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2008 Fandango Libri s.r.l.

Viale Gorizia 19 00198 Roma Tutti i diritti riservati ISBN ********** Copertina: progetto grafico Studio Jellici www.fandango.it

Questo volume stampato su carta Alsaprint delle cartiere Matussiere & Forest, la prima carta riciclata al 100% ottenuta al 100% da materiali disinchiostrati che ne fanno un prodotto di riferimento. La qualit della superficie e il grado di liscio ottenuto assicurano una elevata qualit di stampa, una mano non comune (1,4) ed una opacit molto alta. I problemi ambientali e la necessit di optare per una politica di acquisto veramente rispettosa dellambiente fanno di Alsaprint un prodotto faro in Europa. Alsaprint la carta riciclata pi premiata in Europa (premio eco-prodotto francese, premio eco-prodotto europeo).

Cosimo Argentina

Beata ignoranza

questo libro dedicato a Silvia Gatti e Paolo Vilbi perch un precario ha un maledetto bisogno di angeli custodi e io, Clara, Francesco e Milena a quanto pare ne abbiamo trovati due di quelli veri

Introduzione

la moda! Oggi tutti a parlare di scuola, di precariato, di sofferenza sociale da parte delle classi in bilico i blade runner della pagnotta, i forzati delle dieci mensilit pi sussidio di disoccupazione. Eppure, signori miei, non vedo le medaglie. E le medaglie si conquistano sul campo. Molti parlano e scrivono ma lo fanno da porti sicuri, paratie alte. Invece necessario che chi blatera lo faccia con le mani sporche dellinchiostro di un registro di classe e con le suole levigate dai gradini dei provveditorati (li chiamo ancora cos, altro che sovrintendenze). I titoli, bisogna avere i titoli. Quindi mi presento con due dati due: ecco le mie medaglie. Precario della scuola dal 1988. Non un giorno o due, ventanni ventanni scavalcati da poco. Vincitore di concorsi nazionali, regionali, dipartimentali, riservati e non. Abilitato sia sul campo che grazie a un esame pi simile al gioco del lotto che a una verifica culturale. Dall88, per dirvela tutta, ho insegnato nella scuola pubblica e in quella privata. A nord (Milano) e a sud (Ginosa provincia di Taranto e Taranto). Ho insegna7

to in scuole legalmente riconosciute e non riconosciute. Ai serali, ai diurni, nei corsi per adulti, nei corsi ordinari, in quelli per vigilatrici di infanzia e per infermiere professionali. Insegno tuttora, si pu controllare. Non parlo da una poltrona bulinata dei miei ricordi, no, signori miei, roba talmente recente che appena finisco sta pagina mi vesto e vado in classe. Da precario ovviamente. Ho insegnato nelle pi disparate tipologie di scuola: Itis (gli industriali coi ragazzi che filmano le bravate in classe), Itc (istituti tecnici da competizione come ad esempio quelli per ragionieri), Itg (dove i geometri in erba non amano il diritto), Ipc (i famigerati professionali di tutti i livelli ad alto impatto ambientale), i Pacle (cio le scuole per corrispondenti in lingua estera soffocate dalle sperimentazioni), i Turistici (dove il cuoco Ges Cristo e il prof di italiano una caccola), i licei scientifici sperimentali (dove ce la si tira un po e dove il precario tale mille volte di pi), gli ex magistrali (che adesso hanno nomi improponibili della serie licei socio-pedagogici e via dicendo), licei artistici (dove larte bella a vedersi ma poi a te di diritto ti fanno un orario di merda), monoenni propedeutici (che non vi sto a spiegare perch nemmeno quelli che mi hanno dato la nomina, senza pagarmi, a tuttoggi, a distanza di un anno, hanno saputo spiegarmi di che si tratta). Mi mancano gli agrari e i licei classici e faccio tombola. Ecco le mie medaglie. E rilancio, sul piatto, con 46 anni di et, una laurea in giurisprudenza acciuffata a 24 anni, venti scuole cambiate
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in ventanni, moglie e due figli a carico e fedina penale ancora immacolata. Ecco chi dovrebbe parlare della scuola. Ecco chi dovrebbe parlare dei precari. E invece che mi tocca sentire? Le parole di politici da operetta oppure le storie scritte da gente che stata nella scuola mille anni fa o che ha assaggiato una settimana di precariato e, guardando negli occhi lorrendo mostro, si imbucato in una cuccia sicura buttando gi qualche paginetta di rovinose memorie. Mostratemi i vostri vessilli e potremo cominciare a parlare. Senza tema di smentite. Cosimo Argentina, partita di spesa del tesoro numero 1638/63, contratto a tempo determinato che mi scade il 30 giugno. E questo da ventanni!

Capitolo uno Si fa presto a dire precario

Parlare di precari una falsit. come parlare dellinguine degli angeli. Come parlare del latte in polvere. Ci sono centinaia di tipologie e sottomarche, diramazioni e distinguo il precario non esiste. Esistono i precari a mille euro al mese per otto, nove o dieci mesi allanno, i precari da due stagioni e poi dentro, calcio nel culo indeterminato, i precari da trentamila euro lanno e quelli da trentamila al mese. A esser precisi anche i grandi manager sono precari. I capitani dindustria. Cesare Romiti vi dir che nella sua vita non ha mai avuto la certezza di un posto inamovibile per lui parlavano le cifre. Nessuno ha mai ammesso che in un anno un precario di lusso, un open space, riesce a mettere talmente tanto grasso in dispensa da essere a posto per parecchi luuunghi inverni. Questo non si dice, no, non aiuterebbe il lamento. Ma il precario vero, quello di origine controllata, il gottoso mezzacciaccato che coi soldi del mensile si trascina per trenta giorni e poi si vedr Nella scuola il precario un insegnante che ha tutte le
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incombenze del collega di ruolo ma quando firma il foglio presenze si ritrova in un elenco a parte. Ah, sei precario? Cristo, mi dispiace! Eh! Come no! Mors tua vita mea Un precario deve dimostrare che gode di sana e robusta costituzione con un certificato medico a settanta euro e deve presentarsi un giorno X presso il provveditorato o le cosiddette scuole polo per arraffare una nomina. Siete mai stati in provveditorato il giorno delle nomine? No? Andateci. Vedrete noi una marea grigia che cerca la dignit in una giacchetta upim o in un tailleur dai cinesi e che arriva due ore prima che gli impiegati decidano di aprire i cancelli e fare lappello. E, a proposito gli impiegati ci disprezzano. Se potessero ci sputerebbero in faccia perch noi siamo dei perdenti di trenta, quaranta, cinquanta e sessantanni che permettono a loro, perdenti di serie C1, di potersi segnare il petto e madonna mia, ci sta di peggio!. Il giorno fissato per le nomine non lo sai fino allultimo momento perci, anche se vinci una vacanza coi punti della Galbani, rassegnati: il giorno fatidico potrebbe essere il 20 luglio o il 20 agosto e allora a quel punto neanche una delega ti metterebbe al sicuro. Insomma sei l, fa caldo, fa freddo (ci sono stati anni in cui la nomina lho avuta a gennaio) o fa quel che volete, ma tu sei l e, in attesa della nomina, discuti con i tuoi consimili. Giuro che sono ventanni che ascolto gli stessi discorsi.
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Provo orrore per i momenti che precedono la nomina sicch il foglio col timbro diventa una liberazione dalla ciurma depressa. Ci desquamiamo gli uni sugli altri ci aggrappiamo ai vestiti di chi ci davanti in graduatoria per capire che sede sceglier e poi, soprattutto, ci poniamo gli uni gli altri sempre le solite grandi domande: dici che immettono in ruolo, questanno? Secondo te sbloccano le assunzioni? Quei figli di puttana dei riservisti ci toglieranno un posto? Mortificazione e scoramento giocano ai dadi sui nostri pezzi di carta. Lauree gettate nei bidoni della spazzatura, di questo si tratta. Donne calve e uomini ormai sintonizzati su un esaurimento nervoso di lungo corso entrano nel recinto alle grida e attendono la loro sorte. Dio santo, Argent sparita una cattedra! E gi, perch le cattedre a luglio e ad agosto spariscono. Spariscono sul serio per poi ricomparire a settembre/ottobre. Nulla di strano, si tratta di un vecchio gioco di prestigio dei presidi e dei compagnucci di merenda. In pratica capita che qualche dirigente voglia favorire il professor X o il dottor Y e allora imbosca una cattedra dichiarando che non sicuro di poterla formare e poi, quando i legittimi sfigati hanno scelto sedi ai confini dellArizona, chiamano il provveditorato e tirano fuori dal cilindro nove ore pi nove e il gioco fatto. Ma ad essere sinceri noi siamo i primi profanatori della graduatoria. Noi, i precari annuali al 30 giugno, nascondiamo le cattedre che desideriamo per evitare che quello che ci precede se la pappi. Siamo illusionisti. Storniamo
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lattenzione. Spostiamo lopinione pubblica. Creiamo falsi scopi e seminiamo lambiente di notizie false e tendenziose la preside di Besana Brianza odia i meridionali! il preside di Mariano Comense convoca una riunione al giorno!!! gli alunni di Cinisello si mangiano i precari! Il popolo dei nominandi ora dopo ora si gonfia, simpuzzolisce, arriva alla frutta e dopo una mattinata di attesa vana comincia a schiumare. Il novanta per cento di noi ha le orecchie infiammate perch ha trascorso due ore al telefonino con le varie scuole per accertarsi che le cattedre nascoste siano l, sotto uno strato di foglie bollate. Parlano sottovoce per non farsi ascoltare dai colleghi, sti 007 dellindocenza, e si infilano i cancri nel cervello. Lo fanno premendosi in modo compulsivo contro le tempie cellulari senza schermatura, quelli rimediati da ElettroJack a venti euro il pezzo. Tu cosa prendi, Argent? Mah non saprei! Mai avere dubbi. I colleghi ti indirizzano condizionandoti come un capo bastone coi soldati. Tu abiti da quelle parti prenditi a Meda si sta bene, ascolta a me. Sappiamo tutto di tutti. Conosciamo le abitazioni di ognuno i figli, le mogli a carico, le amanti, le lauree e i corsi di specializzazione fatti. Quando uno scala la graduatoria si sente in difetto. Magari ha comprato uno di quei corsi on-line che ti permettono, spendendo dei quattrini, di racimolare tre punti e scavalcare uno che ti sta davanti da quindici anni, forse venti. E tu lo guardi Cristo,
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Franc, me lhai messa in quel posto stanno, ah?! Argent! Ho 54 anni. Devo entrare di ruolo! Alla fine, quando ti siedi per la scelta, hai in testa una confusione totale e poi sulla schiena ti stanno appollaiati gli avvoltoi che bramano le tue ore, il tuo completamento cattedra, le tue briciole orarie e tutto quello che ti scivola per terra se lo pappano i vampiri montessoriani facendo anche la scarpetta col sugo della pubblica istruzione. Oggi hanno convocato dal numero 1 al numero 100! Ah, bene, io sono il 13 e tu? Il 287! Molti vengono a vuoto. Arrivano e cominciano a fare calcoli e a lamentarsi perch a loro la convocazione non arriver mai. Ti chiedono i punti. Ti sottopongono a screeming per capire qual il modo pi onorevole per farti fuori e passare dal 500esimo posto al 499esimo. Pregano che ti venga un colpo. Un incidente stradale. Un blocco sulla statale 106. Un uragano Ges che ti impone di abbandonare la via della perdizione scolastica e darti allascetismo Ecco chi sono i precari della scuola. Pressione arteriosa a mille, tutti. La sistolica alle stelle e la diastolica sulla luna: di questo si tratta. E poi arriva il momento in cui ci si presenta in sede. Hai scelto Cusano Milanino? Bene, ti metti su un treno delle Nord e poi scavigli verso la segreteria e l compili un chilo di moduli ripetendo alla paranoia il tuo codice fiscale fino a che non lo sbagli per troppa sicurezza. Poi la presentazione col dirigente scolastico (guai a chiamarli presidi
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che alcuni la prendono male). Lei sulla professoressa Deflangre? Non so! penso che se carina magari starle addosso non dovrebbe essere male. S le assegno la cattedra della professoressa cinque classi. Le peggiori, sa hanno avuto solo precari, negli ultimi tre anni! La sala docenti la prova successiva. Il cassetto coi registri, la postazione internet per le scuole che hanno un simile lusso, il raccoglitore delle circolari: su tutto domina uno strisciante nonnismo. Un precario che passa di ruolo da un giorno allaltro comincia subito col dire voi dovete alzare la voce! VOI. Il ruolo una conquista sociale che il poveretto ha agognato per anni e adesso che salito sul carro giusto guarda quelli che corrono a piedi nudi e dice VOI voi sfigati, voi pezzenti, voi fottuti della terra, mentre io ce lho fatta. Sono dentro appena in tempo e ho fottuto pure la Gelmini che altrimenti mi spazzava via senza n leggere n scrivere. Ecco il precariato scolastico potrei dirvi molto altro potrei dirvi che il sussidio di disoccupazione prevede altre questue, altri moduli, altri codici fiscali; potrei dirvi che se uno inizia a lavorare a settembre cosa pretende? Di avere lo stipendio a ottobre? Laccredito latita. Le segreterie sbuffano. Si va in processione allufficio del tesoro ma l si trovano code bibliche e impiegati esasperati magari precari pure loro. Potrei dirvi che dopo ventanni di lavoro la mia anzianit zero. ZERO. 0.
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Se la voglio buttare sul patetico ho anche visto colleghi con le mani in faccia e le lacrime che io la mettevo sul ridere ma loro avevano il mutuo come una scimmia cannibale a mettergli paura. Potrei dirvi che ogni volta che si rinnova la domanda in provveditorato per linserimento o aggiornamento delle graduatorie nasce un problema, un errore. Fascicoli smarriti; certificati abracadabrizzati solleciti finiti nelle cloache dei provveditorati kafkiani. Ma perch ne parlo? Tanto i precari sono destinati a essere spazzati via, no? solo questione di tempo, ci raccontano gli esperti.

