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Riccardo Infante
Carlo Pepe
Andrea Marruzzo
Misura statica della costante elastica di una molla
Descrizione dell’apparato:
• Supporto
• Bilancia “Mittler Toledo” (portata 510 g)
• Riga (portata 80 cm)
• Calibro “Mitutoyo” a corsoio con nonio (portata 200 mm)
• Dadi e rondelle
Descrizione dell’esperienza:
Si fissa, prima di tutto, il supporto sul quale adagiare la molla. Una volta
fatto ciò si misura la lunghezza a riposo della molla utilizzando la riga o il
calibro. Si procede poi a stimare la forza necessaria affinché la lunghezza
della molla sia all’incirca raddoppiata, così da poter determinare l’intervallo
operativo utile.
N Lunghezza (cm)
1 15,1 ± 0,1
2 16,7 ± 0,1
3 18,4 ± 0,1
4 20,3 ± 0,1
5 21,9 ± 0,1
6 23,7 ± 0,1
7 25,2 ± 0,1
Nelle masse riportate sotto si terrà conto della massa della molla e
dell’apparato su cui si pongono le rondelle.
N Massa (g)
1 23,02 ± 0,01
2 28,13 ± 0,01
3 33,23 ± 0,01
4 38,34 ± 0,01
5 43,45 ± 0,01
6 48,56 ± 0,01
7 53,67 ± 0,01
Ora bisogna estrapolare la retta dei minimi quadrati. Per calcolare tale retta
su due variabili si utilizzano le seguenti formule per il coefficiente angolare
“b” e l’intercetta “a”:
∑𝑁
𝑖=1(𝑥𝑖 − 𝑥̅ )(𝑦𝑖 − 𝑦
̅)
𝒃=
∑𝑁𝑖=1(𝑥𝑖 − 𝑥̅ )
2
𝒂 = 𝑦̅ − 𝑏𝑥̅
∑𝑁
𝑖=1 𝑥𝑖 ∑𝑁
𝑖=1 𝑦𝑖
Con: 𝑥̅ = e 𝑦̅ = e dove con xi e yi si indicano le singole misure
𝑁 𝑁
rispettivamente delle lunghezze della molla e delle masse per elongarla.
Δ𝑎 = 3𝜎𝑎 e Δ𝑏 = 3𝜎𝑏
∑𝑁 2
𝑖=1 𝑥𝑖 𝑁
con: 𝜎𝑎 = 𝜎𝑦 √ 𝜎𝑏 = 𝜎𝑦 √ Δ
Δ
∑𝑁
𝑖=1(𝑦𝑖 −𝑏𝑥𝑖 −𝑎)
2
𝜎𝑦 = √ Δ = 𝑁 ∑𝑁
𝑖=1(𝑥𝑖 − 𝑥̅ )
2
𝑁−2
Δa = 1,86 e Δb = 0,09
𝑔
La costante elastica sarà dunque: 𝑘 = 𝑏 = 3,27 𝑁/𝑚.