Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Maurizio Molinari

Anno 45 - N° 161 Giovedì 9 luglio 2020 In Italia € 1,50

il caso genova
Mappamondi

Ultimatum ad Autostrade 150 intellettuali

bipartisan
contro
Oggi vertice con il governo sulla concessione: se Aspi non accetterà il controllo pubblico, sarà revoca
Ponte Morandi, la Consulta boccia il ricorso: “ Fu giusto escludere i Benetton dalla ricostruzione” l’intolleranza
Conte: “I 750 miliardi del Recovery Fund non sono negoziabili, o salta tutto” culturale

Oggi l’incontro con il governo sul de-

stino di Autostrade ma per Aspi è Ieri i primi incontri in città e sul web
pronto l’ultimatum dopo che la Con-
sulta ha riconosciuto la legittimità
Prodi sul Covid: “Abbiamo salvato l’Europa”
dell’estromissione dei Benetton dal-
la ricostruzione del ponte Morandi.
di Bignami, Calandri, D’Argenio
Lauria, Lopapa, Milella, Pons
Preve, Puledda e Vitale
● alle pagine 2, 3, 4, 6, 10 e 11 U n appello firmato da 153
intellettuali contro la
«cancellazione della cultura»
e per «lo scambio di idee».
Il commento di Alberto Flores d’Arcais
● alle pagine 34 e 35

Un ritardo Se la democrazia
colpevole americana riscopre
e senza alibi i suoi anticorpi
di Stefano Cappellini
di Federico Rampini

P er un governo che eccelle

nell’arte del rinvio, il momento
peggiore è sempre quello nel quale L’ America ha una
tradizione di caccia alle
non è più possibile rinviare. Nel streghe: dall’epoca puritana
caso di Autostrade il limite alle raccontata ne La lettera
pulsioni dilatorie dell’esecutivo è k In piazza Maggiore Romano Prodi all’incontro con Maurizio Molinari e Marco Damilano MICHELE LAPINI scarlatta alla Paura Rossa nel
arrivato nel peggiore dei modi. Un 1917-1920, fino al maccartismo
passaggio burocratico, una
letterina di quelle che la macchina
dei ministeri produce a centinaia
A Bologna si riparte con la piazza delle idee anticomunista negli anni
Cinquanta. A guidare
l’epurazione dei dissenzienti
ogni mese, la cui forma ordinaria erano forze reazionarie. La
stona però con il contenuto: il
ministero delle Infrastrutture
comunica al commissario e
N el rispetto delle regole anti-Covid, i
cittadini di Bologna hanno partecipato a
Repubblica delle Idee e riempito tutti i posti
culturale pubblico del Paese dopo la fine
dell’emergenza. Con una dimostrazione
personale e collettiva di passione civile che
nuova caccia alle streghe
invece è promossa dalla
sinistra radicale.
sindaco di Genova Bucci che la consentiti sulla piazza Maggiore, diventando riflette la volontà dell’Italia intera di ripartire ● a pagina 30
gestione del nuovo ponte di protagonisti del primo grande evento e risollevarsi. (m.mo.)
Genova è affidata pro tempore ad
Aspi.
● continua a pagina 30 di Eleonora Capelli, Brunella Giovara e Cristina Nadotti ● alle pagine 20 e 21
Srebrenica divisa
tra memoria
Domani in edicola Cassette ritrovate e negazionismo
Il Venerdì ci guida Franco Califano di Fabrizio Ravelli

tra le letture “Sono stato Andrea Rizza Goldstein

dell’estate un peccatore”
di Gino Castaldo

V enticinque anni fa
cominciava il genocidio
di Srebrenica, il massacro
sistematico di 8.372 uomini
musulmani bosniaci.
● alle pagine 14 e 15
● alle pagine 45, 46 e 47

NZ
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pagina
.
2 Primo piano La ferita del Morandi Giovedì, 9 luglio 2020

La Consulta boccia Aspi I punti

Concessione
ecco le ipotesi

“Legittimo escluderla
in campo

dal cantiere del ponte”

La Corte boccia il ricorso di Autostrade e dà ragione al governo: “La decisione
di non affidargli la ricostruzione a Genova determinata dalla gravità della situazione”

gli avvocati dello Stato Vincenzo

di Liana Milella
e Marco Preve
ROMA — Non fu affatto incostituzio-
nale, «per l’eccezionale gravità dei
fatti», escludere Autostrade dai lavo-
ri del ponte di Genova. Meno di due
ore di camera di consiglio alla Con-
sulta. Poi ecco la storica pronuncia,
che proprio per i tempi c’è da imma-
ginare sia stata presa da un’ampia
maggioranza, sul crollo e la ricostru-
zione del ponte che nel 2018, con un
decreto, non fu affidata dall’allora
governo gialloverde ad Autostrade,
la società che lo gestiva e ne aveva la
manutenzione.
Riassunta in questa frase, «l’ecce-
zionale gravità della situazione»,
che peraltro era sotto gli occhi di tut-
ti gli italiani e che aveva sconvolto la
vita di chi abitava a ridosso del pon-
te, c’è la vittoria del premier Giusep-
pe Conte e la sconfitta di Autostra-
de, nonché del Tar della Liguria che
in cinque diverse ordinanze del di-
cembre 2019 aveva interrogato la
Consulta sull’eventuale violazione
dell’articolo 41 della Costituzione,
che garantisce la libertà dell’iniziati-
va economica privata. Ma per la Cor-
te non solo le istanze di Aspi sono da
Nunziata, Alessandro Jacoangeli,
Annamaria Bonomo e Giuseppe No-
varesi. Che davanti alla Corte hanno
insistito perché tutte le questioni di
costituzionalità sollevate fossero re-
spinte per la gravità della situazione
che si era creata dopo il crollo del
ponte.
Altro scenario è invece quello fi-
nalizzato a non perdere, o a ridurre
al minimo il salasso economico, la fa-
mosa concessione. Il fortino giuridi-
co in cui potrebbe asserragliarsi
Aspi è quello della Convenzione
adottata con una legge.
In essa la procedura di revoca è
prevista al termine di una serie di
passaggi e vincoli che la rendono dif-
ficilissima da ottenere: a meno di un
esborso, fra risarcimenti e penali,
che potrebbe arrivare a superare i
20 miliardi di euro. E se il governo
procedesse con una revoca da Aspi
ritenuta non soddisfacente, i giudi-
ci deputati a decidere l’eventuale
causa sarebbero quelli civili del tri-
bunale di Roma.
I punti
h L’esclusione
Uno dei motivi del ricorso di
Autostrade era legato alla sua
esclusione dalla ricostruzione
del nuovo ponte. Ma secondo
la Consulta la decisione di non
affidare i lavori alla società “è
stata determinata dalla
eccezionale gravità della
situazione”
h Gli indennizzi
Autostrade sosteneva anche
l’illegittimità delle procedure
con cui erano stati
determinati gli indennizzi agli
sfollati. Ma la Corte “ha
dichiarato inammissibili le
questioni concernenti
l’obbligo della concessionaria
k Commissario di far fronte alle spese di
Il sindaco di Genova Marco ricostruzione del Ponte e di
Bucci, commissario alla esproprio delle aree
ricostruzione del ponte interessate”
Morandi
La trattativa

I Benetton nella morsa

bocciare, ma pure quelle delle altre
imprese collegate. Bocciato anche il
ricorso sull’obbligo, per la concessio-
naria, di far fronte alle spese di rico-

tra revoca e quota sotto il 51%

struzione del ponte e di esproprio
delle aree. Insomma, una sconfitta
su tutta la linea. E una vittoria anche
per il sindaco, nonché commissario
straordinario per il ponte, Marco
Bucci. Che però ha accolto la notizia
con moderata soddisfazione: «Pren- di Giovanni Pons e Vittoria Puledda

Milano — A dar fuoco alle polve- j La lettera

Bocciato anche il
ricorso sull’obbligo
di fare fronte alle
spese per l’opera
do atto di una decisione che ci aiute-
rà a procedere ancora più spediti».
La sua freddezza deriva dal fatto
che comunque il nuovo ponte sarà
gestito da Autostrade, almeno fino
all’eventuale revoca, come ha dispo-
sto la ministra per le Infrastrutture
Paola De Micheli. Tant’è che Bucci
dice ancora: «Sono un dipendente
dello Stato ed eseguo, anche se capi-
sco i sentimenti dei parenti delle vit-
time».
La pronuncia della Consulta, di
cui è relatore il giudice Augusto Bar-
bera, riduce notevolmente i margini
di manovra legale di Autostrade.
Tecnicamente gli avvocati della so-
cietà potrebbero chiedere che pro-
segua la causa davanti al Tar Ligu-
ria. Ma considerato che i capisaldi
del loro ricorso erano le questioni di
legittimità costituzionale spazzate
via dalla Consulta, le chance di vitto-
ria sarebbero minime, considerate
anche le durissime opposizioni de-
ri nel già complicato confronto
tra le Autostrade (Aspi) - control-
late dalla famiglia Benetton - e il
governo Conte, per la vicenda
del crollo del Ponte Morandi, ci
ha pensato la ministra delle In-
frastrutture, Paola De Micheli.
Con una lettera inviata il 6 giu-
gno scorso al commissario
straordinario Marco Bucci e per
conoscenza al premier, De Mi-
cheli dettaglia il percorso opera-
tivo necessario a inaugurare il
nuovo ponte di Genova nei tem-
pi previsti. Procedura che preve-
de «la consegna dell’infrastrut-
tura al concessionario» poiché
la revoca della concessione ad
Aspi non è stata ancora perfezio-
nata. Il ponte Morandi tornereb-
be quindi, seppur pro-tempore,
sotto la gestione dei Benetton,
in attesa che il governo prenda
le sue decisioni in merito alla re-
voca. Un passo non certo facile
anche se il governo ieri sera si è
visto rafforzato dalla sentenza
della Consulta che gli dà ragione
riguardo l’esclusione di Aspi dai
lavori per la ricostruzione del
ponte. Un duro colpo, invece,
per i vertici di Autostrade dai
quali è trapelato soltanto un la-
conico «prendiamo atto».
L’unico dato certo è che negli
scorsi mesi gli incontri e le inter-
locuzioni informali tra esponen-
ti di Aspi e funzionari dei mini-
steri coinvolti (i Trasporti in pri-
mis ma anche il Mef per gli aspet-
ti legati alle tariffe) sono stati
molteplici. Anche se non hanno
portato ad alcun risultato. Aspi
«ad oggi non ha mai ricevuto al-
cun riscontro formale alle propo-
ste inviate all’esecutivo - recita
un comunicato emesso appena
prima del verdetto della Consul-
ta - per la definizione del conten-
zioso sul ponte Morandi, né mai
alcuna proposta formale è stata
formulata dall’esecutivo stes-
so».
Tuttavia i punti che Aspi ha
messo sul tavolo, per evitare la
revoca della concessione, sono
diversi. In primo luogo una tran-
sazione del valore di 2,9 miliardi
per chiudere il contenzioso. Ci-
fra che include anche i costi per
Il testo della lettera inviata
da Paola De Micheli al
commissario Bucci in cui lo
informa che il nuovo
ponte Morandi sarà
consegnato a Autostrade
Il Milleproroghe ha
reso le Autostrade
non finanziabili sul
mercato dei capitali
la ricostruzione del ponte, già
erogati a piè di lista. Poi investi-
menti per 14,5 miliardi da qui fi-
no al 2038, anno di scadenza del-
la concessione, cui si aggiungo-
no spese di manutenzione per al-
tri 7 miliardi. Quindi la possibili-
tà di diminuire i pedaggi pagati
dagli automobilisti, di un 5% cir-
ca all’anno, come suggerito
dall’autorithy dei Trasporti. E
fin qui si sono registrate più con-
vergenze che divergenze. Il no-
.
Giovedì, 9 luglio 2020 Primo piano La ferita del Morandi pagina 3

2 3 4
Revoca Revisione L’autostrada ligure Il ponte al commissario

1 Dopo il dramma del ponte

Morandi, la revoca totale della
concessione dello Stato ad
Autostrade per l’Italia è stato il
cavallo di battaglia del M5S (in
un primo tempo appoggiato
anche da Salvini). Ma l’opzione
è presente anche nel dossier
della ministra Pd De Micheli.
Meno netta la posizione del
premier Conte. Contrari i
renziani
Investimenti, estensione della
concessione, taglio dei
pedaggi, forte
ridimensionamento della
presenza dei Benetton
nell’azionariato. È la seconda
opzione contenuta nel dossier
De Micheli, cui neanche i 5S
sarebbero contrari. Lo sono
ovviamente i Benetton, che
però vorrebbero mantenere il
51% del capitale
Una delle ipotesi circolate, ma
che ha poche chance di
andare in porto, è quella di
sottrarre ad Autostrade per
l’Italia solo la A10, ovvero la
La lettera con cui De Micheli
ha “riconsegnato” il nuovo
ponte Morandi ad Aspi era
quasi un atto obbligato. Ma
una modifica al decreto
tratta Genova-Savona su cui Genova potrebbe invece
insiste il “nuovo” ponte affidare la “gestione” del
Morandi. Ma la convenzione nuovo ponte al commissario,
firmata dal Mit con Aspi non il sindaco del capoluogo
prevede una revoca parziale. ligure Marco Bucci. Ed è
Per farla servirebbe un quanto la ministra per le
accordo con il concessionario Infrastrutture intende fare

Il retroscena

Oggi l’ultimatum del governo:

controllo pubblico della società
o la concessione salta
di Carmelo Lopapa e Giovanna Vitale

ANSA/LUCA ZENNARO
do più ostico riguarda invece
una eventuale discesa della con-
trollante Atlantia nel capitale di
Aspi, di cui possiede l’88%. La so-
cietà dei Benetton, sebbene lo
consideri un tentativo di espro-
prio, si è mostrata disponibile a
discutere questo punto ma sem-
pre con l’idea di mantenere al-
meno il 51% di Aspi. Il governo
vorrebbe invece che la Cassa De-
positi e Prestiti o il fondo F2i, o
entrambi, diventassero gli azio-
nisti di maggioranza. E qui ci si
scontra con l’art. 35 del Millepro-
roghe che ha cambiato i termini
della concessione e ha previsto
un minor risarcimento ad Aspi
in caso di revoca della stessa (da
23 miliardi a 7 miliardi). Come si
fa quindi, anche volendo modifi-
care l’azionariato, a definire un
valore della società in funzione
dell’ingresso di nuovi azionisti?
Impossibile se prima non viene
definito se ciò che è contenuto
nel Milleproroghe sia valido a
tutti gli effetti oppure no. In que-
ste condizioni, infatti, Aspi non
può finanziarsi sul mercato e so-
pravvive solo grazie alle linee di
credito erogate dalla casa ma-
dre Atlantia, prestiti che ultima-
mente sono saliti a quasi 6 miliar-
di di euro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Quando oggi pomeriggio al dicaste-
ro delle Infrastrutture si terrà l’in-
contro decisivo sul destino di Auto-
strade, i vertici di Aspi troveranno
sul tavolo una pistola pronta a spara-
re. A caricarla è stata ieri la Consul-
ta, riconoscendo la legittimità dell’e-
stromissione del concessionario dal-
la ricostruzione del ponte Morandi.
E stavolta il governo ha tutta l’inten-
zione di usarla.
Sull’onda del verdetto favorevole,
la task force incaricata di conclude-
re la trattativa lancerà un ultima-
tum molto chiaro: o l’azienda di pro-
prietà della famiglia Benetton accet-
ta il pacchetto di condizioni stabili-
to dai giallorossi — taglio del 5% del-
le tariffe sull’intera rete, 3 miliardi
di transazione tombale e controllo
pubblico della società — oppure si
procederà con la revoca. Senza por-
re altro tempo in mezzo.
Sono queste le regole di ingaggio
ricevute dal segretario generale di
Palazzo Chigi Roberto Chieppa e
dai capi di gabinetto Luigi Carbone
(Tesoro) e Alberto Stancanelli (Tra-
sporti) per chiudere una partita che
si trascina ormai da mesi. Protrarla
Ricostruito oltre non si può più, specie dopo il
Il nuovo ponte clamore suscitato dalla lettera con
di Genova che cui il Mit ha formalizzato al commis-
prenderà il sario per la ricostruzione, Marco
posto del
Morandi,
Bucci, le procedure per riaprire il
nuovo ponte di Genova, che passa-
crollato il 14 no per la consegna dell’infrastruttu-
agosto 2018 ra al concessionario: ovvero, ancora
oggi, Autostrade per l’Italia. Nella
speranza che i termini posti dal go-
verno risultino così indigeribili — co-
me già è stato in passato — da far sal-
tare il banco. E rendere più agevole
la risoluzione del contratto.
L’opzione per la quale il premier
Giuseppe Conte, incapace a lungo
di decidere, sembra ora propende-
re. L’onda emotiva suscitata dalla
notizia che il viadotto progettato da
Renzo Piano possa finire nelle mani
dei Benetton, lo ha molto turbato.
Un colpo d’immagine difficile da pa-
rare. E imputabile principalmente a
lui. A causa del suo attendismo fini-
to nel mirino del Movimento, non so-
lo del Pd. «Sono tre mesi che gli chie-
do di chiudere i dossier, non mi ha
ascoltato ed ecco il risultato», si sfo-
ga Nicola Zingaretti: «Il bubbone Au-
tostrade è scoppiato. E il prossimo
sarà l’Ilva».
Il premier, in missione a Madrid,
fiuta l’aria. Capisce che si mette ma-
le. E a caldo tenta di scaricare la re-
sponsabilità su De Micheli e Gualtie-
I vertici di Aspi convocati
al ministero delle
Infrastrutture. Conte: “In
settimana decide il Cdm,
ci sono tutti i presupposti
per la revoca”
FILIPPO ATTILI/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI
k Premier ri: «Io sono stato molto chiaro, ho già
Giuseppe Conte detto ai ministri più direttamente
ieri da Madrid ha competenti che mi aspetto di chiu-
lasciato dere la partita ad horas o comunque
intendere di entro questa settimana». L’irritazio-
vedere vicina la ne dei due colleghi arriva in un lam-
revoca della po nella capitale iberica. Costringen-
concessione a do Conte a un repentino dietrofront.
Autostrade per «È una situazione ormai inaccettabi-
l’Italia le: la concessione ad Aspi e i conti-
nui rinvii nella soluzione del proble-
ma si trascinano da troppo tempo»,
avvertirà poi a colloquio con alcuni
giornalisti in un salotto dell’amba-
sciata italiana. «È venuto il momen-
to di decidere ed è il motivo per il
quale sul dossier coinvolgerò l’inte-
ro Consiglio dei ministri, non solo i
due ministri interessati». La marcia
indietro che il Pd pretendeva.
E sia chiaro: la consegna del nuo-
vo viadotto ai Benetton è solo un pas-
saggio tecnico, non anticipa affatto
la scelta del governo. Anzi. «L’affida-
mento è temporaneo e non poteva-
mo fare altrimenti», quasi si giustifi-
ca l’avvocato, come se la colpa dei
continui rimandi non fosse sua. «Il
problema semmai è più complesso»,
riflette, «riguarda l’intera concessio-
ne autostradale che va avanti dal
2008 e, come ha evidenziato la Cor-
te dei Conti, tra opacità e criticità ha
avvantaggiato nel tempo il conces-
sionario e non certo lo Stato». Da qui
il monito finale, assaggio di una sen-
tenza che per Di Maio può avere un
solo epilogo: «C’è una procedura di
revoca avviata nei confronti di Aspi
e ci sono tutti i presupposti per por-
tarla avanti», conclude il capo del go-
verno. «A questo punto, o dalla con-
troparte arriva una proposta vantag-
giosa per lo Stato, oppure non ci so-
no più le condizioni per proseguire».
Esattamente quanto oggi i vertici
di Aspi si sentiranno dire dalla mini-
stra De Micheli. Talmente infastidita
per lo scaricabarile tentato da Con-
te, da decidere in solitudine, d’inte-
sa con Gualtieri, di convocare Aspi
al suo dicastero per tagliare il nodo
gordiano che sta soffocando l’esecu-
L’ipotesi di De
Micheli: affidare ora
al commissario la
gestione del ponte
tivo. Insopportabile il pressing dei
grillini che cercano di addossarle la
responsabilità dei ritardi accumula-
ti sul dossier, facendola passare per
quella che vuole accordarsi coi Be-
netton, mentre loro esigono l’uscita
totale della famiglia da Autostrade.
Di Maio è perentorio: «Non devono
più gestirle. Né tanto meno il ponte.
Le promesse vanno mantenute».
Parole incomprensibili per il Naza-
reno: «I 5S governano da due anni.
Non si capisce con chi se la prendo-
no». E una sfida, per la ministra dei
Trasporti. Decisa a portare in Cdm la
norma che consentirà allo Stato di
non consegnare il nuovo viadotto ad
Aspi. Come? Approvando una modi-
fica al decreto Genova che affida al
commissario per la ricostruzione pu-
re la gestione della infrastruttura. Il
sindaco di Genova era contrario, ha
resistito a lungo. Ma De Micheli va
dritta. Lei le chiavi dell’ex Morandi
ai Benetton non le consegnerà mai.
 4 Primo piano La ferita del Morandi
pagina
.
Cancelleri “Pd e Renzi non frenino
Sui Benetton il governo rischia”
Il contenuto della lettera della
ministra De Micheli di cui è vice, lui
l’ha appreso sul sito di Repubblica.
Giancarlo Cancelleri, l’uomo di
punta dei 5S nel settore delle
infrastrutture, non ha difficoltà ad
ammetterlo. E lo fa quasi con
nonchalance: «Ho saputo del
rinnovo della concessione ad
Autostrade come tutti, dai mezzi
d’informazione. La ministra mi ha
mandato un messaggio che era già
quasi mezzogiorno».
Non esattamente un esempio di
condivisione delle scelte.
«Che devo dirle? Non do neppure
eccessivo peso all’episodio. Siamo
davanti a un passaggio obbligato, se
volete a un atto giuridico di poco
conto. A qualcuno il ponte lo devi
dare, il concessionario esiste e
gestisce quel tratto. Il problema,
evidente, è che non si doveva
arrivare all’8 luglio senza decidere».
Il problema è anche che i 5S non
sono riusciti a evitarlo, non crede?
«Eh no, io avevo avvisato del
pericolo già quattro mesi fa. Ho
rotto le scatole a tutti: guardate -
dicevo - che arriviamo alla vigilia
dell’inaugurazione di un’opera
senza sapere a chi affidarla. Avevo
visto bene. Non sono stato
ascoltato».
Ora Conte dice: decisione entro
una settimana.
«Parole che mi rassicurano. Ma
convochi al più presto il consiglio
dei ministri, così il governo
finalmente potrà parlarne al gran
completo».
Con quale proposta andrete al
confronto?
«Portiamo con convinzione tre
proposte: la fuoriuscita dei
Benetton, o il loro fortissimo
ridimensionamento,
l’abbassamento almeno del 15 per
cento delle tariffe dei pedaggi -
come previsto dalla delibera
dell’autorità per la regolazione dei
trasporti - e la delegificazione
dell’iter di concessione».
Aspi va commissariata?
«Assolutamente sì. Con l’utilizzo di
Anas per fare i controlli di sicurezza
Casaleggio vede Di Maio, Regionali in salita
Battuta d’arresto
sull’intesa con i dem
richiesta anche
dal premier Conte
La ferita del Morandi allontana an-
cor più i partiti di governo. E, in atte-
sa di una soluzione sulla revoca o
meno della concessione ad Autostra-
de, Pd e Movimento 5Stelle sospen-
dono anche le trattative sulle allean-
ze per le Regionali. Perché il caso Ge-
nova dà forza, dentro i 5S, all’ala or-
todossa capeggiata da Di Battista
che ha poco gradito - e poco conti-
nua ad apprezzare - il matrimonio
con i dem. I due argomenti - Aspi e le
Regionali - sono stati toccati ieri nel
corso dell’incontro fra Davide Casa-
Intervista al viceministro 5S delle Infrastrutture
di Emanuele Lauria
f frenava la Lega, ora lo fanno Pd e
De Micheli non mi ha
avvertito
sull’affidamento
del ponte. Era un
passaggio obbligato.
Ma non si doveva
arrivare all’8 luglio
senza decidere
g rischio di una crisi, se entro una
al posto di Spea e la messa a bando
delle nuove concessioni. Sull’intera
tratta autostradale italiana.
Qualcuno pensa di togliere ai
Benetton solo le autostrade della
Liguria: faremmo loro un regalo,
essendo quella la tratta meno
remunerativa...».
Ellekappa
La trattativa
leggio, figlio del cofondatore del par-
tito, e l’ex capo politico Luigi Di Ma-
io. Casaleggio, dopo avere incontra-
to Di Battista e il premier Conte, ha
prolungato la sua permanenza a Ro-
ma per confrontarsi con il ministro.
Casaleggio, non è un mistero, non è
entusiasta dell’idea di estendere
l’accordo di governo sul territorio.
Ancor meno adesso che il Pd viene ri-
tenuto apertamente responsabile
per aver rallentato il raggiungimen-
to di un obiettivo fondamentale per
i 5 Stelle, la revoca della concessio-
ne autostradale ai Benetton. Le nuo-
ve frizioni hanno reso ancor più diffi-
cile quella che invece è la strada che
- almeno inizialmente - aveva indica-
to Conte: «Non trovare una sintesi
sulle Regionali- aveva detto il pre-
mier - sarebbe una sconfitta per tut-
k Il viceministro 5S
Giancarlo Cancelleri, 45 anni,
numero 2 alle Infrastrutture
Siete al governo dal 2018 e non
siete riusciti a centrare l’obiettivo
della revoca che avevate più volte
annunciato. Non crede che ciò
allontanerà i vostri elettori?
«Noi abbiamo portato avanti una
battaglia in modo genuino e con
serietà. Nessuno può dire che siamo
k Il manager
Davide Casaleggio, 44 anni,
figlio del fondatore del M5S
“
Giovedì, 9 luglio 2020
Hanno detto
Toninelli
15/8/ 2018
“I vertici di
Autostrade per
l’Italia devono
stati noi a non decidere: prima dimettersi prima di
Italia Viva allo stesso modo. Ma il
tutto. E poiché ci
sono state gravi
tempo è finito. Dobbiamo stabilire inadempienze,
da che parte andare».
Crede davvero che ciò possa
annuncio fin da ora
che abbiamo
accadere, visti i precedenti?
«Mi sembra che una decisione che
attivato tutte le
procedure per
stia bene a tutti è molto lontana. Ma l’eventuale revoca
siamo consapevoli che questa
vicenda non si può chiudere in
delle concessioni”.
questo modo. Io non dimentico che
i Benetton non hanno mai chiesto
Salvini
scusa ai familiari delle vittime».
15/8/ 2018
E se non trovaste un accordo?
«Avremmo un bel problema. Il “La revoca delle
settimana non ci fosse una
concessioni è il
minimo che ci si
soluzione, sarebbe inevitabile. Ma possa aspettare.
dell’argomento non abbiamo C’è un privato che
ancora parlato in un vero vertice: e ha incassato
questa è la cosa più assurda. centinaia di milioni
Peraltro l’atto del passaggio di di euro, senza fare
consegne è subordinato a un quello che doveva”
protocollo d’intesa fra ministero,
commissario e concessionario
pro-tempore. Servono delle linee. E,
Di Maio
visti i margini temporali ristretti, si
può fare un decreto legge per
15/8/ 2018
rivedere la concessione ad “I responsabili
Autostrade». hanno un nome e
Gli sfollati intanto si dicono cognome e sono
“basiti” e parlano di “sconfitta Autostrade per
della politica”. l’Italia”
«Hanno ragione. Ma sappiano, loro
come i parenti delle vittime, che
quello di oggi è un atto giuridico
Conte
transitorio: la partita vera è quella
della concessione, appunto. E di
21/8/ 2018
certo sarebbe imbarazzante una “Possiamo
cerimonia di inaugurazione del accettare il mezzo
nuovo ponte che vedesse la miliardo offerto da
consegna dell’opera a chi è accusato Atlantia solo quale
di negligenza per il crollo di quello parziale
di prima...». risarcimento, senza
Intanto nell’opposizione c’è chi alcun pregiudizio
già saluta la vostra fine: dopo per l’avviata
questa battaglia, dice Giorgia procedura di
Meloni, perderete quella del Mes. caducazione della
«Restiamo coerenti, sul Morandi concessione”
come sul Mes. Chissà come mai gli
altri Paesi non lo stanno utilizzando.
Perché non hanno capito Zingaretti
l’importanza dello strumento o
perché è un cetriolo che non vuole 9/1/ 2020
prendere nessuno?» “Revocare le
concessioni ad
Autostrade non
può essere né un
giudizio politico, né
prevenuto o
superficiale. Si deve
entrare nel merito
così come sta
facendo il governo”
ti». Salvo poi precisare, con Casaleg-
gio sull’uscio di Palazzo Chigi, che
lui non intende interferire sulle scel-
te delle forze politiche che lo sosten-
gono. Ora è tutto fermo, in attesa
che si risolva questa nuova grana. Se
la prossima settimana si andrà ver-
so un’intesa su Aspi, il filo del dialo-
go col Pd in vista delle Regionali po-
trebbe riannodarsi. Ma i tempi per
chiudere gli accordi sarebbero co-
munque strettissimi. I 5S, nel frat-
tempo, dovranno risolvere altre que-
stioni interne: dagli stati generali al-
“ Conte
20/2/ 2020
“Il governo sta
conducendo la
procedura di
revoca ed è
interesse della
controparte fare
una proposta
transattiva”
la deroga dei due mandati, fino alla
scelta tra capo politico, direttorio e
segreteria allargata. Altri piatti cal-
di nel menu di ieri dell’incontro fra
Casaleggio e Di Maio. Altri nodi inso-
luti per i 5S in fibrillazione.
— e.la.
.
pagina
.
6 Primo piano La ferita del Morandi
La madre di una delle 43 vittime
“Aspettavo il corpo
di mio figlio
e dicevano: mai più
Erano frasi al vento”
Paola Vicini nel crollo ha perso Mirko, aveva 30 anni
“Solo Mattarella mi ha risposto, gli daranno retta?”
di Massimo Calandri
GENOVA — La mattina dei
funerali di Stato alla Fiera di
Genova — 18 agosto 2018, verso
mezzogiorno — , mentre uno dei
due vicepremier, Salvini,
scattava un selfie, e l’altro, Di
Maio, giurava: «Quelli, i nostri
ponti e le nostre strade non li
gestiranno mai più», Paola Vicini
era in piedi sotto il sole, a pochi
metri dalle macerie del Ponte
Morandi.
«Di qui non me ne vado, fino a
quando non trovano mio figlio»,
ripeteva dal giorno del crollo.
«E alle 14.08 mi hanno chiamato
sul telefonino: “Per favore, venga
all’obitorio: abbiamo appena
portato Mirko, deve fare il
riconoscimento”.
Ho risposto: “grazie,
finalmente”. L’ultima delle
vittime ritrovate. La sera ho
chiuso il mio orologio in un
cassetto. Non l’ho più tirato
fuori».
Allora quelle promesse non le
ha mai sentite.
«Invece sì. Dalla passerella del
giorno successivo alla tragedia,
non ho perso nulla: quante belle
parole, proclami. “Toglieremo le
concessioni!”, “Avrete giustizia!”,
“Mai più!”. Forse non ero lucida,
così come non lo sono oggi e non
lo sarò mai più. Ma mi viene da
ridere amaro, a ripensarci:
quante parole al vento. E quanta
cattiveria gratuita, che dolore».
Autostrade gestirà il nuovo
viadotto sul Polcevera.
«Appunto. Due anni fa certa
gente doveva stare zitta, invece
di rivolgersi a noi poveretti:
meglio non creare illusioni,
perché poi la verità fa cento volte
k I funerali La cerimonia per le vittime del Ponte Morandi, il 18 agosto 2018 a Genova
f Hanno scoperto i mancati
Quante belle parole,
proclami e promesse
dopo la tragedia,
non è successo nulla
Bucci mi ha invitato
ma sul nuovo ponte
non ci andrò mai
Mio figlio come tutti
i giorni era al lavoro
sotto il ponte
Ogni mese, il 14,
porto le rose bianche
Ho avuto il permesso
durante il lockdown
g interessa: tutto qui».
k Il dolore
Qui sopra Mirko Vicini, rimasto ucciso
il 14 agosto 2018 nel crollo del Ponte
Morandi, ultima vittima estratta.
Aveva 30 anni. In alto la madre Paola,
in volo un anno fa sul ponte a bordo
di un elicottero della polizia: “Ho
realizzato il sogno di mio figlio”
più male.
controlli, i report falsificati,
asfalto e cemento in briciole. Le
bugie. E hanno avuto tanto
tempo, per mettere a posto le
cose. Per fare giustizia, come ci
dicevano fin dall’inizio. Non è
successo nulla.
Però a me hanno insegnato che
chi sbaglia, paga: qui invece lo
premiano, gli danno una nuova
opportunità. Come se un
bambino capriccioso rompe un
giocattolo, e tu gliene regali uno
nuovo».
Egle Possetti, portavoce dei
familiari delle 43 vittime, dice
che era una decisione
inevitabile. E che sarebbe bello
se la concessione fosse revocata
il prossimo 14 agosto, nel
giorno della commemorazione.
«Non ci spero più. Chi ci governa
non ha tempo per ascoltarci
davvero. E non ha figli, affetti:
pensa solo al potere, ai soldi. Non
è come noi. Io sarei andata in
capo al mondo, per cercare di
portare un po’ di pace a questi
cuori malati. Loro no.
Non comprendono, non gli
Però ci sarà un processo.
«Autostrade ha già versato 60
milioni di euro di indennizzi. Si
va verso la prescrizione, non
gliel’hanno detto?».
Mirko aveva 30 anni.
«Lavorava all’Amiu, l’azienda del
Comune per i rifiuti. Come tutte
le mattine si era presentato
all’isola ecologica. Sotto il ponte.
Da allora, tutti i mesi, il giorno 14
porto un mazzo di rose bianche
sul posto. Durante il lockdown
Giovedì, 9 luglio 2020
mi hanno dato un permesso
speciale. Adesso l’Inps mi dice
che, siccome non era sposato e
non aveva figli, la sua vita vale
meno di quella degli altri. Ne ho
parlato col presidente».
Mattarella?
«È l’unico che in due anni mi ha
risposto. Il mese prossimo, se lo
vedo per la commemorazione,
glielo dico di nuovo. Ma gli altri
gli daranno retta?».
Intanto, da mesi le autostrade
liguri sono paralizzate. Lavori in
corso.
“È capitato anche a me, in questi
giorni, di restare in coda per ore.
Che assurdità. È tutto un
teatrino: fanno finta di
controllare e si fanno vedere
tutti impegnati a lavorare, a
garantirci sicurezza. Così poi gli
rinnovano la concessione. E si va
avanti come prima. Come
sempre. È la storia della giustizia
in Italia. Rassegniamoci».
Presto verrà inaugurato il
nuovo viadotto di Renzo Piano.
«L’altro giorno mi ha chiamato il
sindaco Bucci, per invitarmi. Gli
ho risposto: “Lei è fortunato, ha
due figli e in questo momento
può telefonargli. Io no (scoppia a
piangere, ndr). Io di sicuro non ci
vado, e mi auguro che abbiano la
decenza di non invitare anche
quelli di Aspi.
Chi se ne importa se hanno la
concessione: la loro presenza
sarebbe inaccettabile, mentre
rievocano i nomi dei nostri cari.
E poi, su quel ponte non mi ci
vedrete mai nemmeno in
futuro: l’ho giurato a Mirko, e a
tutti gli altri. Mai più».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.

ITALIANO
pagina
.
8 Primo piano Sos economia Giovedì, 9 luglio 2020

Il piano semplificazioni Domani la

Laguna di
Venezia verrà
chiusa al mare
per il primo test

Dalle grandi opere completo delle

78 dighe mobili
del Mose

dieci punti di Pil

Ma gli economisti
sono scettici
Il programma del I tempi di attuazione delle infrastrutture
governo non convince a seconda dei costi e delle fasi
gli esperti Progettazione Affidamento Lavori