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Capitolo due Collegi docenti? No, grazie

Ne ho viste di tutti i colori, in ventanni. Ne scriver, ne potrei scrivere per almeno altri venti. Controllare per credere: ecco le scuole in cui ho incrociato i guantoni con la dolce marmaglia: Nuova Europa di Ginosa Carducci di Taranto PACLE di Limbiate Versari di Cesano Maderno Primo Levi di Seregno Itis Da Vinci di Carate Pacle Parco Nord Cinisello Balsamo Olivetti Monza Falck Sesto San Giovanni Itis Fermi di Desio Itc Martino Bassi di Seregno Liceo magistrale Rebora di Rho liceo scientifico Cavalleri Parabiago Itc Gandhi di Besana Brianza Itis Maiorana di Cesano Maderno Magistrale Parini di Seregno
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Isa di Giussano Itc Gadda di Paderno Dugnano Anna Frank di Meda Ipc Milani di Meda Quanti POF, puf e patapaf mi sono sorbito e a quanti inizi non ha fatto seguito nulla. Forse la vita! Ma nel lavoro con la dolce marmaglia c un intarsio, una procedura che differisce e di molto da quella che si applica alla costruzione di cuscinetti a sfera e casse da morto. Ma fosse solo il rapporto con la dolce marmaglia la questione ci potremmo anche star dentro. Il fatto che nella scuola c tutto un mondo intorno a quei 50 minuti di lezione che colma la misura nove volte su dieci. Prendo ad esempio il Collegio docenti, un luogo fisico dove tra un giornale sfogliato e unocchiata alle gambe della collega il popolo dei pagellizzanti prende le decisioni collegiali pi importanti. Un luogo che poi lorgano che incarna la scuola. Se non da un punto di vista economico quello il Consiglio distituto almeno da un punto di vista organizzativo. Come un marinaio che ha visto molti porti, io mi pregio di aver partecipato a questa mattanza culturale che il collegio docenti nelle pi disparate condizioni ambientali. A volte si trattato di una buffonata altre di una perdita di tempo con le signore in ansia per il tassametro della baby sitter altre volte si arrivati allo scontro armato, pi spesso a quello verbale. Ombrelli che volano. Insulti. Mi hai derubato della mia funzione obiettivo! che tra18

dotto significa volevo imboscarmi mille euro e invece me li hai fregati tu! Frequente il caso dei soliloqui non richiesti. In ogni collegio docenti poi, a qualunque latitudine, ho t rovato sempre un paio di oratori innamorati della propria voce. Pistolotti mica da ridere. Retorica dell i n s e g n a m e nto, digressioni onanistiche catechizzazione di un uditorio sintonizzato sui compiti da corre g g e re e gli sms a cui r i s p o n d e re Questi predicatori arano il deserto e si guard a. no intorno compiaciuti perch, sospetto, ottengono da noi la stessa reazione che hanno in classe con la dolce marmaglia. Alla fine, quando la riunione di questi cento o duecento individui allo sbando e nessuno sa pi dove si trova e cosa deve fare e i primi vitelli cominciano a spingere contro lo steccato per aprirsi un varco, il dirigente scolastico pronuncia la fatidica frase che rimette le cose a posto e porta tutti allattenzione di un miniaturista del cinquecento: Allora aggiorniamo il collegio a domani! Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!! Ciocche di capelli strappate, svenimenti, approvo, approvo tutto, si firmano anche cambiali in bianco pur di non doversi ritrovare tutti l appassionatamente lindomani. E come in tutti i parlamenti che si rispettano, le decisioni importanti vengono prese al volo, l, in quello spazio che dura cinque minuti coi ritardatari che cercano il foglio firme, i cappotti gi in groppa e i cellulari riaccesi e controllati con dita frenetiche.
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In tanti anni di collegi ne ho viste, altro che, da riempire due tomi e passa. Lotte intestine politiche ideologiche, ma soprattutto di pagnotta. Per ogni questione poi nasce una votazione. In un magistrale un anno si rese necessario capire come votare per assegnare alcune funzioni che davano soldi agli interessati. Voto segreto! Alleluia! Ma quale maggioranza? Questo il dilemma. Maggioranza qualificata? Assoluta? Semplice? Unanimit? Umanit, preside voglio lumanit! Il preside decise di votare a maggioranza assoluta: il cinquanta per cento pi uno degli aventi diritto. E perch? Dobbiamo decidere tutti come si deve votare! dai pagellizzanti. E come si fa? Votiamo! E come votiamo? Insomma alla fine si vot per capire che maggioranza adottare per il voto che avrebbe determinato la maggioranza con cui avremmo votato le funzioni in oggetto: un grandguignol. Azzeccagarbugliamenti. Sofismi il pagliaccesco che sconfina nel delirio. I precari invece nei collegi docenti sono come le guardie che montano il turno nelle caserme. Sono al di sopra di tutto. Hanno molta pi dignit degli stanziali. Questa forza interiore gli viene dalla consapevolezza che del malloppo loro non beccheranno neanche in cicinino. Zero.
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Figuriamoci se gli ultimi arrivati hanno dei diritti in tal senso? Zitti e muti, al massimo faranno i segretari dei coordinatori di classe e beccheranno un rimborso orario a esagerare! Per il resto noi precari possiamo ambire a fare da spettatori alle bagarre collegiali, alle vendette servite fredde, calde o intiepidite, ai muri presidenza contro RSU, ciellini contro progressisti, felliniani contro maccartisti e chi pi ne ha pi ne metta.

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Capitolo tre Stipendi da fame? Diciamo che dimentichiamo il colore del laragosta

Molti mi dicono che gli insegnanti non fanno un bel nulla e che quello che prendono fin troppo. I primi che la pensano cos sono gli alunni. Le famiglie a casa bombardano a tappeto. Gi me li immagino, allora di cena, la famiglia riunita e il padre che chiede a scuola?. E la figlia non sono andata perch cera unuscita didattica e io che sono ripetente gi ci sono andata, l!. Ostia! grugna il padre io mi spacco il culo dalla mattina alla sera per duemila euro e quelli l non fanno un cazzo! Io come insegnante precario con moglie e due figli a carico 52 euro di detrazione per un figlio, gente! come se in un mese potessi mantenere Francesco o Milena con una somma del genere guadagno 1.847,00 euro lordi che al netto diventano 1.400,00 ripeto per chi ha gli occhi distratti: con moglie e due figli minorenni di cui una sotto i tre anni a carico. Un paio di anni fa sono andato in trasferta gita di istruzione in Francia e ho avuto un rimborso di 49,00 euro, al che volevo dire alla segreteria
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amministrativa di farsi un paio di birre alla mia salute. Trasparenza. Tutti si lamentano ma poi nessuno piazza le cifre sul bancone. Se dobbiamo parlare facciamolo con quattro numeri in mano. Durante uno scambio con una scuola inglese abbiamo domandato ai nostri colleghi come sono messi e loro sono messi meglio di noi per via di scuole adeguate, uffici a disposizione, computer, possibilit di trovare un benedetto codice civile senza doverlo portare da casa, eccetera eccetera non voglio addentrarmi in questo dilemma comparativo ch ogni giorno giornali, web e televisioni ospitano parrucconi che snocciolano dati siamo gli ultimi in Europa, i terzultimi nellUnione Europea, siamo di qui e siamo di qua. Molti colleghi hanno il doppio lavoro. Lo fanno per starci dentro. Lo fanno perch ci sono posti in Italia dove i pomodori li paghi cinque euro lo scatolino e la benzina, beh, lo sapete, no? costa da boutique anche perch dobbiamo pur mantenere Mourinho e se ci aggiungete gli annessi e i connessi si sballa, perci gli insegnanti di educazione fisica curano i corsi per anziani a cui fanno focalizzare il girovita e quelli di matematica e inglese cercano orfani della sufficienza per trascinarli in casa e propinargli un tot di esercizi da liquidare in sessanta minuti a quaranta euro in nero. E poi si cerca di arrotondare con Help, Idei, Cip e Ciop e varie formule interne che non aggiungono e non tolgono nulla alla comprensione della dolce marmaglia ma fanno mettere in tasca ai prof un ottavo di mutuo a tasso variabile maledizione che uno
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sputo su una montagna ma comunque contribuisce a rendere umido lambiente. I precari per, se proprio vogliamo fare una chiacchierata sui soldi che si sforchettano, spesso sono prima costretti a passare da due forche caudine, unaccoppiata tipo Scilla e Cariddi, che ve le raccomando vivamente. Una la SISS (o almeno lo sono state fino a oggi), finte scuole di istruzione superiore che servono per potersi iscrivere nelle graduatorie. Cosa sono? Be, qui sbraco ma tanto tutti lo sanno. Pagliacciate! Si d la possibilit alle universit di fare cassa e a un numero imprecisato di docenti di fascia extra lusso di tenere corsi pagati e strapagati mentre i precari, consapevoli che si stanno comprando labilitazione, saldano il pizzo in silenzio e preparano logorroiche dispense, ricerche, dettati, copiati e balle varie dissanguandosi su internet alla ricerca del vocabolo perduto. Il secondo mostro, il secondo cerbero istituzionalizzato ministri della pubblica istruzione degli ultimi trentanni dove siete? lumiliazione di insegnare in alcune scuole private, private di tutto, che ti privano di dignit e stipendio. Io ad esempio a inizio carriera napoleonesca ho lavorato in una scuola legalmente riconosciuta dove il gestore a ottobre mi disse: Argent, tu hai poche ore qui le buste paga so nu picchcome Dio vuole, ce ddice?. Hai ragione Pepp! Ma io metto la benzina che da qui a casa mia so cinquantaquattro chilometri ad andare e cinquantaquattro a tornare. Fatto sta che il gestore della scuola mi disse che era pi
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dignitoso prendere uno stipendio alla fine del primo quadrimestre e uno alla fine del secondo: e cos facemmo. Voi mi direte: una libera scelta, e poi lo facevate per il punteggio. Infatti le scuole private parificate, legalmente riconosciute, davano punteggio che poi uno poteva giocarsi nelle graduatorie pubbliche. Un garbato ricatto. Tu lavori gratis e io ti do 12 punti in un anno e siamo tutti contenti e felici. Tu non fai il rompiscatole, che i ragazzi li dobbiamo promuovere se no vanno dalla concorrenza e prima o poi entrerai di ruolo anche grazie a me. Questo landazzo. S, avete ragione voi, uno scambio tra adulti. Ma a volte la faccenda si complica e alcuni di noi sono stati costretti a fare il giro largo, il giro dalle scuole private non riconosciute. Un giro delloca dove la casella prigione salta sempre fuori e dove sia che hai la candela sia che hai il fiaschetto sempre in quel posto ti finisce. In pratica il ragionamento questo: io entro in una scuola non parificata, lavoro, mi faccio conoscere, poi il gestore, che spesso titolare di scuole non riconosciute e scuole riconosciute dallo Stato, mi passa a quelle parificate. Cos metto in saccoccia dodici punti e poi lo mando a quel paese e me ne vado a Milano o a Varese o a Cuneo o dove diavolo credo e mi infilo nella graduatoria permanente. Solo che i gonzi precari fanno i conti senza loste. E loste, signori miei, un omone cedevole alle sirene dellintrallazzo; perci quello che succede che il babbo precario che ha accettato la scuola non parificata soffoca l nella muffa non riconosciuta e nelle sedi parificate invece, quando si libera un posto
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come in un reparto di malati terminali, arriva la figlia dallassessore tizio o il figlio del tal preside o commissario del ministero. DioMio se ne ho viste di scuole non riconosciute spezzare le gambe a figli della pubblica istruzione convinti di aver superato il primo gradino! Argent, fatta! Due anni qua, poi due anni nella sede principale e a trentanni sono nelle graduatorie speriamo! E poi? Per paradosso a fine carriera la gente torna nelle scuole non parificate. Ci sono vecchi presidi che diventano nominali in queste scuole vecchi insegnanti che arrotondano beccandosi qualche ora fai trigonometria in quarta e pedalare alcuni colleghi che vanno in panne e si fanno il giro delle sette scuole col berretto in mano a chiedere unora, due ore, che poi, Argent, tra una supplenza e una sostituzione esce lo stipendiuccio!. E altri che aspettano una chiamata e intanto vanno a scaricare la frutta sul retro dellIpercoop.

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Capitolo quattro Meritocrazia meritoche?

Maristella Gelmini, Ministro dellIstruzione ha spinto molto, direi troppo sulla storiella della meritocrazia. Troppi soldi a occhio, meglio dare soldi non a pioggia (quando mai!!!) ma a chi se li merita e a chi lavora bene e produce. Su questo punto il carnevale della politica ha sollevato i suoi drappi pi di una volta. Come nella tradizione circense ci si aspetta a un certo punto il numero col trapezio, cos nella politica c sempre qualcuno che ci dice che bisogna premiare i bravi, gli operosi e sodomizzare gli altri. E di per s la questione ineccepibile. Trovatemi un balordo che affermi la volont di dare soldi agli scarsi e calci nei fondelli ai fedeli alla bandiera. Non esiste. ONORE AL MERITO. Dunque. Questo vale solo per i defunti. Una medaglia alla memoria. Per i vivi bisogna guardare la realt. Il sottoscritto che, ripeto, entrato e sgusciato fuori da un paio di decine di scuole ha visto cosa succede sui fondi da destinare agli incentivi. Corsi, funzioni, progetti gli amici, i compari, i limitrofi alla presidenza, gli spericolati, i rompi27

