenti, non incontrano dell’impianto (controllo delle infestanti produzione e sviluppo vegetativo della
attualmente in Italia il consenso dei ed eventuale spollonatura, andanatura chioma, preservando le infruttescenze
corilicoltori. pre-raccolta). Per ottenere l’alberello, che si trovano sui rami di un anno lun-
Sebbene la forma di allevamento all’impianto autunnale della barbatella ghi almeno 15 cm e che, normalmente,
che più asseconda l’habitus vegetativo e al taglio a terra dell’astone alla ripre- si accrescono nelle parti più illuminate
del nocciolo sia il classico cespuglio sa vegetativa, segue nell’estate del se- della chioma. È importante poi favorire
(spesso modificato in vaso cespuglia- condo anno la scelta della branca più la penetrazione della luce all’interno
to), questa tuttavia non asseconda le vigorosa da allevare e capitozzare a dell’albero, sfoltendo le porzioni più
necessità di meccanizzazione integrale 80-90 cm dal suolo all’inizio del terzo dense di vegetazione. Negli impianti
delle operazioni di raccolta. anno. con età superiore a 25 anni spesso si
In alternativa, di recente introdu- La parete siepiforme, ancora non ricorre a potature energiche che pro-
zione in Italia, si segnala il vaso re- contemplata dal disciplinare Igp “Noc- muovono il rinnovo vegetativo.
golare (o alberello), sostenuto da un ciola Piemonte“ è diffusa, al momento,
unico tronco (Fig. 4), ed una forma in solo nel Monferrato; adattandosi alla Biologia fiorale
parete. La prima forma, diffusa soprat- potatura meccanica sta offrendo buoni
tutto in pianura, presuppone l’impiego riscontri. Il nocciolo è una specie monoica
di barbatelle preferibilmente innesta- Durante la fase adulta dell’impian- a fiori diclini, indicando la coesisten-
te su portinnesti non polloniferi e si to gli interventi cesori devono mirare za sulla stessa pianta di infiorescenze

5Fig. 5 - Fioritura del nocciolo: sono visibili gli


amenti allungati e, alla base, i fiori femminili
(foto Cristofori). 5Fig. 6 - Schema semplificato del meccanismo di compatibilità e di autoincompatibilità nel nocciolo.

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TAB. 2 - ALLELI PER L’INCOMPATIBILITÀ TAB. 3 - COMPATIBILITÀ TRA LE DIFFERENTI CULTIVAR DI NOCCIOLO ADATTE AGLI
DI ALCUNE CV ITALIANE DI NOCCIOLO AMBIENTI MEDITERRANEI
Genotipo (cultivar) Coppia allelica Varietà Impollinatore
Bosio S1 S2
Tonda Gentile delle Langhe Camponica, Cosford, Merveille de Bollwiller, Pauetet, Segobre, Tonda
Gentile Romana
Camponica S1 S2
San Giovanni, Mortarella, Tonda Gentile Romana, Tonda di Giffoni,
Contorta S5 S10 Tonda di Giffoni Camponica, Riccia di Talanico, Tonda Bianca
Daria S2 S3 Tonda Gentile Romana Nocchione, Mortarella, Riccia di Talanico, Giffoni
Fusco rubra S6 S19 Nocchione Tonda Romana, Riccia di Talanico, Tonda di Giffoni
Tonda di Giffoni S2 S23 Camponica Mortarella, Riccia di Talanico, Tonda Rossa, Tonda Bianca
Menoia S8 S10 Mortarella Tonda di Giffoni, San Giovanni e Riccia di Talanico
Montebello S1 S2 Riccia di Talanico Tonda romana, Mortarella, Tonda bianca e Tonda rossa
Mortarella S2 S17
Napoletana S1 S23 È necessario, infatti, verificare anche ria, Pauetet e Tonda Gentile Romana,
Riccia di Talanico S1 S2 la compatibilità fenologica tra le cul- più tardive di Tonda Gentile delle Lan-
tivar che presuppone la contempora- ghe (maturano nella seconda decade
Nocchione S1 S12
neità tra la liberazione del polline da di agosto), ma di indiscussa qualità.
San Benedetto S4 S12 parte degli amenti e la recettività degli Tuttavia, sebbene siano numerosi
San Giovanni S2 S8 stigmi dei fiori femminili. Ad esempio, gli studi che riportano i geni di steri-
Tonda Gentile delle Langhe richiede lità tra le varie cultivar, sono limitate
Santa Maria del Gesù S1 S2 impollinatori a fioritura maschile piut- le informazioni circa i fenogrammi di
Tonda di Biglini S1 S10 tosto tardiva. Per assicurare la presen- fioritura e di raccolta e ancora meno
Riccia di Talanico S1 S2 za di polline adatto al momento giusto, note sono quelle relative all’attitudine
poiché la sovrapposizione è soggetta tecnologica della cultivar principale
Tonda Gentile Langhe S2 S7 a variazioni tra gli anni a seconda de- e dei suoi impollinatori (Corte et al.,
Tonda Romana S10 S20 gli andamenti climatici autunnali e 2013; Valentini et al., 2012).
Tonda Rossa S8 S23 invernali, potrà risultare conveniente Nel caso specifico di Tonda Gentile
l’utilizzo di diversi impollinatori (Cor- delle Langhe, considerando la durata
te et al., 2013; Corte, 2014; Roversi e (almeno 4-5 settimane) della recettivi-
femminili e maschili separate (Fig. 5). Cerovic, 2015) in maniera da garanti- tà dei fiori femminili, è da sottolinea-
È autoincompatibile per cui il polli- re la disponibilità di polline durante il re come al momento non si disponga
ne prodotto da una pianta non è in gra- periodo di recettività degli stigmi del di un’unica cultivar la cui fioritura
do di fecondare i fiori femminili della fiore femminile. maschile sia capace di sovrapporsi
stessa cultivar. L’autoincompatibilità Soddisfatte le condizioni di com- costantemente a quella femminile di
è di tipo fattoriale (genetico), per cui patibilità genetica e fenologica, an- Tonda Gentile delle Langhe. Nei nuovi
il polline utile alla fecondazione deve dranno poi assicurate la compatibilità impianti sarà certamente il caso di im-
provenire da piante che non abbiano agronomica e tecnologica tra le cul- piegare almeno due o tre diversi impol-
alleli comuni con quelli del pistillo tivar nell’impianto. La prima, legata linatori a fioritura maschile sfasata. Ad
della pianta da impollinare (Fig. 6) poi- all’epoca di raccolta delle diverse cul- esempio, sarà opportuno abbinare una
ché se gli alleli sono comuni quando tivar, dovrebbe essere il più possibile medio-precoce ed una medio-tardiva;
il polline arriva sullo stigma le papille contemporanea, mentre la seconda tra le prime citiamo Daria e Camponi-
stigmatiche gli impediranno di germi- richiederebbe che le caratteristiche ca, mentre tra le medio-tardive ci sono
nare (Me et al., 2002). L’incompatibi- carpo-merceologiche delle nocciole Pauetet, Nocchione, Negret, Culplà,
lità sporofitica cioè si manifesta al mo- (es. forma, dimensioni, resa allo sgu- Alcover e Tonda Gentile Romana.
mento del contatto tra polline e stilo. sciato, ecc.) risultassero, per quanto A titolo di esempio, la figura 7 ri-
La tabella 2 riporta gli alleli di ste- possibile, simili alla cultivar principale porta la il fenogramma di fioritura tra
rilità per una ventina di cultivar italia- (Valentini et al., 2012). Ciò per evitare la cv Tonda Gentile delle Langhe e
ne. Tuttavia, sebbene la compatibilità che la produzione dell’impollinatore alcune varietà impollinatrici. Gli im-
genotipica è condizione necessaria divenga una tara improduttiva. In tal pollinatori di una stessa varietà vanno
per garantire l’impollinazione del senso, risultano buoni impollinatori di di preferenza disposti su un’unica fi-
noccioleto, questa non è sufficiente. Tonda Gentile delle Langhe le cv Da- la, ortogonalmente alla direzione dei
TAB. 4 - INDICAZIONI PER IL CONTROLLO CHIMICO DEI POLLONI NEL NOCCIOLETO
Principio attivo Nome commerciale Dose (l/hl) Epoca d’intervento Note
Eseguire almeno 2 interventi di spollonatura all’anno per avere
Stadio erbaceo dei polloni
Carfentrazone etile Spotlight Plus 0,4 buon contenimento dei ricacci ed evitare fenomeni di deriva del
(15-20 cm) prodotto utilizzando ugelli a ventaglio.
Stadio erbaceo dei polloni Duplice azione spollonate e diserbante.
Glufosinate ammonio Basta 2 (15-20 cm)
Fonte: Corte, 2012.

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lonifere che, non potendo sfruttare la
tecnica del margottaggio, devono es-
sere moltiplicate in vitro.
Altra soluzione al problema dei
polloni arriva dall’innesto delle varietà
di nocciolo (Roversi, 2015) su soggetti
non polloniferi (es. C. colurna), il cui
impiego è già largamente diffuso in
Serbia, mentre sono in corso di valu-
tazione i primi campi sperimentali con
barbatelle innestate di Tonda Gen-
tile delle Langhe nelle Langhe e nel
Monferrato. La spollonatura manuale,
sebbene efficiente, è un’operazione
costosa, che impiega fino a 50 ore/ha
per ogni intervento (Corte, 2012). Soli-
tamente si interviene prima della loro
lignificazione (maggio-inizio giugno),
ripetendo l’intervento in estate ed
avendo cura di non lasciare monconi.
Sebbene non esistano strategie ri-
solutive, le tecniche alternative per la
spollonatura prevedono il ricorso a
mezzi fisici (es. decespugliatori, piro-
diserbo) e chimici (sostanze attive ad
azione spollonante) (Ciarmiello et al.,
2015; Corte et al., 2013). Impiegan-
5Fig. 7 - Fenogrammi di fioritura femminile e maschile delle cultivar potenziali impollinatori di Tonda do molecole chimiche che agiscono
Gentile delle Langhe (fonte: Corte, 2014). per contatto è importante intervenire
quando i polloni sono allo stadio erba-
ceo, fino a 20-25 cm di altezza (entro
la prima decade di giugno). Di norma,
l’uso di spollonanti chimici richiede
da 2 a 4 interventi annui, in funzione
dell’andamento stagionale e della ferti-
lità del suolo (Corte, 2012).
L’impiego del pirodiserbo (Fig.
10), invece, non appare una strate-
gia efficiente in virtù dei costi elevati
e dell’effetto transitorio (circa 20 gg.).
Anche la spollonatura meccanica non
è duratura, mentre l’impiego del vapo-
re acqueo, a causa della complessità
della tecnica e del forte consumo di
acqua, è rimasto in fase sperimentale.
Al momento, sono in corso sperimen-
tazioni per verificare l’efficacia spollo-
5Fig. 8 - Fenogramma di maturazione dei frutti di alcune cultivar di nocciolo allevate presso la nante dell’acido pelargonico.
collezione varietale dell’Università di Perugia ubicata a Deruta (Pg). Fonte: D. Farinelli, Unipg.
La gestione del suolo
venti dominanti ed in percentuale fino le e l’ostacolo alle operazioni coltura- e la nutrizione
al 10%, che può però arrivare al 20% li per cui, a partire dal secondo anno
negli ambienti dove la specie risulta d’impianto, la spollonatura è indispen- Fino all’entrata in produzione, il
assente (Corte, 2014). sabile. La strategia più efficace per il suolo del noccioleto viene gestito con
controllo dei polloni è sicuramente lavorazioni superficiali per contenere
Spollonatura la selezione di cloni non polloniferi l’effetto della competizione radicale
(Roversi, 2014; 2015). Tale attitudine con le infestanti, mentre negli impianti
Il nocciolo è una specie con habi- è riconducibile ad una mutazione ge- adulti l’inerbimento dell’interfila per-
tus tipicamente pollonifero (Fig. 9) la netica della varietà principale, la cui manente o temporaneo è una valida
cui attitudine è una caratteristica va- frequenza è perciò molto bassa. At- alternativa negli ambienti in cui la ri-
rietale (Roversi e Cerovic, 2015). Nella tualmente, i programmi di selezione sorsa idrica non è limitante. Il cotico
moderna corilicoltura i polloni sono massale condotti nelle Langhe e nel erboso concorre, oltre a preservare la
sempre indesiderabili in virtù della Monferrato hanno consentito di indi- fertilità del suolo (apporto di materia
competizione con la pianta principa- viduare una decina di piante non pol- organica), a mantenere una maggiore