Ponti: “Sbagliato mln di €

14,6
>100 6,0 1,3 7,2
investire nei trasporti” anni

Micossi: “Maggioranza 50-100 5,0 1,2 5,4

11,6
anni L’analisi
in difficoltà” 20-50 4,7 1,1 4,4
10,2
anni

10-20 4,0 1,0 3,8

8,7
anni
Semplificare è impossibile
di Roberto Petrini

ROMA — Una spinta da 200 miliar-

di, più di 10 punti di Pil oppure
una manovra destinata a produr-
re un impatto inferiore del previ-
sto? «Un flop», dicono sottovoce
alcuni economisti. «La madre di
tutte le riforme», ribattono dal
fronte del governo. Il giorno dopo
il varo della deregulation degli ap-
palti è questo il vero tema: il decre-
to semplificazioni è in grado di tra-
dursi in carburante per il nostro
Pil che cala al ritmo dell’11 per cen-
to? Si alzano voci critiche molto
dure e sono pochi coloro che ri-
nunciano ad esprimere almeno
qualche dubbio.
Il premier Conte, durante la con-
ferenza stampa post Consiglio dei
ministri, non si è sbilanciato e non
ha rivelato le stime custodite nei
cassetti del Tesoro. Certo l’esecuti-
vo ci conta molto: già nel Piano na-
zionale di riforma, appena confe-
zionato, l’effetto degli investimen-
ti pubblici e privati darebbe un im-
pulso aggiuntivo, rispetto alla sce-
nario-base, di 2,4 punti nel 2026 e
di 5 punti dopo 15 anni. Ma queste
cifre potrebbero anche mettersi
velocemente in movimento ed au-
mentare: grazie all’articolo 2 che
conferisce poteri di deroga alle
stazioni appaltanti, con impatto
diretto su opere già finanziate di
Anas e Rfi e in virtù dell’articolo 9
del decreto, quello dei commissa-
ri, che aprirebbe la strada alle 130
opere strategiche da 200 miliari
che beneficerebbero anche delle
risorse del Recovery Fund. Infine
si conta molto sull’ambita short li-
st riservata al Dpcm di Conte che
dovrebbe individuare i 50 commis-
sari straordinari ad “alta velocità”.
Tutto sulla carta ma il rischio di
un flop c’è e lo sollevano molti ope-
ratori ed economisti, alcuni dei
quali per nulla teneri con il piano
del governo. Tra i più critici, Mar-
co Ponti, di parte perché da sem-
pre no-Tav, professore al Politecni-
co e oggi presidente della Brt on-
luss, e senza peli sulla lingua: «La
scelta sbagliata è investire in ope-
re che riguardano i trasporti nel
momento in cui la domanda, per
ragioni demografiche e di riduzio-
ne del Pil, è in netto calo. Senza
contare — aggiunge — che l’occupa-
zione prodotta dai grandi lavori,
5-10 3,6 0,6 3,2
7,7
anni
6,6
2-5 3,3 0,7 2,6 anni
5,8
1-2 3,0 0,7 2,1 anni
4,9
0,5-1 2,7 0,6 1,7
0,2-0,5 2,5
4,2
0,5 1,2 anni
anni
3,6
0,1-0,2 2,3 0,4 0,9 anni
2,9
<0,1 2,1 0,4 0,4 anni
4,5
ITALIA 2,6 0,5 1,4 anni
anni 0 2 4 6 8 10 12
FONTE: ELABORAZIONI DPS-UVER
grazie alle tecnologie vale solo il Il piano sblocca appalti è pieno
25 per cento di ogni investimento. di ambizioni, come sottolinea la
Un altro esempio? Anche le talpe ministra dei Trasporti De Micheli
che scavano le gallerie vengono che insiste sulla velocità di treni,
prodotte in Cina e non in Italia». porti e aerei. Ambienti più vicini
Non si tirano indietro neanche al governo sottolineano l’impor-
economisti come Stefano Micossi, tanza dell’effetto moltiplicatore
direttore generale dell’Assonime. degli investimenti pubblici, come
Quanto Pil può fare il decreto sem- lo chiamano gli economisti. Dà la
plificazioni? «Io la metterei così: possibilità calcolare a quanto cor-
quanto Pil pensa di poter fare Con- risponde la spinta sul Pil di una
te con questo provvedimento spesa in opere pubbliche: ebbene,
quando lui stesso ha difficoltà di il rapporto è 1,1-1,2. Significa che se
muoversi all’interno della sua si investe un punto di Pil, pari a 18
maggioranza?». miliardi, il risultato sarebbe più di
un punto di Pil di crescita. Con
200 miliardi significa più di dieci
punti di Pil a regime, cioè a tragit-
to concluso.
Ma le dosi di scetticismo cresco-
no soprattutto per l’incertezza
che ancora aleggia sul provvedi-
mento che è stata varato con la for-
mula sospensiva del “salva inte-
se”. Criticata dal giurista Sabino
Cassese che ha definito il Consi-
glio dei ministri un semplice «or-
gano di ratifica». Con cautela an-
che Umberto Bertelè, professore
emerito al Politecnico e per nove
anni alla guida dalla vecchia Tav,
una delle opere pubbliche che l’I-
talia è riuscita a fare, avanza qual-
che dubbio. «I testi definitivi anco-
ra non ci sono, ma posso dire che
negli anni ho visto molti provvedi-
menti volti a semplificare il siste-
ma, ma la caratteristica comune è
k Paola De Micheli che dopo un po’ si vanificano. Ci
La ministra delle Infrastrutture vuole attenzione, manutenzione,
durante la presentazione altrimenti poi prevalgono le anti-
del decreto Semplificazioni che pratiche».©RIPRODUZIONE RISERVATA
se per farlo servono 148 decreti
di Sergio Rizzo
B runo Tabacci ha fatto i
conti, e li ha snocciolati in
Parlamento. Nove decreti del
presidente del Consiglio dei
ministri. Quindici decreti
attuativi del ministero
dell’Economia di concerto con
altri ministeri. Diciotto decreti
attuativi del ministero
dell’Economia. Quarantuno
14 decreti attuativi di vari ministeri
di concerto con il ministero
dell’Economia. Sessantacinque
decreti attuativi di altri
ministeri, anche questi in
concerto fra loro. Per un totale di
centoquarantotto.
Dunque non bastano 266 articoli,
con un numero sterminato di
commi che si stendono lungo 495
pagine. Per mettere in moto
quella cosa mostruosa che hanno
chiamato decreto Rilancio
saranno necessari altri 148
provvedimenti. Sempre,
naturalmente, che nel passaggio
parlamentare il numero non
lieviti ancora come la panna
montata. Risultato: più che
rilanciare l’economia quel
decreto finirà ancora una volta
per rilanciare la burocrazia.
Tutto questo, ironia della sorte,
mentre il governo Conte due ha
appena sfornato un altro
sterminato decreto battezzato
“Semplificazione”, con la solita
premessa: “Salvo intese”.
Formula magica che si usa
quando un decreto si deve
comunque fare per ragioni di
consenso, ma chi lo firma non è
d’accordo nemmeno sulle cose
essenziali. Il bello è che quella
formuletta non si esaurisce
nemmeno nei teatrini politici ai
quali sempre più spesso si
appioppano nomi roboanti al
solo scopo di impressionare
l’opinione pubblica,
indipendentemente dai risultati.
Dal decreto “Salva Italia” del
governo di Mario Monti allo
“Sblocca Italia” dell’esecutivo di
Matteo Renzi si dipana un filo
rosso che sbuca nel “Dignità” di
impronta grillina per approdare
al “Cura Italia” contiano. E dopo
aver attraversato una
imprecisata serie di leggi e
decreti “Semplificazione” con il
corollario del “Rilancio”
promette anche un’”Italia
Veloce”. Ma sempre con una
costante: quella di centinaia e
centinaia di decreti attuativi
senza i quali le leggi dal nome
roboante non partono, e quando
partono (di solito in ritardo), lo
fanno in modo completamente
diverso da com’era previsto.
Prendiamo i 13 decreti legge
emanati per l’emergenza
coronavirus fra migliaia di
commi e rimandi a vecchie leggi e
regi decreti: per diventare
operativi avrebbero avuto
bisogno di 165 decreti attuativi,
dei quali ne sono però stati
emanati, secondo un’analisi di
Openpolis, una trentina appena.
Il fatto è che i decreti attuativi
non sono altro che il riflesso di
quella formuletta “Salvo intese”
sulla burocrazia. Quando la
politica non riesce a mettersi
d’accordo, ecco che spesso il
problema viene ribaltato sugli
uffici ministeriali. Nemmeno
questi, però, riescono sempre a
mettersi d’accordo,
tecnicamente a trovare “il
concerto”. Meno che mai nei
tempi previsti dei 30, 60 o 90
giorni fissati per la nascita dei
decreti attuativi dalle norme di
legge, e senza nessuna
conseguenza visto che per chi
non rispetta i termini non esiste
alcuna sanzione. E se poi cambia
la maggioranza e cambia anche
il governo prima che quei
provvedimenti vedano la luce,
capita pure che restino per
sempre al buio. Con il secondo
tempo del “Salvo Intese” che
finisce così, nel solito
rassicurante oblìo.©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Giovedì, 9 luglio 2020 Primo piano Sos economia
Italia Nostra attacca il testo
“Così distruggono i boschi”
L’associazione: l’incremento di tagli di alberi sale dal 18% al 50%, si rischia il deserto
Bellanova: non hanno capito bene le misure. E anche Legambiente le promuove
di Cristina Nadotti
Roma — Per Italia Nostra è una
«bozza di decreto che innalza gli
incrementi annui di tagli boschivi
nelle nostre foreste dalle attuali
percentuali del 18% fino al 50% ed
oltre». Per Legambiente è invece
«un passo importante per tutelare
il nostro patrimonio forestale».
Due anime della conservazione
del patrimonio naturale si divido-
no sull’articolo 47 del decreto sem-
plificazione, che per la ministra
Il caso
delle politiche agricole alimentari
e forestali, Teresa Bellanova, «so-
stiene la tutela, la resistenza e la
resilienza del territorio forestale e
montano».
La posizione di Italia Nostra è
tanto netta che alcune fonti del
Teresa mondo ambientalista si spingono
Bellanova a chiedersi se derivi da un testo di-
Nata nel 1958 a verso da quello in discussione. La
Ceglie Messapica bozza del Decreto semplificazioni
in provincia di del 6 luglio 2020, stilata alle 19:00,
Brindisi, è prevede all’articolo 47 «un pro-
ministra delle gramma straordinario di manu-
Politiche agricole tenzione del territorio forestale e
pagina 9
montano, in cogerenza con gli
obiettivi dello sviluppo sostenibi-
le fissati dall’Onu per il 2030 e del
Green new deal europeo» con in-
terventi selvicolturali intensivi ed
estensivi, di prevenzione selvicol-
turale degli incendi boschivi, di ri-
pristino e restauro di superfici fo-
restali degradate o frammentate.
Per Italia Nostra questi interven-
ti causeranno «la distruzione tota-
le del paesaggio forestale italia-
no» con effetti sulla biodiversità e
causeranno «desertificazione, di-
struzione dei nostri serbatoi di car-
bonio e dissesto idrogeologico».
Sulla linea di Italia Nostra l’espo-
nente dei Verdi Angelo Bonelli,
che osserva: «I decreti che il gover-
no ha approvato dal rilancio a sem-
plificazione con l’alibi della crisi
economica causata da Covid 19
stanno determinando un’aggres-
sione e sfruttamento delle risorse
naturali che nulla hanno a che ve-
dere con il Green deal».
Di parere opposto Legambien-
te: «Consideriamo la misura a so-
stegno della realizzazione dei pia-
ni forestali di area vasta un passo
importante per tutelare il nostro
patrimonio forestale, che interes-
sa circa il 37% del territorio nazio-
50
Il taglio degli alberi
Secondo Italia Nostra
l’incremento del taglio degli
alberi passerà dal 18 al 50%
nale – spiega Antonio Nicoletti, re-
sponsabile Aree Protette e Biodi-
versità -. Oggi solo il 19% del nostro
territorio forestato ha una pianifi-
cazione, e senza un piano non è
possibile attuare i principi della
gestione forestale sostenibile o
certificare i nostri boschi e le filie-
re forestali».
La ministra Bellanova, interpel-
lata da Repubblica sul comunicato
di Italia Nostra, dice: «Non ritengo
sia il caso di alimentare polemi-
che infondate, ma credo che chi
lancia l’allarme sull’articolo 47
non abbia letto bene il testo o non
ne abbia colto correttamente la ra-
tio». Bellanova rivendica l’atten-
zione per il patrimonio forestale:
«Quell’articolo è in linea con l’o-
biettivo 15 dei diciassette per lo svi-
luppo sostenibile elaborati dall’O-
nu e dal Green New Deal dell’Ue».
La ministra sottolinea poi che le
aree forestali italiane sono separa-
te da strade, aree urbanizzate, fer-
rovie, mentre il piano consentirà
di ridurre la frammentazione e
creare le fasce di connessione o
corridoi indispensabili per la con-
servazione di specie animali pro-
tette.
Una argomentazione che trova
concorde anche Legambiente,
che sottolinea inoltre che per il
piano di manutenzione forestale
sono stanziati finalmente fondi
congrui.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
10
Merkel vuole l’intesa Ue a luglio
e rilancia il fondo franco-tedesco
dal nostro corrispondente
Alberto D’Argenio
Bruxelles — Angela Merkel atter-
ra a Bruxelles e prende le redini del
negoziato sul Recovery Fund. La
Cancelliera – alla prima trasferta
all’estero da inizio pandemia - pre-
senta il programma del suo seme-
stre di presidenza dell’Unione da-
vanti al Parlamento europeo, ma
l’attenzione è monopolizzata dalle
parole sul piano per rilanciare l’e-
conomia martoriata dal Covid. «Sia-
mo di fronte all’abisso», afferma
per spronare i leader a «mettersi
uno nei panni dell’altro». Spinge af-
finché si arrivi a un compromesso:
«Rapidamente, entro l’estate». Nel
tardo pomeriggio è la riunione tra
Merkel e i vertici delle istituzioni
Ue a tracciare la strategia da segui-
re nei prossimi dieci giorni. Ognu-
L’ex premier a Repubblica delle Idee
Per Prodi il Mes serve
“E Fi in maggioranza
non è un tabù”
bologna — Il dilemma del gover-
no sul Mes la definisce «una cosa
postmoderna». Romano Prodi sul
palco di Repubblica delle Idee a
Bologna, intervistato dal direttore
Maurizio Molinari e dal numero
uno dell’Espresso Marco Damilano
non la manda a dire. Il tira e molla
nel governo sul Mes, dice, «non lo
capisco proprio, sembra che i pro-
blemi che non abbiamo ce li andia-
mo a cercare...». Il Mes va preso, ri-
pete il Professore, «perché sono
soldi per la sanità di cui abbiamo
bisogno». E perché «una scommes-
sa in cui non si perde nulla è una
scommessa da fare». Ne è tanto
convinto l’ex premier da non eslcu-
dere di allargare la maggioranza
anche a Forza Italia, lui che per
due volte sconfisse il Cavaliere. A
patto che sia per ragioni di conte-
nuto e non per “giochi politici”:
«Berlusconi in maggioranza? Cer-
to che non è un tabù. Come ho già
detto di Berlusconi, la vecchiaia
porta saggezza». E poi, aggiunge,
«il problema è che la maggioranza
deve avere una base solida per
prendere decisioni».
Ben venga quindi anche l’ingres-
so di Forza Italia, che rappresente-
rebbe il compimento di quella
maggioranza “Orsola”, la stessa
che elesse in Europa Ursula Von
Der Leyen, che funziona in Ue.
Una chiamata all’ex avversario Ber-
lusconi oggi è possibile: «Può suc-
cedere qualche cambiamento nel-
la maggioranza, non mi sorprende-
rebbe - dice Prodi - perchè quello
del Mes è un tema di importanza
radicale ed è su questi temi che si
no avrà un ruolo preciso, con l’o-
biettivo di chiudere con un com-
promesso che si avvicini quanto
più alla proposta da 750 miliardi
della presidente della Commissio-
ne, Ursula von der Leyen.
Non sarà facile, avverte Merkel,
in quanto «le posizioni dei governi
sono distanti». Lo dimostrano le
bordate a orologeria che arrivano
proprio mentre interviene all’Euro-
parlamento. Da Vienna Sebastian
Kurz fa sapere di avere appena par-
lato con i colleghi di Danimarca,
Svezia e Olanda, il gruppo dei “fru-
gali”, per «coordinarci in vista del
summit» del 17 e 18 luglio. «Non ve-
do l’ora di rivederli a Bruxelles», ag-
giunge minaccioso. Da Budapest si
materializza anche Viktor Orbàn,
leader dei Visegrad contrario al Re-
covery ritenuto poco generoso con
l’Ungheria: «Difficile immaginare
che chiuderemo la prossima setti-
di Silvia Bignami
f zione dell’esecutivo proprio in un
Il governo è lento ma
Pd e M5S coagulano
due filosofie e due
metodi molto diversi
Ma sul Covid noi
abbiamo salvato
l’Europa
g na e Usa reagiscono «buttando
Politica
La Cancelliera illustra
il programma del suo
semestre, mentre i
“frugali” attaccano.
Italia, Portogallo
e Spagna potrebbero
attivare il Mes insieme
j Bologna
Sul palco ieri
Romano Prodi
con il direttore
di Repubblica
Maurizio
Molinari e con
quello
dell’Espresso
Marco Damilano
DANILO GARCIA DI MEO
cambiano le alleanze. Sarebbe un
cambiamento sul contenuto, per
una volta». Un cambiamento peral-
tro necessario al governo Conte, in
crisi di “lentezza”, secondo il pro-
fessore bolognese. Lentezza figlia
della fusione difficile tra Pd e M5S,
che «che coagulano due filosofie,
due metodi molto diversi».
Il problema è che la necessità di
mediazione rischia di arenare l’a-
momenti in cui c’è bisogno di «fi-
ducia, di energia, di forza». «Il rin-
vio ha preso la mano - dice Prodi -.
Siamo di fronte alla necessità di de-
cisione di grande portata perché
la crisi è forte. Si è diffuso un senso
di pessimismo, la sensazione che
tutto questo che non finirà mai.
Non possiamo andare avanti con
consumi bassissimi e 80 miliardi
in più nei depositi bancari. Certo,
c’è tanta sofferenza -ammette - ma
c’è anche una grande parte di pau-
ra “instillata” nelle persone». Se Ci-
grandi quantità di denaro nel siste-
ma produttivo, tanto che Trump
mana». Tatticismi che spingono il
presidente del Parlamento, David
Sassoli, a dire che «non si può tor-
nare indietro». E così in serata, al
termine del mini-vertice tra istitu-
zioni, von der Leyen, Sassoli, Mi-
chel e Merkel ribadiscono la neces-
sità di un’intesa «entro luglio».
Poco prima, in aula, la Cancellie-
ra aveva difeso «il fondo da 500 mi-
liardi» proposto a inizio maggio
con Macron. Ecco la chiave del ne-
goziato. I nordici sparano a zero,
da Madrid Sanchez e Conte fanno
diga sui 750 miliardi. Commissio-
ne e Parlamento fino all’ultimo si
schiereranno con i mediterranei,
mentre Merkel e Macron proveran-
no a mediare, con l’intento di salva-
re quanto più dei 500 miliardi a
fondo perduto, giudicati vitali per
Italia e Spagna, e pronti a sacrifica-
re parte dei 250 miliardi di prestiti
(ci sono già i 540 miliardi di prestiti
oggi è il più keynesiano dei presi-
denti», «l’Italia non può non reagi-
re con speranza. Dobbiamo dare
questo messaggio che la situazio-
ne è durissima, ma che possiamo
vincere». E per farlo, dice, «il gover-
no non può essere lento».
Altro che problemi di «buona o
brutta figura» nel prendere il Mes,
dunque: «Se le “condizioni” al Mes
dovessero venir fuori in futuro - di-
ce Prodi rispondendo ai dubbi gril-
lini - vuol dire che restituiremo i 36
miliardi. Io il problema non lo ve-
do». Non si può tentennare, soprat-
tutto dopo che l’Italia, dapprima
«derisa» per il suo lockdown in Eu-
ropa, è diventata oggi un «model-
lo». «Noi abbiamo salvato l’Euro-
pa» scandisce Prodi. E non si può
perdere il treno europeo proprio
ora che dopo decenni di austerità
anche la filosofia europea è cam-
biata. Lo dimostra il viaggio in Spa-
gna di Giuseppe Conte, e l’allean-
za tra Italia e Spagna, cui si è unita
per la prima volta anche la Fran-
cia, al punto che anche la Cancel-
liera Merkel ha capito che «da sola
Giovedì, 9 luglio 2020
del pacchetto Mes-Sure-Bei). Per
convincere i nordici, è pronta la mi-
naccia: ogni miliardo levato ai sus-
sidi da non rimborsare, corrispon-
derà a un taglio dei preziosi “reba-
tes” dei frugali, gli sconti al loro
contributo al bilancio Ue
2021-2027. Il possibile punto di ca-
duta è tra i 600 e i 650 miliardi, per
ora respinto dal Club Med per ra-
gioni tattiche e mediatiche.
Intanto Sanchez parlando del
nuovo Mes senza condizionalità ha
affermato che «non ha senso crea-
re strumenti e avere vergogna di
usarli». Da Madrid e Lisbona, dove
Conte ha incontrato proprio San-
chez e Costa, spiegano che nei col-
loqui i tre leader si sono scambiati
«informazioni» sul Fondo salva-Sta-
ti: non è escluso che dopo l’accor-
do sul Recovery, Italia, Spagna e
Portogallo lo attivino in modo coor-
dinato, tutti insieme.
nemmeno la grande Germania
può farcela». Peraltro, aggiunge,
«mentre c’è un arretramento delle
democrazie in tutto il mondo», so-
lo la Ue resiste. E l’Italia, dentro la
Ue, non può mollare. Sulla difesa
della sanità ad esempio, che per
Prodi non va ricentralizzata, ma al-
la quale serve un coordinamento
nazionale «perchè l’autonomia
non può diventare anarchia».
Il professore, che un anno fa pro-
fetizzava l’indebolimento del so-
vranismo, ora conferma: «La para-
bola del sovranismo per me è in fa-
se discendente. Salvini tira diritto,
ma non tiene conto delle curve, e
questo è un limite. Tuttavia il so-
vranismo non è finito». Il punto è,
insiste il professore, che il governo
deve muoversi: «Aiuti alle impre-
se, più intervento pubblico nella
organizzazione dell’economia,
una riforma elettorale che dia sta-
bilità, favorisca il raggruppamen-
to e soprattutto che ristabilisca la
responsabilità dei parlamentari
nei loro collegi. Che è il cuore della
democrazia».
.
Giovedì, 9 luglio 2020
Conte “Non riapriamo la trattativa
Se salta il Recovery fund, salta tutto”
Il premier a Madrid: “La proposta da 750 miliardi è costruita con equilibrio. Le opposizioni
mi ricordano il Nanni Moretti di Ecce Bombo: mi si nota di più se vado o se non vado?”
dal nostro inviato
Carmelo Lopapa
madrid — Guai ad accettare un
compromesso al ribasso in Euro-
pa. Sarebbe a rischio la chiusura
dell’accordo e l’intero Recovery
fund, perfino il «mercato unico».
Il presidente del Consiglio Giusep-
pe Conte non nasconde tutta la
sua preoccupazione a una settima-
na dal Consiglio europeo decisivo
sulle sorti dei prestiti e dei sussidi
da Bruxelles. Seconda tappa del
mini tour europeo. Ha appena sa-
lutato il premier spagnolo Pedro
Sanchez, il sorriso dei due sotto il
quadro del Guernica al museo Rei-
na Sofia ha una carica simbolica
che va oltre il patto, anzi, l’asse an-
ti-falchi ormai consolidato col lun-
go colloquio alla Moncloa, il palaz-
zo presidenziale. Il “socialista” e
“l’avvocato” rappresentano i Paesi
che hanno pagato il più alto tribu-
to al Covid19 in Europa, quelli che
ora rischiano di essere travolti
dall’epidemia economica altret-
tanto devastante.
La notizia che Angela Merkel
torni a parlare di 500 e non più
750 miliardi per il Recovery fund
precipita come una doccia fredda
sul premier italiano quando rag-
giunge lo sfarzoso palazzo dell’am-
basciata nell’elegante quartiere di
Salamanca. Nel colloquio con i
giornalisti cerca di ostentare otti-
mismo. «Di voci se ne rincorrono
tante e altre ne sentiremo a pochi
giorni dall’appuntamento a Bru-
xelles. Ma attenzione - avverte, se-
duto in una poltrona del salotto al
fianco del portavoce Rocco Casali-
no - C’è una proposta, che è quella
della Commissione Von der Leyen
(da 750 miliardi, 172 dei quali desti-
nati all’Italia, ndr), che è stata co-
struita con equilibrio e ragionevo-
lezza. Andarla a smontare vorreb-
be dire aprire un vaso di Pandora
dalle conseguenze imprevedibi-
li». Quali? «Si potrebbe bloccare
l’intero negoziato, interrompen-
do il percorso avviato». L’Italia
GIANLUCA PERTICONI / EIKON
non intende far valere il veto sul bi-
lancio pluriennale come deterren-
te. «Ma il rischio è tale che tutti i
leader europei, ne sono certo - av-
verte Conte - sapranno condivide-
re la necessità di portare a termi-
ne il negoziato sulla proposta del-
la Commissione». Che poi vuol di-
re, come aggiunge, mantenere
«l’ammontare previsto, la combi-
nazione tra prestiti e sussidi, la ne-
cessità di mettere a disposizione
f le risorse in tempi rapidi». Blinda-
to il patto col portoghese Costa a
Lisbona e con Sanchez a Madrid, il
Servono aiuti alle premier italiano volerà a Berlino
lunedì. «Non credo che Angela
imprese, più Merkel abbia abbassato le sue pre-
intervento pubblico tese. Confido nel suo coraggio e
nella sua visione politica. Ho l’otti-
nell’organizzazione mismo della ragione». Domani la
visita, all’Aja, al “duro” Mark Rut-
dell’economia e una te, il 16 a Macron a Parigi, pur di
riforma elettorale chiudere l’accordo «entro luglio».
Sul nodo Mes, che è un cruccio so-
che dia stabilità lo italiano e certo non in Spagna
(«Lo useremo se riprenderà l’epi-
g demia, ma non bisogna vergognar-
si ad attivarlo», dice Sanchez al
fianco del collega), Conte taglia
Politica
Il colloquio
k L’opera di Picasso
Il premier Giuseppe
Conte con il suo omologo
spagnolo Pedro Sanchez
al museo Reina Sofia di
Madrid davanti al quadro
di Picasso “Guernica”
dipinto a Parigi in due
mesi nel 1937
corto come sempre. «Sarebbe
ideologico dire ora che lo prendia-
mo o meno. Quando sarà chiuso il
negoziato europeo - spiega al ter-
mine della visita a Madrid - valute-
remo ciò che conviene o meno
all’Italia: a quel punto, porteremo
una proposta in Parlamento».
Di questo e di tanto altro e so-
pagina 11
FILIPPO ATTILI/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI
prattutto della crisi economica
vorrebbe parlare con i leader
dell’opposizione. La risposta dei
tre all’invito per oggi pomeriggio
a Palazzo Chigi (Meloni che riceve
per prima la chiamata e vuole lo
streaming, Salvini indispettito
che lo riceve per ultimo e dice sì
ma non per oggi) lo ha sorpreso.
Prima il no a Villa Pamphili per gli
Stati generali, ora il rinvio alla
prossima settimana. «Mi ricorda-
no un po’ il Nanni Moretti di “Ecce
Bombo”: Mi si nota di più se vado o
non vado?». Poi l’avvocato si fa più
serio: «Se fossi un elettore di Lega
e Fratelli d’Italia, non dico Forza
Italia perché mi pare che abbia
maggiore disponibilità, io preten-
derei che il mio capo politico an-
dasse a un incontro con il presi-
dente del Consiglio. Faccio appel-
lo al loro senso di responsabilità,
non sono un leader di partito, so-
no il premier».
Certo, la notizia che il governo
modificherà i decreti sicurezza
che sono stati le stellette sul petto
dello “sceriffo” Salvini, non ha gio-
vato al clima. «Non è uno schiaffo
al leader dell’opposizione - affer-
ma Conte - Le mie perplessità a ri-
guardo erano note.
Resto convinto che le politiche
dell’immigrazione non si risolva-
no nel dualismo porti aperti/porti
chiusi, le modifiche erano nel pro-
gramma. i partiti di maggioranza
sono già al lavoro col ministro
dell’Interno Lamorgese per intro-
durre dei cambiamenti in linea
con le osservazioni del capo dello
Stato e per disciplinare meglio l’in-
tera materia».
Un’ultima domanda, quando il
presidente del Consiglio è già in
piedi, riguarda la discussa visita
di Davide Casaleggio a Palazzo
Chigi. Erano proprio necessarie
quelle due ore abbondanti con il
presidente della Casaleggio Asso-
ciati? «Intanto non erano due ore,
perché ha fatto una lunga antica-
mera - tiene a precisare Conte
mentre rimette la mascherina blu
- E poi l’incontro me lo ha chiesto
lui». Ma a che titolo era lì? «A titolo
di Davide Casaleggio». Saluta e va
via.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
.
Giovedì, 9 luglio 2020
Stati Uniti, allarme del direttore dell’Fbi
“Pechino è la nostra più grande minaccia”
dal nostro corrispondente
Filippo Santelli
PECHINO — Si chiama operazione
“Caccia alla volpe”. E secondo il nu-
mero uno dell’Fbi, Christopher
Wray, è stata voluta dal presidente
Xi Jinping in persona. Obiettivo: ri-
portare nella Repubblica popolare
gli esponenti della diaspora cinese
che vivono negli Stati Uniti e che il
regime considera una minaccia, in-
viando degli agenti a ricattare loro e
le loro famiglie. Il capo dell’intelli-
gence americana, nominato nel
2017 da Donald Trump, ha lanciato
l’allarme martedì sera durante un
incontro organizzato dal think tank
conservatore Hudson Institute, vici-
no agli esponenti più anticinesi
dell’amministrazione, invitando
chi subisse pressioni a contattare
l’ufficio locale dell’Fbi. Nel suo inter-
L’intervista al politologo
Allison “Usa e Cina
come Atene e Sparta
Mai così vicini
a un conflitto”
di Anna Lombardi
«La possibilità che fra Cina e Stati
Uniti scoppi una vera guerra è più
concreta che mai. Sarebbe folle
lasciarlo accadere ma il pericolo è
reale, acuito dalla crisi determinata
dal coronavirus». Graham Allison,
81 anni, è il politologo della Harvard
Kennedy School di Cambridge,
autore del best seller “Destinati alla
guerra. Possono l’America e la Cina
sfuggire alla trappola di Tucidide?”,
pubblicato in Italia da Fazi. Il saggio
dove, ispirandosi al celebre giudizio
dello storico greco sulle guerre del
Peloponneso: «Quello che rese
inevitabile il conflitto fu la crescita
del potere di Atene, e la paura che
questo creò a Sparta», sostiene già
da tempo che lo scontro fra le due
superpotenze è inevitabile.
Ieri l’Fbi ha detto che gli atti di
spionaggio cinese sono una
minaccia gravissima per gli Stati
Uniti. Intanto Donald Trump
accusa il Dragone di avere
nascosto la verità sulla pandemia.
E Pechino e Washington si
mostrano i muscoli nel Mar Cinese
Meridionale. Che cosa sta
accadendo?
«Non c’è dubbio, per difendere la
sua espansione globale, Pechino ha
tentato di riscrivere la verità sul
virus. E per questo, merita di essere
messa sotto accusa. Ma lo sforzo di
Washington di trasformare quella
responsabilità nel tema cruciale del
momento è solo un modo per
nascondere la propria fallimentare
gestione del virus. Pur di non
prendersi la responsabilità dei
propri insuccessi, insomma, i due
contendenti preferendo sfidarsi
la nuova guerra fredda
Il duro monito di Wray
contro il Dragone
“Hanno l’obiettivo
di diventare
con ogni mezzo
l’unica superpotenza
al mondo”
f Huawei. Perché è evidente che il
Docente
Graham
Allison,
81 anni
Eppure l’emergenza
del virus
dovrebbe spingere
i due giganti
a collaborare
g k La tensione nel Mar Cinese Meridionale
reciprocamente, in un infantile
tentativo di distrarre il mondo».
Secondo il “Financial Times”
siamo sull’orlo di un «nuovo tipo
di guerra fredda». Lei parla di
guerra vera...
«Il Covid 19 si è sovrapposto a una
situazione già gravemente minata.
La crescita cinese ha messo in crisi
l’egemonia globale americana. E gli
Stati Uniti l’hanno considerato un
atto di guerra proprio come nella
teoria di Tucidide. In pieno
coronavirus sarebbe però meglio
concentrarsi su questa nuova e
sconosciuta minaccia. Perché più
viene mal gestita più ingigantirà
contrasti che sempre più difficile
appianare».
Una guerra è già in atto, quella
per il vaccino. Quanto conta, in
termini di influenza globale,
arrivare primi alla cura?
Mondo
vento, molto duro, Wray ha definito
lo spionaggio e le operazioni di infil-
trazione cinesi «la più grande mi-
naccia a lungo termine per il futuro
Usa», aggiungendo che Pechino «è
impegnata in uno sforzo per diven-
tare l’unica superpotenza del mon-
do con ogni mezzo». Il programma
“Caccia alla volpe” è stato lanciato
dalla Cina sei anni fa, con l’obiettivo
di catturare funzionari corrotti e uo-
mini d’affari colpevoli di reati finan-
ziari scappati all’estero, ma stando
alle parole di Wray l’obiettivo sareb-
bero diventati soprattutto i dissi-
denti.
Intanto a Hong Kong prendono
corpo le nuove istituzioni create dal
governo cinese per applicare la dra-
coniana legge sulla sicurezza nazio-
nale introdotta in città. È stata inau-
gurata la sede della relativa Agen-
zia, a cui la norma affida il compito
di guidare e supervisionare la strate-
Una portaerei statunitense impegnata in una missione
«Nessuno può sconfiggere il virus
da solo. Per vincere serve
cooperazione. La scienza avanza
veloce solo quando gli studiosi
uniscono i saperi, lo abbiamo visto
quando la Cina ha reso pubblico il
genoma del Covid fornendo dati
essenziali agli scienziati di tutto il
mondo. Joint venture come quella
fra la Harvard Medical School e il
Guangzhou Institute sono cruciali.
Anche perché permettere a una
superpotenza di arrivare al vaccino
da sola, vorrebbe dire rischiare di
lasciare senza cure mezzo mondo,
ritardando la sparizione del virus».
L’Fbi parla chiaro: i cinesi spiano
gli americani. Mentre lo scontro
tocca il commercio, l’Artico, il 5 G,
lo Spazio... C’è ancora spazio per
la diplomazia?
«Attraverso la lente di Tucidide, più
gli americani vedranno i cinesi
gia contro i sospetti di sedizione e
secessione, ma anche di gestire di-
rettamente, attraverso i suoi agenti,
i casi più gravi. Secondo l’opposizio-
ne democratica di Hong Kong e mol-
ti osservatori si tratta di fatto di una
polizia parallela, che potrebbe esse-
re usata per silenziare il dissenso e
colpire gli oppositori politici. L’uffi-
cio, per cui lavoreranno dalle 200 al-
le 300 persone, ha sede provvisoria
in un hotel di Causeway Bay, quar-
tiere commerciale nel cuore dell’I-
sola di Hong Kong. Situato al centro
della città, fisicamente e simbolica-
mente, dà su Victoria Park, luogo di
ritrovo delle grandi manifestazioni
del campo democratico. A guidarlo
è Zheng Yanxiong, fino a ieri funzio-
nario di secondo piano della provin-
cia del Guangdong, ma noto per le
dure prese di posizione contro pro-
teste popolari e media stranieri.
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U.S. NAVY PHOTOGRAPHER/ANSA
come minaccia, più questa
diventerà reale. E si distruggerà
ogni tipo di collaborazione proprio
quanto c’è più bisogno di essere
uniti per sconfiggere il virus».
Come se ne esce?
«Suggerirei di rileggere una pagina
cruciale di storia cinese. Il trattato
di Shanyan del 1004 stretto fra la
dinastia dominante Song e quella
emergente Liao. Nessuno dei due
contendenti aveva la forza per
sconfiggere l’altro. E dunque,
pragmaticamente, si riconobbero
reciprocamente “figli del cielo”.
Una fratellanza apparente, parte di
una strategia a lungo termine, rotta
dai Song quando tornarono forti.
Ecco, quel “partenariato nella
rivalità” sarebbe un’efficace
modello per affrontare la più grave
crisi del 21esimo secolo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina 13
Il caso
Il tweet americano
che toglie il velo
alla partita Huawei
di Claudio Tito
«P erché il premier italiano
Giuseppe Conte ha
incontrato in privato il principale
lobbista di Huawei?». È solo un
tweet, certo. Ma chi lo ha scritto
non è una persona qualsiasi.
Lorraine DeAnna è una
esponente dei Repubblicani in
California. Molto vicina a Donald
Trump. Che le ha concesso
l’endorsement in occasione delle
ultime elezioni per il Congresso
nel collegio 12 a San Francisco.
Dove ha sfidato addirittura la
democratica Nancy Pelosi. Ma
soprattutto la giovane
commentatrice di origini italiane
non è la prima volta che
interviene sulle vicende del
nostro Paese. E quando lo fa
riceve spesso il timbro della Casa
Bianca. Di recente, ad esempio, è
accaduto sulla vicenda dei fondi
venezuelani all’M5S. Un tweet
durissimo di DeAnna e un
retweet immediato di Donald in
persona.
Quell’interrogativo, allora,
stavolta pone due questioni
fondamentali per l’Italia: quale
sia lo stato delle relazioni tra il
governo di Roma — o una parte di
esso — e gli Stati Uniti; quale
rapporto ci possa essere con
nodo del colosso cinese nella
costruzione della nuova rete 5G
sta arrivando al pettine
dell’Amministrazione Usa. È una
partita che Washington
considera vitale. Il concetto di
chi sta oltreoceano è semplice: da
una parte i nemici, dall’altra gli
amici. Le zone grigie
scompaiono.
Il secondo aspetto riguarda
Davide Casaleggio. Perché l’altro
ieri a Palazzo Chigi da Conte ci è
andato proprio lui. Il tweet
americano non lo cita, ma la
coincidenza temporale è così
stringente da non poter far
escludere che il riferimento fosse
rivolto proprio al socio fondatore
dell’Movimento 5Stelle. Se così
fosse, si materializzerebbe un
gigantesco conflitto di interessi.
Un vero e proprio contrappasso
per i dirigenti e i militanti grillini.
Del resto la Casaleggio&Associati
è una società di consulenza per le
aziende. Sul sito si legge:
«Aiutiamo i nostri clienti a
comunicare la trasformazione
attraverso nuovi linguaggi e
canali per posizionarli in un
contesto globale e competitivo».
E la politica non è mai
compatibile con il grumo di affari
e complicità tipiche di queste
attività. Lo ricordi Casaleggio che
è ormai diventato un attore della
politica. E nel caso lo
rammentino anche alla
presidenza del consiglio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
14
L’anniversario
Il massacro
dell’11 luglio 1995
Il genocidio di 8.372
uomini e ragazzi
musulmani fu a lungo
negato dai leader
dei serbi di Bosnia
Poi venne riconosciuto
e oggi da molti
addirittura rivendicato
Srebrenica
L’orrore dei Balcani venticinque anni dopo
I criminali di allora sono star nazionaliste
enticinque anni
fa cominciava il
V genocidio di Sre-
brenica, il massa-
cro sistematico
di 8.372 uomini e
ragazzi musulma-
ni bosniaci che sarebbe proseguito
per diversi giorni. Oggi, per le limi-
tazioni imposte dal Covid che an-
che in Bosnia colpisce duramente,
le celebrazioni saranno meno affol-
late del solito. Ma migliaia di perso-
ne si ritroveranno comunque al Me-
moriale di Potočari, nove corpi
identificati nel corso dell’anno
avranno sepoltura aggiungendosi
ai 6.600 che già stanno sotto la di-
stesa di cippi bianchi. I venticinque
anni, un quarto di secolo, avranno
una celebrazione in forma limitata.
Ciò che però annichilisce, nel clima
politico e sociale di questo Paese, è
che il riconoscimento di quello che
accadde, il confronto fra stermina-
tori e vittime, e quel che si chiama
oggi confronto con il passato, non
stanno facendo passi avanti. Anzi,
tutt’altro. I due maggiori responsa-
bili, il premier serbo-bosniaco Ra-
dovan Karadžić e il comandante mi-
litare Ratko Mladić, sono in galera.
Ma il genocidio di Srebrenica, a lun-
go negato dai leader della Republi-
ka Srpska, la repubblica dei serbi di
Bosnia, poi ammesso, poi di nuovo
Mondo Giovedì, 9 luglio 2020
k “Raccogliamo fotografie” Amra Nalić è un’attivista di un’associazione di giovani (musulmani e serbi insieme)
di Fabrizio Ravelli e Andrea Rizza Goldstein
bile che sostanzialmente recita: ‘A
Srebrenica il genocidio non c’è sta-
to, e Dio voglia che si possa ripetere
tre volte’. La negazione del genoci-
dio ha raggiunto un nuovo livello, e
cioè l’affermazione del genocidio
come qualcosa di ‘buono’, come
una ‘buona pulizia’, come ‘buon
sangue’». Perché questo accade?
«La colpa è dell’opinione pubblica
dominante a Belgrado e anche a Ba-
nja Luka che non solo ha negato il
genocidio, ma che degli esecutori,
da quelli ai livelli più bassi fino a
quelli che lo hanno organizzato, ha
fatto degli eroi nazionali. Questi cri-
minali sono il jolly che ti fa vincere
le elezioni, locali e nazionali, in Re-
publika Srpska e in Serbia. Questi
criminali appaiono sui cartelloni
pubblicitari, e vengono usati come
testimonial con nomi e cognomi
per vincere le elezioni».
k Il ricordo Nei pressi del memoriale di Potočari, celebrazioni quest’anno in tono minore «Mi aspettavo di commemorare
il venticinquennale del genocidio
in un altro modo - dice Nataša Kan-
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI “FEDERICO II”
ESTRATTO dić, avvocato dell’Humanitarian
BANDO DI GARA Law Center di Belgrado -. Che tutte
Gara [1/L/2020 - MSA01.2001L] “Lavori per il completamento di alcuni interventi già pre-
visti in un altro precedente appalto che ha riguardato l’abbattimento delle barriere architet- Si rende noto che questa ASL (ASL di PESCARA -
le fosse comuni sarebbero state ri-
toniche, l’adeguamento degli ascensori, la sostituzione/integrazione delle porte tagliafuoco, UOC Acquisizione beni e servizi - Via R. trovate, che non ci sarebbero state
lo smontaggio e lo smaltimento a norma degli impianti di spegnimento a gas inerte esistenti Paolini 45 - 65124 PESCARA) ha indetto le più madri che devono ancora sep-
e l’installazione di nuovi impianti soltanto nei pozzi librari, la realizzazione di un nuovo im- seguenti procedure di gara: pellire i propri figli, che non ci sa-
pianto di rivelazione e segnalazione incendi, il placcaggio per adeguamento alla resistenza al 1) rif. deliberazione n. 549 del 13/05/2020
"Procedura di gara volta alla conclusione di un rebbe stato il negazionismo e che
fuoco delle strutture portanti e di separazione dei locali pozzi librari ed archivi del piano a
TXRWDHGL¿FLRVHFRQGRVWUDOFLR±&RPSOHVVR06$”. CIG.: 83202138F7. accordo quadro, di durata quadriennale, ai sensi in tutta la regione, prima di tutto in
dell'Art. 54, Comma 3, del D. Lgs. 50/2016, per la Serbia ma anche in Republika Srp-
AVVISO DI GARA
fornitura del servizio di ossigenoterapia domicilia-
L’Università degli Studi di Napoli Federico II indice una procedura di gara aperta, ai sensi del re. - Valore i.e. € 6.964.489,00. - Termine di rice-
ska, avremmo accettato di conside-
negato, ora da molti è rivendicato.
Dragan Bursać, professore di filo-
sofia e giornalista, venticinque an-
ni fa era un soldato semplice nella
VRS, l’esercito serbo-bosniaco, ave-
va 20 anni nel 1995. Oggi è uno dei
più fieri oppositori del negazioni-
smo nella Republika Srpska. «Sen-
za poter generalizzare, diciamo
che esiste un pensiero unitario se-
condo il quale il genocidio di Sre-
brenica non è avvenuto - dice -. Ma
oggi c’è di peggio, questa matrice
culturale vive in una narrativa terri-
FRPELQDWRGLVSRVWRGHJOLDUWWFRPPDOHWWGHGOJVSHUO¶DI¿GDPHQWRGHL zione delle offerte 06/08/2020.
Lavori per il completamento di alcuni interventi già previsti in un altro precedente appalto che 2) rif. deliberazione n. 789 del 26/06/2020
ha riguardato l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’adeguamento degli ascensori, la "Procedura di gara volta alla conclusione di n. 3
sostituzione/integrazione delle porte tagliafuoco, lo smontaggio e lo smaltimento a norma degli accordi quadro, di durata semestrale, ai sensi
impianti di spegnimento a gas inerte esistenti e l’installazione di nuovi impianti soltanto nei dell'Art. 54, Comma 3, del D. Lgs. 50/2016, per la
pozzi librari, la realizzazione di un nuovo impianto di rivelazione e segnalazione incendi, il fornitura di sistemi analitici e prodotti per diverse
placcaggio per adeguamento alla resistenza al fuoco delle strutture portanti e di separazione tipologie di esami, destinati all'UOC di
GHL ORFDOL SR]]L OLEUDUL HG DUFKLYL GHO SLDQR D TXRWD    HGL¿FLR  VHFRQGR VWUDOFLR ± Microbiologia e Virologia Clinica della ASL di
Pescara per la gestione dell'emergenza COVID 19.
Complesso MSA, CIG. 83202138F7, da aggiudicarsi con il criterio dell’offerta economicamente
- Valore i.e. 5.402.500,00. - Termine di ricezione
più vantaggiosa ai sensi dell’art. 95 co. 6 e 13 del D.lgs. 50/2016. L’importo complessivo è pari delle offerte 21/07/2020.
a 1.359.073,97 oltre IVA come per legge. La Gara si svolgerà in modalità ASP sul sito www.
Responsabile dei 2 procedimenti di gara suddetti:
acquistinretepa.it, sezione Altri Bandi, Area Merceologica: Lavori. Dott.ssa Tiziana Petrella. Tutta la documentazione
Bando su internet: www.unina.it (sezione: Bandi di Gara e Contratti). delle suddette gare è pubblicata sulla piattaforma
Scadenza: 15/07/2020 ore 12,00. Net4Market all'indirizzo: https://app.albofornito-
Il Dirigente della Ripartizione Attività Contrattuale ri.it/alboeproc/albo_aslpescara
Dott.ssa Rossella Maio Direttore UOC ABS Dott.ssa Tiziana Petrella
rare quello che è successo a Srebre-
nica, che avremmo riconosciuto e
accettato i fatti dimostrati dai tribu-
nali. Oggi invece, quando parliamo
di questo, ho paura che siamo di-
stanti dalla giustizia di transizione,
dall’empatizzazione e solidarietà
con le vittime, lontani come non
mai prima di oggi». Eppure, dice, ci
sono stati momenti importanti sul-
la strada della riconciliazione: «Nel
2004 l’allora governo della Republi-
ka Srpska ha pubblicato un report
con i nomi di oltre 8 mila uomini e
.
Giovedì, 9 luglio 2020
L’attivista, il docente,
l’antropologa
forense, l’avvocato:
le storie di chi
si impegna
per difendere
la memoria di uno
dei momenti più neri
della storia recente
giovani musulmani, della cui mor-
te sono responsabili l’esercito e la
polizia della Republika Srpska. In
questa relazione c’erano anche i no-
mi di oltre 22 mila membri delle for-
ze armate che si trovavano sul terre-
no. Tuttavia 11 anni dopo il governo
ha deciso di annullare questo re-
port, sostenendo che era il risultato
di pressioni politiche, di un com-
plotto internazionale».
Negare il genocidio è follia. A
Tuzla funziona dal 1999 un centro
di identificazione, diretto da una
caparbia antropologa forense che
si chiama Dragana Vučetić. «Con
l’analisi del Dna abbiamo identifica-
to l’80 per cento delle persone
scomparse, circa 6.700. La maggior
parte delle persone è stata inumata
in fosse comuni primarie che qual-
che mese dopo sono state scoper-
chiate e i resti umani, con bulldo-
zer e ruspe, sparsi in altre fosse co-
muni secondarie. È successo che
parte di una persona restava in una
fossa, e altre parti finivano altrove.
Questo ha reso difficile il processo
di identificazione. E ricordiamo
che ancora circa mille persone so-
no considerate scomparse e i resti
non sono stati trovati. Ma ci prove-
remo».
E poi ci sono quelli che tentano
di ricostruire la memoria, a convive-
re con gli avversari, a superare i mu-
ri. Amra Nalić è un’attivista di
Adopt Srebrenica, un’associazione
di giovani (musulmani e serbi insie-
me) che da dieci anni ci prova. «Rac-
cogliamo fotografie, l’unica prova e
l’unico ricordo che queste persone
erano vive, l’unico collegamento
con le famiglie delle vittime, con i
bambini che non ricordano i propri
genitori uccisi, perché nel luglio
1995 erano troppo piccoli. Conser-
viamo il ricordo e lo preserviamo
dall’oblio».
C’è chi, bambino sfollato allora, è
tornato a vivere a Srebrenica. Il che
significa vivere fianco a fianco con
qualcuno che ha collaborato all’uc-
cisione dei tuoi. Muhamed Avdić,
anche lui militante di Adopt Srebre-
nica, non ha mai rivisto il padre.
«Siamo solo venuti a sapere che
quando Srebrenica è caduta era sta-
to catturato. Poi il tribunale dell’A-
ja ha ricostruito che mio padre ave-
va cercato salvezza in Serbia, ma i
serbi lo hanno riconsegnato ai cri-
minali. Così, alla fine, ho incontra-
to l’ex militare serbo-bosniaco che
ha preso in consegna mio padre.
Non ero guidato dalla vendetta. Mi
ha detto che gli era stato ordinato e
che non si sente responsabile. Va
bene, gli ho detto, ma l’hai preso in
consegna e lui oggi non è vivo, que-
sto ti è indifferente? Non ti sentire-
sti meglio se fosse vivo? Mi ha dato
ragione, istituzionalmente non si
sente responsabile, ma come uomo
sì». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Mondo
FOTOGRAFIE DI ANDREA RIZZA GOLDSTEIN
Le tappe
Il conflitto
k La guerra di Bosnia
Nel conflitto (‘92-95) i serbi
portano avanti la pulizia etnica
in tutta la Bosnia. Srebrenica è
una città sotto protezione Onu
k L’offensiva di Mladic
Luglio ‘95: la città è presa dai
serbo-bosniaci del generale
Mladic: 20mila musulmani si
rifugiano sotto protezione Onu
k La strage
Davanti alle minacce di Mladic
i caschi blu olandesi dell’Onu si
arrendono e consegnano i civili:
oltre 8 mila uomini sono uccisi
pagina 15
k La madre
Una donna di Srebrenica ricorda i figli uccisi in guerra
k Il direttore del memoriale di Potočari
Sopra, Hasan Hasanovic. A sinistra, una cerimonia serba
Procedura Aperta di cui al tender_3450
ESITO GARA
LAVORI DI ESTENDIMENTO, ALLACCIAMENTO E MANUTENZIONE
SU RETI E IMPIANTI ACQUA, GAS E FOGNATURE
Lotto 1: Reggio Emilia 1; rfq_3561; C.I.G. 7978516FAC
Lotto 2: Reggio Emilia 2; rfq_3562; C.I.G. 7978530B3B
Lotto 3: La Spezia 1; rfq_3563 (non soggetto a C.I.G.)
Lotto 4: La Spezia 2; rfq_3564 (non soggetto a C.I.G.)
Lotto 5: Genova 1; rfq_3565; C.I.G. 7978550BBC
Lotto 6: Genova 2; rfq_3566; C.I.G. 79785603FF
Committenti:
IRETI S.p.A., IREN ACQUA S.p.A., IREN ACQUA TIGULLIO S.p.A., ACAM ACQUE S.p.A. e AM.TER S.p.A.
Operatori economici aggiudicatari:
Lotto 1: CONSORZIO INTEGRA Soc. Coop.
Lotto 2: R.T.I. C.F.C. CONSORZIO FRA COSTRUTTORI Soc. Coop. (mandataria) / CONSORZIO
CORMA (mandante) / CAMAR Soc. Coop. (cooptata)
Lotto 3: R.T.I. SIRCE S.p.A. (mandataria) / A. BONGIORNI S.r.l. (mandante) / FRATELLI FREDIANI S.r.l.
(mandante) / EDILIMPIANTI S.r.l. (mandante) / Dott. CARLO AGNESE S.p.A. (mandante) / GARA MF S.r.l.
(cooptata) / TASSISTRO GIAN BRUNO S.r.l. (cooptata) / QUEIROLO ROBERTO S.r.l. (cooptata) / BENASSI S.r.l.
(cooptata)
Lotto 4: COSME S.p.A. in associazione con RAEL DI CARIOTI GIUSEPPE E C. S.r.l. (cooptata) / GIUSTINIANA
S.r.l. (cooptata) / SILVANO COSTRUZIONI S.r.l. (cooptata) / IMPRESA I.A.C.E. S.r.l. (cooptata) / EDILTECNICA
S.r.l. (cooptata)
Lotto 5: R.T.I. COSME S.p.A. (mandataria) / CONSORZIO INTEGRA Soc. Coop. (mandante) / RAEL DI CARIOTI
GIUSEPPE E C S.r.l. (cooptata) / GIUSTINIANA S.r.l. (cooptata) / ITALSCAVI S.r.l. (cooptata) / NORD ASFALTI S.r.l.
(cooptata) / ECOFOND S.r.l. (cooptata)
Lotto 6: R.T.I. SIRCE S.p.A. (mandataria) / IMPRESA COGNI S.p.A. (mandante) / REBECCHI MATTEO & C
S.n.c. (mandante) / IMPRE.GE. COSTRUZIONI S.r.l. (mandante) / ILSET S.r.l. (mandante) / ESO STRADE S.r.l.
(mandante) / TECNO COSTRUZIONI S.r.l. (cooptata) / TASSISTRO GIAN BRUNO S.r.l. (cooptata) / REBORA
COSTRUZIONI S.n.c. di Rebora Andrea & C. (cooptata) / CO.GE.FA. di Giordano Ugo e C. S.n.c. (cooptata) /
BENASSI S.r.l. (cooptata) / IDRO-EDIL di Bottaro Silvano e Moreno S.n.c. (cooptata) / COGNIGNI S.r.l. (cooptata)
Criterio di aggiudicazione:
Offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo [PT = 70/100
punti, PE = 30/100 punti]
Punteggio complessivo ottenuto:
Lotto 1: 72,785/100 punti
Lotto 2: 75,499/100 punti
Lotto 3: 78,709/100 punti
Lotto 4: 82,316/100 punti
IL DIRETTORE APPROVVIGIONAMENTI,
Lotto 5: 84,838/100 punti
Lotto 6: 79,568/100 punti LOGISTICA E SERVIZI
ing. Vito Gurrieri
Direzione Acquisti
AVVISO DI GARA
RFI S.p.A. informa di aver indetto la procedura
aperta DAC.0103.2020, interamente gestita
in modalità telematica, relativa ai servizi di
“Noleggio a freddo di unità di trazione destinate
alla manovra e all’utilizzo in linea”.
Lotto n. 1 – CIG 8345609669 - importo posto a
base di gara 7.699.200,00 euro al netto dell’IVA;
Lotto n. 2 – CIG 8345626471 - importo posto a
base di gara 3.849.600,00 euro al netto dell’IVA;
Lotto n. 3 – CIG 8345635BDC – importo posto a
base di gara 8.256.000,00 euro al netto dell’IVA;
Lotto n. 4 – CIG 83456475C5 – importo posto a
base di gara 4.128.000,00 euro al netto dell’IVA.
Il testo integrale del bando è visionabile sul sito
www.gare.rfi.it canale Servizi
Il termine per la presentazione delle offerte è
il 21/09/2020
Per chiarimenti: come indicato nel bando.
Il Responsabile del Procedimento per la fase di
affidamento: Giuseppe Albanese
pagina
.
16
Il processo delle star
Le strisce di coca
il whisky, le botte
Tra Depp e la ex
è guerra di foto
dal nostro corrispondente
Antonello Guerrera
LONDRA — Tre strisce di cocaina
pronte sul tavolo e tagliuzzate con
la carta di credito. Un bicchierone di
whisky e Red Bull. Una scatolina di
metallo, presumibilmente per altre
droghe, col simbolo degno del suo
“Pirati dei Caraibi”. “Property of
J.D”. E poi tabacco da rollare. Il Los
Angeles Times consegnato dal posti-
no. Un cd masterizzato con “Robbed
Blind” di Keith Richards, perché
all’epoca — era il 2013 — doveva gira-
re un documentario sul chitarrista
degli Stones e «lui pippava, pippava
sempre di più», racconta l’avvelena-
ta ex moglie e attrice Amber Heard.
Mondo
5 con brani di Keith Richards. In basso,
E poi una pinta di rosso a colazione.
Anzi, 25mila dollari in vino al mese.
E un’altra foto in cui lui è collassato
a terra dopo i suoi cocktail.
Paura e delirio a Londra. Johnny
Depp si fa, ci fa, ci è. È ufficiale. Non
c’è differenza con i protagonisti ma-
ledetti dei suoi spesso bellissimi
film, come “Blow”, “The Libertine”.
Personaggi in cerca d’autore, del
2
3
1
4
quale alla fine se ne sono imposses-
sati. Perché la 34enne Amber Heard
sta rivelando i segreti più esplosivi e
privati dell’ex marito Johnny, in un
processo che ogni giorno nella capi-
tale britannica scava sempre più il
fondo, non solo della bottiglia. Rara-
mente, si erano viste due star — do-
po il divorzio di tre anni fa — deva-
starsi le reciproche reputazioni con
Giovedì, 9 luglio 2020
Il tavolo dei vizi mostrato in aula
La foto mostrata in tribunale dalla ex
di Johnny Depp. Il tavolo dei vizi del
divo: 1) le strisce di cocaina, 2) la carta
di credito per tagliuzzare la droga,
3) il bicchiere con il whisky,
4) la scatola segreta di metallo
personalizzata, 5) il cd masterizzato
l’attore con Amber Heard
un simile nichilismo, mediatico e
perverso.
Johnny Depp, ma a 57 anni valeva
davvero la pena denunciare il Sun e
maciullarsi l’immagine? «Assoluta-
mente sì, perché sono innocente,
non ho mai picchiato Amber. Sono
stato diffamato e la verità deve veni-
re a galla». Depp non ci sta: «Ho ini-
ziato a bere a 11 anni perché mia ma-
dre era depressa, ho sempre consu-
mato droghe, ma non sono affatto
un picchiatore di donne», come lo
definì il Sun nel 2018 dopo le prime
accuse di Heard. Per questo l’attore
ha portato in tribunale il tabloid bri-
tannico chiamando mezza Holly-
wood a testimoniare (tra cui le ex Va-
nessa Paradis e Winona Ryder) e de-
nunciando anche il direttore esecu-
tivo del Sun Dan Wootton per diffa-
mazione. Che a sua volta ha chiama-
to a testimoniare Heard per sostene-
re invece la tesi di Depp «mostro de-
gno di Dottor Jekyll e Mister Hyde»,
che «picchiava Heard da strafatto e
ubriaco».
Gli orrori di “Casa Depp” si basa-
no su foto e video che i due produce-
vano a vicenda per rivalersi l’uno
sull’altra. Le ultime accuse parlano
Il divo dei “Pirati
dei Caraibi”
si difende in aula
a Londra dalle accuse
di violenza contro
l’attrice Amber Heard
di Depp che avrebbe aggredito Am-
ber su un aereo privato «perché mi
tradisci con James Franco!», che poi
voleva «bruciarla come una strega»
(«ma era uno scherzo»). Non solo: l’a-
vrebbe presa a sberle quando lei rise
del celebre tatuaggio di lui “Wino Fo-
rever”. Inoltre, Depp avrebbe minac-
ciato di cuocere il cane di Amber al
microonde (ma anche questo sareb-
be un gioco) e si sarebbe drogato per
24 ore con la rockstar Marilyn Man-
son dopo essere andato a prendere
la figlia a scuola.
Depp invece sostiene che Amber
Heard, ubriaca e strafatta, gli abbia
quasi mozzato un dito con una botti-
glia di vodka, mostrandone l’atroce
foto in aula. Che il vero motivo del lo-
ro divorzio sarebbe che lei «defeca-
va nel letto», che «la vera violenta è
lei, non io!», tanto che una volta, nel
2006, su un aereo privato, Johnny
pare abbia dovuto dormire in ba-
gno: «Le sue accuse sono folli!». In
una conversazione registrata, l’attri-
ce urla a Depp: «Ti ho colpito ma
non ti ho steso, sei un bambino del
cazzo!». Johnny e Amber si sono co-
nosciuti nel 2010 a Los Angeles du-
rante le riprese di “The Rum Diary —
Cronache di una passione”, in cui lui
era l’alcolizzato Paul Kemp. Forse
era già tutto scritto. Finale escluso.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Giovedì, 9 luglio 2020 Mondo pagina 17
la crisi