coglioni: a loro un paio di fette a testa. matematico. Se abbiamo dieci patate e siamo in dieci e il primo prende quattro patate e il secondo prende cinque patate, agli altri cosa resta? Chi decide chi sono i bravi? La parola magica in questi casi, soprattutto in Italia sempre la stessa: una commissione. Le commissioni commissioni di robot programmati per uccidere? No, saranno i soliti noti che decideranno in base a principi inappuntabili ma che ci si appunter agli attributi quando si capir come volge il vento. Soluzioni? Eh no, signori miei, non ne ho. Ma smascheriamo la faccenda della meritocrazia. Chi decide cosa? Gli studenti? La dolce marmaglia rischierebbe di preferire i brillanti, i prof di carisma e tutti gli sfigati super preparati ma che non si cambiano la camicia se non alle feste comandate sarebbero fatti a pezzi. Il preside o dirigente scolastico che dir si voglia? Troppo distante dallaula nella sua torre davorio ha una percezione filtrata di come vanno le cose. I colleghi pi anziani? Scelta peggiore siamo uomini, n santi n dei uomini, perci suscettibili di ripicche, invidie, vota a me che voto a te e balle varie. Esterni? Tombola. Ma li devi pagare, cos invece di restringere il
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cerchio, fai stringere la cinghia a tutti aumentando i soggetti subordinati. Ecco perch la vedo nera. Ci vorrebbe un briciolo di onest, bisognerebbe essere scafati e capire che far funzionar le cose serve alle cose stesse ma anche alle persone che si abbeverano allo stagno ma tanto son parole, no? dunque un falso problema che per ne risolve uno bello grosso. Dire daremo i soldi ai meritevoli va tradotto con un per adesso li togliamo a chicchessia e poi vediamo di studiare un metodo equo per tutelare la meritocrazia questo il messaggio. Meritocrazia! Mi viene in mente il caso di quei chirurghi che asportavano un rene per far cassetta. E quelli risultavano s i migliori, i meritevoli di un bonus-rene. O il caso della televisione italiana, dove la meritocrazia dei programmi si confonde con laudience, cos le trasmissioni pur di soddisfare lauditel mettono in scena trivialit e truculenza. Vince chi fa ascolto, non chi fa qualit. cos che volete allora la scuola? Prendiamo il caso delluniversit: gi dovrebbe essere operativo un sistema di questo tipo eppure conta pi un bel cognome lustro e ottonato che dieci pubblicazioni scientifiche sulla rivista tal dei tali. Meritocrazia a volte non siamo in grado di dare i voti alla dolce marmaglia e s che ce li abbiamo davanti ogni santo giorno, e ci crediamo in grado di poter dare i voti a chi parla di Cartesio, Beccaria (tanto Giulia quanto Cesare), di logaritmi e sistema arterioso? In realt limbro29

glio regna sovrano e i padroni del vapore cercano solo il sistema per rendere legittimo limbroglio, solo questo, signori miei, solo questo nulla pi. Del resto la categoria degli insegnanti, precari e non, non tutta sta gran cosa. Ammetterlo doloroso visto che chi scrive ci sta dentro fino al collo, ma cos. Negli anni abbiamo accettato di tutto. Portatori di un peccato originale, non facciamo niente di niente, abbiamo rognato dentro e accettato fuori ogni colpo di cannone sparato contro la carretta scuola. Bombardate, bombardate, tanto la ciurma in silenzio stampa. Potrei tirar fuori mille esempi. Ci pagate tardi? Ma tanto prima o poi arrivano, i soldi non adeguate gli stipendi al costo della vita? Ma tanto mio marito fa laccalappiacani e guadagna per tutte due! la tua professionalit (?) non viene riconosciuta? Ma si sa che cos da sempre, non ci faccio pi caso. Ma queste sarebbero gi delle risposte. In molte circostanze la categoria ha sollevato un lecchinoso silenzio e ne ho avuto lennesima riprova ogni anno della mia vita da prof. Ma cribbio appena venti euro in pi in busta paga! Meglio di un calcio nel culo, Argent che vuoi fare va cos comandano sempre loro! Loro chi? Loro.

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Capitolo cinque Tina la generalessa di tutte le bidelle

Dom: ehi Tina, ma da quanti anni lavori nella scuola, tu? Tina: eh, profess sono arrivata a Milano nel 73, prima ho lavorato in fabbrica, alla Zanussi, poi sono finita allIcmesa e quando scoppiato il casino, nel 76, sono passata allo Stato. E da l le ho girate tutte, le scuole medie, elementari, superiori, serali, diurne tutte va! Dom: e qui come ti trovi? Tina: bene profess, io mi trovo bene da tutte le parti. Mi faccio i fatti miei e non voglio sapere niente di niente. Mo me ne vado in pensione e torno al paese mio ch mio marito cha il desiderio di morire l, cos ha detto. Dom: e da dove vieni? Tina: Gioiosa Ionica. Sono calabrese. Dom: come la vedi questa proposta di far fare i concorsi e
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i corsi nella scuola solo ai residenti? Tina: e vabb mo non si capisce pi niente, profess. Io so solo che quando sono entrata nello Stato avevo la residenza a Seveso ma sono calabrese. Perci a che vale? Invece di fare ste fesserie dovrebbero mettere a posto le scuole che cadono a pezzi sapete che ho lavorato in scuole che sono tuttun pezzo di amianto? Eternit da tutte le parti. Altro che adeguamento! Dom: ma a voi vi vedo sempre rilassate, Tina, sar che siete in parecchie e poi il lavoro ai piani non di gran sbattimento per, insomma ho visto di peggio Tina: il lavoro in fabbrica era pi duro, prof, su questo non ci sono santi che le devo dire? Qui buono per le donne che tengono famiglia. Guadagnano non troppo e non poco, tornano a casa a orari onesti e possono curare i figli. Quando ero in fabbrica i miei figli potevo scordarmeli. Certo che per voi lo stipendio non tutta sta cosa. Voi uomini intendo. Capo famiglia. Un belluomo cos, che ci fa con mille e rotti euro? Una donna va bene, ma solo se tiene il marito che lavora bene e non si ubriaca. Un giovane pure! Ma un pezzo duomo coma lei non so mi sembra poco! Dom: eh, come no! Ma mica va a chilogrammi, Tina! Dai, piuttosto fammi due fotocopie.
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Tina: finita la carta, profess ma se andate in didattica magari ve le fanno. Qui viene quello di musica e la finisce sempre, la carta. Anche lui, quello di musica, se non facesse altro non ce la farebbe. La moglie sulla sedia a rotelle, lo sapevate? Dom: no, Tina. E cosa fa? Suona in qualche orchestra? Tina: macch! Vende aspirapolvere e una volta venuto pure a casa di una mia vicina e io sono andata a vedere la presentazione e a lui ha preso male tanto che ha acchiappato arme bagagli e se n andato. Dom: ma tuo marito che fa? Tina: mo sta in pensione, ma prima lavorava allAtm, guidava i tram a Milano sa, anche quello di Mombello, il treno delle serve, quello che porta le cameriere dallhinterland in centro per andare a fare i mestieri nelle case dei sciuri. Dom: s, lo conosco quel tram, ho abitato proprio di fronte al deposito. Tina: e ora? E ancora l? Dom: no, adesso abito qui, a cento metri da qui una casa vecchia e grande. Diciamo che stringiamo i denti. Ma tu? Tu sei stata prima precaria nella scuola?
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Tina: s, ma per due anni solamente. Allora ti inseguivano. Nessuno voleva fare la bidella. Adesso ci sono liste dattesa lunghissime, invece prima il lavoro cera eccome. Bastava voler lavorare e ne trovavi talmente tanto da dover dire di no. Ora tosta, profess. La conosce a Mariangela, no? Quella fa nu mese s e tre no eppure tiene a due figli e il marito in cassa integrazione. Ges quante volte viene a piangere da me! Dom: capisco Tina: il vostro lavoro non ve lo invidio proprio, i ragazzi mo sono maleducati e non conoscono il rispetto, ma anche il nostro lavoro importante, sa?! Un sacco di volte la preside viene e dice Tina per piacere fai questo, o fai questaltro e io faccio anche cose che magari potrei evitare di fare. Ma sono qui da tanti anni e oramai mi trovo come a casa. Tutte le circolari le affidano a me. Io passo personalmente per le aule a far firmare i professori che siete nu poco svagati io controllo il faldone dove si archiviano le circolari. E poi a fine anno sistemo i tre piani per gli esami. Ormai non mi dicono pi nulla. Faso tutto mi! Dom: s, lo so che quando i collaboratori sono in gamba va tutto meglio anche se poi alla fine sono sempre gli stessi che si sbattono per Tina: vero, profess. Ma chi deve vedere spero veda. I fannulloni ci sono e ci saranno sempre. Scansafatica e finti
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malati li ho trovati ovunque: in fabbrica, nel privato e qua nella scuola. Qua ci sono un po di pi garanzie, ma quelle ci vogliono, profess, che la vita una ! Dom: per te ne vai con una buona pensione, ah? Tina: dipende cosa intende lei per buona, profess! Mia figlia lho sposata e sistemata e adesso fa limpiegata. Mio figlio lavora come tappezziere. Io e mio marito abbiamo poche esigenze guardiamo la tivv, giochiamo a carte tutte due, da soli, e qualche volta andiamo da mia sorella che vive con il compagno vicino a Varese per fare questo s, la pensione basta ma se va allaria solo una di queste cose notte, profess, notte cupa! Dom: va bene, Tina grazie delle chiacchiere. Tra quanto suona la campana? Tina: cinque minuti profess, appena il tempo di andare da Nanda a fare le fotocopie. Dom: menchia vero, me nero dimenticato. Tina: e noi che ci stiamo a fare qua, profess? O mi sbaglio? Dom: no, Tina, tu non ti sbagli mai.

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Capitolo sei La dolce marmaglia

Cha un fascino, sto lavoro, che nessun altro lavoro ha. Lo paghi con lesaurimento e con uno stipendio buono per raccogliere i pidocchi, ma il fascino resta. Il fascino proviene in battuta da loro: dalla dolce marmaglia. La dolce marmaglia questentit fatta di occhi, bocche, cervelli, gambe, jeans sfilacciati, chewingum allappiccico, magliette, voci stridule, filamentose, coniche, rumoreggianti che mi tocca omaggiare ogni giorno con il mio personale spettacolo a met tra il demenziale e il professionale. Capitemi! Entro, spiego, dico cose, parlamento italiano mah! norma giuridica be latto giuridico e cos via. Di fronte femmine e maschi. In tanti anni ho avuto sotto mano le tipologie pi disparate. Classi solo maschili, classi maschili con qualche infiltrata, classi solo femminili, classi femminili con qualche infiltrato e classi miste. Coi maschi facile coi maschi sempre facile. Entri, li minacci e al tempo stesso sorridi, mostri il tuo vessillo calcistico e spari due battute. Li ipnotizzi il giusto e loro
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ipnotizzano te e poi via, il programma ce lo succhiamo fino al midollo e se i risultati non sono tutta sta roba fa nulla, possiamo farcela, prof il girone di ritorno andr meglio. I maschi li puoi trattare a colpi di machete didattico ma se gli fai capire che quel machete di gommapane e loro un approdo lo possono trovare in qualunque momento fatta. Entri in classe, dai unocchiata a Pierino, strappi coi denti il cellophane del kit di sopravvivenza e cerchi di evitare che la classe sbielli. Le classi di maschi dove ci sono alcune ragazze sono comunque classi di maschi. Alle femmine tocca adeguarsi e quindi ste ragazze diventano rudi e cipigliose; non mostrano la loro femminilit e se c ed spiccata cambiano sezione o cambiano scuola che forse meglio. Le classi di femmine con pochi maschi sono un delirio per i maschi. Anche se i ragazzi sono invidiati da quelli degli Itis in realt non se la passano bene perch avere di fronte venti ragazze non semplice da che mondo mondo. Poi ci sono le classi miste, quelle pi equilibrate, dove il mix buono e una sponda bilancia laltra e anche tu viaggi a dorso di cammello e sai che il motore non ceder a meno di sconvolgimenti. E alla fine ci sono, come questanno, le classi di sole donne! Cinque classi di sole donne ad eccezione di Oscar. complicato. Hai di fronte queste ragazze, insomma, dai quindici ai ventanni e ti ritrovi a fronteggiare splendidi meccanismi
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mentali di una complessit impressionante. Non te la puoi cavare dicendo eccovi limprenditore, lazienda un complesso di beni eccetereccetera no, bagaj, non funziona cos. Equilibri, pause, sguardi, richiami, voti sollecitazioni e rimproveri devono essere calibrati come se tu fossi un alchimista con in mano un immenso piatto posto su una bilancia atomica. Ho perso alunne per una battuta sbagliata. Ho conquistato ragazze che non ne volevano sapere solo perch ho avuto la fortuna di toccare la corda giusta, il liuto sospeso della sua anima e poi latto amministrativo venuto di conseguenza. Quello che devi cercare di fargli capire che tu sei nella loro stessa barca che ci credano o no i vostri destini sono legati a doppio filo. Devi restare in bilico se vuoi che lo siano anche loro. E devi cercare di essere sincero, perch il ruolo di prof bla bla bla non ha pi senso. Non pi. E allora la tua autorevolezza deriva dallessere vicino ma non raggiungibile. Onesto, ma non sbracato. E poi c la taratura. A noi precari non consentito specializzarci. Noi soldati di ventura, plebaglia da macello, prima linea del registro dobbiamo adattarci a quello che troviamo. A maggio spiegavi legislazione sociale in un pedagogico? Bene, probabile che a settembre ti ritrovi a dover parlare di contratti in un aziendale. Noi non scegliamo veniamo scelti. Noi siamo la fanteria della scuola baionetta innestata avanziamo alla come viene e di volta in volta conquistiamo una collina o una radura appartenuta al nemico. E il nemico chi ? Uno una volta mi ha detto: noi stessi. Ma un pazzo che
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ho conosciuto in una scuola dove credevo fosse il vicepreside e invece non era che un povero precario come me, ma non voleva che si sapesse in giro. E allora il precario fa collimare, dicevo, quello che deve dire con chi ha di fronte. Ogni classe una fisionomia diversa. Ogni classe un coacervo di sensibilit diverse. La prima C formata da una ventina di ragazzine molto giovani e ancora aggrappate al guscio; la seconda C una nave in battaglia e il mio abbordaggio devesser quotidiano la terza C un fiume affascinante ma troppo vicino allinferno per cercare di nuotarci dentro la quarta C ospita quindici mine vaganti che sarebbe bello far brillare la quinta C un baobab sotto cui vegliano una dozzina di leonesse E ognuno potrebbe dire la sua. Impatto verticale, con la dolce marmaglia. I parrucconi che ci mangiano in testa a tutti dovrebbero entrare in classe, ogni tanto. Ma non nelle classi fighette dello Iulm o di scuole esclusive per figli baciati dalla dea bendata. N dovrebbero farlo per dieci minuti per fare un discorso. Dovrebbero esserci nel vero senso della parola. Dovrebbero esserci quando in prima P mi ritrovavo Mohamed, un ragazzo pachistano di grande educazione ma che non parlava perch non conosceva nemmeno una parola di italiano. Mohamed hai capito lastrattezza della norma giuridica? Eh? Lastrattezza? Prof no capire!
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Cosa? Eh? Cos che non hai capito, Mohamed? Prof s, bene! Ogni giorno cos. Io e lui come due deficienti che parlavano senza capirsi e il resto della classe a gridacchiarsela. O come con Tzentzen Yang. Ehi, Tzen, perch non prendi il foglio della verifica? Ma prof! mi fa una compagna Tzen non sta capendo nemmeno che ce lha con lei! Mi fanno impazzire gli innovatori della domenica. Si parla di aumentare il rapporto alunni docenti nel senso che, stando a delle tabelle che io non ho mai visto e a cui non credo, ci sono troppi insegnanti per numero di alunni. Be, io vi dico che nella mia esperienza sul campo sempre quella, non frottole e numeri al buio in molti casi se ci fossero stati pi docenti e si fossero composte prime meno numerose forse un po di attenzione in pi alla dolce marmaglia saremmo riusciti a dargliela. Stesso discorso vale per il mitico Gabriele, un alunno paraplegico che ha voglia di venire a scuola nonostante per lui la vita abbia riservato un giro di quelli tosti. Poca fortuna, per Gabriele, ma grande umanit, sto ragazzo. Ebbene, prendersi cura di lui difficilissimo quando hai a che fare con altre ventidue creature. Gabriele ha bisogno di unattenzione continua che in parte gli viene data dal sostegno ma che dovrebbe ricevere anche dallinsegnante di italiano, storia e via dicendo vabb dai che facciamo notte
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Entit complesse. Le abbiamo davanti e a volte non riusciamo a far nulla e le loro esistenze sono giocate ai dadi dai padroni del vapore. Roberto lanno scorso frequentava la prima. Un giorno ha deciso di non venire pi a scuola. Qualche mese dopo si sparato nel bagno di casa. Ecco cosa abbiamo di fronte: universi da esplorare, ma la sonda ci viene strappata a morsi.