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capacità di infiltrazione dell’acqua e, TAB. 5 - QUANTITÀ DI MACRO E MICROELEMENTI ASPORTATE ANNUALMENTE DALLA
di conseguenza, una maggiore stabili- CULTIVAR TONDA GENTILE DELLE LANGHE DI 20 ANNI ALLEVATA NEL COMPRENSORIO
tà del terreno, limitando gli effetti del DELLE LANGHE. LA PRODUTTIVITÀ DEGLI IMPIANTI È STATA DI 1,12 E 2,34 T/HA PER IL
ruscellamento. Il prato nell’interfila NOCCIOLETO 1 E 2, RISPETTIVAMENTE.
viene normalmente trinciato 2-3 volte Asportazioni Minerali
l’anno, accompagnato dal diserbo lun- Elemento Unità
Noccioleto 1 Noccioleto 2
go il filare (inizio primavera). Nei casi
di inerbimento temporaneo, ad un me- N kg/ha 28,4 39,3
se dalla raccolta si interviene con il di- P kg/ha 2,67 3,14
serbo dell’intera superfice del noccio-
K kg/ha 11,7 12,8
leto al fine di agevolare le operazioni
di andanatura e successiva aspirazione Ca kg/ha 25,0 17,8
delle nocciole da parte delle macchine Mg kg/ha 3,39 2,57
semoventi preposte (Corte, 2012).
La gestione della fertilizzazione del Fe g/ha 741 1253
corileto rispetta i criteri utilizzati per Mn g/ha 201 127
la maggior parte delle specie da frutto Cu g/ha 28,6 73,5
caducifoglie, basati sulla restituzione
delle asportazioni annuali di elementi Zn g/ha 67,2 101
minerali. A tal fine, le indagini condot- B g/ha 34,6 73,8
te da Roversi (2016) su due noccioleti Fonte: Roversi, 2016.
adulti (20 anni) della cultivar Tonda
Gentile delle Langhe (416 piante/ha)
nel comprensorio delle Langhe hanno supportare le scelte relative alla ferti- nere sufficiente grado di umidità e la
consentito di stimare le asportazioni lizzazione, nel caso del nocciolo in piovosità dell’ambiente sia superiore
minerali del corileto in produzione co- ambiente mediterraneo la disponibilità a 800-1000 mm annui, regolarmente
me riportato in tabella 6. di standard di riferimento affidabili è distribuiti (assenza di piogge non oltre
Normalmente, negli impianti in alquanto limitata. Tuttavia, a titolo di 30 gg. continuativi). Relativamente al-
produzione la gestione della fertiliz- esempio, la tabella 7 riporta gli indici la disponibilità idrica, il periodo tra la
zazione prevede la distribuzione di di riferimento della concentrazione fo- metà giugno e settembre risulta quello
70-80 unità di N l’anno, frazionate in gliare di nutrienti della cv Tonda Gen- più critico per il nocciolo già durante
almeno 2-3 epoche (ripresa vegetativa, tile delle Langhe. i primi anni dell’impianto. La carenza
estate e post-raccolta), mentre per P e idrica in questa fase riduce la crescita
K si provvedere ad applicare fino a 40 Irrigazione della pianta, ostacola la differenziazio-
e 80 unità/ha all’anno, rispettivamen- ne delle gemme a fiore, accentua la
te. Sebbene le analisi fogliari rappre- Sebbene il nocciolo sia una specie cascola dei frutti, limita la produttività
sentino uno strumento affidabile per sensibile alla carenza idrica, può esse- e la resa allo sgusciato.
la valutazione dello stato nutrizionale re coltivato anche in asciutto qualora Nella stagione primaverile-estiva
delle piante da frutto e sia in grado di allevato su terreni capaci di mante- i fabbisogni idrici del nocciolo sono

5Fig. 9 - Abbondante emissione di polloni nel noccioleto


(foto Cristofori). 5Fig. 10 - Operazioni di spollonatura del noccioleto tramite pirodiserbo.

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TAB. 6 - RANGE DI CONCENTRAZIONE MINERALE NELLE FOGLIE DI TONDA GENTILE DELLE LANGHE RISCONTRATA IN DIVERSI STUDI
Fonte
Elemento Eynnard e Zanini, Eynnard et al., Fregoni e Zioni, Roversi, Roversi, Roversi, Strabbioli,
1972 1976 1972 1976 1980 1999 1994
min. max min. max min. max min. max min. max min. max min. max
N (%) 1,86 2,55 2,08 3,24 2,05 2,31 1,97 2,21 1,97 2,11 2,07 2,11 2,32 2,46
P (%) 0,31 0,33 0,25 0,38 0,18 0,20 0,11 0,16 0,13 0,15 0,11 0,13 0,21 0,36
K (%) 0,38 0,68 0,59 0,70 0,74 1,07 0,62 0,94 0,90 1,15 0,80 0,92 1,28 1,49
Ca (%) 1,44 2,53 1,84 2,14 1,56 1,69 1,49 2,08 1,19 2,11 1,93 2,01 1,90 2,00
Mg (%) 0,06 0,27 0,14 0,19 0,40 0,47 0,17 0,29 0,17 0,24 0,22 0,31 0,68 0,77
Fe (ppm) 149 235 216 276 - - - - - - - - 46 62
Mn (ppm) 170 215 95 109 - - - - - - - - 40 42
Zn (ppm) 21,2 27,8 29 65 - - - - - - - - 82 99
Cu (ppm) 9,5 24,3 9 57 - - - - - - - - 11 16
B (ppm) - - - - - - 36,4 42,1 - - - - 68 69

compresi tra 80 e 100 mm mensili in particolare, la restituzione del 75% Eynard I. e Zanini E. 1972. Effetti della fertilizza-
zione con azoto, fosforo e potassio in diversi
che, negli impianti irrigati, vengono dell’ETc ha assicurato i migliori livelli rapporti, sulla composizione delle foglie di
soddisfatti mediante sistemi irrigui a di crescita e produttività, consentendo nocciolo cv Tonda Gentile delle Langhe.
microportata. Anche nei corileti, al- tra l’altro un risparmio significativo del- «Annali della Facoltà di Scienze Agrarie
la microirrigazione classica (impianti la risorsa idrica (Cristofori et al., 2014; dell’Università di Torino», (7): 91-108.
Eynard I., Casale L., Zanini E., Gay G. 1976.
a goccia) si sta affiancando la subirri- Bignami et al., 2009). Estudio sobre la alimentacion mineral de las
gazione, costituita da ali gocciolanti plantas jovenes de avellano en Piemonte.
interrate parallelamente alla linea del BIBLIOGRAFIA Atti: «I Congreso Internacional de Almendra
filare, alla profondità di 40-50 cm. Ta- y Avellana», Reus, pp. 129-141.
Bignami C., Cammilli C., 2002. Fattori ambienta- Fregoni M. e Zioni E. 1972. La concimazione
le soluzione impiantistica permette la li e colturali e funzionalità fogliare del noc- al nocciolo: Ricerche sulle modalità di di-
riduzione dei consumi e una maggior ciolo. VI Giornate Scientifiche S.O.I., 24-25 stribuzione dei fertilizzanti. L’Informatore
uniformità nella distribuzione dell’ac- aprile 2002, Spoleto (PG). Atti: 163-164. Agrario, vol. 2.(estratto)
Bignami C., Cristofori V., Ghini P., Rugini E., Me G., Valentini N., Miaja M.L., Villania R.
qua, senza intralciare le operazioni 2009. Effects of irrigation on growth and 2002. Incompatibilità nel nocciolo (Corylus
colturali (es. raccolta meccanica). Da yield components of hazelnut (Corylus avel- avellana L.). Atti 2° Convegno Nazionale sul
diversi anni, ormai, l’irrigazione a lana L.) in Central Italy. Seventh Interna- nocciolo, Giffoni, pp: 229-235.
tional Congress on hazelnut. Viterbo, Italy, Roversi A. 1976. Contenido de algunos elemen-
goccia è stata introdotta nei principali 23th-27th June 2008. Acta Horticulturae, tos minerales des los organos aereos del
areali di produzione caratterizzati da 845: 309-314. avellano. Atti: «I Congreso internacional de
scarsa o irregolare disponibilità idrica Ciarmello L.F., De Luca A., Piccirillo P. 2015. almendra y avellana», Reus, pp. 225-227.
naturale (Bignami e Cammilli, 2002). Confronto tra tecniche di spollonatura chi- Roversi A. 1980. About some relationships
mica e fisica del nocciolo. Riv. Di Frutticol- between soil composition and filbert leaf
Al fine di valutare il ruolo dell’ir- tura 5: 69-71. diagnostic. Atti: «5° Colloquio internaziona-
rigazione su questa specie sono state Corte M. 2012. Noccioleto, gestione dei polloni le sul controllo della nutrizione delle piante
condotte, presso l’azienda sperimenta- e mantenimento del tappeto erboso. Riv. di coltivate», Castelfranco Veneto (Treviso),
le dell’Università della Tuscia, osser- Frutticoltura (5): 74-75. 210-212.
Corte M., Sonnati C., Botta R., Valentini N. 2013. Roversi A. 1999. Indagini sulle asportazioni
vazioni sul comportamento delle prin- Ricerca di cultivar da consociare come im- minerali del nocciolo. Frutticoltura, 61(11):
cipali cultivar italiane, come nel caso pollinatori alla ‘Tonda Gentile Trilobata’. 32-34.
della Tonda Gentile Romana nel Lazio, Agricoltura Ricerca, Ricerca applicata in co- Roversi A. 2014. Noccioleti senza polloni, una
rilicoltura. Sintesi dei risultati 2012: 29-36. realtà da considerare. L’Informatore Agrario
sottoposta, nel lungo periodo, a diffe- Corte M., Sonnati C., Peraldo N., Michelatti G., (38): 48-50.
renti apporti irrigui gestiti attraverso il Massobrio V. 2013. Confronto di diverse Roversi A. 2015. How to propagate no suckering
metodo del bilancio idrico. Nel detta- metodologie chimiche, fisiche e meccani- hazelnut (Corylus avellana L.). Bulg. J. Agric.
glio, piante di controllo (non irrigate) che per la gestione ed il controllo dei pol- Sci., 21: 355–357.
loni della varietà ‘Tonda Gentile Trilobata’. Roversi A. e Cerovic S. 2015. Innestare il noccio-
sono state messe a confronto con al- Agricoltura Ricerca, Ricerca applicata in co- lo? Corylus & Co. In stampa
beri ai quali veniva restituito rispetti- rilicoltura. Sintesi dei risultati 2012: 82-96. Roversi A. 2016. Le quantità di elementi minera-
vamente il 50, il 75 e il 100% dell’ETc. Corte M. 2014. La scelta degli impollinatori per i li consumate annualmente da alcune specie
nuovi impianti di nocciolo. Riv. di Frutticol- da frutto. Riv. di Frutticoltura (7-8): 40-44.
Nelle condizioni ambientali in cui è tura (11): 72-73. Strabbioli G. 1994. Mineral and organic fertili-
stata condotta la prova, le sole piogge Cristofori V., Muleo R., Bignami C., Rugini E., zation of the hazelnut (Corylus avellana) in
non erano sufficienti ad assicurare un 2014. Long term evaluation of hazelnut re- Central Italy. Acta Hortic.,351: 429-437.
adeguato sviluppo vegeto-produttivo sponse, cv. Tonda Gentile Romana, to drip Valentini N., Botta R., Corte M., Sonnati C.
irrigation in Central Italy. VIII International 2012. Comparazione di un triennio di prove
delle piante adulte di Tonda Gentile Congress on Hazelnut, 19th-21th March di valutazione varietale e di tecnica coltura-
Romana. L’irrigazione ha migliorato le 2012 Temuco, Chile. Acta Horticulturae, le del nocciolo. Corilicoltura tra innovazio-
componenti produttive della coltura e, 1052: 179-185. ne e ricerca. Bossolasco. n