Il Covid assedia gli Usa

Record di contagi
sessantamila al giorno

Frederic J. BROWN / AFP

Emergenza negli Stati del Sud, che hanno riaperto troppo presto
Più di 3 milioni le persone positive. Trump avvia l’uscita dall’Oms k Gli aiuti a Los Angeles
Volontari distribuiscono cibo e aiuti nella città californiana

glio 2021. Un potenziale disastro: «mancanza di trasparenza» nel- rarsi la vittoria il prossimo 3 no-
di Anna Lombardi Il candidato dem l’Oms conta su un budget da 6 mi- la gestione della crisi del Covid vembre. «Solo se l’America si im-
liardi di dollari e l’uscita del Pae- 19 sollevata dagli americani. pegna a rafforzare la sanità mon-
America First, certo. Ma è davve- Joe Biden se che con 553 milioni di dollari Anche per questo il candidato diale saremo tutti più al sicuro.
ro un triste primato quello rag- “Sono pronto a ne è il principale finanziatore democratico alla Casa Bianca Quando diventerò presidente
giunto negli Stati Uniti, dove il revocare l’uscita metterebbe infatti a dura prova Joe Biden ha subito affermato di rientrerò subito nell’Organizza-
numero dei contagi da coronavi- dall’Oms fin dal l’esistenza dell’Organizzazione essere pronto a revocare la deci- zione Mondiale della Sanitò e
rus ha ormai superato i tre milio- primo giorno di che ad Aprile i paesi del G7 si era- sione di Trump fin dal suo «pri- riaffermerò la nostra leadership
ni di casi, un quarto dei 12 milio- presidenza” no impegnati a riformare, pro- mo giorno di presidenza». mondiale», ha fatto sapere in
ni globali, proprio mentre Do- prio per placare le accuse di Sempre che riesca ad assicu- una nota. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
nald Trump avvia la procedura
per far uscire il suo paese dall’Or-
ganizzazione Mondiale della Sa-
nità.
L’America resta dunque solida-
mente sul podio di Paese più in-
fettato al mondo, i numeri saliti
del 50 per cento rispetto ai massi-
mi che già sembravano inauditi
lo scorso aprile, quando la pande-
mia sembrava aver toccato do-
vunque il suo picco. Mentre in
Europa gli Stati hanno già da
tempo allentato le misure di lock-
down, in America, dunque, il
contagio prosegue. Anzi, galop-
pa.
Ieri i nuovi malati erano 60mi-
la, un aumento da record, ma
purtroppo in costante crescita
per il ventottesimo giorno conse-
cutivo. E se lo Stato più colpito re-
sta ancora quello di New York,
dove in quattro mesi si sono regi-
strati 423.493 casi e 32.292 morti,
l’epicentro della pandemia si è
decisamente spostato. Dal nord
est al sud: con la California che
ha già 287.514 contagi. Seguita a
dalla Florida, con 223.783. Men-
tre nuovi preoccupanti focolai ri-
guardano gli Stati che a maggio
vollero riaprire per primi, con-
vinti che la ripresa dell’econo-
mia fosse più importante della
curva del virus. Georgia, Louisia-
na, Tennessee. E poi Texas e Ari-
zona, Stati solidamente repubbli-
cani, dove l’aggravarsi dell’epide-
mia rischia ora di mettere a dura
prova la tenuta elettorale di
Trump.
«La situazione è pessima. E sia-
mo solo alle prese con la prima
ondata» torna a ripetere Antho-
ny Fauci, l’immunologo a capo
dell’Istituto nazionale delle ma-
lattie infettive americano. Ma Do-
nald Trump, che ha polarizzato
pure la lotta al virus, già lo smen-
tisce: «Macché, siamo a buon
punto. Abbiamo fatto un ottimo
lavoro».
E per convincere ancor più la
sua base, formalizza il ritiro
dall’Organizzazione mondiale
della Sanità, che da tempo accu-
sava di aver coperto i ritardi del-
la Cina e dunque di essere la vera
colpevole della mal gestione del-
la pandemia. Mettendo in atto le
minacce formulate lo scorso 19
maggio. La notifica ufficiale è sta-
ta inviata due giorni fa al Segreta-
rio generale dell’Onu Antionio
Guterres e al Congresso america-
no, ma per ora vale solo come
preavviso, perché secondo gli ac-
cordi internazionali, l’uscita ef-
fettiva non potrà avvenire prima
di un anno: prevista per il 6 lu-
pagina
.
18 Cronaca Giovedì, 9 luglio 2020

la ripartenza

“Mascherina per girare tra i banchi”

L’idea dei tecnici che aiuta le scuole
di Valeria Strambi
C’è chi si è limitato a prendere le mi-
sure tra banco e banco e chi, algorit-
mi alla mano, si è addirittura imma-
ginato le traiettorie percorse dagli
studenti per andare in bagno. A to-
gliere dall’incertezza presidi e uffici
scolastici regionali alle prese con la
ripartenza, è finalmente intervenu-
to ieri il Comitato tecnico scientifi-
co. Che in un parere inviato al mini-
stero è stato chiaro: quando gli stu-
denti si alzeranno dal banco, do-
vranno indossare la mascherina.
Un parere cruciale per le scuole
di mezza Italia alle prese da giorni
con una questione solo in apparen-
za burocratica: ossia se la famosa di-
stanza di un metro “da bocca a boc-
ca” debba essere considerata in mo-
do “statico” o anche “dinamico”. In
altre parole, se la distanza vada ga-
rantita solo al banco o anche quan-
do i ragazzi si muovono tra le file. In
quest’ultimo caso, evidentemente, i
tavoli dovrebbero essere molto più
lontani e proprio per questo le scuo-
le di tutta Italia sono alla caccia di-
sperata di spazi aggiuntivi per il mi-
lione e più di studenti che rischiano
di restare fuori.
Il parere del Cts, non ancora uffi-
ciale, da un lato preserva la sicurez-
za, grazie alle protezioni al volto;
dall’altro consente ai presidi di sal-
vare molte aule. Finora istituti e uffi-
ci regionali si erano mossi in ordine
sparso, con scelte spesso contraddit-
torie. In Veneto, ad esempio, la di-
stanza tra banco e banco non dove-
Il Comitato scientifico va essere inferiore a un metro, la la-
vagna doveva stare a 1,5 metri. L’E-
risponde ai presidi: così milia Romagna suggeriva di dispor-
re i banchi a scacchiera, la Liguria di
i tavoli potranno stare prevedere 2 metri quadrati a studen-
più vicini, e la distanza te e la Lombardia di calcolare lo spa-
zio considerando anche le fasi di en-
resterà garantita. trata e uscita dall’aula. «È una setti-
mana che chiediamo se il metro da
Una scelta che può bocca a bocca debba essere statico o
salvare molte aule anche dinamico — afferma Antonel-
lo Giannelli, presidente dell’Associa-
zione nazionale presidi — . Senza ab-
biamo le mani legate, non sappiamo
quanti alunni entrino effettivamen-
te nelle aule, quanti spazi e inse-
gnanti in più occorrerebbero». Ora
manca il via libera ufficiale del mini-
stero dell’Istruzione, che ha confer-
mato di «essere al lavoro con il Comi-
tato per dare più certezze ai dirigen-
ti scolastici».
Nel frattempo da Nord a Sud con-
tinua la caccia agli spazi. A Torino,
ad esempio, il Politecnico ha offerto
11 aule agli alunni delle elementari,
a Roma il Vicariato ha invitato tutte
le parrocchie a mettere a disposizio-
ne gli spazi del catechismo. Intanto
la ministra Lucia Azzolina ha annun-
ciato di aver chiesto al Mef il via libe-
ra per 80 mila assunzioni di docenti.
«Siamo molto preoccupati per gli or-
ganici e aspettiamo risposte — dice
l’assessora toscana all’Istruzione
Cristina Grieco anche a nome delle
altre Regioni — . Ci saremmo aspetta-
ti che il reintegro delle cattedre ta-
gliate fosse già avvenuto e chiedia-
mo di essere convocati al più presto
per sapere la ripartizione del perso-
nale extra». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Milano Napoli

Il Politecnico Il vero rischio

va a caccia di spazi è l’abbandono
E su 102 istituti “Subito più prof
ispezioni coi droni per ripartire”
di Antonio Di Costanzo
di Zita Dazzi e Tiziana De Giorgio
napoli — «Si rischia la fuga dai banchi. Perdere anche
Milano — Si chiama “scuole sconfinate”. È il modello Mi- solo un’ora di scuola sarebbe un delitto». L’allarme arri-
lano per ripensare l’istruzione dopo la pandemia. Gra- va dai dirigenti scolastici delle periferie di Napoli. Te-
zie a lezioni diffuse nei quartieri. Oratori, biblioteche, mono che le disposizioni per arginare il rischio Co-
piccoli teatri che si trasformano in aule. Spazi inediti vid-19 possano causare un’altra tragedia: quella dell’ab-
che da settembre potrebbero affiancarsi a prefabbricati bandono scolastico in luoghi dove la scuola è il vero ar-
posizionati nei cortili per guadagnare metri preziosi, gine alla camorra che arruola giovani senza istruzione e
erosi dal distanziamento. Ci sono gli esperti del Politec- lavoro. I presidi ne hanno parlato proprio ieri con l’as-
ansa

nico al lavoro da giorni, a fianco del Comune, per ripor-
tare in sicurezza sui banchi gli studenti. Una sfida che
vede urbanisti, architetti, ingegneri e designer della
più grande università tecnica impegnati con l’ammini-
strazione per trovare solu-
zioni per l’anno scolastico
che verrà, nella regione
più colpita dal virus.
La caccia agli spazi pro-
cede su più fronti: da un la-
to si lavora a una mappa
che parte dall’interno dei
500 edifici scolastici in ca-
k I controlli rico a Palazzo Marino per
Con i droni si scoprono
valutare chi ha corridoi,
le infiltrazioni negli edifici
palestre, atri spaziosi. In
contemporanea gli studio-
si del dipartimento di Architettura e ingegneria delle
costruzioni procedono a una ricognizione nei quartieri
per censire chi ha luoghi adatti e sicuri da mettere a di-
sposizione per le lezioni. Sedi di associazioni, parroc-
chie, cinema, musei e teatri. È una casistica variegata,
quella a cui si lavora. Per proporre modelli replicabili su
larga scala. Ed ecco il capitolo prefabbricati: gli assesso-
ri all’Educazione, Paolo Limonta e Laura Galimberti,
hanno stanziato 2,8 milioni per comprarne quaranta da
montare nei cortili o comunque vicino ad elementari e
medie. Più problematica invece la situazione di nidi e
materne. Parliamo di 32 mila bimbi. È stato lo stesso sin-
daco Beppe Sala a lanciare l’allarme: «Non siamo sicuri
di poter accettare tutte le iscrizioni», ha detto. Ci sono
12 mila piccolissimi a rischio, tutti quelli che dovevano
entrare per la prima volta in un asilo comunale, con le
loro domande in stand by. Nel frattempo, prima della ri-
partenza, ecco volare i droni sui tetti di oltre cento isti-
tuti con infiltrazioni d’acqua. Per risparmiare tempo e
costosi ponteggi l’amministrazione ha deciso di usare i
più moderni sistemi di ripresa dall’alto per controllarli.
E intervenire dove è necessario.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
k Nuovi arredi per garantire la sicurezza
Uno dei banchi singoli di nuova generazione che saranno dati in dotazione
alle scuole per garantire l’avvio dell’anno scolastico in distanziamento
Il giorno 7 Luglio 2020 è venuto improvvisa-
mente a mancare all’affetto dei suoi cari il
DOTTOR
Edoardo Sica
Ne danno il triste annuncio la moglie Marina, le
figlie Monica con Francesco, Cecilia, Valeria
con Giuseppe, Camilla con Massimo e i nipoti
Federica con Lorenzo, Lorenzo, Riccardo e Va-
lentina.
I funerali si svolgeranno oggi alle ore 16.30 pres-
so la parrocchia di Santa Chiara, Piazza dei Gio-
chi Delfici.
Non fiori ma sono gradite donazioni alla Fonda-
zione “Santa Cruz Onlus”.
Roma, 9 luglio 2020
I cugini Saraceno Luisa, Giovanna con Marcello,
Paolo con Bianca, Andrea con Pina e Paolo Mi-
cozzi, partecipano con grande affetto al dolo-
re di Marina e delle figlie per la morte di
Edoardo Sica
Roma, 9 luglio 2020
Mario e Lucia Cavagnaro con Elena e Mark, Mar-
ta e Claudio ed i loro figli Tommaso, Matteo e
Pietro sono vicini a Marina e tutta la sua fami-
glia per la perdita del marito
Edoardo Sica
Roma, 9 luglio 2020
Francesco Dini, Linus e Carlo Ottino si stringo-
no con affetto alla famiglia e agli amici di Radio
Maria nel ricordo di
Emanuele Ferrario
Per la sua umanità e per il grande contributo al-
lo sviluppo della radio in Italia.
Roma, 9 luglio 2020
sessora comunale Anna Maria Palmieri perché l’evasio-
ne scolastica in un contesto sociale complicatissimo ri-
schia di vanificare il lavoro di docenti che da anni butta-
no il cuore oltre l’ostacolo: «In questi territori non c’è
un problema di mancanza di spazi, ma i dirigenti chie-
dono insegnanti e persona-
La Sony ATV Music Publishing saluta il le Ata per poter riprende-
MAESTRO re a settembre».
Ennio Morricone
La dispersione scolasti-
geniale creatore di indimenticabili colonne so-
nore che rimarranno patrimonio dell’umanità.
ca preoccupa molto: in al-
Grazie Maestro. cuni quartieri è pratica-
Milano, 9 luglio 2020 mente inesistente, mentre
in altri, per i primi due an-
Il Consiglio di Amministrazione, i dipendenti e
l’intero staff della Fondazione Musica per Ro- ni di scuola superiore, l’ab-
ma si uniscono al cordoglio nazionale per la per- k Il degrado
bandono scolastico arriva L’Istituto Vittorino da
dita del
MAESTRO anche al 30 per cento. Te- Feltre ridotto a discarica
Ennio Morricone ma che conosce bene Patri-
personalità di levatura mondiale le cui composi- zia Esposito, presidente
zioni musicali hanno contribuito a rendere gran- del Tribunale dei minori: «Preoccupazione fondata. La
de la cultura italiana nel mondo. Le sue emozio-
nanti e immortali note risuoneranno per sem-
mancata presenza fisica potrà incidere, è un allarme
pre nelle sale dell’Auditorium Parco della Musi- concreto». E ci sono casi drammatici come quello dell’i-
ca.
stituto comprensivo Vittorino da Feltre del Rione Villa,
Roma, 9 luglio 2020
periferia orientale. Davanti al plesso, nell’aprile del
La comunità di studiosi e progettisti di paesag- 2019, fu ucciso in un agguato di camorra un nonno che
gio raccolta in AIAPP, IASLA e UNISCAPE, com-
accompagnava il nipotino di 4 anni all’asilo. Lo zainetto
mossa per la scomparsa improvvisa di
di Spiderman abbandonato sull’asfalto fu il simbolo del
Enrico Fontanari diritto all’infanzia negato. La scuola (800 alunni tra asi-
esprime la propria vicinanza alla famiglia e agli
amici più prossimi. lo, elementari e medie) di promesse ne ha ricevute tan-
Roma, 9 luglio 2020 te, ma di fatti concreti la dirigente Valeria Pirone ne ha
visti pochi. La Vittorino da Feltre ormai ha il cortile
09/07/2019 09/07/2020
esterno ridotto a discarica, con una selva di erbacce co-
1° ANNIVERSARIO
sì alta che impedisce persino l’apertura di tre possibili
Nuccio Cappadona varchi di acceso per le entrate scaglionate. La palestra,
A te che sei le nostre radici per restare e le no-
stre ali per volare. inoltre, è inagibile da oltre un anno e solo adesso, dopo
A te che ci hai trasmesso la forza per non molla- un lungo iter, forse si è sbloccata la procedura per la ri-
re mai. qualificazione del piccolo campetto di calcio per cui il
A te che ci hai amato profondamente.
Grazie a te continuiamo a vivere del tuo amo- ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, si è impegna-
re. to in prima persona. «In queste condizioni temo di non
Claudia, Giulia, Gloria e Giuseppe
Siracusa, 9 luglio 2020 poter riaprire», ha detto la preside Pirone.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Giovedì, 9 luglio 2020
di Alessandra Ziniti
Roma — Oggi il problema sono i ben-
galesi (troppi positivi sui voli in arri-
vo, troppi focolai a loro riconducibi-
li) e, per bloccarli, ieri si è fatto ricor-
so per la prima volta al respingimen-
to alle frontiere per motivi di sanità
pubblica: 125 rispediti a casa da Fiu-
micino, 40 da Malpensa. Ma nelle
prossime settimane a costituire un
rischio per la tenuta sanitaria dell’I-
talia potrebbero essere i cittadini di
altri Paesi in cui l’emergenza Covid
è ancora fuori controllo.
Bloccare i voli diretti non basta.
Le triangolazioni, soprattutto se
all’interno dell’area Schengen, costi-
tuiscono un’enorme falla nel siste-
ma degli ingressi. Ed ecco perché la
strategia che l’Italia vorrebbe adot-
tare è quella di stilare liste di Paesi
ad alto, medio e basso rischio da va-
lutare, ogni 14 giorni, per numero di
contagi ogni 100 mila abitanti e per
la capacità di risposta del servizio sa-
nitario. Divieto di ingresso ai cittadi-
ni dei Paesi ad alto rischio, tamponi
per quelli a medio rischio, quarante-
na (come adesso) per quelli a basso
rischio. E questo indipendentemen-
te dalla provenienza del volo. Non fa-
Speranza scrive
alla commissaria Ue
“Urgenti nuove
misure rigorose per
gli extra Schengen”
cilissimo da realizzare vista la libera
circolazione nell’area Schengen
una volta che si sia entrati da qual-
siasi porta di ingresso. Ma, dopo
aver scritto alla commissaria Ue alla
Salute Stella Kyriakides e al suo col-
lega tedesco Jens Spahn chiedendo
l’adozione di misure comuni urgen-
ti sugli arrivi in Ue, il ministro Rober-
to Speranza ha dato mandato ai suoi
uffici di studiare una nuova stretta
che nelle prossime ore potrebbe tra-
dursi in un’altra direttiva dopo quel-
la che ha sospeso i voli diretti e indi-
retti dal Bangladesh fino al 14 luglio.
Data in cui anche la Ue sarà chiama-
ta a rivalutare la lista dei 14 Paesi ex-
tra Schengen dai quali al momento
sono consentiti gli arrivi senza più
quarantena (ma non in Italia).
I 165 cittadini bengalesi respinti
ieri erano arrivati a Roma e Milano
Cronaca pagina 19
Festa a Bergamo
La terapia intensiva
è libera dal Covid
dopo 137 giorni
Prima qualche istante di silenzio in
ricordo dei morti, poi è scoppiato
un applauso liberatorio. Da ieri, la
terapia intensiva dell’ospedale
Papa Giovanni XXIII di Bergamo non
ha più pazienti ed è libera dal Covid
19. Il traguardo (nella foto) arriva a
137 giorni dal primo ricovero,
domenica 23 febbraio. Nel reparto
ci sono ancora alcuni pazienti, ma
ormai negativizzati. Nei giorni più
critici, l’ospedale era arrivato a
ospitare oltre cento malati intubati.
Nelle terapie intensive del Papa
Giovanni lavorano in 400 tra
medici, infermieri, operatori sanitari
ROBERTO RITONDALE/ansa
e addetti alle pulizie. «Questa
immagine — ha detto il ministro
degli Affari regionali Francesco
Boccia — è un simbolo dell’Italia che
ce la fa».
L’emergenza virus
Il piano anti contagio da Doha su un volo della Qatar Airli-
“Bloccare gli ingressi
nes. E, senza mai scendere dagli ae-
rei, sono tornati indietro nonostan-
te avessero permessi di soggiorno
che avrebbe consentito il loro rego-
lare ingresso in Italia. Sono stati fatti
dai Paesi a rischio”
scendere soltanto i cittadini italiani
(anche se bengalesi di origine) e una
donna incinta, sottoposti a tampo-
ne e costretti alla quarantena.
Articolo 10, comma 1 del Testo uni-
co sull’immigrazione: i cittadini stra-
nieri ritenuti una minaccia per la sa-
Allo studio una lista di Stati non sicuri: ai loro cittadini sarà impedito l’arrivo nità pubblica per una malattia con
potenziale epidemico riconosciuto
in quanto “minaccia per la sanità pubblica”. Ieri respinti alla frontiera in 165 dell’Oms possono essere immediata-
mente respinti alla frontiera. E così
ha fatto a Fiumicino e a Malpensa la
Polaria che non ha avuto difficoltà
La scheda ad individuarli sui due voli prove-
nienti da Doha. Oggi le stesse dispo-
sizioni saranno adottate per altri
1
I criteri
due voli in arrivo ancora da Doha e
Gli elenchi dei Paesi uno speciale dall’India. Sempre che
a rischio alto, medio le compagnie non li abbiano blocca-
o basso (per numero ti prima. Perché, dopo aver avuto no-
di contagi in rapporto alla tificato dall’Enac il provvedimento
popolazione e per qualità del dell’Italia, tocca ai vettori aerei ac-
sistema sanitario) verrebbero certare che i passeggeri abbiano le
aggiornati ogni 14 giorni carte in regola per entrare nel Paese
di destinazione. E, se così non è, do-
vranno farsi carico del ritorno. Una
2
I divieti
direttiva sulla quale l’Italia punta
Non verrebbe
consentito l’ingresso
ai cittadini dei Paesi
ritenuti “ad alto rischio” L’ipotesi di tamponi
indipendentemente dal luogo
di partenza del volo utilizzato
per chi proviene
per arrivare in Italia da un secondo elenco
di nazioni giudicate
3
I test
I test per accertare
“a medio rischio”
la positività al Covid
e l’eventuale
quarantena verrebbero per la nuova strategia che dovrebbe
invece riservati soltanto consentire di intercettare i cittadini
ai cittadini di Paesi ritenuti dei Paesi a rischio anche se dovesse-
a rischio “medio” ro provare ad entrare in Italia da un
altro aeroporto europeo e dunque
senza controlli agli arrivi. In realtà,
Il documento la convenzione di applicazione de-
gli accordi di Schengen prevede
«per esigenze di sicurezza e sanità
pubblica, per un periodo limitato, la
possibilità di controlli alle frontiere
interne». Ed è esattamente quello
che, contando sulla collaborazione
delle compagnie aeree, lavorando
sulla passenger locator card richie-
sta ai fini di sanità pubblica, sui bi-
glietti e sui timbri sui passaporti, l’I-
k Stop ai voli da Dacca talia intende fare. Perché l’idea di
Il documento con cui il ministro sottoporre a tampone e quarantena
Speranza ha disposto il blocco chiunque arrivi da fuori Schengen
degli aerei dal Bangladesh appare del tutto impraticabile.
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pagina
.
20
la prima giornata del festival
Dal vivo e in digitale
A RepIdee i due volti
dell’Italia che riparte
Vicini, ma in sicurezza: in piazza a Bologna un Paese che rispetta le regole
Il direttore Molinari: “Scommettiamo sulla volontà di farcela. E ora pensiamo ai diritti”
di Eleonora Capelli
BOLOGNA — Una piazza per ricomin-
ciare. Ieri sera il primo appunta-
mento di Repubblica delle Idee ha
avuto il volto dei medici, dei ricerca-
tori e dei volontari che durante i me-
si più duri della pandemia sono sta-
ti in prima linea. E ha ritrovato le pa-
role della politica in cerca di futuro.
Il primo grande evento di piazza do-
po la pandemia è stato il segnale di
un nuovo inizio. Con mascherine,
gel igienizzante e sedie distanziate,
ma di nuovo in piazza.
«La ripartenza dell’Italia è ibrida,
c’è lo smartworking e l’ufficio. Il fe-
stival ha la stessa identità, si svolge
in piazza e online — ha detto il diret-
tore di Repubblica Maurizio Molina-
ri — Diverse piattaforme per parlare
dell’Italia che ricomincia e scom-
mette sulla volontà di farcela. Ripar-
tire significa pensare ai diritti, alle
ferite che sono state acuite dal Co-
vid. Il Paese ha molto sofferto e ades-
so ha bisogno di risollevarsi».
Il sindaco di Bologna, Virginio Me-
rola, ha ricordato il diritto alla liber-
tà di Patrick Zaki, lo studente egizia-
no dell’Università di Bologna in car-
cere dallo scorso febbraio nel suo
Paese dopo la pubblicazione di alcu-
ni post su Facebook. Il governatore
emiliano Stefano Bonaccini ha inve-
ce sottolineato il diritto a una sanità
pubblica di qualità («Spero che nes-
suno adesso venga più a spiegarci
che dobbiamo privatizzare la sani-
tà»). Diritti e diseguaglianze: in po-
chi mesi tutto è cambiato. «Questa
crisi sta aggravando le diseguaglian-
Il sindaco Virginio
Merola ha ricordato
la vicenda
di Patrick Zaki
ze sociali, economiche, territoriali e
di genere — ha sottolineato la vice-
presidente della Regione, Elly
Schlein, sul palco con Fabrizio Bar-
ca e il ministro Giuseppe Provenza-
no — ma ha anche creato nuovi biso-
gni. Usiamo questo momento per
non perdere di vista le comunità, te-
nere un filo e ricostruire la fiducia».
La stessa fiducia che medici, vo-
lontari e scienziati non hanno per-
so, nei mesi più duri. Lo hanno spie-
gato bene dal palco gli angeli dell’e-
mergenza, cui il Presidente Sergio
Mattarella ha conferito il titolo di
Cavaliere al Merito della Repubbli-
ca. «Non so perché abbiano scelto
proprio noi — ha detto Marco Buo-
no, volontario della Croce Rossa di
Riccione che con la collega Yvette
Yanzege è partito per Bergamo in
piena pandemia — abbiamo fatto il
nostro dovere». Come la ricercatri-
Cronaca Giovedì, 9 luglio 2020
ce Alessia Lai, nel team dell’Ospeda-
le Sacco di Milano che ha isolato il L’incontro
ceppo italiano del coronavirus. O “Gli angeli
come la giovane dottoressa Maria dell’emergenza”
Tesera Gallea, in servizio a Vo’ Eu- I cavalieri
ganeo. «Ho sostituito colleghi ma- al merito
lati — racconta — non ho avuto pau- che hanno
ra, volevo proteggere i miei genito- combattuto
ri e dedico a loro questo momen- il Covid
to». Il momento di ripartire. Per- nell’incontro
ché come ha detto Molinari citan- in piazza
do Claude Lelouch: «Ci sono giorni a Bologna
diversi dagli altri, oggi è uno di que-
sti».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Sul web In piazza
La salute pubblica Il distanziamento
f f
Il sorriso per il ponte È il primo grande
Appuntamenti fino a domani finito si spegne ogni evento di piazza
volta ricordando e la scelta di Bologna
la tragedia ci riempie il cuore
Il virus dagli Usa all’Italia renzo piano Stefano bonaccini
Architetto governatore emilia romagna
Ne parlano Saviano e Mauro
mo saggio, Liberi dal male. Il vi-
di Cristina Nadotti rus e l’infezione della democra-
zia, edito da Feltrinelli. Scritto
Ieri Repubblica delle Idee ha po- durante il lockdown, è una delle
sto i problemi fondanti del tema poche riflessioni disponibili al
di queste tre giornate, organizza- momento sui mutamenti cultu-
te intorno al termine “Ripartia- rali causati dalla pandemia. La crisi insegna Essere prudenti e
mo”. Cominciato nel primo po-
meriggio con l’introduzione al fe-
“Mentre il potere attacca il virus,
il virus ha già intaccato il potere. che bisogna tenere le mascherine
stival del direttore Maurizio Moli- Non è lui che muta, come teme- finanziare di più è avere rispetto per
nari e il suo dialogo con l’archi- vamo nei peggiori incubi: si sta
tetto Renzo Piano, il programma accontentando di modificare la salute pubblica chi non c’è più
ibrido, che si svolge online, in noi, cioè il rapporto tra i cittadi-
marco buono
piazza e streaming, ha portato ni e lo Stato”, osserva Mauro. Mariana mazzucato
volontario c.r.i.
sul palco di Bologna l’economi- La giornata si completa con i economista
sta Mariana Mazzucato, Romano dibattiti di tema ambientale con
Prodi, i cavalieri al merito che Stefano Mancuso (online) e in
hanno combattuto il coronavi- piazza con Michele Serra, An-
rus, Fabrizio Barca, Giuseppe drea Segré, Alessandra Viola con
Provenzano ed Elly Schlein. Brunella Giovara. La politica è al
Oggi, la riflessione del festival centro di “Guarire l’Italia, guari-
si apre alla prospettiva interna- re l’Europa”: Marco Damilano,
zionale. Il primo contributo onli- Massimo Giannini, Ezio Mauro,
ne, alle 15.30, è di Roberto Savia- Maurizio Molinari, Linda Laura
no da New York. Con il ponte di Sabbadini, con Annalisa Cuzzo- Chiedere ai giovani No al distanziamento
Brooklyn sullo sfondo, lo scritto- crea. Chiudono il direttore Mau-
re riflette sul perché Manhattan rizio Molinari e Michela Murgia “che fare?” è un modo sociale. C’è distanza
è una macchina del tempo, dove
tutto accade prima. Il secondo
che dialogano su “Dove va l’Ame-
rica”. Venerdì, giornata finale,
per stimolare progetti fisica, sì, ma evitiamo
evento online ha come protago- spazio a spettacolo, cultura e filo- in ogni città la distanza sociale
nista Ezio Mauro, direttore di Re- sofia (Bernard-Henri Levy, Massi-
pubblica per vent’anni e ideato- mo Recalcati, Alessandro Baric- giacomo mazzariol Elly Schlein
re di Repubblica delle Idee nel co tra gli ospiti). E un omaggio al scrittore vicepresidente emilia romagna
2012. Nel dialogo con Simonetta maestro Ennio Morricone.
Fiori, Mauro presenta il suo ulti- ©RIPRODUZIONE RISERVATA g g
.
Giovedì, 9 luglio 2020
Oggi online: il neurobiologo vegetale con “La speranza verde”
Mancuso“Piante ovunque
Ripensiamo le nostre città”
A sentire Stefano Mancuso, docente
di Neurobiologia vegetale a Firenze,
finiremo fritti, nel senso del
riscaldamento globale che già ci
affligge, e sempre peggio sarà. Le
conseguenze del Covid, con «i
risultati molto dolorosi che vediamo,
risultano al confronto persino di
piccolo cabotaggio, rispetto alle
grandi modifiche che provocherà il
riscaldamento globale».
Allora, ci spieghi perché.
«Purtroppo non ne abbiamo
percezione, ma la scienza è già
unanime sul punto: l’azione
dell’uomo che porta
all’innalzamento delle temperature
è peggiore di quanto si prevedeva, e
in alcune regioni del mondo gli
effetti sono già visibili e drammatici.
Penso alla Siberia, che di recente ha
avuto il record di superare i 30 gradi.
E questo fa il paio con quanto
accaduto in Antartide: oltre 18 gradi,
fuori da ogni norma. L’azione umana
sta anche portando alla distruzione
di specie, e questo ha delle
conseguenze su di noi. È come se
fosse passata questa idea: l’uomo è al
di fuori della natura, ne è il padrone,
e non è soggetto alle leggi che
regolano la convivenza tra specie.
Invece, l’uomo è un condomino, e
come in qualunque condominio, le
buone relazioni sono fondamentali.
Se un condomino comincia a fare
soprusi, lì nascono i guai».
Messaggio chiarissimo.
«La vita su questo pianeta è una rete
di equilibri».
Quindi, bisogna agire.
«Dobbiamo immediatamente
correre ai ripari, con azioni serie, che
però continuo a non vedere. Il
di Brunella Giovara
f Dove si può intervenire, nel
Accademico
Stefano
mancuso,
55 anni
L’uomo è un
condomino che deve
avere buone relazioni
nel suo palazzo
che è il mondo
Se compie soprusi
cominciano i guai
g dentro i palazzi, le fabbriche, le
protocollo di Kyoto, il COP21, e il
COP25, qualunque azione politica
non ha avuto esito, la curva della
crescita dell’anidride carbonica, che
provoca il riscaldamento globale, da
50 anni aumenta indisturbata. Di
fatto, non facciamo niente».
Però ne vediamo le
conseguenze. Le persone che
fuggono da zone ormai inabitabili,
ad esempio.
«Infatti moltissimi dei migranti
cosiddetti economici sono in realtà
migranti climatici. Esiste una stima
che parla di un miliardo e mezzo di
persone che in qualche decennio si
troveranno a vivere dove non è più
possibile vivere, e che cercheranno
Cronaca pagina 21
k I cavalieri al merito Marco Buono, Yvette Yanzege, Alessia Lai
e Maria Teresa Gallea
k Il pubblico La giornata iniziale del festival della Repubblica
delle Idee a Bologna
Solo sul web Dal vivo e in Rete
Gli incontri Gli incontri
sul sito di Repubblica
Giovedì 9 luglio
in piazza Maggiore
Ore 19
Giovedì 9 luglio
Ore 15.30
Notizie dall’America Guarire l’Italia, guarire
Videoreportage di Roberto Saviano
l’Europa
da New York Maurizio Molinari, Marco Damilano,
Massimo Giannini, Ezio Mauro,
Linda Laura Sabbadini. Con
Ore 16 Annalisa Cuzzocrea
Come uscire dal male
di fuggire per salvarsi». A seguire
concreto?
Intervista con Ezio Mauro. Di
Simonetta Fiori
Riascoltiamo la Natura
«Sulle nostre città, oltre a tutte le
Michele Serra, Andrea Segré
pratiche di buon senso che Ore 16.30 Alessandra Viola. Con Brunella
conosciamo, come la mobilità
Giovara
sostenibile e le energie rinnovabili. La speranza è verde
Le nostre città, così come sono
Intervista con Stefano Mancuso da La
concepite, sono insostenibili. Le città
Fabbrica dell’Aria di Firenze. Di Laura
Ore 22.15
sono solo il 2,7 per cento delle terre
Montanari
emerse, ma producono quasi l’80 Dove va l’America
per cento di anidride carbonica, e dei
rifiuti. Hanno cioè un impatto Venerdì 10 luglio
Dialogo tra Maurizio Molinari
e Michela Murgia
straordinario sull’intero pianeta».
Quindi bisogna ripensarle. E
come? Ore 15.30
Venerdì10 luglio
«Le città non devono essere estranee Le conseguenze del virus
alla natura, e bisogna fare entrare Dialogo tra Bernard-Henri Levy e
quante più piante possibili Maurizio Molinari Ore 19
all’interno delle città. Non nei viali e
nei parchi, che sono i luoghi canonici Bologna, 40 anni dopo
degli alberi, ma ovunque. Sopra e Ore 16
scuole. I vantaggi sarebbero Il posto della cultura
”E saremmo stati salvi” intervento
di Lella Costa sulle stragi di Bologna
e Ustica. Con una introduzione di
incommensurabili. Oltre alla Alessandro Baricco dal Teatro Giovanni Egidio e Cinzia Venturoli
riduzione dell’anidride carbonica, il Carignano di Torino
miglioramento delle temperature, e
vantaggi psicologici e per la nostra A seguire
salute. Questa non è un’utopia, Ore 16.30
abbiamo già le soluzioni, la L’anima e il contagio
tecnologia. Abbiamo degli esempi, e Il contagio come metafora
Massimo Recalcati
penso al Comune di Pisa. Ma esiste Corrado Augias dal Teatro della
una barriera culturale». Concordia di Monte Castello di Vibio
Perché le piante in casa possono Ore 22.15
essere utili? Molti hanno piante in
casa, forse non quelle adatte, o Ore 17 Omaggio a Ennio Morricone
forse non abbastanza.
«L’aria delle nostre case è peggio Cronache di coppia in
di quella esterna. In casa lockdown A seguire
respiriamo le tracce dei solventi,
Paola Cortellesi e Riccardo Milani.
degli inchiostri, dei materiali
Con Arianna Finos
Lezioni di rock: 1970,
elettrici e dei detersivi. Una miscela l’ultimo anno dei Beatles
di veleni, che respiriamo».
©RIPRODUZIONE RISERVATA Ernesto Assante e Gino Castaldo
pagina
.
22 Cronaca Giovedì, 9 luglio 2020