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Capitolo sette La scuola come il Titanic

Io sono entrato nel mondo della scuola nell88 e vi garantisco che da allora stato un lento e inesorabile peggiorare di ci che gi non era chiss che. Sono partito con al comando Giovanni Galloni, uno scudocrociato per una scuola che marciava per conto suo modello io ti pago poco e tu resti in classe lo stretto indispensabile Con Sergio Mattarella ho sguazzato nelle scuole legalmente riconosciute dove, come ho scritto, lalunno-cliente andava omaggiato, salameleccato e soprattutto promosso. Argent, quanto cha Cianciotta? Quattre mezzo, Peppe! E mettigli sette che il ragazzo cha buona volont! I sei si saltavano a pi pari. Si parlava del diritto al successo e noi, annuali con le suole della pedata nel sedere gi ad affiorare, ingoiavamo a vuoto e modificavamo i voti. Poi sono passato allo Stato stato di grazia? Macch! Stato Italiano Pubblica Istruzione, con a capo in successione Ge r a rdo Bianco, Riccardo Misasi, Rosa Ru s s o Iervolino, Francesco DOnofrio, Giancarlo Lombardi, Luigi Berlinguer, Tullio De Mauro, Letizia Moratti che
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sacchiapp anche luniversit e Giuseppe Fioroni fino a pochi mesi fa. Chi getterei dalla torre e chi salverei? Una mattanza, questo verrebbe fuori. La logica che ha sotteso le scelte stata sempre la stessa: soldi nisba, tagli necessari tagli dove? Scuola. Il resto chiacchiere. Forse che i conquistadores spagnoli in Per e nel resto dellAmerica Latina dichiaravano siamo qui per fregarvi loro? Certo che no. I corteziani dichiaravano il loro amore per la civilt e per il regno di Cristo e allora quegli indigeni ignoranti e pagani andavano educati, aiutati a comprendere la civilt e battezzati. Uguale qui. Mica possono dirci ehi, belli miei, i soldi servono e qui rompiamo meno le palle che in altri settori: rassegnatevi. No, si parla di razionalizzazione e in alcuni casi a ragione anche si parla di redistribuzione delle risorse e di modernizzazione della scuola. Per! Ogni governo, ogni ministro e ogni sottosegretario ha dato una spallata al giocattolo. Ai primi anni novanta eliminarono gli stipendi estivi per il novanta per cento dei precari. Razionalizzazione, signori, razionalizzazione. E noi? Ci guardammo tutti in faccia come a dire per due mesi ci toccher andare in letargo, anche se i mesi di luglio e agosto sono i meno adatti alla bisogna. Dopodich fu un valzer di cattive notizie feste natalizie non pagate, accrediti ritardati, scatti di anzianit non riconosciuti e chi pi ne ha pi ne metta. E i doveri? Quelli sono andati aumentando in barba al principio della contrattazione. Il diritto di sciopero per i pubblici dipendenti ha subito delle restrizioni. Le rivendi43

cazioni da astensione di unora hanno fatto scoppiare in crasse risate il sistema e anno dopo anno i sindacati hanno perso consenso se mai lhanno avuto, nel mondo della scuola. Gi, i sindacati. Nelliceberg i sindacati della scuola hanno un ruolo bello potente. Ho assistito a centinaia di assemblee con rappresentanti sindacali imbarazzati che cercavano vie di scampo dalle domande della plebe in-docente. Ho assistito a tradimenti di sangue, quando i rappresentanti sindacali venivano a tenerci buoni mentre i loro emissari firmavano contratti collettivi dove ci consegnavano al nemico direttamente nella padella imburrata. Sempre veloci nellorganizzare scioperi, i sindacati, ma il sottoscritto si visto scavalcare negli anni da una corte dei miracoli fatta di riservisti senza riserva, maestri elementari finiti nella mia classe di concorso, abilitati nel sostegno che poi hanno scavalcato la staccionata, titoli saltati fuori dal cilindro e poi istituzionalizzati grazie ad accordi e leggi quadro di tutto e di pi. I sindacati della scuola non hanno mai ricevuto bulloni dagli in-docenti e questo li ha tranquillizzati, placati, imbolsiti le nostre giacchette di vecchio terital non fanno paura a nessuno e non abbiamo neanche gli spargiletame dei cobas del latte. I sindacalisti questo lo sanno. Sanno che siamo un popolo di topi bagnati dalla pioggia. Sanno che difendiamo quei quattro centesimi perch siamo terrorizzati dalle alternative e allora ci vanno gi pesanti. Ad alzo zero. Traditi e razziati. Gli aumenti in busta? Ma non rompete il santissimo che quello che vi danno vi permette pure di andare al mare a Taranto a respi44

rare polonio e diossina! Hanno ceduto su tutto, i sindacati, salvo poi venire a chiederci i soldi per il fondo pensioni come se un precario potesse pensare minimamente alla pensione. Noi non siamo in grado di riflettere lucidamente sul settembre prossimo, figurarsi se possiamo ipotizzare i prossimi ventanni. Infine i sindacati hanno messo in piedi un carosello che ha intasando il sistema consegnando ai futuri tagliatori di teste lalibi che le cose non funzionano perch c un casino immane ovunque. Permettere, ad esempio, attraverso una SISS di accedere alla graduatoria degli A019 di diritto e piazzarsi al 500esimo posto quando i primi cinquanta non sanno se lavoreranno da codice penale. Vuol dire alimentare i sogni sapendo in partenza che da l a breve diventeranno incubi. Quanto alla punta delliceberg non lo so ricordo il suo esordio contro gli insegnanti meridionali e il sistema scuola nel Meridione e poi viene fuori che lei, Maristella, labilitazione alla professione, pur essendo di Brescia, se l presa a Reggio Calabria non so i suoi ricordi di scuola terminano alla fine del liceo perci mi sembra un po che sia stata buttata allo sbaraglio, ma non preoccupatevi, come i suoi predecessori far i suoi bravi danni e magari in alcune occasioni ci azzeccher certo che farlo senza ascoltare la dolce marmaglia e gli in-docenti almeno la sorella maestra non mi sembra il modo migliore per cavalcare la tigre.
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Capitolo otto La Gelmini raccontata alla classe

In terza C mi chiedono cos sto decreto G l m i n i . e Qualcuno mi chiede la differenza tra un decreto legge e uno legislativo. Ehi, lo avete fatto in prima! Ma non ce lo ricordiamo! Va bene, repetita iuvant! Qualcuno mi dice che qui siamo in Brianza, che in classe di politica non si parla. Sono daccordo. Perci vediamo di accennare solo alla parte normativa e lasciamo la parte politica a quelli che hanno tempo da perdere! S, prof. Ma la Gelmini di che partito ? Niente politica, abbiamo detto! Prof! Eh? Posso andare in bagno? Vai. Le guardo. La dolce marmaglia di terza consta di due fazioni che a volte si mescolano pi per necessit che per virt.
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Allora inizio con le probabili novit per voi delle superiori. Lanno prossimo dovrebbe esserci una riduzione del monte ore Allora usciamo prima! Non voi credo che si comincer con le prime e poi pian piano a regime ehi, Doris, lascia perdere quellaffare e cerca di stare attenta! Dicevo unaltra novit sar quella delle classi di concorso che verranno accorpate e allora io che sono un A019 potrei essere unito agli A017 come la professoressa Gaviraghi che insegna economia aziendale! Ah! E lei potr insegnarci aziendale? Preferisco diritto! E poi? Poi si riformer il comparto dei professionali e degli istituti tecnici ma qui ci saranno delle leggi quadro e delle decisioni successive che ci faranno capire di che morte dobbiamo morire, e infine c la faccenda del voto di condotta ma quello lo sapevate gi, che se insufficiente provoca la bocciatura. Quanto alle universit si parla di trasformarle in fondazioni il che vorr dire che cambia il modo di recuperare i fondi e lorganizzazione interna sar pi simile alle attuali universit private che a quelle statali, ma su questo si sa ancora poco. Ah! E mia mamma? Che centra tua mamma! Mio fratello alle elementari potrebbe uscire alle 12.30? Per le elementari c introduzione del maestro preva47

lente. Il tempo pieno c chi dice che finito e c chi dice che sar comunque garantito. Non saprei, al momento. Poi viene introdotta la disciplina delleducazione civica ma senza aggiunta di ore curriculari Curricuche? Non si faranno ore in pi. Al limite il prof di lettere, tipo la vostra, la Zito, magari sottrarr qualche ora alla storia e far educazione civica per questo alle medie! Ah capito! Ma a lei questa riforma piace, prof? No. Perch? Perch credo che in una societ democratica le grandi innovazioni e le novit vadano introdotte dopo aver avviato un dialogo con le parti in causa. Magari la Gelmini una buona legge ma io non la conosco, non so nulla, e mi devo fidare di maggioranza e opposizione che si scannano esibendo dati pro e contro che stanno a significare che qualcuno bluffa e Prof! Che c? Posso andare in bagno? E interrompi per questo? Non ce la faccio pi! Ma c ancora No, Bea tornata! Ah gi vabb, vai anche perch la discussione rischia di prendere una piega politica e abbiamo detto che non si parla di politica in classe e allora rispetto la vostra richiesta anche se ricordate che far politica non solo par48

lare di Berlusconi e di Veltroni. La politica uno stile di vita anche le civilt primitive avevano un indirizzo politico anche se non conoscevano concetti come destra, sinistra, centro, marxismo, fascismo, comunismo e via dicendo. Voi fate politica sempre. Anche quando mi stressate col bagno, la vostra una rivendicazione anche di natura politica. E io a seconda dei termini che uso e di come mi comporto agisco come animale politico e perch ridi, Sara? Lei si definisce un animale S, un cammello politico! Risata generale. Vabb, chiudiamo sta parentesi e torniamo a bomba sulla Corte dei conti e sui controlli che opera a proposito del bilancio dello Stato! Prof! Eh! Ma la riforma la manda via da questa scuola? Non sperare di liberarti cos facilmente di me, Martina, e ora concentrati sulla Corte dei conti altrimenti poi facciamo i conti battuta! Sa fare di meglio, prof! vero, ha ragione. So fare di meglio.

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Capitolo nove Colleghi

Di gente ne passata e molti non li ricordo neanche pi. Con tanti c stato solo qualche cenno di saluto nei corridoi, con altri ce la siamo chiacchierata. Qualcuno mi ha sbarrato la via altri sono solo grigie sagome accatastate da qualche parte nella memoria. Un comune denominatore di sicuro lassenza di entusiasmo, direi la rassegnazione. Le lauree invecchiano, nella scuola. Pian piano diventano lettera morta, ingialliscono, cominciano a mandare un cattivo odore si battono sempre i soliti sentieri, quelli che fanno parte del proprio credo didattico, e non ci si guarda intorno. Ci si adegua al ritmo impoverito di un valzer sopportabile e alla fine si resta irretiti da un pavimento che non ama le teste sollevate. Tessere di un unico mosaico, restiamo imbarazzati di fronte a qualcuno che osa fare qualcosa di diverso mettendosi in luce per iniziative che, di fatto, rimarcano una volta di pi la nostra palude. Limpegno c, su questo non discuto. Conosco e ho conosciuto ottimi insegnanti nonostante uno degli sport nazionali sia quello di sparare sulla croce rossa dellistruzio50