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SPECIALE NOCCIOLO

Gestione meccanizzata
della raccolta delle nocciole
GIOVAMBATTISTA SORRENTI1 - DANILO MONARCA2
1
Dipartimento di Scienze Agrarie - Università di Bologna
2
Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali - Università della Tuscia - Viterbo

resa oraria la capacità di preservare le canizzazione. In altri ambienti (noccio-


L’abbattimento dei costi caratteristiche qualitative e commer- leti a “terrazzo”) l’elevata incidenza dei
ciali delle nocciole. Anche la messa a costi di raccolta ha spesso indotto gli
di produzione presuppone punto di tecnologie più efficienti nella operatori ad abbandonare la coltura.
la meccanizzazione parziale fase post-raccolta (pulizia, separazione, In queste condizioni si impone la
o integrale delle operazioni essiccazione e stoccaggio delle noccio- necessità di adeguare l’intera gestione
a più elevata richiesta di le) e, più recentemente, le potenzialità del corileto introducendo varietà con
manodopera. Per una moderna della coltura legate al riciclo e alla va- rese unitarie maggiori, adottando sesti
ed efficiente corilicoltura lorizzazione a fini energetici delle bio- di impianto regolari, prevedendo cor-
il progresso tecnologico offre masse di scarto (residui colturali e gu- sie di servizio per assicurare l’ingresso
soluzioni diversificate per le sci), possono contribuire a rilanciare la agevole e la circolazione delle macchi-
diverse tipologie di aziende, coltivazione specializzata del nocciolo. ne e incentivando pratiche agronomi-
tutte nel rispetto della qualità Questa nota si pone l’obiettivo di che in grado di esaltare la qualità del
del prodotto e della sua esporre le più recenti innovazioni in prodotto. D’altra parte, anche il settore
materia di meccanizzazione della rac- tecnologico può assecondare in qual-
destinazione finale. colta e del post-raccolta del nocciolo che modo le esigenze delle diverse
in coltura specializzata. Saranno altresì categorie di coricoltoti adeguando,
evidenziate le potenzialità della specie ad esempio, le macchine alle diverse
in termini di valorizzazione degli scarti orografie di terreno e alle condizioni

L
a crescente richiesta da parte della lavorazione industriale. di impiego delle realtà locali (es. mac-
dell’industria dolciaria, cui la pro- chine di dimensioni ridotte e costi con-
duzione di nocciole è pressoché Le operazioni di raccolta tenuti da adottare in corileti di piccole
interamente destinata, ha ravvivato e medie estensioni e/o adattate anche
negli ultimi decenni il comparto cori- La raccolta delle nocciole può es- ai terreni declivi). È altresì auspicabile
licolo nazionale. Anche per il noccio- sere effettuata in un unico passaggio che le stesse macchine così concepite,
lo, al pari delle altre specie da frutto, i (attendendo che tutti i frutti cadano apportando le opportune modifiche,
moderni indirizzi produttivi mirano ad naturalmente al suolo), oppure con possano essere adattate alla raccolta da
esaltare la qualità del prodotto e conte- passaggi ripetuti, vista la maturazione terra di altre specie di frutti in guscio
nere i costi di produzione, nel rispetto scalare dei frutti della specie. La secon- (es. noci, mandorle, castagne).
della salvaguardia ambientale. da soluzione è di norma preferibile per L’efficienza della raccolta manuale
L’abbattimento dei costi di produ- evitare attacchi fungini sui frutti che ri- delle nocciole oscilla tra i 5 e i 7 kg/h
zione presuppone, necessariamente, la mangono a terra per molto tempo. per operatore nei noccioleti giovani,
meccanizzazione parziale o integrale Tradizionalmente, la raccolta delle arrivando a toccare i 15 kg/h nelle
delle operazioni agronomiche a più nocciole era un’operazione manuale condizioni migliori (manodopera spe-
elevata richiesta di manodopera che, che, sebbene molto dispendiosa e poco cializzata, impianti adulti, prodotto di-
nel caso specifico della specie, sono efficiente, ancora persiste in alcuni am- stribuito uniformemente). Il costo della
spollonatura, potatura, trinciatura dei bienti italiani. È il caso di alcuni areali raccolta manuale (paragonabile a quel-
residui e, in particolare, la raccolta del della Campania e della Sicilia nei quali lo delle castagne) si attesta sui 1,6-1,8
prodotto. Proprio in questo ultimo set- la mancanza di innovazione degli im- €/kg e, nelle condizioni più limitanti,
tore la meccanizzazione ha subito il pianti, spesso caratterizzati da densità la sola raccolta eseguita a mano può
maggiore impulso, con l’introduzione elevate e sesti talvolta irregolari, le su- incidere fino al 50% sul costo colturale
di macchine specializzate che hanno perfici limitate, la carenza organizzati- annuo del corileto.
progressivamente sostituito, nella mag- va e gestionale – talvolta abbinate alla Nelle aziende di medio-grandi di-
gior parte degli areali, la tradiziona- particolare condizione orografica del mensioni e qualora le condizioni oro-
le raccolta manuale poiché abbinano territorio per eccessiva acclività dei ter- grafiche non siano limitanti, la raccolta
all’efficienza di raccolta in termini di reni – limita l’insediamento della mec- meccanica delle nocciole ha quasi in-

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tegralmente sostituito le ope- to ai soffiatori, queste mac-
razioni manuali in gran parte chine sono più efficienti, rad-
degli areali di coltivazione. doppiando la resa operativa.
Nell’ultimo ventennio la Successivamente, il pro-
competizione tra costruttori dotto andanato viene raccol-
e l’avanzamento tecnologico to da terra mediante aspira-
hanno permesso l’introdu- tori pneumatici o raccattatori
zione di macchine efficienti meccanici la cui resa oraria
a costi relativamente con- varia da 100 kg/h di nocciole
tenuti, compresi tra 5.000 raccolte con macchine aspi-
e 40.000 € per le macchine ratrici, fino a 800 kg/h per
aspiratrici più semplici fino quelle raccattatrici. La prima
alle semoventi più evolute. soluzione sfrutta la creazione
D’altra parte, anche se il ri- di una depressione (aspirato-
corso alla meccanizzazione re) che provvede a sollevare
della raccolta non è sempre 5Fig. 1 - Raccattatrice portata frontalmente alla trattrice provvista le nocciole dalle andane e a
giustificato dalla dimensione di sistema di rientro idraulico. convogliarle verso altri organi
aziendale, l’impiego delle meccanici per le operazioni
raccoglitrici meccaniche può rendersi nelle Langhe cuneesi, sia in Sicilia. So- di cernita e pulizia. Una versione più
necessario per ovviare alla scarsa dispo- no macchine portate a spalla o aziona- evoluta prevede l’impiego di testate
nibilità di manodopera e per conclude- te dalla presa di potenza del trattore e raccattatrici meccaniche che sollevano
re le operazioni in tempi ragionevoli, al producono un getto d’aria direzionabile i frutti da terra mediante spazzole in ro-
fine di non assorbire manopera neces- dall’operatore che concentra il prodotto tazione che li strasferiscono così verso i
saria ad altre operazioni colturali spesso a terra nel punto desiderato. La capacità nastri di caricamento o verso le coclee
concomitanti (es. vendemmie). di lavoro dei soffiatori portati si attesta interne di pulizia. Queste macchine
La raccolta meccanizzata delle intorno alle 6 h/ha. hanno bisogno di lavorare in terreni con
nocciole è preceduta dall’andanatura, Le macchine andanatrici, invece, superficie regolare.
che consiste nel riunire le nocciole in possono essere semoventi o portate. Le Le raccattatrici trainate operano su
andane (o cumuli). Questa operazione prime prevedono una testata di lavoro un fronte di lavoro fino a circa 1,5 m,
può essere manuale o meccanizzata tra- anteriore costituita da due o più spaz- richiedono medie potenze (35-45 kW)
mite soffiatori o macchine andanatrici zole a denti flessibili che, ruotando in e sono indicate per aziende con su-
(semoventi o portate). Per agevolare le senso inverso, convogliano il prodotto perficie media dai 5 ai 10 ha, poiché
operazioni di andanatura è opportuno al centro dell’intefilare. In alternativa, la hanno costi (ed efficenza) più contenuti
che il terreno sia compatto, ben livella- soluzione costruttiva prevede un roto- rispetto alle semoventi. La capacità del-
to o gestito con l’inerbimento control- re montato trasversalmente alla linea di le macchine trainate oscilla tra 5 e 8 h/
lato, opportunamente sfalciato prima avanzamento della macchina e sul qua- ha, secondo i modelli e le caratteristiche
dell’operazione stessa. Questa ultima le sono incernierate le spazzole. L’anda- del noccioleto, con un incidenza dei
soluzione consente di ridurre le pol- natrice portata è costituita da un rotore costi fino a 0,25 €/kg. Tuttavia, trovano
veri durante l’andanatura ed influenza trasversale ad asse orizzontale portato scarsa efficacia nei corileti molto fitti, in
positivamente il rendimento delle mac- dalla trattrice la quale fornisce anche la pendenza e privi di capezzagne; in al-
chine semoventi. I soffiatori, adottati sorgente di potenza. Al rotore si inseri- ternativa, esistono modelli portati adatte
qualora non sia possibile ricorrere alle scono i pettini di gomma che, ruotando, per aziende fino a circa 10-15 ha poi-
macchine andanatrici, sono diffusi sia sistemano il prodotto in andana. Rispet- chè abbinano produttività, economicità
e facilità d’impiego. Offrono il vantag-
900 gio di aumentare il fronte di lavoro (fi-
Aspiratrice no a 2,5 m) e, tramite sistema idraulico
800
trainata rientrante, possono provvedere a racco-
700 Raccoglitore gliere il prodotto caduto anche lungo la
laterale linea del filare (Fig. 1).
600
Aspiratrice Le raccattatrici semoventi operano
Costi unitari (Euro)

semovente
500 sollevando meccanicamente il prodotto
tramite spazzole di gomma montate an-
400
teriormente che ruotano attorno ad un
300 asse orizzontale. Si adattano alle grandi
estensioni poiché hanno una resa fino a
200 4 t/h (3 h/ha). La maggior parte di questi
100 modelli accoppia alla raccolta del pro-
dotto i dispositivi per la prima pulizia,
0 normalmente costituito da un sistema di
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 ventilazione che allontana le foglie e i
Superficie raccolta (ha) gusci vuoti e da griglie per separare la
5Fig. 2 - Relazione tra superficie e incidenza dei costi di raccolta (€/ha) in funzione della tipologia
terra e piccole pietre.
di meccanizzazione adottata. L’acquisto di una macchina semovente è giustificata per superfici Nelle macchine raccoglitrici aspi-
superiori a circa 20 ha (Monarca et al., 2012). ratrici il prodotto aspirato viene convo-