Nelle intercettazioni Le tappe

il racconto in carcere h L’aggressione
Il 26 luglio 2019 il
del giovane americano vicebrigadiere Mario Cerciello
accusato dell’omicidio Rega morì a Roma dopo
l’aggressione nel quartiere
al padre e al legale Prati a poche centinaia di
metri dall’albergo dove i due
“Mi hanno menato” giovani turisti americani
Nessuno notò percosse alloggiavano

i Social
Una foto
pubblicata su
Instagram da
Finnegan Lee
Elder, accusato
con l’amico
Gabriel Natale h La pista della droga
Hjorth della Cerciello (sotto), insieme al
morte di Mario collega Andrea Varriale era
Cerciello Rega andato in via Pietro Cossa per
recuperare la borsa che i due
KBCW/ANSA ragazzi avevano portato via
all’intermediario con i pusher
Elder, il giovane accusato del delitto Cerciello che a Elder e Hjorth diedero
tachipirina al posto di droga

roma — Era passata una settima-

na dall’omicidio del vicebriga-
diere Mario Cerciello Rega quan-
do Finnegan Lee Elder incontra
nel carcere romano di Regina
“Preso a calci e pugni
Coeli il padre e un amico di fami-
glia avvocato, Craig Peters. Era il
2 agosto dell’anno scorso. Non
era la prima volta che il ragazzo
all’epoca 18enne, accusato insie-
dopo l’arresto h Le coltellate
I due giovani americani dopo
me all’amico Gabriel Natale Hjor-
th di quella morte, riceveva visi-
te in prigione. Aveva già visto i
suoi difensori, c’era anche già
stato l’interrogatorio di garan-
E poi mi hanno sputato” il furto dello zaino avevano
organizzato, infatti, un
“cavallo di ritorno” per
incontrare gli spacciatori
e riavere soldi e droga.
zia con il giudice. Ma quel collo- All’appuntamento però si
quio, a differenza delle conversa- di Francesco Salvatore e Maria Elena Vincenzi presentarono i due carabinieri
zioni con i suoi avvocati, poteva
essere intercettato. E sulla tradu-
zione, spesso divergente di accu- tato a terra, mi hanno dato calci no incontrato il garante dei dete- Probabilmente il legale chiede-
sa e difesa, la corte d’Assise ha di- — si legge nella intercettazione — nuti. Nessuno però i segni di per- va se i due carabinieri si fossero
sposto una perizia. I risultati, ap-
pena trapelati, forniscono la ver-
pugni, mi sono saliti sopra, mi
hanno sputato addosso». Tutto
f cosse, né Elder li ha lamentati.
Eppure, secondo il suo raccon-
identificati. Il californiano dice
di no, salvo però, durante quello
sione dei fatti dell’americano questo, stando alla sua ricostru- Non voglio imparare to, le botte le avrebbe prese an- stesso colloquio, riferirsi ai mili-
sull’omicidio e sull’arresto così zione, sarebbe avvenuto nella ca- che prima, negli istanti che han- tari più volte chiamandoli
come raccontata quel giorno al serma dei carabinieri del nucleo l’italiano, lo odio, no preceduto l’omicidio. Attimi «cops», poliziotti. Uno dei tanti
papà e all’amico legale america-
no.
investigativo, lo stesso luogo nel
quale il suo amico Hjorth era sta-
se tornerò negli Usa che lo statunitense col padre ha
ricostruito così: «Vediamo due
motivi per i quali l’accusa conti-
nua a credere che sapessero di
«Mi hanno menato di brutto to bendato. Va detto, però, che e la gente mi fa: poliziotti che si avvicinano di na- avere davanti due carabinieri,
(…) alla stazione e mi hanno det- quella sera dopo il fermo i due ra- scosto da dietro e il tizio grosso mentre le difese sostengono l’e-
to che mi avrebbero dato qua- gazzi sono stati interrogati fino oh la cultura italiana, mi placca, quello più piccolo rag- satto contrario.
rant’anni se non gli davo la pas-
sword del mio telefono, e quin-
a notte fonda dal procuratore ag-
giunto di Roma Nunzia D’Elia e
che bellezza giunge il mio amico». All’amico
avvocato il ragazzo ha detto:
«Noi eravamo rivolti verso l’al-
tra direzione — continua — e loro
di, non so se in qualche modo dal pubblico ministero Sabina Io dirò che fa schifo «Non hanno mai mostrato nulla, stavano, avvicinandosi di sop-
hanno trovato o hanno fatto in Calabretta. Che quella stessa non hanno detto nulla». Proba- piatto per arrivare dietro di noi e
modo di trovare foto qualcosa
contro di me lì dentro». Il giova-
notte sono entrati in carcere e
hanno sostenuto le visite medi-
g bilmente il riferimento è alla
placca di riconoscimento in do-
poi mi sono girato e l’ho visto ti-
po a un metro da me e poi mi ha
ne aggiunge di essere stato «but- che di routine e, poco dopo, han- tazione alle forze dell’ordine. placcato». E ancora: «Siamo an-
dati giù e lui mi è salito sopra e
mi ha dato qualche pugno e poi
ha iniziato a strangolarmi ed ec-
co perché ho tirato fuori il mio
coltello. L’ho accoltellato tipo
due volte nella pancia e quello
non ha aiutato molto perché
AVVISO RETTIFICA BANDO DI GARA - CIG 83146233F5 sembrava solo restare qui e quin-
AVVISO BANDO DI GARA PROCEDURA APERTA - CIG 8339357F16
In relazione al Bando di gara pubblicato sulla Gazzetta dell’Unione Europea n. S105 in data 02/06/2020, sulla
L’intestata Società rende noto che verrà esperita procedura aperta ai sensi dell’art. 60 del D.Lgs. 18 aprile 2016 Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 5a serie speciale n. 65 del 08/06/2020 e sul sito della Stazione di ho semplicemente continua-
n. 50 e s.m.i. per per la definizione di un Accordo Quadro, con un unico fornitore, per la fornitura, comprensiva di
trasporto e scarico, di materiale termoplastico per applicazione spray e di microsfere di vetro per post-spruzzatura
Appaltante in data 03/06/2020 al seguente indirizzo https://autostrade.bravosolution.com relativo alla Gara in to a pugnalare e poi una volta
oggetto si comunica che Autostrade per l’Italia S.p.A. ha disposto la seguente modifica:
per il ripasso della segnaletica orizzontale, ai sensi dell’art. 54, comma 3, del Codice.
CIG 8339357F16, CPV (P) 44811000-8, CPV (S) 34922110-0, NUTS ITI1, ITI2, ITI3, ITI4, ITF1, ITF2, ITF3, ITF4. • IV.2.2) Termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di partecipazione del Bando di Gara: che ha smesso, una volta che mi
Codice Gara: tender_43754 - rfq_5715. Importo in appalto: € 7.025.348,76, IVA esclusa. 31/07/2020 ore 12:00 ha lasciato il collo me lo sono
Il Responsabile Unico del Procedimento è ing. Nicola NAPOLITANO. • IV.2.6) L’offerta deve essere valida fino al: 28/03/2021
Gli interessati dovranno far pervenire le loro offerte entro il giorno 10/08/2020 alle ore 12:00, con le modalità • IV.2.7) Modalità di apertura delle offerte: 24/08/2020 ore 10:00, presso gli uffici della stazione appaltante buttato via di dosso e sono scap-
previste nel disciplinare di gara.
Le offerte dovranno pervenire per via telematica attraverso il Portale https://autostrade.bravosolution.com.
all’indirizzo: Autostrade per l’Italia S.p.A. - via Alberto Bergamini 50, 00159 Roma. pato». Le pugnalate che hanno
Resta invariato quant’altro contenuto nel Bando sopra citato.
Il bando di gara in edizione integrale è stato pubblicato sulla Gazzetta dell’Unione Europea n. 2020/S 124- La presente variazione è pubblicata sulla Gazzetta dell’Unione Europea n. 2020/S 124-304731 lasciato il vicebrigadiere senza
303416 del 30/6/2020 e Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 5ª Serie Speciale “Contratti Pubblici”
n. 76 del 3/7/2020. https://autostrade.bravosolution.com - https://www.serviziocontrattipubblici.it -
del 30/6/2020 e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana 5 a Serie Speciale n. 76 del vita su un marciapiede del cen-
3/7/2020. https://autostrade.bravosolution.com - https://www.serviziocontrattipubblici.it -
http://portaletrasparenza.anticorruzione.it.
DIREZIONE ACQUISTI E APPALTI http://portaletrasparenza.anticorruzione.it. DIREZIONE ACQUISTI E APPALTI
tro di Roma sono state undici. E i
Affidamento Lavori, Servizi e Forniture
Concetta Testa
Affidamento Lavori, Servizi e Forniture volti dei due americani fermati
Concetta Testa
quella mattina in un hotel a Pra-
Autostrade per l’Italia S.p.A. Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Atlantia S.p.A. Autostrade per l’Italia S.p.A. Società soggetta all’attività di direzione e coordinamento di Atlantia S.p.A.
• Sede Legale in Roma Via A. Bergamini, 50 • Capitale Sociale € 622.027.000,00 i.v. • Codice Fiscale, • Sede Legale in Roma Via A. Bergamini, 50 • Capitale Sociale € 622.027.000,00 i.v. • Codice Fiscale, ti non hanno lividi, graffi. Però la
P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma 07516911000 • C.C.I.A.A. Roma n. 1037417 P. IVA e Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma 07516911000 • C.C.I.A.A. Roma n. 1037417
colluttazione descritta da Elder
sembra parecchio violenta.
COMUNE DI SILVI (TE) In quel colloquio, il california-
Esito di gara - CIG 818318303E no esprime anche giudizi negati-
Sezione I: Amministrazione aggiudicatrice: Comune di Silvi
Direzione Acquisti Direzione Acquisti (TE) Sezione II: oggetto dell’appalto: Masterplan per vi sull’Italia. «Non voglio impara-
Direzione Logistica Industriale
ESITO DI GARA Acquisti Tecnici AVVISO DI GARA l’Abruzzo - patti per il sud: intervento psra/54 – completa- re l’italiano, sono così stanco di
mento dei percorsi ciclabili della c.d. bike to coast e della
RFI S.p.A. informa che è stata aggiudicata la Il Responsabile RFI S.p.A. informa che ha indetto una gara a procedura
aperta, n. DAC.0086.2020 relativa alla fornitura di pista polifunzionale di L’Aquila-Capitignano-valle sentire l’italiano, lo odio, se mai
procedura negoziata senza previa indizione “Segnali luminosi a led sostitutivi dei segnali di avviso dell’Aterno “Completamento pista ciclabile territorio comu- tornerò negli Stati Uniti, e la gen-
AVVISO PER ESTRATTO BANDO DI GARA
di gara DAC.0152.2019, svolta in modalità e protezione PL lato treno Art.53/1b del R.S’’ nale: tratto centrale lungomare Importo complessivo del-
telematica, relativa ai servizi di “Recupero
SETTORI SPECIALI - FORNITURE
Lotto n. 1 CIG: 83385293D0 - Importo posto a base di l’appalto: € 1.232.352,93 Sezione IV: Procedura: aperta.
te mi fa “ooh la cultura italiana,
Trenitalia S.p.A. ha indetto la gara a procedura aper-
dei sistemi diagnostici forniti dalla società ta eGPA n. 8631 per l’affidamento della fornitura di “Gas gara € 4.356.000,00 al netto IVA; Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso Sezione V: la lingua italiana, che bellezza”
Lotto n. 2 CIG: 8338526157 - Importo posto a base di Aggiudicazione: Imprese partecipanti: n. 320 - Imprese
MerMec SpA, upgrade tecnico funzionale ed tecnici” CIG: 8314079309. Valore complessivo stimato €
gara € 4.356.000,00 al netto IVA. escluse: n.85 - Imprese ammesse: n. 235. Impresa aggiudica-
io dirò [quella merda?] è disgu-
installazione sul treno ETR500 Tipo 3”. 1.160.000,00 comprensivo di eventuale opzione econo-
mica. Tutta la documentazione di gara è disponibile su
Il testo integrale del bando è visionabile sul sito taria: “Pamef Appalti S.R.L. - Tito Scalo (Pz)”, che ha offerto stoso fa schifo non voglio mai
Il testo integrale dell’esito, pubblicato sulla www.gare.rfi.it canale Materiali per l’infrastruttura
GUUE 2020/S 124-305007, è visionabile sul sito
www.acquistionline.trenitalia.it. Il termine per la pre- Il termine di presentazione delle domande di
il ribasso del 28,959 %. Importo complessivo di aggiudica- più sentire l’italiano, mai più.
sentazione delle offerte è fissato per il giorno 07/09/2020 partecipazione è il 29/07/2020 – ore 12:00 zione: € 883.919,96, oltre IVA. Sezione VI: Altre informazio-
www.gare.rfi.it canale Esiti – Servizi. ore 13:00. Per chiarimenti: come indicato nel bando. ni: su Amministrazione Trasparente-Sezione “Avviso sui risul- Ok... È tutto quello che sento, tut-
Il Responsabile del Procedimento per la fase di IL Responsabile del Procedimento per la fase di tati della procedura di affidamento to il giorno. Cazzate».
affidamento: Ing. Giuseppe Albanese Raffaele Pullia affidamento: Sergio Meloni. Il Responsabile del Procedimento Ing. Nazzareno Ferrante
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Giovedì, 9 luglio 2020 Cronaca pagina 23

L’orsa con i cuccioli

filmata nella notte
Era quasi in trappola
La caccia a JJ4 nei boschi dove a giugno furono aggrediti i cacciatori
I forestali: “Assaltò per paura”. Ma in tanti ora vorrebbero salvarla

dal nostro inviato giunto, lui si è spaventato e ha co- è catturarla e metterle il radio-col- alla propaganda politica. Proprio k Nascosta
Giampaolo Visetti Se viene minciato a scalciare. Il padre, per
difenderlo, ha colpito a sua volta
lare in attesa dei test genetici. Pri-
ma dell’abbattimento potrebbero
scienziati e forestali sono i primi a
invocare, oltre alla “grazia” per
La “trappola
tubo” nel bosco:
catturata l’animale». Per la scienza è chiaro essere necessarie fino a dodici cat- JJ4, una svolta. «Dovessero restare dentro carne,
MONTE PELLER (TRENTO) — La trap- che l’orsa non voleva uccidere, ma ture, settimane di appostamenti, orfani — dice Groff — i cuccioli da lu- mais e favi
pola nascosta nel bosco per cattu- prima allontanare un pericolo. «Qui sul un massacro per uomini e animali. glio in poi possono farcela. E’ tri- di miele.
rare e uccidere JJ4, è in fondo alla
radura in cui l’orsa è stata sorpresa
della fine Peller — dice un forestale — girano
12 orsi, sui 100 del progetto euro-
La legge che governa il progetto di
tutela dell’orso bruno sulle Alpi ita-
ste, ma se un orso attacca una vol-
ta, nulla esclude che possa rifarlo».
In Trentino c’è
un ventennale
con i suoi tre cuccioli. Dentro e fuo- di luglio peo Life Ursus in Trentino. Due ma- liane, non funziona più». Così la sentenza, legalmente blin- progetto
ri dal tubo d’acciaio, su cui è sospe- schi, due cuccioloni e due femmi- Monta così la domanda di aggior- data, è già scritta: nessuno ormai europeo di
sa la grata per imprigionarla, i fore- i piccoli ne con tre piccoli a testa, partoriti nare norme inadeguate, di consen- può salvare l’orsa che si è sacrifica- reintroduzione
stali che le danno la caccia hanno
lasciato carne e viscere di mucca,
moriranno in inverno. JJ4 risulta essere una di
queste, visto che non sono state
tire agli escursionisti di portare lo
spray urticante in montagna, di af-
ta per la sopravvivenza della sua
specie.
e salvaguardia
dell’orso bruno
chicchi di mais e favi pieni di mie- monitorate femmine sole. L’ordine fidare la natura alla cultura e non ©RIPRODUZIONE RISERVATA sulle Alpi italiane
le. L’altra notte l’esca è stata a un
soffio dal tradire l’animale che il 22
giugno ha ferito Fabio e Christian
Misseroni, condannandosi all’ordi-
ne di abbattimento del presidente
trentino, Maurizio Fugatti. Le foto-
cellule a raggi infrarossi hanno fil-
mato un’orsa e tre cuccioli che an-
nusano il cibo davanti alla trappo-
la. Un passo in più e per JJ4, se la ge-
netica avesse confermato la sua
identità, sarebbe stato fatale. La fa-
migliola ha resistito alla tentazio-
ne e sui pascoli del monte Peller, a
quota 1705 metri nelle Dolomiti di
Brenta, decine di guardie forestali
proseguono così la caccia. Hanno
l’ordine di catturare e abbattere
l’orsa che il ministro all’Ambiente
Sergio Costa, gli scienziati, gli am-
bientalisti e gli amanti della natura
vogliono invece salvare.
Anche chi vigila questa volta spe-
ra però che la figlia di Jurka, riesca
a far perdere le proprie tracce. «Ha
14 anni — dice uno degli uomini che
guida la battuta — e non ha mai da-
to problemi. Ha avuto diverse cuc-
ciolate, è sempre rimasta timida e
schiva. Saremo costretti a spararle
solo perché il piano di gestione lo
impone: ma lo faremo con le lacri-
me agli occhi. La politica, a fini elet-
torali, si mette sotto i piedi anche
la scienza». L’inchiesta è conclusa
e i risultati rendono la condanna
ancora più penosa. I rilievi nell’a-
rea critica, in località Fontana Mao-
ra, rivelano che i due cacciatori
hanno superato un dosso quando
l’orsa e i suoi cuccioli erano appe-
na sotto la parte opposta del crina-
le. «Forse dormivano tra i cespugli
— dice un altro forestale — non han-
no sentito gli uomini avvicinarsi, il
vento non ha portato l’odore. Un
caso simile accade una volta su un
milione». Padre e figlio, senza vo-
lerlo, hanno sorpreso JJ4 a non più
di tre metri. «Le femmine con cuc-
cioli — dice Claudio Groff, responsa-
bile dell’ufficio grandi carnivori
della Provincia di Trento — vivono
nel terrore che un maschio adulto,
per accelerare il loro ritorno in ca-
lore, uccida la prole. Non lasciano i
luoghi più isolati, l’incontro con un
essere umano genera il panico».
Proprio ciò che è successo. A pro-
varlo, la prima cosa fatta da JJ4:
una scarica di escrementi, frutto
dell’adrenalina, analizzati per risa-
lire all’esemplare. Da una parte
mamma orsa che se la fa addosso
per la paura, decisa a salvare i cuc-
cioli. A pochi metri padre e figlio
cacciatori, pure terrorizzati e impe-
gnati a salvarsi l’uno con l’altro.
«Christian è inciampato in una ra-
dice — si legge nel verbale dei fore-
stali — ed è caduto. L’orsa l’ha rag-
pagina
.
24 Giovedì, 9 luglio 2020

Economia
S -0,57% ftse mib
19.899,53 S -0,45% ftse all share
21.694,48 T +0,51% euro/dollaro
1,1333 $

La moda a stelle e strisce

I mercati

Spread Btp/Bund T
-1,14% 163,6
210
200
Brooks Brothers e jeans Levi’s
in crisi le icone del look Usa
190
180
170
160
30 giu 1 lug 2 lug 6 lug 8 lug

Dow Jones
Il marchio delle j I due marchi
+0,69% 26.067,76 T camicie button down A sinistra
esposizione
30,0 ricorre al “Chapter 11” di camicie e
giubbotti al
28,0
Per i pantaloni denim negozio di
26,0
vendite a meno 62% Brooks Brothers
24,0 all’aeroporto
Linate
22,0
di Milano
20,0 mentre
di Anna Lombardi
30 giu 1 lug 2 lug 6 lug 8 lug nella foto
in basso
Era il 1896 quando John Brooks, ni-
Brent i prodotti
pote di quell’Henry Sands Brooks
+0,37% 43,24 T che nel 1818 aprì a New York la sarto-
della Levi’s
esposti ai grandi
46,0 ria poi diventata Brooks Brothers, se-
magazzini
gnò la fine dei colli posticci appli-
44,0 Macy’s
cando alle camicie il buttondown,
di New York
42,0 un bottoncino ispirato alla chiusura
delle polo inglesi. Da Gary Cooper a
40,0 Cary Grant, da Nelson Rockefeller a
38,0 Jack Kerouac, quelle camicie sono
poi diventate il mito che nel 2001
36,0
30 giu 1 lug 2 lug 6 lug 8 lug
convinse Claudio Del Vecchio, l’ere- Sono sempre di più
de del patron di Luxottica Leonar-
do, a comprare il brand nel frattem- i gruppi messi
Il punto po finito in mano a Marks&Spencer. in ginocchio dal virus
Solido simbolo di un’America che
sembrava immortale, quegli abiti e costretti a ricorrere
griffati con la pecora sorretta dal na-
L’oro dei record stro, divennero perfino un rito scara- a licenziamenti
mantico: con i broker a debuttare a e chiusure di negozi
fa sognare Wall Street sempre avvolti in un abi-
to Brooks. L’impatto del coronavi-
i risparmiatori rus ha però corroso pure la certezza
di quell’eleganza senza tempo. La
società, «per oltre 200 anni ha dato già valutando prima del Covid». bri magazzini Macy’s, sì, quelli che fondamentale capo di moda. La resi-
prova di resilienza, navigando attra- La celebre azienda d’altronde, è sponsorizzano i fuochi d’artificio stenza di quel tessuto sembrava pa-
di Aldo Fontanarosa verso tendenze in continuo muta- solo l’ultima di una serie di grandi del 4 Luglio e la parata di Thanksgi- ri alla sua tenuta simbolica: e invece
mento, cicli economici fluttuanti e brand americani, messi in ginoc- ving. Prima dell’emergenza Co- nel secondo trimestre di questo scia-
persino guerre mondiali», dice Del chio dal lockdown. Ma in realtà già vid-19, avevano già annunciato la guratissimo anno, pure quei jeans

G ioielli se ne fabbricano pochi.

Nell’anno della pandemia, la
domanda di anelli, collane, diademi
può calare di almeno un quinto.
Eppure l’oro corre a livelli di prezzo
che non si vedevano dal 2011. Ieri il
metallo giallo ha sfiorato i 1820
dollari a Londra e i 1830 a New York.
Il record dei 1921 dollari l’oncia,
raggiunto nel 2011, sembra
eguagliabile entro dicembre. A
comprare oro, oro e oro sono società
di investimento tra le più flessibili e
lucide al mondo. I fondi Etf prendono
Vecchio nel comunicato dell’azien-
da che ne annuncia la bancarotta e
la richiesta di far ricorso al Chapter
11, la legge fallimentare che consen-
te alle aziende americana in crisi di
pagare i creditori, provando ad av-
viare un piano di risanamento da 75
milioni di dollari. «Nostra priorità»
dice ancora Del Vecchio, «è trovare
un nuovo proprietario che apprezzi
la tradizione di Brooks Brothers, ab-
bia una visione del futuro e si allinei
ai nostri valori più profondi e alla no-
stra cultura. Opzione che stavamo
in crisi da tempo, piegati soprattut-
to dalla spietata competizione delle
vendite online. Una lista lunghissi-
ma, quella di coloro che non riapri-
ranno le saracinesche. Ne fa parte il
marchio J.Crew, che con un debito
di 400 milioni di dollari, già un me-
se fa aveva annunciato di voler chiu-
dere i suoi 500 negozi nel mondo. E
poi i magazzini J.C. Penny, soffocati
anche loro da un debito di oltre 450
milioni di dollari. Insieme alla cate-
na del lusso Neiman Marcus, che ha
licenziato 14 mila persone. E i cele-
chiusura di 125 punti vendita. E ora
cercano 5 miliardi per schivare il fal-
limento, valutando di dare in garan-
zia inventario e patrimonio immobi-
liare, pur di evitare la chiusura.
E in crisi, c’è pure un altro storico
marchio. Quello dei jeans Levi’s da
sempre simbolo del Made in U.S.A.
Sì, il pantalone a cinque tasche e i
bottoni di metallo forgiato con l’in-
distruttibile denim nel 1873 dal cer-
catore d’oro bavarese Levi Strauss
allo scopo di farne un indumento da
lavoro, ma nei secoli diventato un
hanno registrato un crollo di vendi-
te del 62 per cento. E ora l’azienda,
pur pronta a riaprire il 90 per cento
dei suoi negozi, fa sapere di essere
costretta a licenziare: 700 lavorato-
ri, il 15 per cento della sua forza lavo-
ro. Certo, già a fine anni 90 e poi do-
po la crisi del 2009 il celebre mar-
chio sembrò prossimo a scomparire
e invece s’è sempre ripreso. Ma con
l’intera filiera azzoppata, dalla pro-
duzione alle sfilate, chissà entro un
anno cosa andrà ancora di moda.
©RIPRODUZIONE RISERVATA

i tuoi soldi, fiutano le difficoltà del

momento e vanno dove li porta il
buonsenso. Oggi vanno sul metallo
giallo, che comprano a gettito
continuo, mentre il coronavirus tiene
in scacco gli Usa e tante forme di
investimento promettono ricavi a
zero o negativi. E così, come nella
fiction La Casa di Carta, i caveau
delle banche di Londra, Zurigo e New
York si gonfiano di lingotti come
raramente si sono visti. Il World Gold
Council, associazione delle imprese
minerarie, parla di 3621 tonnellate in
custodia nel mondo, per un valore
superiore ai 200 miliardi di dollari. I
produttori di oro viaggiano così
verso un aumento dei ricavi vicino
all’80%, da un anno all’altro. E con
loro anche i risparmiatori vedono
plusvalenze da sogno. Niente male
per un semplice bene rifugio.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
di Diego Longhin
Torino - L’azione legale di General
Motors contro Fca è stata rigettata
da un giudice federale di Detroit.
Gm aveva accusato Fca di aver mani-
polato le trattative per il rinnovo del
contratto di lavoro con il United Au-
to Workers fra il 2009 e il 2015 pa-
gando tangenti al potentissimo sin-
dacato delle tute blu statunitensi.
Lo scopo? Secondo Gm favorire Fca
nel rinnovo degli accordi per inde-
bolire il gruppo concorrente.
Ora il giudice distrettuale Paul
Borman ha deciso che Gm non ha di-
mostrato di essere stata direttamen-
te danneggiata dai pagamenti fatti
da alcuni manager Fca al sindacato
Auto e sindacati
Un giudice Usa rigetta
la causa Gm contro Fca
Uaw. La decisione mette un primo
punto fermo su una questione inizia-
ta a novembre dello scorso anno. No-
ve leader sindacali e tre ex dirigenti
di Fca sono stati condannati nell’am-
bito di un’indagine per corruzione,
mentre il gruppo si è sempre detto
estraneo ai fatti e non al corrente
della cospirazione fra tre suoi ex ma-
nager con funzionari del Uaw.
Nella causa, Gm affermava che
Fca aveva ottenuto contratti miglio-
ri rispetto ai concorrenti che aveva-
no visto lievitare i costi di manodo-
pera. Nei mesi si è vissuta un’altale-
na giudiziaria, tra ipotesi di cambio
di giudice a inviti ai due gruppi auto-
mobilistici a trovare un accordo. Sia
Fca sia il sindacato dei metalmecca-
nici Usa hanno sempre respinto le
accuse di aver agito per indebolire
Gm e la ricostruzione dei fatti nell’e-
sposto, dove si accusa anche lo
scomparso amministratore delega-
to Sergio Marchionnne. «I costi di
manodopera di Gm non erano supe-
riori a quelli che sarebbero stati
quelli di Fca senza il pagamento del-
le tangenti», ha scritto Borman nel-
le motivazioni del rigetto. «Abbia-
mo affermato fin dall’inizio che si è
trattato di una causa senza merito.
Il rigetto della denuncia di Gm con
pregiudizio, oggi, giustifica la no-
stra posizione», ha commentato un
portavoce di Fca. Gm ha invece det-
to che proseguira l’azione legale.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Giovedì, 9 luglio 2020
Sider Alloys ed Enel
vicini all’accordo
per l’energia di Alcoa
L’azienda elettrica riconoscerà un contratto di fornitura a prezzi scontati
In campo anche Invitalia. I lavoratori in presidio davanti ai cancelli
di Marco Patucchi
Roma — «L’imprenditore è un ne-
goziatore duro che prova sem-
pre a spuntare qualche migliora-
mento delle condizioni. Ma le fir-
me stanno arrivando». Chi segue
sui tavoli (e nelle call) ministeria-
li il dossier della ex Alcoa non ha
dubbi: la vertenza simbolo della
resistenza operaia è ormai in di-
rittura, dopo oltre sei anni di lot-
ta dei lavoratori del Sulcis (Sarde-
gna meridionale) e l’impegno
dei governi che si sono succedu-
ti nel provare a riaprire l’unica
fabbrica italiana di alluminio pri-
mario abbandonata nel 2014 dal-
la multinazionale americana.
L’imprenditore con la penna in
mano è Giuseppe Mannina, ceo
della Sider Alloys, che deve fir-
mare insieme all’Enel l’accordo
sulla fornitura di energia a prez-
zo scontato. Lo schema di intesa
è pronto da tempo, mancano so-
lo i dettagli sui quali, appunto,
700
Il lavoro
Gli addetti della fabbrica
dell’alluminio primario sono
circa 700, ma lo stabilimento
ancora non è ripartito
Economia
2014
La chiusura
La multinazionale americana
Alcoa ha chiuso lo stabilimento
di Portovesme nel 2014
delocalizzando in nord Europa
k Una manifestazione degli operai Alcoa sotto il ministero dello Sviluppo
Economico. A sinistra, lavoratori nel presidio ai cancelli della fabbrica
Mannina sta facendo leva per ot-
tenere gli ultimi miglioramenti:
Enel riconoscerà al gruppo ita-
lo-svizzero un contratto di forni-
tura di 5 anni più altri 5 ad un
prezzo pari a circa la metà delle
quotazioni di mercato e a fornire
la garanzia che mette al coperto
la spa pubblica da possibili ina-
dempienze di Sider Alloys (circa
50 milioni di euro) saranno la Sa-
ce, società finanziario-assicurati-
va di Cdp, e in una quota minori-
taria Invitalia, la società di pro-
mozione industriale del Tesoro
che fa da pivot nell’operazione
Alcoa. Ai cancelli della fabbrica
di Portovesme da dieci giorni i
rappresentanti di Fiom, Fim e
Uilm, insieme ad un drappello di
operai “storici” dello stabilimen-
to, sono tornati ad abitare il presi-
dio di legno e lamiera diventato
simbolo della loro lotta.
Un pressing decisivo per com-
pletare il tratto finale di un salva-
taggio industriale che ai più con-
tinua a sembrare quasi utopico:
pagina 25
«Ma la produzione di alluminio è
strategica per il Paese — ripete
Alessandra Todde, la sottosegre-
taria allo Sviluppo Economico
che ha seguito più da vicino la
vertenza — e ognuno deve fare la
propria parte».
«Noi la stiamo facendo dal
2014 nel nome di 700 lavoratori
della ex Alcoa — ribadisce Rober-
to Forresu, segretario regionale
della Fiom-Cgil — . Non si perda
più tempo, altrimenti scoppie-
ranno nuove tensioni sociali. Qui
al presidio abbiamo incontrato
tutte le istituzioni, ci manca solo
il presidente della Regione. Se
non arriverà la firma dell’accor-
do saremo costretti a tornare a
Roma, sotto al ministero dello
Sviluppo Economico». Negli uffi-
ci del Mise il tambureggiare
sull’asfalto dei caschi degli ope-
rai Alcoa è un ritmo noto. Riascol-
tarlo significherebbe l’ennesimo
fallimento della politica indu-
striale italiana.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.

AVVISO A PAGAMENTO

Società Oftalmologica Italiana - SOI Dal 1869 a Difesa della Vista

Manifesto per il Cambiamento Organizzativo del Sistema Sanitario Nazionale “Diritto di tutela della vista e accesso alle migliori cure oculistiche”
La Società Oftalmologica Italiana, Ente Morale riconosciuto dallo Stato dal 1924, indica le soluzioni per dare al Paese un Servizio Sanitario Oculistico sostenibile e tecnologicamente aggiornato per garantire
le cure migliori ai malati che stanno progressivamente perdendo la vista.
L’Oftalmologia Italiana è all’avanguardia nella tutela della vista grazie alla recente evoluzione tecnologica e alla straordinaria professionalità dei medici oculisti che oggi danno ai pazienti cure più sicure ed efficaci.
L’Oftalmologia è la Specialità di riferimento in grado di erogare cure ad alta complessità e salva vista con modello organizzativo ambulatoriale differentemente dall’obsoleto sistema ospedaliero. La richiesta di cure
oculistiche sicure ed efficaci aumenterà del 50% nei prossimi 10 anni, in un sistema già oggi in grave sofferenza per provvedere al necessario.
Soprattutto oggi molti pazienti subiscono una perdita della vista inaccettabile. SOI ritiene responsabile di questa sorprendente realtà principalmente la mancanza di investimenti a lungo termine in Oculistica: la carenza di
ammodernamento del sistema ospedaliero; la carenza di personale medico specialistico dedicato all’oculistica; l’assoluta mancanza d’informatizzazione; la mancanza totale di dati organizzativamente utili; una tremenda
confusione in assenza di responsabilità gestionale ed etica. Tutto questo penalizza pesantemente il diritto sancito dalla Costituzione d’accesso alla miglior cura salvavista.

Una cattiva Visione penalizza la Salute, il benessere economico e la produttività degli individui, delle Famiglie e della Società nel suo insieme.

In Italia più di due milioni di Persone

La perdita della Vista si associa In Italia i costi diretti ed indiretti della
soffrono di riduzione della Vista
a grave depressione ed ansia cecità ammontano
invalidante. Si stima che questa cifra
a 28 miliardi ogni anno.
triplicherà entro il 2050.

Le Persone che vedono male La perdita della Vista comporta la la perdita della vista causa una riduzione dell’83%
raddoppiano la probabilità di cadute e necessità di assistenza domiciliare delle opportunità di relazione con il mondo esterno e
incidenti con gravi danni da trauma che dev’essere totalmente riorganizzata sprofonda l’individuo in un totale isolamento

Gli Attori capaci di organizzare e gestire il sistema – I Medici Oculisti

Necessario creare un’adeguata e aggiornata competenza nel Sistema Sanitario Nazionale
I Medici Oculisti occupati nel SSN (attualmente 1500 dei 7000 Medici Oculisti italiani) sono insufficienti con carichi di lavoro eccessivi e poco proporzionati alle aumentate esigenze di diagnostica per immagini. Gli Ospedali da anni
non riescono a soddisfare per tempo le richieste di assistenza oculistica, con conseguenti liste d’attesa a volte di oltre un anno. Oggi è ancora più difficile erogare cure adeguate e accessibili anche alla luce delle limitazioni del
numero delle prestazioni causate dalla pandemia da COVID-19.
L’Oculistica italiana è il servizio di prim’ordine ad alta complessità che gestisce il 7% di tutta la chirurgia elettiva ed eroga 15 milioni di visite oculistiche e 1 milione di interventi Ambulatoriali salvavista ogni anno.
I 7000 Medici Oculisti italiani ogni anno salvano la Vista a un milione e trecentomila Persone.

Un terzo dei Oggi al Nelle strutture oculistiche del SSN sono

Medici Oculisti Sistema Sanitario stati attivati protocolli che, per ridurre le liste
operanti nel SSN Nazionale d’attesa, abbassano la qualità dell’assistenza a
raggiungeranno servono disposizione dei cittadini: hanno addirittura tolto
l’età della 1000 nuovi Medici l’assistenza anestesiologica per gli interventi
pensione Oculisti chirurgici agli occhi.

Attività Multidisciplinari
In Italia, non esistono professionisti sanitari formati e abilitati per sostituirsi al medico oculista nell’assistenza ai pazienti. Nonostante questo si assiste a un aumento incontrollato di attività pericolose per i pazienti,
esercitate abusivamente da figure illegittime, incapaci e incompetenti adatte solo per un’attività di tipo commerciale incompatibile con il ruolo del medico oculista. Queste figure si propongono sorprendentemente anche
per la gestione delle patologie a carico dei Bambini.
I Pazienti hanno diritto a un’assistenza Medico Oculistica di qualità e priva di rischi per questo eseguita da Medici Oculisti certificati ed esperti.
Cosa deve cambiare
SOI certifica la necessità improrogabile di affrontare la criticità dell’oculistica dovuta alla mancanza di risorse. E’ indispensabile motivare l’arruolamento di giovani medici oculisti nel SSN, rendendolo competitivo con le
opportunità di lavoro presenti nel settore privato. Oggi l’Oftalmologia è la Specialità Medica con maggiore aumento di richiesta assistenziale. Per questo siamo perfettamente in grado di formare un numero adeguato di
giovani medici specialisti per soddisfare la crescita di questa domanda. E’ preferibile utilizzare le università italiane quali centri di specializzazione. Importare medici oculisti da Paesi meno sviluppati, produce solo una
riduzione della qualità dell’assistenza, com’è certificato quanto avvenuto nel Regno Unito nel corso degli ultimi 25 anni.

Proteggere la Vista degli Italiani

Nuove Strutture e Organizzazioni capaci di sostenere le esigenze dei pazienti
L’assistenza oculistica è migliore in centri specificamente disegnati in modo differente dai reparti oggi esistenti negli ospedali. I Centri Oftalmici devono organizzarsi al di fuori dai grandi ospedali per trasformarsi in
riferimenti accessibili, all’interno dei singoli quartieri cittadini per creare un efficiente ed agile flusso di pazienti.
Lavorare in modo intelligente
Il posizionamento fuori dagli ospedali deve essere utilizzato come hub per la raccolta delle immagini a scopo diagnostico e l’elaborazione dei dati per formulare le migliori diagnosi anche utilizzando il lavoro remoto dei
medici oculisti e costituire un progetto parallelo di cliniche virtuali per ridurre i costi e le liste di attesa.
Cosa deve cambiare
Da decenni hanno promesso la ristrutturazione degli ospedali insieme alla creazione di nuovi. Ma queste promesse non sono state mantenute. SOI evidenzia la necessità di progetti di rinnovamento del SSN per saper
sostenere le necessità dei Pazienti affetti da malattie degli occhi. Le innovazioni tecnologiche e informatiche che rendono l’oculistica più sicura e efficace devono essere alla portata di tutti.

Tecnologia
L’Oftalmologia è a capo di una rivoluzione digitale
Conoscere e rendere condivisibili i dati
In Italia esiste una criticità per la raccolta e la condivisione dei dati. È necessario per questo introdurre i sistemi informatizzati su base generalizzata. Solo in questo modo il Paziente viene messo al centro di ogni tipologia
di approccio e si spazza via la penalizzante burocrazia. Miglioreranno i rapporti con i pazienti e l’aderenza alle terapie. Oggi sono rispettate da non più del 50% delle Persone.
Finanziamenti per un Database Nazionale dedicato all’Oftalmologia
Un Sistema Digitale dedicato è in grado di trasformare la qualità dell’assistenza ai pazienti oftalmologici. La raccolta di dati salvaguarda l’assistenza di qualità e migliora lo sviluppo professionale, migliorando la chirurgia
della cataratta , la sua sicurezza e la efficacia

Una riduzione del 38% della rottura della capsula Maggiori investimenti in tecnologia digitale
posteriore potendo identificare prima dell’intervento produrrebbero sostanziali risparmi per decine di
i pazienti con rischio chirurgico elevato milioni di euro

Che cosa deve cambiare

SOI indica l’aumento dei fondi del SSN posti a sostegno dell’Oculistica per eliminare la moltiplicazione delle Persone ipovedenti previsto nei prossimi 20 anni..
E’ necessario un investimento di 500 milioni per permettere l’acquisto e la diffusione di tecnologie innovative per aggiornare un SSN fermo agli anni 2000.
Con 100 milioni sarà possibile ridurre la criticità che ha colpito i Pazienti affetti da maculopatia, patologia che rappresenta la causa principale di perdita della vista oggi in Italia. Molti Pazienti non hanno accesso a cure
adeguate e regolari per salvare la vista. In Italia si eseguono solo 300.000 iniezioni intravitreali ogni anno mentre in Francia Germania e Inghilterra ne vengono effettuate oltre 1 milione. SOI ritiene obbligatorio estendere
la prescrizione e l’erogazione dei farmaci per la maculopatia ai 7000 Medici Oculisti Italiani. Ad oggi, AIFA e la sua burocrazia hanno abilitato solo 200 medici oculisti. I farmaci devono essere tolti dalla fascia H e portati
alla fascia A. SOI ritiene necessaria l’abolizione della penalizzante farmacovigilanza intensiva imposta da AIFA che obbliga i medici oculisti a impiegare l’80% del loro tempo per compilare inutili moduli a scapito di poter
eseguire le terapie.
CAMPAGNA D’INFORMAZIONE PROGRESSO “LA VISTATI SALVA LA VITA”
Calendario Visite Mediche Specialistiche Oculistiche necessarie per salvaguardare il bene prezioso della Vista indicato da SOI insieme a Fondazione “Insieme per la Vista “Onlus
Alla nascita - entro i tre anni d’età – primo giorno di scuola – a 12 anni – a 40 anni e poi ogni due anni fino ai 60 anni – una volta all’anno oltre i 60 anni.