ne. C gente che sa quel che fa e lo fa bene. Ma non ci si stacca mai dalla corrente del golfo. Il rischio non il nostro mestiere e il metterci in discussione problematico e mortale come lo schizzo di veleno di un mamba nero. In ventanni con pochissimi ex colleghi ho mantenuto rapporti e questo accaduto pi per motivi extrascolastici che per affinit elettive professionali. Un precario come un vagabondo delle stelle col registro sotto il braccio. Evita di legarsi alle persone perch sa che di l a qualche mese potrebbe non vedere pi nessuno. Spesso un bene. Mi capitato di pensare dio mio in questa gabbia di matti devo resistere solo sette mesi e poi li mando tutti al diavolo come fanno quelli che sono qui da quindicanni?. S, devo ammettere che mi capitato di dire con disprezzo che ero felice di andar via, che potevo dire quello che pensavo perch non avevo nulla da difendere mentre i pecoroni erano l avvinghiati a un fazzoletto di nomina per una commissione o per un corso serale. Altre volte per con amarezza ho saputo che non sarei potuto tornare. Lho saputo per via di un trasferimento o un utilizzo e comunque in un modo o nellaltro la cattedra non era pi disponibile e buona notte al secchio perci via, verso nuove avventure. Il cambiamento mi porta adrenalina. Oggi non riuscirei a immaginarmi per ventanni nella stessa scuola, ma forse scrivo cos perch questo stato il mio percorso. Il mondo pieno di io non potrei mai! e invece sappiamo che ci si adatta a tutto, anche a fare linsegnante. Quando sento qualcuno che mi dice ah, io non potrei
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mai fare un lavo ro d u f f i c i o mi girano le scatole. Sappiamo tutti e due che lo potrebbe fare. Per mangiare si fa di tutto. che qualcuno ha la possibilit di scegliere altri hanno la fortuna dalla loro i pi la prendono in saccoccia e sbarcano il lunario come possono. Non ci si lasci ingannare dallarticolo quattro della costituzione belle parole ogni cittadino deve concorrere allo sviluppo e al progresso materiale e spirituale della nazione con il proprio lavoro che devessere quello che lui desidera e via discorrendo. Il settanta per cento degli insegnanti che ho conosciuto avevano altre aspettative professionali, ma per arrotondare hanno pensato allinsegnamento. Alla fine sono rimaste, ste persone, con un mucchio di mosche in mano e una nomina a tempo indeterminato e allora hanno continuato a fare gli insegnanti. Allinizio dicendo mass, tanto poi lascio e divento ingegnere, astronauta, ricercatore eccetera eccetera e poi, a un certo punto, si sono accorti che erano passati ventanni e che non si poteva andar pi da nessuna parte. Alcuni per mi sono rimasti impressi, di colleghi, mentre con altri tre o quattro continuo a sentirmi regolarmente. Ricordo, ad esempio, una professoressa di matematica di Sesto San Giovanni una dark lady. E difficile trovare una dark tra i colleghi. Lei era molto bella con questi occhi verdi e i capelli come la Valentina di Crepax ma non era questo il punto. Lei vestiva da dark ed era malinconica e spiegava le derivate quasi piangendo. Durante le interroga52

zioni assumeva unespressione da fan dei Cure e quando le toccava fare un intervento in un consiglio di classe si schermiva e cercava di pronunciare meno parole possibili. Un altro collega che voglio ricord a re Ig n a z i o Fragapane, un insegnante di fisica con cui ho lavorato a Limbiate. Ignazio era poliomielitico e per questo a volte la dolce marmaglia lo canzonava ed entrava in conflitto. Io ero il coordinatore di una seconda e quellanno scoppi una grana che riguardava alcune difficolt tra le alunne e linsegnante di fisica. Loro dicevano di non capire le spiegazioni e lui diceva che in classe era la baraonda a creare le maggiori difficolt. Diomio, io coordinatore, ma si pu!? Io gi odio coordinare me stesso eppure eppure ogni tanto mi tocca. Parlai con le ragazze e chiesi loro due settimane di tempo. In pratica dovevano promettermi che per due settimane si sarebbero comportate correttamente senza far volare una mosca e se una mosca fosse entrata in aula bien, dovevano imporre il silenzio anche a lei. Dopo due settimane, se il prof non fosse riuscito a far capire qualcosa di fisica io mi impegnavo ad agire nei riguardi del collega. E intervenire come? Pensai che faccio? Lo prendo a mazzate? Lo caccio dalla scuola a calci in culo? Mah! Vediamo. Alla fine delle due settimane per il rapporto tra lui e le ragazze era migliorato tanto che quando and in Sicilia per un ponte lungo tornando nellhinterland milanese port alla classe i cannoli. Meglio cos, no? Un giorno Fragapane non viene a scuola n avverte nessuno. Viveva da solo a Paderno Dugnano, in una zona a
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rischio ma in un modo o nellaltro si considerava autonomo. Il giorno dopo ancora assente e allora alle 12.30 io e un collega andiamo a Paderno allindirizzo che era segnato nel suo fascicolo personale in segreteria. Il palazzone delle case popolari sorgeva a ridosso della ex fabbrica Tonolli. Nella via scorticata allosso si trovava stipato un angolo del mio Meridione, anche se ci trovavamo a nord di Milano. Panni stesi, braccia cariche di bambini e antenne televisive era ci che riuscivamo a vedere mentre cercavamo di raggiungere via Cernaia 11. Insomma citofoniamo: nulla. Saliamo le scale e bussiamo alla porta: niente. Stiamo per andar via quando il mio collega nota una macchia di sangue sullo zerbino e subito scatta la telefonata ai carabinieri. Per farvela breve, visto che non questa la sede per storie come quella di Ignazio, Fragapane era stato ucciso a colpi di bottiglia. Lappartamento frugato con discrezione. Lomicida lo aveva riempito di botte e alla fine gli aveva ficcato la manica di un maglione in gola, ma lagonia del buon vecchio (51 anni anche se sembrava mio padre) Ignazio era stata lunga e dolorosa. I carabinieri rivoltarono come un calzino sia il quartiere che la vita di Ignazio. Era un bravuomo con ununica debolezza: i viaggi. Ogni volta che tornava da un viaggio allestero portava dei doni. Il suo vicino di casa, un tipografo fallito, aveva ricevuto di tanto in tanto qualche moneta o qualche gingillo e si era fatto strane idee sulle ricchezze dellinsegnante. Fatto sta che proprio il vicino di
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pianerottolo gli aveva sfondato il cranio con una bottiglia di birra rinforzata con del nastro adesivo e poi si era barricato in casa fingendo di essere partito da giorni. Ma alla fine, per una leggerezza commessa dietro lo spioncino della porta dingresso, si era fatto beccare e i carabinieri se lerano portato a Opera. Un precario prese il posto di Ignazio e fin lanno al suo posto. Unaltra collega che non dimenticher facilmente stata Rosanna, la prima collega che ho avuto in questo mondo di matti. Aveva due caratteristiche, Rosanna, regalava orchidee ed era nata per insegnare italiano. Il primo giorno di supplenza ehi, bagaj, quanti ne avrei fatti! le venni affidato dal gestore della scuola per farmi vedere cassetto, registro, aule e orario provvisorio. Avevo 24 anni e mera toccata in dote una classe del serale fatta di camionisti e casalinghe e un paio di classi del diurno dove la dolce marmaglia divorava i banchi e succhiava i gessetti per la lavagna. Rosanna mi perse sottobraccio e mi spieg come funzionavano le cose. I ragazzi sono splendidi, vedrai! Un po vivaci ma sono come largilla e tu devi fare un lavoro di fino per plasmarli e renderli predisposti ad ascoltarti! Io ero e sono un tarantino che andava malvolentieri in provincia solo perch un collega del tribunale mi aveva chiesto il favore di alleggerirlo di alcune ore di lezione visto che lui lo faceva solo per il punteggio. Ai tempi non avevo intenzione di fare linsegnante s, proprio cos, anchio uno dei tanti ancora qui per mi stuzzicava lidea di ritrovarmi dallaltra parte della barricata. Rosanna
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mi fece vedere i suoi registri. Ges! Erano sistemati in modo impeccabile, i nomi composti coi trasferelli, le penne di colori diversi a seconda della legenda che aveva creato sul retro. Di ogni alunno aveva un profilo psicologico e uno didattico. Io ero stravolto e confuso. Non avevo ancora un metodo mio che col tempo sarebbe venuto fuori naturalmente, ma sapevo che lei era un modello inavvicinabile. Apr un cassetto e mi mostr una caterva di relazioni supplementari a quelle richieste perch, mi disse, lo faceva per capire chi aveva di fronte. Tu come pensi che ti muoverai? mi chiese. E che ne sapevo? A stento ero in grado di distinguere un banco da una cattedra avrei agito di istinto e poi avrei preso le misure cercando di far collimare le mie esigenze con quelle della dolce. In definitiva trascorsi due anni con Rosanna. Il suo modo di comportarsi e consigliarmi e supportarmi non mut nel corso del tempo e mi accorsi che non ero lunico che beneficiava dei suoi consigli. Lo eravamo tutti, l dentro. I ragazzi andavano da lei per un fazzoletto di carta, per un problema in storia o se erano stati mollati dalla fidanzata, i colleghi le chiedevano i programmi, le relazioni e il piano di lavoro e se cera da coordinare un consiglio di classe state pur certi che lo avrebbe coordinato lei. Inoltre, di tanto in tanto, Rosanna si presentava a scuola con unorchidea e la regalava a qualcuno. La prima volta che la don al sottoscritto mi lesse in faccia uno sguardo perplesso. Mi sa che non sei abituato a ricevere fiori ma una cosa bella, no?
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Sai sono uno di Taranto del rione Montegranaro e da noi le ragazze pi che fiori sono abituate ai mappini o ai baci trifolati e Ma Rosanna era gi da unaltra parte a consolare unalunna reduce da un tre in matematica e io con storchidea in mano cercavo di capire come stavano le cose. A distanza di ventanni so solo che Rosanna insegna a Belluno. S sposata, ha avuto un paio di figli ed entrata di ruolo beata lei! una decina di anni fa. Sono sicuro che anche in Veneto, anche in mezzo ai ladini Rosanna ha continuato a fare la prof a tutto campo e non ho dubbi che i fiorai di Belluno hanno incrementato i loro profitti da quando la ragazza di Ginosa ha messo piede nel provveditorato di via Mezzaterra. Trattatela bene.

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Capitolo dieci Fa tutto schifo va tutto bene

Sono uno allantica. Sono uno che vede le cose con occhio romantico anche l dove di romantico non c nulla. Nella letteratura, nel rapporto coi figli, nei rapporti con gli amici vedo le cose sotto unottica magica. Questo, mi rendo conto, un grave errore perch poi la vita un uncino che gratta il terreno brullo e pietroso e allora un po di sano senso pratico non fa mai male. Anche per il mondo della scuola tendo a scivolare in una visione magister allievo scuole peripatetiche con Aristotele che se la passeggia sotto gli ulivi e i giovinetti a sgambettargli dietro storie tipo Lattimo fuggente Capitano! Oh mio capitano eccetera eccetera. Mi rendo conto che le cose non stanno in questi termini e che in realt c la dolce marmaglia che si trascina in classe perch cos va il mondo e i docenti devono tenere sotto controllo il bisogno primario che quello del salario da portare nel nido di competenza. Ma credo che tutte le esagerazioni sia forzate. Ormai sono entrate nel linguaggio ufficiale e nel gergo di tutti i giorni parole come utenza, prodotto, valore
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aggiunto, visione aziendale del sapere e via dicendo. il fallimento. Nel momento in cui pensiamo ai presidi come dirigenti scolastici e alle scuole organizzate e tirate su come aziende abbiamo snaturato la peculiarit della faccenda. Qui non stiamo assemblando una Fiat 500. Qui non c un prodotto da montare perch noi sappiamo che la dolce marmaglia a distanza di un mese dellenfiteusi ricorder solo questo nome un po ridicolo. In realt noi attraverso lenfiteusi, il contratto di somministrazione, le derivate, il corpo umano, lAdelchi, la Grande Guerra e la corsa a ostacoli stiamo creando un battito un respiro uno stile, una specie di sostrato tipo carta moschicida su cui poi si spera attecchiranno nozioni e abilit che la dolce marmaglia svilupper attraverso percorsi complessi e diversi nella vita. Mi fa venire il male sentir, invece, gente che parla della scuola senza sapere di cosa sta farfugliando. Ignoranti nel senso che ignorano di un mondo fragile, una specie di ecosistema da mato grosso dove strappi una foglia e vien gi una cascata di fango; dove sputi su un millepiedi e si sveglia un puma. Parlano di contratto formativo, di azienda scuola, di patto con gli studenti quando in realt tu entri in classe ed come se aprissi uno scrigno e cercassi di capire quante pietre preziose, quanti pezzi di vetro e quanta paccottiglia hai davanti. E invece niente dobbiamo somministrare il prodotto scuola, offrire standard, tesaurizzare le competenze ma
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dove? Con chi? Ci sono delle realt in cui, dopo tutte ste fesserie i professori si devono rimboccare le maniche e diventare assistenti sociali, madri, padri, zii e nipoti al tempo stesso perch di fronte si ritrovano devastazioni umane impressionanti. Tu sei l, solo, e davanti hai una ragazza di diciottanni con la famiglia allaria, un presente tossico e un futuro a doppio punto interrogativo e il deserto dei tartari intorno. E allora? Allora cosa fai? Gli sommi nistri le conoscenze didattiche le offri il prodotto diritto piuttosto che il prodotto stage ma, a dire il vero bisogna vedere perch dipende dal budget che abbiamo a disposizione questanno ti sapremo dire!? Umanit! Qui siamo tutti i giorni a contatto con umanit, con microcosmi che se ti avvicini ad alcuni di loro a volte potresti solo fuggire via o rinnegare gli dei a cui sei votato per manifesta ingiustizia umana. Questo il campo di battaglia. Altro che prodotti, brochure, open day e fumo negli occhi. E a proposito di budget si sa che nella scuola i soldi sono pochi, ma come in tutti gli ambienti in cui i soldi sono pochi gli sprechi ci sono, eccome. paradossale che si finisca per borbottare che tutto fa schifo quando siamo allopposizione e che si tranquillizzi la nazione tanto tutto va bene quando siamo i legislatori di turno. Le scelte poi si fanno sulla pelle di persone carne, ossa, muscoli, tendini. Ci sono soldi che ci passano sotto il naso, a noi precari dellultimora ci sono stipendi che si gonfiano, compe60

tenze, funzioni, dettagli, ore supplementari, progetti di cui uno come me nove volte su dieci non sa nulla. Ma poi arriva un pinco pallino qualunque e mi chiede di far sacrifici e mi dice ehi, bello mio, a te lestate non la contiamo, perch, sai dobbiamo risparmiare e gli esami di maturit li paghiamo uno sputo perch sai com! i soldi non ci sono. Poi leggo che c gente che dichiara di aver fatto 300 ore sai di che cosa, no?. No. E arrivano in busta bei denari che non risentono di crisi, congiunture economiche negative e salto lira euro. Un anno ho assistito a un regolamento di conti in pieno stile far west tra due insegnanti che si contendevano un progetto. Cento ore a proposito di non ricordo pi cosa. Cerano di mezzo dei fondi della provincia e i due se le davano di santa ragione. Un bidello era intervenuto a separarli mentre io me ne stavo in un angolo a mangiare un ovetto Kinder in attesa dellinizio di un consiglio di classe. Un quarto dora dopo arriva il preside, un uomo che, a dispetto del ruolo odioso per statuto, della serie controllore sul pullman, era una persona equilibrata. Be, per chiuderla vi dir che fu costretto a convocare in presidenza i due e a uscirne dopo un paio dore con duecento ore di progetto e a quel progetto vennero assegnati Pecos Bill e Billy the Kid, cento ore a cranio.