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TAB. 1 - CONFRONTO TRA L’EFFICIENZA DI DIVERSI CANTIERI DI RACCOLTA MECCANICA DELLE NOCCIOLE IN 2 ANNATE NEL VITERBESE
(MODIFICATA DA MONARCA ET AL., 2012)
Resa Velocità Performance delle macchine raccoglitrici
Performance delle macchine raccoglitrici
Tipologia del corileto di avanzamento con prodotto andanato
macchina Andanatura (h/
(t/ha) (km/h) kg/h h/ha ha/h h/ha Andanatura*
ha)
Annata 2008
Trainata1,2 2,8 0,6 784 3,57 0,28 3+1,7 8,27 S+M
Semovente 3
3 1,8 1620 1,85 0,54 3 4,85 M
Portata 4
2 1,64 860 2,33 0,43 2,58 4,91 M
Semovente 5
2 1,68 960 2,08 0,48 2,63 4,71 M
Portata6 2 1,65 900 2,22 0,45 2,65 4,87 M
Annata 2009
Trainata1,2 1,8 0,85 648 2,78 0,36 2,6+1,2 3,80 S+M
Semovente 7
2,6 2,10 1742 1,49 0,67 2,8 4,29 M
Semovente5 1,7 1,75 935 1,82 0,55 2,55 4,37 M
Semovente 8
2 0,87 720 2,78 0,36 2,6 5,38 M
Portata 6
1,7 1,72 884 1,92 0,52 2,55 4,47 M
1
Trainata= macchina provvista di raccoglitore laterale. 2Facma Cimina 300P; 3Super Jolly 4x4; 4Giampi S 2000; 5Facma Cimina 300; 6Jolly 2800; 7Facma Semek 900. 8Cimina 200.
*S= nocciole andanate manualmente mediante soffiatore a spalla (4-4,5h/ha); M= nocciole andanate meccanicamente

gliato in una camera di depressione e chine portate. Includendo i tempi per i noccioleti allevati a cespuglio. Anche
poi scaricato in un convogliatore muni- l’andanatura, la resa delle macchine è la forma di allevamento rappresenta
to di ventilatore laterale che genera un variata da 3,8 a 8,3 ore operatore/ha. un presupposto basilare per favorire la
flusso d’aria che investe trasversalmente L’ulteriore diffusione delle macchi- meccanizzazione; l’adozione di forme
il prodotto in movimento, eliminando ne per la raccolta del prodotto è lega- monocaule è certamente auspicabile
le foglie e le impurità più leggere miste ta al concepimento di nuovi modelli perché favorisce, tra l’altro, la spollona-
ai frutti. Successivamente il prodotto è d’impianto che consentano, ad esem- tura meccanica. D’altra parte, la messa
trasportato tramite una coclea in un cri- pio, l’agevole circolazione delle stesse a dimora di cultivar più produttive (resa
vello rotativo che provvede alla cernita adottando sesti più ampi e regolari (6 x in sgusciato pari al 40%) e con matura-
delle nocciole. Queste macchine sfrut- 5 o 6 x 6 m), esigenza più marcata per zione meno scalare può fornire un ulte-
tano l’aria di aspirazione an- riore impulso alla diffuzione
che per l’abbattimento delle della meccanizzazione della
polveri mediante sistemi ci- Raccolta raccolta anche in aziende di
clonici che, per effetto centri- dimensioni medio-piccole.
fugo, raccolgono le particelle Conferimento
solide riducendone la disper- del prodotto
Tecnologie post-raccolta
sione in aria. Industria di prima
La tabella 1 riassume i ri- lavorazione I requisiti merceologici
sultati di prove di confronto in base ai quali viene defi-
tra cantieri di raccolta mecca- Essiccazione nita la qualità delle nocciole
nica del nocciolo (Monarca riguardano la forma, la resa
et al., 2012), condotte in due Cernita
allo sgusciato, l’umidità, il
annate consecutive in azien- calibro, la pelabilità e il con-
de del viterbese. Le aziende Commercializzazione Conservazione tenuto in grassi. La nocciola
diretta
erano ubicate in pianura, presenta le problematiche di
con suolo livellato ed eleva- Commercializzazione conservazione tipiche del-
ta produttività degli impian- la frutta secca, legate alla
ti. L’impiego delle macchine Industria suscettibilità della compo-
di trasformazione Industria
trainate ha permesso rese di di trasformazione nente grassa all’ossidazione
raccolta fino a 780 kg/ora, Confezionamento
(Seyhan et al., 2007). Una
con una capacità di 3 ore/ha. per la GDO UR superiore al 70% porta il
Le macchine semoventi han- prodotto a riassorbire acqua
no aumentato le performance dall’atmosfera, promuoven-
di raccolta fino ad oltre 1.700 do l’irrancidimento idrolitico
kg/ora, riducendo anche i Utente finale di natura enzimatica opera-
tempi per unità di superficie. to dalle lipasi, che liberando
Risultati intermedi sono stati acidi grassi favoriscono i fe-
invece ottenuti per le mac- 5Fig. 3 - Fasi della filiera corilicola in post-raccolta. nomeni di auto-ossidazione

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Particolare importanza riveste la
produzione di sottoprodotti ad uso non
alimentare, destinati ad esempio alla
500 e oltre produzione di energia da biomassa (es.
utilizzo dei gusci e scarti vari).
L’intera filiera della nocciola in post-
da 360 a 400 raccolta è schematizzata in Fig. 3.
n° di piante/ha

Le nocciole non necessitano di par-


ticolari pratiche pre-conservative. Il
da 280 a 330 prodotto destinato al mercato del con-
sumo “fresco”, una volta essiccato (in
opportuni silos riscaldati) e selezionato,
viene confezionato sgusciato o meno
da 200 a 240
in sacchetti sottovuoto ed esposto nei
punti vendita. Qualora il prodotto ven-
0,00 0,20 0,40 0,60 0,80 1,00 1,20 ga destinato all’industria, una volta rac-
biomassa (t/ha)
colto è indirizzato alla pulitura a secco
e ad un’eventuale essiccazione, con la
5Fig. 4 - Biomassa ritraibile dalle potature del nocciolo (t/ha) in base alle densità di impianto quale il tenore di umidità viene porta-
(n° piante/ha). to a valori prossimi al 7%. La pulitura è
effettuata per rimuovere la presenza di
(Parcerisa et al., 1997). I tenori di UR nocciola, ne condiziona in modo consi- corpi estranei (generalmente provenien-
influenzano il contenuto di acqua nel derevole le caratteristiche sensoriali (Er- ti dalla fase di raccolta in campo), non-
frutto, modificandone la resistenza cisli et al., 2011; Kibar e Öztürk, 2009). ché per allontanare i gusci vuoti. Tale
meccanica. Il limite di umidità del se- Come per tutta la frutta secca, la fase prevede l’impiego di ventilatori la
me, oltre il quale perde turgidità ed as- contaminazione fungina vede in prima cui capacità operativa varia da 0,6 a
sume una consistenza gommosa, è defi- linea le muffe del genere Aspergillus 3,0 t/h. L’essicazione del prodotto, che
nito dal “Critical Water Content” (CWC) (Mexis e Kontominas, 2009). Tuttavia, dura dalle 5 alle 7 ore (compreso il raf-
ed è tipico per ciascun prodotto. Nelle a causa del basso contenuto in umidità freddamento), è effettuata in essiccatoi
nocciole il CWC è pari al 9,3%, oltre il relativa delle nocciole (6-7%), lo svi- nei quali la temperatura delle correnti
quale il seme assume una consistenza luppo di muffe è abbastanza raro ed è di aria in ingresso varia tra 45 e 60 °C.
gommosa (Martinez-Navarrete e Chi- per lo più provocato da una inadeguata Temperature più elevate sono da evi-
ralt, 1999). Al superamento del CWC conservazione. Oltre ad una elevata UR tare in quanto possono essere la causa
corrisponde anche un’elevata attività nell’ambiente di stoccaggio, tra le cau- di fessurazioni indesiderate del frutto.
dell’acqua (aw), positivamente correlata se che favoriscono gli ammuffimenti si Successivamente, le nocciole vengono
ai fenomeni di irrancidimento. elencano: l’eccessiva umidità dei frutti, tostate e conservate a temperature com-
A tenori di UR troppo bassi, i semi la scarsa ventilazione, l’inadeguata tem- prese tra 5 e 6°C, con umidità relativa
perdono eccessivamente peso e diven- peratura di conservazione; svolge un fino al 60%.
tano fragili, risultando facilmente dan- ruolo importante anche la presenza di Con lo scopo di inibire lo sviluppo
neggiabili durante la manipolazione. danni da insetto (Curculio nucum, Go- fungino, sulle nocciole sono state spe-
La deidratazione eccessiva promuove nocerus acuteangulatus, ecc.). rimentate tecniche di irradiazione gam-
anch’essa l’ossidazione lipidica. L’umi- Le nocciole possono seguire diffe- ma; è stato rilevato che dosi inferiori a
dità del frutto è, quindi, uno degli aspetti renti canali di commercializzazione: 1,5 kGy non causano cambiamenti si-
più importanti da considerare durante la • consumo “fresco” (essiccate); gnificativi negli attributi sensoriali dei
conservazione; infatti, fortemente corre- • impiego industriale (nocciole tostate, frutti, ma per contro aumentano il con-
lata alle proprietà chimico/fisiche della granella, pasta, crema, ecc.). tenuto in perossidi proporzionalmente

5Fig. 5 - La raccolta dei residui di potatura del nocciolo, oltre ad evitare 5Fig. 6 - Una delle fasi che richiede maggior impiego di manodopera
danni all’ambiente derivati dalla loro bruciatura a bordo campo, può è l’andanatura, che può essere eseguita con macchine specifiche o con
rappresentare un’interessante fonte di energia rinnovabile. Nella foto la l’ausilio di soffiatrici a spalla o azionati dalla presa di potenza del trat-
trincia raccoglitrice Comby della Facma all’interno di un oliveto. tore.