Società Oftalmologica Italiana – Informazioni utili

La Società Oftalmologica Italiana ritiene che tutti debbano avere accesso a cure oculistiche di alta qualità. Promuove l’eccellenza nella pratica dell’Oftalmologia attraverso il rispetto dei migliori standard adottati
internazionalmente nella formazione, istruzione e valutazione degli oftalmologi; SOI sostiene la promozione della Ricerca e l’adozione delle Innovazioni da parte di tutta la comunità oftalmologica.
Il Piano Strategico 2020-2021 definisce gli indirizzi e gli obiettivi per garantire un servizio accessibile a tutti i pazienti affetti da patologie oculari che oggi rischiano di perdere la vista.
La SOI è da sempre impegnata per fornire la corretta e trasparente informazione ai Cittadini e per sostenere le positive decisioni della politica finalizzate all’ottenimento di una Sanità in grado di salvaguardare il bene
prezioso della vista senza nessuna discriminazione.

Società Oftalmologica Italiana dal 1869 a difesa della Vista Ente Morale dal 1924
Via dei Mille 35 – 00185 Roma – Tel. 06 4464514 – 06 44702826 – Fax 06 4468403 – segreteria@sedesoi.com – www.sedesoi.com
.
Giovedì, 9 luglio 2020 Economia pagina 27
La Borsa LE QUOTAZIONI

Su Banca Generali il peso dei bond “dubbi”

Var% 2019- 2019- Capit. Var% 2019- 2019- Capit.
Chiu. Var.% Inizio 2020 2020 in mln Chiu. Var.% Inizio 2020 2020 in mln
Ieri € Ieri Anno Min € Max € di € Ieri € Ieri Anno Min € Max € di €
A illimity Bank 7,400 -1,99 -27,24 5,434 11,460 494
A.S. Roma 0,469 -0,95 -30,21 0,336 0,691 299 Ima 54,100 6,71 -16,90 44,141 76,082 2335
A2A 1,264 -0,04 -24,55 1,005 1,894 3963 Immsi 0,388 -0,77 -32,96 0,289 0,661 131
Acea 17,370 0,46 -5,08 11,820 21,710 3689 Indel B 16,150 -0,31 -25,58 11,907 24,020 93

B
Acotel Group 2,510 -1,18 -13,45 2,056 3,769 13 Intek Group 0,260 1,56 -17,33 0,197 0,350 100
I migliori orse europee deboli, divise tra I peggiori Acsm-Agam 2,200 1,38 12,24 1,658 2,806 434 Intek Group rnc
Interpump
0,437
27,040
-
0,90
-3,74
-7,40
0,297
19,908
0,500
33,355
22
2951
Aedes 0,812 - -26,85 0,720 2,292 26
le stime della Commissione Aeffe 0,943 -0,95 -53,55 0,722 2,987 102 Intesa SPaolo 1,763 -1,32 -25,96 1,337 2,609 31003
Snam Banca Generali Intesa SPaolo r - - - - - -
T sulla crescita nell’eurozona, del S Aerop. di Bologna 8,460 1,44 -30,08 6,759 12,874 304
+2,18% -3,78% Alba - - - - - - Inwit 9,295 -0,48 13,55 5,589 11,045 8957
giorno prima, e le speranze di Alerion 7,620 -0,78 142,68 2,533 8,580 394 Irce
Iren
1,470
2,238
-2,00
-0,80
-16,00
-18,74
1,346
1,771
2,394
3,093
41
2911
Enel ripresa degli Usa. Ha comunque Stm Algowatt 0,410 -5,53 2,50 0,255 0,463 20
Isagro 0,914 1,11 -26,29 0,586 1,704 22
+1,39% T prevalso il pessimismo e Piazza -2,89% S Alkemy
Ambienthesis
6,160
0,574
-4,94 -30,47 3,951 9,068
-0,35 20,08 0,325 0,760
35
52
Isagro Az. Sviluppo
IT WAY
0,654
1,035
1,24
-0,48
-28,91
68,02
0,398
0,300
1,357
1,283
9
8
Amplifon 24,960 0,40 -3,33 13,922 30,025 5650
Affari ha chiuso in calo dello 0,57%. Italcementi - - - - - -
Terna Atlantia Anima Holding 4,086 -0,83 -13,14 2,078 4,852 1511
Italgas 5,255 -1,41 -5,62 4,251 6,264 4279
+0,96% T Generalmente apprezzati i titoli
difensivi, come Snam (+2,18%) Enel
-2,49% S Aquafil
Ascopiave
3,805
3,640
0,40 -39,60 2,738 10,285
-1,36 -4,34 2,917 4,606
160
863
Italian Exhibition Group
Italmobil
2,820
28,700
1,81
-1,37
-33,02
23,66
2,441
17,370
4,845
29,550
88
1222
Astaldi 0,521 -0,57 -10,56 0,308 0,830 51
IVS Group 4,800 -5,14 -50,52 4,867 11,287 190
Interpump (+0,96%) ed Hera (+0,55). Deboli Banco Bpm ASTM 18,330 -2,81 -30,36 11,918 31,595 2583

+0,90% T anche le due banche sotto i -2,23% S Atlantia

Aut Merid
14,300
22,100
-2,49 -29,07 9,847 24,761
-0,45 -27,54 18,400 32,523
11895
96 J
Autogrill 4,716 0,64 -49,29 3,406 9,836 1203
riflettori, Ubi (-0,86% e Intesa Juventus FC 0,947 -2,01 -25,73 0,585 1,562 1263
Hera Fca Avio 15,100 -2,58 8,63 9,993 16,067 397

+0,55% T -1,32%), ma la banca guidata da

-2,08% S Azimut 15,655 -0,10 -27,69 9,455 24,385 2248
L
Victor Massiah continua ad essere a B La Doria 10,980 -1,96 17,68 6,452 11,521 341
Campari premio rispetto al concambio Cnh Industrial Landi Renzo 0,632 -3,95 -31,23 0,374 1,381 72

+0,48% T fissato. Male anche Banco Bpm. Ma -1,91% S B Carige

B Carige r
0,002
50,500
-
-
-
-
0,002
49,306
0,002
49,307
1133
1
Lazio
Leonardo
1,400
5,862
-2,64
-0,85
-12,17
-44,04
0,773 1,994
4,510 11,821
95
3380
B Desio-Br 2,210 -0,45 -15,65 1,705 3,211 271
la classifica dei ribassi è guidata da Luve 12,300 0,41 -6,46 8,495 14,473 270
Amplifon Tenaris B Desio-Br r 2,180 - -2,68 1,698 2,865 29 Lventure Group 0,540 -1,46 -12,90 0,376 0,669 25

+0,40% T Banca Generali (-3,78%), chiamata

-1,61% S B Farmafactoring
B Finnat
5,130
0,231
0,59
-0,86
-4,47
-18,95
4,153
0,205
6,125
0,359
876
84
in causa per una vicenda di bond B Intermobil 0,099 -6,60 -15,38 0,073 0,186 69 M
Diasorin legati alla criminalità. Buzzi Unicem B Sardegna r 8,660 - -7,87 6,547 10,493 57 M. Zanetti Bever. 4,640 0,87 -21,89 3,434 6,515 159

+0,39% T In difficoltà i titoli industriali, da -1,54% S B&C Speakers

B.F.
11,500
3,330
2,68
-1,48
-19,01
-15,27
7,816
2,299
14,439
3,916
124
585
Maire Tecnimont
MARR
1,708
12,580
-1,10
0,16
-32,49 1,320 3,641
-39,23 11,055 21,646
560
839
Banca Generali 26,500 -3,78 -9,99 16,812 32,981 3109 Mediaset 1,562 -1,01 -42,04 1,402 3,015 1852
Fca a Cnh (insieme alla holding
Unipol Exor Banca Ifis 9,000 0,33 -37,19 7,322 20,276 484 Mediobanca 6,692 -1,04 -33,08 4,224 10,921 5958

+0,33% T Exor) insieme a Buzzi Unicem.

-1,53% S Banca Mediolanum
Banca Sistema
6,475
1,668
-1,07
1,09
-27,21
-10,90
4,157
0,991
9,283
2,149
4816
136
Mid Industry Cap
Mittel
-
1,510
-
-1,95
- -
-9,04 1,213 1,789
- -
118
Fallisce il tentativo di rimbalzo di Banco BPM 1,359 -2,23 -33,73 1,049 2,481 2082 MolMed 0,480 1,05 27,32 0,246 0,504 222
Recordati Telecom (-0,8%). Italgas Basicnet 4,105 -2,26 -22,40 3,072 5,743 253 Moncler 34,510 -0,89 -14,98 26,805 42,772 8884

+0,02% T ©RIPRODUZIONE RISERVATA -1,41% S Bastogi

BB Biotech
0,902
66,100
3,44
0,61
-16,87
6,27
0,781
41,473
1,188
66,553
109
-
Mondadori
Mondo Tv
1,094
1,992
6,21
-0,40
-46,50 0,962 2,174
-26,22 0,933 2,668
281
72
VARIAZIONE DEI TITOLI APPARTENENTI ALL’INDICE FTSE-MIB 40 Bca Profilo 0,200 -0,50 -12,66 0,131 0,263 136 Monrif 0,109 -0,91 -28,99 0,092 0,204 22
BE 1,148 -0,17 -8,89 0,804 1,369 152 Monte Paschi 1,516 -1,49 7,37 1,002 2,138 1741
Moviemax - - - - - -
Tutte le quotazioni su www.repubblica.it/economia/ Beghelli
Bialetti Industrie
0,168
0,128
-
-0,39
-21,50
-35,19
0,149
0,099
0,311
0,303
34
20 Mutuionline 18,860 -1,05 -7,55 12,533 22,678 757
Biancamano 0,214 -2,73 -8,55 0,171 0,325 7
Biesse 13,030 11,65 -16,85 7,115 22,418 346 N
Siderurgia Trasporto aereo Bioera
Borgos Risp
0,469
1,050
0,21
-
-28,94
-22,79
0,390
0,900
1,190
1,532
3
1 NB Aurora
Neodecortech
-
2,760
-
-0,72
-
9,52
9,200 10,738
2,613 2,812
-
36
Borgosesia 0,450 0,90 -5,86 0,369 0,595 20
BPER Banca 2,206 -0,45 -51,99 1,857 4,627 1159 Netweek 0,093 -0,85 -41,68 0,080 0,322 12
Brembo 8,350 -2,57 -25,25 6,080 11,841 2817 Newlat Food 4,935 0,30 -18,29 4,099 6,361 199

Ilva, motori al minimo United Airlines avvisa Brioschi

Brunello Cucinelli
0,073
25,460
-2,40
1,19
-17,19
-21,27
0,055
24,170
0,112
38,512
57
1705
Nexi
Nova RE SIIQ
16,015
2,710
-0,99
1,12
27,10
-25,34
8,007 16,463
2,560 4,350
10112
30

altre tredici settimane 36 mila dipendenti

Buzzi Unic r 10,860 -2,34 -21,08 7,114 14,498 443
Buzzi Unicem 19,210 -1,54 -15,00 13,968 23,499 3191 O
Olidata 0,154 - - 0,155 0,155 6
di cassa integrazione “Pronti a licenziare” C
Cairo Communicat 1,510 0,40 -45,68 1,359 4,020 203
Openjobmetis
Orsero
6,200
6,520
-
-2,69
-28,49
2,19
4,171
4,758
8,987
7,143
85
117
OVS 0,930 -2,77 -53,80 0,631 2,121 212
Caleffi 0,705 - -43,15 0,676 1,515 11
Caltagirone 2,470 -0,80 -15,41 1,907 3,091 294
ROMA — Gli oltre 8 mila dipenden- ROMA — United Airlines — la quarta Caltagirone Ed. 0,758 - -29,81 0,729 1,162 96 P
ti dello stabilimento siderurgico Lucia compagnia al mondo per passeg-
Campari
Carel Industries
7,980
15,640
0,48
-2,62
-1,72 5,399 9,238
9,37 8,921 17,356
9248
1575
Panariagroup
Piaggio
1,000
2,234
-0,60
-1,76
-37,19 0,624 1,969
-19,93 1,430 3,097
45
802
di Taranto resteranno in cassa in- Morselli geri trasportati — minacciadi licen- Carraro
Cattolica As
1,484
5,255
0,13
-0,85
-33,30 1,103 2,619
-28,26 3,444 8,891
118
913
Pierrel
Pininfarina
0,160
1,185
-1,24
-2,07
-8,33 0,111 0,189
-27,66 0,940 2,541
37
64
tegrazione dal 3 agosto, «presumi- ziare fino a 36.000 dipendenti, un Cellularline 5,000 -0,79 -28,57 4,047 7,325 110 Piovan 5,300 1,53 -10,77 3,302 8,256 281
Cembre 17,500 2,64 -26,16 13,604 24,618 294
bilmente» per 13 settimane. Arce- terzo della sua forza lavoro, a cau- Cementir Hold 6,130 -2,23 -10,18 4,389 7,014 983
Piquadro
Pirelli & C
1,495
3,750
2,75
-0,82
-39,23 1,242 2,557
-29,85 3,146 6,534
75
3757
lorMittal annuncia ai sindacati sa del coronavirus. Una lettera di Centrale Latte d’Italia 2,580 - 6,61 1,791 2,904 36 Piteco 6,320 -1,25 -0,47 3,940 6,839 118
Cerved Group 6,360 0,47 -29,14 4,926 9,588 1240 PLC 1,420 5,58 -5,65 1,138 1,961 36
una riduzione dell’attività produt- preavviso è stata spedita ai lavora- CHL 0,005 - - 0,003 0,009 7 Poligraf S F 5,680 -1,05 -21,11 5,110 7,865 6
tiva. L’emergenza Covid-19 — «an- tori 60 giorni prima della decisio- CIA
Cir
0,105
0,396
-3,67
-0,50
-11,02 0,080 0,141
-27,87 0,382 0,592
10
507
Pop Sondrio
Poste Italiane
1,853
7,808
0,38
-0,79
-13,57 1,211 2,713
-23,41 6,309 11,513
837
10166
cora in atto in tutto il territorio na- ne finale, come legge impone. La Class Editori 0,125 -1,58 -31,59 0,080 0,248 21 Prima Industrie 13,200 - -23,52 9,798 22,458 137
zionale e internazionale» — causa compagnia aerea ha ottenuto un CNH Industrial
Coima Res
6,072
6,320
-1,91
-
-39,67 4,924 10,415
-29,15 5,731 9,444
8314
228
Prysmian 21,700 -0,09 - 14,439 24,736 5820

un «calo delle commesse e nel riti- prestito di 5 miliardi di dollari gra- Conafi 0,275 - -9,54 0,238 0,397 10
R
Cose Belle d’Italia 0,188 - -45,51 0,166 0,581 3
ro degli ordini prodotti». La multi- Nata a Modena zie al piano governativo di aiuti Ca- Covivio 66,550 1,45 -34,88 41,183 111,555 6188 R DeMedici 0,734 -0,68 -12,31 0,383 0,912 275
nazionale fa riferimento anche al nel 1956, si è res Act. Dunque non può licenzia- Cr Valtellinese
Credem
5,670
4,380
-0,61
-1,90
-22,12 3,980 9,480
-16,09 3,697 5,475
398
1467
Rai Way
Ratti
5,750
4,100
-1,71
-2,38
-7,26 4,095 6,348
-22,05 2,723 7,134
1570
113
«parziale blocco» del settore com- laureata in re nessuno fino al primo ottobre. E CSP 0,440 0,69 -26,67 0,354 0,794 15 RCS MediaGr 0,643 0,94 -37,69 0,578 1,489 336
Recordati 0,02 21,21 29,438 46,280 9630
merciale che ha reso difficilissimo Matematica alla peraltro non ha ancora stabilito se Reply
46,000
72,750 -2,28 3,93 42,917 78,825 2752
D
«la chiusura degli ordini e delle fat- Statale di Pisa licenziare tutti i 36 mila “avvisati”. Restart 0,540 -1,64 -15,49 0,130 0,794 17
D’Amico 0,097 5,45 -30,66 0,067 0,151 120 Retelit 1,816 0,44 13,50 1,140 1,847 299
turazioni». I dipendenti — quadri, con il massimo Certo la compagnia è pessimista Danieli 11,120 -0,71 -34,28 8,853 19,467 458 Risanamento 0,059 -2,15 58,56 0,018 0,091 107
impiegati operai — saranno collo- dei voti e la lode perché lega il ritorno a un’attività Danieli rnc
Datalogic
7,050
10,760
-0,98
-0,92
-31,69 5,757 14,237
-36,74 9,156 24,895
287
693
Rosss 0,535 0,94 -26,71 0,515 0,789 6

cati in cassa integrazione a secon- Dirigente di volo normale alla scoperta di un De’Longhi 24,500 0,16 28,27 11,712 25,707 3667
S
da della loro professionalità e in d’azienda ha tra vaccino o quantomeno di un tratta- Dea Capital
Delclima
1,222
-
-1,29
-
-9,19 0,887 1,376
- - -
347
- Sabaf 11,200 0,90 -18,96 9,476 16,538 128
rapporto alla quantità e alla quali- l’altro guidato mento affidabile contro il Co- Diasorin 179,200 0,39 53,82 70,302 208,350 10074 Saes Gett rnc
Saes Getters
16,900
25,400
-0,29
-0,78
-11,75
-15,33
11,146
14,674
20,725
32,808
125
373
Digital Bros 21,500 -1,15 62,14 4,134 22,883 303
tà delle lavorazioni che dovranno Stream (Sky) vid-19. A maggio United Airlines Dovalue 8,520 0,47 -32,38 4,997 13,223 674 Safilo Group 0,714 0,85 -36,36 0,558 1,555 194
essere realizzate. Il ministro Gual- e News non è riuscita a piazzare un bond Saipem
Saipem ris
2,200
43,000
-0,86
-
-49,78
2,38
1,897
40,000
4,991
44,200
2241
-
tieri (Economia): giusto un investi- Corporation (ad da 2,5 miliardi per assenza di do- E Sanlorenzo 14,950 -0,80 -6,06 9,790 17,475 519
Edison r 0,950 0,21 -7,32 0,834 1,142 105 Saras 0,664 - -54,99 0,659 1,881 629
mento statale nella ex Ilva per una per l’Europa) manda. Titolo in sofferenza, ieri, a EEMS 0,103 1,98 43,06 0,046 0,159 4 Seri Industrial 3,170 -1,71 93,29 1,408 3,617 151
svolta verde.©RIPRODUZIONE RISERVATA Wall Street.©RIPRODUZIONE RISERVATA El.En. 22,250 -1,55 -33,54 12,745 34,087 441 Servizi Italia
Sesa
2,270
58,000
-0,44
-0,34
-24,33
16,47
1,987
22,858
4,165
58,065
73
903
Elica 2,750 0,73 -10,42 1,310 3,838 171
Emak 0,722 -0,28 -23,27 0,566 1,427 119 Sicit Group 10,350 0,49 - 10,136 10,467 203
Investimenti Davide Tlc Enav
Enel
4,112
8,086
-2,23
1,39
-24,27 3,424 6,167
12,12 5,057 8,544
2239
81902
Sit
Snam
4,650
4,548
-1,06
2,18
-34,51
-2,34
4,104
3,473
9,050
5,085
116
15253
Iacovoni Enervit 2,950 -0,34 -12,20 2,734 3,568 52 Sogefi
Sol
0,862
10,950
2,01
-
-46,39
3,89
0,653
8,090
1,800
12,251
100
993
Eni 8,698 -1,38 -37,91 6,520 15,941 31683

I piccoli risparmiatori L’Antitrust: superfibra

ePRICE 0,324 1,57 -35,17 0,157 1,660 13 Sole 24 Ore 0,476 0,21 -28,96 0,344 0,721 26
Equita Group 2,450 0,41 -14,04 2,010 3,245 122 Stefanel 0,110 - - 0,065 0,163 9
Erg 20,700 0,98 7,48 14,070 23,200 3103 Stefanel risp 72,500 - - 72,500 72,500 -

puntano sul Btp Futura e voucher ai cittadini Esprinet 4,050 -0,25 -23,30 2,693 5,565 205 STMicroel 23,840 -2,89 -3,72 10,842 29,072 -
Eukedos 0,850 -2,86 -14,14 0,761 1,110 19
T
Superati i 5 miliardi per le reti veloci
Eurotech 5,500 -2,57 -37,21 3,284 9,791 198
Exor 50,200 -1,53 -28,04 36,268 75,458 12147
Tamburi 5,750 -0,35 -16,67 4,807 7,292 1059
Exprivia 0,782 -1,26 -5,90 0,510 1,316 40
TAS 1,580 -0,63 -22,93 1,234 2,102 133
Techedge 4,490 - -9,66 3,833 5,421 114
F Technogym 7,200 -0,62 -38,46 5,675 12,124 1448
ROMA — Nel terzo giorno di collo- roma — Meno burocrazia per la rea- Falck Renewables 5,625 -0,88 16,41 2,364 6,155 1635
Telecom it
Telecom it r
0,346
0,343
-0,80
-0,61
-38,12 0,301 0,585
-37,63 0,312 0,576
5318
2080
camento ieri, gli ordini per il Btp Direttore del lizzazioni di reti fisse di telecomuni- FCA-Fiat Chrysler A.
Ferragamo
8,796
11,940
-2,08
-1,24
-34,14 5,840 14,692
-37,01 10,147 21,527
13941
2015
Tenaris 5,752 -1,61 -43,05 4,361 13,446 -
Futura decennale hanno toccato Debito Pubblico, cazioni, voucher a famiglie e impre- Ferrari 154,500 -0,68 3,31 85,478 167,327 30119
TERNA
Tesmec
6,310
0,240
0,96
-2,83
6,52 4,769 6,752
-40,00 0,201 0,463
12652
26
quota 1,16 miliardi. La raccolta è nato a Roma se per le sole connessioni ultravelo- Fidia
Fiera Milano
2,660
3,045
-4,32
-1,93
-31,35 2,168 5,715
-45,14 2,350 6,454
14
223
Tinexta 13,340 3,41 12,67 6,205 14,305 623
Tiscali 0,011 -0,90 0,92 0,007 0,017 53
complessiva ha superato dunque i nel 1969. Si è ci, via i vincoli ancora esistenti per il Fila 8,620 -1,03 -40,55 6,542 15,431 371
TitanMet 0,062 - 17,49 0,045 0,133 3
Fincantieri 0,618 0,32 -32,88 0,415 1,261 1049
5 miliardi di euro, attestandosi a laureato con cambio di operatori che nel caso di FinecoBank 12,870 -0,23 16,95 7,272 12,930 7881
Tod’s
Toscana Aeroporti
24,700
13,750
-2,29
-0,72
-41,19 21,924 50,137
-20,75 9,502 18,691
822
253
5,214 miliardi. L’offerta del nuovo lode in Economia contratti prevede “corrispettivi in- FNM
Fullsix
0,435
0,612
-0,68
0,33
-40,90 0,352 0,850
-12,57 0,477 1,000
190
7
Trevi Finanz 0,024 2,97 60,08 0,010 0,034 371
titolo del Tesoro — rivolto ai soli alla Sapienza di genti” che limitano la concorrenza Triboo
TXT
1,330
7,520
3,10
-
-11,92 0,935 1,995
-22,87 4,718 10,662
38
98
piccoli risparmiatori — proseguirà Roma. Dal 1999 ed ancorano a tecnologie obsolete. G
fino a venerdì, sempre attraverso lavora al Mef L’Antitrust ha scritto a tutte le auto- Gabetti 0,330 -0,60 14,98 0,242 0,436 19 U
Garofalo Health C. 4,850 -1,02 -20,23 3,660 6,096 399
il Mot (il Mercato obbligazionario dove si è da rità competenti — Parlamento, Go- Gas Plus 1,760 -1,68 -27,57 1,359 2,737 80
UBI Banca
UniCredit
3,113
8,594
-0,86
-0,91
5,88
-36,28
2,103 4,319
6,195 14,267
3587
19233
telematico). I dati di Borsa italiana subito occupato verno, Authority delle comunicazio- Gedi Gruppo Editor.
Gefran
0,460
5,170
-
0,58
0,77 0,245 0,461
-24,53 3,721 8,338
234
75
Unieuro 7,400 -2,63 -45,02 5,316 14,843 149
Unipol 3,632 0,33 -30,23 2,555 5,441 2615
parlano di un numero elevato di della gestione ni e Comuni — per chiedere di rimuo- Generali 13,615 -1,02 -26,45 10,457 19,431 21512 UnipolSai 2,158 0,09 -16,36 1,736 2,758 6140
contratti di acquisto del Btp Futu- del debito vere gli ostacoli allo sviluppo della Geox
Gequity
0,711
0,028
-1,11
-
-40,05 0,528 1,906
-9,80 0,022 0,048
184
3
ra. Siamo di fronte a 33.626 opera- pubblico banda ultra larga. Il lockdown ha di- Giglio Group 2,625 -0,57 -7,57 1,488 3,929 48 V
Gima TT - - - 5,732 8,820 - Valsoia 10,950 -3,10 -8,75 7,556 14,310 118
zioni. È la prova che il titolo è stato mostrato la necessità di fare un sal- Gpi 7,480 -0,80 -5,32 4,975 9,377 119 Vianini 0,980 - -10,91 0,949 1,220 29
scelto — oltre che dai detentori di to tecnologico. E l’Antitrust solleci- Grandi Viaggi
Guala Closures
0,990
6,350
-3,41
2,42
-25,00 0,606 2,067
-14,19 4,618 7,764
48
393
grandi patrimoni — anche dalle fa- ta i decisori politici perché occorre Gvs 10,560 0,57 6,45 9,562 11,043 1845 W
Webuild 1,476 3,22 -10,71 0,688 2,342 1314
miglie. Con le entrate del Btp Futu- andare avanti sullo «sviluppo delle Webuild rsp 5,250 - -14,63 4,200 6,625 8
H
ra, lo Stato finanzierà le misure po- infrastrutture di tlc fissa e mobile a Wiit 128,500 -1,15 36,99 46,146 132,532 345
Hera 3,306 0,55 -15,32 2,674 4,450 4933
st-Covid (sostegno ai redditi, lavo- banda ultra-larga, in un’ottica di pro- Z
ro e imprese, sanità). mozione degli investimenti e del ri- I Zignago Vetro 13,080 -0,46 3,32 8,351 14,309 1153
©RIPRODUZIONE RISERVATA spetto della concorrenza”. IGD 3,500 -0,57 -44,00 3,026 6,867 386 Zucchi 1,270 -4,21 -30,99 0,941 2,320 5
.
.
Giovedì, 9 luglio 2020 Commenti pagina 29
Le lettere di Corrado Augias Invece Concita

L’Italia di ieri Meno retorica

e i debiti di oggi più specializzandi
di Corrado Augias di Concita De Gregorio

Gentile Augias, su “Repubblica” del 7 luglio, atlantista, favorevole alla Nato, si guadagnò
Lettere
Via Cristoforo
Colombo 90
nelle pagine della cultura ho letto: «Una certa
idea dell’Italia». Mi sono ricordata che la frase
era spesso ripetuta da Spadolini che la riferiva
l’epiteto di “amerikano” come allora si diceva
spregiativamente. Quando si convinse che le
condizioni politiche erano mature, a partire
Alessandra
Iorfida, laureata
«È passato un anno da
quando scrissi su questo
argomento. Nulla è cambiato,
00147 agli ideali repubblicani. Parole che vennero dal 1976 con il Pci che arrivò quasi al 35% dei a Pisa, medico anzi. Il ministro dell’Università e
pronunciate al congresso del partito nel 1981; voti, si batté perché quella grande a Trento, della Ricerca, orgoglioso come
E-mail Spadolini stava per divenire presidente del formazione popolare entrasse nell’area di preoccupata non mai, ha annunciato un
Per scrivere a Consiglio. Il tempo passa e degli uomini governo in accordo con il disegno di Aldo per la Sanità aumento di quasi 2000 posti per
Corrado Augias restano parole adattate ai tempi nuovi. Uguale Moro. Proprio la sua visione “atlantista” gli nazionale gli ingressi a Medicina. Se
c.augias impressione ho avuto leggendo articoli di permise di perorare il disegno della “unità fossimo un Paese diverso sarebbe
@repubblica.it alcuni intellettuali che ricordavano il partito nazionale” presso autorevoli esponenti degli una notizia di cui andare fieri,
d’Azione e discutevano di socialismo liberale: Stati Uniti. Poco dopo però Moro veniva E-mail invece come medico e come
si citava Carlo Rosselli, dimenticando Ugo La assassinato da una congiura di cui non Per raccontare cittadina è una notizia che mi
Malfa che colse il valore di una cultura politica sapremo mai la vera estensione. Come la vostra storia terrorizza. Non sono i medici che
fondata sull’idea di progresso economico, ricorda spesso Eugenio Scalfari, che lo ebbe a Concita mancano e mancheranno, anzi.
impegno sociale, libertà di pensiero. Mi resta amico, La Malfa combatté soprattutto la De Gregorio Entro meno di cinque anni (il
la consapevolezza di aver partecipato con deriva amorale di un Paese che con il scrivete 2025 non è così lontano) andrà in
entusiasmo a una fase importante della nostra raggiunto benessere stava rischiando di a concita pensione oltre il 60% dei medici
storia che mi fa sentire ancora ben viva. smarrirsi; sostenne l’intervento dello Stato @repubblica.it specialisti (cardiologi,
nell’economia, il rigoroso controllo della infettivologi, chirurghi) e medici
Mirella Spiritini Massari – Verona spesa pubblica. Morì a 73 anni senza fare in I vostri di medicina generale. Questi dati,
Mirella.Spiritini@alice.it tempo a vedere – forse a mitigare – l’opposta commenti e le che erano già tragici ben prima
concezione economica di Bettino Craxi, vostre lettere su della pandemia, oggi, dopo tutto

D obbiamo ricordare il nome di Ugo La

Malfa (1903-1979) tra le personalità che
hanno fatto la nuova Italia nata nel 1945-1948
insieme a quelli di Parri, De Gasperi, Nenni,
Togliatti e un pugno di uomini e donne
formatisi nella lotta al nazifascismo e nella
stesura della Costituzione repubblicana.
Erano persone che rappresentavano
ideologie e culture politiche diverse, rese
talvolta addirittura conflittuali
dall’atmosfera della “guerra fredda”. I due
imperi si contendevano l’Italia collocata su
una linea di confine geopolitica:
geograficamente in occidente ma con il più
grande partito comunista esistente in quella
parte del mondo. La Malfa, convinto
Salviamo i giovani
E-mail
Per scrivere alla dalla droga
redazione
rubrica.lettere Andrea Zirilli
@repubblica.it
Due giovani di 15 e 16 anni
hanno perso la vita a Terni
per aver assunto metadone
fornito da un
tossicodipendente di 41 anni.
Il metadone può diventare
letale se viene assunto da
persone prive di tolleranza
agli oppioidi. Come
dimostra questo ennesimo
caso, l’età del primo
contatto si sta abbassando
notevolmente. I casi di Alice
e Desiree più la morte di
questi due ragazzi ci
dimostrano che i nostri
giovani si espongono da soli
a rischi enormi, in contesti
di spaccio che raramente
sono in grado di gestire.
autore dello slogan “La nave va”.
Sicuramente la nave andava, però bruciando
le riserve di energie che le generazioni
invececoncita.it quello che il nostro Paese ha
passato, si pongono sulla testa
dei cittadini come la spada di
successive, quelle di oggi, avrebbero dovuto Damocle. Non bastano gli applausi dai balconi, né
pagare. La domanda che affiora ricordando dare ai medici l’etichetta di eroi. Servono investimenti
fatti così lontani è se quell’Italia fosse nella Sanità e un piano vero e proprio per il futuro,
davvero migliore della odierna. È difficile non solo per gli operatori sanitari, ma per tutti i
rispondere. Forse lo fu per almeno due cittadini. A oggi quel 60% di medici che andrà in
aspetti: la statura di quelle personalità, la pensione non sarà rimpiazzato da nessuno: l’Italia non
cultura politica che li muoveva. L’aspetto formerà abbastanza specialisti e medici di medicina
spaventoso di molti esponenti dell’attuale generale da far entrare nel Servizio sanitario. Negli
classe dirigente è il loro evidente vuoto di anni c’è stata infatti una programmazione sbilanciata
cultura politica che li rende ora mobili “qual
piuma al vento”, ora ciecamente rigidi. Per la
chiarezza: penso al rifiuto del Mes.
f
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Contratti insufficienti
per sostituire chi va in pensione
supportare o orientare. E il che bloccano l’Italia e quali
lavoro nelle scuole è
pressoché inesistente.
sono stati i governi che le
hanno approvate?
g
La risposta dello Stato deve
essere forte ed integrata: tra ingressi al corso di laurea e la formazione post
prevenzione, riduzione del La (non) sicurezza laurea. Chi non riesce a continuare il percorso (che è
danno, contrasto del fondamentale per un medico) rimane in un limbo
traffico, cura e recupero non dei mezzi abusivi fatto di precariato: l’imbuto formativo. Questa
possono più essere pensati tendenza va invertita adesso: servono 25mila contratti
da soli. Serve un tavolo Anna Zanoletti di formazione da stanziare per i prossimi cinque anni.
integrato in cui gli operatori Lo sforzo (così è stato definito da alcuni ministri) che
di polizia discutono con gli Da alcuni giorni è in atto ha portato a un misero aumento di 4200 contratti è
operatori del territorio, dei uno sciopero degli autisti solo l’ennesima presa in giro per medici e cittadini. E
Sert e delle comunità. della Ctp (Compagnia di sono necessarie anche più tutele per i medici in
trasporto pubblico) che non formazione (molto spesso gli specializzandi sono
hanno ancora ricevuto le trattati come carne da macello proprio a causa dei
Quali leggi spettanze mensili. Non mi buchi di organico del Ssn). Dopo una pandemia di
soffermo sui disagi dei questa portata, capire che investire in sanità è
bloccano il Paese cittadini che si ripetono da necessario sembra la cosa più semplice, invece siamo
anni e di fronte ai quali non ben lontani. Senza specialisti o medici di base i
Pietro Volpi c’è un intervento risolutore cittadini non potranno curarsi, e il nostro Ssn,
Lovere (Bergamo) delle autorità competenti. invidiato da tutto il mondo, è destinato al collasso
Vorrei piuttosto sottolineare entro poco tempo. Chi garantirà a quel punto il diritto
Conte ha detto che il decreto che, durante questa protesta alla cura sancito dall’articolo 32 della nostra
semplificazioni sarebbe la degli autisti Ctp, circolano Costituzione? Chi si curerà dei cittadini?».
madre di tutte le riforme. mezzi abusivi che però non ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nodo cruciale è come Ma, se serve un decreto offrono né sicurezza né

ridurre la “domanda”: non semplificazioni, è evidente garanzie igieniche agli
esistono progetti di che ci sono leggi vigenti che utenti costretti a servirsene , Pietre
prevenzione strutturati, non complicano la vita alle e questo è un grave rischio ,
esistono progetti di imprese e agli italiani. specialmente Anziani
prossimità con educatori di È chiedere troppo voler nell’emergenza sanitaria
strada che sappiano sapere quali siano le leggi che stiamo vivendo. di Paolo Berizzi

FONDATORE EUGENIO SCALFARI

DIRETTORE EDITORIALE
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Maurizio Molinari
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• Redazione Bologna 40122 - Viale Silvani, 2 - Tel. 051/6580111
• Redazione Firenze 50121 - Via Alfonso Lamarmora, 45
A llarme bullismo a Martina Franca: nella
località della valle d’Itria – quasi sempre in
centro storico, dove sono concentrati i locali
DIRETTORI CENTRALI: - Tel. 055/506871
DIREZIONE GEDI RELAZIONI ESTERNE: trattamento dati
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• Redazione Napoli 80121 - Via dei Mille, 16
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Maurizio Molinari RISORSE UMANE: Maurizio Molinari • Redazione Genova 16121 - Piazza Piccapietra 9
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Roberto Moro registrazione tribunale
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Vittime, soprattutto gli anziani. Uno è stato
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pagina
.
30
L’amaca
L’accecante
certezza morale
di Michele Serra
ttenzione a non trasformare
una causa giusta in “un brand
A dogmatico e coercitivo”. È il
succo della lettera aperta di
scrittori e intellettuali di peso
(Rowling, Chomsky, Rushdie,
Buruma e molti altri) a
proposito di Black Lives Matter. Il rischio —
dicono i firmatari — è soffocare un dibattito
necessario e complesso, quello sul razzismo,
per via di una “accecante certezza morale”,
scatenando vere e proprie cacce alle streghe.
Il documento (molto condivisibile) ricorda da
vicino quello sottoscritto a suo tempo da
centinaia di donne francesi a proposito di
#MeToo. Dissero che combattere
discriminazione, molestie, violenze, è
sacrosanto; ma non deve generare una
neo-sessuofobia che in ogni gesto di
seduzione vede volontà di sopraffazione.
C’era una vena anti-puritana molto europea,
in quel documento. Aleggia, oggi, anche in
questa lettera aperta. Si sa che una
rivoluzione non è un pranzo di gala (lo disse
Mao, che comunque non metterei tra i miei
autori di riferimento). Ed è fisiologico che ogni
rivoluzione porti con sé, oltre alle bandiere al
vento e alle speranze di riscatto, anche
bordate d’odio e di fanatismo, così che vittime
incolpevoli finiscono nella stessa graticola dei
veri oppressori detronizzati. Ma se si riesce
almeno a ridurre il danno, è meglio. Sia per le
vittime incolpevoli, sia per la causa della
rivoluzione, che diventando Verità ci mette
molto poco a diventare una nuova, detestabile
forma di dogma e di persecuzione. A
desiderare che le rivoluzioni non si compiano
ci sono già i reazionari. Se ci si aggiungono
anche i rivoluzionari, tutto è destinato a
rimanere uguale a prima.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
ILLUSTRAZIONE DI GUIDO SCARABOTTOLO
La vignetta di Biani
Commenti
Il commento
Un ritardo colpevole
di Stefano Cappellini
I segue dalla prima pagina
A spi è il medesimo concessionario che gestiva il ponte
Morandi quando il suo cedimento strutturale ha
inghiottito la vita di 43 persone e ferito a morte una intera
città.L’effetto di questa paginetta scritta è stato paragonabile,
se perdonate la banalità del paragone in cambio della sua
efficacia, al famoso grido: “Il re è nudo”. E il re è
effettivamente nudo, dato che a due anni dalla tragedia né il
governo Conte uno a trazione leghista né la sua versione bis
risciacquata a sinistra sono stati capaci di prendere una
decisione, cioè se revocare o meno la concessione ad
Autostrade.
L’inerzia della burocrazia ha rimesso le chiavi del ponte in
mano al gestore di prima, e non per una consapevole scelta
della politica, cosa che avrebbe quantomeno avuto un senso,
bensì per la sua latitanza. Questa evidenza è esplosa come un
insulto alle orecchie non solo dei parenti delle vittime ma di
tutta l’opinione pubblica, sia la parte schierata a favore della
revoca sia quella più dubbiosa. Giuseppe Conte ora dice che
bisogna decidere subito, come se forze oscure lo avessero sin
qui trattenuto dalla possibilità di accelerare. Il Pd accredita la
versione che la lettera è stata anche un modo per incalzare gli
alleati sull’urgenza di una scelta, e pare una di quelle versioni
questurine dove si prova spericolatamente a capovolgere il
senso degli eventi quando non sono favorevoli alle forze
dell’ordine. Quanto agli alleati in questione, ovvero il M5S, ne
hanno approfittato per rinfrescare la specialità della casa, il
proclama enfatico e solenne: se non governassero da due e
anni e mezzo forse il metodo avrebbe ancora la possibilità di
suggestionare un pubblico più ampio degli ultimi affezionati.
Un ritardo colpevole, dunque. Che non può essere
giustificato con il solito alibi della necessità di mediazione e
diplomazia né con la tentazione di delegare alla Corte
costituzionale la paternità della soluzione finale, come è
accaduto tante volte in questi ultimi decenni di politica
debole e un po’ vigliacca. Nella vicenda Autostrade le
divisioni nella maggioranza e nel governo hanno solo
cambiato confini e volti nel passaggio dal giallo-verde al
L’appello degli intellettuali bipartisan
Gli anticorpi democratici
di Federico Rampini
L’ America ha una tradizione di caccia alle streghe:
dall’epoca puritana raccontata ne La lettera scarlatta alla
Paura Rossa nel 1917-1920, fino al maccartismo anticomunista
negli anni Cinquanta. A guidare l’epurazione dei dissenzienti, i
processi ai sovversivi o agli eretici erano forze reazionarie. La
nuova caccia alle streghe invece è promossa in nome
dell’anti-razzismo dalla sinistra radicale, che ha conquistato
posizioni influenti nell’informazione, nei social media, nelle
università e altre istituzioni culturali, nello spettacolo. Chi non
è allineato con l’avanguardia intransigente del movimento,
subisce linciaggi mediatici, o perde il posto di lavoro.
Ora un folto gruppo d’intellettuali si ribella e lancia l’allarme,
firmando su Harper’s magazine un appello che denuncia la
pericolosa deriva verso l’intolleranza politically correct.
L’elenco dei nomi è interessante. Ci sono femministe storiche
come Gloria Steinem e la romanziera Margaret Atwood, guru
della sinistra radicale come Noam Chomsky, paladini della
libertà di parola come Salman Rushdie. E soprattutto tanti
intellettuali afroamericani, tra cui il promotore del manifesto.
Nessuno di loro è sospetto di essere trumpiano o anche solo
vagamente conservatore. Ma si ribellano contro il clima di
caccia alle streghe che domina nel mondo della cultura e dei
media dopo l’uccisione di George Floyd, la nuova intolleranza
degli estremisti dell’anti-razzismo e dei demolitori di statue, di
tutti coloro che guidano “epurazioni” nelle redazioni,
censurano le opinioni diverse, impongono un pensiero unico
politically correct. È accaduto per esempio che il direttore delle
pagine dei commenti del New York Times abbia perso il posto
per aver osato pubblicare l’opinione di un senatore
repubblicano. Un altro giornalista è stato licenziato solo per
aver citato studi che vedevano nella violenza delle
manifestazioni di piazza degli anni Sessanta un fattore nella
vittoria del presidente repubblicano Richard Nixon. Chi osa
mettere in dubbio lo slogan di Black Lives Matter de-fund the
police (tagliare fondi alla polizia) è accusato di “attentare alle
vite degli afroamericani”. Guai ad accennare che l’ondata di
omicidi in corso a New York, Chicago, Atlanta e Washington è
in molti casi violenza di neri contro altri neri, e che il boom di
criminalità può essere collegato alla delegittimazione delle
Giovedì, 9 luglio 2020
giallo-rosso. Non è cambiato il risultato: la paralisi. La
posizione del Pd non è mai stata molto chiara. Dietro la parola
d’ordine dell’approfondimento della materia traluceva la
rassegnazione allo stallo. Il M5S ha sempre sostenuto la via
della revoca della concessione, una posizione che a onore del
vero non può certo essere liquidata tra le molte bislacche e
ideologiche del Movimento, ma ha sempre faticato molto a
distinguere tra il campo delle responsabilità penali, che sono
personali per definizione, e quello delle sanzioni politiche.
Conte ripete da settimane che ci sono i presupposti per la
revoca ma che nulla è ancora deciso. Ci può essere un
pezzetto di ragione in ciascuna delle posizioni, ma un
governo non è un seminario filosofico dove si affastellano
teorie per il piacere intellettuale degli studenti. Serve il
coraggio di decidere.
Questo gioco delle statue è apparso ancora più intollerabile a
causa di una imprevista buona notizia. La questione revoca sì
revoca no si trascina da mesi, come del resto è accaduto e
accade per tanti altri dossier del governo, ma in questo caso è
stato un fatto meno ordinario della letterina del ministero a
far allargare le braccia anche del più paziente osservatore: ci
si è messo meno a costruire il nuovo ponte che a trovare una
quadra nel governo. Il paradosso è che persino la volta che la
politica ha prodotto qualcosa di buono si è vista ritorcere
contro il successo, proprio perché l’eccezione, la
ricostruzione in tempi record, fa risaltare ancora di più la
regola, l’estenuante lentezza della nostra politica divenuta
ormai strutturale anche a causa dei governi Frankenstein – il
primo ben più spaventoso del secondo, sia chiaro – che hanno
trascinato fin qui la legislatura. Poco più di due anni che
sembrano dieci, non certo per la mole di provvedimenti, e
neanche per l’effetto Covid che ha stravolto la percezione
temporale di tutti noi, ma per questo senso di ripetizione a
oltranza di un copione basato su lunghe estenuanti trattative,
molte approvazioni salvo intese e pochi concreti passi avanti.
Un’andatura lenta che può anche permettere, forse, di
arrivare a fine legislatura. Ma senza altro effetto che
guadagnare tempo sul pagamento del conto.
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forze dell’ordine.
Chi osa criticare “il movimento”, esprimere dubbi sulla
“rivoluzione culturale”, viene spesso sommerso di attacchi sul
piano personale: anziché discuterne le idee, bisogna
screditarlo (o screditarla) per i suoi moventi veri o presunti, le
sue pecche individuali, qualche episodio del suo passato. È una
tecnica collaudata: nelle epurazioni tutti attingono agli stessi
manuali, dalla Santa Inquisizione ai nazifascismi, dallo
stalinismo al maoismo. Già da tempo si è affermato nelle
redazioni delle testate più autorevoli — dal New York Times al
Washington Post — un giornalismo “resistenziale”: la ricerca
dell’obiettività, o anche solo l’illustrazione di punti di vista
diversi, è considerata una debolezza, un cedimento
all’avversario.
Studi indipendenti hanno dimostrato come i discorsi di Donald
Trump — ultimo quello sul Mount Rushmore — vengono
sistematicamente deformati: nei resoconti della Cnn o della
stampa progressista si selezionano solo le frasi più radicali e
laceranti, le altre vengono ignorate. La degenerazione del
politically correct cominciò nei campus universitari, dove già
da anni si censurano capolavori letterari e artistici perché non
conformi con le regole contemporanee sui temi razziali,
sessuali, identitari. Il curriculum degli studenti diventa col
passare degli anni sempre più omogeneo, monocorde, per
evitare “turbamenti” da esposizione al demonio.
C’è qualcosa che ricorda i “risvegli religiosi” nell’America
dell’Ottocento: riaffiora nell’anti-razzismo o in #MeToo lo
stesso integralismo, lo stesso anelito a una
espiazione-purificazione. La campagna di demolizione delle
statue sta riscrivendo la storia degli Stati Uniti come una lunga
catena di crimini. Si può intuire quale impatto ha
sull’elettorato bianco di Trump. E tuttavia non è così
importante misurare l’effetto elettorale: forse lo svantaggio di
Trump questa volta è incolmabile. Purtroppo, l’America che
emergerà dopo l’uscita di scena di Trump non sarà migliore di
quella che lui malgoverna da quattro anni. Se una parte del
Paese si arroga il diritto di silenziare e scomunicare l’altra,
questa larvata guerra civile continuerà.
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.
Giovedì, 9 luglio 2020 Commenti pagina 31
Il punto Bucchi