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Capitolo undici Dimmi a chi sei figlio e ti dir chi sei

Nellorario settimanale c una casella che mi manda a male pi di tutte le altre caselle messe insieme. Quella occupata dalle lettere RP. Il ricevimento parenti un supplizio di Tantalo che molti insegnanti vorrebbero evitare ma che fa parte delle incombenze professionali. I genitori! Diavolo, ora che lo sono anchio mi rendo conto che questo un terreno in cui muoversi molto difficile. Si tratta di una vera spina nel fianco di ogni preside e di ogni prof di questa terra. I genitori, secondo laccezione moderna, sono lutenza. In ventanni giuro che ne ho visti di tutti i tipi alti, magri, belli, brutti, violenti, remissivi, polemici, esauriti, depressi, combattivi, pazzi furiosi, responsabili, stolti, esibizionisti, millantatori, mafiosi, oltranzisti, patriottici, avvinazzati, equilibrati, mediocri, colorati, variopinti, lussureggianti, libidinosi, felliniani, onesti, intelligenti Ci sono delle macrocategorie che si perpetuano negli anni e poi ci sono le variabili impazzite che rendono la vita
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difficile agli insegnanti ma soprattutto ai presidi. Io sono entrato nella scuola forte del ricordo dei miei, di genitori gente allantica pure loro come me, gente che qualunque cosa succedesse era sempre colpa del figlio, cio colpa mia, perch un adulto va rispettato a prescindere e la scuola una palestra che ti serve per ci che diventerai dopo, e che si impara di pi dalle sconfitte e dalle ingiustizie che dalle vittorie e dalle soddisfazioni. I genitori con cui ho avuto a che fare io invece sono, nella stragrande maggioranza dei casi, degli ansiosi pronti a coprire i figli a oltranza. Vittime del loro modo assente di gestire la famiglia, si emendano diventando complici della dolce marmaglia. Signora, sua figlia ha bigiato il giorno della verifica e io lho beccata in stazione e adesso si configura unipotesi di sospensione e Nooo! No, professore io! Sono stata io a chiederle di andare dalla nonna lho costretta a non venire! Aveva mal di pancia, sa le sue cose prof, le giuro sulla tomba di mia madre che Miriam una ragazza adorabile e non bigerebbe mai e poi mai! La frase classica che fa da presupposto al bluff non perch mia figlia, ma!. Dopo quel ma potete sentirvi dire di tutto che un genio, una dea, una creatura elfica, che possiede unintelligenza mostruosa ma adesso innamorata, deve prendere la patente, deve risolvere situazioni emotive deve salvare la terra dai marziani e chi pi ne ha pi ne metta. I genitori si dividono in varie categorie:
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i genitori dei bravi che si vengono a far dire quanto bravo suo figlio che poi sottintende ma che diavolo sei venuto a fare qui, i voti sono buoni, comunicazioni non ne hai avute, potevi risparmiarti sta sfacchinata i genitori dei geni incompresi mio figlio uno scienziato ma ha sbagliato scuola e non lo vuole capire i genitori abbagliati. Signora, suo figlio stato bocciato in prima, in seconda, in terza rischia di ripetere secondo me dovete trovargli una collocazione migliore, non so, magari cambiando indirizzo scolastico ma prof, che dice? Sono gli insegnanti che gli hanno fatto perdere gli anni. Quello di matematica di due anni fa lo odiava, quello di scienze dellanno scorso ce laveva con lui, quello di economica di questanno lo ha preso sulla punta del naso fin da subito ma lui tanto bravo se ne sta tutto il giorno chiuso in camera sua a studiare? studiare cosa, signora? E che ne so? Mica faccio linsegnante, io ma vedo che sta l, davanti al computer che gli abbiamo comprato che lui voleva tanto ah, beh, abbiamo capito, allora! i disperati. Prof, mi dica lei che devo fare. il doppio di me, nemmeno a suo padre ascolta. E s che gli diamo la macchina, la paghetta ma glielho detto Michele, se non studi questanno ti tolgo macchina e tutto il resto eppure un peccato perch lui un ragazzo doro! Signora, ha la media del 3 e ha sfasciato una doccia nel centro dove vanno a fare educazione fisica! Ma quello, prof, si sa, sono giovani io non so che devo fare i violenti. Professore come va il ragazzo? dicono
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tenendo il figlio per una spalla Male! Sblaaaaaaam! i supplicanti. Prof me lo salvi! Lo mando a lavorare, ma me lo salvi, la prego! Signora, ha 2 se lui fa qualcosa poi un aiuto glielo diamo, anche perch ha 23 anni ed ancora in quarta S, lo so ma voi sapete come fare, no? Il pi delle volte sono vittime e carnefici frullati insieme, i genitori. Mazza e panella non vanno pi bene, capisco. Ci si vanta di non aver mai sfiorato i propri figli oppure ci si vanta di riempirli di botte per fargli capire il senso della vita. Ma si cercano surrogati alla presenza costante che ormai non esiste pi perch i padri e le madri e direi anche le nonne e i nonni sono troppo impegnati a far soldi, a tirare avanti o semplicemente per realizzarsi per stare ad ascoltare i propri figli. Quando vedo una ragazza in difficolt succede che mi ponga un po di domande. Quando vedo i genitori non me le pongo pi. Sono loro la carta didentit della dolce marmaglia. Non c dubbio. Possiamo vederla in mille modi diversi e adottare decine di strategie ma quando osservo i natali i pezzi del puzzle tornano tutti al loro posto. Le chiacchierate coi genitori mi stancano. Mi distruggono. Uno cerca di essere diplomatico perch anche le pillole pi amare devono essere somministrate con un tot di granelli di zucchero ma loro spesso non ti ascoltano. Primancora di arrivare da te si sono gi schermati attraverso dei convincimenti che gli servono per rimanere aggrappati a un barlume di dignit parentale e allora tu che dia65

mine vuoi? Spiegagli lirretroattivit della norma e zitto. Muto. Al resto ci pensiamo noi. Amen.

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Capitolo dodici Famiglie atto secondo

Capisco che la Gelmini potrebbe incasinare alcune famiglie che sul tempo prolungato hanno edificato il loro stile di vita. Madri che lavorano, padri in trasferta, nonne ai corsi di danza del ventre nonni ai tornei di palla avvelenata la scuola una buona soluzione per sdoganare i figli. C chi si indigna e c chi ne fa una ragione di vita. Ormai, a 45 anni, mi sono reso conto che tutti hanno ragione. Sono secoli che non trovo qualcuno che mi dica diamine, ho torto, sono un cretino, non ho capito niente!. Nulla da fare. Tutti scienziati e depositari della verit. La questione complessa perch le madri lavoratrici sono un dato di fatto. La scuola, dunque, soprattutto per i pi piccoli, unottima alternativa al divano, alla tiv e alla cocacola con i popcorn. Io non so se leliminazione della molteplicit di maestri nelle elementari creer un danno nellorario. Presumo di s perch le risorse delle singole scuole sono sempre al limite, ma chi se lo pu permettere sta gi prendendo le contromisure.
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Si prevede, ad esempio, che le iscrizioni presso le scuole private avranno un incremento del 25%. Gi la gente comincia a informarsi, a pre-iscrivere, a sondare, a domandare. Del resto i nostri politici, a qualunque schieramento appartengano, per i loro figli scelgono le private ovvio, gliela paghiamo noi, la retta! Altri genitori sono scesi in piazza a manifestare. Altri ancora attendono il verdetto legislativo con ansia. Molti genitori si stanno indirizzando verso le scuole private per via del terrore della convivenza dei loro pargoli con bambini extracomunitari. Non gli fanno festeggiare il santo natale! Io, sia da alunno che da insegnante, ho provato sia le scuole private che quelle pubbliche. Al di l di poche sacche delite credo che le private siano pi scarse dellistruzione pubblica non fossaltro che per via di una tradizione costituzionale del nostro paese. Quanto ai bambini extracomunitari non conosco formule per tenere i nostri figli lontani dal fiume in piena, ma una cosa certa: lequazione straniero delinquente ce la stanno ficcando nel cervello a forza di calci nelle onde cerebrali, ma il mondo altro. Da sempre i flussi migratori hanno spinto masse di gente verso il pane. Dove c il pane arrivano le bocche da sfamare. Tra tante bocche ce ne sono di pulite e di guaste. Quella guasta manda in pezzi limmagine del paniere. Certo, mi rendo conto che questo lo puoi dire per principio ma poi quando uno vive sulla pelle i ghetti unaltra
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storia. Io sono un meridionale arrivato in Brianza nel 90. Mi hanno raccontato i vecchi sudisti arrivati qui negli anni 50 e 60 che allinizio la gente del posto non affittava case n voleva contatti con loro. Oggi, pur essendoci quelli che la vedono come allora, c una tale integrazione fatta di gente che s innamorata, sposata e partorito sullasse SondrioFavignana che la questione diventata buona solo per gli slogan. Lanno scorso avevo in classe ragazze di posti diversi della terra. Cerano nei miei otto registri nomi ucraini, polacchi, croati, sloveni, rumeni, cinesi, pachistani, iraniani, albanesi, cingalesi, russi, montenegrini, vietnamiti, argentini, egiziani, colombiani, brasiliani, cubani, equadoregni, dominicani, indiani, bulgari, peruviani e cera anche una ragazza tarantina che mi fa piacere nominare ma che non conto in questa breve rassegna. Questi non sono merda, signori miei, son persone come i brianzoli, i bergamaschi, i vastesi o i cittadini di Noicattaro. Inoltre c un dato di fondo: il mondo che ci aspetta quello che Philip Dick e Ridley Scott hanno ipotizzato in Blade Runner.

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Capitolo tredici Consigli per gli acquisti? No, di classe

Il Consiglio di classe sovrano, si dice. Nel Consiglio di classe si affrontano tutti i problemi e tutte le questioni interne alla classe. Il Consiglio di classe, questorgano formato da tutti gli insegnanti s, pure noi supplenti, certo e a volte anche dai genitori e dagli alunni, sia rappresentanti sia nella loro totalit, rappresenta il momento in cui la famiglia lava i panni sporchi. Furti di cellulari, alunne vessate, cambi di posto che quelle due chiacchierano troppo, programmi, voti, situazioni familiari come attenuanti generiche e specifiche per questo o quella, mi hanno rubato la merendina!, landamento degli ultimi due mesi e cos via tutti argomenti trattati in consiglio. Il consiglio chiuso riservato ai soli insegnanti; quello aperto prevede anche le altre componenti. Di solito i genitori disertano a meno che non ci sia un prof da mettere alla gogna. La dolce marmaglia invece partecipa solo se si tratta di approvare le gite o lamentarsi per il carico di compiti. A volte i consigli sono snelli ed efficaci. Altre volte si trasformano in cortiletti pettegoli o in lapidazioni pubbliche. Ricordo un anno a Cinisello quando venti
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madri infuriate aggredirono un prof di tedesco. Il prof era fuso di suo a causa di un lutto in famiglia e sera perso nei meandri di non so neanche io cosa e si sa, quando nel branco c un animale ferito, i predatori l che attaccano nei momenti di magra. E quindi la dolce marmaglia si era ammutinata e lui aveva fatto fioccare voti rasoterra per ristabilire le distanze pronto a far risalire la china a quanta pi gente possibile. Questuomo era un precario di 55 anni. Gi questo mi sconvolgeva perch ai tempi di anni ne avevo 27 e pensavo che il garzone di bottega lo si poteva fare per tre, quattranni, non di pi. Il prof non fece in tempo, in consiglio, a dire non preoccupatevi, ho annullato tutti i voti che un drappello di signore imbufalite lo aveva messo allangolo e lo stava riducendo a un mucchio di detriti organici. Ci sarebbe voluto lintervento di Amnesty International, altro che, perch qui eravamo ai livelli di Aisha pubblico ludibrio e lapidazione a oltranza, e noi da soli non riuscivano a difenderlo, il reo. In unaltra occasione due madri si presero a schiaffi perch le rispettive figlie uscivano con lo stesso ragazzo che era di una classe terminale. Una delle due accusava laltra di permettere alla figlia di vestire in modo succinto e laltra dava senza mezzi termini della puttana alla compagna di classe della figliola per via del furto con scasso del fidanzato in oggetto. Poi si venne a sapere che il giovanotto aveva preso il largo con una terza allieva della scuola, suffragando il famoso detto che tra le due litiganti I consigli di classe rispecchiano la personalit dellinse71