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alla dose utilizzata (Mexis e fini energetici delle biomasse
Kontominas, 2009). ritraibili dalla coltivazione.
Le nocciole possono es- Da decenni a tal fine sono
sere conservate con o senza utilizzati i gusci che si avvan-
guscio, allo stato fresco o taggiano dell’elevato potere
essiccato. Solitamente sono calorifico inferiore, analogo
stoccate sgusciate e semidi- a quello della legna da arde-
sidratate, in quanto destinate re, ma soprattutto dalla faci-
all’industria dolciaria. Sono lità di approvvigionamento
caratterizzate da un basso e stoccaggio. Gli impianti
tenore di umidità residua ed di lavorazione, infatti, li im-
un’attività respiratoria molto magazzinano e li rivendono
debole anche a temperatura direttamente sul territorio li-
ambiente; mantengono per- mitrofo, con costi che di fatto
tanto un’ottima serbevolezza abbattono il costo del calo-
se adeguatamente conserva- 5Fig. 7 - Raccoglitrice semovente Semek. La raccolta avviene con spaz- re a circa un terzo di quello
zole di gomma che raccolgono il prodotto da terra e lo sollevano. Inter-
te. Lo stoccaggio deve essere namente, altri dispositivi consentono la pulizia, la cernita e lo del gasolio. Le dimensioni e
eseguito in contenitori e cata- stoccaggio in carrelli o in sacchi. la pezzatura di fatto sono si-
ste che consentano il ricirco- mili a quello di un pellet e la
lo di aria, utile a mantenere omogenei i Kg), le nocciole possono essere mante- produzione di gusci viene interamente
livelli di temperatura e umidità: in me- nute sottovuoto per 9 mesi a 3-4°C, pre- assorbita spesso dagli stessi utenti stessi
dia sono sufficienti 20-30 ricircoli per vio flussaggio con azoto e successiva che conferiscono le nocciole.
ora per un minimo di 4-6 ore al giorno, termosaldatura delle confezioni. Recentemente, nell’ambito del Pro-
eseguiti ad intervalli regolari. Nel caso di conservazione a tempe- getto Agres del Mipaaf, si è analizzata
Le nocciole in guscio possono es- ratura ambiente, la durata della “shelf- la possibilità di recuperare a fini energe-
sere conservate all’aria per 3-4 mesi life” è ridotta a 7 mesi. I contenitori tici le biomasse derivanti dalle potature
a 3-5°C e a una UR del 50-70% o per utilizzati per il sottovuoto assicurano un del nocciolo (il progetto si è occupato
5-6 mesi nelle medesime condizioni di ottimo isolamento dall’ambiente ester- anche di quelle dell’olivo e della vite,
umidità, ma ad una temperatura inferio- no e sono generalmente composti dal grazie alla collaborazione dell’Univer-
re (1-2°C). Per periodi di conservazione semplice materiale plastico o dalla so- sità di Udine, di quella della Tuscia e
prolungati è consigliabile il ricorso ad vrapposizione di più strati di materiale dell’Aiel). Le indagini in campo han-
ambienti impoveriti di ossigeno (tenori differente (es.: polietilene, nylon ed al- no permesso la stima della quantità di
inferiori all’1%). L’abbinamento della luminio). Il prodotto sgusciato e conge- biomassa prodotta dalla potatura delle
bassa temperatura con gas inerti estende lato a -18/-20 C° può essere conservato piante di nocciolo. Nelle osservazioni
ulteriormente la conservabilità del pro- per periodi prossimi ai 12 mesi. Tra tutti effettuate in quattro anni di studio, svol-
dotto. Nello specifico, l’azoto preserva i sistemi di stoccaggio presi in esame, le te su oltre sessanta aziende dell’Alto
la qualità delle nocciole ad un livello migliori caratteristiche qualitative sono Lazio, caratterizzate da età e sesto di
discreto anche a 20°C. La conservazio- assicurate dalla conservazione in am- impianto diversi, si sono analizzate le
ne in atmosfera controllata permette biente refrigerato, sottovuoto. potature di oltre 400 ha di noccioleto.
di estendere la “shelf-life” del prodot- Per ogni ettaro indagato venivano indi-
to sgusciato a 14 mesi nelle seguenti Utilizzo della biomassa a fini viduate 6 aree di saggio e all’interno di
condizioni: UR 55-60%; O2 inferiore energetici ciascuna area venivano considerate 4
all’1%; CO2 pari a 0-0,3%; N2 circa piante. Le ramaglie raccolte all’interno
99%. Poste all’interno di buste o “big- Uno degli aspetti più interessanti, della superficie di campionamento ve-
bag” (sacche con volumi di capienza soprattutto dal punto di vista ambien- nivano poi disposte in fascine e pesate
molto elevata, dell’ordine di 500-1000 tale oltre che energetico, è l’impiego a con l’ausilio di un dinamometro.

5Fig. 9 - È sempre più diffusa nei noccioleti la tecnica di gestione del suolo
5Fig. 8 - La raccolta avviene tradizionalmente con macchine portate o “a pratino”, che utilizza macchine trinciatrici (comunemente dette “trincia”)
trainate, più adatte ad aziende di piccole dimensione per il minor costo per il controllo del cotico erboso. Nella foto, una trinciatrice con disco inter-
di acquisto. Nella foto, aspiratrice trainata al lavoro. filare dotato di tastatore.

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5Fig. 10 - Raccattatrice modello GF Jolly 1800 in opera. 5Fig. 11 - Raccattatrice portata della ditta Giampi.

Sono stati stimati valori compresi tra della raccolta e di preparazione del Massantini R., Moscetti R., Monarca D., Cecchi-
ni M., Contini M., Mordacchini Alfani M.L.
0,7 kg/pianta e un massimo di 7,6 kg/ noccioleto, grazie alla crescita e allo (2009). The influence of cover crops and
pianta, con un valore di umidità varia- sviluppo di diverse aziende che si stan- double harvest on storage of fresh hazelnuts
bile tra il 35 e il 55%. Considerando in- no imponendo a livello mondiale nella (Corylus Avellana L.) . Advances in Horticul-
vece la quantità di biomassa per ettaro, produzione di macchine razionali ed tural Science 23 (4),. 231-237.
Massantini R., Contini M., Mordacchini Alfani
i valori oscillano in media, in base alla efficienti. La tendenza attuale per la M.L., Guerrieri M., Monarca D., Cecchini M.
densità dell’impianto, tra circa 500 kg raccolta è quella di privilegiare l’uso (2009). The consumption of fresh hazelnuts:
sino a oltre 1.100 kg. I dati si riferisco- di macchine semoventi, che riducono quality and storage. Acta Hortic. 845, 635-640.
Mexis S.F., Kontominas M.G., (2009). Effect of g-
no a noccioleti con potatura manuale, l’impiego di manodopera e permettono irradiation on the physicochemical and sen-
mentre l’introduzione di potatrici mec- di eseguire la raccolta in due e tre pas- sory properties of hazelnuts (Corylus avella-
caniche può portare ad un consistente sate, con indubbi benefici sulla qualità na L.). Radiation Physics and Chemistry 78:
aumento delle quantità di biomassa. Il del prodotto, nonché in termini di si- 407–413.
Monarca, D., Cecchini, M. and Antonelli, D.
problema principale è quello di orga- curezza e comfort degli operatori (Mo- (2005). Innovations in harvesting machines.
nizzare la filiera di raccolta per poter narca et al., 2005 e 2012). Acta Hortic. 686, 343-350.
utilizzare questa fonte di energia, meno La ricerca, poi, si è occupata recen- Monarca D., Cecchini M., Biondi P., Colopardi F.,
Guerrieri M. (2012). Machines for Shell Fruits
pregiata rispetto ai gusci per la difficoltà temente anche del miglioramento delle Harvesting: Technical and Economic Aspects.
ad essere utilizzata tal quale. tecniche di lavorazione post-raccolta, Acta Horticulture 940: 171-178
Le potature di nocciolo, come quelle dello stoccaggio e degli effetti sulla Monarca D., Cecchini M., Mordacchini Alfani
M.L., Antonelli, D. (2005). The mechanized
della vite, sono difficilmente pellettizza- “shelf-life” del prodotto. La nocciola management of orchards in Central Italy. Acta
bili e sono penalizzate dall’elevata per- è un frutto interessante per le sue pro- Hortic. 686, 351-358.
centuale di ceneri, per cui necessitano prietà nutraceutiche e alcune aziende Moscetti R., Radicetti E., Monarca D., Cecchini
di impianti idonei. Il beneficio è quello produttrici cercano di promuovere il M., Massantini R. (2015), Near infrared spec-
troscopy is suitable for the classification of
di evitare la bruciatura a bordo campo, consumo del prodotto fresco, come già hazelnuts according to Protected Designation
che causa elevati danni ambientali. Al- avviene per le mandorle e per altri ge- of Origin. J. Sci. Food Agric., 95: 2619–2625. 
cune ricerche (Monarca et al., Colantoni neri di frutta in guscio (Massantini et Moscetti R., Saeys W., Keresztes J.C., Goodarzi
M., Monarca D., Cecchini M., Massantini
et al.) studiano tali criticità e i possibili al., 2009). R. (2015). Hazelnut Quality Sorting Using
impieghi alternativi, tra cui la produzio- Infine, la coltivazione del nocciolo, High Dynamic Range Short-Wave Infrared
ne di “biochar”. in un’ottica di economia circolare, è in Hyperspectral Imaging. Food and Bioprocess
grado di fornire, sia con gli scarti di lavo- Technology (2015) 8: 1593-1604.
Moscetti, R., Haff R.P., Aernouts B., Saeys W.,
Conclusioni razione che con i residui delle potature, Monarca D., Cecchini M., Massantini R.
un’interessante fonte di energia rinnova- (2013). Feasibility of Vis/NIR spectroscopy for
Il nocciolo rappresenta una risor- bile che può rappresentare un’ulteriore detection of flaws in hazelnut kernels. Journal
of Food Engineering (2013) 118: 1–7.
sa importante per molte aree collinari forma di risparmio energetico per alcuni Parcerisa J., Richardson D.G., Rafecas M., Codony
del nostro Paese. I prezzi, spinti dalla territori (Zambon et al., 2016). R., Boatella J.,1997. Fatty Acid Distribution in
crescente domanda a livello mondiale Polar and Nonpolar Lipid Classes of Hazelnut
BIBLIOGRAFIA Oil (Corylus avellana L.). Journal of Agricultu-
di dolci a base di nocciole, ne incenti- ral and Food Chemistry 45: 3887-3890.
vano la diffusione anche oltre i tradi- Ercisli S., Ozturk I., Kara M., Kalkan F., Seker H., Seyhan F., Ozay G., Saklar S., Ertas E., Satir G.,
zionali areali di produzione. La corili- Duyar O., Erturk Y., (2011). Physical proper- Alasalvar C., 2007. Chemical changes of th-
coltura italiana poi, grazie al supporto ties of hazelnuts. Int. Agrophys. 25, 115-121. ree native Turkish hazelnut varieties (Corylus
Kibar H., Öztürk T., (2009). The effect of moisture avellana L.) during fruit development. Food
della ricerca, rappresenta anche un content on the physico-mechanical properties Chemistry 105: 590–596.
modello a livello mondiale per i Paesi of some hazelnut varieties. J. Stored Prod. Res. Zambon I., Colosimo F., Monarca D., Cecchini
in cui questa coltura si sta attualmen- 45, 14-18. M., Gallucci F., Proto A.R., Lord R., Colantoni
Martinez-Navarrete N., Chiralt A., (1999). Water A., 2016. An Innovative Agro-Forestry Supply
te diffondendo (Sud America, Cile e Chain for Residual Biomass: Physicochemical
diffusivity and mechanical changes during ha-
Europa Orientale). Tra i diversi settori zelnut hydration. Food Research International Characterisation of Biochar from Olive and
spicca quello della meccanizzazione 32: 447-452. Hazelnut Pellets. Energies 9, 526. n

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SPECIALE NOCCIOLO

Ricerca in corilicoltura:
strategie innovative
R. BOTTA1 - T.5ANFODILLO2 - L. ASCARI3 - S.3BREGAGLIO4 - V. CARRARO2 - S. CONATI2
- R. CONFALONIERI4

V. CRISTOFORI - D. FARINELLI6
- C. NOVARA - F. ORLANDO - G. PASQUALOTTO - C. SINISCALCO - S. TOMBESI7
4 2 3

D. TORELLO MARINONI1 - N. VALENTINI1 - R. VALENTINI5


1
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) – Università di Torino
2
Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TeSAF) – Università di Padova
3
Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei sistemi (DBIOS) – Università di Torino
4
Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali (DiSAA) - Produzione, Territorio, Agroenergia - Università di Milano
5
Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE) – Università della Tuscia - Viterbo
6
Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali (DSA3) – Università di Perugia
7
Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili (DIPROVES) – Università Cattolica del Sacro Cuore - Piacenza.