Il Ponte e un’alleanza
nel pantano
di Stefano Folli

L a vicenda ponte Morandi-Aspi

(Autostrade) ha tutto per diventare il
simbolo del groviglio di contraddizioni e
illogicità in cui si è impantanata
l’alleanza Pd-M5S: ossia il patto di potere
affrettato e un po’ raccogliticcio a cui si
fece ricorso l’estate scorsa dopo la crisi
del Papeete per mettere in piedi un
governo in grado di buttare la Lega
all’opposizione ed evitare le elezioni.
Più di altri temi emblematici, dal Mes ai
decreti “salvo intese”, dalla passerella di
Villa Pamphili al rinvio come metodo di
governo, il caso Autostrade rispecchia la
scarsa consistenza dell’accordo di
governo. Da un lato si lascia intendere
che Pd e 5S potrebbero addirittura
presentarsi uniti alle prossime elezioni
regionali (tra poco più di due mesi);
dall’altro si procede a strappi, con i due
partner schierati uno contro l’altro,
incerti su come gestire la bizzarria del
ponte. Vale a dire l’episodio più
doloroso e luttuoso degli ultimi anni,
emblematico del rapporto fra i cittadini
e la classe dirigente; prova del nove
della credibilità e coerenza dei governi;
nonché esempio dell’Italia “che non si
arrende” dopo la tragedia.
Solo quest’ultimo aspetto ha avuto
senso fin qui: il ponte è rinato ed è un
modello di tecnica e di volontà. Ma in
parallelo le forze di maggioranza (due
diverse: prima Lega-5S, poi 5S-Pd) non
sono riuscite in quasi due anni a venire
a capo del rebus della concessione:
revocare o confermare l’appalto ai
Benetton? Si è arrivati alla vigilia
dell’inaugurazione senza aver deciso e
la concessione è stata confermata
pro tempore tra lo stupore generale.
Peraltro nelle stesse ore in cui la
Consulta dava torto ad Aspi e al suo
ricorso in quanto esclusa a suo tempo
dalla ricostruzione.
Tutto questo con il premier Conte che
ha fatto intendere di non sapere
alcunché della vicenda, quasi si
trattasse di una questione di poco conto;
e infatti si è affrettato a scaricare sui
ministri le responsabilità, ingiungendo
loro di trovare una soluzione entro
sabato. E con i Cinque Stelle che devono
incassare uno smacco senza precedenti,
loro che erano i paladini della revoca,
ma non hanno saputo ottenere niente
nemmeno quando avevano il ministro
dei Trasporti.
Adesso sono il bersaglio delle ironie via
web e certo è vero che la storia di
Genova si aggiunge a una lunga lista di
passi indietro rispetto alle pietre miliari
del grillismo.
Tuttavia in questa occasione la lezione è
amara per tutti. Per i 5S, non c’è dubbio:
ma è l’intero governo a scontare una
grave perdita d’immagine. E il Pd, cui
appartiene la De Micheli succeduta a
Toninelli, non può sottrarsi. Il fatto che
la conferma del vecchio concessionario
sia definita “temporanea”, così che si
possa almeno inaugurare il ponte, riesce
solo ad aggiungere una nota surreale
alla vicenda. Che rimane un intreccio di
incomprensioni e di mosse confuse: la
dimostrazione pratica che non esiste
un’autentica coesione tra Pd e Cinque
Stelle, al di là della comune intenzione
di procedere in qualche modo fino al
semestre bianco e poi all’elezione del
capo dello Stato (gennaio 2021). Da un
lato, il Movimento che si pretendeva
anti-sistema accetta una serie di
compromessi al ribasso per restare al
governo; dall’altro il Pd non riesce a
imporre una linea dinamica e
riformatrice. Così si resta al piccolo
cabotaggio costellato di incidenti di
percorso. All’Italia manca ogni giorno di
più una seria forza riformista.
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Il mondo dopo la pandemia
La nuova normalità
di Juan Luis Cebrián
M an mano che passa il tempo, da quando è cominciato
il cosiddetto ritorno alla nuova normalità, in molti
Paesi che hanno rimosso le misure eccezionali adottate per
far fronte al Covid 19 si diffonde l’impressione che i danni
economici generati dalla pandemia saranno più profondi e
duraturi di quelli che inizialmente si immaginava.
Il collasso della struttura produttiva è una cosa a cui non
sarà facile porre rimedio e molti temono che se dovessero
esserci nuove ondate di infezioni alla fine dell’anno una
seconda frenata dell’economia potrebbe generare
un’autentica catastrofe.
Questa in cui siamo immersi è l’unica vera pandemia – di
dimensioni mondiali quindi – nella storia dell’Umanità.
Quella che abbiamo di fronte più che una crisi è un vero e
proprio cambio di civiltà, di proporzioni pari se non
maggiori a quello che diede vita all’era moderna, dopo
l’invenzione della stampa. Il processo era cominciato anni
prima che il coronavirus si estendesse come la peste del XXI
secolo, ma il morbo è servito ad accelerare la sua marcia e a
confermare le sue caratteristiche. La crisi finanziaria del
2008 è stata un’anticipazione di quello che stava per
piombarci addosso, e le successive reazioni di molti regimi
politici avevano già alimentato i comportamenti difensivi di
fronte al cambiamento. Il protezionismo, il nazionalismo, le
guerre commerciali e la polarizzazione politica erano
segnali del declino del sistema e della sua incapacità di far
fronte all’era del mondo che ora sta iniziando. La nuova
normalità ci conferma che quelle tendenze si sono
ingigantite dopo questi mesi di confinamento e
distanziamento sociale, termine che illustra meglio di
qualunque altro la sensazione di solitudine che ottunde la
coscienza dei cittadini. Di fronte all’assalto del virus, le
prime reazioni dei dirigenti di quasi tutto il Pianeta sono
state improntate a una sorta di «si salvi chi può»: sono state
adottate immediatamente misure per la protezione
esclusiva dei cittadini di ogni Paese, disprezzando o
dimenticando proprio quelli dei Paesi vicini. Perfino in
Europa nazioni come Germania, Francia o Austria si sono
affrettate a chiudere le loro frontiere, distruggendo con un
tratto di penna gli accordi di Schengen e senza consultare
né avvisare il resto dei membri dell’Unione.
Il prolungamento del confinamento e la constatazione del
pericolo comune hanno spinto poi sia la Commissione
europea che il Consiglio europeo a correggere il tiro, ed è
giusto riconoscere che le misure di politica monetaria
adottate per l’iniezione di liquidità e il salvataggio delle
imprese rappresentano uno sforzo encomiabile, senza il
quale le economie del Sud Europa non potrebbero
affrontare la situazione. Il progetto europeo non è mai stato
così a rischio come ora, ma al contempo non è mai stato
riaffermato con tanta forza come adesso. Il futuro del
continente dipende, in definitiva, dal comportamento dei
Paesi chiave e va sottolineato che il ruolo che stanno
giocando a questo riguardo Emmanuel Macron e Angela
Merkel, senza preoccuparsi del prezzo che potrebbero
pagare in termini elettorali, come si è visto nelle recenti
municipali francesi. Ma se l’iniziale immobilismo europeo,
bene o male e con difficoltà, alla fine è stato corretto, non si
può dire lo stesso per altre istituzioni cruciali per il futuro
della geopolitica e delle relazioni internazionali. Il G20, che
in occasione della crisi del 2008 reagì in modo pronto ed
efficace, in pratica brilla per la sua assenza in queste
circostanze, e nulla sembra indicare che riuscirà a
correggere la rotta. La debolezza del sistema delle Nazioni
Unite, la sua stessa incapacità di operare la riforma tante
volte sollecitata dai suoi segretari generali, la sua
burocratizzazione e la sua sudditanza nei confronti delle
decisioni di Paesi minori da cui dipende il futuro
professionale o politico dei suoi funzionari si possono
constatare anche nel funzionamento dell’Oms, che nessuno
ancora osa criticare per non intaccare il suo già dubbio
prestigio nel pieno del terremoto sanitario.
Mentre in Europa la situazione sembra essersi più o meno
rimessa in carreggiata, le notizie che arrivano dal
continente americano sono preoccupanti e devastanti
come non mai. Con l’eccezione del Canada e la timida
parentesi dell’Uruguay, il Nord e il Sud di quello che un
tempo veniva chiamato il Nuovo Mondo stanno subendo un
autentico tsunami, che colpisce non solo la salute e il
benessere della popolazione, ma anche il futuro delle sue
istituzioni e i suoi modelli di convivenza. Questa, in realtà, è
una deriva che assilla tutti noi. I poteri eccezionali che i
governi hanno assunto per combattere il virus, insieme al
protezionismo e all’esaltazione nazionalista alimentati
dalla paura, finiranno per erodere principi basilari della
democrazia rappresentativa, se non faremo attenzione.
L’esplosione di proteste popolari alimentata di recente
dalle rivendicazioni contro il razzismo sono un altro indice
della disaffezione verso il sistema, soprattutto da parte delle
nuove generazioni.
In questo scenario, le tendenze antiglobalizzazione
guadagnano adepti ogni giorno sia alla destra che alla
sinistra dello schieramento politico, e alcuni si affrettano
già a decretare la fine del processo. Ma la loro ambizione è
inutile e strana: non si può vincere una minaccia globale
senza azioni globali e la nuova civiltà sarà quello che sarà,
ma senza dubbio sarà caratterizzata da due vettori
fondamentali: la società digitale e i cambiamenti climatici.
Sono due sfide globali per il futuro dell’umanità ed è
impossibile costruire qualcosa di positivo al riguardo
partendo dall’isolazionismo e dall’autarchia. Quando i
governi di tutto il mondo impareranno questa cosa e si
renderanno conto che la nuova normalità non è nuova e
non sarà nemmeno normale, i cittadini potranno
recuperare la fiducia e perfino l’ottimismo verso il futuro,
ed essere realmente padroni del loro destino.
Traduzione di Fabio Galimberti
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
.
Giovedì, 9 luglio 2020
on eravamo pre-
«N
parati all’impossi-
bilità di godere
l’arte nella sua
concretezza fisi-
ca. La pandemia
ci ha obbligati a
correre per portare virtualmente
l’arte ovunque». Daniel Birnbaum
dal 2019 è direttore a Londra di
Acute Art, la prima vera piattafor-
ma dedicata a progetti di realtà au-
mentata e realtà virtuale. Accessi-
bile a tutti, gratuitamente e con un
clic (www.acuteart.com), la piatta-
forma coinvolge giganti dell’arte
contemporanea e nuovi artisti per
sperimentare le possibilità aperte
dal progresso tecnologico. Prima
di prenderne le redini, Birnbaum è
stato curatore della Biennale di Ve-
nezia 2009, rettore della famosa
scuola d’arte Staedelschule di Fran-
corforte e direttore di uno dei più
importanti musei al mondo, il Mo-
derna Museet di Stoccolma. «Quel-
lo dell’arte virtuale era un mondo
molto lontano dal mio anche se
con la direzione di Pontus Hultén
al Moderna Museet arrivarono nel
1966 Robert Rauschenberg e Billy
Klüver con E.A.T., progetto per mol-
ti aspetti più azzardato di quanto
sia oggi Acute Art, che usa un lin-
guaggio ormai acquisito nella quo-
tidianità».
Come è passato dallo spazio
fisico dei musei a una realtà che
potremmo definire inesistente?
«Una delle attività più stressanti di
un direttore è convincere le nuove
realtà economiche e tecnologiche a
sostenere la vecchia idea del museo
mattoni e cemento. Essendo Skype
e Spotify due app inventate in
Svezia, ho provato a vedere se il
Moderna Museet potesse diventare
appetibile per loro. Poi ho coinvolto
il collezionista Gerard De Geer per
immaginare un’arte alla portata di
tutti attraverso queste tecnologie e
infine ho coinvolto l’artista Olafur
Eliasson, quello che definirei un
“nerd low tech”, e così è nata Acute
Art».
Con Eliasson avete appena
lanciato Wunderkammer, la stanza
Cultura
Basta un clic
e sarà arte
Daniel Birnbaum è passato dalla Biennale alla realtà virtuale
E spiega perché il futuro non è un museo di cemento e mattoni
delle meraviglie.
«Basta scaricare un’app e si possono
avere dentro casa un piccolo
sistema solare, nuvole che fanno
piovere e persino una coccinella in
salotto».
I musei sembrano interessati al
vostro esperimento...
«Abbiamo collaborato con l’artista
cinese Cao Fei in occasione della
sua mostra alla Serpentine: lo
spettatore poteva immergersi nella
realtà della Cina anni Sessanta».
Per i profani che differenza c’è
fra Ar, augmented reality, e Vr,
virtual reality?
«L’augmented reality si può godere
solo sullo schermo dello
smartphone, come nel progetto
dell’artista coreana Koo Jeong A,
che consentiva di mettere un cubo
di ghiaccio nei posti più impensati.
Per la realtà virtuale servono
occhiali che ricordano quelli dei
videorama».
Gli artisti saranno in grado di
farci dimenticare la tecnologia per
mostrarci solo l’arte?
«Perché no? Nella nostra vita
quotidiana già ci dimentichiamo
della tecnologia: scriviamo,
creiamo, comunichiamo con
strumenti dei quali, da un punto di
L’intervista
di Francesco Bonami
k Daniel Birnbaum
È il direttore di Acute Art. In alto,
Hermann Parzinger, presidente
della Fondazione prussiana
per il Patrimonio culturale, indossa
un paio di occhiali VR che consentono
di vedere un monumentale ciclo
di dipinti distrutto durante la guerra
Le opere diventeranno
un oggetto
per soli studiosi
come già accade
con i manoscritti
vista tecnologico, non sappiamo
praticamente nulla».
State pensando di espandervi in
altre discipline?
«Stiamo pensando alla moda, alla
musica e all’architettura, il
problema è come. Abbiamo parlato
con Virgil Abloh, direttore artistico
di Louis Vuitton, che sta
immaginando un progetto che
abbia a che fare con l’arte e la
filosofia di Marcel Duchamp.
Vogliamo creare qualcosa che non
esiste, non arte che già abbiamo
visto nella realtà normale. La mia
speranza è che nasca un nuovo
linguaggio con nuove regole».
Negli anni ’80 andai a New York
a vedere a Soho il museo degli
ologrammi, che allora erano
considerati la tecnologia del
futuro. Il posto era tristissimo e si
capiva che tutto era destinato a
invecchiare velocemente. Ha
paura che qualcosa del genere
possa avvenire anche per Ar e Vr?
«La differenza è che l’ologramma
non faceva parte della nostra vita di
tutti i giorni. Vr e Ar usano una
tecnologia che è familiare tanto
quanto uno spazzolino da denti.
Ricordo a Francoforte la
discussione fra due professori, Peter
pagina 33
CARSTEN KOALL/GETTY
Kubelka e Peter Weibel. Weibel era
un’artista all’avanguardia per le
nuove tecnologie mentre per
Kubelka usare un video anziché una
pellicola super 8 era un crimine e
diceva che piuttosto che insegnare
agli studenti a usare tecnologie
utilizzate dagli eserciti preferiva
insegnare a fare il pane e a
spalmarci il burro. Ma oggi accanto
a pane e burro, sul tavolo della
colazione abbiamo lo smartphone.
Con Acute Art accanto al caffè
possiamo “installare” un’opera
d’arte. Le possibilità sono
moltissime».
In futuro ci sposteremo meno
per vedere l’arte?
«Non escluderei una Biennale da
godere seduti al tavolino di un bar.
In un libro che ho letto di recente
sul gruppo musicale Kraftwerk, i
fondatori Florian Schneider e Ralf
Hütter erano in cima a una
montagna e con un marchingegno
immaginavano di fare un concerto a
distanza con dei robot. Oggi è
possibilissimo».
C’è il rischio che le nuove
generazioni considerino la realtà
noiosa e i musei poco interessanti?
«Può darsi. Lo ha già scritto Douglas
Coupland, l’autore di Generazione X.
Tanto ci abitueremo alla realtà
virtuale che quando torneremo nel
mondo vero tutto sarà deprimente».
Le opere d’arte diventeranno
come gli antichi manoscritti? Un
oggetto per soli studiosi?
«Non mi sento di escluderlo».
E i musei che faranno?
«Saranno obbligati a prendere in
cosiderazione altri formati. Musei
come la Tate, che trasportano opere
delicatissime con costi astronomici,
si renderanno conto che servire
cibo vegano o vegetariano nel caffè
non sarà abbastanza».
Un progetto con Acute costa
meno di una mostra?
«Molto meno. E ci sono ventenni
che fanno cose incredibili con gli
strumenti che hanno. Là fuori c’è
già un Mozart della realtà virtuale o
aumentata pronto a regalarci il
capolavoro del futuro».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
34
resistenza
Contro
l’intolleranza
culturale
Dagli Usa un appello bipartisan senza precedenti:
150 intellettuali di tutto il mondo per la libertà di pensiero
di Alberto Flores d’Arcais
na lettera-petizio-
ne firmata da 153
U intellettuali con-
tro la «cancella-
zione della cultu-
ra» e per tenere vi-
vo «il libero scam-
bio di informazioni e idee», linfa vi-
tale delle democrazie, che diventa
«ogni giorno più stretto». L’idea è
scattata nel pieno delle rivolte e del-
le proteste seguite all’uccisione di
George Floyd, quando James Ben-
nett, il direttore delle pagine edito-
riali del New York Times ha dato le
dimissioni, alcuni giorni dopo aver
pubblicato un articolo di opinione
scritto da un senatore (repubblica-
no) che chiedeva «una risposta mili-
tare ai disordini civili nelle città
americane».
«Dopo che Bennett è stato costret-
to ad andarsene, è iniziato tra me e
altri uno scambio di email sulla si-
tuazione culturale generale che si
era venuta a creare, visto che oltre
al New York Times ci sono stati diver-
si altri casi di intolleranza cultura-
le». Mark Lilla, storico delle idee e
professore alla Columbia Universi-
ty non parla solo di giornalisti allon-
tanati per articoli controversi, ma
anche di libri ritirati dal commercio
per presunte falsità, di professori in-
dagati per aver citato in classe ope-
re letterarie, di leader di organizza-
zioni cacciati per quelli che a volte
sono solo errori maldestri. Insieme
allo scrittore Thomas Chatterton
Williams e ad altri amici ha lanciato
l’idea di una petizione. «Abbiamo
avuto un’immediata e insperata ri-
sposta da parte di scrittori, accade-
Open Day Virtuale
2020/2021
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Lumsa.it
Cultura Giovedì, 9 luglio 2020
mici, giornalisti — continua Lilla —
Ora ci impegneremo tutti perché
queste cose non accadano di nuo-
vo».
I nomi raccolti coprono lo spettro
intellettuale (e ideologico) più diver-
so. Da un campione della sinistra ra-
dicale come Noam Chomsky a un
conservatore come David Brooks,
da scrittori famosi come Salman Ru-
shdie e J.K Rowling a intellettuali e
saggisti politici come (oltre a Mark Il testo
“Scrittori, Lilla), Paul Berman, Michael Igna-
artisti tieff, Michael Walzer e Ian Buruma.
I nuovi conformismi
Ci sono giornalisti-opinionisti come
e giornalisti, Fareed Zakaria e David Frum (spee-
temono chwriter di George W. Bush) critici e
di perdere biografi come Deborah Solomon.
il lavoro se
si discostano
C’è il nome di Garry Kasparov, nemi-
co giurato di Putin, uno scrittore co-
me Khaled Khalifa, un giornalista (e
mettono alla gogna
dall’opinione
generale,
o addirittura
scrittore) come Roger Cohen del
New York Times o il direttore di Per-
suasion Yascha Mounk. C’è una fa-
moso jazzista come Wynton Marsa-
ogni dissenso
se non lis, ci sono intellettuali come Gloria
esprimono Steinem e Anne Applebaum. Le nostre istituzioni culturali stanno formismo ideologico. Applaudiamo
Un documento di 532 parole che affrontando un momento difficile. Le la prima di queste due tendenze, ma
il loro è una risposta diretta alle sei setti- imponenti proteste per la giustizia stigmatizziamo con forza la seconda.
assenso” mane che hanno sconvolto, giorna- razziale e sociale stanno portando a Le forze dell’illiberalismo stanno cre-
li, media di vario genere e istituzio- sacrosante richieste di riforma della scendo in tutto il mondo e hanno un
ni culturali americane, nei quali si Gli scrittori/1 polizia, insieme ad appelli più genera- potente alleato in Donald Trump,
sono avute un’ondata di licenzia- Dall’alto: li per una maggiore uguaglianza e in- che rappresenta una reale minaccia
menti e di dimissioni, più o meno la giornalista clusione nella nostra società, anche e per la democrazia. Ma non bisogna la-
coatte. Un’iniziativa lanciata negli e opinionista soprattutto nell’istruzione superiore, sciare che la resistenza si irrigidisca
Stati Uniti su Harper’s Magazine on- del New York nel giornalismo, nella filantropia e nel dogma o nella coercizione, che
line — che Repubblica ha in esclusi- Times Bari Weiss, nelle arti. Ma questo indispensabile già adesso vengono strumentalizzati
va per l’Europa insieme a Die Zeit e Noam Chomsky redde rationem ha avuto anche l’ef- dai demagoghi di destra. L’inclusio-
Le Monde — destinata a fare discute- e il filosofo fetto di intensificare un insieme di at- ne democratica che vogliamo potrà
re, a creare inevitabilmente nuove Michael Walzer teggiamenti morali e impegni politici essere realizzata solo se ci schierere-
polemiche e a dividere una sinistra che tendono a indebolire le nostre mo in modo chiaro contro il clima di
che sui temi del politicamente cor- norme di dibattito aperto e tolleran- intolleranza che si è creato da tutti i
retto è già da tempo molto lacerata. za delle differenze e a favorire il con- lati.
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DEL CAMPUS DI ROMA DEL CAMPUS DI PALERMO
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.
Giovedì, 9 luglio 2020
Il libero scambio di informazioni e
di idee, la linfa vitale di una società li-
berale, incontra sempre più limitazio-
ni. Se dalla destra radicale ormai ce lo
aspettiamo, l’atteggiamento censo-
rio si sta diffondendo ad ampio rag-
gio anche nella nostra cultura: un’in-
tolleranza verso le opinioni contra-
rie, la moda della gogna pubblica e
dell’ostracismo e la tendenza a dissol-
vere questioni politiche complesse in
una certezza morale accecante. Noi
affermiamo l’importanza delle opi-
nioni contrarie, espresse con forza e
anche in modo tagliente, da qualun-
que parte provengano. Ma oggi è fin
troppo comune sentire appelli a im-
mediate e severe ritorsioni in rispo-
sta a trasgressioni percepite della pa-
rola e del pensiero. Cosa ancora più
inquietante, esponenti istituzionali,
in uno spirito di controllo dei danni fi-
glio del panico, stanno comminando
punizioni frettolose e sproporziona-
te invece di procedere a riforme medi-
tate: capiredattori licenziati per aver
pubblicato articoli controversi, libri
ritirati dal commercio per presunte
falsità, giornalisti diffidati dallo scri-
vere su determinati argomenti, pro-
fessori indagati per aver citato in clas-
se opere letterarie, un ricercatore li-
Domani in edicola con Repubblica
Il Venerdì ci guida tra le letture dell’estate
Cultura
cenziato per aver diffuso uno studio
accademico sottoposto a revisione in-
ter pares, leader di organizzazioni
cacciati per quelli che a volte sono so-
lo errori maldestri. A prescindere dal-
le argomentazioni specifiche di ognu-
no di questi episodi, il risultato è un
costante restringimento dei confini
di quello che si può dire senza timore
di incorrere in ritorsioni. Stiamo già
pagandone il prezzo, sotto forma di
una maggiore avversione al rischio
fra scrittori, artisti e giornalisti, che te-
mono di perdere il lavoro se si disco-
stano dal consenso generale, o addi-
rittura se non esprimono il loro assen-
so con sufficiente entusiasmo.
Questa atmosfera soffocante finirà
per nuocere alle cause più importan-
ti della nostra epoca. La limitazione
del dibattito, non importa se a opera
di un governo repressivo o di una so-
cietà intollerante, danneggia invaria-
bilmente quelli che non hanno pote-
re e restringe la capacità di partecipa-
zione democratica di tutti. La strada
per sconfiggere le idee cattive è sma-
scherarle, argomentare e persuade-
re, non cercare di metterle a tacere o
sperare che scompaiano.
Rifiutiamo qualsiasi falsa scelta fra
giustizia e libertà, che non possono
esistere l’una senza l’altra. Come scrit-
tori, abbiamo bisogno di una cultura
che ci lasci spazio per sperimentare,
assumerci dei rischi e anche commet-
tere errori. Dobbiamo preservare la
possibilità di esprimere un dissenso
in buonafede senza subire conse-
guenze drammatiche sul piano pro-
fessionale. Se non difenderemo noi il
fondamento stesso del nostro lavoro,
non dobbiamo aspettarci che siano i
cittadini o lo Stato a difenderlo per
noi.
— Tra i 153 firmatari ci sono
Anne Applebaum, Margaret At-
wood, Paul Berman, David
Brooks, Ian Buruma, Noam Chom-
sky, Roger Cohen, David Frum,
Francis Fukuyama, Michelle Gold-
Gli scrittori/2 berg, Michael Ignatieff, Garry Ka-
Dall’alto: sparov, Khaled Khalifa, Parag
la scrittrice Khanna, Joy Ladin, Mark Lilla,
americana Wynton Marsalis, Uday Mehta, An-
Anne drew Moravcsik, Yascha Mounk,
Applebaum, Taufiq Rahim, Jennifer Rat-
J. K. Rowling ner-Rosehnagen, J.K. Rowling,
e Salman Salman Rushdie, Karim Sadjad-
Rushdie pour, Jesse Singal, Deborah Solo-
mon, Michael Walzer, Bari Weiss,
Fareed Zakaria
Traduzione di Fabio Galimberti
Un Venerdì speciale
per un’estate
speciale. Sono i libri
i protagonisti
della lunga storia di
copertina del numero
in edicola domani,
26 pagine dedicate
alla lettura, aperte
dall’articolo
di uno scrittore, Carlo
Lucarelli: a un anno
dalla morte di Andrea
Camilleri, ricorda
la loro amicizia,
fra scambi di biglietti
e “pizzini”, tortellini
e cannoli. Ed è solo
l’inizio...
pagina 35
Con Repubblica le “21 lezioni per il XXI secolo”
Dal lavoro al digitale
le profezie di Harari
su ciò che ci aspetta
glianza e cambiamento climatico? E
di Enrico Franceschini che eredità morale dobbiamo lascia-
re ai nostri figli, in un’epoca di decli-
La fama globale di Yuval Noah Hara- no delle religioni e delle ideologie?
ri meriterebbe un libro a parte. Un Le risposte partono da un monito:
oscuro accademico israeliano pub- se è sempre stato difficile prevedere
blica un saggio in ebraico sulla sto- il futuro, è ancora più difficile in
ria dell’umanità. Tradotto in inglese un’era in cui l’evoluzione tecnologi-
nel 2014, diventa sorprendentemen- ca compie in dieci anni i progressi
te un bestseller mondiale: milioni di che si facevano in cento, con la con-
copie vendute, il seguenza di trasformazioni sociali
regista Ridley egualmente rapide. Vi aggiunge la
Scott vuole farne lente d’ingrandimento della pro-
un film, i suoi fan spettiva storica: Trump è un leader
vanno dal fonda- terribile, sebbene lo zar Ivan il Terri-
tore di Facebook bile fosse peggio. Poi vengono gli in-
a Barack Obama. segnamenti veri e propri. L’intelli-
Dopo questo fol- genza artificiale può rendere il lavo-
gorante esordio ro umano obsoleto, creando miliar-
con Sapiens: da di di disoccupati, ma anche creare
animali a dei, che nuovi tipi di occupazioni. Libertà e
tratta del passa- democrazia continuano a espander-
to, dagli uomini si, ma attenzione a non farci control-
primitivi ai gior- lare da un nuovo dittatore: gli algo-
ni nostri, l’autore ritmi. La nuova censura non consi-
scrive Homo ste nel negare informazioni, abbia-
Deus: breve sto-
ria del futuro,
centrato sul lon-
tano avvenire, ri- Si parla anche
scuotendo altret-
tanto successo in degli effetti
Il libro
tutte le lingue. A
questo punto completa la trilogia
della pandemia
in edicola con un volume sul presente: 21 lezio- nell’intervista
da domani ni per il XXI secolo (da domani in edi-
cola con Repubblica), affermandosi allegata, che rilasciò
Le 21 lezioni
definitivamente come uno degli in-
tellettuali più ascoltati del pianeta.
al nostro giornale
per il XXI secolo Di professione storico, ormai è di-
di Yuval Noah ventato qualcosa di più: un filosofo,
Harari sono un guru, un moderno profeta.
in edicola con Cosa insegnano le sue 21 lezioni mo anzi l’illusione di possederne
il nostro giornale per il secolo in corso, iniziato con sempre di più, bensì nel farne circo-
da domani, l’attacco terroristico all’America lare di false, le fake news, non facil-
a 12,90 euro dell’11 settembre 2001, proseguito mente distinguibili da quelle vere.
in più: un grande con il grande collasso finanziario Il libro originale è stato scritto pri-
saggio per del 2008 e attraversato nel 2020 da ma che lo spettro del coronavirus si
affrontare tutte una spaventosa pandemia, tre scos- aggirasse per il mondo, ma l’edizio-
le sfide del se in vent’anni in grado di riassume- ne pubblicata ora da Repubblica con-
nostro presente re tre delle principali minacce alla tiene una lezione anche su questo,
In allegato nostra sopravvivenza, nel campo di affidata alla lunga intervista sul te-
c’è anche sicurezza, economia e sanità? Il pro- ma che Harari ha dato al nostro gior-
l’intervista fessor Harari comincia ponendo do- nale: «La sfida posta dal Covid 19 de-
di Enrico mande su alcune delle questioni più ve spingere l’umanità a chiudere i
Franceschini urgenti dell’agenda contempora- confini tra i virus e l’uomo, non tra
ad Hahari nea. Perché la democrazia liberale è le nazioni, a scegliere la solidarietà
uscita qui su in crisi? Scoppierà una nuova guer- globale, non il nazionalismo isolazio-
Repubblica ra fredda o addirittura calda tra Sta- nista, ad ascoltare leader che voglio-
ti Uniti e Cina? Quale civiltà domine- no unire i propri popoli, non divider-
rà il mondo da qui al 2100? L’Europa li. In breve, deve aprirci anziché
deve tenere le porte aperte ai mi- chiuderci in noi stessi, emancipare i
granti? Il nazionalismo può risolve- cittadini anziché rafforzare il con-
re i problemi provocati da disegua- trollo totalitario».
pagina
.
36
f f
Lo sguardo di Valeria
quando mi ha diretta
come regista
ha liberato la mia
identità di attrice
in modo caotico
e multiforme.
È stato un regalo
g g
di Arianna Finos
Due giorni dopo la cerimonia di
consegna dei Nastri d’argento,
Jasmine Trinca e Valeria Golino,
vincitrici rispettivamente come
attrice protagonista (La dea fortuna)
e non protagonista (5 è il numero
perfetto, Ritratto di una giovane in
fiamme), raccontano le impressioni
della prima cerimonia post clausura,
della loro amicizia, di progetti e
desideri.
Pupi Avati ha detto che la serata
al MAXXI di Roma è stata talmente
particolare che resterà negli annali:
essere premiati in queste
circostanze ha un valore aggiunto.
Golino: «Lo penso anche io. Spero
che resterà per essere stata l’unica
così e certamente è più bello
parteciparci che non, ma sappiamo
che è straniante stare insieme in
questo momento».
Trinca: «Eravamo a due metri e
mezzo di distanza, relativamente
vicine. Ma col distanziamento,
malgrado la voglia di ripartire,
rientrare in quella modalità è
difficile anche per chi come noi è
abituato alla socialità».
È stato il primo evento fisico a
cui avete partecipato. Trinca nel
pomeriggio ancora cercava l’abito.
Golino: «Il lockdown mi ha
devastata. Ai David ad esempio, in
video, bisognava essere presentabili
dalla cintola in su come le signorine
buonasera, poi magari eravamo
scalze, io almeno ero scalza. L’altra
sera mi sentivo elegantissima finché
non ho visto Jasmine. È uno dei
punti fragili della nostra amicizia:
quando la vedi, devi passare
mezzora a metabolizzare».
Trinca: «I Nastri sono un momento
di riconoscimento del lavoro fatto,
ha senso renderli di carne ora che si
può uscire. Dietro c’è il lavoro, la
costruzione di un immaginario».
Com’era il dietro le quinte?
Trinca: «Non vedevamo nulla».
Golino: «Con il palco a 150 metri
Benigni lo vedevi come se fosse
Ventotene».
Trinca: «È stato strano arrivare con
le mascherine, agitavo la mano e
tutti a dire “chi sarà mai”?».
Golino: «La mascherina non voglio
neanche pensare che sia la nuova
normalità, però a me un pochino
piace: per strada mi protegge, dà
risalto allo sguardo. Anche per una
ragione vagamente vanitosa: non si
vede il decadimento della faccia.
Cerco piccole bellezze anche nelle
situazioni pesanti».
Che ne pensate di “Favolacce”
miglior film?
Trinca: «Che è un grande film».
Golino: «Sono impressionata, e l’ho
anche detto a loro: hanno fatto nei
due film cose di regia che fanno dire
a chi fa questo lavoro “cavolo, che
Spettacoli
Intervista alle due attrici vincitrici dei Nastri d’Argento
Golino - Trinca
“Portate per la tragedia
ma simpatiche nella vita”
coraggio”».
Golino, lei ha vinto per due ruoli
in cui è molto diversa, “5 è il
numero perfetto” e “Ritratto di
una giovane in fiamme”. Trinca
aggiunge il Nastro al David.
Golino: «Me ne sono resa conto sul
palco, vedendo le clip. Quest’anno
ho preferito ruoli piccoli, mi ha
permesso di entrare in mondi
diversi».
Trinca: «C’è stata una scelta speciale
verso La dea fortuna, non me
I Nastri d’argento
“5 è il numero perfetto”
A Golino il Nastro come migliore
attrice non protagonista
l’aspettavo. C’è da riflettere su cosa
significano per un’attrice ruoli che,
anche se definiti da protagonista
come questo, a un certo punto
lasciano il film. Ho costruito quel
che del personaggio resta nella
memoria degli altri».
Nel fim c’è una bellissima scena
di ballo collettivo sotto la pioggia.
Trinca: «Dirmi di ballare significa
farmi scappare dall’altra parte del
mondo. Sono un ciocco di legno,
citando Pinocchio. Ma vederla ora
“La dea fortuna”
Nastro d’argento a Trinca come
migliore attrice protagonista
k Il debutto
Le due attrici
a Cannes
nel 2013 per la
presentazione di Miele,
debutto di Valeria Golino
alla regia con Jasmine Trinca
protagonista, poi premiato
a numerosi festival
internazionali
Giovedì, 9 luglio 2020
Ho sempre pensato
che Jasmine fosse
un’attrice vibrante
e che potesse essere
il mio alter ego
anche se siamo
di temperature
diverse
regala il senso di un film collettivo,
di una piccola comunità».
Ricordate quando vi siete
conosciute?
Trinca: «In un ristorante cinese a
Roma, a cena con Fabrizio Gifuni e
Sonia Bergamasco. Valeria aveva la
stessa apertura al prossimo e quel
magnetismo folgorante. Alla
simpatia iniziale, con il tempo, si è
aggiunta una complessità».
Golino: «Già prima di conoscere
Jasmine pensavo che fosse
un’attrice vibrante, c’era qualcosa in
comune pur essendo di
temperature diverse. Ho capito che
poteva diventare una sorta di mio
alter ego: ho diretto due film, e lei c’è
in tutte e due».
Uno era “Miele”: Trinca fece un
provino?
Golino: «Già in fase di scrittura
pensavo a lei e Carlo Cecchi. Ho fatto
provini ad altre attrici e erano venuti
bene. Lei ne ha fatti tre» .
Trinca: «Di cui due brutti. Fare i
provini è sempre difficile per me. Un
conto è dire battute in una stanza,
un altro è vivere il set. Per me c’è
stato un prima e un dopo Golino
nello stare in un film, prima di
preoccupavo di come mi avrebbe
guardata, invece quello sguardo ha
liberato, come attrice, la mia
identità in modo multiforme e
caotico. È stato un regalo».
Ora anche Trinca ha debuttato
da regista con un corto ispirato a
sua madre e interpretato da Alba
Rohrwacher.
Golino: «L’ho visto. Avevo il
pregiudizio che hai verso un amico,
immagini di sapere cosa farà. Invece
mi ha sorpreso, emozionato, Alba è
al suo meglio».
Che cosa vorreste fare insieme in
futuro?
Golino: «Recitare in un film. Vederci
tutti i giorni, unire le creatività,
parlare male del regista... Basta che
non mi chiedano di fare sua madre,
sono troppo giovane».
Con quali registi?
Trinca: «Luca Guadagnino e Alice
Rohrwacher».
Golino: «Non mi esprimo, sono
troppo democristiana e ho troppi
amici registi, come i due nominati».
Commedia o dramma?
Golino: «Siamo entrambe più
portate per la tragedia ahimé, anche
se nella vita siamo simpatiche».
Golino, lei sta lavorando anche
come regista?
«Con le mie sceneggiatrici abbiamo
scritto il trattamento del libro L’arte
della gioia di Goliarda Sapienza, sarà
una serie, un lavoro bello e difficile,
bisogna vedere se i tempi sono
maturi per raccontare la femminilità
in quel modo».
Trinca, lei si è persa la serie?
«Non è detto, il progetto è ancora in
sviluppo, sa...» .
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Giovedì, 9 luglio 2020
Ritorni sul set Primo ciak per Edoardo Leo
Al via nella capitale le riprese di Lasciarsi un giorno a
Roma, nuovo film di e con Edoardo Leo, primo a tornare
sul set dopo il lockdown con un progetto nuovo. Nel cast
Marta Nieto (nella foto), Claudia Gerini e Stefano Fresi
pagina 37
Morricone Il Papa telefona alla vedova
Nel tardo pomeriggio di martedì Papa Francesco ha
parlato per qualche minuto al telefono con la signora
Maria, riferisce l’Ansa. Una telefonata affettuosa per
confortarla e assicurarle che avrebbe pregato per lui

La cantante domani in scena a Siracusa

L’annuncio
È Anna Foglietta
Tosca “Devi essere la madrina
di Venezia 77

un bravo artigiano
per far nascere
musica e emozioni”
di Rodolfo di Giammarco
Tiziana Tosca Donati è nata come
attrice comica nella compagnia degli
eredi di Checco Durante, destinata
poi al musical Sette spose per sette
fratelli con regia di Saverio Marconi,
a Salvatore Giuliano diretto da
Armando Pugliese, a Brecht,
Petrolini, a un adattamento
felliniano, a un Molière, a una
trasposizione da Chaplin. Ma per il
grande pubblico è Tosca, fuoriclasse
del canto, pasionaria della musica,
una che ora ha ricevuto due Targhe
Tenco, e a cui ai Nastri d’Argento è
stato assegnato il premio come
“Protagonista dell’anno” per la
performance nel documentario Il
suono della voce di Emanuela
Giordano.
Ferzan Ozpetek l’ha ritratta
come un’icona della scena nel video
di “Ho amato tutto”, il brano di
Sanremo, associandola al quadro di
Hopper “New York Movie”, una
k Sul palco Tiziana Tosca Donati, 52 anni
riflessioni».
Prima degli exploit canori e
multiculturali, lei ha esplorato il
f teatro-canzone.
«L’amore di Pessoa per la musica del
popolo spiega la mia presa di
Basta affollamenti coscienza: dai brividi ereditati da
di mode e sold out: Gabriella Ferri al Semo o nun semo di
Piovani fino a Musicanti con
l’arte deve essere Venturiello. Contano anche
temi di ricerca ispirati da donne
sana e progettuale anziane vergini che finiscono in
e aiutare i giovani abito da sposa, e storie yiddish,
rebetike, capoverdiane, fado
g portoghese. E i suggerimenti di
Ivano Fossati. L’on the road de Il
suono della voce è un teatro dell’arte
tra vita e musica».
Ha cantato l’inno di Mameli, ha
avuto gli onori del Tenco, dirige
l’Officina Pasolini a Roma, e magari
ha idee di palcoscenico...
«Le Targhe Tenco sono per l’album
Morabeza scaturito da un tour dove
ho incontrato la blogger tunisina
Lina Ben Mhenni, e per la canzone
Ho amato tutto. Con l’inno ho aiutato
la Croce Rossa. L’Officina è un club di
contatti utili alle nuove generazioni,
e a Radio 3 avvierò Appunti musicali
dal mondo. Per il teatro lo sa che
penso alla Tosca di Magni? Tosca che
fa Tosca...».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Anna Foglietta sarà la madrina
della 77esima Mostra del
cinema di Venezia, diretta da
Alberto Barbera. Lo annuncia
la Biennale. L’attrice romana
inaugurerà il festival il 2
settembre e condurrà il 12 la
cerimonia di chiusura in cui
saranno annunciati i vincitori
dei Leoni d’oro e degli altri
premi. Dal debutto in tv con
La squadra al ruolo di Nilde
Iotti, al successo al cinema
(Nessuno mi può giudicare,
Perfetti sconosciuti, l’ultimo
film di Carlo Verdone Si vive
una volta sola) al teatro,
Foglietta, 41 anni,
ringraziando Barbera e il
presidente della Biennale
Roberto Cicutto, dice «di
sentire la responsabilità», e di
voler vivere l’esperienza, che
dedica «a tutte le donne e gli
uomini invisibili che lavorano
duramente per vivere
dignitosamente», con
leggerezza.

donna in una sala semivuota.