gnante che ne coordinatore. Se il coordinatore una persona spiccia e pragmatica tutto bene perch in unora e mezza si riesce a dire quello che va detto e si tirano le somme; se il coordinatore dispersivo si va alle calende greche e a un certo punto si formano i sottogruppi che chiacchierano di pasta al forno, dellultimo film di Mazzacurati o della roulotte in vendita a Novedrate. Quando il consiglio aperto ai genitori e alla dolce gli insegnanti assumono pose pi da prof proferendo frasi di circostanza. Grazie di essere venuti ma non abbiamo niente da dirvi se non sapere se approvate i nuovi testi in adozione ma tanto non serviranno ai vostri figli. I genitori allinizio sono intimiditi, ma se uno rompe gli argini poi c il rischio che ci rompano le ossa a tutti. Una domanda tipica : Si spera che questanno finisca la girandola dei supplenti non se ne pu pi. Mia figlia ha cambiato tre insegnanti di diritto in tre anni. Di solito quelli di ruolo fanno di s con la testa, che quella dei precari una sfiga che quel corso si porta dietro da anni. Noi, i vagabondi dal registro fugace, sorridiamo come ebeti. Cosa dovremmo fare? Rispondere Signora, se non ci fossi io qua sua figlia non farebbe una materia prevista nel monte ore faccia lei!. No. Si sta zitti, si sorride, si fa finta che tutto va bene e che dai, forse lanno prossimo arriva una di ruolo cos io vado a fare in culo e tu sei contenta che almeno gli ultimi due anni tua figlia li faccia con una prof fissa. Che altro possiamo dire? Quando in un consiglio di classe fa capolino il preside
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la gente si sistema le cravatte, si aggiusta i colletti dei tailleur e si passa una mano sullorlo della gonna per capire se composta. Di solito i presidi sfiorano i consigli di classe tanto poi i conti si faranno agli scrutini e l ce la dichiareremo e vedremo i buoni e i cattivi. Nel frattempo grattatevela voi ch io ho un mucchio di cose da fare. Appena il dirigente esce dallaula dove si tengono i consigli le gambe si stendono e partono le imprecazioni. Cos, a prescindere. Per statuto. Negli ultimi anni sono arrivati i computer che una volta su due non funzionano ma che quando funzionano anche peggio perch molti di noi si accostano questi aggeggi infernali con la reverenza di un prete di fronte allaltare. La dolce marmaglia presente ai consigli di classe sembra in visita allo zoo. Ci guardano, gli alunni, come fossimo esemplari in estinzione mai abbastanza, immagino e commentano tra loro la collana della prof di italiano e la buccia di mandarino che spunta dalla tasca di quello di disegno. Un intervento tipico quello ad personam. Allora, dice il coordinatore, come sempre nei consigli di classe si tratteranno casi generali che riguardano tutta la classe. Se ci sono problemi individuali con singoli docenti o che riguardano un alunno in particolare ci sono i colloqui del ricevimento parenti. Bene, fatta questa permessa passiamo allordine del giorno che prevede lapprovazione delluscita did Una mano alzata. Una signora di mezzet con gli occhi scuri e i capelli biondi.
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Mi dica, signora! Mia figlia Carlotta, come va? A loro delle questioni della classe non frega nulla. Vogliono sapere se il cinque e mezzo della figlia passer a sei questo vogliono sapere. N interessano tutte ste menate sulla didattica e sul tipo di apprendimento tanto poi al negozio di lavatrici del padre, l le tocca!. Le madri sono molto pi presenti dei padri, durante i consigli, e la loro quantit diminuisce allaumentare della classe. Molta gente in prima, meno in seconda, pochi in terza, nessuno in quarta in quinta non vengono neanche gli insegnanti no, scherzo! Quando poi il consiglio ha termine c lassalto. Gi che sono l le madri chiedono ai singoli insegnanti come vanno i figli. Tu per ti smarchi alla grande se subito dopo inizia un altro consiglio. Di solito si mettono per ultimi quelli delle quarte e delle quinte per il motivo evidenziato sopra. Ma a volte le madri non demordono e ti marcano stretto e ti spingono verso un angolo dellaula e l ti stringono dassedio chiedendoti in sostanza se hai intenzione di rovinargli le vacanze con un debito alla figlia. E quando alla fine capiscono che farai di tutto per non lasciar macerie in giro se ne vanno soddisfatte e, possibilmente, rimborsate.

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Capitolo quattordici Che ci faccio io qui?

Conoscevo un tale, qualche hanno fa, che aveva una Tipo azzurra di dieci anni e in unoccasione feci un viaggio Taranto-Milano a bordo del suo mezzo. E siccome in autostrada andava a settanta allora mi ricordo di avergli domandato il perch. La macchina in rodaggio! In rodaggio? Eh! Sul libretto cos c scritto pi il rodaggio lungo e completo, meglio andr la macchina. Aveva raggiunto i 120mila chilometri e la povera Tipo, sottosforzo, non aveva mai superato i cento allora per dieci anni. Devo dire che cos che ci si sente, da precario. Un apprendista stregone che va avanti a oltranza, un giovanotto di bottega che resta tale per tutta la vita un lattaio in prova che consolida la sua instabilit. Un anno, a Monza, siccome la persona che sostituivo chiedeva quindici giorni alla volta arrivai ad accumulare una cinquantina di nomine. Cera questa valanga di carta conservata in una cartella rossa con lelastico azzurro. E alla
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fine neanche la cartelletta ne pot pi e lelastico si spezz. I fogli vennero fuori zampillando sul pavimento. La segretaria si chiamava Anna e ogni volta che andavo a firmare una nomina mi guardava e Che rabbia, Argentina, e pensare che i soldi si buttano via per un sacco di cazzate e sembra che su di te che devono fare tutto il risparmio del mondo!. Io ci ridevo su. sempre stato cos. Ridere delle anomalie del sistema e non farsi stritolare. Il precario doc, quello che ne ha viste tante, si trasforma in un clown filosofo prendete e cibatevi del mio voto di laurea, della mia abilitazione col massimo dei voti eccomi a voi spidocchiate il mio fascicolo personale, tanto io vivo un anno alla volta. Un colpo per volta. Un vagabondo delle stelle cos. Arriva, si spara un anno scolastico e poi saluta e via, unestate pericolosa in attesa di settembre. E a volte settembre non arriva mai. Soprattutto quando hai figli settembre non arriva mai. Arrivano le bollette, quelle s che arrivano. Arrivano le multe, il condominio, laffitto, la parcella dellavvocato (ma prof, perch non ha fatto lavvocato che guadagnava di pi? questa una domanda tipica della dolce perch voglio scrivere e poi gli avvocati vestono male!). Ma da precario ho sempre cercato di sorridere sullonda anomala e cercare una via di fuga nei campi quando proprio le cose si mettevano male. Se poi si aggiungono un paio di angeli custodi il gioco fatto. La riforma, dicono, metter in ginocchio il precariato. Altri ministri lo hanno fatto, non avevamo bisogno di
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Maristella. Lei sta facendo la sua parte nel complicarci la vita si parla di stipendifici ma non si dice che gli insegnanti di religione sono pagati dallo Stato mentre altrove non cos e che i prof di sostegno sono pagati dalla pubblica istruzione e non dalla sanit pubblica come in Germania, ad esempio o come in Inghilterra.. Si vomitano parole di fuoco sul Sud ma questo il modo pi stupido di risolvere le questioni, un modo che vuole metterci gli uni contro gli altri e invece le cose non stanno in questi termini. Io che ho insegnato a Taranto e a Milano non noto tutte queste differenze posso notare livelli diversi tra un liceo classico e un Ipsia di frontiera e anche l, umanamente, non saprei chi scegliere e anzi forse lo so ma me lo tengo per me. Insomma spesso e volentieri quelli che sono al di sopra di noi sono molto pi scarsi e fuori dal senso delle cose rispetto a chi agisce sul campo. Capisco che ormai la trippa finita e i gatti miagolano, ma recuperare pane e companatico sempre dalle stesse classi, dai lavoratori dipendenti e da quei quattro pezzenti che pagano le tasse mi sembra un segno di debolezza, di fragilit del sistema che non in grado di assumere un valore sociale e perci preserva quattro figli di buona donna e d nelle orecchie agli altri. La scuola resta un punto cruciale della nostra vita. Io ho legami che, dico spesso, risalgono ai tempi della scuola. Il mio compagno di banco fa il chirurgo a due passi da qui ed ancora oggi Riccardo, il mio compagno di banco. Bench ferita stistituzione cerchi di difendersi e se proprio dovete mandarla allaria ditemelo subito che mi apro un
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chiosco di bibite sulla spiaggia di Corralejo, Fuerteventura, come ha fatto un mio amico ex insegnante di inglese.

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Capitolo quindici La scuola che vorremmo? Quien sabe!

In un articolo del 2 novembre 2008 un portavoce di Bankitalia afferma, dopo uno dei soliti studi approfonditi, che i ragazzi che hanno come insegnanti dei precari sono pi portati alla dispersione scolastica. Anche Bankitalia saccanisce, insomma il sistema creditizio italiano alle cozze, il popolo dei risparmiatori stato preso per il collo e Bankitalia si concentra sui precari. Mutui, fondi comuni di investimento, titoli criptici e indecifrabili sul bancone e si gingillano coi dati sui supplenti. Forse noi precari diamo fastidio perch per le banche siamo carne bruciata. Non facciamo investimenti e ci teniamo stretti quei quattro quattrini per tirare alla fine del mese e non compriamo case e non cambiamo lauto a ogni rottamazione sponsorizzata dallo Stato. Forse Bankitalia vede in noi un mucchio selvaggio che non fa ingozzare i propri manager ma che sopravvive come una trib di zul in via di estinzione che resiste asserragliata nella foresta cibandosi di radici e topi morti. E comunque linstabilit a cui sottoponiamo la dolce marmaglia non la vogliamo certo noi supplenti. Quello
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che noi chiediamo da anni, da sempre, regolarizzare le posizioni acquisite, i diritti acquisiti niente regali, Bank, solo quello che ci spetta in base a concorsi vinti, corsi abilitanti superati e terreno grattato con le unghie. Qui non c un problema ideologico le ideologie hanno rotto perch creano illusioni e nelle illusioni ci sono quattro panzoni che sarricchiscono e il resto del popolo che boccheggia. Le ideologie le lasciamo ai leader, ai grandi manager, a chi gestisce le grosse grasse riserve auree. Noi vorremmo insegnare le nostre due nozioni in santa pace ed essere pagati a fine mese ma non per edificare imperi, no quelli li lasciamo ai compari di Bankitalia, ma per vivere in modo dignitoso anche in estate e non dover gravare a cinquantanni sul bilancio di genitori pensionati e s che loro la pensione lhanno conquistata che per quanto longevi non sono delle sequoie. Questo vorremmo. Vorremmo una scuola semplice. Fateci stare pi ore sul posto di lavoro, ehi Maristella! non questo il problema, anzi cos almeno i commercialisti, gli ingegneri, gli avvocati e tutti i prof che vedono la scuola solo come riempipista per pagarsi il 730 andrebbero fuori dalle scatole Ma dateci uno stipendio adeguato agli anni di studio sopportati e poi potrete pretendere quello che vorrete. Dateci la possibilit di aggiornarci e dateci aule mica spaziali basterebbe una lavagna luminosa e un computer mezzo scassato che noi siamo gente alla buona e potremmo accontentarci. Snellite le procedure burocratiche e liberate le iniziative dei docenti da tutta una serie di fardelli e bal80

zelli dove la carta bollata la fa da padrona e tutto il resto non conta. E invece negli ultimi anni non ho visto che appesantire la macchina creando confusione e dispersione e, immagino, perdita di danaro pubblico. Come la faccenda della qualit. Se basta copiare i programmi su una carta intestata della scuola per ottenere il crisma della qualit non mi pare tutta questa prodezza serve solo a quattro parrucconi che sguinzagliano i loro scagnozzi a controllare che tutti i timbri siano stati apposti. Una barzelletta. E la qualit dov quando, avendo tagliato i fondi e costringendo i presidi ad assegnare cattedre complete, non c nessuno in grado di coprire gli insegnanti assenti ebbene s, ministro Brunetta, ci ammaliamo anche noi, con lei forse di meno, ma ci ammaliamo comunque con la conseguenza di avere classi scoperte e dolce marmaglia allo sbando? Domande retoriche, lo so domande insulse e allora forse meglio concentrarsi su di loro, sulla dolce, perch alla fine tutto sto ambaradan viene messo in piedi per allevare cuccioli di uomo e di donna e irrobustirli prima che becchino gli schiaffoni dellesistenza. A questo serviamo. Non le tabelline n la parafrasi, ma irrobustire la mente, crearsi uno stile, un potenziale, scoprire attitudini, comprendere eventualit umane che possono essere alla portata, abituare al sacrificio, alla conquista ora di un sei in diritto, domani magari di qualcosa di pi stimolante. Tutto per loro. Sono loro, la dolce marmaglia, il mio pane quotidiano. Sono un dio cannibale che si ciba delle loro
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esistenze e loro sono degli immortali che mandano in pappa il cervello dellinsegnante. Infatti, anche se adesso vi farete una crassa risata, linsegnamento considerata dagli psicologi e dagli psichiatri un lavoro usurante. Il cervello va in fumo la capoccia salata in aria. Uno dei motivi credo sia legato a questa contrapposizione, questa sorta di battaglia sotterranea che si combatte con la dolce. I voti in pratica condizionano tutto. Del resto senza i numerini non sapremmo cosa fare. S provato con arzigogolati giudizi ma credo che alla fine il voto sia pi onesto. Un secondo motivo, almeno per il sottoscritto, limmortalit della controparte. Dio mio ho iniziato a insegnare nell88 e avevo venticinque anni e i ragazzi di quarta avevano diciassette anni e quelli di prima avevano quattordici anni. Oggi ne ho quarantacinque, di anni, ma loro sono degli immortali, dei Connor MacLeod reincarnati le ragazze di quarta C infatti hanno anche questanno diciassette anni e le ragazze di prima C hanno quattordicanni questo spacca. come allontanarsi da una terra. E la terra sta sempre l mentre tu vai verso una strana deriva dove i legami con il mondo emerso si assottigliano e resti un po preoccupato per via dei rifornimenti. Ecco, se fossi un ministro penserei a questo. Un prof di venticinque, trentacinque anni pu dare il meglio, uno a sessantacinque pu essere in gran forma e giocarsi lesperienza, ma aumentano i rischi di incomprensione con la dolce marmaglia E allora ipotizzerei un cambio, una
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mobilit tardiva nella pubblica amministrazione e un ricambio generazionale pi ampio. Ma questo, si sa, un film che non vale nemmeno la pena pensar di girare.