Nella seconda metà del novecento, che Tonda Gentile Trilobata) e Tonda
in parallelo con l’incremento della col- Gentile Romana, con una scarsa pro-
Biologia riproduttiva, tivazione, si sviluppa la ricerca che ha pensione verso le novità varietali. Emer-
valutazione di nuovi potenziali come scopi principali il miglioramen- ge, tuttavia, sempre più, la necessità
portinnesti, adattabilità to delle tecniche agronomiche per au- di conoscere la struttura genetica del-
climatica e modelli colturali, mentare la produttività e la qualità della la specie per migliorare le cultivar e di
miglioramento varietale nocciola, lo studio del germoplasma lo- garantire l’identità varietale, principale
e genomica: la ricerca italiana è cale e delle sue potenzialità, la selezio- elemento che differenzia la qualità dal
ne clonale e il miglioramento genetico. vivaio al prodotto finito.
in prima linea per l’introduzione Attualmente, in una fase di ulteriore Nelle aree di coltivazione tradizio-
di innovazioni tecnologiche crescita delle superfici coltivate in di- nale si pone meno attenzione all’im-
applicabili alla moderna verse parti del mondo, cosi come in Ita- pollinazione, per la naturale presenza
corilicoltura. lia, la ricerca è orientata a trovare solu- dei selvatici o di più cultivar nell’area,
Numerosi i gruppi zioni per rendere più efficiente la filiera mentre in quelle di recente diffusione
di ricerca con pochi mezzi e produttiva, migliorando ancora i già alti della coltura devono essere sempre in-
non ancora coordinati tra loro. livelli di qualità delle nostre produzioni. trodotti impollinatori. Infatti, le cultivar
Il vivaismo si trova ad affrontare la di nocciolo sono autosterili e richiedo-
forte richiesta di piante disponendo pre- no la presenza di impollinatori compa-
valentemente di materiale ancora poco tibili geneticamente e per calendario di
selezionato e non certificato ed avva- fioritura. L’importanza di questo aspet-

L
e prime evidenze della coltivazio- lendosi di tecniche di propagazione po- to è spesso sottovalutata, nonostante le
ne del nocciolo in Italia risalgono co efficienti. La pratica dell’innesto su conoscenze scientifiche consentano le
ai secoli V-IV a.C. e riguardano portinnesto non pollonifero è a tutt’oggi scelte più opportune.
ritrovamenti archeologici in Campania scarsamente utilizzata, sia per la diffi- Per quanto riguarda le tecniche di
(AA.VV., 1983). Le testimonianze suc- denza del settore verso questa soluzio- gestione agronomica, Germain et al.
cessive della diffusione della coltura in ne, che non consente la rigenerazione (2004) indicano che il corileto deve ri-
Lazio, Sicilia e Piemonte sono numero- della pianta in caso di morte della parte cevere 80-100 mm di acqua al mese, sia
se, ma è solo nel XX secolo che questa epigea, sia per la modesta disponibilità nel periodo dello sviluppo vegetativo,
assume una rilevanza economica signi- di portinnesti con questa caratteristica. sia soprattutto durante l’accrescimento
ficativa a seguito della nascita e svilup- D’altra parte, i costi per la spollonatura del frutto, tra aprile ed agosto. Condi-
po dell’industria dolciaria. Il nocciolo rappresentano il 15-24% dei costi totali zioni di stress idrico, infatti, influiscono
diviene progressivamente, da specie di e le forma di allevamento meglio gesti- negativamente su quantità e qualità del-
importanza secondaria riservata alle bile è quella monocaule, più adatta an- le nocciole prodotte. Ciò significa che
aree marginali prevalentemente collina- che alla potatura meccanica. in condizioni di deficit idrico la specie
ri, la quarta specie da frutto di rilevanza La scelta della cultivar è affrontata risponde con una precoce chiusura sto-
nazionale per superficie (circa 71.500 tenendo conto dell’adattabilità al pedo- matica causando la riduzione della pro-
ha), presente anche in impianti moder- clima e della qualità delle nocciole e si duttività complessiva. Per questo è im-
ni e dotati di irrigazione, sia all’interno rivolge prevalentemente verso le culti- portante, ove vi sia la possibilità, preve-
delle zone di coltivazione tradizionale, var autoctone Tonda di Giffoni, Tonda dere piani di irrigazione, anche alla luce
sia in nuove aree. Gentile delle Langhe (denominata an- dei probabili impatti del cambiamento

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climatico che prospetta esta- produttività è fondamentale
ti più siccitose in molte aree conoscere le dinamiche di
italiane. In questo contesto, diffusione del polline e l’ef-
essendo l’acqua una risorsa ficacia di impollinazione in
scarsa e costosa, ne deriva la funzione delle fonti e della
necessità di utilizzarla al me- fenologia riproduttiva delle
glio attraverso tecniche otti- varietà coltivate nei diversi
mizzate di irrigazione e con ambienti. Di questi aspetti
la selezione di portinnesti più si occupa lo studio condotto
resistenti alla siccità. dal Dbios dell’Università di
Torino in collaborazione con
Ricerca di portinnesti il Gruppo Ferrero attraverso
non polloniferi le seguenti azioni:
• analisi della concentrazio-
L’evoluzione dell’agri- ne pollinica nell’aria nei di-
coltura ha portato prima ad versi siti di coltivazione nel
usare l’innesto come pratica periodo di fioritura maschile
corrente in grado di mantene- e femminile del nocciolo;
re l’identità varietale e, suc- 5Fig. 1 - Selezione non pollonifera individuata dal Disafa di Torino. • monitoraggio della fenolo-
cessivamente, allo sviluppo gia riproduttiva delle cultivar
di epibionti specializzati e propagati con alti contenuti di calcare attivo, ad e degli impollinatori negli stessi siti di
clonalmente, in grado di apportare ul- incrementare la densità di piantagione coltivazione;
teriori benefici agronomici alla pianta fino a 2.500 piante/ha e a migliorare • definizione di appropriate tecniche di
bimembre. l’efficienza dell’uso idrico e dei fertiliz- conservazione del polline che ne man-
Il nocciolo è facilmente propagato zanti attraverso la micorrizzazione con tengano elevata la vitalità.
per la sua attitudine pollonifera, per cui Glomusiranicum var. tenuihypharum La valutazione delle variazioni di
fino a tempi recenti non si è sentita la (MycoUp®). concentrazione pollinica avviene me-
necessità di utilizzare l’innesto. Ora la Altri ricercatori stanno valutando diante il campionamento del polline
prospettiva sta cambiando grazie all’e- l’impiego degli ibridi tra C. colurna e C. aerodisperso con “spore-traps” (Lanzo-
volversi delle tecniche colturali e all’e- avellana che avrebbero il vantaggio di ni VPPS 2000), installati a circa 2,5 m
sistenza della specie non pollonifera C. essere più uniformi e propagabili per via dal suolo nei siti di coltivazione. Questi
colurna, di cui si possono utilizzare i clonale attraverso la margotta di cep- strumenti utilizzano il principio di cam-
semenzali, e alla selezione di portinne- paia e la micropropagazione, ma non pionamento attivo per impatto delle
sti poco o non polloniferi (ibridi tra C. sempre del tutto esenti da polloni. Gli particelle atmosferiche su una superfi-
avellana e C. colurna) che possono por- studi sull’argomento condotti in USA cie adesiva attraverso l’aspirazione di
tare vantaggi riducendo le operazioni hanno portato alla selezione dei due un volume d’aria noto.
colturali e l’impatto ambientale dell’uso portinnesti Dundee e Newberg (Lager- La quantità di polline campionata
dei diserbanti. stedt, 1993), utilizzati in Spagna con la varia molto a seconda del giorno, del-
La proposta di utilizzare semenzali selezione locale Irta-MB-69 (semenzale la stazione, dell’età della coltura e del-
di C. colurna sul modello serbo (Ninic- di Tonda Bianca) e la cultivar Negret in le condizioni climatiche; nei corileti in
Todorovic et al., 2009) sta avendo un una prova i cui risultati hanno dimo- piena produzione e durante il periodo
certo successo anche in Italia. Con lo strato le buone prestazioni delle piante di massima fioritura maschile, le con-
scopo di selezionare portinnesti clonali, innestate e che il rapporto tra i bionti centrazioni polliniche possono raggiun-
presso il Dsa3 dell’Università di Perugia influenza diversi parametri (Rovira et al, gere picchi giornalieri consistenti (quan-
sono in corso prove in collaborazione 2014). Per questo le performance delle tificabili in alcune centinaia di granuli
con Diproves dell’Università Cattolica piante bimembri vanno verificate per pollinici/m3 al giorno; Fig. 2). Queste
di Piacenza per la valutazione di piante ogni combinazione cultivar/portinnesto. conoscenze, associate alle osservazioni
di Tonda Gentile delle Langhe, Tonda Il Disafa dell’Università di Torino fenologiche e alle analisi sulle corre-
Gentile Romana, Tonda di Giffoni e ha isolato 8 semenzali non polloniferi lazioni quantitative tra concentrazioni
Tonda Francescana su semenzali di C. di C. colurna x C. avellana (Fig. 1; Va- polliniche nell’aria e produttività, for-
colurna, a confronto con piante ottenute lentini et al., 2007), sei dei quali sono niscono indicazioni utili per progettare
per margotta di ceppaia (Mipaaf Viva- attualmente in fase di valutazione come impianti adeguatamente dotati di im-
co). I risultati indicano una buona affini- portinnesti di Tonda Gentile delle Lan- pollinatori e per applicare, ove necessa-
tà d’innesto, indici di produttività mag- ghe (TGL). I primi risultati indicano una rio, la tecnica dell’impollinazione sup-
giori rispetto alle piante controllo, con buona compatibilità con TGL ed una plementare.
differenze tra le cultivar, e una antici- bassissima emissione di polloni. Per valutare la strategia di conserva-
pata entrata in produzione delle piante zione più idonea a garantire il manteni-
innestate rispetto a quelle autoradicate. Biologia riproduttiva mento di una percentuale di vitalità del
Per sfruttare al meglio le peculiarità dei e impollinazione polline utile ai fini dell’impollinazione
portinnesti non polloniferi e nell’ottica supplementare, sono stati condotti espe-
di una intensificazione dei sistemi col- Il nocciolo è una specie ad impol- rimenti a diverse temperature (20°, 4° e
turali e di riduzione del periodo impro- linazione anemofila. Per impostare – 30°C). I risultati hanno mostrato che
duttivo, sono anche in corso ricerche correttamente i corileti e le pratiche il polline di TGL, conservato a –30°C,
volte a valutarne l’adattabilità ai terreni agronomiche che massimizzino la dopo essere stato opportunamente di-

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sidratato prima del congela-
mento e poi reidratato prima
dei test con cloruro di trifenil-
tetrazolio, mantiene una vita-
lità intorno al 75% dopo 150
giorni dalla raccolta (Fig. 3).
Altri test di vitalità, condotti in
parallelo e in grado di eviden-
ziare altri parametri, hanno
mostrato trend simili di perdi-
ta di vitalità nel tempo.