«Mi ha fatto il dono di rappresentare
la solitudine della gente di Il regista girerà a Napoli il suo nuovo film
spettacolo. Il Covid dovrebbe averci
insegnato a evitare gli affollamenti

Sorrentino sul set

banali di mode e sold out. L’arte deve
essere sana e progettuale, e aiutare i
giovani».
Lei torna a collaborare con
Piovani, e domani è con Massimo
Popolizio nella riscrittura de
“L’isola della Luce” su versi di
Cerami, al Teatro Greco di Siracusa.
Come sono iniziati gli incontri
professionali?
«Avrei voluto fare Conservatorio.
M’avevano presa alla scuola di
Gassman, ma era a Firenze. Mio
padre mi portava a sentire Eduardo,
Carmelo Bene, Gabriella Ferri. Fui
ammessa in scena dalla famiglia
Durante, per due anni. Ma non ci
campavo. Cercavano una cantante
in un locale: mi buttai, Renzo Arbore
mi notò e mi dette la spinta
necessaria».
Poi mostrò carattere. Dopo una
vittoria sanremese ruppe con la
casa discografica...
«Volevo scegliere, e le leggi del
mercato imponevano un repertorio
mainstream. Io non ci stavo.
Preferivo l’emozione, l’artigianalità.
Doppiai il cartone Anastasia, venne
Sette spose e io pretesi di fare una che
metteva in riga i fratelli. Arrivò una
marea di progetti di musical ma io
volevo la commedia con musica, un
bel personaggio, una qualche Medea
popolare. Mi innamorai dei toni
sghembi d’una Gelsomina down e
felice nell’adattamento de La strada.
E come sorella del bandito Giuliano
ho leccato una lunga striscia di
sangue sulla scena di Taormina. A
volte ho scelto il teatro come rifugio
per capire la mia strada musicale. E
l’incontro con Massimo Venturiello,
dall’Opera da tre soldi del 2003 in
avanti, collega e poi partner nella
vita, ha prodotto contaminazioni e
con “la mano di Dio”
«Per la prima volta nella mia car-
riera sarà un film intimo e perso-
nale, un romanzo di formazione al-
legro e doloroso». Non più di que-
sto è dato sapere sul nuovo film di
Paolo Sorrentino, titolo È stata la
mano di Dio, che riporterà a breve
il regista nella sua Napoli, da dove
manca — cinematograficamente —
da vent’anni, ovvero da L’uomo in
più con cui debuttò nel lungome-
traggio. E già si intravede un bel
pezzo di mondo sorrentiniano, Na-
poli e Maradona, il campione del-
la mano di Dio che nel pantheon
del regista ha un posto speciale, ci-
tato davanti al mondo nei ringra-
ziamenti per l’Oscar a La grande
bellezza insieme a Fellini, Scorse-
se e i Talking Heads, evocato in
Youth — La giovinezza, imbolsito
ma rivitalizzato da un pallone, rac-
contato in un’intervista del 2015 a
Variety come l’uomo che gli salvò
la vita perché nel giorno in cui
una tragedia gli portò via i genito-
ri lui, sedicenne, non era con loro
ma a Empoli a tifare il Napoli di
Diego.
Nessun dettaglio sul cast, è Net-
flix a produrre e a far riaccendere
a Sorrentino le luci sulla sua città.
«Sono emozionato all’idea di tor-
nare a girare a Napoli e felice di
condividere l’avventura col pro-
duttore Lorenzo Mieli, la sua The
Apartment e Netflix. La sintonia
k Autore Paolo Sorrentino
con Teresa Moneo, David Kosse e
Scott Stuber (i capi dei film Net-
flix, ndr) sul significato di questo
film è stata immediata e folgoran-
te. Mi hanno fatto sentire a casa,
una condizione ideale perché que-
sto film, per me, significa esatta-
mente questo: tornare a casa».
A casa riaprono i set, non anco-
ra negli Stati Uniti ed è per questo
che slitta causa emergenza coro-
navirus, il progetto americano di
Sorrentino, Mob Girl, il film con
Jennifer Lawrence protagonista —
e produttrice — sulla storia di Arly-
ne Brickman, criminale e poi con-
fidente dell’Fbi tra gli anni 60 e 70.
Intanto il regista è tra le firme di
Homemade (sempre su Netflix),
raccolta di corti che autori vari
hanno realizzato durante il lock-
down nelle proprie case e con i po-
chi mezzi a disposizione. Perle
d’artista, ma che restino memoria:
ora si torni in strada a bloccare il
traffico e a gridare “azione!”.
pagina
.
38 Giovedì, 9 luglio 2020

Sport
lo sprint per il titolo

Il caldo o i campioni
è un finale a sorpresa
Juve, Lazio, Inter:
anche le grandi pagano
un black-out da stress
Guidolin: “È la magia
del calcio, ne vedremo
ancora delle belle”
di Emanuele Gamba
Il calcio d’estate ribalta le partite in
ca».
Nel resto d’Europa, il Bayern ha
sbaragliato la Bundesliga (era a +4,
ha chiuso a +13), lo stesso vale per il
Real nella Liga, l’Atletico era setti-
mo ed è terzo, il Siviglia ha consoli-
dato il suo ruolo di quarta forza scal-
zando la sorpresa Real Sociedad. In
Premier, il Leicester, che a marzo
era terzo, è stato scavalcato dal
Chelsea ed è braccato dal Manche-
ster United, mentre in zona Europa
League lo Sheffield, pur rilanciato
dalla vittoria di ieri sui Wolves, è sta-
to risucchiato dai colossi Arsenal e
Tottenham. È come se il calcio so-
speso avesse ripristinato le gerar-
chie, penalizzando chi nella stagio-
ne “regolare” era andato oltre ai pro-
pri limiti: è un discorso che riguar-
da in pieno anche la Lazio, natural-
mente. «Le squadre forti», spiega
Guidolin, «restano avvantaggiate
perché hanno campioni anche in
panchina e l’abitudine alle tre parti-
te la settimana, perché sanno volta-
re pagina velocemente, perché i rit-
mi più bassi favoriscono i giocatori
più tecnici». Ma nessuno è immune
alla stanchezza: la trappola è sem-
pre dietro l’angolo, come dimostra
non solo la frenata della Lazio ma
anche il blackout della Juve a Mila-
no o il rovescio casalingo dell’Inter
con il Bologna. Adesso le partite pos-
sono cambiare in un baleno, senza
una ragione precisa. Perciò lo scu-
detto resta ancora socchiuso. Ne ab-
biamo viste, ne stiamo vedendo e
ne vedremo delle belle: dopo tutto
«questo è semplicemente calcio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA

cinque minuti e quindi può anche ri-

baltare un’annata in cinque settima-
ne. «Ne vedremo delle belle», dice Il percorso di Juventus e Lazio Serie A
per esempio Francesco Guidolin, (in maiuscolo le partite in trasferta)
spettatore molto divertito delle co- 31ª giornata
se che ha visto (martedì era a San Si-
ro, commentatore per Dazn) e mol- LECCE-LAZIO 2-1
to incuriosito da quelle che vedrà. MILAN-JUVENTUS 4-2
«Juventus-Atalanta di sabato non FIORENTINA-CAGLIARI 0-0
può essere definito un confronto di- GENOA-NAPOLI 1-2
retto, visto il divario di punti, ma è ATALANTA-SAMPDORIA 2-0
una sfida cruciale», anticipa in atte- BOLOGNA-SASSUOLO 0-2
sa del weekend che potrebbe davve- ROMA -PARMA 2-1
ro dire molto del campionato inte- GIORNATA 75 PUNTI 68 PUNTI TORINO-BRESCIA 3-1
ro, e decidere se indirizzarlo sui bi- SPAL-UDINESE oggi 19.30, Dazn
nari della classicità (lo scudetto lo 32 Atalanta Sassuolo VERONA-INTER oggi 21.45, Sky
vince il più forte, cioè la Juve) o far- La classifica
lo deragliare verso l’imprevedibile. 33 SASSUOLO UDINESE
Nel 2000 successe che la Lazio di JUVENTUS 75 CAGLIARI 40
Eriksson, seconda a -6 dai biancone- 34 Lazio JUVENTUS LAZIO 68 PARMA 39
ri, vinse a Torino lo scontro diretto ATALANTA 66 FIORENTINA 35
35 UDINESE Cagliari INTER 64 TORINO 34
dimezzando lo svantaggio e poi ro-
sicchiandone il resto da lì al diluvio ROMA 51 SAMPDORIA 32
36 Sampdoria VERONA
di Perugia, ma vent’anni fa Juve e NAPOLI 51 UDINESE 32
Lazio avevano forza economica e MILAN 49 LECCE 28
37 CAGLIARI Brescia
tecnica equivalente mentre adesso SASSUOLO 43 GENOA 27
lo squilibrio fra i bianconeri e le al- 38 Roma NAPOLI VERONA 42 BRESCIA 21
tre è spaventoso, abissale. Però il BOLOGNA 41 SPAL 19
bello di questo strano stanco calcio
mai visto è che sa essere inspiegabi-
le. «Certe partite non vanno spiega- 2-1 al Parma in rimonta, negato un rigore ai gialloblù Inter
te, Milan-Juve è una di quelle», an-
nota Guidolin. «Noi siamo abituati a
Conte ritrova Skriniar
A Verona per ripartire
Una mano dal Var e la Roma respira
cercare il perché di tutto, ma a volte
il perché non c’è, perché il calcio
non è una scienza e questa è la sua
magia». Ed è la magia che tiene il Tabula rasa. Dopo la batosta della
campionato socchiuso quando inve- sconfitta con il Bologna, che lo ha
ce cinque minuti prima sembrava ca, le prospettive (il Siviglia in Euro- res. È lui a simboleggiare il momento portato a strigliare la squadra,
morto e sepolto, prima che il Milan di Enrico Sisti pa League). Non può regalare emo- giallorosso e a regalare l’assist per la Antonio Conte suona la carica per il
rimettesse in gioco la Lazio, e chis- zioni forti: fa ciò che può. Arrangian- rete dell’1-1 di Mkhitaryan. Non Fon- match di questa sera a Verona:
sà Inter e Atalanta, pur se da posizio- roma —L’allegria non abita qui ma dosi, arrampicandosi su qualità mo- seca o Dzeko. No: Bruno Peres. Aspet- “Giocare così spesso aiuta a superare
ne di lontananza, di inferiorità almeno la Roma si mantiene viva. mentaneamente disperse o annac- tarsi di più non era all’ordine del gior- amarezza e delusione. I numeri
smaccata. «La Juve è più forte di tut- Torna a vincere. E non è una notizia quate. Si potrebbe addirittura dire no. Bisognava fermare l’emorragia e dicono che in trasferta andiamo
ti e ha un vantaggio rassicurante. Pe- da poco. Anche se macchiata dal so- che questa sia la Roma di Bruno Pe- restare al passo di Napoli e Milan. E il bene, ma dobbiamo pensare solo a
rò la squadra di Gasperini dà l’idea spetto di un rigore che l’arbitro Fab- Parma era la tappa da sfruttare per fare risultato”. Vincendo, l’Inter
di essere inarrestabile. Può prende- bri non ha fischiato per un tocco di Roma 2 evitare la gogna delle quattro sconfit- salirebbe a un solo punto dalla Lazio.
re due gol perché ha la consapevo- braccio del romanista Mancini. E con- 43’ pt Mkhitaryan, 12’st Veretout te consecutive. E pensare che per la Torna dalla squalifica Skriniar, stop
lezza di saperne fare quattro». L’A- tro cui s’è scagliato alla fine il dirigen- Roma la partita era iniziata all’inse- per D’Ambrosio e Bastoni.
talanta è l’unica, in effetti, ad aver te del Parma Lucarelli: «Stasera ab- gna della maledizione auto-indotta:
vinto ogni partita dopo il coronavi- biamo rasentato il ridicolo, il Var ha Parma 1 l’ultimo esperimento di Fonseca era Verona
rus, solo Bayern e Real hanno sapu- solo messo in difficoltà gli arbitri. Ma 9’pt rig Kucka stato infatti di piazzare Cristante al Inter
to fare altrettanto: il livello dei ber- noi non siamo gli scemi del villaggio, centro della difesa a tre. Ma è bastato
gamaschi è quello. «Stiamo giocan- non accettiamo più questo tipo di er- Roma (3-4-2-1) il primo lancio in profondità perché 1 Silvestri Handanovic 1
do un mini campionato e siamo so- rori». Come la Samp, il Parma era an- Pau Lopez 6 – Mancini 6, Cristante 5.5, Ibanez 6 - il nuovo centrale difensivo sbaglias- 13 Rrahmani Godin 2
lo a metà: le ultime tre giornate, se dato in vantaggio (rigore di Kucka) e Bruno Peres 6.5 (22’ st Kolarov sv), Diawara 6 (38’ se il posizionamento preventivo. E 21 Gunter De Vrij 6
st Villar 5.5), Veretout 6.5, Spinazzola 6 – Pellegrini
ci sarà ancora equilibrio, potrebbe- come la Samp si è fatto successiva- 6 (38’ st Perez sv), Mkhitaryan 6.5 (45’ st Zaniolo Cornelius s’è involato per il rigore di 24 Kumbulla Skrinar 37
ro essere imprevedibili davvero, mente talmente piccolo da scivolare sv) – Dzeko 5.5. All. Fonseca 6.5. Kucka. La reazione giallorossa è sta- 5 Faraoni Candreva 87
perché altri parametri salteranno. nel tubo di scarico appena i padroni Parma (4-3-3) ta sulle prime blanda. Solo un palo di 34 Amrabat Brozovic 77
Ne abbiamo viste delle belle, e altre di casa hanno alzato leggermente il Pellegrini prima del pari di Mkhita- 4 Veloso Gagliardini 5
Sepe 6 – Darmian 5.5, Iacoponi 5.5, Bruno Alves 6,
ne vedremo». ritmo. La Roma non è una squadra Pezzella 5.5 – Kucka 6, Hernani 6 (42’ st Scozzarella ryan. Poi più intensità. Bel destro di 88 Lazovic Biraghi 34
In realtà, il calcio d’estate è anco- che trasmette la gioia di vivere e che sv), Barillà 5.5 (18’ st Karamoh 5.5) – Kulusevski 5 Veretout per il 2-1. Le note di C’era 32 Pessina Eriksen 24
(36’ st Caprari sv), Cornelius 6 (1’ st Kurtic 5),
ra più calcio, calcio in purezza. «Gli stimola il piacere di veder giocare a Gervinho 5 (42’ st Sprocati sv). All. D’Aversa 5.5. una volta in America, in ricordo di En- 20 Zaccagni Lukaku 10
episodi in una partita sono dirimen- pallone. Non lo era nelle sconfitte, nio Morricone, hanno aperto la sera- 10 Di Carmine Sanchez 7
ti e questa fase, visto che pianifica- non lo è nella vittoria. Di allegro non Arbitro: Fabbri 6 ta: davvero il Maestro non meritava Arbitro: Irrati
Note: ammoniti Cristante, Bruno Peres, Fonseca, Tv: ore 21.45 Sky
re non si può, è ancor più episodi- ha proprio niente: il gioco, la classifi- Diawara, Mkhitaryan, Kurtic. uno stadio ridotto a terra desolata.
.
Giovedì, 9 luglio 2020
Lazio 4 turni a Patric per il morso, fa reclamo Diritti tv La Lega valuta di “spegnere” Sky
Il Giudice sportivo ha squalificato per 4 giornate il laziale
Patric per il morso al braccio rifilato a Donati. “Una
mancanza di lucidità” le scuse del difensore. La società
biancoceleste ha annunciato ricorso.
FILIPPO MONTEFORTE/AFP VIA GETTY IMAGES
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L’accesso va effettuato entro le
ore 12.
La Lega di Serie A si riunirà in assemblea lunedì: dopo
aver ottenuto il decreto ingiuntivo nei confronti di Sky dal
tribunale, i club voteranno se dare o no un ultimatum alla
tv: pagare l’ultima rata o tagliarle il segnale delle partite.
2-0 alla sampdoria
Solo l’Atalanta
non è mai stanca
E ora la Juve
Sesta vittoria in sei gare dopo la ripresa, Gasperini sale a -9
e vede già il secondo posto. Sabato lo scontro allo Stadium
dal nostro inviato
Enrico Currò
BERGAMO — Che le convitate al ta-
volo a 8 della Champions, la Final
Eight di Lisbona, stiano comin-
ciando a temere l’Atalanta è ormai
una tautologia. Ma la sesta vittoria
su 6 partite dopo la ripartenza del
campionato, unica italiana a pun-
teggio pieno, allarma di sicuro an-
che la Juventus, che sabato allo
Stadium deve affrontare la sorpre-
sa non più sorprendente della A
con un margine ridotto a 9 punti.
Ieri a una ricorrenza importan-
te per Bergamo — il primo giorno
dall’inizio della pandemia senza ri-
coverati da coronavirus nella tera-
pia intensiva dell’ospedale Gio-
vanni XXIII — mancava solo il co-
rollario sportivo: l’avvicinamento
dell’Atalanta, simbolo dichiarato
della città nel suo anno più dram-
matico, al secondo posto non più
presidiato dalla Lazio con la stes-
sa inattaccabilità del pre-Covid.
La manovra è riuscita a ripresa
La sfida inoltrata, grazie a una testata su
Cristiano corner di Toloi e al calligrafico ar-
Ronaldo, 35 rotondamento dell’ex Muriel. Il re-
anni, affrontato cente cammino della squadra —
dal difensore prima di ieri 5 vittorie su 5 dopo la
biancoceleste ripartenza, con 13 gol segnati e il
Radu. Juve-Lazio centesimo stagionale firmato da
è in programma Muriel col Cagliari — postulava un
il 20 luglio esito più rapido. Invece la Samp-
doria si è opposta al turbinio doc
di Gasperini con l’arma classica
del decano Ranieri: la chiusura di
ogni corridoio anche ipotetico e il
contropiede affidato al quasi en-
fant du pays Gabbiadini, bergama-
sco di Calcinate. Gli allenatori si
Le altre partite
Il Napoli spinge il Genoa in zona B. Il Toro scaccia i fantasmi. Sassuolo, trionfo a Bologna
Bologna 1 Fiorentina 0 Genoa
46’ st Barrow
Sassuolo 2 Cagliari 0 Napoli
41’ pt Berardi, 11’ st Haraslin
Bologna (4-2-3-1) Fiorentina (3-4-3)
Skorupski 6.5 - Tomiyasu 5.5, Denswil 5.5, Bani 5.5, Dragowski 7.5 – Milenkovic 6, Ceccherini 6, Caceres
Dijks 5 - Medel 5 (16’ st Dominguez 5.5) Schouten 5 6 – Venuti 6, Duncan 6.5, Badelj 5 (16’ st Pulgar 6),
(29’ st Baldursson sv) - Orsolini 5 (29’ st Skov Olsen Lirola 5.5 (14’ st Dalbert 5.5) – Chiesa 5.5 (1’ st
sv), Svanberg 5 (16’ st Sansone 5.5), Barrow 5.5 - Ghezzal 5.5), Vlahovic 5 (30’ st Kouamé sv), Ribery
Palacio 5 (38’ st Cangiano sv). All. Mihajlovic 5. 6.5 (30’ st Cutrone 6). All. Iachini 5.5.
Sassuolo (4-2-3-1) Cagliari (3-4-1-2)
Consigli 6 - Muldur 6.5, Chiriches 7, Peluso 6.5 Cragno 7 – Klavan 6.5, Walukiewicz 6, Lykogiannis
(28’st Ferrari sv), Rogerio 7 - Magnanelli 6.5, 6 – Nandez 6.5, Birsa 6 (34’ st Faragò sv), Rog 6
Locatelli 7 (36’ st Magnani sv) - Berardi 7 (35’ st (18’ st Ionita 6), Mattiello 6 – Nainggolan 6.5 - Joao
Bourabia sv), Defrel 6.5 (27’ st Traorè 6), Haraslin Pedro 5.5 (18’ st Ragatzu 5.5), Simeone 6.
7 (20’ st Boga 6) - Caputo 6.5. All. De Zerbi 7. All. Zenga 6.
Arbitro: Fourneau 6. Arbitro: Manganiello 6.
Note: espulso Mihajlovic. Ammoniti Medel, Note: ammoniti Chiesa, Mattiello, Duncan e
Haraslin, Denswil, Dijks, Bourabia. Lykogiannis.
Golf Ryder Cup a Roma rinviata al 2023
La Ryder Cup 2022 è stata posticipata di un anno,
sempre nella sede del Marco Simone Golf & Country
club di Guidonia (Roma). Rinviata di un anno anche la
prossima edizione, negli Usa: si terrà nel 2021.
k La Dea corre
Remo Freuler, 28 anni,
contro il doriano Thorsby
Atalanta
30’ st Toloi, 40’ st Muriel
Sampdoria 0 stema a inizio ripresa: il passaggio
Atalanta (3-4-1-2)
Gollini 6.5 – Toloi 7, Caldara 6.5, Djimsiti 6 (7’ st De
Roon 6.5) – Hateboer 6.5, Freuler 6.5, Pasalic 6
(24’ st Muriel 7), Gosens 6.5 (41’ st Castagne sv) -
Gomez 7 – Ilicic 6 (24’ st Malinovskyi 6.5), Zapata 6
(41’ st Sutalo sv). All. Gasperini 7.
Sampdoria (4-1-4-1)
Audero 6.5 – Bereszynski 5.5, Yoshida 6.5, Colley 6,
Murru 5.5 – Ekdal 6 (37’ st La Gumina sv) - Depaoli
6 (47’ st D’Amico sv), Thorsby 5.5, Linetty 6.5,
Jankto 6 (37’ st Augello sv) – Gabbiadini 6 (37’ st
Ramirez sv). All. Ranieri 6.
Arbitro: Giua 6.
Note: espulso Ranieri. Ammoniti Djimsiti, Thorsby,
Jankto, Gasperini, Ranieri, Bereszynski.
4’ st Goldaniga
46’ pt Mertens, 21’ st Lozano
Genoa (3-5-2)
Perin 6.5 – Goldaniga 6.5, Zapata 5.5, Masiello 5.5
- Biraschi 4.5 (37’ st Ghiglione sv), Cassata 6 (26’
st Iago Falque 6), Schone 5.5, Behrami 5.5 (19’ st
Lerager 5.5), Barreca 5 - Sanabria 5 (26’ st Pandev
6), Pinamonti 5 (37’ st Favilli sv). All. Nicola 5.
Napoli (4-3-3)
Meret 6.5 - Hysaj 6, Maksimovic 6, Manolas 6,
Mario Rui 6.5 - Fabian Ruiz 6.5 (41’ st Allan sv),
Lobotka 7, Elmas 7 (37’ st Zielinski sv) - Politano 6
(18’ st Lozano 7.5), Mertens 7.5 (18’ st Milik 6),
Insigne 7 (37’ st Younes sv). All. Gattuso 7.
Arbitro: Mariani 6.5
Note: ammonito Goldaniga.
pagina 39
sono sfidati anche nella gara di de-
cibel nel silenzio, stuzzicandosi
con le accuse di gioco duro: l’arbi-
tro Giua li ha ammoniti entrambi
e a metà ripresa ha espulso Ranie-
ri. L’attacco atalantino si ripresen-
tava nella versione più sontuosa:
davanti a Gomez rifinitore e accan-
to al panteresco Zapata è tornato
titolare il geniale Ilicic, la cui ulti-
ma volta fu in Champions con i 4
gol al Valencia. Il solo Gomez ha
aderito alla fama: Ranieri gli ha as-
segnato un marcatore ad hoc, arre-
trando Ekdal, e lui è spesso arre-
trato a sua volta, sfornando lanci
millimetrici in area per i due com-
paolo magni/ansa
pagni: Zapata si è fatto ribattere il
tiro da Audero in uscita bassa, Ili-
cic ha sparacchiato nella curva
vuota. Ma non è che la Sampdoria,
dedita a efficace pressing coordi-
nato da Linetty, fosse rimasta a
guardare: subito un diagonale ap-
pena a lato di Murru, poi un sini-
2 stro da fuori di Gabbiadini, alzato
da Gollini in corner, quindi una
conversione di Depaoli con mira
alta. Così Gasperini ha cambiato si-
dalla difesa a 3 al 4-2-3-1, con Go-
mez e Ilicic esterni, è una risorsa
in più per la suddetta Final Eight
della Champions. Sul solito lancio
di Gomez ha sprecato in sforbicia-
ta Hateboer. Ma la panchina offri-
va ulteriori alternative: Malinov-
skyi e Muriel hanno fruttato la vit-
toria. Su corner dell’ucraino ha se-
gnato il difensore brasiliano, To-
loi, ieri attaccante aggiunto. Mu-
riel ha infine inventato il 2-0
nell’angolino: ecco un’altra risor-
sa per Lisbona.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
1 Torino 3
3’ st aut. Mateju, 13’st Belotti,
41’ st Zaza
2 Brescia 1
21’ pt Torregrossa
Torino (3-4-3)
Sirigu 6.5 – Lyanco 6, Nkoulou 5, Bremer 5.5 – De
Silvestri 6, Meïté 5.5, Rincon 5, Ansaldi 6 (30’ st
Aina sv) – Verdi 7 (35’ st Lukic sv), Zaza 5, Belotti
6.5. All. Longo 6.
Brescia (4-4-2)
Joronen 6.5 – Sabelli 5, Papetti 5.5, Mateju 5,
Martella 6 – Spalek 6 (29’ st Skrabb sv), Dessena 6
(29’ st Ndoj sv), Tonali 5.5 (15’ st Viviani 6),
Bjarnason 5.5 (15’ st Zmrhal 5.5) – Donnarumma 6,
Torregrossa 6.5. All. Lopez 6.
Arbitro: Doveri 6.
Note: ammoniti Papetti, Tonali, Zaza,
Donnarumma.
.
.
Giovedì, 9 luglio 2020
di Paolo Rossi
L’Italia si innamorò di quel ciuffo.
E delle sue movenze, dell’elegan-
za del gesto. Erano i Formidabili
Anni 70, come avrebbe poi scritto
Mario Capanna. Dopo la crisi pe-
trolifera c’era voglia di boom, so-
ciale e sportivo. Così fu un giova-
ne con la racchetta a ispirare nuo-
ve generazioni, «a regalare emo-
zioni» dice lui fiero, vincendo Ro-
ma, Parigi e la Coppa Davis nel ’76.
Quel giovane oggi compie 70 anni.
Tanti Auguri, Adriano Panatta. È
felice, consapevole di quello che
ha realizzato nella sua vita?
«Beh, sono felice di aver spinto il
movimento, di averlo aperto a tutti.
Ai miei tempi il tennis era come un
giardino insormontabile, un
mondo molto chiuso. La classe
media e la classe operaia mai
pensavano di potervi accedere e far
giocare a tennis i propri figli».
Come ha fatto a non farsi
travolgere dal delirio di
onnipotenza?
«Io sentirmi onnipotente? Ma no,
semplicemente non ho mai
pensato di essere chissà chi. È
bastato solo usare il cervello, sono
sempre rimasto me stesso: quello
che pensavo vent’anni fa lo penso
anche adesso. Capisco che oggi
basta vincere due partite e l’ultimo
str**o va in televisione a
pontificare. Ma non è mai stato il
mio caso».
Merito dell’educazione. O del
carattere?
«Sarà per l’educazione ricevuta dai
miei genitori, ma anche per il mio
modo di fare: non mi sono fatto
travolgere, ho sempre parlato con
tutti, con grande umiltà. Ripeto,
non ho mai pensato di essere chissà
chi perché tiravo delle palline
all’incrocio delle righe».
Suo papà, Ascenzio, cosa le
direbbe oggi?
«Penso sarebbe orgoglioso di me, di
quello che ho fatto. Oggi che la
gente si ricorda ancora di me. Se
penso a come veniva al Foro Italico
a vedermi: sempre in maniera
molto tranquilla, mai a vantarsi del
figlio campione: lui si sedeva nella
tribuna giocatori e, con grande
discrezione, assisteva ai miei
match».
Quindi il suo humour lo ha
ereditato da lui.
«Certamente. Ma con me non è che
parlasse molto, tra noi c’era un
gioco di sguardi e gliene bastava
uno per farsi capire, per lanciarmi
un messaggio».
È così che il piccolo Adriano è
cresciuto?
«Sì, mio padre non ha mai alzato la
voce con me. Mai. Neppure un
litigio forte: era un uomo molto
buono. Ma in fondo io, per anni
figlio unico, ero uno tranquillo. Un
bimbo che giocava da solo».
E oggi Ascenzio cosa direbbe di
questo tennis moderno?
«Sorriderebbe, vedendolo. Sì,
credo proprio che avrebbe un
sorriso un po’ ironico. Lo
guarderebbe esattamente come lo
guardo io. Così».
Anche a lei non piace?
«Non è questo. In fondo il tennis è
cambiato per forza di cose: è, come
definirlo, esasperato? Pieno di
divismo. Guardate i giocatori, si
muovono come stessero facendo
chissà cosa».
Invece le sue tante vite come
sono state?
«Vite? No, una sola e intensa. Una
vita con tanti interessi, tanta voglia
di curiosare e imparare a fare
nuove cose. Perché non me n’è mai
Adriano Panatta
“Ho portato il tennis
fra le classi popolari”
fregato niente di essere un
campione, e non c’è niente di più
faticoso di vivere la vita dell’ex
campione. Per questo mi sono
messo a fare altre cose: qualche
volta ci sono riuscito, altre no».
Come il suo tennis.
«Esatto, lo esprimevo anche nel
tennis. Ma perché c’è un motivo di
fondo: io mi annoio facilmente,
quindi ho bisogno di cose nuove,
non sono un metodico. Ma capisco
COMUNE DI VERONA
AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO
Si è conclusa la procedura aperta telematica n. 02/20 - Servizio di organizzazione
e gestione dell’Estate Nido per la fascia di età 1-3 anni e dei Centri Estivi Ricreativi
per la fascia 3-12 anni - CIG 81313824B3. Offerte ricevute: 3. Aggiudicata con il
criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa alla ditta Aldia Cooperativa
Sociale di Pavia. Importo contrattuale € 2.700.000,00 oltre I.V.A. .- Aggiudicazione
definitiva in data 24.6.2020 - Spedizione dell’avviso alla G.U.U.E. 1.7. 2020.
Il Dirigente Direzione Politiche Educative Scolastiche Giovanili
Avv. Alessandro Pignatelli
AVVISO DI AGGIUDICAZIONE APPALTO
L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A, con sede in
Roma, via Salaria 691, rende noto l’esito della procedura di
gara aperta indetta ai sensi del D.Lgs. 50/2016, per l’affi-
damento della fornitura di n. 1 impianto di imbustamento
di documenti elettronici conformi allo standard ISO/IEC
7810 ID1.
L’avviso è stato pubblicato nel Supplemento alla Gazzetta
Ufficiale dell’Unione Europea n. 96712 del 27/02/2020 e
sulla GURI n. 25 del 02/03/2020; CIG n. 7991442A8D.
L’appalto è stato aggiudicato in data 24/02/2020 alla so-
cietà BÖWE SYSTEC SPA con importo di aggiudicazione
Euro 650.234,94 IVA esclusa.
L’avviso di aggiudicazione integrale è disponibile sul sito
internet www.eproc.ipzs.it.
Il Direttore Affari Legali e Acquisti
(avv. Alessio Alfonso Chimenti)
Sport
I 70 anni del campione
che ognuno ha il proprio carattere:
io ho sempre voglia di mettermi in
gioco, errori inclusi, come capita a
tutti. È normale, no?».
Il ciuffo ribelle le è rimasto.
«Ribelle? Non so se è corretto.
Ripeto, non ho mai finto di essere
qualcun altro. Sono sempre stato
così, per cui se per gli altri sono
stato un ribelle va bene, ma io non
sono mai cambiato e sono rimasto
coerente a me stesso».
ED LACEY/POPPERFOTO VIA GETTY IMAGES
pagina 41
tennis ‘Pof Pof’, un suono da film.
«Il nome alla volée lo diede Rino
Tommasi. All’inizio non capivo, mi
dissero che era per il gesto del
torero. E beh, è vero: il ‘pof pof’
impersona e definisce
perfettamente chi sono».
E delle donne vogliamo parlare?
«No, perché sono sacre. Il motore
della vita, quindi guai a sfiorarle e
sporcarle solo parlandone».
Cosa ha lasciato al tennis? Quale Però Borg e Loredana Bertè...
eredità, o messaggio? «Ancora? Ma basta! Si erano già
«Spero in un bel ricordo, che la conosciuti da soli, non sono stato io
gente si sia divertita nel vedermi. a presentarli! Borg aveva 16 anni,
Che si sia anche un po’ incazzata basta con questa storia».
quando ho giocato sotto tono. Va bene: senta, ma tra il tennis e
Spero di aver lasciato un’emozione, gli italiani che rapporto c’è?
perché penso che lo sport sia una «Il tennis è perfetto per noi, che
forma di spettacolo e quindi abbiamo estro e fantasia. Fattori
quando esco vorrei andarmene con che purtroppo oggi contano
un’emozione. Come a teatro». meno…».
Panatta vuol dire ‘Veronica’ e il Ci fossero ancora le racchette di
legno, chissà...
«Sarebbe stato un altro gioco,
La carriera completamente diverso. Ma
Roma, Parigi probabilmente se i Federer, i Nadal
e la Davis e i Djokovic avessero iniziato anche
loro con il legno penso che
in bacheca sarebbero riusciti a trovare le
soluzioni: ormai la palla si colpisce
1976, il suo anno magico in maniera diversa».
Adriano Panatta nasce a Roma il 9 La sua soddisfazione più
luglio 1950. Entra nell’albo d’oro grande, il Roland Garros?
degli Assoluti di tennis nel 1970, «L’essere nonno: ho figli e nipoti
battendo Nicola Pietrangeli. bellissimi, questa è la mia
Sei anni dopo vince gli Internazionali soddisfazione più grande».
di Roma, il Roland Garros e con la E cosa significa essere nonno?
maglia azzurra anche la Coppa Davis «Vuol dire accettare il corso della
in Cile. In carriera ha vinto dieci vita e l’invecchiamento e godersi i
tornei ed è stato n. 4 del mondo in nipoti, viziarli. Confesso che mi
classifica. Si è ritirato nel 1983, è dispiace non aver potuto vivere
stato capitano non giocatore l’età dei miei figli, quando erano
dell’Italia dal 1984 al 1997 piccoli: non li ho visti crescere ogni
giorno, questo è mancato anche a
loro. Ne sono dispiaciuto».
f Ai nipotini cosa racconta?
«Un bel niente, non sanno nulla di
Ai miei tempi me: sono ancora troppo piccoli, e
questo sport era un non sono il tipo che ama
raccontarsi: non mi vantavo
giardino proibito, un neppure con i miei figli. Ci gioco,
con i miei nipoti, ma niente calcio:
mondo chiuso. Ho uno è anche juventino…».
È il giorno dei desideri: l’ultimo
aperto il movimento a sfizio che vorrà togliersi?
tutti. Oggi i giocatori «Vivere gli ultimi anni della mia
vita in serenità, umiltà, tranquillità
si atteggiano a divi e coerenza. In linea con quella che
g è stata la mia vita. Tutto qua».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
AUTORITA’ DI BACINO LAGHI GARDA E IDRO
AVVISO DI GARA – CUP:C17H09001970002 CIG : 8360565C7C
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
I.1) AUTORITÀ DI BACINO LAGHI GARDA E IDRO via Pietro da Salò n. 37 - 25087 Salò (BS) Italia Punti di contatto:
Codenotti Serena telefono 0365/525993 interno 5 fax 0365/522937 - Posta elettronica: info@consorziogardaidro.it;
Indirizzo internet (URL): www.consorziogardaidro.it.
La documentazione complementare è disponibile presso il punto di contatto sopra indicato. Le offerte vanno inviate
al punto di contatto sopra indicato tramite la Piattaforma telematica di e-procurement di proprietà di Ariaspa Regione
Lombardia, denominata “SINTEL”.
SEZIONE II: OGGETTO DELL’APPALTO
II.1) Appalto di lavori “Manutenzione straordinaria passeggiata a lago tratto Maratona – Spiaggia d’Oro I° Lotto” - Luogo
di esecuzione: Desenzano d/Garda (Bs) - Codice NUTS: ITC47
II.2) CPV: 45246500-8; suddivisione in lotti: NO. II.3) Quantitativo o entità dell’appalto: € 1.944.259,15 lavori soggetti a
ribasso; € 25.000,00 oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso; Cat. prevalente OG3 cl. IV
II.4) Durata dell’appalto: 210 giorni naturali consecutivi.
SEZIONE III: INFORMAZIONI GIURIDICHE, ECONOMICHE, FINANZIARIE E TECNICHE
III.1) garanzia provvisoria di € 39.385,18 (2% dell’importo dell’appalto)
III.2) Capacità economica e finanziaria: non richiesta III.3) Capacità tecnica: att. SOA nella cat. OG3 in classifica IV.
SEZIONE IV: PROCEDURA IV.1) Tipo di procedura: Aperta, ai sensi dell’art. 60 con inversione procedimentale, art. 133
comma 8, del D.Lgs. n. 50/2016 in presenza di almeno 20 concorrenti ammessi.
IV.2) Criterio di aggiudicazione: minor prezzo mediante offerta a prezzi unitari con lista, artt.36 comma 9-bis e 97,
commi 2, 2-bis e 8, del D.Lgs. n. 50/2016. IV.3) Termine per il ricevimento delle richieste di informazioni: 23/07/2020 ore
10.00. Documenti a pagamento: NO. IV.4) Termine ricezione offerte: 29/07/2020 ore 08:00; apertura offerte: 30/07/2020
ore 9.00 presso luogo di cui al Punto I.1). IV.5) Periodo minimo durante il quale l’offerente è vincolato alla propria offerta:
giorni: 180 (dal termine ultimo per il ricevimento delle offerte).
Per quanto ivi non indicato si rinvia al bando integrale ed alla documentazione di gara tutta reperibile al seguente link:
https://192.168.19.12:444/share.cgi?ssid=0QVdGxF
IL RESPONSABILE DELLA STAZIONE APPALTANTE f.to (ing. Fausta Tonni)
Insula spa - Santa Croce, 489 - 30135 Venezia
Tel. 041 2724354 - fax 041.2724182 – www.insula.it
appalti@insula.it appalti.insula@pec.it
MIBAC - PIANO STRATEGICO “GRANDI PROGETTI BENI CULTURALI” D.M. 556 del 2/12/2016.
FORTEZZA MARGHERA RECUPERO MUSEALE NELL’AREA DI CRISI AMBIENTALE
Ente beneficiario e pagatore: MiBAC Segretariato Regionale per il Veneto.
Soggetto attuatore: Comune di Venezia.
Avviso relativo agli appalti aggiudicati
Appalto 23/2020. FORTEZZA MARGHERA RECUPERO MUSEALE NELL’AREA DI CRISI AM-
BIENTALE - PIANO STRATEGICO “GRANDI PROGETTI BENI CULTURALI” 2017/2018. Recu-
pero Forte Marghera Lotto 1 Edificio 29. CI 14249-1 RC.00798. CUP F79J17000220001.
CUI L00339370272201900139. CIG 8277004FC3.
Aggiudicatario: “Eurocostruzioni Srl”, con sede in Padova (PD); ribasso offerto 20,347%.
Venezia, lì 30 giugno 2020 Il Direttore Generale (dott.ssa Alessandra Bolognin)
pagina
.
42 Televisione Giovedì, 9 luglio 2020