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Capitolo sedici Max

Ehi Max, come te la passi? Al telefono la voce di un mio vecchio collega che non sento da un po, uno sempre molto aggiornato sugli eventi che riguardano la scuola. Bene! Argentina e il bimbo? Bene Max ma adesso sono due, abbiamo raddoppiato oltre al buon vecchio Francesco che ora ha cinque anni e mezzo abbiamo Milena, nuova di pacco, dieci mesi, nove chili di roba che mi gattona in casa. Cristo Santo, Argent un precario che fa un secondo figlio! Sei impazzito? S Max, quello : pazzia! Tipo Leonida in 300 due spartani in casa e il borsellino che piange anche grazie alle ultime novit che mi sa sono mica da ridere. Sei un pazzo lo sei sempre stato, in fondo senti, ma vai a Taranto? A Natale, spero ora sto finendo un pamphlet sulla scuola e volevo chiederti che ne pensi della situazione attuale io mi sono fatto unidea ma sai com, tu sei un caterpillar dellinformazione scolastica perci per
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esempio, che ne pensi della Gelmini, non come donna intendo, come legge? Vedi cose buone? C linghippo? Di positivo secondo me, Argent, c il ritorno alla valutazione numerica nelle primarie e nelle medie inferiori, nonch la parte riguardante la condotta. Di negativo c la riforma del maestro unico o prevalente introdotta a solo scopo di contabilit, anche se in linea di principio non sono contrario. Ma tu, buon vecchio Max, pensi che la nostra posizione migliorer con questa riforma? Non ho ancora ben chiara la parte che mi coinvolge direttamente perci non mi pronuncio in modo definitivo, ma gi il fatto che non ci ho capito molto la dice lunga. Tu da quanto tempo insegni, Max? E secondo te la situazione migliorata negli ultimi 15 anni? Purtroppo insegno da pi di 15 anni. senzaltro peggiorata, Nella scala sociale siamo scesi agli ultimi posti e siamo considerati negativamente da diverse famiglie e alcuni studenti per questa ragione. Mi hanno chiesto dei ragazzi; Perch non ha fatto lavvocato? faceva pi soldi, capisci?. S, lo chiedono pure a me! Perch secondo te, Max, nellimmaginario collettivo esiste il convincimento che noi non facciamo un cazzo dalla mattina alla sera? Purtroppo alcuni colleghi fanno nascere questo convincimento, non facendo un tubo ed elargendo 6, 7 e 8. Purtroppo lesempio negativo colpisce pi del positivo, da sempre! Max, ti faccio ancora un paio di domande e poi ti
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lascio che Milena sta strappando i compiti in classe della seconda C Con lo stipendio da prof di ruolo cosa che io mi sogno che vita ti permetti? Molto spartano, ho ridotto molto la soddisfazione dei bisogni secondari. Be, del resto sei uno di Taranto anche se vivi qui in Lombardia. Perci un po spartano lo sei dentro, no? Se la cosa ti fa ridere e ti fa piacere, Argent! Cazzo, ma non sorridi mai? Non quando si affrontano sti temi! Max, sinceramente. Tornando indietro faresti linsegnante? S, penso di s. Ehi Max unultima curiosit perch vedo che Milena si sta mangiando il compito di Erika dopo aver sbafato quello di Zorro. Zorro! S, la chiamiamo affettuosamente cos, ma mica si chiama Zorro sul serio! Allora se avessi la possibilit di dire qualcosa a Maristella, cosa le diresti? Prova a vivere con 1500 ? al mese a Milano! Senti Max posso mettere il tuo nome e cognome allintervista semmai decido di inserirla nel libro? Prova a mettere il cognome e vengo a Meda e ti sfascio! Ullall che caratteraccio! Dai, metto Max, Mad Max, che ne dici? Solo Max!
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Capitolo diciassette Ferrovie Nord

Sono su uno di quei treni delle Nord. Da Meda mi sto spostando in piazzale Cadorna, a Milano. Mi tocca andare a fare il viaggio della speranza davanti agli uffici del Tesoro in via Zuretti. La mia ultima busta paga un valzer degli errori. Milena non conteggiata pi nelle detrazioni e s che a dieci mesi difficile che, pur volendo, possa andare a vivere per conto suo lindirizzo sbagliato e il conto corrente che cerco di modificare da due anni. Il treno un carro bestiame siamo tutti ammassati e gli abiti puzzano di umidit e pioggia sporca. Un vecchio davanti a me si infila di continuo un dito in bocca a massaggiarsi la gengiva. Una ragazza tiene sollevato un libro di biologia allaltezza delle orecchie. A Seveso sale Sara, una mia ex alunna dellIsa di Giussano che a volte vedo alle presentazioni dei miei libri. Salve prof! Sempre vestito di nero, lei! E tu mai che ti fai i fatti tuoi scherzo, Sara. Come stai? Bene. Sto andando alla Naba!
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E perch? Giochi a pallacanestro? Battuta! Sa fare di meglio, prof la nuova Accademia di belle arti! Lo so, lo so! Sara si sistema meglio una spilletta a forma di torta sul bavero di un giaccone militare e con un dito spinge su per il naso un paio di occhiali da intellettuale new fashion. Lei dove va, prof? Io? Ce ne stiamo in piedi praticamente faccia contro faccia con la gente che ci pressa a ogni fermata un po di pi. Nel fianco ho il gomito del vecchio che si massaggia la gengiva mentre Sara sta risalendo dal risucchio di due pifferai magici che cercano di manomortarla per bene. Cerchiamo un posto pi comodo? Dove? Sul tetto? Ci spostiamo. Sara, voi delluniversit come la vedete la faccenda della riforma Gelmini? Quale riforma? fa Sara. In effetti una mia collega ha detto la stessa cosa ha detto che questa non una riforma, un salvagente per la cassa dello Stato! Arriva il controllore. Lo portano in trionfo come una rock star perch per lui lunico modo di passare venir spostato a braccia come Jim Morrison durante uno dei concerti delle porte della percezione. Biglietti!
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Eh? Sara tira fuori il suo abbonamento. Io tiro fuori il mio biglietto andata e ritorno su sto tracciato a scartamento ridotto ma dalla tasca mi vien fuori un pezzo di carta che finisce per terra. Sangue della giustizia umana! Glielo prendo io, prof! Sara si immerge tra le gambe tiepide della gente e io faccio la mia parte inginocchiandomi alla ricerca del foglio perduto. importante? chiede la mia ex alunna. Non lo so! La gente sbuffa e si sposta. Gli scossoni aiutano a smuovere questammasso di panni sovrapposti che dal basso paiono stesi ad asciugare in un orinatoio pubblico. Prof, lho visto, ora vedo di prenderlo! Lho visto anchio! Riemergiamo. Sara ha in mano un pezzo di carta e io ho i palmi delle mani sporche di fuliggine. Un filo di cotone mi rimasto impigliato nella barba. Ecco qui, prof, spero ne valga la pena abbiamo fatto la caccia al tesoro. Veramente la caccia al Tesoro la far non appena avr messo piede a Milano! La gente ci guarda con sospetto. Un ammasso di Brianza tribal senza soluzione di continuit che ci scruta: un uomo di mezzet e una ragazza di ventanni che cercano pezzi di carta tra le gambe di perfetti sconosciuti un movimento
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fin troppo seccante per il popolo dei pendolari addormentati gli uni sugli altri. Ci ritroviamo, io e Sara, schienati contro la parete di eternit e plastica del vagone. Lei sorride curiosa. Apro il foglietto e trovo ah, gi, trovo una poesia. Me lha regalata una collega, Maria Rosa si tratta di una poesia di Montale, una poesia degli anni settanta. Io le avevo chiesto un commento sulla riforma Gelmini e lei mi aveva risposto caro Cosimo ecco un testo, a mio avviso illuminante assai, che da almeno dieci anni mi risuona in testa ad ogni tentativo di riforma da qualsiasi parte provenga il ministro che ne lartefice, o almeno si propone di essere tale I ministri passano, si sa, e le donne non fanno eccezione, ma larmonia vince di mille secoli il silenzio. Questo mi aveva detto Maria Rosa e poi mi aveva dato questo foglietto con la poesia di Montale.
Il professore Il professore ignora se supplente o aggregato o associato a tempo pieno o vuoto o in toto esposto al vilipendio o espettorato deputato con doppio stipendio. Il professore ha i capelli grigi, non pu cambiare mestiere. Se a notte tutti i gatti sono bigi meglio che la riforma si faccia e poi si dorma.
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Bella, prof Gi solo, mi chiedo: secondo te, Montale ha mai vissuto un giorno da precario? E intanto siamo arrivati a Cadorna. Le porte si aprono, vomitano la Brianza sulla piattaforma numero sei e io saluto Sara cercandomi dentro una ragione, una forza per scendere in metropolitana e strisciare sottoterra direzione Centrale.

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Capitolo diciotto Beata ignoranza

Il grembiule, il voto in condotta, le focaccine allintervallo, i tornelli e compagnia cantante non sono il problema, sono i contorni... e luomo pare il re dei contorni. Tutto contorno. Ci si accanisce sui contorni. Si studiano i contorni, si analizzano, ci si spantega a macchia dolio su questioni minimali, su quisquilie e lo si fa per non dover affrontare il cuore delle situazioni. Se mettiamo a paragone un ragazzo di terza media di oggi da un punto di vista didattico ne sa meno di uno del 1975. Ma se allarghiamo lorizzonte sulle fonti cognitive vince la dolce marmaglia del Ventunesimo secolo. Ignoranti si nasce e poi iniziano le differenziazioni. Gi il fatto di nascere in un ambiente in cui ci sono libri e dove viaggiano nelletere parole non banali e svincolate dalla logica delle soap e della fanghiglia realiteggiante aiuta. Non possiamo far finta di niente. Una volta la dolce veniva nutrita dalla parola, dal racconto, dalla narrazione. Oggi il dio denaro che gioca sia il ruolo principale che quello sussidiario. Agli occhi della dolce marmaglia laver abbandonato lo studio legale in cui
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avevo prospettive economiche notevoli e magari diventavo ministro della pubblica istruzione! per insegnare e scrivere libri una follia. folle rinunciare a mettere in tasca due bigliettoni in pi per passare unora con il piccolo Franz e con la cucciola Milena. La scuola una specie di purgatorio dove i dannati senzarte n parte vanno a svernare perch, opinione comune, non sono in grado di finire nel paradiso delleuro, del lingotto doro, e al tempo stesso sono troppo miseri e piatti per osare discendere lo Stige o lAcheronte allinferno e provare i brividi delle fiamme impazzite. La scuola perci diventa una sorta di limbo asettico. Coltivare la beata ignoranza diventa una missione. Trasmettere un sapere di legno e rigido d la sensazione a noialtri di essere comunque migliori della dolce la scuola, si dice, lo specchio dei tempi e i tempi sono sbudellati di fresco ogni giorno di pi. Ogni tanto incontro un ex alunno in giro, a volte li trovo messi bene, a volte in difficolt Uno ad esempio era diventato un santone e appariva in tiv fino a che gli saltata la testa. Un altro lavora sulle navi che fanno rotta verso la Groenlandia e quando torna in Lombardia mi passa a salutare. Diego ha un locale a Cesano Maderno e la sera ogni tanto calo per una birra e per domandare dei suoi ex compagni. Lunico che s mosso dalla palude finito per diventare assessore comunale. Da Diego incontro anche alunne del liceo artistico e alunni da competizione dell Itis pi violento della Lombardia. Numeri da circo, l dentro. Una seconda N indimenti93

cabile un giorno port in classe una torta con tre candeline: un UNO e due ZERO. Ehi ragazzi, che ci fate con la torta il compleanno di uno coi soldi o cosa? No prof! mi fa Vincenzino per la prossima ora festeggiamo perch quella di inglese di sicuro ci mette la nota e quella sar la centesima dallinizio dellanno! Ed eravamo solo a febbraio. S, quella seconda era una classe violenta. Facevano gli aerei di carta e li facevano volare. Quella di inglese lo disse al preside. Be, professoressa un classico, suvvia chiuda un occhio! Mica vero, preside quei delinquenti incendiano le code e fanno le simulazioni verosimili! Un giorno facevo lezione in una quarta, sotto di loro, e vidi piombar gi una cattedra. Vennero bocciati in diciotto su ventuno Ma quando ne incontro uno, da Diego, non trovo la dolce marmaglia trovo maschi complessi, irrisolti, cambiati ovvio e capisco che dietro il branco cerano personalit che non sono mai riuscito a capire fino in fondo e che probabilmente noi abbiamo lasciato cos come li abbiamo trovate nella beata ignoranza in cui sguazzavano e avrebbero sguazzato per sempre. Nulla di pi. Nulla di meno. Come mi stato detto una volta si va oltre! Oltre oltre le riforme, le cazzate e i tentativi di sabotaggio di ci che va bene e di ci che potrebbe andare meglio. Nonostante tutto se ritornassi indietro, come Max, rifa94

rei linsegnante forse Lo farei anche per esclusione perch non amo fare limpiegato di banca; non sopporto fare lavvocato perch devi avere un pelo sullo stomaco che arriva alle ginocchia; non reggo la vista del sangue perci dal chirurgo al paziente sono ruoli che non ho voglia di interpretare; non riesco a vedermi giornalista perch sono un pasticcio vivente e gli schemi, le battute e il numero di cartelle mi mandano a male; per lastronauta ho perso la coincidenza e per il missionario non ho la vocazione; per fare il pescatore cera il limite della sveglia e lo stesso valeva per il panettiere gratta gratta ecco che linsegnante, gomito a gomito con la dolce marmaglia, restava e resta un modo onorevole per sbarcare il lunario e avere lillusione di forgiare al meglio dell1% le nuove leve di questo mondo da incaprettati. Il tutto, per quant possibile, fatto con il sorriso sulle labbra. Perci prevedo che, a meno che noi precari non si venga spazzati via dalla riforma al tagliere, qui mi toccher restare registro al seguito. Questo salvo che, dopo aver scritto questo breve libro, non decidano di sollevarmi dallincarico per manifesta turbativa ambientale.

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Indice

Introduzione Si fa presto a dire precario Collegi docenti? No, grazie Stipendi da fame? Diciamo che dimentichiamo il colore dellaragosta Meritocrazia meritoche? Tina la generalessa di tutte le bidelle La dolce marmaglia La scuola come il Titanic La Gelmini raccontata alla classe Colleghi Fa tutto schifo va tutto bene Dimmi a chi sei figlio e ti dir chi sei Famiglie atto secondo Consigli per gli acquisti? No, di classe Che ci faccio io qui? La scuola che vorremmo? Quien sabe! Max Ferrovie Nord Beata ignoranza

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LAUTORE

Fandango Tascabili

1. Albinati & Timi Tuttalpi muoio 2. Chris Gardner La ricerca della felicit 3. Davide Longo Il mangiatore di pietre 4. Horacio Verbitsky Il volo 5. Francesco Cecconi e Antonella Contaldo Maximilian e la ricerca 6. Bill Buford Tra i furiosi del calcio 7. Thierry Meyssan Lincredibile menzogna. Nessun aereo caduto sul Pentagono 8. John Cheever Il nuotatore 9. Dizionario Affettivo della Lingua Italiana, a cura di Matteo B. Bianchi e con la collaborazione di Giorgio Vasta

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