Concimazione e
diagnostica fogliare
L’incremento delle su-
perfici coltivate a noccio-
lo, anche all’interno di aree
protette come nella Riserva
Naturale del Lago di Vico Nota: DOY = giorno dell’anno; R3: amenti maturi e immaturi; R4: piena fioritura maschile; R5: inizio sfioritura maschile;
(Vt), e la diffusione della R6: completa sfioritura amenti; R7: inizio fioritura femminile; R8: piena fioritura femminile; R9: fine fioritura femminile.
specie in coltura specializ-
zata pongono il problema 5Fig. 2 - A sinistra: captapolline; amenti e granuli pollinici di nocciolo al microscopio ottico. A destra: rappre-
sentazione grafica dei dati fenologici e di concentrazione pollinica per l’inverno 2013-14 in un impianto adulto
dell’eutrofizzazione delle di Tonda Gentile delle Langhe (TGL) e su alcuni esemplari di selvatico (Selv) situati al margine del coltivo a
acque lacustri quale conse- Baldissero d’Alba (Cn).
guenza di fenomeni erosivi
e della lisciviazione dei fertilizzanti. Il - 3 o 4 interventi con i formulati com- 3,5) con presenza di boro, ferro, manga-
Dafne dell’Università della Tuscia, in merciali NPK 21-12-18 e NPK (Mg, S) nese, molibdeno e zinco, a fine maggio
collaborazione con la OP Assofrutti e 5-8-15 (2,7-3,5) - oppure con la som- e metà giugno, e nella tesi a 4 interventi
la BMS Micro-Nutrients, ha avviato nel ministrazione di concimi ternari gra- fogliari ulteriori 3kg/ha di quest’ultimo
2012 uno studio triennale finalizzato a nulari (600 kg/ha di NPK 20-10-10), ad inizio luglio.
limitare le perdite di elementi minerali hanno riguardato gli aspetti vegetativi, Alla fine del triennio di prova le tesi
dal corileto attraverso l’apporto foglia- le componenti della produzione e le a confronto non hanno evidenziato dif-
re totale dei principali macro e micro- caratteristiche fisico-chimiche del terre- ferenze significative nei parametri pro-
nutrienti in sostituzione della concima- no, prima e dopo le somministrazioni. Il duttivi, avvalorando la possibilità di ap-
zione del suolo (Mipaaf-Mi.F.Col. D.D. piano di nutrizione fogliare prevedeva plicare la fertilizzazione fogliare totale
17304 del 14.09.2011). le seguenti somministrazioni fogliari per su nocciolo, almeno nel breve periodo.
I rilievi, condotti su parcelle di pian- nebulizzazione: 5 kg/ha di NPK 21-12- Le analisi fogliari hanno contribuito a
te adulte delle cultivar Tonda Gentile 18 con presenza di manganese chelato definire i contenuti medi dei principa-
Romana e Nocchione fertilizzate con con EDTA a fine aprile; due interventi li macro e micro-nutrienti nelle foglie
l’impiego di sola nutrizione fogliare con 2 kg/ha di NPK (Mg, S) 5-8-15 (2,7- adulte delle varietà di nocciolo coltivate
in ambiente viterbese (Tab. 1), da utiliz-
zare come riferimento nella diagnostica
fogliare dei corileti del Lazio.

Gestione irrigua e deficit idrico


Il progetto che il TeSAF dell’Univer-
sità di Padova sta sviluppando in colla-
borazione con il Gruppo Ferrero ha lo
scopo di individuare le condizioni per
massimizzare l’efficienza di uso dell’ac-
qua negli impianti di nocciolo fornendo
indicazioni pratiche ai produttori. Que-
sto obiettivo si può realizzare solo attra-
verso la conoscenza dell’ecologia del
nocciolo, ossia delle sue risposte alle
diverse condizioni ambientali.
Il progetto prevede l’analisi del con-
tinuum suolo-pianta-atmosfera attraver-
so la misurazione della traspirazione e
della crescita radiale della pianta, del
contenuto idrico del suolo e dei fatto-
5Fig. 3 - Polline vitale (%) di TGL conservato a 20°, 4° e -30°C nei 150 giorni successivi alla raccolta. ri micro-meteorologici. Le misurazioni

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TAB. 1 - VALORI DI CONTENUTO MEDIO, MINIMO E MASSIMO (TRA PARENTESI) DEI PRINCIPALI MACRO E MICRO-ELEMENTI PRESENTI
IN FOGLIE ADULTE DI NOCCIOLO CAMPIONATE IN CORILETI DEL VITERBESE, DA IMPIEGARE IN DIAGNOSTICA FOGLIARE PER LE CULTIVAR
TONDA GENTILE ROMANA (TGR) E NOCCHIONE (N)
Azoto Fosforo Potassio Calcio Magnesio Boro Ferro
CV Data (g/kg) (g/kg) (g/kg) (g/kg) (g/kg) (mg/kg) (mg/kg)
19,1 2,4 6,0 18,5 3,0 61,6 166,7
Fine Giugno (18,3 - 20,0) (1,1 – 3,7) (4,2 – 7,8) (13,7 – 23,3) (2,0 – 4,0) (59,2 – 64,0) (166,5 – 166,9)
TGR
20,7 2,1 9,8 16,2 2,3 73,4 195,3
Fine Luglio (18,2 - 23,2) (1,5 – 2,7) (8,1 – 11,5) (15,0 – 17,5) (2,2 – 2,4) (61,6 – 85,1) (183,0 – 207,6)

19,1 2,2 7,0 19,5 2,8 64,1 234,9


Fine Giugno (17,8 – 20,4) (1,2 – 3,0) (6,6 – 7,4) (13,3 – 25,7) (2,1 – 3,4) (52,5 – 75,6) (209,2 – 260,6)
N
21,1 2,3 10,0 13,3 1,8 65,8 264,7
Fine Luglio (18,6 – 23,6) (1,6 – 3,0) (7,9 – 12,2) (13,1 – 13,6) (1,6 – 2,1) (54,9 – 76,7) (229,8 – 299,7)

sono effettuate in diverse condizioni In figura 4 si vede come in Australia la Realizzazione di modelli colturali:
climatiche (Australia, Francia, Italia, conduttanza stomatica della cultivar il Progetto “Hazel”
Cile e Georgia) in un arco temporale di Ennis si riduca significativamente du-
almeno 4 stagioni sulle cultivar Tonda rante la parte centrale della stagione Il Progetto “Hazel”, iniziato nel
di Giffoni, Tonda Gentile delle Langhe estiva quando la specie sta riempien- 2012 dal Disaa dell’Università di Mi-
ed Ennis. Queste misurazioni sono inte- do il frutto. Se si osserva come varia la lano in collaborazione con il Gruppo
grate con analisi periodiche (stagionali) traspirazione nelle due giornate (Fig. 5) Ferrero, ha come scopo lo sviluppo e
dell’attività fotosintetica (con analizza- si osserva, invece, che essa non diffe- la validazione di un modello colturale
tore portatile ADC LCi) e della variazio- risce significativamente: questo è do- in grado di simulare la produttività del
ne del potenziale idrico xilematico (con vuto al fatto che il deficit di pressione nocciolo in funzione di parametri am-
camera a pressione), misurazioni che di vapore foglia-atmosfera è molto più bientali e gestionali. Il modello servirà
consentono di definire accuratamente alto il 9 gennaio (media giornaliera 24,0 per effettuare previsioni sull’andamento
le risposte a scala fogliare. Inoltre, in hPa) rispetto all’11 dicembre (media delle rese nei maggiori bacini di produ-
ogni sito è stato predisposto un proto- 11,8 hPa). In condizioni ottimali di di- zione, valutare la vocazionalità clima-
collo per verificare le risposte del noc- sponibilità idrica ciò dovrebbe portare tica di nuovi areali produttivi e come
ciolo in condizioni di diversa irrigazio- a valori di traspirazione molto più ele- strumento di supporto per ottimizzare
ne rispetto a quella in uso (ad esempio vati il 9 gennaio. Invece, la notevole la gestione agronomica del corileto me-
modificando gli apporti in alcune file chiusura degli stomi dovuta alle severe diante la simulazione dinamica del fab-
con -50%, - 70% o +200%). condizioni atmosferiche determina una bisogno idrico. Il modello (Bregaglio et
Tutte le stazioni sono dotate di un lieve riduzione della traspirazione, ma al., 2016) utilizza come input dati mete-
sistema di acquisizione dati (datalog- un drammatico peggioramento dell’effi- orologici, pedologici e gestionali, ripro-
ger Campbell Sci. CR1000) a cui sono cienza dell’uso dell’acqua per la coltu- ducendo i principali processi fisiologici
collegati i sensori per la misura dei di- ra, con serie ripercussioni sulla produtti- del nocciolo. I dati di output vengono
versi parametri e sono alimentate con vità del corileto. periodicamente validati attraverso os-
pannello solare e batteria tampone. Le Questi due esempi testimoniano servazioni in quattro corileti rappresen-
misurazioni effettuate indicano che la quanto sia importante conoscere l’eco- tativi di diverse realtà agronomiche: due
specie riduce notevolmente la traspira- logia della specie, per poterne model- localizzati in Italia, a Oriolo Romano
zione in condizioni di deficit idrico e le lizzare il comportamento e definire le (Vt) e Baldissero d’Alba (Cn), e i restanti
risposte sono molto simili tra le cultivar. migliori strategie di gestione. in Cile e Georgia.

0,7 1,6
Densità flusso di linfa (dm3 dm-1 h-1)
Conduttanza stomatica (mol m-2 s-1)

0,6 1,4
1,2
0,5
1
0,4
0,8
0,3
0,6
0,2 0,4
0,1 0,2

0 0
5:00 7:00 9:00 11:00 13:00 15:00 17:00 19:00 0 5 10 15 20
Ora del giorno Ora del giorno

5Fig. 4 - Variazione della conduttanza stomatica in nocciolo (cultivar 5Fig. 5 - Variazione del flusso di linfa (traspirazione) in branche della cv
Ennis) all’inizio della stagione estiva (11 dicembre 2015, simboli neri) Ennis in Australia all’inizio della stagione estiva (11.12.2015, linea continua)
e durante il periodo di deficit idrico (9 gennaio 2016, simboli bianchi) e durante il periodo di deficit idrico (9.1.2016, linea tratteggiata). Simili
in Australia (Narrandera). È evidente la notevole chiusura stomatica in tassi traspirativi sono dovuti alla maggiore riduzione della conduttanza
condizioni sfavorevoli. stomatica in gennaio.

46

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Stadio fasi vegetative fasi riproduttive dati osservati dati osservati
fenologico
14
R13 R13
12 R12 R12 V12 R12 V12
R11 V11 R11
10 R10 V10
R9 V9 R9 V9
8 V8 R8 V8 R8
V7 V7 R7 V7
6 V6 V6
V5 V5
4 V4
V3 V3
2 V2 V2
0
Gen 01

Gen 31

Mar 02

Apr 01

Mag 01

Mag 31

Giu 30

Lug 30

Ago 29

Set 28

Feb 01

Mar 02

Apr 01

Mag 01

Mag 31

Giu 30

Lug 30

Ago 29

Set 28

Feb 02

Mar 04

Apr 03

Mag 03

Giu 02

Lug 02

Ago 01

Ago 31

Set 30
Date

LAI soluzione modellazione 1 soluzione modellazione 2 dati osservati


8
7
6
5
4
3
2
1
0
Gen 01

Gen 31

Mar 02

Apr 01

Mag 01

Mag 31

Giu 30

Lug 30

Ago 29

Set 28

Feb 01

Mar 02

Apr 01

Mag 01

Mag 31

Giu 30

Lug 30

Ago 29

Set 28

Feb 02

Mar 04

Apr 03

Mag 03

Giu 02

Lug 02

Ago 01

Ago 31

Set 30
Date

5Fig. 6 - Confronto tra sviluppo fenologico e dell’area fogliare (LAI) simulato e osservato nel periodo 2011-13 a Baldissero d’Alba (Cn).