PROGRAMMI TV

Rai 1 Rai 2 Rai 3 Canale 5 Italia 1 Rete 4 La Sette

6.00 RaiNews24
7.00 TG1
7.10 Unomattina
Estate
10.00 C’è Tempo per...
11.20 TG1
11.25 Don Matteo
13.30 Telegiornale
14.00 Io e te - conduce
Pierluigi Diaco
15.40 Il paradiso delle
signore (r)
16.30 TG1
16.40 TG1 Economia.
All’interno: Che
tempo fa
16.50 La vita in diretta
Estate
18.45 Reazione a catena
- conduce Marco
Liorni
20.00 Telegiornale
20.30 TecheTecheTè
21.25 Che Dio ci aiuti -
con Elena Sofia
Ricci, Francesca
Chillemi,
Gianmarco
Saurino.
1.30 RaiNews24
2.05 Sottovoce -
conduce Gigi
Marzullo
2.35 Film: Feisbum - di
Dino Giarrusso,
Emanuele Sana,
Serafino Murri,
Laura Luchetti,
Mauro Mancini
digitale terrestre
11.00 Tg2 - Flash 10.00 Mi manda Raitre 8.45 Galapagos: ai 9.10 Blindspot - Serie 8.00 Film: Gli Impetuosi 6.00 Meteo - Oroscopo
11.05 Tg Sport estate confini del mondo 12.10 Cotto E Mangiato - di Jack Arnold, 7.00 Omnibus news
11.15 Sea Patrol - Serie 10.55 Rai Parlamento - 9.55 Viaggiatori uno - Il Menù Del con James Darren, 7.30 Tg La7
12.00 Dichiarazioni di Spaziolibero sguardo sul Giorno Pamela Tiffin 7.55 Meteo - Oroscopo
voto finale 11.05 Tutta Salute. A mondo 12.25 Studio Aperto 10.10 I Cesaroni 8.00 Omnibus -
12.15 Sea Patrol - Serie gentile richiesta 10.55 Tg5 - Mattina 13.00 Sport Mediaset - 11.20 Ricette all’italiana Dibattito
13.00 Tg2 - Giorno 12.00 TG3 11.00 Forum - conduce Anticipazioni 12.00 Tg4 Telegiornale. 9.40 Coffee Break
13.30 Tg 2 Tutto il bello 12.15 Dichiarazioni di Barbara 13.05 Sport Mediaset All’interno: 11.00 L’aria che tira -
che c’è Estate voto finale Palombelli 13.40 I Simpson Meteo.it Estate
13.50 Tg2 - Medicina 33 14.00 TG Regione. 13.00 Tg5. All’interno: 14.30 I Griffin - Serie Tv 12.30 Ricette all’italiana 13.30 Tg La7
14.00 Resta a casa e All’interno: TG Meteo.it 15.00 Brooklyn Nine 13.00 Detective in corsia 14.15 Film: Nomad -
vinci Regione - Meteo 3 13.40 Beautiful Nine - Serie Tv The Warrior - di
14.30 L’Italia che fa 14.20 TG3 14.10 Una vita - 15.30 Modern Family 14.00 Lo sportello di Sergey Bodrov,
15.25 Chiamatemi Anna 14.50 TGR Piazza Affari - Serie Tv Forum Talgat Temenov,
14.45 Daydreamer - Le
- Serie Tv 15.00 “Question Time” compleanno» 15.30 Hamburg Ivan Passer, con
Ali Del Sogno
16.10 Candice Renoir - 16.10 TG3 - L.I.S. 15.30 Il Segreto 16.20 Due uomini e distretto 21 - Kuno Becker, Jay
Serie Tv 16.15 Maturità 2020 - 16.30 Film: Rosamunde mezzo - Serie Tv Serie Tv Hernandez, Jason
17.00 Rai Parlamento Diari Pilcher: Inaspettato 17.20 La vita secondo 16.45 Film: Quello strano Scott Lee
Telegiornale 16.35 Di là dal fiume e Come Il Destino - di Jim - Serie Tv sentimento - di 16.15 Perception - Serie
17.05 Un caso per due - tra gli alberi Marco Serafini, 18.20 Studio Aperto Richard Thorpe, Tv - «Ricordi» -
Serie Tv 17.30 Geo Magazine con Herbert 19.00 Dr. House - con Sandra Dee, «Possessione»
18.10 Tg2 - Flash L.I.S. 18.55 Meteo 3 Ulrich, Natalia Medical division Larry Storch, 18.00 Little Murders by
18.15 Tg 2 19.00 TG3 Avelon - Serie Tv Donald O’Connor Agatha Christie -
18.30 Rai Tg Sport. 19.30 TG Regione 18.45 Avanti un altro! 20.40 CSI - Serie Tv 19.00 Tg4 Telegiornale Serie Tv
18.50 Blue Bloods - Serie 20.00 Blob 19.55 Tg5 Prima Pagina 21.30 Film: Fast & Furious 19.35 Tempesta 20.00 Tg La7
19.40 Bull - Serie Tv 20.40 Geo - Vacanze 20.00 Tg5. - Solo parti originali d’amore 20.35 In Onda -
20.30 Tg 2 20.30 italiane 20.40 Paperissima - di Justin Lin, con 20.30 Stasera Italia 23.15 Film: Storia di
21.00 Tg2 Post 21.10 Mia Martini - Sprint Vin Diesel, John 21.25 I Legnanesi un soldato - di
21.20 90° Gol Flash Fammi sentire 21.20 Temptation Island Ortiz, Laz Alonso. 23.55 Festivalbar Story Norman Jewison,
21.45 Hawaii Five-0 - bella - conduce - conduce Filippo 22.50 Tgcom; 1.50 Tg4 L’Ultima Ora - con Howard E. Prima scelta
Serie Tv Sonia Bergamasco Bisciglia Meteo.it Notte Rollins jr. di Antonio Dipollina
22.30 N.C.I.S. New 23.15 Narcotica 1.05 Tg5 Notte 23.50 Film: Final 2.10 Mediashopping 1.10 Tg La7
Orleans - Serie Tv 0.05 TG Regione 1.40 Paperissima Destination 3 - di 2.30 Film: La schiava 1.20 L’aria che tira -
23.20 Rai, storie di
un’italiana
23.45 90° Notte Gol
0.10 Tg 3 Linea
Notte Estate.
All’interno: 0.30
Sprint - conduce
Gabibbo
2.05 Caterina E Le Sue
James Wong, con
Mary Elizabeth
Winstead, Sam
io ce l’ho e tu
no - di Giorgio
Capitani, con
Estate
(r)
3.50 Omnibus -
Un concerto
0.30 Film: Upside Down
- di Juan Diego
Solanas, con
Meteo 3
0.40 Newton - conduce
Davide Coero
Figlie - Serie Tv
4.00 Centovetrine -
con Roberto Alpi,
Easton, Ryan
Merriman.
All’interno: 0.25
Lando Buzzanca,
Catherine Spaak,
Adriana Asti
Dibattito
(r)
5.05 Coffee Break
per ricordare
Kirsten Dunst Borga Alex Belli Tgcom; Meteo.it (r)
il maestro
satellite

Rai Storia Rai 4 Sky Fox

Gatti omaggia Morricone
16.00 Conflitti 15.10 Cold Case - Delitti
17.00 Notiziario irrisolti Cinema Sport Rai 5 - ore 21.15
17.05 La croce e la spada 16.00 Once Upon a Time
18.00 Cronache 17.30 Elementary 13.15 N.C.I.S. Fox Crime 20.55 Seconda Guerra: inferno
15.35 Fuga in tacchi a spillo - di 14.05 Calcio: Germania - Italia
dall’antichità. Dal mito 19.00 Ghost Whisperer Anne Fletcher Sky Uno 04/07/06 (1a semifinale, 13.25 I Simpson Fox nei mari National Una quasi diretta — il concerto è in
alla storia 20.30 Criminal Minds 16.10 Halvdan il giovane da Dortmund, Germania) 13.40 L’Eldorado della Geographic serata all’Auditorium Rai di Torino,
19.00 Soggetto donna 21.20 Absentia vichingo - di Gustaf Mondiali 2006 Sky Sport droga: Perù National 21.00 9-1-1 Fox
trasmesso live dalle 20.15 su Radio
Ragione e sentimento 23.40 Film: Ossessione omicida Åkerblom Sky Family Uno Geographic 21.05 Elementary Fox Crime
20.10 Il giorno e la storia - con Taraji P. Henson, 16.15 La clinica dell’amore - di 14.45 Ciclismo: St. Paul Trois 13.50 I Simpson Fox 21.50 9-1-1 Fox 3 — Daniele Gatti dirige l’Orchestra
Artus de Penguern, Gábor Chateaux - Mende Tour de 14.05 Bones Fox Crime 21.55 Elementary Fox Crime
20.30 Passato e Presente Henry Simmons, Kate Rassov Sky Comedy France Eurosport 21.55 Everest: missione fatale
sinfonica nazionale della Rai in un
14.15 I Simpson Fox
21.10 a.C.d.C. del Castillo 16.50 Automata - di Gabe Ibáñez 15.00 Tennis: 8a g. Ultimate 14.30 Indagini ad alta quota National Geographic omaggio all’immenso musicista
22.10 a.C.d.C. 1.10 Le regole del delitto Sky Action Tennis Showdown 22.40 The Walking Dead Fox
17.10 Fast & Furious - Solo parti Eurosport 2
National Geographic
22.50 Bones Fox Crime
appena scomparso. Al centro, la
23.00 è l’Italia, bellezza! perfetto 14.40 The Big Bang Theory Fox
originali - di Justin Lin Sky 15.30 Ciclismo: 15ª tappa: 14.55 Bones Fox Crime 22.55 Notre-Dame: la celebre melodia dal film Mission,
Collection Millau - Carcassonne Tour ricostruzione National
de France Eurosport
15.05 The Big Bang Theory Fox ovvero il Gabriel’s Oboe, eseguita
Rai 5 TV8 17.10 Venom - di Ruben
Fleischer Sky Uno 16.00 Tennis: Medvedev - Nadal
15.25 Disastri in presa diretta
National Geographic
Geographic
23.35 The Walking Dead Fox dal solista Francesco Pomarico,
17.15 Sai che c’è di nuovo? - di Us Open Eurosport 2 23.40 Bones Fox Crime
13.30 Novelle per un anno 6.00 Sky Tg24 Mattina 16.10 Calcio: Man City -
15.30 The Big Bang Theory Fox
23.45 14-18 La Grande Guerra
primo oboe dell’Orchestra.
John Schlesinger Sky 15.50 Private Eyes Fox Crime
14.00 Wild Italy 7.00 Sky Tg24 Mattina Romance Newcastle Premier National Geographic
8.00 Alessandro Borghese Kitchen League Sky Sport 15.55 Magnum P.I. Fox
14.50 Le Terre Del Monsone 17.40 La rivincita delle sfigate 16.20 Al di là delle stelle 0.30 I Simpson Fox
Sound - di Olivia Wilde Sky Football 0.35 N.C.I.S. Fox Crime
15.40 I corvi 8.15 Un’ex pericolosa 16.15 Ciclismo: Carcassonne - National Geographic
0.45 L’Eldorado della
Comedy 16.40 Private Eyes Fox Crime
17.30 Gabriel Faurè Requiem 10.00 Ogni Mattina (diretta) 17.50 Shrek 2 - di Andrew Bagneres de Luchon Tour droga: Perù National
12.00 TG8 de France Eurosport 16.45 Magnum P.I. Fox
In Re Minore Adamson, Kelly Asbury, 16.50 Al di là delle stelle
Geographic
12.35 Ogni Mattina (diretta) Conrad Vernon Sky 16.25 Calcio: Italia - Francia 0.55 I Simpson Fox
18.15 Rai News - Giorno 14.10 Scambio mortale 09/07/06 Mondiali 2006 National Geographic
18.20 Novelle per un anno Family 1.20 I Simpson Fox
15.50 Scelta d’amore Sky Sport Uno 17.15 Giappone: tra cielo e terra 1.25 N.C.I.S. Fox Crime
18.45 12 Soldiers - di Nicolai
18.50 This Is Art 17.30 Vite da copertina 16.45 Automobilismo: Trofeo National Geographic 1.40 L’Eldorado della droga:
Fuglsig Sky Action
19.35 This Is Art 18.20 Alessandro Borghese - 4 19.00 Fast & Furious 5 - di Justin Pirelli Imola Ferrari 17.35 N.C.I.S. Fox Crime viaggio in USA National
ristoranti Lin Sky Collection Challenge Sky Sport 17.40 I Simpson Fox Geographic
20.25 Museo Con Vista 19.25 Cuochi d’Italia Arena 18.05 I Simpson Fox
19.05 18 regali - di Francesco 1.50 American Dad Fox
21.15 Concerti per la ripresa - 20.20 Alessandro Borghese - 4 Amato Sky Uno 17.00 Costume società: Rafael 18.10 Indagini ad alta quota 2.10 American Dad Fox
Trasfigurazioni ristoranti 19.10 Ovunque nel tempo - di Nadal Player’s Cut National Geographic 2.15 Criminal Minds Fox
22.15 Orchestra Rai. Storia di 21.30 Un’estate romantica Jeannot Szwarc Sky Eurosport 2 18.25 N.C.I.S. Fox Crime Crime
un bene comune. 23.15 Perché te lo dice mamma
1.00 Loving Ibiza
Romance
19.25 Morto tra una settimana...
17.15 Ciclismo: Bagneres de
Luchon - St. Lary Soulan
18.30 I Simpson Fox
18.55 American Dad Fox
2.30 Megafabbriche National
Geographic
k Ennio Morricone sul podio
23.15 Henry Diltz, il fotografo 3.05 Succhiami o ti ridiamo i soldi - di Tom Tour de France Eurosport 19.00 L’Eldorado della 2.35 Modern Family Fox
rock 4.20 Finché morte non ci separi Edmunds Sky Comedy 17.45 Automobilismo: Coppa droga: Perù National 2.55 Modern Family Fox
19.25 Kung Fu Panda - di Mark Shell Imola Ferrari Geographic 3.05 Criminal Minds Fox
Osborne, John Stevenson Challenge Sky Sport 19.15 Bones Fox Crime Crime Fammi sentire bella
Movie Cielo Sky Family
Arena 19.20 American Dad Fox 3.20 I Griffin Fox
21.00 Quantum of Solace - di
18.55 Calcio: Bournemouth 19.45 The Big Bang Theory Fox 3.30 Le megastrutture di Hitler Rai 3 - ore 21.10
21.10 Film: Tutti i soldi del 12.05 Love it or list it - Prendere o - Tottenham Premier 20.00 Seconda Guerra:
Marc Forster Sky Action National Geographic
lasciare Vancouver League Sky Sport
mondo - di Ridley Scott, 21.00 Quel bravo ragazzo - di sopravvivenza estrema 3.45 9-1-1 Fox
14.00 MasterChef Italia Football National Geographic
con Michelle Williams, Enrico Lando Sky 18.55 Calcio: Everton - 3.50 Little Murders by Agatha A cinque mesi dalla prima messa
16.00 Fratelli in affari Comedy 20.10 The Big Bang Theory Fox Christie Fox Crime
Christopher Plummer 17.00 Brother vs. Brother Southampton Premier
20.10 Bones Fox Crime in onda, proposta in occasione del
21.00 Ritorno all’Isola di Nim League Sky Sport Uno 4.20 Gli apocalittici italiani
23.30 Film: The Sentinel - con 17.50 Fratelli in affari - di Brendan Maher Sky 20.35 The Big Bang Theory Fox National Geographic
Michael Douglas, 18.40 Love it or List it - Prendere o Family
19.00 Tennis: 7a g. Ultimate 25° anniversario della scomparsa,
lasciare Tennis Showdown torna il docufilm di Giorgio
Kiefer Sutherland, Eva 21.00 Quella svitata della mia Eurosport
Longoria 19.30 Affari al buio
20.30 Affari di famiglia
ragazza - di Yann Samuell
Sky Romance
19.00 Automobilismo: 4h Mediaset Premium Cinema Verdelli dedicato a Mia Martini. Il
1.20 Film: L’eletto - con 21.20 Una bionda tutta d’oro 21.15 Fast & Furious 6 - di Justin
Shangai Mondiale titolo è anche quello di una
Monica Bellucci, Elsa Endurance Eurosport 2
23.20 Sex: una commedia Lin Sky Collection canzone inedita ascoltata
20.00 Tennis: 7a g. Ultimate
Zylberstein sentimentalmente scorretta 21.15 Mother’s Day - di Garry Tennis Showdown
Marshall Sky Uno Eurosport
nell’occasione per la prima volta.
22.30 Doctor Detroit - di 21.00 Costume società: Rafael 14.05 Il prescelto - di Neil 21.15 L’ora più buia - di Joe Sonia Bergamasco ripercorre i
Giallo Nove Michael Pressman Sky Nadal Player’s Cut LaBute Premium 1 Wright Premium 2 momenti più importanti di vita e
Comedy Eurosport 14.20 Moglie e marito - di 21.15 Il ciclone - di Leonardo
19.10 Law & Order - I due volti della 13.30 Matrigne senza scrupoli 22.35 Black Beauty - Una storia 21.00 Automobilismo: 6h Simone Godano Pieraccioni Premium 3 carriera della cantante.
giustizia 15.20 Chi diavolo ho sposato? di coraggio - di Daniel Shanghai Mondiale
Zirilli Sky Family Premium 3 22.55 Mediterraneo - di
20.10 Law & Order - I due volti della 16.20 Delitto (im)perfetto Endurance Eurosport 2 15.05 Il rapporto Pelican - di Gabriele Salvatores
giustizia 18.00 Delitti a circuito chiuso 22.40 Un’estate in Provenza 21.00 Tennis: Finale F
- di Rose Bosch Sky Alan J. Pakula Premium Premium 3
Wimbledon 1995 : Graf -
21.10 Alice Nevers - Professione
giudice
19.00
20.00
Airport Security
Little Big Italy Romance Sanchez Sky Sport Arena
2 23.05 The Watcher - di Joe In onda
22.55 I Mercenari 2 - di Simon 15.50 Drive Angry - di Patrick Charbanic Premium 1
21.10 Calcio: Aston Villa - Man
22.10 Alice Nevers - Professione
giudice
21.25 Behind Enemy Lines - Dietro le
linee nemiche
West Sky Action Utd Premier League Sky
Lussier Premium 1 23.30 The Good Shepherd - La7 - ore 20.35
23.20 Gli uomini d’oro - di 16.20 Tre - di Christian De Sica L’ombra del potere - di
23.10 Delitto a Cadenet 23.30 Jimmy Bobo - Bullet to the Sport Football
Vincenzo Alfieri Sky Uno 21.40 Calcio: Verona - Inter Premium 3 Robert De Niro Premium
1.05 Law & Order - I due volti della Head 23.45 Fast & Furious 7 - di James 17.25 Cake - di Daniel Barnz 2
Serie A Sky Sport Uno Per due sere a settimana, il martedì
Wan Sky Collection 22.00 Biliardo: Semifinali Open Premium 2 0.40 Chiari di luna - di Lello
24.00 Alpha - Un’amicizia forte di Inghilterra Eurosport 2 17.35 Transporter 3 - di Olivier Arena Premium 3 e il giovedì, l’appuntamento con il
Real Time LaF come la vita - di Albert 23.00 Automobilismo: 6h Megaton Premium 1
17.55 Belli di papà - di Guido
0.50 L’Uomo Di Neve - di
Tomas Alfredson talk condotto da Luca Telese e
Hughes Sky Family Shanghai Mondiale
16.45 Bake Off Italia: dolci in 13.45 Posso dormire da voi? 0.05 La clinica dell’amore - di Endurance Eurosport Chiesa Premium 3 Premium 1 David Parenzo si allarga all’intera
Artus de Penguern, Gábor 23.00 Biliardo: Semifinali Open 19.15 Due fratelli - di Jean- 2.15 Al di là delle nuvole - di
forno 14.45 Possiamo mangiare da voi?
Rassov Sky Comedy di Inghilterra Eurosport 2 Jacques Annaud Michelangelo Antonioni, prima serata, conservando l’orario
15.50 L’esploratore del gusto
18.15 Cake Star - Pasticcerie 16.50 Nel Mediterraneo con Simon 0.30 Lost in Love - di Udayan 23.45 Calcio: Verona - Inter Premium 2 Wim Wenders Premium di inizio nello spazio-Gruber dopo
Prasad Sky Romance Serie A Sky Sport Arena 19.30 Cattivi Vicini - di Nicholas 2
in sfida Reeve
0.45 Il braccio violento della 24.00 Poker sportivo: World Stoller Premium 1 2.50 RocknRolla - di Guy il tg: e dedicandola a chi non se ne
19.30 Cortesie per gli ospiti 18.00 Bourdain: Cucine segrete legge - di William Friedkin Poker Tour Eurosport 19.40 A ruota libera - di Ritchie Premium 1 fa una ragione e vuole sobbarcarsi
20.25 Cortesie per gli ospiti 19.50 La lista di Bill - Meraviglie da Sky Action 24.00 Biliardo: Finale Open di Vincenzo Salemme 2.50 Strana la vita - di
salvare 1.10 Nudi e felici - di David Inghilterra Eurosport 2 Premium 3 Giuseppe Bertolucci
l’attualità politica — comunque
21.20 Vite al limite 20.40 Lettori - I libri di una vita Wain Sky Uno 24.00 Calcio: Everton - 21.15 John Wick - di Chad Premium 3 caldissima, rutilante e piena di
23.10 Vite al limite 21.10 Possiamo mangiare da voi? 1.30 Crackers - di Louis Malle Southampton Premier Stahelski, David Leitch 4.20 1 km da Wall Street - di
0.50 Vite al limite 22.10 Incredibili viaggi in treno Sky Comedy League Sky Sport Premium 1 Ben Younger Premium 2
temi — anche in piena estate.
.
Giovedì, 9 luglio 2020 L’ultima pagina 43
Onda su onda
di Stefano Balassone

Bong Joon-ho S nowpiercer (Foraghiaccio) è,

su Netflix, la serie (derivata
dal film omonimo) di Bong
Joon-ho, il regista di Parasite con
sui binari cui ha vinto l’Oscar. Il tema è
sempre quello della società
ripartita in classi, ceti, caste
della rivoluzione divise da culture e patrimoni, e in
cui gli ultimi emergono dallo
sprofondo solo per rassettare
casa a lor signori. In Parasite i
ricchi dimoravano in collina e gli
altri il fondo valle paludoso. In
Snowpiercer abbiamo un
treno-Arca costretto a procedere
senza sosta sulla Terra congelata
da un freddo siderale. Contiene
gli unici superstiti della razza
j In prima classe umana, distribuiti fra la Prima
Alcuni dei protagonisti di Classe, che se la spassa vicino alla
Snowpiercer, la serie disponibile motrice, le Seconda e Terza che
su Netflix tirano a campare e il Fondo, con la
forza lavoro di riserva, cui
spettano cibo scarso e diritti zero
perché salita a bordo clandestina
media (ovvero l’interfono) fissano
l’agenda degli argomenti; artisti
d’avanguardia ed esperti di
e non previo acquisto del piaceri assicurano lo svago a chi
biglietto.
Ne accadono di tutte, ma
ha i mezzi per pagarlo. E così via,
dagli scienziati fino agli addetti
tacciamo della trama per non alle pulizie, che trafficano coi
rovinare le sorprese. Il gusto vero
non sta peraltro nella suspense di
commerci sottobanco.
Se Bong Joon-ho, che di mestiere
delitti e complotti sediziosi, ma fiuta il pubblico, ha puntato sul
nel gioco suggerito dalla tema della disuguaglianza, vuol
metafora di base, talmente chiara dire che, dopo quarant’anni
da imporre costantemente allo reaganiani e anti- egualitari la
spettatore il raccordo con la vita questione comincia ad essere
che lui stesso vive. Ogni funzione esplosiva. Peraltro, Snowpiercer
sociale è riprodotta infatti su non è un caso unico. Così la
quell’Arca ferroviaria: i Società dello Spettacolo mette in
“frenatori” sono la polizia, scena e motiva la Rivoluzione,
addetta a tenere a freno non le purché abbia un pubblico
ruote, ma le masse; i “mastini” pagante.
sono la forza militare pronta ai ondasuonda@repubblica.it
comandi del Capotreno; i mass ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Cruciverba Orizzontali Verticali Cucù

di Stefano Bartezzaghi 1. Una Parodi del giornalismo
(iniz.).
3. Cantava Bandiera bianca
(iniz.).
5. Lo guida Gualtieri (sigla).
8. Nel nome di molte
compagnie aeree.
10. Vino e gruppo.
14. Cura quando è in vena.
16. Due Bergman al cinema
(iniz.).
17. Così finiscono quelli che si
giudicano con indulgenza.
19. L’intenzione è di
semplificarne il
compimento.
20. Una clausola di relativa
provvisorietà.
21. Ora è calante.
22. Il ministro dell’economia di
Berlusconi (iniz.).
23. Un gasdotto molto criticato
(sigla).
25. L’Europa che è fuori
dall’Euro.
26. Rese famoso Fiorello.
Asterisc* La coda dell’occhio
di Saverio Raimondo di Michele Smargiassi
Sesso post-Covid, calo del desiderio per l’83%
degli italiani. Gli esperti consigliano di
risvegliare la passione con mascherine di
pizzo autoreggenti e igienizzandosi le mani
con gel lubrificante.
Sudoku 9 pubblicare dall’account del Senato un’immagine in cui,
7 5 8 baciamano di Ennio Morricone, di cui si scorge a
Come si gioca
Completare
4 1 6 3
il diagramma 8 3 5
1. Si beve nel locale omonimo. di Francesco Merlo
2. Scenderà parecchio.
3. La città bavarese che è
arcidiocesi assieme a L’iraniano Harirchi negò e aveva la febbre. Boris Johnson
Monaco. si portò in terapia intensiva l’immunità di gregge.
4. Cane di piccola taglia. Piange Bolsonaro che rideva. Tre indizi sono una prova:
5. L’artista Abramovic (iniz.). il virus è intelligente e beffardo coi negazionisti. Tiene
6. Ha combattuto una guerra in caldo i saporiti dittatori Lukashenko (Bielorussia),
contro l’Etiopia.
7. Paure e ansie da nevrosi.
Berdimuhamedow (Turkmenistan), Kim Jong-Un
9. Andò al potere quarant’anni (Corea del Nord). Risparmia i pentiti come Trump
fa. e Obrador (Messico) perché sa usare gli “utili idioti”.
10. Non si rallegrano per il 19o.
11. La tirchia pensa di esserlo.
12. Spade corte. #bravimabasta
13. Vede oltre il suo naso, ma
non di molto. di Luca Bottura
15. Si fa per ridere.
18. Le lepri lo sono.
20. La Maestà di chi ce l’ha.
21. Un discusso magistrato
B uongiorno e bentornati a “Opportunizzami
questo”, rubrica che, in un italiano malamente
creativo, ciancia di senso dell’opportunità e altre
(iniz.).
abitudini ormai perdute. Oggi parliamo della variabile
24. Il Conte che canta (iniz.).
social di una consuetudine che risale alla notte dei
tempi: parlare di sé stessi con la scusa di
commemorare un defunto, meglio se celebre. Si è
sempre fatto, ma le nuove tecnologie contemplano la
cosiddetta “sindrome della pizzeria”, ossia la
pubblicazione di un’immagine con l’illustre scomparso
nella quale si sia a propria volta ritratti. Un po’ come sui
muri dei succitati locali di ristorazione, zeppi di
maestranze che abbracciano sorridenti frequentatori
celebri: da Carlo Azeglio Ciampi a Umberto Smaila.
Attenzione: se tra le due figure fotografate è presente
una reale e comprovata frequentazione (esempio di
scuola: Carlo Verdone insieme ad Alberto Sordi), il
problema non si pone. Se invece Maria Elisabetta
Alberti Casellati Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare fa
ritratta dal profilo migliore, con le luci giuste, riceve il
malapena il volto, ecco, quello è inopportuno. Grazie e
alla prossima.
REUTERS/Khaled Abdullah

in modo che
ciascuna riga, 2 5 1 7
colonna e 7 2 6
Sportineria
riquadro 3x3 di Maurizio Crosetti
contenga una 6 7 3 2
sola volta tutti i 1 8 9
numeri da 1 a 9.
Livello: avanzato
4
Lo vedi? Era un negozio, un bel negozio di Sanaa, la perla dello Yemen,
prima del bombardamento. E adesso, guarda, cosa vedi? È la guerra, dici,
ma dopo la guerra cosa può esserci?
L a Lazio è entrata in campo ricordando Ennio
Morricone sulle note immortali di “C’era una
volta in classifica”

Meteo La prima cosa bella

di Gabriele Romagnoli
Sole Oggi Domani Oggi Min Max Domani

L
Nuvoloso Ancona 16 29 94 18 32 99 a prima cosa bella di giovedì 9 luglio 2020
Variabile Aosta 15 30 81 17 29 80 riguarda Belen, Stefano De Martino, Douglas
Coperto Bari 18 29 92 18 32 95 Kirkland, il fotografo che inventò Marilyn tra le
Pioggia Bologna 16 33 115 18 36 126 lenzuola, e quella vecchia cosa chiamata sesso.
Rovesci Cagliari 21 29 99 21 30 107
Grandine Campobasso 14 30 92 14 32 95
Temporali Catanzaro 16 30 95 16 31 98
Continua sul sito, anche in versione audio con la
Nebbia Firenze 16 36 114 15 36 123
voce dell’autore: larep.it/pcb
Neve Genova 20 26 114 20 25 124
L’Aquila 14 30 98 14 31 107
Mare Milano 16 30 165 19 31 176
l La soluzione di ieri
Calmo Napoli 20 31 113 20 32 154
Mosso Palermo 22 29 102 22 29 95 3 8 4 7 5 1 6 2 9

Perugia 14 32 95 15 34 104 2 1 9 3 4 6 8 7 5
Agitato
7 6 5 8 9 2 4 3 1
Potenza 12 28 89 11 30 94
Vento 4 2 1 5 7 9 3 8 6
Roma 18 33 113 18 33 123
9 3 7 6 1 8 5 4 2
Calmo Torino 15 31 142 18 31 175
8 5 6 2 3 4 1 9 7
Moderato Trento 15 30 128 17 31 136
1 4 2 9 8 5 7 6 3
Forte Dati Trieste 19 27 100 20 29 109 6 7 8 1 2 3 9 5 4
Molto forte Venezia 18 28 93 20 28 113 5 9 3 4 6 7 2 1 8
.
.
Giovedì, 9 luglio 2020
Le cassette ritrovate
Piccoli tesori
dentro scatole
impolverate
Franco
Califano
egli ultimi anni
N
della sua vita il
Califfo era un
uomo
amareggiato,
portava le sue
ferite tutte in
faccia, il volto bruciato dalle
passioni proibite e dai colpi che
la vita gli aveva inferto. Ma
Franco Califano stava sempre a
testa alta, non rinunciava mai al
suo orgoglio di eroe spavaldo,
vissuto e consumato dalla vita.
Le sue carte, diceva sempre, se
l’era giocate tutte, fino all’ultima,
e per fermarlo hanno dovuto
rinchiuderlo in carcere, vittima
di ingiustizie colossali, malato di
cocaina ma accusato insieme a
Enzo Tortora di spaccio e
associazione a delinquere, più di
tre anni di galera, per poi essere
assolto con formula piena. Una
vita mai rinnegata, vissuta
pericolosamente, con amici
imbarazzanti come Francis
Turatello («l’ho conosciuto dopo
di Gino Castaldo
k Al pianoforte
Franco Califano (1938-2013),
cantautore ma anche poeta, attore
occasionale e produttore
Il Califfo
portava le sue ferite
tutte in faccia,
il volto bruciato
dalle passioni
proibite e dai colpi
che la vita
gli aveva inferto
pagina 45
La sesta
intervista
della serie
MIMMO FRASSINETI / AGF
essere uscito dal carcere la prima
Le prossime uscite
volta, nel 1970, io mi ero
comportato bene, non avevo
fatto la spia e lui mi ammirava, ci Giovedì 16 luglio
conoscemmo e diventammo
amici») in una vertigine di Franco Battiato
donne, alcune famose, come Giovedì 23 luglio
Dominique Boschero o Mita
Medici, tante altre anonime, le Bob Dylan
commesse e le casalinghe per cui Giovedì 30 luglio
andava pazzo riconoscendo la
femminilità fuori dagli Adriano Celentano
stereotipi, in passato attore di Giovedì 6 agosto
fotoromanzi, gigolò occasionale,
mediocre attore di cinema, Domenico Modugno
dissoluto e incorregibile, eppure Già usciti
straordinario poeta della
canzone. «A me piacciono De André, Massimo Troisi
& Pino Daniele, Paul
sempre le donne, anzi mi
piacciono di più, ora» mi disse Mccartney, Lucio Dalla,
nel settembre del 2008, tanto Leonard Cohen sono
disponibili su
per non smentirsi, a pochi giorni
dal compleanno dei settanta (era https://larep.it/lecassette
nato a Tripoli, per caso, perché
quel 14 settembre del 1938 la
madre partorì praticamente in
aereo, mentre volavano sui cieli
continua I
pagina
.
46
Il disco
“Non escludo
il ritorno”
l’ultima rinascita
N el 2005 aveva trasformato
l’epitaffio scelto per la sua
tomba nel titolo di un brano
portato a Sanremo: Non escludo il
ritorno. Un momento di rilancio,
l’ennesimo di una carriera fatta di
scorrettezze verbali, di folgoranti
intuizioni (E la chiamano estate e
Minuetto, rese immortali da
Bruno Martino e Mia Martini,
erano roba sua, per dire), di
inciampi giudiziari, di fortune
sperperate. Non escludo il ritorno
era uno slogan, un singolo, un
album fatto di canzoni risuonate
e di quei suoi celebri dialoghi
scabrosi e politicamente molto
scorretti. Il “Brel romanesco”, il
“Prévert di Trastevere” come
venne soprannominato negli
anni, un po’ romantico e un po’
pasoliano, Califano ai tempi
dell’intervista stava vivendo
l’ennesima rinascita. Per i suoi 70
anni Roma gli rese omaggio con
un grande concerto in Piazza
Navona. Lui si preparava a
pubblicare il suo ultimo disco, C’è
bisogno d’amore, dove recuperò
La nevicata del ’56, un altro
gentile omaggio al talento di Mia
Martini. Anche chi lo aveva
sempre snobbato cominciava a
rendergli omaggio. Lui è rimasto
se stesso fino alla fine, nel bene e
nel male. Ma per uno nato su un
aereo diretto a Tripoli, tutto finiva
per essere inevitabilmente un po’
noioso. Anche se poi non si
esclude il ritorno. — a.si.
Le cassette ritrovate
Nel 2008 l’autore di “Tutto il resto è noia”
rifletteva sulla sua vita, divisa tra tanti vizi
e la ricerca della redenzione
Franco Califano
“Dio perdonami
sono stato
un peccatore”
I segue dalla pagina precedente
di Libia, e dovettero atterrare
forzatamente). L’incontro
avvenne in Campidoglio, dove ci
fu l’annuncio del concerto a
piazza Navona che pochi giorni
dopo avrebbe sancito una volta
per tutte il tributo della città a
quel figlio così scomodo ma
sempre amato e riverito. «Io che
a Roma nun ce so’ manco nato.
Ma non sai quanto me rode per
questa cosa», lui che di Roma e
della romanità era stato un
cantore unico, autore inimitabile
per voci femminili come Ornella
Vanoni e Mia Martini, e cantante
egli stesso, tecnicamente molto
poco dotato, ma con uno stile
irresistibile in cui il personaggio
sovrastava e caricava di riverberi
la voce del cantante. La sua
canzone più importante? «Tutto
il resto è noia» diceva senza
esitare il Califfo, «è la cosa in cui
credo, oggi più che mai, e poi è
una frase che ormai come
popolarità ha superato anche
“m’illumino d’immenso”». La
frase se l’era tatuata sul braccio,
la frase della svolta, il marchio
indelebile, una di quelle
invenzioni che entrano nella
lingua parlata, diventano un
modo di dire.
Ma da adulto, ora, quali sono
le cose che ama di più?
«Le donne, sempre, ma lo sai che
col tempo mi piacciono ancora
di più, di più, anche se oggi c’è
una selezione maggiore, adesso
ho la mania delle donne brutte,
anzi non proprio brutte, bada
bene, anche perché non esiste la
donna brutta, esistono le donne
e basta, ma una cosa è certa:
della categoria “veline” ora come
ora non saprei che farne, a me
ora piace una donna meno bella,
anzi… trovare qualità in una
donna meno bella».
Ma c’è qualcosa d’altro che le
Giovedì, 9 luglio 2020
di Gino Castaldo
interessa oltre le donne?
«I giovani, tantissimo, che sono il
mio fiore all’occhiello. Questa
estate ho fatto serate con
venti-trentamila persone e, ti
sembrerà strano, erano tutti
giovani. Uno pensa che Califano
piace a quelli più maturi, e
invece no, so’ ragazzi, è
incredibile come conoscono
f Tutto il resto è noia, ma ti dirò di
più… conoscono anche le
canzoni vecchie, che sono più
Le donne col tempo vecchie di loro, e poi mi
chiamano sempre a parlare
mi piacciono ancora all’università, e soprattutto alle
di più, ma della facoltà di Giurisprudenza».
E perché mai proprio a
categoria “veline” Giurisprudenza?
«E che ne so…? Ma non solo,
non saprei che farne, anche a Psicologia, vado a Tor
a me piace trovare Vergata, alla Luiss
e ci vado sempre molto volentieri
qualità in una donna perché coi ragazzi mi diverto.
All’inizio si comincia a parlare
meno bella delle tematiche che sono più
vicine alla scuola, poi
immancabilmente si passa alla
vita privata, vogliono sapere di
me… Sono curiosi della mia vita».
Ora sta preparando il
concerto di Piazza Navona.
Sarà diverso dal solito?
«Sì, sto facendo le prove, perché
poi diciamolo, checché se ne
dica, io continuo a lavorare
sempre. Per il concerto ho
preparato un “middle”
I giovani sono il mio (intendeva “medley”, ndr) di
fiore all’occhiello. canzoni per far capire di più
quante ne ho scritte, e quindi
Uno pensa che sarà un po’ più lungo del solito, ci
metterò cose che non cantavo da
Califano piace a tempo. Sarà più completo, come
quelli maturi, e invece fosse anche una specie di
riassunto della mia vita».
i ragazzi conoscono Lei non sembra un uomo che
vive di rancori, eppure qualche
anche le canzoni eccezione c’è, negli ultimi tempi
più vecchie di loro ha mostrato un certo
risentimento nei confronti di
g Pippo Baudo. Come mai?
«Ma perché lui è stato offensivo,
.
Giovedì, 9 luglio 2020
mi ha detto: “ma quando la scrivi
una canzone decente…”. Ma
come fai a dire a me una cosa del
genere? Pensa di potersi
permettere tutto, e poi ogni volta
che gli ho presentato una
canzone, è successo tre volte, me
le ha fatte sempre cambiare,
modifica quà, modifica là, ma chi
se ne importa, resto sereno,
posso vivere anche senza
Sanremo».
Ma l’anno prossimo?
«Perché no, basta che non ci sia
Baudo, con lui non vado da
nessuna parte, e comunque
sottopormi a una richiesta mi
darebbe molto fastidio,
dovrebbero pensarci loro a
invitarmi, sperando che il
prossimo conduttore abbia la
mente abbastanza libera per
chiedermi di partecipare (il
conduttore dell’edizione 2009 fu
Bonolis ma Califano non fu
invitato, ndr)».
Ma non ha pensato a una
lunga autobiografia completa,
come fosse un grande romanzo
della sua vita?
«Ho appena scritto un riassunto,
una biografia che si intitola
Senza manette (firmato con
Pierluigi Diaco, ndr), ma lì non c’è
sesso, non ci sono le donne,
racconto le mie disavventure in
prima persona. Un libro con
tutta la mia storia per intero
sarebbe troppo grosso, troppo
pieno di cose, belle o brutte,
inutili o utili, paradossalmente
per uno come me ce vorrebbero
tre film tipo Padrino Uno Due e
Tre, la mia vita è troppo piena,
non c’è un momento di pace,
anzi diciamo meglio di relax,
perché la pace c’è sempre…
Sarebbe bello, ma chi lo fa?».
E la pace l’ha mantenuta
anche in galera?
«Lasciamo stare, è meglio. Alla
fine per fortuna la verità è venuta
fuori, ma la cosa peggiore era
non poter fare il mio lavoro. Mi
ricordo che stavo ancora ai
domiciliari e già facevo i
concerti, chiesi un permesso
speciale, me lo concessero, solo
che in ogni città dove andavo a
cantare dovevo prima passare
dai carabinieri…».
Era il periodo in cui in
concerto diceva che l’unico
vero giudice era il pubblico?
«E certo, è il pubblico che m’ha
salvato la vita».
Al collo porta una croce e una
stella di David dorata, eppure
non è ebreo. Come mai?
«È perché sono amico degli
ebrei, la croce invece è una cosa
mia, e devo dire che col passare
del tempo divento sempre più
cattolico. È una cosa incredibile,
chissà, io la parola anziano non la
contemplo, preferisco adulto
ma può darsi che l’essere
“troppo” adulto ti faccia fare
pace con Dio. C’è sempre un po’
di canaglietta, poi forse anche un
po’ di paura, ma del resto non
costa nulla... Però è vero che
crescendo ci si avvicina a Dio. Di
sicuro sono sempre più cattolico.
Non sai l’emozione quando ho
visto questo Papa, Ratzinger, i
precedenti non mi hanno mai
MASSIMO SESTINI
particolarmente colpito…».
Beh, Califano, deve
pagina 47
ammettere che questa è L’artista
davvero sorprendente, non è
così automatico pensare che le
possa piacere un Papa come h Esordi
Ratzinger, non trova? Nato a Tripoli,
«Si meravigliano perché in dove era di stanza
genere a questi je’ piace er Papa il padre militare,
bonaccione, col cascherino sotto dopo i fotoromanzi
braccio, che dice “buon debutta come
appetito” dalla finestra, invece autore di canzoni: E
Ratzinger mi fa impazzire, mi la chiamano estate
piace il fatto che non si ferma e La musica è finita e
troppo a carezzare i bambini, ne poi anche Minuetto,
carezza al massimo due e va La nevicata del ’56
dritto, perché ha da fare, non ha
il tempo». h Il successo
Ma con questo Nel ’76 arriva anche
avvicinamento non vorrà il successo come
negare di esere stato un gran cantante con Tutto
peccatore? il resto è noia. In
«Ma noooo, certo, ci tutto inciderà 28
mancherebbe altro, sono stato album
un grandissimo peccatore, solo di inediti
che Dio ci ha insegnato a
perdonare e quindi tutti i miei h Guai giudiziari
peccati devono per forza essere Dopo un arresto per
perdonati». possesso di droga
Forse per lei ci vorrebbe un nel 1983 finì in
condono… carcere per traffico
«Ah quello sicuro. Ma se mi dici di stupefacenti
che devo perdonare anche uno e associazione
che ha ucciso mio padre, allora a delinquere
non puoi castigarmi perché ho di stampo
peccato. E poi dico: come può camorristico. In
esistere l’inferno? Cazzo vuol seguito fu assolto
dire l’inferno? Non parliamo del
purgatorio. Ma che è, h Morte
Tangentopoli? In questo caso È morto per arresto
non sanno quello che dicono. cardiaco il 30 marzo
Come può esistere un Dio che 2013, a 74 anni,
non perdona e ti manda ad Acilia, periferia
all’inferno per l’eternità? È di Roma. Camera
l’unica cosa della religione che ardente al
non mi sta bene. Detesto i Campidoglio
misteri, e infatti dico sempre che
Dio assomiglia un po’ all’amore,
l’amore è un’altra cosa piena di
misteri, la passione è un’altra f
cosa. Ho avuto storie più
importanti di altre, ma come si fa Come può esistere
a dire: questo è amore, questo
no…». un Dio che
Sembrerebbe un bel testo
per una canzone.
non perdona e ti
«Senza dubbio, ho sempre detto manda all’inferno
che l’amore si scopre dopo, se è
stato un amore lo capisci quando per l’eternità?
ti lasci con una donna e sei
commosso e ti auguri a vicenda
È l’unica cosa
delle belle cose, ti dici che ci sarai della religione
sempre, allora vuol dire che è
stato un bel rapporto. Ma se che non mi sta bene
finisce tra le volgarità e le carte
degli avvocati, allora no».
Nei mesi scorsi le è stato
trovato un tumore che
fortunatamente è stato curato.
È cambiato il suo approccio alla
vita?
«Il medico mi ha detto che devo
dimagrire, per stare bene, e poi
io non sto mai fermo, non mi
piace il relax, è quello che fa
invecchiare. Non bisogna mai
fermarsi, io dico sempre che
Non mi piace il relax,
invecchierò solo cinque minuti è quello che fa
prima di morire».
Giusto il tempo di far incidere invecchiare.
sulla lapide il titolo di una sua
canzone: Non escludo il ritorno.
Non bisogna mai
©RIPRODUZIONE RISERVATA
fermarsi, dico sempre
che invecchierò
solo cinque minuti
prima di morire
g
.