I rilievi sperimentali riguardano il contesti gestionali attuali sia in scenari rietà con elevata produttività e qualità
monitoraggio fenologico, la misura climatici futuri. delle nocciole, resistenti o più tolleranti
dell’indice di area fogliare (LAI) e l’in- ai patogeni e agli insetti fitofagi.
cremento progressivo della biomassa Miglioramento varietale Il Disafa dell’Università di Torino
delle nocciole. Il modello parte da uno e tutela delle produzioni ha iniziato nel 2008 un progetto per
stato iniziale per il quale le dimensio- la realizzazione di una mappa geneti-
ni della pianta vengono specificate e Le ricerche in campo genetico sono ca dall’incrocio Tonda Gentile delle
procede simulando l’avanzamento fe- principalmente finalizzate a definire le Langhe x Meraviglia di Bollwiller (TGL
nologico (Fig. 6a). Quest’ultimo dipen- basi dei caratteri di interesse agronomico x MB) finalizzato a contribuire alle co-
de dall’andamento delle temperature, per superare le barriere di incompatibili- noscenze sul genoma della specie indi-
e quindi dell’accumulo di unità freddo tà, comprendere i meccanismi adattativi viduando marcatori molecolari e geni
e successivamente di unità calore, per prevedendo la risposta delle cultivar nei utilizzabili nel miglioramento genetico,
il raggiungimento della soglia critica in diversi ambienti ed ottenere nuove va- e finanziato negli anni da Gruppo Ferre-
corrispondenza della quale si verifica il
germogliamento. A partire da quest’epo- Dato misurato
Resa nocciole
ca, inizia la simulazione dello sviluppo (t ha-1) Soluzione modellazione 1
dell’area fogliare (LAI, Fig. 6b) e quindi Soluzione modellazione 2
4
della fotosintesi, per la quale il modello
impiega due soluzioni alternative (sti- 3.5
ma della fotosintesi 1 lorda o 2 netta). 3
L’accumulo e la ripartizione della bio-
massa nei diversi organi sono model- 2.5
lizzati in parallelo al prelievo d’acqua 2
da parte delle radici e alla traspirazione,
consentendo valutazioni sullo stato di 1.5

stress idrico. Attualmente il modello è 1


stato validato con dati di produzione
0.5
osservati a Cravanzana (Cn) nel periodo
2002-11. Le fluttuazioni inter-annuali 0
delle rese (Fig. 7) e i principali processi 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Anni
fisiologici della pianta sono stati accura-
tamente simulati, prospettando la possi- 5Fig. 7 - Confronto tra rese (t/ha) simulate mediante le due soluzioni di modellizzazione ed i dati
bilità di un suo prossimo utilizzo sia in osservati nel periodo 2002-11 a Cravanzana (Cn).

47

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ro, Progetto Lagrange, Fonda-
LG_01 LG_02 LG_03 LG_04 LG_05
zione CRT. La prima versione
della mappa, pubblicata re- 0.0 B749
0.0
0.8
KG852
CaC-A108
0.0
6.0
A604
CaT-B505
CaC-B010
0.0 B641a 0.0 A611
B660 8.1
centemente (Fig. 8), individua
5.0 4.2 B634
6.3 KG846 8.8 B606
CaT-B504 B662

lb_02_12

lb_02_13
8.6

lb_02_14
9.7 13.3 CaC-C114
alcune regioni QTL associate 9.1 CaC-B005
AJ417975b 11.6
CaC-B014
CaT-C505
14.8 A601

s/tc_05_14
12.1

tc_05_12
15.0 KG868
14.0 B602 13.2 B628 B625
16.4
a caratteri vegetativi e al ger- 18.2 KG809 17.9 CaT-B503*

tc_05_13
21.4 B758 20.7 B640 KG834
CaT-B501 22.9
22.0

tc_05_14
mogliamento (Beltramo et al., 25.8 Corav1232 24.4
28.9
CaT-C504
KG811
25.2
26.3
30.6
KG800b
KG800a
CaC-A014a
2016). Attualmente è in fase 31.9
35.8
KG808
B760
32.0
33.4
33.6
KG842
B667
CaT-B511
32.3 B648
30.5
35.2
B701
KG870
31.1
31.2
CaC-A014b
B741
35.3 CaT-A114 31.8 CaC-A014c
di elaborazione bioinforma- 37.0 B604 36.7 CaC-C115

tica una mappa satura costi- 46.9 B619


44.8
48.4
KG810
B702a
48.8 AG4395
tuita da oltre 2000 marcatori 52.2
53.6
CaC-A040
CaC-B001 52.8 B789 53.6 B738
52.3 KG819

molecolari SNPs identificati 57.3


58.0
B793
BPT6452 58.4 BP0585
61.6 KG813
a seguito di “genotyping by 66.8
67.2
B762
KG874
sequencing” (GBS) in cui sa- 71.6 KG865 71.7 B779

s/tc_01_14
s/tc_01_13
Corav2208
ranno evidenziate le regioni
76.1
77.8 KG857

associate ai principali carat-


teri fenologici e produttivi, 90.9 AG4314
LG_09 LG_10 LG_11
con particolare attenzione 98.9 CaC-B029b
CD278264
0.0 Corav2241 0.0
verso quelle relative alla qua- 0.0 B777
1.6
A640
B770
1.4
CaT-B106
Corav2560

lità della nocciola come resa 7.1 Corav6822 B631

s/tc_10_12

s/tc_10_13

s/tc_10_14
6.9
9.2 CaT-B107 9.3 KG841
14.8 B608 11.4 A602
dello sgusciato, pezzatura LG_06 LG_07 LG_08 15.2 CaT-C502 14.9 B734
17.1 CaC-B109 16.3 KG826
21.1 CaT-B507
e pelabilità dopo tostatura. I 22.0 KG816

s/tc_08_14
0.0 A614***** 0.0 CaT-B509 0.0 B726 CaT-C001 23.8 B664
1.2 B753 22.8
risultati saranno confrontati 5.6 KG801**** 4.7
6.8
CaC-B020
B733
5.0
6.2
B788a
B788b 25.2
31.3
CaC-C001a
B629
AG4765
28.8 CaC-B114
31.7 KG807
e validati con una seconda 11.5 B617
11.9 KG817 13.0 A616 37.9 KG829
12.4 B751 B670 38.8 B719* 37.5 A613
13.3 38.7 L7.8 39.9 CaC-B108b
mappa in costruzione utiliz- 19.9 B716
16.2 KG840
16.4
18.9
KG823
B767
KG825
42.4
42.6
45.2
CaC-B101*
B732
KG830
39.1
41.8
CaC-C028
CaT-B502
41.1
43.5
KG859
CaC-B108a

zando la collezione varietale 44.7 A606 44.4 B657

s/tc_11_12
21.3 B654 45.6 CaC-A102

tc_08_12
26.6 B612 45.8 A605

dell’Irta Mas Bové (Spagna), 26.9 B773


55.5 CaT-B508
33.4 KG805 56.5 KG860 56.2 CaC-B105 Corav1576
33.8 B776 35.4 KG824 58.2
anche questa analizzata con 35.6 B795 58.0
65.0
AG3754
KG827
59.0 B652

la tecnica GBS. 43.5


47.0
B665
KG822
65.9
67.0
Corav2564
KG815***
66.6 L13.1

Un altro utilizzo dei mar- 51.6


51.8
B613
B603
74.8
Corav1859
KG806

catori molecolari è l’identifi-


cazione della cultivar e del- 5Fig. 8 - Mappa genetica consensus della progenie TGLxMB e localizzazione dei caratteri (QTL) relativi a cir-
conferenza del tronco (tc), attitudine pollonifera (s/tc) ed epoca di germogliamento (lb) negli anni 2012, 13 e 14.
le sue produzioni. Il Disafa, I nomi dei “marker” sono indicati a destra di ogni LG e le distanze di mappa (cM) sulla sinistra. Le barre nere
finanziato dalla Fondazione rappresentano i QTL con codice del carattere, n. LG ed anno (Beltramo et al., 2016; con autorizzazione di Springer).
CRT, sta mettendo a punto
Boccacci P., Akkak A., Botta R. – 2006 – DNA
tecniche di caratterizzazione attraverso Per poter rendere l’analisi più efficien- typing and genetic relationship among Euro-
l’impiego di diversi tipi di “marker” per te si è pensato di sviluppare protocolli pean hazelnut (Corylus avellana L.) cultivars
riconoscere lungo la filiera la cultivar basati sull’uso di marcatori ereditati per using microsatellite markers. Genome 49:
Tonda Gentile delle Langhe (attualmen- via materna e quindi riscontrabili in tut- 598-611.
Bregaglio, S., Orlando, F., Forni, E., De Gregorio,
te denominata Tonda Gentile Trilobata te le nocciole, in modo da poterne ana- T., Falzoi, S., Boni, C.,Pisetta, M., Confalonie-
nel disciplinare Igp “Nocciola Piemon- lizzare un numero più rappresentativo ri, R. 2016. Development and evaluation of
te”) non solo dalla pianta in vivaio o in a costi contenuti attraverso estrazioni di new modelling solutions to simulate hazelnut
(Corylusavellana L.) growth and development.
campo, ma anche a partire da campio- campioni costituiti da più semi. Ecological Modelling 329, 86-89.
ni di nocciola intera e trasformata. Sul I marcatori cloroplastici attualmente Cerovic’, S., Ninic’-Todorovic’, J., Gološin, B.,
materiale vegetale di campo e vivaio disponibili si sono rivelati poco poli- Ognjanov, V. and Bijelic’, S. 2009. Grafting
sono utilizzati marcatori microsatelliti morfici e quindi non adeguati a discri- methods in nursery production of hazelnut
grafted on Coryluscolurna L. 845, 279-282.
(SSR) con tecniche ormai consolidate minare tra le cultivar. In questa fase Germain E., Sarraquigne J.P. (2004). Le noisetier.
(Boccacci et al., 2006). In questo caso della ricerca, pertanto, si stanno utiliz- Ctifl INRA, pp. 299.
l’obiettivo è quello di rendere più effi- zando le tecniche NGS (“next genera- Lagerstedt, H. 1993. Newberg and Dundee, two
ciente l’analisi riducendone i costi per tion sequencing”) con il duplice intento new filbert rootstocks. Proc. Nut.Growers So-
ciety of Oregon 78:94-101.
consentirne l’applicazione su larga sca- di sequenziare i primi cloni di TGL e Ninic-Todorovic J., Cerovic S., Ognjanov V.,
la nei vivai (verifiche sulle ceppaie di di cercare marcatori SNP per elaborare Golosin B., Bijelic S., Jacimovic G., Kurja-
moltiplicazione) e nei noccioleti. tecniche più efficienti e precise (clone) kov A. 2009. Rootstocks of Coryluscolurna
L. for nursery production. ActaHorticolturae,
Per le produzioni, che sono preva- di identificazione. 845:273-278.
lentemente commercializzate sgusciate, Rovira M., Cristofori V., Silvestri C., Celli T., Her-
non è sempre facile identificare la culti- BIBLIOGRAFIA moso J.F., Tous J., Romero A. 2014. Last Re-
var di provenienza dalla morfologia del AAVV - Comitato Organizzatore del Convegno sults in the Evaluation of ‘Negret’ Hazelnut
Internazionale sul Nocciolo 1983. Cenni Cultivar Grafted on Non-Suckering Ro-
seme. In questo caso la tecnica attual- otstocks in Spain. Acta Horticolturae 1052,
storici sulla coltura del nocciuolo in Irpinia.
mente applicata prevede l’analisi SSR Atti Convegno Internazionale sul nocciuolo. 145-150.
sul tegumento, il solo tessuto di origine Avellino, 22-24 settembre. Valentini N., Caviglione M., Gaiotti G., D’O-
materna presente nella nocciola sgu- Beltramo C., Valentini N., Portis E., Torello Mari- ria M., Me G. 2007. Metodi adottati per
noni D., Boccacci P., Sandoval Prando M.A., la propagazione di selezioni di nocciolo
sciata non influenzato dal genotipo pol- Botta R. 2016. Genetic mapping and QTL (Corylusspp.). Atti convegno La corilicoltura
linico. Il metodo è efficace, ma costoso analysis in European hazelnut (Corylusavel- biologica in Italia. Giffoni Valle Piana (SA),
perché applicato su singole nocciole. lana L.). Molecular Breeding 36:27 (pp 17). 13/12/2007 :81-87. n

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